Edizione 27 aprile 2018

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periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria

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Coldiretti Alessandria - Anno 65° numero 04 - 27/04/2018 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

Prezzo €2,00

• stabilimento in etichetta: c’è l’obbligo • cerealicoltura: da barilla #stopglifosato • fiscale: iltrasferimento dell’azienda agricola • vinitaly: bilancio e curiosità edizione 2018


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periodico del mondo agricolo di coldiretti alessandria

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n°4 - APRILE 2018

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NUOVE CARICHE IN COLDIRETTI

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Mauro Bianco eletto Presidente

QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

PeriodiCo edito dA impresa Verde Alessandria d i r e t t o r e A m m i n i s t r At i V o Leandro Grazioli direttore resPonsAbiLe ilaria Lombardi

Chiuso in redazione il 27 Aprile 2018

08 AGROALIMENTARE scatta l’obbligo dello

G r A f i C A , i m PA G i n A z i o n e Christian boero

stabilimento in etichetta

H A n n o C o L L A b o r At o A q u e s t o n u m e r o Giancarlo bassi, Luisa bo, davide biglia, daniela Colombini, Alberto Pansecchi, don ivo Piccinini, marino ravera, Valerio scarrone, emanuele sconfienza.

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Greening della Pac

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Latte, stop al far west

cos’è e quando si deve applicare. attenzione a riduzioni e sanzioni

fotoGrAfie Archivio Coldiretti, Christian boero

a rischio la sopravvivenza e il lavoro di oltre 30 mila aziende agricole

redAzione ed AmministrAzione Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

reGistrAzione tribunALe di Alessandria n.69 del 21.1.1953

AGenziA

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Speciale VINITALY

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Patronato Epaca

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Terranostra e Inipa

P u b b L i C i tA r i A

Via Pylos, 20 - 12038 savigliano (Cn) tel. 0172 711279 Cell. 348 7616706 e-mail: info@reclamesavigliano.it

s tA m PA

ASSEMBLEA ELETTIVA 05 coldiretti alessandria ha eletto il nuovo presidente

serVizi Per LA ComuniCAzione Via michele Coppino, 154 - 10147 torino tel. 011-5537240 fax 011-0867309 www.trepuntozero.eu info@trepuntozero.eu

dalla vigna alla bottiglia promozione e difesa del vino italiano nel mondo

ape social, indennità di malattia e nuova sabatini.tutte le novità corso sulle erbe spontanee e l’utilizzo del cibo selvatico in cucina

Confederazione nazionale Coldiretti federazione Provinciale Coldiretti Alessandria

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Convegni in calendario - 17 maggio “progetti di filiera” - 19 maggio “il nocciolo ai tempi della cimice”

uffiCi ProVinCiALi Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria

tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria

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Settore fiscale

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CreditAgri Italia

twitter.com/@ColdirettiAL

il trasferimento dell’azienda agricola: aspetti civilistici e fiscali

Coldiretti Alessandria

07 CEREALICOLTURA: da barilla stop al grano canadese al glifosato

l’accesso al credito e il bando ismea 2018 riservato ai giovani imprenditori

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ANTICIPAZIONI

SALUTE

RIFLESSIONI

SUL PROSSIMO NUMERO

scheda informativa

la parola al consigliere ecclesiastico

“agopuntura attuale e antica”

“camminare insieme”

#stocoicontadini aspettando il villaggio coldiretti a torino ---------dagli agrichef agli agriasilo

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EDITORIALE|il saluto di roberto paravidino Il saluto dI RobeRto PaRavIdIno al teRmIne del mandato alla PResIdenza dI ColdIRettI alessandRIa

“Il tempo del fare: velocità di azione e concretezza nella progettualità”

Grazie e tutti, sono stati anni scanditi da battaglie importanti per far crescere il settore. Il percorso è tracciato: non possiamo fermarci adesso.

opo otto anni termina il mio mandato alla presidenza di coldiretti alessandria. anni importanti che hanno accompagnato il cambiamento del mondo agricolo: un cambiamento visto dall’interno e forse ancora più dall’esterno. devo dire molti grazie, in primis ai colleghi dirigenti che hanno condiviso scelte non sempre facili, alla struttura con la quale ho sempre avuto ottimi rapporti, alla mia famiglia e ai miei collaboratori in azienda: tutti avete contributo in maniera determinante alla crescita di coldiretti alessandria e un po’ anche alla mia, come imprenditore e come uomo. tante battaglie condivise e tanti risultati ottenuti che hanno portato la nostra federazione in primo piano, sui media e tra la gente, tra i consumatori, nostri alleati fondamentali per la crescita di un comparto che è diventato settore trainante per l’economia nazionale. e’ cresciuta la nostra reputazione in maniera forte. siamo cresciuti in determinazione e consapevolezza, forti del fatto che l’unica traiettoria possibile di futuro è tracciata dal progetto coldiretti, una progettualità economica che abbraccia i consorzi agrari quale piattaforma per ‘fare rete’ sul territorio, passando per i mercati, gli agriturismi, le fattorie didattiche, i punti... insomma tutto quello che va sotto il grande ombrello di campagna amica, la tutela del consumatore e del vero made in italy. un progetto economico conosciuto forse più all’esterno grazie proprio alla nostra forza mediatica che all’interno dove stiamo potenziando i servizi offerti per essere ancora di più in grado di offrire al nostro socio le risposte che cerca, rapide e mai superficiali. una reputazione scandita dal “tempo del fare” che è diventata concretezza con i progetti di filiera, corilicolo e cerealicolo in continua crescita, e molti altri in cantiere. dalla trasparenza dell’origine al no all’ogm sino alla salvaguardia della tracciabilità il progetto economico di coldiretti e le politiche sindacali ad esso funzionali hanno di fatto segnato la storia dell’agricoltura italiana e locale. una responsabilità che ho sempre cercato di rappresentare nel migliore dei modi in ambiti locali e nazionali. le nostre aziende stanno sempre più puntando alla multifunzionalità sia per necessità sia per scelta imprenditoriale. sono tante le bat-

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taglie che coldiretti sta conducendo da anni, da quella per la semplificazione all’etichettatura obbligatoria dei cibi, dalla lotta ai reati agroalimentari, sino alla nuova petizione #stopcibofalso promossa al fine di contrastare gli accordi internazionali a firma ue che ‘legalizzano’ il finto made in italy e danneggiano i nostri produttori. mi piace sottolineare l’importanza di una coldiretti che da sempre conduce battaglie di civiltà, legalità e futuro per difendere gli interessi non solo dell’agricoltura, ma dell’intero paese, dell’economia e della società italiana. in questi anni contrassegnati da una crisi drammatica e inedita il settore agroalimentare è quello che ha retto, sia in termini di export, che di crescita del pil.tutto questo grazie alla forza imprenditoriale ed alla capacità di innovare, in sinergia con la ricerca, ed alla forza di competere. la qualità, insomma, si è coniugata con l’innovazione. sono segnali che vanno incoraggiati, attraverso una buona e intelligente utilizzazione delle risorse comunitarie, a sostegno delle imprese, a sostegno delle filiere produttive. non solo le risorse finanziarie, noi dobbiamo concentrare le risorse umane, gli organismi amministrativi, le forze sociali. abbiamo scelto di valorizzare le filiere produttive. e riteniamo che saranno le filiere a fare il salto di qualità, per creare valore aggiunto e tutelare anche il territorio. altro obiettivo è quello di continuare ad agevolare l’immissione

>RINNOVI

NUOVE CARICHE IN COLDIRETTI

Speciale pagine 5-6

di giovani nel settore dell’agroalimentare, che ha le porte spalancate alle nuove generazioni, essendo l’azienda agricola, per lo più, a conduzione familiare. insomma, ci siamo messi sulla strada giusta. ora dobbiamo lavorare con un concorso di energie, dobbiamo far sì che le aziende crescano e che si apra una pagina nuova per il nostro territorio. grazie all'azione portata avanti dall’organizzazione, sono importanti i risultati raggiunti, soprattutto dove si parla di rintracciabilità: grazie al nostro esempio si è innescato un meccanismo virtuoso e anche francia, portogallo, grecia, finlandia, lituania, romania e spagna hanno adottato norme nazionali per garantire la trasparenza dell'informazione in etichetta. il percorso è tracciato: non possiamo fermarci adesso. da solo non sarei mai riuscito ad arrivare sin qui, è stato grazie all’entusiasmo di tutti voi, e alla progettualità coldiretti, se sono riuscito ad essere il portavoce di un territorio vario ed articolato: ora abbiamo davanti una sfida gigantesca ecco perché su questa partita ci stiamo giocando parte del nostro futuro. grazie di tutto.


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eletto nuovo presidente |ORGANIZZAZIONE

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lo sCoRso 26 aPRIle sI è svolta l’assemblea elettIva PRovInCIale

Mauro Bianco eletto alla Presidenza di Coldiretti Guiderà per i prossimi 5 anni la Federazione Provinciale. Obiettivo: “Valorizzare l’agricoltura come risorsa economica e sociale puntando alla crescita della progettualità economica di Coldiretti con particolare dedizione a quella messa in atto per il Nord Ovest” mauro bianco guiderà per i prossimi cinque anni la coldiretti di alessandria: lo ha stabilito l’assemblea della federazione, che lo ha eletto all’unanimità. bianco è stato eletto alla presidenza durante l’assise che si è svolta il 26 aprile nella sala convegni dell’associazione “cultura & sviluppo” di alessandria: un momento particolarmente sentito dalla base, vissuto come “un tassello determinante per costruire quella che sarà la coldiretti di domani”. “stiamo attraversando un momento non facile, lo sappiamo tutti molto bene, l’economia del nostro territorio ne sta risentendo molto, per questo sarà determinante valorizzare l’agricoltura come risorsa economica, sociale e ambientale per garantire alle imprese agricole opportunità di sviluppo e reddito in un quadro di piena integrazione dell'agricoltura con gli interessi economici e sociali del paese”: un obiettivo che il presidente mauro bianco ha espresso con determinazione al momento dell’elezione, puntando l’attenzione su quanto sia importante difendere “la competitività del Made in Italy, che trova nell'agroalimentare un punto di forza per la sicurezza alimentare e ambientale dei cittadini consumatori”. mauro bianco, 40 anni, è titolare d’azienda ad indirizzo biologico ad odalengo grande prevalentemente caratterizzata a cereali, foraggio, corilicoltura e api di oltre 40 ettari. un’esperienza tra le fila dell’associazione che lo porta ad entrare in giunta nel 2012 dopo essere

stato eletto presidente della zona di cerrina, diventare consigliere di cadelpo e presidente di cap assicurazioni, impegnato quindi nel percorso di sviluppo del nord ovest, pilastro fondamentale nella realizzazione della nuova progettualità economica di coldiretti che abbraccia piemonte, liguria e valle d’aosta. da sempre in prima linea durante le battaglie portate avanti dalla coldiretti a tutti i livelli, mauro bianco ha sempre trasmesso il suo grande amore per l’agricoltura: “il progetto economico di coldiretti è l’unica strada possibile per il futuro - ha affermato il neo presidente bianco visibilmente emozionato prima di tutto perché è un grande tramite commerciale in cui noi dobbiamo credere, prima come associati coldiretti e poi come imprenditori. un progetto che sta diventando un forte elemento di coesione sociale e territoriale che si oppone ai localismi esaltando, al tempo stesso, le particolarità locali e costruendo una vera identità nazionale. naturalmente, per riuscire in tutto questo dobbiamo fare sistema, gioco di squadra a tutti i livelli, perché solo così riusciremo a crescere e lasciare alle generazioni future un’agricoltura forte e competitiva”. per quanto riguarda i rapporti con le istituzioni mauro bianco, forte della sua esperienza che lo ha visto ricoprire la carica di assessore comunale e attualmente vice sindaco di odalengo grande, non ha dubbi sulla linea da seguire in questo quinquennio: “serve esercitare una radicalità intelligente che mantenga al centro l'impresa agricola e il territorio e si confronti su strategie di sviluppo concrete, su progetti realizzabili, su come rendere disponibile il potenziale di innovazione che scaturisce dal valore distintivo del territorio, dell'origine e dei prodotti ad essi legati, ma anche dalla razionalizzazione e in-

tegrazione delle filiere agroalimentari e dalla produzione delle bioenergie. l’asse impresamercato sempre di più rappresenterà la principale fonte generatrice di reddito disponibile. dentro questo asse le imprese continueranno a fare la loro scommessa imprenditoriale, e dentro a questo asse coldiretti continuerà ad esserci, portando i propri contenuti sindacali e di rappresentanza con l'obiettivo di rafforzare il ruolo e il peso dell'impresa. tutelare le aziende rispetto agli interessi economici e di mercato non vuol dire rappresentare il prodotto, ma seguirne i destini, ovvero, difendere il valore distintivo portato dall'impresa agricola e dal territorio e pretendere il riconoscimento economico, giuridico e politico che questo valore porta con sé”. il presidente bianco ha sottolineato l’importanza e l’attenzione alla tutela e difesa del Made in Italy per ribadire l’impegno della federazione alessandrina nella bat-

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ORGANIZZAZIONE|eletto nuovo presidente

alcuni momenti che hanno caratterizzato la giornata del 26 aprile scorso, quando coldiretti alessandria ha ufficializzato la nomina di mauro bianco alla presidenza provinciale. nelle foto la sala conferenze “associazione cultura e sviluppo” dove si è svolta l’assise che ha proclamato anche il nuovo consiglio di federazione. la prima parte della giornata è stata caratterizzata dalla lettura ed approvazione del bilancio di federazione, impresa verde e Quadrifoglio.

taglia che coldiretti sta portando avanti per difendere il vero Made in Italy e la scelta del “no ogm”. “una scelta di sicurezza ma anche un elemento di competitività per il modello di sviluppo vincente per l’agroalimentare nazionale - ha aggiunto bianco - che deve legare il prodotto al territorio attraverso l'etichettatura trasparente che per l’italia, che ha fatto la scelta di essere libera da ogm, significa anche certificare l’assenza di contaminazioni da biotech. una scelta che continueremo a difendere con forza”. la scelta di mauro bianco, è stata condivisa dalla base associata che non ha nascosto grandi aspettative e proprio dagli interventi in sala è emersa chiaramente la determinazione di promuovere tutti i settori e le loro grandi potenzialità, scopo che verrà raggiunto grazie alla nuova azione politica e alla disponibilità del sistema di servizi coldiretti presente sul territorio. “continuerò a mettere la mia esperienza a servizio di questa grande organizzazione - ha concluso il neo presidente - a cui chiederò anche aiuto e consiglio per riuscire ad ottenere obiettivi e risultati condivisi dalla base”. parole di soddisfazione, il grazie al presidente uscente roberto paravidino per l’impegno e la dedizione che lo hanno contraddistinto e di buon lavoro sono state espresse anche dal direttore di coldi-

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retti alessandria, leandro grazioli, il quale ha avuto parole di elogio per il lavoro svolto, con la certezza che la proficua collaborazione tra dirigenza e struttura prose-

guirà anche nei prossimi cinque anni di mandato, consolidando “un gioco di squadra che farà crescere nei numeri e nella reputazione la nostra organizzazione”.


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pasta barilla |ECONOMIA

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Pasta, da BarIlla stoP al grano Canadese al glIfosato li agricoltori per una giusta remunerazione del proprio lavoro sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro in italia dove è vietato l’uso del glifosato in preraccolta, a differenza di quanto avviene in canada ed in altri paesi”. e’ quanto afferma il presidente della coldiretti roberto moncalvo in riferimento all’annuncio della barilla che ha “aggiornato i parametri qualitativi per questa materia prima strategica e chiede “ai produttori di grano duro di tutti i paesi di non usare il glifosato prima del raccolto” come avviene in canada che fino allo scorso anno era il principale fornitore straniero dell’italia. una scelta comunicata dal direttore degli acquisti di barilla, emilio ferrari, a toronto al canadian global crops symposium dove ha sottolineato che “al momento barilla non ha firmato nessun contratto per l’importazione del grano dal canada”. l'annuncio segue la guerra del grano lanciata da coldiretti contro le importazioni di frumento straniero, con iniziative dalle piazze ai porti delle principali città sostenute dai cittadini consumatori. gli agricoltori della coldiretti avevano denunciato i rischi connessi agli arrivi di prodotto estero per l'economia nazionale ma anche per la salute, a partire proprio dal grano canadese trattato con il glifosato, accusato di essere cancerogeno e per questo vietato in italia. in una situazione in cui un pacco di pasta su sette prodotto in italia è fatto

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con grano canadese, si tratta di una svolta storica della principale industria pastaia del mondo che risponde alle sollecitazioni che vengono dai consumatori che chiedono garanzie di sicurezza alimentare. un cambiamento che ha portatoal prepotente ritorno dei grani nazionali antichi come il senatore cappelli e alla rapida proliferazione di marchi e linee che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, da ghigi a valle del grano, da Jolly sgambaro a granoro, da armando a felicetti, da alce nero a rummo, da fdai firmato dagli agricoltori italiani fino a “voiello”, che fa capo proprio al gruppo barilla, senza dimenticare molte linee della grande distribuzione. le importazioni di grano duro dal canada erano crollate già nel 2017 del 39,5% in valore per un quantitativo comunque estremamente rilevate di 720 milioni di chili secondo una analisi della coldiretti su dati istat. a pesare l’entrata in vigore in italia del decreto con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza del grano impiegato. ora da Barilla fanno sapere di aver investito 240 milioni in progetti che coinvolgono 5000 imprese agricole italiane che coltivano una superficie di circa 65 mila ettari “con un incremento del 40% dei volumi di grano duro italiano nei prossimi tre anni. “la scelta di barilla è una buona notizia perché dimostra la capacità di un`azienda di rispondere alla preoccupazioni dei consumatori del nostro paese che chiedono pasta fatta con il grano italiano ma anche di so-

stenere l’economia e l’occupazione sul territorio contro la delocalizzazione” ha precisato il presidente della coldiretti roberto moncalvo. l’italia può contare su un milione e 350mila ettari di coltivazioni di grano duro con un raccolto che sfiora i 4 miliardi e 300 milioni di chili concentrato nell’italia meridionale, soprattutto in puglia e sicilia che da sole rappresentano circa il 40% del totale nazionale. nel mondo l’italia detiene il primato sulla produzione di pasta con 3,2 milioni di tonnellate all’anno davanti a usa, turchia, brasile e russia. ma è proprio sui mercati mondiali che si avvertono i primi campanelli di allarme visto che, in controtendenza rispetto all’andamento del Made in Italy all’estero che ha superato la storica cifra di 41 miliardi di euro, si riducono invece le esportazioni italiane di pasta che nel 2017 hanno fatto segnare un preoccupante calo in valore secondo le analisi coldiretti su dati istat. si tratta degli effetti della rapida moltiplicazione di impianti di produzione all’estero, dagli stati uniti al messico, dalla francia alla russia, dalla grecia alla turchia, dalla germania alla svezia. ora ci sono le condizioni per frenare i pesanti effetti della delocalizzazione che dopo aver colpito la coltivazione del grano sta interessando la trasformazione industriale con pesanti conseguenze economiche ed occupazionali. la svolta dell’industria può quindi rappresentare una svolta per invertire la tendenza e valorizzare il made in italy dai campi alla trasformazione industriale.

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ATTUALITÀ’|etichettatura

in foto: la nuova etichetta con l’indicazione dello stabilimento di produzione nei prodotti simbolo della dieta mediterranea. sotto: il dettaglio dell’obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione in etichetta.

catta l’obbligo di indicare nell’etichetta degli alimenti, la sede e l’indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento. lo rende noto la coldiretti nel sottolineare l’entrata in vigore il 5 aprile del decreto legislativo 15 settembre 2017 n.145, dopo 180 giorni dalla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale n. 235

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del 7 ottobre 2017. una norma - sottolinea la coldiretti - per consentire di verificare se un alimento è stato prodotto o confezionato in italia sostenuta dai consumatori che per l’84% ritengono fondamentale conoscere, oltre all’origine degli ingredienti, anche il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione, secondo la consultazione on line del

ministero delle politiche agricole. con l’obbligo arrivano anche sanzioni, in caso di inadempimento, che vanno da 2.000 euro a 15.000 euro, per la mancata indicazione della sede dello stabilimento o se non è stato evidenziato quello effettivo nel caso l’impresa disponga di più stabilimenti. se l’operatore del settore alimentare disponga di più stabilimenti, è consentito - spiega la coldiretti indicare tutti gli stabilimenti purché quello effettivo sia evidenziato mediante punzonatura o altro segno identificativo, mentre nel caso di prodotti non destinati al consumatore finale ma alla ristorazione collettiva (es.ristoranti, mense) o all’azienda che effettua un’altra fase di lavorazione, ci si può limitare a indicare la sede dello stabilimento solo sui documenti commerciali di accompagnamento. l’obbligo - ricorda la coldiretti - era già sancito dalla legge italiana (d.lgs 109/1992, oggi sostituito dal d.lgs 231/2017) ma era stato abrogato in seguito al riordino della normativa europea in materia di etichettatura alimentare. l’italia


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etichettatura - giovani |ATTUALITÀ’ ha stabilito la sua reintroduzione al fine di garantire, oltre che una corretta e completa informazione al consumatore, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, una più efficace tutela della salute. insieme allo stabilimento di lavorazione sostiene la coldiretti - va al più presto prevista l’indicazione obbligatoria in etichetta per tutti gli alimenti anche dell’origine degli ingredienti che è di gran lunga considerato l’elemento determinate per le scelte di acquisto dal 96% dei consumatori. una battaglia per la trasparenza condotta dalla coldiretti che ha portato molti risultati anche se - continua la coldiretti - oltre 1/4 della spesa degli italiani è ancora anonima con l’etichetta che non indica la provenienza degli alimenti, dai salumi ai succhi di frutta fino alla carne di coniglio. due prosciutti su tre venduti oggi in italia provengono da maiali allevati all’estero senza che questo venga evidenziato chiaramente in etichetta dove non è ancora obbligatorio indicare l’origine, come avviene anche per il fiume di 200 milioni di chili di succo di arancia straniero che valica le frontiere e finisce nelle bevande all’insaputa dei consumatori perché l’etichetta - sottolinea la coldiretti - non lo dice. sulla base dei dati dell’osservatorio lmmagino per fare leva sul patriottismo nei consumi il tricolore sventola sul 14% delle confezioni alimentari ma in ben il 25% dei prodotti sugli scaffali c’è comunque un evidente richiamo all’italianità che spesso viene sfruttata a sproposito, come dimostrano rileva la coldiretti - i recenti interventi dell’antitrust e della magistratura. per questo la coldiretti ha avviato una mobilitazione popolare #stopcibofalso nei confronti dell’unione europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l’economia e bloccare le speculazioni. la raccolta di firme rivolta al presidente del parlamento europeo viene avviata da coldiretti e fondazione campagna amica in ogni farmers’ market d’italia e on line sui siti www.coldiretti.it e www.campagnamica.it ma sono previste anche iniziative lungo tutta la penisola. l’obiettivo è dare la possibilità a livello europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l’italia, affiancata anche da francia, spagna portogallo, grecia, finlandia, lituania e romania, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso. una scelta che - evidenzia la coldiretti - ha spinto la commissione europea ad avviare con quattro anni di ritardo una consultazione pubblica sulle modalità di indicazione dell’origine in etichetta come previsto dal regolamento europeo sulle informazioni ai consumatori n.1169/2011, entrato in vigore nel dicembre 2013. “adesso occorre vigilare affinché la normativa comunitaria risponda realmente agli interessi dei consumatori e non alle pressioni esercitate dalle lobbies del falso made in italy che non si arrendono e vogliono continuare ad ingannare i cittadini cercando di frenare nel nostro paese l’entrata in vigore di norme di trasparenza e di grande civiltà” afferma il presidente della coldiretti roberto moncalvo.

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raddoPPIano I fondI Per l’InsedIaMento gIovanI

Aumentano i fondi per gli under 40 che scelgono di tornare alla terra.

on i giovani imprenditori agricoli che nel 2017 sono aumentati del 6% raddoppiano i fondi per gli under 40 che scelgono di tornare alla terra. e’ quanto afferma la coldiretti nel commentare positivamente la scelta dell’italia di incrementare da 37 a 74 milioni i finanziamenti per favorire l’insediamento nelle campagne. in questo modo i giovani agricoltori potranno vedere aumentati i finanziamenti della politica agricola comune (pac) a cui potranno essere aggiunti anche quelli dei piani di sviluppo rurale promossi nelle singole regioni. oltre al raddoppio dei fondi, le scelte adottate dall’italia prevedono una serie di altre misure per favorire l’apertura di nuove aziende agricole anche attraverso la semplificazione degli adempimenti burocratici. per quanto riguarda il greening oltre alle semplificazioni per leguminose, erba medica in particolare e riso che sono direttamente applicabili dal 1° gennaio 2018, si è deciso di includere tra le aree d’interesse ecologico

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(efa) i terreni a riposo con copertura vegetale di specie mellifere, redigendo anche una lista delle colture seminabili. “un’opportunità importante per sostenere il fenomeno del ritorno dei giovani alla terra con l’agricoltura che è tornata ad essere un settore strategico cui i ragazzi guardano per costruire un percorso di vita e di lavoro che crea valore economico ed occupazionale per l’intero paese” ha commentato il presidente della coldiretti roberto moncalvo nel sottolineare la necessità che “questa spinta che viene dalle nuove generazioni vada accompagnata con misure puntuali ed efficaci, a partire dal favorire l'accesso alla terra e al credito”. l’italia con 55.121 imprese agricole italiane condotte da under 35 è al vertice in europa nel numero di giovani in agricoltura. tra l’altro, secondo un’indagine coldiretti/ixe’ le aziende agricole condotte da under 35 possiedono una superficie superiore del 54% rispetto alla media, realizzano un fatturato più elevato del 75% e hanno il 50% di occupati in più in azienda.

INPS sconti contributivi sulle assunzioni di under 30 sconti contributivi del 50% e per una durata di 36 mesi per i giovani under 30 assunti con contratto a tempo indeterminato. l’agevolazione interessa anche i datori di lavoro agricolo. e’ stata pubblicata la circolare inps n.40 con le istruzioni operative. la legge di bilancio 2018 ha introdotto un nuovo esonero dei versamenti contributivi per giovani operai, impiegati e quadri. i nuovi assunti non devono aver compiuto 30 anni e non devono essere stati occupati con contratto a tempo indeterminato. per le sole assunzioni effettuate nel corso del 2018 il limite di età è innalzato a 35 anni. il beneficio si applica ai datori di lavoro imprenditori e a quelli non imprenditori quali associazioni culturali, politiche sindacali, associazioni di volontariato ecc. tra gli altri hanno diritto ad accedere all’agevolazione anche i consorzi di

bonifica. l’esonero contributivo non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente, limitatamente al periodo di applicazione degli stessi, così come prevede l’articolo 1 comma 114 della legge 205/2017.

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Corte deI ContI Ue

a corte dei conti ue promuove, ma con riserva, il regime di pagamento di base introdotto dalla politica agricola comune nel 2015 che vale, a livello europeo, circa 18 mi-

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seMIne 2018 iù frumento tenero, orzo e avena, meno grano duro e mais. e il quadro che emerge dalle “intenzioni di semina” relative al 2018 presentate dal ministero delle politiche agricole in occasione del tavolo cerealicolo. rispetto al 2018 è aumentata del 4,5% la superficie investita a frumento tenero con punte del 5,8% nel nord est (+4,8% il centro). giù invece dell’1,8% il frumento duro, ma con un incremento delle superfici nel nordovest (+9,4%) e nord-est (+6,1%), mentre in contrazione sono sud e isole (-3,1%) e centro (-0,3%). in flessione dell’1,7% anche le superfici a mais, con cali accentuati al sud (-7,1%). segni negativi per il riso (-4,5%) e il girasole con una contrazione del 7,6% concentrata nell’italia centrale (-11,8%). la soia si ferma a 1,4%. le intenzioni di semina segnalano un incremento del 4,3% per l’avena, trainata da sud e isole (+5,8%) e dell’orzo (+2,8%). per quanto riguarda il mais,

ATTUALITÀ’|pac - semine

ancora nessuna semplificazione sugli aiuti pac liardi di euro l’anno e di cui hanno beneficiato circa 4 milioni di imprese agricole dell’unione. per la corte il regime è sulla buona strada dal punto di vista operativo, ma l’impatto su semplificazione, indirizzo e convergenza dei livelli di aiuto è modesto. secondo l’analisi, nel 2017 i valori dei diritti all’aiuto erano imprecisi, calcolati solo a titolo provvisorio o sulla base di stime determinando difficoltà per alcuni organismi pagatori. la semplificazione rimane un obiettivo mancato. la relazione della corte rileva che le scelte degli stati membri, in alcuni casi, hanno aggiunto complessità ed aumentato l’onere gravante sulle amministrazioni nazionali. nonostante venga riconosciuto al pagamento di base un ruolo importante nella garanzia di un reddito equo agli agricoltori, la corte ha individuato dei limiti: non tiene conto delle condizioni di mercato, dell’uso dei terreni agricoli o delle specifiche circostanze dell’azienda, e non è basato su un’analisi della situazione

più frumento tenero, meno GRANO DURO E MAIS

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reddituale complessiva degli agricoltori. la corte dei conti individua tre raccomandazioni per la commissione. in primo luogo, la commissione dovrebbe assicurare un’adeguata attuazione dei controlli da parte degli stati membri e dovrebbe far sì che gli stati membri correggano i titoli nei casi in cui sul loro valore incida significativamente la mancata applicazione delle norme applicabili o l’assenza di informazioni aggiornate sull’uso dei terreni. inoltre, la commissione dovrebbe analizzare e fare il punto sui sistemi per la diffusione delle informazioni agli stati membri ed il ruolo degli organismi di certificazione nazionali. infine, per la pac post 2020, la corte raccomanda alla commissione di analizzare i fattori che incidono sul reddito per tutti i gruppi di agricoltori e di garantire, sin dall’inizio, un collegamento delle misure di sostegno ad obiettivi operativi appropriati e a valori di partenza idonei rispetto ai quali sia possibile comparare la performance del sostegno erogato.

durante l'incontro è stata evidenziata la crisi del settore con una superficie che negli ultimi anni è calata del 50%. una situazione che ha portato oggi ad acquistare sui mercati esteri oltre il 60% del mais consumato in italia. la coldiretti sottolinea che il 2017 è stato l’anno più difficile,

a causa anche dell'estate calda e siccitosa. le rese sono crollate del 15% rispetto al 2016 e del 6,7% rispetto alla media degli ultimi 5 anni. le superfici per le prossime semine, spinte da un mercato in continuo ribasso, vengono così stimate in calo e portano il tasso di approvvigionamento al minimo storico. tenuto conto del fatto che la superficie destinata alla produzione di biogas e silomais si aggira attorno ai 98.000 ettari, la superficie coltivata ad uso mangimistico e alimentare scende a 550.000 ettari circa. tutto questo sta mettendo in serio pericolo le produzioni italiane dop i cui disciplinari come prevedono che la materia prima provenga da allevamenti che hanno alimentato i bovini con almeno il 50% di mais di origine nazionale. le problematiche della filiera maidicola saranno al centro di un tavolo specifico in programma al mipaaf il prossimo 15 marzo.


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greening della pac |ATTUALITÀ’

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greening della Pac, cos’è e quando si deve applicare Il non rispetto degli obblighi greening comporta l’applicazione di riduzioni e sanzioni per l’agricoltore.

l greening rappresenta una delle componenti del regime dei pagamenti diretti entrato in vigore nel 2015 a seguito dell’avvio della programmazione 2014-2020. consiste nell’obbligo per gli agricoltori che ricevono il pagamento di base di rispettare pratiche benefiche per il clima e l’ambiente o, in alternativa, di attuare pratiche equivalenti che apportino un beneficio pari o superiore alle pratiche benefiche per il clima e l’ambiente. il non rispetto degli obblighi greening comporta l’applicazione di riduzioni e sanzioni per l’agricoltore. le pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente sono la diversificazione, il mantenimento delle superfici a prato permanente e la disponibilità in

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doManda PaC 2017 agea ha saldato 19,8 milioni di euro della domanda unica 2017 n.13 e 14 in favore di 12.922 beneficiari e sale così a 1,30 miliardi il totale dei pagamenti erogati relativi alla campagna 2017. in particolare, agea, nell’ambito dei programmi regionali di sviluppo rurale che gestisce, ha autorizzato il pagamento di 38,5 milioni per 8.449 beneficiari e il pagamento di 19,9 milioni in favore della misura assicurativa prevista nel programma nazionale di sviluppo rurale per 20.752 beneficiari. i pagamenti complessivamente autorizzati per il primo e il secondo pilastro nell’ultimo periodo ammontano quindi a 78,3 milioni. dal 15 novembre 2017 inoltre agea ha avviato le attività di presentazione delle domanda unica 2018 esclusivamente in modalità grafica, in largo anticipo i rispetto alla campagna 2017. il termine ultimo per la presentazione della domanda

azienda di aree di interesse ecologico, comunemente indicate come efa. la diversificazione si applica alle aziende con una superficie a seminativo superiore a 10 ettari. in questi casi l’agricoltore deve garantire la presenza di almeno 2 colture (seminativi tra 10 e 30 ettari) o 3 colture (seminativi superiori a 30 ettari); tuttavia, sono previste esenzioni. in base a quanto stabilito dall’obbligo del mantenimento del prato permanente, gli agricoltori non possono convertire o arare i prati permanenti situati in zone sensibili sotto il profilo ambientale e contemplate nelle zone “natura 2000”. i prati permanenti al di fuori delle aree sensibili potranno essere convertiti previa autorizzazione di agea. infine, l’obbligo efa sta-

bilisce che almeno il 5% dei seminativi aziendali dichiarati dall’agricoltore deve essere costituito da aree di interesse ecologico (es. elementi caratteristici del paesaggio, terreni a riposo, superfici investite ad azotofissatrici, ecc).tali aree devono avere specifiche caratteristiche indicate dalla normativa. l’obbligo è previsto solo per le aziende la cui superficie a seminativo supera i 15 ettari; come per la diversificazione, sono previste esenzioni. le tre pratiche benefiche devono essere applicate congiuntamente e non sono alternative. le aziende biologiche sono considerate greening ipso facto cioè esenti dagli obblighi greening (anche le aziende in conversione). tale esenzione, però, è prevista solo per le unità aziendali condotte in biologico. sono inoltre esonerati dal greening: gli agricoltori che aderiscono al regime semplificato dei piccoli agricoltori; che, a seguito dell’adesione a misure agro-climatico-ambientali dei psr o ad alcune tipologie di certificazione, adottano pratiche benefiche per l’ambiente e per il clima che danno benefici equivalenti o maggiori rispetto a quelli del greening (questa opzione finora è stata utilizzata solo dalla Regione Marche); le cui aziende sono situate in tutto o in parte nelle zone rientranti nelle direttive habitat, acqua e uccelli, i quali hanno diritto al pagamento ecologico purché applichino le pratiche agricole benefiche, nella misura in cui tali pratiche siano compatibili, nell’azienda in questione, con gli obiettivi delle suddette direttive. il greening assorbe il 30% del massimale nazionale, cioè delle risorse totali annualmente disponibili in italia per i pagamenti diretti. il pagamento è calcolato annualmente in modo individuale come percentuale del pagamento di base. con il regolamento omnibus sono state introdotte importanti novità per la diversificazione e per le efa con l’obiettivo di semplificare la gestione dell’obbligo da parte degli agricoltori.

saldati altri 19,8 milioni

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unica, senza incorrere in penalità, è fissata al prossimo 15 giugno. il 16 marzo scorso agea ha reso disponibile nel sian le procedure per la raccolta delle domande grafiche 2018 riferite

alle domande a superficie dello sviluppo rurale. in considerazione delle scadenze ravvicinate è necessario per gli agricoltori affrettarsi al caa coldiretti.

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soCIetà agrICole opzione per la tassazione catastale da parte di società di persone, a responsabilità limitata e cooperative che rivestono la qualifica agricola secondo i requisiti dettati dal decreto legislativo 99/2004 vale anche in caso di omessa comunicazione della scelta. il “comportamento concludente” del contribuente che ha provveduto al pagamento delle imposte in applicazione del regime catastale e si impegna a presentare la dichiarazione dei redditi in conformità dell’opzione, secondo l’agenzia delle entrate, rende valida la scelta. e’ questo il senso della risoluzione della stessa agenzia e n.28/e dell’11 aprile, che risolve una

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ATTUALITÀ’|società agricole, bullismo, polizze

l’opzione catastale vale anche senza comunicazione pluralità di quesiti avanzati dalla società agricola istante. la risoluzione precisa che resta ferma la sanzionabilità dell’omessa comunicazione dell’opzione, ma la comunicazione in parola riveste carattere esclusivamente formale e non compromette la possibilità di determinare il reddito così come previsto dalla tassazione catastale. a prevalere - afferma l’agenzia delle entrate - ai fini della concreta attuazione del regime prescelto sono i comportamenti concludenti di carattere fiscale. la sanzione può essere ravveduta ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 471 del 18 dicembre 1997.

l’eUroPa dICe Basta al “bullismo” dell’industria sugli agricoltori o stop al “bullismo” dei poteri forti dell’industria e della distribuzione sui contratti e sui prezzi riconosciuti alle aziende agricole riconosce l’esistenza di un squilibrio commerciale che favorisce le speculazioni lungo la filiera. e’ quanto afferma la coldiretti nel commentare i contenuti della direttiva adottata della commissione per vietare le pratiche sleali più dannose nella filiera alimentare e garantire un trattamento più equo alle piccole e medie imprese agroalimentari. dal latte alla frutta, dalla carne al grano, l’unione europea riconosce gli agricoltori come vittime di prepotenze contrattuali e con le nuove disposizioni volte ad assicurare l’effettivo rispetto delle norme invita le autorità nazionali a imporre sanzioni in caso di violazioni spesso non denunciate per la paura di compromettere un rapporto commerciale esistente con la parte più forte. il risultato è che per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in italia vanno a remunerare il prodotto agricolo mentre il resto viene diviso tra l’industria di trasformazione e la distribuzione commerciale. nell’elenco delle pratiche di “bullismo contrattuale” vietate dalla direttiva ue e delle quali sono vittime gli agricoltori si trovano modifiche unilaterali e retroattive degli accordi come sta avvenendo per il latte in italia, la cancellazione di ordini con un preavviso talmente breve da rendere impossibile trovare un altro acquirente, pagamenti oltre i 30 giorni dalla data di ricevimento della fattura, la restituzione all’agri-

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PolIzze i sbloccano ulteriori pagamenti per le polizze. e’ stato infatti autorizzato il decreto relativo al 2015 per 18.754 domande relative al lotto 9, con un importo di 23.555.480,97 euro. per i pagamenti si registra un ritmo più regolare anche se ancora troppo lento per evitare il disimpegno. intanto sono stati fissati i prezzi unitari massimi di alcune produzioni agricole, strutture aziendali e costo di smaltimento delle carcasse animali per determinare i valori assicurabili con le polizze agevolate e per aderire ai fondi di mutualizzazione per il 2018. sulla gazzetta ufficiale 81 del 7 aprile scorso è stato pubblicato il rela-

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coltore dei prodotti invenduti, ma c’è anche l’imposizione di un versamento da parte degli agricoltori di un “pedaggio” per poter mantenere il contratto di fornitura oppure per vendere il prodotto attraverso i canali dell’acquirente o l’obbligo sempre per gli agricoltori di pagare per gli sconti che l’acquirente vorrà garantire ai propri clienti. la direttiva punta a creare una linea di difesa europea per le piccole e medie aziende contro le prepotenze della grande industria e della distribuzione con gli stati che sono tenuti a designare un'autorità esecutiva competente per l'applicazione delle pratiche commerciali sleali, investendo le autorità di controllo dei poteri necessari per avviare un’inchiesta di propria iniziativa o sulla base di una denuncia, per racco-

gliere informazioni, porre fine a un'infrazione e infliggere ammende e pubblicare le decisioni prese per ottenere un effetto deterrente. un meccanismo di coordinamento tra le autorità competenti dovrà accompagnare le norme dell'ue e assicurare la loro applicazione coordinata. in italia per pagare un caffè al bar gli agricoltori dovrebbero mettere sul bancone 5 chili di grano o 4 chili di risone o 1,5 chili di mele o una dozzina di uova” ha affermato il presidente della coldiretti roberto moncalvo nel sottolineare che si tratta di “una ingiustizia da sanare rendendo più equa e giusta la catena di distribuzione degli alimenti che vede oggi sottopagati i prodotti agricoli spesso al di sotto dei costi di produzione senza alcun beneficio per i consumatori.

via ai vecchi pagamenti e arrivano i valori 2018 tivo decreto del mipaaf. i prezzi codificati per area, per prodotto o gruppo di prodotti costituiscono il valore massimo di riferimento. in sede di stipula delle polizze, o per l’adesione ai fondi di mutualizzazione, le parti possono anche decidere di applicare prezzi inferiori in base alle caratteristiche qualitative e alle condizioni di mercato. il decreto precisa che il prezzo unitario massimo per le produzioni biologiche non comprese nell’elenco può essere determinato maggiorando, fino al massimo del 50%, il prezzo stabilito per il corrispondente prodotto ottenuto con le tecniche agronomiche.


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latte |ATTUALITA’

latte stoP al far West su prezzo e contratti le industrie stanno mettono a rischio la sopravvivenza e il lavoro di oltre 30mila aziende agricole

top al far west sui contratti per il latte. e’ quanto chiede la coldiretti di fronte alle comunicazioni unilaterali di variazione al ribasso del prezzo del latte alla stalla, o di riduzione delle quantità richieste rispetto agli accordi presi, che le industrie stanno mandando agli allevatori e che mettono a rischio la sopravvivenza e il lavoro di oltre 30mila aziende agricole, senza considerare l’indotto. si tratta di una situazione generata anche dalla pratica fuori legge ma ancora in uso di stipulare intese verbali e di durata inferiore ai 12 mesi per la quale si chiede l’intervento degli organismi di controllo del ministero delle politiche agricole insieme all’attivazione di tutte le con-

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tromisure legali disponibili in caso di necessità. la legge 91 del luglio 2015 prevede infatti l’obbligo di contratti scritti della durata minima di 12 mesi. e proprio ai sensi della normativa vigente alla coldiretti continuano ad affluire le deleghe firmate dai singoli allevatori che incaricano l’organizzazione a rappresentarli sia di fronte alle industrie in sede di trattative per il prezzo sia di fronte ai magistrati nel caso scoppiasse una vera e propria guerra giudiziaria con le aziende di trasformazione. le modifiche unilaterali al ribasso del prezzo del latte vanno contro una situazione di mercato che invece offre segnali positivi, a partire dalle quotazioni del parmigiano reggiano che con stagionatura a 18

n°04| mesi sulla borsa di parma ha toccato il record di 10,63 euro al chilo, la quotazione più alta registrata negli ultimi cinque anni.volano anche i valori del burro che ha toccato i 4,80 euro al chilo con un progresso del 10,47% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un trend accompagnato anche da un aumento del 12,5% della spesa delle famiglie. in progresso anche il latte spot (quello venduto al di fuori dei normali contratti di fornitura) che alla borsa di lodi, principale piazza di riferimento italiana, ha ripreso a crescere con un balzo di quasi il 7% nell’ultimo mese. come se non bastasse mai così tanto formaggio italiano è stato consumato all’estero come nel 2017 che ha fatto segnare un record storico con l’aumento del 6% in quantità rispetto allo scorso anno che ha portato a ben il 63% l’incremento delle spedizioni nel corso di un decennio, come in francia dove è diretto quasi un quarto del totale esportato (23%), in germania che si colloca al secondo posto tra i principali clienti, in gran bretagna e negli gli stati uniti dove nell’ultimo anno si è verificato un aumento del 10% delle spedizioni. e in cima alla lista dei formaggi italiani più richiesti all’estero ci sono proprio il grana padano ed il parmigiano reggiano, che oltre a essere punti riferimento importanti per il prezzo del latte italiano, in quantità rappresentano il 21% del totale esportato e che guidano la lista del 51 formaggi italiani che hanno avuto il riconoscimento dell’unione europea come denominazione di origine (dop/igp) a partire dal pecorino romano, dal gorgonzola e dalla mozzarella di bufala campana e che fanno segnare volumi importanti nell’export. a fronte di una situazione di mercato che vede crescere il Made in Italy a tavola in tutto il mondo non è accettabile un atteggiamento delle industrie che cerca di speculare al ribasso sul prezzo del latte mettendo a rischio un intero settore produttivo sul quale si basa una parte importante dello slancio dell’economia italiana sui mercati internazionali.

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ORGANIZZAZIONE|scadenze maggio

SCADENZE MAGGIO

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scadenza

imposta

adempimenti

soggetti obbligati

15/05/2018

iva

emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un ddt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione.

soggetti passivi iva

16/05/2018

iva

liquidazione e versamento dell'iva a debito del mese di aprile 2018.

contribuenti iva mensili

16/05/2018

iva

liquidazione e versamento dell'iva a debito del primo trimestre 2018.

contribuenti iva trimestrali

16/05/2018

ritenute

versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.

contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute.

25/05/2018

iva intrastat

invio telematico elenchi intrastat riepilogativi delle cessioni e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di aprile.

operatori intracomunitari con obbligo mensile.

31/05/2018

iva

comunicazione dati delle liquidazioni periodiche iva del 1° trimestre 2018

contribuenti iva mensili e trimestrali.


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52a edizione|VINITALY 2018

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PresentI a verona le azIende del terrItorIo alessandrIno

Dal vigneto alla bottiglia

speciale vititaly

vino italiano nel monDo le curiosità dalla vigna alla cantina, dall’imbottigliamento all’etichettatura

ono ventuno le aziende della coldiretti alessandrina che hanno partecipato al vinitaly 2018: un evento che ogni anno è atteso sempre con un entusiasmo crescente, una vetrina che rappresenta una sfida e al tempio stesso un’occasione unica per presentare le ultime novità del settore, dove ogni azienda può contribuire a rafforzare l’immagine del vino italiano nel mondo. “ogni anno vinitaly rappresenta un evento atteso e un successo sempre crescente. - sottolinea il presidente della coldiretti di alessandria roberto paravidino - se oggi, no-

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nostante difficoltà e burocrazia, possiamo parlare di rilancio del settore, il merito va sicuramente all’ottimo lavoro svolto in vigna e in cantina sino all’innovazione produttiva che ha portato alla creazione di etichette nuove e interessanti, segnale tangibile della volontà di progredire e di crescere, forti di una tradizione qualificata e antichissima. il vino è divenuto l’espressione di uno stile di vita attento all’equilibrio psicofisico che aiuta a stare bene con se stessi da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcool. si tratta di

un cambiamento che occorre riconoscere per evitare il rischio di una dannosa criminalizzazione, mentre è necessario investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il territorio e la cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni”. nello stand coldiretti si sono alternate nei diversi giorni esposizioni, dimostrazioni pratiche, mostre ed analisi mirate alla promozione e difesa del vino italiano nel mondo per approfondirne l’impatto sociale, ambientale, occupazionale ed economico.

azIende alessandrIne PresentI a vInItaly 2018: •accornero giulio e figli •angelini paolo •bergaglio cinzia •bonzano vini •botto pierluigi •boveri luigi michele •cascina i carpini

•castello d’uviglie •la giustiniana •cantina iuli •“la caplana” di guido natalino •la chiara •magda pedrini •mandirola

•le terre di stefano massone •molinetto di carrea diego •paolo pizzorni vini •poggio vini •ricci carlo daniele •vicara s.r.l. •la zerba

speciale vititaly

promozione e Difesa Del

sul palco del vinitaly il segretario generale della coldiretti vincenzo gesmundo.

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VINITALY 2018|52a edizione

analIsI della ColdIrettI sU datI InfosCan CensUs

speciale vititaly

svolta green nel BICChIere Balzo reCord +45% vendIte BIo del 2017

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vigneti “al naturale” raddoppiati in Italia negli ultimi 5 anni volta green nel bicchiere dove mai così tanto vino biologico è stato versato dagli italiani con un balzo record del 45% nelle vendite del 2017 rispetto all’anno precedente, per un totale di 3,84 milioni di litri venduti nella grande distribuzione a livello nazionale. e’ quanto emerge da una analisi della coldiretti su dati infoscan census che svela la rivoluzione nei consumi in atto in occasione del vinitaly dove sono state mostrate in anteprima le straordinarie innovazioni ed i trend del vino con i numeri del made in italy e la prima “borsa” delle bottiglie italiane. l’aumento della domanda interna precisa la coldiretti - riguarda anche le bollicine con le vendite di spumante bio che crescono del 41% per un totale di 361469 litri nel 2017. Il tasso di crescita in valore delle vendite per il vino biologico nel 2017 è stato superiore di venti volte quello della media del settore a dimostrazione che la ricerca della naturalità - sottolinea la coldiretti - è la nuova tendenza in espansione sul mercato del vino in italia e all’estero, con il vino biologico made in italy che è infatti anche un fattore chiave di successo per le esportazioni soprattutto in mercati “maturi” come la germania. una domanda - precisa la coldiretti - alla quale l’italia puo’ con i vigneti coltivati a biologico o in conversione che hanno raggiunto 103545 ettari, dei quali 66133 biologici e 37412 in conversione, secondo il sinab 2017. Le vigne Made in Italy al “naturale” sono praticamente raddoppiate negli ultimi cinque anni con Sicilia. Puglia e Toscana che - continua la Coldiretti - salgono nell’ordine sul podio delle regioni con maggiore superficie biologica a vigneto e rappresentano insieme i 2/3 del totale nazionale. e a crescere - precisa la col-

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diretti - sono anche le aziende agricole con i vigneti coltivati secondo le tecniche della biodinamica codificate nel 1924 da rudolf steiner tra fasi lunari, corna di vacca e soluzioni omeopatiche, che rappresentano ben il 20% delle oltre quattromila realtà presenti in italia. l’aumento è determinato dalla sensibilità ecologica che si sta diffondendo tra i cittadini come dimostra il fatto che 6 italiani su 10 che nel 2017 secondo l’indagine coldiretti/ixe’ hanno acquistato almeno qualche volta prodotti bio, segno di una maggiore attenzione all’impatto ambientale dei propri comportamenti. Una richiesta che - continua la Coldiretti -

giorni esposizioni, dimostrazioni pratiche, mostre ed analisi mirate alla promozione e difesa del vino italiano nel mondo. l’attenzione per l’impronta ecologica delle produzioni ha portato la coldiretti a promuovere il primo marchio che certifica le uve e i vini ottenuti con criteri di sostenibilità, per la conservazione delle risorse naturali, la biodiversità, la salute e la cura del paesaggio collinare. “the green experience” sarà presentato al vinitaly dalla coldiretti cuneo lunedì 16 aprile alle ore 16.45 presso l’area istituzionale della regione piemonte con il presidente nazionale della coldiretti roberto moncalvo.

trova attento il mondo del vino nel suo complesso come dimostrano i risultati dell’ultimo controllo ufficiale degli alimenti realizzato dal Ministero della salute che dalle analisi non ha rilevato in Italia alcun campione di vino irregolare per la presenza di residui chimici. un primato che sarà al centro dello stand della coldiretti dove fino alla chiusura del vinitaly si alterneranno nei diversi

coldiretti presentata al vinitaly di verona dove al proprio stand, nel centro servizi arena (corridoio tra i padiglioni 6 e 7) le novità del vino Made in Italy sono protagoniste con la mostra delle esperienze piu’ originali dalla vigna alla cantina, dall’imbottigliamento all’etichettatura ed è stata esposta la prima top ten dei vini che hanno messo a segno il maggior tasso di crescita delle vendite nel 2017.


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fattUrato reCord a 10,6 Mld (+5%) nel 2017

ma in calo dell’8% le persone che hanno trovato opportunità di lavoro l fatturato del vino e degli spumanti in italia cresce del 5% e raggiunge nel 2017 il valore record di oltre 10,6 miliardi per effetto soprattutto delle esportazioni che hanno raggiunto il massimo di sempre a 6 miliardi (+6%) mentre sono risultate in leggera crescita anche le vendite sul mercato nazionale pari a circa a 4,6 miliardi, per effetto anche dell’aumento dei consumi familiari (+2%). e’ quanto emerge da una analisi della coldiretti presentata al Vinitaly di Verona con la mostra delle esperienze più originali dalla vigna alla cantina, dall’imbottigliamento all’etichettatura ed è stata esposta la prima top ten dei vini che hanno messo a segno il maggior tasso di crescita delle vendite nel 2017. nel 2017 rispetto all’anno precedente le vendite hanno avuto un incremento in valore del 4% negli Usa che si confermano il primo cliente, seguiti dalla germania dove la crescita è dell’1% e dal regno unito dove l’export aumenta del 6%. a preoccupare per il futuro sono le eventuali misure neoprotezionistiche del presidente degli stati uniti donald trump che potrebbero scaturire dalla guerra dei dazi ma anche dalla brexit con l’uscita della gran bretagna dall’unione europea. anche se i valori sono ancora limitati, a far ben sperare sono i mercati dove la crescita è percentualmente maggiore come la cina con un +29%, ma è da segnalare la francia che, con un aumento del 9%, si colloca al sesto posto tra i maggiori acquirenti, anche a conferma del livello di qualità raggiunto dal vino italiano. l’export di vino italiano in francia sfiora i 170 milioni di euro nel 2017 e praticamente raddoppia (+92,3%) negli ultimi 10 anni mentre nello stesso periodo al contrario gli arrivi nella penisola dai cugini d’oltralpe sono crollati del 14% in valore spingere il successo del made in italy sottolinea la coldiretti - è soprattutto la riscossa, contro lo champagne, delle bollicine nazionali con le esportazioni in francia letteralmente esplose del 276% in valore nel decennio, per un importo attuale di oltre 45 milioni di euro. lo spu-

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mante è stato il prodotto che ha fatto registrare la migliore performance di crescita all’estero con le esportazioni che, con un aumento del 14% rispetto all’anno precedente, hanno raggiunto il record di 1,36 miliardi di euro. Nella classifica delle bollicine italiane più consumate nel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso champagne francese. per quanto riguarda le destinazioni, la classifica è guidata dal regno unito con circa 410 milioni di euro e un incremento del 12% nel 2017 ma rilevanti sono anche gli stati uniti con circa 296 milioni e un aumento del 16% in valore. in ogni caso l’aumento piu’ importante tra i primi dieci importatori è in russia dove le bollicine made in italy crescono del 33%. l’italia, nonostante una produzione stimata intorno ai 40 milioni di ettolitri cioè il 26% in meno rispetto all’anno precedente, ha conquistato nel 2017 - sottolinea la coldiretti - il primato mondiale davanti ai cugini francesi. si sta realizzando - spiega la coldiretti (www.coldiretti.it) - un riposizionamento globale della produzione tricolore che diminuisce in quantità ma aumenta in qualità con oltre il 70% dedicata a vini docg, doc e igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (igt) riconosciuti in italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola. il calo della produzione e l'addio ai voucher ha inciso pesantemente sull’occupazione anche se si stima che il vino abbia offerto durante l’anno opportunità di lavoro ad un milione e duecentomila persone (-8%) tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti piu’ diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai

vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi). secondo uno studio della coldiretti la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura; 2) industria trasformazione; 3) commercio/ristorazione; 4) vetro per bicchieri e bottiglie; 5) lavorazione del sughero per tappi; 6) trasporti; 7) assicurazioni/credito/finanza; 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri; 9) vivaismo; 10) imballaggi come etichette e cartoni; 11) ricerca/formazione/divulgazione; 12) enoturismo; 13) cosmetica; 14) benessere/salute con l’enoterapia; 15) editoria; 16) pubblicità; 17) informatica; 18) bioenergie. “il vino italiano è il prodotto agroalimentare piu’ esportato all’estero dove ormai sono stappate la maggioranza delle bottiglie made in italy” ha affermato il presidente della coldiretti nel sottolineare che “il settore è cresciuto scommettendo sulla sua identità, con una decisa svolta verso la qualità che rappresentano un modello di riferimento per la crescita dell’intero agroalimentare nazionale”.

speciale vititaly

Per Il vIno ItalIano è aMerICan dreaM, CresCe neglI Usa

il vino italiano in pillole fatturato 10,6 miliardi (+5%) esportazioni 6 miliardi (+6%) produzione 40 milioni di (hl) Qualità 70% produzione per vino docg, doc e e igt fonte: elaborazioni coldiretti

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VINITALY 2018|52a edizione

I falsI In BottIglIe stranIere, da aCQUa a Polvere

Il vino è fake nelle bottiglie straniere, dall’acqua allo zuccheraggio Smascherati trucchi in cantina consentiti all’estero e vietati in Italia al vino zuccherato a quello annacquato, dal vino in polvere a quello alla frutta ma anche il finto rosato o le imitazioni delle denominazioni più note sono solo alcuni dei trucchi consentiti all’estero e smascherati dalla coldiretti. si tratta di pratiche che in italia sarebbero punite anche come reato di frode ma che all’estero sono invece permesse con evidente contraddizione favorita - sottolinea la coldiretti dall’estensione della produzione a territori non sempre vocati e senza una radicata cultura enologica che con la globalizzazione degli scambi colpisce direttamente anche i consumatori di paesi con una storia del vino millenaria. sono infatti aumentate dell’8% - precisa la coldiretti - le bottiglie straniere di vino e spumante stappate in italia per un totale di 32,7 milioni di chili nel 2017. lo zuccheraggio del vino - spiega la coldiretti - è ad esempio permesso nell’unione europea ad eccezione di italia spagna, portogallo, grecia, cipro, malta e in alcune aree della francia che rappresentano pero’ circa l’80% della produzione comunitaria. “Occorre smascherare in etichetta l’inganno dell’aggiunta di zucchero al vino che l’Unione Europea consente ai Paesi del centro e nord Europa cogliendo l’occasione della revisione delle norme” ha affermato il

speciale vititaly

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presidente della coldiretti roberto moncalvo nel sottolineare che si tratta di “un danno per i produttori mediterranei e un inganno per i consumatori che non possono fare scelte consapevoli.” negli stati uniti, invece al contrario - riferisce la coldiretti - è addirittura consentita l’aggiunta di acqua al mosto per diminuire la percentuale di zuccheri secondo una pratica considerata una vera e propria adulterazione in italia. miscele di vini da tavola bianchi e rossi per produrre un “finto rosè” vietate in europa sono possibili invece in nuova zelanda e in australia. l’unione europea però - continua la coldiretti - ha dato il via libera al vino senza uva con l’autorizzazione alla produzione e commercializzazioni di vini ottenuti dalla fermentazione di frutti diversi dall’uva come lamponi e ribes molto diffusi nei paesi dell’est. l’ultima frontiera dell’inganno - continua la coldiretti - è nella commercializzazione molto diffusa, dal canada agli stati uniti fino ad alcuni paesi dell’unione europea, di kit fai da te che promettono il miracolo di ottenere in casa il meglio della produzione enologica made in italy, dai vini ai formaggi. si tratta di confezioni che grazie a polveri miracolose promettono in pochi giorni di ottenere le etichette piu’ prestigiose come chianti, valpolicella, frascati, primitivo, gewurztraminer, ba-

rolo, lambrusco o montepulciano. il problema non è legato solo all’utilizzo delle pregiate denominazioni del belpaese poiché in base alla normativa europea del vino, non è possibile aggiungere acqua nel vino o nei mosti. la definizione europea del vino non contempla l’aggiunta di acqua e soprattutto per questo il commercio dei wine kit su tutto il territorio europeo - sostiene la coldiretti - andrebbe vietato. il consorzio di tutela vino chianti ha recentemente denunciato come la contraffazione corra sempre più online ed in sei mesi è stata accertata la presenza e la vendita di 39 “kit vino” che millantano la possibilità, appunto, di preparare il chianti fai da te. un mercato molto florido per internet dove i rischi riguardano l’utilizzo delle stesse o simili denominazioni o simili per indicare prodotti molto diversi. dal bordolino argentino nella versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Kressecco tedesco, ma ci sono anche il barbera bianco prodotto in romania e il chianti fatto in california, il marsala sudamericano e quello statunitense tra le contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori piu’ prestigiosi che - conclude la coldiretti - complessivamente provocano perdite stimabili in oltre un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni made in italy.

“dal vino zuccherato a quello annacquato, i trucchi consentiti all’estero smascherati da coldiretti al vinitaly”.

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cdc agopuntura |ORGANIZZAZIONE

AGOPUNTURA: ATTUALE E ANTICA

www.gruppocdc.it

che cos’è l’agopuntura?

l’agopuntura è un’antica metodica terapeutica, nata in cina oltre 4.000 anni fa, che prevede l’infissione di alcuni sottilissimi aghi metallici in determinati punti cutanei e la loro successiva stimolazione. l’agopuntura è una medicina: naturale: non è prevista l’introduzione di alcun farmaco. sicura: non ha controindicazioni. valida: permette di curare e in certi casi guarire completamente molti problemi di salute olistica: il paziente è considerato un tutt’uno, nella sua globalità di mente e corpo. l’agopuntura è riconosciuta dall’oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dal nih (national institute of health). l’agopuntura non deve essere considerata esclusivamente una terapia antalgica in senso stretto, dal momento che non tratta esclusivamente le patologie dolorose, ma una terapia eziologica e non sintomatologica, in grado di curare le patologie agendo non sui sintomi, ma sui meccanismi che sono alla base della loro manifestazione. l’agopuntura può essere associata alle cure tradizionali sia di tipo farmacologico che fisico, consentendo in molti casi di ottenere sinergicamente buoni risultati e non presentando interferenze negative con le altre terapie, con il risultato di un contenimento dei costi terapeutici. in linea generale, l’agopuntura non ha controindicazioni assolute: tra gli effetti collaterali più comuni si possono manifestare piccoli ematomi nelle sedi di infissione dell’ago, per lo più asintomatici e raramente descritti come lievemente dolorosi, soggetti comunque a regressione spontanea.

patologie trattate dall’agopuntura al fine di ottimizzare l’attività ambulatoriale e di non creare false aspettative, riportiamo le principali indicazioni della terapia agopunturale. per quanto riguarda la disintossicazione da fumo, droghe o farmaci l’agopuntura può rappresentare una delle tecniche nell’ambito di un approccio multidisciplinare, che deve pertanto prevedere la collaborazione di più figure professionali. inoltre tutte le malattie degenerative di tipo neurologico (morbo di Parkinson, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, etc.), così come le malattie ad eziologia autoimmune o reumatica, non risentono favorevolmente del trattamento agopunturale.

come agisce l’agopuntura attraverso l’introduzione di aghi, l’agopuntura stimola il corpo a recuperare in modo naturale il benessere psicofisico che è stato perso a causa di malattie. agisce regolando e stimolando, tramite diversi sistemi, alcuni meccanismi neurofisiologici e bioumorali (neuromediatori, ormoni) e quindi può risolvere le alterazioni funzionali dell’organismo riequilibrandone direttamente le funzioni in modo completamente naturale. l’agopuntura non è semplicemente una terapia del dolore (antalgica) che si limita a curare i sintomi, ma anzi, proprio grazie alla sua azione diretta sull’alterazione delle funzioni dei vari organi ed apparati, esercita, quando è possibile, un’azione curativa sulle malattie acute e croniche, dolorose e non.

campi d’applicazione dell’agopuntura l’agopuntura è indicata in molte patologie, anche se in alcuni casi è risolutiva, mentre in altri è solo di aiuto.

l’elenco seguente riporta alcune delle malattie per le quali l’organizzazione mondiale della sanità (oms/Who) ritiene consigliabile l’impiego dell’agopuntura.

patologie osteoarticolari • artrosi cervicale e lombare • ernia del disco cervicale e lombare (in assenza di indicazione chirurgica) • cervicobrachialgia • lombosciatalgia • dolori sacro-iliaci • spondilolistesi • artrosi temporo-mandibolare • rizartrosi del pollice • periartrite scapolo omerale • epicondilite • sindrome del tunnel carpale (fase iniziale) • artrosi e periartrite dell’anca • pubalgia • artrosi del ginocchio • dolori plantari del piede • crolli dei corpi vertebrali da osteoporosi • dolori miofasciali • fibromialgia

patologie gastroenteriche • nausea, vomito (anche post-chemioterapia) • ernia iatale • disturbi dell’alvo su base cronica (stipsi) • colon irritabile

patologie otorinolaringoiatriche • sinusite • acufeni (di recente insorgenza) • rinite vasomotoria patologie allergiche e respiratorie • asma • rinite allergica

torino centro torino centro torino centro torino mirafiori torino san donato torino san paolo torino santa rita torino vallette lucento moncalieri rivoli venaria reale asti biella cuneo novara novara verbania vercelli

patologie neurologiche • emicrania • cefalea tensiva • nevralgia del trigemino • herpes zoster • paralisi facciale a frigore patologie ostetrico-ginecologiche • dismenorrea • irregolarità del ciclo • sindrome premestruale • sindrome climaterica • vomito gravidico • rivolgimento fetale • sciatica e lombalgia in gravidanza • ipogalattia (scarsa montata lattea) patologie dermatologiche • orticaria e rash cutanei con prurito • dermatite allergica disturbi dell’umore • sindrome ansioso-depressiva • insonnia • attacchi di panico - stress

via cernaia, 20 via antonio fabro 12/b via raimondo montecuccoli 5f via don grazioli 11/a via livorno38/d via villarbasse 27/a piazza santa rita 8 corso toscana 139/1 via martiri della libertà 11 via fratelli piol 63 via iv novembre 16 corso galileo ferraris 4/a via antonio bertodano 11 piazza duccio galimberti 4 via san francesco d’assisi 20 corso giuseppe garibaldi 21 via sergio bocci 11 via san cristoforo 10

10122 torino 10122 torino 10122 torino 10137 torino 10144 torino 10138 torino 10136 torino 10151 torino 10024 moncalieri 10098 rivoli 10078 venaria reale 14100 asti 13900 biella 12100 cuneo 28100 novara 28100 novara 28925 verbania 13100 vercelli

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il ciclo vitale della vite

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SCHEDA|n°50 vitivinicoltura

• ciclo vitale in 4 fasi • ciclo annuale in 2 fasi • produttività regolata dal rapporto tra il carbonio e l’azoto • durata vitale ridotta La vite ha un suo ciclo vitale durante il quale adotta comportamenti differenti relativamente alle “epoche” di vita nelle quali si trova. Ogni campagna poi, la vite segue un ciclo annuale che si divide in un sottociclo vegetativo e in un sottociclo produttivo. Le viti, come ogni essere vivente, nel corso della loro vita modificano esigenze e parte della loro fisiologia in funzione dell'età. Sicuramente è capitato spesso ai viticoltori, di notare come il nuovo impianto non possegga più gli elevati requisiti qualitativi del vecchio oppure constatare che un vigneto giovane ed assai vigoroso, presenti anomalie produttive di difficile cura. È opportuno considerare il ciclo vitale della vite nel suo insieme, ben evidenziando le fasi di giovinezza, maturità e vecchiaia.

il rapporto tra chioma e radice la durata di ogni singola fase, pur essendo determinata geneticamente, può subire variazioni in funzione del vitigno, del portainnesto, dell’ambiente e dei modelli colturali adottati. le piante sono costituite da due entità, che, pur svolgendo funzioni assai diverse, sono tra loro correlate: la chioma e l’apparato radicale. con il variare dell’età, muta l’incidenza dell’una o dell’altra parte sulla fisiologia della vite. è corretto definire le relazioni intercorrenti tra chioma e radici, attraverso il rapporto tra gli zuccheri sintetizzati con la fotosintesi ed il contenuto azotato della linfa grezza ascendente, espresso con la formula c/n. è importante inoltre sottolineare, come la sintesi degli ormoni che inducono la formazione dei fiori, sia in stretta relazione con la presenza di zuccheri nelle foglie e quindi, in ultima analisi, con la capacità di sintesi dell’intera chioma.

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n°50 vitivinicoltura |SCHEDA

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fase improduttiva sono compresi in questo spazio di tempo i primi tre anni dell’impianto. la totale assenza di fruttificazione, è conseguente al basso valore c/n; vale a dire: l’attività radicale è relativamente superiore alla capacità di sintesi della vegetazione, in quanto quest'ultima è in fase di crescita e quindi ancora limitata. pare inoltre accertata la presenza nelle foglie giovani di ormoni inibenti la differenziazioni dei fiori. essendo pertanto la chioma, sia di viti in formazione che eccezionalmente vigorose, percentualmente più ricca di foglie di recente sviluppo, la fruttificazione risulta naturalmente contenuta.

fase della produttività crescente Questo secondo periodo estremamente delicato (in cui l’evoluzione naturale può manifestare anomalie anche notevoli spesso a seguito di interventi e scelte colturali errate) è caratterizzato da un regolare incremento produttivo di anno in anno. avviene un graduale aumento della sintesi di ormoni florigeni proporzionale all’aumento del valore del rapporto c/n e dell’attività della chioma. solitamente comprende i primi 5, 6, 7, anni di produzione. in questa fase è di fondamentale importanza che il decorso evolutivo avvenga nel modo più spontaneo. in questo periodo si verificano i casi più frequenti di squilibrio che possono presentarsi a causa di un terreno eccessivamente fertile che inducendo eccessi di vigoria non permette la netta distinzione tra la prima e la seconda fase oppure nel caso in cui, si sia stimolata con pratiche di forzatura, la pianta ad una crescita innaturale e quindi ad una anticipata e pericolosa massima produttività.

fase della produttività costante è questo il periodo produttivo più importante e caratterizzante del lavoro dell’intero ciclo vitale della pianta. un tempo iniziava dal 6°, 7° anno e perdurava fino al 40° e talvolta 50°. oggi invece con l’espandersi dell’impiego di portainnesti che inducono maggiore precocità e produttività, unitamente a nuove pratiche di coltivazione, sempre tese ad esaltare la spinta vegetativa ed i livelli quantitativi, la durata media di questa terza fase si è contratta in venticinque anni. in questo periodo la vite è definita adulta in quanto ha raggiunto il giusto equilibrio vegetativo e produttivo. lo sviluppo della vegetazione avviene unitamente ad una proporzionata induzione fiorale. studiando il comportamento fisiologico in questa fase, parlare di produzione costante è inesatto in quanto le viti, nell’anno in cui hanno piena produzione, impegnano in maggiore quantità i composti organici sintetizzati e per contro, non riescono più a formarsi in pari misura gemme miste, a garanzia della stessa produttività nell’anno futuro. l’agricoltore solitamente ovvia a quest’apparente aspetto negativo con le pratiche di forzatura e fertilizzazione. l’andamento un pò altalenante della piena produzione tende così a scomparire.

fase della produttività decrescente in quest’ultimo periodo della vita del vigneto, l’apparato, radicale inizia a manifestare i segni della vecchiaia, più velocemente rispetto alla parte aerea. Quest’ultima, sarà di conseguenza limitata, dalla minore disponibilità di elementi minerali e di elaborati sintetizzati dalle radici. il valore del rapporto c/n tende ad aumentare sempre più e di conseguenza, cresce il livello produttivo, sempre però proporzionato alla spinta vegetativa. in valori assoluti la produzione subisce pertanto un decremento, destinato ad accrescersi anno dopo anno. si arriverà quindi in breve all'espianto del vigneto.

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ATTUALITÀ’|associazione pensionati

aPe soCIal

Ecco le condizioni per i dipendenti agricoli L’Inps ha fornito alcuni chiarimenti sui requisiti, anche per i lavoratori agricoli inps ha fornito alcuni chiarimenti sui requisiti, anche per i lavoratori agricoli, per accedere all’ape social e alla pensione anticipata per i dipendenti ”precoci”. l’inps ricorda che va accertato che l’interessato abbia svolto per 6-78 anni l’attività gravosa nel periodo compreso nei 7-10 anni precedenti la presentazione della domanda o il versamento dell’ultima contribuzione in caso di cessazione dell’attività. in particolare, per i lavoratori dipendenti a tempo determinato nel settore agricolo e nella zootecnia il messaggio chiarisce che tale condizione si considera verificata qualora, nell’arco temporale dei 10 o 7 anni o nel caso di cessazione di attività i soggetti interessati abbiano perfezionato rispettivamente almeno 1092 contributi giornalieri (pari a 156 contributi giornalieri per 7 anni) o almeno 936 contributi giornalieri (pari a 156 contributi giornalieri per 6 anni), utilizzando, a tal fine, anche la contribuzione accreditata con riferimento alla predetta attività eccedente le 156 giornate annue.

L’

InPs

defInIto Il reddIto dI rIferIMento Per le IndennItà dI MalattIa

efinite le retribuzioni di riferimento del 2018 per la liquidazione delle indennità di malattia, maternità/paternità e tubercolosi. la circolare 61 dell’inps ribadisce che per i lavoratori agricoli a tempo determinato la retribuzione di base per la liquidazione delle prestazioni non può essere inferiore al minimale di legge che, per il 2018, è pari a 42,88 euro. per compartecipanti familiari e piccoli coloni i salari definitivi per il 2018 non sono ancora disponibili e quindi saranno utilizzati quelli del 2017. pertanto l’inps spiega che il riferimento, in via temporanea e salvo conguaglio, è il reddito valido per l’anno 2017 pari a 56,83 euro. per quanto riguarda l’ indennità di maternità/paternità, nonché l’indennità per congedo parentale delle sole

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lavoratrici autonome e quella per l’interruzione della gravidanza a coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali l’importo applicato è di 42,88 euro corrispondenti al limite minimo di retribuzione giornaliera fissata per l’anno 2018 per la qualifica di operaio dell’agricoltura, con riferimento alle nascite/ingressi in famiglia avvenuti nel 2018 anche quando il periodo indennizzabile abbia avuto inizio nel 2017. ai pescatori vengono corrisposti 26,78 euro corrispondenti alla misura giornaliera del salario convenzionale fissata per l’anno 2018 per i pescatori della piccola pesca marittima e delle acque interne associate in cooperativa , con riferimento agli eventi per i quali il periodo indennizzabile abbia inizio nel 2018.

nUova saBatInI disponibili ancora 320 milioni per gli investimenti er agevolare gli investimenti delle imprese in macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali e tecnologie digitali, la nuova sabatini ha ancora a disposizione un budget di 320 milioni, il 25% delle risorse. la misura beni strumentali “nuova sabatini” ha l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese. il ministero dello sviluppo economico ricorda che sono ammessi tutti i settori, compresi agricoltura e pesca. il contributo è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento a un tasso di interesse pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e del 3,575% per quelli in tecnologie digitali.

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IndennIzzo InaIl: la norMatIva vIgente tutela malattie professionali e infortuni alattia professionale: durante lo svolgimento della propria attività, i lavoratori possono essere esposti ad una molteplicità di rischi lavorativi. infatti, capita spesso di sentire gli interessati lamentarsi a causa di problematiche fisiche che nel tempo sono peggiorate, soprattutto in relazione ed a causa del lavoro svolto in ambito professionale. non tutti sanno che questa situazione particolare potrebbe rientrare, a buon diritto, nel riconoscimento della malattia professionale da parte dell’inail; sono in molti a pensare che questo tipo di indennizzo sia riservato solo ai lavoratori dipendenti, mentre anche i lavoratori autonomi (coltivatori diretti, artigiani, commercianti ecc.) versando regolarmente la loro quota di contributi infortunistici, hanno titolo ad ottenere, in determinate situazioni, tale indennità. infatti, a differenza dell’infortunio che viene causato da un evento causale improvviso, violento ed inatteso, la malattia professionale viene definita come una patologia che si realizza in funzione di una causa o concausa lenta nel tempo che sia riconducibile ad una o più attività svolte e ripetute su più anni. alcune tipologie di attività lavorative (lavorazioni edili, lavorazioni industriali, lavorazioni agricole ecc.) si esplicitano nella ripetizione di movimenti e nello trascorrere molto tempo compiendo azioni lavorative in posizioni scomode, e possono dare origini a disturbi muscolo-scheletrici. secondo la vigente

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associazione pensionati|ATTUALITÀ’ normativa, qualora venga riconosciuta la malattia professionale (tunnel carpale, tendinite ecc.) e dalla stessa derivi una percentuale di inabilità permanente, verrà erogato un indennizzo una tantum per i danni dal 6 al 15% ed una rendita mensile per i danni cui venga riconosciuta una percentuale superiore al 15. l’inail con la circolare n.10 del 2016 ha confermato che per i lavoratori autonomi agricoli (titolari e coadiuvanti Coltivatori Diretti) e per i lavoratori subordinati a tempo determinato, la denuncia di malattia professionale deve essere effettuata dal medico mediante l’invio del certificato che funge anche da denuncia. e’ importante che tali patologie siano denunciate all’inail tempestivamente al fine di poter ottenere, dimostrato il nesso con l’attività lavorativa, il giusto indennizzo. a titolo esemplificativo si elencano alcune patologie “muscolo-scheletriche” che potrebbero essere ricondotte a malattie professionali. infortunio sul lavoro: l’assicurazione obbligatoria inail copre, oltre alle malattie professionali, ogni incidente avvenuto per “causa violenta in occasione di lavoro” dal quale derivi la morte, l’inabilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per più di tre giorni. la causa violenta è un fattore che opera dall’esterno nell’ambiente di lavoro, con azione intensa e concentrata nel tempo, può essere provocata da sostanze tossiche, sforzi muscolari, microrganismi, virus o parassiti e da condizioni climatiche e microclimatiche. in sintesi, una causa violenta è ogni aggressione che dall’esterno danneggia l’integrità psico-fisica del lavoratore.

l’occasione di lavoro è rappresentato dalle situazioni, comprese quelle ambientali, nelle quali si svolge l’attività lavorativa e nelle quali è imminente il rischio per il lavoratore. il decreto legislativo 151 del 2015, attuativo del Jobs act, pone a carico dell’inail l’obbligo di trasmissione all’autorità di pubblica sicurezza delle informazioni concernenti le denunce di infortunio, esonerando il datore di lavoro da tale adempimento. tale obbligo rimane a carico del datore di lavoro e del titolare del nucleo coltivatore diretto, relativamente agli infortuni mortali o con prognosi superiore a trenta giorni. la corretta denuncia di infortunio, presentata nei termini di legge, attiva l’iter di indennizzo della indennità temporanea ed,

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eventualmente, l’indennizzo dei postumi che derivino dallo stesso. per l’inoltro della denuncia bisogna necessariamente usufruire dell’assistenza del patronato epaca (non basta il foglio del pronto soccorso!) il patronato epaca garantisce una qualificata consulenza medico-legale in materia di infortuni sul lavoro, malattie professionali, invalidità civile e invalidità inps. i patrocinati possono usufruire della consulenza medica degli uffici epaca dislocati su tutto il territorio provinciale. per i coltivatori diretti ed i datori di lavoro agricoli anche per i lavoratori a tempo determinato nulla è cambiato nei confronti dell’inail: è obbligatorio denunciare gli infortuni all’istituto dall’evento infortunistico.

QUota 41

Pensione per lavoratori precoci con i requisiti richiesti Chi intende andare in pensione in anticipo, può usufruire di alcune possibilità previste dalla Legge di Bilancio 2017. siste infatti l’agevolazione pensionistica destinata ai “lavoratori precoci”. si tratta di “Quota 41”, un beneficio rivolto a chi è entrato nel mondo del lavoro da giovanissimo. può essere considerato “lavoratore precoce” chi ha iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni “con almeno un anno di contribuzione per periodi di lavoro effettivo svolti prima del compimento del 19esimo anno di età” purchè rientri in alcune categorie previste dalla legge. la legge di bilancio 2018 ha apportato modifiche e integrazioni normative in materia e l’inps, con apposita circolare, ha dettato le istruzioni applicative in merito. possono presentare domanda di accesso al beneficio per i “lavoratori precoci”, tra le altre categorie previste, anche coloro che si trovino in “status di disoccupazione”, a seguito di cessazione del rapporto di lavoro

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per il licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’art. 7 della legge 15 luglio 1966, n.604. in proposito l’inps precisa che: per poter presentare la domanda di verifica delle condizioni, il soggetto deve aver terminato di godere integralmente della prestazione di disoccupazione; per accedere al beneficio devono essere decorsi almeno tre mesi dal termine della presentazione di disoccupazione, durante i quali il soggetto deve aver mantenuto lo status di disoccupato in base alle regole previste dalla normativa vigente; lo svolgimento, successivamente al termine della prestazione di disoccupazione, di attività lavorativa che non determini il venir meno dello status di disoccupazione non sospende il decorso dei predetti tre mesi; il beneficio per i lavoratori precoci non si placano (come già noto) ai soggetti semplicemente inoccupati, che non abbiano cioè fruito di alcuna prestazione di disoccupazione per mancanza dei requisiti necessari ai sensi della normativa vigente, né

ai soggetti che abbiano percepito una prestazione di disoccupazione in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro avvenuta per cause diverse da quelle indicate tassativamente dalla legge. Gli Uffici del Patronato Epaca di Coldiretti sono a disposizione per la consulenza in merito alla presentazione di tali istanze.

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ATTUALITÀ’|erbe spontanee

approfondimento sulla scienza che studia l’utilizzo del cibo selvatico in cucina

Erbe spontanee: corso per appassionati di Foraging Organizzati da Terranostra e Inipa per scoprirne le peculiarità, in attesa della normativa ualcuno lo chiama “foraging”, altri lo hanno battezzato “wood*ing”, una cosa è certa, l’attività cool del momento è quella di raccogliere nei prati e nei boschi le erbe spontanee, le loro foglie, le loro radici e i frutti. lo facevano le nostre nonne, per mettere insieme il pranzo con la cena e ad alessandria in coldiretti, grazie ad un corso rivolto agli agriturismi e alle fattorie di campagna amica, lo si fa da almeno una dozzina d’anni. tutto questo grazie ad anna maria rivera,“vero guru” del settore; erborista, titolare dell’agriturismo lo casale di arquata scrivia ma, soprattutto autrice di “mangiare sano con le erbe” e vera esperta di alimurgia. alimurgia, potrebbe essere il termine italiano corretto, per indicare la scienza che studia l’utilizzo del cibo selvatico in cucina, attraverso la raccolta di erbe e bacche spontanee usate per la sussistenza e, oggi forse più che mai, in una società in post-crisi economica, attività che ha ridato a molti, anche una nuova coscienza di biodiversità, di sostenibilità, di origine della materia prima. foraging non significa però raccogliere i fiorellini impregnati di smog nelle aiuole di città oppure andar per boschi tagliando, senza conoscere, erbacce magari velenose e, non bastano neanche poche ore per imparare il now how di una vita, di esperienza e saggezza, quella che annamaria sa trasmettere ogni anno ai sempre più numerosi appassionati. due appuntamenti, quelli di questa primavera piovosa, sono stati organizzati da terranostra e inipa, per scoprire che certe erbacce, prioritari bersagli dell’agricoltura tradizionale, si scoprono nutrienti e salutari componenti della dieta e al contrario alcune specie possono ingannare e risultare velenose se non correttamente riconosciute. e così, in attesa di una normativa di settore, che porterebbe all’acquisizione di una sorta di “patentino”, negli agriturismi di terranostra e sulle bancarelle di campagna amica, si possono, senza tanta fatica, trovare le erbette spontanee di stagione e tanta professionalità grazie ai corsi organizzati da inipa.

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alcuni momenti del corso dove la docente anna maria rivera illustra le caratteristiche delle erbe spontanee. in basso una foto di gruppo con tutti i partecipanti del corso.

la ricetta di

gattafuin

lo casale di rivera anna maria strada per pratolungo 59 15061 - arquata scrivia (al) tel.0143-635654 - locasale-anna@libero.it

preparazione:

preparare la pasta e lasciarla riposare. lessare brevemente le erbe, scolare, strizzare e lasciare intere. soffriggere in olio aglietti e cipolla tritati, unire il preboggion, salare e insaporire il tutto in padella. lasciar raffreddare, incorporare uova e formaggi e aggiustare di sale e pepe. tirare la sfoglia sul penultimo foro dell’imperia, deporvi il ripieno come per grossi ravioli, ripiegarla e comprimere i bordi per far uscire l’aria. tagliare con la rotella dentata a forma di raviolo rettangolare un pò grande.tuffare nell’olio di semi bollente i ravioloni, dorarli da ambo le parti e scolarli su carta assorbente. servire subito con un buon gavi frizzante, come piacevole antipasto.

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ingredienti: • 200 gr di preboggion con prevalenza di polmonaria • 2 aglietti e 1 cipolla • 70 gr di parmigiano grattugiato e 50 di pecorino • 2 uova, olio extravergine di oliva, sale e pepe • olio di semi di arachide per friggere per la pasta: • 300 gr di farina, 2 cucchiai di olio • 1 uovo, acqua tiepida e sale


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appuntamenti|ATTUALITÀ’

OCM VINO/SCADENZA si stringono i tempi per le domande si stringono i tempi per la presentazione della domande di pagamento saldo e degli anticipi della ocm unica “misura investimenti” del settore vino. sono state pubblicate le istruzioni agea per l’ammissibilità al finanziamento per la campagna 2017-2018. il consiglio è dunque quello di recarsi quanto prima al caa coldiretti. le domande di anticipo (non oltre l’80% del contributo) per gli investimenti 2017-2018 devono essere presentate dal 2 luglio al 31 agosto 2018. per le istanze di aiuto biennali, con richiesta di anticipo la cui istruttoria di am-

missibilità si è conclusa ma che non sono state finanziate nell’esercizio in corso perché mancano i fondi, la presentazione è fissata dal 23 ottobre 2018 al 30 aprile 2019. le domande di pagamento a saldo relative agli investimenti annuali 2017/2018 vanno presentate entro il 31 agosto 2018 per le regioni che hanno assunto la delega all’istruttoria ed entro il 16 luglio 2018 per quelle che non l’hanno assunta. le stesse date valgono anche per le domande di pagamento a saldo degli investimenti biennali 2017/2018 (anno 2019).

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MONFERRATO FRUTTA conferimenti campagna 2018: filiera nocciolo coldiretti novi al fine di organizzare i ritiri, le tempistiche e la logistica, per quanto riguarda i conferimenti delle nocciole destinati al gruppo dolciario novi, ricordiamo che la scadenza è fissata come ogni anno al 31 maggio 2018. entro tale data sarà necessario ratificare la propria iscrizione o gli eventuali recessi. per tutti coloro invece intenzionati a proseguire nell’impegno non è richiesta alcuna comunicazione. tale data è improrogabile. Per info Uffici Zona Coldiretti.

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ORGANIZZAZIONE |fiscale

Il trasferimento dell’azienda agricola: aspetti civilistici e fiscali Diverse possibilità per cambiare la titolarità dell’azienda agricola

la cessione d’azienda il passaggio generazionale nelle piccole e medie imprese familiari si innesca oggi su processi di cambiamento sempre più complessi e rapidissimi, in uno scenario denso di difficoltà. il passaggio generazionale è dunque un momento estremamente delicato, da pianificare e affrontare con grande senso pratico e avendo ben presente che l’obiettivo è la continuità dell’impresa. in questa prima fase di analisi dei passaggi aziendali, inizieremo da alcuni principi generali civilistici e fiscali relativi all’azienda agricola e affronteremo più specificatamente il tema della cessione d’azienda. profili civilistici dell’azienda agricola intanto iniziamo con la definizione di azienda agricola che si ricava dal combinato disposto degli artt. 2555 e 2135 del codice civile: il primo articolo riguarda il concetto di azienda, mentre il secondo fornisce gli elementi caratterizzanti la figura dell'imprenditore agricolo. in particolare quest’ultimo è colui che esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. se l’imprenditore è colui che esercita l’attività, l’azienda deve essere definita come il complesso dei beni organizzato da quell’imprenditore agricolo per l’esercizio della sua attività. e proprio quella azienda, in quanto complesso di beni organizzato dall’imprenditore, è uno strumento di produzione ma anche di commercio di beni e servizi, una pluralità di beni, di disparata natura, unificati volontariamente dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa, come entità economica autonoma. ed è da tale autonomia che discende la possibilità di attuare un’operazione che comporti il trasferimento di questa entità produttiva nel suo insieme, distinta e diversa dai beni singolarmente considerati. l’azienda agricola, in particolare, è un complesso di beni costituito prevalentemente da macchinari e attrezzature, scorte vive e morte, crediti e debiti, titoli pac ed è proprio nel momento del passaggio che occorre garantire la continuità dell’azienda, della sua funzione produttiva, in capo a colui che la riceve, il quale intende proseguire la medesima attività già svolta dal cedente. definita l’azienda agricola, un altro concetto fondamentale è quello del “fondo rustico” termine più spesso utilizzato nella normativa delle agevolazioni fiscali e dei contratti agrari. la giurisprudenza definisce il fondo rustico come un “complesso pertinen-

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ziale”, ove si ha un bene principale - il terreno agricolo - ed una serie di beni accessori posti a servizio del primo, in particolare la casa colonica. ovviamente il fondo rustico può, a propria volta, essere una delle componenti dell’azienda agricola, e quindi destinate dall’imprenditore agricolo allo svolgimento dell’attività e ciò indipendentemente dal fatto poi che il fondo stesso possa essere detenuto e/o utilizzato dall’imprenditore medesimo a diverso titolo (proprietà, usufrutto, affitto, comodato). ai fini del trasferimento, di cui qui ci si occupa, la distinzione tra azienda agricola e fondo rustico con relative pertinenze deve essere condotta caso per caso, valutando l’interesse in concreto delle parti che normalmente intendono trasferire l’azienda agricola di padre in figlio, mantenendo inalterate le proprietà dei terreni che verranno condotti dalle nuove generazioni a vario titolo di affitto o comodato. il codice civile prevede una varietà di operazioni che permettono di modificare gli assetti proprietari di un’azienda (che sia una società o un’impresa individuale) con effetti giuridici differenti in capo ai soggetti partecipanti. tra le diverse operazioni possibili, quella che analizzeremo nella presente trattazione è relativa alla cessione d’azienda, rimandando a un successivo articolo le operazioni di conferimento d’azienda e di donazione. cessione d’azienda - inquadramento dell’operazione con l’operazione di cessione d’azienda un soggetto (cedente), dietro corrispettivo di un prezzo, trasferisce ad un altro (cessionario) la propria azienda, con i suoi beni materiali (mobili

ed eventualmente immobili) e immateriali, inclusi i contratti stipulati dall'imprenditore per l’esercizio dell’impresa. la cessione dell’azienda, anche se riguarda il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore, è un’operazione unitariamente finalizzata alla continuazione dell’impresa stessa da parte di un altro soggetto. al contrario invece, la cessione di un ramo aziendale riguarda il trasferimento di uno specifico settore dell’intera azienda, composto da un insieme di beni tra loro coordinati e utilizzabili per realizzare un determinato ciclo produttivo. la cessione dell’azienda è sempre a titolo oneroso perché se effettuata a titolo gratuito, allora si deve inquadrare come donazione. il corrispettivo pagato dal cessionario al cedente è il prezzo riportato nel contratto e va sempre riferito all’azienda nel suo complesso e non ai singoli beni che la compongono. i contratti che hanno per oggetto la cessione di azienda devono essere stipulati con atto notarile, per poter essere pubblicati presso il competente registro delle imprese della camera di commercio. la registrazione del contratto di cessione è quindi obbligatoria e va effettuata nell’ordinario termine di 30 giorni dalla stipula dell’atto, a cura del notaio. profili civilistici - successione nei contratti dell’azienda ceduta in seguito al trasferimento dell’azienda, se non pattuito diversamente, l’acquirente subentra nei contratti per l’esercizio dell’azienda stessa che non abbiano un carattere personale; pertanto la successione è automatica per i contratti di locazione dell’immobile in cui opera l’azienda, per i contratti regolanti i rapporti con i clienti,


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fiscale |ORGANIZZAZIONE

eventuali contratti di acquisto delle materie prime stipulati con i fornitori, ecc.; anche in merito ai rapporti di lavoro, in caso di trasferimento di azienda con atto di cessione, il rapporto di lavoro continua con il cessionario e il lavoratore conserva tutti i diritti che ne derivano. per quanto riguarda i contratti di locazione, la norma che disciplina questi rapporti prevede che “il conduttore può sublocare l’immobile o cedere il contratto di locazione anche senza il consenso del locatore, purché venga insieme ceduta o locata l’azienda, dandone comunicazione al locatore mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento. il locatore può opporsi, per gravi motivi, entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione”. (art.36 l.392/78). Quindi è opportuno ricordarsi di citare sempre nell’atto di cessione l’esistenza di eventuali contratti di affitto di fabbricati strumentali con l’avvertenza di comunicare alla proprietà con lettera raccomandata con avviso di ricevimento entro 15 giorni l’avvenuto cambiamento di titolarità dell’azienda. per ciò che riguarda i contratti di affitto dei terreni, nel caso di cessione d’azienda nell’ambito famigliare, si precisa che sotto l’aspetto giuridico contrattuale la cessione del contratto di affitto del terreno è disciplinata dall’art.48 della legge 203/82, dove, al comma 4, è previsto che il concessionario possa cedere il contratto anche senza il consenso del concedente, ad uno o più componenti della propria famiglia, già coltivatori diretti da almeno un triennio, che gli succedono nella conduzione dello stesso. anche in questo caso è sempre importante e necessario citare nell’atto di cessione d’azienda l’esistenza di contratti di affitto di terreni. la norma sopra citata è comunque applicabile quando il componente della famiglia che succede nel contratto d’affitto sia coltivatore diretto da almeno tre anni ma, se così non fosse, bisognerebbe risolvere i contratti d’affitto

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lida ed opponibile la cessione di questo credito anche in mancanza della procedura di atto pubblico o scrittura privata autenticata, ma semplicemente indicando l’avvenuto trasferimento del credito in sede di presentazione della dichiarazione annuale iva.

e stipularli nuovamente in capo al soggetto che riceve l’azienda ceduta. in merito alla cessione dei crediti e dei debiti dell’azienda, la regola generale è che la cessione dei crediti, non aventi natura strettamente personale, avviene senza la necessità di avere il consenso del debitore, mentre per i debiti occorre espressamente il consenso del creditore. eventuali crediti verso le pubbliche amministrazioni devono sempre risultare da atto pubblico o scrittura privata autenticata: pertanto devono essere indicati nell’atto di cessione così come i crediti tributari generici, essendo appunto il debitore un soggetto pubblico. in merito alla disciplina della cessione del credito iva in ipotesi di cessione di azienda, si rileva invece che la prassi dell’amministrazione finanziaria ha da tempo chiarito come sia possibile ritenere va-

profili fiscali ai fini delle imposte dirette, la cessione di un’azienda agricola in forma di ditta individuale non dà luogo a plusvalenze tassabili ai sensi dell’art.86 del testo unico delle imposte sui redditi per carenza del presupposto impositivo, essendo al di fuori dell’ambito della disciplina del reddito di impresa: sappiamo infatti che trattandosi di azienda agricola il reddito imponibile fiscale è quello derivante dai redditi agrari dei terreni coltivati. ai fini delle imposte indirette invece è esclusa dal campo di applicazione dell’iva ex art.2, comma 3, lett. b), d.p.r. 633/72 ed è soggetta all’imposta di registro del 3% su tutto il valore tranne gli immobili, purché venga dato il dettaglio del rispettivo valore nell’atto. il cosiddetto “valore dell’azienda” non è da confondere con il prezzo pattuito di cui abbiamo parlato all’inizio. innanzitutto il valore dell’azienda è la base imponibile sulla quale calcolare il 3% dell’imposta di registro e si riferisce ad un concetto di valore corrente dei beni che compongono il complesso aziendale cioè il valore venale di comune commercio. per calcolare questo valore è necessario redigere una situazione patrimoniale di cessione, avente per oggetto le sole attività e passività cedute: tra le attività si troveranno, a titolo di esempio, le attrezzature, gli automezzi dell’azienda, le scorte, i titoli, i crediti mentre tra le passività si troveranno i debiti. la differenza tra le attività e le passività aziendali come sopra descritte costituisce quella base imponibile sulla quale calcolare l’imposta di registro.

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ATTUALITÀ’|accesso al credito

CreditAgri Italia per le GIOVANI IMPRESE

“Bando ISMEA 2018 – Primo Insediamento Giovani” prevista per il mese di marzo, la pubblicazione in gazzetta ufficiale del bando ismea rivolto alle giovani imprese di prossimo insediamento, che prevede l’erogazione ai giovani (persone fisiche o società) con meno di 40 anni che intendono insediarsi per la prima volta in agricoltura, di un finanziamento a tasso fisso della durata variabile da 15 a 30 anni, in rate semestrali costanti, finalizzato all’acquisto di terreni. non possono partecipare i soggetti che al momento della presentazione della domanda risultano già insediati. il finanziamento erogato da ismea varia da un minimo di euro 250 mila ad un massimo di 2 milioni di euro. il contributo destinato alle giovani imprese pari a euro 70.000,00, viene erogato nella forma di “riduzione” degli interessi del finanziamento assegnato per l’acquisto del terreno. l’intervento ha l’obiettivo di favorire l’insediamento dei giovani in imprese agricole competitive attraverso l’acquisto agevolato di terreni che, insieme all’accesso al credito, rappresenta il maggiore ostacolo per i tanti giovani che vogliono avviare una propria attività.

É’

il ruolo di creditagri italia per le giovani imprese per le giovani imprese di prossimo insediamento con acquisto terreno e conseguenti interventi per l’esercizio e conduzione della nuova impresa, creditagri italia dispone di ampia gamma di servizi finanziari e creditizi, capaci di accompagnare ed assistere nel tempo il percorso di crescita imprenditoriale, dando forma e concretezza all’idea ed al progetto imprenditoriale. la rete di consulenti professionisti di creditagri italia distribuita nel territorio fornisce puntuale supporto informativo e di assistenza specie per i servizi del “ramo consulting” (consulenza continuativa dedicata all’impresa) e “ramo corporate” quali le garanzie finanziarie e commerciali, attestazioni di capacità finanziaria, destinate alle imprese agricole, cooperazione ed altri settori produttivi. in questa prima fase, e in ambito bando ismea per le giovani imprese, il prodotto finanziario più appropriato è il servizio di consulenza alle imprese, sia ordinaria che agevolata, diversificato in ambito agricolo (come semplice consulenza individuale per l’accompagnamento e l’assistenza accesso al credito), e sia in ambito della filiera agricola (Consulenza personalizzata, modello “Tailor Made”), attività finanziaria specializzata che per creditagri italia riveste sempre più un ruolo strategico nel panorama economico-finanziario dei servizi dedicati alle imprese. e’ infatti prioritario e fondamentale assistere la giovane impresa nell’impostazione finanziaria del proprio piano aziendale, conseguente al progetto di sviluppo e di investimento, che nel corso del tempo andrà a realizzare, alla luce degli impegni nel tempo presi con ismea a seguito dell’acquisto del terreno. l’aspetto economico-finanziario certamente più importante in questa fase iniziale, che poi influisce nell’intero percorso di crescita aziendale, consiste nel rispetto degli impegni di pagamento delle rate del finanziamento, aspetto non di poco conto, collegato all’intera gestione azien-

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•Acquisto Terreni per Formazione/ Ampliamento azienda; •Acquisto, Costruzione e Ristruttura zione fabbricati strumentali aziendali; •Progetti nel Settore Agrituristico e per la Multifunzionalità; •Investimenti in Agro-energia (fotovoltaico, biogas, ecc.); •Opere Miglioramento fondiario (bonifica, impianti arborei, impianti fertirrigazione, antigrandine, sistemazioni, ecc.); •Sostegno e ripristino per danni da calamità atmosferiche; •Acquisto Mezzi ed Attrezzi per l’Agricoltura, Silvicoltura, Pesca, Acquacoltura; •Investimenti ed Acquisti per il Settore Zootecnico; •Investimenti Strutturali al PSR (Piano Sviluppo Rurale); dale (produzione, vendita, analisi bilanci), tutti fattori che devono essere puntualmente analizzati e supportati da adeguata assistenza finanziaria resa disponibile dai servizi presenti in creditagri italia. poter disporre da parte dell’impresa di un corretto e fedele piano finanziario articolato nel tempo, redatto in ragione della capacità produttiva e di sviluppo, affiancata dal servizio professionale di assistenza al credito di creditagri italia, costituisce aspetto strategico ad elevato valore aggiunto, che trasferisce sicurezza e consapevolezza per la corretta gestione presente e futura. creditagri italia infatti, nella sua veste di ente finanziario di interesse pubblico, quale intermediario finanziario vigilato da banca d’italia, ai sensi dell’art.ex.106 tub, mai come in questo momento storico ricco di cambiamenti, capace di fornire adeguato supporto e ricercare efficienza strutture produttive-commerciali delle pmi. la professionale attività finanziaria e conseguente “valore aggiunto” apportato da creditagri italia alle imprese, si concretizza nel valutare e sostenere “progetti di sviluppo e miglioramento aziendale”, ricercando il corretto equilibrio finanziario, la consapevole ed adeguata finanza, in ragione della capacità produttiva e reddituale, indispensabile per affrontare con responsabilità e consapevolezza le nuove sfide di mercato interno ed internazionale. creditagri italia inoltre sviluppa prodotti e servizi “a canale dedicato” da gestire unicamente per le imprese e cooperative associate, con prodotti esclusivi a condizioni di mercato riservate. infine concorda e pianifica con le imprese le azioni per una migliore gestione finanziaria, il reperimento ed il miglior utilizzo delle fonti finanziarie, definendo anche specifici “accordi Quadro” con i principali istituti bancari, contribuendo al raggiungimento di un efficiente sistema di partenariato, a vantaggio delle imprese. Questi i prodotti finanziari per il settore agricolo:

•Anticipazione Spese annuali conduzione; •Anticipazione Fatture e/o Conferimenti; •Anticipo Contributi Pubblici; •Progetti per l’Internazionalizzazione delle Imprese; •Leasing Strumentale; •Garanzie Pubbliche: ISMEA e M.C.C. (Legge 662/96); •Interventi in ambito di Progetti di Filiera; •Interventi Sviluppo Strutturale (Immobili, Impianti, Acquisto Marchi e Brevetti); •Interventi per Competitività Aziendale (Adeguamento norma di legge,Tutela ambientale, Sicurezza sul lavoro); •Interventi Leasing Strumentale; •Interventi Finanza Strutturata (Acquisizione, Fusione,Trasferimenti proprietà, Riorganizzazione aziendale); •Operazioni di Anticipazione Crediti Commerciali; •Processi Internazionalizzazione, Ingresso Mercati Esteri; •Valutazione sostenibilità Piani industriali ed Assistenza Progetti d’impresa; •Interventi Strutturali PSR - Misure per Agroindustria; •Finanza Agevolata e Straordinaria; •Garanzie Pubbliche: ISMEA e MCC (Legge 662/96).

contattare il resp.le creditagri (Francesco Bianchi) tel.0105601148 o cell.335-7199133, email: francesco.bianchi@creditagri.com info ed assistenza sito internet - www.creditagri.com oppure info@creditagri.com


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MERCATINO |ORGANIZZAZIONE

•pierin l’imbianchin esegue lavori di tinteggiatura per interni ed esterni, velature, intonaci di ogni genere, ripristino facciate, rasature varie e murature. Preventivi gratuiti. Cell.340-7751772 •attrezzi agricoli Trattrice agricola Fiat “18 La Piccola” anno 1956 con barra falciante. Aratro a sollevamento idraulico. Seminatrice Buzzi sollevamento idraulico. Ruote a gabbia. Mietilegatrice “Bautz” anno 1950. Seminatrice per barbabietole. Due affettatrici per barbabietole (azionamento manuale). Aratri ad un’asta per guida a traino bovino. Motosega “Dolmar” per grandi tronchi a doppio comando. Bassacula per sacchi e granaglie con serie di pesi per varie tarature. Pialla spessoratrice professionale per falegnameria. Macinino a martelli per cereali.Torrino tiracamino eolico zincato per ventilazione stalle, cantine o locali poco arieggiati. Ventilatore in legno ad azionamento manuale per cereali. Cell.335-7013394

inserzioni

Vendo

•big baler 70-120 e rotolone per irrigare Ø 10 300m automatico come nuovo. Tel.0142-487321

•2 vasche in cemento vetrificato per vinificazione. Capacità 20 ettolitri. Tel.0144-56384 (ore pasti)

•erba medica da seme selezionato e pisello proteico. Cell.331-7286486 •rotofalce a 2 tamburi larghezza di taglio 1,90 Pottinger 190 economy. Cell.339-3929627

•same explorer 90dt condizionatrice 5 dischi. Cell.333-4700357

•aratri trivomeri e quadrivomeri con spostamento semi nuovi (buon prezzo). un erpice a dischi metri 2,50 €200. Coppia di gomme buone all’(80%) misura 710/75 R34 €500 per trattori di elevata potenza. Sarchiatrice da mais (ottimo stato) a €800. Cell.333-2895435 •2botti per diserbo 600 litri con apertura lavoro di mt. 10 €300 l’una. Due spandiconcimi 4-5 q.li €200 l’uno. Carrobotte per liquami da 1000 litri, €300, un rullo cilindrico per roter da mt.3 €150.Tutto funzionante. Cell.338-4165773 •seminatrice da grano carraro, 2,25mt., spandiconcime marca Leli, pala girevole per spianare la terra, motosega seminuova dolmar. Trattore OMI 650 Uno Fiat 100mila Km (bollo pagato). Tel.0131-926343

•trattore fiat gommato, 4 ruote motrici (5566) cabinato, zavorrato anteriormente. Ore lavoro 1600 reali. Per info 347-5400781/340-3990447/0142-945437

•tubi in ferro zincati 300 mt. per irrigazione 120Ø abicchiere, 1 euro al metro. Cell.338-4718132

•3 appezzamenti attigui di terreno agricolo in Litta Parodi via Angiolina (loc.Rubaia) con accesso a strada principale. Gli appezzamenti misurano: 1) Mq.14757; 2) Mq.14473; 3) Mq.11015. Contatti: 3482563024 - 0131-341322 (segr.tel.) - 339-2228044

•carrozzina/scooter elettrica modello “KOMETA” per anziani e/o disabili, acquistata a giugno 2013 e praticamente nuova (max 15/20 ricariche di batteria effettuate). Tel.0131-887530 (ore pasti)

•damigiane piccole e grandi. Stufa a combustibile. Cell.348-8630873 •terreno agricolo m2 14.440 in località Ronchetto (Valmadonna località Cerca). Trattative riservate. Cell.366-3501257

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•biada con certificato bio. Cell.331-7286486

•pulitore per cereali o semi vari con doppi crivelli 75x100 tutto in ferro. Aprisolco Maletti con rotore verticale 25/30cm, completo di cardano. Trincia erba/stocchi marca Nobili e Tarup 1.60 ml in perfette condizioni completi di cardano. Cell.3406686066

•motosega tolmar 460 seminuova. Fiat Uno colore rosso. Prezzo da concordare.Tel.0131-926343 •erpice a dischi a traino cantone voltafieno a 2 giranti. Aratro per concimare vigneti apertura manuale. Cell.333-7872924

inserzioni

Cerco

•rimorchio dunper anche non omologato. Trattore 60/70 cv. Cell.331-7286486 •cerco cascina siamo 3 soci che stiamo cercando una cascina che sia abitabile con almeno 3 stanze e servizi con una stalla un fienile ed almeno un ettaro di terreno principalmente uso pascolo, e eventualmente già ci fossero pochi capi di ovini o suini o anche senza animali, possibilmente almeno nella fase iniziale in comodato d’uso, con possibilità di accordarsi per una rata modica a riscatto, zona Monferrato,Valle Cerrina, casalese, astigiano e eventualmente primo entroterra ligure. Possibilmente se interessati contattare Cláudio Giuglard al numero 347-2506568, qualsiasi orario, o in alternativa Mauro Romano 338-6002296, ore pasti, Stefano Dattrino a questa mail: gatinho18816@gmail.com •botte da diserbo e spandiconcime. Cell.3317286486 •bottiglie vino Barolo, Barbaresco whisky vecchie annate e recenti prezzo ragionevole. Massima serietà. Cell.335-7311627 •cerco bcs mietileghe e imballatrici usate. Chiedere di Giancarlo. Cell.348-5490977

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ATTUALITÀ’|consigliere ecclesiastico/carbonio

a colloQuio con il consigliere ecclesiastico

CAMMINARE INSIEME italia si riempie di rughe senza figli verso “L’ il declino”. così titola un articolo sul calo demografico nel nostro paese l'inserto di avve-

nire “noi, famiglia e vita” del 25 marzo 2018. e prosegue: tra 20 anni nel nostro paese ci saranno cinque milioni di ultra 65enni in più rispetto ad oggi. e intanto oggi, nella scuola, in famiglia, nella società, ci sono problemi sempre più gravi per violenze sconcertanti, bullismo e altro. i problemi dei giovani, si riferiscono alla quantità (l’italia sempre più vecchia) e alla qualità (disagio, insicurezza, mancanza di prospettive di lavoro). in questa situazione il papa ha scelto per l’assemblea del sinodo dei vescovi (roma - 3/28 ottobre 2018) di trattare i problemi dei giovani. l’argomento è: la fede, i giovani e il discernimento vocazionale. la preparazione al sinodo stesso è segnata da tante iniziative da parte

delle diocesi che vedono come protagonisti i giovani stessi. essi sono invitati a mettersi in cammino insieme a migliaia di altri coetanei. i problemi non sono tanto le domande poste, quanto dove si cercano le risposte. Questo 2018 per i giovani è un anno speciale. tutta la chiesa in tutto il mondo mette al centro i giovani, i loro sogni e le scelte che sono chiamati a fare per trovare la loro strada. in questo cammino quanto è disposta la generazione adulta ad essere punto di riferimento per loro? una delle sofferenze dei giovani è il senso di solitudine perchè sentono che noi adulti non siamo preparati ad essere tutto questo. allora è meglio... per capirci, camminare insieme e imparare ad ascoltarli. provate, cari genitori, a farlo seriamente. un grande ed affettuoso augurio è certamente doveroso.

mons. ivo piccinini

CONVEGNO condividere le buone prassi per migliorare e preservare il seQuestro di carbonio nel psr 2014-2020 il livello di attenzione riservato al tema dei cambiamenti climatici, e, in particolare, agli obiettivi legati alla loro mitigazione, attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra e di ammoniaca, la mineralizzazione della sostanza organica, la promozione del sequestro del carbonio, è alto e tutto questo si traduce in agricoltura conservativa. alla base di tutto vi è l’obiettivo di preservare e rafforzare le risorse agricole e l’ambiente, attraverso il minimo disturbo del suolo, quindi riduzione di intensità e numero delle lavorazioni, la copertura permanente del suolo stesso, anche inserendo colture intercalari in rotazione e la diversificazione colturale che incrementa la biodiversità ambientale. per approfondire l’argomento e dimostrare che l’applicazione di tali pratiche siano possibili e sostenibili per le aziende agricole, è stato organizzato da uecoop piemonte un seminario dedicato alla “gestione dei terreni agricoli per migliorare e preservare il sequestro di carbonio”. inserito nella misura 1.2.1 del psr della regione piemonte dedicata all’informazione, l’incontro ha come finalità quella di approfondire la tematica grazie al contributo dato da docenti del dipar-

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timento scienze agrarie e forestali dell’università di torino: carlo grignani, chiara bertora, barbara moretti e dario sacco. un suolo sano rappresenta il principale deposito di carbonio del pianeta. se gestito in maniera sostenibile, esso svolge una funzione essenziale nel processo di mitigazione del cambiamento climatico, diminuendo le emissioni di gas serra nell’atmosfera. al contrario, una cattiva ge-

stione del terreno e il ricorso a pratiche agricole non sostenibili fanno sì che il carbonio presente nel suolo venga rilasciato nell’atmosfera sotto forma di emissioni di anidride carbonica, le quali contribuiscono ad aggravare il cambiamento climatico. monocoltura, pascoli intensivi e uso di pesticidi e fertilizzanti uccidono la biodiversità, impoveriscono i terreni e aumentano i gas serra. adottare l’agricoltura conservativa o organica, invece, permette al terreno di assorbire il carbonio. rimettere il carbonio nel terreno non diminuisce solo gli effetti del cambiamento climatico ma migliora la salute umana e la produttività, aumenta la sicurezza alimentare e la qualità di aria e acqua. con il coordinamento scientifico a cura di luisa bo si è parlato, nel dettaglio, di “piano di concimazione come strumento di fertilizzazione sostenibile”, di “compost e ammendanti con l’obiettivo di aumentare la fertilità del suolo”, di “vantaggi e difficoltà offerti dal sovescio per lo sviluppo di sistemi colturali sostenibili” e di “applicazioni attuali e strategie future offerte dall’agricoltura di precisione”. molti gli interventi che hanno animato il dibattito a fine convegno.


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