Progetto "Long COVID19: quali percorsi possibili?"

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Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus

Opuscolo informativo



Presentazione Questo progetto della Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus di Vasto, in collaborazione con l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, vuole rispondere ai bisogni emergenziali emersi sul territorio regionale, promuovendo azioni a sostegno della fase post-emergenza legata alla pandemia COVID-19. La pandemia da COVID-19 rappresenta un’emergenza sanitaria di portata mondiale, che lascerà un segno indelebile in ognuno di noi, con decine milioni di persone affette e alcuni milioni di morti in tutto il mondo. Solo in Italia si stimano circa 4,6 milioni di casi, con l’Abruzzo che si attesta attualmente sugli 80 mila casi da inizio pandemia.


Recenti studi hanno evidenziato come, in molti pazienti che hanno sviluppato il COVID-19, parte della sintomatologia possa persistere nel corso dei mesi successivi all’infezione, pur se in presenza di una guarigione clinicamente attestata. In un recente studio condotto dal Policlinico Gemelli, che ha analizzato 143 pazienti ospedalizzati per COVID-19, solo il 12.6% non presentava sintomi residui ad un mese dalla guarigione clinica (Carfi et al., 2020). Questi sintomi residui configurano quello che viene attualmente definito Long COVID, un quadro sindromico che interessa diversi organi e apparati, tra cui il Sistema Respiratorio, Cardiovascolare e non ultimo in ordine di importanza il Sistema Nervoso Centrale, come evidenziato da una recente metanalisi sull’argomento (Lopez-Leon et al., 2021).



Del resto, precedenti pandemie avevano già mostrato come alcune infezioni virali possano lasciare pesanti sequele su coloro che ne sono stati affetti, come il caso dell’encefalite letargica secondaria all’influenza del 1920 (McCall et al., 2008). Le manifestazioni neuropsichiatriche, che possono essere presenti al momento dell’infezione attiva o manifestarsi come sequela nel Long COVID, rappresentano una affezione di notevole peso e rilevanza sia in termini di impatto sulla spesa economica del Sistema Sanitario Nazionale, che per la qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti. Tra queste manifestazioni abbiamo la “nebbia cognitiva” (neural fog), un quadro clinico caratterizzato da disfunzioni cognitive, perdita di memoria, deficit di attenzione e concentrazione.



Oltre alla nebbia cognitiva, Depressione e Sindrome da Fatica Cronica sembrano essere altre due manifestazioni comuni del Long COVlD. Tutte queste manifestazioni vengono attualmente inserite nel contesto di un’unica categoria nosografica, il NeuroCOVID. Complessivamente le affezioni neuropsichiatriche nell’ambito del Long COVID sembrano avere un peso rilevante: nel 50% circa dei pazienti affetti da COVID-19 si evidenziano, a distanza di mesi dall’infezione, fatica e astenia configurabili nell’ambito di una Sindrome da Fatica Cronica (Carfi et al. 2020) e nel 56% dei casi si avrebbe almeno una manifestazione psichiatrica di rilievo (prime fra tutte, depressione al 31% e ansia al 42%) (Mazza et al., 2020).



Nel contesto del Long COVID, anche alcuni sintomi respiratori tendono frequentemente a persistere (Dispnea nel 40% dei casi ad un mese, Rinite in circa il 15% dei casi ad un mese) nonché l’anosmia (circa 20%), sintomo caratteristico del COVID-19 (Carfi et al., 2020). Una domanda su cui la comunità scientifica si è recentemente soffermata (e su cui si fatica a dare una risposta univoca) è l’eziopatogenesi di tali manifestazioni. Non è chiaro se alla base di tali fenomeni vi sia una azione diretta del virus o sia legata alla cosiddetta “tempesta citochinica” scatenata da quest’ultimo, e quindi conseguenza di una attivazione anomala del sistema immunitario in grado di determinare fenomeni cronici di infiammazione (Tancheva et al., 2020). In particolare per quanto riguarda il Neuro-COVID, la situazione rimane ancora di complessa definizione.



Il nostro progetto Questo progetto vuole contribuire a dare una risposta in termini di indagine, analisi e sperimentazione che possa aiutare la comunità scientifica a trovare il modello di intervento più adatto per trattare il malato Long COVID - Neuro COVID migliorando la salute ed il benessere suo e dei suoi familiari e favorendo una piena reintegrazione del paziente nella vita sociale. Complessivamente, dunque, considerando l’enorme impatto del Long COVID in termini sia di incidenza che di potenziale danno per il Sistema Sanitario Nazionale e per la qualità di vita delle persone che ne sono affette, appare evidente come sia necessario un adeguato follow-up dei pazienti affetti da COVID-19, in termini sia di assessment medico-psichiatrico, che di eventuali percorsi terapeutici-riabilitativi tramite trattamenti “tailored” sulle caratteristiche del singolo paziente.


Riconoscere precocemente la presenza di manifestazioni residue del COVID-19, infatti, può avere un notevole impatto nelle possibilità di restitutio ad integrum del paziente. In quest’ottica si inserisce il nostro progetto che ha come scopo, nel contesto della realtà abruzzese, la messa a disposizione degli interessati di un ambulatorio volto ad una valutazione complessiva del paziente affetto dalla sindrome Long COVID, mettendo a disposizione di quest’ultimo diverse figure professionali (medici, psichiatri, psicologi, terapisti) volte ad una analisi complessiva del fabbisogno del paziente, al fine di intervenire tempestivamente con percorsi terapeutici-riabilitativi e ridurre in questo modo il disagio complessivo residuato della malattia e permettere un tempestivo reinserimento sociale della persona e alleggerire, inoltre, il carico dei caregivers.


Gli scopi principali della nostra attività sono: 1) raccogliere dati e informazioni scientifiche rilevanti, da mettere a disposizione di tutta la comunità regionale, nazionale, ma anche internazionale, per meglio comprendere la sindrome post COVID-19 e il cosiddetto Neuro-COVID, nel pieno rispetto della privacy degli assistiti; 2) determinare degli standard clinico assistenziali, per meglio definire un percorso terapeutico idoneo; 3) rispondere ai bisogni delle famiglie e delle persone colpite dal COVID-19.


Nell’ambito dei percorsi terapeutici messi a disposizione del paziente, notevole importanza sarà ricoperta da trattamenti innovativi, come ad esempio le tecniche di neurostimolazione non invasiva (Stimolazione Magnetica Transcranica, Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta), ampiamente utilizzate nella realtà neuropsichiatrica, che potrebbero rientrare nel panorama di trattamento delle sindromi Long COVID, in particolare per quanto riguarda la “nebbia cognitiva”, precedentemente citata.


Come possiamo aiutarti? Il nostro ambulatorio consente agli interessati di accedere, gratuitamente, dopo un primo colloquio di approfondimento con il nostro staff medico, ad una visita specialistica multidisciplinare (che può coinvolgere le figure del cardiologo, pneumologo, neurologo, psichiatra e psicologo) al fine di individuare il miglior percorso terapeutico-riabilitativo che possa contrastare la sintomatologia persistente post COVID-19.



Come sarà organizzato il mio percorso terapeutico? Chiama il numero dedicato all’iniziativa per fissare un incontro con il nostro staff. Il primo colloquio ci consentirà di individuare le figure specialistiche pertinenti per la tua specifica condizione. Stabilita la tua ammissibilità al progetto ti ricontatteremo per una visita d’equipe approfondita dalla quale emergerà un piano terapeutico-riabiliativo pensato per te che si svolgerà presso i nostri ambulatori di Vasto. Numero di telefono dedicato all’inizativa

348 5279016

(dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 14:00) Maggiori informazioni su www.fondazionemileno.it



LONG-COVID19: quali percorsi possibili è un’iniziativa a cura della

Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus di Vasto Marina in collaborazione con la

Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara

www.fondazionemileno.it Progetto finanziato dal

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Abruzzo


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