"Agricoltura Alessandrina" giugno 2019

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COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 6 12 GIUGNO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

2019

Distintività, qualità e sostenibilità AFFRONTIAMO IL MERCATO GLOBALIZZATO DIFENDENDO IL VALORE DEL CIBO Agricoltura è futuro, il sogno imprenditoriale delle giovani generazioni

INAUGURATO IL PRIMO MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA DEL PIEMONTE

CONTRIBUTI INPS PER COLTIVATORI DIRETTI, PRIMA SCADENZA 16 LUGLIO

INIPA NORD-OVEST, SI RAFFORZA L’OPERATIVITÀ FORMATIVA


COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 6 12 GIUGNO Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

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2019

Distintività, qualità e sostenibilità AFFRONTIAMO IL MERCATO GLOBALIZZATO DIFENDENDO IL VALORE DEL CIBO Agricoltura è futuro, il sogno imprenditoriale delle giovani generazioni

INAUGURATO IL PRIMO MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA DEL PIEMONTE

5 COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Valerio Scarrone, Emanuele Sconfienza, Gianni Mario Stoppini FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953 STAMPA ST.G.R Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria

twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria

COLDIRETTI ALESSANDRIA

n.6 - Giugno 2019

ANTICIPI PAC NEL DECRETO EMERGENZE. IRRICEVIBILI DOPO IL 12 LUGLIO

GIOVANI IMPRENDITORI, MISURA 6.1.

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AGRICOLTURA PROTAGONISTA.

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INIPA NORD OVEST.

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AIUTO ALL’AVVIAMENTO DI IMPRESA

BUON LAVORO AL NEO GOVERNATORE CIRIO

SI RAFFORZA L’OPERATIVITÀ FORMATIVA.

SPECIALE MERCATO COPERTO CAMPAGNA AMICA AD ALESSANDRIA. LA CAMPAGNA IN CENTRO CITTÀ.

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SETTORE VITIVINICOLO.

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ALLARME CIMICI.

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QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

INIPA NORD-OVEST, SI RAFFORZA L’OPERATIVITÀ FORMATIVA

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UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria

CONTRIBUTI INPS PER COLTIVATORI DIRETTI, PRIMA SCADENZA 16 LUGLIO

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NUOVE REGOLE PER L’ETICHETTATURA DEI VINI.

CON IL CALDO INVASE CITTÀ E CAMPAGNE.

PATRONATO EPACA.

CONTRIBUTI, NON ARRIVA PIÙ LA COMUNICAZIONE INPS

SETTORE CORILICOLO.

NOCCIOLO E SOSTENIBILITÀ, COLTIVARE OGGI PER PRODURRE DOMANI

ACCOGLIENZA AGRITURISTICA.

ECCO COME PREPARARE UNA CARTA DEI SERVIZI

MIELE, AZZERATA LA PRODUZIONE. IL MALTEMPO HA C REATO GRAVI PROBLEMI AGLI ALVEARI

MERCATINO


Editoriale | Il Direttore

DALLA PIANURA ALLA MONTAGNA, IN UN PAESAGGIO PATRIMONIO DELL’UNESCO

NEI NOSTRI MERCATI RACCONTIAMO IL VALORE DELLA DISTINTIVITÀ, DEL TERRITORIO E DELLA FILIERA CORTISSIMA

È

vero che si può sempre migliorare, ma questa volta voglio dire grazie a tutte quelle persone che hanno creduto come me nel progetto di far diventare Alessandria la prima città del Piemonte ad ospitare il Mercato Coperto di Campagna Amica. E’ stato un gioco di squadra forte e determinato che ha portato ad un risultato importante, motivo di orgoglio per tutti noi. Crediamo molto in questo progetto, lo abbiamo dimostrato cercando di fare del nostro meglio e portando nel cuore del centro storico di Alessandria una “bomboniera del gusto e della qualità a filiera cortissima”. E’ una scommessa, lo so bene, ma la città di Alessandria si sta scoprendo molto più attenta al valore del cibo etico e giusto di quanto si possa pensare. Portiamo il valore del territorio e della sostenibilità, per questo devo dire grazie a chi ogni giorno ci mette la faccia, i produttori di Campagna Amica, quelle aziende che hanno creduto in questo nuovo progetto che va ad affiancarsi ai mercati già esistenti su tutto il territorio provinciale. Provengo da una realtà diversa da quella piemontese, non conoscevo Alessandria, ma in questi dieci mesi di direzione ho scoperto un territorio dinamico e determinato nella sua varietà di paesaggio: il denominatore comune, fare della distintività il motore principale per divulgare la cultura del cibo e il valore dei progetti di filiera. E le nostre aziende sono l’esempio di questa distintività, di questa forza che si traduce nella volontà di portare al consumatore un prodotto non omologato, in grado di raccontare una storia. Nella capacità di non farsi annientare da economie di mercato ingannevoli, di sopravvivere agli inaspettati cambiamenti climatici e ad una elefantiaca burocrazia.

Abbiamo dialogato con la politica anche durate questa corsa elettorale per mettere nero su bianco ciò che serve al territorio, lo abbiamo fatto non perché abbiamo bisogno di loro ma perché crediamo che la giusta direzione sia quella di coinvolgere nella nostra progettualità chi amministra e governa: abbiamo trovato interlocutori disponibili a supportarci, dimostrazione ulteriore che la strada intrapresa è quella giusta. Ne abbiamo avuto conferma quando a tagliare il nastro del nuovo Mercato Coperto è stato il sindaco di Alessandria a testimonianza di come l’Amministrazione Comunale abbia apprezzato la nostra scelta di “entrare” nel centro storico e non privilegiando luoghi dal facile accesso ad un parcheggio. Ciò che vogliamo comunicare, e lo faremo organizzando eventi mirati sia per i consumatori che per le scuole, è che dietro ad ogni tipo di pane e di formaggio, c’è una fattoria-azienda che li ha prodotti, che evoca la terra, il territorio e le tradizioni, in altre parole le radici di ognuno di noi. In questo modo, la terra, i prodotti agricoli, gli animali e il lavoro agricolo non rischiano di essere solo realtà virtuali ma un modo per far riconoscere e amare come propria la campagna, con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la fatica che il rapporto fra uomo e natura racchiude. Al momento di andare in stampa ancora non è stato reso noto il nome dell’assessore che a livello regionale si occuperà di agricoltura, quello che sappiamo è invece il messaggio che manderemo a chiunque venga nominato: l’agricoltura della provincia alessandrina costituisce un importante tassello dell’economia piemontese, in grado di generare nuove opportunità occupazionali ed eco-

Dinamicità e determinazione per una provincia che punta a fare la differenza

Roberto Rampazzo nomiche, ma anche di qualità della vita, salute, paesaggio e cultura. Un messaggio per sensibilizzare la società a dire no alla delocallizzazione e alla svendita dei marchi storici, Pernigotti docet, per evitare che il nostro territorio si impoverisca, con effetti devastanti sull’economia regionale e sull’occupazione. E’ infatti grazie alle piccole imprese, ai nostri imprenditori, che animano ogni giorno i mercati di Campagna Amica, se oggi riusciamo a reggere le spinte all’omologazione e alla competizione dei mercati globali spesso legata solo ai prezzi: percorriamo il sentiero antico e nuovo della distintività, dell’unione fra i territori, tra produzione agricola e comunità. Questa è la nostra scelta.

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Editoriale | Il Presidente

CI STIAMO PREPARANDO AD UN NUOVO APPUNTAMENTO CON IL VILLAGGIO COLDIRETTI 4

SAPERI E SAPORI PER UNA STRAORDINARIA INIZIATIVA CHE VEDRÀ COINVOLTO ANCHE IL NOSTRO TERRITORIO

C

i stiamo preparando ad un altro grande evento che vedrà coinvolta la nostra provincia, un nuovo Villaggio Coldiretti. Sarà a Milano, come Coldiretti Alessandria saremo coinvolti con le nostre aziende, i nostri agrichef e ovviamente i nostri soci, colleghi che lasceranno le campagne per diventare protagonisti della campagna in città. Mentre scrivo queste parole il mio pensiero va a quello che è successo esattamente un anno fa, quando il Villaggio è arrivato in piazza Castello e nei giardini reali, quando abbiamo portato in pieno centro a Torino la più grande manifestazione del genere mai organizzata nel capoluogo sabaudo. Ricordo chi era scettico, le perplessità delle Istituzioni alle nostre richieste e poi l’incredulità a Villaggio terminato per quanto siamo riusciti a fare, sia in termini di numeri che di organizzazione e sicurezza. Ora ci aspettano tre giorni di Villaggio a Milano, tre giorni di saperi e sapori, per una manifestazione che ad ogni appuntamento sa regalare novità ed emozioni. Non solo una fattoria a cielo aperto, per tutti, ma anche luoghi dove poter assaporare piatti della tradizione cucinati dai cuochi contadini, dove poter acquistare direttamente dai produttori le specialità della nostra bella Italia e magari anche contribuire alla nostra iniziativa della spesa sospesa a favore di chi è meno fortunato. Momenti di approfondimento, di riflessione ma anche di creatività con i laboratori didattici e del gusto e di festa a suon di musica. Una tre giorni scandita da tutto quello che può essere considerata la sintesi del grande progetto che Coldiretti sta portando avanti da anni, un evento che abbiamo defi-

nito “grandioso” che vedrà riuniti in un contesto unico lo street food di qualità, la tutela del Made in Italy, incontri formativi e informativi, agriasilo e fattoria in città. Ma anche tutor della spesa, della carne e degustazioni: addentrarsi in un Villaggio Coldiretti sarà un’esperienza sensoriale incredibile, dove i bambini trovano la campagna in città e dove i consumatori possono acquistare specialità a km.0 in un grande mercato di Campagna Amica realizzato per l’occasione. In anticipo esprimo a tutti coloro che vorranno condividere con noi queste giornate il mio grazie, consapevole di come i mesi estivi siano più impegnativi di quelli invernali, di quanto sia complicato lasciare aziende e lavori in corso ma consapevole anche di come la nostra partecipazione sia importante: facciamo parte di una grande squadra e la sua grandezza è racchiusa proprio in questo senso di appartenenza e di condivisione. Per i giovani l’appuntamento sarà al Villaggio delle idee molto più di un laboratorio, un vero percorso organizzato per re-immaginare il futuro del food per far tornare l’agricoltura ad essere mezzo di condivisione con la propria comunità, un canale fondante per la trasmissione della cultura e della tradizione, e non più strumento per la sola produzione alimentare. Il successo del format del Villaggio contadino è la testimonianza dell’enorme crescita della sensibilità degli italiani vero stili di vita sani e in equilibrio con la natura per i quali l’agricoltura nazionale può offrire i primati conquistati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza alimentare a livello europeo e mondiale.

Grazie a tutti coloro che parteciperanno per animare la grande fattoria che arriva in città

Mauro Bianco Per quanto il territorio piemontese e alessandrino invece, come avrete modo di leggere nelle pagine del giornale, rinnovo gli auguri di buon lavoro al neo governatore della Regione, sono molte le potenzialità del territorio ma anche le problematiche da affrontare, dalla fauna selvatica al programma di sviluppo rurale, dalla difesa del suolo all’educazione alimentare senza dimenticare un assessorato al cibo. Firmato e condiviso in campagna elettorale il programma con le proposte di Coldiretti per far crescere il Piemonte e le sue province auspichiamo trovi concretezza.


Pac

ANTICIPI PAC NEL DECRETO EMERGENZE E’ stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 123 del 28 maggio la legge 44 del 21 maggio 2019, di conversione del cosiddetto decreto legge Emergenze, con le disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in difficoltà. Il dl n. 27/2019 era stato approvato dal Governo per affrontare alcune problematiche del settore. Vediamo le misure che più interessano il nostro territorio. Anticipi Pac - Alle aziende in gravi difficoltà finanziarie per le gravi emergenze climatiche o per le patologie fitosanitarie è concessa l’anticipazione al 31 luglio dei contributi Pac, pari al 50% dell’importo dei pagamenti diretti. Suini - E’ stato istituito il Fondo nazionale per la suinicoltura, con una dotazione di 5 milioni: 1 milione per il 2019 e 4 per il 2020. Le finalità sono: fronteggiare la perdita di reddito degli allevatori, garantire la massima trasparenza dei prezzi fissati dalle Cun, rafforzare la promozione dei prodotti, sostenere i contratti di filiera. Settore lattiero caseario - Stanziato un fondo di 10 milioni per il 2019 finalizzato a rilanciare il settore del latte ovino puntando su contratti di filiera e di distretto, regolazione dell’offerta di formaggi ovini Dop, e sul sostegno alla ricerca, trasferimento tecnologico e interventi infrastrutturali. Inoltre per favorire la ristrutturazione del settore e la competitività è previsto un contributo con un budget di 5 milioni nel 2019 per coprire i costi per gli interessi sui mutui bancari contratti entro il 31 dicembre 2018. Sempre a sostegno del settore ovino il Fondo indigenti è stato implementato di altri 14 milioni finalizzati esclusivamente all’acquisto dei formaggi di pecora Dop con stagionatura di minimo 5 mesi e massimo 10 mesi e con precise caratteristiche. Previsto inoltre il monitoraggio del latte di vacca, pecora e capra italiano ed estero, attraverso l’obbligo di registrazione mensile nella banca dati Sian da parte dei

primi acquirenti di latte crudo degli acquisti, con l’indicazione della provenienza, e da parte dei produttori di prodotti lattiero-caseari dei quantitativi di ciascun prodotto fabbricato, ceduto e le giacenze in magazzino. Le multe per chi non rispetta il nuovo obbligo sono stabilite da 5mila a 20mila euro. Sempre in relazione al settore zootecnico si escludono le restrizioni alla movimentazione dei capi bovini su tutto il territorio nazionale, previste per contrastare il virus della lingua blu degli ovini. Questa deroga non si applica alle regioni che facciano richiesta di esclusione. Fondo di solidarietà - C’è poi un pacchetto di interventi che interessano l’intera platea delle imprese agricole. E’ stata, infatti, incrementata di 20 milioni per il 2019 la dotazione del Fondo di solidarietà. Viene inoltre stabilito che i contratti per la cessione di prodotti agricoli, stipulati in forma scritta, secondo quanto prevede la legge 24 marzo 2012, n. 27, devono avere una durata di almeno 12 mesi, ad eccezione dei contratti stagionali. Sarà un decreto del Mipaaft a definirne le modalità. Inoltre per evitare squilibri nella filiera, l’Ismea elabora mensilmente i costi medi di produzione e se il prezzo fissato dall’acquirente risulti significativamente inferiore ai costi medi di produzione calcolati da Ismea, la mancanza di almeno uno dei requisiti contrattuali previsti dal Regolamento (UE) n. 1308/2013 si configura in ogni caso una pratica commerciale sleale e si prevedono sanzioni. Sono state infine introdotte alcune misure per contrastare la pesca illegale con una revisione delle sanzioni. Domanda Pac, oltre il 12 luglio sono irricevibili Il termine per la presentazione della domanda di aiuto Pac si è chiusa. Il 17 giugno giorno di scadenza per la presentazione delle domande iniziali e delle domande di modifica. Per le domande di ritiro parziale la data di presentazione è valida fino al momento in cui viene comunicata all’agri-

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Pac/Birra

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coltore l’irregolarità da parte dell’Organismo pagatore. Per quanto riguarda la presentazione tardiva della domanda unica inziale l’Agea spiega che il ritardo massimo può essere di 25 giorni civili che partono dal 17 giugno con termine ultimo dunque del 12 luglio. In questo caso l’agricoltore subisce una decurtazione dell1% per ogni giorno lavorativo di ritardo. In caso di richiesta di accesso alla riserva nazionale per l’attribuzione di nuovi titoli o di aumento del valore dei titoli, la decurtazione per ogni giorno lavorativo di ritardo è del 3%. Anche per la presentazione in ritardo della domanda di modifica il taglio è dell’1%. Tale riduzione non si applica all’aiuto de minimis richiesto per il grano duro. L’Agea precisa che le domande iniziali e di modifica pervenute oltre il 12 luglio sono irricevibili.

Nella stessa circolare l’Agenzia fornisce ulteriori precisazioni su “superfici ammissibili”, “pagamento di base” e “Istruzioni operative”. Per esempio per quanto riguarda le superfici dichiarate a tartufo definisce che sono ammissibili solo se si tratta di impianti di colture permanenti micorrizate con l’uso cioè della tecnica utilizzata per incrementare la produzione, mentre sono escluse le superfici boscate. A decorrere dalla campagna 2019, poi, le superfici coltivate a castagno da mensa sono ammissibili esclusivamente nel caso in cui siano classificate quali colture permanenti nel GIS (sistema di informazione geografica), altrimenti deve essere richiesto dal produttore un riesame dell’uso del suolo.

MICROBIRRIFICI,

OK AL TAGLIO DELLE ACCISE DEL 40%

A

rriva il taglio del 40% delle accise sulle produzioni dei microbirrifici a spingere l’aumento degli acquisti delle birre artigianali Made in Italy. Ad annunciarlo è la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per la firma da parte del Ministro dell’Economia Giovanni Tria del Decreto previsto dalla Legge di Bilancio 2019. Il provvedimento entrerà in vigore il giorno 1° luglio 2019 e prevede una riduzione delle accise del 40% per chi produce fino a 10mila ettolitri/anno e si va a sommare all’ulteriore riduzione a 2,99 euro dell’accisa per ettolitro e per grado-Plato inserita con l’ultima Legge di Bilancio. Un sostegno al consumo di una bevanda che riscuote un successo crescente in Italia dove si assiste ad una moltiplicazione di iniziative imprenditoriali con 862 birrifici artigianali, dei quali oltre il 90% beneficerà dell’agevolazione. Si tratta di realtà molto spesso realizzate da giovani

che sono i più attivi nel settore con profonde innovazioni che vanno dalla certificazione dell’origine a chilometri zero al legame diretto con le aziende agricole ma anche la produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub” o i mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Nel 2018 il consumo di birra ha superato per la prima volta nella penisola i 20 milioni di ettolitri conquistando oltre la metà degli italiani. A rivoluzionare il settore è una domanda che è diventata negli anni sempre più raffinata e consapevole con una sempre maggiore attenzione per l’origine delle materie prime e la ricerca di varietà particolari con numerosi esempi di innovazione, dalla birra aromatizzata alla canapa a quella pugliese al carciofo di colore giallo paglierino ma c’è anche quella alle visciole, al radicchio rosso tardivo Igp o al riso.


Bando Giovani

REGIONE PIEMONTE

MISURA 6.1: AIUTO ALL’AVVIAMENTO DI IMPRESA PER GIOVANI AGRICOLTORI Data di scadenza 15-07-2019

L’

operazione è finalizzata a concedere un sostegno (Premio di Insediamento) ai giovani agricoltori per l’avviamento di un’impresa agricola. I soggetti richiedenti sono chiamati a presentare un Piano Aziendale attraverso il quale descrivere il progetto di sviluppo che intendono realizzare nell’ambito dell’azienda oggetto di insediamento; progetto di sviluppo che dovrà essere completato entro un arco temporale non superiore a 24 mesi (dalla data di ammissione al contributo). Possono presentare l’istanza i giovani agricoltori che, al momento della presentazione della domanda di sostegno, hanno un’età compresa tra i 18 (compiuti) ed i 41 anni (non compiuti) e sono già titolari (in qualità di capo dell’azienda) di un’impresa agricola localizzata sul territorio della regione Piemonte, da non più di 12 mesi. Parallelamente il nuovo bando amplia tale ultimo parametro temporale, prevedendo che la richiesta di ottenimento del premio di insediamento possa essere presentata anche da giovani già titolari di un’impresa agricola da non più di 24 mesi (condizione subordinata all’approvazione, da parte del-

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la Commissione Europea, della proposta di modifica al PSR 2014-2020 della Regione Piemonte). Relativamente ai requisiti (soggettivi ed oggettivi) ritenuti necessari che occorre rispettare, si rileva: • Agricoltore in attività (ai sen-

si del Reg. Ue n. 1307/2013): tale requisito dovrà essere soddisfatto non oltre il termine di 18 mesi dalla data di ammissione al sostegno;

• Qualifica

di Imprenditore Agricolo Professionale: le conoscenze e competenze professionali, dovranno essere acquisite entro 24 mesi dalla data della decisione inerente la concessione del premio di insediamento;

• Caratteristiche

impresa: all’atto della presentazione della domanda di sostegno l’azienda agricola in cui il giovane si insedia, deve avere una dimensione economica minima pari a € 10 mila di produzione standard se situata in zona montana, ovvero di € 15 mila di produzione standard se situata in una zona diversa. La dimensione economica massima, invece, non può superare la soglia di € 250 mila, sempre in termini di produzione standard.

Il Premio di Insediamento consiste in un contributo una tantum - pari a € 35 mila

(maggiorato di € 10 mila, se l’insediamento avviene in zona montana). In presenza di insediamento congiunto di più giovani, lo stesso è ridotto a € 30 mila per ciascun giovane se i beneficiari sono due (maggiorato di € 7 mila per giovane, se l’insediamento avviene in zona montana) o € 25 mila in presenza dell’insediamento congiunto di più di due giovani (maggiorato, in questo caso, di € 5 mila per giovane, se l’insediamento avviene in zona montana). La dotazione attuale del bando, si attesta in € 1,8 milioni. Si rileva, inoltre, che qualora il neo imprenditore intenda effettuare ulteriori investimenti in un’ottica di miglioramento aziendale, lo stesso può presentare anche domanda di sostegno a valere sull’Operazione 4.1.1 (Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole - apertura bando: 08/05/2019 - chiusura bando: 15/07/2019), a condizione che le due domande non prevedano la realizzazione dei medesimi investimenti.


Cirio Presidente

AGRICOLTURA E AGROALIMENTARE TRAIETTORIE DI FUTURO PER IL TERRITORIO

BUON LAVORO AL NUOVO GOVERNATORE DEL PIEMONTE ALBERTO CIRIO

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Attenzione fin da subito all’agricoltura del Piemonte e della provincia alessandrina

“A

uguriamo buon lavoro ad Alberto Cirio - commentano così il risultato delle elezioni regionali Mauro Bianco e Roberto Rampazzo presidente e direttore di Coldiretti Alessandria - certi che i prossimi cinque anni saranno strategici per attuare il cambiamento economico di cui il Piemonte e la provincia di Alessandria necessitano con urgenza”. In occasione dell’incontro con i candidati alle regionali, organizzata lo scorso 14 maggio al Foyer del Toro al Teatro Regio da Coldiretti Piemonte a cui Coldiretti Alessandria ha preso parte con una numerosa delegazione, Alberto Cirio, insieme a molti candidati al Consiglio regionale, ha sottoscritto il manifesto con le dieci priorità per il cibo Made in Piemonte. “ “A livello provinciale, con l’auspicio che in tempi brevi sia annunciata la nuova Giunta regionale, siamo pronti a collaborare con Alberto Cirio, con la squadra di governo e con il nuovo Consiglio affinché l’agricoltura e l’agroalimentare rappresentino sempre più una traiettoria di futuro per i nostri territori, in grado di generare nuove economie ed occupazione”, hanno concluso Bianco e Rampazzo. Le richieste di Coldiretti in dieci punti Assessorato al cibo - serve un’unica regia per le politiche del cibo in Piemonte, a partire dai produttori per arrivare ai trasformatori, distributori e consumatori. Dalla terra alla tavola - Valorizzare le esperienze di filiera corta riconoscendone il valore economico e cul-

Alberto CIrio con il presidente provinciale Mauro Bianco

turale. Promuovere ed incentivare con la massima priorità l’utilizzo di prodotti agricoli piemontesi nelle filiere agroalimentari. Gestione del territorio - Attivare politiche di cura del patrimonio forestale e del verde pubblico che riconoscano il ruolo dell’impresa agricola. Cambiare profondamente le modalità di contenimento della fauna selvatica. Semplificazione - Il carico per le imprese agricole derivante da processi burocratici distorti costituisce uno dei principali elementi di aggravio competitivo. E’ urgente snellire le procedure. Difesa del suolo - Affrontare cin lungimiranza il tema del “consumo di suolo”. Promuovere altresì pratiche rigenerative per traguardare gli obiettivi di fertilità dei suoli e di de-carbonizzazione. Innovazione sociale - Sostenere la nuova frontiera dell’agricoltura sociale in grado di garantire presidio e qualità della vita in termini di nuovo welfare nei grandi centri urbani come nelle piccole aree rurali e in-

Alberto CIrio con il presidente regionale Moncalvo sottoscrive il documento politico di Coldiretti

terne. Giovani - Sostenere e accelerare l’insieme dei processi di educazione all’imprenditorialità e al lavoro in agricoltura integrando compiutamente nella filiera formativa territori e imprese. Programma di Sviluppo Rurale Organizzare la fase finale dell’attuale PSR e il periodo di transizione verso la nuova programmazione, concentrando le risorse sulle principali misure dirette all’impresa agricola. Legalità - Sostenere gli strumenti che presidiano la legalità nel settore agroalimentare come l’Osservatorio Agromafie promosso da Coldiretti. Educazione alimentare - Incentivare nuovi percorsi didattici sensibilizzandoe supportando le scuole, in sinergia con le fattorie didattiche. Europa dopo il voto, Coldiretti: nella nuova Commissione UE sia l’Italia a tenere le redini dell’agricoltura Sono quasi 50 anni che nell’ambito della Commissione europea la responsabilità del settore primario non viene assegnata all’Italia, che pure è il primo Paese dell’UE per valore aggiunto agricolo, oltre che per qualità delle produzioni. A chiederlo è il Presidente Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere apprezzamento per l’idea italiana di puntare sull’agricoltura nella scelta dei Commissari europei. È dal 1972 con Carlo Scarascia Mugnozza nella Commissione Mansholt, che l’Italia non ha un proprio rappresentante all’agricoltura nell’ambito della Commissione europea a conferma della disattenzione nei confronti del settore degli ultimi decenni, nonostante la grande rivoluzione che è avvenuta nelle campagne italiane che sono diventate una realtà da primato a livello internazionale per sostenibilità economica ed ambientale ma anche per la capacità di offrire lavoro alle nuove generazioni.


INIPA

INIPA NORD-OVEST

SI RAFFORZA L’OPERATIVITÀ FORMATIVA

È

operativa la nuova convenzione sottoscritta con la società Enviroment & Safety Engineering srl, inerente la formazione ai sensi dell’art. 73 del D.Lgs. n. 81/2008. In occasione dell’ultima seduta del CDA, INIPA NordOvest ha sottoscritto una nuova convenzione che permette, attraverso nuovi campi prova attrezzati, di svolgere corsi di formazione che prevedano esercitazioni pratiche. I campi prova si trovano nel sobborgo di San Giuliano Vecchio a circa 12 km da Alessandria direzione Tortona. I corsi in fase di programmazione sono: FORMAZIONE PER ADDETTO ALLA CONDUZIONE DI TRATTORI AGRICOLI O FORESTALI A RUOTE durata 8 ore FORMAZIONE PER ADDETTO ALLA CONDUZIONE DI TRATTORI AGRICOLI O FORESTALI A CINGOLI durata 8 ore FORMAZIONE PER ADDETTO ALLA CONDUZIONE DI TRATTORI AGRICOLI O FORESTALI A RUOTE E CINGOLI durata 13 ore CARRELLI ELEVATORI SEMOVENTI CON CONDUCENTE A BORDO - SOLO CARRELLI INDUSTRIALI SEMOVENTI (ES.MULETTO) durata 12 ore CARRELLI ELEVATORI SEMOVENTI CON CONDUCENTE A BORDO - SOLO CARRELLI SEMOVENTI A BRACCIO TELESCOPICO (ES. MERLO) durata 12 ore La formazione potrà essere programmata durante

tutti i periodi dell’anno al raggiungimento del numero minimo di allievi (6 persone). Ove ne sussistano le condizioni è possibile prevedere la formazione direttamente presso le singole aziende. Con questa nuova sottoscrizione di una convenzione INIPA in coerenza rispetto a quanto svolto fino ad oggi, rivolge le proprie attenzioni a un aspetto di primaria importanza in agricoltura, la sicurezza sul lavoro. Per informazioni e dare le proprie pre-adesioni, è possibile contattare la segreteria INIPA al numero 0131/235891 int 622 o all’indirizzo mail alessandria@ inipanordovest.it

FORMAZIONE MULETTO Corso obbligatorio per titolari e dipendenti

È

in programma nelle giornate 25 e 26 luglio un corso di formazione dal titolo: Addetto alla conduzione di carrelli elevatori con conducente a bordo Carrelli elevatori semoventi - INDUSTRIALI (muletto). La formazione è rivolta a tutti coloro che posseggono questo mezzo di sollevamento, particolarmente utilizzato nelle aziende vitivinicole, orticole, frutticole ecc. ecc. Il corso, a pagamento, ha una durata di dodici ore e si svolgerà presso i locali convenzionati con la società Enviroment & Safety Engineering srl, verrà attivato solamente al raggiungimento del numero minimo di allievi. Per avere informazioni sui costi, sulla disponibilità dei posti e pre-iscriversi, è possibile contattare la segreteria INIPA al numero 0131/235891 int. 622 o all’indirizzo mail alessandria@inipanordovest.it

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Mercato Coperto

INAUGURATO NEL CENTRO STORICO DELLA CITTÀ DI ALESSANDRIA UN NUOVO SPAZIO PER LA SPESA A KM.0

MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA: TROVARE LA CAMPAGNA IN CITTÀ È PIÙ FACILE

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Prima città del Piemonte ad ospitarne uno,una festa per la cultura del cibo sano

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l Mercato Coperto di Campagna Amica annovera una quindicina di postazioni di vendita diretta destinate ai produttori, in parte anche fornite di banco frigo, e un’area eventi: apertura al pubblico prevista due giorni a settimana, martedì e sabato, con orario dalle 8 alle 14. Centinaia i cittadini consumatori che nella mattinata del 25 maggio ad Alessandria hanno preso d’assalto il nuovo Mercato Coperto di Campagna Amica acquistando frutta e verdura, formaggi, carne, salumi, miele, ma anche confetture, farine e prodotti da forno, tutto rigorosamente a km0. Il primo ad aprire in Piemonte, si aggiunge alle varie altre iniziati-

ve settimanali all’aperto firmate Campagna Amica, dislocate sia in città che in tutta la provincia: è strutturato per essere un punto fisso di vendita diretta rispetto ai temi legati al cibo, alla sana alimentazione, alla tutela del territorio rurale, al turismo in campagna e alla salvaguardia dell’ambiente. Nasce per promuovere la conoscenza della stagionalità dei pro-

dotti che non devono percorrere lunghe distanze e per diffondere, grazie ai consigli degli agricoltori, i metodi migliori per conservare e utilizzare i tesori agroalimentari locali. Per l’occasione sono stati diversi i piatti cucinati per l’occasione dagli Agrichef, i cuochi contadini di Campagna Amica, molto apprezzati e richiesti. «Aggiungiamo un solido tassello nel percorso che da anni perseguiamo per la crescita dell’agricoltura e la tutela del vero Made in Italy» ha sottolineato Mauro Bianco, presidente provinciale Coldiretti Alessandria nel rilevare anche l’elevato valore sociale dell’iniziativa. Abbiamo scelto Borgo Rovereto, cuore del centro storico alessandrino, per


Mercato Coperto contribuire a rivitalizzare una parte importante della città, ora confidiamo nella risposta degli alessandrini per quello che non vuole essere solo uno sbocco commerciale, ma anche un luogo vitale di agricoltura di prossimità e di aggregazione”. A tagliare il nastro il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco con il presidente della Camera di Commercio Gian Paolo Coscia, il presidente della Provincia Gianfranco Baldi e del questore Michele Morelli, alla pre-

senza di autorità civili, militari e religiose, del Presidente Regionale Coldiretti Roberto Moncalvo, del Delegato Confederale Bruno Rivarossa, del Vice Direttore Nazionale Fondazione Campagna Amica Elisabetta Montesissa, della referente regionale Campagna Amica Maria Chiara Bellino e dei vertici di Coldiretti Alessandria. «Sarà molto più di un luogo commerciale, esprimerà la cultura del cibo sano, dei prodotti tipici, della biodiversità», ha aggiunto il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo perché “negli spazi interni verranno organizzati eventi socio-culturali e mediatici, laboratori didattici e formativi, momenti di informazione, iniziative di intrattenimento e show-cooking per la promozione delle tipicità locali con l’obiettivo di contribuire alla crescita dell’agricoltura, del turismo rurale e della rete delle azien-

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de e degli agriturismi di Campagna Amica. Un messaggio etico e sociale anche attraverso gli arredi, interamente realizzati dal negozio Social Wood del carcere Cantiello e Gaeta”. Una sostenibilità e biodiversità su cui ha puntato l’attenzione Elisabetta Montesissa, Vice Direttore Nazionale di Fondazione Campagna Amica, ”il mercato coperto rappresenta una grande opportunità per i produttori locali di mostrare le loro eccellenze, e per i consumatori di acquistare cibo vero e sano. Non è solo un luogo di acquisto, ma diventa un luogo di incontro, cultura, scambio, relazioni. Rappresenta un momento autentico di conoscenza vera del territorio”. In occasione dell’inaugurazione è continuata la raccolta firme “Eat original! Unmask your food”, mangia originale smaschera il tuo cibo, per chiedere alla Commissione Europea di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che si porta in tavola.


Mercato Coperto

CON CAMPAGNA AMICA CONTINUA LA FORMAZIONE DEI PICCOLI CONSUMATORI

IMPARARE L’IMPORTANZA DELLA STAGIONALITÀ E I SEGRETI DEL SETTORE LATTIERO CASEARIO

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Al Mercato Coperto di via Guasco con allievi e docenti della media “A.Manzoni”

L

a sana alimentazione e le regole per restare in forma, vivere meglio e più a lungo accompagnano come un filo rosso le iniziative di Coldiretti e Campagna Amica. In questo modo si promuove la cultura della stagionalità, della qualità e della tipicità dei “Cibi a Km zero” formando quelli che saranno i consumatori di domani. Forti di questi principi, una delegazione ci circa sessanta alunni della scuola Media Statale “A. Manzoni” ha fatto visita questa mattina al Mercato Coperto

di via Guasco ad Alessandria. Accompagnati dalla vice preside, prof.ssa Anna Pagella, i ragazzi hanno potuto dialogare con i produttori, “il mercato si è trasformato in un’aula didattica con una lezione sulla qualità e stagionalità ma anche su come si realizza un formaggio e le tante curiosità legate alla caseificazione. Grazie all’azienda “La Briata” di Casale Monferrato i ragazzi hanno potuto manipolare e confrontarsi partendo dalle peculiarità del settore lattiero-caeario per arrivare al valore del vero made in Italy e del km0”, ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. “E’ sempre coinvolgente ed entusiasmante osservare l’interesse che richiama il mondo dell’agricoltura,

soprattutto tra i più piccoli. Coinvolgere i giovani pensiamo sia il modo migliore per divulgare e far crescere le opportunità legate ai progetti di filiera e continuare un percorso che sta dando risultati sorprendenti in una provincia di Alessandria tra le protagoniste della “svolta green”. - ha aggiunto il direttore provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - E’ sempre un onore e un piacere poter collaborare con le scuole, l’idea di organizzare momenti didattico-formativi è scaturita dal fatto che i giovani hanno capito che per far crescere il territorio si deve puntare sulla distintività, garantendo un valore aggiunto nella competizione globale che vedono al centro, turismo, cultura, arte, cibo e cucina”.


Settore Vitivinicolo | a cura di Valerio Scarrone

NUOVE REGOLE PER L’ETICHETTATURA DEI VINI E’ entrato in vigore, con la pubblicazione il 14 gennaio 2019 il regolamento delegato 2019/33, che integra il reg. 1308/2013 e abroga il Reg. CE 607/2009, per quanto riguarda l’etichettatura e la presentazione dei vini.

B

enchè il nuovo testo non stravolga il vecchio impianto, vi sono alcune importanti novità da tener presente: Art.40 presentazione delle indicazioni obbligatorie: i caratteri delle indicazioni obbligatorie devono avere dimensioni pari o superiori a 1,2 mm, a prescindere dal formato utilizzato. Sino ad ora vi erano delle misure obbligatorie solamente per quanto riguardava la capacità e la gradazione, che variavano in base al formato della bottiglia. Dall’entrata in vigore del regolamenti i prodotti che vengono confezionati dovranno avere i caratteri delle indicazioni obbligatorie di dimensioni non inferiori a 1,2 mm. Nel caso però venga eti-

chettato un vino generico (vini da tavola) e nella ragione sociale e nell’indirizzo del produttori è costituito una denominazione protetta (es. Mario Barolo - Casale Monferrato) queste diciture non dovranno essere superiori alla metà della dimensione utilizzata per indicare la denominazione del vino. Questo vale anche nel caso sia presente una denominazione d’origine, diversa da quella presente nell’indicazione dell’imbottigliatore (es. Mario Barolo- Casale Monferrato che imbottiglia Barbera d’Asti). Art.45 indicazione della provenienza: come ben noto, nel 2009 venne introdotto il concetto della indicazione della provenienza del vino, il ben conosciuto “Prodotto in Italia” che doveva essere indicato sulle etichette di qualsiasi tipologia di vino, dai vini tranquilli, agli spumanti ai passiti, ecc. Con questo regolamento si è introdotta una distinzione sui mosti d’uva parzialmente fermentati, detti anche “filtrati dolci”. In questo caso l’indicazione di provenienza deve riportare la dicitura “mosto”. Per cui in etichetta si dovrà indicare “mosto d’Italia” o “ mosto prodotto in Italia”. Questo non vale per i mosti a DOC/DOCG, (Moscato d’Asti, ecc…) che vengono assimilati ai vini e continuano a riportare in etichetta “prodotto in Italia”. Art.46 indicazione dell’imbottigliatore, del produttore, dell’importatore e del venditore, Comma 1 lettera c): con il vecchio regolamento la figura del produttore era riferita a colui che trasformava i vini e/o i mosti in vino spumante, per cui prodotto ed imbottigliato non poteva essere utilizzato per indicare un produttore di vini. Con questo regolamento viene introdotto il concetto che il produttore, oltre

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a colui che elabora e/o fa elaborare vini spumante è anche colui che effettua la trasformazione delle uve e/o del mosto di uve in vino. Dal 14 gennaio nell’etichettatura dei vini in questi casi si potrà indicare “prodotto ed imbottigliato da….”. Attenzione: per mosti d’uva si intende il prodotto liquido ottenuto da uve fresche con un titolo alcolometrico effettivo pari o inferiore a 1 % vol. Le altre tipologie di prodotto, mosti parzialmente fermentati, vino nuovo ancora in fermentazione, se acquistati per trasformarli in vino fanno perdere la possibilità di fregiarsi del termine “produttore”. Comma 1 lettera f): sinora era obbligatorio indicare nell’indirizzo del produttore il comune della sede sociale dell’azienda e se il comune dove avveniva l’imbottigliamento non era confinate con il comune della sede sociale era necessario indicare anche quest’ultimo (esempio: imbottigliato da Rossi Mario - Milano Italia nella cantina di Gavi). Con questo regolamento viene data la possibilità di indicare indifferentemente sia il comune della sede sociale che il comune dove avviene l’imbottigliamento od ambedue.


Scadenze Luglio | scadenza

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imposta

7/1/2019

IRPEF/IRAP

7/1/2019

CAMERA DI COMMERCIO

a cura di

Daniela Colombini adempimenti

soggetti obbligati

Versamento delle imposte a debito IRPEF e IRAP a Contribuenti tenuti alla saldo 2018 e primo acconto per l’anno 2019 oltre che presentazione del Modello addizionali comunali e regionali e cedolare secca Unico e Irap 2019 prima scadenza SALVO PROROGHE Versamento del diritto annuale alla Camera di Titolari di partita Iva iscritti Commercio - prima scadenza SALVO PROROGHE alla Camera di Commercio

7/15/2019

IVA

Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento Soggetti passivi IVA idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione

7/16/2019

IVA

Liquidazione e versamento dell’iva a debito del mese Contribuenti IVA mensili di giugno 2019

7/16/2019

CONTRIBUTI INPS

7/16/2019

RITENUTE

Versamento prima rata 2019 dei contributi inps dei CD/IAP iscritti all’inps lavoratori autonomi Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro Contribuenti dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrispondono soggetti a ritenute corrisposti nel mese precedente

Presentazione modello 730/2017

che redditi

Contribuenti persone fisiche che presentano il modello 730: ULTIMO GIORNO DI PRESENTAZIONE

7/23/2019

IRPEF

7/25/2019

IVA - INTRASTAT

Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle Operatori intracomunitari con cessioni e/o prestazioni di servizi intracomunitari obbligo mensile relativi al mese di giugno

7/25/2019

IVA - INTRASTAT

Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle Operatori intracomunitari con cessioni e/o prestazioni di servizi intracomunitari obbligo trimestrale relativi al trimestre precedente

7/31/2019

IVA

Presentazione Esterometro mese di giugno 2019: Contribuenti in contabilità comunicazioni dei dati relativi a cessioni di beni e Iva che hanno effettuato prestazioni di servizi verso e da soggetti esteri transazioni con l’estero


Terreni

agricoli e aiuti accoppiati

CRESCONO NEL 2018 LE COMPRAVENDITE DEI TERRENI AGRICOLI

S

i mantiene vivace il mercato dei terreni agricoli con una crescita delle compravendite nel 2018. E’ quanto emerge dai dati statistici notarili pubblicati sul sito del Notariato che ha analizzato 3.742.807 transazioni assoggettate a registrazione fiscale relative a beni mobili e immobili. In crescita del 4,24% lo scambio dei fabbricati nel secondo semestre 2018 rispetto al 1° trimestre. Per quanto riguarda i terreni quelli agricoli battono gli edificabili. I terreni agricoli con 117.701 transazioni rappresentano nel secondo trimestre il 12,62% delle operazioni a fronte del 3,10% dei terreni edificabili per i quali si registra anche un calo dei valori medi. Nel secondo trimestre, sempre sul fronte dei terreni agricoli, il Notariato registra 1677 cessioni di nuda proprietà, 728 per diritto di superficie e 629 per usufrutto. In ogni caso sia per gli agricoli che per gli edificabili la quasi totalità delle compravendite si colloca nella fascia di prezzo non superiore ai 100mila euro.

Un altro dato che conferma il trend positivo del mercato fondiario agricolo è relativo ai mutui con una prevalenza di quelli concessi per acquistare fondi agricoli. Nel 2018 – evidenzia lo studio del Notariato – i mutui per le aree agricole sono stati 8.142 contro 1.234 finanziamenti concessi per terreni edificabili. Come per le compravendite anche per le operazioni di finanziamento in prima posizione è la Lombardia, anche se un trend particolarmente positivo si riscontra in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta. Fanalini di cosa Calabria e Sicilia, ma nel complesso tutto il Sud è indietro, a conferma della capacità d’accesso al credito dimezzata rispetto alla media del Nord Italia. Una curiosità sul fronte delle donazioni. Nella donazione di un diritto parziale e cioè nuda proprietà o usufrutto le donne sono le maggiori beneficiarie, mentre se si tratta di terreni agricoli a prevalere sono gli uomini.

PAC, ECCO GLI IMPORTI DEGLI AIUTI ACCOPPIATI PER IL 2018

D

efiniti gli importi unitari per gli aiuti accoppiati, pari al 12% del totale nazionale degli aiuti, che per la campagna 2018 valgono 450.232.000 euro. Il 5 giugno Agea ha pubblicato la circolare con gli importi relativi al settore zootecnia (bovini da latte, carne bovina e bovini macellati, ovi caprini), settore frumento duro, colture proteiche, proteaginose e settore olio di oliva. Per le vacche da latte (allevamenti di qualità) i capi accertati sono 1.082.393 per un importo unitario in euro di 78, 11; per le vacche da latte di allevamenti di qualità in zone montane (159.481 capi) è di 68,88: per le bufale da latte (89.495)

44,24; per le vacche nutrici da carne e a duplice attitudine iscritte ai libri genealogici o registro anagrafico(295.412) è di 124,66; per le vacche a duplice attitudine iscritte nei libri genealogici o registro anagrafico e inserite nei piani selettivi (99.691) è di 23,46; per le vacche nutrici non iscritte nei libri o nel registro anagrafico e appartenenti ad allevamenti non iscritti come allevamenti da latte (97.775) l’importo è di 80,58. Per i capi bovini macellati tra i 12 e 24 mesi allevati per almeno 6 mesi l’importo è di 42,35, per quelli allevati per almeno 12 mesi, per 6 mesi ma aderenti a sistemi di qualità, per almeno sei mesi e aderenti a sistemi

di etichettatura, allevati per sei mesi e certificati l’importo sale a 60,16. Alle agnelle da rimonta è riconosciuto un premio di 25,94 ai capi ovini e caprini macellati di 5,38. Per le misure di superficie il premio specifico alla soia è di 66,39, per le proteaginose di 49,48, al frumento duro di 75,67, alle leguminose da granella e erbai annuali di leguminose di 24,83. Al riso come aiuto accoppiato vanno 101,71, alle barbabietole da zucchero 486,90, al pomodoro da industria 189,21. Per le superfici olivicole l’aiuto è fissato in 89,20, alle superfici olivicole con una pendenza superiore 7,5% vanno 112,29 e 128,17 a quelle che aderiscono a sistemi di qualità.

GESTIONE DEL RISCHIO Ismea, cresce il mercato assicurativo agricolo in Italia:

S

econdo Ismea, dopo il calo registrato negli ultimi anni, il mercato assicurativo agricolo agevolato in Italia cresce del 5% nel 2018, raggiungendo un valore di 7,8 miliardi di euro. A dare impulso al mercato sono stati principalmente i recenti interventi normativi che hanno determinato una semplificazione delle procedure burocratiche. A ciò si è associata anche la maggiore attenzione al tema della prevenzione dei rischi, dopo le eccezionali perdite ai raccolti del 2017. Le polizze sulle colture vegetali - che rappresentano il 70% del comparto agevolato - hanno infatti raggiunto il valore di 5,6 miliardi (+9%), il secondo più alto da inizio decennio. Complessivamente il mercato assicurativo coinvolge 77 mila aziende, di cui quasi 62 mila assicurate per le colture vegetali (+5% sul 2017). Nell’ambito delle politiche per la gestione del rischio - dichiara Ismea - le polizze assicurative rappresentano un importante strumento per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle produzioni e per tutelare il reddito degli agricoltori.

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ALLARME CIMICI

CALDO:

COLDIRETTI, DA CAVALLETTE A CIMICI, INVASE CITTA’ E CAMPAGNE

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C

on il caldo improvviso si sta verificando una vera invasione non solo di cavallette ma anche di sciami di cimici che si stanno moltiplicando nel nord Italia costringendo anche nei centri abitati i cittadini a barricarsi in casa con porte e finestre chiuse mentre nelle campagne si contano i danni provocati da questi insetti insaziabili che stanno colpendo meli, peri, kiwi, ma anche su peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni che possono arrivare fino al 40% dei raccolti nei terreni colpiti. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti per l’arrivo in Italia della “cimice marmorata asiatica” che è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta che con le punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili, col rischio di compromettere seriamente parte del raccolto. La situazione - sottolinea la Coldiretti - è difficile in tutto il Nord dal Friuli al Veneto, dalla Lombardia all’ Emilia Romagna fino in Piemonte. La diffusione improvvisa di questi insetti che non hanno nemici naturali – spiega la Coldiretti – è stata favorita dalle alte temperature. La lotta in campagna per ora può avvenire solo attraverso protezioni fisiche come le

reti a difesa delle colture. Per contrastare la proliferazione dell’insetto alieno è importante proseguire a marcia spedita con la ricerca per interventi a basso impatto ambientale, attività già avviata con importanti centri universitari. La Commissione Agricoltura del Senato ha approvato all’unanimità ad aprile una risoluzione contro l’invasione della cimice asiatica che impegna il governo ad approvare rapidamente il decreto ministeriale per l’immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di insetti alieni nel territorio italiano e ad accelerare le altre fasi dell’iter per autorizzare l’uso della vespa samurai (Trissolcus japonicus), antagonista naturale della cimice. Coldiretti pertanto chiede che sia data la massima priorità ad accelerare quanto più possibile le fasi dell’iter di autorizzazione in modo da consentire l’azione in campo contro la cimice asiatica già durante la campagna agricola 2019. Se le cimici provocano vere stragi delle coltivazioni, per l’uomo, oltre al fastidio provocato dagli sciami che si posano su porte, mura delle case e parabrezza delle auto, l’unico pericolo è quello di restare vittima del cattivo odore che gli insetti emanano se schiacciati. Il nome scientifico è Halyomorpha halys, o cimi-

ce marmorata ed è un insetto originario dall`Asia orientale, in particolare da Taiwan, Cina, Giappone. Gli studiosi la definiscono una varietà estremamente polifaga che si nutre di un`ampia varietà di specie coltivate e spontanee. La cimice asiatica solo l’ultimo dei parassiti alieni che con i cambiamenti climatici hanno invaso l’Italia, provocando all’agricoltura e alle grandi coltivazioni di soia e di mais nel nord Italia danni stimabili in oltre un miliardo. Siamo di fronte – conclude la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con una tendenza al surriscaldamento che si è accentuata negli ultima anni ma anche con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ed anche l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti che colpiscono l’agricoltura.


Patronato Epaca

CONTRIBUTI INPS PER I COLTIVATORI DIRETTI Non arriva più la comunicazione INPS - Prima scadenza fissata al 16 luglio 2019

N

el corso del mese di giugno 2019 verranno emessi i contributi previdenziali per i coltivatori diretti. I termini di scadenza per il pagamento sono fissati al 16 luglio 2019, 16 settembre 2019, 16 novembre 2019 e 16 gennaio 2020. Come già successo negli ultimi 2 anni, l’INPS non invierà più a casa le lettere contenenti gli estremi per il pagamento mediante modelli F24, in quanto gli stessi sono resi disponibili sul Cassetto previdenziale per gli autonomi agricoli del sito INPS.

Ricordiamo poi che gli ultra65enni ed i nuovi iscritti come titolari d’azienda infra40enni possono usufruire di consistenti riduzioni contributive ma è necessario presentare apposita domanda per poter avere diritto al beneficio. Coloro che avessero necessità specifiche di informazione in merito, a partire dal prossimo 1° luglio 2019, si possono rivolgere agli Uffici provinciale o zonali di Coldiretti dove potranno altresì ottenere la stampa, mediante procedura telematica, delle codeline per il versamento contributivo INPS.

ECCO A QUALI CONDIZIONI SI POSSONO OTTENERE

ASSEGNI FAMILIARI AI COLTIVATORI DIRETTI

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coltivatori diretti possono ottenere gli assegni familiari quando svolgono attività lavorativa e, unitamente agli artigiani e commercianti, quando diventano pensionati.

Limiti di reddito Gli assegni sono corrisposti a condizione che la famiglia del richiedente non abbia superato, nell’anno precedente, determinati limiti di reddito. Tali limiti sono rivalutati ogni anno in ragione del tasso di inflazione programmato (vedi tabella). Se il reddito familiare supera i limiti può scattare la revoca degli assegni per il primo figlio oppure per tutti i familiari. Sempre in materia di reddito, inoltre, è previsto un limite di reddito personale che il familiare non deve superare per essere considerato a carico, che per il corrente anno è di 722,49 euro mensili.

Reddito familiare annuale oltre cui cessa la corresponsione del trattamento di NUCLEO FAMILIARE famiglia per il primo figlio e per il genitore a carico e relativi equiparati (*)

Reddito familiare annuale oltre cui cessa la corresponsione di tutti gli assegni familiari o quote di maggiorazione di pensione

1 persona (**)

9.836,93 €

-

2 persone

16323,26 €

19.548,85 €

3 persone

20.998,63 €

25.131,95 €

4 persone

25.065,65 €

30.017,58 €

5 persone

29.146,11 €

34.903,26 €

6 persone

33.031,85 €

39.557,62 €

7 o più persone

36.916,89 €

44.211,22 €

(*) Si considerano equiparati ai figli: gli adottivi, gli affiliati, i naturali legalmente riconosciuti o giudizialmente dichiarati, i nati da precedente matrimonio dell’altro coniuge, i minori affidati dagli Organi competenti a norma di legge (sono, quindi, esclusi i fratelli, le sorelle e i nipoti). Si considerano equiparati ai genitori: gli adottanti, gli affilianti, il patrigno e la matrigna, nonché le persone alle quali l’interessato fu affidato come esposto (sono, quindi, esclusi i nonni e i bisnonni). (**) L’ipotesi riguarda il titolare maggiorenne di pensione ai superstiti, unico componente il nucleo familiare.

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Patronato Epaca | Agricoltura Sociale Redditi da considerare

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Alla formazione del reddito familiare concorrono: • i redditi assoggettabili all’IRPEF; • il reddito della casa di abitazione; • i redditi esenti da imposta (pensioni sociali, pensioni di invalidità civile, ecc.) se superano 1.032,81 euro; • i redditi soggetti a ritenuta alla fonte (interessi bancari, postali, BOT, CCT. ecc.). Sono esclusi i redditi dei figli maggiorenni, non a carico anche se conviventi.

Nucleo familiare Il nucleo familiare è così composto: il richiedente; il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; i figli minori di 18anni, anche se non conviventi e non a carico.

Beneficiari Possono essere beneficiari degli assegni; • il coniuge non sperato; • i figli minori di 18 anni, studenti di età non superiore a 21 anni, universitari per tutta la durata del corso legale di laurea e comunque non oltre il 26esimo anno di età. Non esiste il limite di età per i figli che siano riconosciuti inabili al lavoro. I coltivatori diretti in attività hanno diritto agli assegni familiari esclusivamente in favore dei figli minori, studenti o inabili, in misura pari a 8,18 euro mensili. I pensionati delle gestioni speciali (coltivatori diretti, artigiani e commercianti) hanno diritto alla maggiorazione di pensione per: coniuge non legalmente ed effettivamente separato; figli minori, studenti o inabili. La misura della maggiorazione è pari a 10,21 euro mensili per ciascun componente a carico.

Domanda Al fine di ottenere le prestazioni di cui sopra è necessario inoltrare all’INPS specifica domanda. Il Patronato Epaca di Coldiretti è a disposizione per fornire assistenza gratuita per gli adempimenti del caso.

AGRICOLTURA SOCIALE, UN’OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE AGRICOLE

N

ell’agricoltura c’è una predisposizione naturale per la valorizzazione degli individui di tutte le età. La relazione e la prossimità sono, infatti, valori antichi e da sempre presenti nel mondo contadino così come la solidarietà, il mutuo aiuto, la cura e l’assistenza di membri all’interno di una cerchia familiare “allargata”. Per questo le pratiche di agricoltura sociale offrono un contributo rilevante allo sviluppo del territorio e delle comunità rurali, ma anche al benessere delle persone. L’agricoltura sociale vede protagoniste tutte quelle aziende agricole che coniugano le funzioni produttive con lo svolgimento di attività di formazione, inserimento, riabilitazione, servizi all’infanzia. Nell’ambito della multifunzionalità, le oltre 300 imprese di Coldiretti che si occupano di agricoltura sociale sono presenti in tutta Italia e, grazie

alla rete di Campagna Amica, hanno sempre maggiori occasioni di incontro con il pubblico per la valorizzazione delle attività svolte. Le opportunità per le famiglie · Poter sperimentare direttamente un’esperienza di inclusione sociale e di vera accoglienza · Vivere nel quotidiano l’ambiente naturale come efficace forma terapeutica, di formazione e di educazione · Usufruire di un servizio non standardizzato, ad alto contenuto etico · Contribuire a rafforzare l’autostima e il benessere delle persone indebolite dalla marginalizzazione · Partecipare in prima persona a varie forme di innovazione nell’uso dei servizi social I vantaggi per le imprese agricole · Il sociale è una delle più importanti

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espressioni della multifunzionalità e della diversificazione in agricoltura. L’agricoltura sociale porta visibilità e riconoscibilità sul territorio, creando condizioni favorevoli per la permanenza delle famiglie nelle comunità rurali L’azienda che fa agricoltura sociale gode di un sostegno pubblico speciale per l’utilizzo dei propri prodotti agricoli, la promozione e molto altro ancora L’agricoltura sociale contribuisce a creare un futuro migliore per le comunità locali grazie a una gestione più sostenibile anche delle fragilità umane L’azienda agricola impegnata nel sociale ha un “plus” importante, legato al valore etico delle sue attività.


CDC - Coltiva

la

Salute

COLTIVA LA TUA SALUTE

LA TIROIDE: SEI IPER O IPO?

La tiroide è una ghiandola di piccole dimensioni (circa 5/8 cm) dalla forma simile a una farfalla, situata nella parte anteriore del collo, da non sottovalutare in quanto regola importanti funzioni del corpo umano. I problemi più frequenti che derivano dal malfunzionamento della tiroide sono: alterazione della frequenza cardiaca, alterazioni di peso, debolezza e affaticamento, nervosismo, difficoltà di concentrazione, secchezza della pelle e intolleranza a caldo e freddo L’attività della tiroide è regolata dall’ormone TSH. Se il TSH è ridotto significa che la ghiandola sta funzionando troppo: Ipertiroidismo; in caso contrario, se il TSH è alto la tiroide sta lavorando poco: Ipotiroidismo. Gli ormoni tiroidei T3 –T4 esercitano i loro effetti sulla funzionalità di tutti gli apparati del corpo e influiscono particolarmente sulla funzione cardio vascolare, sul meccanismo del sonno e sul metabolismo. Intervengono inoltre regolando lo sviluppo del sistema nervoso, la produzione di calore corporeo, la distribuzione e l’accumulo di acqua e sali minerali. In conclusione non c’è una cellula del nostro organismo che non riceva influenza da parte della tiroide: www.gruppocdc.it

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Sagra

della

Nocciola

OTTIMO BILANCIO PER L’EDIZIONE 2019 DELLA SAGRA DELLA NOCCIOLA CHE SI È SVOLTA A LU

NOCCIOLO E SOSTENIBILITÀ: COLTIVARE OGGI PER CONTINUARE A PRODURRE DOMANI 20

Occasione per conferire i Premi Qualità Novi e fare il punto sulla crescita ambientale

“S

icuramente la provincia di Alessandria non è la prima in fatto di quantità ma in fatto di qualità fa scuola e viene presa come esempio nel mondo quando si parla di settore corilicolo e di esempi di filiera virtuosi. La qualità della Tonda Gentile è assoluta, le sue caratteristiche ne fanno un prodotto di pregio apprezzato e ricercato, il nostro impegno deve essere quello di offrire l’eccellenza assoluta, dobbiamo continuare a lavorare e fare squadra in questa direzione per portare la terra monferrina ad essere conosciuta sempre di più, esattamente ciò che sta accadendo grazie all’accordo che abbiamo con Novi”. E’ questo ciò che è emerso con orgoglio dalle parole del presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco, durante il convegno che si è svolto sabato 18 maggio nell’ambito della 12^ Sagra della Nocciola a Lu, un ottimo bilancio nonostante la pioggia battente, per un appuntamento fisso, la terza settimana di maggio, che rappresenta un punto di riferimento nel calendario degli eventi a livello regionale per ad-

detti ai lavori e appassionati del settore. Una vetrina per il Monferrato dove, ogni anno, vengono analizzate e presentate le novità tecniche di rilievo che riguardano il settore corilicolo: dai trattamenti alla meccanizzazione, dall’innovazione in campo ai progetti per un prodotto trasformato in sintonia con le richieste del mercato. L’impegno di Coldiretti nel sostenere la corilicoltura è stato sottolineato dal direttore provinciale Roberto Rampazzo, “sulla vitalità imprenditoriale della terra monferrina, ricca di iniziative, che vede premiato questo suo coraggio grazie ad un continuo aumento delle superfici corilicole. Un territorio che manda segnali di estrema vitalità, di voglia di crescere, di saper guardare al futuro con fiducia e con la convinzione di riuscire a realizzare sempre nuovi progetti. Un esempio concreto il rinnovato accordo di filiera con il Gruppo Novi-Elah-Dufour per altri cinque anni” e dalla Cooperativa Monferrato Frutta che rappresenta l’anello di congiunzione per “migliorare le condizioni economiche dei soci per promuovere il perfezionamento della produzione agricola, e corilicola in particolare, organizzando in forma cooperativistica il rifornimento delle scorte, il miglioramento delle colture e delle vendite collettive dei prodotti agricoli, nonché attuando le iniziative necessarie per dare nuova centralità

all’impresa e garantire giusto reddito al settore” ha concluso il direttore Rampazzo. Una ricetta di sicuro successo che negli anni ha sempre visto in prima linea la Cooperativa Corilu, ottenendo, non solo sul territorio provinciale e regionale, ampi consensi, una storia iniziata oltre vent’anni fa, caratterizzata da un forte gioco di squadra, come ha precisato il Ferdinando Trisoglio. “Il nocciolo nella crescita si una sostenibilità ambientale” è stato il titolo del convegno di Alberto Pansecchi, agronomo e responsabile corilicolo di Coldiretti Alessandria che ha puntato l’attenzione sull’importanza di riconoscere le giuste informazioni, come difendersi dalle fake news e il vero Made in Italy puntando l’attenzione sulle caratteristiche delle nocciole in una filiera agro-alimentare. Per Giuseppe Concaro di Sata srl, “il grande lavoro svolto dai tecnici e dalle aziende di Coldiretti Alessandria in questi anni ha portato oltre che a evidenti innovazioni per tutta la corilicoltura piemontese anche, ed era ora, a importanti riconoscimenti a livello internazionale ma dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione sapendo che possiamo sempre migliorare partendo dalle differenze tra le piccole e le grandi realtà cooperative con i pregi e i difetti di entrambe le situazioni”. Un motivo in più per sostenere la raccolta firme #stopciboanonimo e per sostenere i giovani imprenditori. Un futuro che è già oggi.

“Premi Qualità Novi”: 1) Marco SCARRONE di Cuccaro (partita di 3.670 kg. e resa alal sgusciatura di 50,40) 2) Fulvio MOTTA di Gabiano (partita di 9.430 Kg. e resa alla sgusciatura di 50,30) 3) Alessandro MARTINOTTI di Cuccaro (partita di 9.050 Kg. e resa alla sgusciatura di 49,10)


Carta

dei

Servizi Agriturismi

AGRITURISMI, ECCO COME PREPARARE UNA CARTA DEI SERVIZI

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a carta dei servizi è uno strumento utilissimo per gli agriturismi per dare preventivamente agli ospiti informazioni, consigli ed eventuali istruzioni su “cosa” l’azienda e il territorio offrono e su “come” fruirne in maniera responsabile. E’ fondamentale che venga condivisa con gli ospiti nella fase di richiesta delle informazioni, inviandola tramite e-mail (o fax) prima della prenotazione e poi, nella fase di accoglienza al ricevimento dell’ospite, tenendola comunque sempre disponibile negli alloggi, nella sala ristorazione o negli spazi comuni. E’ consigliabile renderla disponibile anche sul sito internet dell’azienda insieme alla Carta dell’accoglienza di Campagna Amica. L’obiettivo è scongiurare o ridurre il più possibile il rischio di incorrere in spiacevoli malintesi o discussioni, deve informare e “rassicurare” il potenziale ospite, pertanto deve riportare regole, indicazioni, eventuali limitazioni, suggerimenti, numeri utili, distanze, ecc.; deve anche “responsabilizzare” l’ospite che deve conoscere regole, eventuali limitazioni, consigli anti-spreco, o ancora informazioni sulla raccolta differen-

ziata, e infine, deve “presentare” tutte le opportunità che l’azienda offre.

Come si prepara una carta dei servizi La redazione della carta dei servizi richiede dunque particolare attenzione e molta cura, la sua impostazione deve partire da poche e semplici domande: - cosa vogliamo comunicare ai nostri ospiti? - cosa devono sapere i nostri ospiti? - quali consigli e quali raccomandazioni vogliamo dare? - quali informazioni ci vengono richieste più spesso? La carta dei servizi inoltre insieme alle condizioni concordate in fase di prenotazione, costituisce parte

integrante delle condizioni contrattuali, anche al fine - come detto - di scongiurare eventuali malintesi con gli ospiti e quindi spiacevoli contenziosi (per esempio sui tempi di arrivo e partenza, sulle modalità di pagamento, sui tempi di anticipo e sulle penalità in caso di disdetta, ecc.). Per questo è sempre consigliabile raccomandarne sempre la lettura, scrivendolo esplicitamente agli ospiti prima dell’arrivo per e-mail e avendo poi cura di conservare/archiviare lo scambio di mail. Infine si suggerisce di prevedere una versione della carta dei servizi in lingue estere, in relazione alla provenienza dei propri ospiti, in tutti i casi è consigliabile almeno una versione in inglese. Sul sito www.campagnamica.it il format da seguire contenente una serie di indicazioni/informazioni che deve riportare la carta dei servizi, tenendo presente la discrezionalità nella scelta delle informazioni da inserire anche in base a quanto già descritto nel sito web dell’azienda, nella scelta dell’ordine sequenziale delle informazioni stesse e nella possibilità di integrarle con ulteriori informazioni ritenute utili.

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Vendita

diretta e erbe aromatiche

VENDITA DIRETTA, LE ISTRUZIONI INPS PER CHI COMMERCIALIZZA PRODOTTI EXTRAZIENDALI 22

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e aziende agricole che svolgono accanto all’attività produttiva quella di commercializzazione di prodotti propri, ma anche acquistati da altri imprenditori agricoli e che rispettano i requisiti previsti dalla legge di Bilancio 2019, che ha ampliato il campo d’azione della commercializzazione definita dalla Legge d’orientamento, continuano ad essere assoggettati alla contribuzione agricola unificata. Lo precisa la circolare 76 dell’Inps che fornisce le istruzioni per la compilazione della Denuncia aziendale. In particolare precisa che vanno compilati i quadri F, G, H, poiché la vendita deve essere svolta dagli agricoltori che esercitano come attività principale quella della produzione agricola.

quadro E del modello D.A., l’Inps evidenzia che nella quantificazione delle giornate lavorative previste vanno indicate quelle occorrenti per la coltivazione e l’allevamento e non sono ricomprese quelle relative all’attività di vendita al

Per quanto riguarda il campo relativo al fabbisogno aziendale, nel

dettaglio. Che vanno inserite nel campo “NOTE” del modello D.A. La circolare Inps ricorda che l’articolo 1 comma 700 della legge 30 dicembre 2018 n. 145 che ha dato il via libera alla vendita diretta anche di prodotti agricoli non realizzati dalla propria azienda, ma da terzi ha posto però due condizioni: che i prodotti destinati alla rivendita al dettaglio siano direttamente acquistati da altri imprenditori agricoli e che il fatturato derivante dalla vendita dei prodotti provenienti dalla propria azienda sia prevalente rispetto al fatturato del totale dei prodotti acquistati da altri imprenditori agricoli. La prevalenza va riferita al fatturato e non alle quantità. Solo se si rispettano tali requisiti non cambia il trattamento previdenziale.

PIANTE AROMATICHE, SULLA CESSIONE ALIQUOTE IVA DAL 4 AL 10%

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on la risoluzione n. 51/E del 21 maggio 2019, l’Agenzia delle entrate, ha fornito importanti chiarimenti in tema di applicazione di aliquote IVA per le cessioni di misto di erbe aromatiche. In particolare, l’Amministrazione Finanziaria ha stabilito che, per determinare l’aliquota Iva da applicare alla cessione di confezioni di erbe aromatiche, deve essere individuato il prodotto che “conferisce all’insieme il carattere essenziale” dando rilevanza soprattutto, alla quantità e al volume dei diversi componenti. Pertanto, sulla base dei suddetti principi, l’Agenzia delle entrate, afferma che deve essere applicata

l’aliquota del 4% se c’è predominanza di prezzemolo; del 10% se a predominare è il timo e del 5% nel caso in cui siano prevalenti basilico, salvia e rosmarino. Nel caso in cui la confezione di erbe aromatiche contenga aromi diversi senza che nessuno possa essere considerato “essenziale” rispetto all’insieme, deve essere applicata l’aliquota IVA più elevata. Altro importante chiarimento riguarda la cessione di vassoi (unica confezione) composti da piante vive in vaso (prodotti riconducibili al numero 20), della Tabella A, parte III, allegata al d.P.R. n. 633 del 1972), in tal caso l’Agenzia delle entrate afferma che tale cessione sia da assoggettare all’aliquota del 10 %. Tuttavia, la presenza nella stessa confezione di piante vive in vaso assoggettate ad aliquote differenti, conformemente a quanto sopra affermato, comporterà l’assoggettamento dell’intera confezione all’aliquota IVA più elevata. Il documento in commento pone fine a difformità di comportamento dovute a scarsa chiarezza nei documenti di prassi emessi negli anni scorsi dall’Amministrazione Finanziaria.


Giornata Regionale

dei

Pensionati

PRESENTE UNA NUMEROSA DELEGAZIONE DI COLDIRETTI ALESSANDRIA

BOOM DI PRESENZE ALLA XXII GIORNATA INTERREGIONALE DEI PENSIONATI Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta insieme a Loano per un momento di celebrazione e riflessione

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nche molti pensionati di Coldiretti di Alessandria hanno preso parte alla XXII Giornata interregionale che si è volta in Liguria alla presenza del presidente e del segretario nazionale di Federpensionati Coldiretti Giorgio Grenzi e Danilo Elia, dei presidenti regionali del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Pier Luigi Cavallino, Angela Romaggi e Yves Perraillon, oltre ai presidenti, direttori e dirigenti delle varie Federazioni provinciali. Ad officiare la Santa Messa Monsignor Guglielmo Borghetti. A Loano si sono susseguiti nella giornata diversi momenti: dalla preghiera al ricordo di quelli che sono i principi e gli ideali di un’esistenza scandita dai ritmi della terra, dal pranzo presso la struttura del “Loano 2Village” fino al mercato di Campagna Amica con prodotti del territorio ligure. Per il presidente nazionale, Giorgio Grenzi, è stata l’occasione per fare alcune riflessioni, in particolare ha sottolineato: “Se è vero che le attuali generazioni hanno una

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traiettoria di vita di oltre venti anni maggiore rispetto alle precedenti, è indispensabile che le Istituzioni mettano in atto politiche che tutelino seriamente l’autonomia personale e la non autosufficienza, anche mediante migliori e più accessibili servizi di assistenza. Non può, quindi, che starci a cuore la salute, la prevenzione e la sicurezza dei nostri pensionati, oltre all’assicurare loro delle pensioni adeguate”.

“Questo appuntamento rappresenta un’iniziativa importante ed un’occasione per ricordare il prezioso e duro lavoro dei nostri soci pensionati, protagonisti della rinascita agricola del dopoguerra - afferma Bruno Tacchino presidente dell’Associazione Pensionati di

Coldiretti Alessandria -. A loro va il nostro grazie per essere il punto di riferimento per la famiglia, per Coldiretti e per il buon funzionamento delle imprese agricole. Questo momento ha una valenza di rilievo anche per fare il punto sul ruolo sociale che la società riconosce in capo a Coldiretti e per sottolineare la funzione d’esempio che, ancora oggi, i soci pensionati hanno nei confronti dei nostri giovani imprenditori”. La nuova agricoltura, che concilia innovazione e tradizione, non può rinunciare ad un così prezioso patrimonio: la società e le imprese non possono fare a meno, infatti, di queste grandi persone che, con la loro esperienza di vita, hanno sempre validi insegnamenti, continuano a dare il loro contributo e a preservare i territori nonostante la pensione. Durante la giornata non è mancata la raccolta firme a sostegno della petizione EatORIGINal - Unmask your food che ha l’obiettivo di estendere l’obbligo in etichetta di indicare l’origine degli alimenti.


Miele

LA PRODUZIONE DI MIELE AZZERATA DAL MALTEMPO 24

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nche nella provincia alessandrina si fanno sentire le ripercussioni del maltempo che non ha favorito la produzione di miele a causa dell’andamento climatico siccitoso del mese di marzo seguito da un mese di aprile e maggio dal meteo particolarmente capriccioso caratterizzato da vento, pioggia e sbalzi termici che non ha consentito alle api neanche di trovare nettare sufficiente da portare nell’alveare,. La pazza primavera ha creato gravi problemi agli alveari con il maltempo che ha compromesso molte fioriture e le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare. Il poco miele che sono riuscite a produrre se lo mangiano per sopravvivere. La sofferenza delle api è uno degli effetti dei cambiamenti climatici in atto che sconvolgono la natura e si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. La pioggia no stop compromette il duro lavoro delle api e serve ora un rapido cambiamento del tempo per salvare gli alveari. Non si tratta solo della produzione del miele poiché prodotti come mele,

pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e, colza dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti. Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l’azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme come l’erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento. Anche la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l’aglio, la carota, i cavoli e la cipolla, si può riprodurre grazie alle api. Sul nostro territorio esistono diverse varietà di miele a seconda del tipo di “pascolo” delle api: dal miele di acacia al millefiori (che è tra i più diffusi), a quello di castagno (più scuro e amarognolo), dal miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino. Rilevanti sono le importazioni dall’estero che nel 2018 sono risultate pari a 27,8 milioni di chili in aumento del 18% rispetto all’anno precedente. Quasi la metà di tutto il miele estero in Italia arriva da due soli paesi: Ungheria con oltre 11,3 milioni di chili e la Cina con

2,5 di chili ai vertici per l’insicurezza alimentare. “Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica” consiglia il presidente della Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni Ogm (a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina) è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. La parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.


Parmigiano

PRANDINI: “NO ALLA SVENDITA DEL PARMIGIANO REGGIANO AI FRANCESI”

S

vendere il Parmigiano Reggiano ai francesi vuol dire ripetere gli stessi errori commessi in passato con la cessione della Parmalat alla Lactalis, la multinazionale francese che negli anni si è già comperata i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori e detiene circa 1/3 del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero caseario. L’operazione rafforzerebbe l’egemonia francese mettendo le mani su prodotti italiani a denominazione di origine (Dop) più venduti nel mondo, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano, fino al Gorgonzola, al Taleggio, alla Mozzarella di bufala campana e al Pecorino Toscano. La Nuova Castelli è tra

l’altro il principale esportatore italiano di Parmigiano Reggiano ed è una realtà specializzata nella distribuzione di prodotti alimentari con oltre 1.000 dipendenti distribuiti su circa 20 impianti in Italia e all’estero. Nel 2018 la società ha avuto un giro d`affari di 460 milioni. La difesa dei marchi storici è necessaria perché - afferma Prandini - si tratta spesso del primo passo della delocalizzazione che si realizza con lo spostamento all’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola e con la chiusura degli stabilimenti e il trasferimento di marchi storici e posti di lavoro fuori dai confini nazionali. In questo caso - precisa Prandini l’interesse nazionale è anche legato alla tutela delle denominazioni

dalle falsificazioni che si moltiplicano nei diversi continenti con Grana Padano e Parmigiano Reggiano che sono i prodotti agroalimentari più imitati nel mondo che diventa Parmesan dagli Stati Uniti all’Australia, Parmesano in Uruguay, Reggianito in Argentina o Parmesao in Brasile o altro anche più fantasioso senza dimenticare i formaggi similari che si moltiplicano anche in Europa. La tutela dei marchi storici è una necessità per l’agroalimentare Made in Italy dopo che ormai circa 3 su 4 sono già finiti in mani straniere e vengono spesso sfruttati per vendere prodotti che di italiano non hanno più nulla, dall’origine degli ingredienti allo stabilimento di produzione.

NUOVA CASTELLI ALLA LACTALIS, SERVE VIGILARE SUL BLITZ FRANCESE NEL PARMIGIANO

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a Coldiretti, quando le voci sulla trattativa erano solo a livello di indiscrezione, aveva denunciato i rischi di una vendita destinata a rafforzare l’egemonia francese. Coldiretti è scesa in campo chiedendo che siano resi pubblici i termini dell’accordo con l’obiettivo di pretendere garanzie e tutele delle Dop dalle imitazioni e sulla tenuta dei posti di lavoro. Ed è perciò singolare che la Coldiretti sia stata la sola

organizzazione agricola ad aver lanciato l’allarme sull’impatto economico che questa vendita potrebbe avere per gli allevatori. Sostenere come ha fatto la Confagricoltura che l’azienda era già nelle mani di un fondo straniero e che dunque questo ulteriore passaggio non cambia le carte in tavola è profondamente sbagliato. Un fondo porta ossigeno finanziario, ma non entra nelle dinamiche produttive. Non si siede al tavolo delle trattative per il rinnovo del prezzo del latte, per intenderci.

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Biomasse

BIOGAS, PRIMI CHIARIMENTI PER GLI IMPIANTI FINO A 300 KW

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ecessita ancora di alcuni chiarimenti l’attuazione della norma che incentiva esclusivamente gli impianti di biogas di potenza elettrica non superiore a 300 KW, realizzati da imprenditori agricoli e società agricole, anche in forma consortile. Il Gse, in risposta ad alcuni chiarimenti chiesti dalla Coldiretti, ha comunque recentemente già pubblicato le prime rettifiche alle regole da seguire per richiedere gli incentivi (vedi Addendum alle Procedure Applicative del D.M. 23 giugno 2016), che limitano l’attuazione della Legge di Bilancio 2019, portando irragionevolmente ad escludere dalla possibilità di finanziamento diverse tipologie di imprenditori agricoli. Apprezzamento va quindi alla tempestiva risoluzione del problema sulla limitazione alla provenienza delle biomasse, con il chiarimento del Gestore del 10 aprile scorso, ricomprendendo anche la biomassa proveniente da allevamenti e/o da coltivazioni di terreni di cui l’imprenditore agricolo abbia la disponibilità giuridica in base ad altri legittimi titoli di conduzione (es. affitto, comodato, l’usufrutto, ecc.). Purché la conduzione degli allevamenti e/o dei terreni da parte della azienda agricola realizzatrice dell’impianto o, nel caso di impianti realizzati in forma consortile, dei soggetti consorziati, sia regolarmente documentata da idoneo/i contratto/i e dal/dai rispettivo/i fascicolo/i aziendale/i. Il Gse ha inoltre chiarito che sarà possibile impiegare, ai fini dell’accesso agli incentivi, una eventuale generica quota di “colture di secondo raccolto” senza limitazioni sulle specie nella misura massima del 20%, purchè coltivate dalle aziende realizzatrici dell’impianto. Devono quindi essere rispettati i vincoli sulla provenienza, la co-

erenza con i titoli autorizzativi e i piani di coltivazione, che saranno controllati secondo le modalità di verifica previsti dalla norma. Tuttavia sono esclusi i conferimenti della biomassa di terzi anche nel presupposto che ricorra il requisito della prevalenza che caratterizza le attività agricole connesse. Ne consegue che la costituzione di una tale fattispecie limiterà la libera attività d’impresa e l’esercizio di oltre 100 impianti di biogas per un periodo di 20 anni, contrariamente ad altri operatori elettrici che potranno avvalersi delle migliori condizioni di mercato nell’approvvigionarsi di sottoprodotti e biomasse. Si ritiene invece ammissibile che l’incentivo sia riconosciuto alla produzione di energia elettrica che deriva dalle biomasse derivanti dalle aziende agricole realizzatrici purchè si sia rispettato il requisito della prevalenza di cui all’articolo 2.135, c.c.. Ovvero quando, in termini quantitativi (di valore o energetici), i prodotti sono utilizzati nello svolgimento delle attività connesse ed ottenuti direttamente dall’attività agricola svolta nel fondo. Anche se le procedure applicative hanno, in modo estensivo, ricompreso tra i soggetti beneficiari anche le società agricole (s.s., s.n.c. o s.a.s., s.r.l., s.p.a. o cooperative), tuttavia risultano escluse le imprese agricole costituite in forma societaria che non esercitano in via esclusiva le attività di cui all’ articolo 2135 del codice civile, ovvero non sono società agricole ai sensi dell’articolo 2 del D.Lgs n.99/2004. Tra i chiarimenti forniti si ricorda che l’accesso agli incentivi è condizionato all’autoconsumo in sito dell’energia termica prodotta, a servizio dei processi aziendali. Pertanto anche se non è prevista una soglia minima sulla quantità

di energia termica recuperata né sull’eventuale stagionalità del recupero, è tuttavia necessario fornire al GSE evidenza della effettiva alimentazione di tutte le utenze termiche a servizio dei processi aziendali con il calore recuperato e delle modalità con le quali tale recupero è effettuato. Inoltre è di rilevante importanza il chiarimento sulla potenza cumulata nel caso di imprenditori che hanno già un impianto in esercizio, e sono intenzionati a realizzare un intervento di potenziamento o di nuova realizzazione. Infatti il GSE ribadisce che nel caso in cui per due o più “impianti” ricorrano le condizioni previste dall’articolo 5, comma 2, del DM 23 giugno 2016 (ossia gli stessi risultino nella disponibilità del medesimo produttore o riconducibili, a livello societario, a un unico produttore, e ubicati a monte di un unico punto di connessione alla rete elettrica e/o localizzati nella medesima particella catastale o su particelle catastali contigue), fermo restando le condizioni di “artato frazionamento della potenza degli impianti” (previste dall’articolo 29 del DM 23 giugno 2016), sono da considerarsi un unico impianto di potenza pari alla somma delle singole potenze (calcolate ai sensi dell’articolo 2).


Innovazione

SULLE COLLINE PATRIMONIO UNESCO INAUGURATA LA NUOVA CANTINA ULTRAMODERNA

AL “CONVENTO CAPPUCCINI” DA CINQUE GENERAZIONI SI TRAMANDA LA CULTURA DEL VINO A Ricaldone il vino prodotto dalla famiglia Botto nel rispetto del territorio e delle tradizioni

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na storia lunga più di cinque generazioni fatta di rispetto dell’ambiente, passione ed affetto per un territorio particolarmente vocato alla produzione di uve. Si può riassumere così lo straordinario lavoro realizzato dalla famiglia

Botto, da sempre legata alla coltivazione della vite in un’area proclamata, nel 2014, patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco dove le terre del Convento Cappuccini rientrano in un’area scandita da percorsi dedicati alla cultura, al turismo e all’enogastronomia. 20 ettari interamente vitati per un obiettivo condiviso anche dalle giovani generazioni, Andrea e Stefano, i figli di Pier Luigi e Paola, che hanno scelgono di portare avanti la tradizione famigliare e di incrementare la produzione di vino, con l’ampliamento dei mercati e dei vigneti. Tutto questo ha portato ad un nuo-

vo grande risultato, la costruzione di una nuova sede ultramoderna con tanto di sala di degustazione immersa del verde delle colline di Ricaldone, centro di eccellenza per la produzione di uve da vino. Dove, sulle sue colline, talvolta sabbiose, talvolta calcaree o argillose, si coltivano vitigni aromatici e vitigni rossi autoctoni. L’inaugurazione ufficiale della nuova cantina in Regione Baiascera si è svolta il mese scorso alla presenza di amici, rappresentanti delle istituzioni e tanti clienti che hanno voluto condividere questo importante risultato che rappresenta una nuova sfida in grado di proiettare la famiglia Botto nel futuro.

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Palestra

di

Terra

A LEZIONE DI AGRICOLTURA A FRESONARA ALL’AZIENDA “FRATELLI GEMMA”

LABORATORIO “IN CAMPO”: DALL’UVA DA TAVOLA ALLE NOCCIOLE, COSÌ SI RISCOPRE LA CULTURA DEL CIBO

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L’attività è giunta alla quarta edizione, i ragazzi dell’Istituto “Ciampini” di Novi si sono cimentati in un’attività di peer education con la scuola elementare di Fresonara

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n ultimo giorno di scuola all’insegna della sostenibilità e della cultura del cibo. Così lo hanno trascorso gli studenti dell’Istituto “Ciampini-Boccardo” di Novi che si sono cimentati in un’attività di peer education con gli alunni della scuola elementare di Fresonara. I piccoli coltivatori hanno così partecipato ad un vero e proprio laboratorio “in campo”, fortunatamente non troppo compromesso dal tempo instabile degli ultimi mesi. Orgogliosi e fieri del loro orto anche quest’anno raccoglieranno l’uva (un impianto di vigneto con cinque varietà diverse uva da ta-

vola), ma anche peperoni, pomodori e 24 piante di nocciole, varietà Tonda Gentile Trilobata. “Palestra di terra” rappresenta un laboratorio permanente, un accordo realizzato con l’azienda agricola “Fratelli Antonio e Giovanni Gemma” di Fresonara, che ha garantito agli studenti della scuola novese la disponibilità di ben 4 mila metri quadrati di terreno agricolo. L’idea di un laboratorio didattico dedicato è nata per far avvicinare, direttamente in campo, i bambini alla natura e all’ambiente: una progettualità che ha trovato in Coldiretti tutta la concretezza necessaria per ottenere i risultati che oggi sono visibili sotto gli occhi di tutti. Un’iniziativa che, per il quarto anno consecutivo, ha trovato il consenso delle istituzioni, insegnanti e genitori. A coordinare il tutto Maurizio Zailo, professore di Agraria, che con la Coldiretti e i fratelli Gemma, ha attivato questa preziosa collaborazione per rendere l’Istituto “Ciampini” una concreta opportunità di studio del territorio alessandrino. Alla presenza del sindaco del Comune di Fresonara Paola Penovi, è stato sottolineato come “Palestra di terra” sia il frutto di un importante e intenso lavoro di squadra, tutti concordi nell’affermare come “sia compito delle amministrazioni facilitare queste intuizioni, soprattutto quando ad essere coinvolte sono le giovani generazioni”. “Valorizzare il nostro territorio e formare donne e uomini consapevoli di ciò che significa portare in tavola alimenti di qualità. Coldiretti, è da sempre in prima linea ogni qual volta si parli di educazione alimentare e dieta mediter-

ranea per ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. - hanno affermato il presidente e il direttore Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo - I nostri imprenditori, e Antonio Gemma questa mattina ne è stato un esempio, sono orgogliosi di mettere a disposizione la loro preparazione ed esperienza per far in modo che ai bambini arrivino forti e chiari messaggi importanti per vivere meglio e in forma: ossia la necessità di recuperare i principi della tradizione, della sana alimentazione, della stagionalità dei prodotti e della realtà territoriale”. Un bisogno di conoscenza delle nuove generazioni che è confermato dalla costante crescita delle presenze dei bambini negli agriturismi che si sono attrezzati con veri e propri percorsi formativi. I piccoli “cappellini gialli” torneranno in campo in autunno quando riprenderà l’attività legata al progetto “Palestra di terra” con la certezza però che durante i mesi estivi il terreno continuerà ad essere seguito e curato.


Consigliere Ecclesiastico

LETTERA A UN CRESIMATO Caro cresimato... ti scrivo. Come ti hanno detto i tuoi catechisti e il tuo parroco la stagione delle cresime è per la chiesa la stagione delle promesse e della speranza. Come te, quasi tutti i ragazzi della tua età, dopo anni di preparazione, ricevono, nelle loro parrocchie, per le mani del vescovo, il sacramento della cresima, chiamata anche confermazione. Confermati fino a quando? E i doni ricevuti nel sacramento, non ti sembra siano andati quasi subito in letargo? Ti ricordi ancora della sapienza? Della fortezza? O del consiglio? Se chiediamo ai tuoi coetanei se ricordano tutto ciò, temo di ricevere da tutti la stessa nebulosa risposta. Non si tratta tanto di sapere a memoria alcune nozioni, ma di sentirsi chiamati ad una vita di relazione e di fede confermata dalla presenza e dalla perseveranza nei propositi. La festa della cresima è stata bella, ma è finita molto presto

nell'album dei ricordi e un po' meno nelle scelte di vita. Il sacerdote sociologo don Armando Matteo, guardando ai numeri di chi resta e di chi si allontana dalla chiesa ha definito l'adolescenza, alla quale tu appartieni, la prima generazione incredula. Dimmi pure che gli adulti ti deludono, la... chiesa ti delude. Posso darti ragione. Non può però essere una scusa per entrare in uno stadio di vita fatto di mediocrità , indifferenza e di zona grigia. Ne va della tua salute spirituale. Prova ad approfondire la conoscenza di un amico che si chiama Gesù. Lui non ti abbandonerà mai. Forse al catechismo te l'hanno detto tante volte. Forse eri impegnato a pensare ad un'altra festa. Non è mai troppo tardi per cercare quella vera. E diventare uno della...seconda generazione credente. Ti abbraccio. Don Ivo Piccinini

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4.000 bacchette di ferro per vigneto diametro 100. Cell. 335 7535843 • Attrezzatura cantina; 6 serbatoi vetro resina da HL 150 cadauna, 3 serbatoi vetro resina per trasporto vino Hl 28,60 caduna anche uno da 20HL e 1 da 10HL, etichettatrice autoadesiva OMB seminuova, etichettatrice a colla Cavagnino & Gatti con fascettatrice per fascette fiscali autoadesive, capsulatrice OMB con tunnel termico, macchina robot per bottiglioni a formare euro pallet da 32 casse quadrate trattrice Landini cingolato 6000 Special revisionato di meccanica ed adeguato alle normative vigenti in materia di sicurezza, due serbatoi acciaio inox 60 hl. Cadauno. Tutta l’attrezzatura è in buono stato e funzionante. Tel 335 • Due arieti giovani di razza “ovina delle Langhe”. Tel. 340 3021487 • Seminatrice ANB mt. 2.20 con roter e erpice nuovo. Gomma 480-70-34). Macchina diserbo omologata Terpa. Trattore Fiat 780 doppia trazione SAME Silver 100-106 doppia trazione con aratro bivomere Moro. Rimorchi mologati Terpa. Spandiconcime Kum nuovo a due girandole. Tel. 0131 703401. • Erpice a dischi metro lavoro 2.5, Mulino Ceccato 36 martelli per trattrice agricola. Tel. 347.9603891 • Rotolone mt.300 diametro 90, tubi zincati mt.600 diametro 80, desfogliatrice per rape rosse Meritano (come nuova), scavapatate cipolle Canotta m.130, roter mt.225. Tutto in buono stato. Cell. 349.2488071 • Gregge di 60 capi (10 caprini e 50 ovini) en.4 titoli Pac del valore complessivo di € 2.380,00. Cell. 348.5927123 • Due occhiali da sole RayBan nuovi €90. Cell. 338.8992865 • Rimorchio carica balle Omas 104, seminatrice per grano Ocma 2 metri per 13 file. Tel. 340.9650418 • 5 porte per interno seminuove complete di telaio. Prezzo da concordare. Tel. 0141.922144 • Seminatrice grano-soia mt. 3 in ottimo stato. Cell. 338.8727510 • FIAT 980 DT con caricatore frontale, forca da balloni, benna; barra falciante superior 2MT; botte da diserbo Turbine 15 q.li; rotoballe Gallignani RB 25. Cell. 349.0676824. • Semi di lupini in natura, puliti. Cell. 338.9610585 • Lupini. Cell. 340.9558260 • Piccolo gregge di ovini (meticci migliorati con arieti delle Langhe ottimi per latte e carne). Ottimo prezzo. Cell. 349.5241500 • Erba medica da seme. Cell. 331.7286486 • Casa con rustico e terreno in Rivalta Scrivia. Cell. 348.8011511 • Terreno di circa 58000 mq. con annesso fabbricatoi da ristrutturare sito in comune di Morsasco zona Crocetto. Cell.

340.0632567 • Aratro a carrello vomero e bivomero da vigneto marca Toselli per trattore 40-50 CV. Prezzo € 250,00 trattabili. Cell. 349.8147992 • Cascina in zona Monleale in parte ristrutturata e in parte da ristrutturare con circa 14 ettari di terreno (vigneto, seminativi, bosco …) Trattative riservate. Cell. 339.6467772. • torchio per stampare incisioni artistiche. Cell.339-2323902 • roter 2,20mt in buono stato. Seminatrice ANB 2,20mt. con roter e erpice nuovi. Tel.0131-703401 • strigliatore per cereali adatto per biologico. Cell.3317286486

INSERZIONI AFFITTO

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INSERZIONI CERCO

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