TIR - La rivista dell'autotrasporto

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Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Mensile - Ottobre 2019 - n. 219

#Trasporti #Innovazione #Rete

TRASPORTI SULLA STRADA DELL’AMBIENTE

LOGISTICA LOMBARDIA CAMPIONE D’ITALIA

E-DAS LA DOGANA DIVENTA DIGITALE

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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017



EDITORIALE

MASSIMO DE DONATO direttore responsabile

Mai come in queste ore il tema dell’ambiente è stato predominante nel dibattito politico e in quello pubblico. Come se, nel giro di poche settimane, fosse evidente anche ai meno attenti che il mondo che ci ospita stia vivendo un pericolo imminente. In realtà, i cambiamenti climatici e la qualità dell’aria sono questioni con cui da tempo si confrontano istituzioni e settori produttivi. Ben prima di Cop21, l’Unione europea aveva varato un’agenda chiara per ridurre le emissioni nocive, con un piano dettagliato che coinvolge naturalmente anche il mondo dei trasporti. In questo momento carico di aspettative, quindi, è bene fermarsi e fare un po’ di chiarezza per non rischiare di alimentare discussioni improduttive. Come rilevato dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ossia il braccio operativo del ministero dell’Ambiente, quando si parla di inquinanti bisognerebbe sottolineare come non tutti producano gli stessi effetti. In tema di qualità dell’aria, il settore più colpevole è certamente quello del riscaldamento domestico. Il mondo dei trasporti su strada, invece, risulta responsabile del 10% delle polveri mentre per gli ossidi di azoto c’è stata una riduzione del 65% dal 1990. Non si registrano purtroppo gli stessi dati positivi per le emissioni climalteranti, in particolare per i gas serra. In questo caso, però, c’è ancora molta disinformazione, soprattutto quando si parla di diesel: un tipo di alimentazione che vive una fase di forte demonizzazione ma che in realtà, nelle sue versioni più recenti, rappresenta ancora una soluzione valida in vista di una futura transizione elettrica.


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Politica Pronti per un nuovo confronto Completata la squadra del ministero dei Trasporti con un viceministro e due sottosegretari. E le associazioni di categoria chiedono un incontro al nuovo ministro

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Sostenibilità Il clima è cambiato Le emissioni dannose per la salute umana sono calate dal 1990 ad oggi; il trasporto merci su strada è responsabile solo in minima parte rispetto ad altri settori

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Internazionale Etiopia: work in progress Il Corno d’Africa, per la sua posizione, attira gli interessi di molti Paesi. Anche l’Italia punta a ritagliarsi un ruolo importante nel nuovo hub logistico

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Tecnica Vademecum per ridurre i costi Il Tco è utilizzato per calcolare i costi del ciclo di vita di un prodotto. Un excursus di soluzioni tecniche per ridurli

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TIR- Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XVIII N° 219 - ottobre 2019 Comitato Scientifico: Presidente Maria Teresa Di Matteo. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 69308055 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattori: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Ertilia Giordano giordano@rivstatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Alice Iacopini redazione@rivistatir.it


IN QUESTO NUMERO Obiettivo competitività Le imprese devono puntare anche su sostenibilità ambientale e riqualificazione della filiera: il convegno di Confartigianato Trasporti

Riattivata la Commissione sui container Gli incontri periodici hanno lo scopo di esaminare le criticità relative al trasporto dei contenitori

Logistica da record nel cuore d’Europa In Lombardia messo a punto un database che consente il monitoraggio dettagliato dei flussi dei veicoli commerciali e pesanti

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Un registro nazionale per il dopo Sistri Il presidente dell’Albo Gestori Ambientali spiega come comportarsi dopo l’abolizione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti

Trieste: non solo porto Il primo Trieste Intermodal Day è stato anche l’occasione per illustrare le attività collaterali della realtà portuale

e-DAS: la road map delle Dogane Il progetto prevede la digitalizzazione del documento che accompagna alcuni prodotti energetici

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Editoriale p.1 Specializzati p.32

Albo p.4 Fisco p.38

Divieti p.45

Europa p.6

Notizie p.31

Lavoro p.40

Scadenze p.46

Normative p.42

Numeri p.47

Testi: Giovanna Astori (Istat), Donatella Berna (Istat), Paolo Castiglia, Angelo Ciaravolo, Maria Teresa Cipollone, Lorenzo Giannuzzi, Andea Giuli, Fabrizio Serafini, Emanuela Stifano, Aldo Torchiaro, Adriano Villa - CHIUSO IN REDAZIONE IL 04.10.2019 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ Crea Libri Srl - Via Donna Olimpia, 20 00152 Roma Agenzia nazionale HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimento Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Editore: Arti Grafiche Picene Srl, via Donna Olimpia, 20 00152 Roma - CF 09109161001 - Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi, via Giuseppe Caraci, 36 00157 Roma CF 97113700583 Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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ALBO

PATRIZIO RICCI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

RESTITUIRE ALL’AUTOTRASPORTO LA GIUSTA DIGNITÀ La nostra priorità sarà quella

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di instaurare con i nuovi vertici del MIT un rapporto stabile di confronto

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l 5 settembre scorso, il nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha giurato di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le sue funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione. Anche questo nuovo mandato alla vicepresidenza dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori è relativamente recente e, come il lavoro del 0LQLVWUR q FDULFR GL V² GH H UHVSRQVDELOLWj 3HU TXHVWR YRJOLDPR FRPH SULPD FRVD fare gli auguri per il nuovo incarico al Ministro, auspicando l’avvio di un percorso condiviso che contribuisca a migliorare le condizioni dell’autotrasporto italiano. Il settore dell’autotrasporto è formato infatti da circa 90mila imprese che danno lavoro a più di 100mila addetti, con le relative famiglie, che dipendono da un FRPSDUWR FKH UDSSUHVHQWD LO GHO 3LO LWDOLDQR H FKH SRWUHEEH FRQ XQD SROLWLFD focalizzata sul settore, essere ancora più importante per l’economia italiana. 3HU WDOH UDJLRQH LO VLVWHPD WUDVSRUWLVWLFR LWDOLDQR KD ELVRJQR GL ULSUHQGHUH H attuare quanto prima le principali tematiche in sospeso e deve essere messo in grado di operare nel rispetto delle regole e delle norme, in un mercato in cui la FRQFRUUHQ]D VLD FRUUHWWD H OHDOH /D QRVWUD SULRULWj DGHVVR VDUj TXHOOD GL LQVWDXUDUH con i nuovi vertici del MIT un rapporto stabile di confronto e di giusta attenzione. 6LDPR FHUWL FKH VH VL SDUWLUj GD TXHVWH EDVL LQVWDXUHUHPR XQ DVVHW VWUDWHJLFR FKH ULXVFLUj D UHVWLWXLUH DOO¬DXWRWUDVSRUWR LWDOLDQR OD GLJQLWj FKH PHULWD

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ALBO

FRANCESCA AIELLI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

PEDAGGI 2018: PRESENTATE 88 DOMANDE I rimborsi effettivi saranno calcolati in base alle risorse a disposizione del Comitato Centrale

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RPH SUHYLVWR GDOOD GHOLEHUD GHO 3UHVLGHQWH GHO &RPLWDWR &HQWUDOH lo scorso 24 settembre si è conclusa la fase di presentazione delle domande per la riduzione compensata delle spese sostenute per i pedaggi autostradali dagli autotrasportatori di cose per conto terzi o per conto proprio nel 2018, pari o superiori a euro 200.000. Sono pervenute un totale di 88 domande da parte di altrettanti soggetti. I rimborsi effettivi saranno poi calcolati in base alle effettive risorse a disposizione del Comitato Centrale e a seguito degli opportuni FRQWUROOL VDUDQQR UHVL QRWL L GDWL ULJXDUGDQWL JOL DYHQWL GLULWWR H O¬HQWLWj GHL ULPERUVL /H VRFLHWj FRQFHVVLRQDULH GDUDQQR TXLQGL VHJXLWR DL ULPERUVL DL VRJJHWWL DYHQWL WLWROR VHFRQGR OH PRGDOLWj SUHYLVWH GDOOD FRQYHQ]LRQH VWLSXODWD WUD OH VWHVVH VRFLHWj H LO &RPLWDWR &HQWUDOH 6L ULFRUGD FKH L SHGDJJL DXWRVWUDGDOL LQWHUHVVDWL GDOOD riduzione sono quelli effettuati dai veicoli di categoria ecologica Euro 3 e superiori, o ad alimentazione elettrica o alternativa, rientranti nelle classi di pedaggio B3, B4 o B5, se basate sul numero degli assi e sulla sagoma dei veicoli stessi, oppure QHOOH FODVVL R VH EDVDWH VXO FULWHULR YROXPHWULFR H SHU L TXDOL OH VRFLHWj concessionarie abbiano emesso fattura entro il 30 aprile 2019. Sono previste ulteriori riduzioni in relazione ai pedaggi effettuati nelle ore notturne, con ingresso in autostrada dopo le ore 22 ed entro le ore 2, ovvero uscita prima delle ore 6, restando comunque il limite massimo del 13%.

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EUROPA

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IL FUTURO GREEN DEI TRASPORTI EUROPEI Mentre si attende il nome del Commissario europeo ai Trasporti, la presidente Ursula von der Leyen ha indicato nella lettera di missione gli obiettivi da perseguire. Sicurezza, accessibilitĂ e sostenibilitĂ le parole chiave

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ncora incertezza sul commissario europeo ai Trasporti che, dal primo novembre, prenderà il testimone di Violeta Bulc. La nomina di Rovana Plumb, europarlamentare rumena, è stata infatti bocciata dalla Commissione giuridica del Parlamento europeo. Al momento in cui andiamo in stampa con questo numero di Tir, la Romania ha proposto

l’eurodeputato Dan Nica commissario designato. Con riserva, però, visto che il presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, potrebbe chiedere alla Romania di proporre il nome di una donna. Quel che è certo è che, a prescindere dal nome, l’attivitĂ del commissario sarĂ indirizzata a un futuro green, che parta anche dai trasporti, dello spazio europeo. Lo scopo primario di sostenibilità è stato infatti indicato nella lettera di missione FKH SRUWD LQ FDOFH OD ² UPD GHOOD presidente della Commissione 8H H FKH KD GH² QLWR OH SULRULWj del settore. SarĂ necessario, FRPH VSHFL² FDWR QHOOD PLVVLRQ OHWWHU FKH GH² QLVFH SXQWR SHU punto gli obiettivi di ciascun commissario, lavorare in stretta sinergia con le altre istituzioni europee e con gli Stati membri per rendere il settore trasporti uno dei

fulcri del piĂš ampio European Green Deal contro i cambiamenti climatici. Sono tre le parole chiave che dovranno orientare il lavoro del futuro commissario – sicurezza, accessibilitĂ e appunto sostenibilità – e che dovranno svilupparsi DWWUDYHUVR SUHFLVH SLDQL² FD]LRQL SarĂ necessario, come prima cosa, presentare una strategia globale per una mobilitĂ sostenibile e intelligente, che punti sull’uso di carburanti alternativi per il trasporto su strada, marittimo e aereo. Per questo si dovrĂ intervenire sulla normativa che attualmente disciplina la tassazione GHOOÂŹHQHUJLD DI² QFKp HVVD VLD SL LQ linea con i nuovi target climatici di “zero pollutionâ€?. Di pari passo, sarĂ essenziale puntare sull’innovazione digitale e sfruttare al massimo le opportunitĂ legate alla mobilitĂ connessa e automatizzata. Sul fronte dei mercati, si insisterĂ sul mantenimento dell’equitĂ in ambito europeo ed extraeuropeo e si lavorerĂ per far rispettare gli accordi esistenti, per aprire nuove opportunitĂ e per migliorare i collegamenti di connettivitĂ , in particolare in Europa e nei Balcani occidentali, spianando anche la strada a un partenariato strategico con il Regno Unito.


TIR

EUROPA

CEMT E BREXIT: COSA CAMBIA DOPO IL 31 OTTOBRE In vista del rischio di una hard Brexit, la maggioranza dei Paesi che fanno parte della CEMT ha ottenuto un numero piÚ alto di autorizzazioni, privilegiando gli Euro 6. Quest’anno l’Italia avrà 482 autorizzazioni

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O RWWREUH q XQD GDWD importante per tutti coloro che effettuano trasporti internazionali con autorizzazione &(07 H SHU FKL HVHJXH WUDI² FL con la Gran Bretagna: per i primi, infatti, scade il termine ultimo per presentare domanda per l’ingresso nella graduatoria CEMT, mentre per i secondi – salvo rinvii dell’ultima ora della cosiddetta hard Brexit – sarĂ l’ultimo giorno in cui potranno viaggiare in Gran Bretagna senza dover sottostare alle formalitĂ doganali e autorizzative previste per l’ingresso e l’operativitĂ negli Stati extra europei. Le due scadenze, peraltro, sono destinate a intrecciarsi: infatti, con l’obiettivo di evitare sorprese spiacevoli, appare prevedibile che quest’anno ci sarĂ un sensibile incremento delle imprese di autotrasporto che chiederanno di entrare nella graduatoria CEMT in quanto, anche negli scenari

peggiori, questa autorizzazione consentirĂ loro comunque di continuare a trasportare in Gran Bretagna. Proprio in virtĂš del concreto rischio di una hard Brexit, la maggioranza dei Paesi componenti della CEMT ha ottenuto un numero piĂš alto di autorizzazioni, sfruttando i piĂš elevati moltiplicatori del contingente di base previsti per i mezzi di categoria ecologica (XUR HG (XUR $QFKH OÂŹ,WDOLD si è mossa in questa direzione, decidendo di rinunciare al moltiplicatore piĂš basso legato ai mezzi Euro 4 e ottenendo, in questo modo, un incremento considerevole del contingente complessivo CEMT che, per il 2020, sarĂ composto da ben 482 DXWRUL]]D]LRQL ULVSHWWR DOOH dell’anno in corso) di cui una larga fetta riservata ai veicoli Euro 6. A proposito della sempre piĂš probabile hard Brexit, va

aggiunto che dal punto di vista delle autorizzazioni al trasporto non ci saranno ripercussioni LPPHGLDWH DOPHQR ² QR DO dicembre prossimo, quando scadrĂ il Regolamento europeo VXOOD FRQQHWWLYLWj GL EDVH che consente, ai trasportatori di entrambi gli Stati, di continuare a utilizzare la licenza comunitaria: peraltro, la Commissione Ue ha presentato una proposta per prorogare questa scadenza al /XJOLR 'RSR TXHVWH scadenze lo scenario appare LQGH² QLWR OÂŹXQLFD FRVD FHUWD DG oggi, è che le imprese europee e quelle britanniche non potranno piĂš avvalersi della licenza comunitaria ma, tutt’al piĂš, dell’autorizzazione CEMT.

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EUROPA

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LA MOBILITÀ DEL FUTURO IN EUROPA Entro il 2050, secondo le previsioni di uno studio Ue, il trasporto merci europeo aumenterà del 50%. L’Italia prova a mantenere il passo con i big europei

STANZIAMENTI UE PER LE INFRASTRUTTURE DEI TRASPORTI

di Paolo Castiglia

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a libertà di movimento è una delle libertà fondamentali dell’Unione europea. Movimento non solo di persone ma soprattutto di merci e servizi, in continua crescita: si stima che entro il 2050 il trasporto merci aumenterà del 60%. L’obiettivo ambizioso che si pone l’Unione è la creazione di uno spazio unico europeo dei trasporti, ben funzionante, con infrastrutture moderne, multimodali e sicure. Sussistono però ancora molti ostacoli per raggiungere una totale connessione dell’Europa; lo suggerisce il Report “Transport in the European Union” della stessa Unione. Lo studio raccomanda l’introduzione di politiche appropriate per rendere gli spostamenti più veloci e sicuri, ridurre le emissioni di gas serra

(GHG) e traghettare il mercato unico europeo verso una mobilità sempre più digitale ed ecologica. Per favorire lo spazio unico la Commissione ha adottato negli anni diverse misure ma l’iniziativa più importante è la creazione delle reti transeuropee, prerequisito indispensabile per la realizzazione di un solido mercato interno. La multimodale rete Ten-T, una volta completata, integrerà trasporto terrestre, marittimo e aereo. Le cifre: se dal 2000 al 2006 – sottolinea Bruxelles – per le infrastrutture dei trasporti sono stati sborsati 859 miliardi, nel periodo 2010-2030 serviranno ben 1,5 trilioni per migliorare la qualità e la capacità del sistema, con un tandem pubblico-privato. Di questi, 500 miliardi dovranno essere destinati per completare i

ED ECOLOGICA VERSO UNA MOBILITÀ SEMPRE PIÙ DIGITALE PEO EURO O UNIC ATO MERC IL ARE HETT TRAG


TIR

2019-2050 TRAFFICO MERCI IN EUROPA

+ 60% 2000-2006 spesi 859 miliardi

2010-2030 necessari stanziamenti per 1,5 trilioni di cui 500 miliardi per completare i 9 corridoi Ten-T

9 corridoi della rete centrale Ten-T entro il 2030. Il completamento della rete centrale dei corridoi Ten-T secondo le stime di Bruxelles contribuirĂ anche a un aumento del Pil europeo dell’1,8%. , ² QDQ]LDPHQWL SXEEOLFL GHGLFDWL al settore continuano però a rimanere bassi. Gli investimenti complessivi in infrastrutture sembrano essersi stabilizzati all’1,8% del Pil. A penalizzare il settore è stata la crisi economica con i conseguenti risanamenti dei bilanci e gli spostamenti di capitale verso spese piĂš impellenti, come quelle sociali. Eppure il settore dei trasporti è vitale per l’economia comunitaria contando circa 1,2 milioni di societĂ private e pubbliche che impiegano circa 11 milioni di persone. L’Italia è in una posizione strategica per i trasporti comunitari. Interessata da quattro corridoi della rete transeuropea Ten-T (BalticoAdriatico; Mediterraneo; Scandinavo-Mediterraneo; Reno-Alpi) è anche crocevia delle autostrade del mare e di fatto piattaforma del Mediterraneo essendo prima al mondo per principali Âł RWWH GL QDYL IHUU\ H 5R 5R Pax. C’è ancora molto da fare tuttavia in materia di trasporti anche se secondo l’indicatore sulla logistica del World Economic Forum, FKH PLVXUD OÂŹHI² FLHQ]D GHOOH infrastrutture dei trasporti e la qualitĂ dei servizi, l’Italia è in recupero. Attualmente infatti il nostro Paese ricopre

EUROPA

la 19a posizione (in miglioramento rispetto al 2014); prima di noi si posizionano Spagna e Francia con OD *HUPDQLD FDSR² OD Nel dettaglio, la sezione italiana del corridoio Ten-T ScandinavoMediterraneo è ancora incompleta, a partire dalla TAV, sono carenti le infrastrutture ferroviarie, mancano i collegamenti intermodali con i porti Ten-T come quelli con gli aeroporti. Per i porti, la mancanza di connessioni intermodali con l’entroterra rimane una delle SULQFLSDOL FDXVH GL LQHI² FLHQ]D VL VSHFL² FD QHO UHSRUW /ÂŹ8H HVRUWD a colmare le lacune presenti, completando entro il 2030 le reti Napoli-Bari, Catania-Palermo, Battipaglia-Reggio Calabria e migliorando i collegamenti marittimi e su rotaia. A conti fatti l’Italia gioca una corsa contro il tempo verso la mobilitĂ del futuro, la strada appare in salita ma cerca di allinearsi ai big europei adottando misure mirate all’incremento dell’offerta e della qualitĂ dei servizi di trasporto. Marebonus e Ferrobonus, come JOL LQYHVWLPHQWL LQ VHPSOL² FD]LRQL e digitalizzazione, sono le azioni strategiche messe in campo con l’obiettivo di migliorare l’accessibilitĂ complessiva del sistema di trasporto nazionale e di offrire una struttura di reti e servizi integrati. Previste anche azioni per migliorare il patrimonio infrastrutturale presente con azioni programmatiche e Piani Urbani della MobilitĂ Sostenibile dedicati alla qualitĂ H DOOÂŹHI² FLHQ]D GHO WUDVSRUWR pubblico locale.

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POLITICA

PRONTI PER UN NUOVO CONFRONTO

Traversi Cancelleri

Completata la squadra del ministero dei Trasporti con un viceministro e due sottosegretari. E intanto le associazioni di categoria hanno già scritto al nuovo Ministro per un incontro sulle principali problematiche del settore

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on la nomina di un viceministro e due sottosegretari si completa la nuova squadra del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A coadiuvare il lavoro del ministro Paola De Micheli saranno infatti il viceministro Giancarlo Cancelleri e i sottosegretari Roberto Traversi e Salvatore Margiotta. Giancarlo Cancelleri, nato a Caltanissetta nel 1975, già deputato dell’Assemblea Regionale siciliana e dal dicembre 2017 vicepresidente, è il leader del Movimento 5 Stelle in Sicilia. Tra i suoi incarichi anche quello di componente della Commissione Affari Istituzionali della regione Sicilia. Roberto Traversi, nato a Milano nel 1969, è stato eletto alla &DPHUD GHL 'HSXWDWL QHOOH ² OD del Movimento 5 Stelle nel 2018. Tra gli incarichi parlamentari,

l’impegno in Commissione Ambiente e Lavori Pubblici di Montecitorio. Ha inoltre fatto parte della Commissione Difesa dal giugno 2018 a settembre 2019, in sostituzione di Angelo Tofalo. Salvatore Margiotta, nato a Potenza nel 1964. Eletto deputato nel 2006, ha coperto due legislature a Montecitorio. Senatore Pd dal 2013, è capogruppo nella Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni. Dal 2007 nel direttivo nazionale del Partito Democratico, è responsabile del Dipartimento Infrastrutture. Al momento in cui andiamo in stampa con questo numero di Tir, tuttavia, non sono ancora state assegnate le deleghe e non sappiamo quindi a chi competerà ascoltare le richieste dell’autotrasporto. Le associazioni

Margiotta

di categoria non hanno però perso tempo e hanno già inviato una richiesta al neo Ministro per un incontro sulle molte tematiche che restano ancora aperte. Unatras ha ribadito la necessità di dare seguito urgentemente all’attivazione di tre misure fondamentali per il settore: l’operatività del fondo ad hoc per il rinnovo del parco veicolare merci, che punti alla sostituzione graduale e completa attraverso la rottamazione dei


POLITICA

mezzi piÚ inquinanti con mezzi di ultimissima generazione; la ripubblicazione periodica dei valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio ad opera della Direzione Generale per il trasporto stradale e per l’intermodalità del MIT e la reale operatività della normativa sui tempi di pagamento, prevedendo legislativamente la indeducibilità della fattura per chi non ha

pagato tempestivamente il proprio fornitore. Nel suo messaggio al ministro De Micheli, Anita ha invece posto l’accento sulla questione del Brennero e sulle limitazioni imposte unilateralmente dall’Austria, che ledono la competitivitĂ del nostro Paese. Allo stesso tempo, sottolinea OÂŹDVVRFLD]LRQH FRQ² QGXVWULDOH una “logistica moderna ed

HI² FLHQWH XQ VLVWHPD GL WUDVSRUWL sostenibile e interconnesso, sono essenziali per lo sviluppo dell’economia italianaâ€?. Ăˆ quindi necessario “favorire una maggiore competitivitĂ del mercato con politiche di mobilitĂ HI² FLHQWL H FRQ OÂŹLQWHJUD]LRQH WUD le diverse modalitĂ , puntando su sostenibilitĂ , ambiente, sicurezza, legalitĂ , regolaritĂ , sviluppo e innovazioneâ€?. A preoccupare le associazioni di categoria sono anche le misure previste nella bozza del cosiddetto DL Clima, che però al momento di andare in stampa con questo numero non è stato ancora approvato dal Consiglio dei Ministri. Nella bozza infatti il Governo punterebbe a cancellare DOFXQH VSHVH ² VFDOL FRQVLGHUDWH dannose per l’ambiente, tra cui i rimborsi accise per il gasolio da autotrazione. Alcune bozze del testo che sono circolate nelle settimane precedenti prevederebbero infatti la riduzione di almeno il 10% giĂ a partire dal prossimo anno. Una misura che l’autotrasporto non condivide, anche perchĂŠ – come scrive Unatras nella lettera al Ministro – il settore paga allo Stato italiano piĂš di quanto riceve in termini di sussidi. L’Italia, infatti, è al secondo posto in Europa per il prezzo piĂš alto del gasolio per autotrazione pagato dalle imprese.

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OBIETTIVO COMPETITIVITÀ

Sostenibilità ambientale e ULTXDOL̥ FD]LRQH GHOOD ̥ OLHUD VRQR DOFXQL GHL WHPL VX FXL OH LPSUHVH GHYRQR SXQWDUH SHU tornare a essere FRQFRUUHQ]LDOL 6H QH ª SDUODWR DO FRQYHJQR GL &RQIDUWLJLDQDWR 7UDVSRUWL

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H V² GH GD DIIURQWDUH SHU FRQWLQXDUH D JLRFDUH VXO WHUUHQR GHOOD FRPSHWLWLYLWj GHOOD ULTXDOL² FD]LRQH GHOOD ² OLHUD H VX TXHOOR GHOOD VRVWHQLELOLWj TXHVWL L WHPL DO FHQWUR GHOOD GXH JLRUQL RUJDQL]]DWD D 5RPD LO H VHWWHPEUH GD &RQIDUWLJLDQDWR 7UDVSRUWL

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CONTAINER E PORTI AL CENTRO DELL’INCONTRO DI ASSOTIR /H FULWLFLWj FKH FDUDWWHUL]]DQR LO WUDVSRUWR FRQWDLQHU QHL SRUWL LWDOLDQL H SL QHO GHWWDJOLR L SUREOHPL VSHFL² FL GHO SRUWR GL /D 6SH]LD VRQR VWDWL JOL DUJRPHQWL GLEDWWXWL GXUDQWH O¬DVVHPEOHD RUJDQL]]DWD GD $VVRWLU LO VHWWHPEUH VFRUVR QHOOD FLWWDGLQD OLJXUH /D SULPD SDUWH GHOO¬DVVHPEOHD q VWDWD ULVHUYDWD DOOD GLVFXVVLRQH LQHUHQWH OD FRVWLWX]LRQH H OR VYLOXSSR GHL ODYRUL GHO 7DYROR QD]LRQDOH GHO VHWWRUH FRQWDLQHU DO TXDOH SDUWHFLSDQR OH DVVRFLD]LRQL GHOO¬DXWRWUDVSRUWR H GHOOD FRPPLWWHQ]D YHGL DQFKH DUWLFROR D SDJ PHQWUH OD VHFRQGD q VWDWD GHGLFDWD DG DIIURQWDUH OH FULWLFLWj VSHFL² FKH GHOOD UHDOWj WHUULWRULDOH GL /D 6SH]LD FRQ L SUREOHPL FRQQHVVL DOOD VLFXUH]]D GHJOL RSHUDWRUL H OH FDUHQ]H LQIUDVWUXWWXUDOL FKH JHQHUDQR QXPHURVL H OXQJKL LQFRORQQDPHQWL GHL FDPLRQ LQ SURVVLPLWj GHOO¬HQWUDWD LQ SRUWR

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Andrea Salani § 3XQWRXQR VUO OD FRPPLWWHQ]D FRQ O¬HVSHULHQ]D GL Riccardo Stabellini GL %DULOOD H OH FDVH FRVWUXWWULFL GHL PH]]L FRQ OD SUHVHQ]D GL Franco Fenoglio SUHVLGHQWH H $' GL ,WDOVFDQLD 'DO GLEDWWLWR FRRUGLQDWR GD Stefano Zunarelli RUGLQDULR GL 'LULWWR GHL WUDVSRUWL DOO¬8QLYHUVLWj GL %RORJQD VRQR HPHUVH VLD FULWLFLWj VLD EXRQH SUDWLFKH H SRVVLELOL DPELWL GL FROODERUD]LRQH IUD TXHVWH ² JXUH =XQDUHOOL KD DXVSLFDWR LQ² QH XQ UXROR PROWR SL LQWHQVR GHOO¬$OER GHJOL $XWRWUDVSRUWDWRUL SHU O¬DGHJXDPHQWR GHOOD QRUPDWLYD VXOO¬DXWRWUDVSRUWR VROOHFLWDQGR XQ LQWHUYHQWR SHU SRWHQ]LDUQH LO UXROR 'XUDQWH OD VHFRQGD JLRUQDWD LQ² QH ROWUH GLULJHQWL LPSUHQGLWRUL H VHJUHWDUL WHUULWRULDOL KDQQR GLEDWWXWR OH WHPDWLFKH SULQFLSDOL DQDOL]]DQGR H DYDQ]DQGR SURSRVWH SHU DIIURQWDUH L SUREOHPL H OH V² GH GHOOH LPSUHVH GL DXWRWUDVSRUWR


SOSTENIBILITÀ

IL CLIMA È CAMBIATO di Lucia Angeloni

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Secondo le rilevazioni dell’Ispra, le emissioni dannose per la salute umana sono calate in maniera sensibile dal 1990 ad oggi. Il trasporto merci su strada è responsabile solo in minima parte rispetto ad altri settori. Ma c’è ancora da fare

I

l tema della sostenibilità ambientale è da tempo al centro del dibattito internazionale; un tema che dopo l’accordo di Parigi sul clima e grazie anche alla recente campagna di sensibilizzazione e ai Fridays for Future, lanciati dalla giovane Greta Thunberg, è ormai una priorità condivisa. $OOD ² QH GHOOR VFRUVR PHVH GL settembre, ad esempio, si è tenuta a New York la UN Climate Action Summit 2019, un evento rivolto anche ai decisori politici per studiare e promuovere misure concrete in vista della prossima Conferenza delle Parti (COP) che si svolgerà dal 2 al 13 dicembre a Santiago del Cile. /¬8QLRQH HXURSHD KD ² VVDWR obiettivi precisi in questo senso, a medio e lungo termine. La scadenza più vicina è il prossimo anno, quando i Paesi comunitari dovranno aver ridotto del 20% le emissioni di gas serra rispetto al 1990; traguardi che per il 2030 dovranno arrivare a -40%. La politica della Ue guarda però anche al 2050, anche se per il


SOSTENIBILITĂ€

momento non si è ancora riusciti a sottoscrivere una politica di azioni condivise Il mondo dei trasporti è, naturalmente, chiamato a fare la sua parte considerando che è parte del problema. In questa prospettiva, l’Italia si è dotata giĂ da tempo di una strategia nazionale per uno sviluppo sostenibile. Per quel che riguarda i trasporti stradali e, in particolare, l’autotrasporto, uno dei passaggi obbligati per una transizione green della mobilità è l’utilizzo di veicoli poco impattanti, quindi di nuova generazione. Nonostante le misure giĂ attuate a livello governativo per favorire il ricambio del parco veicolare, attraverso risorse stanziate ad hoc, il nostro Paese sconta infatti il problema di un’etĂ media di circa 13,5 anni, fra le piĂš alte d’Europa. Secondo alcune stime, inoltre, i mezzi ante Euro 4 sono ancora oltre il 60% del parco circolante. I nuovi veicoli non sono solo piĂš sostenibili dal punto di vista delle emissioni nocive, ma sono anche piĂš silenziosi e piĂš sicuri.

Per questo, con il terzo pacchetto Europa in Movimento, la Commissione Ue ha proposto una serie di misure prevedendo, fra le altre cose, nuove regole in materia di CO2 per i mezzi pesanti (la riduzione del 15% delle emissioni entro il 2025 e del 30% entro il 2030), progettazione di camion piĂš aerodinamici (per risparmiare sui consumi) e il miglioramento dell’etichettatura degli pneumatici (anche questo consente di YHUL² FDUH L FRQVXPL PRQLWRUDQGR lo stato delle gomme). Obiettivi coerenti con gli impegni presi nell’ambito dell’accordo di Parigi. Ma quanto inquinano i mezzi pesanti? Secondo un recente documento dell’Agenzia europea dell’ambiente i trasporti sono responsabili di oltre un quarto delle emissioni totali di gas a effetto serra della Ue. Rispetto a questo, però, è necessario fare alcune precisazioni perchĂŠ ci sono trasporti e trasporti e ci sono inquinanti e inquinanti. Stando a quanto emerso

dalle analisi effettuate da Ispra – l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – infatti, sarebbe utile fare una distinzione anche fra gli effetti dell’inquinamento. La premessa è che qualitĂ dell’aria e cambiamenti climatici non sono la stessa cosa. Le VRVWDQ]H FKH LQÂł XLVFRQR VXO FOLPD FRPXQHPHQWH GH² QLWH JDV VHUUD infatti non sono necessariamente pericolose per la salute degli esseri viventi. PiĂš dannosi per gli esseri umani sono, invece, gli inquinanti concentrati nell’aria come il PM (il particolato), gli NOx (i vari tipi di ossidi di azoto), l’NH3 (ammoniaca) e i COV (composti organici volatili), sostanze generate da varie attivitĂ che vengono respirate. Nel caso delle polveri sottili il principale responsabile è il riscaldamento per uso domestico (non sempre ci si rende conto di quanto siano inquinanti, per esempio, stufe a pellet o camini), mentre il trasporto su strada rappresenta circa il 10% del totale.

ISPRA PROTAGONISTA NELLE ANALISI SU AMBIENTE E TRASPORTI L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale è un ente pubblico di ricerca italiano, sottoposto alla vigilanza del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che svolge attivitĂ tecnicoVFLHQWL² FKH ULYROWD DOOD WXWHOD dell’ambiente. Le sue analisi sono state recentemente protagoniste

di due convegni organizzati da due diverse associazioni di categoria dell’autotrasporto, per chiarire il ruolo dei trasporti su strada e del trasporto delle merci nell’inquinamento ambientale. Lo scorso giugno Conftrasporto ha organizzato un evento dal titolo “Trasporto sostenibile: realtĂ e prospettiveâ€?, chiamando a raccolta

addetti ai lavori ed esperti sul tema; a settembre, Confartigianato Trasporti, nel corso della convention nazionale (vedi articolo a pagg. 12-13), ha proposto un focus sulla transizione ecologica del trasporto merci. In entrambi i casi Ispra ha fornito interessanti elementi di analisi, che ritroviamo in queste pagine.

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SOSTENIBILITĂ€

Va considerato, però, che nella categoria sono inseriti tutti i mezzi che si muovono su gomma. Scendendo piĂš nel dettaglio, si vede come nei trasporti su strada, il 28% degli inquinanti provenga dalle automobili, il 27% dall’uso di freni e pneumatici e il 17% dai veicoli industriali sopra le 3,5 Ton e gli autobus. I veicoli commerciali leggeri pesano per il 10%.

TIR Gli ossidi di azoto dipendono, invece, in gran parte dal trasporto su strada (nel 2017 era circa il 46%), ma le rilevazioni dell’Ispra mostrano una riduzione delle emissioni del 65% dal 1990 (anno di partenza per i vari obiettivi Ue) al 2017. Il calo dipende da due elementi opposti: la crescita del numero dei veicoli e delle percorrenze, e l’introduzione di

PERCENTUALI DI PM2,5 NELL’ARIA

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Il PM2,5 prodotto dai trasporti stradali rappresenta il 10% del totale nell’aria. Altre voci rilevanti sono gli impianti di combustione non industriale (68,48%), i processi di produzione (4,24%), l’industria (3,63%), il trattamento dei ULĚĽ XWL H OȤDJULFROWXUD Nel dettaglio ecco come è suddiviso il PM2,5 all’interno del trasporto stradale.

Auto

Veicoli pesanti >3,5t e Autobus

Veicoli leggeri <3,5t

Motocicli > 50 cc

Motocicli < 50 cc

Pneumatici e freni

Manto Stradale

28% 17% 10% 2% 2% 27% 14%

tecnologie e standard Euro che hanno migliorato le prestazioni dei veicoli in termini di emissioni. L’analisi mostra come nel 46% del totale nazionale di NOx, le automobili siano responsabili del 46%, i mezzi pesanti sopra le 3,5 Ton e gli autobus di un 40% e i veicoli commerciali leggeri del 13%. Anche le emissioni di NMVOC (composti organici volatili escluso il metano) risultano ridotte nel trasporto stradale di circa l’86% tra il 1990 e il 2017 – a fronte di una riduzione totale del 53% – e oggi rappresentano circa il 12% del totale nazionale. Ancora una volta sono le emissioni provenienti dal riscaldamento a pesare particolarmente (22%). Questi dati tendono a sfatare il mito, negativo, che vuole il trasporto merci responsabile della bassa qualitĂ dell’aria. L’energia, soprattutto quella generata dai motori a combustione, è però responsabile delle emissioni che causano cambiamenti climatici e surriscaldamento. La nota dolente è che in questo caso, i trasporti non hanno fatto gli stessi progressi registrati per gli altri tipi di inquinanti. Relativamente ai gas serra (GHG), per il 2017 l’Ispra ha rilevato infatti che il 23% delle emissioni proviene dai trasporti, con un calo minimo dei livelli del 3% rispetto al 1990; molto inferiore rispetto ad altri settori. Guardando i numeri, si evidenziano meglio le responsabilitĂ : su un totale di 92.393 kilotoni di GHG i mezzi superiori alle 3,5 Ton (piĂš gli autobus) contribuiscono per poco piĂš del 20%. Le automobili invece impattano per circa il 67%.


TIR

RIATTIVATA LA COMMISSIONE SUI CONTAINER Gli incontri periodici hanno lo scopo di esaminare le criticitĂ relative al trasporto dei contenitori, a partire dai tempi di attesta per il carico e scarico, specialmente nei porti

D

allo scorso mese di aprile è stata ricostituita la Commissione per l’esame delle criticitĂ relative al trasporto dei contenitori. GiĂ prevista nell’accordo collettivo nazionale, vigente all’epoca delle tariffe obbligatorie a forcella (Legge 298/74), che sono state GH² QLWLYDPHQWH DEROLWH GDO ƒ marzo 2006, la Commissione è stata riattivata su impulso delle associazioni di categoria

dell’autotrasporto, che hanno ritenuto necessario tornare a riunirsi con cadenza periodica per affrontare diverse questioni che, non curate nel corso degli anni e rivelatesi sempre piĂš gravi, riguardano il trasporto dei contenitori in Italia. Nelle prime riunioni, svolte internamente alla parte vettoriale, sono state esaminate le criticitĂ relative ai tempi di attesa per il carico e lo scarico dei contenitori, in special modo nei porti; si è discusso della loro idoneitĂ e pulizia; dell’utilizzo di container di diverse dimensioni (ad esempio di 20 e 40 piedi), con la necessitĂ di farsi riconoscere un corrispettivo differente per ciascuna tipologia; della possibilitĂ di avere commissionati servizi “bilanciatiâ€? di trasporto, con assicurato il servizio di ritorno; della validitĂ della clausola

CONTAINER

attinente al sovraprezzo per la variazione del costo del gasolio IXHO VXUFKDUJH HG LQ² QH GHOOH problematiche legate al calcolo delle distanze tra i luoghi di carico e scarico. A queste riunioni, svolte prima della pausa estiva, sono poi seguiti, da settembre scorso, due incontri con i committenti, per ora limitati alle associazioni di agenti marittimi, armatori, imprese di logistica e spedizionieri, nei quali si sono ipotizzate soluzioni operative alle problematiche prospettate dai vettori, circa l’operativitĂ dei trasporti, la loro sicurezza per la circolazione stradale e la movimentazione dei FDULFKL QRQFKp SHU OÂŹHI² FLHQ]D H la redditivitĂ dei servizi. Nessun accenno è stato fatto ai prezzi del trasporto e alle vecchie tariffe, che da oltre dieci anni sono liberalizzate e che sono ormai oggetto di esclusiva trattativa negoziale tra le imprese del contratto di trasporto di contenitori su strada. I primi risultati della Commissione, che sta continuando a svolgere il proprio lavoro, sono DWWHVL HQWUR OD ² QH dell’anno.

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LOMBARDIA, LOGISTICA DA RECORD NEL CUORE D’EUROPA

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Comincia con questo numero un viaggio tra le regioni per scoprire come affrontano il tema della logistica. Partiamo dalla Lombardia, principale polo di generazione e attrazione di merci in Italia di Aldo Torchiaro


L

a Lombardia è il crocevia obbligato che da Nord a Sud e dal Nord Ovest al Nord Est conta il maggior numero di interscambi logistici. Ăˆ da qui che parte il viaggio di approfondimento di Tir nelle regioni italiane. Da un territorio in cui l’elevata concentrazione industriale, la notevole densitĂ di popolazione, l’elevato reddito procapite, danno vita a un altrettanto elevato tasso di mobilitĂ di persone e merci: il piĂš elevato in Italia e tra i piĂš elevati in Europa. E proprio per monitorare dettagliatamente questa enorme mobilitĂ di merci, la Regione ha messo a punto un database, disponibile sul portale www.dati.lombardia.it, che UDFFRJOLH L Âł XVVL GHL YHLFROL commerciali e pesanti, e quindi utile a descrivere la situazione GHO WUDI² FR PRYLPHQWDWR VXOOD UHWH GH² QLUH JOL VFHQDUL HYROXWLYL e, di conseguenza, perfezionare le strategie regionali. Le banche GDWL ² QRUD GLVSRQLELOL LQIDWWL HUDQR UHODWLYH VROR D VSHFL² FL DVVL viari mentre il nuovo database fa riferimento a 526 zone (437 interne alla Lombardia, 20 nodi intermodali e 69 zone esterne alla Lombardia) fotografando la situazione in base agli ultimi dati disponibili ed effettuando proiezioni nel breve (al 2020) e medio-lungo periodo (al 2030). /D FRPXQLWj VFLHQWL² FD GLVHJQD per la Regione Logistica lombarda un perimetro che va da Novara a Brescia includendo a Sud Piacenza. Nell’area sono insediate 1500 imprese di servizi logistici e oltre 15.000 societĂ di autotrasporto, che realizzano un giro d’affari di 20 miliardi di euro, pari al

26% circa del mercato italiano. Il mondo dell’autotrasporto conta su oltre 15.000 imprese, in prevalenza di piccola dimensione (in media 1,6 automezzi per impresa). Le direttrici fondamentali GHO WUDI² FR PHUFL WHUUHVWUH VL dispiegano sull’asse Nord-Sud, in particolare attraverso i valichi alpini del Sempione, Gottardo e Brennero che connettono l’Italia, passando per la Svizzera e l’Austria, con il Centro-Nord Europa che rappresenta la metĂ circa del nostro commercio estero. Verso Sud assumono rilevanza le connessioni con i porti del Nord Tirreno, in particolare Genova e La Spezia, le porte della Regione logistica lombarda verso i mercati d’Oltremare. I valichi alpini hanno un valore strategico preminente: dal lato svizzero è operativa dal 2007 la galleria ferroviaria del LĂśtschberg sull’asse del Sempione e da pochi anni la nuova galleria ferroviaria di base del Gottardo. Ma la sola costruzione delle JDOOHULH QRQ q VXI² FLHQWH D garantire piĂš rapide connessioni e PDJJLRUL YROXPL GL WUDI² FR PHUFL se non viene accompagnata dal completo ammodernamento delle tratte di adduzione alle stesse, essendo gli standard di una linea ferroviaria condizionati da quelli delle singole tratte. Le infrastrutture però esistono H XQ ² WWR UHWLFROR GL VWUDGH autostrade, ferrovie e aeroporti innerva il territorio lombardo. Negli ultimi anni ci sono stati VLJQL² FDWLYL PLJOLRUDPHQWL all’accessibilitĂ del territorio, quali: • la Tangenziale Est Esterna di Milano (TEEM) che collega le autostrade A1 (MI-BO) e A4

(MI-VE), decongestionando la Tangenziale Est e proponendosi anche come alternativa per LO WUDI² FR GL DWWUDYHUVDPHQWR sull’asse Nord-Sud; • la A35 “Bre.Be.Mi.â€? che collega Brescia con Milano, passando a sud di Bergamo e innestandosi con TEEM; • il sistema della “Pedemontanaâ€? che attualmente collega Varese e Como e, in un prossimo futuro, anche Bergamo. , EHQH² FL GHULYDQWL GDOOH QXRYH infrastrutture per il sistema logistico, in termini di riduzione dei tempi medi di percorrenza e verosimilmente della congestione, sono stati stimati attraverso PRGHOOL GL VLPXOD]LRQH GHO WUDI² FR in circa il 10%. In Lombardia è anche presente un’offerta di servizi intermodali tra le prime in Europa, con oltre 360 coppie di treni a settimana da/per i principali porti e inland terminal del Centro-Nord Europa. Tale offerta trova ampie possibilitĂ di crescita nella capacitĂ complessiva dei terminal lombardi, superiore del 30% circa al livello attuale della domanda. Ma ci sono luci e ombre: i 14 terminal intermodali della regione hanno poche relazioni con i porti italiani, essendo piĂš vocati alle relazioni con i principali mercati di approvvigionamento e destinazione del sistema manifatturiero italiano. Per quanto attiene i magazzini, poi, l’assenza di una logica SLDQL² FDWRULD GHO WHUULWRULR KD favorito storicamente il proliferare spontaneo degli impianti dispersi lungo gli assi autostradali, intorno ai sedimi aeroportuali, o in prossimitĂ dei terminal intermodali.

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Il Corno d’Africa, per la sua posizione strategica, attira gli interessi di molti Paesi, primo fra tutti la Cina che sta investendo in strade, ponti e ferrovie. E anche l’Italia punta a ritagliarsi un ruolo importante nel nuovo hub logistico 20

di Antonella Vicini

S

i chiama Corno d’Africa proprio per la forma inconfondibile; ed è la sua posizione che guarda verso il Mar Rosso e anche verso l’Oceano Indiano, passando per il problematico Golfo di Aden e per il Mar Arabico, che lo rende particolarmente appetibile. Non è un caso che in questa zona si siano orientati gli interessi di potenze come la Cina e gli Stati Uniti, ma anche degli Stati del Golfo e di Paesi emergenti come l’India. Quello che salta all’occhio è, innanzitutto, la presenza di basi militari soprattutto di Emirati Arabi Uniti, Usa e Cina, per l’appunto, ma anche di Turchia, Qatar, Giappone, Francia e Italia. Il nostro Paese ha aperto nel 2013 a Gibuti una base logistica operativa delle forze armate italiane.

La presenza militare si comprende bene dal punto di vista strategico e della sicurezza, ma offre anche altre SURVSHWWLYH SHUFKp VLJQL²FD posizionarsi nel bel mezzo di una rotta chiave per i commerci internazionali (considerando che di qua passa la rotta marittima della Via della Seta). Commerci ovviamente possibili solo se nell’area è garantita una certa stabilità. Anche per questo dal 2008 lungo le coste è attiva la missione europea antipirateria Atalanta. In questo puzzle un ruolo fondamentale lo hanno le infrastrutture e la logistica. Come rilevano gli analisti, infatti, la costruzione di hub logisticoportuali permette di detenere un ruolo di controllo delle rotte marittime commerciali del quadrante sub-continentale afro-

ETIOPIA: WORK


L’ETIOPIA NON HA UNO SBOCCO SUL MARE E DIPENDE QUASI COMPLETAMENTE DA GIBUTI. NEL TEMPO HA PERÒ SOSTENUTO DIVERSI PIANI DI SVILUPPO PORTUALI ANCHE IN ERITREA

ERITREA Massaua SUDAN

Gibuti Addis Abeba

ETIOPIA

SUDAN DEL SUD

asiatico-indiano. È questo il quadro – tratteggiato davvero a grandi linee – in cui si pongono le prospettive di sviluppo dei Paesi del Corno d’Africa che, per ragioni storiche, con l’Italia hanno una relazione particolare e ricca di potenzialità. È il caso dell’Etiopia; dal 2005,

KENYA

SOMALIA

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>

IN PROGRESS


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data della restituzione della Stele di Axum che ha simbolicamente sanato alcune cicatrici legate al passato coloniale, sono seguiti numerosi incontri bilaterali. A inizio anno, inoltre, l’Italia si è impegnata a realizzare lo studio di fattibilità del progetto per collegare la capitale Addis Abeba al porto eritreo di Massaua con una rete ferroviaria di circa 5.000 chilometri che riaprirà così questo corridoio commerciale. Dopo i recenti accordi di pace con l’Eritrea (luglio 2018) molte cose si sono sbloccate e prospettive aperte, a partire dalla demilitarizzazione dei FRQ²QL FKH KD GLVFKLXVR DQFKH OD porta al commercio. L’Etiopia, nonostante le sue GLPHQVLRQL OD VXD VXSHU²FLH q 3 volte e mezzo quella italiana), una popolazione di circa 110 milioni di abitanti, e una crescita economica elevata, che nell’ultimo decennio ha mantenuto la media del 10% (anche se resta ancora fra le economie più povere al mondo), non ha un proprio sbocco sul mare e dipende quindi quasi completamente da Gibuti, uno Stato in miniatura che conta meno di 400mila abitanti e che però gestisce circa il 90% delle esportazioni etiopi. È per questo che Addis Abeba ha sostenuto nel tempo numerosi piani di sviluppo portuali anche in Eritrea, in modo da smarcarsi dalla dipendenza da un unico scalo. Il piano di sviluppo etiope prevede


che entro il 2025 il Paese raggiunga un livello di reddito generale medio-basso; anche la Banca Mondiale ha avviato una strategia in questo senso che prevede prestiti di vario genere. Il nuovo premier Abiy Ahmed Ali anche per questo è volato a incontrare alcuni dei leader mondiali, toccando l’Europa, ma anche Israele e Cina. L’Etiopia punta a una trasformazione: da Paese soprattutto agricolo aspira a diventare il primo polo manifatturiero africano, grazie anche allo sviluppo di zone industriali orientate all’esportazione dei prodotti. Piuttosto importante è, quindi, la volontĂ manifestata dal Governo italiano allo sviluppo della linea ferroviaria, un impegno di cui si è tornati a parlare anche lo scorso giugno nel corso del Forum imprenditoriale italo-etiopico, durante il quale delegazioni istituzionali e imprenditoriali si sono focalizzate su settori quali l’agricoltura, l’industria tessile, le infrastrutture e i trasporti. Il Paese è considerato un partner prioritario sia per l’Italia, sia per l’Unione europea considerando che è anche origine e destinazione (essendo una delle tappe dei lunghi viaggi intrafricani) di parte della rotta PLJUDWRULD FKH SRL DUULYD ² QR DOOH nostre coste. Stando agli ultimi dati dell’Istituto per il Commercio Estero, l’interscambio tra i due Stati nel 2018 è ammontato a 292 milioni di euro (in calo rispetto all’anno precedente). Si tratta di un rapporto che si realizza soprattutto attraverso

L’interscambio tra Italia ed Etiopia, nel 2018, è stato pari a 292 milioni di euro, soprattutto grazie alle esportazioni italiane le esportazioni italiane (circa 235,24 milioni di euro) e attraverso la rete di imprenditori residenti nel Paese e di gruppi di aziende italiane. Alcuni progetti infrastrutturali, come la costruzione di due grandi dighe, VRQR DI² GDWL DG HVHPSLR D nostre societĂ . L’Italia si trova, però, a competere con un gigante come la Cina che ha avviato da tempo una vera e propria opera di conquista del continente africano partendo proprio dalla costruzione di strade, ponti, ferrovie e porti, occupando cosĂŹ tutti i posti strategici anche per la nuova Via della Seta. Un esempio per tutti è l’ammodernamento del tratto ferrato che collega Addis Abeba a Gibuti, realizzato dalle ferrovie cinesi e dalla China Civil Engineering Construction Corporation, dopo che l’Italia aveva mostrato un primo interesse per poi, invece, scartare il progetto. Questa linea ha ridotto i tempi di trasporto QHFHVVDUL DI² QFKp OH PHUFL raggiungano il porto di Gibuti dall’entroterra etiope da due giorni a 10 ore. OTTOBRE2019

INTERNAZIONALE

A conferma dei legami fra i due Paesi c’è (fra i tanti altri) anche l’accordo per la costruzione di un parco industriale da 300 milioni di dollari nella localitĂ di Adama; i fondi per questo progetto saranno per l’85% cinesi. Si tratta del secondo parco industriale made in China nella stessa zona. Progetti che possono realizzarsi grazie alla disponibilitĂ economica cinese. Si stima che il Paese africano abbia ricevuto in prestito piĂš di 21 miliardi di euro dal gigante asiatico. E tutto ciò, naturalmente, contribuisce a unire a doppio nodo le due nazioni. Altro elemento SDUWLFRODUPHQWH VLJQL² FDWLYR della zona è la presenza di risorse energetiche, sia quelle che sono presenti nel sottosuolo sia quelle che transitano via mare di fronte alle coste del Corno d’Africa (si calcola sia l’8% del totale mondiale). Per quel che riguarda il primo punto, la regione etiope dell’Ogaden è ricca di giacimenti di petrolio e gas. E anche in questo caso si fa notare la presenza cinese. L’oro nero è da tempo estratto e sfruttato dalla Poly-GCL Petroleum Group Holdings Limited, la stessa societĂ che si è aggiudicata la costruzione dei 767 chilometri di gasdotto tra l’Etiopia e Gibuti e che per il 2021 prevede l’estrazione e produzione di 3 milioni di tonnellate di GNL, che diverranno poi 10 milioni. E anche questa società è un partner e un tassello chiave nel progetto di realizzazione della Via della Seta.

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TIR

RIFIUTI

UN REGISTRO NAZIONALE PER IL DOPO SISTRI

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Dal 1° gennaio di quest’anno il sistema di controllo della tracciabilità GHL ULÌ¥ XWL ª VWDWR GHÌ¥ QLWLYDPHQWH abolito. Eugenio Onori, presidente dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, VSLHJD FRPH VL GHYRQR comportare le imprese

A

distanza di otto anni dalla sua istituzione il Sistri, il sistema di controllo della WUDFFLDELOLWj GHL UL² XWL q VWDWR GH² QLWLYDPHQWH DEROLWR 1DWR FRQ uno scopo nobile – assicurare un tracciamento corretto del FLFOR GHL UL² XWL SHU LPSHGLUH ogni pratica di smaltimento LOOHJDOH R VFRUUHWWR § ² Q GD VXELWR ha avuto una vita travagliata. Criticato dalle imprese per i costi elevati e gli oneri che

comportava, osteggiato dalle associazioni di categoria e FDUDWWHUL]]DWR GD JUDQGL GLI² FROWj di funzionamento, la sua entrata in vigore è stata rimandata più volte. Fino a che, con la conversione del cosiddetto 'HFUHWR /HJJH 6HPSOL² FD]LRQL nella Legge 12/2019 è stata confermata la soppressione GH² QLWLYD GHO VLVWHPD H GHL relativi obblighi, a partire dal 1° gennaio 2019.


TIR Che cosa succede quindi DGHVVR" ( TXDOH VDUj O¬HYROX]LRQH GHO 6LVWUL" 1H DEELDPR SDUODWR con Eugenio Onori, presidente GHOO¬$OER 1D]LRQDOH *HVWRUL Ambientali. ©/D /HJJH DOO¬DUW KD JLj SUHYLVWR O¬LVWLWX]LRQH GL XQ 5HJLVWUR (OHWWURQLFR 1D]LRQDOH SHU OD WUDFFLDELOLWj GHL UL² XWL FKH VDUj RUJDQL]]DWR H JHVWLWR direttamente dal ministero GHOO¬$PELHQWH Per farlo partire però – prosegue Onori – è necessario un decreto PLQLVWHULDOH FKH GH² QLVFD OH PRGDOLWj GL RUJDQL]]D]LRQH H funzionamento del Registro elettronico nazionale, le procedure e i contributi di iscrizione dei soggetti REEOLJDWL H DQFKH OD JUDGXDOLWj GHOO¬LQJUHVVR QHO VLVWHPDª La creazione di un Registro elettronico nazionale rientra DQFKH QHOO¬RWWLFD GL GDUH attuazione alla Direttiva Ue FKH PRGL² FD OD Direttiva 2008/98/CE relativa DL UL² XWL H FKH SUHYHGH FKH JOL Stati membri stabiliscano un HI² FDFH VLVWHPD GL FRQWUROOR GHOOD TXDOLWj H WUDFFLDELOLWj GHL

La Legge 12/2019 ha previsto l’istituzione di un Registro Elettronico Nazionale per la tracciabilità GHL ULÌ¥ XWL

Il Registro sarà organizzato e gestito direttamente dal ministero dell’Ambiente UL² XWL XUEDQL ,Q SDUWLFRODUH SHU L UL² XWL SHULFRORVL VRWWROLQHD OD QHFHVVLWj GL SRWHQ]LDUH la registrazione dei dati e i PHFFDQLVPL GL WUDFFLDELOLWj WUDPLWH O¬LQWURGX]LRQH GL UHJLVWUL HOHWWURQLFL GHL UL² XWL SHULFRORVL degli Stati membri. La raccolta elettronica dei dati dovrebbe essere applicata DQFKH DG DOWUL UL² XWL SHU VHPSOL² FDUH DOOH LPSUHVH H DOOH amministrazioni la registrazione dei dati e per controllare meglio L ³ XVVL GL UL² XWL QHOO¬8QLRQH ©,O QXRYR VLVWHPD DYUj FRVWL decisamente più ridotti rispetto al Sistri (secondo le stime i costi sostenuti dalle imprese e dallo Stato in otto anni per la realizzazione del Sistri avrebbero superato i 141 milioni di euro 1G5 SRLFKp VDUj JHVWLWR direttamente dal ministero GHOO¬$PELHQWH § FRQWLQXD 2QRUL –. Una delle ipotesi è quella di DI² GDUQH OD JHVWLRQH DOO¬$OER *HVWRUL $PELHQWDOL FKH q XQD VWUXWWXUD FRQVROLGDWD UDPL² FDWD QHO WHUULWRULR H JLj IXQ]LRQDQWH Inoltre, si sta pensando di UHQGHUH JUDGXDOH O¬LQJUHVVR QHO sistema, a differenza del Sistri che prevedeva una data unica per tutte le imprese. Quindi, HQWUR VHL PHVL GDOO¬HQWUDWD LQ

RIFIUTI

vigore del decreto dovrebbero entrare le imprese più grandi, poi man mano tutte le altre a seconda del numero dei GLSHQGHQWLª 1HO IUDWWHPSR SHUz FL WURYLDPR in una sorta di periodo transitorio, in cui non si applica il Sistri ma non ci si può ancora iscrivere al nuovo registro. Come si devono comportare quindi le imprese? ©,QQDQ]LWXWWR FRQ O¬DEROL]LRQH GHO VLVWHPD QRQ F¬q SL O¬REEOLJR per i soggetti che producono, WUDVSRUWDQR H JHVWLVFRQR UL² XWL pericolosi di pagare il contributo Sistri, che quindi per il 2019 non è dovuto. Inoltre – prosegue Onori – scompare il sistema del doppio binario, per cui i soggetti interessati dal Sistri dovranno adesso effettuare solamente il tracciamento tradizionale, in base agli articoli del Decreto /HJLVODWLYR Q GHO ª Articoli che prevedono una serie di adempimenti, tra cui la compilazione del Formulario, del Registro di carico e scarico e, a ² QH DQQR GHOOD &RPXQLFD]LRQH MUD. Per tutto il corrente anno, le imprese dovranno quindi compilare, come hanno sempre fatto in precedenza, un IRUPXODULR SHU O¬LGHQWL² FD]LRQH GHL UL² XWL WUDVSRUWDWL LQ quattro copie (ai sensi del DM $PELHQWH DQQRWDUH OD movimentazione in un registro di carico e scarico (ai sensi del DM $PELHQWH H UHGLJHUH ogni anno, il cosiddetto MUD recante la denuncia annuale GHOOD TXDQWLWj H WLSRORJLD GHL UL² XWL WUDVSRUWDWL

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TRIESTE: NON SOLO PORTO di Ertilia Giordano

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Il primo Trieste Intermodal Day è stato l’occasione per illustrare le attività collaterali della realtà portuale, come la robotica subacquea, e gli investimenti internazionali, in particolare dell’Ungheria

U

n esempio di passato glorioso che guarda in modo aperto a investimenti internazionali e innovazioni e in una prospettiva perfettamente tracciata dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale Zeno D’Agostino nella frase “Il futuro del porto non è il porto”. Investimenti internazionali che in questo momento trovano nell’Ungheria il principale attore. Attraverso una società pubblica e con la mediazione dell’Autorità di Sistema portuale, infatti, il governo ungherese acquisterà un’area di 60 ettari, ² QRUD GHSXWDWD DO GHSRVLWR GL idrocarburi, per realizzare un terminal gestito dalla stessa VRFLHWj &RQ XQ ² QDQ]LDPHQWR complessivo di circa 130 milioni di euro, comprensivo di costi di acquisto, risoluzione dei FRQWHQ]LRVL H ERQL² FD GHO sito, l’Ungheria


accrescerĂ la sua posizione di primo piano nell’area portuale triestina e scalzerĂ sempre piĂš la Turchia. Con un calo vicino DO GHL WUDI² FL FRPPHUFLDOL con Trieste, riferito soprattutto al mercato dei veicoli, la Turchia, GL ULÂł HVVR DOOD FULVL LQWHUQD VWD velocemente perdendo terreno in terra giuliana, come anche dimostrato dall’acquisizione da parte di aziende danesi di diverse proprietĂ turche. Sguardo in avanti sulle partneship internazionali, dunque, cui si unisce la spinta all’innovazione tecnologica per un futuro dello scalo marittimo che “non è solo il portoâ€?. Sono diversi gli investimenti della realtĂ portuale su attivitĂ collaterali, quali la robotica subacquea sui cui si concentrerĂ la societĂ Saipem attraverso la costruzione di droni subacquei e la realizzazione di un’area di esercitazione degli stessi congegni. Il porto di Trieste è una realtĂ in fermento e non è un caso quindi che i principali player della logistica internazionale si siano incontrati a settembre proprio nello scalo giuliano in occasione del primo Trieste Intermodal Day – TID, un incubatore

E NASCE UNA SMART ROAD PER I TIR Trieste diventa un esempio di digitalizzazione delle infrastrutture con il progetto di una Smart road tra porto e interporto – nato dalla collaborazione tra Anas e l’AutoritĂ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale – che coinvolge il mondo dell’autotrasporto. Il sistema, in via di attuazione, consiste nell’installazione di sistemi intelligenti — 24 telecamere per il rilevamento delle targhe e il riconoscimento dei veicoli, 33 telecamere di contesto e oltre FKLORPHWUL GL ² EUD RWWLFD § WUD OÂŹLQWHUSRUWR )HUQHWWL H LO SRUWR di Trieste che riusciranno a velocizzare i tempi di imbarco e a GHFRQJHVWLRQDUH LO WUDI² FR &RQ OD 6PDUW URDG VL ULVSDUPLHUj VXL tempi per le attivitĂ portuali e gli adempimenti amministrativi, poichĂŠ i dati forniti dall’infrastruttura tecnologica saranno utilizzati dall’AutoritĂ per consentire l’autorizzazione all’imbarco facilitato ai tir in linea con i parametri monitorati, senza dover essere nuovamente sottoposti a controlli doganali.

centrato sul tema della logistica e dell’intermodalitĂ con relatori di primissimo piano che hanno contribuito all’obiettivo di “contaminazione di ideeâ€? perseguito dall’AutoritĂ . CosĂŹ, con circa trecento presenze quanti sono gli anni che il porto IHVWHJJLD DVSHWWL VFLHQWL² FR tecnologici, modelli di business, Information Technology e LQWHOOLJHQ]D DUWL² FLDOH KDQQR contaminato la visione della logistica e dell’intermodalitĂ del futuro. Un’occasione, il TID, destinata a diventare un appuntamento anche per i prossimi anni, che ha inoltre fatto il punto sullo stato di salute del porto di Trieste. I dati aggiornati sull'andamento del business hanno rivelato performance positive

Zeno D’Agostino

soprattutto per il settore container e quello delle rinfuse solide, +13,33% e +27,55% nel primo semestre 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, con un dato importante che arriva dal costante incremento dell’uso della ferrovia. Nei primi sei mesi dell’anno, infatti, sono stati movimentati 5.171 treni, con una crescita del trasporto su ferro rispetto allo scorso anno del 7,37%. Considerando che nel settore FRQWDLQHU FROOHJDWR DO WUDI² FR LQWHUFRQWLQHQWDOH FRQ LO )DU (DVW il 55% del movimentato di Trieste usa la ferrovia, lo scalo giuliano supera giĂ oggi la quota del 50% che l’Ue ha posto come obiettivo di trasferimento modale del WUDI² FR HXURSHR GL PHUFL SHU LO 2050.

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e-DAS:LA ROAD MAP DELLE DOGANE di Adriano Villa

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Il progetto prevede la digitalizzazione del documento che accompagna alcuni prodotti energetici. Il 30 settembre alcuni depositi di carburanti inizieranno a lavorare con DAS elettronico

L

’Agenzia delle Dogane ha stilato la road map della digitalizzazione del DAS che ha anticipato agli operatori del settore nelle scorse settimane, prevedendo le seguenti tempistiche: ʪ dal 30 settembre al 15 ottobre 2019 alcuni depositi “pilota” di carburanti inizieranno a lavorare in ambiente reale con DAS elettronico, in parallelo con il DAS cartaceo; ʪ dal 16 ottobre al 31 dicembre 2019 sarà utilizzata soltanto la modalità e-DAS;

1 DE 815 Invio bozza DAS elettronico soggetto speditore

ʪ dal 1° gennaio al 30 giugno 2020 tutti gli altri operatori inizieranno a lavorare in ambiente reale con DAS elettronico, in parallelo con il DAS cartaceo; ʪ dal 1° luglio 2020 diventerà obbligatorio l’e-DAS per tutti i depositi di benzina e gasolio. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha avviato infatti il 20 maggio scorso la sperimentazione del progetto e-DAS (Documento di Accompagnamento 6HPSOL² FDWR SHU OD digitalizzazione del documento che accompagna alcuni prodotti di oli minerali ad accisa assolta, rendendo operativa una nuova applicazione disponibile per gli operatori “per un congruo periodo di sperimentazione”. Attualmente il DAS viene emesso in formato cartaceo su moduli pre-vidimati con bollatura a

secco, per la circolazione di oli minerali, alcol e bevande alcoliche e tabacchi lavorati, tutti prodotti soggetti ad accisa. Il progetto di digitalizzazione risponde all’esigenza di FRQWUDVWDUH O¬HYDVLRQH ² VFDOH H prevenire fenomeni fraudolenti, UHQGHQGR SL HI² FDFH OD lotta all’illegalità nel settore dei prodotti energetici – in preoccupante crescita – e potenziare di conseguenza i controlli dei relativi obblighi ² VFDOL Con la nota n. 46242/RU del 17 aprile 2019, l’Agenzia delle Dogane ha impartito agli operatori le istruzioni operative per la sperimentazione del progetto, nelle quali è prevista la presentazione esclusivamente in forma telematica del documento di accompagnamento previsto per la circolazione dei prodotti soggetti ad accisa e alle altre


DE 818 XML

2 Esito

QR-CODE positivo

e-DAS

3 4

imposizioni indirette, mediante l’utilizzo di servizi web realizzati per la digitalizzazione del DAS. L’innovazione del progetto e l’impatto derivante dall’applicazione saranno in questo modo seguiti da vicino dall’Agenzia che potrĂ intervenire per prestare assistenza ai numerosi operatori coinvolti. Il colloquio digitale tra operatore e Agenzia delle Dogane si svolge utilizzando i servizi disponibili sul Portale Unico Dogane Monopoli, secondo istruzioni contenute nel Manuale operativo presente sul Portale. Nel dettaglio, il soggetto speditore compila e trasmette la bozza dell’e-DAS (messaggio di '( DOOÂŹ$JHQ]LD GHOOH 'RJDQH la quale effettua i controlli formali e sostanziali, a seguito dei quali il sistema restituisce XQ ² OH FRQWHQHQWH OÂŹHVLWR dell’elaborazione. In caso di esito positivo, genera il relativo Codice Univoco GHQRPLQDWR 65& 6HPSOL² HG

5HIHUHQFH &RGH H LO JOLIR QRcode, rendendo possibile per lo speditore l’acquisizione del ² OH LQ IRUPDWR ;0/ FRQWHQHQWH OÂŹH '$6 ² UPDWR GLJLWDOPHQWH FRQ FHUWL² FDWR GL ² UPD GHOOÂŹ$JHQ]LD /ÂŹLGHQWL² FDWLYR 65& OD ² UPD digitale e il QR code equivalgono all’attuale bollatura a secco prevista dalle norme in vigore (art. 10, comma 2, DM n. Il soggetto speditore potrĂ a questo punto stampare l’e-DAS da consegnare al vettore, che accompagnerĂ la merce durante il trasporto. Una volta che la merce sarĂ arrivata a destinazione, sarĂ inviato un “rapporto di ricezioneâ€? PHVVDJJLR '( GD SDUWH GHO destinatario, se è referenziato e possiede un codice ditta FHQVLWR LQ $QDJUD² FD DFFLVH LQ caso contrario, se il destinatario della merce non è censito QHOOÂŹ$QDJUD² FD DFFLVH PD q LGHQWL² FDWR QHOOÂŹH '$6 PHGLDQWH Codice Fiscale/Partita Iva, il rapporto di ricezione potrĂ essere trasmesso dallo speditore. Lo sviluppo del progetto e-DAS ha visto il coinvolgimento

Spedizione merce VWDPSD '(

DE 818 - Rapporto di ricezione

degli stakeholder al Tavolo tecnico digitalizzazione accise, confermando questa scelta un metodo di lavoro che sta dando risultati concreti, con un approccio aperto e pragmatico.

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LE DATE DEL PROGETTO 30 settembre - 5 ottobre 2019: DAS elettronico e cartaceo per alcuni depositi di carburanti 16 ottobre - 31 dicembre 2019: solo e-DAS per gli stessi depositi di carburanti 1° gennaio - 30 giugno 2020: DAS elettronico e cartaceo per tutti i depositi di benzina e gasolio dal 1° luglio 2020: e-DAS obbligatorio per tutti i depositi di benzina e gasolio


PATENTI

TIR

PATENTI D’ORO CON LA NUOVA IVA

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Una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate ha introdotto l’Iva al 22% sulle patenti e il recupero retroattivo dell’imposta sugli ultimi cinque anni. Protesta delle associazioni di categoria

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al 2 settembre di quest’anno il costo per il conseguimento della patente è gravato dall’Iva con aliquota ordinaria al 22%. Lo ha stabilito una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la n. 79 del 2 settembre 2019, in richiamo alla sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue del 14 marzo dello stesso anno. I giudici europei, infatti, si sono pronunciati nell’ambito di un contenzioso aperto in Germania sostenendo che l’insegnamento dato da una scuola guida, pur avendo ad oggetto varie conoscenze

teoriche e pratiche di interesse pubblico, resta di tipo specialistico e non riveste le caratteristiche di “insegnamento scolastico o universitario”, caratteristica questa che dà diritto all’esenzione Iva. L’Agenzia delle Entrate, in risposta a un interpello, ha avallato l’orientamento della Corte di Giustizia Ue confermando l’applicazione dell’imposta e superando le risoluzioni precedenti (n. 83/E-III-7-65258 del 1998 e n. 134/E del 2005) che invece assicuravano l’esenzione. Per le scuole guida è stato dunque necessario adeguare i listini, con la possibilità di detrarre integralmente l’Iva pagata sugli acquisti relativi alla gestione aziendale. L’aspetto più spinoso però riguarda la retroattività della misura che costringe di fatto le

OTTOBRE2019

autoscuole a recuperare l’Iva non versata negli ultimi 5 anni, arco di tempo che può essere ancora soggetto ad accertamento. Quali possono essere, quindi, le conseguenze di un simile provvedimento ex tunc? Oltre all’ovvio problema dei rincari per il consumatore, che ha già fatto crollare le ore di lezione al volante, la criticità riguarda il GLI² FLOH FRQWDWWR FRQ O¬H[ DOOLHYR che, qualora non versasse gli arretrati, costringerebbe la scuola guida a farsi carico di un onere di non poco conto. Il versamento dell’Iva arretrata, sebbene non gravato da interessi o sanzioni, andrebbe moltiplicato per ogni patente rilasciata e potrebbe comportare la crisi o persino la chiusura dell’attività. In un question time alla Camera il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, ha però sottolineato che sono allo studio proposte normative per rendere non retroattiva l'applicazione delle imposte. Esattamente quello che chiedono le associazioni di categoria dell'autotrasporto e quelle delle autoscuole, sul piede di guerra proprio per questa rischiosa retroattività.


TIR

NOTIZIE

SCANIA: PRESENTATO AXL, PROTOTIPO COMPLETAMENTE AUTONOMO

EDUCAZIONE CAZIO ALLA SICUREZZA AL CARICO O E SCARICO Il gruppo Sanpellegrino, in collabor collaborazione col gruppo Maganetti, ha organizzato pr presso lo stabilimento ento Levissima di Cespina Valdisotto Val una giornata a di sensibilizzazione sui temi della sicurezza sul lavoro ro e della sicurezza stradale. I dipendenti ndenti del de comparto o logistico, insieme agli autotrasportatori auto delle aziende nde partner, hanno avuto occasione di osservare da vicino le fasi del pr processo produttivo e le operazioni di carico e scarico della merce; grazie a una simulazione realizzata in realtĂ virtuale, i ODYRUDWRUL KDQQR LQ² QH SRWXWR SUHQGHUH SLHQDPHQWH H coscienza delle norme di sicurezza da osservare nello svolgimento delle rispettive mansioni. Come dichiarato da Matteo Lorenzo De Campo, amministratore delegato del Gruppo Maganetti “le persone devono essere riportate al centro del sistema economico e la loro sicurezza, sia sul luogo di lavoro che nella vita privata, deve essere una prioritĂ : noi, che circoliamo ogni giorno sulle strade con veicoli di grandi dimensioni, lo sappiamo e proprio per questo vi poniamo grande attenzioneâ€?.

Scania compie un altro passo in avanti nello sviluppo della guida autonoma. Il costruttore svedese, infatti, ha presentato un nuovo prototipo di camion – AXL – completamente automatico, per la prima volta VSURYYLVWR GHOOR VSD]LR ² VLFR SHU OÂŹDXWLVWD &RQFHSLWR SHU RSHUDUH LQ DPELHQWL FRQWUROODWL H FRQ VFDUVL Âł XVVL GL WUDI² FR LO YHLFROR DQFKH JUD]LH DOOD VXD UREXVWH]]D q q ideale per il lavoro in grandi cantieri e miniere. La sua a componente software è centrale: grazie alle tecnolog gie e applicate, le operazioni del veicolo sono facilitate cilitate da un n sistema di logistica che comunica al mezzo la mission mi ne da porta are a compimento. AXL è infatti guidato dato e monitorato da un n sistema di controllo intelligente in igente e, con il suo motore ore a combustione alimentato alim ato d da biocarburanti burant rinnovabili, unisce e tecnol tecnologie innov innovativ ve e consolidate. olidate La parte hardware ware no non è però ò trascurata: tras sebbene e sos sostituisca alla cabina abina un nuovo modulo frontale, e, il ve veicolo conserva erva inta intatto il design n e la riconoscibilitĂ cibilit di Scan nia.

NUOVI PIANI STRATEGICI PER L’INTERPORTO QUADRANTE EUROPA Un investimento di 59 milioni di euro per il potenziamento dell’Interporto Quadrante Europa di Verona. Ăˆ il progetto, FR² QDQ]LDWR GDOOÂŹ8H SURPRVVR GDO &RQVRU]LR =$, ,QWHUSRUWR 4XDGUDQWH (XURSD LQ FRRSHUD]LRQH FRQ 5), 5HJLRQH 9HQHWR H $XWRULWj GL 6LVWHPD 3RUWXDOH GHO 0DU $GULDWLFR 6HWWHQWULRQDOH , ODYRUL VDUDQQR ² QDOL]]DWL DOOD UHDOL]]D]LRQH GL un quarto modulo, composto da 5 binari da 750 metri, attrezzati con gru a portale e aree di stoccaggio. Il progetto prevede anche la creazione di un collegamento diretto tra il terminal e le grandi arterie ferroviarie che corrono in direzione Nord (verso il Brennero) e Sud (verso Bologna). L’intervento, il cui termine è previsto per il 2026, persegue due obiettivi. Da un lato favorire l’intermodalitĂ e la sostenibilitĂ del trasporto merci, in linea con quanto stabilito dal Libro Bianco dei Trasporti dell’Unione europea. Dall’altro lato l’opera di adeguamento infrastrutturale consentirĂ DOOÂŹLQWHUSRUWR VFDOLJHUR GL JHVWLUH HI² FDFHPHQWH OÂŹDXPHQWR GHO WUDI² FR IHUURYLDULR FKH IDUj VHJXLWR DOOÂŹDSHUWXUD GHOOD Galleria di Base del Brennero e all’avanzamento all avanzamento verso est delle linee Alta VelocitĂ /Alta CapacitĂ . OTTOBRE2019

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ATP

TIR

QUALE FUTURO PER IL FREDDO Nuove tecnologie, sostenibilitĂ ambientale e distribuzione urbana sono stati i temi al centro della 64esima assemblea di Transfrigoroute International che quest’anno si è svolta a Napoli

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un momento di grandi trasformazioni per il mondo dell’ATP. Le politiche europee in termini di sostenibilità , che puntano a raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni per la distribuzione urbana entro il 2030, e lo sviluppo dell’e-commerce, che ha cambiato la distribuzione dell’ultimo miglio, chiedono l’utilizzo di

PH]]L VHPSUH SL HI² FLHQWL HG evoluti e una maggiore sensibilitĂ ambientale. Per questo i protagonisti del trasporto a temperatura controllata di tutta Europa si sono ULXQLWL D 1DSROL D ² QH VHWWHPEUH per il 64esimo Annual General Meeting di Transfrigoroute International, dal titolo “Embracing new trends to drive the extramileâ€?, durante il quale si sono confrontati sul futuro del trasporto e della logistica del freddo. Un’occasione per fare il punto sulle alimentazioni alternative per i veicoli refrigerati, dal GNL alla trazione elettrica, e su come mantenere la qualitĂ del prodotto lungo tutta la cold chain. Ma anche per accendere i fari sulle problematiche che il settore si trova

Umberto Torello

ad affrontare, dagli alti costi per il rinnovo del parco veicolare ai lunghi tempi di attesa per il ULQQRYR GHO FHUWL² FDWR $73 YHGL art. a pag. 33), alla necessitĂ di un quadro normativo internazionale e nazionale di maggior raccordo nei passaggi della catena logistica. “Questo incontro è un’occasione unica di confronto tra tutti gli DWWRUL GHOOD ² OLHUD LQ XQ SHULRGR di cambiamenti epocali e di QXRYL SDUDGLJPL FKH LQÂł XHQ]DQR profondamente il modo di fare impresa – ha sottolineato Umberto Torello, presidente di Transfrigoroute Italia aprendo i lavori –. Il settore va messo al centro delle politiche italiane ed europee con tutta l’attenzione che merita e per questo il dialogo tra imprese e istituzioni, tra produzione e trasporto, nonchĂŠ tra noi imprenditori, è fondamentale per assicurare al settore una crescita sostenibile non solo in termini ambientali, ma anche economiciâ€?. Transfrigoroute International 7, IRQGDWD QHO ULXQLVFH DVVRFLD]LRQL GL DOWUHWWDQWL Stati membri Ue che a loro volta raggruppano migliaia di imprese della cold supply chain: trasportatori, costruttori e allestitori. Transfrigoroute Italia è stata rappresentata dal 2007 DO GD $VVRWLU H GDO GD Anita, associazioni grazie alle quali le imprese del trasporto e della logistica a temperatura controllata, insieme ai costruttori e allestitori, trovano rappresentanza a livello nazionale e internazionale.


ATP

REVISIONI, PERCORSO A OSTACOLI I tempi di attesa per revisionare i veicoli sopra le 3,5 Ton sono ancora molto lunghi e la situazione peggiora per i veicoli che trasportano merce deperibile che devono provvedere anche al rinnovo dell’ATP

Q

uello delle revisioni per i tir è un tema complesso. Da tempo il ministero dei Trasporti sta cercando di rinforzare gli organici della Motorizzazione, che per carenza di personale a volte non è in grado di far fronte D WXWWH OH ULFKLHVWH /ÂŹDI² GDPHQWR ai privati delle revisioni, previsto dall’ultima Legge di Bilancio, deve ancora essere disciplinato. Le imprese sono quindi costrette ad aspettare mesi prima di mettersi in regola e spesso devono far viaggiare i propri mezzi con un documento che attesti la prenotazione della revisione. Documento che però consente al mezzo di viaggiare solo in Italia, penalizzando quei trasportatori che effettuano i propri viaggi all’estero. La situazione è ancora piĂš complicata per quei mezzi che trasportano merce deperibile a regime di temperatura controllata $73 3HU SRWHU VXSHUDUH OD revisione infatti, questi veicoli devono ottenere anche il

ULQQRYR GHOOD FHUWL² FD]LRQH $73 LQ quanto parte integrante della carta di circolazione. Ai tempi di attesa per la revisione si aggiungono quindi i tempi di attesa per il rinnovo ATP che deve essere fatto per la prima volta dopo sei anni dall’immatricolazione del mezzo. /H YHUL² FKH VXL UHTXLVLWL GL LGRQHLWj al trasporto possono essere fatte

o presso stazioni di prova statali, e in questo caso rilasciano un attestato valido sei anni, o presso gli esperti ATP, che rilasciano un attestato di tre anni. Fino allo scorso anno il rinnovo presso gli esperti poteva essere fatto solo per due volte. Da quest’anno, invece, c’è stato un adeguamento della normativa italiana a quella internazionale, di conseguenza gli esperti possono procedere al ULQQRYR GHJOL DWWHVWDWL $73 ² QR D YROWH SHU L YHLFROL )1$ ovvero quelli idonei a mantenere OH WHPSHUDWXUH GD D JUDGL H ² QR D GXH ULQQRYL FRQVHFXWLYL WULHQQDOL SHU L YHLFROL FRC, cioè idonei a mantenere le WHPSHUDWXUH GD D JUDGL Al momento gli esperti sono DQFRUD XQ QXPHUR LQVXI² FLHQWH a coprire le richieste. Superati ULVSHWWLYDPHQWH L DQQL H L anni, i rinnovi devono poi essere effettuati obbligatoriamente presso i CPA della Motorizzazione o presso le strutture accreditate, YDOH D GLUH LO &6, &HUWL² FDWLRQ RI Safety Institute) a Milano e le Ferrovie dello Stato a Roma. Procedure che causano ulteriori rallentamenti alle imprese, visto che il controllo presso le stazioni di prova ha dei tempi medi di attesa molto lunghi, da due a sei mesi a seconda della dislocazione.

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TECNICA

Total Cost of Ownership

VADEMECUM PER RIDURRE I COSTI 34

Il TCO è utilizzato per calcolare tutti i costi del ciclo di vita di un prodotto. Ecco allora un excursus di soluzioni tecniche per ridurre gli oneri di esercizio dei veicoli di Emanuela Stifano

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iventato un vero e proprio tormentone, il TCO, ossia il Total Cost of Ownership (costo totale di proprietĂ ), è un indicatore utile a calcolare il reale costo di un veicolo durante il suo ciclo di vita. Prende in considerazione VLD L FRVWL ² VVL DFTXLVWR LQWHUHVVL YDORUH UHVLGXR HWF § GXQTXH costi che dipendono solo dal possesso del bene e non dal suo utilizzo – sia i costi variabili (alimentazione del veicolo,

manutenzione, formazione, etc.) § GXQTXH L FRVWL FKH GLSHQGRQR HVFOXVLYDPHQWH GDOOÂŹXVR 6X TXHVWL ultimi, che normalmente salgono con l’aumentare dell’impiego del veicolo, si può agire. Ma prima di presentare un excursus di soluzioni capaci di ridurre i costi e migliorare i processi aziendali, un paio di premesse sono necessarie: ogni singola voce di costo che FRPSRQH LO 7&2 LQÂł XHQ]D OH DOWUH sul TCO pesano le caratteristiche del veicolo (etĂ , stato) e il relativo

uso (tipologia di trasporto, chilometraggio percorso), nonchĂŠ le caratteristiche dell’azienda di autotrasporto (dimensione delle Âł RWWH DWWHQ]LRQH DOOÂŹDPELHQWH HVSRVL]LRQH ² QDQ]LDULD ,Q² QH una precisazione: la connettivitĂ , a oggi, sembra essere la migliore soluzione per abbassare i costi. 9HGLDPR TXLQGL FRPH VL SXz DJLUH sulle varie voci e ottimizzare il FRQVXPR GL FDUEXUDQWL OXEUL² FDQWL H Âł XLGL GHJOL SQHXPDWLFL OD PDQXWHQ]LRQH H OÂŹDFTXLVWR


TECNICA

CARBURANTI E LUBRIFICANTI Tra i fattori di rischio per il consumo di carburante l’etĂ del veicolo, lo stile di guida del driver, la tipologia e lunghezza dei percorsi e i viaggi a vuoto Il consumo di carburante rappresenta un costo enorme, che viene stimato mediamente tra il 30 e il 40% del TCO, ed è pertanto la voce su cui ha senso agire su piĂš fronti. Le alimentazioni alternative possono essere una soluzione, ma sono ancora molti i limiti tecnici e strutturali, tanto che la maggior parte degli studi rileva che il Diesel sia ancora la scelta piĂš performante.

Soluzioni: veicoli nuovi HG HI̼ FLHQWL DFFRUGL e partnership, formazione, connettività Gruppi di acquisto e accordi: per pagare meno il carburante esistono partnership tra PMI del trasporto e della logistica e compagnie petrolifere ² QDOL]]DWH DOOD messa a punto di

listini di prodotto e di servizi ad hoc.

VLJQL² FDWLYH HFRQRPLH OXQJR WXWWD OD ² OLHUD ORJLVWLFD

Ottimizzazione dei viaggi: tramite le borse viaggi si riducono le percorrenze a vuoto. I trasportatori segnalano le offerte di spazi di carico indicando tipologia di veicolo, data, luogo di partenza e destinazione del veicolo. I committenti interessati contattano direttamente il trasportatore.

0RQLWRUDJJLR GHOOD ³ RWWD le VROX]LRQL GL JHVWLRQH GHOOD ³ RWWD sono numerosissime e permettono, oltre a monitorare la posizione dei veicoli, di comunicare con i driver da remoto, di segnalare eventuali malfunzionamenti, di JHRORFDOL]]DUH L YHLFROL GL YHUL² FDUH i percorsi, di controllare i consumi.

Imballaggi riutilizzabili e tracciabili: contenitori pieghevoli e riutilizzabili consentono un maggior carico sullo stesso camion, ottimizzando cosĂŹ i viaggi. Sistemi IT permettono di localizzare i contenitori o i pallet LQ TXDOVLDVL PRPHQWR JDUDQWHQGR

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Stile di guida: anche l’autista piĂš esperto ha un margine di miglioramento. Corsi specializzati, messi a punto (anche) dai costruttori, insegnano agli autisti a guidare in PDQLHUD HI² FLHQWH PDQWHQHQGR un’adeguata velocitĂ media, frenando il meno possibile e conoscendo in maniera approfondita le funzionalitĂ dei veicoli, specie dei piĂš nuovi. $QDOLVL GHL OXEUL² FDQWL un’analisi GL ODERUDWRULR GHO OXEUL² FDQWH (a cura delle compagnie petrolifere) permette di capire lo stato di salute di un veicolo e di intervenire con manutenzione mirata, programmata e preventiva, riducendo cosĂŹ il fermo, ottimizzando gli intervalli di cambio olio e allungando la vita utile dei veicoli.

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PNEUMATICI Fattori di rischio: pavimentazione stradale, accelerazioni e frenate, tipo di trazione, SUHVVLRQH GL JRQĚĽ DJJLR VRYUDFFDULFR Agli pneumatici si chiedono prestazioni e sicurezza in tutte le condizioni, ma anche durata e riduzione dei consumi (il peso dello pneumatico e la sua resistenza al rotolamento KDQQR ULFDGXWH QHJDWLYH VX TXHVWD YRFH 6H q YHUR FKH VX DOFXQL DVSHWWL FKH LQÂł XHQ]DQR OD GXUDWD GHOOR pneumatico non si può agire, è altrettanto vero che si può scegliere lo pneumatico piĂš adeguato – lungo raggio, trasporto regionale, condizioni invernali, ricostruibili e riscolpibili – alla mission.

Soluzioni: pneumatici adatti alla tipologia di trasporto, etichette performanti, monitoraggio da remoto, stile di guida 36

3QHXPDWLFL HI² FLHQWL leggeri, durevoli, a bassa resistenza al rotolamento per diminuire la produzione di emissioni di CO2 durante il loro impiego, battistrada innovativi per ULGXUUH ² QR DO LO FRQVXPR GL HQHUJLD per ogni chilometro percorso. Nei piĂš performanti in etichetta è riportata la dicitura $$$ GXQTXH OH PLJOLRUL SHUIRUPDQFH LQ termini di rumorositĂ , di resistenza del battistrada al rotolamento, di aderenza sul bagnato. Pneumatico invernale: per evitare incidenti, fermi e sanzioni (dal 15 novembre al 15 aprile), DO SRVWR GHOOH FDWHQH PHJOLR HTXLSDJJLDUH JOL autocarri con pneumatici invernali (sugli assi VWHU]DQWL H WUDWWLYL L TXDOL SURPHWWRQR EXRQH performance su ghiaccio, bagnato e neve. Monitoriaggio degli pneumatici: sensori o etichette RFID montati all’interno dello pneumatico o sui cerchi misurano costantemente la pressione e la temperatura degli pneumatici, permettendo cosĂŹ di aumentarne la durata e di risparmiare carburante. OTTOBRE2019


ACQUISTO Fattori di rischio: veicoli datati che inquinano e consumano di piĂš, circolazione interdetta Il ricambio strutturale del parco circolante è ancora lontano e nei mesi estivi si è registrata una contrazione a due cifre delle immatricolazioni di mezzi pesanti. Il che si traduce nella perdita di 2.500 unitĂ rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nei primi 8 mesi GHOOÂŹDQQR OD Âł HVVLRQH VH VL UHVWULQJH l’analisi solo ai veicoli con massa superiore o uguale a 16 Ton, è pari al 5,2% (13.354 contro 14.092).

Soluzioni:usato sicuro Usato sicuro: in alternativa al nuovo, si possono scegliere veicoli semi-nuovi, Euro 6, che sono controllati e garantiti dal costruttore e che sono accompagnati da una documentazione dettagliata e completa.

MANUTENZIONE Fattori di rischio: guasti improvvisi, danni irreparabili, riparazioni improvvisate Il fermo – soprattutto se improvviso – di un veicolo genera un’emorragia dei costi. Ecco perchĂŠ la connettività è stata sviluppata (anche) per garantire i tempi di disponibilitĂ del veicolo, attraverso l’erogazione di un servizio di manutenzione predittiva e costante. Tutti i costruttori dispongono di una UHWH GL DVVLVWHQ]D TXDOL² FDWD FKH ODYRUD K GD\ attraverso pacchetti di servizi dedicati.

Soluzioni: manutenzione preventiva e programmata, diagnosi predittive da UHPRWR ULFDPEL FHUWLĚĽ FDWL VHUYL]L post-vendita Ricambi originali e autorizzati: dalla carrozzeria all’illuminazione, dalle apparecchiature elettriche ad altre famiglie di prodotto, i ricambi dovrebbero sempre essere autorizzati dal costruttore. Tanto che, SURSULR TXHVWL XOWLPL GDQQR XQD JDUDQ]LD GL GXH DQQL sui ricambi e sugli accessori originali. Ricambi rigenerati: per i possessori di veicoli delle gamme meno recenti, alcuni costruttori propongono motori e ricambi rigenerati. I pezzi non soggetti a usura vengono puliti, controllati e testati prima di essere rimontati. Servizi post vendita: tutti i costruttori hanno messo a punto un pacchetto di servizi post consegna chiavi che permette (anche) di ridurre i tempi di fermo, grazie a interventi di manutenzione e riparazione SURJUDPPDWL H R WHPSHVWLYL HG HIIHWWXDWL GD SHUVRQDOH WHFQLFR TXDOL² FDWR

OTTOBRE2019


TIR

FISCO

REDDITI: ULTIMI CONTROLLI Ăˆ il 2 dicembre il termine per l’invio GHĚĽ QLWLYR LQ YLD WHOHPDWLFD GHOOD GLFKLDUD]LRQH GHL UHGGLWL (FFR FRVD FRQWUROODUH SHU QRQ ULVFKLDUH GL LQFRUUHUH LQ VDQ]LRQL di Angelo Ciaravolo

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A

OOH EDWWXWH ² QDOL l’operazione dichiarazioni dei redditi. Ma prima GHOOÂŹLQYLR GH² QLWLYR GD HIIHWWXDUH in via telematica entro il prossimo 2 dicembre (poichè il 30 novembre cade di sabato), è utile ricontrollare i relativi modelli (Redditi, Irap e in particolare gli Isa) in considerazione del rischio e delle sanzioni derivanti da eventuali sviste e/o distrazioni nella trascrizione dei diversi campi (alcuni di questi errori potrebbero costare molto cari SRLFKp DQGUHEEHUR D ULÂł HWWHUVL sull’ammontare dell’imponibile e quindi sulle tasse da pagare. Altri, invece, sono da evitare perchĂŠ comunque sanzionati). Relativamente agli Isa (indici VLQWHWLFL GL DI² GDELOLWj ² VFDOH DO GHEXWWR GD TXHVWÂŹDQQR al posto dei vecchi studi di settore, un occhio particolare YD GDWR DO PRGHOOR $* 8

(da utilizzare esclusivamente dagli autotrasportatori e dai servizi di trasloco, per la trasmissione dei dati rilevanti ai ² QL GHOOÂŹDSSOLFD]LRQH GHJOL LQGLFL VLQWHWLFL GL DI² GDELOLWj ² VFDOH anche alla luce della nuova FLUFRODUH GHOOÂŹ$JHQ]LD GHOOH Entrate dello scorso 9 VHWWHPEUH. Quest’ultima ha chiarito, tra l’altro, che la comunicazione di dati non corretti o incompleti, tali da far raggiungere il regime dei vantaggi premiali, mette il contribuente a rischio di pesanti sanzioni (se, ad esempio, a seguito di dati errati si utilizzano crediti in compensazione, senza l’apposizione del visto di conformitĂ , scatterĂ l’applicazione della sanzione del 30% del credito illegittimamente utilizzato oltre al recupero dell’intero ammontare usufruito). Ecco allora un breve vademecum dei principali controlli

da fare e i consigli di come correggere eventuali errori. Per quanto riguarda gli ISA, oltre a prestare molta attenzione alla completezza dei dati contabili inseriti nel modello AG68U, incrociandoli con i vari modelli comunicati (ad esempio, con i ricavi riportati nel quadro RF o RG), conviene raffrontare LO ULVXOWDWR ² QDOH dell’Isa,


TIR anche alla luce dei chiarimenti forniti dalla circolare dello scorso 9 settembre, nell’ipotesi in cui il punteggio attribuito dal software sia compreso tra 6 e 7,99. In tal FDVR OÂŹDPPLQLVWUD]LRQH ² QDQ]LDULD ha precisato che tale voto non comporta, di per sĂŠ, l’attivazione di XQÂŹDWWLYLWj GL YHUL² FD QHL FRQIURQWL GHO FRQWULEXHQWH LQ TXDQWR DL ² QL del rischio di evasione l’Agenzia, in sede di controllo, stanerĂ solo coloro che hanno raggiunto un OLYHOOR GL DI² GDELOLWj PLQRUH R uguale a 6. E in tema di regime premiale, i contribuenti con punteggio pari o superiore a 8 possono utilizzare in compensazione, senza bisogno di richiedere l’apposizione del visto di conformitĂ , i crediti per un

importo non superiore a 20mila euro annui relativi alle imposte dirette (Irpef e Ires) e all’imposta regionale sulle attivitĂ produttive (Irap), giĂ a partire dal giorno successivo a quello della chiusura del periodo di imposta nel quale sono maturati, senza dover aspettare la presentazione del modello Isa. Inoltre, viene ribadito che in caso di criticitĂ evidenziate dagli “indicatori di anomaliaâ€?, i contribuenti hanno la facoltĂ di PRGL² FDUH L GDWL SUH FDOFRODWL GDO Fisco e quindi procedere a un nuovo ricalcolo del proprio Isa. Ma, attenzione, non tutte le YDULDELOL VRQR PRGL² FDELOL LQ WDO caso, è tuttavia possibile segnalare nel campo delle note aggiuntive RJQL HOHPHQWR XWLOH SHU JLXVWL² FDUH i relativi disallineamenti).

FISCO

$OWUD TXHVWLRQH q TXHOOD GHL TXDGUL 58 H 56 /H LPSUHVH di autotrasporto dovranno YHUL² FDUH OD FRUUHWWH]]D GHL GDWL FRQWDELOL HVSRVWL QHO TXDGUR RU, relativamente ai crediti GÂŹLPSRVWD VSHWWDQWL UHFXSHUR GHO FRQWULEXWR 661 IRUPD]LRQH SURIHVVLRQDOH FDUR SHWUROLR HFF Ricordiamo che i crediti possono essere utilizzati in compensazione orizzontale (possono quindi servire per diminuire le imposte da pagare). Oltre al quadro RU, un occhio particolare anche al quadro RS. Nel modulo, occorre indicare obbligatoriamente la modalitĂ di conservazione delle scritture contabili nel periodo d’imposta 2018 (in particolare, va indicata la casella 1, se il contribuente ha conservato in modalitĂ elettronica almeno un documento ULOHYDQWH DL ² QL WULEXWDUL RSSXUH OD casella 2, se non ha conservato alcun documento in modalitĂ elettronica). Inoltre, sempre nel quadro RS, i soggetti (persone ² VLFKH H VRFLHWj GL SHUVRQH FKH usufruiscono della deduzione ACE (aiuto alla crescita economica) dal reddito complessivo netto, dovranno applicare le regole previste giĂ nel 2016, ossia allineare le modalitĂ di calcolo della base imponibile ACE a quella delle societĂ di capitali.

,Q² QH ULFRUGLDPR FKH WXWWL L GRFXPHQWL JLXVWL² FDWLYL GHOOH spese che danno diritto a detrazioni e/o a deduzioni non vanno allegati alla dichiarazione PD YDQQR FRQVHUYDWL ² QR DO TXLQWR DQQR VXFFHVVLYR D TXHOOR GL SUHVHQWD]LRQH SHU L UHGGLWL ² QR DO GLFHPEUH

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LAVORO

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INFORTUNIO SUL LAVORO: OBBLIGHI PER L’AZIENDA Per ricevere la copertura assicurativa, ogni evento deve essere denunciato prontamente all’Inail da parte dell’azienda. Vediamo nel dettaglio come funziona l’infortunio sul lavoro e le sue regole 40

di Lorenzo Giannuzzi

Q

XDQGR VL YHUL² FD XQ LQIRUWXQLR VXO ODYRUR R in itinere, cioè avvenuto durante il normale tragitto del lavoratore di andata e ritorno tra casa e lavoro, scattano obblighi importanti per l’azienda, tra cui TXHOOR GL HIIHWWXDUH OD GHQXQFLD all’Inail. Il datore di lavoro ha l’obbligo di LQROWUDUH OD GHQXQFLD GL LQIRUWXQLR entro due giorni dalla ricezione dei ULIHULPHQWL GHO FHUWL² FDWR PHGLFR ovvero entro ventiquattro ore in caso di morte o pericolo di morte. Il lavoratore è quindi obbligato a dare immediata notizia al datore GL ODYRUR GL TXDOVLDVL LQIRUWXQLR JOL accada; non ottemperando a tale obbligo e nel caso in cui il datore di lavoro non abbia provveduto all’inoltro della comunicazione

QHL WHUPLQL GL OHJJH OÂŹLQIRUWXQDWR perde il diritto all’indennitĂ temporanea per i giorni a esso antecedenti. Inoltre, il mancato rispetto dei termini previsti per l’invio della comunicazione determina l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria per l’azienda. ,O ODYRUDWRUH GHYH TXLQGL IRUQLUH al datore di lavoro il numero LGHQWL² FDWLYR GHO FHUWL² FDWR medico, la data di rilascio e i giorni GL SURJQRVL LQGLFDWL QHO FHUWL² FDWR stesso. La denuncia dovrĂ riportare inoltre i dati dell’azienda, del dipendente, il dettaglio dell’evento e i dati retributivi per calcolare la “Retribuzione media giornalieraâ€?. L’indennitĂ ,QDLO YDULD LQIDWWL D VHFRQGD GHOOD GXUDWD GHOOÂŹLQIRUWXQLR H LQ EDVH DOOD retribuzione media giornaliera: è pari al 60% della retribuzione per i giorni di assenza dal quarto al

novantesimo e al 75% per i giorni GL DVVHQ]D GDO QRYDQWXQHVLPR ² QR alla guarigione. Le somme a carico dell’ente, su richiesta dello stesso, vengono anticipate in busta paga dall’azienda salvo poi essere ULPERUVDWH FRQ ERQL² FR EDQFDULR o assegno circolare. La copertura economica è cosĂŹ suddivisa tra azienda e Inail: per il JLRUQR LQ FXL VL YHUL² FD OÂŹLQIRUWXQLR e i tre giorni successivi è a carico del datore di lavoro; a partire dal quarto giorno è invece a carico GHOOÂŹ,QDLO 3HU JOL LQIRUWXQL PRUWDOL o con prognosi eccedente i trenta giorni l’azienda deve denunciare l’accaduto all’autoritĂ locale di pubblica sicurezza del comune LQ FXL OÂŹHYHQWR VL q YHUL² FDWR 6H il datore di lavoro non dovesse GHQXQFLDUH DOOÂŹ,QDLO OÂŹLQIRUWXQLR SXz IDUOR LO ODYRUDWRUH UHFDQGRVL SUHVVR la sede Inail competente con la FRSLD GHO FHUWL² FDWR ULODVFLDWR GDO medico o dalla struttura sanitaria competente. Sul prossimo numero un approfondimento sull’andamento degli infortuni sul lavoro e sulla nuova tariffazione Inail.


TIR

TICKET NASPI: ECCO QUANTO PAGARE L’importo del ticket di licenziamento è pari al 41% del massimale Naspi e quindi nel 2019 è di 500,71 euro. Vediamo quando deve essere pagato dal datore di lavoro

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ei casi di interruzione involontaria di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato l’azienda ha l’obbligo di corrispondere un contributo, chiamato Ticket Naspi. L’importo da versare è pari al 41% del massimale mensile

della Naspi, che per l’anno 2019 è di 1.221,24 euro; quindi per ogni dodici mesi di anzianitĂ aziendale negli ultimi tre anni la contribuzione da versare all’Inps è di 500,71 euro. Per i lavoratori con anzianitĂ pari o superiore a PHVL LO FRQWULEXWR SXz DUULYDUH ² QR D XQ PDVVLPR GL euro; l’importo viene rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice Istat dei SUH]]L DO FRQVXPR SHU OH IDPLJOLH degli operai e degli impiegati. Da notare, inoltre, che la contribuzione va sempre assolta in unica soluzione, non HVVHQGR SUHYLVWD XQD GH² QL]LRQH rateizzata. Il ticket Naspi è dovuto a prescindere dalla tipologia del UDSSRUWR GL ODYRUR IXOO WLPH R part time), poichĂŠ l’importo del contributo è scollegato dalla TXDQWL² FD]LRQH GHOOD SUHVWD]LRQH lavorativa del soggetto

LAVORO

interessato. Il versamento andrĂ HIIHWWXDWR PHGLDQWH PRGHOOR F24 entro il 16 del secondo mese successivo a quello in cui è avvenuto il licenziamento. Ăˆ importante precisare che nel caso di licenziamento collettivo l’aliquota percentuale del contributo da versare passa dal 41% all’82% (moltiplicato per tre nei casi in cui non si raggiunga l’accordo sindacale). Anche per la categoria dei lavoratori a tempo determinato è previsto il contributo Naspi. Il Decreto DignitĂ (DL 87/2018, FRQYHUWLWR FRQ PRGL² FD]LRQL in Legge 96/2018) ha esteso la nuova disciplina dei rapporti a termine anche alla somministrazione di lavoratori assunti a tempo determinato; l’aumento del contributo addizionale Naspi opera anche nei casi in cui lo stesso utilizzatore abbia instaurato un precedente contratto di lavoro a termine con il medesimo lavoratore ovvero nell’ipotesi inversa. L’ammontare del contributo è pari all’1,4% della UHWULEX]LRQH LPSRQLELOH DL ² QL previdenziali. Con la Circolare 121 del 6 settembre 2019, l’Inps ha VSHFL² FDWR FKH OÂŹDXPHQWR di 0,5 punti percentuali si realizza in occasione di ciascun rinnovo del contratto a tempo determinato, anche in regime di somministrazione. A tal riguardo l’Inps, con il messaggio n. 3447, ha comunicato la proroga del termine di versamento della maggiorazione del contributo addizionale Naspi per il periodo compreso tra il 14 luglio 2018 e agosto 2019.

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NORMATIVE

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CDS: NOVITÀ PER CARTA TACHIGRAFICA, CQC E TACHIGRAFO

Esaminiamo tre questioni relative al Codice della Strada riguardanti OH FRQVHJXHQ]H OHJDWH DOOD PDQFDQ]D GHOOD ̥ UPD VXOOD FDUWD WDFKLJUD̥ FD OȤHI̥ FDFLD GHOOD FRPXQLFD]LRQH GHOOD GHFXUWD]LRQH GHO SXQWHJJLR H OD PDQRPLVVLRQH GHO WDFKLJUDIR H ULPR]LRQH GHL VLJLOOL

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l ministero dell’Interno è intervenuto sulla questione GHOOD PDQFDQ]D GHOOD ² UPD GHO WLWRODUH VXOOD FDUWD WDFKLJUD² FD GL XOWLPD JHQHUD]LRQH *(1 GRSR che alcuni conducenti sono stati sanzionati dalla Polizia Stradale a causa della sua mancanza. In una FLUFRODUH GHO VHWWHPEUH LO 0LQLVWHUR KD DIIHUPDWR FKH O¬HVLEL]LRQH GL XQD FDUWD WDFKLJUD² FD QRQ VRWWRVFULWWD GDO WLWRODUH GHOOD SDWHQWH q DGHUHQWH DO GHWWDWR QRUPDWLYR GL ULIHULPHQWR H QRQ SXz HVVHUH in alcun modo oggetto di sanzione. La conclusione VL IRQGD VXOO¬HVDPH GHOOH QRUPH HXURSHH LQ YLJRUH sull’argomento. La sez. II del Consiglio di Stato invece ha accolto la tesi del MIT secondo cui l’invio al diretto interessato della comunicazione sulla sottrazione GHL SXQWL GDOOD SDWHQWH &4& q GHO WXWWR LUULOHYDQWH VLD DL ² QL GHOOD VRWWUD]LRQH GHO SXQWHJJLR VLD SHU O¬DGR]LRQH GHO SURYYHGLPHQWR GL UHYLVLRQH GRYXWD DOO¬D]]HUDPHQWR GHL SXQWL ,O &RQVLJOLR q JLXQWR D TXHVWD FRQFOXVLRQH LQ TXDQWR ©O¬LQWHUHVVDWR FRQRVFH VXELWR DWWUDYHUVR LO YHUEDOH GL DFFHUWDPHQWR VH H LQ TXDOH PLVXUD JOL VDUj DSSOLFDWD OD VDQ]LRQH DFFHVVRULD GHOOD GHFXUWD]LRQH SXQWL H SXz FRQRVFHUH LQ RJQL PRPHQWR LO VXR VDOGR SXQWL JDUDQWHQGR WDOH VLVWHPD OD SRVVLELOLWj GHO UHFXSHUR SXQWL GHFXUWDWL SULPD GHOO¬D]]HUDPHQWR SHU HYLWDUH OD UHYLVLRQHª ,Q² QH OD &RUWH GL &DVVD]LRQH SHQDOH KD FKLDULWR FKH O¬DXWRUH GHOOD PDQRPLVVLRQH GHO FURQRWDFKLJUDIR

ULVSRQGH VLD GHO UHDWR GL FXL DOO¬DUW F S YLROD]LRQH GHO VLJLOOR VLD GHOOD YLROD]LRQH DPPLQLVWUDWLYD SUHYLVWD GDOO¬DUW FRPPD GHO &G6 1HO UHVSLQJHUH OH GLIHVH GL SDUWH OD &RUWH KD QHJDWR O¬DSSOLFD]LRQH GHO SULQFLSLR GL VSHFLDOLWj VWDELOLWR GDOO¬DUW GHOOD /HJJH FKH VH ULFRQRVFLXWR DYUHEEH LPSHGLWR GL FRQ² JXUDUH HQWUDPEH TXHVWH UHVSRQVDELOLWj QHL FRQIURQWL GHOO¬DXWRUH GHO IDWWR FRQ OD FRQVHJXHQ]D FKH TXHVWL GL IURQWH D XQ IDWWR FRVu JUDYH SHU OD VLFXUH]]D VXOOH QRVWUH VWUDGH DYUHEEH VXELWR VRODPHQWH OD VDQ]LRQH DPPLQLVWUDWLYD SUHYLVWD GDO &G6 /H GXH GLVSRVL]LRQL VHFRQGR LO UDJLRQDPHQWR GHOOD &DVVD]LRQH KDQQR ² QDOLWj H GHVWLQDWDUL GLIIHUHQWL TXHOOD SHQDOH PLUD D WXWHODUH O¬LQWHJULWj GHO VLJLOOR SXQHQGR DO FRPPD ©FKLXQTXHª OR YLROL D SUHVFLQGHUH GDOOD VXFFHVVLYD YLROD]LRQH DPPLQLVWUDWLYD GHOO¬DUW &G6 TXHOOD DPPLQLVWUDWLYD VL SURSRQH GL WXWHODUH OD VLFXUH]]D GHOOD FLUFROD]LRQH VWUDGDOH VDQ]LRQDQGR VROR FKL ©FLUFRODª R ©LO WLWRODUH GHOOD OLFHQ]D R GHOO¬DXWRUL]]D]LRQH DO WUDVSRUWR FKH PHWWH LQ FLUFROD]LRQHª XQ YHLFROR VSURYYLVWR GL FURQRWDFKLJUDIR R FRQ ©FURQRWDFKLJUDIR PDQRPHVVR RSSXUH QRQ IXQ]LRQDQWHª DQFKH VH QRQ VRQR DXWRUL GHOOD PDQRPLVVLRQH D GLIIHUHQ]D GHOOD QRUPD SHQDOH R DQFKH VH QRQ VRQR D FRQRVFHQ]D della stessa.


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NORMATIVE

PATENTINO ADR: ECCO COSA CAMBIA

/D 'LUH]LRQH *HQHUDOH SHU OD 0RWRUL]]D]LRQH GHO PLQLVWHUR GHL 7UDVSRUWL KD HPDQDWR XQD FLUFRODUH SHU DGHJXDUH OH GXUDWH PLQLPH GHL FRUVL GL IRUPD]LRQH SURIHVVLRQDOH SHU LO FRQVHJXLPHQWR H LO ULQQRYR GHO SDWHQWLQR $'5 SHU L FRQGXFHQWL 9HGLDPR QHO GHWWDJOLR FKH FRVD FDPELD

U

na circolare del 4 settembre della Direzione *HQHUDOH SHU OD 0RWRUL]]D]LRQH KD DGHJXDWR OH GXUDWH PLQLPH GHL FRUVL GL IRUPD]LRQH SURIHVVLRQDOH SHU LO FRQVHJXLPHQWR H LO ULQQRYR GHO SDWHQWLQR $'5 SHU L FRQGXFHQWL DOOH SUHVFUL]LRQL ULSRUWDWH QHOOD YHUVLRQH LQ YLJRUH GDOOR VFRUVR 1° gennaio. 8Q LQWHUYHQWR LPSRUWDQWH FKH ULDOOLQHD LO QRVWUR 3DHVH DOOH SUHVFUL]LRQL GHOO¬DFFRUGR VRSUDWWXWWR LQ PHULWR DL FRUVL SHU LO ULQQRYR GHO SDWHQWLQR $'5 GRSR FKH XQD FLUFRODUH GHO PDU]R § RUD DEURJDWD § DYHYD SUHYLVWR GXUDWH SL HOHYDWH ULVSHWWR D TXHOOH PLQLPH 3HU L FRUVL GL IRUPD]LRQH LQL]LDOH OD GXUDWD PLQLPD GHOOD SDUWH WHRULFD ULVXOWD OD VHJXHQWH SHU LO FRUVR EDVH XQLWj GL LQVHJQDPHQWR RJQL XQLWj q GL PLQXWL SHU XQ PDVVLPR GL XQLWj JLRUQDOLHUH SHU OD VSHFLDOL]]D]LRQH SHU LO WUDVSRUWR FLVWHUQD XQLWj GL LQVHJQDPHQWR SHU OD VSHFLDOL]]D]LRQH SHU LO WUDVSRUWR GL SURGRWWL GHOOD FODVVH $'5 XQLWj H SHU OD VSHFLDOL]]D]LRQH SHU LO WUDVSRUWR GL PDWHULDOH UDGLRDWWLYR GHOOD FODVVH $'5 VHPSUH XQLWj 3HU TXDQWR ULJXDUGD OH HVHUFLWD]LRQL SUDWLFKH LO 0,7 KD VWDELOLWR FKH FRPSUHQGRQR DOPHQR LO SURQWR VRFFRUVR OD ORWWD FRQWUR O¬LQFHQGLR H L FRPSRUWDPHQWL GD DWWXDUH LQ FDVR GL DFFLGHQWH H LQFLGHQWH

OH XQLWj GL LQVHJQDPHQWR VXSSOHPHQWDUL VRQR VWDWH ² VVDWH LQ XQD SHU RJQL LVFULWWL - concorrono al cumulo delle otto unità massime JLRUQDOLHUH OLPLWDWDPHQWH DOO¬LPSHJQR ULFKLHVWR SHU RJQL VLQJROR LVFULWWR FKH FRPXQTXH QRQ SXz HVVHUH LQIHULRUH DOO¬XQLWj JOL HVDPL TXDORUD HIIHWWXDWL QHOOH VWHVVH JLRUQDWH GL FRUVR QRQ YDQQR FRQWHJJLDWL WUD OH XQLWj PDVVLPH SUHYLVWH SHU RJQL JLRUQDWD GL IRUPD]LRQH Per quanto riguarda la durata minima della IRUPD]LRQH GL DJJLRUQDPHQWR ULVXOWD HVVHUH GL DOPHQR OD PHWj GHOOD GXUDWD SUHYLVWD SHU L FRUVL LQL]LDOL FRUULVSRQGHQWL GL EDVH R GL VSHFLDOL]]D]LRQH H GL DOPHQR GXH JLRUQL SHU L FRUVL GL IRUPD]LRQH SROLYDOHQWL R SHU L FRUVL GL IRUPD]LRQH LQGLYLGXDOL 6L DSSOLFDQR LQROWUH OH SUHVFUL]LRQL GHWWDWH GDO 0,7 VXOOH HVHUFLWD]LRQL SUDWLFKH JLj GHVFULWWH QHOOD SDUWH GHGLFDWD DOOD IRUPD]LRQH LQL]LDOH

Per saperne di più visita il sito www.rivistatir.it, anche tramite QrCode


NORMATIVE

TIR

TRASPORTO RIFIUTI: ISCRIZIONE ALL’ALBO GESTORI ANCHE CON VEICOLI IN DISPONIBILITÀ

'DO r VHWWHPEUH OH LPSUHVH GL WUDVSRUWR UL̥ XWL SRVVRQR LVFULYHUVL DOOȤ$OER QD]LRQDOH GHL JHVWRUL DPELHQWDOL DQFKH FRQ YHLFROL WHQXWL LQ GLVSRQLELOLW¢ WHPSRUDQHD DG HVHPSLR LQ ORFD]LRQH VHQ]D FRQGXFHQWH SHU XQ SHULRGR LQIHULRUH D TXHOOR GHOOȤLVFUL]LRQH FKH ª GL FLQTXH DQQL

I 44

O &RPLWDWR 1D]LRQDOH SUHVVR LO PLQLVWHUR GHOO¬$PELHQWH FRQ GXH FLUFRODUL GHO OXJOLR KD IRUQLWR FKLDULPHQWL VXOO¬LVFUL]LRQH DOO¬$OER DQFKH FRQ YHLFROL WHQXWL LQ GLVSRQLELOLWj WHPSRUDQHD SHU XQ SHULRGR LQIHULRUH D TXHOOR dell’iscrizione. 4XHVWD SDUWLFRODUH WLSRORJLD G¬LVFUL]LRQH q HIIHWWXDELOH DQFKH TXDQGR OD SRUWDWD XWLOH GHL YHLFROL LQ GLVSRQLELOLWj ULVXOWL QHFHVVDULD DL ² QL della dimostrazione della dotazione minima degli automezzi. ,Q WDO FDVR § VHFRQGR TXDQWR SUHFLVD OD FLUFRODUH QXPHUR § LO SURYYHGLPHQWR G¬LVFUL]LRQH ULSRUWHUj OD GDWD GL VFDGHQ]D GHL WLWROL GL GLVSRQLELOLWj WHPSRUDQHD H QHO PRPHQWR LQ FXL OD ORUR PDQFDQ]D IDFHVVH YHQLUH PHQR LO UHTXLVLWR SHU O¬LVFUL]LRQH OH VH]LRQL UHJLRQDOL GHOO¬$OER SUHVVR FXL OH D]LHQGH VRQR LVFULWWH FRQWHVWHUDQQR OD VLWXD]LRQH DOOH LPSUHVH DSSOLFDQGR OD VDQ]LRQH GHOOD FDQFHOOD]LRQH SUHYLD QRWL² FD GHOO¬DGGHELWR SUHYLVWD GDO UHJRODPHQWR GHOO¬$OER DUW '0 $PELHQWH JLXJQR Q $G HVHPSLR D XQ¬LPSUHVD LVFULWWD SHU LO WUDVSRUWR GL UL² XWL VSHFLDOL QRQ SHULFRORVL FRPH DG HVHPSLR L URWWDPL GL IHUUR FRQ XQ WRQQHOODJJLR PDVVLPR DQQXR GL PLOD WRQQHOODWH FODVVH FDWHJRULD & YHUUj FRQWHVWDWD OD PDQFDQ]D

GHOOD SRUWDWD XWLOH PLQLPD ULFKLHVWD GL WRQQHOODWH QHO PRPHQWR LQ FXL GRYHVVH SHUGHUH OD GLVSRQLELOLWj GHO VHFRQGR DXWRFDUUR GL PDVVLPD SRUWDWD SHU HIIHWWR GHOOR VFDGHUH GHOOD locazione. &RQ OD FLUFRODUH QXPHUR SHUDOWUR LO &RPLWDWR QD]LRQDOH DWWHQXD O¬DSSOLFD]LRQH GL TXHVWD GLVSRVL]LRQH VWDELOHQGR FKH q RQHUH GHOOD VH]LRQH TXHOOR GL ULFRUGDUH DOO¬LPSUHVD FKH LO WHUPLQH ² QDOH GL GLVSRQLELOLWj GHL VXRL YHLFROL VWD SHU VFDGHUH /D VH]LRQH GHYH GLIDWWL LQYLDUH GXH 3(& DOO¬LPSUHVD ULVSHWWLYDPHQWH H JLRUQL SULPD GHOOD VFDGHQ]D UDPPHQWDQGROH FKH VH YXROH continuare a utilizzare gli stessi veicoli deve IRUQLUH DSSRVLWD FRPXQLFD]LRQH DOPHQR JLRUQL ODYRUDWLYL SULPD GHO WHUPLQH ² QDOH 1HOOD FRPXQLFD]LRQH O¬LPSUHVD GHYH GDUH LQGLFD]LRQH GHOOD QXRYD GDWD GL ² QH GLVSRQLELOLWj GHO YHLFROR GHO QXRYR FRQWUDWWR UHODWLYR DO YHLFROR H GHYH IRUQLUH XQD GLFKLDUD]LRQH VRVWLWXWLYD GL DWWR GL QRWRULHWj FRQ OD TXDOH attesta che il veicolo stesso continua ad essere in regola con la vigente normativa. ,Q FDVR FRQWUDULR LO YHLFROR YLHQH FDQFHOODWR dall’Albo con decorrenza dal giorno successivo a TXHOOR GHOOD VFDGHQ]D GHO WLWROR GL GLVSRQLELOLWj


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7/ 22

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3 3

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NOVEMBRE DICEMBRE

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SETTEMBRE OTTOBRE 1

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FEBBRAIO MARZO

1

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GENNAIO

DIVIETI DI CIRCOLAZIONE 2019

Ecco i giorni di divieto in autostrada per i veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 Ton

31


SCADENZE E DIVIETI OTTOBRE/NOVEMBRE/DICEMBRE 2019 www.rivistatir.it

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9/ 14 9/ 22 9/ 22

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di novembre 2019 (mensili). IVA: versamento dell’acconto Iva (gli autotrasportatori verseranno l’88% della liquidazione relativa al quarto trimestre 2018)

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9/ 22 SAB

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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 novembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

9/ 22

DICEMBRE 2019

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 DOM

8

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6 MER

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4 5

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).

2

MAR

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di ottobre 2019 (mensili).

www.rivistatir.it

1

LUN

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 ottobre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

9/ 22 3

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NOVEMBRE 2019

2

9/ 22

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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) e al terzo trimestre (gli autotrasportatori trimestrali versano senza la maggiorazione dell’1%).

ACCONTI: le persone fisiche e le società devono effettuare il versamento della seconda o unica rata di acconto Irpef, Ires e Irap relativo all’anno 2019. IMPOSTE: ultimi giorni utili per il versamento del saldo 2018 e primo acconto 2019 delle imposte risultanti dal modello Redditi e Irap, con la maggiorazione dello 0,40%. (Le scadenze del 30 novembre sono rinviate al 2 dicembre, poiché il 30 cade di sabato)

www.rivistatir.it

1

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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di settembre 2019 (mensili); quelli con obbligo trimestrale, gli elenchi relativi alle operazioni del terzo trimestre 2019.

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 VEN

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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 17 settembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

MAR

OTTOBRE 2019

RIMBORSO GASOLIO: gli autotrasportatori dovranno predisporre e inviare la domanda di rimborso sui quantitativi di gasolio consumati nel corso del terzo trimestre 2019. DICHIARAZIONE DEI REDDITI: versamento saldo 2018 e acconti 2019, con l’aggiunta dello 0,40%. MODELLO 770: invio per via telematica del modulo 770/2019.


TIR

TRASPORTO MERCI E CABOTAGGIO IN ITALIA (vettori Ue e italiani) dati espressi in milioni di Ton/km

2015

94.973

Cabotaggio effettuato in Italia da vettori italiani

2.261

2015

1.900

2017

Cabotaggio effettuato in Italia da vettori Ue

2017

98.818

PRINCIPALI PAESI UE CHE EFFETTUANO IL CABOTAGGIO IN ITALIA 2015 8,2

7,5

2017 Bulgaria 21,7

11,3 13,3

21,4

Germania Slovacchia

11,3

7,4

12,0

18,3 17,6

13,4

Polonia

Romania Polonia Germania Slovenia

Romania

Slovacchia

Slovenia

Bulgaria

/D FODVVL² FD GHL 3DHVL FKH KDQQR HIIHWWXDWR FDERWDJJLR LQ ,WDOLD PRVWUD QHO FRQIURQWR IUD LO H LO XQD QRWHYROH ³ HVVLRQH GHOOD *HUPDQLD H VRSUDWWXWWR SHU OD %XOJDULD $XPHQWD LQYHFH FRQVLGHUHYROPHQWH LO SHVR GHOO DWWLYLWj SHU OD Romania e la Polonia. Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna

OTTOBRE2019

47


TIR

IL TRASPORTO MERCI IN EUROPA

dati espressi in milioni di Ton/Km

Paesi

Dati 2017

BELGIO

34.220

BULGARIA

35.150

REP. CECA

44.274

DANIMARCA

15.502

-5,1

1,8 1,8

8,8 -24,6

2,3 0,8

-

313.149

-0,5

16,3

ESTONIA

6.189

-1,2

0,3

IRLANDA

11.836

GERMANIA

48

Quota di mercato %

Variazione % sul 2015

19,6

0,6 1,5

GRECIA

28.377

SPAGNA

231.109

10,4

12

FRANCIA

167.691

9,2

8,7

CROAZIA

11.834

ITALIA

119.687

CIPRO

826

LETTONIA

14.972

LITUANIA

39.099

LUSSEMBURGO

39.684

PAESI BASSI

67.533

AUSTRIA

25.978

POLONIA

335.220 34.186

ROMANIA

54.704

SLOVENIA

20.814

SLOVACCHIA FINLANDIA

35.411 27.966

0,6

13,4 2,5

6,2 46,7

1,9

0,8

47,6

9.414

UNGHERIA

PORTOGALLO

43,6

6,4

2 0,5 2,1

3,5 -2,0

3,5 1,4

2,0 28,6 7,4

1,8 40,2

16,2 5,6 14,2

17,5

2,8 1,1 1,8 1,5

41.851

0,8

2,2

REGNO UNITO

153.939

2,6

8,0

UNIONE EUROPEA

1.920.613

SVEZIA

8,8

100

Analizzando l’andamento dei singoli Paesi si registra un forte incremento per Lituania, Grecia e Romania, così come per la Polonia che nel 2017 rappresenta il 17,5% dei servizi di trasporto offerti in conto terzi, seguita da Germania, Spagna, Francia e Regno Unito. La performance dell’Italia incide per il 6,2% del totale. Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna




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