Coldiretti Alessandria - Anno 61째 numero 11 - 15/12/2014 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
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Editoriale
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Editoriale per sostenere il Made in Italy a TAVOLA
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Un anno fa la grande mobilitazione Coldiretti alla frontiera del Brennero: sul sito del Mipaaf si può chiedere all’Europa di rendere finalmente le etichette più trasparenti
i chiude un altro anno. Passato in fretta ma difficile per l’economia del nostro Paese e per l’agricoltura italiana: l’immagine dell’italia che sta facendo il giro del mondo non è però purtroppo quella che vorremmo noi, con le sue meravigliose diversità di paesaggio, delle aziende capaci di sfidare la crisi grazie all’innovazione e alla tenacia di tanti giovani, con la certezza che la grande risorsa sta proprio nella non-omologazione dei sapori, nel saper dire “no agli Ogm” e nel continuare a difendere quel grande patrimonio che tutti ci invidiano che si chiama proprio Made in Italy. Un anno difficile che ha visto, ancora una volta, i prezzi in caduta libera, un potere contrattuale tutto da definire e una forbice dal campo alla tavola che continua ad essere semplicemente inammissibile. Poteri forti, lobby, anomalie difficile da capire, e quindi ancora più difficili da spiegare, che hanno aperto le porte al mercato non solo dei falsi o dell’italian souding (già da soli disastrosi per i bilanci delle aziende italiane) ma addirittura a quello dei “senza”: dal prosciutto senza maiale al vino senza uva solo per ricordare i due esempi più assurdi! Fantascienza? no, tutto vero. Un anno fa eravamo al Brennero, in frontiera, lo ricorderete, a denunciare tutto questo, la grande mobilitazione di Coldiretti che, partita dal Trentino alto adige, si è estesa a tutto il territorio nazionale a difesa del vero Made in Italy e del suo valore reputazionale nel mondo, a sostegno dei consumatori e delle nostre imprese agricole, minacciate dalla concorrenza sleale del cibo di provenienza estera “travestito” di italianità. ad oggi la legge sull’etichettatura è incompleta, soprattutto per alcuni cibi: una mancanza enorme che non consente la giusta tutela nei confronti del consumatore, dove è legale far diventare italiano cibo che di italiano ha, nella maggior parte dei casi, solo l’ultimo passaggio di lavorazione nel nostro Paese. Ora, tutti insieme, possiamo fare qualcosa di importante: votare per sostenere l’indicazione di origine negli alimenti e, con essa, il Made in Italy a tavola. Si tratta di una consultazione pubblica che si trova on line sul sito del mipaaf, il ministero delle Politiche agricole, sostenuta da Coldiretti. i suoi risultati saranno utilizzati come supporto e rafforzamento delle scelte nazionali che l’italia farà sul tema dell’etichettatura. La normativa comunitaria offre così agli stati membri la possibilità di introdurre disposizioni sull’etichettatura dell’origine degli alimenti assegnando un ruolo fondamentale alle valutazioni dei consumatori circa l’importanza di queste informazioni e il valore aggiunto attribuito ai prodotti in relazione al territorio di provenienza. Un modo concreto per chiedere all’europa finalmente di rendere le etichette più trasparenti: la chiarezza delle informazioni sugli alimenti e il ruolo dell’etichettatura per la valorizzazione dell’origine e del patrimonio agroalimentare italiano sono tematiche che ci vedono tutti coinvolti. Le domande sono undici, di facile compilazione, ma che potranno dare un importantissimo contributo: per questo è necessario fare il “passa parola” con quante più persone riiusciamo! Perché insieme possiamo cambiare il verso delle cose, la dimostrazione concreta è il nostro Progetto, la nostra battaglia per costruire la “filiera agricola tutta italiana” e offrire alle nostre aziende sempre più innovazione e redditività. il nostro impegno e il miglior augurio che possiamo farci per il prossimo anno è proprio questo: continuare con determinazione su questa strada per continuare a far crescere la forza economica e sociale della nostra Organizzazione. Buone natale e Buon 2015 a tutti voi, cari soci, collaboratori e amici di Coldiretti!
simone moroni Direttore
QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
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agricoltura
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PERIOdICO dEL MONdO AGRICOLO dI COLdIRETTI ALESSANdRIA
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Insieme possiamo cambiare il verso delle cose: votiamo
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Periodico edito da impresa Verde alessandria
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d i r e t t o r e a m m i n i s t r at i V o simone moroni direttore resPonsabile ilaria lombardi G r a f i c a , i m Pa G i n a z i o n e christian boero H a n n o c o l l a b o r at o a q u e s t o n u m e r o luisa bo, daniela colombini, marino ravera, alberto Pansecchi, andrea Piccaluga, don ivo Piccinini, Valerio scarrone. fotoGrafie
n°11 - Dicembre 2014
archivio coldiretti, christian boero
In COPERTInA
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“Gli auguri di Coldiretti Alessandria per un Buon Natale ed un Felice 2015”
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Chiuso in redazione il 15 Dicembre 2014
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Ultima ora: IMU Slittamento al 26 gennaio 2015
PASSO NECESSARIO PER L’AGRICOLTURA
Un primo passo necessario per evitare la scadenza del 16 dicembre di fronte alle evidenti incongruenze nei criteri individuati per la delimitazione dei terreni agricoli interessati. E’ quanto afferma Coldiretti in riferimento allo slittamento al 26 gennaio 2015 del versamento dell’Imu agricola deciso dal Consiglio dei Ministri per evitare che i contribuenti siano tenuti a versare l’imposta sulla base di aliquote troppo elevate. Far pagare l’Imu sui terreni in base all’altitudine in cui si trova la sede del comune avrebbe introdotto - secondo la Coldiretti - una inspiegabile disparità di trattamento tra campi confinanti appartenenti addirittura allo stesso proprietario. L’incoerenza del criterio di calcolo - conclude la Coldiretti - rischiava dunque di attenuare l’importanza della positiva scelta di differenziare l’imposta a favore degli agricoltori professionali, coltivatori diretti e imprenditori agricoli iscritti nella relativa gestione previdenziale, che devono continuare a godere, in zone montane o di collina, della esenzione Imu.
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La Riforma della nuova Politica Agricola
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a Pac deve essere lo strumento per far crescere le imprese, per essere sempre più competitive e per rispondere alle nuove esigenze del mercato. La Pac continuerà ad esserci sempre, anche nei prossimi anni ma non dovremo più parlare di riforma ma di innovazione per le sviluppo delle aziende”. Con queste parole il professor angelo Frascarelli dell’Università di Perugia ha chiuso il suo intervento: una relazione molto attesa e condivisa dai numerosissimi imprenditori che hanno gremito all’inverosimile l’aula magna del dipartimento di Scienze e innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale “amedeo avogadro” dove il 26 novembre scorso si è svolto il convegno organizzato da Coldiretti alessandria dal titolo “La nuova Pac: tra sostenibilità e innovazione”. ad aprire il convegno il presidente provinciale Coldiretti alessandria
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roberto Paravidino che ha fatto il punto su “come si pone Coldiretti nei confronti della nuova Pac” puntando l’attenzione soprattutto sulle aspettative generate dalla riforma nel mondo agricolo ed evidenziando l’importanza strategica ed economica dei fondi che giungeranno sul nostro territorio. di qui la ferma volontà, come più volte ribadito da Coldiretti, di destinare le risorse alle imprese agricole professionali e di vigilare affinchè la black-list, ovvero l’elenco di quanti non possono accedere ai fondi Pac, non sia aggirata o, peggio ancora, non rispettata. Questa decisione va di pari passo con la riduzione del 50% dei premi che eccedono i 150.000 €, e del 100% per quelli che eccedono i 500.000 euro, al netto del costo del lavoro, al fine di preservare comunque l’occupazione in agricoltura. Obiettivo della mattinata è stato quello di informare gli imprenditori agricoli sulle ultime no-
vità e offrire l’occasione per sostenere con gli interventi il modello agricolo italiano e le sue distintività: la nuova Pac, infatti, con le sue regole, frutto di un lungo percorso negoziale fra Stati, regioni e Unione europea, va nella direzione di assicurare un sostegno ai settori portanti della nostra agricoltura ed andrà ad incidere sull’occupazione e sullo sviluppo dei nostri territori, “responsabilizzando” sempre più gli imprenditori sulle scelte da effettuare.Tra le novità della nuova Pac quella della concessione degli aiuti agli agricoltori in attività, con l’esclusione dai pagamenti diretti di alcuni soggetti che nella vecchia programmazione beneficiavano comunque di contributi comunitari. Una delle scelte ormai consolidate è il modello di convergenza, che farà variare il valore dei titoli di ogni azienda, fino al raggiungimento di una situazione definitiva nel 2019. altro tema importante che è stato affron-
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a sostenibilità e innovazione
Comune Le novita´’ per le imprese agricole tato durante l’incontro è stato quello del “Greening”, un impegno obbligatorio che si aggiunge a quelli dettati dalla “Condizionalità” e i giovani agricoltori, per i quali è previsto un sostegno aggiuntivo. inoltre, tra le possibilità previste dalla nuova Pac, quella di destinare parte del plafond nazionale per gli aiuti accoppiati, ovvero agli aiuti concessi a settori produttivi che si trovano in difficoltà o rivestono una particolare importanza per ragioni economiche, sociali o ambientali. “Le difficoltà incontrate nel mettere insieme esigenze ed aspettative così diverse sono state alla base di una riforma che esce in ritardo e che è particolarmente complessa ed articolata. non a caso il neo Commissario europeo all’agricoltura hogan ha affermato di volersi impegnare fin da subito per proporre una revisione orientata alla semplificazione per la revisione di medio termine, prevista per il 2018. - ha sottolineato il presidente provin-
ciale roberto Paravidino - ma, volendo guardare questa riforma con spirito costruttivo ed orientato al futuro, citerei anzitutto il temuto taglio delle risorse che l’europa destina alla Politica agricola che non è stato così pesante come si temeva: si è riusciti a contenerlo in un contesto di crisi economica e di spending review”. altra importante novità è l’allargamento a colture fino ad oggi escluse dai premi PaC a settori molto importanti per la nostra Provincia quali, in particolare, il viticolo: i viticoltori, infatti, che fino a ieri non avevano accesso alla PaC, dal 2015 potranno fare domanda e ricevere il premio PaC, insieme a frutticoltori, orticoltori e vivaisti. Si ricomprende quindi meglio l’agricoltura nel suo insieme. La nuova definizione di “agricoltore attivo”, che rappresenta una delle più importanti novità di questa riforma, consentirà inoltre a molte piccole aziende, che rappresentano l’ossatura della nostra
agricoltura, di avere accesso ai premi anche con modalità più semplificate, favorendo soprattutto le aziende che operano in aree svantaggiate, e penso soprattutto alla montagna e all’importanza che la presenza dell’uomo-agricoltore ha per la manutenzione di quelle zone, importanza particolarmente rimarcata dai disastri meteorologici di quest’ultimo mese. Simone moroni, direttore provinciale Coldiretti alessandria, a conclusione dei lavori, ha evidenziato “la necessità di una PaC semplificata ed accessibile senza troppa burocrazia nonché la facilitazione dell’accesso al credito per la parte a carico delle imprese agricole. Questa definizione di agricoltore attivo ha molta importanza perché verrà utilizzata anche in diverse misure del Programma di Sviluppo rurale, il secondo pilastro della riforma che siamo in attesa di vedere approvato dalla Commissione europea, e sarà occasione di un approfondimento che or-
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NELLE fOTO: in alto da sinistra “macchia gialla” nell’aula magna al completo; primo piano per il professor angelo Frascarelli; il tavolo dei relatori con da sinistra il Presidente Paravidino, Frascarelli, giuseppe Concaro direttore del Cadir Lab e Simone moroni direttore Coldiretti alessandria; sotto immagini del convegno.
ganizzeremo non appena avremo la versione ufficiale: per le misure agroambientali, per l’indennità compensativa in zone montane e per altre importanti misure l’accesso sarà riservato agli agricoltori attivi”. da come è stato strutturato si evince chiaramente che si tratta di un sostegno volto ad accompagnare la fase iniziale della vita della nuova azienda. Sempre per i giovani il sostegno più importante, però, resta comunque quello previsto dal secondo pilastro, lo Sviluppo rurale.anche nel secondo pilastro il giovane agricoltore viene identificato nelle persone fisiche di età non superiore ai 40 anni al momento della presentazione della domanda, che si insedia in qualità di capo azienda e che, in aggiunta a quanto previsto nel primo pilastro, possiede adeguate qualifiche e competenze professionali. Le ultime novità fanno risaltare l’attenzione riservata ai giovani agricoltori sui quali Coldiretti e il sistema agroalimentare piemontese e alessandrino poggiano le basi per il futuro. Su tutto rimane una certezza e giuseppe Concaro, direttore del Cadir Lab che ha moderato il convegno lo ha più volte ribadito, “nel nostro Paese l’attuazione della Politica agricola comune 20142020, che vale 52 miliardi di euro, offre un’opportunità straordinaria per premiare chi vive di agricoltura, il lavoro, la qualità, i giovani e il vero Made in Italy”.
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Se ne è parlato all’Associazione Cultura & Sviluppo di Alessandria
la coltivazione del nocciolo in capace di garantire impiego e reddito migliorando l’ambiente
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agricoltura è la sostanza del paesaggio. La frase, detta dall’architetto paesaggista darko Pandakovic in apertura della sua relazione al convegno “Nocciola in Monferrato.Tonda, gentile, ...vincente” riassume il cambiamento epocale che da qualche decennio stanno vivendo le colline del monferrato, dove i vigneti stanno lasciando il posto a rigogliosi noccioleti. L’incontro si è svolto martedì 2 dicembre nella sede dell’associazione Cultura & Sviluppo: i relatori che si sono alternati hanno fornito un’importante e dettagliata panoramica del settore sia dal punto di vista agricolo, che tecnico e industriale. “Come tutte le altre specie da frutto anche il nocciolo andrebbe potato. - ha affermato il professor alessandro roversi dell’università Sacro Cuore di Piacenza - il noccioleto non è mai o quasi mai fatto oggetto di vere e proprie operazioni di potatura. abitualmente, infatti, si provvede alla spollonatura, all’eliminazione di rami e branchette morte od esaurite, al diradamento delle pertiche troppo vecchie o all’eliminazione di quelle colpite da agrilo. Le indagini sperimentali sulla concimazione del nocciolo, sono rare, frammentarie e condotte in ben determinati am-
bienti e cultivar, e quindi l’applicazione pratica dei loro risultati si presenta piuttosto problematica”. e per quanto riguarda la concimazione? “Un aiuto - ha aggiunto roversi - alla concimazione del nocciolo sarebbe quello di conoscere quanto “mangia” la pianta, ossia i consumi annuali di elementi minerali per produrre una certa quantità di nocciole”. La filiera della nocciola è una filiera agroindustriale. Così ha sottolineato alberto Pansecchi, agronomo Coldiretti il quale ha puntato l’attenzione sul fatto che “l’80% della produzione è destinata alla preparazione industriale, il 15% alla pasticceria e gelati e il 5% al consumo diretto. La Tonda gentile Trilobata, la varietà coltivata in Piemonte, risulta essere internazionalmente riconosciuta quale la migliore dal punto di vista organolettico. il Piemonte è l’unica regione produttiva che annovera un’unica varietà e la produzione media della Tonda gentile Trilobata risulta, in zone collinari vocate, attestarsi attorno a 1,5 tonnellate per ettaro”. inoltre, una caratteristica importante, strettamente legata al genotipo della Tonda gentile Trilobata, è la precocità della raccolta che ha normalmente inizio nella prima decade di agosto e termina entro la prima decade di settembre.valore ag-
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giunto della Tonda gentile Trilobata, è costituito dalla facilità di “pelare” a seguito di tostatura; questa caratteristica non è presente, allo stesso livello, nelle altre varietà. al “Tavolo di filiera della frutta in guscio”, suddiviso nelle sezioni nocciole, castagne, mandorle, noci, pistacchi e carrube dedicato la sua relazione alberto manzo, agronomo del mipaaf, il quale ha ribadito l’importanza dell’ “Osservatorio nazionale dei prezzi e dei dati statistici di settore che consente il monitoraggio continuo delle condizioni di mercato nonché la possibilità che il medesimo Organismo possa diventare un forum permanente per le problematiche del settore senza dimenticare l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto anche sui trasformati e derivati, a tutela della qualità delle nostre nocciole, la valorizzazione e promozione della nocciola italiana e dei suoi territori di produzione, attraverso iniziative di comunicazione del prodotto/territorio mirate a livello nazionale ed internazionale e l’individuazione di linee di ricerca prioritarie nell’ambito della difesa, della meccanizzazione, delle fonti rinnovabili, delle tecniche colturali, delle scelte varietali e del miglioramento genetico. dal 2011 ad oggi il mipaaf ha stanziato in Piemonte 2.418.000 euro per quattro progetti finanziati grazie al bando dedicato al settore corilicolo”. Limitare gli effetti negativi indotti dal contesto sfavorevole di mercato e di valorizzare le specificità e le vocazioni di ciascun territorio. di questo ha parlato Barbara Pancino, ricercatrice di economia applicata dell’Università della Tuscia sottolineando come “la quasi totalità della produzione italiana di nocciole è localizzata in specifiche aree, nella maggior parte delle quali è stato raggiunto un elevatissimo livello di specializzazione produttiva. La concentrazione della produzione di nocciole in aree ben circoscritte è il risultato del manifestarsi di due elementi: la presenza di un territorio naturalmente vocato e l’esistenza di un particolare ambiente socio-economico nel quale si integrano conoscenze tecniche, strutture commerciali e relazioni sociali”. il riconoscimento dell’Unesco, un grande valore per il territorio del monferrato, - ha aggiunto l’architetto Pandakovic - “grazie al quale è possibile privilegiare ancora di più la dimensione percettiva, morfologica, spaziale e architettonica dove poter prendere in le complesse relazioni tra uomo e ambiente terrestre: gli aspetti psicologici dell’esperienza del paesaggio, i contenuti storici, i valori artistici, la ricchezza espressiva della natura, i diversi livelli di analisi, pianificazione, progetto e gestione dove i noccioleti rappresentano una sfida importante in cui è doveroso credere”. a conferma dell’importanza che il settore corilicolo riveste nella provincia alessandrina l’impegno della Camera di Commercio che ha varato un progetto pluriennale per la valorizzazione della Tonda gentile come ha sottolineato giuseppe Concaro direttore del Cadir Lab: “Si sta lavorando alla mappatura del territorio per arrivare ai caratteri distintivi del prodotto”. a chiudere i lavori il direttore della Coldiretti di alessandria, Simone moroni, che ha ribadito la valida opportunità per il territorio provinciale rappresentato dalla corilicoltura in particolare, e dalla frutta in guscio in generale, soprattutto pensando anche alle nuove generazioni.
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ALESSANdRO ROvERSI
Prof. Univ. di Piacenza
ALbERTO MANzO
agronomo miPaaF
nuovi modelli per
una nuova agricoltura
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olti gli intervenuti, come è possibile vedere nella foto, al convegno organizzato da Coldiretti alessandria e dall’Osservatorio corilicolo per fare il punto sulle ultime novità e strategie che vedono protagonista uno dei settori emergenti della “nuova agricoltura”. gli esperti e addetti ai lavori, durante le loro relazioni, hanno illustrato con esempi concreti la possibilità di realizzazione di modelli nazionali ed internazionali esportabili sul territorio monferrino: grande attenzione è stata data al paesaggio e ai mutamenti già in essere dovuti proprio alla coltivazione della nocciola dove, specialmente in monferrato, ha preso il posto dei vigneti.
il nocciolo
nei territori patrimonio dell’unesco
L a m i g L i O r e O P P O rT U n i T à P e r C O r r i B i L e P e r F a r F rO n T e a L L e C r e S C e n T i d i F F i C O LT à d e L L e a z i e n d e a g r i C O L e COLLinari a ChiUdere i BiLanCi eCOnOmiCi in POSiTivO
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iflettori accesi, dunque, sul nocciolo e le sue potenzialità partendo dai luoghi nel paesaggio monferrino dove si trovano i noccioleti: Lu monferrato, nel moncalvese e in valle Cerrina. Le principali osservazioni e i punti di forza che hanno spinto Coldiretti a indirizzare le proprie risorse e riversare la propria fiducia nello sviluppo del settore corilicolo sono molteplici. Redditività: nelle aree collinari non irrigue del monferrato, la coltivazione dei cereali non permette ormai i redditi minimi per consentire alle aziende di rimanere
unità attive sul mercato. il guadagno, quando c’è, è rappresentato da una parte del contributo pubblico previsto dalla Politica agraria Comunitaria. i conti economici effettuati in questi ultimi anni di osservazioni dimostrano che nella peggiore delle ipotesi produttive, un ettaro di noccioleto, nel corso dei 40 anni di vita presunta, riesce a garantire un guadagno complessivo superiore ai 60.000 €, al netto di tutte le spese e comprensivo delle ore lavorative calcolate per l’operatore a più di 60 euro/ora. nel caso in cui l’agricoltore si servisse, per tutte le operazioni colturali dell’anno di contoterzisti, il suo guadagno rimarrebbe comunque, complessivamente, superiore ai 46.000 euro a ettaro.
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ALbERTO PANSECChI
agronomo Coldiretti
bARbARA PANCINO
ricercatrice Univ.Tuscia
dARkO PANdAkOvIC
architetto paesaggista
GIUSEPPE CONCARO
direttore Cadir Lab
PAOLO GIROLA
dir. “il nostro tempo”
SIMONE MORONI
dir. Coldiretti alessandria
1 ettaro
di noccioleto
40 anni di vita presunta,
guadagno oltre 60.000€ Lavoro: nell’ambito delle scarse opportunità lavorative e delle remunerazioni spesso insufficienti a condurre una vita decorosa, la conversione alla corilicoltura dei nostri territori, anche per piccole aziende, può rappresentare per i giovani che intendono rimanere sul territorio una reale opportunità. La coltivazione del nocciolo, con la propria redditività, può inoltre rappresentare un’opportunità di lavoro dipendente per coloro che non dispongono al momento di terreni in proprietà.
pioggia e le conseguenti frane e smottamenti dei versanti semi abbandonati, sono tutti figli della mancanza di motivazioni economiche alla permanenza sul territorio della popolazione rurale. il noccioleto, non solo indirettamente garantendo un reddito e quindi una cura dei fondi, ma anche direttamente con l’inerbimento permanente e l’azione di assestamento svolto dagli apparati radicali, assicura stabilità alle colline e riduzione dei costi di rifacimento e manutenzione della viabilità pubblica.
valorizzazione dell’ambiente: l’ambiente collinare monferrino è da sempre caratterizzato dal succedersi di filari di vigneto che lo hanno reso accogliente e unico. i filari di nocciolo, allevati ad alberello e opportunamente coltivati, si legano alle geometrie disegnate dai vigneti e ne mantengono inalterato il valore paesaggistico.
Qualità del prodotto: la varietà piemontese, la Tonda gentile Trilobata, risulta universalmente riconosciuta come la migliore nocciola coltivata. il ministero dell’agricoltura e l’Unione europea riconoscono il Consorzio nocciola Piemonte i.g.P. che tutela e valorizza la nocciola piemontese dalla sua coltivazione fino ai semilavorati (nocciola tostata, granella, farina e pasta).
Tutela dell’assetto idrogeologico: i terreni incolti, la mancanza di manutenzione di fossi e scoline, gli ormai abituali intensi periodi di
Prospettive di mercato: a livello mondiale, le previsioni del fabbisogno, da
parte dell’industria dolciaria di nocciole pregiate, son di un aumento repentino (100%) nei prossimi 10 anni. Accordi di filiera: il territorio della provincia di alessandria è ricco di aziende trasformatrici che ricercano un prodotto di qualità e di provenienza locale. La Coldiretti ha sottoscritto, ormai da alcuni anni, un accordo di conferimento di nocciole con la novi-elah-dufour che, dal canto suo, premia ulteriormente, oltre al prezzo di mercato, la qualità intrinseca delle nocciole consegnate. Qualità: la nocciola prodotta sulle colline del monferrato fornisce una qualità paragonabile alle migliori partite di prodotto piemontesi. valore dei terreni: cambia il valore del terreno poichè l’impianto di un noccioleto favorisce immediatamente l’incremento del valore dell’area interessata che per i territori monferrini raddoppia.
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aTTUaLiTà- giornata del ringraziamento 2014
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are del bene agli altri. e’ questo ciò che ogni giorno offre un senso alla nostra vita. dobbiamo imparare a dire grazie”. Con queste parole mons. Paolino Siri vicario generale diocesi di acqui Terme, ha iniziato l’omelia di fronte ad una Cattedrale gremita di coltivatori provenienti da ogni parte della provincia giunti nella cittadina termale per celebrale la giornata del ringraziamento organizzata della Coldiretti alessandrina per rendere grazie al Signore, un’occasione per stare insieme e per esprimere con gioia quel sentimento di riconoscenza che i coltivatori hanno da sempre fatto proprio. Sul sagrato antistante il duomo, come è tradizione, i trattori hanno accolto i fedeli per dare il benvenuto ad un momento che da sempre “appartiene a Coldiretti”. numerose le autorità civili, militari e religiose che hanno preso parte alla celebrazione. Presenti i vertici della Coldiretti alessandrina e del Consorzio agrario del Piemonte Orientale. La Coldiretti ha promosso fin dall’inizio della sua storia la giornata del ringraziamento che veniva celebrata annualmente nelle Parrocchie e nelle diocesi fin dal 1951: la Chiesa, in questa ricorrenza, guarda ai giovani agricoltori come a una linfa vitale perché possono far crescere anche spiritualmente un settore, come quello dell’agricoltura, che è fonte di equilibrio dell’economia e della vita sociale.
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“La giornata del ringraziamento è un momento importante di riflessione e preghiera. Un momento che è nostro, profondamente di Coldiretti, sentito dalla nostra gente, dai nostri imprenditori che ogni anno aspettano questa ricorrenza con rinnovato spirito di riconoscenza. - affermano il presiden te e il direttore della Coldiretti di alessandria roberto Paravidino e Simone moroni - il lavoro agricolo consente all’uomo di realizzare un rapporto diretto e assiduo con la terra, è una reciprocità nella quale si rivela e si compie un disegno finalizzato alla vita, all’essere e al benessere dell’umanità, allo sviluppo di tutti e di ciascuno. non dobbiamo dimenticare che questa è un’occasione importante per meditare sui problemi che il mondo rurale sta vivendo, acuiti dal protrarsi degli effetti di una crisi economica e finanziaria di portata mondiale”. Quest’anno il denominatore comune che unisce tutte le feste del ringraziamento, deciso dalla Commissione episcopale non a caso è stato “Benedire i frutti della terra e nutrire il pianeta”. La giornata del ringraziamento 2014 precede, infatti, di alcuni mesi l’apertura di expo milano 2015 dedicato a “nutrire il pianeta. energia per la
vita”, un tema di particolare rilevanza per il nostro Paese e non solo. esso invita a dedicare un’attenzione speciale al tema del cibo, quale dono di dio per la vita della famiglia umana. Così, nel ringraziare il Padre per i frutti della terra, ci rendiamo consapevoli di coloro che patiscono la fame. Papa Francesco richiama spesso “la tragica condizione nella quale vivono ancora milioni di affamati e malnutriti, tra i quali moltissimi bambini”. La fame è minaccia per molti dei poveri della terra, ma anche tremendo interrogativo per l’indifferenza delle nazioni più ricche. infatti, alla sottonutrizione di alcuni, si affianca un dannoso eccesso di consumo di cibo da parte di altri. La terra va custodita come un vero e proprio bene comune della famiglia umana, dato per la vita di tutti. essa deve mantenere come primaria la sua destinazione fondamentale - quella di essere, appunto, fonte di cibo per i suoi abitanti, facendo in modo che il rispetto e la ricerca della qualità dei beni salvaguardi la capacità della terra stessa di produrre per la generazione presente e per quelle future. L’agricoltura poi non è solo produzione finalizzata a nutrire la famiglia umana, ma anche custodia del territorio, che lo cura e lo riqualifica. inoltre, la stessa agricoltura è anche un sistema di relazioni umane, che si sviluppano in stretto contatto con la terra ed i suoi ritmi. La custodia della terra per nutrire
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aTTUaLiTà- giornata del ringraziamento 2014
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NELLA fOTO: in primo piano il direttore della Coldiretti di alessandria Simone moroni, accanto a lui i dirigenti renato Baldi, marco Parodi, Franco maranzana e Fabio mogni. nella fila dietro graziella Boveri, Stefania grandinetti,valentina Binno, Carlo Pagella e antonio gemma. il pianeta è impresa che richiama anche la responsabilità delle singole persone e delle famiglie: siamo consumatori, ma anche cittadini attivi e responsabili. È saggezza privilegiare la qualità rispetto alla quantità, sapendo che - nei prodotti a forte impatto ambientale e sociale - la qualità aiuta la sostenibilità. altrettanto importante è agire nelle nostre famiglie, per ridurre ed eliminare lo spreco alimentare, che nelle società agiate raggiunge livelli inaccettabili. Papa Francesco ha più volte denunciato la “cultura dello scarto”, cultura che “tende a diventare mentalità comune che contagia tutti”, rendendoci “insensibili anche agli sprechi e agli scarti alimentari, che sono ancora più deprecabili quando in ogni parte del mondo, purtroppo, molte persone e famiglie soffrono fame e malnutrizione. ricordiamo bene però che il cibo che si butta via è come se venisse rubato dalla mensa di chi è povero, di chi ha fame!” La giornata del ringraziamento è un evento fecondo di riflessione e di preghiera per mettere in risalto l’alleanza della terra e dell’uomo, della preghiera e del lavoro: spunti che giungono dalla Commissione episcopale per offrire valore aggiunto alle imprese e ieri, ad acqui Terme, è stata l’occasione per continuare a nutrire la coscienza della propria identità cristiana perché non si scolorisca perdendo ogni capacità di proposta e di speranza. mo-
NELLA fOTO: in prima fila il Presidente provinciale roberto Paravidino, con il presidente di zona di acqui Bruno roffredo, il sindaco enrico Bertero. nella seconda fila il presidente di zona di Cerrina mauro Bianco, il dirigente Bruno Tacchino e la signora roffredo.
UNA vITA dEdICATA ALL’AGRICOLTURA: durante la giornata del
ringraziamento è stata consegnata una targa per il suo impegno in Coldiretti e, da sempre in agricoltura, a Francesca gamalero. 90 anni compiuti lo scorso febbraio. nella foto con il Presidente ed il direttore.
mento più significativo della celebrazione, l’offertorio, dove il “grazie dei campi” diventa molto di più di un’occasione per stare insieme e per esprimere con gioia il sentimento di riconoscenza. “Ci si deve muovere hanno aggiunto Paravidino e moroni - in un contesto di responsabilità sociale dell’impresa e in un ritrovato
ruolo di un’agricoltura che deve tutelare l’ambiente e puntare a caratterizzare prodotti che sono espressione del territorio, cioè delle sue peculiarità naturali inserite in una tradizione e in una cultura che ne fanno qualcosa di più di una merce, ovvero, una manifestazione di senso connessa alla cultura della vita”. a
partire dalla cosiddetta sovranità alimentare e dal primario diritto al cibo, rafforzando il ruolo dei coltivatori, incoraggiando i mercati locali e regionali, denunciando le politiche monopolistiche delle grandi industrie agro-alimentari e promuovendo il benessere della famiglia rurale. La giornata è proseguita a vallerana con un momento conviviale durante il quale è stata consegnata a Francesca gamalero, imprenditrice di Castellazzo Bormida, 90 anni portati alla grande, una targa simbolo di riconoscenza e affetto per il suo impegno in Coldiretti.
NELLA fOTO: la giunta Coldiretti al momento del suggestivo taglio della torta raffigurante il simbolo dell’Organizzazione e i colori del made in italy. il momento conviviale si è svolto al ristorante “vallerana” di alice Bel Colle: un importante momento di aggregazione e di riflessione per tutta la base associata.
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COLdIRETTI PIEMONTE IN TRINCEA CON PROdUTTORI E CITTAdINI
i n d i F e S a d e L v e r O a g r O a L i m e n Ta r e i Ta L i a n O
"L
egalità, difesa e valore aggiunto per il vero agroalimentare italiano” è stato il titolo del convegno che si è svolto a Torino lo scorso 28 novembre e al quale ha partecipato una numerosa delegazione della Coldiretti alessandrina guidata dal direttore provinciale Simone moroni. dopo l’introduzione a cura del magistrato della Corte dei Conti andrea Baldanza e vice presidente del Comitato Scientifico sull’Osservatorio per la Criminalità in agricoltura e nell’agroalimentare, il presidente di Coldiretti, roberto moncalvo ha aperto la discussione, che ha visto impegnati l’assessore regionale all’agricoltura giorgio Ferrero in rappresentanza del presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio per la Criminalità agricoltura e agroalimentare giancarlo Caselli e il generale comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute - nas, Cosimo Piccinno. Presente anche il presidente di Unioncamere Ferruccio dardanello. moderatrice, maura Fassio, giornalista della rai del Piemonte. “Siamo di fronte a una drammatica escalation con i sequestri che hanno già raggiunto nel 2014 il valore di circa mezzo miliardo nell’agricoltura e nell’alimentare, diventate aree prioritarie di investimento
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della criminalità organizzata, che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché del cibo, anche in tempi di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrare in modo capillare la società civile e condizionare la via quotidiana delle imprese e delle persone”: è quanto ha denunciato il presidente roberto moncalvo. Caselli e Baldanza hanno poi evidenziato nei loro articolati interventi che, quando si parla di contraffazione e falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy, non si possono non citare i costi a carico dell’italia: 300.000 posti di lavoro. il rapporto “agromafie” dice che il fatturato del fraudolento Made in Italy, nel solo settore agroalimentare, ha oltrepassato i 60 miliardi di euro, quasi il doppio del fatturato delle esportazioni nazionali degli stessi prodotti originali. a tale proposito, il ministro martina ha già predisposto l’organizzazione a milano, in vista dell’expo, di un Forum internazionale di contrasto alla contraffazione e di studio dell’Italian sounding e dell’ancora più pericoloso Italian landering, un mix ben confezionato di pubblicità e prodotti ingannevoli, sofisticazioni, scadente qualità, possibile lavaggio di danaro sporco. “La tendenza in atto - ha evidenziato moncalvo - è destinata a far salire il volume
d’affari complessivo della criminalità organizzata che, secondo il rapporto agromafie Coldiretti/eurispes, aveva raggiunto circa 14 miliardi di euro nel 2013, con un aumento record del 12% rispetto a due anni fa, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del Paese, perché la criminalità organizzata trova terreno fertile proprio nel tessuto economico indebolito dalla crisi. Per questo, le mafie hanno già imposto il proprio controllo sulla produzione e la distribuzione di generi alimentari del tutto eterogenei tra loro. Controllano in molti territori la distribuzione e talvolta anche la produzione del latte, della carne, della mozzarella, del caffé, dello zucchero, dell’acqua minerale, della farina, del pane clandestino, del burro e, soprattutto, della frutta e della verdura”. Come rispondere a questa situazione che, anziché fermarsi, è in costante aumento? L’audit della Commissione europea sulle strutture nazionali di controllo promuove quelli italiani su dop e igp. esistono 266 marchi registrati di cui, 161 dop, 103 igp e 2 Stg. Sono già stati effettuati 60 mila controlli ad opera di organismi di controllo come icqrf, nac, Corpo Forestale, guardia Costiera, con oltre 32 milioni di euro di sequestri nei primi otto mesi dell’anno. nel prendere la parola l’assessore
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la sala gremita del foyer del Toro al Teatro regio di Torino. molte le autorità presenti.
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in prima fila il Presidente del Comitato Scientifico dell’Osservatorio per la Criminalità agricoltura e agroalimentare giancarlo Caselli assieme al direttore provinciale Coldiretti alessandria Simone moroni. Sotto i manifesto che ha sponsorizzato l’iniziativa.
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esempi di “Falso made in italy”. il volume d’affari complessivo dell’agromafia è salito a 14 miliardi di euro, in netta controtendenza rispetto alla fase recessiva del Paese perchè la criminalità organizzata trova terreno fertile proprio nel tessuto economico indebolito dalla crisi.
giorgio Ferrero ha voluto sostanziare l’apprezzamento della giunta regionale per l’iniziativa di Coldiretti “il Presidente Chiamparino mi ha pregato di annunciare questa nostra volontà di adesione alla Fondazione che sarà presto portata in giunta, poiché riteniamo che una regione che deve tutto alle imprese che hanno creato eccellenze agroalimentari e che stanno generando un grande momento economico ed occupazionale, non possa non dare il proprio contributo a chi tenta di contrastare fenomeni speculativi alle spalle di produttori e consumatori”. “Ci aspettiamo il concreto sostegno delle istituzioni pubbliche e private. - ha concluso antonio de
Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte - Siamo pronti ad accogliere il contributo di tutti in questa battaglia di civiltà. La repressione delle frodi inizia a dare i suoi frutti anche in europa, come ad esempio per l’olio falsamente etichettato igp Toscano, sospeso dalla commercializzazione nei magazzini harrod’s di Londra. abbiamo voluto affrontare questo problema anche in Piemonte, terra dalle eccellenze produttive, dove spesso gli imprenditori corretti ed onesti subiscono una concorrenza sleale generata da fenomeni illegali che rischiano di creare danni irreversibili alla reputazione di tali eccellenze e, quindi, economici ed occupazionali per i nostri territori”.
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aTTUaLiTà- intervista al presidente moncalvo
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roberto moncalvo
intervista su
“Il vero problema è difendere
DOP” Ttip Ue-Usa rispetti i nostri prodotti
standard made in Italy
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lcuni stralci dell’intervista rilasciata dal presidente della Coldiretti, roberto moncalvo, al quotidiano “avvenire” sul tema del Ttip, il trattato commerciale tra europa e Usa, al centro dei timori di cittadini e agricoltori per i rischi di un abbassamento degli standard di sicurezza dei cibi. La pubblicazione del mandato negoziale in cui l’europa specifica che nella trattativa con gli Stati Uniti non si può nemmeno discutere di abbassare gli standard di salute e sicurezza per i consumatori ha rassicurato anche roberto moncalvo, il presidente di Coldiretti:“il mandato negoziale dice alcune parole forti e rimarca in diversi punti che la sicurezza alimentare non è negoziabile. Poi naturalmente restiamo sempre in allerta”. Phil Hogan, il nuovo commissario all’Agricoltura, vi ha dato rassicurazioni? hogan è fortemente convinto del primato del sistema agricolo all’interno dell’alimentare europeo. al Forum ha speso parole importanti, ribadendo che importando cibi che da noi non possono essere prodotti perche non rispettano i nostri standard metteremmo in difficoltà da un lato i consumatori, costringendoli a studiare ancora di più ciò che comprano, dal’altro le aziende, che si troverebbero ad avere a che fare con concorrenti avvantaggiati da regole più blande. L’alimentare italiano ha davvero bisogno di questa intesa per sfondare negli Stati Uniti? il nostro export sta già aumentando, però il mondo ha fame di italia e gli Usa sono il mercato più ricettivo e interessante. Un buon accordo che agevoli le nostre esportazioni e una grandissima
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opportunità. Soprattutto per la semplificazione delle barriere non tariffarie: negli Stati Uniti, per esempio, esistono almeno 2.800 autorità diverse degli Stati federati che pongono ognuna requisiti specifici per le importazioni di cibo. e una burocrazia difficilissima da superare. Una semplificazione ci aiuterebbe molto. Sembra più problematico il caso dei prodotti di origine protetta, che gli Stati Uniti non vogliono riconoscere. Qui il rischio è che con il Ttip si vada verso una soluzione di basso profilo come quella firmata con il Canada, dove i nostri prodotti dop, igp, doc ect. devono convivere con marchi registrati dal nome generico come il famigerato Parmesan... Pensi che in Canada esiste un marchio Prosciutto San daniele. Sulla trasparenza nell’alimentare, però, c’è stato molto da discutere anche in Europa. In particolare sulle regole dell’etichettatura, che diventano operative fra qualche giorno. Vi convincono? il testo che entra in vigore il 13 di dicembre contiene qualche novità interessante. Lascia a ogni Paese la possibilità di prevedere etichette trasparenti. Così saranno i singoli Stati a dovere dimostrare che c’è una volontà forte di offrire più trasparenza ai cittadini, arrivando a misure aggiuntive come l’etichettatura di origine. e un’opportunità concreta. Per capire la volontà degli italiani e stato avviato un sondaggio sul sito del ministero dell’agricoltura, confidiamo che la gente pretenda etichette più chiare, per conoscere meglio quello che mangia.
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[a cura di alberto Pansecchi]
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• valore nutrizionale • dolce o Salata • alimentazione e cosmesi • nuovi futuri utilizzi Il nocciolo è una specie originaria dell’Asia Minore, ed è una delle più antiche piante coltivate dall’uomo (ritrovamenti in manoscritti di 5000 anni fa). Sia i Greci che gli antichi Romani ne scoprirono le preziose qualità medicinali, alimentari e il particolare valore nutritivo. Oltre ad essere consumate da sole, le nocciole vengono adoperate per la produzione di confetti, torroni, cioccolato, gelati e dolciumi vari, ma anche di alimenti di impronta “salutistica” come i muesli. Le nocciole, in quanto “frutta secca”, sono molto utilizzate nei regimi alimentari di tipo: Macrobiotico, Dieta a Zona e Dieta Paleolitica. A fine pasto, ogni Natale, è di buon augurio romperle e gustarle!
distinzione per dimensioni La classificazione dei prodotti originati dalle prime trasformazione delle nocciole, una volta sgusciate, avviene in funzione della dimensione alle quali vengono ridotte. Prima di qualsiasi operazione, le nocciole affrontano la fase della calibrazione in guscio, della sgusciatura, di una nuova calibratura (una volta sgusciate), della tostatura e della cernita che avviene manualmente o meccanicamente. Si parla quindi, dal più grande al più piccolo di: Nocciole intere Nocciole in pezzi quarti e mezze nocciole Nocciole spezzate: i pezzi presentano dimensioni comprese tra 4 e 9 mm Granellona superiore: con pezzi che vanno dai 5 ai 7 mm Granellona: pezzi da 4 mm a 6 mm Granellina: pezzi da 1 mm a 3 mm Farina: particelle inferiori a 1 mm Olio: Frazione fluida ottenuta per pressatura a freddo di nocciole crude o tostate
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Le trasformazioni della nocciola
scheda nocciolo n.35
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[a cura di alberto Pansecchi]
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Nocciole intere
Una volta sgusciate e dopo un’attenta selezione le nocciole intere possono trovare una destinazione sia nel consumo fresco che nella preparazione di dolci. La nocciola può essere utilizzata tal quale o dopo aver subito una tostatura più o meno intensa, come snack, oppure salata per accompagnare aperitivi o come antipasto. normalmente ove i dolci richiedono la presenza di nocciole intere si predilige la varietà piemontese per le migliori caratteristiche organolettiche e la finezza del sapore.
Granella e farina
Le nocciole tostate intere passano nella granellatrice che le frantuma. La granella viene poi setacciata per separarla dalla farina e divisa nelle varie tipologie in funzione della grandezza dei frammenti. riducendo le nocciole tostate in polvere si ottiene la farina di nocciole che costituisce l’ingrediente principale per la preparazione delle torte di nocciole e dei baci di dama e trova poi moltissimi abbinamenti in cucina (tagliolini, etc). La granella oltre alla pasticceria è destinato alla preparazione, in cucina, di piatti raffinati: sparsa sul carpaccio al posto del parmigiano, nella salsa da accompagnare ad un arrosto o in insalata in sostituzione di noci o pinoli. La farina di nocciole non contiene glutine e può essere impiegata nei regimi alimentari gLUTen-Free. Per il basso livello di carboidrati presenti, la farina di nocciole non è controindicata in caso di diabete mellito tipo 2 e di ipertrigliceridemia. Presenti in percentuali interessanti sono gli acidi grassi di tipo monoinsaturo, ovvero gli omega 9.
Pasta
La pasta di nocciole è un semilavorato composto dal 100% da nocciole tostate.Trova impiego in pasticceria per diverse preparazioni e soprattutto in gelateria nella preparazione del gelato alla nocciola. La tostatura, oltre ad accentuarne il sapore e renderlo caratteristico, rimuove tutta l’acqua che, se pur in piccola quantità, è presente nella nocciola cruda. La nocciola tostata risulterà quindi completamente anidra, allungandone naturalmente il tempo di conservazione. La trasformazione in pasta avviene attraverso il passaggio in un “cutter” e successivamente in una macchina raffinatrice, che attraverso un meccanismo a sfere d’acciaio, è in grado di raffinare la pasta fino a renderla finissima, fluida e impalpabile.
Olio
dalla spremitura a freddo delle nocciole tostate, si ricava un olio particolare, prezioso e ricco di importanti caratteristiche nutrizionali. La spremitura avviene normalmente grazie a piccole presse idrauliche che impiegano diverse ore a completare l’operazione. Ottimi abbinamenti sono il carpaccio di carne o di pesce, l’arrosto o il roastbeef, la pasta in bianco, o accompagnato ai formaggi. L’olio di nocciole crudo ha un gusto molto più delicato e fruttato, dona un gradevole aroma di nocciole fresche se utilizzato nella preparazione della maionese, oppure sulla bresaola. esso trova anche ottimi impieghi in cosmetica, in quanto idratante e lenitivo. a livello cutaneo, è consigliato per pelli secche, rovinate, squamose che lo assorbono velocemente. Terapeutico nel caso di eczemi molto secchi e di eritemi dei bambini. ha inoltre proprietà cicatrizzanti, astringenti e antinfiammatorie. 16
Ringraziamenti: Una grazie particolare a Luca gatti per l’aiuto fornito
a cura del servizio di consulenza tecnico-agronomica Coldiretti Alessandria
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DOSSIER COLDIRETTI GIOVANI IMPRESE
“Nella
green
economy
c’è lavoro per i giovani”
C O n C e S S i O n e T e r r e d i S TaT O e ’ P a rT i Ta L a v e n d i Ta e L ’ a F F i T T O d i 1 4 0 m i L a e T Ta r i P e r U n v a L O r e d i 2 , 8 m i L i a r d i d i e U rO a 1 0 m i L a g i O va n i
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alla vendita o dall’affitto dei terreni agricoli pubblici possono nascere oltre diecimila nuove imprese agricole condotte da giovani con un concreto impulso positivo alla crescita del Pil in italia. e’ quanto è emerso da una analisi di Coldiretti giovani impresa nel dossier “nella green economy c’è lavoro per i giovani” presentato in occasione della consegna degli Oscar green”, i premi per l’innovazione con l’alto Patronato del Presidente della repubblica. Sono questi gli effetti - sottolinea la Coldiretti - del protocollo d’intesa appena firmato dalla Conferenza delle regioni, dal ministero delle Politiche agricole, l’ismea, l’anci e l’agenzia del demanio che prevede la cessione ai giovani dei terreni agricoli che fanno capo a regioni ed enti locali. Si tratta secondo il dossier della Coldiretti di oltre 140mila ettari di superficie agricola utilizzata censiti dall’istat per un valore stimato - precisa la Coldiretti - in 2,8 miliardi di euro sulla base dei valori fondiari medi in italia. La cessione di questi terreni - continua la Coldiretti - toglierebbe a Comuni, regioni e allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderebbe
disponibili risorse per lo sviluppo e la crescita del Pil ma soprattutto avrebbe il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni, stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese. dal ritorno delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti. il programma di dismissione è già in atto con il demanio che ha appena pubblicato online i bandi che riguardano i primi 500 ettari dei 5.500 resi
disponibili dalla Stato mentre alcune regioni hanno creato le “banche della terra” dove censire i terreni pubblici disponibili ma in alcuni casi anche i terreni incolti dei privati. nel dettaglio sono ben otto le regioni (Abruzzo, Campania, Liguria, Puglia, Sicilia,Toscana, Umbria e Veneto) che hanno approvato leggi per favorire l’accesso ai terreni pubblici dei giovani imprenditori agricoli mentre in altre cinque
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I vINCITORI dELL’OSCAR GREEN da aPi anTinQUinamenTO a miCrOaLghe, da ChiPS di Pane a CanaPa aLimenTare, da PeCOrinO anTiCOLeSTerOLO a FragOLe vOLanTi ma anChe iL CarCere di PerUgia
sono in itinere (Calabria, Lazio, Lombardia, Marche e Molise). ai terreni alienati o locati, prevede il progetto, non potrà essere attribuita una destinazione urbanistica diversa da quella agricola prima di 20 anni dalla trascrizione dei contratti nei pubblici registri immobiliari. “La dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli non solo toglie allo Stato, alle regioni e ai Comuni il compito improprio di coltivare la terra e rende disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto dà un impulso alla crescita, all’occupazione e alla redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura quando sono condotte da giovani” ha affermato il presidente della Coldiretti roberto moncalvo. “La disponibilità di terra è il principale ostacolo
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alla nascita di nuove imprese agricole e il 50% delle imprese agricole già esistenti condotte da giovani ha bisogno di disponibilità di terra in affitto o acquisizione, secondo una indagine Coldiretti/ixè” ha continuato la delegata di Coldiretti giovani impresa maria Letizia gardoni. in italia il costo della terra ha superato i 20mila euro, un valore superiore a quello di germania e Francia. dietro il valore medio conclude la Coldiretti - si nasconde però una forte variabilità, con valori che partono dai mille euro all’ettaro dei pascoli della provincia di Catanzaro con un ettaro di frutteto o vigneto nelle zone di produzione più celebri, dalla Toscana al Trentino alto adige, che può andare da 500mila a oltre un milione di euro ad ettaro.
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e api con i loro preziosi alveari come vere e proprie centraline antinquinamento, la stravagante coltivazione di microalghe molto apprezzate in cosmesi, in campo salutistico e in agricoltura, le prime chips di pane leggere e gustose, la canapa con stupefacenti virtù culinarie, ma utile anche nella bioedilizia, il pecorino anticolesterolo amico del cuore, le fragole volanti con la carta d’identità e il carcere di Capanne a Perugia che ridona dignità e voglia di vivere ai detenuti sono i vincitori del concorso “Oscar green” 2014, il premio per l’innovazione dei giovani della Coldiretti dei premi “Oscar green” sotto l’alto Patronato del Presidente della repubblica.“i nostri giovani incarnano le potenzialità e la forza del nostro territorio un tessuto produttivo ricco, capillare, che coinvolge milioni di uomini e che per le sue caratteristiche rende l’italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee” dichiara il presidente della Coldiretti, roberto moncalvo.
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Pecorino anticolesterolo, il migliore amico del cuore Toscana - Carlo Santarelli Si sa che a chi ha il colesterolo alto è vietato mangiare del buon pecorino, ma oggi, grazie alla brillante intuizione di Carlo Santarelli, non solo lo si può gustare, ma addirittura è consigliato per contrastare l’atavico nemico del cuore. Uno straordinario progetto scientifico realizzato dal caseificio di Carlo, in collaborazione con l'università di Pisa e di Cagliari. Le prime chips di pane che piacciono a grandi e piccini Puglia - domenico d'Ambrosio Leggere, croccanti, ai mille sapori, dall’extravergine al formaggio. Si può fare una scorpacciata senza temere per la linea perché le chips di grano sono leggere e altamente digeribili. e’ proprio questo il segreto del successo di domenico che, sfruttando una lunga tradizione di panificazione di famiglia, ha saputo ricavare una brillante idea imprenditoriale. Le fragole volanti con la carta d’identità Lombardia - Guglielmo Stagno d'Alcontres
a pochi passi dal centro di milano nell’azienda di guglielmo ci sono delle serre spaziali riscaldate con pannelli fotovoltaici dove vengono coltivate delle straordinarie fragole in orti sospesi. Tutto il prodotto poi viene sapientemente distribuito in tutta la città con delle apecar insieme a confetture, succhi di frutta, piantine per arricchire i balconi dei palazzi. Le microalghe elisir di lunga vita veneto - Matteo Castioni Le microalghe della specie Spiruline e haematococcus prodotte da matteo sono davvero portentose. non solo vengono ampiamente nel utilizzate nel mondo della cosmesi e consigliate come integratori e ricostituenti nelle diete ipocaloriche perché particolarmente ricche di proteine sali minerali e antiossidanti naturali ma sono molto utili anche in agricoltura. Dalla canapa stupefacenti sorprese culinarie basilicata - Pasquale Polosa Pasquale dopo i suoi studi universitari individua un antico canapaio, dove probabilmente in passato veniva prodotta la canapa e mette in coltura 10 ettari di canapa (cannabis sativa), di quelle a basso contenuto di principio attivo e ad alto contenuto di proprietà terapeutiche. ecco i trasformati: un olio incredibile per le sue potenzialità da impiegare nella medicina. Le api centraline antinquinamento della “Terra dei Fuochi” Campania - Salvatore Sorbo Salvatore Sorbo è un giovane apicoltore che ha messo le sue arnie a disposizione di “Cara Terra” un virtuoso progetto nell’ambiente, della Terra dei fuochi, attraverso le api. il progetto prevede la collaborazione dell’università di napoli e quella del molise ha lo scopo di trasformare gli alveari e le arnie delle api in vere e proprie centraline di biomonitoraggio.
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LEGA dEL fILO d’ORO: LE bUONE AzIONI hANNO UN bUON SAPORE
La pasta della bontà nei mercati di Campagna Amica
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uona perché fatta solo con grano 100% italiano, speciale perché sostiene l’unica associazione che in italia da cinquanta anni è al fianco di chi non vede e non sente: torna, per il terzo anno consecutivo, la “Pasta della Bontà”, l’iniziativa di raccolti fondi promossa dalla Lega del Filo d’Oro in collaborazione con la Fondazione Campagna amica di Coldiretti. “Per il terzo anno consecutivo e grazie al sostegno di Coldiretti - ha spiegato rossano Bartoli Segretario generale dell’associazione - torna la Pasta della Bontà, con la quale arriveremo nelle case di migliaia di italiani per coinvolgerli in un’iniziativa di solidarietà e sostegno verso le attività della Lega del Filo d’Oro per l’assistenza e la riabilitazione di bambini, giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali”. nei mercati Campagna amica aderenti all’iniziativa, i clienti troveranno un gazebo della Lega del Filo d’Oro in cui sarà distribuita, a fronte di una donazione, una confezione da 1 Kg di pasta di grano duro 100% italiano. e per l’occasione non poteva mancare il contributo di renzo arbore, storico testimonial dell’associazione: “dopo 25 anni, la Lega del Filo d’Oro è per me come una famiglia - ha dichiarato il grande artista - e poterla aiutare e sostenere nelle proprie attività è un piacere. invito tutti a fare lo stesso: ‘vieni a scoprire il sapore delle buone azioni’, recita lo slogan e con la Pasta della Bontà delizierete il vostro palato e il vostro cuore!” Con un semplice clic, sul sito www.pastadellabonta.it è possibile conoscere il mercato più vicino, dove trovare il kit solidale, e partecipare al concorso “ricetta della Bontà”: in palio un corso di cucina presso la Boscolo Etoile Academy di Tuscania. “i mercati di campagna amica non sono solo un luogo dove fare buoni acquisti di prodotti genuini, locali direttamente dagli agricoltori, a sostegno dell’ambiente, dell’economia e del lavoro del territorio ma sono anche un momento di incontro e di solidarietà particolarmente significativo in occasione del natale” ha affermato il presidente della Coldiretti roberto moncalvo. La Lega del Filo d’Oro, fondata nel 1964, è oggi punto di riferimento per l’assistenza, la riabilitazione e il reinserimento, nella famiglia e nella società, delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Con oltre 500 dipendenti, 600 volontari, 500 mila sostenitori attivi, è presente in italia con 5 Centri residenziali, a Osimo (an) - Sede nazionale dell’ente Lesmo (mB), modena, molfetta (Ba), Termini imerese (Pa) e 2 Sedi Territoriali a roma e napoli. Info: www.pastadellabonta.it Numero verde 800904450
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OrganizzaziOne - maltempo
alessandrina
dopo l’ALLUvIONE
Ad Alessandria
il vertice
SI è CONCLUSO con un documento
consegnato
al Ministro Martina
M
olti ancora i problemi in attesa di una soluzione dopo l’incontro della giunta regionale con il ministro delle Politiche agricole maurizio martina che si è svolto ad alessandria il 21 novembre scorso a seguito degli eventi alluvionali. dopo una breve introduzione sulle problematiche di carattere generale e la consegna di un documento sulle urgenze del settore agricolo al ministro martina, al presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino e all’assessore giorgio Ferrero, si è tenuto un gruppo di lavoro ristretto per esaminare nei dettagli la problematica. in particolare il documento punta ad affrontare la situazione di emergenza delle imprese agricole e chiede di promuovere ulteriori anticipi della PaC al fine di dotare le imprese agricole di un minimo di liquidità. inoltre si auspicano l’urgente attivazione degli interventi nazionali previsti a seguito dell’emanazione del decreto di rico-
noscimento dello stato di calamità naturale qualora sia stato compromesso il 30% della produzione aziendale. ma soprattutto si chiede l’attivazione di misure eccezionali di prevenzione per evitare il ripetersi del dramma che colpisce i territori alessandrini. roberto Paravidino e Simone moroni, presidente e direttore di Coldiretti alessandria, al termine dell’incontro hanno affermato: “diamo atto della sensibilità politica manifestata sia dal ministro martina che dall’intera giunta regionale piemontese. abbiamo tutti la consapevolezza delle oggettive difficoltà ad intervenire con misure complete. Ora le istituzioni ci dovranno dire quali misure sono in grado di far partire con celerità e immediatezza. il documento predisposto contiene le richieste che potrebbero apportare un aiuto concreto alla soluzione della drammatica situazione. Purtroppo le difficoltà finanziarie che stanno caratterizzando gli enti pubblici regione compresa, rappresentano un ulteriore elemento di preoccupazione rispetto a quanto chiesto. non demordiamo e continueremo ad essere vicini alle nostre imprese con la determinazione di sempre”. Le richieste avanzate riguardano: • Dichiarazione immediata dello stato di calamità; • Ripristino immediato della viabilità compromessa che crea un danno sia all’economia aziendale che al turismo; • Applicazione della legge 102/2004, escludendo il vincolo della percentuale minima del danno del 30% della P.L.V.;
• La sospensione per un tempo congruo di tutti i pagamenti di imposte, tasse, tributi, mutui e quant’altro. Considerato che la provincia di alessandria si trova collocata su un nodo fluviale d’italia, quindi più a rischio, evidenziamo che le attuali polizze multirischio sulle rese escludono dal risarcimento i terreni in area golenale. a partire dal 2011 la provincia di alessandria le associazioni agricole ed il Condifesa richiedono all’iSmea, che svolge funzioni di riassicuratore pubblico per le avversità atmosferiche, di modificare la polizza per rendere assicurabili anche i terreni coltivati in prossimità dei fiumi. e’ stata fornita ad iSmea una statistica decennale completa sul rischio alluvione per le 1.515 aziende alessandrine che hanno terreni in fascia golenale a (ha 6.332), in fascia B (ha 5.185) e fuori fascia (ha 35.503), con produzioni e danni subiti. ad oggi il problema non ha trovato soluzione e le aziende sono prive di una polizza multirischio che le tuteli realmente dai danni da alluvione sulle colture. auspichiamo un intervento presso iSmea per giungere ad un risultato; Pagamento immediato della PaC 2014 e di tutte le altre misure previste dal PSr per le aziende alluvionate che ad oggi non hanno percepito questi aiuti; Pagamento della PaC e delle altre misure, relative all’anno 2015 subito dopo la presentazione delle domande (entro giugno 2015) per le aziende alluvionate.
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aTTUaLiTà - nuovo distributore del latte
alessandrina
A Terzo d’Acqui e per l’occasione nuovo mercato di Campagna Amica
“distributori di latte, yogurt e formaggi:
garanzia dal produttore al consumatore”
“I
l distributore automatico di latte, yogurt e formaggi a km.0 è un canale di commercializzazione che rappresenta una risposta degli allevatori alle difficoltà di mercato che sta attraversando il settore dei bovini da latte, ma anche degli ovini e dei caprini. Sicuramente ogni distributore rappresenta una nuova sfida che trova il supporto di Coldiretti, da sempre convinta della validità dell’iniziativa quale strumento per avvicinare il consumatore ai prodotti del territorio”. Così emiliano Bracco vice direttore Coldiretti alessandria ha commentato il taglio del nastro del nuovo “punto vendita” inaugurato sabato 29 novembre a Terzo d’acqui nell’area del Self Centro Piazzolla. L’azienda agricola che si occuperà di rifornire giornalmente il distributore e assicurare la qualità e la freschezza del latte e degli alimenti contenuti in quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio distributore a “Km.0”, è un imprenditore agricolo della Coldiretti di alessandria, alcide accusani. Socio storico della federazione alessandrina, dirigente della zona di acqui Terme, da sempre è al fianco dell’Organizzazione nel portare avanti battaglie e sfide. L’azienda di alcide accusani, si trova a Spigno ed è sicuramente quella che si può definire “di famiglia e di tradizione” dove l’agricoltura, da oltre sessant’anni, si impara a conoscere ancora prima di nascere, testimonianza ne è oggi il figlio Luca, parte attiva in azienda e in Coldiretti. Questo di Terzo d’acqui è il dodicesimo distributore, sempre firmato dall’azienda accusani, dislocato tra il territorio ligure e quello alessandrino, una grande soddisfazione per un progetto che trova l’appoggio delle istituzioni: “Come sindaco ha affermato il primo cittadino di Terzo, vittorio grillo - non posso che essere onorato e ringraziare gli imprenditori che credono e continuano a far crescere il nostro territorio, che non si lasciano spaventare dalle difficoltà. nostro compito è non lasciarli soli”. Per l’occasione, nella piazza antistante
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il Centro Piazzolla, in regione domini, è stato allestito anche un mercato di Campagna amica, presente gianluigi gaglione presidente provinciale dell’associazione agrimercati e il segretario di zona di Coldiretti giovanni rosso.“il successo di questa forma di vendita, sia del distributore a km.0 quando dei mercati degli agricoltori, è determinato dalla voglia di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo consumato del quale un numero crescente di cittadini vuole conoscere l’origine e le caratteristiche ed essere certo della genuinità e freschezza, per dirla con una parola, rintracciabilità. - ha concluso il vice direttore Coldiretti alessandria emiliano Bracco - Questa è la battaglia di Coldiretti, il nostro progetto: un modo per rafforzare il legame sempre più stretto tra la campagna e i consumatori”.
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aTTUaLiTà - rio lovassina
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PERPLESSITà dI COLdIRETTI dOPO LE ESONdAzIONI
Rio Lovassina: mancata manutenzione dei fossi? Non diamo colpe agli agricoltori! Torniamo ad occuparci di uno dei corsi d’acqua che più fa discutere per la mancata sicurezza
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oldiretti giudica in modo positivo il fatto che la giunta comunale di alessandria abbia approvato il progetto che potrebbe determinare la svolta per la messa in sicurezza di Spinetta marengo, di Litta Parodi e dei paesi limitrofi ma non condivide, alcune considerazioni che sono emerse su quanto realizzato e sul comportamento tenuto dagli agricoltori. da sempre i coltivatori sono identificati come coloro che custodiscono e tutelano il territorio, non ci stiamo ad avere il dito puntato come se fossimo la causa dei tanti problemi legati alla mancata manutenzione dei fossi e la poca attenzione nei confronti dei canali scolo.“Piuttosto il contrario: siamo per prevenire e monitorare, mettendo a punto un sistema snello ed efficiente per tenere puliti i canali, piccoli e grandi, per tutto l’anno. - affermano il presidente e il direttore della federazione provinciale alessandrina roberto Paravidino e Simone moroni - gli agricoltori non hanno alcuna colpa di queste esondazioni mentre l’impegno svolto dagli imprenditori agricoli a salvaguardia di un territorio provinciale a rischio idrogeologico, con continue frane ed allagamenti dove foglie e detriti continuano ad ostruire il defluire dell’acqua ai lati di molte strade comunali”. Totalmente interrato, svolge funzione di fognatura principale della città raccogliendo le acque bianche e nere, torna alla luce poco fuori il centro abitato, alla testa della località Castel gazzo. apparentemente riassume le caratteristiche di canale, ma continua a raccogliere gli scarichi. a questa situazione va aggiunta l’incapacità del depuratore di novi di processare il carico proveniente dalla rete fognaria del centro abitato in quanto è sottodimensionato e l’alimentazione di un bacino artificiale deputato all’irrigazione per uso agricolo da parte del rio gazzo: acqua, inquinata, che viene usata per irrigare orti e campi coltivati a verdura. Le sistematiche analisi chimiche effettuate dall’arpa hanno evidenziato un maggior carico inquinante di origine industriale
che si somma a quello tipicamente fognario e una preoccupante situazione di trascinamento dei contaminanti sino al Tanaro. “Una situazione che non è più accettabile: cause e colpe che vanno ricercate in scelte politiche non condivisibili e poco mirate che nel corso degli anni non hanno saputo affrontare la situazione con la dovuta determinazione. - aggiunge Carlo Pagella Presidente di zona di alessandria - L’importante è che tutti facciano la propria parte e si assumano la propria responsabilità perchè il problema del Lovassina è di “rete”, non solo dei singoli. Per questo soprattutto la regione Piemonte e lo Stato sono interlocutori primari: per le soluzioni e le risorse necessarie. Cogliamo l’occasione per precisare che gli agricoltori di Coldiretti alessandria ogni giorno sono impegnati per invertire questa rotta, ottimizzando l’impiego delle risorse esistenti, coinvolgendo sempre di più le imprese agricole nella manutenzione e nel monitoraggio del territorio”. Tutelare l’ambiente non significa necessariamente mera conservazione dell’esistente, molte volte è più vantaggioso dare spazio a individui ed imprese che
capillarmente abitano il territorio e ne conoscono i mutamenti: è importante però la collaborazione con le istituzioni, i Comuni e i Consorzi di bonifica che potrebbero approfittare in modo più concreto dell'economicità dell’intervento competente e affidabile dei mezzi delle imprese agricole per ottenere risultati vantaggiosi per tutti. Come Coldiretti lavoriamo ogni giorno per invertire la rotta esistente, ottimizzando l'impiego delle risorse disponibili, coinvolgendo sempre di più le imprese agricole nella manutenzione e nel monitoraggio delle aree e incentivando interventi mirati. “Una priorità su tutte - hanno concluso Paravidino e moroni - rendere sistematici e coordinati interventi 'piccoli' e ‘grandi’, soprattutto con le istituzioni, lavorando in sinergia per il difendere il futuro del nostro territorio e dei suoi abitanti affinchè non si debbano più fare i conti con i danni dovuti alle esondazioni come accaduto in questi ultimi anni dove noi agricoltori siamo sempre tra i primi a correre in soccorso delle popolazioni alluvionate e impegnati in prima persona nella fase della ricostruzione”.
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aTTUaLiTà - settore vitivinicolo
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RISTRUTTURAzIONE E RICONvERSIONE
[pagina a cura di valerio Scarrone]
Contributo forfettario massimo ad ettaro per vigneti ordinari.
vigneti
Riaperto il bando
per le domande
di contributo
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nche per la campagna 2014/2015 si è riaperto il bando per la presentazione delle domande di contributo “ristrutturazione e riconversione vigneti”. La dotazione finanziaria della regione Piemonte per questo bando è di 8.349.693,51€, ma, di questi, circa due milioni di euro sono destinati al pagamento delle domande 2014, ammesse al finanziamento ma non pagabili per esaurimento dei fondi. Per cui per questo bando, in realtà la dotazione effettiva risulta di circa 6.300.000€, e questo potrebbe comportare, nel caso di una forte adesione a livello regionale alla misura,come negli anni scorsi, che i fondi non saranno sufficienti a soddisfare tutte le domande. La misura ricalca quella dell’anno scorso, con alcune importanti novità:
Contributo massimo forfettario ad ettaro per vigneti con latitudine media superiore ai 500m o terrazzati o ciglionati o con pendenza media superiore a 30% in base alle caratteristiche riportate nello schedario viticolo al livello particellare.
• La superficie minima per l’intervento passa a ha 0.30 nel caso di aziende che abbiano una superficie vitata di almeno un ettaro. Per chi risulta possedere meno di un ettaro di SaU vitata la superficie minima è di ha 0.50 (esattamente l’opposto di quanto previsto nello scorso bando); • È stata introdotta la possibilità di riutilizzare i pali intermedi usati, nel caso di estirpo e reimpianto, purchè siano in cemento ed in uno stato idoneo a garantire la propria efficacia per tutta la durata del nuovo vigneto; • Per l’intervento C.1 (trasformazione delle forme di allevamento) non è più previsto la sostituzione della paleria; • nel caso di acquisto di un diritto di reimpianto, contrariamente all’anno scorso per cui all’atto della presentazione della domanda di contributo bastava che avessi iniziato la procedura di trasferimento, in questo bando è necessario aver perfezionato il trasferimento e aver presentato comunicazione di reimpianto; • nel caso di domande con interventi di estirpo e reimpianto (a.1 e B.1) con pagamento a collaudo, senza fideiussione, la comunicazione di estirpo va trasmessa almeno trenta giorni prima della presentazione della domanda di contributo, pena la decadenza della stessa. Le domande di contributo dovranno essere trasmesse tramite il portale Sistema Piemonte entro e non oltre le ore 24.00 del 31 gennaio 2015 e il materiale cartaceo dovrà essere consegnato presso gli Uffici Provinciali entro le ore 12.00 del 09 Febbraio 2015. in caso di trasmissione tramite posta non fa fede la data del timbro postale ma la data di ricevimento presso gli Uffici competenti. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici zona Coldiretti.
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Fermi restando gli importi massimi per ettaro, il contributo massimo erogabile per ogni singola domanda è di 140.000€
Misura investimenti dell’OCM vino La regione Piemonte con la deliberazione della giunta regionale n. 26-593 del 18 novembre 2014, ha emesso le disposizioni regionali attuative della misura investimenti dell’OCm vino. Si rimane ora in attesa della circolare agea e dell’apertura del portale, per poter procedere alla presentazione delle domande. La misura, come per gli anni scorsi, prevede una spesa minima di 20.000€ ed una massima di 150.000€. La novità, rispetto agli anni precedenti e che in questo bando non sono previsti contributi per interventi di natura edilizia, ma solo contributi per acquisto attrezzature ed impianti. non appena il ministero avrà dato parere positivo alle disposizioni attuative della regione Piemonte e a seguito dell’uscita della circolare agea, si potranno presentare le domande. La scadenza per l’esecuzione delle opere sarà presubilmente il 30 giugno 2015.visti i tempi ristretti che tale bando comporta, consiglio a chi fosse interessato, a procurarsi i preventivi, (tre per ogni impianto e/o attrezzatura). Per maggiori informazioni e per la predisposizione delle domande, rivolgersi agli uffici Coldiretti.
IMPORTANTE SCAdENzA Si rammenta che la scadenza della dichiarazione obbligatoria di vendemmia e produzione vini e mosti e rivendicazioni produzioni a dOC., è alle ore 24.00 del 15 gennaio 2015. Chi non avesse ancora provveduto contatti al più presto il proprio ufficio zona. Si ricorda che la mancata o ritardata presentazione comporta l’esclusione da contributi comunitari (ristrutturazione vigneti, OCM investimenti, ecc.), e sanzioni da 200 a 3.000€.
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OrganizzaziOne - i giovani e il settore primario
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Il futuro è in agricoltura
LA STORIA dI ANdREA: dA INGEGNERE ELETTRONICO Ad ALLEvATORE dI RAzzA PIEMONTESE
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ndrea giaroli, 45 anni, è un ingegnere elettronico trapiantato a Fraconalto da oltre 20 anni. da circa 3 anni, a causa della crisi che ha travolto anche l’azienda in cui lavoravo con il solito strascico di delocalizzazioni, tagli al personale, ecc, ha trasformato in attività principale la passione per i bovini che coltivava da sempre ma a livello di hobby. ha così avviato una modesta attività di vendita porta a porta di carne bovina proveniente esclusivamente da animali allevati nella piccola stalla di proprietà. L’attività pian piano è cresciuta e con tanto coraggio e un po’ di incoscienza ha realizzato una stalla tutta nuova, senza contributi, dove trovano posto circa 35-40 capi esclusivamente di razza Piemontese, tutti rigorosamente iscritti al Libro genealogico. La clientela sembra essere soddisfatta della qualità del prodotto offerto, gli animali sono alimentati senza mangimi industriali, solo con una miscela di cereali che realizzata personalmente da andrea. anche a livello morfologico gli animali hanno un buon successo visto il numero di presenze e i commenti dei visitatori allo stand in occasione di piccole mostre locali. ma la passione per questa splendida razza ha spinto andrea a tentare la partecipazione anche alla 35esima mostra nazionale di razza a Cuneo che si è svolta lo scorso novembre.“volevo poter mettere
i miei animali fianco a fianco con quelli dei più grandi allevatori delle province di Cuneo e Torino. La preparazione è stata molto impegnativa sia per ottemperare a tutti gli obblighi burocratici e di controlli sanitari, sia per abituare alla sfilata sul ring animali che venivano da cinque mesi di pascolo sull’appennino, liberi di vagare tra monti, prati e boschi. e finalmente è arrivato il momento di entrare sul ring con il primo torello: quando ero al cospetto del giudice mi tremavano le gambe. io, dalle estreme pendici della provincia di alessandria, da un paesino sperduto in cima ad un monte, dentro al ring insieme ai nomi storici della razza Piemontese: Caffer,
Barale, delsoglio, Quaglia,vignolo, Colombero titolari di allevamenti con un minimo di 70-80 capi fino a oltre 500 capi. - ci ha raccontato orgoglioso andrea - ma alla fine del pomeriggio sopra il mio micro stand facevano bella mostra tre coccarde tricolori relative a due quarti e un terzo posto. nessun premio economico avrebbe potuto superare la soddisfazione per quelle tre semplici coccarde perchè sono la certificazione ufficiale di un giudice nazionale sulla bontà del lavoro di selezione svolto in questi anni e sono soprattutto lo stimolo per continuare con ancora maggior passione e puntare in futuro ancora più in alto”.
CONTINUA LA fORMAzIONE dI GIOvANI IMPRESA ALESSANdRIA
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ripartita lo scorso 5 dicembre una nuova stagione formativa per giovani impresa alessandria. Le lezioni, tenute dalla dott.ssa Stefania Barbiero, hanno avuto come filo conduttore il “Parlare in pubblico”. i primi due incontri si sono svolti nella sala multimediale della sede provinciale di Coldiretti: presenti oltre ai giovani imprenditori anche i segretari zona con la delegata regionale e provinciale giovani impresa valentina Binno.
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FOrmaziOne- inipa
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Europa Fondo Europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione A) Formazione in campo agricolo
nuova programmazione per i corsi di formazione inseriti nel psr e’ iniziata per inipa alessandria una nuova fase di programmazione di corsi di formazione inseriti nell’ambito del Piano di Sviluppo rurale 2007-2013, misura 111.1, sottoazione a. Per quanto riguarda il calendario-corsi del bando 2013 verranno ancora realizzate le seguenti iniziative, già finanziate: Titolo: Antichi cereali: la loro coltivazione, le peculiarità nell’alimentazione, il loro utilizzo. Sede prevista: novi Ligure date: 13 e 14 gennaio 2015 durata: 14 ore Titolo: Tecniche di produzione integrata per la riduzione di fertilizzanti azotati Sede prevista: novi Ligure date: da definire durata: 9 ore
il nuovo bando 2014, invece, offre la possibilità di realizzare un’ulteriore serie di corsi e di inziative formative. Si tratta di interventi che mirano alla formazione degli imprenditori agricoli e degli addetti del settore agricolo e alimentare. L’attività 2014-2015 propone una serie di tematiche di grande interesse in funzione delle esigenze e delle necessità degli imprenditori agricoli. inipa alessandria ha in programma una serie di corsi, che andranno a realizzarsi nel prossimo periodo invernale e primaverile, e che potranno essere particolarmente utili per la
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crescita e lo sviluppo delle aziende del nostro territorio. ricordiamo che tutti i corsi predisposti da inipa Piemonte sono destinati agli imprenditori agricoli regolarmente iscritti al registro delle imprese della Camera di Commercio e ai loro coadiuvanti aziendali e dipendenti. i corsi che inipa propone sono completamente gratuiti con finanziamento da parte della regione e potranno essere attivati al raggiungimento del numero minimo di partecipanti previsto dal bando regionale. di seguito, vengono proposti i temi posti in calendario, per i quali inipa invita a procedere rapidamente all’iscrizione:
Titolo: Social media marketing e web 2.0 per la valorizzazione del settore agrituristico. Sede prevista: alessandria date: 3,10 e 17 febbraio 2015 durata: 24 ore
Titolo: Sistema di autocontrollo e rintracciabilità nelle aziende agricole e agrituristiche. Sede prevista: alessandria date: 12, 15 e 19 gennaio 2015 durata: 24 ore Titolo: Sistema di autocontrollo e rintracciabilità nelle aziende agricole e agrituristiche. Sede prevista: Casale monferrato date: 27 e 29 gennaio e 9 febbraio 2015 durata: 24 ore Titolo: Web 2.0 e internet marketing non convenzionale per il settore agroalimentare. Sede prevista: alessandria date: 21 e 28 gennaio e 4 febbraio 2015 durata: 24 ore
Per ricevere maggiori informazioni riguardo al contenuto dei diversi percorsi formativi e per manifestare il proprio interesse ai temi proposti e la propria volontà a prenderne parte, è possibile contattare il numero telefonico della Segreteria Inipa Piemonte, sede di Alessandria, allo 0131-235891, interno 668; inviare una mail a hyperlink “mail to: inipa.alessandria@coldiretti.it” inipa.alessandria@coldiretti.it; inviare un fax a 0131-252144; oppure rivolgersi ai rispettivi uffici di zona.
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aTTUaLiTà- assemblea provinciale pensionati
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Foto di gruppo per il Consiglio direttivo eletto dall’assemblea provinciale pensionati Coldiretti alessandria: al centro giovanni Ottonello per il terzo anno al vertice dell’associazione. Sotto un momento dell’incontro durante il quale, alla presenza del notaio Luciano mariano, sono state apportate importanti modifiche allo Statuto. nella foto con giovanni Ottonello anche il Presidente Paravidino e il Segretario dell’associazione Provinciale Pensionati marino ravera.
Giovanni Ottonello CONfERMATO alla presidenza dei pensionati Coldiretti
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erzo mandato per giovanni Ottonello, imprenditore cerealicolo-zootecnico di Castelceriolo, alla guida dei pensionati Coldiretti della provincia di alessandria, eletto all’unanimità durante l’assemblea di venerdì 28 novembre che ha visto, alla presenza del notaio Luciano mariano le modifiche allo statuto dell’associazione, adeguandolo con quello di tutte le altre associazioni d’italia, facendo così coincidere nell’anno 2018, dopo questo rinnovo, le prossime consultazioni elettorali. “Lasciatemelo dire, mi sento emozionato. noi pensionati rappresentiamo per la Coldiretti e per l’azienda agricola una preziosa “risorsa”, per il bagaglio di esperienze di cui siamo portatori e per il ruolo attivo che possiamo ricoprire all’interno della società. attori fondamentali per costruire l’immagine della specifica ruralità da comunicare all’esterno, nell’ambito della strategia Coldiretti volta al riconoscimento della biodiversità e al re-
cupero delle tipicità delle produzioni e delle tradizioni. - ha affermato giovanni Ottonello subito dopo essere stato eletto - ringrazio tutto il Consiglio per la fiducia, colgo l’occasione per rinnovare il mio impegno e quello di tutta la Federpensionati provinciale nell’ambito del progetto della “filiera agricola tutta italiana” e per sottolineare che continueremo ad affiancare i giovani nella conduzione delle imprese agricole, mettendo a disposizione la nostra esperienza”. L’anziano, quindi, come punto di riferimento per il territorio rurale, ruolo peraltro assegnatogli anche dalla normativa regionale sull’assistenza, e come “custode” dell’ambiente, in linea con la multifunzionalità dell’impresa agricola. il presidente e il direttore della Coldiretti di alessandria roberto Paravidino e Simone moroni hanno evidenziato come la realtà dei pensionati sia “una grande risorsa” per la Coldiretti e per la società: “La riscoperta delle tradizioni alimen-
tari offre un nuovo ruolo agli anziani agricoltori che sono portatori di conoscenze, ricette, metodi di lavorazioni e cultura locale in grado di dare valore aggiunto ai prodotti e al territorio. Una ricchezza della campagna che deve essere trasmessa, affinché non vada perduta, alle nuove generazioni che dimostrano un crescente interesse verso le esperienze del passato. Una realtà giustificata dalla nuova domanda di mercato che nell’alimentare è alla ricerca di cibi che raccontino storie che solo gli anziani sono in grado di ricordare”. alla presenza del referente provinciale del Patronato epaca e segretario dell’associazione Pensionati marino ravera, l’assemblea ha eletto il nuovo Consiglio direttivo composto dai seguenti rappresentanti: vice presidenti graziella Chiapponi e Tarcisio Sala, Paolo raiteri, giampietro montini, giuseppina Ferrari, Francesco Fanelli, rosa Carlevaro e Bruno Tacchino come consiglieri.
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AGRITURISMO E ALLERGENI Nuove indicazioni dal Regolamento (UE) N.1169/2011
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l 13 dicembre è entrato in vigore il regolamento comunitario n. 1169 del 2011 che ha come scopo quello di uniformare le diverse normative nazionali esistenti in europa. Queste disposizioni riguardano anche i prodotti non confezionati, interessando quindi numerose attività di vendita e somministrazione di alimenti, tra le quali, quella concernente l’agriturismo. L’intento del regolamento è quello di fornire informazioni chiare, precise e facilmente comprensibili per il consumatore attraverso la menzione in etichetta di elementi obbligatori, garantendo nel contempo la libera circolazione degli alimenti legalmente prodotti e commercializzati. È tuttavia rimessa a un atto di esecuzione della Commissione europea, la decisione su quali notizie prevedere come obbligatorie, con quali modalità ed entro quali termini. È scontato l’obbligo di comunicare la presenza di allergeni anche nei cibi somministrati,è fondamentale ricordare del resto, che l’ingestione di questi agenti può avere gravi effetti sulla salute delle persone sensibili e che in alcuni casi può avere un esito fatale. a prescindere dalle nuove disposizioni regolamentari quindi, i ristoratori agrituristici e le aziende agricole che somministrano devono conoscere la composizione dei loro alimenti e devono essere in grado di gestire gli eventuali pericoli che possono rappresentare, tra i quali anche il “pericolo allergeni”, oltre anche a fornire ogni informazione utile ai clienti quando fanno richiesta. Tutto questo è previsto nell’haCCP (hazard analysis and Critical Control Points, letteralmente analisi dei rischi e Controllo dei Punti Critici) ed è un protocollo che gli operatori del settore alimentare sono tenuti ad adottare per prevenire i pericoli correlati alla produzione, trasformazione e somministrazione degli alimenti, come prestabilito dal regolamento (Ce) n. 852/ 2004 in vigore dal 2006. ne risulta che si potranno indicare gli allergeni, come indicati nell’allegato ii del reg. 1169 dell’Unione, sia direttamente a menù, per ogni singola pietanza; sia preparando un libro-registro ben visibile in sala o comunque facilmente raggiungibile con le ricette e gli allergeni (in questo modo si può cogliere l’opportunità di fare trasparenza e dare anche gli ingredienti dei singoli menù) oppure in alternativa, una bacheca /lavagna. Significa che le informazioni relative alle allergie e intolleranze devono essere fornite per iscritto fino a quando gli Stati membri non abbiano adottato misure nazionali concernenti le modalità per comunicare le informazioni sugli allergeni. Le misure nazionali potrebbero infatti prevedere, a titolo indicativo, che le informazioni relative alla sostanze che provocano allergie o intolleranze utilizzate nella preparazione di alimenti non preimballati possano essere comunicate su richiesta del consumatore. L’indicazione degli allergeni, pertanto, va considerata direttamente applicabile e si sollecita una presa di conoscenza da parte delle imprese associate, proprio ai fini di una corretta predisposizione delle etichette.
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ALbO CAMPAGNA AMICA e’ partita in tutta italia una campagna informativa sulle iniziative di Campagna amica. Se sei interessato a conoscere le iniziative, gli eventi, avere sempre notizie fresche di stagione o sapere dove trovare l’azienda più vicina puoi registrarti. in ogni mercato di Campagna amica o agriturismo da oggi, è possibile lasciare i propri riferimenti per avere tutte le informazioni riguardanti il circuito di Campagna amica composto da: mercati, punti vendita, ristoranti, agriturismi, orti urbani e botteghe.
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[pagine a cura di Luisa Bo]
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WEb 2.0 E INTERNET MARkETING NON CONvENzIONALE
C
dUE GIORNATE dEdICATE ALL’ARTE bIANCA
É
alessandro alessandri il mastro panificatore che quest’anno a Cascina degli Ulivi guiderà le due giornate formative organizzate da Terranostra alessandria, rivolte alle aziende agrituristiche. il 13 e 14 gennaio per gli agrituristi il corso sarà un’importante occasione per migliorare la propria specializzazione nell’arte Bianca ma, anche, un vero e proprio percorso scientifico nello studio delle materie prime, dalle farine agli lieviti. il Piuma di Sturla, così come è comunemente conosciuto alessandro alessandri nel mondo della gastronomia e della ristorazione, è uno che ha fatto della ricerca della qualità una caratteristica precisa della sua attività: le farine devono essere rigorosamente tutte macinate a pietra, privilegiando l’uso delle farine intergrali e, lo lievito, altro ingrediente fondamentale, ha nella fermentazione il processo fondamentale. L’uso di pasta madre o di lie-
La riCeTTa deL meSe
vito madre, intorno al quale si incentrerà il corso, sarà tema didattico importante, perché la fermentazione, ottenuta dal lavoro di lieviti e batteri, attivati spontaneamente, deve essere affrontata con piglio da chimico, per esaltare al massimo le farine bio e le caratteristiche dell’acqua stessa. La fama che circonda “il Piuma” è legata anche all’utilizzo di un ingrediente “segreto”, un cereale antico detto enkir, che attribuisce all’impasto una consistenza leggera.Tanta arte, tanta passione è quanto Terranostra si augura che alessandri riesca a trasmettere ai corsisti, all’agriturismo Cascina degli Ulivi sede del corso ma, anche grande partner fornitore già attualmente di materia prima bio e di grani antichi, location ideale per condividere questa esperienza per il quale sono aperte le iscrizioni ad un massimo di 15 partecipanti. Per info rivolgersi al num: 0131-235891
Primo
il Web 2.0 ha trasformato internet in un potentissimo strumento di marketing e di relazione con i clienti e i fornitori. Per un’azienda agricola e/o agrituristica che vuole comunicare meglio con i clienti e i potenziali clienti, aprire nuovi spazi di mercato e quindi incrementare le vendite, è indispensabile conoscere e sfruttare a fondo tutte le opportunità che internet oggi è in grado di offrire. Lo scopo di questi corsi è quello di illustrare tutte le opportunità offerte da internet com’è oggi e di spiegare metodi, strumenti e tecniche di marketing e comunicazione commerciale più attuali, necessari per conquistare nuovi clienti e aumentare la presenza sul mercato. a questo scopo, la comunicazione e il marketing tradizionale non bastano più, le tecniche di marketing e comunicazione vincenti sono quelle del cosiddetto marketing non convenzionale, un insieme di metodi di comunicazione e tecniche di vendita che un’azienda oggi deve conoscere bene se vuole avere più clienti o mantenere la propria quota di mercato. nel corso delle tre giornate formative si analizzeranno nel dettaglio le caratteristiche del Web 2.0 mostrando tutte le nuove opportunità di business, di marketing e di comunicazione che oggi sono a disposizione dell’azienda: l’approccio ai portali e le applicazioni Web 2.0 più importanti, la Sociologia dei nuovi consumatori (o consum-attori),Twitter, istangram e Pinterest; come fare comunicazione e marketing su internet oggi e come gestire la reputazione on-line ed il temuto e utilissimo Trip advisor. insieme a un preciso inquadramento teorico che permette di comprendere a fondo cosa sia il Web 2.0 in tutte le sue sfaccettature, saranno anche presentati numerosi esempi concreti. Tutto questo sarà il programma dei due corsi in programma ad alessandria organizzati da Terranostra: - Corso Web 2.0 e internet marketing non convenzionale per il settore agroalimentare: 21 e 28 gennaio, 4 febbraio. - Corso Social media marketing e web 2.0 per la valorizzazione del settore agrituristico: 3, 10 e 17 febbraio. il marketing del terzo millennio è il marketing non convenzionale quello in cui il nostro cliente diventa il nostro alleato, il cui il rapporto diretto con l’utente, marketing one-to-one è fondamentale e l’utente stesso ne è protagonista. Per info e iscrizioni rivolgersi al numero: 0131-235891 alessandro Trisoglio
Cannelloni con la verza
Ingredienti per 10 persone: Preparazione: Tritate carota, cipolla, sedano e soffriggeteli in una casseruola con 2 cucchiai di olio. Unite la carne e fatela rosolare. Salate e pepate. aggiungete 2 bicchieri di vino e lasciatelo evaporare poi unite un mestolo di brodo vegetale e cuocete la carne per circa 45 min a fuoco medio. Sbollentate le foglie di cavolo, scolatele e stendetele su un canovaccio. Sbollentate anche le sfoglie di pasta per un paio di minuti. Scolatele e mettete anche loro stese su un altro canovaccio.Togliete la carne dalla casseruola. Preparate la bechamelle con il burro, la farina e il latte, cuocendo per 7-8 minuti, regolando di sale e pepe e noce moscata. aggiungete 3 o 4 cucchiai di bechamelle all’impasto di carne, unendo anche 2 cucchiai di grana, e regolate di sale e pepe. mettete il ripieno in una tasca da pasticceria, stendete una striscia di impasto sul lato più corto di ogni sfoglia. avvolgete la pasta intorno al ripieno come un cannellone. appiattite le foglie di verza e tagliatele in modo da potervi avvolgere i cannelloni, dopo averli divisi in 2. imburrate una pirofila e adagiatevi sopra i cannelloni. Copriteli con la bechamelle rimasta, condite con grana a piacere, qualche fiocchetto di burro e infornate a 200° per 20 minuti. Fate grigliare per ancora 4 o 5 minuti.
• 1,1 kg di polpa di vitello • 500 gr di latte • 250 gr di pasta fresca per lasagne • 40 gr burro più un pò per la pirofila • 40 gr di farina • 10 foglie di cavolo verza • una carota • 1 cipolla • 1 gambo di sedano • grana grattugiato • vino bianco secco • brodo vegetale • olio extra vergine di oliva • noce moscata, sale e pepe
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OrganizzaziOne -epaca novità pensionistiche
[pagine a cura di marino ravera]
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Previdenziale: la totalizzazione dei periodi assicurativi Alla luce dei chiarimenti riguardo la riforma Monti - Fornero
L
a legge 22 dicembre 2011, n.214 ha introdotto nuove disposizioni in materia di trattamenti pensionistici collegati a principi di adeguamento dei requisiti di accesso alle varie speranze di vita, nonché ad introdurre criteri di semplificazione ed armonizzazione delle diverse gestioni previdenziali. L’argomento che tratteremo è finalizzato ad illustrare la “totalizzazione dei periodi assicurativi” alla luce dei chiarimenti riguardo la riforma previdenziale montiFornero. ricordiamo che dal 2006 agli iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria, comprese le casse dei liberi professionisti e gli iscritti alla gestione separata (collaboratori, ecc.) che non siano già titolari di trattamento pensionistico presso una delle predette gestioni, è data la facoltà di cumulare i poerio di assicurativi, non coincidenti, al fine del conseguimento di un’unica pensione. La legge istitutiva stabiliva che la facoltà di esercitare la totalizzazione era collegata al possesso di un’anzianità contributiva, non coincidente, della durata minima di tre anni. La legge 214, citata in premessa, ha soppresso questo requisito, pertanto a decorrere dal 1° gennaio 2012, è data facoltà di cumulare i periodi assicurativi, non coincidenti, anche di durata inferiore a tre anni, al fine di conseguire un’unica pensione. La soppressione del requisito minimo di 3 anni per l’accesso alla pensione in totalizzazione non ha alcuna rilevanza per le pensioni ai superstiti (reversibilità) e di inabilità, per le quali anche in precedenza andava cumulata la contribuzione versata in qualunque gestione, senza alcun requisito contributivo minimo. Per tali pensioni infatti va soltanto verificato che ricorrano i requisiti di assicurazione e contribuzione e gli ulteriori requisiti richiesti nella gestione pensionistica nella quale il lavoratore è iscritto al momento del decesso (pensione indiretta) o al momento del verificarsi dell’evento invalidante (pensione di inabilità). nulla è innovato rispetto ai requisiti richiesti per il diritto al pensionamento. Pertanto, la totalizzazione può essere esercitata a condizione che: il soggetto interessato abbia compiuto il 65° anno di età (sia uomo che donna) e possa far valere un’anzianità contributiva di periodi non coincidenti pari a 20 anni; Ovvero, indipendentemente dall’età anagrafica, raggiunga i 40 anni di contributi. La decorrenza della pensione in totalizzazione continua ad essere collegata alle “finestre” previste in precedenza per i lavoratori autonomi (18 mesi dalla maturazione dei requisiti) e, dal 1°gennaio 2013, si devono applicare le disposizioni in materia di adeguamento alla speranza di vita, sia al requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia sia a quello contributivo dei 40 anni, per la pensione di anzianità.
n.B.= la decorrenza della pensione in totalizzazione, liquidata con il requisito contributivo dei 40 anni indipendentemente dall’età anagrafica, deve inoltre prevedere il posticipo di 1 mese, per le pensioni con requisiti maturati nell’anno 2012, di due mesi nell’anno 2013, di tre mesi dall’anno 2014.
Coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali - versamenti volontari anno 2014 Come risaputo il lavoratore, se dipendente o autonomo (coltivatore diretto, artigiano, commerciante, ecc.) cessata l’attività remunerativa può proseguire con la contribuzione mediante il versamento dei “contributi volontari”. La richiesta per ottenere l’autorizzazione al versamento della contribuzione volontaria deve essere inoltrata telematicamente all’inps, si ribadisce che presentare l’istanza non obbliga l’interessato a versare la contribuzione. L’autorizzazione ai versamenti volontari continua ad essere una importante cautela , per il comparto agricolo, coltivatori diretti, mezzadri, coloni e imprenditori agricoli professionali, i contributi volontari sono calcolati su quattro classi di reddito medio stabilite ogni anno con apposito decreto ministeriale.Tali classi di reddito sono state individuate per l’anno in corso nella misura del 1,1,%. di seguito, gli importi dei contributi volontari dovuti per il 2014 dai coltivatori diretti, mezzadri, coloni e iap:
Epaca in breve - Tunnel carpale Chiedere l’indennizzo inail .viene riconosciuto come malattia professionale la sindrome del tunnel carpale per chi è impegnato in lavorazioni, svolte in modo non occasionale, che comportano movimenti ripetuti mantenimento di posture incongrue e impegno di forza. e’ opportuno presentare la denuncia entro 2 anni dall’abbandono della lavorazione.
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Pensioni minime, in arrivo a Natale il bonus di 155€
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ono in arrivo 154,94 euro con la rata di dicembre per coloro che percepiscono la pensione integrata al trattamento minimo e hanno redditi bassi. L’aumento, più comunemente conosciuto come importo aggiuntivo sulla pensione, è stato introdotto dalla Finanziaria del 2001 e viene corrisposto, di regola unitamente alla tredicesima mensilità, in presenza di particolari condizioni reddituali, ai titolari di pensioni il cui importo complessivo annuo non superi il trattamento minimo. L’importo aggiuntivo non costituisce reddito e, pertanto, non è certificato nell’imponibile fiscale della pensione e non deve essere dichiarato per la corresponsione delle prestazioni previdenziali e assistenziali. Quando spetta? Per ottenere il pagamento dell'importo aggiuntivo le condizioni da rispettare sono due: la prima riguarda l’importo della pensione, l’altra il reddito complessivo del pensionato e del coniuge. L’importo aggiuntivo è pagato in misura intera se l’importo complessivo annuo delle pensioni è minore o uguale all’importo annuo del trattamento minimo, che per il 2014 è di 6.517,94. nel caso in cui l’importo complessivo delle pensioni sia compreso tra i 6.517,94 euro e i 6.672,88 euro annui (comprensivo delle maggiorazioni sociali e dell’incremento), l’importo aggiuntivo viene corrisposto in misura proporzionalmente ridotta. i limiti di reddito da non superare per ottenere l’aumento differiscono a seconda che il pensionato sia o meno coniugato.in particolare, l’importo aggiuntivo spetta ai pensionati che non superano i seguenti redditi annui: Pensionato solo: 9.776,91 euro; pensionato coniugato: 19.553,82 euro. L’importo aggiuntivo non spetta se il pensionato coniugato possiede redditi propri superiori al limite previsto per il pensionato solo anche se il reddito, cumulato con quello del coniuge, risulta essere inferiore al limite previsto per i soggetti coniugati; devono essere rispettati, in pratica, entrambi i limiti (personale e coniugale). i redditi da dichiarare sono quelli assoggettabili all’irpef percepiti dal titolare e dal coniuge per lo stesso anno in cui deve essere erogata la prestazione; pertanto, in attesa della successiva verifica a consuntivo, l’importo aggiuntivo viene erogato dall’inPS in via provvisoria con la tredicesima mensilità ovvero, in assenza di tredicesima, con l’ultima mensilità corrisposta nell’anno.
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aTTUaLiTà - tesseramento/consigliere ecclesiastico
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PERChè è IMPORTANTE ASSOCIARSI A COLdIRETTI? Perché è importante associarsi a Coldiretti? Per dimostrare concretamente di appartenere, consolidare e sostenere il percorso di rigenerazione dell’agricoltura che la più grande organizzazione italiana e leader in europa sta portando avanti da ormai diverso tempo. Per essere al fianco di un’ Organizzazione in continua crescita che rappresenta un punto di riferimento per gli imprenditori agricoli del territorio, in grado di dare vigore e sostegno alle aziende. Perché insieme abbiamo creato e stiamo facendo crescere un grande Progetto per difendere e tutelare la filiera tutta agricola e tutta italiana: un grande
impegno per continuare a rafforzare con i cittadini un patto di crescita fondato sulla qualità e sulla sicurezza. Tutto questo senza dimenticare i vecchi e nuovi servizi, indispensabili, che da sempre accompagnano e hanno fatto crescere Coldiretti. insieme ai suoi associati Coldiretti ha realizzato tutto questo ed è diventata una grande forza sociale ed economica, pronta ad affrontare e vincere nuove battaglie. anche nel 2015.
Questa è l’agricoltura di chi ama l’Italia!
A CoLLoquIo Con IL ConSIgLIere eCCLeSIAStICo
UNA TERRA AbITATA dA dIO E dAGLI UOMINI
U
n’accelerazione impressionante di fenomeni atmosferici anomali rispetto al passato, soprattutto per quanto riguarda le precipitazioni piovose (sono sempre più spesso bombe d’acqua più che piogge) ha posto un’inquietante domanda: dove andremo a finire? e ancora: chi è responsabile di tanti disastri? non è la presenza dell’uomo sulla terra la causa dell’inquinamento. La sua cultura ambientalista di oggi ha della presenza umana sulla terra una visione negativa e ne teorizza la scomparsa (dell’uomo e della terra). da una parte si sostiene che gli uomini sul pianeta devono diminuire perché la loro presenza sta bruciando il pianeta e dall’altra che è in grado di controllare il mondo aumentando o diminuendo la temperatura della terra (un recente accordo prevede di diminuire di due gradi la temperatura entro il 2100!) come se si manovrasse il termostato di casa. Si arriva, per salvare il pianeta, a questa equazione: meno persone = meno inquinamento = meno sfruttamento della natura. L’uomo non è il problema dell’ambiente, è la risorsa. non si eliminano i problemi dell’ambiente, eliminando l’uomo, ma facendogli riscoprire la sua missione di “giardiniere”. il giardiniere non “consuma”, non “conserva”, ma “sviluppa”. i monaci benedettini ci insegnano a trattare la natura come dono di dio. hanno reso ospitali anche i luoghi più inospitali, hanno cercato dio in tutte le cose. Ci hanno insegnato la cultura del rispetto. e se ritornassimo a celebrare le "rogazioni" come ricordano bene i nostri agricoltori e che forse i nostri ragazzi non sanno cosa sono? Questa terra non è proprio da buttare se il nostro Salvatore si è degnato di visitarla e abitarla. - Buon nataledon Ivo
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aggiOrnamenTi - scadenze
alessandrina
[pagina a cura di daniela Colombini]
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IMPOSTA
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2015
16 Gennaio
2015
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2015
Soggetti passivi IVA
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Liquidazione e versamento dell’IVA a debito del mese di dicembre 2014.
Contribuenti IVA mensili
contributi INPS
Versamento della 4a rata dei contributi INPS dovuti per l’anno 2014 da CD/IAP iscritti nella gestione previdenziale.
IvA
Comunicazione in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente
Contribuenti IVA che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali
Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente
Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute
Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di dicembre/trimestre precedente
Operatori intracomunitari con obbligo mensile/trimestrale
IvA
16 Gennaio
2015
RITENUTE
25 Gennaio
IvA
2014
SOGGETTI ObbLIGATI
Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione.
15 Gennaio
2015
AdEMPIMENTI
CD/IAP iscritti INPS
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aTTUaLiTà - necrologi
alessandrina
Il nostro abbraccio più grande
Ciao Massimo massimo Quinci, responsabile Ufficio Uma della Coldiretti di alessandria ci ha lasciato improvvisamente lo scorso 9 dicembre. in tutti coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato la notizia ha destato profonda commozione ed incredulità. Una persona stimata sia per il suo impegno da oltre 25 anni come impiegato in Coldiretti, sia per la sua passione nell’ambito del volontariato come vicepresidente dell’associazione “Noi... Insieme per Chernobyl”.
eravamo abituati a sentire la voce di massimo nei corridoi, sempre pronto a prendere parte alle numerose iniziative che noi di Coldiretti siamo soliti ad organizzare sul territorio. massimo era fatto così, ci metteva entusiasmo. entrato in Coldiretti alessandria poco più che ventenne ha visto crescere la federazione e ha partecipato attivamente alla grande trasformazione che l’Organizzazione ha avuto in questi anni: responsabile Uma e di tutto quelle che riguarda l’immatricolazione dei mezzi agricoli ha avuto modo di conoscere e farsi apprezzare dai tanti associati che hanno sempre visto in lui un punto di riferimento. Pronto a dedicarsi agli altri, come ha sempre fatto, concretamente, soprattutto per aiutare i bambini bielorussi in conseguenza della catastrofe nucleare di Chernobyl: i valori dell’accoglienza, della solidarietà e del volontariato alla base del suo impegno. Una vita, breve, troppo breve, stroncata a 50 anni in pochi secondi, e a noi riaffiorano alla memoria i luoghi che ci raccontava di aver visitato, le emozioni che aveva provato e i viaggi che stava programmando. La sua passione per le due ruote e la fotografia. Una vita divisa tra Coldiretti e la tabaccheria gestita dalla moglie: e proprio a lei, alla sua ado-
rata rita, va il nostro abbraccio più grande e il nostro affetto. Ci mancherai massimo, ci mancheranno le tue battute e il tuo fischiettare tra i corridoi. e mentre fuori tutto ci ricorda che è natale, noi ci sentiamo un po’ più tristi. Resterai sempre nel cuore e nei ricordi di tutti noi... I tuoi colleghi
L’impegno nel volontariato “Noi... Insieme per Chernobyl”, l’Associazione che si occupa dell’ospitalità e del sostegno ai bambini bielorussi colpiti dalle radiazioni della centrale atomica di Chernobyl, piange la scomparsa di Massimo Quinci, suo vicepresidente da diverso tempo. “Oltre ad essere un amico, era un punto di riferimento per il gruppo delle famiglie e per i bambini bielorussi, sempre in prima linea per l’organizzazione delle attività e delle varie iniziative”. Con queste parole lo ricorda con affetto Massimo Palenzona, presidente dell’Associazione.
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Coldiretti Alessandria prende parte al dolore della collega Marcella Macciò, dell’ufficio zona di Novi Ligure e dei suoi familiari per la scomparsa della cara
NONNA e della cara
zIA Sentite condoglianze
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