Tanzania - Diario di Viaggio

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Tanzania

Diario d o i Viaggi Luglio - Agosto 2011


Le pagine di questo diario sono tratte da un diario realmente tenuto durante il viaggio in Tanzania. Tutti i contenuti di questo lavoro sono stati realizzati da Alessia Scuderi.


z n ania a T Diario d o i Viaggi Luglio - Agosto 2011


“Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo!� Lao Tzu

Indice degli spostamenti:

23 Luglio: Catania - Roma - Cairo - Dar es Salaam 24 Luglio: Dar es Salaam - Iringa - Idodi 25 Luglio: Idodi, Kitanewa 26 Luglio: Idodi, Kitanewa 27 Luglio: Idodi, Kitanewa 28 Luglio: Idodi, Kitanewa 29 Luglio: Idodi, Kitanewa 30 Luglio: Safari: Ruha National Park 31 Luglio: Idodi - Ismani - Iringa - Migoli


1 Agosto: Migoli 2 Agosto: Migoli 3 Agosto: Migoli 4 Agosto: Migoli 5 Agosto: Iringa 6 Agosto: Iringa - Dar es Salaam 7 Agosto: Dar es Salaam 8 Agosto: Dar es Salaam - Cairo - Roma - Catania



Diario di viaggio 23 Luglio «Dobbiamo

andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare» Jack Kerouac - On the road

Questa l’impressione. Incertezza mista a irrefrenabile necessità di andare, arrivare.

Partenza, o meglio, giornata dedicata interamente al viaggio. Spostamenti del tutto senza senso e senza cuore. Quanti pensieri. Giornata frenetica e stancante, sarà una lunga notte e domani un lungo giorno. Non c’è molto da raccontare, ci lasciamo trasportare dalle ali che ci hanno guidato tra le nuvole e dalle ruote sull’asfalto di quest’Africa che è lontana, idealmente e fisicamente da ogni nostro pensiero. Safari njema, così ci dicono. Buona strada, buon viaggio!



Diario di viaggio 23 Luglio Dar es Salaam. Povera, umile, disastrata per un occhio abituato a tutt’altri scenari. Già da qui l’impressione di essere atterrati in un altro mondo. I primi paesaggi Africani, quelli veri, dove la terra e il cielo si confondono e non danno spazio a nessun dubbio, SIAMO ARRIVATI A CASA. A questo punto, 10 ore di viaggio in bus previste per arrivare a Iringa, in “provincia”, e altre 2 per giungere a Idodi. Aspettano il nostro arrivo. __h 10 (locali) AVARIA AL MOTORE Dopo solo un paio d’ore di viaggio, il motore del bus ci abbandona. Nessuna possibilità di resurrezione. Sembra aver intrapreso un viaggio della speranza, siamo naufraghi in terra. Chissà quando ripartiremo. Incontri: Personaggi che pensavamo di poter incontrare solo in un film di Rambo! Ai lati delle strade capanne e mercatini improvvisati di frutta e altro tipo di approvviggione. Paradossi: 30 banane 2000 shTz, moneta del luogo. 1 euro per le nostre ricche tasche.



Diario di viaggio 24 Luglio Continua il viaggio verso Idodi. Tutto ciò che scorre fuori dai finestrini è coerente ed equilibrato. Magico. Questa cultura si mostra così com’è. Ognuno porta il peso del proprio ruolo in questo gioco del mondo. E’ incredibile, Ogni colore è caldo, ogni cuore è caldo, il disagio tuttavia lo si respira anche nell’aria. __h 22.30(locali) Siamo ancora in viaggio, la strada sembra non finire mai, mi è difficoltoso scrivere al buio, Passo e chiudo. Comincia una cosa mai vista: un bus a 90 km/h sulla strada non asfaltata. Stiamo mangiando polvere. Ultime righe: siamo arrivati. Qualcuno è riuscito a dormire, disteso su una catasta di zaini in fondo al bus, sembrava di viaggiare sopra un camion del trasporto terra. Non si capiva se sentirsi inebriati dall’aria polverosa o se dover abbandonarsi alla stanchezza e accettare la terra in faccia, in religioso silenzio. E’ tutto così strano. Anche le stelle sono diverse, da casa, guardiamo un cielo che non è questo.



Diario di viaggio 25 Luglio Idodi__h 23.15(locali) E’ cominciato il nostro lavoro qui. Full Africa oggi, la giornata è cominciata con un giro del villaggio, la visita dell’orto che hanno messo su, e dove davvero riescono a coltivare di tutto! Non c’è fame, c’è impegno, voglia di riscattarsi, di crescere, di vivere. C’è la voglia di lavorare per cambiare, una pietra dopo l’altra. La cosa più strana della giornata? Abbiamo macellato un maiale gigantesco, lo mangeremo per i prossimi due giorni. Ho sempre pensato che i maiali li vendessero già tagliati in due e appesi in macelleria, qui basta un telone, un albero, una corda e un macete. Il servizio è stato stancante, tra rulli e pennelli abbiamo tinteggiato un caseggiato adibito ad alloggio delle ragazze all’interno della missione e montato il ponteggio per tingere la facciata della chiesa. Tantissime cose da fare e pochissimo tempo. Le giornate finiscono in fretta, alle 18 fa già buio e la vita all’interno della missione si spegne; Alle 6.30 fermenta già la vita.



Diario di viaggio 25 Luglio Sento il tempo che è allo stesso tempo fermo e così pieno da sciogliersi in pochi istanti. Questo tempo porta rispetto per le attività della giornata. Aspetta paziente che ogni goccia di sudore sia gettata sulla calda terra consapevolmente, con gioia e soddisfazione. Esiste in questo posto un bel compromesso, a scuola l’avremmo chiamato “do ut des”. Io do affinchè tu dia. E’ un continuo scambio di fussi, io insegno a te, tu a me e così all’infinito, per ogni cosa!

Domani cominceremo a seguire i ritmi del villaggio. Fa caldo a tutte le ore, la temperatura è davvero piacevole nelle prime ore della giornata e alla sera, quando l’aria comincia a rinfrescarsi! Qui è pieno inverno, da non crederci! Non c’è elettricità e a tratti non arriva nemmeno l’acqua alla cisterna. Un gruppo elettrogeno ci supporta due ore ogni sera, il tempo della cena. L’inquinamento luminoso non sanno nemmeno cosa sia (e menomale)! Un altro pianeta, l’ho già detto, ma non trovo altro modo per descriverlo.



Diario di viaggio 26 Luglio Idodi __h 15.00 (locali) L’avventura continua. La consapevolezza di oggi è che l’Africa non ha bisogno di noi, tuttalpiù siamo noi ad avern bisogno. Per liberare la mente, per capire l’importanza delle persone che ci stanno intorno. Una breve pausa dal lavoro “in cantiere”. L’asilo, orde di bambini ci vengono incontro, cercano le nostre mani, accarezzano le nostre guance, mettono le dita sulla punta del nostro naso e poi sul loro. La meraviglia nei loro occhi grandi e profondi come il mare. Il dono più grande, la gioia. L’AIDS è intorno a noi, silenzioso e irriconoscibile, partecipe della piccola e debole vita di questi piccoli che godono di ogni giorno come fosse l’ultimo! Chi è riuscito a svegliarsi stamane ha seguito la celebrazione in chiesa. Rigorosamente in Swahili. Un coro di voci angeliche accompagnava tutto. Difficile separarsene, facile esserne totalmente invasi. Sono le persone più ricche del mondo.



Diario di viaggio 26 Luglio Idodi __h 19.50 (locali) Pausa prima della cena, oggi pizza! Accoglienza è la parola chiave, ciò che tutto muove. Sono loro che si preoccupano di metterci a nostro agio. All’interno della missione è una realtà totalmente diversa, la vita corre lenta, la povertà è celata sotto un velo di felicità che si vede in chiunque passi di qui, in ogni volto.

__h 22.30 (locali) Sento il peso di ogni singolo osso. Uno per uno, come se potessi contarli e sapere esattamente quanti sono. Nostalgia di casa. Non è mancanza, è desiderio di condivisione, di equilibrio, forse mi sento un po’ spaesata ancora! Usiku mwema, buona notte!



Diario di viaggio 27 Luglio Idodi Giornata piena, cuore in fiamme. L’Africa ti prende e ti divora, ti spolpa fino all’ultima cosa che può prendere dentro di te. La sveglia non è stata delle migliori, ma il cuore oggi ha saggiamente deciso di sostituire all’inquietudine uno smagliante sorriso. Grandi sorprese, oggi un serpente è andato incontro a morte certa cercando di avvicinarsi al campo. Era grande, pesante, velenoso. E’ davvero preoccupante come la morte sia una presenza che incombe, ogni giorno. Compagna di vita. E’ necessario avere occhi ovunque. In gruppo ci si sente protetti ma quando vieni in questa terra, devi essere pronto anche a lasciare la vita in qualche angolo di strada. E’ incredibile, impensabile per noi abituati a farci meraviglia di queste “ingiustizie”. E’ finita l’acqua, Non ci si lava, non si lavora, non si spengono più i fuochi. La vita va avanti, come se fossimo stati privati di un bene non necessario, non essenziale.



Diario di viaggio 27 Luglio L’acqua potrebbe mancare per settimane, come per poche ore. Il destino ci ha concesso di abbandonare il lavoro per qualche ora. Siamo andati al fiume guidati dai giovani Masai del villaggio vicino. Hanno la maestria dei mandriani anche con le persone. E’ tutto incantevole, tutto meglio delle aspettative con cui si è partiti. I “boschi” sono fitti e pieni di vita, le scimmie saltellano da un ramo all’altro senza farsi vedere. Nel pomeriggio abbiamo cercato di fare quello che meglio sappiamo fare, CONDIVIDERE I ragazzi hanno organizzato una partita a pallone con i Masai e i giovani del villaggio. Le ragazze abbiamo preso lezioni di “ritmo” dalle ragazze del coro. Passano alcune ore di ogni giornata a provare i canti ed è in quei momenti che il villaggio è carico di aria nuova, diversa, leggera, serei dire quasi divina! Le mamme allattano i loro bambini mentre lavorano, è un’emozione vedere con quanta naturalezza la vita cresce rigogliosa. Sembrano essere il vero riflesso dell’anima di una donna.



Diario di viaggio 28 Luglio __h 18.49 (locali) Oggi vento. Rinfresca leggermente l’aria ma infestidisce non poco l’elemento sabbia in faccia. E’ stata una giornata diversa dalle altre, dopo qualche ora di lavoro ci siamo allontanati dalla missione per girare in “periferia”. Ogni cosa ti parla, ci è stato detto che l’Africa è coma i bao bab, che sono tantissimi, grandissimi ma il loro legno non serve a nulla eppure ci si potrebbe perdere delle ore a contemplarli, a riempirsi della loro bellezza e di quell’aspetto possente ed equilibrato. Tutto ciò che vediamo fuori dalla missione embra essere ostile alla vita, sembra invivibile, l’Africa rifiuta se stessa, eppure la vita è qui. Se decidessi oggi, di lasciarmi tutto alle spalle sono certa che non mi mancherebbe nulla.



Diario di viaggio 28 Luglio Siamo stati all’ospedale (meglio definirlo centro medico approssimativo) di un villaggio dimenticato da Dio. Abbiamo visto cose che non rientravano nella lista di cose da voler vedere, ma è servito. Io per prima sono rimasta impassibile, non un momento di disgusto, di nausea, di impressione. Tanta sofferenza e in quel momento nessuna emozione che fosse in grado di manifestarla o interpretarla. Pensieri. La strada di ritorno è stata un alternarsi di lacrime e gioia, ogni bambino che salutava, che sorrideva, era una lacrima che cadeva giù, senza un preciso motivo. Mera esigenza di ripristinare un equilibrio interiore, di buttare giù i pensieri e farlo in modo tangibile, vero. Piangere e ridere insieme! Ho un po’ di paura, come se ogni volta che ci llontaniamo dalla missione, da questa baia relativamente sicura, un senso di inquietudine mi assalga e cominci a divorare l’anima nelle sue parti più nascoste. C’è un silenzio assordante.



Diario di viaggio 29 Luglio Idodi __h 14.27 (locali)

“Ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia, sa che dovrà correre più in fretta del leone, o verrà uccisa...” A volte, è molto più semplice e molto meno poetico. Questa mattina una gazzella è distrattamente venuta a brucare nell’orto andando incontro a morte certa. I “guardiani” l’hanno uccisa. Oggi la mangiamo per pranzo. Dopo la macellazione del maiale, al nostro arrivo, quella della gazzella è uno spettacolo tutto nuovo. Quanta cura, quanta precisione! E’ il cerchio della vita, si va avanti così! La vita è un dono, e io ringrazio chi me l’ha donata e chi quotidianamente me la fa apprezzare. Pensavo, che io sono qui adesso. Sono così, non mi trattengono i legami, alle volte non mi interessa rafforzarli e mi va bene. E’ uno dei motivi per cui ho sempre dentro quella insana voglia di andar via, di volare alto, di lasciare nuove tracce, definire nuove rotte di navigazione.



Diario di viaggio 29 Luglio

__h 23.00 (locali) Oggi si è lavorato sotto il sole, si è stanchi, tanto! Ma anche questa giornata è (purtroppo) finalmente finita! La giornata è passata bene, i Masai hanno riempito la serata con i loro balli e canti, un’esperienza mistica, non credevamo che il corpo umano potesse produrre dei simili suoni, ritmi, rumori, non so come definirli! Ci sentiamo pieni, si respira nell’aria la pienezza di queste giornate. Sembra essere qui da mesi, e non è ancora passata una settimana, tornare sarà dura, questo, nessuno lo dice, ma lo pensiamo tutti!



Diario di viaggio 30 Luglio

SAFARI (Ruha National Park) Oggi davvero, ci siamo sentiti dentro le storie di Kipling, un “Libro della Giungla” tutto made in Africa. Abbiamo visto ogni tipo di animale ed essere vicini quasi da poterli toccare in tutta la loro mastodonticità è un’emozione inenarrabile. Non c’è molto da dire ma molto da guardare, osservare, capire, molto da apprendere! Questo posto non smette mai di stupirmi e farmi rinascere un po’ l’anima.



Diario di viaggio 31 Luglio Idodi. Ultimo giorno qui. Cerco di vivere questa esperienza a cuor leggero, cerco di darmi la possibilità di crescere e di imparare tutto ciò che gl’altri sono disposti ad insegnarmi. Alleno me stessa alla pazienza, all’ascolto, alla disponibilità verso il prossimo; mi sforzo di sorridere nei momenti in cui vorrei solo urlare e mostrare la rabbia o il senso di ingiustizia che sento dentro. Per dire “arrivederci” al villaggio, oggi abbiamo partecipato a dei matrimoni, tenuti nella chiesa che abbiamo “ristrutturato”. Circa 85 celebrazioni, una quantità di neo-sposi incredibile! Qui funziona che i sacramenti si prendono tutti insieme per questo la messa è durata 3 h e 35 minuti! E’ tutto una festa, una canzone, uno sguardo intenso che vede oltre. Gli sposi hanno voluto riempire i loro ricordi con le nostre uniformi inserendoci in ogni foto di famiglia. Un gruppo di contadini ci ha regalato un sacco di yuta pieno di noccioline, segno di riconoscenza per aver ridato colore alla chiesa, siamo rimasti impressionati! La fede qui è una compagna di strada senza artifici.



Diario di viaggio 31 Luglio

__h 19.45 (locali) Ho appena finito di rifare lo zaino, non ho ben capito se il contenuto è uguale a quello della partenza. Mi sento davvero di aver messo dentro qualcosa che prima non c’era, eppure, se lo sollevo sembra più leggero. Stanotte partiamo per spostarci a Migoli, arriveremo domani pomeriggio, coprire le distanze è pesante, stancante, è come camminare senza potersi fermare. __h 23.10 (locali) Tra pochissime ore si parte, fuori, la tormenta di sabbia. Non ne abbiamo fortuna negli spostamenti, inutile. Gli addii, i saluti, i sorrisi. E’ arrivato anche questo momento. Mi mancherà tutto, tutti, sebbene sia stata una di quelle persone che ha preferito riempirsi il cuore e guardare da lontano. Osservare senza parlare troppo, imparare, studiare..... Ho uno zaino che pesa come il mondo!



Diario di viaggio 1 Agosto

Migoli. E’ stata una giornata terribile. Stanotte i fuoristrada non avevano intenzione di avviarsi, abbiamo temuto di perdere l’unico bus che portava a Iringa. Siamo arrivati in città nel mezzo della mattinata.

Oggi, la consapevolezza che questo paese non ha grandi possibilità di crescere, di cambiare. Dopo 7 ore di viaggio siamo arrivati a Migoli. 150 persone in un bus che ne poteva contenere 50 scomode, la vita davvero non costa nulla rispetto alle nostre abitudini, non si riesce a capacitarsi del PERCHE’ la situazione sia questa. Il viaggio è stato un’avventura, abbiamo avuto paura, tanta. Il bus è stato caricato di cose anche sul tetto, dove insieme alle cose stavano persone appese e contrappese in ogni spazio sfruttabile. La distanza tra un sedile e l’altro, giuro non scherzo era di 22 centimetri scarsi, un adulto ben impostato non entrava le gambe. Abbiamo rischiato più volte di cappottare, l’autista non ha minimamente considerato il sovraccarico del mezzo in relazione alla velocità da tenere. Correva. Su sterrato e accanto ai burroni. Continuava a correre.



Diario di viaggio 1 Agosto La corsa si è improvvisamente arrestata in un momento di massima vertigine e terrore. Una curva. Abbiamo scoppiato, siamo rimasti fermi in una cappa di sudore, caldo, confusione, per un paio d’ore prima di ripartire. Una ruota a terra e la balestra a terra. Continuava a correre. Davvero oggi abbiamo pensato di non arrivare vivi, o interi. La precarietà di tutto ciò che ci circonda si mostra ancora una volta senza temere giudizio. Sa di non poter essere altro da quello che è. La mia mente è spenta, non c’è spazio per alcun pensiero che non riguardi le mie giornate qui. Il mio cuore aspetta un segnale che sta tardando ad arrivare, o forse è già arrivato e non sono stata brava a carpirlo. Chissà cosa mi aspetta al rientro. E’ difficile pensare di tornare, di caricarsi di pensieri che nella mia vita da occidentale sono problemi. Qui, questi sono problemi veri e ci sono anche le vere persone che devono affrontarli. Loro, sono in grado di fare anche questo. Senza arrendersi o scoraggiarsi. La realtà è questa, niente di diverso, niente di più facile. Questa vita mi fa IMPAZZIRE di gioia!



Diario di viaggio 2 Agosto

Migoli. Giornata stancante oggi, la mattinata è stata un po’ un giro di esplorazione, tra l’orfanotrofio e l’ospedale, anche qui, sono tutti molto accoglienti. Sento disordine in testa. Non riesco nemmeno a pensare di fare ordine, non ne sono capace! Oggi penso costantemente che una volta tornata sarò diversa, il mio sguardo sarà diverso. Quello che vedono gl’altri e quello che io porgo. Questo non mi spaventa, mi rasserena. Affronterò i problemi in modo diverso, più maturo forse. Mi sembrerebbe un insulto troppo grande disperare per piccoli fallimenti personali! Vivere di poco è bello, riempie il cuore e nobilita l’animo. Spero di avere la capacità di trasmettere tutto questo al mio ritorno. La crudezza di questa esperienza colpisce e disarma, logora e distrugge un po’ tutte le certezze... __h 23.30 (locali) Come sono belle le stelle da qui, si possono contare, TUTTE. Anche questo giorno si spegne, insieme ai nostri pensieri!



Diario di viaggio 3 Agosto Migoli Abbiamo tinteggiato tutta un’ala dell’ospedale del villaggio. E’ stato difficile, ma divertente. Quest’ospedale accoglie principalmente malati di AIDS e Malaria e c’è anche un piccolo centro ostetrico, una sala parto. Penso ai nostri ospedali e mi chiedo come facciamo a inventarsi certe attrezzature. Non c’è nulla. Stanze vuote con pareti scarne e cupe.

Torneremo a Iringa tra due giorni, l’avventura volge quasi a termine. Sono felice che siamo appoggiati alla parrocchia del villaggio, è un modo per smorzare l’angoscia che sennò sarebbe insostenibile. Troppa povertà, troppo nulla, ci si sente disorientati, stanchi, disordinati e sporchi, dentro e fuori. Bisogna essere forti e guardare tutto dritto negli occhi, per imparare, per non dimenticare, per condividere, per gioire. Provo a conservare nei miei occhi gli sguardi di tutti i bambini che ho visto in questi giorni.



Diario di viaggio 4 Agosto Forse sono satura, sono stanca. Migoli __h 16.30 (locali) Voglio tornare a casa! Forse è perchè siamo qui di passaggio, forse perchè non possiamo fare altro qui, da quello che abbiamo già fatto. Forse è la lezione più grande che ho imparato qui, non restare a lungo in un luogo dove la nostra presenza è superflua, inutile, spesso e volentieri anche dannosa. Mi sento sfatta. __22.45 (locali) Ultime ore a Migoli. Ho lasciato che il mio cuore mi portasse per mano, in luoghi che sconoscevo. Sento la necessitàdi tornare a casa e dare un senso alla mia vita, di costruire un futuro che possa tornare utile davvero. La mia presenza qui è inutile e per me pesante, emotivamente e fisicamente a questo punto del viaggio. C’è un tempo per tutto, e tutto ciò che deve accadere, accadrà, a suo tempo. Ci sarà un tempo per tornare, lo so! Ho vissuto questa esperienza con tanta maturità credo, ho avuto pazienza, ho tenuto duro, ho cercato di essere un punto di riferimento anche per me stessa, ne avevo bisogno per “reggermi” in piedi. Devo intraprendere “il” viaggio....



Diario di viaggio 5 Agosto

Iringa. Il viaggio è stato piacevole. Sdraiata su una catasta di zaini nel cassone del fuoristrada al’aria aperta! L’ho sempre sognato. Siamo stati in giro tutto il pomeriggio e abbiamo avuto la possibilità di fare una passeggiata. Un po’ di “strada”. I prossimi giorni saranno nuovamente un viaggio infinito. E’ proprio vero, non si smette mai di arrivare.



Diario di viaggio 6 Agosto Iringa - Dar Es Salaam Siamo stati più coscienziosi dell’andata! Il bus si è rivelato molto più affidabile del primo, servizio impeccabile. Iringa non è male se si beccano i giusti posti da vedere. Neema Crafts è uno di questi. Una cooperazione di volontari europei insieme ai disabili del luogo hanno meso su un’ attività in cui i locali hanno la possibilità di gestire un negozio di articoli artigianalmente prodotti e una caffetteria, molto frequentata da turisti e persone che lavorano in città. Dopo 8 lunghe ore di viaggio siamo arrivati a Dar. Posso finalmente dire di aver visto una città peggiore di Atene. Dar è invivibile, perfino l’aria è irrespirabile. Preferirei una capanna di sabbia nel più remoto dei villaggi, Ci fermiamo in accantonamento da un amico del luogo, ci presta un casolare in cui sicuramente non entreremo tutti, ma non c’è dove montare le tende, Ultimo sacrificio prima del volo per l’Egitto.



Diario di viaggio 7 Agosto Dar es Salaam. La città è caotica, parecchio...è sporca e l’aria irrespirabile. Abbandonata a se stessa. Abbiamo girato i mercati, quello del pesce e quello dell’Ebano. Il primo un’esperienza non diversa da quelle della nostra amata Sicilia. Il secondo in realtà era una specie di spaccio degli oggetti che su per giù girano in tutta la regione! Ciò che davvero mi fa impazzire sono i dipinti. Dai tanzaniani Tinga Tinga ai dipinti africani tradizionali, sono belli, davvero! Sono in off. Non riesco a capire come mi sento, se ho già maturato questa esperienza o se ho bisogno di un po’ di tempo e un po’ di casa! So di essere stanca, ma felice. So che ogni tentativo di sentirsi puliti è vano, l’umidità entra e ti rimane addosso.


Diario di viaggio 8 Agosto

Lungo viaggio di ritorno. Il primo volo è andato! Siamo in Egitto. Avrei voluto più tempo per capire, più tempo per provare e per farmi convinta, ma in fondo va benissimo così. Sono contenta di aver conosciuto una me che non pensavo di poter tenere “esposta” per tutta la durata del viaggio! C’è tanta strada ancora da percorrere, tanto da fare, tanto da raccontare! Bisogna andare, mantenere la rotta, a tutta dritta! La ricchezza di questa esperienza sta nelle persone che hanno creduto in questo viaggio. Sta nelle persone che abbiamo incontrato e che come noi hanno vissuto un’esperienza diversa. C’è un’altra cosa bellissima che fanno qui, i bambini quando vedono un adulto gli poggiano le mani sulla testa dicendo “Shkamou” che sarebbe una sorta di gesto di sottomissione fraterna, un segno di rispetto verso chi è più grande. “Io sono sotto di te, imparo dai tuoi insegnamenti, perchè sono piccolo e ho rispetto di te”. E’ bello, è tutto bello!


Diario di viaggio 8 Agosto

Roma. Ultimo step.

“Quando si va verso un obbiettivo è molto importante prestare attenzione al cammino. Il cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare e ci arricchisce mentre lo percorriamoâ€?

__h 00.47 Casa.

















































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