Oikia N.1 - 2018

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Anno X/1 - Febbraio/Giugno 2018

N o t i z i a r i o d e l l a P a r ro c c h i a d i C u r n o

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Febbraio Mercoledì 14 Ceneri

8.30 Eucaristia in parrocchia 17.00 liturgia penitenziale ragazzi 18.30 Eucaristia in parrocchia 20.30 Eucaristia a Marigolda Domenica 18 - I di Quaresima Gen 9,8-15 - 1 Pt 3,18-22 - Mc 1,12-15

Ritiro VI anno 16.00 Incontro I anno cat. Venerdì 23 20.30 Via Crucis in Via Battisti 20.45 Animatori Centri di Ascolto Domenica 25 - II di Quaresima

Martedì 27

20.30 liturgia penitenziale adulti a Mozzo Mercoledì 28

20.30 liturgia penitenziale adulti (Parrocc.) Giovedì 29

08.30 preghiera di Lodi

Triduo pasquale 29 Giovedì Santo

dalle 9.00 alle 10.00

Sabato

dalle 9.00 alle 10.00 dalle 16.30 alle 17.00 (a Marigolda) ADORAZIONE

Primo Venerdì del mese

tutta la giornata II - III - IV giovedì del mese dalle 21 alle 22,30

Es 20,1-17 - 1 Cor 1,22-25 - Gv 2,13-25

Marigolda

Ritiro IV anno In settimana S.Comunione agli infermi Giovedì 8

20.45 incontro genitori III anno cat. Venerdì 9

20.30 Via Crucis in Via Pertini (area interna) Domenica 11 - IV di Quaresima

2 Cr 36,14-16.19-23 - Ef 2,4-10 - Gv 3,14-21

Ritiro III anno catechesi 16.00 Prima Riconciliazione In settimana Centri di Ascolto Lunedì 12

20.45 Consiglio Pastorale Venerdì 16

20.30 Via Crucis al parco di Via Veneto Domenica 18 - V di Quaresima

Ger 31,31-34 - Eb 5,7-9 - Gv 12,20-33

Ritiro Adolescenti e giovani 16.00 Incontro I anno cat. Lunedì 19 S. Giuseppe Martedì 20

Statio quaresimale al santuario del Crocifisso a Como (partenza ore 13) Mercoledì 21

16.30 Riconciliazione IV e V anno Giovedì 22

16.30 Riconciliazione VI e VII anno

Calendario

Venerdì

20.30 Concelebrazione eucaristica “In Coena Domini” - lavanda dei piedi Adorazione 30 Venerdì Santo Gen 22,1-2.9-13.15-18 - Rm 8,31-34 7 - Mc 9,2-10 Convegno missionario diocesano per ragazzi 08.30 preghiera di Lodi 10.00 preghiera ragazzi elementari V anno 11.00 preghiera ragazzi medie Martedì 27 Statio quaresimale a Somasca (partenza 15.00 Celebrazione della Passione del Signore ore 14) 20.30 Via Crucis 31 Sabato Santo 08.30 preghiera di Lodi Venerdì 2 11.00 preghiera dei ragazzi davanti al 20.30 Via Crucis in Via IV novembre Cristo morto, in attesa della Pasqua presso Centro Anziani 21.00 Veglia Pasquale Domenica 4 - III di Quaresima

Marzo

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RICONCILIAZIONE

Venerdì 23

20.30 Via Crucis in chiesa parrocchiale 20.45 Animatori Centri di Ascolto

Sabato 24 Giornata di preghiera per i missionari martiri del Vangelo 25 - Domenica delle Palme Is 50,4-7 - Fil 2,6-11 - Mc 14,1-15,47

09.45 benedizione ulivi, processione e Eucaristia (Marigolda) 10.45 benedizione ulivi, processione e Eucaristia (Parrocchia), partendo dall’Oratorio

ORARI MESSE

FESTIVE Parrocchia

Sabato 18.30 Domenica 8.30-11.00-18.30

Marigolda

Sabato 17.00 Domenica 10.00

FERIALI Parrocchia

Aprile Domenica 1 Pasqua di Risurrezione

8.30

At 10,34.37-43 - Col 3,1-4 oppure 1 Cor 5,6-8 Gv 20,1-9 oppure Mc 16,1-7

In venerdì di Quaresima Via Crucis: ore 15 in chiesa parrocchiale, dopo la celebrazione delle ore 17 a Marigolda e ore 20.30 all’aperto ogni mercoledì di Quaresima dopo la celebrazione delle 8.30 momento di incontro con la Parola

Lunedì 2 dell’Angelo In settimana S.Comunione agli infermi Domenica 8 II di Pasqua “In Albis” At 4,32-35 - 1 Gv 5,1-6 - Gv 20,19-31

11.00 Battesimi Pellegrinaggio VII anno a Fontanella In settimana Centri di Ascolto Parola Lunedì 9 - Annunciazione del Signore Mercoledì 11 20.45 incontro catechisti Domenica 15 - III di Pasqua

17.00

At 3,13-15.17-19 - 1 Gv 2,1-5 - Lc 24,35-48

16.00 Incontro I anno cat. Venerdì 20 20.45 Animatori Centri di Ascolto Domenica 22 - IV di Pasqua

In copertina: Viaggio a Palermo

Ritiro IV anno

Venerdì 18 20.30 Riconcil. genitori VII anno, padrini e madrine Domenica 20 Pentecoste

Maggio

10.30 S.Cresime Domenica 27 SS. Trinità

At 4,8-12 - 1 Gv 3,1-2 - Gv 10,11-18

22-25/4 Pellegrinaggio in Polonia Domenica 29 - V di Pasqua At 9,26-31 - 1 Gv 3,18-24 - Gv 15,1-8

Giovedì 3 16.30 Riconcil. IV anno Venerdì 4 20.45 Riconcil. genitori IV anno Domenica 6 - VI di Pasqua

At 10,25-26.34-35.44-48 - 1 Gv 4,7-10 - Gv 15,9-17

10.30 Eucaristia di Prima Comunione In settimana S. Comunione agli infermi Domenica 13 Ascensione del Signore At 1,1-11 - Ef 4,1-13 - Mc 16,15-20

Ritiro Cresimandi 11.00 Anniversari di Matrimonio 15.30 Battesimi In settimana Centri di Ascolto Parola Lunedì 26 20.30 liturgia penitenziale adolescenti Giovedì 17 16.30 Riconcil. VII anno

At 2,1-11 - Gal 5,16-25 - Gv 15,26-27; 16,12-15

Dt 4,32-34.39-40 - Rm 8,14-17 - Mt 28,16-20

Pellegrinaggio a conclusione dell’anno pastorale Mandato animatori CRE Giovedì 31 Conclusione mese mariano

Giugno

Domenica 3 SS. Corpo e Sangue di Cristo Es 24,3-8 - Eb 9,11-15 - Mc 14,12-16.22-26

16.00 Incontro Centri di Ascolto a Marigolda


QUARESIMA: “ E’ tempo di tornare al Signore “

ED ECCO LE OPPORTUNITA’ , LE PROPOSTE E LE INIZIATIVE PER LA NOSTRA QUARESIMA. Sono quelle di sempre: L’Eucaristia domenicale, la frequentazione della catechesi per i bambini e i ragazzi, , per gli adolescenti e giovani i loro momenti di preghiera e di incontro settimanale , l’ascolto della Parola soprattutto nei Gruppi della Parola , il sostegno alla nostra Caritas, la pratica del Sacramento della penitenza-confessione. Buona quaresima per la Pasqua a tutti. Cordialmente. Don Angelo

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Editoriale

“Venite, torniamo al Signore ! E’ tempo di ritornare al Signore: Egli ci guarirà”. (Osea 6,1 e seguenti). Con queste parole il profeta Osea esortava il popolo di Dio a ravvedersi dalla sua cattiva condotta. Lo invitava a riconoscere e ad abbandonare le proprie infedeltà a Dio che avevano causato rovine e sofferenze atroci, per ritrovare in Dio colui che guarisce, salva e rinnova. Ed è questo anche per noi il richiamo e l’invito all’inizio di questa quaresima : e’ tempo di tornare al Signore . Egli ci guarirà”. E’ l’invito della Chiesa attraverso questo tempo quaresimale. E’ l’invito della Parola di Dio particolarmente forte in questo tempo. E’ l’invito della nostra coscienza che ci dice di deciderci per il Signore, senza esitazioni e ritardi. La quaresima richiama, in un certo senso, la tappa del cammino del popolo di Dio nel deserto. Un cammino lungo e travagliato, segnato da ribellioni e dubbi, da ripensamenti e infedeltà, da scoraggiamenti e lamenti, ma anche da tanti segni della indistruttibile fedeltà di Dio a questo suo popolo. Ma soprattutto segnato dalla prospettiva della Terra Promessa, la terra della libertà ! E’ la storia della nostra vita come popolo di Dio. Storia di deserto con tante difficoltà e fallimenti, con tanti momenti oscuri. Ma anche pellegrinaggio verso la Pasqua. A quel popolo Dio non ha mai lasciato mancare una guida sicura: Mosè. Anche noi l’abbiamo ! E’ la Chiesa il nostro Mosè, che compiendo la sua missione ci guida sui sentieri di questo tempo per non smarrire la strada del Signore. • Al suo popolo Dio non ha mai lasciato mancare il sostegno: la manna e l’acqua. Anche a noi, suo popolo oggi, provvede continuamente il sostegno per il cammino: Il Pane di vita che è il suo Figlio Gesù. La forza dei Sacramenti che ci danno il sostegno della sua Grazia. La luce della sua Parola che incoraggia, stimola e illumina. • Al suo popolo, Dio non ha mai ritirato la sua fedeltà e la sua misericordia. Anche a noi, nonostante che ci dimentichiamo di Lui, nonostante che ci lamentiamo e ci ribelliamo a Lui, nonostante che lo cerchiamo solo quando ci serve, nonostante tutto…non ci volta mai le spalle. Sempre ci viene incontro e ci rioffre il suo perdono, il suo amore e la sua alleanza. Per questo, carissimi, questo è il tempo favorevole per tornare a Lui perché ci riabbracci e ci guarisca. E’ il tempo opportuno per ritrovare sostegno e coraggio, per riprendere a sperare. E’ il tempo per rimetterci in cammino sulla strada giusta, magari non facile, ma che sicuramente ci conduce alla vita e alla Pasqua.


Marcia della pace Il 31 dicembre scorso da Calusco a Sotto il Monte - nei luoghi di quel grande profeta di pace che fu Giovanni XXIII - si è svolta la cinquantesima marcia della pace organizzata dalla Cei, Caritas, Pax Christi, Azione cattolica. Ho voluto esserci come c’ero alla prima, per ricordare che il bisogno di un mondo senza guerre è l’unica strada per arrivare a coniugare i 4 verbi che Papa Francesco ci ha chiesto di assumere responsabilmente e personalmente: accogliere, proteggere, promuovere, integrare. “Un abbraccio di misericordia” diretto soprattutto verso chi fugge dalla guerra e dalla fame o chi è costretto a lasciare la propria terra perchè perseguitato, discriminato, estremamente povero. Un abbraccio di pace che vuole circondare e interpellarle con serietà ciascuno di noi affinchè ci poniamo seriamente una domanda. “Davvero voglio la pace o semplicemente voglio starmene in pace? Nella tesnostruttura in cui si svolta

Avvento 2017

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la messa al termine della marcia c’erano più di mille persone, tra cui una folta rappresentanza della nostra Comunità. C’erano il vescovo Francesco, monsignor Bettazzi, molti altri vescovi e sacerdoti, ben consapevoli del compito gravoso e allo stesso tempo entusiasmante di farsi “operatori di pace”. Perchè la pace – ha ricordato il nostro vescovo riprendendo le parole di Padre Davide Maria Turoldo “non è americana, russa, romana o cinese. La pace vera è Cristo”, quella novità che cambia il cuore di ogni persona. L’impegno della nostra diocesi deve continuare ad essere forte perchè viviamo in un tempo in cui molte sono le guerre e grave la corsa al riarmo. E forse ancor più grave e pericolosa è quella che viene definita la “globalizzaione dell’indifferenza” che ci impedisce di vedere, sentire e condividere le sofferenze di tanta parte dell’umanità. Giulio

Concorso Avvento 2017

VINCITORE CORONA AVVENTO RICCARDO CARMINATI


PROGETTO CARITATIVO QUARESIMA

DI

Insieme al digiuno e alla preghiera, la pratica della carità è da sempre uno degli aspetti portanti del cammino quaresimale. Certamente ciascuno vive la carità nella sua situazione concreta, in casa, al lavoro, a scuola… Ma è importante e bello anche che la comunità cristiana nel suo insieme viva, in questo tempo quaresimale, un progetto caritativo comune che dica l’impegno della parrocchia a tradurre in gesti concreti la propria fede. Ed ecco, dunque la proposta caritativa di questa quaresima 2018. “NON LASCIAMOLI SOLI” !: Così vogliamo chiamare il nostro progetto caritativo quaresimale. Si tratta di aiutare un gruppo di persone di una parrocchia della periferia di LA PAZ, in Bolivia , che in quasi totale mancanza di mezzi si stanno prodigando per far curare e accompagnare i bambini ammalati o handicappati di tante famiglie povere della parrocchia. Questo gruppo già da anni opera in aiuto di questi fratelli poveri e molti bambini hanno potuto essere curati e anche guariti. Ma soprattutto le famiglie hanno potuto toccare con mano di non essere state lasciate sole a portare una croce pesante di malattia e di sofferenza in una condizione già pesante di miseria e povertà. Dio si serve sempre di qualcuno per amare gli uomini: noi , con la nostra carità, possiamo essere questi “qualcuno” per far arrivare concretamente l’amore di Dio a questi nostri fratelli. Ecco il modo concreto per partecipare al nostro progetto caritativo: all’inizio della quaresima verranno distribuiti dei salvadanai dentro i quali potrete raccogliere il frutto delle vostre offerte che poi saranno da consegnare nelle messe di Pasqua.

Il sacramento della riconciliazione, per gli adulti, sarà possibile: il venerdì dalle ore 9.00 alle ore 10.00 il sabato dalle ore 9.00 alle ore 10.00 la domenica dalle ore 17.30 alle ore 18.30 In ogni caso 30 minuti prima della celebrazione del sabato e domenica

La Celebrazione della messa per noi cristiani tutto parte da qui: dall’incontro con il Signore Gesù nella Parola e nella presenza data nel pane e nel vino. Ciò è fatto in obbedienza alle parole di Gesù

Quaresima Tempo forte per la conversione ed il ritorno al Signore. Essa è strada intrapresa “al contrario” riconoscendo che molto ci siamo allontanati da Te, o Signore. Tempo di grazia dato a tutti e ciascuno:

Parrocchia di Santa Maria Assunta in Curno (Bg)

Quaresima 2018: proposte

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“…oggi ascoltate la sua voce, non indurite il vostro cuore!” Il tempo della quaresima è caratterizzato da tre atteggiamenti: PREGHIERA personale e comunitaria DIGIUNO non solo del cibo! ELEMOSINA inteso come dare qualcosa di nostro a chi ne ha bisogno senza dare il superfluo

Quaresima 2018

Quaresima, tempo di RICONCILIAZIONE


SETTIMANA SANTA A CURNO 6

SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE: Lunedi 26/ 3 : ore 20.30: Riconciliazione ADO a Mozzo Mercoledi 28/3; Ore 20.30: Riconciliazione ADULTI in parrocchia Sabato 31/3 : ore 15.00-18.00: Riconciliazione libera Adulti

Quaresima 2018

CELEBRAZIONE DELLA PASQUA: TRIDUO SANTO 29/3 : GIOVEDI SANTO 8.00: Liturgia delle ore e ufficio letture 18.00: alla Marigolda: S. Messa in Coena Domini 20.30: In parrocchia : S: MESSA IN COENA DOMINI E LAVANDA DEI PIEDI ( presente il Gruppo bambini Prima Comunione). Segue ADORAZIONE libera fino alle 22.30. 22.30-23.00 Adorazione ADO E GIOVANI fino alle 23,00 30/3: VENERDI SANTO 8.30: Liturgia delle Lodi e ufficio letture 15.00: Liturgia della PASSIONE DEL SIGNORE E ADORAZIONE DELLA CROCE 20.30: Solenne VIA CRUCIS itinerante, preparata dai GIOVANI NOTA: Oggi è giornata di DIGIUNO E ASTINENZA 31/3: SABATO SANTO 8.30: Liturgia delle lodi e ufficio letture. Segue ADOTAZIONE LIBERA AL CRISTO MORTO 11.00: Bambini e ragazzi ELEMENTARI E MEDIE per l’ADORAZIONE AL CRISTO MORTO


Nota: La statua di Cristo morto rimarrà esposta per l’adorazione libera fino alle ore 18.00. Dopo la chiesa verrà chiusa per preparare la Veglia. Ore 21.00: SOLENNE VEGLIA PASQUALE, presente il Gruppo dei Cresimandi. Liturgia della Luce, della Parola, Battesimale e Eucaristia della Pasqua. 1 Aprile: DOMENICA DI RISURREZIONE : Buona PASQUA Sante Messe secondo l’orario domenicale 2 Aprile : LUNEDI DELL’ANGELO - PASQUETTA Sante Messe: 8.30, 11.00, 18.30 : in parrocchia 10.00 : alla Marigolda PASQUETTA CON LE FAMIGLIE A PIAN SCIRESA (Galbiate – Lecco) Ore 9.15: Partenza in auto dall’oratorio verso Galbiate 10.00: Facile camminata nel bosco, possibile a tutti 11.00: Santa Messa all’aperto Pranzo al sacco e giochi insieme Rientro per le ore 18.00.

Percorso fidanzati 2018 - Comunità Parrocchiale di Curno

“Soddisfatti della nostra scelta!” Quello che può sembrare solo un banale incontro, guardato oggi a qualche anno di distanza, diventa un dono: il più prezioso per entrambi. Nell’arco di qualche anno, l’innamoramento lascia spazio alla scelta consapevole, alla capacità di spostare il baricentro da se stessi e alla decisione di prendersi cura dell’altro. A questo punto i fidanzati fanno progetti, hanno un bel daffare a mettersi d’accordo su come impostare la vita insieme, quali scelte fare e dove andare ad abitare. Durante gli incontri vogliamo sostenerli e incoraggiarli a nome di tutta la Comunità di Curno. Vogliamo dire loro che vale la pena vendere tutto, lasciare padre e madre, cambiare casa e paese e affrontare l’impegnativo viaggio per acquistare il campo nel quale è nascosto il tesoro che è la loro storia d’amore. Una coppia scout del gruppo ha affermato che la vita degli scout è totalizzante. È questo lo stile proposto da Gesù e dal Vangelo suggerito alle coppie di oggi, che ancora ne restano affascinate e sedotte. Nel percorso che i fidanzati stanno facendo insieme ad altre coppie, riscopriamo il piacere di ascoltare gli altri, di cogliere le differenze e le vicinanze, di discutere di cose importanti e profonde. Tutto ciò fa stare bene poichè è come bere un sorso d’acqua fresca e dissetante, incoraggia e non fa sentire soli. La Comunità di Curno desidera augurare di cuore a questi giovani di poter dire, giorno dopo giorno: “Soddisfatti della nostra scelta!” L’equipe del percorso fidanzati

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Quaresima 2018

Il percorso per i fidanzati ha preso il via anche quest’anno con una serie di otto incontri per 12 coppie che hanno espresso il desiderio di iniziare il cammino di riflessione che li condurrà alla scelta del sacramento del matrimonio. In loro è già presente questa forte intenzione e per questo, insieme a Don Alberto e a due coppie di sposi, hanno chiesto di essere sostenuti nel mettere ordine nello zaino che li accompagnerà in questo viaggio di coppia. Camminare insieme con lo sguardo in avanti, scegliere ciò che è essenziale al viaggio guardando anche a ciò che li ha fatti innamorare, ritornare a fare memoria delle radici e di ciò che li ha uniti: questi sono gli strumenti e la mappa per il viaggio. A volte il primo incontro è casuale, alla pensilina mentre si aspetta l’autobus, dopo qualche occhiata e qualche chiacchiera nasce un interesse reciproco. Altre volte la sintonia si costruisce con una lunga conoscenza che fa scoprire interessi comuni, come la passione per la montagna oppure un impegno sociale. Alcuni raccontano di aver incontrato lui o lei in un periodo difficile, in un momento in cui il mondo appariva un disastro o mentre una relazione precedente si trascinava senza entusiasmo e vero benessere. Dai racconti dei fidanzati emerge che inizia così l’incontro con una persona che si rivela capace di ascoltare e di mettere pace, generosa e intenzionata a condividere tempo e passione per la vita, che fa stare bene perché lascia all’altro la libertà di essere ciò che è.


IL CARROZZONE VA AVANTI DA SE’…

Oratorio Beato Jerzy Popieluszko

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Mentre mi metto a scrivere e ripenso agli ultimi mesi che abbiamo vissuto in oratorio, mi risuona nella mente questa canzone di Renato Zero: “Il carrozzone va avanti da sé”. Non che io sia un estimatore del sorcino italiano e a dir la verità non conosco nemmeno benissimo il testo della canzone, ma penso che anche solo il titolo ben si addica alla realtà che vivo. L’oratorio è diventata (l’abbiamo fatto diventare?) una grande macchina organizzativa, che da settembre a settembre non si ferma mai: inizio dell’anno pastorale, feste di Popieluszko, Avvento, Concorsi, Natale, Campi invernali, san Giovanni Bosco, Carnevale, Quaresima, Catechesi, Cre, Tersa de Loi, Campi estivi… un carrozzone che va avanti da sé e di questo ne sono convinto. A Curno, se un giorno verrà meno il curato dell’oratorio, tutto continuerà con i suoi ritmi e i suoi tempi. E questo è buono! Qualcuno, e spesso anche io, però si chiede il senso di tutto ciò. L’oratorio ha solo una funzione ricreativa? L’oratorio ha soprattutto una funzione aggregativa? Quanto pesa la possibilità di crescere ed educare in oratorio? Quanto la fede ha un posto di rilievo? Di certo non mi prefiggo di rispondere a tutte queste domande in poche righe, ma proverò a condividere con voi alcune riflessioni a partire dall’esperienza a Palermo vissuta all’inizio del mese di Gennaio. Quest’anno durante il cammino del venerdì sera con gli adolescenti abbiamo voluto trattare trasversalmente il tema della legalità, facendoci ispirare soprattutto dalla figura di don Pino Puglisi. Solo che se parli di questo prete straordinario, non puoi non parlare di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e così grazie a “Libera”, l’associazione antimafia sparsa su tutto il territorio italiano, ci siamo tuffati in questi due grandi giganti della giustizia italiana. Non vi racconterò tutto quello che abbiamo visto, ma soprattutto tutto quello che abbiamo sentito, le persone che abbiamo incontrato, che ci hanno accolto, che ci hanno fatto sentire a casa, quello lo potrete leggere nelle pagine successive e vederlo nelle foto che abbiamo scelto. Quello che però mi sento di dire con franchezza è che è stata un’esperienza unica, che personalmente mi ha cambiato come uomo e come prete. Dentro un’esperienza del genere hanno trovato risposta alcune delle domande che ho posto qui

sopra e ho vissuto in prima persona come l’oratorio racchiuda in sé tutte quelle caratteristiche(funzione ricreativa, aggregativa, educativa e crescita nella fede) che troppo spesso separiamo soprattutto se abbiamo deciso di criticare l’oratorio. E non mi delude il fatto che dopo Palermo già molti dei ragazzi siano spariti dall’orizzonte dell’oratorio. Perché tra i nostri obiettivi non c’è quello di essere in tanti. Purtroppo la prima domanda che ci viene spontanea da fare spesso è: “In quanti eravate?”. Come se dal numero dipendesse la riuscita dell’iniziativa, come se dal numero dipendesse la bravura del curato, come se dal numero potessimo capire se è un oratorio che funziona oppure no. E sapete perché non sono deluso? Perché se chi è venuto ha saputo far tesoro di ciò che ha ascoltato, se si è posto delle domande, se si è chiesto: “Ma io cosa posso fare?”, allora è cresciuto, ha rafforzato la sua dignità umana e questo a prescindere dal fatto che continui a venire in oratorio o no. Se uno invece è sopravvissuto dentro esperienza, l’ha subita allora forse è il caso che inizi a domandarsi se ha senso che il carrozzone della sua vita vada avanti da sé e se non sarebbe meglio iniziare a prendersi in mano seriamente. Seriamente. Magari a qualcuno questo avverbio suonerà strano in riferimento a degli adolescenti. Qualcuno magari si domanderà se dei ragazzi sono in grado di fare qualcosa seriamente. Io sono convinto che come adulti sia il tempo di aprire ai giovani degli squarci di possibilità, ma per farlo dobbiamo smettere di sostituirci loro, di continuare a difenderli, di proteggerli ad ogni costo, di giustificarli in continuazione, o resteranno eterni bambini che per vivere avranno bisogno del cordone ombelicale. Andare a Palermo è servito anche a questo. Andare a Palermo ci ha fatto capire che è troppo comoda avere sempre qualcuno che tanto alla fine mi tirerà fuori dai casini. Andare a Palermo ha voluto dire soprattutto che io posso fare qualcosa e quindi posso fare tanto. Palermo è stato più di un viaggio. Palermo è stato scoprire se stessi. Don Alex


ROMA 2017

Roma è stata un’esperienza veramente stupenda, è una città bellissima con tantissimi monumenti da visitare. Il don spiega davvero bene ed è impossibile annoiarsi, anche se c’è molto da camminare. Consiglio sinceramente questa esperienza ai cresimandi dell’anno prossimo. Aurora

Felicità, divertimento, curiosità e anche un pochino di contrasti sono gli aggettivi che caratterizzano il pellegrinaggio a Roma. Sono molto felice di aver partecipato a questa iniziativa, perché ho imparato insegnamenti molto importanti, come l’amicizia e lo stare insieme. Fra risate, emozioni e piaceri, Roma è stata un’esperienza straordinaria. Tommaso

Il pellegrinaggio a Roma è stato molto bello e interessante. Mi è piaciuto tutto quello che abbiamo visto soprattutto perché ogni cosa veniva spiegata molto bene da don Alex: sembrava di essere tornati indietro ai tempi dei primi cristiani e rivivere tutto come loro. Siamo passati dalle catacombe sotto terra all’alto della cupola di S. Pietro: in mezzo abbiamo percorso secoli di storia. Inoltre è stato molto emozionante vedere da vicino e sentire le parole di papa Francesco. Grazie a don Alex e ai catechisti per la bella esperienza vissuta insieme. Diego

Oratorio Beato Jerzy Popieluszko

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L’esperienza di Roma è stata molto bella ed istruttiva: vedendo posti come la basilica di S. Pietro e le catacombe di S. Callisto mi sono immaginato come fosse la vita dei primi cristiani durante le persecuzioni. Questo viaggio è stato utile perché oltre ad aver rinforzato alcune amicizie ne ho coltivate di nuove. Spero che tutti possano visitare Roma. Luca

Oratorio Beato Jerzy Popieluszko

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Difficile descrivere a parole l’esperienza che abbiamo vissuto a Roma lo scorso dicembre: anche se da catechisti, come accompagnatori dei ragazzi, ci siamo lasciati coinvolgere e affascinare dalla Città Eterna, che entrambi abbiamo visitato per la prima volta. Roma è una città piena di vite, di cristianità, di esperienze, di significati, che a fatica si comprendono nella loro pienezza: tutti elementi con i quali noi e i nostri ragazzi ci siamo trovati immersi già dal primo giorno. Anche se non assistiti dal meteo, non ci siamo scoraggiati e, sotto la guida coinvolgente di Don Alex, abbiamo ripercorso i luoghi e le tappe più importanti della vita di Pietro. Sono stati tre giorni intensi, ricchi di esperienze, passati in compagnia dei ragazzi che si sono sempre dimostrati entusiasti e stupiti. Consapevoli che ci stiamo avvicinando al momento più importante del nostro percorso, ci auguriamo che i cresimandi abbiano fatto tesoro dei “doni” che il Don ha fatto loro: stare alla sequela di Gesù, schiacciare loro stessi per far posto agli altri e affidarsi a Lui. E anche da parte di noi catechisti l’augurio che sappiano lasciarsi toccare dallo Spirito. Mauro e Valentina


...palermo...

11 Oratorio Beato Jerzy Popieluszko

L’aereo Bergamo-Palermo l’avrò preso ormai centinaia di volte, ma non c’è mai stata una volta che Palermo mi sia sembrata uguale. Questo è l’effetto che fa questa città: colori, storia, lacrime, miseria, ricchezza, verità. Questa volta Palermo non poteva sembrarmi la stessa soprattutto perché vicino a me avevo 120 persone. E sarà che è insito nell’essere umano essere gelosi delle cose che ci appartengono, ma quando ho visto tutte quelle persone che camminavano per le strade della mia Sicilia, turisti sperduti fra cannoli e arancine, duri critici verso le zone più povere della città, mi è salita una certa rabbia. “Cosa ne volete capire voi” mi sono sorpresa a pensare. Ci credete? In quel momento ero li come guida dei ragazzi, educatrice dell’oratorio e tutto ciò che riuscivo a pensare era che quello non era il loro posto. Poi siamo stati a Capaci. Nel punto esatto dove Cosa Nostra aveva premuto il telecomando che aveva fatto saltare in aria la macchina del magistrato antimafia Giovanni Falcone e quella della scorta. Il tempo di salire su quel promontorio, dietro alla guida che ci spiegava tutto con precisione, era già arrivato il tramonto e le nuvole si sono tinte di viola, rosa e blu. Un tramonto incredibile sul mare. Non mi riuscivo a spiegare come davanti a tanta bellezza qualcuno avesse potuto fare un gesto tanto disumano. Non ho potuto trattenere le lacrime, ma mi sono girata e non ero sola. È in quel preciso momento che ho guardato di nuovo quei 120 ragazzi, gli altri educatori, il Don, ed era come quando sono scesa dall’aereo Bergamo-Palermo per l’ennesima volta. Li ho guardati e li ho visti davvero, tutti così diversi: età, pensieri, preoccupazioni. Diversi, si, ma tutti uguali li davanti a ciò che era successo. Davanti a quel tramonto noi siamo andati oltre: oltre a quelli che ci sembravano i problemi di ogni giorno, ai pregiudizi che ci creiamo, uniti nella diversità. Noi, faccia a faccia contro quella mafia che, nord o sud non fa differenza, esiste ed è un problema che ci accomuna tutti e che solo insieme possiamo sconfiggere. È in quel momento che ho ripensato a ciò che mi ero sorpresa a pensare i giorni prima e ho capito che se quello non era il loro posto, allora non poteva esserlo da nessun’altra parte. Arianna


Ciò che più mi ha colpito dell’esperienza a Palermo è stata la visita al Bunkerino, luogo in cui hanno lavorato Falcone e Borsellino, grandi uomini dello stato che hanno combattuto la Mafia. Con questi due uomini lavorava anche Giovanni, sopravvissuto a un attentato di Mafia e che oggi è il curatore del museo e guida; è stato proprio questo incontro che mi ha fatto comprendere che parlare di ciò, è una cosa essenziale, perché quello che accade al “sud”, non è da considerare qualcosa che non riguarda “noi persone del nord”. Ho anche capito che: è bene ricordare le vittime e le persone che hanno, in passato, lavorato contro la Mafia, ma è bene e più importante sapere e riconoscere anche le persone che oggi stesso portano avanti il loro lavoro, perché questa era ed è una realtà in cui oggi noi siamo COSTRETTI A VIVERE. Alice

Oratorio Beato Jerzy Popieluszko

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Il viaggio a Palermo è stata un’esperienza fantastica; mi ha fatto ragionare molto sul tema della mafia e ho scoperto tantissime cose su questo argomento che prima non sapevo. Le storie che ci hanno raccontato i testimoni sono state molto coinvolgenti e commoventi. Il racconto che mi ha colpito di più è stato la testimonianza del fotografo di Capaci, il primo giunto sul luogo dell’attentato a Falcone. E’ stato proprio lui che ha realizzato la scritta “no mafia” sulla casetta bianca da cui i mafiosi hanno fatto esplodere la macchina di Falcone. La scritta è stata più volte cancellata, ma lui non ha mai perso il coraggio riscrivendola sempre nello stesso punto. Da questo viaggio porto a casa l’insegnamento che il coraggio e la costanza sono valori importantissimi in cui credere. Angela


Palermo è una città carica di storia, quel tipo di storia che insegna, che rimane impressa nelle menti della gente. È la città che ha visto Falcone e Borsellino stringere amicizia, Brolis mangiare la sua Iris alla ricotta e mille altre persone oneste fare quello che pensavano fosse più giusto. La nostra esperienza a Palermo è stata molto significativa e mi ha insegnato che le parole sono importanti, ma i fatti molto di più. Mi ha colpito entrare nel Palazzo Della Giustizia dove hanno lavorato e lavorano tuttora grandi personaggi ed è stato emozionante camminare per gli stessi corridoi che hanno percorso anche grandi uomini e donne. Combattere contro la mafia è un impegno che non solo la Sicilia si deve prendere, ma tutta l’Italia, tutto il mondo, e penso che ora, conoscendo questi memorabili avvenimenti, potremmo impegnarci di più per i valori in cui crediamo. Anna

Il viaggio a Palermo mi è piaciuto molto sia per ciò che abbiamo visto, ma sopratutto perchè mi ha fatto capire cosa è veramente la mafia grazie ad alcune testimonianze che ho avuto l’onore di ascoltare in prima persona (senza le interferenze dei mass-media). Don Alex, infatti, è riuscito a farci incontrare persone che nel corso della loro vita hanno vissuto in prima persona la brutalità della mafia, dal fotografo Antonio Vassallo, che è stata la prima persona ad arrivare sul luogo dell’attentato al Dottor Falcone,a Giovanni Paparcuri, unico superstite della scorta di Rocco Chinnici; da chi ha lavorato a stretto contatto con Don Pino Puglisi, altra vittima della mafia, ai ragazzi del centro Padre Nostro, fondato proprio da Padre Puglisi, che dedicano il proprio tempo a strappare dalla malavita i bambini del quartiere di Brancaccio. E’ stato un pellegrinaggio davvero emozionante! Mattia

Oratorio Beato Jerzy Popieluszko

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L’esperienza di Palermo è stata un’occasione per vedere con i nostri occhi ciò che fino a poco tempo prima guardavamo su internet, sulle schede che ci venivano date a scuola e in tv; poter conoscere di persona coloro che hanno vissuto i disastri come quello di Capaci è stato interessante ed emozionante. Poter ascoltare le loro testimonianze, i loro pensieri e le loro emozioni, penso abbia colpito un po’ tutti quelli che erano presenti. Ma la cosa più emozionante in assoluto è stata quella di poter visitare luoghi come il quartiere di Brancaccio, la casa di Don Pino Puglisi o il luogo della strage di Capaci. Sapere che degli eroi siano stati in quei posti come noi, è un po come vivere ciò che hanno vissuto loro. Oltre a ciò che abbiamo visto è stato bello anche passare del tempo insieme ai nostri amici e amiche, questo viaggio è stato utile per riallacciare dei rapporti e conoscerci meglio l’un l’altro. Sono felice di aver partecipato a questo viaggio e sicuramente auguro a tutti di poterlo fare almeno una volta nella vita, perché esperienze come questa ti rimangono dentro e non le scordi più. Ilaria&co

Oratorio Beato Jerzy Popieluszko

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L’abbraccio a papa Giovanni XXIII Si tratterà di un abbraccio quello che si svolgerà nella nostra diocesi dal 24 maggio al 10 giugno. Giungerà infatti in terra di Bergamo l’urna con le spoglie mortali di papa Giovanni. Sarà un “ritorno” ricordando momenti forti del pontificato, e momenti significativi per la nostra terra. Ricorrono, infatti quest’anno, i 60 anni dall’elezione, i 50 anni della ricostruzione del seminario anche per volere di papa Giovanni, il 55° anniversario dell’enciclica Pacem in Terris e della sua morte avvenuta il 3 giugno 1963. Dunque, memoria viva, riconoscenza, speranza aperta al futuro e ringraziamento rivolto a Dio per le imprevedibili strade della sua provvidenza. Le tappe della Peregrinatio in terra bergamasca Le due prime giornate saranno caratterizzate da eventi simbolici, mentre a Sotto il Monte prevarrà l’aspetto di venerazione e preghiera da parte dei fedeli.

Il senso di questo incontro Il vescovo Francesco ha voluto ricordare, in una lettera di ringraziamento all’attuale pontefice, il senso di questo “gesto d’amore di papa Francesco nei confronti della diocesi di Bergamo”. A lui va certamente la nostra riconoscenza nell’impegno di raccogliere la provocazione che, durante un’udienza pontificia, Giovanni XXIII consegnava ai bergamaschi in visita alla tomba di Pietro. Diceva infatti: “Vi esorto a progredire sempre nella bontà, nella virtù, nella generosità, affinché i bergamaschi siano sempre degni di Bergamo”. Ancora, scriveva il Papa nel 1930 in una lettera ai familiari: “da quando sono uscito di casa ho letto molti libri e imparato molte cose che voi non potevate insegnarmi. Ma quelle cose che ho preso da voi sono ancora le più preziose e importanti; sorreggono e danno colore alle molte altre che appresi in seguito, in tanti e tanti anni”. Da queste profonde radici bergamasche fiorisce la sua preferenza a guardare gli aspetti positivi, più che a quelli negativi e a considerare, nei rapporti con gli altri, ciò che unisce più che ciò che divide. Un essere bergamasco che determina la sua umanità e la sua spiritualità e diventa pazienza nelle difficoltà, sobrietà nell’uso delle cose, costanza e fiducia. Si tratta di un dono, continua il vescovo di Bergamo, che mi auguro raccolga non solo molte persone, ma diventi espressione per sentirsi popolo che abita le terre esistenziali dell’uomo fino nelle periferie della fragilità, affinché diventi occasione di sostegno nell’impegno della vita cristiana alla luce della testimonianza e della santità dell’indimenticato pontefice, che torna oggi a consegnarci la responsabilità della pace nella società e dell’ecumenismo nella chiesa. Il vescovo Francesco conclude la sua lettera auspicando che quest’incontro diventi occasione per una nuova Pentecoste nello spirito del concilio Vaticano II.

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Papa Giovanni XXIII

Ecco in sintesi il percorso: • il 24 maggio, nel primo pomeriggio, l’urna custodente il corpo arriverà nel centro città ricevendo il saluto delle autorità cittadine, delle istituzioni e dei fedeli. • l’urna procederà poi per il carcere di via Gleno, in ricordo della storica visita di papa Giovanni ai carcerati di Regina Coeli. • alle ore 21.00 del 24 giugno questa sarà solennemente accolta in cattedrale, a Bergamo, ove si svolgerà una veglia di preghiera. • il 25 e 26 maggio si potrà sostare in preghiera in cattedrale ove l’urna sarà esposta. In questa occasione la nostra diocesi celebrerà le ordinazioni sacerdotali. • domenica 27 maggio, dopo la celebrazione solenne in cattedrale durante la quale saranno invitati poveri e protagonisti delle “terre esistenziali”, le reliquie del santo raggiungeranno l’ospedale papa Giovanni in memoria della storica visita del papa all’ospedale Bambin Gesù di Roma. • nel pomeriggio l’urna sarà traslata presso il santuario della Cornabusa, in valle Imagna, santuario caro a papa Giovanni XXIII. Il papa buono era infatti presente alla Cornabusa nell’agosto 1958, pochi mesi prima della sua elezione a sommo pontefice. • infine, le reliquie del papa giungeranno a Baccabello da dove partirà una fiaccolata alla volta di Sotto il Monte. Qui l’urna con le spoglie mortali sosterà fino al 10 giugno per l’incontro e la preghiera con i pellegrini.


Beppe Foresti, il volontario dell’anno Del male sentiamo parlare ogni momento, fa notizia, fa discutere, diventa motivo di proclami e di programmi. Il bene non fa rumore e sembra non meritare alcuna attenzione. Noi oggi vogliamo dar voce al bene, alle sue ragioni. Ci piacerebbe che ognuno di noi guardasse a cosa succede quotidianamente attorno e non lo dessimo per scontato come fosse un diritto acquisito. No, perchè se alcuni servizi ci sono è solo grazie all’impegno costante di molte persone che vi dedicano tempo e cuore. Una di queste persone è Beppe Foresti, che quest’anno ha meritato il riconoscimento della commissione istituita dall’amministrazione comunale per valutare le candidature pervenute. L’abbiamo voluto sentire per porgli alcune domande e restituire così alla comunità esempi su cosa significhi dare un po’ di bene. Allo stesso tempo è per noi un’occasione di dire bene del bene.

Volontario dell’anno

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Da quanto tempo svolgi attività di volontariato e cosa ti ha spinto ad iniziare? Dal gennaio 1999, momento in cui sono andato in pensione e mi sono ritrovato con tanto tempo a disposizione. Non mi piaceva l’idea di consumarlo stancamente o di “passare” semplicemente il tempo. Potevo impiegarlo in modo utile e la prima idea è stata quella di dare inizio ad un’attività culturale che a Curno mancava. Con l’allora assessore alla Cultura Perlita Serra e un gruppo di una decina di persone abbiamo fondato l‘Associazione culturale “Le Muse” di cui sono stato presidente per due mandati e di cui ancora sono socio. Anche il nascente gruppo di “Trasporto Amico” cercava disponibilità per un servizio a disposizione di anziani e disabili. Troppo importante per non accettare e ancora adesso sono convinto di aver fatto una scelta giusta per cui continuo a collaborare. Sono anche un credente convinto e nel Consiglio Pastorale ho avuto l’opportunità di imparare a conoscere a fondo don Giancarlo che ha lasciato in me e nella comunità tanti segni che tuttora sono riferimento per chi ha a cuore gli ultimi. La grande crisi di questi lunghi anni portava tante persone che avevano perso il lavoro a bussare alla sua porta. C’era bisogno di dare risposte a tante forme di povertà e il Consiglio pastorale, dopo una approfondita riflessione sugli effetti della crisi, decide di creare il Centro di Primo Ascolto della Caritas. Con Claudio Burini abbiamo così avviato i momenti di accoglienza e di ascolto e, in un secondo momento, creato l’”Armadio del povero” con la collaborazione

instancabile di Mirella Zambelli. La convenzione con l’Amministrazione Comunale per la definizione di progetti comuni e la raccolta mensile “Custode di mio fratello” ci permettono ancora adesso di avere a disposizione alcune risorse economiche con cui dare alcune risposte ai bisogni più gravi.Sono convinto che il volontariato sia “dare” ma anche “ricevere”. Tu cosa hai ricevuto da queste esperienze? L’impegno mi ha fatto maturare perchè la relazione con il povero e, in generale, con le povertà, contribuisce ad evangelizzare me e la Comunità e costringe sempre a riflettere. E’ un modo per sentire che le sollecitazioni continue di Papa Francesco non cadono nel vuoto: dare e non solo dire. Dare con gioia! Il tempo investito in questo è un tempo bello e sono ancora grato a don Giancarlo per aver stimolato in me la voglia di occuparmene. Ma è proprio tutto così bello? Non c’è quache neo? A volte vieni preso dallo sconforto perchè vorresti dare risposte vere e ti ritrovi a tappare solo dei buchi. Io al Centro Ascolto seguo in particolare il tema del lavoro perchè l’unico modo per dare dignità alle persone è quello di renderle capaci di affrontare le difficoltà. Ma non è facile perchè il lavoro o non c’è o è poco e saltuario. I momenti più belli? Quando una famiglia ti affida le proprie sofferenze, le povertà, le paure e senti che già solo l’ascolto attento è motivo di conforto. E la gratitudine per l’aiuto offerto che, ricordiamoci sempre, è frutto della generosità della nostra Comunità. Hai qualche suggerimento da dare a tutti noi? Farsi coinvolgere, mettere a disposizione della comunità un pezzo del proprio tempo. Tutti noi abbiamo dei talenti da offrire ed è un peccato che vadano dispersi. Con un’ultima sottolineatura: non c’è bisogno di impegnarsi tutto il giorno, tutti i giorni della settimana. Basterebbe una frazione di tempo settimanale. Tante frazioni messe insieme fanno un tesoro immenso e tutti ne potremmo beneficiare. Insieme è bello. Claudia


LA DINAMO CRESCE…

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Dinamo Popieluszko

Sono passati 5 anni da quel 2013 in cui la Dinamo Popieluszko, storico gruppo sportivo dell’oratorio dal 1994, ha iniziato il suo progetto sportivo/educativo legato ai più piccoli. In questo lasso di tempo le squadre e il numero dei bambini sono cresciuti in modo graduale ed importante, ad oggi la Dinamo conta circa 100 bambini. Attualmente abbiamo 6 gruppi squadra, suddivisi per fasce di età, partendo dallo “Spazio Gioco Calcio” che coinvolge i piccoletti del 2012 fino alla squadra dei ragazzi esordienti 2006/2007,in mezzo, due squadre pulcini 2008, una squadra pulcini 2009, la squadra dei 2010 che fa il “Giocagol”, alla quale in primavera si affiancherà anche la squadra dei 2011. Superiamo ormai i 130 tesserati considerando i giovani della squadra infrasettimanale e i vari allenatori / aiuto allenatori / dirigenti accompagnatori / segretarie. Più si cresce… più aumentano le responsabilità e gli impegni, ma di pari passo crescono anche gli stimoli per migliorarsi e rendere il nostro progetto sempre più strutturato e rispondente alle esigenze che man mano si presentano. Il progetto è partito, l’indirizzo è tracciato ma per migliorarsi è necessario sperimentare continuamente ed evolversi; come in tutti i progetti educativi si semina e non si sa se si raccoglie o chi raccoglierà i frutti di questo lavoro. Tuttavia, l’energia che dà forza al nostro agire sono questi ragazzi / bambini che stiamo accompagnando durante una fase della loro vita in cui si stanno formando, sia fisicamente che come persone. Per questo siamo consapevoli dell’importanza di essere sempre per loro delle figure di riferimento positive. In questa sfida sportiva ed educativa, ogni giorno nascono nuove domande, a cui insieme dobbiamo cercare di dare delle risposte. Si cresce dove… si cresce in oratorio con l’aria e lo stile che qui si respira, dove uno dei fondamenti è il “servizio” fondato sul volontariato: gli allenatori che mettono a disposizione il loro tempo con passione e competenza, i papà che dedicano una domenica pomeriggio per il turno di apertura campo o le mamme che si mettono a disposizione per la pulizia settimanale degli spogliatoi… sono esempi formativi significativi. Si cresce come… si cresce con l’aiuto delle famiglie che condividono il percorso e sostengono le scelte da noi fatte, le quali devono rispondere alle esigenze del gruppo e non del singolo: non sempre è possibile pensare tutti allo stesso modo o pretendere di aver sempre fatto o di fare le scelte giuste, ma con l’esperienza e la condivisione di un obiettivo comune si può solo migliorare. Un esempio classico: quando una squadra di calcio di bambini inizia a passare dalla situazione ludica del Giocagol ai campionati strutturati con partite, ci si chiede: si gioca per vincere? o si gioca per giocare tutti? La risposta più comoda e facile da dare è: si gioca tutti cercando di vincere…. Purtroppo però, per esperienza, questa risposta funziona solo quando poi si vince…. potremmo dilungarci per ore nel declinare i vari punti di vista… La proposta Dinamo sposta un po’ l’attenzione e rimescola le carte… la valorizzazione dei bambini passa dall’attenzione alla crescita in allenamento cercando di stimolare chi è un po’ più indietro a migliorarsi e a diventare intercambiabile con i compagni di squadra. L’attenzione su un bambino non è misurata sul minutaggio di gioco durante la partita ma sul renderlo partecipe nel gruppo e permettergli di esprimersi al meglio quando viene chiamato in causa. Si cresce perché… il singolo bambino è protagonista all’interno del proprio gruppo in base al suo essere unico e sentirsi valorizzato per le proprie capacità nella ricerca di un suo ruolo: il calcio è uno sport di squadra e ognuno deve dare e ricevere forza dal gruppo; lo spirito di appartenenza rinsalda i legami e facilita le relazioni, anche dei più piccoli. Si cresce quando… le istituzioni, la comunità, le singole persone, gli sponsor (che non bastano mai…e per cui i grazie non sono mai abbastanza) ti danno fiducia e vedono in quello che fai un valore aggiunto per il paese. Non tutti i bambini che giocano nella Dinamo frequentano l’oratorio nelle attività pastorali ma attraverso lo sport fatto in oratorio loro e le loro famiglie hanno l’opportunità di sentirsi parte di un progetto educativo condiviso e dinamico. Lunga Vita alla Dinamo.


UN’ECONOMIA AL SERVIZIO DELLA CARITA’ Come ogni inizio d’anno viene pubblicato il bilancio parrocchiale relativo all’anno trascorso. Il motivo di questo è duplice: • Che la comunità sia informata correttamente e in modo trasparente sull’uso delle offerte che in vari modi e forme, la stessa comunità da’ alla parrocchia (offerte che sono sempre libere …); • Che la comunità si vada sempre più educando a una mentalità di partecipazione, anche economica, alla vita della propria parrocchia nel perseguire le finalità proprie della sua missione. La missione della parrocchia è IL SERVIZIO AL REGNO DI DIO E L’ANNUNCIO DEL VANGELO. Questa missione viene vissuta in diversi modi, principalmente attraverso la liturgia, l’azione caritativa, la catechesi, il servizio dell’oratorio, l’attenzione a situazioni di disagio e di sofferenza… Tutti questi “servizi” necessitano anche di mezzi e di strutture che costano e hanno sempre bisogno di essere tenute in buono stato. Ecco, a tutto questo servono le offerte per la parrocchia: un’economia trasparente al servizio della propria missione per il Regno di Dio ,oggi e qui. Grazie di cuore a tutti coloro che sentono la responsabilità di questa partecipazione e, nella misura delle proprie possibilità, danno il loro contributo, anche economico, alla nostra famiglia parrocchiale. ENTRATE € 179.681,22 offerte domenicali e feriali € 61.233,16

34% 29,6%

offerte celebrazioni sacramenti € 20.674,14 offerte e raccolte straordinarie € 12.660,00

rimborso utenze da sacerdoti € 2.570,00

16,5%

11,5% 1,4%

7%

attività parrocchiali € 28.403,48 oratorio € 53.028,87

18 raccolte varie manutenzione ordinaria assicurazioni

USCITE € 150.765,60

€ 9.162,85 € 8.271

remunerazione sacerdoti € 10.170,00 oblazioni € 3.900,00

Bilancio 2017

5,2%

1%

6,1%

5,5%

6,7% 2,6% 2,5% 5,9%

40,4%

15,1%

tasse € 3.736,12 spese ordinarie di culto

€ 8.962,69

spese acqua, luce, gas, telefono, banca € 22.795,91 attività parrocchiali

€ 13.522,01

9,0% oratorio € 60.918,02

tributi verso Curia € 7.827,00 rilievi per organo in chiesa € 1.500,00

per il Seminario € 500,00 per le missioni universali € 1.300,00 per le missioni diocesane € 2.000,00 per i terremotati € 12.800,00 per l’università cattolica € 200,00 giornata per la carità del Papa € 600,00

BILANCIO 2017 Totale entrate 179.681,22 Totale uscite 150.765,60 saldo positivo 28.915,62 Fondo Caritas parrocchiale Entrate 2017 € 19.285,80 Uscite 2017 € 21.255,40


CHIAMATI ALLA VITA ETERNA

21 novembre Franzoni Lucia di anni 82

21 novembre Perego Vincenzo di anni 71

21 dicembre Nervi Ugo di anni 79

Gavazzeni Benedetto

6 gennaio Manzoni Rachele di anni 74

15 gennaio Forlani Alessandro di anni 87

15 gennaio Garavelli Carlo di anni 68

Lupini Alessandra Albina

27 dicembre di anni 93

22 gennaio di anni 96

2 gennaio Olini Maria di anni 94

4 gennaio Macconi Adriano di anni 79

24 gennaio Benedetti Pasquale di anni 85

26 gennaio Lapenna Elisabetta di anni 86

Dall’archivio

26 gennaio Zanotti Carlo di anni 88

Battesimi Cresimati

Contatti

27 gennaio Mozani Luigia di anni 103

Per la pubblicazione delle foto: parrocchia.curno@virgilio.it

Parrocchia 035/463232 curno@diocesibg.it parrocchia.curno@virgilio.it Oratorio 035/612606 carlessi.alex@gmail.com don Angelo 340-4733580 don Alberto 035/462244 don Alex 035/612606

Matrimoni Defunti

1997 45 50 15 39

2007 47 48 7 43

2017 24 56 4 64

RINATI IN CRISTO NELLA CELEBRAZIONE BATTESIMALE

19

4 febbraio 8 dicembre Farina Enea

Falgari Noemi

don Dario 035/462351

339-8436112

Suore Orsoline 035/610289

O„kía

Notiziario della parrocchia di Curno Anno X - n.1 Autorizzazione del Tribunale di Bergamo

Ferrara Pansa Alice

n.32 del 26/11/2008 Direttore: don Angelo Belotti Direttore responsabile: Davide Agazzi Editore: Parrocchia S.Maria Assunta Curno Impaginazione: AB Grafica

Ravanelli Isabel

Contatti: parrocchia.curno@virgilio.it 035-463232; 035-612606 Parrocchia Santa Maria Assunta piazza Papa Giovanni XXIII, 12 24035 Curno (Bg)

Stampa: Gamedit srl - Curno

*Oƒk…a dal greco antico significa “casa”

Anagrafe

347-5765795


18 giugno - 13 luglio


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