COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 5 - 16 MAGGIO 2019 Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
Con lo sguardo all’Europa DALLA NOSTRA TERRA L’ECONOMIA DEL FUTURO
Filiera Italia, strategie di cambiamento per imprese competitive
ELEZIONI 2019, IL DOCUMENTO DI COLDIRETTI ALESSANDRIA
PORTALE DEL SOCIO, LA APP PER GESTIRE I DIPENDENTI
GIOVANI, I BANDI INSEDIAMENTO E MIGLIORAMENTO DELLE AZIENDE
COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 66° numero 5 - 15 MAGGIO 2019 Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
Con lo sguardo all’Europa DALLA NOSTRA TERRA L’ECONOMIA DEL FUTURO
Filiera Italia, strategie di cambiamento per imprese competitive
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ELEZIONI 2019, IL DOCUMENTO DI COLDIRETTI ALESSANDRIA
COLOPHON
DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Giancarlo Bassi, Daniela Colombini, Alberto Pansecchi, Don Ivo Piccinini, Emanuele Sconfienza FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953 STAMPA ST.G.R Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria
COLDIRETTI ALESSANDRIA
n.5 - 16 Maggio 2019
ELEZIONI REGIONALI ED EUROPEE 2019,
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LA VISITA DEL MINISTRO CENTINAIO
IL DOCUMENTO DI COLDIRETTI ALESSANDRIA
E L’INCONTRO CON COLDIRETTI
SETTORE VITIVINICOLO,
RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE VIGNETI
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COLDIRETTI ALESSANDRIA
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L’ETICHETTA SALVA IL RISO
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SETTORE FISCALE,
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SCHEDE TECNICHE:
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PATRONATO EPACA,
A TUTTOFOOD
MADE IN ITALY, AUMENTANO GLI ETTARI
LE SCADENZE DI GIUGNO E L’ENOTURISMO
GLI SCOLITIDI DEL NOCCIOLO
RINNOVO PENSIONI E AGGIORNAMENTI
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INIPA, PATENTINO TRATTORE
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GIOVANI IMPRESA,
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twitter.com/@ColdirettiAL
GIOVANI, I BANDI INSEDIAMENTO E MIGLIORAMENTO DELLE AZIENDE
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PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria
PORTALE DEL SOCIO, LA APP PER GESTIRE I DIPENDENTI
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E FORMAZIONE OBBLIGATORIA
PUBBLICATI I BANDI PER L’INSEDIAMENTO
FUTURI CHEF ALL’AGRIMERCATO CAMPAGNA AMICA DI ACQUI TERME
MERCATINO
Editoriale | Il Direttore
PRENDENDO COME ESEMPIO L’ACCORDO DI FILIERA CON L’INDUSTRIA DOLCIARIA NOVI
CON L’AGROINDUSTRIA VIRTUOSA PROMUOVIAMO IL TERRITORIO E SALVAGUARDIAMO LE NOSTRE PRODUZIONI LOCALI
È
storia recente il rinnovo per altri cinque anni del contratto che lega Coldiretti e la produzione corilicola della provincia all’industria dolciaria Novi-Elah-Dufour. Un esempio virtuoso di agroindustria che sa valorizzare e premiare il lavoro del territorio, uomini e donne che credono nelle potenzialità di un sistema produttivo che colloca il valore del Made in Italy al centro, dove la capacità di innovazione va di pari passo alla cura delle tradizioni e dei saperi che contraddistinguono e valorizzano la nostra provincia. Quando si parla di Novi-Elah-Dufour il paragone e il richiamo alla vicenda Pernigotti è inevitabile: un esempio di come la delocalizzazione abbia fatto a pezzi, in senso letterale, uno delle più conosciute firme del cioccolato. Credere nel territorio: lo sosteniamo da sempre e ci crede fermamente il patron della Novi, il cavalier Flavio Repetto. I risultati si vedono, non hanno bisogno di tante parole. Un esempio che auspichiamo venga seguito da altre industrie del comparto agroalimentare, attuando una politica premiante per chi scommette e crede alle potenzialità di quello che ci circonda. A chi non lascia i territori svantaggiati nonostante ogni giorno debba fare i conti con attacchi di lupi e fauna selvatica, a chi lavora affinchè le produzioni locali siano a disposizione di tutti, apprezzate e richieste dal mercato. Ai politici abbiamo fatto richieste chiare, concrete, abbiamo ribadito quanto i progetti di filiera siano l’unica arma vincente per contrastare produzioni dal percorso non certo trasparente. E su questo vorremo riscontri nel post elettorale. Parliamo spesso della nocciola nono solo perché è ingrediente principe di svariate preparazioni dolciarie, ma perché è spesso coltivata all’estero in condizioni lavorative di sfruttamento e una grande quantità viene importata in Italia. La preoccupazione è duplice: da un lato
per la quantità di nocciole importate nel nostro Paese che fanno concorrenza a quelle piemontesi e dall’altra per la condizione in cui vengono prodotte. Siamo pronti, quindi, a lavorare a nuovi progetti di filiera, prendendo ad esempio quello già realizzato con il gruppo dolciario Novi-Elah-Dufour di Novi Ligure, che possano dare opportunità economiche per la nostra provincia, esempi di trasparenza ed eticità. Esattamente l’opposto di quando drammaticamente avviene in Turchia, patria delle nocciole che fornisce il 70% della produzione mondiale coltivate in 600 mila piccole fattorie sparse lungo la costa del paese, dove c’è un sistema di lavoro molto poco chiaro fatto di sfruttamento minorile e mancanza di tutele. Della questione se ne stanno occupando diversi giornalisti stranieri, tra cui il New York Times che, in un articolo recente, ha fatto emergere come dietro ai dolciumi di numerose multinazionali ci sia effettivamente una situazione estremamente difficile, fatta di soprusi ai lavoratori che spesso sono i rifugiati siriani, persone che si trovano, quindi, in una condizione di vulnerabilità e ricattabilità. Il territorio della provincia di Alessandria vanta numerose eccellenze che devono essere promosse, tutelate e salvaguardate, vini rossi e bianchi che il mondo ci invidia, prodotti non delocalizzabili che diventano pilastro dell’economia guardando con fiducia alle opportunità dell’export. E se da un lato chiediamo che l’agroindustria prenda le distanze da modalità produttive vergognose che alimentano il mercato dell’italian sounding e del falso Made in Italy, dall’altro continuiamo ad incentivare il dialogo tra produttore e consumatore creando un nuovo strumento, un fiore all’occhiello per il nostro territorio: il Mercato Coperto di Campagna Amica. Sul prossimo numero del giornale ne parleremo in modo approfondito ma colgo l’oc-
E in centro città ad Alessandria parte una nuova sfida, il Mercato Coperto di Campagna Amica per offrire un nuovo strumento di dialogo tra produttore e consumatore
Roberto Rampazzo casione per qualche anticipazione soprattutto perché è il primo in Piemonte e quindi un po’ di campanilismo ci sta. Lo dico con orgoglio, non è stato un percorso facile trovare un luogo che rispondesse alla nostre esigenze, alla fine abbiamo pensato che Borgo Rovereto, cuore pulsante del centro storico di Alessandria, fosse la risposta. Il Mercato Coperto è uno ma saranno molti i progetti che ci vedranno protagonisti nei prossimi mesi, finalizzati a promuovere nuovi accordi di filiera e incentivare il rapporto produttore-consumatore. Grazie come sempre a tutti coloro che “orgogliosi di esserci” promuovono il territorio, la biodiversità e sostengono la battaglia per dire #stopciboanonimo.
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Editoriale | Il Presidente
ABBIAMO RIPRESO IN MANO IL TESTIMONE LASCIATO DA EXPO
DA “NO FARMERS NO PARTY” ALLA STRAORDINARIETÀ DI FILIERA ITALIA PER UN NUOVO PROTAGONISMO DELLE IMPRESE AGRICOLE 4 Le ultime settimane sono state caratterizzate da un frenetico clima pre elettorale di cui anche noi siamo stati, a modo nostro, protagonisti. Abbiamo incontrato i candidati del territorio alessandrino alle Regionali e alle Comunali, lo abbiamo fatto con uno scopo ben preciso, mettendo nero su bianco quelle che sono le priorità del mondo agricolo della nostra provincia, partendo dall’obiettivo di stringere sul territorio progetti di filiera con le industrie virtuose del comparto agroalimentare, quelle che scelgono di non delocalizzare ma di promuovere ed incentivare le produzioni a km.0. Nel nostro Documento Politico, come avrete modo di leggere nelle pagine di questo numero di “Agricoltura Alessandrina”, sono stati toccati tutti i punti di maggior interesse per contrastare le difficoltà che il mondo imprenditoriale sta affrontando. Grande attenzione alle Misure del Piano di Sviluppo Rurale, consapevoli di come il Psr sia l’unico strumento concreto per aiutare le imprese e, in particolare, garantire incentivi ai giovani, leva strategica indispensabile per la crescita della provincia, della regione e dell’intero sistema Paese. Parole che il nostro Presidente Ettore Prandini ha ribadito durante il suo intervento a Milano nell’ambito di TuttoFood, un convegno che ha voluto essere una sorta di collegamento virtuale tra Expo e Milano “porta del cibo italiano verso il mondo”. Tutto si riassume nello straordinario strumento economico conosciuto come Filiera Italia, una realtà innovativa legata da un tessuto valoria-
le che rinvia alla tutela dell’origine, alla difesa del patrimonio agroalimentare, alla sostenibilità, all’equità negli scambi e nel mercato. Un veicolo potentissimo per accelerare l’affermazione del vero agroalimentare Made in Italy nel mondo che va difeso in Europa. Fondamentali sono l’obbligo dell’origine in etichetta per fermare la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per italiani, la revisione degli accordi di libero scambio e la definizione di standard produttivi uguali per tutti affinché i prodotti sugli scaffali europei rispettino le stesse norme in termini ambientali, di sicurezza alimentare e di rispetto delle norme sul lavoro, oltre al riconoscimento di un giusto prezzo per i produttori agricoli che copra almeno i costi di produzione e consenta di continuare ad investire nell’imprenditoria e sui territori. Tutto questo a tutela delle produzioni territoriali e della biodiversità che ci contraddistingue oltre i confini nazionali. Non dobbiamo dimenticare che l’agroalimentare nazionale vale 205 miliardi e rappresenta il 12% del Pil, elemento di traino per l’intera economia all’estero dove rappresenta il vero simbolo del Made in Italy. In Piemonte l’agricoltura e l’agroalimentare, il cui export vale oltre 3 miliardi di euro, ha fatto registrare nel 2018 una crescita superiore all’8% rispetto allo scorso anno, svolgendo una cruciale funzione anticiclica e determinando una positiva controtendenza, con una crescita notevole in termini di posti di lavoro e di prospettiva economica che si basa, fondamentalmente, sull’innovazione generata dalle progettualità economiche di filiera. Ribadiamo che Coldiretti ha promosso, insieme ad altre nove organizzazioni, l’iniziativa europea dei Cittadini EatORIGINal – Unmask your food proprio per estendere
La filiera italiana del cibo, modello ideale per vincere la sfida alimentare del futuro a livello globale
Mauro Bianco l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti: una battaglia a favore della trasparenza in tutta la catena alimentare. La potenza del Made in Italy del cibo non sta solo nella grandezza dei suoi numeri aggregati che mostrano un settore in decisa controtendenza che cresce più e meglio degli altri e che in poco tempo è stato capace di diventare un traino per l’economia italiana. A fare la differenza è proprio il modello che oggi la produzione agricola nazionale e la parte migliore dell’industria alimentare condividono a pieno e difendono.
Elezioni Regionali – Europee 2019
RAFFORZARE LA SOVRANITÀ ALIMENTARE DELL’ITALIA IN EUROPA E NEL MONDO
I CANDIDATI HANNO SOTTOSCRITTO E CONDIVISO I PUNTI PROGRAMMATICI DEL DOCUMENTO POLITICO DI COLDIRETTI ALESSANDRIA E HANNO FIRMATO LA PETIZIONE EUROPEA #STOPCIBOANONIMO Portare avanti un impegno comune: si può riassumere così il proposito della richiesta di condivisione del Documento Programmatico di Coldiretti Alessandria e una firma, quella per sostenere la petizione europea #stopciboanonimo, che vale un impegno sostanziale nella direzione del rafforzamento della sovranità alimentare dell’Italia in Europa e nel mondo. Punti di interesse generale per tutta la società, non solo per il settore primario e quindi alla portata trasversale di tutti i candidati e partiti che hanno affrontato la campagna elettorale. Alla presenza del presidente provinciale Mauro Bianco, del direttore Roberto Rampazzo e di oltre cento presidenti di sezione, è stato presentato ai vari schieramenti in corsa per il voto del 26 maggio il Documento Politico redatto da Coldiretti Alessandria che contiene le priorità necessarie per un cambia-
mento del comparto agricolo. Anche in questa occasione Coldiretti Alessandria ha ribadito l’opportunità di “provvedere a riorganizzare la macchina amministrativa regionale, ridurre i formalismi della burocrazia, sviluppare la multifunzionalità e l’economia agricola anche attraverso il vettore dell’agricoltura sociale, investire sulla distintività integrale delle produzioni agricole, rafforzando al contempo il legame tra turismo ed enogastronomia, sostenere la presenza e l’offerta del cibo del territorio, incentivando la presenza dei mercati contadini e vincolando la ristorazione pubblica a corsie preferenziali per le produzioni locali. Salvaguardare l’ambiente e lo spazio rurale per una virtuosa distribuzione delle acque ad uso irriguo”. L’incontro si è svolto ad Alessandria nella sala convegni dell’Associazione “Cultura e Sviluppo”, numerosi gli esponenti politici del territorio ai
Probabilmente quando riceverete questo numero di “Agricoltura Alessandrina” si sapranno già i risultati delle elezioni Regionali ed Europee del 26 maggio. A tutti i livelli, chiunque sia chiamato a governare, auspichiamo tenga in considerazione le proposte presentate da Coldiretti Alessandria. quali Coldiretti ha illustrato le priorità: accodi di filiera e rapporti con l’agroindustria, le criticità dei Bandi del Piano di Sviluppo Rurale che rappresenta l’unico concreto strumento per sostenere la competitività delle imprese, le risorse idriche, la situazione delle aree golenali, i danni da fauna selvatica, la battaglia per l’etichettatura trasparente, la nuova Pac, il consumo di suolo e il recupero delle terre abbandonate. “Tutelare e valorizzare l’agricoltura e la sua straordinaria biodiversità - ha commentato il presidente provinciale Mauro Bianco - è un atto necessario per promuovere la sostenibilità e l’importanza delle filiere, auspichiamo in un governo regionale impegnato alla salvaguardia e promozione nei settori strategici di agricoltura, ambiente e turismo per combattere lo spopolamento e creare nuovi livelli occupazionali”. L’attenzione e la sensibilità verso questi i temi rappresentano la base per far crescere la provincia di Alessandria, per favorire la costruzione del bene comune, la conferma che stiamo lavorando insieme nella giusta direzione. “Una condivisione di intenti che
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Elezioni 2019 – Europee 2019
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non rappresenta un atto propagandistico elettorale, ma l’affermazione di un convincimento sentito verso il mondo agricolo, che nei fatti le diverse posizioni politiche hanno sempre sostenuto. - ha aggiunto il direttore provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo - I candidati hanno dimostrato grande disponibilità, ma soprattutto tangibile sostegno alle battaglie che Coldiretti sta portando avanti da anni. Nonostante le loro diverse posizioni politiche, Coldiretti è riuscita a far convergere i candidati sui
temi del futuro: cibo, agricoltura, trasparenza, ambiente, territorio”. Coldiretti Alessandria augura un buon lavoro ai candidati, auspicando venga sempre garantita la giusta attenzione all’agricoltura, fondamento dell’economia italiana. Al termine dell’incontro tutti i candidati hanno firmato e sottoscritto gli impegni contenuti nel Documento Politico di Coldiretti Alessandria. Nel dettaglio, in sintesi, i temi e le proposte sostenute da Coldiretti Alessandria:
Accordi di filiera - i rapporti con l’agroindustria
M
ettersi in filiera è l’unica strada possibile per garantire futuro alle aziende. Sul territorio importanti risultati per la cerealicoltura e la corilicoltura ma è necessario ampliare la gamma dei settori interessati dai progetti di filiera, partendo magari dal settore vitivinicolo, per assicurare una maggiore attenzione e garanzia di stabilità da parte di tutti i componenti della filiera, collegata alla valorizzazione delle produzioni Made
in Italy. Da tempo Coldiretti ha avviato collaborazioni sul territorio con quella parte di agroindustria virtuosa che attiva filiere in grado di esprimere i valori comuni dell’identità territoriale, della trasparenza e della sostenibilità. Ne sono un esempio l’industria dolciaria Novi, la quale ormai da una decina d’anni ritira direttamente e valorizza economicamente, nell’ambito di un accordo di filiera agro-industriale con Coldiretti, partite di nocciole di qualità provenienti esclusivamente dalle aree produttive piemontesi e con la Mondelez con la filiera del grano buono Harmony che porta sul mercato i famosi biscotti Oro Saiwa realizzati con grano italiano 100%. Si tratta, dunque, di agroindustrie che hanno come finalità la tutela del Made in Italy e del Made in Piemonte, obiettivo che si sposa con quello di Coldiretti per lo sviluppo economico ed occupazionale del Paese, ma anche per mantenere e
valorizzare la distintività delle nostre produzioni d’eccellenza. Auspichiamo che anche altre industrie del comparto alimentare aprano un dialogo con il territorio, affinchè non si debba più assistere ad episodi di delocalizzazione come è accaduto con la Pernigotti. La Situazione dei Bandi del Piano di Sviluppo Rurale in provincia di Alessandria: le criticità Misure Strutturali. Misura 6: Insediamento Giovani Agricoltori Misura 4: Miglioramento delle Aziende Agricole
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l processo di innovazione dell’Agricoltura Made in Piemonte passa necessariamente dall’erogazione dei fondi previsti dal PSR. I giovani agricoltori sono pronti ad investire ed il tessuto imprenditoriale è in fermento. E’ però necessario che le Regione Piemonte velocizzi le procedure di istruttoria delle do-
Elezioni 2019 – Europee 2019 mande, così da arrivare tempestivamente alla liquidazione dei premi, permettendo alle imprese di avere una boccata di ossigeno, creando un reale impulso all’economia alessandrina ed al suo indotto. Tali lentezze burocratiche, legate soprattutto alle fasi di verifica ed ammissibilità delle domande, a volte troppo farraginose ed estremamente formali, fanno altresì accumulare ritardi sempre più pericolosi nella distribuzione dei fondi europei, correndo il rischio di non riuscire ad esaurire il plafond messo a disposizione dalla Comunità Europea per la Regione Piemonte. Non è ammissibile perdere questa occasione quando il PSR dovrebbe essere lo strumento per mettere in atto un forte rinnovamento delle aziende agricole. Gli Imprenditori Agricoli manifestano molte perplessità in merito all’adesione a queste Misure in quanto, oltre all’eccessiva burocrazia nell’inoltro delle pratiche, i bandi presentano numerosi “ paletti” legati all’applicazione dei criteri di priorità proposti dalla Commissione. Non ultimo, e forse più importan-
te problema, è la possibilità legata all’accesso al credito, in quanto i Bandi non prevedono anticipazioni iniziali dei contributi concessi (se non nel caso della Misura dell’Insediamento Giovani), ne tantomeno contributi in conto interesse a tassi bancari agevolati. Servono iniziative e proposte per lo sviluppo di Progetti Collettivi, favorendo gli investimenti in forma associata di macchinari e attrezzature destinate all’utilizzo comune; queste opportunità creerebbero altresì gruppi aggregati, disposti a creare importanti filiere di produzione delle principali colture del territorio alessandrino.
I dati comparativi proposti nella tabella allegata dimostrano come la creazione di importanti filiere di prodotto (la Nocciola Tonda Gentile), abbiano creato una grossa riconversione di superficie non utilizzate, oppure precedentemente coltivate a foraggere o seminativi, in impianti corilicoli di notevole estensione; ed il processo di cambiamento è tutt’ora in continua evoluzione. Misure Agroambientali: Misura 10: Impegni Agro climatici ambientali Misura 11: Agricoltura Biologica La provincia di Alessandria, sin dall’applicazione dei Bandi relativi all’Agroambiente della programmazione 2007/2013, ha registrato un fortissimo numero di adesioni ai bandi proposti dalla Regione Piemonte. In particolare, nella programmazione attuale, la costante presenza negli anni della Misura 10.1.4, e cioè la conversione dei seminativi in foraggere permanenti, ha indirizzato numerose aziende verso la coltivazione e la diffusione di superficie con colture permanenti, favorendo la biodiversità, riducendo l’impatto delle concimazioni e dei fitofarmaci, salvaguardando l’ambiente. La tabella comparativa dei dati riferiti alla nostra provincia, conferma tali affermazioni, registrando un incremento significativo delle colture foraggere dal 2015 al 2018. E’ necessario però evidenziare come tutti i Bandi della Misura 10, abbiamo sempre grossi ritardi in termini di apertura, non collimando con le reali esigenze delle imprese agricole, la cui programmazione aziendale ha inizio nei mesi autunno invernali. Avere a disposizione i Bandi Agroambientali nella primavera successiva, o addirittura alla fine delle semine primaverili, è totalmente inutile, demotivante per i soggetti coinvolti e agronomicamente inapplicabili. Per ciò che riguarda il comparto relativo all’Agroambiente, occorre registrare un forte inasprimento sull’applicazione delle Norme Tecniche Regionali, a volte in totale di-
sallineamento con le stesse Norme a livello Nazionale, ed in conflitto con le normative proposte da PSR di regione confinanti (vedi la Lombardia). Le risorse idriche
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attuazione della D.G.R. n. 418722 del 05 aprile 2019 con la quale sono stati definiti i criteri per l’attivazione del bando per la concessione di contributi a favore dei Consorzi d’irrigazione gestori dei comprensori irrigui rappresenta un’importante obiettivo per ciò che riguarda la gestione delle risorse idriche, soprattutto nella provincia di Alessandria dove i problemi relativi alle captazioni in falda sotterranea sono particolarmente rilevanti. E’ importante però ricordare che, entro il 2021 i pozzi che miscelano le falde superficiali e sotterranee dovranno essere ricondizionati con una spesa ingente a carico delle aziende, con la prospettiva di dover chiudere le derivazioni già esistenti a favore della ricostruzioni di nuove. Allo stato attuale, ed alla luce della D.G.R. sopracitata, solo i consorzi irrigui potranno usufruire delle agevolazioni previste mettendo le aziende nelle condizioni di dover costituire nuovi consorzi. La problematica esposta riguarda moltissime realtà della provincia alessandrina, in quanto a fronte di circa 1600 derivazioni sotterranee a livello regionale, sono più di 700 le concessioni interessate dalla presenza della doppia falda. Occorre quindi rivalutare l’intera situazione e prevedere fin da ora adeguati strumenti di sostegno per coloro che, verificata e dimostrata la necessità di intervenire, dovranno sostenere ingenti spese. Rischio alluvione - aree golenali
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e polizze attualmente disponibili sul mercato, pur prevedendo la possibilità di assicurare anche il rischio alluvione, risultano inadatte a fornire un reale sostegno alle imprese agricole alessandrine e necessitano quindi di modifiche volte a renderle operative anche all’interno delle aree golenali. Ol-
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Elezioni 2019 – Europee 2019
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tre al danno la beffa: infatti, i territori che ricadono in zone golenali non sono assicurabili e nel caso in cui si verifichi un danno nelle suddette aree scatta, addirittura, una penalizzazione pari al 50%. Al fine di consentire di assicurare l’evento alluvione anche nelle fasce di deflusso di piena e di esondazione si rende necessario eliminare dal contratto della polizza multi rischio sulle rese la clausola di esclusione delle aree golenali. Danni da fauna selvatica
L’
obiettivo è avviare nuovi, tempestivi ed efficaci atti di contenimento dei selvatici. Le azioni messe in atto negli ultimi mesi non hanno portato ai risultati sperati. Grazie al pressing di Coldiretti, culminato con l’approvazione della delibera regionale sul contenimento dei cinghiali, è arrivato il via libera al nuovo Piano di controllo della fauna selvatica che prevede la possibilità per gli agricoltori proprietari e conduttori dei fondi di intervenire direttamente nell’azione di contenimento dei cinghiali. Purtroppo però la burocrazia è ancora troppo vincolante: partiamo da un dato, una media di 600.000 euro all’anno di richieste danni non risarciti per la sola provincia di Alessandria rappresentano per le aziende un “peso” impossibile da sopportare. Totale non erogato per gli anni 2016-2017-2018 è pari a euro 1.466.823,07. Le imprese agricole sono già soggette a una serie di problematiche, se a queste si aggiunge la devastante azione dei selvatici la situazione per gli imprenditori agricoli si fa davvero pesante e, soprattutto,
rischia di minare definitivamente i già precari equilibri economici aziendali. I cinghiali, ma anche la massiccia presenza di caprioli e ungulati in genere, causano una perdita di produzione, portano a una maggiorazione dei costi aziendali e causano allarme e disagio sociale. Non chiediamo risarcimenti, ancor meno indennizzi: non vogliamo i danni, ma adeguate politiche di contenimento delle specie selvatiche. Qualora questi venissero risarciti non devono essere considerati alla stregua di aiuti di stato al settore. I ritardi e i mancati risarcimenti portano gli imprenditori a non presentare nemmeno più la domanda con conseguente abbandono soprattutto delle aree svantaggiate. Poiché l’interlocutore di competenza sul territorio è la Provincia, Coldiretti chiede un iter burocratico più snello e una maggior attenzione da parte dei funzionari che devono essere il più possibile super partes. Rintracciabilità in etichetta
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nche Coldiretti Alessandria è in prima linea nella raccolta firme #stopciboanonimo (www.eatoriginal.eu). Obiettivo portare a compimento il lavoro avviato in Italia con i decreti sperimentali su pasta, riso e pomodoro ed ora con l’estensione a tutta la produzione alimentare nazionale. Altri Paesi stanno seguendo l’esempio italiano. La Coldiretti combatte da anni la battaglia per la sicurezza alimentare in nome del diritto del consumatore a essere informato correttamente sui cibi che porta in tavola. Un obiettivo che si affianca alla difesa dei redditi dei produttori agricoli penalizzati dall’import selvaggio di materia prima che una volta lavorata in Italia si fregia poi dei colori nazionali, un italian sounding arrivato a pesare 100 miliardi di euro. PAC
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a prossima legislatura sarà fondamentale. I prevedibili tagli di bilancio non devono ricadere
sull’agricoltura. La Pac deve recuperare con forza il suo antico ruolo di sostegno i redditi e all’occupazione agricola. Chiediamo che non debba essere l’agricoltura a pagare di nuovo il conto. Occorre riequilibrare invece la spesa facendo in modo che la Pac possa recuperare con forza anche il suo antico ruolo di sostegno ai redditi e all’occupazione agricola per salvaguardare un settore strategico per la sicurezza e la sovranità alimentare e per contribuire alla crescita dell’intera economia europea attraverso la filiera produttiva che esso alimenta. Un obiettivo che deve essere raggiunto con una convergenza esterna ed interna per rendere i pagamenti diretti coerenti con parametri come i costi di produzione, il lavoro ed il valore aggiunto. Consumo di suolo e recupero delle terre abbandonate
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rediamo che si possa costruire una linea di finanziamento dedicata alla fertilità dei suoli che possa incentivare la ricostruzione del patrimonio boschivo e agricolo. L’esigenza di una maggiore tutela del territorio passa, infatti, anche dal contrasto all’abbandono delle attività agricole e forestali specialmente nelle aree svantaggiate. L’esigenza di una maggiore tutela del territorio passa, infatti, anche dal contrasto all’abbandono delle attività agricole e forestali specialmente nelle aree svantaggiate: a tale obiettivo possono contribuire sia le misure previste dal PSR, sia un’ampia azione coordinata di riordino fondiario che affronti il problema della parcellizzazione e che consenta agli imprenditori agricoli di disporre di superfici sufficienti e adeguate per sostenere la propria impresa.
Ministro Centinaio
RAPPORTI VIRTUOSI CON L’INDUSTRIA AGROALIMENTARE Il Ministro Centinaio in provincia di Alessandria per conoscere punti di forza e problematiche del territorio Nei giorni scorsi il Ministro per le Politiche Agricole Gian Marco Centinaio ha visitato la provincia di Alessandria, in particolare la Centrale del latte, il territorio Casalese con la sua risicoltura e corilicoltura e l’Acquese, in particolare l’enoteca. L’intervento del Ministro Centinaio si è focalizzato sul ruolo dell’agricoltura tradizionale in grado di guardare al futuro: “Se non siamo in grado di mettere intorno allo stesso tavolo produttori, trasformatori e distributori, difficilmente riusciremo a tutelare le richieste del mondo agricolo. Il mio Ministero è fortemente impegnato ad adottare questa politica per tutte le diverse filiere e a coinvolgere anche le associazioni dei consumatori e il mondo della ricerca scientifica”. Ma come difendere il Made in Italy in un momento particolarmente delicato per tante eccellenze produttive (vedasi il caso Pernigotti)? Risponde così Centinaio: “Evitando di limitarsi a sostenere i trasformatori e tornando a difendere i produttori, in particolare quelli che stanno facendo volare l’export di qualità”. In questa occasione il Presidente
provinciale di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco ha ribadito che “occorre rafforzare il dialogo e la collaborazione con le agroindustrie del territorio e attivare le filiere in grado di esprimere i valori comuni dell’identità territoriale, della trasparenza e della sostenibilità”. Di seguito uno stralcio del documento consegnato dalla vice presidente Terranostra-Agriturismo di Campagna Amica Stefania Grandinetti e dal presidente di zona Bruno Roffredo al Ministro nel quale viene sottolineata l’importanza dell’Enoturismo, l’ultima tendenza nelle agende di turisti e appassionati di ‘wine trekking’ “Il turismo rurale negli ultimi anni ha avuto un grande incremento, le aziende agricole aprendo le porte all’ospitalità e alla didattica, diventano vetrine e portavoce di un mondo agricolo, che purtroppo per troppo tempo è stato quasi nascosto. Da pochi giorni grazie alla legge sull’enoturismo anche le aziende
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vitivinicole potranno far vivere al turista l’esperienza delle loro attività. La richiesta del prodotto turistico è cambiata, la visione del “lusso” si è trasformato in ricerca di emozioni da vivere. Tutto questo fa parte del mondo agricolo!! Bisogna a questo punto, avendo tutte le carte in regola per essere una grande meta del turismo rurale, creare una regia istituzionale che coordini il tutto. Comunicare in maniera più omogenea e diretta ai veri attori del turismo (imprenditori agricoli) su tutti i territori del Piemonte, la progettualità turistica regionale. Trovare fondi per la formazione degli imprenditori. La formazione non serve solo per “formare” ma soprattutto per confrontarsi e creare delle reti fra le attività, che da sole non riescono a portare avanti i propri progetti. In questo momento storico, chi fa agricoltura con la multifunzionalità, rappresenta più mondi: il mondo agricolo, il mondo del turismo, il mondo dell’enoturismo e soprattutto crea cultura di un territorio. Per tutti questi motivi dobbiamo attuare una grande rete di collaborazione fra imprenditori agricoli e istituzioni”.
Settore
vitivinicolo
RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE VIGNETI,
DOMANDE ENTRO IL 31 MAGGIO
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i parte con il nuovo bando della misura ristrutturazione e riconversione dei vigneti e dunque i produttori interessati devono recarsi presso gli uffici del Caa Coldiretti per la presentazione delle domande di sostegno. Il 2 maggio infatti è stata pubblicata la circolare Agea che detta le istruzioni per accedere ai contributi per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti per la campagna 2019-2020 nell’ambito dell’Ocm vino. Il primo adempimento è la costituzione del fascicolo aziendale obbligatorio per chi presenta la domanda per la prima volta, a chi dispone già del fascicolo è richiesto solo l’aggiornamento coerente con le domande. A definire aree di intervento, limitazioni, denominazioni di origine o indicazione geografica, varietà, forme di allevamento, numero di ceppi per ettaro, superficie interessata dalla misura, periodo di realizzazione dell’intervento che comunque non può superare i 3 anni dalla data di finanziabilità della domanda, limite massimo di contributo e modifiche ai progetti approvati sono le regioni, con i propri bandi e Disposizioni applicative. La circolare ricorda anche che sono ammesse solo due modalità di pagamento: in anticipo e a collaudo. Non sono previsti pagamenti intermedi. I beneficiari sono persone fisiche o giuridiche che conducono vigneti con varietà di uve da vino; coloro che detengono autorizzazioni al reimpianto dei vigneti valide (ad esclusione delle autorizzazioni per nuovi impianti), imprenditori agricoli singoli o associati, organizzazioni di produttori vitivinicoli, cooperative agricole, società di persone e di capitali che svolgono attività agricola e Consorzi di tutela autorizzati. Non è riconosciuto alcun contributo per autorizzazioni rilasciate sulla base delle conversione di diritti di reimpianto acquistati da altri pro-
duttori. La domanda di aiuto va presentata all’Organismo pagatore competente entro la scadenza del 31 maggio, come previsto, proprio a partire da questa campagna, dal DM 3483 dello scorso 3 aprile 2019. Le operazioni di estirpazione o riconversione non potranno essere attuate prima del 15 settembre dell’anno in cui è stata presentata la domanda e questo per consentire i controlli. Le operazioni istruttorie e la compilazione delle graduatorie sono fissate al 30 novembre, mentre il termine per ottenere i finanziamenti è il 28 febbraio. Le azioni di riconversione ammesse sono il reimpianto sullo stesso appezzamento o su un altro appezzamento, con o senza la modifica del sistema di allevamento, di una diversa varietà di vite, ritenuta di maggior pregio enologico o commerciale; il sovrainnesto su impianti ritenuti già razionali per forma di allevamento e per sesto di impianto e in buono stato vegetativo. La ristrutturazione consiste nella diversa collocazione del vigneto attraverso il reimpianto del vigneto stesso in una posizione più favorevole (condizioni agronomiche, climatiche ed economiche); nel reimpianto del vigneto attraverso l’impianto nella stessa particella ma con modifiche alla forma di allevamento o al sesto
di impianto; nel miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti. Non sono previsti contributi per la normale manutenzione e per il rinnovo dii impianti giunti al termine del ciclo naturale di vita. La superficie minima su cui sono riconosciuti gli aiuti comunitari per le azioni di riconversione e ristrutturazione è fissata in 0,5 ettari. Per le aziende che partecipano a un progetto collettivo o che hanno una superficie vitata inferiore o uguale a un ettaro il tetto scender a 0,3 ettari. L’aiuto può essere erogato come compensazione ai produttori per le perdite di reddito conseguenti all’esecuzione della misura o contributo ai costi di ristrutturazione e di riconversione. Nel primo caso non possono superare i 3mila euro a ettaro. Per i costi di ristrutturazione e riconversione l’importo massimo è di 16mila euro per ettaro se si tiene conto dei costi effettivamente sostenuti, di 13.500 euro/ettaro sulla base di tabelle standard dei costi unitari che possono arrivare a 15mila euro nelle regioni classificate “ meno sviluppate”. Le regioni possono elevare gli importi nelle zone ad alta valenza ambientale e paesaggistica (22mila euro che arrivano a 24.500 nelle regioni meno sviluppate). I requisiti per entrate in questa categoria sono pendenza del terreno superiore al 30%, altitudine superiore a 500 metri, impianti viticoli su terrazzi e gradoni, viticoltura delle piccole isole. Le istruzioni operative per la presentazione delle domande, vengono fornite dai diversi Organismi Pagatori. La dotazione nazionale per il finanziamento della misura è garantita fino all’esercizio finanziario 2019/2020, pertanto a partire dall’esercizio finanziario 2021, il pagamento degli aiuti è commisurato alla relativa dotazione finanziaria assegnata dall’Ue.
TuttoFood
UNA DELEGAZIONE ALESSANDRINA HA PARTECIPATO ALL’INCONTRO CON IL PREMIER GIUSEPPE CONTE
COLDIRETTI ALESSANDRIA AL FORUM DI FILIERA ITALIA/COLDIRETTI A TUTTOFOOD Smascherati gli ultimi casi più eclatanti di falso Made in Italy a tavola
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na numerosa delegazione alessandrina ha partecipato all’incontro organizzato da Filiera Italia e Coldiretti con il premier Giuseppe Conte a TUTTOFOOD, Fiera di Milano, a Rho, nell’ambito della rassegna dedicata all’agroalimentare Made in Italy. Dirigenti e soci della provincia di Alessandria, accompagnati dal presidente provinciale Mauro Bianco e dal direttore Roberto Rampazzo, si sono ritrovati al Centro Congressi “Stella Polare” per presentare al presidente del Consiglio una realtà da primato del Made in Italy nel mondo, ma anche le criticità da affrontare ed i progetti di crescita da
realizzare in Italia e all’estero. Riuniti in una storica alleanza, le imprese agricole italiane e i principali marchi dell’industria alimentare nazionale illustreranno, con il presidente del Censis Giuseppe De Rita, il primo studio su “Il valore della filiera italiana del cibo”. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Gian Marco Centinaio, il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’Assessore agricoltura e alimentazione della regione Lombardia Fabio Rolfi, il Presidente Fondazione Fiera Milano Giovanni Gorno Tempini, il Presidente dell’ICE Carlo Ferro, il Presidente Confindustria Lombardia Marco Bonometti, Nunzio Tartaglia responsabile direzione CDP imprese, Paolo De Castro Presidente Comitato Scientifico Filiera Italia, oltre al Consigliere delegato Filiera Italia Luigi Scordamaglia e al Presidente di Coldiretti Ettore
Prandini. “Filiera Italia e Coldiretti sono stati a TUTTOFOOD con uno spazio innovativo - hanno affermato il presidente Bianco e il direttore Rampazzo - dove sono stati smascherati gli ultimi casi più eclatanti di falso Made in Italy a tavola scovati in tutti i continenti con l’anteprima della mostra su “L’inganno nel piatto” con i rischi delle nuove guerre commerciali, dai dazi Usa alla Brexit, dall’embargo russo ai nuovi negoziati con i Paesi del Mercosur”.
COLDIRETTI HA MOSTRATO IL CESTO DEL FALSO MADE IN ITALY AL PREMIER GIUSEPPE CONTE Un cesto con i prodotti del falso Made in Italy a tavola scovati nei diversi continenti è stato presentato dal Presidente della Coldiretti Ettore Prandini e dal Consigliere delegato Filiera Italia Luigi Scordamaglia al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha partecipato al Forum organizzato dalle due organizzazioni dedicato al valore della filiera agroalimentare italiana “Da Expo a Tuttofood: Milano porta del cibo italiano verso il mondo” alla Fiera di Milano. Un riconoscimento da parte di Coldiretti e Filiera Italia per l’impegno alla difesa della proprietà intellettuale ed un invito a continuare la battaglia nei confronti dell’agropirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale. Una priorità per le imprese agricole italiane e per i principali marchi dell’industria alimentare nazionale, riuniti
in una storica alleanze. In questo contesto il decreto crescita - riferiscono Coldiretti e Filiera Italia - prevede per la prima volta agevolazioni pari al 50% delle spese sostenute dai Consorzi che operano sui mercati esteri per tutelare legalmente l’originalità del Made in Italy e combattere i falsi ma sarà anche agevolata l’attività di promozione dell’export di prodotti di qualità per consentire di informare adeguatamente i consumatori esteri sulle vere produzioni nazionali come è accaduto in Qatar dove il premier ha presenziato all’inaugurazione del nuovo spazio dedicato ai prodotti a marchio Fai “Firmato dagli agricoltori italiani” promosso da Coldiretti nei supermercati arabi grazie alla collaborazione con “Lulu group” che è una delle principali catene di distribuzione che opera in 31 paesi situati in Asia, Stati Uniti, Europa e Medio Oriente. Una azione importante per tutelare il vero made in Italy che secondo Coldiretti e Filiera Italia va sostenuta nell’ambi-
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TuttoFood
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to dei nuovi accordi di libero scambio dell’Unione Europea ma preoccupano anche le misure protezionistiche e le nuove guerre commerciali, dai dazi Usa alla Brexit fino all’embargo russo che favoriscono la moltiplicazione dei prodotti alimentari di imitazione del Made in Italy di produzione locale. E salito ad oltre 100 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio ed oggi due prodotti di tipo italiano su tre venduti nel mondo sono falsi con il fenomeno del cosiddetto italian sounding che colpisce in misura diversa tutti i prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi ma anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti. A far esplodere il falso è stata paradossalmente la “fame” di Italia all’estero con la proliferazione di imitazioni low cost ma anche le guerre commerciali scaturite dalle tensioni politiche, come l’embargo russo, con un vero boom nella produzione locale del cibo Made in Italy taroccato, dal salame Italia alla mozzarella “Casa Italia”, dall’insalata “Buona Italia” alla Robiola,
ma anche la mortadella Milano, Parmesan o burrata tutti rigorosamente realizzati nel Paese di Putin. A preoccupare è ora l’avvio ufficiale della procedura per far scattare i dazi Usa nei confronti dell’Unione Europea con la richiesta alle parti interessate di partecipare ad una consultazione pubblica fissata dal Dipartimento del Commercio statunitense (USTR) scaduta il 6 maggio. Una mossa concreta che segue la minaccia di Trump che mettere i dazi sui prodotti europei con la pubblicazione di un black list dei prodotti europei da colpire per un importo complessivo di 11 miliardi di dollari che comprende anche importanti prodotti agroalimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, ma anche l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici tra gli alimentari e le bevande colpite. Con i dazi aumenterebbero i prezzi dei prodotti italiani sul mercato americano e sarebbero più competitive le falsificazioni ottenute sul territorio statunitense e quelle provenienti da Paesi non colpiti dalle misure di Trump.
“Elezioni regionali: presentate ai candidati alla presidenza le 10 priorità per il cibo Made in Piemonte”
DALLA NOSTRA TERRA, L’ECONOMIA DEL FUTURO”: INCONTRO CON CHIAMPARINO, BERTOLA, BOERO E CIRIO Dalla provincia alessandrina numerosa delegazione all’evento “Dalla nostra terra, l’economia del futuro”, che si è svolto nel Foyer del Toro al Teatro Regio di Torino, dove Coldiretti Piemonte ha incontrato i candidati alla Presidenza della Regione Sergio Chiamparino, Giorgio Bertola, Valter Boero e Alberto Cirio. Presente l’intera Giunta di Coldiretti Piemonte, guidata dal presidente Roberto Moncalvo, insieme al Delegato Confederale Bruno Rivarossa e ai direttori di tutte le federazioni provinciali. “Dieci i punti fondamentali esposti ai candidati: dall’assessorato al cibo
alla gestione del territorio, dalla semplificazione burocratica al programma di sviluppo rurale, dalle filiere all’educazione alimentare fino alle politiche a favore dell’imprenditoria giovanile: diverse le questioni che abbiamo evidenziato a chi avrà le redini della nostra Regione e su cui, fin da subito, sarà opportuno lavorare. Tutti i candidati hanno voluto sottoscrivere il nostro decalogo, prendendosi così un impegno a supporto dell’agricoltura Made in Piemonte e, firmando la petizione Eat Original, anche a favore dell’etichettatura obbligatoria di tutti gli alimenti.
Settore
risicolo
L’ETICHETTA SALVA IL RISO MADE IN ITALY,
+3500 ETTARI SEMINATI
L’
obbligo di indicare l’origine in etichetta ha salvato il riso Made in Italy dalla concorrenza sleale delle importazioni low cost spacciate per italiane, con una previsione di aumento delle semine tricolori pari a circa 3500 ettari nel 2019. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della presentazione dell’iniziativa “Abbiamo riso per una cosa seria” organizzata insieme alla Focsiv a favore dell’agricoltura familiare in Italia e nel mondo con gli agrichef, i cuochi contadini, di Campagna Amica al lavoro per far scoprire le ricette tradizionali a base di riso. Nell’anno successivo all’entrata in vigore nel febbraio 2018 della nuova normativa sull’obbligo di indicare la provenienza in etichetta fortemente sostenuta dalla Coldiretti, nella coltivazione di riso in Italia si è verificata una positiva inversione di tendenza con la previsione di 220.670 ettari seminati nel 2019 secondo l’ultimo sondaggio dell’Ente Risi a marzo, dopo 3 anni di continui cali che hanno portato a perdere quasi 20.000 ettari di superfici seminate a riso. Un cambiamento determinato dalla ripresa delle quotazioni per i raccolti Made in Italy dopo essere scese su valori insostenibili per i produttori.
Parallelamente, nel 2018 le importazioni di riso straniero sono crollate del 24%, scendendo a 180 milioni di chili, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine non consentiva di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative ed impediva anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionali e, con esse, il lavoro e l’economia del territorio. In gioco c’è il primato dell’Italia in Europa dove il nostro Paese è il primo produttore di riso con 1,40 milioni di tonnellate su un territorio coltivato da circa 4mila aziende che copre il 50 % dell’intera produzione Ue con una gamma varietale del tutto unica. Alla valorizzazione della produzione nazionale ha contributo però anche lo stop all’invasione di riso asiatico nell’Unione Europea che da metà gennaio 2019 ha messo finalmente i dazi sulle importazioni provenienti dalla Cambogia e dalla Birmania (ex Myamar) ritenuta peraltro responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nei confronti della popolazione Rohinya (una minoranza etnica di religione musulmana), oltre che dello sfruttamento del lavoro minorile e dell’uso di prodotti pericolosi.
Nel dettaglio sono previsti dazi solo sul riso Indica lavorato e semilavorato per un periodo non superiore a tre anni, con un valore scalare dell’importo da 175 euro a tonnellata nel 2019, a 150 euro a tonnellata nel 2020 fino a 125 euro a tonnellata nel 2021 ma è possibile una proroga ove sia giustificata da particolari circostanze. Secondo i primi dati aggiornati alla fine di marzo della Commissione Europea, i numeri dimostrano che la clausola di salvaguardia inizia a fare effetto. Le importazioni di semilavorato e lavorato da Cambogia e Myanmar nel mese di marzo in Europa sono calate di 24mila tonnellate (16.000 a fronte delle 40.000 registrate a febbraio e delle 54.000 tonnellate di gennaio). Si tratta di una esperienza che dimostra l’importanza della trasparenza dell’informazione ai consumatori per salvare il consumo di suolo in un Paese come l’Italia dove nel 2019 sono scomparsi 100mila ettari di terra coltivata, pari alla superficie di 150mila campi da calcio, a causa del consumo di suolo e della cementificazione ma anche del mancato riconoscimento del lavoro degli agricoltori e dei bassi prezzi pagati per i prodotti agricoli nazionali per la concorrenza sleale delle importazioni low cost di prodotti dall’estero.
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Scadenze
giugno
/ Enoturismo |
a cura di
Daniela Colombini
ENOTURISMO
L’ATTESO DECRETO CON LE LINEE GUIDA
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E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 aprile scorso il Decreto relativo alle “Linee guida e gli indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica” firmato dal Ministro Gian Marco Centinaio il 12 marzo 2019. Per ricordare la motivazione dell’atteso Decreto bobbiamo tornare alla Legge di Stabilità per l’anno 2018 (L. 27/12/2017 n. 205) che aveva introdotto una prima definizione di attività enoturistica nei commi 202-205 demandando appunto a un decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di definire le linee guida e gli indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità, con particolare riferimento alle produzioni vitivinicole del territorio, per l’esercizio dell’attività enoturistica. Quella stesse Legge che prevede
segnalazione certificata di inizio attività (SCIA): l’eventuale degustazione dei prodotti vitivinicoli aziendali può avvenire con prodotti agroalimentari freddi preparati dall’azienda stessa, anche manipolati o trasformati, pronti per il consumo nel rispetto delle discipline e delle condizioni e dei requisiti igienicosanitari previsti dalla normativa vigente, e prevalentemente legati alle produzioni locali e tipiche della regione in cui è svolta l’attività enoturistica. Pertanto, il servizio di ristorazione è assolutamente un’attività vietata.
che l’attività enoturistica possa essere esercitata, previa presentazione al Comune di competenza della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), definisce inoltre l’applicazione delle disposizioni fiscali di cui all’articolo 5 della legge 30 dicembre 1991, n. 413 cioè del regime forfetario riservato agli agriturismi con le seguenti limitazioni: 1) L’attività enoturistica è considerata attività agricola connessa ai sensi del 3° comma del 2135 del c.c. se svolta dall’imprenditore agricolo, singolo o associato, di cui allo stesso articolo 2135; 2) La disciplina fiscale riservata agli agriturismi e richiamata per l’attività di enoturismo (art. 5 Legge 413/1991) è applicabile se svolta dall’imprenditore agricolo di cui all’art. 2135; 3) L’attività enoturistica è esercitata, previa presentazione al Comune di competenza della
Considerata la portata innovativa della disposizione ci riserviamo di tornare sull’argomento nel prossimo numero del nostro giornale, invitando comunque le aziende agricole vitivinicole a recarsi presso gli uffici zona di competenza per avere ulteriori chiarimenti in merito.
SCADENZE GIUGNO 2019 scadenza
imposta
adempimenti
soggetti obbligati
15/06/2019
IVA
Emissione fattura differita per la cessione di beni spediti o consegnati nel mese precedente, la cui consegna risulti da un DDT o da altro documento idoneo a identificare i soggetti fra i quali è effettuata l’operazione
Soggetti passivi IVA
17/06/2019
IVA
Liquidazione e versamento dell’iva a debito del mese di maggio 2019
Contribuenti IVA mensili
17/06/2019
RITENUTE
Versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente, assimilati, lavoro autonomo e provvigioni corrisposti nel mese precedente
Contribuenti che corrispondono redditi soggetti a ritenute
17/06/2019
IMU TASI
Versamento acconto Imu e Tasi anno 2019 (con esclusione dell’abitazione principale)
Contribuenti proprietari di immobili
17/06/2019
CONTRIBUTI INPS
Versamento quarta rata 2018 dei contributi inps per i lavoratori dipendenti
Datori di lavoro agricolo
25/06/2019
IVA INTRASTAT
Invio telematico elenchi INTRASTAT riepilogativi delle cessioni ed acquisti e/o prestazioni di servizi intracomunitari relativi Operatori intracomunitari con obbligo mensile al mese di maggio
30/06/2019 (rimandato al 01/07/2019)
IRPEF/IRAP
Versamento delle imposte a debito IRPEF e IRAP a saldo Contribuenti tenuti alla presentazione del Mo2018 e primo acconto per l’anno 2019 oltre che addizionali dello Unico e Irap 2019 comunali e regionali e cedolare secca - prima scadenza
30/06/2019 (rimandato al 01/07/2019)
CAMERA DI COMMERCIO
Versamento del diritto annuale alla Camera di Commercio - prima scadenza
Titolari di partita Iva iscritti alla Camera di Commercio
nocciolo
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a cura di
Alberto Pansecchi
scheda nocciolo n°55 15
Gli scolitidi
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Scheda
Attaccano i deboli Atttrazione allelochimica Trasportano patogeni Lotta con trappole Una dei compiti cui il corilicoltore deve attendere con maggiore impegno, è quello di mantenere sani e in piena vigoria i tronchi, in caso di allevamento monocaule, o le pertiche, in caso di allevamento a cespuglio, per il maggior numero di anni possibile. La riduzione della spinta vegetativa, si esprime, nell’immediato, in uno stentato allungamento dei rami dell’anno e ad una conseguente e progressiva riduzione delle produzioni, ma il rischio reale che si corre va molto oltre alla semplice perdita di vigore e di potenzialità produttive e va a incidere direttamente sulla sanità dell’intero noccioleto, sulla sua longevità e sulle quotidiane pratiche colturali da attuare. Come sempre capita in natura, sono gli individui più forti, che riescono a contrapporsi alle malattie e mantenersi vivi e forti per molti anni.
Piccoli insetti L’insetto che scava i piccoli fori evidenti sulle pertiche attaccate, è un piccolo Coleottero caratterizzato da avere maschi e femmine molto diversi con quest’ultime di una lunghezza che va dai 3 ai 3,5 mm, quasi il doppio rispetto ai maschi. Quando in primavera le temperature raggiungono i 20 °C, le femmine iniziano il loro volo portandosi su rami e branche dei noccioli dove scavano gallerie di prolificazione inizialmente perpendicolari all’asse del tronco, per poi assumere un andamento semicircolare dal quale, in un secondo tempo, vengono scavate varie ramificazioni dirette sia verso l’alto sia verso il basso. Le femmine depongono le uova sulla superficie interna delle gallerie, all’interno delle quali si sviluppa, contestualmente la Monilia candida, un fungo simbionte del quale si nutrono le larve. Queste, durante la tarda primavera si impupano e in estate, sfarfallano i nuovi adulti che permangono nella galleria materna sino alla primavera successiva.
Scheda
nocciolo
Danni profondi e definitivi Nel corso della propria attività, lo scolitide attacca preferibilmente i piccoli rami ma può colonizzare anche rami e tronco fino ad un diametro di circa 10 cm. Le sue larve si sviluppano nelle parti esterne del legno senza mai raggiungere la parte centrale.
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Particolarmente soggette ai suoi attacchi, risultano le piante in precarie condizioni vegetative a causa di gelate, siccità estiva oppure le giovani piante che hanno subito una crisi da trapianto. Nella corteccia dei rami ormai morti sono presenti, e ben visibili, numerosi piccoli fori attraverso i quali sono fuoriusciti gli adulti. Le piante attaccate dagli scolitidi deperiscono irreversibilmente e, le pertiche colpite vanno incontro a morte certa. Non va sottovalutato, inoltre, il ruolo che l'insetto potrebbe ricoprire nel diffondere cellule di microrganismi dannosi da una pianta deperente all'altra, aumentando, così, la pressione d'inoculo di funghi e batteri nei e fra i noccioleti.
Attratti dalle piante deboli Un ricco e abbondante flusso linfatico, infastidisce e contrasta l’azione di scavo delle gallerie all’interno di rami e tronchi. Nella scelta della pianta ospite, gli scolitidi devono quindi individuare quelle più deboli e “malconce”. Ma come può scegliere correttamente le piante più debilitate da attaccare? Esistono sostanze emesse dalla piante deperenti, che fungono da messaggeri e consentono la comunicazione tra specie e regni diversi (vegetale e animale). Ci sono gli allomoni, i cairomoni e i sinomoni. Gli allomoni sono segnali utili solo all’organismo che li emette: spesso utili ad allontanare specie dannose. I cairomoni sono segnali favorevoli solo all’organismo che li riceve: sono composti emessi dalle piante che richiamano i fitofagi, come appunto capita nel caso degli scolitidi attratti da involontari messaggi chimici prodotti da piante deboli. Esistono poi i sinomoni che sono segnali favorevoli sia all’organismo emittente che al ricevente come ad esempio l’odore emesso dai fiori che attira gli insetti pronubi.
La lotta all’insetto In passato il controllo dell’insetto consisteva nell’effettuare trattamenti insetticidi durante l’intero periodo di volo delle femmine, da marzo a fine giugno. Chiaramente questo metodo, oltre a non fornire risultati efficaci, portava a distribuire nell’ambiente grandi quantità di insetticidi non selettivi. Un metodo sicuramente efficace, ma consigliabile solo per piccole coltivazioni o per attacchi limitati, è quello di asfissiare le colonie del fitofago nelle sue gallerie mediante vapori di solfuro di carbonio (od altro prodotto simile), introducendolo con un batuffolino di cotone imbevuto e chiudendo poi accuratamente l’apertura Una tecnica alternativa di controllo, oggi più utilizzata, prevede l’utilizzo di trappole chemiocromotropiche di colore rosso, che permettono la cattura massale dello scolitide. Le trappole sono costituite da due superfici invischiate e incrociate di colore rosso, sovrastanti una bottiglia perforata contenente l’attrattivo costituito da 250 cc di alcol etilico, denaturato con toluolo all’1% e diluito con acqua in rapporto di 1:1. Da una decina d’anni è stata messa a punto un’altra trappola tipo “Mastrap”; l’utilizzo di questa nuovo metodo ha permesso di essere selettivi verso gli insetti non target. Parlando di lotta agronomica, un buon risultato può ottenersi con l’accurata raccolta e la distruzione, durante l’inverno, dei rami o delle intere piante infestate. Sempre in ambito di strategie di controllo agronomico il metodo delle fascine “esca” da posizionarsi nei noccioleti all’inizio della primavera, e da raccogliere e distruggere non appena passato il periodo della sciamatura delle femmine fecondate, può costituire un aiuto nella protezione del corileto.
Bibliografia: Manuale di entomologia applicata - A. Pollini, Edagricole Biologia e dinamica di Anisandrus dispar e suo possibile ruolo nella diffusione dei batteri agenti causali della moria del nocciolo - D. Bucini - Dottorato ricerca Università della Tuscia Foto tratte dal web (Problemi emergenti del castagno: lo scolitide dispari - G. Bosio)
Patronato Epaca
NUOVA RIVALUTAZIONE DEI TRATTAMENTI PENSIONISTICI
RINNOVO DELLE PENSIONI, ULTIMI AGGIORNAMENTI
A
ll’inizio di ciascun anno le pensioni vengono adeguate in relazione alle variazioni del costo della vita. Il meccanismo consiste nell’attribuire per l’anno in corso, in via previsionale, il relativo incremento ed in via definitiva quello riferito all’anno trascorso. La Legge 145/2018, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021”, ha introdotto un nuovo meccanismo di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici per il triennio 2019-2021, parzialmente diverso da quello applicato al rinnovo 2019. L’Inps ha effettuato una seconda operazione di rivalutazione delle pensioni sulla base della nuova previsione legislativa aggiornando le tabelle che riportiamo di seguito. Trattamenti minimi pensioni lavoratori dipendenti e autonomi
Assegni e vitalizi
Importi mensili _ 513,01
_ 292,43
Importi annui _ 6.669,13
_ 3.801,59
Indice di rivalutazione provvisorio per il 2019 Preliminarmente si evidenzia che nulla è innovato circa l’indice da utilizzare per la rivalutazione provvisoria, che rimane fissato nella misura pari a +1,1%, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo. Si confermano, pertanto, i valori riportati nella tabella con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Aumento delle pensioni per gli anni 2019-2021
La Legge 145/2018 dispone che per il periodo 20192021 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici è riconosciuta secondo le percentuali previste nella tabella che modula al ribasso la rivalutazione a mano che gli importi delle pensioni aumentano. Prestazioni non interessate dalla rimodulazione Non sono interessate dalla rimodulazione della perequazione i seguenti trattamenti: • le pensioni sulle quali sono attribuiti benefici di cui alla Legge 206/2004 e successive modifiche (vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice); • le prestazioni assistenziali e a carattere risarcitorio (pensioni sociali e assegni sociali, prestazioni a favore di mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti); • indennità integrativa speciale; • le indennità e gli assegni accessori annessi alle pensioni privilegiate di prima categoria concesse agli ex dipendenti civili e militari delle Amministrazioni pubbliche. Effetti della normativa e ricalcolo delle pensioni La nuova disposizione lascia immutato il criterio di rivalutazione per le pensioni il cui importo complessivo lordo sia pari a tre volte il trattamento minimo al 31 dicembre 2018. Le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo sono state ricalcolate e l’Inps ha provveduto effettuando le variazioni, mettendo in pagamento i nuovi importi dalla mensilità di aprile 2019. Gli Uffici Epaca sono a disposizione per i chiarimenti in merito.
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Patronato Epaca Fasce Fino a 3 volte il trattamento minimo
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Indice di Percentuale perequazione di aumento 100%
97%
1,067%
77%
0,847%
52%
0,572%
47%
0,517%
45%
0,495%
Oltre _ 4.059,36 e fino a _ 4.566,78 Oltre _ 4.566,78 e fino a _ 4.569,28 sono garantiti _ 4.589,39
Fascia di garanzia * Oltre 9 volte il TM
Oltre _ 3.044,52 e fino a _ 4.059,36 Oltre _ 4.059,36 e fino _ 4.060,25 sono garantiti _ 4.080,35
Fascia di garanzia * Oltre 8 fino a 9 volte il TM
Oltre _ 2.537,10 e fino a _ 3.044,52 Oltre _ 3.044,52 e fino a _ 3.046,19 sono garantiti _ 3.061,93
Fascia di garanzia * Oltre 6 fino a 8 volte il TM
Oltre _ 2.029,68 e fino a _ 2.537,10 Oltre _ 2.537,10 e fino _ 2.544,04 sono garantiti _2.558,59
Fascia di garanzia * Oltre 5 e fino a 6 volte il TM
Oltre _1.522,26 e fino a _ 2.029,68 Oltre _2.029,68 e fino a _2.034,10 sono garantiti _ 2.051,34
Fascia di garanzia * Oltre 4 e fino a 5 volte il TM
Fino a _ 1.522,26
2.034,10 Oltre _ 1.522,26 e fino a _ 1.522,76 e sono garansono garantiuti titi _1.539,00
Fascia di garanzia * Oltre 3 e fino a 4 volte il TM
1,1%
Importo dei trattamenti
40%
0,44%
Oltre _ 4.569,28
INPS, ECCO COME ACCEDERE AL BENEFICIO PER LE ASSUNZIONI DI GIOVANI Con la circolare 54 l’Inps ha fornito le istruzioni per accedere all’incentivo Neet, programma operativo nazionale “Iniziativa Occupazione - Giovani” relativo alle assunzioni effettuate nel 2019. Per quanto riguarda l’agricoltura la circolare precisa che il datore di lavoro agricolo all’atto della prenotazione dell’incentivo occupazionale attraverso il portale delle agevolazioni (ex DiResCo), dovrà indicare, oltre alla retribuzione lorda mensile media, l’aliquota contributiva a suo carico al netto degli eventuali esoneri per zone svantaggiate e/o montane. L’incentivo si applica infatti sulla contribuzione calcolata al netto delle riduzioni per zone montane e svantaggiate per la manodopera occupata nei Comuni che ricadono in tali zone.
Il beneficio decorre dalla denuncia Dmag del secondo trimestre 2019. A tal fine è istituito il nuovo Codice di Autorizzazione (CA) “NE” avente il significato di “Proroga Incentivo Occupazione NEET - Decreto Direttoriale n. 581 del 28 dicembre
2018”.Il codice di autorizzazione “NE” sarà attribuito automaticamente sulla posizione anagrafica aziendale dai sistemi informativi centrali, contestualmente all’attribuzione dell’esito positivo al modulo di conferma. Il calcolo dell’effettivo importo dell’incentivo spettante all’azienda sarà effettuato dall’Inps sulla base dell’elaborazione dei dati trasmessi con il Dmag. L’Inps ricorda anche che i datori di lavoro autorizzati all’incentivo e che per lo stesso lavoratore usufruiscono anche dell’esonero contributivo previsto dall’articolo 1, comma 100 e seguenti, della legge 205/2017, devono indicare nel Dmag i codici previsti per l’assunzione agevolata e relativi all’esonero introdotto dalla legge di bilancio 2018.
CDC –
coltiva la salute
COLTIVA LA TUA SALUTE TEMA DEL MESE:
LA RIEDUCAZIONE RESPIRATORIA
La Rieducazione Respiratoria è la terapia di supporto indicata in quasi tutte le patologie dell’apparato respiratorio, quali: bronchite cronica ostruttiva, asma bronchiale, enfisema polmonare, insufficienza respiratoria, bronchiectasia, fibrosi polmonare, cifoscoliosi, sclerosi laterale amiotrofica, apnea ostruttiva notturna. La Rieducazione Respiratoria è finalizzata ad aumentare l’autonomia della capacità funzionale respiratoria nel Paziente, favorendo il ripristino dei meccanismi fisiologici di pulizia delle vie respiratorie. La Rieducazione Respiratoria è rivolta a bambini, adolescenti, adulti e anziani e può essere indicata: • In fase pre-operatoria: per preparare Pazienti a rischio (soggetti anziani, fumatori, obesi, affetti da precedenti malattie respiratorie) a interventi chirurgici programmati in chirurgia toracica e chirurgia dell’addome • In fase post-operatoria: per interagire con le cure mediche, accelerando i processi di risoluzione delle affezioni respiratorie acute e limitando i danni delle patologie croniche. La Rieducazione Respiratoria prevede Esercizi di: • Coordinazione respiratoria: per insegnare a respirare correttamente, sfruttando al meglio i movimenti, al fine di compiere il minor lavoro possibile • Respirazione diaframmatica: per riallenare i muscoli respiratori, migliorandone la forza e la resistenza, al fine di aumentare il livello di ventilazione e la resistenza allo sforzo fisico • Fisioterapia toracica: per rimuovere l’eccesso di secrezioni delle vie aeree, riducendo la resistenza al flusso aereo e il lavoro respiratorio e migliorando l’ossigenazione (aerosol terapia, drenaggio autogeno, drenaggio posturale) • Ricondizionamento fisico: per aumentare il metabolismo della muscolatura scheletrica. Gestione Crisi Asma Bambini Nell’ambito dell’attività di Rieducazione Respiratoria, è attivo un percorso dedicato alla gestione delle crisi d’asma dei bambini da parte dei genitori, che vengono istruiti sulle modalità da mettere in atto per prevenire ed affrontare in modo corretto ed efficace il verificarsi di queste situazioni.
w w w. g r u p p o c d c . i t
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Patentino Trattori
NON HAI IL “PATENTINO” TRATTORE?
LEGGI ATTENTAMENTE, LA FORMAZIONE E’ OBBLIGATORIA
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C
hi deve avere il “ Patentino” ? Chiunque ne faccia utilizzo, anche occasionalmente e saltuariamente. Sono obbligati anche i pensionati, familiari, collaboratori esterni provenienti da altri settori lavorativi o disoccupati che utilizzino il trattore per un’ azienda agricola, pur non facendone direttamente parte. Non è più possibile frequentare direttamente i corsi di aggiornamento autocertificando l’esperienza pregressa Trattori agricoli o forestali formazione e addestramento ai sensi dell’art. 73 comma 5 del D.Lgs. 81/08 Chiunque utilizzi trattori agricoli e forestali deve, ai sensi dell’art. 73, comma 5, essere in possesso di una formazione e addestramento adeguati e specifici, tali da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo idoneo e sicuro, anche in relazione ai rischi che possano essere causati ad altre persone. Nell’allegato 8 sono stabiliti i requisiti minimi dei corsi di formazione per lavoratori addetti alla condu-
zione di trattori agricoli o forestali (8-13 ore) e relative attrezzature intercambiabili. La formazione è composta da un modulo giuridico (1 ora), uno tecnico (2 ore) e due pratici (uno per trattori a ruote e uno per trattori a cingoli di 5 ore ciascuno). Ogni modulo prevede una verifica finale. L’abilitazione ha validità di 5 anni e dovrà essere rinnovata mediante un corso di aggiornamento di almeno 4 ore.
Inipa Nord- Ovest attiva tale tipologia di corsi a catalogo al raggiungimento del numero minimo di allievi, la formazione sarà svolta presso la sede di Alessandria. Inoltre si precisa che tali corsi sono a pagamento e verranno svolti in orario diurno Per dare la propria pre-iscrizione o richiedere eventuali chiarimenti contattare la segreteria INIPA al n° 0131/235891 int. 622 oppure all’indirizzo di posta elettronica alessandria@inipanordovest.it;
Donne Impresa
LAVORO: COLDIRETTI, ROSA UN’AZIENDA AGRICOLA SU 3, FANIZZA LEADER
AGRICOLTURA SECONDO SETTORE PER IMPRESE FEMMINILI DOPO IL COMMERCIO
“O
ggi l’agricoltura è donna - sottagoniste in diversi campi: dalle attività di tolinea Silvia Beccaria responeducazione alimentare ed ambientale con sabile Donne Impresa Coldile scuole ai servizi di agritata e agriasilo, retti Piemonte e Alessandria - grazie alle dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di grandi opportunità offerte dall’agricoltura pet-therapy, fino agli orti didattici, mercati sociale, dall’agriturismo e dalla vendita di Campagna Amica e l’agriturismo. diretta con l’aumento del numero delle Un trend favorito anche dall’ingresso di donne ai vertici di aziende multifunzionali. imprenditrici di “prima generazione” che Riuscire a coniugare in forma responsabile hanno seguito percorsi formativi in altri attività produttiva e servizi alla persona, settori. Proprio la nuova responsabile di visione imprenditoriale e progetti di filieDonne Impresa Coldiretti è un esempio di ra, ragioni private e bene comune è il proquesto fenomeno. Floriana ha abbandogetto ambizioso che Coldiretti sta contrinato - ricorda Coldiretti - il suo lavoro di buendo a realizzare, mettendo a sistema le ricercatrice universitaria e docente di Deesperienze delle imprenditrici agricole sul mografia Investigativa presso l’Università territorio italiano e sicuramente Floriana di Bari per diventare imprenditrice agricoSilvia Beccaria con Floriana Fanizza saprà interpretare al meglio questo granla, avviando un agriturismo, Masseria Mozde progetto”. zone, nella zona di Fasano (Brindisi), ai piedi della collina di “Delle oltre 80 mila imprese che conta Coldiretti Piemonte, Cisternino. Qui produce olio extravergine d’oliva, da cui ha 25 mila sono guidate da imprenditrici che hanno avuto la sviluppato anche una linea di cosmetici green, ma mantiene lungimiranza di vedere nell’agricoltura prospettive di cre- vive anche le tradizioni della cucina rurale pugliese, grazie scita e futuro - commentano Mauro Bianco presidente di al suo lavoro come agrichef, i cuochi contadini di CampaColdiretti Alessandria e Roberto Rampazzo direttore pro- gna Amica che utilizzano i prodotti da loro stessi coltivati vinciale -. Le imprenditrici agricole sanno cogliere le oppor- in azienda. tunità che offre il mercato e sanno impegnarsi verso la col- Ma anche la vice presidente Rita Licastro aveva iniziato lettività in un rapporto di equilibrio tra dirigenti, istituzioni come avvocato in Aspromonte prima di dedicarsi a olio ed e società. Motivo per cui le imprese rosa hanno una forte e olive a Cosoleto (Reggio Calabria) e l’altra vice presidente duratura tenuta economica che garantisce solidità anche al Chiara Bortolas è una biologa molecolare che adesso guida patrimonio dell’enogastronomia Made in Piemonte”. la sua azienda di ortaggi a Belluno. Esperienze che si affianIn Italia quasi un’azienda agricola su 3 (29%) è guidata da cano a quelle di chi non ha mai lasciato la terra continuando donne che hanno portato un profondo apporto in termini a coltivare e allevare per proseguire in tradizioni familiari di innovazione e sostenibilità all’agricoltura italiana, oggi il antiche di generazioni. secondo settore per presenza di imprese rosa dopo il com- Importante anche la “quota giovane” - sottolinea Coldiretti mercio. E’ quanto emerge da un’elaborazione di Coldiretti - con il 25% delle aziende femminili guidate da ragazze unsu dati Unioncamere in occasione dell’elezione a Palazzo der 35 che hanno puntato sull’uso quotidiano della tecnoloRospigliosi a Roma di Floriana Fanizza, agrichef e impren- gia per gestire sia il lavoro che lo studio, magari usando lo ditrice agrituristica di Fasano (Puglia) come nuova respon- smartphone per controllare gli animali in stalla nelle pause sabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti la maggiore di studio all’università oppure per gestire on line acquisti e associazione femminile di categoria. Al suo fianco, in rap- prenotazioni in agriturismo, oppure - conclude Coldiretti presentanza di tutte le regioni d’Italia, una giunta forma- - per fare ricerche per recuperare varietà perdute di frutti ta dalle due vice presidenti Rita Licastro, olivicoltrice della locali o ancora per portare il vino Made in Italy in tutto il Calabria e Chiara Bortolas coltivatrice di ortaggi in Veneto mondo. oltre a Elisabetta Secci dalla Sardegna, Wilma Pirola dalla “Oggi l’agricoltura è donna - sottolinea Floriana Fanizza Lombardia, Cristina Adelmi dalla Liguria, Margherita Sco- grazie alle grandi opportunità offerte dall’agricoltura sociagnamillo dalla Sicilia e Antonella Di Tonno dall’Abruzzo. le, dall’agriturismo e dalla vendita diretta con l’aumento del numero delle donne ai vertici di aziende multifunzionali. RiNella loro azione imprenditoriale - spiega Coldiretti - le uscire a coniugare in forma responsabile attività produttiva agricoltrici italiane hanno dimostrato una grande capacità e servizi alla persona, visione imprenditoriale e progetti di di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’am- filiera, ragioni private e bene comune - aggiunge Fanizza biente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al so- è il progetto ambizioso che Coldiretti sta contribuendo a ciale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione realizzare, mettendo a sistema le esperienze delle imprendei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando pro- ditrici agricole sul territorio italiano”.
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Portale
del
Socio
VIA ALLE CAMPAGNE DI RACCOLTA,
ECCO LA APP PER GESTIRE I DIPENDENTI 22
Con il via alle campagne di raccolta su tutto il territorio nazionale arriva la app per aiutare le imprese agricole a gestire i dipendenti, sia quelli a tempo indeterminato che gli stagionali. Il servizio Gestione Presenze è da subito disponibile sul Portale del Socio Coldiretti e permette di registrare on line, sia da pc che da tele-
Come ricevere le fatture elettroniche Ricordiamo che Impresa Verde può essere delegata anche alla ricezione delle fatture elettroniche. In tal caso le fatture emesse dai fornitori verranno recapitate direttamente sulla piattaforma gestita da Impresa Verde. Per fare ciò occorrerà comunicare ai propri fornitori il codice destinatario telematico 5W4A8J1
fonino, le presenze e giustificare le eventuali assenze di ogni lavoratore. In particolare il software annoterà giorno per giorno il numero di ore effettuate da ciascun lavoratore subordinato, l’indicazione delle ore di straordinario e le eventuali assenze dal lavoro. Il tutto grazie a un meccanismo guidato, semplice e veloce. Per attivarlo bisogna registrarsi al portale del socio e rivolgersi poi al proprio ufficio Coldiretti per la personalizzazione. Il servizio Gestione Presenze si aggiunge agli altri applicativi disponibili sul Portale del Socio per aiutare le aziende ad abbattere il carico burocratico e svolgere i vari adempimenti limitando al minimo le carte. Un esempio è la Fatturazione digitale - Digit che ti offre la gestione digitalizzata delle fatture e dell’intero ciclo attivo della contabilità d’impresa grazie a un programma avanzato che consente di monitorare prodotti, listini, clienti e fornitori, direttamente collegato con le Imprese Verdi. Ma sul Portale c’è anche il Fascicolo aziendale on line, un servizio totalmente gratuito, grazie alla collaborazione con Agea. Chi si registrerà sul portale del socio potrà monitorare lo stato di avanzamento delle domande Pac e Psr presentate, con-
sultare tutti i dati relativi alla propria azienda così come conosciuti dalla Pubblica Amministrazione (piano colturale, portafoglio titoli, ecc.) e tenere traccia di tutti i pagamenti ricevuti, rendendo più semplici e sicuri i rapporti con gli enti che erogano i fondi comunitari. Oltre a ciò ci sono anche l’agenda on line gratuita e personalizzabile che avvisa delle scadenze d’impresa, le notizie in anteprima e le informazioni sui nuovi bandi del Psr, il meteo, convenzioni riservate ai soci e molto altro. Un’offerta che sino ad oggi ha già visto oltre ventimila imprese agricole iscriversi per usufruire dei servizi del Portale. Come registrarsi al Portale del Socio Coldiretti Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo https://socio.coldiretti.it. Cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.
Bando Giovani
PUBBLICATI I BANDI PER L’INSEDIAMENTO DEI GIOVANI AGRICOLTORI
AGRICOLTURA SECONDO SETTORE PER IMPRESE FEMMINILI DOPO IL COMMERCIO E’ stato pubblicato sul sito della Regione Piemonte il bando regionale “Premio per l’insediamento di giovani agricoltori”, misura 6.1.1 del Programma di sviluppo rurale, Psr 2014-2020 per una dotazione finanziaria complessiva di 1 milione e 800 mila euro. L’operazione concede un sostegno ai giovani agricoltori per l’avviamento di imprese, l’insediamento iniziale e l’adeguamento strutturale delle aziende. Il premio di insediamento viene erogato in conto capitale ai giovani che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda. http://www.regione.piemonte.it/bandipiemonte/cms/finanziamenti/psr-2014-2020-operazione-611-premio-linsediamento-di-giovani-agricoltori L’altro bando regionale pubblicato attiva la misura 4.1.1 del Psr “Miglioramento del rendimento globale e della
sostenibilità delle aziende agricole” per una dotazione finanziaria complessiva di 5 milioni di euro. Il bando assegna contributi pari al 40% del costo dell’investimento ammissibile che può riguardare la costruzione, la ristrutturazione, l’ampliamento e la modernizzazione dei fabbricati e dei relativi impianti; la dotazione di attrezzature e macchinari e l’impianto di coltivazioni legnose agrarie. Inoltre per gli investimenti relativi al settore della produzione agricola primaria l’aliquota di sostegno potrà essere maggiorata di un ulteriore 10% per gli investimenti in zone di montagna. http://www.regione.piemonte.it/bandipiemonte/ cms/finanziamenti/psr-2014-2020-operazione-411-miglioramento-del-rendimento-globale-e-della Il termine di scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione ai bandi è il 15 luglio 2019.
DALLA BANCA EUROPEA UN MILIARDO PER GLI INVESTIMENTI IN AGRICOLTURA, PRIORITÀ AI GIOVANI Un plafond complessivo di 2 miliardi finalizzato ad agevolare gli investimenti in agricoltura e in particolare dei giovani agricoltori dell’Unione europea. Si tratta di una iniziativa congiunta della Commissione Ue e della Banca europea per gli investimenti (Bei) resa nota dalla Commissione il 29 aprile. Il prestito di un miliardo arriva dalla Bei e dovrebbe attivare una cifra dello stesso valore delle banche private negli Stati membri. Per i giovani la difficoltà di accesso ai finanziamenti è uno dei principali fattori che frenano lo svi-
luppo del settore. Per questo con la nuova iniziativa ci sarà una corsia preferenziale per gli under 40: la scadenza dei prestiti infatti sarà allungata a 15 anni rispetto ai 5-7 anni offerti dalle banche e con un tasso di interesse inferiore a quelli di mercato. La Commissione ha anche annunciato che i primi due prestiti pilota di 275 milioni di euro stanno per essere implementati in Francia con Crédit Agricole e presto in Italia. La Bei, da parte sua, fornirà consulenza su come progettare meglio tutti gli aiuti finanziari di-
sponibili per fronteggiare le diverse esigenze dei giovani, dalla volatilità dei prezzi alle start up. La necessità di intervenire per affrontare l’emergenza credito è confermata dall’indagine realizzata su scala europea dalla quale emerge che nel 2017 il 27% delle domande di prestito presentate alle banche da giovani agricoltori della Ue è stato respinto a fronte del 9% non accettato per il complesso delle aziende agricole. Così come la Commissione ha segnalato il calo dei margini di profitto.
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Settore
ortofrutta
CONSUMI:
PATTO COLDIRETTI-UNAPROA PER L’ORTOFRUTTA ITALIANA 24
Superare i ritardi logistici e infrastrutturali, sostenere la produzione di frutta e verdura, sperimentare forme di etichettatura innovative con la blockchain, promuovere progetti di internazionalizzazione per il prodotto Made in Italy per garantire un giusto reddito agli agricoltori italiani Sono gli obiettivi della storica intesa tra Coldiretti, la maggiore organizzazione agricole europea, e Unaproa, l‘Unione Nazionale tra le Organizzazioni dei Produttori Ortofrutticoli, Agrumari e di Frutta in Guscio, presentata al Macfrut il Fruit & Veg Professional Show di Rimini nel corso di un incontro cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il vice presidente di Unaproa Felice Poli, Paolo De Castro Primo Vice presidente Commissione Agricoltura e Mattia Noberasco della Noberasco Spa. Il protocollo prevede - spiegano Coldiretti e Unaproa iniziative per lo sviluppo di forme di aggregazione dei produttori, soprattutto in cooperative, e il potenziamento dei servizi per facilitare l’accesso delle aziende alle opportunità offerte dalla Organizzazione comune di mercato (Ocm). Un obiettivo che guarda soprattutto ai territori del Meridione per assicurare nuove opportunità occupazionali e di sviluppo a quelle zone, a partire dai giovani che sempre più spesso si rivolgono all’agricoltura per sviluppare traiettorie di futuro. Ma l’intesa
guarda anche ai consumatori, con lo sviluppo dei prodotti ortofrutticoli a marchio Fai (Firmato dagli agricoltori italiani) e 5colori del benessere per assicurare la qualità e la sostenibilità di quanto si porta in tavola, con un occhio in particolare per bambini e ragazzi. In tale ottica Coldiretti e Unaproa svilupperanno iniziative di promozione per favorire il consumo di frutta e verdure presso i più giovani. Il patto Coldiretti-Unaproa vuole inoltre essere un think tank per la realizzazione di analisi e proposte per la riforma delle politiche europee di settore, ma anche per la formazione e l’assistenza alle imprese agricole. Un altro punto cardine è poi la realizzazione di progetti di internazionalizzazione per superare i ritardi logistici e aiutare il settore ad agganciare la ripresa della domanda all’estero dove sconta un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico. Importante anche il tema dell’accesso al credito e delle assicurazioni contro la calamità, tema particolarmente sentito dagli agricoltori che producono frutta e verdura, sempre più esposte al rischio grandine a causa degli effetti dei cambiamenti climatici. Un impegno importante riguarderà poi i progetti di innovazione e sperimentazione soprattutto in ambito di sostenibilità e tracciabilità attraverso anche sperimentazioni basate sulla tecnologia blockchain.
Campagna Amica
UN LUOGO DI STORIA, DI SAPERI E DI TRADIZIONI
GRANDI NOVITÀ PER LA FATTORIA DIDATTICA CASCINA SAN PIETRO DI MASIO 25
Nel fienile completamente ristrutturato la mostra permanente di Beppe Massobrio, il “pittore contadino” Cascina San Pietro è un luogo particolarmente suggestivo che si trova nel comune di Masio dove, per raggiungere questo vero e proprio angolo ricco di aneddoti ed episodi, è necessario svoltare in una strada che della cascina porta il nome. Cascina San Pietro è, infatti, una storica dimora situata sulla riva destra del Tanaro tra Asti e Alessandria la cui prima “traccia” si trova in un Cabreo del 1608 ritrovato proprio a Masio. Con il trascorrere del tempo la proprietà ha subito alcuni cambiamenti ma è rimasta immutata la sua disposizione logistica e la sua imponente architettura. Da qualche anno è diventata un punto i riferimento e di esempio quando si parla di fattoria didattica grazie alla competenza di Claudia Robutti, insegnante in pensione che, da ormai diverso tempo, si dedica alla ricerca della storia locale in generale e alle origini della sua abitazione in particolare. Con lei il marito, Beppe Massobrio, che ama essere definito “pittore contadino” per hobby e per passione. I suoi lavori si potranno ammirare nel fienile ristrutturato sovrastante l’agrimuseo. L’amore per la pittura c’è sempre stato ma dallo scorso anno Beppe Massobrio si è rinnovato nello stile, nella scelta delle forme, della luce e dei colori ma sempre attento a coin-
volgere l’osservatore e a trasmettergli le emozioni che la natura gli esprime. Grandi novità si annunciano quin-
di la fattoria didattica Cascina San Pietro, “ci sarà l’angolo laboratorio dove i ragazzini potranno apprendere i segreti della pittura e cimentarsi nel dipingere la natura osservata o fotografata in cascina. - come ci ha raccontato la signora Claudia - L’atelier è a disposizione per eventi quali compleanni di classe, feste di fine anno e conferenze di piccoli appassionati di botanica e zoologia desiderosi di esporre ad altri compagni il frutto della loro appassionate ricerche, meritandosi naturalmente anche premi”. Nell’aia, invece, stanno riavendo nuova vita le vecchie concimaie ora habitat di ninfee, loto, pesci, rane, piante acquatiche: un interessante ecosistema. Ma non è tutto: la cinta muraria si è arricchita di altri “murales” che aiutano a difendere la tradizione contadina e l’ambiente. “Facciamo del nostro meglio per Campagna Amica”, ha concluso Claudia Robutti, e visti i risultati non ci sono dubbi!
Campagna Amica
AD ACQUI TERME IN PIAZZA ADDOLORATA
I FUTURI CHEF DELL’ALBERGHIERO HANNO INCONTRATO I PRODUTTORI DI CAMPAGNA AMICA
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Gusto e rintracciabilità, la grande cucina comincia dalla spesa Il risultato di un grande piatto inizia dalla qualità degli ingredienti, delle materie prime. Lo sanno bene i futuri chef del primo anno del corso di Operatore della Ristorazione dell’Istituto Alberghiero di Acqui Terme che hanno visitato lo scorso 2 maggio l’agrimercato di Campagna Amica che ogni giovedì si svolge in piazza Addolorata. Qualità, stagionalità, produzione a km.0, vero Made in Italy. Le regole a cui dovranno attenersi per creare una cucina d’eccellenza.
Una lezione iterdisciplinare organizzata alla hanno preso parte il Segretario Zona Andrea Branda, il referente provinciale di Campagna Amica Stefano Bosio e i produttori: dall’olio al miele, dalle uova al pane, dall’ortofrutta alla farinata. La teoria dei temi stagionalità, chilometro zero, cibo Made in Italy, promozione del territorio e rispetto dell’ambiente, affrontati in aula, sono diventati imprese, prodotti, persone e prodotti. Al centro della discussione l’extra vergine d’oliva monovarietale dalla bassissima acidità e ricchissimo di polifenoli e grassi insaturi, minacciato dalla Xylella, il batterio che sta mettendo in ginocchio la produzione olearia italiana. Si è parlato
di miele, delle sue varietà e dell’importanza della sopravvivenza delle api minacciate dai pesticidi. “Grande curiosità hanno destato le uova dal guscio azzurro di una razza antichissima, le galline araucane, e il Pane Grosso di Tortona, un pane di circa un chilo, di forma rotonda, con impresso un taglio che simboleggia sia la stella a otto punte impressa su una moneta dei tempi di Federico II sia lo stemma vescovile della Diocesi - hanno spiegato gli accompagnatori - L’esperienza ha permesso agli allievi di comprendere meglio tematiche importanti: tracciabilità, rintracciabilità ed etichettatura. In fondo siamo tutti consumatori, ed essere informatoi ci rebnde critici e consapevoli”.
CreditagriItalia
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CAMPAGNA ANTICIPI PAC 2019 Soluzioni finanziarie per le Imprese Agricole CreditAgri Italia, attraverso il Sistema Servizi Coldiretti, mette a disposizione delle Imprese Agricole che presentano Domanda Unica 2019 lo strumento “Anticipo Contributo PAC” per soddisfare almeno in parte, le esigenze di credito a breve. In questo modo le imprese che hanno presentato domanda in Regime di Aiuto Unico, potranno beneficiare dell’Anticipazione Annuale del contributo senza dover attendere l’erogazione da parte dell’Organismo Pagatore nazionale AGEA e Regionali OPR. Creditagri Italia, con la sottoscrizione di appositi accordi con alcune banche partner, (Banca della Nuova Terra, Credit-Agricole, BNL), ha definito un modello operativo in grado di favorire l’erogazione delle Anticipazioni PAC a beneficio delle imprese agricole nostre associate, nella misura dell’80% del contributo Annuale, richiesto nella sua componente Base + Greening, erogabile al momento del rilascio della domanda, a condizioni di tasso tassi di assoluto vantaggio. Il Modello collaudato da diversi anni, quest’anno si presenta ancor vantaggioso e più innovativo oltre che rispondere alle maggiori esigenze per le imprese in termini di tempistica e costi. In sintesi, gli elementi contenuti nella Campagna PAC 2019 sono i seguenti: • DOVE RICHIEDERE L’ANTICIPO: Direttamente al CAA Coldiretti dal Tuo operatore • DOCUMENTI NECESSARI: Provvede l’operatore CAA con la documentazione in suo possesso • TEMPISTICA: Anticipo rispetto alle scadenze ordinarie, con importo sùbito disponibile per le necessità aziendali, erogabile mediamente in 15 giorni lavorativi • IMPORTO ANTICIPATO: Fino all’80% del valore dei Titoli Base + Greening • SEMPLICITA’: Pochi documenti disponibili presso il CAA Coldiretti, e ricevi gli importi direttamente sul conto Banca Finanziatrice • COMODITA’: Grazie all’accordo CAA Coldiretti e Creditagri viene velocizzata la Richiesta di Anticipo • CONDIZIONI: Puoi simulare il Costo del Tuo anticipo direttamente sul sito www.creditagri.com, valutando rapidamente la banca con condizioni di Tasso più vantaggioso, trasparente e competitivo, che oscilla tra 0,90 al 2,40 % in base al profilo di rischio.
Don Ivo
A MEDJUGORIE CON LA BENEDIZIONE La Congregazione per la Dottrina della Fede più di venti anni fa aveva permesso i pellegrinaggi a Medjugorie (piccola parrocchia nella Bosnia-Erzegovina) nota per le apparizioni ai 6 veggenti: Marja, Viska, Miriana, Jacov, Ivan e Ivanka, iniziate il 24/25 giugno 1981, ma solo in maniera privata. Ora invece le diocesi e le parrocchie potranno organizzare e guidare quei pellegrinaggi. L’autorizzazione del papa è stata resa nota l’11 maggio 2019 durante la messa nella parrocchia-santuario dedicata a San Giacomo dal nunzio apostolico in Bosnia mons. Luigi Pezzuto e dall’arcivescovo Henryk Hoser, visitatore apostolico a carattere speciale della Santa Sede. L’autorizzazione è accompagnata dalla precisazione che quest’ultima non significa (ancora) il riconoscimento della soprannaturalità dei noti eventi e che i pellegrinaggi non devono creare ambiguità o confusioni. Circa un anno fa, al suo arrivo, l’arcivescovo inviato dal papa, Hoser, aveva constatato il notevole flusso di persone e soprattutto gli abbondanti frutti di graColdiretti Alessandria esprime sentite condoglianze alla famiglia Bordo, in particolare alla moglie Vincenza Stanco, per la scomparsa del caro marito GIUSEPPE. Socio di Bergamasco.
Cordoglio per la scomparsa di Antonio Schiavelli (Unaproa)
zia. Chi scrive queste note accompagna, senza organizzare, da oltre dieci anni, il gruppo “Ecco tua madre” presente in Alessandria e può testimoniare di non aver mai visto tanta gente che si confessa, partecipa alla messa, prega in adorazione e col rosario in mano. Aspettando le decisioni delle autorità ecclesiastiche sulle apparizioni, noi accogliamo questa autorizzazione come un nuovo grande segno della Regina della Pace che, con amore paziente e premuroso ci prepara ogni giorno alle sorprese di Dio fatto di conversione e di tenerezza. Questo è il vero miracolo quotidiano di questa terra benedetta. Il nostro vescovo Guido, nel saluto dopo la processione della “Salve” ha dato questa notizia e si è augurato di poter organizzare presto un pellegrinaggio diocesano guidato da lui a Medjugorie. Possiamo credergli. Di Medjugorie sa quasi tutto; il suo primo pellegrinaggio lo fece quando aveva 20 anni. Don Ivo Piccinini
Profondo cordoglio per la scomparsa di Antonio Schiavelli, Presidente di Unaproa (Unione nazionale tra le organizzazioni di produttori ortofrutticoli), è stato espresso dal Presidente della Coldiretti Ettore Prandini e dal Segretario Generale Vincenzo Gesmundo che ne sottolineano l’impegno incessante per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’Organizzazione economica dei produttori. La Coldiretti ne ricorda la profonda conoscenza del settore ortofrutticolo e la grande capacità organizzativa che ha voluto fino all’ultimo condividere con gli altri contribuendo allo crescita competitiva del Made in Italy. Antonio Schiavelli, nato a Corigliano Calabro il 08/11/1960, agrumicoltore e cooperatore, socio e dirigente storico di Coldiretti Cosenza, già consigliere di amministrazione di CampoVerde S.p.A., già amministratore delegato del Consorzio Sibarit, era Amministratore Delegato Consorzio Pomez O.P. Società Coop. Agricola, rappresentante legale dell’ azienda agricola Eredi Schiavelli Francesco, oltre che Presidente di Unaproa.
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MERCATINO 30
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