14 aprile 2016

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Coldiretti Alessandria - Anno 63째 numero 4 - 19/04/2016 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

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agricoltura periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria

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>DAL PRS UN IMPEGNO FINALIZZATO A DARE ALL’IMPRESA UN RUOLO DA PROTAGONISTA NEL TERRITORIO IN CUI OPERA

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Le “raegioni del cuore” per guardare negli occhi gli associati e le istituzioni

Z I N E

QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

n°4 - Aprile 2016

L’ambiente, l’innovazione, la crescita economica, rappresentano questioni di centrale importanza che non possono prescindere da un’efficace politica

Dal nuovo PSR opportunità per le imprese “Speciale Misure Agroambientali” Chiuso in redazione il 19 Aprile 2016

PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria D I R E T T O R E A M M I N I S T R AT I V O Leandro Grazioli DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi G R A F I C A , I M PA G I N A Z I O N E Christian Boero H A N N O C O L L A B O R AT O A Q U E S T O N U M E R O Alessandro Albertelli, Luisa Bo, Daniela Colombini, Fabio Fracchia, Alberto Pansecchi, Don Ivo Piccinini.

FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti, Christian Boero

REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144

REGISTRAZIONE TRIBUNALE di Alessandria n.69 del 21.1.1953

AGENZIA

P U B B L I C I TA R I A

Via Pylos, 20 - 12038 Savigliano (Cn) Tel. 0172 711279 Cell. 348 7616706 e-mail: info@reclamesavigliano.it

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UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria

Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria

i stiamo preparando alla grande convention nazionale che vedrà protagonista il Piemonte il prossimo PRESIDENTE PROVINCIALE 4 e 5 maggio. Un tour che sta toccando tutta l’italia, “Le raegioni del cuore”, con una sorta di dittongo per sottolineare come il confine tra “le regioni” e “le ragioni” appartengano al nostro modo di difendere e tutelare quell’immenso patrimonio che si chiama territorio, o meglio, Made in Italy. Tante regioni ma un unico obiettivo: salvaguardare il Pease dall’omologazione e difendere un’agricoltura che oggi più che mai viene identificata in cibo, gusto e futuro. “guardare negli occhi i nostri associati”, questo è lo slogan morale del tour della giunta nazionale, partendo dalle giovani imprese che credono nel territorio e nell’agricoltura, guardando negli occhi i rappresentanti delle istituzioni, e guardando negli occhi tutti coloro che credono nelle potenzialità del Paese. aspettative che si stanno riversando sull’apertura delle “misure” del Programma di Sviluppo Rurale 2020, tanto attese dal mondo agricolo per permettere alle imprese di aumentare la propria redditività e tirare un sospiro di sollievo. Un primo traguardo importante che è stato raggiunto grazie ad impegno costante e incisivo della Coldiretti che ha dato il suo concreto contributo, facendo in modo che tra le misure che beneficeranno maggiormente degli aumenti sugli interventi previsti ci siano proprio i giovani, l’agroambientale e l’ammodernamento aziendale. Coldiretti continua però a ribadire che gli incentivi Psr a favore delle imprese debbano essere indirizzati a soggetti ben identificati e valutati nell’ottica della competitività: solo in questo modo si può puntare ad uno sviluppo sostenibile in grado di far emergere tutte le potenzialità del territorio, che sappia catalizzare le risorse esterne, puntando alla valorizzazione e rispondendo ai bisogni di tutti gli attori sociali, economici e istituzionali che vi operano, in uno stretto rapporto di scambio, collaborazione e crescita. L’ambiente, l’innovazione, la crescita economica, rappresentano questioni di centrale importanza anche per l’agricoltura, che non possono prescindere da un’efficace politica che promuova le infrastrutture, i servizi, l’innovazione tecnologica, e il rispetto dell’ambiente. L’approccio strategico al nuovo Programma di Sviluppo Rurale è stato finalizzato a dare all’impresa agricola un ruolo da protagonista nel territorio in cui opera, fornendo beni e servizi economici, ambientali e sociali agli imprenditori, contribuendo a creare nuove opportunità e nuova occupazione. Questo significa promuovere un’agricoltura competitiva, sostenibile e integrata, nella quale si possa realizzare appieno e consapevolmente il ruolo sociale, ambientale ed economico degli imprenditori. mentre scriviamo la preoccupazione riguarda soprattutto i bandi sulle misure agroambientali, non ancora aperti: un provvedimento da 116 milioni di euro a livello regionale. Un’apprensione che deriva da tempi tecnici sempre più stretti, tali da non permettere di divulgare le notizie agli imprenditori: la scadenza, infatti, è fissata al 15 maggio. Un’apertura che Coldiretti alessandria ha fortemente sollecitato nell’interesse delle imprese che con l’adozione di severe misure di rispetto dell’ambiente si sottopongono a costi di produzione elevati. in questo clima di incertezza economica una certezza c’è: Coldiretti metterà in campo la sua autorevolezza per puntare sempre più sull’innovazione, sulla creatività e sui nuovi stili di vita e di consumo, per andare a conquistare nuove fette di opinione pubblica, nuovi cittadini consumatori e quindi nuove imprese che condividano e scommettano nelle traiettorie positive di futuro.

EDITORIALE

C

RobeRto PaRavidino PResidente

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APERTURA BANDI: ECCO TUTTE LE NOVITA’ La regione apre numerosi bandi di finanziamento sulle diverse misure del psr. in particolare sono aperti, o in apertura, i bandi per l’insediamento dei giovani (mis. 6.1), con il collegato bando per gli investimenti effettuati dai giovani (mis. 4.1.2), il bando sulle misure agro-Climatico-ambientali (mis. 10.1), con diverse operazioni e sottomisure, il bando sulla forestazione (mis. 8.1.), aperto in particolar modo alla pioppicoltura, il bando per l’indennità compensativa per le zone montane (mis. 13.1). ecco in sintesi cosa prevedono i diversi bandi, e quali opportunità ci sono, invitando in ogni caso ad un approfondimento, qualora interessati, negli uffici Coldiretti.

MISURA 10.1 – IMPEGNI AGRO CLIMATICO AMBIENTALI ASPETTI GENERALI risorse disponiBiLi

SPECIALE MISURE PSR

ATTUALITÀ| speciale misure psr

tipoLogia di operazioni 10.1.1 prODuziOne integrata

importi in eUro 24.000.000

10.1.2 interVenti a faVOre Della biODiVersità nelle risaie

7.700.00

10.1.3 tecniche Di agricOltura cOnserVatiVa

15.400.000

10.1.4 sistemi cOlturali ecOcOmpatibili

15.400.000

10.1.5 tecniche per la riDuziOne Delle emissiOni Di ammOniaca e gas serra in atmOsfera

12.000.000

10.1.6 Difesa Del bestiame Dalla preDaziOne Da caniDi sui pascOli cOllinari e mOntani

4.000.000

10.1.7 gestiOne Di elementi naturalifOrmi Dell'agrOecOsistema

2.100.000

10.1.8 alleVamentO Di razze autOctOne minacciate Di abbanDOnO

21.000.000

10.1.9 gestiOne ecO-sOstenibile Dei pascOli

15.000.000

termine di presentazione delle domande

16/5/2016

Durata impegni

5 anni dall’annata agraria di avvio

impegni generali

rispetto della condizionalità

OPERAZIONE 10.1.1 – PRODUZIONE INTEGRATA BenefiCiari

imprese agricOle singOle O assOciate

impegni prinCipaLi

a) applicare sull’intera sau aziendale i disciplinari tecnici di difesa, diserbo, fertilizzazione ed avvicendamento; b) Disporre della certificazione volontaria della regolazione delle barre irroratrici ed atomizzatori; c) registrare e sottoscrivere i dati riguardanti fertilizzazione, e trattamenti fitosanitari e conservare la documentazione fiscale relativa; d) avvalersi di un servizio di assistenza tecnica qualificato.

impegni faCoLtativi

1) metodo della confusione sessuale; 2) inerbimento controllato dei fruttiferi e della vite; 3) manutenzione di nidi artificiali; 4) erbai autunno vernini da sovescio; 5) sommersione invernale delle risaie.

premi

Differenziati tra mantenimento ed introduzione degli impegni.Valori ad ettaro in base alle colture, variabili tra 75 e 400 €/ha per il mantenimento e tra 90 e 585 €/ha per l’introduzione. per gli impegni facoltativi valori compresi tra 55 e 300 €/ha a seconda degli impegni.

Criteri di seLezione priorità

Orientati a privilegiare le domande con terreni in aree ambientalmente sensibili (Natura 2000, rete ecologica regionale,Unesco, aree di salvaguardia delle captazioni idropotabili, Fasce PAI, Zone Vulnerabili ai Nitrati e ai Fitofarmaci, aree A e B del PSR, aree di pianura...)

OPERAZIONE 10.1.3 – TECNICHE DI AGR. CONSERVATIVA

4

Beneficiari

imprese agricole singole o associate

Localizzazione

intero territorio regionale

AGRICOLTURA A. |n°04 • aprile 2016


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Azione 10.1.3/1 - INTRoduzIoNE dI TEcNIchE dI mINImA LAvoRAzIoNE impegni principali

1) non effettuare arature o vangature. non utilizzare per la preparazione del terreno macchine mosse dalla pdp del trattore; 2) Lavorazioni meccaniche a profondità maggiore di 15 cm.; 3) Rispettare un periodo massimo di 40 giorni tra una coltura e l’altra; 4) non usare fanghi di depurazione; 5) Comunicare all’ente istruttore con almeno 5 giorni di anticipo l’avvio delle operazioni di semina; 6) Registrare le operazioni colturali svolte; 7) in caso di ricorso a contoterzisti, conservare la documentazione fiscale relativa.

impegni facoltativi

a) erbai autunno vernini da sovescio.

premi

180 €/ha per anno Impegni facoltativi: 230 €/ha per anno

criteri di selezione priorità

Priorità alle aziende con terreni in aree a basso tenore di C organico, o in classe iii e iV della carta di Capacità d’Uso dei suoli, o a risaia negli ultimi 5 anni.

Azione 10.1.3/2 - INTRoduzIoNE dI TEcNIchE dI SEmINA Su Sodo Beneficiari

imPReSe agRiCOLe SingOLe O aSSOCiaTe

localizzazione

inTeRO TeRRiTORiO RegiOnaLe

impegni principali

1) effettuare la semina diretta su sodo o mediante tecnica strip till su tutte le colture presenti nei 5 anni di impegno; 2) non effettuare arature, rippature e ripuntature; 3) mantenere sul terreno i residui colturali; 4) Rispettare un periodo massimo di 40 giorni tra una coltura e l’altra; 5) non usare fanghi di depurazione; 6) Comunicare all’ente istruttore con almeno 5 giorni di anticipo l’avvio delle operazioni di semina; 7) Registrare le operazioni colturali svolte; 8) in caso di ricorso a contoterzisti, conservare la documentazione fiscale relativa.

impegni facoltativi

a) erbai autunno vernini da sovescio

premi

280 €/ha per anno impegni facoltativi: 230 €/ha per anno

criteri di selezione priorità

Priorità alle aziende con terreni in aree a basso tenore di C organico, o in classe iii e iV della carta di Capacità d’Uso dei suoli, o a risaia negli ultimi 5 anni.

Azione 10.1.3/3 - APPoRTo mATRIcI oRGANIchE IN SoST. coNcImAzIoNE mINERALE Beneficiari

imPReSe agRiCOLe SingOLe O aSSOCiaTe nOn zOOTeCniChe O Da biOgaS

localizzazione

inTeRO TeRRiTORiO RegiOnaLe

SPECIALE MISURE PSR

SPeCiaLe miSURe PSR|ATTUALITÀ

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SPECIALE MISURE PSR

ATTUALITÀ|SPeCiaLe miSURe PSR

6

impegni principali

1) Sostituire parte dei concimi azotati di sintesi con: letame, digestato solido, compost di origine extra-aziendale, in quantità minime stabilite; 2) Redigere un Piano di concimazione; 3) in risaia attendere almeno 20 giorni prima della sommersione; 4) non usare fanghi di depurazione; 5) Rispettare un periodo massimo di 40 giorni tra una coltura e l’altra; 6) Comunicare all’ente istruttore con almeno 5 giorni di anticipo l’avvio delle operazioni di distribuzione; 7) Registrare le operazioni colturali svolte; 8) in caso di ricorso a contoterzisti, conservare la documentazione fiscale relative.

impegni facoltativi

b) erbai autunno vernini da sovescio

premi

Impegni principali: da 180 a 300 €/ha per anno; Impegni facoltativi: 230 €/ha per anno.

criteri di selezione priorità

Orientati a privilegiare le domande con terreni in aree ambientalmente sensibili (Natura 2000, rete ecologica regionale), e l’assunzione di più impegni facoltativi o altri impegni ambientali.

OPERAZIONE 10.1.4 – SISTEMI COLTURALI ECOCOMPATIBILI Beneficiari

imprenditori singoli o associati

localizzazione

intero territorio regionale

Azione 10.1.4/1 - coNvERSIoNE dI SEmINATIvI IN foRAGGERE PERmANENTI reqUisiti d’accesso

- Terreni che negli ultimi 5 anni sono stati coltivati a seminativi, di cui non più di 2 anni a set aside o prato avvicendato; - Terreni che già hanno beneficiato della mis 214.4 del passato PSR.

impegni principali

1) Coltivare per un quinquennio foraggere permanenti su terreni che nei 5 anni precedenti siano stati seminativi; 2) eseguire gli sfalci previsti dalla pratica ordinaria e non effettuare trattamenti; 3) Conservare la documentazione di acquisto della semente.

premi

435 €/ha per anno

criteri di selezione priorità

Orientati a privilegiare le domande con terreni in aree ambientalmente sensibili (Natura 2000, rete ecologica regionale, aree di salvaguardia delle captazioni idropotabili, Fasce PAI, Zone Vulnerabili ai Nitrati, aree A e B del PSR, aree di pianura e di collina...)

Azione 10.1.4/2 - dIvERSIfIcAzIoNE coLTuRALE IN AzIENdE mAIdIcoLE reqUisiti d’accesso

- aziende che nel periodo 2011-2014 hanno avuto un’incidenza media della superficie a mais maggiore del 75% - Terreni che già hanno beneficiato della mis 214.4 del passato PSR

impegni principali

1) Conformarsi alla diversificazione del greening; 2) adottare un criterio di avvicendamento che preveda che il mais non superi il 60% di superficie, e che la stessa coltura non sia ripetuta per più di 3 anni sullo stesso appezzamento.

AGRICOLTURA A. |n°04 • aprile 2016


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premi

435 €/ha per anno

criteri di selezione priorità

Priorità alle aziende con terreni in aree a basso tenore di C organico, o in classe iii e iV della carta di Capacità d’Uso dei suoli, o a risaia negli ultimi 5 anni.

OPERAZIONE 10.1.5 – TECNICHE PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI AMMONIACA E GAS SERRA IN ATMOSFERA Beneficiari

imPRenDiTORi SingOLi O aSSOCiaTi

localizzazione

inTeRO TeRRiTORiO RegiOnaLe

superfici minime e massime

Minima: 1 ha Massima: quantitativo (in ton) di refluo non palabile diviso 50 impegno non vincolato ad appezzamenti fissi

Azione 10.1.5/1 - dISTRIbuzIoNE dI EffLuENTI NoN PALAbILI coN INTERRAmENTo ImmEdIATo reqUisiti d’accesso

- Terreni a seminativo non inerbito e non a leguminose; - Disporre di liquami, digestato liquido classificato sottoprodotto. nO pollina e acque reflue di origine aziendale.

impegni principali

1) effettuare tutte le distribuzioni di liquame (almeno 1 volta/anno) con attrezzature che interrino immediatamente il prodotto; 2) non utilizzare fanghi di distribuzione; 3) Comunicare all’ente istruttore con almeno 5 giorni di anticipo l’avvio delle operazioni di distribuzione; 4) Registrare le operazioni colturali svolte; 5) in caso di ricorso a contoterzisti, conservare la documentazione fiscale relative.

premi

300 €/ha per anno

criteri sel/priorità

Priorità a zone Vulnerabili ai nitrati.

Azione 10.1.5/2 – dISTRIbuzIoNE dI EffLuENTI NoN PALAbILI coN INTERRAmENTo ImmEdIATo reqUisiti d’accesso

- Terreni a seminativo non inerbito e non a leguminose - Disporre di liquami, digestato liquido classificato sottoprodotto. nO pollina e acque reflue di origine aziendale.

impegni principali

1) effettuare tutte le distribuzioni di liquame (almeno 1 volta/anno) con attrezzature che distribuiscano sottocotico oppure rasoterra in bande; 2) non utilizzare fanghi di distribuzione; 3) Comunicare all’ente istruttore con almeno 5 giorni di anticipo l’avvio delle operazioni di distribuzione; 4) Registrare le operazioni colturali svolte; 5) in caso di ricorso a contoterzisti, conservare la documentazione fiscale relative.

premi

70 €/ha per anno

criteri sel/priorità

Priorità a zone Vulnerabili ai nitrati.

SPECIALE MISURE PSR

SPeCiaLe miSURe PSR|ATTUALITÀ

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[pagine a cura di fabio fracchia]

SPECIALE MISURE PSR

ATTUALITÀ|SPeCiaLe miSURe PSR

OPERAZIONE 10.1.6 – DIFESA DEL BESTIAME DALLA PREDAZIONE DA CANIDI SUI PASCOLI COLLINARI E MONTANI Beneficiari

aLLeVaTORi SingOLi e aSSOCiaTi Di beSTiame bOVinO, OVinO, CaPRinO, eQUinO

impegni principali

1) aderire all’Operazione 10.1.9; 2) montare reti elettrificate; 3) impiegare cani da guardia iscritti all’anagrafe canina delle razze maremmano-abruzzese, Cane da montagna dei Pirenei, Pastore del Caucaso; 4) garantire la presenza continua di personale sui pascoli.

impegni facoltativi

6) metodo della confusione sessuale; 7) inerbimento controllato dei fruttiferi e della vite; 8) manutenzione di nidi artificiali; 9) erbai autunno vernini da sovescio; 10) Sommersione invernale delle risaie.

premi

50 €/ha per anno

criteri di selezione priorità

Priorità a pascoli in comuni con pregresse predazioni da lupi, per allevamenti ovicaprini, e per la montagna.

OPERAZIONE 10.1.7 – GESTIONE DI ELEMENTI NATURALIFORMI DELL’AGROECOSISTEMA Beneficiari

agricoltori; associazioni miste di agricoltori e gestori del territorio; Consorzi irrigui; enti Pubblici; fondazioni onlus

localizzazione

intero territorio regionale

Azione 10.1.7/1 - GESTIoNE dI foRmAzIoNI vEGETALI Ed AREE umIdE impegni principali

1) manutenzione di formazioni arbustive ed aree umide realizzate con la mis 216 del passato PSR o con la mis 4.4.1. (Durata 10 anni); 2) gestire le fasce di rispetto inerbite intorno agli elementi naturali formi mediante sfalci o trinciature.

premi

1000 €/ha per anno (150 €/ha se utilizzate come EFA).

criteri di selezione priorità

Orientati a privilegiare le domande con terreni in aree ambientalmente sensibili (Natura 2000, rete ecologica regionale,Unesco, aree di salvaguardia delle captazioni idropotabili, Fasce PAI, Zone Vulnerabili ai Nitrati e ai Fitofarmaci, aree A e B del PSR...)

Azione 10.1.7/2 - coLTIvAzIoNI A PERdERE PER LA fAuNA SELvATIcA localizzazione

nOn ammissibile in aree in cui è praticata la caccia: ammissibili unicamente: Oasi faunistiche, aree protette, zRC. ammissibili solo terreni che sono stati seminativi negli ultimi 5 anni, di cui al massimo 2 set aside o prato avvicendato.

impegni principali

1) effettuare coltivazioni a perdere e non raccoglierle per un anno intero (Durata 5 anni); 2) non concimare o trattare le colture a perdere; 3) Praticare strisce di coltivazione di superficie 500-4000 mq e larghezza minima 10 m.

premi

1000 €/ha per anno (250 €/ha per anno se utilizzate come EFA).

criteri di selezione priorità

Orientati a privilegiare le domande con terreni in aree ambientalmente sensibili (Natura 2000, rete ecologica regionale,Unesco, aree di salvaguardia delle captazioni idropotabili, Fasce PAI, Zone Vulnerabili ai Nitrati e ai Fitofarmaci, aree A e B del PSR...).

Azione 10.1.7/3 - GESTIoNE dI fAScE INERbITE AI mARGINI dEI cAmPI

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impegni principali

1. ai margini degli appezzamenti coltivati destinare strisce di 5-10 m di ampiezza a fasce inerbite mediante semina annuale di miscuglio contenente leguminose; 2. gestire le fasce con sfalci e trinciature (tranne che nel periodo 1/3-31/7 di ogni anno); 3. non effettuare trattamenti fitosanitari o fertilizzazioni; 4. mantenere tali fasce ben distinguibili dalle coltivazioni attigue.

premi

1000 €/ha per anno (250 €/ha per anno se utilizzate come efa)

criteri di selezione priorità

Orientati a privilegiare le domande con terreni in aree ambientalmente sensibili (Natura 2000, rete ecologica regionale,Unesco, aree di salvaguardia delle captazioni idropotabili, Fasce PAI, Zone Vulnerabili ai Nitrati e ai Fitofarmaci, aree A e B del PSR...)

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OPERAZIONE 10.1.8 – ALLEVAMENTO DI RAZZE AUTOCTONE MINACCIATE DI ABBANDONO Beneficiari

aLLeVaTORi SingOLi O aSSOCiaTi Di bOVini, OVini O CaPRini DeLLe SegUenTi Razze: [tabella a lato]»

specie bOVina bOVina bOVina bOVina OVina OVina OVina OVina OVina OVina OVina CaPRina CaPRina CaPRina CaPRina

razze

Pezzata rossa d’Oropa Varzese o Tortonese Valdostana Pezzata nera barà - Pustertaler Sambucana garessina frabosana Saltasassi Tacola Delle Langhe Savoiarda Sempione Vallesana Roccaverano grigia delle Valli di Lanzo

impegni principali

1. allevare capi delle razze (di cui sopra) mantenendo la razza in purezza secondo i disciplinari dei libri genealogici; 2. mantenere in allevamento nel quinquennio di impegno un numero di capi pari o superiore a quello iniziale.

premi

400 €/Uba per anno

selezione/priorità

Priorità alla specie caprina, poi alla ovina e quindi alla bovina.

OPERAZIONE 10.1.9 – GESTIONE ECOSOSTENIBILE DEI PASCOLI Beneficiari

aLLeVaTORi SingOLi O aSSOCiaTi Di bOVini, OVini O CaPRini, eQUini

impegni principali

1. Pascolo turnato su almeno 4 sezioni di pascolo; 2. Carico di bestiame in funzione della zona altimetrica: tra 1 e 2 Uba/ha/anno in pianura; 0,5-1 Uba/ha/anno in collina; 0,2-0,5 Uba/ha/anno in montagna; 3. Periodo di pascolamento superiore ad un determinato valore minimo di 180gg; 4. eliminazione meccanica delle infestanti, con divieto di diserbo chimico; 5. Realizzare o mantenere punti acqua e punti sale; 6. Divieto di fertilizzazione minerale; 7. mantenimento della superficie a pascolo permanente, senza riduzione di superficie; 8. Divieto di effettuare sfalci di affienamento; 9. Divieto di trasformazione di pascoli in seminativi; 10. Obbligo di consegna di documentazione di monticazione/demonticazione.

premi

pianura: 450 €/ha collina: 120 €/ha montagna: 110 €/ha

selezione/priorità

aree protette, natura 2000, zone Vulnerabili da nitrati, aree a e D del PSR, montagna.

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SPECIALE MISURE PSR

SPeCiaLe miSURe PSR |ATTUALITÀ

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SPECIALE MISURE PSR

ATTUALITÀ|SPeCiaLe miSURe PSR

MISURA 13.1 – INDENNITA’ COMPENSATIVA PER LE ZONE MONTANE risorse disponiBili

15 miLiOni Di €

localizzazione

Territorio classificato montano nel PSR

termine di presentazione delle domande

16/5/2016

dUrata impegni

annuale

Beneficiari

agricoltori attivi

condizioni di ammissiBilità

1. essere agricoltore attivo; 2. Operare in zona montana; 3. Condurre superfici in zona montana; 4. Raggiungere un importo di premio di almeno 200€.

impegni

1. Rispetto della Condizionalità; 2. Proseguire l’attività agricola in zona montana nel periodo di impegno (1/1 - 31/12 di ogni anno).

premi

Differenziati in base alla classe di gravità del vincolo ambientale ed alla coltura, variabili tra 130 e 250 €/ha

criteri di selezione priorità

non previsti

MISURA 8.1.1 – IMBOSCHIMENTO DEI TERRENI AGRICOLI E NON AGRICOLI risorse disponiBili

2,5 miLiOni Di €

localizzazione

Territorio classificato Pianura oppure aree a e b del PSR

sUperfici ammissiBili

Seminativi, coltivazioni legnose agrarie, pioppeti. Per la tipologia 3 anche superfici non agricole

termine di presentazione delle domande

31/5/2016

criteri di selezione priorità

Caratteristiche del richiedente (priorità ad agricoltori attivi); caratteristiche azienda (priorità alla certificazione della gestione forestale sostenibile); Localizzazione (priorità a Natura 2000, aree protette, Fasce fluviali PAI, zone salvaguardia captazioni idropotabili); caratteristiche impianto (priorità a miscuglio clonale).

Tipologia 1- ImPIANTI dI ARboRIcoLTuRA dA LEGNo A cIcLo bREvE (PIoPPIcoLTuRA) impegni principali

1. Realizzare impianti con cloni di pioppo iscritti al Registro nazionale o Registro Ue; 2. essere costituiti da almeno 2 diversi cloni di pioppo, di cui almeno 1 a maggior sostenibilità ambientale (mSa) in quantità calcolata in base alla superficie in domanda; 3. essere costituiti da un numero di piante paria 150-350 piante/ha (351-650 sperimentale); 4. Possibilità di realizzare impianti polispecifici (cloni di pioppo + altre specie).

sUperfici di intervento

minimo 2 ha; massimo 30 ha

premi

Contributo all’impianto in percentale variabile (50-80%) su una spesa massima di 4000 €/ha (6000 €/ha per impianti polispecifici).

Tipologia 2 - ImPIANTI dI ARboRIcoLTuRA dA LEGNo A cIcLo mEdIo LuNGo impegni principali

1. Realizzare impianti polispecifici, con almeno 3 specie; 2. governare gli impianti ad alto fusto; 3. Realizzare impianti con un numero tra 500 e 1000 piante/ha.

sUperfici di intervento

minimo 5 ha, in corpi di almeno 1 ha; massimo 20 ha.

premi

contributo impianto: 80% su spesa massima di 7000 €/ha; premio di manutenzione: 600 €/ha per anno per 5 anni; premio per le perdite di reddito: 700 €/ha per anno per 5 anni se agricoltori attivi; 250 €/ha per anno per 5 anni se privati.

Tipologia 3 - ImPIANTI A fINALITà PREvALENTEmENTE AmbIENTALE impegni principali

1. Realizzare impianti di bosco Permanente (con cambio anche catastale di qualità suolo); 2. Realizzare impianti polispecifici, con almeno 3 specie arboree e almeno 2 arbustive; 3. Realizzare impianti con un numero tra 750 e 2000 piante/ha.

premi

contributo impianto: 80% su spesa massima di 8000 €/ha (100% se enti pubblici); premio di manutenzione: 500 €/ha per anno per 10 anni; premio per le perdite di reddito: 700 €/ha per anno per 10 anni se agricoltori attivi; zero se enti pubblici.

10 AGRICOLTURA A. |n°04 • aprile 2016


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[pagine a cura di fabio fracchia]

MISURA 6.1.1. – INSEDIAMENTO DEI GIOVANI AGRICOLTORI risorse disponiBili

30 miLiOni Di €

localizzazione

intero territorio regionale

termine di presentazione delle domande

30/06/2016

dUrata impegni

5 anni dall’erogazione del saldo

Beneficiari

giovani tra i 18 e i 40 anni (non compiuti), già titolari di azienda agricola da non più di 12 mesi con Produzione standard tra 15.000 e 150.000 €

condizioni di ammissiBilità

1. essere agricoltore attivo entro 18 mesi dalla data di insediamento (= data di apertura della P.IVA); 2. Utilizzare almeno il 50% del premio di insediamento per investimenti connessi con la gestione dell’azienda agricola.

impegni

3. Rimanere in agricoltura per almeno 5 anni dopo l’erogazione del saldo del premio; 4. Diventare Coltivatore Diretto o iaP entro 36 mesi dalla data di insediamento, possedendo i requisiti richiesti

premi

in base al numero di giovani che si insediano contemporaneamente sulla medesima azienda ed alla fascia altimetrica, con un minimo di 35.000 €

criteri di selezione priorità

natura 2000, sinergia con mis. 4.1.2.; investimenti rivolti al miglioramento dell’ambiente, all’incremento del fabbisogno di manodopera, alla qualità delle produzioni, quota di premio investita per l’azienda.

[

attenzione alle scadenze la regione sta aprendo nuove misure e

NUOVI BANDI rivolgersi agli uffici coldiretti

]

SPECIALE MISURE PSR

SPeCiaLe miSURe PSR |ORGANIZZAZIONE

n°04 • aprile 2016| AGRICOLTURA A. 11


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ATTUALITÀ| CORiLiCOLTURa

RINNOVATO L’ACCORDO: COn iL COLOSSO DOLCiaRiO, CReSCe iL PROgeTTO Di fiLieRa

Scegliere e gustare le “prelibatezze nocciolate” firmate Novi-Elah-Dufour Sottoscritto tra il cavalier Repetto e i presidenti di Coldiretti Alessandria e Asti n progetto di filiera che si rafforza e trova sempre più consensi quello tra Coldiretti e l’industria dolciaria novi-elah-Dufour al punto da varcare i confini, uscire dal territorio alessandrino per coinvolgere anche i produttori astigiani. “L’accordo è stato rinnovato nello stabilimento di novi, un ulteriore passo in avanti molto importante: territorialità, qualità e rintracciabilità delle produzioni rigorosamente a Km.0. Poter contare su di un’azienda leader del settore come la novi-elah-Dufour riempie di orgoglio e soprattutto non può che essere di buon auspicio per l’economia alessandrina e astigiana. La novi, da ormai cinque anni, ritira direttamente e valorizza economicamente, nell’ambito di un accordo di filiera agro-industriale con Coldiretti, partite di nocciole di qualità provenienti esclusivamente dalle aree produttive piemontesi”. Sono state queste le prime parole espresse dal presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino accompagnato dal direttore Leandro grazioli e dal vice emiliano bracco, subito dopo la firma sul contratto che sancisce la collaborazione tra la novi, Coldiretti alessandria e Coldiretti asti. ad accogliere la delegazione Coldiretti, il cavalier flavio Repetto, patron del colosso novi, classe 1931 e grinta da vendere. “L’accordo di programma tra la novi, elah Dufour e la Coldiretti vuol dire finalizzare e concretizzare il sostegno allo sviluppo della corilicoltura provinciale, sinonimo di nuovo impulso per l’economia legata al territorio, che deve essere sempre più mirata allo valorizzazione delle produzioni locali. - ha aggiunto il presidente della Coldi-

U

12 AGRICOLTURA A. |n°04 • aprile 2016

in foto la sigla dell’accordo triennale tra il Cavalier flavio Repetto patron della novi e il Presidente Provinciale Roberto Paravidino.

retti di alessandria Roberto Paravidino - non dobbiamo dimenticare che in provincia di alessandria sono presenti noccioleti della varietà Tonda gentile Trilobata e in grado di fornire produzioni di alta qualità sia per il pregio intrinseco della varietà coltivata sia per le specifiche attitudini climatiche della zona”. Con questo nuovo incontro tra Coldiretti e novielah-Dufour continua un percorso fatto di ambizioni e prospettive che ha portato al rinnovo dell’accordo. al fine di essere facilmente identificabile, la Coldiretti di alessandria ha creato il nuovo marchio, monferrato frutta, che si prefigge finalità della ricerca, divulgazione, promozione e valorizzazione della nocciola prodotta sul territorio provinciale. “monferrato frutta effettua i necessari rilievi e indirizza i produttori verso corrette scelte tecniche e colturali monitorando il quadro globale della coltura. – sostiene alberto Pansecchi responsabile del settore corilicolo di Coldiretti - La novi elah Dufour, da parte sua, seleziona in Piemonte le nocciole di miglior qualità, quali ingredienti di pregio nelle proprie produzioni alimentari, ponendo particolare attenzione alla tracciabilità delle stesse e alla valorizzazione della loro identità territoriale. e’ automatico che obiettivi così simili debbano giungere al risultato sottoscritto nella mattinata”. in base all’accordo stipulato Coldiretti alessandria e Coldiretti asti

forniranno in esclusiva alla novi, le nocciole in guscio del raccolto 2016, per una quantità di oltre 3.000 quintali: un dato che comprende entrambe le province, destinato rapidamente a crescere. D’ora in poi ci sarà un motivo in più per scegliere e gustare le “prelibatezze nocciolate” firmate novi.

COOP.mOnfeRRaTO fRUTTa

nella foto primo Consiglio di amministrazione per la Cooperativa “monferrato frutta” nata in casa Coldiretti per promuovere la commercializzazione dei prodotti del territorio.


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[pagine a cura di alberto Pansecchi]

ViTe N.42|SCHEDA

La primavera e l’estate sono i periodi in cui le attività fisiologiche delle viti sono più intense. La massa di vegetazione è, infatti, nel suo pieno sviluppo. I grappoli percorrono rapidamente le varie tappe di crescita, fino alla fase della maturazione vera e propria. In questo insieme di eventi, le piante hanno notevoli esigenze nutrizionali che sono peculiari dell’ambiente in cui sono state poste. Non sempre esistono le circostanze ad esse più favorevoli e ne conseguono patimenti, talvolta anche gravi, che spesso possono influire sui risultati finali dell’annata. Il viticoltore trascorre nei propri vigneti buona parte dell’estate e ha così imparato a riconoscere le manifestazioni che si discostano da un’ordinarietà di comportamento nella vegetazione. Ciò che risulta più complesso è invece ascrivere ad una specifica causa, ognuno dei molti comportamenti anomali che via via si registrano.

anomalie nella fecondazione il processo della fecondazione dei fiori è sempre suscettibile al non pieno successo, per la delicatezza degli organi che ne sono coinvolti ed il particolare momento fisiologico. il clima è il fattore dominante, poiché influisce sulla formazione degli organi, sulle condizioni più o meno favorevoli al completamento del processo e sul proliferare di eventuali crittogame capaci di aggredire le strutture fiorali. ne consegue che, in condizioni climatiche veramente sfavorevoli, tutti i fattori possono concorrere a determinare risultati anche molto negativi. Considerando il clima più o meno costante nella realtà di un territorio viticolo, la variabile che può determinare la differenza tra i vigneti è rappresentata dalle particolarità del luogo, dal microclima e dalle caratteristiche dello stesso vigneto.

Fisiopatie della vite in estate

• alto impegno energetico • influenza del clima • benessere radici • estrema sensibilità

Questi elementi sono a disposizione del viticoltore che può operare le scelte migliori sia nell’ottica della prevenzione, sia nell’adozione delle strategie colturali più opportune in relazione all’annata. n°04 • aprile 2016| AGRICOLTURA A. 13


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SCHEDA|ViTe N.42

irregolarità nello sviluppo della vegetazione

La crescita della massa vegetativa risente delle condizioni climatiche e, conseguentemente, anche di quelle dell’ambiente ipogeo nel quale si trovano le radici. il modo di sviluppo della parte aerea può essere così ogni anno assai particolare. in un processo di sviluppo equilibrato, progressivo e normale, sull’asse del germoglio, la crescita della foglia procede parallelamente con l’irrobustimento dei tessuti. Si definisce così una regolarità, alle varie altezze della spalliera, della presenza di differenti tipi di vegetazione. alcuni anni, purtroppo sempre più spesso, i germogli si sviluppano con notevole rapidità e questo induce la formazione di una massa verde abbondante, disordinata e ancora molto giovane e sensibile all’azione dei funghi parassiti. Osservando i germogli, si nota la presenza di foglie adulte come dimensioni, ma non come consistenza. Ci si trova quindi spesso in una condizione nella quale la quasi totalità della massa fogliare è esposta ad attacchi molto pericolosi e incisivi da parte di peronospora e muffa grigia. Un’altra particolarità interessante che spesso può essere notata, è l’emissione di radici avventizie dai capi a frutto di alcuni vigneti. Quando il fenomeno si manifesta, è segno di uno stato di difficoltà rilevante da parte delle piante e l’interpretazione di quanto avviene è da ricercare nello squilibrio funzionale tra una ricca e giovane massa vegetativa e la difficoltà delle radici ad accrescersi in modo equilibrato (il più della volte questo comportamento è da mettersi in relazione a una prolungata condizione di asfissia dovuta alla saturazione di acqua nel terreno).

la clorosi ferrica da calcare

i fattori che inducono questa fìtopatia sono numerosi e sinergici. alcuni di essi legati sono al terreno e quindi non modificabili dall’agricoltore. altri modificabili con specifiche pratiche colturali di prevenzione. Tra i fattori predisponenti la fisiopatia le pricipali sono: • Le caratteristiche del terreno (pH e calcare attivo); • L’umidità presente nel sottosuolo; • il portainnesto impiegato; • La sensibilità del vitigno al calcare; • La fase fenologica in corso; • La condizione vegetativa; • il clima; • Le tecniche di lavorazione del suolo. Le alterazioni che la clorosi ferrica da calcare induce sono varie, molte indirette: i sintomi più tipici sono la scolorazione tendente al bianco della foglia, le nervature verdi e ben delineate e, nei casi più gravi, l’accartocciamento e il disseccamento progressivo delle foglie e una crescita stentata dei germogli che presentano internodi corti con foglie che non riescono a svilupparsi. 14 AGRICOLTURA A. |n°04 • aprile 2016


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nOCCiOLO N.41|SCHEDA

[pagine a cura di alessandro albertelli]

[ ] CLASSIFICAZIONE E PIANTE OSPITI

Classe: insetti Ordine: imenotteri Sottordine: sinfiti famiglia: tentredinidi genere: Hoplocampa Specie: H.brevis (Klug) Piante ospiti: pero.

L’Oplocampa del pero (Hoplocampa brevis), detto anche comunemente tentredine del pero è un piccolo imenottero appartenente alla famiglia dei tentredinidi. Vive esclusivamente a spese dei frutticini del pero all’interno del quale la larva completa lo sviluppo. La TeNTredINe è diffusa in tutta l’europa, in Italia è comune ovunque.

ciclo Biologico

il tentredinide si evolve in una sola generazione all’anno e con popolazioni di adulti costituite esclusivamente da femmine partenogenetiche. esse compaiono all’inizio della fioritura e si nutrono del polline e del nettare dei fiori, sono molto attive durante le ore calde del giorno.

• ogni femmina depone mediamente

circa 100 uova inserendole, una per fiore, entro un’incisione praticata con l’ovopositore nel calice, alla base dei sepali.

• le larve compiono una prima muta a 4-5 giorni dalla

nascita, e penetrano nel calice dove divorano i tessuti formando una cavità dalle pareti nerastre.

• compiuta la seconda muta

la larva fuoriesce dal frutticino attraverso un foro, per poi penetrare in un altro frutticino.

oploCaMpa del peRo

Oplocampa o Tentredine (del pero) Hoplocampa brevis (Klug)

dopo altre due mute fuoriesce dal frutticino infestato e si lascia cadere al suolo. Si interra alla profondità di 5-10 centimetri dove si costruisce un bozzolo ovoidale dalla parete compatta, dove passa l’inverno, per poi compiere la metamorfosi in primavera. n°04 • aprile 2016| AGRICOLTURA A. 19


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SCHEDA|nOCCiOLO N.41

identificazione

• adulto con capo e antenne giallo rossastri. Pro-

torace del medesimo colore ma con lobi interessati in parte da tacche nere. ali con nervature brunochiaro. zampe gialle, addome giallo chiaro, con la regione dorsale nera e l’ultimo segmento giallo. dimensioni: 4-5 mm di lunghezza Uovo di colore bianco-trasparente. larva bianca con il capo e gli ultimi tre segmenti nero lucente quando si trova in fase di accrescimento, a maturità tali parti divengono color miele.

• • •

danni

• la larva si sviluppa a spese delle giovani pere compiendo erosioni nella zona carpellare.

i frutti colpiti sono facilmente individuabili in quanto presentano un foro rotondo dal quale fuoriescono rosura e un liquido che ossidandosi assume un colore nerastro. Le perine danneggiate cadono al suolo.

• Quando le erosioni larvali no compromettono la zona carpel-

lare e sono limitate all’estremità della zona calicina le pere no cadono ma rimangono piccole e si deformano, mostrando in tal modo i segni dell’avvenuto attacco della tentredine.

• i danni possono rivelarsi molto gravi soprattutto nei pereti inerbiti e nelle annate con scarsa fruttificazione.

• nell’ambito varietale esiste un diverso grado di suscettibilità e

maggiormente colpite risultano “Butirra Clairgeau”, “Abate Fetel”, “Williams”, “Passa Crassana”, “Coscia”, “Spadona”, “Spadoncina”.

lotta gli attacchi della tentredine possono essere ostacolati attraverso l’adozione combinata di mezzi agronomici e chimici. nei pereti inerbiti e soggetti puntualmente all’attacco dell’insetto può rivelarsi utile la lavorazione del terreno almeno lungo le file, al fine di distruggere larve e pupe sottoponendole all’azione degli agenti atmosferici. Per controllare la presenza degli adulti nel frutteto e valutarne l’importanza dei voli è necessario l’impiego di trappole cromoattrattive di colore bianco tipo Rebell, da sistemare entro inizio marzo. Soglia d’intervento: 20 adulti per trappola catturati dall’inizio del volo o 10% di corimbi infestati. i principi attivi utilizzabili (facendo riferimento alle norme tecniche di produzione integrata) sono: Acetamiprid (1), Tiametoxan (1)(2), Imidacloprid (1)(2). Contro questa avversità è ammesso al massimo un trattamento l’anno in post-fioritura. (1) Prodotti in alternativa tra loro, al massimo 1 intervento all’anno indipendentemente dall’avversità. (2) Non trattare in prefioritura ed effettuare lo sfalcio delle fioriture naturali prima del trattamento. Bibliografia:

POLLini a. (1998) - manuale di entomologia applicata, 1255-1256-1257. RegiOne PiemOnTe (2015) - norme tecniche di Produzione integrata, 51. POLLini a.; POnTi i.; Laffi f.; (1988) - fitofagi delle piante de frutto,126.

20 AGRICOLTURA A. |n°04 • aprile 2016


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gRUPPO CDC |ATTUALITÀ

in collaborazione con www.gruppocdc.it

COLTIVA

LA TUA

SALUTE a oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-epaca e C.D.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella cultura dell’impresa agricola ed unire la tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. C.D.C. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del Piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regio-

d

nale: a Torino, biella, Cuneo, novara, Vercelli e Verbania. grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la Tessera associativa Coldiretti/ epaca, oppure tramite il SSn presentando la richiesta del medico curante. inoltre presso gli uffici provinciali o zonali Coldiretti-epaca possono prenotare visite

mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri C.D.C. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il Pin ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. Periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo.

in cosa consiste il test consiste nella raccolta ogni 30 minuti di campioni di aria espirata, prima e dopo l’ingestione di una soluzione di 25gr di lattosio, per una durata di 4 ore. il paziente deve presentarsi a digiuno e trattenersi presso la sede per l’intera durata del test.

Per poter effettuare il test è necessaria la prenotazione; al momento della prenotazione saranno fornite al paziente le preparazioni all’esame e le indicazioni per la dieta da seguire il giorno prima dell’esame.

TEMA DEL MESE:

BREATH TEST DIAGNOSI DELL’INTOLLERANZA AL LATTOSIO le caUse L’intolleranza al lattosio è causata dall’incapacità dell’intestino di scindere lo zucchero complesso contenuto nel latte e nei suoi derivati. il problema nasce dalla carenza o dall’assenza di un enzima, il lattasi, in assenza del quale il lattosio rimane nell’intestino indigerito ed attaccato dalla flora batterica che lo fermenta, causando scorie e sintomi come il malessere intestinale e i gas. i sintomi i sintomi più comuni, che compaiono in genere da 30 minuti a 2 ore dall’ingestione sono: dolori addominali di tipo crampiforme, meteorismo intestinale, diarrea, accompagnati spesso da rash cutanei (cambiamento del colore e dell’aspetto della pelle associato ad un’irritazione o un rigonfiamento della pelle. In molti casi si presenta come uno sfogo rosso, pruriginoso e dolente, ma a volte può anche essere formato da bollicine o da placchette ruvide). la diagnosi Tra i diversi test utilizzati per valutare l’intolleranza al lattosio, si è recentemente resa disponibile una metodica di laboratorio denominata breath Test all’idrogeno, o più comunemente nota come Test del Respiro, che consiste in un esame semplice e non invasivo dall’elevata accuratezza diagnostica.

torino centro torino centro torino centro torino mirafiori torino san donato torino san paolo torino santa rita torino vallette lucento moncalieri rivoli venaria reale asti Biella cuneo novara novara verbania vercelli

via Cernaia, 20 via antonio fabro 12/b via Raimondo montecuccoli 5f via Don grazioli 11/a via Livorno38/d via Villarbasse 27/a piazza Santa Rita 8 Corso Toscana 139/1 via martiri della Libertà 11 via fratelli Piol 63 via iV novembre 16 Corso galileo ferraris 4/a via antonio bertodano 11 piazza Duccio galimberti 4 via San francesco d’assisi 20 corso giuseppe garibaldi 21 via Sergio bocci 11 via San Cristoforo 10

10122 Torino 10122 Torino 10122 Torino 10137 Torino 10144 Torino 10138 Torino 10136 Torino 10151 Torino 10024 moncalieri 10098 Rivoli 10078 Venaria Reale 14100 asti 13900 biella 12100 Cuneo 28100 novara 28100 novara 28925 Verbania 13100 Vercelli

n°04 • aprile 2016| AGRICOLTURA A. 21


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ATTUALITÀ|DOnne imPReSa

DONNE IMPRESA: iDee anTiSPReCO

Come smaltire il cibo senza

“MARZO DONNA 2016”

buttarlo: non deve essere visto come un “carburante”

Donne Impresa: una “camminata in rosa” per dire no alla violenza

Scegliamo alimenti Made in Italy, rispettiamo la stagionalità, seguiamo semplici regole.

Sport, solidarietà e sana alimentazione: un invito accolto con entusiasmo dalla città

nella foto un momento del convegno che si è svolto al Centro incontro galimberti organizzato da Donne impresa alessandria.

i si ammala mangiando. Questo è il conto salato che sta pagando la nostra società. Cosa mettiamo nel carrello della spesa ma, soprattutto, cosa finisce nel bidone della nostra spazzatura? Partendo da queste domande, e cercando di dare delle risposte, è stato organizzato da Donne impresa Coldiretti alessandria, al Centro incontro galimberti, il convegno “La cucina antispreco. Troppo cibo nella spazzatura”, inserito nel calendario degli appuntamenti di “marzo Donna” voluti dal Comune Città di alessandria e patrocinati dalla Consulta Pari Opportunità. Cosa si può fare, dunque, per diminuire quei 76 chili di cibo per persona che ogni anno finiscono nel bidone? Sicuramente molto e sicuramente di più.

C

ad aprire i lavori il direttore della Coldiretti di alessandria, Leandro grazioli, è seguita una tavola rotonda alla quale hanno partecpato la responsabile regionale Donne impresa graziella boveri, di maria Teresa gotta assessore alle Politiche genere, di Silvio barbero vice presidente Slow food Università Scienze gastronomiche e giampaolo mortara direttore della Caritas di alessandria. Le agrichef Stefania grandinetti, presidente regionale Terranostra, e l’imprenditrice anna maria Rivera hanno avuto un duplice ruolo: raccontare la loro esperienza personale nell’ambito dell’educazione all’antispreco in cucina e dimostrare come tra i fornelli si possano concretamente realizzare ricette “povere”, ma non nel gusto e nella qualità.

22 AGRICOLTURA A. |n°04 • aprile 2016

nella foto da sinistra la Presidente della Consulta Pari Opportunità marzia maso, maria Tarasco imprenditrice Coldiretti, graziella boveri Responsabile Regionale Proviniclae Donne impresa e maria Teresa gotta assessore alle Politiche di genere di alessandria.

a “marcia in rosa” ha chiuso gli appuntamenti dedicati al “marzo Donna 2016” proposti dalla Consulta Pari Opportunità del Comune Città di alessandria. Ottima affluenza, per un’iniziativa partita dalle donne che ha saputo coinvolgere tutti. “Donne impresa Coldiretti non poteva mancare a questo appuntamento in grado di unire solidarietà e coralità non solo al femminile. Un momento di crescita che ha voluto essere un segnale tangibile e concreto di come si possa fare rete. - ha affermato graziella boveri responsabile regionale e provinciale Donne impresa - Tutti gli iscritti hanno ricevuto una pettorina gialla realizzata appositamente per l’occasione e riportante i loghi dei soggetti promotori e, come Donne impresa, per rendere ancora più “colorata” la

l

marcia, abbiamo invitato tutte le partecipanti e i partecipanti ad indossare qualche indumento di colore rosa. invito che è stato accolto con entusiasmo”.al termine della camminata per tutti l’invito al momento conviviale organizzato all’interno del cortile del Palazzo Comunale offerto da Coldiretti e Coop: decisamente apprezzati, tra le altre specialità, il pane ai cinque cereali prodotto con lievito madre dalla “Cooperativa Vallenostra“ di mongiardino e la marmellata di pesche di Volpedo realizzata da “Cascina galeazzo” di Volpeglino.Tutti sono ritornati a casa con le mele, simbolo della sana alimentazione, offerte dalla “Cooperativa fresche Terre di Scrivia”, accompagnate dal materiale informativo distribuito da me.Dea, il centro provinciale contro la violenza alle donne.


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SCaDenze maggiO |ORGANIZZAZIONE

[Scadenze a cura di Daniela Colombini]

SCADENZA

IMPOSTA

ADEMPIMENTI

APRILE

IVA

emissione attura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione.

16

IVA

liquidazione e versamento dell’iVa a debito del mese di aprile 2016

contribuenti iVa mensili.

IVA

liquidazione e versamento dell’iVa a debito del primo trimestre 2016

contribuenti iVa trimestrali.

APRILE

RITENUTE

versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.

contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute.

25 APRILE

IVA

invio telematico elenchi inTRaSTaT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di aprile.

operatori intracomunitari con obbligo mensile.

15

APRILE

16 APRILE

16

SOGGETTI OBBLIGATI

soggetti passivi di iVa.

n°04 • aprile 2016| AGRICOLTURA A. 23


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ATTUALITÀ| CRiSi DeL LaTTe

>IMPRENDITORI ALESSANDRINI A TORINO A DIFESA DEL MADE IN ITALY E DEL MADE IN PIEMONTE

più trasparenza

in etichetta

nella foto il Presidente Coldiretti Piemonte Delia Revelli sul palco allestito in occasione della mobilitazione organizzata per denunciare soprattutto il perdurare della crisi della zootecnia da latte.

stato un pic nic al contrario quello realizzato da Coldiretti nel cuore della città di Torino il giorno di Pasquetta a cui hanno preso parte anche molti imprenditori della provincia di alessandria arrivati in piazza Palazzo di Città per difendere non solo tutto il comparto zootecnico ma l’agricoltura italiana a 360gradi. Pasquetta in piazza per gli allevatori piemontesi che, colpiti dalla più grave crisi del comparto lattiero-caseario degli ultimi anni che sta mettendo a rischio solo in Piemonte 8000 posti di lavoro, hanno condiviso con i cittadini e le loro famiglie la necessità di dare una chiara informazione in etichetta sulla provenienza del latte e dei suoi derivati, a tutela della salute e a sostegno delle imprese, oltre che del complessivo tessuto economico.“Una mobilitazione che ha voluto essere un momento evocativo di straordinaria importanza, a tutti gli effetti, la madre di una fase mobilitativa “non più rinviabile”, che ha coinvolto tutti i comparti produttivi per trovare tempestivamente soluzioni alle problematiche più urgenti ha affermato il direttore della Coldiretti di alessandria Leandro grazioli - il problema dei mercati e quindi dei prezzi, del PSR, dei mancati pagamenti Pac sino alle iniziative da mettere in campo per contenere i danni procurati dalla fauna selvatica. e’ stato un momento di informazione, un incontro tra le famiglie degli allevatori e la città per rinnovare l’alleanza in difesa della salute, della trasparenza e soprattutto della verità sulle importazioni dall’estero di prodotti agroalimentari”. Con il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 sono stati erogati all’agroindustria lattiero-casearia quasi 30 milioni di euro e con quello 2014-2020 sono previsti oltre 90 milioni di risorse comunitarie per l’intero comparto agroindustriale.“non è ammissibile - ha sottolineato il presidente Roberto Paravidino - che queste importanti risorse servano alla trasformazione del latte estero, all'importazione diretta di latte filtrato, concentrati e di cagliate. e’ necessario avere la certezza che questi aiuti comunitari arrivino all’agroindustria virtuosa

È

LA CRISI COLPISCE TUTTI I SETTORI

nella foto il Direttore Coldiretti alessandria Leandro grazioli.

24 AGRICOLTURA A. |n°03 • marzo 2016

che sceglie e valorizza il latte made in Piemonte”. e’ stato un incontro, nella cornice di piazza Palazzo di Città, tra le famiglie degli allevatori ed i consumatori per rinnovare l’alleanza in difesa della salute, della trasparenza e soprattutto della verità sulle importazioni dall’estero di prodotti agroalimentari. “Chiediamo che il nostro latte sia remunerato con un prezzo etico e giusto - ha sottolineato il presidente Coldiretti alessandria Roberto Paravidino - a questo deve, però, unirsi anche la volontà dell’agroindustria di costituire filiere 100% italiane che diano un concreto sostegno al comparto e a far ripartire l’economia della nostra regione”. Sono, infatti, oltre 75 mila le tonnellate di latte in polvere importato in italia che corrispondono a circa 8 milioni di quintali di latte, ovvero all’intera produzione piemontese. “Solo attraverso l’indicazione obbligatoria dell’origine in etichetta anche per il latte Uht, lo yogurt e per le altre produzioni lattiero casearie possiamo tutelare il Made in Italy ed in Piemonte, oltre a garantire la sicurezza alimentare. - ha continuato Paravidino - hanno raccolto il nostro invito migliaia di cittadini che, durante la mattinata, hanno potuto degustare prodotti lattiero-caseari rigorosamente piemontesi e dimostrare di comprendere perfettamente il messaggio, esprimendo la ferma volontà di essere al nostro fianco nella battaglia che Coldiretti continua a portare avanti”. il lattiero-caseario piemontese ha una produzione lorda vendibile di 390 milioni, conta 2000 aziende produttrici e 51 specialità di formaggi. “L’italia ha perso il 15% delle campagne per effetto della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa di 2,6 milioni di ettari di terra coltivata negli ultimi 20 anni, pari ad almeno 400 campi da calcio al giorno. - ha concluso il presidente provinciale Paravidino - La profonda crisi economica, che ha colpito comparti importanti dell’agricoltura, tra cui proprio il lattiero-caseario, sta provocando il progressivo abbandono delle campagne e la chiusura delle stalle italiane”.


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CRiSi DeL LaTTe |ATTUALITÀ

LATTE: BENE MORATORIA DEBITI AZIENDE AGRICOLE na boccata di ossigeno per le stalle e le aziende agricole costrette ad indebitarsi per non abbandonare le campagne colpite da una crisi senza precedenti a causa del crollo dei prezzi all’origine. e’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel commentare positivamente l’annuncio di una moratoria sui debiti di 42 mesi per gli allevatori e di 24 mesi a tutti i settori agroalimentari grazie al protocollo mipaaf e intesa Sanpaolo, annunciato dal ministro maurizio martina e da Carlo messina, consigliere delegato e CeO di intesa Sanpaolo. i compensi riconosciuti agli agricoltori - sottolinea la Coldiretti - sono crollati dal -43% dei pomodori al -27% per il grano duro, ma in grande difficoltà sono anche gli allevamenti che con il venir meno degli accordi sul latte sono in balia delle inique offerte dell’industria. Serve ora - conclude moncalvo - un impegno straordinario per garantire un prezzo equo ed onesto ad agricoltori gli allevatori che in questo momento non riescono neanche a coprire i costi di produzione e di alimentazione degli animali.

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IL PREZZO MOLTIPLICATO PER 4 DA STALLA A SCAFFALE l prezzo del latte fresco moltiplica più di quattro volte nel passaggio dalla stalla allo scaffale, ma agli allevatori non rimangono neanche quei pochi centesimi necessari per dare da mangiare agli animali. in italia - sottolinea la Coldiretti - sugli scaffali il prezzo del latte fresco di qualità oscilla infatti attorno a 1,50 euro al litro, con la differenza tra i prezzi pagati dal

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immagini foto di gruppo in Piazza Palazzo di Città a Torino per il gruppo di imprenditori alessandrini (sotto) e imprenditori Coldiretti zootecnici provenienti da ogni parte del Piemonte (sopra).

consumatore italiano e il prezzo riconosciuto agli allevatori che è la più alta d’europa secondo l’analisi della Coldiretti. nel nostro Paese il latte fresco viene pagato dai consumatori oltre il 30 per cento in più rispetto alla germania e il 20 per cento in più nel confronto con la francia, ma nelle stalle arrivano solo pochi centesimi. all’inizio delle regime delle quote latte nel 1984 in italia - spiega la Coldiretti - il latte veniva pagato in media agli allevatori 0,245 euro al litro mentre i consumatori lo pagavano 0,40 euro al litro (780 lire), con un ricarico quindi del 63 per cento dalla stalla alla tavola. nel 2000 agli allevatori il latte veniva pagato 0,32 euro al litro mentre i consumatori lo pagavano un euro al litro, con un aumento del 213 per cento dalla stalla alla tavola. Oggi la forbice si è ulteriormente allargata e - continua la Coldiretti - il prezzo del latte fresco moltiplica più di quattro volte dalla stalla allo scaffale, con un ricarico del 355 per cento.

LATTE STRANIERO IN 3 CARTONI SU 4, SERVE ETICHETTA re cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta. già oggi, a fronte di una produzione nazionale di circa 110 milioni di quintali di latte, sono 85 milioni di quintali le importazioni di latte equivalente dall’estero, sotto forma di concentrati, cagliate, semilavorati e polveri per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all'insaputa dei consumatori.

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ATTUALITÀ| ViniTaLy

VITIVINICOLO COnSUmi RiDOTTi Un TeRzO, CReSCe La QUaLiTà

In 50anni + 687%di export davanti ai cugini francesi: in italia si beve meno ma si beve meglio n 50 anni la quantità di vino Made in Italy venduto all’estero è aumentata di quasi otto volte in quantità, nonostante la produzione sia calata del 30%. e’ quanto emerge da una analisi Coldiretti diffusa in occasione dei 50 anni del Vinitaly dove sono state le innovazioni più significative dell’ultimo mezzo secolo di un settore che è oggi la punta di diamante e il simbolo dell’economia tricolore, con un impatto unico dal punto di vista economico, occupazionale e di immagine. nel 1966 la quantità di vino esportato all’estero ammontava a 257 milioni di litri. in mezzo secolo le vendite sono balzate a 2 miliardi di litri (+687%), con il risultato che oggi nel mondo una bottiglia esportata su 5 è fatta in italia. e ciò nonostante la produzione di vino in italia sia scesa dal 1966 ad oggi del 30 per cento, passando da 68,2 milioni di ettolitri ai 47,4 milioni di ettolitri registrati nel 2015, secondo un’analisi Coldiretti su dati istat. Una quantità che ha comunque permesso all’italia la conquista del primato mondiale davanti ai cugini francesi. ma esattamente cinquant’anni fa nasceva anche la prima Doc, con la pubblicazione in gazzetta Ufficiale del riconoscimento della Denominazione di origine controllata per la Vernaccia di San gimignano, alla quale sono poi seguite le altre. L’incidenza delle “neonate” Doc sulla produzione complessiva nell’anno successivo era di appena il 2 per cento. Oggi si è arrivati al 32 per cento del totale, con una bottiglia prodotta su tre che è a denominazione di origine, tanto che l’italia che ha conquistato il primato in europa per numero di vini con indicazione geografica (73 Docg, 332 Doc e 118 igt). Un percorso inverso ha caratterizzato, invece, i consumi di vino degli italiani che nel giro di 50 anni si sono ridotti a un terzo. Dai 111 litri che ogni italiano

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Le AZIENDE COLDIRETTI ALESSANDRIA Che hannO PaRTeCiPaTO aLL’eDiziOne DeLVINITALY 2016 •accornero giUlio & figli •Bergaglio nicola az. agr. di bergaglio gianluigi •Botto pier lUigi azienda agricola •cantina alice Bel colle sca •cantina iUli •cantina sociale san giorgio sac

il Presidente nazionale Coldiretti roberto moncalvo ha incontrato il Presidente della Repubblica sergio mattarella in occasione del Vinitaly. beveva in media nel ’66 si è scesi agli attuali 37 litri che rappresentano il minimo storico di sempre. il risultato è che la quantità di vino Made in Italy consumato all’interno dei confini nazionali è oggi addirittura inferiore a quella nel resto del mondo. in italia però si beve meno, ma si beve meglio con il vino che si è affermato nel tempo come l'espressione di uno stile di vita "lento" attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi in alternativa agli eccessi. “in mezzo secolo il vino è assurto a prodotto-simbolo del passaggio, ancora in corso non solo tra le vigne, ma in tutto il sistema produttivo italiano, da un’economia basata sulla quantità ad un’economia che punta invece su qualità e valore, scommettendo sulla sua identità, sui legami col territorio, sulle certificazioni d’origine”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nell’aggiungere che “la decisa svolta verso la qualità ha messo in moto nel vino un percorso virtuoso in grado di conciliare ambiente e territorio con crescita economica e occupazionale”.

•cascina i carpini •castello d’Uviglie soc. agricola s.r.l. •tenUta la giUstiniana s.r.l. soc. agr. •“la caplana” di guido natalino s.a.s. & “villaveccHia” •“la cHiara” az. agr. di figini Silvana •la smilla - guido matteo s.n.c. •magda pedrini azienda agricola •molinetto az. agr. di carrea Diego •gUido mazzarello azienda vinicola di mazzarello alessandro & enrico snc •pizzorni paolo s.s. azienda agricola •picollo ernesto az. agr. di Picollo gianlorenzo •poggio azienda vinicola snc di poggio ezio & c. •ricci carlo daniele •spinoglio danilo •angelini paolo società semplice agricola •Beccaria azienda agricola di Davide, Silvia e Laura


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[pagina a cura di Luisa bo]

TeRRanOSTRa/CamPagna amiCa |ATTUALITÀ

TORNEO DEFENDER 2016 in DaTa 8 maggiO aLL’agRiTURiSmO “iL gUfO ReaLe”

IL

GUFO

REALE DI CASSINELLE la CaMpionessa

GiUlia BaRBaRo testiMonial e padRona di Casa iulia barbaro, campionessa pluripremiata a livello nazionale ed internazionale nella categoria “tiro con l’arco”, è da oltre venti anni in cima alle classifiche con costanza, impegno e passione ma soprattutto con la voglia e il piacere di tirare il suo particolare arco, il long bow. Una passione di tutta la famiglia gatti quella dell’arco che ivano ha saputo trasmettere alla moglie nel ’97, regalandole un arco invece che un “diamante”. Originari dell’interland milanese, come molti, hanno scoperto il monferrato per un nuovo percorso di vita, quello di imprenditori di un’azienda agricola e agrituristica sempre nella natura, sempre tra i boschi e con i rapaci che, sono l’altra passione di famiglia. il gufo Reale, non poteva che chiamarsi così, il piccolo agriturismo immerso tra i boschi di Cassinelle, un’attività di ospitalità rurale che ha preso vita da poco meno di un anno, per riuscire nel tempo ha realizzare l’altro grande, importante sogno, quello della fattoria Didattica. Qualche camera e una cucina per pochi, familiare proprio come giulia, non ancora imprenditrice agricola, ha sempre pensato l’attività di ospitalità agrituristica. a casa di giulia si pranza con gli ospiti e con gli ospiti si vivono esperienze di turismo rurale e di vita

G

contadina: i lavori dell’orto, la raccolta delle erbe spontanee, la raccolta dei funghi e delle castagne, la preparazione delle conserve... a maggio il gufo Reale ospiterà DefenDeR 2016, una gara di tiro con l’arco di tipo 3D riservata ai long bow e archi storici a 24 piazzole, un appuntamento importante per la nostra provincia, una gara di livello nazionale organizzata dalla aSDigatti e dalla fiaRC, rivolta a tutti coloro che vogliono condividere la passione per l’arco tradizionale in spirito di amicizia, una bella manifestazione anche per i curiosi che si vogliono appassionare a questo sport di alta precisione e professionalità.

il gUfo reale di giULia baRbaRO RiO fReDDO 7 15070 CaSSineLLe (aL) cell.333-9844125 asd.igatti@gmail.com

La RiCeTTa DeL meSe ingredienti:

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•1 noce di burro; •1 cucchiaio colmo di farina; •200 gr. di latte, sale, pepe, noce moscata

Primo

flan di luvertin con crema di formaggio

preparazione: Lessare le erbe e tritarle. Sbattere le uova, aggiungervi sale, pepe, parmigiano e le aromatiche tritate. Preparare la besciamella, fondere il burro, aggiungervi la farina, mescolare bene e versare l'impasto nel latte bollente dove avrete messo sale, pepe e una grattatina di noce moscata. Cuocere per qualche minuto. Versare la besciamella nella sbattuta di uova e aggiungervi le erbe lessate e tritate.Versare in uno stampo rettangolare imburrato e cuocere in forno a bagnomaria per circa 40 minuti a 180°. a cottura ultimata rovesciare lo sformato e servire ben caldo con una fonduta di formaggio a piacere (che può essere montebore / parmigiano / castelmagno roccaverano....fatti fondere con poco latte e panna)

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14 APRILE 2016_Agricoltura Alessandrina 19/04/16 17:31 Pagina 29

A COLLOQUIO CON IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO

STORIE DI ORDINARIA POVERTA' i sta capitando di recente di ricevere telefonate per sapere a che ora ci sono le funzioni in chiesa. ho scoperto con sorpresa che chi chiama non è interessato a venire a messa ma a incontrare il parroco per chiedere un aiuto. e poi ci sono quelli che vengono in parrocchia a chiedere lavoro: è la loro ultima spiaggia. Con la barba incolta. in queste condizioni la barba è quasi sempre incolta. Col decadimento materiale anche quello morale. in questi casi la disgrazia più grande è perdere la speranza. Cosa succederebbe se il volontariato decidesse di incrociare le braccia? esso anche ai livelli più alti, non risolve certo il problema della povertà e del lavoro, della salute e della casa, della sicurezza e della sopravvivenza, ma i piccoli e grandi aiuti del volontariato rappresentano deboli argini per impedire al fiume di straripare. anche i bambini si chiedono e non capiscono perchè poche centinaia di persone debbano possedere la maggior parte delle ricchezze rapinando il pane a chi ha fame. Per fortuna - lassù - Qualcuno ci ama e rispetta i poveri. Ci ama lassù e anche... quaggiù. Durante la messa mi distraggo e penso: per stare sempre con noi si è chiuso in un tabernacolo, Lui che ha creato il cielo e la terra. e gli piacerebbe vederci più giusti, più caritatevoli, più servizievoli... ma ci lascia la libertà, per fortuna nostra, ma con tutti i rischi del caso. Proviamo a pregare come se tutto dipendesse da Lui e a lavorare come se tutto dipendesse da noi. Per combattere la povertà e far crescere il numero di chi può accedere ai mezzi di sussistenza e per far diminuire quelli che si accaparrano anche di quelli degli altri.

M

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COnSigLieRe eCCLeSiaSTiCO |ORGANIZZAZIONE

SUL PROSSIMO NUMERO

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Speciale Italian sounding dalla cantina dell’orrore alla Black list dei ciBi più contaminati dall’ultima edizione del Vinitaly al mercato dei cibi falsi Made in Italy che arrivano sulla nostra tavola

don ivo

n°04 • aprile 2016| AGRICOLTURA A. 29


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LUTTI Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti, che sono passati da questo mondo a Te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.

✟ 09/09/1929 - Aprile 2016 ✟

✟30/04/1976 - 25/03/2016 ✟

La Dirigenza e la Struttura della Coldiretti di Alessandria, unitamente alla Cooperativa Fresche Terre di Scrivia, esprimono dolore e commozione per l’improvvisa e prematura scomparsa del caro

La Coldiretti di Alessandria prende parte ed esprime le più sentite condoglianze alla famiglia Guazzotti, per la scomparsa del caro

AgOSTINO gUAzzOTTI

MASSIMO TAvERNA _______________________

_______________________ Socio di Predosa

Presidente della Cooperativa Fresche Terre di Scrivia e Dirigente della Coldiretti di Alessandria. Sentite condoglianze ai genitori Mario, Maria Luisa, al fratello Davide, alla compagna Deborah con il piccolo Samuele

✟ 22/07/1911 - 22/02/2016 ✟

Coldiretti Alessandria prende parte al dolore della famiglia Merlo, per la scomparsa del caro

gIANCARLO

Socio di Quargnento. Condoglianze alla moglie Laura Grappio e al figlio Marco

✟ 22/07/1911 - 22/02/2016 ✟

Sentite condoglianze da parte di Coldiretti Alessandria a Pier Giuseppe Porro, Dirigente nella sezione di Fubine, per la scomparsa della cara mamma

gIOvANNA PORRO Socia di Fubine

✟ 21/01/1923 - 21/03/2016 ✟

Coldiretti Alessandria si unisce al dolore di Giuseppe Panizza, socio di San Michele, per la perdita della cara mamma

ANNAMARIA bRUNO Sentite condoglianze

30 AGRICOLTURA A. |n°04 • aprile 2016


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