Agricoltura Alessandrina Coldiretti Alessandria

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Coldiretti Alessandria - Anno 61째 numero 4 - 11/04/2014 www.alessandria.coldiretti.it Poste Italiane Spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

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Editoriale

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QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

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Competenza, coerenza e protagonismo saranno i pilastri sui quali si costruiranno le nuove importanti sfide del futuro

ono soddisfatto del bilancio degli incontri zonali e sindacali. e’ sempre un arricchimento poter dialogare con il territorio, con la nostra base, con quello che mi piace definire “il cuore pulsante di Coldiretti”. Riunioni organizzate nelle diverse zone della provincia per poter toccare con mano quelle che sono le diverse problematiche che caratterizzano un settore multisfaccettato come quello agricolo. Sono state protagoniste le ultime novità tecniche, sono state ricordate importanti scadenze, ha avuto un ruolo di promo piano il capitolo legato alla Politica agricola Comunitaria e, ultimo ma non certo per importanza, l’approfondimento sul Progetto economico di Coldiretti, sulla filiera “tutta agricola e tutta italiana”. Un Progetto che cresce e si rinnova, valorizza le identità locali come “leve competitive del Paese” per generare sviluppo, ma anche qualità della vita dando dignità e titolarità sociale alle imprese agricole. L’ho detto e ribadito in più occasioni e ci tengo a sottolinearlo anche ora, dialogare con la base in un momento di grande incertezza del Paese è fondamentale, un’occasione importante per trasmettere in modo efficace e concreto l’italia che Vogliamo. Un’opportunità di crescita per ribadire che questo è il tempo del fare, tutti assieme, con un unico obiettivo: lo sviluppo delle imprese, difendendo il valore della territorialità, bene non omologabile. il nostro compito, non dobbiamo mai dimenticarlo, è quello di portare Coldiretti, l’agricoltura italiana e il suo modello di sostenibilità totale in europa, compiutamente. abbiamo già cominciato a farlo: ora dobbiamo proseguire e fare in europa quello che abbiamo saputo fare in italia. ma è necessario anche agire per cancellare i furti d'identità e di valore che non permettono ai consumatori di acquistare con consapevolezza e che tolgono reddito alle nostre imprese. Per questo motivo non dobbiamo abbassare la guardia sull’importanza dell’etichettatura trasparente e la tutela del vero Made in Italy: perché identificare il Made in Italy è il primo passo per poterlo valorizzare e difendere in un mercato globale dove distintività e legame con il territorio sono leve competitive determinanti. Le nostre idee, l’italia che Vogliamo, il nostro Progetto... sono elementi di grande concretezza che non vengono calati sul territorio ma che dal territorio ricevono spinte determinanti per crescere. e quelle spinte, quelle leve strategiche determinanti siamo tutti noi che ogni giorno troviamo il coraggio di affrontare con idee innovative un mercato che non lascia spazio ad errori. Questo perché noi possediamo le mappe del territorio, conosciamo il tipo di tessitura che tiene insieme consumatori, aziende e istituzioni, siamo noi l’interfaccia con l’amministrazione e la politica. Un nuovo protagonismo che la gente riconosce positivamente a Coldiretti che da oltre dieci anni ha rotto con il collateralismo ed è diventata titolare delle proprie relazioni sociali. Competenza, coerenza e protagonismo, dunque, saranno i pilastri sui quali andremo a costruire le nuove importanti sfide per il futuro. Dobbiamo essere decisi e seri nel portare avanti la nostra progettualità, peraltro sempre più apprezzata, che rappresenta l’unica valida e coerente alternativa per le nostre imprese. Un Progetto economico che sa di poter constare su di un’Organizzazione cosciente della responsabilità che le viene affidata, capace di fare sintesi delle necessità e delle attese del territorio che rappresenta con un obiettivo prima di tutto e su tutto: saper rispondere in modo soddisfacente alle esigenze delle imprese agricole.

Roberto Paravidino Presidente

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agricoltura Periodico del mondo aGricolo di coldiretti alessandria

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“Gli incontri sul territorio sono palestre importanti per conoscere le priorità del Paese”

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Periodico edito da impresa Verde alessandria

d i r e t t o r e a m m i n i s t r at i V o simone moroni direttore resPonsabile ilaria lombardi

agricoltura Periodico del mondo aGricolo di coldiretti alessandria

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G r a f i c a , i m Pa G i n a z i o n e christian boero

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H a n n o c o l l a b o r at o a q u e s t o n u m e r o luisa bo, daniela colombini, fabio fracchia, enrica marchesotti, alberto Pansecchi, domenico Pesce, don ivo Piccinini, marino ravera, Walter roggerone. fotoGrafie archivio coldiretti, christian boero

redazione ed amministrazione corso crimea 69 - 15121 alessandria tel. 0131 235891 - fax. 0131 252144

reGistrazione tribunale

n° 4 - Aprile 2014

di alessandria n.69 del 21.1.1953

In COPERTInA

aGenzia

“Stop alle frodi e alla casta dei furbetti per far cambiare verso all’agricoltura”

P u b b l i c i ta r i a

Via Pylos, 20 - 12038 savigliano (cn) tel. 0172 711279 - cell. 348 7616706 e-mail: info@reclamesavigliano.it

s ta m Pa industrie GraficHe srl Via einaudi, 43 - zona d4 tel. 0131-240624 www.keller-grafiche.com r.ozzano@keller-grafiche.com

Immagine tratta dal film “Guardie e ladri” di Mario Monicelli e Steno (1951) interpretato da Totò e Aldo Fabrizi

Chiuso in redazione il 11 Aprile 2014

confederazione nazionale coldiretti federazione Provinciale coldiretti alessandria

uffici ProVinciali corso crimea 69 - 15121 alessandria

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di

zona

acqui terme - Via m. ferraris, 52 tel. 0144 322546 - fax. 0144 55902 alessandria - corso crimea, 69 tel. 0131 261819 - fax. 0131 325524 casale monferrato - Via cavalli d’olivola, 6 tel. 0142 452840 - fax. 0142 72741 castelnuoVo scriVia - Via solferino, 53 tel. 0131 823403 - fax. 0131 823443 cerrina - Via nazionale, 36 tel. 0142 943800 - fax. 0142 946031 noVi liGure - Via mazzini, 50/c tel. 0143 75440 - fax. 0143 73881 oVada - Via cairoli, 42 tel. 0143 86268 - fax. 0143 833305 tortona - Via s. marziano, 4 tel. 0131 861965 - fax. 0131 863903

3 ALESSANDRIA SRL


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Graziella boveri

ReSP. DOnne imPReSa COLDiRetti PiemOnte e aLeSSanDRia

li esempi di agricoltura sociale non mancano, in Piemonte e nella provincia di alessandria, dove esistono interessanti casi di inserimento lavorativo e di numerose aziende in cui a mettersi in gioco sono soprattutto le donne e i giovani, che grazie all’agricoltura trovano uno sbocco alternativo ad un futuro incerto e con troppi interrogativi. É questo quanto è emerso dal convegno organizzato da Coldiretti alessandria, Donne impresa e Ue.Coop in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di alessandria che si è svolto in Camera di Commercio dal titolo “agricoltura Sociale: per guardare al di là dell’apparenza” che ha visto la partecipazione di Stefania Fumagalli, referente progetti di agricoltura sociale di Coldiretti torino, Raffaella Vitale Direttore Politiche Sociali per la Regione Piemonte, marina Fasciolo responsabile progetti socio-assistenziali del Cissaca della provincia di alessandria e Vittorio marabotto responsabile Ue.Coop Piemonte. in agricoltura c’è una predisposizione naturale per la valorizzazione delle persone di tutte le età e

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questa attitudine ha consentito di alimentare un welfare inclusivo più umano e rispettoso delle fragilità. La prossimità e la relazione sono, infatti, valori antichi e da sempre presenti nel mondo contadino così come la solidarietà, il mutuo aiuto, la cura e l’assistenza di membri all’interno di una cerchia familiare “allargata”. Per questo le pratiche di agricoltura sociale offrono un rilevante contributo allo sviluppo del territorio e delle comunità rurali, in quanto creano nuove opportunità di reddito e di occupazione, offrono concrete prospettive di inclusione sociale per soggetti vulnerabili, generano servizi per il benessere delle persone e delle comunità, migliorano la qualità della vita nelle aree rurali e periurbane, creano beni “relazionali”. Dopo i saluti di Pier angelo taverna Presidente Fondazione Cral, dell’assessore Provinciale all’agricoltura Lino Rava e dell’assessore allo sviluppo economico del Comune di alessandria marica Barrera, ad introdurre i lavori graziella Boveri, responsabile regionale e provinciale Donne impresa, la quale ha sottolineato come “la multifunzionalità dell’agricoltura sia da tempo elemento di riferimento essenziale

per l’evoluzione del mondo agricolo, ampiamente affermato dalla legislazione europea e nazionale, che riconosce all’agricoltura la capacità di produrre non solo cibo, ma anche numerosi altri beni e servizi utili. e si tratta non solo di beni e servizi suscettibili di una valutazione economica ma, soprattutto, di beni e servizi immateriali caratterizzati non da un valore di mercato, ma da un’utilità sociale che fornisce risposte a crescenti domande dei cittadini: dalla tutela dell’ambiente e del paesaggio al presidio e alla salvaguardia del territorio e delle aree rurali, dall’uso sostenibile delle risorse naturali alla sicurezza alimentare”. Un percorso che permette di integrare nell’attività agricola elementi di carattere sociosanitario, educativo, di formazione e inserimento lavorativo, di ricreazione, diretti in particolare a fasce di popolazione svantaggiate o a rischio di marginalizzazione: particolarmente interessanti le case history presentate, testimonianza che “fare agricoltura sociale” è possibile e regala grandi soddisfazioni. Sono state così portate all’attenzione della platea le esperienze torinesi dei “Vivai gariglio” e della cooperativa


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“Cavoli nostri”, quelle cuneesi dell’agritata Sara Beccaria e del progetto “a Casa” rivolto agli anziani, presentato da Paola Rinaudo. ma anche in provincia di alessandria si possono “vantare” aziende a vocazione sociale che si stanno distinguendo: “Le Piagge” a Ponzone di Stefania grandinetti, presidente regionale di terranostra, ne è un esempio in continua evoluzione con progetti realizzati in collaborazione con le asl, rivolti ai bambini, non solo fattoria didattica ma anche centri estivi con in cantiere un progetto di filiera per creare ospitalità rivolta agli anziani, un “agrinonno”. altra realtà importante è quella vissuta dall’agriturismo “Lo Casale” di arquata Scrivia che collabora con le istituzioni per offrire ai richiedenti asilo politico ospitalità: interessante l’esperienza dei profughi di nazionalità bengalese con regolare permesso di soggiorno che hanno svolto attività lavorative in azienda. tali esperienze si collegano ad una attitudine antica dell’agricoltura, da sempre caratterizzata dal legame tra impresa agricola e famiglia rurale e da pratiche di solidarietà e mutuo aiuto, che oggi si presenta come una ulteriore declinazione del concetto di multifunzionalità, capace di fornire risposte ad ulteriori bisogni della società, soprattutto in ragione dei cambiamenti che interessano e interesseranno negli anni a venire il sistema del welfare. Dall’incontro è emerso che le esperienze di agricoltura sociale riguardano molteplici ambiti di attività, che possono essere così riassunti: formazione e inserimento lavorativo; riabilitazione/cura; ricreazione e qualità di vita e servizi alla vita quotidiana. “L’agricoltura sociale - ha affermato il presidente Coldiretti alessandria Roberto Paravidino - è la nuova frontiera della multifunzionalità. anche in provincia di alessandria gli imprenditori agricoli, al pari di altri cittadini, guardano al futuro cercando stabilità non solo nella produzione di reddito, ma organizzando, in modo civico, la capacità di assicurare servizi e reti di comunità. Si stanno moltiplicando le esperienze che vedono le aziende offrire veri e propri servizi alla comunità, in un contesto di crescente contenimento delle risorse pubbliche e di parallelo incremento della domanda

sociale legata ai disagi diffusi e diversificati: attivare un centro per bambini o ospitare un disabile significa venire incontro a necessità delle famiglie che altrimenti non potrebbero essere soddisfatte utilizzando le risorse esistenti sul territorio”. «L’agricoltura sociale evidenzia percorsi di nuova economia - ha aggiunto il di-

marina fasciolo Responsabile Progetti Socio-assistenziali CiSSaCa provincia di alessandria

vittorio marabotto Responsabile Ue.COOP Piemonte alla nuova centrale di Coldiretti, solo in Piemonte, aderiscono oltre 300 coopertive

rettore Coldiretti alessandria Simone moroni - basati sulla valorizzazione dei prodotti agricoli con contenuto etico, di strutture e risorse umane disponibili nei territori rurali e spesso sottoutilizzate. Offre, insomma, soluzioni collettive e collaborative in risposta alle crisi sociali, economiche e ambientali, che viviamo”.

raffaella vitale Direttore Politiche Sociali e Politiche per la Famiglia della Regione Piemonte

stefania fumaGalli Referente agricoltura Sociale per la Coldiretti Provinciale di torino

nelle foto: nella pagina accanto l’intervento del Presidente Provinciale Coldiretti alessandria Roberto Paravidino che ha chiuso i lavori del convegno ribadendo l’importanza dell’essere “forza sociale”. in alto, una parte del numeroso pubblico presente, dove è possibile notare molte Donne Impresa che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento. in basso, in primo piano, il Direttore della Coldiretti alessandrina Simone moroni. al centro i relatori che hanno approfondito la tematica dell’agricoltura sociale portando nuove progettualità.

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le case history dal piemonte elena micheletti nel direttivo della cooperativa agricola sociale “Cavoli nostri” sorta a Feletto (tO)

Perchè affidarsi all’Agricoltura Sociale?

elena GariGlio titolare dell’azienda “Vivai gariglio” a moncalieri. Ha aperto l’agriturismo “Sale in zucca” dedicandosi all’agricoltura sociale

Per costruire risposte utili ai bisogni delle comunità e creare un nuovo valore sociale ed economico oldiretti è una forza sociale che rappresenta le imprese agricole e valorizza l’agricoltura come risorsa economica, umana e ambientale. Obiettivo: garantire alle imprese agricole opportunità di sviluppo in un quadro di piena integrazione con gli interessi economici e sociali del Paese. Strategia: adottare il sistema della concertazione, fulcro di ogni moderna democrazia economica, in tutte le sedi di confronto economicopolitico, con il governo, con gli enti locali, con le istituzioni comunitarie. L’agenda si articola in due progetti: Impresa Verde, rivolto alla crescita competitiva delle imprese agricole, Campagna Amica, per costruire un dialogo tra produttori e consumatori nel tempo della globalizzazione. Negli ultimi anni Coldiretti Alessandria ha avviato un progetto strategico per promuovere e sostenere le attività di Agricoltura Sociale attivate dalle aziende agricole del territorio. L’Agricoltura Sociale coinvolge, infatti, imprese agricole, cooperative sociali, assicurazioni, enti religiosi, enti pubblici, centri per l’impiego e servizi per il lavoro, scuole, servizi sociali, ecc... in attività volte a promuovere azioni co-terapeutiche, di inclusione sociale e lavorativa, di educazione e formazione per soggetti a più bassa contrattualità (persone con disabilità psichiatriche o mentali, persone con disabilità fisiche, migranti, anziani, disoccupati di lunga durata, dipendenti da alcool o droghe, persone in regime alternativo al carcere o ex detenuti, minori con difficoltà di apprendimento, vittime di tratta, ecc.), ma anche interventi volti a rafforzare la rete dei servizi nelle aree rurali e in quelle peri-urbane (agri-asili, servizi di prossimità per anziani abili, turismo sociale, centri per anziani e giovani, ecc). (Di Iacovo, 2008)

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alcune esperienze di agricoltura sociale promosse da coldiretti Coldiretti Piemonte, nell’ambito dell’Osservatorio Regionale sull’agricoltura Sociale, ha promosso un progetto sperimentale denominato “agritata” in collaborazione con la Regione Piemonte (Assessorati Politiche Sociali, Agricoltura, Formazione Lavoro).

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agritata è una persona del nucleo familiare dell’azienda agricola, adeguatamente formata, che offre un servizio di educazione e di cura presso l’azienda stessa dove i bambini possono trascorrere tempo all’aria aperta, sperimentare i colori e i profumi delle stagioni, prendersi cura di piccoli animali. agrinido è un asilo tradizionale spostato in fattoria che offre un servizio flessibile e un progetto pedagogico basato sull’interdipendenza della persona con la natura (animali, piante, stagioni, ecc...). i bambini vengono accolti in uno spazio dedicato e attrezzato appositamente mentre la fattoria intorno diventa un grande laboratorio didattico-educativo. centri estivi e invernali Le aziende agricole, per facilitare la conciliazione tra impegni di lavoro e familiari nei periodi di chiusura delle scuole o nel dopo scuola offrono servizi per la cura e la custodia diurna e/o residenziale delle fasce più giovani della popolazione.

sara beccaria di montelupo albese ha deciso di diventare “agritata” seguendo un progetto pedagogico specifico che porta alla riscoperta della natura, della stagionalità e delle eccellenze dell’agricoltura italiana

Paola ribaudo referente del progetto transfrontaliero “a Casa”che ha l’obiettivo di promuovere la sicurezza e il mantenimento a domicilio delle persone anziane in zone montane e periferiche

stefania Grandinetti

accoglienza di persone anziane Di recente sono in fase di progettazione esperienze di accoglienza di persone anziane in aziende agricole-agrituristiche che offrono la possibilità di trascorrere giornate a contatto con le piante e con gli animali in un contesto familiare e accogliente e di consumare un pasto con cibi sani e a km.0 in compagnia di altre persone. Progetti di sostegno e integrazione socio lavorativa di persone in situazione di svantaggio Sono rivolti a persone particolarmente vulnerabili che hanno alle spalle ripetuti insuccessi nella partecipazione al mercato del lavoro. inserimento lavorativo donne in difficoltà e in uscita da percorsi di violenza e tratta per sfruttamento sessuale Coterapia verde con animali. in collaborazione con i servizi socio assistenziali territoriali per offrire percorsi di onoterapia e ippoterapia.

Presidente Regionale e Provinciale di terranostra titolare dell’azienda “Le Piagge” di Ponzone, da anni accoglie nei periodi estivi bambini e sta avviando un progetto per realizzare un “agrinonno”

mara alacqua dell’agriturismo “Lo Casale” di arquata Scrivia che con la zia anna maria Rivera ha seguito il progetto per dare ospitalità ai profughi di nazionalità bengalese con regolare permesso di sogggiorno


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attUaLità - l’InTervISTA

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bisognava indicare l’origine degli ingredienti dei prodotti che componevano la confezione. Quindi se la salsa veniva fatta con pomodori cinesi e poi veniva imbottigliata in italia, doveva essere specificato sull’etichetta». e invece? «e invece ancora oggi molti prodotti sono fatti da ingredienti che non sono italiani, con ulteriori rischi di infiltrazioni delle ecomafie. Dall’inizio della crisi le frodi in questo settore sono triplicate, le persone si vedono costrette ad acquistare prodotti che costano meno, ma comprano confezioni che richiamano al Made in Italy e dell’italia hanno poco o niente».

generale si può dire che l’etichetta è anonima per circa la metà della spesa degli italiani».

“Basta con i furbi del Made in Italy” Alcuni stralci dell’intervista rilasciata dal Presidente Nazionale Coldiretti al “Corriere della Sera” Presidente, un terzo dei prodotti alimentari ha ingredienti stranieri... Quando il disegno di legge era diventato legge, nel gennaio del 2011, avevano festeggiato offrendo salsiccia (rigorosamente italiana) a Piazza montecitorio. Sulle facce degli agricoltori della Coldiretti c’erano grandi sorrisi perchè la legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari, poteva fermare il finto Made in Italy sugli scaffali dei supermercati. Prosciutti venduti come italiani ma provenienti da maiali allevati all’estero, pasta ottenuta da un grano coltivato fuori dai confini, concentrato di pomodoro cinese all’olio di oliva tunisino con il solito marchio: Made in Italy.

cosa serve per cambiare le cose? «manca la volontà politica e speriamo che con questo governo le cose possano prendere un’altra piega. Purtroppo sulla legge dell’etichettatura ha vinto la forza delle lobby dell’agroindustria italiana che continua in modo miope a credere che il Made in Italy sia solo una questione di ricette a prescindere dall’origine del prodotto». Può spiegarsi meglio? «gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani ma provenienti da maiali allevati all’estero.tre cartoni di latte a lunga scadenza su quattro sono stranieri, idem per la metà delle mozzarelle fatte con latte». chi ci guadagna? «Le grandi aziende agroalimentari che fanno business sulla mancanza di trasparenza. Quella legge obbligava a fare una cosa molto semplice:

Per questo avete creato l’osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare? «Siamo di fronte a una drammatica escalation con sequestri nell’agroalimentare che hanno già raggiunto nei primi due mesi del 2014 il valore di circa mezzo miliardo di euro. Ci sono influenze della criminalità dalla fornitura dei mezzi tecnici fino al commercio all’ingrosso e alla produzione di cibo. alimenti che poi arrivano sul mercato con nomi che addirittura hanno richiami espliciti alla mafia. tutti questi elementi mettono a rischio un settore vitale del paese che vale il 17% del nostro Pil». cosa si può fare? «Repressione ma anche prevenzione e sicuramente la legge 4 del 2011 avrebbe aiutato. il ministero della Salute ha in mano tutti i dati sui flussi commerciali dei cibi alle frontiere, eppure questi dati sono trattati come se fossero un segreto di Stato. Se queste informazioni fossero pubbliche sarebbe facile capire quali sono le industrie che importano prodotti dall’estero e poi li piazzano sugli scaffali con il bollino Made in Italy».

e poi? «e poi la legge è rimasta senza decreti attuativi». È proprio così? «La legge sull’etichetta di origine che ottenemmo con non poca fatica nel 2011, non ha mai avuto i decreti attuativi. Dagli anni 2000 a oggi gli unici prodotti in cui abbiamo ottenuto questa obbligatorietà dall’Unione europea sono quelli per cui si sono verificate pesanti crisi di sicurezza alimentare. La carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza, il pollo dopo l’emergenza aviaria, l’ortofrutta fresca. ma in

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ORganizzaziOne - oSServATorIo SullA crIMInAlITà

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nella foto: un momento della conferenza stampa sull’“osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” promosso dalla coldiretti. da sinistra a destra, fara, caselli, orlando, moncalvo e martina.

: NASCE l’OSSERVATORIO contro la CRIMINALITÀ

AGROALIMENTARE Promosso dalla Coldiretti, Giancarlo Caselli presiede il Comitato Scientifico i chiama “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” la nuova Fondazione voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. giancarlo Caselli guida il Comitato Scientifico della Fondazione, mentre il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo ne è il presidente e al presidente dell’eurispes gian maria Fara è stata affidata la vice presidenza. “Di fronte al luogo comune diffuso all’estero che porta gli stranieri ad assimilare l’italia alla mafia oltre alla pizza o alla pasta, con la Fondazione ci vogliamo fare carico dell’indignazione del 65% degli italiani che non sopporta che la criminalita' organizzata danneggi l'immagine del nostro paese e che si sente offeso perché ritiene che la gran arte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali, secondo l’indagine Coldiretti/ixe” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel precisare che “c’è tuttavia una minoranza del 12% che è rassegnata e lo considera normale, visto che l’abbiamo esportata in tutto il mondo, e un 19% che pensa addirittura che faccia parte dell’immaginario collettivo anche grazie film come il Padrino, La Piovra ed altri”. i tentacoli della criminalità organizzata italiana sono usciti dalla realtà locale e nazionale per infiltrarsi nell’economia e nella società di numerosi Paesi europei, secondo il recente rapporto transcrime. i

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nella foto: dal caffe’ “mafiozzo” stile italiano ai sigari “al capone”, dal sugo “Wicked cosa nostra agli snack “chilli mafia”, dall’amaro “il Padrino” al limoncello “don corleone”,” ma a bruxelles nella capitale d’europa si intingono addirittura le patatine nella “saucemaffia e si condisce la pasta con la “saucemaffioso” sono alcuni dei prodotti in vendita in italia e all’estero mostrati per la prima volta dalla coldiretti per chiedere l’intervento delle istituzioni per fermare uno scandalo che offende le vittime della criminalità e l’immagine del Paese, in occasione della nascita dell’osservatorio sulla lotta alla criminalità nell’agroalimentare

settori dell’agricoltura e della pesca sono nel mirino di Cosa nostra e della Camorra in Spagna dove non manca l’interesse della stessa Camorra e quello della ndrangheta nel comparto della ristorazione.tra i centri maggiormente toccati - riferisce la Coldiretti - ci sono la capitale madrid, Vigo e l’andalusia. nel Regno Unito, la Camorra ha puntato sui bar e sui ristoranti e la scozzese aberdeen è considerata un polo particolarmente sensibile. in germania la ndrangheta guarda con crescente interesse alle strutture legate alla gastronomia, con preferenza per le città di geldern, Oberhausen e Duisburg. La criminalità organizzata, infine, non dimentica l’est europeo.anche per la vicinanza geografica, l’albania rappresenta un buon mercato per la Sacra Corona Unita per quanto riguarda bar e ristoranti, mentre opera con illeciti profitti la Camorra in Romania in attività legate all’agricoltura e alla pesca soprattutto nella zona di Vaslui ai confini con la moldova e in prossimità del mar nero. “La criminalità organiz-

zata si combatte con la trasparenza soprattutto in un settore come quello agroalimentare dove è particolarmente rilevante il flusso commerciale, con circa un terzo (33%) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in italia ed esportati con il marchio Made in Italy che contiene materie prime straniere all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo. in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato - continua il presidente della Coldiretti - il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. ma è necessario che sia anche resa trasparente l’indicazione dei flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero e venga bloccato ogni finanziamento pubblico alle aziende che non valorizzano il vero Made in Italy dal campo alla tavola. Con l’Osservatorio


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si intende creare - sottolinea la Coldiretti - un complesso di controlli che assicuri la più completa informativa ai consumatori, contrastando le contraffazioni e le adulterazioni alimentari. in tale prospettiva, la Fondazione intende promuovere iniziative di approfondimento in merito agli interventi e agli effetti delle pronunce di tutte le autorità amministrative indipendenti che possano interferire nel mercato dell’agroalimentare, analizzando e approfondendo, in particolare, le attività dell’autorità garante della Concorrenza e del mercato e dell’autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. La Fondazione promuove, inoltre, le azioni legali collettive di tutela dei consumatori, con particolare riguardo - continua la Coldiretti all’accertamento della responsabilità in materia ambientale e alimentare e per la condanna al risarcimento dei danni. nell’ambito dei propri scopi istituzionali, la Fondazione - precisa la Coldiretti svolge un ruolo propositivo nel confronti della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, nonché delle Commissioni parlamentari d’inchiesta istituite per l’analisi conoscitiva dei fenomeni della contraffazione e della pirateria commerciale. La criminalità si deve combattere attraverso la creazione di un solido sistema che assicuri una tutela rafforzata all’intera filiera produttiva: a tal fine la Fondazione approfondisce il ruolo della cooperazione suggerendo anche nuove forme giuridiche ed adeguati sistemi di controllo. L’Osservatorio mette a disposizione le proprie conoscenze scientifiche e tecniche attraverso la pubblicazione, per via telematica, di riviste dal carattere giuridico e sociale, l’organizzazione di convegni, la promozione e il finanziamento di ricerche in campo universitario e con la collaborazione di altri enti pubblici e privati. L’Osservatorio - spiega la Coldiretti - intende creare una rete di contatti tra istituzioni e cittadini attraverso la valorizzazione delle produzioni agroalimentari italiane, avvalendosi degli strumenti informatici attualmente disponibili per diffondere la cultura della tipicità, della qualità e dell’origine della filiera agricola esclusivamente italiana, nella convinzione che la legalità sia una condizione essenziale per il sostegno all’economia dell’intero Paese e che la lotta ai fenomeni di criminalità organizzata presenti nel settore agroalimentare comporta effetti vantaggiosi in termini ambientali, sociali ed occupazionali.

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BoCCiato l’emendamento alla leGGe euroPea 2013 finalizzato ad innalzare la PerCentuale minima di Prodotto dall’attuale 12% al 20%

I succhi di frutta “ostaggi” delle lobby Non vengono difesi gli interessi dei consumatori: ora questa battaglia di verità e trasparenza si sposta nelle aule parlamentari

iamo sconcertati! apprendere certe notizie fa riflettere perché punta l’attenzione su come le lobby industriali siano riuscite a prendere il sopravvento sulla logica della salute e della qualità. L’aumento al 20% di succo di frutta nelle bibite analcoliche era un provvedimento di grande rilievo perché prevedeva un innalzamento della percentuale di qualità di una bibita accrescendo la presenza di succo naturale di frutta in esso contenuta. il consumatore avrebbe potuto avere a disposizione un prodotto di qualità maggiore, con un’alta percentuale in più di succo di frutta nelle bi-

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bite”. Parole di Roberto Paravidino e Simone moroni, presidente e direttore della Coldiretti alessandrina, a commento della decisione della Commissione Politiche dell’Ue della Camera di bocciare l’emendamento alla Legge europea 2013 finalizzato ad innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12% al 20%, una misura che era nell’interesse dei consumatori e dei produttori italiani. non è solo una notizia che getta nella più assoluta prostrazione i produttori di frutta ma che coinvolge e danneggia i consumatori italiani, in particolare i bambini, che avrebbero diritto ad alimenti di qualità superiore. “L’italia con il primato europeo nella qualità e sanità degli alimenti - hanno aggiunto Paravidino e moroni - ha il dovere di essere all’avanguardia nella battaglia per cambiare norme che sono difese in europa solo dalle grandi lobby industriali”. innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12% al 20% avrebbe concorso a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione: ancora una volta però l’Unione europa si trincea dietro al sistema della tutela della libera circolazione delle merci, ma in questo modo si limita la circolazione di prodotti di più alta qualità. il risultato è che non vengono difesi gli interessi dei consumatori: “Ora, questa battaglia di verità e di trasparenza - concludono Paravidino e moroni - si sposta nelle aule parlamentari. La Coldiretti garantisce il suo impegno ai produttori e ai consumatori italiani per rimuovere un atto di autentica ingiustizia”.

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AleSSAndrInA

attenzionea

enz si avvicina la scad

del rinnovo piano c o l t u r a l e

Domande

15MAGGIO

entro il

la PaC: 2 PilaStri, 2 foNdi, 2 diverSi aPProCCi i PilaStro

tradizionalmente racchiudeva le politiche di sostegno ai prodotti agricoli (organizzazioni comuni di mercato). Oggi riguarda i pagamenti diretti e il residuo delle politiche di mercato (OCm unica). i pagamenti diretti sono disaccoppiati, ovvero indipendenti dalle quantità prodotte. Si continuano a percepire anche se non si produce più, purché si rispettino criteri di gestione dei terreni (condizionalità). Le politiche del i pilastro sono stabilite a livello comunitario e Stati e regioni intervengono all’interno di una cornice stabilita a livello comunitario. il i pilastro è finanziato totalmente dall’Ue. Fondo di finanziamento: FEAGA

ii PilaStro

Politiche di sviluppo rurale a programmazione pluriennale (PSR). Sei priorità di intervento: trasferimento della conoscenza e innovazione. Competitività delle imprese e dei sistemi agroalimentari e forestali. Organizzazione della filiera alimentare e gestione dei rischi.tutela e valorizzazione degli ecosistemi. Uso efficiente delle risorse naturali e lotta ai cambiamenti climatici. inclusione sociale e lotta alla povertà. Collegamento con politiche strutturali e di coesione; con politica per la pesca e le aree costiere. É cofinanziato dagli Stati membri e, nel caso italiano, le politiche vengono programmate e gestite a livello regionale. Fondo di finanziamento: FEASR

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coldiretti alessandria ricorda che i coltivatori possono presentare le domande Pac e quelle per la “indennità compensativa” entro il 15 maggio prossimo, data di scadenza fissata. un intreccio tra contributi pubblici ed intese tra soggetti privati per dare immediatamente liquidità alle imprese agricole: per fronteggiare la contrazione dei finanziamenti erogati dal sistema creditizio alle imprese agricole, coldiretti alessandria ha attivato l’anticipazione dei contributi che saranno erogati dalla comunità europea (Pac) agli agricoltori. Grazie ad una serie di convenzioni attivate dalle diverse strutture della più grande organizzazione agricola, creditagri e caa, con le banche, gli imprenditori agricoli potranno richiedere, negli uffici della coldiretti, contestualmente alla domanda di contributi comunitari, anche l’erogazione anticipata degli importi richiesti, senza dover aspettare i tempi burocratici e procedurali per l’accoglimento della domanda e la successiva attivazione dei pagamenti. una risposta concreta alla difficoltà delle imprese agricole per anticipare i costi di produzione dell’annata agraria.

CaMPaGNa aNtiCiPi PaC 2014

Soluzioni finanziarie per le Imprese Agricole

anche quest’anno, il Sistema Servizi Coldiretti, attraverso la struttura dedicata Creditagri italia mette a disposizione delle imprese agricole lo strumento dell’anticipo PaC per soddisfare, almeno in parte, le proprie esigenze di credito a breve. attraverso la sottoscrizione di appositi accordi con alcuni istituti Bancari Partner è stato messo a punto e condiviso un modello operativo in grado di favorire l’accesso al credito da parte delle imprese agricole, che potranno così richiedere un finanziamento fino all’importo massimo dell’80% del valore dei titoli richiesti nella domanda unica a tassi di assoluto vantaggio ed in ogni caso non da sportello diretto. a questo proposito, ricordiamo che Creditagri italia è un ente di garanzia Fidi sottoposto alla

Vigilanza della Banca d’italia in grado di mettere a disposizione delle imprese agricole prodotti e servizi in convenzione con primari istituti di Credito a tassi e condizioni riservate. in particolare, all’interno dell’offerta di prodotti e soluzioni finanziare, Creditagri italia mette a disposizione di tutte le imprese che hanno presentato domanda in Regime di aiuto Unico, soluzioni in grado di soddisfare tutte le esigenze con risposte in tempi rapidi e a condizioni di particolare favore. in modo semplice e immediato, i titolari delle aziende che decideranno di aderire, potranno richiedere l’anticipazione annuale del premio senza dover attendere l’erogazione da parte dell’Organismo Pagatore. a differenza degli anni passati, tale possibilità è stata resa disponibile anche alle Regioni dove sono operativi gli Organismi Pagatori Regionali (OPR) e non solo nei territori dove opera direttamente agea.

attività del Caa Coldiretti S.r.l. il Centro di assistenza agricola Coldiretti (C.a.a. Coldiretti) è una società di capitali costituita dalla Coldiretti autorizzata a svolgere servizi diretti alle imprese agricole su tutto il territorio nazionale. il Caa Coldiretti è una struttura specializzata che offre alle aziende agricole servizi orientati alla semplificazione delle procedure e degli adempimenti amministrativi, assistenza nel rapporto con la Pubblica amministrazione, consulenza per la gestione e lo sviluppo delle attività agricole e si occupa anche di diffondere la conoscenza sulle opportunità di finanziamento alle imprese. il Caa Coldiretti garantisce servizi alle imprese agricole su tutto il territorio nazionale attraverso unità locali nelle quali opera personale specializzato, aggiornato sulla normativa da applicare, sulle procedure da utilizzare ed in grado di rispondere a tutte le esigenze delle imprese. attraverso un accordo di collaborazione, il Caa Coldiretti svolge attività di coordinamento dei Caa Coldiretti Regionali (costituiti in alcune Regioni) che partecipano alla rete di società del sistema servizi Coldiretti. e’ convenzionato con gli Organismi Pagatori e le Regioni per l’acquisizione, la conservazione, la custodia e l’aggiornamento del fascicolo aziendale, cartaceo ed elettronico, e per l’accettazione e la registrazione a sistema delle domande di aiuto, nonché delle dichiarazioni presentate dai produttori agricoli.


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aNtiCiPo PaC 2014: UNa SolUZioNe Per riSPoNdere alle eSiGeNZe di liQUidita’ aZieNdale Attraverso il CAA Coldiretti e CreditAgri Italia possibile ottenere fino al 80% del premio annuale Una corretta ed equilibrata gestione finanziaria è condizione essenziale, per consentire il raggiungimento di un soddisfacente livello di redditività e di stabilità economica nel tempo. tale aspetto riveste ancora maggiore importanza nell’ambito del quotidiano processo produttivo, rispetto al quale la copertura dei costi dovrebbe trovare diretta corrispondenza nel flusso delle entrate e nella conseguente marginalità. L’individuazione delle corrette fonti di finanziamento e di acquisizione della necessaria liquidità costituiscono, pertanto, elemento sui cui ogni singolo imprenditore deve porre la massima attenzione. in quest’ottica, anche quest’anno, il Sistema Servizi Coldiretti, attraverso la struttura dedicata Creditagri italia mette a disposizione delle imprese agricole lo strumento dell’anticipo PaC per soddisfare, almeno in parte, le proprie esigenze di credito a breve. attraverso la sottoscrizione di appositi accordi con alcuni istituti Bancari Partner è stato messo a punto e condiviso un prodotto in grado di favorire l’accesso al credito da parte delle aziende, che potranno così richiedere un finanziamento fino all’importo massimo del 80% del valore dei titoli richiesti nella domanda unica, a tassi di assoluto vantaggio ed in ogni caso “non ordinari”. in modo semplice ed immediato, i soggetti che decideranno di aderire, potranno richiedere l’anticipazione annuale del premio PaC, senza dover attendere l’erogazione dello stesso da parte dell’Organismo Pagatore. Per maggiori dettagli sulle opportunità è possibile rivolgersi presso il Caa Coldiretti dove è stata presentata la Domanda Unica PaC o contattare direttamente Creditagri italia il referente emanuele Sconfienza: 0131-235891.

Profilo di CreditaGri italia S.C.P.a. É una Cooperativa di garanzia fidi costituita per offrire assistenza e consulenza tecnico - finanziaria nel settore agricolo, agroalimentare ed agroindustriale. Si occupa in modo specialistico di Credito agrario e Finanza d’impresa a vantaggio delle imprese del settore. Creditagri italia si compone di una rete di professionisti chiamati a valutare al meglio ogni progetto, fornendo il supporto per una corretta pianificazione degli investimenti a misura di ogni realtà. Creditagri italia attraverso la contrattazione con gli istituti Bancari, Società di Leasing e di factoring, è in grado di mettere a disposizione prodotti e servizi creditizi appositamente pensati per rispondere alle esigenze delle imprese appartenenti al mondo dell’agroalimentare, ai Consorzi agrari, alle Cooperative ed al settore della pesca e dell’acquacoltura e di tutte le filiere. Creditagri italia Consorzio fidi unico nel suo genere, costituisce il più articolato ente di garanzia fidi italiano operante in agricoltura ed iscritto nell’elenco Speciale ex art. 107 del testo Unico Bancario al nr. 19556.0 e soggetto a Vigilanza diretta della Banca d’italia. Oggi presente in tutte le regioni d’italia con oltre 70 filiali e oltre 17.000 imprese associate.

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ORganizzaziOne - ATTuAlITà

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[a cura di fabio fracchia]

“nuova sabatini”

al via Gli investimenti Per i beni strumentali

É rivolto alle micro, piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale. Non ci sono bandi a preso avvio nei giorni scorsi l’applicazione della “nuova Sabatini”, intervento coordinato dal ministero per lo Sviluppo economico che eroga agevolazioni per l’acquisto di impianti, attrezzature, hardware e software. Due i principali obiettivi: accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. È rivolto alle micro, piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale. Possono accedere le imprese (non solo agricole), che alla data di presentazione della domanda hanno una sede operativa in italia e sono regolarmente iscritte nel Registro delle imprese e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. La misura sostiene gli investimenti per acquistare (anche mediante leasing) macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, nonché hardware, software e tecnologie digitali. i beni devono essere nuovi. Sono esclusi l’acquisto di terreni e fabbricati. Per accedere agli aiuti occorre stipulare, con un istituto banca-

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rio, un finanziamento per la somma che serve all’acquisto del macchinario (è possibile effettuare l’acquisto di più macchinari con lo stesso finanziamento). L’investimento può essere assistito fino all’80% dell’importo da un Fondo di garanzia e deve essere di durata non superiore a 5 anni. L’importo dell’investimento deve essere compreso tra 20.000 euro e 2 milioni di euro. il ministero dello Sviluppo economico concede un contributo che consiste in un “rimborso” dell’ammontare complessivo degli interessi calcolati su un finanziamento al tasso del 2,75% (sostanzialmente il finanziamento consiste nell’abbattimento del 2,75% degli interessi pagati dall’impresa alla banca o alla società di leasing), i fondi disponibili sono complessivamente 2,5 miliardi di euro. non ci sono bandi o scadenze: i contributi saranno concessi fino a esaurimento dei fondi. Le domande possono essere presentate esclusivamente per via informatica, ed inviate mediante PeC dell’azienda. Devono essere firmate con firma digitale. Per informazioni di dettaglio è possibile rivolgersi ai nostri uffici.

oGm : tar rinvia

sentenza su stoP semine Coldiretti: plauso al Ministro Martina su stop a biotech l tar del Lazio ha rinviato la sentenza sul ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais mOn810. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il tar del Lazio si è riservato di decidere entrando nel merito probabilmente nelle prossime settimane. “esprimiamo fiducia per il buon esito finale del procedimento” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che in ogni caso “il rinvio della decisione conferma il divieto di coltivazione e allontana il rischio di contaminazioni illegali”. a questo punto i ministeri competenti e le Regioni devono cogliere il tempo disponibile per una soluzione definitiva che - conclude moncalvo mantenga l’italia libera da Ogm, come chiede la stragrande maggioranza dei cittadini. apprezziamo l’impegno del ministro delle Politiche agricole maurizio martina per difendere il territorio italiano dai rischi di contaminazione da Ogm. e’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel commentare l’annuncio del ministro di un intervento atto a impedire eventuali coltivazioni biotech. La difesa del territorio nazionale dalla contaminazione da Ogm - sottolinea la Coldiretti - è un obiettivo condiviso dalla grande maggioranza degli italiani che deve essere difeso dalle autorità responsabili. gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura - continua la Coldiretti non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy. nell’Unione europea - conclude la Coldiretti - nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico mOn810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari).

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I 3000 FURBETTI

DELLA CASTA DEI CAMPI il Presidente roberto Moncalvo

“Insostenibile concentrare risorse e mantenere certi folli privilegi”

randi gruppi industriali, assicurativi e bancari, ma anche enti di diversa natura che non vivono certo di agricoltura sono l’elite intoccabile dei primi tremila beneficiari di contributi che ricevono un importo di oltre mezzo miliardo di euro mentre si chiedono sacrifici a tutti gli italiani a partire dagli agricoltori. La denuncia arriva dal presidente della Coldiretti Roberto moncalvo con riferimento alle scelte che stanno per essere fatte a livello nazionale nell’attuazione della riforma della politica agricola comune per il periodo 2014-2020. Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di una casta di intoccabili che rappresenta appena lo 0,2 per cento degli interessati dagli interventi di politica agricola che riceve pero’ ben il 15% delle risorse destinate all’agricoltura. Una rendita fondiaria e finanziaria che - precisa la Coldiretti - senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia di essere mantenuta per i prossimi sette anni. molti di questi soggetti

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non contribuiscono alla previdenza agricola mentre altri nelle pieghe dell’attuale legislazione hanno creato società Spa ed Srl ad hoc per avere agevolazioni sull’imu, sulla concessione edilizia, sull’acquisto dei terreni agricoli e anche sulle bioenergie facendo così - continua la Coldiretti - concorrenza sleale al reddito e all’attività dei veri agricoltori. “Ci auguriamo che in questo momento difficile per il Paese nessuno abbia la follia di mantenere questi insostenibili privilegi e ci si impegni invece per concentrare le poche risorse disponibili ai chi vive e lavora in agricoltura per il ruolo ambientale, economico e sociale che svolge per il Paese” ha concluso il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo. “La lotta a tutte le rendite sembra finalmente rientrata nell’agenda della buona politica e di questo la Coldiretti se ne compiace perchè ha concluso moncalvo - sono necessarie grandi discontinuità sui temi della giustizia e dell’equità sociale per troppo tempo negati dalla malapolitica.

aPProfondimento

in fumo mezzo miliardo di contributi La denuncia ha dello sconcertante ma corrisponde alla realtà.ad andare in fumo è una cifra pari a mezzo miliardo di contributi - avete capito bene mezzo miliardo - soldi che finiscono nelle tasche di una “casta” fortissima, composta da non più di tremila soggetti. Quando ho appreso la notizia, che riportava le parole del nostro Presidente nazionale Roberto moncalvo, in riferimento alle scelte che stanno per essere fatte a livello nazionale nell’attuazione della Politica agricola Comune per il periodo 2014-2020, l’amarezza è stata tanta. a testa alta Coldiretti attacca la casta, quella degli agricoltori che prendono fondi comunitari senza averne diritto: chi non vive di agricoltura non può essere beneficiario di contributi Pac e questo deve valere in modo particolare per grandi gruppi industriali, assicurativi e bancari, ma anche enti di diversa natura che rappresentano un’elite intoccabile di tremila beneficiari di contributi per un importo di oltre mezzo miliardo di euro. molti di questi pseudo agricoltori hanno creato società ad hoc per avere agevolazioni sull’imU, sulla concessione edilizia, sull’acquisto dei terreni agricoli e persino sulle bioenergie. É necessario fare in modo che gli speculatori e coloro che non vivono di agricoltura siano oggetto di una attenta riflessione: continuare ad erogare fondi comunitari a queste realtà, significa continuare ad alimentare una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori agricoli che vivono di agricoltura. Si tratta di una partita di oltre trecentocinquanta milioni di euro ripartiti su quarantamila aziende, per la quale dobbiamo garantire una corretta assegnazione che tenga conto di imprese che producono lavoro e sicurezza alimentare. Con questi criteri è necessario procedere alle scelte anche nazionali per l’impostazione della nuova PaC. Una rendita fondiaria che senza un deciso cambiamento nella programmazione rischia di essere mantenuta per i prossimi sette anni: non possiamo permettercelo! Roberto Paravidino Presidente Coldiretti Alessandria

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Ue.COOP - leGAlITà e cooperAzIone

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aLimentaRe: ue.cooP adotta

codice etico Per la leGalità e la cooPerazione Gianpietro Losapio:“Il nostro rigore sia condiviso da tutte le centrali cooperative” n codice etico che vieta di conferire cariche amministrative o incarichi gestionali a coloro che abbiano riportato condanne definitive o patteggiate con ammissione di colpa, tutela i diritti dei soci contro lo sfruttamento per combattere azioni che possono minare la credibilità, l’etica e l’immagine del movimento cooperativo e garantisce trasparenza, equidistanza e autonomia nei rapporti con la Politica e la Pubblica amministrazione. Sono questi i contenuti principali del Codice etico Comportamentale approvato dalla giunta esecutiva di Ue.COOP che lo offre al mondo cooperativo come atto tangibile di impegno nel prendere le distanze da condotte riprovevoli. “arrivare alla determinazione di un Codice etico Comportamentale - ha detto il neo presidente di Ue.COOP gianpietro Losapio - era uno dei primi obiettivi che insieme alla nuova giunta esecutiva ci eravamo posti all’inizio di questo mandato, ispirato al rigoroso rispetto dei principi costituzionali e normativi alla base della mutualità, il quale diventa ora la barra cui ancorare l’agire dell’intera Ue.COOP”.“abbiamo voluto questo importante strumento - ha proseguito Losapio - in quanto oggi più che mai, riscontriamo una profonda crisi etica prima ancora che economica, e la cooperazione italiana non ne è immune, data la recente vergogna di Lampedusa con i migranti trattati da una cooperativa di accoglienza come prigionieri di un campo di lavoro del nordcorea fino alle tante e troppe vicende che riguardano l’alta dirigenza di cooperative”. “Una situazione preoccu-

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in alto foto di gruppo per i vertici della Centrale Cooperativa promossa da Coldiretti eletti lo scorso 19 febbraio 2014. Sotto, il Presidente giampietro Losapio, 43 anni impegnato da oltre 15 anni nel mondo della cooperazione sociale che è stato eletto dall’assemblea nazionale.

pante che ci ha portato ad adottare il codice etico di autoregolamentazione per guidare tutti i comportamenti delle associate e di quanti sono chiamati a svolgere funzioni dirigenziali nel rispetto dei principi fondatori della cooperazione.” il codice prevede, tra l’altro, che ogni soggetto aderente a Ue.COOP si impegna a conformare la propria condotta al rispetto dei diritti fondamentali degli individui in conformità con la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’OnU, dei lavoratori e dei consumatori, astenendosi dal compiere azioni che possano minare la credibilità, l’etica e l’immagine del movimento cooperativo. in linea con tali precetti Ue.COOP ha posto il divieto di conferire cariche amministrative o incarichi gestionali a coloro che abbiano riportato condanne definitive o patteggiate con ammissione di colpa, tra l’altro, per reati di mafia o contro la pubblica amministrazione ponendo altresì il divieto di elargire attribuzioni economiche, regali o altre utilità a partiti, movimenti o gruppi politici ovvero a candidati a qualsiasi elezione, per poter concretamente garantire l’indipendenza del movimento cooperativo dalla rappresentanza politica. il codice etico regolamenta nel segno della trasparenza anche i rapporti con la Pubblica amministrazione. Ogni soggetto aderente a Ue.COOP si deve astenere dal promettere, richiedere, offrire o ricevere a/da pubblici ufficiali, incaricati di pubblico servizio o dipendenti in ge-

nere della Pubblica amministrazione o di soggetti comunque concessionari di servizi pubblici o partecipati, in qualsiasi misura, da soggetti pubblici, vantaggi sotto qualsiasi forma. e’ fatto divieto, nei rapporti con pubblici ufficiali e/o incaricati di pubblico servizio, di attribuire regali o beneficio gratuito, promesso, richiesto, offerto o ricevuto, che possa essere interpretata come eccedente le normali pratiche commerciali o di cortesia, o comunque rivolta ad acquisire trattamenti di favore nella conduzione di qualsiasi operazione riconducibile all’attività sociale.


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speciale vino

Vino: laVoro

a 1,5 milioni di italiani fatturato record da 9,3 miliardi l fatturato del vino e degli spumanti in italia cresce del 3% e raggiunge nel 2013 il valore record di 9,3 miliardi per effetto soprattutto delle esportazioni che per la prima volta hanno superato i 5 miliardi (+7%) alle quali si è aggiunto un leggero incremento delle vendite sul mercato nazionale che sono risultate pari a 4,2 miliardi (+1,5%). nel 2013 gli italiani hanno acquistato meno vino in quantità, ma a prezzi maggiori con il risultato che il fatturato realizzato sul mercato nazionale è aumentato, ma è l’export di vino a registrare uno storico record, superando per la prima volta il muro dei 5 miliardi di euro, il 7% in più rispetto all’anno precedente. Vendite in aumento un po’ ovunque, dalla gran Bretagna (+15%) alla Francia (+9%), alla germania (+6%). Balzo avanti anche in Russia, con un +14%, ma le bottiglie tricolori spopolano anche negli Stati Uniti con un +7% mentre -

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continua la Coldiretti - si inverte la tendenza e crollano invece per la prima volta le esportazioni di vino italiano in Cina con un calo del 3% in valore a 74,8 milioni di euro. Una crescita complessiva che ha offerto opportunità di lavoro ad un milione e duecentocinquantamila italiani nel 2013 tra quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (vinacce e raspi). Secondo uno stu-

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dio della Coldiretti la raccolta di un grappolo alimenta opportunità di lavoro in ben 18 settori: 1) agricoltura; 2) industria trasformazione; 3) commercio/ristorazione; 4) vetro per bicchieri e bottiglie; 5) lavoraz. del sughero per tappi; 6) trasporti; 7) assicurazioni/credito/finanza; 8) cavatappi/sciabole/etilometri; 9) vivaismo; 10) imballaggi: etichette e cartoni; 11) ricerca/formazione/divulgazione; 12) enoturismo; 13) cosmetica; 14) benessere/salute con l’enoterapia; 15) editoria; 16) pubblicità; 17) informatica; 18) bioenergie.

made in i tali nel bicchiere

non è un caso che la laurea del gruppo agrario ed enologico si colloca sul podio tra quelle con i migliori esiti lavorativi occupazionali con l’82,5% dei laureati che è occupato a cinque anni dalla conclusione del ciclo di studi contro il 74,2% di quelli del gruppo giuridico, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati almalaurea. “La decisa svolta verso la qualità ha messo in moto nel vino un percorso virtuoso in grado di conciliare ambiente e territorio con crescita economica e occupazionale anche attraverso l’integrazione di categorie come giovani, donne e immigrati che in questo momento hanno maggiori difficoltà nell’accesso al lavoro”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo. La capacità del settore di generare occupazione ha stimolato l’interesse delle giovani generazioni come dimostra il fatto che all’Università di Palermo nella facoltà di agro-ingegneria al test per frequentare il corso di viticoltura ed enologia si sono presentati quasi un numero doppio rispetto ai posti a disposizione, mentre alla statale di milano i nuovi iscritti ai corsi di laurea in scienze agrarie ed enologia hanno avuto un’impennata di oltre il 50%. Sono circa mezzo milione i titolari di vigneti in italia che - conclude la Coldiretti - operano su 650mila ettari di terreno dei quali ben 480mila Docg, Doc e igt, ma si contano anche circa 200mila imprese e 35mila imbottigliatrici di una produzione che per il 30% è destinata a vini da tavola, per il 30% a vini igt e per il 40% a Doc e Docg.

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due Giovani italiani su tre

soGnano lavoro in viGna Oltre 19mila aziende viticole condotte da giovani, arriva la prima banca per assumere

il vino Made in Italy offre opportunità di lavoro e al Vinitaly, che si è svolto a Verona dal 6 al 9 aprile, è arrivata per la prima volta la banca dati di aziende agricole che assumono alla quale potranno accedere gli oltre 2 giovani italiani su 3 (68%) che, secondo l’indagine Coldiretti/ixe’, nel 2014 vorrebbero partecipare alla vendemmia. il settore del vino è uno dei più ambiti dai giovani si per fare una esperienza lavorativa che per investire come dimostra il fatto che sono ben 19423 le aziende agricole specializzate in viticoltura su 141mila ettari di vigneto condotte da under 40 anni e rappresentano ben il 12% del totale delle 161716 aziende agricole “giovani”, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati relativi all’ultimo censimento. in altre parole più di un giovane su dieci che diventa imprenditore in agricoltura sceglie di scommettere sul vino. La Coldiretti ha attivato un sistema informatico autorizzato dal ministro del Lavoro che opera attraverso un apposito sito web nazionale nel quale sono state acquisite, archiviate e rese disponibili in forma pubblica tanto le richieste di manodopera, delle imprese che i curricula e le disponibilità dei lavoratori.

Uno strumento per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro al quale potranno accedere migliaia di giovani che in italia aspirano anche ad una esperienza di vita nel vigneto o in cantina. il servizio peraltro non si limita comunque all’impresa, ma è rivolto anche al giovane che ricerchi la possibilità di effettuare uno stage aziendale, allo studente a caccia di un’occupazione durante il periodo delle vacanze estive o invernali attraverso un’offerta di lavoro occasionale accessorio (voucher) e al pensionato che voglia integrare il proprio reddito da pensione sempre tramite i buoni lavoro. Lo strumento informatico, ricordiamo, è accessibile in ogni sede territoriale della struttura Coldiretti con personale qualificato che provvede anche a rendere un vero e proprio servizio di accompagnamento e assistenza a imprese e lavoratori, sia nel compito di caricamento e aggiornamento dei dati, sia soprattutto nella vera e propria fase di incontro tra domanda ed offerta di lavoro. È infatti previsto che tale fase di incontro tra impresa e lavoratori non sia gestita in automatico dal sistema, ma sia accompagnata e guidata dai servizi Coldiretti che provvederanno a segnalare all’impresa l’esistenza nell’archivio del sistema web di candidature compatibili con le necessità espresse provvedendo, se di interesse dell’impresa, ai necessari contatti con i candidati. “Si tratta di una risposta concreta alla domanda di agricoltura di un numero crescente di giovani (e non solo) che desidera fare una esperienza di lavoro in campagna”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che “nel vino il lavoro c’è sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea”. Dal primo giugno i giovani lavoratori dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi - sottolinea la Coldiretti - possono essere remunerati con i voucher, i buoni lavoro che comprendono già la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali. i voucher, introdotti per la prima volta in italia nel settore del vino rappresentano conclude la Coldiretti - uno strumento che offre interessanti opportunità di reddito e occupazione a categorie particolarmente deboli e risponde coerentemente alle richieste di semplificazione del lavoro nei campi che può così meglio esprimere le proprie potenzialità in un momento di crisi, senza con ciò destrutturare il mercato del lavoro agricolo.


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70 Pratiche

• controlli a campione basati sull’analisi dei rischi ed estesi sul mercato al con-

allarme burocrazia

• coordinamento del sistema sanzionatorio (Dlgs. 61; L.82; Dlgs. 260) e distin-

La proposta Coldiretti per dimezzare tempi e costi per le imprese

Dal vigneto alla bottiglia è necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4000 pagine di normativa che regolamentano il settore. É questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti al Vinitaly dove è stata presentata dal presidente della Coldiretti Roberto moncalvo la proposta di semplificazione per tagliare la burocrazia nel settore vitivinicolo e per dimezzare tempi e costi per le imprese nell’ambito dell’incontro “il Marketing del vino, dalla etichetta al web” organizzato dalla Coldiretti e dell’associazione nazionale Città del Vino con il ministro delle Politiche agricole, alimentari e Forestali maurizio martina, il Presidente dell’associazione nazionale Città del vino Pietro ia danza ma anche importanti esperti di marketing e analisti del web come Diego Ciulli di google. Secondo la Coldiretti è importante procedere verso un registro unico dei controlli come annunciato dal ministro delle Politiche agricole maurizio martina al Vinitaly, ma è necessario modificare radicalmente l’approccio al sistema dei controlli nel settore vitivinicolo mettendo al centro e valorizzando l’autocontrollo aziendale che già oggi viene normalmente e scrupolosamente effettuato dalle aziende mentre è necessario effettuare i controlli partendo sempre da una analisi dei rischi. Di fronte ad un carico amministrativo che causa oneri insostenibili per le imprese e ha provocato un calo della superficie vitata destinata a Doc e Docg, con una pericolosa spinta alla delocalizzazione, la Coldiretti propone un sistema dei controlli virtuoso a vantaggio dei consumatori e nel rispetto del lavoro dei produttori: sportello unico degli adempimenti at•traverso il fascicolo aziendale, valorizzando l’autocontrollo dell’impresa;

sumo;

zione netta tra le irregolarità formali e sanabili (a cui estendere l’istituto della diffida) e i casi reali di frodi e sofisticazioni (con inasprimento delle sanzioni).

• • • • • •

struttura di controllo unica (per tutte le produzioni dell’impresa) e non per denominazione;

libera scelta da parte dell’azienda della struttura di controllo;

il fascicolo aziendale - sostiene la Coldiretti - deve diventare lo “strumento unico” dell’impresa vitivinicola che raccoglie tutte le informazioni previste dalle norme (comunicazioni, dichiarazioni, altre) e i dati aggiornati e certificati che sono messi a disposizione di chi ha titolo. Viene aggiornato mediante autocertificazione o richiesta di verifica preventiva dei dati immessi ed è quindi l’interfaccia unica tra il produttore, la Pubblica amministrazione e gli altri soggetti coinvolti. Per sostenere le esportazioni che rappresentano la maggioranza del vino commercializzato occorre - suggerisce la Coldiretti - creare uno sportello unico per l’export dei vini che fornisca le informazioni relative a tutti gli adempimenti e superare i vincoli che impediscono la vendita diretta di vino in ambito intracomunitario. a tutela delle Denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche la Coldiretti chiede: semplificazione degli adempimenti, garantendo la qualità e distintività del sistema produttivo nazionale e valorizzando la centralità del vigneto e del produttore nella filiera; unicità degli adempimenti per i produttori mediante il coordinamento fra le amministrazioni e i diversi soggetti coinvolti; mantenimento dell’attuale piramide qualitativa garantendo un’adeguata diffe-

nuova classificazione delle “non conformità” distinte in: lievi, gravi ma soggette a diffida, gravi soggette a sanzioni;

made in i tali nel bicchiere

da viGna a bottiGlia

renziazione tra Docg, Doc, igt (rispetto ai requisiti e al sistema di certificazione e controllo); garanzia della tracciabilità e rintracciabilità delle partite di vino; introduzione del principio dell’autocontrollo aziendale; autocontrollo aziendale delle analisi chimico-fisiche e analisi organolettiche su base volontaria; sistema di controlli a campione basati su analisi dei rischi e loro intensificazione in caso di “non conformità”; individuazione ad opera del soggetto di vigilanza pubblica (icqrf) di un campione unico nazionale degli operatori controllati;

adozione di un sistema di controlli sul •prodotto in commercio bene registro unico dei controlli ma non basta.

• •

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la crisi sPinGe le

frodi

made in i tali nel bicchiere

raddoPPiano i sequestri (+102%)

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Dall’inizio della crisi sono più che raddoppiate le frodi nel settore del vino e degli alcolici con un incremento record del 107% del valore di cibi e bevande sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate. Sono stati sequestrati dai nas nel 2013 vini ed alcolici per un valore di 31 milioni con 15 persone arrestate, 51 segnalate all’autorità giudiziaria e 267 all’autorità amministrativa. nel 2013 - sottolinea la Coldiretti - sono stati effettuati dai nas sequestri nel settore dei vini e degli alcolici per 30,7 milioni di euro con 15 persone arrestate, 51 segnalate all’autorità giudiziaria e ben 10.911 segnalate all’autorità amministrativa. Consistente - continua la Coldiretti - è stata anche l’attività del nuclei antifrodi Carabinieri (nac) durante l'azione di contrasto svolta nel 2013 che ha portato al sequestro di 9.308 tonnellate di vino non conforme ai disciplinari di produzione, non tracciato e, in alcuni casi, risultato adulterato con varie sostanze non consentite, acqua ed etanolo. in particolare nel periodo natalizio grazie all’azione dei nac sono stati ritirati dal mercato 37mila ettolitri di vino sfuso e 150mila bottiglie di vino spumante adulterato che stava per essere immesso in circolazione proprio durante le festività, peraltro insieme ad un circuito illegale di falso champagne. “gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordine confermano l’efficacia del sistema di controlli in italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull'inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo nel sottolineare che “occorre distinguere la burocrazia buona che tutela produttori e consumatori da quella cattiva che serve solo a stampare carte dietro le quali si nascondono i troppi furbetti del bicchiere, a danno dei veri produttori”.

in questa foto un allarmante esempio del “falso nel bicchiere”: copie dei nostri migliori vini che vengono vendute con nomi di fantasia che ricordano quelli originali italiani come, [foto sotto] il “Fernet mafiosi”. infine, nella terza foto, i wine kit per produrre falso vino a danno del made in italy scovati dalla Coldiretti. Dopo l’intervento dell’interpol sono stati modificati semplicemente e fantasiosamente i nomi per sfuggire alle leggi.

nella cantina deGli

orrori

troviamo da bordolino

al barbera bianco Dal Bordolino nella versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al meersecco, ma ci sono anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il marsala sudamericano e quello statunitense e il Kressecco tedesco nella cantina dell’orrore allestita dalla Coldiretti nel proprio stand al Vinitaly dove sono stati denunciati nuovi e incredibili casi di contraffazioni e imitazioni dei vini e liquori italiani più prestigiosi che complessivamente provocano perdite stimabili in circa un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni made in italy. “La stagnazione dei consumi interni, insieme alla crescita dei mercati esteri, rende piu’ urgente l’intervento delle istituzioni per tutelare le esportazioni di vino made in italy di fronte ai numerosi tentativi di banalizzazione delle produzioni nazionali”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto moncalvo. Oltre alla perdita economica, a preoccupare è soprattutto il danno di immagine che provocano tra i consumatori emergenti dove - ha precisato moncalvo - non si è ancora affermata la cultura del vino”. Se l’italia resta saldamente il maggior esportatore di vino nel mondo, dove

quasi una bottiglia scambiata su cinque è made in italy, crescono parallelamente i casi di contraffazione a conferma del fatto che il vino italiano è il più amato, ma anche il più imitato all'estero dove - ha concluso la Coldiretti - sono molte diffuse “copie” che mettono a rischio l'immagine del prodotto e le opportunità di penetrazione dei mercati.


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corretta alimentazione

con i consigli del nutrizionista giorgio Calabrese consultabili sul sito:www.campagnamica.it

varia spesso

le tue scelte

a tavola

Per evitare squilibri nutrizionali e metabolici ma soddisfare il gusto La dieta deve assicurare al nostro organismo, oltre alle proteine, i grassi, i carboidrati e l’energia da essi apportata, anche altri nutrienti indispensabili, quali l’acqua, le vitamine e i minerali. La dieta deve inoltre fornirci particolari aminoacidi (presenti nelle proteine) e alcuni acidi grassi polinsaturi (presenti nei grassi). Queste sostanze infatti, così come le vitamine e i minerali, sono definite “essenziali” proprio perché l’organismo non è capace di “costruirsele” da solo: quindi ce le dobbiamo assicurare attraverso gli alimenti. È bene ricordare però che non esiste, né come prodotto naturale né come trasformato, l’alimento “completo” o “perfetto” che contenga tutte le sostanze indicate nella giusta quantità e che sia quindi in grado di soddisfare da solo le nostre necessità nutritive. Di conseguenza, il modo più semplice e sicuro per garantire, in misura adeguata, l’apporto di tutte le sostanze nutrienti indispensabili, è quello di variare il più possibile le scelte e di combinare opportunamente i diversi alimenti. Comportarsi in questo modo significa non solo evitare il pericolo di squilibri nutrizionali e di possibili conseguenti squilibri metabolici, ma anche soddisfare maggiormente il gusto e combattere la monotonia dei sapori. inoltre, variare sistematicamente e razionalmente le scelte dei cibi significa ridurre un altro rischio che può derivare da abitudini alimentari monotone, vale a dire l’ingestione ripetuta e continuativa - mangiando sempre gli stessi alimenti - sia di sostanze estranee eventualmente presenti, sia di composti “antinutrizionali” in essi naturalmente contenuti. alla lunga, l’ingestione di tali sostanze può risultare dannosa in molti modi, non escluso il possibile concorso al rischio di insorgenza di alcuni tumori. È vero, invece, che diversificare le scelte alimentari attenua questi rischi potenziali e assicura una maggiore protezione dello stato di salute, perché favorisce non soltanto un più completo apporto di vitamine e di minerali, ma anche una sufficiente ingestione di alcune sostanze naturali che svolgono in vari modi una funzione protettiva per l’organismo: ad esempio, quelle sostanze antiossidanti che sono largamente presenti negli alimenti vegetali. Di conseguenza, salvo condizioni particolari valutabili dal medico, non c’è ragione, per chi varia l’alimentazione, di ricorrere a specifiche integrazioni della dieta con vitamine, minerali o altre sostanze nutrienti. Da un punto di vista pratico, la traduzione di queste indicazioni nella dieta di tutti i giorni può essere più facile se si raggruppano i diversi alimenti secondo le loro caratteristiche nutritive principali: si ottengono così i gruppi di alimenti. Per realizzare una dieta completa e adeguata sarà sufficiente fare in modo che nell'alimentazione quotidiana ogni gruppo sia rappresentato da almeno una porzione degli alimenti che ne fanno parte, avendo cura anche di variare abitualmente le scelte nell'ambito di ciascun singolo gruppo. non va dimenticato che comunque tali scelte vanno compiute tenendo presenti tutte le indicazioni che sono state fornite nelle pagine precedenti.

Gruppi di alimenti La classificazione degli alimenti più largamente condivisa riunisce gli alimenti stessi nei cinque gruppi di seguito elencati, con l’indicazione delle caratteristiche nutrizionali principali. GruPPo cereali loro derivati e tuberi comprende: pane, pasta, riso, altri cereali minori (quali mais, avena, orzo, farro, ecc.) oltre che patate. i cereali e derivati, in particolare, apportano buone quantità di vitamine del complesso B nonché di proteine che, pur essendo di scarsa qualità, possono, se unite a quelle dei legumi, dare origine a una miscela proteica di valore biologico paragonabile a quello delle proteine animali. Fra gli alimenti di questo gruppo è opportuno utilizzare spesso anche quelli integrali, in quanto più ricchi di fibra in maniera naturale. GruPPo frutta e ortaGGi comprendente anche legumi freschi - rappresenta una fonte importantissima di fibra, di ßcarotene (presente soprattutto in carote, peperoni, pomodori, albicocche, meloni, ecc.), di vitamina C (presente soprattutto in agrumi, fragole, kiwi, pomodori, peperoni, ecc.), di altre vitamine e dei più diversi minerali (di particolare importanza il potassio). Da sottolineare anche la rilevante presenza, in questo gruppo, di quei componenti minori cui si è accennato in precedenza (antiossidanti e altri), che svolgono una preziosa azione protettiva. gli alimenti di questo gruppo, grazie alla loro grande varietà, consentono le più ampie possibilità di scelta in ogni stagione, ed è opportuno che siano sempre presenti in abbondanza sulla tavola, a cominciare anche dalla prima colazione ed eventualmente come fuori pasto o merenda.

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La classificazione degli alimenti più largamente condivisa riunisce gli alimenti stessi nei cinque gruppi di seguito elencati, con l’indicazione delle caratteristiche nutrizionali principali. GruPPo latte e derivati comprende il latte, lo yogurt, i latticini e i formaggi. La funzione principale del gruppo è quella di fornire calcio, in forma altamente biodisponibile, ossia facilmente assorbibile e utilizzabile. gli alimenti di questo gruppo contengono inoltre proteine di ottima qualità biologica ed alcune vitamine (soprattutto B2 e A). nell'ambito del gruppo sono da preferire il latte parzialmente scremato, i latticini e i formaggi meno grassi. GruPPo carne, Pesce e uova ha la funzione principale di fornire proteine di elevata qualità e oligoelementi (in particolare zinco, rame e ferro alta mente biodisponibile, ossia facilmente assorbibile e utilizzabile) e inoltre vitamine del complesso B (in particolare vitamina B12). nell'ambito del gruppo sono da preferire le carni magre (siano esse bovine, avicole, suine, ecc.) e il pesce.Va invece moderato, per quanto riguarda la quantità, il consumo di prodotti a maggiore tenore in grassi, quali certi tipi di carne e di insaccati. Per le uova, infine, un consumo accettabile per soggetti sani è quello di un uovo 2-4 volte alla settimana. in questo gruppo è conveniente - da un punto di vista nutrizionale - includere i legumi secchi (fagioli, ceci, piselli, lenticchie, ecc.), ampliando così la possibilità di scelte e di alternative. Ciò perché i legumi - oltre a rilevanti quantità di amido e di fibra - forniscono anch'essi quei nutrienti essenziali che sono caratteristici della carne, del pesce e delle uova, come ferro, altri oligoelementi e notevoli quantità di proteine di buona qualità biologica. GruPPo dei Grassi da condimento comprende tanto i grassi di origine vegetale quanto quelli di origine animale. Va comunque tenuto presente il loro ruolo nell'esaltare il sapore dei cibi e nell'apportare gli acidi grassi essenziali e le vitamine liposolubili (vitamine A, D, E e K), delle quali favoriscono anche l'assorbimento. Sono da preferire quelli di origine vegetale (in particolare l'olio extravergine d'oliva) rispetto a quelli di origine animale (come burro, panna, lardo, strutto, ecc.).

qualche consiglio: • moderare la quantità di grassi ed oli che usi per condire e cucinare. Utilizzare eventualmente tegami antiaderenti, cotture al cartoccio, forno a microonde, cottura al vapore, ecc. • limitare il consumo di grassi da condimento di origine animale. • Preferire i grassi da condimento di origine vegetale: soprattutto olio extravergine d’oliva e oli di semi. • non eccedere nel consumo di alimenti fritti.

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Primavera

il menu Per stare in forma

Contro i cali energetici dovuti al passaggio stagionale, ecco gli alimenti in grado di ripristinare l’equilibrio psicofisico

“aprile dolce dormire” recita un vecchio modo di dire e, come tutti i modi di dire, anche questo si appoggia ad una verità. a primavera, le nostre riserve puntano decise verso il rosso: l’astenia di stagione non è un semplice modo di dire, porta davvero una sonnolenza invincibile specie per i più giovani, che la combattono alzandosi ugualmente ogni mattina e sforzandosi di stare attenti a lezione. talvolta lo sforzo può causare mal di testa e spossatezza fisica fino ad accusare qualche decimo in più di febbre, apparentemente sine causa. Purtroppo, per un genitore non è facile discernere tra un capriccio e un malessere reale, rischiando così di non fornire un valido supporto anche solo alimentare, che possa aiutare a superare il momento difficoltoso. gli adulti non sono da meno: quando suona la sveglia sembra una fucilata, un fastidio insopportabile; si tratta della cosiddetta “sindrome del burnout”, che rappresenta una vera e propria forma di esaurimento o logorio derivante dalla natura di alcune mansioni professionali. Questa sindrome è stata osservata per la prima volta negli Stati Uniti in persone che svolgevano diverse professioni d’aiuto, quali infermieri, medici, insegnanti, assistenti sociali, poliziotti, operatori di ospedali psichiatrici, operatori per l’infanzia. Le cause possono essere varie: oltre all’accumulo eccessivo di stress, si può unire anche un’alterazione del funzionamento delle ghiandole endocrine e conseguenti disturbi come diabete e l’ipotiroidismo. Può essere data anche da carenze alimentari e insufficiente integrazione di principi nutritivi fondamentali. L’astenia può essere sintomo di anemia, malattie neuromuscolari e intossicazioni. in caso di cali energetici dovuti al passaggio stagionale, esistono alimenti in grado di ripristinare l’equilibrio psicofisico ed è consigliabile dare la precedenza alle verdure a foglia verde come cime di rapa, porri, cipollotti, bietola, le foglie dei ravanelli, le insalate e le erbette di campagna. Sì anche a semi e frutta secca, senza esagerare. È utile infine integrare la dieta con vitamina B6, che regola il metabolismo dei glucidi e stimola le funzioni cerebrali, triptofano che dà buon umore e magnesio che ridà vitalità al cervello.

menù tipo

colazione: succo di arancia, latte - cereali integrali con nocciole e mandorle spuntino: mandarino Pranzo: succo di mirtilli, pane integrale, broccoli, uovo in camicia merenda: succo di arancia cena: minestrone di legumi e verdure, olio extravergine di oliva, scaloppina alla pizzaiola, arancia


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aPProvate in Giunta reGionale

le linee di indirizzo

del ProGramma di sviluPPo rurale I punti distintivi del Psr 2014/2020 saranno: bandi chiari e semplici, a cadenza programmata (prevalentemente annuale), risposte puntuali alle domande presentate da parte delle aziende, tempistiche dei pagamenti ottimizzate e un incremento dei premi laddove si riconosca un effettivo impegno da parte delle aziende ono state approvate in sede di Giunta Regionale, su proposta dell’Assessore all’Agricoltura “Le linee di indirizzo per le principali misure del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020”. Pubblicati i regolamenti della nuova PAC nel dicembre 2013 da parte dei preposti organi comunitari, allo stato attuale la Regione Piemonte, sia dal punto di vista dell’operato amministrativo che da quello del confronto con i soggetti del comparto rurale, ha già provveduto ad una prima impostazione del nuovo Psr, forgiando la struttura della futura programmazione. Ecco le principali linee di indirizzo politico regionale tenute a riferimento in questa prima fase di elaborazione del Psr 2014/2020, approfondendo modifiche e novità caratterizzanti le misure portanti della Programmazione rispetto al passato.

S

misura 4.1, sostegno agli investimenti nelle aziende agricole (ex121) Prevista una dotazione finanziaria di 205 milioni di euro (65 milioni in più di quanto contemplato dal vecchio Psr), opzioni di finanziamento triplicate, rispetto all’unica opzione precedentemente disponibile: l’azienda potrà scegliere ora tra conto capitale, conto interessi o, ancora, ulteriori strumenti finanziari (fondi rotativi, fondi di riassicurazione). nel periodo dei 7 anni potranno essere presentate fino a 3 domande per azienda: rispetto al passato, quando vi era un solo bando a inizio programmazione e la possibilità di effettuare una sola domanda, adesso le aziende possono meglio pianificare i propri investimenti; il massimale per domanda sale a euro 100 mila, moltiplicabile per le 3 domande concesse per un totale di 300 mila euro (precedentemente il contributo si attestava indicativamente sui 70-80 mila euro).

misura 6.1, aiuti all’avviamento di imprese per i giovani agricoltori (ex112)

facile accesso per le aziende ed un incremento del contributo per azienda. La dotazione della misura raggiunge i 74 milioni di euro, il finanziamento delle risorse migliora nell’offerta delle opzioni: conto capitale, conto interesse o ingegneria finanziaria. il massimale per domanda ammonta 1.500.000 euro, i bandi saranno a cadenza annuale e ogni azienda potrà presentare fino a 3 domande nei 7 anni.

misura 10, pagamenti agro-climatico-ambientali (ex 214) L’attenzione nella stesura della misura è stata incentrata sulla necessità di compensare adeguatamente l’impegno dell’azienda in termini ambientali calcolandone in modo preciso la riduzione del ricavo o l’aumento dei costi. La dotazione finanziaria passa da 282 a 305 milioni di euro, i premi base per l’agricoltore quasi tutti raddoppiati (in alcuni casi più che duplicati), e gli impegni aggiuntivi impostati in modo da poter essere agevolmente applicati.

L’obiettivo è quello di mettere in relazione sempre più stretta la misura investimenti con l’iniziativa imprenditoriale dei giovani agricoltori: incrementata la dotazione finanziaria a 53 milioni di euro, è stato aumentato il premio (massimale) da 40 a 70 mila euro. Per scongiurare la speculazione con l’erogazione di risorse a beneficio di realtà imprenditoriali fittizie, il premio sarà successivo alla presentazione di business plan dell’azienda richiedente.

misura 4.2, sostegno agli investimenti riguardanti la trasformazione, la commercializzazione e lo sviluppo di prodotti agricoli (ex123) La misura, in linea con l’impostazione generale del nuovo Psr, si presenta con modalità di istruttoria maggiormente snellite, di più

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Premi base e massimali per tipi di coltura Premio ad ettaro base Psr 2007/2013

Premio ad ettaro base Psr 2014/2020

(FRuttA,VItE, FRuttA A GuSCIO)

329

600

480

900

cereali annuali

92

250

192

600

foraGGere Prato stabile

59

250

159

900

orticole

329

450

480

annuali: 600 Pluriennali: 900

Piccoli frutti

329

450

480

900

tiPo di coltura

Premio ad Premio ad ettaro massimo ettaro massimo Psr 2007/2013 Psr 2014/2020

colture arboree

integrazioni per impegni aggiuntivi FOSSI/SCOLINE/DRENAGGI

NAGGI

SOSTANZA ORGANICA

NAGGI

INERBIMENTO

NAGGI

FASCE TAMPONE/DERIVA

NAGGI

TRATTAMENTI BASSO VOLUME

NAGGI

FERTIRRIGAZIONE

NAGGI

MINIMA LAVORAZIONE

NAGGI

FORAGGERE PROTEICHE

NAGGI

misura 14, benessere animale (ex 215) La misura 14 deve essere concepita quale possibile volano per il rilancio generale della zootecnia regionale. incremento della dotazione finanziaria fino a 26 milioni di euro, anche in questo caso deve valere il principio secondo il quale l’azienda deve ricevere un compenso adeguato agli impegni attuati: in questo senso vi è un incremento al premio dai precedenti 350 €/UBa ai 500 €/UBa contemplati dalla nuova programmazione. anche in questo ambito si prevedono bandi a cadenza annuale e una maggiore certezza nella tempistica di saldo dei pagamenti.

misura 2.1, sostegno allo scopo di avvalersi di consulenza (ex114)

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mentre nella vecchia programmazione l’agricoltore anticipava il pagamento per la consulenza e nel corso dell’annata successiva la Regione rimborsava l’80% della somma, con la nuova programmazione l’azienda non anticipa alcuna risorsa: l’ente incaricato della consulenza sarà pagato subito dalla Regione, la quale coprirà per il 100% il costo del servizio. Per quanto concerne l’ottimizzazione delle tempistiche di

pagamento, gli impegni sulla nuova programmazione saranno i seguenti: • domanda unica: anticipo del 50% al 31 luglio, saldo al 20 gennaio • misura 10 (ex 214): anticipo 75% al 15 novembre, saldo al 31 gennaio successivo • misura 2.1 (ex 114): al 15 novembre il saldo • misura 14 (ex 215): al 15 novembre il saldo • misure 4.1 (ex 121), 4.2 (ex 123) e 6.1 (ex 112): pagamenti annuali al 31 maggio e al 30 novembre nella programmazione 2014/2020, in merito alle misure sopra riportate, sono investiti complessivamente 100 milioni di euro in più rispetto al precedente Psr. La Regione Piemonte evidenzia come gli uffici preposti da mesi stiano lavorando alla stesura della prima bozza del Piano di Sviluppo Rurale, bozza che a breve sarà inviata per un primo esame a Bruxelles. il lavoro è stato guidato dall’idea condivisa di migliorare la programmazione passata, la quale presentava evidenti problematiche, a par-

tire dai divieti inseriti proprio nel testo generale del Psr stesso rendendoli di fatto in vigore e non modificabili per tutti i 7 anni successivi -anche quando ingiustificati- per via dell’eccezionale difficoltà nel modificare il documento. nel nuovo testo esclusioni e divieti saranno inseriti nei bandi, così da poter intervenire facilmente in caso di scelte errate. Obiettivi del Psr 2014/2020 saranno: bandi chiari e semplici, a cadenza programmata (prevalentemente annuale), risposte puntuali alle domande presentate da parte delle aziende, tempistiche dei pagamenti ridimensionate e, ove possibile, un incremento dei premi laddove si riconosca un effettivo impegno da parte delle aziende, obiettivo possibile anche grazie all’ottenimento di 119 milioni di euro in più rispetto alla precedente programmazione, nonostante il periodo economicamente delicato.


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PiOPPiCOLtURa- rInnovo cArIche

[pagina a cura di Fabio Fracchia]

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as.Pro.leGno ambiente rinnova il consiGlio ed il Presidente

Dopo 20 anni di presidenza Davide Zemide ha lasciato per raggiunti limiti di età Davide Zemide storico Presidente di As.pro.legno Ambiente

L‘

as.Pro.Legno ambiente, associazione di filiera che coagula i produttori pioppicolo ed arboricoli piemontesi, ha rinnovato il proprio Consiglio Direttivo. Dall’assemblea, tenutasi come di consueto a Bozzole (aL), è uscito un Consiglio che vede la presenza di alcuni “volti nuovi” accanto ad altri consiglieri che sono stati rieletti: un mix di nuove idee ed esperienza che farà sicuramente bene all’associazione, impegnata su più fronti. Le “novità” sono rappresentate da antonella Cappa, pioppicoltrice di Casale, e marco Patrucco, pioppicoltore di BorgoVercelli. Restano in consiglio gli alessandrini Dario amisano, giuseppe arditi, giorgio Battezzati, Pietro Carlo mandrilli, edoardo molinari, i vercellesi marco Brizio, gianni guglielmotti e giovanni Rosso, ed il cuneese Corrado alasia. La novità più importante riguarda il Presidente uscente, Davide zemide, che dopo 20 anni di presidenza ha lasciato per raggiunti limiti di età: l’assemblea, oltre alle manifestazioni di stima ed affetto per tutto l’impegno e la pas-

sione che ha sempre messo nell’associazione, di cui è stato veramente l’anima fin dalla fondazione, ha proposto la sua nomina a Presidente Onorario, per cui continuerà ad essere vicino ad as.Pro.Legno ambiente circondato dalla stiam e dall’affetto di tutti i consiglieri. il primo Consiglio Direttivo ha nominato alla Presidenza il Dott. marco Brizio, che conduce un’azienda tra Fontaneto Po e gabiano, specializzata nella coltivazione di pioppeti. alla vicepresidenza sono stati chiamati antonella Cappa e Corrado alasia. il nuovo Consiglio è chiamato ad importanti sfide: il neonato tavolo interprofessionale per la Pioppicoltura, attivato dall’assessore Regionale Claudio Sacchetto e dal Vicepresidente Ugo Cavallera sulla spinta di as.Pro.Legno ambiente, discuterà finalmente di interprofessione, ed è attualmente impegnato nella redazione di un contratto di filiera per l’utilizzo dei pioppeti della nostra regione; inoltre il tavolo discuterà anche delle proposte sull’utilizzo dei fondi del prossimo PSR in ambito forestale e di arbori-

coltura da legno, dove la pioppicoltura dovrà avere un ruolo di maggior riguardo rispetto al passato. Sia sul fronte dei possibili contributi pubblici a questo settore, che su quello economico l’associazione sta operando per mettere in risalto una filiera, quella del pioppo piemontese, che rappresenta una delle specialità della nostra Regione, al pari di molte altri prodotti tipici e tradizionali: in Piemonte infatti si trova l’istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura (ora inserito nell’ambito del Consiglio per la Ricerca agricola), unico in italia e tra i più prestigiosi al mondo in questo settore; si trovano i più importanti vivaisti pioppicoli, che forniscono di materiale vegetativo l’intero bacino padano, svolgendo anche attività di miglioramento genetico; si trovano pioppicoltori di prim’ordine per competenza e professionalità, ed infine operano alcune tra le industrie di trasformazione più importanti a livello nazionale. non meno importante il fatto che la pioppicoltura piemontese sta via via aumentando la superficie inserita in programmi di Certificazione della gestione sostenibile dei pioppeti: L’as.Pro.legno ambiente ha rinnovato positivamente la sua certificazione PeFC alcuni mesi fa, portando a 400 gli ettari certificati ambientalmente.

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attUaLità - SeTTore corIlIcolo

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Sviluppo

della coltivazione

del nocciolo

in Monferrato

la migliore opportunità percorribile

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associazione dei Comuni del monferrato, in collaborazione con la Coldiretti di alessandria e la cooperativa agricola “Corilu” di Lu, ha promosso un progetto per lo sviluppo della coltivazione del nocciolo in monferrato riconoscendo tale alternativa come la migliore opportunità percorribile per far fronte alle crescenti difficoltà delle aziende agricole collinari a chiudere i bilanci economici in positivo. in un momento di crisi economica e occupazionale, tale coltura può contribuire al rilancio dell’attività rurale attraverso tre differenti filoni di sviluppo: • mantenere in vita le piccole comunità locali valorizzandone le produzioni; • creare opportunità di reddito nell’ambito di aree rurali che vanno via via spopolandosi; • tutelare l’ambiente salvaguardando, tramite la coltivazione dei fondi, il territorio dai dissesti idrogeologici ormai all’ordine del giorno. attualmente in monferrato la coltivazione del nocciolo si sta imponendo come realtà capace di garantire opportunità di impiego e reddito nel breve medio e lungo periodo. i noccioleti si trovano nel paesaggio monferrino in più località: a Lu monferrato, nel moncalvese e in Valle Cerrina. Le principali osservazioni e i punti di forza che hanno spinto l’associazione dei Comuni del monferrato a indirizzare le proprie risorse e riversare la propria fiducia nello sviluppo del settore corilicolo, sono di seguito riportate: • redditività: nelle aree collinari non irrigue del monferrato, la coltivazione dei cereali non

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permette ormai i redditi minimi per permettere alle aziende di rimanere unità attive sul mercato. il guadagno, quando c’è, è rappresentato da una parte del contributo pubblico previsto dalla Politica agraria Comunitaria. i conti economici effettuati in questi ultimi anni di osservazioni dimostrano che nella peggiore delle ipotesi produttive, un ettaro di noccioleto, nel corso dei 40 anni di vita presunta, riesce a garantire un guadagno complessivo superiore ai 60.000€, al netto di tutte le spese e comprensivo delle ore lavorative calcolate per l’operatore a più di 60€/ora. nel caso in cui l’agricoltore si servisse, per tutte le operazioni colturali dell’anno di contoterzisti, il suo guadagno rimarrebbe comunque, complessivamente, superiore ai 46.000€ a ettaro. • lavoro: nell’ambito delle scarse opportunità lavorative e delle remunerazioni spesso insufficienti a condurre una vita decorosa, la conversione alla corilicoltura dei nostri territori, anche per piccole aziende, può rappresentare per i giovani che intendono rimanere sul territorio una reale opportunità. La coltivazione del nocciolo, con la propria redditività, può inoltre rappresentare un’opportunità di lavoro dipendente per coloro che non dispongono al momento di terreni in proprietà.

• valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio: l’ambiente collinare monferrino è da sempre caratterizzato dal succedersi di filari di vigneto che lo hanno reso accogliente e unico. i filari di nocciolo, allevati ad alberello e opportunamente coltivati, si legano alle geometrie disegnate dai vigneti e ne mantengono inalterato il valore paesaggistico. • tutela dell’assetto idrogeologico: i terreni incolti, la mancanza di manutenzione di fossi e scoline, gli ormai abituali intensi periodi di pioggia e le conseguenti frane e smottamenti dei versanti semi abbandonati, sono tutti figli della mancanza di motivazioni economiche alla permanenza sul territorio della popolazione rurale. il noccioleto, non solo indirettamente garantendo un reddito e quindi una cura dei fondi, ma anche direttamente con l’inerbimento permanente e l’azione di assestamento svolto dagli apparati radicali, assicura stabilità alle colline e riduzione dei costi di rifacimento e manutenzione della viabilità pubblica. • qualità del prodotto: la varietà piemontese, la tonda gentile trilobata, risulta universalmente riconosciuta come la migliore nocciola coltivata. il ministero dell’agricoltura e l’Unione europea riconoscono il Consorzio nocciola


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attUaLità - SeTTore corIlIcolo

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[pagine a cura di alberto Pansecchi]

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Piemonte i.g.P. che tutela e valorizza la nocciola piemontese dalla sua coltivazione fino ai semilavorati (Nocciola tostata, Granella, Farina e Pasta). • Prospettive di mercato: a livello mondiale, le previsioni del fabbisogno, da parte dell’industria dolciaria di nocciole pregiate, son di un aumento repentino (100%) nei prossimi 10 anni. • accordi di filiera: il territorio della provincia di alessandria è ricco di aziende trasformatrici che ricercano un prodotto di qualità e di provenienza locale. La Coldiretti ha sottoscritto, ormai da alcuni anni, un accordo di conferimento di nocciole con la novi-elah-Dufour che, dal canto suo, premia ulteriormente, oltre al prezzo di mercato, la qualità intrinseca delle nocciole consegnate. • la nocciola prodotta sulle colline del monferrato fornisce una qualità paragonabile alle migliori partite di prodotto piemontesi. • valore dei terreni: l’impianto di un noccioleto favorisce immediatamente l'incremento del valore del terreno interessato che per i nostri territori raddoppia.

Tavolo di filiera MiniSTeriale fruTTa in guScio La frutta in guscio è alla ricerca di un nuovo piano di settore e delle risorse per il rilancio delle produzioni nazionali. il 6 marzo si è tenuto, presso il mipaaf, il tavolo di filiera della frutta in guscio sede congiunta e che raggruppa tutte e 3 le sue sezioni: nocciole, castagne e il complesso noci, pistacchi, mandorle e carrube. i piani di settore corilicolo e castanicolo sono scaduti rispettivamente nel dicembre 2012 e nel dicembre 2013. il piano corilicolo ha potuto contare sulle risorse necessarie a finanziarie progetti di ricerca, una serie di attività di comunicazione sulle caratteristiche nutrizionali del prodotto e hanno reso possibile l’estensione d’uso di alcune molecole sul nocciolo, alcune arrivate a fine valutazione ed altre ancora in itinere.

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attUaLità- pIAno nAzIonAle FIToFArMAcI

[pagina a cura di Fabio Fracchia]

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Piano di azione nazionale per l’utilizzo dei fitofarmaci

Tutto quello che si deve sapere sul Pan PUBBLiCatO SULLa gazzetta UFFiCiaLe È entRatO in VigORe iL 13 FeBBRaiO

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italia ha approvato in via definitiva, nello scorso dicembre, l’applicazione della Direttiva Ce 128/2009, recepita a livello nazionale dal D.Lgs. 150/2012, dando il via definitivo al “piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci”, siglato Pan. il piano, di obbligatoria applicazione a livello europeo, è finalizzato alla gestione sostenibile dei fitofarmaci in agricoltura, normando vari aspetti che vanno dalla formazione di utilizzatori, distributori e consulenti, all’uso del “patentino”, ai controlli funzionali sulle irroratrici, alle norme per lo stoccaggio dei fitofarmaci, fino alle norme per il lavaggio delle irroratrici e all’obbligo di applicazione delle norme della difesa integrata. e’ evidente quindi che l’applicazione del Pan darà origine ad una profonda trasformazione delle modalità di gestione dei fitofarmaci e dei trattamenti fitosanitari. L’applicazione del Pan è entrata in vigore dal 1° gennaio scorso, tuttavia la Regione Piemonte sta ancora lavorando ad alcuni documenti applicativi, e questo ci dà ancora un po’ di tempo per capire lo spirito della norma ed adeguarsi ai cambiamenti che verranno. gli obiettivi del Piano sono orientati verso una maggior tutela del consumatore e dell’ambiente, oltre che dell’agricoltore, che è a più diretto contatto con i fitofarmaci, e promuovere l’adozione dell’agricoltura integrata.Vediamo le principali novità: • obbligo di formazione per utilizzatori, distributori e consulenti • realizzazione di programmi di informazione e sensibilizzazione alla popolazione • controllo delle attrezzature per l’applicazione dei prodotti fitosanitari • irrorazione aerea • manipolaz. e stoccaggio prodotti fitosanitari • difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari

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• formazione L’obbligo di formazione riguarderà tutti gli attori della filiera: commercianti, consulenti ed agricoltori: per utilizzare, vendere o consigliare l’uso di prodotti fitosanitari occorrerà un’abilitazione specifica per ciascuna di queste figure professionali, ottenibile tramite corsi di formazione. in particolare, dal 26/11/2015 sarà obbligatorio possedere il certificato di abilitazione all’acquisto per poter acquistare prodotti fitosanitari (di qualsiasi classe tossicologica, e non solo per i più tossici come ora). Sempre dalla medesima data, occorrerà anche un idoneo certificato di abilitazione alla consulenza per poter svolgere l’attività di consulente nell’ambito della difesa fitosanitaria. i soggetti titolari di abilitazione alla vendita non possono svolgere attività di consulenza. • informazione Verranno avviate azioni di informazione rivolte sia alla popolazione che agli utilizzatori, al fine di sensibilizzare la popolazione sui rischi dell’uso scorretto dei fitofarmaci e sui potenziali effetti acuti e cronici. Per informare la popolazione sarà obbligatorio segnalare il trattamento qualora, in ambito agricolo questo venga effettuato in prossimità di sentieri natura, piste ciclabili, aree di sosta, o quando espressamente indicato sull’etichetta del fitofarmaco. Così pure le aziende agricole, per tutelare le loro produzioni, potranno chiedere ed ottenere informazioni da parte delle aziende confinanti circa i prodotti utilizzati per i trattamenti. • controllo delle attrezzature L’italia è lo stato che ha il maggior numero di macchine irroratrici in europa (circa 2 volte e mezza quelle della Francia, che però ha un territorio che è il doppio del nostro): è chiaro quindi che questo aspetto della normativa tocca molto da vicino le aziende agricole, che

saranno tenute a due tipi di adempimenti, con riguardo ad atomizzatori e barre per il diserbo: • controllo funzionale, da effettuare almeno 1 volta ogni 5 anni a partire dal 26/11/2016 presso Centri abilitati • taratura e regolazione: da effettuare annualmente anche direttamente da parte degli utilizzatori professionali, tenendo traccia dei controlli effettuati. Qualora questa verifica venga fatta presso Centri abilitati, ha validità quinquennale • irrorazione aerea L’uso dell’irrorazione aerea dei fitofarmaci viene ulteriormente ristretta a casi molto particolari, con condizioni operative e burocratiche ancora più stringenti e complesse. • manipolazione e stoccaggio dei fitosanitari Questa parte della normativa tocca particolarmente da vicino le aziende agricole, che dovranno avere un deposito chiuso ed inaccessibile ai terzi (sia esso un armadietto o un locale apposito), come peraltro già oggi deve essere, ma in aggiunta a ciò occorre aggiungere alcune caratteristiche che questo deposito deve avere: innanzitutto deve essere adibito in via esclusiva al deposito di fitofarmaci, dispositivi di protezione individuale e i contenitori vuoti di fitosanitari; possono trovare spazio i concimi da utilizzare insieme ai fitofarmaci. inoltre deve essere dotato di un bacino di contenimento al fine di evitare rischi di sversamento nell’ambiente di fitosanitari, e deve essere collocato non in area a rischio (non in area sondabile, non in locali seminterrati o interrati), ed al riparo dalla luce e dalla pioggia. La preparazione delle miscele deve avvenire su aree attrezzate, con un pavimento in battuto di cemento al fine di evitare la per-


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attUaLità - pAn - GIovAnI IMpreSA

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colazione nel suolo di prodotti fitosanitari. Questa piattaforma dovrà essere dotata di un tombino per raccogliere eventuali sversamenti, collegato ad un serbatoio di raccolta dei residui di fitosanitari. La piattaforma deve avere, vicino, acqua corrente, lavamani lavaocchi e doccia di emergenza, oltre che strumenti per la pesatura dei fitofarmaci. allo stesso modo le aree per il lavaggio delle attrezzature devono evitare lo sversamento delle miscele, che devono essere raccolte e convogliate in uno stoccaggio: una buona soluzione è fornita da contenitori appositi, entro cui la miscela residua viene fatta evaporare e, a fine stagione, si raccoglie la polvere che ne residua e si smaltisce a rifiuto. • difesa integrata obbligatoria infine, ma non certo ultimo per le ripercussioni che avrà sulle aziende agricole, viene istituita la “Difesa integrata Obbligatoria”. Fino ad oggi eravamo abituati a considerare la Difesa integrata come un qualcosa di facoltativo, e, se applicata, remunerata da un contributo (misure agroambientali). Dal 1° gennaio scorso è invece di obbligatoria applicazione per tutte le aziende, e senza per questo ricevere un contributo. La difesa integrata obbligatoria consiste nell’integrare tutte quelle tecniche, tutte le conoscenze e tutte le metodologie per effettuare una efficace difesa fitosanitaria minimizzando, in modo ragionato e scientifico, l’uso dei fitosanitari. La difesa integrata obbligatoria non è semplicemente ridurre le dosi dei fitofarmaci (cosa che potrebbe anche avere un effetto contrario), ma significa utilizzare strumenti quali, ad esempio, i bollettini meteo per prevedere eventuali infestazioni, adeguare i trattamenti alle previsioni del tempo, alle fasi fenologiche, utilizzare modelli previsionali delle infestazioni per prevenire e/o prevedere se e quando si potrà verificare un infestazione. Soprattutto occorrerà documentare all’ente pubblico di controllo l’accesso e l’utilizzo di questi strumenti (bollettini meteo, bollettini fitosanitari) nell’effettuare la difesa delle colture, in ciò aiutate dai consulenti. La difesa integrata facoltativa si aggiunge e va oltre a quella obbligatoria, e potrà essere finanziata dal nuovo PSR.

concluSi gli incontri formatiVi di gioVani impreSa

Si è svolto lo scorso 3 aprile l’ultimo incontro formativo con Stefania Barbiero, la docente esperta di formazione, che ha seguito nell’ultimo anno i giovani impresa Coldiretti alessandria. Obiettivo delle lezioni, sia pratiche che teoriche, è stato quello di sottolineare l’importanza del “fare squadra” e condividere percorsi e interessi comuni. Durante gli incontri sono state visitate importanti realtà aziendali del nostro territorio, in particolare per l’ultimo approfondimento sono stati protagonisti l’agriturismo “Ra mansena” di alluvioni Cambiò e al pomeriggio è stata programmata una visita alla cooperativa “Fresche terre di Scrivia” a Castelnuovo Scrivia. argomento della giornata il saper comunicare nel modo migliore e più accattivante davanti al pubblico.

iniziatiVa di gioVani impreSa aleSSandria

in fiera ad arquata Scrivia il 1° maggio iovedì 1 maggio 2014 alla Fiera dei SS.Filippo e giacomo ci sarà anche lo stand dei giovani impresa alessandria ad arquata Scrivia per la tradizionale fiera del 1° maggio che con le sue 450 bancarelle è tra le più grandi e importanti fiere della nostra regione. il percorso di fiera attraversa tutta la città, snodandosi per le vie del centro da via Serravalle a via Villini, e

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ospita anche un settore dedicato alle macchine agricole. La fiera, tra le più conosciute ed apprezzate in Piemonte, richiama un folto pubblico anche dalla vicina Liguria. i giovani impresa Coldiretti alessandria distribuiranno materiale informativo e saranno a disposizione per approfondimenti sulla progettualità e le attività future del movimento.

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ORganizzaziOne - cAMpAGnA AMIcA e TerrAnoSTrA

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E-Bike

e_BiKe: in bici lungo le strade di fausto coppi on l’arrivo delle belle giornate una passeggiata in bicicletta sulle “strade del Campionissimo” è un’idea per il fine settimana o per i diversi ponti che da Pasqua ci accompagneranno sino a maggio. Chi non arriva attrezzato di bicicletta non deve preoccuparsi perché qui è a disposizione anche un servizio di noleggio bici. gli ospiti degli agriturismi terranostra, infatti, potranno usufruire di biciclette a pedalata assistita, e anche a chi, pur essendo appassionato, non avrebbe mai pensato di farsi una bellissima pedalata per le strade di Coppi, oggi, potrà godere di splendidi paesaggi, facendo sport assistito potrà scalare le strade che sono state la palestra naturale del leggendario Fausto Coppi. Senza faticare si potranno visitare borghi e colline dei colli tortonesi, godendosi paesaggi mozzafiato, pedalando in modo silenzioso, facendo tappa presso alcune cantine con pane e salame ed un buon bicchiere di timorasso oppure visitando una pieve o un castello. itinerari di 40km, percorsi per le famiglie, adatti a chi negli anni ha messo su un pò di pancetta e a chi invece vuole snellirla magari

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dopo l’abbuffata pasquale. Capofila del progetto agriturismo casa castellini - garbagna - tel.0131-877878 - info@casacastellini.it

agritata: aperte le iscrizioni al terzo corso

Servizio domiciliare per la prima infanzia in ambito rurale a parola agritata è certamente nuova alle nostre orecchie ma ingloba quello che vorrebbe diventare nei prossimi anni un servizio agricolo di assistenza ai bambini in mezzo alla natura, una soluzione ideale per i genitori che lavorano, ma che hanno anche un’attenzione particolare al mondo rurale e/o sono per necessità residenti in ambito rurale. L’agritata è quindi, per la nostra regione, un servizio sperimentale al terzo anno di vita, che la Regione Piemonte e la Coldiretti promuovono con la regia della Cooperativa Linfa Solidale, realizzabile unicamente in ambito rurale, presso un’azienda agricola. L’agritata è una persona adeguatamente preparata, che dopo aver seguito un corso di formazione e aver superato un esame abilitativo, acquisisce le conoscenze pedagogiche per offrire un adeguato servizio di educazione e di cura per i bambini, dai 3 mesi ai 3 anni, a casa propria, nel contesto di una azienda agricola”. il servizio di agritata, di norma con continuità settimanale, è attivo per un massimo di 9 ore giornaliere e può accogliere un numero massimo di 5 bambini contemporaneamente, oltre eventualmente a quelli già presenti nel contesto famigliare inserito nell’ambito rurale. Dal mese di marzo prenderanno il via le selezioni per il terzo corso, volte ad individuare le candidate idonee a prestare questo innovativo servizio alla prima infanzia. il Corso di formazione, riconosciuto dalla Regione Piemonte avrà durata di 400 ore suddivise in 260 ore di teoria e 140 ore di tirocinio da frequentare presso una struttura per la prima infanzia, prevede una prova di accesso iniziale ed una attenta valutazione finale. tutti coloro che sono interessati possono rivolgersi all’ufficio Terranostra: Tel.0131-235891

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agriturismo

cascina degli ulivi di Stefano Bellotti Str.mazzola 14, novi Ligure tel.0143-744598 - www.cascinadegliulivi.it - info@cascinadegliulivi.it

anche le "erbacce dell'orto" possono essere ottime in cucina!!

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ORganizzaziOne - cAMpAGnA AMIcA e TerrAnoSTrA

[pagine a cura di Luisa Bo]

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riconoscerle ci insegna anna Rivera dell’agriturismo lo Casale di arquata Scrivia in tre appuntamenti distinti, 12 aprile, 10 maggio, 7 giugno, anche perché di settimana in settimana le erbe spontanee cominciano a crescere a gran velocità. Una bella passeggiata nei prati, negli incolti e al limitare del bosco, ci farà scoprire quali sono gli habitat preferiti dalle nostre erbette, tarassaco, radicchio, ortica, viole, primule, valerianella, ma anche silene, luppolo, polmonaria, spinacio selvatico, aglietto, papavero, rucola, finocchietto, nepitella, grespino, acetosa, spugnole... saranno cresciute e meglio visibili e riconoscibili. un’ottima idea per organizzare una Pasqua diversa o anche solo per il menu di Pasqua!! “lo casale” di Rivera anna maria, Strada per Pratolungo 59,arquata Scrivia (aL) tel.0143-635654 / e-mail: locasaleanna@libero.it

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attuazione direttiva su attività di contatto regolare con i minori

in COLLaBORaziOne COn

“coltivazione degli ortaggi con metodi biodinamici” in Un CORSO, tUtti i SegReti PeR COLtiVaRe L’ORtO omodori, melanzane, verdure... visivamente perfette, uguali, globalizzate e inconsistenti dal punto di vista del gusto, ma anche ricerche relativamente recenti sull’impoverimento del suolo, sono alla base, da parte dell’uomo, di una costante ricerca al prodotto sano, genuino, a “Km zero”, a voler ritornare alle origini dell’agricoltura, all’agricoltura di un tempo, al sempre più crescente bisogno di biodiversità. ecco che, se anni fa si parlava di biologico oggi sempre più si parla di agricoltura biodinamica e ultimamente sta prendendo piede anche l’orticoltura sinergica. tutte metodologie che implicano un modo diverso di lavorare, di osservare, di vivere la terra, ma anche una filosofia di vita per apprezzare tutta l’armonia del lavoro dei campi nel succedersi delle stagioni proprio come si faceva un tempo. Per approfondire

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secondi

tutto questo ed in particolare per dare un valido contributo a tutti coloro che si voglio avvicinare alla biodiversità e all’orticoltura biodinamica è stato organizzato da terranostra e Inipa, un corso di due giornate, presso l’agriturismo Cascina Degli ulivi a Novi Ligure, dal titolo “Coltivazione degli ortaggi con metodi biodinamici”. Due giornate intense sotto la guida di Paolo Pistis di Ferrara, uno degli esperti di orticoltura biodinamica e sinergica, più conosciuti a livello nazionale. esistono “chimiche” inimmaginabili nella natura. alcune piante emettono tossine persino verso esemplari della loro stessa specie, una volta sviluppatesi in un dato territorio, altre piante emettono sostanze preziosissime solo per altre specifiche varietà o specie, due giornate di teoria ma, soprattutto, in campo per scoprire questi e tanti altri segreti accorgimenti.

lo casale di Rivera anna maria Str.per Pratolungo 59 - 15061 arquata Scrivia (aL) tel.0143-635654 - e-mail: locasale-anna@libero.it

n attuazione della direttiva del Parlamento europeo e Consiglio europeo n.2011/93/Ue è entrato in vigore lo scorso 6 aprile il D.Lgs. 39/2014 la disposizione legislativa in materia di lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, emanata la scorsa settimana e di cui si sta parlando tanto in questi giorni anche sui media nazionali. il campo di applicazione in agricoltura è legato alle attività connesse del sistema agricolo quali ad es. agri-asilo, agri-nido,fattorie didattiche, settimane verdi, gli agriturismi con pet-terapy, molte attività afferenti a cooperative sociali dove il contatto regolare con minori rappresenti la norma (scuole per l’infanzia, centri estivi...) e anche il settore dell’assistenza familiare.

I

• rientrano nel campo di applicazione della norma solo i nuovi rapporti di lavoro a far data dal 6 aprile u.s.; • sono esclusi i casi di impiego non solo di volontari, ma anche di collaboratori occasionali, prestatori di lavoro accessorio, (voucher); • sono compresi i dipendenti co.co.co. anche nella forma a progetto in quanto fonti di un definito rapporto di lavoro.

Dovrà essere presentato presso il tribunale (o ufficio del tribunale) di competenza il modello di richiesta del Casellario penale ma in attesa dello stesso al fine di poter operare sarà opportuno farsi rilasciare dal soggetto dipendente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà circa l’assenza di condanne per reati di cui agli art.600 bis, ter, quater, quinquis e 609 undecies cp (in materia di sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile) valida ai fini ispettivi nelle more di ottenimento del certificato. L’omissione di tale adempimento comporta per il datore di lavoro una sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 15.000 euro. Per info rivolgersi ufficio Paghe: 0131-235891

La RiCetta DeL meSe

insalata di campo Ingredienti: •5/6 aglietti selvatici; •foglie tenere di tarassaco, •radicchio, •rucola, •valerianella, •favagello, •silene, •alliaria, •spinacio selvatico, •melissa, •viole, •primule, •fiori di acacia •olio extravergine di oliva, •sale, •aceto e miele di tiglio

amare come tarassaco e radicchio, a meno che non piaccia proprio il gusto amaro. Direi non prevalenti, ma obbligatorie perchè il loro sapore è fondamentale per l'armonia del gusto finale. mondare e lavare accuratamente tutte le erbe, tagliare finemente l’aglietto come si fa con i cipollotti, ha un sapore vivace, ma più delicato di aglio e cipolla e senza gli effetti indesiderati di questi ultimi. Preparare una bella emulsione con un miele profumato, di tiglio o di millefiori, sale e poco aceto, aggiungendo l’olio a filo. Condire l’insalata al momento di andare in tavola decorandola con i fiori.

La cosa più difficile è raccogliere e dosare una bella quantità di erbe selvatiche. non devono essere prevalenti quelle piuttosto

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[a cura di marino Ravera]

ePaCa - novITà penSIonISTIche

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contributi dovuti Per

l’anno 2014 ai lavoratori domestici

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inPS ha reso noti gli importi dei contributi dovuti per l’anno 2014 a favore dei lavoratori domestici con applicazione dell’aumento percentuale iStat pari all’1,10%. inoltre, sulla contribuzione dovuta per i rapporti di lavoro domestico, a partire dal 1° gennaio 2013, hanno effetto alcune delle novità introdotte dalla “riforma del mercato del lavoro”. il finanziamento dell’indennità di disoccupazione involontaria, già presente nella contribuzione per lavoro domestico, è stato sostituito dal finanziamento dell’aSpl (assicurazione Sociale per l’impiego), inoltre, per i rapporti di lavoro a tempo determinato, si applica un contributo addizionale a carico del datore di lavoro, pari all’1,40% della ritribuzione convenzionale. tale contributo non si applica ai lavoratori assunti a termine in sostituzione di lavoratori assenti. nelle sottotanti tabelle riportiamo le contribuzioni rapportate alla retribuzione dei lavoratori domestici e dalle ore lavorate.

modello unificato cud 2014

Per i Pensionati (reddito da pensione 2013) La legge di stabilità n.114 del 2013 ha previsto che gli enti previdenziali non debbano inviare più il modello CUD ai pensionati ma lo rendano disponibile con modalità telematiche. Si informano i Soci che gli Uffici di Coldiretti sono a disposizione per erogare l’assistenza in merito al reperimento di tali modelli. Per coloro che presentano le dichiarazioni dei redditi tramite i nostri uffici sono in corso le convocazioni e la raccolta dei dati sarà l’occasione per procedere alla stampa del modello.

DeCORRenza DaL 1 gennaiO 2014 aL 31 DiCemBRe 2014 Senza COntRiBUtO aDDiziOnaLe LaVORatORi itaLiani e StRanieRi RetRiBUziOne ORaRia

imPORtO COntRiBUtO ORaRiO Comprensivo Senza quota Cuaf quota Cuaf (1)

effettiva

Convenzionale

fino a €7,86 oltre €7,86 fino a €9,57 oltre a €9,57

€6,96 €7,86 €9,57

€1,39 (0,35) (2) €1,39 (0,35) (2) €1,39 (0,35) (2)

€1,40 (0,35) (2) €1,58 (0,39) (2) €1,92 (0,48) (2)

Orario di lavoro superiore a 24 ore settimanali

€5,06

€1,01 (0,25) (2)

€1,02 (0,25) (2)

COmPRenSiVO COntRiBUtO aDDiziOnaLe (comma28, art.2 L. 92/2012) Da aPPLiCaRe ai RaPPORti Di LaVORO a temPO DeteRminatO LaVORatORi itaLiani e StRanieRi RetRiBUziOne ORaRia

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€6,96 €7,86 €9,57

€1,49 (0,35) (2) €1,68 (0,39) (2) €2,04 (0,48) (2)

€1,50 (0,35) (2) €1,69 (0,39) (2) €2,06 (0,48) (2)

Orario di lavoro superiore a 24 ore settimanali

€5,00

€1,08 (0,25) (2)

€1,09 (0,25) (2)

si precisa che per ottenere il rilascio della certificazione è assolutamente necessario inserire i dati del documento di identità in corso di validità. si invitano, pertanto, gli interessati a presentarsi muniti del suddetto documento.

gli uffici del Patronato epaca sono a disposizione per l’assistenza in merito.

contributi inPs salariati aGricoli

Le aziende agricole nella loro posizione di “datore di lavoro” trattengono, sulle retribuzioni dei lavoratori, degli importi a titolo di contributi previdenziali e assistenziali che devono essere versati agli istituti competenti. La normativa disciplina in modo specifico l’omesso pagamento da parte dei datori di lavoro agricolo delle trattenute operate sulle retribuzioni dei lavoratori a tempo determinato e indeterminato, prevedendo l’applicazione della sanzione penale della reclusione fino a tre anni e la multa fino a euro 1.033,00. il reato si concretizza se il datore di lavoro non provvede a versare i contributi trattenuti ai lavoratori nel termine di tre mesi dalla data di ricevimento della diffida trasmessa dall’inps. Qualora l’azienda si trovi in difficoltà economiche e finanziarie, vista anche la grave c risi economica che interessa tutti i settori, è necessario provvedere comunque al versamento della quota dei contributi trattenuta ai lavoratori richiedendo, se necessario, la dilazione del versamento per la parte residua a carico del datore di lavoro.

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Programma ore7,30 Partenza da acqui terme - sede Coldiretti (Via Maggiorino Ferraris 52); ore8,00 Partenza da alessandria - Fraz. San michele, Piazzale della Chiesa; ore8,30 Partenza da Casale m.to - Piazzale vicinanze Hotel Business - casello autostradale Casale Sud (Strada Valenza 4 G Casale); ore10,00 arrivo partecipanti a Vicoforte con caffè di benvenuto e piccola colazione; ore11,00 S.messa officiata da S.e. il Vescovo di mondovì mons. Luciano Pacomio presso la Basilica del Santuario; ore12,00 Saluto autorità, dei Dirigenti Provinciali Regionali e nazionali Coldiretti; ore12,30 Pranzo presso la Casa Regina montis Regalis, adiacente il Santuario, realizzato all’interno del chiostro e porticato esterno, a cura di “Cabaret sull’aia” (Revello); ore15,00 giochi animazione e balli; ore15,30/16,30Visite guidate al Santuario e al maestoso complesso architettonico con la famosa cupola ellittica, considerata la più

grande ed originale d’europa che accoglie al suo interno l’affresco a tema unico di oltre 6000 metri quadrati. ore18,00/18,30 Partenza per il rientro. ore19,00/19,30 arrivo ad alessandria. menù pranzo Antipasti: battuta di carne cruda, insalatina estiva con Raschera Dop, vitello tonnato, trota in carpione. Primi: risotto con salsiccia di Bra, agnolotti Coalvi; Secondo: arrosto alla piemontese - patate al forno e carote, formaggi locali del caseificio Valle Josina. Dolci: crostata, caffè-digestivo. Vini: dolcetto di Dogliani Doc “Doujot” e Favorita Doc Langhe. Per partecipazione: costo di €43,00, comprensivo di trasporto in pullman, e pranzo. All’atto della prenotazione, a conferma della stessa, si dovrà versare in acconto, la somma di €30,00, presso gli uffici di zona Coldiretti. Le prenotazioni entro il 15maggio2014 e saranno accolte fino ad esaurimento dei posti disponibili. Presidente Pensionati Coldiretti Giovanni ottonello


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A CoLLoquIo Con IL ConSIgLIere eCCLeSIAStICo

buona Pasqua

s o l i d a l e

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ORganizzaziOne - ATTuAlITà

AleSSAndrInA

iscriviti a

S

egui Coldiretti alessandria su twitter all’indirizzo @ColdirettiaL. Una scelta dettata dall’essere al passo con i tempi, per adeguarci ad una comunicazione sempre più immediata e fruibile, in particolar modo dalle nuove generazioni, nella prospettiva di sviluppare ancora di più il dialogo tra i soci, i consumatori, i cittadini e l’Organizzazione: il tutto in tempi rapidi e costruttivi.

Perchè è importante associarsi a coldiretti? Per dimostrare, anche nel 2014, concretamente di appartenere, consolidare, e sostenere il percorso di rigenerazione dell’agricoltura che la più grande organizzazione italiana e leader in europa sta portando avanti da ormai diversi anni. Per costruire “L’Italia che vogliamo!”

• Se non dimenticherete che l’arca salvò noè e la sua gente mentre la torre di Babele portò alla dispersione; • Se saprete distinguere il potere che salva da quello che uccide; • Se non vi limitate a elogiare Papa Francesco e dire quanto è buono, senza sforzarvi di accogliere i suoi insegnamenti; • Se le prove e le emergenze affrontate vi fanno crescere nella solidarietà e non nella paura e nell’egoismo; • Se la crisi economica non vi ha reso egoisti arroccandovi nella difesa dei vostri privilegi; • Se non dimenticate che nessuno si salva da solo; • Se la Pasqua vi sprona a rischiare di esplorare strade nuove; • Se vi sforzerete di portare solidarietà all’interno della vostra comunità; • Se saprete considerare ogni fratello per quello che è, non per quello che ha; • Se sistemerete una tenda nomade più forte di una torre alta come il cielo; • allora chi verrà dopo di noi, potrà raccontare che siamo usciti salvi dal diluvio perché nessuno è stato lasciato nell’acqua. Buona Pasqua don ivo

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CaF COLDiRetti - ServIzI per Il cITTAdIno

AleSSAndrInA

attiVita’ di aSSiStenza fiScale arrivata la primavera, si avvicina il tempo del modello 730 e, come al solito, fare la dichiarazione dei redditi, ogni anno comporta anche per i più esperti delle cospicue difficoltà, soprattutto per le novità che caratterizzano e differenziano il modello da un anno all’altro. Le scadenze di presentazione però sono rimaste invariate: per la presentazione del modello 730 2014 ai centri CaF la scadenza è fissata al 31 maggio mentre per la trasmissione dei modelli all’agenzia dell'entrate il termine ultimo è attualmente fissato al 30 giugno. il Caf Coldiretti attivo su tutto il territorio alessandrino tramite la società di servizi impresa Verde alessandria Srl, nel momento in cui si scrive, sta avvisando e convocando i suoi clienti per acquisire tutta la documentazione utile: la certificazione unica da lavoro, rilasciata dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico, le certificazioni di ritenute, quelle fiscali delle spese deducibili o detraibili sostenute nel 2013 e il saldo degli acconti d'imposta effettuati in maniera autonoma dal contribuente. La principale novità di quest’anno è che possono presentare il Modello 730 anche coloro che nell’anno 2013 sono stati titolari di redditi da lavoro dipendente, assimilati e/o pensione e che nell’anno 2014 non hanno più un sostituto d’imposta tenuto ad effettuare il conguaglio. In questi casi, i conguagli a credito saranno rimborsati direttamente dall’Agenzia delle Entrate; questi contribuenti, che fino all’anno scorso, sarebbero stati obbligati a presentare il modello Unico a rimborso e che avrebbero atteso i lunghi tempi dell’amministrazione finanziaria per ottenere il credito, possono invece avvalersi del più veloce modello 730. non figura invece fra le novità la mancata consegna del CUD 2014 inPS ai pensionati, in quanto l’invio cartaceo del modello direttamente all’indirizzo dell’interessato è stato sospeso da quasi due anni; da allora l’inPs stesso ha incoraggiato sistemi di rilascio alternativi, in primis la modalità di fornitura telematica che può essere assicurata in diverse forme tra le quali, forse, la più semplice è quella di rivolgersi a un Patronato o a un Caf. La Coldiretti, presente sul territorio con il Patronato epaca e con il caf coldiretti, assicura a tutti i cittadini questo servizio, accedendo direttamente al sito internet dell’inPS e, previa esibizione di un documento d’identità e la firma di un modello di delega, stampa per conto dell’interessato il suo modello Cud indispensabile per la compilazione della dichiarazione dei redditi. La novità che riguarda l’inPS è che da quest’anno l’istituto non invierà più direttamente al cittadino la richiesta per la presentazione del modello ReD che serve per “fotografare” la situazione economica di ogni pensionato e stabilire se ha diritto a ulteriori trattamenti pensionistici e previdenziali. nello specifico, il modello Red riguarda chi percepisce pensioni integrate al minimo; maggiorazioni sugli assegni sociali; trattamenti di famiglia; pensioni ai superstiti (reversibilità) che in parte non sono cumulabili con gli altri redditi e che non sia obbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi. anche in questo caso il Caf Coldiretti, previa firma di apposita delega, potrà prelevare direttamente dal sito dell’inPS la matricola per poter compilare e presentare all’istituto la dichiarazione reddituale, indispensabile per continuare ad usufruire delle integrazioni di cui si ha diritto.

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scadenza

aggiORnamenti - ScAdenze

imPosta

ademPimenti

soGGetti obbliGati

iva

Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDt o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione

Soggetti passivi IVA

iva

Liquidazione e versamento dell’IVA a debito del 1° trimestre 2014

Contribuenti IVA trimestrali

iva

Liquidazione e versamento dell’IVA a debito del mese di marzo 2014

Contribuenti IVA mensili

iva

Comunicazione in via telematica dei dati contenuti nelle dichiarazioni d’intento ricevute nel mese precedente

Contribuenti IVA che hanno ricevuto le dichiarazioni d’intento rilasciate da esportatori abituali

iva

Invio elematico elenchi INtRAStAt riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi al mese precedente

Operatori intracomunitari con obbligo mensile

iva

Comunicazione dei dati delle operazioni intercorse nel mese precedente nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio negli Stati o territori black list

Contribuenti IVA

730

Presentazione della dichiarazione Mod. 730 e della busta contenente la scelta della destinazione dell’otto e cinque per mille dell’IRPEF al CAF

Lavoratori dipendenti e pensionati

15 Maggio

dì giove dì vener

dì vener

2014

16 Maggio

2014

16 Maggio

2014

16 Maggio

dì vener ì luned

2014

26 Maggio

2014

31 Maggio

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2014

(slitta al 01/06/2014)

31 Maggio

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2014

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[pagine a cura di Daniela Colombini]

AleSSAndrInA

(slitta al 01/06/2014)

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attUaLità - ServIzIo SucceSSIonI

[a cura di Walter Roggerone]

AleSSAndrInA

SerVizio SucceSSioni

Le quote di riserva (o legittima) sono diverse, a seconda di quali e quanti siano le persone che hanno diritto alla riserva (i riservatari). Per esempio: in assenza di coniuge, ai figli la legge riserva solo metà del patrimonio, se vi è un solo figlio; se i figli sono più di uno, la quota complessiva loro riservata è di due terzi (che viene suddivisa in parti uguali in favore di ogni figlio).

quote disPonibili

La parte del patrimonio caduto in successione, dopo aver sottratto la “quota di riserva”, rappresenta la “quota disponibile”, che può infatti essere liberamente “disposta” a favore di chiunque, senza alcun vincolo. Ai legittimari del de cuius (ascendenti, coniuge e figli) spettano di diritto le quote cosiddette di legittima o di riserva, sulle quali non possono imporsi né oneri, né condizioni di alcuna specie da parte del testatore. • quote di legittima (o di riserva) per le singole categorie di legittimari:

fiGli

Lutti

ai figli è riservata la metà del patrimonio del genitore, se questi lascia un solo figlio: ✟ La Dirigenza e la Struttura della Coldiretti di Alessandria partecipa al grande dolore del Direttore Regionale Antonio De Concilio per la scomparsa della cara

MAMMA

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due terzi se i figli sono due o più (art. 537 c.c.):

1/3

disponibile

2/3

legittima del figlio

ascendenti agli ascendenti legittimi (genitori del de cuius) è riservato un terzo del patrimonio (art. 538 c.c.):

2/3

disponibile

1/3

legittima ascendenti

coniuGe al coniuge è riservata la metà del patrimonio. inoltre al coniuge sono sempre riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso dei mobili che la corredano, se la casa era di proprietà della persona della cui eredità si tratta, o comune. tali diritti gravano sulla porzione disponibile: Diritto di abitazione

nel caso di successione testamentaria, una quota del patrimonio deve essere “riservata” a determinate persone (dette “riservatari”o “legittimari”), anche se ciò è contrario alla volontà espressa dal testatore, il quale quindi non può disporne a favore di altri, né con il testamento, né con donazioni antecedenti la morte. La legge vuole infatti tutelare i congiunti più stretti. Le persone che hanno diritto alla riserva (o legittima) sono: • il coniuge • i figli (o i loro discendenti, se i figli sono premorti) • i genitori (in assenza di figli)

1/2

legittima del figlio

1/2

disponibile

1/2

legittima coniuge

• quote di riserva o legittima nei casi di concorso:

1/3

disponibile

1/3

legittima coniuge

1/3

legittima figlio

Se i figli sono due o più, la complessiva quota di riserva è di tre quarti, di cui spettante al coniuge un quarto del patrimonio e un mezzo ai figli, da dividersi in parti uguali tra tutti.al coniuge spetta inoltre il diritto di abitazione: Diritto di abit.

1/2

disponibile

1/4

disponibile

1/4

legittima coniuge

1/2

legittima figli

coniuGe con ascendenti Se con il coniuge concorrono gli ascendenti legittimi, a questi spetta un quarto ed al coniuge la metà del patrimonio (art. 544 c.c.). La disponibile è inoltre gravata dal diritto di abitazione a favore del coniuge superstite. Se gli ascendenti sono più di uno, la quota ad essi riservata è ripartita con le stesse modalità previste per la successione legittima: Diritto di abitazione

quote non disPonibili

Diritto di abit.

Quote di successione: disponibili e non disponibili

1/4

disponibile

1/4

legittima ascendente

1/2

legittima coniuge

coniuGe e fiGli Se con il coniuge concorre un solo figlio legittimo o naturale, la quota di riserva per il figlio è di un terzo. al coniuge spetta un altro terzo del patrimonio oltre al diritto di abitazione:

✟ 1943 - 2014 ✟ La Federazione alessandrina esprime sentite condoglianze alla famiglia Pesce per la scomparsa della cara

gIUSEPPINA CAROSIO socia di Borgoratto

in uno dei prossimi numeri di agricoltura alessandrina saranno illustrate le quote di eredità spettanti in assenza di testamento, ai sensi della cosiddetta Successione di Legge.

✟ 1961 - 2014 ✟

La Coldiretti esprime cordoglio alla famiglia Bocchio per la scomparsa del caro

gIORgIO socio di Mandrogne

✟ 1937 - 2014 ✟ La Coldiretti esprime sentite condoglianze alla famiglia Bassi per la scomparsa della cara

fRANCA MALASPINA socia di Valenza


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inSeRziOni - AnnuncI econoMIcI

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