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COLDIRETTI
ALESSANDRIA Anno 70° numero 5 - 21 MAGGIO 2023
Prodotti da laboratorio: dopo carne arriva latte sintetico. Non chiamatelo cibo!
Peste dei cinghiali: Coldiretti ha incontrato il nuovo Commissario Straordinario
Patronato Epaca. Incrementate le pensioni minime, corrisposti anche gli arretrati
REGISTRO ELETTRONICO DEI TRATTAMENTI VETERINARI:
CASCINA PULITA AL FIANCO DEGLI ALLEVATORI PER IL RECUPERO DEI FLACONI DI MEDICINALI
In seguito all’entrata in vigore del registro elettronico dei trattamenti veterinari, gli allevatori italiani si sono trovati ad affrontare alcune novità, prima fra tutte l’obbligo di segnalare sul registro elettronico le date di inizio e fine trattamento entro 48h dalle somministrazioni. Oltre a ciò, gli allevatori sono tenuti ad utilizzare il contenuto dei flaconi di medicinali entro e non oltre 28 giorni dall’apertura, indicata sul registro elettronico. Dal momento dell’apertura, i flaconi devono obbligatoriamente essere custoditi in un armadietto chiuso a chiave e sono da considerarsi rifiuto una volta trascorsi i 28 giorni; di conseguenza, devono essere smaltiti correttamente entro 3 o al massimo 12 mesi, nel rispetto della normativa.
L’obiettivo della normativa è quello di migliorare e digitalizzare il monitoraggio dei consumi dei farmaci veterinari e assicurare che i medicinali utilizzati siano sempre efficaci a garanzia dello stato di salute dell’animale, della qualità dei prodotti che ne derivano e, di conseguenza, della salute dei consumatori.
Per questo motivo, Cascina Pulita ha incrementato i propri processi di ritiro dei rifiuti, fornendo un supporto pratico ed efficiente agli allevatori. Infatti, con lo sviluppo del servizio di micro-raccolta porta a porta dedicato, le aziende clienti non accumuleranno i rifiuti legati a farmaci aperti e scaduti, che saranno invece ritirati da Cascina Pulita e recuperati negli impianti autorizzati.
La soluzione alla gestione di questo particolare tipo di rifiuto rappresenta un ulteriore passo avanti nel settore, puntando contestualmente alla completa circolarità dei rifiuti grazie al processo di recupero a cui Cascina Pulita potrà avviare i flaconi.
TRATTAMENTI VETERINARI: LA NUOVA NORMATIVA
Dal 28 gennaio 2022 è obbligatorio segnare sul registro elettronico dei trattamenti la data di inizio e di fine trattamento.
Se non utilizzato al massimo entro 28 giorni dalla somministrazione, il prodotto e il suo flacone diventano rifiuto per legge.
In quanto rifiuto, il flacone e il suo contenuto devono essere smaltiti entro 3 o 12 mesi, in base al volume di rifiuti prodotti.
Cascina Pulita mette a disposizione il servizio di raccolta dei flaconi contenenti prodotto al loro interno. Per saperne di più, contattare:
SMALTIMENTO ENTRO 3 O 12 MESI
ALESSIO FRATTINI | Tecnico Commerciale Area Piemonte | tel. 329 63 88 102 REGISTRO ELETTRONICO DI SOMMINISTRAZIONE FARMACO SOMMINISTRATO E NON TERMINATO 28 gg
SUL PROSSIMO NUMERO DI SUL PROSSIMO NUMERO DI
"AGRICOLTURA ALESSANDRINA" "AGRICOLTURA ALESSANDRINA"
Al momento di andare in stampa si è appena conclusa l'Assemblea Elettiva Provinciale che ha visto la conferma al vertice di Coldiretti Alessandria di Mauro Bianco
Speciale Assemblea Speciale Assemblea Elettiva Provinciale Elettiva Provinciale
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Sul prossimo numero uno Speciale dedicato all'Assemblea e al Consiglio Direttivo
4 PRODOTTI DA LABORATORIO, DOPO LA CARNE ARRIVA ANCHE IL LATTE
6 AMBIENTE, LA SCIENZA CONFERMA, CARNE SINTETICA INQUINA 25 VOLTE DI PIÙ
12 PESTE DEI CINGHIALI, COLDIRETTI HA INCONTRATO IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
14 NOCCIOLE, STRATEGIE DI “ARIDOCOLTURA” PER AFFRONTARE IL CLIMATE CHANGE
16 TURISMO, CASALE, ACQUI E OVADA “CITTÀ DEL VINO 2024”. GRANDE OPPORTUNITÀ
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SETTORE FISCALE, RETTIFICA IVA. QUALE REGIME SCEGLIERE PER L’AZIENDA?
GIOVANI IMPRESA, LA PAC ENTRA IN CLASSE ALL’ISTITUTO ‘LUPARIA’ DI ROSIGNANO
23 TERRITORIO, AL GIRO D’ITALIA HANNO VINTO SPORT, BIODIVERSITÀ E AGROALIMENTARE
27 EPACA, INCREMENTATE LE PENSIONI MINIME. CORRISPOSTI ANCHE GLI ARRETRATI
30 LA RIFLESSIONE, “LA PIÙ ALTA FORMA DI CARITÀ”
31 MERCATINO
3 Sommario
n.1 - Gennaio 2023
Nei prodotti a base cellulare si utilizzano ormoni vietati negli allevamenti europei dal 1996
PRODOTTI DA LABORATORIO: DOPO LA CARNE
ARRIVA ANCHE IL LATTE SINTETICO. NON CHIAMATELO CIBO!
Dopo la carne e il pesce in provetta arriva anche il latte sintetico con Israele che si appresta a diventare uno dei primi paesi al mondo a vendere veri e propri prodotti lattiero caseari senza mucche.
L’allarme arriva da Coldiretti e Filiera Italia che durante l’importante rassegna Tuttofood ha lanciato con Assica, Assolatte, Unaitalia e Assocarni la prima alleanza contro l’assalto del cibo sintetico alle tavole mondiali e a comparti strategici del vero Made in Italy agroalimentare, dalla carne ai salumi, dal latte ai formaggi, in occasione del convegno su “I rischi del cibo sintetico” nell’ambito della più importante fiera dell’agroalimentare in Italia a Milano.
All’incontro ha preso parte anche una numerosa delegazione di Coldiretti Alessandria che, con il Presidente Mauro Bianco e il Direttore Roberto Bianco, ha ascoltato e
condiviso le forti preoccupazioni per i pericoli che arrivano dai prodotti di laboratorio che vogliono spacciare per cibo e per la sopravvivenza della Fattoria Italia che vale oggi 55 miliardi di euro e rappresenta uno dei fiori all’occhiello del tricolore a tavola.
Un Frankenstein food che, secondo l’indagine Tecnè, viene nettamente bocciata dagli italiani con il 72% dei cittadini che non mangerebbe la carne sintetica ottenuta in bioreattori e solo il 18% la proverebbe mentre il 10% non sa e ha quindi bisogno di più informazioni.
Il ministero della Sanità di Israele ha, infatti, concesso alla società Remilk, che sta già producendo su scala industriale in diverse aree del mondo, di vendere al pubblico i suoi prodotti lattiero caseari nati in laboratorio senza aver mai visto neppure l’ombra di una mucca usando il gene della proteina del latte e inserendolo in bioreat-
tori per la crescita accelerata con un processo simile a quello usato un po’ per tutti gli alimenti creati in laboratorio, o “a base cellulare” come suggerito da Fao e Oms.
“La verità è che non si tratta di cibo ma di un prodotto ingegnerizzato, con processi di lavorazione molto più simili a quelli dei farmaci e proprio in questo ambito devono essere valutati” - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Nei prodotti a base cellulare si utilizzano ormoni che invece sono vietati negli allevamenti europei dal 1996. Abbiamo acceso i riflettori su un business in mano a pochi ma molto influenti nel mondo che può cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda mettendo a rischio la stessa democrazia economica e alimentare”.
“Pensare di sostituire con un procedimento di laboratorio il legame tra il cibo che mangiamo e la terra è un atto gravissimo: non è questo il cibo del futuro che vogliamoha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. A quelle quattro o cinque multinazionali che vogliono proporre l’omologazione diciamo che l’Italia, con i suoi agricoltori, con l’eccellenza del know how dell’industria di trasformazione, con la qualità dei suoi prodotti e con il suo modello di sostenibilità guardato come esempio in tutto il modo, continuerà a battersi perché sulle sue tavole possa arrivar un cibo sano e naturale. Col-
4 No al Cibo SiNtetiCo
Nasce la prima alleanza delle filiere per tutelare e difendere dai rischi le tavole italiane
diretti continuerà a lavorare con il Governo per non abbassare la guardia, salvaguardare il nostro tessuto produttivo e difendere i nostri standard di qualità da chi invece pensa che sia possibile mettere a rischio la salute di milioni di consumatori a benefico solo del proprio profitto”.
In un serio dibattito basato sulle conoscenze scientifiche non ha alcun senso comparare la carne naturale con quella sintetica, in quanto non ci risulta che possano essere riprodotte in laboratorio la complessità e la ricchezza dei nutrienti di alto valore biologico che contraddistinguono gli alimenti di origine animale. A tutela quindi del consumatore, bene la fermezza del Governo nell’aver deciso per il principio di precauzione e auspichiamo che la stessa fermezza e trasparenza venga usata nel limitare l’utilizzo di nomi propri di carni e prodotti a base di carne per alimenti che non la contengono (cosiddetto meat sounding).
La Coldiretti ha già raccolto oltre mezzo milione le firme a sostegno della legge per fermare i cibi sintetici in assenza di adeguate garanzie dal punto di vista della sicurezza
alimentare ed ambientale. Una mobilitazione che continua su tutto il territorio italiano raccogliendo un consenso trasversale: dal premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni al presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini, dal vicepremier Antonio Tajani di Forza Italia al vicepremier Matteo Salvini della Lega, dal leader di Azione Carlo Calenda al capo politico di Noi Moderati Maurizio Lupi fino a capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Stefano Patuanelli e tantissimi parlamentari.
Anche duemila Comuni hanno deliberato a sostegno della proposta di Coldiretti spesso all’unanimità, insieme a Regioni di ogni colore politico ed esponenti di ogni schieramento, Ministri, a partire da Francesco Lollobrigida all’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Sindaci, associazioni, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, imprenditori e numerosi vescovi.
E proprio il Ministro Lollobrigida nel suo intervento di oggi a Tuttofood ha ribadito come “Stiamo difendendo il futuro dei nostri figli e del mondo, è giusto mettere la qualità al centro del cibo che mangiamo. Sul cibo artificiale abbiamo avviato un percorso trasparente che è iniziato con la raccolta di firme della Coldiretti”.
5 No al Cibo SiNtetiCo
AMBIENTE: LA CARNE SINTETICA INQUINA 25 VOLTE DI
PIÙ, CRESCONO LE PREOCCUPAZIONI
Il potenziale di riscaldamento globale della carne sintetica (o meglio a base cellulare come suggerito dall’Oms), definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale secondo i risultati della ricerca realizzata da Derrick Risner ed i suoi colleghi dell’Università della California a Davis. E’ quanto riferisce la Coldiretti nell’evidenziare che lo studio è stato appena pubblicato sul sito www. biorxiv.org come contributo alla chiarezza in un campo d’indagine molto recente sul quale crescono le ombre.
“I ricercatori hanno condotto una valutazione del ciclo produttivo della carne a base cellulare stimando l’energia utilizzata in ogni fase con gli attuali metodi di produzione, un parametro che è grosso modo indipendente dal tipo di carne prodotta. In particolare, è stata focalizzata l’attenzione sulle sostanze nelle quali vengono fatte crescere in laboratorio le cellule staminali che sembrano avere un forte impatto sull’ambiente, in particolare a causa dei processi di trattamento necessari per evitare la formazione di tossine o batteri. Il risultato è che la produzione della carne in laboratorio è più impattante dal punto di vista ambientale della zootecnia tradizionale”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco
Le preoccupazioni ambientali che arrivano dal mondo della ricerca fanno seguito ai rischi per la salute censiti dal recente Rapporto pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che hanno individuato ben 53 pericoli potenziali per la salute, dalle allergie ai tumori, per i cibi a base cellulare (carne, pesce e latte) definizione considerata più chiara rispetto al termine “coltivato” preferito invece dalle industrie produttrici ma ritenuto essere fuorviante dalle due Autorità mondiali.
I pericoli potenziali interessano le quattro fasi della produzione di cibo a base cellulare: la selezione delle cellule, la produzione, la raccolta e la trasformazione. In particolare i rischi secondo gli esperti consultati da Fao e Oms riguardano la trasmissione di malattie, le infezioni animali e la contaminazione microbica oltre alla necessità di una particolare attenzione sull’uso di componenti come fattori della crescita e ormoni usati nei bioreattori e su come queste molecole attive possono interferire con il metabolismo o essere associate allo sviluppo di alcuni tipi di cancro. In questo contesto, va peraltro ricordato che l’Unione Europea ha vietato dal 1996 l’uso di ormoni nell’attività di allevamento e produzione della carne ed è quindi improbabile che l’Efsa lo possa approvare nell’ambito della produzioni a base cellulare.
“Dal mondo scientifico cominciano ad arrivare conferme sulla necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte ad una nuova tecnologie con molte incognite che rischia di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Proprio
per questo la sfida che la Coldiretti lancia alle istituzioni europee è che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo ma bensì a prodotti a carattere farmaceutico. Un’esigenza che ha portato alla presentazione in Italia del disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento, con la raccolta da parte della Coldiretti di mezzo milione di firme di cittadini, oltre 2mila comuni che hanno deliberato spesso all’unanimità, tutte le regioni di ogni colore politico e di esponenti di ogni schieramento che hanno sostenuto la proposta in modo bipartisan. Una mobilitazione che ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo sul quale si comincia ora a fare luce”.
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I pericoli potenziali interessano le quattro fasi della produzione di cibo a base cellulare
No al Cibo SiNtetiCo
Arriva la conferma dal mondo scientifico con una ricerca pubblicata dall’Università della California
UNIONE EUROPEA: IL CIBO MADE IN ITALY SOTTO
ATTACCO, VITTIMA DI DECISIONI SEMPLICISTICHE
Dal terrorismo sul vino alle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori, dal via libera a larve e grilli nel piatto al divieto della pesca a strascico è attacco al Made in Italy a tavola tra normative ideologiche e follie senza freni che rischiano di stravolgere per sempre lo stile alimentare della Dieta Mediterranea e il sistema produttivo nazionale basato sulla qualità e su tradizioni millenarie.
A denunciarlo è la Coldiretti nell’ambito della fiera Tuttofood che si svolgendo in questi giorni a Milano e che vedrà anche domani, 11 maggio, una numerosa delegazione alessandrina prendere parte agli eventi in programma.
L’ultima follia è l’autorizzazione concessa dall’Ue all’Irlanda che potrà adottare sulle bottiglie di vino e birra un’etichetta con avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati” nonostante i pareri contrari di Italia.
Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici.
Nell’autunno 2023 verrà discussa la proposta di regolamento sull’e -
tichetta a colori, con il fronte dei Paesi del Nord che spinge il cosiddetto Nutriscore. Si tratta di un sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti sintetici di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.
I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive (ad esempio zucchero, grassi e sale) e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo paradossalmente dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine.
“Sempre nel 2023 potrebbero essere presentate le prime richieste di via libera all’arrivo sulle tavole in Europa per la carne prodotta in laboratorio come novel food dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti. Si tratta di una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta contro la quale sono state già raccolte oltre mezzo milione di firme nella mobilitazione della Coldiretti che ha portato il Governo Meloni a presentare uno schema di disegno di legge che vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico. Ora, l’obiettivo è farlo approvare e diventare legge in tempi brevissi-
mi”, ha affermato il Presidente Coldiretti Mauro Bianco.
Intanto, la Ue ha autorizzato l’uso di larve del verme della farina minore, grillo domestico, larva gialla della farina e cavallette in una serie di alimenti come pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei prodotti a base di pasta, pizza o cioccolato ma anche nei preparati a base di carne, di prodotti sostitutivi della carne e nelle minestre. Ma l’orrore a livello globale può arrivare nel piatto sotto varie forme dalla vodka allo scorpione ai vermi all’italiana, dagli scarabei ai grilli alla thai, dallo scorpione dorato agli insetti alla paprika, al sale marino, al curry, dai vermi delle palme al verme gigante, dal millepiedi alla pasta ai grilli, dal misto insetti ai grilli in salsa barbecue.
Novità bocciate dal 54% degli italiani contrari agli insetti a tavola mentre, il 24% è indifferenti, il 16% favorevole e il 6% non risponde, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.
“Dal Nutriscore alle etichette allarmistiche sul vino, il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche e ideologiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate ma neanche sull’imposizione ai cittadini di stili alimentari del tutto estranei alla nostra cultura e alla nostra tradizione”, ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco
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Preoccupazione per le scelte che rischiano di stravolgere il nostro stile alimentare
No al Cibo SiNtetiCo
Dalle larve al Nutriscore, follie nel piatto del tutto estranee alla nostra cultura e tradizione
IMPRENDITORIA FEMMINILE: SILVIA BECCARIA CONFERMATA AL VERTICE DEL MOVIMENTO “IN ROSA”
Silvia Beccaria coltivatrice diretta ed esperta di vitivinicoltura è stata confermata al vertice di Donne Impresa Alessandria, rimarrà in carica per i prossimi cinque anni. L’Assemblea ha votato la fiducia all’unanimità ed ha rinnovato anche il Coordinamento provinciale.
Laureata in Scienze Politiche, con i fratelli Davide e Laura conduce l’azienda di famiglia “Beccaria Vini”, oltre 70 ettari di terreno, in un’area compresa tra il comune di Ozzano e il limitrofo comune di San Giorgio.
Barbera, Freisa, Grignolino, Malvasia e Cortese ma non solo. Tradizione e innovazione sono i concetti chiave che animano la filosofia dell’imprenditrice Silvia Beccaria: dalla cura del vigneto, alla vinificazione e all’affinamento per offrire il perfetto equilibrio che si viene a creare tra l’opera della natura e la mano dell’uomo.
“E’ un grande onore è stata riconfermata Responsabile di Donne Impresa Alessandria - ha affermato Silvia Beccaria -. Purtroppo, in questi cinque anni che mi hanno visto in carica, tutto è stato stravolto dal Covid ed anche le attività di Donne Impresa hanno dovuto adeguarsi al difficile momento che stavamo vivendo. Non ci siamo però mai fermate e, come tutto il mondo agricolo, abbiamo continuato a produrre e ad essere parte integrante dei servizi offerti alla società, soprattutto nelle azioni di solidarietà. Ne hanno risentito tutte le attività di incontro e formazione in presenza: in
questi cinque anni avremo molto da recuperare e ringrazio sin d’ora tutte le imprenditrici che fanno parte del Forum e del Coordinamento per il lavoro di squadra che ci aspetta. Continueremo ad essere al fianco dell’Organizzazione, soprattutto nella battaglia contro il cibo sintetico: siamo state in prima linea da subito nella raccolta firme e continueremo per far approvare la legge che ne vieta la produzione, l’uso e la commercializzazione in tempi brevissimi”. “Le donne sono le prime agenti di nuove attività, tante aziende agricole riciclano quasi tutto per non sprecare e spesso sono proprie le donne a mettere in circolo il rispetto per l’ambiente che ci circonda, che recuperano varietà e specie più antiche, che preservano questi tipi di colture e di cultura - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Nella loro azione imprenditoriale le imprenditrici agricole hanno dimostrato una grande capacità di coniugare la sfida del mercato con il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita e l’attenzione al sociale, assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità”. In agricoltura le donne sono protagoniste dalle attività di educazione alimentare ed ambientale nelle scuole ai servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, dai mercati di Campagna Amica all’agriturismo. Un trend favorito anche dall’ingresso di imprenditrici di “prima generazione” che hanno fatto esperien-
anche il Coordinamento
ze lavorative in altri settori.
“L’Assemblea ha voluto essere un momento di crescita proseguito sull’importanza di saper comunicare in modo corretto, per portare la propria azienda ad essere sempre più competitiva mettendo al primo posto la promozione del vero Made in Italy, dei cibi a chilometro zero, dei prodotti di stagione e delle tipicità - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Spesso in agricoltura gli uomini e le donne si trovano spalla a spalla a fare gli stessi lavori, in ogni caso per progredire nella parità di genere è necessario un aiuto incondizionato a chi vuole aprire un’azienda agricola, soprattutto per quanto riguarda la burocrazia. Per questo serve il più ampio coinvolgimento di tutte le imprenditrici per creare una rete che valorizzi le idee e le esperienze delle molte aziende “in rosa” che anche nella nostra provincia esistono e rappresentano interessanti esempi vincenti.”
Vice Responsabili sono state elette Marika Brandone dell’azienda vitivinicola “Simone Gaglione” di Ricaldone ed è stata confermata Graziella Boveri dell’agriturismo “Cascina Galeazzo” di Volpeglino.
Nell’ambito dell’Assemblea si è svolto il convegno “Donne Impresa: dalla multifunzionalità alla multimedialità” che ha visto la partecipazione di Laura Mondino, divulgatrice neuroscientifica, giornalista e docente che ha parlato di “Nudge Revolution”, ossia la strategia per rendere semplici le cose complesse. Partendo dal presupposto che siamo principalmente irrazionali, ha consigliato alcune tattiche per semplificare molte delle problematiche quotidiane, non solo in azienda, per evitare le “trappole mentali”. Un momento formativo e di condivisione per andare ‘oltre’ e avere una più ampia visuale di quanto ci accade.
8 riNNovi CariChe iStituzioNali
Si è svolta l’Assemblea elettiva di Donne Impresa Coldiretti Alessandria
Rimarrà in carica per i prossimi cinque anni. Rinnovato
GIOVANI IMPRESA: MARIO CASTELLI ELETTO
DELEGATO PROVINCIALE DEL MOVIMENTO
Risparmio idrico, innovazione e progettualità: impegno a difesa e tutela del territorio
Mario Castelli, classe 1994, titolare della Società Agricola “Cascina Mezzano”, impresa agricola di famiglia ad indirizzo cerealicolo a Solero, comune a poche decine di chilometri da Alessandria, è il nuovo delegato provinciale Giovani Impresa. E’ stato eletto all’unanimità dall’Assemblea che ha approvato anche il nuovo Comitato.
L’assemblea si è svolta nei locali della Coldiretti alessandrina alla presenza del Presidente e del Direttore, Mauro Bianco e Roberto Bianco e del delegato uscente Fabio Bruno. Nuovo delegato e Comitato rimarranno in carica per i prossimi cinque anni.
Nonostante i divieti e le difficoltà imposte dal Covid sono state molte le occasioni di coinvolgimento, di incontro e di formazione destinate ai giovani imprenditori, attività che sono state la base su cui costruire la nuova squadra che rappresenta il cuore giovane di Coldiretti Alessandria.
Società Agricola “Cascina Mezzano”, oltre 130 ettari di terreno coltivati a frumento tenero, patate, mais, foraggio, erba medica e barbabietola da zucchero, con l’aiuto del fratello Francesco e del padre Stefano, è un esempio virtuoso di continuità e di innovazione: una realtà sorta a fine degli anni ’30 oggi
è alla quarta generazione, cresciuta tramandando di padre in figlio l’attaccamento al territorio e alla ruralità diventando sempre più competitiva e all’avanguardia anche dal punto di vista tecnologico. Un esempio di meccanizzazione altamente qualificata e impiego di risorse per un’azienda leader nel settore delle patate da industria.
Un numero su tutti: oltre 12.000 quintali di patate all’anno destinate alle più importanti industrie settoriali del Nord Italia. Un forte impegnato anche sul fronte del risparmio idrico: recentemente è stato realizzato un sistema di tubazioni non solo in grado di non disperdere acqua ma anche di contribuire alla salvaguardia e al rispetto del territorio, un impianto di ‘microirrigazione per la razionalizzazione degli apporti irrigui’ per la patata da industria. “Nel ringraziarvi per la fiducia che mi avete dimostrato sono felice di poter ricoprire per i prossimi cinque anni la figura di Delegato Provinciale Giovani Impresa, sarà mia priorità impegnarmi nella vita sindacale della Coldiretti per non deludere le aspirazioni di tanti giovani che, come me, credono nell’agricoltura e su di essa stanno costruendo il loro futuro senza lasciarsi spaventare dalle mille difficoltà con le quali ogni giorno ci rapportiamo. Al
nuovo Comitato chiedo di lavorare fianco a fianco con i vertici della Coldiretti alessandrina per poter garantire il giusto sviluppo al settore primario e alla nostra economia. Noi giovani agricoltori svolgiamo un mestiere dalle prospettive economiche importanti, ma anche utile all’ambiente e all’intera collettività. Se la troppa burocrazia, la disponibilità di terreni, l’accesso al credito, al pari dell’emergenza fauna selvatica, costituiscono anche per noi giovani alcune delle storiche criticità, oggi ci troviamo a dover scontare le conseguenze della pandemia, ma anche l’aumento dei costi di gestione e le speculazioni sui mercati seguite al conflitto in Ucraina. Non da ultimo i cambiamenti climatici, che stanno condizionando sempre di più il nostro lavoro. Un quadro difficile, che richiederà un forte supporto, politiche e strategie mirate per le aziende, a livello europeo, nazionale e regionale, e che come giovani, dovremo saper interpretare e gestire con flessibilità e con un occhio sempre più attento alla diversificazione e all’innovazione”.
Sono state queste le prime parole dette, non senza emozione, da Mario Castelli che ha proseguito rivolgendo un invito al nuovo Comitato: “Mi sento di chiedere al Comitato eletto di impegnarsi per far valere la voce dei giovani sia a livello locale che nazionale in modo tale che arrivi, forte e decisa l’immagine di un
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Nominato all’unanimità dall’Assemblea che ha eletto anche il nuovo Comitato
riNNovi CariChe iStituzioNali
movimento compatto che sa cosa vuole e che ha le idee chiare. Tra gli obiettivi, la sfida importante soprattutto in termini di difesa convinta del Made in Italy agroalimentare: per questo siamo sempre stati e saremo in prima linea nella raccolta firme contro il cibo sintetico”. Molti i giovani presenti che hanno animato l’incontro, durante il quale si è parlato di Agricoltura 4.0, nuova Pac e opportunità legate ai Bandi della Regione Piemonte, sottolineando concretamente ciò che Giovani Impresa rappresenta nel grande progetto che Coldiretti ha per il Paese, un tassello importante di crescita e di confronto per la competitività dell’agricoltura italiana. L’Assemblea e il Comitato hanno eletto anche i Vice Delegati: si tratta di Emanuele Moro, imprenditore suinicolo della Val Borbera, Federico Maggi titolare di un’azienda ad
indirizzo orticolo della zona di Castelnuovo Scrivia e Stefano Roffredo, imprenditore vitivinicolo di Alice Bel Colle, componente aggiunto al Comitato Regionale Giovani Impresa.
“Giovani Impresa è un vivaio grazie al quale è possibile formare i nuovi dirigenti - ha affermato il presidente Mauro Bianco -, fondamentale l’importanza dei momenti di formazione che hanno l’obiettivo di fare rete e creare nuova sinergia. Non bisogna infatti dimenticare che Giovani Impresa ha un ruolo importante in tutte le iniziative di Coldiretti, contribuendo a rendere il movimento ancora più solido e parte integrante nella vita dell’Organizzazione”.
“Un’elezione che rappresenta un passaggio importante finalizzato a delineare le progettualità future del movimento Giovani Impresa a livello provinciale, un tassello fondamentale per continuare a coltivare la centralità dei giovani all’interno
della visione di Coldiretti e dell’agricoltura italiana - ha affermato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Basti pensare che, nello spazio di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra, il settore agricolo è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, al contrario di altri settori dove si registrano crolli del numero di imprese under 35 che vanno dal 24% per le costruzioni al 25% per il commercio al dettaglio, dal 28% per il tessile al 48% per le telecomunicazioni. Le aziende guidate da under 35 in agricoltura hanno una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Si tratta di imprese con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitalizzate”.
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riNNovi CariChe iStituzioNali
Assemblea elettiva Terranostra Alessandria - Agriturismi di Campagna Amica
STEFANIA GRANDINETTI CONFERMATA AL VERTICE: FAR CONOSCERE IL TERRITORIO ATTRAVERSO
L’OFFERTA AGRITURISTICA
Stefania Grandinet ti, imprenditrice agricola di Ponzone, titolare dell’agriturismo di Campagna Amica e fattoria didattica Cascina “Le Piagge”, è stata confermata alla guida di Terranostra Alessandria, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Coldiretti. Stefania Grandinetti, figura nota al grande pubblico, presente nelle trasmissioni Rai “I Fatti Vostri” e “Geo” con rubriche di cucina molto seguite e apprezzate, dove propone ricette del territorio di facile realizzazione, antispreco e “impatto zero”, rimarrà in carica per altri cinque anni. Vicepresidente è stata designata Laura Ciceri, titolare dell’azienda agricola “Cascina Trapella” in frazione Roncaglia a casale Monferrato.
L’incontro si è svolto in uno degli angoli più suggestivi del Monferrato, al Castello di Razzano, esempio di multifuzionalità e continuità generazionale, conosciuto e apprezzato relais agrituristico: l’incontro ha visto la partecipazione di Maria Chiara Bellino, Vice Direttrice di Coldiretti Piemonte e responsabile della Segreteria regionale Terranostra, dei vertici Coldiretti Alessandria e del Consiglio provinciale Terranostra. L’Assemblea elettiva ha voluto essere anche un momento informativo importante grazie alla presenza degli assessori regionali all’agricoltura e al turismo, Marco Protopapa e Vittoria Poggio; occasione per illustrare le novità contenute nel nuovo regolamento dell’agriturismo, in fase di approvazione, che sarà divulgato a breve, dove sono state accolte le proposte e le osservazioni presentate da Coldiretti Piemonte finalizzate a migliorare l’ impostazione adottata dal legislatore regio-
nale nel 2021 rispetto, in particolare, all’attività di somministrazione pasti attraverso il servizio di asporto e consegna a domicilio.
“Ringrazio il Consiglio per la fiducia che mi ha accordato, e sono sicura che insieme continueremo a fare un buon lavoro per far crescere il settore - ha affermato Stefania Grandinetti -. La mia idea di agriturismo ha, da sempre, canoni che spingono le potenzialità dell’azienda agricola tradizionale verso una struttura attrezzata che vuole soddisfare il desiderio di evasione e di vita sana: insomma, un’azienda multifunzionale, che deve avere in cantiere molti progetti con l’obiettivo divulgare la cultura del “km.0” anche attraverso momenti di formazione. Gli agriturismi, infatti, sono un potente strumento per scoprire i tesori della nostra provincia, a cominciare da quelli della tavola fino ad arrivare a quelli naturalistici e culturali, lontano dallo stress della vita quotidiana. Fondamentale in questo senso è la figura del cuoco contadino, in questi anni cresciuta tantissimo, come testimoniano i Villaggi Coldiretti e destinata ad essere sempre più qualificata e a diventare ambasciatore delle produzioni agricole di qualità del territorio provinciale anche in contesti nazionali”. “La pandemia e le sue restrizioni hanno cambiato la visione del territorio e delle sue potenzialità e, in
questa nuova visione, l’agriturismo risulta vincente perché soddisfa esigenze, ancora attuali, di stare all’aria aperta. Mangiare in agriturismo o fare la spesa direttamente dal produttore è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale”, ha aggiunto Mauro Bianco, Presidente Coldiretti Alessandria, nel sottolineare che “si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini e delle fattorie che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.
“Siamo lieti - ha continuato il Direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Bianco - della riconferma di Stefania Grandinetti, che in questi anni si è dedicata con impegno e attenzione a Terranostra e al bene di questo settore. L’attività agrituristica rappresenta, assieme ai mercati di Campagna Amica, il nostro biglietto da visita, strumenti fondamenti per incontrare il nostro più grande alleato: il consumatore”.
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L’incontro si è svolto al Castello di Razzano alla presenza degli assessori regionali Poggio e Protopapa
riNNovi CariChe iStituzioNali
DEI CINGHIALI: COLDIRETTI HA INCONTRATO IL COMMISSARIO STRAORDINARIO ALLA PSA
“Sono principalmente tre i punti focali da cui non possiamo più prescindere: creare le condizioni affinché le imprese possano riprendere l’attività di allevamento dei suini nelle aree soggette a restrizione, incrementare e rendere più efficaci gli abbattimenti, anche in zona buffer e in quella infetta, che nello scorso anno sono arrivati a superare appena i 27 mila, quando l’obiettivo era quello di raggiungere i 50 mila, e sviluppare una filiera non legata al cibo per la carne di cinghiale”.
E’ quanto ha messo in evidenza Coldiretti Piemonte durante l’incontro con il nuovo Commissario Straordinario alla Pesta Suina Africana, Vincenzo Caputo, che si è svolto ad Alessandria, a Palazzo Ghilini, al quale hanno preso parte il presidente regionale, Roberto Moncalvo, il delegato confederale, Bruno Rivarossa e tutti i presidenti e i direttori delle federazioni provinciali. Per Coldiretti Alessandria erano presenti il Presidente e il Direttore, Mauro Bianco e Roberto Bianco
“Un incontro fortemente voluto da Coldiretti per analizzare insieme la gravità della questione, le urgenze e le relative misure di contenimento, attualmente, ancora insufficienti
per contrastare il dilagare dell’epidemia con i casi di cinghiali infetti arrivati, la scorsa settimana, a 404 in Piemonte, come riporta il Bollettino Epidemiologico nazionale - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Abbiamo fatto presente al Commissario come risulti necessario attuare azione specifiche e fornire al più presto risposte concrete sia alle imprese che risiedono ed operano nelle zone ormai da tempo vittime del dilagare dell’epizoozia, che agli allevamenti situati nelle altre aree del territorio. Occorre creare le condizioni che permettano di limitare al massimo, per giungere nel più breve tempo possibile ad un effettivo azzeramento, il rischio a cui sono potenzialmente esposti l’intero comparto e la filiera suinicola piemontese che conta circa 3 mila aziende, un fatturato di quasi 400 milioni di euro e 1 milione e 200 mila capi destinati, soprattutto, ai circuiti tutelati delle principali Dop italiane per la preparazione della miglior salumeria nazionale, come il prosciutto di Parma e San Daniele”.
Dal confronto si è aperto un dialogo costruttivo e proficuo con il Commissario Straordinario alla PSA che ha dimostrato un’importante disponibilità a collaborare con i ter-
Per Coldiretti Alessandria
erano presenti il Presidente
Mauro Bianco e il Direttore
Roberto Bianco
ritori, anche un profondo pragmatismo e una forte competenza, con una posizione che si conferma essere di apertura verso le necessità specifiche del territorio.
“Abbiamo chiesto ed ottenuto la possibilità di costruire gabbie e recinti nelle zone di restrizione ed abbiamo fatto anche presente la necessità di attivare la caccia di selezione notturna, così come è emersa una apertura nel voler approfondire con le aziende interessate il discorso della filiera no food. Inoltre, abbiamo ribadito la nostra disponibilità e il nostro supporto ad una gestione concreta, con misure straordinarie che vanno trovate con urgenza vista la situazione che perdura già da oltre un anno e che va superata oltre che limitata affinché non si estenda ulteriormenteha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Le imprese agricole e la popolazione devono essere tutelati e la regione messa in sicurezza dal dilagare del numero di cinghiali attraverso una strategia che permetta di avviare un reale processo di eradicazione dal nostro territorio della Peste Suina Africana. Per questo motivo, anche per effetto della recente Ordinanza commissariale, intendiamo richiamare l’amministrazione regionale, tra l’altro era presente alla riunione il vicepresidente Fabio Carosso, alle proprie responsabilità e funzioni, affinché possa essere data attuazione completa alle misure previste”.
12 PeSte dei CiNghiali
L’incontro si è svolto a Palazzo Ghilini, dialogo proficuo ma servono azioni rapide PESTE
Necessario
PESTE DEI CINGHIALI: L’EPIDEMIA DILAGA, URGENTE AUMENTARE GLI ABBATTIMENTI
Stop a superficialità delle
le promesse
concretizzate per salvare la filiera suinicola
Escono dalla provincia alessandrina e si allargano i confini della zona rossa dopo il ritrovamento di un cinghiale positivo alla Peste Suina Africana a Cairo Montenotte, in provincia di Savona, a soli 10 Km dal confine cuneese.
Nessuna misura straordinaria è ancora stata attivata e gli abbattimenti restano insufficienti tanto che, nello scorso anno, sono arrivati a superare appena i 27 mila, quando l’obiettivo era quello di raggiungere i 50 mila a livello regionale.
E’ la denuncia di Coldiretti Alessandria che la scorsa settimana ha incontrato il nuovo Commissario Straordinario alla Pesta Suina Africana, Vincenzo Caputo durante un incontro organizzato da Coldiretti Piemonte.
“Non è una questione di creare allarmismi, ma vista la situazione disastrosa è stato chiesto da Coldiretti Piemonte al governatore, Alberto Cirio, al vice presidente, Fabio Carosso, e gli assessori all’Agricoltura Marco Protopapa, e alla Sanità, Luigi Icardi, un momento di confronto congiunto con la Giunta regionale della nostra Organizzazione ed auspichiamo in una loro pronta risposta”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Mancano disposizioni rispetto al rinnovo delle misure straordina-
rie regionali, scadute lo scorso 15 marzo e, soprattutto, alla luce dei contenuti della nuova ordinanza del Commissario Straordinario, è opportuno un momento di approfondimento.
“Dal confronto con il Commissario Caputo si è aperto un dialogo costruttivo e proficuo, ma ora vanno concretizzate le azioni volte a tu-
telare le imprese agricole l’intera regione dal dilagare del numero di cinghiali - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Non c’è davvero più tempo da perdere, occorre agire mettendo da parte la superficialità e le chiacchiere e creare le condizioni che permettano di limitare al massimo il rischio a cui sono potenzialmente esposti l’intero comparto e la filiera suinicola piemontese e alessandrina, per giungere nel più breve tempo possibile ad un effettivo azzeramento”.
Almeno tre anni per eradicare la peste suina
“Ci vorranno tre anni almeno per l’eradicazione della Peste suina africana (Psa), ma il Piemonte per il momento è promosso per quanto sta facendo. Nelle aree di restrizione non bisogna abbassare la guardia e, soprattutto, serve un maggior impegno da parte delle Province e del mondo venatorio. Chiederò alla comunità piemontese ulteriori sforzi, con i servizi veterinari attivi h 24”: lo ha detto il commissario nazionale Vincenzo Caputo, nominato dal Governo lo scorso mese di febbraio, nella seduta congiunta di Terza e Quarta commissione, presieduta da Alessandro Stecco, alla quale hanno preso parte anche il vicepresidente della Giunta regionale Fabio Carosso, gli assessori alla Sanità Luigi Icardi e all’Agricoltura Marco Protopapa.
Sono circa un milione e cinquecentomila i cinghiali in eccesso sul territorio nazionale; Caputo ha recentemente firmato l’ordinanza che procede alla revisione complessiva delle misure adottate dallo scorso anno: misure di eradicazione, controllo e prevenzione della malattia da applicarsi nelle zone infette, in quelle di restrizione e confinanti, nuove indicazioni di controllo. Caputo ha inoltre annunciato una nuova ordinanza per il contrasto del commercio abusivo delle carni di cinghiale.
Maiali e cinghiali sani possono contagiarsi tramite contatto con animali ammalati, per questo, come ha annunciato il commissario, si è iniziato ad utilizzare anche gli elicotteri per la rimozione delle carcasse infette dei cinghiali ed anche l’Esercito per il controllo dei corsi d’acqua. Il commissario ha anche chiesto “tolleranza zero per i cinghiali nei centri abitati”, nonché il coinvolgimento sempre più diretto dei sindaci.
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un confronto dopo il ritrovamento di un capo positivo al confine cuneese
PeSte dei CiNghiali
Istituzioni,
vanno
Come possiamo gestire il cambiamento climatico e le ripercussioni in ambito agricolo? Quello che è certo è che dobbiamo iniziare a ragionare secondo le strategie di ‘aridocoltura’, esattamente come avviene nelle regioni del Sud Italia. Tenendo ben presente che il nocciolo, nonostante le forti radici, è forse l’albero da frutto più delicato in assoluto.
Strategie e accorgimenti che possono fare la differenza come l’utilizzo di idroritentori e di pacciamature naturali, partendo da un buon scasso dei terreni. Puntando l’attenzione al controllo e alla prevenzione delle malattie portate da parassiti che trovano nella nuova condizione climatica l’habitat ideale per proliferare.
Sono stati questi gli argomenti al centro della 16esima edizione della Sagra della Nocciola, in una giornata scandita da una pioggia battente, che si è svolta in una cornice diversa rispetto alle quindici edizione precedenti. E’ stata, infatti, la sala Consiglio del Comune in Località Cuccaro ad ospitare gli imprenditori corilicoli, accolti dal Sindaco Franco Alessio, che ha sottolineato come la valorizzazione del territorio rappresenti la carta vincente per essere competitivi e affrontare le sfide future.
Appuntamento annuale per fare il punto sugli aggiornamenti tecnici e previsioni d’annata, una vetrina per il Monferrato dove, ogni anno,
vengono analizzate e presentate le novità di rilievo che riguardano il settore corilicolo: dai trattamenti alla meccanizzazione, dall’innovazione in campo ai progetti per un prodotto trasformato in sintonia con le richieste del mercato.
“Se puntiamo sulla quantità partiamo già perdenti ma sulla qualità non temiamo nessuna concorrenza. Le caratteristiche della Tonda Gentile Trilobata sono così uniche e assolute che ne fanno un prodotto invidiato e richiesto anche oltre i confini nazionali. Certamente non dobbiamo mai smettere di miglioraci e di proseguire sulla ricerca e sull’innovazione, anche per quanto riguarda il settore del parco macchine che deve adeguarsi alle nuove esigenze di un settore in continua evoluzione. Il nostro impegno deve essere quello di offrire l’eccellenza assoluta, dobbiamo continuare a lavorare e fare squadra per portare la terra monferrina ad essere conosciuta sempre di più, esattamente ciò che sta accadendo da oltre quindici anni grazie all’accordo di filiera che abbiamo con l’industria dolciaria Novi”.
È questo ciò che è emerso dalle parole del presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco, durante il convegno “Noccioli nel deserto. Come gestire l’emergenza idrica”
dove la parola innovazione si è declinata in “buon prodotto”, “sperimentazione” e “tutela del territorio”: la giusta ricetta per offrire garanzie di prezzo e di collocazione, salvaguardia del prodotto Made in Italy e tutela della sostenibilità ambientale.
Un esempio concreto arriva dall’accordo di filiera con il Gruppo Novi-Elah-Dufour e dalla Cooperativa Monferrato Frutta che rappresenta l’anello di congiunzione per migliorare le condizioni economiche dei soci per promuovere il perfezionamento della produzione agricola, e corilicola in particolare, organizzando in forma cooperativistica il rifornimento delle scorte, il miglioramento delle colture e delle vendite collettive dei prodotti agricoli, nonché attuando le iniziative necessarie per dare nuova centralità all’impresa e garantire giusto reddito al settore
La Tonda Gentile è un prodotto che tutto il mondo identifica come un’eccellenza che coinvolge 2.000
14 Settore CoriliColo
La pioggia non ha fermato la 16esima Sagra della Nocciola che si è svolta a Cuccaro CORILICOLTURA: STRATEGIE DI “ARIDOCOLTURA”
PER AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO Crescita ambientale, il gioco di squadra fa la differenza. Consegnati i Premi Qualità Novi
aziende piemontesi con 26mila ettari di superficie coltivata di cui 15mila in piena produzione, per una produzione totale media di 200mila quintali. La produzione alessandrina conta su una base di 3.750 ettari tra allevamento e fase adulta distribuiti nell’intero territorio collinare provinciale, circa 500 le aziende coinvolte nella filiera corilicola.
Al momento è ancora presto per azzardare un primo bilancio dell’annata corilicola: le prossime settimane saranno decisive, sia dal punto di vista tecnico che meteorologico.
Il convegno è stata l’occasione per ribadire l’impegno di Coldiretti nel sostenere la corilicoltura: la vitalità imprenditoriale della terra monferrina, ricca di iniziative, vede premiato questo suo coraggio grazie ad un continuo aumento delle superfici corilicole. Il grande lavoro svolto dalle aziende in questi anni ha portato oltre che a evidenti innovazioni per tutta la corilicoltura piemontese anche ad importanti riconoscimenti a livello internazionale, per questo è necessario continuare a lavorare in questa direzione sapendo che è sempre possibile migliorare, ma con l’obiettivo di mantenere sempre l’alta qualità che caratterizza la Tonda Gentile Trilobata.
Una storia iniziata oltre vent’anni fa, caratterizzata da un forte gioco di squadra che oggi sostiene e accompagna le giovani generazioni di corilicoltori, consapevoli del fatto che devono proiettare le loro sfide imprenditoriali al cambiamento, in un’ottica di crescita sostenibile e di tutela alla biodiversità.
Classifica “Premi Qualità Novi” consegnati al termine del convegno:
1) Domenico DORATI di Pontecurone (partita di 119,40 q.li e resa alla sgusciatura di 48,25)
2) Antonio e Paolo GOGGI di Isola Sant’Antonio (partita di 56 q.li e resa alla sgusciatura di 46,77)
3) Marco CARLEVARO di Castelceriolo (partita di 49,20 q.li e resa alla sgusciatura di 46,32)
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Settore CoriliColo
E OVADA “CITTÀ DEL VINO 2024”, UNA GRANDE OPPORTUNITÀ PER IL TERRITORIO
“Un importante risultato che coniuga biodiversità, sostenibilità e turismo. Ci siamo resi disponibili a collaborare sin dalle prime fasi della realizzazione progettuale, disponibili ad appoggiare l’iniziativa ‘Città Europea del Vino 2024’ e alla realizzazione del programma di eventi predisposto in sinergia con il Comitato Promotore e con tutti i soggetti istituzionali che hanno dato supporto all’iniziativa. In particolare, come Coldiretti, saremo presenti con Campagna Amica, il progetto ampio ed articolato nel quale confluiscono tutte le iniziative della Coldiretti, tese a promuovere, valorizzare ed esaltare la qualità delle produzioni tipiche ed il legame che esse hanno con la storia, la cultura e le tradizioni locali, stabilendo altresì nuove alleanze con il mondo dei consumatori e dell’opinione pubblica, in un’ottica di rigenerazione dell’agricoltura, vista quale forza produttiva rispettosa dell’ambiente e del benessere dei cittadini”.
Commenta così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco la notizia dell’accettazione della candidatura di Casale, Acqui e Ovada a “Città Europea del vino” per il 2024, riunite dal progetto di sviluppo turistico “Gran Monferrato”. Il riconoscimento è stato comunicato ieri sera dalla commissione giudicante e coinvolge anche Alto Piemonte, le città di Ghemme e Gattinara ed altri comuni importanti della parte settentrionale della Regione. Il riconoscimento di questa importante parte del Piemonte, che si estende dal nord al sud della Regione, la porrà come riferimento dell’intera Unione Europea sulle tematiche del vino, e sarà ratificato da Recevin nella città di Bruxelles nei prossimi mesi.
Coldiretti Alessandria è stata da subito sostenitore dell’iniziativa, coinvolta a ogni livello istituzionale,
organizzativo e promozionale nello sviluppo delle attività previste dal programma presentato in sede di candidatura.
“Per una maggiore capillarità gli eventi che abbiamo pensato toccheranno in tre momenti distinti i territori dell’area identificata con momenti informativi abbinati a degustazioni e show cooking per permettere ai consumatori di assaporare le bellezze del territorio e garantire visibilità a storia e tradizioni - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Tutto questo sarà reso possibile grazie alla multifunzionalità delle nostre aziende capaci non solo di produrre buon cibo e buon vino ma anche servizi ai cittadini per far conoscere le grandi potenzialità turistiche della provincia di Alessandria. Un patrimonio che va difeso dalle difficoltà generate dall’aumento insostenibile dei costi di produzione e dalle minacce in agguato, a partire dalla diffusione del cibo sintetico e dalle scelte pericolose dell’Unione Europea che penalizzano i prodotti della Dieta Mediterranea, dalle etichette allarmistiche sul vino a quelle a semaforo”.
Un patrimonio conservato nel tempo grazie alle imprese agricole che
Con Campagna Amica per valorizzare il cibo
Made in Italy, il territorio e promuovere l’enoturismo
assicurano un impegno quotidiano per la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. Ma si tratta, soprattutto, di una risorsa che può contare su un patrimonio di antiche produzioni agroalimentari tramandate da generazioni in un territorio unico per storia, arte e paesaggio che sono le principali leve di attrazione turistica
In questo contesto l’enoturismo rappresenta una tendenza in forte crescita proprio nei territori di Casale, Acqui e Ovada, vocati alla produzione di vini noti e pregiati ma anche per visitare vigneti e borghi, pianificando tappe in cantine e aziende agricole:
Una meta, la provincia alessandrina, che è decisamente presente nelle agende di turisti e appassionati di ‘wine trekking’. E che ora lo sarà ancora di più grazie a questo importante riconoscimento.
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agrivoltaiCo
Candidatura accettata ieri sera. Coldiretti ha sostenuto da subito la proposta TURISMO: CASALE, ACQUI
L’obiettivo è installare almeno 1 GW entro il 30 giugno 2026
AGRIVOLTAICO:
IN ATTESA DEL VIA LIBERA DALL’UE
contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ritenuti ammissibili e da una tariffa incentivante ottenibile a valere sulla quota di energia elettrica prodotta ed immessa in rete.
Il testo del provvedimento prevede che vadano sostenute prevalentemente le soluzioni costruttive innovative a struttura verticale con moduli ad elevata potenza.
Sono previsti due contingenti di potenza: il primo di 300 MW destinato esclusivamente al settore agricolo per impianti di potenza fino a 1 MW; il secondo aperto anche alle associazioni temporanee di imprese al cui interno sia presente almeno un soggetto del comparto agricolo e riguardante impianti di qualsiasi potenza.
Per usufruire del sostegno del PNRR devono essere soddisfatte due condizioni:
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato la proposta di Decreto per la realizzazione di impianti agrivoltaici previsti dalla Missione 2 del PNRR, il cui obiettivo è sostenerne l’installazione per almeno 1 GW entro il 30 giugno 2026.
Il provvedimento è stato trasmesso
alla Commissione europea, dalla quale si dovrà attendere il via libera per consentirne l’effettiva entrata in vigore e la conseguente applicazione.
La dotazione finanziaria è di circa 1,1 miliardi di euro e il soggetto gestore è il GSE.
Il Decreto prevede il riconoscimento di un incentivo composto da un
• garantire la continuità dell’attività agricola e pastorale sottostante per l’intero periodo di vita utile dell’impianto;
• prevedere un sistema di monitoraggi continuo del microclima, del risparmio di idrico, del recupero della fertilità del suolo, della produttività agricola per i diversi tipi di colture.
Credito di imposta energia - 2° trimestre 2023
Allo scopo di contrastare l’aumento dei costi di energia elettrica e gas, sono stati estesi anche al secondo trimestre 2023, con modificazioni, i crediti di imposta già concessi nel 2022 e nel primo trimestre 2023.
In particolare per:
• Imprese non energivore: il credito, per imprese dotate di contatori di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 Kw sarà nella misura del 10 per cento della spesa sostenuta per la componente energetica
• Imprese non gasivore: il credito sarà pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto del gas naturale per usi diversi da quelli termoelettrici
Ai fini della fruizione le imprese non energivore e non gasivore, nel caso in cui si riforniscano nel primo e nel secondo trimestre dell’anno 2023 dallo stesso venditore del primo trimestre 2019, possono richiedere al predetto fornitore il calcolo dell’incremento di costo e l’ammontare del credito spettante.
17 agrivoltaiCo
LEGIONELLA: CONTROLLO E PREVENZIONE
che si verificò tra i partecipanti ad una riunione dell’American Legion nell’estate del 1976 a Philadelphia.
Tra gli oltre quattromila veterani del Vietnam (chiamati appunto Legionnaires) presenti, 221 si ammalarono e 34 di essi morirono.
Solo in seguito si scoprì che la malattia fu causata da un nuovo batterio denominato Legionella, che fu isolato nell’impianto di condizionamento dell’hotel dove i veterani avevano soggiornato.
tazione del rischio biologico che le strutture turistico-ricettive devono predisporre seguendo le indicazioni fornite da:
• accordo Stato-Regioni nelle “Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-ricettive e termali”;
• valutazione del rischio biologico art. 271 del D.Lgs. 81/08;
Nelle strutture turistico-ricettive, quali gli agriturismi, sono numerosi gli standard di qualità da raggiungere e tra questi rientra la gestione del rischio della legionellosi.
La Legionella è un batterio normalmente presente in natura e anche negli impianti idrico-sanitari e aeraulici, pertanto è fondamentale prevenire la sua diffusione, al fine di garantire la tutela della salute non solo dei lavoratori ma anche degli ospiti delle strutture.
In tema di requisiti di qualità, la conformità degli impianti a servizio delle strutture ricettive, rappresenta un elemento fondamentale, che deve essere conservato mediante un’attività di manutenzione efficace.
Il batterio della Legionella deve il suo nome all’epidemia di polmonite
Il batterio si sviluppa preferibilmente in ambienti lacustri, corsi d’acqua, acque termali e simili ed è da qui che per contaminazione passa nei siti che costituiscono il serbatoio artificiale come gli impianti idrici e di condizionamento.
L’infezione da Legionella non si trasmette da persona a persona o bevendo acqua contaminata, piuttosto tramite flussi d’aerosol, quindi potenzialmente in luoghi nei quali è in funzione un sistema di condizionamento, di umidificazione o di trattamento dell’aria o più semplicemente negli impianti di acqua calda sanitaria.
La prevenzione delle infezioni da Legionella si basa principalmente sulla corretta progettazione e realizzazione degli impianti idro-sanitari, degli impianti di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, ecc. e secondariamente sulla valu-
IMPIANTO IDRICO SANITARIO
Documento di autocontrollo
• accordo Stato-Regioni 7 febbraio 2013 nella “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria”.
La redazione del documento di valutazione del rischio deve iniziare da un’accurata indagine per:
• individuare le criticità degli impianti di una struttura, soggetti a rischio di contaminazione da Legionella;
• stimare l’impatto potenziale sulla salute degli utilizzatori;
• definire le misure più adeguate per ridurre e/o eliminare il rischio.
Nella tabella sono schematizzate le attività che le strutture turistico-ricettive devono effettuare per garantire la sicurezza dei propri clienti e dipendenti.
IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO
Ispezioni visive e tecniche
Nomina di un responsabile per la gestione del rischio Accertamento di eventuali anomalie impiantistiche
Ispezione della struttura per: analisi delle condizioni di normale funzionamento dell’impianto al fine di individuare i punti critici e campionamenti idrici per la ricerca ed il conteggio della Legionella sui punti critici dell’impianto identificati nel processo di valutazione dei rischi
Ispezione tecnica con misurazione parametri microclimatici (temperatura, umidità relativa, velocità dell’aria garantiti dall’impianto in punti significativi del sistema e dei locali serviti) e campionamenti per rilevare quantitativamente e qualitativamente la presenza di microrganismi al fine di evidenziare eventuali fenomeni di proliferazione
18 legioNella CoNtrollo e PreveNzioNe
La valutazione dei rischi e la lotta al batterio nelle strutture ricettive
DOMANDA UNICA PAC, LA SCADENZA SLITTA AL 15 GIUGNO
Slitta al 15 giugno la scadenza per la presentazione della domanda unica Pac. Dopo il decreto del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare sono state pubblicate le istruzioni dell’Agea relativamente ai nuovi termini per le richieste di aiuto e di pagamento.
Le domande di aiuto e di pagamento iniziale possono essere presentate fino al 10 luglio con una decurtazione dell’1% per ogni giorno di ritardo. Le modifiche per le domande presentate entro il 15 giugno scadono il 10 luglio.
A seguito dello slittamento della domanda unica le domande di trasferimento titoli per la campagna 2023 vanno inoltrate non oltre il 10 luglio.
L’Agea ha fornito anche alcune precisazioni relative al sostegno accoppiato al reddito che integrano una precedente circolare del 28 aprile scorso. In particolare Agea precisa che, per quanto
riguarda la presentazione della richiesta di aiuto e dei successivi pagamenti per gli interventi a superficie, l’agricoltore che nella campagna di riferimento coltivi sulla medesima superficie sia una coltura principale che una coltura secondaria, può percepire il pagamento del sostegno accoppiato per entrambe le colture coltivate in epoche diverse, ma non ci deve essere un doppio pagamento per lo stesso premio e gli interventi non devono avere le stesse finalità.
Agea ha chiarito che:
• non è possibile chiedere un premio per più di una volta sulla medesima superficie per la stessa specie, per esempio - questo il caso indicato nella circolare - in caso di coltivazione di soia da seme di primo raccolto e soia di secondo raccolto il premio si può incassare una volta sola;
• è possibile presentare richiesta per premi differenti per specie diverse che si susseguono sulla medesima superficie, per esempio, in caso di coltivazione di colza in primo raccolto e di soia in secondo raccolto, è possibile richiedere ed erogare l’aiuto per entrambi;
• per lo specifico premio alla coltivazione di girasole e colza poiché sulla medesima superficie lo stesso premio può essere richiesto una sola volta, non è possibile richiedere a premio la colza in primo raccolto e il girasole in secondo raccolto o viceversa; per gli specifici premi alla coltivazione di soia e alla coltivazione delle colture proteiche diverse dalla soia non è possibile richiedere entrambi i premi poiché gli stessi hanno la medesima finalità di sostegno, cioè favorire la produzione di proteine vegetali.
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RETTIFICA IVA:
QUALE REGIME SCEGLIERE PER L’AZIENDA
Capita sovente che le aziende agricole si pongano la domanda in merito a quale regime IVA sia più conveniente adottare, vale a dire se sia più vantaggioso adottare il regime IVA speciale previsto per l’agricoltura dall’art. 34 del DPR n. 633/1972, in base al quale le cessioni di determinati prodotti agricoli possono beneficiare dell’applicazione delle percentuali di compensazione pur dovendo l’azienda rinunciare alla detrazione dell’IVA sugli acquisti/investimenti, o se sia invece più utile adottare il regime normale IVA che consentirebbe da un lato la detrazione dell’IVA sugli acquisti/investimenti, ma non permetterebbe, dall’altro, l’applicazione delle percentuali di compensazione sulla cessione dei beni.
Va innanzitutto precisato che la scelta di un regime rispetto all’altro è vincolante per almeno un triennio. Non è dunque possibile, a monte di ogni valutazione, adottare un regime per un anno per poi magari passare all’altro l’anno dopo.
Il triennio è quindi da intendersi come il periodo minimo di adozione di un regime IVA. Inoltre, è oltremodo importante chiarire che la scelta alternativa dei due regimi, e la relativa convenienza, è legata esclusivamente ad aspetti di gestione imprenditoriale.
In altri termini, un’azienda potrebbe considerare vantaggiosa l’applicazione del regime normale IVA qualora avesse un piano d’investimenti protratto su più anni. Il regime normale le consentirebbe, allora, di scalare l’IVA sugli acquisti. Tuttavia, è chiaro che, mediamente, un’azienda non possa (o non riesca) a impegnarsi in investimenti continui su base pluriennale; e a quel punto, la valutazione del ritorno al regime speciale IVA potrebbe tornare attuale. Dal punto di vista fiscale, occorre considerare le conseguenze della scelta di adozione di un regime rispetto all’altro.
Passare da speciale agricolo a normale
L’azienda che intenda passare dal regime speciale agricolo IVA al regime normale IVA ha la possibilità di:
A. recuperare le percentuali di compensazione sui prodotti agricoli in giacenza, non ancora ceduti, nonché l’IVA applicata sulle materie prime acquistate e giacenti mangimi e concimi);
B. recuperare i quinti o i decimi (per i soli fabbricati o porzioni di fabbricati) residui dell’IVA relativa agli investimenti in beni materiali o immateriali (ad esempio, marchi d’impresa, brevetti, diritti di concessione, ecc.) ammortizzabili, nonché alle prestazioni di servizi relative alla trasformazione, al riattamento o alla ristrutturazione dei beni stessi, entrati in funzione durante la permanenza in regime speciale agricolo. Non si considerano ammortizzabili i beni di costo unitario non superiore a euro 516,46.
Per quanto riguarda il punto A, è l’art. 19 bis. 2, comma 3, DPR 633/1972 a stabilire che “se mutamenti nel regime fiscale delle operazioni attive, nel regime di detrazione dell’imposta sugli acquisti o nell’attività comportano la detrazione dell’imposta in misura diversa da quella già operata, la rettifica è eseguita limitatamente ai beni ed ai servizi non ancora ceduti o non ancora utilizzati”.
Al paragrafo 6.9, terzo capoverso, della Circolare n. 328/E, del 24 dicembre 1997, il Ministero delle Finanze ha precisato che, in caso di passaggio ai fini IVA dal regime speciale agricolo al regime normale, “il soggetto che operava in regime speciale verrebbe a perdere la detrazione forfettaria sui prodotti agricoli che saranno oggetto di cessio-
ne nell’anno in cui opererà in regime normale. Pertanto, sui beni giacenti al momento del passaggio dal regime speciale a quello ordinario il contribuente dovrà determinare l’ammontare dell’imposta incorporata in detti prodotti agricoli finiti e in quelli in corso di lavorazione applicando al valore normale dei prodotti stessi le percentuali di compensazione vigenti al momento della rettifica”.
Dal punto di vista normativo, per valore normale ai fini IVA, ai sensi dell’art. 14, DPR 633/1972, s’intende l’intero importo che il cessionario (cioè l’acquirente), al medesimo stadio di commercializzazione di quello in cui avviene la cessione di beni, dovrebbe pagare, in condizioni di libera concorrenza, ad un cedente (cioè a un venditore) per ottenere i beni in questione nel tempo e nel luogo di tale cessione.
Emerge subito all’evidenza come il valore normale debba essere necessariamente stimato. Esso discende da una valutazione aziendale, rispetto alla quale è fondamentale l’ancoraggio a criteri certi e precisi. Va sempre ricordato, infatti, che lo Stato sta riconoscendo all’azienda un importo pari alle percentuali di compensazione sulle giacenze ed è dunque ovvio che queste ultime debbano essere correttamente valorizzate. Si suggerisce sempre di adottare un approccio di valutazione prudenziale, che abbia innanzitutto (ma non solo) un concreto, coerente, riscontro con i prezzi di cessione mediamente praticati dall’azienda su analoghi prodotti nel contesto temporale in cui occorra procedere alla valorizzazione delle giacenze stesse.
20 Settore fiSCale
La scelta dell’inquadramento è vincolante per tre anni
La scelta è legata esclusivamente ad aspetti di gestione imprenditoriale
Per aspetti di maggiore complessità o difficoltà valutativa, gli Uffici di Impresa Verde Alessandria restano disponibili a fornire attività di supporto, fermo restando che, come già anticipato, qualsiasi valorizzazione (ancorché ispirata a logiche prudenziali) potrebbe essere ritenuta opinabile, in sede di eventuale controllo.
La ragionevolezza resta, in ogni caso, il primo criterio guida, che restituisce, anche agli occhi degli organi di controllo, l’immagine di un’azienda in buona fede nei rapporti con il Fisco, ai sensi dell’art. 10 dello Statuto del contribuente. Per quanto riguarda il punto B, cioè il recupero dei quinti o dei decimi residui dell’IVA relativa agli investimenti entrati in funzione durante la vigenza del regime speciale IVA, va innanzitutto detto che la normativa ha previsto, sempre nel già citato art. 19bis.2, DPR 633/1972, un periodo di rettifica o, se vogliamo, di osservazione degli investimenti effettuati. Tale periodo è di cinque
anni, che diventano dieci per i soli fabbricati o porzioni di fabbricati. E’ bene rammentare che il recupero dei crediti IVA avviene ordinariamente (e prioritariamente) attraverso il meccanismo della compensazione. Il rimborso IVA potrà invece essere chiesto, in via subordinata ed eccezionale, soltanto al ricorrere dei requisiti specifici previsti dalla normativa IVA in tema di rimborsi.
Passare da normale ad agricolo speciale
Occorre porre assoluta attenzione al fatto che quanto detto nel paragrafo precedente vale esattamente all’inverso, nei casi in cui l’azienda decida di passare dal regime normale IVA al regime speciale agricolo IVA. Di conseguenza, l’azienda dovrà:
A. restituire/versare allo Stato le percentuali di compensazione sui prodotti agricoli in giacenza, non ancora ceduti, e l’IVA applicata sulle materie prime acquistate e giacenti (mangimi e concimi);
B. restituire/versare allo Stato i quinti o i decimi (per i soli fabbricati o porzioni di fabbricati) residui dell’IVA relativa agli investimenti in beni materiali o immateriali (marchi d’impresa, brevetti, diritti di concessione, ecc.) ammortizzabili, nonché alle prestazioni di servizi relative alla trasformazione, al riattamento o alla ristrutturazione dei beni stessi, entrati in funzione durante la permanenza in regime normale IVA.
La logica di tale impostazione risiede nel fatto che, durante la vigenza del regime normale IVA, l’azienda ha scalato l’IVA degli acquisti/investimenti inerenti all’attività svolta. Occorre pertanto, evitare che l’azienda benefici di un doppio vantaggio. Quando infatti, ad esempio, un’azienda passata in regime speciale agricolo nel 2023 venderà i prodotti agricoli in giacenza al 2022, beneficerà anche su di essi delle percentuali di compensazione IVA.
21 Settore fiSCale
GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO
si svolgono le attività didattiche pratiche, di cui otto coltivati, nella maggior parte a seminativo, il restante comprende un vigneto, una serra idroponica, un frutteto sperimentale di essenze storiche del Piemonte, alberi di ulivo, un birrificio e una parte destinata a vinificazione e cantina con tre vasti spazi che ospitano i processi di vinificazione, fermentazione e imbottigliamento.
DI ROSIGNANO
Una lezione interattiva e formativa che ha visto protagonisti gli alunni delle quinte dell’Istituto Tecnico Agrario “Vincenzo Luparia” di San Martino di Rosignano.
L’incontro è avvenuto nell’ambito del progetto “Cap Ability - La PAC entra in classe”, cofinanziato dall’Unione Europea, obiettivo coinvolgere gli studenti, potenziali futuri attori del settore agroalimentare italiano ed europeo, nella conoscenza delle politiche agricole europee.
Nel corso della mattinata i ragazzi hanno potuto interagire con il Presidente Provinciale Coldiretti di Alessandria Mauro Bianco, con il neo delegato Giovani Impresa Alessandria Mario Castelli e il vice delegato Federico Maggi, con la Segretaria Regionale Giovani Impresa Lunetta Lo Cacciato e il Responsabile Area Economica Giancarlo Bassi, i quali, grazie anche a specifici supporti video, hanno avuto modo di illustrare le tematiche inerenti la nuova programmazione della Politica Agricola Comune e le opportunità che da questa scaturiranno per i giovani imprenditori agricoli.
La prima parte della mattinata è stata caratterizzata dalla visita, coordinata dal prof. Ferruccio Battaglia, alla scuola dove, parte fondamentale dell’Istituto agrario “Luparia”, è proprio l’azienda agricola. Una decina di ettari complessivi dove
Numeri importati che si aggiungono ai 250 studenti che frequentano l’Istituto, di cui 150 ospiti del convitto.
L’incontro è quindi proseguito con la parte teorica in classe durante la quale sono stati approfonditi gli aspetti principali del Green Deal europeo, il complesso piano varato dalla Commissione Europea per combattere il cambiamento climatico e per rendere più sostenibile la produzione di energia e lo stile di vita dei cittadini europei.
Il Green Deal prevedere una serie di nuove leggi, investimenti e misure innovative da realizzarsi nei prossimi 30 anni, e si basa su tre principi fondanti: neutralità climatica in Europa entro il 2050, crescita economica dissociata dall’uso delle risorse; nessuna persona e nessun luogo rimanga trascurato.
Per superare queste sfide, il progetto punta quindi a trasformare le problematiche climatiche e le sfide ambientali in opportunità in tutti
i settori politici, rendendo la transizione equa e inclusiva per tutti e dando una direzione più sostenibile e moderna all’economia europea. Nelle intenzioni della Commissione, l’accordo prevede una serie di azioni concrete: investire in tecnologie sostenibili; supportare l’industria nell’innovazione; promuovere un trasporto privato e pubblico più pulito; garantire economia pulita e circolare; decarbonizzare il settore energetico; garantire una maggiore efficienza energetica degli edifici; migliorare gli standard ambientali mondiali attraverso collaborazioni internazionali.
Un percorso che riserva all’agricoltura un ruolo particolarmente importante, definito nella strategia Farm to Fork, letteralmente “dalla fattoria alla tavola”, che ha notevolmente orientato anche la nuova programmazione della Politica Agricola Comune verso una sempre maggiore sostenibilità ambientale.
Gli studenti del “Luparia” hanno interagito con vivacità guardando al futuro con ottimismo, ben disposti a cogliere le opportunità derivanti dai grandi cambiamenti in atto.
22 attualità
Una mattinata trascorsa a San Martino di Rosignano, dove Coldiretti è salita in cattedra FORMAZIONE: LA PAC ENTRA IN CLASSE E COINVOLGE
“LUPARIA”
Il Green Deal e la serie di nuove leggi e misure innovative da realizzarsi nei prossimi 30 anni
All’arrivo della Carovana rosa a Tortona, Città di Tappa, c’erano anche le bandiere Coldiretti
Asalutare la Carovana rosa e il vincitore dell’11esima tappa del Giro conquistata dal tedesco Pascal Ackermann davanti a Jonathan Milan in volata, c’erano anche le bandiere Coldiretti.
TERRITORIO: AL GIRO D’ITALIA VINCONO LO SPORT, LA BIODIVERSITÀ E L’AGROALIMENTARE MADE IN ITALY Al Mercato di Campagna Amica in Corso Montebello buon cibo e raccolta firme contro il ‘cibo’ sintetico
Per fortuna la pioggia ha risparmiato il pomeriggio regalando ai tanti appassionati la possibilità di salutare il Giro e partecipare ai tanti eventi collaterali organizzati per promuovere l’evento.
Ma a Tortona ci sono stati anche due altri vincitori: il territorio e il cibo.
E’ stato così che “Amore Infinito”, slogan del Giro 2023, che coniuga bene sport, sana alimentazione e le eccellenze Made in Italy, ha rappresentato alla perfezione la grande generosità della terra che ha dato i natali a Fausto Cappi.
Le bandiere Coldiretti hanno accompagnato gli ultimi chilometri di tappa, da Gavi a Villalvernia sino a Tortona mentre i produttori di Campagna Amica hanno regalato
un assaggio delle tipicità enogastronomiche, chiedendo di sostenere l’agricoltura italiana firmando la petizione contro i prodotti creati in laboratorio e spacciati per cibo.
Il Mercato Straordinario di Campagna Amica ha dato la possibilità
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CamPagNa amiCa al giro d’italia
di conoscere e degustare il pane Grosso di Tortona, realizzato con farina di grano antico San Pastore: grazie alla partecipazione di rappresentanti dell’ente capifila del progetto, ossia l’Università del Piemonte Orientale, assieme al Consorzio Co.na.p e all’azienda agricola Elilu di Castelnuovo Scrivia, è stato possibile illustrare ai consumatori le peculiarità che rendono unico questo prodotto.
“L’arrivo dell’undicesima Tappa nel cuore della Città di Tortona ha rappresentato non solo un grande evento sportivo ma anche un’occasione importante di promozione - ha affermato il Presidente Mauro Bianco -. Coldiretti ha salutato l’arrivo dei ciclisti ricordando il connubio forte che lega lo sport al cibo. Il Giro d’Italia è un momento importante anche per i meno sportivi
che coinvolge tutti gli italiani sottolineando l’importanza di un fondamentale tratto distintivo del nostro Paese: il buon cibo e la tradizione agroalimentare che lo ha reso noto, mettendone sotto i riflettori le bellezze più conosciute, ma anche quelle meno note. Proprio l’agroalimentare rappresenta uno dei motori vincenti a livello economico e di immagine del nostro Paese, che va sempre più potenziato e fatto conoscere. Quando c’è da promuovere le vere tradizioni e il binomio sport-benessere, i produttori Coldiretti non possono che essere in prima fila, puntando a valorizzare i tanti territori su cui ruota la loro attività e la sana alimentazione”.
Tanti luoghi che sono espressioni di tradizioni centenarie, legate alla
partecipazione al Giro d’Italia, una corsa che mette luce e crea attenzione sui territori, con i paesaggi e i piccoli borghi. Un’opportunità per promuovere il cibo di eccellenza, le produzioni di qualità, per educare a una sana alimentazione che parte dalla genuinità delle produzioni ma anche per promuovere le battaglie a tutela dei consumatori. Campagna Amica è la più grande rete di
nostra cultura, alla realtà rurale, alla biodiversità e alle eccellenze enogastronomiche Made in Italy.
“Il tutto nasce da una collaborazione tra Coldiretti Alessandria e il Comune di Tortona che ringraziamo - ha affermato i Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Siamo stati orgogliosi della nostra
vendita diretta al mondo sotto lo stesso marchio, il Giro è una manifestazione di carattere internazionale e per questo diventa vetrina dei territori, delle produzioni ma anche di tutte le battaglie che Coldiretti, con il sostegno dei consumatori porta avanti da anni, come quella che ci sta vedendo impegnati per far approvare la legge contro l’uso, la produzione e la commercializzazione dei prodotti creati in laboratorio e chiamati erroneamente cibo”.
Il grazie di Coldiretti Alessandria al Vescovo di Tortona, Sua Eccellenza Mons. Guido Marini, per aver visitato nella giornata del Giro d’Italia, il Mercato di Campagna Amica.
24 CamPagNa amiCa al giro d’italia
Volontari AIRC al Mercato Coperto di Campagna Amica: in tempo record piante terminate
FESTA DELLA MAMMA: FORTE COME UN FIORE, L’AZALEA DELLA RICERCA PER LA SALUTE DELLE DONNE
Sostenere la ricerca per rendere il cancro sempre più curabile. In molti hanno accolto l’invito di Coldiretti di regalare l’Azalea della Ricerca, acquistata direttamente al Mercato di Campagna Amica di via Guasco ad Alessandria. “In un paio d’ore le azalee sono terminate. Il grazie di Coldiretti a tutti consumatori che, non solo scelgono la qualità dei prodotti a chilometro zero di Campagna Amica ma sono sensibili alla solidarietà e all’importanza di sostenere la ricerca: con un piccolo contributo è stato possibile, infatti, scegliere un’Azalea, facendo un importante gesto di che può portare a un grande passo avanti nella cura oncologica. Inoltre, è stato anche un modo anche per sostenere la floricoltura Made in Italy, portando a casa una bellissima pianta simbolo della femminilità e dell’amore più puro che c’è, cioè l’amore materno”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro
Bianco
Il contesto del Mercato Coperto di Campagna Amica diventa così sempre più fulcro di incontri e iniziative per gli alessandrini, un luogo dove trovare non solo le produzioni degli agricoltori in vendita diretta ma
anche dove poter chiedere consigli e promuovere il modello alimentare della dieta mediterranea che si dimostra vincente da anni, non ha controindicazioni, rispetta la tradizione e la cultura Made in Italy, esalta e valorizza la biodiversità, è slow ed è anche convivialità: importante per le persone in buona salute e ancor più per chi necessita di cure. Durante la mattinata è proseguita la raccolta firme per far approvare in tempi brevi la legge sul divieto di produzione, commercializzazione e uso del cibo sintetico in Italia. «La forza delle donne e delle mamme è anche nella capacità di mobilitazione per iniziative di solidarietà. Siamo lieti di iniziare questa collaborazione con AIRC partendo dal fatto che una corretta alimentazione, uno stile di vita sano e la giusta prevenzione rappresentano da sempre i migliori alleati per garantirci salute e benessere - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto
Corretto stile di vita: una sana alimentazione parte
Bianco -. Un giusto stile di vita che diventa prezioso sia per la prevenzione primaria che secondaria, l’attività fisica, e soprattutto una corretta alimentazione, dove al primo posto ci sono il consumo di cereali, frutta e verdura fresca e di stagione, a chilometro zero, senza eliminare del tutto alcun alimento, se non in casi di patologie, ma agendo piuttosto sulle quantità consumate. In ogni caso, preferire alimenti poco elaborati, che tengano conto del giusto rapporto proteico con i grassi e i carboidrati, con antiossidanti naturali, senza ricorrere a indiscriminate assunzioni di integratori o farmaci, preferendo i mercati contadini alle farmacie”.
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dal cibo vero, non creato in laboratorio
azzalee della riCerCa
Delegazione del Corpo dei Bersaglieri, in occasione del Raduno Regionale
BERSAGLIERI: LE “PIUME NERE” OSPITI AL MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA
Campagna Amica rappresenta, dove il rapporto tra produttore e consumatore è alla base di una spesa consapevole.
Molti i punti di contatto con Coldiretti, a partire dalla fortissima componente identitaria, l’autorevolezza di un corpo che esprime i valori della nostra terra e scopi.
L’incontro con i produttori Coldiretti per sottolineare il sano patriottismo
dell’agricoltura italiana
“Un grazie speciale al Corpo dei Bersaglieri e all’assessore comunale all’Agricoltura e Commercio Giovanni Berrone per aver accolto l’invito di Coldiretti e dei produttori di Campagna Amica nel dare il benvenuto a chi da sempre si impegna a portare alti i valori della Bandiera italiana e del Made in italy, promotori di pace alle popolazioni e alla valorizzazione dei paesaggio e della cultura, da sempre al fianco delle istituzioni e della Protezione Civile. L’occasione del Raduno Regionale ad Alessandria è l’occasione per sottolineare il supporto prezioso dato in molteplici occasioni e soprattutto durante il difficile momento del lockdown. Condividiamo e apprezziamo quanto il Comune di Alessandria sta facendo per il recupero della Cittadella, dove i Bersaglieri svolgono un ruolo fondamentale non solo per la cura del verde ma anche per la gestione del museo delle uniformi storiche custodito nella Caserma Maggiore. Si tratta di un luogo prezioso che deve essere completamente integrato nella vita cittadina”.
Queste le parole del Presidente
Coldiretti Alessandria Mauro Bianco che ha accolto la delegazione di “piume nere” coordinate dal Presidente Organizzatore, Bers. Pietro Bologna in occasione del Raduno Regionale ospitato dalla Città di Alessandria. Un incontro che ha voluto essere un momento di condivisione e di gratitudine e per far conoscere l’angolo di campagna in città che il Mercato Coperto di
“Gli agricoltori hanno scelto di credere nella terra, di curarla e valorizzarla, d’investire nel futuro dell’Italia, mettendo al centro l’idea di patriottismo italiano anche nell’agroalimentare dove il tema dell’origine, il no al cibo sintetico e la battaglia alla contraffazione restano centrali, attraverso la sinergia tra aziende e la collaborazione con le istituzioni. Forte di questi principi Coldiretti Alessandria ha accolto e salutato i fanti piumati, eccellenza italiana. La salvaguardia delle biodiversità, la tutela ambientale, la valorizzazione e il mantenimento del territorio sono i pilastri dell’azione di Coldiretti che trovano piena condivisione nelle aspettative dei consumatori. E’ un sentire comune proprio come quello nei confronti del Corpo dei Bersaglieri. Un sano patriottismo per il futuro dell’agricoltura italiana”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Consumare prodotti a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale. Si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini anche grazie a momenti di sinergia, come quello di questa mattina con il Corpo dei Bersaglieri, organizzati non a caso nei mercati di Campagna Amica, diventati non sono solo luogo di consumo ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà.
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INCREMENTATE LE PENSIONI MINIME
complessivo lordo delle pensioni di cui l’interessato risulta titolare.
L’importo degli assegni per il trattamento minimo pensionistico per l’anno 2023 è di 563,74 euro.
L’assegno a seconda dell’età del beneficiario potrà arrivare a:
• 572,20 euro per i pensionati con età uguale o inferiore a 75 anni;
• 599,82 euro per i pensionati oltre i 75 anni di età.
corrisposti anche gli arretrati spettanti dal 1° gennaio 2023 o dalla decorrenza della pensione se successiva.
In base al “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025” è stato stabilito l’incremento delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS per le prestazioni con decorrenza dal 1° gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2024 ivi compresa la tredicesima mensilità.
Il calcolo dell’incremento viene effettuato in base all’importo mensile
Tali importi rappresentano il limite massimo d’erogazione del beneficio per il 2023.
Gli importi dell’incremento per l’anno 2024 saranno determinati in sede di rinnovo delle pensioni per lo stesso anno.
L’importo spettante a titolo di incremento, sarà corrisposto con la stessa cadenza di pagamento della pensione.
Con il primo pagamento vengono
Nel caso delle pensioni ai superstiti cointestate, il diritto all’incremento è valutato sulla base del trattamento complessivamente spettante a tutti i contitolari: tale importo verrà ripartito tra i beneficiari in proporzione alla percentuale di pensione spettante.
Le somme corrisposte a titolo di incremento sono fiscalmente imponibili e quindi assoggettate a tassazione.
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Con il primo pagamento saranno corrisposti anche gli arretrati
PatroNato ePaCa
L’importo spettante a titolo di incremento, sarà corrisposto con la stessa cadenza di pagamento della pensione
SCAMBIO TELEMATICO
Convenzione qua dro tra l’inps e le Casse/Enti previdenziali, finalizzata a realizzare lo scambio delle comunicazioni in via telematica tra i diversi enti di previdenza. Gli iscritti alle Casse professionali aderenti all’A depp pesano, secondo l’ultimo rapporto, per oltre un milione e seicento professionisti in tutta Italia, e più precisamente 1.699.274 al 31/12/2021. Il numero degli iscritti è molto diverso da Ente a Ente e la Cassa che conta il maggior numero di iscritti è quella dei medici, l’Enpam (23,37%), seguita dalla Cassa Farmacisti Enpaf (14,23%) e Inarcassa di Ingegneri e Architetti (10,24%).
I numeri si dividono, come per la previdenza Inps, tra lavoratori attivi e lavoratori pensionati, che continuano a versare contribuzione. Degli oltre un milione e seicento professionisti, invece, la quasi totalità, ovvero 1.590.657, sono contribuenti attivi, mentre i contribuenti che sono già pensionati e che continuano a versa-
re sono 108.617. Gli iscritti sono aumentati sensibilmente, se confrontati rispetto ai valori 2005, primo anno in cui i dati sono disponibili a livello omogeneo per tutte le casse private: il totale dei contribuenti aumenta del 29,89%, i contribuenti attivi aumentano del 25,65% e il numero dei pensionati attivi segna ben +156,58%. La classe di età che conta il maggior numero di iscritti tra i professionisti è quella compresa tra i 40 e i 60 anni, che rappresenta più del 50% alle varie Casse professionali. Anche le donne sono in costante aumento, passando dal 30% del 2007, al 42% del 2021.
È frequente che nella vita lavorativa dei liberi professionisti la carriera non venga portata a termine con il pensionamento presso la Cassa di prima iscrizione e in questi casi, di solito per poter guadagnare qualche anno di anticipo sulla data di pensionamento, si rivela necessario trasferire la contribuzione versata in una cassa diversa attraverso una
Per informazioni gli uffici Coldiretti sono a disposizione
pratica di ricongiunzione. Tali operazioni sono necessarie ogni qualvolta un professionista eserciti la facoltà di ricongiunzione della contribuzione in entrata o uscita presso l’Inps o le Casse di previdenza.
Per questo tipo di pratiche, fino ad oggi, le comunicazioni tra l’Inps e le varie Casse previdenziali private è avvenuta mediante raccomandata a/r o attraverso Pec, ora invece attraverso la nuova convenzione si attua, a tutti gli effetti di legge, lo scambio telematico di informazioni in relazione all’esercizio della facoltà di ricongiunzione e la consultazione dei dati relativi alle domande presentate. Il passaggio alle comunicazioni telematiche in tema di ricongiunzioni sarà graduale e, in una prima fase, lo scambio di informazioni verterà esclusivamente la richiesta da parte della Cassa Professionale in cui si trasferiranno i contributi INPS, del prospetto degli stessi contributi oggetto del trasferimento.
TARIFFE CONTROLLI SANITARI: SCADENZA 30 GIUGNO 2023
E’ stata prorogata per l’anno in corso, al 30 giugno 2023 l’invio dell’autodichiarazione ai sensi del D.lgs 32/2021 relativa al versamento delle tariffe per i controlli sanitari, adempimento previsto entro il 31 gennaio di ogni anno qualora dovessero cambiare i requisiti. Diversamente sarà da ritenersi valida la precedente comunicazione.
La norma riguarda le aziende agricole che svolgono attività di trasformazione/manipolazione/depositi con attività prevalente all’ingrosso ricompresi nell’Allegato 2 Sezione 6 del Decreto
L’art.6 del D.Lgs.32/2021 prevede a carico degli OSA (Operatore del Settore Alimentare) importi forfettari annuali, che variano non più in base al quantitativo prodotto, ma a seconda del livello di rischio (basso, medio o alto).
Il livello di rischio viene applicato a ciascun stabilimento da parte dell’ASL in qualità di Autorità Competente Locale - secondo i criteri previsti dalla categorizzazione definita a livello regionale. Le tariffe vengono applicate a prescindere dall’esecuzione del controllo ufficiale e comunicate dall’ASL stessa se dovute.
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Il passaggio alle comunicazioni telematiche in tema di ricongiunzioni sarà graduale RICONGIUNZIONE PROFESSIONISTI PIÙ VELOCE CON
I numeri si dividono, come per la previdenza Inps, tra lavoratori attivi e lavoratori pensionati
ISCRO
PER GLI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA
priamo che ne hanno beneficiato l’1,5% degli iscritti.
Le domande accolte sono 3.654, con un importo medio complessivo pro capite erogato in sei rate di circa 4.070 euro. Al 30 aprile 2022 risultavano in corso di lavorazione e verifica altre 737 domande. Il massimo erogabile per l’annualità di riferimento era 4.800 euro, per cui i percettori hanno ricevuto, in media, l’85% del valore massimo.
Dal sussidio sono esclusi titolari di Reddito di Cittadinanza e pensionati
Avviata per la prima volta nel 2021, l’Iscro è l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa rivolta ai circa 260 mila lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata, che arriva al terzo e ultimo anno di sperimentazione. Anche per quest’anno, a maggio sono state aperte le domande per presentarla, i cui termini scadranno il prossimo 31 ottobre 2023.
Il XXI Rapporto Annuale Inps restituisce i primi dati consolidati anche per questa misura riferiti al 2021, primo anno di applicazione. Nel Rapporto si legge che gli interventi a sostegno del reddito per i disoccupati sono stati convogliati a favore dei 2,4 milioni di beneficiari di Naspi, 544 mila beneficiari delle disoccupazioni agricole, 21 mila beneficiari di Dis-coll e 3.600 beneficiari Iscro.
L’intervento a sostegno del reddito più significativo si conferma, ancora una volta, la Naspi con una spesa complessiva pari a 12,9 miliardi di euro. Per la sola Iscro, invece, la spesa ammonta a 9,4 milioni di euro, mentre i contributi accertati ammontano per il 2021 a 8 milioni di euro, con uno sbilancio del saldo entrate-uscite di ben 1,4 milioni. Se consideriamo il numero totale di iscritti alla Gestione Separata, sco-
L’Iscro è un importante sostegno in caso di riduzione del reddito degli iscritti alla Gestione Separata Inps, istituito a opera della Legge di Bilancio 2021. Questa misura è quasi giunta al termine del triennio sperimentale 2021 - 2023 ed è riservata a coloro i quali esercitino abitualmente attività di lavoro autonomo e siano iscritti alla Gestione Separata Inps (e non ad altre forme di previdenza obbligatoria).
Brevemente, i requisiti per percepirla sono: titolarità di partita Iva attiva da almeno quattro anni (rispetto alla presentazione della domanda) ed essere in regola con la contribuzione, aver dichiarato l’anno precedente un reddito inferiore a 8.145 euro, aver subito perdite reddituali del 50% rispetto alla media dei tre anni anteriori all’anno precedente alla domanda. Tali redditi sono autocertificati dal richiedente in sede di domanda.
Coloro i quali chiedano il sussidio non possono essere titolari di Reddito di Cittadinanza ed essere pensionati.
L’importo del beneficio è del 25% dell’ultimo reddito certificato dall’Agenzia delle Entrate e non può superare gli 881,23 euro nel 2023. L’importo minimo mensile, invece, attualmente è fissato a 275,38 euro. Nel 2022, l’importo minimo mensile era fissato a 254,75 (nel 2021 era 250 euro) e l’importo massimo a 815,20 euro (nel 2021 era 800 euro). Si ricorda che, come precisa l’Inps, è
possibile beneficiare dell’aiuto una sola volta nel triennio 2021-2023, che la durata della prestazione è semestrale e che la decorrenza dell’assegno è fissata a partire dal giorno successivo alla presentazione della domanda. Ovviamente, chi ha presentato domanda gli anni scorsi, respinta o revocata, ha la facoltà di inoltrarla quest’anno. I beneficiari della prestazione parteciperanno a percorsi di aggiornamento professionale.
Adesione consapevole alle vaccinazioni
Sul prossimo numero di “Agricoltura Alessandrina” approfondimento sull’incontro organizzato per promuovere e sensibilizzare le vaccinazioni nell’adulto e nell’anziano organizzato in collaborazione con l’ASL di Alessandria e Cittadinanza Attiva.
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L’intervento a sostegno del reddito più significativo si conferma, ancora una volta, la Naspi PARTITE IVA, AL VIA DOMANDE
PatroNato ePaCa
LA PIÙ ALTA FORMA DI CARITÀ
La nostra città ha avuto all’inizio del 1900 e per mezzo secolo due giganti del sociale come Mons. Carlo Torriani e la beata Madre Teresa Grillo Michel.
La chiesa Torinese già un secolo prima ci aveva regalato una lunga serie di Santi e Sante cosiddetti “sociali”, da San Giuseppe Cafas so, a San Giuseppe Benedetto Cottolengo a San Giovan ni Bosco per citare i più conosciuti.
Certamente i su menzionati Torriani e Michel hanno risen tito dell’influenza buona dei grandi santi torinesi. E come Torino non sarebbe la stessa senza di loro, così Alessandria avrebbe scritto un’altra storia senza i nostri due.
Una storia, invece, fatta di iniziative, progetti, di emer genze superate con tenacia e determinazione con par ticolare riguardo alle persone, a tutte le persone, specie quelle più fragili.
A loro, i nostri concittadini hanno dedicato, piazze, vie, viali, libri. Essi gradirebbero prima di tutto l’impegno a non disperdere un messaggio sempre attuale, un mes saggio che privilegia le persone e non le cose, che riguar
agnuig al artson areihgerp
S e n t i t e c o n d o g l i a n z e a l l a f a m i g l i a
ANNON
C o l d i r e t t i A l e s s a n d r i a , i n p a r t i c o l a r e l a Z o n a d i T o r t o n a , p a r t e c i p a a l d o l o r e d e l l a c o l l e g a E l i s a O l i v e r o p e r l a s c o m p a r s a d e l l a c a r a
L a F e d e r a z i o n e p r o v i n c i a l e
da tutte le persone un messaggio che non ha paura del futuro e tanto meno del presente, che non si intristisce per ciò che non ha, ma moltiplica con entusiasmo quello che ha.
Don Carlo,nel libro “Uomini di buona volontà” racconta di uomini di grande spessore umano e spirituale, attenti al passato per quanto può insegnarci e al futuro per quanto
Ogni uomo è una meraviglia irripetibile, che va rispettata. San Filippo Neri diceva: non bisogna rispettare solo i nostri superiori, ma anche quelli uguali a noi e quelli inferiori. Vorremmo sognare per il nostro presente una società dove tutti sono importanti, dove possiamo andare fieri di chi ci ha preceduto e non ci spaventiamo nelle difficoltà
E benvenuti agli uomini e alle donne che si occupano del bene comune, dando importanza alle persone e alle risor se umane più che alle risorse solo materiali. Capite perché San Paolo VI scrisse: la politica è la più alta forma di carità!
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• Azienda agricola nel comune di Carpeneto, ex allevamento con 1.600 mq. di fabbricati (uso abitativo circa 300 mq., capannone, porticati, depositi, garage, fienili e cantina per circa 1300 mq. e 6,8 ettari di terreno. Nel 2020 sono stati rifatti i tetti dei porticati. Cell. 335 7598188
• Rimorchio agricolo con cassone ribaltabile omologato. Portata 50 q.li; 2 assi; lunghezza 4,72 e larghezza 2,12. Cell. 347 1123580
• Decespugliatore; contenitore uva; macina cereali. Cell. 348 8630873
• Per cessata attività: macchina da semina (grano) larghezza mt. 2,50; macchina da semina (mais) pneumatica; aratro bivomere Vittone con spostamento; macchina Campesato calibratrice per cipolla; roterra larghezza 2,50 con rullo Paker; spandiconcime 2 ventole portata q.li 6; tubi per irrigazione diametro 100 a sfera metri 600. Cell. 351
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• In provincia di Alessandria circa 9 ettari di terreni in perfetto piano, a corpo unico, coperti da quote Pac, con annessa porzione di rustico da ristrutturare, libera su tre lati, utile per eventuale rimessa di macchinari agricoli o altro. Raggiungibile da strada comunale asfaltata sino alle tre strade interpoderali sterrate che circondano la proprietà. Tutte transitabili con mezzi pesanti. Pozzi sorgivi. Potenziali utilizzi, anche insediamento giovani: seminativi, pascoli, impianti di noccioleti o altro. Libero subito, trattative riservate. Cell. 347 08113155 - 371
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• 2 turbolame (rotofresa) marca Comep e Massano 2.3m; aratro Ermo bivomero con spostamento per 110/130 Cv; aratro Olivero bivomero con spostamento per 110/130 Cv. Cell. 329 6483014
• Per cessata attività attrezzatura caseificio: pastorizzatore a piastre 1500 lt/h, tavoli inox e vasche, celle frigorifere attrezzate, griglie inox, carrelli. Cell. 348 6006472
• Aratro monovomere marca Del Prino profondità 40/50 cm. Cell. 393 9896119 oppure 0144 594148 (ore pasti)
• Casa libera su 3 lati da ristrutturare nella campagna di San Salvatore M.to;
casa libera su 3 lati da ristrutturare nella campagna di Valenza. Per info 349 1436338
• Rotofalce Morra 5 dischi ben tenuta con poche ore di lavoro. Cell. 320 0946127
• Vendo pollaio mobile per 250 ovaiole (biologico) 40 mq. Struttura in acciaio con pannelli coibentati abbeveratoi automatici, impianto luci, nidi inclinati con raccolta uova separata, porta automatica, mangiatoie estraibili per facilitare il carico. Cell. 340 5656195 (Luca)
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31 merCatiNo maggio 2023