"Agricoltura Alessandrina" febbraio 2020

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COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 67° numero 2 20 FEBBRAIO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

STOP CIMICE KILLER Fermiamo la strage nei campi

DEMETRA, L’APP SATELLITARE PER CONTROLLARE COLTURE E TERRENI

VIGNETI, DOMANDE DI RICONVERSIONE E RISTRUTTURAZIONE

CREDITO DI IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI

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COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 67° numero 2 20 FEBBRAIO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

2020

STOP CIMICE KILLER Fermiamo la strage nei campi

DEMETRA, L’APP SATELLITARE PER CONTROLLARE COLTURE E TERRENI

6 10 COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi, , Gianni Mario Stoppini. FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953

Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria

COLDIRETTI ALESSANDRIA

CREDITO DI IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI

n.2 - Febbraio 2020

STOP CIMICE KILLER!

SUBITO MISURE DI PREVENZIONE

VIGNETI,

LE REGOLE PER LE DOMANDE DI RICONVERSIONE E RISTRUTTURAZIONE

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ABBRUCIAMENTI RESIDUI VEGETALI,

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SCHEDA TECNICA VITIVINICOLA.

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SPECIALE UMA.

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RICONDIZIONAMENTO POZZI IRRIGUI.

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STAMPA ST.G.R

VIGNETI, DOMANDE DI RICONVERSIONE E RISTRUTTURAZIONE

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POSSIBILITÀ DI DEROGA

LA POTATURA DI FORMAZIONE

NOVITÀ IN VISTA PER I DEPOSITI CARBURANTE

APERTO IL BANDO REGIONALE

DEMETRA,

L’APP SATELLITARE CHE RIVOLUZIONA L’AGRICOLTURA 4.0

LAVORO.

LA CASSA INTEGRAZIONE SPECIALE AGRICOLA

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EPACA.

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INAIL.

VARIAZIONI INPS PER COLTIVATORI DIRETTI E IMPRENDITORI AGRICOLI

DAL 16 APRILE LA PROCEDURA TELEMATICA PER L’INVIO DELLE DOMANDE

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CREDITO D’IMPOSTA

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MERCATINO

PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI


Editoriale | Il Presidente

CONFRONTO COSTRUTTIVO SU TUTTO IL TERRITORIO PROVINCIALE CON GLI INCONTRI ZONALI

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LA PRIORITÀ:DALLA PAC AL PSR, CAMBIARE VERSO CON POLITICHE DI VALORIZZAZIONE DEL VERO MADE IN ITALY DAL CAMPO ALLA TAVOLA

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li incontri zonali che si stanno svolgendo su tutto il territorio provinciale offrono sempre importanti spunti su cui riflettere. E’ vero, nei vostri occhi, cari amici imprenditori, leggo molte volte un po’ di delusione per una politica che non aiuta come promette, per un Programma di Sviluppo Rurale che non è ancora molto chiaro, per una burocrazia che ci schiaccia e logora ma, altrettanto, vedo anche la voglia di continuare a dare nuova linfa alle proprie risorse, per “fare innovazione” nonostante tutto. La nostra priorità è essere propositivi, con l’obiettivo di dare certezze nel costruire alleanze per la realizzazione di progetti di filiera finalizzati ad assicurare la massima valorizzazione della produzione agricola, in tutti i settori. Il clima pazzo ostacola la programmazione colturale in campagna, con effetti che rischiano sempre di più di compromettere e vanificare in poco tempo il nostro impegno ottenendo come risultato una perdita di produzione e, al contempo, un aumento dei costi. A volte mi chiedo in che periodo dell’anno siamo? Una domanda alla quale è diventato difficile rispondere perché calendario e colonnina di mercurio non si parlano più e il risultato è una gran confusione. Ma noi proseguiamo, impegnati a costruire traiettorie di futuro, perchè abbiamo una responsabilità verso un “mestiere” che pur diventando sempre più tecnologico mantiene radici ben salde, settore strategico per la ripresa economica ed occupazionale con le campagne che sono diventate il banco di prova di tanti giovani e del ruolo essenziale dell’impresa come presidio territoriale, nel contrasto al dissesto idrogeologico in un continuo percorso di crescita. Alluvioni e periodi di siccità portano ad avere, come quest’anno, perdite

di produzione ma, mentre ci chiediamo quale primavera aspettarci, ci interroghiamo anche per capire da quali risorse imparare ad attingere per puntare, perché no, su nuove colture. Una cosa è certa, dal punto di vista delle previsioni, e qui parlo da consumatore, il portafoglio ne risentirà perché il prodotto non sarà quantitativamente sufficiente, partendo da una crisi che vedrà il comparto cerealicolo in prima linea. Per questo motivo dobbiamo continuare a promuovere il prodotto 100% italiano: sempre più consumatori scelgono il mercato coperto di Campagna Amica di via Guasco ad Alessandria oppure le aree che settimanalmente diventano oasi del gusto grazie ai gazebo gialli nelle varie piazze di Alessandria e provincia. Luoghi dove, da sempre, ci mettiamo la faccia. Dove siamo disponibili al dialogo e al confronto, dove si vendono “territorio, sapori e saperi”, non semplicemente prodotti. Siamo riusciti ad entrare nelle abitudini dei consumatori alessandrini, abbiamo trovato non clienti ma amici: il mercato coperto è diventato un luogo di relazioni interpersonali importanti per conoscere meglio l’offerta agroalimentare di un territorio ricco e variegato di storia e ricette tipiche, di grandi vini e di grani antichi. Chi entra nel nostro mercato coperto ha la sensazione di essere all’interno di un percorso sensoriale dove tutto si amalgama sapientemente per regalare emozioni e cultura. Esattamente come è cambiato il modo di pensare allo chef, non più ristoranti stellati ma cuochi contadini che hanno saputo rileggere e riscoprire la bellezza di piatti semplici, ma non per questo scontati, riuscendo ad abbinare sapientemente moda e tradizione secondo le regole di una cucina antispreco e attenta al ritmo

La preoccupazione per i cambiamenti climatici spinge ad essere innovativi e sperimentare nuove colture

Mauro Bianco delle stagioni. Di questo si parlerà in un evento creato ad hoc proprio al mercato coperto di via Guasco il prossimo 21 marzo per celebrare il primo giorno di primavera che coincide con la festa degli alberi, un modo per condividere la nostra progettualità e “coltivare il futuro”, non solo per le nuove generazioni.


Editoriale | Il Direttore

DOPO LA MOBILITAZIONE BÔGIA PIEMUNT A TORINO E I TRATTORI IN PIAZZA A VERONA CONTRO LE CIMICE KILLER

ABBIAMO SCELTO DI ESSERE “INNOVATORI DI NATURA” PER FRONTEGGIARE LE NUOVE SFIDE E I CAMBIAMENTI

A

bbiamo dato un segnale forte di disappunto e di contrasto e abbiamo chiesto alla Regione un’altra velocità per sostenere e tutelare un comparto come quello dell’agricoltura, piemontese in particolare, dalle enormi potenzialità ma spesso incatenata da fronzoli e balzelli che rendono difficile non solo essere innovativi ma anche svolgere il quotidiano. Dopo la manifestazione Bôgia Piemonte di dicembre non abbiamo allentato la presa, anzi abbiamo continuato il nostro pressing ancora più determinati, supportati dalla vostra partecipazione e condivisione. Di quel promesso nuovo passo abbiamo visto pochino per non dire qualche briciola, in compenso tanta incertezza e confusione. Non crediamo più alle promesse, servono fatti concreti, subito. Alcune decisioni non possono più aspettare: lo chiedono le aziende e lo chiede un territorio che ha potenzialità enormi, generoso e determinato, che non si lascia abbattere dalle difficoltà ma, al tempo stesso, è stanco di combattere sempre contro le stesse problematiche. Nessuna politica, nessun dietrologismo, niente di tutto questo: ciò che ci ha mosso è stata l’esasperazione nei confronti di un sistema che va svecchiato e reso agibile alle imprese, soprattutto se parliamo di agricoltori di nuova generazione. Con il nuovo PSR non possiamo correre il rischio che si ripetano errori del passato, per questo chiediamo a questa legislatura di muoversi negli interessi dei cittadini, delle imprese e delle infinite possibilità e potenzialità del territorio piemontese. Abbiamo apprezzato lo sblocco delle risorse destinate alle aziende virtuose con l’ambiente e l’impegno nel recuperare nuove risorse per i giovani ma sono ancora troppi gli interrogativi ad oltre due mesi dalla manifestazione. Non è stato da meno un inizio d’anno

particolarmente acceso che ci ha visto portare i trattori in piazza per dire stop alla strage nei campi a causa della cimice killer… e non solo! Eravamo tanti, tantissimi, in centinaia dalla provincia di Alessandria. Da almeno due campagne i produttori devono fare i conti con raccolti ridotti del 70% a causa degli insetti alieni, frutta e verdura soprattutto. Per questo l’appuntamento molto atteso della Fieragricola a Verona per noi è diventata l’occasione di far sentire la nostra voce forte e chiara alle istituzioni per dire #stopcimicekiller. Una protesta compatta e pacifica che ha portato all’attenzione dei media quello che è il grido d’allarme nei confronti di un’Europa poco attenta a ciò che entra nel nostro Paese, maglie larghe e incontrollate che fanno dei nostri territori, preziosi scrigni di biodiversità, terreno fertile per specie non conosciute che rischiano di compromettere per sempre un equilibrio perfetto. Un’emergenza climatica che punta dritto ad un nervo scoperto: dopo tutto quello che il territorio alessandrino ha dovuto affrontare nei mesi di ottobre e novembre, alluvioni e frane, dissesti e smottamenti, adesso si inizia a parlare di siccità e di gelate in agguato che rischierebbero di compromettere le semine primaverili. Tra allarmismi e preoccupazioni però c’è spazio anche per le buone notizie: la prima riguarda il mercato coperto di Campagna Amica di via Guasco ad Alessandria che ha inserito una giornata in più al consueto calendario di aperture settimanali. Al martedì e sabato si è aggiunto il venerdì: un ottimo risultato anche se noi auspichiamo di arrivare ad aprire tutti i giorni della settimana, con una rotazione di aziende tale da permetta ai consumatori di trovare sempre, in base alla stagionalità, produzioni di qualità direttamente dal produttore al

Non crediamo più alle promesse, servono fatti concreti, subito. Basta briciole, siamo stanchi di combattere sempre contro le stesse problematiche

Roberto Rampazzo consumatore. Queste solo le notizie che ci piacciono, esattamente come apprezziamo i dati in crescita delle aziende giovani e di quelle biologiche. E parlando di rinnovamento concedetemi di richiamare l’attenzione dei giovani alla nuova edizione di “Oscar Green 2020”: a loro dico che le scrizioni sono aperte, non lasciatevi sfuggire l’opportunità di essere “innovatori di natura”.

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Mobilitazione

cimice killer

Numerosa delegazione alessandrina alla mobilitazione di Verona: in provincia danni sino al 70% delle produzioni, colpita la frutticoltura 6

STOP CIMICE KILLER: VIA LIBERA ALLA VESPA SAMURAI. SUBITO MISURE DI PREVENZIONE. Dopo la mobilitazione a Verona ha visto in piazza migliaia di agricoltori per dire #stopcimicekiller e agli insetti alieni che hanno causato danni per oltre un miliardo a livello nazionale, il presidente e il direttore provinciale Mauro Bianco e Roberto Rampazzo sottolineano a presenza della numerosa delegazione di Coldiretti Alessandria alla manifestazione, testimonianza di uno dei territori più colpiti, con danni sino al 70% delle produzioni. “Sono trascorse alcune settimane da quando siamo scesi in piazza coi trattori a Verona ma le nostre apprensioni continuano. Abbiamo

accolto con soddisfazione le parole del ministro per le politiche agricole Bellanova quando ha annunciato che la vespa samurai, per quello che potrà contribuire a contrastare il fenomeno, da marzo-aprile, ossia da quando ci sarà la necessità di poterla utilizzare, sarà nella disponibilità degli imprenditori anche se ci vorranno anni prima che la lotta sia efficace. E’ necessario pertanto colmare questo arco di tempo con sostegni adeguati per consentire alle aziende agricole di sopravvivere all’assedio del pericoloso insetto. - ha affermato il presidente Mauro Bianco - Gli insetti alieni rappresentano una minaccia drammatica per il Paese, in un anno segnato da un inverno particolarmente caldo che ne favorisce la sopravvivenza, che va contrastata con un piano di intervento nazionale che preveda aiuti straordinari alle imprese, azioni di contenimento dell’insetto anche con un programma coordinato di trattamenti fitosanitari e sperimentazioni su insetti antagonisti oltre

Il Piano straordinario di lotta alla cimice asiatica, predisposto dalla Coldiretti nazionale inviato ai comuni alessandrini per contrastare l’invasione degli insetti alieni a misure per la difesa del settore ortofrutticolo con un sistema straordinario di verifica sulle importazioni. Considerata la gravità della situazione è indispensabile aprire il confronto anche con le istituzioni europee coinvolgendo l’UE sia per quanto riguarda gli aiuti alle imprese danneggiate che per i controlli alle frontiere comunitarie, necessari a contrastare l’arrivo di altri insetti dannosi e l’import di frutta e ortaggi trattati con antiparassitari vietati in Italia”. Intanto, anche Coldiretti Alessandria si è già attivata per chiedere a Prefetto e Comuni un tavolo di lavoro cui affidare l’individuazione delle iniziative necessarie a contrastare la diffusione incontrollata della cimice asiatica, sottoponendo loro il Piano straordinario di lotta alla cimice asiatica, predisposto dalla Coldiretti nazionale. #stopcimicekiller ma non solo, anche al calabrone asiatico (Vespa velutina) e al coleottero africano (Aethina tumida) che mangiano e rovinano il miele, il polline e, soprattutto, la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l’alveare con gravissime ripercussioni per la produzione made in Italy di miele di acacia, castagno e mille fiori.


Mobilitazione “Serve, dunque, un cambio di passo rapido nelle misure di prevenzione e di intervento, sia a livello comunitario sia nazionale, con l’avvio di una apposita task force. Una politica europea troppo permissiva

sta consentendo l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono, invece, superare i prodotti nazionali quando vengono esportati

cimice killer

con estenuanti negoziati e dossier che durano anni - ha aggiunto il direttore Roberto Rampazzo -. A livello nazionale nonostante gli importanti sforzi fatti per integrare il fondo di solidarietà nazionale con

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Mobilitazione

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80 milioni di euro della legge di bilancio 2020 è necessario adeguare le risorse ai danni che si sono verificati con un piano pluriannuale per sostenere le imprese agricole nella lotta al flagello arrivato dall’Asia, per questo chiediamo di rendere sistematico l’intervento del fondo e un Commissario unico che coordini gli interventi a livello regionale e nazionale con un tavolo di regia tra i ministeri di Agricoltura, Sanità, Ambiente, Rapporti UE e le Regioni maggiormente coinvolte. Nelle zone colpite dal flagello è necessaria la dichiarazione dello stato di calamità e la delimitazione delle aree danneggiate con sostegni alle imprese agricole mediante moratoria sulle rate dei mutui, sospensione del pagamento degli oneri contributivi, indennizzi a fondo perduto per i danni subiti e le perdite di reddito e lo sviluppo di fondi di intervento mutualistici”. Alla mobilitazione hanno preso parte anche le classi quarte dell’Istituto Tecnico Agrario “Luparia” di San Martino di Rosignano che stanno dedicando particolare attenzione allo studio dei fenomeni legati ai cambiamenti climatici in agricoltura. Non solo cimice killer, ecco la “teca degli orrori” con Gli INSETTI ALIENI Dalla cimice asiatica al batterio della Xylella, dalla Popillia japonica alla Drosophila suzukii, dal cinipide

cimice killer

galligeno che ha fatto strage di castagni al punteruolo rosso che ha decimato le palme o il coleottero Aethina tumida, sono sempre di più le specie aliene che distruggono i raccolti, favorite dai cambiamenti climatici evidenti anche in un inverno caldo anche nei giorni della merla che smentiscono addirittura la tradizione di essere i più freddi dell’anno con lo smog nelle città e danni nelle campagne. L’ultima ad invadere l’Italia è la “cimice marmorata asiatica” arrivata dalla Cina che - sostiene la Coldiretti - è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta. Un autentico flagello è il batterio della Xylella che è stato introdotto con molta probabilità dal Costa Rica attraverso le rotte commercia-

li di Rotterdam ed ha devastato gli uliveti del Salento dove quest’anno sono andate perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 73% della produzione di olio di oliva che non sarà certamente recuperata nell’annata 2019 - 2020, secondo un’analisi elaborata da Coldiretti Puglia sulla base dei dati del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN). Dall’autunno 2013, anno in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia - continua Coldiretti - si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, in provincia di Bari. E danni sta facendo anche la Drosophila suzukii il moscerino killer molto difficile da sconfiggere che ha attaccato ciliegie, mirtilli e uva dal Veneto alla Puglia. Le castagne hanno invece pagato un conto salatissimo per colpa - precisa la Coldiretti - del cinipide galligeno del castagno, il Dryocosmus kuriphilus, proveniente dalla Cina che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di


Mobilitazione varie forme e dimensioni contro il quale è stata avviata con successo una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, anche se ci vorrà ancora tempo per ottenere un adeguato contenimento. La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e mille fiori - sostiene la Coldiretti - è invece minacciata da due insetti killer, il calabrone asiatico (Vespa velutina) e il coleottero africano (Aethina tumida) che mangiano e rovinano il miele, il polline e, soprattutto, la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare l’alveare. Ma c’è anche il punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus originario dell’Asia che ha fatto strage di palme dopo essere comparso in Italia per la prima volta nel 2004 e da allora si è dimostrato un vero flagello che ha interessato il verde pubblico e privato in Sicilia,

cimice killer

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Campania, Calabria, Lazio, Liguria, Abruzzo e Molise. La vespa samurai non è pericolosa per l’uomo o per la frutta La manifestazione della Coldiretti a Fieragricola di Verona ha fatto emergere alcuni timori rispetto all’introduzione della “vespa samurai”, con la paura che questo insetto possa essere pericoloso, per l’uomo, per i frutti o per le api, come la Vespa crabro (detta anche calabrone) o come la Vespa velutina. La “vespa samurai” è chiamata comunemente vespa o vespetta, perché si tratta di un imenottero, ma non è un insetto appartenente al genere Vespa, cui appartengono insetti dotati di pungiglione,

con cui possono infliggere dolorose e pericolose punture, e di un apparato boccale masticatore che può danneggiare la frutta (l’uva ad esempio) e di dimensioni notevoli (possono arrivare a 3,5 cm e più). Invece le “vespe samurai”, appartenenti alle specie Trissolcus japonicus e Trissolcus mitsukurii, sono insetti di piccole dimensioni (1-1,5 mm, guarda il confronto con una moneta da un euro) e non hanno niente a che vedere con le ben più grandi e temute vespe comuni presenti in Italia. La “vespa samurai” è un piccolo parassitoide che depone le proprie uova nelle uova della cimice asiatica, uccidendole. Solo la cimice asiatica, dunque, deve avere paura della “vespa samurai”.


Ristrutturazione

vigneti

VIGNETI, ECCO LE REGOLE PER LE DOMANDE DI RICONVERSIONE E RISTRUTTURAZIONE 10

Definite le regole per accedere ai contributi per la riconversione e ristrutturazione dei vigneti. L’Agea Coordinamento ha pubblicato le disposizioni nazionali relative al regolamento Ue sull’applicazione della misura dell’Ocm per la campagna 2019-2020. Si attendono ora i provvedimenti dei diversi Organismi Pagatori circa le modalità operative per la presentazione delle domande e i Bandi di ciascuna Regione con la messa a punto delle proprie disposizioni applicative. Solo successivamente all’uscita di tali provvedimenti sarà possibile presentare le domande di sostegno, entro il termine ultimo del 31 maggio (le Regioni e gli Organismi Pagatori sentite le regioni possono anticipare tale termine). Per consentire i controlli ex ante sul 5% delle richieste, estirpazione, sovrainnesto e miglioramento dei vigneti da ristrutturare o riconvertire non possono essere effettuati prima del 15 settembre dell’anno in cui è stata presentata la domanda. Le Regioni, sottolinea il provvedimento, decidono in merito alle aree sui cui è autorizzato l’intervento, alla limitazione delle zone delimitate dai disciplinari di produzione dei vini a denominazione di origine o ad indicazione geografica; all’individuazione dei beneficiari, all’indicazione delle varietà, alle forme di allevamento e al numero di ceppi per ettaro; alla superficie minima oggetto dell’intervento; alle azioni ammissibili a finanziamento, al periodo entro il quale le azioni di riconversione e ristrutturazione devono essere realizzate, che non può superare i 3 anni dalla data di finanziabilità della domanda di aiuto, alla concessione del pagamen-

to anticipato del contributo, al limite massimo di contributo ammesso, a modifiche o limitazioni ai progetti approvati. Il provvedimento indica come beneficiari persone fisiche o giuridiche che conducono vigneti con varietà di uve da vino, coloro che detengono valide autorizzazioni al reimpianto dei vigneti, ad esclusione delle autorizzazioni per nuovi impianti. I contributi sono concessi a imprenditori agricoli singoli e associati; organizzazioni di produttori vitivinicoli, cooperative agricole; società di persone e di capitali esercitanti attività agricola; consorzi di tutela autorizzati. La riconversione prevede quella varietale che consiste: nel reimpianto sullo stesso appezzamento o su un altro appezzamento, con o senza la modifica del sistema di allevamento, di una diversa varietà di vite, ritenuta di maggior pregio enologico o commerciale e nel sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo. La ristrutturazione consiste nella diversa collocazione del vigneto attraverso il reimpianto del vigneto stesso in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico, sia per l’esposizione che per ragioni climatiche ed economiche; nel reimpianto del vigneto attraverso l’impianto nella stessa particella ma con modifiche alla forma di allevamento o al sesto di impianto; il miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti anche attraverso azioni di razionalizzazione degli interventi sul terreno e delle forme di allevamento. Non sono con-


Ristrutturazione cessi contributi per l’ordinaria manutenzione. Per essere ammesse al beneficio le operazioni di riconversione e ristrutturazione devono interessare almeno 0,5 ettari. La superficie minima, per le aziende che partecipano a un progetto collettivo o che hanno una superficie vitata inferiore o uguale ad un ettaro, è di 0,3 ettari. Il provvedimento spiega che il sostegno alla ristrutturazione e alla riconversione dei vigneti può essere erogato così: a) compensazione ai produttori per le perdite di reddito conseguenti all’esecuzione della misura; b) contributo ai costi di ristrutturazione e di riconversione. La compensazione delle perdite di reddito può ammontare fino al 100% della perdita e non può comunque superare l’importo massimo complessivo di 3mila euro a ettaro. Il contributo ai costi di ristrutturazione e di riconversione è erogato nel limite del 50%, elevato al 75% nelle Regioni classificate come meno sviluppate. Il contributo è calcolato o sulla base dei costi effetti-

vigneti

vamente sostenuti e nel rispetto dei prezzari regionali, fino al raggiungimento di un importo massimo di 16mila euro a ettaro, oppure sulla base di tabelle standard dei costi unitari e, comunque, con riferimento ad un importo medio per ettaro fissato, sulla base di analisi dei costi effettuate da Istituti di settore a livello nazionale, in 13.500 euro a ettaro che può salire a 15mila euro nelle Regioni classificate come meno sviluppate. E’ consentito poi di assegnare importi maggiorati e cioè 22mila euro e 24.500 euro nelle regioni meno sviluppate per sostenere la viticoltura nelle zone ad alta valenza ambientale e paesaggistica. Si tratta di aree con pendenza del terreno superiore a 30%; ad altitudine superiore ai 500 metri, con impianti viticoli su terrazze e gradoni. Le principali modifiche rispetto alle modalità delle precedenti campagne riguardano la possibilità e modalità di apportare varianti e modifiche minori alla domanda di sostegno iniziale. I produttori interessati possono rivolgere presso gli uffici della Coldiretti per ricevere assistenza per la presentazione delle domande.

VINO, LA VENDEMMIA MENO ABBONDANTE APRE SPIRAGLI PER UN RECUPERO DEI PREZZI Si aprono spiragli sulla ripresa dei prezzi del vino italiano. E la risalita dei listini potrà dare nuove certezze ai viticoltori. Gli ultimi dati sulla vendemmia 2019 accendono le aspettative su un recupero delle quotazioni che nell’ultimo anno hanno risentito degli abbondanti stock. La produzione 2019 si attesta infatti su 46.441989 ettolitri di cui

7.351.989 di mosto. E tenendo conto che generalmente un milione di ettolitri di mosto non finisce alla vinificazione alla fine il quantitativo potrebbe anche essere inferiore. Si tratta comunque di 9 milioni di ettolitri in meno rispetto alla vendemmia 2018. La produzione 2019 è costituita da 17.019.346 ettolitri di vini rossi e rosati, 22.070.165 di vini di altri

colori, mentre per quanto riguarda il mosto 2.904.849 è di vini rossi e rosati e 4.447.141 di altri colori. La vendemmia più scarsa potrà sicuramente contribuire a riequilibrare il mercato depresso dalle elevate giacenze della campagna precedente. Al 31 luglio 2019 infatti si registravano stock per 48 milioni di ettolitri.

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Notizie

tecniche

Abbruciamenti residui vegetali:

introdotta la possibilità di deroga nel periodo di divieto 12

Il divieto di abbruciamento di materiale vegetale, nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 31 marzo dell’anno successivo, potrà essere derogato, limitatamente alla combustione dei residui colturali, per un massimo di trenta giorni, anche non continuativi, per i Comuni montani, e per un massimo di 15 giorni, anche non continuativi, per le aree di pianura. Le deroghe sono decise dai sindaci con propria ordinanza, fermo restando i limiti posti dal decreto legislativo 152/2006, che all’art. 182 prevede che i Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale abbiano in ogni momento la possibilità di sospendere, differire o vietare l’abbruciamento delle sterpaglie in tutti i casi in cui sussistano condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili (PM10). Intanto, la Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile Trasporti e Logistica, ha dichiarato lo stato di massima pericolosità incendi boschivi su tutto il territorio piemontese a partire dal 6 febbraio 2020, sulla base del livello di pericolo e dei prodotti forniti dal Centro funzionale regionale Arpa Piemonte. Fondamentale per la prevenzione degli incendi prestare la dovuta attenzione e il rispetto delle regole richiamate

nel provvedimento. Nei periodi di massima pericolosità sono infatti vietate, entro una distanza di cento metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, le azioni determinanti anche solo potenzialmente l’innesco di incendio. Le violazioni dei divieti e l’inosservanza delle prescrizioni comportano l’applicazione di sanzioni amministrative da un minimo di euro 200 a un massimo di euro 2.000, oltre alle sanzioni penali. La fine dello stato di pericolosità sarà definita con apposita determina non appena cesseranno le condizioni di pericolo.

NUOVO REGIME FITOSANITARIO, OBBLIGHI ENTRO IL 14 MARZO Come da precedenti comunicazioni inviate dal Settore Fitosanitario della Regione Piemonte, i prossimi adempimenti per gli Operatori professionali iscritti al RUOP, da svolgere entro il 14 marzo, sono: l’aggiornamento, se necessario, dei dati relativi ai siti di produzione e alle specie di piante prodotte o commercializzate; il pagamento della tariffa annuale 2020. Pur cambian-

do la normativa, gli importi delle tariffe sono rimasti invariati. La scadenza del pagamento è slittata al 14 marzo proprio per permettere l’aggiornamento dei dati di registrazione al RUOP propedeutici ai controlli fitosanitari. Anche gli operatori rimasti iscritti al RUP (e non passati al RUOP) sono soggetti al pagamento della tariffa annuale.

ONERI DETRAIBILI CON PAGAMENTI TRACCIABILI A fronte del sostenimento di determinati oneri elencati dall’art. 15 del TUIR, i contribuenti hanno diritto a una detrazione del 19%, nella misure ivi previste, dall’imposta lorda. Per poter continuare a vedersi riconosciute le spese sostenute ai fini di tali detrazioni sarà necessario effettuare il relativo pagamento con strumenti di pagamento tracciabili, quali versamenti

bancari o postali, carte di debito, di credito e prepagate. L’obbligo di pagamento tracciabile non si applica, tuttavia, alle spese sostenute per l’acquisto di medicinali e dispositivi medici, nonché a quelle che danno diritto alla detrazione per prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o private accreditate al Servizio sanitario nazionale.


La potatura di formazione

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Scheda

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viticoltura

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a cura di

Alberto Pansecchi

Importanza dei primi anni Scelta del germoglio Pensare anche alla radice Non avere fretta

scheda vite n°58 13

L’impianto di un nuovo vigneto rappresenta certamente per l’azienda vitivinicola un momento di forti aspettative e nel contempo di altrettanto importanti investimenti economici. Per queste ragioni le attenzioni profuse non potranno limitarsi alle fasi di progettazione dell’impianto e alla scelta di portainnesto e varietà ma dovranno interessare i primi anni di vita del vigneto. Anche una perfetta preparazione del fondo e tutte le scelte corrette operate, verrebbero vanificate da cure non adeguate nei primi anni di allevamento delle barbatelle. È fondamentale che il viticoltore professionale permetta alla giovane vite di svolgere in modo progressivo e cadenzato nel tempo, tutte quelle fasi di crescita e sviluppo di radici, ceppo e chioma che la porteranno ad essere forte e produttiva per tutta la vita del vigneto.

Momento unico e fondamentale Il momento più idoneo per la potatura invernale alla fine del primo anno d'impianto è verso la fine dell'inverno, il più tardi possibile. È questo un intervento molto rapido in quanto consiste esclusivamente nell'eliminazione di tutti i giovani rametti che si sono formati ad eccezione di uno che dovrà essere accorciato a due gemme. Fondamentale è la scelta del germoglio da lasciare che deve considerare la perfetta conformazione, la buona lignificazione e la corretta posizione sulla pianta. A tal proposito è importante ricordare che esso costituirà la base per la formazione del ceppo e la sua scelta è basilare per il futuro della vite. Le viti crescono alternando lo sviluppo della parte aerea con quello delle radici in modi e secondo ritmi differenti in merito alla stagione. Permane comunque sempre la proporzione di volume tra radici e parte “fuori terra”. Lo sviluppo delle radici nei primi tre anni è fondamentale per il futuro, in quanto la definizione iniziale non potrà più modificarsi in futuro.


Scheda

viticoltura

Obiettivi chiari

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Obiettivo prioritario è quello di favorire la crescita delle radici che può essere raggiunto attraverso una perfetta sistemazione del terreno in pre-impianto, e agendo sulla vegetazione in sviluppo che condizionerà indirettamente la parte sotterranea. Due sono quindi gli obiettivi fondamentali: 1. Esaltare la velocità di crescita dei germogli, affinché, conseguentemente, si sviluppino le radici primarie con il maggiore vigore possibile (obiettivo del primo e del secondo anno di allevamento). 2. Costituire un buon ceppo (obiettivo riferito al secondo, terzo e quarto anno di allevamento).

Formazione progressiva 1. Compito del viticoltore nel primo anno è quello di pulire al meglio la testa della barbatella dai residui dei germogli non utili. Se ne sceglie uno solo che si accorcia lasciando la prima gemma o quella dell'unghia. Nel caso in cui la vegetazione risultasse sofferente, conviene rasare la testa della barbatella, in attesa che si risveglino nuove gemme. Così operando si stimolerà la formazione di nuovi germogli direttamente dal legno della barbatella. Questi ultimi avranno sicuramente un vigore migliore dei precedenti poiché la vegetazione al secondo anno potrà contare sulla presenza di un migliore apparato radicale rispetto a quello di barbatelle appena poste a dimora. 2. Se la formazione dei germogli è stata ottimale, nel secondo anno, si accorcerà il tralcio a 3-5 gemme in funzione della vigoria espressa. 3. Anche se spesso si è tentati dal cominciare a “girare” sul filo il tralcio trasformandolo in capo a frutto, la pratica migliore sarebbe quella di accorciare il tralcio a 7-8 gemme fissandolo in posizione verticale. 4. Con la potatura del quarto anno, se vi sarà stata la formazione corretta del ceppo, si potrà legare il tralcio sul filo. Nel caso in cui invece non vi fosse uno sviluppo diametrale soddisfacente, converrà mantenerlo ancora diritto per una stagione. Giunti al quarto anno, si entra normalmente nella fase della piena produttività. Questo però non vuole dire che la pianta abbia acquisito il suo pieno equilibrio fisiologico infatti essa deve ancora crescere soprattutto nel ceppo e, in relazione al tipo di terreno, nell'apparato radicale.

Finalmente in produzione !!! La dimensione del ceppo è definita al quarto anno. Con il primo taglio di potatura di produzione, la partenza del capo a frutto dell'annata dovrà possibilmente essere impostata a circa 30 cm sotto il filo di banchina. Il capo a frutto sarà, con la successiva legatura, fissato per il primo tratto verticale al tutore fino quasi al filo di ferro e poi orizzontalmente sul filo per la restante porzione. Il primo tratto costituirà la base per il ritorno degli anni a venire. Su questo primo tratto verticale occorrerà eliminare gli eventuali grappoli risparmiando però ogni forma di vegetazione che si sviluppi. Il tratto orizzontale diviene quindi la parte produttiva. Su quest'ultima saranno svolte le normali operazioni di potatura verde e di cura dei grappoli, con l'accorgimento di contenere, nei primi due anni, nel caso risultasse eccessiva, la produzione al fine di risparmiare alle piante ogni forma di stress fisiologico.

Bibliografia: Martini in vigna - Edoardo Monticelli, 2018


Scadenze

febbraio

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nuova

IMU

FABBRICATI STRUMENTALI: NESSUN AGGRAVIO CON LA NUOVA IMU Nessun aggravio fiscale per i fabbricati strumentali agricoli con la “Nuova Imu” introdotta dalla legge di Bilancio 2020. I fabbricati strumentali agricoli continuano a essere assoggettati alle vecchie regole. Lo spiega l’ufficio fiscale della Coldiretti. La “Nuova Imu” infatti sostituisce nell’ordinamento tributario Imu e Tasi. Le norme in vigore sino al 31 dicembre 2019 prevedevano l’esenzione Imu per fabbricati rurali strumentali

secondo quanto stabilito dall’articolo 1, comma 708, legge 27 dicembre 2013 n. 147. Ai fini Tasi, tali immobili scontavano una tassazione pari all’1 per mille della base imponibile (articolo 1, comma 678, legge 27 dicembre 2013 n. 147). La “Nuova Imu” ha unificato le precedenti disposizioni, prevedendo una tassazione pari al 0,1 per cento dei fabbricati rurali strumentali. Conseguentemente, considerato

che la base imponibile della nuova imposta è identica a quella di Imu e Tasi ora unificate, i fabbricati rurali strumentali, a partire dal 1° gennaio 2020, sconteranno la medesima tassazione prevista sino al 31 dicembre 2019. I Comuni avranno comunque la facoltà, come prevista dalla vecchia normativa Tasi, di diminuire l’aliquota fino all’azzeramento (comma 750 legge di bilancio 2020).

SCADENZE MARZO - a cura di Daniela Colombini SCADENZA

IMPOSTA

09/03/2020

RITENUTE

16/03/2020

IVA

16/03/2020

IVA

16/03/2020

IVA

16/03/2020

RITENUTE

16/03/2020

CONTRIBUTI INPS

25/03/2020

IVA INTRASTAT

31/03/2020

RITENUTE

ADEMPIMENTI

SOGGETTI OBBLIGATI

Presentazione all’Agenzia Entrate Certificazione Unica 2020 (CU2020) con riepilogo compensi erogati a dipendenti e professionisti nell’anno 2019 Emissione fattura elettronica differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione Liquidazione e versamento dell’iva a debito del mese di febbraio 2020 Liquidazione e versamento dell’iva annuale a debito dovuta per l’anno 2020 Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente

Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute (lavoro dipendente e lavoro autonomo)

Soggetti passivi IVA

Contribuenti IVA mensili Contribuenti IVA trimestrali Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute

Versamento terza rata 2019 dei contributi inps per i Datori di lavoro agricolo lavoratori dipendenti Operatori intracomunitari con obbligo menInvio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delsile (solo per operazioni da riepilogare ai fini le cessioni, acquisti e/o prestazioni di servizi intracostatistici al superamento di determinate soglie munitari relativi al mese di febbraio di volumi da e verso la Comunità Europea) Datori di lavoro che corrispondono redditi Consegna CU2020 ai percipienti da parte dei sosti- soggetti a ritenute (lavoro dipendente) e contuti d’imposta tribuenti che corrispondono somme soggette a ritenute di lavoro autonomo

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Novità

gasolio agricolo

NOVITÀ IN VISTA PER I DEPOSITI DI CARBURANTE 16

L’Agenzia delle Dogane ha abbassato le soglie oltre le quali scatta l’obbligo di avere la licenza fiscale per il deposito di carburanti e conseguentemente per la tenuta del registro di carico e scarico degli stessi; le norme si applicano anche al carburante agricolo. Le nuove regole dovranno essere adottate a decorrere dal 1° aprile 2020. È prevista l’estensione dell’obbligo di dotarsi della licenza fiscale e della tenuta dei registri di carico e scarico dei prodotti energetici, a tutti gli esercenti: · di apparecchi di distribuzione automatica di carburanti per usi privati, agricoli e industriali, collegati a serbatoi di capacità globale superiore a 5 metri cubi (in precedenza erano 10 metri cubi) cosiddetti distributori minori; in questa casistica possono ricadere molte aziende agricole che hanno serbatoi di carburante dotati di erogatore automatico con capacità superiore ai 5000 litri; · di depositi di prodotti energetici assoggettati ad accisa per uso privato, agricolo e industriale, di capacità superiore ai 10 metri cubi (in

precedenza erano 25 metri cubi) superiore a 25 metri cubi - cosiddetti depositi minori. Considerando che le modalità semplificate di tenuta del registro di carico e scarico si sostanziano, in realtà, in un aggravio burocratico non indifferente per il settore agricolo, la Confederazione Nazionale Coldiretti ha elaborato una proposta emendativa inserita nell’ambito dell’iter parlamentare di conversione del Decreto Milleproroghe, da approvare entro il 28 febbraio 2020. La proposta emendativa è finalizzata a prevedere un innalzamento della so-

glia di esonero dall’obbligo di denuncia dei depositi (e conseguente licenza fiscale) e ad introdurre un regime di esonero a favore delle imprese agricole ed agromeccaniche (indipendentemente dalla capacità globale dei depositi e dei serbatoi utilizzati) relativo alla tenuta di registri di carico e scarico del carburante, tenuto conto che la vigente disciplina in materia di utilizzo in agricoltura dei prodotti petroliferi ad accisa agevolata prevede già adeguate forme di controllo e rendicontazione degli impieghi di per sé idonee a soddisfare le esigenze di contrasto alle frodi in materia di accisa.

Precisazioni, scadenze e sanzioni previste in caso di irregolarità

UMA 2020, INDICAZIONI PER GLI UTENTI MOTORI AGRICOLI E importante ricordare alcune indicazioni in merito al rilascio del buono carburante agevolato UMA, nonché ricordare una corretta gestione del carburante detenuto ed utilizzato, rimarcando alcuni aspetti fondamentali del D.M. 454/2001, il regolamento concernente le modalità di gestione fiscale per gli olii minerali, orticoli, in allevamento, nella silvicoltura e piscicoltura e nella florovivaistica. Essendo legata ad accise agevolate, la materia è sottoposta, in caso di irregolarità, alle sanzioni previste dal T.U.A. delle accise, che prevedono anche sanzioni penali (ad esempio in caso di utilizzo improprio di quantità superiori ai 100

Kg.). L’Agenzia delle Dogane ha fino a 5 anni di tempo per notificare avvisi di pagamento per il recupero delle accise per irregolare fruizione del carburante agevolato. Rivediamo alcuni degli aspetti più importanti. Chi rende false attestazioni nell’ambito delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio prodotte ai fini dell’attribuzione del beneficio, è oggetto di denuncia penale. Altra violazione è la mancata presentazione della dichiarazione contenente i dati relativi ai quantitativi dei prodotti utilizzati e non al 31 dicembre dell’anno precedente, nonché le lavorazioni svolte dalle imprese agromeccaniche di cui devono essere indicate

le generalità dei titolari, la ragione sociale e la sede legale. Tale dichiarazione dev’essere presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo a cui si riferisce l’impiego e contenere dati dei consumi e delle giacenze al 31 dicembre congrui rispetto alle date dei prelievi e l’attività svolta nel periodo. L’omissione della presentazione comporta una sanzione amministrativa. In caso di rifornimento e detenzione di gasolio denaturato in quantità superiore al limite assegnato con libretto di controllo dell’Ufficio regionale, la ditta può regolarizzare l’errore comunicandolo formalmente sia all’ufficio delle Dogane competente per il territorio e chiedere la detrazione


Novità dalla successiva assegnazione della quantità assegnata in eccedenza, che ovviamente non dovrebbe essere stata utilizzata. Sia il decesso del titolare dell’azienda che la cessazione o modifica dell’attività e/o la modifica del parco macchine, devono essere obbligatoriamente comunicate al CAA, rispettivamente entro 6 mesi dal decesso ed entro 30 giorni dal verificarsi dell’evento. In tali casi, in presenza di eventuali rimanenze di prodotti denaturati, le stesse possono essere cedute ad altro soggetto in possesso dei requisiti per l’utilizzo negli impieghi agevolati ovvero in deposito abilitato alla loro commercializzazione. In caso di trasferimento di prodotto inferiore a 1.000 litri. (circa 835

gasolio agricolo

kg), per il quale non corre l’obbligo del DAS (Documento di Accompagnamento Semplificato), è comunque necessaria l’emissione di un DDT tra l’azienda agricola mittente e quella destinataria. Nel caso in cui non si riuscisse a cedere tale rimanenza, il prodotto dovrà essere conferito ad un cento autorizzato per lo smaltimento. Il prodotto detenuto dev’essere custodito in un serbatoio di adeguata capacità e secondo criteri di sicurezza dettati dalle normative (D.M. 22/11/2017) antincendio, ambientali e sugli impianti elettrici in vigore: è assolutamente vietato l’uso di serbatoi ad uso comune tra più beneficiari o tra forme di conduzioni diverse (misto c/proprio e c/terzi), in quan-

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carburanti

to verrebbe mano la possibilità di confrontare la giacenza contabile con quella effettiva. E’ altresì fatto divieto assoluto della duplicazione di assegnazioni di prodotti energetici agevolati prelevati e consumati sia dall’agricoltore proprietario del fondo sia dall’impresa agromeccanica per lavorazioni sul medesimo terreno: a tal proposito le aziende che intendono avvalersi dei servizi di aziende agromeccaniche sono tenute a comunicarlo al momento dell’aggiornamento del fascicolo aziendale, al fine di non incorrere in una doppia assegnazione e, quindi, in un doppio utilizzo di carburante, sanzionabile anche penalmente.

ACCISA GASOLIO AGRICOLO Per il gasolio agricolo l’agevolazione sul valore delle accise è pari al 78%, per la benzina agricola è pari al 49%. Il valore dell’accisa è di 617,40 euro per 1.000 litri. In Piemonte si stima che il risparmio sul carburante agevolato sia di circa 101.000.000 euro annui. INFRAZIONE

SCADENZA

SANZIONE

Mancata o ritardata presentazione della dichiarazione di avvenuto impiego di P.E. negli usi agevolati Mancata o ritardata comunicazione di cessazione/modifica dell’attività/modifica delle macchine

Art. 50 del T.U.A.: sanzione amministraEntro 30 giorni dal verifitiva del pagamento di una somma di carsi dell’evento denaro da 500 a 3.000 euro. Art. 50 del T.U.A.: sanzione amministraEntro 30 giorni dal verifitiva del pagamento di una somma di carsi dell’evento denaro da 500 a 3.000 euro. Entro la scadenza del seArt. 50 del T.U.A.: sanzione amministraMancata o ritardata comunicazione di deces- mestre e comunque entro tiva del pagamento di una somma di so del titolare d’impresa la fine dell’anno solare di denaro da 500 a 3.000 euro. riferimento Mancata annotazione sul libretto di controllo dei consumi complessivi di P.E. con apposi- Entro la scadenza del seArt. 50 del T.U.A.: sanzione amministrazione della dichiarazione che i lavori colturali mestre e comunque entro tiva del pagamento di una somma di eseguiti sono conformi a quelli previsti per le la fine dell’anno solare di denaro da 500 a 3.000 euro. colture oggetto della richiesta di usufruizio- riferimento ne dell’agevolazione fiscale INFRAZIONE Impiego di P.E. agevolato in usi soggetti a maggiore imposta e detenzione di P.E. agevolato in condizioni diverse da quelle prescritte per l’ammissione al trattamento agevolato

SANZIONE Comma 1 dell’art.40 del T.U.A.: reclusione da sei a tre anni (da uno a cinque se la quantità di prodotti energetici è superiore a 2.000 kg.) e con la multa dal doppio al decuplo dell’imposta evasa, non inferiore in ogni caso a 7.746 euro. Se la quantità di prodotti energetici rinvenuta è inferiore a 100 kg. Si applica esclusivamente la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro dal doppio al decuplo dell’imposta evasa. Art.44 del T.U.A.: confisca del prodotto energetico (qualsiasi sia il quantitativo) e degli eventuali mezzi di trasporto (ad esempio le autobotti) che trasportano il prodotto agevolato. Falsa attestazione resa nell’ambito delle Denuncia ex art. 331 del CCP. Applicazione degli art. 40 e 44 del T.U.A. dichiarazioni sostitutive prodotte ai fini (caso precedente). Se si configura la detenzione di P.E. agevolato in condizioni diverse da quelle prescritte per l’ammissione al trattamento agevodell’attribuzione del beneficio fiscale lato.

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Pozzi

irrigui

Ricondizionamento pozzi irrigui, aperto il bando regionale 18

La data ultima prevista per il ricondizionamento o la sostituzione dei pozzi che miscelano le falde superficiali con quelle profonde è prevista improrogabilmente al 31 dicembre 2021. In relazione a tale obbligo la Regione Piemonte ha pubblicato la D.D. n. 1219 del 24 dicembre 2019 con cui ha approvato un bando finalizzato a sostenere gli interventi di ricondizionamento o sostituzione di pozzi irrigui consortili. I soggetti beneficiari sono gli Enti irrigui e/o di bonifica gestori dei comprensori irrigui e gli Enti gestori dei canali irrigui del demanio regionale. Ciascun beneficiario può presentare anche più di una domanda di contributo (ad ogni pozzo dev’essere associata un’istanza). Sono da ritenersi ammissibili a contributo gli interventi su pozzi consortili i cui titolari sono i beneficiari o gli organismi elementari ad essi aderenti, regolarmente autorizzati e non conformi alle disposizioni del Regolamento 10/R/2003 che mettono in comunicazione falda profonda e falda freatica (pozzi miscelanti). Spese ammissibili - tipologia: a) ricondizionamento del pozzo consortile miscelante la falda superficiale con quella profonda (comprensivo di prove di pompaggio e componentistica funzionale alla messa in funzione del pozzo); b) costruzione di pozzo consortile in sostituzione del pozzo da ricondizionare, realizzato nel rispetto della normativa vigente, comprensivo di:

· trivellazione, prove di pompaggio e componentistica funzionale alla messa in funzione del pozzo (pompa, tubazioni, filtri, ecc…); · sistema di monitoraggio e controllo; · interventi necessari alla definitiva chiusura del pozzo sostitutivo. Tali operazioni devono essere concluse entro 365 giorni dalla data del provvedimento di approvazione del progetto. Gli investimenti finanziati devono mantenere la destinazione agricola e la destinazione d’uso, la funzionalità per un periodo non inferiore a 10 anni. La spesa massima ammissibile per ogni intervento è pari a 60.000 euro in applicazione delle seguenti condizioni: a) contributo pari al 60% delle spese ammissibili sostenute, con un limite di spesa massima ammissibile pari a 40.000 euro o.f.i., per il ricondizionamento o sostituzione del pozzo consortile e chiusura del pozzo miscelante. b) contributo pari al 60% delle spese ammissibili sostenute, con un limite di spesa massima ammissibile pari a 20.000 euro o.f.i., per la realizzazione della rete consortile in pressione. La stima dei costi è previsto avvenga in coerenza con il prezzario regionale Agricoltura approvato dalla Giunta Regionale. La dotazione finanziaria complessiva del bando si attesta in 3.291.424,19 euro. Le domande di sostegno possono essere presentate dal 17 gennaio all’8 aprile 2020.


App

satellitare

In provincia sono le aziende condotte da giovani ad affidarsi alle nuove tecnologie

AGRICOLTURA 4.0: GPS E DRONI PER AFFRONTARE LA SFIDA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI E OTTIMIZZARE LE PRODUZIONI Dai sistemi gps all’utilizzo dei droni, dai sensori nei campi alle etichette intelligenti fino ai sistemi di avanguardia nella produzione ecocompatibile, il mercato dell’agricoltura precisione che in Italia vale circa cento milioni di euro si sta espandendo in provincia di Alessandria a grande velocità. Un messaggio che i giovani imprenditori stanno mettendo in pratica a grande velocità. Come Aldo Buzio, classe 1993, quarta generazione a San Salvatore Monferrato di un’azienda divisa tra cerealicoltura e corilicoltura che, nata agli inizi degli anni ’40, ha saputo rinnovarsi e innovarsi affidandosi alla tecnologia, puntando sempre di più sull’hi-tech, avvalendosi di strumentazioni satellitari di precisione per ottimizzare tempistiche e metodologie. “Zappa, rastrello e smartphone per un’agricoltura sempre più intelligente: è cambiato così il modo di lavorare per guardare al futuro non perdendo la saggezza delle tradizioni”, dice orgoglioso Aldo. “L’agricoltura 4.0 di precisione rappresenta il futuro dei campi ed entro due anni - sottolinea il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - mira a coinvolgere il 10% della superficie coltivata in Italia con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizza-

zione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. Le opportunità offerte dall’agricoltura 4.0 con l’utilizzo dei Big Data Analytics e del cosiddetto “Internet delle cose” rischiano però spesso di non poter essere colte a causa dei ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane. Esiste un pesante “digital divide” tra città e campagna dove le nuove tecnologie sono uno strumento indispensabile per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire”. Nello stand Coldiretti allestito in occasione della Fieragricola di Verona è stato presentato il primo sistema integrato nel Portale del Socio per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico. Un sistema per aiutare gli agricoltori ad ottimizzare le rese e la produttività e affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici. Si tratta dell’applicazione Demetra basata sulle tecnologie Abaco presentata da Coldiretti, il primo software agricolo aperto e condiviso dove i dati raccolti vengono valorizzati come patrimonio a disposizione di tutti. “Una vera e propria rivoluzione che porta gli agricoltori direttamente nel mondo dell’agricoltura 4.0 di precisione dotandoli di un

Check up on line per siccità, fertilità e salute delle colture. Strumenti indispensabili per far emergere le enormi risorse che il territorio può offrire sistema avanzato di monitoraggio e controllo indispensabile per una gestione efficiente e sostenibile delle colture in campo. - aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - L’obiettivo è introdurre sistemi digitali altamente tecnologici all’interno dei processi produttivi e tecnologie moderne finalizzate ad ottenere l’aumento della produttività accompagnata, però, dalla riduzione dei costi e da un aumento della sostenibilità ambientale. Le nuove tecnologie digitali per l’agricoltura 4.0 di precisione sono uno strumento strategico per lo sviluppo delle aziende in un’ottica di una sempre maggiore efficienza ma anche per la sostenibilità ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici nell’ambito del grande piano per il Green Deal europeo”.

UNA RIVOLUZIONE 4.0 PER IL MONDO DELL’AGRICOLTURA Demetra offre una scheda anagrafica completa dove gli utenti possono reperire in maniera puntuale tutte le informazioni di carattere agronomico che riguardano la propria azienda nei singoli appezzamenti. Una vera e propria rivoluzione che porta gli agricoltori direttamente nel mondo dell’agricoltura 4.0 dotandoli di un sistema avanzato di monitoraggio e controllo indispensabile per una gestione efficiente e sostenibile delle colture in campo. Ecco alcune delle informazioni messe a disposizione dal sistema. - Meteo utile per stimare l’andamento di temperature e precipitazioni;

- Bilancio Idrico che permette di stimare le variazioni della riserva idrica del suolo supportando l’agricoltore nel decidere quando e quanto irrigare. - Temperatura del terreno, molto utile per stimare (a 10cm di profondità) l’epoca idonea di semina delle principali varietà seminative. - Radiazione solare, utile a valutare gli eccessi o i deficit di radiazione solare per la coltura. - Sommatoria termica, utile a valutare la maturazione delle colture. All’interno della piattaforma, tutti gli indici sono monitorabili attraverso degli alert (allarmi) configurabili in base alle esigenze degli utenti.

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Giovani Impresa

GIOVANI IMPRENDITORI COLDIRETTI IN VISITA NEL TERRITORIO DELL’ACQUESE E OVADESE

“CONVENTO CAPPUCCINI” E “ORTOSANO”: ESEMPI DI CONTINUITÀ GENERAZIONALE E RISPETTO PER IL TERRITORIO 20

Il Comitato itinerante regionale Giovani Impresa ha fatto tappa in provincia di Alessandria, in particolare nell’Acquese e Ovadese. Zone che portano ancora le cicatrici degli eventi alluvionali dei mesi scorsi ma che con grande forza continuano a far crescere un territorio dalle infinite potenzialità, sempre più apprezzato anche dagli ospiti stranieri. L’azienda vitivinicola “Convento Cappuccini” della famiglia Botto a Ricaldone e l’agriturismo Campagna Amica “Ortosano” di Antonio Canepa ad Ovada sono state la meta del gruppo dei giovani imprenditori provenienti da tutto il Piemonte. Tanta determinazione, l’amore per il vino e per una terra incantevole e generosa. Sono questi gli ingredienti che raccontano una storia lunga più di cinque generazioni fatta di rispetto dell’ambiente, passione ed affetto per un territorio particolarmente vocato alla produzione di uve. Si può riassumere così lo straordinario lavoro realizzato dalla famiglia Botto, da sempre legata alla coltivazione della vite in un’area proclamata, nel 2014, patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco dove le terre del “Convento Cappuccini” rientrano in un’area scandita da percorsi dedicati alla cultura, al turismo e all’enogastronomia. 40.000 bottiglie all’anno e 20 ettari interamente vitati per un obiettivo condiviso anche dalle giovani gene-

razioni, Andrea e Stefano, i figli di Pier Luigi e Paola, che hanno scelgono di portare avanti la tradizione famigliare e di incrementare la produzione di vino, con l’ampliamento dei mercati e dei vigneti. Tutto questo ha portato ad un nuovo grande risultato, la costruzione dei una nuova sede ultramoderna con tanto di sala di degustazione immersa del verde delle colline di Ricaldone, centro di eccellenza per la produzione di uve da vino. Dove, sulle sue colline, talvolta sabbiose, talvolta calcaree o argillose, si coltivano vitigni aromatici e vitigni rossi autoctoni. L’inaugurazione ufficiale della nuova cantina in Regione Baiascera si è svolta la scorsa estate, importante risultato che ha rappresentato una nuova sfida in grado di proiettare la famiglia Botto nel futuro. Da Ricaldone ad Ovada, il gruppo dei giovani imprenditori si è spostato nella struttura di via Cappellette a 300 metri di altitudine: acquistata nel 1979 dalla famiglia Canepa l’azienda agricola è distribuita su tre ettari e circondata da vigneti, in prevalenza Dolcetto, frutteti e campi coltivati. Nel 1997 nasce l’attività agrituristica che nel frattempo ha raggiunto l’obiettivo di certificazione biologica per i propri prodotti. Importante l’attività didattica e i percorsi proposti: dalle erbe spontanee e i loro molteplici utilizzi al processo di panificazione, dall’impasto alla cottura sino al contatto con

A Ricaldone il vino della famiglia Botto e ad Ovada l’azienda bio di Antonio Canepa le pecore e la loro tosatura. “E’ stata una giornata importante per far conoscere due delle tante attività presenti sul territorio provinciale, esempi di continuità generazionale. Occasione di confronto e di crescita per sottolineare la capacità di noi giovani di metterci in gioco - ha affermato il Delegato Giovani Impresa Coldiretti Alessandria Fabio Bruno - mantenendo un forte attaccamento alle tradizioni ma allo stesso tempo innovandoci, grazie soprattutto alla Legge di Orientamento. Molti di noi hanno scelto di raccogliere il testimone dai genitori ma la vera novità rispetto al passato sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione”. “Sosteniamo e incentiviamo questo genere di confronto direttamente in azienda perché il ritorno dei giovani in agricoltura rappresenta una scelta imprenditoriale determinata anche dalle forti innovazioni che corrono sui campi con l’applicazione di nuove tecnologie all’avanguardia che mettono alla prova i giovani della generazione digitale, sia sul fronte economico sia sul fronte di tutela ambientale. - hanno concluso il Presidente e il Direttore di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo - L’agricoltura si dimostra sempre più un settore strategico a sostegno della ripresa economica ed occupazionale dove le campagne possono offrire prospettive di lavoro sempre più interessanti per chi vuole fare impresa con idee innovative”.


Donne Impresa

SABATO 21 MARZO 2020 ORE 11 AD ALESSANDRIA

L’AGRICOLTURA DELLE DONNE 4.0. FOOD, SOCIAL E INNOVAZIONE Cresce il numero delle aziende agricole condotte da donne, 25mila in Piemonte, tassello fondamentale di un’agricoltura in grado di coniugare sfida con il mercato, rispetto per l’ambiente e tutela del vero Made in Italy. Imprenditrici che hanno portato un profondo apporto in termini di innovazione e sostenibilità all’agricoltura italiana, il secondo settore per presenza di imprese rosa dopo il commercio.

Nella loro azione imprenditoriale le agricoltrici, infatti, dimostrano una grande capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi: attività di educazione alimentare ed ambientale, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici, mercati di Campagna Amica e l’agriturismo. Tutto questo sarà al centro dell’incontro in programma ad Alessandria sabato 21 marzo a partire dalle ore 11 al mercato coperto di Campagna Amica in via Guasco, organizzato da Donne Impresa nell’ambito delle iniziative inserite nel calendario “Marzo Donna 2020” promosso dalla Consulta Pari Opportunità della Città di Alessandria “Oggi l’agricoltura è donna - sottolinea Silvia Beccaria responsabile Donne Impresa Alessandria - riuscire a coniugare in forma responsabile attività produttiva e servizi alla persona, visione imprenditoriale e progetti di filiera, ragioni private e bene comune è il progetto ambizioso che Coldiretti sta contribuendo a realizzare, mettendo a sistema proprio le esperienze delle imprenditrici agricole sul territorio italiano”.

AGEVOLAZIONI PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE Allo scopo di favorire e sostenere lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in agricoltura, sono previste delle forme agevolate di accesso al credito. Sarà possibile stipulare mutui a tasso zero, nel limite di 300.000 euro e per la durata massima di 15 anni comprensiva del periodo di preammortamento, alle imprenditrici agricole che intendano porre in essere iniziative di sviluppo o di consolidamento delle loro aziende attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. L’attuazione della disposizione richiede, però, l’emanazione di un Decreto del Ministero delle Politiche agricole da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge.

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Lavoro

PER GLI OPERAI AGRICOLI A TEMPO INDETERMINATO

LA CASSA INTEGRAZIONE SPECIALE AGRICOLA 22

La Cassa Integrazione Speciale Agricola (CISOA), come per gli altri settori produttivi, tutela i lavoratori agricoli sospesi temporaneamente dal lavoro, riconoscendo un’indennità sostitutiva della retribuzione. Il diritto all’integrazione salariale spetta agli operai con contratto a tempo indeterminato. Tra le cause di concessione rientrano le avversità atmosferiche, i fenomeni infettivi e gli attacchi parassitari, la perdita del prodotto, la siccità, la stasi stagionale e la mancanza di materie prime. L’integrazione salariale agricola è pari all’80% della retribuzione media giornaliera. La retribuzione da prendere a riferimento non può essere inferiore a quella stabilita dalle leggi o dai contratti collettivi o individuali applicabili a seconda della categoria della qualifica di appartenenza del lavoratore. Come base di calcolo, si utilizza la retribuzione percepita effettivamente dal lavoratore solo se superiore a quella contrattuale. L’indennità erogata è sempre soggetta ad un limite massimo indennizzabile nei casi di interventi previsti per afta epizootica o per sospensioni di attività conseguenti a riconversione, ristrutturazione aziendale o ad eccezionali calamità ed avversità atmosferiche. Il contratto collettivo degli operai agricoli prevede che il datore di lavoro è tenuto a corrispondere un’integrazione all’indennità INPS nella misura del 10% della retribuzione. Tecnicamente, il datore di lavoro anticipa l’80% c/INPS che porterà in compensazione con i contributi previdenziali.

La cassa integrazione agricola spetta: • solo ai dipendenti a tempo indeterminato (operai, impiegati e quadri) • per sospensioni a giornate intere e non per riduzioni di orario di lavoro • a chi abbia effettuato almeno 181 giornate annue di lavoro presso la stessa azienda agricola • per un massimo di 90 giornate per anno solare Spetta agli operai agricoli a tempo determinato

COME FUNZIONA LA DISOCCUPAZIONE AGRICOLA La prestazione di disoccupazione prevista per gli operai agricoli indennizza gli assicurati per periodi di inattività già decorsa e non per periodi di disoccupazione successivi alla presentazione della domanda, come avviene invece per gli altri settori d’attività. Infatti, la domanda viene presentata entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello in cui è stata prestata l’attività lavorativa e nel quale si sono collocati i periodi di inoccupazione. A questo punto, l’erogazione della prestazione viene effettuata in unica soluzione e prescinde dall’accertamento della ripresa della capacità lavorativa e dello status di disoccu-

pato al momento della domanda e della percezione (condizione, invece, essenziale per aver diritto alle indennità di disoccupazione previste per tutti gli altri lavoratori dipendenti). In questo settore, per ottenere l’indennità di disoccupazione occorrono: due anni di anzianità assicurativa; almeno 102 contributi giornalieri nei due anni precedenti la domanda di prestazione. Nel settore agricolo viene inoltre riconosciuta l’anzianità assicurativa per l’intero anno solare, indipendentemente dal numero delle giornate di lavoro agricolo registrato e dal giorno di inizio dell’attività lavo-

rativa. La durata massima del trattamento di disoccupazione è pari alle giornate effettivamente lavorate durante l’anno, inclusi i periodi di lavoro non agricolo; la somma tra giornate lavorate e giornate indennizzate non può superare il limite massimo di 365 giorni. Il lavoro svolto in agricoltura deve essere prevalente. L’indennità giornaliera di disoccupazione agricola è pari al 40% della retribuzione giornaliera, con trattenuta di un contributo di solidarietà del 9% a titolo di partecipazione alla contribuzione figurativa. Questa trattenuta è effettuata fino ad un massimo di 150 giornate indennizzate. Dalla 151esi-


Lavoro ma in poi non è operata alcuna trattenuta. Occorre precisare che la retribuzione giornaliera utilizzata a base del calcolo è una media delle retribuzioni registrate nelle dichiarazioni trimestrali di manodopera agricola nel corso dell’anno. AI fini pensionistici, l’anno di contribuzio-

ne pieno è fissato in 270 giornate, assicurate agli operai agricoli a tempo determinato riconoscendo una contribuzione figurativa per tante giornate quante ne servono per integrare quelle effettivamente coperte da contributi del datore di lavoro.

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IL DATORE DI LAVORO DEVE TRASMETTERLA VIA MAIL, ONLINE O IN FORMA CARTACEA

TEMPI E MODI DI CONSEGNA DELLA BUSTA PAGA Il datore di lavoro è obbligato per legge alla consegna della busta paga al dipendente e a dimostrare l’avvenuta consegna in caso di accesso ispettivo. L’obbligo nasce all’atto del pagamento della retribuzione e deve consentire al lavoratore di controllare gli elementi retributivi percepiti, dal momento che nella busta paga dev’essere effettuata ogni annotazione relativa a dazioni in denaro corrisposte o gestite dal datore di lavoro, comprese le somme a titolo di rimborso spese, le trattenute a qualsiasi titolo effettuate, le detrazioni fiscali, i dati relativi agli assegni per il nucleo familiare, le prestazioni ricevute da Enti e Istituti previdenziali. Le somme erogate a titolo di premio o per prestazioni di lavoro straordinario devono essere indicate specificatamente.

Leggendo la Legge 4/1953, che disciplina l’obbligo di emissione della busta paga, si sottolineano due importanti aspetti: il cedolino paga va consegnato al lavoratore al momento del pagamento della retribuzione; il datore di lavoro è chiamato a dimostrare di aver consegnato la busta paga al lavoratore. Lo strumento ordinario di consegna della busta paga è la copia cartacea con tanto di sottoscrizione per accettazione e dimostrazione di avvenuta

consegna de parte del lavoratore, il quale con la firma accetta la cifra indicata in busta paga e gli elementi della retribuzione indicati. Ma non è questa la sola modalità di consegna del cedolino consentita alle aziende. Oltre alla consegna cartacea è consentito invio tramite mail PEC o email ordinari ed è possibile anche consegna online tramite pubblicazione sul sito web aziendale in apposita area riservata.


Patronato Epaca

Devono essere tempestivamente segnalate all’INPS entro 90 giorni dal loro verificarsi

VARIAZIONI INPS PER COLTIVATORI DIRETTI ED IMPRENDITORI AGRICOLI 24

I coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali che sono iscritti nelle relative gestioni previdenziali, sono tenuti, ai sensi di quanto stabilito dalla legge n. 233/90, a comunicare all’INPS qualunque variazione aziendale concernente: • iscrizioni e cancellazioni di unità attive; • acquisti e vendite terreno; • affitto e dismissione di terreno; • cambiamento sostanziale di colture o tipologie di allevamento in atto; Tali situazioni, infatti, possono incidere notevolmente sull’importo dei contributi da versare negli anni successivi e, qualora non venissero effettuate, potrebbero comportare l’imposizione di sanzioni amministrative ed interessi legali.

Com’è noto, a decorrere dal 1° luglio 1990, tutti coloro che sono iscritti nella Gestione speciale dei coltivatori diretti, mezzadri, coloni ed imprenditori agricoli sono stati anche inquadrati in una specifica fascia di reddito agrario (dalla 1^ alla 4^) sulla base della quale vengono calcolati i contributi da versare annualmente dal punto di vista aziendale e la pensione che verrà erogata al raggiungimento dei requisiti previsti dalle normative in materia di anzianità e vecchiaia. Tali variazioni devono essere tempestivamente segnalate all’INPS entro 90 giorni dal loro verificarsi. Di conseguenza invitiamo tutti coloro le cui situazioni si sono modificate entro il 31.12.2019 a presentarsi quanto prima presso gli uffici di zona e recapito Coldiretti, dove gli operatori del Patronato Epaca provvederanno a trasmettere tali variazioni entro il prossimo 31 marzo 2020.

Gli importi sono adeguati alle variazioni del costo della vita

RINNOVO DELLE PENSIONI PER L’ANNO 2020 Come previsto dalla legge, all’inizio di ciascun anno le pensioni vengono adeguate in relazione alle variazioni del costo della vita. Il meccanismo consiste nell’attribuire per l’anno in corso, in via previsionale, il relativo incremento ed in via definitiva quello riferito all’anno trascorso. INDICE DI RIVALUTAZIONE DEFINITIVO 2019 Con decreto emanato dal Ministro dell’economia e delle Finanze di concerto con il Ministero del Lavoro è stato confermato, in via definitiva, nella misura del +1,1,% l’aumento di perequazione automatica già attribuito alle pensioni, in via provvisoria, per l’anno 2019. INDICE DI RIVALUTAZIONE PROVVISORIO 2020 L’aumento di perequazione automatica da attribuire alle pensioni dal 1° gennaio 2020 è fissato nella misura del +0,4%. Per il periodo 2019-2021, la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici è riconosciuta nella misura del 100% per

i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a tre volte il trattamento minimo Inps. Invece, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a tre volte il trattamento minimo Inps e con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi, è riconosciuta: • nella misura del 97% per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS; • nella misura del 77% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS; • nella misura del 52% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS; • nella misura del 47% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento mi-


Patronato Epaca nimo INPS e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo INPS; • nella misura del 45% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a nove volte il trattamento minimo INPS; • nella misura del 40% per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a nove volte il trattamento minimo INPS.

OBBLIGO DI COMUNICAZIONE I titolari di prestazioni sottoposte a limiti di reddito sono tenuti a comunicare all’INPS ogni situazione che possa incidere sul diritto e sulla misura della prestazione, quali la variazione dello stato civile, della residenza, dei periodi di soggiorno all’estero, della situazione reddituale, dello stato di famiglia ecc. Gli Uffici Epaca i Coldiretti sono a disposizione per ogni chiarimento.

TRATTAMENTI MINIMI E PENSIONI SOCIALI Riportiamo nella tabella sottostante gli importi provvisori del trattamento minimo e delle pensioni/assegni sociali per l’anno 2020, con decorrenza dal 1° gennaio 2020.

RIDUZIONE CONTRIBUTIVA PER PENSIONATI ULTRA65ENNI La Legge 449/1997 ha previsto che, per i lavoratori autonomi già pensionati presso le gestioni dell’Inps con più di 65 anni, le cui pensioni sono state liquidate con il sistema misto/retributivo, il contributo previdenziale può essere, a richiesta, applicato nella misura della metà. Il relativo supplemento di pensione viene corrispondentemente ridotto della metà. Si precisa che il beneficio non è applicabile ai lavoratori autonomi già pensionati ex Ipost, ex Inpdap ed Enpals, che abbiano compiuto l’età di 65 anni. Gli associati Coldiretti che compiono 65 anni di età nel corso dell’anno 2020 possono chiedere tale riduzione presentandosi negli uffici del Patronato Epaca di Coldiretti.

IMPORTI

Importi mensili Importi annui

TRATTAMENTO MINIMO

PENSIONI SOCIALI

ASSEGNI SOCIALI

_ 515,07

_ 378,95

_ 459,83

_ 6.695,91

_ 4.926,35 _ 5.977,79

MUTILATI, INVALIDI E CIECHI CIVILI, SORDOMUTI Gli importi mensili in pagamento e i limiti di reddito per l’anno 2020, riguardanti le pensioni e gli assegni a favore di mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti, con decorrenza dal 1° gennaio 2020, sono aumentati come indicato nella tabella di seguito. L’indennità di accompagnamento non è sottoposta a limite di reddito e l’importo della prestazione per l’anno 2020 è pari a 520,29 euro. LIMITE DI REDDITO IMPORTO ANNUO PERSONALE MENSILE Invalidi totali, ciechi, civili, sordomuti _ 16.982,49

Invalidi parziali, minori _ 4.926,35

_ 286,81

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Accordo Epaca

e medici

Bando Inail, dal 16 aprile la procedura telematica per l’invio delle domande

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Scatta il 16 aprile prossimo la proceduta telematica per la richiesta degli incentivi a fondo perduto previsti dal bando Inail 2019. Si tratta di investimenti finalizzati a migliorare le condizioni di sicurezza e salute nei posti di lavoro. Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 19 dicembre scorso. Lo stanziamento totale per i 9 assi di intervento è di 250 milioni. Per l’agricoltura (asse 5 Isi agricoltura) sono disponibili 40 milioni. L’Inail precisa che durante la prima fase della procedura, che si concluderà alle ore 18 del 29 maggio, tutte le aziende, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio industria, artigianato e agricoltura, potranno inserire e salvare la propria domanda di accesso al contributo nell’area dedicata ai servizi online sul portale Inail. Dal 5 giugno le imprese i cui progetti hanno raggiunto la soglia minima di ammissibilità potranno effettuare il download del proprio codice identificativo, che dovrà essere utilizzato in occasione del “click day”, la cui data sarà comunicata a partire da 5 giugno. Gli incentivi, ripartiti in budget regionali, saranno poi assegnati fino a esaurimento, secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande.

Si ricorda che per finanziare l’acquisto o il noleggio di trattori e macchine delle micro e piccole imprese agricole, dei 40 milioni stanziati 33 sono destinati alla generalità delle aziende e 7 sono riservati ai giovani agricoltori organizzati anche in forma societaria. E’ stata attivata anche una misura specifica per progetti dedicati alle micro e piccole imprese della pesca. Il contributo per le imprese agricole è in conto capitale ed è calcolato sulla base delle spese ammissibili (al netto Iva) sostenute per realizzare il progetto. Per la generalità delle aziende agricole il contributo è pari al 40% della spesa, mentre sale al 50% per i giovani. Il contributo è compreso tra mille euro e 60mila. Nel caso di aiuti che superano 30mila euro il beneficiario può chiedere l’anticipazione del 50% che però non vale per il noleggio con patto di acquisto di trattori e macchine agricole. Un aspetto rilevante di questa iniziativa è che per le micro e piccole imprese che operano nel settore della produzione agricola l’aiuto dovrà rispettare solo le prescrizioni del Regolamento Ue n.702/2014 della Commissione Ue e non sarà dunque sottoposto ad altri limiti stringenti della Comunità europea.

SOTTOSCRITTO DA EPACA E FEDERAZIONE CIMO FESMED

L’ACCORDO QUADRO PER L’OFFERTA AI MEDICI ISCRITTI DEI SERVIZI DI CARATTERE SOCIO ASSISTENZIALE E PREVIDENZIALE É stato sottoscritto a Roma a Palazzo Rospigliosi - Pallavicini, sede della Direzione Generale dell’Epaca, l’Accordo quadro tra il Patronato Epaca e la Federazione CIMO-FESMED, per mettere a disposizione gratuitamente degli oltre 15.000 medici iscritti alla Federazione l’ampia gamma dei loro servizi. La sigla di questa convenzione firmata, per la CIMO-FESMED, dal Presidente Guido Quici e, per l’Epaca, dal Presidente Tulio Marcelli, alla presenza del Direttore Generale Epaca, Fiorito Leo, segna un altro passo importante nel processo di consolidamento delle attività di Epaca sul territorio, attraverso l’offerta esclusiva e gratuita a livello nazionale dei propri servizi di carattere socio - assistenziale e previdenziale. Primo Patronato in Italia nel mondo del lavoro autonomo e per l’assistenza Inail, Epaca è oggi una realtà che conta 612 uffici sul territorio nazionale e oltre 2000 tra operatori, collaboratori e consulenti. Garantisce informazioni, consulenze e servizi in materia di previdenza e assistenza, diritto di famiglia e successione,

mercato del lavoro, assistenza sanitaria, prestazioni sociali legate al reddito. Un protocollo, dunque, all’insegna di valori e obiettivi condivisi con Coldiretti, per mettere a disposizione gratuitamente degli oltre 15.000 medici iscritti un’ampia gamma di servizi di carattere socio - assistenziale e previdenziale. In particolare, attraverso l’accordo, si dà avvio ad un’importante collaborazione che consentirà alla Federazione CIMO-FESMED di potenziare l’offerta dei propri servizi a favore degli iscritti, al tempo stesso Epaca si impegna ad essere il punto di riferimento in Italia nell’offerta, ai medici iscritti e alle loro famiglie, dei propri servizi qualificati di consulenza, informazione, assistenza e tutela, nonché nello svolgimento di tutte le pratiche amministrative di carattere previdenziale e assistenziale affidate dalla Legge. Questo è possibile grazie alla grande passione e professionalità, alla qualità dei servizi offerti, all’attenzione e all’impegno che da sempre Epaca riserva alle persone.


Credito

di imposta

CREDITO DI IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI Di sicuro interesse per le aziende agricole è la novità legata all’introduzione del credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi. Mentre le precedenti misure agevolative dei cosiddetti super e iper ammortamento escludevano dal beneficio le imprese agricole in quanto determinano il reddito con criteri forfettari (catastale o con coefficiente di redditività), la formulazione del beneficio del credito di imposta è rivolto alle imprese in genere che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Possono accedervi le imprese residenti indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito. Pertanto anche le imprese agricole. Per la fruizione del credito devono essere osservate le disposizioni in tema di sicurezza sul luogo di lavoro e devono essere correttamente adempiuti gli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali in favore dei lavoratori. Il credito spetta in relazione agli investimenti effettuati nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020, oppure entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro il 31 dicembre 2020 sia accettato il relativo ordine dal venditore e risultino pagati acconti in misura non inferiore al 20% del costo. Quanto agli investimenti agevolabili, sono tali quelli relativi a beni materiali strumentali nuovi, con esclusione dei mezzi di trasporto e tra questi in particolare le autovetture, come individuati dal testo unico delle imposte sui redditi, dei beni per i quali sia previsto dal DM 31 dicembre 1998 un coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%, dei fabbricati e dei beni di cui all’allegato 3 della Legge 208/2015 (condutture e simili). Sono, invece, ammessi gli investimenti in beni immateriali strumentali nuovi di cui all’allegato B della Legge 232/2016 come integrato dall’art. 1, comma 32 della

Legge 205/2017 (software, sistemi, system integration, piattaforme e applicazioni, connesse a investimenti in beni materiali “Industria 4.0”). Sono altresì agevolabili investimenti in beni ricompresi nell’allegato A della Legge 232/2016 (beni funzionali alla trasformazione tecnologica delle imprese secondo il modello “Industria 4.0”). Il credito può essere usato solamente in compensazione in cinque quote annuali costanti, ridotte a tre per gli investimenti di beni di cui al citato allegato B. La misura del medesimo è del 6% del costo nel limite di 2 milioni di euro. Nel caso di interventi di cui al menzionato allegato A la percentuale è elevata al 40% del costo fino a 2,5 milioni e del 20% per la parte di costo eccedente e comunque fino al limite di 10 milioni. Per gli investimenti di cui all’allegato B la percentuale è stabilita in misura del 15% ed entro un massimo di 700 mila euro di costo. L’utilizzo del credito può avvenire dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni o, nel caso di beni di cui agli allegati A e B, dell’avvenuta interconnessione. È importante osservare che, a pena di revoca dal beneficio, i soggetti beneficiari dovranno conservare idonea documentazione che dimostri l’effettivo sostenimento della spesa e la corretta determinazione del costo, secondo le regole fiscali richiamate dalla norma. Le fatture e gli altri documenti dovranno espressamente contenere il riferimento ai commi da 184 a 194 della Legge di Bilancio 2020. Causa di decadenza è il fatto di cedere il bene a titolo oneroso o di destinarlo a strutture ubicate all’estero entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di effettuazione dell’investimento. In tali ipotesi il credito è ridotto in misura corrispondente a quella del bene ceduto o destinato altrove. Il maggior credito eventualmente già utilizzato dovrà essere riversato entro il termine di versamento delle imposte sui redditi senza sanzioni e senza interessi.

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CDC

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coltiva la salute

COLTIVA LA TUA SALUTE A COSA SERVE LA SPIROMETRIA?

La Spirometria è l’esame che valuta il funzionamento dell’apparato respiratorio consentendo di misurare la quantità di aria contenuta nei polmoni ed il suo flusso attraverso i bronchi. In altre parole questo esame consente di valutare il calibro dei bronchi e di formulare diagnosi di malattia ostruttiva come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) o di asma, e di verificare se i polmoni sono iperdistesi, come nell’enfisema polmonare, oppure ristretti, come nella fibrosi polmonare. La Spirometria Semplice consiste nella misurazione della quantità d’aria utilizzata dal polmone durante la respirazione naturale e durante la respirazione forzata. I risultati si confrontano con uno standard noto, in funzione di: età, sesso, altezza e peso. La Spirometria Completa prevede la misura della quantità di aria mobilizzata dal paziente durante la respirazione e del volume complessivo di aria che il polmone può contenere, inclusa l’aria residua a seguito di completa espirazione. Tutti i fumatori dovrebbero eseguire un esame spirometrico Gli esami durano circa 20 minuti, non sono dolorosi e non presentano controindicazioni www.gruppocdc.it


Consigliere Ecclesiastico

BUON VIAGGIO Una ditta della mia parrocchia sta per consegnare al governo francese una locomotiva che nel 2022 compirà 100 anni. La locomotiva, che la Francia considerava una specie di monumento perchè rappresenta un pezzo di storia di questo paese, riprenderà il suo servizio attivo. Mi piace vedere in questa locomotiva un esempio di quello che si può fare per uscire da una crisi senza fine. Ci siamo complicati la vita e non ci siamo fatti mancare niente. E’ difficile trovare nel passato momenti di sfiducia come il nostro. Ripartiamo da chi sta scrivendo l’ultima pagina della vita. I nostri pensionati e i nostri nonni sono una miniera per le generazioni future, sia in termini economici sia in termini morali. In termini economici stanno dando tutto e arrivano dove i giovani non sono in grado di arrivare.

In termini morali per il bagaglio di esperienza e di valori di cui sono portatori. Valori fatti di fiducia, di tradizioni, di memoria e di fede. Essi sanno che il Signore non ci abbandona se non ci allontaniamo da Lui. Sanno che senza la riscoperta della dignità di figli di Dio non si cresce né culturalmente né economicamente. Sanno che la lotta tra ricchi e poveri è inutile. Gesù non si è immischiato in questa questione e ha lodato lo spicciolo della vedova. Vivere e trasmettere queste convinzioni è come restaurare una locomotiva di cento anni in grado di ripartire e trainare tutto il treno. Buon viaggio..

Don Ivo Piccinini

TESSERAMENTO 2020 – Perché associarsi? Il tesseramento 2020 ha uno slogan di grande impatto “I contadini rifanno l’Italia”. Parole nelle quali c’è racchiuso un Paese, il nostro, che può tornare a crescere solo se è capace di investire e puntare sulle proprie risorse: i territori, l’identità, la cultura, il cibo. E Coldiretti può contribuire all’innovazione del sistema Italia solo grazie a coloro che, ogni anno, scelgono di essere rappresentate da un’Organizzazione che ha fatto della ‘sostenibilità’, dello ‘sviluppo alternativo‘, e del ‘patto con i cittadini-consu-

matori’ modelli da perseguire sempre e comunque, a qualunque costo. La vita e l’attività di Coldiretti si basano sul sostegno e sulla partecipazione dei propri associati per questo, ogni singola adesione assume un significato importante. Cresce la nostra reputazione, nascono nuovi progetti di filiera su tutto il territorio e il nostro impegno come forza sociale: queste importanti azioni per la tutela delle imprese agricole, hanno bisogno dell’impegno, della compartecipazione e sostegno della base e del territorio.

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Mercatino

MERCATINO 30

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