Coldiretti Alessandria - Anno 59째 numero 8 - 16/09/2013 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
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P eriodico del mondo agricolo di
c oldiretti a lessandria
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Editoriale
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Lo street food e le conserve fatte in casa
risposta alla crisi e tutela del buon gusto Made in Italy
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Ma qualcuno torna a parlare anche di cibi alternativi: Coldiretti non ci sta, una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e dalla culturale locale
n questo scampolo di estate mi è capitato di leggere, anche se la notizia a dire la verità era già rimbalzata su qualche quotidiano nei mesi scorsi ma l’avevo debitamente ignorata, che saranno gli insetti a salvarci dalla fame.Attirato dal titolo “Un insetto ci sfamerà” mi sono avventurato tra le colonne dell’articolo per approfondire che in un prossimo futuro per nutrire tutti gli abitanti del pianeta carne e pesce non basteranno più. Ecco allora che qualche temerario, in parti del mondo non troppo lontane da noi, già si cimenta ed attrezza per allevare cavallette, formiche, locuste perché pare siano ricchi di proteine animali... il tutto per 1.900 specie di insetti ritenute commestibili per 2 miliardi di persone che, secondo un dettagliato rapporto Fao, già se ne ciberebbero ogni giorno. Non voglio discutere sulla bontà o meno dell’articolo (né tantomeno dell’argomento è il caso di dirlo) ma sicuramente è stato un modo per spostare l’attenzione su qualcosa che non avesse a che fare con la politica, i suoi ministri e le vicende del “Cavaliere”. Però, proseguendo nella lettura mi sono immaginato questo futuro descritto e ipotizzato dalla Fao e ho capito perché avessi ignorato gli articoli usciti sull’argomento nei mesi scorsi. Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale: questo principio vale per i Paesi del Terzo Mondo come in quelli sviluppati. Non si può trattare il cibo come una merce qualsiasi: per combattere la fame occorre soprattutto investire nell’agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali e mirate che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali per sfuggire all’omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall’estero. A questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che anche se iperproteici sono però molto lontani dalla realtà culinaria nazionale. Dati alla mano, proprio quest’estate si è registrato un boom degli italiani, quasi 9 milioni, che quest’anno al rientro dalle vacanze si mettono al lavoro tra pentole e vasetti nella preparazione di conserve fatte in casa per garantirsi una alimentazione più genuina e naturale, ridurre gli sprechi e risparmiare. Grande successo anche per lo street food: quasi 3 italiani su 4 (73%) hanno acquistato cibo di strada facendo annotare un’impennata di vendite per questa nuova forma alternativa di ristorazione low cost, nel tempo della crisi. Un fenomeno che ha contagiato 35 milioni di italiani perché concilia l’esigenza del risparmio con la scoperta del territorio e dei suoi prodotti tipici da poter gustare proprio in strada passeggiando. Detto ciò... ma voi ve lo immaginate se se al posto di piadine, arancini o di un trancio di piazza sentissimo chiedere...“Scusi, uno scartoccio di locuste, grazie!” Sarebbe tutta un’altra storia, non da riscrivere ma da cancellare.
simone moroni Direttore
QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
AgricolturA
alessandrina Periodico edito da impresa Verde alessandria
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AgricolturA
alessandrina
d i r e t t o r e a m m i n i s t r at i V o simone moroni
m a G a z i n e
direttore resPonsabile ilaria lombardi G r a f i c a , i m Pa G i n a z i o n e christian boero H a n n o c o l l a b o r at o a q u e s t o n u m e r o alessandro albertelli, luisa bo, daniela colombini, domenico Pesce, alberto Pansecchi, don ivo Piccinini, marino ravera, emanuele sconfienza, Valerio scarrone. fotoGrafie archivio coldiretti, christian boero
redazione ed amministrazione corso crimea 69 - 15121 alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144
n° 8 - Settembre 2013
reGistrazione tribunale
In COPERTInA
di alessandria n.69 del 21.1.1953
aGenzia
Il Presidente Marini con Nunzia De Girolamo: lo scorso luglio il Ministro ha firmato il patto per l’agricoltura davanti a 15.000 imprenditori presenti al Palalottomatica. Stop all’IMU: scelta responsabile
P u b b l i c i ta r i a
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Chiuso in redazione il 16 Settembre 2013
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L’
Italia potrà anticipare al 16 ottobre 2013 il pagamento degli aiuti Pac sino al 50% degli importi. Per quanto riguarda i pagamenti per i bovini (per gli Stati membri che prevedono tale pagamento) l’importo dell’anticipo può essere incrementato sino all’80%. La decisione è stata presa unanimemente dagli esperti degli Stati membri riuniti in seno al comitato di gestione che hanno approvato la proposta della Commissione che autorizza l’anticipo dei pagamenti, causa le difficoltà metereologiche che quest’anno ha colpito diverse regioni. Il versamento degli aiuti, che viene eseguito normalmente il 1° dicembre, potrà essere effettuato a condizione che le amministrazioni nazionali abbiano proceduto alla verifica abituale delle domande. Il saldo dei pagamenti sarà erogato in data successiva considerando il tasso di riduzione che sarà stabilito a titolo della disciplina finanziaria per l’anno 2014. Sul prossimo numero verrà pubblicato un approfondimento.
3 ALESSANDRIA SRL
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Vendemmia 2013 T e m p o d i v e n d e mm i a a n c h e i n p r o v in c i a d i a l e ss a n d r i a
Sarà un’ottima “annata, ricca
di qualità,
grazie ad un clima
perfetto
”
In ritardo rispetto alle ultime raccolte quella di quest’anno è caratterizzata da tempi che riportano indietro, al sapore della tradizione
c
“
+5% di aumento Produzione con segno in positivo per la vendemmia 2013
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miliardi
di fatturato arieggiate e ad tenzione. Non precoce come ci eravamo abia livello nazionale un ritardo nelle tuati negli ultimi anni ma un ritorno alla trahi sarà stato più bravo nei per 1,2 milioni fasi fenologiche, si dizione. “Quest’anno la primavera è stata trattamenti avrà le uve midi persone stanno creando le piovosa ma le temperature dell’estate sono gliori. Questa è un’annata in cui a fare la occupate
differenza sarà, in misura più evidente, l’uomo”. Alberto Pansecchi, responsabile vitivinicolo Coldiretti Alessandria, non ha dubbi, su questo si giocherà la partita della qualità tra i filari per quanto riguarda la vendemmia 2013. Ovviamente l’ultima parola si potrà dire quando le uve saranno in cantina ma le premesse sono davvero soddisfacenti. Grazie anche ad una situazione climatica che sta, via via, indirizzandosi verso l’optimum, con giornate calde e soleggiate alternate a notti fresche e
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condizioni perfette per le uve che proseguono nella maturazione. Stiamo comunque assistendo ad un’annata molto particolare in quanto il tempo di cui le piante hanno avuto a disposizione per compiere il proprio ciclo produttivo annuale, nonostante si vendemmierà avanti nella stagione, non è stato molto. La vite, infatti, dopo un germogliamento leggermente ritardato, è rimasta ferma per circa tre settimane e anche se la fioritura è iniziata e si è conclusa in due o tre giorni, il grappolo ha cominciato a formarsi con un ritardo di 20 giorni circa.Anche se le sorprese, in chiave positiva degli ultimi anni, sono state frequenti e il livello di preparazione dei viticoltori, ormai focalizzati sulla ricerca della qualità, notevolmente migliorato, tutto fa pensare che occorrerà ancora un po’ di tempo alle vite per completare la formazione equilibrata delle bacche. Non si dovrà quindi, per ora abbassare la guardia o pensare di aver raggiunto, anche quest’anno l’obiettivo sperato. Una vendemmia, insomma, che, potrebbe rivelarsi davvero importante sia per la qualità che la quantità; al viticoltore spettano ancora alcune settimane di at-
state ottime. - affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni - Se non ci saranno stravolgimenti meteorologici nelle prossime settimane, si potrà catalogare quest’annata come di eccellente qualità. Per il momento siamo ottimisti anche se ad accompagnarci c’è sempre un pò di cautela e scaramanzia”. Dal punto di vista prettamente
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Vendemmia 2013 che seppur differenti da vino a vino, nel complesso e nel confronto tra il 2013 e il 2012 riflettono una tenuta sull’imbottigliato (qualche caso con segno meno e altri con incrementi interessanti), tendente alla crescita, se consideriamo l’aumento dei volumi certificati e la riduzione delle giacenze. La riduzione dei consumi nazionali è ampiamente compensata dalla richiesta dell’estero, spinta dalla intensa promozione effettuata ai vari livelli. La maturazione sta procedendo lentamente ma in modo
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gine, specie ad inizio stagione. Il costo di produzione, già di per sé rilevante per la tipologia di viticoltura esclusivamente collinare e per le lavorazioni manuali, è quindi ulteriormente lievitato. Più articolato invece il quadro sull’andamento di mercato. Qui registra vivacità nella ricerca di uve e di vini, anche spinta da due annate particolarmente avare, specie l’ultima che ha fatto registrare una scarsezza produttiva addirittura a livello internazionale. Segni incoraggianti questi che aiutano a comprendere dati statistici
agricoltura
tecnico il raccolto si presenta promettente sia sotto il profilo della sanità dell’uva che della equilibrata quantità, una buona allegazione ha compensato il disseccamento di qualche grappolo, anche nelle aree dove i precoci attacchi di peronospora, prima della fioritura, hanno colpito. Annata che si presenta quindi “eccellente”, ma non facile per il viticoltore, che ha dovuto intervenire con varie operazioni e lavorazioni agronomiche per contenere l’accrescimento delle erbe spontanee e la pressione delle malattie fun-
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Moscato: “L’intesa raggiunta per la vendemmia 2013
è
É utile ad affrontare le sfide del futuro
stata siglata l’intesa sul Moscato, dopo intense trattative, culminate con l’accordo raggiunto dalla Commissione Paritetica, a notte inoltrata.“É importante che l’accordo sia stato raggiunto per tutelare le aziende in un momento in cui era quanto mai necessario, a ridosso della vendemmia” evidenziano Roberto Paravidino e Simone Moroni, presidente e direttore di Coldiretti Alessandria. L’impegno dell’Organizzazione, di salvaguardare le imprese agricole, ha permesso di ottenere un accordo che nonostante le lunghe trattative, è stato chiuso in tempo utile”. L’accordo prevede per il 2013 una resa di 95 quintali per ettaro, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 5 quintali. Nello specifico, i 5 quintali di blocage potranno essere sbloccati con il parere favorevole e vincolante delle organizzazioni ed associazioni professionali agricole nell’ambito della Commissione Paritetica, sulla base di apposita richiesta del Consorzio di Tutela corredata di dati oggettivi di imbottigliamento e vendita. Guardando al conte-
nuto dell’intesa: il prezzo delle uve è stato fissato a euro 106,50 lordi. Il netto è 104,50€ al quintale: l’accordo prevede un
contributo di 1,00€/quintale per il fondo di parte agricola, di cui 0,70€ sono indirizzati alle associazioni di produttori per la ge-
stione dell’accordo e 0,30€ ai vigneti con difficoltà di coltura individuati dalla Commissione (sorì); inoltre, un contributo, in via del tutto eccezionale, pari a 1€ al quintale sarà destinato al Consorzio che lo riserverà alle attività istituzionali.“Abbiamo preferito mantenere la prudenza nel determinare la resa. - hanno aggiunto Paravidino e Moroni - La relativa lunga storia di questo accordo insegna che trattandosi di un prodotto con fortissima vocazione a girare il mondo si alternano situazioni di euforia, come le ultime due campagne, a fasi di calma. L’accordo 2013 contiene i presupposti e gli impegni per le parti utili ad affrontare le sfide future sempre più difficili in un clima di concorrenza con prodotti che non hanno il plusvalore del territorio come l’Asti DOCG e della sua qualità, ma cavalcano le mode avvantaggiandosi dell’assenza di regole produttive e quindi di costi inferiori. Il successo è comunque legato alle future decisioni che dovranno vedere coinvolte sempre di più la parte agricola, quella industriale ed il Consorzio di Tutela, sotto ogni profilo”.
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Vendemmia 2013
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equilibrato, distribuita in un giusto lasso di tempo e non concentrata come è avvenuto, sia pur per ragioni diverse, nel 2011 e nel 2012. Una lenta maturazione è presupposto di più elevati parametri qualitativi, favorendo l’accumulo delle sostanze aromatiche e polifenoliche essenziali per determinare il pregio sia delle uve a bacca bianca che di quelle a bacca rossa. Siamo di fronte a un’annata che deve ancora giocare buona parte delle sue potenzialità. Per quanto riguarda il Piemonte, secondo fonte Assoenologi, si prevede un +5% rispetto alla vendemmia 2012. Lo scorso inverno il territorio piemontese è stato caratterizzato da abbondanti precipitazioni e le viti hanno potuto iniziare il ciclo vegetativo con una buona riserva idrica. Il mese di aprile non particolarmente mite ha causato un ritardo del germogliamento
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rispetto alle ultime annate, avvenuto solo nei primi giorni di maggio, anche se con regolarità e uniformità. Le ricche precipitazioni del mese di maggio e della prima decade di giugno non hanno disturbato l’allegagione; complessivamente i grappoli si presentano compatti con acini tendenzialmente grandi. I continui mutamenti climatici e l’elevato tasso di umidità, spesso accompagnati da giornate coperte e senza sole, hanno creato le condizioni ideali per il diffondersi delle principali ampelopatie primaverili che hanno colpito in maniera diversa parecchi vigneti. Le temperature si sono poi innalzate in maniera netta senza però permettere alla vite di recuperare il ritardo del ciclo vegetativo, se non solo parzialmente. Solo da metà agosto, con giornate soleggiate e una buona escursione termica, è iniziata la lenta ma costante maturazione
dell’uva e del legno. La varietà che risulta meno produttiva è il Nebbiolo, per tutti gli altri vitigni (Moscato, Brachetto, Barbera) si prevede una produzione in aumento rispetto al 2012 del 5%, pari a circa 2.500.000 ettolitri di vino. L’epoca di vendemmia è prevista in ritardo rispetto al 2012 di circa quindici giorni ma sicuramente in linea rispetto a un’annata normale. La raccolta delle uve Chardonnay e Pinot Nero base spumante è iniziata negli ultimi giorni di agosto per concludersi a inizio settembre, mentre per le uve Brachetto e Moscato bisognerà attendere la prima decade di settembre. Per tutte le altre varietà, in particolare Barbera e Nebbiolo, l’epoca di raccolta sarà condizionata dalle condizioni del mese di settembre. La qualità dei vini si preannuncia ottima, ma risulteranno fondamentali le condizioni climatiche e meteoriche da oggi al termine dei conferimenti. Le scorte sono molto basse sia per i vini rossi sia per quelli bianchi, mentre risultano più importanti per i vini aromatici (Moscato e Brachetto). “Quello della vendemmia - concludono Paravidino e Moroni - è sempre uno dei momenti più attesi dell’anno e più importanti per l’intero territorio italiano. Un brindisi per festeggiare l’aumento in valore del 10 per cento nelle esportazioni di vino Made in Italy che vola verso il record storico di 5 miliardi delle spedizioni all’estero, se l’attuale trend di crescita sarà mantenuto alla fine dell’anno”. L’Italia con la vendemmia 2013 è quindi il secondo produttore mondiale di vino dopo la Francia in cui la produzione è stimata pari a 46 milioni di ettolitri in aumento del’11% rispetto allo scorso anno.
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Vendemmia 2013
Al momento di andare in stampa l’intesa raggiunta dalla Paritetica non ha soddisfatto la base associata della nostra Organizzazione
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on c’è stata la firma di Coldiretti al tavolo della Commissione Paritetica regionale per concordare il prezzo del Gavi Docg. “É stata una decisione presa dopo un lungo confronto con la nostra base associata. ha affermato il presidente provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino - Non siamo soddisfatti di come si è conclusa questa Paritetica. Non ci sono dubbi che il nostro abbia voluto essere un segnale forte, finalizzato ad esprimere preoccupazione e apprensione. Per questo riteniamo indispensabile ritornare al più presto a discutere nell’interesse di tutte le imprese del settore”. Attualmente l’andamento del mercato contrappone da una parte la domanda del Gavi Docg in salita, come dimostrano i 12 milioni di bottiglie vendute quest’anno, dall’altra parte, il timore riguardante il rischio di giacenze nelle cantine in caso di contrazione della domanda e quindi il pericolo di un abbassamento futuro dei prezzi. “La firma dell’accordo ha continuato Paravidino - specialmente sulla resa, deve garantire un reddito certo alle aziende agricole, adeguato al continuo aumento dei costi di produ-
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Coldiretti non firma l’accordo vendemmia 2013 per il Gavi Docg
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1) Compenso uve destinate a D.O.C.G. GAVI Il compenso minimo delle uve intere Cortese bianco destinate alla D.O.C.G. Gavi per la vendemmia 2013 è stabilito come segue: Gradazione alcolica
€/quintale
9,50 – 11,20
72,5 0
11,21 – 12,40
76,5 0
> 12,40 (da uve selezionate)
92,00
2) Compenso uve destinate a D.O.C.G. GAVI del Comune di Gavi Il compenso minimo delle uve intere Cortese bianco destinate alla D.O.C.G. Gavi con una delle menzioni aggiuntive riferite ai comuni o alle frazioni per la vendemmia 2013 è stabilito come segue: Gradazione alcolica
€/quintale
9,50 – 11,20
91,50
11,21 – 12,40
94,50
> 12,40 (da uve selezionate)
111,00
zione, non produrre eccedenze che andrebbero seriamente ad ipotecare il futuro del comparto che ha bisogno di un accordo di durata pluriennale anche per garantire un minimo di programmazione e di certezze sia alle imprese agricole che al resto della filiera produttiva”. Mentre la Regione Piemonte si dice soddisfatta
dell’accordo raggiunto per essere riuscita a conciliare le richieste di produttori e imbottigliatori, nelle prossime ore Coldiretti tornerà a fare il punto con la propria base associata. Intanto, il conto alla rovescia per la raccolta delle uve è iniziato e si già si parla delle caratteristiche organolettiche che avrà il Gavi 2013.
[a cura di Valerio Scarrone]
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Uve Brachetto 2013: al Tavolo in Regione Coldiretti non ha siglato l’intesa
l Tavolo interprofessionale dell’uva Brachetto che si è riunito lo scorso 13 settembre in Regione ha stabilito, nonostante Coldiretti e altri soggetti non abbiano firmato l’accordo, per la vendemmia 2013 di ridurre la resa ad ettaro di vino classificabile a DOCG “Brachetto d’Acqui” o “Acqui” tipologia spumante fino ad un massimo di 25.90 ettolitri per ettaro (equivalenti a 37 q.li/ha di uva). Ridurre la resa ad ettaro di vino classificabile a DOCG “Brachetto d’Acqui” tipologia rosso (cosiddetto “tappo raso”) fino ad un massimo di 45.50 ettolitri per ettaro (equivalenti a 65q.li/ha di uva). Ridurre la resa ad ettaro la resa di vino classificabile a DOC “Piemonte Brachetto” tipologia spu-
mante fino ad un massimo di 28.00 ettolitri per ettaro (equivalenti a 40q.li/ha di uva). Ridurre la resa ad ettaro di vino classificabile a DOC “Piemonte Brachetto” tipologia rosso (cosiddetto “tappo raso”) fino ad un massimo i 50.40 ettolitri per ettaro (equivalenti a 72q.li/ha di uva). Il prezzo delle uve è stabilito in: 1,35 euro al chilo per i docg e 1,20 per il doc. Il prezzo dei mosti è fissato in 2,18 €/litro + IVA per il Brachetto d’Acqui e 1,96 €/litro + IVA per il Piemonte Brachetto. Per il pagamento: 50% entro 15 dicembre anno vendemmia; 50% entro il 30 giugno successivo alla vendemmia. Per gli interventi a sostegno del Brachetto d’Acqui e del Piemonte Brachetto si effettueranno le seguenti trattenute:
• 0.025€/kg + iva per ogni kg di uva destinata a Brachetto d’Acqui per la promozione; • 0.065€/kg + iva per ogni kg di uva destinata a Brachetto d’Acqui per il finanziamento prodotto invenduto 2012 e e declassamento annate 2010, 2011 da parte delle cantine cooperative; • 0.025€/kg + iva per ogni kg di uva destinata a Piemonte Brachetto per la promozione; • 0.065€/kg + iva per ogni kg di uva destinata a Piemonte Brachetto per il finanziamento prodotto invenduto 2012 e e declassamento annate 2010, 2011 da parte delle cantine cooperative. Le uve eccedenti le rese sopra riportate potranno essere destinate a: • succhi d’uva; • mosto o mosto muto o mosto parzialmente fermentato rosso o bianco; • vino; • distillati. Vietato il passaggio dal mosto parzialmente fermentato Brachetto d’Acqui tappo raso alla tipologia spuymante. Si può passare dalla tipologia spumante a quella a tappo raso, mantenendo la resa dello spumante (37ql/ha). Vietato il passaggio dal mosto parzialmente fermentato Piemonte Brachetto tappo raso alla tipologia spumante. Si può passare dalla tipologia spumante a quella a tappo raso, mantenendo la resa dello spumante (40ql/ha).
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imu aGricola
IMU agricola: una battaglia vinta nell’interesse delle imprese agricole piemontesi
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l Governo ha annunciato l’abolizione definitiva della prima rata dell’IMU 2013. La sospensione operata a giugno, diviene quindi cancellazione, sia per l’abitazione principale che per i terreni agricoli e i fabbricati rurali. “Una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera”. É quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare con grande soddisfazione la decisione del Governo sull’IMU agricola. Lo stesso Governo ha preso l’impegno di cancellare anche il saldo, mediante un prossimo intervento della Legge di Stabilità di ottobre, con la quale verranno definite le coperture necessarie alla cancellazione definitiva per tutto il 2013. Con tale provvedimento, verrà ridefinita la tassazione degli immobili e della fiscalità locale dei comuni, prevedendo una service-tax che ingloberà anche la tassa sui rifiuti e servizi. “Come già dichiarato dai
vertici Nazionali della nostra Confederazione, che ha seguito direttamente il complesso iter, che ha portato all’approvazione dell’atteso provvedimento, si tratta di una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera. - hanno affermato il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina, Roberto Paravidino e Simone Moroni. Grande soddisfazione quindi di Coldiretti, che ringrazia in particolare il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo che, nonostante le oggettive difficoltà politiche ed economiche, ha mantenuto l’impegno sottoscritto nel patto per l’agricoltura davanti ai 15mila agricoltori presenti all’Assemblea di Coldiretti lo scorso luglio, dimostrando di credere nell’agricoltura quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese”. L’IMU agricola avrebbe comportato un insostenibile onere di circa
Il Presidente Nazionale Sergio Marini
700 milioni di euro alle imprese agricole per il 2013; in Piemonte l’incidenza stimata da Coldiretti è variabile tra i 70 e i 95 milioni di euro. A questo grande risultato, si aggiunge il ritorno della fiducia nelle imprese, spinto soprattutto dalla crescita delle esportazioni che nell’agroalimentare raggiungerà il record storico di 34 miliardi nel 2013 con un aumento stimato del 7%. I risultati positivi nelle esportazioni compensano i dati ancora negativi nei consumi interni, che hanno colpito come mai era accaduto prima anche l’alimentare con un taglio della spesa del 4% nel primo semestre dell’anno. A livello nazionale il gettito 2012 dell’IMU agricola è stato di 692 milioni di euro, di cui 628 per i terreni e 64 per i fabbricati strumentali. L’IMU agricola è stata pagata da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600mila agricoltori professionali (aziende agricole) secondo i dati divulgati dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali.
approfondimento
Imu, lo stop vale anche per il fotovoltaico rurale
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on la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legge del 31 agosto 2013 n.102 “Disposizioni urgenti in materia di IMU”, si è provveduto ad abolire la prima rata 2013 dell’imposta municipale per i terreni agricoli e fabbricati rurali, e dei relativi impianti fotovoltaici realizzati in connessione con le attività agricole. Il provvedimento fa seguito al decreto legge del 21 maggio 2013 n.54 “Interventi urgenti in tema di sospensione dell'imposta municipale propria, di rifinanziamento di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni e di elimina-
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zione degli stipendi dei parlamentari membri del Governo”, aveva già sospeso il pagamento della prima rata dell’imposta, in scadenza il 17 giugno. Secondo quanto stabilito dalla Nota dell’Agenzia
del Territorio n.3189 del 6 giugno 2012, infatti, “agli immobili ospitanti le installazioni fotovoltaiche, censiti autonomamente e per i quali sussistono i requisiti per il riconoscimento del carattere di ruralità, nel caso in cui ricorra l’obbligo di dichiarazione in catasto (...) è attribuita la categoria D/10 - fabbricati per funzioni produttive connesse a attività agricole”. Ricordiamo che la norma prevede l’abolizione della prima rata 2013, gli imprenditori agricoli possono ragionevolmente sperare nell’annullamento della seconda rata come enunciato dal Governo. Per maggiori informazioni, consulta il sito http://www.fattoriedelsole.org/.
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elezione deleGata reGionale GioVani imPresa
nuova delegata
Giovani Impresa Piemonte alentina Binno è la nuova delegata Giovani Impresa Piemonte, già delegata provinciale di Alessandria: eletta all’unanimità in data odierna dall’assemblea dei giovani in rappresentanza di tutto il territorio piemontese. Il suo incontro con l’agricoltura è avvenuto una decina di anni fa, dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Tecnico per geometri. Coniugata, due figlie, ha scelto di dedicare la propria professionalità nell’azienda agricola di famiglia, a indirizzo zootecnico con allevamento di suini. A lei compete oggi la direzione commerciale e amministrativa della “Varetto e Bosco s.s.agr.”. “L’impegno a lavorare per la realizzazione della progettualità economica di Coldiretti Piemonte sia attraverso i contratti di filiera sia con la valorizzazione delle produzioni Made in Italy rappresentano un importante richiamo per i giovani che scelgono di occuparsi dell’attività agricola” ha detto Valentina Binno, neo eletta “Proseguendo il percorso già avviato con ottimi risultati dal delegato uscente Dario Perucca, la mia responsabilità e di tutto il comitato regionale, sarà quella di contribuire attivamente ai progetti dell’organizzazione e di essere elemento propulsore per nuove idee e nuove attività”. “Si stanno ultimando i rinnovi dei delegati regionali su tutto il territorio; un segnale di forte vivacità e rinnovamento della nostra organizzazione che vanta una classe dirigente giovane, coraggiosa e dinamica” aggiunge Carmelo Troccoli, segretario nazionale Giovani Impresa, intervenuto all’assemblea piemontese “ Il talento, la creatività e la voglia di fare dei giovani imprenditori sono le carte vincenti per contrastare la crisi e il periodo di difficoltà che sta attraversando l’intero sistema Paese”. I dati confermano come nel settore agricolo la crescita sia di segno positivo: aumento del 6,7% di nuove imprese giovani e incremento
del 27% di nuove matricole alla facoltà di agraria negli ultimi 5 anni. “Un’elezione che rappresenta un passaggio importante dopo il grande lavoro svolto dal delegato uscente Dario Perucca, a cui va il ringraziamento della federazione” aggiungono Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente e direttore Coldiretti Piemonte “Il lavoro della nuova squadra sarà finalizzato a delineare e proseguire le progettualità future del movimento Giovani Impresa a livello piemontese: un tassello essenziale per costruire, insieme, “L’Italia che vogliamo”.
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Chi è valentina
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valentina Binno
competitiva e all’avanguardia anche dal punto di vista tecnologico rappresentando un esempio concreto per affrontare e sfidare il momento di forte sofferenza che sta attraversando il comparto suinicolo. Tradizione e innovazione sono i concetti chiave che animano la filosofia dell’imprenditrice Valentina Binno: nata e cresciuta non un ambiente non agricolo ha saputo avvicinarsi alla campagna vivendo da protagonista la crescita e l’ampliamento di un’azienda che ha tutte le carte in regola per affrontare il futuro con determinazione e fermezza. Oggi compete a lei la direzione commerciale e amministrativa della “Varetto e Bosco”. La storia di Valentina Binno va di pari passo con la storia del suo impegno in agricoltura dove i sacrifici vengono ogni giorno ricompensati dalla forza e determinazione di un gioco di squadra fondamentale che ha portato l’azienda ad eccellere nel proprio settore: una storia che è appena iniziata. Il 27 maggio 2013 è stata eletta all’unanimità responsabile provinciale Giovani Impresa ed è entrata a far parte della Giunta di Coldiretti Alessandria. Il 12 settembre è stata eletta delegata Giovani Impresa Coldiretti Piemonte.
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La nuova Delegata Regionale Giovani Impresa Valentina Binno
BINNO
Valentina Binno è nata ad Alessandria il 13 marzo 1984, 29 anni, coniugata, due figlie, un diploma conseguito nel 2003 all’Istituto Tecnico per Geometri “P.L.Nervi” di Alessandria. Nel 2006 entra a far pare della “Varetto e Bosco s.s.agr. di Marco Bosco & C”, azienda agricola zootecnica con allevamento di suini con sede in Strada Redabue 14 a Masio, in provincia di Alessandria, dove si occupa della parte amministrativa, nel 2010 diventa socia. La ”Varetto-Bosco” possiede oltre 6.500 suini da ingrasso (di proprietà non in soccida) e 200 ettari di terreno coltivato a grano, mais e sorgo. Un’impresa a conduzione familiare, frutto della continuità generazionale: una realtà sorta nella cintura torinese e poi approdata nel 1988 nell’alessandrino, a Masio, dove già esisteva una struttura di proprietà, idonea all’allevamento suinicolo. Nel corso degli anni l’azienda è cresciuta diventando sempre più
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Piano sViluPPo rurale 2007-2013
PSR 2007-2013
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l costante monitoraggio effettuato sulla gestione del PSR 2007-2013, prossimo alla conclusione, ha evidenziato un margine di fondi non ancora utilizzati sulle misure 112 (insediamento di giovani agricoltori) e 311 (diversificazione in attività non agricole). Si è dunque ritenuto opportuno, tenendo conto anche della posizione espressa dalla Commissione Europea, prevedere l’emanazione di nuovi bandi. I nuovi bandi dovranno tuttavia tenere conto del ridottissimo tempo a disposizione delle Province per l’istruttoria delle domande ed a disposizione dei richiedenti per la realizzazione di insediamenti ed investimenti, poiché, per disposizione dei Regolamenti comunitari, i contributi ed i premi erogati dovranno essere rendicontati all’Unione Europea improrogabilmente entro il 2015.
É dunque possibile ipotizzare il seguente cronoprogramma: • Emanazione dei bandi nella seconda metà di settembre 2013 (per evitare sovrapposizioni con i bandi della misura 121 “health check” - Reti antigrandine e Sistemi di irrigazione - attualmente aperti); • Chiusura della presentazione delle domande a fine gennaio 2014;
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Si annunciano nuovi bandi sulle misure 112 e 311 per giovani agricoltori e diversificazione • Ultimazione da parte dei richiedenti della realizzazione degli insediamenti/investimenti e presentazione delle richieste di pagamento a saldo entro fine gennaio 2015; • Conclusione da parte delle Province della attività istruttoria, “collaudi” e predisposizione degli elenchi di pagamento entro giugno 2015, in modo che Arpea possa procedere entro fine 2015 all’erogazione e rendicontazione.
Tenendo conto del cronoprogramma, saranno necessarie le seguenti procedure: • la presentazione telematica delle domande verrà consentita soltanto fino ad esaurimento del budget. Nella procedura informatica opereranno controlli bloccanti che attueranno il blocco della presentazione delle domande nel momento in cui il budget sia raggiunto. • Le Province comunicheranno alle aziende agricole la avvenuta ricezione delle domande e la ricevibilità delle stesse. Successivamente i richiedenti sono tenuti a procedere a proprio rischio alla effettuazione degli insediamenti e dei lavori/investimenti. • Non si procederà nella fase iniziale né all’istruttoria né alla definizione delle domande, adempimenti che sono posticipati alla fase successiva alla realizzazione degli investimenti.
• Non possono essere erogati contributi per insediamenti/lavori/investimenti e/o spese effettuati prima della presentazione della domanda. • Non saranno erogati anticipi e/o acconti, ma le erogazioni saranno effettuate esclusivamente a saldo dopo la completa realizzazione degli insediamenti e dei lavori. • Alla erogazione dei premi e dei contributi si procederà secondo l’ordine della trasmissione telematica, da parte del beneficiario, della comunicazione di ultimazione insediamento/lavori. • In caso di esaurimento del budget, i richiedenti che non avessero ancora trasmesso la comunicazione di ultimazione insediamento/lavori non potranno più ottenere il premio o il contributo, anche se il ritardo dovesse essere determinato da cause indipendenti. • Le domande dovranno essere presentate complete di tutti i permessi e le autorizzazioni necessari a consentire l’immediata cantierabilità. Sarà responsabilità del richiedente non inserire nella domanda investimenti che non possano essere completamente conclusi entro gennaio 2015, tenendo conto del fatto che i termini indicati non saranno in alcun modo prorogabili.
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sistri
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riprogettiamo IL SISTEMA TRACCIABILITà DEI RIFIUTI
Slitta la partenza per i produttori di rifiuti pericolosi
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inviata la partenza del Sistri per i produttori di rifiuti pericolosi. E’ quanto stabilito dall’articolo 11 del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101, che reca Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni. La norma, modificando l’articolo 188 ter del codice ambientale (decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152), oltre a fissare al 1° ottobre 2013 l’operatività del sistema per gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti pericolosi, ridefinisce sostanzialmente l’elenco dei soggetti obbligati ad aderire al sistema di tracciabilità. Sono previsti, tra gli obbligati ad aderire al sistema, i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori. I soggetti non contemplati in questo elenco possono aderire su base volontaria. Fatte salve eventuali ulteriori proroghe e fatta salva la possibilità di utilizzare il sistema su base volontaria, l’avvio dell’operatività è fissato al 3 marzo 2014 per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e per i comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della regione Campania. La norma approvata dispone che con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare da adottare in sede di prima applicazione, entro il 3 marzo
2014 o, al più tardi, nei sei mesi successivi, si debba procedere alla semplificazione del sistema, anche alla luce delle proposte delle associazioni rappresentative degli utenti, ovvero delle risultanze delle rilevazioni di soddisfazione dell’utenza. Le semplificazioni, finalizzate, tra l’altro, ad assicurare la riduzione dei costi di esercizio del sistema per gli utenti, devono essere adottate previa verifica tecnica e della congruità dei relativi costi da parte dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Il decreto, inoltre, prevede che per le violazioni di cui all’articolo 260-bis del D.Lgs. n. 152 del 2006 commesse fino al 31 marzo 2014 dai soggetti per i quali il SISTRI è obbligatorio dal 1° ottobre 2013, e fino al 30 settembre 2014 dai soggetti per i quali il SISTRI è obbligatorio dal 3 marzo 2014, le sanzioni sono irrogate nel caso di più di tre
violazioni nel medesimo rispettivo arco temporale. Tale regime è previsto limitatamente alle condotte di informazioni incomplete o inesatte ed a quelle previste a carico dei trasportatori di rifiuti per la violazione dei relativi obblighi. Nelle more dell’entrata in operatività del sistema, le imprese sono tenute alla tenuta dei registri di carico e scarico e dei formulari, sulla base delle disposizioni previgenti alle modifiche apportate con il decreto legislativo n.205/10. Tra le novità del decreto, infine, va segnalata la soppressione del Comitato di vigilanza e controllo del SISTRI e la sostituzione di tale organismo con un Tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione, costituito presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministero dell’ambiente, che assolve alle funzioni di monitoraggio del sistema.
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decreto del fare
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COMe rIChIeSTO Da COLDIreTTI è STaTa PrOrOGaTa aL 22 MarzO 2015 L’eNTraTa IN vIGOre DeLLe DISPOSIzIONI SUL “Patentino”
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onferma del taglio dell’accisa sul gasolio, proroga per i patentini dei trattori, semplificazione su vendita diretta e valutazione dei rischi, agevolazioni per l’acquisto di macchinari e beni strumentali. Sono le novità più importanti contenute nel Decreto del Fare varato dalle Camere e diventato legge con l’obiettivo di rilanciare la competitività del sistema Italia. Uno dei provvedimenti più attesi riguardava l’accisa sul gasolio da serra. La norma ha confermato la riduzione della tassa a 25 euro per mille litri, “a condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o comunque il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale”. La disposizione, che decorrerà dal 1° agosto 2013 e fino al 31 dicembre 2015, intende dare una risposta concreta alla perdita di competitività del settore florovivaistico ed orticolo a causa da un lato, del venir meno delle disposizioni che prevedevano l’esenzione dall’accisa per il gasolio destinato alle serre e, dall’altro, dai continui aumenti dei prezzi dei carburanti con un aggravio dei costi di produzione insostenibili. Il livello di imposizione agevolato sarà applicato sul gasolio per la serricoltura a condizione che le imprese beneficiarie si obblighino a ridurne il consumo, dando così un fattivo contributo al raggiungimento di una maggiore tutela ambientale. Come richiesto da Coldiretti, è stata prorogata al 22 marzo 2015 l’entrata in vigore delle disposizioni sul cosiddetto patentino (abilitazione all’uso delle macchine), introdotto dall’Accordo del 22 febbraio 2012 e che aveva determinato confusione ed incertezze interpretative. Ma non è la sola novità importante in materia di lavoro. Il legislatore
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ha introdotto un nuovo modello di semplificazione della valutazione dei rischi per le imprese agricole con particolare riguardo ai lavoratori a tempo determinato e stagionali e per le imprese piccole dimensioni. Il modello che interessa non solo la valutazione dei rischi, ma anche formazione, informazione e sorveglianza sanitaria - da definirsi con decreto interministeriale - si aggiunge e completa il quadro delle semplificazioni avviato con l’Avviso comune del 16 settembre 2011 relativamente alla formazione, informazione e sorveglianza sanitaria per le imprese con lavoratori stagionali fino a cinquanta giornate. Confermata la proroga al 7 ottobre 2014 dell’entrata in vigore delle nuove norme sulla prevenzione incendi per quelle imprese prima non soggette alla normativa e per quelle di nuova costituzione. Ulteriori semplificazioni riguardano più in generale la formazione, la valutazione dei rischi interferenziali e il Durc. Merita, infine, attenzione la abrogazione delle visite mediche pre assuntive dei minori, bambini e adolescenti, e del relativo certificato, previste e
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sanzionate da una legge speciale, eccezion fatta per le lavorazioni a rischio laddove comunque operano gli obblighi dettati dalle norme sulla sorveglianza sanitaria. Ma il Dl Fare prevede anche norme di agevolazione della filiera corta che consentono agli imprenditori agricoli di vendere direttamente i loro prodotti e organizzare il consumo sul posto per i clienti, senza ulteriori autorizzazioni, utilizzando i propri locali e arredi aziendali. Si potrà effettuare la vendita diretta in occasioni di sagre e fiere senza necessità di comunicarlo preventivamente al Comune interessato e di avviare la vendita diretta mediante commercio elettronico contestualmente all’invio della comunicazione. Altra novità di interesse per le imprese è l’esonero di cantine, essicatoi e frantoi dall’obbligo dall’obbligo di autorizzazione per le emissioni in atmosfera. Viene poi estesa alle aziende agricole l’accesso a contributi a tassi agevolati per l’acquisto di macchinari e beni strumentali. Agevolazioni pure per le cooperative agricole che operano in aree svantaggiate.
BENZINA: rincari per 4,4 Milioni in vacanza a settembre
il costo dei trasporti è uno dei fattori critici che oscurano la nostra economia L’aumento dei prezzi della benzina sotto la spinta della crisi in Siria colpisce 4,4 milioni gli italiani in vacanza nel mese di settembre incoraggiati dalle previsioni meteo sull’arrivo dell’ultimo scampolo di estate. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione dei nuovi aumenti dei prezzi del carburante nel sottolineare che il costo dei trasporti è uno dei fattori che ha condizionato pesantemente le ferie degli italiani. Il 32 per cento dei vacanzieri - sottolinea la Coldiretti - ha scelto di trascorrere le vacanze in località più vicine rispetto allo scorso anno con ben sette italiani su dieci (70%) in vacanza in Italia e di questi ben il 24 per cento che non si allontana neppure dalla propria regione se-
condo l’indagine Ipr marketing. Tra chi lascia i confini nazionali appena il 4% dei vacanzieri ha scelto - precisa la Coldiretti - lontane mete extracomunitarie. La scelta di vacanze a “chilometri zero” in località non troppo lontane è vincente anche a settembre in cui si registra infatti un aumento in percentuale del turismo legato alla natura in collina, montagna, nei parchi e nelle campagne rispetto alle mete tradizionali del mare. Ad avvantaggiarsene sono quindi anche i ventimila agriturismi italiani dove con le previsioni di un caldo settembre si registra conclude la Coldiretti - una tendenza all’aumento delle prenotazioni anche se prevale il last minute secondo Terranostra.
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sicurezza
ei giorni scorsi, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la L. 98/2013 che ha convertito, con modificazioni, il D. L. 69/2013 (c.d. “Decreto del fare”) con alcune importanti novità in tema di semplificazione per la sicurezza sul lavoro. Di seguito, si vanno ad illustrare gli aspetti maggiormente rilevanti evidenziando che alcuni di questi rappresentano, secondo Coldiretti, un punto di partenza importante verso un approccio alla sicurezza sul lavoro che, nella consapevolezza dell’importanza della tutela di tutti i lavoratori, non rappresenti mai un inutile adempimento burocratico. •PROROGA CORSI PATENTINI per MACCHINE AGRICOLE (art. 45-bis) Viene prorogata al 22 marzo 2015 l’entrata in vigore della disciplina in tema di corsi di abilitazioni all’uso delle macchine agricole (c.d. “patentini”). E’ importante sottolineare che tale proroga è limitata alle “macchine agricole” (quindi, trattrici, carriraccoglifrutta, ecc.). La proroga è da intendersi riferita sia ai lavoratori dipendenti che autonomi. Il medesimo articolo 45-bis prevede che l’Accordo Stato-Regioni che disciplina i corsi “patentini” prenda in considerazioni anche “condizioni considerate equivalenti alla specifica abilitazione”, in questo modo aprendo la possibilità ad una concreta valorizzazione dell’esperienza maturata sul campo.
•SEMPLIFICAZIONE per gli ADEMPIMENTI delle AZIENDE AGRICOLE (art. 35) Viene previsto che con Decreto Ministeriale siano definite “misure di semplificazione degli adempimenti relativi all’informazione formazione, valutazione dei rischi e sorveglianza sanitaria per le imprese agricole, con particolare riguardo a lavoratori a tempo
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“Decreto del fare” Novità in materia di sicurezza sul lavoro
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voro abbia l’effetto spesso di duplicare gli argomenti con inutile dispendio di tempo e risorse. •SEMPLIFICAZIONE VDR per ATTIVITÁ a BASSO RISCHIO (art. 32)
Viene previsto che con Decreto Ministeriale siano individuati i settori a basso rischio di infortuni e malattie professionali, sulla base di criteri e parametri oggettivi desunti dagli indici infortunistici e delle malattie professionali dell’INAIL. Le aziende appartenenti a tali settori potranno effettuare la valutazione del rischio utilizzando un modello semplificato.
determinato e stagionali, e per le imprese di piccole dimensioni”. Ovviamente, occorre attendere un ulteriore intervento normativo da parte del Ministero del Lavoro che, però, alla luce della citata norma, ha importanti spazi per apportare concreti interventi di semplificazione per la sicurezza sul lavoro delle aziende agricole sia con riguardo alla formazione che alla valutazione dei rischi e alla sorveglianza sanitaria. Sull’argomento, sicuramente, Coldiretti non mancherà di sostenere, con proposte concrete, l’intervento ministeriale.
•CREDITI FORMATIVI per la FORMAZIONE sulla SICUREZZA SUL LAVORO (art. 32) Con Accordo Stato-Regioni dovranno essere definite le modalità per il riconoscimento di crediti formativi per la durata e i contenuti della formazione già svolta da parte sia datori di lavoro e dei lavoratori. In questo modo, la norma si pone l’obiettivo di evitare che il proliferare di obblighi formativi in materia di sicurezza sul la-
•ABOLIZIONE VISITE MEDICHE MINORI e APPRENDISTI (art. 42) L’articolo 42 D.L. 69/2013 ha previsto l’abolizione di alcune certificazioni sanitarie tra cui quella prevista per gli apprendisti (art.9 DPR 1668/1956) e per i minori (art.8 L. 977/67), “limitatamente ai lavori non a rischio” per i quali è necessario attivare la sorveglianza sanitaria. Pertanto, a decorrere dal 22 giugno 2013, non è più prevista la visita medica preventiva per apprendisti e minori (quella fatta all’ASL). Qualora i medesimi siano soggetti a “lavorazioni a rischio” (quali movimentazione manuali dei carichi, rischio chimico, rischio rumore, ecc.), deve essere attivata la sorveglianza sanitaria e devono essere sottoposti al giudizio di idoneità da parte del medico competente come previsto dal D. Lgs. 81/08). Va altresì evidenziato che nella valutazione del rischio, il datore di lavoro deve esaminare i rischi e le forme di prevenzione e protezione tenendo conto della presenza di lavoratori minorenni (con scarsa esperienza e idoneità fisica).
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attualità aGricola
[a cura di Alberto Pansecchi]
Corilicoltori tedeschi interessati ai noccioleti di Lu Monferrato Particolare attenzione rivolta alla conduzione delle Piante allevate a Palmetta
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ncora una volta, dopo la visita avvenuta nel novembre 2011 di alcuni tecnici corilicoli della Bassa Baviera, un nutrito gruppo di coltivatori tedeschi di nocciolo è tornato a visitare la nostra reatà produttiva. La visita tecnica è stata organizzata dall’Isituto per la ricerca e l’assistenza tecnica ai coltivatori di nocciole di Furth, nei pressi di Norimberga. Accompagnati dalla Dr.ssa Carola Nitsch, responsabile di tale Istituto, ben 26 corilicoltori tedeschi hanno voluto visitare i noccioleti di Lu Monferrato, ove sono stati accolti dal Prof. Alessandro Roversi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e dal Dr. Alberto Pansecchi della Coldiretti di Alessandria. Gli ospiti hanno subito manifestato particolare interesse alla pregiata cultivar locale la Tonda Gentile Trilobata (che loro chiamano ancora Tonda Gentile delle Langhe), alle forme di allevamento, alla gestione del suolo e alla biologia fiorale sottoponendo Roversi e Pansecchi ad un intenso fuoco incrociato di domande tecniche e di problematiche derivanti dalla loro attività di corilicoltori. In particolare l’interesse degli ospiti si é rivolto alla forma di conduzione delle piante allevate a palmetta che, nella realtà dei fatti, non sono presenti in nessun altra zona corilicola italiana o straniera. Il dott. Pansecchi, ha intrattenuto gli ospiti sulle modalità operative necessarie per ottenere tale forma innovativa di allevamento mentre Il prof. Roversi ha evidenziato come l’influenza di tale forma di conduzione, garan-
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Foto di gruppo per i produttori corilicoli della Baviera assieme a quelli monferrini
tendo un’ottimale illuminazione della chioma, porti benefici verso diversi aspetti fisiologici delle piante. Il Professore ha risposto inoltre a numerose domande circa la produttività dei rami di un anno di diversa lunghezza ed il Dr. Pansecchi ha sottolineato come la potatura stimoli l’emissione di tali rami vigorosi e fertili. Ne é seguita una interessante e lunga discussione sui pregi e sui difetti della potatura meccanica che a Lu viene abitualmente e regolarmente effettuata. Le problematiche riguardanti la difesa fitosanitaria sono state affrontate da Pansecchi mentre gli approfondimenti sull’importanza e sulla impre-
scindibilità dell’impollinazione incrociata per ottenere ricche produzioni di nocciole di ottima qualità sono toccati a Roversi. Durante la visita ai differenti noccioleti ed alla collezione varietale gli ospiti hanno manifestato il loro interesse ed entusiasmo per il notevole livello tecnologico raggiunto nei noccioleti del Monferrato ponendo molte domande finalizzate a scoprirne i segreti. Nel pomeriggio gli ospiti sono stati ricevuti nella sala consiliare del comune di Lu ove Dino Trisoglio ha portato loro il benvenuto ed i saluti del sindaco, della Corilù e del Consorzio di Tutela Nocciola Piemonte di cui é presidente.
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[a cura di Alberto Pansecchi]
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scheda nocciolo n.28
Il nocciolo è una specie adattabile a diverse situazioni climatiche e pedologiche. Esso è infatti diffuso sia spontaneamente che in coltura, in Paesi e regioni molto differenti sia per il terreno che per il clima. Tuttavia nell’impianto di un nuovo noccioleto i fattori del clima, della località prescelta e la natura del suolo dovranno essere valutati attentamente. La varietà piemontese, la Tonda Gentile Trilobata, è l’esempio più evidente di quanto le esigenze ambientali per il nocciolo siano determinanti non solo per i risultati produttivi che si otterranno ma per la vita stessa della pianta.
La temperatura La specie si adatta sia ai climi freddi del nord Italia (anche -20° C) che a quelli più caldi del Mediterraneo. I fiori femminili, in febbraio, durante la fioritura, sopportano temperature di -8 °C mentre e gli amenti maschili di -5 °C. Il germogliamento rappresenta un momento critico: abbassamenti termici appena al di sotto dello zero, sono sufficienti a necrotizzare i germogli e bloccare la crescita dei tubetti pollinici all’interno degli stili dei fiori femminili.
Le esigenze del nocciolo
• Varietà esigente • Impollinazione anemofila • Pianta eliofila • Acqua amica e nemica
In primavera ed estate, temperature di 23-27°C stimolano un’attiva crescita dei germogli e dei frutti e la loro maturazione e promuovono la differenziazione a fiore delle gemme, mentre temperature superiori a 35°C, soprattutto se accompagnati da ridotta disponibilità idrica, possono provocare il disseccamento delle foglie, limitare l’accrescimento del seme ed abbassare la resa in prodotto sgusciato. 15
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[a cura di Alberto Pansecchi]
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L’umidità atmosferica, le piogge e la neve
La fioritura e l’impollinazione necessitano di giornate asciutte e leggermente ventilate, mentre, durante la stagione vegetativa, non vi deve essere concomitanza di alte temperature e vento che possono provocare estesi disseccamenti delle foglie. Abbondanti precipitazioni (piogge e neve) nel periodo autunnale e primaverile sono utili per costruire sufficienti riserve idriche nel terreno. Durante la fioritura, invece, giornate serene favoriscono il trasporto del polline e la sua germinazione sugli stimmi. Durante l’estate, piogge cadenzate e sufficienti evitano stress idrici alla pianta e favoriscono una normale crescita del seme nei mesi di giugno-luglio. Le forme di allevamento a cespuglio o quelle monocaule a vaso troppo aperto, a seguito di abbondanti nevicate, possono andare incontro a sbrancamenti.
La Luce
Località soleggiate e bene esposte favoriscono una buona lignificazione dei rami e un’abbordante induzione fiorale. In noccioleti troppo fitti, la carenza di luce induce una scarsa fioritura. È importante curare che l’esposizione dei noccioleti collinari, l’orientamento delle file e le distanze di impianto consentano di fruire al massimo della luce.
La ventosità
Una leggera ventilazione favorisce l’impollinazione che è anemofila. Al contrario, durante la fioritura, i venti troppo intensi provocano il disseccamento degli stili dei fiori femminili. Il vento inoltre può causare rotture di rami, germogli e branche. Frequenti sono la disidratazione dei giovani tessuti, l’esaurimento per evapotraspirazione delle scorte idriche della pianta e del terreno e la deformazione della chioma, se i venti spirano in direzione costante. Venti forti, in fase di riempimento dei frutti, possono addirittura strappare le infruttescenze con perdite di produzione anche molto rilevanti.
Il terreno
Il nocciolo si adatta a diversi tipi di terreno. Sono comunque da scartare i terreni eccessivamente grossolani, troppo permeabili e soggetti quindi ad aridità in cui l’acqua, percolando rapidamente negli strati profondi, allontana gli elementi nutrizionali, e i terreni molto argillosi in cui sono scarsi sia la circolazione di acqua e sali minerali che di aria. In presenza di eccessi idrici si verifica asfissia e marciume radicale. I terreni migliori sono in definitiva quelli con caratteristiche intermedie, ossia sabbiosi-limosi o di medio impasto, profondi, mediamente permeabili, in grado cioè di poter mantenere a lungo una certa freschezza senza saturarsi d’acqua. Il pH può essere compreso tra 5,5 e 8. Il contenuto in calcare attivo non deve superare il 10%, per non andare incontro a fenomeni di clorosi. 16
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quindici anni dalla sua comparsa o, meglio, dalla sua irruzione nei vigneti alessandrini, la Flavescenza Dorata continua a essere un argomento “caldo” che come nei migliori programmi di avanspettacolo ospita sul proprio palcoscenico, a turno, voci di provenienza e contenuti diversi e a volte discordanti. All’inizio dell’emergenza, nel 1998, alcuni ricercatori, facendosi scudo della propria credibilità, negavano addirittura l’esistenza stessa della malattia mettendo in discussione i trattamenti insetticidi come metodo di contenimento delle infezioni e facendo perdere tempo prezioso e possibilità di successo al controllo della Flavescenza. Purtroppo oggi, è evidente e chiara a tutti l’esistenza e la pericolosità della malattia come la necessità di giungere il prima possibile a una soluzione. Per questa ragione è risultata importante una chiacchierata alla quale hanno partecipato i principali attori del coordinamento dell’emergenza Flavescenza in provincia: Paola Gotta del Settore Fitosanitario della Regione Piemonte, Gisella Margara dell’Assessorato Agricoltura di Alessandria, Marco Castelli del Comitato di Coordinamento per la Difesa Fitosanitaria delle
Colture in Provincia di Alessandria (Condifesa), Alberto Pansecchi, Marco Visca e Fabrizio Bullano rispettivamente agronomi di Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione Italiana Agricoltori hanno voluto approfondire il discorso partendo da considerazioni concrete e accertate. Sono oltre venti i tecnici che si occupano di Flavescenza dorata nell’alessandrino. Sono tecnici delle Associazioni Agricole Provinciali coordinate dal Condifesa, dei
Consorzi di valorizzazione e difesa (Moscato, Gavi, Colli Tortonesi) e dell’Assessorato Provinciale Agricoltura di Alessandria oltre ai liberi professionisti collaboratori del Settore Fitosanitario Regionale, l'Ente della Regione Piemonte preposto all'applicazione della normativa relativa alle malattie delle piante e quindi anche del Decreto Ministeriale di lotta obbligatoria alla Flavescenza dorata. A nome di tutti loro intendiamo tentare di chiarire attraverso que-
più reaLismo e Competenza
Pubblichiamo integralmente, per maggiore chiarezza e trasparenza, l’articolo che i tecnici che si occupano dei monitoraggi dell’insetto vettore della Flavescenza dorata hanno scritto per la pubblicazione su “La Stampa” in risposta agli articoli comparsi sul quotidiano lunedì 26 agosto. Sul numero di giovedì 5 settembre “La Stampa” ne ha pubblicato un estratto che abbiamo ritenuto incompleto.
fLaVesCenza dorata
fLAvESCENzA
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sto quotidiano il problema Flavescenza dorata, consapevoli che un articolo non è assolutamente sufficiente a spiegare i vari meccanismi in gioco, che invece sono stati più volte esposti - e molto chiaramente - in vari convegni e incontri con i viticoltori, spesso purtroppo disertati. Innanzi tutto capiamo la preoccupazione dei viticoltori: la loro preoccupazione è anche la nostra; è per questo motivo che da tecnici, avendo ben presente la situazione, fin dal 1998 stiamo lavorando per prevenire la diffusione della Flavescenza dorata. Occorre subito chiarire che la Flavescenza dorata è una malattia contro la quale non ci sono rimedi, cure o medicine: è una malattia incurabile. L’unica modalità di difesa della vite è la lotta all’insetto vettore Scafoideus titanus che trasmette la malattia da piante colpite a piante sane. Questo è il primo punto fondamentale. Per difendere la vite dall’insetto occorre effettuare trattamenti insetticidi che, quindi, non hanno come obiettivo la cura della malattia, ma la prevenzione degli attacchi del vettore della malattia, lo scafoideo. Data la sua diffusione nel territorio vitato alessandrino scientificamente si ritiene che non sia eradicabile, ma che sia necessario imparare a convivere con la malattia. Per la sua pericolosità, la Flavescenza dorata fin dal 2000 è assoggettata a una lotta obbligatoria su tutto i territorio nazio18
nale. La lotta obbligatoria, senza entrare in dettagli, prevede: da due a quattro trattamenti insetticidi e l’estirpo delle piante ammalate o della vegetazione che porta i sintomi della malattia. Questi interventi di profilassi sono in vigore, come detto, in Italia, e in Piemonte, dal 2000. Negli ultimi anni la situazione in alcune zone, Astigiano e Roero ma anche nella Provincia di Alessandria sembra davvero essere senza controllo. A nostro parere sono due le ragioni principali che spiegano la recrudescenza della malattia. La prima è che le linee di intervento non sono state seguite da tutti. Molti hanno (forse) iniziato ad ese-
guire i trattamenti insetticidi nel 2005 e nel 2006 e forse anche dopo e forse non sempre. Questo ha permesso allo scafoideo di diffondersi anche nelle aree non coltivate ma con presenza di vite spontanea portando in tali aree spesso anche il fitoplasma; da tali aree lo scafoideo ritorna nei vigneti trasmettendo la malattia alle piante sane. Queste mostrano i sintomi della malattia anche alcuni anni dopo l’infezione: questo periodo di latenza ha infatti durata estremamente variabile e rappresenta un punto critico importante: la pianta non sintomatica può essere comunque infettiva. La seconda è appunto legata alla presenza di vite spontanea negli incolti nei quali l’insetto vettore trova rifugio (in queste aree non è ammesso effettuare trattamenti), trova nutrimento (l’insetto si nutre esclusivamente della linfa della vite) e trova fonte di infezione. Noi tecnici siamo del parere che se tutti avessero seguito le regole fin da subito ora forse ci troveremmo nella situazione meno grave, che necessiterebbe meno trattamenti insetticidi (inizialmente quelli obbligatori erano due). Cosa è mancato negli anni e cosa quindi ci si propone che venga realizzato nel futuro? Quello che è davvero mancato è fare squadra a livello di territorio: monitorare l’insetto vettore per capire quando intervenire per evitare di sprecare insetticida e per verifi-
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care che il trattamento fosse efficace in modo coordinato e contemporaneo nei vari comprensori viticoli, sull’esempio dei modelli di lotta francesi: in Francia sicuramente il problema non è risolto ma almeno è sotto controllo grazie all’impegno dei Gruppi di Azione Locale che sovraintendono a tutte le attività di taglio delle viti infette e monitoraggio del vettore. Queste attività sono svolte al 90 % da gruppi di viticoltori volontari e cittadini volontari. Anche da noi contro la Flavescenza è importante fare squadra: i viticoltori devono lavorare insieme, devono collaborare fra loro, devono capire quando c’è l’insetto per fare il trattamento nel momento giusto proprio per rispettare l’ambiente, preservare la salute e rispettare le api. Questo è quanto stiamo facendo a livello provinciale monitorando vigneti in tutte le zone vitate dell’alessandrino, segnalando attraverso bollettini le epoche ottimali per i trattamenti. Certamente abbiamo ancora molto da migliorare a livello di comunicazione, anche se abbiamo purtroppo verificato che “non esiste peggior sordo di chi non vuole ascoltare”: Gli articoli usciti lo scorso 26 agosto su questo giornale ne sono l’esempio più lampante e sono giustificabili, anche se non condivisibili, solo se si tiene ben presente la disperazione e la frustrazione di viticoltori che in questo settore operano, al quale dedicano il proprio tempo e affidano le speranze di crescita e soddisfazione di tutta una vita. Non è però abbassando la guar20
dia e lasciandosi andare al lamento impotente che questa battaglia, che è di tutti, viticoltori, tecnici e ricercatori, può essere vinta! Purtroppo non esistono soluzioni facili e immediate: se manca anche la consapevolezza che la strada da percorrere in modo unitario è quella dei trattamenti e dell’asportazione della vegetazione o, nei casi più gravi, dell’intera pianta ammalata, la convivenza con la Flavescenza sarà molto difficile. In questi anni anche la ricerca sta tentando nuove strade di intervento, quali l’identificazione di molecole e microrganismi antagonisti alla diffusione del fitoplasma nella pianta, lo sviluppo di cloni di vite tolleranti oppure di insetti che contrastino lo Scaphoideus titanus;
purtroppo soluzioni immediatamente applicabili e risolutive per ora non ci sono e questi campi di ricerca sono in una fase iniziale. Anche se lo scoramento è grande e comprensibile, occorre che la lotta alla flavescenza sia combattuta attraverso gli interventi che oggi sappiamo essere decisivi: trattamenti, effettuati da tutti i viticoltori, il più possibile contemporaneamente per comprensorio; estirpo delle piante ammalate e eliminazione della vegetazione sintomatica; cura e pulizia degli incolti ove la vite selvatica è fonte di infezione. Tutti dobbiamo fare il nostro compito fino in fondo: anche attraverso campagne di informazione corrette e esaurienti.
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[a cura di Alessandro Albertelli]
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scheda n.31
PrEmEssA L’afide
CICLO BIOLOGICO • L’afide sverna per mezzo delle neanidi (forme giovanili) riparate nelle screpolature corticali nella parte inferiore della branche, nelle lesioni causate dalla nectria, nella aperture delle gallerie di insetti xilofagi (rodilegno e sesie), nelle ferite causate dalla grandine, nelle cicatrici dei grossi tagli di potatura, nel colletto e sulle radici di piante maggiormente suscettibili. • Annualmente l’afide compie fino a 20 generazioni, con sospensione dell’attività a partire dal mese di Novembre. • Occasionalmente possono comparire in autunno forme alate che colonizzano altre piante e sulla quali originano una discendenza di femmine attere (senza ali). • Raramente può essere deposto l’uovo durevole, ma la fondatrice che nasce nella primavera successiva muore poco dopo senza essersi alimentata. Afidi nel dettaglio
Afidi avvolti dalla cera
lanigero (Eriosoma lanigerum), originario delle regioni centrali e orientali del Nord America è stato introdotto accidentalmente in Inghilterra intorno al 1787 ed è stato ritrovato in Italia nel 1841. Attualmente è diffuso in tutte le aree di coltivazione del melo, escluse le regioni fredde. Vive preferibilmente a spese del melo, ma attacchi sporadici si possono osservare su pero, cotogno e sorbo infestando i rami di ogni età e il tronco. Particolarmente attaccate sono alcune cultivar tra le quali Cox’s Orange Pippin, Starking, Renetta del Canada, Calvilla bianca, Bella di Boskoop. Resistenti sono alcuni portainnesti clonali di Dolcino e Paradiso della serie East Malling (M2, M7, M10, M12 E M13) e quelli della serie Malling Merton. Le punture dell’afide sui rami, sul tronco e sulle radici provocano lo sviluppo di ingrossamenti tumorali con conseguente disorganizzazione del tessuto vascolare.
Cere prodotte dagli Afidi
afide Lanigero deL meLo
Eriosoma lanigerum (Hausmann)
IDENTIFICAZIONE • Forma attera con corpo di colore bluastro ricoperto di bianca lanugine cerosa.Addome con ghiandole ciripare (che producono cera). • Dimensioni mm 2,8 di lunghezza. • Forma alata con capo e torace nero lucido, bruna nella restante parte del corpo. 21
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[a cura di Alessandro Albertelli]
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DANNI • L’afide vive in colonie ricoperto di un’abbondante secrezione cerosa biancastra di aspetto lanuginoso sui rami, sulle radici o negli anfratti del tronco e delle branche. • Il danno provocato dalle punture è causato dalla saliva dell’insetto e consiste nella comparsa specie sui giovani rami di tumori dovuti ad una ipertrofia ed iperplasia delle cellule.
Ferita di potatura con colonie di Afide lanigero
manicotti cerosi sulle branche Tumori dovuti all’attività dell’Afide
• La pianta di conseguenza si presenta sofferente, specialmente in caso di forti attacchi prolungati nel tempo. • La pianta diviene più recettiva ad altre fitopatie; l’attacco di afide lanigero può favorire l’ingresso di cancri di origine fungina e di fitofagi secondari (es: Sesidi) che attaccano piante deboli.
LOTTA
La lotta contro l’Afide lanigero del Melo può essere fatta con metodi di lotta biologica, e mediante trattamenti chimici specifici con la tecnica della lotta guidata. L’afide viene controllato in natura da un parassitoide l’Imenottero afelinide Aphelinus mali. L’Imenottero importato dagli Stati Uniti nel 1920 svolge 9 generazioni all’anno e sverna all’interno degli afidi parassitizzati che si presentano al momento dello sfarfallamento dell’Imenottero come mummie nerastre con foro di uscita del parassitoide. Si applica il metodo inoculativo dell’Imenottero che consiste nel togliere i rametti con le colonie parassitizzate e immetterli successivamente ai trattamenti invernali (oli minerali, polisolfuri) che sarebbero dannosi all’insetto. Non è da sottovalutare l’attività di altri ausiliari come alcune specie di miridi, adulti e larve di coccinellidi, larve di crisopidi ecc. Negli interventi
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chimici basati sul metodo della lotta guidata si interviene quando con infestazioni in atto si supera la soglia di 10 colonie vitali su 100 organi controllati. Il ricorso a mezzi chimici può essere limitato attraverso una corretta potatura basata sull’allontanamento dei rami colpiti e sulla limitazione dei grossi tagli. I principi attivi e il numero di inter-
venti applicabili (norme tecniche P.S.R misura 214.1) sono: PIRIMICARB, ACETAMIPRID*, IMIDACLOPRID*, TIAMETOXAM* (*impiegabili un volta all’anno contro l’avversità in alternativa tra loro inoltre imidacloprid e tiametoxam non vanno impiegati in pre-fioritura). SPIROTETRAMAT (in post-fioritura, ammesso un trattamento all’anno).
Bibliografia: FERRARI M.; MARCON E., MENTA A. (1992) - Fitopatologia ed Entomologia Agraria, 429. POLLINI A. (1998) - Manuale di Entomologia Applicata, 216. POLLINI A., PONTI I.; LAFFI F.; (1988) ) - Fitofagi delle Piante da Frutto, 60. REGIONE PIEMONTE. (2013) - Norme tecniche di produzione integrata,37.
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Gabiano - aGrofarmaci
news agricoltura
“Come trasferire nel noccioleto le esigenze dell’industria”
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al convegno ha partecipato anche Stefano Grosso, responsabile acquisti elah-Novi-Dufour
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ndicesimo compleanno per la Fiera Mercato della Nocciola Piemonte che ogni anno si svolge con rinnovato interesse da parte di esperti del settore e di pubblico alla Piagera di Gabiano, in Val Cerrina. La rassegna è stata inaugurata dal primo cittadino di Mombello Rosa Maria Dughera alla presenza di altri sindaci della valle e dell’on. Franco Stradella. Ventidue i contenitori in esposizione contenenti le prelibate “tonde gentili”, dodici provenienti da Lu e i restanti da coltivatori locali. Interessante, come ogni anno, il convegno organizzato da Coldiretti in collaborazione con l’amministrazione comunale: un vero e proprio approfondimento tecnico e commerciale sulle prospettive del settore corilicolo. Il sindaco di Gabiano, Mario Tribocco ha aperto l’incontro sottolineando come l’anomalo andamento climatico dei mesi scorsi abbia influito sul raccolto e come, a livello istituzionale, la burocrazia continui a mettere ostacoli piuttosto ch offrire opportunità. La parola è quindi passata al presidente provinciale Coldiretti Roberto Paravidino il quale ha puntato l’attenzione sulla difesa del Made in Italy e sull’importanza di consolidare i contratti di filiera per tutelare il nostro patrimonio agroalimentare da passaggi di proprietà che spesso significano solo delocalizzazione della produzione,
L’intervento del Presidente provinciale Roberto Paravidino durante l’undicesima edizione della fiera mercato della “Nocciola Piemonte” che si svolge ogni anno a Gabiano. Durante la sua relazione ha richiamato l’attenzione sull’importanza della tutela del Made in Italy e dei contratti di filiera
chiusura di stabilimenti e perdita di occupazione. Si è iniziato con l’importare materie prime dall’estero per produrre prodotti tricolori. Poi si è passati ad acquisire direttamente marchi storici, il prossimo passo è la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all’estero. Ecco perché occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi”. Stefano Grosso, responsabile acquisti della Novi-Dufour ha puntato l’attenzione sulle esigenze dell’industria che
vanno dalla reperibilità della merce alla qualità del prodotto, ai trattamenti a cui vengono sottoposte le nocciole fra cui la tostatura. Alberto Pansecchi, agronomo Coldiretti ha insistito sulla scelta di qualità che devono effettuare i coltivatori piemontesi, senza farsi irretire da lusinghe legate all’aumento della quantità che andrebbe a discapito dell’attuale eccellenza della nocciola nostrana. Parole che sono state apprezzate e condivise da Dino Trisoglio, presidente della Coopertiva Co.Ri.Lu. Per quanto riguarda il concorso i premiati sono stati Maria Luisa Meda, Andrea Verri e Giuseppe Manfredi.
Non
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Revoche acquisti e impieghi agrofarmaci - SETTEMBRE 2013 AGROFARMACO
NUM. REG.
DATA SCADENZA impiego
TIPO DI UTILIZZO
CRITTAM GD 80
435
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
DIZIRAM 76 WG
11475
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
MEZENE
2173
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
POMARSOL Z WG
1066
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
434
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
TILT 10 EC
5748
17-09-2013
ANTICRITTOGAMICO
ROUNDUP QUATTROCENTO
6250
20-09-2013
DISERBANTE
SERENO CENTOVENTI
7677
20-09-2013
DISERBANTE
SILZIR 90
Revoche acquisti e impieghi agrofarmaci - ottobre 2013 AGROFARMACO
NUM. REG.
MOLINAM 72,6 EC
DATA SCADENZA impiego
TIPO DI UTILIZZO
23-10-2013
DISERBANTE
Revoche acquisti e impieghi agrofarmaci - novembre 2013 AGROFARMACO
NUM. REG.
DATA SCADENZA ACQUISTO
TIPO DI UTILIZZO
EQUATION CONTACT
10120
12-11-2013
ANTICRITTOGAMICO
N.B. Le informazioni sulle revoche sopra riportate sono mensilmente estratte da diversi siti disponibili in rete. É possibile vi siano inesattezze o dimenticanze. Si declina ogni responsabilità per errori riconducibili alle indicazioni originarie.
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news agricoltura
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attualità aGricola
Grazie al pressing di Coldiretti accolte dal ministero dell’ambiente le richieste di sburocratizzazione sulle strutture agricole di essicazione
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on la legge di conversione del decreto legge 21 giugno 2013 n.69, è stato approvato l’esonero dall’obbligo di autorizzazione per le emissioni in atmosfera di alcuni impianti di grande interesse per il settore agricolo.“Finalmente il lungo impegno sindacale portato avanti dalla nostra Organizzazione affermano il presidente e il diretto della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni - ha prodotto i risultati auspicati, evitando ad un numero rilevante di aziende, significativi costi e oneri burocratici che viceversa si sarebbero dovuti sostenere per la sostituzione o l’adeguamento degli impianti. In questo modo è stata ampiamente riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente la tesi sempre sostenuta da Coldiretti, secondo la quale gli impianti di essicazione dei prodotti agricoli, cereali in particolar modo, siano scarsamente significativi per le immissioni in at-
mosfera.” Nel testo normativo, che contiene disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia, l’articolo di riferimento è il 41 - iter che reca “norme ambientali per gli impianti ad inquinamento scarsamente significativo”. Nello specifico sono stati inseriti tra gli impianti ad inquinamento scarsamente significativo, come tali non soggetti all’obbligo di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, le seguenti attrezzature ed attività: i silos per i materiali vegetali; gli impianti di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse con potenza termica nominale, per corpo essiccante, uguale o inferiore a 3MW se alimentate a metano o a GPL o a biogas; gli impianti di essiccazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse con potenza termica nominale, per corpo essiccante, uguale o inferiore a 1MW se alimentate a biomasse o a
biodiesel o a gasolio come tale, o in emulsione col biodiesel; le cantine che trasformano fino a 600 tonnellate l’anno di uva, nonché gli stabilimenti di produzione di aceto o altre bevande fermentate, con una produzione annua di 250 ettolitri per i distillati e di 1.000 ettolitri per gli altri prodotti. Tutti gli impianti di essicazione di materiali vegetali impiegati da imprese agricole o a servizio delle stesse e gli stabilimenti di produzione di vino o bevande fermentate, non ricompresi tra quelli menzionati dal decreto, sono comunque soggetti al regime semplificato dell’autorizzazione generale. Sono sempre escluse, indipendentemente dalla produzione annua, le fasi di fermentazione, movimentazione, travaso, addizione, trattamento meccanico, miscelazione, confezionamento e stoccaggio delle materie prime e dei residui effettuate negli stabilimenti elencati e i frantoi.
Nel “Decreto del fare” confermate le riduzioni delle accise
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el cosiddetto “Decreto del fare”, approvato in via definitiva (Legge 9 agosto 2013 n. 98: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia) e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 194 del 20 agosto 2013, è stato mantenuto il provvedimento, all’articolo 6, concernente il gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra, la cui accisa nel 2013 viene stabilita in 25 euro per mille litri, condizionata al rispetto della progressiva riduzione del consumo di gasolio per finalità ambientali. La copertura é assicurata da una riduzione dei consumi medi standardizzati di gasolio da ammettere all'impiego agevolato. Art. 6. Gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra 1. A decorrere dal 1° agosto 2013 e fino al 31 dicembre 2015, a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali iscritti
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nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale è applicata, sul gasolio utilizzato per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 17, paragrafo 1, lettera b) , della direttiva 2003/96/CE del Consiglio del 27 ottobre 2003 e successive modificazioni, l’accisa al livello di imposizione, per l’anno 2013, pari a euro 25 per 1.000 Litri, qualora gli stessi soggetti, in sede di richiesta dell’assegnazione del gasolio, ai sensi del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 14 dicembre 2001, n. 454, si obblighino a rispettare la progressiva riduzione del consumo di gasolio per finalità ambientali. 2. Ai sensi dell’articolo 25 del regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione del 6 agosto 2008, il livello di accisa da corrispondere non deve essere inferiore al livello minimo di imposizione definito dalla direttiva n. 2003/96/CE, e successive modificazioni. Qualora tale livello minimo sia modificato l’accisa dovuta per il gasolio
utilizzato per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra viene corrispondentemente adeguata. La sintesi delle informazioni relative alla misura di cui al presente articolo è comunicata alla Commissione europea con le modalità di cui all’articolo 9 del citato regolamento (CE) n. 800/2008. 3. All’onere derivante dall’attuazione dei commi 1 e 2, pari a 14,4 milioni di euro per l’anno 2013 e 34,6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 si provvede mediante riduzione dei consumi medi standardizzati di gasolio da ammettere all’impiego agevolato di cui al decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali 26 febbraio 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 20 marzo 2002, n. 67, in misura tale da garantire la copertura finanziaria di cui al presente comma. 4. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, viene disciplinata l’applicazione del presente articolo.
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attiVità aGricola
news agricoltura
Consorzio Smaltimento Rifiuti Origine Animale
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Le novità in ottemperanza alle più recenti regole e disposizioni della Comunità europea
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l Consorzio per lo Smaltimento dei Rifiuti di Origine Animale ricorda che dallo scorso 5 agosto è operativa la D.G.R. 10-6022 del 28 giugno 2013, pubblicata sulla G.U. della Regione Piemonte in data 18 luglio 2013, avente quale oggetto le norme sanitarie applicabili durante il trasporto degli animali di qualunque specie morti in allevamento al fine di garantire l’effettiva tracciabilità del corretto smaltimento. La delibera, che disciplina la modalità di smaltimento dei capi morti in allevamento, anche in ottemperanza alle più recenti regolamentazioni e disposizioni della Comunità Europea, prevede per tutti gli allevamenti aderenti al Cosman e al relativo programma assicurativo, la facoltà di smaltimento con certificazione semplificata anziché con certificazione veterinaria. La certificazione veterinaria è sostituita dal Documento Commerciale Semplificato - allegato 3 della Conferenza Stato-Regioni del 7 luglio 2013 la cui compilazione avviene a cura della ditta incaricata del recupero delle spoglie - così come previsto dall’allegato VIII capo 3 punto 6 del Regolamento (UE) 142/2011, qualora il proprietario abbia provveduto tramite il
Co.sm.An a richiedere al Servizio Veterinario dell’Asl competente per territorio, il nullaosta al trasferimento dell’animale morto presso un centro di smaltimento autorizzato. In tal caso l’allevatore dovrà contattare unicamente il Call Center Smaltimenti - senza attendere la visita preventiva del Veterinario Ufficiale - che, verificato il rispetto delle disposizioni contenute nella D.G.R., provvederà all’inoltro della Ditta di Smaltimento richiesta. La procedura semplificata non potrà essere adottata in tutti i casi in cui non risulti possibile provvedere alla trasmissione informatica dei dati di smaltimento,
quali ad esempio: capi di aziende non aderenti al Co.Sm.An e al relativo programma assicurativo e spoglie di animali da reddito abbandonate. Non sarà altresì applicabile agli allevamenti sottoposti a vincoli di carattere sanitario. Nel corso della prima fase transitoria, sarà possibile smaltire gli animali morti, sia con certificazione semplificata, sia con certificazione veterinaria. La scelta è affidata all’allevatore interessato. Gli uffici del Consorzio (tel.0114326084) e il Call Center Smaltimenti (tel. 199.151.128) sono a completa disposizione per qualunque informazione dovesse rendersi necessaria.
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news agricoltura
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a cura dittiVità Emanuele aGricola Sconfienza
progetto grano
serVe una nuoVa normatiVa
esempio di accordo di filiera per premiare in modo virtuoso chi produce e chi consuma
Coldiretti chiede alla regione di accelerare l’iter della nuova legge sulla caccia e di intervenire per sbloccare l’attività venatoria
“ A
lessandria, provincia cerealicola per eccellenza, ha partecipato con interesse al convegno che il Cadir Lab ha organizzato lunedì 9 settembre in Camera di Commercio per fare il punto sul grano di qualità. Un appuntamento che ogni anno viene messo in calendario, atteso da addetti ai lavori e imprenditori, che offre importanti spunti di riflessione in un comparto dove ricerca e innovazione, da sempre, vanno a braccetto con qualità e competenza. L’incontro, giunto alla sua quinta edizione, è stato organizzato nell’ambito del progetto di valorizzazione del frumento tenero alessandrino, e ha messo in evidenza le molteplici qualità del grano di Alessandria per la campagna 2012-2013 e della sua filiera. Sono stati resi noti i risultati della sperimentazione in campo, i dati qualitativi e quantitativi ottenuti dalle analisi e l’elenco delle varietà consigliate dai tecnici per la
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semina della prossima stagione ma soprattutto, lo stato dell’arte, del progetto denominato proprio “Grano di Alessandria - dal campo alla tavola”, pensato e creato per divulgare le attività del
programma in tutta la sua rilevanza. “Un progetto bello e importante per valorizzare i nostri prodotti locali che devono essere potenziati e resi
riconoscibili dai consumatori: a loro la libertà di poter scegliere. - ha affermato il presidente provinciale Roberto Paravidino - Una battaglia che va combattuta insieme per contrastare una omologazione globale del gusto, per difendere la qualità e la tipologia dei prodotti. Anche in provincia la crisi del comparto ha fatto sentire fortemente le sue ripercussioni: troppi prodotti arrivano dall’estero con scarsa, o nulla, rintracciabilità a prezzi “inspiegabilmente” troppo bassi, procurando danni ingenti alla cerealicoltura e, più in generale, al mondo agricolo. Ecco perché è necessario ripartire dal territorio seguendo il discorso di filiera dove la qualità deve fare la differenza, dove l’azienda si possa sentire tutelata dalle speculazioni di mercato, alleata con tutti quei soggetti che credono in un’agricoltura fatta di qualità e trasparenza. Accordi che premino in modo virtuoso chi pro-
Prendiamo atto della decisone del Tar del Piemonte di sospendere il calendario venatorio regionale e chiediamo alla Giunta Regionale Piemontese di provvedere già nel corso della prossima seduta a recepire i rilievi del Tar Piemonte e ad adottare gli atti amministrativi necessari per accogliere le istanze evidenziate”. Questa la richiesta di Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, presidente e direttore di Coldiretti Piemonte alla Giunta regionale, dopo la sentenza che blocca la delibera regionale del calendario venatorio. E continuano “questa sospensione aggiunge difficoltà ulteriori in una realtà piemontese così fortemente colpita dall’esponenziale aumento dei danni all’agricoltura e all’ambiente ed agli incidenti stradali causati dalla selvaggina. Siamo coscienti che non è solo la normale attività venatoria che può risolvere una problematica così grave ed anche per questo, in questi anni, abbiamo sollecitato più volte tutti gli Enti preposti, per interventi straordinari urgenti anche con catture di rispetto ambientale e proponendo le sterilizzazioni, ma è ovvio che il non esercizio della caccia vada a gravare tale situazione”. Coldiretti Piemonte ricorda, a tal fine che la Regione è notevolmente in ritardo nel versamento dei fondi utili al pagamento dei danni agricoli, così come sono ormai tre anni che non vengono più indennizzate le persone e gli automezzi coinvolti negli incidenti stradali con selvatici, cinghiali in particolar modo. Coldiretti ricorda infine che il Piemonte è senza una legge regionale che disciplini l’attività venatoria da oltre un anno. Una legge indispensabile per il rispetto dell’equilibrio ambientale che non può continuare ad essere ignorato per tutelare le ragioni di bottega dell’associazionismo venatorio.
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a cura di Emanuele Sconfienza
iniPa
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1 Sottoazione A) Formazione in campo agricolo
news agricoltura
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Prevenzione
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on la Determinazione 467 del 18 giugno scorso la Regione Piemonte ha adottato il “Piano regionale di prevenzione in agricoltura e selvicoltura per l’anno 2013”, in applicazione dell’accordo Stato-Regioni del 7 febbraio 2013 che ha prorogato, sino al termine di quest’anno, il Piano Nazionale della prevenzione 2010-2012. Il Piano, che ha individuato la priorità nei controlli proprio sui settori dell’agricoltura e dell’edilizia, a causa dell’elevato tasso infortunistico statisticamente rilevato, parte dal presupposto che l’andamento infortunistico del settore agri-
colo dell’ultimo periodo è caratterizzato da un trend favorevole in termini di incidenza ma mantiene una stabilità nel numero di infortuni mortali. In particolare, viene evidenziato come nel comparto agricolo persistano delle fasce più “refrattarie” alla sicurezza sul lavoro, individuabili soprattutto in aziende di più piccole dimensioni, essenzialmente a conduzione familiare o con dipendenti stagionali di breve periodo, economicamente più deboli e meno predisposte al cambiamento. Proprio per questo motivo, del numero complessivo di controlli programmati per l’anno 2013, la maggior
parte riguarderà aziende rientranti in questa tipologia. Nel merito dei controlli, poi, destinati prioritariamente alle macchine agricole, viene comunque rimarcata la necessità di rafforzare la presenza anche sulle problematiche degli allevamenti e sull’impiego dei prodotti fitosanitari. La normativa, inoltre, prevede una collaborazione più stretta con la Polizia Stradale e la Polizia locale e provinciale per il controllo delle macchine agricole circolanti su strada, tenendo conto della presa di posizione del Ministero del Lavoro in merito alla sanzionabilità, su strada, delle macchine agricole non in regola.
Obiettivo sicurezza
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oldiretti ha da tempo predisposto una convenzione con il Cadir-Lab, grazie alla quale gli associati possono ottenere tutte le prestazioni necessarie per poter verificare la propria corretta attenzione alle predisposizioni di legge sulla sicurezza e per valutare la conformità delle macchine e delle attrezzature alle norme vigenti. Inoltre, attraverso il proprio istituto di formazione Inipa, Coldiretti ha sempre dimostrato particolare attenzione alle problematiche della sicurezza, nel più assoluto interesse dell’attività delle aziende associate. L’obiettivo sicurezza è stato perseguito attraverso la realizzazione di corsi di formazione, attraverso l’organizzazione di convegni tematici con la partecipazione di esperti del settore, attraverso una sensibilizzazione diffusa sulle principali tematiche inerenti alla sicurezza sul lavoro. A livello
normativo, poi, la nostra organizzazione ha sempre profuso il proprio impegno nel confronto con le istituzioni ponendosi come obiettivo primario la salvaguardia della salute dei propri associati, pur perseguendo una politica di controlli che non vada a “soffocare” la normale, quotidiana attività lavorativa. Sul tema “sicurezza”, comunque, proseguirà ininterrotta l’attività di Inipa, che ha già posto in programma nel prossimo periodo autunno-invernale una serie di corsi di mirati: dalla formazione dei responsabili aziendali per la sicurezza, la prevenzione e la protezione (RSPP), a quella generale e specifica resa obbligatoria dall’accordo Stato-Regioni; dalle problematiche relative al primo soccorso, all’intervento antincendio e alla “guida sicura” di macchinari agricoli, senza tralasciare interventi dedicati alla sicurezza alimentare e all’uso di fitofarmaci.
Inipa Alessandria è a disposizione per fornire ulteriori spiegazioni al riguardo. Chi fosse interessato a queste tipologie di corsi potrà far pervenire la propria pre-adesione telefonando presso la sede di Alessandria, al numero 0131-235891 (interno 668); inviando una mail a inipa.alessandria@coldiretti.it; inviando un fax al numero 0131-252144; rivolgendosi presso gli uffici di Zona di Coldiretti.
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news agricoltura
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erranostra a cura di Luisa Bo
AL rOCCO DI CArPENETO
ATTIVITà DIDATTICHE
Pick your own è… festa della Vendemmia
Ripartono con la raccolta autunnale di mele, uva e riso…
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hi maneggia gli inglesismi lo chiama Pick your own, ma più semplicemente la potremmo chiamare esperienza in cascina. Non si tratta di lavoro ma semplicemente di una vera e propria “esperienza” offerta dalle aziende agricole ed in particolare dalle fattorie didattiche, che aprono le porte dell’azienda per far partecipare turisti, clienti, amici, grandi e piccini ad alcune delle attività aziendali. L’autunno poi, è sicuramente la stagione più florida ,quella nella quale si raccolgono i frutti di un’annata di lavoro e dove quindi, si può partecipare alla raccolta della frutta, alla trebbiatura del riso, alla vendemmia... Se vi facesse perciò piacere partecipare anche solo occasionalmente al lavoro della vendemmia, (bellissima esperienza per chi non la conosce), tra le tante aziende che la propongono, quest’anno sarà possibile farlo anche all’Azienda Rocco di Carpeneto, dove Paolo e Lidia stanno dedicandosi anima e corpo al nuovo prodotto. Differentemente dalle ultime annate, caratterizzate da un insolito anticipo nell’avvio della stagione vendemmiale, il ritmo dell’evoluzione e della maturazione delle uve in vigna pare ritornato nel 2013 alle tempistiche più tradizionali. In questi giorni si stanno infatti, al Rocco, campionando con regolarità le vigne per singolo vitigno, e pur con qualche incertezza residua tutto indica che la vendemmia partirà intorno al 20 settembre, con la raccolta del dolcetto (bacca rossa) e del cortese (bacca bianca): per la barbera (bacca rossa) si aspetteranno ragionevolmente i primi giorni di ottobre. Apprezzare i prodotti delle nostre campagne e nello specifico un buon vino, significa conoscerne anche l’impegno e la fatica che c’è dietro ad una bottiglia, per cui l’appuntamento per la vendemmia è tra le 7 e le 11.30, ciò consente infatti di evitare che i processi di ammostamento si avviino incontrollatamente massimizzando la qualità delle uve in ingresso in cantina. Az. Agr. “Il rocco” di Carbonetti Lidia Vini d’Alto Monferrato Socio FIVI e del Consorzio dell’Ovada DOCG - Strada Cascina Rocco 500 15071 Carpeneto (AL) Tel. +39 0143-85492 - Mobile: +39 348-8101442 info@roccodicarpeneto.it
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[pagine a cura di Luisa Bo]
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e scuole riaprono in questi giorni e ripartono anche, a pieno ritmo, le attività in cascina delle fattorie didattiche. Ed è proprio l’autunno la stagione più prospera per la campagna e pertanto più didatticamente interessante per il mondo scolastico un vero divertimento educativo per i ragazzi che si possono sbizzarrire nella raccolta delle mele e delle castagne, nella vendemmia e nella trebbiatura del mais e del riso, ma anche da quest’anno nella raccolta della “trifola”. Le fattori didattiche accreditate dalla Regione Piemonte che hanno inserito nei loro programmi queste attività didattiche sono: Cascina GALLArETO [raccolta del mais] Castelnuovo Bormida 15017 (AL) Cascina Gallareto 66/A -Tel.0144-714982 cell.333-2391180 marilena.dondo@gmail.com Il CAmPAssO [vendemmia] Strevi 15019 (AL) Regione Carpeneta 21 - cell.338-4222714 micaela.mancini@libero.it Cascina ArDIZZINA [trebbiatura del riso] Casale Monf.to 15033 (AL) Str. Valenza 21 -Tel.0142-451555 cell.335-6622378 ardizzina@virgilio.it Az. BECCArIA DAVIDE [vendemmia] Ozzano 15039 (AL) Casc. MossaVia G. Bianco 3 -Tel.0142-487321 cell.339-8567804 beccaria@beccaria-vini.it Cantine VALPANE [vendemmia] Ozzano 15039 (AL) Casc. Valpane 10/1-Tel.0142-486713 cell.335-5478607 info@cantinevalpane.com Cascina DANETO [trebbiatura del riso] Occimiano 15040 (AL) Cascina Daneto -Tel.0142-809117 cell.348-0170622 info@cascinadaneto.it Cascina GOrETTA [raccolta della frutta] Cereseto 15020 (AL) Cascina Merli 79 -Tel.0142-940337 cell.340-2943801 mike.castelli@tiscali.it
La BALDEA [vendemmia] Vignale Monferrato 15049 (AL) Ca Baldea 18/2 -Tel.0142-933653 cell.340-9193882 canatovini@yahoo.it La POmErA [raccolta della frutta] Vignale Monf.to 15049 (AL) Cascina Pomera 1- Tel.0142-933378 cell.349-4119877 lapomera.agriturismo@gmail.com La mADDALENA [vendemmia] Rocca Grimalda 15078 (AL) Piani del Padrone 257 - Tel.0143-876074 cell.348-8081075 info@cascina-maddalena.com CAsCINA DEGLI ULIVI [vendemmia] Novi Ligure 15067 (AL) Str. Mazzola 14 -Tel.0143-744598 cell.339-4265600 info@cascinadegliulivi.it La mELLINA [raccolta delle castagne] Arquata Scrivia 15061 (AL) Via XXV Aprile 36/1 -Tel.0143-636646 cell.328-9040728 mellinapi@inwind.it La sTALLA dei CIUCHI [vendemmia] Cantalupo Ligure 15060 (AL) Loc. Cascina Borassi 14 - cell.340-7449728 o 338-3387213 lastalladeiciuchi@live.it CA BIANCA [raccolta della frutta] Montemarzino Fraz. Costa 15050 (AL) Via XXIV Maggio 17 -Tel.0131-878260 nicola.davico@tiscali.it CAsA CAsTELLINI [ricerca del tartufo] Garbagna 15050 (AL) Fraz. Cà Castellini 14 -Tel.0131-877878 cell.338-4953264 info@casacastellini.it CAsCINA GALEAZZO [vendemmia] Volpeglino 15050 (AL) Cascina Galeazzo 1 -Tel.0131-806257 cell.348-5527238 info@cascinagaleazzo.it Il FATTOrILE [vendemmia] Volpeglino 15050 (AL) Via Leardi n.9 -Tel.0131-80408 cell.333-3684031 o 333-4319669 geodue@libero.it
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camPaGna amica
pagamento tariffe controlli sanitari - d.Lgs 194/2008
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l’agriturismo di camPagna amica
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al 2013, con le modifiche introdotte dal Decreto Balduzzi a fine 2012, le aziende agricole mantengono l’esenzione al pagamento delle tariffe relative ai controlli sanitari ai sensi del D.Lgs 194/208, solo se rientrano nelle fasce produttive annue A o B dell'allegato A sezione 6. Fino allo scorso anno, infatti, tutti gli imprenditori agricoli (ai sensi dell'articolo 2135 del C.C "È imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse, ecc..") erano completamente esclusi dal pagamento della tariffa prevista dal D.Lgs 194/208, previa compilazione ogni anno di un'autocertificazione. Le aziende agricole quindi che rientrano nella fascia produttiva C e vendono all’ingrosso, sono, da quest’anno, tenute a pagare, a meno che, l’attività di vendita al dettaglio sia prevalente.
AgrIturISMo lA FoNtANA dI lu uN SEttEMBrE IN FEStA
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sempre stata una meta importante la frazione Martini di Lu Monferrato e giù per la strada del Fontanone tutti, proprio tutti, una volta, venivano a prendere l’acqua alla fontana, una sorgente ancora oggi attiva che non da più acqua ai viandanti ma, ancora è attrazione attraverso l’Agriturismo che ne prende inevitabilmente il nome. Graziano De Martini avvocato, ritornato all’agricoltura nell’azienda di famiglia le cui origini, lo dice lo stesso cognome, sono proprio della frazione Martini, una delle cinque che compongono il paese di Lu Monferrato, ha ridato vita all’azienda con l’attività agrituristica. Lu, il paese delle chiese e dei prelati, è un paese infatti di origini preistoriche; in questa zona è stata rinvenuta un'area funeraria paleocristiana da cui è emersa la più antica epigrafe cristiana tra quelle riaffiorate nel Piemonte meridionale. Recenti studi archeologici hanno poi sottolineato l'importanza della pieve carolingia di San Giovanni di Mediliano (secc. IX-X), dove secondo la tradizione, avvenne il miracolo del campo di grano maturo in
gennaio. Il nome di Lu ha dato poi luogo a una serie aneddoti con cui si è tentato di giustificare un nome così strano (LV come Lega Quinta, Legio Quinta, 55º miglio ecc.) anche se poi un’analisi storica, toponomastica e linguistica è giunta alla conclusione che il nome di Lu derivi dalla contrazione di LUCUS, termine latino con cui i Romani chiamavano genericamente boschi sacri alle divinità. Nel mese di settembre, Lu è sempre in festa e la Sagra dell’Uva è l’appuntamento per eccellenza carri allegorici, majorettes, carrozze trainate da cavalli per grandi e piccini, tombouva e tanto, tanto vino. Quel buon vino che ritroviamo sulla tavola dell’Agriturismo La Fontana, ogni giorno.
LA fONTANA di Graziano Demartini fr. MARTINI Lu Monferrato (TO) Tel. 0131-741385 la.fontana@life.it www.agriturismolafontana.com
LA RICETTA DEL MESE
LA PERBUREIRA
Ingredienti • fagioli borlotti • pane secco • salvia • alloro • 4 spicchi d’aglio • 5 acciughe sotto sale • maltagliati fatti a mano • olio d’oliva o olio di noci
orto beer fest 2a edizione
É tutto pronto a Cascina ORTO di Francavilla Bisio per il via della 2a edizione dell'ORTO BEER FEST che si terrà in cascina. Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 settembre a partire dalle 18 del venerdì cene e pranzi fino a domenica notte, mercatino bio e del baratto, concerti, attrazioni e attività per bambini nel verde delle campagne di Francavilla - Grande Festa con Birra Pasturana e Cascina Orto.
lA MAddAlENA di Anna Poggio - Località Piani del Padrone 258 rocca Grimalda tel. 0143-876074/0143-329853 - www.cascina-maddalena.com - info@cascina-maddalena.com
La perbureira è un piatto tipico di Roccagrimalda, nell’ovadese, zona che confina con la Liguria dalla quale arrivano due importanti ingredienti di questo piatto le acciughe e l’olio d’oliva. Preparazione Far ammollare i fagioli in acqua tiepida per almeno una notte. Quindi cuocere i fagioli aggiungendo qualche foglia di alloro, a fuoco lento finché saranno completamente disfatti. In un tegame mettere l’olio d’oliva e rompere il pane a pezzi grossolani, unire 4\5 spicchi di aglio tritato, le acciughe precedentemente pulite sotto acqua corrente. Rosolare leggermente. Nella pentola dei fagioli cuocere i maltagliati al dente. Aggiungere il soffritto di aglio e acciughe nella pentola dei maltagliati e servire caldo come piatto unico.
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ePaca
[a cura di Marino Ravera]
CommerCio e agriCoLtura C
I COLLABORATORI FAMILIARI NeLL’ARTIGIANATO
on la lettera circolare n.10478/13 il Ministero del Lavoro ha fornito indicazioni operative al personale ispettivo sulla disciplina delle prestazioni di natura occasionale rese dai familiari dell’imprenditore (individuale o socio) nell’ambito di aziende appartenenti ai settori dell’artigianato, del commercio e dell’agricoltura, con particolare riguardo alla possibilità di utilizzare l’attività di familiari che siano già titolari di altro rapporto di lavoro, pensionati o soggetti che non svolgano tale attività in modo prevalente o continuativo, a titolo di collaborazione meramente occasionale, senza necessità di assolvere gli obblighi nei confronti dell’Istituzione previdenziale competente. In larga parte tali collaborazioni sono rese in virtù di un’obbligazione di natura “morale”e non prevedono la corresponsione di alcun compenso. L’occasionalità delle prestazioni è l’elemento che consente di escludere l’obbligo di iscrizione all’Ente previdenziale, con conseguente versamento contributivo. Per attività occasionale si intende quella caratterizzata dalla non sistematicità e stabilità dei compiti espletati, non integrante comportamenti di tipo abituale e prevalente nell’ambito della gestione e del funzionamento del’impresa. Secondo il Ministero vi sono dei casi in cui la collaborazione del familiare si considera presuntivamente di natura occasionale, salva prova contraria; in particolare si tratta dei seguenti soggetti parenti o affini dell’imprenditore: pensionati, occupati full-time presso altri datori di la-
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voro. Vi sono poi ipotesi di utilizzo del concetto di lavoro gratuito occasionale disciplinate dalle norme e, in particolare, le seguenti: art.21, co.6-ter, D.L. n.269/03 per il settore artigiano, art.74, D.Lgs. n.276/03 per l’agricoltura. La prima prevede che gli imprenditori artigiani possano avvalersi, in deroga alla normativa previdenziale vigente, di collaborazioni occasionali di parenti entro il terzo grado, aventi anche il titolo di studente, per un periodo complessivo nel corso dell’anno non superiore a novanta giorni e purchè tali collaborazioni abbiano carattere di aiuto, a titolo di obbligazione morale, ovvero senza compensi, e siano rese nel caso di temporanea impossibilità dell’imprenditore artigiano all’espletamento della propria attività lavorativa. Resta obbligatoria l’iscrizione all’Inail. La seconda, in riferimento alle attività agricole, prevede che non siano rapporti di lavoro autonomo o subordinato le prestazioni svolte da parenti e affini sino al quarto grado in modo meramente occasionale o ricorrente di breve periodo, a titolo di aiuto, mutuo aiuto, obbligazione morale senza corresponsione di compensi. Per il settore del commercio non esiste una norma specifica sulle collaborazioni occasionali dei familiari svolte a titolo gratuito, ma l’art.29, L. n.160/75, prevede l’obbligo di iscrizione alla gestione commercianti solo per i titolari o gestori in proprio di imprese che siano organizzate o dirette prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti
della famiglia, compresi i parenti e gli affini entro il terzo grado, ovvero i familiari, coadiutori preposti al punto vendita, che partecpino personalmente al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza. In tali settori la nozione di occasionalità secondo il Ministero coincide con un limite quantitativo di 90 giorni annui, frazionabili in ore, ossia 720 ore nel corso dell’anno solare. Nel caso di superamento dei 90 giorni limite quantitativo si considera comunque rispettato anche laddove l’attività resa dal familiare si svolga soltanto per qualche ora al giorno, fermo restando il tetto massimo delle 720 ore annue. Vincoli di parentela e affinità Possono rientrare nell’ambito delle collaborazioni occasionali quelle instaurate tra il titolare dell’azienda, oltre che con il coniuge, con i parenti e gli affini entro il terzo grado (4° grado per l’agricoltura). Collaborazioni familiari non occasionali Nelle diverse realtà il familiare collaboratore può essere inquadrato con differenti tipologie contrattuali, quali il contratto di natura subordinata, autonoma o mediante voucher, nel rispetto delle libere scelte imprenditoriali, spesso ai fini della corresponsione di un trattamento economico o della maturazione delle prestazioni pensionistiche.Tali tipologie di rapporti sono prese in considerazione dal Ministero, in quanto gli stessi potrebbero essere disconosciuti qualora non fossero riscontrati come effettivi.
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consiGliere ecclesiastico - Gamma donna
a torino L’1-2-3 ottobre 2013
Questione di stile
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n Papa che fa a meno del portaborse e sale l’aereo portando la sua borsa come un qualsiasi passeggero, un Papa che scambia la papalina durante l’udienza in piazza San Pietro, un Papa che fa le foto con l’autoscatto insieme a un gruppo di giovani è un Papa che inaugura uno stile nuovo. É un Papa che con i gesti ci dice: sono con voi, dalla vostra parte. Il suo è uno stile assolutamente sincero. Uno stile che ci parla della sua persona. Uno stile che comunica. Uno stile che non è una strategia per assicurare la benevolenza dei non credenti e strappare l’applauso dei credenti e aumentare la popolarità personale. É uno stile che ha superato la luna di miele della novità e della sorpresa. Il Papa ha detto: “Non applaudite me, ma Gesù”. Al centro non mette la sua persona, ma l’annuncio del Vangelo. Come ha sempre fatto, da prete, da vescovo e da cardinale non si fa servire (anche nelle cose più piccole e banali) ma serve. Si mette il grembiule - un Papa che
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ci invita a digiunare per la pace e sceglie di digiunare con noi. Egli ci manda a dire che sui grandi valori della nostra fede, non farà sconti a nessuno. Tanto meno a se stesso. I gesti di Papa Francesco riportano al centro la questione dello stile. Lo stile è il segno della coerenza tra pensieri, parole e azioni. Lo stile diventa segno di coerenza. Oggi merce tanto rara. Le folle sono avvertite. E sono chiamate a seguirlo anche quando dice quello che non piace. Quanti saranno quelli che apprezzano questo stile e si sforzeranno di seguirlo anche nell’ardua avventura di discepoli? Don Ivo
TORNA IL SALONe NAzIONALe DeLL’IMPReNDITORIA FeMMINILe e GIOVANILe GAMMADONNA
imettersi in gioco. Sul lavoro, nel modo di fare impresa, nella propria vita. Oggi la sfida al futuro passa da qui, la sfida di chi vuole costruire nuovi modelli di business, di chi cerca percorsi di carriera alternativi o magari un nuovo tipo di impiego. Una sfida raccolta e rilanciata dalla 5° edizione del Salone Gamma Donna, perché nelle donne e nei giovani c’è un potenziale in grado di rimettere in moto l’economia del Paese e la sua società. Attraverso un’arte preziosa: la capacità di re-inventarsi, la strada attraverso cui rompere gli schemi per riprendersi il futuro. Il 2 e 3 ottobre a Torino verrà affrontato questo tema avvalendosi della partecipazione attiva del pubblico e di numerose testimonianze di successo, dando vita a un programma concreto e fortemente interattivo, rivolto all’innovazione e alla collaborazione di rete. Una due giorni introdotta, la sera del 1° ottobre al BasicVillage, da un particolare atélier creativo, il cui protagonista sarà lo strumento espressivo del collage. Una metafora artistica dell’atteggiamento imprenditoriale del reinventarsi grazie a nuove connessioni. Un lavoro di gruppo che preparerà il terreno al
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A CoLLoquIo Con IL ConSIgLIere eCCLeSIAStICo
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Salone e porterà alla realizzazione di un’opera di “instant art”, parte integrante della scenografia dell’evento. Per info: www.gammadonna.it info@gammadonna.it
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Affitto • alloggio Valenza 7° piano (e ultimo) cucina tinello corridoio, 2 camere da letto bagno balcone posto auto in cortile 90m2 libretto 350€ mensili. Tel.389-0617805 (dalle 18,00 alle 20,00) • terreno 0,35ha di vigneto a Piemonte Brachetto doc zona Ponti. Tel.349-8013425 o 3278445091 • appartamento zona Cristo sito al 1°piano composto da ingresso, cucina, 2 camere, bagno. Ripostiglio, 2 balconi, cantina €280,00 mensili. Possibilità box auto a piano strada. Ideale per giovane coppia sposi o pensionati. Cell.339-2059376
Cerco • lavoro Coppia di coniugi cercano lavoro come guardiani, giardinieri oppure assistenza. Tel.340-2193322 • lavoro come giardiniere oppure guardiano con esperienza lavorativa disposto anche ad accudire persone anziane. Tel.340-2193322 • lavoro come badante o colf (esperienza anni di assistenza anziani). Disposta a trasferirsi Tel.340-2193322 • Archi da serra pompa per irrigazione. Tel. 340-1472850 • sementi di erba medica. Tel.0172-423134 • lavoro esperienza come colf-badante, lavapiatti, impiego come asfalti e segnaletica stradale. Disposto ad aiutare in azienda (frutteti ortofrutta ecc.). Tel.327-3804109 • lavoro come trattorista qualificato 25 anni di esperienza sia con trattore che con mietitrebbia e anche in vigna (con il cingolo). Disposto a trasferirsi anche stagionale, (esperto di bestiame e sala mungitura). Tel.340-2928824 • voltino piccolo per trattore 40cv. Tel.338-2064110 o 338-5020298
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scadenze ottobre - conVocazione - aViaria
[a cura di Daniela Colombini]
15 2013 ottobre 16 2013 ottobre 16 2013 ottobre 16 2013 ottobre
25 2013
ottobre
31 2013
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ImPOsTA
ADEmPImENTI
sOGGETTI OBBLIGATI
IVA
Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione
Soggetti passivi IVA
IVA
Liquidazione e versamento dell’IVA a debito del mese di settembre 2013
Contribuenti IVA mensili
ritenute alla fonte
Versamento ritenute alla fonte su: • redditi di lavoro dipendente e assimilati • redditi di lavoro autonomo • provvigioni • corrisposti nel mese precedente
Soggetti operanti in qualità di sostituto d’imposta
IVA
Comunicazione in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente
Contribuenti IVA che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali
IVA
Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente e al trimestre precedente
Operatori intracomunitari con obbligo mensile e trimestrale
IVA
news agricoltura
sCADENZA
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Comunicazione dei dati delle operazioni intercorse nel mese precedente o trimestre precedente nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio negli Stati o territori black list
Contribuenti IVA
GLI OsCAr GrEEN rEGIONALI
Il premio “De Concilio” ad andrea adorno imprenditore dell’acquese
“Q
16/09/2013
uesto premio è arrivato sicuramente inaspettato, un bel segnale in un momento non facile per chi ha intrapreso la strada del coltivatore diretto. Un incentivo a superare le difficoltà e credere nell’innovazione. Un riconoscimento che dedico a mio nonno, Giuseppe Adorno, storico presidente della federazione alessandrina che ha sempre creduto nell’agricoltura e in Coldiretti”. Sono state queste le
prime parole dette da Andrea Adorno, giovane imprenditore di Ponti, nell’Acquese, dopo aver ricevuto nell’ambito dell’edizione 2013 di Oscar Green il premio speciale “De Concilio”. L’azienda Adorno è situata a Ponti, esempio di filiera tutta agricola e tutta italiana che ha fatto della multifunzionalità la sua bandiera: l’ultima scommessa è il gelato realizzato con latte di capra dedicato agli intolleranti.
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news agricoltura
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AVIArIA
Lutti Dio, fonte di perdono e di salvezza, per l’intercessione della Vergine Maria e di tutti i Santi, concedi ai nostri fratelli e parenti, che sono passati da questo mondo a Te, di godere la gioia perfetta nella patria celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen. L’Ufficio Stampa, della Coldiretti Provinciale di Alessandria si unisce al dolore di Michelangelo Pellegrino, Responsabile della Comunicazione di Coldiretti Piemonte e Cuneo, per la scomparsa del caro papà
ANTONIO PELLEGRINO Storico imprenditore agricolo e allevatore di Boves
✟ 15/01/1947 - 15/07/2013 ✟
La Federazione Coldiretti esprime cordoglio alla famiglia Giorcelli per la scomparsa della cara
MARGhERITA socia di Vignale Monferrato
Sentite condoglianze da parte della Coldiretti alla famiglia Corona per la scomparsa del caro
UGO socio di Vignale Monferrato
✟ 01/04/1916 - 17/07/2013 ✟
Porgiamo le nostre sentite condoglianze alla famiglia Ferraris, per la scomparsa della cara
GIUSEPPINA socia di Conzano
✟ 16/07/1938 - 31/08/2013 ✟
Esprimiamo cordoglio alla famiglia Gatti per la scomparsa del caro
Coldiretti si unisce al dolore della moglie e delle figlie per la scomparsa del caro
socio di Altavilla Monferrato
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✟ 26/07/1927 - 09/07/2013 ✟
✟ 09/07/1934 - 22/08/2013 ✟
vINCENzO
Coldiretti, servono misure urgenti, decine di milioni di danni
MARIO MIGLIETTA socio di Mirabello Monferrato
A
preoccupare gli allevatori sono soprattutto i danni economici che rischiano di far chiudere le aziende e per questo serve intervenire urgentemente con misure eccezionali di sostegno al settore che potrebbe subire perdite per alcune decine di milioni di euro anche a seguito dei numerosi vincoli alla movimentazione dei prodotti avicoli che hanno praticamente bloccato la produzione e il mercato nelle aree delimitate. É quanto chiede la Coldiretti nel commentare il sesto focolaio individuato a Bondeno che sulla base dei protocolli operativi per la prevenzione della diffusione del virus rende necessario istituire una nuova zona di protezione e sorveglianza. Si tratta di difendere uno dei pochi comparti in cui l’Italia è praticamente autosufficiente che produce 1,3 milioni di tonnellate di carni avicole e oltre 12 miliardi di uova con fatturato di settore pari a 5,7 miliardi di euro (dati 2012). Va ricordato peraltro che - conclude la Coldiretti - in un momento difficile di crisi con un forte calo dei consumi alimentari, l’unica voce ad aumentare nel primo semestre dell’anno è la spesa per le uova (+4%) e per la carne di pollo naturale (+6%) con un consumo annuo di oltre 19 chili di prodotti avicoli a testa che garantisce alle famiglie il necessario apporto proteico adeguato nell’alimentazione a prezzi più contenuti.
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