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Periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria
AgricolturA
Coldiretti Alessandria - Anno 59° numero 10 - 15/11/2012 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
alessandrina
ringraziamento Si è celebraTo il Grazie dei caMpi in duoMo a TorTona
Salone del Gusto
la fleSSione dei conSuMi
TerraMadre
l’iTalia che voGliaMo in dieci punTi
con la crisi 2 italiani su 3 tagliano gli sprechi
cibi che cambiano il mondo
cernobbio
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Editoriale
Editoriale
L’importanza di comunicare
per rendere sempre più concreto il nostro Progetto
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er prima cosa vorrei ringraziare uno per uno e non uno di meno tutti coloro che hanno preso parte l’11 novembre a tortona al nostro momento di riconoscenza al signore per il raccolto ricevuto e la benedizione per la nuova annata agraria. ne parliamo ampiamente attraverso le pagine di “agricoltura alessandrina” ma, ci tenevo, che il “grazie” arrivasse anche dalle righe di questo editoriale. una premessa per far arrivare a tutti voi anche un’altra, piccola, ma spero gradita novità: l’idea di far partire da questo numero un “viaggio” attraverso le zone che rendono unica e irripetibile la provincia alessandrina, la sua agricoltura e le potenzialità racchiuse nelle aziende che contraddistinguono territori e sapori. unici e non omologati. dalla voce del presidente di zona si cercherà di far arrivare i punti di forza, ma anche quello che andrebbe magari potenziato, delle varie realtà che compongono la coldiretti provinciale di alessandria. parleremo, insomma, un po’ di noi, di quello che coldiretti sta facendo a partire dalle sezioni. un piccolo grande cambiamento nel modo di comunicare, a livello provinciale, che ha già visto una “rivoluzione” a partire dallo scorso settembre quando è stata abbracciata la strategia di una maggiore visibilità sui giornali locali. una decisione presa e ponderata perché, come ben sapete l’obiettivo primario di coldiretti è garantire alle imprese agricole opportunità di sviluppo e di reddito in un quadro di piena integrazione dell’agricoltura con gli interessi economici e sociali del paese utilizzando strategie di concertazione con gli enti locali e le istituzioni. ecco perché siamo arrivati alla conclusione che era necessaria un’inversione di rotta anche in ambito divulgativo e abbiamo pensato che partendo proprio dai giornali, cosiddetti “minori”, avremmo ottenuto ciò che stavano cercando: ossia, visibilità sul territorio e la giusta attenzione da offrire alle aziende e alla loro crescita.tutto con un unico obiettivo: rendere più concreto il nostro progetto per il paese e riuscire a portaci “in casa” la filiera, tagliando inutili e costosi passaggi. così come siamo convinti che la vera crescita di coldiretti, e del nostro progetto, sia partito e continui a rigenerarsi dalle sezioni, questa ripianificazione informativa è il risultato di un’attenta valutazione pensata con l’obiettivo di dare massima divulgazione e visibilità. un disegno che noi, uomini e donne di coldiretti, abbiamo ben preciso in testa: un’italia fatta di persone vere che ogni giorno lavorano e si assumono le proprie responsabilità. sappiamo tutti quanto sia importante una giusta e mirata comunicazione sia al nostro interno che verso la società: insomma, come è nel nostro stile, non stiamo parlando di semplice rappresentanza ma di concretezza. abbiamo cercato e cercheremo di fare del nostro meglio e, come sempre, saremo ben lieti di accogliere suggerimenti e proposte.
Roberto Paravidino Presidente
Periodico edito da impresa Verde alessandria direttore resPonsabile Marco caramagna d i r e t t o r e a M M i n i s t r at i V o simone Moroni resPonsabile di ilaria lombardi
reda zione
G r a f i c a , i M Pa G i n a z i o n e christian boero
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AgricolturA
e foto
c o l l a b o r at o r i alessandro albertelli, luisa bo, nicoletta bellora, daniela colombini, alessandro costanzo, fabio fracchia, alberto Pansecchi, don ivo Piccinini, Marino ravera, emanuele sconfienza.
alessandrina M a G a z i n e
fotoGrafie archivio coldiretti, christian boero
redazione ed aMMinistrazione corso crimea 69 - 15121 alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144
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aGenzia
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n° 10 - 15 Novembre 2012 in copertina
“Più centralità alla nostra agricoltura” Chiuso in redazione il 15 novembre 2012
confederazione nazionale coldiretti federazione Provinciale coldiretti alessandria
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Luigi Semino Segretario Zona di tortona Per un refuso sullo scorso numero di “Agricoltura Alessandrina” nella pagina dedicata alle nuove nomine in Coldiretti è “saltata” la foto di Luigi Semino nuovo Segretario Zona di Tortona. Nello scusarci con l’interessato e con i lettori rinnoviamo i migliori auguri di buon lavoro.
QUeSto perioDico È aSSociato a UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
ALESSANDRIA SRL
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Si è celebrato il “Grazie dei campi” in duomo
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“Confida nel Signore e fa il bene: abiterai la terra” che cosa sono le mani dell’agricoltore, aperte a seminare con larghezza, se non mani di fede?
Condividiamo i doni della terra: l’Umiltà è sorella del Ringraziamento. Investire nell’agricoltura è una scelta non solo economica ma culturale di forte valenza educativa.
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coltivatori sono persone sagge e illuminate, consapevoli del fatto che se il seme germoglia e può diventare grano è grazie alla generosa opera del signore che guida i loro gesti quotidiani. i coltivatori sono coloro che attraverso la realizzazione del pane quotidiano rendono grazie a dio e rinnovano la fiducia al signore. la giornata del ringraziamento è quindi un vero e proprio dono nell’anno della Fede.” con queste parole monsignor ivo piccinini, consigliere ecclesiastico della coldiretti alessandrina, ha iniziato la sua omelia per “accogliere e salutare” i numerosi coltivatori giunti a tortona da ogni parte della provincia nella ricorrenza di san martino non solo per rendere grazie al signore ma anche per sottolineare come sia importante non lasciarsi
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scoraggiare da un andamento climatico anomalo che ha fatto segnare il crollo dei raccolti Made in Italy. in un duomo particolarmente gremito, la messa concelebrata con don carlo curone a voluto essere un momento suggestivo, di ragionamento e aggregazione: un’importante occasione di riflessione sui problemi che il mondo rurale sta vivendo, acuiti dal prolungarsi degli effetti di una crisi economica e finanziaria di portata mondiale. “Un’annata - ha proseguito Monsignor Piccinini - che non è sempre come la vorremmo ma il Signore è sempre puntuale, fedele ai suoi appuntamenti. L’Umiltà è sorella del Ringraziamento per questo ogni giorno dobbiamo impegnarci per dare il meglio di noi stessi, come se tutto dovesse dipendere da noi ma consapevoli del fatto che tutto dipende invece da Dio”.
“Investire nell’agricoltura è una scelta non solo economica, ma anche culturale, ecologica, sociale, politica di forte valenza educativa” - scrivono infatti i vescovi italiani nel messaggio per la giornata del ringraziamento - “Confida nel Signore e fa il bene: abiterai la terra” con il quale si incoraggiano i tanti giovani che “stanno riscoprendo il lavoro agricolo” e tornano a chiedere “nuove politiche per l’accesso dei giovani al mercato fondiario”: questo per sottolineare come possa essere incoraggiante il ruolo che può svolgere l’agricoltura per la ripresa del paese in termini economici ed occupazionali anche per le giovani generazioni. Questo è l’anno della Fede, da cogliere nei gesti del lavoro dei campi. “Che cosa sono infatti le mani dell’agricoltore, aperte a seminare con larghezza, se non mani di fede?” un
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Nelle due pagine alcuni scatti della Giornata Provinciale del Ringraziamento che si è svolta a Tortona. A lato un momento della messa concelebrata da Monsignor Ivo Piccinini e Monsignor Carlo Curone, sopra la suggestiva benedizione dei mezzi agricoli da parte di Don Curone con le autorità: il sindaco di Tortona Massimo Berruti e il presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino. A destra il direttore Provinciale Simone Moroni durante la lettura della “Preghiera del Coltivatore” dopo l’offertorio.
messaggio importante per richiamare la valenza educativa della giornata del ringraziamento nell’attuale società in cui l’appiattimento sul presente rischia di cancellare la memoria per i doni ricevuti. “un momento importante di riflessione e preghiera. un momento che è nostro, profondamente di coldiretti, sentito dalla nostra gente, dai nostri imprenditori che ogni anno aspettano questa ricorrenza con rinnovato spirito di riconoscenza. - ha affermato il presidente della coldiretti di alessandria roberto paravidino - il lavoro agricolo consente all’uomo di realizzare un rapporto diretto e assiduo con la terra, è una reciprocità nella quale si rivela e si compie un disegno finalizzato alla vita, all’essere e al benessere dell’umanità, allo sviluppo di tutti e di ciascuno”. “la nostra agricoltura dovrà essere in grado di dare luogo a produzioni congiunte, con nuovi modelli di sviluppo, capaci di rispondere adeguatamente alle attese del paese. - ha aggiunto il direttore della coldiretti provinciale simone moroni - e’ fondamentale che anche il lavoro agricolo si caratterizzi per una rinnovata e chiara consapevolezza etica, all’altezza delle sfide sempre più complesse del tempo presente. in questo tempo di crisi, un segnale
positivo è rappresentato dal ritorno all’impresa agricola dei giovani, che sentono questo lavoro come una “vocazione, che dona loro dignità e piena valorizzazione”. se si arriva, come si legge nel compendio della dottrina sociale della chiesa, “a cogliere il passaggio di dio nella fatica e nella bellezza del lavoro dei campi si arriva a riscoprire la natura nella sua dimensione di creatura”. suggestivo il momento dell’offertorio e la benedizione dei mezzi agricoli che, come ha ricordato monsignor curone, “servono per la fatica quotidiana, per lavorare la terra e per donare alla comunità il bisogno al proprio sostentamento”. oggi, più che mai, è necessario trovare un’articolazione del “locale nel mondiale”: fare in modo che si possa ritrovare un luogo di identità dove la persona riacquisti i propri diritti, ritrovi unità familiare e solidarietà sia in campo economico, sociale che rurale. tutti hanno sottolineato la priorità dell’economia rurale per ritornare al territorio perché “di fronte alla grave crisi che tocca il mondo economico e industriale, occorre guardare al futuro del nostro paese andando oltre schemi abituali. - continua il messaggio dei vescovi italiani - È importante guardare al nostro futuro nel rispetto e nella valorizzazione
delle tipicità dei diversi territori che la bella storia d’italia ha posto nelle nostre mani e che costituiscono l’unico paese”. “ci si deve muovere - hanno aggiunto paravidino e moroni - in un contesto di responsabilità sociale dell’impresa e in un ritrovato ruolo di un’agricoltura che deve tutelare l’ambiente e puntare a caratterizzare prodotti che sono espressione del territorio, cioè delle sue peculiarità naturali inserite in una tradizione e in una cultura che ne fanno qualcosa di più di una merce, ovvero, una manifestazione di senso connessa alla cultura della vita”. a partire dalla cosiddetta sovranità alimentare e dal primario diritto al cibo, rafforzando il ruolo dei coltivatori, incoraggiando i mercati locali e regionali, denunciando le politiche monopolistiche delle grandi industrie agro-alimentari e promuovendo il benessere della famiglia rurale.
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Coldiretti: “Vale miliardi il business dei furbetti del gusto” Dal Barbera bianco al Barolo in polvere fino al gorgonzola grattugiato: in aumento chi sfrutta l’immagine vincente del prodotto italiano
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ale 60 miliardi il business dei furbetti del gusto che sfruttano l’immagine dei prodotti alimentari made in italy costruita nel tempo dagli agricoltori italiani per vendere nel mondo tarocchi che nulla hanno a che fare con la realtà produttiva nazionale. e’ quanto emerge da uno studio presentato dalla coldiretti al salone del gusto dove sono state esposte alcune delle opere più improbabili realizzate dai pirati del gusto, dal barbera bianco prodotto in romania al gorgonzola grattugiato made in usa, dal barolo canadese al nebbiolo svedese entrambi in polvere, nello spazio antistante la bottega di campagna amica. “la lotta
alla contraffazione e alla pirateria rappresentano per le istituzioni un’ area di intervento prioritaria per recuperare risorse economiche utili al paese e generare occupazione”, ha affermato il presidente della coldiretti sergio marini nel sottolineare che “le esportazioni agroalimentari potrebbero addirittura triplicare”. “alla perdita di opportunità economiche ed occupazionali si somma - sottolineano il presidente e il direttore della coldiretti alessandrina roberto paravidino e simone moroni - il danno provocato all’immagine dei prodotti nostrani soprattutto nei mercati emergenti dove spesso il falso è più diffuso del vero e condiziona quindi negativamente le aspettative dei consumatori”. in testa alla classifica dei prodotti più clonati ci sono i formaggi partire dal parmigiano reggiano e dal grana padano che ad esempio negli stati uniti in quasi nove casi su dieci sono sostituiti dal parmesan prodotto in Wisconsin o in california. ma anche il provolone, il gorgonzola, il pecorino romano, l’asiago o la Fontina poi ci sono i nostri salumi più prestigiosi dal parma al san daniele che spesso “clonati” ma anche gli extravergine di oliva e le conserve come il pomodoro san marzano che viene prodotto in california e venduto in
tutti gli stati uniti. e recentemente sul mercato sono arrivati anche i wine kit che con polveri miracolose promettono in pochi giorni di ottenere a casa le etichette più prestigiose come il barolo o il nebbiolo ma anche, lambrusco, chianti o montepulciano.“a differenza di quanto accade per la moda dove a copiare sono soprattutto i paesi poveri per il cibo made in italy le imitazioni proliferano specialmente in quelli ricchi, con gli stati uniti e l’australia in testa, dove - sottolineano paravidino e moroni - ci sono consumatori che hanno disponibilità economiche più elevate e sono affascinati dal cibo del nostro paese. bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi, ma è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove - conclude la coldiretti occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari come previsto dalla legge approvata all'unanimità dal parlamento italiano all'inizio della legislatura e rimasta fino ad ora inapplicata.
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il Presidente Nazionale sergio Marini in visita alla bottega di Campagna Amica
allestita al Lingotto: sono stati molti coloro che hanno acquistato a “Km0” direttamente dal produttore al consumatore.
Cosa hai fatto per ridurre lo spreco?
Salone del Gusto con la crisi 2 italiani su 3 tagliano gli sprechi
Il 59% delle famiglie ha ripreso a preparare i piatti del giorno dopo
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ue italiani su 3 (65%) hanno ridotto o annullato lo spreco di cibo per effetto della crisi. “Secondo i dati della ricerca Coldiretti-Swg tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 67% lo ha fatto - Coldiretti - facendo la spesa in modo più oculato, il 59% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40% riducendo le dosi acquistate e il 38% guardando con più attenzione alla data di scadenza. Si tratta forse dell’unico elemento positivo della crisi in un Paese come l’Italia
67 59% 40% % 38
• SpeSa in modo più ocuLato dove a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate”, ha sostenuto masini nel ricordare che in italia gli sprechi alimentari equivalgono a un valore annuale di ben 11 miliardi di euro. sulle tavole degli italiani tornano dunque i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio.
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• utiLizzando queLLo che avanza • riducendo Le doSi acquiState
• piu’ attenzione aLLa data di Scadenza
Fonte: indagine Coldiretti-Swg risposte multiple
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banca addio. il 50% giovani sogna agriturismo
una vera rivoluzione culTurale
Nella foto: la veduta di uno dei padiglioni che hanno caratterizzato il Salone del Gusto. Tra le numerose conferenze organizzate particolarmente interessante è stata quella che ha visto protagonista Vittorio Sangiorgio, dalla quale è emerso che sono molti i giovani che si impegnano in agricoltura.
Un’inversione di tendenza che si registra anche a livello scolastico con gli iscritti agli Istituti Agrari
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ggi la maggioranza dei giovani italiani, a differenza delle generazioni che li hanno preceduti, non sogna più un lavoro nell’ufficio di una banca, magari in una grande metropoli, ma vorrebbe invece gestire un agriturismo in piena campagna. É quanto emerge da una analisi coldiretti/swg divulgata in occasione del salone del gusto e terra madre che evidenzia l’affermarsi tra i più giovani di una nuova cultura del cibo, dell’ambiente e in generale della qualità della vita. la metà dei giovani tra i 18 ed i 34 anni preferirebbe infatti gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca (23%) o anche lavorare in una multinazionale (19%). “si registra dunque - affermano il presidente e il direttore della coldiretti alessandrina roberto paravidino e simone moroni - di un profondo cambiamento rispetto al passato quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città”. il contatto con la natura ed i suoi prodotti è diventato premiante rispetto all’impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale.Venute meno le garanzie del posto fisso che caratterizzavano queste occupazioni sono emerse tutte le criticità di lavori che in molti considerano ripetitivi e
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poco gratificanti rispetto al lavoro in campagna.“si tratta di una vera rivoluzione culturale che non riguarda in realtà solo i giovani poiché in generale tra tutti gli italiani ben il 28% - continuano paravidino e moroni - scambierebbe - il proprio lavoro con quello dell’agricoltore. i motivi di tale scelta sono indicati nel fatto che per il 50% così si fa una vita più sana, per il 18% ci si sente piu’ liberi e autonomi e per il 17% per il piacere di vivere in campagna, mentre solo il 7% ritiene che si guadagni di più”. sembra essersi rovesciata la scala dei valori rispetto al passato quando il denaro sembrava guidare le scelte della stragrande maggioranza ed emergono invece sensibilità nuove che trovano risposte anche nell’agricoltura. una inversione di tendenza che si riscontra anche a livello scolastico con gli istituti agrari che hanno aumentato dell’11% il proprio peso percentuale sul totale di iscritti, mentre sono scesi quelli dei licei, secondo i dati 2012 del miur. il risultato è il fatto che per la prima volta da almeno dieci anni in italia aumentano i giovani agricoltori con un incremento del 4,2% nel numero di imprese individuali iscritte alle camere di commercio nel secondo trimestre del 2012. oggi nel nostro paese sono attive ben 62mila imprese condotte da giovani con meno di 30 anni che, secondo l’indagine coldiretti/swg, nel 36,5%
Nella foto: il Delegato Nazionale Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio durante il suo intervento.
dei casi hanno una scolarità alta (specializzato, laureato, laureando), nel 56% media (scuole superiori) e nel 6,5% bassa (scuole medie).
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direTTa linea verde
Particolarmente suggestivo il “giardino di terra Madre” dove si è svolta la diretta della puntata di Linea Verde che ha visto tra i protagonisti sergio Marini
coldiretti a Terra Madre
Cibi che cambiano il mondo… a tempo slow
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uest’anno, per la prima volta, salone del gusto e terra madre sono stati una cosa sola: un unico grande evento, importante palco per produttori e artigiani dell’agroalimentare di qualità provenienti da tutto il mondo. “terra madre”, oggi alla sua quinta edizione, ha raccontato storie che hanno il sapore di paesi lontani e affascinanti. un caleidoscopio di sensazioni al quale coldiretti appartiene e ne è parte integrante: sapori e gusti da salvare per evitare alla globalizzazione di invadere il mercato e compromettere ancora di più la sopravvivenza delle nostre aziende. un impegno costante e prezioso al quale coldiretti partecipa, offrendo un contributo prezioso, che d sempre si contraddistingue per determinazione ed entusiasmo. oltre 1000 espositori da 100 paesi hanno animato i tre padiglioni del lingotto Fiere e l’oval. un ricco programma del salone del gusto e terra madre 2012 per creare una felice unione tra espositori, presìdi slow Food e comunità del cibo. ma non solo: laboratori del gusto e incontri con l’autore per approfondire e assaggiare in compagnia di produttori, chef, vigneron, birrai ed esperti; teatri del gusto per osservare da vicino le mani dei cuochi all’opera nel creare i piatti simbolo dei loro ristoranti e coglierne i segreti; percorsi educativi per bambini e adulti; conferenze per aprire il dibattito su come stili alimentari responsabili possano migliorare la nostra salute e quella del pianeta; un’enoteca che valorizza territori di confine, aree montane e terroir estremi con 1200 etichette delle migliori cantine italiane; appuntamenti a tavola, per fare il giro del mondo restando in piemonte. per l’edizione 2012 è tornata al salone l’ormai consolidata alleanza tra i cuochi italiani e i presìdi slow Food con due appuntamenti per tutti i gusti. nella tradizionale osteria dell’alleanza, si sono alternati alcuni chef dei 300 ristoranti e osterie che sostengono il progetto e si sono impegnati a inserire nel loro menù almeno tre prodotti dei presìdi della propria regione. al salone i cuochi hanno
Foto di gruppo, con al centro il Presidente Marini e il Direttore Regionale Coldiretti Piemonte Bruno Rivarossa, per coloro che hanno prestato supporto ai delegati di Terra Madre giunti da ogni parte del mondo. E intanto, si inizia già a pensare alla nuova edizione del 2014!
presentato le loro specialità preparate con i prodotti tutelati da slow Food, scegliendo nel grande mercato italiano e internazionale. inoltre, ha esordito quest’anno nel collegamento tra il padiglione 3 e l’oval, un nuovo progetto legato all’alleanza: la piazza della pizza, in cui venti pizzaioli da tutt’italia si sono cimentati sul tema tradizione e innovazione, sfornando la migliore pizza napoletana preparata con prodotti dei presìdi e ingredienti di primissima qualità. immancabili, come sempre, le cucine di strada, dal cacciucco livornese alle bombette pugliesi, passando per il ristorante curdo e l’immancabile piadina romagnola, e l’enoteca, che, con oltre 1200 etichette delle cantine italiane, garantisce un giro d’italia bicchiere alla mano. un’area sui generis allestita per la prima volta al salone è il circo dei sapori del monferrato, organizzato dai consorzi di produttori del monferrato in collaborazione con il festival mirabilia: un vero e proprio tendone da circo posizionato tra lingotto e oval e animato da mattina a sera con un mix di
spettacoli, cultura, momenti di riflessione e un prestigioso parterre di maestri di cucina che si sono misurati con prodotti di pregio delle province di alessandria e asti. all’oval, sono stati rappresentati i cinque continenti, fianco a fianco all’insegna della solidarietà tra nord e sud del mondo. centro nevralgico il grande orto africano di 400mq, dove è stato possibile scoprire le varietà di ortaggi a foglia, le erbe medicinali e le piante utili per combattere gli insetti nocivi. osservare i sistemi per fertilizzare senza sostanze chimiche e le recinzioni fatte con quel che si trova attorno all’orto, senza reti né cemento. accanto, è stata allestita un’esposizione di antichi arnesi da lavoro, molti dei quali a noi ormai sconosciuti, in cui è stato possibile ritrovare la memoria dei nostri nonni. dalle piante africane ai profumi della cucina: molti i cuochi che si sono alternati ai fornelli nella cucina di terra madre, in cui è stato possibile degustare specialità asiatiche, mediorientali, africane e oceaniche. appuntamento al 2014!
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“la crisi taglia la spesa degli italia l’analisi dopo il forum dell’agroalimentare che si è tenuto a cernobbio
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a crisi taglia i consumi e cambia il menu degli italiani che a tavola portano più pasta (+3,6%) e meno bistecche (-5,5%), con una flessione media dei consumi alimentari in quantità stimata vicina al 3%. e’ quanto dallo studio “la crisi taglia la spesa degli italiani” realizzato da coldiretti sulla base dei dati relativi ai primi nove mesi del 2012 elaborati da coop italia e presentato nel corso del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato dalla coldiretti a Villa d’este di cernobbio. ad essere ridotti in quantità - sottolinea la coldiretti - sono anche gli acquisti di pesce (-1%) e ortofrutta (-0,9%), mentre salgono quelli di pane (+1,3%). ma con la crisi torna anche il “fai da te” casalingo con l’aumento record degli acquisti in quantità di farina (+8,3%), uova (+5,3%) e grassi come il burro (+2,8%). “preparare in casa il pane, la pasta, le conserve, lo yogurt o le confetture, oltre ad essere divertente e salutare, aiuta a risparmiare garanten-
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dosi la qualità degli ingredienti utilizzati”, ha affermato il presidente della coldiretti sergio marini nel sottolineare che “ricostruire il rapporto che lega il cibo che portiamo ogni
giorno a tavola con il lavoro necessario per prepararlo è un passo importante per un paese come l’italia che ha bisogno di riscoprire la propria identità per tornare a crescere.
la risposta alla crisi secondo Sergio marini
“L’Italia che vogliamo” in 10 punti
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una proposta in dieci punti quella contenuta nel documento “l’ltalia che vogliamo” presentato dal presidente della coldiretti sergio marini al Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di cernobbio, dove si sono dati appuntamento opinion leader, segretari di partito, membri dell’esecutivo, compreso il presidente del consiglio mario monti. dall’esigenza di un governo globale di beni comuni come il cibo contro gli effetti di una globalizzazione senza regole fino all’etica che deve traguardare insieme alla politica anche le forze social e tutti i cittadini.
1. un governo gLobaLe dei beni comuni “e’ necessario che i decisori politici ne tengano conto mettendo ai vertici della loro agenda la strategicità del cibo e promuovendo politiche che a livello globale definiscano una regia di regole per i beni comuni come il cibo, l’acqua e il suolo”. 2. più europa “e’ necessario lavorare alacremente alla costruzione degli stati uniti di europa, dotando l’unione di forti istituzioni politiche elette de-
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Al forum di Cernobbio sono stati molti gli interventi e i contributi portati da rappresentanti delle istituzioni e non solo. Il discorso più atteso quello del premier Mario Monti a cui il Presidente Marini ha risposto con “L’Italia che vogliamo in dieci punti”
taliani una flessione dei consumi” mocraticamente, capaci di orientare sia il cammino di integrazione iniziato, che di ricondurre le spinte disgreganti in atto. dal punto di vista del sistema agroalimentare italiano dobbiamo essere in grado di portare pienamente “l’italia in europa”, facendo sì che la nuova politica agricola comunitaria riconosca il valore strategico del “modello italiano” e le sue straordinarie peculiarità, consentendo che esso diventi patrimonio della comunità contaminando virtuosamente il pensiero comunitario”. 3. L’itaLia, una, SuSSidiaria e SoLidaLe
“di fronte alla ripresa - dopo quasi un secolo - di forti squilibri nella distribuzione della ricchezza prodotta e nel contesto di un necessario contrappunto federale il valore della sussidiarietà diventa strumento cardine per gestire la semplificazione burocratica e i principi di solidarietà sono indispensabili per superare le diseguaglianze. al tempo stesso quando pensiamo a “una” italia facciamo riferimento alla pletora di livelli amministrativi che ostacolano il dispiegarsi del potenziale dell’imprenditoria nazionale”.
4. i noStri punti di forza “gli assets su cui il nostro paese può e deve puntare, sono di natura materiale e immateriale: patrimonio storico ed artistico, paesaggio, biodiversità, ricchissima articolazione territoriale, originalità e creatività, gusto e passione, intuito e buonsenso. accanto a questi fattori, siamo stati capaci di sviluppare nel tempo un capitale sociale che rimane fortissimo; resta viva una forte capacità di relazionarci e di fare comunità, di innovare mantenendo in vita saperi antichi. risorse che appartengono al dna del paese e che garantiscono quel valore aggiunto inimitabile e non delocalizzabile al “saper fare” italiano. la nostra agricoltura ha fondato su tali risorse il suo successo. se essa mette in luce elementi di competitività, distintività, innovazione ed eccellenza, è perché ha saputo innovarsi ancorandosi al paradigma antico e non omologabile del paese”. 5. iL noStro modeLLo di SviLuppo l’italia che fa l’italia:“l’italia e il suo futuro sono legati invece alla capacità di tornare a fare l’italia, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo
modello di sviluppo che trae nutrimento dai punti di forza a cui abbiamo già fatto riferimento. e’ nella nostra capacità di trasferire nei nostri prodotti e nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della distintività italiana e nel rafforzare il nostro saper “fare rete” che troveremo la forza e l’autorevolezza per riconquistare la giusta capacità competitiva, anche nella dimensione globale”. 6. Le poLitiche neceSSarie “per accompagnare la crescita, abbiamo bisogno di “buona politica” e ciò significa in primo luogo il ritorno a funzioni di mediazione intelligente fra ceti e interessi distinti e contrastanti ai fini di perseguire un più ampio interesse di carattere generale, ciò che si definisce “bene comune”. “alla politica, fortemente deficitaria, chiediamo un’operazione coraggiosa di verità, giustizia e legalità, aspetti la cui declinazione è diventata in questi anni via via più opaca”. “e per la nostra agricoltura chiediamo un impegno speculare, a servizio di ciò che stiamo perseguendo con il nostro agire quotidiano: - la verità, per garantire trasparenza ai cittadini consumatori e metterli in condizione
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miglia, lo stare bene assieme, la spiritualità nelle sue varie espressioni culturali e religiose, la solidarietà. nella “prossimità”, che è elemento fondante della comunità, c’è l’essenza, il concetto base del modello di sviluppo verso cui dobbiamo tendere; c’è la chiave, per potersi integrare nel mare della globalizzazione senza smarrirsi, conservando la solidità e la coerenza dei nostri modelli identitari e valoriali. del resto l’agricoltura multifunzionale e la stessa produzione agroalimentare sono nello stesso tempo generatrici e rappresentazione di questo modello, e la stessa impresa multifunzionale, continua a rimanere al centro di questo fare “comunità”.
di conoscere ciò che va sulle loro tavole (lotta all’italian sounding, norme per l’informazione ai consumatori, applicazione di quelle leggi approvate dal Parlamento ma finite in un binario morto); - la giustizia, per contrastare le posizioni di rendita e ridistribuire il valore aggiunto a vantaggio di chi lo produce (sostegno ai nostri progetti di Campagna Amica e della Filiera Agricola Tutta Italiana tesi ad accorciare e costruire nuove relazioni di filiera); - la legalità, per impedire i fenomeni che minacciano il valore del marchio “italia” (continuità di impegno nella lotta alla contraffazione e sofisticazione, condivisione della nostra denuncia sulle Agromafie in stretta collaborazione con magistratura e forze dell’ordine)”. 7. La moLLa per tornare a creScere “l’italia è un paese in cui le scelte economiche, politiche e sociali sono fortemente condizionate da dimensioni emozionali. elementi come “la fiducia” tendono a ripercuotersi in maniera più che proporzionale sui comportamenti degli individui e delle famiglie. in stagioni congiunturali particolarmente difficili, “la fiducia” diventa una sorta
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di “molla” che se nutrita dal giusto orgoglio nazionale e messa in tensione va a costituire un fattore rigenerativo, se trascurata si traduce in un ulteriore chiave “depressiva”. 8. far creScere iL piL con iL beneSSere “e’ tempo di ripensare lo sviluppo in una logica di benessere secondo principi di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale. il pil in tal caso è strumento e non fine ultimo di una crescita sostenibile. dentro al consumo di cibo c’è la cultura dei territori, la tipicità e la creatività di tutta la gente che l’ha generato. dentro al cibo c’è la sicurezza alimentare che noi abbiamo garantito. c’è la qualità e la diversificazione assicurata dalla lotta continua che facciamo per difendere la biodiversità. si tratta di tutta una serie di componenti immateriali che quando ci fanno stare a tavola ci fanno stare bene al di là del pil”. 9. iL vaLore deLLa comunità “la crisi ci ha fatto riflettere sulla necessità di investire su alcuni valori, che sono anche essi durevoli, continuativi, che non conoscono erosione: la socialità, l’amicizia, la fa-
10. etica prima di tutto “una molteplicità di episodi in questi anni e mesi ha messo pesantemente a nudo le debolezze del ceto politico nazionale e locale. ciò da un lato ha generato una diffusa indignazione all’interno dell’opinione pubblica, dall’altro ha dato vita a forme, movimenti e pulsioni di sapore antipolitico”. “tutto ciò - e si tratta di un problema non trascurabile - rischia di produrre un meccanismo di rimozione individuale: se la colpa è degli “altri”, le persone nel loro quotidiano agire finiscono per sciogliersi da quelle responsabilità che pure hanno e dovrebbero esercitare nella sfera pubblica e in quella privata. se tuttavia in questi anni c’è stato un venir meno dei valori di trasparenza, di verità, di assunzione di responsabilità ciò, in taluni casi, ha investito anche le forze di rappresentanza. a volte, infatti, è accaduto che esse abbiano espresso scarsa progettualità, bassa propensione a rischiare, incapacità di essere punto di riferimento esemplare per i loro associati, che siano rimaste prigioniere di logiche legate a rendite corporative. ma soprattutto ci è parso che esse non abbiano saputo fuoriuscire dalla logica schiacciante del “presente” e a configurare quella proiezione in chiave futura di cui il paese ha bisogno. che ciò sia il riflesso di una più generale miopia e assenza di lungimiranza della classe politica, non è motivo di consolazione”.
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dal foruM di cernobbio un daTo incoraGGianTe: in aGricolTura É booM di aSSunzioni
innoVazione e competitiVità, Su QueSto puntano i GioVani imprenditori di coldiretti
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on la crisi è boom di assunzioni in agricoltura che è il settore che fa registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 10,1%, in netta controtendenza con l’andamento generale. e’ quanto emerge da una analisi della coldiretti relativa al secondo trimestre del 2012 divulgata nel corso del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato dalla coldiretti a Villa d’este di cernobbio.“in agricoltura il lavoro c’è sia per chi vuole seriamente intraprendere con iniziative innovative, come dimostra l’aumento del 4,2% nel numero di imprese individuali condotte da under 30 nel secondo trimestre dell’anno, sia anche per chi chiede possibilità di occupazione”, ha affermato il presidente della coldiretti sergio marini nel sottolineare che “non si tratta di un fatto marginale, ma di una opportunità, per molti disoccupati, immigrati, donne e giovani, che è in grado di garantire valore economico, ambientale e di sicurezza alimentare all’intera società”. l’agricoltura è peraltro l’unico settore in controtendenza nel 2012 che fa segnare un aumento del pil (1,1%) sul piano tendenziale, mentre calano l’industria (-5,8%), le costruzioni (-6,5%) e i servizi (-1,1%), secondo le elaborazioni coldiretti su dati istat relativi al secondo trimestre dell’anno. anche le aperture di nuove aziende agricole -
continua la coldiretti - hanno superato leggermente le chiusure con la presenza nel secondo trimestre di ben 824.516 aziende agricole registrate negli elenchi delle camere di commercio. a pesare negativamente sulla redditività dell’agricoltura italiana sono i bassi prezzi pagati alle imprese agricole per effetto dello strapotere contrattuale degli altri soggetti della filiera, ma anche per la concorrenza sleale dovuta alla mancanza di trasparenza nell’informazione ai consumatori che permette di spacciare come Made in Italy prodotti importati.“un deficit di giustizia nella filiera e di verità nei confronti dei consumatori reso possibile dalla mancanza della politica”, ha affermato il presidente della coldiretti sergio marini. il modello agricolo italiano è vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle produzioni, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana, che è praticamente il doppio di quella di germania, Francia e spagna e il triplo di quella inglese. Leadership per i prodotti tipici, record di longevità grazie alla dieta mediterranea, top di presenze per il turismo enogastronomico, i sistemi di controllo più efficaci del mondo per garantire la salubrità dei prodotti, sono alcuni dei primati del Made in Italy agroalimentare.
ue: 20 mln di finti vini in polvere e’ ALLArMe DA CHiANti A bAroLo MAriNi: wiNe Kit ProDotti e Distribuiti ANCHe DA fAbbriCA iN sVeziA
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ell’unione europea del rigore nei conti si permette che almeno venti milioni di bottiglie di pseudo vino siano ottenuto da polveri miracolose contenute in wine-kit che promettono in pochi giorni di ottenere le etichette piu’ prestigiose. É stato il presidente della coldiretti sergio marini a denunciare quello che è un vero scandalo nel corso del Forum di cernobbio dove è stata inaugurata la piu’ ampia esposizione di falsi prodotti alimentari Made in Italy. “dopo la diffusione in nordamerica, dove si sta registrando un vero boom con la moltiplicazione delle ditte produttrici e delle etichette “falsificate”, i wine kit sono arrivati anche in europa dove, non solo si possono acquistare via internet o in molti negozi, ma è stato addirittura
aperto uno stabilimento di lavorazione. “il vino si fa con l’uva prodotta in vigna e trasformata nella cantina e va eventualmente invecchiato secondo precise regole e non si ottiene certo con le bustine in polvere dalle quali si realizzano miscugli che non hanno neanche il diritto di chiamarsi con il nome del nettare di bacco. abbiamo per questo chiesto alle autorità nazionali di intervenire immediatamente anche attraverso l’unione europea per fermare uno scempio intollerabile che mette a rischio con l’inganno l’immagine e la credibilità dei nostri vini più prestigiosi conquistata nel tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di un prodotto che esprime qualità, tradizione, cultura e territorio”, afferma il presidente della coldiretti.
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Viaggio intorno alle zone coldiretti Intervista a:
Bruno Roffredo
il presidente di Zona di acqui terme
“agricoltori non ci si inventa” Sono fondamentali tradizione e conoscenza del territorio Enologo, cinquant’anni, titolare di un’azienda vitivinicola di 25 ettari ad Alice Bel Colle. Tra le sue cariche anche la presidenza del Comitato per la difesa fitosanitaria integrata, consigliere Condifesa e vicepresidente della cantina di Alice Bel Colle.
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n via vai continuo e costante è quello che si registra negli uffici zona di acqui terme: molti aspettano il loro turno per chiedere informazioni in merito a scadenze e pagamenti, altri vogliono sapere qualcosa in più su quanto coldiretti sta facendo per offrire nuove opportunità di crescita alle aziende.“respirare” il sentiment degli imprenditori che frequentano gli uffici zonali è determinante per poter essere sempre più all’altezza di una coldiretti vera forza sociale ed economica, in grado di far crescere il proprio progetto della filiera tutta italiana e salvaguardare il territorio. l’acquese è una terra ricca e generosa, lo sono soprattutto i suoi vigneti, senza dimenticare seminativi e foraggere. posto d’onore lo occupano due docg come il moscato e il brachetto, ma la citazione è d’obbligo anche per i rossi come il dolcetto d’acqui, barbera monferrato e barbera d’asti che assieme ai bianchi cortese dell’alto monferrato e piemonte chardonnay completano la gamma enologica acquese. per saperne di più e soprattutto per cercare di capire come le aziende del territorio acquese riescano a gestire e trovare soluzioni per fronteggiare un momento economicamente non facile, abbiamo incontrato il presidente di zona, bruno roffredo. entrato in giunta con l’elezione di roberto paravidino lo scorso aprile, bruno roffredo, figlio di giuseppe già presidente del patronato epaca di alessandria per diversi mandati, ha sempre seguito in prima persona le vicende di coldiretti. bruno roffredo, 50 anni, enologo, un’azienda vitivinicola di 25 ettari ad alice bel colle, territorio particolarmente vocato per moscato, brachetto, dolcetto e barbera, dopo un’esperienza maturata nel settore della lavorazione industriale delle macchine agricole ha preferito il “ritorno alla terra”. lo abbiamo incontrato proprio in via maggiorino Ferraris, sede della coldiretti di acqui, e gli abbiamo chiesto quali sono le prime impressioni e sensazioni da dirigente della federazione provinciale.
“ritorno alla terra”, dunque: una scelta difficile? no assolutamente, direi piuttosto una logica conseguenza. nasco enologo e mi ha sempre affascinato il contatto diretto con la natura e il territorio. l’immagine dell’agricolture custode del creato è quella che credo riesca meglio a spiegare la mia filosofia di vita. acqui terme è una zona dall’agricoltura multisfaccettata, dove non mancano idee e coraggio per affrontare le sfide del quotidiano... acqui terme direi che è molto di più è il luogo ideale dove è possibile trovare quasi tutte le colture e dove la buona tavola si sposa perfettamente con un territorio che riesce a regalare panorami mozzafiato in ogni stagione dell’anno. quindi nessun problema? al contrario! problemi sin che se ne vuole, a partire dalla fauna selvatica che sta letteralmente cancellando le aziende, alla flavescenza dorata per arrivare ad una burocrazia che ci impedisce di lavorare in serenità! andiamo per ordine, partiamo dalla fauna selvatica... cinghiali, e soprattutto caprioli, sono veramente i nuovi barbari, grazie a loro l’agricoltura sta scomparendo. non possono sentire i discorsi portati avanti dagli animalisti: non ha senso vedere campi razziati e distrutti in poche ore. la gestione deve essere affidata agli agricoltori che sanno come gestire il territorio. prendiamo ad esempio le alluvioni, conseguenze di un uso efferato del suolo del nostro paese. flavescenza e burocrazia? Quest’anno si è registrata una recrudescenza della malattia a causa di un numero crescente di terreni lasciati incolti o di trattamenti non effettuati correttamente. i comuni dovrebbero sorvegliare di più e assicurarsi che nessuno “faccia il furbo”. per la quanto riguarda la burocrazia credo sia un problema di tutta italia
ma sta diventando davvero difficile riuscire a star dietro a tutto! il nostro progetto per il paese è nato per offrire futuro e risposte concrete alle aziende italiane. come è stato accolto nella realtà acquese dalla nostra base e dai consumatori? un grande progetto, voluto da un grande presidente come è sergio marini. ha portato fiducia nel futuro dell’agricoltura, in tutti i settori, senza il timore delle conseguenze dettate dalla crisi. molti mercati e punti “campagna amica” ma acqui terme è la prima zona ad avere aperto una bottega. Sarete orgogliosi? molto orgogliosi! tutto questo solo dieci anni fa sarebbe stata pura utopia. l’intuizione avuta da coldiretti, dal patto con il consumatore in avanti, ha cambiato il “ruolo” dell’agricoltura. mi sembra di capire che la crisi non la spaventa? no, perché la crisi porta la gente ad avvicinarsi e a valorizzare l’agricoltura. ne sono testimonianza tanti giovani, diplomati e laureati, che hanno scelto di diventare imprenditori agricoli puntando sull’innovazione. ogni giorno potremmo raccontarvi storie di giovani che si presentano in ufficio zona pieni di entusiasmo. agricoltori però, sono convinto, non ci si inventa: sono fondamentali tradizione e conoscenza. detto questo, la domanda è d’obbligo: il futuro cosa ci riserverà? e’ necessario dare sempre più importanza al territorio, partendo dalle sezioni, il valore del servizio offerto è fondamentale. ecco perché reputo importantissimo comunicare nel modo giusto e appropriato sia verso l’interno che l’esterno. ma il lavoro che si sta facendo è ottimo, questa è la nuova coldiretti: sempre più vicina alle imprese e alle problematiche del singolo.
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a cura di alberto pansecchi
scheda tecnica
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• difformità tra le viti • età del vigneto • prevenire il declino • Valutare bene pro e contro Terminata la vendemmia, per il viticoltore ha inizio un periodo di relativa calma, nel corso del quale, generalmente, effettua lavori preparatori alla successiva annata, anticipandone così i momenti ordinari stagionali. Una delle operazioni più consuete di questo periodo autunnale, non essendosi ancora completata la caduta delle foglie ed essendo quindi sconsigliabile partire con le potature, è la lavorazione del terreno. La lavorazione del suolo è un’operazione colturale delicata: la sua opportunità dovrebbe essere valutata con attenzione poiché, spesso, le conseguenze negative che ne possono derivare, superano di gran lunga i vantaggi attesi e conseguibili. Sovente le lavorazioni autunnali avvengono solo perché, in questo periodo, il viticoltore ha maggiore disponibilità di tempo.
intervento invasivo diversi sono gli attrezzi che vengono adoperati per svolgere questa lavorazione autunnale: si va dall’utilizzo di aratri di dimensioni contenute adatti ad operare tra i fillari, all’impiego di estirpatori e ripper che non rivoltano il terreno o, più raramente, all’uso di vangatrici meccaniche.
la lavorazione autunnale
scheda vite n.24
caratteristica costante della lavorazione svolta in questo periodo, è la profondità raggiunta: tra le maggiori di quelle compiute nel corso dell’annata. con la lavorazione si modifica l’assetto del suolo e si interviene in maniera forte sulle piante e sul rapporto che esse, con il proprio apparato radicale, avevano instaurato con il terreno. si va infatti a rompere quell’equilibrio a cui le viti si erano adattate, con il perpetuarsi di un determinato tipo di gestione, negli anni precedenti. 15
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a cura di alberto pansecchi
scheda tecnica
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risultati sfavorevoli
gli effetti sfavorevoli determinati dalla lavorazione autunnale del suolo sono, normalmente, più semplici da individuare rispetto a quelli positivi. la lavorazione stimola la vigoria di tutte le piante presenti, infestanti comprese che, anzi, sono quelle che ne traggono i maggiori benefici.Viene quindi profondamente alterata la composizione del cotico erboso e le erbe di taglia più bassa, vengono sostitute da quelle più vigorose ed alte (farinaccio, amaranto, cardone, etc.). le erbe che si insedieranno saranno peculiari per ogni tipo di terreno ma, tutte, avranno la caratteristica di essere più alte e vigorose di quelle presenti prima della lavorazione.
effetti sulle viti ed effetto sul vigneto
un primo effetto che la lavorazione induce sul comportamento delle viti è un certo anticipo di germogliamento nella primavera successiva. di per sé, questa precocità non è negativa anche se può, in determinate annate caratterizzate da ritorni di freddo, predisporre i germogli ai danni provocati dalle eventuali gelate tardive. altro aspetto sfavorevole si evidenzia quando si ragiona sul vigneto come su di un insieme molto fitto di piante: in giovane età, indurre un maggior vigore non è negativo ma, con l’invecchiamento e l’aumento delle difformità, la competizione tra le piante risulta sempre più impari non agendo allo stesso modo sulle viti ancora efficienti e su altre ormai deperenti. la lavorazione, in questo caso, anche se il risultato complessivo può apparire positivo, si traduce in un aumento della differenza tra le piante che via via acuendosi, porta al decadimento qualitativo irreversibile del vigneto stesso.
rispettare la struttura del terreno non tutti i periodi sono ottimali per procedere ad una lavorazione del terreno; questo è ancor più importante quando, ad essere interessati, sono strati consistenti di suolo. requisito essenziale, è che il terreno sia in tempera e cioè nelle condizioni fisiche ideali. Questa circostanza non è sempre possibile in quanto basta una pioggia che, i possibili risultati positivi di una lavorazione, vengano alterati e si trasformino in futuri limiti. nei terreni argillosi le conseguenze di lavorazioni effettuate al momento sbagliato, possono permanere per diverso tempo e possono quindi diventare più gravi rispetto a ciò che avverrebbe in suoli più sciolti. occorre pertanto decidere l’eventuale lavorazione tenendo conto non solo di ciò che si era in precedenza programmato ma delle condizioni attuali del terreno. 16
bibliografia: martini in vigna n°10 - 2006 - osservatorio martini & rossi
a cura del servizio di consulenza tecnico-agronomica coldiretti alessandria
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a cura di Fabio Fracchia
scheda tecnica
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l’orzo nella nostra provincia ha ridotto ulteriormente le superfici, complici prezzi interessanti per il frumento ed una zootecnia in calo. tuttavia può occupare un posto di rilevo, oltre che nelle aziende zootecniche, anche in aziende cerealicole che, per motivazioni pedoambientali, non possono ambire a rese troppo elevate. l’orzo infatti, in quegli ambienti, riesce spesso ad ottenere risultati soddisfacenti, anche grazie al minor costo di produzione rispetto al frumento. se a questo si aggiunge il fatto che la birra è diventato prodotto agricolo, possiamo dire che l’orzo potrebbe avere un interesse anche per aziende che, localmente, possono produrre birra maltificando il proprio orzo, per una vendita al dettaglio, o comunque a Km zero. in generale, dal punto di vista produttivo, l’annata è stata favorevole all’orzo così come lo è stata per il frumento, e le rese ottenute sono state in generale buone o addirittura ottime. anche i pesi specifici sono stati buoni. l’evoluzione del panorama varietale è continua, e le prove di confronto varietale messe in campo da diversi soggetti e coordinate dal cra - centro di ricerca per la genomica e postgenomica animale e vegetale di Fiorenzuola d’arda mettono in evidenza alcuni dati interessanti.
orzo: conSiGli varieTali
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a cura di Fabio Fracchia
scheda tecnica
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le prove effettuate in 11 campi al centro nord hanno fatto emergere come le più produttive quest’anno varietà come alimini (polistica - p), insieme a calanque (distica - d), che tuttavia si caratterizza per un più favorevole peso specifico. ottimi risultati hanno ottenuto anche dingo, gigga e shangrila, tutti polistici. appena sotto campagne e Ketos, polistici, mentre sono nella media di campo varietà come mattina, estival, sirio, cometa, tutte vecchie conoscenze. l’allettamento, uno dei problemi maggiori nella coltivazione dell’orzo è stato decisamente contenuto per calanque (entro il 20% a maturazione), dingo e mattina (30%), più accentuato per alimini, shangrila, cometa (40%), maggiore per gigga e campagne (60%). la coltivazione dell’orzo si caratterizza anche per un minor fabbisogno di azoto rispetto al frumento (nella Mis 214.1 il limite massimo è di 100 kg/ha di azoto, rispetto ai 130 del frumento): è importante tuttavia scegliere il dosaggio dell’azoto con attenzione, sia intermini di quantità che in termini di epoca di distribuzione per far esprimere alla coltura il massimo potenziale produttivo, ma al tempo stesso evitare il rischio di allettamento.
per questo è necessario tenere in debita considerazione la precessione colturale, riducendo l’apporto azotato se l’orzo segue una leguminosa o una sarchiata estiva che ha beneficiato di laute concimazioni. e’ di fondamentale importanza il frazionamento dell0’azoto: distribuire tutto il fertilizzante in un’unica passata è poco producente, perché si rischia il dilavamento di una parte dell’azoto che la pianta non assorbe; inoltre se l’apporto è troppo precoce predispone la coltura all’allettamento, se troppo tardivo non svolge la sua funzione. risulta quindi particolarmente utile frazionare l’apporto azotato in almeno due passate, la prima delle quali in genere nella seconda metà di febbraio, distribuendo un po’ meno della metà dell’azoto necessario alla coltura, attorno al 35-40%, e destinare la quota restante ad inizio levata della
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coltura, quando quell’apporto azotato non influirà più sullo sviluppo in altezza della pianta. un altro aspetto fondamentale, e di crescente importanza, è la difesa fitosanitaria. la diffusione di malattie fungine della parte aerea è in costante aumento ed un’efficace difesa con fungicidi si rende sempre più spesso necessaria. ricordiamo tuttavia che ciò non è ammesso dalle norme tecniche della misura 214.1, quindi coloro che aderiscono a questa misura non possono effettuare trattamenti fungicidi sull’orzo, mentre chi non aderisce può difendere la coltura puntando, soprattutto in certe annate, a rese maggiormente garantite.
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a cura di alessandro costanzo
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una larva di elateride si nutre di una patata
premessa Gli elateridi (Agriotes spp.), comunemente chiamati anche “ferretti”, sono una delle principali avversità animali della patata. La forma larvale vive nel terreno e si nutre degli organi sotterranei delle piante danneggiando le radici, il colletto e i tuberi. Il danno più grave per la patata è la rosura dei tuberi perché oltre a deprezzare il prodotto possono essere anche la via attraverso la quale subentrano marciumi secondari.
come riconoscere l’insetto e i danni che provoca
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elateride risulta dannoso alla coltura solamente nella fase di larva mentre le forme adulte si cibano di polline non provocando quindi danni. le larve dell’elateride presentano tre paia di zampe sulla parte anteriore del corpo e sono rivestite da una corazza di colore oro-brunastro; a maturità possono raggiungere i 2-2,5 cm di lunghezza. gli insetti adulti misurano da 0,7 cm fino a 1,0 cm sono di forma allungata e presentano una corazza dura, appiattita, con elitre marroni o nere finemente rigate. gli elateridi devono il proprio nome alla loro capacità di catapultarsi in aria facendo un tipico rumore (un click) per proteggersi dai nemici, oppure liberarsi dalla posizione dorsale. oltre a conoscere gli aspetti morfologici dell’insetto è utile riconoscere i danni che provoca e distinguerli dai danni provocati da altri insetti. i fori provocati dagli elateridi sui tuberi sono di dimensioni piuttosto ridotte (2-3 mm) mentre quelli provocati dalla tignola della patata (Phthorimaea operculella) e dalle nottue (Agrotis ipsilon e altre specie) sono di dimensioni più grandi. inoltre le gallerie generate dall’attività degli elateridi sono piuttosto superficiali e raramente interessano tutto il tubero mentre quelle della tignola e delle nottue interessano tutto il tubero e per porzioni piuttosto ampie.
noTa Tecnica conTrollo deGli elaTeridi Su paTaTa
scheda orticola
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a cura di alessandro costanzo
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condizioni predisponenti e difesa
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e larve di elateridi vivendo nel terreno per circa 2 anni e il loro controllo con i mezzi chimici attualmente disponibili non è sempre ottimale bisogna quindi evitare quei terreni che risultano predisposti alla loro presenza. si consiglia di evitare le semine di patate nei 2 anni successivi la rottura di prati o medicai e di monitorare la presenza delle larve utilizzando vasetti trappola con innesco di frumento, mais o patata tagliata. il monitoraggio risulta particolarmente importante se i terreni sono ricchi di sostanza organica (contenuto di sostanza organica superiore al 3%) o per quegli appezzamenti che hanno evidenziato una notevole presenza di elateridi negli anni precedenti (l’elateride arreca d’anni anche al mais e alle principali colture orticole a semina\trapianto primaverile). le larve di elateridi sono presenti negli stati superficiali se il terreno è sufficientemente umido altrimenti nel periodo estivo o invernale si approfondiscono sino alla profondità di 40-50 cm sono quindi da evitare irrigazioni troppo tardive che favorirebbero la risalita degli insetti negli stati superficiali. la tecnica attualmente disponibile per il controllo degli elateridi è l’utilizzo alla semina dei geodisinfestanti oppure i trattamenti al tubero seme (concia). i prodotti geodisinfestanti vengono applicati alla semina attraverso l’uso di microgranulatori che rilasciano il prodotto nel solco di semina creando una barriera protettiva attorno al tubero seme. la persistenza d’efficacia di questi prodotti è mediamente di 40-50 giorni ed è influenzata dall’andamento climatico, dal tipo di terreno, dal dosaggio utilizzato e dalle caratteristiche dei diversi prodotti. un’altra tecnica che recentemente ha visto un’elevata diffusione è la concia con prodotti a base di neonicotinoidi. Questa pratica prevede l’immersione dei tuberi seme in una soluzione contenente l’insetticida oppure la bagnatura diretta in campo durante la semina utilizzando un apposito ugello che spruzza la soluzione fitoiatrica sul tubero seme prima che venga ricoperto dal terreno. Questo tipo di insetticida ha la caratteristica di essere sistemico e quindi di essere traslocato nei tessuti giovani della pianta; questo consente di proteggere la pianta sia da eventuali attacchi di elateridi sia dalla prima generazione della dorifora (leptinotarsa decemlineata). tutti i prodotti chimici attualmente consentiti vengono utilizzati alla semina e spesso non garantiscono una persistenza di efficacia sufficiente per proteggere la coltura sino alla raccolta. le tecniche agronomiche il monitoraggio e la scelta del campo rivestono quindi un ruolo fondamentale per ridurre il rischio di attacchi massivi di elateridi.
tabella – principia attivi attualmente autorizzati su patata per il controllo degli elateridi. Principio attivo
Nome commerciale (esempi)
Clorpirifos
Cyren 7,5 G Zelig GR Geopyr
Si
Teflutrin
Force Micronol T5
Si
Etoprofos
Etoprosip G
Fipronil2
Goldor Patata
-
Oxamil
Vydate 5G
No
Thiamethoxam
Cruiser 350 FS
Tipo di utilizzo
Geodisinfestante
Concia
Autorizzato Norme tecniche agricoltura integrata Piemonte1
No
No
(1) in questa colonna vengono riportati i principia attivi attualmente inseriti nel disciplinare di lotta integrata della regione piemonte si ricorda che è ammesso un solo trattamento per il controllo degli elateridi. (2) il Fipronil (Goldor Patata) è stato autorizzato all’utilizzo per 120 giorni a partire dal 12 marzo 2012, è prevista la sua autorizzazione definitiva nel 2013.
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a cura di alessandro albertelli
scheda tecnica
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mosca della frutta (Ceratitis capitata) L'origine della specie è incerto. Possibili areali di origine sono l'Africa subsahariana o l'Africa occidentale, da cui nell'arco di un secolo si è insediata nel bacino del Mediterraneo e poi diffusa in tutto il mondo. Attualmente è una specie cosmopolita, presente tutto l'anno nelle regioni tropicali e subtropicali di tutti i continenti. Nelle zone temperate la sua presenza è stagionale. È ritenuta una delle specie più temibili per la frutticoltura a causa della sua estrema polifagia (oltre 250 specie agrarie attaccate), della difficoltà di controllo e dell'entità dei danni (gli attacchi possono interessare anche il 100% della produzione). In Italia è particolarmente dannosa su alcune drupacee (pesco e albicocco), sul fico, sul fico d'India e sul caco. In annate di gravi infestazioni gli attacchi si riversano anche sulle pomacee (melo, pero, nespolo del Giappone). Nelle regioni tropicali e subtropicali la specie è attiva tutto l'anno e ha quindi una pericolosità elevata. Nelle regioni temperato-calde (ad esempio nell'Italia meridionale), l'attività biologica subisce un rallentamento, ma la specie sverna facilmente usando come ospiti gli agrumi. In genere la specie compie 6-7 generazioni l'anno. Nelle regioni temperate (ad esempio nell'Italia settentrionale e centrale) la presenza della specie è solo stagionale in quanto riesce a svernare solo in condizioni microclimatiche particolari. I focolai d'infestazione sono costituiti dalla frutta importata dalle regioni meridionali e, in condizioni particolari, dagli adulti che sfarfallano da pupe svernanti in ambienti protetti (magazzini). In queste regioni la pericolosità è pertanto limitata alle produzioni frutticole in piena estate. A latitudini maggiori di 41° la Ceratitis svolge al massimo 3-4 generazioni e l'entità dei danni dipende soprattutto dal decorso stagionale.
cicLo bioLogico
MoSca della fruTTa
scheda frutticoltura n.23
• la mosca della frutta (ceratitis capitata) sverna allo stato di pupa nel terreno ad alcuni centimetri di profondità.temperature inferiori ai 2 °c per una settimana provocano la morte delle pupe. più raramente e nelle regioni più calde del suo areale può superare l’inverno come adulto sugli alberi di arancio delle varietà più tardive. • lo sfarfallamento degli adulti si ha nel mese di maggio-giugno; le femmine ovidepongono nei frutti. • le uova vengono inserite in gruppi di 4-10 nella polpa dei frutti entro un foro profondo 1-2 mm praticato con l’ovopositore. • le larve si sviluppano all’interno della polpa provocandone il disfacimento. a maturità fuoriescono dal frutto, si lasciano cadere e s’impupano nel terreno. • nell’italia meridionale la ceratitis compie 6-7 generazioni mentre nell’italia settentrionale dove le condizioni ambientali sono meno favorevoli compie 3-4 generazioni.
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a cura di alessandro albertelli
scheda tecnica identificazione Nelle imagini possiamo vedere chiaramente le larve e le pupe
• la ceratitis capitata è un piccolo moscerino di 4-6 mm di lunghezza, il capo porta due occhi verdastri. • il torace è grigio-giallastro, le ali membranose presentano macchie colore giallo- ocra, l’addome è tondeggiante e termina a punta ed è di colore giallo-arancio con barrature trasversali grigio-argentee. • le larve sono biancastre, uova bianche.
danni • i danni sono sui frutti e sono provocati da: • punture di ovodeposizione le quali provocano successiva marcescenza del frutto. • dalle larve che si sviluppano a spese della polpa del frutto provocandone il suo disfacimento e i successivi attacchi fungini agenti di marciumi.
Lotta l’insetto è molto polifago e di difficile controllo pertanto si attuano tecniche di monitoraggio della popolazione per meglio seguire l’evoluzione delle generazioni e stabilire le epoche dei trattamenti. eventuali interventi devono essere realizzati dopo aver riscontrato la presenza degli adulti mediante trappole chemioattrattive innescate con timedlure o chemio - cromo attrattive di colore giallo. si può intervenire con il seguente principio attivo: etoFenproX (da disciplinare 214.1 di lotta integrata max 1 intervento all’anno ammesso su melo contro la mosca). esistono anche delle trappole con delle esche nelle quali è presente un principio attivo (luFenuron) che ha lo scopo di sterilizzare maschi e femmine adulte tramite ingestione del prodotto. le uova deposte dalle femmine saranno sterili e non schiuderanno. le trappole sono disposte in numero di 24 per ettaro 1-2 mesi prima dell’invaiatura dei frutti. e’consigliabile abbinare un trattamento insetticida alla trappola esca soprattutto il primo anno. Bibliografia Ferrari m.; marcon e., menta a. (1992) - Fitopatologia ed entomologia agraria, 502. pollini a. (1998) - manuale di entomologia agraria, 868-869. siti internet: http://it.wikipedia.org/wiki/ceratitis_capitata
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news agricoltura
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news agricoltura
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dicembre Scadenza
impoSta
15/12/2012
iva
17/12/2012
iva
17/12/2012
pagina a cura di daniela colombini
adempimenti
Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione
Soggetti obbligati
Soggetti passivi IVA
Liquidazione e versamento dell'iva a debito del mese di ottobre 2012
Contribuenti IVA mensili
imu
Versamento del saldo dell'imposta municipale sugli immobili
Contribuenti IVA trimestrali
17/12/2012
ritenute alla fonte
Versamento ritenute alla fonte su: redditi di lavoro dipendente e assimilati redditi di lavoro autonomo provvigioni corrisposti nel mese precedente
Soggetti operanti in qualità di sostituto d'imposta
17/12/2012
iva
Comunicazione in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente
Contribuenti IVA che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali
27/12/2012
iva
Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente
Operatori intracomunitari con obbligo mensile
27/12/2012
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Versamento dell'acconto Iva per l'anno 2012
Soggetti passivi IVA
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il parlamento europeo si appella ai goVerni nazionali per salVare il budget pac
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l parlamento europeo, riunito in seduta plenaria, ha approvato una risoluzione provvisoria per favorire il buon esito della procedura di approvazione del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, presentata dalla commissione per i bilanci, in cui chiede ai governi nazionali di non proporre tagli alle politiche suscettibili di creare crescita quando i capi di stato e di governo si riuniranno il 22 e 23 novembre prossimo per il vertice dedicato al Quadro Finanziario pluriennale (QFP 2014-2020). l’europarlamento chiede al consiglio di indicare chiaramente e pubblicamente quali sono le politiche o i progetti che s’intende abbandonare. i parlamentari ritengono anche che la nuova pac dovrebbe mirare ad un'assegnazione maggiormente efficace ed efficiente del proprio bilancio, tra l'altro mediante una distribuzione equa dei pagamenti diretti e degli stanziamenti destinati allo sviluppo rurale tra stati membri, regioni e agricoltori, al fine di ridurre i divari esistenti. inoltre, sottolineano al riguardo il ruolo cruciale del secondo pilastro (Sviluppo rurale) che apporta un contributo significativo agli investimenti e alla creazione di posti di lavoro nelle zone rurali, al miglioramento dell’efficacia e della competi-
tività del settore agricolo, nonché alla gestione dell’ambiente ed alla conservazione della biodiversità. per quanto riguarda le risorse, il parlamento desidera un sistema di finanziamento dei bilanci comunitari più trasparente e giusto, senza sconti o meccanismi correttivi (come invece accade ad oggi per la Gran Bretagna). il Quadro Finanziario pluriennale, sotto forma di regolamento, dovrà essere adottato all’unanimità dal consiglio europeo, previa approvazione del parlamento europeo che, pro-
news agricoltura
diScuSSione Sul bilancio ue 2014-2020
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nunciandosi a maggioranza dei membri che lo compongono, può adottare o respingere l'intero pacchetto, ma non può presentare emendamenti. nel corso del Vertice europeo straordinario del 22 e 23 novembre, i capi di stato saranno invitati a raggiungere un accordo politico sul Quadro Finanziario pluriennale 20142020. una volta raggiunto l’accordo politico in seno al consiglio europeo inizieranno i negoziati veri e propri tra parlamento europeo e consiglio.
bilancio ue 2014-2020 Vertice monti-rajoy, garantire adeguato Finanziamento della pac
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l presidente del consiglio mario monti e il presidente spagnolo mariano rajoy, a conclusione del vertice italia-spagna tenutosi a madrid nei giorni scorsi, hanno diffuso una dichiarazione congiunta in cui considerano particolarmente importante garantire un adeguato finanziamento della
pac. spagna e italia sostengono il raggiungimento di un accordo sul Quadro Finanziario pluriennale il 2014-2020 in occasione del consiglio europeo che si terrà il 22 e il 23 novembre. l’accordo dovrà promuovere crescita, occupazione e investimenti e consentire un adeguato
finanziamento delle politiche dell'ue, tenendo in considerazione gli sforzi profusi dagli stati membri per il consolidamento delle finanze pubbliche. l'accordo dovrà comprendere oltre alle spese anche le entrate e un più giusto, trasparente ed equo finanziamento del bilancio europeo.
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a cura di emanuele sconfienza
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programma di Sviluppo rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione a) Formazione in campo agricolo
ai corsi tradizionali si affianca una nuova offerta formativa Ecco tutte le novità e le nuove disposizioni per garantire sul territorio un’adeguata e efficiente copertura
l
e evidenti difficoltà economiche che stanno interessando l’economia del nostro paese hanno provocato ripercussioni anche nel settore della formazione in agricoltura. la regione piemonte, anche in corrispondenza con lo scadere del periodo di programmazione del psr 20072013, si è vista pertanto impossibilitata, per mancanza di copertura economica, a predisporre la realizzazione del bando della misura 111, da cui inipa piemonte attingeva le risorse per predisporre i corsi che hanno sempre contraddistinto l’attività di formazione dei lavoratori agricoli. inipa piemonte, ritenendo importanti e inderogabili alcuni particolari interventi di formazione, indispensabili per fare in modo che le aziende ottemperino in maniera corretta a tutti i loro obblighi e a tutte le loro esigenze, ha predisposto direttamente la realizzazione di alcuni percorsi formativi per i quali però, non essendo più prevista la copertura finanziaria da parte della regione piemonte, si rende necessario l’intervento economico da parte dei partecipanti. in particolare, assumono rilevante importanza i corsi dedicati all’abilitazione degli operatori all’utilizzo di specifiche attrezzature da lavoro. la conferenza stato-regioni, infatti, ha approvato lo scorso 22 febbraio 2012 un accordo che prevede l’individuazione di tali attrezzature, per le quali viene richiesta una specifica abilitazione degli operatori. si tratta di piattaforme di lavoro mobili elevabili, gru a torre, gru mobili, gru per autocarro, carrelli elevatori semoventi con
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conducenti a bordo (rientrano in tale categoria anche i mezzi dotati di “forche” per balloni), macchine movimento terra e, di particolare interesse per il mondo agricolo, i “trattori agricoli e forestali”. tale accordo entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 12 marzo 2013, data dalla quale i lavoratori incaricati dell’uso delle attrezzature avranno tempo 24 mesi per regolarizzare la loro posizione attraverso la partecipazione ad adeguato corso di formazione. oltre a questi corsi per il “patentino dei trattori”, inipa ha messo in calendario anche un corso, reso obbligatorio dalle normative vigenti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, eventualmente proponibile in diverse sedi della provincia, rivolto ai lavoratori dipendenti, articolato su due moduli, uno di carattere generale, comune a tutti i settori, e un altro più specifico che approfondisce le varie tematiche relative al proprio settore operativo. tale corso dovrà essere realizzato entro il prossimo febbraio 2013. infine, sempre in base al nuovo accordo stato-regioni, il datore di lavoro che ricopra direttamente la figura di responsabile del servizio di prevenzione e protezione
(rspp) dovrà effettuare un corso di 32 ore: anche in questo caso inipa ne ha messo in programma la realizzazione. oltre a queste tre tipologie di interventi (per i quali è necessaria la presenza ad almeno il 90 per cento delle ore programmate), inipa piemonte ha predisposto, per il periodo dicembre 2012 marzo 2013, una serie di altri corsi formativi (per i quali è prevista invece la partecipazione ad almeno il 70 per cento delle lezioni), sempre a pagamento, di cui viene riportato l’argomento nella tabella proposta in questa pagina. si ricorda che ogni singolo corso verrà attivato solo e unicamente al momento del raggiungimento minimo di allievi iscritti. Per ragioni di spazio, sia per quanto riguarda i corsi sulla sicurezza, sia per questa ulteriore tipologia, è stato possibile riportare solamente un elenco ridotto delle proposte di Inipa. Per prendere visione dell’elenco completo si potrà comunque farlo presso tutti gli uffici Coldiretti o contattando il numero telefonico della Segreteria Inipa Piemonte, sede di Alessandria, allo 0131-235891, interno 668; oppure inviando una mail a inipa.alessandria@coldiretti.it.
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a cura di emanuele sconfienza
news agricoltura
programma di Sviluppo rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione a) Formazione in campo agricolo
titolo corso
riferimento legge
Sede
ore
giorni sett.li
test uscita
minimo allievi
costo € lavoratore
il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (rspp)
accordi stato-regioni 21.12.11 - Formazione datori di lavoro ai sensi art.34 comma 2
alessandria
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4
si
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283
aggiornamento formativo dei lavoratori aziendali
articolato in 2 moduli : modulo generale (credito permanente, comune per tutti i settori); modulo specifico: diverso in base al settore
alessandria
12
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si
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il patentino per i carrelli elevatori
patentino carrello elevatore - elenco attrezzature di lavoro per le quali è richiesta specifica abilitazione degli operatori (art 72 comma 5 d.lgs 81/08)
alessandria
12
2
si
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110
8
1
si
15
75
la patente per i trattori agricoli
patentino trattori - elenco attrezzature di lavoro per le quali è richiesta specifica abilitazione degli operatori (art.72 comma 5 d.lgs 81/08)
indirizzo corso
titolo corso
acqui terme alessandria casale m.to castelnuovo s. cerrina novi ligure tortona
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orario
Sede
ore
giorni sett.li
minimo allievi
costo € lavoratore
informatica 1
elaborazioni testi livello base
diurno
alessandria
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3
16
161,00
informatica 2
Foglio elettronico livello base
diurno
alessandria
24
3
16
161,00
informatica 3
internet livello utente
diurno
alessandria
24
3
16
161,00
informatica 4
sist. op. Windows utente ed elaborazione testi livello base
diurno
alessandria
24
3
16
161,00
informatica Web 2.0
Web
diurno
alessandria
24
3
16
161,00
l’autocontrollo per le aziende che trasformano
haccp
diurno
alessandria
16
2
16
109,00
l’autocontrollo in cantina
haccp
diurno
alessandria
16
2
16
109,00
approfondimenti sulle attuali problematiche nella coltivazione del nocciolo
corilicoltura
diurno
lu monferrato
9
1
16
49,00
legislazione vitivinicola
novità normative
diurno
strevi
12
1
16
83,00
docuMenTo valuTazione riSchi
Dal 1° gennaio per tutte le aziende scatta l’obbligo di possesso. Coldiretti, con Cadir Lab, disponibili per chiarimenti dal prossimo 1° gennaio tutte le aziende, indipendentemente dal numero di lavoratori occupati (dunque anche sotto le dieci unità) dovranno obbligatoriamente essere in possesso del documento di Valutazione dei rischi (dVr). in precedenza, i datori di lavoro che occupavano fino a dieci lavoratori potevano anche autocertificare la valutazione dei rischi senza necessariamente essere in possesso del relativo documento ma, dal 1° gennaio 2013, anche le aziende o i liberi professionisti che occupano meno di dieci dipendenti dovranno dotarsi di tale documento, elaborato secondo i criteri stabiliti dagli articoli 28 e 29 del decreto legislativo 81/08 e dalle successive modifiche, sulla base delle procedure standardizzate approvate dalla commissione consultiva stato-regioni. La data del 31 dicembre 2012, dunque, rappresenta l’ultimo giorno di validità dell’autocertificazione. pertanto, rientrano nell’obbligo della redazione del documento di Valutazione dei rischi tutte le aziende, anche le ditte individuali e i liberi professionisti, che abbiano alle proprie
dipendenze anche un solo lavoratore. per il citato decreto sono considerati lavoratori anche i soci, i lavoratori a progetto, i lavoratori stagionali, gli stagisti, i coadiuvanti o coloro che effettuino formazione anche a titolo di apprendistato o gratuito presso la sede dell’azienda. Focalizzando l’attenzione sugli adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro, come è ormai in vigore da anni, occorre che tutte le aziende utilizzino attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni vigenti; dispositivi di protezione individuale. ricordiamo, infine, che avendo alle proprie dipendenze lavoratori, anche solamente stagionali, oltre a quanto appena riportato occorrerà organizzare il servizio di prevenzione e di protezione, con l’individuazione di un responsabile del servizio di prevenzione e di protezione, dell’addetto antincendio, dell’addetto al primo soccorso, del medico competente e del rappresentante dei lavoratori. il documento di Valutazione dei rischi (dVr) deve riportante data certa o attestata. la coldiretti, in collaborazione con il cadir lab, è disponibile per eventuali chiarimenti e per il necessario supporto alle aziende.
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news agricoltura
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a cura di Luisa bo
proGraMMa STraTeGico TuriSMo 2013-2015
le vie del bene-eSSere
aGricolTura bioloGica
chiuSura dei bandi al 30 noveMbre
notifica di conferma entro il 31/12/2012
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probleMaTiche STruTTurali ecco coSa chiedono Gli operaToTi aleSSandrini!
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ll’incontro organizzato dalla regione piemonte assessorato al turismo o presso il chiostro di alessandria hanno partecipato i funzionari maria elena rossi ed il consulente daniel john Winteler in rappresentanza dell’assessore alberto cirio per raccogliere le esigenze del territorio al fine di stendere il programma strategico turistico dei prossimi anni. le difficoltà turistiche del territorio alessandrino sono legate ad aspetti territoriale e soprattutto strutturali ed è proprio con riferimento a queste problematiche che il presidente terranostra stefania grandinetti ha basato il suo intervento con particolare riferimento alla legge regionale dell’agriturismo, che il settore sta aspettando da almeno sei anni e che ci si augura possa essere evacuata in tempi brevi, ma anche alla normativa sulle piscine in agriturismo dove una norma chiara è necessaria per non lasciare le strutture ricettive in pasto all’anarchia degli enti di controllo. nel blog che è stato messo a disposizione sul sito della regione sarà dato quindi spazio alle osservazioni di tutte le strutture interessate e questa sarà perciò, ancora un’occasione per ribadire con forza un problema mai risolto, quello della l.r. 15/2003, sulla segnalazione mensile delle presenze, una legge assurda applicata solo nella nostra provincia.
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cadono il 30 novembre prossimo i bandi del psr 2007-2013, asse iV leader che prevedono finanziamenti in seno alle misure 312.1 “sviluppo delle microimprese” e 312.2 “creazione microimprese”. i bandi coordinati dal gal borba sono seguiti anche da coldiretti e sono pubblicati sul sito www.galborba.it. i finanziamenti previsti dai bandi sono finalizzati a consolidare il sistema economico locale sotto un triplice punto di vista: - sostenere la competitività del sistema economico locale, favorendo la crescita competitiva delle microimprese che in esso operano, in particolare dell’imprenditorialità femminile; - favorire la creazione di nuove filiere sul territorio, soprattutto nei settori dell’artigianato manifatturiero, dell’agroalimentare, della somministrazione e del commercio al dettaglio; - creazione di impresa al fine di sviluppare servizi integrativi di natura commerciale al servizio della popolazione (es. micronidi, esercizi di vicinato). I Bandi sono rivolti anche ad aziende agricole ed agrituristiche. Gli aiuti sono concessi in conto capitale pari al 40% della spesa ammessa. Le spese ammissibili sono: - acquisto di impianti, macchinari, strumenti, attrezzature (incluso hardware), arredi; - acquisto e realizzazione di software; - adeguamenti strutturali di modesta entità; - consulenze specialistiche e spese generali e tecniche (acquisto di brevetti e licenze e knowhow o conoscenze tecniche non brevettate, spese di progettazione, direzione lavori e simili) per un ammontare non superiore al 12% dell’importo degli investimenti materiali a cui tali spese sono riferite. per ulteriori informazioni potrete contattare i nostri uffici rivolgendoVi a: giovanni rosso Ufficio zona Acqui Terme tel.0144-322546 massimo barisone Ufficio Zona Ovada tel.0143-86268
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na piccola rivoluzione si sta attuando nell’ambito dell’agricoltura biologica, rivoluzione mirata a semplificare e rendere più veloci le pratiche relative al biologico. con l’approvazione del d.g.r. n. 29-4054 del 27/06/2012 è infatti stato definito l’avvio, a partire dal 1° luglio 2012, della gestione informatizzata della notifica di attività con metodo biologico e dell’iscrizione nell’elenco degli operatori dell’agricoltura biologica, sulla base di quanto previsto dal d.m. n. 2049 del 01/02/2012. gli operatori che producono, preparano, immagazzinano i prodotti secondo il metodo biologico, o che immettono tali prodotti sul mercato, sono tenuti a notificare - alla provincia o alla comunità montana competente per territorio e all'organismo di controllo scelto per la certificazione dell'attività e dei prodotti l’inizio della loro attività, nonché le variazioni successive alla notifica. a partire dal 1° luglio queste notifiche devono obbligatoriamente essere fatte tramite il servizio agricoltura biologica, pubblicato sul canale agricoltura del portale www.sistemapiemonte.it. per gli operatori biologici che abbiano effettuato le notifiche alle autorità competenti con metodo cartaceo prima del 1° luglio 2012, è prevista una fase di adeguamento per consentire l’inserimento nella banca dati di abio. tali operatori devono provvedere a compilare una notiFica di conFerma entro il 31/12/2012. le aziende biologiche possono rivolgersi agli uffici di zona della coldiretti per la compilazione on-line della notiFica di conFerma contattando gli uffici tecnici entro e non oltre il 6 dicembre prossimo.
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piScine: in aTTeSa della norMa reGionale
news agricoltura
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a cura di Luisa bo
parte il corso per il rilascio del brevetto di
baGnino di SalvaTaGGio
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all’agriturismo san leto
si brinda con il Timorasso san leTo
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an leto non è forse il timorasso più famoso ma, è certamente tra quelli più premiati. con queste onorificenze riccio carlo daniele, uno dei “padri” della riscoperta dell’antico vitigno abbandonato, ha caratterizzato nel 2006, l’avvio di una nuova vita, quella della realizzazione del suo sogno di sempre: aprire un agriturismo che porta il nome del suo vino più pregiato. tutto nasce nel 1929 quando carlo e clementina, i nonni di daniele, capirono la predisposizione naturale di quelle terre marnee tufose e calcaree, adatte alla coltivazione della vite e caratterizzate da un microclima favorevole che, ancora oggi, identifica la “conca” di san leto, frazione di costa Vescovato. costa Vescovato è un comune della provincia alessandrina situato sul crinale spartiacque tra i torrenti ossona e cornigliasca. Fu uno dei territori soggetti al dominio temporale dei vescovi di tortona, da cui deriva il nome. Fu teatro di conflitti giurisdizionali tra i vescovi e il governo spagnolo prima e il governo sabaudo poi, sino a diventare definitivamente, terri-
torio del regno di sardegna. san leto invece, è proprio una conca, un luogo spettacolare per degustare i vini, accanto ai vigneti, grandi etichette che l’azienda produce come castellania: da uve barbera, elso: da uve croatina, el matt: da uve bonarda,... tutte ottenute da uve selezionate, opportunamente diradate che seguono criteri di lavorazione e rispettano i tempi imposti dalla natura e non dall’uomo, senza chiarifiche ne filtrazioni. e anche in agriturismo tutto è rigorosamente preparato in casa dal pane ai liquori che sono ben curati da mattia, l’ultima generazione. ottimo è il pane di diversi tipi, le torte salate, la pasta e gli agnolotti fatti in casa da loredana. ovviamente non si può resistere al carrello dei dolci e soprattutto alla mousse al moscato, magari da sorseggiare, ancora, con il san leto. CASCINA SAN LETO di Ricci Carlo Daniele Via Montale Celli 9, 15050 Costa Vescovato (AL) 0131-838115 www.aziendaagricolaricci.it cascinasanleto@libero.it
la ricetta del mese
risotto ai finocchi Ingredienti •500 g di riso carnaroli •1 kg di finocchi •4 cucchiai olio di oliva •1 litro e mezzo di brodo bollente (va bene anche quello di dado) •2 scalogni, finemente tritati •1/2 bichiere vino bianco •sale e pepe q.b. •noce di burro •4 cucchiai parmigiano grattugiato
n attesa di una norma regionale legiferante in merito alle piscine delle strutture agrituristiche, per loro natura rivolte esclusivamente agli ospiti, al fine di completare il servizio fornito agli agriturismi associati, terranostra ha organizzato un corso per la figura di assistente bagnanti con la regia della societa’nazionale di salVamento - sezione di alessandria, coordinata da giuliano lumachi e omar zuffo. il corso di addestramento finalizzato al rilascio del brevetto professionale di bagnino di salvataggio, avrà luogo a partire dal 22 novembre, con lezioni teoriche il martedi, presso la sede della protezione civile di alessandria e, lezioni pratiche, il giovedi presso la piscina bellavita di spinetta marengo. saranno trattati argomenti come la responsabilità legale, aspetti legali, il salvataggio a nuoto, attrezzature per il salvataggio, - la manutenzione e la sorveglianza in piscina, l’annegamento; il bls e primo soccorso, cenni di bls pediatrico, il defibrillatore e l’ossigeno. la formazione continua che l’associazione terranostra cerca di dare alle proprie aziende associate non esula dall’affrontare e cercare di risolvere complicanze burocratiche che gravano sempre di più sul settore. se quindi, la “partita normativa” legata alla necessità di regole diverse riconosciuta nel 2003 con l’accordo stato regioni, demanda a regolamenti regionali il riordino legislativo del settore, la burocrazia, trascinando i tempi, è causa di interpretazioni e personalizzazioni che scaricano sull’agriturismo regole eccessive che, non sono giustificate in strutture vincolate dai numeri e dalla natura stessa dell’attività. La rovErE di Renato Maggio VIA CAVOUR 38 15060 VIGNOLE B.RA AL 0143-677998 spappeo@gmail.com
Preparazione Pulite i finocchi e tagliateli a fettine sottili. Scaldate in una casseruola l’olio e fatevi appassire a fuoco basso gli scalogni tritati. Se ce ne fosse bisogno, aggiungete un pò di acqua. Quando lo scalogno è diventato trasparente, unitevi i finocchi, salateli e fateli insaporire per qualche minuto mescolando spesso. Ora potete aggiungere il riso che farete tostare per un paio di minuti, mescolandolo continuamente. Bagnate il riso prima con il vino, che lascerete evaporare, e poi con 2 mestoli di brodo bollente; mescolate sempre e, quando questo sarà quasi assorbito, aggiungetene altri 2 mestoli. Questa operazione verrà ripetuta per 3-4 volte, aggiustatelo di sale. Una volta cotto, toglietelo dal fuoco, mantecatelo col burro, conditelo con il parmigiano e servite subito.
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news agricoltura
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a cura di marino ravera
riduzioni conTribuTive per Gli ulTra 65 enni
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penSionaTi inpdap enpalS ipoST
art. 59 c. 15 della legge 449/1997 prevede che gli iscritti ad una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, coltivatori, commercianti ed artigiani, al compimento dei 65 anni se in attività e già pensionati, possano richiedere la riduzione del 50% dei contributi iVs (obbligatori se si esercita una attività autonoma) di competenza inps. unica condizione stabilita dalla legge, è che gli interessati siano titolari di una pensione, liquidata dall’inps, che derivi dal versamento di contributi allo stesso istituto. considerato che con la recente riforma pensionistica, alcuni istituti previdenziali come l’inpdap, l’enpals e
l’ipost sono stati assorbiti dall’inps, sono state formulate allo stesso inps, numerose richieste di chiarimenti, circa la possibilità di estendere la riduzione dei contributi anche ai titolari delle pensioni dei tre enti citati, che finora erano esclusi dal beneficio. l’inps ha elaborato una apposita circolare che sembra propendere per una risposta positiva, tale circolare è attualmente al vaglio dei competenti ministeri, per cui non vi è ancora una risposta ufficiale, tuttavia si invitano tutti coloro che fossero interessati ad ottenere il beneficio (lavoratori autonomi titolari ultra 65 enni di una pensione erogata da INPDAP o ENPALS o IPOST) a
presentarsi presso i nostri uffici per la predisposizione della relativa domanda, in modo da fissare fin da ora la decorrenza della richiesta. e’ anche opportuno ricordare che le novità in oggetto non riguardano i pensionati coltivatori diretti, che possono, in presenza dei requisiti (e se non già fatto) già ottenere l’agevolazione, senza attendere il parere del ministero. occorre comunque tenere presente che la riduzione contributiva al 50% consente in ogni caso di ottenere il supplemento di pensione ma calcolato al 50%. per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi agli uffici epaca coldiretti.
assegni sociali inps: dal 2013 il requisito dell’età adeguato alle aspettative di vita
l’
assegno sociale è una prestazione assistenziale riconosciuta dallo stato ai cittadini italiani, comunitari e stranieri soggiornanti di lungo periodo purché a basso reddito e residenti legalmente e in via continuativa in italia da almeno 10 anni. al momento per ottenere l’assegno è richiesto, in presenza delle altre condizioni richieste dalla legge, il compimento del 65° anno di età, sia per le donne che per gli uomini. dal prossimo anno il requisito di età di 65 anni per l’accesso all’assegno sociale sarà soggetto all’incremento delle speranze di vita. pertanto, a decorrere dal 1°gennaio 2013, per il conseguimento dell'assegno sociale nonché dell’assegno sociale sostitutivo della pensione d'inabilità civile, dell'assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali e della pensione, non reversibile ai sordi, sarà necessario aver compiuto 65 anni e 3 mesi. sul punto, l’inps ha di recente chiarito che a causa dell’innalzamento del requisito anagrafico per l’assegno sociale, la pensione d’inabilità civile, l’assegno mensile di assistenza agli invalidi
parziali e la pensione non reversibile ai sordi, saranno concesse, a seguito del riconoscimento sanitario e sussistendo le altre condizioni socio economiche previste, a soggetti di età non inferiore al diciottesimo anno e fino al compimento del sessantacinquesimo anno e tre mesi. i cittadini che hanno presentato domanda di assegno sociale e compiono il 65° anno entro il 31 dicembre 2012, sussistendo gli altri requisiti socio-economici necessari, conseguiranno il diritto alla prestazione secondo la normativa previgente,
aSSeGno ordinario di invalidiTa’ e penSione di invalidiTà civile
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Sono compatibili le due domande
n caso di patologie invalidanti i cittadini, possono, se versano i contributi previdenziali all’inps, e se non già pensionati, chiedere di essere sottoposti a visita medica, finalizzata ad ottenere l’assegno ordinario di invalidità (o la pensione di inabilità). ciò è possibile anche se contestualmente l’interessato abbia presentato domanda per il riconoscimento dell’invalidità civile finalizzato ad ottenere la pensione o assegno di invalidità civile. le due prestazioni sono infatti ben distinte una dall’altra, la prima infatti si fonda sul versamento dei contributi, mentre la seconda è una prestazione assistenziale che può essere concessa a tutti i cittadini che versino o meno contribuzione obbligatoria come dipendenti o lavoratori autonomi. ulteriore e non secondaria differenza è che l’importo dell’assegno ordinario di invalidità può essere molto più vantaggioso rispetto all’assegno per invalidità civile e soggetto a limiti reddituali più favorevoli rispetto all’assegno di invalidità civile. in alcuni casi specifici vi è anche compatibilità tra le due prestazioni, e quindi l’invalido potrà percepire entrambi i trattamenti pensionistici. ove invece non vi sia compatibilità, come nel caso di invalidità parziale, si potrà scegliere tra le due prestazioni, quella più conveniente o per motivi reddituali o per importo della prestazione.
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senza l’aggiunta quindi dei mesi relativi all’aspettativa di vita. analogamente gli invalidi civili titolari di inabilità, assegno mensile e pensione non reversibile ai sordi, che compiono il 65° anno entro il 31 dicembre 2012, conseguiranno il diritto all’assegno sociale sostitutivo, secondo la normativa previgente. inoltre per effetto della riforma pensioni Fornero, dal 1° gennaio 2018 il requisito anagrafico per il conseguimento dell’assegno sociale, oltre all’incremento della speranza di vita, sarà aumentato di un anno. per ottenere l’assegno sociale è necessario presentare la domanda all’inps esclusivamente in via telematica. pertanto raccomandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi al patronato epaca. gli operatori forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, predisponendo e inviando tutta la documentazione all’inps. ricordiamo anche a coloro che già sono titolari dell’assegno sociale, la cui situazione familiare o reddituale sia variata nel tempo, che occorre presentare domanda di ricostituzione dell’assegno sociale per non perdere i benefici economici.
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Monsignor Guido Gallese nato a Genova il 18 marzo 1962 è il più giovane vescovo d’Italia. Entrerà ufficialmente in diocesi domenica 25 novembre
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a coldiretti provinciale di alessandria e la redazione di “agricoltura alessandrina” augurano buon lavoro a monsignor guido gallese, nuovo vescovo della diocesi di alessandria. al cardinal giuseppe Versaldi, nominato vescovo della diocesi il 4 aprile 2007, un ringraziamento sentito e accorato per tutto ciò che ha fatto in questi anni alla “guida spirituale” della nostra città.
Fiocco rosa
Ginevra
E’ nata figlia di Massimo Curone dell’agriturismo “Montegualdone” di Sarezzano, e di Gemma Borasi Auguri da tutta la Coldiretti!
A colloquio con il consigliere ecclesiastico
nel cuore del VescoVo
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l cuore del vescovo è per i sacerdoti e i sacerdoti sono il cuore del vescovo. Voi siete il mio primo affetto. Questo è stato uno dei passaggi del discorso fatto da monsignor guido gallese in occasione della sua ordinazione episcopale avvenuta a genova domenica 11 novembre. egli ha parlato ai giovani (“cari giovani fatemi sentire a casa: statemi vicino!”) e dei giovani, dei quali è stato accompagnatore spirituale e dei poveri cito testualmente - dai quali ha ricevuto tanto e ai quali va la sua prima benedizione. É il vescovo più giovane d’italia, anche se non gli fanno certo difetto esperienze pastorali nel campo della pastorale giovanile, universitaria, degli scout, dei seminaristi, e parrocchiale e preparazione con lauree in filosofia e matematica. ha grande dimestichezza con i mezzi della comunicazione sociale e, il suo sorriso non è certo un veicolo secondario di questa comunicazione. ha già letto la storia di alessandria. É stato sorpreso dalle vicissitudini della sua storia ed è certo che potrà superare anche quelle attuali. ha una visione provvidenziale della storia, della nostra storia. “sono stato scelto non perchè bravo ma perchè normale”, anzi fragile, “infatti sono stato scelto perchè il signore vuole far vedere la sua salvezza attraverso la mia povertà”, ha scritto nel suo primo messaggio.alla Vergine maria, celeste patrona, è andato il suo pensiero finale. benvenuto caro vescovo e ad multos annos!
news agricoltura
MonSiGnor GalleSe nuovo veScovo della dioceSi aleSSandrina
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don ivo
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news agricoltura
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a cura di Fabio Fracchia
refLuo
periodo vietato
durata (gg)
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news agricoltura
periodi di divieTo allo SpandiMenTo nella STaGione invernale in zona vulnerabile dai niTraTi Materiali palabili letame con tenore di sostanza secca maggiore e uguale al 20%, se distribuito su prati permanenti o avvicendati altri letami; materiali assimilati ai letami * ammendante compostato con tenore di n totale inferiore al 2,5% (sul secco), di cui non oltre il 15% come n ammoniacale altri ammendanti organici deiezioni di avicunicoli essiccate con processi rapidi a tenori di sostanza secca oltre il 65% concimi contenenti azoto Materiali non palabili
15 dic - 15 gen
30
15 nov - 15 feb
90 30
15 dic - 15 gen 15 nov - 15 feb
90
15 nov - 28 feb
120
15 nov - 15 feb
90
liquame, se distribuito su terreni dotati di copertura vegetale (prati, pascoli, cereali vernini, erbai autunno-invernali, colture arboree inerbite, cover-crops) oppure su terreni con residui colturali ed in preparazione di una semina primaverile anticipata.
15 nov - 15 feb
90
altri liquami; materiali assimilati ai liquami **; acque reflue del settore agro-alimentare.
1 nov - 28 feb
120
*materiali assimilati ai letami= lettiere esauste degli allevamenti avicunicoli; deiezioni avicunicole anche non mescolate a lettiera rese palabili da processi di disidratazione (naturali o artificiali, svolti all’interno o all’esterno dei ricoveri); frazioni palabili risultanti dal trattamento dei reflui zootecnici (compresi la separazione solido/liquido, la disidratazione e il compostaggio). **materiali assimilati ai liquami= liquidi di sgrondo dei materiali palabili e dei foraggi insilati; deiezioni avicunicole non mescolate a lettiera; frazioni non palabili risultanti dal trattamento dei reflui zootecnici (compresa la separzione solido/liquido); acque di lavaggio di strutture, attrezzature ed impianti zootecnici, se mescolate ad effluenti zootecnici e qualora destinate ad utilizzo agronomico.
periodi di divieTo allo SpandiMenTo nella STaGione invernale fuori in zona vulnerabile dai niTraTi refLuo
periodo vietato
Materiali palabili Materiali non palabili
nessuno 1 dic - 31 gen
durata (gg)
60
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news agricoltura
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SGoMbero neve: c’è l’accordo
Grazie al pressing Coldiretti trovata un’intesa con gli agricoltori. Resta l’incognita pregresso
a
ccordo trovato tra l’amministrazione e gli operatori cottimisti che da tempo attendono il pagamento dei compensi arretrati. si è tenuto nella sede alessandrina della protezione civile, a villa guerci, un incontro con gli agricoltori e le associazioni di categoria per concordare gli
interventi in caso di nevicate. gli operatori avevano infatti espresso perplessità sulla prosecuzione del servizio, in quanto creditori nei confronti di amiu per le prestazioni effettuate nell’inverno 2011/2012. grazie al pressing di coldiretti, al lavoro delle associazioni di categoria e alla disponibilità mostrata dai
singoli operatori, è stato possibile raggiungere un accordo che garantisce l’intervento tempestivo sia per lo spargimento sale che per lo sgombero neve con l’impiego di una quarantina di mezzi. si spera venga trovata quanto prima una soluzione anche per il saldo pregresso.
LUTTI ✟
✟
Renato Baldi, VicePresidente della Federazione e Presidente di Zona di Casale Monferrato, esprime sentiti ringraziamenti alla Dirigenza e alla Struttura della Coldiretti alessandrina per la vicinanza dimostrata nel momento di grande dolore per la perdita della cara
Sincere e sentite condoglianze dalla Coldiretti a Marco Scazzola, Presidente di sezione di Morsasco per la perdita della cara
mamma livia ✟ Siamo particolarmente vicini a Elisa Olivero, collega dell’Ufficio zona di Alessandria per la scomparsa del caro nonno
Mario ricca
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MaMMa
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