"Agricoltura Alessandrina" dicembre 2020

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COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 67° numero 11 20 DICEMBRE Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

Il piano Coldiretti per il rilancio dell’economia con Filiera Italia

Esoneri contributivi lavoratori agricoli, le novità come accedere

2020

Con Campagna Amica e Terranostra torna la Spesa Sospesa



COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 67° numero 11 20 DICEMBRE Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

2020

COVID: MODALITÀ DI ACCESSO AI NOSTRI UFFICI Il riaggravarsi della situazione epidemiologica rende necessario contingentare l’accesso fisico agli Uffici Coldiretti sull’intero territorio provinciale. Pertanto, pur mantenendo piena operatività, i nostri Uffici sono accessibili al pubblico ma previo appuntamento e per attività necessarie e urgenti che non possano essere gestite da remoto. Ovviamente, mascherina sempre obbligatoria.

COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi, Gianni Mario Stoppini, Valerio Scarrone. FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953 STAMPA ST.G.R Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

Il piano Coldiretti per il rilancio dell’economia con Filiera Italia

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Coldiretti Alessandria COLDIRET TI ALESSANDRIA

Esoneri contributivi lavoratori agricoli, le novità come accedere

Con Campagna Amica e Terranostra torna la Spesa Sospesa

n.11 - Dicembre 2020

FILIERA ITALIA

IL PIANO COLDIRETTI PER FAR RIPARTIRE LE IMPRESE

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LEGGE DI BILANCIO 2021

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ESONERI CONTRIBUTIVI

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FAUNA SELVATICA

ECCO IL PACCHETTO DI PROPOSTE COLDIRETTI

LAVORATORI AGRICOLI DIPENDENTI E AUTONOMI

BENE LA RIAPERTURA DELLA CACCIA

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PSR

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SETTORE VITIVINICOLO

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BANDI E SCADENZE PER MIGLIORAMENTO AZIENDALE

REGOLE PIÙ RESTRITTIVE PER TUTELARE VITIGNI STORICI

SPECIALE ANNATA AGRARIA

BILANCIO TRA LUCI E OMBRE (2^PARTE)

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SETTORE FISCALE

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COLTIVA LA SALUTE

CASHBACK DI STATO E CASCHBACK DI NATALE

TEMA DEL MESE “LE INTOLLERANZE ALIMENTARI”

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SPESA SOSPESA

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PATRONATO EPACA

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twitter.com/@ColdirettiAL

Coldiretti Alessandria

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SEGNO TANGIBILE PER COMBATTERE LE NUOVE POVERTÀ

NOVITÀ IN CAMPO PREVIDENZIALE SU LEGGE DI BILANCIO

INIPA NORD-OVEST

CONTINUA LA FORMAZIONE A DISTANZA

CONSIGLIERE ECCLESIASTICO LA RIFLESSIONE “BUON NATALE”

MERCATINO


Editoriale | Il Presidente

ANCORA DI PIÙ VICINI A CONSUMATORI E IMPRESE GRAZIE ALLE PROGETTUALITÀ DI FILIERA

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LA PAROLA CHE PIÙ CI HA CONTRADDISTINTO IN QUESTO 2020 È STATA PROSSIMITÀ, A TESTIMONIARE IMPEGNO E CONCRETEZZA DI AZIONE AL SERVIZIO DEL PAESE

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ome si può fare un bilancio di un anno come il 2020… me lo sono chiesto molte volte in queste ultime settimane. Solitamente questo è tempo per anticipare nuovi progetti ma anche per tirare le somme di quello che abbiamo costruito nei dodici mesi che ci lasciamo alle spalle. Battaglie vinte, mobilitazioni di piazza, proposte condivise con i nostri associati e con i consumatori… anche nel 2020 non abbiamo mai smesso di fare tutto questo ma è stato sicuramente diverso. La nostra socialità si è fermata ad un metro di distanza nei mercati di Campagna Amica ed è diventata virtuale per le riunioni, non più pasti nelle strutture agrituristiche ma piatti portati direttamente a domicilio per far sì che la cucina fatta di tradizione e prodotti del territorio non mancasse mai sulle tavole. Se una parola può caratterizzare questo strano e assurdo anno 2020 quella parola è PROSSIMITA’. Proprio così, perché la campagna è stata ancora più vicina alla gente e alle loro necessità. Da nord a sud ci ha legato quel senso di responsabilità che Coldiretti ha da sempre fatto proprio e messo sopra ogni altra cosa che si traduce in solidarietà e assistenza, mettendo l’individuo al centro di tutto. I pasti a domicilio, la spesa fatta arrivare direttamente a casa e i mercati di Campagna Amica messi in sicurezza per permettere di fare acquisti in totale serenità sono state sono alcune delle nostre priorità. Una presenza che ha unito città e zone svantaggiate, quelle dove l’agricoltura eroica è sentinella del territorio per contrastare l’abbandono di aree che altrimenti andrebbero perdute. Un rischio che non possiamo correre, lo sappiamo bene. Ogni territorio è unico e non replicabile e dobbiamo difenderlo dagli attacchi dell’italian sounding, di chi vorrebbe spacciare per made in Italy prodotti che solo nel nostro meraviglioso Paese possono crescere e diventare bontà inimitabile. Con la pandemia il mondo intero ha capito quanto l’agroalimentare sia strate-

gico e indispensabile e quanto il nostro Made in Italy sia ambito: per questo abbiamo chiesto ai consumatori di scegliere prodotti del territorio, 100% italiani, perché noi imprenditori agricoli sappiamo bene quanto sia difficile spuntare un prezzo equo e quanto si allarga la forbice dal campo alla tavola. La speculazione in tempo di Coronavirus si è fatta ancora più forte, per questo serve l’impegno di tutti, un piccolo tassello che moltiplicato a migliaia può fare la differenza, garanzia di qualità e distintività. Nonostante le difficoltà, in questo 2020 abbiamo incentivato nuovi progetti di filiera. Continueremo su questa strada anche il prossimo anno perché siamo convinti che per crescere ed essere sempre più competitivi l’accordo con l’agroindustria virtuosa sia alla base delle nuove opportunità: ce lo dimostra da ormai diversi anni l’accordo corilicolo con l’industria dolciaria Novi, e le grandi soddisfazioni per immagine, qualità e reddito che ne derivano. Esattamente come il progetto cerealicolo della filiera Gran Piemonte, di più recente costituzione ma già forte e radicato a livello territoriale. I risultati raggiunti, da agosto in avanti, hanno messo nero su bianco come il territorio alessandrino abbia accolto con entusiasmo questa nuova sfida, abbia voluto scommettere su questa progettualità innovativa e, grazie alle imprese che ci hanno creduto, potremo concretamente vedere il frumento seminato nei campi della provincia diventare l’ingrediente fondamentale di ottimi lievitati, pane e prodotti da forno. La campagna non si è mai fermata come non si è mai fermato il pressing di Coldiretti con le istituzioni per far arrivare, o sbloccare, bonus e incentivi ai settori che più hanno sofferto: vitivinicolo e agriturismo. In tutte le riunioni e le cabine di regia operative Coldiretti è stata e sarà presente per garantire giusto riconoscimento a chi ogni giorno non solo coltiva il futuro ma crede fermamente nei propri giovani, nell’innovazione e nell’agricoltura 4.0.

Abbiamo rispettato il “metro di distanza” ma non ci siamo mai fermati, ora prepariamoci ad un grande 2021

Mauro Bianco E, a proposito di istituzioni, molti di voi ricorderanno che solo un anno fa, proprio a dicembre abbiamo detto al Piemonte e al suo governatore “Bôgia”, il miglior augurio che possiamo farci per il prossimo anno è proprio questo: continuare con determinazione su questa strada per continuare a far crescere la forza economica e sociale della nostra Organizzazione. Tutti insieme, senza mai dimenticare le persone care, associati e dirigenti che questo 2020 si è portato via, lasciando tanto dolore e vuoto incolmabile. Anche per loro continueremo a portare avanti la nostra progettualità, preparandoci ad accogliere il 2021 con rinnovata forza e fiducia.


Editoriale | Il Direttore

PROGETTI INNOVATIVI E SINERGIA PER COSTRUIRE UN FUTURO 4.0 DAL SAPORE SEMPRE PIÙ GREEN

LA SOLIDARIETÀ DI COLDIRETTI PER SCALDARE IL CUORE E AFFRONTARE LE NUOVE POVERTÀ, DALLA SPESA SOSPESA AIUTO CONCRETO CHE ACCOMUNA PRODUTTORI E CONSUMATORI

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ono trascorsi vent’anni. Ero direttore nel “mio” Veneto e non conoscevo la provincia di Alessandria ma immagino che quel 3 dicembre del 2000 sia stato lo stesso entusiasmo ad accomunare l’Italia intera. Parto da qui, ricordando quella giornata storica che ha cambiato per sempre l’agricoltura, quella Rigenerazione portata in piazza che ha aperto la strada alla nuova consapevolezza delle potenzialità del settore primario. Sono sicuro che se non ci fossero state le restrizioni causate dalla pandemia avremmo celebrato tutti assieme i vent’anni trascorsi da quel manifesto sul quale campeggiava a lettere cubitali lo slogan “Mamma, sei sicura che nel piatto di tuo figlio non ci siano schifezze?” Una provocazione forte, voluta, e da quel momento Coldiretti ha iniziato a scrivere una pagina nuova, scandita dal Patto tra produttori e consumatori che ha profondamento cambiato il modo di scegliere cosa portare in tavola, rendendo le persone più attente e consapevoli. Una rivoluzione culturale che Coldiretti ha portato avanti riuscendo a calpestare anche molti e vecchi luoghi comuni. Abbiamo percorso strade e raggiunto traguardi impensabili, una progettualità che il virus ha solo modificato e mai arrestato. Ecco perché, oggi, in un anno così complicato non è facile scrivere un editoriale di fine anno, parlare di festività, affetti e regali. Il Coronavirus ha toccato più o meno da vicino tutte le famiglie, ha portato via congiunti e amici e continua a toglierci quella serenità che invece dovrebbe caratterizzare questo periodo dell’anno più di altri. Mesi difficili durante i quali ci hanno lasciato dirigenti e soci della nostra Federazione, vittime del Covid ma anche di un destino impietoso che ha colpito subdolo alle spalle, spazzando via progetti e futuro. E, in un anno come questo, non poteva che intensificarsi l’impegno di Col-

diretti per aiutare chi più ne ha bisogno, quei nuovi poveri che il Covid ha lasciato senza lavoro e senza punti di riferimento. Per questo i nostri auguri hanno ancora di più il sapore della solidarietà. Un gesto dettato dalla necessità di andare incontro alle esigenze impellenti delle diverse realtà che si dedicano ad aiutare gli altri, per sostenere in modo concreto e diretto chi si occupa tutti i giorni di coloro che cercano conforto. La “nuova” povertà, infatti, colpisce un numero sempre maggiore di persone, anche del nostro territorio, ed è per questo che è necessario allargare la tovaglia della fratellanza: ci sono piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere la loro attività, persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Sono state pensate per loro la Spesa Sospesa nei mercati di Campagna Amica e le forniture di pasta a marchio Stagioni d’Italia, perché anche chi non se lo può permettere possa nutrirsi con prodotti freschi, di qualità e di stagione. Tutte le Coldiretti d’Italia si stanno muovendo in questa direzione per scaldare il cuore delle persone, perché essere solidali significa essere a fianco di chi si occupa del prossimo, dare conforto a chi ne ha bisogno, cercare di ovviare alle carenze delle istituzioni ma significa anche arricchimento per chi lo fa. Abbiamo un filo diretto con la Caritas, il ristoro dei Padri Francescani e la parrocchia di San Michele, dove bussano gli ultimi e tutti ricevono aiuto senza che nulla gli venga chiesto, senza fare domande.

Pronti a far ripartire l’Italia proprio dall’agricoltura, dagli “eroi del cibo” che non si sono mai fermati

Roberto Rampazzo Ognuno di noi può contribuire e il mio grazie va ai produttori e ai consumatori che unendo le forze contribuiscono concretamente a regalare un po’ di serenità, in un Natale come questo, dove persino le luci intermittenti sembrano stonate. La campagna non si è mai fermata, lo sappiamo bene, ma vogliamo vedere questo 2021 ormai alle porte come una ripartenza e anche se sarà ancora un anno di transizione verso il ritorno alla normalità il mio augurio per tutti è di viverlo nella consapevolezza che “la forza viene dalla comunità”, tutti dobbiamo impegnarci nel rispetto delle regole per sconfiggere il virus con la consapevolezza che l’Italia riparte da noi, dagli agricoltori, “eroi del cibo”.

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Facciamo

ripartire il

Paese

IL PIANO COLDIRETTI PER FAR RIPARTIRE LE IMPRESE 6

Ripartire velocemente. Questo l’auspicio, ma anche l’impegno ribadito dal presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, in occasione dell’incontro promosso con Filiera Italia e al quale insieme al segretario generale Vincenzo Gesmundo e ai grandi nomi dell’industria agroalimentare italiana ha partecipato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. In particolare, il lavoro svolto dalla Coldiretti sul fronte dell’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati. Ha ricordato la lungimiranza nella costituzione di Filiera Italia, uno strumento unico che consente il dialogo di filiera, ma che va anche oltre con il coinvolgimento di altri soggetti economici. Con un obiettivo preciso: fare sistema, fare rete anche con il credito. E’ stato sottolineato l’impegno per presentare emendamenti alla legge di Bilancio in grado di rafforzare ulteriormente la misura industria 4.0. La Coldiretti è pronta a giocare un ruolo da protagonista nell’azione di rilancio del paese e infatti ha preparato progetti immediatamente cantierabili, già presentati al Governo, che coinvolgono tutte le filiere, dal vino alla zootecnia, dai cereali alla quarta gamma. Ma è anche presente sul fronte delle nuove tecnologie e delle infrastrutture dall’energia all’acqua “centrale per assicurare l’autosufficienza alimentare e aumentare la capacità produttiva per ettaro”. Come già accaduto nel 2008, in occasione della grave crisi finanziaria, l’agricoltura ha offerto una risposta importante in termini di ricchezza e occupazione e anche oggi dunque l’agroalimentare può avere un ruolo trainante. La Coldiretti ha lavorato ad alcune criticità a partire dalla decontribuzione ed ha fatto un forte pressing per rivedere le soglie del tetto degli aiuti di Stato sia per le imprese agricole che per quelle agroindustriali. Altra grande sfida è la digitalizzazione, ma è comunque sui mercati esteri che si gioca una partita importante ed è su questo fronte che Coldiretti lavora in raccordo con Ice e ambasciate. Il presidente di Filiera Italia, Enzo Moavero Milanesi, ha ribadito l’impegno di Filiera Italia in campo con pro-

getti cantierabili e ha però rimarcato le difficoltà di accesso ai fondo europei assegnati all’Italia. Nulla è acquisto- ha detto- e deve essere chiaro che bisogna essere virtuosi altrimenti i problemi sono colossali. Anche i tempi sono stretti: 7 anni - ha sottolineato - per realizzare le opere e 4 per le riforme come la giudiziaria, tributaria e contributiva. I progetti Coldiretti e Filiera Italia li hanno presentati, l’auspicio ora è che il Governa li “prenda a bordo”. Secondo il presidente di Filiera Italia è questa una occasione per un tagliando di modernizzazione del Paese. Il consigliere delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, ha annunciato un progetto di certificazione con un logo che garantisce la tracciabilità al 100%. Si offre così ai soci un elemento aggiuntivo per qualificare il prodotto. Filiera Italia inoltre proporrà il suo servizio di mediazione e consulenza per la valutazione delle pratiche commerciali sleali. Prioritario poi il programma promozionale con Coldiretti e Ice che parte con una maratona web in 8 paesi e proseguirà con un gran tour in 10 paesi, una campagna digitale e una piattaforma e-commerce per il 100% made in Italy. Il ministro Patuanelli ha confermato l’impegno del Governo a contrastare l’etichettatura nutriscore perché ”non consentiremo a un semaforo di dirci le eccellenze del nostro Paese”. Ha ricordato l’importanza di aver introdotto il credito d’imposto per Industria 4.0 aprendo così agli investimenti nel settore agricolo e agroalimentare e ribadito l’importanza di aver azionato la leva finanziaria e fiscale per consentire alle filiere di accedere alle tecnologie e ai progetti di transizione. Ma ha anche concluso che le tecnologie di frontiera non servono se non si parte dalla base della qualità.


Facciamo

ripartire il

Paese

LEGGE DI BILANCIO 2021: ECCO IL PACCHETTO DI PROPOSTE COLDIRETTI Le misure della legge di Bilancio 2021 vanno nella direzione giusta, ma per Coldiretti è necessario un ulteriore sforzo per contrastare una crisi senza precedenti innescata dalla pandemia e soprattutto per riavviare lo sviluppo del settore agroalimentare. Sul fronte fiscale Coldiretti ha apprezzato la conferma per il 2021 dell’esonero Irpef per i redditi dei coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, ma a questo punto chiede di uscire dalla logica delle proroghe per consentire alle imprese di operare in un quadro di certezze fiscali. Le richieste sono dunque la messa a regime dell’esonero totale dell’Irpef per coltivatori diretti e Iap, conferma delle percentuali di compensazione Iva per le cessioni di bovini, bufali e suini in scadenza a fine anno, esenzione Iva per le attività di consulenza previste dalla normativa europea a favore delle aziende agricole e modifiche delle aliquote Iva per incentivare l’acquisto di alcuni prodotti agricoli. Coldiretti chiede anche di aumentare dal 36 al 90% la percentuale di detrazione ai fini Irpef delle spese sostenute per gli interventi di sistemazione del verde e incremento del limite di 5.000 euro per le spese che danno diritto alla detrazione. Tra le proposte forme di sostegno fiscale per i produttori di carne suina. Sollecitato anche un chiarimento in merito all’esonero Imu per i coadiuvanti familiari del coltivatore diretto per evitare errate interpretazioni dei Comuni. Sul piano previdenziale Coldiretti ricorda l’impegno del Governo a garantire l’esonero contributivo a tutte le filiere agricole e della pesca. Bene la proroga, introdotta nella legge di Bilancio 2021, dell’esonero contributivo per 24 mesi a favore dei giovani under 40 anni che si iscrivono nel corso del 2021 per la prima volta nella gestione previdenziale agricola come coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. Ma Coldiretti chiede uno sforzo ulteriore finalizzato a favorire la competitività del settore. In particolare si propone l’estensione nel periodo 2021-2023 dell’esonero contributivo per i giovani; il prolungamento del periodo di esonero contributivo per il settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura, in considerazione degli effetti delle misure di contenimento della pandemia; la garanzia di una disciplina uniforme a livello nazionale in merito all’inquadramento dei lavoratori impiegati nell’esercizio delle attività agrituristiche di ricezione ed ospitalità connesse alle attività agricole. E infine il riconoscimento ai coltivatori diretti del diritto di rivalsa - attualmente riconosciuto ad artigiani e commercianti - con riferimento ai contributi previdenziali ed assistenziali versati per conto dei propri coadiuvanti familiari iscritti nella medesima posizione previdenziale del titolare dell’impresa. Per la Coldiretti poi una priorità restano gli investimenti in particolare per le filiere più colpite dall’emergenza Covid 19.Con la legge di Bilancio è necessario incrementare le risorse del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole,

della pesca e dell’acquacoltura, poiché non riteniamo sufficienti i 150 milioni di euro previsti; introdurre la denominazione carne il cui utilizzo deve essere riservato esclusivamente ai prodotti di origine animale per una duplice finalità, tutelare gli interessi economici del settore zootecnico e difendere le scelte di acquisto consapevole dei consumatori. Per Coldiretti inoltre occorre prevedere nuovi finanziamenti per i Contratti di filiera e di distretto, anche in collegamento con il programma europeo Next generation EU e con i fondi di sviluppo e coesione. E infine sostegni alla filiera dello zucchero. Nel pacchetto poi è inserita la richiesta di disciplinare la cessione a terzi, quali fornitori ed istituti bancari ed intermediari finanziari, del credito di imposta per gli investimenti “4.0”, analogamente a quanto è stato previsto per il cosiddetto “super bonus 110 %”;di introdurre un’agevolazione fiscale per il noleggio o il leasing di macchine agricole da parte degli imprenditori agricoli; di rifinanziare il Fondo di solidarietà nazionale, e la cambiale agraria e della pesca. Priorità poi a disposizioni per la filiera del biogas con particolare riguardo all’utilizzo del digestato prevedendo la continuità del funzionamento degli impianti sulla base dell’attuale piano tariffario. E infine il riconoscimento del corretto inquadramento dei vasi da fiore per il versamento dei contributi sugli imballaggi e norme per garantire la salvaguardia del patrimonio suinicolo attraverso il monitoraggio della peste suina accompagnate da interventi per il contenimento dei cinghiali. Fondamentale è avviare un’operazione di semplificazione per mettere in condizione le imprese di cogliere al meglio tutte le prossime sfide. Nel pacchetto targato Coldiretti rientra il riconoscimento della situazione di emergenza sanitaria dovuta al COVID-19 come causa di forza maggiore in relazione ai ritardi degli adempimenti amministrativi da parte delle imprese zootecniche per le attività di identificazione e registrazione degli animali nella Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica; la semplificazione della normativa in materia di assicurazione e tutela del reddito degli agricoltori, per favorire la diffusione dei fondi mutualistici anche in ottica di difesa da Covid-19 e dai rischi legati al cambiamento climatico; una maggiore tutela nel caso di eccezionali eventi naturali, avversità atmosferiche ed emergenze sanitari e la proroga della scadenza per le abilitazioni richieste per acquistare e utilizzare i prodotti fitosanitari. Infine, la necessità di rafforzare le azioni di supporto e le risorse destinate all’export e al contrasto della contraffazione e dell’italian sounding che con un fatturato di oltre 100 miliardi danneggia le imprese che producono il vero Made in Italy. Per Coldiretti una particolare attenzione va riservata alle imprese del settore vitivinicolo e delle birre che vanno sostenute anche con interventi fiscali finalizzati alla promozione sui mercati esteri.

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Facciamo

ripartire il

Paese

MANOVRA: GIOVANI, DONNE E FILIERE NEL PACCHETTO AGRICOLO 8

Giovani, filiere agricole, pesca e indigenti sono alcune importanti misure di interesse agricolo, fortemente volute dalla Coldiretti, entrate nel disegno di legge di bilancio 2021. E’ previsto, infatti, l’esonero contributivo per 24 mesi a favore dei giovani under 40 anni che si iscrivono nel corso del 2021 per la prima volta nella gestione previdenziale agricola come coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali. Un altro intervento rilevante è la conferma anche per il 2021 dell’esonero Irpef dei redditi dominicale e agrario dichiarati da coltivatori diretti e Iap. Prorogato anche il bonus verde relativo a interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi nonché di realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Interessano il settore agricolo anche lo stanziamento aggiuntivo di 40 milioni per il “Fondo indigenti”, istituito presso Agea per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti nel territorio nazionale. Coinvolge, infine, l’imprenditoria femminile agricola il Fondo che conta su 20 milioni per il 2020 e 20 per il 2021 che punta a promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile e massimizzare il contributo delle don-

ne allo sviluppo economico e sociale del Paese. “Si tratta di misure che la nostra Organizzazione ha fortemente sollecitato e che vanno a sostegno del comparto agricolo, dei giovani, dell’imprenditoria femminile - affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Fondamentale, sicuramente, il sostegno al ricambio generazionale, che può permettere a tutti i nostri giovani di avvicinarsi a questo mondo, senza costringerli ad abbandonare il proprio territorio per la ricerca di un lavoro. La pandemia ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo con la necessità di difendere la sovranità alimentare e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento alimentare in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali. Per questo occorre invertire la tendenza del passato a sottovalutare il nostro patrimonio agroalimentare, sostenendo invece le nostre produzioni di eccellenza e incentivando la campagna #MangiaItaliano. Vanno, però, introdotti ulteriori elementi di sostegno alle imprese affinchè possano continuare a far fronte a questo difficile anno che ha colpito tutti i nostri comparti, in particolare, quello vitivinicolo, florovivaistico, l’agriturismo e la zootecnia”.

COVID: FIRMATO IL DECRETO, AIUTI PER 20 MILIONI ALLA “QUARTA GAMMA” Il via libera agli aiuti per 20 milioni a favore della cosiddetta “quarta gamma” è importante per sostenere la ripresa di un settore in grave crisi per effetto del calo dei consumi provocato dall’emergenza coronavirus con un crollo degli acquisti che ha raggiunto punte del 50% durante la pandemia e raccoglie il lavoro fatto da Coldiretti in questo settore strategico per il comparto ortofrutticolo. Il decreto definisce i criteri di assegnazione delle risorse pari a 20 milioni previste dal Decreto Agosto concesse alle organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi del regolamento (UE) n.1308/2013 del Consiglio e del Parlamento europeo e alle loro associazioni riconosciute e destinate ai soci produttori aderenti sia in forma singola che associata. Il contributo è pari alla differenza tra il valore della produzione commercializzata da ciascuna organizzazione di produttori o associazione di organizzazioni di produttori, anche per mezzo delle filiali controllate, nei mesi di marzo, aprile, maggio, giugno e luglio 2019 e il valore della produzione commercializzata nel medesimo periodo del 2020. Le organizzazioni di produttori e le loro associazioni devono provvedere a ripartire gli importi spettanti ai soci produttori destinatari sulla base di parametri oggettivi e non discriminatori che tengono conto, in particolare delle perdite di valore di prodotto conferito nei periodi di riferimento. Le domande di sostegno sono presentate all’Agea, dalle organizzazioni

dei produttori o dalle loro associazioni secondo le modalità previste dalla medesima Agenzia. Vengono così raccolte le sollecitazioni di Coldiretti per sostenere uno dei settori più innovativi e dinamici del made in Italy con un crescita ininterrotta negli ultimi decenni grazie all’81% dei consumatori di ortaggi freschi che compra verdure pronte per l’uso.

IMPORTANTE Aperto il bando per le aziende colpite dalle alluvioni del 19 ottobre-25 novembre 2019. Requisiti richiesti: • iscrizione INPS; • valore del danno documentato superiore al 30% della PLV anno 2019 (dati verificati da fatture contabili) Scadenza: 11 gennaio 2021 Per informazioni rivolgersi presso gli Uffici Zona di Coldiretti Alessandria.


Attualità

DECRETO RISTORI QUATER

POSSIBILI DIFFERIMENTI Sulla Gazzetta Ufficiale del 30 novembre è stato pubblicato il Decreto-Legge 157/2020, cosiddetto “Ristori quater”, che contiene per taluni soggetti e a fronte di specifiche condizioni alcuni possibili differimenti del versamento di alcune imposte, in scadenza nel mese di dicembre 2020. Le imposte che possono essere differite sono le ritenute alla fonte IRPEF sui redditi da lavoro dipendente e relative addizionali, l’IVA e i contributi previdenziali e assistenziali. Possono beneficiare del differimento gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni con sede legale/operativa nel territorio dello Stato che hanno conseguito ricavi o compensi fino a 50 milioni nel periodo d’imposta precedente a quello in corso al 30 novembre 2020, se hanno altresì evidenziato un calo del fatturato di almeno il 33% nel mese di novembre 2020 rispetto a novembre 2019. Possono beneficiare del differimento anche i soggetti costituitisi a partire dal 1° dicembre 2019 indipendentemente dal requisito del calo del fatturato. Analogamente, a prescindere dal calo fatturato, possono avvalersi della sospensione anche i soggetti che esercitano attività economiche sospese dall’art. 1 del DPCM 3 novembre 2020, che esercitano attività di ristorazione in zone rosse o arancioni, o attività alberghiere, di agenzie di viaggio e tour operator con sede legale/operativa o domicilio fiscale in zone rosse. I versamenti sospesi devono essere effettuati al 16 marzo 2021 in unica soluzione o mediante rateizzazione fino a un massimo di 4 rate di pari importo senza sanzioni né interessi con prima rata al 16 marzo 2021. Si tratta pertanto di un differimento e non di una cancellazione di quanto dovuto, limitata ad alcune categorie o condizioni. Le imprese che avessero necessità di differire i pagamenti in questione dovranno richiedere agli uffici di riferimento la verifica delle condizioni necessarie, in particolare del calo fatturato, previa consegna di tutta la documentazione necessaria dei periodi richiesti dalla disposizione. Carburante agricolo: esonerati dai nuovi obblighi depositi e distributori “minori” Dribblano il rischio di un aggravio burocratico gli impianti di carburante agricolo. Sono infatti esonerati dagli obblighi di comunicazione dell’attività e dalla tenuta dei registri di carico e scarico i depositi per uso privato agricolo e industriale di capacità superiore a 10 metri cubi e non superiore a 25 metri cubi (cosiddetti depositi minori) e gli apparecchi di distribuzione automatica di carburanti per usi privati, agricoli e industriali, collegati a serbatoi la cui capacità globale risulti superiore a 5 metri cubi e non superiore a 10 metri cubi (distributori minori). A questi depositi e apparecchi di distribuzione non si applicheranno dunque i nuovi adempimenti che scattano dal 1° gennaio 2021. L’Agenzia delle Dogane e Monopoli ha infatti recepito le richieste della Coldiretti che aveva evidenziato la problematica concernente l’aggravio degli adempimenti a carico degli imprenditori agricoli e agromeccanici, per l’entrata in vigore della nuova disciplina finalizzata a contrastare le frodi in materia di accise sui prodotti petroliferi (decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito dalla legge 19 dicembre 2019, n. 157). Col-

diretti aveva fatto presente infatti che le imprese agricole e agromeccaniche sono già obbligate ad adempimenti puntuali e specifici di rendicontazione dell’impiego del carburante ad accisa agevolata ad esse assegnato. Aiuti di stato Ue in vigore fino al 31 dicembre 2022 Gli orientamenti dell’Unione europea per gli aiuti di Stato del settore agricolo e forestale modificati temporaneamente per rispondere alle nuove esigenze determinate dalla pandemia sono stati adattati per coerenza con la proroga di due anni della Pac. Le regole dunque resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2022. E’ stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale Ue dell’8 dicembre la Comunicazione della Commissione che proroga la scadenza inizialmente fissata al 31 dicembre 2020 e apporta anche una modifica in relazioneall’applicazione degli aiuti alle imprese in difficoltà necessaria per affrontare le conseguenze economiche del Covid 19. Per le imprese che non erano in difficoltà alla data del 31 dicembre 2019, ma che lo sono diventate nel periodo tra il 1° gennaio 2020 e il 30 giugno 2021 restano ammissibili gli aiuti in base agli orientamenti.​ Assicurazioni: slittano al 31 dicembre 2021 domande pagamento 2019 Slittano al 31 dicembre 2021 le domande di pagamento dell’annualità 2019 relative al Programma di sviluppo rurale nazionale 2014/2020. Misura 17-Gestione del rischio-sottomisura 17.1 “Assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante”. L’Agea ha pubblicato la circolare con il differimento dei termini che nell’Avviso pubblico del Mipaaf erano stati fissati al 30 novembre 2020. L’Agea ricorda che valgono le disposizioni ministeriali in vigore e che invece è stato sostituito il testo relativo alla certificazione antimafia. Fondi Ue: rimborso di 37,6 milioni all’Italia con la Pac nel 2021 Via libera al rimborso agli agricoltori europei di 434 milioni che, detratti dai pagamenti diretti, sono stati dirottati alla cosiddetta riserva di crisi. Una nota della Commissione agricoltura Ue spiega che poiché la riserva di crisi non è stata utilizzata nell’esercizio finanziario 2020, gli importi detratti dai pagamenti diretti quest’anno possono essere rimborsati agli agricoltori dagli Stati membri. L’operazione è partita il 1° dicembre. Per l’Italia l’importo è di 37.625.545 di euro che sarà restituito agli agricoltori con il pagamento della domanda Pac 2020 che ricade nell’anno finanziario 2021. Il concetto di riserva agricola di crisi e il suo meccanismo di rimborso sono stati concordati nella riforma della Pac del 2013. La detrazione si applica solo al sostegno al reddito superiore a 2.000 euro e tra i paesi resta ancora esclusa la Croazia.

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Esoneri Contributivi

ESONERI CONTRIBUTIVI DEI LAVORATORI AGRICOLI DIPENDENTI E AUTONOMI, ECCO COME ACCEDERE 10

Una guida per accedere agli sgravi contributivi concessi a coltivatori diretti, imprenditori agricoli e dipendenti previsti dalle misure di sostegno messe in campo in favore delle imprese colpite dalla pandemia. Il vademecum è stato realizzato dal centro studi Divulga e fornisce spiegazioni e istruzioni sulle misure previdenziali fortemente sostenute dalla Coldiretti per ridurre la pressione del costo del lavoro nel settore agricolo. Tre i provvedimenti che hanno introdotto le agevolazioni: il decreto legge 34 del 19 maggio (articolo 222) convertito dalla legge 77 del 17 luglio, il Decreto Ristori e il Decreto Ristori bis. Con il primo decreto, che dispone di un budget di circa 430 milioni, è riconosciuto l’esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, dovuti per iI primo semestre del 2020. Beneficiari i datori di lavoro delle imprese appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealiTabella 1 cole, florovivaistiche, dell’alleCODICI ATECO PER L’ESONERO vitivinicole, vamento, dell’ippiCONTRIBUTIVO PRIMO coltura, della pesca e dell’acquacoltura. SEMESTRE 2020 Per una platea di occupati potenzialmente interessata tra le 700.000e le 800 mila unità. Con i successivi Decreti Ristori e Ristori bis è stato esteso alle mensilità di novembre e dicembre 2020 l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’ Inail. Con questi due nuovi provvedimenti è stata anche ampliata la platea dei beneficiari,

Tre i provvedimenti che hanno introdotto le agevolazioni: Decreto legge 34 del 19 maggio, Decreto Ristori e Decreto Ristori bis comprendendo oltre ai contributi dovuti dai datori di lavoro agricolo per i dipendenti anche quelli dovuti dai lavoratori autonomi iscritti alla gestione previdenziale agricola, con un ventaglio più ampio di codici Ateco ammessi alla misura. I beneficiari dell’esonero contributivo Entrando nel dettaglio il documento del centro studi Divulga precisa che a beneficiare dell’esonero previsto nel primo provvedimento, relativo al primo semestre, sono le imprese che operano nelle filiere individuate, comprese quelle che non svolgono attività prettamente agricole, secondo l’elenco dei codici Ateco allegato al messaggio Inps 3341 (vedi Tabella 1). L’elenco comprende anche il codice 81.30.00 “Cura e manutenzione del paesaggio inclusi parchi giardini e aiuole”, il cui inserimento è stato fortemente voluto dalle imprese del comparto florovivaistico e promosso dalla Coldiretti. Per quanto riguarda i benefici previsti dal Decreto Ristori e Ristori-bis (per le mensilità di novembre e dicembre 2020) i codici Ateco interessati sono quelli riportati nella (Vedi Tabella 2). L’Agevolazione dell’esonero contributivo Il beneficio consiste in un esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assisten-


Esoneri Contributivi restano esclusi i premi e contributi dovuti all’Inail. Le misure sono concesse nel rispetto del “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19” nei limiti dell’importo complessivo di 100 mila euro per le imprese agricole, 120 per quelle della pesca e acquacoltura e 800 mila per le altre imprese (esempio agro-industria).

Tabella 2

ziali a carico dei datori di lavoro, dovuti per il periodo dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Con le successive integrazioni dei due Decreti Ristori è stata garantita l’estensione anche per le mensilità di novembre e dicembre 2020 dell’esonero contributivo per i datori di lavoro agricolo e per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione previdenziale agricola. L’esonero si riferisce alla sola quota di contribuzione posta a carico dei datori di lavoro privati, dovuta per il periodo dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020 oltre alle mensilità di novembre e dicembre 2020, mentre

CODICI ATECO PER ESONERO CONTRIBUTIVO NOVEMBRE 2020 E DICEMBRE 2020

Come si accede all’esonero contributivo Per quanto concerne l’esonero previsto dal primo provvedimento (esonero del primo semestre) sono previste le seguenti modalità: - Aziende agricole che assumono di manodopera agricola: I datori di lavoro privati che potranno beneficiare dell’esonero contributivo saranno individuati con riferimento alle posizioni contributive della gestione agricola unificata, alle quali è associato un codice Ateco tra quelli beneficiari, in coerenza con i dati risultanti alla Camera di Commercio. - Aziende con dipendenti: Per l’individuazione dei datori di lavoro privati che potranno essere beneficiari dell’esonero contributivo si fa riferimento alle matricole INPS alle quali è associato un codice Ateco tra quelli beneficiari. Il diritto alla fruizione dell’agevolazione è subordinato al possesso del documento unico di regolarità contributiva (Durc), all’assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge e al rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali. Per quanto riguarda invece gli ultimi due provvedimenti, ovvero per gli esoneri contributivi delle mensilità di novembre e dicembre 2020, ai fini dell’ammissione al beneficio dell’esonero contributivo i contribuenti devono inoltrare all’Inps la domanda telematica che sarà resa disponibile dall’Istituto.

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Attualità

FAUNA SELVATICA FUORI CONTROLLO, PERICOLO PER INCOLUMITÀ DELLE PERSONE, DANNI ALLE COLTURE

FINALMENTE RIPRENDE LA CACCIA. LA REGIONE RECEPISCE LE SOLLECITAZIONI DI COLDIRETTI 12

B

ene la ripresa della caccia, anche al di fuori del proprio Comune di residenza, per contenere i danni provocati alle colture e per preservare l’incolumità dei cittadini. E’ quanto comunica la Giunta regionale a seguito delle numerose sollecitazioni di Coldiretti. “Finalmente è ripartita l’attività venatoria - affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo - per cui ringraziamo il governatore, Alberto Cirio, ed il vice presidente, Fabio Carosso, per aver recepito le nostre sollecitazioni a fronte di una situazione ormai insostenibile. La possibilità di poter svolgere, anche in Piemonte, l’attività venatoria oltre i confini del proprio comune, costituisce un’importante apertura considerando l’incontrollata proliferazione

degli animali selvatici, con il numero dei cinghiali in continuo aumento sul nostro territorio”. Considerando, inoltre, il lungo periodo durante il quale la caccia è stata sospesa, è necessario venga prolungato, attraverso una modifica all’attuale calendario venatorio, il periodo durante il quale l’attività di prelievo, sia da parte delle squadre autorizzate sia dei cacciatori singoli, possa essere svolta. “La condizione venutasi a creare, come da tempo denunciamo, infatti, non solo danneggia i nostri produttori agricoli, ma mette a rischio la sicurezza stradale dei cittadini. Inoltre, i cinghiali possono essere veicolo della Peste Suina Africana, motivo per cui è ancora più urgente e necessario mettere in atto tutte le

Cinghiali in continuo aumento, importante svolgere l’attività venatoria oltre i confini comunali

misure possibili, anche straordinarie, per fronteggiare quanto sta avvenendo che va ad aggravare la crisi, dovuta all’emergenza sanitaria, che già stanno vivendo le imprese”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.

RECOVERY FUND: PRIORITÀ A CIBO E TERRITORIO “Occorre investire su settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui, con l’emergenza Covid, il cibo ha dimostrato tutta la sua strategicità per difendere l’Italia dalle turbolenze provocate dalla pandemia che ha scatenato corse agli accaparramenti e guerre commerciali con tensioni e nuove povertà”. E’ quanto affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo in riferimento all’approvazione definitiva del bilancio pluriennale dell’Unione e del Next Generation EU. “I fondi europei vanno utilizzati per finanziare progetti strategici superando i limiti alla capacità di investimento nel comparto agricolo ed alimentare per portare benefici all’intero Sistema Paese con un impegno strategico di lungo periodo – proseguono Bianco e Rampazzo -. E’ indispensabile garantire alla nostra agricoltura le risorse necessarie, anche straordinarie, per continuare a rappresentare un motore di sviluppo che potrà contribuire a portare il nostro territorio fuori dalla crisi che l’ha colpito. Abbiamo un’occasione imperdibile per superare lo storico squilibrio nella distribuzione dei fondi europei che ha sempre penalizzato gli agricoltori italiani in Europa e per superare gli ostacoli alla competitività delle produzioni agroalimentari nazionali rispetto ai concorrenti, dalle infrastrutture ai trasporti, dalla logistica fino alle energie rinnovabili”.

ZOOTECNIA, BENE VIA LIBERA AD AIUTI PER SETTORE STRATEGICO DEL TERRITORIO “E’ importante il via libera agli aiuti per gli allevamenti che risponde alle nostre richieste di tutelare un settore strategico per il tessuto economico territoriale”, è quanto hanno affermato il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo nel commentare l’approvazione del nuovo decreto sul sostegno alla zootecnia nazionale in Conferenza Stato Regioni che integra gli interventi previsti per il Fondo filiera. Il decreto prevede interventi a favore dei vitelloni per i quali è previsto un contributo fino a 60 euro per ogni capo dai 12 ai 24 mesi macellato che abbia trascorso almeno 6 mesi nelle stalle italiane ed un incremento del sostegno agli allevamenti di maiali, con l’aumento fino a 30 euro dell’aiuto già previsto per le scrofe,

che oggi è fissato fino a 18 euro, raddoppiando così la dotazione. In provincia di Alessandria la filiera bovina conta 1.200 stalle suddivisa tra “allevamento” e “da carne”, il 14% della produzione piemontese, che registra 800 mila capi e circa 7 mila aziende mentre la filiera suinicola conta circa 400 stalle a livello alessandrino su 3mila a livello regionale. “Una misura fortemente richiesta alle istituzioni da Coldiretti e da Filiera Italia in considerazione dei danni provocati dalla pandemia soprattutto alla produzione nazionale di carne, con la chiusura del canale della ristorazione che rappresenta uno sbocco di mercato importante per le nostre carni pregiate - aggiungono Bianco e Rampazzo -. E’ importante ora utilizzare subito questi fondi che, altrimenti, rischiano di andare persi”.


Attualità

STOP ALLO SPANDIMENTO DEI REFLUI ZOOTECNICI IN TUTTA LA REGIONE E’ scattato il 27 novembre scorso, all’interno delle Zone Vulnerabili da Nitrati, il divieto di spandimento di liquami, digestati e materiali assimilati, destinato a protrarsi fino al 31 gennaio compreso, senza interruzioni. Dal 1° dicembre tale divieto si è esteso a tutta la regione, quindi anche all’esterno delle Zone Vulnerabili da Nitrati. Per le Zone Vulnerabili da Nitrati il 28 gennaio 2021 riparte la pubblicazione bisettimanale dei bollettini con cui verranno definite le finestre di spandimento

per il mese di febbraio. Fuori dalle Zone Vulnerabili la distribuzione dei materiali non palabili potrà riprendere a partire dal 1° febbraio 2021. Per gli approfondimenti è possibile fare riferimento alla seguente tabella: https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/ files/media/documenti/2020-0/calendario_divieti_invernali_20-21_0.pdf

RIDUZIONE DELLE EMISSIONI: NUOVO BANDO PSR. DOMANDE ENTRO 15 FEBBRAIO È stato approvato il bando 5/2020 dell’Operazione 4.1.3 (Riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas serra in atmosfera) del PSR 2014-2020, per il quale le domande di sostegno potranno essere presentate dal 30 novembre 2020 al 15 febbraio 2021. L’intervento è finalizzato a promuovere la realizzazione, da parte delle imprese agricole, di investimenti per l’ottimizzazione delle strutture di allevamento degli animali e di stoccaggio degli effluenti zootecnici e digestati, nonché l’acquisto di attrezzature, impianti e macchinari per la gestione dei medesimi. Soggetti beneficiari sono gli imprenditori agricoli professionali (IAP), sia singoli che associati. Ogni singolo beneficiario può presentare una sola domanda. Rientrano nell’ambito delle spese ammissibili, le seguenti tipologie di costi: • Investimenti finalizzati a ridurre l’emissione ammoniacale dalle strutture di allevamento e di stoccaggio degli effluen-

ti zootecnici e dei digestati; • Investimenti volti a ridurre l’emissione ammoniacale durante la distribuzione in campo degli effluenti zootecnici e dei digestati. Sono gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, l’acquisto di materiale di consumo, l’acquisto di macchine ed attrezzature usate, gli investimenti già oggetto di sostegno con le Operazioni 4.1.1 e 4.1.2 del PSR. Il sostegno è costituito da un contributo in c/capitale, nella misura pari al 40% della spesa ammissibile, percentuale incrementata del 10% in caso di: investimenti collettivi per uso comune, investimenti effettuati da giovani agricoltori, investimenti attuati in zona montana; i limiti di spesa sono compresi tra un minimo di 10.000 euro ed un massimo di 50.000 euro. La dotazione finanziaria dell’intervento si attesta in 4.373.533,59 euro.

BANDO 4.1.1 MIGLIORAMENTO RENDIMENTO GLOBALE AZIENDE AGRICOLE In relazione al Bando 2020 dell’Operazione 4.1.1 (Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole - interventi a seguito dell’emergenza pandemica Covid-19) con D.G.R. n. 30-2220 del 06/11/2020 è stato approvato un incremento delle risorse pari a _ 3.235.986,63 che porta la dotazione complessiva dell’intervento a _ 5.235.986,63, così suddivisi: • _ 3.524.121,43 per le aree di pianura e collina; • _ 1.711.865,20 per le are di montagna. A seguito dell’aumento delle risorse, con D.D. n. 792 del 12/11/2020 sono state approvate le nuove graduatorie. - Nelle aree di pianura e collina le nuove domande ritenute ammissibili e finanziabili sono 74, quelle con punteggio di priorità 14 punti o superiore; in tali aree, le domande complessi-

vamente ritenute ammissibili e finanziabili sono 152 stante le 78 relative alla prima approvazione della graduatoria e le 74 approvate con la nuova determina, sul totale delle domande presentate sono ancora 348 le domande ammissibili ma non finanziabili. - Nelle aree di montagna le nuove domande ritenute ammissibili e finanziabili sono 61, quelle con punteggio di priorità di 5 punti o superiore, complessivamente le istanze ritenute ammissibili e finanziabili sono 95 stante le 34 relative alla prima approvazione della graduatoria e le 61 ammesse con la nuova graduatoria; in area montana tutte le domande di sostegno presentate hanno trovato copertura finanziaria. Per tutte le istanze ammissibili e finanziabili è prevista la relativa fase di istruttoria.

RECOVERY PLAN: INVESTIRE SUL CIBO PER DIMEZZARE DIPENDENZA ALIMENTARE DALL’ESTERO NEI PROSSIMI 10 ANNI Dal cibo un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni. Il Recovery Plan rappresenta un’occasione imperdibile per superare lo storico squilibrio nella distribuzione dei fondi europei che ha sempre penalizzato i nostri agricoltori e per superare gli ostacoli alla competitività delle produzioni agroa-

limentari nazionali rispetto ai concorrenti stranieri. I fondi europei vanno utilizzati per finanziare progetti strategici superando i limiti alla capacità di investimento nel comparto agricolo ed alimentare per portare benefici all’intero Sistema Paese con un impegno strategico di lungo periodo.

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Settore

agrituristico

A SEGUITO DELLE SOLLECITAZIONI DI COLDIRETTI UN IMPORTANTE RISULTATO RAGGIUNTO

AGRITURISMI, SBLOCCATO FINALMENTE IL BONUS PIEMONTE. BOCCATA D’OSSIGENO PER IL SETTORE 14

“E’

stato sbloccato finalmente il bonus Piemonte per gli agriturismi dopo nostre continue sollecitazioni ed un nostro lavoro costante di supporto agli uffici regionali per risolvere alcune problematiche che bloccavano le domande”. E’ quanto evidenziano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo a fronte dello sblocco delle domande in sospeso per gli agriturismi ricompresi nel cosiddetto «Bonus Piemonte». “Una misura che dà un po’ di sollievo in questo periodo in cui i circa settanta agriturismi della provincia di Alessandria sono messi a dura prova - commenta

Stefania Grandinetti presidente degli Agriturismi di Campagna Amica di Alessandria - dalla pandemia e dal conseguente stop agli spostamenti per il periodo festivo. Un sostegno economico, quindi, per un settore che, oltretutto, valorizza al 100% il prodotto locale, sia a tavola sia a livello di promozione del nostro territorio”. “Un obiettivo raggiunto grazie alla nostra determinazione, importante per gli agriturismi alessandrini che, grazie al loro lavoro, presidiano territori a rischio abbandono e offrono servizi di valenza sociale e di tutela agro-ambientale -concludono Bianco e Rampazzo -. Nonostante la crisi, infatti, le

Strutture messe a dura prova dalla pandemia e dallo stop agli spostamenti nel periodo festivo strutture si sono fin da subito attivate per modificare il loro modo di lavorare, ma non far mancare il meglio della cucina locale e tradizionale direttamente a casa dei cittadini, sulla scia anche della campagna #MangiaItaliano”.

LA DENUNCIA DI COLDIRETTI ALESSANDRIA IN RIFERIMENTO ALLE MISURE DEL NUOVO DPCM

NATALE: CON I COMUNI BLINDATI È KO PER GLI AGRITURISMI ALESSANDRINI, OLTRE AL DANNO LA BEFFA

L

a decisione di blindare gli italiani nel proprio comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno mette KO le strutture agrituristiche alessandrine che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. E’ quanto denuncia Coldiretti Alessandria in riferimento alle misure del nuovo DPCM per le feste di fine anno. “La possibilità per le strutture della ristorazione e per i nostri agriturismi di rimanere aperti a pranzo durante le festività è vanificata - sottolinea Stefania Grandinetti presidente Terranostra Alessandria - dai limiti

agli spostamenti tra comuni che impedisce agli ospiti di raggiungere le campagne. Un vero paradosso se si considera che le nostre strutture sono, per lo più, situate in zone isolate, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto”. “In questo caso vale il detto «oltre al danno la beffa» poiché il comparto agrituristico è tra quelli maggiormente colpiti dalla pandemia, già dal primo lockdown e dal turismo straniero azzerato durante l’estate affermano il Presidente e il Direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo -. Oltretutto i dati dimostrano che

Comparto agrituristico tra quelli maggiormente colpiti dalla pandemia, già dal primo lockdown si tratta di luoghi sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure per difendersi dal contagio e, non a caso, appena lo 0,3% dei 66.781 casi di infortunio da Covid-19 registrate dall’Inail in Italia, riguarda l’agricoltura”.


tecnica

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a cura di

Alberto Pansecchi

scheda vite n°62 15

La clorosi della vite

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Scheda

 Ogni anno nelle stesse vigne  Terreno-varietà-portainnesto  Il clima è determinante  Non vi è una sola ricetta Ogni anno, soprattutto in primavera, aggirandosi tra le vigne, si possono notare sfumature di colore assai differenti tra vigneto e vigneto oppure all’interno del medesimo appezzamento. Molte differenze di tonalità sono legate ai diversi vitigni presenti ma altre sono da mettersi in relazione a specifiche sofferenze delle viti. Queste manifestazioni vengono il più delle volte, con molta superficialità, diagnosticate come “clorosi ferriche da calcare” come se fosse sempre la carenza nel terreno di questo microelemento la causa della sofferenza. Spesso invece la quantità di ferro nel suolo è sufficiente a coprire le esigenze delle viti e la causa deve essere cercata in altri fattori; ciò non vuole significare che sia proprio la mancanza di ferro all’interno dei tessuti a determinare la manifestazione ma che non sempre le viti sono in grado di assorbine attraverso le radici, la quantità sufficiente dell’elemento per garantire lo svolgimento normale delle funzioni metaboliche della pianta.

Ogni annata è diversa Nei terreni alcalini e ricchi di calcare, spesso in primavera compaiono ingiallimenti ascrivibili a clorosi ferrica. Non tutte le annate sono simili e a volte la manifestazione può apparire improvvisamente e con grande intensità oppure presentarsi solo come un leggero impallidimento del colore delle foglie. La diversa intensità con cui si manifesta ogni anno, è in relazione a diversi elementi: per determinarla concorrono numerosi fattori ambientali, colturali e climatici. L’ambiente ipogeo è definito dall’insieme delle caratteristiche fisiche e chimiche del suolo, unitamente ai caratteri propri delle viti (portinnesto e varietà coltivata). Tutto questo costituisce un elemento costante e immutabile del vigneto, su cui è possibile influire , solo al momento dell’impianto, attraverso una scelta opportuna della varietà da porre a dimora. Una volta effettuato l’impianto, non è più possibile, ovviamente, apportare alcuna modifica. A causa di ciò alcuni vigneti saranno maggiormente predisposti a manifestare fenomeni di carenza rispetto ad altri.


Scheda

tecnica

Un progressivo indebolimento

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La comparsa della sofferenza è da imputarsi ad una serie di fattori che certamente riguardano il clima ma soprattutto le caratteristiche costitutive del vigneto; è quindi scontato che la clorosi si manifesti maggiormente sempre nei medesimi vigneti. Questo è molto negativo, in quanto gli effetti della mancanza di nutrimento si accumulano negli anni e si accentuano, aumentando le difformità tra le piante e la predisposizione stessa del vigneto alla clorosi. II ferro, l’elemento carente, partecipa alla formazione della clorofilla che a sua volta, è fondamentale per tutte le attività di sintesi che le piante compiono. Le viti carenti di ferro sono pertanto povere di sostanze di riserva e ogni anno la debolezza aumenta in quanto ogni anno il germogliamento avviene attraverso l’utilizzo delle sostanze di riserva accumulate. La predisposizione alla sofferenza quindi aumenta progressivamente fino a quando le piante non potranno più essere recuperate e incominceranno a morire.

La scelta del portainnesto

Le scelte effettuate all’impianto durano per l’intera durata del vigneto e non si possono più correggere. Fondamentale risulta quindi la scelta del portainnesto alla quale si riserva ancora troppo poca attenzione. Un corretto abbinamento tra suolo, portinnesto e vitigno riveste un ruolo importantissimo. Le successive cure colturali potranno certamente influenzare i risultati, senza tuttavia mai risolvere completamente il problema. Giunti a questo punto non rimane che imparare a convivere nel migliore dei modi con tale realtà, cosi da rallentare il progressivo impoverimento delle singole piante e mantenere la produttività complessiva dell’intero vigneto.

L’importanza del clima Quando l’abbinamento portainnesto, vitigno e terreno non è quello corretto, I’andamento climatico stagionale acquisisce un ruolo importante per la maggiore o minore comparsa della clorosi ferrica. Un caso frequente è quello in cui si assiste, dopo un germogliamento regolare seguito da un periodo di prolungata piovosità e poi da uno di alte temperature, ad un improvviso ingiallimento della vegetazione. Un terreno saturo d’acqua non è favorevole all’attività radicale che la pianta richiede nel momento di rapido accrescimento. È semplice in questo caso prevedere la sofferenza sapendo che le piante, saranno sollecitate a ritmi di crescita elevati. Le pratiche colturali, che si effettuano in questo periodo, sono in grado di influenzare I’intensità dei sintomi.

Strategie di prevenzione Non esiste purtroppo una ricetta unica e specifica per affrontare la clorosi della vite in quanto ogni tipologia di terreno ha la propria strategia ottimale di intervento. La migliore prevenzione è certamente consentire agli apparati radicali delle piante giovani di svilupparsi nel modo migliore, in funzione della tipologia di suolo. La corretta gestione colturale nei primi cinque anni di vita del vigneto è pertanto un altro fattore molto importante. II ricorso alia distribuzione di concimi fogliari è un’ulteriore possibilità. Questa deve però essere fatta nel modo più opportuno, vale a dire quando le piante non sono ancora in patimento e quindi sono in grado di assimilare le sostanze date traendone beneficio. La distribuzione di ferro al terreno è, infine, anch’essa corretta, sebbene di più difficile applicazione e di risultato incerto, potendo la sua azione essere vanificata dalle condizioni non ottimali del suolo stesso.

Bibliografia: Mar tini in vigna - E. Monticelli - 2019


Settore

vitivinicolo

Coldiretti chiede regole più restrittive e tutela vitigni storici per stop concorrenza

DECRETO ETICHETTATURA, TUTELARE MOSCATO E DOLCETTO. BRACHETTO: CHIESTO SBLOCCO RISERVE 17 Tutelare Moscato d’Asti e Dolcetto, al pari della maggior parte delle varietà nazionali. E’ quanto chiede Coldiretti Alessandria rispetto alla discussione, in atto in questi giorni, della bozza del Decreto Etichettatura. “E’ un’occasione che non possiamo perdere quella di porre rimedio alle storture rispetto all’etichettatura - spiega Mauro Bianco Presidente Coldiretti Alessandria - per cui è necessario prevedere regole più restrittive che tutelino i nostri vitigni storici ed evitino concorrenza alla DOCG Asti e alla DOC Piemonte”. Il Moscato in provincia di Alessandria è coltivato su una superficie di oltre 1.600 ettari per circa 600 aziende produttrici (complessivi 10.000 ettari a livello regionale). Glie ettari coltivati a Dolcetto a livello provinciale sono oltre 1.200 per circa 100 aziende produttrici (complessivi 3.800 ettari a livello regionale) e sono molteplici le “declinazioni” che si caratterizzano per vitigno storico e area di produzione. “Si tratta di una battaglia per valorizzare le nostre produzioni e fare chiarezza per i consumatori che

scelgono di acquistare questi vini - aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Non possiamo permettere che varietà, addirittura inferiori, al Moscato ed al Dolcetto abbiano la stessa protezione e, di conseguenza, lo stesso peso sul mercato”. Per quanto riguarda il Brachetto, invece, Coldiretti Alessandria chiede alla Regione lo sblocco delle riserve vendemmiali per evitare di non poter soddisfare le richieste di Brachetto d’Acqui DOCG o Piemonte Brachetto DOC. In provincia di Alessandria il Brachetto, coltivato su circa 600 ettari per 410 aziende produttrici (coltivato a livello regionale su 1.000 ettari), nasce sulle colline dell’Alto Monferrato, un’area vocata e variegata dove il vitigno aromatico si esprime al meglio sin dall’antichità. “Auspichiamo che la Regione non voglia veramente ritirare la delibera che darebbe il via a svincolare le partite stoccate nelle cantine - ha commentato il Presidente Bianco -. Consentire di utilizzare la riserva vendemmiale è un’operazione vantaggiosa per l’intero sistema ed

Il settore vitivinicolo e le imprese sono in difficoltà, servono misure adatte per aiuto concreto evita di screditare un prodotto che verrebbe imbottigliato e ceduto senza la DOCG e DOC”. Stiamo parlando di un prodotto di elevata qualità che identifica un territorio ricco di storia e che, quindi, va tutelato evitando di creare flussi paralleli concorrenziali. “E’ necessario, dunque, che la Regione trovi le misure adatte per consentire lo svincolo vendemmiale e non mettere in ulteriore difficoltà le imprese che stanno già vivendo un momento particolarmente difficile, causato dalla pandemia, con la chiusura del settore Ho.Re.Ca. e lo stop ai brindisi per le festività natalizie”, ha concluso il Direttore Rampazzo.


Settore

vitivinicolo

VINO: SOSTEGNI ALLO STOCCAGGIO PRIVATO

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È in corso di pubblicazione il Decreto relativo alla misura di stoccaggio privato dei vini a DO e IG, da cui sono esclusi i vini comuni e i vini a DOC/G o IGT che non hanno completato il periodo di invecchiamento obbligatorio (se previsto dal disciplinare). La misura ha una disponibilità di 9,54 milioni di euro, provenienti da parte delle economie della misura di riduzione delle rese. Considerando che questo intervento, apparentemente semplice e conveniente, potrebbe avere interesse diffuso, il budget suddetto potrebbe essere facilmente sforato. Per questo invitiamo a prestare attenzione alla clausola che prevede, appunto in caso di risorse non sufficienti a soddisfare tutte le richieste, una riduzione proporzionale del volume indicato. È inoltre necessario conoscere le altre limitazioni, le procedure di controllo, gli impegni e i tempi stabiliti, che potrebbero anche non giustificare la domanda,

specie per piccoli quantitativi (in ogni caso mai inferiori a 100 hl). Resta da capire se, in ragione della possibile riduzione in caso di sforamento di cui sopra, nel caso si sia presentata domanda per 100 hl e quindi la “quota” ammissibile finale risultasse inferiore al limite minimo la domanda verrà a decadere. Probabilmente sì, ma in ogni caso per volumi bassi “il gioco potrebbe non valere la candela”. Il contributo è fissato in euro 0,06 per giorno per ettolitro per i vini a Do (e in 0,04 per i vini a IGT) per un periodo di 6 mesi, vale a dire 1.080 euro per 100 hl di stoccaggio di un vino DOC/G. I vini oggetto di contributo sono quelli detenuti al 31 luglio 2020; il quantitativo minimo è fissato in 100 hl e quello massimo in 4000 hl e potranno essere inseriti oltre ai vini già certificati anche i vini atti, purché abbiano terminato il periodo d’invecchiamento. Le domande si presenteranno tramite SIAN.

VIGNETI: DIRITTI DA CONVERTIRE IN AUTORIZZAZIONI Entro il 31 dicembre 2020 gli interessati che ancora non l’hanno fatto dovranno, pena la perdita definitiva e improrogabile della superficie potenzialmente utilizzabile a vigneto, convertire in autorizzazione i diritti al reimpianto ancora posseduti. Per maggiori dettagli rivolgersi tempestivamente agli Uffici Coldiretti.

RINUNCIA A NUOVE AUTORIZZAZIONI PER IMPIANTI I produttori in possesso di autorizzazioni per nuovo impianto in scadenza nel 2020 (2016-2017) e non esercitate non sono passibili delle sanzioni previste a condizione che comunichino al MIPAAF e alla Regione entro il 31 dicembre 2020 che non intendono avvalersene e che non desiderano beneficiare della proroga di validità di un anno ottenuta causa Covid. Chi intende

rinunciare in toto o anche solo parzialmente alle autorizzazioni di nuovo impianto rilasciate nel 2016 e nel 2017 e non usufruisce della proroga di validità, dovrà inviare una PEC con richiesta di revoca entro il 31 dicembre 2020 al Settore “Attuazione programmi relativi alle produzioni vegetali ed animali“ all’indirizzo produz. vegetalieanimali@cert.regione.piemonte.it.

VINO: IL PERIODO VENDEMMIALE Il periodo delle fermentazioni e delle rifermentazioni “libere” cessa al 31 dicembre 2020 in forza dell’art. 10, comma 1, della legge n. 238/2016. Da quel giorno scattano i termini per la consegna delle vinacce e delle fecce. Suggeriamo di verificare il registro telematico perché l’ICQ potrebbe con-

testare la presenza di prodotto ancora nella tipologia “vino nuovo in fermentazione”. In tale caso, fatte salve specifiche situazioni preventivamente segnalate all’ICQ è consigliato, ove possibile in base alle reali lavorazioni, scaricare il VNF e passare a tipologie di vino finito.

VITICOLTURA GREEN: MERCATO E INNOVAZIONE TECNOLOGICA I temi che affronteremo concretamente nel prosieguo e in attesa di tempi migliori, fuori dalle limitazioni da Coronavirus, saranno l’innovazione tecnologica con l’impiego di droni, macchine robotizzate o comunque senza operatore a bordo; riduzione dell’impronta carbonica e misurazione della stessa (qui si orienteranno sempre in misura maggiore le attenzioni dell’UE e gli aiuti legati al Green Deal); sviluppo del progetto “E-Co-Log” che sta partendo per decongestionare

il traffico dei TIR sulle nostre fragili colline e il collegamento all’ottimizzazione del flusso delle merci alla possibilità di realizzare la vendita organizzata anche a consumatore finale estero (superando le formalità fiscali e doganali odierne) a distanza e pure tramite e-commerce. Per migliori dettagli a riguardo le varie tematiche suddette restiamo a vostra disposizione: potete contattare tecnici e Uffici Coldiretti.


Speciale ANNATA AGRARIA

ANNATA AGRARIA 2020 Di seguito la seconda e ultima parte dello speciale dedicato al consuntivo dell’Annata Agraria 2020 in provincia di Alessandria con uno sguardo ampliato anche a livello regionale. Nella prima parte, pubblicata sul numero di novembre di “Agricoltura Alessandrina”, abbiamo approfondito il comparto cerealicolo, risicolo, vitivinicolo, corilicolo e apistico. Ecco l’andamento degli altri settori.

SETTORE FRUTTICOLO

L’andamento stagionale nel 2020 ha registrato un anticipo di 10-15 giorni rispetto all’annata precedente, per tutte le specie frutticole. Per la frutta estiva una forte gelata primaverile nelle maggiori regioni produttive italiane e il ridimensionamento produttivo di alcune aree produttive, hanno generato una minore offerta sul mercato, che ha favorito il rialzo delle quotazioni. Il mercato del fresco ha dato risultati particolarmente positivi su quasi tutte le specie; lo stesso non è stato per il prodotto destinato alla trasformazione industriale, caratterizzato da prezzi molto bassi con conseguente abbandono dei frutti in campo. Per alcune produzioni l’arrivo di compratori dalle Regioni maggiormente colpite dalle gelate ha aumentato la possibilità di contrattare le singole partite ma, allo stesso tempo, la vendita in cassoni ha negato alle nostre filiere di occupare numerosi spazi commerciali lasciati liberi dai competitor. Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio le singole produzioni. La produzione delle ciliegie, ha subìto un ulteriore aumento produttivo rispetto alla stagione precedente, dovuto soprattutto

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all’entrata in produzione di nuovi frutteti e dal costante aumento degli ettari destinati alla coltura. Ancora una volta, il problema maggiormente rilevato è stato quello della rottura dei frutti nella fase di pre-raccolta (cracking), dovuto alle piogge nel periodo di maturazione. La produzione di albicocche è stata anche nella nostra Regione inferiore a quella del 2019, soprattutto a causa delle gelate primaverili in alcune zone e all’alternanza produttiva in altre. La qualità dei frutti è stata ovunque buona e anche il mercato, pur con alti e bassi, ha registrato quotazioni in rialzo in un contesto di buona richiesta. Alcune indagini di mercato evidenziano come le albicocche siano sempre meno ricercate dai consumatori ed è ormai chiaro che un eventuale rilancio della filiera potrà e dovrà ripartire solo da varietà più buone e aromatiche. Per quanto riguarda le susine delle varietà a


Speciale ANNATA AGRARIA

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maturazione estiva la qualità è risultata ovunque buona e il mercato ha registrato recettività e quotazioni interessanti. Occorre, tuttavia, una maggiore organizzazione produttiva e commerciale. Per quanto riguarda invece le susine a maturazione autunnale, nonostante l’aumento delle superfici, la produzione è stata decisamente inferiore a quella (record) del 2019. Per pesche e nettarine, ormai da anni, si registra un costante calo produttivo dovuto agli espianti causati da una scarsa remunerazione. Nella nostra Regione, la maggior parte degli appezzamenti ha garantito un raccolto abbondante e il mercato è stato molto recettivo per tutta la stagione. Per la prima volta, dopo molti anni, si è registrato un mar-

cato interesse degli operatori commerciali e ciò dovrebbe tradursi in un netto incremento della remunerazione dei produttori, anche se le liquidazioni delle partite verranno fatte solo verso la fine dell’anno solare. Pur rimanendo una produzione di nicchia, la produzione di pesche raccolte mature per il mercato locale, continua ad essere apprezzata dai consumatori. Per le pere si registra un notevole incremento della produzione dovuto soprattutto all’aumento della superficie coltivata. La varietà maggiormente prodotta continua ad essere la “William”, impiegata soprattutto per la trasformazione industriale. La qualità della produzione è stata buona e le quotazioni, sono mediamente stazionarie. La raccolta delle mele ha visto nella nostra Regione una buona produttività e un’ottima qualità mercantile. La scarsa presenza di frutta estiva e la penuria di prodotto dell’annata precedente, hanno favorito gli scambi nella primissima fase della commercializzazione, ma le temperature elevate del mese di settembre hanno rallentato le vendite. La PSA e la cosiddetta “moria” hanno provocato negli ultimi anni la perdita di oltre il 50% della produzione potenziale di kiwi, penalizzando pesantemente l’economia del nostro territorio. Anche nel 2020 si è ulteriormente espansa la fitopatia, andando ancora a diminuire la produttività regionale. Negli appezzamenti sani, invece, la qualità è stata mediamente buona.

SETTORE ORTICOLO E PICCOLI FRUTTI Per la fragola, nonostante l’andamento climatico particolarmente piovoso e freddo in fase primaverile, la produzione è stata soddisfacente e di buona qualità. Il prezzo in fase di raccolta delle unifere si è attestato, in linea con la media degli ultimi anni, tra i 3-4 _/kg per le raccolte precoci. A fine giugno, come ormai si verifica da anni, si è avuto un netto aumento portando le quotazioni a 4-4,5 _/ kg. Nel complesso il mercato è stato interessante e la richiesta di prodotto sempre elevata durante tutto il periodo di raccolta delle unifere; tale situazione si è mantenuta anche durante la stagione delle fragole rifiorenti, presentando un calo di interesse e di prezzo solamente nel periodo di inizio agosto. Per il mirtillo le produzioni sono state buone dal punto di vista del-

le rese, ma leggermente inferiori rispetto al 2019. I prezzi sono stati lievemente inferiori rispetto alle aspettative: non si sono verificati crolli di prezzo a fine stagione come nel 2019, ma non si sono neanche verificati picchi di prezzo particolarmente elevati. Le piogge nel periodo primaverile ed estivo hanno influenzato la conservabilità del prodotto e la relativa commercializzazione, soprattutto verso i mercati esteri. La presenza del parassita Drosophila suzukii, anche quest’anno, ha influito negativamente sui raccolti delle cultivar tardive e, solamente in alcuni areali, sulle varietà precoci negli ultimi giorni di raccolta. Il pomodoro da mensa ha avuto un mercato difficile per tutta la stagione, con prezzi estremamente bassi durante tutto il periodo estivo; la

tipologia cuore di bue, particolarmente diffusa in Piemonte, presentava prezzi di vendita al di sotto dei costi di produzione, arrivando a 0,2-0,3 _/kg. Nel periodo autunnale il prezzo è risalito arrivando a cifre anche importanti, senza tuttavia compensare i valori di mercato, bassissimi, che hanno caratterizzato il picco di raccolta. Il peperone ha avuto una situazione prezzi molto stabile e con valori in media con gli altri anni, con prezzi poco superiori a 1 _/kg. Per lo zucchino, i prezzi sono stati molto altalenanti con situazione di prezzi molto bassi per tutto il periodo estivo, arrivando anche a 0,2 _/kg, per poi risalire a settembre a oltre 1 _/kg, stabilizzandosi poi su valori intorno a 0,5-0,6 _/kg.


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SETTORE COLTURE INDUSTRIALI Si è conclusa la campagna di trasformazione 2020 del pomodoro da industria e stante la situazione dei conferimenti, giunti al 100% del contrattato, è già possibile tracciare un attendibile bilancio. La campagna è iniziata nel migliore dei modi con una corretta programmazione delle superfici e dei tempi di trapianto, secondo gli accordi fra produttori e trasformatori, in risposta alle esigenze dei mercati. La situazione si è poi complicata a causa dell’andamento climatico, che ha fatto registrare il perdurare di alte temperature, a partire dal 26 luglio, sottoponendo il pomodoro nei campi a condizioni estreme e causando la maturazione in contemporanea delle bacche la cui raccolta era programmata per le tre settimane successive. La contemporaneità di maturazione ha generato un’ingente richiesta di consegna del pomodoro da parte degli agricoltori, a cui le imprese di trasformazione hanno risposto con gli impianti spinti al massimo della capacità produttiva. L’annata è stata buona con produzioni di buona qualità, un grado Brix medio di 4,85 ed “indici prezzo” superiori ai 90, ma molti anche con prezzo pieno. Limitate le malattie crittogamiche, anche il “ragnetto rosso”, grazie alla difesa, è stato ben controllato, ma i costi per contenerlo sono risultati elevati.

Le superfici destinate a patate da consumo sono rimaste tendenzialmente invariate rispetto al 2019, dunque in forte riduzione se raffrontate con le annate precedenti. Le produzioni medie si sono attestate su valori di circa 350-400 quintali ad ettaro per le varietà medio tardive, con un prezzo base di mercato inizialmente vantaggioso per le aziende agricole (circa 18,00 _/ql). Nel mese di agosto si è registrato un improvviso crollo delle quotazioni a circa 12,00-13,00_/ql, causato sia dalla bassa qualità del prodotto, danneggiato in maniera irrecuperabile dagli attacchi degli insetti terricoli, con tare medie riscontrate a volte superiori al 25% del prodotto conferito, sia dalla forte concorrenza nazionale ed europea. Per quanto riguarda il comparto industriale, si sono registrati investimenti superiori rispetto all’annata 2019, senza registrare grossi problemi legati né dal punto di vista produttivo né dalla trasformazione industriale. Le produzioni medie si sono attestate su valori di circa 400 quintali ad ettaro per le varietà di fascia A (chips), con un prezzo medio concordato con le principali industrie di trasformazione di 17,00 _/ql, mentre per il prodotto di fascia B (surgelato), a fronte di rese decisamente maggiori stimate tra i 500 e i 550 quintali/ettaro, il prezzo di vendita non ha superato i 15,00-15,50 _/ql.

SETTORE LATTIERO-CASEARIO Negli ultimi mesi dell’annata agraria 2019 e nella prima parte di quella 2020 le quotazioni del latte vaccino alla stalla si sono collocate su livelli stabili e tutto sommato soddisfacenti. Tuttavia iniziavano a intravedersi i primi segnali di difficoltà del mercato, confermati anche all’andamento al ribasso dei listini delle principali DOP nazionali. L’arrivo della pandemia da Covid-19 e il successivo lockdown, coincisi oltretutto con il periodo di maggiore produttività negli allevamenti, ha generato notevoli diffi-

coltà all’intero comparto. Dal mese di marzo in avanti diversi caseifici, in molti casi senza alcun preavviso, hanno applicato un notevole abbassamento al prezzo del latte conferito se raffrontato ai mesi precedenti. In piena emergenza Covid-19, addirittura, alcune aziende di trasformazione hanno interrotto il ritiro del latte a causa dei cali vertiginosi delle vendite sul mercato interno ed estero, in particolare nel segmento dei freschi e freschissimi destinati al canale della ristorazione

collettiva e del canale Ho.re.ca.. Nei mesi successivi al lockdown, i prezzi del latte alla stalla hanno tuttavia continuato a mantenersi su livelli inferiori allo scorso anno, pur con qualche timido segnale di ripresa, a conferma dell’incertezza che, nel breve e medio periodo, sta caratterizzando l’intero mercato. In un contesto così delicato del mercato, Coldiretti ha chiesto e ottenuto dalla Regione i primi dati relativi alle importazioni di latte e trasformati in Piemonte provenienti dall’UE.

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SETTORE BOVINO DA CARNE

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La produzione nazionale di carne bovina, dopo aver registrato già una prima flessione nel corso dell’annata agraria 2019, ha proseguito il trend negativo anche nel corso del 2020. Al dato produttivo negativo si sommano anche le grosse perdite in termini di prezzi che si stanno registrando negli allevamenti. Situazione che rimane molto difficile sia per il calo dell’offerta di carne bovina nazionale che per la diminuzione delle importazioni (-8,1% nel periodo gennaio- giugno 2020 secondo ISMEA). Come accaduto per le altre produzioni zootecniche, anche se durante il lockdown si è registrato un buon andamento delle vendite al dettaglio, a pesare è stata soprattutto la chiusura delle attività Ho.Re.Ca. e in parte della ristorazione collettiva, che incidono in modo importante sui consumi di tutta l’Europa. Un’altra criticità riscontrata ha riguardato la riduzione delle macellazioni, a causa delle restrizioni imposte dai protocolli nazionali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, con conseguente ritardo nei ritiri degli animali dagli allevamenti. A gravare il mercato europeo ha pesato anche il blocco delle esportazioni europee di bovini vivi e di carni. Il sistema produttivo europeo, che fisiologicamente ha un picco di produzione a fine primavera, è andato così in sovrapproduzione, con conseguente crollo dei prezzi. Inevitabile che i Paesi citati abbiano cercato sbocchi all’interno dell’Unione e in particolare verso l’Italia, visti i prezzi interni più alti e la strutturale dipendenza dal prodotto estero. Occorre ricordare che l’Italia ha, all’incirca, una capacità di autoapprovvigionamento solamente del 55% rispetto al suo fabbisogno, importando dall’estero il mancante 45%. Anche in Piemonte l’allevamento bovino da carne è in sofferenza, sia per quanto riguarda i vitelli da ristallo importati dalla Francia, ma anche per i bovini di razza Piemontese, che

con circa 315.000 capi e allevati in 4.200 allevamenti rappresenta la principale razza da carne nella nostra regione. È la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, raggiungendo da sola il 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne. Per valorizzare la filiera italiana delle carni bovine, e più in generale per la zootecnia da carne, occorrerà puntare sempre più su tematiche legate alla territorialità, ma anche sulle caratteristiche organolettiche, la modalità e qualità della frollatura, marchi di garanzia sul rispetto animale e ambientale, tipo di alimentazione, piuttosto che sulla sola variabile di prezzo. Tutti aspetti che possono favorire il consumo di prodotto nazionale, ma che occorre evidenziare con azioni mirate che permettano al consumatore di percepire la reale differenziazione del prodotto e premiarne la qualità. Anche perché i costi di produzione elevati rendono gli attuali prezzi nazionali incomprimibili non permettendo al prodotto di essere competitivo rispetto a quello estero. Con la piena operatività della certificazione dell’IGP Vitelloni Piemontesi della Coscia, ormai in dirittura d’arrivo, dopo il riconoscimento ottenuto dall’UE ad inizio 2017, si potrà avere un nuovo strumento per valorizzare la carne bovina di razza Piemontese, non solo sul mercato nazionale ma anche europeo. Tale indicazione è riservata alle carni ottenute dalla macellazione di bovini maschi e femmine di razza Piemontese iscritti al relativo Libro Genealogico o figli di genitori entrambi iscritti al Libro Genealogico, di età superiore a 12 mesi, allevati e ingrassati, dallo svezzamento alla macellazione, nella zona di produzione che riguarda, nella regione Piemonte, le province di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino, alcuni Comuni delle province di Biella, Novara, Vercelli e in Liguria con alcuni Comuni delle province di Savona ed Imperia.

SETTORE SUINICOLO L’inizio dell’annata agraria 2020 auspicava un ottimo sviluppo nelle quotazioni dei listini delle CUN, ma l’arrivo del Covid-19 ha ribaltato completamente la situazione, portando ad una costante diminuzione dei prezzi, arrivando al valore minimo di 1,022 _/kg nella 23a settimana. Nell’annata precedente il valore minimo era stato raggiunto, invece, nell’11a settimana a 1,137 _/kg. Le cause principali, così come per gli altri comparti zootecnici, si ritrovano nella chiusura del canale Ho.Re.Ca. (hotel, ristoranti, bar) e nel rallentamento nelle lavorazioni delle carni negli impianti di macellazione durante il lockdown. Tutti fattori che hanno portato, per diverse settimane ad un rallentamento nei ritiri dei suini con il rischio, in molti casi, di superare i limiti di peso previsti dai disciplinari delle DOP. Negli ultimi mesi si è osservata una ripresa dei prezzi, inferiore ancora rispetto agli anni precedenti; questi valori al di sotto della norma sono dovuti anche a una ridu-

zione nella lavorazione di tutti quei prodotti tipici del periodo invernale. Nel corso dell’annata agraria un’importante novità ha riguardato l’introduzione dell’obbligo di indicare nell’etichetta delle carni suine trasformate il luogo di provenienza. I produttori sono tenuti a indicare il luogo di provenienza delle carni in maniera leggibile: “Paese di nascita: (nome del paese di nascita degli animali)”; “Paese di allevamento: (nome del paese di allevamento degli animali)”; “Paese di macellazione: (nome del paese in cui sono stati macellati gli anima-

li)”. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati nello stesso paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del paese)”. La dicitura “100% italiano” è utilizzabile solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea o extra europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE” o “Origine: extra UE” oppure “Origine: Ue e extra UE”. Si tratta di un ulteriore provvedimento che va a rafforzare ulteriormente la normativa nazionale in materia di indicazione dell’origine in etichetta (latte e prodotti lattiero caseari, grano duro per paste di semola di grano duro, riso e derivati del pomodoro). Le disposizioni sono entrate in vigore lo scorso 15 novembre 2020 e saranno applicate fino al 31 dicembre 2021.


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SETTORE AVICUNICOLO Per il comparto avicolo da carne, l’andamento economico ha indicato ancora una volta un mercato in sofferenza. Nella fattispecie, i primi mesi dell’annata agraria hanno mostrato una continua diminuzione del prezzo medio (euro/ kg), proseguendo con una notevole ripresa dei listini nel periodo gennaio-febbraio, per poi arrestarsi e successivamente crollare agli inizi di marzo. Il trend al ribasso dei prezzi è proseguito fino al mese di maggio, per poi invertire la tendenza da giugno in avanti. La crescita osservata nei primi mesi dell’anno solare non basta però a migliorare la media generale che si conferma inferiore a quella dell’annata precedente (0,97 _/kg nell’annata agraria 2020 e 1,08 _/ kg nell’annata agraria 2019). In periodo Covid, il settore ha tenuto meglio degli altri grazie alla presenza di una filiera nazionale autosufficiente e caratterizzata da forte integrazione verticale. Il problema si è rivelato nei consumi, con la chiusura delle mense, delle scuole e dei ristoranti, quindi del canale Ho.Re.Ca., che hanno portato ad una drastica riduzione, non completamente

compensata dal consumo domestico. A parte il periodo del lockdown, negli anni il consumo di carne è aumentato ma senza un aumento del valore del prodotto portando così ad un disequilibrio tra costi e guadagni. Per quanto riguarda la produzione di uova, il 2020 si è rivelato un’ottima annata sul fronte del mercato interno. A livello nazionale la domanda è stata molto sostenuta soprattutto nel periodo del lockdown, a conferma di una notevole crescita dei consumi per questo prodotto. Si è osservato un aumento notevole nella vendite, sia tramite i canali della distribuzione organizzata che al dettaglio. Negli ultimi mesi dell’annata agraria il mercato sta avendo una lieve frenata, complice anche il rallentamento della domanda da parte dell’industria agroalimentare. Lockdown a parte, il mercato si conferma in buona salute e in linea con gli anni precedenti. Anche il confronto dei prezzi con l’annata precedente mostra un miglioramento nelle quotazioni per l’annata agraria 2020, con un picco tra la 14a e la 18a settimana. Inoltre i prezzi di uova

provenienti da allevamenti di galline a terra si confermano su valori maggiori, con una differenze di 18 centesimi rispetto a quelli in gabbia. Per il settore cunicolo l’annata agraria 2020 si è dimostrata pessima, con un mercato fortemente condizionato dalla pandemia. Nei mesi cruciali del lockdown, in particolare, con la chiusura delle attività della ristorazione si è assistito ad un vero e proprio crollo delle quotazioni. Le vendite sono diminuite drasticamente anche sotto le festività pasquali, periodo tradizionalmente favorevole. L’andamento delle vendite si è rispecchiato nei prezzi dell’annata agraria: da 1,83 _/kg quotato dalla CUN di Verona nella 14a settimana si è raggiunto il minimo di 1,27 _/kg alla 18a settimana; nello stesso periodo dell’annata precedente la quotazione si aggirava intorno ai 2,05_/kg. Dopo le settimane critiche del lockdown, il listino è tendenzialmente aumentato rispecchiando l’aumento dell’annata precedente, spostato però di qualche settimana.

SETTORE FLOROVIVAISTICO Annata particolarmente difficile per il settore florovivaistico, colpito pesantemente dalle restrizioni imposte durante il lockdown, soprattutto nella prima fase, coinciso con il blocco integrale della commercializzazione. Ne è conseguita la distruzione di tutto il prodotto fresco e gran parte di quello in vaso, in un periodo dell’anno in cui molte aziende realizzano buona parte del fatturato, grazie ai tanti appassionati che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case e balconi. Il lockdown ha, inoltre, bloccato gran parte delle vendite finalizzate al rifacimento giardini, alla piantumazione ma anche le vendite dirette rivolte agli hobbisti e a tutto il comparto delle cerimonie (battesimi, cresime, comunioni e matrimoni). Dopo lo sblocco delle vendite e la riapertura, la situazione ha avuto un progressivo miglioramento, soprattut-

to per la parte relativa alle vendite di piante da orto, anche se le perdite del settore sono rimaste notevoli. Ulteriori difficoltà per il settore sono state rappresentate dalla presenza sul territorio regionale di patogeni da quarantena obbligatoria, quali la cimice asiatica, il tarlo asiatico (riscontrato nei comuni di Vaie nel Torinese e di Cuneo) e della Popillia japonica nel Nord-Est del Piemonte. Proprio per questi motivi a livello nazionale e regionale sono state varate importanti misure di sostegno a favore del comparto. Con l’annata 2020, infine, è entrata in vigore la nuova normativa fitosanitaria, con notevoli modifiche e novità rispetto alla precedente e che ha comportato per gli operatori professionali nuovi importanti adempimenti.

SETTORE BIOLOGICO Il 2020, nonostante le restrizioni imposte durante il periodo del lockdown, ha evidenziato una crescita del comparto biologico. L’offerta sempre maggiore e la presenza diffusa di prodotti certificati (dalla frutta e verdura fresca ai trasformati), sia nelle piccole botteghe specializzate ma anche nei grandi supermercati, ha favorito la scelta dei consumatori verso il bio. Ormai nelle case degli italiani entrano, consapevolmente o meno, prodotti certificati biologici. Per rispondere a questa domanda crescente, sempre più aziende agricole hanno orientato la propria produzione verso il metodo biologico e la relativa certificazione. I recenti dati nazionali confermano questo trend di crescita: 2 milioni di ettari certificati bio, praticamente il 16% della

Superficie Agricola Utilizzata Nazionale (S.A.U), con un aumento del 2% rispetto all’ anno precedente. A gestire questi ettari in Italia sono circa 80.000 imprese agricole, circa il 6% delle aziende agricole nazionali. La situazione piemontese è pressoché stabile, con circa 51.000 ettari certificati o in conversione e circa 3.100 operatori. Le colture maggiormente coltivate restano i cereali, seguiti dalle colture foraggere. Per quanto riguarda le colture in pieno campo, visto l’obbligo della rotazione colturale, possono verificarsi aumenti o diminuzioni rispetto all’anno precedente. In Piemonte, si segnala un aumento delle colture frutticole (compresi i piccoli frutti) del 2,5%; più marcata la crescita delle superfici a vite, con un balzo del 13,5% (+500 ettari).

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Settore

fiscale

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a cura di

Daniela Colombini

Cashback di Stato e Cashback di Natale,

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INCENTIVARE I PAGAMENTI NON IL CONTANTE PER OPERAZIONI TRASPARENTI TRAMITE L’APP IO.IT DI PAGOPA E’ arrivato il decreto attuativo del Cashback di Stato, l’iniziativa che prevede, a partire dal 1 gennaio 2021, il rimborso del 10% di quanto speso con sistemi di pagamento elettronico esclusivamente presso i negozi fisici (non valgono gli acquisti online). Nel frattempo l’8 dicembre è partito il cosiddetto Cashback di Natale, la versione sperimentale di questo provvedimento che anticipa i tempi e coprirà il mese di dicembre. Il Cashback è un’iniziativa messa in campo per incentivare i pagamenti NON in contante attraverso un sistema di restituzione in denaro di una percentuale di quanto pagato cashless nell’arco di un semestre. Nella fase a regime che partirà il 1 gennaio 2021, verrà riconosciuto un rimborso semestrale pari al 10% di quanto speso dal consumatore fino a un massimo di 1500 euro a semestre e purchè si facciano almeno 50 operazioni cashless a semestre. Di fatto si potrebbe trattare quindi di un rimborso massimo di 300 euro all’anno. Ogni pagamento sarà considerato fino ad un massimo di 150 euro al fine di favorire coloro i quali non fanno pagamenti consistenti, ma al contrario chi fa più operazioni di pagamento cashless. Ci sarà inoltre di un Supercashback: in pratica un rimborso che verrà riconosciuto ogni semestre per 1.500 euro, in aggiunta al Cashback standard ai primi 100.000 registrati che abbiano effettuato il maggior numero di operazioni cashless, a patto che eseguano almeno 50 operazioni di pagamento nel corso del semestre. Ai fini del rimborso sono considerati questi periodi: 1° gennaio 2021 - 30 giugno 2021; 1° luglio 2021 - 31 dicembre 2021; 1° gennaio 2022 - 30 giugno 2022. Il pagamento del Cashback e del Supercashback avviene entro 60 giorni dalla fine del periodo (ad esempio per il primo semestre, il pagamento del Cashback e del Supercashback avverrà entro il 29 agosto 2021).

Potranno beneficiare del Cashback tutti i maggiorenni residenti in Italia e saranno ammessi indistintamente tutti gli acquisti fatti come consumatori, quindi non sono contemplati quelli effettuati nell’ambito dell’attività professionale o imprenditoriale. Per partecipare all’iniziativa bisognerà iscriversi con il proprio Spid o con la carta d’identità elettronica a IO.it, l’app di PagoPA che è già stata usata per erogare il bonus vacanze, oppure a dei sistemi che saranno messi a disposizione da banche e istituti di pagamento convenzionati con PagoPA. In fase di registrazione, oltre al proprio codice fiscale, l’utente dovrà indicare gli strumenti di pagamento elettronici che utilizza e anche l’Iban su cui verrà poi accreditato il Cashback. Gli esercenti dovranno verificare se il loro fornitore dei dispositivi di accettazione di pagamento ha aderito al Programma. Per comunicare ai loro clienti in modo immediato che il loro punto vendita consente di partecipare al programma è prevista anche la distribuzione di materiale promozionale da esporre in negozio. Dovranno inoltre verificare se il loro fornitore dei dispositivi di accettazione di pagamento ha aderito al Programma. Non sono previsti ulteriori adempimenti per gli esercenti.

CONDIZIONI DI ACCESSO AL RIMBORSO Agli aderenti al programma è attribuito un rimborso in misura percentuale per ogni transazione effettuata con strumenti di pagamento elettronici. Accedendo al sito: http://www.dt. mef.gov.it/it/attivita_istituzionali/ cashback/ si possono consultare tutte le informazioni relative ai rimborsi e ogni altra informazione rela-

tiva al cashback. Il programma cashback è partito in via sperimentale il giorno 8 dicembre 2020, di seguito il calendario del programma: Periodo sperimentale (Extra Cashback di Natale) dall’8 dicembre 2020 al 31 dicembre 2020 (le regole del periodo sperimentale sono consultabili al link: https://www.

mef.gov.it/inevidenza/Al-via-dall8dicembre-il-programma-Cashback/ 1° Semestre dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021 2° Semestre dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2021 3° Semestre dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2022


Coltiva

la salute

COLTIVA LA TUA SALUTE TEMA DEL MESE:

INTOLLERANZE ALIMENTARI

La maggior parte delle persone può mangiare senza problemi una grande varietà di cibi. Invece, per una piccola percentuale di individui, determinati alimenti o componenti alimentari possono provocare reazioni negative: da una leggera eruzione cutanea ad una risposta allergica di grave entità. Le reazioni negative agli alimenti possono essere causate da allergia alimentare o intolleranza alimentare. La reazione negativa al cibo è spesso erroneamente definita allergia alimentare, mentre in molti casi è provocata da altre cause come un’intossicazione alimentare di tipo microbico, un’avversione psicologica al cibo o un’intolleranza ad un determinato ingrediente di un alimento. L’allergia alimentare è una forma specifica di intolleranza ad alimenti o a componenti alimentari che attiva il sistema immunitario. Un allergene (proteina presente nell’alimento a rischio che nella maggioranza delle persone è del tutto innocua) innesca una catena di reazioni del sistema immunitario, tra cui la produzione di anticorpi. Gli anticorpi determinano il rilascio di sostanze chimiche organiche, come l’istamina, che provocano vari sintomi: prurito, naso che cola, tosse o affanno. Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita. L’intolleranza alimentare, che coinvolge il metabolismo, ma non il sistema immunitario, è una reazione anomala dell’organismo mediata dalle immunoglobuline di tipo IGG che si manifesta nel momento in cui sono assunti determinati cibi, ovvero è una patologia causata da una assimilazione non corretta del cibo.

Per accertare eventuali intolleranze, si può effettuare il Test delle Intolleranze Alimentari, che consiste in un semplice prelievo di sangue con cui si saggiano diverse tipologie di alimenti

w w w. g r u p p o c d c . i t

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Spesa Sospesa

SOLIDARIETÀ, UN’INIZIATIVA DI CAMPAGNA AMICA E TERRANOSTRA

COVID, CON LA SPESA SOSPESA UN SEGNO TANGIBILE PER COMBATTERE LE NUOVE POVERTÀ 26

I

n occasione delle festività di fine anno, Campagna Amica ha rilanciato la Spesa Sospesa per dare un contributo alimentare alle famiglie in difficoltà, una vera e propria mobilitazione per aiutare a combattere le nuove povertà e offrire ai più bisognosi un Natale sereno. L’iniziativa è partita il 12 dicembre e continuerà sino al 9 gennaio 2021 e vedrà un filo diretto con il ristoro dei Frati Francescani di Alessandria, la Caritas e la parrocchia di San Michele, del Consigliere Ecclesiastico della Coldiretti di Alessandria Mons. Ivo Piccinini. In molti hanno già donato cibo e bevande alle famiglie più bisognose, mutuando l’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratta, però, di frutta, verdura, farina, formaggi, salumi o altri generi alimentari del territorio, di qualità,

In molti hanno donato cibo alla famiglie più bisognose, per un Natale più sereno per tutti freschi e genuini. A fianco dei produttori ci sono i giovani di Coldiretti e l’associazione agrituristica Terranostra, a testimoniare la solidarietà di agricoltori e cittadini attraverso collaborazioni con enti e realtà del volontariato sociale per aiutare chi si trova in difficoltà e offrire prodotti locali, a filiera corta, ai meno fortunati. “Con la Spesa Sospesa vogliamo dare un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione colpite maggiormente dalle difficoltà economiche”, hanno spiegato il Presidente e il Direttore di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo nel sottolineare che “il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza non resti limitata a questa occasione ma diventi un fenomeno strutturale”. “I giovani di Coldiretti hanno volu-

to dare un segnale forte in questa emergenza - ha aggiunto Fabio Bruno, Delegato Provinciale Giovani Impresa –. Si tratta della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento. Natale vuole dire anche solidarietà e questo è un piccolo contributo per essere vicini a chi combatte ogni giorno con le tante difficoltà di questo periodo”.


Patronato Epaca

Conferme e novità in vista in campo previdenziale

LEGGE DI BILANCIO 2021: PRIME INDISCREZIONI • conviventi da almeno 6 mesi con soggetti portatori di handicap di grado grave: almeno 30 anni di contribuzione; • soggetti adibiti a lavori gravosi o usuranti: almeno 36 anni di contribuzione.

AGEVOLAZIONI UNDER 40 In attesa che venga approvata la Legge di Bilancio 2021, anticipiamo alcune indiscrezioni di carattere previdenziale che è opportuno considerare per l’analisi di scenari futuri pensionistici ed assistenziali.

QUOTA 100 Non sono previste variazioni in merito alle pensioni “Quota 100”; tale norma andrà a concludersi a fine 2021 consentendo, a coloro che maturano il requisito nel 2021 ma, per effetto del finestra, “sforano” nel 2022, di poter comunque accedere alla pensione. Non appare, invece, verosimile la notizia circa il fatto che i soggetti che hanno già maturato il diritto precedentemente possano mantenerlo ed esercitarlo anche successivamente al 31 dicembre 2021.

Per il comparto agricolo dovrebbe essere confermata la proroga della decontribuzione under 40 per i soggetti che si iscrivono come titolari di azienda nel corso del 2021 con un’età inferiore a 40 anni. Gli stessi potrebbero fruire della decontribuzione sulla quota IVS per il 100% per due anni nei limiti di quanto previsto dal Regolamento del de minimis.

ASSEGNO FAMILIARE Dal 1° luglio 2021 è previsto l’avvio di un nuovo assegno familiare unico che ricomprenda al proprio interno la miriade di prestazioni economiche, agevolazioni, sgravi, ecc. previsti per le famiglie con figli.

CESSAZIONE ATTIVITÀ OPZIONE DONNA Per quanto riguarda la pensione “Opzione Donna”, sembrerebbe prevista la proroga di un ulteriore anno. Verrebbero ammesse al pensionamento le donne che, nel corso del 2020, hanno maturato i seguenti requisiti: • 35 anni di contribuzione non derivante da malattia o disoccupazione; • 58 anni di età, se hanno sempre svolto attività di lavoro dipendente, oppure 59 anni di età se hanno svolto, in tutto o in parte, attività di lavoro autonomo. La finestra di uscita applicata è di 12 o 18 mesi in relazione alla categoria di liquidazione della pensione: 12 mesi per le lavoratrici dipendenti, 18 mesi per le autonome. Ricordiamo che la pensione “Opzione Donna” viene calcolata con il sistema contributivo; alla stessa non è possibile accedere con il cumulo e non valgono i contributi da Gestione separata.

APE SOCIALE Dovrebbe esserci la proroga di un ulteriore anno di “APE sociale”: potranno usufruirne coloro che compiono il 63esimo anno di età entro il 31 dicembre 2021 a condizione che rientrino in una delle quattro categorie previste: • inoccupati da almeno 3 mesi (per questa casistica si sta valutando la possibilità di ampliamento del diritto anche a coloro che non hanno fruito della disoccupazione): almeno 30 anni di contribuzione; • invalidi civili con almeno 74% riconosciuto: almeno 30 anni di contribuzione;

Viene rifinanziata la norma riguardante l’indennizzo per cessazione dell’attività commerciale a partire dal 1° gennaio 2021. Conseguentemente i contributi previdenziali per gli iscritti alla Gestione commercianti vengono incrementati dell’1%.

PART-TIME E CONTRIBUTI Vengono modificate sostanzialmente le norme di valutazione dei periodi contributivi derivanti dal part-time ciclico o verticale. A decorrere dal 1° gennaio 2021, l’intera durata del contratto di lavoro a tempo parziale, che prevede periodi non interamente lavorati, è riconosciuta utile ai fini del raggiungimento dei requisiti di anzianità lavorativa per l’accesso al diritto a pensione. Il numero delle settimane da assumere ai fini pensionistici si determina rapportando il totale della contribuzione annuale al minimale contributivo settimanale determinato ai sensi dell’art. 7, comma 1, del DL 463/1983, convertito con modificazioni dalla Legge 638/1983. Con riferimento ai contratti di lavoro a tempo parziale già conclusi prima della data di entrata in vigore della legge, il riconoscimento dei periodi non interamente lavorati è subordinato alla presentazione di apposita domanda dell’interessato corredata da idonea documentazione.

LICENZIAMENTI La norma che prevede il divieto di licenziamento nei confronti dei lavoratori dipendenti viene prorogata fino al 31 marzo 2021. Gli Uffici del Patronato EPACA sono a disposizione per la consulenza su prestazioni previdenziali ed assistenziali.

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INIPA

INIPA, CONTINUA LA FORMAZIONE A DISTANZA PER TUTELARE LE AZIENDE

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In questo momento di particolare difficoltà nella programmazione e nella realizzazione di corsi di formazione, a causa delle problematiche del protrarsi dell’emergenza sanitaria, Inipa Nord-Ovest, sensibile alla necessità per molte aziende di regolarizzare la propria posizione in ottemperanza con le disposizioni di legge per quanto riguarda le normative sulla sicurezza, ha posto in calendario diversi corsi da realizzare seguendo le procedure della Formazione a Distanza. In questo ambito rientrano tutti i corsi RSPP e Formazione Lavoratori, con i relativi percorsi di aggiornamento, oltre a quelli di aggiornamento per l’uso di attrezzature (trattori, muletti, ecc.). Analogo percorso può essere intrapreso anche per la formazione e l’aggiornamento dei Patentini Fitosanitari. Oltre a questa opportunità per quanto riguarda la formazione obbligatoria, Inipa, al fine di soddisfare i fabbisogni formativi espressi dagli associati, ha messo in calendario, sempre con la formula della Formazione a Distanza, anche diversi corsi “a catalogo”, su tematiche

di particolare rilievo: web, mercato, cucina, lingue… Tutta questa attività verrà svolta nel periodo invernale, preferibilmente con orario diurno o pre-serale, e i singoli corsi verranno attivati al raggiungimento del numero minimo di allievi previsto. Chi volesse iscriversi ai corsi o anche semplicemente avere ulteriori informazioni riguardo alla loro programmazione e svolgimento, potrà contattare la segreteria Inipa (Corso Crimea 69 in Alessandria - Telefono 0131.235891, interni 668 o 622 mail: alessandria@inipanordovest.it), oppure il proprio Ufficio di Zona. Un discorso a parte va fatto per i corsi PSR coperti da bando regionale. In questo caso la normativa prevede una forma “promiscua” di realizzazione, con l’80% delle ore svolte in Formazione a Distanza e il 20% in presenza, rendendone particolarmente difficile lo svolgimento in questo periodo. Probabilmente questa tipologia corsuale potrà essere riattivata in maniera soddisfacente con l’attenuazione delle misure di contenimento del virus.

MACCHINE AGRICOLE SU STRADA, DAL 2021 ECCO CHI PAGA Dal prossimo 1° gennaio 2021 novità in vista per la circolazione su strada dei veicoli agricoli. La più importante è che per i treni agricoli, cioè il complesso trattrice e rimorchio, con una massa complessiva superiore a 44 tonnellate è prevista la richiesta di autorizzazione come veicoli eccezionali e di conseguenza la corresponsione di un indennizzo per maggiore usura della strada. A sancirlo sono due circolari del Ministero dei trasporti, la prima del 13 agosto scorso e la seconda del 9 novembre, resasi necessaria quest’ultima per chiarire alcuni aspetti che avrebbero creato notevoli difficoltà applicative. Nella circolare del 9 novembre scorso viene precisato che per i limiti di massa dei singoli veicoli (è il caso di una trattrice agricola ovvero di un veicolo trainato), indicati nei documenti di circolazione e così definiti in sede di omologazione/approvazione dei medesimi veicoli, anche se superiori a quelli indicati nell’art. 104 del Codice della strada in quanto così derivanti in applicazione dei regolamenti UE e/o delle direttive comunitarie recepite in Italia, non è richiesta alcuna autorizzazione dell’ente proprietario della strada e di conseguenza alcun indennizzo. Per il treno agricolo invece viene posto un limite di massa, prendendo a riferimento i limiti fissati dall’articolo 62 del Codice della strada per gli autoveicoli e rimorchi stradali, pari a 30 t per il treno agricolo a 3 assi, 40 t per il treno agricolo a 4 assi e 44 t per il treno agricolo a 5 assi. L’impatto delle nuove norme per gli utilizzatori è soprattutto associato ai treni agricoli a 5 o più assi che

superano le 44 t, poiché dopo il prossimo 31 dicembre occorrerà munirsi dell’autorizzazione dell’ente proprietario della strada e assoggettarsi al pagamento di un indennizzo per la maggior usura della strada. Quest’ultimo è l’aspetto più preoccupante in quanto per l’applicazione degli indennizzi manca un riferimento specifico ai treni agricoli eccezionali e si rimanda alle tabelle previste per gli autoveicoli e rimorchi stradali che prevedono tariffe anche di circa 2.700 euro all’anno, sproporzionate rispetto all’effettiva usura della strada da parte dei treni agricoli eccezionali, trattandosi di trasporti caratterizzati da un numero molto limitato di viaggi.

COLDIRETTI

corsi di formazione news

Filo diretto con INIPA NORD-OVEST della provincia di Alessandria Ricevi gratuitamente via WhatsAPP tutte le notizie e gli aggiornamenti relativi all’attività formativa Ecco come fare: 1) registra sulla tua rubrica il numero 335 7536017 2) con WhatsApp invia a questo numero il messaggio conferma iscrizione 3) clicca su invio e l’attivazione sarà completata


Consigliere Ecclesiastico

BUON NATALE Al Natale di quest’anno mancano tante cose, le feste dei bambini, gli auguri, le cene, le relazioni, le messe affollate e il bacio a Gesù Bambino. La Coldiretti, nei Natali passati, informava sui consumi alimentari durante le festività. Quest’anno niente di tutto questo, se non dei segni meno nelle spese. I sacerdoti e la chiesa predicavano austerità e frugalità per dare spazio alla fede e all’accoglienza a Gesù Bambino. Il Natale 2020 è di necessità austero e....distanziato, poca gente e poche feste. Proviamo a vedere sotto il profilo spirituale quanto quest’anno può diventare ricco e fecondo. Il consumismo fa un passo indietro e per noi diventa più facile vedere nel Bambinello il segno dell’amore e della tenerezza di Dio verso gli uomini. Se le nostre personali disponibilità ce lo permettono, proviamo a destinare una piccola percentuale di spese voluttuarie alle quali siamo costretti a rinunciare a chi non sempre riesce a mettere insieme un pasto.

Di fronte ai 5 antipasti, 5 primi, 5 secondi, dei tradizionali pranzi delle festività, condividere una quota di questi consumi, rende tutto più gustoso, saporito e... meritorio. Alla statistica dei consumi e delle spese sostituiamo la statistica degli aiuti ai bisognosi. Le parrocchie e i centri di volontariato sono pronti a fare da intermediari in questa operazione per una grande e straordinaria solidarietà. In Avvento, la gioia ha dominato la liturgia della 3^ domenica. Di lì deve partire l’offensiva della gioia: dai sacerdoti a tutti i fedeli. Ce lo chiede anche il papa. La gioia che nasce dalla certezza di essere comunque amati e la gioia che nasce dalla condivisione: non si può essere felici da soli. Buon Natale a chi, nella gioia, condivide la propria fede e a chi condivide il cammino con chi fa più fatica. Buon Natale alla grande famiglia di Coldiretti. Don Ivo Piccinini

MONITORAGGI FLAVESCENZA DORATA DELLA VITE: IL CONTRIBUTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO La Flavescenza dorata è ancora presente nelle aree viticole della provincia di Alessandria. Provoca danni non solo alla produzione di uve di alta qualità come quelle che vengono prodotte nei diversi areali vitati alessandrini, ma anche al patrimonio viticolo che qui da noi è simbolo di territorio, paesaggio, turismo enogastronomico, di eccezionale importanza sociale ed economica. Il Comitato di coordinamento per la difesa fitosanitaria integrata delle colture della Provincia di Alessandria, grazie al contributo finanziario della Camera di Commercio di Alessandria anche in questo 2020 ha realizzato i monitoraggi dello Scaphoideus titanus. Da sempre la difesa della vite dalla Flavescenza dorata è di tipo indiretto: infatti questa fitoplasmosi non

è curabile. L’unico modo di difendere la vite è il controllo dell’insetto vettore con interventi mirati. Per questo motivo in Italia dal 2000 è in vigore un decreto di Lotta obbligatoria che annualmente viene aggiornato dal Settore Fitosanitario Regionale che ha recentemente confermato le modalità in vigore da alcuni anni, fissando in almeno due gli interventi a difesa della vite, uno contro le forme giovanili ed uno contro le forme adulte dell’insetto. Per ottemperare agli obblighi del decreto di lotta è di basilare importanza il monitoraggio delle popolazioni dell’insetto nei vigneti per definire il momento ideale per i trattamenti e per verificare le dinamiche della popolazione dello Scafoideus.

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Mercatino

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CONTROLLO FUNZIONALE IRRORATRICI CHE COS’È? è l’insieme di verifiche e controlli eseguiti per valutare la corretta funzionalità di una macchina irroratrice, utilizzando apposite attrezzature certificate, protocolli di prova e personale autorizzato. PERCHÈ FARLO? è obbligatorio ai sensi del D.Lgs 150/2012 (PAN); è richiesto per l’adesione a importanti filiere sostenibili e deve essere effettuato periodicamente. Se questo non avviene sono previste sanzioni da 500 a 2.000 euro. QUALI SONO I VANTAGGI? I’ottimizzazione della distribuzione riducendo gli sprechi, sia fisici sia economici; un maggior rispetto dell’ambiente; l’adeguamento agli obblighi di legge. La convenzione di CAP NORD OVEST con il centro autorizzato consente di contenere i costi dell’intervento. DOVE SI PUÒ FARE? Direttamente nelle nostre agenzie! Chiedi un appuntamento al tuo agente e prenota il controllo della tua macchina per i trattamenti.

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