Edizione 23 febbraio 2018

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Coldiretti Alessandria - Anno 65° numero 02 - 23/02/2018 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

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periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria

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colopHon -

|SOMMARIO

agricoltura PERIOdICO dEL mONdO AgRICOLO dI COLdIRETTI ALEssANdRIA

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n°2 - Febbraio 2018

“STOP AL CIBO FALSO” Firma anche tu!

QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

PeriodiCo edito dA impresa Verde Alessandria d i r e t t o r e A m m i n i s t r At i V o Leandro Grazioli direttore resPonsAbiLe ilaria Lombardi

2018 ANTICIPA 08 PAC al Via le domande maggio

G r A f i C A , i m PA G i n A z i o n e Christian boero

2018 la scadenza

H A n n o C o L L A b o r At o A q u e s t o n u m e r o davide biglia, daniela Colombini, don ivo Piccinini, marino ravera, emanuele sconfienza.

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fotoGrAfie

Condizionalità: gli impegni per la protezione dei vitelli e il benessere animale

Distributori uso privato tutte le novità del decreto ministeriale del 22/11/2017

Archivio Coldiretti, Christian boero

redAzione ed AmministrAzione Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

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CAP Nord Ovest

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CETA e MERCUSOR

serVizi Per LA ComuniCAzione Via michele Coppino, 154 - 10147 torino tel. 011-5537240 fax 011-0867309 www.trepuntozero.eu info@trepuntozero.eu

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Manodopera agricola

Confederazione nazionale Coldiretti federazione Provinciale Coldiretti Alessandria

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reGistrAzione tribunALe di Alessandria n.69 del 21.1.1953

AGenziA

ampliamento della rete commerciale, più reddito alle aziende

P u b b L i C i tA r i A

Via Pylos, 20 - 12038 savigliano (Cn) tel. 0172 711279 Cell. 348 7616706 e-mail: info@reclamesavigliano.it

s tA m PA

05 RINTRACCIABILITÀ finalmente pasta e riso ora Hanno l’eticHetta

legge di bilancio 2018: le novità per i datori di lavoro

Agrichef formazione per 25 nuovi “cuochi contadini”made in piemonte

uffiCi ProVinCiALi Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria

tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria

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twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria

07 serVe l’origine ancHe per VITICOLTURA:

Chiuso in redazione il 23 Febbraio 2018

allarme “tarocchi legalizzati” con gli accordi di libero scambio

gli spUmanti generici

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Patronato EPACA pensioni 2018: nuove valutazioni perequazione automatica

Filiera Harmony nuova progettualità sul territorio: lezione con gli studenti dell’istituto di agraria di san martino di rosignano

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ANTICIPAZIONI

SALUTE

RIFLESSIONI

SUL PROSSIMO NUMERO

scHeda informatiVa

la parola al consigliere ecclesiastico

“IL mEsE dEL COLEsTEROLO” Buono o Cattivo?

“PERIFERIE AL CENTRO”

RINNOVI SINDACALI le assemBlee elettiVe a liVello proVinciale ---------le nUoVe caricHe

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EDITORIALE |presidente proVinciale interVenti a costo zero per far crescere l’italia e il Vero made in italy

Il nostro sostegno a chi si impegna per l’agricoltura Oggi come ieri, sempre per il bene e nell’interesse dei propri associati, del settore agroalimentare e a salvaguardia e tutela del consumatore uando la copia di questo giornale arriverà nelle vostre case sicuramente si saprà già cosa hanno espresso gli italiani alle urne. ovviamente non vogliamo commentare risultati o prediligere situazioni ma, sicuramente, ciò che è importante è quanto coldiretti ha chiesto alla politica. oggi come ieri, sempre per il bene e nell’interesse dei propri associati, del settore agroalimentare e a salvaguardia e tutela del consumatore. tutto messo nero su bianco in un “manifesto politico” dove sono riportate le proposte per continuare quel percorso di crescita e di tutela del Made in Italy che ha contraddistinto il nostro impegno a tutti i livelli e nelle sedi istituzionali. nel documento sono state approfondite quelle che sono le tematiche che ci vedono da sempre in prima linea: azioni a tutela del consumatore, tese a rafforzare il nostro ruolo di forza sociale con l’obiettivo di contrastare la pirateria nei confronti dell’agroalimentare. focus su cinque interventi a costo zero da esaurire nei primi 100 giorni di governo che vanno dall’etichettatura trasparente alla necessità di istituire un ministero del cibo, dai processi di semplificazione ad una più severa legge sui reati agroalimentare sino alla priorità di de-secretare le destinazioni dei flussi di importazione. il manifesto di Coldiretti, consegnato a tutti gli schieramenti politici vuole essere un importante riferimento, un promemoria, per valutare gli impegni ed i programmi degli schieramenti poiché auspichiamo che ogni forza politica destinata al governo abbia chiaro quale ruolo deve avere l’agricoltura secondo noi. il nostro obiettivo è avere un dialogo aperto e costruttivo con chi è alla guida del paese per continuare a mostrare la vera agricoltura con tutte le sue funzioni, con le relative esigenze ed opportunità per l’intero territorio rendendo il più “vinco-

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lante” possibile ciò che abbiamo chiesto e fatto proprio ai vari schieramenti politici che abbiamo incontrato. nello specifico abbiamo chiesto di rafforzare la sovranità alimentare del nostro paese arginando tutti quegli accordi di libero scambio come ceta o mercousor che cancellano le nostre identità e annichiliscono le nostre produzioni; di tutelare il vero Made in Italy a partire dal mercato interno; di sostenere la presenza e l’offerta del cibo del territorio rafforzando la presenza dei mercati contadini; di lavorare a tutte le misure che costituiscono un paradigma sostenibile e di accelerare l’insieme dei processi di educazione all’imprenditorialità e al lavoro in agricoltura. tutto ciò ha come ovvia premessa il mantenimento di una linea ferma in europa contro chi ipotizza tagli dei fondi destinati all’agricoltura come la pac, rafforzando nel contempo tutte le misure che escludono la “rendita” e puntano ad un’assegnazione degli aiuti alla luce del contributo alla sostenibilità e quindi all’occupazione da parte delle imprese agricole, ...quelle vere.

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l’architrave di tutto è costituito dall’etichettatura obbligatoria dell’origine, così come accolta dalla normativa nazionale. a questo proposito è necessario quindi che l’europa costruisca una norma comunitaria analoga ai decreti italiani su latte, riso e pasta, superando le incoerenze attualmente presenti nei documenti in discussione, esito degli interessi lobbistici di vasta parte dell’europa continentale. si tratta di pressioni che minacciano il carattere distintivo della nostra agricoltura e dell’agroalimentare italiano. coldiretti sostiene e sosterrà sempre con decisione quelle figure che nell'agire quotidiano si sono impegnate a favore dell'agricoltura condividendo il nostro modello di agroalimentare e la nostra idea di sviluppo del paese. la preoccupazione per un nuovo cambio ai vertici del ministero delle politiche agricole? Quello sempre, ma ormai ci siamo abituati!

Roberto Paravidino Presidente


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eticHettatUra di origine |ORGANIZZAZIONE

RINTRACCIABILITÀ: la madre di tutte le battaglie

PASTA e RISO ora hanno l’etichetta

on un pacco di pasta imbustato in italia su tre che è fatto con grano straniero senza alcuna indicazione per i consumatori, arriva l’etichetta d’origine per fare finalmente chiarezza su quello che è il prodotto simbolo del Made in Italy. ad affermarlo è la Coldiretti che alla Fieragricola di Verona, ha mostrato in anteprima le prime confezioni di pasta ma anche di riso con l’indicazione della provenienza, a due settimane dall’entrata in vigore del decreto che metterà in trasparenza quello che i cittadini portano in tavola. Una novità che è il risultato della guerra del grano lanciata da coldiretti con decine di migliaia di agricoltori scesi in piazza per difendere il granaio Italia contro l’invasione di prodotto straniero, spesso di bassa qualità e trattato con sostanze vietate nel nostro paese, e le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione, con una drastica riduzione delle semine e il rischio di abbandono per un territorio di 2 milioni di ettari coltivati situati spesso in aree marginali. ma l’etichetta darà ossigeno anche ai risicoltori italiano,“assediati” dagli arrivi di prodotto straniero spesso favorito dal regime particolarmente favorevole praticato nei confronti dei paesi meno avanzati (accordo EBA),

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che prevede la possibilità di esportare verso l’Unione europea quantitativi illimitati di riso a dazio zero. ciò ha causato una vera e propria invasione di prodotto dai paesi asiatici, da dove proviene ormai la metà del riso importato. il risultato è che un pacco di riso su quattro venduto in contiene prodotto straniero con le quotazioni del riso italiano per gli agricoltori sono crollate dal 58% per l’Arborio e il Carnaroli al 37% per il Vialone nano, senza peraltro avere effetti sui prezzi al consumo. dallo scorso 17 febbraio le confezioni di pasta secca prodotte in italia dovranno avere obbligatoriamente indicato in etichetta il nome del paese nel quale il grano viene coltivato e quello di molitura; se proviene o è stato molito in più paesi possono essere utilizzate, a seconda dei casi, le seguenti diciture: paesi Ue, paesi non Ue, paesi Ue e non Ue. inoltre, se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo paese, come ad esempio l’italia, si potrà usare la dicitura: “Italia e altri Paesi UE e/o non UE”. l’indicazione in etichetta dell’origine per il riso è scattata il 16 febbraio e deve riportare le diciture “Paese di coltivazione del riso”, “Paese di lavorazione” e “Paese di confezionamento”. Qualora le fasi di coltivazione, lavorazione e confezionamento del

riso avvengano nello stesso paese, può essere recata in etichetta la dicitura “origine del riso”, seguita dal nome del paese. in caso di riso coltivato o lavorato in più paesi, possono essere utilizzate le diciture “Ue”,“non Ue”, ed “Ue e non Ue”. Una scelta applaudita dal 96% dei consumatori che chiede venga scritta sull’etichetta in modo chiaro e leggibile l’origine degli alimenti e confermata in italia anche dal tar del lazio che ha sottolineato come sia “prevalente l’interesse pubblico ad informare i consumatori considerato anche l’esito delle consultazioni pubbliche circa l’importanza attribuita dai consumatori italiani alla conoscenza del paese di origine e/o del luogo di provenienza dell’alimento e dell’ingrediente primario”. sarebbe stato del resto assurdo impedire ai cittadini di conoscere la verità privandoli di informazioni importanti come quella di sapere se nella pasta che si sta acquistando è presente o meno grano canadese trattato in preraccolta con il glifosate, accusato di essere cancerogeno e per questo proibito sul grano italiano”. l’iniziativa l’Italia ha spinto la Commissione Europea ad avviare finalmente con quattro anni di ritardo una consultazione pubblica sulle modalità di indicazione dell’origine in etichetta come previsto dal regolamento euro-

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ORGANIZZAZIONE| eticHettatUra

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Ue, l’etichetta a semaforo boccia l’85% del Made in Italy “Doc”

peo sulle informazioni ai consumatori n.1169/2011, entrato in vigore nel dicembre 2013.“adesso occorre vigilare affinché la normativa comunitaria risponda realmente agli interessi dei consumatori e non alle pressioni esercitate dalle lobbies del falso Made in Italy prodotto in Italia che non si arrendono ai pronunciamenti della giustizia e vogliono continuare ad ingannare i cittadini cercando subdolamente di frenare nel nostro paese l’entrata in vigore di una norma di trasparenza e grande civiltà” ha dichiarato il presidente della coldiretti, Roberto moncalvo. l’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004. l’italia sotto il pressing della coldiretti ha fatto scattare il 19 aprile 2017 l’obbligo di indicare il paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. a livello comunitario il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il paese di origine in cui il miele è stato raccolto. da aprile è in vigore l’etichettatura d’origine per latte e derivati. dopo pasta, riso e pomodoro resta però ancora da etichettare con l’indicazione dell’origine 1/4 della spesa alimentare degli italiani dai salumi ai succhi di frutta, dalle confetture al pane, fino alla carne di coniglio.

etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta diffondendo in europa boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (dop) che la stessa Unione europea dovrebbe invece tutelare e valorizzare. e’ quanto ha affermato il presidente della coldiretti Roberto moncalvo all’incontro “l’etichetta alimentare corretta che informa senza fuorviare” organizzato da paolo de castro ed elisabetta gardini con il sostegno del gruppo socialisti e democratici europei (s&d) e del partito popolare europeo (epp) del parlamento europeo, dalla coldiretti, dall’osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare e da federalimentare. Una battaglia contro i sistemi di etichettatura a semaforo che si è estesa a tutta l’Unione con una alleanza europea di cui fanno parte un gruppo di deputati europei e sostenuta anche dal copa-cogeca (l’organizzazione degli agricoltori e delle cooperative agroalimentari europee), e con gli interventi di marie-christine ribera, direttore generale dell’associazione dei produttori di zucchero europei (cefs) ed alexander anton, segretario generale dell’associazione europea dei prodotti lattiero caseari (eda). “l’Unione europea deve intervenire per impedire un sistema di etichettatura, fuorviante discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta” ha affermato il presidente della coldiretti Roberto moncalvo nel denunciare “le distorsioni provocate dal sistema di informazione visiva che fino a ora è stato adottato con formule diverse in gran Bretagna e francia. per l’italia ad essere bocciati dal semaforo rosso inglese ci sono tra gli altri - ha sottolineato moncalvo - le prime tre specialità dop Made in Italy più vendute in italia e all’estero come il grana padano, il parmigiano reggiano ed il prosciutto di parma, ma si arriva addirittura a colpire anche l’extravergine di oliva, considerato il simbolo della

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dieta mediterranea. con l’inganno delle etichette a semaforo - ha continuato moncalvo - si rischia di sostenere, attraverso un approccio semplicistico, modelli alimentari sbagliati che mettono in pericolo, non solo la salute dei cittadini italiani ed europei ma anche un sistema produttivo di qualità che si è affermato pure grazie ai riconoscimenti dell’Unione europea. in gioco per l’italia - ha precisato - c’è la leadership italiana in europa nelle produzioni di qualità con 293 riconoscimenti di prodotti a denominazione (dop/igp). rischia però di essere messo all’indice solo nelle produzioni a denominazione di origine (dop) ha precisato moncalvo - un sistema di eccellenza del Made in Italy che genera un volume di affari al consumo di 14,8 miliardi di euro, con 70 mila operatori, ma il conto è in realtà ben piu’ salato e riguarda interi settori chiave che vanno dai salumi ai formaggi fino all’olio di oliva. il bisogno di informazioni del consumatore sui contenuti nutrizionali deve essere soddisfatto nella maniera più completa e dettagliata, ma anche con chiarezza, a partire dalla necessità di adoperare segnali univoci e inequivocabili per certificare le informazioni più rilevanti per i cittadini mentre sistemi come il traffic light inglese e il nutriscore francese non informano ma cercano di condizionare in modo fuorviante se non ingannevole la scelta del consumatore. non è un caso - ha concluso moncalvo - che con l’entrata in vigore in gran Bretagna nel 2017 sono calate dell’’11% le esportazioni italiane di olio extravergine considerato unanimemente un elisir di lunga vita. l’etichetta a semaforo inglese indica con i bollini rosso, giallo o verde il contenuto di nutrienti critici per la salute come grassi, sali e zuccheri, ma non basandosi sulle quantità effettivamente consumate, bensì solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, porta a conclusioni fuorvianti come il ‘nutri-score’ francese che a differenza che classifica gli alimenti con cinque colori secondo il loro contenuto di ingredienti considerati “cattivi” (grassi, zuccheri) ma anche buoni” (fibre, frutta, verdura).


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eticHettatUra spUmanti |ORGANIZZAZIONE

vino

Serve l’etichetta d’origine

anche per gli Spumanti generici

necessario rivedere la norma sulla origine degli spumanti senza do/ig per non consentire più di etichettare come italiano uno spumante fatto con vini esteri, spesso spagnoli, spumantizzati in italia. la richiesta viene da coldiretti ed è stata portata e sostenuta dal ministero delle politiche agricole sui tavoli di lavoro della commissione Ue per la definizione del nuovo regolamento in tema di etichettatura dei vini e protezione delle do/ig che sostituirà l’attuale reg. 607/09. Bruxelles deve adeguare le disposizioni del regolamento in conformità all’accordo di lisbona distinguendo tra norme di esecuzione e norme delegate. al tempo stesso intende apportare semplificazioni alla normativa di settore e adeguamenti per la messa in coerenza con il regolamento 1169/2011 per quanto riguarda la fornitura di informazioni al consumatore. Vediamo quali sono le principali novità: prevista la modifica del regime linguistico, per cui non sarà più possibile utilizzare qualsiasi lingua della Ue per etichettate i vini, ma i produttori saranno obbligati all’uso della lingua comprensibile al consumatore. sebbene sia in linea con il citato regolamento 1169/2011 questa previsione è fonte di attenzione per il mondo produttivo per le evidenti ripercussioni legate agli scambi all’interno

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della Ue in quanto costringerebbe i produttori ad avere tante etichette nelle varie lingue anche per poche bottiglie con evidente aumento dei costi. su questo aspetto è necessario che la commissione apra alla possibilità di mettere a disposizione le traduzioni con sistemi informativi alternativi al difuori della etichetta. Questa modalità potrebbe ritornare utile anche per le informazioni nutrizionali e gli ingredienti oggi non obbligatorie per il vino ma sulle quali si sta discutendo. si la-

vora anche a nuove disposizioni per l’iter di approvazione o modifica delle denominazioni con distinzione ulteriore tra modifiche sostanziali e modifiche minori e una nuova tempistica comunitaria ridotta per la conclusione dell’iter con probabile superamento della possibilità di etichettatura transitoria. sarebbero mantenute le norme a tutela delle denominazioni legate a nomi di varietà (es. aglianico del Vulture) per le quali la commissione intende mantenere il sistema delle deroghe (ex. allegato XV che però è ancora in attesa di aggiornamento). sono invece ancora in discussione le disposizioni per quanto riguarda l’indicazione dell’origine dei vini spumanti. l’attuale normativa consente di dichiarare come “italiano” uno spumante ottenuto da vino non italiano se la spumantizzazione è stata effettuata in italia. È evidente che questo rappresenta un “furto” di identità a danno delle produzioni vitivinicole nazionali e un “inganno” per il consumatore. peraltro anche l’industria spumantistica sta beneficiando delle risorse di settore disponibile con le misure di promozione e investimenti per cui non vi sono motivazioni ragionevoli perché queste produzioni abbiano regole differenti rispetto ai vini fermi. l’approvazione definitiva del regolamento è attesa entro la primavera prossima.

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ATTUALITÀ| doVe sta andando la pac

LA sCAdENzA REsTA quELLA dEL 15 mAggIO

La Pac 2018 anticipa, scatta il via alle domande Quest’anno, a conclusione del percorso iniziato nel 2016, tutte le domande devono essere presentate in forma grafica uest’anno la pac anticipa con il via alla presentazione delle domande negli sportelli del caa coldiretti. nel 2018 l’attività per richiedere gli aiuti comunitari è stata avviata prima rispetto agli altri anni. l’organismo pagatore agea ha già reso dunque disponibili gli applicativi per la presentazione della domanda Unica 2018. la scadenza resta quella del 15 maggio, data entro la quale il richiedente gli aiuti deve aggiornare il fascicolo aziendale con la consistenza di tutta l’azienda, sia essa territoriale, zootecnica, o strutturale. Quest’anno, a conclusione del percorso iniziato nel 2016, tutte le domande devono essere presentate in forma grafica, obbligo che riguarderà anche le misure a superficie dello sviluppo rurale. in relazione all’avvio delle attività per la campagna 2018, sono disponibili sul portale sian (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) gli applicativi per la definizione grafica della consistenza aziendale e la possibilità di predi-

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sporre i piani di coltivazione. inoltre, dal 15 novembre 2017 sono disponibili anche le funzionalità per la presentazione delle domande grafiche relativamente a: domande uniche, domande per il regime dei piccoli agricoltori e domande di indennità compensativa (misura 13) dello sviluppo rurale (per le regioni che hanno pubblicato i relativi Bandi). considerata l’apertura anticipata degli applicativi che consentono la presentazione delle domande, si raccomanda a tutti gli agricoltori di recarsi quanto prima possibile presso gli uffici del centro di assistenza agricola coldiretti presso il quale è stato conferito il mandato per l’aggiornamento del fascicolo aziendale e la predisposizione delle relative domande di aiuto. anche quest’anno, le imprese agricole che hanno presentato la domanda Unica 2017, possono richiedere tramite gli uffici caa coldiretti, l’anticipazione del premio comunitario che sarà erogato da agea (Agenzia per le Erogazioni in agricoltura). grazie all’accordo

stipulato tra caa coldiretti e creditagri italia, infatti, le imprese interessate potranno accedere a finanziamenti bancari alle migliori condizioni di mercato, in virtù delle convenzioni stipulate tra creditagri e le principali banche per facilitare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. Questa possibilità rappresenta un elemento distintivo ed esclusivo offerto dal sistema servizi coldiretti che consente alle imprese socie di soddisfare le esigenze di credito a breve termine. gli Uffici del CAA Coldiretti, dislocati su tutto il territorio nazionale, sono a disposizione per illustrare la normativa nel dettaglio, per l’assistenza e il supporto tecnico al rispetto degli adempimenti previsti. Visita il sito http://www.terrainnova.it/ e scarica l’app terrainnova al seguente link https://goo.gl/7JBy1g

Condizionalità, gli obblighi per la protezione degli animali negli allevamenti chi richiede gli aiuti comunitari assoggettati alla condizionalità con allevamenti zootecnici è tenuto a rispettare gli obblighi previsti dalla condizionalità con il cgo 13 - protezione degli animali negli allevamenti. gli impegni da assolvere riguardano gli aspetti di seguito elencati. Personale • gli animali devono essere accuditi da un numero sufficiente di addetti aventi adeguate capacità, conoscenze e competenze professionali. Controllo • tutti gli animali tenuti in sistemi di allevamento, il cui benessere richieda un’assistenza frequente dell’uomo, sono ispezionati almeno una volta al giorno. gli animali allevati o custoditi in altri sistemi sono ispezionati a intervalli sufficienti al fine di evitare loro sofferenze. • per consentire l’ispezione completa degli animali in qualsiasi momento, deve essere disponibile un’adeguata illuminazione fissa o mobile. • gli animali malati o feriti devono ricevere immediatamente un trattamento appropriato e, qualora un animale non reagisca alle cure in questione, deve essere consultato un medico veterinario. ove necessario gli animali malati o feriti vengono isolati in appositi locali muniti, se del caso, di lettiere asciutte o confortevoli. Registrazione trattamenti terapeutici • il proprietario o il custode ovvero il detentore

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degli animali tiene un registro dei trattamenti terapeutici effettuati. la registrazione e le relative modalità di conservazione sono effettuate secondo quanto previsto dalla normativa vigente. le mortalità devono essere denunciate, come previsto dalla normativa vigente. • i registri sono conservati per un periodo di almeno tre anni e sono messi a disposizione dell’autorità competente al momento delle ispezioni o su richiesta. Libertà di movimento • la libertà di movimento propria dell'animale, in funzione della sua specie e secondo l'espe-

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rienza acquisita e le conoscenze scientifiche, non deve essere limitata in modo tale da causargli inutili sofferenze o lesioni. allorché continuamente o regolarmente legato, incatenato o trattenuto, l’animale deve poter disporre di uno spazio adeguato alle sue esigenze fisiologiche ed etologiche, secondo l’esperienza acquisita e le conoscenze scientifiche. Fabbricati e locali di stabulazione • i materiali che devono essere utilizzati per la costruzione dei locali di stabulazione e, in particolare, dei recinti e delle attrezzature con i quali gli animali possono venire a contatto, non


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doVe sta andando la pac |ATTUALITÀ

devono essere nocivi per gli animali e devono poter essere accuratamente puliti e disinfettati. • i locali di stabulazione e i dispositivi di attacco degli animali devono essere costruiti e mantenuti in modo che non vi siano spigoli taglienti o sporgenze tali da provocare lesioni agli animali. • la circolazione dell’aria, la quantità di polvere, la temperatura, l’umidità relativa dell’aria e le concentrazioni di gas devono essere mantenute entro limiti non dannosi per gli animali. • gli animali custoditi nei fabbricati non devono essere tenuti costantemente al buio o esposti ad illuminazione artificiale senza un adeguato periodo di riposo. se la luce naturale disponibile è insufficiente a soddisfare esigenze comportamentali e fisiologiche degli animali, occorre prevedere un'adeguata illuminazione artificiale. Animali custoditi al di fuori dei fabbricati • agli animali custoditi al di fuori dei fabbricati deve essere fornito, in funzione delle necessità e delle possibilità, un riparo adeguato dalle intemperie, dai predatori e da rischi per la salute. Impianti automatici o meccanici • ogni impianto automatico o meccanico indispensabile per la salute ed il benessere degli animali deve essere ispezionato almeno una volta al giorno. gli eventuali difetti riscontrati devono essere eliminati immediatamente; se ciò non e' possibile, occorre prendere le misure adeguate per salvaguardare la salute ed il benessere degli animali. se la salute ed il benessere degli animali dipendono da un impianto di ventilazione artificiale, deve essere previsto un adeguato impianto di riserva per garantire un ricambio di aria sufficiente a salvaguardare la salute e il benessere degli animali. in caso di guasto all’impianto deve essere previsto un si-

stema di allarme che segnali il guasto. detto sistema d'allarme deve essere sottoposto a controlli regolari. Mangimi, acqua e altre sostanze • agli animali deve essere fornita un'alimentazione sana adatta alla loro età e specie e in quantità sufficiente a mantenerli in buona salute e a soddisfare le loro esigenze nutrizionali. gli alimenti o i liquidi sono somministrati agli animali in modo da non causare loro inutili sofferenze o lesioni e non contengono sostanze che possano causare inutili sofferenze o lesioni. •tutti gli animali devono avere accesso ai mangimi ad intervalli adeguati alle loro necessità fisiologiche. • tutti gli animali devono avere accesso ad un’appropriata quantità di acqua, di qualità adeguata, o devono poter soddisfare le loro esigenze di assorbimento di liquidi in altri modi. • le attrezzature per la somministrazione di mangimi e di acqua devono essere concepite, costruite e installate in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione degli alimenti o dell’acqua e le conseguenze negative derivanti da rivalità tra gli animali. • nessuna altra sostanza, ad eccezione di quelle somministrate a fini terapeutici o profilattici o in vista di trattamenti zootecnici (come previsto dalla normativa vigente), deve essere somministrata ad un animale, a meno che gli studi scientifici sul benessere degli animali e l’esperienza acquisita ne abbiano dimostrato l’innocuità per la sua salute e il suo benessere. Mutilazioni e altre pratiche • È vietata la bruciatura dei tendini ed il taglio di ali per i volatili e di code per i bovini se non a fini terapeutici certificati. la cauterizzazione dell'abbozzo corneale è ammessa al di sotto delle tre settimane di vita. il taglio del becco deve essere effettuato nei primi giorni di vita

con il solo uso di apparecchiature che riducano al minimo le sofferenze degli animali. la castrazione è consentita per mantenere la qualità dei prodotti e le pratiche tradizionali di produzione a condizione che tali operazioni siano effettuate prima del raggiungimento della matura sessuale da personale qualificato, riducendo al minimo ogni sofferenza per gli animali. a partire dal 1 gennaio 2004 è vietato l’uso dell’alimentazione forzata per anatre ed oche e la spiumatura di volatili vivi. le pratiche di cui al presente punto sono effettuate sotto il controllo del medico veterinario dell’azienda. Procedimenti di allevamento • non devono essere praticati l’allevamento naturale o artificiale o procedimenti di allevamento che provochino o possano provocare agli animali in questione sofferenze o lesioni. Questa disposizione non impedisce il ricorso a taluni procedimenti che possono causare sofferenze o ferite minime o momentanee o richiedere interventi che non causano lesioni durevoli, se consentiti dalle disposizioni nazionali. • nessun animale deve essere custodito in un allevamento se non sia ragionevole attendersi, in base al suo genotipo o fenotipo, che ciò possa avvenire senza effetti negativi sulla sua salute o sul suo benessere. gli Uffici coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. consulta il sito http://www.terrainnova.it/ e scarica l’app terrainnova al seguente link https://goo.gl/7JBy1g.

i pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e la ce declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in esso contenute.

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ATTUALITÀ| doVe sta andando la pac

Condizionalità, gli impegni per la protezione dei vitelli. Rispettare gli adempimenti previsti la condizionalità prevede impegni volti a garantire il benessere degli animali. in particolare, tutte le aziende con allevamenti bovini e bufalini assoggettate alla condizionalità sono tenute al rispetto degli adempimenti contenuti all’interno del cgo 11. in assenza dei provvedimenti delle regioni e provincie autonome, le aziende devono rispettare gli adempimenti ed i divieti previsti dalla norma e di seguito riportati: 1. corretta gestione dei recinti individuali e di gruppo, in relazione all’età ed al peso vivo degli animali allevati; 2. per la costruzione dei locali, recinti e attrezzature deve essere fatto uso di materiali non nocivi e gli stessi devono poter essere puliti e disinfettati; 3. gli animali devono essere tenuti al riparo da rischi causati da apparecchiature o circuiti elettrici; 4. le condizioni di allevamento devono mantenere entro limiti non dannosi per i vitelli la circolazione dell'aria, la quantità di polvere, la temperatura, l'umidità relativa dell'aria e le concentrazioni di gas; 5. ogni impianto automatico indispensabile per la salute ed il benessere degli animali deve essere ispezionato almeno una volta al giorno (ventilazione artificiale, ecc.). devono essere previsti sistemi di backup e di allarme per evitare lo stress dovuto a guasti degli impianti; 6. i vitelli non devono essere mantenuti al buio e devono essere assicurate normali condizioni di illuminazione; 7. i locali di stabulazione devono essere costruiti in modo da consentire ad ogni vitello di coricarsi, giacere, alzarsi ed accudire a se stesso senza difficoltà; 8. i vitelli non devono essere legati, ad eccezione di quelli stabulati in gruppo che possono essere legati per un periodo massimo di un'ora al momento della somministrazione di latte o succedanei del latte; 9. la stalla, i recinti, le attrezzature e gli utensili devono essere puliti e disinfetti regolarmente

in modo da prevenire infezioni incrociate o lo sviluppo di organismi infettivi; 10. i pavimenti devono essere non sdrucciolevoli e senza asperità, per evitare lesioni ai vitelli, e devono essere costruiti in modo da non causare lesioni o sofferenza ai vitelli in piedi o coricati; 11. ai vitelli deve essere somministrata un’alimentazione adeguata alla loro età e al loro peso e conforme alle loro esigenze comportamentali e fisiologiche, onde favorire buone condizioni di salute e di benessere; 12. tutti i vitelli devono essere nutriti almeno due volte al giorno; 13. a partire dalla seconda settimana di età, ogni vitello deve poter disporre di acqua fresca adeguata in quantità sufficiente oppure poter soddisfare il proprio fabbisogno in liquidi bevendo altre bevande; 14. le attrezzature per la somministrazione di mangimi e di acqua devono essere concepite, costruite, installate e mantenute in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione degli alimenti o dell’acqua destinati ai vitelli; 15. ogni vitello deve ricevere colostro bovino

quanto prima possibile dopo la nascita e comunque entro le prime sei ore di vita. in merito ai controlli da effettuare per determinare il rispetto degli impegni sopra riportati, si fa riferimento alle procedure di controllo stabilite dai servizi Veterinari delle asl. in caso di infrazioni riscontrate nel corso delle verifiche sono assegnate tre categorie di irregolarità: A. richiesta di rimediare alle non conformità entro un termine inferiore a 3 mesi. nessuna sanzione amministrativa o penale immediata; B. richiesta di rimediare alle non conformità entro un termine superiore a 3 mesi. nessuna sanzione amministrativa o penale immediata; C. sanzione amministrativa o penale immediata. tali categorie sono assegnate dai servizi Veterinari in funzione delle caratteristiche delle infrazioni stesse e della possibilità di porvi rimedio in un tempo stabilito. gli Uffici coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. consulta il sito http://www.terrainnova.it/ e scarica l’app terrainnova al seguente link https://goo.gl/7JBy1g.

Aree di interesse ecologico (Efa), divieto di utilizzo delle sementi trattate in base a quanto stabilito dalle modifiche apportate dal regolamento delegato del 15 febbraio 2017, dal 2018 per le Efa (Aree di interesse ecologico) è previsto il divieto di utilizzo dei trattamenti sulle superfici investite con azotofissatrici, sui terreni lasciati a riposo e sugli ettari ammissibili lungo i bordi forestali con produzione. su tale divieto la commissione ha fornito dei chiarimenti aggiuntivi riguardanti l’utilizzo delle sementi trattate. in base a quanto dichiarato dall’esecutivo, non è possibile utilizzare semente trattata sulle superfici sopra indicate (colture azotofissatrici, terreni lasciati a riposo ed ettari ammissibili lungo i bordi forestali con produzione) dichiarate ai fini efa. tale interpretazione deriva dal fatto che i prodotti utilizzati sulle sementi trattate diventano attivi nel terreno una volta che si effettua la semina. al momento della semina, quindi, è importante verificare che la semente che si sta utilizzando non sia trattata con prodotti per la protezione delle piante. si ricorda che a seguito dell’applicazione della parte agricola del regolamento omnibus, il fattore di ponderazione delle azotofissatrici utilizzate ai fini efa è aumentato da 0,7 a 1. ciò consente di avere a disposizione una maggiore superficie in quanto ogni ettaro concorre a pieno al raggiungimento del 5% di efa. ad esempio, un’azienda di 100 ettari che utilizza le azotofissatrici ai fini efa, dovrà destinare a tale coltura 5 ettari, anziché 7,14. gli Uffici coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. consulta il sito http://www.terrainnova.it/ e scarica l’app terrainnova.

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flUssi - QUote latte |ATTUALITÀ

preSentate le domande di ingreSSo on-line per i lavoratori Stagionali extracomunitari

Decreto flussi, via all’ingresso di 18mila lavoratori stranieri scatta la corsa all’ingresso di 18 mila lavoratori stagionali extracomunitari in italia sulla base del decreto Flussi 2018. il provvedimento che regola l’arrivo di manodopera straniera in italia prevede la presentazione fino al 31 dicembre 2018 delle domande telematiche di ingresso attraverso il sistema attivo sul sito del ministero dell’interno. la quota riguarda lavoratori subordinati stagionali di albania, algeria, Bosnia-Herzegovina, corea (repubblica di corea), costa d’avorio, egitto, el salvador, etiopia, ex repubblica Jugoslava di macedonia, filippine, gambia, ghana, giappone, india, Kosovo, mali, marocco, mauritius, moldova, montenegro, niger, nigeria, pakistan, senegal, serbia, sri lanka, sudan, tunisia, Ucraina. dal “click day”, fissato come ricorderete lo scorso 31 gennaio è stato possibile presentare le domande di ingresso on-line per i lavoratori stagionali extracomunitari che hanno trovato occupazione soprattutto in agricoltura che, insieme al turismo, è il settore con maggiori opportunità occupazionali in particolare nelle grandi campagne di raccolta delle principali produzioni Made in Italy: dalla frutta alla verdura, dai fiori al vino fino, ma anche negli allevamenti. in totale fra stagionali e permanenti sono 345mila i lavoratori stranieri impiegati in agricoltura, per un totale di giornate di occupazione pari a 29.437.000. i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in friuli, delle mele in trentino, della frutta in emilia romagna, dell’uva in piemonte fino agli allevamenti da latte in lombardia dove a svolgere l’attività di bergamini sono soprattutto gli indiani mentre i macedoni sono coinvolti principalmente nella pastorizia. la novità di quest’anno riguarda l’aumento delle quote riservate al settore agricolo stagionale, che passano dai 17.000 lavoratori del 2017 ai 18mila di quest’anno, restando comunque significativa la quota di 4.750 conversioni dei permessi per lavoro stagionale in permessi di soggiorno per lavoro subordinato che consentiranno a molte aziende agricole di stabilizzare il rapporto con i propri dipendenti stranieri entrati in questi anni con i flussi stagionali. in base all’ultimo testo Unico sull’immigrazione risultano semplificati anche i requisiti per la richiesta del permesso stagionale pluriennale e la procedura di accoglimento dell’istanza per “silenzio-assenso”, essendo sufficiente che lo straniero abbia fatto regolare ingresso con permesso di soggiorno stagionale almeno una volta nei cinque anni precedenti per potervi avere accesso.

peSante eredità nei confronti dell’europa nell’attuazione del regime delle quote latte

Quote latte, l’Ue chiede 1,3 miliardi ai produttori multati È una pesante eredità delle troppe incertezze e disattenzioni del passato nel confronti dell’europa nell’attuazione del regime delle quote latte che è terminato da 2 anni e dieci mesi, il 31 marzo 2015. È quanto ha affermato la coldiretti nel commentare la condanna della corte europea di giustizia nei confronti dell’italia inadempiente per non aver recuperato 1,343 miliardi di euro dai produttori lattieri per aver superato le quote latte nel periodo 1995-2009. la corte di giustizia chiede che l’importo sia effettivamente imputato ai produttori che hanno contribuito a ciascun superamento del livello consentito di produzione e sia pagato in tempo utile, dopo notificazione dell’importo dovuto, o in caso di non pagamento nei termini previsti, sia iscritto a ruolo ed eventualmente recuperato con esecuzione forzata.a seguito di tale sentenza, l’italia si dovrà uniformare alle indicazioni della corte, esponendosi, in caso di inottemperanza, ad una nuova causa da parte della commissione che potrebbe comportare una condanna del nostro paese al pagamento di penali. Una situazione determinata da una disattenzione nei confronti delle politiche comunitarie sulla quale si sono accumulati errori, ritardi e compiacenze che hanno danneggiato la stragrande maggioranza degli allevatori italiani che si sono messi in regola ed hanno rispettato le norme negli anni acquistando o affittato quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro. le pendenze a cui fa riferimento l’Unione europea riguardano per importi significativi poche centinaia di soggetti che hanno assunto un comportamento che mette a rischio le casse dello stato e fa concorrenza sleale alla stragrande maggioranza dei 32mila allevatori italiani. la questione quote latte è iniziata 34 anni fa nel 1984 con l’assegnazione ad ogni stato membro dell’Unione di un quantitativo massimo nazionale di latte da mungere che poi doveva essere diviso tra i produttori del paese.all’italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte rispetto alle potenziale produttivo delle 180mila stalle allora presenti. negli anni l’italia è riuscita ad ottenere dall’Ue aumenti della propria quota, ma nel periodo tra il 1995 e il 2009 si sono accumulate ingenti multe. il 1992, con la legge 468, poi il 2003, con la legge 119, e infine il 2009, con la legge 33, sono state le tappe principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle quote latte in italia.

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ATTUALITÀ| gasolio - agea - fondi

aSSegnazione del gaSolio agevolato. lo ha deciSo l’agenzia delle dogane

Via libera ai comodati verbali per il gasolio agricolo stop all’obbligo di registrare i contratti verbali per i terreni condotti in comodato e utilizzati ai fini dell’assegnazione del gasolio agevolato. lo ha deciso l’agenzia delle dogane, sulla base di una richiesta avanzata da coldiretti. Una circolare del 16 gennaio 2018 l’agenzia ha, infatti, risolto il problema relativo al riconoscimento dei contratti di comodato in forma verbale quali validi titoli di conduzione dei terreni agricoli per i quali può essere assegnato il carburante ad accisa agevolata. la questione si era posta a seguito di una precedente circolare della stessa agenzia pubblicata a settembre 2017, secondo cui i contratti di comodato da utilizzare per la richiesta di carburante agricolo dovevano essere stipulati per iscritto e come tali registrati, così non ritenendo più validi i comodati in forma verbale che, come è noto, costituiscono uno dei titoli di conduzione più diffusi per la conduzione di terreni agricoli (secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, più di un milione di ettari in Italia sono condotti in comodato per l’esercizio delle attività agricole). non essendo andata a buon fine, per inspiegabili ragioni di carenza di copertura finanziaria, l’iniziativa di coldiretti volta a risolvere la questione sul piano legislativo attraverso uno specifico emendamento da approvare nell’ambito della legge di bilancio per il 2018, la confederazione ha avviato un serrato confronto con l’agenzia delle dogane per sostenere la soluzione già individuata nell’emendamento. la soluzione fatta propria dall’agenzia delle dogane, che riproduce i contenuti della proposta di coldiretti, è quella di: - confermare l’applicazione dell’aliquota ridotta di accisa per i prodotti petroliferi impiegati in lavori agricoli effettuati anche su terreni condotti in comodato; - ammettere la possibilità di comprovare la conduzione dei terreni condotti in comodato, in luogo del contratto di comodato scritto e registrato, attraverso le dichiarazioni sostitutive di atto notorio rese, eventualmente in forma congiunta, da comodatario e comodante con cui attestare l’esclusiva e piena disponibilità da parte del comodatario del terreno, puntualmente identificato, su cui eseguire le lavorazioni agricole. inoltre, l’agenzia afferma che anche nei casi di “ulteriori forme di conduzione dei fondi rustici fondate su semplificazioni procedurali correlate alla limitata estensione degli stessi” (il riferimento è da intendersi alle particelle di estensione inferiore a mezzo ettaro in zone montane, per le quali già la legge consente di “non disporre del titolo di conduzione ai fini della costituzione del fascicolo aziendale”) è ammesso l’utilizzo della dichiarazione sostitutiva di atto notorio da parte del soggetto interessato all’ottenimento del carburante agricolo in cui si attesti l’esclusiva disponibilità del terreno puntualmente identificato. alla luce dell’importante novità, occorre ora che le amministrazioni regionali prendano atto del contenuto della circolare dell’agenzia delle dogane, al fine di una correzione/integrazione delle disposizioni che erano state già fornite ai caa in relazione alla procedura di presentazione ed istruttoria per il 2018 delle istanze di assegnazione del carburante agevolato avente ad oggetto terreni condotti a titolo di comodato.

erogazioni eSeguite nell’ambito dello Sviluppo rurale miSure Superfici e Strutturali

Da Agea pagamenti per 128 milioni a 36mila domande agea ha effettuato pagamenti per un valore complessivo di oltre 128 milioni di euro per più di 36mila domande. ad annunciarlo è la coldiretti sulla base degli ultimi fondi versati dall’ente pagatore. in particolare, si riferiscono alle erogazioni eseguite nell’ambito dello sviluppo rurale (misure superfici e strutturali) a seguito di istruttoria regionale, in favore di 2.619 beneficiari inseriti negli elenchi trasmessi dalle regioni abruzzo, Basilicata, campania, friuli, lazio, liguria, marche, molise, puglia, sardegna, sicilia Umbria e Valle d’aosta per un totale di oltre 17 milioni di euro; dello sviluppo rurale (misure a superficie e animali), a seguito di istruttoria automatizzata, per 34.183 beneficiari e un valore complessivo di oltre 99 milioni di euro; dei programmi operativi in favore di 10 organizzazioni di produttori per più di 12 milioni di euro. riguardo ai programmi regionali di sviluppo rurale, da inizio programmazione agea ha erogato complessivamente 1,3 miliardi di euro. di questi, 698,5 milioni sono relativi al feasr, con 223 milioni erogati in favore di impegni assunti nella programmazione corrente.

promozione di Strumenti aSSicurativi, polizze Sperimentali e fondi di mutualizzazione

Col riordino entrano polizze sperimentali e danni da selvatici Via libera dalla conferenza stato regioni al riordino del fondo di solidarietà. lo schema approvato riprende molte delle richieste avanzate da coldiretti per la semplificazione e l’abbattimento delle procedure burocratiche a carico delle aziende agricole. la nuova norma promuove lo sviluppo di strumenti assicurativi innovativi, anche tramite polizze sperimentali e fondi di mutualizzazione ed estende, inoltre, le coperture agevolate ad eventi di portata catastrofica, malattie infettive che colpiscono gli animali e organismi nocivi ai vegetali. il fondo di solidarietà nazionale potrà essere attivato anche per i danni causati da fauna selvatica protetta e sono state semplificate anche le procedure per mettere a disposizione delle regioni le risorse per gli interventi compensativi. nell’ambito delle polizze sperimentali, sarà poi possibile mettere a punto meccanismi di calcolo delle perdite. Un tema molto sentito nelle campagne di tutto il territorio nazionale, dove la presenza e la pressione non più sostenibile degli animali selvatici, dai cinghiali ai lupi, sta causando gravissimi problemi alle aziende agricole. prevista anche una semplificazione con maggiore trasparenza dei meccanismi di risarcimento del danno, oltre alla possibilità di calcolare le perdite sulla base di indici, anche ai fini dell’erogazione degli interventi compensativi. lo schema prevede l’armonizzazione della normativa nazionale con alcune prescrizioni degli orientamenti in materia di aiuti di stato. il provvedimento è ora in discussione in attesa dell’approvazione definitiva da parte del governo.

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distriBUtori |ATTUALITÀ

diStributori a uSo privato

TUTTE LE NOVITÀ DEL DECRETO MINISTERIALE 22/11/2017 n data 6 dicembre 2017 il decreto ministeriale 22/11/2017 contenente la nuova regola tecnica di prevenzione incendi per l’installazione e l’esercizio di contenitori-distributori, ad uso privato, per l’erogazione di carburante liquido di categoria C, cioè le cisterne fuori terra di liquido combustibile (come il gasolio) con capacità geometrica inferiore a 9 mc. Il provvedimento contempla specifiche esenzioni riguardanti in particolare le cisterne già esistenti alla data di entrata in vigore (5 gennaio 2018) già autorizzate (CPI o atti abilitativi SCIA) o in corso di progettazione secondo le procedure del D.P.R. 151/2011. Da una verifica effettuata con alcuni responsabili territoriali (aventi incarichi nazionali) dei Vigili del Fuoco, è stato confermato che l’esenzione, anche se non espressamente indicata, si applica inoltre ai serbatoi / distributori (con o senza erogatore) a servizio delle aziende agricole già esistenti al 5 gennaio 2018 aventi capacità geometrica inferiore a 6 MC. Per tali tipologie infatti il DECRETO-LEGGE 24 giugno 2014, n.91 coordinato con la legge di conversione 11 agosto 2014, n.116, li esonera in maniera perentoria dagli adempimenti previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1º agosto 2011, n.151. Tale Decreto Legge ha valenza giuridica superiore al DM 22/11/2017 Regola tecnica, pertanto i serbatoi / distributori (con o senza erogatore) a servizio delle aziende agricole aventi capacità geometrica inferiore a 6 MC, se già esistenti al 5 gennaio 2018 rientrano tra gli esonerati dalla nuova regola tecnica e continueranno a seguire la vecchia regola tecnica prevista dal DM90 ora abrogata. Risulterà fondamentale la detenzione di un documento di acquisto / fattura a dimostrazione agli organi di vigilanza della data di detenzione. Diversamente i serbatoi /distributori messi in servizio dalla data del 5 gennaio 2018 in poi, indipendentemente dalla capacità geometrica pur nel limite dei 9MC dovranno essere conformi alla Regola Tecnica di cui all’oggetto, anche se quelli utilizzati in agricoltura continueranno ad essere esonerati dalla richiesta di atti abilita-

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tivi (SCIA). Purtroppo i serbatoi / distributori (con o senza erogatore) aventi capacità geometrica superiore a 6 MC fino a 9MC, già esistenti al 5/gennaio 2018 per i quali non sono stati richiesti atti abilitativi (SCIA/CPI) non è prevista l’esenzione. Dovranno pertanto essere ricondizionati in conformità alla nuova regola tecnica. Principali requisiti previsti della nuova regola tecnica: CAPACITà gEOmETRICA. pur lasciando la capacità geometrica massima del contenitoredistributore fissata in 9 m³, viene chiarito che tale capacità può essere ottenuta anche con più contenitori-distributori la cui distanza reciproca deve essere almeno pari a 0,8 m. nell’ambito di una attività possono essere installati più depositi di distribuzione, nel rispetto della distanza di sicurezza interna, per una capacità complessiva non superiore a 45 m³. ACCEssO ALL’AREA deve essere garantita la possibilità di avvicinamento dei mezzi dei VVff ai contenitori-distributori, per esigenze di soccorso. CRITERI dI INsTALLAzIONE E CARATTERIsTIChE COsTRuTTIVE sERBATOIO. es: a doppia parete e con sistema di monitoraggio continuo dell’intercapedine; a parete singola - in tal caso il deposito di distribuzione dovrà essere posizionato all’interno di un bacino di contenimento di capacità non inferiore al 110% del volume del deposito di distribuzione stesso, in grado di contenere le eventuali perdite dai serbatoi del deposito e di idonee caratteristiche meccaniche. dIChIARAzIONE dI CONFORmITà, mARCATuRE CE, mANuALE d’IsTRuzIONI. Installazione: i contenitori - distributori devono essere installati esclusivamente su spazio scoperto al di fuori delle zone in cui possono formarsi atmosfere esplosive. É vietata l’installazione su rampe carrabili, su terrazze e comunque su aree sovrastanti luoghi chiusi. devono essere installati in piano ed essere protetti da idonea difesa fissa atta ad impedire urti accidentali. i contenitori-distributori provvisti di bacino di contenimento devono essere dotati di tettoia di

protezione dagli agenti atmosferici realizzata in materiale incombustibile ad eccezione del caso in cui siano inseriti in speciali box prefabbricato con idonee caratteristiche prescritte. essere saldamente ancorati al terreno per evitare spostamenti durante il riempimento e l’esercizio. dIsTANzE dI sICuREzzA: 3,5, 10, 15mt a seconda delle variabili. tali misure possono essere limitate fino alla metà se interposti elementi di separazione aventi caratteristiche di resistenza al fuoco ei 60 e con specifiche dimensioni. ALTRE mIsuRE dI sICuREzzA: area di contorno serbatoio avente ampiezza non minore di 3 m, completamente sgombra da materiali di alcun genere e priva di vegetazione che possa costituire pericolo di incendio. sEgNALETICA dI sICuREzzA secondo d.lgs.81/08 e s.m.i. ed apposito cartello fisso deve indicare le norme di comportamento e i recapiti telefonici dei vigili del fuoco, da contattare in caso di emergenza, nonchè il recapito telefonico della ditta eventualmente responsabile della gestione e della manutenzione del contenitore-distributore. deve essere dotato di misure di sicurezza atte ad evitare l’accesso, da parte di estranei, ai dispositivi di sicurezza e controllo. ImPIANTO ELETTRICO e messa a terra conforme. Estintori: in prossimità di ogni contenitore-distributore deve essere garantita la presenza di almeno due estintori portatili con capacità estinguente non inferiore a 21a-89B. nel caso in cui la capacità complessiva del deposto di distribuzione sia superiore a 6 m³, deve essere garantita anche la presenza di un estintore carrellato con capacità estinguente non inferiore a B3, raggiungibile con un percorso effettivo non superiore a 20 m rispetto al contenitore-distributore più lontano. RIsPETTO dI NORmE dI EsERCIzIO COmPORTAmENTALI tra le quali la formazione del personale addetto al rifornimento. esso deve essere adeguatamente formato sull’uso del contenitore-distributore e deve essere in grado di adottare le misure di lotta antincendio e gestione delle emergenze che possono verificarsi.

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ATTUALITÀ|consorzio agrario nord oVest Ampliamento della rete commerciale, obiettivo più reddito alle aziende

Consorzi Agrari Nuovi traguardi per una sola struttura commerciale di riferimento per il nord ovest, strategica per i contratti di filiera opo un lungo ed articolato percorso durato due anni, fatto di incontri, assemblee e analisi approfondite delle diverse situazioni e specificità territoriali si è arrivati alla decisione definitiva che posiziona oggi la grande realtà economica del consorzio agrario del nord ovest ai blocchi di partenza verso nuovi ed ambiziosi traguardi nei diversi mercati in cui svolge la propria attività a beneficio di soci e dei clienti. cap nord ovest, ossia una sola struttura di riferimento quando si parla di consorzio agrario per le province di cuneo, torino, alessandria, asti, novara, Vercelli, Biella, Verbano cusio-ossola per arrivare sino alla regione liguria con genova, imperia la spezia e savona. Un percorso di rinnovamento strutturale fortemente voluto da cai, consorzi agrari d’italia, in quanto i consorzi sono visti proprio come nodo operativo fondamentale del progetto di coldiretti, dove le strutture sul territorio diventano una grande piattaforma logistica per il prodotto italiano ottimizzando l’approvvigionamento di mezzi tecnici, capaci di fornire servizi commerciali e finanziari sia a carattere creditizio che assicurativo. l’ampliamento della rete commerciale si inserisce in uno scenario di mercato in profondo mutamento: un progetto di lungimiranza voluto dai cda, per affrontare sfide locali di respiro sempre più globalizzato. il comparto primario è oggi impegnato nella definizione delle più opportune strategie per la costruzione del futuro dell’agricoltura italiana, con implicazioni che vanno ben oltre le problematiche tracciate dall’attuale non positiva congiuntura dell’economia nazionale. a qualche settimana di distanza dall’ampliamento, a fare il punto sono i presidenti delle due realtà, Tonino gai e Roberto Paravidino, rispettivamente presidenti del cap nord ovest e del consorzio agrario del piemonte orientale. “oggi le sfide globali sono troppo importanti ed impegnative per affrontarle senza adeguate pia-

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nificazioni che guardino a largo raggio ad ampi territori, processi e servizi condivisi. in quest’ottica, pur mantenendo ognuno le proprie caratteristiche territoriali e il proprio patrimonio valoriale, è stato creata un’unica grande squadra capace di pesare di più, a garanzia di migliori condizioni per i soci e per l’intera economia agroalimentare piemontese e del nord ovest ha affermato il presidente Roberto Paravidino - Quando si compiono delle scelte di raggruppamento e di ampliamento della base associativa, di aumento dei fatturati, di miglioramento delle performance commerciali e di consolidamento delle strategie aziendali si realizza sempre un risultato per gli agricoltori che rimangono la nostra missione prioritaria. ora noi amministratori, assieme agli agenti che sono la spina dorsale del consorzio agrario, dovremo saper cogliere questa importante opportunità per migliorare l’economia delle imprese agricole”. le fusioni, le aggregazioni dei soggetti che operano nei diversi territori a sostegno dell’agricoltura del nostro paese, attraverso i loro servizi sempre più avanzati, rappresentano oggi più che mai un punto di arrivo strategico per cai. l’ampliamento va in questa direzione e consente di affrontare le sfide della globalizzazione rafforzando il radicamento sul territorio e la capacità economica complessiva dell’impresa. “la

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provincia alessandrina e l’intero territorio piemontese rappresentano storicamente un territorio in cui l’agricoltura è essenziale per l’economia. le imprese agricole potranno contare su una serie di servizi aggiornati e implementati e un’assistenza tecnica costante tecnologicamente avanzata che potrà contribuire ad un potenziale rilancio complessivo del consorzio. - ha aggiunto Paravidino - i risultati raggiunti in piemonte sono il prodotto di un attento ed equilibrato lavoro di squadra. da tempo coldiretti si è resa conto che i consorzi hanno un ruolo di primo piano per il progetto di valorizzazione dell’origine del made in italy dal campo alla tavola. obiettivi che stiamo raggiungendo grazie ai contratti di filiera per contrastare un sistema agroindustriale tradizionale poco lungimirante che non ha colto il valore economico e strategico del legame con il territorio”. Una grande opportunità di crescita per la filiera di Harmony, il patto del grano buono: “i contratti di filiera rappresentano una carta vincente importantissima e i soci stanno imparando a capirlo. - ha aggiunto Paravidino - lavorare in questa direzione e continuare ad agire a supporto di tutta la categoria con una politica concorrenziale dei prezzi, a sostegno dei produttori proprio con accordi per la valorizzazione dei prodotti rappresenta la priorità e “Harmony” ne è un esempio virtuoso”. in quale modo si può essere vincenti e fare la differenza? “per prima cosa facciamo crescere la “rete”: dobbiamo essere una squadra, non essere in individuale competizione. - ha concluso Paravidino - abbiamo iniziato con il piede giusto? lo spero tanto, il “momento economico” non è facile da affrontare ma sono ottimista. dobbiamo puntare sulla velocità di cambiamento, non avere paura delle novità: un discorso non facile in agricoltura ma che si deve iniziare a fare”!


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consorzio agrario nord oVest |ATTUALITÀ

CONsORzIO AgRARIO dELLE PROVINCE dEL NORd-OVEsT

Nuove opportunità economiche per le imprese Sede legale ed operativa a Cuneo, oltre 80 centri servizi per l’agricoltura dislocati sul tutto il territorio in cui opera na grande notizia per le imprese agricole, che apre scenari da tempo attesi: a far data dal 1 febbraio 2018 il Consorzio Agrario delle Province del NordOvest ha ampliato il territorio in cui opera, ed ora ricomprende tutto il territorio piemontese e parte della liguria. il percorso di riorganizzazione del consorzio agrario dei nostri territori ha l’obiettivo di rendere questo strumento sempre più protagonista nella realizzazione della progettualità economica di coldiretti, sviluppando concretamente le filiere di prodotto per valorizzare le produzioni delle imprese agricole. ciò in coerenza con la mission dei consorzi agrari di costruire nuove opportunità economiche per le imprese, oltre al tradizionale ruolo di erogatori di servizi e mezzi tecnici. il consorzio agrario del piemonte orientale a partire da tale data ha pertanto ceduto l’attività commerciale delle province di alessandria, Biella, novara, Verbania e Vercelli al consorzio agrario delle province del nord-ovest. il consorzio agrario delle province del nordovest ha individuato quale sua strategia primaria quella della creazione di una rete di vendita composta anche da agenti e personale tecnico qualificato senza deposito, che garantisce una metodologia di contatto e di vendita ritenuta più

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efficace rispetto alla sola presenza territoriale immobiliare. ovviamente a tale rete di vendita senza deposito è stata affiancata una adeguata ed efficiente capacità logistica per il prelievo e per la consegna del prodotto venduto al cliente. i negozi con deposito sul nuovo territorio recentemente acquisito sono 19, di cui otto in provincia di alessandria, una in provincia di Verbania, sei in provincia di Vercelli, uno in provincia di Biella, tre in provincia di novara. il nuovo consorzio agrario delle province del nord-ovest, nascente da questa operazione, dal 1 febbraio è dunque dotato di circa 80 centri servizi per l’agricoltura dislocati su tutto il territorio piemontese e ligure, sul quale sviluppa un fatturato consolidato di circa 150 milioni di euro. e’ inoltre dotato di uno stabilimento industriale che produce circa 550 mila quintali di mangimi

certificati non ogm, di un altro stabilimento industriale che produce oltre 55 mila quintali di concimi organici ed organo-minerali, di una officina meccanica di proprietà e diverse officine convenzionate per l’approntamento e la riparazione dei trattori agricoli massey ferguson di cui è concessionario per una porzione del territorio succitato, di oltre 10 centri di essiccazione mais, di oltre 40 impianti silos e stoccaggio dei cereali per far fronte a quasi 1,5 milioni di quintali di cereali ritirati all’anno. per maggiori dettagli sul nuovo consorzio agrario vi invitiamo a consultare il sito internet della società www.capnordovest.it nonché a scaricare l’app del consorzio agrario “cap nord-ovest” dalla quale si può accedere a contenuti esclusivi e riservati alle imprese agricole.

LE CONsEguENzE dEL mALTEmPO suLLE COLTuRE IN PROVINCIA

Allarme arrivo del gelo “colpo di coda” dell’inverno Preoccupazione rivolta alle colture orticole, alcune già in fase di crescita, il gelo ha distrutto il 20% dei raccolti soprattutto lattughe, patate, carciofi, cavoli, verze, cicorie e broccoli a nuova irruzione di freddo e il forte maltempo di queste ore stanno mettendo alla prova l’agricoltura alessandrina. lo rivela la coldiretti provinciale. in pericolo ci sono le coltivazioni che si stanno risvegliando con l’arrivo della primavera. a subire gli effetti di questo “colpo di coda dell’inverno” che ha accompagnato l’ ondata di maltempo con abbassamento delle temperature e neve in tutta la provincia sono soprattutto coltivazioni come cavoli, verze, cicorie e broccoli, coltivati in pieno campo. per affrontare la caduta della neve che sta mandato in tilt il traffico su molte strade, sono stati mobilitati anche gli agricoltori della coldiretti con trattori utilizzati come spalaneve e spandiconcime adattati per la distribuzione del sale contro il gelo. la presenza diffusa delle imprese agricole sul territorio assicura, infatti, la possibilità di un intervento capillare a tutela dei cittadini e salvaguardia del territorio. ad essere maggiormente colpite potrebbero essere le coltivazioni cerealicole ma sono a rischio gli alberi da frutto, in fase di germinazione, le primizie primaverili di questa stagione ma anche le coltivazioni di fragole, pomodori, fiori e piante da vivai in serra. la preoccupazione è rivolta alle colture orticole, alcune già in fase di crescita.

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“dai continui sbalzi termici alla neve, siamo di fronte - sostiene il presidente coldiretti alessandria Roberto Paravidino - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire”. come sempre però, ciò che preoccupa di più è la sicurezza idrogeologica del territorio e “in questa situazione è fondamentale che le aziende agricole si dotino della polizza assicurativa contro i danni da maltempo - aggiunge il direttore provinciale Leandro grazioli - per coprire i rischi connessi alle calamità naturali che purtroppo negli ultimi tempi sono sempre più frequenti. i danni ricadono pesantemente sui redditi aziendali e la polizza diventa strumento indispensabile per far fronte ai rischi”. il colpo di coda dell’inverno con l’arrivo di una ondata di maltempo può essere accolto “positivamente” solo per un aspetto: consente di ripristinare le scorte di acqua necessarie a sconfiggere nelle città e nelle campagne l’allarme siccità, anche se preoccupano gli effetti sulle coltivazioni che potrebbero provocare le gelate notturne. “la caduta della neve e della pioggia per essere utile ad alimentare le riserve idriche deve però avvenire in modo costante e durare nel tempo - aggiunge il presidente Paravidino - mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di

provocare danni poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento. l’ondata di gelo rischia invece di provocare gravi danni nelle campagne, soprattutto dove sono già in fiore le piante di pesco e mandorlo”.

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ATTUALITÀ|faUna selVatica EmERgENzA dANNI dA CINghIALI: L’EsEmPIO ARRIVA dALLA PREFETTuRA dI POTENzA

Dalla Basilicata un modello di ordinanza da replicare Le operazioni di contenimento sono attuate da soggetti individuati in collaborazione con le forze di polizia danni da cinghiali all’agricoltura costituiscono ormai un’emergenza insostenibile per l’agricoltura. coldiretti condivide dunque l’iniziativa adottata dalla prefettura di potenza che ha adottato un modello di ordinanza urgente per l’abbattimento di cinghiali a firma dei sindaci dei comuni interessati dal problema che costituisce un esempio virtuoso di provvedimento per garantire il controllo numerico della specie che sta devastando le campagne italiane. sarebbe opportuno che tale modello fosse adottato in tutte le regioni. in base a tale ordinanza il sindaco può autorizzare la cattura o l’abbattimento di cinghiali presenti nel territorio comunale previa nomina di due direttori delle operazioni, incaricati di coordinare le operazioni di abbattimento. il direttore delle operazioni individua i nominativi dei soggetti che intendono partecipare alle operazioni, nel numero massimo di dieci per giornata. tali soggetti sono scelti tra gli appartenenti alla polizia municipale ed alla polizia provinciale (selecontrollori iscritti negli apposti elenchi istituiti dagli enti competenti). i nominativi dei soggetti individuati per attuare le operazioni di abbattimento sono preventivamente comunicati alle forze di polizia locali. l’ordinanza prevede che le operazioni di abbattimento siano vietate nelle aie e nelle corti o altre pertinenze di fabbricati rurali; nelle zone comprese nel raggio di cento metri da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro e a distanza inferiore a cinquanta metri da vie di comunicazione ferroviaria e da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali ed interpoderali. e’ consentito soltanto l’uso di fucile con canna ad anima rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 con bossolo a vuoto di altezza non inferiore a millimetri 40. l’ordinanza stabilisce anche una serie di divieti di sparo: ad esempio, da distanza corrispondente a meno di una volta e mezza la gittata massima del fucile, in direzione di immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro; di vie di comunicazione ferroviaria e di strade carrozzabili, eccettuate quelle poderali ed interpoderali; di funivie, filovie ed altri impianti di trasporto a sospensione; di stabbi, stazzi, recinti ed altre aree delimitate destinate al ricovero ed all’alimentazione del bestiame nel periodo di utilizzazione agro-silvo-pastorale. È vietato altresì sparare a distanza inferiore a cento metri da macchine operatrici agricole in funzione. secondo l’ordinanza, tutti gli operatori devono essere muniti di licenza per l’esercizio venatorio e polizza assicurativa in corso di validità, dovranno essere idoneamente informati sulle tecniche, armi e procedure da adottare da parte del direttore delle operazioni e dovranno indossare appositi indumenti ad alta visibilità (gilet e cappellino). l’ordinanza disciplina anche l’attribuzione dei settori di tiro e le modalità di apertura del fuoco, con espresso divieto di sparare qualora gli ungulati si trovino sui crinali o in zone che non rendano visibile la zona retrostante alla

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linea di tiro, o che non siano messe altrimenti in sicurezza. inoltre, prevede che alle operazioni di abbattimento sia data ampia pubblicità attraverso strumenti adeguati nei confronti della popolazione residente. rispetto al problema dello smaltimento degli animali abbattuti, la loro carcassa è attribuita agli operatori, a titolo di rimborso spese per l’organizzazione dell’intervento. la carcassa viene destinata esclusivamente all’autoconsumo da parte degli operatori dopo aver effettuato i controlli sanitari previsti dalle norme vigenti, con rilascio da parte del competente servizio veterinario di apposita certificazione sanitaria. gli animali abbattuti, ove ritenuti non commestibili, sono avviati dal comune alla distruzione secondo la normativa vigente. per quanto concerne le operazioni di cattura, è nominato un direttore delle operazioni tenuto a coordinarsi con il comando di polizia locale.tali operazioni sono attuate da soggetti nominativamente individuati il cui elenco è trasmesso alle forze di polizia locali. i metodi di cattura am-

messi prevedono la collocazione di chiusini mobili e temporanei, atti alla cattura di cinghiali, all’interno dell’area stabilita, seguendo le tecniche di cattura generalmente utilizzate in questi casi debitamente segnalati ai cittadini al fine di evitare pericolo. i capi catturati sono avviati ad aziende faunistiche venatorie, nel caso in cui abbiano espresso preventivamente la loro disponibilità, ovvero sono destinati ad essere abbattuti sul posto da personale munito di licenza per l’esercizio venatorio e polizza assicurativa in corso di validità. in quest’ultimo caso, la carcassa è attribuita agli operatori, a titolo di rimborso spese per l’organizzazione dell’intervento.a tal fine dovrà essere preliminarmente sottoposta ai controlli sanitari previsti dalle norme vigenti, con rilascio da parte del competente servizio veterinario di apposita certificazione sanitaria. gli animali abbattuti, ove ritenuti non commestibili, verranno avviati dal comune alla distruzione secondo la normativa vigente.

PSR: MISURA 4, OPERAZIONE 4.4.1 “ELEMENTI NATURALIFORMI DELL’AGROECOSISTEMA”: APERTO IL BANDO ul Bollettino Ufficiale della regione piemonte del 22 febbraio, è stata pubblicata la determina d.d. 15 febbraio 2018, n. 237 psr 2014-2020 - che contiene le disposizioni per la presentazione delle domande di sostegno e le successive fasi procedurali per la realizzazione e la gestione degli interventi inerenti alla misura 4, operazione 4.4.1 “elementi naturaliformi dell’agroecosistema”. la dotazione del bando è di 1,2 milioni di euro. l’operazione sostiene investimenti non produttivi che comprendono l’introduzione, il ripristino o l’ampliamento di formazioni arbustive e arboree, di aree umide e altri elementi atti a favorire la biodiversità, il miglioramento della qualità del paesaggio agrario e in generale il conseguimento di obiettivi agroclimatico-ambientali, anche nella prospettiva di una fruizione pubblica del territorio secondo

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modalità compatibili con la tutela dell’ambiente. il bando è riservato a: agricoltori e associazioni di agricoltori; associazioni miste di agricoltori e altri gestori del territorio; consorzi irrigui; altri gestori del territorio o gruppi di altri gestori del territorio quali enti pubblici; fondazioni, onlus (aventi tra i propri scopi/finalità la gestione del territorio). spese ammissibili: e’ ammissibile al sostegno la realizzazione di: formazioni arbustive e/o arboree; zone umide; strutture per la fauna selvatica; strutture per la fruizione ecocompatibile di aree di pregio ambientale o paesaggistico. le domande di sostegno devono essere presentate a partire da oggi (giorno successivo alla pubblicazione sul BURP) e obbligatoriamente, pena la non ricevibilità, entro le ore 23:59 del 9/4/2018. per ulteriori informazioni, contattare gli Uffici coldiretti.


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mercosUr e riso |ORGANIZZAZIONE

ALLARmE LANCIATO dA COLdIRETTI IN OCCAsIONE dELLA PREsENTAzIONE dEL XV RAPPORTO IsmEA

Con accordi di libero scambio l’Ue legalizza tarocchi “doc” per 60 miliardi di euro

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on gli accordi di libero scambio la Ue legalizza dal canada al giappone fino ai paesi sudamericani del mercosur, l’agropirateria internazionale che fattura oltre 60 miliardi di euro con i tarocchi del prodotti alimentari Made in Italy. e’ l’allarme lanciato dalla coldiretti in occasione della presentazione del XV rapporto ismea - Qualivita 2017 sui prodotti dop/igp dal quale si evidenzia che il sistema italiano di qualità “Food and wine” conta su 818 specilità tutelate che sviluppano un valore alla produzione di 14,8 miliardi con un aumento del 6% su base annua e del 70% in 10 anni. il valore delle esportazioni del sistema nazionale di qualità “Food and Wine” è pari a 8,4 miliardi ma all’estero sono falsi quasi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre che utilizzano impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’italia per prodotti che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. in testa alla classifica dei prodotti più taroccati ci sono i formaggi a denominazione di origine dop a partire dal parmigiano reggiano e dal grana padano, ma anche il provolone, il gorgonzola, il pecorino romano, l’asiago o la fontina. poi ci sono i salumi più prestigiosi dal parma al san daniele che spesso “clonati”, ma anche gli extravergini di oliva, le conserve come il pomodoro san marzano. ora le brutte copie di prodotti simbolo del Made in Italy sono state esplicitamente autorizzate dall’Unione europea negli accordi di libero scambio conclusi con il canada e il giappone e in dirittura di arrivo come quello con i paesi del mercosur dove la produzione locale del falso è tra i più fiorenti del mondo, dal parmesao carioca al grana, dal reggianito al provolone, dal romano al sardo fino alla mortadela. ad aprire la strada è stato il trattato di libero scambio con il canada dove sono falsi quasi nove formaggi di tipo italiano in vendita su dieci. l’accordo con il paese nordamericano (ceta) ha legittimato per la prima volta nella storia dell’Unione europea le imitazioni del Made in Italy che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’asiago alla fontina dal gorgonzola ai prosciutti di parma e san daniele. Un accordo che colpisce anche il formaggio italiano più esportato nel mondo, il parmigiano reggiano, che potrà essere liberamente prodotto e commercializzato dal canada con la traduzione di parmesan. l’intesa è già entrata in vigore a livello europeo il 21 settembre 2017, anche se in via provvisoria, ma il nuovo parlamento italiano che uscirà dalle elezioni ha la possibilità di non ratificarlo. Un precedente che è stato subito recepito nell’accordo definitivo tra l’Unione europea e giappone che autorizza per i prossimi anni la produzione e vendita di asiago, fontina e gorgonzola made in Japan ma anche di copie locali con i nomi ”grana’, ”padano”, ”romano’, “provolone”, “mortadella” e il preoccupante via libera totale al parmesan dagli occhi a mandorla. la si-

tuazione è ancora più preoccupante nel negoziato in corso con i paesi del mercato comune dell’america meridionale di cui fanno parte argentina, Brasile, paraguay e Uruguay (mercosur). sulle 291 denominazioni italiane dop/igp riconosciute dall’Unione europea è stata prevista una lista di appena 57 tipicità da tutelare ma su 30 di queste sono state già presentate opposizioni, a partire dal parmigiano reggiano. “e’ inaccettabile che il settore agroalimentare sia

trattato dall’Unione europea come merce di scambio negli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale” ha affermato il presidente della coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che si rischia di svendere l’identità dei territori che rappresentano un patrimonio di storia, cultura, e lavoro conservato nel tempo da generazioni di agricoltori”.

DOPO L’ETICHETTATURA DI ORIGINE PER IL RISO

Riso, continua il boom di arrivi dalla Birmania opo l’entrata in vigore a febbraio dell’etichetta di origine per il riso, in italia nell’ultimo anno sono aumentate del 736% le importazioni dalla Birmania raccolto anche sui campi della minoranza rohingya costretta a fuggire a causa della violenta repressione da parte del governo che ha causato 6.700 vittime secondo medici senza frontiere. e’ quanto ha denunciato la coldiretti sulla base dei dati istat relativi ai primi dieci mesi del 2017 in occasione Forum sul Riso europeo a Bruxelles nel chiedere l’immediata adozione di misure di salvaguardia europee nei confronti dell’importazione di riso greggio asiatico che gode del regime particolarmente favorevole praticato nei confronti dei paesi meno avanzati (accordo eBa), che prevede la possibilità di esportare verso l’Unione europea quantitativi illimitati di riso a dazio zero. se in Birmania con la repressione sanguinaria dei rohingya sono stati espropriati decine di migliaia di ettari coltivati a riso che rischia di finire inconsapevolmente sulle tavole degli italiani, la metà del riso importato arriva dall’asia, in particolare da india, pakistan, thailandia e cambogia che gode come la Birmania delle agevolazioni. il risultato è che un pacco di riso su quattro venduto in contiene prodotto straniero con le quotazioni del riso italiano per gli agricoltori sono crollate

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dal 58% per l’arborio e il carnaroli al 37% per il Vialone nano mentre al consumo i prezzi sono rimasti sostanzialmente stabili. Un inganno che sarà finalmente possibile smascherare con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza che scatta a febbraio. “non è accettabile che l’Unione europea continui a favorire con le importazioni lo sfruttamento e la violazione dei diritti umani nell’indifferenza generale”, ha affermato il presidente della coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che “è invece necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della dignità dei lavoratori, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro”. in questo senso una svolta è rappresentata dall’obbligo di indicare l’etichetta di origine che consente di fare scelte di acquisto consapevoli e decidere se comperare il riso ottenuto in paesi lontani con lo sfruttamento delle persone e dell’ambiente o quello coltivato in modo sostenibile in italia con il lavoro di generazioni di agricoltori. l’italia è il principale produttore europeo di riso con oltre 4.000 aziende su poco meno di 230mila ettari, per un fatturato al consumo di circa un miliardo di euro all’anno.

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ORGANIZZAZIONE|sos asiago - terreni SOS: SALVATE I FORMAGGI ITALIANI IN GIAPPONE. L'ALLARME DI ASSOLATTE E COLDIRETTI

Ue legalizza Asiago giapponese e Grana carioca A denunciarlo è Coldiretti in occasione della Fieragricola di Verona con esposti i tarocchi autorizzati dalla Ue al formaggio asiago made in Japan al grana carioca, dal reggianito al parmesao, dal provolone al romano, fino al sardo e alla mortadela, l’Unione europea legalizza, attraverso la firma degli accordi di libero scambio, le imitazioni delle più note specialità del made in italy a tavola che hanno raggiunto il valore record di 60 miliardi di euro. a denunciarlo è la coldiretti in occasione dell’inaugurazione di fieragricola di Verona, dove sono stati esposti per la prima volta i tarocchi ufficialmente autorizzati dalla Ue nel padiglione 9 (stand a16-B16), alla presenza degli agricoltori giunti nel capoluogo scaligero per difendere il proprio lavoro dalle scelte scellerate assunte con i negoziati commerciali. l’ultima trattativa arrivata a minacciare l’agricoltura italiana è quella in corso con i paesi del mercato comune dell’america meridionale di cui fanno parte argentina, Brasile, paraguay e Uruguay (mercosur). sulle 291 denominazioni italiane dop/igp riconosciute dall’Unione europea è stata proposta una lista di appena 57 tipicità da tutelare ma su 30 di queste sono state già presentate opposizioni, a partire dal parmigiano reggiano. il risultato è che, di fatto, meno del 10% delle specialità made in italy sarà tutelato, assicurando così il benestare Ue alle imitazioni di tutti gli altri in una realtà dove la produzione locale del falso è già tra i piu’ fiorenti del mondo. ma a preoccupare è, tra i vari punti, anche l’apertura all’arrivo a dazio zero in europa di grandi quantitativi di carne bovina dai paesi sudamericani. si parla di un contingente di 70mila tonnellate che potrebbe aumentare a 100/130mila tonnellate. ciò implica una concorrenza sleale nei confronti degli allevatori italiani e un abbassa-

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mento della qualità per i consumatori, considerato che l’86% della carne importata dall’Ue già proviene dalla paesi mercosur che non rispettano gli standard produttivi e di tracciabilità oggi vigenti in italia e nel Vecchio continente. lo stesso discorso vale per il riso, dove il contingente tariffario sarebbe di 45mila tonnellate, ma anche gli agrumi, specie considerano le problematiche fitosanitarie dei prodotti provenienti dagli stati sudamericani contaminati da Black-spot o macchia nera. ad aprire la strada al mercosur è stato in realtà il trattato di libero scambio con il canada dove sono falsi quasi nove formaggi di tipo italiano in vendita su dieci. l’accordo con il paese nordamericano (ceta) ha legittimato per la prima volta nella storia dell’Unione europea le imitazioni del made in italy che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dall’asiago alla fontina dal gorgonzola ai prosciutti di parma e san daniele. Un accordo che

colpisce anche il formaggio italiano più esportato nel mondo, il parmigiano reggiano, che potrà essere liberamente prodotto e commercializzato dal canada con la traduzione di parmesan. ma rischia di non funzionare neppure il meccanismo delle quote di esportazione in canada dei formaggi europei e italiani, visto che il sistema, ideato dagli stessi canadesi e accettato dall’europa, sta portando i costi di “affitto” delle quote a valori stranamente simili a quelli dei dazi formalmente cancellati. l’accordo è già entrato in vigore a livello europeo il 21 settembre 2017, anche se in via provvisoria, ma il nuovo parlamento italiano che uscirà dalle elezioni ha la possibilità di non ratificarlo. Un precedente che è stato subito recepito nell’accordo definitivo tra l’Unione europea e giappone che autorizza per i prossimi anni la produzione e vendita di asiago, fontina e gorgonzola made in Japan ma anche di copie locali con i nomi ”grana”, ”’padano”, ”romano’, “provolone”, “mortadella” e il preoccupante via libera totale al parmesan dagli occhi a mandorla. “e’ inaccettabile che il settore agroalimentare sia trattato dall’Unione europea come merce di scambio negli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale” ha affermato il presidente della coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che “siamo lieti che anche l’industria alimentare italiana, con federalimentare, si sia unita al nostro allarme prendendo posizione contro trattati che svendono l’identità dei territori e quel patrimonio di storia, cultura e lavoro conservato nel tempo da generazioni di agricoltori”.

Terreni per 9,9 miliardi nelle mani dello stato “contadino” E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base del report Istat sulla ricchezza non finanziaria erreni agricoli per un valore di 9,9 miliardi in italia sono in mano alle amministrazioni pubbliche che hanno addirittura incrementato in valore di queste attività del 31% negli ultimi quindici anni. e’ quanto emerge da una analisi della coldiretti sulla base del report istat sulla ricchezza non finanziaria che stima il valore delle principali attività non finanziarie per i settori istituzionali. considerando che il valore medio dei terreni agricoli in italia è di 20mila euro all’ettaro, si può stimare che quasi mezzo milione di ettari di terreno agricolo sono di proprietà pubblica su un totale di quasi 13 milioni di ettari di superfice agricola utilizzata in italia. si è appena concluso il 3 febbraio a livello nazionale l’invito a presentare le manifestazioni di interesse per l’acquisto da parte di giovani di 8mila ettari pubblici della Banca nazionale delle terre agricole avviata dall’ismea. Una iniziativa a livello nazionale che rappresenta un importante esempio da seguire a livello territoriale considerato che la maggior parte dai terreni pubblici è di proprietà di enti locali che dovrebbero andare nella stessa direzione. si tratta spesso di terre fertili anche di grandi dimensioni ma il più delle volte sottoutilizzate, in quanto prive di una conduzione imprenditoriale capace di valorizzarli adeguatamente, con idee e soluzioni

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che guardano al mercato. l’affidamento di questi terreni ai giovani agricoltori toglierebbe alla pubblica amministrazione il compito improprio di coltivare la terra ma soprattutto avrebbe il vantaggio di rispondere alla domanda delle nuove generazioni, per le quali la mancanza di disponibilità di terreni da coltivare rappresenta il principale ostacolo all’ingresso nel settore. il prezzo medio per acquistare un ettaro di terra in italia è di 20mila euro, un importo che è quasi il doppio di quello della germania e circa il triplo della francia. il costo medio varia a secondo del territorio. nel nord ovest è di 26.200 euro ad ettaro, sale a 40.500 al nord est, spinto soprattutto dal mercato vitivinicolo, scende a 14.800 euro al centro italia, fino ai 12.900 del meridione e agli 8.500 delle isole. se si considera che la dimensione media di un’impresa agricola italiana è di circa otto ettari il “prezzo d’ingresso” per un giovane agricoltore rischia di diventare proibitivo e ciò rappresenta un grave problema, anche per le difficoltà di accesso al credito, in un momento peraltro dove la “voglia di campagna” è ai massimi storici. lo dimostra l’aumento del 9% nel terzo trimestre 2017 delle imprese agricole italiane condotte da under 35, salite a 53.475, cifra che regala all’italia il primato in europa per numero

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di aziende giovani. si tratta di realtà che stanno puntando su quelle caratteristiche di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina e che hanno permesso all’export agroalimentare italiano di toccare la storica soglia di 41 miliardi di euro nell’ultimo anno. la presenza degli under 35 ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70% delle imprese giovani opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.“affidare i terreni pubblici ai giovani rappresenta una svolta per il paese, crea ricchezza e nuova occupazione a sostegno della crescita di cui l’italia ha oggi straordinariamente bisogno” ha affermato il presidente della coldiretti, nel sottolineare che “in tale ottica occorre proseguire ed estendere l’esperienza della Banca della Terra per dare risposte alle nuove generazioni che hanno scelto la campagna per sviluppate traiettorie di futuro”.


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coltiVa la salUte |ATTUALITÀ

in collaborazione con www.gruppocdc.it

COLTIVA

LA TUA

SALUTE a oltre dieci anni, l’accordo tra Coldiretti-Epaca e C.d.C. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. c.d.c. rappresenta una delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su tutto il territorio regionale: a torino, Biella, cuneo, novara, Vercelli e Verbania. grazie a tale collaborazione, i soci Coldiretti-Epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la

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Tessera Associativa coldiretti / epaca, oppure tramite il ssn presentando la richiesta del medico curante. inoltre presso gli uffici provinciali o zonali coldiretti-epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri c.d.c. e con assoluto

rispetto della privacy, il socio, tramite il pin ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo.

•Colesterolo Totale •Colesterolo hdL + LdL •Trigliceridi

IN CAsO dI VALORI ALTERATI CONsuLTA IL TuO mEdICO dI FAmIgLIA

IL MESE DEL COLESTEROLO

BUONO O CATTIVO? per mantenersi in buona salute ed evitare problemi cardiologici è fondamentale tenere sotto controllo la quantità dei lipidi circolanti nel sangue ed in particolare: COLEsTEROLO TOTALE il valore ideale è al di sotto di 200 mg/dl COLEsTEROLO hdL le proteine Hdl sono coinvolte nella rimozione dell’eccesso di colesterolo dalle arterie. e’ accettabile un valore compreso tra i 50 e i 59 mg/dl, è ottimo un valore superiore ai 60 mg/dl COLEsTEROLO LdL Un aumento nel plasma delle lipoproteine ldl si associa ad un elevato rischio di malattia arteriosclerotica. il valore deve essere sempre al di sotto dei 130 mg/dl CONTROLLA IL TuO COLEsTEROLO CON IL ChECK-uP PROPOsTO PREssO TuTTE LE sEdI C.d.C.

Torino Centro Torino Centro Torino Centro Torino mirafiori Torino san donato Torino san Paolo Torino santa Rita Torino Vallette Lucento moncalieri Rivoli Venaria Reale Asti Biella Cuneo Novara Novara Verbania Vercelli

via cernaia, 20 via antonio fabro 12/b via raimondo montecuccoli 5f via don grazioli 11/a via livorno38/d via Villarbasse 27/a piazza santa rita 8 corso toscana 139/1 via martiri della libertà 11 via fratelli piol 63 via iV novembre 16 corso galileo ferraris 4/a via antonio Bertodano 11 piazza duccio galimberti 4 via san francesco d’assisi 20 corso giuseppe garibaldi 21 via sergio Bocci 11 via san cristoforo 10

10122 torino 10122 torino 10122 torino 10137 torino 10144 torino 10138 torino 10136 torino 10151 torino 10024 moncalieri 10098 rivoli 10078 Venaria reale 14100 asti 13900 Biella 12100 cuneo 28100 novara 28100 novara 28925 Verbania 13100 Vercelli

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ATTUALITÀ |manodopera manodopera agricola, come cambia la legge

Legge di bilancio 2018: le novità per i datori di lavoro agricolo A far data dal 1° luglio sarà obbligatorio corrispondere la retribuzione attraverso banche o uffici postali Corresponsione retribuzione in modalità tracciata (dal 1.7.2018) tra le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2018, la previsione che le retribuzioni dei lavoratori dipendenti possano essere corrisposte solo in modalità tracciata. più precisamente, la norma prevede che, a far data dal 1° luglio 2018, i datori di lavoro o commettenti corrispondono ai lavoratori la retribuzione, nonché ogni anticipo di essa, attraverso una banca o un ufficio postale con uno dei seguenti mezzi: a) bonifico sul conto identificato dal codice IBAN indicato dal lavoratore; b) strumenti di pagamento elettronico; c) pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento; d) emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato. L’impedimento s’intende comprovato quando il delegato a ricevere il pagamento è il coniuge, il convivente o un familiare, in linea retta o collaterale, del lavoratore, purchè di età non inferiore a sedici anni. I datori di lavoro o committenti non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato. La firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione. La violazione della modalità tracciata comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa da 1.000 euro a 5.000 euro. Agevolazioni per stabilizzazioni gli articoli 1 commi da 100 a 108 introducono una agevolazione per le aziende che stabilizzano i rapporti di lavoro. di seguito, si sintetizzano gli aspetti principali della disciplina rimandando a successive comunicazioni alla luce dei chiarimenti ministeriali. decorrenza - assunzioni a tempo indeterminato a tutele crescenti stipulate dal 1.1.2018. misura dell’agevolazione - esenzione dal versamento dei 50% dei contributi previdenziali a carico datore di lavoro, con esclusione dei contributi inail, per un periodo massimo di trentasei mesi. l’agevolazione spetta nel limite massimo di importo pari a 3000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile. Beneficiari - lavoratori che al momento della stabilizzazione non abbiano compiuto il trentacinquesimo anno di età per le assunzioni stipulate entro il 31 dicembre 2018 e il trentesimo anno di età per le stabilizzazioni dal 1° gennaio 2019; i lavoratori non devono essere occupati a tempo indeterminato con il medesimo o altro datore di lavoro; non sono ostativi eventuali periodi di apprendistato con altro datore di lavoro e non proseguiti a tempo indeterminato. Limiti - quando il lavoratore è già stato assunto da altri datori di lavoro con questa agevolazione , al nuovo datore di lavoro spetta solo la parte residua.

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Condizioni a carico datore di lavoro l’agevolazione spetta se il datore di lavoro, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non ha proceduto ai licenziamenti individuali per motivo oggettivo ovvero a licenziamento collettivi l’agevolazione viene revocata se viene effettuato il licenziamento per giustificato motivo oggettivo del medesimo lavoratore inquadrato con la medesima qualifica del lavoratore agevolato nei mesi successivi all’assunzione agevolata. Prosecuzione di apprendistato - l’agevolazione spetta nella misura di 12 mesi dalla prosecuzione dell’apprendistato successiva al 31 dicembre 2017, nei limiti dei 3.000 euro netti a condizione che il lavoratore non abbia compiuto il trentesimo anno di età al momento della prosecuzione. l’agevolazione decorre dal primo mese successivo al termine del periodo formativo previsto dall’apprendistato. Esonero totale - l’esonero è totale nel caso di stabilizzazioni entro sei mesi dall’acquisizione del titolo di studio di studente che hanno svolto presso il medesimo datore di lavoro attività di alternanza scuola lavoro o periodi di apprendistato per la qualifica o diploma professionale o altra formazione. Tutela vittime violenza di genere - l’articolo 1 commi da 217 a 218 della legge di Bilancio 2018 introduce nuove norme a tutela delle vittime oggetto di violenza di genere. in particolare. Astensione dal lavoro viene esteso anche ai lavoratori domestici il diritto di astenersi dal lavoro per motivi connessi al percorso di protezione relativi alla violenza di genere, debitamente certificati dai servizi sociali del comune di residenza o dai centri anti-violenza o dalle case rifugio; l’astensione è per un periodo massimo di tre mesi. molestie e discriminazioni sessuali sono considerate come discriminazioni le molestie, ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo. sono, altresì, considerate come discriminazioni le molestie sessuali, ovvero quei comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale o non ver-

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bale, aventi lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile degradante, umiliante o offensivo. sono, infine, considerati come discriminazione i trattamenti meno favorevoli subiti da una lavoratrice o da un lavoratore per il fatto di aver rifiutato i comportamenti di cui sopra o di esservisi sottomessi. già atti, i patti o i provvedimenti concernenti il rapporto di lavoro dei lavoratori o delle lavoratrici vittime dei comportamenti di cui sopra sono nulli se adottati in conseguenza del rifiuto o della sottomissione ai comportamenti medesimi. sono considerati, discriminazioni quei trattamenti sfavorevoli da parte del datore di lavoro che costituiscono una reazione ad un reclamo o ad una azione volta ad ottenere il rispetto del principio di parità di trattamento tra uomini e donne. Tutela del lavoratore che agisce in giudizio. Viene, inoltre, previsto che la lavoratrice o il lavoratore che agisce in giudizio per la dichiarazione delle discriminazioni per molestia o molestia sessuale non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro, determinati dalla denuncia stessa. il licenziamento ritorsivo o discriminatorio del soggetto denunciante è nullo. sono altresì nulli il mutamento di mansioni nonché qualsiasi altra misura ritorsiva o discriminatoria adottata nei confronti del denunciante. le tutele di cui sopra non sono garantite nei casi in cui sia accertata, anche con sentenza di primo grado, la responsabilità penale del denunciante per i reati di calunnia o diffamazione ovvero l’infondatezza della denuncia. Azioni per prevenire. i datori di lavoro son tenuti, ai sensi dell’articolo 2087 del codice civile, ad assicurare condizioni di lavoro tali da garantire l’integrità fisica e morale e la dignità dei lavoratori, anche concordando con le organizzazioni sindacali dei lavoratori le iniziative, di natura informativa e formativa, più opportune al fine di prevenire il fenomeno delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro. le imprese, i sindacati, i datori di lavoro, e i lavoratori e le lavoratrici si impegnano ad assicurare il mantenimento nei luoghi di lavoro di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali, basate su principi di eguaglianza e di reciproca correttezza.


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corso agricHef - impresa in rosa|ORGANIZZAZIONE

I CUOCHI CONTADINI “MADE IN PIEMONTE”

IMPRESE ROSA

VIA AL PREMIO UE PER L’INNOVAZIONE

Agrichef: buona tavola, tradizione e genuinità Concluso il primo corso regionale firmato Terranostra Piemonte e Inipa Elisa gastaldi dell’azienda agricola “elilu” di castelnuovo scrivia, Laura Ciceri di “cascina trapella” a roncaglia, Alessandra scajola dell’ agriturismo “Villa cheti” a spigno monferrato, lidia oggioni dell’ “orto dei nonni” a cavatore, giulia Barbaro dell’azienda “ il gufo reale” di cassinelle, Agata marchesotti dell’agriturismo Vallenostra a mongiardino ligure e Cristina Baltieri di ca’ san sebastiano. sono loro i sette agrichef della provincia di alessandria ad aver terminato il corso che si è svolto nei dal 29 gennaio al 1° febbraio all’agriturismo l’ “orto dei nonni” a cavatore durante il quale sono stati formati i primi venticinque agrichef made in piemonte. organizzato da Coldiretti Piemonte e Terranostra, patrocinato da Inipa, ha visto la presenza di docenti altamente qualificati che hanno tenuto le trentadue ore di corso, alternando lezioni pratiche a quelle teoriche. tra i docenti diego scaramuzza, primo agrichef d’italia e presidente nazionale di terranostra. la consegna dei diplomi è avvenuta alla presenza del segretario nazionale di terranostra, Toni de Amicis. “con questo primo corso in piemonte abbiamo voluto fornire a tutti i partecipanti gli strumenti utili a unire e

a valorizzare la genuinità delle produzioni del territorio con l’arte della cucina - ha affermato l’agrichef stefania grandinetti presidente degli agriturismi di campagna amica di alessandria e del piemonte - combinando la tradizione all’innovazione.tanti i temi che abbiamo trattato: dalle tecniche e tecnologie di cottura all’ottimizzazione dei tempi di preparazione, dalle modalità di conservazione al pricing, dall’impiattamento alla mise en place, dalla comunicazione alla sicurezza alimentare fino alla conoscenza delle diverse varietà di riso e alla sua cottura”. gli agriturismi sono un potente strumento di conoscenza del territorio, sempre più ricercati dai consumatori che vogliono vivere delle vere e proprie esperienze durante il loro soggiorno e la figura dell’agrichef ne è espressione, sia dell’impresa agricola sia del territorio e del suo cibo: un connubio che dà valore alle produzioni e al lavoro degli imprenditori. “l’obiettivo - ha aggiunto il presidente coldiretti alessandria Roberto Paravidino - è far crescere attraverso la formazione la qualità dell’offerta dell’agriturismo, pilastro della multifunzionalità agricola, che rappresenta l’ambasciatore dei territori rurali legando cultura e sapori autentici”.

il copa, l’organizzazione europea degli agricoltori, invita le agricoltrici europee a presentare le proprie candidature per l’edizione 2018 del premio all’innovazione sul tema "soluzioni innovative per la sostenibilità agricola”. l’obiettivo è dare visibilità alle attività e ai progetti innovativi portati avanti dalle donne nel settore agricolo e/o forestale in tutta l’Ue. i progetti illustrano la capacità delle aziende rosa di contribuire a trovare soluzioni volte a migliorare la sostenibilità (economica, ambientale e sociale) delle loro aziende agricole. le agricoltrici sono del resto promotrici dell’innovazione e rappresentano il 42% della manodopera agricola europea, di cui il 30% ricopre una posizione manageriale. esse portano avanti un’agricoltura e una silvicoltura in grado di adattarsi alle sfide e di beneficiare delle varie opportunità disponibili. la vice presidente della commissione femminile del copa francesca gironi afferma che “il Women Award all’imprenditoria femminile è un riconoscimento importante per le aziende che vi partecipano. il suo rilievo è infatti di calibro europeo e la cerimonia di premiazione si svolge a Bruxelles, sede delle principali istituzioni europee. invito dunque continua la gironi - tutte le imprese femminili a partecipare, perché l’eccellenza delle nostre imprese possa farsi conoscere anche oltre i confini nazionali. siamo abituate a dare per scontate molte delle attività che poniamo in campo, ma dobbiamo divulgare i progetti affinché possano ottenere i riconoscimenti che meritano”. le candidature ammissibili devono concentrarsi sull’utilizzo di competenze e metodi innovativi o nuove tecnologie in un settore o sul territorio, sul trasferimento delle conoscenze, sulla sostenibilità dell’innovazione da un punto di vista economico e ambientale, e/o su nuovi metodi di comunicazione. le domande vanno inviate entro 17 aprile 2018, in lingua inglese, previa la non ammissibilità.

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ATTUALITÀ|patronato epaca perequazione automatica: tutto ciò che è bene conoScere

Pensioni 2018, nuove rivalutazioni a perequazione è il temine che identifica la “rivalutazione dell’importo pensionistico” legato all’inflazione. in pratica, si tratta di un meccanismo attraverso il quale l’importo delle prestazioni medesime viene adeguato all’aumento del costo della vista come indicati dell’istat. il fine che la legge intende perseguire è quello di proteggere il potere d’acquisto del trattamento previdenziale pensionistico, qualsiasi esso sia. l’adeguamento di cui stiamo parlando deve essere effettuato su tutti i trattamenti pensionistici erogati dalla previdenza pubblica e vi rientrano sia le pensioni dirette (es.pensione di vecchiaia, pensione anticipata) sia quelle indirette (pensione ai superstiti) a prescindere dalla circostanza che tali prestazioni siano o meno integrate al trattamento minimo. l’applicazione della rivalutazione, com’è noto, avviene ad inizio di ogni anno in via provvisoria rispetto all’inflazione dell’anno uscente (2017) ed in via definitiva rispetto a quella dell’anno prima (2016) sulla base dei valori indicati in un decreto del ministero dell’economia adottato alla fine dell’anno. il tasso di inflazione definitivo relativo all’anno 2016 è risultato pari a zero e quello provvisorio relativo ai primi 9 mesi del 2017 è risultato pari a 1,1%. Gli uffici del Pa-

L

tronato Epaca sono a disposizione per i chiarimenti in merito. Nella tabella si possono consultare le percentuali di rivalutazioni delle pensioni per l’anno 2017/2018.

In questi ultimi anni, le modalità di erogazione della rivalutazione son state più volte riviste dal legislatore per esigenze di “contenimento della spesa pubblica” e per far comprendere queste modifiche non sempre organiche abbiamo illustrato le normative che si sono susseguite nel tempo.

NELLA TABELLA, sI POssONO CONsuLTARE LE PERCENTuALI dI RIVALuTAzIONI dELLE PENsIONI PER L’ANNO 2017/2018

Le percentuali di rivalutazione nel 2017 e nel 2018 Fascia sino a 3 volte il minimo

fino a 1.505,67 euro

100%

0,000%

0,00%

1,10%

oltre 3 e fino a oltre 1.505,67 e 4 volte il minimo fino a 2.007,56 €

95%

0,000%

0,000%

1,045%

oltre 4 e fino a oltre 2.007,56 e 5 volte il minimo fino a 2.509,45 €

75%

0,000%

0,000%

0,825%

oltre e fino a oltre 2.509,45 e 6 volte il minimo fino a 3.011,34 €

50%

0,000%

0,000%

0,550%

45%

0,000%

0,000%

0,495%

oltre 6 volte il minimo

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Indice di Rivalutazione Rivalutazione Rivalutazione Importo lordo Perequazione Provvisoria Effettiva Provvisoria da Attribuire 2017 2017 2018

oltre 3.011,34 euro

Anno 2017

tm = 501,89 euro; ps = 369,26 €;as = 448,07 €

Anno 2018

tm = 507,41 euro; ps = 373,32 €;as = 453,00 €

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Variazioni inps - esonero contriBUtiVo |ATTUALITÀ

variazioni inpS

dImINuzIONE dELLA CAPACITà udITIVA

Coltivatori diretti/imprenditori agricoli professionali

coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali sono tenuti ai sensi della legge n.233/90, a comunicare all’inps qualunque variazione aziendale concernente: • iscrizioni e cancellazioni di unità attive; • acquisti e vendite terreno; • affitto e dismissione di terreno; • cambiamento sostanziale di colture o tipologie di allevamento in atto. infatti, tali situazioni possono incidere

I

sull’importo dei contributi da versare negli anni successivi e, qualora non venissero effettuate, potrebbero comportare l’imposizione di sanzioni amministrative ed interessi legali. si informa che tali variazioni vanno segnalate all’inps entro 90 giorni dalla decorrenza delle stesse. Gli uffici del Patronato Epaca di Codiretti sono a disposizione per l’assistenza in merito alla presentazione di queste istanze.

i lavoratori che sono affetti da ipoacusia percettiva bilaterale simmetrica per essere stati esposti a lavorazioni rumorose nell’industria, nei trasporti o in agricoltura hanno diritto alla richiesta di indennizzo per il riconoscimento della malattia professionale: a titolo esemplificativo in ambito agricolo, è una patologia che colpisce frequentemente i trattoristi e coloro che, comunque, utilizzano in modo frequente macchinari piuttosto rumorosi. può essere richiesto l’indennizzo entro 4 anni dall’abbandono della lavorazione che ha dato origine alla malattia. per informazioni in merito, potete contattare gli uffici del Patronato Epaca di Coldiretti.

legge di bilancio 2018

ESONERO CONTRIBUTIVO PER COLTIVATORI DIRETTI E IAP l’art. 1, commi 117 e 118 della legge di Bilancio 2018 ha previsto anche per l’anno 2018 l’esonero contributivo per le prime iscrizioni nella gestione previdenziale da parte di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a 40 anni. di conseguenza alle nuove iscrizioni nella previdenza agricola effettuate tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2018 da titolare d’azienda con età inferiore a 40 anni compiuti, è riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, l’esonero dal versamento del 100% dei contributi inps dovuti per l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti. decorsi i primi trentasei mesi, l’esonero è ulteriormente riconosciuto per un periodo massimo di dodici mesi con riduzione del 66% e per un periodo massimo di ulteriori dodici mesi con riduzione del 50%. il comma 118 prevede inoltre che l’esonero possa essere concesso nei limiti previsti dai regolamenti (Ue) 1407/2013 e 1408/2013, concernenti i cosiddetti aiuti de minimis da parte degli stati membri. i soggetti interessati potranno rivolgersi agli uffici di zona coldiretti per avere indicazioni sulle modalità di richiesta del beneficio dell’esonero contributivo.

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ATTUALITÀ| scadenze marzo

SCADENZE MARZO

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sCAdENzA

ImPOsTA

AdEmPImENTI

sOggETTI OBBLIgATI

07/03/2018

RITENuTE

Presentazione all’Agenzia Entrate certificazione Unica 2018 (cU2018) con riepilogo compensi erogati a dipendenti e professionisti nell’anno 2017.

Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute (lavoro dipendente e lavoro autonomo).

15/03/2018

IVA

Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un ddt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione.

soggetti passivi iVa

16/03/2018

IVA

Liquidazione e versamento dell’iva a debito del mese di febbraio 2018.

Contribuenti IVA mensili

16/03/2018

IVA

Liquidazione e versamento dell’iva annuale a debito dovuta per l’anno 2017.

Contribuenti IVA trimestrali

16/03/2018

RITENuTE

Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.

Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute.

16/03/2018

CONTRIBuTI INPs

Versamento terza rata 2017 dei contributi inps per i lavoratori dipendenti.

datori di lavoro agricolo

26/03/2018

IVA INTRAsTAT

Invio telematico elenchi intrastat riepilogativi delle cessioni, acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di febbraio.

Operatori intracomunitari con obbligo mensile (solo per operazioni da riepilogare ai fini statistici al superamento di determinate soglie di volumi da e verso la Comunità Europea).

31/03/2018

RITENuTE

Consegna cU2018 ai percipienti da parte dei sostituti d’imposta.

datori di lavoro che corrispondono redditi soggetti a ritenute (lavoro dipendente) e contribuenti che corrispondono somme soggette a ritenute di lavoro autonomo.

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donne impresa - copa |ATTUALITÀ

Donne Impresa: “Il bene delle donne passa da una corretta alimentazione e dalla prevenzione” INCONTRO CON LA gIORNALIsTA ELIANA LIOTTA AL CIRCOLO dELLA sTAmPA na numerosa delegazione di donne impresa alessandria ha partecipato al convegno organizzato da donne impresa di coldiretti piemonte, presso il circolo della stampa di torino, con Eliana Liotta, coautrice del libro “Il bene delle donne”. la tavola rotonda ha visto la partecipazione, oltre alla scrittrice, della responsabile regionale donne impresa, graziella Boveri e della presidente degli agriturismi di campagna amica e agrichef, stefania grandinetti, che ha spiegato cosa significa nella pratica della cucina saper coniugare cibi che rispettino la stagionalità, siano gustosi, ma anche salutari. “nel raccontare l’universo femminile, il libro è una guida ragionata sui temi dell’alimentazione e della salute - spiega graziella Boveri responsabile donne impresa coldiretti piemonte e alessandria -. Quelle trattate sono, infatti, tematiche che il nostro movimento ha più volte affrontato, portando avanti diverse progettualità in particolare sul legame che esiste tra una corretta alimentazione e la prevenzione: ne sono un esempio l’educazione alla Campagna Amica e Coltiviamo la Salute”.“a livello nazionale un’impresa agricola su tre è guidata da donne, un trend che si riscontra

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parte della delegazione alessandrina al convegno organizzato da donne impresa piemonte.

anche nella nostra regione, dove l’imprenditoria in rosa è stata capace in questi anni di interpretare al meglio il concetto di multifunzionalità che la nostra organizzazione ha fortemente promosso tramite l’approvazione della legge nel 2015 - commentano Roberto Cabiale vicepresidente di coldiretti piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale - oltre a saper portare l’innovazione nelle proprie realtà, hanno sviluppato il rapporto con i consumatori nei mercati di campagna amica e hanno dato vita a un nuovo sistema di welfare agricolo”.

COLDIRETTI PIEMONTE – PSR MISURA 6.1.1

Incremento risorse per l’insediamento dei giovani in agricoltura a giunta regionale ha approvato l’incremento delle risorse finanziarie relative al bando psr 2017 della misura 6.1.1 relativa all’insediamento dei giovani in agricoltura. “Un risultato che arriva in seguito alle nostre richieste e che consente di poter coprire tutte le domande ammesse in graduatoria - spiegano Roberto Cabiale vicepresidente di

L

coldiretti piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -. i giovani che scelgono l’agricoltura sono sempre di più, questo a testimonianza di come il settore offra, rispetto ad altri, concrete prospettive di futuro. auspichiamo, quindi, che ora la regione metta lo stesso impegno nel bando integrato (misura 4.1.2 e misura 6.1.1), relativo sia all’ammoder-

la ricetta di

salmì di Tortonese

Preparazione:

mettere lo spezzatino in un recipiente con il mazzetto di odori, i grani di pepe e l’alloro; coprire col vino rosso e marinare per una notte. estrarre lo spezzatino, asciugarlo, infarinarlo leggermente, filtrare il vino per eliminare i grani di pepe. rosolare la pancetta nell’olio e burro, unire le verdure precedentemente tritate e lasciare insaporire per qualche minuto. a parte, rosolare la carne salata e pepata, unirvi le verdure, poi aggiungere il vino, il mazzetto odoroso, gli aromi in una campanella, i funghi e il concentrato di pomodoro. cuocere a fiamma moderata per circa due ore (a seconda della carne). aggiustare di sale/dado, (aggiungere la grappa e il cioccolato) e, se necessario, neutralizzare l’eventuale acidità con un pizzico di zucchero. a fine cottura estrarre la campanella, separare la carne, e formare una salsa da cuocere ancora per qualche minuto (se è troppo liquida, unire una pallina di fecola sciolta nel burro o nel brodo). servire caldo con polenta fumante.

Ingredienti:

•1 kg di scamone/cappel del prete (pernice)/reale di manzo di razza Bionda Tortonese (V.O.T. Varzese, Ottonese,Tortonese) •1-1,5 l di vino rosso robusto •(100 g pancetta) •3-4 cipolle •3 carote •2 coste di sedano •2 spicchi d’aglio •olio e burro •1 foglia di alloro •6-7 chiodi di garofano, pepe nero in grani, cannella, noce moscata, sale, pepe mazzetto odoroso rosmarino, salvia, qualche fungo porcino secco. •1 cucchiaio di concentrato di pomodoro/salsa di pomodoro •1 cucchiaio di grappa •un poco di cioccolato

namento sia all’insediamento, per il quale è necessario lo scorrimento completo della graduatoria, non appena terminate le istruttorie.tutto questo al fine sempre di dare massima priorità all’imprenditoria giovanile per la quale i contributi erogati dal psr rappresentano una importante fonte di incentivo all’innovazione”. Ricetta: elisa gastaldi dell’azienda agricola “Elilu”

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ATTUALITÀ|filiera cerelicola

importanti riSultati dopo la giornata formativa organizzata con gli alunni dell’iStituto di agraria “luparia” di San martino di roSignano

Con “Harmony” cresce il progetto di filiera cerealicolo In collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Banco BPM e CadirLab: in Coldiretti la parte teorica, al pomeriggio la visita al molino “Nova” ello scorso mese di luglio sono state raccolte 3.600 tonnellate di grano “Harmony” per 36 aziende conferitrici, a fine 2017 le imprese aderenti al progetto sono diventate 49 e l’obiettivo sono le 6.000 tonnellate. numeri importanti che arrivano dal progetto di filiera cerealicolo che vede protagonista Coldiretti Alessandria assieme a CadirLab, molino Nova, Consorzio Agrario e saiwa-mondelez. l’occasione per divulgare lo stato dell’arte e le prospettive future di questa importante collaborazione per il territorio provinciale, ma non solo, è stata data dall’incontro formativo organizzato con l’Istituto di Agraria “Luparia” di san martino di Rosignano. Una giornata pensata per offrire opportunità di crescita alle nuove generazioni e che ha trovato in CadirLab, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e nel Banco BPm dei partner motivati e pronti a supportare progettualità innovative e di crescita per il territorio. formazione in aula e visita didattica al molino “Nova” di Felizzano: due momenti che hanno permesso di approfondire l’importanza dei progetti di filiera e di poter conoscere, grazie alle relazioni dei responsabili del settore agricoltura del Banco BPm, le opportunità che il mondo bancario riserva ai giovani imprenditori per poi poter toccare con mano, in molino, come la capacità di investimenti e strategie di sviluppo consentano un indiscusso mantenimento del livello qualitativo dei prodotti e la creazione di valore e prospettive per il futuro. l’incontro è stato un seguito di quanto organizzato nei mesi scorsi per far conoscere la filiera corilicola e i risultati concretizzati con l’industria dolciaria novi-elahdufour perché “coinvolgere i giovani pensiamo sia il modo migliore per divulgare e far crescere le opportunità legate ai progetti di filiera e continuare un percorso che sta dando risultati sorprendenti con una provincia di alessandria tra le protagoniste della “svolta green” nelle scuole italiane dove gli istituti agrari, con un aumento record del 12 per cento, sono stati quelli che hanno fatto segnare il maggior incremento di iscritti e tendenze positive per tutti gli indirizzi legati ad ambiente, alimentazione e turismo. - ha affermato il presidente provinciale coldiretti alessandria Roberto Paravidino - testimonianza di come sia in

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atto una vera rivoluzione culturale secondo la quale il 54 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale”. e’ un modo decisamente concreto di presentare quanto Coldiretti sta facendo per portare redditività alle aziende e dare nuove opportunità. Un accordo di programma per finalizzare il sostegno allo sviluppo della cerealicoltura provinciale, per un nuovo impulso per l’economia legata al territorio, che deve essere sempre più mirata allo valorizzazione delle produzioni locali. “harmony, il patto del grano buono”, si basa su quattro pilastri fondamentali: collaborazione, agricoltura sostenibile, biodiversità e tracciabilità. sono queste le basi

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sulle quali poggia il progetto di filiera europeo, sostenuto anche in italia dalla Coldiretti Alessandria con gli altri partner, come sottolineato da matteo Bosso amministratore delegato di cadirlab e da paolo rendina che per CadirLab-sata ne cura la progettualità a livello tecnico. la grande novità indicata con la “rigenerazione” dell’agricoltura italiana, si è imposta principalmente attraverso la crescita di una cultura “imprenditoriale” che trova proprio nel molino Nova una realtà di primo piano nazionale dove ogni giorno vengono lavorate oltre 400 tonnellate di grano: “Quando mondelez ci ha chiesto di attivare questa filiera nel nostro areale, non solo abbiamo accettato ma ci siamo fatti promotori sul territorio di


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filiera cerelicola |ATTUALITÀ

questo progetto nato in francia. - hanno ribadito dal molino nova - ci è sembrata un’opportunità interessante poiché condividiamo le linee dell’iniziativa, indirizzata verso una produzione sostenibile e italiana, erogando un premio rispetto ai prezzi di mercato e offrendo la certezza della collocazione del prodotto”. Un grande obiettivo raggiunto e grande opportunità per la cerealicoltura della provincia: sono questi gli aspetti rilevanti dell’accordo che trova nel Consorzio Agrario la risposta ad un concetto di sviluppo integrato del territorio e delle sue risorse che mettono al centro la persona, prima ancora dell’azienda. i contratti di filiera diventano così la carta vincente per una gestione diretta del prodotto dopo il raccolto, per sottrarlo alle speculazioni che si sono spostate dai mercati finanziari a quello dei prodotti agricoli con ripercussioni sui prezzi e sulla programmazione dell’offerta. “e’ un onore e un piacere poter collaborare con gli istituti agrari - ha aggiunto il direttore coldiretti alessandria Leandro grazioli - e avere con noi partner importanti in questa esperienza come la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria o il Banco BPm, assieme al supporto di CadirLab, è motivo di orgoglio: l’idea di organizzare momenti didattico-formativi è scaturita dal fatto che i giovani hanno capito che il territorio per crescere si deve puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscano un valore aggiunto nella competizione globale come territorio, turismo, cultura, arte, cibo e cucina”. “Harmony” rappresenta dunque un grande obiettivo raggiunto e una grande opportunità per la cerealicoltura della provincia dove l’impegno politico ed organizzativo di questa strategia si va definendo nella forma di una rinnovata “rappresentanza di interessi” che rende possibile alle imprese nuove opportunità reddituali, concrete e misurabili.

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ORGANIZZAZIONE|oscargreen

OscarGreen, ECCO I VINCITORI DEL PREMIO ALL’INNOVAZIONE GIOVANE

l take away marino che offre direttamente in barca hamburger di pesce, frittura mista e insaccati di pesce, gli occhiali realizzati con la lana di pecora, la vernice interamente ricavata dalla buccia di pomodoro, il jeans invecchiato nella paglia, il sale spray aromatizzato con erbe aziendali e il co-living contadino sono i sei vincitori del premio per l’innovazione oscar green sostenuto da campagna amica dopo una lunga selezione territoriale che ha coinvolto migliaia di start up. la premiazione è avvenuta a roma alla presenza, tra gli altri, del presidente della coldiretti, roberto moncalvo, e della delegata nazionale di coldiretti giovani impresa, maria letizia gardoni. Una testimonianza dell’eccezionale spirito imprenditoriale dei giovani agricoltori che con coraggio e passione sfidano la crisi e riescono a fare business. puntare sul recupero degli scarti aziendali oggi è importantissimo per combattere gli sprechi per questo nella categoria FARE RETE il premio è stato assegnato a donato mercadante della puglia perché ha saputo trasformare un rifiuto aziendale da smaltire a caro prezzo in opportunità. ed è così che in collaborazione con il laboratorio pecore attive nascono pantofole, gomitoli colorati, porta vasetti e l’ultimo prodotto all’insegna della più assoluta innovazione, gli occhiali tattili. Un’idea che vale il rilancio della lana autoctona, dalla pecora gentile di puglia è una nuova strada per l’allevatore che sbarca nel mondo dell’alta moda. occhiali tattili, perché l’artigianalità che è dietro a questa lavorazione si trasforma in una esperienza di contatto che avviene tanto per le mani quanto per gli occhi, per il piacere dello sguardo oltre che delle dita. nella categoria CREA invece l’ambito premio è andato stefano chiesa della lombardia che nella culla del pomodoro ha saputo inventare nel vero senso della parola la prima vernice per imballaggi alimentari. stefano è riuscito a realizzare, all’interno della sua impresa agricola, un impianto semindu-

Il Presidente Roberto moncalvo e la delegata nazionale giovani impresa maria letizia gardoni con i delegati e le segreterie di coldiretti giovani impresa piemonte. sotto: i vincitori dell’edizione 2017.

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I giovani agricoltori in crescita del 9%, ITALIA LEADER in UNIONE EUROPEA

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striale per estrarre questa sostanza e a realizzare il suo sogno, realizzare una latta al cui interno non c’è chimica ma solo natura. essere sempre al passo con i tempi strizzando l’occhio alla moda ha garantito la vittoria nella categoria WE gREEN a Vito pagnotta della campania che ha creato il primo jeans invecchiato con la paglia. si tratta di jeans da lavoro tutti made in irpinia, come escono dal telaio vengono fatti invecchiare in mezzo alla paglia e strofinati costantemente per farli consumare e dargli quel tocco di invecchiamento contadino che fa la differenza. nella categoria CAmPAgNA AmICA a vincere è la sapiente capacità di davide Busca della liguria che insieme a tre amici che hanno inaugurato a savona il primo take away marino salvaspreco. non li ferma la pioggia o il maltempo sono quattro giovani che hanno saputo rilanciare il settore della pesca a savona con il take away marino e gli aperitivi in barca. essere particolarmente sensibili al sociale e alle emozioni di ogni singolo essere umano

ha assicurato il successo della categoria AgRI yOu a fabiana fassi della puglia. in campagna da fabiana c’è la piazza che manca in città e si sperimenta con successo il primo co-living contadino ossia la coabitazione di diversi gruppi sociali provenienti da più parti del mondo nella stessa comunità. e per finire nella categoria ImPREsA 2.TERRA viene premiata l’entusiasmante idea imprenditoriale di emanuele grima in abruzzo che produce il sale spray aromatizzato, un distillato liquido salato in spray che, attraverso un processo di estrazione di vegetali rigorosamente aziendali, permette contemporaneamente sia di salare che di aromatizzare in modo pratico ed elegante. Una caratteristica molto importante di questo prodotto è il basso contenuto di sodio rispetto al resto dei comuni sali in grani. sono tutte storie imprenditoriali che rappresentano al meglio l’entusiasmo e le grandi potenzialità di un settore che si è saputo rinnovare con ingegno e passione e che coinvolge oggi tantissimi giovani.

resce del 9% il numero di imprese agricole italiane condotte da under 35 che vedono nel cibo made in italy nuove e interessanti prospettive di futuro dai campi alla tavola, portando l’italia al vertice in europa per numero di aziende condotte da giovani. l’italia con 53.475 imprese agricole italiane condotte da under 35 è al vertice in europa nel numero di giovani in agricoltura. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70% delle imprese giovani opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. il risultato è che le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più.

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ATTUALITÀ|consigliere ecclesiastico a colloQUio con il consigliere ecclesiastico

PERIFERIE AL CENTRO uando si parla di periferie si pensa subito alle prospettive (poche) e ai problemi (tanti) delle nostre città. recentemente alcuni provvedimenti destinano alle periferie importanti risorse per risolvere problemi strutturali e dare risposte alle attese della gente. le difficoltà per spendere bene e sollecitamente queste risorse non sono né poche né di facile soluzione; viene da chiedersi cosa si può fare perchè nessuno, anche se abita in una periferia cittadina, sia emarginato o svantaggiato. i comuni e le città-stato medievali non avevano questi problemi. le mura di queste città non lasciavano fuori nessuno e tutti erano protetti dai rischi dell’emarginazione. nell’era moderna, non c’è città che non finisca per relegare in periferia tutti quelli che fanno fatica, quelli senza casa, senza lavoro, senza futuro. la risposta a questa situazione non è certamente quella di distribuire a pioggia alle

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amministrazioni un pò di denaro.anche ad ariccia durante gli esercizi spirituali predicati al papa e alla curia romana, pur se in chiave spirituale, le periferie sono state messe al centro col tema: “ascoltare la sete delle periferie”. la vitalità del progetto cristiano si gioca nelle periferie dove spesso non c’è neppure la chiesa in muratura e dove tutto è più precario e rarefatto. oggi l’incontro con le periferie non è unicamente un imperativo della giustizia, ma una mobilitazione storica e geografica che consente l’incontro con le persone prima ancora che con i loro problemi. la vera riforma della nostra società per la sicurezza, i servizi, la qualità della vita, l’ambiente, le relazioni, l’economia, deve necessariamente cominciare dalle periferie. É una questione di metodo, di strategia e soprattutto di mentalità. nell’ultimo festival di san remo, un disoccupato è salito sul palco dell’ariston. parapiglia e sconcerto generale. commento di

fiorello:“questi gesti non vanno bene (e rivolto alle istituzioni) però cominciate a fare qualcosa!”. approvo e sottoscrivo quanto ha detto fiorello. mons. Ivo Piccinini

Export, con 41,03 miliardi storico record per il cibo Made in Italy e’ record storico per il Made in Italy agroalimentare all’estero con le esportazioni che hanno raggiunto i 41,03 miliardi di euro nel 2017 per effetto di un incremento del 7% rispetto all’anno precedente. e’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati istat definitivi relativi al commercio estero nel 2017. si tratta di un ottimo risultato proprio all’inizio dell’anno del cibo italiano nel mondo che - sottolinea la Coldiretti - conferma le potenzialità del Made in Italy a tavola per la ripresa economica ed occupazionale del paese. Quasi i due terzi delle esportazioni agroalimentare (26,7 miliardi) interessano i paesi dell’Unione europea, ma gli stati Uniti con 4,03 miliardi di euro sono di gran lunga il principale mercato dell’italian food fuori dai confini dall’Unione e il terzo in termini generali dopo germania e francia e prima della gran Bretagna. se in germania le esportazioni alimentari hanno raggiunto quota 6,89 miliardi di euro, confermando il paese teutonico in testa alla classifica degli appassionati di cibo italiano, in francia le esportazioni tricolori sono salite a 4,53 miliardi, mentre in gran Bretagna l’agroalimentare italiano vale 3,34 miliardi. Un vero boom si registra in cina dove ci sono ancora grandi opportunità di crescita per il Made in Italy a tavola, per ora fermo a 448 milioni di euro, così come in giappone e in russia dove però le esportazioni restano fortemente limitate dall’embargo che ha colpito ad una lista di prodotti, frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da tutta l’Unione europea. a spingere la crescita sono i prodotti base della dieta mediterranea a partire dal vino che è il prodotto italiano più esportato e fa segnare un aumento del 7%, secondo la stima Coldiretti, seguito dall’ortofrutta che registra un incremento del 2%, ma ottime performance vedono protagonisti i formaggi con un incremento del 9% in valore, grazie anche all’entrata in vigore dell’obbligo dell’etichettatura d’origine, e i salumi (+8%). arretra, invece, la pasta tricolore (-3%) che attende ora però gli effetti positivi dell’entrata in vigore dell’obbligo di indicazione dell’origine del grano per ritrovare la fiducia di un mercato che anche a livello europeo è sempre più attento al tema della trasparenza. Un risultato importante che è minacciato da falsi e tarocchi che ogni anno sui mercati internazionali sottraggono al sistema italia un valore di oltre 60 miliardi di euro. Un fenomeno legittimato dai recenti accordi internazionali sul libero scambio, dal canada (ceta) al giappone fino ai paesi del sudamerica (mercosur) che autorizzano la produzione di parmesan dagli occhi a mandorla, di parmesao carioca ed altre brutte copie dei marchi storici del Made in Italy alimentare. e’ inaccettabile che il settore agroalimentare sia trattato dall’Unione europea come merce di scambio negli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale e della salute”, ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo.

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|ATTUALITÀ

CreditAgri Italia: “Credit Point – Fiera Agricola Verona 2018” Nel corso dell’importante e tradizionale kermesse “Fiera Agricola” svolta nei giorni dal 31 Gennaio al 01 Febbraio a Verona, CreditAgri Italia era presente con proprio “Credit Corner” dedicato alla presentazione dei Servizi e Prodotti finanziari per l’Impresa, all’interno dell’“Area Coldiretti”, quale ampio spazio specializzato alla presentazione dei Servizi ed Attività di Coldiretti. Per tutta la durata dell’evento, il presidio di CreditAgri Italia ha registrato un importante afflusso di Imprenditori specie della Filiera Agroindustriale, Operatori del Settore finanziario, oltre ad Istituti bancari in partenariato, interessati ad informazioni, aggiornamento e ricerca di opportunità, oltre che approfondimenti in tema di credito e finanza d’Impresa. I Consulenti professionisti della Rete Commerciale Creditagri Italia hanno presidiato lo stand riservato ed attrezzato in modo tematico per tutta la durata dell’evento, fornendo puntuale supporto informativo e di assistenza specie per i Servizi del “Ramo Consulting” (Consulenza continuativa dedicata all’Impresa) e “Ramo Corporate” quali le Garanzie Finanziarie e Commerciali, Attestazioni di Capacità Finanziaria, destinate alle Imprese Agricole, Cooperazione ed altri Settori produttivi. In questo contesto è stato particolarmente richiesto il Servizio di Consulenza alle Imprese, sia ordinaria che agevolata, diversificato in ambito Agricolo (come semplice consulenza individuale per l’accompagnamento e l’assistenza accesso al credito), e sia in ambito della Filiera Agricola (Consulenza personalizzata, modello “Tailor Made”), attività finanziaria specializzata che per CreditAgri Italia riveste sempre più un ruolo strategico nel panorama economico-finanziario dei servizi dedicati alle Imprese. CreditAgri Italia nella sua veste di Ente Finanziario di Interesse Pubblico, quale Intermediario Finanziario Vigilato da Banca d’Italia, ai sensi dell’art.ex.106 TUB, mai come in questo momento storico ricco di cambiamenti, capace di fornire adeguato supporto e ricercare efficienza strutture produttive-commerciali delle PMI. La professionale attività finanziaria e conseguente “Valore Aggiunto” apportato da CreditAgri Italia alle Imprese, si concretizza nel valutare e sostenere “Progetti di sviluppo e miglioramento aziendale”, ricercando il

corretto equilibrio finanziario, la consapevole ed adeguata finanza, in ragione della capacità produttiva e reddituale, indispensabile per affrontare con responsabilità e consapevolezza le nuove sfide di mercato interno ed internazionale. CreditAgri Italia inoltre sviluppa prodotti e servizi “a Canale dedicato” da gestire unicamente per le Imprese e Cooperative associate, con prodotti esclusivi a condizioni di mercato riservate. Infine concorda e pianifica con le Imprese le azioni per una migliore gestione finanziaria, il reperimento ed il miglior utilizzo delle fonti finanziarie, definendo anche specifici “Accordi Quadro” con i principali Istituti Bancari, contribuendo al raggiungimento di un efficiente Sistema di partenariato, a vantaggio delle Imprese. Questi i Prodotti finanziari per il Settore Agricolo: •Acquisto terreni formazione/ampliamento azienda; •Acquisto, costruzione e ristrutturazione fabbricati strumentali aziendali; •Progetti nel Settore Agrituristico e Multifunzionalità; •Investimenti Agro-energia (fotovoltaico, biogas, ecc.); •Opere miglioramento fondiario (bonifica, impianti arborei, fertirrigazione, antigrandine, sistemazioni...); •Ripristino danni da calamità atmosferiche; •Acquisto mezzi ed attrezzi per l’agricoltura, silvicoltura, pesca, acquacoltura; •Investimenti ed Acquisti per il Settore Zootecnico; •Investimenti Strutturali al PSR;

•Anticipazione spese annuali conduzione; •Anticipazione fatture e/o Conferimenti; •Anticipo contributi Pubblici; •Progetti per l’Internazionalizzazione delle Imprese; •Leasing Strumentale; •Garanzie pubbliche: ISMEA/M.C.C. (legge 662/96) •Interventi in ambito di Progetti di Filiera; •Interventi Sviluppo Strutturale (Immobili, Impianti, Acquisto Marchi e Brevetti); •Interventi per competitività aziendale (adeguamento norma di legge, tutela ambientale, sicurezza sul lavoro); •Interventi Leasing Strumentale; •Interventi Finanza Strutturata (Acquisizione, Fusione,Trasferimenti proprietà, Riorganizzazione aziendale); •Operazioni di Anticipazione Crediti Commerciali; •Processi Internazionalizzaz. Ingresso Mercati Esteri •Valutazione sostenibilità Piani industriali ed Assistenza Progetti d’impresa •Interventi strutturali PSR Misure agroindustria; •Finanza Agevolata; •Garanzie Pubbliche: ISMEA/M.C.C (legge 662/96)

Contattare il Resp.le Creditagri (Francesco Bianchi) tel.0105601148 o cell.335-7199133, email: francesco.bianchi@creditagri.com Info ed assistenza Sito internet - www.creditagri.com oppure info@creditagri.com

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