Coldiretti Alessandria - Anno 61째 numero 1 - 15/01/2014 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
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periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria
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Editoriale
Editoriale
QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
una grande
sfida
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che dobbiamo assolutamente vincere
ho detto in più occasioni: sono un ottimista per natura. inizia un nuovo anno? Bene, vorrà dire che ci saranno idee nuove su cui lavorare e l’occasione per correggere eventuali errori commessi nel precedente. Sinceramente non mi aspettavo che, a livello di Paese italia, di colpo i problemi cronicizzati nei mesi precedenti venissero cancellati magicamente con l’inizio di gennaio ma auspicavo almeno l’impegno ad agevolarci un pò, partendo proprio dal carrozzone della politica. mi sono illuso... a partire dal Piemonte dove sono state addirittura annullate le elezioni regionali del 2010! altre spese per lo Stato, quindi per le nostre tasche, quindi nuovi tagli ai consumi e così via... non riesco, infatti, a togliermi dalla testa quel dato secondo il quale ben il 35% degli italiani è convinto che nel 2014 la propria situazione sarà destinata a peggiorare: una cifra alta, che fa riflettere, che la dice lunga su come sia difficile pensare di realizzare progetti a medio e lungo termine per le famiglie italiane in condizioni economiche non solide. anche il carrello della spesa ne sta risentendo pesantemente ma, nonostante la crisi, per il contenimento degli sprechi si po-
trebbe fare ancora di più: infatti, è stato stimato che nel 2013, ogni persona in italia ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari. ma da un’indagine coldiretti arriva un dato particolarmente interessante: nei dodici mesi appena trascorsi il 42% degli italiani ha consumato il pane avanzato del giorno prima, a significare una crescente e positiva consapevolezza al rispetto per ciò che abbiamo in tavola. in questi anni
è cambiato anche il modo di fare la spesa e i mercati e le Botteghe degli agricoltori di Campagna amica ne sono l’esempio più bello e incisivo: dove si possono fare acquisti in modo più oculato, dove i prodotti sono più freschi e durano di più. e, dove, soprattutto si acquistano veri prodotti Made in Italy, a Km.0, dove vengono rispettate le regole della stagionalità e la qualità è garantita dal produttore. Quel patrimonio che il mondo ci in-
vidia al punto da immettere sul mercato alimenti “taroccati” che richiamano nel nome e nell’immagine all’italianità senza avere alcun legame con la realtà produttiva nazionale: un danno che sottrae 60 miliardi alla nostra economia. Sul piano internazionale questo fenomeno tutto questo va combattuto cercando un accordo sul commercio nel Wto ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti alimentari. Per favore però sottolineiamo più volte la parola chiarezza perché non vorrei che qualcuno sdoganasse il modello inglese del semaforo in etichetta che ha messo ingiustamente a rischio circa 2,5 miliardi di export di prodotti Made in Italy, dai formaggi ai salumi, fino all’olio d’oliva... insomma, per i prossimi mesi saremo impegnati su diversi fronti, al fine di sviluppare un’iniziativa energica sulla cooperazione che dovrà diventare il motore per raggiungere gli obiettivi della qualità nelle produzioni, indispensabile per qualunque progetto di sviluppo che vedrà coinvolto il nostro territorio. il tutto senza dimenticare l’aspetto giuridico e di equità fiscale, senza i quali non è possibile alcun progresso. Orientare, competere, organizzare: una grande sfida che dobbiamo assolutamente vincere, alla quale partecipiamo con intelligenza, dignità e professionalità per continuare a costruire “l’italia che vogliamo”!
simone moroni Direttore
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“Un nuovo anno e nuove idee su cui lavorare orientare, competere, organizzare:
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Periodico edito da impresa Verde alessandria
d i r e t t o r e a m m i n i s t r at i V o simone moroni
agricoltura periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria
direttore resPonsabile ilaria lombardi
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G r a f i c a , i m Pa G i n a z i o n e christian boero
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H a n n o c o l l a b o r at o a q u e s t o n u m e r o alessandro albertelli, luisa bo, daniela colombini, fabio fracchia, irene Grosso, alberto Pansecchi, domenico Pesce, don ivo Piccinini, marino ravera, Valerio scarrone, emanuele sconfienza. fotoGrafie archivio coldiretti, christian boero
redazione ed amministrazione corso crimea 69 - 15121 alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144
reGistrazione tribunale
n° 1 - Gennaio 2014
di alessandria n.69 del 21.1.1953
aGenzia
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Oltre metà della nostra spesa non è tracciata Chiuso in redazione il 15 Gennaio 2014
industrie GraficHe srl Via einaudi, 43 - zona d4 tel. 0131-240624 www.keller-grafiche.com v.ozzano@keller-grafiche.com confederazione nazionale coldiretti federazione Provinciale coldiretti alessandria
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Ultima Ora Dopo il Brennero
la Camera vota
per applicare la legge sull’etichetta
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opo le manifestazione di diecimila agricoltori ed allevatori al Brennero, Roma e Reggio emilia del dicembre scorso, la Camera dei deputati ha approvato all’unanimità una mozione unitaria che impegna il governo ad adottare i decreti applicativi della legge sulla etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari. La mozione impegna il governo ad “adottare, compatibilmente con la normativa europea, i decreti ministeriali di attuazione dell’articolo 4 della legge 3 febbraio 2011, n.4, al fine di rendere immediatamente applicabile la normativa sull’etichettatura di origine dei prodotti agroalimentari a tutela dei consumatori e degli operatori della filiera e a prevedere, per talune tipologie di prodotti, modalità di inserimento volontario in etichetta di specifici sistemi di sicurezza realizzati mediante elementi di identificazione elettronica e telematica”.
3 ALESSANDRIA SRL
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SPeCiaLe - impegni e obiettivi per il 2014
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IL 2014 SARÀ UN ANNO DI TRANSIZIONE
Le parole più ricorrenti?
Crisi, tasse ma anche Made in Italy “Un imprenditore non deve mai vedere il bicchiere mezzo vuoto!” Ottimisti, pochi. Per i più, questo 2014 sarà ancora un anno di tribolazione, incertezza e poca serenità. Colpa della crisi, delle tensioni sociali sempre più marcate e di una prospettiva economica ridotta dall’emorragia occupazionale. Un 2014 che si è aperto sentendo parlare delle stesse problematiche con le quali si era chiuso il 2013, con poche prospettive incoraggianti. Le parole più ricorrenti? Crisi, tasse, manovre… ma come riusciremo a salvare il nostro Belpaese? Certamente non fa dormire sonni tranquilli sapere che ben sette italiani su dieci si sentono minacciati dal pericolo di perdere il lavoro e che il 53% teme di non riuscire ad avere un reddito sufficiente per mantenere la propria famiglia. La situazione economica generale del Paese si riflette, dunque, sul 4
potere di acquisto delle famiglie e sull’andamento dei consumi: la crisi, infatti, ha provocato una profonda spending review dei bilanci familiari che ha colpito tutti le voci di spesa. Ma, ciò che più induce a riflettere è il clima di pessimismo che sta colpendo la nostra Italia. Infatti, un dato su tutti la dice lunga: solo il 14% delle famiglie italiane pensa che nel 2014 la propria situazione economica migliorerà, il 35% crede sia destinata a peggiorare mentre la maggioranza, il 51%, ritiene non cambierà. Per Coldiretti il lavoro e la tutela del vero made in agroalimentare dovranno essere priorità nell’agenda 2014. E proprio dalla battaglia in difesa del falso cibo il territorio piemontese e alessandrino potrebbero dare risposte importanti e decise al tema della
disoccupazione e alla crisi di prospettive che attanagliano ormai quasi la metà dei nostri concittadini. L’agricoltura e l’agroalimentare rappresentano oggi il 3,5% del Pil con un valore di circa 3 miliardi di euro dando lavoro a circa 66mila persone. Fenomeni come italian sounding, contraffazioni, sofisticazioni e “tarocchi” sono una zavorra alla crescita di questo settore nel nostro Paese. Archiviato il 2013 è possibile fare un bilancio? Tutto da buttare oppure no? Abbiamo messo a confronto le opinioni dei dirigenti della Coldiretti alessandrina, a partire dal presidente provinciale Roberto Paravidino e dal direttore Simone Moroni, per cercare di capire quali sono le aspettative per i prossimi dodici mesi sia sotto il profilo economico che prettamente sindacale.
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Presidente Coldiretti Alessandria e Pres. di Zona di Ovada
simone moroni Direttore Coldiretti Alessandria
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roberto paravidino
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“É un clima di incertezza di respiro Sono stati dodici mesi scanditi da nazionale quello che sta caratteriznumerose iniziative che hanno zando l’economia italiana di questi portato Coldiretti, a tutti i livelli, a ultimi tempi, colpevolizzo prima di conquistare pagine di giornali e sertutto la politica che non è riuscita a vizi televisivi importanti dove l’oridare le risposte giuste e le garanzie che servono agli imginalità e l’unicità dei territori che contraddistinguono il prenditori. Questo per quanto riguarda il panorama gepanorama italiano è stato protagonista assoluto, per prenerale, se poi vogliamo parlare della “nostra” agricoltura pararci al grande evento dell’expo, importanti occasioni mi sento di dire che se riusciremo a fare maggiormente anche per continuare a combattere la globalizzazione dei sistema il futuro sarà molto meno difficile. Primo fra tutti gusti e del mercato. Siamo stati al fianco delle istituzioni risulta il discorso delle filiere, vera carta vincente a tutti i per continuare a fare in modo che il settore primario livelli territoriali, le piattaforme offerte dai Consorzi continui ad avere il ruolo strategico che gli spetta: lo abagrari, le Botteghe, i mercati di Campagna amica e tutto biamo fatto per i giovani imprenditori che con orgoglio ciò che apre la nostra realtà ai consumatori: abbiamo covediamo crescere e lo abbiamo fatto perché il Progetto struito molto in questi anni e ancora meglio e di più ci imeconomico di Coldiretti, l’unico in grado di offrire opporpegneremo a fare in futuro anche per trovare una tunità concrete per le aziende. Siamo stati al Brennero, a soluzione, la più repentina possibile, ai problemi che metReggio emilia, davanti a montecitorio per difendere e tutono in ginocchio il nostro settore come quello dei danni telare, ancora una volta, il vero Made in Italy e per chiedere procurati dalla fauna selvatica. ultimo, ma ovviamente non la rintracciabilità per le produzioni che ancora non ce l’ultimo, il 2013 è stato caratterizzato da un momento sinhanno o l’hanno solo in parte. Per i prossimi mesi saremo dacale molto importante: l’elezione di Roberto moncalvo ancora più determinati nella consapevolezza che la nostra alla presidenza nazionale di Coldiretti che, a pochi giorni forza sociale ci porta ad un compito particolarmente delidalla sua acclamazione, ha saputo farsi portavoce di una cato e importante che è quello di continuare, ma in magrande mobilitazione a sostegno del Made in Italy come niera ancora più incisiva e lontana da ogni speculazione, a quella del Brennero. É con questa determinazione che vo- porre al centro del nostro agire la persona, la famiglia e la gliamo affrontare il nuovo anno: un 2014 dove non manche- società”. ranno le occasioni per confrontarci e per crescere”. bruno roffredo Pres. di Zona di Acqui Terme “un imprenditore deve pensare che le situazioni congiunturali potranno sempre migliorare altrimenti che imprenditore è? guai a pensare al bicchiere mezzo vuoto! L’unica cosa per la quale continuo a non darmi pace riguarda la burocrazia, vero male dell’italia non solo nel nostro settore: rappresenta un costo esagerato ed una perdita di tempo che preferisco non quantificare. L’agricoltura ha dimostrato di saper sopportare e rischiare molto più di altri settore ma il mondo del credito pare non essersene accorso come avrebbe dovuto.a livello vitivinicolo la vendemmia 2013 è andata piuttosto bene se non fosse che in questa zona dobbiamo fare i conti ogni giorno con i problemi legati ai danni procurati dai cinghiali e dai caprioli che non solo devastano i campi ma addirittura bloccano anche tante nuove iniziative imprenditoriali. Per il 2014? Continuare a valorizzare il brand italiano, il nostro Made in Italy unico ed inimitabile, ma vorrei si tornasse a fare anche più sindacato”.
carlo pagella Pres. di Zona di Alessandria inizierei parlando subito di flessione dei prezzi... e devo dire che il 2012 è stato meglio del 2013: per i cereali l’esempio la dice lunga, basti pensare che siamo passati dai 27 euro ai 22 euro al quintale.Tutti i giorni dobbiamo fare i conti con nuove tasse e si fa fatica a far quadrare il bilancio, ecco perché giudico questo 2014 un anno dai contorni ancora incerti, ma non solo per noi agricoltori, per tutti. Trovo manchi quella continuità fondamentale per garantire al Paese la giusta solidità per permette di investire e scommettere in nuove iniziative imprenditoriali. Speriamo almeno venga rispettato quanto promesso con la nuova Pac e vengano veramente “premiati” solo coloro che vivono di agricoltura. insomma, credo proprio questo sarà un anno di transizione, devo però complimentarmi con i tanti giovani che hanno deciso di osare e di sfidare il momento non troppo felice del nostro Paese. a livello sindacale abbiamo intrapreso da anni la strada giusta, in futuro non dobbiamo fare altro che potenziare il nostro Progetto con al nostro fianco sempre i consumatori”.
renato baldi Pres. di Zona di Casale M.to non so cosa abbiano risposto i miei colleghi imprenditori ma io non riesco proprio ad essere ottimista, questa crisi sembra essere senza fine. nel 2013 c’è stata meno produzione e più tasse, l’incubo imu, i cereali in netto ribasso... insomma, tutta una serie di concomitanze che hanno portato a chiudere un’annata che non sarà certo da ricordare. Credo comunque che la situazione imprenditoriale di difficoltà che stiamo vivendo a Casale sia simile a quella di molte altre città d’italia dove sia però ancora possibile parlare di “centralità del settore primario”. una centralità che è bene tener presente: mai come oggi, infatti, proprio l’agricoltura è in grado di condizionare le possibilità di crescita sia nei paesi ricchi che in quelli poveri, dove finalmente “i grandi” si stanno accorgendo dell’importanza delle campagne per garantire un’adeguata disponibilità alimentare, cibi sani e salvaguardia dell’ambiente. Ciò che più mi spaventa si chiama “globalizzazione” e la certezza è che ci salveremo solo grazie alle produzioni che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori, delle sue risorse”.
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marco parodi
Pres. di Zona di Castelnuovo Scrivia
mauro bianco
Pres. di Zona di Cerrina
La speranza è che il 2014 possa “il 2013 è stata un’annata anoessere migliore dei dodici mesi mala per il tempo ma non posappena trascorsi, se proprio siamo farci nulla, noi agricoltori devo fare un paragone era stato siamo abituati ad avere l’incoeconomicamente più favorevole gnita del cielo sulla testa però il 2012, per lo meno dal punto non credo sia questo il momento di piangersi addi vista dei prezzi. mi auguro che il futuro porti meno dosso ma di reagire. una cosa però è certa: c’è semindividualismo e più cooperazione, dobbiamo “allarpre meno denaro a disposizione dei consumatori e, gare” la nostra mentalità: noi agricoltori facciamo fatica di conseguenza, sempre meno ne circola con consea ragionare in questo modo, i cambiamenti ci spavenguente flessione dei mercati. auspico per il futuro che tano ma la soluzione oggi può solo essere questa. Si vengano potenziate la rete dei Consorzi agrari e i parla di spending review e si aspettano i risultati di contratti di filiera: solo in questo modo si potranno quanto il governo sta cercando di fare per risanare il trovare nuove possibilità di crescita per il territorio. Paese. non è mai facile trovare le parole giuste in un il 2014 sarà un anno di transizione durante il quale mondo dove di parole se ne spendono sempre troppe. l’agricoltura continuerà comunque ad essere protaDove, e credo di interpretare il pensiero di molti, la pogonista all’interno dell’economia: sono convinto che litica ci ha nauseato e i salotti televisivi annoiati. Cerrina si potrà ritrovare una via sostenibile di sviluppo e non è un territorio facile ma è anche in grado di dare competitività sui mercati locali e globali solo se si molte soddisfazioni, e io, come molti colleghi imprendisaprà ripartire dai territori, in primo luogo dal loro patori, possiamo testimoniarlo. il nostro compito sarà, trimonio ambientale e culturale, e dalla creatività delle anche per il futuro, custodire il Made in Italy, ed impedire sue piccole e medie imprese che insieme rendono la delocalizzazione all’estero dei grandi marchi. unico il nostro Made in Italy. marco moro
Pres. di Zona di Novi Ligure
fabio mogni
Pres. di Zona di Tortona
non per essere polemico ma Sociale, una bella parola, che sta vorrei puntare l’attenzione sul diventando sempre di più protacredito... sempre più ridotto! gonista nel quotidiano di ColdiPer gli imprenditori ciò rappreretti! Credo che si possa davvero senta un freno non da poco. ripartire da questo termine per anche la situazione meteo non continuare a costruire facendo ci aiuta: il 2013 si è chiuso con un bilancio non positivo crescere territorio e cittadini. Per quanto riguarda per le orticole, e per il settore pataticolo: prezzo nel l’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle mi semcomplesso buono ma scarso il prodotto e questo 2014 bra che il mondo agricolo lo abbia sopportato bene, non sta partendo bene. Le persone, i consumatori, oggi meglio di altri, anzi credo abbia fatto da traino per il sono più informati ma anche più disorientati: cercano i settore economico nazionale. Per i prossimi mesi si prodotti sani, Made in Italy, e spesso chiedono dove poterli farà un gran parlare di expo ma non vorrei che tutto acquistare quando non trovano allestito un mercato di il resto passasse in secondo piano e le risorse venissero tutte concentrate su questo grandissimo evento... Campagna amica nelle vicinanze. Ciò che è importante è e i nostri territori? e la Pac? Speriamo mantengano le che è il Progetto di Coldiretti sta continuando a crescere promesse, guai se venissero nuovamente disperse le ri- e si muove con e per le aziende, di ogni tipologia: mercati, sorse e venissero dati premi a coloro che non vivono vendita diretta, il marchio Fai e la rete dei Consorzi agrari. solo di agricoltura, sarebbe un ritorno al passato. Per il 2013 non è stato un anno facile per l’agricoltura: prezzi quanto riguarda il discorso sindacale ho grande fiducia in caduta libera, costi di produzione alle stelle contrapposti nel Progetto di Coldiretti, quello che abbiamo costruito ad un basso, troppo basso potere contrattuale della poliin una decina d’anni ha cambiato il settore e il rapporto tica agricola. gli effetti negativi sull’andamento dell’econodei consumatori con l’agricoltura, la partita che dob- mia reale generati dalla crisi finanziaria, hanno accentuato biamo continuare a giocare senza esclusione di colpi è ulteriormente le difficoltà del comparto agricolo italiano, quella della rintracciabilità delle produzioni. e la dob- con remunerazioni che sono risultate tendenzialmente in ribasso in modo sostanziale su alcuni settori. Ciò che sebiamo vincere ad ogni costo”. gnalano le imprese agricole sono strutturale difficoltà a recuperare redditività ed efficienza ed a proporre, quindi, innovazione ed investimenti.
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Delegata provinciale e regionale Giovani Impresa
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valentina binno
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graziella boveri
Responsabile provinciale e regionale Donne Impresa
il 2013 è stato un anno importante L’agricoltura si colora di rosa, semper quanto riguarda la mia “storia” pre di più. un’azienda su tre è conin Coldiretti: prima l’elezione come dotta da donne: un dato che mi delegata provinciale poi regionale inorgoglisce perchè testimonia come come giovani impresa. non nanegli ultimi anni l’agricoltura sia camscondo la mia emozione ogni volta che devo parlare a biata profondamente. Donne in agricoltura significa impenome dei miei colleghi alessandrini e piemontesi: naturalgnate in agriturismo, nella trasformazione dei prodotti, mente so che dovrò imparare ancora molto ma mi sto imnella vendita diretta e a livello pedagogico con le fattorie pegnando affinchè innovazione diventi la parola d’ordine didattiche, a cui sono aggiunti recentemente l’agriasilo e del movimento sia a livello alessandrino che piemontese. l’agritata. Si tratta, in sintesi, di veri e propri strumenti opeSento di far parte di una grande squadra: per questo posso rativi attraverso i quali i governi regionali e locali, in madire che per i prossimi mesi stiamo pensando ad una pianiera diretta o attraverso associazioni preposte, possono nificazione che possa dare al movimento nuovo slancio e applicare le politiche del welfare in ambito territoriale, coindove possano trovare concretezza e attuazione i molti provolgendo una pluralità di soggetti giuridici, enti, aziende agrigetti che hanno preso forma e sostanza in questi mesi. L’imcole e cittadini. La forma di aggregazione più comune che pegno di giovani impresa sarà quello di lavorare per la permette l’applicazione di queste politiche, è la cosiddetta realizzazione della progettualità economica di Coldiretti sia “azienda agri-sociale” conosciuta anche come “fattoria soattraverso i contratti di filiera sia attraverso valorizzazione ciale”. Concetti e strategie che rientrano appieno nel ruolo delle produzioni Made in Italy che rappresentano un impore negli obiettivi del Progetto di Coldiretti e di quello che si tante richiamo per i giovani che continuano ad occuparsi propone Donne impresa con la filosofia dei prodotti a Km.0. nell’ attività agricola. Ciò è evidenziato dall’importanza strail futuro? Donne protagoniste della multifunzionalità agricola, tegica dell’agricoltura nella ripresa complessiva dell’econocapaci di dar vita a imprese valide economicamente e in mia che ha evidenziato come i ragazzi dediti alla attività grado di intessere un dialogo con i consumatori e con la soagricola siano negli ultimi anni in costante aumento: questo cietà nel suo insieme. porta ad essere ottimisti e propositivi. ed io mi sento proprio così per il futuro: ottimista e propositiva! stefania grandinetti Presidente provinciale e regionale Terranostra
giovanni ottonello Presidente Associazione Provinciale Pensionati
Questo è un momento particolarCi sentiamo parte attiva dell’Orgamente importante in cui Terranostra nizzazione, rappresentiamo per la sta vivendo una stagione di grandi Coldiretti e per l’azienda agricola cambiamenti grazie agli agriturismi di una preziosa ‘risorsa’, per il bagaglio “Campagna amica”: per il 2014 di esperienze di cui siamo portatori l’obiettivo sarà quello di diventare sempre più un punto di e per il ruolo attivo che possiamo ricoprire all’interno della incontro tra impresa agricola e consumatore, una vetrina società. attori fondamentali per costruire l’immagine della del mondo rurale in grado di soddisfare le nuove esigenze specifica ruralità da comunicare all’esterno, nell’ambito sociali dell’alimentazione nel contesto più allargato del della strategia Coldiretti volta al riconoscimento della biogrande progetto che contraddistingue il Progetto econodiversità e al recupero delle tipicità delle produzioni e delle mico. Consumatori nella scelta e nella scoperta, o nella ritradizioni. L’anziano, quindi, come punto di riferimento per scoperta, dei prodotti tipici e nella conoscenza del il territorio rurale, ruolo peraltro assegnatogli anche dalla territorio attraverso l’ospitalità e l’origine dei prodotti. recente normativa regionale sull’assistenza, e come “cuSolo in questo modo si potrà sancire quell’indispensabile stode” dell’ambiente, in linea con la multifunzionalità dellegame tra territorio, cultura e prodotti, rafforzando il patto l’impresa agricola. Soprattutto in un momento, come questo, che Coldiretti ha stretto con i consumatori. in cui crescono le difficoltà a causa del perdurare della crisi gli agriturismi sono il riferimento principale di chiunque voeconomica, occorre lavorare per garantire i servizi essenziali, glia organizzarsi una vacanza in campagna, o anche solo un soprattutto nelle campagne e nelle zone più disagiate, dove pranzo nel verde. L’offerta sul territorio è molto variegata, servono dei presidi a tutela degli anziani e dove sempre di tiene conto della peculiarità del territorio, della propria vopiù le pensioni agricole sono inadeguate al costo della vita. cazione rurale e delle caratteristiche specifiche dei territori. Dunque, anche per il 2014 l’associazione Pensionati sarà imin questo modo riusciamo a comunicare emozioni semplici pegnata su diversi fronti, sempre al fianco dell’Organizzazione e autentiche, quelle che sicuramente ognuno di noi può troper condividere ed essere di supporto in ogni progetto ed vare nelle campagne d’italia. iniziativa.
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PROgRamma Di SViLuPPO RuRaLe - le novità
alessandrina
PSR nel 2013
erogati 2,5 miliardi
alle aziende
agricole
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el corso del 2013 sono stati erogati contributi pari a 2,5 miliardi di euro, di cui circa 1,16 miliardi messi a disposizione dall’unione europea. a fare il bilancio della spesa effettuata con i Piani di sviluppo rurale (Psr) è stato il ministero delle Politiche agricole. in cima alla classifica della spesa si confermano le Regioni del Centro nord, in particolare la Provincia autonoma di Bolzano (con l’89,2% della spesa realizzata), seguita dalla Provincia di Trento, dalla Lombardia e dalla Valle d’aosta (con percentuali di spesa superiori al 70% delle rispettive disponibilità), mentre le rimanenti Regioni del Centro nord raggiungono una percentuale prossima alla media della spesa fatta registrare dal gruppo “Competitività” (67,45%). Per le Regioni del Sud (gruppo Obiettivo Convergenza), la percentuale media di spesa rimane purtroppo nettamente inferiore alla media nazionale. nel caso della Regione Basilicata non è stata raggiunta la quota minima di spesa stabilita dai regolamenti comunitari, e per questo potrebbe essere costretta a rinunciare a circa 6,8 milioni di euro di fondi europei. in ogni caso, il dato di quest’anno è particolarmente significativo, perché ottenuto a carico di misure che hanno teso a privilegiare interventi molto importanti, volti al sostegno del ricambio generazionale, di pratiche agricole ecocompatibili e di investimenti in settori strategici, sia aziendali, effettuati dalle varie imprese agricole, sia infrastrutturali, come quelli realizzati nel settore della bonifica e dell’irrigazione o finalizzati alla diffusione della connettività a banda larga nelle aree rurali. Da queste esperienze si dovrà ripartire per decidere il modello di politica agricola comune da attuare in italia; gran parte delle scelte da fare dovranno essere infatti comunicate a Bruxelles entro il 31 luglio 2014.
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nuovo
sviluppo rurale
il regolamento 1305/2013 (nuovo regolamento sviluppo rurale), che si applica a decorrere dal 1 gennaio 2014, abroga il vecchio regolamento 1698/2005 sullo sviluppo rurale. il regolamento 1698/2005 continua ad applicarsi agli interventi realizzati nell’ambito dei programmi approvati dalla Commissione ai sensi del medesimo regolamento anteriormente al 1 gennaio 2014. articolo 1 del regolamento transitorio - utilizzo delle vecchie misure 2007-2013 per il 2014 gli stati membri hanno la facoltà di continuare ad assumere nel 2014 nuovi impegni giuridici nei confronti dei beneficiari relativamente alle misure di cui all’art. 20, ad eccezione della lettera a), punto 3), della lettera c), punto 1) e della lettera d), e all’art. 36 del regolamento (Ce) n. 1698/2005, conformemente ai programmi di sviluppo rurale adottati in base a tale regolamento, anche dopo l’esaurimento delle risorse finanziarie del periodo di programmazione 2007-2013, purché la domanda di sostegno sia presentata prima dell’adozione del rispettivo programma di sviluppo rurale per il periodo di programmazione 2014-2020. articolo 20 reg. 1698/2005 asse i a)
misure intese a promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano, in particolare: 1) azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione, inclusa la diffusione di conoscenze scientifiche e pratiche innovative, rivolte agli addetti dei settori agricolo, alimentare e forestale; 2) insediamento di giovani agricoltori; 3) prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori agricoli (non consentita); 4) utilizzo dei servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e dei detentori di aree forestali; 5) avviamento di servizi di consulenza aziendale, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole, nonché di servizi di consulenza forestale. b) misure intese a ristrutturare e sviluppare il capitale fisico e promuovere l’innovazione, in particolare:
1) ammodernamento delle aziende agricole; 2) accrescimento valore economico delle foreste; 3) accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali; 4) cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare, nonché nel settore forestale; 5) miglioramento e sviluppo delle infrastrutture in parallelo con lo sviluppo e l’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura; 6) ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e introduzione di adeguate misure di prevenzione. c) misure intese a migliorare la qualità della produzione e dei prodotti agricoli, in particolare: 1) sostegno agli agricoltori per conformarsi alle norme rigorose basate sulla legislazione comunitaria (non consentita); 2) sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare; 3) sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualità alimentare. d) misure transitorie riguardanti: 1) sostegno a aziende agricole in via di ristrutturazione, compresa la diversificazione in attività estranee all’agricoltura, dovuta alla riforma dell’organizzazione comune di mercato (non consentita).
articolo 36 reg. 1698/2005 - asse ii il sostegno di cui alla presente sezione riguarda le seguenti misure. a) misure intese a promuovere l’utilizzo so-
stenibile dei terreni agricoli, in particolare:
1) indennità a favore degli agricoltori delle zone montane; 2) indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane; 3) indennità Natura 2000 e indennità connesse alla direttiva 2000/60/CE; 4) pagamenti agroambientali; 5) pagamenti per il benessere degli animali; 6) sostegno agli investimenti non produttivi. b) misure intese a promuovere l’utilizzo so-
stenibile delle superfici forestali, in particolare:
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1) primo imboschimento di terreni agricoli; 2) primo impianto di sistemi agroforestali su terreni agricoli; 3) 1° imboschimento di superfici non agricole; 4) indennità Natura 2000; 5) pagamenti silvoambientali; 6) ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi; 7) sostegno agli investimenti non produttivi. La condizione che prevede l’impegno a proseguire un’attività agricola in una zona
svantaggiata per almeno un quinquennio a decorrere dal primo pagamento dell’indennità compensativa, non si applica ai nuovi impe-
gni giuridici assunti dagli Stati membri nel 2014 ai sensi per:
l’indennità a favore degli agricoltori delle zone montane; l’indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi.
articolo 2 del regolamento transitorio - rispetto delle norme di condizionalità per il 2014 per le nuove misure psr 2014-2020 - proseguimento dell’applicazione degli articoli 50 bis (requisiti principali) e 51 (riduzione o esclusione dai pagamenti) del regolamento n.1698/2005. gli articoli 50 bis e 51 del regolamento (Ce) n. 1698/2005 continuano ad applicarsi fino al 31 dicembre 2014 alle operazioni selezionate nell’ambito dei programmi di sviluppo ru-
rale del periodo di programmazione 2014-2020, per le seguenti misure del nuovo periodo di programmazione (nuovo regolamento):
articolo 21 - investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste, relativamente al premio annuale: a) forestazione e imboschimento; b) allestimento di sistemi agroforestali. articolo 28 - Pagamenti agro/climatico/ambientali articolo 29 - agricoltura biologica articolo 30 - indennità natura 2000 e indennità connesse alla direttiva quadro sull’acqua articolo 31 - indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici articolo 33 - Benessere degli animali
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PROgRamma Di SViLuPPO RuRaLe - le novità
articolo 34 - Servizi silvo-ambientali e climatici riferimento agli articoli 5 (Criteri di gestione obbli- alessandrina
salvaguardia delle foreste. articolo 3 del regolamento transitorio - ammissibilità di alcuni tipi di spesa. Le spese relative agli impegni giuridici nei confronti dei beneficiari, assunti nell’ambito delle misure di cui agli articoli 20 e 36 (vedi sopra) del regolamento (Ce) n. 1698/2005 sono ammissibili al beneficio di un contributo del FeaSR nel periodo di programmazione 2014-2020 nei casi seguenti: a) per i pagamenti effettuati tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2015, se la dotazione finanziaria per la misura interessata del rispettivo programma, adottato ai sensi del regolamento (Ce) n. 1698/2005 è già esaurita. b) per i pagamenti da effettuarsi dopo il 31 dicembre 2015. La sopra esposta disposizione si applica anche agli impegni giuridici, nei confronti dei beneficiari, assunti nell’ambito delle corrispondenti misure di cui ai regolamenti (Ce) n. 1257/1999, (Cee) n. 2078/92 e (Cee) n. 2080/92 che stiano ricevendo sostegno ai sensi del regolamento (Ce) n. 1698/2005 (impegni di lungo periodo). Le spese sopra esposte sono ammissibili al beneficio di un contributo del FeaSR nel periodo di programmazione 2014-2020, alle seguenti condizioni: a) che tale spesa sia prevista nel rispettivo programma di sviluppo rurale per il periodo di programmazione 2014-2020; b) che si applichi il tasso di partecipazione del FeaSR alla misura corrispondente così come fissata nell’allegato i del presente regolamento nell’ambito del regolamento (ue) n. 1305/2013; c) che gli Stati membri assicurino che le corrispondenti operazioni transitorie siano chiaramente identificate mediante i propri sistemi di gestione e di controllo.
gatori) e 6 (Buone condizioni agronomiche e ambientali) del regolamento (Ce) n. 73/2009 e agli allegati ii (Criteri di gestione obbligatori) e iii (Buone condizioni agronomiche e ambientali) di quest’ultimo (vecchia condizionalità). articolo 5 del regolamento transitorio modifiche del regolamento (Ce) n. 1698/2005. Possibilità di innalzare il contributo FeaSR rispetto alla spesa pubblica.
importante
Questo è il regolamento cee, con tutto quello che potrebbe essere finanziato. spetterà ad ogni regione scegliere cosa attuare sul territorio. Sui prossimi numeri ulteriori approfondimenti.
UE: SUSSIDIARIETÁ
SU AGRICOLTORE ATTIVO IN RIFORMA PAC
“e’ necessario garantire la giusta sussidiarietà nella definizione della figura dell’agricoltore attivo nella riforma della politica agricola comune per sostenere il modello di sviluppo agricolo di ogni singolo Paese”. É quanto afferma il Presidente della Coldiretti roberto moncalvo che invita la Commissione europea, in questa fase di definizione degli atti delegati relativi alla riforma della Pac, a mantenersi fedele allo spirito dell’accordo raggiunto in occasione del “trilogo” che ha conarticolo 4 del regolamento transitorio - cluso il negoziato sulla nuova Pac tra Commisapplicazione di talune disposizioni del resione europea, Consiglio e Parlamento europeo. golamento pagamenti diretti n. 73/2009 nel 2014. in deroga al regolamento (ue) n. “in un contesto di risorse limitate - sottolinea 1305/2013 (nuovo sviluppo rurale), per l’anno 2014: moncalvo - è fondamentale che le minori risorse agli articoli 28 (Pagamenti agro-climatico-ambientali), vadano riorientate premiando chi vive e lavora 29 (Agricoltura biologica), 30 (Indennità Natura 2000 di agricoltura e all’attività rivolta alla produzione e indennità connesse alla direttiva quadro sull’acqua) di cibo e alla sostenibilità ambientale. Per questo e 33 (Benessere degli animali del regolamento), del nuovo regolamento sviluppo rurale 1305/2013, il è necessaria una corretta definizione della figura riferimento al titolo Vi, capo i, del regolamento di agricoltore attivo per evitare il permanere di (ue) n. 1306/2013 (nuovo regolamento finanzia- insostenibili rendite fondiarie”. mento, gestione e monitoraggio PAC) si legge come
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eCOnOmia - legge di stabilità
alessandrina
legge
di stabilità ecco i PRovvedimenti PeR l’agRicoltuRa
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top all’imu 2014 sui fabbricati rurali, reintroduzione delle agevolazioni per la piccola proprietà contadina, terreni agricoli demaniali ai giovani. Sono alcune delle misure previste dalla Legge di Stabilità, votata prima di natale dal Parlamento. “e’ sicuramente un risultato positivo - commentano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone moroni - l’aver eliminato la doppia e assurda imposizione che subivano i fabbricati rurali, così come è rilevante l’attenzione riservata all’accesso alla terra, che si è tradotta da un lato nella reintro-
duzione delle agevolazioni alla compravendita dei terreni per le imprese agricole professionali e dall’altro anche con una presa di posizione forte del governo in termini di rassegnazione dei terreni demaniali, con una precedenza ai giovani non solo in termini di vendita, ma anche in termini di affitto a prezzi equi”. “Ciò di cui abbiamo bisogno adesso - prosegue il presidente di Coldiretti - è di un sistema di regole che ci consenta di sostenere il Made in Italy vero, con misure come ad esempio la definizione dei decreti applicativi della legge sull’etichettatura d’origine degli alimenti, la
pubblicizzazione dell’identità delle aziende che importano di prodotti alimentari, l’operatività della legge che vieta le pratiche di commercio sleali e la destinazione degli incentivi governativi esclusivamente alle imprese e alle cooperative che trattano alimenti Made in Italy dal campo alla tavola. misure - continuano Paravidino e moncalvo - che rappresentano elementi fondamentali per recuperare tutte quelle occasioni di sviluppo che oggi stiamo perdendo, nel resto del mondo, ma anche all’interno del nostro Paese, a causa del fenomeno dell’italian sounding e della contraffazione”.
VEDIAMO NEL DETTAGLIO LE NOVITÀ INTRODOTTE PER IL SETTORE AGRICOLO i terreni agricoli di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola.
a partire dal 2014 i fabbricati rurali sono esentati dall’imu e avranno aliquota Tasi fissata con un limite massimo dell’uno per mille. È inoltre ridotto da 110 a 75 il moltiplicatore per
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il 20% dei terreni agricoli demaniali verrà riservato per l’affitto agli under 40 per favorire il ricambio generazionale nel comparto agricolo. La norma prevede anche un meccanismo di determinazione del canone in grado di evitare operazioni speculative finalizzate all’innalzamento dello stesso, individuando al contempo un parametro di riferimento certo nell’applicazione della procedura. il provvedimento prevede che gli interventi per l’accesso al mercato dei capitali gestisti da ismea attraverso il Fondo di Capitale di Rischio siano prioritariamente destinati alle imprese agricole ed agroalimentari condotte da giovani.
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Destinate risorse specifiche per riconoscere l’impegno delle forze dell’ordine, incluso il Corpo forestale dello Stato e i nac, per il contrasto alla criminalità agro ambientale, mentre un ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro, per un totale di 10, è stato deciso in favore del fondo per l’acquisto di derrate alimentari per gli indigenti.
Ripristinate le agevolazioni tributarie previste per la piccola proprietà contadina e per gli interventi fondiari operati da ismea. Tali operazioni sconteranno l’imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa e imposta catastale all’1%, nel caso in cui il trasferimento dei terreni sia a favore di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professionali. negli altri casi l’aliquota è fissata al 12%.
Previsto anche il ripristino della quota di 5 milioni di euro per il fondo bieticolo saccarifero, che era stato ridotto a 4 milioni nel passaggio al Senato. Per garantire il funzionamento della flotta aerea antincendio del Corpo forestale dello Stato il Programma “interventi per soccorsi”, è previsto lo stanziamento di 5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2014. ancora, in vista di expo 2015 e al fine di sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema agricolo ed alimentare nazionale, sono previsti 60 milioni di euro (di cui 30 mln di euro per il 2014, 15 mln di euro per il 2015, 15 mln di euro per il 2016) per il rifinanziamento della legge 449/99.
Viene ripristinata anche la facoltà, per le società di persone e di capitali che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale anziché in base al bilancio. Potrà poi essere utilizzato anche nel settore agricolo il cinque per cento delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione che può essere utilizzato per interventi di emergenza con finalità di sviluppo. introdotto un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2014 per fondo rotativo per concessione finanziamenti a tasso agevolato alle imprese che esportano. Riservato il 40% in favore imprese del settore agroalimentare. Sono state anche inserite le attività agricole tra quelle finanziabili con fondo per calamità.
Confermato anche per il 2014 lo stanziamento di 120 milioni di euro sul fondo di solidarietà nazionale per gli aiuti sulla spesa assicurativa, con i quali sarà possibile coprire integralmente le esigenze di spesa fino all'attuale campagna assicurativa, e partire con la nuova programmazione comunitaria senza soluzioni di continuità che potrebbero mettere a rischio non solo i risultati fino ad oggi ottenuti ma anche i futuri obiettivi di ampliamento del sistema a nuove realtà produttive e territoriali grazie ai nuovi strumenti a disposizione.
L’articolo 8 della legge di stabilità stanzia le risorse necessarie per la copertura della quota nazionale dei programmi cofinanziati dall’unione europea per il periodo 2014/2020, nel settore dei fondi strutturali, dello sviluppo rurale e della pesca. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la norma prevede l’attivazione di un importo compreso tra 9 e 10,4 miliardi di euro, in funzione del tipo di programmazione che verrà scelto, per il 70 per cento a carico dello Stato e per il restante 30 per cento a carico delle Regioni e Province autonome, che si affiancheranno agli altri 10,4 miliardi messi a disposizione dall’unione europea attraverso il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). in questo modo, sarà presto possibile definire, in accordo con le Regioni e i rappresentanti del mondo agricolo, i nuovi programmi di sviluppo rurale, attraverso cui saranno complessivamente resi disponibili 20,8 miliardi di euro nei prossimi 7 anni. Dal 1° gennaio, infine, i prezzi della somministrazione alimenti tramite distributori automatici possono essere aumentati solo per adeguamento aumento iva.
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ORganizzaziOne- fauna selvatica
alessandrina
in italia 2013 nel
almeno
3mila pecore
lupi
uccise dai
In ItalIa I lupI hanno uccIso almeno 3mIla pecore nel 2013, ma anche capre, puledrI, vItellI e mucche al pascolo quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che la presenza di animali selvatici, dai lupi ai cinghiali, sta mettendo a rischio la presenza e il lavoro dell’uomo in molte aree interne del paese. Dal Piemonte all’emilia Romagna, dall’abruzzo alle marche, dal Lazio al molise fino alla Toscana e in molte altre regioni si moltiplicano le segnalazioni di attacchi a greggi e mandrie al pascolo. agli animali uccisi si aggiungono i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti. Dopo un periodo nel quale la specie era scomparsa in molte aree del paese, a seguito degli interventi di ripopolamento attualmente la presenza del lupo è stimata in ben oltre il migliaio di animali, ricomparsi anche in molte
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zone in cui non era più presente da circa un secolo. La presenza di branchi di lupi sta scoraggiando in molte aree l’attività di allevamento mettendo a rischio anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che, oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano. Con il ritorno del lupo il lavoro dei pastori è però notevolmente cambiato divenendo sempre più complesso e oneroso e stravolgendo le abitudini di una pratica storica. non è infatti più possibile lasciare gli animali in alpeggio allo stato brado, impiegando il tempo in tutte le altre attività che caratterizzano il lavoro in montagna, dalla lavorazione del latte alla fienagione. negli ultimi anni si è infatti reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle da attacchi di lupi e cani randagi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono stati sufficienti per scongiurare il pericolo. Occorre lavorare sulla prevenzione concedendo aiuti per la realizzazione di opere di protezione, quali ad esempio la co-
struzione/ristrutturazione delle stalle, i sistemi fotografici di allarme e la costruzione di recinti per la permanenza notturna degli animali. ma è anche necessario rivedere il sistema di accertamento e risarcimento dei danni affinché oltre a garantire un completo reintegro della perdita di reddito per l’agricoltore siano coperti non solo i danni da lupo, ma anche quelli causati da cani inselvatichiti nonché quelli indiretti per aborti e cali di produzione; prevedere un sistema di misure di prevenzione dei danni incentivando le imprese agricole con un adeguato regime di sostegno; costituire delle ronde con volontari che collaborino con i pastori e gli allevatori nella sorveglianza; un maggior impegno nella lotta al randagismo. essendo il lupo una specie protetta dalla normativa europea si rende indispensabile trovare un giusto equilibrio perché questa convivenza forzata tra l’animale e l’uomo non porti all’abbandono dell’attività di allevamento. non sarebbero solo gli allevatori a perderci, ma l’intera comunità poiché i pastori attraverso la loro opera conservano e valorizzano la montagna e le sue tradizioni.
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riunione in regione: inContro alla presenza Dell’assessore saCChetto
claudio sacchetto
assessore Regionale all’agricoltura
cinghiali e caprioli urgenti piani di controllo
TanTi Danni aLL’agRiCOLTuRa e PeRiCOLi PeR gLi auTOmOBiLiSTi
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cinghiali e i caprioli sono sempre troppi e si sono ambientati in zone vicine agli insediamenti umani. Se ne è discusso alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Claudio Sacchetto durante una riunione convocata nei giorni scorsi in Regione con i Sindaci e gli amministratori comunali dei Comuni dell’acquese: per Coldiretti era presente Marco Girò, vice direttore regionale. il problema potrebbe essere in realtà contenuto se venisse razionalizzata la gestione faunistica: occorre affrontare i problemi
strutturali del settore. gli ambiti territoriali di caccia devono stabilire con esattezza la densità degli animali tollerabile nelle singole aree agricole, mentre è compito della Provincia autorizzare piani di contenimento che vadano oltre quelli di selezione. inoltre, è necessario che tutte le aziende che subiscono danni lo denuncino sempre e comunque. La popolazione degli ungulati va tenuta sotto controllo e a questo scopo devono essere semplificate le procedure di richiesta di intervento, tuttora complicate, e deve essere dato nuovo impulso alle attività di contenimento, sollecitando la Regione e la Provincia ad intervenire per ridurre la presenza della fauna selvatica sul territorio. L’eccessiva proliferazione di ungulati in provincia causa notevoli danni economici ai raccolti e mette in difficoltà le aziende agricole. La Coldiretti rileva come la gestione faunistica sia per gli agricoltori un problema ciclico, per il quale è necessario trovare una soluzione che non metta a repentaglio le attività imprenditoriali del mondo rurale. «gli agricoltori, infatti - secondo il presidente provinciale Coldiretti alessandria Roberto Paravidino non portano avanti le loro attività per riscuotere indennizzi, ma non vogliono subire danni che dipendono da una pianificazione faunistica che non rispetta gli equilibri tra uomo e natura. Cinghiali, daini e caprioli costituiscono una minaccia per i raccolti ed ogni anno incidono pesantemente sui bilanci pubblici poiché, nonostante i ritardi con i quali i danni sono risarciti agli agricoltori, comunque si tratta di denaro che esce dalle casse dell’amministrazione provinciale e che grava quindi
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ORganizzaziOne- fauna selvatica
alessandrina
marco girò
Vice Direttore Coldiretti Piemonte
sulla collettività». il problema potrebbe essere in realtà contenuto se venisse razionalizzata la gestione faunistica. Occorre affrontare i problemi strutturali del settore. gli ambiti territoriali di caccia devono stabilire con esattezza la densità degli animali tollerabile nelle singole aree agricole, mentre la Provincia deve autorizzare piani di contenimento che vadano oltre quelli di selezione. Questi ultimi, infatti, mirano a rafforzare le specie dal punto di vista genetico, ma permettono anche la proliferazione incontrollata dei soggetti più forti. infine è necessario che tutte le aziende che subiscono danni lo denuncino sempre e comunque. La situazione si è fatta critica, per questo Coldiretti sollecita un’adeguata e tempestiva presa di posizione affinchè il problema non venga sottovalutato per questo è necessario che la Pubblica amministrazione, - ha aggiunto il direttore provinciale Simone Moroni - metta in campo da subito una serie di soluzioni: piani straordinari di controllo per garantire la selezione e il prelievo degli animali in soprannumero, all’accelerazione delle procedure di rimborso dei danni, coordinando in maniera più efficace i diversi enti che sovrintendono alla gestione del territorio”. L’assessore Claudio Sacchetto ha garantito il suo impegno al fine di dare soluzione alle questioni proposte. Si è altresì convenuto di organizzare un incontro con l’ispra, per rappresentare l’emergenze che si vivono in provincia di alessandria. L’ispra, istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, è l’organismo a cui è demandato il parere tecnico sulle normative in materia di attività venatoria.
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ORganizzaziOne - attualità
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vincenzo gesmundo
Segretario generale nazionale Coldiretti
vincenzo gesmundo Segretario generale D’Assemblea Coldiretti
importanti modifiche
varato Il nuovo statuto confederale
palazzo rospigliosi Sede nazionale Coldiretti
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andato unico per la carica di Presidente della Confederazione; introduzione della figura del Segretario generale; estensione da 4 a 5 anni della durata degli incarichi per gli organi elettivi. É quanto votato all’unanimità dall’assemblea nazionale della Coldiretti, che ha apportato alcune importanti modifiche allo statuto nazionale.Viene introdotta, come detto, la figura del Segretario generale, che avrà competenze di assistenza agli Organi confederali nella definizione e nell’attuazione delle linee di politica sindacale e generale della Confederazione. Oltre a ciò, come si legge nell’articolo 23 del nuovo statuto, “programma, dirige e coordina l’attività delle aree ed esercita, proponendone l’articolazione, il potere di indirizzo e vigilanza sulle strutture territoriali, per l’attuazione delle deliberazioni degli Organi Confederali, rispondendone al Presidente, ma svolgerà anche funzione di coordinamento e di indirizzo per le strutture nazionali e territoriali”. il Presidente della Coldiretti, Roberto moncalvo, assieme a tutti i componenti della giunta esecutiva, ha indicato nel Segretario organizzativo, Vincenzo gesmundo, la persona più idonea a ricoprire l’incarico di Segretario generale. La proposta è stata accolta all’unanimità dall’assemblea, con un prolungato applauso.
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di made in italy sulle tavole estere
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ecord storico per il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani che nel 2013 ha raggiunto il massimo di sempre, arrivando a quota 33 miliardi di euro. É quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati istat relativi al commercio estero. La maggior parte delle esportazioni interessa i paesi dell’unione europea per un valore stimato di 22,5 miliardi (+5%), ma il Made in Italy cresce anche negli Stati uniti con 2,9 miliardi (+6%), nei mercati asiatici (+8%, 2,8 miliardi) e su quelli africani dove si è avuto un incremento del 12%, arrivando a quota 1,1 miliardi. il miglior risultato è però quello che viene dall’Oceania, con un +13 per cento, anche se l’importo è contenuto. a livello generale, l’aumento dell’export rispetto allo scorso anno è stato del 6 per cento. Tra i principali settori del Made in Italy, il prodotto piu’ esportato si conferma il vino, con 5,1 miliardi (+8%) davanti all’ortofrutta fresca (4,5 miliardi di euro), che cresce del 6%, mentre l’olio che fa segnare un +10% che porta il valore complessivo a 1,3 miliardi. aumenta pure la pasta che rappresenta una voce importante del Made in Italy sulle tavole straniere con 2,2 miliardi (+4%). analizzando le performance dei prodotti nei singoli stati si scoprono aspetti sorprendenti a partire del successo del vino tricolore in casa degli altri principali
produttori, con gli acquisti che crescono in Francia (+11%), Stati uniti (+8 per cento), australia (+21%) e nel Cile (+66%). Lo spumante tricolore si afferma in Cina (+101%) ma anche in gran Bretagna (+50 per cento) e in Russia (+31%), ma va forte anche la birra che conquista i paesi nordici, dalla germania (+66%), alla Svezia (+19%), fino all’Olanda (+9%). Oltre al vino, i francesi gradiscono anche il formaggio italiano, le cui vendite sono cresciute del 2%, ma i latticini nostrani vanno forte anche in Cina, dove aumentano del 25%. nel gigante asiatico, che alcuni vorrebbero come inventore degli spaghetti, trionfa anche la pasta che registra un +18%. Sorprendente anche la crescita di salumi e salsicce (+9%) in germania, patria del wurstel, così come quella della grappa (+8%) nel Regno unito, terra del whisky. “il record fatto registrare dall’export è il frutto del lavoro di un tessuto produttivo ricco, capillare, che coinvolge milioni di uomini e che rende l’italia competitiva anche all’interno dei processi di mondializzazione dell’economia e delle idee”, ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto moncalvo, nel sottolineare che “ora occorre che questo patrimonio sia difeso, portando sul mercato il valore aggiunto della trasparenza e dando completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”.
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[a cura di alberto Pansecchi]
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scheda nocciole n.30
La pianta del nocciolo si colloca tra quelle specie la cui coltivazione sta a cavallo tra le cure di ambito prettamente forestale e le attenzioni che si riservano ad una vera e propria pianta da frutto. Essendo spesso diametralmente opposti gli obiettivi che ci si pone nei due differenti settori, è frequente notare come alla medesima avversità, vengano riservati attenzioni e livelli di allarme differenti. Questo accade ancor più frequentemente quando ad essere attaccati non sono i frutti ma parti vegetali più o meno legati alla loro produzione. Tra le poche avversità che interessano il nocciolo e possono suscitare ansia nei corilicoltori, vi è la Cerambice del nocciolo.
l’insetto L’adulto di Oberea linearis è lungo da 11 a 16 mm. e presenta il corpo nero allungato e stretto. Le zampe, sono invece dì colore giallo pallido; la specie è caratterizzata da lunghe antenne tanto che in lingua inglese vengono chiamati longhorn (= lunghe corna). La femmina presenta corna leggermente più corte rispetto al maschio. La larva, che a maturità misura 22-25 mm, è di colore giallo, priva di zampe, allungata e subcilindrica. Le uova, che la femmina depone sui giovani germogli, sono di colore biancastro, di forma allungata e con una dimensione di 3 x 0,6 mm.
Cerambice del nocciolo
• ambito forestale • Danno estetico • una generazione all’anno
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[a cura di alberto Pansecchi]
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la diffusione
L’Oberea linearis è diffusa in tutta l’europa temperata, fino alla Svezia, nonché nella Russia europea, nella Turchia settentrionale e nel Caucaso. in italia è presente in tutte le regioni.
la vita dell’oberea
gli adulti compaiono tra fine maggio e metà giugno rimanendo nascosti tra la vegetazione e compiendo erosioni sulle nervature secondarie sulla pagina inferiore delle foglie. Dopo l’accoppiamento, le femmine si portano sui giovani rametti di nocciolo a 20-30 cm dall’apice del germogli. Su di essi effettuano incisioni entro cui depongono l’uovo. Le larve nascono dopo circa 10 di giorni ed iniziano a scavare una galleria ascendente che provocherà il disseccamento dei rami. Successivamente la larva si gira e ridiscende verso il basso creando gallerie centrali lunhe anche 50-60 cm. a fine novembre le larve entrano in riposo invernale; riprenderanno l’attività nella primavera successiva dapprima riportandosi nuovamente verso l’alto per poi “impuparsi”, verso fine aprile, in una celletta creata sotto la corteccia. Da metà maggio in poi compaiono i nuovi adulti che danno inizio ad un nuovo ciclo.
piante ospiti, danni e difesa
L’Oberea è una specie polifiga anche se l’ospite principale è il nocciolo. L’insetto vive anche su carpino, ontano, olmo, noce e persino sul tiglio. Le larve vivono a spese dei rametti, nei quali scavano una galleria individuale nella zona midollare. i rametti danneggiati portano foglie accartocciate e secche. in caso di forte infestazione le piante presenteranno un gran numero di rametti con l’apice disseccato. a fini preventivi si può procedere, in autunno, al taglio dei rametti a circa 20-30 cm al di sotto del punto in cui inizia il disseccamento, al fine di distruggere le larve presenti nelle gallerie. non sempre la presenza dell’insetto viene considerata negativamente dal corilicoltore: l’azione dell’insetto simula infatti una potatura e i nuovi germogli che si formano a seguito del disseccamento di quello principale, possono portare produzioni spesso maggiori rispetto all’originale. 16
bibliografia: manuale di entomologia applicata - aldo Pollini - edagricole
a cura del servizio di consulenza tecnico-agronomica Coldiretti Alessandria
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in quest’annata diventerà quindi particolarmente importante effettuare la prima concimazione piuttosto anticipatamente, nel rispetto delle norme relative all’applicazione della Direttiva nitrati. Ciò significa che, nelle zone Vulnerabili, a partire dal 15 febbraio, tempo e condizioni di campo permettendo, occorrerà intervenire. al di fuori delle zone Vulnerabili non vi è il limite del 15 febbraio tuttavia può essere utile fare riferimento a questo periodo per la prima concimazione: in questo momento, se non fa troppo freddo, il frumento si prepara ripartire dopo la stasi invernale, e la presenza di azoto è fondamentale. La concimazione in questa fase assolve ad alcune importanti funzioni: stimola l’accestimento, facendo recuperare densità a coltivazioni che, per diversi motivi, non hanno una fittezza ottimale, permette di formare una spiga più lunga e con un maggior numero di spighette fertili, e quindi potenzialmente più produttiva: la formazione della spiga infatti avviene al termine dell’accestimento, e una carenza azotata in questa fase si traduce in cali produttivi non più recuperabili: la dimensione della spiga (in termini di numero di spighette e numero di fiori fertili per spiga) non è più modificabile successivamente.
Dei Cereali autunno Vernini
L’autunno inverno 2013/14 si sta caratterizzando per una piovosità elevata e per temperature non troppo rigide. La prima parte dell’autunno ha ostacolato le semine dei cereali a paglia, a causa di piogge frequenti che molto spesso non hanno consentito di effettuare semine con terreni “in tempera”. Successivamente il tempo si è rimesso al bello, ma nel periodo natalizio le intense precipitazioni hanno determinato ristagni nei campi. L’elevata piovosità potrebbe aver dilavato l’azoto residuo, e le colture potrebbero trovarsi, a fine inverno, col “fiato corto”, e cioè con necessità di essere fertilizzate in tempi piuttosto stretti.Vanno meglio le colture che hanno beneficiato di fertilizzazioni organiche (da letami e/o da digestato), in quanto l’azoto organico, a più lenta cessione, viene reso disponibile in tempi più lunghi, che consentono alla coltura di arrivare alla fine dell’inverno con minori difficoltà. nell’ambito dell’applicazione della misura 214.1, al fine di evitare rischi di carenza di azoto a fine inverno, è peraltro possibile utilizzare in presemina fertilizzanti organo minerali, per l’apporto di P e K, che contengano anche azoto entro i limiti di 15 kg/ha.
ConCimazione primaVerile
scheda frumento
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La dose di distribuzione va adeguata allo sviluppo della coltura ed al fabbisogno complessivo: al fine di evitare antieconomiche e dannose azioni di dilavamento dell’azoto in eccesso che viene portato in soluzione ma non assorbito dalle radici, è bene frazionare la quantità di azoto da distribuire in almeno 2 passate (nel caso di frumenti di forza o frumenti duri anche 3). un apporto eccessivo di azoto in questa fase infatti rischierebbe di essere parzialmente dilavato, e quindi perso e, inoltre, stimolerebbe eccessivamente lo sviluppo in altezza della pianta, esponendola a rischi di allettamento (ciò è particolarmente importante per l’orzo). Di conseguenza, ponendo pari a 100 la quantità di azoto da distribuire, si può calcolare di distribuirne circa 40 in questa fase, rimandando la distribuzione della quota restante a fasi successivi (in una o due distribuzioni a seconda della tipologia di frumento).La quantità totale di azoto da distribuire varia in base a diversi fattori, ma essenzialmente in base alla tipologia di frumento coltivato: i frumenti biscottieri asportano 2,4 kg di azoto per ogni q.le di granella prodotta, i panificabili 2,6 kg/q, mentre i grani di forza e i duri asportano 3 kg per q prodotto. Ciò significa che per produrre 60 q/ha di grano di forza vengono assorbiti dalla coltura 180 kg di azoto per ettaro: di questi, certamente non tutti sono da fornire con la fertilizzazione chimica (in dipendenza della precessione colturale, della fertilità residua ecc.) tuttavia appare ovvio che i limiti dettati dalla mis 214.1 (126 kg/ha) sono eccessivamente restrittivi e non consentono, di fatto, di realizzare produzioni cerealicole ad elevato W. La produzione di frumenti panificabili (con asporti attorno ai 156 kg/ha per una resa di 60 q/ha) è più alla portata, sempreché il terreno non provenga da una rotazione stretta di cereali e loiessa, senza aver potuto usufruire di apporti organici negli anni precedenti.
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Può essere interessante, in questa fase, l’utilizzo di concimi a lenta cessione: in particolare si tratta di prodotti realizzati con inibitori della nitrificazione: tali concimi sono in grado di “rallentare” la trasformazione dell’azoto ammoniacale in azoto nitrico, e quindi consentono un più efficace assorbimento da parte della pianta, ed un minor dilavamento dell’azoto, con benefici effetti sulle falde acquifere. il vantaggio che si attende è quello di effettuare una sola passata, anziché le due previste, con riduzione di costi, di calpestamento del terreno ed evitando il rischio di non riuscire più a distribuire la seconda passata per andamento climatico avverso (cosa successa con frequenza nell’ultima annata). Per le aziende che aderiscono alla mis. 214.1, il ricorso alle due passate è obbligatorio, non potendo distribuire più di 70 unità di azoto per ogni passata. in condizioni di elevata piovosità l’utilizzo di concimi a lenta cessione migliora di molto l’efficientza della fertilizzazione azotata, consentendo, con un più limitato apporto di questo elemento, buoni risultati produttivi e qualitativi. non sempre però si è visto un analogo ottimo effetto in annate siccitose. Riguardo al tipo di concime da utilizzare, fatto salvo quanto già detto circa i “lenta cessione”, numerose sperimentazioni hanno sempre dimostrato che non vi è una sostanziale differenza tra l’utilizzo di azoto nitrico/ammoniacale (es. Nitrato ammonico) o di azoto ureico (urea agricola): la differenza vera la fa il prezzo, e cioè il costo ad unità fertilizzante. Tra gli altri elementi importanti per la nutrizione dei cereali a paglia, mentre è ormai noto che il P ed il K sono utili solo se distribuiti alla semina, data la scarsa mobilità dei due elementi, e quindi non ha alcun senso una distribuzione in copertura, numerose sperimentazioni evidenziano un positivo effetto del Cloro (contenuto, ad esempio, nel Cloruro di Potassio) e dello coltura
zolfo (contenuto ad esempio nel Solfato Ammonico). Dopo il primo intervento, se si opera con concimi “tradizionali”, e non a lenta cessione, occorre eseguire un secondo intervento, che va collocato da inizio della fase dio levata (all’incirca al 2°-3° nodo), vale a dire, grossomodo, nella prima decade di aprile: in questa fase lo scopo della concimazione è quello di fornire azoto in un momento di forte assorbimento da parte della coltura, e garantire il mantenimento di buone condizioni vegetative il più a lungo possibile, in modo da allungare la fase di riempimento della granella. Questo intervento incide in maniera minima sulla taglia finale della pianta, che è già stata determinata ad inizio della levata, e quindi eccessi azotati in questa fase non sono in genere responsabili di allettamenti. in questa fase si può distribuire tutta la quota restante di azoto (e cioè il restante 60% se all’accestimento era stato distribuito il 40%), oppure, se si coltivano varietà di forza o grani duri, si può lasciare una quota di circa il 15-20%, per un terzo intervento allo stadio di botticella (fine aprile-inizio maggio). Quest’ultimo intervento ha pochissimi effetti sulla resa produttiva, ma consente un miglioramento sensibile dell’accumulo proteico nella granella, e quindi migliora la qualità, aumentando il W della farina. Visto che quest’ultimo intervento viene effettuato verso l’inizio di maggio, e può succedere che il terreno sia asciutto, mentre è necessario che il fertilizzante entri rapidamente nella pianta, può essere interessante utilizzare, in questa fase, un fertilizzante liquido, che viene assorbito dalle foglie ed ha un’efficacia più pronta. Questo intervento può essere associato con il trattamento fungicida, per effettuare un’unica passata. in conclusione si vogliono ricordare i limiti di azoto ammessi dalle norme Tecniche della misura 214.1. per i cereali a paglia e le colture a ciclo autunno-primaverile: dose massima Kg di azoto/ha
frumento tenero
126
frumento duro
130
orzo
100
cereali minori (segale, avena, triticale, farro, spelta ecc.)
80
colza
100
coltura
90
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bilità di sostituire i principi attivi indicati nelle tabelle con i prodotti contemplati in applicazione al REG. CEE n. 2092/1991, purché registrati come prodotti fitosanitari in Italia. Devono essere osservate tutte le norme e le eventuali limitazioni di impiego. Nella distribuzione dei prodotti fitosanitari è necessario adottare tutte le precauzioni possibili per ridurre i danni all’operatore e all’ambiente: rispettare i dosaggi dei principi attivi e le indicazioni relative ai volumi d’acqua, eseguire le irrorazioni in assenza di vento e nelle ore meno calde della giornata, scegliere i prodotti commerciali a tossicità più bassa tenuto conto della loro efficacia, eseguire periodicamente interventi di manutenzione, sulle attrezzature, utilizzare indumenti di protezione personali.
principali insetti dannosi al pioppo
larva di punteruolo del pioppo cryptorhynchus lapathi l
adulto di punteruolo del pioppo
classificazione e piante ospiti classe: insetti ordine: Coleotteri sottordine: Polifagi famiglia: Curculionidi genere: Cryptorhynchus specie: C. lapathi L. piante ospiti: Pioppo, Salice, Betulla, Ontano.
punteruolo (Cryptorhyncus lapathi L.) il punteruolo è un parassita molto frequente nei pioppeti, soprattutto nei
primi anni di vita (sia in vivaio che in pieno campo). i danni che provoca consistono in gallerie nel tronco, che minano la stabilità della pianta, la quale, a seguito di più gallerie, può essere più facilmente stroncata. attacca soprattutto piante molto giovani, per cui è un insetto particolarmente pericoloso in vivaio, e se le pioppelle sono adeguatamente disinfestate al momento dello svellimento, si riducono molto i rischi in pieno campo. in ogni caso è bene trattare le pioppelle nei primi 2-3 anni dall’impianto (se trattate in vivaio si può evitare il trattamento nel primo anno di vivaio), intervenendo con un insetticida irrorato mediante lance in modo da bagnare molto bene l’intero tronco. e’ sufficiente un unico trattamento, effettuato a fine inverno - inizio primavera, appena prima del germogliamento. Dal 4° anno, l’insetto si sposta dal tronco alla chioma, e quindi non causa più danni economici alla coltura. Per i prodotti utilizzabili si rimanda all’apposita tabella.
ColtiVazione Del pioppo
La difesa fitosanitaria è un elemento fondamentale per l’ottenimento di produzioni quali-quantitativamente soddisfacenti. L’uso di mezzi di difesa chimici va tuttavia valutato di caso in caso, in relazione al clone coltivato, all’età, alla fase di sviluppo, ai potenziali pericoli, ed utilizzando tutte le forme di lotta alternative a quella chimica per cercare di limitare l’uso dei prodotti chimici. Nel disciplinare di produzione PEFC è consentito l’impiego dei soli principi attivi indicati nelle apposite tabelle, limitatamente alle avversità indicate, salvo specifiche deroghe rilasciate da parte del Servizio Fitosanitario Regionale, che potrà anche autorizzare, in caso di necessità, interventi contro parassiti non previsti. Per ogni specifico trattamento è riservata la possi-
amBientalmente sosteniBile (sChema peFC)
scheda pioppo
adulti di punteruolo del pioppo in accoppiamento Saperda maggiore (Saperda carcharias L.)
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Danni causati dal Punteruolo del pioppo su una giovane pioppella
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giovane pioppella attaccata dal Punteruolo
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Tronco di pioppo danneggiato dalla Saperda maggiore
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Saperda carcharias
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Saperda del pioppo Saperda carcharias L.
saperda maggiore
(Saperda carcharias L.) Questo insetto, molto pericoloso per il pioppo, scava gallerie alla base del tronco e, quando la pianta aumenta di età, anche ad una certa altezza, compromettendo la qualità del tronco per l’utilizzo compensatiero. i pioppeti meno vigorosi, in stazioni meno favorevoli, sono più esposti a questa avversità, in quanto la pianta stessa non riesce a reagire in maniera sufficientemente pronta. L’insetto, una farfalla, depone le uova sul tronco, da cui si sviluppano larve che penetrano nel tronco creando gallerie che, se in numero sufficiente, possono indebolire la stabilità della pianta fino a farla cadere in caso di vento. Visivamente si nota la colatura di linfa fuoriuscire dal tronco in corrispondenza dei fori. L’insetto sverna come crisalide alla base della pianta, soprattutto in presenza di sterpaglia ed infestanti che fungono da ricettacolo. una buona norma è quindi quella di mantenere pulita la base della pianta. La difesa va effettuata sia con mezzi agronomici (pulizia della base del tronco), sia con mezzi chimici: è possibile operare sia con trattamenti generalizzati al tronco, sia con trattamenti localizzati, spennellando o meglio iniettando l’insetticida nei fori praticati dall’insetto. e’ comunque necessaria un’attività piuttosto attenta di scouting, al fine di verificare la presenza di fori, per colpire l’insetto ai primissimi danni.
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Danni causati dal Punteruolo del pioppo
afide lanigero
(Phloemomyzus passerinii) L’afide è il terzo degli insetti maggiormente dannosi. non colpisce pioppi di cloni di derivazione da P. deltoides, mentre i214 è molto sensibile. e’ un afide che attacca pioppi spesso dal 4°-5° anno di età, in cui la fittezza raggiunta dalle chiome crea le condizioni di limitato soleggiamento ed umidità ideali per il suo sviluppo. Si sviluppa rapidamente in colonie molto fitte, che rivestono interamente il tronco, imbiancandolo. gli insetti succhiano la linfa e possono portare a morte la pianta se non controllato precocemente. il controllo va effettuato ai primi attacchi, irrorando il tronco con olio minerale. Nel prossimo numero continueremo l’elenco delle avversità del pioppo ed indicheremo i prodotti utilizzabili per la difesa.
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Pesante infestazione di afide lanigero del pioppo
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ingrandimento afide lanigero (Phloemomyzus passerinii)
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scheda pesco n.34
classificazione e piante ospiti classe: insetti ordine: Tisanotteri sottordine: Terebranti famiglia: Tripidi genere: Taeniothrips specie: T. meridionalis Priesner
taeniothrips meridionalis
tripide del pesco il tripide del pesco risulta presente nell’europa meridionale (Taeniothrips meridionalis) ma anche in europa, in siberia, e in nord america (thrips major) ed è comune anche in italia. il tisanottero vive sul pesco e sulle altre drupacee (susino, albicocco, ciliegio), ed è stato trovato sui fiori di pero, inoltre risulta segnalato anche su erica verticillata, iris germanica, raphanus e garofano. i danni su pesco sono causati da due specie il taeniothrips meridionalis e thrips major. il primo trascorre parte della sua vita su pesco e parte su piante erbacee, il secondo può rimanere su pesco per l’intero periodo vegetativo.
il tripide del pesco (taeniothrips meridionalis)
ciclo biologico • il tripide trascorre l’inverno allo stato di femmina fecondata tra i residui vegetali alla superficie del suolo o entro le anfrattuosità della corteccia.
il tripide del pesco (thrips major)
• in primavera nella fase fenologica dei “bottoni rosa” le femmine raggiungo le piante di pesco e penetrano all’interno dei fiori iniziando a deporre le uova entro i tessuti nella parte basale degli stami e meno frequentemente nei tessuti dello stilo e dell’ovario. • Ogni femmina depone svariate decine di uova (fino a 80 per Taeniothrips meridionalis) al ritmo di 3-4 al giorno.
tripiDe Del pesCo
piante ospiti: Pesco (in particolare nettarine), altre Drupacee e Pomacee.
• Le neanidi nascono dopo circa una settimana e si alimentano in un primo tempo pungendo gli stami, lo stilo e la parete interna della coppa calicina. • avvenuta la fecondazione del fiore le neanidi pungono i frutticini appena formati causando notevoli danni. • Dopo due stadi neanidali e uno ninfale compaiono le forme adulte, quelle di Taeniothrips meridionalis abbandonano il pesco per portarsi su piante erbacee, mentre Thrips major può rimanere sul pesco per l’intero periodo vegetativo per deporre le uova entro i tessuti della cavità peduncolare. • Da queste nascono dopo 5-6 giorni le neanidi che si raggruppano intorno alle zone di contatto dei frutti con altri organi provocando la comparsa di aree depigmentate e rugginose. • nella primavera - estate si susseguono da due a tre generazioni l’ultima delle quali origina le femmine svernanti.
fasi di taeniothrips: larva, pro-ninfa, ninfa
identificazione Femmina alata di colore grigio - bruno o nero - bruno (taeniothrips meridionalis) oppure bruno grigiastra tendente al rossiccio (thrips major), dimensioni 1,2-1,4 mm di lunghezza. 21
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danni • taeniothrips meridionalis e thrips major sono dei tisanotteri terebranti che pur vivendo su svariate piante sono particolarmente dannosi per le cultivar di nettarine. • Le loro neanidi compiono punture di nutrizione sulla parte interna della coppa calicina e, a fecondazione avvenuta si alimentano sui futticini appena formati. • i danni sui frutti appena formati sono delle lesioni necrotiche più o meno ampie e profonde che interessano prevalentemente i tessuti alla base dello stilo la metà distale del frutticino. • i danni arrecati sono ben evidenti alla scamiciatura e la loro gravità si accentua sempre più con l’accrescimento del frutto con la comparsa di ampie zone di tessuto suberificato e di vistose e profonde cicatrici dalle quali trasuda sovente della gomma. • i danni arrecati sono spesso di estrema gravità e in non pochi casi finiscono per interessare l’intera produzione. • Oltre a questi danni, le neanidi delle generazioni estive di Thrips major, in particolari condizioni ambientali, possono provocare con le loro punture depigmentazioni su limitate porzioni della buccia dei frutti prossimi alla raccolta.
lotta • La lotta contro il tripide del pesco segue i criteri della lotta guidata. Le operazioni di monitoraggio della popolazione sono tuttavia piuttosto difficoltose per le caratteristiche dell’insetto da verificare. • Si deve fare il campionamento di forme mobili molto piccole e quasi mai localizzate in punti ben precisi e visibili per i loro veloci spostamenti.
danni sul frutto causati dai tisanotteri terebranti
• il campionamento deve essere fatto in fioritura con lenti d’ingrandimento allo scopo di identificare le forme mobili svernanti dentro le strutture fiorali alla base dei verticilli fiorali. • La soglia d’intervento varia a seconda che siano pesche o nettarine, per quest’ultime corrisponde alla presenza di poche forme mobili del fitofago.
• gli interventi possono essere fatti a fine fioritura, ma alcune volte in caso di fioriture scalari si rischia di intervenire tardivamente, per cui si consiglia specie per le varietà più sensibili di eseguire il trattamento già a partire dalla fase fenologica di bottoni rosa. • i principi attivi utlizzabili (facendo riferimento alla lotta integrata P.S.R misura 214.1 anno 2013) sono: • acrinatrina (1) (4) • alfacipermetrina (1) • Ciflutrin (1) • Cipermetrina (1) • Deltametrina (1) • Lambdacialotrina (1) • zetaciptermetrina (1) • Clorpirifos-metile (2) • etofenprox (3)
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Contro questa avversità sono ammessi al massimo 2 trattamenti all’anno.
osservazione di tripidi per mezzo di una lente
(1) Sostanze attive in alternativa tra loro e con fluvalinate, al massimo 1 trattamento all’anno entro la fase di caduta petali. (2) al massimo 1 trattamento all’anno, (questo intervento non è compreso nel numero complessivo degli interventi con fosforganici). (3) Contro questa avversità al massimo 1 trattamento all’anno, non più di 2 trattamenti complessivi sulla coltura indipendentemente dall’avversità. (4) a partire dal 1/07/2013 ridurre la dose a 22,5 g/ha.
Ferrari m., marcon e., menta a. (1992) - Fitopatologia ed entomologia agraria, 490-491. Pollini a. (1998) - manuale di entomologia applicata, 81. Pollini a., Ponti i., Laffi F., (1988) - edizioni l’informatore agrario, 4. Regione Piemonte (2013) - norme tecniche di Produzione integrata, 51.
Bibliografia:
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ORganizzaziOne - attualità
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Da sinistra diana bracco Commissario generale di Sezione del Padiglione italia e roberto moncalvo Presidente nazionale della Coldiretti durante la firma del protocollo
Si sta preparando un grande evento di importanza mondiale a tutti i livelli
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nelle due foto: “il nido” nasce il Padiglione italia di expo 2015 progettato da nemesi - Proger - BmS
a Coldiretti nazionale entra a far parte della squadra di Padiglione italia. É stato firmato il protocollo che consentirà all’organizzazione di diventare partner di contenuto del Padiglione durante l’expo che si terrà a milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. L’accordo prevede che Coldiretti sia presente all’esposizione universale, nel Padiglione italia anche con l’organizzazione di un calendario di eventi per tutti i sei mesi, con l’obiettivo di far conoscere le distintività ed i primati dell’agroalimentare Made in Italy. La collaborazione della più importante organizzazione agricola europea con Padiglione italia è di straordinaria importanza per il successo dell’esposizione del 2015 sia perché Coldiretti è in sintonia con il racconto di un’italia che affonda le proprie radici in un’identità contadina, sia perché il protocollo prevede per Coldiretti un ruolo di impulso e promozione del Padiglione italia. “Coldiretti è la prima grande associazione di categoria che firma un’intesa con Padiglione italia, e questo ci fa molto piacere - afferma Diana Bracco, Commissario generale di Sezione del Padiglione italia - per la sua rilevanza nell’ambito dell’agricoltura europea e la sua straordinaria capilla-
rità. “il Settore agroalimentare italiano - ha aggiunto poi Diana Bracco - rappresenta una eccellenza assoluta nella gestione del prodotto ‘dal campo alla tavola’ e il nostro paesaggio unico al mondo forma un binomio indissolubile con la tradizione agricola italiana. Del resto la “cultura” di un Popolo nasce e trae linfa proprio dalla sua “coltura” e dalla sua terra. nel Padiglione italia racconteremo tutto questo in modo attraente e didattico usando anche “storie” emblematiche della millenaria tradizione alimentare italiane, ricca di influenze tra gruppi sociali con un mix di alimenti ricchi e poveri, nobili e villani e scambi con i popoli del mondo”. “L’expo deve sostenere la riscossa delle campagne italiane e presentare al mondo il nostro modello di sviluppo agricolo, la qualità delle nostre produzioni e le grandi potenzialità del cibo e di tutto il Made in Italy”, hanno affermato il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone moroni, nel sottolineare che “l’agroalimentare italiano è il più apprezzato, ma anche il più copiato nel mondo e l’expo è una storica opportunità per far conoscere le nostre produzioni autentiche che nascono da un territorio unico ed inimitabile”.
Coldiretti in “vetrina” nell’ottica di far crescere e sviluppare il nostro rapporto
con il consumatore abbiamo pensato di riassumere la centralità del progetto di coldiretti grazie ad una
location prestigiosa
di grande visibilità e di passaggio come i locali situati al pian terreno della nostra sede di corso crimea
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[a cura di marino Ravera]
PReViDenza - epaca
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Coltivatori diretti/IAP
dichiarazioni di variazione
e nuova
iscrizione
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l Patronato epaca ricorda che la Legge 233/90 stabilisce che il termine entro il quale occorre effettuare l’obbligatoria dichiarazione di variazione per i coltivatori e gli imprenditori agricoli è fissato in 90 giorni dalla data nella quale si è determinata la variazione stessa. Si devono intendere come variazioni gli aumenti o diminuzioni delle superfici e delle colture praticate, nonché quelle relative alla posizione lavorativa dei componenti del nucleo familiare, riferite sia alle nuove iscrizioni, che alle cancellazioni dagli elenchi ai fini previdenziali inPS. Le dichiarazioni di variazione si possono presentare tramite il nostro Patronato e devono sempre essere firmate dal titolare d’azienda, insieme alla documentazione probante la decorrenza della variazioni, come ad esempio: copia rogiti acquisto o vendita terreni e/o contratti di affitto, certificazioni attestanti l’inizio o la cessazione di attività lavorative. Si sottolinea l’importanza del rispetto della scadenza, poiché in caso contrario è prevista l’applicazione di sanzioni con l’applicazione di somme aggiuntive e interessi, nel caso in cui la variazione determini una maggiore contribuzione con decorrenza retroattiva che va oltre i 90 giorni dalla data in cui è stata presentata l’istanza. Si ricorda altresì che anche in caso di una nuova iscrizione in qualità di titolare di azienda negli elenchi dei coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali, occorre il rispetto dello stesso termine per non incorrere in analoghe sanzioni. in particolare è opportuno sottolineare per tutti coloro
il 31 gennaio 2014 scade il pagamento del premio all’inail
Casalinghe alla Cassa
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ntro il 31 gennaio 2014 le casalinghe assicurate presso l’inaiL devono versare il premio all’istituto assicuratore. Durante lo scorso mese di dicembre le assicurate hanno ricevuto a domicilio una comunicazione dall’ inail contenente il bollettino per adempiere all’obbligo di legge ed ottenere la copertura e tutela assicurativa prevista, in caso di infortuni domestici per il 2014. É utile ricordare con l’occasione, per tutte le casalinghe (e i casalinghi) che rivestano i requisiti previsti e non fossero ancora iscritti, quali sono le previsioni della legge: chi deve assicurarsi: la legge 493/99 stabilisce che obbligatoriamente devono assicurarsi contro gli infortuni in ambito domestico tutti coloro che si dedicano come unica attività (non retribuita), alla cura dei componenti della famiglia e della casa, e abbiano un’età compresa tra i 18 e i 65 anni. misura del premio: il premio annuo dovuto è molto contenuto, pari ad euro 12,91, (fiscalmente deducibile). La legge prevede anche l’esonero dal pagamento di tale premio, ma solo se il reddito personale non supera i 4.648,11 euro annui e quello familiare non ecceda i 9.296,22 euro, tuttavia in tali casi è comunque necessario inoltrare all’inaiL la relativa istanza di iscrizione, accompagnata da una certificazione attestante il non superamento dei limiti reddituali.
la tutela assicurativa: l’assicurazione interviene per gli infortuni che si verificano nell’ambiente domestico (abitazione), equiparando all’abitazione anche il luogo ove vengono trascorse le vacanze. Vengono tutelate non solo le attività rivolte alla cura della famiglia, ma anche quelle connesse, come ad esemstione pensionistica. pio la cura di animali domestici, e gli interventi Per maggiori informazioni gli indi piccola manutenzione (idraulica, elettricità teressati possono rivolgersi agli ecc.) che non richiedono una specifica prepauffici EPACA Coldiretti. razione tecnica.
che richiedono la qualifica di iap al comune, che è sempre necessario, poiché obbligatorio, predisporre ed inoltrare denuncia aziendale anche all’inps per il pagamento dei contributi previdenziali nella relativa ge-
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Si ha diritto alle prestazioni economiche se l’inabilità permanente riconosciuta è pari o superiore al 27% o se l’infortunio ha avuto come conseguenza la morte. Le prestazioni economiche consistono nella liquidazione di una rendita vitalizia mensile proporzionata al grado di invalidità riconosciuto. in caso di infortunio mortale la rendita viene liquidata ai superstiti aventi diritto (coniuge - figli), in aggiunta ad un assegno funerario e ad un ulteriore beneficio economico liquidato una tantum. importante sottolineare che le prestazioni vengono liquidate dall’inail solo se l’assicurato, alla data dell’infortunio risulta in regola con il pagamento del premio. Per maggiori informazioni ed eventuali istanze di iscrizione gli interessati possono rivolgersi agli uffici del Patronato EPACA Coldiretti.
assemblea
nazionale pensionati coldiretti
s
i svolgerà a Roma dal 21 al 23 gennaio 2014 l’assemblea nazionale della Federpensionati Coldiretti. Per la provincia alessandrina parteciperanno in qualità di delegati insieme al presidente provinciale giovanni Ottonello, graziella Chiapponi, Francesca gamalero e Rosanna Carlevaro. all’ordine del giorno, oltre alle comunicazioni del Presidente nazionale antonio mansueto, vi saranno alcune importanti modifiche statutarie, ma sarà anche l’occasione per festeggiare i 45 anni dell’associazione partecipando ad un’udienza tenuta da Papa Francesco in Vaticano.
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attenzione alle scadenze
i non titolari di prestazioni
economiche devono presentare istanza di revisione
i
l verbale di visita degli invalidi civili ai quali è stato riconosciuto un certo grado di invalidità senza aver conseguito il diritto ad una prestazione economica oppure ai quali è stato riconosciuto lo stato di handicap, ma sempre senza benefici economici, frequentemente reca una data di scadenza
di scadenza della revisione. É quindi particolarmente importante la verifica del verbale per accertare la presenza di una eventuale data di scadenza, per non perdere i diritti acquisiti nel caso in cui non sia stata presentata per tempo l’istanza di revisione. Si ricorda che per effettuare tali controlli è possibile presentarsi presso il Patronato epaca Coldiretti, dove si potrà inoltrare anche eventuale istanza per via telematica per ottenere la convocazione a visita.
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Invalidità Civile
entro la quale occorre effettuare visita di revisione. Per tali soggetti si ritiene necessario precisare che le attuali disposizioni inps, prevedono che non vi sia più convocazione per revisione disposta dall’istituto, ma dovranno essere direttamente gli interessati a inoltrare istanza per visita di revisione, prima della scadenza indicata sul verbale in loro possesso. in assenza della domanda di revisione i benefici di ogni natura che discendono dal verbale sanitario decadono a partire dalla data
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PReViDenza - epaca / attualità
alessandrina
sos inFluenza
Importante consumare ogni giorno frutta e verdura ad ogni pasto per prevenirla e “curarla”
i
niziare con latte, miele o marmellata alla mattina per poi portare a tavola soprattutto zuppe, verdure, legumi e frutta, con l’apporto di vitamine che aiuta a rafforzare, le difese immunitarie dal rischio dell’insorgenza dell’influenza. É quanto consiglia la Coldiretti in riferimento al forte aumento dei casi di influenza stagionale che sta colpendo al momento soprattutto bambini e anziani. Oltre a frutta a verdura ricca di antiossidanti nella dieta per sconfiggere l’influenza non devono mancare sottolinea la Coldiretti - latte, uova e alimenti ricchi di elementi probiotici quali yogurt e formaggi come il parmigiano e, per alcuni esperti, anche il miele e l’aglio, che contiene una sostanza, l’allicina, particolarmente attiva nella prevenzione. Fondamentale - continua la Coldiretti - è assumere verdure di stagione, soprattutto quelle ricche di vitamina “a” (spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote, broccoletti, ottimi anche cipolle e aglio possibilmente crudi per la valenza antibatterica non
indifferente) perché danno il giusto quantitativo di sali minerali e vitamine antiossidanti che sono di grande aiuto per combattere le conseguenze dello stress del cambio di stagione sull’organismo. nella dieta - prosegue la Coldiretti - non vanno trascurati piatti a base di legumi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave secche) perché contengono ferro e sono ricchi di fibre che aiutano l’organismo a smaltire i sovraccarichi migliorando le funzionalità intestinali. Per la frutta - evidenzia la Coldiretti - di grande importanza per il grande contenuto di vitamina “C”, è il consumo di frutta di stagione come i kiwi, clementine e arance rigorosamente italiane per evitare che i trasporti ne riducano il contenuto vitaminico. Va anche ricordato che in un soggetto normale l’assunzione di proteine deve essere compresa tra 0,8 - 1,3 grammi di proteine per chilo di peso corporeo, per cui - conclude la Coldiretti una buona dose di carne nella dieta non può che fare bene.
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FORmaziOne - corsi inipa
alessandrina
Europa Fondo Europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione A) Formazione in campo agricolo
DALLA SICUrezzA SUL LAvoro ALL’AggIorNAMeNto DeI reSPoNSAbILI
O
ltre ai consueti corsi di formazione svolti in maniera gratuita, in quanto rientranti in appositi bandi regionali, inipa alessandria ha posto nella propria programmazione anche una serie di corsi a pagamento relativi a tematiche di particolare interesse per la corretta conduzione di un’azienda agricola. nello specifico, particolare importanza assumono i percorsi di formazione legati alla sicurezza nel lavoro, dalla formazione e aggiornamento dei Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), indispensabili per i titolari di azienda, alla formazione per gli interventi di Primo Soccorso, dalle pratiche relative all’antincendio alla formazione generale e specifica dei lavoratori dipendenti. in base all’accordo Stato-Regioni, quindi, il datore di lavoro che ricopra direttamente la figura di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) dovrà effettuare un corso di 32 ore, mentre per i lavoratori dipendenti la durata è di 12 ore, suddivise in 4 ore di formazione generale e 8 di formazione specifica. Si ricorda che ogni singolo corso verrà attivato solo e unicamente al momento del raggiungimento minimo di allievi iscritti.
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Per ricevere maggiori informazioni riguardo al contenuto dei diversi percorsi formativi e per manifestare il proprio interesse ai temi proposti e la propria volontà a prenderne parte, è possibile contattare il numero telefonico della segreteria inipa piemonte, sede di alessandria, allo 0131-235891, interno 668; inviare
una e-mail a: inipa.alessandria@coldiretti.it; inviare un fax a 0131.252144; oppure rivolgersi ai rispettivi uffici di zona.
tipologia
sede
del corso iL ReSPOnSaBiLe DeL SeRViziO Di PReVenziOne e PROTeziOne (RSPP) - FORmaziOne
i LaVORaTORi azienDaLi FORmaziOne aDDeTTO anTinCenDiO RiSChiO meDiO iL PRimO SOCCORSO nei LuOghi Di LaVORO
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aLeSSanDRia aCQui TeRme CaSaLe m.TO CaSTeLnuOVO S. CeRRina TORTOna
costo per partecipante
ore
€ 260
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€ 80
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Da DeFiniRe
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Da DeFiniRe
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aTTuaLiTà - maltempo
alessandrina
riunione a Capriata: ColDiretti portaVoCe Degli imprenDitori oBBligati Come sempre a Fare la Conta Dei Danni
esondazione
torrente
orba: negli anni
la situazione è
peggiorata
È necessario abbassare l’alveo per evitare pericoli e straripamenti. L’ultimo episodio verificatosi tra il 25 e il 26 dicembre
L
a condizione del fiume Orba nel tratto del ponte che unisce l’area del comune di Capriata a Rocca grimalda è sempre più allarmante. nel corso degli anni la situazione è notevolmente peggiorata, a tal punto da poter definire oggi l’alveo una “cava di ghiaia naturale”. Sono parole esasperate e anche piene di amarezza quelle che il sindaco di Capriata d’Orba, pier sandro cassulo, ha pronunciato durante la riunione che si è svolta mercoledì 8 gennaio alla presenza di piero imperiale del Settore agricoltura della Provincia di alessandria, di domenico pesce responsabile ambiente e Territorio di Coldiretti alessandria, di massimo barisone segretario Coldiretti per le zone di novi e Ovada e alla quale hanno partecipato anche il vice sindaco di Predosa franco maranzana e di molti imprenditori agricoli colpiti dalle continue esondazioni dell’Orba. L’ultimo episodio si è verificato nella notte tra il 25 e il 26 dicembre scorso quando, esattamente come avvenne nel novembre 2011, il torrente è esondato anche in sponda destra allagando la strada provinciale 155 con circa un metro d’acqua.
l’alveo del torrente d’orba dov’è ben visibile il letto di ghiaia.
sopra un momento della riunione che si è svolta in Comune, da sinistra l’imprenditore elio Laguzzi, il segretario zona Coldiretti novi/Ovada massimo Barisone, l’imprenditore massimo Cocco, al centro il Sindaco di Capriata Pier Sandro Cassulo, il vicesindaco giovanni Poggio, gli imprenditori andrea Laguzzi e antonio gemma, il Responsabile ambiente di Coldiretti alessandria Domenico Pesce, il vicesindaco di Predosa Franco maranzana e Piero imperiale del settore agricoltura della Provincia di alessandria.
Ma cosa accade esattamente ogni volta? “a causa del formarsi di un imboschimento nell’alveo stesso del fiume che non permette più il regolare deflusso delle acque, ad ogni pur minima precipitazione si verificano esondazioni che provocano danni ambientali e rischio per l’incolumità pubblica. - ha affermato domenico pesce responsabile ambiente e Territorio di Coldiretti alessandria - Questa vegetazione con lo scorrere del fiume si corica procurando un innalzamento del letto del torrente a tal punto da ridurne l’altezza. Ciò porta a facili straripamenti, con compromissione delle coltivazioni e pericolo per le persone che abitano nelle vicinanze”. Ciò che viene chiesto e che trova tutti d’accordo non è più un piano per affrontare l’emergenza ma un piano di prevenzione dove si possa avviare anche un nuovo dialogo con l’aipo, l’agenzia interregionale per il Po. “Serve un ritorno alle condizioni storiche affinchè il fiume possa tornare a scorrere in modo naturale e ciò si potrà ottenere solo abbassando l’alveo e procedendo all’estrazione
dei cumuli di ghiaia che ora impediscono il normale scorrimento dell’acqua. - ha precisato il primo cittadino di Capriata d’Orba pier sandro cassulo - Da tempo era stata segnalata alle autorità competenti la necessità di provvedere alle difese spondali, alla pulizia e risagomatura dell’alveo nel tratto interessato ma gli enti preposti non sono mai intervenuti sostenendo che il piano dell’autorità di Bacino, che prevede l’esondazione del torrente fino all’a26 in sponda sinistra e fino alla provinciale n.155 in sponda destra, ne impediva la realizzazione. Poiché ora queste previsioni sono state ampiamente superate i provvedimenti urgenti non possono più attendere”. Da sempre Coldiretti si è fatta portavoce degli imprenditori della zona con le istituzioni e ha seguito in prima linea la vicenda al fine di poter risolvere la situazione ed evitare che, ancora una volta, cadano nel vuoto le proteste del mondo agricolo: infatti, nonostante in questi ultimi mesi vi sia stata una piovosità decisamente nella norma per il periodo, la situazione nel comune di Capriata, all’altezza del ponte che collega i territori di Capriata e Rocca grimalda continua ad essere non più sostenibile.
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ORganizzaziOne - campagna amica e terranostra
alessandrina
la convenzione terranostra-siae rinnovata anche per il 2014
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nche per il 2014 sarà operante la convenzione Terranostra-Siae relativa all’uso di apparecchi videosonori, strumenti musicali e l’accordo per spettacoli ed intrattenimenti vari. Secondo la legge, infatti, ogni utilizzo di musica tutelata che non avvenga nella stretta cerchia del privato deve essere autorizzata, pertanto chi utilizza per proprii scopi opere create ed ideate da altri deve chiedere il consenso per l’uso alla Società italiana degli autori e degli editori. La musica che un agriturismo mette a disposizione direttamente o meno, dei sui clienti rientra tra questi utilizzi, purchè sia fuori dalla stretta cerchia della famiglia. i compensi dovuti per le utilizzazioni pubbliche di opere musicali si calcolano secondo procedure e sulla base di tabelle di riferimento che tengono conto di tutte le possibili utilizzazioni. Le aziende associate a Terranostra si identificano solitamente con l’abituale residenza degli operatori e che gli apparecchi videosonori e strumenti musicali ivi installati vengono posti a disposizione del pubblico per la loro fruizione solo nei momenti in cui l’azienda svolge attività ricettiva agrituristica, si è convenuto di adeguare alla natura ed alle caratteristiche di utilizzazione un trattamento che consenta la semplificazione delle procedure di
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determinazione dei compensi dovuti per i diritti d’autore. al fine di ottenere il trattamento tariffario previsto dal presente accordo le aziende agrituristiche devono munirsi all’atto dell’installazione degli apparecchi del prescritto permesso, da richiedere all’ufficio periferico della Siae ed effettuare il pagamento dei compensi in abbonamento. Si possono fare abbonamenti mensili, trimestrali, ma anche semplicemente specifici per l’occasione. Per la SIAE fare riferimento alle nuove tabelle ricordando che ad esse va applicata la riduzione prevista per Terranostra, pari al 15%. uffici territoriali siae Alessandria: C.so Roma 36, Tel.0131-325593 (escl. sab. ore 8,30-11,30) Acqui Terme: C.so italia 18, Tel.0144-322372 (escl. merc. sab. ore 9-11,30) Casale M.to: Callori 12, Tel.0142-453481 (escl. lun. sab. ore 9-12) Tortona: Via della Repubblica 2/a, Tel.0131-862226 (lun. merc. ven. ore 9-12) Novi Ligure: Vic. Bertamino (Via marconi), Tel.0143-2333 (lun. merc. ven. ore 9-12,30)
contrIButI cameralI 2014
S
ono stati aperti dalla CCiaa di alessandria tre bandi per la concessione di contributi finalizzati alla formazione continua del personale delle imprese, per la partecipazione a manifestazioni fieristiche e o per incentivare interventi di ricerca ed innovazione. Con la presente iniziativa la Camera di Commercio di alessandria si propone di migliorare la qualificazione delle imprese della provincia di alessandria promuovendo la partecipazione ad iniziative di formazione e di aggiornamento professionale. Possono fare domanda le imprese e i consorzi di imprese in regola con il pagamento del diritto annuale camerale. Sono ammessi corsi di formazione su tematiche aziendali (comprese lingue straniere); il contributo è del 50% del costo rendicontato con un massimo di € 1.000 per i nuovi assunti; 50% del costo rendicontato con un massimo di € 800 negli altri casi. Per poter fare domanda occorre aver sostenuto un costo minimo di € 250. Le domande dovranno essere presentate a corso concluso, allegando copia dell’attestato di partecipazione. La data dell’attestato deve essere ricompresa nell’anno 2014. alla domanda occorre allegare copia della fattura quietanzata. Le domande dovranno pervenire dal 01/01/2014 al 31/12/2014. Con la concessione di contributi in conto spese di partecipazione a manifestazioni fieristiche la Camera di Commercio di alessandria si propone di contribuire al miglioramento della conoscenza dei mercati internazionali e nazionale da parte delle imprese della provincia di alessandria, al fine di promuovere una maggior penetrazione, diffusione
ed esportazione dei prodotti e dei servizi in italia ed all’estero. Sono ammessi costi per la partecipazione a manifestazioni fieristiche non a carattere strettamente locale, come Fiere all’estero, Fiere internazionali in italia (riconosciute come tali con qualifica rilasciata dalla Regione nella quale si svolgono), Fiere di carattere nazionale e regionale in italia, con un contributo del 50% del costo rendicontato. Perché la domanda di contributo sia ammissibile occorre che l’impresa abbia sostenuto un costo (rendicontato con fatture quietanzate) di almeno € 500 riferito alle spese relative a locazione dell’area espositiva, allestimento ed iscrizione a catalogo espositori, con esclusione di qualunque altro costo. Ogni impresa potrà richiedere il contributo previsto dal presente bando per una sola manifestazione fieristica svoltasi nel corso del 2014. Le domande dovranno pervenire a fiera conclusa dal 01/01/2014 al 30/06/2014 all’ufficio Protocollo della Camera di Commercio allegando le copie delle fatture quietanzate. Con la presente iniziativa, la Camera di Commercio di alessandria si propone di promuovere il miglioramento dell’efficienza e della competitività delle imprese attraverso interventi diretti allo sviluppo di innovazioni di prodotto e di processo, anche tramite la ricerca di nuovi materiali e processi. il contributo è del 30% del costo rendicontato, con un massimo di € 3.000. Per poter fare domanda occorre aver sostenuto un costo minimo di €1.000. Le domande dovranno pervenire dal 01/01/2014 al 31/12/2014. alla domanda occorre allegare la copia della fattura quietanzata.
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ORganizzaziOne - campagna amica e terranostra
[pagine a cura di Luisa Bo]
alessandrina
l’agrIturIsmo dI campagna amIca
La RiCeTTa DeL meSe ra mansena di Cipri Roberto Via Mazzini 5, ALLUVIONI CAMBIO' (AL) Tel.0131-84207 cell.339-4811945 agriturismoramansena@libero.it
Zuppa di Cipolle
“eco bio agriturismo la bella vite”
il primo agriturismo in provincia che pensa anche agli amici dell’uomo - La casa si apre su un “acquerello di viti” che fanno parte del paesaggio di proprietà. Tutti qui sono a proprio agio, incoraggiati dalla personalità calda dei proprietari Paolo e Lidia, sarà il contrasto tra il paesaggio bucolico e il design moderno delle camere, completamente rinnovate? È sicuramente il luogo perfetto per rilassarsi! - apre così uno dei commenti lasciato su internet dai tanti che hanno in questi pochi mesi soggiornato alla Bella Vite. L’Eco-bio Agriturismo La Bella Vite - camere con vigna - è situato negli immediati dintorni del piccolo paese di Carpeneto, immerso nelle dolci colline dell’alto monferrato. L’ovadese, cuore del Dolcetto di Ovada, fittamente coperto di vigneti e contraddistinto da molti castelli, è stato recentemente definito da uno scrittore olandese come “an undiscovered beauty” per la tranquillità autentica che regna in questa campagna punteggiata di antichi, graziosi villaggi, chiese e cascine.L’agriturismo La Bella Vite è completamente circondato dalle vigne della connessa Azienda vinicola Roccodicarpeneto, produttrice in regime biologico di vini autoctoni (Ovada, barbera del monferrato superiore, cortese dell’alto monferrato) di alta qualità (DOCg).
Sono di milano, Paolo e Lidia e con l’intraprendenza e la dinamicità di chi “viene da fuori”, hanno saputo stravolgere quell’idea di agriturismo che alberga nei pensieri comuni, con un impatto ambientale che sa stuzzicare la curiosità e, ancora di più, lo faranno le tree houses, che si aggiungeranno a breve, per completare l’offerta di ospitalità. Quello che fa la differenza al Roccodicarpeneto non è solo la piscina circondata dalle vigne, la jacuzzi a fine giornata, l’incredibile colazione con pane fresco e marmellate fatte in casa, la gentilezza degli ospiti che con le loro indicazioni fanno scoprire le meraviglie gastronomiche del territorio, ma il servizio di ospitalità agli ospiti accompagnati dagli amici cani, per i quali è rivolto un servizio di ospitalità particolare con servizi apposta pensati per loro (cuccia, tappetino, ciotole, cibo e acqua) e che è certamente, per la nostra provincia, un servizio innovativo anche in ambito agrituristico. eco bio agriturismo la bella vite - camere con vigna Strada Cascina Rocco 500, 15071 Carpeneto Tel.0143-85492 Cell.348-7272725
Viaggio Studio a Malta Dal 17 al 20 Febbraio 2014
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n programma particolare quello del Viaggio Studio di quest’anno a malta, una terra insolita che sta facendo, soprattutto nel settore vitivinicolo, grandi innovazioni, molto diversa per territorio, morfologia e scelte tecniche adottate. malta è un territorio dove il mondo vitivinicolo ed il turismo rurale si affiancano strettamente al patrimonio culturale ed artistico, sia medioevale sia di epoca barocca, inserito in un paesaggio di vigneti e cantine, mare e pascoli. Si visiteranno l’azienda “meridiana”, nella zona di Ta’ Qali, vicino all’antica capitale mdina ma anche l’isola di gozo, l’azienda vitivinicola “massare” e Vittoria per la visita della Cittadella, patrimonio uneSCO. il programma farà tappe importanti come la visita dei vigneti e delle cantine dell’azienda “marsovin”, il pittoresco
villaggio di pescatori marsaxlokk, ma anche la famosa località di Tarxien, bella città di origine veneziana, resa famosa dai vicini templi anch’essi inseriti nel patrimonio mondiale dell’unesco. La Valletta magnifica città circondata da mura cinquecentesche, porterà il gruppo in visita all’ auberge de Castille, palazzo di epoca medievale, agli upper Barraka gardens, incantevoli giardini, la Cattedrale di San giovanni, capolavoro del barocco ed infine al Forte di S.elmo. Quattro giorni per riflettere anche su economie minori che non rappresentano certo, la storia dell’agricoltura, ma esprimono valori assoluti in termine di nicchie e microsistemi di mercato. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a: alberto pansecchi: 340-6290910 luisa bo: 335-7535911
La zuppa di cipolle è un gustoso piatto, prevalentemente invernale, considerato un piatto povero perché l’ingrediente principe è la cipolla, verdura economica e reperibile tutto l’anno, ma con tante proprietà medicamentose. La zuppa di cipolle più famosa è la francese soupe à l’oignon che, da pietanza popolare, nel tempo è entrata a far parte dei raffinati menù dei migliori ristoranti. La tradizione vuole che quella della zuppa di cipolla fosse un’antica ricetta del ’500, accompagnata da fette di pane raffermo. Si narra che fu Caterina de’ Medici a portare questa prelibatezza alla corte di Francia, quando andò in sposa a Enrico II d’Orléans. La prima ricetta appare nell’edizione più antica (XIV sec.) del libro di cucina Le viander, di Taillevent, conservato nella Biblioteca Nazionale di Francia. Ingredienti: 600 gr. di cipolle bianche o dorate di Castelnuovo Scrivia; 1,5 lt. di brodo vegetale; 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva; 2 bicchieri di vino bianco secco o 1 di cognac; 1 cucchiaio di farina 00; 100 gr. di pane (tipo rustico); 100 gr. di parmigiano reggiano; 1 foglia di alloro; sale e pepe. Preparazione. Sbucciare le cipolle, lavarle ed affettarle sottilissime, quindi far scaldare a fuoco dolce il burro con l’olio in una padella a fondo spesso, unendovi le cipolle e 2 o 3 cucchiai di acqua. Coprire e fare cuocere per circa mezz’ora a fuoco moderato mescolando spesso, fino a che le cipolle non saranno ben dorate. Insaporire con sale e pepe e spolverare con la farina mescolando delicatamente fino a quando la farina comincia a colorirsi e ad attaccare alla padella. Bagnare con il vino od il cognac e, una volta sfumato, aggiungere il brodo caldo e la foglia di alloro. A questo punto alzare la fiamma e terminare la cottura della zuppa a fuoco moderato per circa 30 minuti, coprendo con il coperchio. Tagliare il pane a fette e tostarlo; grattugiare il formaggio. Togliere la foglia di alloro e distribuire la zuppa di cipolle nelle ciotole, disporvi sopra i crostoni di pane e coprirli con il formaggio grattugiato. Passare le ciotole sotto il grill (o nel forno già caldo a 220°) per qualche minuto, fino a quando il formaggio non comincerà a dorare. Servire la zuppa di cipolle caldissima.
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ORganizzaziOne - attualità
alessandrina
Un momento di crescita di formazione e informazione per le imprese
“campagna amica”:
un progetto
in continua
evoluzione”
“C
ampagna amica è un progetto in continua evoluzione, abbiamo voluto che ciò fosse ben chiaro sin dal titolo perché è proprio così, perché ogni giorno riserva novità importanti, sia per noi imprenditori, sia per gli operatori che per i consumatori”. Con queste parole graziella boveri, responsabile regionale e provinciale Donne impresa Coldiretti ha aperto i lavori del momento di formazione e informazione organizzato lo scorso 19 dicembre dalla Federazione alessandrina per aggiornare e informare sulle ultime novità del grande Progetto economico messo in campo da Coldiretti. un momento di crescita programmato in sinergia con il movimento giovani impresa: obiettivo la valorizzazione del Made in Italy e le iniziative culturali in grado di favorire pianificazioni rilevanti nell’ambito della divulgazione di tutto ciò che è strettamente collegato al giusto equilibrio fra etica ed economia, tutela del consumatore e difesa della territorialità. all’incontro, aperto dal
graziella boveri
presidente provinciale roberto paravidino, ha partecipato marco ciampanelli di Coldiretti Piemonte che ha illustrato le ultime novità che vedono protagonista Campagna amica in ambito regionale e nazionale: dagli agrimercati alle Botteghe, dai Punti Campagna amica agli agriturismi. uno scenario dove si prospetta più che mai indispensabile intervenire con responsabilità per rispondere al bisogno concreto e non più rinviabile della tutela del territorio e del Made in Italy. “in questi anni, infatti, Coldiretti sta portando avanti una doppia funzione: commerciale ma anche pedagogica. - ha sottolineato marco Ciampanelli - Oggi la crisi può rappresentare un’occasione unica per ridare alle cose nuovo ordine e far acquisire il primato alla verità e concretezza: queste, le parole d’ordine dell’agricoltura. Coldiretti, dunque, diventa come sistema-mobile, di cerniera fra “imprese e politica” e “imprese e società”: questo perché gli interessi delle imprese agricole italiane, in misura sempre più accentuata,
coincidono con gli interessi dei consumatori. il mercato alimentare, con l’ingresso di soggetti nuovi, in molti casi privi di qualsiasi controllo igienico-sanitario, va affrontato con molta attenzione e i nostri consumatori stanno imparando a conoscerlo e a dare fiducia ai nostri prodotti”. Sostanzialmente sono tre gli elementi da considerare: i nuovi consumi dei Paesi emergenti, le modificazioni climatiche, i prezzi dell’energia. Possibili soluzioni a queste pressioni sono da ricercarsi nella ristrutturazione delle filiere commerciali, soprattutto quelle legate all’alimentare: filiere corte, integrate e locali. “un discorso che Coldiretti ha riassunto proprio nel progetto “cibi a Km.0” dove si iniziano ad intravedere spazi sempre più concreti per migliorare l’ambiente e la società. – ha concluso graziella Boveri - Vendere a poca distanza da dove si produce presenta, infatti, numerosi vantaggi: riduzione dei costi di trasporto e delle emissioni inquinanti, minori problemi di stoccaggio e conservazione, maggiori chance per produzione e consumo”.
marco ciampanelli
coldiretti: “É stato un natale all’insegna della solidarietà” Mensa dei Frati Cappuccini di via San Francesco: una realtà importante per il nostro territorio
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o avevamo anticipato nell’editoriale dello scorso numero agricoltura alessandrina, per Coldiretti alessandria quest’anno gli auguri di Buone Feste hanno avuto il sapore della solidarietà. Lo hanno sottolineato con commozione il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina roberto paravidino e simone moroni mentre consegnavano, il 23 dicembre scorso, a padre giuseppe, responsabile provinciale del Convento dei Frati Cappuccini di via San Francesco di alessandria, una donazione destinata ad aiutare chi in questo momento ne ha più bisogno. un’azione dettata dalla necessità di andare incontro alle esigenze sempre più impellenti delle diverse realtà che si dedicano a sostenere in modo concreto e diretto chi si occupa tutti i giorni di coloro che cercano conforto. Chi, infatti, ha occasione di transitare verso sera in via gramsci avrà sicuramente notato la fila sempre più numerosa di persone che aspettano l’apertura di un porta, piccola e discreta, dalla quale nessuno viene respinto.“Sappiamo quanto sia un punto di riferimento importante - hanno aggiunto Paravidino e moroni - per questo motivo abbiamo scelto di devolvere proprio alla mensa dei frati francescani di alessandria il nostro “Buon natale” dove abbiamo incontrato oltre a Padre giuseppe anche Fratello Luigi, il responsabile del “Ristoro francescano” gestito interamente da volontari, aperto 365 giorni l’anno, in grado di offrire non solo un piatto di minestra ma anche una parola di conforto”. La “nuova” povertà colpisce un numero sempre maggiore di persone e i Frati Cappuccini lo sanno
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padre giuseppe tra il presidente paravidino ed il direttore moroni. sotto il momento della consegna della donazione.
bene poiché ogni sera, dalle 17 alle 19, nella mensa in via gramsci 10 allargano la tovaglia della fratellanza ad un numero di persone sempre in aumento. La mensa offre un pasto caldo a circa ottanta ospiti, italiani e stranieri, uomini e donne, giovani e anziani che si trovano nell’impossibilità
di provvedere autonomamente ad uno dei bisogni fondamentali dell’uomo. una realtà fatta di una solidarietà silenziosa e importante per il nostro territorio dove, da dieci anni rappresenta un simbolo forte di quell’aiuto agli ultimi che è l’essenza stessa della missione francescana. Difficile fare un “identikit” dei fruitori: hanno molte nazionalità, diverse età, differenti storie alle spalle. in comune hanno “solo” la povertà. “Da sempre, quando la solidarietà chiama Coldiretti risponde, in prima linea, per portare il nostro sostegno ovunque serva e per continuare a far crescere il territorio. Chi ci conosce lo sa bene. - hanno concluso Paravidino e moroni - abbiamo scelto di essere solidali con questa iniziativa perché significa essere a fianco di chi si occupa del prossimo e dare conforto a chi ne ha bisogno. e perché significa anche arricchimento personale per chi lo fa. Questo è il natale che noi di Coldiretti abbiamo scelto e deciso di condividere con tutti voi.”
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A CoLLoquIo Con IL ConSIgLIere eCCLeSIAStICo
da roma con amore
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bbiamo grande fiducia in papa Francesco. Tutti hanno grande fiducia in papa Francesco, anche i non cattolici e i non credenti. Con lui si ha l’impressione di un rapporto personale, uno sguardo diretto sulla propria vita. Le sue parole, nei discorsi, nelle udienze, nelle omelie non lasciano fuori proprio nessuno. e visto che tantissimi italiani non si accontentano di ascoltarlo attraverso la TV o leggerlo attraverso i giornali ma vanno a Roma per stargli vicino e tornare a casa cambiati, cresce la nostra speranza di vedere presto cambiamenti sostanziali sia nella chiesa che nella società civile. Con lui siamo invitati ad agire, a metterci in discussione, a cambiare la nostra vita. Disattendere questi inviti significa lasciare le cose come sono, significa abbandonare ogni speranza di superare questa crisi che economica e morale. abbiamo chiuso un anno che neanche i botti di capodanno (qualcuno si è chiesto cosa ci fosse da festeggiare!) sono riusciti a cancellarne disagi e problemi. Problemi resi più gravi per chi fa fatica, non certo per chi sta bene. abbiamo cominciato l’anno nuovo con i problemi nuovi venutisi ad aggiungere a quelli vecchi. Sembra che ormai stia crescendo solo ciò che dovrebbe invece diminuire: disoccupazione, povertà, violenza, sfiducia... disonestà. Titoli dei Tg di questi giorni: terremoto a l’aquila. un altro sisma? no. La scoperta di un insopportabile sistema di corruzione nella ricostruzione. Ci fermiamo per amore di patria. il 17 marzo 2013 (giorno dell’elezione di Papa Francesco) è stato giudicato uno dei giorni più felici del 2013 testè trascorso. Cosa aspettiamo a mettere in pratica quello che il Papa ci dice? don ivo
Fiocco azzurro
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ORganizzaziOne - attualità
alessandrina
All’agriturismo Varocara di Cellamonte è arrivato Complimenti alla neo mamma Marzia Coppo e al neo papà Cesare. Coldiretti partecipa alla vostra felicità e alla dolcezza di questo momento...
Luigi!
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ORganizzaziOne - vitivinicoltura e attualità [a cura di Valerio Scarrone]
regolamenti Commissione europea
aperto Il Bando ocm InvestImentI per la campagna 2013/2014
I
beneficiari sono gli imprenditori agricoli professionali, titolari di azienda agricola e le imprese agroindustriali che abbiano come attività la produzione di mosto e/o vino ottenuto da uve prodotte, conferite e/o acquistate. Le aziende agricole devono aver presentato dichiarazione di vendemmia/produzione e rivendicazione doc nell’ultima campagna viticola (2013/2014) e almeno il 51% delle uve trasformate devono essere di produzione aziendale. investimenti ammissibili: • Punti vendita extra aziendali • Locali esposizione prodotti e sale degustazioni • Realizzazione o ammodernamento cantine trasformazione e stoccaggio • attrezzatura per trasformazione, conservazione prodotti • acquisto recipienti e contenitori in legno per l’invecchiamento dei vini spesa ammissibile: Per le aziende agricole Spesa minima 20.000 € Spesa massima 150.000 € L’investimento non potrà essere comunque superiore al quadruplo del reddito netto aziendale. Per le aziende agroindustriali classificate come microimprese, piccole e medie imprese Spesa minima 50.000 € Spesa massima 300.000 € Per le aziende agroindustriali classificate intermedie Spesa minima 100.000 € Spesa massima 600.000 € Per le imprese agroindustriali, l’importo massimo della spesa ammissibile non Potrà essere superiore al 20% dei “ricavi delle vendite e delle prestazioni”
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non sono ammissibili a contributo: • iva • acquisto terreni • acquisti di macchine e attrezzature usate • acquisti con leasing • Spese sostenute prima della presentazione della domanda • pese tecniche • pese demolizione per opere edili il pagamento delle opere e degli acquisti deve avvenire esclusivamente tramite bonifico, ri.ba o carta di credito collegata al conto corrente indicato in domanda. Solo in caso di fatture con importo inferiore a 200€ è sufficiente la quietanza (pagamento in contanti) Le varianti, con esclusione di alcuni casi particolari, non sono ammesse scadenze - 18 febbraio 2014 per il rilascio telematico della domanda - 28 febbraio 2014 per la consegna cartacea della domanda 1 luglio 2014 per il completamento dell'investimento e il rilascio telematico della domanda di pagamento. il presente bando sarà riaperto anche nelle campagne 2014/2015 e 2015/2016, con la possibilità di investimenti di durata biennale Gli uffici zona sono a disposizione per la compilazione delle domande. ristrutturazione vigneti 2013/2014 É in fase di preparazione da parte della regione la delibera per l’apertura del nuovo bando di ristrutturazione e riconversione vigneti. In linea di massima le regole ricalcheranno quelle previste negli anni precedenti, ma con un incremento del contributo, specialmente per quanto riguarda gli interventi di estirpo e reimpianto. Chi fosse interessato si rivolga agli uffici zona.
aumenta da 7500
a 15mila euro il “de minimis”
L
agricolo
a Commissione europea ha adottato due nuovi regolamenti sugli aiuti d’importanza minore “de minimis”, compreso uno specifico per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli che porta da 7.500 a 15.000 euro il tetto per il settore. Tutte le misure che soddisfano i criteri individuati dai due regolamenti non costituiscono aiuti di Stato e, pertanto, non devono essere notificate alla Commissione prima della loro attuazione. Vediamo nel dettaglio la nuova normativa. de minimis agricolo reg. 1408/2013 Finora, in base al regolamento (Ce) n. 1535/2007, gli aiuti che non superavano 7.500 euro per beneficiario e per triennio, o un massimale pari allo 0,75% del valore della produzione agricola stabilito per ciascun Stato membro, erano considerati aiuti che non falsavano o rischiavano di falsare la concorrenza. il nuovo regolamento, che si applica a decorrere dal 1° gennaio 2014, aumenta l’importo per beneficiario a 15.000 euro su un periodo di tre esercizi finanziari e il massimale per Stato membro all’1% del valore della produzione agricola. il regolamento descrive inoltre in modo più completo i tipi di aiuti che possono rientrare nel suo campo di applicazione. de minimis non agricolo reg. 1407/2013 il regolamento generale de minimis è applicabile a tutti i settori, esclusi gli
aiuti concessi a imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura e gli aiuti concessi a imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, ricomprendendo però gli aiuti per la trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli, a condizione che siano soddisfatte certe condizioni. a tale riguardo, non devono essere considerate trasformazione o commercializzazione di prodotti agricoli: le attività svolte nell’azienda agricola necessarie per preparare un prodotto animale o vegetale alla prima vendita; la prima vendita da parte di un produttore primario a rivenditori o a imprese di trasformazione, e qualsiasi attività che prepara il prodotto per tale prima vendita. La vendita da parte di un produttore primario a consumatori finali è considerata commercializzazione se ha luogo in locali separati riservati a tale scopo. L’importo del massimale de minimis (generale) è mantenuto a 200.000 euro nell’arco di tre anni. Proroga del regolamento di esenzione e degli orientamenti nel settore agricolo
La Commissione europea sta lavorando inoltre per un nuovo regolamento relativo alle esenzioni per categoria nel settore agricolo. nel novembre 2013 la Commissione ha adottato una comunicazione per prorogare al 30 giugno 2014 la validità dell’attuale regolamento di esenzione e degli orientamenti.
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FiSCaLe - scadenze febbraio
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[a cura di Daniela Colombini]
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scadenza
imposta
adempimenti
soggetti obbligati
iva
Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione
Soggetti passivi IVA
iva
Liquidazione e versamento dell’IVA a debito del mese di dicembre 2013
Contribuenti IVA mensili
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2014
o sabat
17 febbraio
2014
ì luned
17 febbraio
2014
ì luned
Ritenute alla fonte
Versamento ritenute alla fonte su: • redditi di lavoro dipendente e assimilati • redditi di lavoro autonomo • provvigioni • corrisposti nel mese precedente
Soggetti operanti in qualità di sostituto d’imposta
iva
Comunicazione in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente
Contribuenti IVA che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali
iva
Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente
Operatori intracomunitari con obbligo mensile
iva
Comunicazione dei dati delle operazioni intercorse nel mese precedente nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio negli Stati o territori black list
Contribuenti IVA
2014
iva
Presentazione della comunicazione dati Iva relativa all'anno 2013
Contribuenti IVA
28 febbraio
Ritenute alla fonte
Consegna CUD e certificazione dei compensi e delle ritenute effettuate nel 2013
Sostituti d’imposta
17 febbraio
2014
ì luned
25 febbraio
2014
dì marte
28 febbraio
2014
dì vener
28 febbraio dì vener dì vener
2014
elenco clienti/fornitori anche per le aziende esonerate dalla contabilità iva con volume di affari inferiore a 7.000,00 euro
L’
articolo 21 del Decreto Lgs. 78/2010 ha introdotto l’obbligo per le aziende agricole che non tengono la contabilità iVa, in quanto esonerate ai sensi dell’art.34 D.P.R. 633/72, di inviare entro il 30/04/2014 l’elenco clienti/fornitori all’agenzia delle entrate con modalità telematiche. i soggetti che in agricoltura possono essere esonerati dagli adempimenti contabili di tenuta delle scritture obbligatorie sono coloro che nell’anno precedente hanno realizzato un volume d’affari non superiore a 7.000 euro. L’elenco di cui si parla dovrà contenere i dati relativi a tutte le fatture ricevute relativamente agli acquisti dell’anno 2013 e a tutte
le autofatture relative alle vendite effettuate sempre nell’anno 2013 e il mancato invio potrà essere sanzionato con un importo minimo di 258,00 euro. Si ricorda inoltre che le aziende che hanno superato nell’anno 2013 i 7.000,00 euro di vendite, tra autofatture e corrispettivi ai privati, devono entrare in contabilità iVa dall’01/01/2014. gli uffici della Coldiretti, in ogni zona, sono disponibili a dare informazioni in merito e soprattutto a raccogliere la documentazione, fatture e autofatture ricevute nell’anno 2013, per effettuare gli adempimenti necessari all’invio dell’elenco clienti/fornitori nei termini previsti.
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aTTuaLiTà - notizie dal territorio
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semaforo In etIchetta, serve dIfendere Il made In Italy
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a previsione normativa del regolamento 1169 è molto chiara: la Commissione potrà adottare atti di implementazione per valutare la necessità di armonizzare le “forme addizionali di informazione” ai consumatori disposte a livello nazionale. Tali forme addizionali, previste dall’articolo 35 della norma, sono quelle che hanno consentito ai policy maker inglesi di adottare senza troppi problemi il già tanto criticato sistema dei “semafori in etichetta”, per dare un rating nutrizionale agli alimenti. Strumento contestatissimo, che ha sollevato un’ondata di reazioni in tutta europa. Le accuse sono ormai ben note: impedire una libera circolazione dei prodotti alimentari “non pensati” per tale schema, ed in particolare, i prodotti agricoli “non riformulati” in base a scopi di migliore presentazione in etichetta. Tuttavia, l’armonizzazione delle etichette volontarie da parte della Commissione europea - prevista all’articolo 36, comma 4 - non ha tempi certi. Recentemente, una parte dei produttori ue ha pertanto chiesto apertamente alla Commissione di essere consultata qualora tali forme addizionali di comunicazione vengano diffuse. La Com-
Lutti
terranea, impedendo loro un accesso equo al mercato inglese. altra critica, il fatto che in condizioni di forte concentrazione tra i maggiori retailer come nel caso inglese, una iniziativa volontaria finisce per diventare uno standard de-facto, con una restrizione ulteriore della libera concorrenza. La contrarietà allo schema però non è stata espressa solo su base territoriale, con il Sud europa in rivolta, ma anche su base “produttiva”. gli agricoltori europei, a partire dagli stessi inglesi, sono assolutamente contrari a tale schema, in grado di penalizzare fortemente matrici alimentari agricole. La Commissione europea aveva risposto alle interrogazioni parlamentari lo scorso novembre 2012. Se da un lato aveva rigettato l’accusa di poca scientificità retrostante allo schema, non aveva del tutto rigettato la possibilità di un impedimento della libera circolazione dei prodotti alimentari. Demandando la verifica di tale condizione ad una analisi successiva. in ogni caso, come chiarito dallo stesso regolamento 1169, nel 2017 dovrà essere finalizzato un rapporto per dimostrare se davvero ci sono effetti distorsivi sul funzionamento del mercato interno ue.
PREOCCUPAZIONE ✟
La Dirigenza e la Struttura della Coldiretti Provinciale di Alessandria si uniscono al dolore del Direttore Simone Moroni per la perdita del caro papà
vALENTINO MORONI ✟ La Coldiretti tutta si stringe al dolore della collega della zona di Acqui Terme, Mirella Scardullo, per la scomparsa del caro
SUOCERO
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missione infatti è dotata del potere, mediante atti delegati, di provvedere alla “fornitura di informazioni volontarie sui prodotti alimentari”, al fine di “assicurare che i consumatori siano adeguatamente informati, quando operatori del settore alimentare forniscono informazioni volontarie sugli alimenti che sono contrastanti e possono indurre in errore o confondere il consumatore”. uno sforzo di armonizzazione insomma, qualora diversi Stati membri decidessero di adottare misure nazionali simili a quella inglese, con rischio effettivo di una diffusa frammentazione del mercato interno. non a caso l’italia, da sempre contraria allo schema inglese (Coldiretti già dal 2007 esprimeva dubbi), in occasione di uno dei recenti consigli dei ministri ue ha ricevuto l’appoggio da altri paesi: molti si sono allineati alle richieste dell’italia. Spagna, Lussemburgo, Repubblica Slovacca, Cipro, Francia, Portogallo, grecia, Romania e Slovenia risultano infatti tutti contrari allo schema britannico. Tra i motivi di maggiore critica, oggetto anche di interrogazioni parlamentari, la possibilità di discriminare gli alimenti della tradizione medi-
ue: parlamento apre a miele ogm +29% import Da Cina
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el miele in vendita nell’Unione Europea non è necessario indicare in etichetta la presenza di polline contaminato OGM nonostante il boom delle importazioni da Paesi a rischio contaminazione come la Cina che nel 2013 ha aumentato del 29 per cento le spedizioni in Italia. Lo rende noto la Coldiretti sulla base degli emendamenti votati dal parlamento Europeo nella Relazione sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la Direttiva 2001/110/CE del Consiglio concernente il miele. Il rischio concreto è che venga venduto sul mercato miele con polline ogm senza nessuna indicazione in etichetta perché secondo la relazione il polline, essendo una componente naturale specifica del miele non va considerato un ingrediente e di conseguenza - sottolinea la Coldiretti - non
sarà mai necessario indicare in etichetta la presenza di polline OGM dal momento che rappresenta un valore inferiore alla soglia dello 0,9 per cento prevista dalla legislazione europea. Una interpretazione che - continua la Coldiretti - non rispecchia la posizione proposta dalla Commissione Ambiente del Parlamento, in linea con la sentenza della Corte di giustizia, del 6 settembre 2011, secondo la quale il polline è un ingrediente del miele e quindi la presenza di ogm va indicata in etichetta. Il testo modificato - precisa la Coldiretti - è stato adottato con 430 voti a favore, 224 contrari e 19 astensioni dal Parlamento europeo che, su richiesta della Relatrice, l’On. Julie Girling, ha sospeso il voto finale per dare mandato alla stessa di negoziare con il Consiglio al fine di raggiungere un accordo in prima lettura.
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