Coldiretti Alessandria - Anno 59째 numero 11 - 12/12/2012 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
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Periodico del mondo agricolo di Coldiretti Alessandria
AgricolturA
alessandrina
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Editoriale
Editoriale Con il nostro Progetto continuiamo a cambiare insieme il verso delle cose
Periodico edito da impresa Verde alessandria direttore resPonsabile Marco caramagna
Si chiude il 2012... tempo di bilanci per l’anno della crisi
d i r e t t o r e a M M i n i s t r at i V o simone Moroni
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G r a f i c a , i M Pa G i n a z i o n e christian boero
i chiude un anno difficile, non c’è dubbio. Un 2012 che ha messo alla prova molte aziende in tutti i settori, che non ha risparmiato nessuno, agricoltura inclusa. Qualcuno addirittura non parla nemmeno più di crisi ma addirittura di recessione. Ci lasciamo alle spalle un’annata agraria che è stata definita dai media in chiaro-scuro: un’espressione che, non credo di sbagliarmi, calzi perfettamente anche con il nostro stato d’animo. Inutile negare che i prezzi sono precipitati e con essi anche la redditività delle nostre imprese. Ma è anche giusto sottolineare come la caparbietà e lo spirito d’innovazione che da sempre contraddistinguono il mondo dei campi, con radici ben attaccate alla terra e lo sguardo proiettato verso nuovi progetti, continuino ad essere ben presenti. In provincia, così come nel resto del Paese, i problemi si assomigliano: l’agricoltura non guadagna perché non ha potere contrattuale nella filiera. Il potere contrattuale è un fatto economico e si recupera con progetti di carattere economico: ecco perché il Progetto di Coldiretti non rappresenta una delle soluzioni ma è la soluzione. In questi anni abbiamo fatto molta strada, abbiamo raggiunto traguardi fondamentali e impensabili e adesso dobbiamo continuare a fare crescere la nostra “filiera tutta agricola e tutta italiana” perché nel nostro modo di fare c’è coerenza, responsabilità e attenzione agli interessi dell’Italia. Esattamente dodici anni fa, il 3 dicembre del 2000, veniva sancito il Patto con il Consumatore, la svolta che ci ha portato a prendere per mano i consumatori, i nostri grandi alleati: coloro che ogni giorno scelgono di acquistare in uno degli oltre 7.000 punti firmati “Campagna Amica”. Mercati, Punti, Botteghe e Agriturismi di “Campagna Amica” sono, infatti, il nostro veicolo per portare il vero Made in Italy in tavola ogni giorno e per difenderlo cercando di “salvare” quei 60 miliardi di euro che l’italian sounding ci ruba copiando, con l’immagine e il gusto, anche una fetta di orgoglio di italianità nel mondo. La crisi può continuare a far paura a chi non ha idee: noi, invece, stiamo scrivendo una storia nuova e, azzarderei a dire, non solo per la nostra agricoltura, ma per l’economia intera del Paese.Tanti giovani, con tante idee volte al rinnovamento, hanno deciso di tornare, o intraprendere, la professione di agricoltore e questo non può che mettere ulteriormente in risalto quanto già sapevamo: la terra è sempre stata generosa e lo saprà essere ancora di più in tempo di crisi. Il 30 aprile del 2009, quando il Presidente Nazionale Sergio Marini ha presentato il Progetto per il Paese ha lanciato un messaggio forte e chiaro alla politica, alle istituzioni e alla società: “Se il valore del Made in Italy viene usurpato da chi vende per italiano ciò che di Italia non ha neanche l’incarto allora siamo noi a doverci rimboccare le maniche, perché ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che con le buone maniere nessuno intende restituirci nulla di ciò che ci è stato rubato, sia intermini di valore lungo la filiera che in termini di falsa identità italiana”. Oggi stiamo portando a casa successi importanti sempre più convinti che siamo sulla strada giusta: l’Italia sta tornando a fare l’Italia grazie all’impegno dei tanti, tantissimi, imprenditori di buonsenso che ogni giorno continuano a far crescere sui territori le loro aziende, preziose e insostituibili leve economiche e strategiche del Paese. Il Progetto di Coldiretti è per voi, per valorizzare il vostro straordinario lavoro. Se il 2012 non è stato un anno facile per l’agricoltura, l’impegno per il 2013 non può che essere quello di superare le difficoltà che continuano a “zavorrare” il settore frenando la competitività delle imprese. Con un promessa ben precisa da parte di tutti: essere ancora più determinati!
simone moroni Direttore
resPonsabile di ilaria lombardi
reda zione
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AgricolturA
e foto
c o l l a b o r at o r i luisa bo, nicoletta bellora, daniela colombini, fabio fracchia, alberto Pansecchi, don ivo Piccinini, Marino ravera, emanuele sconfienza, Michele traverso.
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n° 11 - 12 Dicembre 2012 in copertina
“Buone Feste” “Buon 2013” Chiuso in redazione il 12 dicembre 2012
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Fiocco azzurro E’ nato
Giovanni
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Presidente reGionale
news agricoltura In alto un bella immagine del primo intervento del neo presidente Roberto Moncalvo appena dopo l’elezione. Sotto l’assemblea regionale che si è svolta lo scorso 3 dicembre a Torino.
Roberto Moncalvo eletto Presidente di Coldiretti Piemonte
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Non possiamo continuare a produrre con prezzi globali e venderli a prezzi nazionali: di qui il grande impegno di Coldiretti Piemonte nel proseguire anche per i prossimi anni la sottoscrizione degli accordi di filiera.
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oberto Moncalvo, 32 anni, è stato eletto presidente di Coldiretti Piemonte nell’Assemblea svoltasi lunedì 3 dicembre a Torino dal titolo “Il Piemonte per l’Italia che vogliamo”. Sostituisce Paolo Rovellotti alla guida della Coldiretti Piemontese dal dicembre 2008. Ha svolto le funzioni di segretario dell’Assemblea Bruno Rivarossa Direttore di Coldiretti Piemonte e nel ringraziare Paolo Rovellotti per gli anni di presidenza in un momento economico particolarmente difficile, ha augurato a Roberto Moncalvo di saper interpretare le strategie sindacali di Coldiretti con l’attenzione e la lungimiranza che le imprese agricole associate richiedono all’organizzazione. Nel suo intervento Moncalvo ha espresso un sentito ringraziamento a Rovellotti per il lavoro svolto e l’impegno profuso. Ha poi tratteggiato il progetto di Coldiretti che mette al centro del sistema economico l’impresa agricola con gli im-
prenditori impegnati nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari attraverso gli strumenti creati dall’ organizzazione e presentati recentemente a Torino dal Presidente Sergio Marini. La progettualità dell’economico passa attraverso tre fondamentali pilastri: la cooperazione e gli accordi di filiera che mirano alla concentrazione del prodotto e a fare sistema tra settori produttivi; i consorzi agrari che stanno tornando ad essere centrali nella politica economica agroalimentare e Campagna Amica che con le botteghe, i mercati e gli agriturismi di Terranostra promuove e valorizza i prodotti agricoli locali. Nel tratteggiare le problematiche locali sul tappeto, ha evidenziato la crisi dei prezzi dei prodotti agricoli affermando “non possiamo continuare a produrre con prezzi globali e vendere a prezzi nazionali”. Di qui il forte impegno di Coldiretti Piemonte nel proseguire, anche per gli anni prossimi, la sottoscrizione degli accordi di filiera per
dare risposte concrete ai vari settori produttivi che vedono meglio remunerati i prodotti agricoli piemontesi. Moncalvo ha poi evidenziato che siamo in un momento decisivo per il futuro della PAC affermando “I problemi di bilancio vanno superati ma se c’è una cosa su cui Coldiretti non mollerà è che la nuova PAC dovrà essere data agli agricoltori professionali e non favorire come purtroppo è avvenuto, rendite di posizione”. Il nuovo presidente di Coldiretti Piemonte ha poi affrontato i problemi di attualità regionale: la legge sulla caccia che deve porre fine alle tensioni nel mondo agricolo. Ha poi ricordato le problematiche che assillano la tutela del territorio ed in particolare la montagna “Bisogna salvaguardare i pascoli, produrre energia pulita con l’acqua, valorizzare la nostra risorsa forestale e pretendere dalla pubblica amministrazione, meno progetti e maggiori interventi a sostegno dello sviluppo dell’imprenditoria in montagna.”
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Presidente reGionale
aureato in Ingegneria dell’Autoveicolo al Politecnico di Torino, è titolare dell’azienda agricola “SettimoMiglio”, che gestisce con la sorella Daniela. Con una superficie di 15 ettari, storicamente cerealicola - grano, mais, orzo -, l’azienda ha sede in Settimo Torinese, ai margini del Parco fluviale del Po; nel 2005 essa ottiene il riconoscimento di “fattoria didattica” da parte della Regione Piemonte, dopo un periodo di formazione organizzato da Coldiretti. Dal 2007, l’azienda produce ortaggi e fragole per la vendita diretta, su una superficie che da un ettaro raggiunge nel 2011 i 3 ettari, di cui mezzo ettaro coperto con tunnel freddi, lasciando 12 ettari ai cereali. Il progetto di rigenerazione dell’impresa, iniziato nel 2007, oltre alla vendita diretta ha condotto all’apertura di un nuovo punto vendita nella stessa sede aziendale, in cui sono presenti anche altri prodotti agricoli del territorio; sono inoltre di prossima apertura un laboratorio per la trasformazione dei prodotti ortofrutticoli e cerealicoli aziendali e una piccola attività agrituristica, a supporto delle attività di fattoria didattica. Nel 2011 promuove la nascita di una piccola cooperativa agricola, “Agricoltori Consapevoli”, con la quale mette in rete alcune aziende agricole del territorio per aumentare la gamma di
prodotti offerti ai clienti, sia nel punto vendita del “SettimoMiglio” sia con consegne a domicilio presso luoghi di lavoro o gruppi di famiglie. Roberto entra a far parte del Movimento Giovanile nel 1996; dal 2003 al 2007 è delegato provinciale del Movimento Giovanile Coldiretti Torino; dal 2005 è componente l’Esecutivo nazionale Giovani Impresa; dal 2007 al 2011 è vice presidente di Coldiretti Torino; dal 2009 al 2011 è delegato regionale Giovani Impresa Coldiretti Piemonte. Dal dicembre 2011 Roberto Moncalvo è presidente di Coldiretti Torino.
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chiè RobeRto Moncalvo?
Perché è importante associarsi a Coldiretti?
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scheda
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Per dimostrare concretamente di appartenere, consolidare e sostenere il percorso di rigenerazione dell’agricoltura che la più grande organizzazione italiana e leader in Europa sta portando avanti da ormai diversi mesi. Per essere al fianco di un’ Organizzazione in continua crescita che rappresenta un punto di riferimento per gli imprenditori agricoli del territorio, in grado di dare vigore e sostegno alle aziende. Perché insieme abbiamo creato un grande Progetto per difendere e tutelare la filiera tutta agricola e tutta italiana: un grande impegno per continuare a rafforzare con i cittadini un patto di crescita fondato sulla qualità e sulla sicurezza. Tutto questo senza dimenticare i vecchi e nuovi servizi, indispensabili, che da sempre accompagnano e hanno fatto crescere Coldiretti. Insieme ai suoi associati Coldiretti ha realizzato tutto questo ed è diventata una grande forza sociale ed economica, pronta ad affrontare e vincere nuove battaglie. Anche nel 2013. Questa è l’Italia
che fa l’Italia!
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lo stato di salute dell’italia
news agricoltura
“Qual è il nostro
?
Stato di Salute
”
Il business del futuro si chiamerà cibo Il Ministro della Sanità Renato Balduzzi: “Piena sintonia con Coldiretti. Siamo pronti per la grande sfida dell’
ExPo 2015”
Hanno portato il loro contributo Marina Puricelli dell’Università Bocconi di Milano e Piero Sardo della Fondazione Slow Food per la Biodiversità
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ono stati davvero molti gli spunti di discussione e riflessione emersi dal convegno organizzato da Coldiretti Alessandria per fare il punto sullo “Stato di Salute” delle aziende del comparto agroalimentare in Italia. Un argomento di grande attualità che mette in stretta relazione ciò che ogni giorno mettiamo nel carrello della spesa e quanto possiamo risparmiare se ci alimentiamo meglio, con prodotti di stagione e di qualità.Tematiche che il Ministro della Sanità, Renato Balduzzi ha toccato partendo da due parole chiave come Sanità e Sviluppo che portano dritto all’attenzione primaria verso i corretti stili di vita, un modo per evitare rischi e, quindi, all’aumento spasmodico di ricoveri ospedalieri e all’uso di farmaci. “Troppi zuccheri, troppo sale e troppi grassi portano a risultati disastrosi sotto tutti i profili: sia salutistici che economici. Al momento siamo ancora lontani dai dati allarmanti dell’obesità presente negli Stati Uniti ma se continuiamo così non arriveremo a nulla di buono, per questo è necessario invertire la rotta - ha continuato il Ministro Balduzzi - Come? Rieducando la palatabilità. Una parola che ho imparato ad
usare, necessaria per capovolgere con gradualità una tendenza che si sta pericolosamente insediando nei nostri usi e costumi. Insomma, rieducare al gusto e ai sapori”. La battaglia per avere vero succo di arancia nelle aranciate e meno zuccheri, avere personale medico di base più preparato dal punto di vista dell’informazione nutrizionale e una posizione chiara dell’Italia sugli Ogm ci porta ad affermare che “siamo pronti - ha proseguito Balduzzi - ad affrontare la grande sfida dell’Expo 2015: un’opportunità grandiosa per l’agroalimentare in un Paese che dell’agroalimentare ha fatto la sua bandiera”. “Non siate i peggiori nemici di voi stessi”. Da qui, invece, si può partire per commentare l’intervento appassionato di Marina Puricelli, docente della Bocconi di Milano, che ha puntato sulla forza di fare impresa nelle realtà a conduzione familiare, il suo appassionato intervento.“La vostra forza non è nell’essere manager ma nell’essere imprenditori. Imprenditori del cereale, del vino, della stalla, dove si fa la qualità vera, senza imbrogli, dove non ci sono utopie e dove non si rincorrono illusioni ma concre-
tezza. - ha sottolineato Marina Puricelli Puntare sulla famiglia, non puntare in borsa, dove è possibile rendere visibili le potenzialità giocando in attacco”. Quindi, difendere il territorio e le proprie origini per non perdere se stessi, diventando cittadini del mondo senza però scendere mai nel localismo e, all’occorrenza, fare rete, scegliere la via dell’ottica cooperativa per essere più forti. Educare i gusti e difenderci dal cibo spazzatura: Coldiretti lo sostiene da sempre e da sempre lo sostiene Slow Food. Piero Sardo, presidente nazionale della Fondazione Slow Food per la Biodiversità ha preso le mosse da due esempi: da un lato una fila di ragazzi durata sei ore davanti un Mc Donald’s per ritirare gratis un hamburger, dall’altro le 220.000 presenze registrate all’edizione 2012 del Salone del Gusto. “Dimostrazioni che ci rimandano ad una realtà complessa che impongono una domanda: dove stiamo sbagliando? Sicuramente serve una comunicazione più efficace, soprattutto nelle scuole e soprattutto nell’ambito dell’etichettatura dove è necessario raccontare la verità. - ha sottolineato Piero Sardo - Senza mai di-
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lo stato di salute dell’italia
news agricoltura
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menticare che per far vivere un territorio è necessario garantire un mercato”.La discussione, moderata da Enrico Sozzetti giornalista del trisettimanale “Il Piccolo” e corrispondente del “Il Sole 24Ore NordOvest” è proseguita con due importanti contributi di Stefania Grandinetti, Presidente Regionale Terranostra e Graziella Boveri Responsabile Donne Impresa Piemonte. Esempi di aziende a conduzione familiare che rappresentano una grande risorsa, con il valore aggiunto di essere condotte da donne, essere fattorie didattiche, imprese multifunzionali che hanno trovato nella capacità di rinnovarsi e mettersi in gioco nuove strategie. La prima nell’acquese, a Ponzone, la seconda nel tortonese, a Volpeglino: due zone profondamente diverse che rappresentano esempi della realtà multisfaccettata della provincia alessandrina. In apertura di convegno, dopo i saluti portati dal Prefetto di Alessandria Romilda Tafuri, la prima vera notizia della giornata è arrivata da Carlo Frascarolo, vice presidente della Banca di Legnano:“Oggi siamo qui a parlare di territorio e, proprio perché credo in
questo territorio, mi impegno a riportare la Cassa di Risparmio di Alessandria in provincia. Credo sia giusto e importante per tutti”. In apertura di lavori Simone Moroni, Direttore Coldiretti Alessandria, ha ribadito la volontà e la determinazione degli imprenditori, specialmente delle giovani generazioni a fare la propria parte, ad avere la schiena dritta, per non farsi abbattere da questa crisi, con determinazione e positività. Concetti che sono stati in parte ripresi e sviluppati dal Presidente Provinciale Roberto Paravidino, il quale nelle sue conclusioni ha focalizzato l’attenzione su di un concetto determinante: il business del futuro si chiamerà cibo. “Ecco perché così tanta speculazione. Dal discorso dei troppi zuccheri e coloranti contenuti nelle bibite, alla posizione di Coldiretti nei confronti degli Ogm per arrivare alla quantificazione del falso Made in Italy in 60 miliardi.Alla perdita di opportunità economiche ed occupazionali si somma il danno provocato all’immagine dei prodotti nostrani soprattutto nei mercati emergenti dove spesso il falso è più diffuso del vero e condiziona quindi negativamente le aspet-
tative dei consumatori. A differenza di quanto accade per la moda dove a copiare sono soprattutto i paesi poveri per il cibo Made in Italy le imitazioni proliferano specialmente in quelli ricchi, con gli Stati Uniti e l’Australia in testa, dove ci sono consumatori che hanno disponibilità economiche più elevate e sono affascinati dal cibo del nostro Paese. Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale cercando un accordo sul commercio internazionale per la tutela delle denominazioni dai falsi, ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti alimentari come previsto dalla legge approvata all’unanimità dal Parlamento italiano all’inizio della legislatura e rimasta fino ad ora inapplicata”. Momenti di approfondimento come questo rappresentano un importante tassello per unire voci diverse ma unite tutte da un unico comune denominatore: la crescita del nostro Paese e la difesa del vero Made in Italy.
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annata aGraria
news agricoltura IN PIEMONTE AUMENTA DELL’8% LA PRODUZIONE E DIMINUISCONO DEL 10% I PREZZI IN CAMPAGNA
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omplessivamente il 2012 è stato un anno in cui alcuni settori, hanno riscontrato forti difficoltà, altri invece hanno evidenziato segnali positivi. Sebbene dal punto di vista agronomico sia stata sostanzialmente una campagna produttiva con produzioni medio abbondanti, altrettanto non si può dire a livello economico e di quotazione dei prodotti agricoli nei settori bovini da carne, latte e risicolo. Andamenti più positivi si sono riscontrati nel settore cerealicolo, corilicolo, frutticolo e orticolo. Gli effetti negativi sull’andamento dell’economia reale generati dalla crisi finanziaria, hanno accentuato ulteriormente le difficoltà del comparto agricolo italiano, con remunerazioni che sono risultate tendenzialmente in ribasso, in modo sostanziale su alcuni settori. Un’annata quella del 2012 che conferma ed accentua le difficoltà dell’agricoltura italiana. La produzione agricola, a livello nazionale, dovrebbe registrare un incremento del 7-8% in più rispetto al 2011 e i prezzi all’origine una diminuzione compresa tra il 8-10%. Le imprese agricole, inoltre, segnalano una strutturale difficoltà a recuperare redditualità ed efficienza ed a proporre, quindi,
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innovazione ed investimenti. Grosse difficoltà si stanno riscontrando sull’accesso al credito e di conseguenza sulla liquidità. I pagamenti sono sempre più dilazionati nel tempo (6 mesi nel caso della frutta). Con l’introduzione dell’articolo 62 del “Decreto liberalizzazioni” si spera, dopo un normale periodo di stabilizzazione, che i rapporti contrattuali tra le parti diventino finalmente chiari sia nella tipologia di fornitura, sia nei tempi di pagamento. Dal punto di vista più organizzativo sindacale Coldiretti ha operato per dare valore aggiunto alla produzione agricola che ha subito una forte
Approfondimento
contrazione in termini di prezzi ed inciso quindi negativamente in termini di reddito.Abbiamo operato con convinzione sviluppando concreti contratti di filiera nei vari settori produttivi confermando un percorso già iniziato lo scorso anno per il latte, le nocciole, la verdura e gli ortaggi. Stiamo lavorando per la frutta con grandi gruppi agroalimentari. Abbiamo potenziato i mercati, i Punti e le Botteghe di Campagna Amica A queste realtà va aggiunto il grande lavoro di coordinamento e delle sinergie economiche tra i vari consorzi agrari del Piemonte.
sul Settore Cerealicolo
Il Ministero delle Politiche Agricole ha diffuso i primi dati sulla produzione cerealicola 2012/2013 sulla base delle informazioni fornite dalla Commissione europea e dall’IGC International Grains Council: a livello mondiale il raccolto di cereali dovrebbe attestarsi sui 1.767 milioni di tonnellate, contro i 1.850 della campagna precedente. E’ prevista una produzione mondiale di frumento di 657 milioni di tonnellate, in lieve calo (-0,08%) rispetto alle stime di fine agosto (662 milioni) ma addirittura a -6% rispetto al 2011, quando la produzione si era attestata a 696 milioni di tonnellate. Occorre anche sottolineare che il 2011 era stato un anno record. Il calo mondale è legato sia ai problemi produttivi emersi nell’Unione Europea ma, soprattutto alle forti contrazioni verificatesi in Russia, Ucraina, Ka-
zakistan,Argentina e Australia a causa della siccità e compensati soltanto in parte dagli aumenti produttivi di Usa e Canada. Nei 27 stati dell’Unione europea il raccolto di frumento dovrebbe attestarsi sui 131 milioni di tonnellate (lo scorso anno era stato di circa 136 milioni). A livello globale le quotazioni di frumento si sono mantenute costantemente elevate, proprio per le preoccupazioni concernenti i raccolti e le esportazioni provenienti da Russia, Ucraina e USA, principali fornitori mondiali. Sempre secondo le stime dell’IGC, anche per il mais si prevede una contrazione globale con una produzione di 833 milioni di tonnellate, a fronte di un 2011 in cui era arrivata a ben 875 milioni di tonnellate.Ancora più del frumento, il mais ha risentito del periodo siccitoso sia nell’Ue ma soprattutto negli Stati Uniti, dove
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annata aGraria
news agricoltura
sono previste, rispettivamente, 55 milioni di tonnellate (nel 2011 erano circa 60) e 275 milioni di tonnellate (nel 2011 erano 315). Il Brasile ha invece aumentato i quantitativi, passando da 60 a 73 milioni di tonnellate nel 2012. Aumentano invece la produzione mondiale di soia, arrivata a 256 milioni di tonnellate e 19 in più dello scorso anno. Si prospettava un aumento ancora più consistente rispetto all’annata precedente ma, la siccità in USA, primo esportatore mondiale, ha ridotto lievemente le stime. Sia per il mais che per la soia le quotazioni sono rimaste costantemente su livelli record. A livello nazionale si registra un incremento di superficie e contestualmente di produzione nel frumento duro e tenero. Si prevedono 4,2 milioni di tonnellate di frumento duro e 3,5 milioni di tonnellate di tenero, con un aumento medio del 12 e del 21% in termini di produzione. Dei 3,5 milioni di tonnellate, circa 2,5 milioni sono stati coltivati nel Nord del paese. Mentre sono in diminuzione l’orzo e il mais. Il mais, peraltro, presenta forti contrazioni nelle rese a causa siccità e con il problema aggiuntivo della gestione delle contaminazioni da aflatossine in talune aree, soprattutto nel Nord Italia e, fortunatamente, con l’esclusione del Piemonte. L’orzo dovrebbe avere una produzione di 926 mila tonnellate, di cui un terzo provenienti dal Nord Italia. Il calo produttivo si attesterebbe mediamente al 2,5% rispetto al 2011, ma la contrazione per le aree settentrionali arriverà a quasi il 18%. Il mais dovrebbe avere una produzione nazionale di 8,5 milioni di tonnellate, di cui quasi 8 milioni coltivati nel Nord Italia, ma con una contrazione complessiva del 13%. A livello piemontese la campagna di raccolta di frumento tenero e orzo, ad eccezione di alcune aree, è stata nel complesso ottima, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, e con ottimi riscontri anche dal mercato. La semina dello scorso autunno é avvenuta in tempo e su terreni asciutti; le successive piogge hanno favorito il germogliamento; l’inverno mite ha favorito lo sviluppo dell’apparato radicale, mentre la neve dei mesi seguenti ha protetto le colture dalle gelate di febbraio, garantendo in seguito l’apporto idrico alle
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piante. Con il caldo di marzo sono state scongiurate le problematiche fitosanitarie, così come le piogge di aprile ed le temperature elevate di maggio/giugno hanno favorito lo sviluppo delle cariossidi. Infine la trebbiatura nel mese di luglio é avvenuta con un clima asciutto senza problematiche di umidità. Mediamente si sono avute rese di frumento nell’ordine di 85 quintali/ettaro, con picchi di 90 - 100 quintali/ettaro nelle aree tradizionalmente specializzate e di 70 quintali/ettaro in quelle meno vocate. Le quotazioni del mercato si sono mantenute stabilmente sui 25 €/quintale, con picchi anche di 27 €/quintale a seconda della varietà di frumento e del contratto. I produttori aderenti hanno, inoltre, potuto scegliere tra due modalità di definizione del prezzo: quello tradizionale delle Borse merci delle principali piazze nazionali, oppure attraverso le quotazioni del MATIF, il mercato a termine di Parigi, oggi sempre più il riferimento europeo per i cereali.Anche i contratti di filiera per l’orzo di qualità con particolari caratteristiche molitorie è stata anch’essa ottima. Dallo scorso anno, sulla scia dell’esperienza dei contratti di filiera sul frumento, ha preso l’avvio anche una nuova progettualità sul grano saraceno che, essendo privo di glutine, è fortemente richiesto dal mercato, in particolare per i soggetti che soffrono di celiachia. La produzione regionale, giunta quest’anno a 2.500 quintali, è stata eccellente ma diversificata sia per areali e tra prima e seconda semina. L’an-
damento climatico è stato tra i principali fattori che hanno condizionato la produzione. Per quanto concerne la raccolta del mais in Piemonte, dopo gli ottimi risultati della passata stagione, l’attuale campagna può essere definita “variabile”. La produzione si differenzia, a parità di varietà di ibridi, da un’area all’altra. In alcune zone si sono riscontrate produzioni elevate, in altre sotto la media delle annate precedenti. Le cause sono imputabili a diversi fattori: in alcuni casi la partenza stentata della coltura, terreni non in tempera con umidità non adeguata, attacchi di elateridi, fallanze da marciumi e attacchi da nottue.A cui si aggiungono le grandinate e la siccità del periodo estivo.A livello di rese, nelle zone irrigue fertili, si è arrivato ad una produzione media di granella nell’ordine di 170 - 180 quintali per ettaro, base 30% di umidità. Per quanto riguarda, sempre nelle zone irrigue fertili, il trinciato di primo raccolto ha raggiunto una produzione media di 680 - 910 quintali ad ettaro, quello di secondo, invece, si attesta a 575 - 625 quintali/ettaro. Nel complesso si tratta di rese mediamente inferiori agli anni passati. La qualità del mais é mediamente accettabile, migliore rispetto alle produzioni del resto del Nord Italia, dove invece si stanno verificando alcune problematiche per quanto riguarda i valori di aflatossine. Per ciò che concerne invece il fronte del mercato si stanno riscontrando quotazioni elevate, con la granella che è quotata tra i 23 e 25 €/quintale.
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ViaGGio intorno alle zone coldiretti
news agricoltura
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Intervista a:
Carlo Pagella IL PRESIDENTE DI ZONA DI ALESSANDRIA
“La mia vocazione? Una grande passione per l’agricoltura e per questa terra!” Titolare di un’azienda ad indirizzo cerealicolo a Frugarolo, 55 anni, al suo secondo mandato in Giunta Coldiretti, da sempre una grande impegno nel settore agricolo
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a cartolina che ci regala il paesaggio della piana alessandrina è variegato, multicolore e di straordinaria bellezza in ogni stagione. Sorge in un’immensa distesa di campi, coltivati soprattutto a grano e granoturco, offrendo uno spettacolo di grande fascino, teso a sottolineare l’importanza del territorio sotto l’aspetto rurale. L’Alessandrino è terra agricola per tradizione e vocazione: territorio fertile e pianeggiante, attraversato dal Po, dal Tanaro e dallo Scrivia, caratterizzato da siti paesaggistici di grande importanza. Centro nevralgico e culturale del territorio è Alessandria, le cui numerose bellezze architettoniche raccontano al turista attento una storia ricca di fascino a partire dall’insediamento medievale per poi passare ai palazzi nobiliari del settecento arrivando fino all'elegante piazza Garibaldi. Una tappa golosa nel capoluogo di provincia ci svela alcune ricette di eccezionale bontà come i Rabatòn o i salamini del mandrogno, confezionati con carne esclusivamente bovina e cucinati bolliti o alla piastra. La zona di Alessandria è la più numerosa dal punto dei soci iscritti e rappresenta un punto di riferimento importante sia per il disbrigo delle pratiche sia per ottenere importanti informazioni sindacali che vedono Coldiretti protagonista sul territorio. Un ruolo che nel corso degli anni è cresciuto assieme all’associazione in grado di accompagnare le imprese al mercato, salvaguardando il territorio e tenendo sempre ben presente la priorità di Coldiretti: restituire e offrire nuovo reddito alle aziende. E’ così che l’Ufficio Zona diventa così il luogo perfetto per approfondire e divulgare le tematiche legate al Progetto della filiera tutta italiana. Partendo da queste considerazioni abbiamo incontrato Carlo Pagella, 55 anni, presidente della Zona di Alessandria al suo secondo mandato, titolare di un’azienda di 40 ettari a Frugarolo, coltivati a grano e granoturco a rotazione. Un diploma conseguito all’Istituto Agrario di Voghera, ha da sempre coltivato la passione per l’agricoltura e per l’azienda di famiglia.
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Una scelta, quella di portare avanti l’azienda di famiglia, che si è rivelata vincente... Assolutamente sì! Sono fiero e
contento della scelta che ho fatto. Portare avanti quanto fatto dalla mia famiglia è stato importante per diversi aspetti, primo fra tutti dare seguito al grande legame che da generazioni esiste con la terra, questa terra. La soddisfazione di seminare, veder crescere e raccogliere i frutti stagione dopo stagione è indescrivibile. L’Alessandrino è un territorio particolarmente vocato. Quest’anno come è stato il raccolto?
Un 2012 da scrivere negli annali per quanto riguarda il grano mentre non si può dire altrettanto per quanto riguarda il mais dove, specialmente in collina, si è registrato un calo produttivo importante. La siccità prolungata ha penalizzato moltissimo il raccolto non solo a livello di rese ma anche per i parassiti e per le malattie fungine che ne sono conseguiti a causa del perdurare dell’assenza di pioggia. Un’azienda cerealicola dunque, è sempre stata così?
Direi di sì, tranne qualche anno fa quando con una parentesi dedicata al fagiolino destinato al mercato fresco. Una coltura che ho deciso di non proseguire per via della resa e della manodopera che richiede. Oggi si parla sempre, forse sin troppo, del perdurare della crisi e di non riuscire a vedere il bicchiere mezzo pieno. E’ così? E quale ruolo continuerà ad avere l’agricoltura? Ogni giorno rubiamo troppo
suolo all’agricoltura, non dedichiamo la giusta attenzione che il paesaggio richiede e diamo tutto per scontato: questo è un errore gravissimo. Sono convinto comunque che, nonostante la crisi e un periodo economicamente non favorevole, l’agricoltura continuerà sempre ad avere un ruolo centrale, da protagonista. Molte aziende nel corso degli anni, grazie alla multifunzionalità, hanno ampliato la loro offerta...
Tutto vero ma la cosa più importante è rimasta immutata: mi riferisco ai valori che il mondo agricolo ha fatto propri da sempre. Valori che non sono mai venuti meno: le cose concrete sono quelle resistono al tempo e penso proprio che non ci sia nulla di più concreto dell’essere agricoltori. In vent’anni, dunque, come è cambiato il paesaggio agricolo alessandrino?
E’ cambiato ma riuscendo al tempo stesso a rimanere sostanzialmente immutato. Ovviamente molto ha fatto la meccanizzazione che
negli ultimi decenni è letteralmente “esplosa”. Quando parliamo della zona di Alessandria è dunque molto riduttivo pensare solo ai cereali?
Direi di sì. Il settore cerealicolo è il nostro biglietto da visita più importante, siamo conosciuti in tutta Italia per il nostro grano ma non dobbiamo dimenticare quanto è in grado di regalare il territorio che delimita la zona della piana alessandrina. Una biodiversità che dobbiamo continuare a coltivare, quella che poi troviamo nel nostro piatto. Ecco l’importanza di conoscere tutti i passaggi della filiera! Volevo arrivare proprio a questo concetto, ossia all’importanza del prodotto Made in Italy per capire come viene recepito e divulgato in questa zona il Progetto che Coldiretti sta portando avanti...
Premesso che il nostro Progetto costituisce veramente l’unica strada possibile per dare il giusto valore all’agricoltura, devo ammettere che è necessaria da parte di tutti, noi dirigenti in primis, un impegno continuo e costante affinchè questo venga ben compreso da tutti, sia dagli imprenditori impegnati in agricoltura che dai consumatori che ogni giorno si recano a fare la spesa. I nostri Mercati, le Botteghe, gli agriturismi, i Punti “Campagna Amica” dislocati su tutto il territorio portano un messaggio ben preciso: non si scherza con quello che si porta in tavola, per questo motivi e la battaglia per l’etichettatura deve continuare. Consorzio Agrario: possiamo dire che riveste sul territorio un’importanza sempre crescente?
Il Consorzio Agrario del Piemonte Orientale è importante perché nell’ambito dello sviluppo di progetti di filiera costruisce un anello fondamentale e per il territorio è un grande valore aggiunto. Rappresenta un punto di riferimento certo per la nostra agricoltura. Un pensiero su come sarà il 2013?
“Chi controllerà le fonti energetiche controllerà l’economia, ma chi controllerà gli alimenti controllerà le persone” mi piace citare questo pensiero di Henry Kissinger, ex Segretario di Stato dell’era Nixon e Ford, per rendere subito chiaro come la penso. Credo che il 2013 sarà fatto da alti e bassi ma noi agricoltori abbiamo i piedi ben piantati per terra, non ci spaventiamo facilmente. Nostro compito sarà quello di essere ancora di più custodi della terra, cercando di far capire che il vero tesoro non dobbiamo cercarlo chissà dove ma lo abbiamo sotto i nostri piedi.
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Graziella Boveri
NUOvA RESPONSAbILE REGIONALE DI DONNE IMPRESA COLDIRETTI
“Sarà mia priorità continuare il prezioso lavoro del Coordinamento”
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ambio della guardia al coordinamento Donne Impresa del Piemonte. Graziella Boveri, imprenditrice agricola di Volpeglino in provincia di Alessandria, è stata eletta responsabile regionale di Donne Impresa Coldiretti. Presente all’incontro il direttore di Coldiretti Piemonte Bruno Rivarossa e la segretaria regionale del coordinamento Maria Chiara Bellino. Franca Sandrone, responsabile regionale uscente nel suo intervento ha ringraziato la dirigenza e la struttura di Coldiretti Piemonte per il supporto all’attività svolta dal coordinamento regionale Donne Impresa Coldiretti ripercorrendo le varie tappe rimarcando gli impegni profusi per l’attuazione dei progetti delle fattorie didattiche prima e delle Agritata subito dopo. Inoltre le qualificate partecipazioni agli eventi regionali e nazionali come le assemblee economiche di Coldiretti e la recente partecipazione a Terra Madre con una fattiva collaborazione con gli organizzatori
dell’evento. Graziella Boveri nel suo intervento di insediamento ha dichiarato la più ampia disponibilità a continuare il prezioso lavoro del coordinamento regionale sulla base della sua esperienza maturata anche al di fuori del mondo agricolo. Graziella Boveri ha una laurea in lingue e letterature straniere conseguita all’Università degli Studi di Torino specializzandosi in tedesco, con diploma al Goethe Institut in Germania e francese, frequentando l’università di Montpellier in Francia. Dopo gli studi lavora come insegnante in alcune scuole della provincia, ma si dedica in seguito all’attività di traduzione e interpretariato per alcune aziende d’import-export. Negli anni della sua formazione non ha mai perso di vista l’azienda agricola che nel frattempo si è ingrandita. Negli anni novanta frequenta un corso rivolto alle donne per avviare attività agrituristica o bed & breakfast della durata di un anno, con uno stage in Irlanda e un corso per il recupero e valorizzazione del terri-
torio con stage in Francia (Alta Provenza) e in Germania (Turingia). Consegue un attestato come guida e accompagnatrice turistica con iscrizione all’Albo Provinciale e ottiene incarichi di lavoro per corsi di formazione e per promozione turistica. Dal 2000 diventa titolare dell’azienda agricola e nel 2005 apre l’agriturismo Cascina Galeazzo a Volpeglino. Dal gennaio 2009 ricopre la carica di Vice Responsabile Regionale Donne Impresa. Il 23 ottobre 2012 viene riconfermata alla carica di Responsabile Provinciale Donne Impresa Alessandria. Graziella Boveri, mamma di un ragazzo di 13 anni, si dedica anche all’attività di fattoria didattica. Nella sua azienda si impara il ciclo di produzione della frutta fino alla trasformazione del prodotto ed è possibile degustare frutta di stagione, pesche sciroppate, marmellate e succhi. Nella riunione di coordinamento regionale sono state elette anche le due vice responsabili: Delia Revelli di Cuneo e Daniela Bruno di Torino.
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consuMo suolo
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Meno asfalto e più campagna: basta utilizzare il terreno agricolo
DDL consumo suolo: con la crisi di Governo rischia di saltare l’approvazione prima di fine LeGISLatura
Un provvedimento necessario in un Paese ad alto rischio idrogeologico
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l Consiglio dei Ministri ha approvato, dopo aver acquisito il parere favorevole della Conferenza Unificata, il disegno di legge per la valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo. “L’opportunità dell'intervento - spiega la Presidenza del Consiglio - è quanto mai attuale alla luce dei gravissimi recenti fenomeni alluvionali”. Il Ddl in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo, in Parlamento rimane un punto fermo per la gestione, salvaguardia e prevenzione (anche dai rischi idrogeologici) del territorio italiano e difesa da una cementificazione impropria. Azioni e politiche da pensare attraverso un nuovo modello di crescita che attraversa tutti i temi collegati e coinvolge tutti. Il Ddl, proposto dai ministri delle Politiche agricole, per i Beni culturali e dello Sviluppo economico, dispone il divieto di mutamento di destinazione per almeno 5 anni per le superfici agricole che hanno ricevuto aiuti di Stato o comunitari. Il provvedimento persegue la finalità di valorizzare la superficie agricola, oltre che lo scopo di promuovere l’attività agricola che su di essi si svolge o potrebbe svolgersi, al fine di impedire che il suolo venga eccessivamente eroso e consumato dall’urbanizzazione e di favorire con il recupero di nuclei abitati rurali. Negli ultimi dieci anni, infatti, sono scomparse il 32,4% delle aziende agricole presenti nel nostro Paese con 1,6 milioni di unità sopravvissute che possono contare sul 2,5% di terra in meno, per il calo della superficie agricola utilizzata a soli 12,9 milioni di ettari, il 43,8 per cento del territorio nazionale. “L’erosione di terre fertili” è imputabile oltre che alla sottrazione per usi industriali, residenziali, civili ed infrastrutturali anche dall'abbandono delle zone marginali, non in grado di garantire un reddito sufficiente a mantenere l’attività agricola. - affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e
Simone Moroni - Lo dimostra il fatto che negli ultimi 20 anni è aumentata di circa il 20% la superficie forestale ma si è dimezzata quella di proprietà delle aziende agricole con un aumento di 300mila ettari di terreno che sono stati abbandonati per la effetto della chiusura delle aziende e si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa svolgere attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza. Occorre difendere il terreno agricolo dal cemento nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali valorizzando quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli ai quali va riconosciuto un giusto reddito”. La salvaguardia della destinazione agricola dei suoli e la conservazione della relativa vocazione naturalistica - spiega il Governo - rappresentano un obiettivo di primaria importanza, soprattutto alla luce dei dati statistici acquisiti, dai quali risulta la progressiva “ce-
mentificazione” della superficie agricola nazionale. Per garantire l’equilibrio tra i terreni agricoli e le zone edificate o edificabili, il disegno di legge fissa, a livello nazionale, l’estensione massima di superficie agricola consumabile e stimola il riutilizzo delle zone già urbanizzate, in un Paese che ha visto aumentare il territorio edificato del 166% tra il 1956 e il 2012. Il provvedimento prevede, inoltre, che i proventi derivanti dai titoli abilitativi edilizi e dalle sanzioni riscosse siano destinati alla realizzazione delle opere di urbanizzazione, primaria e secondaria, nonché alla qualificazione dell’ambiente e del paesaggio, anche ai fini della messa in sicurezza delle aree esposte a rischio idrogeologico. “Il provvedimento vuole incidere sul problema della cementificazione del territorio agricolo, che sta assumendo in Italia proporzioni sempre più preoccupanti”, ha detto il Presidente Monti che “negli ultimi 40 anni la superficie agricola è passata da 18 a 13 milioni di ettari”.
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consuMo suolo
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arere favorevole al disegno di legge sulla valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo da parte della Conferenza Unificata delle Regioni anche se condizionato all’approvazione di alcune modifiche. Una delle più importanti introduzioni proposte dalla Conferenza Unificata è relativa all’inserimento di una moratoria immediata all’erosione del suolo agricolo, senza attendere tutti gli adempimenti previsti. Dalla data di entrata in vigore della legge e non oltre i tre anni, non è consentito il consumo di superficie agricola, fatte salve “le previsioni degli strumenti urbanistici vigenti, le opere pubbliche, nonché gli interventi strumentali all’esercizio delle attività” necessarie all’imprenditore agricolo. Introdotta anche la possibilità per le Regioni di individuare, per il recupero del patrimonio edilizio esistente, delle misure di semplificazione e di incentivazione anche di natura fiscale aumentando il potere decisionale alle Regioni che avranno anche il compito di stabilire l’estensione dei terreni agricoli consumabili a livello provinciale e fissare i criteri e le modalità per la definizione dei limiti d’uso del suolo nella
pianificazione territoriale degli enti locali, fatti salvi i meccanismi di pianificazione territoriale regionale. Proposte emendative tutto sommato condivisibili anche dal ministro delle Politiche Agricole Mario Catania che si pone come obiettivo quello di proseguire nell'iter previsto per fare in modo che questo provvedimento diventi legge prima della fine dell’attuale legislatura. “Gli elementi principali del ddl, ovvero la definizione di un tetto massimo alla superficie nazionale edificabile e il congelamento del cambio di destinazione d’uso per i terreni agricoli che hanno ricevuto aiuti da parte della Ue, - commentano il presidente e il direttore della Coldiretti di Alessandria Roberto Paravidino e Simone Moroni - sono imprescindibili per garantire un futuro all’agricoltura nazionale. L’agricoltura rappresenta ancora il settore primario in quanto produttrice di cibo e non si può pensare che il terreno coltivabile non venga difeso da interesse speculatori. Negli ultimi 30 anni si è cementificato per 6 miliardi di ettari in Italia e si continua a rendere edificabili terreni coltivati distruggendo una risorsa non rinnovabile”.
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freno AL ConSUmo di terreno AGriCoLo
Frenare la sottrazione di aree coltivabili per la produzione di cibo e risorse alimentari, risorse non rinnovabili
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ddL SUL ConSUmo di SUoLo
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DI S EguIto I PR InC IPalI ContEnutI DEl DDl
Vengono identificati come “terreni agricoli” tutti quelli che, sulla base degli strumenti urbanistici in vigore, hanno destinazione agricola;
Si introduce un meccanismo di identificazione, a livello nazionale, dell’estensione massima di terreni agricoli edificabili (ossia di quei terreni la cui destinazione d’uso può essere modificata dagli strumenti urbanistici). Lo scopo è quello di garantire uno sviluppo equilibrato dell’assetto territoriale e una ripartizione calibrata tra zone suscettibili di utilizzazione agricola e zone edificate;
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Si prevede il divieto di cambiare la destinazione d’uso dei terreni agricoli che hanno usufruito di aiuto di Stato o di aiuti comunitari. Nell’ottica di disincentivare il dissennato consumo di suolo, l’intervento mira a evitare che i terreni che hanno usufruito di misure a sostegno dell’attività agricola subiscano un mutamento di destinazione e siano investiti dal processo di urbanizzazione;
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Viene incentivato il recupero del patrimonio edilizio rurale per favorire l’attività di manutenzione, ristrutturazione e restauro degli edifici esistenti.
Si istituisce un registro presso il Ministero delle politiche agricole al fine di identificare i Comuni interessati, i cui strumenti urbanistici adottati non prevedono l'ampliamento di aree edificabili o un aumento inferiore al limite determinato dalle Regioni, che possono chiedere di essere inseriti.
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Si abroga la norma che consente che i contributi di costruzione siano parzialmente distolti dalla loro naturale finalità - consistente nel concorrere alle spese per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria - e siano destinati alla copertura delle spese correnti da parte dell’Ente locale.
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Si abroga inoltre la norma che prevede che una percentuale dei proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni
previste dal Testo Unico in materia edilizia sia utilizzata per il finanziamento delle spese correnti dell’ente locale. Il fine è quello di disincentivare l’attività edificatoria sul territorio.
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ultiMa ora
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teRReMoto al MinisteRo delle politiche agRicole
UNDICI ARRESTI PER APPALTI TRUCCATI
Finito in carcere anche l’ex Capo di Gabinetto dei Ministri Galan e Zaia
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na corruzione “diffusa”, capace di inquinare “quasi tutte” le attività del ministero; un manipolo di funzionari pubblici disposti a truccare anche gli appalti per le iniziative dedicate ai bambini delle scuole; dirigenti pronti a vendersi per una lampada da 1.200 euro o un week end in un centro benessere: l’ennesima fotografia sullo stato della pubblica amministrazione italiana emerge dall'inchiesta della procura di Roma e della Guardia di Finanza che ha portato undici persone in manette tra funzionari e dirigenti del ministero delle Politiche Agricole e Forestali, oltre ad alcuni imprenditori, mentre gli indagati sono trentasette. Degli 11 arrestati, sono finiti in carcere l’ex capo di gabinetto dei ministri Galan e Zaia, Giuseppe Ambrosio, soprannominato “Centurione” e considerato figura di spicco di tutta la vicenda; i dirigenti del ministero Stefania Ricciardi (moglie di Ambrosio) e Francesco Saverio Abate, il dirigente pubblico Ludovico Gay, il dirigente della Confederazione italiana agricoltori Alfredo Bernardini e l’impiegato del ministero Michele Mariani. Arresti domiciliari per il funzionario Luca Gaudiano, il direttore del Consorzio Parmigiano reggiano Riccardo Deserti, gli imprenditori Maria Claudia Golinelli, Luigi Cardona e Oliviero Sorbini. Complessivamente, hanno accertato i finanzieri coordinati dal pm Stefano Fava e dall’aggiunto Nello Rossi, gli episodi di corruzione riguardano finanziamenti pubblici per oltre 40 appalti, per un totale di 32 milioni, erogati a 20 aziende nel periodo che va dal marzo del 2007 al maggio del 2011. In sostanza, i funzionari predisponevano e pilotavano i bandi di gara per favorire gli im-
prenditori ottenendo in cambio compensi di varia natura. Oltre al denaro, infatti, ai funzionari sono state pagate vacanze in Usa e Francia, soggiorni presso resort e centri be-
nessere in Italia, garantiti stage e fatte promesse di posti di lavoro per parenti, amici, amanti e persino forniti generi alimentari e oggetti d'arredamento.
Sull’amara vicenda il commento del Presidente Nazionale Coldiretti Sergio Marini un gRazIE all’oPERato DElla guaRDIa DI FInanza
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n totale apprezzamento all’ azione della Guardia di Finanza e della Magistratura con l’auspicio che si vada fino in fondo nel fare pienamente luce su una situazione che, se confermata, danneggia gravemente l’interesse e l’immagine di imprese, cittadini e di un intero sistema produttivo. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento all’operazione della Guardia di Finanza che ha eseguito una serie di arresti nei confronti di funzionari pubblici e dirigenti del ministero delle Politiche Agricole e di imprenditori per reati contro la pubblica amministrazione. Abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a sostenere con forza che - sottolinea Marini - il futuro della nostra agricoltura e dell’intero Paese è legato all’affermazione continua della verità e della trasparenza, alla correttezza e all’etica dei comportamenti. Questo -
conclude Marini - vale per tutti, dalle imprese alla pubblica amministrazione che deve rappresentare, più di ogni altro, un esempio di credibile presidio istituzionale.
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DOPO UN AUTUNNO CALDO è ALLARME GELO NEI CAMPI SI CHIUDE COSì UN ANNO CLIMATICO SEGNATO DA EVENTI ESTREMI
on l’arrivo del freddo e del gelo finisce un autunno che si classifica al terzo posto tra i più caldi da oltre due secoli, con una temperatura media superiore di ben 1,6 gradi della media del periodo di riferimento 1971-2000. É quanto afferma la Coldiretti, sulla base delle rilevazioni Isac Cnr, nel mettere in evidenza che il forte sbalzo termico fino a dieci gradi mette in difficoltà le coltivazioni, per il rischio di gelate estese a bassa quota. Se il periodo di gran freddo si prolungherà con nevicate e gelate andranno perse le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, radicchio e broccoli. Nessun pericolo invece per i prodotti già raccolti da tempo come mele, pere e kiwi che sono peraltro un ottimo alleato per affrontare il grande freddo. Le basse temperature potrebbero avere un
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effetto negativo anche nelle zone altimetricamente più elevate dove, se il termometro scenderà per parecchie ore della giornata sotto i - 10 gradi, si potrebbe verificare una moria di gemme di piante da frutto i cui effetti potranno essere valutati soltanto in primavera con il risveglio vegetativo delle piante. Con l’arrivo delle gelate si chiude un
anno con un andamento climatico particolarmente segnato da eventi estremi che hanno provocato all’agricoltura danni superiori ai 3 miliardi di euro con neve e ghiaccio che hanno bloccato l’Italia durante l’inverno, caldo e siccità estivi che hanno bruciato i raccolti, da nubifragi autunnali che hanno causato alluvioni e frane.
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a cura di Alberto Pansecchi
scheda tecnica
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scheda nocciolo n.24
Il nocciolo è una specie monoica (dal greco = una casa), perché sulla stessa pianta si trovano sia i fiori maschili (amenti o gattini) che quelli femminili (future nocciole); i fiori dei due sessi sono separati in organi differenti e sono quindi detti diclini (dal latino = letti separati). Il nocciolo è auto incompatibile, ossia il polline degli amenti di una pianta non sono in grado di impollinare i fiori femminili della medesima pianta e nemmeno quelli delle altre piante della stessa varietà. L’organo fiorale femminile è un’infiorescenza che può contenere da 4 a 20 fiori (mediamende 8). Anche quello maschile è un’infiorescenza che contiene da 130 a 280 fiori privi di petali.
Un buon impollinatore... Per avere la produzione occorre che l’impollinazione avvenga tra varietà differenti. Un nuovo noccioleto oltre a piante della varietà principale deve contenere anche piante impollinatrici (almeno il 10%). Una buona varietà impollinatrice deve necessariamente avere:
L’impollinazione del nocciolo
• Specie autosterile • Difficile compatibilità • Scegliere le varietà • Progettare l’impianto
• Compatibilità genetica (essere un buon maschio); • Compatibilità fenotipica (gli amenti debbono liberare il polline quando il fiore femminile è pronto); • Compatibilità agronomica (il frutto prodotto dall’impollinatore deve maturare ed essere raccolto in un periodo prossimo a quello della varietà principale); • Compatibilità tecnologica (i suoi frutti debbono essere apprezzati dall’industria trasformatrice). • Costanza di fioritura nelle differenti annate • Abbondanza di emissione di polline da parte degli amenti. 15
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a cura di Alberto Pansecchi
scheda tecnica
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La compatibilità genetica
Raramente un l’impollinatore possiede assieme tutte le qualità necessarie; sarà quindi necessario inserire, per ogni corileto, più impollinatori differenti. L’interfertilità è un processo complesso che ha una base genetica: non tutte le varietà sono tra di loro compatibili e non sempre vi è reciprocità di fecondazione tra le differenti cultivar di nocciole. Ad esempio la varietà Camponica costituisce un ottimo impollinatore per la nostra Tonda Gentile Trilobata che però non è in grado di fecondarne i fiori femminili. Esistono anche casi di intercompatibilità come ad esempio tra la nostra varietà e la Tonda di Giffoni o la Daria.
La compatibilità fenotipica
Caratteristica fondamentale che un buon impollinatore deve possedere è un periodo di fioritura maschile il più possibile coincidente con quello femminile della varietà coltivata. Il fiore femminile, è infatti recettivo solo per pochi giorni (max 8) dopo di che perde la possibilità di accogliere il polline. Ogni varietà poi, reagisce differentemente alle peculiari condizioni climatiche dell’annata anticipando o ritardando i momenti delle fioriture sia maschili che femminili. è quindi importante progettare dall’inizio, l’inserimento di differenti impollinatori nel corileto. Ad ulteriore complicazione del fenomeno dell’impollinazione del nocciolo, vi sono le eventuali piogge nel periodo stesso della fioritura femminile. Il polline, trasportato dal vento sugli stigmi del fiore femminile, viene trattenuto da sostanze vischiose che una pioggia intensa può dilavare.
La distribuzione degli impollinatori Degli impollinatori disponibili dovrebbe essere scelta, oltre alla varietà ed alla presenza percentuale (10%), anche la distribuzione nel noccioleto. è preferibile raggruppare le specie impollinatrici in filari ad esse dedicati anche se il periodo di raccolta dei loro frutti dovesse essere molto ritardato od anticipato rispetto alla Tonda Gentile Trilobata. Questo disposizione permette di raccoglierle comunque, in qualsiasi anno e clima, separatamente dalla TGT. Occorrerà altresì tenere presente la direzione dei venti dominanti concentrando gli impollinatori “sopra vento” per favorire la dispersione del polline all’interno del corileto. 16
Bibliografia: Aspectos y problema de la polinisación del Avellano europeo - Alessandro Roversi Gli impollinatori per la Tonda Gentile Trilobata - CRESO
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a cura di Fabio Fracchia
scheda tecnica
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Premessa
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on questo numero inizia la pubblicazione di una serie di schede tecniche sul pioppo. Ciò in quanto questa coltura, nonostante le riduzioni di superficie a cui è stata assoggettata negli ultimi anni, rappresenta ancora una tradizione radicata nelle aree perifluviali del PO, del Tanaro e della Bormida nella nostra Provincia, ed è in quelle zone non solo una produzione agricola, ma anche elemento del paesaggio con importanti valenze storiche e culturali. Le schede tecniche che verranno pubblicate trattano della coltivazione del pioppo in regime di agricoltura integrata, per far sì che la coltivazione di questa pianta sia ancora più ecosostenibile: le norme ed i consigli tecnici che pubblicheremo sono la base agrotecnica per la produzione di pioppo certificato, cioè dotato di una certificazione, rilasciata da enti a ciò preposti, che attesta che la coltivazione è avvenuta nel rispetto di rigidi disciplinari volti alla salvaguardia dell’ambiente e della fertilità del suolo. Questa certificazione è sempre più richiesta dai produttori di compensato
(che rappresenta di gran lunga la destinazione prevalente del pioppo) in quanto, soprattutto sul mercato estero, i prodotti legnosi (mobili, pannelli, rivestimenti di camper e caravan) sono ormai pressoché ovunque certificati, a dimostrazione di una sensibilità ambientale che, come spesso avviene, è più spiccata che da noi. Le norme tecniche di Gestione Sostenibile dei Pioppeti (GSP) sono finalizzate principalmente all’ottenimento di un prodotto di elevata qualità destinato all’industria dello sfogliato e in subordine di altri prodotti legnosi (legno per imballaggi, legno di triturazione ecc.). Il modello proposto è il risultato dell’analisi degli impatti ambientali diretti più significativi provocati dalla coltivazione del pioppo; il modello è integrato da norme specifiche finalizzate ad una gestione ecologicamente disciplinata della pioppicoltura. Le indicazioni riportate sono compatibili con le norme legislative vigenti e sono finalizzate all’individuazione di indicatori di gestione sostenibile dei pioppeti italiani.
pioppiCoLtUrA inteGrAtA
SChEDA PIOPPICOLTURA
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10 DICEMBRE 2012_Agricoltura Alessandrina 12/12/12 18.24 Pagina 18
a cura di Fabio Fracchia
scheda tecnica
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Su quali terreni è preferibile coltivare il pioppo Le aree golenali e le stazioni con terreni caratterizzati da buona fertilità e disponibilità idrica sono i siti più indicati per la coltivazione del pioppo; la pioppicoltura è, al contrario, sconsigliata nei terreni mediocri, nei quali tutte le operazioni colturali, compresi gli interventi fitosanitari, sono poco efficaci e scarsamente remunerativi. Per la coltivazione del pioppo sono da preferire i suoli profondi (almeno 50 cm), permeabili, con buona disponibilità idrica (il livello di falda freatica è considerato ottimale a 100150 cm di profondità), caratterizzati da tessitura sabbio-limosa e sabbio-argillosa, non eccessivamente sciolti o compatti, di profilo uniforme e pH da subacido o moderatamente alcalino. In tali condizioni è possibile limitare gli stress indotti da molti parassiti primari (Marssonina, Melampsora), prevenire i danni causati da parassiti di debolezza (Discosporium populeum, Melanofila, Agrilo) o la comparsa di fisiopatie (‘macchie brune’). Da evitare, al contrario, i terreni ad alto contenuto in calcare attivo (superiore a 10%) e i suoli salsi: concentrazioni di cloruro di sodio di sotto all’uno per mille sono in grado di provocare, soprattutto durante la fase di attecchimento delle pioppelle, fenomeni di fitotossicità sulla maggior parte dei cloni euroamericani.
Clima ideale
Le specie di pioppo coltivate sono tendenzialmente eliofile ed igrofile; anche se in grado di adattarsi ai diversi ambienti di coltivazione, necessitano di precipitazioni medie annue superiori a 700 mm o di irrigazioni di soccorso nel periodo estivo; solo i pioppi neri e i pioppi bianchi sono in grado di sopportare brevi periodi di siccità. Le temperature medie annue devono essere comprese tra 8,5 °C e 17.
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10 DICEMBRE 2012_Agricoltura Alessandrina 12/12/12 18.25 Pagina 19
a cura di Michele Traverso
scheda tecnica
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Perdite economiche Uno dei principali problemi dell’allevamento ovi-caprino sono le perdite economiche causate dalle parassitosi gastro-enteriche e polmonari. Molti di questi danni all’allevamento risultano evidenti, come ad esempio l’elevata mortalità e il basso indice di accrescimento del giovane bestiame. Anche negli animali adulti si può assistere a soggetti magri con un evidente stato di malessere. Tuttavia le maggiori perdite si hanno sulla produzione quali/quantitativa di latte. Diversi studi hanno messo in evidenza come soggetti con parassitosi subcliniche possono avere decrementi della produzione significativi. Nelle capre con parassitosi gastro-enteriche non manifeste esternamente si possono avere dei cali di produzione variabili dal 2,5 al 10% fino al 25% nei soggetti più produttivi (Hoste et al., 1993) con un abbassamento della percentuale del 29.9% in grasso,del 23,3% in proteine e del 19,6% in contenuto di lattosio (Rinaldi et al., 2007). Nelle pecore si sono evidenziati incrementi del latte prodotto variabili dal 19 al 44% in gruppi in cui veniva gestito il problema degli endoparassiti (Cringoli et al., 2008). Le perdite produttive derivano dall’azione sottrattiva diretta o indiretta dei parassiti nei confronti degli animali che sono incapaci di convertire al meglio l’alimento a disposizione in latte.Tuttavia quando il numero di parassiti risulta contenuto non si evidenziano effetti dannosi sulla produttività.
Problema di numeri e spazio La maggior parte dei parassiti interni produce uova o larve che nell’ambiente esterno sono in grado, secondo diverse tempistiche e modalità di infestare lo stesso o altri individui. Si può facilmente intuire come grandi numeri di animali confinati in spazi ristretti si infestino maggiormente rispetto ad altri che hanno a disposizione vaste aree. Da questa considerazione possiamo capire che l’allevamento, in quanto generalmente avviene in un luogo confinato, deve considerare il problema dei parassiti; è quindi necessario conoscerli per poterli combattere al meglio.
PRInCIPALI PARASSITI I Principali endoparassiti degli ovi-caprini sono: Protozoi parassiti Nematodi gastro-intestinali Cestodi Nematodi Bronco-Polmonari Trematodi epatici
Nella foto: Coccidi
i pArASSiti interni neGLi oVi-CAprini
scheda zootecnica n.3
Uova di Strongili 19
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a cura di Michele Traverso
scheda tecnica
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I protozoi parassiti più noti e temuti sono sicuramente i coccidi che rappresentano un serio pericolo per i soggetti giovani nell’epoca dello svezzamento. Se nei box sono presenti elevate densità di animali, umidità, temperature superiori a 25°C e la lettiera non viene spesso sostituita si hanno le condizione ideali per la trasmissione dei coccidi. La malattia, nota come coccidiosi, si manifesta con forti diarree, a volte con emissione di sangue che portano spesso alla morte dei soggetti. Appartenenti al gruppo dei nematodi gastro-enterici sono presenti molte specie di vermi tondi che vivono nello stomaco e nell’intestino degli ovi-caprini. Questi sono sicuramente i parassiti interni più comuni negli adulti e sono responsabili delle maggior
parte delle perdite produttive. I cestodi sono vermi piatti le quali parti sono spesso evidenti nelle feci degli animali durante il periodo estivo/autunnale, tuttavia a meno che le infestazioni non siano di considerevole entità non sono molto pericolosi. Ai Nematodi Broncopolmonari appartengono diverse specie di vermi tondi che vivono nei bronchi e negli alveoli polmonari. Gli ovini e i caprini possono manifestare segni di polmonite e abbattimento oppure soltanto un calo del rendimento. I Trematodi epatici sono vermi piatti che vivono nel fegato. Il più conosciuto Fasciola hepatica può essere responsabile di una grave malattia del fegato. Questi parassiti infestano principalmente animali che pascolano su terreni umidi e pianeggianti.
Gestione del problema Spesso per combattere le parassitosi si ricorre a trattamenti farmacologici, tuttavia, a volte si assiste alla loro inefficacia. Le cause possono essere, una errata somministrazione nei modi e nelle dosi o l’istaurarsi di una resistenza a un determinato farmaco da parte dei parassiti. É quindi consigliato effettuare un analisi delle feci in grado di determinare quali tipi e quanti parassiti sono presenti, in modo da scegliere il prodotto più appropriato per il trattamento e poter in un secondo momento, attraverso una seconda analisi post-trattamento, verificarne l’efficacia. Tuttavia non basta trattare gli animali e verificare l’efficacia dei trattamenti, bisogna evitare che si re infestino. Questo aspetto è molto importante in quanto in determinate condizioni è sufficiente meno di un mese affinché gli ovi-caprini ripresentino i vermi adulti nell’abomaso o nell’intestino. Generalmente non si trattano gli animali con antiparassitari nel periodo della lattazione (a causa del tempo di sospensione sul latte). Nell’incapacità di trattare per un periodo così lungo come la lattazione è molto importante impedire la re infestazione. Questo è possibile gestendo in maniera razionale il pascolo e gli ambienti coperti. Attualmente, conoscendo il ciclo dei parassiti è possibile proporre sistemi di rotazione del pascolo in cui gli animali vengono tolti da un determinato terreno nel periodo di massimo pericolo di infestazione (spesso legato alle temperature e alle precipitazioni) spostandoli in un altro “vergine”. Inoltre non sovraffollando gli individui e sostituendo frequentemente la lettiera è possibile limitare la re infestazione.Tuttavia non ci sono schemi fissi e ogni intervento va contestualizzato nell’azienda. Esistono anche ulteriori mezzi per combattere i parassiti infatti sono stati fatti diversi studi che dimostrano come un maggiore apporto di proteine nell’alimentazione poco prima e poco dopo il parto permette agli animali di combattere al meglio l’infestazione e limitare la contaminazione degli ambienti. Infine esiste la possibilità di selezionare i riproduttori oltre che per i caratteri produttivi anche per la resistenza ai parassiti. Questa selezione sia su maschi che sulle femmine è già in opera in Australia e in altre parti del mondo. Per concludere possiamo dire che il problema dei parassiti va gestito con una strategia a vari livelli, il farmaco, il pascolo, gli ambienti interni, l’alimentazione e la genetica. La sinergia di questi ultimi, compatibilmente alle possibilità dell’azienda, dovrebbe permettere una determinante riduzione dei danni provocati dai parassiti agli allevamenti ovi-caprini.
Proposta per gli allevatori Per aiutare gli allevatori a gestire al meglio questo problema, la Cooperativa Zootecnica di Servizio della provincia di Alessandria (CO.ZO.SER.AL) legata all’Associazione Provinciale Allevatori, offre un servizio di gestione delle malattie parassitarie negli allevamenti ovi-caprini. Il servizio comprende l’analisi delle feci su gruppi di animali distinti per età e stato produttivo (lattazione, asciutta). Per ogni gruppo viene fatta un analisi copro microscopica (analisi delle feci) quali e quantitativa al fine di determinare la tipologia e la consistenza della popolazione parassitaria presente in azienda. Infine viene proposta all’allevatore una strategia di controllo dei parassiti adatta al suo allevamento.Viene fornito un supporto informativo su come effettuare gli eventuali trattamenti antiparassitari e le misure volte ad evitare la re infestazione degli animali. A circa 2 settimane dal trattamento viene effettuato un secondo campionamento volto a valutare l’efficacia del trattamento antiparassitario e successivamente vengono effettuate analisi in primavera, in estate e in autunno, volte a valutare l’efficacia del programma di gestione. Il servizio viene svolto da veterinari e tecnici APA che integrando le loro competenze offrono un servizio di qualità a costi contenuti. 20
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a cura di Fabio Fracchia
scheda tecnica
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scheda ortofrutta
Il cavolfiore è una pianta da orto a fusto eretto caratterizzata da un'infiorescenza compatta e globosa bianca o violacea, la "testa", e da foglie verdi-azzurrate, con una grossa nervatura bianca nel mezzo. In Italia è una verdura molto apprezzata e usata in cucina.
A seconda delle varietà le teste di cavolfiore possono assumere colorazioni differenti, che vanno dal bianco candido finanche al verde o violaceo passando dal crema. Tradizionalmente da noi si raccoglie in autunno, ma esistono varietà invernali ed anche primaverili.
TECnICA DI COLTIVAzIOnE è una specie tipicamente biennale che necessita di un certo periodo di freddo per passare dalla fase vegetativa a quella riproduttiva, anche se ne esistono cultivar precoci che producono già nel primo anno di semina. è una produzione tipicamente invernale che va da ottobre a marzo. Considerato spesso una coltura intercalare in quanto può seguire il grano, predilige clima fresco-umido. Il cavolfiore è una coltura che vegeta bene in quasi tutti i terreni ma preferisce i terreni ricchi di sostanza organica. La pianta ha esigenze idriche non indifferenti ed è poco resistente alla siccità. Il valore del pH del terreno ideale deve essere circa 6,5, ma può aumentare ed avvicinarsi a 7,0-7,5 per contrastare meglio la Plasmodiophora brassicae che provoca l’ernia del cavolo. Dal punto di vista nutrizionale, il cavolfiore teme gli eccessi d’azoto, che possono creare problemi di qualità al frutto (infiorescenza), le carenze in boro, che provocano delle deformazioni vegetative sul fusto, dove la parte interna diventa nera, fino a creare delle cavità all’interno del fusto stesso e le carenze in molibdeno, che possono dare delle foglie bollose e deformate; infine, il cavolfiore è molto esigente in calcio e, come tutte le crucifere, in zolfo. Gli asporti dei principali elementi, per quintale di produzione, sono i seguenti: 0,46 k di N, 0,14 kg di P, 0,54 kg di K. La preparazione del terreno va fatta mediante una buona lavorazione principale (profondità 30-40 cm) seguita da affinamento. Si trapiantano le piantine, con macchine trapiantatrici, in file. Si può adottare la pacciamatura per ridurre l’evaporazione dal terreno, risparmiando acqua irrigua, e per contenere le infestanti.
CAVoLo
Il cavolfiore, nei primi stadi di sviluppo, può essere facilmente confuso con il cavolo broccolo (chiamato anche semplicemente broccolo) a causa dell'appartenenza comune alla famiglia botanica delle Brassicacee. L’infiorescenza invece si distingue nettamente da altri cavoli (verza, broccolo ecc.).
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a cura di Fabio Fracchia
scheda tecnica
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PARASSITI E MALATTIE DEL CAVOLFIORE Tra i parassiti del cavolfiore ricordiamo: - la mosca del cavolo che depone uova in prosssimità dei cavoli e le larve a schiusura si insediano nelle radici provocando la morte della pianta; - l’agrotide invece si accanisce contro il colletto; - la tipula danneggia radici e colletto; - la cavolaia, una farfalla pericolosissima, che depone le uova che a schiusura generano larve che distruggono interi raccolti; - la mamestra, una nottua, che colpisce il cuore del cavolo. Tra le crittogame la più pericolosa in assoluto è senza dubbio l’ernia del cavolo che causa il deperimento della parte aerea e la formazione di tubercoli radicali che distruggono l’intero raccolto. Altre malattie crittogame sono l’oidio, la peronospora e il marciume.
PROPRIETà Il cavolfiore è ricco di vitamina C, vitamina A, di sali minerali (fosforo, potassio e rame), vitamina B ed aminoacidi; è consigliato a chi soffre di anemia. Inoltre stimola il funzionamento della tiroide ed il suo succo è molto utile in caso di ulcera gastroduodenale e coliti ulcerose. L'acqua di cottura, ricca di zolfo, è ottima per la cura degli eczemi e delle infiammazioni in genere. Infatti ha proprietà antinfiammatorie per le vie respiratorie, per le vie urinarie oltre che per lo stomaco e l'intestino. COME SCEGLIERLO Per essere sicuri di acquistare un prodotto di ottima qualità bisogna valutare attentamente diversi parametri. Le teste più apprezzate sul mercato hanno un diametro di circa 20 cm e pesano intorno a 1 kg ciascuna. Per valutarne la freschezza, è fondamentale controllare la consistenza della testa, che deve essere soda e compatta: le cimette devono essere serrate, la superficie uniforme e non granulosa e non ci devono essere germogli verdi tra le sue infiorescenze. Un altro indicatore importante della freschezza del prodotto sono le foglie: se sono dure e si spezzano quando vengono piegate, allora il cavolfiore è fresco. Per questo è meglio non acquistare cavolfiori completamente privi di foglie. Quando è acquistato fresco, è possibile conservarlo per qualche giorno nello scomparto verdure del frigorifero. Se cotto invece si conserva poco tempo. 22
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attualità
“co.zo.ser.AL”: AL SERVIZIO DELLE AZIENDE PER FRONTEGGIARE LA CRISI
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e aziende zootecniche stanno attraversando un momento di grande difficoltà, sono alle prese con una grave situazione di mercato caratterizzata da una forte volatilità dei prezzi, con un aumento significativo delle materie prime e dei costi energetici (gasolio, corrente elettrica ecc...). In questo difficile contesto l’Associazione Provinciale Allevatori di Alessandria attraverso la Cooperativa Zootecnica di Servizio della Provincia di Alessandria (CO.ZO.SER.AL) ha messo in atto un progetto per incrementare i servizi in funzione delle tipologie e delle esigenze delle aziende agricole. La Cozoseral è una cooperativa che raggruppa oltre 70 allevatori della provincia di Alessandria. É nata nel 1976 con lo scopo di fornire tutti i servizi connessi alla zootecnia per soddisfare le esigenze degli allevamenti, provvedere alla commercializzazione degli animali iscritti ai Libri Genealogici e dei soggetti destinati alla macellazione e all’ingrasso.
Tra i principali servizi erogati vi è: • la fornitura a domicilio dell’azoto liquido e la vendita del seme bovino e ovicaprino congelato; • l’assistenza produzione latte alta qualità; • le analisi chimiche, indagini chimiche e microbiologiche su insilati e materie prime; • contatti per la compravendita di animali da rimonta, embrioni e bovine di alta genealogia, da ingrasso e da macello; • il piano per il controllo delle malattie parassitarie degli ovi-caprini; • servizio di derattizzazione realizzato sulle specifiche esigenze e problematiche delle aziende agricole e degli allevamenti. Con l’utilizzo dei più innovativi prodotti e sistemi per la lotta a ratti e topi e di un adeguato programma di interventi e controlli. Gestiamo tutta la documentazione relativa ad ogni singolo intervento (monitoraggio e mappatura area, registrazione esche, rotazione principi attivi, posizionamento e innesco erogatori, verifica dei consumi, valutazione livelli di infestazione ecc...), da produrre su richiesta delle Autorità Sanitarie
news agricoltura
Settore zooteCniCo
a cura di Michele traverso
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o di procedure di Autocontrollo (H.A.C.C.P.); • Servizio di trattamento contro mosche, zanzare e blatte; Vengono anche fatti servizi di vendita di attrezzature specifiche per la zootecnia quali: abbeveratoi, vasche da pascolo, attrezzature per il bestiame, legami auto catture, barriere, mangiatoie, porta fieno da prato, box per animali, gabbie per conigli polli e box per cani, abbigliamento professionale e veterinario, attrezzatura veterinaria, reparto mascalcia, tosatrici e ricambi, materiale per identificazione, allattamento, mungitura, casearia e coltelleria, detergenti, campane, attrezzature per la stalla, selleria, sale ad uso zootecnico e alimentare. Inoltre sono in elaborazione altri progetti rivolti agli allevamenti bovini da latte e da carne per migliorare sempre di più la gestione aziendale. Per info è possibile rivolgersi al numero 0131-219922 o tramite e-mail all’indirizzo segreteriagenerale@apa-al.it
proGreSSo eConomiCo DOMENICA 2 DICEMBRE A PALAZZO DEL MONFERRATO SONO STATI CONSEGNATI I PREMI PER L’IMPEGNO IMPRENDITORIALE
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omenica 2 dicembre, al Salone di Palazzo del Monferrato ha avuto luogo la consegna dei premi alle 26 imprese che si sono aggiudicate il “Premio per l’impegno imprenditoriale e per il progresso economico” e, nel corso della stessa mattinata, sono state premiate anche le venti imprese alessandrine ultracentenarie che hanno ottenuto l’iscrizione nel Registro delle imprese storiche italiane. Il “Premio per l’impegno imprenditoriale e per il progresso economico”, come è noto, è il riconoscimento annuale che la Giunta della Camera di Commercio attribuisce ad aziende della provincia che si sono distinte per una particolare dedizione e per un contributo specifico che hanno saputo dare alla crescita dell’economia provinciale. Per il settore agricoltura le aziende Coldiretti che hanno ottenuto l’ambito riconoscimento sono: Renzo Semino, Matteo Codrino e Giovanni Daglio, nelle foto a lato mentre ricevono il prestigioso riconoscimento, con il Presidente della Camera di Commercio Piero Martinotti e il Presidente della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino.
Codrino Matteo az. cerealicola e zootecnica di Quattordio
Daglio Giovanni az. vitivinicola di Costa Vescovato
Semino Renzo az. vitivinicola di Capriata d’Orba 23
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GIORNO
DOVE
Spigno Monferrato
tutti i mercoledì del mese
Ufficio Zona di Acqui Terme
9,00 - 12,00
Pareto
tutti i mercoledì del mese
Comune
14,00 - 15,30
LUOGO
GIORNO
DOVE
ORE
Sezzadio
2° mercoledì del mese
Sala Municipio
9,00 - 10,00
Casalcermelli
2° mercoledì del mese
Municipio-Circolo
10,15 - 11,00
Cassine
3° sabato del mese
Bar Italia Via Mazzini
9,00 - 11,00
Castellazzo Bormida
4° martedì del mese
S.O.M.S.
8,30 - 9,30
Lu Monferrato
2° martedì del mese
Sala Municipio
9,00 - 10,00
Predosa
2° mercoledì del mese
Municipio-Piazza Matteotti (2°piano)
14,00 - 15,00
San Salvatore Monferrato
1° mercoledì del mese
Circolo Pensionati
10,30 - 11,15
Valenza
1° mercoledì del mese
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù Via Bologna 36,Valenza
9,00 - 10,00
Bosco Marengo
2° mercoledì del mese
Ufficio Geometra Cuttica
15,30 - 16,30
LUOGO
GIORNO
DOVE
Borgo San Martino
2°-4° giovedì del mese
Sala Municipio
16,00 - 17,00
Camagna
3° mercoledì del mese
Biblioteca Comunale
9,00 - 10,00
Camino
Ultimo mercoledì del mese
Sala Municipio
9,00 - 10,00
Conzano
3° mercoledì del mese
Sala Municipio
10,00 - 11,00
Frassinello Monferrato
2° mercoledì del mese
Salone degli Angeli
14,30 - 15,30
Occimiano
2°-4° giovedì del mese
Sala Municipio
14,30 - 16,00
Ottiglio
3° venerdì del mese
Sala Municipio
9,00 - 10,00
Rosignano Monferrato
1° sabato del mese
Sala Municipio
9,00 - 10,00
Sala Monferrato
1° sabato del mese
Sala Municipio
10,30 - 11,30
Vignale Monferrato
2° mercoledì del mese
Circolo Gaudio
9,00 - 10,00
LUOGO
GIORNO
DOVE
Sale
tutti i martedì del mese
exOspedale Fatebenefratelli e/o exBisagni
8,30 - 12,00
Isola Sant’Antonio
tutti i giovedì del mese
Bar Sport
14,30 - 15,30
LUOGO
GIORNO
DOVE
ORE
Moncalvo
2°-4° giovedì del mese
Sala Palazzo Testafochi
9,00 - 12,30
Murisengo
tutti i lunedì del mese
Sala dell’Oratorio
11,00 - 13,00
LUOGO
GIORNO
DOVE
Cantalupo Ligure
UNICO, 730, IMU, 2 volte l’anno venerdì (mattina) UNICO, 730, IMU, 2 volte l’anno venerdì (mattina) UNICO, 730, IMU, 2 volte l’anno venerdì (mattina)
Sala Comunale
8,30 - 10,15
Sala Comunale
10,30 - 11,30
Sala Comunale
15,00 - 16,00
ZONA DI TORTONA
ZONA DI NOVI LIGURE
ZONA DI CASALE MONFERRATO
ZONA DI ALESSANDRIA
ZONA DI ACQUI
LUOGO
ZONA DI CASTELNUOVO
recaPiti zonali coldiretti alessandria - luoGHi e orari
ZONA DI CERRINA
news agricoltura
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Cabella Ligure Borghetto Borbera Gavi
Dichiaraz. redditi, mod. UNICO, 730, IMU, Acc./saldo 2 volte l’anno martedì (mattina)
ORE
ORE
ORE
ORE
Via Mameli, 13
9,00 - 12,00
Capriata d’Orba
UNICO, 730, IMU, 2 volte l’anno mercoledì (pomeriggio)
Sala Comunale Località Castello
15,00 - 16,00
LUOGO
GIORNO
DOVE
San Sebastiano Curone
1° mercoledì del mese
Bar Neri per Caso exPatrucco
8,30 - 10,00
Volpedo
tutti i martedì del mese
Ufficio Recapito
8,30 - 13,00
ORE
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scadenze Gennaio
pagina a cura di Daniela Colombini
IMPOSTA
ADEMPIMEnTI
SOGGETTI OBBLIGATI
emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione
Soggetti passivi IvA
15/01/2013
IVA
16/01/2013
IVA
Liquidazione e versamento dell'iva a debito del mese di ottobre 2012
Contribuenti IvA mensili
16/01/2013
Ritenute alla fonte
versamento ritenute alla fonte su: redditi di lavoro dipendente e assimilati redditi di lavoro autonomo provvigioni corrisposti nel mese precedente
Soggetti operanti in qualità di sostituto d’imposta
IVA
comunicazione in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente
Contribuenti IVA che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali
Invio telematico elenchi INTrAsTAT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente
operatori intracomunitari con obbligo mensile
16/01/2013
25/01/2013
IVA
25/01/2013
IVA
31/01/2013
IVA
Invio telematico elenchi INTrAsTAT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al trimestre precedente comunicazione dei dati delle operazioni intercorse nel mese precedente o trimestre precedente nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio negli Stati o territori black list
news agricoltura
SCADEnzA
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operatori intracomunitari con obbligo trimestrale
contribuenti IvA
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a cura iniPa di Emanuele Sconfienza
news agricoltura
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programma di Sviluppo rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione a) Formazione in campo agricolo
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a cura di Emanuele Sconfienza forMazione
pAtentino fitofArmACi Indispensabile presentarsi alle sessioni di esame
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ome già ampiamente riportato nel numero di ottobre di “Agricoltura Alessandrina”, le nuove disposizioni della Regione Piemonte riguardo al rinnovo del patentino per l’acquisto e l’uso di prodotti fitosanitari, prevedono che sia direttamente la Provincia competente a convocare i titolari dell’autorizzazione in scadenza. Con queste nuove regole, tra l’altro, non è più necessario frequentare specifici corsi di aggiornamento: è infatti demandato ai candidati il compito di prepararsi all’esame in autoapprendimento, utilizzando la “Guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari”, edita dall’Assessorato Regionale Agricoltura e disponibile gratuitamente presso gli uffici della Provin-
cia, di Via Guasco 1, o presso gli Uffici di Zona Coldiretti. La Provincia sta provvedendo a convocare per la sessione d’esame tutti coloro che abbiano in scadenza (o sia già scaduto) il patentino: nel caso in cui gli interessati non rispondessero a una prima chiamata, solleciterà una seconda volta la convocazione, dopodiché, in caso di ulteriore mancata presentazione, si renderà necessario frequentare nuovamente un completo corso di formazione, con conseguente esame finale. Risulta fondamentale e indispensabile, quindi, rispondere alla convocazione della Provincia, al fine di evitare di incorrere nell’obbligo di dover nuovamente affrontare il completo percorso formativo.
CorSi 2012-2013
proposte formative di inipA piemonte
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a novità della stagione 2012-2013 dei corsi di formazione programmati in calendario da Inipa Piemonte è legata alla necessità di prevedere una serie di importanti interventi in campi di fondamentale importanza per il contesto aziendale dei coltivatori per i quali non è stato possibile attingere a bandi finanziati. In conseguenza di ciò, Inipa, interpretando le necessità delle aziende, per le quali alcuni interventi sono assolutamente necessari, ha predisposto una serie di corsi per i quali si rende necessario un contributo economico da parte dei partecipanti. Di particolare rilevanza i corsi formativi legati alla sicurezza in ambito lavorativo: dalle responsabilità dei servizi di prevenzione e protezione, al primo soc-
news agricoltura
Attenzione importAnte
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corso nei posti di lavoro, dalla formazione degli addetti antincendio, all’acquisizione di patentino per l’uso di carrelli elevatori, fino alla concessione della patente per i trattori agricoli (per questi ultimi siamo ancora in attesa di chiarimenti a livello regionale). Temi di importanza fondamentale in un corretto contesto di conduzione per qualsiasi azienda agricola. Per questo, Inipa ha posto in calendario per il periodo dicembre 2012-aprile 2013 alcuni percorsi formativi a pagamento utili per regolarizzare molte situazioni aziendali. Per prendere visione dell’elenco completo dei corsi e dei relativi costi ci si può rivolgere a tutti gli Uffici Coldiretti o telefonare alla Segreteria Inipa di Alessandria: 0131-235891, interno 668.
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news agricoltura
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a curacaMPaGna di Luisa Bo aMica
a cura di Luisa Bo
ViSitA Le fAttorie didAttiChe CASCinA trApeLLA e ApiCoLtUrA pitArreSi
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l 27 novembre la frazione Roncaglia di Casale Monferrato ha ospitato una nutrita delegazione di studenti della Tokio Seishin International Tecnica College for Cooking. I giovani aspiranti chef giapponesi hanno potuto approfittare dell’accoglienza di due fattorie didattiche, Cascina Trapella e Apicoltura Pitarresi che hanno collaborato per offrire una giornata indimenticabile in Monferrato. Grazie all’aiuto della brava interprete Yoko Medea alla Trapella i ragazzi hanno condotto un laboratorio di cucina monferrina, e successivamente degustato gli agnolotti, lo stracotto di scottona fassone piemontese e la classicissima panna cotta. La seconda tappa della giornata di studio si è svolta presso l’Apicoltura Pitarresi dove sotto l’attenta guida del titolare Giuseppe Pitarresi e della figlia Giulia i ragazzi di Tokio sono stati accompagnati alla scoperta della lavorazione del miele, dalla smielatura dei favi al confezionamento in barattoli. è stato fatto anche un laboratorio di degustazione delle diverse
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ConCorSo
“iL GiAppone”
tipologie di miele prodotte dall’azienda entusiasmandosi in particolare per quello preso direttamente dal favo. Per concludere la giornata sono tornati alla Trapella dove la titolare Laura Ciceri ha condotto per loro un laboratorio sulla semina e l’uso di cinque varietà di basilico. Fotografie, inchini e reciproci applausi hanno segnato la fine di un’esperienza nuova e interessante sia per i giovani ospiti che per chi li ha guidati in una piovosa giornata di novembre.
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“Le SteLLe deL BioLoGiCo”
l Ministero delle Politiche Agricole alimentari e Forestali ha affidato all’ISMEA la realizzazione del progetto denominato “Italia Top-Bio”, volto ad individuare le eccellenze produttive bio nazionali.A tal proposito è stato lanciato il concorso denominato “Le stelle del biologico” con l’obiettivo di riconoscere agli operatori biologici italiani un importante ruolo nel processo di crescita e sviluppo del settore in Italia. Il concorso premia le migliori iniziative di comunicazione, realizzate o in corso di realizzazione, che contribuiscano all’innovazione del settore, alla promozione del prodotto biologico italiano in generale e considerate in grado di contribuire al cambiamento culturale dei consumi, della produzione e indirettamente anche di politiche sociali. Oggetto del concorso sono: • Allestimenti e materiali espositivi e cartacei di promozione, compresi: cartellonistica, brochure, opuscoli e volantini, materiali promo-pubblicitari; • Iniziative di comunicazioni su stampa: articoli redazionali, pubblicità ecc. su quotidiani e periodici nazionali o locali; • Iniziative di comunicazione televisive o radiofoniche: inserti redazionali o pubblicitari su emittenti nazionali o locali; • Iniziative di comunicazione su web: progetti di siti web, newsletter, e-commerce, applicazioni per smart-phone o tablet, ecc...; • Packaging ed etichettatura: imballaggi, confezioni, diciture, indicazioni, marchi di fabbrica, nomi commerciali, immagini o simboli riguardanti imballaggi, documenti, etichette, cartoncini, nastri o fascette presenti sul prodotto, che accompagnano o si riferiscono a un prodotto agroalimentare biologico. Le iniziative relative alle categorie sopra descritte devono essere realizzate negli ultimi due anni o comunque lanciate prima del 15 dicembre. Il premio consiste in una targa e nella possibilità di citare il Concorso sui progetti premiati per il periodo di un anno, menzionarli in vari contesti (es. interviste) e utilizzare il logo del Concorso Nazionale “Stelle del Biologico” secondo quanto stabilito nel regolamento per l’utilizzo del marchio. La presentazione della “Domanda di partecipazione” deve essere effettuata entro il 20 dicembre p.v. e l’invio dei materiali entro il 30 dicembre p.v. Maggiori informazioni sono presenti sul sito dell’ISMEA http://lestelledelbio.ismea.it/
Chi è interessato può contattare Nicoletta Bellora, Responsabile dell’Agricoltura Biologica, presso la zona di Alessandria in Corso Crimea 69, oppure telefonando al numero 0131-261819.
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caMPaGna aMica
a cura di Luisa Bo
news agricoltura
GLi AGritUriSmi di CAmpAGnA AmiCA
L’AGRITURISMO DI CAMPAGNA AMICA
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Agriturismi con la
“A” maiuscola
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Cascina Adorno
Un modo per rimanere in famiglia mangiando fuori casa
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arlando degli agriturismi di Campagna Amica si parla di Agriturismi con la “A” maiuscola e Cascina Adorno è sicuramente un esempio, di quanto il consumatore si aspetta scegliendo un agriturismo, come tappa per una serata in compagnia oppure per una vacanza in campagna. Adriano Adorno ha da anni, fatto della multifunzionalità, la forza di un’azienda agricola di montagna, oggi, capace di ospitare a Ponti, turisti di ogni dove, che con il solo passaparola vanno cercando l’agricoltura vera. Un’azienda agricola di montagna come tante, dove l’allevamento bovino e caprino sono lo zoccolo duro dell’attività produttiva principe, sia per la produzione di latte che di carne rigorosamente “piemontese della coscia”. Ma è soprattutto grazie alla produzione di latte che in questa zona vede protagonista la Robiola di Roccaverano dop che, venticinque anni fa Adriano realizza il caseificio e anche lo spaccio carne per la vendita anche dei salumi prodotti in azienda. Cereali, colture foraggere e pascoli ma anche vigneti di barbera e dolcetto identificano il piano colturale del-
l’azienda che produce e vinifica direttamente, permettendo oggi di realizzare un menù “100% Adorno”. Dall’antipasto al dolce, rigorosamente gelato alla crema fatto in casa, gli ospiti possono vivere un’atmosfera di altri tempi e assaporare i sapori, gli odori, le ricette che caratterizzano la cucina contadina. E proprio come accadeva un tempo le festività natalizie sono il momento della famiglia riunita a tavola, a celebrare nel rispetto della tradizione religiosa, la festa per eccellenza: tagliere di salumi, carne cruda al coltello con robiola, cotechino con fonduta, flan di cardi, peperoni al forno, tagliatelle ai funghi, bollito misto, capretto e faraona al forno, formaggi con mostarda, semifreddo alla zabaione e l’immancabile gelato alla crema. Un modo per rimanere in famiglia festeggiando le feste fuori casa. CASCINA ADORNO di adorno andrea reg. cravarezza, 35 15010 ponti (aL) - tel.0144-596112 www.adornoprodottitipici.com info@adornoprodottitipici.com
LA RICETTA DEL MESE
Tiramisù di panettone
Ingredienti •250 gr di mascarpone •3 uova •4 cucchiai di zucchero •100 ml di panna da montare •1 bicchierino di rum •acqua •500 gr di panettone
utto il bello degli Agriturismi di Terranostra, più tutto il buono dei prodotti di Campagna Amica, in un unico marchio: gli Agriturismi di Campagna Amica. Cos’altro si poteva aggiungere alla sensibilità ecologica, al decalogo dell’accoglienza, alla qualità degli agriturismi di Terranostra se non i prodotti delle aziende di Campagna Amica? Sarà quindi questo il “valore aggiunto” controllato da un Ente terzo, a garanzia del consumatore su quanto somministrato nelle aziende del circuito, a caratterizzare un “menù di Campagna Amica” preparato con prodotti primari provenienti dalla produzioni aziendali e prodotti complementari, provenienti dalla rete di Campagna Amica, per la realizzazione di un primo piatto, un secondo e contorno ed un dolce e/o frutta a kmzero. Tutti gli altri ingredienti utilizzati nel menù, anche se trasformati, sono materie prime di origine italiana. Le colazioni e le degustazioni sono costituite da almeno due prodotti primari o da ingredienti primari complementari, provenienti da prodotti aziendali e dalla Rete di Campagna Amica.Tutti gli agriturismi di Campagna Amica sono sottoposti ai controlli previsti per il rispetto dei disciplinari. Tutto questo a garanzia del consumatore, perché l’agriturismo, prima e più di altre attività ha saputo gettare le basi di una preziosa alleanza tra produttore e consumatore, ha fatto conoscere l’importanza dell’agricoltura e delle produzioni, della tipicità dei prodotti e del collegamento con la loro origine, il territorio e la cultura locale.
AGRITURISMO CALLAGGIO di Alfano Annamaria Fraz. Borgo Adorno 15060 Cantalupo Ligure (AL) - tel.0143-93159
Preparazione
tagliare a fette, di circa 2 centimetri di spessore, il panettone. Aggiungere un pò di acqua al rhum, quindi spruzzare le fette di dolce con il liquido. in una ciotola, unire i tuorli con lo zucchero ed il mascarpone, a parte montare le chiare a neve, la panna ed amalgamarli al composto. Stendere la crema ottenuta, sulle fette di panettone. Ricoprire con cacao amaro e servire.
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serVizi alle Persone
A cura di Marino Ravera
news agricoltura
BiLAnCio SoCiALe deLL’ inpS di ALeSSAndriA L’istituto individuato come laboratorio sperimentale per redarre il documento
L’
elaborazione del bilancio sociale a livello provinciale, presentato dai vertici dell’Inps nel corso del mese di dicembre, rende noti i dati della nostra provincia attraverso un documento che evidenzia anche il nuovo ruolo dell’Istituto nella gestione di prestazioni e servizi che esulano dalla tradizionale attività previdenziale. La sede provinciale di Alessandria è stata individuata come laboratorio sperimentale per l’elaborazione del documento, che finora era effettuata a livello nazionale e regionale. Dal documento elaborato si evince che per l’anno 2011 risultano essere stati 172.226 i conti assicurativi di lavoratori attivi, mentre le pensioni gestite ammontano a 171.106, delle quali 23.641 di natura assi-
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Alessandro Casile Direttore sede InPS Alessandria
stenziale, i datori di lavoro con dipendenti attivi sono 12.204, mentre per quanto ri-
penSioni SUperiori A miLLe eUro: non più possibile il pagamento in contanti
l Patronato Epaca informa che per gli importi di pensione che superano i mille euro, essendo terminata la fase transitoria di tre mesi dal 1/7/ al 30/9/2012, in caso di mancata scelta di una delle modalità di pagamento con strumenti elettronici da parte del pensionato, vengono restituite all’INPS - come riaccreditate - le somme prima accantonate in un conto di servizio transitorio. Occorre precisare che non sono ricompresi tra i pagamenti che superano la soglia dei mille euro le situazioni in cui tale importo viene superato solo occasionalmente, a causa della contestuale erogazione di importi aggiuntivi, come la tredicesima, somme aggiuntive, arretrati, conguagli fiscali, ecc. Pertanto, si dispongono ancora i pagamenti allo sportello per importi superiori a 1000 euro se sono effettuati in via eccezionale, per la corresponsione di conguagli a credito del pensionato. Invece, non è possibile in alcun caso il pagamento allo sportello per le pensioni la cui rata ordinaria è superiore a tale importo. Nel caso in cui il pagamento netto della pensione superi mensilmente la soglia dei mille
euro, il pagamento viene egualmente disposto dall’INPS, in quanto il servizio di pagamento stipulato dall’Istituto con gli Enti pagatori prevede che l’Ente pagatore stesso possa provvedere, su richiesta dell’interessato, a modificare le modalità di pagamento dichiarate all’INPS. Sarà l’Ente pagatore pertanto a verificare se l’interessato abbia nel frattempo richiesto una modalità di pagamento compatibile con le disposizioni di legge (accredito in conto corrente,
penSioni: CoSi’ LA rAtA di diCemBre Il Patronato EPACA disponibile ad ogni chiarimento per eventuali controlli o per invii telematici
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on la pensione di dicembre 2012, oltre alla rata normale della pensione, vengono poste in pagamento, nei casi in cui ricorrono le condizioni previste dalla legge, anche: la tredicesima mensilità; l’importo aggiuntivo di 154,94 euro previsto dalla Finanziaria 2001, che spetta ai pensionati che abbiano un reddito personale non superiore a una volta e mezza il trattamento minimo (pari per il 2012 a 9.370,34 euro) o, in caso di reddito cumulato con quello del coniuge, non superiore a 3 volte il trattamento minimo (per il 2012, 18.740,67 euro). Nel caso in cui non sia già stata pagata in precedenza, viene corrisposta con la rata anche la somma aggiuntiva (cosiddetta ‘quattordicesima’), il cui importo varia da 336 a 504 euro a seconda dell’anzianità contributiva che ha determinato la pensione, che viene erogata al pensionato il cui reddito complessivo personale non superi una volta e mezzo il trattamento minimo annuo (per il 2012 pari a 9.370,34 euro) e abbia un’età pari o superiore a 64 anni. Il Patronato Epaca Coldiretti ricorda che presso i propri uffici è possibile usufruire gratuitamente dell’assistenza degli operatori per ogni necessità di controllo e per la predisposizione ed invio telematico di tutte le istanze rivolte agli Enti previdenziali.
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guarda i lavoratori autonomi sono 28.693 gli iscritti nelle gestioni degli artigiani e commercianti. Le aziende agricole sono complessivamente 6.043 tra lavoratori autonomi agricoli e datori di lavoro. Le domande di pensione presentate nel 2011 sono 5.595. Per quanto concerne le prestazioni di invalidità civile, ammontano a 5.113 le domande inoltrate, nell’ambito del sostegno al reddito sono pervenute all’Istituto della nostra provincia 11.301 domande di disoccupazione, 11.031 domande di cassa integrazione, e 958 domande di indennità di mobilità. Risulta essere stata di circa 2 miliardi di Euro la spesa sostenuta dall’Inps di Alessandria per erogazione di prestazioni nel corso del 2011.
su libretto di risparmio, su carta prepagata) e solo in tale caso procede alla gestione del pagamento. In caso contrario l’Ente pagatore restituisce all’INPS la rata. Poste Italiane ha comunicato all’INPS l’elenco dei soggetti che alla fine di settembre 2012 non avevano ancora scelto una modalità elettronica per ricevere il pagamento. Il contact center dell’INPS provvederà a contattare telefonicamente tali soggetti, invitandoli a recarsi presso la struttura INPS che gestisce i pagamenti per ottenere il pagamento delle rate non riscosse e per indicare le modalità di riscossione preferite, tra quelle previste dalla legge. Gli Istituti bancari, per facilitare la riscossione nel caso in cui i pensionati scelgano il pagamento in modalità elettronica, tratterranno le rate disposte per il pagamento allo sportello per ottobre e novembre 2012 per un periodo di 1 mese, prima di procedere all’eventuale riaccredito all’INPS, unitamente a quelle riferite alle mensilità di luglio, agosto e settembre 2012. Al contrario, i pagamenti disposti a mezzo assegni circolari o di traenza sopra la soglia saranno sospesi.
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A colloquio con il consigliere ecclesiastico
SALA D’ATTESA
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“Se si vuole costruire la casa della felicità, ci si ricordi che la stanza più grande dev’essere la SALA d’ATTESA”. (J.Renard) Perché noi viviamo nell’attesa di Qualcuno, o di qualcosa. Se attendiamo qualcosa, cambiamo sempre gli oggetti di questa attesa senza mai raggiungere la felicità. Se attendiamo Qualcuno troviamo le risposte vere e definitive a tutti i nostri perché. Celebrare il Natale del Signore per preparare un futuro di speranza significa vivere da cristiani il nostro presente; con l’ascolto della Parola e non degli oroscopi; con l’attesa del Signore il quale non è puntuale con gli orari che pretendiamo di fissargli noi ma è sempre fedele agli appuntamenti che contano; evitando di vivere il “complesso dell’ostrica”, attaccati alle nostre abitudini con una tremenda paura del rischio. Incominciamo insieme un cammino, dove la preghiera e le grandi feste liturgiche sono la misura del tempo per aprirci alla meraviglia di dio. Per cantare insieme il nostro Benvenuto al Principe della Pace. Per augurarci e augurare a tutti: Buon Natale. Don Ivo
ACCeSSo AL Credito
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I GIOVANI CHIEDONO A PASSERA DI ABBASSARE LO SPREAD FONDAMENTALE IL RUOLO DI CREDITAGRI ITALIA
ra va tagliato anche lo spread nell’accesso al credito che penalizza le imprese agricole gestite da under 30 che oggi hanno la metà delle possibilità di ottenere finanziamenti rispetto alle aziende ‘adulte’”. É quanto ha affermato il delegato nazionale Coldiretti Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio in occasione dell’incontro sul credito tenutosi al Ministero dello Sviluppo economico tra i giovani delle organizzazioni imprenditoriali, il ministro Corrado Passera e il mondo bancario. Consegnando il manifesto Giovani per l’Italia ai presenti il delegato nazionale dei giovani Coldiretti ha sottolineato che “il nostro Paese necessita di un innovativo approccio alle relazioni tra banche e imprese promuovendo e sostenendo la filiera corta per l’accesso al credito. Un sistema innovativo, attraverso il quale il giovane imprenditore possa interfacciarsi con unico interlocutore che semplifichi e assista il processo di crescita per cui l’impresa chiede finanziamento”. “É quanto - ha continuato Sangiorgio - sta avvenendo attraverso l’impegno di CreditAgri Italia, la prima banca degli
agricoltori italiani, che insieme ai giovani di Coldiretti ha lanciato il “progetto Giovani” attraverso il quale con un plafond dedicato di duecento milioni di euro da maggio 2011 ad oggi ha dato risposte oltre 1200 giovani imprese che hanno chiesto accesso al credito elargendo in questo periodo 150 milioni tra finanziamenti e garanzie”. Sangiorgio inoltre auspica l’istituzionalizzazione del tavolo di lavoro messo in atto dal Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera con i giovani imprenditori del Paese al fine di non disperdere il patrimonio acquisito negli ultimi sei mesi di confronto continuo. “L’Italia - ha concluso il delegato di Coldiretti Giovani Impresa - può uscire da questo momento di grande difficoltà investendo e cambiando traiettoria. In agricoltura questo sta avvenendo con un modello di sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, ambientale e sociale, dove tanti giovani stanno scegliendo di avviare business dove l’utile d’impresa è logica conseguenza di un prodotto di qualità, fatto in un bel territorio che ha rispetto dell’ambiente e delle persone che ci vivono”.
Nella foto: il Delegato Nazionale Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio.
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bandi
nUoVi BAndi deL GAL GiAroLo LeAder SONO RISERVATI ALL’INNOVAZIONE IMPRENDITORIALE IN AZIENDA. INFORMAZIONI IN ZONA Il Gruppo di Azione Locale Giarolo Leader, che ha competenza sui comuni della Co-
munità Montana Valli Curone Grue E Ossona, Val Borbera e Valle Spinti, ha aperto
alcuni bandi rivolti ad aziende all’interno di quel territorio, e cioè i seguenti Comuni:
In sintesi le possibilità che vengono aperte: MISURA 312.1 Sviluppo di microimprese (misura principale)
di filiere, dovranno essere sottoscritti accordi con altre aziende in modo che il progetto finanziato vada a vantaggio di più aziende di una filiera. Le aziende che possono aderire (agricole e no) possono essere imprese locali di un medesimo settore, oppure (ma solo nel caso della birra e del miele) anche con imprese attive in altri settori dell’agroalimentare locale. Diventano quindi importanti gli accordi di filiera, devono avere carattere duraturo e devono essere redatti in forma scritta tra imprese indipendenti l’una dall’altra. Le aziende agricole che vi partecipano devono avere carattere professionale (e cioè essere dotate di partita IVA ed iscrizione alla CCIAA).
di progettazione. Non sono invece ammissibili a contributo l’acquisto di terreni e strutture esistenti, interventi relativi a case di abitazione, macchine e attrezzature usate, macchine omologhe a quelle già presenti in azienda (e cioè di semplice sostituzione), veicoli stradali, mietritrebbie, minuterie, arredi per ufficio, acquisto attrezzature per il nomadismo delle api, scorte di materie prime. Il finanziamento è erogato sotto forma di contributo a fondo perduto che copre una quota degli investimenti: la quota coperta varia secondo la seguente tabella (*): Per l’adesione a queste misure è obbiglo il rispetto delle norme sulla Condizionalità ambientale in vigore già per l’accesso al premio PAC. L’importo di spesa di investimento minimo per accedere è di 10.000 €, il massimo è 200.000€. Le misure 123.3 e 321 si rivolgono a microimprese che svolgono attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti, in cui almeno il 60% della materia prima trasformata e commercializzata è di provenienza extra aziendale: i bandi quindi si rivolgono non ad aziende agricole, ma a piccole aziende di trasformazione che possono (e devono) trovare accordi in loco con aziende agricole per la fornitura della materia prima. Nei nostri Uffici di Zona di Tortona e Novi Ligure è possibile trovare maggiori informazioni ed approfondire le tematiche in vista di un’adesione al bando.
MISURA 121 Ammodernamento delle aziende agricole MISURA 123.3 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli I bandi sono rivolti a favorire l’introduzione di innovazione nelle imprese che partecipano a determinate filiere, a consolidare le filiere esistenti e a sostenere la nascita di nuove potenziali filiere. Le filiere produttive interessate da questi bandi sono le seguenti: - Filiera lattiero-casearia; - Filiera viti-vinicola; - Filiera frutticola; - Filiera della carne bovina; - Filiera del salame; - Filiera del miele; - Filiera della birra. Le aziende che intendono aderire a questi bandi lo possono fare solo per interventi nell’ambito delle sopracitate filiere e,trattandosi (*) tabella
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In generale possono essere finanziati interventi volti a: - integrazione4 dell’impresa agricola nell’ambito del progetto di filiera; - realizzazione di innovazioni di prodotto e/o di processo; - trasformazione in azienda dei prodotti aziendali; - confezionamento dei prodotti; - miglioramento delle fasi della logistica. Saranno ammissibili spese per investimenti di natura fondiaria, edilizia, creazione di spazi per la vendita, acquisto di attrezzature fisse e mobili, acquisto di strumentazioni di controllo; spese di certificazione, di consulenza,
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LUTTI ✟ 07/10/1930 - dicembre 2012 ✟ Sincere e sentite condoglianze dalla Coldiretti alla famiglia Ferrari, per la perdita del caro
FeLice
Socio di Frugarolo ✟ 14/09/1923 - 12/10/2012 ✟ La Coldiretti di Alessandria è particolarmente vicina ai famigliari della cara tereSa tizzani ved.ricci Socia di San Salvatore ✟ 01/09/1929 - 12/11/2012 ✟
✟ 14/10/1928 - 03/12/2012 ✟ La Coldiretti esprime sentite condoglianzealla famiglia Mandirola per la scomparsa del caro
priMo (Giovanni) Socio di Sezzadio
✟ 16/02/1924 - 21/11/2012 ✟ La Coldiretti di Alessandria è particolarmente vicina alla famiglia Rossi per la perdita del caro
Maria roSSi
✟ La Direigenza e la Struttura della Coldiretti alessandrina si uniscono al dolore di Daniela Colombini, Resp. Prov. Area Fiscale, per la perdita del caro cugino
Socia di Mandrogne
paoLo
Socio di San Giuliano Nuovo
✟ La Coldiretti di Alessandria si unisce al Presidente Ottonello e al Consiglio dei Pensionati, per esprimere le proprie condoglianze al Segretario nazionale Federpensionati Danilo Elia e alla sua famiglia, per la perdita del caro papà.
✟ 07/08/1912 - 10/11/2012 ✟
✟ 09/02/1931 - 29/11/2012 ✟
La Coldiretti di Alessandria si unisce al dolore della famiglia Scagliotti per la perdita della cara
Sentite condoglianze dalla Coldiretti alla famiglia Gonella per la scomparsa del caro
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✟ 07/05/1967 - 11/11/2012 ✟
La Coldiretti tutta si unisce al dolore del Presidente di sezione di Casaleggio Borio Paolo Tacchino per la perdita della cara
Sentite condoglianze alla famiglia Bertazzo per la perdita del caro
Sentite condoglianze a Pietro Rossi da parte della Coldiretti per la perdita della cara sorella
MaMMa
FeLice
eMMa
Giovanni
Socia di Sala Monferrato
Socio di Borgoratto Alessandrino
cLaUDio Socio di Villanova
ricorDo Di Don WaLter BaDenGo conSiGLiere eccLeSiaStico Di poMaro MonFerrato La Coldiretti ricorda con affetto la figura di don Walter Badengo. Don Badengo aveva 79 anni, compiuti a inizio ottobre. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1958 e fece il suo ingresso in parrocchia quarantacinque a Pomaro quarantacinque anni fa l’8 novembre 1967; vent’anni più tardi, il 15 maggio 1987, divenne parroco di Villabella, frazione del Comune di Valenza che dipende, a differenza della cittadina dell’oro, dalla diocesi casalese. Don Walter Badengo lascia due sorelle, Amabile e Rosanna, che vive a Lu. La salma è stata tumulata nella tomba di famiglia nel cimitero di Giarole.
avviso aI lEttoRI P
er assoluta mancanza di spazio comunichiamo che la rubrica del MERCATINO COLDIRETTI non è stata pubblicata. La consueta pagina degli annunci tornerà puntuale sul numero di gennaio di “Agricoltura Alessandrina” dove verranno inserite tutte le inserzioni pervenute nelle ultime settimane. Cogliamo l’occasione per ricordarVi di comunicarci con sollecitudine gli affari conclusi e di specificare sempre bene il Vostro numero di telefono nei nuovi annunci che ci inoltrerete. GRAZIE La redazione
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