Coldiretti Alessandria - Anno 59째 numero 7 - 12/07/2013 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
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P eriodico del mondo agricolo di
c oldiretti a lessandria
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Editoriale
Editoriale
QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
Nell’agroalimentare
i marchi storici
se ne vanno dall’Italia… persi 10 miliardi di euro Un fenomeno che incide pesantemente sulla nostra economia, soprattutto se lo aggiungiamo all’italian sounding
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urante l’Assemblea Nazionale che si è svolta al Palalottomatica sono stato ospite della Sala Stampa e mi sono trovato di fronte allo scaffale del “Made in Italy che non c’è più”. Guardando tristemente quella carrellata di marchi è emersa chiaramente la certezza che nel mondo “c’è fame d’Italia” abbinata ad una drammatica escalation nella perdita del patrimonio agroalimentare nazionale. Ne avevo sentito parlare più volte, ne ero al corrente, ma guardarlo così concretamente mi ha fatto male: di colpo, e tutto in una volta, ho visto nella sua interezza l’entità del danno. Un patrimonio tutto italiano che ha scelto di andare all’estero, di abbandonare il nostro Belpaese. Una lunga sfilza di nomi che da sempre entrano nel nostro quotidiano e arrivano sulle nostre tavole: marchi che hanno fatto la storia della tradizione italiana che hanno deciso di portare la loro produzione all’estero colpendo la nostra economia, con ripercussioni importanti sul mondo occupazionale e, molte volte, anche sacrificando la qualità. Il passaggio di proprietà nell’alimentare significa svuotamento finanziario delle società acquisite, delocalizzazione della produzione, chiusura di stabilimenti e perdita di occupazione. Si è iniziato con l’importare materie prime dall’estero per produrre prodotti tricolori. Poi si è passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo è la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all’estero. Con l’inizio della crisi si è dunque verificata una accelerazione nel processo di cessione dei marchi storici del Made in Italy che nell’agroalimentare era già in fase avanzata. Risultato: sono passati in mani straniere marchi storici dell’agroalimentare italiano per un fatturato di almeno 10 miliardi rendendo più facili le operazioni di acquisizione nel nostro Paese, dall’Orzo bimbo agli spumanti Gancia, dai salumi Fiorucci alla Parmalat, dalla Star al leader italiano dei pomodori pelati finito alla giapponese Mitsubishi, ma nel 2013 è stato ceduto anche il 25% del riso Scotti, mentre per la prima volta la produzione di vino Chianti nel cuore della Docg del Gallo Nero è divenuta di proprietà di un imprenditore cinese. Ultime tegole che si sono aggiunte riguardano la cessione dell’80% dell’azienda “Loro Piana” al gruppo francese LVMH per 2 miliardi di euro e della Pernigotti ad un gruppo turco. Un processo di fronte al quale occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi. Insomma, all’estero l’Italia piace sempre di più: una ricerca del tricolore che, però, spesso, gioca anche sull’ambiguità generata dall’italian sounding che vale la bellezza di 60 miliardi di euro all’anno di fatturato che vanno a rimpinguare le casse di chi specula e si arricchisce sulla contraffazione a spese dei consumatori.Tutto, senza contare i 300mila posti di lavoro persi. Nomi, etichette e foto dove tutto fa pensare al Made in Italy alimentare d'eccellenza, frutto della malizia dei produttori stranieri per conferire ai loro prodotti una patente ingannevole. Formaggio, pomodoro, pasta rigorosamente “falso Made in Italy”, dove la parola d’ordine è “sfruttare” il momento magico che la cultura gastronomica italiana vive ormai da anni per produrre alimenti che solo nel nome la “ricordano”. L’internazionalizzazione è senza dubbio il futuro... ma delle nostre eccellenze, quelle prodotte in Italia. Questo deve essere ben chiaro, questa è la battaglia di Coldiretti!
AgricolturA
alessandrina Periodico edito da impresa Verde alessandria
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AgricolturA
alessandrina
d i r e t t o r e a m m i n i s t r at i V o simone moroni
m a G a z i n e
direttore resPonsabile ilaria lombardi G r a f i c a , i m Pa G i n a z i o n e christian boero H a n n o c o l l a b o r at o a q u e s t o n u m e r o alessandro albertelli, luisa bo, daniela colombini, domenico Pesce, fabio fracchia, alberto Pansecchi, don ivo Piccinini, marino ravera, emanuele sconfienza. fotoGrafie archivio coldiretti, christian boero
redazione ed amministrazione corso crimea 69 - 15121 alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144
n° 7 - Luglio/Agosto 2013
reGistrazione tribunale
In COPERTInA
di alessandria n.69 del 21.1.1953
aGenzia
Assemblea Nazionale al Palalottomatica
P u b b l i c i ta r i a
Via Pylos, 20 - 12038 savigliano (cn) tel. 0172 711279 - cell. 348 7616706 e-mail: info@reclamesavigliano.it
Chiuso in redazione il 12 Luglio 2013
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Ferdinando Trisoglio, premiato imprenditore di successo, con la moglie Antonietta
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erdinando Trisoglio, Presidente della CO.RI.LU di LuMonferrato è stato premiato come imprenditore di successo per il settore agricoltura nell’ambito dell’undicesima edizione della “Giornata dell’Economia”, tradizionale appuntamento dedicato all’analisi dello “stato di salute” delle imprese locali e della congiuntura economica che si è svolta venerdì 14 giugno a Palazzo Monferrato ad Alessandria.
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Roberto Paravidino Presidente ALESSANDRIA SRL
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Coldiretti: un’unica grande storia affrontata con il co
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F ot og r aF i a d e l l ’ i t a l i a c h e s t a c on t r i b u e n d o a F ar c r e s c e r e l a
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on dimenticatevi mai che il futuro del Paese passa attraverso l’agricoltura e al nostro coraggio di andare controcorrente”. Con queste parole il presidente nazionale Coldiretti Sergio Marini ha chiuso l’Assemblea Nazionale di fronte ad oltre quindicimila coltivatori provenienti da tutte le regioni e province d’Italia. “Prendere parte all’assemblea nazionale è sempre un momento di grande coinvolgimento che ci porta ad essere motivati e spronati a credere sempre di più nella nostra agricoltura, consapevoli di rappresentare quell’Italia fatta non di parole gridate, non di esteriorità e di apparenza ma di fatti, di estrema concretezza così come la terra ci ha insegnato: etica e rispetto. hanno affermato il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni - Un’assise che ha sottolineato come quella di Coldiretti sia “un’unica grande storia” affrontata con il coraggio di andare controcorrente, dove le migliaia di bandiere gialle unite al tricolore hanno creato una coreografia che ha saputo unire e fondere il significato più vero del Made in Italy, fotografia dell’Italia che sta contribuendo a far crescere la qualità della vita e il Pil del Paese”. Quinta edizione del Palalottomatica al quale hanno
partecipato anche oltre duecento imprenditori agricoli della Coldiretti di Alessandria, protagonisti di una straordinaria giornata dove ha prevalso il pragmatismo. Particolarmente qualificato il parterre con il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo e le testimonianze del procuratore Giancarlo Caselli, di Renzo Arbore, del presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti e del Direttore Generale di Iper Stefano Albertazzi. Gli effetti di una crisi epocale sui consumi alimentari, sulla perdita di marchi storici del Made in Italy, i rischi di frodi, contraffazioni e degli Ogm, ma anche gli elementi di successo del modello di sviluppo dell’agricoltura italiana che è l’unico settore a far registrare un aumento nel Pil, nelle esportazioni e nell’offerta di lavoro: sono stati questi gli argomenti al centro dei lavori. Ma non solo, anche le opportunità occupazionali nell’agroalimentare ma anche le storie, il lavoro ed i curiosi prodotti di chi ha cambiato radicalmente vita per andare a fare l’agricoltore che sono state presentate nel primo Open Space “Mollo tutto, nuova vita in campagna“ con le idee ed i preziosi con-
gito a o m a i b b “A ene b o d n e n e sempre tmente in ivo l’imperatto dalla ta n e s e r p p a r eni b i e d a i d custo uni” com sigli per realizzare il sogno imprenditoriale di tanti italiani e il decalogo per diventare agricoltore in dieci mosse. Una crisi economica che anche ha favorito il passaggio in mani straniere di marchi nazionali storici, soprattutto nella moda e nell’alimentare, come ha dimostrato il rapporto “Crisi: la tavola italiana perde i pezzi” presentato a margine dell’Assemblea, ma anche “Lo scaffale del Made in Italy che non c’è più” che è stato allestito per dare concretezza ai risultati del progetto degli agricoltori per difendere un patrimonio storico del nostro Paese e creare posti di lavoro con una “Filiera Agricola Italiana”.“Dire no agli Ogm in Italia per valorizzare la biodiversità - ha sottolineato il presidente Marini
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NUNZIA DE GIROLAMO Ministro delle Politiche Agricole
FLAVIO ZANONATO Ministro dello Sviluppo Economico
ANDREA ORLANDO Ministro dell’Ambiente
Vi assicuro che l’IMU e l’Iva non saranno più un problema per gli agricoltori. Noi siamo l’Italia forte, quella che davvero può condizionare l’Italia. Noi siamo forti e con forza dobbiamo andare in Europa perché noi siamo noi e pretendiamo rispetto. Quando si parla di agricoltura non si parla di destra o di sinistra. L’agricoltura è dell’Italia. E io la difenderò.
“Il vostro settore è una grande eccellenza italiana, ne siamo perfettamente consapevoli, e può essere una delle chiavi di volta per uscire dalla crisi” ribadendo e garantendo la “volontà del Governo di tenere in primissimo piano la vostra straordinaria realtà”.
BEATRICE LORENZIN Ministro della Salute
Orlando ha auspicato che l’alleanza tra agricoltura e ambiente prosegua anche sul fronte del consumo del suolo.“A questo riguardo, bisogna fare una legge che rompa il nesso tra onere di urbanizzazione e spese dei comuni”.
“Una legge per valorizzare il km zero”. Proprio la promozione dei prodotti locali è stata indicata dalla titolare del dicastero tra i punti della sua azione, assieme alla trasparenza e alla chiarezza per produttori e consumatori e alla difesa della biodiversità.
coraggio di andare controcorrente
e r e l a q u a l i t à d el l a v i t a e i l P i l d e l P ae s e - è stata una tesi sostenuta da tutti e tre i ministri interessati alla firma della clausola di salvaguardia per vietare la coltivazione di Organismi geneticamente modificati, dal Ministro delle Politiche Agricole De Girolamo a quello della Salute Beatrice Lorenzin che tra l’altro ha annunciato l’intenzione di “presentare presto in Parlamento un disegno di legge per valorizzare il “Km.0”, fino a quello
all’Ambiente Andrea Orlando il quale ha affermato “noi non vogliamo gli Ogm perché non vogliamo che il nostro paese diventi troppo simile o uguale ad altri paesi”. L’abolizione dell’Imu agricola rappresenta - ha continuato Marini - un vero riconoscimento del ruolo ambientale, sociale e culturale del nostro settore agricolo, il riconoscimento di quei beni comuni che l’agricoltura pro-
duce e che nessuno paga, il riconoscimento di beni strumentali che nulla hanno a che vedere con una tassa che dovrebbe intaccare i patrimoni. La semplificazione della burocrazia nel comparto sostenuta anche dal Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato e della Salute Beatrice Lorenzin è - ha precisato Marini - una priorità perché troppo
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news agricoltura “lo scaffale del made in italy
che non c’è più” SI EVIDENZIA CHE NEL MONDO C’è FAME D’ITALIA CON UNA DRAMMATICA escalatIon NELLA PERDITA DEL PATRIMONIO AGROALIMENTARE NAZIONALE
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ono passati in mani straniere marchi storici dell’agroalimentare italiano per un fatturato di almeno 10 miliardi di euro dall’inizio della crisi, che ha reso più facili le operazioni di acquisizione nel nostro Paese, dall’Orzo bimbo agli spumanti Gancia, dai salumi Fiorucci alla Parmalat, dalla Star al leader italiano dei pomodori pelati finito alla giapponese Mitsubishi, ma nel 2013 è stato ceduto anche il 25 per cento del riso Scotti, mentre per la prima volta la produzione di vino Chianti nel cuore della Docg del Gallo Nero è divenuta di proprietà di un imprenditore cinese. “Il passaggio di proprietà - ha denunciato Marini ha spesso significato svuotamento finanziario delle società acquisite, delocalizzazione della produzione, chiusura di stabilimenti e perdita di occupazione. Si è iniziato con l’importare materie prime dall’estero per produrre prodotti tricolori. Poi si è passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo è la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all’estero. Un processo - conclude il presidente di Coldiretti - di fronte al quale occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi”.
spesso siamo abituati a semplificazioni e poi a semplificazioni delle semplificazioni che portano infine a delle complicazioni ingestibili”. Premiare gli agricoltori attivi ovvero quelli che vivono di agricoltura dopo il bel lavoro fatto dal Parlamento europeo e dal Presidente della Commissione agricoltura
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Il Presidente Provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino durante l’intervista realizzata in Sala Stampa al Palalottomatica. A lato lo scaffale del “Made in Italy che non c’è più” che fa perdere al nostro Paese 10 miliardi di euro. Sotto alcune immagini rappresentative di giovani che hanno cambiato lavoro scegliendo una “nuova vita in campagna”
Paolo De Castro diventa oggi una possibilità degli Stati membri e - ha affermato Marini non possiamo perdere questa occasione. L’internazionalizzazione vuol dire portare nel mondo l’Italia ma un’Italia vera al 100 per 100 e a tal riguardo apprezziamo l’incoraggiamento del Ministro Zanonato che ha evi-
denziato che “l'agricoltura è un settore della nostra attività economica che funziona meglio in questo momento e crea occupazione”, sottolineando inoltre il valore di un’iniziativa come quella del marchio Fai, che garantisce prodotti firmati dagli agricoltori italiani.“É fondamentale - ha chiosato Zano-
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STEFANO ALBERTAZZI Dir.Generale IPER la grande “I”
ROSARIO TREFILETTI Presidente Federconsumatori
GIANCARLO CASELLI Procuratore Tribunale di Torino
“Qualsiasi azienda, ma la grande distribuzione in particolare, deve giocare un ruolo etico e sociale a cui non può e non deve sottrarsi nei confronti prima di tutto dei propri clienti, dei propri dipendenti, ma anche e soprattutto del sistema produttivo del paese in cui opera”.
Stiamo passando un momento delicato e difficile sia per le famiglie sia per chi produce e lavora la terra". "Condividiamo tante cose noi consumatori e voi produttori, primo tra tutti il calo dei consumi che non riguardano i telefonini, ma un bene essenziale come il cibo. Il nostro è un paese in difficoltà in cui ci vorrebbero ricavi per innovare e per rendere l'agricoltura competitiva.
RENZO ARBORE Artista
“Il presidente dei consumatori Trefiletti ha chiesto norme più rigorose a tutela dei prodotti agroalimentari italiani e ha ragione, ma da sole non bastano. Serve un buon funzionamento della giustizia”.
“Ritrovo in voi le mie radici, sono un “figlio del grano”. Oggi sono qui con voi come testimonial della Lega del filo d’Oro con cui collaboro da 28 anni. Ringrazio la Coldiretti per la collaborazione e la solidarietà dimostrata attraverso le iniziative collegate al progetto della “Pasta della bontà. è grazie a queste numerose opere di solidarietà che la Lega del Filo d’Oro può continuare ad operare”.
nato - che questo marchio si affermi con grande efficacia”. Impegni condivisi dal Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo nel patto per l’agricoltura firmato davanti ai 15mila agricoltori presenti all’Assemblea che trovano il pieno sostegno di Coldiretti, ritenuti fondamentali per l’agricoltura italiana per raccogliere le diverse opportunità presenti nei territori, costituendo un blocco d’urto per competere nel mondo, offrire un modello di crescita felice alla gente, in un circolo virtuoso che nutre la comunità e della comunità di nutre. E l’appuntamento è per il prossimo anno, per un “nuovo” Palalottomatica.
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Gli impegni presi dal Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo nel patto per l’agricoltura davanti ai 15mila agricoltori presenti all’Assemblea della Coldiretti trovano il nostro pieno sostegno, perché li reputiamo fondamentali per l’agricoltura italiana.
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Il Presidente Nazionale di Coldiretti e di UE.COOP Sergio Marini
UeCoop:
un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile che alimenta una nuova forma di n progetto ambizioso che ci rende orgogliosi. E’ stata questa la sensazione, netta e precisa, che abbiamo avuto ascoltando le testimonianze dei presidenti delle cooperative che hanno aderito a Ue.Coop durante la prima assemblea territoriale del Piemonte. - hanno affermato il presidente e il direttore della Coldiretti di Alessandria Roberto Paravidino e Simone Moroni al termine di quello che è stato il primo incontro territoriale di Ue.Coop che si è svolto al Lingotto di Torino - Un momento importante per far capire cosa intendiamo quando parliamo di offrire al Paese una rappresentanza diversa”. Ue.Coop, infatti, non dobbiamo mai dimenticare che mette al centro delle proprie azioni la persona e i territori, il capitale umano e sociale, le ricchezze naturali e culturali: con Ue.Coop nasce, quindi, un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile che alimenta una moderna forma della rappresentanza dove alla “verticalità” dei settori si sostituisce l’ “orizzontalità” dei territori. Una rappre-
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sentanza, dunque, meno corporativa ed egoista, capace di rivolgersi alla gente, alle comunità, di capire e aprirsi al mondo. Un summit regionale, in vista della convention che si svolgerà a Roma in autunno, che ha visto Sergio Marini in veste di presidente nazionale di Ue.Coop, lan-
ciare ai presidenti delle cooperative presenti in sala un messaggio forte: “siete motivo di grande orgoglio per il territorio ma anche una sfida”. Sergio Marini che, ospite al Lingotto assieme al Segretario Organizzativo Confederale Vincenzo Gesmundo, ha sottolineato che “con la costituzione della nuova centrale cooperativa si vuole scrivere un nuovo racconto di sviluppo, di crescita sostenibile e di socialità per recuperare i nostri valori più autentici. Quei valori che rappresentano i punti forti del nostro Paese”. La nascita di Ue.Coop, dunque, rappresenta un disegno ambizioso e moderno, in chiaro spirito comunitario, che vuole puntare all’obiettivo della rete e della solidarietà per uscire dalla crisi. Un consenso arrivato anche dall’Assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, che ne ha condiviso le finalità nonchè valore morale ed etico, garantendo pieno sostegno alla nuova centrale cooperativa. Ue.Coop: una risposta concreta e positiva al momento congiunturale sfavorevole attraverso un nuovo modello di crescita e sviluppo che si traduce in occupazione, lavoro, produzione e valorizzazione e cura del territorio nel rispetto dell’ambiente e della ricchezza di biodiversità. Senza dimenticare l’eccellenza del Made in Italy che tutto il mondo ci invidia. Adesso, è necessario e doveroso dare risposte concrete in termini di servizi e opportunità a coloro che hanno creduto in questo progetto.All’importante evento, che ha consentito di approfondire il significato sindacale e i servizi che metterà in campo la nuova centrale cooperativa Ue.Coop, erano presenti oltre cinquecento tra dirigenti e soci cooperatori operanti nei vari settori produttivi. Nel suo intervento Sergio Marini ha evidenziato alcuni punti rispetto ai quali la nuova centrale cooperativa intende muoversi: dal credito alla sinergia tra le cooperative aderenti, dall’innovazione all’internazionalizzazione, dalla ricerca economica alla crescita delle cooperative aderenti dando centralità al socio. É già stato istituito uno sportello unico al quale le cooperative aderenti si possono rivolgere, sarà creata una task force di consulenti specializzati per aiutare le imprese in crisi ad usufruire degli
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strumenti normativi. Inoltre, si lavorerà per un contratto unico e per la detassazione dei fattori economici di crescita. Entro l’autunno comunque saranno eletti gli organi sociali che daranno seguito alla progettualità di Ue.Coop che avrà comunque una struttura snella, una forte attenzione alle professionalità sparse sul territorio. L’Associazione denominata Unione Europea delle cooperative (Ue.Coop) è stata riconosciuta e autorizzata quale Associazione nazionale di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n.220 con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico. All’Unione, promossa dalla Coldiretti, aderiscono già oltre 250 Cooperative piemontesi in tutti e 14 i settori dell`albo competente, dal lavoro al sociale, dall’edilizia all’agricoltura.A livello nazionale, hanno aderito all’Ue.Coop oltre quattromila cooperative che operano in tutte le Regioni e nei 14 settori dell’albo competente, dal lavoro al sociale, dall’edilizia fino all’agricoltura. All’incontro, è intervenuto anche l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto e Raffaella Vitale, Direttrice della Direzione Politiche Sociali hanno manifestato apprezzamento per il modello di sviluppo promosso dalla nuova cen-
trale cooperativa. “Ue.Coop - hanno concluso Roberto Paravidino e Simone Moroni - nasce per volontà di tanta gente che crede nel ruolo della cooperazione e nei valori forti di solidarietà, sussidiarietà e sostenibilità e mette al centro delle proprie azioni persona e territori, capitale umano e sociale, ricchezze naturali e cul-
turali, risorse uniche del nostro Paese, sul quale fondare una nuova stagione di crescita che coniughi Pil e qualità della vita”. Ue.Coop in Piemonte conta 255 cooperative aderenti che fatturano 650 milioni di euro e 14.211 soci, di cui 126 agricole, 86 di produzione lavoro, 31 sociali e le restanti nella edilizia e nel consumo.
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informatore aGrario
Coldiretti, gli «altri» e gli interessi dell’agricoltura italiana
Articolo pubblicato da L’Informatore Agrario 22/2013 - pag.7
L’OPINIONE di Corrado Giacomini Università di Parma
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o letto su l’Informatore agrario n.16/2013 la lettera di Giuseppe Politi, presidente di Cia nonché coordinatore di Agrinsieme, realtà che vede riunite Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari, la quale, a sua volta, comprende Agci-Agrital, FedagriConfcooperative e Legacoop Agroalimentare. Prima di tutto voglio assicurare l’amico Politi che apprezzo molto la costituzione di Agrinsieme e, se non l’ho citata nel testo da cui la sua lettera ha preso spunto, è perché l’urgenza del tema della moltiplicazione delle sigle non mi dava spazio. Tuttavia, non voglio nascondere che questo «coordinamento», dopo altri finiti male qualcuno ricorderà il Comitato d’intesa del 1967 tra Confagricoltura, Coldiretti, Confcooperative e Federconsorzi, a cui rispose l’altro «coordinamento» del Centro nazionale per lo sviluppo delle forme associative e cooperative (Cenfac) tra Alleanza nazionale contadini, Uci, Federmezzadri, Federbraccianti e Anca Lega - non mi permettono di guardare all’iniziativa con molto entusiasmo. É vero, erano altri tempi, c’erano divisioni ideologiche ora evaporate, ma in questo momento, nel quale la nostra agricoltura avrebbe veramente bisogno di una organizzazione forte, non posso non dire che vorrei molto di più. La mia «opinione» sull’iniziativa di Coldiretti di creare la nuova centrale cooperativa UeCoop, a cui è seguita la lettera di Politi, ancora una volta è stata sollecitata dall’attivismo di Coldiretti.
Il Progetto dI ColdIrettI La prima considerazione da fare è che, se da una parte c’è Coldiretti, e dall’altra tutte le altre organizzazioni, questo è il più evidente riconoscimento della sua forza. Da cosa nasce la forza di Coldiretti? Solitamente quando si confrontano delle organizzazioni sindacali si fa riferimento al numero degli iscritti, ma qui finiremmo in un ginepraio, mentre tutti sappiamo che la forza di Coldiretti deriva da ben altro. Per prima cosa, ha saputo dare un messaggio del tutto innovativo che l’ha resa l’organizzazione della produzione primaria che salda la sua proposta alle sensibilità del consumatore moderno. La sua battaglia per il Made in Italy e contro gli OGM, le sue iniziative per affermare la produzione a chilometro zero e per portare sugli scaffali della GDO il prodotto italiano, e non solo questi temi, hanno creato una forte alleanza tra mondo agricolo e consumatori che, a parte qualche dubbio sulla diretta ricaduta sui suoi associati, le assicurano una forte presa sull’opinione pubblica e, quindi, sulla politica sia nazionale sia regionale. Sul piano dell’organizzazione interna, la Coldiretti può dirsi, poi, un’organizzazione di tipo quasi militare: tutto deriva dal centro, non c’è direttore di federazione provinciale e regionale che non sia stato nominato dal centro, assicurando il totale controllo della periferia, a cui si aggiunge un sistema di «scatole» (Campagna Amica, CreditAgriItalia, Fattorie del Sole, Impresa Verde, ecc.) che for-
niscono servizi ai propri associati, ma che, allo stesso tempo, garantiscono un rilevante flusso di entrate alla Confederazione che, già di suo, ha la migliore situazione di bilancio rispetto alle altre organizzazioni professionali e cooperative. E come si sa, i soldi non sono mai un argomento disprezzabile, soprattutto per organizzazioni che devono, prima di tutto, alimentare sé stesse. In queste condizioni, non c’è da meravigliarsi che Coldiretti sia forte a livello sia nazionale sia regionale, dove si attuano concretamente le
ETTI COLDIR PUNTO ZA DI FOR
scelte di politica agraria, mentre le altre organizzazioni mantengono la loro presenza soprattutto a livello nazionale e, spesso, sono deboli proprio presso gli Assessorati agricoltura delle Regioni. In conclusione, credo che le altre organizzazioni, professionali e cooperative, dovrebbero fare una riflessione: basta un «coordinamento»? E se basta, cosa deve fare? Ovviamente, una riflessione non per sopravvivere, ma per fare veramente l’interesse della nostra agricoltura.
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fauna selVatica
Danni da fauna selvatica: situazione insostenibile per le aziende
Nella foto un momento della riunione che si è svolta martedì 18 giugno nella sala Consiglio della Provincia di Alessandria alla quale hanno partecipato i vertici Coldiretti. Durante l’incontro è stata ribadita l’urgenza di interventi per contenere gli ungulati la cui presenza rappresenta un problema sia economico che per la salute pubblica. Inoltre, sono stati presentati i dati aggiornati sull’evoluzione negli ultimi anni della fauna selvatica sul territorio provinciale. Continuano i monitoraggi e i piani di controllo.
La soluzione? Un’opera di prevenzione ancora più massiccia per continuare a far vivere i territori, specialmente quelli montani
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ale la tensione sul territorio. I danni da fauna selvatica aumentano e costituiscono per l’agricoltura una vera e propria emergenza. Ogni giorno il mondo dei campi si trova a dover fare i conti con cinghiali e caprioli e, naturalmente, con i ritardi nei pagamenti. Coldiretti da tempo è impegnata nel fronteggiare il problema e intende proseguire questa battaglia a tutela non solo del settore agricolo, ma dell’intera società. Una situazione che la Coldiretti ha già più volte denunciato e fatto propria cercando di portare davanti alle Istituzioni la voce della propria base, esasperata per i continui problemi provocati da ungulati e animali selvatici in generale. “Bisogna
potenziare gli sforzi per fronteggiare una situazione sempre più insostenibile per le aziende, che continua a provocare grande preoccupazione negli imprenditori agricoli, oltre che danni ingenti ai bilanci aziendali. - affermano il presidente e il direttore provinciale Roberto Paravidino e Simone Moroni - Solo con una sempre più decisa opera di prevenzione sarà possibile limitare al minimo i danni e di conseguenza gli esborsi per i risarcimenti che pesano sui bilanci della pubblica amministrazione per gli indennizzi”.A livello regionale si stanno portando avanti interventi concreti finalizzati a far inserire nella nuova legge sulla caccia modifiche sostanziali, ossia un’ immediata integrazione del disegno di legge della Giunta da parte del Consiglio regionale, rivolta non solo ai cinghiali ma anche ai caprioli. Riteniamo, infatti, che il disegno di legge attualmente in discussione possa essere rafforzato e migliorato nell’interesse delle imprese, dell’ambiente e di tutta la società. Se non dovessero essere accolte le nostre richieste, ci riserviamo azioni di sensibilizzazione anche con il coinvolgimento delle amministrazioni comunali e delle varie associazioni costituitesi a difesa degli interessi del cittadino. Il documento presentato da Coldiretti in Regione è molto articolato e parte dalla constatazione che il disegno di legge attualmente in discussione affronta la tematica es-
news agricoltura
L’impegno concreto Di coLDiretti per tuteLare gLi imprenDitori
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senzialmente dal punto di vista venatorio, senza dare risposte risolutive alle esigenze del mondo agricolo ed alla società civile. In particolare, abbiamo chiesto di introdurre la possibilità del controllo delle specie di fauna selvatica in eccesso, nello specifico cinghiali e caprioli, dando la possibilità agli agricoltori di attuare con modalità molto semplificate forme di contenimento delle specie selvatiche sui fondi propri o condotti a qualsiasi titolo. Un modo per tutelare il reddito delle imprese agricole, visto che in questi anni i piani di abbattimento predisposti dalle Province, con il solo ausilio dei cacciatori, non hanno portato ad alcun risultato, anzi la situazione è notevolmente peggiorata sia dal punto di vista agricolo che sociale. Inoltre, Coldiretti auspica che giunga in tempi brevi l’autorizzazione dell’Ispra per rendere operativo, da parte della Provincia di Alessandria, il piano di controllo degli ungulati mirato ad intervenire in modo rapido ed efficace per il contenimento della fauna selvatica in provincia di Alessandria. I rappresentanti Coldiretti attraverso gli ATC si sono sempre adoperati affinchè tale problema venga preso in debita considerazione non solo per l’indennizzo dei danni ma, soprattutto, nell’ambito della prevenzione. Oggi, infatti, le imprese agricole sono esasperate dalla mancanza di strumenti adeguati ad arginare la presenza degli ungulati. Pertanto il controllo faunistico dovrebbe essere attuato tramite un’ordinanza di protezione civile, ricorrendo a diversi strumenti quali ad esempio, allontanamento con strumenti sonori e visivi, cattura con gabbie, reti e altri mezzi idonei. Un controllo faunistico, in questo caso, inteso come l’attività di contenimento numerico, di allontanamento e di eradicazione. Per quanto riguarda il rapporto tra caccia e agricoltura, Coldiretti ha le idee chiare e ribadisce che una riforma della legge venatoria deve riconoscere e valorizzare il ruolo multifunzionale che svolgono le imprese agricole promuovendo l’attuazione di misure di recupero e ricostituzione degli habitat naturali che consentono il ripopolamento e la presenza della fauna sul territorio.Agricoltura, attività venatoria e tutela dell’ambiente sono attività tra di loro perfettamente compatibili purchè l’esigenza di conservazione della fauna selvatica non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole.
revoca RIPOPOLAMENTO CATTURA Grazie al pressing di Coldiretti revocata la ZRC Ca’ del Bello
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on D.D. n. 49/63040 del 24/06/2013 è stata revocata la zona di ripopolamento e cattura denominata ca del Bello ubicata nei comuni di Borghetto B.ra e stazzano. Un risultato arrivato dopo pressanti segnalazioni che hanno portato coldiretti avevano portato a chiedere la soppressione di questa ZRc. la decisione è scaturita dal proliferare della fauna selvatica, soprattutto cinghiali e daini, e delle problematiche derivanti da una non idonea gestione venatoria, consistente in un numero delle catture esiguo se non nullo, da ingenti danni alle colture agricole e, non ultimo, la sicurezza stradale. la situazione si è fatta critica, per questo coldiretti aveva sollecitato un’adeguata e tempestiva presa di posizione chiedendo di intervenire immediatamente con la chiusura della ZRc.
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cibi low cost
news agricoltura
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In Ue 8 allarmi su 10 da cibi extracomunitari
presentati a Bruxelles “i rischi del cibo low cost” + 26% è boom nel 2013 I prodotti a basso costo contaminano anche la dieta mediterranea: l’Italia importa dall’estero circa il 25% del proprio fabbisogno alimentare
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el 2013 sono aumentati del 26% gli allarmi alimentari in Italia dove quello del cibo low cost è l’unico settore a registrare un aumento delle vendite per effetto della crisi. E’ quanto emerge dal primo dossier sui “Rischi dei cibi low cost” presentato dalla Coldiretti a Bruxelles, dal quale si evidenzia nel primo trimestre dell’anno un balzo record nel numero di notifiche nazionali al sistema di allerta comunitario per la prevenzione dei rischi alimentari, rispetto allo stesso periodo di cinque anni fa, prima dell’inizio della crisi. Presente all’iniziativa il direttore Coldiretti Alessandria Simone Moroni che ha sottolineato come “A differenza di quanto è accaduto per tutti gli altri settori dall’abbigliamento alle automobili, in cui gli italiani hanno rinunciato agli acquisti, per l’alimentare, che va in tavola tutti i giorni, questo non è possibile, almeno oltre un certo limite, ma si è verificato un sensibile spostamento verso i prodotti a basso costo per cercare comunque di risparmiare”. Nel primo trimestre del 2013 le vendite sono aumentate solo nei discount alimentari hanno fatto segnare un incremento del 2% mentre sono risultate
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in calo tutte le altre forme distributive fisse al dettaglio. “Una tendenza - continua Moroni - frutto del cambiamento dei consumi delle famiglie italiane che per gli alimentari e bevande nel 2012 sono scesi a 117 miliardi, con un calo del 6,3% dal 2008. Una storica inversione di tendenza provocata dall’aumento degli acquisti di “cibo low cost” con oltre sei famiglie italiane su dieci (62,3%) che hanno tagliato quantità e qualità degli alimenti privilegiando nell’acquisto prodotti offerti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute”. “Dietro questi prodotti spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “verificare sempre gli ingredienti e la provenienza in etichetta, preferire l’acquisto di prodotti freschi o comunque poco elaborati e che non devono aver subito lunghi trasporti, diffidare dei prodotti che costano troppo poco come certi extravergini che non coprono neanche il costo della raccolta, sono alcuni dei consigli da seguire”.
L’80% degli allarmi alimentari è stato provocato da prodotti a basso costo provenienti da Paesi fuori dall’Unione Europea. E’ quanto emerge dal primo dossier sui “Rischi dei cibi low cost” presentato dalla Coldiretti a Bruxelles dal quale si evidenzia che nel 2012, in base al sistema di allerta comunitario per la prevenzione dei rischi alimentari, a salire sul podio sono stati nell’ordine la Cina, l’India e la Turchia. Nazioni dalle quali provengono ingredienti e alimenti che possono essere offerti a basso prezzo anche per le diverse regole sanitarie e ambientali in vigore, oltre che per lo sfruttamento della manodopera. “Se l’Europa vuole difendere la salute dei propri cittadini,e tutelare l’ambiente e il territorio comunitario deve investire sulla propria agricoltura” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “la politica agricola è l’unica politica veramente integrata dell’Unione Europea e occorre far si che con la riforma si premi chi lavora e vive di agricoltura, chi produce in modo sostenibile, chi produce cibo. Una esigenza per l’Italia dove - conclude Marini - occorre un piano strategico nazionale per aumentare del 10%, entro 5 anni, la copertura del fabbisogno alimentare nazionale, anche con politiche di salvaguardia del suolo agricolo e delle risorse naturali”.
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colf e badanti
Uno sportello per essere sicuri di rispettare le regole ed evitare cause di lavoro
S e devi assumere una colf o una badante rivolgiti a Coldiretti
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a presenza di colf e badanti è cresciuta in Italia del 43% in dieci anni. Gli occupati del settore domestico sono passati da 1.084.000 del 2001 a 1.554.000 del 2010. Nello stesso periodo, le famiglie italiane, nel ruolo di datori di lavoro, sono cresciute del 27%, frenando la propria crescita proprio negli ultimi due anni e mezzo per gli effetti della crisi. La maggior parte di colf e badanti svolgono questo lavoro per 33 ore settimanali, quasi a tempo pieno, come prima e unica occupazione. Più della metà di essi lavora alle dipendenze di un unico datore di lavoro, mentre più varia è la distribuzione tra coloro che lavorano in più di una casa. Dati che
hanno portato Coldiretti Alessandria ad istituire un servizio colf e badanti per essere sempre più al passo con i tempi: un servizio che aiuta la famiglia (datore di lavoro) che intende instaurare un rapporto di lavoro domestico a tempo determinato o indeterminato, ad eseguire tutti i passaggi richiesti per una corretta assunzione. Uno “sportello” che conosce molto bene le problematiche quotidiane, che si propone di svolgere gli adempimenti previsti dalla legge ed assistendole nelle controversie che possono sorgere durante e dopo il rapporto di lavoro domestico. Le famiglie, infatti, devono essere consapevoli che il rapporto che andranno a instaurare tra loro e la collaboratrice è un vero e proprio contratto di carattere subordinato in cui la famiglia assume il ruolo di datore di lavoro e la badante o colf quello di lavoratore dipendente. Questo significa che sorgono tra le parti automaticamente diritti e doveri tipici di qualsiasi rapporto di lavoro (obbligo allo svolgimento delle mansioni concordate, rispetto degli orari, diritto alla retribuzione pattuita, ferie, trattamento di fine rapporto, soprattutto obblighi contributivi e così via). In caso poi di assistenti straniere va presa in considerazione anche la normativa in materia di immigrazione, ingresso e soggiorno dei cittadini stranieri e pertanto chi fornisce lavoro ad un cittadino straniero extracomunitario non in regola con il permesso di soggiorno è perseguibile penalmente. Grazie a Coldiretti verrà prodotta una regolare e chiara lettera di assunzione (contratto Individuale di la-
voro) indicando con esattezza e fedeltà: • le ore di lavoro reali; • la retribuzione conseguente; • trattamento di eventuali ore di straordinario; • le giornate di ferie; • il riposo settimanale; • tutte le altre indicazioni previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro sulla disciplina del rapporto di lavoro domestico. Gli uffici Coldiretti si occuperanno di effettuare le denunce dell’avvenuta assunzione a tutti gli Enti indicati dalla normativa in vigore, sia si tratti di lavoratori comunitari che extra comunitari. Oltre l’assistenza all’assunzione il nostro servizio comprende: • emissione del prospetto paga (13 mensilità); • calcolo dei contributi trimestrali • calcolo del TFR • gestione di ferie e malattie • certificazione dei redditi di fine anno In questo modo il rapporto di lavoro sarà essere totalmente regolare e si eviteranno i rischi derivanti da contratti parzialmente regolari che pongono le famiglie ad un rischio vertenza, con esborso di somme anche rilevanti. Sportello Colf e Badanti Coldiretti Alessandria: per rispettare le regole ed evitare cause di lavoro.
news agricoltura
AssistenzA GArAntitA ALL'Assunzione di LAvorAtori domestiCi
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Per ulteriori informazioni gli utenti potranno rivolgersi all’ufficio Coldiretti Alessandria “Sportello colf e badanti”: Tel.0131-235891 (int.635) oppure una e-mail: marzia.poletto@coldiretti.it
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news agricoltura
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attualità aGricola
Intervista a:
Sergio Marini
Presidente nAzionALe CoLdiretti
“Il decreto del fare può ridare fiducia” Rilasciata dal Presidente Sergio Marini al quotidiano
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segnali di possibile ripresa si intravedono grazie al pragmatismo del Governo Letta
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pprezza il “pragmatismo” con cui si sta muovendo il governo letta, sergio Marini, presidente di coldiretti, che intravede segnali di possibile ripresa per il mondo produttivo e indica nell’expo il traguardo più importante dei prossimi anni, non solo per l’agricoltura. “Ha ragione confindustria, il decreto fare è un buon punto di partenza” spiega. Perché? Perché affronta tanti problemi diversi in modo positivo, con provvedimenti pragmatici e importanti. Mi pare soprattutto che, attraverso il decreto, si cerchi di creare un clima di fiducia e serenità per le imprese e le famiglie, che devono tornare ad investire. É fondamentale uscire dalla paura che sin qui ha paralizzato tutto.
C’è chi accusa l’esecutivo di non avere una visione di lungo periodo, ma di agire soltanto con misure-tampone, sia pur utili. Che n pensa? É necessario insistere su una strategia di crescita che si coniughi con uno sviluppo sostenibile nel lungo periodo, ma intanto è doveroso occuparsi di molte questioni aperte che da troppo tempo attendono risposta. In questo senso, aver ridefinito i poteri di Equitalia allentando la morsa del Fisco sul contribuente è stata una scelta positiva. Lo stesso discorso vale per il potenziamento del fondo centrale di garanzia, che renderà più facile l’accesso al credito per le piccole e medie imprese. É interessante anche il tentativo di riforma avviato sulla giustizia civile.
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Si prevedono peraltro sanzioni per gli uffici pubblici inadempienti... É un altro passaggio nella direzione giusta perché poter mettere in mora la pubblica amministrazione quando esce dai tempi di risposta necessari, è un fatto di giustizia. Cosa pensa della nuova legge Sabatini, con i 5 miliardi resi disponibili per l’acquisto di impianti e beni d’impresa? Il settore agricolo ne è coinvolto solo marginalmente, visto che in materia possiamo già contare sui fondi comunitari. É un’altra misura importante, così come i 3 miliardi relativi alle infrastrutture. Mi sembra invece necessario fare il punto in tempi brevi sull’Expo. Spero che ci si renda conto che l’unica cosa che l’Italia non può fare in vista di questo grande evento, è pensare a un confronto con Shangai. la sensazione è che, al netto dei proclami del governo centrale e degli enti locali, la manifestazione milanese abbia già subito un forte ridimensionamento. Continuo a pensare che Expo sia una grande opportunità per presentare l’Italia migliore, quella conosciuta nel mondo per il modello agroalimentare di qualità e per la sostenibilità dei suoi processi produttivi.Vuole un esempio? Negli ultimi anni, le uniche multinazionali che hanno scelto l’Italia come mercato sono state quelle che hanno comprato i marchi prestigiosi del settore agroalimentare Made in Italy. In vista del 2015, non servono grandissime opere, più
semplicemente la volontà comune nel considerare la produzione del cibo come una missione comune. l’approvazione del ddl suolo in Consiglio dei ministri ha aperto uno scontro tra le diverse anime della maggioranza. Che giudizio ne dà? Le polemiche e le contrapposizioni tra le parti sono legittime, a patto che sia chiaro che la difesa del suolo agricolo rimane tra le priorità strategiche del Paese. La regola, dal mio punto di vista, è semplice: non si deve consumare territorio, si devono solo riqualificare gli spazi già utilizzati. In Italia ci sono centinaia di capannoni vuoti e migliaia di abitazioni senza inquilini. Vanno utilizzate al più presto, valorizzando le politiche di recupero, anche nei centri storici. resta il problema delle risorse, cruciale soprattutto in vista del prossimo pacchetto lavoro contro la disoccupazione giovanile... In questi giorni vedrò il ministro Giovannini, conto di farmi un quadro più chiaro della situazione. Nell’attesa, è necessario un piano per semplificare la burocrazia, senza toccare capitoli chiave come la sicurezza sul lavoro. Quanto ai fondi, ci sono risorse che aspettano di essere impiegate, ma è necessario indicare una direzione di marcia. Non basta solo spostare di tre mesi l’Imu, bisogna spiegare da qui a dieci anni quale sarà il modello di sviluppo di sviluppo del Paese.
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[a cura di Alberto Pansecchi]
scheda tecnica
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scheda nocciolo n.28
Tra i marciumi del grappolo, questo è forse il più temuto in quanto non vi è la possibilità di un'azione contrastante diretta e i danni sulla qualità finale sono davvero ingenti. I principali responsabili sono alcuni ceppi di lieviti e di batteri che vengono diffusi con il contributo dei ben noti moscerini. Principalmente, l'inoculo avviene tramite ferite prodotte da agenti naturali come crittogame, insetti, grandine o micro-fessurazioni indotte da una dilatazione eccessiva dei chicchi. Pur non avendo dati sperimentali che diano assoluta certezza, l'esperienza induce a considerare come la buona e razionale coltivazione del vigneto, rappresenti la base della prevenzione.
Sintomi e danni Gli acini colpiti assumono colore nocciola, divengono lucidi anche per le colature dagli acini superiori; non vi sono manifestazioni di muffa e progressivamente avviene lo svuotamento delle bacche, intensificandosi lo sgradevole odore di aceto. All’interno dei frutti, avviene di fatto una fermentazione con la produzione di acido acetico al posto di alcol etilico. La presenza di questa malattia, si avverte infatti sovente, entrando nel vigneto, dall’odore che si espande in prossimità delle piante colpite.
Il marciume acido
• Attacchi improvvisi • Impossibile la cura • Prevenzione • Coltivazione razionale
I principali danni sono pertanto la consistente riduzione quantitativa, la perdita di grado zuccherino e, soprattutto, l’innalzamento dell’acidità volatile nei mosti. 15
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[a cura di Alberto Pansecchi]
scheda tecnica
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Un disfacimento non sempre prevedibile
Di fatto, si è consapevoli che molteplici, e non tutte completamente chiare, sono le cause del disfacimento degli acini; occorre quindi esaminare attentamente, caso per caso, nei differenti vigneti, le cure colturali prestate. A parità di coltivazione, poi, si osserva come l’incidenza di questa malattia, indipendentemente dalle ferite visibili sugli acini, sia molto legata all’andamento della stagione. Non è ancora chiara la sua diffusione nell’ambito delle singole infruttescenze. Osservando, infatti, i grappoli di un vigneto colpito pesantemente da questa malattia, si nota la differente distribuzione delle infezioni. In alcuni casi, vi è un inoculo in una zona centrale del grappolo da cui il male progredisce coinvolgendo, anche se in misura ingente, acini limitrofi. In altri casi, invece, la diffusione nell'ambito dei singoli grappoli può essere puntiforme, interessando, pur se numerosi, acini isolati.
Prevenzione agronomica
Non sono a disposizione agrofarmaci efficaci contro questa malattia senza che poi avvengano interferenze negative sul successivo processo di vinificazione. Le cure da apportare, pertanto, sono solo di natura agronomica e preventive. I principali suggerimenti sono: • non sottoporre le piante a forzature di irrigazione o nutrizione azotata; • effettuare razionalmente gli interventi in verde, utili anche per la prevenzione di altri parassiti che possono poi favorire in misura determinante la diffusione del marciume acido; • nel caso di infestazioni cicliche di tignole, adottare schemi di difesa integrata; • evitare di porre vigneti a bacca grossa in terreni molto fertili, umidi,e di fondo valle. Sono numerosi gli aspetti colturali che al riguardo potrebbero essere esaminati, oltre la difesa dai parassiti ordinari. Principalmente, si segnalano la gestione del suolo affinché a livello della fascia dei grappoli sia sempre presente una buona aerazione. Lo strato di erba assai utile nella maggior parte degli impianti deve essere mantenuta costantemente rasata per non intralciare i naturali movimenti di aria a livello del suolo. Segue l’equilibrio vegeto-produttivo del vigneto. Gli eccessi di produttività e di vigoria, infatti, sono fattori predisponenti. Perseguire questo obiettivo deve avvenire in funzione dei caratteri propri del vigneto stesso; non vi sono, al riguardo, regole rigide da seguire. Di grande importanza, infine, ha il sistema di palizzamento dei germogli, di potatura verde e di disposizione dei grappoli. Anche in questo caso si propende per la migliore gestione: grappoli posti tutti nelle stesse condizioni di illuminazione e arieggiamento, possibilmente non distribuiti a più altezze sulla spalliera, ma riuniti nella parte più bassa prossimi al capo a frutto orizzontale e, infine, la graduale sfogliatura affinché, passando dalla fase erbacea a quella di maturazione, le infruttescenze beneficino di un microclima ad esse più favorevole. Naturalmente, anche quest’ultimo punto dovrà essere definito con l’esperienza, in relazione alle caratteristiche di pendenza e insolazione del versante. 16
Bibliografia: Martini in vigna - 2008 - Osservatorio Martini & Rossi
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[a cura di Fabio Fracchia]
scheda tecnica
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Lasciando per un momento da parte alcuni aspetti generali, come le dimensioni degli appezzamenti, l’assenza di ostacoli alla coltivazione (pali, alberi, siepi ecc.), la regolarità degli appezzamenti, colpisce quanto la Francia prenda sul serio la produzione agricola, e ne faccia veramente il centro di interesse, attorno a cui ruota tutto il resto: la filiera, l’indotto, e l’ambiente: è un approccio molto diverso da nostro, troppo spesso preoccupati di tutelare l’ambiente, tanto da perdere produzione, e non essere in grado di far funzionare le filiere per mancanza di massa critica sufficiente per affrontare i mercati, penalizzando così anche l’indotto. Non è corretto tuttavia affermare che la produzione agricola francese non sia rispettosa dell’ambiente: lo è, forse più che la nostra, sicuramente in maniera più efficace: un’agricoltura che rappresenta il secondo settore economico (dopo l’aeronautica) non è abbandonato a se stesso, o peggio, ad ambientalisti da salotto: l’approccio è scientifico, ma con l’assoluta necessità di produrre, produrre per il mercato interno, ma soprattutto mantenere e migliorare le posizioni sui mercati mondiali, con quantità e qualità: non
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La manifestazione “Les Colturales”
per niente la Francia è il primo produttore agricolo europeo, primeggiando nell’allevamento e nella produzione cerealicola, si gioca con l’Italia la posizione nel settore vitivinicolo (con valore della produzione nettamente superiore) ed ai primi posti nella produzione di latte. L’agricoltura “responsabile” (così i francesi chiamano quella che per noi è l’agricoltura ecosostenibile) non perde di vista la produzione, ed ha una visione più olistica ed integrata della sostenibilità (da noi questo termine è stato coniugato solo per osteggiare le cattive “multinazionali” della chimica): qui l’agricoltura responsabile mette insieme tutte le conoscenze in termini di meccanizzazione, pedologia, genetica, meteorologia, prima di arrivare alla chimica: si parte dalla preparazione del terreno, con tecniche di minima la-
vorazione, semina su sodo o strip tillage (la semina a strisce, che mantiene tra le file i residui della coltura precedente per ridurre l’effetto battente della pioggia, rallentare l’erosione ed incrementare la sostanza organica del suolo), fatta con macchine anche molto grandi (foto 2-3), ma che operano con larghezze e velocità elevate (si semina anche a 15 km/h): in un unico passaggio si fa una minima preparazione del terreno, la concimazione localizzata, la geodisinfestazione e la semina, con risparmi di tempo (e quest’anno abbiamo visto quanto sia importante poter “passare” tra una pioggia e l’altra), e di denaro. Le tecniche di semina con preparazione semplificata del letto di semina interessano più del 30% della superficie francese, e la tecnica della semina a strisce consente risparmi di gasolio variabili da 20 a 40 litri/ha.
Les coLtUraLes
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a visita a “les colturales” (foto 1), fiera in campo francese che mostra quanto di meglio la tecnica offra per l’agricoltura della Francia del nord, apre molti spunti di riflessione.
Dove L’aGrIcoLtUra Fa sUL serIo
VIAGGIO/STUDIO
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[a cura di Fabio Fracchia]
scheda tecnica
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3 Macchine per la semina combinata in minima lavorazione
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Si prosegue con la genetica, settore che l’Italia ha pressochè abbandonato: nuove varietà di frumento, di orzo, di colza, con indicazioni precise dell’areale francese a cui la varietà è de-
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stinata, con le indicazioni colturali da adottare per far esprimere al massimo le caratteristiche per cui è stata creata, con indicazione delle caratteristiche merceologiche (panificabilità
per i frumenti, uso zootecnico o per birra per gli orzi ecc.) (foto 4-5-6-7). La ricerca francese ha permesso in questi anni un incremento di resa di poco meno di q/ha all’anno se riferita ai cereali a paglia, che sale a 1,2 q/ha per anno se riferita al mais, ottenendo varietà con migliore resistenza al freddo, all’allettamento, a malattie come il mosaico e la fusariosi, riducendo lo scarto produttivo tra colture trattate e non trattate, migliorando l’adattamento delle varietà al cambiamento climatico, con una maggior resistenza al freddo ed ai colpi di caldo estivi. La parte di fiera dedicata alla difesa dalle malattie era molto ampia, con prove di efficacia di vari prodotti, varie tecniche ed epoche di distribuzione: fa specie notare come alcuni neonicotinoidi, da noi tanto vituperati per un possibile rischio sulle api, e quindi banditi dal mais, in Francia vengono normalmente utilizzati anche sui cereali a paglia, in concia: il principio regolatore è sempre il medesimo: produzione nel rispetto dell’ambiente: con qualche decina di grammi per ettaro, localizzati sul seme, si tengono a bada gli insetti meglio e con un impatto ambientale complessivamente più favorevole rispetto alla geodisinfestazione sulla fila di semina. Anche il diserbo trova ampio spazio: colpiscono le macchine (alcune con larghezza di lavoro da 40 m e capacità da 4200 litri), ma abbiamo trovato interessante anche tutto il lavoro tecnico e l’attenzione posta per evitare la dispersione di miscela fitosanitaria in fase di preparazione ed al termine del trattamento: dai tappeti su cui poggia la macchina (foto 8), che raccolgono eventuali fuoriuscite di prodotto e lo stoccano in appositi contenitori, agli “evaporatori” per i residui di prodotto. Non solo quindi taratura delle irroratrici, ma molta attenzione ad evitare che la miscela diserbante o insetticida finisca sul terreno nell’area di sosta per la preparazione. La concimazione non sembra avere particolari vincoli, non abbiamo visto né sentito parlare di zone vulnerabili ai nitrati, per cui la concimazione è guidata dai servizi tecnici che, in base alla dotazione del terreno, predispongono piani di concimazione. Ci sono anche sistemi evoluti che mediante GPS e collegamento isobus con lo spandiconcime, consente di distribuire la giusta quantità di fertilizzante sulla base della tonalità di verde della
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[a cura di Fabio Fracchia]
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Parcelle sperimentali
foglia, in modo da distribuire solo la quantità che serve e solo dove serve, risparmiando denaro e rispettando l’ambiente. Tuttavia in molte zone è obbligatorio mantenere la copertura
del suolo quando non c’è la coltura presente, e per questo motivo c’è un’ampia sperimentazione di miscele di specie per la semina di “cover crops” (foto 9-10), colture di coper-
tura con molteplici funzioni: trattenere l’azoto dalla percolazione in falda, ridurre l’erosione superficiale, avere piante mellifere per favorire api ed altri pronubi, aumentare la biodi-
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[a cura di Fabio Fracchia]
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10 Esempi di cover crop
Evoluzione della superficie irrigua francese
Zona di preparazione 8 della miscela fitosanitaria
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versità: è infatti possibile vedere, in parcelle sperimentali, miscele di graminacee (avena, per esempio), leguminose (veccia, trifoglio, meliloto) ed altre dicotiledoni (senape, ravizzone, facelia ecc.) miscelate con effetto anche estetico a volte piacevole. La copertura con leguminose può inoltre far risparmiare fino a 50 kg/ha di azoto: l’estetica conta, ma fino ad un certo punto! Molta attenzione viene posta nella salvaguardia della struttura del suolo, al fine di garantire un idoneo approfondimento e la densità degli apparati radicali, fondamentale per l’assorbimento di acqua e degli elementi minerali, e qui è stato possibile verificare, mediante lo scavo di un profilo pedologico, come
varia la compattezza del suolo, e quindi lo sviluppo radicale, con diversi percorsi di preparazione del suolo. Anche la gestione dell’acqua, oltre che della fertilizzazione azotata, è razionale, ed alcuni tabelloni mostrano (foto 11) come, dal 1970 ad oggi la superficie irrigua francese sia aumentata in maniera esponenziale (330%), secondo un criterio di buon senso “agricolo”, evidentemente senza badare troppo a recenti direttive comunitarie (o più spesso deviate interpretazioni nostrane) che tendono a limitare la diffusione dell’irrigazione. Si nota quindi come, pur puntando alla produzione, l’agricoltura francese non perde di vista l’ambiente, ma lo fa ponendo alle aziende
vincoli più intelligenti e mirati, rispetto a quanto assistiamo in Italia ed in Piemonte. Il modello agricolo francese non è esportabile in Italia per dimensioni (la Francia, a parità di popolazione, ha una superficie agricola utilizzabile più che doppia rispetto al nostro paese, e solo un terzo di aziende agricole), tuttavia piace l’approccio molto pragmatico, un’agricoltura sostenibile che è sostenibile anche sotto il profilo economico, e non solo ambientale, l’elevata tecnologia disponibile, e un’agricoltura “integrata” che integra realmente la tecnica agronomica, la meccanizzazione, l’informatica, la chimica, la fisica per garantire produzioni di qualità nel rispetto dell’ambiente.
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[a cura di Alessandro Albertelli]
scheda tecnica
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Adulto di rodilegno giallo (Zeuzera pyrina)
PremeSSA Il rodilegno giallo (Zeuzera pyrina) si distingue dal rodilegno rosso (Cossus cossus) per il tipo di danno e per gli organi colpiti; infatti essa colpisce i cimali, scavando gallerie nel centro dei germogli.
l’area di distribuzione del cosside è soprattutto quella dell’europa meridionale e mediterranea, ma il lepidottero è presente anche in nord Africa, Sud Africa, medio oriente, in tutta l’europa temperata, in Nord America e in estremo oriente (Corea e Giappone). In Italia è comune ovunque. Il lepidottero è notevolmente polifago essendo in grado di attaccare un considerevole numero di piante arboree ed arbustive. tra le piante da frutto sono da citare melo, pero, cotogno, sorbo, susino, albicocco, pesco, ciliegio, nespolo, noce, nocciolo, vite ecc.
CIClo BIologICo • La Zeuzera pyrina completa il suo ciclo biologico in uno o due anni; sverna come larva, sia nel primo che nell’eventuale secondo inverno all’interno delle gallerie. • L’intervallo di sfarfallamento è come per il cossus abbastanza ampio; gli adulti volano da fine maggio fino ad agosto con un picco di presenze tra giugno e luglio. • Le femmine ovidepongono nelle vecchie gallerie e negli anfratti della scorza. • Le larve neonate penetrano nei germogli che appassiscono, oppure nei rametti dove scavano gallerie. Le larve escono molte volte dalle gallerie attaccando di volta in volta organi di maggior diametro. • L’attività larvale è evidente osservando i fori di uscita, ben evidenti e le rosure che vengono emesse all’esterno dei fori stessi, e si raccolgono ai piedi della pianta o ai margini dei fori. • Le larve dopo il primo anno possono sfarfallare nell’estate successiva sviluppando una generazione all’anno, oppure rimanere allo stato larvale anche il secondo anno, passando il secondo inverno come larve e sfarfallando nell’estate del terzo anno, compiendo una generazione in due anni.
Nella figura: crisalide
roDILeGNo GIaLLo
scheda n.30
Nella figura: crisalide
Nella figura: foro di rosura
IdeNtIFICAZIoNe • Adulto con ali bianche disseminate di numerose tacche di colore blu metallico. • Femmina dotata di antenne filiformi e di un ovopositore di 15mm di lunghezza. • Dimensioni: 50-70mm di apertura alare nella femmina e 30-50mm nel maschio. • Uovo di colore giallo, quindi rosa in fase avanzata dello sviluppo embrionale, dimensioni mm1,3x1. 21
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[a cura di Alessandro Albertelli]
scheda tecnica
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larve
dANNI • Il danno è dovuto all’attività trofica delle larve che scavano gallerie sui cimali; esse attaccano i germogli e i rami più giovani per poi passare negli stadi larvali più avanzati anche sui rami più vecchi di diametro maggiore, sulle grosse branche e sul fusto. Le larve quando scavano le gallerie possono entrare ed uscire più volte dagli organi stessi. • Le larve compiono dapprima un’ampia escavazione sottocorticale che interessa la zona del cambio, in seguito scavano gallerie a sezione ellittica che si approfondiscono nella zona del colletto e della parte inferiore del tronco. • L’attacco è reso evidente dalla presenza di grossolana e umida rosura rossastra che fuoriesce dal foro della galleria.
Appassimento germiglio
• I sintomi dovuti all’attività larvale sono il disseccamento dei germogli colpiti, perdita di resistenza meccanica di rametti, piccole branche, giovani fusti che possono spezzarsi, deperimento generale della pianta. Inoltre le ferite prodotte dal lepidottero sono via d’ingresso di funghi agenti di cancri e carie del legno.
lottA
la lotta si basa su un insieme di pratiche diverse che vengono applicate a seconda dei casi. lottA gUIdAtA: è basata sul monitoraggio dell’insetto mediante l’uso di trappole a feromoni sessuali. • Le trappole vanno installate a metà del mese di maggio e si interviene successivamente con prodotti insetticidi nel momento di massimo volo dei maschi. • I prodotti da utilizzare sugli organi legnosi sono insetticidi fosforganici aggiunti a oli bianchi per aumentare la persistenza dei prodotti. lottA CoN PreSeNZA dI dANNo: è una lotta praticata con attacchi già presenti e consiste nell’eliminazione delle larve con diversi sistemi. • Utilizzo di fili di ferro all’interno delle gallerie fino a raggiungere la larva.
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• Utilizzo di insetticidi all’interno delle gallerie larvali e successiva chiusura delle stesse con stucco o altri materiali in modo da eliminarle per asfissia. Questi sistemi non sono sempre efficaci perché le gallerie possono essere numerose con conseguente difficoltà di raggiungere tutte le larve. lottA BIologICA: consiste nell’utilizzo di organismi viventi come alcuni nematodi entomoparassiti che vengono spruzzati all’interno delle gallerie o messi in batuffoli di cotone vicino alle stesse, oppure con l’uso di funghi entomopatogeni (Beauveria bassiana). lottA BIoteCNologICA: utilizzo di trappole a feromoni per le catture massali dei maschi adulti in modo da diminuire progressivamente la popolazione dell’insetto per mancanza di accoppiamenti, di conseguenza ovodeposizioni di uova sterili. Il numero di trappole da installare vanno dalle 5 alle 20 per ettaro a seconda del tipo di infestazione e di piante. 1
1 - trAPPole CoNtro Il rodIlegNo gIAllo
Queste trappole consentono la cattura massale del Rodilegno giallo nei frutteti. e’ possibile fare una cattura massale con le trappole innescate con il feromone. Vanno installate a inizio maggio in numero di 7-8 trappole ad ettaro e devono essere disposte 30-50 cm al di sopra della chioma e nelle zone più aperte. anche in agricoltura biologica sono consigliati degli interventi con il Bacillus thuringiensis var. kurstaki (Biobit DF). Vanno effettuati almeno due trattamenti, all'inizio della schiusura delle uova e dopo 6-8 giorni, per colpire le larve sgusciate successivamente. Gli erogatori di feromone della Zeuzera vanno sostituiti ogni 4-5 settimane.
Bibliografia: FERRARI M.; MARCON E., MENTA A. (1992) - Fitopatologia ed Entomologia Agraria, 448-449. POLLINI A. (1998) - Manuale di Entomologia Applicata, 455-456-457.
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serre - bando -mercati
Il “Decreto del fare” taglia l’accisa sul gasolio da serra Positivo iL PArere esPresso dALLA CoLdiretti suL Provvedimento
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ia libera al taglio dell’accisa sul gasolio da serra, che salva dall’estinzione un settore da primato del Made in Italy in Europa. Ad annunciarlo è la Coldiretti che accoglie positivamente le disposizioni contenute nel decreto legge per il rilancio economico del Paese approvate in Consiglio dei ministri su indicazione del Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo. “siamo molto soddisfatti perché dopo anni di richieste disattese, arriva il provvedimento che darà un significativo respiro ad un settore particolarmente toccato dalla crisi” afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “sul piano politico è decisamente positiva la conferma di orientare le poche risorse disponibili a soggetti professionali che lavorano e vivono di agricoltura, che l’Italia sta anche sostenendo anche a livello comunitario. L’esenzione dell’accisa sul gasolio è fondamentale per la competitività delle imprese italiane che, con oltre 30mila serre posizionate in tutta Italia, producono fiori e piante ornamentali e ortaggi. La nuova norma prevede che “l’accisa sul gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra, cui attualmente si applica la stessa accisa prevista per tutti i prodotti petroliferi destinati agli usi agricoli, pari al 22% dell’accisa ordinaria, viene ridotta a 25 euro per mille litri, a
condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o comunque il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale. La disposizione, che decorrerà dal 1° agosto 2013 e fino al 31 dicembre 2015, intende dare una risposta concreta alla perdita di competitività del settore florovivaistico ed orticolo a causa da un lato, del venir meno delle disposizioni che prevedevano l’esenzione dall’accisa per il gasolio destinato alle serre e, dall’altro, dai continui aumenti dei prezzi dei carburanti con un aggravio dei costi di produzione insostenibili. Il livello di imposizione agevolato sarà applicato sul gasolio per la serricoltura a condizione che le imprese beneficiarie si obblighino a ridurne il consumo, dando così un fattivo contributo al raggiungimento di una maggiore tutela ambientale. Sempre nell’ambito del Decreto del fare è arrivato il via libera al disegno di legge sul contenimento del consumo di suolo e sul riuso delle aree edificate. L’intervento normativo punta alla valorizzazione della terra non edificata e alla promozione dell’attività agricola che sul suolo si svolge o potrebbe svolgersi, anche ai fini di prevenire rischi idrogeologici.
gaL BorBa – aperti nuovi BanDi DeDicati aLLa ricettività Diffusa e turistica
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ell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, Asse IV leader, sono stati pubblicati i bandi riferiti alla Misura 313 2b “Realizzazione di un sistema di piccola recettività diffusa”, Misura 311 “Realizzazione di un sistema di recettività agrituristica” e Misura 121 “Creazione di una rete distributiva tipica”. I Bandi, aperti il 24 giugno 2013, si chiuderanno il 13 settembre 2013. Il Programma di Sviluppo Locale presentato dal GAL Borba, il cui tema strategico unificante è la “costruzione e gestione del comprensorio termale dell’Acquese, della Val Lemme e dell’Ovadese”. Si propone di raggiungere tale obiettivo attraverso l’attivazione di in-
news agricoltura
riLancio economico in agricoLtura
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terventi multisettoriali e integrati negli d’intervento del turismo, economia rurale e patrimonio rurale. Per ciascun ambito, il GAL ha attivato una specifica linea d’intervento, la quale risulta costituita da una misura principale, individuata tra quelle previste dall’Asse 3 del PSR, a cui si collegano altre misure, riferite ad almeno due assi diversi del PSR, che insieme concorrono al raggiungimento dell’obiettivo che la linea d’intervento stessa si propone. Per conoscere tutti i dettagli e le modalità di adesione è possibile consultare il sito: www.galborba.it I tecnici Coldiretti sono a disposizione per eventuali chiarimenti.
inaugurato L’agrimercato a cassine in piazzaLe tatum
Il taglio del nastro e una visione d’insieme del nuovo agrimercato di Campagna Amica che si svolge ogni venerdì pomeriggio in piazzale Tatum a Cassine. un luogo strategico, di passaggio, che garantisce la massima visibilità e possibilità di parcheggio.
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attualità aGricola
[a cura di Fabio Fracchia]
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IL GrUppo di certIFIcazIoNe
as.pro.LeGNo aMBIeNte
Da sinistra Davide Zemide il Presidente As.Pro.Legno Ambiente e a destra Fabio Fracchia Segretario As.Pro.Legno Ambiente
L’
As.Pro.Legno Ambiente, associazione di filiera del pioppo nata dalla Coldiretti, è stata la prima associazione a costituire un gruppo di certificazione PEFC sul pioppo, nel 2006. Ad oggi fanno parte del gruppo 20 aziende con oltre 300 ha di superficie pioppicola collocata in 34 comuni di 5 province, la cui gestione avviene secondo criteri di sostenibilità ambientale.
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o scorso 12 giugno, a Torino, nel corso dell’edizione 2013 del green day, la giornata che Leroy Merlin dedica al tema della sostenibilità, è stato sottoscritto un accordo fra il gruppo francese (quarto operatore mondiale nel settore del bricolage e secondo in europa) ed AS.PRO.LEGNO AMBIENTE ed altre associazioni di pioppicoltori della Provincia di Alessandria certificati per la gestione sostenibile delle proprie piantagioni dal PeFC, il sistema di certificazione per la gestione forestale sostenibile più diffuso al mondo. “Con questa operazione - precisa thomas Bouret,Amministratore delegato di Leroy Merlin Italia - vogliamo stimolare una rete produttiva, offrire ai consumatori prodotti con materie prime da filiera corta, trasformare le coltivazioni arboree piemontesi in un vero volano ambientale ed economico per le realtà locali, obiettivi destinati a trasformarsi in realtà grazie al nostro impegno”.
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I termini dell’accordo L’alleanza prevede che Leroy Merlin sostenga la pioppicoltura certificata italiana e le produzioni di pannelli di compensato realizzati con pioppo certificato secondo lo standard Pefc portando benefici economici e ambientali per le comunità presenti nelle aree certificate. Le iniziative di sostegno permetteranno a Leroy Merlin di approvvigionarsi con materiale proveniente dal Piemonte e di generare una serie di positivi servizi ecosistemici (emissione di ossigeno, assorbimento della co2, filtraggio delle acque), ma non solo: le pratiche gestionali adottate dai pioppicoltori certificati riducono sensibilmente l’inquinamento da fertilizzanti e da pesticidi, cioè il quantitativo di azoto non versato nelle acque e il quantitativo di pesticidi immesso nell’ambiente. Con l’occasione è stato proiettato il cortometraggio Il bosco incantato, uno short-movie che unisce ambiente, territorio
e sociale attraverso la storia comune tra il recupero di un pioppeto e la vita di alcune donne dell’Icam, l’Istituto a Custodia Attenuata per detenute Madri, dove le detenute hanno ultimato la realizzazione pittorica di un pannello sul tema del bosco incantato. Il video, realizzato dalla regista Sara grimaldi, si sviluppa come un viaggio nell’immaginario della natura, per dispiegarsi sulle varie possibilità a cui questa può dar vita. L’albero, ripreso nel periodo invernale e primaverile, diventa metafora e simbolo del percorso di rinascita delle detenute dell’Icam. la rete di leroy merlin Attualmente, Leroy Merlin opera ad oggi 47 punti di vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale per un fatturato di oltre 1 miliardo di euro. Offre lavoro a circa 5.700 collaboratori, per il 99,3% azionisti del Gruppo stesso.
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aGrofarmaci - fiera mercato
[a cura di Alberto Pansecchi]
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Revoche acquisti e impieghi agrofarmaci - SETTEMBRE 2013 NUM. REG.
DATA SCADENZA impiego
TIPO DI UTILIZZO
CRITTAM GD 80
AGROFARMACO
435
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
DIZIRAM 76 WG
11475
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
MEZENE
2173
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
POMARSOL Z WG
1066
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
434
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
TILT 10 EC
5748
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
ROUNDUP QUATTROCENTO
6250
20-09-2013
DISERBANTE
SERENO CENTOVENTI
7677
20-09-2013
DISERBANTE
SILZIR 90
Revoche acquisti e impieghi agrofarmaci - ottobre 2013 AGROFARMACO
NUM. REG.
MOLINAM 72,6 EC
DATA SCADENZA impiego
TIPO DI UTILIZZO
23-10-2013
DISERBANTE
Revoche acquisti e impieghi agrofarmaci - novembre 2013 AGROFARMACO
NUM. REG.
DATA SCADENZA ACQUISTO
TIPO DI UTILIZZO
EQUATION CONTACT
10120
12-11-2013
ANTICRITTOGAMICO
N.B. Le informazioni sulle revoche sopra riportate sono mensilmente estratte da diversi siti disponibili in rete. É possibile vi siano inesattezze o dimenticanze. Si declina ogni responsabilità per errori riconducibili alle indicazioni originarie.
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a cura dionsiGliere Emanuele Sconfienza cclesiastico
Lu-san saLvatore: “riaprite La straDa”
A CoLLoquIo Con IL ConSIgLIere eCCLeSIAStICo
Un dono in totale libertà
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ntro l’anno il Papa buono, Giovanni XXIII, il Papa del Concilio, grazie al riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa di un miracolo attribuito alla sua intercessione, sarà dichiarato Santo. Non comincia certo ad essere santo dal momento della proclamazione, ma santo lo è dal battesimo, come noi. In più la chiesa dichiara la santità eroica delle sue virtù. La canonizzazione sarà contemporanea a quella di Karol Wojtyla, papa Giovanni Paolo II. Sarà una degna conclusione dell’anno della fede insieme alla nuova enciclica scritta da due papi: Benedetto XVI (emerito) e Francesco: Lumen Fidei, la Luce della Fede. Noi sacerdoti, come tutto il popolo cristiano, siamo stati gratificati da grandi e santi papi. Come da santi vescovi, religiosi e laici. Siamo chiamati, come sacerdoti, ad un compito sproporzionato alle nostre capacità umane: far diventare sante tutte le persone a noi affidate. E’ una grazia. Se così non fosse vorrebbe dire che della salvezza di Dio non c’è bisogno: basteremmo noi. E così, diventeremmo atei. Come possiamo far diventare santi i nostri fedeli se non riusciamo a diventare santi nemmeno noi? Serve essere umili, avere fede nel Signore e nella sua Parola, lasciarci guarire, sperimentare personalmente sulla nostra pelle la potenza del sacramento della Riconciliazione. Così anche voi, carissimi lettori, dovete sapere che anche i vostri sacerdoti si confessano. Sanno di essere peccatori e bisognosi come tutti della grazia del Signore. Tutto è molto semplice. La vita cristiana è per tutti, non per grandi fuoriclasse. Come un dono in totale libertà. Abbiamo tutta l’estate per pensarci. Un’estate che vi auguro ricca di frutti spirituali e di soddisfazioni. don Ivo
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Domenica 9 giugno più di trecento persone si sono date appuntamento a Cascine Gaia, tra Lu e San Salvatore, sul punto dove, da ormai oltre due anni, una frana blocca la viabilità tra i due paesi. Una “protesta civile”, organizzata dal Comitato formato dai residenti, che ha inteso far giungere ai vertici dell’amministrazione provinciale un segnale chiaro di come la situazione non fosse più sopportabile. Tante le bandiere gialle di Coldiretti, a testimoniare l’esigenza di poter nuovamente disporre di questa importante arteria stradale anche per il mondo agricolo. La Provincia ha prontamente (finalmente!) recepito il messaggio e i lavori sono immediatamente iniziati. La fine dei lavori è prevista per il 31 ottobre prossimo.
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erranostra a cura di luisa Bo
[pagine a cura di Luisa Bo]
Le piscine negli AgrITurISmI di
Terranostra
Un servizio importante per il turista tra sicurezza e prevenzione
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assimo Curone dell’Agriturismo montegualdone di Sarezzano, Fabio Semino dell’agriturismo Casa Castellini di Garbagna, Stefania Grandinetti dell’Agriturismo le Piagge di Ponzone, Roberto Miragliotta dell’Agriturismo Amarant di Bergamasco, Marco Fontana dell’Agriturismo la Battignana di San Sebastiano Curone, sono loro i provetti Bagnini di Terranostra che hanno partecipato al programma formativo della Scuola Nazionale di Salvamento e che, durante la festa finale svoltasi lo scorso 13 giugno all’agriturismo Amarant di Bergamasco, hanno ricevuto il Brevetto di Abilitazione professionale di Bagnino di salvataggio valido nelle piscine. Terranostra Alessandria, infatti, attraverso l’interessamento di Giuliano Lumachi e Omar Zuffo della sezione di Alessandria Scuola Nazionale di Salvamento ha partecipato, nell’ottica sempre, di dare un servizio migliore alle aziende associate. Lo scorso inverno all’organizzazione di un corso per bagnini, in attesa di sviluppi normativi che, hanno “riscaldato” il settore dal maggio 2012 sino alla deroga ufficiale, riportata dalla circolare esplicativa della Direzione Sanità dell’aprile scorso. In attuazione, infatti della disciplina interregionale delle piscine comunemente conosciuta come Accordo Stato Regioni del 16/01/2003 e relativa agli aspetti igienico-sanitari di costruzione, manutenzione e vigilanza delle piscine ad
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uso natatorio, in merito alle piscine agrituristiche, viene dato spazio alle Regioni di normare e, con proprii atti specifici, individuando peculiari modalità applicative delle esigenze di sicurezza, di igiene e sanità pubblica. L’art.50 della L.R. n.5/2012 emanata lo scorso anno dalla Regione Piemonte aveva introdotto l’assenza dell’assistente bagnanti in strutture turistico recettive, se non ritenuto necessario ma, non essendo chiara la norma, la stessa Regione ha emesso, lo scorso aprile, una circolare al fine di uniformare l’attività di vigilanza. In particolare è stato ribadito che l’assistente bagnanti non è una figura obbligatoria per le vasche con superficie inferiore o uguale a 100 metri quadri e altezza massima dell’acqua inferiore o uguale a 1,40 metri oltre alla deroga per gli impianti natatori agrituristici, dei servizi ad uso esclusivo della piscina in quanto, i clienti utilizzano docce e servizi igienici in dotazione agli alloggi. Resta comprensibilmente obbligatoria la doccia con vaschetta lavapiedi e, all’entrata della stessa, un cartello ben visibile con il quale si comunicano agli utenti le fasce orarie di apertura della piscina, l’assenza dell’assistente bagnanti e l’obbligo di accompagnare i minori di anni dodici, oltre ad altre indicazioni operative. Sempre nell’ottica di un continuo aggiornamento e ben consapevoli che le piscine, se non ben gestite sono un ricettacolo di malattie, le aziende agrituristi-
che di Terranostra hanno partecipato al seminario lo scorso 25 giugno, organizzato dalla d.ssa Brezzi dell’ASl di Alessandria Servizio Igiene e Sanità Pubblica, sulla “Valutazione dei rischi da agenti chimici, microbiologici e fisici delle piscine:obblighi del gestore” nell’ottica di un continuo miglioramento della sicurezza e della prevenzione. La piscina in agriturismo è un servizio importante, che le aziende agricole di Terranostra offrono ai turisti ospiti, a completamento di un soggiorno che si fonda principalmente sull’enogastronomia, in un provincia splendida ma, dove in estate imperversano l’afa e le zanzare e, di un tuffo almeno in vacanza, non si può proprio fare a meno.
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camPaGna amica
psr 2007-2013 AnChe in vAL CerrinA APerto iL bAndo deL GAL
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L’AGriturismo di CAmPAGnA AmiCA
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hiuderà il prossimo 13 settembre il Bando del Gruppo di Azione Locale (GAL) “Basso Monferrato Astigiano” in applicazione del programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 inserito nella Linea di Intervento 4, Sviluppo e consolidamento del turismo rurale, che si propone di creare e consolidare una rete di operatori turistici, duratura nel tempo capace di supportare la commercializzazione dell’offerta anche tramite la costruzione e la vendita di pacchetti turistici integrati. Il programma si rivolge ai seguenti ambiti di diversificazione: agriturismo, artigianato avente carattere di tipicità, servizi educativi, sociali e per il tempo libero, e gestione delle reti turistiche locali. Tra i suddetti ambiti di diversificazione il presente bando intende pertanto privilegiare la riqualificazione, il miglioramento dell’offerta delle attività agrituristiche, con l’obiettivo di: • incrementare la ricettivita • l’organizzazione di labora-
tramite la dotazione di camere e servizi, l’allestimento di aree attrezzate per camper e per campeggio;
estate aLL’orto campo estivo 2013
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in cascina fino aL 2 agosto
a Cascina Orto nasce come azienda agricola a conduzione biologica e si sviluppa come agriturismo, promuovendo i valori del rispetto della terra, dei ritmi della natura e del buon cibo sano. Nel corso dell’estate 2013 e più precisamente sino al 2 agosto, l’azienda di Thea Frandino sarà teatro di un campo estivo, dando ai bambini la possibilità di esprimersi e muoversi liberamente nel verde. I bambini, seguiti da Cristina, Bruna e Simona, potranno giocare nel bellissimo spazio aperto e fare esperienze della vita e del lavoro nella Cascina.Verranno accompagnati nel pollaio a conoscere le galline e raccogliere le uova; oppure nell’orto dove potranno osservare direttamente la crescita delle piante e la vita dell’orto stesso. Al gioco libero si alterneranno attività corporee e attività artistiche manuali: acquarello, disegno, creta; piccolo artigianato con materiali di recupero e tutto ciò che il
bimbo stesso reperirà in natura, ma anche fotografia, imparare a costruire uno spaventapasseri, scrittura e poesia, canto e suono con tamburi e altri strumenti; il tutto a contatto con la natura. I campi sono aperti ai bambini dai 4 agli 11 e dagli 11 ai 14 anni. Se interessati visitare il sito www.cascinaorto.com
Per info e prenotazioni chiamare: “Cascina Orto” di Tea Frandino Cascina Orto 17, 15060 Pasturana (AL) - Italia Tel/fax +39 0143-58215 Cell +39 339-5467365 www.cascinaorto.com info@cascinaorto.com www.facebook.com/CascinaOrto
LA RICETTA DEL MESE
TONNO di CONIGLIO
Ingredienti per 6 persone • coniglio di circa 1,2 kg • foglie di salvia • 8 spicchi d’aglio • una cipolla • una carota • una costa di sedano • erbe aromatiche, alloro, rosmarino, prezzemolo • 2 chiodi di garofano • olio d’oliva • sale • pepe
• favorire la conoscenza del territorio e del paesaggio tramite l’allestimento di itinerari naturalistici e percorsi didattici in azienda; • favorire la conoscenza delle produzioni locali tramite l’allestimento di aree espositive; • favorire la conoscenza della cultura e delle tradizioni locali tramite;
tori dedicati alla cucina locale, alle tradizioni artigianali, implementare la dotazione di servizi accessori connessi ad attivita ricreative per bambini, attivita sportive e di fitness;
• favorire l’organizzazione di attivita educative (previa iscrizione all’albo delle fattorie Didattiche); • favorire la diffusione sul territorio dell’informazione turistica tramitel’allestimento di punti informativi (informatici, teche con strumenti cartacei).
Possono partecipare al Bando le aziende agricole ubicate nei seguenti comuni della Provincia di alessandria: alfiano natta,Villadeati, odalengo Piccolo, castelletto Merli,altavilla M.to, camagna, cuccaro, Fubine, ottiglio, sala M.to. l’aiuto verrà erogato sotto forma di contributo in conto capitale calcolato sulla spesa ammessa. non verranno finanziati interventi e acquisti realizzati in data precedente alla presentazione della domanda. Il contributo pubblico sarà pari al 40% dell’investimento complessivo nel rispetto del limite del “de minimis”(*) (Reg. ce n.1998/2006), con possibilità di erogazione di anticipi secondo la percentuale massima prevista dalla normativa, previa stipula di idonea fideiussione pari al 110% dell’importo anticipato. Investimento max complessivo ammesso è €80.000,00, il minimo €15.000,00. Per informazioni e consulenza in merito alla documentazione e alla presentazione della domanda rivolgersi all’Ufficio di cerrina 0142-943800.
iL cucco di Bagnasco Serena Cascina Fossa del Cucco 15070 Casaleggio Boiro (AL) Tel.0143-877407 www.agriturismoilcucco.it - agricucco@libero.it
È una ricetta tipica del Monferrato, che si consuma fredda soprattutto in estate. Il coniglio lessato e lasciato a macerare nell’olio diventa tenerissimo e dura molto a lungo. In passato, infatti, quando nelle cascine venivano macellati i conigli, non esistendo i frigoriferi venivano studiate ricette varie per conservare più a lungo la carne. Preparazione tagliare la cipolla, la carota e il sedano a cubetti e unirli all’acqua in una pentola, insieme ai chiodi di garofano, agli aromi e al pepe. Far bollire per circa mezz’ora e salare. nel frattempo lavare e pulire bene il coniglio. Metterlo a cuocere nella pentola finchè sarà molto tenero. Quando il coniglio sarà cotto, lasciarlo raffreddare e spolparlo cercando di ottenere dei pezzi regolari e non troppo piccoli. sbucciare gli spicchi d’aglio, lavare e asciugare la salvia. Versare un pò d’olio in un barattolo di vetro, fare uno strato di coniglio, mettere qualche foglia di salvia e alloro e qualche spicchio d’aglio lasciato intero, aggiungere altro olio e continuare ad alternare gli strati fino alla fine del vaso di vetro. lasciare riposare in frigorifero per almeno un giorno prima di mangiarlo.
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ePaca
[a cura di Marino Ravera]
coNtrIBUtI prevIDeNzIaLI 2013 ColtivAtori Diretti, MezzADri, Coloni, iAP
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l Patronato EPACA comunica in sintesi le novità di quest’anno per quanto riguarda la misura dei contributi previdenziali dovuti, da coltivatori diretti, mezzadri e coloni, e imprenditori agricoli: Il reddito medio convenzionale a cui deve essere applicata la corrispondente aliquota del 22%, ridotta al 19,60 per le zone agevolate, è stato stabilito in 53,13 Euro giornalieri (lo scorso 2012 era pari a euro 52,45). Conferma della quota capitaria per indennità di maternità a €.7,49; INAIL: la quota pro capite, è stata confermata nella stessa misura del 2012, vale a dire €.768,50 per zone normali, e €.532,18 per zone montane e svantaggiate. Addizionale INAIL: Il Decreto del 23 luglio 2012 emanato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, ai fini della copertura degli oneri relativi al “danno biologico”, ha determinato l’addizionale sui contributi assicurativi agricoli per
AVVISI, modAlItà dI PAgAmeNto e SCAdeNZe
I contributi dovranno essere pagati mediante modello F24. Come già avvenuto nello scorso 2012 i titolari di azienda riceveranno unicamente un avviso contenente gli importi dovuti, non saranno quindi inviati i modelli per il pagamento per la stampa dei quali consigliamo di rivolgersi ai nostri uffici muniti dell’avviso ricevuto dall’INPS. -Le scadenze sono le seguenti: 1a rata 16 luglio 2013; 2° rata 16 settembre 2013; 3° rata 18 novembre 2013; 4° rata 16 gennaio 2014. -Le fasce nelle quali sono collocate le aziende agricole dipendono dall’entità del reddito agrario dei terreni coltivati, la legislazione vigente prevede: Fascia 1: fino a €. 232,40; Fascia 2: oltre €. 232,40 fino a €. 1032,91; Fascia 3: oltre €. 1032,91 fino a €. 2.324; Fascia 4: oltre €. 2.324.
l’anno 2011 nella seguente misura: • aumento del 5,46% zone pianura; • aumento del 3,78% zone agevolate. L’INPS, quale ente preposto alla riscossione dei contributi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali, provvederà al recupero del predetto contributo, che tradotto in cifre sarà dovuto nelle seguenti misure per ciascuna unità iscritta: Anno
zone pianura €.
zone svantagg. (collina e montagna) €.
2011
12,30
8,51
Il recupero sarà posto in riscossione con i mod. F24 unitamente ai contributi dovuti per l’anno 2013.
Di seguito pubblichiamo le tabelle riportanti gli importi dei contributi stabiliti per il 2013 con aliquota intera, e ridotta per soggetti coltivatori diretti ultrasessantacinquenni, comprensive di tutte le voci contributive, evidenziando tuttavia che per alcune aziende vi può anche non essere esatta corrispondenza per varie situazioni personali che determinano riduzioni di aliquota. Da ultimo l’EPACA ricorda: la mancata ricezione dell’avviso di pagamento, non costituisce giustificazione al mancato pagamento dei contributi. Chi non lo ricevesse è tenuto a richiederne copia all’INPS in tempo utile (ci si può rivolgere all’ePaca), per provvedere ai versamenti entro le scadenze; In caso di inesattezze per quanto riguarda i carichi contributivi imposti dall’INPS è possibile provvedere ad una ristampa dei modelli, mentre in nessun caso si devono utilizzare modelli F24 compilati manualmente. In caso di crediti fiscali derivanti dalla dichiarazione dei redditi 2012 o precedenti è possibile effettuare la cosiddetta compensazione, totale o parziale di detti crediti con i contributi previdenziali.
ColtIVAtorI dIrettI Cm ColoNI - CONTRIBUZIONE ANNO 2013 FASCIA
Zone normali (pianura)
Zone agricole svantaggiate e montane
______
2013
2013
1
2.700,81
2.265,57
2
3.308,62
2.807,07
3
3.916,43
3.348,57
4
4.524,23
3.890,08
ImPreNdItorI AgrIColI - CONTRIBUZIONE ANNO 2013
30
FASCIA
Zone normali (pianura)
Zone agricole svantaggiate e montane
______
2013
2013
1
1.932,31
1.733,39
2
2.540,12
2.274,89
3
3.147,93
2.816,39
3.755,73 4 Nota: Gli imprenditori agricoli non sono soggetti al pagamento della quota INAIL
3.357,90
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ePaca
FASCIA
Zone normali (pianura)
Zone agricole svantaggiate e montane
______
2013
2013
1
1.738,40
1.402,62
2
2.042,30
1.673,37
3
2.346,21
1.944,12
4
2.650,11
2.214,87
news agricoltura
ColtIVAtorI dIrettI Cm ColoNI ultrasessantacinquenni - CONTRIBUZIONE ANNO 2013
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Il PAtroNAto ePACA rAmmeNtA Che... • Chi è in possesso di pensione diretta nella gestione CD/CM ed è iscritto negli elenchi dei coltivatori diretti, essendo soggetto al pagamento dei relativi contributi previdenziali INPS, può richiedere se ha compiuto i 65 anni di età, la riduzione del 50% di tali contributi, mantenendo valida a tutti gli effetti, la qualifica professionale di coltivatore diretto; • Chi versa contribuzione agricola in qualità di coltivatore o imprenditore e sia già tito-
lare di pensione può richiedere il supplemento di pensione a cadenza quinquennale;
entro 90 giorni dalla data in cui si è verificata;
• Il supplemento di pensione in caso di contribuzione versata quale ultra sessantacinquenne sarà calcolato su tale ridotta contribuzione;
• Nell’ambito dei lavoratori autonomi, la titolarità di una pensione non costituisce mai motivo di esclusione o esonero dal pagamento dei contributi previdenziali.
• ogni variazione, in aumento o in diminuzione del reddito agrario, deve essere comunicata all’Inps
Per maggiori informazioni gli interessati possono rivolgersi agli uffici EPACA Coldiretti.
coltivatori diretti/Iap I
l Patronato Epaca ricorda che la Legge 233/90 stabilisce che il termine entro il quale occorre effettuare l’obbligatoria dichiarazione di variazione per i coltivatori e gli imprenditori agricoli è fissato in 90 giorni dalla data nella quale si è determinata la variazione stessa. Si devono intendere come variazioni gli aumenti o diminuzioni delle superfici e delle colture praticate, nonché quelle relative alla posizione lavorativa dei componenti del nucleo familiare, riferite sia alle nuove iscrizioni, che alle cancellazioni dagli elenchi ai fini previdenziali INPS. Le dichiarazioni di variazione si possono presentare tramite il nostro Patronato e de-
C
DiCHiArAzioni Di vAriAzione e nUovA iSCrizione
vono sempre essere firmate dal titolare d’azienda, insieme alla documentazione probante la decorrenza della variazioni, come ad esempio: copia rogiti acquisto o vendita terreni e/o contratti di affitto, certificazioni attestanti l’inizio o la cessazione di attività lavorative. Si sottolinea l’importanza del rispetto della scadenza, poiché in caso contrario è prevista l’applicazione di sanzioni con l’applicazione di somme aggiuntive e interessi, nel caso in cui la variazione determini una maggiore contribuzione con decorrenza retroattiva che va oltre i 90 giorni dalla data in cui è stata presentata l’istanza. Si ricorda altresì che anche in caso di una nuova iscri-
zione in qualità di titolare di azienda negli elenchi dei coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, occorre il rispetto dello stesso termine per non incorrere in analoghe sanzioni. In particolare è opportuno sottolineare per tutti coloro che richiedono la qualifica di IAP al Comune, che è sempre necessario, poiché obbligatorio, predisporre ed inoltrare denuncia aziendale anche all’INPS per il pagamento dei contributi previdenziali nella relativa gestione pensionistica. Per maggiori informazioni gli interessati possono rivolgersi agli uffici ePaca coldiretti.
a LUGLIo paGaMeNto della QUattorDIcesIMa 2013
on la mensilità di luglio è stata pagata dall’INPS anche la quattordicesima mensilità 2013. Riteniamo utile ricordare quali sono le tre condizioni stabilite dalla legge per averne diritto; la prima è costituita dall’età (aver compiuto 64 anni), la seconda dal reddito, la terza dal numero dei contributi versati a suo tempo per la pensione. La quattordicesima non sempre viene pagata in egual misura ad ogni pensionato poiché la legge ha stabilito che se la pensione deriva da lavoro dipendente il pagamento sarà effettuato nelle misure seguenti: •336€ se i contributi versati per la pensione non superano 15 anni; •420€ se i contributi superano i 15 anni ma non i 25; •504€ se i contributi risultano superiori a 25 anni.
Per chi è invece in pensione con i contributi da lavoratore autonomo le condizioni sono leggermente diverse, spettano infatti i seguenti importi: •336€ se i contributi versati per la pensione non superano 18 anni; •420€ se i contributi superano i 18 anni ma non i 28; •504€ se i contributi risultano superiori a 28 anni.
Come detto sopra occorre anche verificare i redditi dei soggetti in possesso dei requisiti, poiché l’importo aggiuntivo potrebbe non spettare oppure spettare solo parzialmente se i redditi superano un certo limite, che la legge ha stabilito essere pari a €9.660,89 + l’importo spettante in base ai contributi versati, ad esempio nel caso dei 15 anni di versamenti il limite da non superare sarà pari a 9.996,89€, la differenza tra tale importo e il reddito posseduto, costituirà la somma dovuta al pensionato (entro il limite dell’importo massimo spettante). I redditi sono personali e non familiari. Dobbiamo inoltre richiamare l’attenzione sulle seguenti particolarità: i redditi di riferimento sono quelli dell’anno 2013, ciò significa che l’INPS ha pagato l’importo aggiuntivo senza conoscere l’effettivo ammontare dei redditi che come noto sono stati solo di recente, riportati in dichiarazione dei redditi tuttavia tale controllo potrà essere effettuato presumibilmente il prossimo anno 2014 e da esso potranno derivare le eventuali richieste di restituzione delle somme ora percepite, se il limite di reddito risulterà superato.
AtteNZIoNe Può verificarsi che non tutte le quattordicesime siano state calcolate nell’esatta misura spettante in base ai contributi versati, infatti mentre è poco probabile che chi percepisce 504€ possa essere oggetto di conteggi errati, è invece al contrario possibile che per le fasce intermedie (336 o 420€) non tutti i contributi siano stati regolarmente conteggiati ai fini pensionistici. In tali casi il controllo non solo è possibile, ma semplice e rapido, con un estratto contributivo, dove si possono rilevare il numero dei contributi accreditati per la pensione, invitiamo perciò gli interessati a presentarsi presso gli uffici Epaca Coldiretti, dove immediatamente (grazie al collegamento telematico epaca InPs) potranno ottenere e verificare la propria situazione contributiva e se del caso fare una apposita istanza di ricostituzione della pensione, finalizzata al ri calcolo della 14° mensilità.
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news agricoltura
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attualità aGricola
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na struttura moderna e dinamica, specializzata nel credito e nella finanza d’impresa in agricoltura. É questo CreditAgri Italia, vero punto di riferimento su tutto il territorio nazionale per favorire l’accesso al credito, sostenendo e incentivando la pianificazione di investimenti nel settore agricolo e agroalimentare. CreditAgri Italia è una cooperativa di garanzia fidi costituita per offrire assistenza e consulenza tecnico-finanziaria in agricoltura, che si occupa in modo specialistico di credito agrario e finanza d’impresa, a vantaggio delle imprese agricole e agroalimentari. Opera attraverso una rete di professionisti chiamati a valutare al meglio ogni progetto, fornendo il supporto per una corretta pianificazione degli investimenti a misura di ogni realtà. Attraverso la contrattazione con gli istituti bancari e le società di leasing, CreditAgri è in grado di mettere a disposizione prodotti e servizi appositamente pensati per rispondere alle esigenze delle imprese appartenenti al mondo dell’agroalimentare, ai Consorzi Agrari e alle cooperative, favorendo l’accesso al credito (ordinario e agevolato) e incentivando lo sviluppo attraverso prodotti dedicati e un servizio di accompagnamento e consulenza personalizzata. Per ottenere questi risultati, CreditAgri Italia svolge attività di formazione e informazione in ambito finanziario e ricopre il ruolo di “catalizzatore” delle esigenze imprenditoriali; concorda con
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le imprese le azioni per una migliore gestione finanziaria; pianifica, insieme all’imprenditore, il reperimento e il miglior utilizzo delle fonti finanziarie; definisce e stipula accordi quadro con le banche finalizzati ad attivare un ampio sistema di partenariato con prodotti dedicati e in esclusiva; fornisce alle banche informazioni certe e certificabili relative alla situazione economica e patrimoniale dell’impresa agricola, valorizzandone le caratteristiche; condivide con le banche una corretta chiave di lettura delle imprese agricole attraverso un modello di valutazione del credito condiviso; veicola l’utilizzo di fondi pubblici di garanzia. La Carta dei Servizi di CreditAgri è molto ricca e propone: il rilascio di garanzie collettive; la progettazione economica e finanziaria degli investimenti, con redazione di “business plan” secondo lo schema elaborato col Consorzio Abi Patti Chiari; studi per il miglior reperimento e utilizzo delle fonti finanziarie; l’accesso al credito bancario, attraverso processi e prodotti dedicati; la ristrutturazione del debito e interventi di riequilibrio finanziario; credito e finanza per la cooperazione; l’allestimento di “Credit Corners” presso i Consorzi aderenti ai Consorzi Agrari d’Italia; piani aziendali per l’accesso alle misure di intervento del Piano di Sviluppo Regionale; una convenzione Ismea-Sgfa, per interventi di subentro in agricoltura, leasing immobiliare per acquisto agevolato di terreni agricoli, partecipazione nel
capitale di rischio e rilascio di garanzie pubbliche Sgfa. Inoltre, CreditAgri Italia si propone per finanziamenti dedicati al mondo dei giovani, delle donne, degli agriturismi di Terranostra, delle aziende e delle botteghe di Campagna Amica, dei Consorzi aderenti ai Consorzi Agrari d’Italia. Vasta e variegata la lista dei prodotti a cui si può accedere attraverso CreditAgri: dai conti correnti dedicati, all’anticipo dei contributi Pac e Psr; dai finanziamenti per la conduzione, al consolidamento delle passività pregresse; dall’acquisto di capi di allevamento e attrezzature agricole, ai finanziamenti per impianti di vigneto e frutteto; dai prestiti per eventi straordinari legati a calamità, ai mutui agrari; dai mutui legati ai Piani di Sviluppo Rurale, ai finanziamenti per la multifunzionalità e per l’agroenergia. Il tutto a tassi e condizioni, in convenzione con le banche, in linea con le migliori condizioni di mercato. I tassi, determinati in base a indicatori economici, sono variabili nel tempo e sono rilevabili dai fogli informativi a disposizione del pubblico presso le sedi di CreditAgri Italia. Per info contattare emanuele sconfienza, referente provinciale di creditagri Italia, presso la sede di corso crimea 69, in alessandria, telefonando ai numeri: 335-7536017 o 0131-235891, oppure inviando una e-mail a: emanuele.sconfienza@creditagri.com
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scadenze aGosto-settembre
[a cura di Daniela Colombini]
15 2013 agosto
20 agosto 2013 20 agosto 2013
20agosto 2013 20 2013 20 agosto 2013 26 agosto 2013 agosto
settembre
2 2013 settembre 15 2013 settembre
16 2013
16 2013 settembre 16 2013 settembre 16 2013
settembre
settembre
25 2013 settembre 30 2013 settembre 30 2013
ImPoStA
AdemPImeNtI
SoggettI oBBlIgAtI
IVA
Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione
soggetti passivi IVA
IVA
Liquidazione e versamento dell’IVa a debito del mese di luglio 2013
Contribuenti IVA mensili
IVA
Liquidazione e versamento dell’IVa a debito del 2° trimestre 2013
Contribuenti IVA trimestrali
ritenute alla fonte
Versamento ritenute alla fonte su: • redditi di lavoro dipendente e assimilati • redditi di lavoro autonomo • provvigioni • corrisposti nel mese precedente
Soggetti operanti in qualità di sostituto d’imposta
IVA
Comunicazione in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente
Contribuenti IVA che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali
redditi
Versamento delle imposte sui redditi (IRPeF) e dell’IRaP: saldo 2012 e primo acconto 2013 con maggiorazione 0,4%
Persone fisiche e società soggetti agli studi di settore che compilano il modello Unico 2013
IVA
Invio telematico elenchi IntRastat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente
Operatori intracomunitari con obbligo mensile
IVA
Comunicazione dei dati delle operazioni intercorse nel mese di luglio 2013 nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio negli stati o territori black list
Contribuenti IVA
IVA
Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione
soggetti passivi IVA
IVA
Liquidazione e versamento dell’IVa a debito del mese di agosto 2013
Contribuenti IVA mensili
ritenute alla fonte
Versamento ritenute alla fonte su: • redditi di lavoro dipendente e assimilati • redditi di lavoro autonomo • provvigioni • corrisposti nel mese precedente
news agricoltura
SCAdeNZA
Aa
Soggetti operanti in qualità di sostituto d’imposta
IVA
Comunicazione in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente
Contribuenti IVA che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali
ImU
Versamento acconto Imu su terreni, fabbricati rurali e abitazioni principali (salvo riforma fiscale)
Contribuenti proprietari di immobili
IVA
Invio telematico elenchi IntRastat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente
Operatori intracomunitari con obbligo mensile
IVA
Comunicazione dei dati delle operazioni intercorse nel mese precedente o trimestre precedente nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio negli stati o territori black list
Contribuenti IVA
redditi
Presentazione in via telematica delle dichiarazioni dei redditi, Unico 2013, relative all'anno 2012 e delle dichiarazioni Irap 2013
Contribuenti persone fisiche, ditte individuali e società
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news agricoltura
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Lutti Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti, che sono passati da questo mondo a Te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen. ✟ 08/04/1957 - 06/07/2013 ✟
Sentite condoglianze da parte della Coldiretti alle famiglie SossoNosengo per la scomparsa del caro
MARIO socio di Conzano
La Dirigenza e la Struttura della Coldiretti Provinciale di Alessandria si stringono alla famiglia Adorno per la scomparsa dell’indimenticabile
Cav. GIUSEPPE
ADORNO
✟ 26/07/1927 - 16/06/2013 ✟
✟ 09/10/1950 - 14/06/2013 ✟
Porgiamo le nostre sentite condoglianze alla famiglia Guasco, per la perdita del caro
wALTER socio di Casale Monferrato
✟ 08/03/1938 - 14/06/2013 ✟
La Federazione Coldiretti esprime cordoglio alla famiglia Pallavicino per la perdita del caro
Coldiretti si unisce al dolore della famiglia Trevisanutto, per la scomparsa del caro
PIETRO
GINO
socia di Valmacca
associato residente a Milano
Storico Presidente della Federazione ✟ 05/03/1941 - 18/05/2013 ✟ ✟ 16/02/1926 - 30/05/2013 ✟ Coldiretti si unisce al dolore delle famiglia Ballarino, per la perdita della cara
SECONDINA socia di Terruggia
La Coldiretti Alessandria è particolarmente vicina alla famiglia Castellaro per la scomparsa del caro
Porgiamo le nostre sentite condoglianze alla famiglia Accatino, per la perdita del caro
RENZO
PIETRO
socio di Mirabello Monferrato ✟
✟ 23/12/1927 - 07/06/2013 ✟ La Federaziona Provinciale partecipa al dolore della famiglia Ferraris, per la scomparsa del caro
GIOVANNI
socio di Rosignano
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✟ 28/09/1919 - 03/06/2013 ✟
Coldiretti e l’Associazione Agrimercato sono vicine a Roberto e alla famiglia Robotti, per la scomparsa del caro papà
LEOPOLDO
socio di Villa del Foro
socio di Camagna Monferrato
✟ 23/11/1919 - 20/06/2013 ✟
Coldiretti porge le sue sentite condoglianze a Franco e Carla per la perdita della cara mamma
NELIDA MERLI socia di Felizzano
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