corpus dominĂŚ gi ul i a pesari n
Corpus DominĂŚ giulia pesarin
AR[t]CEVIA International Art Festival, Arcevia (AN) 14 agosto - 18 settembre 2012 tra il Sole e la Luna, Montone (TE) 3 - 5 agosto 2012
concept Giulia Pesarin progetto espositivo Alessandro Passerini Giulia Pesarin mostra a cura di Alessandro Passerini Giulia Pesarin catalogo a cura di Alessandro Passerini
testi Leo Recchiuti progetto grafico e impaginazione Alessandro Passerini
Corpus
Nel campo dell’arte, il nudo è la rappresentazione del corpo umano in nudità in tutte le discipline artistiche. La nudità nell’arte ha generalmente rispecchiato, con alcune eccezioni, i livelli sociali di estetica e di moralità dell’epoca. Il nudo è diventato una specie di arte rappresentativa, in particolare nella pittura, nella scultura, e nella fotografia. Raffigura persone senza indumenti, di solito con stili che distinguono gli elementi artistici dell’essere nudo senza essere provocatorio. In particolare nelle arti figurative si distingue il “nudo artistico” dal “nudo erotico”, nel primo caso si tende a mostrare la bellezza, mentre nel secondo viene messa in evidenza la sensualità. Le foto in mostra sono una ricerca concreta che l’artista ha compiuto sul tema, mai fuori tempo, e sempre attuale.
Leo Recchiuti
Corpus Dominæ
È uno studio sul nudo femminile. Il titolo, Corpus Dominae, da un certo punto di vista è una provocazione legata al sacro “Corpo di Christo” contrapponendo maschile vs femminile, sottolineando la sacralità di un corpo che riesce fisicamente e concretamente a creare la vita nella sua forma più terrena ed autentica. L’intenzione quindi di trasporre la visione della sacralità cristiano-religiosa da uomo a donna, nonostante essa sia presente nella venerazione dell’iconografia “mariana” e nel suo conseguente culto, facendo riferimento tuttavia ad una sacralità che scende dall’altare e tocca terra, identificandosi con il ventre di ogni umana donna, e di ogni sua umana fatica, ma anche gioiosa fertilità. La donna qui ritratta quindi è una donna di tutti i giorni, che appare delicata e vera nella sua semplicità, spogliata da vanità e canoni attribuiti ed imposti generalmente da media e società e trasmessi nel pensare comune. La fotografia ne restituisce un corpo “autentico” (parola che forse meno di tutte riesce a descrivere il medium fotografico che perde la sua autenticità attraverso la riproducibilità tecnica, però abbastanza chiara per descrivere le immagini, credo) quasi palpabile perché “corposo”, delicato e caldo nelle sue anse e nella voluttà delle sue pieghe, lontano dagli studi classici dei corpi scultorei impegnati a decifrare estetica e bellezza condivisa, ma vicino a quanto di più naturale e spontaneo possa esserci. Un corpo accogliente e prepotentemente presente a confermare ed imporre tutta la sua essenza ed esistenza, per dichiarare il suo diritto ad essere visto, valutato e considerato hic et nunc nel suo semplice apparire.
Giulia Pesarin
Editato nel febbraio 2014 a Portomaggiore (FE) www.passeart.it
www.saatchiart.com/AiluigHoliday