PORTFOLIO 2009-12

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AlesSio BarolLo portfolio

2009 2012



www.alessiobarollo.wix.com/alessiobarollo alessio.barollo@gmail.com @alessiobarollo


CROWD VILLAGE

Crowdsourcing come metodo di progettazione sostenibile

tesi di laurea in architettura per la sostenibilitĂ

relatore prof. G. Longhi


tipo di utenti

progettazione orizzontale

motivazioni

crowd’s world

crowd + outsourcing

start now!

WEB 2.0

CROWD VILLAGE

elementi

regole

un agenda digitale per il Veneto

crowd village sviluppo coltura collaborativa

un futuro per il Veneto

elementi del sistema

Pubblica Amministrazione creativa

un nuovo servizio alla progettazione


Il 67,8% degli italiani conosce almeno un social network tra quelli più usati. Stilando una classifica in base alla popolarità, Facebook (65,3%) risulta essere il più conosciuto insieme a YouTube (53%), seguono Messenger (41%), Skype (37,4%) e Twitter (21,3%). Facebook, oltre a essere il social network più conosciuto, è anche tra quelli più utilizzati (dal 49% degli italiani che accedono a Internet, l’88,1% tra i giovani), insieme a YouTube (54,5%, l’86,5% tra i giovani).Il valore aggiunto della rete è che, da una parte, si presta a fornire nelle mani delle istituzioni e delle associazioni politiche un formidabile mezzo per veicolare informazioni verso i cittadini e, dall’altra, permette l’attivazione del processo inverso, ovvero la partecipazione dei cittadini al dibattito politico ed alla formazione degli indirizzi e degli orientamenti sia nelle istituzioni che nei partiti. Inoltre, non essendo filtrata, internet è percepita dagli utilizzatori come più credibile e più attendibile degli altri mezzi di comunicazione. Se la rete, tramite il social network, diventa il mezzo ed il cittadino l’utilizzatore, il crowdsourcing si colloca tra urbanistica e politiche sociali: da un certo punto di vista la comunità è l’esperto designato a fornire indicazioni ai progettisti per sviluppare soluzioni complessivamente più rispondenti ai bisogni reali, dall’altro il consolidamento della comunità in quanto tale è uno degli scopi del processo di piano basandosi sul principio che “nessuno sa tutto, ma tutti sanno qualcosa”. In questo contesto la progettazione partecipata, processo culturale interdisciplinare capace di esprimersi attraverso azioni di riqualificazione e rigenerazione urbana condivisa e ragionata con gli utenti finali, si configura come uno strumento di pianificazione territoriale di grande importanza

la cui applicazione, in tempi recenti, sembra aver assunto nuova e significativa considerazione. Il crowdsourcing si presenta come metodo per guidare i processi orizzontali alla base della progettazione partecipata, ponendo come proprio punto di forza la possibilità di utilizzare il surplus di idee provenienti dalla persone per risolvere problematiche di vario genere. Questo potenziale, implementato dalle nuove tecnologie del web 2.0, fa si che attualmente si usi questa metodologia principalmente per il design, la riqualificazione urbanistica, lo sviluppo di programmi open source, raccolta di informazioni, la condivisione di file multimediale e la raccolta di fondi. Il Crowd Village vuole presentarsi oggi come l’interfaccia operativo del crowdsourcing che punta a dare al progettista e alla pubblica amministrazione un servizio fisso alle diverse fasi del progetto o alle diverse politiche urbane con lo scopo di diminuire il costo della progettazione dandole valore aggiunto. Ma non solo, vuole anche essere un invito a connettersi al programma Europa 2020, che pone le linee guida per lo sviluppo della conoscenza attraverso l’apprendimento continuo e interattivo, favorendo il Long Life Learning, articolato attraverso: • un’Agenda per il lavoro • incentivando il movimento dei giovani all’interno della Comunità Europea • innovando le infrastrutture tecnologiche • un’Agenda digitale Tutto rivolto a un modello di crescita che si basi sulla collaborazione e sulla cooperazione fra il mondo della scuola, della cultura, del lavoro, degli affari sociali e dei giovani.


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CROWDSOURCING

le categorie del crowdsourcing


lo sviluppo di processi orizzontali


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Cultura Collab ora tiv a

Cittadini

Il Crowd Village si presenta come un’interfaccia operativa alla progettazione in quanto va a intervenire in tutte le operazioni standardizzate del progetto, azzerandone i costi. Offre inoltre al progettista un servizio fisso rivolto al risparmio di tempo e risorse. Il Village vuole attivare progetti condivisi per risolvere problematiche urbane, perseguendo l’idea della democratizzazione del processo: esso si basa sulla progettazione orizzontale e cerca di avvicinare gli enti e le amministrazioni ai cittadini verso una governance digitalizzata. Permette inoltre di di amplificare le possibilità decisionali delle singole persone e di renderle più attive verso le proposte progettuali. Questa parte del Village si rivolge in modo particolare alla pubblica amministrazione, che attraverso questo processo può ricevere input sul funzionamento della città. Ma anche i professionisti (architetti, urbanisti, ingegneri, ma anche studenti) sono coinvolti, grazie alle loro competenze sui processi urbani. Ogni categoria svolge dei ruoli ben definiti all’interno del sistema, che vanno dalla proposta di una startup, all’approvazione di un progetto, alla sua critica o alla sua realizzazione. Scopo della proposta è dimostrare quanto la democratizzazione del processo di progettazione può dare significativi vantaggi sull’effettivo utilizzo futuro del progetto stesso, responsabilizza i cittadini di fronte alla scelte da compiere e migliora i rapporti con l’ amministrazione favorendo una crescita generativa del progetto stesso; ossia di un progetto che non soddisfa bisogni pregressi in un luogo grazie ad operatori istituzionalmente e gerarchicamente predefiniti, ma sviluppa creativamente processi destinati ad implementare la felicità dei cittadini, consapevoli e responsabili delle loro scelte.



WUTURPARK Riqualificazione di Porto Marghera (VE) laboratorio di progettazione architettonica 3 prof. S. Pascolo

La base della sostenibilità di Venezia è l’equilibrio straordinario tra terra e acqua, tra pesantezza e leggerezza, tra cultura e produzione, fra tradizione e innovazione, tra liquido e solido, tra materiale e immateriale, tra maggiore e minore, tra antico e nuovo. Questo equilibrio può essere un nuovo driver per pensare, progettare e programmare una grande Venezia metropolitana, moderna, mobile, veloce, verde, sostenibile. (S. Pascolo) Il progetto si basa sull’opportunità costituita, per il sistema metropolitano veneziano, dalle grandi aree non utilizzate, dismesse o dismettibili della prima fascia di zona industriale a Marghera. Proponendo un modello di riqualificazione sostenibile, ecologica, amisura d’uomo e trasformabile nel tempo. Concentrando l’importanza sull’energia da fonti rinnovabili, la diminuzione delle emissioni grazie a mezzi pubblici, car sharing e zone ciclo-pedonali ma soprattutto il legame con la città di Venezia.

planivolumetrico



sezione trasversale


attacco a terra


possibili configurazioni d’uso



analisi solare edifici e alloggi


CONNESSIONI NEUROLOGICHE Riqualificazione del borgo di Lio Piccolo (VE) laboratorio di progettazione architettonica 2 prof. S. Rocchetto

L’idea progettuale nasce dalla lettura dei segni del territorio: Lio Piccolo è un lembo di terra nella laguna veneziana caratterizzato da uno zoccolo di terra dura, profondamente incisa dall’uomo, circondato da barene,valli da pesca, paludi e acqua. I segni raccontano la terra su cui sono impressi: a volte sono i limiti dei campi coltivati, a volte le serre, altre le valli da pesca, altre ancora sono delle barene. Questa maglia ordinata si interrompe in alcuni punti per lasciar spazio agli insediamenti, collegati tra loro da strade e in alcuni casi da canali. Il territorio appare così come un tessuto nervoso, già di per sé strutturato, dove dei corridoi collegano dei nodi. L’intervento quindi non dovrà modificare la lettura dei segni, ma dovrà anch’esso entrare in questa dialettica. Allo stesso tempo non dovrà mimetizzarsi ma dare valore aggiunto al territorio. Dall’approdo un percorso in terra battuta segue l’argine naturale per poi continuare con la stessa direzione fino al borgo. Lo stacco tra argine naturale e artificiale si legge dal diverso trattamento dei materiali: quando l’argine è ancora naturale si presenta in terra battuta, mentre quando diventa interamente artificiale è di ghiaia. ll percorso si configura come corridoio di connessione tra due nodi e ne determina la tensione che li tiene insieme: l’approdo come punto di partenza e il borgo come punto di arrivo.


prospetto nord

prospetto sud





spaccato assonometrico sala esposizioni e conferenze


intervento di restauro del borgo


Tra questi due nodi principali se ne inseriscono altri di minori, che danno luogo a degli accadimenti, siano essi semplicemente un’abitazione rurale tipica, un belvedere o dei punti di sosta. Lungo la promenade è infatti possibile sostare al riparo dal sole in belvedere costruiti in legno, aggettanti rispetto al percorso, dai quali osservare la flora e la fauna tipici della laguna. La flora, trovandosi in ambiente anaerobo, data la scarsa porosità del suolo, non raggiunge mai altezze rilevanti. In primavera è possibile vedere il Cavaliere d’Italia, il quale nidifica in questi luoghi da una decina d’anni. Nel periodo tardo-primaverile altre specie nidificanti, ossia la Rara Pettegola, il Gabbiano Reale, il Fraticello, la Sterna e il Germano reale. Sulle barene, essendo il suolo poco poroso, la flora non raggiunge mai altezze rilevanti perchè si trova in ambiente anaerobo. Sullo zoccolo di terra dura invece crescono alberi che si adattano a climi e terreni molto umidi come il gelso bianco, il pioppo, il giuggiolo e il salice piangente.


CENTRO SERVIZI PER L’INDUSTRIA Riqualificazione casolari Torreglia (PD) concorso Territorio per Azioni 2009/10 Camera Commercio di Padova

L’area di progetto si trova ai margini del parco dei Colli Euganei in direzione di Padova, ai piedi del Monte San Daniele, conosciuto per l’omonimo monastero Benedettino eretto nell’XI secolo. I due edifici hanno subito varie opere di risistemazione verso la prima metà del 900 ma senza perdere la forma e le funzioni originarie, purtroppo la stalla si presenta oggi in condizioni critiche con tetto e solai crollati, mentre la casa del guardiano ha mantenuto la sua forma ed integrità. Il tema progettuale si presenta come metodo necessario per risolvere i contrasti tra industria ed ambiente, passato e presente. L’intervento prevede di utilizzare la parte di terreno che separa il colle dai primi stabilimenti proprio come filtro di ingresso, per mediare il rapporto di contrasto tra la parte naturalistica e quella edificata, inoltre esso serve come punto di partenza e continuità al sentiero che risale il monte e conduce al monastero. L’ area polifunzionale che accoglie i vari servizi, è stata ricavata ricostruendo il granaio con un nuovo approccio formale, mantenendo solamente la facciata verso la strada per garantire la memoria del luogo, mentre la funzione ristorante, mensa e bar trovano spazio nell’altro edificio opportunamente ridistribuito e conservato. I due edifici sono stati inoltre collegati fra loro mediante un portico, che dà importanza al percorso da seguire per le visite, nonché funge da ingresso al sentiero che porta al monastero.


plastico di progetto


sezioni longitudinale e trasversale e schizzi



NUOVA VICENZA Riqualificazione aree annesse stazione FS laboratorio di progettazione architettonica 1 prof.ssa R. Albiero

Riqualificazione delle zone confinanti la stazione di Vicenza, per la costruzione di un quartiere ecosostenibile che permetta di fare da filtro il centro cittĂ , la stazione e il parco del fiume Retrone posizionato nella zona sud. Sono stati studiati una serie di edifici con struttura a secco, modulari e facilmente smontabili in modo da essere adattati ad ogni evenienza, sia essa abitativa, scolastica, culturale o per il tempo libero. Il nuovo sovrappasso dei binari permette il la nascita di un circuito ecologico che dal parco si estende fino alla stazione e poi al centro tramite un legandosi alle zone di verde pubblico esistenti.


piano tipo


sezioni costruttive




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