Edizione dicembre 2017 Agricoltura Alessandrina

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periodico del mondo agricolo di coldiretti aleSSandria

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Coldiretti Alessandria - Anno 64° numero 11 - 18/12/2017 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

Prezzo €2,00

• la pac del futuro: più potere agli Stati e all’agricoltore attivo • sicurezza in agricoltura: attenzione alle attrezzature • settore cerealicolo: pubblicato il decreto per il premio “grano duro” • pec: tutti i vantaggi della poSta certificata, l’importanza del monitoraggio


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colophon - sommario

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QUESTO NUMERO

agricoltura periodiCo del mondo agriColo di Coldiretti alessandria

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n°11 - Dicembre 2017

QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

“La nostra Coldiretti slancio e concretezza d’azione per far crescere il Paese”

PeriodiCo edito dA impresa Verde Alessandria d i r e t t o r e A m m i n i s t r At i V o Leandro Grazioli direttore resPonsAbiLe ilaria Lombardi

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SETTORE CEREALICOLO

H A n n o C o L L A b o r At o A q u e s t o n u m e r o Alessandro Albertelli, Luisa bo, daniela Colombini, Alberto Pansecchi, don ivo Piccinini, marino ravera, emanuele sconfienza.

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Condizionalità:

fotoGrAfie

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Biologico

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Posta Certificata

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Schede tecniche

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Sicurezza in agricoltura

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Frodi alimentari

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Campagna Amica

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Patronato Epaca

G r A f i C A , i m PA G i n A z i o n e Christian boero

Chiuso in redazione il 18 Dicembre 2017

Archivio Coldiretti, Christian boero

redAzione ed AmministrAzione Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

reGistrAzione tribunALe di Alessandria n.69 del 21.1.1953

AGenziA

P u b b L i C i tA r i A

Via Pylos, 20 - 12038 savigliano (Cn) tel. 0172 711279 Cell. 348 7616706 e-mail: info@reclamesavigliano.it

PAC DEL FUTURO 05 LA più potere agli stati e all’agricoltore attivo

s tA m PA serVizi Per LA ComuniCAzione Via michele Coppino, 154 - 10147 torino tel. 011-5537240 fax 011-0867309 www.trepuntozero.eu info@trepuntozero.eu Confederazione nazionale Coldiretti federazione Provinciale Coldiretti Alessandria

uffiCi ProVinCiALi Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria

tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria

ASIATICA: 08 CIMICE aperti i bandi per prevenire i danni con reti anti-insetto

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SALUTE

RIFLESSIONI

“non mollare l’osso!” ConosCere una malattia è l’inizio della Cura

gli impegni per preservare il suolo dall’erosione la riforma dell’Unione europea affonda il settore

Uno strumento indispensabile. tutti i vantaggi della pec

- settore vitivinicolo; - gestione prodotti fitosanitari

rischi e infortuni prevenzione e informazione

contraffazione cibo: alimentano la criminalità e mettono a rischio la salute. l’impegno dei nas perchè sia un “buon natale” regaliamo i prodotti delle aziende del centro italia colpite dal sisma tutto quello che c’è da conoscere sull’anticipo pensionistico volontario. pubblicato il decreto attuativo

A TUTTI I SOCI il Calendario Coldiretti 2018

scheda informativa la parola al consigliere ecclesiastico

per il grano dUro pUbblicato il decreto - premio

“ripartire in gruppo”

è a disposizione in tUtti gli Uffici zona e al provinciale

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attualità|direttore provinciale la noStra forza Sociale al Servizio di cittadini e conSumatori per coltivare, ogni giorno, un grande amore: l’italia

subito l’etichettatura su pasta, riso e continua la mobilitazione #noceta sempre un po’ complicato scrivere l’editoriale di fine anno. non perché manchino idee, anzi, ma semplicemente perché gli avvenimenti di questo 2017 che hanno visto protagonista coldiretti e il mondo agricolo sono stati davvero tanti. un anno strano, lasciatemelo dire, a partire dal tempo che ci ha regalato, detto ovviamente in senso ironico, la peggiore siccità degli ultimi tempi. dove non è arrivata la siccità ci hanno pensato gelate fuori stagione e grandinate improvvise. insomma, ancora una volta la caparbietà e la tenacia dell’esser e agricoltori è stata messa alla prova. nonostante le difficoltà un altro anno si chiude e una nuova annata agraria è stata inaugurata. un altro anno, passato in fretta, difficile per l’economia del nostro paese e per l’agricoltura italiana: l’immagine dell’italia che sta facendo il giro del mondo non è però purtroppo quella che vorremmo noi, quella che con orgoglio diventa concretezza nei villaggi coldiretti, con le sue meravigliose diversità di paesaggio, delle aziende capaci di sfidare la crisi grazie all’innovazione e alla tenacia di tanti giovani, con la certezza che la grande risorsa sta proprio nella non-omologazione dei sapori, nel saper dire “no agli ogm” e nel continuare a difendere quel

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grande patrimonio che tutti ci invidiano che si chiama proprio Made in Italy. poteri forti, lobby, anomalie difficile da capire, e quindi ancora più difficili da spiegare, che hanno aperto le porte al mercato non solo dei falsi o dell’italian souding (già da soli disastrosi per i bilanci delle aziende italiane) ma addirittura a quello dei “senza”: dal prosciutto. un anno che ci ha visti impegnati nella battaglia per un carrello della spesa completamente “tracciabile”, basti pensare alla pasta e al riso. una legge sull’etichettatura però ancora incompleta, soprattutto per alcuni cibi: una mancanza enorme che non consente la giusta tutela nei confronti del consumatore, dove è legale far diventare italiano cibo che di italiano ha, nella maggior parte dei casi, solo l’ultimo passaggio di lavorazione nel nostro paese. un anno che ha visto coldiretti mobilitata contro il ceta, un accordo sbagliato e pericoloso per l’italia. una vera rivolta popolare che ci ha visti protagonisti su tutto il territorio nazionale dove hanno già espresso contrarietà 14 regioni, 18 province 2400 comuni e 90 consorzi di tutela delle produzioni a denominazioni di origine. una posizione per esprimere tutto il nostro disaccordo nei confronti di un trattato internazionale che darebbe il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali e alla pira-

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teria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi. la svendita dei marchi storici del Made in Italy agroalimentare non è solo un danno sul mercato canadese ma è soprattutto un pericoloso precedente nei negoziati con altri paesi anche emergenti che sono autorizzati cosi a chiedere le stesse concessioni. perché insieme possiamo cambiare il verso delle cose, la dimostrazione concreta è il nostro progetto, la nostra battaglia per costruire la “filiera agricola tutta italiana” e offrire alle nostre aziende sempre più innovazione e redditività. il nostro impegno e il miglior augurio che possiamo farci per il prossimo anno è proprio questo: continuare con determinazione su questa strada per continuare a far crescere la forza economica e sociale della nostra organizzazione. buona natale e felice 2018.

leandro grazioli direttore


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riforma della pac poSt 2020 |attualità

la pac del futuro: più potere agli stati e all’agricoltore attivo ipotesi di tagli sono insostenibili per le imprese e i cittadini Un nuovo approccio più semplice e flessibile definirà le azioni per raggiungere gli obiettivi dell’UE

aggiori poteri agli Stati nella gestione della pac, revisione delle risorse a disposizione, più attenzione all’agricoltore attivo. Sono alcuni dei punti cardine della comunicazione della commissione ue “il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, che delinea gli orientamenti delle proposte sulla prossima riforma della politica agricola comune dopo il 2020. la commissione vorrebbe permettere agli Stati membri di assumersi maggiori responsabilità nella scelta di come e dove investire i loro fondi della pac, al fine di raggiungere gli ambiziosi obiettivi comuni in materia di ambiente, cambiamenti climatici e sostenibilità, applicando una maggiore sussidiarietà. Quindi, il nuovo approccio, più semplice e flessibile, definirà le azioni dettagliate per il raggiungimento di questi obiettivi convenuti a livello dell’ue. dopodiché, ogni Stato membro svilupperà il proprio piano strategico (comunque vagliato e approvato dalla Commissione), precisando come intende raggiungere gli obiettivi. le relative proposte legislative saranno presentate verso la metà del 2018, a seguito della valutazione d'impatto, prevista per la prossima primavera, e dopo la pubblicazione delle proposte sul prossimo Quadro finanziario pluriennale, attese per la fine di maggio 2018. pertanto, la comunicazione non pregiudica né il dibattito sul futuro delle finanze ue né i contenuti della sua pro-

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posta per il prossimo quadro finanziario pluriennale (Qfp). tuttavia, nella comunicazione viene stabilito che la pac deve adempiere alle proprie funzioni seguendo i principi di “uguaglianza tra i suoi membri, grandi o piccoli, tra est e ovest, nord e sud”, come ha ricordato il presidente Juncker nel discorso sullo stato dell’unione del 2017. in tal senso, dovrebbe ridurre le differenze tra Stati membri per quanto riguarda il sostegno della pac. per quanto riguarda il bilancio ue post 2020, la commissione europea sta effettuando delle valutazione di impatto su ipotesi di tre futuri scenari, due dei quali prevedono che prevedono una diminuzione da 15% al 30% della dotazione finanziaria del bilancio ue, mentre il terzo manterrebbe lo status quo. “ipotesi di taglio sono insostenibili per le imprese e per i cittadini europei che per il 90% sostengono la politica agricola a livello europeo per il ruolo determinante per l’ambiente, il territorio e salute secondo la consultazione pubblica promossa dalla stessa commissione europea - ha subito denunciato il presidente della coldiretti roberto moncalvo -. nelle scelte per il futuro della politica agricola comune occorre piuttosto rafforzare tutte le misure che escludono la “rendita” e premiare chi vive di agricoltura per puntare su un’assegnazione degli aiuti che consideri anche il contributo alla sostenibilità sociale e quindi

all’occupazione, da parte delle imprese agricole. tra le altre novità contenute nella proposta di riforma della pac, un maggior peso del ruolo dei servizi di consulenza agricola nell’accompagnare i regimi di aiuto per gli agricoltori che ambiscono all’avanzamento delle performance economiche, sociali e ambientali, nonché l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, e delle tecnologie che acffiancheranno l’agricoltore nella rivoluzione digitale dell’agricoltura di precisione. l’attuale architettura verde della pac (condizionalità, greening dei pagamenti diretti e misure volontarie agro-ambiente-clima) sarà sostituita per andare verso una semplificazione dei criteri ambientali e climatici affidata ai singoli Stati, così da tener conto delle situazioni territoriali. particolare attenzione dovrà essere posta al posizionamento degli agricoltori nella filiera agroalimentare, ma anche sul ruolo e sul funzionamento efficace delle organizzazioni di produttori che possono migliorare la posizione contrattuale degli agricoltori lungo la filiera. più spazio anche al ricambio generazionale, alla difesa dei singoli settori rispetto alla liberalizzazione degli scambi, ma anche alla rispondenza delle produzioni agricole alle richieste dei consumatori. ma la pac sarà utilizzata anche per favorire l’insediamento dei migranti legali, in particolare rifugiati, e l’integrazione nelle comunità rurali.

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attualità| riforma della pac poSt 2020

le ipotesi di riforma della pac post 2020 una pac più semplice per rispondere alle sfide e opportunità che si presentano a livello ue, nazionale, regionale, locale e a livello di singola azienda agricola, per prendere meglio in considerazione le condizioni ed i bisogni locali, è considerata necessaria una maggior sussidiarietà. per tale scopo, l’unione dovrebbe fissare i parametri politici di base della pac (obiettivi della PAC, ambiti di intervento, requisiti di base), mentre gli Stati membri dovrebbero avere più responsabilità nel conseguire gli obiettivi concordati a livello ue. gli Stati membri non

prenderebbero le proprie decisioni in maniera unilaterale, ma nel quadro di un processo strutturato che si realizzerebbe nella

costituzione di un piano strategico per la pac, che coprirebbe gli interventi sia del primo che del secondo pilastro.

gamento redistributivo al fine di essere in grado di fornire un sostegno più mirato, ad es. a piccole e medie aziende agricole; - un focus su coloro che vivono di agricoltura, concentrandosi su coloro che lavorano attivamente in agricoltura per ottenere il loro reddito.

definite dagli Stati membri al fine di tenere in maggiore considerazione le loro specifiche situazioni e bisogni locali, così da assicurare che gli obiettivi concordati vengano raggiunti.

una pac più intelligente, moderna e sostenibile nel contesto della semplificazione e della modernizzazione, la futura pac dovrà promuovere maggiori sinergie con le politiche di ricerca e innovazione. i servizi di consulenza avranno un ruolo fondamentale nell’accompagnare i regimi di aiuto per gli agricoltori che ambiscono all’avanzamento delle performance economiche, sociali e ambientali, nonché l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici saranno collegati ai servizi di consulenza che forniscono conoscenze, formazione, abilità e innovazione. pertanto, il ruolo del consulente agricolo sarà molto importante in collegamento con la formazione agricola e sistemi educativi, ricercatori e organizzazioni di agricoltori denominate Sistema di conoscenza e dell’innovazione agricola (aKiS), che opera in modo molto diverso da uno Stato membro all’altro. i servizi di consulenza agricola avranno un ruolo essenziale per l’approvazione dei piani strategici della pac. Questo sistema dovrebbe essere collegato in rete e alla cooperazione tra agricoltori, anche attraverso le organizzazioni di produttori (“op”). il ruolo dei pagamenti diretti i pagamenti diretti rimangono una parte essenziale della pac in linea con gli obblighi previsti dal trattato ue. dovrà essere garantita una distribuzione più equilibrata, affinché il sostegno sia più efficace ed efficiente per garantire un sostegno equo e più mirato del reddito degli agricoltori. per raggiungere tali obiettivi, sarà necessario: - un limite (tetto massimo (capping) obbligatorio dei pagamenti diretti, tenendo in considerazione il lavoro per evitare effetti negativi sull’occupazione; - potrebbero essere introdotti pagamenti decrescenti in modo da ridurre il sostegno per le aziende agricole di maggiori dimensioni; - una maggiore attenzione a un pa-

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il ruolo ambientale della pac l’attuale architettura verde della pac (condizionalità, greening dei pagamenti diretti e misure volontarie agro-ambiente-clima) sarà sostituita e tutte le operazioni verranno integrate in un approccio più ambizioso e flessibile. la concessione di un sostegno al reddito degli agricoltori sarà condizionata all’attuazione di pratiche ambientali e climatiche, che diventeranno la base per ulteriori pratiche più ambiziose e volontarie. in pratica, gli Stati membri potranno elaborare un mix di misure volontarie e obbligatorie del 1° e del 2° pilastro per raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici, definiti a livello ue. La nuova condizionalità farà affidamento sull’implementazione di un set di criteri ambientali e climatici semplificati. Queste pratiche dovranno essere

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il mercato e la gestione del rischio particolare attenzione dovrà essere posta al posizionamento degli agricoltori nella filiera agroalimentare, ma anche sul ruolo e sul funzionamento efficace delle organizzazioni di produttori che possono migliorare il la posizione contrattuale degli agricoltori lungo la filiera. le prestazioni del sostegno agli investimenti nell’ambito della pac dovrebbero anche essere migliorate con una maggiore integrazione della consulenza aziendale e della promozione degli investimenti collettivi. Sulla gestione del rischio, sarà importante istituire un quadro adeguato per il settore agricolo per prevenire o affrontare con successo i rischi e le crisi. l’obiettivo è migliorare la sua capacità di recupero e, allo stesso tempo, fornendo i giusti incentivi per coinvolgere le iniziative private. in quest’ottica sarà istituita una piattaforma permanente dell’ue sulla gestione del rischio.


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riforma della pac poSt 2020 |attualità

ricambio generazionale in agricoltura e occupazione nelle aree rurali il ricambio generazionale dovrebbe diventare una priorità in un nuovo quadro politico, ma sono gli Stati membri a trovarsi nella migliore posizione per stimolarlo, agendo sulla normativa dei terreni, tassazione, leggi sull’eredità o pianificazione territoriale. la pac, tuttavia, dovrebbe garantire flessibilità agli Stati membri nello sviluppare regimi di aiuto fatti su misura, che

riflettano i fabbisogni specifici dei propri giovani agricoltori. nei piani strategici della pac dovrà essere incluso un sistema di sostegno a livello ue alla prima installazione in un modo più semplice e più mirato per i nuovi entranti (adattato dagli Stati membri in base alle esigenze specifiche) e / o rafforzamento o estensione degli attuali pagamenti forfettari. la pac, in particolare la politica di sviluppo rurale, ha un ruolo importante da svolgere per promuovere l’occupazione e la crescita delle aree rurali. l’energia pulita, la bioeconomia, l’economia circolare e l’ecoturismo rappresentano opportunità di crescita e di lavoro nelle aree rurali. ciò contribuirebbe anche alla sostituzione di risorse e materiali più inquinanti e non rinnovabili e alla riduzione degli sprechi alimentari. per quanto riguarda la produzione agricola sostenibile, un importante ruolo della pac sarà quello di aiutare gli agricoltori ad anticipare gli sviluppi nelle abitudini alimentari e regolare le loro produzioni in base ai segnali del mercato e alle

richieste dei consumatori. in merito al commercio internazionale, non si può ignorare che specifici settori agricoli non possono resistere alla completa liberalizzazione degli scambi e alla libera concorrenza con le importazioni l’ue, pertanto sarà necessario riconoscere e riflettere adeguatamente la sensibilità dei prodotti in questione nei negoziati commerciali. inoltre, l’ue dovrebbe promuovere una maggiore cooperazione con i paesi e le regioni partner dell’ue, in particolare in caso di nuove ed emergenti minacce per la salute degli animali e per le minacce fitosanitarie. infine, per quanto riguarda le migrazioni, l’agricoltura dell’unione europea offre opportunità per lavoratori stagionali. attraverso l’implementazione di misure dello sviluppo rurale, la pac può giocare un ruolo nell’aiutare l’insediamento dei migranti legali, in particolare rifugiati e l’integrazione nelle comunità rurali. per approfondimenti, scarica la comunicazione da seguente link https://goo.gl/fXrc1g.

rimborso stanziamenti applicazione disciplina finanziaria

pac, l’ue rimborsa 38 milioni di euro agli agricoltori La restituzione dovrà essere monitorata attraverso regole definite da Agea con scadenza 15/08/2018 a commissione europea ha adottato e pubblicato il regolamento di esecuzione 2017 /2197 del 27 novembre 2017 sul rimborso degli stanziamenti riportati dall’esercizio finanziario 2017 e derivanti dall’applicazione della disciplina finanziaria ai pagamenti diretti del 2016 di importo superiore ai 2.000 euro. la riserva di crisi derivante dagli stanziamenti ottenuti dall’applicazione della disciplina finanziaria non è stata utilizzata e, di conseguenza, dovrà essere restituita agli agricoltori. in base a quanto stabilito nel regolamento, l’importo totale da restituire a

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tutti gli agricoltori dell’unione ammonta a circa 433 milioni di euro; di questi circa 38 milioni di euro saranno restituiti agli agricoltori italiani. la restituzione dovrà essere effettuata attraverso regole definite da agea. gli importi di cui sopra dovranno essere rimborsati non oltre il 15 ottobre 2018, pena la non ammissibilità delle spese sostenute dallo Stato membro per il rimborso. gli uffici coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. consulta il sito http://www.terrainnova.it/ e scarica l’app terrainnova dal seguente link https://goo.gl/7JbY1g.

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attualità| pSr - reati agroalimentari

psr: aperti i bandi

prevenire i danni da cimice asiatica e drosophila suzuki Gli interventi finanziabili consistono nella copertura laterale reti anti-insetto di colture arbustive ed arboree da frutto ono stati approvati 2 bandi relativi all’operazione 5.1.1 - prevenzione danni da calamità naturali di tipo biotico. come anticipato in un precedente aggiornamento, un bando è relativo alla presentazione di domande di sostegno per la prevenzione dei danni causati da cimice asiatica, con una dotazione finanziaria di 1.705.344,26 euro. possono presentare domanda gli imprenditori agricoli in possesso dei requisiti di agricoltore in attività. nel caso si tratti di cooperative, sono ritenute ammissibili solo le cooperative di conduzione. gli interventi finanziabili consistono nella copertura laterale con reti anti-insetto di colture arbustive ed arboree da frutto, a chiusura dell’impianto antigrandine (o anti pioggia) preesistente o ammesso a finanziamento con l’operazione 5.1.2 - bando 2016. le specie da frutto interessate sono: pero, pesco, melo, albicocco, susino,

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ciliegio, actinidia. l’agevolazione consiste in un contributo in c/capitale, nella misura dell’ 80% dei costi ammissibili (100% in caso di investimenti collettivi) la spesa massima ammissibile è di: 50.000 euro per domanda; quella minima è di 1.000,00 euro, il contributo massimo ad ettaro è fissato a 1.900,00 euro. il secondo bando riguarda la prevenzione danni causati da droso-

phila Suzuki. ha una dotazione finanziaria di 200.000,00 euro e possono presentare domanda gli imprenditori agricoli in possesso dei requisiti di agricoltore in attività. in caso di cooperative, sono ritenute ammissibili solo le cooperative di conduzione. gli interventi previsti sono la copertura laterale o totale con reti antiinsetto di colture erbacee, arbustive ed arboree da frutto, le colture ammesse sono: rovo, mirtillo, lampone e fragola. l’agevolazione consiste in un contributo in c/capitale, nella misura dell’80%, elevato al 100% in caso di investimenti collettivi; la spesa massima ammissibile è di 15.000 euro per domanda e quella minima è di 800,00 euro con un contributo massimo ad ettaro di 15.000,00 euro. il periodo di presentazione delle domande di sostegno per entrambi i bandi scade il 23 marzo 2018 alle ore 18.00.

criminalità inasprita dall’innovazione tecnologica

approvato il disegno di legge dei reati agroalimentari

La maggior parte delle frodi riguarda l’attestazione di conformità a specifiche modalità di produzione e di origine innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolosa la criminalità nell’agroalimentare dove sviluppa un business da 21,8 miliardi di euro in aumento del 30% nel 2017 che per va contrastato con un sistema punitivo e di indagine più adeguato come opportunamente previsto dalla riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari. e’ quanto afferma il presidente della coldiretti roberto moncalvo nell’esprimere apprezzamento per l’approvazione da parte del consiglio dei ministri un disegno di legge con nuove norme in materia di reati agroalimentari sulla base delle proposte presentate dall’apposita commissione presieduta da giancarlo caselli presidente del comitato scientifico dell’osservatorio agromafie promosso dalla coldiretti. il testo mira a incidere, in particolare, nell’ambito alimentare, colmando le attuali lacune della legislazione penale e sanzionando in modo specifico le vere e proprie frodi nei confronti del consumatore finale, tenendo conto del valore prioritario assunto dalla «identità» del cibo quale parte irrinunciabile della cultura di territori, delle comunità locali e dei piccoli produttori locali, che definiscono, in sostanza, il «patrimonio alimentare». il disegno di legge tiene conto, in tal senso, del fatto che la maggior parte delle frodi riguarda le caratteristiche intrinseche degli alimenti, come l’attestazione di conformità a specifiche modalità di produzione (tra le quali quella «biologica») o la loro origine geografica, e prevede pertanto un inasprimento delle sanzioni già in vigore in materia. inoltre, vengono per la prima volta introdotte sanzioni mirate nei confronti della produzione e com-

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mercializzazione di alimenti che, tenuto conto della dimensione all’ingrosso dell’attività illecita, anche organizzata, non sono capaci di produrre un pericolo immediato e imminente, ma manifestano la propria pericolosità nel medio e lungo periodo e in via del tutto eventuale. allo stesso modo, vi è la previsione di sanzioni per l’omesso ritiro di alimenti pericolosi per la salute.“proprio per questo - continua moncalvo - l’italia deve porsi all’avanguardia in europa nelle politiche rivolte alla rintracciabilità con l’etichettatura di origine degli alimenti e all’ azione di contrasto alle alterazioni, sofisticazioni e adulterazioni degli alimenti. va quindi sottolineata con soddisfazione - conclude moncalvo - la volontà con l’approvazione della riforma di procedere ad un aggiornamento delle norme attuali, risalenti agli inizi del 1900, attraverso un’articolata operazione di rior-

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il presidente nazionale coldiretti roberto moncalvo.

dino degli strumenti esistenti e di adeguamento degli stessi ad un contesto caratterizzato da forme diffuse di criminalità organizzata che alterano la leale concorrenza tra le imprese ed espongono a continui pericoli la salute delle persone”.


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leguminoSa - ogm |attualità

serve un sistema di etichettatura di origine obbligatoria

cresce produzione e import di lenticchie ma mancano le etichette Negli Stati Uniti si celebra l’anno internazionale dei legumi. Questi ultimi sono fondamentali per la dieta mediterranea el 2016, indetto dalle nazioni unite, è stato celebrato l’anno internazionale dei legumi. Questi prodotti, come noto, sono una delle componenti fondamentali della dieta mediterranea, una fonte importante di proteine vegetali e rappresentano una parte importante della tradizione alimentare italiana. inoltre la caratteristica azoto-fissazione delle leguminose le rende una possibilità importante nell’ambito di corretti schemi di rotazione colturale. una leguminosa che risulta crescere con un ritmo interessante è la lenticchia, che nel 2017 ha raggiunto, in Italia, una produzione di 3,8 milioni di chilogrammi, quasi triplicata rispetto a 10 anni fa, quando la produzione nazionale era pari a 1,3 milioni di chilogrammi. allo stesso tempo, secondo i dati ufficiali dell’istat, aumentano però anche le importazioni (40,5 milioni di chilogrammi nel 2016, con il canada che

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rappresenta la prima provenienza con 19,8 milioni di chilogrammi, seguito dagli usa con 9,6, cina con 4,1 e turchia con 3,2 milioni di chilogrammi), con i primi 8 mesi del 2017 che hanno fatto segnare un +31% (25,5 milioni di chilogrammi importati da gennaio ad agosto 2017, contro 19,1 milioni di chilogrammi dello stesso periodo del 2016, con Canada e Stati Uniti che fanno la parte del leone, passando, rispettivamente, da 7,5 milioni di chilogrammi a 11,7 milioni di chilogrammi e da 4,9 a 7,4 milioni di chilogrammi di lenticchie esportate verso l’Italia). così, tranne il caso di alcune cooperative che, volontariamente dichiarano il luogo di coltivazione delle lenticchie inscatolate e di molte imprese agricole che le commercializzano secche, riportando volontariamente il luogo di coltivazione, non esiste obbligo di etichettatura di origine (luogo di coltivazione) per le lenticchie, e tutti gli altri legumi, in scatola o

secchi e quindi i consumatori non sono informati sulla loro provenienza. e’ quindi importante non solo promuovere la conoscenza ed il consumo di lenticchie, fagioli, piselli, ceci, fave, cicerchie, etc., ma serve anche un sistema di etichettatura di origine obbligatoria, per avere un mercato più trasparente dei legumi secchi ed in scatola.

ogm: coldiretti storico flop in europa nel 2017 ono rimasti solo due paesi a seminare organismi geneticamente modificati in europa dove si registra un ulteriore calo della superficie coltivata del 4,3%. e’ quanto rende noto la coldiretti nel fare un bilancio della coltivazione ogm in europa sulla base dell’analisi infogm. la superficie europea coltivata a transgenico nel 2017 - sottolinea la coldiretti - risulta pari ad appena 130.571 ettari rispetto ai 136.338 dello scorso anno. nel 2017 infatti - prosegue la coldiretti - le colture ogm

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sopravvivono nell’unione europea solo in Spagna e portogallo dove tuttavia si registra una riduzione delle semine del mais mon810, l’unico coltivato. anche repubblica ceca e Slovacchia hanno infatti abbandonato la coltivazione e si sono aggiunte alla lunga lista di paesi «ogm free» dell’unione europea. le scelte degli agricoltori europei sono la dimostrazione concreta della mancanza di convenienza nella coltivazione ogm nonostante le proprietà miracolistiche propagandate dalle

multinazionali che ne detengono i diritti. Quasi 8 italiani su 10 (76 per cento) peraltro si oppongono oggi al biotech nei campi, secondo una indagine coldiretti/ixe’.“per l’italia gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy” ha affermato il presidente della coldiretti roberto moncalvo.

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attualità| Settore cerealicolo

frumento tenero e grano duro

pubblicato decreto per il premio fino a 200 euro ad ettaro Il fondo prevede la possibilità per le imprese agricole di ottenere un premio per la coltivazione di grano duro stato pubblicato il decreto per la campagna 2017/2018 che prevede un premio fino a 200 euro a ettaro per la produzione di grano duro legata a contratti di filiera che favoriscano il rafforzamento della filiera grano-pasta nazionale. il provvedimento è stato firmato dai due ministeri ed inviato alla corte dei conti per la successiva pubblicazione in gazzetta ufficiale. il premio è uno dei risultati della battaglia del grano della coldiretti. il sostegno può essere richiesto per il grano duro raccolto nel 2018 (semina dell’annata agraria 2017/2018) e prevede un ammontare di risorse complessivo pari a 20 milioni di euro (il doppio rispetto alla precedente campagna). l’importo erogato per la scorsa campagna 2016/2017 sarà compreso, con molta probabilità, tra i 90 e i 100 euro per ettaro, in quanto le domande presentate sono state superiori ai 100.000 ettari. il fondo prevede la possibilità per le imprese agricole di ottenere un premio per la coltivazione di grano duro di importo massimo pari a 200 euro per ettaro. Per poter ricevere il premio è necessario che l’impresa agricola abbia sottoscritto, nella campagna 2016/2017, Contratti di Filiera o che sottoscriva Contratti di filiera entro il 31 dicembre 2017. tale contratto deve essere sottoscritto dai produttori di grano duro in forma singola o associata (cooperative, consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute e di cui l’impresa è socia) e deve avere una durata almeno triennale. ogni agricoltore potrà ricevere il premio solo per i primi 50 ettari e per un ammontare complessivo pari a 15.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari secondo le regole del regime de minimis (a tale scopo saranno calcolati anche gli importi ricevuti nella precedente campagna). e’ bene precisare che il limite dei 50 ettari è il limite applicato all’erogazione del premio e non al numero di ettari che possono essere oggetto del contratto di filiera. ciò vuol dire che quest’ultimo potrà interessare anche una superficie maggiore, ma all’agricoltore sarà riconosciuto il premio al massimo su 50 ettari. per poter ricevere il premio è necessario presentare un’apposita domanda all’agea secondo le modalità da essa definite. tuttavia, se sarà confermata la modalità di presentazione dello scorso anno, l’agricoltore dovrà presentare la domanda entro i termini previsti per la domanda unica nell’ambito dei pagamenti diretti, sulla base di contratti di filiera firmati entro il 31 dicembre 2017 o relativi alla precedente campagna 2016/2017.alla domanda devono essere allegate: dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà sugli aiuti “de minimis” percepiti negli

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ultimi tre anni, copia del contratto/contratti di filiera sottoscritti da tutti i soggetti interessati (se il contratto è sottoscritto in forma associata, il Contratto di Filiera deve essere integrato da copia dell’impegno/contratto di coltivazione tra la Cooperativa, il Consorzio e l’Organizzazione di Produttori e l’impresa agricola socia) e la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con gli identificativi catastali delle particelle coltivate a grano duro e la relativa superficie in ettari. inoltre, il contratto di filiera deve almeno indicare: • la superficie a grano duro oggetto di contratto che non può eccedere la superficie inserita nel piano colturale della domanda unica; • la varietà di grano duro da coltivare, impiegando sementi certificate; • le pratiche funzionali al miglioramento qualitativo delle produzioni. importante è l’aspetto della semente certificata. infatti, nel contratto di filiera è necessario indicare le varietà di semente certificata impiegate, le quali devono risultare iscritte al registro

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nazionale delle varietà o al catalogo comunitario. inoltre, l’agricoltore deve allegare alla domanda da presentare la copia della fattura di acquisto delle sementi certificate, riportante l’indicazione della categoria e del numero di identificazione del lotto e dovrà seminare una quantità di semente ad ettaro pari almeno a 150 chilogrammi. la fattura di acquisto delle sementi e il/i cartellino/i ufficiale/i devono essere conservati dall’agricoltore ai fini dei controlli. il contratto di filiera può essere sottoscritto tra: produttore agricolo e industria molitoria, produttore agricolo e industria pastaria, produttore agricolo con industria molitoria e pastaria, centri di stoccaggio (tra cui i consorzi agrari) con industria molitoria e pastaria. per quest’ultima casistica, il contratto di filiera deve essere integrato con la copia dell’impegno/contratto di coltivazione tra il centro di stoccaggio e l’impresa agricola. Gli Uffici Coldiretti sono a disposizione per ulteriori approfondimenti.


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pSr nazionale |attualità

realtà che racchiude i due mondi: agricolo e l’industria agroalimentare

programma di sviluppo rurale nazionale, speso il 6% delle risorse Il PSR Nazionale, che si compone di tre misure: Gestione del rischi, Investimenti irrigui e Biodiversità animale i sono tenuti a roma i comitati di Sorveglianza del programma di sviluppo rurale nazionale (pSrn) 2014-2020 e della rete rurale nazionale (rrn) 20142020.in particolare, i due momenti di approfondimento hanno avuto ad oggetto l’analisi dello stato di attuazione dei due programmi, con la valutazione degli output previsti ed il relativo avanzamento finanziario. il programma di Sviluppo rurale nazionale, che si compone di tre misure: Gestione del rischi, Investimenti irrigui e Biodiversità animale, conta su una dotazione finanziaria di 2.14 miliardi di euro, ridotta a 2.08 miliardi di euro in seguito alla riprogrammazione delle risorse in favore del cosiddetto trasferimento di solidarietà per le regioni colpite dal sisma. la rimodulazione finanziaria ha riguardato la Sottomisura 17.1 del programma relativa alle assicurazioni del raccolto, degli animali e delle piante. al 15 ottobre 2017 il livello di attuazione del programma è pari al 6% di risorse impegnate, con contributi complessivi erogati pari al 4% della dotazione complessiva (90.4 milioni euro in valori assoluti). il principale intervento in termini di risorse è l’intervento relativo alle assicurazioni (Sottomisura 17,1). per le Sottomisure 17.2 e 17.3 si è in attesa delle disposizioni del regolamento omnibus e di ulteriori approfondimenti ministeriali per evitare il double funding. le previsioni di spesa per il prossimo anno definiscono un impegno di 520 milioni di euro, di cui circa 400 milioni di euro sulla Sottomi-

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sura 17.1 con il bando assicurazioni su zootecnia e colture vegetali (al fine di coprire tutte le annualità sino al 2017). coldiretti ha sollecitato la necessità di partire da subito con un’attività di comunicazione sulle misure di gestione del rischio (in particolare assicurazioni) per essere pronti già per la prossima campagna assicurativa. il programma rete rurale nazionale 2014-2020 quale strumento operativo di supporto e coordinamento nella corretta attuazione e gestione dei psr, è articolato su piani di azione biennali (al momento è in fase di attuazione il Piano 2017-2018). la dotazione complessiva per i sette anni di programmazione è pari a 114,6 milioni di euro. al 31 ottobre 2017, il livello di impegni finanziari è pari a 78,2 milioni di euro ossia il 68% delle risorse totali. Si registrano tuttavia problemi di rendicontazione in attesa dell’approvazione delle domande di sostegno. al momento sono stati

predisposti 365 prodotti sui 437 output previsti complessivamente. coldiretti, nell’ambito del medesimo comitato di sorveglianza, ha sollecitato soluzioni per le schede progettuali che non hanno ottenuto i risultati attesi. al fine di velocizzare l’avvio della misura sulla consulenza aziendale può risultare anche utile l’ausilio della rete rurale nazionale. per quanto concerne i gruppi operativi del pei, è stato proposto anche un approccio interregionale che potrebbe risultare di utilità nell’implementazione dell’intervento. infine, è stata richiamata l’attenzione sulla necessità di puntare su una maggiore integrazione delle politiche (coinvolgimento anche negli altri Programmi). per essere sempre aggiornato sulle opportunità previste dai psr della tua regione e per simulare la tua idea imprenditoriale scarica l’app terrainnova al seguente link: https://goo.gl/hN3i8t.

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attualità| condizionalità - biologico

ambito delle buone condizioni agronomiche e ambientali

condizionalità, gli impegni per preservare il suolo dall’erosione a condizionalità, nell’ambito delle buone condizioni agronomiche e ambientali con la norma indicata come bcaa5, prevede il rispetto di una serie di impegni al fine di favorire la protezione del suolo dall’erosione. Questi impegni si aggiungono a quanto stabilito dalla bcaa 4. in particolare, è necessario: 1. per i terreni declivi coltivati a seminativo (tranne le superfici stabilmente inerbite o impegnate con colture che permangono per l’intera annata agraria) che manifestano fenomeni erosivi evidenziabili dalla presenza di incisioni diffuse (rigagnoli) in assenza di sistemazioni idraulico-agrarie, devono essere realizzati solchi acquai temporanei. i solchi acquai temporanei devono essere realizzati in funzione delle caratteristiche specifiche dell’appezzamento e devono avere una distanza tra loro non superiore a 80 metri. nel caso di ricorso alla deroga, in considerazione dell’elevata acclività o dell’assenza di canali naturali o artificiali dove convogliare l’acqua raccolta dai solchi acquai temporanei, è necessario realizzare fasce inerbite. Queste sono finalizzate al contenimento dell’erosione e realizzate ad andamento trasversale rispetto alla massima pendenza, di larghezza pari ad almeno 5 metri, ad una distanza tra loro non superiore a 60 metri e con modalità in grado di assicurare la sicurezza delle macchine e dei relativi operatori. lo scopo dei solchi acquai temporanei è di assicurare che l'acqua piovana raccolta, anche a monte dell’appezzamento considerato, mantenga una velocità tale da non pregiudicare la funzione del solco stesso e sia convogliata nei fossi collettori e negli alvei naturali, disposti ai bordi dei campi, ove esistenti. 2. per tutte le superfici agricole, l’azienda può effettuare livellamenti solo se autorizzati;

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3. per tutte le superfici agricole, l’azienda deve provvedere alla manutenzione della rete idraulica aziendale e della baulatura, rivolta alla gestione e conservazione delle scoline e dei canali collettori (presenti ai margini dei campi) al fine di garantire l’efficienza e la funzionalità nello sgrondo delle acque. Qualora i fenomeni erosivi siano presenti nonostante l’azienda rispetti gli impegni previsti dalla norma, la condizionalità si intende rispettata. deroghe la norma prevede, in alcuni casi, l’applicazione di deroghe. relativamente all’impegno di cui al punto 1: - oltre una determinata pendenza, qualora vi siano rischi per la stabilità del mezzo meccanico necessario alla realizzazione dei solchi acquai; - in assenza di una rete di canali (naturali o artificiali) dove convogliare l’acqua raccolta dai solchi acquai temporanei; - nelle zone il cui suolo presenta evidenti fenomeni di soliflusso, se individuate dalle Regioni o dalle Province autonome. In caso di ricorso alla deroga è necessario eseguire gli impegni alternativi previsti (fasce inerbite o altri interventi conservativi equivalenti) finalizzati a

proteggere il suolo dall’erosione. In relazione all’impegno di cui al punto 2, sono consentiti i livellamenti ordinari per la messa a coltura e per la sistemazione dei terreni a risaia. Infine, in merito all’impegno di cui al punto 3: - sono fatte salve le disposizioni previste dalle direttive habitat e uccelli per i Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e le Zone di Protezione Speciali (ZPS); - in presenza di drenaggio sotterraneo non si applica l’impegno; - in caso di trasformazione fondiaria è concesso il ridisegno della rete scolante, fatte salve le norme vigenti in materia. E’ obbligatorio il mantenimento della nuova rete scolante. gli uffici coldiretti sono a disposizione per ulteriori chiarimenti. visita il sito http://www.terrainnova.it/ e scarica l’app terrainnova al seguente link https://goo.gl/7JBY1G. Articolo realizzato con il contributo finanziario della Commissione Europea nell’ambito del progetto Agri 2017/0160. I pareri in esso espressi impegnano soltanto l’autore e la CE declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in esso contenute.

biologico

la riforma ue affonda il settore. causa: divergenze di vedute, da parte degli stati membri ia libera del consiglio ue all’accordo sulle nuove norme per l'agricoltura biologica, in discussione ormai da anni a causa delle divergenze di vedute, da parte degli Stati membri, rispetto alla proposta iniziale della commissione ue che intendeva elevare gli standard di qualità di tali produzioni. le nuove regole si applicheranno a tutti i produttori e ai prodotti biologici venduti nell'unione, siano essi prodotti a livello nazionale o importati. in seguito alla decisione del consiglio, il parlamento europeo ha votato il 22 novembre,

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l'accordo provvisorio risultante da negoziati inter istituzionali e lo ha ratificato in prima lettura. il testo concordato deve ancora essere approvato dalla plenaria del parlamento europeo e ufficialmente ratificato dal consiglio, prima che possa entrare in vigore. una volta adottate, le nuove norme entreranno in vigore il 1° gennaio 2021. purtroppo il compromesso raggiunto, lontanissimo dalla proposta iniziale della commissione, costituisce un tradimento dei principi base dell’agricoltura biologica e segna la morte di un settore che

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avrebbe dovuto rappresentare la punta di diamante della qualità dell’agroalimentare. oltre a permanere tutto il sistema di deroghe che attualmente impedisce di ottenere un alimento al 100% bio e che, dopo 20 anni, non trovano più giustificazione nella necessità di dare sviluppo al settore, si è arrivati con questo compromesso ad introdurre addirittura le produzioni “fuori suolo” per andare incontro a richieste dei paesi nord europei violando di fatto uno dei principi base del metodo di produzione: il legame del prodotto agri-


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biologico |attualità

colo sia esso di origine vegetale o animale con la terra. e’ evidente che il business garantito dall’apposizione del logo biologico agli alimenti, avendo conquistato la fiducia crescente di milioni di consumatori nell’ue, ha prevalso dando vita ad un’abile operazione di marketing, ora suggellata dal nuovo regolamento, mascherata con la giustificazione addotta dalla quasi totalità degli Stati membri di voler garantire, in questo modo, la continuità del processo di crescita del settore e ha portato a bocciare l’introduzione di norme più restrittive. il risultato è che, ora, sul mercato europeo, il consumatore troverà prodotti certificati come biologici che hanno uno standard addirittura inferiore a quello precedente in quanto oltre a persistere tutte le deroghe già esistenti nel vecchio regolamento che certificavano un prodotto non sempre bio al 100% e che beneficiava delle stesse soglie di contaminazione da ogm degli alimenti convenzionali, ora, in aggiunta, possono anche essere contaminati da prodotti fitosanitari o comunque da sostanze non autorizzate ed essere ottenuti fuori suolo senza perdere la certificazione. in estrema sintesi sono state rigettate tutte le proposte migliorative della proposta iniziale della commissione ue. in deroga al principio generale proposto dalla commissione europea, volto a vietare le aziende agricole miste, ossia quelle che producono sia i prodotti convenzionali che quelli biologici, il testo finale consente a tali aziende di continuare ad esistere se possono essere effettivamente separate le due attività in unità di produzione chiaramente distinte; non sono state ammesse soglie più severe per la presenza di sostanze non autorizzate nei prodotti biologici rispetto ai prodotti convenzionali; le soglie di contaminazione con sostanze non autorizzate per i prodotti biologici rimangono uguali a quelle applicate ai prodotti convenzionali. gli Stati membri che attualmente applicano limiti nazionali più vincolanti per le sostanze non autorizzate nei prodotti biologici (come l’italia), possono continuare a farlo a condizione che tali norme nazionali non vietino, limitino o ostacolino nel loro territorio l'immissione in commercio di prodotti biologici prodotti da altri Stati membri nel rispetto delle norme generali della produzione biologica dell'ue. Quindi, ad esempio in italia, possono

essere commercializzati prodotti importati come biologici anche se sono contaminati con prodotti fitosanitari non ammessi per il biologico nel nostro paese. inoltre, il principio fondamentale della produzione biologica basato sulla coltivazione e la produzione di piante che deve avvenire nel suolo, e per “suolo” significa che il terreno superiore è a contatto con il sottosuolo, in modo che le radici possano crescere nel sottosuolo, anche questo è venuto meno. pertanto, sebbene la produzione idroponica, vale a dire le piante in crescita in solvente ad acqua, dovrebbe essere per principio vietata, tuttavia, i negoziatori del parlamento, del consiglio e della commissione hanno convenuto una deroga, al principio fondamentale dell’agricoltura biologica, per gli agricoltori che producono con colture coltivate in letti demarcati in serra, che saranno autorizzati per l’utilizzo di tale pratica per un periodo di 10 anni sulle superfici che sono state certificate come biologiche prima del 28 giugno 2017 in finlandia, Svezia e danimarca. l'aumento di queste superfici non sarà consentita e la deroga dovrà terminare nel 2030. le deroghe che consentono l’utilizzo di sementi convenzionali nella produzione biologica potranno essere utilizzate sino al 2035, mentre la commissione inizialmente aveva proposto di abolirle da subito, ma la data di scadenza potrebbe essere anticipata o posticipata, a seconda della maggiore disponibilità di sementi prodotte con metodo biologico. ed ancora, il consiglio ed il parlamento europeo hanno respinto la proposta della commissione europea, rivolta a migliorare i controlli dei prodotti biologici per aumentare la fiducia dei consumatori, trasferendo tutte le disposizioni relative ai controllo nel regolamento sui controlli ufficiali per gli alimenti e i mangimi. l’unico aspetto positivo della riforma riguarda i controlli che sono importanti per migliorare la fiducia dei consumatori nei prodotti importati nell'unione e inoltre dovrebbero rendere più equa la concorrenza dei prodotti comunitari rispetto ai prodotti importati. l’accordo prevede l’adozione del “sistema di conformità” in sostituzione del principio di equivalenza finora in vigore, che diventerà la norma per quanto riguarda il riconoscimento degli organismi di controllo privati nei paesi terzi.tali organismi dovranno, quindi,

conformarsi alle norme di produzione e di controllo dell'ueeal momento di stabilire se un prodotto da esportare verso il mercato è biologico o meno. tuttavia, le norme previste in materia di "equivalenza" richiedono che i paesi non appartenenti all'ue rispettino standard analoghi a quelli applicati nell’ue, ma non saranno gli stessi per un periodo di cinque anni, entro il quale dovranno adeguarsi. Quindi, solo dopo un periodo transitorio di cinque anni, cioè dal 2025, tutti i prodotti importati dovrebbero rispettare gli standard europei. ciò potrebbe causare ad un aumento incontrollato delle importazioni nel periodo transitorio. per evitare problemi di approvvigionamento sul mercato dell'unione europea, la commissione potrà autorizzare l’importazione di prodotti dai paesi terzi e dalle regioni ultra periferiche dell'ue, che non sono più conformi alle norme per la produzione biologica ue. l'autorizzazione potrà essere rilasciata per un periodo rinnovabile di due anni e potrebbe essere giustificata da differenze nell'equilibrio ecologico della produzione vegetale o animale o da condizioni climatiche specifiche. ciò consentirebbe l’etichettatura come biologico del prodotto finale importato senza il rispetto delle norme ue. inoltre, metodi di produzione equivalenti nei paesi terzi potrebbero essere riconosciuti in base a accordi commerciali specifici. a questo punto ai consumatori non resta che acquistare prodotti biologici la cui origine indicata in etichetta sia italiana presso i punti vendita della rete di campagna amica perché il biologico italiano è soggetto a una normativa più restrittiva rispetto a quella comunitaria ed è, dunque, garanzia di qualità. resta il fatto che l’italia è comunque rimasta isola nella discussione avvenuta a livello comunitario pur essendo il primo paese come numero di imprese biologiche nell’ue ed il secondo per superficie investita in tale metodo di produzione mentre hanno prevalso le posizioni trainate da olanda e germania che hanno interesse ad importare e trasformare. proprio per l’agricoltura biologica, quindi paradossalmente. l’approvazione della riforma della legislazione quadro si presenta come una pagina nera nel percorso a cui è orientata la pac verso la qualità e il rispetto delle esigenze dei consumatori.

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attualità|pec - Scadenze gennaio la Pec, la sua certificazione e altri vantaggi

l'importanza, spesso sottovalutata, della posta elettronica certificata a alcuni anni ormai, tutte le imprese italiane si sono dovute obbligatoriamente dotare di una casella di posta elettronica certificata. ma nonostante le email abbiano ormai decisamente mandato “in pensione” francobolli e fax, sono ancora numerosi gli imprenditori che sottovalutano l’esigenza di gestire con regolarità ed attenzione la propria casella pec. torniamo quindi su un argomento già affrontato negli anni passati, rammentando che la posta elettronica certificata, fornendo anche la certificazione dell’invio e dell’avvenuta o mancata consegna, ha lo stesso valore legale della tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento. le ricevute infatti rappresentano una prova legale opponibile ai terzi che il messaggio inviato sia giunto a destinazione. inoltre, la pec fornisce anche altri vantaggi, primo tra tutti quello della certificazione del contenuto del messaggio trasmesso; al contrario, nella raccomandata a/r tradizionale viene certificata la spedizione/ricezione ma non il contenuto. altro vantaggio è dato dalla sicurezza, dato che i messaggi viaggiano su canali sicuri e vengono “firmati” alla sor-

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gente e verificati a destinazione, in modo da garantirne l’inalterabilità. oggi che la pubblica amministrazione, per legge, utilizza la pec al posto dei tradizionali canali di trasmissione dei documenti, è essenziale che gli imprenditori verifichino con puntualità ciò che arriva nella propria casella, perché la legge non accetta più scuse da questo punto di vista. anche per questo adempimento, coldiretti, attraverso la

società impresa verde alessandria srl, offre un servizio di assistenza alle imprese, mettendosi al servizio di tutti coloro che non possono gestirsi la posta elettronica con un computer e un collegamento a internet, offrendo con il proprio personale specializzato la consultazione dei messaggi direttamente dai propri uffici e garantendo poi al cliente l’avviso immediato dei messaggi ricevuti sulla casella di posta.

scadenZe gennaio

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scadenza imposta

adempimenti

soggetti obbligati

15/01/2018

iva

emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un ddt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l'operazione.

soggetti passivi iva

16/01/2018

iva

liquidazione e versamento dell'iva a debito del mese di dicembre 2016

contribuenti iva mensili

versamento terza rata 2017 dei contributi inps dei lavoratori autonomi.

cd/iap iscritti all’inpS

16/01/2018

contributi

16/01/2018

ritenute

versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente.

contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute.

25/01/2018

iva intrastat

invio telematico elenchi intraStat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese di dicembre.

operatori intracomunitari con obbligo mensile

25/01/2018

iva intrastat

invio telematico elenchi intraStat riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi all'ultimo trimestre 2017.

operatori intracomunitari con obbligo trimestrale

inps

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n.49

• interventi tecnici • equilibrio popolazioni • individuazione aree • localizzare l’intervento

Le infestazioni di insetti nell'ambito di un vasto territorio si possono manifestare in entità e secondo modalità differenti in relazione alle annate. Può infatti accadere che le aree di presenza delle maggiori popolazioni di una certa specie di parassita, cambino in modo apparentemente imprevedibile, oppure si presentino con una certa ricorrenza, sempre negli stessi luoghi. Tutto questo dipende dal concorso di numerosi fattori, la cui singola incidenza varia in ragione delle circostanze. Le cause di minor rilievo agiscono solitamente come fattori sinergici rispetto a quelle principali nel predisporre un vigneto ad una l'infestazione. Il clima, ad esempio, costituisce una di queste cause collaterali che, in un ambiente già favorevole, è in grado di definire la differenza tra un'infestazione di alto livello oppure una presenza contenuta del parassita.

il monitoraggio preventivo delle popolazioni di insetti dannosi in un’area viticola dove viene regolarmente segnalata la presenza di popolazioni di un certo parassita, può essere difficile prevederne l’azione dannosa nei singoli appezzamenti. un controllo regolare delle presenze e degli stadi di sviluppo, svolta capillarmente nei singoli appezzamenti, fornisce, in ogni caso, informazioni adeguate per effettuare scelte di difesa razionali e tempestive.

diStribuzione inSetticidi e ambiente

vite |scheda

non sempre il controllo tecnico è agevole e pertanto nella molteplicità dei territori non viene effettuato come pratica ordinaria e distribuita nel tempo. n°11 • dicembre 2017| agricoltura a.

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scheda n.49|vite

il ricorso all’insetticida

il ricorso al trattamento chimico insetticida è sicuramente più immediato, soprattutto se applicato in epoca preventiva quando la popolazione dell’insetto dannoso non ha ancora avuto modo di crescere eccessivamente. Questo avviene con maggiore frequenza in quei luoghi dove lo stesso parassita ripropone la sua presenza quasi tutti gli anni. gli effetti di un trattamento così generalizzato sono negativi per l’ambiente e per la definizione di equilibri autonomamente utili a regolamentare in misura più stabile le popolazioni degli insetti nel corso delle differenti annate.

le strategie per limitare le popolazioni

effettuare il trattamento, indifferentemente dal livello di presenza delle popolazioni, solo per il fatto di trovarsi in un’area in cui l’insetto si presenta con regolarità, pone i vari vigneti nelle medesime condizioni di squilibrio, anche quelli in cui normalmente l’infestazione non si presenta ed è ipotizzabile che un equilibrio naturale si sia già instaurato. non si distingue più il ruolo dei fattori fondamentali predisponesti da quelli definibili “correlati”. Si combatte, a livello generalizzato, il parassita e non le cause. a seguito di tutto questo, sempre di più, ogni anno, le infestazioni avranno il carattere dell’imprevedibilità, essendo venuta a mancare la distinzione attenta tra i luoghi più predisposti e gli altri. l’alternativa consiste nel differenziare i vigneti in relazione alle loro caratteristiche, più o meno favorevoli al parassita. in ragione delle classi che ne deriverebbero, i controlli e gl'interventi di difesa potrebbero essere meglio mirati.

un importante lavoro “tecnico”

elaborare una simile classificazione richiede tuttavia molto impegno, in quanto molti aspetti del luogo potrebbero sfuggire anche all'osservatore più attento. più semplice è individuare i microambienti dove con regolarità, in annate successive, ricorrono infestazioni consistenti. rilevare per ognuno di questi luoghi le caratteristiche morfologiche, microclimatiche e colturali e porre queste informazioni a confronto, permette di risalire ai fattori basilari più predisponesti l'infestazione. in questi ambiti, i controlli devono essere più frequenti, soprattutto nel corso delle prime fasi del ciclo biologico del parassita. i trattamenti regolarmente effettuati hanno, qui, maggiore motivazione. Se poi, potendo prevedere con una certa sicurezza l’evoluzione del parassita, gli interventi potessero avvenire in forma preventiva, quando le popolazioni non si siano ancora troppo accresciute, si potrebbe ottenere un contenimento del parassita entro limiti di non dannosità ai raccolti, con un limitato impatto negativo a livello di territorio.

si all’insetticida ...ma quando serve!

l'azione chimica di un insetticida negli appezzamenti non così predisposti ad ospitare ampie popolazioni di una determinata specie dannosa, potrebbe, conseguentemente, essere presa in considerazione solo nelle annate in cui il concorso occasionale di altri fattori, determini l'insorgenza di un maggior numero di parassiti potenzialmente dannosi. il clima è quasi sempre uno dei fattori predisponenti di maggiore importanza. naturalmente, anche in questo caso, l'azione di difesa dovrebbe essere successiva ad un attento controllo tecnico preventivo. il contenimento delle popolazioni dovrebbe infatti avvenire, anche in questo caso, quando i livelli numerici abbiano raggiunto la soglia di oggettiva pericolosità senza tuttavia che la diffusione del parassita abbia raggiunto la sua massima grandezza. biografia: martini in vigna, edoardo monticelli, n°5, 2008

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la lotta integrata definita dal pan come “difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari”, consiste nell’impiego congiunto (integrato) di alcune tecniche agronomiche, fisiche, genetiche, biologiche adeguate a mantenere i parassiti al di sotto della soglia di tolleranza, la quale tiene in considerazione il numero di organismi dannosi oltre il quale si verifica un danno economico nonché delle condizioni ambientali idonee all’instaurarsi delle infezioni fitopatologiche. tecniche agronomiche: un esempio di tecnica agronomica applicata sono le rotazioni colturali, le quali hanno lo scopo evitare che il terreno sia parassitizzato da insetti o funghi dovuti a monosucessioni prolungate (es. mal del piede dei cereali). altre tecniche agronomiche applicate nelle piante arboree da frutto sono la cimatura e la sfogliatura le quali impediscono che si formi un vegetazione eccessivamente vigorosa con possibilità di attacchi fungini (monilia, botrite ecc.). tecniche fisiche e meccaniche: una tecnica che si avvale di mezzi fisici è la solarizzazione la solarizzazione rappresenta un metodo di difesa in grado di ridurre negli strati più superficiali del terreno la carica di inoculo di alcuni patogeni della sfera radicale e di devitalizzare i semi di alcune specie infestanti. introdotta verso la fine degli anni settanta, la tecnica consiste nell’incrementare la temperatura del terreno attraverso l’uso di plastiche pacciamanti.una tecnica che si avvale di mezzi meccanici consiste nell’impiego di reti antigrandine per la difesa delle po-

geStione dei prodotti fitoSanitari

l’agricoltura nel corso degli anni si è progressivamente evoluta nel rispetto dell’ambiente con limitazioni nell’uso di prodotti fitosanitari ed acquisendo conoscenze su metodi alternativi o complementari di lotta al loro impiego. la conoscenza dei cicli biologici di funghi ed insetti ha permesso di prevedere in anticipo il momento nei quali i parassiti risultano pericolosi. sono quindi stati elaborati modelli previsionali che permettono di stabilire con accuratezza il momento in cui intervenire. di conseguenza il numero di interventi con agrofarmarci è considerevolmente diminuito, con benefici di impatto ambientale ed economico. bisogna altresì considerare l’evoluzione degli agrofarmaci i quali sono sempre maggiormente selettivi in quanto attivi sul parassita ma non dannosi sull’entomofauna utile, costituita da parassiti parassitoidi o predatori del parassita che vogliamo combattere. l’evoluzione successiva è stata la lotta integrata, la quale ottimizza tutte la conoscenze a nostra disposizione, con lo scopo avere i maggiori benefici ambientali, con vantaggi per il produttore ed il consumatore in termini di salubrità del prodotto.

nell’ambito delle norme tecniche di lotta integrata

prodotti fitoSanitari |scheda

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scheda|prodotti fitoSanitari

macee dall’insetto chiave cydia pomonella; è una recente innovazione giunta dalla vicina francia, dove il metodo è denominato “alt-carpo”. tecniche genetiche: uso di specie e varietà meno sensibili a determinate avversità conoscenza ciclo biologico dei parassiti: la conoscenza del ciclo biologico dei parassiti consente di elaborare modelli previsionali che consentono di intervenire solamente quando il limite di infezione o infestazione è tale che risulta necessario intervenire (soglia di intervento). tecniche biologiche: ad esempio in frutticoltura e viticolura si attua il metodo della confusione sessuale che consiste nel posizionare nell’appezzamento feromoni sessuali, in modo di diminuire in modo significativo gli accoppiamenti di alcune specie di insetti e di conseguenza il numero di uova fecondate. in questi modo il numero di trattamenti con prodotti antiparassitari è drasticamente ridotto. il piano di azione nazionale pan prevede due livelli di difesa integrata obbligatoria e volontaria. la lotta integrata obbligatoria si avvale di: tecniche di prevenzione e monitoraggio delle infestazioni, delle infezioni e delle infestanti, uso di mezzi biologici nel controllo dei parassiti, ricorso a pratiche di coltivazione appropriate, uso di prodotti fitosanitari che presentano minor rischio per la salute umana. la difesa integrata volontaria è un sistema realizzato attraverso norme tecniche specifiche per ciascuna coltura e indicazioni fitosanitarie vincolanti (disciplinari di produzione), comprendenti pratiche agronomiche e fitosanitarie e limitazioni nella scelta dei prodotti fitosanitari e nel numero dei trattamenti.

benefici apportati dalla lotta integrata

•I benefici apportati dalla lotta integrata sono di carattere ambientale, economico, e salutistico. I benefici ambientali sono dati dal minor numero di trattamenti eseguiti e dalla selettività dei prodotti fitosanitari. In questo modo l’entomofauna utile viene preservata come nostra alleata nella lotta ai parassiti delle piante. •I prodotti destinati al consumo non presentano rischi per la salute dell’uomo. •Il minor numero di interventi fitosanitari garantiscono un risparmio economico. •Un’importante funzione della lotta integrata conseguente al minor numero di interventi è quella di ridurre sensibilmente i residui dei prodotti fitosanitari nel terreno i quali riescono essere degradati dalla flora microbica. Di conseguenza non abbiamo sostanze tossiche nelle falde idriche con evidenti vantaggi per la salute umana. bibliografia: regione piemonte (2015) - guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari, 16-17.

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coltiva la Salute |attualità

in collaborazione con www.gruppocdc.it

coltiva

la tua

salute a oltre dieci anni, l’accordo tra coldiretti-epaca e c.d.c. permette di far crescere il valore della prevenzione e della sicurezza nella tutela dell’imprenditore, dei suoi familiari e degli ospiti della sua azienda con l’idea di una nuova agricoltura multifunzionale territorialmente sostenibile. c.d.c. rappresenta una

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delle realtà sanitarie più significative e dinamiche del piemonte, con un’attività diagnostica completa presso sedi dislocate in modo capillare su

tutto il territorio regionale: a torino, biella, cuneo, novara,vercelli e verbania. grazie a tale collaborazione, i soci coldiretti-epaca possono accedere privatamente a tutte le prestazioni con tariffario agevolato esibendo la tessera associativa coldiretti / epaca, oppure tramite il SSn presentando la richiesta del medico curante. inoltre presso gli uffici provinciali o zonali coldiretti-epaca possono prenotare visite mediche specialistiche e prestazioni diagnostiche presso tutti i centri c.d.c. e con assoluto rispetto della privacy, il socio, tramite il pin ricevuto in accettazione, può richiedere la stampa del proprio referto online. periodicamente, tramite questa rubrica, vi informeremo su temi di interesse generale legati alla prevenzione ed alla cura di patologie tipiche del mondo agricolo.

tema del mese: non mollare l’osso! conoscere una malattia e’ l’iniZio della cura controlla lo stato di salute delle tue ossa con il cHecK-up proposto da c.d.c.

analisi cliniche di laBoratorio calcio, fosforo, pth, fosfatasi alcalina, 25 oh vitamina d € 42 in caso di valori alterati consulta il tuo medico di famiglia per valutare l’opportunta’ di completare l’analisi con la densitometria ossea ed una visita specialistica per osteoporosi

torino centro torino centro torino centro torino mirafiori torino san donato torino san paolo torino santa rita torino vallette lucento moncalieri rivoli venaria reale asti biella cuneo novara novara verbania vercelli

via cernaia, 20 via antonio fabro 12/b via raimondo montecuccoli 5f via don grazioli 11/a via livorno38/d via villarbasse 27/a piazza Santa rita 8 corso toscana 139/1 via martiri della libertà 11 via fratelli piol 63 via iv novembre 16 corso galileo ferraris 4/a via antonio bertodano 11 piazza duccio galimberti 4 via San francesco d’assisi 20 corso giuseppe garibaldi 21 via Sergio bocci 11 via San cristoforo 10

10122 torino 10122 torino 10122 torino 10137 torino 10144 torino 10138 torino 10136 torino 10151 torino 10024 moncalieri 10098 rivoli 10078 venaria reale 14100 asti 13900 biella 12100 cuneo 28100 novara 28100 novara 28925 verbania 13100 vercelli

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organiZZaZione|convegno Sicurezza le attrezzature da lavoro, gestire le emergenze e le novità sulle revisioni

la sicurezza in agricoltura: rischi e infortuni. prevenzione e informazione

Se ne è parlato durante un convegno a Castelnuovo Scrivia organizzato con CadirLab alute e sicurezza. rischi ed infortuni. Quali sono le principali criticità nel settore agricolo quando si parla di sicurezza e come affrontare le emergenze? a queste, e molte altre domande, è stata data una risposta durante il convegno dedicato alle attrezzature da lavoro che si è svolto a castelnuovo Scrivia organizzato da coldiretti alessandria con l’inipa, l’istituto per la formazione in agricoltura, e da cadirlab. esperti del settore hanno illustrato le ultime novità durante quello che è ormai diventato un importante appuntamento annuale dedicato alla formazione e informazione degli imprenditori agricoli perché “quando si parla di sicurezza non si può scherzare e nulla deve essere dato per scontato, la cifra degli infortuni in agricoltura deve fare riflettere e impone una presa di coscienza che ci vede tutti coinvolti, nessuno escluso. - ha affermato il direttore coldiretti alessandria leandro grazioli durante il suo intervento - da sempre far crescere una diffusa cultura della sicurezza sul lavoro è uno dei principali obiettivi della coldiretti di alessandria perché se vogliamo che l’agricoltura rappresenti una grande opportunità è necessario prediligere la sicurezza nei campi, distinguendo quella vera da quella burocratica”. Sul significato della parola

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emergenza e di infortunio si è soffermata irene grosso di cadirlab: “l’emergenza cambia a seconda delle cause che possono essere interne ed esterne: incendio, malore, ciclo produttivo, soglia di attenzione, l’ambiente in cui si opera o in caso di incidente stradale in itinere, ricordando che la denuncia all’inail è difficilmente modificabile”. importante il ruolo del medico del lavoro e della la prevenzione sanitaria, come ha sottolineato marco pestarino, medico competente, e i continui rimandi al documento valutazione ri-

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schi a cui il datore di lavoro deve sempre attenersi. renato delmastro della cnr imamoter ha puntualizzato le novità riferite alle revisioni delle macchine agricole e al metodo di erogazione delle abilitazioni alla guida di trattrici agricole gommate e cingolate: ad incidere, a volte, non solo la superficialità con cui si affronta il pericolo ma soprattutto le condizioni del terreno, dei mezzi meccanici e la localizzazione dell’azienda spesso in aree collinari. Sono elementi che combinati insieme aumentano il verificarsi di una delle disgrazie più diffuse: il


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Sicurezza - 38a moStra razza piemonteSe |organiZZaZione ribaltamento del trattore. la parola è quindi passata ad andrea lovazzano di cadirlab che ha analizzato nel dettaglio i requisiti che devono avere i locali fitosanitari e le attrezzature a basso impatto ambientale e a marino ravera responsabile del patronato epaca di coldiretti alessandria che si è soffermato sulle conseguenze di quelle che vengono definite “malattie professionali” e come comportarsi per avere un’adeguata tutela. “riteniamo importante non abbassare la guardia e proseguire sulla strada della formazione e della preparazione, che sono azioni importanti ai fini della prevenzione unitamente allo sforzo di ammodernamento messo in atto dagli imprenditori per rendere il lavoro non solo tecnologicamente più avanzato, ma anche più sicuro per gli stessi imprenditori e per i lavoratori dipendenti. - ha aggiunto il direttore grazioli - il nostro obiettivo è di promuovere un’agricoltura al servizio della sicurezza della salute, dell'ambiente e dell'alimentazione, che vuole conciliare gli interessi delle imprese, degli occupati e dei consumatori”. Questo perché un’agricoltura che tende a coniugare gli interessi delle imprese agricole con quelli collettivi della società e dei consumatori, attraverso la valorizzazione della distintività e della qualità dei prodotti non può che costruirsi su imprese agricole in cui le persone possano lavorare in condizioni di sicurezza. coldiretti alessandria organizza periodicamente momenti di formazione sulla sicurezza, consapevoli che su questo tema occorre investire molto di più, non lasciando l’impresa da sola ma creando i presupposti per una sinergia completa con le istituzioni preposte. anche in agricoltura, come per tutti gli altri settori, è fondamentale la corretta adozione delle disposizioni in tema di sicurezza, non solo perché ciò corrisponde ad un preciso obbligo di legge, ma anche per garantire una reale salvaguardia della salute degli operatori e della sicurezza alimentare dei prodotti vero Made in Italy.

38a mostra nazionale della razza Piemontese

un successo della squadra coldiretti di novi ligure a richiamato un numeroso pubblico di appassionati e addetti ai lavori l’appuntamento che si è svolto nelle scorse settimane all’area fieristica del miac a cuneo dove si è tenuta la 38a Mostra Nazionale della Razza Piemontese. un’iniziativa che rappresenta un punto fermo per tutti gli allevatori e gli appassionati della razza essendo l’occasione per vedere da vicino i progressi della genetica e ammirare i migliori esemplari provenienti dagli allevamenti più blasonati d’italia. anche quest’anno l’azienda di andrea giaroli di fraconalto è stata l’unica rappresentante della provincia di alessandria che ha partecipato schierando sei esemplari tra cui tre manze, un torello e una vacca con relativo vitello. “Ottimi risultati anche quest’anno. Nel 2016, con la vittoria assoluta di OPamela ero stato un pò la sorpresa della rassegna, ma quest’anno avevo molti occhi puntati addosso e sapevo che sarebbe stato molto più difficile ottenere qualche buon piazzamento e invece... è andata ancora meglio! - ha affermato Andrea Giaroli - O-Pamela, la vacca di ormai 10 anni ha ottenuto nella sua categoria un ottimo secondo posto dietro soltanto alla vacca che ha poi ottenuto la vittoria finale, ma la cosa più gratificante è che anche una manza e un torello, entrambi nata nella mia stalla, sono stati proclamati “Campione riserva” nelle rispettive categorie, segno che il lavoro di selezione che sto portando avanti da qualche anno porta risultati. E il quinto posto finale nella classifica degli allevamenti, davanti a stalle grandi dieci volte la mia e situate nella pianura cuneese è il più grande incoraggiamento a continuare a lavorare in questa direzione”. “Questa è un pò una vittoria della squadra Coldiretti di Novi Ligure. - ha aggiunto Giaroli - Per preparare una Mostra Nazionale bisogna iniziare a selezionare gli animali il giorno dopo la conclusione della mostra precedente e per ottenere risultati va curato ogni minimo dettaglio. E’ necessario partire da ottimi riproduttori e qui scopriamo che la bisnonna del torello e della manza che hanno ottenuto prestigiosi premi proveniva da una stalla di Borghetto Borghera condotta da Felice Baiardi, zio di un mio caro amico, socio Coldiretti”. l’alimentazione di un aspirante

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campione deve essere accuratissima e con materie di prima scelta e qui entrano in gioco i cereali e i foraggi di gian battista ottonello di capriata. Se poi si può contare su un vitello che risulta più bello di quelli che ti sono nati in stalla porti quello in sfilata e allora il pensiero va a giulio cogo di rocchetta che più volte ha fornito animali di pregio all’azienda giaroli. per avere animali sani e robusti è necessario mandarli al pascolo e allora in estate i capi vengono affidati alle mani esperte di renzo bagnasco della cooperati valle acque Striate. e infine il trasporto, il momento più delicato, che può vanificare o confermare tutto il lavoro di preparazione ha un nome che è una garanzia: a ennio ferrari di roccaforte. insomma, sono diversi i soci coldiretti della sezione di novi che con il loro contributo rendono possibile far parlare delle valli nel cuore della razza piemontese. prospettive e problemi? “Il riconoscimento della IGP per la Piemontese, a cui Coldiretti ha contribuito in maniera fondamentale, è un’opportunità enorme per tutti gli allevatori in termini di richiesta degli animali e di prezzi riconosciuti. - ha aggiunto Giaroli - I problemi, purtroppo, sono sempre i soliti: in un’annata di siccità con scarsissima resa delle foraggere i cinghiali hanno devastato quel poco che c’era, i danni verranno pagati, si spera, chissà quando e intanto gli allevatori devono comprare fieno a prezzi paurosi. E anche lo sfruttamento dei pascoli è ora fortemente limitato dalla esplosione di presenze di lupi. Chi si sentirebbe tranquillo a lasciare tra i monti il vitello di O-Pamela?”

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organiZZaZione|agromafie frodi alimentari: Paura a tavola Per 2 italiani su 3

contraffazione cibo: alimentano la criminalità, a rischio la salute L’Italia ha un compito fondamentale nelle politiche comunitarie alimentari che purtroppo spingono all’omologazione ue italiani su tre (68%) sono preoccupati dell’impatto di quello che mangiano sulla salute anche per effetto del ripetersi degli scandali alimentari. e’ quanto emerge da una analisi coldiretti/ixe’ divulgata in occasione dell’apertura del piu’ grande museo del falso made in italy alimentare, con le piu’ diffuse frodi a tavola che alimentano la criminalità e mettono a rischio la salute. Quasi 1 italiano su 3 (29%) ritiene che i casi di frode e contraffazione alimentare dovrebbero essere puniti con l’arresto, con la maggioranza dei cittadini (51%) che chiede comunque la chiusura dell’attività. Si tratta infatti di una realtà insidiosa come è emerso dalla dimostrazione realizzata dalla coldiretti con la collaborazione delle osservatorio agromafie e delle forze dell’ordine, dall’arma dei carabinieri alla guardia di finanza, dalle dogane all’ icQrf - ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari. Si va dalla semplice alterazione delle etichette alla adulterazione, come l’utilizzo di polvere di latte vietata per i formaggi o all’olio di semi trattato con clorofilla spacciato per extravergine, fino alla sofisticazione come l’uso di perossido di benzoile per sbiancare la mozzarella, di anidride solforosa per rendere più rossa la carne o del cafodos utilizzato per far sembrare il pesce artificiosamente piu’ fresco. il consiglio della coldiretti (www.coldiretti.it) è quello di diffidare sempre dei prezzi troppo bassi come ad esempio per l’extravergine che non deve costare meno di 7 euro al litro se si vuole essere sicuri di acquistare prodotto realmente italiano, ma è importante rivolgersi direttamente ai produttori nelle fattorie o nei mercati contadini di campagna amica dove è possibile parlare direttamente con agricoltori e allevatori ed anche verificare direttamente in azienda i processi produttivi. con un terzo dei consumi alimentari che si concentra ormai fuori casa, al di là della buona volontà dei ristoratori, oggi non esiste nessuna garanzia per i clienti sulla reale provenienza, ad esempio, del pesce o della carne, ma anche del formaggio per condire la pasta con un utilizzo molto diffuso, ma nascosto, di imitazioni straniere del parmigiano reggiano e del grano padano, senza dimenticare i piatti di salumi affettati. a preoccupare è anche il fatto che in quasi 1 ristorante su 4 (22%) secondo l’indagine coldiretti/ixe’ ci sono oliere fuorilegge che non rispettano l’obbligo del tappo an-

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in foto immagini che raffigurano alcuni prodotti falsificati scovati dai carabinieri dei nas ed esposti al villaggio coldiretti che si è svolto a napoli a fine novembre. É emersa la necessità di tenere alta la guardia e stringere le maglie ancora troppo larghe della legislazione con la riforma dei reati agroalimentari.

tirabbocco entrato in vigore 3 anni fa con la legge europea 2013 bis, approvata dal parlamento e pubblicata sul supplemento n.83 della gazzetta ufficiale 261, che prevede anche sanzioni che vanno da mille a 8mila euro e la confisca del prodotto. “gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare”, ha affermato il presidente della coldiretti roberto moncalvo nel sottolineare che “l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora piu’ pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato come opportunamente previsto dalla proposta di riforma delle norme a tutela dei prodotti alimentari, presentata al ministro della giustizia andrea orlando dalla commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla

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riforma dei reati in materia agroalimentare presieduta da giancarlo caselli”. “l’italia, che è leader europeo nella qualità e nella sicurezza alimentare ha il compito di svolgere un ruolo di apripista nelle politiche comunitarie alimentari che troppo spesso spingono alla omologazione ed ad un livellamento verso il basso” ha continuato il presidente della coldiretti roberto moncalvo nel sottolineare l’importanza di procedere rapidamente nell’introduzione dell’obbligo di indicare in indicare in etichetta l’origine per tutti gli alimenti senza attendere che si verifichino le emergenze, ma va anche tolto il segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero per consentire interventi mirati. una domanda di trasparenza che va estesa dagli scaffali dei supermercato ai menu dei ristoranti con l’indicazione dell’origine dei prodotti utilizzati nella preparazione dei piatti serviti”.


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giovani impreSa |attualità

a Bruxelles per conoscere meglio la nuova pac Al centro della discussione anche l’accordo del Ceta e tutte le ragioni per sostenere il “No” servito per conoscere meglio e in modo più approfondito la nuova politica agricola comunitaria, l’importanza e la valorizzazione delle filiere agricole degli altri Stati membri e incontrare funzionari ed esperti del settore primario dell’unione europea. l’incontro nella sede coldiretti di bruxelles è stato determinante per essere informati sugli sviluppi legati al ceja, alle opportunità per i giovani imprenditori e per ribadire l’impegno di coldiretti per il “no” all’accordo ceta. il viaggio studio a bruxelles di una quindicina di giovani imprenditori agricoli di coldiretti alessandria, ha avuto questo obiettivo poiché non si deve dimenticare che “il futuro dell’agricoltura si decide nell’unione europea, la partita si gioca a livello internazionale confrontandosi con le realtà che ne fanno parte, che non possiamo ignorare” ha affermato il presidente coldiretti alessandria roberto paravidino. “plauso al via libera alla revisione della pac, proposta del pacchetto legislativo omnibus, che entrerà in vigore dal primo di gennaio 2018 che prevede importanti novità per la gestione del rischio. - ha aggiunto paolo magaraggia dell’ufficio coldiretti a bruxelles - partendo dalla proposta della commissione di abbassare la soglia di indennizzo contemplata per il nuovo meccanismo di stabilizzazione dei redditi settoriale, la si estende anche alle assicurazioni, portando così al 20% la perdita di prodotto necessaria per l’attivazione, innalzando dal 65 al 70% l’intensità del contributo pubblico, introducendo la possibilità di utilizzare indici economici per la misurazione delle perdite”. una tre giorni fitta di incontri,

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seminari, scambi di informazioni ed approfondimenti durante i quali è stato ribadito cosa significa dire no al ceta, il no di chi ha a cuore il futuro dell’agricoltura di piccola scala e della produzione alimentare di qualità non può che essere in disaccordo con il ceta. ancora una volta si è di fronte a una misura volta a promuovere, sostenere, difendere e affermare esclusivamente gli interessi della grande industria, a scapito sia dei cittadini che dei piccoli produttori. non possiamo più pensare di fare accordi commerciali in cui scambiamo solo le merci e dove teniamo i diritti e le tutele dai lavoratori ai produttori fino ai consumatori rimangano in secondo piano. la visita al parlamento è servita a capire meglio le novità relative al 2° pilastro della pac e alle dinamiche che regolano l’entrata e, eventualmente l’uscita, dal “sistema europeo”. un’occasione per ragionare sulle regole del mercato introducendo nuovi elementi per rafforzare riequilibrare la posi-

zione contrattuale degli agricoltori nella filiera e per aumentare la tempestività degli interventi pubblici in caso di crisi economica mentre resta centrale la figura dell’agricoltore attivo quale beneficiario degli interventi della politica agricola comune. “il viaggio studio, realizzato in collaborazione con i giovani impresa di como - lecco, è servito per approfondire l’approvazione della riforma della pac che rappresenta un importante risultato raggiunto grazie alla collaborazione dell’intero sistema italia a bruxelles, un risultato che è l’esempio di come l’unità di intenti sia vantaggiosa e strategica per il nostro paese. - ha affermato il direttore coldiretti alessandria leandro grazioli - essersi soffermati sull’analisi della domanda, sul peso dell’agroalimentare nell’economia e sulle nuove opportunità per le nostre imprese, ovviamente in riferimento alla tutela del Made in Italy, per ribadire e sostenere che è dal settore primario che si sviluppa la ricchezza legata al territorio ed all’identità dei nostri prodotti».

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attualità| regali per SiSma - Spaccio agricolo

su www.campagnamica.it tutte le news e il linK per gli ordini regala i prodotti delle zone colpite dal sisma e le eccellenze del made in italy Torna il Natale con i prodotti firmati Campagna Amica! Grazie allo straordinario successo dello scorso anno, raddoppia l’offerta del gusto 100 per cento italiano tempo di natale, quale migliore occasione per fare un regalo nel segno de “il cibo giusto”, quello di qualità, sicuro, tracciato. Quello di campagna amica! regalare una selezione dei prodotti dei nostri agricoltori, significa donare la storia, la tradizione e la cultura del nostre paese. Significa ripagare gli sforzi dei nostri produttori che con passione e attenzione fanno il meglio per portare nelle vostre tavole l’eccellenza del vero e autentico Made in Italy. così, dopo il successo dell’anno scorso, abbiamo deciso di raddoppiare l’offerta del gusto 100 per cento italiano. abbiamo pensato a una selezione dei prodotti provenienti dalle zone colpite dal sisma, perché c’è ancora molto da fare e da ricostruire per tutte quelle aziende che ancora faticano a ritrovare la normalità. e allora vi proponiamo “in cucina con i prodotti solidali”, perchè coldiretti e campagna amica vogliono sostenere proprio quelle realtà in difficoltà, dandovi la possibilità, acquistando i cibi simbolo della storia e della tradizione di quei luoghi, di fare anche un gesto di grande solidarietà. inol-

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tre, vi proponiamo per i vostri regali firmati campagna amica, anche “in cucina con il vero Made in Italy”. l’eccellenza della biodiversità italiana arriverà così sulla vostra tavola, con prodotti selezionati da tutta la penisola: dal vino al miele, dal formaggio ai biscotti, dalle confetture alla pasta; ma anche olio, zafferano, legumi e molto altro ancora. noi proponiamo i migliori sapori della tradizione contadina, frutto di saperi

antichi, tramandati con passione da generazioni di agricoltori. per info e costi: dalla homepage del sito di campagna amica (www.campagnamica.it), troverete la news con il link attraverso il quale possono essere ordinate eccellenze. Per ulteriori informazioni contattare Coldiretti Alessandria 0131.235891 e-mail: alessandria@coldiretti.it

spaccio agricolo bovone mirKo

un nuovo punto di riferimento per i prodotti di campagna amica e per la vendita del pane “grosso di tortona” otto la buona stella dell’immacolata, venerdì 8 dicembre la famiglia bovone ha inaugurato il punto vendita aziendale, dal produttore al consumatore, a rivalta Scrivia sulla ss.per pozzolo. frutta, verdura, erbe officinali e cereali la fanno da padrone, sono infatti le colture sulle quali è incentrata l’attività dell’azienda agricola tra pozzolo, rivalta e il podere dei nonni materni sull’appennino ligure. il core business in realtà sono i ceci della merella, dai quali l’azienda ricava anche la farina per la farinata che insieme con gli altri legumi costituiscono un settore in crescita, oltre alle farine di mais otto file tortonese e alla farina di grano San pastore. l’azienda di bovone mirko fa parte delle dodici piccole aziende che hanno fondato il conap consorzio nazionale produttori San pastore, aziende che credono profondamente nel valore intrinseco dei grani antichi ed in particolare del San pastore, antica varietà di frumento molto coltivata nel nostro territorio nella prima metà del ‘900, di cui lo spaccio agricolo sarà portavoce quale punto vendita segnalato per il pane grosso di tortona. tutta la famiglia è coinvolta nella nuova avventura ma regina del punto vendita aziendale sarà la dinamica e coinvolgente mamma di mirko, e lo spaccio agricolo non sarà pertanto solo un negozio di prodotti del territorio ma un modo moderno di fare la spesa, perché dietro ad ogni prodotto c'è un territorio, una storia, una tradizione, una ricetta e tutto questo paoletta lo sa raccontare, come nessuno. nello spaccio agricolo si potranno trovare oltre

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ai prodotti aziendali, per completare la gamma dell'offerta vino, birra, confetture, conserve, miele, pasta, salumi e formaggi tutti prodotti dalle aziende agricole del territorio aderenti a campagna amica, il circuito della coldiretti che certifica il prodotto di origine italiana e di cui anche l’azienda bovone ne è da anni aderente. mirko non sarà però dietro alle quinte, sempre con la sua tenace elisa lo si potrà trovare negli appuntamenti mercatali di campagna amica a tortona il martedi, a novi il mercoledi, ad alessandria il venerdi grazie all’infaticabile papà giorgio, braccio operativo in campo.

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natale tutto made in italY |attualità

NATALE: BUDGET SALE A 528 EURO/FAMIGLIA (+4,4%) Apre il mercatino a Milano con il via a corsa acquisti per 7 italiani su 10

natale

caccia al panettone Vince di misura la sfida col pandoro ma torna prepotentemente il fai da te casalingo

ette italiani su dieci (68%) concentrano nel mese di dicembre lo shopping di natale che comporterà quest’anno in media una spesa complessiva di 528 euro per famiglia in aumento rispetto allo scorso anno del 4,4%. cambia rispetto all’anno scorso anche il mix degli acquisti previsti per il natale 2017 con una forte ripresa delle spese per viaggi frenata lo scorso anno dall’impatto degli episodi di terrorismo internazionale ma - sottolinea la coldiretti - aumenta anche il budget destinato all’alimentare e ai divertimenti e resta sostanzialmente stabile quello per i regali. la spesa - precisa la coldiretti - è destinata nell’ordine per il 39% ai regali, per il 25% al cibo, per il 24% ai viaggi e per il 12% ai divertimenti al cinema, al teatro, nei concerti o nelle discoteche. l’italia quest’anno - sottolinea la coldiretti - si classifica al terzo posto tra i paesi europei dove si spende di piu’ per il natale, preceduta solo da Spagna con 632 euro e gran bretagna con 614 euro. la spesa media per le festività di fine anno in italia - precisa la coldiretti - risulta superiore del 19% rispetto 445 euro della media in europa dove in fondo alla classifica c’è la polonia con 258 euro a famiglia. i regali sono la principale voce di spesa degli italiani che sotto l’albero troveranno nell’ordine libri, cioccolatini, vestiti, cosmetici, denaro e prodotti alimentari. l’enogastronomia cresce anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tra-

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dizione a tavola che si esprime con la preparazione “fai da te” di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio. da segnalare - continua la coldiretti - la preferenza accordata all’acquisto di prodotti Made in Italy anche per aiutare l’economia nazionale o garantire maggiori opportunità di lavoro a sostegno della ripresa con una particolare attenzione a quelli provenienti dalle aree terremotate anche grazie alle iniziative ad hoc. Sul sito www.campagnamica.it, ad esempio, è possibile acquistare cesti solidali con i prodotti salvati dal sisma per sostenere aziende delle zone colpite dal sisma che devono continuare a lavorare e produrre, dove le circostanze lo permettono.va segnalato inoltre conclude la coldiretti - che in italia la spesa di natale on line cresce del 16% rispetto allo scorso anno, piu’ del doppio della media europea, e raggiunge in valore circa 1/3 della spesa familiare totale per le feste di fine anno. la spesa di natale delle famiglie italiane regali 39% alimentari 5% viaggi 24% divertimenti 12% totale 528 euro per famiglia fonte. elaborazioni coldiretti su dati deloitte

arte la caccia al panettone per 3 italiani su 4 con la tendenza 2017 che vede un crescente interesse per i panettoni garantiti Made in Italy, a conferma di una sempre maggiore sensibilità dei consumatori verso la provenienza di quel che portano in tavola che si estende ora ai prodotti delle feste. il panettone sarà anche il dolce preferito dagli italiani per le feste spiega coldiretti (www.coldiretti.it) - davanti al pandoro, che finirà sul 70% delle tavole (a un prezzo medio di 6-8 euro). tra le tendenze 2017 si registra anche un deciso ritorno al fai da te casalingo per sorprendere familiari e amici con la riscoperta delle antiche ricette della tradizione locale. ma per chi non ha tempo di prepararselo in casa - continua coldiretti - arriva ora il primo panettone con grano 100% italiano, frutto della collaborazione tra Sis, Società italiana Sementi di bologna, mulino pivetti di cento (ferrara), coprob (cooperativa produttori bieticolo-saccariferi) e la cooperativa deco industrie di bagnacavallo (ravenna). per produrlo - continua coldiretti - è stato utilizzato grano tenero della varietà “giorgione”, da cui si ottiene una farina al top della qualità per la trasformazione in prodotti da forno.

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la ricetta di

un contorno sfizioso per le feste - patate soffiate

Ingredienti per 20 patate:

• 600 gr di patate • 20 gr di burro • 50 ml di latte • 1 cucchiaio di vino bianco • 1 bustina di zafferano • 1 cucchiaino di lievito per torte salate • 1 tuorlo • 2 albumi • sale, pepe • granella di mandorle, semi di sesamo semi di papavero, erba cipollina, curry

preparazione:

fate bollire le patate in un’ampia pentola con l’acqua eliminate ora la buccia, passatele in uno schiacciapatate e raccogliete la purea in una ciotola. aggiungete una noce di burro e il latte e mescolare. fate sciogliere lo zafferano nel vino e aggiungetelo alla purea insieme al tuorlo, al lievito, al sale e al pepe. mescolate tutto e montate gli albumi a neve e fateli incorporare mescolando con un cucchiaio di legno. imburrare una teglia da forno e con l’aiuto di 2 cucchiai inumiditi, formate dei mucchietti di patate. guarnite la superficie di ogni patate con mandorle tritate, semi di sesamo, semi di papavero e erba cipollina tritata quindi infornate e cuocete a 200° per 20 min. lasciate intiepidire e servite le vostre patate soffiate. n°11 • dicembre 2017| agricoltura a.

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attualità|epaca Pubblicato il decreto attuativo

tutto quello che c’è da conoscere sull’anticipo pensionistico volontario L’ “Ape” si rivolge a chi compie o ha compiuto il 63° anno di età e non ha ancora maturato il diritto alla pensione anticipata o di vecchiaia stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale 17 ottobre 2017, n.243, il decreto del presidente del consiglio dei ministri 4 settembre 2017, n.150, con il regolamento attuativo delle disposizioni in materia di anticipo finanziario a garanzia pensionistica (cosiddetta ape volontaria). pur essendo ancora in attesa della circolare inpS, con le necessarie disposizioni operative, si evidenzia che tale beneficio riguarda coloro che compiono o hanno compiuto il 63° anno di età e non hanno ancora maturato il diritto alla pensione anticipata o di

È

vecchiaia. la prestazione dell’anticipo pensionistico è compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa e potrà essere erogata previa adesione al fondo di garanzia; infatti, coloro che usufruiscono di tale beneficio, dovranno restituito l’importo complessivamente percepito

per il periodo di compimento dell’età alla maturazione del diritto a pensione in forma rateale sulla pensione con applicazione di un interesse che verrà determinato a seguito degli accordi che dovranno essere sottoscritti dall’inpS con l’abi (banche). la restituzione potrà avvenire con trattenuta diretta sulla pensione in 20 anni. dovrà essere preventivamente sottoscritto un contratto si assicurazione in caso di premorienza in quanto la restituzione non è trasmissibile agli eredi. anche per questa circostanza, l’inpS dovrà sottoscrivere un accordo specifico ocon l’ania (assicurazioni). Seguiranno ulteriori aggiornamenti, appena chiariti gli aspetti più tecnici da parte dell’inpS. Gli uffici del patronato Epaca Coldiretti sono a disposizione per chiarimenti in merito.

la legge di bilancio Per il 2017 ha rivisto in senso estensivo, a Partire dal 1° gennaio 2017, il Perimetro di aPPlicazione del cumulo dei Periodi assicurativi

cumulo dei “periodi assicurativi” sciolte le riserve sulle “casse professionali” il cumulo è un meccanismo particolare, in aggiunta alla ricongiunzione e alla totalizzazione, per valorizzare la contribuzione mista, ovvero quella contribuzione accreditata in più casse della previdenza obbligatoria frutto di carriere lavorative discontinue. la legge di bilancio permette al lavoratore di cumulare i periodi assicurativi accreditati presso differenti gestioni, senza oneri a suo carico, per il riconoscimento di un’unica pensione da liquidarsi secondo le regole di calcolo previste da ciascun fondo e sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento. destinatari dal 1° gennaio 2017, il cumulo contributivo è esercitabile dai lavoratori iscritti a due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti, autonomi

(commercianti, artigiani, coltivatori diretti e mezzadri) e dagli iscritti alla gestione separata dell’inpS, oltre che dagli iscrittti alle forme sostitutive ed esclusive della medesima (ex inpdap, ex enplas, fondo volo, elettrici, telefonici ecc.). con riferimento alla casse professionali, l’inpS ha finalmente sciolto le riserve a seguito di nulla osta del ministero del lavoro e delle politiche Sociali, chiarendo le modalità operative da adottare per le pensioni in regime di cumulo inerenti gli iscritti alle casse professionali. i requisiti il cumulo deve interessare tutti e per intero i periodicontributivi non coincidenti accredidati presso le diverse gestioni assicurative menzionate, purchè gli assicurati non risultino già titolari di un trattamento pensionistico diretto in una delle gestioni

interessate dal cumulo stesso (comprese le casse professionali). dal 1° gennaio 2017, per effetto di una modifica contenuta nella legge di bilancio 2017, il cumulo è ammesso anche qualora gli interessati abbiano perfezionato i requisiti per il diritto a un trattamento pensionistico autonomo in una delle casse interessate. i trattamenti erogati tramite il cumulo dal 1° gennaio 2017 attraverso il cumulo dei periodi assicurativi è possibile conseguire sia la pensione di vecchiaia che la pensione anticipata (come in tabella) al perfezionamento dei requisiti previsti dalla legge fornero. il cumulo consente, inoltre, la liquidazione della pensione di inabilità e di una pensione indiretta, mentre non prevede la possibilità di conseguire l’assegno ordinario di invalidità.

tabella pensione anticipata anno

uomini

donne

dal 2017 al 2018

42 anni e 10 mesi

41 anni e 10 mesi

dal 2019 al 2020

43 anni e 3 mesi*

42 anni e 3 mesi*

successivi al 1° gennaio 2012, dovrà essere utilizzato solo il sistema contributivo. attenzione: per la determinazione del sistema di calcolo, occorre avere riguardo all’anzianità contributiva complessivamente maturata nelle diverse gestioni assicurative.

particolare alla forma assicurativa dove risulta accreditata l’ultima contribuzione a favore del lavoratore. nel caso in cui il soggetto interessato al cumulo risulti da ultimo iscritto a più forme assicurative, ha facoltà di scegliere quella alla quale inoltrare la domanda.

la domanda i soggetti che intendono esercitare la facoltà di cumulo devono presentare la relativa domanda all’ente previdenziale di ultima iscrizione ed in

l’ente istruttore, accertata la sussistenza del diritto al trattamento pensionistico richiesto, acquisisce le quote di pensione di competenza delle forme interessate al cumulo.

*requisito provvisorio legato alla speranza di vita il sistema di calcolo l’importo della pensione è determinato dalla somma dei pro-quota, tante quante saranno le gestioni interessate: ciascuna determinerà il trattamento in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni. ciò significa che, a differenza della totalizzazione, la pensione verrà liquidata con il sistema retributivo ove applicabile, fermo restando, in ogni caso, che, per i periodi

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epaca |attualità

prestazioni conseguibili sistema di calcolo condizioni

gestioni interessate

cumulo dei periodi assicurativi pensione di vecchiaia pensione di anzianità pensione di inabilità pensione indiretta ciascuna gestione per la parte di propria competenza, determina il trattamento pro quota in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento. nessuna pensione diretta liquidata a carico delle gestioni interessate nel cumulo ago (fpld - gestione Speciali dei lavori autonomi) fondi Sostitutivi dell’ago (es. ex elettrici, ex telefonici, ex enplas fondo volo, inpgi, ecc.) fondi esclusivi dell’ago (cassa Stato, cassa Stato, cps, cpi, cpug, cpdel, fS, poste) gestione Separata inpS fondo clero casse libero professionali

pagamento dei trattamenti pensionistici in regime di cumulo il pagamento dei trattamenti pensionistici in regime di cumulo è effettuato dall’inpS che stipula apposite convenzioni con gli enti di previdenza privati interessati, l’istituto è ente pagatore anche nei casi in cui non è interessato al pagamento di alcuna quota di pensione. l’onere dei trattamenti è a carico delle singole gestioni e forme pensionistiche, ciascuna in relazione alla propria quota. il patronato epaca di coldiretti è a disposizione per la consulenza e la presentazione delle istanze di cumulo.

i Parametri in base ai quali viene erogata la Presentazione economica

la pensione ai superstiti a favore dei familiari a pensione ai superstiti è una prestazione economica erogata nei confronti dei familiari dell’assicurato in caso di suo decesso. Si tratta di una “protezione” che l’ordinamento giuridico riconosce ai familiari più stretti del defunto quali il coniuge e i figli ed, in subordine, ai suoi genitori, ai fratelli o alle sorelle inabili che trova fondamento nell’esigenza di tutelare le esigenze di vita della fa-

L

miglia cui il defunto contribuiva. nella sottostante tabella, vediamo i principali requisiti e condizioni per accedere a queste tipologie di prestazioni con la precisazione che le regole esposte riguardano tutti gli assicurati presso l’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, le gestioni speciali dei lavoratori autonomi (Artigiani, Commercianti, Agricoli autonomi), la gestione separata dell’inpS, le gestioni

sostitutive ed esclusive dell’ago (dipendenti pubblici, FF.SS e Poste).tali regole trovano applicazione, generalmente, anche nei confronti dei liberi professionisti assicurati presso le casse professionali (es.avvocati, medici, notai ecc.) anche se talune differenze rispetto alla previdenza pubblica obbligatoria possono sussistere in funzione dell’autonomia statutaria riconosciuta dalla legge a tali enti nei regolamenti attuativi.

le prestazioni spettanti ai superstiti nella previdenza pubblica (inps) soggetto deceduto

requisito contributivo del defunto

prestazione spettante ai familiari

pensionato

nessuno in particolare: il defunto era già titolare di una prestazione pensionistica (vecchiaia, anzianità o inabilità).

pensione di reversibilità

lavoratore assicurato dipendente o autonomo

780 contributi settimanali oppure, in alternativa, 260 contributi settimanali di cui almeno 156 nel quinquennio antecedente la data del decesso

pensione indiretta

mancato raggiungimento dei suddetti requisiti contributivi

pensione supplementari indiretta (al solo superstite già beneficiario di pensione indiretta o di reversibilità)

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attualità|agricoltura familiare

innovazione ambientale, tecnologica e sociale

agricoltura familiare: nuova strada intrapresa dai giovani agricoltori Elisa Gastaldi vincitore 2017 del premio nazionale De@Terra alle donne che hanno saputo fare innovazione el cuore dell’orticoltura più avanzata della piana alessandrina, una giovane donna dinamica e la sua famiglia, hanno avviato una start-up agricola che trova nelle tradizioni, il perno dell’innovazione. Se da un lato, l’agricoltura di oggi, quella dei grandi numeri, indipendentemente dall’indirizzo colturale si deve fare strada attraverso gestioni innovative e precision farming... dal gpS al wing sprayer, dai droni al weed seeker, dal wead-it al robocrops spot sprayer, per le aziende familiari, l’agricoltura di confine, l’agricoltura dei piccoli numeri quale futuro si presenta? l’azienda di elisa lo ha trovato nella realizzazione di un importante progetto di agricoltura familiare, un format innovativo per il mondo agricolo che sta caratterizzando l’agricoltura negli ultimi cinquant’anni ma, che è la forma più ancestrale di gestione e organizzazione di un’azienda agricola. il principio dell’autosufficienza, del mutuo soccorso territoriale, la sussidiarietà tra le diverse branche aziendali trova le sue origini della legge di orientamento del 2001 e nell’azienda agricola familiare elilù viene applicato appieno. l’agricoltura familiare tradizionale di per sé è economicamente, socialmente e ecologicamente sostenibile, provvedendo alla sussistenza diretta della famiglia e garantendo un reddito per le spese extra-aziendali. ha luogo in essa la riscoperta del cibo-alimento, nel quale le attività connesse garantiscono il riconoscimento di un ruolo sociale ampiamente condiviso, di cui spesso le persone sono alla ricerca e, l’autenticità delle prassi e dei cicli produttivi, assicura il perfetto equilibrio dell’ecosistema-azienda-famiglia. nello specifico l’azienda elilu effettua, in un’ottica di economia circolare, come accadeva nelle aziende agricole familiari di inizio novecento, tutte le produzioni primarie necessarie alla sussistenza della famiglia, custodendo varietà e razze antiche tradizionali italiane (attualmente sono oltre 300, allevate e coltivate secondo i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica - orto sinergico...). tali produzioni vengono poi trasformate in azienda grazie a un laboratorio multifunzionale, un caseificio bollo ce e un impianto di conservazione ad azoto con mulino a pietra, in alimenti in vendita presso la bottega interna, l’agriturismo e nei mercati contadini.tra i principali prodotti aziendali si annoverano: latte, yogurt e formaggi di razza antica v.o.t. - bionda tortonese, pane e prodotti da forno tradizionali di grano verna e San pastore (pane grosso di tortona), pasta di grano duro Senatore cappelli, salumi di maiale nero di garlasco. importanti innovazioni di processo caratterizzano la gestione aziendale a cascina impero quali ad esempio il processo di alimentazione che funziona interamente a corrente elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico installato sul tetto, il quale alimenta anche il ca-

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seificio, il laboratorio multifunzionale e anche l’impianto di stoccaggio dei cereali antichi. la conservazione dei cereali avviene sotto azoto, prodotto in azienda direttamente senza costi ambientali, grazie a un essiccatore e compressore d’aria; il macchinario dedicato estrae direttamente azoto e ne garantisce una percentuale del 99,9% nei silos, permettendo all’azienda di molire settimanalmente il cereale, fresco come appena trebbiato. il risparmio idrico è un altro pilastro delle innovazioni aziendali dell’azienda elilù, infatti la macchina polifunzionale del caseificio è alimentata a corrente e non raffreddata ad acqua. le acque nere vengono depurate con un mini-biodigestore con colonie batteriche che decompongono i rifiuti restituendo acqua pulita utilizzabile in irrigazione. l’orto è irrigato con ala gocciolante e le colture (in orto e frutteto) sono sotto paglia (per una pac-

agricoltura a. |n°11 • dicembre 2017

ciamatura naturale con paglia aziendale e per garantire una temperatura e idratazione migliori) come previsto in agricoltura biologica. le buone prassi adottate, il continuo dialogo con le realtà territoriali e con il mondo della ricerca consentono di attuare e valorizzare l’autenticità delle scelte e dei prodotti, garantendo il controllo totale della filiera e un buon posizionamento sui mercati. tutto questo ha permesso ad elisa gastaldi di vincere, a soli 35 anni il premio de@terra, ritirato presso il mipaf a roma il prossimo 18 dicembre 2017, premio attribuito alle donne che nell’anno corrente hanno saputo fare innovazione. una grande soddisfazione per un’azienda che solo dopo due anni dall’insediamento si pone come esempio di riqualificazione strutturale e organizzativa, capace di fare rete con il territorio e con il mondo universitario, per non perdere mai quella spinta innovativa che è il filo conduttore dell’avventura aziendale intrapresa.


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nuovo Sito |attualità

sito osservatorio corilicolo

nuova veste grafica per il settore delle nocciole Uno strumento utile al fine di fornire un aiuto sempre più professionale agli imprenditori di questo comparto una veste grafica snella e di impatto immediato quella che ci regala l’home page del nuovo sito dell’osservatorio corilicolo alessandrino. uno strumento reso necessario per rispondere alla richiesta di informazioni sempre più aggiornate e mirate su di un settore in forte espansione come quello delle nocciole. l’osservatorio corilicolo alessandrino è il braccio tecnico della coldiretti di alessandria in campo corilicolo. grazie ad esso, coldiretti ha sostenuto, passo dopo posso, le attività di ricerca e di sviluppo, impegnandosi a fornire supporto tecnico agli agricoltori coinvolti nella coltivazione del nocciolo. l’osservatorio corilicolo si impegnerà a fornire un aiuto sempre più professionale a tutti quegli imprenditori agricoli che vorranno puntare su questo comparto produttivo, o a chi già ne fa parte. l’osservatorio corilicolo alessandrino nasce nel 2010 con il fine di fare della provincia di alessandria un’area di espansione e di sviluppo nel settore corilicolo. la via intrapresa è stata quella della ricerca e dell’innovazione. le sperimentazioni relative a tutti gli aspetti di gestione dell’impianto, della difesa e della trasformazione della nocciola, hanno costantemente caratterizzato l’operatività dell’osservatorio. le tracce della coltura risalgono a molti secoli orsono, ma solo negli ultimi anni, grazie alle soluzioni tecniche individuate ed a favorevoli congiunture di mercato, si è assistito ad un rapido sviluppo degli insediamenti nell’intera provincia, rappresentando ora un’importante opportunità economica per gli agricoltori di oggi e di domani. Qui potrete trovare informazioni, indicazioni tecniche, schede monografiche, immagini, video dimostrativi e molto altro ancora! Si ritiene che la formazione tecnica e l’aumento della conoscenze, costituiscano la base di partenza per tutti coloro che intendono raggiungere i risultati economici e di soddisfazione personale auspicati. puntare sulla propria preparazione è il metodo migliore per ottenere in breve tempo importanti risultati! per tutti coloro che intendano avvicinarsi alla coltivazione del nocciolo in modo innovativo ed imprenditoriale, è possibile prendere parte corsi di

È

formazione organizzati in diverse aree della provincia. gli argomenti trattati saranno molteplici e divisi per livelli di “esperienza” e “competenza”. Questi saranno utili all’agricoltore per aumentare le proprie conoscenze. Saranno inoltre organizzati, in collaborazione con inipa piemonte, ulteriori corsi di aggiornamento: • La moderna corilicoltura nel rispetto dell’ambiante e la salvaguardia della biodiversità •La coltivazione del nocciolo quale alternativa produttiva per la tutela della biodiversità •La gestione integrata del nocciolo dopo l’impianto

Sarà inoltre possibile consultare, unicamente su questo portale, tutti i bollettini di difesa che via via verranno pubblicati nel corso della stagione, più gli aggiornamenti in tempo reale su corsi di formazione, sperimentazioni in atto e notizie di attualità! indirizzo web: www.osservatoriocorilicolo.it

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attualità|greening - conSigliere eccleSiaStico

ultima ora: la corte dei conti boccia il greening

inverdimento: un regime di sostegno ma non ancora del tutto efficace Definire una logica di intervento completa in ambito di ambiente e clima con misure flessibili e più semplici a corte dei conti ue boccia il greening. nell’ambito delle attività di valutazione svolte dall’organismo europeo, è stata pubblicata la relazione dal titolo “l’inverdimento: un regime di sostegno al reddito più complesso, non ancora efficace sul piano ambientale”. nel documento sono riportati i risultati degli audit della corte sul greening. il quesito principale degli audit era se l’inverdimento fosse una misura effettivamente in grado di migliorare le performance della pac sul piano ambientale e climatico. per arrivare ad una valutazione, sono stati esaminati i seguenti aspetti: la logica di intervento, l’esistenza di valori-obiettivo di inverdimento chiari e sufficientemente ambiziosi e le motivazioni alla base della dotazione finanziaria destinata a tale politica; i benefici che si ritiene possano derivare dall’inverdimento sul piano ambientale e climatico; la complessità che l’inverdimento aggiunge alla pac. nel complesso, la corte è giunta alla conclusione che è improbabile che l’inverdimento, così come viene attualmente applicato, possa migliorare in maniera significativa la performance della pac in materia di ambiente e di clima. e’ emerso che la commissione non ha sviluppato una logica di intervento completa per il pagamento verde, né ha stabilito valori-obiettivo ambientali chiari e sufficientemente ambiziosi che possano essere da questo conseguiti. inoltre, la dotazione di bilancio assegnata all’inverdimento non è giustificata dal contenuto ambientale della politica in questione. il pagamento verde rimane, sostanzialmente, un regime di sostegno al reddito. la corte ha anche riscontrato che è improbabile che l’inverdimento apporti benefici significativi per l’ambiente e per il clima, principalmente a causa dell’effetto inerziale che inficia la politica perseguita. Si stima, in particolare, che i cambiamenti apportati dall’inverdimento alle pratiche agricole interessino soltanto

L

il 5 % circa di tutte le superfici agricole dell’ue. infine, è stato rilevato che i probabili risultati della politica non giustificano la notevole complessità che l’inverdimento aggiunge alla pac. tale complessità deriva in parte da sovrapposizioni fra l’inverdimento e altri strumenti ambientali, fra cui le norme relative alle buone condizioni agronomiche e ambientali del terreno (bcaa). nella relazione, la corte afferma che è improbabile che i pagamenti destinati ad incoraggiare gli agricoltori ad adottare pratiche più rispettose dell’ambiente migliorino in misura significativa la performance della politica agricola comune in materia di ambiente e di clima. ovviamente l’analisi ha portato alla formulazione di raccomandazioni da attuare con la prossima riforma della pac. la prima raccomandazione riguarda la necessità, da parte della commissione, di definire una logica di intervento completa per gli interventi dell’unione in agricoltura legati al clima e all’ambiente, compresi valori-obiettivo specifici basati

a colloQuio con il conSigliere eccleSiaStico

ripartire... in gruppo immacolata, per lìazione cattolica - che quest’anno compie 150 anni! - coincide con la festa del tesseramento e del ricordo di quanti hanno lasciato una traccia particolare nella vita dell’associazione. nella mia parrocchia, quest’anno, abbiamo ricordato un presidente che ci ha lasciato prematuramente, dopo essere stato catechista, regista, animatore e tante altre cose ancora. aveva il “pallino” di lavorare in squadra. in un discorso in occasione del tesseramento ci raccontò quanto gli era stato insegnato dal suo direttore spirituale, un padre francescano. il padre amava il ciclismo e faceva queste distinzioni tra i ciclisti. c’è il ciclista amatore indipendente che si allena quando gli fa comodo, quando non piove, quando non fa troppo caldo e quando non ha altre cose da fare, preferisce allenarsi da solo per non dover aiutare gli altri. c’è poi il ciclista

L

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che preferisce far parte di una squadra per poter dare e ricevere un aiuto materiale e spirituale nei momenti di difficoltà. nella chiesa e nelle comunità parrocchiali non è diverso. dove c'è lo spirito di servizio si fa il gioco di squadra e si vive in comunione, ma quando prevale l’amor proprio si corre da isolati. San giovanni, il battista, in questo tempo di attesa del Salvatore, ci invita a far rifiorire il deserto, ad appianare i colli e le vie tortuose. anche oggi viviamo in molti deserti, non geografici, ma esistenziali. deserti della povertà materiale e morale. deserti della dignità, dove gli uomini sono trattati come oggetti. deserti dell’affettività dove le relazioni sono sempre più “liquide”. diamo un senso al natale. forse è arrivato il momento di dire chi siamo. facendo squadra.

agricoltura a. |n°11 • dicembre 2017

mons. ivo piccinini

su una comprensione scientifica aggiornata dei fenomeni in causa. con la seconda raccomandazione, invece, la corte indica che la commissione dovrebbe analizzare e tracciare un bilancio dell’attuazione della politica agricola attuale. nel definire la propria proposta, la commissione dovrebbe attenersi ai seguenti princìpi: a. al fine di percepire i pagamenti pac, gli agricoltori dovrebbero rispettare una serie di norme ambientali di base (baseline bcca e inverdimento generalizzato); b. le esigenze specifiche e locali connesse all’ambiente e al clima possono essere affrontate in modo appropriato mediante un’azione programmata più incisiva concernente l’agricoltura che sia basata sul raggiungimento di valori-obiettivo di performance e finanziamenti che rispecchiano una valutazione dei costi medi sostenuti e del mancato guadagno riguardo ad azioni e pratiche che vanno oltre gli standard ambientali di base; c. qualora vengano loro offerte più opzioni per l’attuazione della pac, gli Stati membri dovrebbero essere tenuti a dimostrare, prima dell’attuazione, che le opzioni scelte sono efficaci ed efficienti in termini di conseguimento degli obiettivi strategici. di fatto, la relazione con le sue raccomandazioni individua degli aspetti che dovranno essere affrontati nella prossima programmazione.tuttavia, dovranno essere previste misure flessibili e semplici per gli agricoltori che consentano di raggiungere gli obiettivi ambientali della pac. per maggiori approfondimenti, scarica la relazione della corte dei conti al seguente link: https://goo.gl/KH7usp. consulta il sito http://www.terrainnova.it/ e scarica l’app terrainnova al seguente link https://goo.gl/7JbY1g.


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corSi inipa |attualità

psr 2014/2020 - corsi di formazione professionale in ambito agricolo approvati in attesa di finanziamento - operazione 1.1.1 azione 1

aperti i corsi gratuiti di formazione professionale l prossimo periodo autunno-invernale (da novembre 2017 a maggio 2018) sarà caratterizzato dalla realizzazione di numerosi corsi gratuiti inseriti nel bando regionale pSr 2014-2020. gli uffici zonali di coldiretti stanno già raccogliendo le adesioni e si ricorda che a ogni corso verrà dato il via unicamente al raggiungimento del numero minimo di allievi previsto e del finanziamento regionale. ai corsi potranno partecipare titolari, coadiuvanti e/o dipendenti delle ditte individuali, so-

cietà di persone, cooperative che rientrino nella classificazione ateco 01 principale, pertanto al momento dell’iscrizione sarà indispensabile produrre la seguente documentazione: •visura camerale; •documento di identità in corso di validità e codice fiscale ; •copia del cedolino di busta paga dei dipendenti (che devono risultare assunti nel periodo di realizzazione del corso).

titolo

Per ricevere maggiori informazioni al riguardo è possibile contattare gli Uffici di Zona Coldiretti oppure la sede della Segreteria Provinciale INIPA Piemonte di Alessandria, telefonando allo 0131-235891, interno 668; inviando una e-mail a inipa.alessandria@coldiretti.it; inviando un fax allo 0131-252144

sede

durata

avviare, amministrare, gestire un agriturismo

alessandria

32 ore

la sicurezza alimentare nella trasformazione dei prodotti aziendali di origine vegetale

alessandria

24 ore

reati alimentari: etichettatura, responsabilità aziendali e responsabilità dell'osa

alessandria

8 ore

cassine

26 ore

cambiamenti climatici - nuovi fitopatogeni in agricoltura: produzioni orticole

castelnuovo Scrivia

16 ore

cambiamenti climatici - nuovi fitopatogeni in agricoltura: produzioni cerealicole

alessandria

16 ore

gestione dei rischi nelle attività ludiche dell'agriturismo: impianti tecnologici

alessandria

40 ore

la coltivazione del nocciolo quale alternativa produttiva per la tutela della biodiversità

terzo - alessandria - casale m.to - castelletto d’erro

15 ore

francavilla bisio

18 ore

alessandria

12 ore

alessandria - terzo - casale m.to

18 ore

tortona

9 ore

castelnuovo Scrivia

9 ore

lotta integrata in viticoltura

casale monferrato

18 ore

lotta integrata nel frutteto: gestione ecosostenibile del noccioleto

mombello m.to - lu

18 ore

novi ligure - alessandria

8 ore

alessandria

7 ore

riconoscimento delle erbe spontanee e loro valorizzazione nella ristorazione agrituristica vegetariana e vegana

arquata Scrivia

12 ore

metodologie di coltivazione e di allevamento di antiche cultivar di specie frutticole

odalengo piccolo

8 ore

alessandria

8 ore

cantalupo ligure

9 ore

valorizzazione dei prodotti locali nella ristorazione agrituristica

il vigneto biologico la concimazione: corretta gestione e basi agronomiche per le coltivazioni erbacee la gestione integrata del noccioleto dopo l’impianto lotta integrata in frutticoltura lotta integrata in orticoltura

lavorazione su sodo e minima lavorazione: le potenzialità e gli investimenti necessari aggiornamento per operatori delle fattorie didattiche

promuovere l’uso di risorse sostenibili la gestione dei pascoli: ripristino, gestione e miglioramento della biodiversità e del paesaggio

n°11 • dicembre 2017 | agricoltura a.

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