Le telecamere di sorveglianza della città, progettate nel 2003 e costate fino ad oggi 600 mila euro, tra carenze strutturali e nuove installazioni
GRANDE
FRATELLO
I quindici apparecchi da sostituire, in attesa della valutazione della commissione giudicatrice di ALESSIA FRATINI
S
ono passati più di dieci anni da quando si è iniziato a parlare di un sistema di videosorveglianza a Latina, a chi non è capitato di vedere una delle telecamere e di chiedersi se funzionano? Domanda legittima, vista la fastidiosa abitudine degli amministratori pontini ad annunciare grandi progetti per poi lasciarli cadere nel dimenticatoio, purtroppo l’elenco è lungo. Quando si parla di sicurezza si fa leva sulla paura dei cittadini e la parola “videosorveglianza” è una carta che i politici hanno imparato a giocare spesso e bene. Il primo progetto di
videosorveglianza della città di Latina risale al 2003. Uno dei cavalli di battaglia del Sindaco Vincenzo Zaccheo (in carica da poco) realizzata grazie ai fondi trovati da Fabrizio Cirilli, consigliere regionale e membro della Commissione speciale Sicurezza. Un totale di 440mila euro, 40mila provenivano dalle casse comunali, per un sistema di videosorveglianza formato da 15 telecamere e una sala operativa (allestita presso la Questura) per controllare gli accessi della città. Gli anni passano mentre procede l’iter della gara per “Progettazione esecutiva e realizzazione del sistema di videosorveglianza urbana”
e si fanno i lavori. Le telecamere sono installate alle vie di accesso di Latina e in punti sensibili della città, decisi insieme alla Questura. Il capoluogo pontino è più sicuro, almeno così ci fanno credere, ma dura poco. Nel 2006, infatti, diventa di pubblico dominio un serio problema riguardante il sistema di sorveglianza: le immagini – soprattutto quelle registrate di notte - sono inutilizzabili. Uno dei più attivi nel denunciare la paradossale situazione è il consigliere comunale Mauro Visari: «il piano di videosorveglianza sembrava buono, ma poi ci si è accorti che la tecnologia utilizzata non permette alla centrale ope-
rativa di leggere le immagini». Addirittura riproduce una serie di fotografie scattate a intervalli di pochi secondi l’una dall’altra (fermo immagine), anziché un video. Praticamente inutile. Dopo una serie di problemi tecnici che avevano causato ritardi, dei quali anche la Regione si era lamentata, il sistema è attivo ma serve a poco: lo dimostrano alcuni furti in attività commerciali esposte alla visuale delle telecamere, per i quali non è stato d’aiuto. A detta di molti il sistema ha funzionato solo per un breve periodo, non è mai entrato pienamente a regime (forse per la lentezza che ne ha caratterizzato la realizzazione o per altre difficoltà di natura tecnica). È un costoso deterrente, forse è sufficiente instillare il dubbio che qualcuno stia osservando… Nonostante l’evidente inadeguatezza del sistema, il Comune procede con tanto di “Patto per Latina Sicura” (siglato con la Prefettura nel 2009) impegnandosi a “implementare il progetto di videosorveglianza con tecnologie innovative e con l’installazione di telecamere da posizionare nelle zone di interesse più a rischio”.
L’area del mercato del martedì con in primo piano la telecamera di videosorveglianza
La prima gara è andata deserta e nessuna azienda si è fatta carico di sostituire un sistema obsoleto con problemi di trasmissione dati Ancora promesse, ma la situazione è ormai irrecuperabile: le tecnologie cambiano frequentemente e i ritardi accumulati creano problemi evidenti. A questo punto il sistema di sorveglianza installato è ovviamente obsoleto, le strumentazioni sono vecchie e la trasmissione dati ha problemi. Due le opzioni possibili, aggiornare il vecchio sistema oppure realizzarne uno nuovo. «La prima gara è andata praticamente deserta, nessuna azienda si è fatta carico di aggiornarlo perché evidentemente sapevano che non avrebbe potuto funzionare a dovere – spiega la consigliera comunale Nicoletta Zuliani - per cui
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è stata fatta una seconda gara con la revisione proprio del sistema di trasmissione dati». Anche il sindaco Giovanni Di Giorgi è sensibile al tema della sicurezza e, dopo essersi insediato nel 2011, l’amministrazione si dà da fare: Mozione sicurezza, Commissione pianificazione strategica e, poi, un nuovo bando per la videosorveglianza. Dopo un anno dall’insediamento della nuova giunta, durante un Consiglio Comunale sul controllo del territorio, è approvata una mozione sulla sicurezza sociale e l’ordine pubblico nella quale si demandano specifiche azioni: la Commissione Consiliare
Permanente “Pianificazione Strategica” dovrebbe elaborare, entro un mese, il “Piano per un sistema integrato della sicurezza urbana”; la giunta comunale, invece, occuparsi dell’installazione di un sistema di videosorveglianza entro sei mesi, tra gli interventi a favore della sicurezza urbana. «La commissione si è riunita a maggio 2012 – spiega la consigliera Zuliani, membro della commissione - siamo assolutamente in ritardo rispetto a quello che il consiglio comunale aveva dato come mandato. Il lavoro degli uffici va a rilento, dicono che c’è carenza di personale, ma è l’organizzazione a essere carente. Sono stati anche trovati dei fondi dormienti, così abbiamo potuto arricchire il capitolo di bilancio proprio per la videosorveglianza urbana. A tutt’oggi, però, il risultato è che ancora non abbiamo una videosorveglianza su cui possiamo contare». E poco conta, infatti, che siano grandi o piccoli progetti. Anche quando l’intervento è di soli 30mila euro, come nel caso della videosorveglianza dei cosiddetti Borghi Nord: Santa Maria, Bainsizza, Montello e Ferriere. Solo 6 telecamere da installare ma tutto però è fermo da 18 mesi, nonostante l’emendamento sia stato approvato a giugno 2012. Il primo progetto di videosorveglianza nei borghi stenta a decollare nonostante siano già stati trovati i fondi, 180mila euro, per replicare il sistema nelle altre frazioni. Non conta molto neanche quando si tratta di luoghi a rischio, come la zona dei pub. Anche qui la videosorveglianza, programmata oltre un anno fa, di fatto non è mai entrata in funzione. Intanto la commissione giudicatrice sta valutando le varie offerte arrivate per l’ultimo bando di gara del Comune di Latina per i “lavori di adeguamento del sistema di videosorveglianza territoriale”: 125mila euro disponibili per sostituire 15 telecamere, realizzare una rete wireless di comunicazione e allestire una sala operativa presso il Comando della Comando della Polizia Municipale. Dal 2003 al 2014, una spesa totale di quasi 600mila euro. Quando smetteranno con gli annunci e inizierà a funzionare sul serio la videosorveglianza?
Borghi Con un emendamento del Partito democratico, approvato nel 2012, il Comune ha stanziato i fondi necessari alla realizzazione di un sistema di videosorveglianza nei borghi Santa Maria, Bainsizza, Montello e Ferriere, pari a 30mila euro. A distanza di più un anno e mezzo nessuna delle sei telecamere previste è stata ancora installata, ha spiegato il consigliere Omar Sarubbo. Lo scorso gennaio lo stesso consigliere ha depositato un’interrogazione consiliare urgente sul caso, chiedendo al sindaco le ragioni del ritardo nella realizzazione dei lavori. Interventi che potrebbero interessare anche altre zone della città: sarebbero già state reperite le risorse per finanziare la videosorveglianza anche in altri borghi e quartieri, un totale di circa 180 mila per coprire tutto il territorio.
L’amministrazione comunale si è impegnata ad elaborare un Piano per un sistema integrato della sicurezza urbana ed entro sei mesi ad installare gli impianti di videosorveglianza
Telecamere verdi Piazza Santa Maria Goretti, il luogo più sorvegliato di Latina, almeno così pare. Tre videocamere per monitorare la piazza 24 ore su 24 che registrano chi infrange le regole. L’installazione del sistema di videosorveglianza è stata finanziata come parte della riqualificazione della piazza (settembre 2012), situazione simile per le telecamere dell’Oasi
Verde, tra i quartieri Nuova Latina e Nascosa. Entrambi i sistemi sono a circuito chiuso, registrano continuamente (e cancellano dopo qualche giorno) ma non c’è nessuno che controlli in tempo reale le immagini. Le telecamere sono installate e funzionano, ma manca un sistema di centralizzazione per il monitoraggio, almeno finché non saranno realizzati gli interventi strutturali che doteranno la città di un vero sistema di videosorveglianza.
L’incrocio del Centro Morbella e nel riquadro una telecamera montana in Piazza Santa Maria Goretti
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Telecamere di Sorveglianza a Latina 1. Incrocio Via Epitaffio, Via Pantanaccio; 2. Incrocio Via Ezio, Via Terenzio; 3. Viale delle Medaglie D’oro
(piazzale);
4. Piazza San Marco angolo Via
Gramsci;
5. Incrocio Via La Marmora, Via Leone X; 6. Parcheggio Autolinee Nuove; 7. Rotatoria Borgo Piave; 8. Largo dell’Aviatore;
9. Via Quarto;
17. Piazza S.M. Goretti
10. Rotatoria Via del Piccarello;
18. Oasi Verde
11. Incrocio Via Kennedy, Via Zani;
19. Mercato
12. Incrocio Via del Lido, Viale P.
20. Latina Scalo - viale della Sta-
13. Incrocio Via Isonzo, Via dell’A-
IN PROGETTO A. Borgo Le Ferriere B. Borgo Montello C. Borgo Bainsizza D. Borgo Santa Maria E. Foce Verde F. via Lungomare - via Pantelleria G. via Lungomare -via Casilina H. Capoportiere
Picasso; gora;
14. Incrocio Via Paganini, Via Jommelli;
15. Incrocio Viale PL da Palestrina, Via Respighi.
16. Zona Pub
zione - via Empedocle
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Telecamere al Lido I lavori nell’ambito del progetto PLUS Marina di Latina, prevedono la realizzazione di 7 punti di videosorveglianza: 4 telecamere ad alta risoluzione per il controllo della viabilità e 3 realizzati con telecamere a media risoluzione e ampio raggio di visuale per il controllo del territorio. Le telecamere saranno installate a Foce Verde, all’incrocio via Lungomare - via Pantelleria, all’incorcio via Lungomare -via Casilina e a Capoportiere.
Gara per l’adeguamento del sistema di videsorveglianza Al costo di circa 125mila euro saranno sostituite le 15 vecchie telecamere. Il sistema di videosorveglianza comunicherà attraverso una rete wireless e verrà allestita una sala operativa presso il Comando della Comando della Polizia Municipale con 4 monitor da 42”. La telecamera motorizzata, con sensore ad alta risoluzione e senza punti ciechi, sarà del tipo “Dome PTZ” con zoom e slot per alloggiamento di memoria interna, la rete funzionerà con la tecnologia wireless Hiperlan/2. La novità più importante riguarda la possibile implementazione con un sistema lettura targhe. L’importante è che non passi troppo tempo o quelle che ora sembrano tecnologie innovative, saranno obsolete al momento della loro messa in opera. Aspettiamo l’esito della gara.
Sistema lettura targhe La nuova videosorveglianza potrebbe comprendere anche un sistema per la lettura automatica delle targhe. Grazie a una specifica telecamera, e un software dedicato, si potranno
L’incrocio di Via Pantanaccio, uno dei punti nevralgici della città
riconoscere i veicoli che transitano, fino a 160 km/h. È inoltre possibile utilizzare un database per effettuare attività
automatiche di controllo agli accessi (apertura sbarre, cancelli, ecc), per regolare gli ingressi di una zona a traffico limitato, per esempio.
Per il nuovo progetto sono disponibili 125 mila euro e prevede la comunicazione wireless e la creazione di una sala operativa presso il Comando della Polizia Municipale
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Esigenze di Privacy Nel bando del comune si richiede che il sistema sia in grado di “memorizzare le immagini delle telecamere per tempi di gran lunga superiori a quelli stabiliti dalla Legge, pertanto qualora l’Ente facesse esplicita richiesta al Garante di estendere il periodo di conservazione delle immagini, anche fino a 7 giorni”. Secondo le disposizioni del Garante a tutela della Privacy: “La registrazione viene normalmente conservata per 24 ore e, in particolari casi non oltre le 72 ore”.
In grande una telecamera di sorveglianza posta su un palazzo nella via dei pub mentre nel riquadro la rotonda di Viale Kennedy
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