"Agricoltura Alessandrina" gennaio 2023

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Gli obiettivi del 2023: dal no alla carne finta al semaforo in etichetta

Cinghiali: a oltre un anno dal primo caso di peste nessun risultato apprezzabile

Patronato Epaca: domanda assegno unico universale. Indennizzo da marzo 2023 a febbraio 2024

www.alessandria.coldiretti.it - Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria Prezzo €2.00 COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 69° numero 1 - 21 GENNAIO 2023

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Impresa Verde Alessandria

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RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953

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Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria

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Coldiretti Alessandria

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N o v i L i g u r e C o m p l i m e n t i !

3 n.1 - Gennaio 2023 6 LE BATTAGLIE DEL 2023, DALLA “CARNE” FINTA AL SEMAFORO SUI CIBI 8 NOVEL FOOD, GLI INSETTI NEL PIATTO BOCCIATI DAL 54% DEGLI ITALIANI 9 PESTE DEI CINGHIALI, DAL VUOTO STALLA A TUTTO QUELLO CHE NON È STATO FATTO 12 DATORI DI LAVORO, LE NOVITÀ NEL NUOVO DECRETO FLUSSI IN PUBBLICAZIONE 14 SETTORE VITIVINICOLO, È RECORD EXPORT. NO ALLE MINACCE IN ETICHETTA! 16 SETTORE APISTICO, ASPETTANDO LA NUOVA OCM DI SETTORE 18 BANDI PER LE IMPRESE, DAL VIA ALLA SABATINI GREEN ALLE DOMANDE SICCITÀ 22 FILIERA DEL LEGNO, URGENTI LE RISORSE DEL PSR PER AIUTARE IL SETTORE 23 ETICHETTATURA AMBIENTALE, NUOVE REGOLE SUGLI IMBALLAGGI PER LE AZIENDE 24 SETTORE FISCALE, TERRENI DEI COLTIVATORI DIRETTI E IAP, C’È LA PROROGA 26 ALLARME INFLAZIONE, IMPENNATA DEI PREZZI PER IL CARRELLO DELLA SPESA 27 PATRONATO EPACA, DALL’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE ALLE NOVITÀ PREVIDENZIALI 29 SETTORE AGRITURISTICO, CON TERRANOSTRA DUE SERATE DEDICATE AL BOLLITO MISTO 31 MERCATINO www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa Spedizione a.p. 353/03 (conv. 46/04) art.1 Comma 2.00 COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 69° numero 21 GENNAIO 2023 etichetta Cinghiali: oltre un anno dal primo caso di peste nessun risultato apprezzabile F I O C C O R O S A E' nata E' nata SOFIA SOFIA C o l d i r e t t i A l e s s a n d r i a a u g u r a a m a m m a G i o r g i a e a p a p à M o r e n o t a n t a f e l i c i t à p e r l a r r i v o d e l l a p i c c o l a S o f i a , n i p o t e d i C a r l a P i e r i d i B o s i o , n o s t r a a s s o c i a t a d e l l a Z o n a d i
COLOPHON COLDIRETTI ALESSANDRIA twitter.com/@ColdirettiAL

Più di un anno fa, era esattamente il 7 gennaio 2022, il primo caso di peste suina. Inevitabile iniziare questo primo editoriale senza ripensare a quelle giornate dove concitazione, rabbia e frustrazione si mescolavano a dubbi e perplessità.

A dodici mesi di distanza ci ritroviamo ancora, praticamente, al punto di partenza, stessi dubbi e stesse perplessità ma, soprattutto, tanta esasperazione.

Da sempre sosteniamo una sacrosanta verità, noi agricoltori non vogliamo essere indennizzati ma essere messi nelle condizioni di poter raccogliere il frutto del nostro lavoro e venderlo a prezzi equi. Nonostante ciò, siamo da sempre in lotta con risarcimenti che non arrivano, o hanno tempistiche assurde, e con una legge sulla caccia vecchia e superata che non permette di ristabilire un equilibrio sul territorio: un numero di cinghiali ormai insostenibile sotto ogni punto di vista. Nelle pagine di questo numero di “Agricoltura Alessandrina” dedicheremo un ampio approfondimento, dalle linee guida operative alla proroga dei Comitati di Ambiti Territoriali Caccia.

Una proroga che vede Coldiretti in netto disaccordo, alla scadenza del 31 dicembre 2022 i rinnovi andavano fatti, senza perdere tempo! Invece, ancora una volta ci troviamo di fronte ad una Regione che demanda responsabilità e non prende decisioni: sull’assurdo spreco di denaro della rete di recinzione ci siamo espressi poco perché, conoscendo bene il territorio e la morfologia alquanto complicata di “zone rosse” e buffer, sapevamo bene quando fosse denaro sprecato. Risultato, oggi ci troviamo con un aumentato numero di cinghiali e i problemi di sempre.

I rapporti con il mondo venatorio, la difficoltà a reperire personale, corsi per i tutor… insomma, troppa

burocrazia per un problema che da anni vede Coldiretti in prima linea in difesa della sicurezza dei cittadini e del prodotto in campo.

Obiettivo: ridimensionare il numero di cinghiali per contenere il dramma degli incidenti stradali causati da fauna selvatica, purtroppo anche con esito mortale, ma anche mettere un freno al costo sostenuto dagli agricoltori per continuare a seminare i campi puntualmente distrutti dalle incursioni di questi animali.

Abbiamo percorso diverse fasi, dal dialogo con le Istituzioni, ai Tavoli di concertazione sino alle mobilitazioni di piazza ma, a fronte di tante promesse, non sono arrivati risultati apprezzabili e concreti.

Non sottovalutiamo le varie sfaccettature delle decisioni che andrebbero prese nel mettere d’accordo assessorati e ministeri, agricoltori e cacciatori ma altrettanto bene sappiamo che il numero dei capi abbattuto sino ad oggi sul territorio regionale è di circa 16.000 che diventa poco più di 3.500 per la provincia di Alessandria. Numeri che si commentano da soli, che però rappresentano in concreto quanto la situazione sia, da tempo, sfuggita di mano: un anno fa il primo cosa di PSA ma noi di Coldiretti avevamo già denunciato più volte i pericoli di epizoozie legate al numero impressionante di capi sul territorio. Ecco perché, a gennaio 2022, avevamo subito detto “tanto tuonò che piovve”, per rendere bene l’idea dell’immobilismo delle istituzioni.

Ora, però, è trascorso un anno altro e se ci voltiamo indietro l’amarezza diventa rabbia perchè non solo la “zona infetta” continua ad allargarsi ma soprattutto per la drammatica realtà del vuoto stalla con il quale tante aziende devono ogni giorno fare i conti. Sino a quanto potranno resistere, visto il momento economico così difficile?

Il Bando per la biosicurezza degli allevamenti suini in scadenza il 31 gennaio ha voluto essere una boccata d’ossigeno, e per molti aspetti lo è stato, ma non risolve il problema. E’ sul depopolamento e sulla Legge venatoria che bisogna agire per non perdere il patrimonio suinicolo, uno dei fiori all’occhiello dell’agroalimentare Made in Italy. La lotta contro il cibo sintetico, che ci vedrà impegnati a trecentosessanta gradi durante il 2023, parte proprio dalla tutela dei patrimoni enogastronomici territoriali e dalla difesa della biodiversità.

Un esempio? La produzione di salame Nobile del Giarolo, eccellenza della norceria tricolore, inserito tra i 5.450 tesori del Made in Italy a tavola messi a rischio da siccità, crisi economica e… peste dei cinghiali!

4 EditorialE | il PrEsidEntE
Anno nuovo problemi vecchi, l’emergenza fauna selvatica non trova soluzioni apprezzabili PESTE DEI CINGHIALI, A DODICI MESI DI DISTANZA NULLA È CAMBIATO, TROPPE PAROLE POCHI FATTI
Dopo chilometri di inutile recinzione la situazione è la stessa se non peggiorata e il “vuoto stalla” continua

E RINNOVI:

FONDAMENTALE ASCOLTARE TERRITORIO E IMPRENDITORI

Sarà un anno molto impegnativo questo 2023, sia dal punto di vista sindacale che territoriale: vivremo, infatti, la stagione dei rinnovi della classe dirigente. Incontri pianificati, dalle Sezioni alle Zone, per incontrare gli associati, informarli sulle ultime novità tra Pac e Psr e soprattutto ascoltare le loro opinioni: sentire dalla voce di chi ogni giorno vive e si confronta con i punti di forza e di debolezza del territorio quali sono le priorità più urgenti a cui dare risposte. Molte già le conosciamo ma è fondamentale attuare un feed back continuo perché, lo sappiamo bene, alcune tematiche sono trasversali mentre altre sono rappresentative solo di alcune aree.

La ripresa, nuovamente in presenza, degli incontri zonali come prima dell’era Covid, offre l’opportunità di stringere mani e guardare dritto negli occhi i nostri imprenditori. Insomma, capire se stiamo andando nella giusta direzione oppure dobbiamo cambiare strada!

Comune denominatore sarà la consapevolezza che le imprese devono essere messe in condizioni di svolgere un ruolo essenziale nel presidio territoriale, nel contrasto alla crisi climatica e contro il dissesto idrogeologico in un continuo percorso di crescita.

Non dimentichiamo le difficoltà di un’annata difficile, che porta i segni della siccità e del conflitto in terra ucraina, ma sappiamo che la nostra forza risiede nella capacità di non dare nulla per scontato, per questo diciamo grazie a tutti coloro che credono e che continueranno a condividere la nostra progettualità. Con il supporto dei tecnici e degli esperti di settore analizzeremo il Piano Strategico della Pac, i Bandi del nuovo Piano di Sviluppo Rurale ma anche le ultime novità fiscali e,

ovviamente, illustreremo le grandi battaglie che ci vedranno schierati da Nord a Sud del Paese: al primo posto la lotta al cibo sintetico.

Educare i futuri consumatori è prioritario per evitare che fake news indeboliscano la Dieta Mediterranea, patrimonio dell’Unesco, e portino effetti devastanti per la salute e l’economia dei territori, andando a minare quella biodiversità che fa crescere la fame di Made in Italy nel mondo e moltiplicare i tentativi di Italian sounding.

La guerra al cibo sintetico è una guerra a tutti gli effetti, ne parla solo Coldiretti, andando a smuovere equilibri malsani che si celano dietro informazioni distorte e fuorvianti: sappiamo bene che diamo fastidio, ma sappiamo altrettanto bene che dobbiamo salvare il patrimonio agroalimentare e le aziende che lo rendono così prezioso.

Colgo l’occasione per dire un grande grazie a tutti coloro che hanno messo nero su bianco la loro firma per dire no al Frankenstein food, che hanno ascoltato le ragioni di una verità che ben camuffata, costruita apposta per spostare l’attenzione del consumatore. A livello nazionale sono state raggiunte, in poco più di un mese, oltre 350.000 firme e circa 5.000 sul territorio alessandrino: abbiamo unito le forze ma la nostra battaglia prosegue più determinata che mai. Contrasteremo sempre le distorte politiche europee che appoggiano il “nuoce alla salute” sulle bottiglie di vino o l’etichetta a semaforo che mette il verde su bevande zuccherine e il rosso all’olio di oliva.

Non dimentichiamo che il nostro progetto economico, i progetti di filiera, valorizzano le identità locali come “leve competitive” per generare sviluppo economico, ma anche qualità della vita dando dignità e

titolarità sociale alle imprese agricole.

L’agricoltura da anni è tra le priorità nelle agende di governi e addetti ai lavori, abbiamo ottenuto risultati importanti ma non abbastanza: per questo continueremo a ragionare in termini di efficacia e di concretezza, garanzia di risultato per le imprese agricole.

Non per Coldiretti, ma per l’Italia, per continuare a crescere agli occhi dell’Europa e del mondo.

5 EditorialE | il dirEttorE
Arriviamo da mesi che portano i segni della siccità e dei costi alle stelle a causa della guerra IN CALENDARIO INCONTRI ZONALI
La nostra forza risiede nella capacità di non dare nulla per scontato. Con i consumatori si rafforza il No

COLDIRETTI IN PRIMA LINEA

Dagli attacchi alla produzione di carne, salumi e vino alla battaglia sull’etichetta Nutriscore che boccia le eccellenze Made in Italy, dal pericolo dell’arrivo nei piatti di carne o latte in provetta fino alla difesa delle denominazioni più tipiche.

Sono queste secondo Coldiretti Alessandria alcune delle sfide che nel 2023 attendono il cibo ed i vini Made in Italy nell’Unione Europea dove, peraltro, si attende finalmente nel nuovo anno il via libera alla nuova genetica “green” capace di sostenere l’obiettivo della sovranità alimentare, difendere dai cambiamenti climatici il patrimonio di biodiversità e far tornare la ricerca italiana protagonista.

Nel 2023 potrebbero essere già presentate le prime richieste di via libera all’arrivo sulle tavole in Europa per la carne prodotta in laboratorio come novel food dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti.

Si tratta di una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta contro la quale sono state già raccolte quasi 400mila firme nella mobilitazione della Coldiretti per promuovere la legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico. Una con-

trarietà trasversale come dimostrano le firme raccolte nell’ambito dell’iniziativa di Coldiretti, Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia. Insieme al premier Giorgia Meloni e al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare hanno firmato Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi Vescovi. La verità è che non si tratta di carne ma di un prodotto sintetico e ingegnerizzato, che non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e, inoltre, non è accessibile a tutti poiché è nelle mani di grandi multinazionali.

“A conferma delle perplessità che abbiamo più volte rimarcato, è stata rinviata, invece, almeno all’autunno 2023 la presentazione della proposta di regolamento rispetto all’etichettatura Nutriscore, un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è

6 Gli obiEttivi dEl 2023
Le battaglie del 2023: molte le sfide che attendono il cibo e i vini Made in Italy DALLA “CARNE” FINTA AL SEMAFORO SUI CIBI:

nota neanche la ricetta. L’equilibrio nutrizionale non va ricercato nel singolo prodotto ma nell’equilibrio tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e per questo non sono accettabili etichette semplicistiche che allarmano o scoraggiano il consumo di uno specifico prodotto”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

“Un approccio che va combattuto perché apre le porte al cibo sintetico, dalla bistecca fatta nel bioreattore al latte senza mucche, che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta. A livello nazionale sono circa 350 mila le firme già raccolte dalla mobilitazione della Coldiretti, oltre 34 mila in Piemonte, più di 4.500 in provincia di Alessandria per promuovere la legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico per il quale nel 2023 potrebbero essere già presentate le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio in Europa dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.

Il 2023 si prospetta, dunque, denso di nuove sfide e, dopo aver fermato il tentativo di escludere dai prossimi finanziamenti europei della promozione carne, salumi, vino e birra nel nuovo anno è necessario mantenere alta la guardia affinchè nel prossimo regolamento non si torni alla demonizzazione di alcuni prodotti rischiando di favorire il passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale.

Il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle

quantità consumate.

Intanto, dopo aver fermato il tentativo di escludere dai prossimi finanziamenti europei della promozione carne, salumi, vino e birra è allarme per l’autorizzazione Ue concessa all’Irlanda che potrà adottare un’etichetta per gli stessi vino e birra, oltre che liquori, con avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati” nonostante i pareri contrari di Italia. Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici.

Ma le battaglie interessano anche l’innovazione che va davvero nella direzione degli interessi dei cittadini e delle imprese a partire dall’atteso via libera alla nuova genetica “green” capace di sostenere l’obiettivo della sovranità alimentare, difendere il patrimonio di biodiversità agraria presente in Italia dai cambiamenti climatici e far tornare la ricerca italiana protagonista. Nell’agenda 2023 del presidente Ursula Von der Leyen nell’ambito del Green Deal c’è anche la legislazione per nuove tecnologie di miglioramento genetico che permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, raggruppate sotto la denominazione Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita). Innovazioni che non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta e dunque non hanno nulla a che vedere con gli Ogm come dimostrano gli accordi siglati dalla Coldiretti con la Siga (Società Italiana di Genetica Agraria) e con il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura).

Grazie a tutti coloro che hanno già firmato e che firmeranno la petizione “NO al cibo sintetico” promossa da Coldiretti, Campagna Amica, Filiera Italia e World Farmers Markets Coalition ha superato a livello nazionale quota 350.000 firme.

Molto importante il contributo degli alessandrini: la mobilitazione ha già raccolto oltre 5.000 firme per scongiurare l’arrivo in Italia di carne finta, prodotta in laboratorio, mentre nel 2023 potrebbero essere già presentate le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio in Europa dopo il via libera scattato a novembre 2022 negli Stati Uniti.

Chi volesse sostenere l’iniziativa firmando la petizione può farlo negli Uffici Coldiretti sul territorio provinciale durante gli eventi e i mercati di Campagna Amica e negli agriturismi Terranostra.

7 Gli obiEttivi dEl 2023
SUL TERRITORIO PROVINCIALE RACCOLTE OLTRE 5.000 FIRME CONTRO LA CARNE IN PROVETTA: LA PETIZIONE CONTINUA

A TAVOLA BOCCIATI DAL 54%, PRIORITARIO VALORIZZARE LA FARINA DEL TERRITORIO

Continua a suscitare perplessità, anche sul territorio provinciale, l’autorizzazione concessa dall’Unione Europea all’immissione sul mercato di Acheta domesticus, vale a dire il grillo domestico, in polvere parzialmente sgrassata, come nuovo alimento. La maggioranza degli alessandrini considera, esattamente come il 54% degli italiani, gli insetti estranei alla cultura alimentare nazionale e non li porterebbe mai a tavola mentre, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e il 6% non si esprime.

“Valorizzare la vera e tradizionale farina del territorio deve essere un’assoluta priorità, senza dimenticare altre tipologie di farine piemontesi, come quella di mais o di riso, che vengono utilizzate per svariati prodotti da forno. Partendo proprio dai numeri della provincia alessandrina, particolarmente vocata alla produzione di frumento tenero con una superficie di oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali per una superficie regionale complessiva di

circa 84 mila ettari”.

Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco sul via libera dell’Ue alla farina di grillo tanto che, dal prossimo mese, potrebbero trovarsi nei negozi di alimentari pasta, miele, barrette energetiche e biscotti ottenuti con polvere di grillo domestico distribuiti da un’azienda italiana, l’Italian Cricket Farm di Scalenghe, nella Città metropolitana di Torino. La società piemontese, infatti, ha fatto richiesta a Bruxelles di produrre polvere di grillo domestico da destinare al mercato alimentare.

La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food” che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi.

Al momento la Ue ha già autorizzato la vendita, come cibo da portare in tavola i grilli domestici (Acheta domesticus), la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e la Locusta

migratoria.

“Prodotti che nulla hanno a che fare con quelli preparati con la farina di grano e che ben si discostano dai valori che promuoviamo del mangiar sano, portando sulle tavole prodotti di cui è possibile tracciare l’origine. Al di là, quindi, della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità, considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco

Assurdo, quindi, parlare di farina di grillo domestico, allevato in Piemonte, quando Coldiretti porta avanti da anni progetti di filiera agricola del territorio, come Gran Piemonte, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, tramite il quale sono già stati seminati oltre 7 mila ettari, e volto a valorizzare proprio l’oro giallo ed ottenere prodotti da forno veramente prepararti con la farina del territorio per rispondere anche alle esigenze dei consumatori che sono sempre più attenti alla provenienza degli ingredienti.

8 bocciati Gli insEtti nEl Piatto
Prodotti estranei alla cultura alimentare italiana, molti i dubbi sanitari e salutistici GRILLI
Importante far crescere i progetti di filiera come Gran Piemonte per promuovere le produzioni locali

PESTE DEI CINGHIALI: MISURE FALLIMENTARI

E’trascorso più di un anno ormai dal primo caso di Peste dei cinghiali individuato in Piemonte, in provincia di Alessandria, zona di Ovada, ma le soluzioni sono ancora insufficienti per fermare la problematica e garantire alle imprese la regolare operatività. E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria nel commentare il basso numero di abbattimenti dei cinghiali che non raggiungono la soglia dei 16 mila, per cui resta lontano l’obiettivo dei 50 mila.

“Tante parole, diverse riunioni, ordinanze regionali, barriere e recinzioni in costruzione, senza un’effettiva tempistica in termini di conclusione dei lavori e di attivazione di interventi straordinari e risolutori - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. La realtà è deludente e alquanto critica con danni economici incalcolabili alle produzioni e alle imprese agricole, all’ambiente ed incidenti stradali che si sono continuati a verificare durante quest’anno. Basti pensare che negli ultimi 7 anni i danni causati dai cinghiali si aggirano intorno ai 17 milioni di euro in Piemonte, secondo i dati. È evidente che le istituzioni debbano trovare una soluzione concreta per voltare pagina, per creare le condizioni affinché si generino i presupposti che consentano una ripresa dell’attività di allevamento an-

che nelle zone maggiormente interessate, per definire una prospettiva di ripresa, per mettere in sicurezza il nostro territorio, i cittadini e le imprese senza perdere altro tempo”. Occorre prendere atto una volta per tutte che i cacciatori non stanno supportando, soprattutto nelle zone interessate dalla PSA, le operazioni necessarie e più in generale la campagna di depopolamento del cinghiale: si deve quindi dare piena attuazione alle disposizioni recentemente introdotte con la riscrittura dell’articolo 19 della Legge n. 157/92 in tema di un efficace controllo della fauna selvatica.

Ecco perché è urgente investire per incrementare il personale preposto all’attività di abbattimento e vanno messi in atto senza più scuse, applicando le linee guida operative, tutti gli interventi, senza dipendere dagli ATC e CA che, salvo rare eccezioni, hanno di fatto bloccato finora l’operatività.

“E’ necessario consentire la ripresa dell’allevamento, con criteri di biosicurezza chiari e sostenibili, sia per le imprese ricadenti nell’area interessata da PSA sia per le tante imprese che allevano allo stato semi-brado in tutto il territorio regionale, le quali hanno dovuto spesso rinunciare a questa tipologia di allevamento con il rischio di perdere un lungo lavoro di tutela di razze storiche della

nostra biodiversità - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Alla luce degli sconvolgimenti causati dalla guerra in Ucraina, è fondamentale consentire alle nostre imprese di poter svolgere il loro lavoro, garantendo al nostro Paese un livello corretto di sovranità alimentare. Le imprese agricole e la popolazione devono essere tutelati e la regione messa in sicurezza al più presto. Su questo fronte occorre che anche la politica si assuma, fino in fondo, le proprie responsabilità, evitando di intervenire, come sta accadendo con la prima stesura della legge regionale di riordino, solo nel contesto dell’attività venatoria e su aspetti aventi una connotazione di carattere esclusivamente gestionale e di interesse di pochi: serve concretamente definire una strategia che permetta, attraverso azioni immediate e straordinarie, di avviare un reale processo di eradicazione dal nostro territorio della peste suina africana”.

9 Fauna sElvatica
A oltre un anno dal primo caso di PSA dalle soluzioni adottate risultati deludenti
Passare dalle parole ai fatti senza perdere altro tempo, numero di abbattimenti insufficiente

Cil depopolamento dei cinghiali, non devono più esserci scuse: serve partire urgentemente e in maniera snella, senza dipendere dagli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e Comprensori Alpini (CA) che, fino ad ora, hanno di fatto bloccato l’operatività.

La situazione è ormai al collasso, con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole e all’ambiente e concreti rischi per la sicurezza dei cittadini, visti i tanti incidenti, purtroppo anche mortali, causati dai cinghiali.

Ad un anno di distanza dal primo caso di peste dei

cinghiali scoperto in Piemonte, i numeri di quella che popolamento continuano ad essere troppo bassi: i cin ghiali abbattuti superano di poco i 12.000 per cui resta lontano l’obiettivo dei 50.000.

I dati evidenziano come l’attività di controllo delle Province piemontesi, seppur con numeri ancora insufficienti, stia facendo aumentare i capi abbattuti, ma è necessario investire per incrementare il personale preposto a tale attività.

Sempre più deludenti, invece, i numeri relativi agli abbattimenti rispetto all’attività venatoria, in particolare alla caccia di selezione.

10 Fauna sElvatica
Guarda sul canale Youtube di Coldiretti Piemonte l’approfondimento sulle linee guida https://www.youtube.com/watch?v=_ncaf_Fer8I Situazione drammatica ad un anno dal primo caso di PSA in Piemonte

Riformare

CACCIA: RINNOVI ATC E CA, “NO AL COMMISSARIAMENTO”

Il mese scorso, in vista della scadenza del mandato dei Comitati di Gestione degli ATC e CA al 31 dicembre 2022, Coldiretti ha chiesto alla Regione di procedere subito con i rinnovi anziché mantenere in carica organismi che, salvo rari casi, hanno fallito la loro missione sul depopolamento dei cinghiali. Alla luce dei mancati rinnovi dei Comitati di Gestione a fine anno, il 27 dicembre Coldiretti ha chiesto alla Regione di fare un passo indietro sulla decisione di commissariare gli

organi degli ATC e CA con nomina degli attuali Presidenti quali Commissari, limitandosi a prorogare i Comitati per il tempo minimo necessario ai rinnovi.

Una riforma profonda ed efficace del sistema di gestione dell’attività venatoria a livello regionale è certamente necessaria ma richiederà molti mesi di lavoro, durante i quali non è pensabile mantenere attivi organi che hanno prodotto risultati del tutto insoddisfacenti sul fronte degli abbattimenti.

CINGHIALI: TROPPI PER 7 ITALIANI SU 10, VANNO FERMATI

Quasi sette italiani su dieci (69%) ritengono che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ in riferimento al rapporto Ispra sulla proliferazione dei cinghiali in Italia, dalle campagne alle città con in media 300mila abbattimenti all’anno nel periodo 2015-21, in aumento del 45%. Il risultato - sottolinea la Coldiretti - è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. I branchi - sottolinea Coldiretti - si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma - continua Coldiretti - viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale senza dimenticare i rischi per gli allevamenti e il Made in Italy a tavola con la diffusione della peste africana. L’invasione da parte dei selvatici ha causato un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps, Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat. “La maggioranza degli italiani considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate” denuncia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’esigenza “di interventi mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali a livello nazionale”.

Si dovrà lavorare ad una razionalizzazione del numero di Istituti venatori

Si dovrà lavorare ad una razionalizzazione del numero di Istituti venatori considerando che allo stato attuale sono ben 38 gli ATC e CA presenti a livello regionale, senza mettere in discussione un principio imprescindibile dell’incompatibilità in termini di rappresentatività.

Coldiretti, infatti, ha sempre ritenuto fondamentale che i soggetti designati per una delle quattro categorie, siano essi imprenditori agricoli, cacciatori, amministratori locali o rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale, non possano esercitare attività ricadenti in altre categorie, già rappresentate all’interno dello stesso Comitato di Gestione.

Ogni componente deve essere adeguatamente rappresentata senza potenziali conflitti di interesse per evitare che si possano venire a creare, tra gli organi che sono chiamati a svolgere un importante ruolo di interesse pubblico, posizioni di monopolio dannose per tutti.

Coldiretti ringrazia tutti i suoi rappresentanti che hanno lavorato e lavoreranno per cercare le giuste sinergie affinché i Comitati di Gestione affrontino una volta per tutte il depopolamento del cinghiale e, più in generale, la riduzione dei danni da fauna selvatica.

Prorogare il mandato, secondo Coldiretti, è strumentale solo a chi vorrebbe eliminare la clausola di incompatibilità. E, a pagare per questa ‘poca trasparenza’, sono le vittime degli incidenti stradali causati dai cinghiali, oltre alle imprese agricole che scontano danni gravissimi alle produzioni.

11 Fauna sElvatica
il sistema mantenendo il principio all’incompatibilità

IN PUBBLICAZIONE IL NUOVO DECRETO FLUSSI, ECCO LE NOVITÀ

Al momenti di andare in stampa è in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo Dpcm di programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello stato per l’anno 2022, che riguarda tanto il lavoro stagionale che le altre tipologie di quote d’ingresso, incluse le quote di conversione.

Rispetto ai precedenti, il decreto si contraddistingue per un significativo aumento delle quote disponibili incluse quelle riservate alle asso -

ciazioni di categoria e per la riconferma della procedura accelerata/ semplificata di rilascio dell’autorizzazione, riservata alle sole associazioni di categoria del mondo agricolo.

In totale il Dpcm rende disponibili 82.705 quote (erano 69.700 quelle del 2021). Confidiamo che, laddove ci fossero ulteriori necessità di quote, si possa ricorrere ad un nuovo decreto di integrazione

Forse a piccoli passi ma con certezza ci si avvicina sempre più a quelle

che sono le proposte che Coldiretti in tutte le sedi istituzionali ha avanzato, e che continuerà a sostenere, finalizzate ad una gestione diretta delle quote da parte delle associazioni di categoria.

Per quanto riguarda le quote per lavoro stagionale queste ammontano a 44.000 unità (erano 42.000 quelle del 2021) delle quali 1.500 sono riservate alle nuove richieste di nullaosta stagionale pluriennale, quote che di fatto consentono all’impresa negli anni successivi di non essere vincolata ai termini di pubblicazione in G.U. del Dpcm per avere accesso all’autorizzazione.

Questo decreto sarà anche l’occasione per sperimentare il superamento del nullaosta, sostituito da una comunicazione allo sportello unico per l’immigrazione da parte del datore di lavoro contenente la proposta di contratto di soggiorno

12 dEcrEto Flussi
Aumento delle quote disponibili incluse quelle riservate alle associazioni di categoria
Sarà l’occasione per sperimentare il superamento del nullaosta

per lavoro subordinato. Ma la vera ed importante novità di questa tornata è rappresentata dal consolidamento e riconferma del rilascio di quote di ingresso riservate alle Associazioni di categoria per i propri associati nella misura di 22.000 unità (erano 14.000 quelle del 2021) a dimostrazione del fatto che i tempi sono maturi per rendere strutturale la norma sperimentale introdotta dal decreto semplificazione (Dl 73/2022).

Questa disposizione, rivendicata con forza da Coldiretti, in quanto confermata e rafforzata, è evidentemente espressione della qualità dell’agire a garanzia di un utilizzo corretto e legittimo della procedura a partire dalla presentazione dell’istanza ma soprattutto a finire con la reale e concreta instaurazione del rapporto di lavoro.

Questa riconferma apre quindi una nuova stagione nel ruolo che Coldiretti potrà svolgere a servizio delle imprese associate che potrebbe ulteriormente consolidarsi nel prossimo futuro con un ruolo più significativo di collaborazione sul versante dei controlli a garanzia della compatibilità della richiesta con la condizione aziendale.

Da ultimo si segnala che il Governo con questo Dpcm ha ritenuto opportuno, in ragione delle gravi difficoltà in cui versano ampie fasce di popolazione nel Paese, di prevedere che il datore di lavoro

interessato abbia previamente verificato presso il centro per l’impiego competente dell’indisponibilità di un lavoratore presente sul territorio nazionale prima di assumere lavoratori non comunitari dall’estero. Confidiamo che questa previsione sia una opportunità per i lavoratori italiani e non solo un appesantimento burocratico

LAVORATORI

Questa tipologia di rapporto completerà il mercato del lavoro agricolo in quanto potranno accedervi pensionati di vecchiaia o anzianità, studenti con meno di 25 anni di età, disoccupati, percettori di NASPI, Dis-Coll, reddito di cittadinanza o altri ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno.

Fatta eccezione per i pensionati, i suddetti lavoratori non devono avere avuto un ordinario rapporto di lavoro subordinato in agricoltura nei tre anni precedenti all’instaurazione del rapporto di lavoro occasionale.

DURATA

Sarà a tutti gli effetti un rapporto di lavoro subordinato agricolo con l’unico limite determinato dalla durata della prestazione che non potrà superare, per singolo occupato, le

45 giornate di lavoro effettivo in un arco temporale di durata del rapporto di 12 mesi.

COMPENSO E CONTRIBUTI

Rilevanti per l’impresa tanto le semplificazioni burocratiche che il contenimento dei costi. Le prime consentiranno all’impresa l’emissione di un’unica busta paga alla scadenza del rapporto, che assolve all’obbligo di informativa al lavoratore con la consegna del modello UNILAV di assunzione, ed erogando i compensi, in forma comunque tracciabile, per settimana-quindicina-mese.

Quanto al contenimento dei costi, è previsto che la contribuzione dovuta sui compensi erogati sia quella indicata per i territori svantaggiati, da versare in un’unica soluzione entro il giorno 16 del mese successivo al termine della prestazione.

Tutte le tutele a favore del lavoratore previste dall’Ordinamento, incluse le prestazioni di natura previdenziale ed assistenziale, e le tutele contrattuali, dal salario alle prestazioni del sistema della bilateralità agricola, saranno garantite al pari di qualsiasi occupato a tempo determinato (OTD).

Il salario corrisposto secondo i parametri della contrattazione collettiva sarà, inoltre, esente da imposizione fiscale, cumulabile con qualsiasi tipologia di trattamento pensionistico e sarà computabile ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno in caso di soggetti extracomunitari.

La contribuzione versata sarà utile ai fini di eventuali successive prestazioni previdenziali, assistenziali e di disoccupazione, anche agricole.

Sul prossimo numero di “Agricoltura Alessandrina” ulteriori aggiornamenti.

13 dEcrEto Flussi

Settore vino, le minacce del 2023 RECORD PER EXPORT MA SOS ALLARMI IN ETICHETTA PER COSTI ALLE STELLE E BOOM FALSI

E’record storico per le esportazioni del vino Made in Italy nel mondo per un valore vicino agli 8 miliardi di euro nel 2022 grazie ad una crescita a due cifre delle vendite all’estero ma a pesare sono i costi delle aziende spinti dai rincari energetici, il moltiplicarsi delle imitazioni sui mercati esteri ed il rischio di un nuovo protezionismo alimentato dagli allarmi salutistici in etichetta come per le sigarette. E’ quanto emerge dal bilancio della Coldiretti sulla base dei dati Istat in riferimento all’autorizzazione Ue concessa all’Irlanda che potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati” nonostante i pareri contrari di Italia. Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici.

Stati Uniti, Germania e Regno Unito Regno Unito nonostante la Brexit salgono sul podio dei principali clienti del vino italiano ma in fortissima crescita sono le vendite anche in Francia, concorrente storica. A pesare sulla prima voce dell’export agroalimentare nazionale sono però gli aumenti dei costi di produzione diretti o indiretti a causa del caro energia. Nei vigneti si registrano, infatti, rincari che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio. Una bottiglia di vetro costa fino al 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni

di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%.

Un duro colpo anche al patrimonio vitivinicolo della provincia alessandrina, che vanta 12 Doc e 7 Docg, con 10.669 ettari di superficie vitata per una produzione di circa 944.313 quintali e 661.400 ettolitri prodotti, mentre la produzione di uva da tavola è di circa 520 quintali. “E’ del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate”.

Una scelta che rischia di alimentare paure ingiustificate nei consumatori come dimostra il fatto che quasi un italiano su quattro (23%) smet terebbe di bere vino o ne consu merebbe di meno se in etichetta trovasse scritte allarmistiche come quelle apposte sui pacchetti di si garette, secondo un sondaggio on line sul sito

“La autorizzazione della Commis sione fa seguito a ripetuti blitz a livello comunitario di penalizzare il settore come il tentativo di esclu derlo dai finanziamenti europei della promozione nel 2023, sventa to anche grazie all’intervento della Coldiretti - ha aggiunto il Diretto re Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Un approccio ideologico nei confronti di un alimento come il vino che fa parte a pieno titolo della

dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia e le cui tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c.”

Si tratta di difendere un settore del Made in Italy che ha scelto da tempo la strada della qualità con le bottiglie Made in Italy che sono destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola.

Il consumo pro capite in Italia si attesta sui 33 litri all’anno con una sempre maggiore attenzione alla qualità, alla storia del vino, ai legami con i territori che spingono italiani e stranieri anche alla scoperta di cantine e aziende.

14 sEttorE vitivinicolo
Una scelta che rischia di alimentare paure ingiustificate nei consumatori

DAL MOSCATO AL BRACHETTO, HA VINTO IL TERRITORIO

Le feste di fine anno fanno registrare il massimo di domanda dello spumante italiano con circa 95 milioni di tappi di spumante stappati solo in Italia, tra Natale e Capodanno, in aumento dell’1% rispetto allo scorso anno. L’aumento della domanda in Italia e all’estero ha spinto la produzione nazionale che va ad attestarsi sopra le 970 milioni di bottiglie, per un fatturato di quasi 3 miliardi di euro, dei quali oltre i 2/3 realizzati fuori dai confini nazionali.

E’ quanto stima Coldiretti Alessandria, secondo l’indagine fatta dall’Istituto Ixe’, nel sottolineare che oltre 8 alessandrini su 10 (84%) a Capodanno non hanno rinunciato a fare un brindisi Made in Italy, anche per augurarsi un 2023 migliore.

Il Piemonte, e la provincia di Alessandria, sono da sempre in pole position con la tradizione di vini d’eccellenza che annovera etichette particolarmente adatte per i brindisi delle feste.

Dall’Asti spumante al Moscato d’Asti, dall’Asti tipologia secco, al Brachetto fino all’Alta Langa: i consumatori non hanno che l’imbarazzo della scelta. “Sono tutti vini Docg di cui si ha assoluta garanzia sulla provenienza delle uve e sulla lavorazione esclusivamente territoriale: un valore aggiunto non da poco quando sono all’ordine del giorno truffe ed imitazioni, come quella che colpisce, spesso, il Prosecco che, ad esempio, diventa Kressecco in Germania”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco Sulla crescita delle bollicine tricolori pesano però gli aumenti dei costi di produzione diretti o indiretti a causa del caro energia. Dai vigneti dove i rincari sono stati fino al +170% per i concimi fino alle cantine dove una bottiglia di vetro costa fino al 70% in più rispetto allo scorso anno, ma ad aumentare sono anche i prezzi dei tappi, delle gabbiette per i tappi, delle etichette e dei cartoni di imballaggio per i quali si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%.

RICONVERSIONE E RISTRUTTURAZIONE DEI VIGNETI, DOMANDE ENTRO IL 31 MARZO

Definite le norme nazionali di attuazione al regolamento Ue sull’intervento di riconversione ristrutturazione dei vigneti per la campagna vitivinicola 2023/2024. Le domande vanno presentate entro il 31 marzo.

Le Regioni definiscono, tra l’altro, aree di intervento, limitazioni a zone interessate dai disciplinari di produzione, individuano i beneficiari, indicano varietà, forme di allevamento e ceppi per ettaro, superfici interessate, azioni ammissibili e finanziamento, periodo entro cui realizzare riconversione ristrutturazione.

I beneficiari sono persone fisiche o giuridiche che conducono vigneti con varietà di uve da vino, in particolare imprenditori agricoli singoli e associati, organizzazioni di produttori vitivinicoli, cooperative agricole, società di persone e di capitali che esercitano attività agricole, Consorzi di tutela.

Le attività di riconversione ammesse sono quelle relative al reimpianto sullo stesso appezzamento o su un altro, anche senza la modifica di allevamento, di una diversa varietà di maggior pregio (enologico e commerciale) e al sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto in buono stato vegetativo.

La ristrutturazione consiste nella diversa collocazione del vigneto con reimpianto dello stesso in una posizione più favorevole, nel reimpianto nella stessa particella con modifiche alla forma di allevamento.

Via libera anche al miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti.

E’ escluso dai benefici per la riconversione e ristrutturazione il rinnovo dei vigneti che sono arrivati al termine

del ciclo naturale.

Per ottenere il contributo occorre intervenire su una superficie non inferiore a 0,5 ettari che scende a 0,3 ettari nel caso di aziende che partecipano a un progetto collettivo o che hanno una superficie vitata inferiore a un ettaro.

L’aiuto può andare in compensazione delle perdite subite dai produttori per l’esecuzione dell’intervento o come contributo ai costi di ristrutturazione e conversione.

La compensazione può coprire fino al 100% delle perdite ma non può superare i 3mila euro per ettaro. Il contributo è fino al 50% dei costi che sale al 75% nelle Regioni “meno sviluppate”. Per il 2023/24 il contributo può raggiungere 16mila euro a ettaro. Livelli fino a 22mila e 24.500 euro/ettaro nelle regioni meno sviluppate per sostenere la viticoltura in zone ad alta valenza ambientale e paesaggistica se si verifichi uno dei criteri indicati dal decreto e cioè pendenza del terreno superiore a 30%, altitudine di oltre 500 metri, sistemazione degli impianti su terrazzi e gradoni e viticoltura delle piccole isole.

Il 20% delle risorse è riservato a riconversione ristrutturazione dei vigneti storici ed eroici.

Una quota del 15% assegnata alle regioni è destinata al finanziamento del reimpianto per motivi fitosanitari. Il contributo è concesso solo se i vigneti sono soggetti a un provvedimento di estirpazione obbligatoria. I produttori possono recarsi presso gli uffici territoriali della Coldiretti per ulteriori informazioni e per la messa a punto delle pratiche.

15 sEttorE vitivinicolo
Ottimo bilancio, è stato boom di bollicine Made in Italy per i brindisi di fine anno

Sottoprogramma apistico regionale 2023-2027

APICOLTURA: PROSSIMA LA NUOVA OCM DI SETTORE

In sede di Conferenza Stato-Regioni, è stato approvato il Decreto Ministeriale recante le disposizioni nazionali di attuazione dell’OCM per il settore apistico.

Al pari della altre OCM, per esempio Ortofrutta e Patate, si tratta del provvedimento che, in attuazione della riforma PAC 2023-2027 (Regolamento UE 2021/2115), andrà a definire tutti gli interventi che si andranno ad attivare per il settore apistico e che verranno a tutti gli effetti inglobati all’interno del Piano Strategico Nazionale della PAC a partire dal 1° gennaio 2023.

Già in questi mesi la Regione Piemonte ha lavorato alla stesura del Sottoprogramma apistico regionale per il periodo 2023-2027.

Si ricorda che, con l’entrata in vigore della riforma della PAC 20232027, l’annata apistica coinciderà con l’anno solare ovvero dal 1° gennaio al 31 dicembre.

Il nuovo Sottoprogramma apistico regionale, ormai pressoché delineato e a cui Coldiretti ha contribuito presentando tutta una serie di osservazioni, presenta alcune novità

di rilievo per un settore, oggi, in grave difficoltà. L’apicoltura regionale sta attraversando un momento di grave crisi, dovuta principalmente al calo delle produzioni di questi ultimi anni e gli apicoltori guardano quindi con grande interesse al futuro Sottoprogramma quinquennale (2023-27) di sostegno al comparto

apistico.

Aumenta la disponibilità finanziaria per le varie misure, in particolare per il sostegno agli investimenti materiali ed immateriali (Intervento B), che prevede un contributo a fondo perduto del 60-75% per l’acquisto di materiale e attrezzature per favorire la pratica del nomadismo (Azione B4), di macchinari e attrezzature relativi ai processi di estrazione, conservazione e confezionamento del miele e degli altri prodotti dell’alveare, nonché l’acquisto di arnie (Azione B1).

Sarà inoltre possibile usufruire del sostegno per l’acquisto di materiali e attrezzatura per il miglioramento delle condizioni di lavoro, dispositivi di protezione individuale (DPI) e sistemi per il miglioramento della gestione aziendale (hardware/

CREDITO DI IMPOSTA ACQUISTO ENERGIA

Per le imprese “non energivore” dotate di contatori con potenza pari almeno a 4,5 kW (per i precedenti interventi il limite di accesso era fissato a 16,5 kW), è riconosciuto un bonus sotto forma di credito di imposta pari al 30% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica utilizzata nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022; il credito spetta se il prezzo medio della componente energia del terzo trimestre 2022 risulta superiore al corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre del 2019; per le imprese “non gasivore”, il bonus è pari al 40% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas naturale, consumato nei mesi di ottobre, novembre e dicem -

bre 2022, per usi energetici diversi da quelli termoelettrici (per il terzo trimestre è del 25%).

Il credito spetta qualora il prezzo medio di riferimento del gas naturale (pubblicato dal Gestore dei Mercati Energetici) del terzo trimestre 2022 abbia subito un incremento superiore al 30% del prezzo medio del corrispondente trimestre del 2019.

I suddetti crediti di imposta sono utilizzabili in compensazione entro il 30 settembre 2023 oppure possono essere ceduti mediante comunicazione telematica.

I beneficiari dei suddetti crediti dovranno inviare all’Agenzia delle Entrate una apposita comunicazione entro il 16 febbraio 2023.

16 sEttorE aPistico
Gli apicoltori guardano con grande interesse al futuro Sottoprogramma quinquennale di sostegno al comparto apistico
MISURE PREVISTE DAL D.L. 144/2022 - “AIUTI - TER”

software), contenuti nell’Azione B5.

Le grandi aspettative derivate dall’introduzione di una nuova misura volta ad arginare gli effetti negativi delle avversità climatiche (Azione B2), che prevedeva un sostegno per far fronte agli ingenti costi sostenuti per l’alimentazione di soccorso alle api, che il mondo apistico vedeva con grande interesse, purtroppo è venuta meno dopo la bocciatura della Commissione europea. Rimane nell’ambito di questo sostegno la possibilità di acquistare strumenti per il monitoraggio a distanza degli alveari, come ad esempio le bilance. Recentemente sembrerebbe esserci stata una prima apertura da parte della Commissione europea sull’introduzione dell’intervento sull’alimentazione di soccorso.

Si tratta di un primo segnale che auspichiamo possa portare, certamente non per il 2023 ma almeno per i prossimi anni, a realizzare concretamente questo aiuto.

A livello nazionale si sta perciò continuando a portare avanti il confronto a livello comunitario. Un notevole sforzo viene fatto per garantire sostegno alla promozione, alla comunicazione per sensibilizza -

re maggiormente i consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura, con la creazione di una specifica misura (Azione F1).

Rimangono attive, come negli anni precedenti, le misure di sostegno per l’assistenza tecnica (Azione A2), per l’attività di formazione (Azione A1) e la lotta alla varroa (Azione B1). Infine, nell’ambito della riforma PAC 2023-2027 sono previsti ulteriori interventi che interesseranno il settore apistico ma non rientrano nell’OCM, bensì all’interno dello Sviluppo rurale e dei nuovi Pagamenti diretti. Si tratta di due assolute novità.

Tra i 5 eco-schemi definiti a livello nazionale, per un ammontare complessivo di 4,4 miliardi di euro per il 2023-2027 e che prevedono per gli agricoltori impegni ambientali volontari oltre la condizionalità e che rientrano nella cosiddetta “architettura verde” della riforma della PAC, è previsto l’eco-schema 5 - Misure specifiche per gli impollinatori (sia su colture erbacee che arboree). A questo impegno sono ammissibili le superfici a seminativo e quelle occupate da colture arboree permanenti sulle quali sono rispettati i seguenti impegni:

• coltivazione di colture a perdere di interesse mellifero nei seminativi, incluso impegno di non uso di diserbanti e altri fitosanitari, sulla superficie oggetto di impegno fino al completamento della fioritura;

• coltivazione di colture a perdere di interesse mellifero nell’interfila delle colture permanenti, incluso l’impegno di non uso di diserbanti chimici e altri fitosanitari sulla superficie oggetto di impegno, durante la fioritura sia della coltura arborea sia della coltura di interesse apistico.

L’eco-schema 5 prevede un pagamento annuale di 500 euro/ha per i seminativi e di 250 euro/ha per le colture permanenti ed è prevista una dotazione di 43,4 milioni di euro/anno.

Nell’ambito dello Sviluppo rurale, tra le nuove misure agro-climatico-ambientali (le cosiddette ACA), è prevista l’ACA 18 - impegni per l’apicoltura, che prevede un sostegno alle aziende apistiche che detengono alveari o praticano nomadismo in aree particolarmente importanti dal punto di vista ambientale e naturalistico.

Sono state emanate da Agea le istruzioni operative per la presentazione delle domande relative all’intervento a sostegno della riduzione dei maggiori costi energetici sostenuti dalle imprese florovivaistiche ai sensi del DM 19 ottobre 2022 n.532191.

Alle imprese agricole beneficiarie sarà concesso un aiuto, qualora i costi sostenuti nel periodo 1° marzo 2022 - 31 agosto 2022, per l’acquisto di una o più delle seguenti risorse energetiche: energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio, biomasse utilizzate per la combustione in azienda, risultino superiori di almeno il 30% rispetto ai costi complessivamente sostenuti nel medesimo periodo dell’anno 2021.

L’aiuto concedibile sarà determinato nella misura del 30% dei maggiori costi sostenuti.

Il periodo di presentazione delle domande decorrerà

dal 25 gennaio 2023 al 27 febbraio 2023.

Per la presentazione delle domande e maggiori informazioni, rivolgersi agli uffici Caa Coldiretti Alessandria.

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Settore florovivaistico DAL 25 GENNAIO LE DOMANDE PER GLI AIUTI CONTRO I MAGGIORI COSTI ENERGETICI

AL VIA LE NOVITÀ DELLA NUOVA SABATINI GREEN

iniziative con contratti di finanziamento stipulati dal 1° gennaio del 2022 e fino al 30 giugno del 2023 viene introdotta una proroga di sei mesi rispetto al termine inizialmente fissato in dodici mesi dai precedenti decreti interministeriali.

Lo stesso slittamento vale anche per la trasmissione della richiesta di erogazione che va presentata entro 120 giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento.

Dal 25 gennaio le domande per gli aiuti contro i maggiori costi energetici

Sono state emanate da Agea le istruzioni operative per la presentazione delle domande relative all’intervento a sostegno della riduzione dei maggiori costi energetici sostenuti dalle imprese florovivaistiche ai sensi del DM 19 ottobre 2022 n.532191.

Con la legge di bilancio 2023 sono scattate alcune novità per la Nuova Sabatini Green, rifinanziata con 150 milioni per assicurarne la continuità operativa. Lo strumento finalizzato a favorire con agevolazioni creditizie l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti, attrezzature è particolarmente gettonata dalle imprese agricole.

Con l’avviso pubblicato il 9 gennaio scorso il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fornito alcune precisazioni. Intanto si ricorda che da gennaio le domande per la richiesta delle agevolazioni devono essere compilate esclusivamente in via telematica.

Inoltre sono stati prorogati i termini stabiliti per il completamento degli investimenti. Per quanto riguarda le

Alle imprese agricole beneficiarie sarà concesso un aiuto, qualora i costi sostenuti nel periodo 1° marzo 2022 - 31 agosto 2022, per l’acquisto di una o più delle seguenti risorse energetiche: energia elettrica, gas metano, G.P.L., gasolio, biomasse utilizzate per la combustione in azienda, risultino superiori di almeno il 30% rispetto ai costi complessivamente sostenuti nel medesimo periodo dell’anno 2021.

L’aiuto concedibile sarà determinato nella misura del 30% dei maggiori costi sostenuti.

Il periodo di presentazione delle domande decorrerà dal 25 gennaio 2023 al 27 febbraio 2023.

Per la presentazione delle domande e maggiori informazioni, rivolgersi agli uffici Caa Coldiretti Alessandria.

attualità
Finalizzato a favorire con agevolazioni creditizie l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti, attrezzature

ACCORDI DI SOSTENIBILITÀ IN AGRICOLTURA FUORI DALLE REGOLE DELLA CONCORRENZA UE

Obiettivi: tutela dell’ambiente, riduzione dell’uso di pesticidi e welfare animale

Accordi di sostenibilità nel settore dell’agricoltura, utilizzando l’esclusione dalle regole di concorrenza Ue prevista dal regolamento Ocm, ma solo a condizioni ben precise. La Commissione europea ha realizzato un progetto di proposta di orientamenti su cui ha lanciato il 10 gennaio scorso una consultazione pubblica.

Secondo le linee guida gli accordi esclusi dalle regole sulla concorrenza devono coinvolgere produttori agricoli anche con altri operatori della filiera agroalimentare, dalle aziende che forniscono fattori produttivi per la produzione o impegnate nella distribuzione, trasporto o imballaggio del le produzioni. Nessun beneficio invece per accordi a cui non partecipino agricoltori anche se riguardano comunque prodotti agricoli.

Gli obiettivi di sostenibilità indicati dalla Commissione sono quelli che rientrano in tre categorie: tutela dell’ambiente, riduzione dell’uso di pesticidi e della resistenza antimicrobica e salute e benessere degli animali. Per ottenere il riconoscimento dell’esclusione dalle regole della concorrenza le parti devono stabilire uno standard di sostenibilità ulteriore a quello obbligatorio secondo quanto prevede il diritto comunitario o nazionale.

Le parti di un accordo di sostenibilità, inoltre, secondo quanto precisa il documento della Commissione, de -

vono valutare, in base ad alcuni elementi, se eventuali restrizioni alla concorrenza siano indispensabili per raggiungere lo standard di sostenibilità. Per esempio si deve dimostrare che è fondamentale per centrare l’obiettivo della sostenibilità fissare un prezzo minimo o un sovrapprezzo o stabilire intese su prezzi e quantità. La Commissione Ue ha fissato una road map che prevede l’analisi delle valutazioni e dei commenti che saranno inviati. A giugno è in programma un seminario con i partecipanti alla consultazione pubblica e quindi il testo con le modifiche dovrebbe essere pronto per l’8 dicembre del 2023.

FITOSANITARI: USO NON PROFESSIONALE

I provvedimenti adottati non raggiungono l’obiettivo di disciplinare il settore

La Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione del Ministero della salute ha emesso una nota riguardante i provvedimenti adottati a conclusione della prima fase del riesame dei prodotti fitosanitari impiegati per uso non professionale:

decreto di autorizzazione all’immissione in commercio e all’impiego non professionale dei prodotti fitosanitari ritenuti ammissibili a conclusione della prima fase del suddetto riesame (decreto dirigenziale 30/12/2022 autorizzazione uso non professionale); decreto di revoca dell’autorizzazione dei prodotti che in esito a tale riesame sono risultati non ammissibili o che non stati sostenuti dalle imprese titolari ai fini di detto riesame (decreto dirigenziale 30/12/2022, revoca uso non professionale).

I decreti riguardano i prodotti da utilizzare esclusivamente per la difesa fitosanitaria di piante ornamentali

in appartamento, balcone e giardino domestico e per il diserbo di specifiche aree all’interno del giardino domestico compresi viali, camminamenti e aree pavimentate (PFnPO) ed i prodotti per la difesa fitosanitaria di piante edibili, destinate al consumo alimentare come pianta intera o in parte di essa compresi i frutti, e per il diserbo di specifiche aree all’interno della superficie coltivata (PFnPE).

I provvedimenti adottati non raggiungono l’obiettivo di disciplinare in modo esaustivo il settore dei prodotti fitosanitari ad uso non professionale. Su circa 700 prodotti che erano in commercio ne sono ora autorizzatati solo 150. Il rischio è che un utilizzatore non professionale potrebbe chiedere in prestito il prodotto all’agricoltore professionale. Infine, non è stata disciplinata la vendita online per cui è possibile acquistare, su internet, qualsiasi formulato senza alcuna garanzia a tutela della salute dell’utilizzatore e del consumatore.

19 bandi PEr lE imPrEsE

PROGETTI PILOTA PER SVILUPPARE NUOVI PRODOTTI, PRATICHE, PROCESSI E TECNOLOGIE

L’operazione 16.2.1 del PSR 2014-2020 sostiene la realizzazione di interventi volti a:

• promuovere l’uso efficiente delle risorse, la redditività, la produttività, la competitività, la riduzione delle emissioni, il rispetto dell’ambiente e la resilienza climatica nelle filiere agricole, nei settori forestale e dell’economia montana, anche attraverso progetti di ricomposizione fondiaria;

• contribuire all’approvvigionamento regolare e sostenibile di prodotti forestali (legno e altri prodotti del bosco) aumentando il livello di cooperazione tra produttori e trasformatori del settore;

• migliorare i metodi di tutela dell’ambiente, mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento ad essi, promuovendo la gestione sostenibile delle risorse.

Beneficiari

Gruppi di cooperazione tra proprietari di terreni agricoli e forestali, operatori del comparto agroali-

mentare o forestale e della filiera del legno, enti locali, Regione Piemonte, poli e reti di imprese.

Tipo di sostegno

Contributi in conto capitale destinati a coprire parte (80%) dei costi ammissibili sostenuti per i progetti. Il sostegno sarà erogato sotto forma di sovvenzione globale e coprirà tutti i costi, anche quelli che ricadono in altre misure. Per questi ultimi, sarà riconosciuta la massima intensità di aiuto prevista dal PSR per le specifiche misure per quanto riguarda i costi diretti derivanti dalle attività progettuali.

Costi ammissibili

Costo degli studi sulla zona interessata, studi di fattibilità, stesura di piani aziendali; costo dell’animazione della zona interessata finalizzata ad acquisire dati/informazioni necessari per il progetto; costi di esercizio della cooperazione: personale, funzionalità ambientale (es. utilizzo immobili di proprietà o locazione, riscaldamento, energia, illuminazione, acqua ecc.), funzionalità operativa (es. posta, telefono, cancelleria, fotoripro -

duzioni, materiali mi nuti, etc.); costi diretti di specifici progetti di innovazione, compresi gli esami (personale tecnico; materiale di consumo, consulenze e collaborazioni esterne; acquisti di macchine e attrezzature; altri costi direttamente legati alle attività progettuali, quali ad esempio acquisizione di servizi e realizzazione di opere, lavori, interventi selvicolturali, brevetti, etc.).

I costi indiretti (spese generali) sono ammissibili nella misura forfettaria pari al 15% dei costi diretti del personale. I costi sono ammissibili unicamente se sostenuti dopo la presentazione della domanda di sostegno.

Condizioni di ammissibilità

Il sostegno è limitato ai gruppi di cooperazione nuovamente costituiti o che intraprendono l’attività prevista dalla presente operazione. Le forme di cooperazione devono coinvolgere almeno due soggetti e i risultati del progetto pilota devono essere divulgati. La durata del progetto non può essere superiore a sette anni.

RIQUALIFICAZIONE DEI CORPI IDRICI PIEMONTESI 2023

Il finanziamento è destinato a enti locali e Parchi piemontesi per riqualificare i fiumi e i laghi e le loro aree circostanti, attraverso interventi che vedano coinvolta anche la società civile.

Le risorse verranno assegnate mediante bando pubblico a Province, Comuni singoli o associati, soggetti gestori delle aree naturali protette e dei siti Natura 2000. Ciascun proponente può presentare, anche in forma associata, fino a due domande di finanziamento per interventi di riqualificazione di fiumi e laghi, nonché delle importantissime aree limitrofe, attraverso una serie di

interventi previsti nel Piano di Tutela delle Acque, quali ad esempio: fasce boscate riparie agroforestali, passaggi per i pesci, demolizione di sbarramenti ed opere trasversali non più in funzione, ripristino di aree umide, riduzione dell’artificialità di alvei e sponde, aumento della capacità di ritenzione naturale delle acque, misuratori di deflusso in alveo e strumentazione per la trasmissione dei dati di prelievo di acqua. Tali interventi contribuiranno al raggiungimento e mantenimento degli obiettivi di qualità delle acque piemontesi previsti dalla Direttiva Quadro della Comunità Europea. Scadenza 4 maggio 2023 ore 12,00

20 bandi PEr lE imPrEsE
Piano tutela delle acque Promosso dalla Regione Piemonte domande entro il 19 Febbraio 2023

Siccità 2022 - periodo compreso tra il 01 maggio ed il 30 settembre 2022.

RICONOSCIUTO LO STATO DI ECCEZIONALITÀ

Èstato pubblicato Sulla Gazzetta Ufficiale n. 5 del 07 gennaio 2023

il Decreto Ministeriale inerente il riconoscimento del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi (siccità) verificatisi in Piemonte nel periodo compreso tra il 1° maggio ed il 30 settembre 2022.

La delimitazione riguarda l’intero territorio agricolo regionale (quindi l’intera provincia di Alessandria) e le domande di intervento dovranno essere presentate entro il termine perentorio del 21 febbraio 2023.

Possono presentare domanda le imprese agricole che raggiungono le 104 giornate lavorative (parametro convenzionale) che, a causa della siccità, hanno subito danni in misura superiore al 30% della PLV aziendale riferita al 2022, rispetto alla PLV media dei tre anni precedenti o dei cinque anni precedenti escludendo, in quest’ultimo caso, il valore più basso e quello più alto.

Per il calcolo della PLV devono essere considerati i dati risultanti dalla documentazione aziendale probante (documenti di natura fiscale: fatture di vendita, eventuali libri contabili ai fini IVA, eventuale dichiarazione IVA). Nel caso in cui il prezzo di vendita della produzione 2022 non fosse disponibile, il richiedente può utilizzare quali valori massimi i dati desunti dai prezzi di mercato disponibili in relazione al periodo giugno-dicembre 2022 o, in alternativa, quelli ricavati dai valori standard utilizzati come riferimento per la stipula delle polizze assicurative agricole agevolate 2022. L’eventuale indennizzo spettante verrà ridotto dal 50%, qualora il beneficiario non abbia stipulato una polizza assicurativa a copertura di almeno il 50% della produzione media annua riferita ai rischi statisticamente più frequenti nella regione di riferimento per avversità diverse dalla siccità. Tendenzialmente, considerando che la

Domande entro il 21 febbraio 2023. Uffici Coldiretti a disposizione per informazioni

siccità ha generato danni alle produzioni vegetali, ai fini del calcolo di cui al punto precedente, sono da intendersi escluse (fatti salvi eventuali casi particolari) le produzioni zootecniche.

Per l’anno 2022 ai fini del calcolo della PLV, stante le colture presenti nel piano colturale 2022, devono essere considerati i dati risultanti da documentazione aziendale probante messa a disposizione dal dichiarante all’ente competente della fase di istruttoria.

Tra i documenti da allegare, inoltre, rientrano anche quelli utili a dimostrare i maggiori costi straordinari sostenuti, qualora l’impresa intenda richiedere l’anticipazione.

21 domandE siccità

FILIERA DEL LEGNO:

Per sviluppare il tessuto imprenditoriale locale e creare una filiera locale di valorizzazione del legno, è essenziale sostenere il ricambio generazionale e la creazione di nuove imprese agrofrestali. Lo ha evidenziato Coldiretti in una specifica comunicazione inviata nel dicembre scorso alla Regione circa lo stanziamento delle risorse dello Sviluppo Rurale per il nuovo periodo di programmazione della PAC 2023-2027, rispetto alle misure riguardanti foreste e montagna. Sono proprio le aree rurali a necessitare il maggior fabbisogno di sviluppo per cui vanno incentivate le nuove realtà imprenditoriali. È assurdo e poco lungimirante che il Piemonte, a differenza di molte altre Regioni, non abbia previsto risorse nella nuova programmazione 2023-2027 per l’intervento relativo all’avvio di nuove imprese connesse

alla silvicoltura.

RISORSE PSR

Valorizzare la filiera del legno della provincia alessandrina significa sfruttare in maniera responsabile e sostenibile il bosco con la conseguente salvaguardia del territorio, ma anche creare nuovi posti di lavoro e puntare su fonti alternative di energia, tanto più importanti oggi con la crisi energetica in atto per ridurre la quota di materiale di importazione che fa registrare prezzi alle stelle, come accade per il pellet.

In più, alla luce del cambiamento climatico e della forte siccità che stiamo vivendo è fondamentale potenziare le infrastrutture irrigue

dedicando apposite risorse alla progettazione e realizzazione di un sistema di piccoli invasi a basso impatto paesaggistico che possa consentire alle imprese agricole di poter portare avanti la loro attività primaria, ossia la produzione di cibo.

Il Piemonte è la Regione che, a livello nazionale, ha la più ampia superficie forestale arborea con quasi 1 miliardo di alberi, 52 specie arboree e 40 specie arbustive; la provincia di Alessandria ha una superficie forestale pari a 123.607 ettari suddivisa tra 114.711 di bosco e 8.896 ettari di arboricoltura da legno.

22 Benvenuti a casa vostra!
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FAI
URGENTI
Necessaria una collaborazione sinergica tra settore agricolo, montagna e foreste

Nuove regole sugli imballaggi in vigore da inizio anno ETICHETTATURA AMBIENTALE A PIENO REGIME

Ecco le richieste di Coldiretti a tutela delle aziende

attuazione delle Direttive UE note come “Pacchetto Economia Circolare”.

Tenuto conto delle difficoltà in cui le aziende si trovano e considerato che, in caso di inosservanze, la sanzione amministrativa pecuniaria va da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 25.000 euro, Coldiretti ha chiesto:

• un’ulteriore proroga alla sospensione dei termini di applicazione della nuova norma fino al 1° gennaio 2024 per consentire di individuare forme e modi più efficaci, anche soltanto digitali, per informare il consumatore;

Dopo vari rinvii, dettati dalla crisi pandemica e dalla necessità di maggior chiarezza, il 1° gennaio 2023 sono entrate pienamente a regime le regole obbligatorie di etichettatura ambientale degli imballaggi.

Tali norme, contenute nel cosiddetto “Decreto Rifiuti” (D.Lgs. 116/2020), sarebbero dovute scattare il 1° gennaio 2022 ma, grazie

all’intervento di Coldiretti, il Decreto Milleproroghe 2022 aveva stabilito un’ulteriore sospensione dell’applicazione fino al 31 dicembre 2022, con possibilità di immettere sul mercato gli imballaggi non conformi acquistati o etichettati entro il 31 dicembre 2022.

Il Decreto Rifiuti ha modificato la parte IV del Testo Unico Ambientale, ridefinendo le regole sui rifiuti in

• di prevedere che i prodotti privi dei requisiti prescritti e già immessi in commercio o etichettati al 1° gennaio 2024 possano essere commercializzati fino ad esaurimento delle scorte;

• che i fabbricanti/fornitori degli imballaggi riportino sui medesimi i codici dei materiali che li costituiscono.

OBBLIGHI PER LE IMPRESE

Tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi. Inoltre, i produttori devono indicare la natura dei materiali di imballaggio utilizzati.

23 EtichEttatura ambiEntalE

TERRENI DEI COLTIVATORI DIRETTI E IAP, PROROGA

ESENZIONE IRPEF

Viene prorogata anche per il 2023 l’agevolazione prevista dal co. 44 dell’art. 1 della L. 232/2016 per i coltivatori diretti (CD) e per gli imprenditori agricoli professionali (IAP) di cui all’art. 1 del DLgs. 99/2004, iscritti nella previdenza agricola, consistente nell’esenzione Irpef dei redditi fondiari dei terreni da loro posseduti e condotti.

La disciplina fiscale dei terreni in argomento è quindi la seguente:

• i terreni posseduti e condotti da CD o IAP sono esenti da IRPEF sia per il reddito dominicale che per il reddito agrario;

• i terreni che vengono affittati per coltivarli continuano a generare reddito dominicale in capo al proprietario, mentre l’esenzione dall’IRPEF si applica sul reddito agrario in capo ai CD o IAP.

L’esenzione compete anche ai coltivatori diretti e agli Iap, regolarmente iscritti alla previdenza agricola, soci di una società semplice con cui viene svolta l’attività agricola; L’esenzione non compete ai coltivatori diretti e agli Iap soci di società agricole di persone aventi la forma giuridica delle Snc e delle Sas

CREDITO D’IMPOSTA PER IL CARBURANTE DELLE IMPRESE AGRICOLE

Alle imprese agricole, nonché alle imprese esercenti attività agromeccanica (codice ATECO 1.61), viene confermato il credito d’imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettuato nel primo trimestre solare dell’anno 2023.

Il termine per l’utilizzo in compensazione su modello F24 del credito d’imposta per l’acquisto di carburante per le imprese agricole e della pesca relativo al terzo trimestre 2022 è prorogato al 31 marzo 2023.

TRIMESTRE 2023

I crediti d’imposta a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale vengono riconosciuti anche per il primo trimestre 2023, con un incremento delle misure.

Ferme restando le specifiche condizioni previste, i crediti d’imposta sono riconosciuti in misura pari al:

• 45% alle imprese energivore, alle imprese gasivore e alle imprese non gasivore;

• 35% alle imprese non energivore, dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW.

I crediti d’imposta:

• sono utilizzabili in compensazione nel modello F24 entro il 31 dicembre 2023; sono cedibili, solo per intero, dalle medesime imprese beneficiarie ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di soggetti “vigilati”. I crediti dovranno essere comunque utilizzati dal cessionario entro il 31 dicembre 2023

CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI

Viene prorogato dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023 il termine per l’effettuazione degli investimenti in beni materiali 4.0 prenotati entro il 31 dicembre 2022.

MODIFICHE REGIME FORFETARIO

In relazione al regime forfetario di cui all’art. 1 co. 54 - 89 della L. 23.12.2014 n. 190, viene previsto: • l’incremento da 65.000,00 a 85.000,00 euro del limite di ricavi e compensi per l’accesso e la permanenza nel medesimo;

• la fuoriuscita automatica e immediata dal citato regime nel caso in cui, in corso d’anno, i ricavi o i compensi percepiti superino il limite di 100.000,00 euro.

Le modifiche sono in vigore a decorrere dal 1 gennaio 2023.

RIDETERMINAZIONE DEL COSTO FISCALE DEI TERRENI E DELLE PARTECIPAZIONI

Viene prevista la proroga per la rideterminazione del costo fiscale delle partecipazioni non quotate di cui all’art. 5 della L. 448/2001, estendendo il suo ambito di applicazione anche alle partecipazioni negoziate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione. Inoltre, è stata prorogata anche la rivalutazione dei terreni (agricoli e edificabili) di cui all’art. 7 della L. 448/2001.

La rideterminazione del costo fiscale delle partecipazioni (quotate e non quotate) e dei terreni per l’anno 2023 prevede l’applicazione dell’imposta sostitutiva con aliquota unica del 16%: • per l’intero ammontare, entro il 15 novembre 2023;

• oppure, in caso di opzione per il versamento rateale, in tre rate annuali di pari importo scadenti, rispettivamente, il 15 novembre 2023, il 15 novembre 2024 e il 15 novembre 2025; le rate successive alla prima dovranno essere maggiorate degli interessi del 3% annuo, a decorrere dal 15 novembre 2023.

24 sEttorE FiscalE
Legge di bilancio 2023 CREDITI D’IMPOSTA PER ACQUISTO DI ENERGIA ELETTRICA E GAS NATURALE - PROROGA PER IL PRIMO

COMMERCIO ESTERO: CON VINO E PASTA E’ RECORD DI 60 MLD

Boom Dieta Mediterranea, mai così tanta Italia sulle tavole mondiali

Con un aumento del 17% è record storico per l’export agroalimentare italiano nel mondo che ha raggiunto i 60 miliardi di euro nel 2022 trainato dai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca che salgono sul podio dei prodotti italiani più venduti all’estero.

E’ quanto emerge dalle proiezioni della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi al 2022 che evidenziano un balzo a doppia cifra per l’alimentare nonostante la guerra in Ucraina e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi.

Il re dell’export tricolore si conferma il vino per un valore stimato vicino agli 8 miliardi di euro nel 2022, secondo l’analisi della Coldiretti, grazie ad una crescita a due cifre delle vendite all’estero. Al secondo posto si piazzano la pasta e gli altri derivati dai cereali con un

volume di vendite all’estero che a fine anno voleranno ben oltre i 7 miliardi di euro mentre al terzo ci sono frutta e verdura fresche con circa 5 miliardi e mezzo di euro di export, ma ad aumentare in modo consistente sono anche l’extravergine di oliva, oltre a formaggi e salumi.

A livello generale la Germania resta il principale mercato di sbocco dell’alimentare in aumento del 13%, davanti agli Stati Uniti, in salita del 20% mentre la Francia si piazza al terzo posto ma mette a segno un tasso di crescita del 17%. Risultati positivi anche nel Regno Unito con un +18% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Balzo a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+23.%) mentre è dato negativo in Cina con un calo del 20% e in Russia con un -5% fra sanzioni, guerra e pandemia Covid.

LA FLOROVIVAISTA: SIMBOLO DELLE IMPRESE IMPEGNATE NELLA CURA DEL PATRIMONIO VERDE E DELLA BIODIVERSITÀ

In tutte le Diocesi d’Italia, prima della pausa natalizia, Coldiretti e Confartigianato, hanno consegnato il personaggio simbolo del Presepe 2022 ai Vescovi italiani.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di aggiungere al presepe, ogni anno, figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. Quest’anno è stata scelta la florovivaista che ha affrontato le difficoltà della pandemia e della guerra per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante l’aumento esponenziale

dei costi energetici nei campi e nelle serre. Simbolo del lavoro green e della sostenibilità, immagine di un futuro che ha radici antiche.

La risposta positiva a questo tempo di grande incertezza, un modello di ecologia umana, di imprese sostenibili sempre più protagoniste nella transizione green, nella tutela dell’ambiente, nel risparmio ed efficienza energetici, nell’economia circolare, nella riqualificazione urbana e del territorio, nel miglioramento della qualità della vita.

Nelle foto: per la Diocesi di Alessandria con il Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Guido Gallese, il Direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Bianco e il Direttore di Confartigianato Alessandria Piero Gulminetti; per la Diocesi di Tortona con Sua Eccellenza Mons. Guido Marini, il Presidente Coldiretti per la Zona di Tortona Mattia Bellinzona e il Segretario Zona Luigi Semino.

25 attualità
Consegnata ai Vescovi di Alessandria e Tortona la statuina protagonista del presepe 2022

L’impennata dell’inflazione pesa sul carrello delle famiglie che nel 2022 hanno speso 2,6 miliardi in più per mettere in tavola pane e pasta, ma anche la verdura è costata 2,3 miliardi in più, mentre per la carne si è avuto un esborso aggiuntivo di 2,2 miliardi rispetto allo scorso anno.

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti che ha stilato la classifica degli aumenti sulla base dati Istat

relativi all’inflazione a dicembre, che a livello generale fanno segnare nel 2022 l’aumento più ampio dal 1985, trainati dal rincaro dei beni energetici legato alla guerra in Ucraina che fanno soffrire l’intera filiera, dai campi alle tavole. Complessivamente sono stati spesi nel 2022 ben 13 miliardi in più per prodotti alimentari e bevande analcoliche a causa di un aumento medio dell’inflazione del 9,1%,

La top ten degli aumenti, il carrello della spesa nel 2022 è costato alle famiglie 13 miliardi

con la classifica degli aumenti che è guidata da pane, pasta e cereali davanti a verdure e carni. Al quarto posto ci sono latte formaggi e uova con 1,8 miliardi di esborso aggiuntivo, che precedono il pesce, rincarato di un miliardo tondo, e la frutta (+0,9 mld). Seguono olio, burro e grassi (+0,8 mld), che è però la categoria che nel 2022 ha visto correre maggiormente i prezzi, e le bevande analcoliche (dal caffè alle acque minerali fino ai succhi) con un +0,8 mld. Chiudono la classifica degli aumenti a zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci (+0,4 mld) e sale, condimenti e alimenti per bambini (+0,2 mld).

Per difendersi dagli aumenti 8 italiani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% degli italiani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione.

Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari.

26
A livello generale l’aumento più ampio dal 1985, trainato dal rincaro beni energetici INFLAZIONE: IMPENNATA PREZZI, STANGATA DA +2,6 MLD PER PANE A +2,3 MLD PER VERDURA
allarmE PrEzzi 1. Pane, pasta e cereali: +2,6 miliardi 2. Carni: +2,2 miliardi 3. Verdura: +2,3 miliardi 4. Latte, formaggi e uova: +1,8 miliardi 5. Pesce: +1 miliardi 6. Frutta: +0,9 miliardi 7. Oli e grassi: +0,8 miliardi 8. Bevande analcoliche: +0,8 miliardi 9. Zucchero, confetture miele e cioccolato: +0,4 miliardi 10. Salse, sale, piatti pronti e alimenti per bambini: +0,2 miliardi Fonte: elaborazione Coldiretti su dati Istat GLI AUMENTI DELLA SPESA ALIMENTARE NEL 2022

VERIFICA DELLA POSIZIONE INPS

Ogni anno i coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali iscritti alla propria Gestione sono obbligati a versare all’INPS i contributi IVS e di maternità.

Gli allevatori che superano, per effetto del numero di capi, la potenzialità del terreno condotto in base ai parametri stabiliti dalla legge, sono tenuti a presentare, unitamente alla denuncia dei redditi, il modello RD (già A1). Dalla compilazione di questo specifico quadro emerge il reddito di allevamento.

Il calcolo dei contributi IVS dovuti dai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali, si basa sulla classificazione delle aziende nelle quattro fasce di reddito convenzionali.

Ad ogni azienda corrisponde annualmente la fascia di

reddito convenzionale derivante dal reddito agrario dei terreni condotti e/o da quello determinato dall’allevamento degli animali.

In relazione a tale reddito, va attentamente modificata la collocazione in una delle fasce previste dall’INPS per il versamento dei contributi previdenziali.

La comunicazione circa l’eventuale variazione di fascia va presentata all’INPS entro il mese di marzo 2023. Pertanto le aziende interessate dovranno presentarsi, quanto prima, negli Uffici EPACA Coldiretti con la copia della denuncia dei redditi 2021 (se non presentata tramite Impresa Verde-Coldiretti) per inoltrare le opportune istanze all’INPS.

Gli Uffici EPACA sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dal 1° marzo 2023 l’INPS erogherà la prestazione d’ufficio limitatamente ai soggetti richiedenti per i quali nell’archivio dell’Istituto, alla data del 28 febbraio 2023, risulti presente una domanda di Assegno unico e universale in corso.

Al fine del riconoscimento d’ufficio della prestazione, l’Istituto farà riferimento ai dati presenti nelle domande di Assegno unico e universale già acquisite e agli altri dati rilevati dall’ISEE o da altri archivi a disposizione dell’INPS.

In assenza di variazioni segnalate dall’utente ovvero in assenza di variazioni non comunicate dal beneficiario ma che potrebbero essere intercettate in automatico dalle procedure dell’Istituto, l’Assegno unico e universale verrà erogato alle medesime condizioni in essere già verificate nel corso delle precedenti istruttorie. L’indennizzo decorrerà da marzo 2023 al mese di febbraio 2024.

Nelle ipotesi in cui rispetto alle condizioni che erano state dichiarate nella domanda si dovessero essere verificate delle variazioni, è onere dei richiedenti dell’Assegno intervenire tempestivamente sull’istanza da essi inviata e già presente negli archivi dell’Istituto e adeguarne i contenuti alla luce delle rilevanti circostanze sopravvenute.

Alcune circostanze possono fare scaturire la necessità di modificare la domanda di Assegno unico e universale inizialmente presentata e, in specifici casi, necessitano anche della presentazione di una dichiarazione sostitutiva unica (DSU) aggiornata.

Tra le situazioni che possono dare luogo a modifiche si

riportano a titolo esem plificativo:

• nascita di figli;

• variazione o inseri mento della condi zione di disabilità del figlio;

• variazioni della dichia razione relativa alla fre quenza scolastica/corso di formazione per il figlio maggiorenne (18-21 anni);

• modifiche riguardanti l’eventuale separazione/coniugio dei genitori;

• criteri di ripartizione dell’Assegno tra i due genitori sulla base di apposito provvedimento del giudice o dell’accordo tra i genitori;

• variazione delle condizioni che occorrono per la spettanza delle maggiorazioni previste dagli articoli 4 e 5 del Decreto Legislativo 230/2021;

• variazioni delle modalità di pagamento prescelte dal richiedente e/o dall’eventuale altro genitore.

Per le nuove domande presentate entro il 30 giugno dell’anno di riferimento, l’Assegno è riconosciuto a decorrere dal mese di marzo del medesimo anno. Qualora la presentazione della domanda avvenga dal 1° luglio dell’anno di riferimento, la prestazione decorre dal mese successivo a quello della domanda stessa.

Gli Uffici del patronato EPACA di Coldiretti rimangono a disposizione per ogni ulteriore dettaglio.

27 Patronato EPaca
Eventuali variazioni di fascia vanno comunicate entro marzo 2023 L’indennizzo decorrerà da marzo 2023 a febbraio 2024 ASSEGNO UNICO UNIVERSALE 2023

Nuovo sistema di rivalutazione delle pensioni e l’innalzamento a 600 euro delle minime LEGGE DI BILANCIO 2023: ECCO LE

Èlegge la finanziaria per il 2023: introdotto un nuovo sistema di rivalutazione delle pensioni e l’innalzamento a 600 euro delle minime per gli over 75. Sono 35 i miliardi stanziati. Le novità più interessanti sono sul versante previdenziale e interessano milioni di cittadini e famiglie, lavoratori e pensionati. Ecco i punti principali.

Rivalutazione pensioni

Contro inflazione e caro vita, è stata trovata l’intesa sulla rivalutazione automatica delle pensioni a tutela dei soggetti più bisognosi: in via transitoria per i prossimi due anni (2023 e 2024) si arriverà ad una rivalutazione del 120% del trattamento minimo e dell’85% per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo. Le pensioni di importo pari o inferiore godranno in via transitoria di un incremento del 1,5% per il 2023, elevati al 6,4% per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni e di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024. Per i pensionati con più di 75 anni la pensione minima sale a 600 euro mensili.

Opzione donna

Nel 2023 sarà ancora possibile per le lavoratrici lasciare il lavoro in anticipo con 35 anni di contributi e un’età anagrafica di almeno 60 anni. Potranno tuttavia, fare domanda solo alcune categorie: le caregivers, le invalide almeno al 74%, le licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Sconti per chi ha figli: con un figlio si potrà accedere alla pensione a 59 anni di età, con due figli a 58 anni. APE Sociale prorogata per il 2023.

Quota 103

Inaugurata nel 2023 la sperimentazione della nuova pen-

NOVITÀ PREVIDENZIALI

sione anticipata flessibile, che permetterà di accedere alla pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età. Fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia (67 anni) tuttavia si potrà percepire un assegno non superiore a 5 volte il trattamento minimo (pari circa a 2.800 euro lordi mensili) non cumulabile con altri redditi da lavoro. La vera innovazione sarà per i lavoratori dipendenti, che matureranno i requisiti per quota 103 e decideranno di rinviare la pensione. E’ prevista, in questo caso, la possibilità di percepire un bonus in busta paga pari al valore della quota di contribuzione dovuta dal datore di lavoro, bonus che però non concorrerà ad incrementare la quota di pensione.

Reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza sarà abrogato dal 1° gennaio 2024 in vista di una futura riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva. Per il 2023, la prestazione sarà erogata nel massimo di 7 mensilità, ad eccezione dei nuclei familiari con persone con disabilità, minori o almeno sessantenni. I beneficiari saranno altresì tenuti a frequentare percorsi formativi o di riqualificazione professionale almeno semestrali, pena la decadenza dal diritto al RdC per il nucleo familiare del beneficiario; la decadenza si verificherà anche nel caso in cui sia rifiutata la prima offerta di lavoro.

PENSIONE INDIRETTA: DI COSA SI TRATTA

La pensione indiretta è una prestazione pensionistica erogata in favore dei familiari superstiti in seguito al decesso di una persona assicurata previdenzialmente e non ancora pensionata. L’indennità è riconosciuta nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio pre -

cedente la data del decesso.

La pensione indiretta decorre dal primo giorno del mese successivo la data di decesso dell’iscritto. La pensione viene erogata in tredici mensilità e la tredicesima deve essere corrisposta nel mese di dicembre. Nei casi in cui l’importo della pensione mensile sia inferiore a 100 euro, l’Ente provvede a erogare la prestazione con cadenza semestrale.

28 Patronato EPaca | a cura di Gianni mario stoPPini

AGRITURISMI TERRANOSTRA

Due serate dedicate a sua maestà il Gran Bollito Misto Piemontese.

Appuntamento il 17 e il 18 febbraio, venerdì e sabato grasso, negli agriturismi di Terranostra della provincia di Alessandria. Una prima edizione che ha l’obiettivo di diventare appuntamento annuale per rendere omaggio a questo piatto della tradizione, tra i preferiti di personaggi come Camillo Benso Conte di Cavour e Re Vittorio Emanuele II di Savoia. Ricetta che vanta una storia antica, fatta di rituali e precetti codificati e di una preparazione semplice ma lenta e paziente.

L’origine del piatto, detto anche “Bollito sette tagli”, sembra che sia legata alla secolare consuetudine dei mercati di bestiame piemontesi. Nel corso del tempo, verosimilmente per via della sua grande bontà,

si sarebbe diffuso anche in altre parti d’Italia, sebbene attualmente in pochi riescano a prepararlo in maniera completa.

“Rientra tra i grandi piatti della cucina italiana e, nonostante appaia una preparazione semplice, il Bollito Misto Piemontese nasconde numerosi accorgimenti e segreti, indispensabili per una buona riuscita. Innanzitutto è fondamentale la scelta della carne che deve essere degli allevamenti del territorio, ben frollata e “mostosa”, ossia non troppo magra, con venature di grasso bianco e morbido –ha affermato Stefania Grandinetti, presidente regionale e provinciale Terranostra - . Per questo abbiamo pensato di creare un evento ad hoc per celebrarlo, accompagnato ovviamente dai caratteristici “bagnetti” per esaltarne gusto e unicità. Un momento importante per le

strutture agrituristiche che si stanno riprendendo dopo il periodo complicato causato dalla pandemia. Obiettivo sarà quello di mettere in calendario eventi e appuntamenti dedicati ai grandi classici per far scoprire o “riscoprire” ricette che rappresentano la base della nostra cucina del territorio”.

E per dolce? Nessun dubbio, nelle giornate che precedono il Carnevale un altro grande classico della tradizione alessandrina, le “busie”, golose sfoglie fritte dal sapore inconfondibile, servite con una spolverata di zucchero a velo.

Informazioni e prenotazioni contattando direttamente gli agriturismi Terranostra della provincia di Alessandria oppure consultando la pagina Facebook Agriturismi di Campagna Amica o il sito www. campagnamica.it

29 sEttorE aGrituristico
Il 17 e 18 febbraio due serate a tema per celebrare uno dei piatti più amati BOLLITO MISTO E “BUSIE”: VI ASPETTANO NEGLI
Aspettando il Carnevale, informazioni e prenotazioni contattando direttamente le strutture

SIANO UNA COSA SOLA

Gennaio è il mese dell’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani. Questo momento speciale di preghiera ci suggerisce alcune riflessioni. Ecco la prima. L’unità per i cristiani non è un lusso ne’ un optional. E’ la richiesta che Cristo fa al Padre per i suoi discepoli. Egli prega perché tutti siano una cosa sola. Non perseguire l’unità tra i cristiani significa svuotare la propria fede. Seconda riflessione. I Cristiani e più ancora i loro Pastori danno al mondo un’immagine ben diversa. Danno l’impressione di non avere capito o capito male. Si sono divisi proprio nel nome di Cristo. Invece di essere uniti in modo da essere Cristiani e basta, siamo diventati Cristiani Cattolici, Cristiani Ortodossi,

Cristiani Evangelici, Cristiani Valdesi. Perché siamo invitati a pregare? Perché i Pastori che nei due millenni trascorsi sono stati all’origine di tutte le divisioni, sappiano trovare la strada che porta all’unità. Pregare per l’unità, per i Cristiani significa fare un bagno di umiltà anche se qualche pastore frena ancora ed è di ostacolo all’unità. Forse è arrivato il tempo in cui il popolo di Dio diventi protagonista di un serio percorso verso la comunione.

Un vecchio adagio popolare ci insegna che: Dio lascia fare, ma non strafare. Noi in che fase siamo? Divisi, fino a quando?

DA SEGNARE IN AGENDA

31 GENNAIO IMPRENDITORI AGRICOLI ESONERATI

Gli imprenditori agricoli in regime di esonero devono verificare di non avere superato nel corso del 2022 il limite di 7.000 euro di volume d’affari. Al superamento del limite decadono dal regime di esonero con obbligo di tenuta della contabilità, con effetto dal 1° gennaio dell’anno successivo, comunicando entro 30 giorni la variazione all’Agenzia delle Entrate.

VARIAZIONI

COLTURALI ANNO 2022

I soggetti che hanno effettuato la variazione di coltura nel corso dell’anno 2022 devono presentare all’Agenzia del Territorio apposita denuncia. Sono esclusi dall’obbligo i

soggetti che richiedono contributi ad AGEA per i quali vengono effettuate automaticamente.

COMUNICAZIONE DEI SOCI DELLE COOPERATIVE AGRICOLE IN REGIME SPECIALE AGRICOLO

I soci delle cooperative agricole comunicano di possedere i requisiti per l’applicazione della detrazione IVA in base alle percentuali di compensazione. La dichiarazione del socio deve attestare che i prodotti conferiti sono di propria produzione come da Circolare ministeriale 328/1997.

15 FEBBRAIO

IVA FATTURAZIONE DIFFERITA Dev’essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettua -

te nel mese di gennaio, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento.

16 FEBBRAIO

VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF

Scade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nel mese di gennaio su redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

VERSAMENTO DEL SALDO RIVALUTAZIONE TFR

I datori di lavoro devono versare il saldo dell’imposta sostitutiva dovuta sulle rivalutazioni TFR calcolate al 31 dicembre 2022 per i propri dipendenti. Il codice tributo da utilizzare è 1713.

30 consiGliErE EcclEsiastico

MERCATINO COLDIRETTI

• Impresa edile specializzata in rifacimento tetti cerca tetti da rifare o ristrutturare, di qualunque genere e dimensione. Preventivi gratuiti. Cell. 389 1283247

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• Erpice a dischi, a due sezioni, idraulico, marca OMB, larghezza di lavoro metri 2,20-2,40, funzionante, buone condizioni, potenza richiesta CV 80-100. Cell. 366 4407866 (Vanni)

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piana altezza cm.60, 1 asse con ruote gemellate, portata quintali 35,00 completo di rampe; trattore SAME ANTARES CV130 4 RM con impianto frenante posteriore ad aria, gancio omologato 200 quintali, ore 3894, 40 km, serie zavorre anteriori. Cell. 371 4759684

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• Casa indipendente da ristrutturare con tetto nuovo in centro a Mirabello Monferrato, ampio cortile. Cell. 347 1123580

• Botte per vino da 700 litri in acciaio inox, senza coperchio superiore ma acquistabile in negozi specializzati. Misure h.125 cm, diametro 87 cm. (85 cm. interno). Utilizzata fino a poco tempo fa per uso vitivinicolo; torchio manuale diametro cm.55, funzionante. Cell. 328 1758375

• Auto Mini Cooper S anno 2006 colore grigio ‘canna di fucile’. Buono stato. Cell. 328 8298071

• Caricaballette Guima 112, modello collina, leveraggi nuovi più dispositivo per ballette leggere; pressaballette Class “Marcant” con sollevamento raccoglitore idraulico. Ottimo stato. Telefonare ore pasti cell. 327 2983657

• Alloggio in Alessandria, zona stazione ferroviaria, a piano terreno di 3 vani più servizi. Metri quadrati 60, per uso ufficio o abitazione, ammobiliato e libero. Cell. 370 3734346

• Aglio bianco prima scelta. Telefonare ore pasti al 333 6045376

• Azienda agricola in Acqui Terme con allevamento, caseificio, agriturismo, piscina e lago. Per informazioni 377 2098986

• Casa su due livelli da ristrutturare in comune di Cassine. Prezzo interessante. Telefono 346 8379833

• Per inutilizzo motopompa motore 250cv, pompa Caprari molto grande; dumper Omas 2 assi, tara 55 q.li ottime condizioni. Cell. 349 2958080

• Trattrice cingolata Fiat 55-75 ore di lavoro 4.500; bigonce capienza 20 q.li autoscaricanti; spandiconcime; trincia; atomizzatore; trattrice Fiat 640 ore lavoro 9079; carro in ferro con sponde. Zona Rosignano M.to. Cell. 335 7535813.

• Azienda agricola nel Monferrato casalese costituita da abitazione, fabbricati rurali e terreni agricoli per una superficie complessiva di ettari 12 circa, in gran parte corpo unico, in parte coltivata a seminativo e in parte a piante d’alto fu-

sto. Trattativa privata. Cell. 340 5741766

• Macina per cereali; decespugliatore; contenitori per raccolta uva; gomme da bagnare a scorrimento diametro 50 cm.; stufa a kerosene; damigiane piccole e grandi. Cell. 348 8630873

• Erpice rotante Alpego Rk300; spandiconcime marca Lelli carrellato tenuta q.li 12; aratro. Te. 0131 845446 - 339 5951063

• Aratro Dondi bivomere; rimorchio agricolo non ribaltabile con certificato di immatricolazione (210 x410 cm., portata 60 q.li con sovrasponde); due aratri Dondi 45 (1 vomere); trattore Fiat 300 dotato di arco di protezione a norma e certificato di immatricolazione. Tel. 0131 926343 - 338 8350786

Inserzioni AFFITTO

• A Tortona appartamento arredato. Cell. 348 8515999

• Agriturismo/B&B situato nelle Langhe astigiane con 12 camere incluse quelle per la residenza, lavanderia, camera ospiti disabili. La casa con 13 bagni è fornita di ampio salone per riunioni e da pranzo/cena, cucina attrezzata di tutto, due ampissime terrazze, piscina 100 mq. percorsi faunistici attorno alla dimora, ampissimo parcheggio. Perfetta per far soggiornare gruppi scolastici, sportivi, ritiri spirituali, corsi di yoga, ricerca del tartufo… E’ abbracciata da un anfiteatro naturale di conifere, una distesa di prato e nove caprette docilissime libere al pascolo e nel bosco recintato. Solo persone referenziate. Cell. 348 7329699

Inserzioni CERCO

• Trattorista (zona Castelnuovo Scrivia). Cell. 338 1185608

• Attrezzo per vigneto; gruppo lama scalzatrice interfilare idraulico. Cell. 340 5766963

• Fieno in ballette piccole tonde o quadre; carro cariballe Omas o Guima. Cell. 338 1211002, mail angeloplatini62@ gmail.com

• Botti in cemento per deposito acque piovane. Cell. 333 3863827

• Ripper ad 1 ancora per un 90/100 CV. Cell. 327 2983657

• Coppia italiana cerca lavoro in zona Novi Ligure come custodi retribuiti in cascine o ville private (lavori domestici / giardinaggio /utilizzo attrezzi e trattorino tosaerba). Ottimi requisiti. Cell. 333 8335073

• Falciatrice e attrezzi agricoli a trazione animale. Cell. 338 4953264

• Trattorista esperto zona di Acqui Terme. Cell. 338 7100388

31 mErcatino GEnnaio 2023

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