Isabella Margiotta
Percorsi dell’anima (a Mimì)
AVEDITORIA
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Segni 9 1 – Romano Bertasa Emozioni, Sentimenti e Racconti… in poesia 2 – Maria Rita Petrucci Fragori nel silenzio dell’anima 3 – Antonio Valentino Il grigio degli occhi 4 – Gaetano Paxia Poesie / Poems 1968-2018 5 – Giuseppe Leccardi Settantadue 6 – Carlo Zanutto Parole su parole (Volume 2) 7 – Adriana Bonardo Eden 8 – Francesca Schiavo Rappo Il primo uomo del nuovo mondo 9 – Isabella Margiotta Percorsi dell’anima
Il filo conduttore di questa silloge è l’amore. L’amore di marito, di moglie, di padre, di madre, di figlia. L’amore corrisposto, non corrisposto, finito, felice, infelice... L’amore che sopravvive al dolore, alla morte, all’abbandono… e sopra ogni cosa l’amore unico ed incondizionato per te Mimì.
PATHOS
Semplici, delicati, simili a petali di rosa appaiono i versi miei, tenui testimoni di un cuore all’arte d’Erato sensibile. Lievi, come ali di farfalla svolazzano e tutto intorno emozioni spandono a chi di lor bearsi liberamente vorrà. Freschi, spontanei, al par d’acqua di pura fonte montana, cristallini sgorgano non per futura gloria, ma solo per diffondere pathos.
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PERCHÉ
Vago solitaria per aridi sentieri, per balze scoscese, per valli deserte... cercando invano un perchÊ all’esser nati. Per brulle contrade, tra sterpi, tra rovi, nel buio silenzio della scarna natura inseguo il mio spirito che perdura a domandar chi mai e per quale fine ci ha creato.
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ILLUSIONE
Lentamente sento sfuggirti dalle mie mani, come sabbia da pugno chiuso. Già sei al di là dell’orizzonte e piccolo punto mi sembri. Invano, ma forte, ti chiamo... L’eco delle passate illusioni risponde per te ormai lontano.
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TERRA MIA
Come preda tra artigli d’aquila salda su alture d’Appennini te ne stai, terra mia, e assorta nei pensieri affranta guardi a valle il lento fluire del Basento. Conosco questo silenzio più eloquente del dire.... Apprezzo questo dolore figlio di ferite recenti e passate che dal tuo nascere storia e natura t’hanno elargito. Tornano alla memoria le angherie d’Alarico, l’occupazione dei Turchi, l’invasione degli Svevi e di bombe e terremoti devastazione e distruzione. Terra d’emigranti partiti con la loro sete di viaggio, verso un futuro pieno d’attese, ma sempre vivo nel cuore il desiderio di tornare, terra di martiri, di solitari poeti e falsi profeti, terra d’uomini comuni col viso arso dal sole, 10
ogni ruga un segno di quotidiana fatica. Comuni ed uniche son le tue storie, scolpite nella pietra, levigate dal vento: piĂš volte derisa, piĂš volte umiliata, sei sempre risorta piĂš fiera di prima.
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UMANE MALVAGITĂ€
Sguardi assenti e inespressi di gente impaurita, frastornata, atterrita ho scorto. Volti d’anziani stanchi scalfiti dal tempo, solcati da lacrime amare ho visto. Donne violate, offese, umiliate, frustrate, insensibili al pianto implorante di bimbi non voluti e fanciulli dal gioco distolti, affamati, spaventati, già adulti ho osservato. Ovunque cadaveri sparsi, irrigiditi, dilaniati... Dappertutto distruzione, sangue, odio, 12
terribili frutti di inumano agire, la guerra al mondo ha donato. Non grida esultanti di vittoria ho inteso, solo urla disperate d’uomini sconfitti ombre ormai di se stessi.
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SEGNO INDELEBILE
A volte ti penso. Scolpiti alle pareti del cuore sono i momenti con te trascorsi: nitide appaiono le immagini, come se ogni cosa accaduta fosse in quest’istante. Indelebile segno nella mia vita hai lasciato; ora un cammino diverso hai intrapreso che lontano t’ha portato, ma un legame profondo ancora ci lega: parte del mio cuore sarà sempre per te. So che sei lì, mi guardi, della mia debolezza sorridi, delle mie sconfitte soffri, per le mie vittorie gioisci. Veglia su di me il tuo sguardo, guida i miei passi, rende fermo il mio cammino: l’amore trionfa sulle tenebre e l’oscurità perenne, 14
vince anche la morte.
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ASSENZE
Penso a te al faticoso passo con cui ogni giorno sfidavi il dolore del vivere, al sorriso amaro di chi ha combattuto infinite volte ed affronta l’ultima decisiva battaglia. Ti vedo lì, seduta in quell’angolo, con lo sguardo triste di chi sa d’aver finito i giorni suoi. E io che di giorni credo d’averne tanti sento il vuoto della tua assenza e il rumore assordante del silenzio che m’hai lasciato intorno.
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AL MIO FIANCO
Ogni istante della mia vita ho camminato con l’assoluta certezza d’averti accanto. Ad ogni passo falso ho sentito il tuo respiro soffiare su di me come bora d’inverno, la tua mano forte guidare il mio cammino. Ad ogni vittoria ho visto un sorriso illuminare il tuo volto. Mi manchi come l’aria papà come l’aria che mancava a te nei tuoi ultimi giorni. L’immortalità t’avrei donato per averti sempre accanto, l’eterna giovinezza per impedirti di invecchiare ed un sorriso avrei stampato sul tuo viso per mandar via ogni dolore. Mai il tempo oscurerà il ricordo di te, 17
ovunque tu sia il mio cuore ti appartiene. In ogni momento lì tu vivrai, sempre giovane, sempre bello, sempre a me vicino. So che ci sei, ci sei stato, sempre ci sarai, quando il sole radioso nel cielo splenderà e quando il buio più profondo il mio cuore oscurerà tua sarà la mano, foriera di speranza, tenace guida sulla strada della luce.
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