Architecture Portfolio_ita

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ARCHITECTURE

PORTFOLIO ALESSANDRO MARTINELLI email:alearchi90@gmail.com



INDICE

ORIZONTAL SKYSCRAPER.........................................1 EXPOitGO...............................................................................7 HOUSE Caffar.................................................................. 12 Chicago Column...............................................................17 GREEN NET.......................................................................22



ORIZONTAL SKYSCRAPER Giugno 2012 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 3 Progetto per la città di Gorizia, Friuli Venezia Giulia, Italy

Progetto di Gruppo

Questo progetto è stato elaboratoda da un gruppo di 8 persone, il mio ruolo era quello di cordinatore, sono stato scelto per guidare il gruppo perchè l’idea di base era mia, ma il risultato finale è sicuramente merito di tutto il gruppo.

Professori:

Prof. Stefano Gri e Prof. Piero Zucchi geza@geza.it

Le richieste progettuali includevano: la creazione di una

casa per studenti con relativi servizi in un area locata sul fiume Isonzo, a Gorizia.

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PLANIMETRIA E CONCEPT

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L’idea base del progetto è un edificio formato da un unico blocco che si appoggia sulle sponde del fiume, dando vita ad un ponte abitato, che modifica il terreno circostante collegando due quartieri della città di Gorizia. Il concept di progetto nasce dalla volontà di creare una nuova polarità nella città, creando una relazione con il fiume da cui si estranea completamente. Il progetto si è evoluto in fasi mantenendo le caratteristiche formali dell’idea iniziale, sviluppando gradualmente sempre più tematiche. L’edificio modifica il paesaggio circostante e il metodo compositivo tratta diversamente le due estremità (le due estremità del blocco a contatto con gli argini vengono trattati in due modi differenti):

ad est il grattacielo orizzontale si pone su una piazza creando uno spazio di filtro, aprendosi verso la città; ad ovest invece, l’edificio si scontra con la montagna, traforandola e creando un rapporto di pieno/vuoto. Questa differenza incide anche sulla progettazione delle due sponde: ordinata e rigida ad est, naturale e romantica ad ovest. Inoltre, per contrastare l’imponenza del grattacielo orizzontale, viene creato un “volume” costituito da un’alberatura: la leggerezza di questo volume, simile per dimensione e forma, contrasta con la notevole mole dell’edificio. Questo viene posizionato rispetto alla direttrice data dell’edificato storico limitrofo che regola l’intera composizione della sponda est.

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CONFORMAZIONE INTERNA L’edificio si struttura in 7 livelli, che si suddividono in 3 zone: la zona della mobilità, automobilistica (-1) e ciclopedonale (0), la zona dei servizi pubblici (1 e 2), la zona di residenza riservato agli studenti (3 e 4) e l’ultimo livello è la copertura verde. L’aspetto dell’edificio viene uniformato da una pelle esterna, realizzata in rete metallica, che fornisce ombreggiatura consentendo la vista verso l’esterno. La struttura interna è caratterizzata volumetricamente da pieni e vuoti, scelta progettuale atta a creare spazi, con funzioni diverse, interni all’edificio.

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CASA DELLO STUDENTE E SERVIZI

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Vista della biblioteca

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La Casa dello Studente è situata ai livelli 3 e 4, ha una disposizione modulare con le aree comuni poste tra due blocchi di camere. Nell’intero edificio vi sono quattro aree residenziali collegate con il resto dell’edificio da quattro ascensori (uno per ogni area) e due collegamenti verticali che fungono anche da luoghi di incontro e sosta (rappresentate nel render sottostante). Le camere sono sono singole o doppie, ogni camera dispone di propri servizi igenici e angolo per lo studio, la restante parte dei servizi, quali cucina e salotto, si trovano nell’area comune. I blocchi delle camere sono formati da otto camere per piano su due livelli, tutte si affacciano sui giardini interni che hanno lo scopo di portare l’illuminazione in tutti i locali. Questi giardini sono situati al livello 2, dove si uniscono ai servizi (nel render sottostante vediamo un esempio nell’aula studio).

Vista delle connessioni verticali

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te metallica, balsa, sp ugna.

MODELLO A LA TERRITORIALE MODELLO DI DSCEA 1:500 T T materiali usati: carto AGLIO CON INTERNI 1:50 120X220cm nlegno, depron, re 80X380cm

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EXPOitGO Giugno 2010 LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 Progetto per la città di Gorizia, , Friuli Venezia Giulia, Italy

Progetto Individuale

Questo progetto è stato il mio primo approccio all’Architettura, elaborato il secondo semestre del primo anno, ancor’oggi i temi trattati mi incuriosicono.

Professore:

Prof. Gianfranco Guaragna gguaragna@units.it

La richiesta progettuale comprendeva: la realizzazione di un

area espositiva vicino al centro storico di Gorizia.

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PLANIMETRIA E CONTESTO

Planimetria

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Pianta del lotto

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Come si può notare dalla planimetria il lotto ha dimensioni molto ridotte e questo fattore ha inciso pesantemente nella progettazione dell’edificio, perchè costringeva a sfruttare l’altezza non consentendo espansione limitrofa. Un altro aspetto fondamentale di questo progetto è lo studio della luce e degli affacci. Come si può vedere dalla planimetria il lotto interessato è affiancato da due abitazioni una con cinque e l’altra con tre piani fuori terra, il lato verso la strada è rivolto verso Nord-Est e l’unico lato che riceve illuminazione diretta del sole è quello sul retro, che però è rinchiuso da un edificio a corte alto 9 metri. Questa situazione comporta quindi le esigenze base che il progetto dovrà assolvere.

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Prospetto dell’esistente

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PROGETTO DELL’ESPOSIZIONE Da questa sezione prospettica si osserva molto bene la disposizione interna delle scale, che è volutamente articolata per dare al visitatore un senso di disorientamento e spezzare la monotonia. La persona, infatti, inconsciamente diventa più attenta a cosa la circonda: l’architettura influisce e coinvolge il visitatore prima di tutto il resto, indipendentemente da ciò che viene esposto. Il problema dello spazio in una situazione come questa è sicuramente uno dei punti da risolvere, e proprio per questo motivo nel progetto il prospetto su via Formica è stato estruso verso l’esterno. L’ampliamento permette di creare internamente uno spazio vuoto a tripla altezza, trasformando così un ambiente costipato in qualcosa di più complesso, creando stupore al visitatore che entra.

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PROGETTO DELLA LUCE La destinazione d’uso espositiva dell’edificio rende essenziale l’uso dell’illuminazione naturale, così si è pensato di ricavare delle aperture facendo arretrare gradualmente ad ogni piano la muratura del lato a sud, permettendo in questo modo di portare le luce diretta anche al piano terra. Nel render sottostante si notano le tre aperture a forma di cuneo, che portano la luce all’interno indirettamente e una di queste, la principale, porta l’illuminazione allo spazio a tripla altezza. La morfologia delle aperture fa si che la luce entri il più possibile riflessa, creando un’illuminazione più uniforme all’interno, elemento essenziale per un ambiente espositivo.

Concept Model 1:200

Vista laterale

Vista delle finestre

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W O R K S H O P GREE N_ SPAC E S MODELLI ED ELABORATI DIGITALI

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HOUSE Caffar PROGETTO PROFESSIONALE

Settembre 2012

Progetto per la cittĂ di Villesse, Friuli Venezia Giulia, Italy Questo progetto rappresenta la mia prima esperienza lavorativa nel settore, mi ha insegnato a rapportarmi con un committente e a progettare pensando alle fasi esecutive della realizzazione.

Ingegnere:

Ing.Lorenzo Marini

MARINI77@lorenzomarini.191.it Le richieste progettuali comprendono: - l’alloggio per 4 persone, 2 adulti e 2 bambini.

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PLANIMETRIA E CONCEPT L’edificio si colloca tra il quartiere residenziale e quello industriale; nel lotto di progetto troviamo altre due abitazioni di altri membri della famiglia del committente. Il concept è molto semplice: creare le aperture preferendo le viste sulla cam-

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pagna e limitando quelle verso l’industria e verso le abitazioni limitrofe, per aumentare la privacy. Data la presenza di elementi di disturbo di altezza moderata, è stato rialzato il piano per consentire una vista oltre di essi.

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Tegole cementizie

Struttura in legno lamellare

DIAGRAMMA ESPLOSO E PIANTA La richiesta del committente poneva un limite di progetto a 120 mq, inoltre il tetto di spesa era posto a 200.000 €. Il budget limitato non consentiva di realizzare una struttura su due livelli, da qui la necessità

di progettare tutto su un unico piano. Per sfruttare appieno gli spazi si è pensato ad un open space che ingloba soggiorno, sala da pranzo e cucina, illuminato dall’ampia finestra che consente alla zona giorno la vista verso la campagna. La zona notte ospita 2 camere singole ed una matrimoniale, il commettente ha inoltre richiesto 2 bagni e e 2 stanze per servizi.

Solaio di copertura

Partizioni interne in laterizio

Solaio controterra

Muratura portante in laterizio

Fondazioni continue in cemento armato m0

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1- Struttura 2- Isolante 3- Intercapedine ventilata 4- Trave di colmo

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SEZIONE E DETTAGLI

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Serramento Strato isolante interno

Strato isolante esterno Intercapedine ventilata

Cordolo

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Fondazione continua

Tegole in cemento

Magrone

Grondaia in rame

Intonaco Legno lamellare

Solaio in Laterocemento Muratura portante

Dalla sezione possiamo notare che le fondazioni sono continue, e rialzando il piano terra otteniamo un vuoto sanitario sotto al piano di calpestio. Le fondazioni e le travi portanti sono in cemento armato, mentre le pareti perimetrali e quelle divisorie sono in laterizio forato, il manto di copertura è sorretto da una struttura in legno lamellare e tavolati, ed è composta da tegole cementizie. I due particolari costruttivi evidenziati approfondiscono le parti del fabbricato piÚ complesse, rappresentando i materiali usati e la stratigrafia degli elementi costruttivi. 18


FOTO

DI

CANTIERE DURANTE LE VARIE FASI DI LAVORAZIONE

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Chicago Column TESI TRIENNALE

Maggio 2013

Progetto individuale Questa Tesi è stata un’esperienza molto formativa, ho molto apprezzato il lavoro di ricerca e l’analisi approfondita di un architettura interessante come questa.

Relatori:

Prof.Alberto Sdegno e Prof. Denis Mior sdegno@units.it denis@media-network.it

Progetto di Adolf Loos per il Chicago Tribune Analisi geometrica, riferimenti tipologici e rappresentazione digitale.

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COMPARAZIONE PROSPETTIVE Con l’intenzione dell’architetto di riproporre il tema della colonna dorica greca, sorge spontaneo domandarsi come la figura di A. Loos, apertamente contro l’ornamento, possa rileggere gli ordini antichi, anche se chiaramente nel progetto presentato al concorso ci sono molti punti in contrasto con l’ordine classico. Il primo punto da affrontare è la presenza di un basamento che ricorda molto la funzione di piedistallo, non previsto dal dorico greco, ma neppure assimilabile, per le proporzioni, a quello romano, in quanto si presenta senza cimasa o zoccolo, ed ha un rapporto altezza/base squilibrato rispetto a qualsiasi ordine, che solitamente si aggira sui 2/2.5, mentre questo ha un rapporto di 1.4, cioè molto tozzo. L’altezza del fusto è un altro aspetto da analizzare: l’ordine dorico definisce l’altezza della colonna a 7 o 8 moduli, mentre la colonna del progetto misura 3 moduli e ¾, anche questa molto tozza rispetto alle proporzioni. Nell’ipotesi in cui non fossero stati fissati dal bando limiti d’altezza, mantenendo le proporzioni classiche ed utilizzando lo stesso diametro all’imoscapo, l’altezza totale dell’edificio sarebbe stata di oltre 200 metri.

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PROSPETTO Con l’intenzione dell’architetto di riproporre il tema della colonna dorica greca, sorge spontaneo domandarsi come la figura di A. Loos, apertamente contro l’ornamento, possa rileggere gli ordini antichi, anche se chiaramente nel progetto presentato al concorso ci sono molti punti in contrasto con l’ordine classico. Il primo punto da affrontare è la presenza di un basamento che ricorda molto la funzione di piedistallo, non previsto dal dorico greco, ma neppure assimilabile, per le proporzioni, a quello romano, in quanto si presenta senza cimasa o zoccolo, ed ha un rapporto altezza/base squilibrato rispetto a qualsiasi ordine, che solitamente si aggira sui 2/2.5, mentre questo ha un rapporto di 1.4, cioè molto tozzo.

L’altezza del fusto è un altro aspetto da analizzare: l’ordine dorico definisce l’altezza della colonna a 7 o 8 moduli, mentre la colonna del progetto misura 3 moduli e ¾, anche questa molto tozza rispetto alle proporzioni. Nell’ipotesi in cui non fossero stati fissati dal bando limiti d’altezza, mantenendo le proporzioni classiche ed utilizzando lo stesso diametro all’imoscapo, l’altezza totale dell’edificio sarebbe stata di oltre 200 metri.

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ESPLOSO

ASSONOMETRICO

Risulta chiaro come le proporzioni proprie dell’ordine dorico greco non vengano rispettate. La motivazione di ciò è data dal bando di concorso, che pretendeva un’altezza minima di 175 piedi per tutta la superficie del lotto: questa, infatti, è l’altezza del basamento. A. Loos ha quindi utilizzato l’altezza maggiore consentitagli dai vincoli, 225 piedi, per inserire la sua colonna dorica e, per evitare un brusco cambiamento di sezione all’imoscapo, ha pensato di progettare la parte finale del basamento a grado-

ni, aumentando così la visibilità della colonna anche dal basso. Anche la scelta di una colonna così tozza è sicuramente condizionata dal bando, che richiedeva spazi adibiti ad uffici abbastanza ambi, e una colonna sottile -come dalle proporzioni classiche- non sarebbe stata adeguata.

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REALTÀ AUMENTATA

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Con il termine ‘Realtà Aumentata’ ci si riferisce ad un insieme di tecnologie che consentono la fusione di reale e virtuale. La Realtà Aumentata permette di visualizzare un oggetto tridimensionale riprendendo un “marker” -immagine prestampata associata all’oggetto- con una videocamera e di poter interagire con esso spostandolo fisicamente. Presentando un progetto ad un committente -tendenzialmente profano di rappresentazione architettonica- attraverso comuni rappresentazioni grafiche, egli difficilmente lo comprenderà con i tradizionali metodi di rappresentazione: la Realtà Aumentata potrebbe realmente stravolgere l’idea canonica di rappresentazione in quanto l’utente finale potrebbe interagire semplicemente con il modello tridimensionale dell’edificio solamente ruotando la mano o avvicinandola.

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GREEN NET LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA 2 Progetto per la città di Gorizia, Friuli Venezia Giulia, Italy

Marzo 2012

Progetto di Gruppo

Questo progetto è stato sviluppato da un gruppo di tre persone, nel quale non è stato scelto un leader ma abbiamo preferito mantenere una condivisione più aperta delle opinioni.

Professori:

Prof.Paola Di Biagi e Prof. Maurizio Bonizzi maurizio@ufficioxarchitettura.it pdibiagi@units.it

L’obiettivo del progetto era quello di analizzare in un primo momento e successivamente sviluppare un progetto su scala urbana analizzando il funzionamento fino a scala di dettaglio.

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ANALISI E STRATEGIE DI PROGETTO

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Il nostro lavoro è iniziato analizzando la città di Gorizia, dove si è osservato in particolare il rapporto tra vari elementi: studio dell’edificato, catalogazione del verde, sviluppo storico, rapporto con il territorio circostante, analisi delle infrastrutture, distribuzione dei settori produttivi. Da questa analisi dei pieni (considerati i fabbricati e il fiume) si può notare come la città si sia sviluppata preva-

lentemente nello spazio tra il fiume e il confine di Stato. Questi ultimi bordi hanno attirato la nostra attenzione, spingendoci a ricercare le cause dello sviluppo urbano. Il primo passo è stato individuare una fascia di tessuto urbano contenente le aree verdi principali, che creasse un collegamento oltre ai bordi e ricucisse la città. Successivamente abbiamo individuato delle aree verdi che, sovrapposte alle reti viarie, creavano un nesso lungo il percorso: la GreenNet. Infine abbiamo tematizzato queste aree in modo da legarle al contesto cittadino.

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MASTERPLAN In questa tavola è riportato il progetto su scala territoriale in cui vengono rappresentati gli elementi più importanti: i punti di inizio e fine A e B -i quali fungono da raccordo con i sistemi di percorsi dei Grandi Parchi-, la GreenNet e i verdi presenti nel tessuto urbano. Verrà poi approfondita nel dettaglio l’area tematica dell’educazione, zona centrale e rappresentante il concept di progetto, poi applicabile anche nelle altre aree.

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ZOOM AREA EDUCAZIONE L’approfondimento di quest’area mostra come sia possibile applicare un concept su scala territoriale anche a scala ridotta: il “collegamento” è visto come strumento per l’interazione del tessuto urbano con le varie aree tematiche. Composizione del Woonerf

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Schizzo Woonerf

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Woonerf dettaglio

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Woonerf concept

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Lo studio del progetto ci ha portati ad approfondire il funzionamento del woonerf. Abbiamo ricercato un modulo tale da facilitare l’attuazione del progetto, e studiato le varie possibilità e combinazioni necessarie, ricercando nuovi metodi di progettazione del bordo strada, indagando sulle normali abitudini del cittadino, sulle sue necessità ed esigen-

ze. Il progetto vuole creare una nuova sinergia a livello urbano partendo da soluzioni come il Woonerf, con lo scopo di far riscoprire ai cittadini nuovi spazi, a far vivere la strada come luogo di incontro e di sosta, e non solo di mera funzione infrastrutturale, ma sopratutto, per far riconquistare al pedone un ruolo principale sulla strada.

DETTAGLI E ELEMENTI URBANI

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