TIR - La rivista dell'autotrasporto

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Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Mensile - Novembre 2019 - n. 220

#Trasporti #Innovazione #Rete

POLITICA: INTESA TRA MINISTERO E ASSOCIAZIONI

GENOVA RIPARTE: CRESCONO TRAFFICI E INVESTIMENTI

ARRIVA IL 5G: CONNESSIONI PIÙ VELOCI PER I TRASPORTI

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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017



EDITORIALE

MASSIMO DE DONATO direttore responsabile

Dopo un avvio incerto, il mese di novembre fa registrare una serie di eventi importanti per il mondo dell’autotrasporto, sia sul piano nazionale sia su quello europeo. Innanzitutto, per l’accordo raggiunto fra ministero dei Trasporti e associazioni di categoria su alcuni temi all’attenzione del ministro Paola De Micheli. Si va dall’esclusione dai rimborsi delle accise per i mezzi Euro 3 ed Euro 4, prevista dalla nuova Legge di Bilancio e su cui ora è stato ottenuto un rinvio di alcuni mesi, alla FRQIHUPD GHL IRQGL VWUXWWXUDOL SHU LO ĚĽ QR DOOH risorse per il rinnovo del parco veicolare. Ma sul tavolo c’è anche l’impegno a ripristinare la pubblicazione dei costi di esercizio o la possibilitĂ di consentire anche ai privati di effettuare le revisioni. Tutti temi particolarmente cari alle imprese, su cui sarĂ necessario ancora lavorare. L’accordo siglato – di cui forniamo un ampio resoconto nelle prossime pagine – rappresenta un importante segnale di dialogo e collaborazione fra le parti, che sarĂ utile ad affrontare battaglie europee, come quella sul Brennero che giĂ il prossimo mese vedrĂ coinvolto il Ministro. Restando a Bruxelles, va ricordata anche la nomina del FRPPLVVDULR DL 7UDVSRUWL 8H OD URPHQD $GLQD ,RDQD 9Ă…OHDQ GRSR lo stallo seguito alla bocciatura della connazionale Rovana Plumb. A questo punto il nuovo esecutivo potrebbe essere pronto a insediarsi, in un momento in cui con l’avvicinarsi della Brexit sarĂ necessaria la massima operativitĂ per gestire i cambiamenti alle porte.


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Politica Mit-associazioni: c’è l’intesa sull’autotrasporto Dopo l’incontro del 19 novembre tra il ministro dei Trasporti e le associazioni di categoria q VWDWR ² UPDWR un protocollo in nove punti sui temi di maggior interesse

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Cernobbio Ripartire da infrastrutture e sostenibilitĂ $O ƒ )RUXP GL ConfcommercioConftrasporto è emersa la necessitĂ di una accessibilitĂ piĂš sostenibile. Anche se in tema ambientale l’autotrasporto italiano è tra i piĂš virtuosi d’Europa

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Porti La rinascita di Genova Nonostante il crollo del ponte Morandi e le previsioni GL UHFHVVLRQH il porto ligure nei primi 9 mesi dell’anno ha incrementato L WUDI² FL ( si prepara a nuovi interventi infrastrutturali

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Tecnica Noleggiare conviene Cresce a doppia cifra il noleggio dei veicoli commerciali. Ma quali sono i motivi del successo? )RWRJUD² D di un settore in costante espansione

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TIR - Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XVIII N° 220 - novembre 2019 &RPLWDWR 6FLHQWL² FR 3UHVLGHQWH Maria Teresa Di Matteo. 'LUH]LRQH 5HGD]LRQH 9LD & % 3LD]]D 5RPD 7HO 'LUHWWRUH 5HVSRQVDELOH Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it &DSR 5HGDWWRUH Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it 5HGDWWRUL Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Ertilia Giordano giordano@rivstatir.it *UD² FD Marco Banci 6HJUHWHULD Alice Iacopini redazione@rivistatir.it


IN QUESTO NUMERO Amazon chiede strada La società si sta muovendo per operare come un corriere HVSUHVVR LQ ,WDOLD WUDVIHULWH le attività di distribuzione ad Amazon Italia Transport

Infortuni in calo, ma è ancora emergenza 6HFRQGR LO UDSSRUWR GHOO¬,QDLO QHO JOL LQIRUWXQL SHU LO solo settore dei trasporti VRQR VWDWL FRQWUR L 32.493 del 2014

I porti italiani sulla Via della Seta *UD]LH DJOL LQYHVWLPHQWL FLQHVL Trieste e Genova potranno migliorare le infrastrutture ed estendere la loro portata al mercato dell’Europa Centrale

Dai trasporti eccezionali un aiuto per Genova , EORFFKL GHO QXRYR SRQWH OXQJKL ²QR D PHWUL DUULYDQR al porto con delle chiatte e attraversano Genova con operazioni complesse

Generazione 5G Tra poco sarà disponibile una nuova tecnologia di rete mobile che permetterà più connessioni con tempi di risposta molto rapidi. Cosa cambierà per i trasporti

In caso di neve… Scattato l’obbligo di utilizzare pneumatici invernali o catene. Una panoramica sulle norme in vigore nei vari Paesi europei

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Editoriale p.1

Albo p.4

Normative p.40

p.30

Notizie p.33

Lavoro p.44

Scadenze S

Fisco S

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Numeri p.47

7HVWL Giovanna Astori (Istat), Donatella Berna (Istat), Nicola Capuzzo, Paolo Castiglia, Angelo Ciaravolo, Maria Teresa Cipollone, Andrea Ferro, /RUHQ]R *LDQQX]]L $QGUHD *LXOL )DEUL]LR 6HUD²QL (PDQXHOD 6WLIDQR $QWRQHOOD 7HRGRUR CHIUSO IN REDAZIONE IL 19.11.2019 &21&(66,21$5,$ (6&/86,9$ 38%%/,&,7¢ &UHD /LEUL 6UO 9LD 'RQQD 2OLPSLD 5RPD $JHQ]LD QD]LRQDOH +3 6UO 7HO PLUWD EDUEHVFKL#KS LW 5($/,==$=,21( H 67$03$ $UWL *UD²FKH 3LFHQH 6UO 6WDELOLPHQWR 9LD 9DFFDUHFFLD 3RPH]LD 5RPD (GLWRUH $UWL *UD²FKH 3LFHQH 6UO YLD 'RQQD 2OLPSLD 5RPD &) 3URSULHWDULR &RPLWDWR &HQWUDOH SHU O¬$OER 1D]LRQDOH GHJOL $XWRWUDVSRUWDWRUL GL &RVH SHU &RQWR GL 7HU]L YLD *LXVHSSH &DUDFL 5RPD &) 5HJLVWUD]LRQH 7ULEXQDOH GL 5RPD Qƒ GHO

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ALBO

PATRIZIO RICCI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

UNA NUOVA STAGIONE PER L’ALBO Le associazioni di categoria chiedono in

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una lettera di valorizzare e accrescere le funzioni attribuite all’organismo

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mpliare i poteri del Comitato Centrale dell’Albo attraverso una riforma della Legge n° 298/74 e del D.Lgs 284/2005 e valorizzare le importanti funzioni che gli sono state attribuite dalla Legge di StabilitĂ 2014. Con questo scopo, le associazioni di categoria dell’autotrasporto presenti nel Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori hanno scritto una lettera alla presidente dell’Albo, Maria Teresa Di Matteo, e alla vicepresidente Francesca Aielli, indicando diverse proposte ritenute fondamentali per un rinnovato e piĂš propositivo ruolo dell’organismo. Tra queste, la necessitĂ di rendere pienamente operativa l’attivitĂ GL YHUL² FD GHOOD UHJRODULWj GHOOH LPSUHVH LVFULWWH FRQ OD SRVVLELOLWj GL FDQFHOODUH dall’Albo le imprese non in regola con i requisiti; la creazione di una commissione FKH SRVVD FRQIURQWDUVL FRQ L GLULJHQWL GHO &(' GHOOD 0RWRUL]]D]LRQH SHU ULGH² QLUH L contenuti del database delle imprese iscritte all’Albo e migliorare il funzionamento del sito. Per le associazioni è anche necessario programmare l’attivitĂ futura dell’Albo per evitare la perdita di risorse per l’impossibilitĂ o l’incapacitĂ di spenderle nell’anno e portare a compimento le iniziative in esecuzione. Quindi, valutare la possibilitĂ di stanziare nuove risorse per la realizzazione delle aree di sosta e affrontare la problematica della carenza autisti rilanciando il “progetto JLRYDQLÂŞ ,Q² QH OH DVVRFLD]LRQL FKLHGRQR FKH LO &RPLWDWR VLD LO SHUQR GL XQÂŹLQL]LDWLYD per elaborare le linee guida di un Testo Unico dell’autotrasporto.

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ALBO

FRANCESCA AIELLI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

L’ALBO MANTIENE INVARIATE LE QUOTE DI ISCRIZIONE Entro il 31 dicembre le imprese dovranno versare l’importo dovuto, in via telematica o tramite bollettino postale

QUOTE 2020 Quota ďŹ ssa di iscrizione dovuta da ciascuna impresa: 30,00 euro

QUOTA VEICOLI (che si somma a quella ďŹ ssa), in funzione del numero dei veicoli dell’impresa: Da 2 a 5 Da 6 a 10 Da 11 a 50 Da 51 a 100 Da 101 a 200 Oltre 200

5,16 euro 10,33 euro 25,82 euro 103,29 euro 258,26 euro 516,46 euro

QUOTA PORTATA VEICOLI (che si somma a quella ďŹ ssa e veicoli) dovuta per ogni mezzo di massa complessiva superiore a 6 tonnellate: Da 6 a 11,5 Ton.

5,16 euro

Da 11,5 a 26 Ton.

7,75 euro

Oltre 26 Ton.

10,33 euro

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l Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori ha approvato, con delibera del 16 ottobre, le quote di iscrizione dovute dalle imprese per l’annualitĂ 2020, che restano invariate rispetto all’anno precedente. Il contributo dovrĂ essere versato entro il 31 dicembre 2019. Le imprese possono collegarsi al portale www.alboautotrasporto.it e accedere con le proprie credenziali alla sezione “Pagamento quoteâ€? per visualizzare l’importo VSHFL² FR GD YHUVDUH 3RWUDQQR SRL SURFHGHUH DO SDJDPHQWR RQOLQH DWWUDYHUVR l’apposita funzione informatica con carta di credito Visa, Mastercard, carta prepagata PostePay o PostePay Impresa, conto corrente BancoPosta online; o tramite bollettino postale cartaceo precompilato, generato automaticamente dalla funzione informatica con l’importo dovuto, che l’impresa iscritta dovrĂ stampare H SDJDUH SUHVVR XQ TXDOVLDVL XI² FLR SRVWDOH /D ULFHYXWD GHOOÂŹDYYHQXWR SDJDPHQWR dovrĂ essere conservata per eventuali controlli da parte del Comitato Centrale o delle competenti strutture periferiche. Qualora il versamento non venga effettuato entro il termine previsto, l’iscrizione all’Albo sarĂ sospesa. Nel caso in cui l’importo visualizzato sul portale fosse diverso da quello calcolato dall’impresa, la stessa SRWUj FKLHGHUH DOOD 0RWRUL]]D]LRQH FRPSHWHQWH GL PRGL² FDUH L GDWL GHL YHLFROL H GHOOH SRUWDWH GD FXL VFDWXULVFH OÂŹLPSRUWR FRPSOHVVLYR GHOOD TXRWD DO ² QH GL UHWWL² FDUH TXDQWR GRYXWR DOOÂŹ$OER GHJOL $XWRWUDVSRUWDWRUL

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EUROPA

BREXIT: LA TELA DI PENELOPE Il Parlamento ha bocciato l’accordo negoziato dal premier Boris Johnson con Bruxelles per completare il processo di divorzio della Gran Bretagna dall’Unione europea. Come si preparano i trasporti

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on sono bastati più di tre anni per sancire in modo FRQVHQVXDOH OD ² QH GHO matrimonio celebrato nel 1973 fra Regno Unito e Unione europea. Ad oggi il lungo processo di attuazione della Brexit non è ancora concluso. All’orizzonte un’altra deadline, dopo aver già mancato quelle del 29 marzo e del 31 ottobre. Nelle scorse settimane, infatti, il Parlamento ha bocciato l’accordo negoziato dall’attuale premier Boris Johnson, il 17 ottobre, con Bruxelles per completare il processo di divorzio. La Ue ha concesso pertanto un’ulteriore proroga per evitare il temuto no deal: il Regno Unito potrà lasciare la Ue in qualunque momento entro il 31 gennaio 2020. Per tentare di sciogliere lo stallo politico, Camera dei Comuni e Camera dei Lord hanno dato il via libera a elezioni anticipate per il 12 dicembre. Con questa mossa,

Johnson spera di ottenere una maggioranza che gli permetta di sbloccare la situazione e ottenere così un ok pieno all’attuazione del piano di uscita già siglato. &RVD SUHYHGH O¬DFFRUGR ² UPDWR da Johnson? Il punto chiave del testo che dovrà essere approvato dal Parlamento – quello che si differenzia dal precedente – riguarda l’Irlanda del Nord e la questione doganale, considerando FKH OD %UH[LW VLJQL² FKHUj OD ² QH GHO PHUFDWR XQLFR H FKH TXHOOD ]RQD FRQ² QDQGR FRQ l’Irlanda rappresenta il limite ultimo dell’Unione europea. In base a quanto stabilito l’Irlanda del Nord resterà nel territorio doganale britannico (e applicherà gli stessi dazi validi nel resto del Paese per i prodotti importati dall’estero) ma adotterà anche le regole del codice doganale europeo con una serie di meccanismi piuttosto complessi. I controlli

La Ue ha concesso un’ulteriore proroga per evitare il no deal: il Regno Unito potrà lasciare la Ue in qualunque momento entro il 31 gennaio 2020


Il Governo italiano ha istituito a Palazzo Chigi una task force per seguire e coordinare tutte le attivitĂ relative al negoziato di recesso

EUROPA

verranno effettuati lontano GDO FRQ² QH LQ SURVVLPLWj GHO mare d’Irlanda. Nell’attesa dell’esito del voto restano tutte le incognite del caso e i dubbi sulla possibilitĂ che si arrivi a una hard Brexit, senza accordo. Di questo sono particolarmente preoccupati i governi europei, viste le conseguenze economiche e commerciali di questa prospettiva. Per questo il Governo italiano ha istituito a Palazzo Chigi una task force per seguire e coordinare tutte le attivitĂ relative al negoziato di recesso. Quello dei trasporti è il settore che vivrĂ in ogni caso forti conseguenze dirette. 8Q ÂŤQR GHDOÂŹ VLJQL² FKHUHEEH che durante la notte fra il 31 gennaio e il 1° febbraio 2020 il Regno Unito potrebbe lasciare il mercato unico con il ripristino delle barriere doganali. Anche le patenti, le licenze di attivitĂ H L FHUWL² FDWL GL VLFXUH]]D perderebbero di validitĂ . Proprio per questo lo scorso 25 marzo l’Europarlamento e il Consiglio europeo hanno approvato un regolamento (2019/501) per garantire collegamenti di base per il trasporto di merci su strada e di passeggeri. In base a quanto stabilito, non potendo garantire un numero adeguato di autorizzazioni nell’ambito del sistema CEMT (il sistema multilaterale di quote della Conferenza europea dei ministri dei Trasporti che si occupa di coordinare e razionalizzare i trasporti internazionali), sono state studiate misure temporanee che offrano agli operatori in possesso di licenza

del Regno Unito o a quelli che trasportano determinate categorie di prodotti la possibilitĂ di muoversi fra questo territorio e quello comunitario. In questo modo si punta a garantire i trasferimenti, assicurando diritti equivalenti ai trasportatori e eludendo le condizioni per una concorrenza leale.

COMMISSARIO AI TRASPORTI, VIA LIBERA $' $',1$ ,2$1$ 9Ă„/($1 6L q VFLROWR ² QDOPHQWH LO QRGR GHO commissario ai Trasporti Ue. Dopo la bocciatura di Rovana Plumb che era stata designata dal governo di Bucarest e successivamente respinta dalla commissione Affari giuridici del Parlamento europeo a FDXVD GL XQ FRQÂł LWWR GL LQWHUHVVH il governo rumeno ha proposto Siegfried Muresan e Adina Ioana Vălean. Ursula von der Leyen, presidente in pectore dell’esecutivo, ha espresso la sua preferenza per l’eurodeputata. Il 12 novembre la commissione Affari giuridici ha dato il via libera alla sua nomina, assieme a quella degli altri due delegati di Francia e Ungheria che avevano ricevuto la medesima bocciatura. Il 14 novembre, poi, si sono svolte le audizioni di fronte alla Commissione competente. La commissaria designata ha illustrato la sua linea di programma. La nuova Commissione potrebbe insediarsi a dicembre dopo aver ricevuto l’ok della seduta plenaria del Parlamento Ue, fra il 25 e il 28 novembre.

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QUANDO IL RIPOSO COSTA CARO 8

In tutta Europa è vietato svolgere il riposo settimanale in cabina, sono però i singoli Stati a dover stabilire le sanzioni. Alcuni lo hanno fatto, la maggior parte no. Ecco lo scenario

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l Regolamento comunitario n. 561/2006 parla chiaro: l’autista non può svolgere il riposo settimanale regolare, quello cioè di 45 ore, all’interno della cabina, mentre può farlo nel caso dei riposi quotidiani o del riposo settimanale ridotto (24 ore). E poichĂŠ il Regolamento europeo è un provvedimento che non necessita di un recepimento nazionale, ma deve essere applicato tout court, la regola vale per tutti gli Stati membri. Ma allora perchĂŠ c’è tanta confusione? Sostanzialmente perchĂŠ il divieto è sĂŹ stabilito dall’Ue, ma l’importo delle sanzioni deve essere deciso dal singolo Stato membro. Senza questa legge nazionale, quindi, gli autisti che non

rispettano il divieto non possono essere multati: ecco perchĂŠ – erroneamente – si pensa che in alcuni Paesi il divieto non sia in vigore. Al momento la situazione è work in progress: pochi Stati membri hanno stabilito le sanzioni – le ultime ad aver deliberato sono Italia e Spagna – tutti gli altri Paesi dovranno stabilirle. Ăˆ comunque consigliabile rispettare il divieto ovunque, onde evitare sorprese. Ma nel caso si venga colti a riposare in un Paese che ha stabilito le sanzioni, chi paga? Il conducente o l’azienda? Dipende: il quadro è parecchio variegato. Un altro tema riguarda le modalitĂ di controllo: il NOVEMBRE2019

conducente deve essere sorpreso, oppure può valere l’analisi dei dati del tachigrafo? Un recente chiarimento dell’Ue non lascia dubbi interpretativi: i conducenti sono passibili di sanzione solo in caso di Âł DJUDQ]D RVVLD VROR VH LO camionista viene colto sul fatto. Ne consegue che, nel caso si sia stati oggetto di pratiche di controllo SPAGNA diverse, si può fare ricorso presso le AutoritĂ nazionali competenti per ottenere il rimborso delle sanzioni ricevute.

Spagna: sanzione di 2.000 euro


REGNO UNITO

Regno Unito: sanzione di 300 sterline e segnalazione all’ente che gestisce le licenze per l’azienda; interdizione alla guida per il conducente

Olanda: sanzioni al conducente ĚĽ QR D euro

OLANDA

BELGIO

GERMANIA

FRANCIA

Germania: sanzioni di 60 euro per il conducente e 180 euro per l’azienda per ogni ora di riposo non fruita regolarmente

9 ITALIA

Francia: sanzione di 750 euro all’azienda; reclusione ̼ QR D XQ DQQR H VDQ]LRQH DPPLQLVWUDWLYD ̼ QR D euro in caso di recidiva

Belgio: sanzioni al conducente ĚĽ QR D euro

Italia: sanzione al conducente compresa tra i 425 e i 1.701 euro, piÚ ritiro dei documenti di guida. Sanzione all’azienda da 327 a 1.305 euro per ciascun dipendente che ha violato il divieto. Le sanzioni derivano dall’applicazione dell’art. 174 del Codice della Strada: un’indicazione del 30 aprile 2018 del ministero degli Interni raccomanda agli organi di controllo di considerare il riposo settimanale regolare svolto in cabina come riposo non effettuatoNOVEMBRE2019


POLITICA

MIT-ASSOCIAZIONI: Câ€™Ăˆ L’INTESA SULL’AUTOTRASPORTO Dopo l’incontro del 19 novembre tra il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, e le associazioni di categoria ÂŞ VWDWR ĚĽ UPDWR XQ SURWRFROOR LQ SXQWL VXL WHPL GL PDJJLRU LQWHUHVVH /ȤHOLPLQD]LRQH GHO ULPERUVR VXOOH DFFLVH VXJOL (XUR VOLWWD D RWWREUH Paola De Micheli 10

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’accordo tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le associazioni di categoria dell’autotrasporto è stato raggiunto. Gli incontri con il ministro Paola De Micheli, che si sono tenuti in due giornate separate, il 16 e il 19 novembre, si VRQR FRQFOXVL LQIDWWL FRQ OD ² UPD GL un protocollo d’intesa che fornisce risposte concrete ai problemi evidenziati dall’autotrasporto e che costituisce la base per un dialogo costruttivo: giĂ a partire dai prossimi giorni saranno attivati tavoli tecnici per discutere nel dettaglio i temi affrontati. Per questo Unatras ha deciso di sospendere il fermo nazionale, che era stato ipotizzato in precedenza. Vediamo quindi cosa prevede il protocollo d’intesa, a partire da una delle questioni che piĂš sta

a cuore agli autotrasportatori, ovvero il rimborso delle accise. Il testo attuale della Legge di Bilancio prevede infatti l’esclusione dai rimborsi delle accise per i mezzi di categoria Euro 3 a partire da marzo 2020 e per gli Euro 4 da gennaio 2021. Il Ministro si è però impegnato a presentare un emendamento, reperendo le risorse per la copertura economica, che rinvii l’entrata in vigore della misura per i mezzi di categoria Euro 3 a ottobre 2020 – con una possibile ipotesi piĂš favorevole che arrivi a posticipare l’entrata in vigore al 1° gennaio 2021 – e per gli Euro 4 a giugno 2021. Per le aziende di autotrasporto sapere di poter contare ancora per un anno sul recupero delle accise è fondamentale: l’eliminazione del

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EHQH² FLR LQIDWWL VL WUDGXUUHEEH in un maggior costo per ogni automezzo tra gli 800 e i 1.000 euro. E considerando che gli Euro 3 sono piĂš del 20% del parco circolante, si capisce bene la rilevanza del provvedimento. Altra questione fondamentale è quella dei fondi strutturali per il settore, pari a 240 milioni di euro l’anno, che sono stati confermati anche per il triennio 2019-2021 per espressa richiesta del ministero dei Trasporti e che sono giĂ stati trasferiti dal fondo sui vari capitoli di spesa: pedaggi, formazione, investimenti e detrazione forfettaria delle spese non documentate. Buone notizie anche per il


POLITICA

rinnovo del parco veicolare, a cui il ministero sta dando particolare importanza. Oltre alle risorse strutturalmente previste sono state infatti giĂ rese disponibili per gli investimenti ulteriori risorse, sia dal Decreto Fiscale (12,9 milioni di euro per gli anni 2019 e 2020), sia dal fondo investimenti, che ha reso disponibili 18 milioni per il 2019, 30 milioni per il 2020 e 37 milioni per il 2021. “Ulteriori richieste per circa 100

milioni per il triennio 2020-2022 – si legge inoltre nel protocollo – sono state effettuate a valere sul fondo investimenti per il 2020â€?. Il quarto punto dell’intesa riguarda invece la questione della pubblicazione dei costi di riferimento. Il Ministro ha dato mandato alle proprie strutture di approfondire il tema e si è impegnato a presentare una SURSRVWD HQWUR OD ² QH GHO con l’avvallo dell’autoritĂ per la concorrenza e il mercato, con l’obiettivo di riprendere la pubblicazione dei costi a gennaio 2020. La questione dei tempi di pagamento è stata invece demandata a un tavolo tecnico,

al quale parteciperĂ anche il Dipartimento Finanze del MEF, per valutare eventuali interventi volti a PLJOLRUDUH OÂŹHI² FDFLD GHOOD QRUPD Sul capitolo revisioni ai privati, q VWDWD SUHVHQWDWD XQD PRGL² FD della normativa volta a migliorare la funzionalitĂ della norma di DI² GDPHQWR GHOOD UHYLVLRQH DL privati. E ancora, per quel che riguarda la questione Ilva è stata chiesta l’attivazione di un tavolo ad hoc per l’autotrasporto convocato in modo permanente e il Ministro ha chiesto di rinviare la questione a dopo l’incontro tra il Presidente del Consiglio e la societĂ . All’ottavo punto dell’intesa troviamo poi la questione del Brennero e dei divieti settoriali imposti dall’Austria. Il Ministro ha fatto sapere che il 2 dicembre sarĂ a Bruxelles per discutere della questione con il nuovo Commissario e per cercare di risolvere a livello comunitario la problematica. De Micheli ha assicurato che promuoverĂ quindi ogni possibile interlocuzione, DQFKH FRQ VSHFL² FL WDYROL ELODWHUDOL ,Q² QH OÂŹXOWLPR SXQWR ULJXDUGD LO tema degli appalti e le disposizioni contenute nell’art. 4 del Decreto Fiscale, in corso di approvazione alla Camera. Un articolo che prevede che quando viene commissionata un’opera o un servizio, il

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committente paghi le ritenute ² VFDOL GHL GLSHQGHQWL LPSLHJDWL nell’opera o nel servizio per conto GHOOÂŹDI² GDWDULR Una norma che non riguarda solo gli appalti ma anche i contratti di logistica e di trasporto. Il Mit si è quindi impegnato a esprimere parere favorevole agli emendamenti presentati, destinati a chiarire che la misura riguarda esclusivamente gli appalti e non i servizi di trasporto.

ACCISE: L’ITALIA PAGA IL 54,3% IN PIĂ™ DELLA MEDIA UE Il trasporto su strada in Italia paga tasse per 240 euro per tonnellata di CO2 il 54,3% in piĂš della media dei 18 Paesi competitor nel trasporto merci internazionale su strada. Lo rivelano i dati elaborati GDOOÂŹ8I² FLR 6WXGL &RQIDUWLJLDQDWR che sottolinea come la differenza rispetto al principale concorrente italiano, ovvero la Polonia, sale all’81,4%. Il divario di competitivitĂ viene ulteriormente ampliato dall’intervento previsto dal disegno di Legge di Bilancio 2020 che esclude dal 1° marzo 2020 (al momento in cui andiamo in stampa il Ministro si è impegnato a posticipare la data D RWWREUH GDO EHQH² FLR ² VFDOH della riduzione dell’accisa sul gasolio per autotrazione oltre 23 mila veicoli Euro 3; l’esclusione, a decorrere dal 1° gennaio 2021, si allarga ai veicoli di classe Euro 4.

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RIPARTIRE DA INFRASTRUTTURE E SOSTENIBILITĂ€ di Lucia Angeloni

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Durante il 5° Forum di ConfcommercioConftrasporto è emersa la necessitĂ di una diversa politica delle infrastrutture e di una accessibilitĂ piĂš sostenibile. Anche se in tema ambientale l’autotrasporto italiano è tra i piĂš virtuosi d’Europa

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’Italia dei trasporti deve tornare a crescere se non vuole diventare un semplice spettatore degli scambi commerciali. E per farlo deve puntare sulle opere infrastrutturali, sulle connessioni e sulla sostenibilitĂ in tutte le sue forme: ambientale, economica e sociale. Questo il messaggio emerso nel corso del 5° Forum Internazionale di ConfcommercioConftrasporto, che si è tenuto il 21 e il 22 ottobre scorsi a &HUQREELR Š,O QRVWUR XI² FLR VWXGL – ha sottolineato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio – prevede per il prossimo anno Pil e consumi a +0,3%, frutto di una revisione al ribasso di stime precedenti giĂ per nulla ottimistiche. Tornare subito a

crescere, quindi, è una strada obbligataâ€?. Una diversa politica delle infrastrutture, con lo sblocco dei progetti e dei cantieri JLj ² QDQ]LDWL IDYRULUHEEH per Conftrasporto la ripresa economica, l’offerta di trasporto e l’occupazione. “Le risorse ci sono ma non vengono spese: nel 2018 il 60% dei fondi stanziati per le infrastrutture non è stato utilizzato ed è rimasto nelle casse dello Stato – ha aggiunto Sangalli –. Basterebbe completare il sistema nazionale integrato dei trasporti per incrementare

il Pil del 2,5%, creando 300mila posti di lavoro l’annoâ€?. Durante il Forum è emersa anche la necessitĂ di migliorare l’accessibilitĂ della barriera alpina, potenziando le infrastrutture di attraversamento e contrastando la politica di limitazioni messa in atto dall’Austria al Brennero. Considerando che l’interscambio commerciale tra il nostro Paese e quelli del Corridoio ScandinavoMediterraneo, che passa attraverso il Brennero, ammonta a circa 200 miliardi di euro all’anno, si può ben capire il danno causato alla nostra economia dalle limitazioni al valico: circa 370 milioni di euro l’anno per ogni ora di ritardo. Tanto piĂš che, alla luce dei dati contenuti nel 5DSSRUWR GHOOÂŹ8I² FLR 6WXGL GL Confcommercio sui trasporti e la


Paolo Uggè

Uggè: “Nonostante l’impegno nella sostenibilitĂ l’autotrasporto versa allo Stato 1,12 miliardi di euro in piĂš rispetto ai costi generatiâ€? sostenibilitĂ , presentato proprio a Cernobbio, la motivazione ambientale indotta dall’Austria perde la sua valenza. In tema di sostenibilitĂ , infatti, l’Italia dei trasporti è molto piĂš virtuosa di altri Paesi europei. Negli ultimi 30 anni il settore ha ridotto le emissioni climalteranti, ovvero responsabili dell’effetto serra, del 2,7%, a differenza degli altri Paesi dell’Eurozona, che hanno riportato un aumento medio di quasi il 15%. E ancora meglio hanno fatto i veicoli pesanti che hanno ridotto il contributo di emissioni di quasi il 30%, contro una crescita nell’area euro di oltre il 18%. Dati che si mostrano ancora piĂš positivi se paragonati con l’andamento di altri settori, come TXHOOR GHL UL² XWL FKH KD DXPHQWDWR il contributo emissivo del 5,5% (a fronte di una diminuzione degli

Carlo Sangalli

Sangalli: “Basterebbe completare il sistema nazionale integrato dei trasporti per incrementare il Pil del 2,5%, creando 300mila posti di lavoro l’anno�

altri Paesi europei del 34,5%), o ancora quello residenziale, dove la riduzione è stata del 10,5% a fronte di un calo europeo del 22%. “L’autotrasporto non è nemico della sostenibilitĂ , anzi la lotta ai cambiamenti climatici vede in prima linea proprio gli autotrasportatori – ha sottolineato Paolo Uggè, vice presidente di Confcommercio e Conftrasporto –. Nonostante questo impegno nella sostenibilitĂ l’autotrasporto paga infatti ingenti somme per il danno ambientale provocato e secondo le stime versa allo Stato 1,12 miliardi di euro in piĂš rispetto ai costi generatiâ€?. Secondo quanto riportato nel Rapporto, inoltre, sarebbe anche in atto

XQR VTXLOLEULR ² VFDOH SHU FXL L mezzi piĂš puliti paradossalmente pagherebbero di piĂš di quelli piĂš inquinanti. Gli Euro 6, si legge ancora nel rapporto, sborsano infatti un’accisa piĂš che tripla rispetto al dovuto: nel solo 2019 avrebbero versato 7.892 euro in piĂš rispetto al danno ambientale prodotto. “Suddividendo i costi per classi di veicolo scopriamo che i veicoli piĂš inquinanti rimborsano meno di quelli inquinanti: si va infatti da 1.565 euro in piĂš del costo generato per gli Euro 0 e 7.89 euro in piĂš l’anno per l’Euro 6. Per questo – ha concluso Uggè – non occorre tassare di piĂš ma tassare meglioâ€?.

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CERNOBBIO

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Nel corso della due giorni di Cernobbio si è parlato anche di mare e del sistema portuale italiano, che ancora non riesce a reggere la concorrenza dei porti del Mediterraneo. Secondo il rapporto Isfort, nonostante alcuni casi particolari di eccellenza, infatti, i porti italiani hanno perso negli ultimi dieci anni il 2% rispetto ai porti del Nord Europa. Non solo: attraverso il Canale di Suez, tra il 2011 e il 2018, le tonnellate di merce in transito nel Mediterraneo sono aumentate del 42%, ma il sistema portuale italiano ha fatto registrare solo il 2% in piĂš. “I porti spagnoli, ad esempio, nello stesso periodo di tempo sono cresciuti del 5% – ha sottolineato Pasquale Russo, segretario generale di Conftrasporto –. Se i nostri porti avessero avuto la stessa crescita avremmo potuto generare 7.600 posti di lavoro in piĂš con un incremento del fatturato di oltre 2 miliardi di euro. L’Italia però non riesce a cogliere queste opportunitĂ di crescita perchĂŠ è disconnessa al suo interno e le merci non riescono a

raggiungere rapidamente i luoghi di destinazione. Inoltre – ha spiegato ancora Russo – sconta ancora problemi di appesantimento burocratico e di mancanza di innovazione digitale. Dopo 16 anni stiamo ancora aspettando lo sportello unico doganale e per svincolare le merci in import/export ci vogliono ben 68 istanze da trasmettere a 18 amministrazioni diverseâ€?. A questo si aggiunge, secondo il rapporto, la lentezza nella realizzazione di alcune riforme. “Pensiamo alla grande illusione delle ZES – ha continuato Russo –: mancano ancora gli strumenti GL VHPSOL² FD]LRQH SHU DWWXDUOH e il paradosso è che le imprese di logistica non possono insediarsi per un problema di incompatibilitĂ con la normativa comunitaria che non è stato risoltoâ€?. Occorre rilanciare le ZES, quindi, ma anche risolvere il contenzioso con Bruxelles sulla tassazione della AutoritĂ di Sistema Portuale. “L’Europa vorrebbe che i porti pagassero i canoni demaniali – ha spiegato Luigi Merlo, presidente di Federlogistica –. Ma questo

VLJQL² FKHUHEEH FDPELDUH OD natura stessa delle AutoritĂ , che diventerebbero soggetti economici. Bisogna, quindi, chiarire il destino del nostro modello di governance dei porti, salvaguardando la natura pubblica della gestione portualeâ€?. Merlo ha anche sottolineato l’importanza di avviare una nuova politica che riconosca il lavoro portuale come usurante, risolva il problema degli inidonei e accompagni gli scali attraverso le V² GH GHOOÂŹDXWRPD]LRQH “Inoltre – ha concluso Merlo – serve un piano nazionale di messa in sicurezza delle opere SXEEOLFKH HQWUR OD ² QH GHO VHFROR infatti, l’innalzamento del mare in Italia sarĂ superiore al metro e mezzo e l’acqua ricoprirĂ gran parte di porti e infrastruttureâ€?.

Il sistema portuale italiano non riesce a reggere la concorrenza dei porti del Mediterraneo. Secondo il rapporto Isfort i porti italiani hanno perso negli ultimi dieci anni il 2% rispetto ai porti del Nord Europa


TIR

CERNOBBIO

INFRASTRUTTURE A RISCHIO SATURAZIONE

Ennio Cascetta

Uno studio di RAM, illustrato a Cernobbio dall’amministratore unico Ennio Cascetta, ha mostrato come negli ultimi anni LQ ,WDOLD L WUDI̼ FL sono cresciuti piÚ velocemente del Pil. Per evitare lo stallo occorre investire in infrastrutture

N

egli ultimi dieci anni l’economia italiana si è profondamente trasformata. L’export è cresciuto del 40%, l’import del 21% e la produzione industriale dell’11%. Tuttavia, molti settori mostrano risultati stagnanti: i servizi sono rimasti fermi e i consumi delle famiglie e gli investimenti sono diminuiti; il Pil di conseguenza è cresciuto solo del 2,5%. ½ OD IRWRJUD² D GHOOD VLWXD]LRQH

economica italiana, illustrata durante il 5° Forum Internazionale di Confcommercio-Conftrasporto, che si è tenuto a Cernobbio, da Ennio Cascetta, amministratore unico di RAM, societĂ in house del ministero delle Infrastrutture H GHL 7UDVSRUWL Š, WUDI² FL VRQR cresciuti piĂš velocemente del 3LO H TXHVWR IHQRPHQR GH² QLWR decoupling, potrebbe portare a una saturazione della capacitĂ delle infrastrutture di trasporto nazionali – ha affermato Cascetta –. Se l’Italia vuole continuare a crescere e continuare ad avere un ruolo in Europa occorre rafforzare le infrastrutture e la rete ferrovia, sia attraverso le Alpi, visto che il Brennero è praticamente saturo, sia nei collegamenti con i portiâ€?. Ogni anno l’Italia esporta e importa circa 450 milioni di tonnellate di merci. Nel 2018 l’export è stato pari a 149,2 milioni di tonnellate; la maggior parte (60,9%) verso gli altri Paesi europei, seguiti da Nord America (6,6%), Nord Africa (6%) e Medio Oriente (4,1%). L’import è stato invece pari a 317,3 milioni di

tonnellate, anche in questo caso provenienti per la maggior parte dai Paesi Ue (35,5%), seguiti da Medio Oriente (14,7%), Russia (12,6%) e Nord Africa (10,4%). Grandi quantitĂ di merci, quindi, che spostandosi soprattutto in Europa vanno ad aggravare i valichi alpini, da cui passano circa 211 milioni di tonnellate di merce: 153,9 milioni (il 72,6%) su strada e 57,2 milioni su ferro (27,4%). Il Brennero è il valico alpino piĂš WUDI² FDWR FRQ ROWUH PLOLRQL GL tonnellate di merci che viaggiano per lo piĂš su strada, rendendo il passo ormai saturo. Per questo occorre investire pesantemente sulla ferrovia, non solo attraverso il completamento della Galleria di Base del Brennero, ma anche nei raccordi ferroviari con i porti e in altre opere infrastrutturali, anche attraverso i ² QDQ]LDPHQWL JLj GLVSRQLELOL )RQGL che potrebbero dare 2,3 punti di Pil l’anno e 300mila posti di lavoro in piĂš.

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ON NEI TRASPORTI AZ AM DI NE IO AZ TR NE PE DI LA STRATEGIA RMANIA E ITALIA DOVE GE DA E IR RT PA A , PA RO EU ANCHE IN

D

opo aver integrato il trasporto aereo, le spedizioni marittime e la movimentazione in magazzino dei prodotti compravenduti sul proprio marketplace, Amazon intende farsi largo anche nel trasporto su strada e nelle consegne di ultimo miglio.

L’ultima novità in ordine di tempo riguarda il programma d’investimenti appena avviato negli Stati Uniti e volto a creare XQD SURSULD ³ RWWD GL YHLFROL industriali per svolgere in proprio l’autotrasporto delle merci. Secondo quanto rivelato da Business Insider si tratta di trattori stradali Volvo e Kenworth

destinati a trasporti di linea sulle brevi e medie distanze. Questa novità arriva a poche settimane di distanza dalla consegna a Los Angeles dei primi 48 di 250 container da 53 piedi che il colosso fondato da Jeff Bezos intende utilizzare per i trasporti terrestri sia sulla costa orientale che su quella occidentale degli Stati Uniti.

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La società si sta muovendo anche in Europa per operare come un corriere espresso: già avviata una campagna di reclutamento di autisti in Germania mentre in Italia ha trasferito le attività di distribuzione ad Amazon Italia Transport

di Nicola Capuzzo

AMAZON CHIEDE


CONCRETIZZANDOSI SU STRADA STA LENTAMENTE ESPRESSO RE IE RR CO UN ME CO E AR ER OP IL GRUPPO INTENDE La strategia di penetrazione di Amazon nei trasporti su strada sta lentamente concretizzandosi anche in Europa, a partire da Germania e Italia, dove il gruppo ha in previsione di operare a tutti gli effetti come un corriere espresso. In Germania ha già avviato una campagna di reclutamento di autisti che avranno il compito di guidare i mezzi di Amazon

per le consegne dei prodotti dagli 11 centri di smistamento ai FRQVXPDWRUL ² QDOL 4XHVWD PRVVD rappresenta l’ingresso diretto sul mercato dei corrieri espresso

dove già operano aziende come Deutsche Post, DHL, Hermes e Dpd. Bernd Gschaider, direttore di Amazon Logistics in Germania, ha spiegato alla Reuters che se hanno in mano il controllo dell’ultimo miglio possono offrire un maggiore numero di servizi come la consegna entro 24 ore. In Germania il colosso dell’ecommerce ha iniziato a reclutare 200 autisti a Monaco di Baviera e lo stesso sembra intenzionato a fare anche in Italia dove le attività di distribuzione sono state trasferire dalla società Amazon City Logistica ad Amazon Italia Transport. Quest’ultima società può operare anche nell’autotrasporto. A novembre del 2018 Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport erano poi apparse nell’aggiornamento relativo agli operatori postali pubblicato dal ministero per lo Sviluppo Economico e questa mossa ha aperto alla società di e-commerce l’opportunità di gestire direttamente le proprie consegne. L’ultimo tassello necessario per completare il mosaico era l’applicazione ai dipendenti del Contratto nazionale trasporto merci, logistica e spedizioni e anche questo aspetto è stato

STRADA

sistemato da poco con l’accordo ² UPDWR WUD &RQIWUDVSRUWR (Amazon è associata a Federlogistica) e i sindacati confederali sulle condizioni di lavoro degli autisti che svolgono le consegne nell’ultimo miglio. Un ulteriore indizio su come Amazon gestirà internamente le proprie consegne arriva dai 100mila furgoni elettrici che il gruppo ha appena acquistato e che faranno parte di una più DPSLD ³ RWWD GL YHLFROL OHJJHUL SHU la distribuzione delle merci al GHVWLQDWDULR ² QDOH In questo quadro complessivo, oltre al centro di smistamento principale che si trova a Castel San Giovanni (Piacenza) e al network di magazzini sparsi soprattutto nel Centro e Nord d’Italia, larga parte della logistica di Amazon ruoterà anche attorno all’aeroporto di Malpensa. Già oggi, infatti, il colosso dell’ecommerce opera voli propri da e per lo scalo varesotto con East Midlands nel regno Unito e con Hannover e Colonia in Germania. Si serve di aerei cargo della compagnia ASL Airlines e come terminalista di magazzino si DI² GD D 0DOSHQVD /RJLVWLFD Europa del gruppo Bcube. In molti fra gli addetti ai lavori scommettono che un domani Amazon possa presentare direttamente al gestore aeroportuale Sea una richiesta per avere un proprio terminal e gestire in autoproduzione l’imbarco e sbarco delle merci come già fanno gli altri corrieri DHL e FedEx attivi in aeroporto.

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INFORTUNI IN CALO, MA È ANCORA EMERGENZA di Paolo Castiglia

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Secondo il rapporto dell’Inail, nel 2018 gli infortuni per il solo settore dei trasporti sono stati 28.661, contro i 32.493 del 2014. Ma non esistono automatismi tra il numero degli infortuni e l’eventuale diminuzione delle tariffe

È

un’analisi complessiva del settore trasporti e logistica quella pubblicata nel suo Focus da parte dell’Inail, che non si limita ad analizzare l’andamento degli infortuni sul lavoro nel settore; andamento che appare sostanzialmente stabile negli ultimi 4 anni, dopo un calo quasi del 30% nel periodo 2008-2015. Analisi complessiva perché il rapporto parte con un’ampia prospettiva in termini economici

del sistema dei trasporti italiani, dove si spiega come negli ultimi anni la crescita dei servizi di trasporto si sia distribuita in maniera tale da mantenere le proporzioni tra le varie modalità di trasporto. Questo “nonostante l’impetuoso sviluppo del commercio elettronico, che ULFKLHGH XQ VR² VWLFDWR VLVWHPD di consegna a domicilio dei beni acquistati, prodotti a volte in luoghi lontanissimi”. In generale, l’analisi Inail spiega infatti come dal 2015 al 2018 il fatturato del settore sia aumentato

del 6,2%: in particolare è cresciuto per i trasporti terrestri (+5,8%), per il trasporto aereo (+5,9%) e per le attività di corriere espresso e postali (+8,8%). Crescita analoga per le attività logistiche di magazzinaggio e supporto (+8%). Al contrario, il settore marittimo ha perso leggermente quota di fatturato (-0,7%). E passiamo agli infortuni: un settore così grande e strutturato, che fa della mobilità la sua funzione principale, fa ovviamente registrare indici di frequenza infortunistica non banali. Secondo

INFORTUNI SUL LAVORO

32.493

2014

31.221

2015


TIR Inail, appunto, nel settore trasporti, nel quadriennio 2014-2017 per gli infortuni si attestano circa 35 denunce ogni 1.000 addetti. E l’Inail spiega che “anche per questo la Commissione Trasporti del Parlamento europeo ha approvato QHO DOFXQH PRGL² FKH VXL tempi di guida e di riposo degli autisti di veicoli industriali, affrontando non solo il problema della frequenza e della durata delle pause, ma anche quello della qualitĂ del riposo. Gli autisti, infatti, oltre alla guida del veicolo devono svolgere una serie di altre attivitĂ anch’esse molto impegnative come il carico e lo scarico delle merci, la manutenzione del veicolo e l’organizzazione del lavoroâ€?. 4XDOFKH QXPHUR HVHPSOL² FDWLYR OH denunce per infortuni per il settore trasporti e logistica ammontano nel 2018 a 93.011 di cui 561 per esiti mortali e – alla data di rilevazione del 30 aprile 2019 – ne sono state accertate 61.793, di cui 412 per casi mortali. Nel 2008 le denunce erano state 136mila di cui 769 per esiti mortali e il calo osservato si

aggira quindi sul 30% in 10 anni. Se si prende in considerazione il solo settore trasporti, invece, nel 2018 gli infortuni sono stati 28.661, contro i 32.493 del 2014. Il calo forte tra 2008 e 2015 è legato, secondo l’Istituto, da una parte a una prevenzione mirata ma anche alla forte “crisi economica globale, iniziata proprio nel 2008, che ha colpito soprattutto i settori dei trasporti e delle costruzioniâ€?. Passando dalle denunce di infortunio ai riconoscimenti, va detto che nel quinquennio 20142018 l’Inail ha riconosciuto in media 31mila infortuni all’anno avvenuti in occasione di lavoro nel settore dei trasporti. Un infortunio VX TXDWWUR VL YHUL² FD SHU SHUGLWD di controllo, spesso del mezzo di trasporto. Molti anche i casi provocati da scivolamenti e cadute in momenti legati a operazioni di logistica, come carico e scarico e magazzinaggio, pari al 18% del totale. A proposito della strutturazione del tariffario e delle motivazioni rispetto a recenti aumenti dei

LAVORO

costi per il settore, l’Istituto, per le vie informali, spiega che non esistono automatismi tra il numero degli infortuni – apparsi in calo dal 2008 ad oggi – e l’eventuale aumento delle tariffe. Il sistema viene valutato nel suo complesso, anche in relazione alle condizioni economiche generali e alle iniziative dell’Istituto stesso, ad esempio, sul fronte della prevenzione degli incidenti stradali. â€œĂˆ previsto – è scritto nel Rapporto – per esempio, uno sconto sul premio di tariffa assicurativo per interventi volti al miglioramento della sicurezza delle infrastrutture stradali in prossimitĂ del luogo di lavoro, come impianti semaforici, di illuminazione, attraversamenti pedonali, rotatorie o piste ciclabili, per l’installazione su tutti i mezzi aziendali di sistemi di comunicazione per telefono cellulare con chiamata diretta YRFDOH H GL GLVSRVLWLYL ² VVL SHU OD rilevazione dei colpo di sonno, e per l’organizzazione di corsi di formazione ad hocâ€?.

NEL SETTORE DEI TRASPORTI

31.859

2016

31.493

2017 NOVEMBRE2019

28.661

2018

19


Firmata un’intesa con la Cina per lo sviluppo di aree industriali sino-italiane collegate al porto di Trieste. É il primo accordo dopo LO SURWRFROOR ̥ UPDWR D 5RPD a marzo scorso che ha sancito l’adesione formale dell’Italia alla Via della Seta

Rotterdam

Genova

Trieste Atene

di Antonella Teodoro

20

S

i stringe la cooperazione tra il porto di Trieste e la Cina. Il presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, KD LQIDWWL ² UPDWR XQ DFFRUGR con l’azienda cinese China &RPPXQLFDWLRQV &RQVWUXFWLRQ &RPSDQ\ &&&& SHU OR VYLOXSSR di aree industriali sino-italiane in Cina, che saranno collegate DO SRUWR GL 7ULHVWH H DO VLVWHPD ORJLVWLFR LWDOLDQR /¬LQWHVD SUHYHGH che lo scalo triestino supporti &&&& QHOOR VYLOXSSR GL SURJHWWL pilota, che saranno localizzati nelle DUHH DG DOWR SRWHQ]LDOH HFRQRPLFR

di Guangzhou e di Jiangsu, nel retroterra dei porti di Shanghai, 1LQJER H 6KHQ]HQ WXWWL VFDOL GHL VHUYL]L LQWHUFRQWLQHQWDOL FKH IDQQR capo a Trieste. /¬DFFRUGR SDUWH GD XQD SRVVLELOLWj già presa in considerazione dagli DFFRUGL ² UPDWL D 5RPD LO PDU]R VFRUVR FKH KDQQR VDQFLWR OD IRUPDOH DGHVLRQH DOOD 9LD GHOOD 6HWD GD SDUWH GHOO¬,WDOLD /¬LQL]LDWLYD q FRVWLWXLWD SULQFLSDOPHQWH GDOOD 6LON 5RDG (FRQRPLF %HOW WUD OD &LQD H O¬(XURSD DWWUDYHUVR O¬$VLD Centro Meridionale e la New 0DULWLPH 6LON 5RDG DWWUDYHUVR LO 6XG (VW DVLDWLFR LO *ROIR 3HUVLFR

e il Nord Africa. Il protocollo FRPSUHQGH LQIDWWL DFFRUGL SHU XQ LPSRUWR GL PLOLDUGL GL HXUR H XQR GL TXHVWL SUHYHGH O¬LQYHVWLPHQWR QHL SRUWL GL 7ULHVWH H *HQRYD SULQFLSDOL SRUWL FRQWDLQHU in Italia, da parte di CCCC. Concentrando l’attenzione VXOO¬DFFRUGR UHODWLYR DOOH LQIUDVWUXWWXUH SRUWXDOL OD SULPD GRPDQGD FKH FL VL SRQH q ©TXDOL LPSDWWL SRWUHEEHUR GHULYDUH GDL SRWHQ]LDOL LQYHVWLPHQWL GD SDUWH GHOOD &LQD VXO VLVWHPD SRUWXDOH LWDOLDQR"ª /¬DFFRUGR FRPH indicato dai presidenti delle due Autorità portuali italiane

I PORTI ITALIANI SU


Mosca

La Via della Seta abbraccia collegamenti infrastrutturali, accordi commerciali e di investimento tra la Cina e altri 65 Paesi che insieme rappresentano oltre il 30% del Pil globale, il 62% della popolazione e il 75% delle riserve energetiche conosciute

Dushanbe

Xian

Fuzhour 21

Calcutta

Colombo Nairobi

Giacarta

>

LLA VIA DELLA SETA


22

LQWHUHVVDWH SRWUHEEH PLJOLRUDUH le infrastrutture ed estendere la SRUWDWD GHL GXH SRUWL DO PHUFDWR GHOO¬(XURSD &HQWUDOH Il porto adriatico di Trieste ha UHJLVWUDWR XQD PRYLPHQWD]LRQH GL PLOLRQL GL 7(8 QHO LQ FUHVFLWD GHO ULVSHWWR DOO¬DQQR precedente. 1HO LO SRUWR KD DWWUDWWR QRYH VHUYL]L PDULWWLPL ULVSHWWR DL VHL GHO SULPD GHOOD UHFHVVLRQH HFRQRPLFD JOREDOH GL FXL GXH GDOO¬(VWUHPR 2ULHQWH VROR XQR QHO OD FDSDFLWj WRWDOH RIIHUWD GD TXHVWL VHUYL]L q VWDWD GL FLUFD PLOLRQL GL 7(8 QHO ULVSHWWR D PLOLRQL GL 7(8 QHO ,O SRUWR WLUUHQLFR GL *HQRYD XQR GHL PDJJLRUL SRUWL LQ ,WDOLD LQ WHUPLQL GL SURGXWWLYLWj QHO KD VSRVWDWR PLOLRQL GL 7(8 LQ FDOR GHOOR ULVSHWWR DOO¬DQQR precedente. , GDWL 0'6 7UDQVPRGDO PRVWUDQR FKH LO SRUWR KD DWWUDWWR VHUYL]L QHO ULVSHWWR DL GHO

GL FXL VHL SURYHQLHQWL GDOO¬(VWUHPR 2ULHQWH QRYH QHO OD capacità totale offerta da TXHVWL VHUYL]L q VWDWD GL FLUFD PLOLRQL GL 7(8 QHO ULVSHWWR DL PLOLRQL GL 7(8 GHO ,O SRUWR GL 9HQH]LD FKH QRQ dispone di fondali adeguati SHU RVSLWDUH JUDQGL QDYL FKH LQYHFH SRVVRQR IDU VFDOR QHO 1RUG $GULDWLFR QRQ q LQFOXVR QHO protocollo d’intesa. 7XWWDYLD OR VFRUVR IHEEUDLR KD ²UPDWR XQ SDWWR FRQ LO SRUWR JUHFR 3LUHR SRUWR LPSRUWDQWH SHU OD 9LD GHOOD 6HWD FRQ O¬RELHWWLYR GL FUHDUH sinergie tra i due porti. L’accordo, che si estende alla tecnologia LQIRUPDWLFD DWWLUDQGR LQYHVWLPHQWL H FRPXQLFD]LRQL DUULYD DOFXQL PHVL GRSR FKH OD VRFLHWj GL QDYLJD]LRQH cinese COSCO ha lanciato un VHUYL]LR PDULWWLPR VHWWLPDQDOH WUD L GXH SRUWL LPSLHJDQGR XQD QDYH GL 7(8 Sia il porto di Trieste che il porto di

Porto di Genova

*HQRYD sono YLFLQL DG DOWUL porti italiani, con 7ULHVWH SHU HVHPSLR D VROH PLJOLD QDXWLFKH GDO SRUWR GL 9HQH]LD Pino Musolino, presidente GHOO¬$XWRULWj 3RUWXDOH GHO 0DUH Adriatico Settentrionale, ha sottolineato che il porto di Trieste H TXHOOR GL 9HQH]LD VHUYRQR GXH PHUFDWL GLYHUVL FRQ 9HQH]LD

Trieste, Genova e Venezia rispetto ai porti chiave del Nord Europa I dati si riferiscono al 3° trimestre del 2019 Trieste

Genoa

9HQH]LD

5RWWHUGDP

+DPEXUJ %UHPHUKDYHQ

Antwerp

44

11

74

44

112

'LPHQVLRQH QDYH PDVVLPD 7(8

7.024

21.000

21.000

'LPHQVLRQH QDYH PHGLD 7(8

6.221

1,1

22,7

2

6

1

14

4

7.024

21.000

21.000

1,1

10,4

Tutti i servizi marittimi 1XPHUR GHL VHUYL]L

&DSDFLWj WRWDOH P7(8

Europa - Far East 1XPHUR GHL VHUYL]L 'LPHQVLRQH QDYH PDVVLPD 7(8

'LPHQVLRQH QDYH PHGLD 7(8

&DSDFLWj WRWDOH P7(8

)RQWH 0'6 7UDQVPRGDO &RQWDLQHUVKLS 'DWDEDQN $JRVWR 129(0%5(


YLVWD FRPH porta d’ingresso dell’industria PDQLIDWWXULHUD GHOOD 3LDQXUD 3DGDQD LPSRUWDQGR PDWHULH SULPH HG HVSRUWDQGR EHQL ²QLWL GL TXDOLWj LQ WXWWR LO PRQGR PHQWUH 7ULHVWH q FROORFDWR GL IURQWH DO PHUFDWR GHOO¬(XURSD &HQWUDOH ,O SRWHQ]LDOH LQYHVWLPHQWR FLQHVH SRWUHEEH DYHUH XQ LPSDWWR VXOOD SRVL]LRQH FRPSHWLWLYD GHL SRUWL OLPLWUR² FRPH /D 6SH]LD /LYRUQR H 0DUVLJOLD )RV VXO YHUVDQWH 7LUUHQR H 9HQH]LD .RSHU H 5LMHND VX TXHOOR $GULDWLFR 7XWWDYLD JOL LQYHVWLPHQWL FLQHVL SRWUHEEHUR anche aiutare i due porti italiani a GLYHQWDUH JDWHZD\ SL HI²FLHQWL YHUVR O¬(XURSD 0HULGLRQDOH Centrale e Orientale in concorrenza con i porti container GHO 1RUG (XURSD $PEXUJR %UHPHUKDYHQ 5RWWHUGDP $QYHUVD 8Q HVHPSLR SRVLWLYR GHJOL LQYHVWLPHQWL FLQHVL QHO VHWWRUH SRUWXDOH QHO 0HGLWHUUDQHR q fornito dal porto greco del 3LUHR QHO TXDOH OD FRPSDJQLD

GL QDYLJD]LRQH FLQHVH COSCO, tra i principali operatori container PRQGLDOL KD HIIHWWXDWR LQJHQWL LQYHVWLPHQWL QHOO¬XOWLPR GHFHQQLR ,Q EDVH DOOD FODVVL²FD GHL top 100 porti container VWLODWD GD /OR\G¬V /LVW 3LUHR VL colloca al 6° posto tra i porti europei e al 2° nel Mediterraneo GRSR 9DOHQFLD FRQ O¬RELHWWLYR GL GLYHQWDUH LO SL JUDQGH SRUWR GHO 0HGLWHUUDQHR 6X VFDOD JOREDOH VL FROORFD DO ƒ SRVWR ULVSHWWR DO ƒ SRVWR QHO , GDWL GL 0'6 7UDQVPRGDO PRVWUDQR FKH GD TXDQGR &26&2 KD LQYHVWLWR QHO SRUWR QHOO¬RWWREUH OD FDSDFLWj GL QDYLJD]LRQH DWWUDWWD GDO SRUWR JUHFR q DXPHQWDWD GL ROWUH LO UDJJLXQJHQGR XQD VWLPD GL PLOLRQL GL 7(8 QHO SULPR WULPHVWUH GHO 9DOXWDUH FRQ HVDWWH]]D JOL LPSDWWL GHJOL LQYHVWLPHQWL FLQHVL QHL GXH SRUWL LWDOLDQL q SLXWWRVWR GLI²FLOH LQ TXHVWD IDVH SRLFKp PROWR dipenderà da quanto questi porti riusciranno ad attirare l’attenzione GHJOL RSHUDWRUL PDULWWLPL H GD TXDQWR YHORFHPHQWH PRGL²FKHUDQQR OH ORUR DWWXDOL VWUDWHJLH ,O YDQWDJJLR FKH L SRUWL italiani hanno, rispetto al porto JUHFR q FKH VRQR SL YLFLQL DL SULQFLSDOL PHUFDWL GHOO¬(XURSD Meridionale, Centrale e Orientale H SRVVRQR RIIULUH XQ WHPSR GL WUDQVLWR SL YHORFH GDOO¬(VWUHPR Oriente rispetto al transito DWWUDYHUVR L SRUWL GHO 0DUH GHO Nord. Inoltre, l’estensione della FDSDFLWj IHUURYLDULD DWWUDYHUVR OH $OSL DFFUHVFHUHEEH LQ PRGR VLJQL²FDWLYR OD SRUWDWD GHL SRUWL sia dell’Adriatico che del Tirreno. 129(0%5(

ACCORDO UE-GIAPPONE: UN’ALTERNATIVA ALLA VIA DELLA SETA? $OOD ²QH GL VHWWHPEUH ShinzÇ€ Abe SULPR PLQLVWUR JLDSSRQHVH H Jean-Claude Juncker, presidente GHOOD &RPPLVVLRQH HXURSHD KDQQR ²UPDWR D %UX[HOOHV XQ DFFRUGR DPEL]LRVR TXDQWR TXHOOR GHOOD 9LD della Seta, per la costruzione di LQIUDVWUXWWXUH H OD GH²QL]LRQH GL VWDQGDUG GL VYLOXSSR LQ SURJHWWL FRPXQL LQ WXWWR LO PRQGR ,O FRVLGGHWWR ©&RQQHFWLYLW\ 3DUWQHUVKLSª FRSULUj YDUL VHWWRUL GDL trasporti alle industrie digitali, con O¬RELHWWLYR SL DPSLR GL ULODQFLDUH OD FRRSHUD]LRQH PXOWLODWHUDOH LQ ULVSRVWD DO ULWLUR GHJOL 6WDWL 8QLWL GD DFFRUGL LQWHUQD]LRQDOL VX tutti l’accordo nucleare con l’Iran H O¬DFFRUGR VXO FDPELDPHQWR FOLPDWLFR GL 3DULJL 6XL WUDVSRUWL DG HVHPSLR 8H H *LDSSRQH LQWHQGRQR IDYRULUH O¬LQWHUFRQQHVVLRQH GHL FRUULGRL ORJLVWLFL LQ FKLDYH JUHHQ GDQGR DPSLR ULVDOWR DO WHPD GHOOD VRVWHQLELOLWj DPELHQWDOH ROWUH D quello della sicurezza. L’accordo, SXU QRQ LQGLFDQGR HVSOLFLWDPHQWH OD &LQD H O¬LQL]LDWLYD GHOOD 9LD GHOOD 6HWD q LQGXEELDPHQWH GD LQWHQGHUH FRPH XQ SULPR SDVVR per la realizzazione di un progetto SDUDOOHOR DOO¬LQL]LDWLYD GL FRVWUX]LRQH GL LQIUDVWUXWWXUH GL 3HFKLQR 6L DPSOLD FRVu OD FROODERUD]LRQH WUD 8H H *LDSSRQH GRSR O¬LQWHVD FRPPHUFLDOH HQWUDWD LQ YLJRUH D JHQQDLR GL TXHVW¬DQQR FKH HOLPLQD OD PDJJLRU SDUWH GHL GD]L SHU XQ YDORUH GL XQ PLOLDUGR GL HXUR SDJDWL RJQL DQQR GDOOH LPSUHVH GHOO¬8H FKH esportano in Giappone.


LA RINASCITA DI di Andrea Ferro

Nonostante il crollo del ponte Morandi e le previsioni di recessione, il porto ligure nei primi nove mesi dell’anno ha visto incrementare L WUDI̥ FL ( VL SUHSDUD D QXRYL interventi infrastrutturali

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N

ella città, pragmatica per vocazione e necessità, da sempre valgono più i numeri che le parole. Tanto più se indicano i “parametri vitali” del porto, che per Genova è cuore e polmoni. Eccoli. Nei primi 8 mesi del 2019 sulle EDQFKLQH L WUDI² FL GL PHUFL VRQR aumentati dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e risultano superiori ai risultati del 2017. Certo il segno più non è solo una prerogativa genovese, ci sono scali che registrano progressi DQFRU SL VLJQL² FDWLYL Ma a Genova in ballo non c’è solo una questione prettamente aritmetica. C’è molto altro, anche se il pudore di questa terra scherma un po’ i tratti emozionali. Dopo il 14 agosto dello scorso anno infatti la prospettiva pareva completamente un’altra. I

bollettini presagivano una burrasca sul porto scatenata dal disastro del ponte Morandi. Le cronache raccontavano di armatori pronti a “non scalare più” Genova non appena le conseguenze, misurate sul tempo che mai come nella logistica è denaro, si fossero rivelate insostenibili rispetto alle esigenze delle compagnie. Si parlava di “piani b” già elaborati e di altri scali che si organizzavano per ghermire i WUDI² FL SHUGXWL GD *HQRYD E invece la città e il suo porto hanno saputo reggere l’onda d’urto innescata dal crollo del viadotto. “Il primo quadrimestre del 2019 q VWDWR LO PRPHQWR SL GLI² FLOH § racconta Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di sistema portuale Mar Ligure Occidentale –, ma poi a giugno e luglio nella movimentazione

dei container abbiamo registrato livelli record”. Le proiezioni, elaborate con la cautela che a Genova è una cifra caratteriale e che le turbolenze internazionali (guerra dei dazi e tensioni geo politiche) impongono, dicono che seguendo questa tendenza il 2019 potrebbe chiudersi a quota 2,7 milioni di TEU. Numeri, appunto, impensabili un anno fa. Per Signorini sono stati tre i fattori che hanno cementato la tenuta e poi la ripresa del porto. “Innanzitutto, la grande reazione corale alla tragedia del ponte, dalle istituzioni ai lavoratori, alle DVVRFLD]LRQL DL FLWWDGLQL § GLFH –. Poi il fatto di essere riusciti a dare piena attuazione a tutte le misure di sostegno previste dal cosiddetto “Decreto Genova” a favore di tutte le categorie che operano in porto. Il terzo elemento decisivo è la prospettiva che nel giro di un paio d’anni verrà realizzata una serie di interventi infrastrutturali materiali, penso all’ultimo miglio ferroviario e stradale, o digitali per l’ottimizzazione dei ³ XVVL ORJLVWLFL 9LHQH SHUFHSLWR come il segnale concreto che una volta in esercizio il nuovo ponte, Genova si troverà in una condizione migliore e più


GENOVA competitiva di prima del 14 agosto 2018â€?. In termini di infrastrutture lo sguardo proiettato nel futuro intravede due opere giudicate dai piĂš fondamentali mentre una terza, il Terzo 9DOLFR IHUURYLDULR GHL *LRYL q giĂ ben avviata ed entro il 2023 dovrebbe essere completata. Innanzitutto, la nuova diga per allargare gli spazi e consentire l’ingresso delle navi sempre piĂš grandi (il cosiddetto gigantismo navale la impone). Poi la questione della Gronda autostradale, la bretella che consentirebbe di alleggerire il WUDI² FR VXO QRGR GHO FDSROXRJR ligure, a lungo oggetto di contrasti a livello politico. “Il porto di Genova può UDGGRSSLDUH L SURSUL WUDI² FL se sarĂ in grado di servire il mercato del Nord Italia, quello della Svizzera e parte della Germania Meridionale. Ăˆ un obiettivo possibile ed è in questa direzione che dobbiamo puntareâ€?, afferma il sindaco di Genova, Marco Bucci sottolineando che “oggi il porto va bene e occupa 58 mila genovesi, una cifra enormeâ€?, da sempre la prima industria della cittĂ . Ma a Palazzo San Giorgio, storica sede dell’AutoritĂ

portuale (ai tempi della guerra tra le Repubbliche marinare fu anche prigione, tra i reclusi pure Marco Polo) la bussola del futuro indica anche di guardare a Oriente, rotta obbligata per lo sviluppo di uno scalo, e non solo. Recentemente una delegazione della comunitĂ portuale genovese è volata in Cina per visitare le cittĂ e le banchine di Shenzhen e Guangzhou, meglio nota come Canton. “Abbiamo instaurato un rapporto tendenzialmente stabile con XQÂŹDUHD JHRJUD² FD LO )DU (DVW RUPDL IRQGDPHQWDOH SHU L WUDI² FL PRQGLDOL § VSLHJD LO SUHVLGHQWH GHOOÂŹ$GVS 6LJQRULQL § 6RQR missioni che hanno un duplice obiettivo. Da una parte accrescere OÂŹLQWHUVFDPELR H TXLQGL L Âł XVVL

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di import-export, dall’altra sviluppare aree logistiche e industriali, qui e da loroâ€?. E c’è di piĂš. Per la nuova diga, dal costo stimato di un miliardo (l’opera piĂš importante di tutte, come sottolinea Signorini), c’è giĂ un progetto che prevede la partecipazione del colosso cinese delle costruzioni CCCC (vedi anche art. a pagg. 2023). “Sono interessati come VXSSRUWR WHFQLFR § VSLHJD ancora Signorini, distillando FDXWHOD § VWLDPR YDOXWDQGR VH esistono forme di cooperazione immediata, non solo per la GLJD FL VRQR GLI² FROWj IRUPDOL per questioni di reciprocitĂ , ma andiamo avantiâ€?.


DAI TRASPORTI ECCEZIONALI UN AIUTO PER GENOVA 26


I blocchi del nuovo ponte, che misurano ĚĽ QR D PHWUL GL OXQJKH]]D GL larghezza e 2,2 metri di altezza, arrivano al porto con delle chiatte e poi attraversano la cittĂ di Genova con operazioni complesse

ECCEZIONALI

A

Genova è entrata nel vivo la ricostruzione del nuovo ponte Polcevera. Le operazioni di trasporto delle sezioni che andranno a costituire il nuovo ponte sono estremamente complicate e vengono eseguite con chiatte con partenza da Brindisi, Castellammare di Stabia (stabilimento Fincantieri), Sestri ² QR DOOD EDQFKLQD GHOOÂŹ$QVDOGR a Genova. Dal porto inizia poi il trasporto eccezionale eseguito dalla ditta Fagioli che ha effettuato a partire dal 6 settembre una movimentazione di cinque convogli a notte, per un totale di circa 60 notti. I blocchi del nuovo ponte sono costituiti da un concio centrale e 2 “carterâ€? laterali con GLPHQVLRQL FKH DUULYDQR ² QR a 15 metri di lunghezza, 10 di larghezza e 2,2 metri di altezza per blocco. Fagioli ha utilizzato carrelli semoventi SPMT per la movimentazione in porto delle sezioni e carrelli modulari 10 assi per il trasporto stradale. Le sezioni che costituiranno i conci sono 237, con pesi che variano da 56 a 89 tonnellate.

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GENERAZIONE In arrivo la nuova tecnologia di rete mobile che permetterà più connessioni in contemporanea, con tempi di risposta molto rapidi. Vediamo cosa cambierà per il mondo dei trasporti di Antonella Vicini

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L

e nuove tecnologie e la digitalizzazione hanno già da tempo cambiato la mobilità e il mondo dei trasporti. Ma ora la diffusione della tecnologia 5G potrebbe imprimere un’importante accelerata alla trasformazione in corso. Ma cos’è il 5G? Il 5G o Fifth Generation è uno standard elevato per la comunicazione mobile, evoluzione dell’attuale 4G, ma con peculiarità nuove. Non si tratta infatti soltanto di una connessione più veloce. Sue caratteristiche sono la bassa latenza nello scambio dei dati e la maggiore velocità di connessione, ma soprattutto la massima possibilità di comunicazione fra gli oggetti

che permette, proprio per la sua estensione, l’evoluzione del cosiddetto Internet of Things. Grazie al 5G la rete, infatti, può essere sfruttata in tutte le sue parti e riesce così a gestire più connessioni (e quindi più dispositivi) contemporaneamente mantenendo lo stesso livello di servizio. Fra gli esempi più comuni che si fanno per comprendere come si traduce questo in ambito pratico c’è la domotica e, quindi, tutti quei servizi che permettono di collegare elettrodomestici, luci, caldaie, riscaldamenti e interruttori vari di casa con il nostro smartphone. Ecco, in questo caso la comunicazione fra dispositivi sarà più puntuale e

precisa. Si capisce, quindi, come tutto questo possa applicarsi a molti altri settori, dall’industria alla robotica, alla sanità, ma anche alla logistica, ai trasporti e all’automotive con la possibilità, in questi ultimi casi, di potenziare i sistemi di assistenza alla guida installati sui mezzi. Ovviamente, si otterranno effetti positivi anche in termini di sicurezza sulla strada. Le proprietà di questa tecnologia sono infatti particolarmente importanti in quelle situazioni che richiedono un’immediatezza fra lo stimolo e la risposta, come per le smart road e i veicoli a guida autonoma. La sua applicazione ideale si avrà, infatti, quando saranno state installate infrastrutture di nuova


PAROLA CHIAVE La latenza, o il tempo di latenza, è il tempo che intercorre fra lo stimolo e la reazione. In informatica e nelle telecomunicazioni è l’intervallo di tempo fra il momento in cui viene dato l’input e quello in cui si manifesta la risposta.

generazione connesse fra loro e collegate ai veicoli. Si parla al futuro perché la tecnologia esiste ma vive ancora una fase di sperimentazione proprio per testare i tempi di latenza. In Italia, il ministero dello Sviluppo Economico nel 2017 ha attivato cinque progetti sperimentali a Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera, ma anche Torino e Roma sono attualmente interessate da iniziative in questo senso. Particolarmente importante per il mondo dei trasporti sarà, sempre in Italia, lo sviluppo del corridoio 5G del Brennero che rientra nel progetto europeo presentato nel corso dei Digital Days del 2017 e nell’iniziativa Cooperative Intelligent Transport Systems (C-ITS), lanciata dall’Unione europea nel settembre dello stesso anno per favorire lo sviluppo e l’applicazione della tecnologia 5G attraverso la realizzazione di test transfrontalieri su larga scala. Trento, Bolzano e Sud Tirolo hanno inviato una lettera di intenti alla Commissione Ue per avviare questa cooperazione sull’autostrada del Brennero. L’obiettivo di Bruxelles è la realizzazione di una rete di corridoi autostradali connessi con auto a guida autonoma. Ma sperimentazioni sono state già avviate da Scania ed Ericsson in Svezia e a Singapore

connettendo veicoli industriali a guida autonoma nella modalità platooning. Per quel che riguarda quest’ultimo caso, il ministero dei Trasporti ha autorizzato l’utilizzo di convogli trasportanti container fra i vari terminali del porto di Singapore. Simili iniziative si sono estese ad altre realtà asiatiche e in particolare agli scali cinesi. Viste le molteplici attività che vi vengono svolte (carico e scarico, procedure doganali, controlli) i porti sono, infatti, un ambiente di test abbastanza interessante per valutare le potenzialità di questa tecnologia. Anche ad Amburgo, in Germania, è stato dato il via libera a un SURJHWWR SLORWD SHU YHUL² FDUH OH applicazioni del 5G nella gestione GHO WUDI² FR GHL YHLFROL LQGXVWULDOL connessi e delle infrastrutture. Stessa situazione in Estonia,

presso il porto di Tallin, dove sono state sperimentate piattaforme per trasferire il WUDI² FR GDWL GHL SDVVHJJHUL Assieme alla blockchain, il 5G rappresenta dunque un importante tassello del cambiamento del paradigma dei trasporti. Lo stesso ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, nel corso della sua audizione alla Camera in cui ha illustrato le linee programmatiche del suo dicastero (vedi articolo pag. 10), ha parlato di un nuovo modello di logistica che deve tenere in considerazione l’innovazione tecnologica che sottende l’intero commercio globale con particolare attenzione a 5G e Blockchain, complementari l’una all’altra. La catena di blocchi che contengono informazioni criptate – e condivisibili attraverso WUDQVD]LRQL YHUL² FDWH – è infatti una tecnologia chiave anche per i trasporti e la logistica. Si può utilizzare per tracciare prodotti, seguire tutte le varie fasi della movimentazione delle merci, scambiare autorizzazioni e documenti. Ma è uno strumento utile anche alla Pubblica Amministrazione. Secondo quanto riportato dall’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, l’Italia è il terzo Paese europeo per numero di progetti su questa nuova tecnologia. Tutto questo, naturalmente, reso possibile dalla rete e dalla sua evoluzione.

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PNEUMATICI

Con il mese di novembre scatta l’obbligo di utilizzare pneumatici invernali o catene. Una panoramica sulle norme in vigore nei vari Paesi europei per evitare di incorrere in sanzioni o divieti di circolazione

IN CASO DI NEVE‌ N 30

eve, pioggia, strade ghiacciate sono alcune delle situazioni che possono rendere particolarmente GLI² FROWRVR LO ODYRUR GL FKL q DOOD guida dei mezzi pesanti. Ăˆ per questo che in alcuni Paesi europei, caratterizzati dai climi piĂš rigidi, per favorire condizioni di guida piĂš sicure è obbligatorio l’uso di pneumatici invernali o in DOWHUQDWLYD q VXI² FLHQWH WHQHUH OH catene a bordo. Gomme chiodate, invece, non sono sempre concesse. Le regole variano da nazione a nazione, cosĂŹ come i periodi in cui si applicano. Ecco una panoramica, realizzata grazie all’elaborazione di dati Continental.

Austria: dal 1° novembre al 15 aprile gli pneumatici invernali sono obbligatori, pena il divieto di circolazione e sanzioni elevate. I camion sopra le 3,5 Ton devono essere provvisti di gomme M+S e/o con il simbolo Alpine su almeno un asse motore. Oppure sul mezzo devono essere presenti

catene da neve da montare su almeno due pneumatici per asse motore.

Belgio: anche in questo caso non ci sono obblighi relativi al tipo di pneumatico. Ăˆ possibile utilizzare le catene sulle strade ricoperte di neve o ghiaccio.

Bulgaria: dal 15 novembre al 1° marzo sono necessari pneumatici con una profonditĂ minima del battistrada di 4 millimetri. Sul IURQWH GHOOH FDWHQH ² QR DO marzo devono essere presenti a bordo per essere usate secondo la segnaletica sui valichi di montagna. Senza un’adeguata attrezzatura invernale, potrebbe HVVHUH UL² XWDWR OÂŹLQJUHVVR QHO Paese o potrebbe essere emesso un divieto di circolazione.

Croazia: l’obbligo di pneumatici invernali vige dal 15 novembre al 15 aprile. Le gomme M+S devono essere montate sull’asse motore

dei mezzi sopra le 3,5 Ton. Sul fronte delle catene è richiesto l’utilizzo in alcune particolari condizioni o in alcune regioni per l’asse motore. I veicoli commerciali devono essere equipaggiati anche con una pala da neve.

Danimarca: non esistono regole VSHFL² FKH VXJOL SQHXPDWLFL Fra il 1° novembre e il 15 aprile, è possibile montare catene o gomme chiodate su tutte le ruote.

Estonia: se allestiti con gomme dal battistrada di almeno 3 millimetri i mezzi sopra le 3,5 Ton non devono montare pneumatici da neve. Dove necessario è possibile usare le catene da neve o pneumatici chiodati (fra il 15 ottobre e il 31 marzo).

Finlandia: gomme invernali sono obbligatorie sui veicoli sopra le 3,5 Ton fra dicembre e febbraio.


Sull’asse motore è richiesto un battistrada di almeno 5 millimetri, mentre sugli altri assi da 3. Altrimenti è possibile usare anche catene da neve dove necessario o pneumatici chiodati, fra il 1° novembre e il 31 marzo.

Francia: non esistono disposizioni VSHFL² FKH /¬XVR GL SHQXPDWLFL invernali o di catene è disciplinato dall’apposita segnaletica. Vietate invece le gomme chiodate per i mezzi superiori alle 3,5 Ton.

Germania: i mezzi sopra le 3,5 Ton devono essere equipaggiati con pneumatici alpini, contrassegnati dalla sigla 3 PMSF, obbligatori dal 1° luglio 2020 anche sugli assali sterzanti anteriori. Fino al 30 settembre 2024 sono considerate

adatte anche le gomme con la sigla M+S prodotte dopo il 1° gennaio 2018. Sì anche alle catene dove segnalato e alle ruote chiodate solo sulla Kleines Deutsches Eck.

Irlanda: anche in questo caso QRQ HVLVWRQR REEOLJKL VSHFL² FL relativi agli pneumatici. È possibile utilizzare anche catene e gomme chiodate su strade ghiacciate o innevate.

Italia: fra il 15 novembre e il 15 aprile, in alcune regioni, è obbligatorio l’uso di penumatici invernali o la presenza di catene a bordo. Le aree sono indicate dalla segnaletica. In caso di neve le polizie locali possono anche vietare la circolazione di alcuni mezzi.

Lettonia: i mezzi pesanti non devono montare gomme invernali, ma sono obbligati a battistrada di almeno 3 millimetri. Catene sono permesse su strade ghiacciate o innevate e pneumatici chiodati sono autorizzati dal 1° ottobre al 30 aprile per i veicoli sopra le 3,5 Ton.

Lituania: non sono richieste gomme invernali per i mezzi sopra le 3,5 Ton, ma è obbligatorio un battistrada minimo di 1,6 millimetri. Sì alle catene e alle ruote chiodate, dal 1° novembre al 1° aprile.

Lussemburgo: gli assi motore dei tir devono essere equipaggiati con le gomme invernali (bastano anche le M+S); possono essere utilizzate anche catene sulle strade ricoperte da neve o ghiaccio, mentre sono proibite le gomme chiodate.

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TIR

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Paesi Bassi: non vigono regole VSHFL² FKH SHU JOL SQHXPDWLFL invernali; le catene non sono consentite sulle strade pubbliche. Proibite anche le gomme chiodate.

Polonia: non ci sono obblighi di pneumatici invernali. Per le catene è necessario seguire l’apposita segnaletica.

Portogallo: nessuna disposizione VSHFL² FD SHU JOL SQHXPDWLFL mentre sono obbligatorie le catene laddove richiesto.

Repubblica Ceca: pneumatici M+S devono essere montati sull’asse motore dei veicoli sopra le 3,5 Ton. La profonditĂ del battistrada deve essere di 6 millimetri. Per quel che riguarda le catene da neve, l’uso è OHJDWR DOOD VSHFL² FD VHJQDOHWLFD I dispositivi anti-sdrucciolamento vanno montati su almeno due ruote motrici di veicoli con 3 o piĂš assi.

Regno Unito: anche in questo Paese QRQ HVLVWRQR REEOLJKL VSHFL² FL relativi agli pneumatici. Le catene e le gomme chiodate sono consentite su strade ghiacciate o innevate.

Romania: c’è l’obbligo di gomme invernali per l’asse motore di tutti i veicoli sopra le 3,5 Ton, oppure occorre utilizzare le catene da tenere a bordo assieme a una pala.

Slovacchia: l’obbligo di pneumatici invernali o M+S è previsto dal 15 novembre al 31 marzo sui veicoli sopra le 3,5 Ton sull’asse motore. Il battistrada minimo richiesto è di 3 millimetri. In alternativa si possono utilizzare le catene che devono essere tenute a bordo.

Slovenia: dal 15 novembre al 15 aprile è possibile scegliere fra due opzioni: montare gli pneumatici invernali almeno sull’asse motore o tenere le catene a bordo e montarle se necessario, sempre sull’asse motore. NOVEMBRE2019

Spagna: in caso di allerta neve sulle strade di alta montagna, sono autorizzati a circolare solo i camion rigidi tra 3,5 e 7,5 Ton che trasportano determinate categorie di prodotti con pneumatici invernali e con un battistrada minimo di 4 millimetri. SĂŹ anche alle catene da neve e alle gomme chiodate di 2 millimetri.

Svezia: durante l’inverno tutti gli pneumatici devono essere dotati di battistrada di 5 millimetri, tranne che per il rimorchio. Ma dal 1° dicembre al 31 marzo, i veicoli sopra le 3,5 Ton devono essere dotati di pneumatici 3PMSF, POR (Professional Off Road) o chiodati sul davanti e sugli assi motore, su altri assi sono ammessi anche pneumatici M+S. Si raccomanda, inoltre, di tenere a bordo catene da neve.

Ungheria: non ci sono prescrizioni sugli pneumatici, mentre sono obbligatorie le catene in condizioni avverse.


TIR

NOTIZIE

PSA: VEICOLI COMMERCIALI ED ELETTRICI ETT DAL 2020 Furgoni compatti comp e 100% elettrici a partire dal prossimo anno: è questa la novitĂ nov annunciata dal gruppo PSA. Le versioni elettriche triche dei veicoli v di Peugeot Expert, CitroĂŤn Jumpy, Opel Vivaro e Vauxh Vauxhall Vivaro potranno contare su due diversi livelli di autonomia, da 200 chilometri (nel ciclo WLTP dotato di una batteria atteria da 50kWh) o da 300 chilometri (nel ciclo WLTP dotato di una batteria da 75 kWh). I modelli sono stati progettati sulla base della a piattaforma mo modulare multi-energia EMP2, OÂŹ(I² FLHQW 0RGXODU 3ODWIRUP ,O JUXSSR SURVHJXH FRVu VXOOD YLD 0RGXODU 3ODWIRUP ,O JU GHOOÂŹHOHWWUL² UL² FD]LRQH *Lj GD TXHVWÂŹDQQR WXWWL L QXRYL PRGHOOL ODQFLDWL FD]LRQH *Lj GD TXHVWÂŹDQQ dal Gruppo ppo PSA hanno proposto una motorizzazione 100% elettrica a o ibrida ricaricabile, con l’obi l’obiettivo o di raggiungere tutta la gamma ma veicoli commerciali leggeri e auttovetture del gruppo HOHWWUL² FDWD SHU LO DWD SHU

NUOVE PROSPETTIVE PER IL TRASPORTO COMMERCIALE A IDROGENO Favorire la mobilità sostenibile e la transizione energetica nel mondo dell’autotrasporto attraverso la creazione di un ecosistema industriale basato sull’idrogeno. Questo l’obiettivo del business model presentato dai gruppi Hyundai Hydrogen Mobility (joint venture che vede protagonisti Hyundai Motor Company e H2 Energy) e Hydrospider (nato dalla collaborazione tra Alpiq, H2 energy e Linde) in occasione dell’inaugurazione della centrale idroelettrica di Alpiq a GÜsgen, in Svizzera. Il progetto prevede la fornitura, ai membri dell’associazione H2 Mobility Switzerland e ad altre imprese elvetiche operanti nel setto e de settore del ttrasporto aspo to e de della a logistica, og st ca, d di ca camion o e elettrici ett c

MAN: ALLA SETTIMANA MAN TEDESCA PER PARLARE DELLA MOBILITĂ€ DEL FUTURO C’era anche MAN Truck & Bus domenica 6 ottobre all’inaugurazione della “Settimana tedescaâ€?, presso il museo MAXXI di Roma. L’azienda ha infatti partecipato a una tavola rotonda sul tema della mobilitĂ del futuro, nel corso della quale ha potuto raccontare la propria esperienz za nel campo del trasporto sostenibile e della logistica. La “settimana tede tedescaâ€? si è svolta dal 6 al 13 ottobre in piĂš di venti cittĂ italiane, con un programma ogram ricchissimo cchissimo di eventi culturali, cultu , educativ edu vi H GL LQWUDWWHQLPHQWR ² GL LQWUDWWHQLPHQWR ² QDOL]]DWL DOOD QDOL] WL DOOD promozione della la cultur cultura tedesca. desca. Sco opo o principale dell’iniziativa, ll’iniziativ come e sug suggerito dallo slogan an stesso – “Non farmi rmi m muro!â€? – HUD TXHOOR VWLPRODUH OD ULÂł XHOOR VWLP HVVLRQH VXL VVLRQH rapporti orti che intercorrono tra il nostro Paese ese e la Germania, a distanza di trent’anni rent’anni dall’abbattimen dall’abbattimento del Muro dii Berlino. Berlino Un’occasione p preziosa per conoscersi meglio, dialogare, abbattere stereotipi e condividere buone pratiche.

a celle combustibili, alimentati dall’idrogeno prodotto da Hydrospider proprio nella centrale di GĂśsgen. HHM si è impegnata a consegnare alle aziende aderenti DOOÂŹLQL]LDWLYD XQD Âł RWWD GL FDPLRQ IXHO FHOO + Xcient da 190kW per il trasporto pesante, entro il 2025. L’implementazione del progetto richiederĂ , inoltre, un articolato piano di adeguamento infrastrutturale per la distribuzione e il rifornimento del nuovo carburante ecologico. La joint venture tra HHM e Hydrospider, che interessa per il momento solo la Svizzera, potrebbe diventare presto operativa anche nel resto d’Europa, offrendo cosĂŹ una ULVSRVWD HI² FDFH DOOH politiche comunitarie sempre piĂš severe riguardo all’emission di CO2.

NOVEMBRE2019

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TECNICA

Cresce a doppia cifra il noleggio a breve H D OXQJR WHUPLQH GHL YHLFROL FRPPHUFLDOL ̥ QR D Ton. Ma quali sono i motivi del successo? )RWRJUD̥ D GL XQ VHWWRUH LQ FRVWDQWH HVSDQVLRQH di Emanuela Stifano

NOLEGGIARE CONVIENE 34

N

on ci sono più dubbi. Il noleggio dei veicoli commerciali sta prendendo sempre più piede. E se per i veicoli da 6 tonnellate in su il noleggio può avvenire solo tra due imprese di trasporto contro terzi, per i furgoni la pratica GHOO¬DI² WWR GD XQ DXWRQROHJJLR è invece consentita e continua a crescere. E a dirlo sono i numeri: secondo il 18esimo Rapporto di ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici), nel 2018 il giro d’affari generato dal noleggio dei furgoni è stato di oltre 71 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto

al 2017. Non che il 2017 fosse andato male: il fatturato era pari a 60 milioni, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente. Dunque non una moda, ma un vero e proprio trend in atto, che evidenzia un cambiamento culturale: usare un veicolo per il proprio business, senza però possederlo, sembra essere una scelta sensata e razionale per una serie di motivi. Prima di tutto perché il noleggio ha costi certi: i costi di manutenzione e di assicurazione sono compresi nel canone e, pertanto, la formula “tutto incluso” risulta maggiormente

NOVEMBRE2019


rassicurante. In secondo luogo, permette un turnover dei veicoli molto piÚ rapido, mettendo a disposizione veicoli nuovi e sicuri, dunque maggiormente HI² FLHQWL ,O FKH KD GXH WLSL GL ricadute: si riducono i fermi macchina e i veicoli possono

affrontare le restrizioni del WUDI² FR LPSRVWH QHO QRPH GHOOD sostenibilitĂ ambientale. Inoltre, per noleggiare un veicolo, non occorre immobilizzare il capitale e il problema di rivendere il mezzo D ² QH FDUULHUD QRQ VL SRQH ,Q² QH il noleggio è perfetto per gestire i picchi di lavoro – in questo caso meglio si adatta il breve termine – tanto che la crescita è spinta da una maggiore domanda di noleggi di durata media molto piĂš lunga, segno che sempre piĂš operatori medio-piccoli ricorrono al noleggio per fronteggiare i carichi di lavoro limitati nel tempo. Ad accelerare il processo, poi, sono le nuove tendenze in fatto di acquisti e di consumi, una su tutte la diffusione dell’e-commerce. Che, è facilmente intuibile, necessita di un maggior numero di veicoli adibiti a coprire l’ultimo miglio

i quali, oltretutto, devono fare i conti con le restrizioni alla circolazione di cui sopra: in questo scenario, la domanda di veicoli poco inquinanti, dunque nuovi, HI² FLHQWL H LQQRYDWLYL QRQ SXz IDU altro che crescere. Per tutti questi motivi, il renting dei veicoli commerciali è sempre piĂš appetibile, anche perchĂŠ è “indoloreâ€?: il veicolo verrĂ

LO SCENARIO IN NUMERI Sul fronte del noleggio a lungo termine, i veicoli commerciali SHVDQR LO VXOOD ĚŚ RWWD totale (auto + furgoni). Ma quel che è interessante notare è la crescita del 15% rispetto all’anno precedente, maggiore di un punto percentuale rispetto alle vetture, tanto che i quasi 25.400 contratti in piĂš rispetto all’anno precedente hanno portato i furgoni a raggiugere TXRWD XQLW¢ FLUFRODQWL Nell’ambito del noleggio a breve termine, invece, sono due i dati da rilevare: l’aumento del numero di noleggi (+11%) e il numero di giorni per singolo noleggio, in crescita del 25% rispetto all’anno precedente.

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NUMERO DI VEICOLI COMMERCIALI (NLT)

utilizzato per un certo lasso di tempo e poi, quando occorrerĂ , verrĂ sostituito con un veicolo SL HI² FLHQWH D IURQWH GHOOR stesso canone. Canoni che peraltro stanno diminuendo. Un’altra nota che evidenzia il giro d’affari positivo generato dal noleggio dei furgoni riguarda il

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120.899

var % 2014-2018

rifornimento, in termini di veicoli, da parte degli operatori del breve termine. Tali soggetti, infatti, oltre all’acquisto, utilizzano anche il rent-to-rent, ossia la pratica, ormai consolidata da diversi anni, tramite cui le società di breve termine noleggiano dalle società di noleggio a lungo termine i veicoli che poi saranno locati ai clienti

NLT: NOLEGGIO A LUNGO TERMINE 2018 n. giorni noleggio furgoni

2017

² QDOL 8Q IHQRPHQR FKH WUD LO e il 2018, è cresciuto di quasi il ,Q² QH XQXOWLPD UL³ HVVLRQH il noleggio degli LCV potrebbe contribuire a dare un impulso allo svecchiamento del parco FLUFRODQWH PDQGDQGR ² QDOPHQWH in pensione i veicoli preistorici ancora in circolazione. Non si dimentichi, infatti, che circa il 50% dei furgoni circolanti rientra nelle categorie Euro 1, Euro 2 ed Euro 3.

var %

2017-18

24,9%

14,2%

Âł RWWD media

27,9%

acquisizioni di veicoli (da parte di societĂ di NBT) in NLT o leasing

65,9%

durata media (in giorni NBT)

12,9%

BREVE O LUNGO TERMINE? Per noleggio a breve termine si intendono generalmente locazioni da 1 giorno a 1 mese, HVWHQVLELOL ̼ QR D 11 mesi. Mentre per medio-lungo termine si intendono locazioni di GXUDWD GD D mesi. Se con il primo si fronteggiano i picchi, con il secondo si opta per una vera e propria alternativa all’acquisto.


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TECNICA

EMISSIONI SOTTO CONTROLLO CON VECTO La Commissione europea ha imposto ai costruttori di calcolare le emissioni dei veicoli pesanti, con l’obiettivo GL ULGXUOH GHO HQWUR LO

T

ra gli obiettivi della Commissione europea vi è la salvaguardia dell’ambiente, in particolare il raggiungimento di un’economia circolare a basse emissioni di carbonio. In questo senso i trasporti, specialmente per quanto riguarda i veicoli pesanti (camion, autobus e pullman), sono da tempo nel mirino dell’Ue. Pertanto, il 18 aprile 2019 il Parlamento europeo ha approvato il (primo) Regolamento europeo sulla riduzione delle emissioni di CO2, il quale stabilisce una riduzione del 30% entro il 2030 delle emissioni provenienti da veicoli HDV (Heavy-Duty Vehicles), con un obiettivo intermedio di riduzione del 15% entro il 2025, rispetto ai

valori emessi nel 2019 (del 25% entro il 2030 rispetto ai valori del 2005). Il passo precedente risale a giugno 2018, quando fu adottato il Regolamento (UE) 2018/956 con il quale veniva istituito un sistema di monitoraggio e segnalazione delle emissioni di CO2 e consumo di carburante per veicoli pesanti. In pratica, dal gennaio 2019, il Regolamento della Commissione (Ue) 2017/2400 ha imposto ai costruttori di calcolare queste informazioni utilizzando “VECTO� (Vehicle Energy Consumption Calculation Tool), lo strumento di simulazione standardizzato da applicare a tutti i veicoli con un peso lordo del veicolo superiore a 3500 kg. Sono quindi i costruttori stessi a effettuare la simulazione sulla base di una serie di input quali la resistenza al rotolamento,

la resistenza dell’aria, masse e inerzie, l’attrito del cambio, la potenza ausiliaria e le prestazioni del motore. Se per i trasportatori si ravvisano dei vantaggi – conoscere le prestazioni degli autocarri con caratteristiche simili, ma di marche diverse, permette di prendere decisioni di acquisto piĂš mirate e, inoltre, in futuro potrebbe essere sviluppata una metodologia che differenzi le tariffe per l’utilizzo delle infrastrutture in funzione delle emissioni – per i costruttori sembra che si tratti di un ulteriore sforzo economico e non solo. Anche perchĂŠ, sempre per i costruttori, è pronta XQÂŹDOWUD V² GD HQWUR LO dovranno garantire che almeno il 2% delle vendite di veicoli nuovi sia costituito da veicoli a basse o a zero emissioni. Nel YHUUDQQR SRL ² VVDWL GDOOD Commissione europea i nuovi RELHWWLYL GD SRUWDUH DYDQWL ² QR DO 2030. ,Q² QH XQD QXRYD SURFHGXUD GL WHVW SHU YHUL² FDUH OH HPLVVLRQL GL CO2 e il consumo di carburante dei nuovi camion sulla strada sarĂ attuata a partire dal 1° luglio 2020.

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FISCO

ALLA CASSA PER GLI ACCONTI IRPEF RIDOTTI Il Fisco ha ridotto dal 100 al 90% OD PLVXUD GHOOȤDFFRQWR GL ̼ QH QRYHPEUH Ecco come calcolare correttamente JOL LPSRUWL SHU HYLWDUH VDQ]LRQL

CHI DEVE PAGARE

di Angelo Ciaravolo

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A

pochi giorni all’appuntamento con gli acconti d’imposta in scadenza il prossimo 2 dicembre (poichĂŠ il 30 novembre cade di sabato) è arrivata una piccola boccata di ossigeno per gli DXWRWUDVSRUWDWRUL ,O )LVFR KD LQIDWWL ULGRWWR GDO DO OD PLVXUD GHOOÂŹDFFRQWR GL ² QH QRYHPEUH Annullata, tuttavia, la proroga GHOOH UDWH ² VFDOL DO PDU]R SHU L VRJJHWWL IRUIHWWDUL H SHU TXHOOL D FXL VL DSSOLFDQR JOL ,VD ,QGLFL GL DI² GDELOLWj ² VFDOH che hanno scelto di pagare a rate le imposte relative al saldo H SULPR DFFRQWR /D percentuale da versare, pertanto, da tutti i contribuenti è pari al GHOOÂŹLPSRUWR HVSRVWR DO ULJR Š'LIIHUHQ]DÂŞ GHO PRGHOOR 5HGGLWL 2018 (il 2 dicembre però va

6RQR REEOLJDWL DO YHUVDPHQWR GHOOȤDFFRQWR Irpef e Irap tutti coloro che hanno SUHVHQWDWR R FRPXQTXH DYUHEEHUR GRYXWR presentare il modello Redditi 2018 per il periodo d’imposta precedente e che hanno LQGLFDWR XQ GHELWR GȤLPSRVWD VXSHULRUH D HXUR SHU OȤ,USHI H SHU OȤ,UDS

pagata soltanto la seconda o unica rata). Stesso discorso anche per le societĂ di capitali per l’acconto Ires e Irap. Ma, attenzione. Se ricorrono determinate condizioni, è possibile pagare di meno con il cosiddetto “metodo previsionaleâ€?. Ricordiamo che l’acconto è obbligatorio anche se il contribuente non ha presentato la dichiarazione dei redditi 2018 e che il versamento del secondo acconto non è in alcun caso rateizzabile. Ecco allora come calcolare correttamente gli importi dovuti al Fisco per evitare eventuali VDQ]LRQL $L ² QL ,USHI OD TXRWD GL acconto complessivo, a carico GHOOH SHUVRQH ² VLFKH q SDUL DO


TIR dell’importo che risulta alla voce Š'LIIHUHQ]DÂŞ GHO PRGHOOR 5HGGLWL /ÂŹLPSRUWR HYHQWXDOPHQWH SDJDWR FRPH SULPD UDWD GHO YD VRWWUDWWR GD TXHVWD VRPPD H OD GLIIHUHQ]D YD YHUVDWD entro il 2 dicembre. Ricordiamo che se la prima rata è stata versata FRQ OD PDJJLRUD]LRQH GHOOR TXHVWR LPSRUWR GHYH HVVHUH scomputato. Va ricordato che se DO ULJR Š'LIIHUHQ]DÂŞ OÂŹLPSRUWR QRQ q VXSHULRUH D HXUR QRQ q dovuto alcun acconto. Se invece q VXSHULRUH D HXUR PD QRQ D HXUR LO YHUVDPHQWR q dovuto in unica soluzione il 2 GLFHPEUH $QFKH DL ² QL ,UDS l’acconto complessivo per le SHUVRQH ² VLFKH H OH VRFLHWj GL SHUVRQH q GHO LO YHUVDPHQWR segue le stesse modalitĂ e i termini previsti per le imposte VXL UHGGLWL ,Q² QH DL ² QL ,UHV OD TXRWD GL DFFRQWR FRPSOHVVLYR a carico delle societĂ di capitali, q DOWUHVu SDUL DO GHOOÂŹLPSRVWD

evidenziata al rigo “Ires dovutaâ€? del modello Redditi 2018. /ÂŹDUW GHOOD /HJJH Q FRQVHQWH DL FRQWULEXHQWL GL commisurare l’acconto sull’imposta che presumibilmente è dovuta SHU OÂŹDQQR DO QHWWR GHOOH detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto. In pratica, FKL TXHVWÂŹDQQR KD FHVVDWR OD SURSULD DWWLYLWj R FRPXQTXH KD FRQVHJXLWR ULFDYL LQIHULRUL ULVSHWWR al 2018 o prevede di dichiarare una minore imposta nella prossima dichiarazione dei redditi, può calcolare l’acconto di novembre VXOOÂŹ,USHI FKH SUHYHGH VLD GRYXWD SHU OÂŹDQQR DQ]LFKp VXOOD EDVH GL TXDQWR VL q SDJDWR SHU L UHGGLWL GHO ,Q TXHVWR FDVR però, il calcolo del minor acconto GHYH HVVHUH HIIHWWXDWR FRQ PROWD attenzione, per evitare di incorrere QHOOD VDQ]LRQH GHO ROWUH DO pagamento degli interessi di mora, applicata nel caso di versamento LQVXI² FLHQWH

FISCO

Ăˆ opportuno ricordare che la compensazione tra crediti e debiti è sempre ammessa. Pertanto, i contribuenti possono compensare, entro certi limiti, eventuali crediti ,USHI ,UHV ,UDS H ,YD ULVXOWDQWL GDOOD GLFKLDUD]LRQH XQL² FDWD UHODWLYD all’anno precedente, nonchĂŠ i crediti contributivi ammessi a FRPSHQVD]LRQH FRQ OÂŹ,USHI GRYXWD in acconto. Inoltre, è consentito ripartire liberamente le somme a credito tra importi a rimborso e importi da compensare. Va ricordato che gli importi a credito che il contribuente intende utilizzare in compensazione non devono essere necessariamente utilizzati in via prioritaria per compensare i debiti risultanti dalla GLFKLDUD]LRQH /D FRPSHQVD]LRQH GHYH HVVHUH HIIHWWXDWD HQWUR OD GDWD di presentazione della dichiarazione successiva. Gli importi delle compensazioni dovranno essere esposti nel consueto modello di pagamento F24.

CHI NON DEVE PAGARE

Firma

1RQ VRQR LQYHFH REEOLJDWL DO YHUVDPHQWR GHOOȤDFFRQWR L FRQWULEXHQWL FKH VL WURYDQR QHOOH VHJXHQWL FRQGL]LRQL ČŤ QHO QRQ KDQQR DYXWR UHGGLWR DG HV SHU LQL]LR GL XQȤDWWLYLW¢ GȤLPSUHVD ČŤ QHO QRQ KDQQR DYXWR R QRQ DYUDQQR UHGGLWL SHU FHVVDWD DWWLYLW¢ • non hanno presentato il modello Redditi per l’anno SUHFHGHQWH SHUFKÂŤ QRQ REEOLJDWL ČŤ KDQQR YHUVDWR QHL PHVL VFRUVL SHU OLEHUD VFHOWD R SHU HUURUH OȤLQWHUR DFFRQWR DQ]LFKÂŤ VROWDQWR OD SULPD UDWD FKL KD YHUVDWR SLÂť GHO GRYXWR RUD SRWU¢ DSSURĚĽ WWDUH SHU VFDODUH OȤHYHQWXDOH HFFHGHQ]D GDOOD UDWD GȤDFFRQWR


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NORMATIVE

INVESTIMENTI: ORA Ăˆ POSSIBILE INVIARE LE DOMANDE

I contributi agli investimenti sono adesso operativi. Il 24 ottobre sono stati infatti SXEEOLFDWL LQ *D]]HWWD 8I̼ FLDOH L GHFUHWL DWWXDWLYL GHL FRQWULEXWL SUHYLVWL D EHQH̼ FLR delle imprese di autotrasporto merci per conto di terzi attive in Italia e regolarmente iscritte all’Albo degli Autotrasportatori e al Registro elettronico nazionale.

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re i provvedimenti pubblicati in GU: il Decreto del ministero dei Trasporti del 22 Luglio 2019, n. 336 e successivo Decreto GL PRGL² FD Q GHO DJRVWR H LO 'HFUHWR Dirigenziale dell’11 ottobre 2019. Per il 2019 sono stati stanziati 25 milioni di euro FKH VHUYLUDQQR D ² QDQ]LDUH OH VHJXHQWL WLSRORJLH GL investimenti avviati dal 26 ottobre scorso: a) 9,5 milioni di euro per l’acquisizione, anche PHGLDQWH ORFD]LRQH ² QDQ]LDULD GL DXWRYHLFROL nuovi di fabbrica, adibiti al trasporto di merci di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 Ton a trazione alternativa a metano CNG, gas naturale liquefatto LNG, ibrida (diesel/elettrico) ed elettrica (Full Electric), nonchĂŠ per l’acquisizione di dispositivi idonei a operare la riconversione di autoveicoli per trasporto merci a motorizzazione termica in veicoli a trazione elettrica; b) 9 milioni di euro per: - radiazione per rottamazione di veicoli pesanti di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 11,5 Ton, con contestuale acquisizione di veicoli nuovi di fabbrica conformi alla normativa Euro 6, di massa FRPSOHVVLYD D SLHQR FDULFR D SDUWLUH GD 7RQ - acquisizione di veicoli commerciali leggeri

Euro 6 D TEMP di massa complessiva a pieno FDULFR SDUL R VXSHULRUH D 7RQ ² QR D 7RQ con contestuale rottamazione di veicolo dello stesso tonnellaggio; c) 6 milioni di euro per l’acquisizione anche PHGLDQWH ORFD]LRQH ² QDQ]LDULD GL ULPRUFKL H semirimorchi, nuovi di fabbrica, per il trasporto combinato ferroviario rispondenti alla normativa UIC 596-5 e per il trasporto combinato marittimo dotati di ganci nave rispondenti alla normativa IMO, dotati di dispositivi innovativi volti a conseguire maggiori standard di VLFXUH]]D H GL HI² FLHQ]D HQHUJHWLFD QRQFKp per l’acquisizione di rimorchi e semirimorchi R HTXLSDJJLDPHQWL SHU DXWRYHLFROL VSHFL² FL VXSHULRUL D WRQQHOODWH DOOHVWLWL SHU WUDVSRUWL in regime ATP, rispondenti a criteri avanzati di risparmio energetico e rispetto ambientale; d) 500 mila euro per l’acquisizione, anche PHGLDQWH ORFD]LRQH ² QDQ]LDULD GL JUXSSL GL casse mobili e un rimorchio o semirimorchio portacasse, cosĂŹ da facilitare l’utilizzazione di differenti modalitĂ di trasporto in combinazione fra loro, senza alcuna rottura di carico. La grande novitĂ di questa nuova tornata di investimenti è il ripristino del meccanismo della JUDGXDWRULD ² QR D HVDXULPHQWR IRQGL FLz VLJQL² FD


TIR che gli interessati, presentando le richieste di incentivo, provvedono a prenotare una fetta delle risorse disponibili che, di conseguenza, decresceranno man mano che aumenterĂ il numero di istanze pervenute alla RAM (Rete Autostrade Mediterranee, ovvero il soggetto competente a trattare le richieste). Tuttavia, qualora le risorse stanziate si esaurissero prima GHOOD VFDGHQ]D XOWLPD ² VVDWD SHU OÂŹLQYLR GHOOH domande (31 marzo 2020), le imprese ritardatarie non devono disperare: infatti, presentando comunque l’istanza entro la scadenza potranno sperare in un eventuale “ripescaggioâ€? (secondo l’ordine di piazzamento in graduatoria, stabilito in funzione della data di invio dell’istanza), che scatterebbe in presenza di soggetti che, dopo aver prenotato le risorse, non avessero poi rendicontato l’investimento entro il 15 giugno 2020. SarĂ , in ogni caso, il ministero dei Trasporti a rendere noto, sul proprio sito internet, l’avvenuto esaurimento dei fondi prenotati. Veniamo ora ad alcune informazioni importanti circa la misura dei contributi e i termini di presentazione e rendicontazione delle domande. Ferma restando la soglia massima ammissibile per gli investimenti di 550.000 euro a impresa, gli LPSRUWL GHL FRQWULEXWL ² VVDWL GDL SURYYHGLPHQWL LQ esame sono i seguenti: - Per gli investimenti della lettera a): • 4.000 euro per ogni veicolo CNG e a motorizzazione ibrida e 10.000 euro per ogni veicolo elettrico, di massa complessiva a pieno FDULFR VXSHULRUH D 7RQ ² QR D 7RQ HXUR SHU RJQL YHLFROR HOHWWULFR VXSHULRUH D 7RQ • 8.000 euro per ogni veicolo a trazione alternativa ibrida (diesel/elettrico) e a metano CNG, di massa complessiva a pieno carico pari R VXSHULRUH D 7RQ ² QR D 7RQ HXUR per ogni veicolo a trazione alternativa a gas naturale liquefatto LNG e CNG ibrido (diesel/ elettrico) di massa superiore alle 16 Ton. - Per gli investimenti della lettera b): • 5.000 euro, per ogni veicolo Euro 6 di massa FRPSOHVVLYD GD 7RQ D 7RQ

NORMATIVE

• 12.000 euro, per ogni veicolo Euro 6 di massa superiore a 16 Ton; • 2.000 euro, per ogni veicolo commerciale leggero, di massa complessiva pari o superiore a 7RQ H LQIHULRUH D 7RQ GL FDWHJRULD HFRORJLFD Euro 6 D TEMP. - Per gli investimenti della lettera c), sono ² QDQ]LDELOL OH DFTXLVL]LRQL HIIHWWXDWH GD SLFFROH e medie imprese nel limite del 10% del costo di acquisizione in caso di medie imprese e del 20% di tale costo per le piccole imprese, con un tetto massimo di euro 5.000 per semirimorchio R DXWRYHLFROR VSHFL² FR VXSHULRUH D WRQQHOODWH allestito per trasporti in regime ATP, ovvero per ogni unitĂ refrigerante/calorifera a superiore standard ambientale installata su tali veicoli. - Per gli investimenti della lettera d), l’importo ammonta a 8.500 euro. Veniamo ora alle tempistiche per la presentazione della domanda e per la successiva rendicontazione: - GDO RWWREUH VFRUVR H ² QR DOOH RUH GHO dicembre 2019, è possibile prenotare le risorse inviando l’apposito modello di domanda al seguente indirizzo PEC della RAM: ram.investimenti2019@legalmail.it; - dalle ore 10 del 16 dicembre e sino alle ore 16 del 31 marzo 2020, le domande dovranno essere presentate mediante la piattaforma telematica nel frattempo attivata dalla RAM. Da evidenziare che le imprese che hanno effettuato l’invio a mezzo PEC entro il 12 dicembre 2019, saranno chiamate a confermare la domanda tramite la piattaforma entro le ore 16 del 31 gennaio 2020, DYYDOHQGRVL GHO FRGLFH LGHQWL² FDWLYR VSHGLWR GDOOD RAM via PEC. - Terminata la fase dell’invio delle domande, e precisamente dal 1° aprile al 15 giugno 2020, l’impresa istante dovrĂ eseguire la rendicontazione degli investimenti oggetto della richiesta di contributo, inviando per ciascuno degli investimenti (tramite applicazione che verrĂ diffusa sul sito web del MIT e sul sito della RAM) tutta la documentazione richiesta dal Decreto Dirigenziale, in particolare, dagli articoli 5 al 9.

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TIR

NORMATIVE

LIMITI DI MASSA: ENTRO IL 5% NESSUNA SANZIONE

Nuovo intervento del ministero dell’Interno sulla corretta interpretazione dell’art. 167 del Codice della Strada, a proposito della tolleranza di peso del 5% rispetto al dato della massa riportata sulla carta di circolazione del mezzo di trasporto.

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l Ministero ha fatto presente che fatta salva la regola generale per la quale “i veicoli non possono circolare con una massa superiore a quella prevista dalla carta di circolazioneâ€?, esistono delle motivazioni che hanno indotto a prevedere questa tolleranza all’interno del CdS, quali possibili errori nella strumentazione impiegata per la pesatura o una variabilitĂ del peso del carico trasportato. Ecco perchĂŠ il veicolo che circola con una massa complessiva a pieno carico non superiore di oltre il 5% a quella riportata sul libretto GL FLUFROD]LRQH QRQ SXz HVVHUH VDQ]LRQDWR Sull’applicazione concreta, ci sembra utile ricordare che: - nei complessi veicolari con massa complessiva a pieno carico superiore di oltre il 5% a quella indicata nella carta di circolazione, si applica un’unica sanzione amministrativa che scatta anche se l’eccedenza di peso riguarda solamente uno dei componenti del complesso, mentre quest’ultimo SUHVHQWD XQ SHVR OHJDOH DUW FRPPD &G6 - non si applica ai mezzi che trasportano merci pericolose in regime ADR mentre, per quanto concerne i trasporti e i veicoli eccezionali, la franchigia del 5% è calcolata rispetto alle masse massime relative a quel veicolo, ai sensi dell’art. &G6 DUW FRPPD &G6

Capitolo a parte merita l’applicazione di questa franchigia nei veicoli ad alimentazione alternativa i quali, proprio in virtĂš di questa caratteristica, presentano un peso piĂš elevato. La norma che GLVFLSOLQD OD PLVXUD OÂŹDUW FRPPD ELV GHO CdS, introdotto nel 2012) non si presenta di facile lettura, prescrivendo che “i veicoli di cui al comma 2, se ad alimentazione esclusiva o doppia a metano, GPL, elettrica e ibrida e dotati di controllo elettronico della stabilitĂ , possono circolare con una massa complessiva a pieno carico che non superi del 15% quella indicata nella carta di circolazione, purchĂŠ tale eccedenza non superi il limite del 5% della predetta massa indicata nella carta di circolazione piĂš una tonnellataâ€?. Proprio per la complessitĂ di questa disposizione, il Ministero ha deciso che la tolleranza da applicare per questi mezzi sia soltanto quella riportata nella disposizione, cioè il 5% della massa complessiva piĂš una tonnellata. Di conseguenza, ad esempio, nei confronti di un complesso veicolare con massa complessiva a pieno carico pari a 44 Ton, la tolleranza sarĂ pari al 5% di questa massa (cioè 2,3 Ton), aumentata di un’altra tonnellata, arrivando quindi a una tolleranza complessiva di 3,2 Ton; di conseguenza, il veicolo potrĂ arrivare a un peso PDVVLPR FRPSOHVVLYR GL 7RQ


TIR

LAVORO

ISTRUZIONI PER LA CORRETTA SISTEMAZIONE DEL CARICO

La Direzione della Polizia Stradale ha fornito chiarimenti per l’accertamento della corretta sistemazione del carico sugli autoveicoli adibiti al trasporto di cose. /D FLUFRODUH GHO RWWREUH VFRUVR SUHFLVD DQFKH FKH LQ FDVR GL ̼ VVDJJLR HUUDWR si incorre in una sanzione da 87 a 345 euro.

L

a Polstrada ha ricordato che oltre al corretto posizionamento del carico rispetto agli assi, sia in senso longitudinale che trasversale, ci sono interventi che contribuiscono alla riduzione del suo spostamento che sono collegati all’utilizzo di moderne soluzioni tecnologiche, come tappetini antisdrucciolevoli per usi industriali, e possono essere integrati con dispositivi di ancoraggio tradizionali, quali cinghie e catene omologate. L’utilizzo di sistemi di ancoraggio non omologati R SULYL GL HWLFKHWWD GL FHUWL² FD]LRQH HTXLYDOH invece, al mancato uso del dispositivo e va VDQ]LRQDWR DL VHQVL GHOOÂŹDUWLFROR GHO &RGLFH GHOOD 6WUDGD VXOOÂŹHI² FLHQ]D GHL YHLFROL D PRWRUH H ORUR ULPRUFKL VDQ]LRQH DPPLQLVWUDWLYD GD a 345 euro). In merito ai controlli, viene ribadito che spettano agli ispettori del ministero dei 7UDVSRUWL LQ EDVH DO ' 0 PDJJLR Q GL UHFHSLPHQWR GHOOD GLUHWWLYD 8H UHODWLYD DL FRQWUROOL WHFQLFL VX VWUDGD GHL YHLFROL PD FLz non esclude che, in forza degli articoli 11 e 12 del codice stradale, gli organi di polizia non possano DFFHUWDUH H VDQ]LRQDUH OH LQIUD]LRQL GÂŹLQHI² FLHQ]D dei veicoli, quanto alla corretta sistemazione del carico “ove venga individuata una macroscopica violazione della norma (es. carico disposto su un

lato e non bilanciato, assenza di cinghie o catene dove previste, cinghie o catene prive di etichetta di omologazione, etichette non leggibili, ecc.)â€?. ,Q TXHVWL FDVL VFDWWHUj OD YLROD]LRQH GHOOÂŹDUW fatta salva la possibilitĂ di contestare una delle violazioni del successivo articolo 164, punita con analoga sanzione pecuniaria e il possibile divieto GL SURVHJXLUH LO YLDJJLR ² QR D TXDQGR QRQ VL sia provveduto a sistemare il carico secondo le modalitĂ stabilite. La Polstrada evidenzia inoltre la necessitĂ che vengano accertate le eventuali responsabilitĂ GHJOL DOWUL VRJJHWWL GHOOD ² OLHUD GHO WUDVSRUWR FKH abbiano contribuito alla violazione dell’errata sistemazione del carico, come richiesto dall’art. GHO 'HFUHWR /HJLVODWLYR Q 4XLQGL non solo nei confronti del conducente ma anche verso il caricatore, il vettore, il committente e persino il proprietario della merce, se si prova che quella sistemazione deriva da diretta indicazione dello stesso. Da ultimo la circolare SUHFLVD FKH SHU OH SHUGLWH GHO FDULFR YHUL² FDWHVL negli incidenti stradali, trattandosi di una possibile causa del sinistro, occorre che gli agenti di polizia DFTXLVLVFDQR OD SURYD IRWRJUD² FD H GHVFULWWLYD dello stato della merce e dei sistemi adottati per l’ancoraggio.

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LAVORO

TIR

DURC, COSâ€™Ăˆ E COME RICHIEDERLO Il documento attesta la regolaritĂ contributiva dell’azienda e deve essere richiesto online, tramite i portali Inps o Inail, e per le imprese di autotrasporto tramite il sito dell’Albo degli Autotrasportatori 44

di Lorenzo Giannuzzi

I

l Durc, Documento unico di regolaritĂ contributiva, serve D FHUWL² FDUH FKH XQÂŹLPSUHVD sia in regola con il versamento dei contributi Inps, Inail e Casse (GLOL ,O FHUWL² FDWR XQLFR DWWHVWD quindi che l’impresa abbia versato regolarmente tutti i contributi dovuti agli enti di previdenza, di DVVLVWHQ]D H GL DVVLFXUD]LRQH HG q indispensabile per le imprese che intendono partecipare a gare di appalto pubbliche. 'DO ƒ OXJOLR q DWWLYR LO VHUYL]LR Durc online, tramite il quale si può YHUL² FDUH OD UHJRODULWj FRQWULEXWLYD di una qualsiasi azienda. Basta collegarsi al portale Inps o ,QDLO H LQGLFDUH LO FRGLFH ² VFDOH dell’azienda da controllare e un

indirizzo PEC al quale ricevere OÂŹHVLWR GHOOD YHUL² FD /D ULFKLHVWD può essere fatta tramite i portali Inps e Inail, accedendo al servizio riservato agli utenti registrati. La richiesta può essere presentata direttamente dall’azienda o attraverso i consulenti del lavoro e le associazioni di categoria provviste di delega, le pubbliche amministrazioni appaltanti, gli enti privati a rilevanza pubblica DSSDOWDQWL H OH 62$ FLRq OH societĂ che attestano l’idoneitĂ delle aziende che devono eseguire lavori pubblici. In caso di esito positivo della richiesta, il sistema genera il Durc che ha una validitĂ di 120 JLRUQL ,O 'XUF RQOLQH q XQ documento in formato pdf composto di quattro parti: la denominazione

o la ragione sociale dell’impresa a cui fa riferimento, la sua sede OHJDOH H LO FRGLFH ² VFDOH L WHUPLQL di iscrizione presso l’Inps, l’Inail HG HYHQWXDOPHQWH OH &DVVH (GLOL la dichiarazione di regolaritĂ FRQWULEXWLYD OD GDWD GHOOD YHUL² FD LO QXPHUR LGHQWL² FDWLYR H OD GDWD GL scadenza della validitĂ del Durc. /D FHUWL² FD]LRQH q YDOLGD ² QR DOOD data indicata sul documento e, nel periodo di validitĂ , non può essere fatta un’ulteriore richiesta di YHUL² FD 4XDQGR VL LQGLFD LO FRGLFH ² VFDOH GHO VRJJHWWR GD FRQWUROODUH LO VLVWHPD YHUL² FD VH DO FRGLFH q giĂ associato un Durc in corso di validitĂ . In quel caso, non viene rilasciato un nuovo documento, ma viene inviato quello giĂ emesso. Nel caso in cui l’impresa non risulti in regola con il versamento dei contributi Inps e Inail, l’istituto competente non potrĂ procedere al rilascio del Durc. Per le imprese di autotrasporto di cose per conto di terzi il Durc può essere ottenuto sul sito dell’Albo degli Autotrasportatori, mediante la funzione regolaritĂ imprese.

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16

MAR MER

DOM

GIO

7

GIO

18

GIO

17

MAR

16

15

SAB

15

LUN

14

DOM

13

SAB

12 14

MER

11

VEN

10 13

MAR

19

MAR

18

LUN

17

DOM

16

SAB

15

VEN

14

14

MAR

13

GIO

DOM VEN MAR

VEN

30

9

MAR

29

8

8/ 16 7/ 22

8/ 16 7/ 22

7/ 22

14

9/ 22

LUN

28

GIO

31

MER

VEN

MER

13

9/ 22

DOM

27

LUN

30

SAB GIO

29

GIO

SAB

26

MER

28

LUN

VEN

25

DOM

27

VEN

26

12

MER

25

DOM

GIO

24

MAR

9/ 22

24

GIO

23

11

MAR

22

MAR

GIO

MAR 9/ 22

12

14 /2 2 9/ 16 9/ 22 9/ 22 23

LUN

21

MER

20

10

LUN

19

9

DOM

18

SAB

MER

22

DOM

LUN

SAB

MER

DOM

6

MER

31

DOM

VEN

30

MAR

29

DOM

21

SAB

17

LUN

SAB

16

7/ 22

15

VEN

20

VEN 14

MAR

19

MAR

13

DOM

VEN

12

SAB

13

VEN

GIO

18

11

9/ 22

GIO

28

LUN

27

VEN

26

9

MER

25

GIO

MAR

24

SAB

LUN

23

VEN

DOM

22

GIO

SAB

21

MER

20

MER

VEN

19

MAR

18

SAB

GIO

17

LUN

16

VEN

15

9/ 22 18

12

MER

14

5

9/ 22 17

7/ 22

LUN

16

11

GIO

MAR

13

SAB

DOM

15

GIO

8/ 16 7/ 22

17

12

MER

11

GIO

SAB

14

10

MER

LUN

12

VEN

DOM

11

GIO

9/ 22

13

9

LUN

SAB

10

MER

9

MER

12

MER

16

11

GIO

10

LUN

VEN

11

8

DOM

VEN

8

MAR

15

10

9/ 22

9/ 22

MER

14

LUN

13

9

MAR

9

DOM

GIO

10

MAR

9/ 22

9

7

SAB

7

LUN

12

10

MAR 11

DOM

LUN 9/ 22 10

SAB

9

VEN 8

8

MER

MAR

DOM

9

7

7

LUN

8

SAB

8

LUN

16 /2 2 8/ 22 7/ 22

7

VEN

6

MAR

7

6

VEN

7/ 22

MER

5

MER

6

9/ 22

4 6

DOM

5

GIO

8

SAB

7

VEN

6

MER

5

6

MAR

8

DOM

7

GIO

GIO

4

5

DOM

3

MAR

2

4

SAB

3

LUN

2 5

SAB

MER

8

LUN

7

3

VEN

9/ 22 4

5

GIO

LUN

6

7/ 22

5

SAB

4

MER

7

DOM

6

4

VEN

4

MAR

6

DOM

3

GIO

DOM

3

VEN

2

MAR

5

SAB

2

GIO

LUN

1

MER

LUN

4

MER

DOM

MER

9/ 22

3 3

GIO

MAR 9/ 22

MAR

SAB

LUN

6

VEN 5

MER

DOM

4

GIO 3

MAR

SAB

2

MER

VEN

1

LUN

7/ 22

9/ 22

9/ 14 9/ 22 9/ 22

9/ 22

9/ 22

9/ 22

9/ 22

NOVEMBRE DICEMBRE

2

GIO

LUN 8/ 16 7/ 22

4

VEN

3

MER

DOM

2

GIO

MAR

1

9/ 22

SAB

MER

LUN

16 /2 2 8/ 22 7/ 22

DOM

SETTEMBRE OTTOBRE 1

MAR 9/ 22

5

SAB

DOM

4

VEN

3

GIO SAB

2

VEN

1 2

MER

VEN

1

MAR

AGOSTO

2

DOM

7/ 22

3

GIO

2

SAB

LUN

LUGLIO

1

DOM

9/ 22

GIUGNO 1

9/ 22

9/ 22

MAR

MER

MAGGIO

1

GIO

LUN

APRILE 1

9/ 22

LUN

6

LUN

DOM

5

SAB

SAB

4

VEN

3

1

VEN

2

MER

9/ 22

FEBBRAIO MARZO

1

MAR

9/ 22

GENNAIO

DIVIETI DI CIRCOLAZIONE 2019

Ecco i giorni di divieto in autostrada per i veicoli con massa complessiva superiore a 7,5 Ton

31


SCADENZE E DIVIETI NOVEMBRE/DICEMBRE/GENNAIO 2020

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) e al terzo trimestre (gli autotrasportatori trimestrali versano senza la maggiorazione dell’1%).

ACCONTI: le persone fisiche e le società devono effettuare il versamento della seconda o unica rata di acconto Irpef, Ires e Irap relativo all’anno 2019. IMPOSTE: ultimi giorni utili per il versamento del saldo 2018 e primo acconto 2019 delle imposte risultanti dal modello Redditi e Irap, con la maggiorazione dello 0,40 per cento. (Le scadenze del 30 novembre sono rinviate al 2 dicembre, poiché il 30 cade di sabato)

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 ottobre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di ottobre 2019 (mensili).

9/ 22

9/ 22

SAB

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

9/ 22

9/ 22

9/ 22

9/ 22

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

MER

DOM

9/ 14 9/ 22 9/ 22

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di novembre 2019 (mensili). IVA: versamento dell’acconto Iva (gli autotrasportatori verseranno l’88% della liquidazione relativa al quarto trimestre 2018).

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 MAR

8

LUN

7 SAB

9/ 22 6 VEN

MAR

4 5 GIO

3

MER

2 LUN

9/ 22 1

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

MER

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 novembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).

DOM

DICEMBRE 2019

www.rivistatir.it

MAR

VEN

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 LUN

GIO

9/ 22 8

DOM

7

SAB

6 MER

DOM

4 5 MAR

3

LUN

2 SAB

9/ 22

1 VEN

9/ 22

NOVEMBRE 2019

www.rivistatir.it

www.rivistatir.it

9/ 22

9/ 22

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

VEN

GIO

MER

MAR

LUN

DOM

SAB

MER

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 VEN

8

GIO

7 MAR

VEN

6 LUN

GIO

4 5 DOM

3

MER

9/ 22 9/ 22 2

SAB

1

9/ 22

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di dicembre 2019 (mensili) o del quarto trimestre 2019 (trimestrali). RAVVEDIMENTO ACCONTO IVA: ultimo giorno utile per regolarizzare il versamento dell’acconto Iva non effettuato entro il 27 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

9/ 22

GENNAIO 2020

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).


AUTOCARRI PER TIPO DI ALIMENTAZIONE. ANNO 2018 AUTOCARRI TRASPORTO MERCI

TOTALE

4.130.291

COMPOSIZIONE PERCENTUALE SUL TOTALE ELETTRICO-IBRIDO

GASOLIO

0,14%

91,89%

ALTRE-NON DEFINITO

3.795.500

2017

0,02%

GASOLIO

BENZINA

4,68%

TIPO DI ALIMENTAZIONE

BENZINA E GAS LIQUIDO

1,12%

BENZINA E METANO

2,15%

BENZINA

193.503

47 AUTOCARRI TRASPORTO MERCI VARIAZIONE TENDENZIALE 2018/2015

54,3

60,0

BENZINA E METANO

88.863

50,0 40,0

10,0

-10,0 -20,0

BENZINA

695

-16,6

ALTRONON DEFINITO

ALTRE-NON DEFINITO

-9,1

ELETTRICOIBRIDO

5.594

0,0

11,0 5,2

GASOLIO

ELETTRICO-IBRIDO

18,6

20,0

BENZINA E METANO

46.136

30,0

BENZINA E GAS LIQUIDO

BENZINA E GAS LIQUIDO

Osservando i dati si evidenzia la prevalenza dell'alimentazione a gasolio, con circa il 92%. La tipologia di alimentazione HOHWWULFR LEULGR QRQ FRSUH QHDQFKH O WXWWDYLD TXHVWR WLSR GL DOLPHQWD]LRQH UHJLVWUD XQD VLJQL²FDWLYD YDULD]LRQH SRVLWLYD (+54,3%) tra gli anni 2015-2018. Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna

NOVEMBRE2019


PARCO VEICOLARE DIVISO PER REGIONE ANNO 2018 319.707 12.498 18.451

49.851

268

609.729 26.704 40.072 149.158 4.371 9.207

76.371 3.750 6.360

432

337.166 19.356 29.606

339.462 16.371 23.023

117.693 3.973 7.103 64.755 3.564 5.491

85.393 3.135 3.192

105.489 4.191 7.281

31.704 1.317 1.940

294.349 7.371 11.682

48

233.142 11.246 15.838 309.670 13.635 17.493

317.560 23.689 33.167 48.195 2.495 3.932

134.714 4.791 11.424 352.326 14.313 24.098 151.465 6.560 8.397

AUTOCARRI TRATTORI STRADALI O MOTRICI RIMORCHI E SEMIRIMORCHI

L’esame della ripartizione sul territorio italiano del parco veicolare adibito al trasporto merci mostra che gli autocarri sono più concentrati nell’Italia Nord-Occidentale e in particolare in Lombardia (14,8% del totale nazionale), seguita dalla Sicilia con l’8,5%. I trattori stradali invece si concentrano maggiormente nell’Italia meridionale così come i rimorchi e i semirimorchi. Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna




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