23 luglio 2012

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Coldiretti Alessandria - Anno 59째 numero 7 - 23/07/2012 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

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Periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria

AgricolturA

alessandrina


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Editoriale

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“L’Italia che fa l’Italia”

Rinnovamento e strategia, per noi il futuro è già cominciato

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l Ministro per lo Sviluppo Corrado Passera ha detto che bisogna essere coraggiosi e, al tempo stesso, avere la storia e la forza per poter intitolare la propria assemblea nazionale “L’Italia che fa l’Italia”. Una forza e una determinazione dettata dalle oltre quindicimila bandiere gialle che i ministri e le autorità hanno visto sventolare unite al tricolore, al Palalottomatica. Un’assemblea durante la quale sono stati toccati punti importanti, quelli che fanno la differenza, quelli che riescono a trasformare come più volte ha ribadito il nostro Presidente Nazionale Sergio Marini, “le idee in fatti e le parole in progetto”, passando dall’autenticità irrinunciabile del nostro Made in Italy al ruolo necessario della politica che oggi pare abbia smarrito il suo cammino, ai beni comuni da ritrovare, sino al cibo come valore. Quando parliamo di via italiana allo sviluppo intendiamo proprio questo, l’importanza di scorgere una strada sostenibile e di sviluppo alla competitività sui mercati locali e globali, ripartendo dai territori, in primo luogo dal patrimonio ambientale e culturale e dalla creatività delle piccole e medie imprese che insieme rendono distintivo il marchio Italia. Un’agricoltura che deve rappresentare sempre di più un dialogo diretto con la società attraverso la vendita diretta, fatta di risposte concrete e di scelte consapevoli, capace di generare nuova occupazione, capace di arricchire la società. Un pensiero che si aggancia ad un altro per logica conseguenza: l’Oscar Green e la sua straordinaria funzione di strategica per il territorio italiano. Un premio che dalla Valle d’Aosta alla Sicilia è in grado di unire sotto il comune denominatore dell’innovazione quella grande leva strategica che è costituita dalle aziende giovani di Coldiretti. Esempi virtuosi di chi ogni giorno guarda all’agricoltura come l’unico settore a cui essere in grado di poter dare qualcosa e dai cui poter attingere per crescere. Non spaventa la crisi finanziaria economica globale, o meglio, abbiamo armi come il Made in Italy che permette di poterla affrontare ogni giorno. Rinnovamento e strategia ma, soprattutto, tanta coerenza che diventano tenacia per affrontare un futuro che stiamo già vivendo: un futuro che ogni giorno si traduce nella battaglia in difesa del prodotto italiano, dell’etichettatura trasparente, che si può trovare nei mercati di Campagna Amica, nelle Botteghe... in quello che noi chiamiamo Progetto della Filiera Agricola Tutta Italiana. Un progetto che da quattro anni cresce e sta prendendo forma sempre più, perchè colloca in cima ai valori il paesaggio, la qualità dell’ambiente, la sostenibilità, la coesione, la sicurezza sociale e alimentare. Grazie a tutti gli imprenditori della provincia alessandrina che hanno partecipato e condiviso un momento così importante.

Periodico edito da impresa Verde alessandria direttore resPonsabile Marco caramagna d i r e t t o r e a M M i n i s t r at i V o simone Moroni resPonsabile di ilaria lombardi

reda zione

G r a f i c a , i M Pa G i n a z i o n e christian boero

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AgricolturA

e foto

c o l l a b o r at o r i luisa bo, daniela colombini, fabio fracchia, alberto Pansecchi, don ivo Piccinini, alessandro costanzo, alessandro albertelli, domenico Pesce.

alessandrina M a G a z i n e

fotoGrafie archivio coldiretti, christian boero

redazione ed aMMinistrazione corso crimea 69 - 15121 alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

reGistrazione tribunale di alessandria n.69 del 21.1.1953

aGenzia

P u b b l i c i ta r i a

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n° 7 Luglio-Agosto 2012 in copertina

Il Presidente Nazionale Coldiretti Sergio Marini Chiuso in redazione il 23 luglio 2012

confederazione nazionale coldiretti federazione Provinciale coldiretti alessandria

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Tesi di Laurea

La Coldiretti si complimenta con la neodottoressa Valentina Cei, del gruppo “Giovani Impresa”, che ha conseguito la laurea in “Scienza delle comunicazioni” alla IULM di Milano. Valentina Cei è la figlia di Giancarla Stella Vice responsabile del Coordinamento “Donne Impresa Alessandria”. Auguri per un brillante futuro!

noVi liGure - Via Mazzini, 50/c tel. 0143 75440 - fax. 0143 73881 oVada - Via cairoli, 42 tel. 0143 86268 - fax. 0143 833305 tortona - Via s. Marziano, 4 tel. 0131 861965 - fax. 0131 863903

QUeSto perioDico È aSSociato a UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

simone moroni Direttore

ALESSANDRIA SRL

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palalottomatiCa 2012

e r i C s iu esto are r er i qu orn p o il d e t d o lp m ev i d o ol Cere alia s risi t n c s i a i ’ l t t u re a l in fanfiggere è e ’ e d C far C ossi ia! formiamgoallietài per sco le as a ese, ’ital a, tr stizia e i c a n iu l ra teerità, g t a s o e p ar nza è larongetto. V a f La coearreole in p e le

“V

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erità, giustizia e legalità” sono state queste le parole che il presidente nazionale Coldiretti Sergio Marini ha scandito più volte dal palco di fronte ad oltre quindicimila coltivatori provenienti da tutte le regioni e province d’Italia ma, soprattutto per richiamare l’attenzione dei ministri per lo Sviluppo Corrado Passera e delle Politiche Agricole Mario Catania. Se la crisi è un dato di fatto c’è un solo modo per riuscire a far crescere il Pil di questo Paese, ossia “l’Italia deve tornare a fare l’Italia”.“Noi rappresentiamo un’idea di crescita e di sviluppo completamente diversa da quella dominante: l’Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare l’Italia, cioè di essere l’Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo. - ha affermato il presidente Marini - C’è una Italia del buon cibo e di quell’agroalimentare che sa incontrare i bisogni profondi dei consumatori e dei cittadini, del turismo, dell’arte, della cultura, della bellezza, dell’innovazione intelligente. É questa l’Italia futura, quella per cui il territorio è una miniera di opportunità, il cui modello di svi-

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luppo è compatibile con la salvaguardia di un capitale umano e sociale unico al mondo e con la sapiente ricerca della felicità e dello stare bene insieme”. “Le migliaia di bandiere gialle unite al tricolore hanno creato una coreografia che ha saputo unire e fondere il significato più vero del Made in Italy, di quella straordinaria Italia del buon senso che ogni giorno lavora e rende migliore il nostro Paese, che mette al centro il futuro rispetto al presente, pensa alle strategie non solo alla tattica. - affermano il presidente e il direttore della Coldiretti di Alessandria Roberto Paravidino e Simone Moroni - Un’emozione grandissima. Non ci sono altre parole per descrivere questo appuntamento che rappresenta un momento di crescita importante e di riflessione e la presenza così numerosa di imprenditori non può che inorgoglirci e rendere ancora più forte il nostro progetto della filiera tutta agricola e tutta italiana”. Particolarmente qualificato il parterre con i maggiori esponenti del mondo accademico, rappresentanti istituzionali, responsabili delle forze sociali, economiche, sindacali e politiche nazionali ed estere e gli interventi del cardinale Mons. Mariano Crociata

segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, di Vincenzo Tassinari presidente di Coop Italia e di Carlo Petrini presidente internazionale di Slow Food. Il discorso del Presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini ha toccato temi contingenti e strutturali di straordinaria attualità partendo dalla battaglia contro la burocrazia: per questo occorro cogliere l’occasione della spending review per togliere di mezzo una volta per tutte quegli adempimenti burocratici inutili che tolgono all’attività di impresa vera 100 giorni l’anno. Il vero vantaggio di una spending review “possibile” non è solo nel taglio del personale pubblico che sarà difficile per il costo sociale che ne deriverebbe ma nel recupero di almeno 100 giornate di lavoro all’anno che gli imprenditori perdono per stare dietro alle carte. Una via italiana allo sviluppo c’è, è il modello delle economie di scala e le leggi del Pil e della finanza da sole stanno impoverendo le nostre famiglie e i nostri territori spingendo a produrre al minor costo senza tenere in alcuna considerazione il prezzo sociale, ambientale ed etico che provocano. Una via che saprà reggere anche la competizione globale, contando sulla


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produzione e su flussi di merci speciali per bisogni speciali, percepiti dai consumatori sparsi in molti luoghi del mondo. Ma vi è anche un altro aspetto, forse più importante. L’agricoltura che rappresentiamo, fatta di dialogo diretto con la società attraverso la vendita diretta e di risposte concrete alle sue scelte di consumo sempre più consapevoli, racconta che si può

generare nuova economia e nuova occupazione arricchendo nel contempo la comunità, garantendo la nostra gente prima come cittadini e poi come consumatori. “É tempo - ha aggiunto Marini - di ripensare lo sviluppo in una logica di benessere secondo principi di sostenibilità, etica del lavoro e coesione sociale”.Troppo spesso la politica ha smarrito il suo cammino: non media

fra le spinte conflittuali dei ceti e degli stati, con sempre maggior frequenza confonde gli interessi particolari con quelli generali. Così in Italia e così in Europa. “Si dice - ha sottolineato Marini - che stiamo vivendo una crisi finanziaria economica globale: questa è una “non verità” perché quella che stiamo vivendo è una crisi “politica globale”. La

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responsabilità è infatti della politica che ha fatto un passo indietro, accettando la globalizzazione dei mercati senza globalizzarsi. In ciò - ha precisato Marini - non è mancata una certa supponenza: l’idea infatti che il mercato si sarebbe autoregolamentato è stata puntualmente smentita dalla storia. La globalizzazione senza regole è diventata globalismo, il mercato senza regole mercatismo dove tutto è merce e il Pil è l’unico

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misuratore con la speculazione che vince sull’etica e sul lavoro. Dalla politica non si prescinde, oltre c’è il vuoto, lo sappiamo, ma sappiamo anche che “la cattiva politica” rischia di compromettere il destino del paese e il destino dell’Europa. “Abbiamo bisogno di tanta buona politica, che sappia intervenire tempestivamente, che sia rivolta al fare, che ritrovi una salda visione etica. Ne abbiamo bisogno a casa

nostra e fuori. Per usare le parole di De Gasperi - ha detto Marini - “Lo sforzo di mediazione e di equità... è compito necessario dell’Autorità europea”. Con il recente vertice di Bruxelles la politica ha dimostrato che può recuperare la sua sovranità e l’Italia può tornare ad avere il ruolo che merita nei confronti degli altri Paesi membri. “La politica - ha sottolineato Marini ha battuto un colpo anche grazie alla minaccia di veto dell’Italia che non bisogna avere paura di usare nei momenti centrali, come la riforma della politica agricola comune (Pac) dalla quale dipende molto del futuro del cibo, dell’ambiente, del paesaggio e della qualità della vita del Made in Italy”. Possediamo una borsa valori che sa misurare con puntualità solo il danaro e la ricchezza. La crisi in cui viviamo non deve oscurare, come è accaduto in questi anni, la necessità di investire anche su un’altra gamma di valori, che sono valori che non si vendono e acquistano e che quindi non sono misurati dal Pil ma sono durevoli, continuativi che non conoscono erosione: la socialità, l’amicizia, la famiglia, lo stare bene assieme, la spiritualità nelle sue varie espressioni culturali, la solidarietà. La mercificazione del cibo accende focolai di rivolte e costringe un miliardo di persone a soffrire la fame. La speculazione non dà ormai riparo da periodiche volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli che è solo uno degli effetti di un sistema economico globale che ha declassato il cibo a merce qualsiasi dimenticandone l’essenza come bene essenziale e, per sua natura, a destinazione universale. L’agroalimentare italiano è un riferimento per individuare strategie di sviluppo per l’intero Paese: il modello agricolo italiano è infatti vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità delle produzioni, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno ovvero la ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana è praticamente il doppio di quella di Germania, Francia e Spagna e il triplo di quella Inglese. Leadership per i prodotti tipici, record di longevità grazie alla dieta mediterranea, top di presenze per il turismo enogastronomico, i sistemi di controllo più efficaci del mondo per garantire la salubrità dei prodotti, sono alcuni dei primati del Made in Italy agroalimentare. “Nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei


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prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori, delle sue risorse umane”. Questo patrimonio è inalienabile e costituisce la più forte leva competitiva del nostro “produrre”, come confermano le imitazioni del Made in Italy su scala mondiale che hanno raggiunto proporzioni gigantesche a riprova della sua assoluta unicità e della sua straordinaria bontà. Un settore che rappresenta il 15% del Pil nazionale, con un valore complessivo di 250 miliardi di euro. E a Coldiretti non manca il coraggio, ma soprattutto non mancano gli uomini e le donne, per dire che “l’Italia deve tornare a fare l’Italia”: per far crescere e rafforzare il progetto della filiera tutta agricola e tutta italiana, di cui è ricco il Paese, come hanno ribadito nel loro messaggio inviato in occasione dell’assemblea, Papa Benedetto XVI e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E l’appuntamento è al prossimo anno, per un “nuovo” Palalottomatica.

l’intervento del ministro delle politiChe agriCole mario Catania

“Chiederemo a Bruxelles una normativa che riconosca l’origine del prodotto”

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i sento a casa, qui, e so quante cose abbiamo fatto insieme in questi anni. Coldiretti ha viaggiato sempre insieme a me, o meglio io ho viaggiato sempre insieme a Coldiretti”. Lo ha detto il ministro delle politiche agricole, Mario Catania, iniziando il suo intervento all’assemblea della Coldiretti, davanti alla quale ha assunto un fermo impegno a favore dell’etichettatura di origine, tema sul quale era tornato ad insistere nella sua relazione il presidente Sergio Marini. Su questo - ha assicurato Catania “andremo fino in fondo”, “chiederemo a Bruxelles una normativa che riconosca in modo evidente l’origine del prodotto, sia tal quale sia trasformato. su questo non faccio mediazioni”. questo perchè il fatto che agli agricoltori sia riconosciuto un giusto reddito, per il ministro, “non è solo fatto economico, ma

anche etico, culturale”. a questo scopo, però, l’etichettatura non basta, occorre anche intervenire sulla filiera, ha ricordato Catania, per il quale “tutta la grande distribuzione deve fare ancora di più, deve trovare con le imprese agricole un contatto diretto”. ma ci sono ancora molte altre cose che vanno fatte, ha ammesso Catania, il quale ha confidato la propria “angoscia profonda” per la convinzione che smetterà “di fare il ministro con la sensazione di non aver fatto tutto quello che bisognava fare”. Catania è tornato anche sulla questione del consumo di suolo e su quella delle energie rinnovabili che - ha specificato - “non possono entrare in competizione con l’agricoltura destinata alla filiera alimentare”. É poi passato brevemente a parlare del negoziato sulla Pac, per assicurare alla platea della Coldiretti che la politica agricola comune che ci sarà dopo la riforma sarà “una Pac le cui risorse andranno solo a chi fa agricoltura. questo - ha asserito - è il mio impegno e su questo ci metto la faccia e non farò mediazioni”. “Non una lira in più alla proprietà fondiaria, a chi non vive di agricoltura!” ha esclamato Catania tra gli applausi della platea.

Il Ministro Mario Catania

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l’intervento del ministro dello sviluppo eConomiCo Corrado passera

“Il Progetto di Coldiretti significa competitività da un lato e coesione sociale dall’altro”

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olo se si ha la credibilità della Coldiretti si può dare un titolo del genere alla propria assemblea. Solo se si ha coraggio... si può farlo”. Lo ha detto il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera intervenendo all’assemblea della Coldiretti il cui tema è “L'Italia che fa l’Italia”. Con evidente coinvolgimento, il ministro dello sviluppo economico ha ringraziato la platea per “l’energia che viene da un ambiente come questo, che non ha pari” e ha ringraziato anche “a nome di Catania per come in questo periodo il mondo che voi rappresentate ha tenuto e dimostrato capacita imprenditoriale”. Il ministero dello sviluppo economico si sente molto impegnato nei confronti dell'agricoltura, ha proseguito passera, riconoscendo il fatto che “l’agricoltura è un pezzo così importante dell’economia, al di là del Pil, perché il Made in Italy è identità”.“Anche in altri momenti difficilissimi l’Italia ha fatto tanto perchè aveva un progetto, come quello della Coldiretti che significa competitività da un lato e coesione sociale dall’altra”, ha osser-

vato il ministro sottolineando come a suo parere “l’idea che ci sia un organizzazione come Coldiretti che rappresenta questi due elementi è un caso forse unico e irripetibile”. “L’Italia ha fatto notare Passera - dimostra di avere almeno nel settore agroalimentare una forte ricetta per la crescita, quella rappresentata dal Made in Italy”, la cui “crescita è potenzialmente senza limiti proprio perchè la globalizzazione chiede prodotti particolari”. A giudizio del ministro dello sviluppo economico, sul tema della globalizzazione molto più si può fare ancora. Il tema della distribuzione è una nostra chiara debolezza, ha detto, sollecitando un'alleanza di filiera. la politica può fare delle cose, ha spiegato ma l’industria deve creare delle piattaforme di distribuzione, ha aggiunto. la semplificazione è forse il tema su cui possiamo misurarci subito con decreti su cui c'e tutta la nostra disponibilità, ha reso noto passera. concludendo il suo intervento e rispondendo ad alcune osservazioni di Marini il ministro dello sviluppo economico ha affermato:“non è pensabile che un mondo come il vostro possa non essere rappresentato per diritto e non per concessione dove si prendono decisioni importanti per il nostro paese”. “quando si ha la vostra credibilità si ha il diritto di chiedere e talvolta anche di pretendere. la credibilità dell’Italia in campo internazionale si è prodotta

Il Ministro Corrado Passera

perchè il paese ha dato delle dimostrazioni, con i fatti, lavorando. e voi siete la dimostrazione di ciò con il vostro progetto che io condivido profondamente”, ha concluso.

l’intervento del fondatore e presidente di slow food Carlo petrini

“Questa è una crisi entropica che se ne esce solo riqualificando i consumi”

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n applauso, sollecitato dal Segretario Organizzativo Confederale Enzo Gesmundo, ha accolto l’intervento di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e suo presidente alla convention della Coldiretti. Egli ha ribadito alla platea del palalottomatica come e perchè il lavoro dei campi vada rispettato e fornendo suggerimenti su come difendere l’agricoltura dai tanti che ritengono la produ-

zione agricola produzione di comodity perchè vogliono cibo scadente a basso prezzo. Petrini ha ricordato che quasi il cinquanta per cento del cibo prodotto sul pianeta va sprecato. Questa è una crisi entropica e se ne esce solo riqualificando i consumi, ha osservato il presidente di Slow Food. Infine Petrini ha affrontato il tema della distruzione del suolo agricolo. Quello della Coldiretti è un progetto di nuova economia, ha concluso il presidente di Slow Food, invitando gli agricoltori ad un rapporto non conflittuale con i consumatori in omaggio alla reciprocità; alla strenua difesa della biodiversità; al rispetto della legalità.

Il fondatore di Slow Food Carlo Petrini

l’intervento del presidente di Coop italia vinCenzo tassinari

“Sono necessari provvedimenti specifici per aiutare le famiglie e il rilancio dei consumi”

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d ottobre Coop organizzerà una giornata di confronto con l’agricoltura italiana durante la quale verranno presentati alcuni progetti concreti per il settore. Lo ha annunciato il presidente di Coop Italia Vincenzo Tassinari concludendo il suo intervento all’assemblea nazionale della Coldiretti. “Come fa una grande organizzazione come la vostra e come la mia a non lavorare insieme?” si è chiesto Tassinari invitando la Coldiretti a provare a capire come si può ragionare per le imprese e i consumatori, in un’ottica di coimprenditorialità, avanzando delle “proposte per un progetto in cui mettere in rete le nostre conoscenze in termini

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di logistica e tecnologia”. A questo proposito il presidente di Coop Italia ha citato il progetto della pasta realizzato con la confederazione “100% Italia”, un marchio che - per Tassinari - vuol dire aver compreso che il consumatore vuole un prodotto italiano, di qualità e al giusto prezzo. esiste infatti - ha fatto notare il presidente di Coop Italia - un problema di reputazione, perchè il consumatore vuole affidabilità e cerca in un prodotto dei valori, non il prezzo più basso. Di fronte all’attuale recessione dei consumi, sia in Italia che in Europa, dove il reddito dei cittadini cresce meno del livello di inflazione - ha osservato Tassinari - e in un periodo in cui la politica economica e finanziaria globale è sbagliata, a giudizio del presidente di Coop Italia, è necessario varare provvedimenti specifici per aiutare le famiglie che sostengano il rilancio dei consumi, perché solo così - ha affermato - si possono rilanciare le produzioni.

Il Presidente di Coop Italia Vincenzo Tassinari


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ulle 233 iniziative di legge parlamentare assegnate alle Commissioni Agricoltura della Camera e del Senato nel corso dell’ultima legislatura solo 3 sono state approvate, ma di queste 2 sono rimaste del tutto inapplicate. E’ quanto emerge dalla prima analisi sull’efficacia della politica italiana e comunitaria nell’ultima legislatura - alla vigilia della pausa estiva che aprirà la campagna elettorale - illustrata dal presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’Assemblea annuale dell’organizzazione degli imprenditori agricoli con 15mila coltivatori. Se la situazione è preoccupante a livello generale per il settore agricolo - ha sottolineato Marini - siamo di fronte ad un quadro insostenibile per la mancata attuazione di norme fortemente attese dalle imprese agricole e dai consumatori che hanno peraltro trovato una positiva convergenza tra tutte le forze politiche, come la legge sull’obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle materie prime impiegate negli alimenti. Ad essere approvata ad inizio legislatura, nel novembre 2008, e parzialmente applicata, è stata solo la legge (le norme) sul “Rilancio competitivo del settore agroalimentare” mentre ferme al palo sono ha precisato Marini - sia quella sulla regolamentazione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma che quella sull’etichettatura di origine degli alimenti. Se per la legge sull’etichettatura approvata nel febbraio 2011, con il consenso unanime di tutti i gruppi parlamentari, mancano i decreti applicativi, per la legge del maggio 2011 recante disposizioni concernenti la preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma manca il decreto attuativo che deve essere emanato di concerto tra Ministero delle Politiche Agricole, Ministero della Salute e Ministero dello Sviluppo Economico e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni. Il rinvio a decreti applicativi hanno bloccato di fatto - ha denunciato Marini - qualsiasi tentativo di innovazione legislativa nel settore. La disattenzione nei confronti dell’agricoltura è stata peraltro resa evidente dall’incredibile turnover che si è verificato alla guida del dicastero dell’Agricoltura dove nel corso della legislatura - ha concluso Marini - si sono alternati ben quattro Ministri, alcuni dei quali sembravano addirittura disinteressati o in parcheggio.

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riforme: Coldiretti, in agriColtura inappliCate 2 leggi su 3

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oScAr grEEN 2012

Consegnati gli “osCar green” regionali

premiata l’azienda “gaia” di Casale

monferrato

Nella categoria “Campagna Amica”: produce orticole, partecipa agli agrimercati e si occupa di produzione e vendita attraverso Gruppi di Acquisto nel milanese

Una spettacolare veduta dal Circolo Canottieri “Armida” di Torino, sul Lungo Po, dove si è svolta la premiazione degli Oscar Green regionali.

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uesto premio è arrivato sicuramente inaspettato, un bel segnale in un momento non facile per chi ha intrapreso la strada del coltivatore diretto. Un incentivo a far vedere il bicchiere mezzo pieno, superare le difficoltà e credere nell’innovazione. Ecco perché quando mi è stato chiesto di partecipare ad Oscar Green non ho avuto dubbi e ho subito detto, questo è il mio concorso!” Sono state queste le prime parole dette da Barbara Bencich, dopo aver ricevuto il premio dedicato alle aziende più innovative nella categoria “Campagna Amica” a livello regionale. Titolare dell’azienda agricola “Gaia” di Casale Monferrato, classe 1974, si occupa della produzione e vendita di orticole, non solo tramite i mercati di Campagna Amica ma anche e soprattutto attraverso i Gruppi di Acquisto nel milanese. Un modo per far conoscere le peculiarità del territorio in un’altra regione. La premiazione è avvenuta a Torino, al Circolo Canottieri Armida, di fronte ad una numerosa platea composta da giovani imprenditori che hanno deciso di essere quella leva strategica per il Paese che può fare la differenza, un punto di svolta da cui partire per raccontare un’Italia diversa, la fabbrica dove nascono le idee, dove è possibile trasformare in fatti concreti ciò che sino a ieri si pensava solo come ad un’opportunità di sviluppo per il settore. Barbara Bencich ha così accolto a trecentosessanta gradi quello che è stato lo slogan dell’edizione 2012:“Metti le ali alla tua impresa”.“Oscar Green fa volare l'Italia perchè nelle nostre imprese agricole c'è la forza giovane del Paese. come ha ricordato il Segretario Nazionale Giovani Impresa Carmelo Troccoli, ospite della serata - Un oscar per l’agricoltura innovativa italiana, che premia l’impresa agricola di suc-

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Da sinistra il Segretario Nazionale Giovani Impresa Carmelo Troccoli, al centro il Presidente Regionale Codiretti Piemonte Paolo Rovellotti e il Delegato Regionale Giovani Impresa Dario Perucca.


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Il Delegato Provinciale Giovani Impresa Gianluca Bisio consegna la targa a Barbara Bencich

cesso per offrire all’azienda una concreta occasione di crescita o di rilancio”. “Coldiretti Alessandria ha partecipato con una numerosa delegazione all’evento che ha rappresentato un momento molto importante di confronto in attesa dell’evento nazionale. Una testimonianza importante della valorizzazione del territorio portata avanti dalle nostre aziende quotidianamente e dalla loro straordinaria voglia di trovare sempre nuove forme di innovazione. - ha aggiunto a fine serata il direttore della federazione alessandrina Simone Moroni - Le nostre imprese ci sono e fanno squadra. Oscar Green è il segnale forte e chiaro che si è creata una continuità, un ricambio generazionale nella conduzione delle nostre aziende agricole”. Per Barbara Bencich nuovi progetti oltre a quelli già in cantiere: affiancare alla partecipazione agli agrimercati di Campagna Amica della provincia anche la possibilità di diventare presto fattoria didattica per creare percorsi didattici studiati a “misura di bambino” per far conoscere il mondo della frutta e della verdura a grandi e piccini. Ma non solo: infatti, all’azienda “Gaia” grande spazio è riservato alla cura e al benessere animale. E la stessa Barbara Bencich ci tiene a sottolineare: “I nostri mangimi sono assolutamente naturali, maciniamo in un nostro mulino anche il mais che diamo alle galline!” “Le aziende premiate oggi sono esempi di tenacia e caparbietà, solo così è possibile dar vita ai propri sogni - ha aggiunto il direttore Moroni - ovviamente però, con al proprio fianco, una grande forza sociale ed economica come Coldiretti”.

La sala del Circolo “Armida” gremita di ospiti provenienti dalle provincie piemontesi per assistere alla premiazione dell’Oscar Green 2012

eCCo gli altri vinCitori e… Chi aCCederà alla finalissima nazionale

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vincitori di questa fase regionale sono in totale otto, con relativi progetti di impresa, tutti innovativi, ed ognuno con aspetti anche geniali. Tre di questi accedono alla finalissima nazionale di Roma: • categoria “Ideando” Andrea Demagistris di Cravanzana che ha introdotto la coltivazione del Bambù sulle terre di Langa; • categoria “Paese Amico” l’assessore all’agricoltura del Comune di Fossano, Francesco Balocco per aver attivato un bando regionale e permesso la realizzazione di nuovi spazi comunali per la vendita diretta dei prodotti; • categoria “In filiera” Paola Maria Rina Polce di Alice Superiore per aver avviato una nuova impresa agricola per la coltivazione delle erbe offi-

cinali spontanee attraverso le quali è stata fondata una cooperativa per la commercializzazione di prodotti innovativi: gli agridetergenti totalmente naturali. Gli altri “Oscar Green” regionali sono andati a Danilo Merlo di Monastero B.da, a Sara Beccaria della Cooperativa Sociale Linfa Solidale di Montelupo Albese; a Erika Bussolino dell’Az. Agricola zootecnica Bussolino Gilberto di Leinì; Marco Ioppa dell’Azienda Vitivinicola Ioppa F.lli Gianpiero e Giorgio di Romagnano Sesia. Sempre collegato al Concorso Oscar Green, Coldiretti Piemonte, è stato assegnato a Gianmario Bobba, giovane risicoltore di Bianzè in provincia di Vercelli, il premio “Massimiliano De Concilio”.

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oltre 5000 gli spicchi di formaggio acquistati Continua la gara di solidarietà. Un piccolo grande gesto per sottrarre le imprese agricole dal rischio di speculazione Ha riscosso successo in tutta la provincia la vendita del parmigiano reggiano e del grana padano a favore dei caseifici terremotati

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n numero importante come 5.000 che corrisponde alla cifra degli spicchi di formaggio della solidarietà, di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, venduti per aiutare i caseifici colpiti dal terremoto. Cifre da record per la nostra provincia, una risposta alle numerose richieste, tradotta con pezzature da un chilo di formaggio sottovuoto provenienti dai produttori Coldiretti colpiti dal recente sisma: “Un segnale tangibile di vicinanza a tutte le imprese agricole colpite dal sisma, alla loro voglia di ricominciare e al loro orgoglio di non darsi mai per vinte” affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni. Una straordinaria catena di solidarietà che, grazie alle Botteghe di Campagna Amica, mette in contatto direttamente produttore e consumatore. Una risposta concreta alle numerose richieste dei consumatori che potranno trovare il formaggio a prezzo calmierato stabilito da Coldiretti con i produttori in pezzature da un chilogrammo in tutti gli agrimercati di Campagna Amica della provincia. Un gesto d’aiuto dei cittadini che permetterà di offrire un sostegno tangibile ad un sistema agricolo che è stato messo economicamente in ginocchio, una solidarietà che rende par-

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ticolarmente “orgogliosi” perché contribuisce alla valorizzazione di un prodotto tipico per eccellenza quale è il Parmigiano, per dare un appoggio concreto per la ricostruzione dei caseifici danneggiati dal terremoto. “In molti hanno prenotato il parmigiano della solidarietà, una grande partecipazione manifestata dai consumatori della provincia alessandrina - afferma il direttore della Coldiretti alessandrina Simone Moroni - che non hanno rinunciato a sostenere il settore agroalimentare emiliano, di così grande importanza per il Made in Italy. La vendita, in occasione dei vari agrimercati vuole essere un segnale forte di garanzia della filiera, per contrastare le spiacevoli speculazioni che, in queste occasioni, si possono purtroppo verifi-

care”. “Un segnale di vicinanza a tutte le imprese agricole colpite, alla loro voglia di ricominciare e al loro orgoglio di non darsi mai per vinte” dice il presidente della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino. Un aiuto tangibile e serio ai caseifici, il miglior modo per sostenere concretamente la popolazione facendo ripartire l’economia e l’occupazione dei territori colpiti”. “Quando la solidarietà chiama Coldiretti risponde, sempre in prima linea, per portare sostegno alle famiglie e alle imprese. Per ripartire, nonostante tutto. Un piccolo grande gesto - hanno continuato Paravidino e Moroni perché è importante dare sostegno all'Emilia Romagna ed all’intero Paese.” I caseifici e i produttori di latte, potranno così, almeno in parte, arginare il danno economico e ripristinare le scalere nei magazzini, per impedire che il prezzo del Parmigiano salga alle stelle la prossima stagione. La vendita, in occasione dei vari agrimercati vuole essere un segnale forte di garanzia della filiera, per contrastare le spiacevoli speculazioni che, in queste occasioni, si possono purtroppo verificare. “Non possiamo che dire grazie ai consumatori alessandrini - hanno aggiunto Paravidino e Moroni - a tutti coloro che hanno acquistato e acquisteranno il Parmigiano e il Grana della solidarietà, una grande partecipazione volta a sostenere un settore di grande importanza per il Made in Italy in un momento così difficile”. L’obiettivo è sottrarre le imprese agricole dal rischio di speculazioni sul mercato, per mantenere la presenza vitale dell’agricoltura in un territorio dove si realizzano prodotti che sono l’immagine ed il simbolo del Made in Italy nel mondo.


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Attività di informazione anno 2011/2012 che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla misura 111.1 sottoazione B informazione nel settore agricolo del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Piemonte

ALTERNATIVA ALLA TRACCIABILITà. UNA STORIA ChE VA DEFINITA CON PIù ChIAREzzA E TRASPARENzA

rifiuti: StoP A “SiStri” Bisogna decidere definitivamente se il sistema funziona o se deve essere modificato

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opo un lungo iter, travagliato fin dal suo inizio, fatto di proroghe a partire dal 2009, annunci di avvio e poi di stop, pareri e anche accostamenti con vicende giudiziarie, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, Sistri, proprio alla vigilia della sua partenza ufficiale, il prossimo primo luglio, viene sospeso dal Governo per verifiche definitive. Ad annunciarlo il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. La sospensione del Sistri avverrà “attraverso il prossimo decreto legge che stiamo varando”, ha detto Passera sottolineando la necessità di “trovare presto soluzioni alternative”. Per il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, ''è una storia che va definita. ho chiesto la sospensione e non un’altra proroga al Consiglio dei Ministri in attesa di arrivare a verifiche decisive”. “Di proroga in proroga l’Italia - ha aggiunto Clini - è senza tracciabilità dei rifiuti'' come chiede invece l’Europa. Il responsabile dell’Ambiente ha quindi pronunciato un netto “no a vantaggi per chi non vuole controlli”. La decisione della sospensione, ha riferito Clini, è stata presa allo scopo di effettuare le verifiche richieste dopo il parere del Digitpa (Ente nazionale per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione) sulla funzionalità del sistema al quale il ministero, allora sotto la guida di Stefania Prestigiacomo, si era rivolto nel maggio del 2011 a seguito delle difficoltà operative riscontrate nella fase di avvio sperimentale. “Il Digitpa - ha riferito ancora Clini - ha trasmesso al ministero le sue valutazioni solo lo scorso 16 maggio 2012, alla vigilia dell’entrata in funzione del Sistri

prevista dal 1° luglio 2012, dopo una serie di rinvii stabiliti a partire dal 2009''. Il parere di Digitpa, in particolare, solleva una serie di questioni in merito alle procedure seguite da parte del ministero per l’affidamento a Selex-Finmeccanica, della progettazione e realizzazione del Sistri, in merito ai costi ed al funzionamento del sistema. Il ministro ha trasmesso quindi la relazione all’Avvocatura dello Stato e al Comando del Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri per le valutazioni di competenza e ha inoltre richiesto agli organi competenti del ministero di effettuare una valutazione interna in merito a quanto osservato da Digitpa. Le verifiche avviate richiedono tempi non compatibili con l’entrata in funzione del Sistri il 1° luglio prossimo.“Per questo ho proposto di sospendere gli effetti del contratto stipulato tra il ministero e Selex del 14 dicembre 2009 e nello stesso tempo il pagamento dei contributi da parte delle imprese per l’anno 2012”. Il periodo, ha concluso il Ministro “è necessario per chiarire tutti gli aspetti relativi al Sistri, e decidere definitivamente se il sistema funziona, se deve essere modificato o sostituito”. L’operazione Sistri coinvolge 300 mila aziende, piccole medie e grandi, che producono rifiuti, e 22 mila imprese di trasporti. Il progetto prevede la distribuzione di quasi 600 mila dispositivi elettronici con il monitoraggio continuo di circa 500 siti di smaltimento. In Italia l'80% circa dei rifiuti prodotti in totale è nella categoria dei rifiuti speciali di cui il 10% è costituito da quelli speciali pericolosi.

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Aa POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA

Nuove proposte sui pagamenti diretti Più sintonia con la “domanda del mercato”

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na convergenza degli aiuti tra gli stati membri che vedrebbe l’Italia rimetterci di meno (50 milioni circa) rispetto alla proposta della Commissione Ue, Francia e Germania qualcosa in più, senza che molto cambi per i nuovi stati membri. È uno dei punti salienti del rapporto sui pagamenti diretti (I pilastro) nella PAC del dopo 2013, presentato dall’eurodeputato Luis Capoulas Santos in Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Il rapporto, con le relazioni sulla gestione dei mercati e sul finanziamento, costituiscono le “contro-proposte” dell’Europarlamento alla bozza di riforma della PAC presentata dalla Commissione UE lo scorso autunno, emendata in 700 punti. Oltre a proporre un nuovo tipo di redistribuzione degli aiuti tra stati membri, l’Europarlamento vorrebbe una mitigazione del processo di convergenza tra gli agricoltori; quello che prevede l’applicazione dell’aiuto per ettaro. Nella sua idea il greening, la componente, verde dei pagamenti diretti, dovrebbe vedere ampliata la platea di aziende esentate in quanto “verdi per definizione” e procedere a un’applicazione meno rigida delle tre misure uguali per tutti suggerite dalla Commissione. Il 7% di superficie ecologica, per esempio, si abbasserebbe al 5% in caso di aziende adiacenti. I parlamentari hanno avuto tempo sino al 9 luglio per presentare gli emendamenti alle quattro proposte, che saranno discusse, emendate e quindi votate in Commissione a novembre. Anche se nulla è stato deciso in forma ufficiale, nella fase successiva il Consiglio UE dovrebbe usare la piattaforma del Parlamento. Ciolos, disponibilità verso Europarlamento e Consiglio su Riforma PAC Il Commissario Dacian Ciolos ha dichiarato, nei giorni scorsi, che l’obiettivo della PAC é sostenere gli agricoltori nella prospettiva dei prossimi cinquanta anni, combinando aspetti economici con aspetti di altro genere, come la perdita di suolo agricolo e la biodiversità, che però, ha specificato,

sono strumenti di produzione a tutti gli effetti. Ciolos ha ricordato la estrema sensibilità dei cittadini europei ai valori ambientali e la necessità che tutti gli aspetti debbano essere tenuti in conto per la Riforma. L’attenzione alla specificità dell'agricoltura mediterranea rimane nella Riforma, ha ribadito, ricordando però che gli Stati membri sono 27 e che non si può perdere la credibilità della PAC. Il commissario ha precisato che l’Italia ha la possibilità di definire il livello di regionalizzazione dei pagamenti ed i relativi criteri. Ciolos ha confermato il suo orientamento verso una mediazione con il Parlamento, a partire dal greening e in particolare, a proposito della questione dei pascoli permanenti, ha indicato in otto gli anni necessari per il riconoscimento. Approccio economico e approccio di durabilità sono le due chiavi della Riforma, ha ribadito il Commissario, sottolineando che va fatto un lavoro per valorizzare il ruolo economico dell’agricoltura anche in termini di occupazione. Ed é per questo che é stato presentato il “Pacchetto giovani” (tra cui il 2% massimale nazionale nei pagamenti diretti), ha chiarito. Va fatta una vera politica di insediamento dei giovani con misure obbligatorie per tutti gli Stati membri nel quadro della PAC, ha aggiunto. Ciolos ha anche parlato della definizione di agricoltore attivo che deve essere obbligatoria ma i cui criteri per i relativi incentivi sono demandati agli stati membri, come ha specificato, indicando come opportuna la definizione a livello nazionale di una lista negativa di chi non deve essere beneficiario di aiuti. La PAC del futuro dovrà essere più utile a far fronte alla domanda del mercato; senza la protezione dei prodotti a indicazione geografica di provenienza l’Unione europea non chiude più accordi commerciali bilaterali ha reso noto Ciolos che ha concluso il suo intervento dicendosi disposto al dialogo con Parlamento e Consiglio in modo aperto per una riforma equa e che non ci sarà riforma se l’Italia non sarà a bordo.

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10 LUGLIO 2012_Agricoltura Alessandrina 24/07/12 10.55 Pagina 14

news agricoltura

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agosto

a cura di Daniela Colombini

Scadenza

impoSta

adempimenti

Soggetti obbligati

20/08/2012

IRPEF

Liquidazione e versamento dell’IRPEF a saldo dovuta per l’anno precedente e primo acconto per lanno in corso con maggiorazione 0,4%

Contribuenti persone fisiche e enti soggetti a studi di settore

20/08/2012

IRAP

Liquidazione e versamento dell’IRAP a saldo dovuta per l’anno precedente e primo acconto per l’anno in corso con maggiorazione 0,4%

Contribuenti titolari d’azienda e enti collettivi soggetti a studi di settore

20/08/2012

IVA

Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione

Soggetti passivi IVA

20/08/2012

IVA

Liquidazione e versamento dell’IVA a debito del mese di luglio 2012

Contribuenti IVA mensili

IVA

Liquidazione e versamento dell’iva a debito del secondo trimestre 2012

Contribuenti IVA trimestrali

20/08/2012

Contribuenti IVA che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali

Soggetti operanti in qualità di sostituto d’imposta

20/08/2012

IVA

Comunicazione in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente

20/08/2012

Ritenute alla fonte

Versamento ritenute alla fonte su: redditi di lavoro dipendente e assimilati redditi di lavoro autonomo provvigioni corrisposti nel mese precedente

25/08/2012

IVA

Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente

31/08/2012

IVA

Invio della comunicazione relativa alle operazioni effettuate nel mese precedente con soggetti aventi sede domicialiati o residenti nei Paesi c.d. Black list

Operatori intracomunitari con obbligo mensile

Soggetti passivi IVA


10 LUGLIO 2012_Agricoltura Alessandrina 24/07/12 10.56 Pagina 15

a cura di Alberto Pansecchi

scheda tecnica

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• Collocazione impianti • Riduzione produttiva • Lesioni corticali • Indebolimento piante Le gelate costituiscono una delle principali calamità per l’agricoltura mondiale. La loro incidenza varia per intensità, periodo di ritorno e periodo della stagione in cui manifestano il loro effetto sulle coltivazioni. Le gelate invernali determinano su nocciolo effetti negativi con temperature comprese tra 20-30 °C sotto lo zero, ed interessano normalmente l’intero appezzamento. Le gelate invernali rappresentano un rischio per la sopravvivenza delle piante da frutto, con frequenze di ritorno nella nostra area di 25-30 anni. Gli eventi osservati in questi nell’inverno 2011-2012 costituiscono momenti di forte rischio per le produzioni locali.

LA REsIsTEnzA AL GELO Le piante sono organismi per lo più incapaci di regolare la propria temperatura in modo indipendente dai fattori ambientali (questo avviene solo per temperature molto al di sopra del punto di congelamento). Vicino o sotto lo zero la temperatura si adegua a quella dell’ambiente circostante.

le gelate invernali

scheda nocciolo n.22

Invece di opporsi alle basse temperature attivando meccanismi di “riscaldamento”, le piante hanno sviluppato comportamenti di adattamento al freddo con il raggiungimento di uno stadio di dormienza pressoché assoluto. I freddi invernali hanno conseguenze tanto più gravi quanto più l’entrata in riposo delle piante è ritardata. Tutte la specie che prolungano molto la fase vegetativa, risultano più sensibili al gelo invernale. Il nocciolo rappresenta in questo contesto un caso particolare in quanto, le fioriture maschili e femminili avvengono nel periodo di norma più rigido dell’inverno.

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10 LUGLIO 2012_Agricoltura Alessandrina 24/07/12 10.56 Pagina 16

a cura di Alberto Pansecchi

scheda tecnica

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Danni sui fiori

Il nocciolo è una specie monoica, caratterizzata quindi dalla presenza sulla stessa pianta di fiori maschili e fiori femminili portati separatamente. A differenza quindi dei fruttiferi maggiormente conosciuti e coltivati nel nostro areale in cui sullo stesso fiore sono portati l’organo sessuale femminile, il gineceo, con ovario, stilo e stigma e l’organo sessuale maschile, l’androceo con filamento ed antera, nel nocciolo i fiori maschili e femminili sono portati su organi diversi e separati. Anche il momento della fioritura risulta originale in quanto avviene normalmente in gennaio e febbraio quando le temperature sono più basse: il polline, proveniente da altre piante (il nocciolo è autosterile) raggiunge tramite i movimenti dell’aria lo stimma del fiore femminile, in un paio di giorni sviluppa il tubo pollinico che si approfondisce nell’ovario, attraverso il quale il nucleo maschile passa e stimola lo sviluppo dell’ovario; la vera e propria fecondazione con la fusione dei nuclei maschile e femminile avverrà poi nel mese di maggio. La gelata dell’inverno appena trascorso, avvenuta nella prima quindicina di febbraio, ha spesso coinciso con la piena fioritura del nocciolo. Il sintomo più evidente dell’azione del gelo è stato l’imbrunimento più o meno esteso degli stigmi dei fiori femminili che ha portato, in certi casi alla sterilità del fiore stesso. Un altro danno è emerso, solo più avanti nella stagione, a carico degli amenti che, lesionati a livello del proprio asse, non sempre sono stati in grado di liberare il polline.

Danni ai tronchi Il danno più evidente ed eclatante, conseguente alle gelate estreme dell’inverno trascorso, è rappresentato dalle fessurazioni longitudinali sui tronchi che hanno cominciato ad essere segnalate dopo circa 15 giorni dal verificarsi dell’evento. Le lesioni hanno interessato la corteccia dei tronchi fino al tessuto legnoso sottostante. Gli spacchi corticali presentavano una lunghezza compresa tra i 10 e i 50 cm e, rispetto al suolo, interessavano il tronco a partire da 30 cm.Tale era infatti lo spessore del manto nevoso al momento delle gelate. Gli spacchi generalmente arrivavano sino alla prima impalcatura e raramente interessavano le branche. La larghezza di tali spacchi era compresa tra pochi millimetri e oltre 1 cm. Come riportato in letteratura le parti di corteccia esposte a sud sono state le meno tolleranti agli abbassamenti di temperatura e manifestano quindi danni più intensi. La corteccia lesionata, si è poi progressivamente ritirata e le ferite inizialmente sottili si sono “aperte” interessando anche metà circonferenza del tronco. In queste condizioni l’unica soluzione è quella di programmare una sostituzione della pertica. 16

Bibliografia: Elementi di fisiopatologia vegetale - A. Matta, S. Pennazio - 1984 - Pitagora Editrice Forti danni da gelo al nocciolo piemontese - A. Roversi, A. Pansecchi - L’Informatore Agrario - 20/2012


10 LUGLIO 2012_Agricoltura Alessandrina 24/07/12 10.57 Pagina 17

a cura di SATA - Alessandro Costanzo

scheda tecnica

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scheda orticola

Il diserbo della cipolla

A differenza di altre colture agrarie (es. frumento e mais) la cipolla è caratterizzata da una ridotta capacità di competizione con le infestanti dovuta al portamento assurgente delle foglie che ombreggiano poco il terreno consentendo un’emergenza pressoché continua delle infestanti durante tutto il ciclo della coltura. Il controllo delle infestanti è quindi un’operazione molto importante perché ha inizio dalla semina e si protrai sino a qualche settimana prima della raccolta.

Essendo la cipolla una coltura che risente particolarmente della competizione con le infestanti il primo aspetto da tenere conto è la scelta del campo. Sono da evitare quindi quegli appezzamenti che storicamente hanno un’elevata densità di malerbe inoltre è preferibile che la coltura venga seminata in successione a colture come il frumento. Da evitare semine dopo colture orticole dove, in molti casi, il controllo delle erbe infestanti non è sempre ottimale. Le rotazioni che prevedono la successione di colture appartenenti a famiglie botaniche diverse garantisce una maggior turnazioni di principi attivi diversi garantendo nella maggior parte dei casi un maggior controllo sulle infestanti.

Controllo delle infestanti

Per garantire una buona pezzatura la cipolla viene seminata a file molto ravvicinate che non consentono la sarchiatura quindi il controllo delle infestanti deve essere fatto ricorrendo quasi esclusivamente al diserbo chimico. La strategia che si deve seguire è quella di contenere le infestanti nei primi mesi dopo l’emergenza della cipolla, questo è il momento più critico durante il quale non è ancora possibile utilizzare tutti i diserbanti e non è ancora consigliabile usare dosaggi elevati.

Cipolla

scelta del campo

Pre-emergenza

Pulizia del letto di semina e delle rive

Nel caso in cui nelle fasi che precedono la semina emergano delle infestanti è opportuno effettuare un passaggio con Glifosate per debellare le malerbe in particolare quelle perennati (es. Cardo selvatico, Cyrsium spp.). La pulizia delle rive e dei fossi sono operazioni propedeutiche per limitare le future infestazioni nel campo (inseminazione).

Il diserbo in pre-emergenza è uno degli interventi che se coadiuvato dall’andamento climatico (piogge o irrigazioni che attivino\stratifichino il prodotto) risulta fondamentale per la riduzione delle nascite di infestanti nelle prime fasi. I prodotti attualmente disponibili che prevedono in etichetta l’uso in pre-emergenza sono: Clorprofam e Pendimetalin. La loro efficacia è particolarmente influenzata dall’umidità del terreno; in condizioni di umidità ottimale possono espletare la loro azione antigerminello per alcune settimane consentendo alla cipolla di emergere. 17


10 LUGLIO 2012_Agricoltura Alessandrina 24/07/12 10.57 Pagina 18

a cura di SATA - Alessandro Costanzo

scheda tecnica

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Post-emergenza Dopo l’intervento di pre-emergenza si effettuano interventi ripetuti e a dosaggi crescenti (microdosi). La linea da seguire è quella dei trattamenti precoci cercando di colpire le infestanti nei primi stadi di sviluppo. Le infestanti particolarmente difficili per la coltura della cipolla sono quelle a foglia larga come: Chenopodium album (Farinello) Amaranthus retroflexus (Amaranto), Portulaca oleracea (Erba grassa), Polygonum spp. (es. Persicaria, Convolvolo, Correggiola); le graminacee rappresentano un problema minore perché facilmente controllabili con in graminicidi specifici. I principi attivi attualmente disponibili per il controllo delle dicotiledoni (foglia larga) sono: Clopiralid, Ioxinil, Oxifluorfen e Piridate mentre per le graminacee (foglia stretta) sono: Clicloxidim, Fluazifop-p-butile, Propaquizafop e Quizalofop-p-etile. La scelta del prodotto e del dosaggio deve essere fatta principalmente valutando lo stadio di sviluppo della coltura e la tipologia e lo stadio di sviluppo delle infestanti. Nelle prime fasi di crescita della cipolla (1° foglia 2 ° foglia completamente distesa) si consiglia l’uso ripetuto di Ioxinil (28,7 %) con dosaggi che variano da 0,1 lt/ha a 0,3 lt/ha in base allo stadio della coltura. In questa fase è possibile impiegare anche Piridate (45 %) con dosaggi da 0,3 a 0,5 kg/ha. Nelle fasi successive con cipolla con 2\3 foglie vere è possibile impiegare anche Clopiralid (72 %) sino 160 g/ha e Oxyfluorfen (22 %) partendo da dosaggi di 0,05 lt/ha sino ad arrivare con coltura più sviluppata (4 foglia) sino a 0,4 lt/ha.

Consigli per l’applicazione L’efficacia del diserbo non è funzione solamente del binomio prodotto\dose ma anche del momento dell’applicazione e della tecnica utilizzata. Le infestanti risultano particolarmente suscettibili allo stadio di cotiledoni e più in generale nei primi stadi di sviluppo vanno quindi evitati trattamenti su infestanti molto sviluppate; in queste condizioni è necessario incrementare il dosaggio che comporta in molti casi la comparsa di gravi sintomi di fitotossicità sulla coltura. Quasi tutti i prodotti impiegabili vengono assorbiti per via fogliare e sono dotati di scarsa capacità di traslocazione nei tessuti quindi è consigliabile non scendere mai sotto ai 300 lt/ha di acqua e utilizzare i bagnanti consigliati in modo da bagnare il più possibile le foglie dell’infestante. Particolare attenzione bisogna avere con alcuni prodotti che riducono la loro attività in presenza di basse temperature o scarsa luminosità (per esempio Ioxinil e Oxyfluorfen) in oltre in casi di ritorni di freddo si possono verificare fenomeni di fitotossicità nei confronti della cipolla.

Considerazioni finali Il diserbo della cipolla è una delle operazioni più delicate perché deve essere in grado di contenere le infestanti senza deprimere eccessivamente lo sviluppo della coltura. Rispetto ad altre colture agrarie, dove si può contare su diverse sostanze attive (es. frumento e mais), la cipolla vede una numero molto ristretto di principi attivi che devono essere utilizzati in modo corretto per massimizzare la loro efficacia. Va ricordato che in altri paesi dell’Europa sono registrati anche altri prodotti commerciali che potrebbero venire registrati in Italia grazie al meccanismo del mutuo riconoscimento introdotto dal regolamento 1107/2009.

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10 LUGLIO 2012_Agricoltura Alessandrina 24/07/12 10.58 Pagina 19

a cura di SATA - Alessandro Costanzo

scheda tecnica

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scheda orticola

Peronospora (Phytophthora infestans) La peronospora è una malattia che può provocare danni ingenti alla coltivazione, si sviluppa in condizioni di umidità elevata e con temperature che variano dai 10 ai 25°C. Inizialmente interessa la parte aerea partendo dalle foglie basali per poi colpire anche il fusto, i sintomi specifici sono un iniziale ingiallimento fogliare seguito dalla comparsa di tacche necrotiche contornate da aree clorotiche (ife del fungo). In caso di attacchi gravi la malattia può interessare anche i tuberi compromettendone la qualità e la conservabilità. Alternariosi (Alternaria solani) L’alternariosi o alternaria è provocata da un fungo che si conserva nel terreno e nei residui colturali; rispetto alla peronospora l’alternariosi colpisce maggiormente le piante lesionate (es. microlesioni da vento) o che hanno subito stress idrici o nutrizionali. Si manifesta inizialmente sule foglie più vecchie per poi interessare tutto l’apparto aereo, i sintomi sono tacche necrotiche rotondeggiati con margini ben definiti con diametri di 1-2 mm. La diffusione e lo sviluppo della malattia è favorita da temperature di 18-25°C, umidità elevata e alternanza di periodi umidi e asciutti. Attacco di peronospora su patata – Foto: R. Angelini

Necrosi e tacche tipiche dell'Alternariosi - Foto: B.Parisi

Difesa Integrata alla Peronospora e Alternariosi La difesa alla peronospora e all’alternariosi deve prevedere l’integrazione di interventi agronomici e chimici. Le principali accortezze agronomiche per diminuire il rischio di infezione sono: a) Uso di tuberi seme sani e certificati b) Utilizzo di varietà meno suscettibili c) Ampie rotazioni d) Corretta sistemazione del terreno e) Rincalzatura f) Evitare eccessi\carenze idriche o nutrizionali La lotta chimica prevede l’utilizzo di diversi agrofarmaci da soli o in miscela tra loro, nella tabella n.1 sono riportati i principali principi attivi utilizzabili sulla coltura.

La lotta chimica prevede l’utilizzo di diversi agrofarmaci da soli o in miscela tra loro, nella tabella n.1 sono riportati i principali principi attivi utilizzabili sulla coltura. La strategia da adottare deve prevedere un monitoraggio costante della coltura per evitare che si sviluppino focolai delle malattie in particolare bisogna porre particolare attenzione alle foglie basali che più facilmente contraggono per prime le malattie. In mancanza di modelli previsionali si consiglia di iniziare a trattare con prodotti rameici quando le temperature medie giornaliere si attestano sopra i 12 °C e il getto fogliare abbia raggiunto almeno i 15-20 cm di lunghezza. Per il controllo della peronospora si consigliano trattamenti a cadenza di 15 giorni; in caso di assenza di malattie e in condizioni di temperature elevate e bassa umidità si consiglia di sospendere i trattamenti o allungare il tempo tra un trattamento e quello successivo. Se la coltura viene irrigata a pioggia o sono previsti temporali si consiglia l’utilizzo di prodotti capaci di traslocare all’interno della pianta come: Metalaxil-M, Dimetomorf, Mandipropamide, altri... La difesa dall’alternariosi vede un minor numero di principia attivi disponibili,quasi tutti ad azione preventiva tranne il Difenoconazolo che essendo sistemico ha anche un’azione curativa. Numerosi principi attivi (ad esempio: Mancozeb, Propineb) svolgono un’azione di contenimento sia nei confronti di Peronospora e Alternariosi quindi è molto importante introdurre nella strategia di difesa questi prodotti a duplice attitudine La tabella n.1 mostra i principali principi attivi e loro miscele registrate su patata per il controllo della peronospora e dell’alternaria. La scelta del prodotto da utilizzare deve essere fatta considerando le caratteristiche del fitofarmaco che è strettamente correlata al ai principi attivi contenuti in esso.

nota teCniCa difesa patata

Le principali avversità fungine che colpiscono la patata sono: Peronospora (Phytophthora infestans) e Alternariosi (Alternaria solani)

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10 LUGLIO 2012_Agricoltura Alessandrina 24/07/12 10.58 Pagina 20

a cura di SATA - Alessandro Costanzo

scheda tecnica

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Le principali caratteristiche tecniche da valutare sono: - Azione: Un prodotto in base alle sue caratteristiche chimico\fisiche può svolgere una funzione di tipo Preventivo (Prev.) o Curativo (Cur.). I primi sono adatti in caso di assenza della malattiae contrastano lo sviluppo della stessa,i secondisono da impiegare nei casi in cui la malattia abbia già colpito la pianta. - Traslocazione: I prodotti possono essere in grado di traslocare all’interno della pianta (muoversi nei tessuti) in modo diverso; i principali meccanismi di movimento sono: a) Citotropico (Cito): penetrazione più o meno superficiale negli organi verdi interessati dal trattamento. b) Translaminare (Tran.): penetrazione più o meno profonda negli organi verdi, per cui, nelle foglie, il principio attivo è in grado di raggiungere la lamina opposta a quella direttamente interessata daltrattamento. c) sistemico (sist.): il principio attivo è assorbito dai tessuti vegetali e traslocato nelle altre parti della pianta adopera della circolazione linfatica (ascendente e/o discendente). - sito d’azione: Per evitare l’insorgere di fenomeni di resistenza (ridotta inefficacia del prodotto) è opportuno utilizzare diversi prodotti che abbiano siti d’azione diversi tra loro. In questo modo si riduce fortemente il rischio di insorgenza di resistenze; di alcuni prodotti in etichetta sono riportati i numeri massimi di trattamenti proprio per evitare la possibile perdita di efficacia del prodotto.

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10 LUGLIO 2012_Agricoltura Alessandrina 24/07/12 10.59 Pagina 21

a cura di Alessandro Albertelli

scheda tecnica

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Il deperimento batterico dell’albicocco conosciuto anche come cancro batterico è la causa di molte morie di piante. Il microrganismo responsabile degli attacchi e’ un batterio ubiquitario Pseudomonas siringae pv. siringae. La batteriosi dell’albicocco in Piemonte è attualmente classificata come malattia endemica con attacchi più o meno gravi secondo le annate che possono com-

promettere in maniera significativa la coltivazione della specie. Inverni rigidi e primavere fredde e piovose, accompagnate da forti sbalzi termici tra il giorno e la notte sono le principali cause predisponenti l’insorgere di rapidi deperimenti su albicocco causati da Pseudomonas siringae. In caso di gelate primaverili la gravità dei danni può essere molto elevata.

sInTOmATOLOGIA

cancro corticale

• I sintomi della malattia consistono in cancri corticali sul tronco e sulle branche della pianta i quali possono causare degli avvizzimenti settoriali della chioma. • Nel caso in cui l’infezione ha interessato l’intera circonferenza del tronco o delle batteri di pseudomonas branche l’intera pianta può avvizzire. siringae • I cancri si presentano come aree depresse, imbrunite a superficie screpolata, talora con produzione di essudati gommosi. • Asportando gli strati superficiali si nota che gi strati corticali sottostanti, il legno giovane e il cambio sono imbruniti.

gommosi imbrunimento tessuti sottocorticali da cancro batterico

imbrunimento del legno

• Sintomo caratteristico che distingue l’infezione di P.syringae dalla Monilia è la necrosi della gemma a fiore prima della sua apertura, la Monilia invece attacca i fiori già aperti. • Un secondo quadro sintomatologico riguarda le possibi alterazioni sui frutti. Sulla loro superficie si osservano maculature rossastre che evolvono in crosticine da cui prende il nome di “scabbia batterica”. Anche i lembi fogliari possono mostrare picchiettature, impallinature e lacerazioni.

scabbia batterica su frutto scabbia batterica su frutti

imbrunimento tessuti sottocorticali da cancro batterico

deperimento BatteriCo dell’alBiCoCCo

scheda frutticoltura n.20

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a cura di Alessandro Albertelli

scheda tecnica FATTORI PREDIsPOnEnTI LA bATTERIOsI • La pioggia e il freddo. Le intense piogge autunnali favoriscono l’aumento della popolazione batterica, inoltre l’intensità dell’attacco batterico è in relazione con la durata e l’intensità del freddo. Infatti il batterio si sviluppa facilmente con freddi intensi, escursioni termiche (gelate notturne-intenso riscaldamento diurno), gelate primaverili. • Il suolo. Terreni con tessitura grossolana, sciolti, con ph acido sub-acido scarsa sostanza organica e bassa disponibilità di calcio favo-

riscono una maggiore incidenza della batteriosi. • Il portainnesto. Un portainnesto inadatto al suolo e’ un fattore di stress per la pianta con conseguente maggiore suscettibilità agli attacchi del batterio. Portainnesti di pesco franco Missour e franchi di albicocco evidenziano una maggiore resistenza al batterio rispetto ai mirabolani e ai susini. • Il punto d’innesto e sensibilità varietale. L’influenza dell’altezza del punto d’innesto rispetto alla per-

centuale di attacchi del batterio è stata evidenziata da ricerche e sperimentazioni francesi. I dati sperimentali evidenziano che i migliori risultati si sono ottenuti con un’altezza d’innesto di 120 centimetri. Esiste inoltre una diversa sensibilità varietale alla batteriosi, per cui possiamo avere varietà sensibili es: Aurora, Laycot ecc, mediamente sensibili es: Pinkcot, Kioto, Tonda di Costigliole, Robada ecc poco sensibili es: Perle Cot, Spring Blush ecc.

InTERVEnTI DI PREVEnzIOnE • Evitare di effettuare impianti in terreni con caratteristiche idonee allo sviluppo del patogeno. • Correggere il terreno con calce agricola quando il terreno è <6. • Scegliere correttamente il portainnesto. • Per i primi 5-6 anni dopo l’impianto spennellare il tronco con vernici imbiancanti per limitare le escursioni termiche invernali-primaverili.

Cancro su ramo

Albicocchi innestati a 120cm d’altezza

• Potare nel periodo estivo o a ridosso della fioritura evitando il periodo invernale, limitare la potatura nelle prime annate dopo l’impianto. • Trattare dall’autunno fino a bottoni rosa con rame a media dose effettuando almeno 3-5 passaggi. • Disinfettare frequentemente gli attrezzi di potatura e proteggere le ferite più grandi. • Irrigare in modo regolare (la pianta

Cancro su ramo

Innesti a 120cm

Avvizzimento della pianta

Avvizzimento della chioma

migliora l’assorbimento del calcio) avendo cura di evitare gli stress idrici anche dopo la raccolta dei frutti. Inoltre è utile apportare quantità equilibrate di fertilizzanti ed evitare le carenze soprattutto di calcio. Esso infatti rappresenta un fattore di resistenza nei confronti dei batteri e un buon assorbimento di questo elemento da parte della pianta è fondamentale.

Avvizzimento gemma fiorale

Tessuti sottocorticali imbruniti

Bibliografia Siti web: http://www.atlasplantpathogenicbacterie.it/Pseudomonas%20INF%20AGR.pdf http://multidata.multiwire.net/upload/gesnew/Cresoricerca_460emb_05.pdf http://www.infokeeper.it/Keeperfiles/creso/attach/Difesa_Batteriosi%20albicocco.pdf http://www.ermesagricoltura.it/var/portale_agricoltura/storage/file/ra0412091s_1244543475.pdf http://www.fitosanitario.mo.it/uploads/documenti/Pseudomonas.pdf

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Testo redatto sulla base dei documenti ufficiali della Regione Piemonte Si ringrazia la Dott.ssa Paola Gotta del Settore Fitosanitario Regionale per la preziosa collaborazione. Foto dell’archivio fotografico del S.F.R. Con il patrocinio di Camera di Commercio di Alessandria e la Provincia di Alessandria

speciale flavescenza

a Flavescenza dorata è una malattia epidemica che attacca la vite. L’agente infettivo è un fitoplasma, un microorganismo molto simile ai batteri. Non si trasmette né con i tagli di potatura né per via radicale nè per contatto tra radici o attraverso residui lasciati nel terreno. La malattia viene trasmessa da un vettore, l’insetto Cicadellide Scaphoideus titanus, considerato l’unico vettore della malattia: nella sua attività trofica l’insetto suggendo la linfa della vite infetta assimila il fitoplasma che si instaura nelle ghiandole salivari. Pungendo altre viti, con la saliva

l’insetto inietta il fitoplasma nelle piante sane infettandole. La Flavescenza dorata ha fatto la sua comparsa in Piemonte in provincia di Alessandria, nel Tortonese, nel 1998; di qui si è diffusa in tutto il territorio vitato piemontese e ha interessato anche le altre regioni del Nord Italia. La Flavescenza è malattia da quarantena; dal 2000 in Italia la lotta è obbligatoria: non essendoci cure dirette contro la malattia gli unici accorgimenti efficaci sono di profilassi utilizzando insetticidi contro il vettore ed eliminando le fonti di inoculo: questi sono i cardini

del decreto di lotta obbligatoria. In questi ultimi anni si sta perfezionando la lotta, aumentando i trattamenti, cadenzandoli in base ai monitoraggi dell’insetto vettore (sia forme giovanili che l’adulto) e asportando in estate solo le parti vegetali sintomatiche. Allontanare le fonti di inoculo significa anche intervenire sugli incolti e sui vigneti abbandonati estirpando le piante di vite selvatica; per i nuovi impianti e per le eventuali sostituzioni si dovrebbe utilizzare materiale vivaistico termotrattato (il trattamento termico delle barbatelle in vivaio).

I sInTOmI DELLA mALATTIA

Il sintomo più eclatante è l’arrossamento perinervale che si estende all’intera lamina fogliare tra le nervature nei vitigni a bacca rossa; in quelli a bacca bianca assume una colorazione giallastra. Il portinnesto non manifesta alcun sintomo. Accanto alle manifestazioni cromatiche su foglia il riconoscimento della malattia è possibile dalle seguenti sintomatologie:

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• Germogli con numero inferiore di internodi; • Internodi raccorciati e/o disposti a zig-zag; • Foglie di dimensioni inferiori; • Bollosità della lamina fogliare per sviluppo ridottodelle nervature; • Ripiegamento verso il basso della foglia; • Inserzione più acuta della lamina fogliare sul picciolo; • Caduta anticipata delle foglie; • Disseccamento e disarticolazione del germoglio a partire dall’apice; • Corteccia imbrunita nella parte interna a contatto con il legno; • Stentato germogliamento primaverile;

• Disseccamento delle infiorescenze o dei grappoli in allegagione; • Ispessimento della lamina fogliare (percepibile al tatto); • Appassimento parziale o totale del grappolo dall’invaiatura; • Consistenza gommosa del germoglio o mancata lignificazione. Indagini molecolari possono fornire dati certi della presenza della malattia, ma l’attenta valutazione dei sintomi presenti è sufficiente a fornire certezze sulla malattia: la presenza contemporanea di almeno tre sintomi sulla stessa pianta fornisce la certezza della Flavescenza dorata.


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L’InsETTO VETTORE

Lo Scaphoideus titanus è il vettore della malattia. Compie un unico ciclo all’anno. Sverna come uovo nel legno della vite; le uova non sono sensibili ai freddi invernali. La schiusa avviene generalmente tra la fine di maggio e la metà di giugno, a seconda dell’andamento termico primaverile; durante i cinque stadi giovanili l’insetto si può vedere sulla pagina inferiore delle foglie più vicine al ceppo: le neanidi di 1° e 2° età (le più giovani) non trasmettono la malattia anche se si alimentano su piante ammalate. L’insetto acquisisce capacità infettive a partire dagli stadi ninfali di 3°, 4° e 5° età; l’insetto che acquisisce il fitoplasma anche negli stadi giovanili è sempre infettivo.

LA LOTTA

La lotta alla Flavescenza dorata è indiretta: deve essere indirizzata contro l’insetto vettore e devono essere adottate tutte le seguenti misure di profilassi: estirpo dell’intera pianta colpita oppure eliminazione della vegetazione sintomatica oltre alle misure di prevenzione (pulizia degli incolti e dei vigneti abbandonati, cura dei vigneti mal gestiti). Accanto a queste misure occorre sempre ribadire la necessità di disporre di materiale vivaistico sano, meglio se termotrattato. In provincia di Alessandria i trattamenti insetticidi contro il vettore sono almeno due: il primo

contro le forme giovanili tra la metà e la fine di giugno effettuato soltanto al termine della fioritura della vite, ad allegagione avvenuta, a salvaguardia delle api e degli altri insetti pronubi; il secondo contro gli adulti, circa un mese dopo. Per il rispetto delle api degli altri pronubi occorre sempre sfalciare e allontanare le fioriture erbacee spontanee dal vigneto. Oggi si ritiene che ripassare l’insetticida sui bordi del proprio vigneto dopo alcuni giorni dal trattamento elimini gli scafoidei arrivati dagli incolti confinanti.

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I mOnITORAGGI

Monitorare la comparsa delle forme giovanili e degli adulti è la base per la realizzazione di una lotta efficace. In provincia di Alessandria questa attività sta intensificando di anno in anno. L’epoca dei trattamenti insetticidi, in base ai monitoraggi, viene segnalata affiggendo appositi bollettini presso le bacheche comunali. Trattare contemporaneamente e tutti insieme è condizione necessaria per organizzare un sistema di lotta efficiente ed efficace.

DECRETO DI LOTTA ObbLIGATORIA In PROVInCIA DI ALEssAnDRIA

Inoltre si avverte la necessità di intervenire anche in post vendemmia perché i monitoraggi degli ultimi anni hanno chiaramente dimostrato che l’insetto è presente fino a quando, in autunno (ottobre), le temperature si mantengono miti. I prodotti da utilizzare sono gli insetticidi registrati sulla vite contro i cicadellidi. Le aziende aderenti alla misure agroambientali devono rispettare gli obblighi stabiliti nel disciplinare di difesa della vite. Le aziende biologiche devono incominciare la lotta in anticipo di 10-15 giorni rispetto alle aziende convenzionali cadenzando con maggior frequenza gli interventi con insetticidi contenenti estratto di piretro naturale, meglio se addizionati a piperonil butossido.

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- Due trattamenti insetticidi; - Estirpo di piante infette; - Eliminazione della vegetazione spontanea durante la stagione vegetativa; - Estirpo obbligatorio di superfici vitate abbandonate trascurate, viti inselvatichite.

LE sAnzIOnI

Chiunque non rispetti gli obblighi derivanti dalla mancata applicazione del Decreto Ministeriale di lotta obbligatoria oltre a incorrere nelle sanzioni previste dall’articolo 500 del Codice Penale è perseguibile a livello amministrativo con sanzioni pecuniarie da euro 200 a €1.200 per l’omissione dei trattamenti e da €1.500 a €3.000 all’ettaro per il mancato estirpo.


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Credito, tagliati del 35% i finanziamenti alle imprese agricole

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ono stati tagliati del 35 per cento i finanziamenti alle imprese agricole nel primo trimestre del 2012 con il credit crunch che ha colpito anche il settore primario al quale sono stati sottratti circa mezzo miliardo di euro di finanziamenti nel corso del 2011. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Ismea, in riferimento alle dichiarazioni del Governatore di Bankitalia Ignazio Visco all’assemblea dell’Abi, dove ha invitato gli Istituti di credito a sostenere le imprese solide. La stretta creditizia ha toccato i finanziamenti per ristrutturazioni (-31% rispetto al 2010), seguiti da quelli per investimenti (-11%) e per esigenze gestionali (-7%).Tra le motivazioni che spingono gli operatori a rivolgersi alle banche, la prima ragione sia nel settore agricolo che industriale, è l'esigenza di finanziare l'attività ordinaria, un fenomeno che ben riflette la situazione di scarsa liquidità in cui operano oggi le imprese italiane. Gli operatori rilevano un inasprimento delle condizioni di accesso al credito che si traduce in richieste di garanzie troppo gravose, in tassi d'interesse elevati, in un allungamento dei tempi d'istruttoria e, non ultimo, nell'erogazione di importi inferiori a quelli richiesti. “In questo contesto - sottolinea la Coldiretti - è importante il ruolo dei consorzi fidi per rendere più trasparente ed efficiente l’erogazione”. Il settore agricolo ed agroalimentare rappresenta per il settore creditizio un universo da 43,5 miliardi di euro impiegati ma il credit crunch ha colpito anche i campi dove il costo del denaro in agricoltura ha raggiunto l’8 per cento e risulta superiore del 30 per cento a quello medio del settore industriale. Un ruolo determinante per superare queste difficoltà causate dalla crisi può essere svolto ora da CreditAgri Italia, la prima “banca” degli agricoltori italiani al servizio di un milione di imprese agricole, con oltre 50 filiali e un volume storico di affidamenti di oltre 2 miliardi di euro distribuiti in 160 banche.

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L’agriturismo CasCina degLi uLivi SOLO ANTICHE VARIETA’ DI FRUMENTO ALLEATE DELLA SALUTE

Contributi camerali

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a cura di Luisa bo

Bando 3° trimestre 2012

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iamo nel pieno della trebbiatura, il momento più importante dell’azienda agricola, quello della resa dei conti, della raccolta di un anno di lavoro. Oggi, le mietitrebbie in pochi giorni effettuano il lavoro su centinaia di ettari, un tempo invece, la raccolta veniva fatta a mano e le spighe legate in covoni, venivano lasciate maturare per almeno 2 mesi poi, trebbiate sull’aia con una trebbia da fermo; una vera e propria festa che durava giorni! Fino a pochi anni fa, si faceva ancora così anche a Cascina degli Ulivi e ad agosto l’azienda si trasformava in una festa d’altri tempi, non un’evocazione, ma una vera e propria trebbiatura che coinvolgeva i turisti, gli ospiti e gli amici. Tutto questo perché, i cereali coltivati su circa dieci ettari a Cascina degli Ulivi, sono ancora le varietà di un tempo, molto alte e rustiche, che non necessitano di molta concimazione (anche perchè alletterebbero), che maturano tardi e dalle basse rese. Tali caratteristiche dei grani di un tempo sono anche gli aspetti che hanno portato nei primi del Novecento al miglioramento genetico del frumento, attraverso il quale sono state selezionate nuove varietà dalle caratteristiche tecnologiche rispondenti alle esigenze di mercato e con grani ad elevato contenuto di proteine di riserva. Questi grani, sempre più difficili da digerire, sembrano essere la causa delle crescenti intolleranze alimentari. Stefano Bellotti, agricoltore biodinamico, titolare dell’azienda conosciuta soprattutto nel mondo del vino, è parte invece di una rete di coltivatori che si scambiano le sementi e coltivano vecchie varietà di grano locale. Fino al mese scorso la commercializzazione di sementi non inserite nei cataloghi non era ufficializzata, ma tale divieto è stato invalidato dalla Corte di Giustizia, perché contrario alla libertà d’impresa e alla libera commercializzazione delle merci. Saranno i prossimi, gli anni del riscatto di varietà come il Senator Cappelli, il Gentilrosso, l’Autonomia, il Frassineto, il Verna? Si tratta di varietà molto antiche che non hanno subito modifiche e ibridazione in

quantità. Sono molto più adatte alla nutrizione umana, nonché tollerabili anche da soggetti normalmente intolleranti al glutine dei grani convenzionali. A Cascina degli Ulivi si coltivano il Gambo di Ferro, una varietà autoctona dell’appennino Ligure, il Verna e il Solina, un grano che pare abbia origini antichissime, addirittura Etrusche, un grano tenero che si comporta come duro, adatto anche alla produzione di pasta.Tornerà il grano ad essere come un tempo, l’Oro delle nostre campagne e non l’oggetto della speculazione ai danni del primario come in questi ultimi anni? Probabilmente, se ci riuscirà, sarà grazie alla biodiversità preservata da queste antiche varietà che, sono certamente “Oro per la salute” del sempre più numeroso e crescente mondo degli intolleranti. A Cascina degli Ulivi non si mangia altro che pane fatto nel forno a legna, pasta fatta in casa con le farine di questi grani antichi, minestre di farro monococco coltivato sempre in azienda, un modo certo per toccare con mano la differenza, il profumo e l’aroma anche solo del pane del passato appena sfornato. CASCINA DEGLI ULIVI di Stefano Bellotti Str. Mazzola 14, 15067 Novi Ligure (AL) Tel.0143-744598 www.cascinadegliulivi.it info@cascinadegliulivi.it

LA RICETTA DEL MESE

COPPA DI PEsCHE E AmARETTI

Ingredienti •450gr. di pate-bomb •500gr. di mascarpone •500gr. di panna da montare •aroma mandorla amara •amaretti sbriciolati •savoiardi o pan di spagna •scaglie di cioccolato fondente •pesche sciroppate •bagna al rum

Ripartono con il terzo trimestre i contributi della CCIAA a favore delle imprese agricole operanti in provincia, relativamente a: - la partecipazione a manifestazioni fieristiche; - l’adozione dei sistemi di gestione della qualità e della responsabilità eticosociale; - la formazione continua del personale; - la realizzazione del primo sito internet; - incentivare la realizzazione di interventi di ricerca ed innovazione; - l’accesso a servizi di assistenza finanziaria qualificata. Le domande di concessione dei contributi vanno presentate su appositi moduli in originale reperibili presso gli uffici zona della Coldiretti, oppure scaricabili dal sito internet della Camera di Commercio.

Agriturismo stellA Antonio ViA BALostrA 1, san michele (AL) tel. 0131-362031 e-mail: antonio_stella@tiscali.it

Preparazione Montare la panna con il mascarpone e l’aroma di mandorla, aggiungere poi la pate-bomb, facendo attenzione a non smontare il composto. A piacere si può aggiungere degli amaretti sbriciolati. Sul fondo della coppetta mettere uno o due savoiardi, bagnarli con la bagna al rum, fare uno strato di pesche sciroppate a tocchetti e uno di crema. decorare con scaglie di cioccolato fondente.

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a cura di Fabio Fracchia

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fotovoltaiCo: si CamBia anCora entra in vigore il “v Conto energia”

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dal 27 agosto prossimo ci saranno gli incentivi previsti dal nuovo decreto

l settore dell’energia fotovoltaica vede nuovamente un cambio di tariffe. Infatti il “IV conto energia” (la normativa precedente) ha esaurito anzitempo il budget finanziario a disposizione (6 miliardi di euro, per una potenza installata pari a 14.300 MW distribuita su oltre 400.000 impianti in Italia), in quanto il numero di impianti realizzati ha superato ogni più rosea previsione. Inoltre il governo Monti ha ripreso in mano tutto il settore delle rinnovabili nell’ambito del contenimento della spesa pubblica, ed ha emanato due decreti (uno per il fotovoltaico, ed uno per le altre fonti rinnovabili) orientati a razionalizzare e ridurre la spesa per il sostegno alla produzione di energia pulita. Nell’ambito del fotovoltaico il “V Conto Energia” prenderà avvio dal 27 agosto prossimo: ciò significa che tutti gli impianti fotovoltaici allacciati alla rete dopo tale data usufruiranno degli incentivi previsti dal nuovo decreto. Ecco le principali novità del nuovo decreto: 1) EnTRATA In VIGORE: Il “V Conto Energia” si applicherà a partire dal 27 agosto prossimo e cesserà applicarsi dopo 30 giorni solari dal raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 6,7 miliardi di euro l’anno, data che sarà comunicata dall’AEEG. Quindi, il costo massimo degli incentivi è fissato a 700 ML€/anno. 2) L’ACCEssO AGLI InCEnTIVI: A) Accedono direttamente alle tariffe incentivanti, senza obbligo di iscrizione al registro: a) impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 kW realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto; b) impianti fotovoltaici di potenza fino a 12 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 12 kW; c) i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 12 kW;

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d) impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi degli incentivi di 50 ML€; e) impianti fotovoltaici a concentrazione fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€; f) impianti fotovoltaici realizzati da Amministrazioni pubbliche mediante con procedure di pubblica evidenza, fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€; g) gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 12 kW e non superiore a 20 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 20 kW, che richiedono una tariffa ridotta del 20% rispetto a quella spettante ai pari impianti iscritti al registro. B) Gli altri impianti fotovoltaici accedono alle tariffe incentivanti previa iscrizione in appositi registri, in posizione tale da rientrare nei seguenti limiti massimi di costo indicativo cumulato annuo degli incentivi: 1° registro: 140 milioni di euro; 2° registro: 120 milioni di euro;

registri successivi: 80 milioni di euro a registro e comunque fino al raggiungimento del limite di 6,7 miliardi di euro l’anno. L’accesso al registro è soggetto a criteri di priorità, che privilegiano nell'ordine la sostituzione dell’amianto, l’efficienza energetica e la realizzazione su siti bonificati, il fatto che l’impianto (se non superiore a 200 kW) sia al servizio di attività produttive. Nessuna priorità d’accesso per gli impianti realizzati da un’impresa agricola, inizialmente prevista adesso è stata estesa a tutte le attività produttive. Ulteriori criteri di priorità si applicheranno qualora le risorse disponibili non coprano integralmente tutti gli impianti incentivabili. Solo per il primo registro sarà data priorità agli impianti già in corso di realizzazione. Per accedere alle tariffe incentivanti, gli impianti devono entrare in esercizio entro un anno dalla data di pubblicazione della graduatoria. 3) LE TARIFFE InCEnTIVAnTI Per gli impianti di potenza nominale fino a 1 mW, il GSE eroga una tariffa omnicomprensiva riferita alla quota di produzione netta immessa


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in rete. La tariffa varia sulla base della potenza e della tipologia di impianto. Oltre a questa è introdotta una tariffa premio per la quota di energia auto consumata. Sostanzialmente aumenta la soglia di spesa e scendono le tariffe. Ad esempio, un impianto tra 1 e 3 kW su edificio, che entra in esercizio nel primo semestre di applicazione, riceve 208 €/mWh di tariffa omnicomprensiva e 126 €/mWh di tariffa premio sull’energia consumata in sito. Un impianto di pari potenza, non su edificio, che entra in esercizio nel primo semestre, riceve 201 €/mWh di tariffa omnicomprensiva e 119 €/mWh di tariffa premio sull’energia consumata in sito. Le tariffe si riducono nei semestri successivi

Limitatamente agli impianti fotovoltaici e agli impianti integrati con caratteristiche innovative, le tariffe omnicomprensive e le tariffe premio sull’energia consumata in sito sono incrementate in ragione della data di entrata in esercizio e della potenza. Nella nuova versione del Conto Energia riappaiono i premi per sostituzione eternit e del “Made in Europe”, sono cumulabili con il premio per l’autoconsumo e sulla tariffa omnicomprensiva. Per gli impianti che con componenti realizzati unicamente all’interno di un Paese che risulti dell’UE/SEE, il premio è pari a: - 20 €/MWh se entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2013; - 10 €/MWh se entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2014; - 5 €/MWh se entrano in esercizio successivamente al 31 dicembre 2014. Per gli impianti realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto: - 30 €/MWh se la potenza è non superiore a 20 kW e 20 €/MWh se la po-

tenza è sup. a 20 kW, qualora entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2013; - 20 €/MWh se la potenza è non superiore a 20 kW e 10 €/MWh se la potenza è sup. a 20 kW, qualora entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2014; - 10 €/MWh se la potenza è non superiore a 20 kW e 5 €/MWh se la potenza è superiore a 20 kW, qualora entrino in esercizio successivamente al 31 dicembre 2014. Rispetto al “IV Conto Energia”, il decreto interministeriale del “V Conto Energia” contiene delle riduzioni tariffarie per quanto riguarda la tariffa riconosciuta agli impianti realizzati su fabbricati rurali e delle limitazioni per le serre. Il nuovo testo enuncia la definizione di “Serra fotovoltaica: struttura, di altezza minima dal suolo pari a 2 metri, nella quale i moduli fotovoltaici costituiscono gli elementi costruttivi della copertura o delle pareti di un manufatto adibito, per tutta la durata dell’erogazione della tariffa incentivante alle coltivazioni agricole o alla floricoltura. La struttura della serra, in metallo, legno o muratura, deve essere fissa, ancorata al terreno e con chiusure fisse o stagionalmente rimovibili.” Le serre, così come i fabbricati rurali, hanno diritto a una tariffa pari alla media aritmetica fra la tariffa spettante per «impianti fotovoltaici realizzati su edifici» e la tariffa spettante per «altri impianti fotovoltaici». Alla medesima tariffa sono ammessi gli impianti realizzati su fabbricati rurali, sempreché accatastati prima della data di entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico. Le serre devono presentare un rapporto tra la proiezione al suolo della superficie totale dei moduli fotovoltaici installati sulla serra e della superficie totale della copertura della serra stessa non superiore al 30% (prima era il 50%).

assemBlea generale asproCarne piemonte

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Aa “Rilanciare il mercato per dare un futuro al settore”. Approvato il bilancio

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ccorre rivedere le dinamiche di mercato senza perdere ulteriore tempo. Il rischio è che la produzione di carne bovina italiana sparisca nel volgere di poco tempo”, con queste parole Mario Panero - presidente dell’Asprocarne Piemonte - ha aperto l’Assemblea Generale Annuale dei Soci dell’Organizzazione. L’Asprocarne Piemonte associa circa 700 produttori piemontesi che allevano oltre 130.000 bovini da carne ogni anno, all’incirca il 30% della produzione regionale complessiva. “Tutte le indagini statistiche effettuate - ha proseguito il presidente Panero - evidenziano un netto calo dei consumi di carne rossa nel nostro Paese. La crisi economica generale ha di fatto accentuato questa tendenza consolidandola. Si rende dunque necessario un intervento strutturale del mercato cercando, dove possibile, di individuare nuovi canali di vendita che assicurino la sopravvivenza dei nostri allevamenti. Esistono reali possibilità di riuscire ad allacciare importanti partnership con molti Paesi del bacino mediterraneo che, a seguito degli sconvolgimenti portati dalla cosiddetta “primavera

araba”, hanno aperto le loro frontiere verso i mercati europei avanzando importanti richieste di prodotto. Noi allevatori siamo dunque chiamati ad una prova di maturità per riuscire a gestire, attraverso le Organizzazioni dei Produttori, questo nuovo flusso di mercato che potrebbe generarsi per rilanciare la produzione e i prezzi di vendita dei bovini, nel contempo risulta di fondamentale importanza rilanciare il mercato interno ricercando nuovi sbocchi per le nostre produzioni di altissima qualità ed in particolare per la razza Piemontese, che rimane il fiore all’occhiello delle carni bovine prodotte in Piemonte”. All’Assemblea hanno preso parte molte personalità di spicco della politica locale e delle Organizzazioni sindacali. L’Assemblea Annuale ha poi esaminato e approvato il bilancio consuntivo 2011, il bilancio preventivo 2012 e ha determinato i contributi associativi per l’anno 2012 a carico dei soci. Il bilancio al 31/12/2011 presenta un risultato positivo registrando un incremento del valore della produzione (fatturato) passata da 2,9 milioni di euro a 3.6 milioni di euro con un incremento di oltre il 20%.

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A colloquio con il consigliere ecclesiastico

LE PARTICELLE DI DIO

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i sono assentato qualche giorno per un pellegrinaggio di gruppo. ho lasciato i nostri bei campi di grano quasi pronti per la mietitura. In cuor mio speravo di ritornare prima della trebbiatura per vivere in diretta il momento del raccolto. E così è stato. Un settimana è bastata a scoprire anche i progressi delle piante di mais, lasciate ancora piccole e ritrovate con le pannocchie, i “baffi”, le cime. Penso allora alla bella abitudine di far portare all’altare spighe di grano o il pane e vedo la mia chiesa come un campo di grano che sale verso l’altare. Quel pane che tengo in mano al momento della consacrazione è il frutto della terra lavorata dalla nostra gente e dalla Provvidenza del Padre. E come sacerdote in quel gesto di consacrazione ho in mano tutta la fatica degli uomini. E sento tutta la responsabilità, la grandezza e i limiti della mia chiamata. ho ripensato a tutte le miserie umane di noi sacerdoti ma anche alla grandezza a cui siamo stati chiamati. Noi benediciamo tutti, anche quelli che dicono male di noi. Noi vediamo passare per il 70% dei cristiani davanti a noi solo per “le cerimonie” della vita - battesimi, cresime, prime comunioni, matrimoni e funerali - e attendiamo quei momenti per comunicare la Parola e la Grazia di Colui sul quale abbiano giocato la nostra vita. Serviamo una comunità non di perfetti, ha detto il Papa nell’omelia della festa dei santi Pietro e Paolo, anzi una comunità di peccatori, compresi i pastori. E di vicini di casa, più lontani dei lontani. Ma non demordiamo, pronti ad essere purificati attraverso la croce di Gesù Cristo. Dal 1964 gli scienziati studiano la “particella di Dio” ma ci siamo accorti, senza acceleratori o bosoni, di essere noi le particelle di Dio? Don Ivo

prezzi all’origine, anChe a giugno il segno resta negativo Mercati a due velocità anche per i prodotti zootecnici

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ncora segno negativo per i prezzi all'origine dei prodotti agricoli. L’analisi viene da Ismea ed è relativa all’indice del mese di giugno, anche se il divario rispetto all’anno precedente (-0,3%) è più contenuto rispetto alla precedente rilevazione. Il calo generale registrato è il risultato di andamenti contrapposti, con prezzi in calo dell'1,1 per cento per le produzioni vegetali e in aumento dello 0,6 per cento per quelle zootecniche. A livello di comparto emergono ancora forti differenze nelle dinamiche tendenziali, con riduzioni del 31,2 per cento per gli oli di oliva e rincari del 36,1 per cento per i vini. I cereali chiudono il mese di giugno con un divario negativo dei prezzi del 18,9 per cento rispetto all'anno scorso, mentre frutta e ortaggi si posizionano rispettivamente su livelli superiori del 9,3 per cento e del 15,4 per cento. Mercati a due velocità anche per i prodotti zootecnici, con il meno 8,9 per cento dei lattierocaseari che appare in netta controtendenza con gli aumenti generalizzati, su base annua, del bestiame vivo. Al riguardo Ismea rileva una crescita tendenziale dei prezzi dell'8,1 per cento per i bovini, contro aumenti dello 0,6 per cento per i capi suini e del 4 per cento per gli avicoli (+0,3% gli ovi caprini).

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news agricoltura

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la rinunCia all’eredità

Alcune norme che è giusto sapere per non incappare in errori o in spese superflue: il servizio successioni Coldiretti può aiutarvi nel disbrigo delle pratiche e a fronteggiare le problematiche legate alla burocrazia

U

n erede può decidere di non accettare l’eredità destinatagli, manifestandolo espressamente. La rinuncia all’ereditá deve farsi con una dichiarazione, resa al cancelliere del Tribunale competente (cioè il Tribunale dell’ultimo domicilio del defunto) o al notaio, entro tre mesi dalla morte se si è nel possesso dei beni materiali (immobili, denaro, titoli, merci) o entro dieci anni se non si è nel possesso dei beni e non ha effetto se non è osservata la forma prescritta. La rinuncia presuppone la morte della persona della cui eredità si tratta, cioè l’apertura della successione. Viene effet-

tuata generalmente quando il parente del defunto preferisce che la sua quota ereditaria vada agli altri eredi.Va poi chiarito che la rinuncia è sempre totale, nel senso che non si può decidere di ereditare alcuni beni ed altri no. C’è anche un altro aspetto per il quale valutare se conviene rinunciare all’eredità e cioè quando si presuppone che il deceduto è gravato da debiti, ipoteche, ecc. Infatti accettando l’eredità, si accettano anche le situazioni debitorie. Importante. Come per redigere un testamento, anche chi esercita la rinuncia all’eredità in presenza del cancelliere del tribunale oppure del notaio,

deve essere in grado di intendere e di volere. I costi per rinunciare: presso la Cancelleria del Tribunale: €168,00 per spese di registrazione Due marche da € 14,62 e una marca da €10,62 Dal notaio Stesse spese per registrazione e marche. Parcella notaio (in media da € 200 a € 400), anche a seconda che la rinuncia venga resa nel suo studio o a casa del rinunciate che non può recarsi in Tribunale (anziano, semi infermo, problemi di spostamento).

LUTTI ✟ 13/05/1915 - 17/06/2012 ✟ La Coldiretti Alessandria esprime grande dolore e cordoglio a Franco Cresta, per la perdita della cara mamma

roSa pollarolo socia di San Michele

Sincere e sentite condoglianze dalla Coldiretti alla famiglia Tasca, per la scomparsa del caro

pietro socio di Oviglio

✟ 25/12/1923 - 5/07/2012 ✟

✟ 10/09/2012 - 22/06/2012 ✟

Siamo particolarmente vicini alla famiglia Bensi per la perdita del caro

Giungano le più sentite condoglianze, a Ernesto Rota, presidente di sezione di Valmacca, per la perdita della cara mamma

Giovanni

olimpia GUala

socio di Casalcermelli

ERRATA CORRIGE Ci scusiamo con la famiglia Poletto per il refuso pubblicato sul numero scorso di “Agricoltura Alessandrina”. La corretta data di nascita di nascita e di morte della signora Emilia è la seguente: 27/01/1915 e 14/06/2012

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✟ 16/12/1927 - 2012 ✟

✟ 1929 - 29/05/2012 ✟ La Coldiretti esprime sentite condoglianze a Cesare Beccaria, per la perdita della cara moglie

GiUSeppina creSta socia di San Salvatore


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