Piazza del quadrato

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Magie e rovine di PIAZZA del QUADRATO Il primo nucleo abitato di Latina, simbolo dell’eroismo dei bonificatori e del lassismo delle recenti amministrazioni

Il fascino di un’oasi architettonica d’invidiabile fattura contaminato da sporcizia, umidità e stato di abbandono

di ALESSIA FRATINI

P

er assonanza verrebbe da pensare che il suo nome sia legato alla forma quasi quadrangolare, ma la verità, meno banale, è un’altra. Piazza del Quadrato è l’omaggio toponomastico a Cancello di Quadrato, il nucleo originale dell’insediamento di Littoria e la prova che, prima ancora della bonifica, un avamposto abitativo s’era insediato a ridosso delle acque paludose, a testimoniare la plurisecolare storia di trasformazione del territorio pontino per mano dell’uomo. Già all’inizio del ‘900 infatti esistevano, dove oggi sorge piazza del Popolo, diversi edifici di un’azienda agraria dei Cae-

tani, proprietari terrieri della zona. Al Quadrato, nato al trivio formato dallo stradone del Principe (verso l’Appia), lo stradone di Fogliano e lo stradone dei Bassianesi (verso Borgo San Michele), passava anche un tratto della ferrovia fatto costruire proprio dai duchi sermonetani. Fino alla data di nascita ufficiale della città, la zona era conosciuta con questo nome, come testimoniano antiche mappe e filmati d’epoca (reperibili su internet). Nell’aprile del 1932 Mussolini venne in visita ufficiale proprio a Cancello di Quadrato ed è qui che il Commissario dell’Opera Nazionale Combattenti, Orsolini Cencelli, gli propose di creare un insediamento organizzato, una città nuova.


I porticati per il mercato Piazza del Quadrato, nata come centro economico-agricolo della città rappresenta il più autentico significato dell’insediamento: il Borgo rurale che si trasforma in città. Tutta l’impostazione della piazza e la struttura degli edifici riportano a questo cambiamento, dai palazzi bassi ai portici per il mercato agricolo, dagli anelli per legare il bestiame alle statue che ornano gli edifici. Negli anni sono cambiate le attività qui svolte, ma la piazza è rimasta simile a come la progettò l’architetto Oriolo Frezzotti. Posizionata a ovest


Abitazioni Civili (1933)

Palazzi Incis (1936)

Sede dell’ONC (1933)

Viale Italia e sullo sfondo gli uffici di Poste Italiane di Latina Centro

della piazza del Littorio (oggi Piazza del Popolo), sul prolungamento del suo asse longitudinale, è collegata allo storico Palazzo delle Poste da una grande strada trionfale alberata, all’epoca denominata via Principessa di Piemonte, oggi Viale Italia. Camminando sotto i pini marittimi (facendo attenzione alla pavimentazione che avrebbe bisogno di manutenzione), si accede alla piazza attraverso l’allargamento delle due quinte laterali, costituite dagli edifici INCIS. Il verde è un elemento dell’arredo urbano particolarmente importante anche in piazza del Quadrato, dove ai pini si affiancano eucalipti e palme (finché hanno resistito al punteruolo rosso!), che ricordano le fasce frangivento interpoderali. All’ombra degli alti alberi, nel giardino centrale della piazza, si trova il Monumento ai Caduti della Bonifica, (progettato da Amedeo Presutti) con Il Genio della Bonifica, la statua in bronzo dello scultore Pasquale Rizzoli, rappresentazione della palude liberata dalle

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Alle spalle del palazzo progettato dall’architetto Oriolo Frezzotti si innalza il grattacielo Torre pontina con un contrasto visivo e urbanistico acque, donata nel 1953 dall’ONC al Comune di Latina. Proprio su questa piazza sorge, infatti, l’edificio che ospitava gli uffici dell’Opera Nazionale Combattenti e dell’Ispettorato dell’Azienda Agraria, conosciuto come ex-ONC e oggi sede del Museo della Terra Pontina: cinque sale espositive sulla bonifica ricche di documentazione storica fotografica, cartografica e iconografica. Il palazzo progettato dall’architetto Frezzotti chiude la piazza al di là del-

la circonvallazione, con una facciata decorata dalle due statue di Egisto Caldana, che rappresentano l’Allegoria dell’Abbondanza. Un nome che beffardamente rimanda alla contrastante mole della Torre Pontina che spunta alle sue spalle come un totem all’incongruenza urbanistica, contaminando una prospettiva visiva di raro fascino architettonico. Nell’area verde alle spalle del palazzo, si trova quel che resta dello “Stallino”, l’edificio che ospitava scuderie per cavalli, magazzini, selleria e l’allog-


gio del custode, da anni in attesa di sistemazione Lungo il perimetro della piazza si trovano, infine, i due edifici gemelli che furono le Case dell’Azienda Agraria: bassi edifici, destinati a residenza e uso commerciale, dotati di portici ad arco sotto i quali era previsto il mercato agricolo. Anche lo stile di queste costruzioni richiama, nella scelta dei colori e nell’uso di alcuni particolari architettonici, l’immagine agreste delle costruzioni tipiche della campagna romana. A sottolineare l’originario carattere di borgo rurale di Littoria anche i due gruppi di statue detti proprio “Famiglie Rurali”, sempre opera dello scultore Caldana, poste in cima ai due edifici.

Una piazza per ricordare Cancello di Quadrato: il villaggio su cui fondarono Littoria Acquisiti dal Consorzio di Bonifica di Piscinara nel lontano 1918, gli edifici agrari della famiglia Caetani in località Cancello di Quadrato possono considerarsi i primissimi mattoni della futura città di Littoria, la cui prima pietra ufficiale fu benedetta proprio in quell’area il 30 giugno 1932. A testimoniare una frenetica attività umana, il primo tratto della ferrovia che i Caetani aveva fatto costruire nei primi anni del ‘900, per la realizzazione delle reti viarie. Già dal 1891 vi si trovavano due casali (con forno, pozzo e tettoia) dove, nel 1923, saranno istituiti direzione e ambulatorio dell’Istituto Nazionale Antimalarico Pontino, insieme a un distaccamento per la scuola dei contadini dell’Agro Romano e Pontino. A partire dal 1927 fu proprio dal villaggio del Quadrato che si diramarono i primi interventi di bonifica e di realizzazione della prima rete stradale, di case cantoniere e di nuovi centri abitati di servizio (Sessano, Capograssa, Doganella, Passo Genovese e Casale dei Pini). Il centro aziendale del Quadrato era provvisto di stabili per l’alloggio (dove risiedevano operai, tecnici e alcuni dirigenti del Consorzio di bonifica di Piscinara), officine, magazzini, depositi e un dopolavoro con bar e cinematografo. Ed è proprio qui che il commissario dell’Opera nazionale combattenti, Valentino Orsolini Cencelli, suggerì d’istituire un polo amministrativo. Era il 5 aprile 1932 e Mussolini si trovava in visita ufficiale ai cantieri di bonifica, pochi mesi dopo quel suggerimento quel villaggio smise di essere chiamato Cancello di Quadrato e al suo posto sorse Littoria, il 18 dicembre del 1932.

Veduta del Palazzo delle Poste, viale Italia e Piazza del Quadrato (1933)

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La ferramenta Trivellato, storica attività presente in Piazza del Quadrato dal 1968

Le attività resistenti Dal 1968 uno degli edifici progettati come case dei dipendenti dell’ONC è occupato dalla storica ferramenta Trivellato. Un negozio d’altri tempi, dove si respira un’aria familiare, tranquilla e colloquiale. Luciana Trivellato, attuale titolare dell’attività che recentemente ha ricevuto il premio “Prima donna di Littoria”, racconta che suo padre acquistò ognuna delle abitazioni dai precedenti proprietari; inizialmente se ne servì come magazzino per il negozio di vendita, in viale Vittorio Veneto. Igino Trivellato, un pioniere della bonifica arrivato da Padova nel 1932, aprì la propria ferramenta nel

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Trivio di Cancello di Quadrato

I portici che costeggiano Piazza del Quadrato

1955, dopo aver lavorato molti anni da Donati, la prima utensileria della città. Sotto i portici dell’altro lato della piazza, da quasi venti anni c’è il bar Notte a Venezia, più conosciuto per il nome del proprietario, Filippo (che lo acquistò dai fratelli Romiti). Meta di comitive all’orario aperitivo o durante la serata (oltre a diversi incalliti scacchisti!), è un ritrovo accogliente sia quando piove, grazie all’ampio porticato, sia nelle belle giornate, durante le quali si approfitta piacevolmente delle panchine in piazza. L’impressione generale è che in questa piazza il tempo si è fermato. Se si passa quando le poche attività commerciali sono chiuse, i portici sembrano in stato di abbandono: sporcizia, scritte sui muri, intonaco cadente, macchie d’umidità e

mattonelle divelte. La piazza, una delle più belle della città, andrebbe completamente rivalutata e valorizzata, includendo anche il restauro delle statue, ormai sporchissime. Servirebbe un po’ di manutenzione all’arredo urbano (illuminazione, panchine, secchi per la spazzatura e marciapiedi sicuri) magari insieme alla sistemazione della pavimentazione in viale Italia. La passeggiata, alberata e larga 40 metri, collega la piazza al centro cittadino passando per piazzale dei Bonificatori, lungo un asse urbano che da Piazza del Quadrato arriva al Tribunale. Si tratta di un percorso con importanti edifici storici e molto verde che creano interessanti prospettive e scorci troppo spesso rovinati dall’incuria e dalle moderne contraddizioni urbanistiche.

Stradone del Principe - Ricordava probabilmente un feudatario locale (forse uno dei Caetani). Partiva dal centro di Cancello del Quadrato e, seguendo più o meno il percorso di Corso Giacomo Matteotti e di Via Epitaffio, incrociava l’Appia prima di arrivare a Sermoneta. Stradone dei Bassianesi - Ricorda la dogana posta dai bassianesi per chiedere un pedaggio ai pastori in transumanza. Partiva dal centro di Cancello del Quadrato e proseguiva in direzione del Villaggio Capograssa (oggi Borgo San Michele). Inizia in Via Armando Diaz, seguendo poi il percorso di Via Don Torello e la S.S. 156 Monti Lepini, fino a quella che era la Lestra Capograssa. Stradone del Fogliano - Una strada risalente a prima della fondazione conduceva al Lago di Fogliano, partendo dal centro di Cancello del Quadrato. Corrisponde all’incirca a Corso della Repubblica e poi a Via Isonzo, è conosciuta, nel XIX secolo, anche come Strada dei Pescatori per via degli accampamenti di pescatori sul Lago di Fogliano.

Mappa di Cancello Quadrato

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Il Monumento ai Caduti della Bonifica collocato in Piazza del Quadrato

Il “Genio della Bonifica”, simbolo della palude liberata dalle acque Il Monumento ai Caduti della Bonifica, collocato nel giardino centrale della piazza, è stato progettato dal geometra comunale Amedeo Presutti (lo stesso che ha realizzato lo stemma e il gonfalone del Comune di Latina) in onore “ai caduti per la redenzione della palude pontina”, come recita l’iscrizione posta sulla lastra di pietra alla base della fontana monumentale. A decorazione del monumento dedicato ai pionieri della bonifica, troviamo la statua bronzea dello scultore bolognese Pasquale Rizzoli: Il Genio della Bonifica. L’opera, commissionata da Angelo Verni (geniale ideatore di un

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sistema di bonifica alla fine dell’Ottocento), è stata ideata da Rizzoli intorno al 1920 per la tomba della famiglia di proprietari terrieri e bonificatori, a Cattolica. La statua è una rappresentazione simbolica della palude liberata dalle acque: un operaio nudo, attorniato da fasci di spighe, nell’atto di compiere lo sforzo per aprire la chiusa che permetterà il deflusso delle acque. Considerata la grande forza espressiva della scultura, l’O.N.C. commissionò all’autore una copia per la propria sede centrale di Roma, a simbolo del lavoro svolto dall’Ente nel campo delle bonifiche in Italia. Questo bronzo arredava una sala della sede centrale dell’O.N.C., fino a che, nel 1953, ne fu fatto dono al Comune di Latina e posizionata in piazza del Quadrato. L’originale in gesso si trova a Bologna, nel cortile di via Manzoni; due copie in bronzo si trovano a Latina e Cattolica (tomba della famiglia Verni); altre, realizzate però in ce-

mento, sono a Bologna (nel giardino di casa Rizzoli e nel giardi- no della villa dei conti Sassoli) e a Galliera.


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