"Agricoltura Alessandrina" Marzo 2019

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COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 3 - 25 MARZO 2019 Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

Coltivazioni in grande anticipo IL CLIMA IMPAZZISCE E LA NATURA VA IN TILT Con temperature minime di 3 gradi superiori alla media, saltata la programmazione dei raccolti

COME SARÀ LA PAC POST 2020?

HARMONY, IL PATTO DEL GRANO BUONO

ETICHETTE: CADE IL SEGRETO DI STATO SULLE IMPORTAZIONI


COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 3 - 25 MARZO 2019 Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria

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Coltivazioni in grande anticipo. IL CLIMA IMPAZZISCE E LA NATURA VA IN TILT. Con temperature minime di 3 gradi superiori alla media, saltata la programmazione dei raccolti

COME SARÀ LA PAC POST 2020?

COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA , IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Luisa Bo, Daniela Colombini, Alberto Pansecchi, Don Ivo Piccinini, Marino Ravera, Valerio Scarrone, Emiliano Bracco, Emanuele Sconfienza, Davide Biglia FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953 STAMPA ST.G.R Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria

COLDIRETTI ALESSANDRIA

NOCCIOLE: RINNOVATO L’ACCORDO CON LA NOVI

ETICHETTE: CADE IL SEGRETO DI STATO SULLE IMPORTAZIONI

n.3 Marzo 2019

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QUALE FUTURO

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FILIERA HARMONY

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CAMBIAMENTI CLIMATICI:

PER LA NUOVA PAC 2021-2017

IL PATTO DEL GRANO BUONO

SICCITÀ, È ALLARME NELLE CAMPAGNE

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FAUNA SELVATICA

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PROROGA

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SCHEDE TECNICHE:

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PATRONATO EPACA:

20 21

BASTA A LUNGAGGINI E INEFFICIENZE

SPESOMETRO ED ESTEROMETRO

IL NOCCIOLO LE AFLATOSSINE DEL NOCCIOLO

PENSIONI ANTICIPATE, LE NUOVE REGOLE

INIPA:

PATENTINO TRATTORI E FORMAZIONE OBBLIGATORIA

CONDIZIONALITÀ 2019:

IN CORSO DI PUBBLICAZIONE IL DECRETO

ETICHETTATURA

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CADE IL SEGRETO DI STATO SULLE IMPORTAZIONI

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VINO,

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MERCATINO

RILASCIO AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI


Editoriale | Il Direttore

IL FUTURO È “NO FARMERS NO PARTY”

MA SERVE L’IMPEGNO DI TUTTI

I

n un momento di grande incertezza come quello attuale è fondamentale il dialogo e, proprio per questo, abbiamo deciso un nuovo ‘approfondimento’ nelle zone. Un viaggio di crescita reciproca, itinerante, che non ha la presunzione di far cadere dall’alto nozioni, idee o progettualità ma, semplicemente, la finalità di portare a vostra conoscenza l’importanza di ciò che Coldiretti sta facendo per le imprese e per il Paese. Le nostre idee, il nostro Progetto economico, sono elementi di grande concretezza che non vengono calati sul territorio ma che dal territorio ricevono spinte determinanti per crescere. E quelle spinte, quelle leve strategiche, siete voi, cari imprenditori, che ogni giorno trovate il coraggio di affrontare con idee innovative un mercato che non lascia spazio ad errori. La terra è la vera arma vincente, risorsa che non delude e sprona ad essere determinati nel nostro agire: ecco perché la necessità di realizzare incontri sul territorio, per approfondire la concretezza economica del Progetto di Coldiretti. In questi anni la nostra Reputazione è cresciuta e l’opinione pubblica apprezza e condivide il nostro percorso. Abbiamo sempre avuto un obiettivo e un traguardo, e questo ha di fatto marcato una distanza rispetto alla rappresentanza tradizionale perché ci ha fatto aprire all’esterno. Una strada che è stata ignorata dalle altre forze di rappresentanza, un protagonismo sociale che la gente ci ha riconosciuto positivamente, perché da oltre vent’anni abbiamo rotto con il collateralismo diventando titolari delle relazioni sociali che erano invece nelle mani della politica. Per questo il Progetto è un’opportunità per le imprese, per il sistema agricolo, per il Paese dove tocca i

bisogni della gente. Il progetto ha riposizionato la società nell’agricoltura il cui valore non è percepito più solo in termini di Pil, ma anche in termini di qualità della vita, di socialità come dimostrano le presenze che affollano i nostri mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Il nostro Progetto, partito come strumento economico, è diventato oggi strumento sociale e ci ha posizionato anche rispetto alla politica con la quale ci relazioniamo proprio per il contributo che offre alla realizzazione del progetto. Non rifiutiamo il dialogo e il confronto a prescindere, purchè questo parta da idee chiare sulla strada che si vuole percorrere restando contrari ai compromessi al ribasso e a chi vuole solo far perdere tempo: i risultati ci sono e abbiamo ben chiaro che il nostro progetto è l’unico in grado di delineare traiettorie per il futuro. Essere riusciti ad ottenere da parte del Collegio del Consiglio di Stato il diritto ad accedere ai dati del Ministero della Salute relativi alle importazioni di latte, formaggi e tutti i derivati dirette alle singole aziende rappresenta un ulteriore tassello fondamentale nella nostra battaglia per avere un carrello della spesa completamente tracciato. Continua, ora il nostro impegno contro la delocalizzazione, per la tutela dei marchi storici, attualmente 3 su 4 sono già finiti in mani straniere e vengono spesso “sfruttati” per vendere prodotti che di italiano non hanno più nulla, dall’origine degli ingredienti allo stabilimento di produzione. E siamo al fianco di chi si preoccupa di salvaguardare il pianeta dalle conseguenze di un clima impazzito, agricoltori custodi del pianeta e del territorio, nella difesa dei propri campi, soprattutto da-

“La terra, arma vincente che non delude e sprona ad essere determinati nel nostro agire”

Roberto Rampazzo gli attacchi della fauna selvatica: all’interno del giornale si parlerà in maniera approfondita proprio di questo, della nostra priorità di lavorare per produrre e non per essere indennizzati. Coldiretti, clima, contadini: perché il futuro è “No farmers no party” ma serve l’impegno di tutti.

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Editoriale | Il Presidente

DAL PATTO DEL GRANO BUONO “HARMONY” ALL’ACCORDO RINNOVATO CON NOVI-ELAH-DUFOUR

METTERSI IN FILIERA,UNICA STRADA POSSIBILE PER GARANTIRE FUTURO ALLE AZIENDE E VINCERE LE SFIDE DEL MERCATO

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I

n apertura di giornale trovate un approfondimento sul Decreto Semplificazione, una vittoria tutta Coldiretti che rappresenta una svolta determinante ma, sicuramente, non un punto di arrivo. Prendo spunto da questo risultato per focalizzare l’attenzione sull’importanza delle filiere corte, delle produzioni locali e la conoscenza diretta del produttore. Questi i fattori che più influenzano la fiducia dei consumatori nei confronti dei prodotti alimentari. Ciò che viene chiesto è l’indicazione in etichetta per l’origine di tutti gli alimenti per valorizzare la produzione nazionale e consentire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori contro gli inganni dei prodotti stranieri spacciati per Made in Italy. Informazioni che si completano instaurando laddove possibile un filo diretto con il produttore. Un bisogno che si sostanzia anche nella richiesta alle autorità pubbliche di organizzare momenti informative sugli schemi di qualità europei, di promuovere programmi di educazione alimentare e di sostenere azioni capaci di rafforzare il potere contrattuale dei produttori nei confronti della Gdo. Questa è la nuova Coldiretti che stiamo costruendo, con un occhio di riguardo al futuro, alle opportunità, all’innovazione. Per questo abbiamo messo ai primi posti la formazione: il territorio ha bisogno di una dirigenza preparata e competente, all’altezza delle aspettative delle nostre imprese.
 Siamo l’unica Organizzazione in grado di disegnare traiettorie di futuro in modo concreto, ad avere un progettualità economica di trasformare con i fatti le situazioni. Il percorso intrapreso con i cittadini e i consumatori ha consentito di modificare il sentimento della società nei confronti del settore agricolo e di darci una “reputazione” che nessun’altra organiz-

zazione, non solo agricola, può vantare.
 Un patrimonio di credibilità di cui dobbiamo rendere partecipi e protagonisti tutti i nostri soci, per metterli in condizione di capitalizzare nelle proprie imprese, per le loro famiglie, tutto quello che ogni giorno Coldiretti costruisce.
 Abbiamo l’attenzione delle istituzioni, siamo lo snodo tra le politiche nazionali e regionali, possiamo vantare proposte e progetti per non far perdere altra ricchezza nelle nostre campagne. Dovremo continuare con il prezioso lavoro dei giovani e delle donne, con le attività dei movimenti, per ragionare su elementi nuovi e con prospettive diverse, sviluppare progetti in coerenza con i territori, avere come linea guida il progetto nazionale e la capacità di applicarlo, con le alleanze giuste che possano dare risultati ai nostri soci. Filiera Italia, i nuovi contratti per la vendita dei nostri prodotti dove mondo agricolo e l’industria agroalimentare italiana d’eccellenza sono alleati per difendere tutta la filiera agroalimentare nazionale. Per non dover più assistere all’agghiacciante “spettacolo” del latte rovesciato sull’asfalto, con 12.000 allevamenti di pecore a rischio chiusura mettendo a repentaglio un settore di eccellenza del made in Italy agroalimentare, che con la pastorizia garantisce presidio socio-economico e ambientale dei territori. Nel prossimo futuro abbiamo tanti obiettivi da raggiungere, fedeli alle nostre idee e ai nostri valori. Perché, da sempre, la coerenza è la nostra forza. Accorciare la filiera, valorizzare e promuovere nel nostro Paese e nel mondo l’Italia vera: saranno queste le battaglie che continueremo a portare avanti, te- m a t i c h e determinanti per lo sviluppo del Paese.

Un serrato confronto tra produttori e trasformatori che passa per conoscenza, capacità di affrontare le difficoltà, adattarsi al cambiamento e fare rete

Mauro Bianco Una su tutte? Come detto in apertura, la madre di tutte le battaglie, la corretta etichettatura per tutti i prodotti, deterrente contro contraffazioni e sofisticazioni.

Sul prossimo numero speciale rinnovo accordo corilicolo tra Coldiretti e Novi-Elah-Dufour ha collaborato Emiliano Bracco


PAC -

convegno

UN INCONTRO PER CAPIRE COSA CAMBIERÀ PER LE NOSTRE IMPRESE

QUALE FUTURO PER LA NUOVA PAC 2021-2027: PROPOSTE LEGISLATIVE E RICHIESTE DEL MERCATO Si è svolto all’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria

“C

iò che serve è costruire una nuova PAC più vicina all’agricoltura italiana che poggi su quattro pilastri: semplificazione, sburocratizzazione, gestione dei rischi di mercato in grado di implementare gli strumenti per rafforzare il ruolo degli agricoltori nella filiera. La PAC post 2020 dovrà promuovere un settore agricolo dinamico, capace di sostenere la cura per l’ambiente e l’azione per il clima, di stimolare la crescita e l’occupazione nelle aree rurali”. Queste le parole del presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco al termine dell’incontro che si è svolto nei locali dell’Associazione Cultura e Sviluppo dal titolo “Quale futuro per la nuova Pac 2021-2027? Cosa cambia per le nostre imprese.” A rappresentare le istituzioni l’assessore all’agricoltura del Comune di Alessandria Mattia Roggero che ha ribadito la disponibilità ad appoggiare iniziative in grado di portare crescita e beneficio al territorio. Felice Adinolfi, docente all’Università degli Studi di Bologna e Stefano Leporati responsabile nazionale Politiche Economiche della Confederazione hanno tracciato gli obiettivi della nuova PAC, per un’agricoltura capace di resistere ai cambiamenti, soprattutto quelli del mercato, sostenibile e in grado di garantire la vitalità delle zone rurali. Uno dei compiti della nuova Politica dovrà essere quello di incrementare l’utilizzo di nuove tecnologie in agricoltura, ancora poco diffuso in tutta la UE, soprattutto da parte

delle piccole e medie imprese. Perché ciò avvenga è necessario avviare azioni finalizzate a sostenere l’innovazione e diffondere la conoscenza, rafforzando le iniziative di consulenza in campo che aiutano le imprese a creare sinergie e a condividere esperienze e competenze. “La PAC dovrà svolgere un ruolo maggiore nell’orientare gli agricoltori verso le più evidenti richieste del mercato. - ha aggiunto il presidente Bianco - Per questo, c’è la necessità di rafforzare gli investimenti nella ristrutturazione, modernizzazione, diversificazione delle aziende agricole e nella diffusione di nuove tecnologie, come ad esempio l’agricoltura di precisione e il conseguente utilizzo intelligente dei big data, al fine di migliorare la loro competitività e dinamicità”. La PAC post 2020 dovrà anche affrontare in maniera efficace alcuni problemi strutturali che affliggono le aree rurali, in primis quello della carenza di lavoro e del conseguente abbandono dei territori da parte dei giovani. Per la crescita dell’occupazione si propone di intensificare gli investimenti per migliorare la connettività e i servizi di base, di supportare la crescita di nuove filiere rurali, di esperienze di bioeconomia ed economica circolare, dell’utilizzo dei sottoprodotti del settore agroalimentare e della silvicoltura per le bioindustrie e di contribuire al mantenimento dei servizi sociali essenziali nei territori rurali attraverso forme innovative di gestione dell’azienda agricola. Ma quali le principali novità? “Le proposte per la riforma della PAC 2021-2027 introducono numerosi e rilevanti cambiamenti che riguardano la natura degli interventi ma soprattutto definiscono nuove funzioni per le istituzioni nazionali e regionali deputate al disegno e all’attuazione delle misure. - ha sottolineato il Direttore Coldiretti Ales-

sandria Roberto Rampazzo che ha moderato l’incontro - Nello specifico le proposte indicano i nuovi strumenti della PAC: pagamenti diretti, sviluppo rurale e misure di mercato. Ovviamente non si può essere contenti della diminuzione costante delle risorse. Quando in Europa è stata pensata la Politica agricola comune, era la prima voce in termini di bilancio di cui impegnava circa l’80 per cento. Perché oggi ci dovremmo accontentare? Siamo appena sopra il 30 per cento del bilancio comunitario. L’agricoltura è l’unico settore produttivo rispetto ad altri che non può avere finanziamenti di carattere nazionale. Tutti gli altri sì, noi no. Ecco perché la Pac va rivista e ripensata”. Dall’incontro, che è stato l’occasione anche per spaziare su tematiche di stretta attualità agricola, è emersa una certezza: prima del 2022 non avremo una nuova proposta, nel frattempo i 2.500 emendamenti presentati attendono parere dalla Commissione Comagri.

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PAC –

pagamenti diretti

PAC 2019

COSA CAMBIA PER I PAGAMENTI DIRETTI 6

I

l 2019, oltre che un anno importante sul fronte della Pac post-2020, sarà caratterizzato da alcune novità relative ai pagamenti diretti, che è necessario considerare in vista della prossima annata agricola e che riguardano la lieve correzione del valore dei titoli e l’aumento del sostegno accoppiato, la riserva nazionale. La lieve correzione del valore dei titoli e l’aumento del sostegno accoppiato La modesta variazione del valore dei titoli trova spiegazione nelle modifiche apportate dal D.m. del 9 agosto 2018, a partire dall’anno di domanda 2019 (tabella 1). Difatti, tale decreto prevede un aumento dello 0,92% del massimale nazionale annuo da destinare al sostegno accoppiato che passa dal 12% al 12,92%, conseguentemente decresce il pagamento di base che passa dal 57% al 56,08% (grafico 1). Per quanto concerne le risorse a disposizione per l’Italia, il plafond del pagamento di base subisce una correzione, per finanziare l’incremento del pagamento accoppiato la cui dotazione finanziaria aumenta di 34 milioni di euro.

Le scelte dell’Italia per i pagamenti diretti Tipologia

Min-Max massimale nazionale

Scelta dell’Italia 2015-2016

2017-2018

2019-2020

max 69%

58%

57%

56,08%

30%

30%

30%

30%

Pagamento giovani agricoltori

fino al 2%

1%

1%

1%

Pagamento accoppiato

fino al 15%

11%

12%

12,92%

Pagamento di base Pagamento ecologico

N.B. In questa tabella non viene considerato il pagamento per i piccoli agricoltori in quanto si tratta di un pagamento facoltativo che sostituisce tutti gli altri pagamenti diretti, con l’obiettivo di semplificazione amministrativa.

Come già noto l’obiettivo di questa tipologia di pagamenti diretti sta nel concedere un sostegno accoppiato a quei settori o a quelle regioni in cui esistono determinati tipi di agricoltura o determinati settori agricoli che si trovano in difficoltà o che rivestono una particolare importanza per ragioni economiche, sociali o ambientali. Detto ciò, tale incremento dello 0,92% dei pagamenti accoppiati è stato giustificato con la volontà di incrementare dello 0,33% la quota per la misura premi alla coltivazione del riso, dello 0,16% la quota per la misura premi alla coltivazione della barbabietola da zucchero e dello 0,43% la quota per la misura premi alla coltivazione del frumento duro; ciò tenendo conto delle difficoltà che interessano questi settori, nonché gli impegni assunti per migliorare la sostenibilità ambientale dei relativi processi produttivi. Indicativamente, per il riso, il pagamento accoppiato salirà da circa 100 a 150 _/ha, per i produttori di barbabietola, invece, passerà da circa 445 a 600 _/ha e infine nel


PAC –

pagamenti diretti

caso del frumento duro, gli agricoltori potranno contare su un aiuto accoppiato stimato a 100 _/ ha, contro gli 80 _/ha attuali (tabella 2). Nel 2019, le produzioni vegetali interessate al sostegno accoppiato sono: frumento duro, soia, colture proteaginose, leguminose da granella, riso, barbabietola da zucchero, pomodoro da industria e olivo, a queste si aggiungono quattro produzioni zootecniche: bovini da latte, bovini da carne, bufalini e ovini. Per quanto concerne l’ammissibilità agli aiuti accoppiati nelle produzioni zootecniche, al fine di tutelare il benessere animale, il limite di 18 mesi di vita della vacca al di sotto del quale non possono essere considerate nascite di vitelli, stabilito con circolare AGEA 11 maggio 2018, è stato innalzato a 20 mesi dal d.m. del 9 agosto 2018. La circolare Agea n. 35573 del 24 aprile 2018 introduce un’altra novità: il registro dei prati permanenti (RPP) che diventa operativo a tutti gli effetti. L’articolo 45 del Reg. 1307/2013 riporta le disposizioni relative al mantenimento dei prati permanenti. Gli Stati membri designano i prati permanenti ecologicamente sensibili e gli agricoltori non possono convertire o arare tali zone sensibili. Per quanto riguarda le altre aree, la conversione è possibile solo dopo il rilascio dell’autorizzazione di Agea, autorizzazione che è necessario richiedere secondo le modalità previste nel Sian, selezionando le superfici a prato permanente per le quali l’agricoltore vuole chiedere la conversione, tra tutte le superfici presenti nel registro. Tale autorizzazione verrà rilasciata a patto che venga rispettato il rapporto tra superficie investita a prato permanente e superficie agricola totale che non può diminuire in misura superiore al 5%.

Riserva nazionale Com’è noto, il Reg, 1307/2013 prevede che la riserva nazionale per l’assegnazione dei diritti all’aiuto dovrà essere destinata, in via prioritaria: • ai giovani agricoltori (fattispecie A); • agli agricoltori che iniziano ad esercitare l’attività agricola (fattispecie B). Tuttavia, gli Stati membri possono utilizzare la riserva nazionale anche per l’assegnazione dei diritti all’aiuto agli agricoltori: • per evitare che le terre siano abbandonate (fattispecie C); • al fine di compensarli per svantaggi specifici (fattispecie D); • in conseguenza di provvedimenti amministrativi e decisioni giudiziarie (fattispecie F). Precedentemente al Reg. Omnibus, le domande relative alle fattispecie A, B e F della riserva nazionale dovevano essere accolte integralmente, anche a costo di tagliare i titoli agli agricoltori, ma le domande delle fattispecie C e D non venivano accolte se il plafond della riserva nazionale non era sufficiente. A seguito del Reg. Omnibus, e delle relative scelte nazionali, a partire dal 2018, ed anche per il 2019 e il 2020, anche le fattispecie C e D, oltre che A, B e F, avranno diritto di accesso alla riserva nazionale. Per far fronte a questa novità, Agea dispone della facoltà di tagliare tutti i titoli di tutti gli agricoltori ma nel limite massimo dell’1,5% del valore dei titoli. Pertanto, le domande alle fattispecie C e D saranno tutte accolte, ma solo parzialmente fino alla concorrenza dell’1,5% del valore totale nazionale dei titoli.

Come sarà la Pac 2021-2027 Come già accennato, il 2019 sarà un anno importante sul fronte della prossima programmazione. È in corso, difatti, il dibattito sulla Pac post-2020, che ha avuto inizio il 2 febbraio 2017, quando la Commissione europea ha indetto una consultazione pubblica al fine di individuare le sfide della Politica Agricola Comune futura; i risultati di tale consultazione sono stati presentati il 7 luglio 2017 nella Conferenza europea sul futuro della Pac. Successivamente il 29 novembre 2017 la Commissione ha adottato la comunicazione su “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura” per una Pac flessibile, equa e sostenibile. Infine il 1° giugno 2018 la Commissione ha presentato le proposte legislative sul futuro della Politica Agricola Comune, tali proposte sono tese a preparare la Pac per il futuro e ne delineano il quadro di bilancio e i principali orientamenti, evidenziando la volontà di promuovere una riforma più semplice, più moderna e più intelligente e sostenibile. Le proposte tengono conto dello schema di bilancio pluriennale predisposto dall’Esecutivo europeo per il settennio 2021-2027. Il Parlamento europeo ed il Consiglio sono ora chiamati a valutare, sulla base della procedura legislativa ordinaria, gli schemi di regolamento per la loro successiva approvazione entro il 2019, così come auspicato dalla Commissione al fine della loro entrata in vigore a partire dal 2021.

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Grano Harmony

La svolta “green” di Saiwa ma è partito da Coldiretti nel 2014 l’innovativo progetto di filiera cerealicola “Harmony – il patto del grano buono” per il biscotto più amato dagli italiani

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GRANO 100% ITALIANO E IL CEREALE ALESSANDRINO SI TINGE DI “ORO” Numeri importanti per un territorio dalla forte vocazione a “grano biscottiero”

E

ra il 2014 quando Coldiretti capì che dal campo alla tavola la prima colazione degli italiani poteva avere un sapore decisamente alessandrino. E nel 2015, dopo incontri e confronti con il colosso Mondelez, il progetto di filiera “Harmony” divenne realtà. Le indiscusse qualità del frumento tenero prodotto in provincia, conosciuto anche come “biscottiero”, oggi porta numeri importanti destinati a crescere. Un progetto di filiera che si inserisce nell’ampia progettualità economica di Coldiretti, in grado di offrire alle aziende più reddito e competitività sul mercato per trasferire i valori dell’agricoltura al prodotto, generare valore per le imprese, produrre vantaggi per il consumatore. Ieri come oggi gli attori che hanno visto nel “patto del grano buono” una carta vincente sono Coldiretti, Consorzio Agrario delle province del Nord Ovest, CadirLab, Molino Nova e, ovviamente, Mondelez. “Harmony – il patto del grano buono” si basa su quattro pilastri fondamentali: collaborazione, agricoltura sostenibile, biodiversità e

tracciabilità. Sono queste le basi sulle quali poggia questo progetto di filiera europeo, sostenuto in Italia da Coldiretti Alessandria con gli altri partner, un accordo che prevede per l’industria la sicurezza di “lavorare” un prodotto completamente tracciato. “Un grande obiettivo raggiunto e una grande opportunità per la cerealicoltura della provincia. I contratti di filiera prevedono la messa a dimora di specifiche varietà, in modo da soddisfare le esigenze del territorio. Sono questi gli aspetti rilevanti dell’accordo che trova nel Consorzio Agrario del Nord Ovest la risposta ad un concetto di sviluppo integrato del territorio e delle sue risorse che mettono al centro la persona, prima ancora dell’azienda”: queste le parole di Mauro Bianco presidente Coldiretti Alessandria commentando il ritorno della notizia sui media. “Circa dieci le cultivar che sono state scelte, il meglio del mercato per le nostre finalità e per i terreni alessandrini. – ha aggiunto il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - I contratti di filiera

rappresentano la carta vincente per una gestione diretta del prodotto dopo il raccolto, per sottrarlo alle speculazioni che si sono spostate dai mercati finanziari a quello dei prodotti agricoli con ripercussioni sui prezzi e sulla programmazione dell’offerta. Harmony è un progetto di respiro europeo in continuo sviluppo che risponde in pieno alle esigenze del consumatore”. Un passo in avanti per offrire nuove prospettive di mercato, nonché una partnership importante che evidenzia ancor di più il ruolo della provincia di Alessandria quale riferimento nazionale in ambito cerealicolo, in modo particolare quando di parla di frumento tenero biscottiero. Una sfida ambiziosa e concreta con l’obiettivo di saldare sempre di più il legame del prodotto con il territorio in grado di trasferire le esigenze del trasformatore su tutta la filiera, dall’agricoltore al consumatore finale, rendendoli visibili e riconoscibili. Ci siamo riusciti? “Pensiamo proprio di sì”, ha concluso il presidente Bianco.


Cambiamenti Climatici

SITUAZIONE PEGGIORE DEL 2017 QUANDO SI VERIFICARONO DANNI INGENTI

SICCITÀ: CON -50% DI PIOGGIA È ALLARME ANCHE NELLE CAMPAGNE DELLA PROVINCIA

9

A causa del clima impazzito è importante prevedere adeguate polizze assicurative

N

elle città la mancanza di pioggia ha causato l’innalzamento dei livelli di inquinamento e nelle campagne è allarme siccità per le coltivazioni. Risultato di un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate rispetto alla media storica, che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne, nel momento in cui l’acqua è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni. “La situazione attuale nelle campagne della provincia alessandrina è peggiore di quella del 2017 quando la siccità ha creato problemi per gli usi civili nei centri urbani ed è costata 2 miliardi di euro in danni all’agricoltura a livello nazionale e circa 100 milioni di euro nella provincia di Alessandria, tagliando i raccolti delle principali produzioni: dagli ortaggi alla frutta fino ai cereali e ai vigneti” ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. In un inverno con precipitazioni dimezzate l’annunciato la pioggia è attesa come manna dagli agricoltori dove in molte zone non piove da mesi ma per essere di sollievo deve

durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo. Le riserve idriche sono necessarie nei campi per i prossimi mesi quando le colture ne avranno bisogno per crescere. Peraltro il caldo anomalo dopo un febbraio che ha fatto registrare temperature superiori di 1,38 gradi la media storica del periodo di riferimento, ha accelerato i processi vegetativo con mandorli e albicocchi che sono in fiore e i peschi già pronti a sbocciare ma tutte le coltivazioni sono in grande anticipo. La “finta primavera” ha ingannato le coltivazioni favorendo un “risveglio” che le rende particolarmente vulnerabili all’annunciato ritorno del freddo con danni incalcolabili per la produzione. Gli effetti peraltro si fanno già sentire sui ortaggi dove è saltata ogni programmazione dei raccolti con broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole che maturano contemporaneamente per le temperature primaverili. “Vista la situazione climatica, chiediamo alle compagnie assicurative di attivarsi tempestivamente per mettere a disposizione dei nostri imprenditori la possibilità di sottoscrivere polizze, nel caso di danni alle colture causati dal ritorno del gelo.

- ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”. Gli effetti dei cambiamenti climatici si abbattono su un territorio meno ricco e più fragile per l’abbandono forzato dell’attività agricola in molte aree interne, favoriti anche dal fatto che l’ultima generazioni in 25 anni è responsabile in Italia della scomparsa di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari. La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità, ma anche sicurezza ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico. Per queste ragioni i giovani della Coldiretti hanno partecipato lo scorso 15 marzo a #Fridaysforfuture, la mobilitazione globale che nasce con le proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg per chiedere ai decisori politici misure concrete contro i cambiamenti climatici.


Fauna

selvatica

COLDIRETTI ALESSANDRIA PRESENTE ALL’INCONTRO ORGANIZZATO PER DENUNCIARE UNA SITUAZIONE ORMAI INSOSTENIBILE 10

DANNI DA FAUNA SELVATICA: BASTA ALLE LUNGAGGINI ED INEFFICIENZE Nuove modalità di gestione per semplificare e rendere trasparente l’operatività degli ATC

A

ll’incontro organizzato da Coldiretti Piemonte per fare il punto sui danni da fauna selvatica ha partecipato una delegazione di Coldiretti Alessandria, l’occasione per denunciare, ancora una volta, una situazione ormai insostenibile che, tra lungaggini e burocrazia, continua a mettere a dura prova il reddito delle aziende. “Noi agricoltori chiediamo, in sostanza, di fare il nostro mestiere, di essere liberati dalla “calamità” rappresentata dalla fauna selvatica, non di essere indennizzati. - ha sostenuto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco - Nonostante la Regione abbia erogato i fondi, un numero significativo di ATC, per una loro palese inefficien-

za, ritardano gravemente a risarcire le aziende, vittime di questo sistema. Basti pensare che nel 50% dei casi si superano i 3 anni per liquidare gli indennizzi agli imprenditori agricoli. Un sistema talmente farraginoso che si sta verificando un apparente paradosso: in un momento in cui il numero dei cinghiali e dei danni che provocano, mettendo anche a rischio l’incolumità dei cittadini, aumentano si sta registrando, rispetto al passato, un calo del numero di denunce anche per effetto della rinuncia a coltivare porzioni sempre più vaste del territorio collinare. Gli imprenditori non hanno più fiducia ed evitano, addirittura, di far denuncia”. E’ fondamentale individuare nuove modalità di gestione delle procedure che un’impresa agricola è tenuta ad adottare per ottenere il riconoscimento e risarcimento dei danni subiti; anche in questo caso è essenziale una semplificazione. “Sono necessarie - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - tempistiche certe a partire dalla fase di accerta-

mento del danno, oltre a modalità di rendicontazione e liquidazione efficienti e trasparenti. Chiediamo, a tal proposito, di poter accedere ai dati degli ATC relativi ai danni accertati, da risarcire e risarciti. Basta ad azioni che, in alcuni casi, si sono rilevate irregolari, con lentezze ed inefficienze: a pagare tutto questo, anche in termini di redditività, sono i nostri imprenditori che continuano col loro lavoro a presidiare territori altrimenti disabitati convivendo con gli attacchi dei selvatici, sempre più all’ordine del giorno”. L’obiettivo principale è quello di esporre la posizione e le richieste del settore, riguardo ad alcune tematiche che da anni interessano molto da vicino gli imprenditori agricoli e che ancora non trovato adeguate risposte.


Fauna

selvatica

“CONTENIMENTO FAUNA SELVATICA: ORA L’IMPRENDITORE AGRICOLO HA UN RUOLO CENTRALE

A

pprovata dalla Regione Piemonte la nuova delibera per il contenimento dei selvatici, che introduce modifiche a quella dello scorso dicembre, stante anche il parere fornito dall’Ispra. E’ quanto ha affermato l’assessore Giorgio Ferrero che è intervenuto all’incontro organizzato da Coldiretti Piemonte, per affrontare la questione relativa al controllo della fauna selvatica. A livello nazionale si sta verificando un’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti con il numero dei cinghiali che, in Italia, ha superato abbondantemente il milione. Il Piemonte non è immune, tanto che sono sempre più frequenti casi di cinghiali che giungono anche nelle città. A fronte di inestimabili danni per le colture, cresce il rischio

anche per i cittadini alla guida. “Viene finalmente attribuito all’imprenditore agricolo, in qualità di titolare o conduttore del fondo, un ruolo centrale nell’azione di contenimento della fauna selvatica spiegano Mauro Bianco presidente Coldiretti Alessandria e Roberto Rampazzo direttore Coldiretti Alessandria -. Un risultato che, grazie ad un costante lavoro, accoglie le proposte di ulteriore miglioramento della delibera approvata lo scorso mese di dicembre, che abbiamo sottoposto all’attenzione dell’Assessore Ferrero e, quindi, della Regione. Tra le novità più rilevanti, ora un proprietario o conduttore di un fondo, munito di regolare licenza per l’esercizio venatorio ed adeguata formazione, potrà intervenire direttamente, anche come “tutor” di

un altro proprietario o conduttore, nell’ambito del territorio su cui si attuano i Piani di contenimento. Trattandosi di azioni straordinarie, non sussiste l’obbligo di essere iscritto presso un ATC/CA (ambiti territoriali di caccia/ comprensori alpini). Ora è importante che questa misura, insieme alle altre contenute nella nuova delibera, vengano prontamente recepite ed attuate da province e Città Metropolitana. E’ necessario - concludono Bianco e Rampazzo - agire con tempestività su tutti i territori e specificatamente nelle aree collinari e montane, dove l’agricoltura è più difficoltosa, in cui si sono già persi oltre il 50% delle superfici coltivabili a causa proprio dei selvatici. Senza dimenticare che a rischio oggi è la sicurezza dell’intera collettività”.

ATTUAZIONE PIANI DI CONTROLLO

P

er quanto riguarda la fase di attuazione dei piani di controllo, è confermato come la amministrazioni provinciali, e gli Ambiti Territoriali di Caccia, possono avvalersi (esclusivamente) dai soggetti individuati dalle disposizioni normative vigenti, ne consegue che i piani di controllo possano essere attuati da: • Proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purchè muniti di licenza per l’esercizio venatorio;

• Guardie venatorie dipendenti delle Amministrazioni provinciali; • Guardie Forestali; • Guardie comunali munite di licenza per l’esercizio venatorio. In sintesi per quanto riguarda i proprietari o i conduttori di fondi,le operazioni di contenimento potranno essere effettuata attraverso: • CATTURA CON SISTEMI DI TRAPPOLLAGGIO ME-

Comitato di Gestione

DIANTE L’UTILIZZO DI GABBIE; • OPERAZIONI DI CONTENIMENTO MEDIANTE ABBATTIMENTO-CONTROLLO SELETTIVO, PER TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DI LICENZA PER L’ESERCIZIO VENATORIO. Per entrambe le figure, è necessario il possesso di attestato di partecipazione e superamento della prova finale al corso organizzato dall’A.T.C. o dalle Organizzazioni Professionali Agricole circa i piani di controllo e verifica da parte dell’Amministrazione.

Presidente attuale

ATC AL01 (Casalese) e AL02 (Alessandria) Boidi Giuseppe Gerolamo ATC AL03 (Tortona) e AL04 (Acqui Terme)

Prando Roberto

Presidente/Commissario precedente Fonte Francesco Michele Boveri Fabio

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PSR

AMBIENTE, PIEMONTE: AL VIA IL BANDO CHE ASSEGNA 2 MILIONI DI EURO PER LA RIMOZIONE DELL’AMIANTO DAGLI EDIFICI PUBBLICI

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“UN PROVVEDIMENTO FONDAMENTALE CHE SI SOMMA AI 6 MILIONI DI EURO GIÀ EROGATI IN PASSATO”

P

ubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Piemonte il bando regionale per la presentazione delle istanze di contributo per l’assegnazione di risorse finanziarie destinate alla bonifica di manufatti contenenti amianto. Il bando è aperto ai Comuni piemontesi, e prevede la disponibilità di oltre 2 milioni di euro. Le risorse saranno assegnate per contribuire alla bonifica, mediante rimozione, di edifici e strutture di proprietà comunale con manufatti contenenti amianto. Gli interventi dovranno essere re-

alizzati dai Comuni beneficiari del contributo entro il 30 novembre 2020. Il finanziamento regionale coprirà il 100% dell’importo netto dei costi di bonifica e dei costi per il ripristino, strettamente conseguenti alla rimozione dei manufatti contenenti amianto, oltre all’importo netto degli oneri per la sicurezza. L’importo massimo del contributo regionale assegnabile per singola istanza è pari ad _ 250.000,00. Il termine per presentare le richieste di contributo agli uffici della Direzione regionale Ambiente, Governo e Tutela del Territorio è fissa-

to nel 15 maggio 2019. La documentazione contenente i termini e le modalità di presentazione delle istanze di contributo è disponibile sul bur della Regione Piemonte al link: http://www. regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2019/corrente/ siste/00000180.htm oppure nella sezione del sito web della Regione Piemonte relativa ai Bandi di finanziamento, al link: http://www.regione.piemonte.it/ bandipiemonte

PSR, DAL 15 MAGGIO LE DOMANDE DI PAGAMENTO PER LA VECCHIA PROGRAMMAZIONE

F

issati i termini per presentare le domande di pagamento per gli impegni della vecchia programmazione (2007-2013 e precedenti) relative alle misure connesse alle superfici e agli animali dello Sviluppo rurale. Tutte le domande si devono basare, così come quelle relative agli aiuti diretti (primo pilastro Pac) su strumenti geospaziali. L’Agea ha pubblicato il 19 febbraio le istruzione che

hanno stabilito per la campagna 2019 le seguenti date: domande iniziali: 15 maggio 2019, domande di modifica 31 maggio 2019; domande di modifica per ritiro parziale: data di apertura sul portale Sian dei servizi di istruttoria delle domande di pagamento e con la contestuale pubblicazione degli indicatori di possibili irregolarità riscontrate sulle domande.


PSR / Amianto |

a cura di

Davide Biglia

Le domande possono essere presentate con un ritardo di 25 giorni di calendario successivi rispetto al termine previsto del 15 maggio. In tal caso, l’importo al quale il beneficiario avrebbe avuto diritto se avesse inoltrato la domanda in tempo utile viene decurtato dell’1% per ogni giorno lavorativo di ritardo. Le misure interessate sono quelle finalizzate a promuovere l’utilizzo sostenibile dei terreni agricoli e quelle per la promozione dell’utilizzo sostenibile delle superfici forestali. E’ necessario dunque che gli agricoltori si rechino presso gli uffici territoriali del Caa Coldiretti.

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TITOLO DI CONDUZIONE DEL TERRENO AGRICOLO ESENZIONE PER LE AZIENDE AGRICOLE UBICATE NEI COMUNI PREALPINI E DI COLLINA

S

ul numero scorso di “Agricoltura Alessandrina” è stato pubblicato un articolo inerente l’Esenzione per le aziende agricole ubicate nei comuni prealpini e di collina, della possibilità di non dover disporre del titolo di conduzione del terreno agricolo ai fini della costituzione del fascicolo aziendale. Ad integrazione dell’articolo si ricorda che, come pubblicato sul Manuale del Fascicolo del Produttore 2018 a pagina 32, anche Arpea, come altri Organismi Pagatori ha recepito il decreto del Ministero. Al punto “5.3.19. PARTICELLE FONDIARIE DI ESTENSIONE INFERIORE AI 5000 METRI QUADRATI” In base al comma 12 dell’art. 3 dell’allegato alla L. 11 agosto 2014, n. 116 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e /’efficlenta-

mento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea”, con riferimento ai terreni agricoli contraddistinti da particelle fondiarie di estensione inferiore a 5.000 metri quadrati, site in comuni montani, ricompresi nell’elenco delle zone svantaggiate di montagna delimitate ai sensi dell’articolo 32 del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, i soggetti iscritti all’anagrafe agricola delle aziende agricole di cui all’articolo 1 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 12 dicembre 1999, n. 503, non sono tenuti a disporre del relativo titolo di conduzione ai fini della costituzione del fascicolo aziendale di cui all’articolo 9 del

citato decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 1999. Sui sistemi informativi, questa tipologia di particelle è indicata con l’apposito codice 9. NB: La deroga vale solo per le particelle che non hanno un supero di superficie dichiarata sulla medesima particella o per le quali non sussistono condizioni di opposizione manifesta. Per le particelle localizzate nel territorio piemontese la verifica del requisito dimensionale e di collocazione in area svantaggiata montana viene effettuata automaticamente da Sistema Informativo. Per le particelle collocate al di fuori della Regione Piemonte, la documentazione richiesta è: Particelle esenti ai sensi dell’allegato alla L. n. 116 del 11/08/2014, art. 3, c. 12) (Allegato 5). “tale dichiarazione non può essere utilizzata se le particelle sono del Demanio o di altri enti pubblici”.

COMUNI RIENTRANTI NELLE ZONE SVANTAGGIATE Si avverte che le zone svantaggiate comprendono le zone di montagna, altre zone svantaggiate definite come zone minacciate di spopolamento e nelle quali è necessario conservare l’ambiente naturale ed infine, zone nelle quali ricorrono svantaggi specifici. Solo alcune tra le Regioni hanno elencato tutte le zone svantaggiate del proprio territorio in base alla suddetta tripartizione, la maggior parte

di esse ha preferito accorpare nella dicitura “zone svantaggiate” anche i comuni montani. Ulteriore annotazione riguarda la delimitazione delle zone svantaggiate: la citazione “comuni parzialmente svantaggiati” significa che sono ammesse a quel particolare regime solo alcune zone censuarie con i rispettivi fogli di mappa, non specificati.

Provincia di Alessandria Comuni totalmente montani: Albera Ligure, Avolasca, Borghetto di Borbera, Bosio, Brignano Frascata, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Carrega Ligure, Carrosio, Cartosio, Casaleggio Boiro, Casasco, Cassinelle, Castellania, Castelletto d’Erro, Cavatore, Costa

Vescovato, Denice, Dernice, Fabbrica Curone, Fraconalto, Garbagna, Gremiasco, Grondona, Lerma, Malvicino, Merana, Molare, Momperone, Mongiardino Ligure, Monleale, Montacuto, Montechiaro d’Acqui, Montegioco, Montemarzino, Morbello, Mornese, Pareto, Ponzone,

Pozzol Groppo, Roccaforte Ligure, Rocchetta Ligure, San Sebastiano Curone, Spigno Monferrato, Stazzano, Tagliolo Monferrato, Vignole Borbera, Voltaggio. Comuni parzialmente montani: Arquata Scrivia, Serravalle Scrivia.


Settore Fiscale |

a cura di

Daniela Colombini

PROROGA SPESOMETRO E ESTEROMETRO 2019 NUOVA SCADENZA 30 APRILE 14

Per completezza di informazione, rispetto a quanto scritto nel nostro numero precedente, si pubblicano le nuove scadenze dopo le proroghe confermate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio scorso. Ecco le nuove scadenze: n Scadenza Spesometro semestrale: secondo semestre 2018 proroga dal 28 febbraio al 30 aprile 2019

n Scadenza Esterometro mensile: mese di gennaio 2019 proroga dal 28 febbraio al 30 aprile 2019 mese di febbraio 2019 proroga dal 31 marzo al 30 aprile 2019 n Scadenza Liquidazione periodica trimestrale: ultimo trimestre 2018 proroga dal 28 febbraio al 10 aprile 2019

scadenza

imposta

10/04/2019

IVA

Comunicazione dati delle liquidazioni periodi- Contribuenti IVA mensili e che iva del 4° trimestre 2018 trimestrali

15/04/2019

IVA

Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento Soggetti passivi IVA idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione

16/04/2019

IVA

Liquidazione e versamento dell’iva a debito del Contribuenti IVA mensili mese di marzo 2019

16/04/2019

adempimenti

soggetti obbligati

Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di Contribuenti che corriRITENUTE lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e spondono redditi soggetti provvigioni corrisposti nel mese precedente a ritenute

Versamento del bollo per le fatture elettroniche IMPOSTA emesse nel primo trimestre 2019 di importo su20/04/2019 DI periore a euro 77,47che non comportano addeBOLLO bito di iva

Contribuenti che emettono fatture escluse, esenti, fuori campo e non imponibili

Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi Operatori intracomunitari IVA delle cessioni e/o prestazioni di servizi intracomu26/04/2019 con obbligo mensile e triINTRASTAT nitari relativi al mese di marzo e relativi al trimemestrale stre precedente

30/04/2019

30/04/2019

30/04/2019

IVA

Contribuenti esercenti atPresentazione DICHIARAZIONE ANNUALE IVA tività d’impresa o attività 2019 artistiche o professionali, titolari di partita Iva.

IVA

Presentazione Elenco fatture emesse e ricevute Contribuenti in contabilità con riepilogo fatture attive e passive del 2° semeIva nel 2018 stre 2018 - Spesometro

IVA

Presentazione Esterometro mesi di gennaio e Contribuenti in contabilità febbraio 2019: comunicazioni dei dati relativi a Iva che hanno effettuato cessioni di beni e prestazioni di servizi verso e da transazioni con l’estero soggetti esteri


nocciolo

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a cura di

 Elevatissima pericolosità  In campo e in magazzino  Difficile eliminazione  Nocciole d’importazione

Le aflatossine

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Scheda

Alberto Pansecchi

scheda nocciolo n°54

La salubrità degli alimenti che contraddistinguono la nostra dieta, passa attraverso le attenzioni e i comportamenti corretti e responsabili di coloro che, a diverso titolo, intervengono nel processo produttivo. Sono ormai diversi anni che si fa un gran parlare di residui di agrofarmaci nei prodotti agricoli e molti passi in avanti sono stati compiuti nella direzione della loro riduzione o eliminazione. Molti fitofarmaci, quelli più pericolosi o persistenti, non sono infatti più utilizzabili e gli agricoltori stessi sono diventati molto più consapevoli e attenti di un tempo. Ciò che invece spesso sfugge all’attenzione del consumatore è la pericolosità di sostanze prodotte da alcuni funghi che attaccano le nostre piante quando non vengono adeguatamente difese o che si sviluppano nei magazzini di conservazione delle derrate poi destinate al consumo.

Cosa sono e chi le produce Le Aflatossine sono prodotte dal metabolismo secondario di alcuni ceppi fungini di Aspergillus flavus (da cui il nome) e Aspergillus parasiticus, che si sviluppano su numerosi substrati vegetali come cereali, semi oleaginosi (come le arachidi), spezie, granaglie, frutta secca ed essiccata, sia durante la coltivazione che durante il raccolto e l'immagazzinamento. Per la produzione di aflatossine, occorrono temperature comprese tra 25°C e 32 °C e elevati valori di Umidità Relativa: l’optimum risulta essere tra 82 e 87% . La produzione di aflatossine da parte dell'A. flavus risulta particolarmente abbondante in stagioni con temperature elevate e una piovosità inferiore alla media. L’attività degli insetti, come ad esempio le cimici, favorisce la presenza di alti livelli di aflatossine sia per la contaminazione provocata, sia per la veicolazione delle spore dei funghi.

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Scheda

nocciolo

Sostanze pericolose La tossicità delle aflatossine è stata ormai da tempo dimostrata e, nel corso della storia, ha causato vere e proprie stragi. Ad esempio si stima che il fungo denominato segale cornuta, che non viene distrutto durante il processo di panificazione, durante la Prima Guerra Mondiale, abbia portato alla morte di 70,000 soldati tedeschi solo per aver mangiato pane di segale infettato.

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L’assunzione di alimenti contamiti da funghi in grado di produrre aflatossine, può causare sia un ritardo nella crescita dei bambini sia un effetto immunosoppressivo. Le intossicazioni acute nell’uomo, associate con dosi estremamente elevate di aflatossine derivanti dalla dieta, sono caratterizzate da emorragie, edema, danni acuti epatici e morte. Genotossicità, cancerogenicità, mutagenicità, nefrotossicità, teratogenicità e immunotossicità rappresentano i danni che queste sostanze possono causare all’uomo

Veleni d’importazione I maggiori problemi legati alle aflatossine in Italia sono connessi all’importazione di derrate alimentari da Paesi a clima caldo-umido che ne favoriscono lo sviluppo. La contaminazione da aflatossine dei prodotti italiani risulta molto minore e spesso non presente, per motivi legati al clima e all’utilizzo di tecniche e processi efficaci di raccolta e conservazione. Tra i prodotti più contaminati vi sono le nocciole che vengono importate in grande quantità dalla Turchia a causa di un fabbisogno italiano di gran lunga superiore alle produzioni interne.

Caratteristiche delle aflatossine •Sono sostanze dotate di elevato potere cancerogeno •Sono sostanze che manifestano tossicità croniche e raramente tossicità acuta •Sono sostanze termostabili •Sono ubiquitariamente presenti sul territorio •Sono fortemente caratterizzate da una incidenza di contaminazione “stagionale” •Presentano una tipologia di contaminazione a “macchia di leopardo”

Prevenzione lungo l’intero processo produttivo Alcune pratiche possono essere utilizzate per prevenire e controllare la contaminazione da Aflatossine. La tempestiva raccolta dei frutti caduti, per ridurre il tempo di permanenza a terra della nocciola in condizioni di umidità elevata e non controllabile, risulta essere una delle principali strategie di riduzione delle contaminazioni. In post-raccolta, l’immediata selezionatura e una rapida essiccazione per abbassare il livello di umidità a livelli idonei alla conservazione delle nocciole, riducono la possibilità di crescita di funghi. Durante la fase di conservazione, il mantenimento di bassi livelli di umidità e la corretta ventilazione diminuiscono sia la popolazione fungina sia la concentrazione di aflatossine. Anche la pulizia e la sanificazione degli ambienti nei quali avviene la conservazione delle nocciole, riducono la contaminazione fungina da Aspergillus. Uno dei principi guida per contenere i livelli di contaminazione da Aflatossine è quello di adottare azioni concertate lungo tutta la filiera agro-alimentare, “dal campo alla tavola”. La produzione di aflatossine può avvenire già in campo durante le fasi che precedono la raccolta; concimazioni equilibrate, contrasto delle situazioni di campo predisponenti ad alti livelli di umidità e una attenta difesa dai funghi che durante la stagione possono attaccare i frutti in formazione, rappresentano condizioni essenziali per scongiurare queste pericolosissime contaminazioni. Bibliografia:

Cinque domande sulle aflatossine - Carlo Brera, ISS, EFSA. Frutta secca, crescente rischio di contaminazione da micotossine - D. Spadaro, S. Prencipe e M.L. Gullino, 2018.


Patronato Epaca |

a cura di

Marino Ravera

PENSIONI ANTICIPATE, LE NUOVE REGOLE Come orientarsi tra le ultime novità sull’uscita dal mondo del lavoro

L

a pensione anticipata “Quota 100” è introdotta in via sperimentale per il periodo compreso tra il 2019 e il 2021. Possono conseguire il diritto alla pensione Quota 100 gli iscritti: • all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), ossia Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FLD) e gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti); • alle forme esclusive dell’Ago gestite dall’Inps (CTPS, CPDEL, ecc.) • alle forme sostitutive dell’AGO gestite dall’INPS (Fondo volo, ex Fondo autoferrotranvieri, ecc.); • alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della Legge 335/1995.

Alla pensione Quota 100 non possono, invece, accedere gli iscritti a forme previdenziali diverse da quelle sopra indicate (Casse professionali, Fondo clero, Fondo esattoriali, INPGI, ecc.), il persone appartenente alle Forze armate, il personale delle Forze di Polizia e di Polizia penitenziaria, il personale operativo del Corpo nazionale di Vigili del Fuoco e il personale della Guardia di Finanza. I soggetti che possono accedere alla prestazione Quota 100 devono essere in possesso dei seguenti requisiti: • età anagrafica non inferiore a 62 anni; • anzianità contributiva non inferiore a 38 anni. Si precisa che al requisito anagrafico non si applicano gli incrementi alla speranza di vita e che, ai fini del perfezionamento del requisito contributivo, è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurato. Il Decreto-Legge 4/2019 introduce una disciplina diversificata in materia di conseguimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico a seconda del datore di

lavoro, pubblico o privato, ovvero della gestione previdenziale a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico. Il criterio della natura giuridica del datore di lavoro è prevalente - ai fini dell’applicazione della finestra pensionistica di 3 oppure 6 anni dalla maturazione dei requisiti pensionistici - rispetto ad ogni altro criterio. L’accesso alla pensione anticipata con Quota 100 si può ottenere anche cumulando i periodi assicurativi non coincidenti presenti in due o più gestioni tra quelle indicate dalla norma e amministrate dall’Inps. La pensione Quota 100 non è cumulabile con redditi derivanti da qualsiasi attività lavorativa, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui. Sebbene venga usato il termine “Quota”, il totale di 100 non è componibile liberamente, ma si deve raggiungere rispettando due condizioni fisse, vale a dire un’età anagrafica minima (62 anni) e un’anzianità contributiva minima (38 anni di contributi).

DOMANDE DI DISOCCUPAZIONE AGRICOLA SCADENZA 29 MARZO 2019

L

e istanze di disoccupazione agricola 2018 devono essere presentate, a pena di decadenza, entro e non oltre il 29 marzo 2019. Al fine di poter usufruire della prestazione, il lavoratore deve avere contribuzione versata (di qualsiasi genere) da almeno 2 anni e deve aver lavorato per almeno 102 giornate agricole nei due anni precedenti la domanda. E’ possibile richiedere, unitamente alla disoccupazione agricola, anche gli assegni familiari, se dovuti. I lavoratori dipendenti interessati sono invitati a pren-

dere al più presto un appuntamento con gli uffici Coldiretti che provvederanno all’invio della domanda telematica. In tale occasione sarà necessario che il lavoratore porti con sè già compilato dalla banca il modello SR163 necessario ai fini della certificazione del codice Iban riferito al conto dove deve essere erogata la prestazione. Gli uffici zonali Coldiretti sono a disposizione per qualsiasi chiarimento in merito.

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Patronato Epaca

FINESTRA TRIMESTRALE

L 18

OPZIONE DONNA

I

l Decreto-Legge 4/2019 prevede che le lavoratrici che hanno maturato, entro il 31 dicembre 2018, un’anzianità contributiva minima di 58 anni se lavoratrici dipendenti o di 59 anni se lavoratrici autonome, possono accedere alla pensione anticipata secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. L’accesso alla pensione anticipata con l’Opzione donna non viene, dunque, più denominato “regime sperimentale” ma acquista un valore strutturale, sebbene tale forma di pensionamento sia limitata a coloro che abbiano maturato entrambi i requisiti entro e non oltre il 31 dicembre 2018. Al requisito anagrafico indicato (58 o 59 anni) non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita. Le lavoratrici che accedono al pensionamento secondo le regole dell’Opzione donna, conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico decorsi 3 mesi dalla maturazione del predetto requisito, secondo le disposizioni previste nei rispettivi ordinamenti. Pertanto, per i lavoratori precoci che perfezionano il prescritto requisito dal 1° gennaio 2019 fino a tutto il 2026, è stato sospeso l’adeguamento agli incrementi della speranza di vita, ma è stata introdotta la finestra pensionistica di 3 mesi. Gli Uffici Epaca di Coldiretti Alessandria sono a disposizione per i chiarimenti in merito e per l’inoltro delle domande di pensione previste dalla nuova normativa.

a norma prevede che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2026, il requisito contributivo per conseguire il diritto alla pensione anticipata è fissato a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, per effetto della disapplicazione, nel predetto periodo, degli adeguamenti alla speranza di vita. Contestualmente, a decorrere dal 1° gennaio 2019, viene anche introdotta una decorrenza pensionistica spostata in avanti di 3 mesi, la cosiddetta “finestra”. A differenza dell’aspettativa di vita che incrementa il requisito contributivo richiesto e quindi deve essere necessariamente “lavorata” con relativo versamento dei contributi, la finestra comporta soltanto uno spostamento in avanti della decorrenza, con erogazione della pensione anche se nel periodo indicato non si è lavorato.

APE SOCIALE, RIAPERTURA DELLE DOMANDE

S

econdo quanto disposto dal Decreto-Legge 4/2019, il termine di scadenza del periodo di sperimentazione dell’Ape sociale è posticipato al 31 dicembre 2019. Pertanto, pur in attesa della pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni, sono riaperte le domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’Ape sociale. Più in dettaglio, a partire dal 29 gennaio 2019, data di entrata in vigore del suddetto Decreto-Legge, possono presentare domanda i soggetti che nel corso dell’anno 2019 maturano tutti i requisiti e le condizioni previste dalla legge. Possono, altresì, presentare domanda di riconoscimento delle condizioni per accedere al beneficio tutti coloro che hanno perfezionato i requisiti negli anni precedenti, stante il permanere degli stessi, e che non hanno provveduto ad avanzare la relativa domanda. Nel ricordare che i ritardi nella presentazione della domanda comportano la perdita dei ratei di prestazione, gli Uffici Epaca di Coldiretti restano a disposizione per ogni chiarimento.


CDC –

coltiva la salute

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COLTIVA LA TUA SALUTE TEMA DEL MESE:

CONSULENZA PSICOLOGICA NELLA TERZA E QUARTA ETA’ Invecchiare è un percorso soggettivo, che ha inizio e si costruisce in età adulta. Ogni esperienza che viviamo, fisicamente e mentalmente, incide in modo positivo o negativo sui processi di invecchiamento sia a livello fisico che psicologico. Le nostre relazioni, lo stile di vita, le capacità motorie e cognitive si modificano con l’invecchiare e possono portare ad un maggiore livello di autoconsapevolezza e saggezza, ma possono anche generare sofferenza e frustrazione. Per tutte queste ragioni è fondamentale affrontare per tempo le difficoltà legate ai cambiamenti della terza età, al fine di consentire di mantenere alte le capacità psichiche, fisiche e strettamente cognitive, l’autostima e la progettualità personale. CONSULENZA PSICOLOGICA NELLA TERZA E QUARTA ETA’: CHE COS’E’? La Consulenza Psicologica nella Terza e Quarta Età si deve richiedere nel caso in cui la persona che invecchia, o un suo familiare, si accorga di un cambiamento dell’umore, del carattere e/o delle abilità quotidiane. La Consulenza Psicologica nella Terza e Quarta Età è finalizzata a: • Comprendere la natura delle difficoltà lamentate dal soggetto, valutandole all’interno del suo contesto di personalità e di vita. • Valutare l’assetto cognitivo attuale attraverso opportuni strumenti valutativi (test) • Individuare i punti di forza e di debolezza del soggetto, sia dal punto di vista cognitivo che emotivo e relazionale • Individuare e condividere con l’utente ed i suoi familiari possibili interventi di sostegno e potenziamento delle capacità attuali: programmazione di percorsi di riabilitazione per le aree di fragilità e riflessione sull’eventuale necessità di un invio ai servizi pubblici per la terza età. CONSULENZA PSICOLOGICA NELLA TERZA E QUARTA ETA’: COME SI SVOLGE? La Consulenza Psicologica nella Terza e Quarta Età prevede il seguente percorso diagnostico-terapeutico: • Colloquio con il soggetto • Colloquio con l’eventuale familiare • Valutazione (test) • Colloquio di restituzione in cui si propone un percorso di potenziamento cognitivo o psicoterapia • Percorsi riabilitativi multidisciplinari progettati con l’equipe (psicologo, logopedista, fisioterapista, fisiatra) • Percorso di potenziamento o sostegno delle abilità residue in cui si suggeriscono degli esercizi per le funzioni cognitive. • Psicoterapia, ovvero un percorso di cura fondato sul colloquio.

w w w. g r u p p o c d c . i t


Corsi INIPA |

a cura di

Emanuele Sconfienza

Patentino trattori: chi e quando deve conseguire l’abilitazione? 20

Non è più possibile frequentare direttamente i corsi di aggiornamento autocertificando l’esperienza pregressa Trattori agricoli o forestali formazione e addestramento ai sensi dell’art. 73 comma 5 del D.Lgs. 81/08 Chiunque utilizzi trattori agricoli e forestali deve, ai sensi dell’art. 73, comma 5, essere in possesso di una formazione e addestramento adeguati e specifici, tali da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possano essere causati ad altre persone.

Nell’allegato 8 sono stabiliti i requisiti minimi dei corsi di formazione per lavoratori addetti alla conduzione di trattori agricoli o forestali (8-13 ore) e relative attrezzature intercambiabili. La formazione è composta da un modulo giuridico (1 ora), uno tecnico (2 ore) e due pratici (uno per trattori a ruote e uno per trattori a cingoli di 5 ore ciascuno). Ogni modulo prevede una verifica finale. L’abilitazione ha validità di 5 anni e dovrà essere rinnovata mediante un corso di aggiornamento di almeno 4 ore.

Formazione dipendenti - Agricoltura L’accordo Stato/Regioni sulla formazione obbligatoria dei lavoratori in materia di sicurezza e salute sul lavoro contiene le procedure per adempiere agli obblighi di formazione dei lavoratori secondo quanto previsto dall’art.37 del d.lgs.81/2008. Con riferimento all’Accordo sopra citato, si comunica che è vigente l’obbligo di sottoporre a formazione tutti i lavoratori secondo quanto di seguito riportato: • tutte le aziende con lavoratori o soci lavoratori, sono obbligate ad adempiere all’Accordo Stato/Regioni,rimane invece facoltativa la formazione per i colloboratori familiari; • tutti i lavoratori devono essere sottoposti a formazione (compresi i lavoratori atipici e quelli assunti a tempo determinato); • è previsto che ogni lavoratore sia sottoposto a una formazione generale di 4 ore (per qualsiasi tipo di azienda) alla quale si aggiunge una formazione specifica di durata variabile a seconda del settore di appartenenza dell’azienda; • in base al livello di rischio dell’azienda la durata minima complessiva del corso è di 12 ore Aziende a MEDIO RISCHIO Es. Agricoltura

• 4 ore di formazione generale valida per qualsiasi settore • 8 ore di formazione specifica a seconda del settore di appartenenza

Spazi confinati - Formazione obbligatoria DPR 177/2011 (“Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti”) ll termine “spazi confinati”ricorre spesso nell’ambito della sicurezza sul lavoro e identifica luoghi con specifiche caratteristiche. Si tratta di ambienti limitati dove, per la presenza di sostanze tossiche o di particolari fattori di pericolo (caduta, incendi, carenza di ossigeno, ecc), il rischio di infortuni o di morte è molto elevato. Le definizioni di ambiente confinato sono diverse e non sempre esaustive, una tra le più comuni lo identi-

fica come luogo chiuso (totalmente o parzialmente) che, sebbene non progettato e costruito per essere occupato in permanenza da persone, lo può essere temporaneamente per particolari interventi lavorativi (ispezione, pulizia, manutenzione, ecc). In generale, tra gli esempi di spazi confinati più comuni vi sono: - serbatoi; - silos; - botti; - vasche; - cisterne aperte; - ambienti con scarsa o assente ventilazione; - locali tecnici di piscine; Durata 16 ore

Inipa Nord- Ovest attiva tale tipologia di corsi a catalogo al raggiungimento del numero minimo di allievi, la formazione sarà svolta presso la sede di Alessandria, ma a seconda delle esigenze è possibile adottare altre sedi. Inoltre si precisa che tali corsi sono a pagamento e verranno svolti in orario diurno. Per dare la propria pre-iscrizione o richiedere eventuali chiarimenti contattare la segreteria INIPA al n° 0131/235891, oppure all’indirizzo di posta elettronica alessandria@ inipapiemonte.it


Condizionalità

CONDIZIONALITÀ 2019 IN CORSO DI PUBBLICAZIONE IL DECRETO

E’

in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale del 17 gennaio 2019 che definisce le regole sulla condizionalità per l’anno 2019, le riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti e dei programmi di sviluppo rurale. La condizionalità comprende l’insieme degli atti e delle norme che l’agricoltore è tenuto a rispettare per poter ricevere i pagamenti diretti, i pagamenti relativi alle misure ambientali dello Sviluppo Rurale e i pagamenti dell’Ocm legati ai vigneti (vendemmia verde e ristrutturazione dei vigneti). In particolare, il decreto elenca i Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e definisce le norme per il mantenimento del terreno in Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (BCAA). Il non rispetto delle norme di condizionalità comporta l’applicazione di sanzioni, di riduzioni o le esclusioni a valere sui pagamenti spettanti per l’insieme delle domande di aiuto o di pagamento presentate dal beneficiario nel corso dell’anno in cui si verifica l’inadempienza, nonché alle domande presentate per la vendemmia verde o la ristrutturazione dei vigneti. Per quanto concerne l’utilizzo del 25% degli importi risultanti dalle riduzioni ed esclusioni di condizionalità, il Decreto stabilisce che il Mipaaft, entro il 31 dicembre 2019, procederà ad identificare le finalità alle quali destinare le somme e a definirne le modalità di utilizzo. Tuttavia, è bene precisare, che la riduzione o esclusione si applica solo qualora l’inadempienza sia imputabile ad atti od omissioni direttamente attribuibili al beneficiario e qualora l’inadempienza sia connessa all’attività agricola del beneficiario e/o sia interessata la superficie aziendale del beneficiario. Le novità per il 2019, riguardano in particolare la precisazione di alcune

definizioni: • nell’ambito dello sviluppo rurale, per le misure connesse alla superficie o ai capi, l’anno civile dell’accertamento corrisponde all’anno civile in cui il beneficiario presenta la domanda di sostegno o la domanda di pagamento che rientra nel campione sottoposto a controllo. Mentre corrisponde all’anno civile in cui è svolto il controllo per le misure non connesse alla superficie o ai capi; • nell’ambito dei programmi di sostegno per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, gli anni considerati corrispondono ai tre anni che decorrono dal 1o gennaio dell’anno successivo all’anno civile in cui è stato concesso il primo pagamento; invece per i programmi di sostegno per la vendemmia verde è l’anno che decorre dal 1o gennaio dell’anno successivo all’anno civile in cui è stato concesso il pagamento. Nell’ambito delle misure di sviluppo rurale non connesse alla superficie e agli animali, sono gli anni in cui il beneficiario è tenuto al mantenimento degli impegni assunti, ivi incluso il periodo vincolativo ai fini dei controlli ex-post. In relazione all’applicazione di riduzioni nel caso di impegni pluriennali, come nel 2018, anche quest’anno la percentuale di recupero dell’anno di accertamento si applica anche agli importi già pagati negli anni precedenti per la stessa operazione. Tuttavia le Regioni e le Provincie Autonome possono decidere di applicare agli anni precedenti un livello di recupero diverso da quello dell’anno di accertamento o la non applicazione, se l’obiettivo perseguito dalla misura di sostegno non è compromesso e il livello di non conformità è diverso o la non conformità non è rilevata.

Sempre in merito agli impegni o pagamenti pluriennali, qualora lo scostamento in difetto della superficie accertata, rispetto a quella determinata nelle annualità precedenti, sia dovuto esclusivamente a una variazione della modalità di identificazione delle superfici (nel decreto si fa riferimento al Piano Colturale Grafico utilizzato a partire dal 2016), non sono recuperabili né oggetto di sanzione gli importi già pagati negli anni precedenti per la stessa operazione/gruppo coltura. Gli Uffici Coldiretti sono a disposizione per eventuali chiarimenti.

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Etichettatura

CADE IL SEGRETO DI STATO SULLE IMPORTAZIONI DI CIBI STRANIERI 22

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bbattuto un moloch sulla strada della trasparenza perfetta dell’agroalimentare made in Italy. Una pronuncia del Collegio del Consiglio di Stato ha riconosciuto il diritto della Coldiretti ad accedere ai dati del ministero della Salute relativi alle importazioni di latte, formaggi e tutti i derivati dirette alle singole aziende. La Coldiretti combatte da anni la battaglia per la sicurezza alimentare in nome del diritto del consumatore a essere informato correttamente sui cibi che porta in tavola. Un obiettivo che si affianca alla difesa dei redditi dei produttori agricoli penalizzati dall’import selvaggio di materia prima che una volta lavorata in Italia si fregia poi dei colori nazionali. Più volte la richiesta della Coldiretti era stata rispedita al mittente dall’amministrazione. E contro tale richiesta si era pronunciato anche il Tar. Ora però il Consiglio di Stato, riconoscendo il diritto a ottenere tutte le informazioni sui flussi commerciali, ha infranto un tabù e dunque da questo momento sarà più facile cancellare “il segreto di Stato” su tutti i prodotti agricoli. La bocciatura della domanda di accesso ai dati era stata motivata dall’esistenza dell’obbligo di indicazione dell’origine della materia prima su latte e derivati considerata già sufficiente a garantire il consumatore. La trasparenza sugli acquisti esteri rappresenta invece, secondo la nuova interpretazione, un elemento di ulteriore garanzia dell’etichetta

super trasparente. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto infatti la congruità della richiesta della Coldiretti volta a verificare “la corrispondenza e non contraddittorietà fra le importazioni di latte e di prodotti a base di latte da parte dei singoli operatori nazionali, da un lato, e le indicazioni fornite al consumatore in etichetta a termini di legge circa l’origine delle materie prime utilizzate dall’altro”. Finalità che rientrano tra quelle previste dalla nuova normativa sull’accesso civico. Il Consiglio di Stato rileva che il diritto d’accesso spetta a chiunque e dunque a maggior ragione nel caso posto dalla Coldiretti che riguarda un mercato, quello lattiero-caseario, in cui rappresenta la maggioranza degli operatori economici che tutela e per i quali opera per favorirne lo sviluppo. E dunque la completa informazione dei consumatori, oltre a garantire il diritto sancito dal Codice del consumo, secondo quanto sottolinea il Consiglio di Stato, “può favorire un corretto e regolato confronto concorrenziale, nonché un aumento dei consumi interni ed un ulteriore sviluppo di quel mercato. Ciò è vero e dirimente anche laddove dovesse tradursi in un danno per alcuni dei singoli operatori associati, posto che l’eventuale pregiudizio dei singoli non può andare a detrimento delle finalità associative statutariamente condivise”. Insomma vengono sposate in pieno le tesi della Coldiretti secondo cui la trasparenza e credibilità nei confronti dei consumatori sulla provenienza delle materie prime in un’economia globalizzata può favorire lo sviluppo del mercato interno. D’altra parte viene riconosciuta l’impossibilità, per ricostruire la filiera delle importazioni di ogni singolo produttore nazionale e verificare così la rispondenza tra etichetta dei prodotti e reali importazioni dei singoli produttori, di limitarsi alla raccolta dei dati dai propri iscritti o

di ricavarli dal report periodico. Non ci sono neppure le condizioni per un abuso di diritto d’informazione in quanto la nuova norma sull’accesso riconosce i fondamentali diritti dei consumatori alla tutela della salute; alla sicurezza e alla qualità dei prodotti e dei servizi; ad una adeguata informazione e ad una corretta pubblicità; all’esercizio delle pratiche commerciali secondo principi di buona fede, correttezza e lealtà; all’educazione al consumo; alla correttezza, alla trasparenza ed all’equità nei rapporti contrattuali; alla promozione e allo sviluppo dell’associazionismo libero, volontario e democratico tra i consumatori e gli utenti; all’erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità e di efficienza.”. Con l’etichetta trasparente e le informazioni sui flussi commerciali si opera “un controllo diffuso sull’attività amministrativa” perseguita dalla nuova legge sull’accesso civico. Il Consiglio di Stato smonta anche la teoria secondo la quale l’accesso potrebbe compromettere i diritti degli operatori economici importatori. L’Amministrazione non può trincerarsi dietro un rischio generico e astratto, ma deve motivare, in modo puntuale, la effettiva sussistenza di un reale e concreto rischio degli interessi degli operatori che importano la materia prima. Si tratta dunque di una presa di posizione particolarmente rilevante che sostiene, anche sul piano giuridico, una politica innovativa nell’agroalimentare centrata sulla qualità, la distintività, la sicurezza e la difesa dei redditi agricoli.


Etichettatura

QUATTRO PRODOTTI SU CINQUE PERICOLOSI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE ARRIVANO DALL’ESTERO

N

el 2018 in Italia è scoppiato più di un allarme alimentare al giorno per un totale di ben 398 notifiche inviate all’Unione Europea tra le quali solo 70 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 194 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (49%) e 134 da Paesi extracomunitari (34%). In altre parole oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare arrivano dall’estero (83%). In questi casi le maggiori preoccupazioni sono proprio determinate dalla difficoltà di individuare e rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio generando un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi e che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro. Finora una complessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati sulle importazioni, senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza, in una situazione in cui, secondo la Coldiretti, contiene materie prime straniere circa un terzo (33 per cento) della produzione totale dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy, all’insaputa dei consumatori ed a danno delle aziende agricole. Una mancanza di trasparenza che ha favorito anche il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo del Made in Italy ma anche aumentato i rischi di frodi con le notizie di reato nel settore agroalimentare che hanno fatto registrare un balzo del 59% sulla base di una analisi Coldiretti dei risultati operativi degli oltre 54mila controlli effettuati dal Ispettorato Centrale Repressione Frodi (ICQRF) nel 2018.

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“Un obiettivo storico che siamo stati costretti a raggiungere con l’intervento della Magistratura a causa dell’assenza colpevole per molti anni della Politica che reagisce solo di fronte agli attacchi” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere ora al Ministro della Salute Giulia Grillo “di definire, in tempi brevi, le modalità attraverso cui saranno rese disponibili le informazioni relative alla provenienza dei prodotti agro-alimentari a soggetti che dimostrino un legittimo interesse all’utilizzo di tali dati”.


Vino |

a cura di

Valerio Scarrone

VINO, ECCO LE MODALITÀ PER IL RILASCIO DI AUTORIZZAZIONI A NUOVI IMPIANTI 24

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iviste le modalità operative per il rilascio delle autorizzazioni per nuovi impianti e reimpianti viticoli. E’ stata pubblicata la circolare Agea che riscrive quella del 13 marzo 2018. Le domande vanno presentate dal 15 febbraio al 31 marzo e dallo scorso anno e il limite nazionale è stato fissati in 50 ettari. La circolare ricorda che dal 2016 e fino al 31 dicembre 2030 impianti e reimpianti possono essere realizzati solo se è stata concessa una autorizzazione a coloro che hanno presentato domanda all’autorità

competente. Le autorizzazioni hanno una validità di 3 anni dalla data del rilascio. Sono esclusi gli impianti sperimentali o gli impianti i cui prodotti sono destinati al consumo familiare dei produttori. La circolare spiega anche le modalità di aggiornamento del registro delle autorizzazioni agli impianti. La superficie nazionale da destinare a nuovi impianti è costituita dall’1% della superficie vitata e da eventuali superficie che provengono da rinunce della campagna precedente. Sono indicati anche i criteri di priorità che dal 2018 le regioni pos-

sono applicare e che riguardano le organizzazioni che hanno ricevuto terreni confiscati per terrorismo e criminalità, superfici soggette a siccità, con scarsa profondità radicale, con problemi di pietrosità del suolo, in pendenza di almeno il 15%, in zone di montagna (oltre i 500 metri), in piccole isole e dove il vigneto contribuisce alla conservazione dell’ambiente. Lo stesso criterio vale per chi applica le regole per le produzioni biologiche.

Scadenziario vitivinicolo 01/04/2019

Bando di assegnazione dell’idoneità alle superfici vitate ai fini della rivendicazione della DOCG Alta Langa anno 2019

31/03/2019 Domande di assegnazione delle autorizzazioni di nuovi impianti viticoli nel 2019

OCM VINO- PROGETTI DI PROMOZIONE SUI PAESI TERZI: APERTURA DEL BANDO E’ FONDAMENTALE PROGRAMMARE CON ANTICIPO LE STRATEGIE PROMOZIONALI

E’

attesa per aprile/maggio la riapertura del bando per i finanziamenti delle spese di promozione nei Paesi terzi. Anche per questa annualità OCM vino, Coldiretti si farà promotrice di iniziative: i paesi target saranno individuati sulla base delle manifestazioni di interesse raccolte. I progetti promuoveranno esclusivamente vini DOC, DOCG e/o IGT e presumibilmente saranno annuali. La fase istruttoria e progettuale non prevedrà costi per le aziende; tutte le attività che le aziende decideranno di realizzare saranno finanziate fino al 50%. Le quote di adesione al progetto saranno dimensionate secondo le necessità delle aziende nei singoli mercati. È importante che le aziende non partecipino direttamente o in altri raggruppamenti per la campagna OCM in corso a valere sull’annualità 2019/2020 con altri progetti sui medesimi paesi target. Di seguito si riporta l’elenco delle principali azioni su cui possono essere articolati gli investimenti da parte delle aziende e delle principali tipologie di spese finanziabili.

Azioni

Partecipazione a fiere ed eventi, tasting e degustazioni, seminari ed eventi informativi, promozione sui punti vendita (Ho.Re.Ca e GDO), advertising (carta stampata e web), realizzazione di materiale promozionale (cartaceo e digitale), attività di incoming, attività di PR e brand ambassador, digital PR e social network.

Tipologie di spesa finanziabili

Costi di partecipazione, costi di realizzazione, costi di trasferta (viaggio, vitto, alloggio), costi di promozione, costi organizzativi. Per la buona riuscita delle operazioni e l’ottenimento dei finanziamenti è opportuno pianificare con anticipo le strategie aziendali di promozione e marketing. In caso di interesse i soci posso rivolgersi agli Uffici Zona che restano a disposizione per ogni chiarimento.


Vino

2019 ANNO DEL DOLCETTO IL VITIGNO STORICO PIEMONTESE CON 3 DOCG E 9 DOC

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egione Piemonte, Consorzi di tutela, Enoteche regionali e Botteghe del vino insieme per promuovere il Dolcetto tra le eccellenze vitivinicole piemontesi. Il vino tradizionale della tavola piemontese, dal colore rosso rubino, si presenta con 3 DOCG e 9 DOC, le cui prime denominazioni di origine sono state certificate nel 1972. Le diverse “declinazioni” del Dolcetto si caratterizzano per il vitigno storico e l’area di produzione che si estende tra le Langhe, il Monferra-

to e il Torinese: dalle terre collinari delle produzioni piemontesi nelle aree vocate del Cuneese e Astigiano, ai vitigni tra Ovada e Acqui Terme, fino al Pinerolese, in provincia di Torino, passando da vitigni convenzionali collinari a quelli definiti “eroici”, con le coltivazioni a terrazzamenti in aree più impervie. Nel 2018 gli ettari coltivati a Dolcetto in Piemonte sono stati oltre

3.800 per la produzione delle 12 D.O: Dogliani DOCG, Dolcetto di Diano d’Alba o Diano D’Alba DOCG, Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada DOCG, Dolcetto d’Alba DOC, Dolcetto d’Asti DOC, Dolcetto d’Acqui DOC, Colli Tortonesi Dolcetto DOC, Langhe Dolcetto DOC, Monferrato Dolcetto DOC, Pinerolese DOC Dolcetto, Dolcetto di Ovada DOC e il Piemonte Dolcetto DOC.

ASTI DOCG, IL CONSORZIO MANTENGA GLI IMPEGNI

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entre lo spumante italiano va lontano, l’Asti Docg, che include le tipologie di Moscato d’Asti, Asti dolce e Asti secco, fatica a spiccare il volo. A livello regionale sono 10.000 gli ettari coltivati a moscato, distribuiti fra le province di Asti, Alessandria e Cuneo, per una produzione che nel 2018 ha raggiunto quota 80 milioni di bottiglie ed un valore complessivo di almeno 400 milioni di euro. Questi numeri fanno luce sull’importanza economica della filiera del moscato, ma impongono anche un deciso cambio di passo nella promozione. Il Consorzio dell’Asti DOCG ha come obiettivo principale quello di svolgere tutto quanto è ritenuto necessario per la tutela, la valorizzazione e la promozione, in Italia e nel mondo dell’Asti e del moscato d’Asti”. Ma è davvero così?

L’assenza di un’adeguata strategia promozionale riguarda in particolare la nuova DOCG Astio Secco che, avendo debuttato sui mercati solo recentemente, necessita più delle altre denominazioni di campagne di valorizzazione mirate. Infine resta aperta la questione del prodotto da svincolare. Il Consorzio mantenga l’impegno preso sullo sblocco della riserva vendemmiale di moscato. Il ritardo, o peggio ancora il diniego, oltre che tradire quanto già pattuito, danneggerebbe le aziende che hanno investito in promozione e ora si trovano assurdamente a non poter soddisfare le richieste pendenti di fornitura. Costringere a non classificare il moscato con la Docg è deleterio perché scredita il prodotto, deprezzandolo, e alimenta il mercato parallelo dei vini anonimi, con gravi effetti per l’immagine e l’economia del territorio.

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Bandi CCIAA - Tirocinio |

a cura di

Luisa Bo

con il

suppor to di UN HCR Agenz ia ONU

CONTRIBUTI CAMERALI NUOVE OPPORTUNITA’ PER IL 2019 26

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ipartono i bandi della CCIAA di Alessandria rivolti alle imprese ed ai consorzi di imprese, per iniziative svolte nel corso del 2019. L’assegnazione del contributo a fondo perduto è concessa solo ad imprese aventi sede o unità locale in provincia di Alessandria regolarmente iscritte e attive al Registro Imprese ed in regola con gli obblighi contributivi e previdenziali. I bandi proposti sono: • BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER LA FORMAZIONE CONTINUA DEL PERSONALE DELLE IMPRESE Il contributo è pari al 40 % del costo rendicontato con un massimo di _ 500 per i nuovi assunti; 40 % del costo rendicontato con un massimo di _ 400 negli altri casi. Per poter presentare la domanda è necessario aver sostenuto un costo minimo di 150 _. La domanda va presentata a conclusione del corso. • BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER LA PARTE-

CIPAZIONE A MANIFESTAZIONI FIERISTICHE L’intervento consiste nell’assegnazione di contributi a fondo perduto nella misura del 50% dei costi ammissibili, con i seguenti massimali annui: - Fiere estere _ 1.500; - Fiere internazionali in Italia _ 1.000; - Fiere di carattere nazionale e regionale in Italia _ 500. E’ prevista per ciascuna impresa la concessione di un solo contributo per la partecipazione a una manifestazione fieristica svoltasi nel corso del 2019. L’impresa dovrà aver sostenuto un costo di almeno _ 500 riferito alle spese relative a locazione dell’area espositiva, allestimento ed iscrizione a catalogo espositori, con esclusione di qualunque altro costo. • BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER L’ATTIVAZIONE DI PERCORSI FORMATIVI DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO L’agevolazione disciplinata dal

presente banADERIS CI CON do prevede L A T UA AZIEN DA il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore del soggetto ospitante, modulato come segue: - euro 400,00 per ogni studente ospitato, con un massimo di complessivi euro 2.000,00 per beneficiario; - ulteriori euro 200,00 nel caso si ospiti uno studente diversamente abile certificato ai sensi della Legge 104/92, fino ad un massimo di euro 1.000,00 per beneficiario. In caso di attivazione nel corso dell’anno di più percorsi con lo stesso studente sarà riconosciuto un solo contributo di euro 400,00 e un solo contributo aggiuntivo per disabilità accertata. Ogni impresa può presentare più domande a valere sul presente bando fino al raggiungimento dei massimali di contributo fissati dal bando stesso.

INCENTIVI PER LE AZIENDE AGRICOLE CHE ATTIVANO TIROCINI RIVOLTI A RIFUGIATI E I RICHIEDENTI ASILO

L’

Associazione APS Cambalache ha attivato, anche quest’anno, con il supporto di UNHCR Agenzia ONU per i rifugiati e i richiedenti asilo, il corso professionalizzante nell’ambito del progetto “Bee My Job 2019” finalizzato all’attivazione di tirocini prezzo aziende agricole. Il corso quest’anno prevede oltre alle sempre presenti nozioni di apicoltura e orticoltura del territorio, un focus sulla potatura e gestione degli animali, finalizzando, pertanto, i partecipanti ad una specifica formazione nell’ambito di aziende agricole con allevamento, di aziende ortofrutticole e apistiche. Al termine del periodo formativo previsto per fine marzo i partecipanti al corso potranno attivare tirocini presso le aziende agricole interessate. I candidati sono uomini e donne, adulti e neomaggiorenni fuggi-

ti dai loro paesi a causa di guerre, persecuzioni e violenze, con esperienze di lavoro pregresse nel mondo agricolo, con una forte motivazione ad integrarsi nel tessuto sociale e ad instaurare una relazione di lavoro seria e continuativa. Come tutti gli anni sono previsti incentivi economici per le aziende agricole che accoglieranno un tirocinante, a fronte dell’attivazione di almeno 4 mesi di tirocinio, con un rimborso pari al 50% di quanto erogato. I percorsi sono prorogabili fino a 12 mesi e non comportano l’obbligo di assunzione. Le aziende interessate possono rivolgersi direttamente a APS Cambalache 0131/483190 - www.beemyjob.it. Per informazioni Coldiretti Ufficio Paghe 0131-235891 opp. 3357535911


Sterpaglie / Flussi

STAGIONALI, SERVE IL VIA AL DECRETO FLUSSI 2019

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l caldo ha anticipato la maturazione dei raccolti che rischiano di rimanere nei campi senza il via libera all’ingresso in Italia dei lavoratori stagionali extracomunitari. E’ quanto afferma la Coldiretti che chiede l’immediata approvazione del Decreto Flussi 2019 che regola l’arrivo di manodopera dall’estero. Si tratta di una esigenza per l’agricoltura italiana dove i dipendenti stranieri offrono oltre ¼ della forza lavoro necessaria al settore. Sono molti i “distretti agricoli” dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva in Piemonte fino agli allevamenti da latte in Lombardia dove a svolgere l’attività di bergamini sono soprattutto gli indiani.

L’andamento climatico aggrava il preoccupante ritardo che si registra rispetto allo scorso anno quando il via alla presentazione delle domande di ingresso on line, con il cosiddetto click day, scattarono il 31 gennaio. Nel 2018 era stato autorizzato l’ingresso di 18 mila lavoratori stagionali provenienti da Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea (Repubblica di Corea), Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina. La maggioranza ha trovato lavoro in agricoltura che, insieme al turismo, è il settore che ha offerto maggiori opportunità occupazionali.

STERPAGLIE: STATO DI MASSIMA PERICOLOSITÀ PER INCENDI BOSCHIVI

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a Regione ha dichiarato, a decorrere dal (13/03/2019, lo stato di massima pericolosità per incendi boschivi. Tale condizione comporta l’obbligo di rispettare specifici divieti quali: entro una distanza di cento metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, sono vietate le azioni che possono determinare anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, ovvero accendere fuochi, accendere fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare ap-

parati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale e combustibile, accendere lanterne cinesi, o compiere ogni altra azione operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di in-

cendio. Si ricorda, inoltre, che in applicazione della L.r. n. 15/2018 su tutto il territorio regionale, fino al 31 marzo 2019, è vietato l’abbruciamento all’aperto di materiale vegetale. Lo stato di massima pericolosità per incendi boschivi, comporta che le violazioni possano essere punite anche penalmente.

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Pagina Creditagri

RIAPERTURA SPORTELLO NUOVA SABATINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI ACCESSO AI CONTRIBUTI 28

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a misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini”) è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese. Sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca; sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea; non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà; hanno sede in uno Stato Membro purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento La misura finanzia i beni che devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, nonché a software e tecnologie digitali. Non sono ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti” In abbinamento a questa importante Legge, si specifica che Creditagri può offrire adesso anche contratti le-

asing, avendo chiuso accordo con primaria società nazionale, oltre a poter sempre accompagnare le aziende per accesso al credito anche per acquisti di beni strumentali per i quali non è previsto il contributo PSR, a condizioni particolarmente vantaggiose in accordo con i più importanti istituti di Credito.


Consigliere Ecclesiastico

SCIOPERO MONDIALE

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enerdì 15 marzo sciopero mondiale con i giovani in piazza in oltre 1690 città nel mondo per chiedere una svolta culturale nel rispetto dell’ambiente per la salvaguardia del clima. Questo movimento, che trova nell’Enciclica di papa Francesco “Laudato sii” il suo fondamento teologico, è sfociato nella mibilitazione di questo15 marzo. Greta Thumberg, giovane studentessa svedese sedicenne, proposta per il premio Nobel per la pace, ogni venerdì da sette mesi, non va a scuola per protestare da sola davanti al Parlamento con un cartello con su scritto: “sciopero dalla scuola per il clima”. Dove non sono arrivati i governi dei potenti del mondo, cominciando da sola è riuscita lei mettendo in atto un movimento ecologista che sembra irreversibile. Inoltre, il messaggio della “Laudato sii” sta lasciando il segno. Mai contro qualcuno, ma per la terra di tutti. Le previsioni catastrofiche che ormai non si possono più

guardare con disprezzo e ironia (Laudato sii n. 161). Alle future generazioni, con questi comportamenti, quante macerie, quanti deserti e sporcizia lasciamo? Oggi, lo stile di vita di tutti non è più sostenibile. Quanti sono disposti a cambiare, a rinunciare a qualcosa, a privarsi di qualche comodità, a condividere per non sprecare? La civiltà dello scarto avanza pericolosamente. Ritrovarsi tutti in piazza, di venerdì (di sabato ci sono già i gilets gialli!) raccogliere due milioni di firme (tanto non si pagano!) è relativamente facile. Ritornare a casa dopo la manifestazione di piazza e cominciare a non sprecare l’acqua, a limitare l’uso dell’auto, è un’altra cosa. Chissà se dopo la manifestazione qualcuno si è fermato a raccogliere cartacce e rifiuti o ci devono pensare ancora “gli altri”? Buona Pasqua. Don Ivo Piccinini

BONIFICHE FERRARESI E FERRARA:

VIAGGIO STUDIO GIOVANI IMPRESA E DONNE IMPRESA

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a rappresentanza, la forza di lavorare in squadra, saper organizzare un incontro e gestire la platea, sviluppare la creatività: tante le tematiche affrontate, oltre agli scenari socio-economici in cui Coldiretti Piemonte mette in atto i suoi progetti di filiera. Giovani Impresa e Donne Impresa sono stati i protagonisti del viaggio-studio organizzato da Coldiretti Piemonte al termine della formazione dedicata ai due Movimenti sul territorio.

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MERCATINO 30

• Pierin l’imbianchin esegue lavori di tinteggiatura per interni ed esterni, velature, intonaci di ogni genere, ripristino facciate, rasature varie e murature. Preventivi gratuiti. Cell.340-7751772

INSERZIONI VENDO

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• strigliatore per cereali adatto per biologico. Cell.331-7286486 • motopompa 7,5HP benzina - petrolio carrellata tubo da 2 pollici. Prezzo modico. Tel.0143-642586 • 15 giornate di noccioleti tra Asti e S.Damiano, in un unico appezzamento. L’impianto è stato realizzato ad alberello e ha un’età media di 12 anni. Tel.348-9285192 • pressa ama 283 per ballette, giostra lynx, spandiconcime da 5q.li, pompa pescante. Tel.0142403078 • erpice a dischi voltafieno a due giranti, aratro per concimare, vigneti apertura concime manuale. Cell.333-7872924 • mietitrebbia d’epoca marca Casali per granturco anni 40-50 funzionante con trattore. Cell.3396805024 • generatore elettrico 3Kwatt silenziato marca Spagnola. usato pochissimo. Richiesta _200,00. Cell.340-1518197 • rimorchi a 2 assi con cassone fisso muniti di sponde e soprasponde di svariate misure. 2 rampe in alluminio nuove a basso prezzo. Cell.338-4165773 • rimorchio agricolo MT 4x2 ribaltabile (ottimo stato). Impianto elettrico a “Led” nuovo. Cell. 3336045376 • cingolo landini C4000 ottime condizioni, sollevatore, arco sicurezza _5000. Cell.339-5358996 • pioppelle extra di 1 anno. Cell.331-7387892 • seminatrice per cereali adatto per biologico. Cell.331-7286486 • proprietà di 480 mq circa, composto da tre alloggi un negozio ed un locale deposito situato nel comune di Felizzano (locali vendibili singolarmente). Cell.339-3296814 • trattore fiat 180.90DT anno 1986 con cambio powershift. Aratro blu pentavomero Rabet. Cell.339-3296814 (chiedere di Roberto) • seminatrice Damper 2,5mt. Due motoseghe, un rimorchio a 4 ruote. Mulino uso privato. Tel.0131926343 • ruota per irrigazione (rotolone) marca Casella, ottimo stato. Cell.389-4389259 • 3q.li di fave da seme, pulite e di buona qualità, prezzo da concordare, no perditempo, per informazioni contattare Cell.347-1123580 • tornio parzialmente smontato. Cell.338-1230567 (ore pasti) • bigoncia q.li15 massa con scarico automatico, presa di forza. Cell.346-5016944

• lambretta serie d (1952) funzionante, in perfetto stato (documenti originali). Cell.339-2323902 • patate pasta gialla monnalisa (di ottima qualità). Cell.333-6045376 • trattori Landini Legend 145 DT (top). Fiat 640 in ottimo stato. Tel.0131-217326 (ore pasti)

INSERZIONI AFFITTO

• Terreno e abitazione in comune di Molare. Cell. 333.8598881 • Appartamento arredato composto da 4 camere. Cucina, bagno, box, giardino. Cell.348-7815463

INSERZIONI CERCO

• Apicoltore di Casalborgone cerca postazioni(coltivazioni di almeno 1 ettaro) per miele di girasole, colza, coriandolo, cipolla (da seme), di carota (da seme), menta, grano saraceno. 6-12 arnie solo per il periodo di fioritura in cambio di affitto ed impollinazione. Cell. 392.5699694 e-mail: panderson@inwind.it • Cisterna omologata usata per gasolio con capacità tra i 900 e i 1500 litri. Cell. 328.4770108 • lavoro come agricoltore preferibilmente nella zona di Alessandria. Esperienza nel settore zootecnico e come contoterzista. Cell. 329.7442826. • spaccalegna verticale (non elettrico) a prezzo modico e funzionante. Cell.340-2928824 • lavoro come custode/i esperto trattorista (coppia marito e moglie disposti a trasferirsi). Cell.3402928824 • caricaballette omas o guima mulino elettrico min.15Kw silos per cereali. Chiedere di Angelo. Cell.338-1211002 o mandare una email a: angeloplatini62@gmail.com • attrezzature agricole trattori, imballatrici, frese, mulini e altro (per consegne all’estero). Trattative riservate. Cell.329-0303041 • rimorchio dunper anche non omologato. Trattore 60/70 cv. Cell.331-7286486 • cascina 3 soci in cerca di cascina abitabile: 3 stanze, servizi, stalla, fienile e almeno 1 Ha di terreno a uso pascolo, e se già ci fossero pochi capi almeno nella fase iniziale in comodato d’uso, con possibilità di una rata modica a riscatto, zona Monf.to, Val Cerrina, casalese, astigiano o entroterra ligure. Per info: Cláudio Giuglard al 347-2506568, qualsiasi orario, o Mauro Romano 338-6002296, ore pasti, Stefano Dattrino a questa mail: gatinho18816@gmail.com


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