Events Magazine - N.02 - 2013

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All’interno l’ultima intervista ad Amedeo Amadei

Amedeo Amadei L E G G I A ll’ i n t e r n o l’ u l t i m a i n t e r v i s t a

ART SHOW

FOR CHARITY 14 DICEMBRE

,Numero 2, dicembre 2013 - Registrato presso il tribunale di Roma in attesa di autorizzazione

Scopri all’interno un altro evento sportivo di ROMA

Sfida Stellare


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tra sport, musica e arte

VA L E R I A M A R I N I P R O TAG O N I S TA DI ART SHOW FOR CHARITY U na mara t ona di S p or t e S p e t t aco l o a sos t e g no di A M R I O n l us informazione pubblicitaria

Va l e r i a M a r i n i

Freetime S.C.

S p e t ta c o l o & A r t e

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rt Show for Charity è A un evento unico nel suo genere nato da un’i-

estimonial della serata sarà Va l e r i a M a r i n i , c h e d a a n n i supporta l’associazione AMRI che opera in favore dei bambini affetti da malattie reumatiche infantili e delle loro famiglie. Un appuntamento speciale c h e v e d r à l a p r e s e n z a d i Va l e r i a Marini e di numerosi ospiti del mondo dello spettacolo, che interverranno a sostegno di questa nobile causa. Ad esibirsi spettacolari artisti, come il tenore afro americano Timothy Mar tin ed il suo coro di 30 elementi Gospel e le performer Ilaria Berry e Ilaria De Novellis che si esibiranno in rappresentazioni acrobatiche.

l 14 Dicembre Freetime Sporting Club, la società sportiva che da 25 anni interpreta lo sport come risorsa di diffusione del benessere, sarà il palcoscenico di questa importante serata all’insegna della beneficenza, dello spettacolo e dello sport. AMRI è un’associazione di volontariato, nata nel 1992 presso il Policlinico S. Matteo di Pavia da un gruppo promotore composto da genitori e medici, e dal Giugno 2002 opera presso l’Istituto Giannina Gaslini di Genova, a seguito del trasferimento del Prof. Martini attuale direttore di Pediatria 2

dea di solidarietà capace di coniugare sport, spettacolo ed arte che durerà dalle 18:00 alle 6:00 del mattino e vedrà un susseguirsi esclusivo di spettacoli e per formance sportive di altissimo livello. Il ricavato dalla vendita dei biglietti di ingresso, riservati a 400 soci affezionati, sarà interamente devoluto all’Associazione AMRI.

Freetime Sporting Club è uno dei poli sportivi più importanti e prestigiosi della capitale la cui sede si trova in via Vincenzo Ussani, 82. La festa si svolgerà nella sua location.


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sommario

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m i s t e r a c o n f r o i n t e r v i s t a a p r u le c u r i o s i n t e r v i s t a a d a n t o g n t i f o s e i n t e r v i s t a a d a m a il d o p p i o p a r la d e s i p a r la m o n d o n v i p d a s t a v i p d a s t a v i p d a s t a v i p d a s t a gi o r n ali s t i d a s t a

n z i o r d s i d d d d d

t o z o t à n i ie ei e x t i c o i o i o i o i o i o

Events magazine

Cirilli, Michele Vania Martinetti

Numero 2, dicembre 2013 Registrato presso il Tribunale di Roma (in attesa di autorizzazione)

Art Director: Alberto Brunella

All’interno l’ultima intervista ad Amedeo Amadei

Amedeo Amadei L E G G I A L L’ I n t E r n o L’ u L t I m A I n t E r v I s t A

ART SHOW

FOR CHARITY 14 DICEMBRE

Scopri all’interno un altro evento di ROMA

,Numero 2, dicembre 2013 - Registrato presso il tribunale di Roma in attesa di autorizzazione

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Sfida Stellare

Progetto grafico: Andrea Crescenzi

Edito da: Alfacomunicazione srl Direttore responsabile: Fabio Argentini

Realizzazione: Andrea Crescenzi, Andrea Drappi

Redazione: Paolo Valente, Laura

Hanno collaborato: Carlo Franci-

osa, Giorgio Maria Franceschi, Emanuela Valente, Luca Aleandri, Claudia Furlani Finito di stampare a novembre 2013 presso: Stab. Tipolit. U. Quintily Spa ROMA



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mister a confronto

di Emanuela valente

Il sergente sfida top gun

Garcia con t ro M on t e l l a , una sfida che sa di p assa t o , di p resen t e ma anche di fu t uro . con una cer t e z z a : o g g i non mancher à i l be l g ioco

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embra un paradosso, ma se La mancata conferma dell’Aeroplanino del villaggio. Ha fatto riscoprire le Garcia si trova attualmente dolcezze del sogno dopo mesi funea Roma ha segnato il percorso sia dei due stati sulla panchina della Roma da incubi. Insomma ha fatto riallenatori che delle due squadre lo deve in gran parte a Vincenzo partire una macchina che altri avevaMontella. O, per dirla tutta, a cono rottamato. di sicuro oggi staremmo a parlare di Dall’altra parte Vincenzo Montella che loro che non hanno creduto al giovane tecaltre storie, visto che Vincenzino sadopo l’addio alla Roma si è sunico napoletano quando fu catapultato in prima squadra rebbe ancora saldo sulla panchina bito misurato con una piazza dopo l’esonero di Ragiallorossa e Garcia probabilmente su calda come Catania, lancianquella del Lille o di un altro club eunieri. Quella non fiducia do il club etneo nei quartieri all’Amedio alti del campionato. E eroplanino ha ropeo. Insomma, le ombre del passato poi la Fiorentina, una squarivoluche si stagliano sul futuro. In 24 mesi è zionato il futuro successo di tutto e di più. La Roma non d e i due tecnici che dra che ha costruito a sua imavrebbe gettato al vento due anni che o g g i si troveranno di magine e somiglianza, si sono rivelati disastrosi partendo da fronte. Se Montella fosse dove la parola “acLuis Enrique, passando per Zeman e rimasto, contentarsi” non per arrivare ad Andreazzoli. Il Lille, rientra nel suo dal canto suo, non si sarebbe convocabolario. La Viola gioca e dà fermato protagonista in Francia se il spettacolo. A suo mentore se ne fosse andato via volte può anche prima. Ma tant’è, e la realtà adesso perdere, ma la ci racconta altre cose. prestazione non A iniziare dal fatto che sia Garcia manca mai. che Montella si stanno prendendo Morale della fadelle belle soddisfazioni alla guida delle loro due squadre. vola, cari tifosi Il tecnico francese, nonostante le riandate allo staserve iniziali di una piazza scottata dio digiuni per dalle ultime annate, ha fatto capire le 12.30 persubito di quale stoffa fosse vestito. ché a riempirvi Ha imposto le sue idee, ha fatto capire saranno le gioal gruppo che se lo avesse seguito sin cate delle due da subito ne avrebbe certamente guasquadre. Non rimarrete sazi dagnato. a livello addoE così è stato. Ha proiettato la Roma al vertice del campionato al di là di ogni minale, ma la più rosea previsione. Ha ridato linfa a fame di buon giocatori che sembravano ormai spencalcio quella sì che sarà ti, ha ricaricato la tifoseria. Ha rimesso, colmata. come lui ama ripetere, la chiesa la centro

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di Carlo franciosa

p e r s o n a g g i o

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paolo assogna

roberto pruzzo e

la sua Roma

di Michele Vania martinetti REDAZIONE

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oma – Fiorentina vista da chi, tutti i giorni, parla di calcio per mestiere. E’ la volta di Paolo Assogna, giornalista di Sky Sport, inviato a bordo campo della Roma. Riesci a parlare di calcio ed essere allo stesso tempo imparziale? «Credo che chiunque faccia questo mestiere lo debba essere. Per esercitare un buon lavoro bisogna essere sempre equilibrati ed equidistanti, se non si rispettano questi principi, non si lavora bene». Si avvicina il mercato di riparazione, quali suggerimenti daresti alla dirigenza giallorossa? «Più che dei suggerimenti vorrei fare delle riflessioni. Innanzitutto cederei quei giocatori, come Burdisso ad esempio, che vorrebbero giocare di più anche in vista del Mondiale. Non mi piace molto il mercato invernale perché si va ad intaccare un equilibrio creato molti mesi prima ma se fossi Sabatini, punterei su un centrocampista». Che partita sarà quella di oggi? «Sarà una gara molto bella perché entrambi gli allenatori sono amanti della parte estetica del calcio e della spettacolarità». Ci fai un pronostico? «Credo che la Roma possa vincere perché ha una struttura difensiva migliore».

L’

appellativo di “bomber” gli calza a pennello. Tre volte capocannoniere con la maglia della Roma, Roberto Pruzzo ha trascorso dieci anni nella capitale, arricchiti da 106 gol. Durante questo periodo ha vinto uno scudetto e quattro coppe Italia. Per lui anche una parentesi alla Fiorentina, nella stagione ’88 ’89; 13 presenze, un solo gol. Proprio contro la sua Roma. Assurdo il suo rapporto con la nazionale. Due titoli consecutivi di capocannoniere non sono bastati a convincere l’allora ct Bearzot, che non lo convocò ai mondiali di Spagna. La storia si ripetè ai mondiali dell’86, terzo titolo di capocannoniere per il bomber, Bearzot lo lasciò di nuovo a casa. In nazionale ha collezionato in tutto sei presenze, senza mai andare in gol. Roberto attualmente è il direttore sportivo del Savona. A poche ore dal match dell’Olimpico, il bomber traccia un bilancio della stagione e indica la sua favorita per la vittoria. Dunque Roberto, che partita prevedi? «Molto incerta, la Fiorentina sta incontrando qualche difficoltà mentre la Roma è una squadra forte e imbattuta. Sarà una bella partita».

Qualche ricordo legato a questa partita? «Ne ho uno indelebile. Con la maglia della Fiorentina segnai il gol che mandò i viola in Europa». Chi saranno i protagonisti? «Si fanno sempre i soliti nomi poi magari la partita viene decisa da un errore del portiere o dell’arbitro. Mi rifarei al gioco piuttosto; le difese ad esempio dovranno sopportare l’urto imponente dei due attacchi». Roma e Fiorentina hanno fatto bene finora o si aspettava qualcosa di più? «La Roma più di così non poteva proprio fare. Nella Fiorentina sta pesando molto l’assenza di Mario Gomez». Che giudizio dà ai due allenatori? «Garcia al primo anno in Italia sta facendo cose che altri non sono riusciti a fare. Ha capito i limiti e le potenzialità di questa squadra e su quelli lavora. Montella è un bravo allenatore che fa giocare bene la sua squadra». Un pronostico? «Roma favorita, anche perché gioca in casa. I pronostici però sono fatti per essere sbagliati».

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le curiosità DELLA SFIDA

di Paolo valente

QUI Roma

qui numeri fiorentina NAPOLI

I SIMBOLI L’attuale logo della Roma è uno dei restyling del primo stemma, quello che la società adotta dalla sua fondazione fino alla fine degli anni settanta. Nel 1978 i dirigenti giallorossi intuiscono che lo sport sia trainato principalmente dal merchandising e dalla vendita di prodotti legati alla squadra. Viene istituito un ufficio per la pubblicità per realizzare un nuovo logotipo per la società giallorossa nell’ottica di creare un marchio da associare ai prodotti del club.

I SIMBOLI Il 22 settembre 1929, in una amichevole con la Roma, la squadra toscana indossò per la prima volta maglie di colore viola, che non fu adottato per un pessimo lavaggio in un fiume delle maglie biancorosse come sostiene la tradizione, ma per volontà di Ridolfi, che osservò le divise color porpora dell’Újpest in un amichevole della fine del 1928, scegliendo quindi di utilizzare il viola per motivi estetici e simbolici; il colore piacque subito al pubblico e non venne più cambiato.

GLI EX Nelle file giallorosse spicca Lialjc, croce e delizia della tifoseria viola, nonché di quella romanista. Il giovane attaccante serbo ha finora giocato a corrente alternata segnando soltanto tre gol. Poi c’è Balzaretti che ha avuto una breve parentesi in viola nel 2007 con appena sei presenze. Infine Lobont, 17 presenze con la Fiorentina nella stagione 2006-2007.

GLI EX Più nutrita la schiera di ex giallorossi ora in viola. A cominciare da David Pizarro, per proseguire con Alberto Aquilani, due che hanno fatto la storia della Roma. Poi c’è il secondo portiere Lupatelli tra gli artefici dello scudetto targato Capello. Da non dimenticare poi mister Vincenzo Montella, Stefano Desideri, il ds Daniele Pradè e l’addetto stampa Elena Turra.

SFIDE PARTICOLARI Helenio Herrera debuttò sulla panchina giallorossa nella stagione 1968-69 perdendo all’Olimpico per 1-2 contro la Fiorentina che poi avrebbe vinto lo scudetto.

SFIDE PARTICOLARI Nel 1963-1964 nella coppa nazionale la Fiorentina si fermò in semifinale, dopo aver superato Palermo, Prato, Cagliari e Milan, perdendo solo ai rigori contro la Roma.

AMARCORD Una gara da raccontare è quella del 17 ottobre 1998: la Roma di Zeman, in inferiorità numerica, rimonta nei minuti finali con Alenitchev e Totti, ma l’uomo partita è l’argentino Bartelt, bravo a propiziare le marcature romaniste

AMARCORD In principio fu una sconfitta, Fiorentina-Roma 3-1, 22 novembre 1931, ma quella gara si giocò a Firenze e non nella Capitale. La prima sfida all’ombra del Cupolone tra le due società fu disputata il 17 aprile 1932 e terminò in pareggio, 1-1..

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di Carlo Franciosa di Xxx xxx

w o m a n

alessia tarquinio

G. Antognoni e

la sua Fiorentina

di Michele Vania martinetti REDAZIONE

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lessia Tarquinio, giornalista di Sky sport, ci racconta le sue impressioni sul match dell’Olimpico «Sarà un grande spettacolo, fra le due squadre che preferisco in questo momento. Nella Roma poi rientra Totti, che fa sempre la differenza». La Tarquinio promuove la scelta della società giallorossa di puntare sul francese Rudi Garcia «La Roma ha scovato un grande allenatore, che lavora bene e non sente le pressioni della piazza. È una scommessa vinta» e da l’attenuante a Montella «il suo lavoro è stato complicato dall’infortunio di Gomez. Aveva preparato la squadra contando sul suo apporto». Parlando del mercato di gennaio, Alessia prevede una sessione invernale anonima da parte delle due società «Non credo faranno qualcosa di rilevante. Attualmente non fa parte della loro filosofia e oltretutto mancano i soldi» dice la bella giornalista, che conclude sbilanciandosi sul risultato finale «finisce 2-2 con doppiette di Totti e Rossi». Gli scommettitori sono avvisati.

«O

ggi ho visto esordire un campione»; la voce alla radio è quella inconfondibile di Sandro Ciotti, a margine di un Verona-Fiorentina dei primi anni settanta. Il commento è per un ragazzo umbro di diciannove anni, Giancarlo Antognoni. L’allenatore che lo lancia in serie A, dopo averlo fortemente voluto, è il Barone Niels Liedholm. A vent’anni Giancarlo è già nel giro della nazionale. Il suo talento attrae le grandi squadre, in particolare la Juventus di Agnelli. Ma per Antognoni Firenze è una scelta di cuore. In Italia veste solo viola, quindici anni, 341 presenze e 61 gol; chiuderà la carriera nel Losanna, sul finire degli anni ottanta. In nazionale gioca 73 partite e vince il mondiale di Spagna nel 1982. Numerosi infortuni, alcuni anche gravi, lo hanno tormentato per tutta la carriera. Uno clamorosamente pericoloso ha fatto rischiare per la sua vita. Lavora come dirigente della Fiorentina ai tempi della gestione Cecchi Gori portando in viola, fra gli altri, Rui Costa. Nel 2010 è stato premiato con il Golden foot alla carriera. Ecco le sue impressioni sul big match dell’Olimpico. Che partita prevede Giancarlo? «Sono le due squadre che attualmente giocano il miglior calcio in Italia. Prevedo un grande spettacolo». Un Roma-Fiorentina che ricorda

particolarmente? «Sono sempre state belle partite. La Roma storicamente è una squadra temibile, soprattutto quest’anno». Chi saranno i protagonisti? «Chi gioca davanti. Rossi e Cuadrado da una parte, Totti, se gioca, e Gervinho dall’altra». Classifica giusta o le due squadre avrebbero potuto fare di più? «La Fiorentina sta facendo un campionato normale, la Roma invece ha sorpreso tutti con un rendimento al di sopra delle aspettative». Un giudizio sui due allenatori? «Bravi entrambi. Montella ha fatto bene ovunque è stato, Firenze compresa. È un allenatore che lavora bene. Garcia è un tecnico di spessore che fa giocare bene la squadra e sta dimostrando di essere all’altezza di un campionato che conosceva poco. Con l’esperienza che sta accumulando in Italia non può che migliorare». Un pronostico? «La Roma, non giocando le coppe, è più fresca. Occhio alla Fiorentina però».


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iu he si r ir c o li c o c p i o d D n a r e te 1960. smo u l e d n a rà ie c io g li e ’ e n tu s ia 0 graz e l 1 9 5 io n e c h e s i s u ll ’ o n d a d e ll r a , n a s c e n o n o z sc , s rre o s s i n a r is ” , a s s o c ia o , n e l 1 9 7 1 i H e le n io H e s e r ia a g ia ll o r it r d ll a ti fo r i b s e e e u F d s n fo o i ti à s io r i m a il lt d ti u tt u l i q A a i p “ i p it rup ne r it o r n o ti g r u p e svan p r im i g ll ’ A s s o c ia z io ando z a z io n a lo n e e p e r il p iù im p o r ta n iz e n n a g “ C o m m in a e r c l z i o a n e i n is d A a d it i a e z rm r v du n ta ti v r e s id e n p e r d a d e l C U C S te e ll o c r e a ti v a r i te d e ll a p o v e n n e r o n ndersi ia io fo to r L n i i to e d s d v v ono o.La . c e s s iv oma id tt ” c R s c e u p e r l’ a y s e a g o d o o o r B “ p iv fo L’ a n n y n ” e i a n im e d e l ti o d a l n u o v o c a u s a è l’ a r r l’ A ir c . ” , e il it i “Feda ie a b r : L u a ta s v i. is n o “ G A M p o rn le n io n z o 7 o c 7 fa c s roma 9 e e to 1 u gruppi n n a io F e d a y n i d iv id e in d b b r e v ia N e l g e v a S u d ” . Ii s n ia ” , a ta n ti d e i d u e la p a r ti ta o o d p e p u r fr r u n s te g a a U lt r à C , q u a n d o il A n ti -M e id e e c o n tr 1 9 8 7 , d u r a n o a v r e b b e ruppo L it 87 e u G . r 9 “ g b ia 1 e il n m s l si e o e o tt n o son a n fr e d is s a il 2 s e n ia . o n ia in n ti d e l G A M n o d M a d e e e r fr a c v fr n r e i a e s n a m M e te n Man s le h o u e c ia in ruppi c u a le s o L io n e ll A lc u n i un I d u e g C U C S ” , il q s io n e c h e s fo io F la m in io . o la R o m a . verso s d r n io ta e rocede p “ Ve c c h n a fa s e d i te e n o a , a ll o S if fa m a to r ie v ò r e p d u UCS” o m a -G z io n i d ta n o a la m a to “ N e o -C It a li a R r le a ff e r m a z io n e ” . il a p : p à e proc r o n e a lt p F ie U v e d i C s ta o 2 s u 00 and sue sc “Oppo Comm a nel 2 ys, fa tt o le o fo r m a n d o a to il as”, m o. r ic lt if U n se i Bo i n a a iu e r c s h m c s c o e e n ta R n c a is d v ie dos “AS a suc ayn, 9 3 -9 4 r id u c e n e d a g li n to m a s e n z o y s e i F e d iù s e p r e p r N e l 1 9 li n o . o p e B ec v e n g o n r ic o m p a tt a m d iv e n ta n o i o a n d a ti s e m le n to d d e ll a c u r v a n n d u o u s S ta r, a n e ll i te d e L e r e d in g li m e n to . S i p o n d e r a n ti d d a le d e l le a s i. fo tr a re c io s ti s p i i to te d p u n o p e a l’ i gru umer in c id n o n r it u e u p g in In s e arsa p r im a to scomp a y n il d o p o la c ia r e a i F e d la s fi n o a

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N O C A E I R E s tifo

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r p a r te m a g g io la o n v ia , in ova v e s i tr a Ferro v o r d u , c le n te n o la ie s o ccupan 65, ma ur va F o 9 C 1 ia l la v a i d tt a v io la è tr is c io n lt r a s tu r v e , fi n m o lt i s lc u n i u ti fo s e r ia due cu ti a e a n ; L ll e b s e i. e d r lu r c o o sono p ecchi G o s to r ic e i Vio la q u a n to iv i e d l n u c le enza C tt in id e s , ll tr a ” è e o r le c p a ppi di des io e v d d e ll a é e n i n m a n tr e a dei gru g li in is enz d a g li la r e n e né di s e ll a F ir tt i, s in “ o d c fa : e ti a in r . n c a a ti p lf di o le tr a d iz io la p o li modo ze Gue v a F ie s n a fo r te a F ir e n q u e s to r if iu ta to ll a C u r u ll , e e a a d r o c p n io b to ti o g m n ti g se C lu ag par r im e hanno d a ll a m e n te a i Vio la n o r if e , a m o n n la is ta ti fa i io n iv le c v e e d p ti r n li ch m ve ll a F io ra è co e n ti p o ue cur ta e c o ras de d a a ll o ti c iz z a d e ll e d r ie n ta m li e o o o i tt li p G li u lt o in g n g m a ia no e d s ta to il fa n o B n d o tt a n cur v d a S te sempre una co iz ie c o to n a s c it a o ic lu n o m n v a a 0, h , c o n la e n te iò le 7 m ta c ‘ n i i rte a r n d s n s fo a a fu e ll a c u ni se ona. ia n z e n te n r e il ti fo s ti m o n e g li a n c o l Ve r m e d te a d io n iv o tà g la tt e n te g m in pe Vio m e ll a s i. S o p r im a to d e i s e n ti r is a il g e d e i ti fo s i n e ll a ra pre in a m e n ir o d n r tt r a n z a [4] c o m e d im o s tr u 3 d a o tu o 7 d , di C no a e l 1 9 b e ll o , o o n r 7 tr ti . ia il n a c ti e s d d in e m on il C oppo usseux a n n i, fu io la . F ti tu it o io la c o e il Vie lt r a s V ti fo s i v lu n g h i ne cos m U n i r o e e li c v iim p r g n b e p 5 a o I d n m 96 C lu q u e ll o fo s i r o fi o r e n ti ; n e l 1 n i Vio la è s ta to e l ti fo c o n i ti F ie s o le d i le f o n a d i a lc u tr o o ll n s c la e o ti n ie io c ll a F n ti s r is m a mo V e v ia e a o le d o c n o r r o r b to r e e p u F A ad i tu va to g r u p ll e tt iv o p a ” , le ausa d 011. p iù n o fo il C o 3, a c “ il P o m ti 8 l o 9 o n e l 2 e tt s 1 d s e C lu b . Il l e d ’ e ip i h n h c s in n r to g e a n d si o B ia io g li m e e ll a le a s c io lt o S te fa n a ll o s c d e tt e n lt r a s e i e U tt c e c li u tr g s s e o d as rono c u n ’ a la g li U lt r n te d a 986, a e 1 l lm e ia N z n s ti . 8 esse el 197 d a to n

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Amedeo Amadei

E cco un es t ra t t o de l L ’ u l t ima in t ervis t a de l mi t ico fornare t t o a s p qr s p or t , rivis t a ufficia l e di roma ca p i t a l e . ricordi di un eroe d ’ a l t ri t em p i

Addio leggenda di un calcio eroico. Addio campione d’altri tempi. Il condottiero del primo scudetto ci ha lasciato, ricordato dai suoi tifosi nel giorno dell’ultimo addio a Frascati e nella gara contro il Cagliari che tu, Amedeo Amadei, avresti vinto da solo, come una volta. Riprendiamo una intervista rilasciata dal campione a SPQR SPORT, rivista ufficiale di Roma Capitale: si tratta, probabilmente, della sua ultima intervista. Un valore doppio, quindi. Eccola...

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ccoli lì, i brandelli di una piccola storia che ci vengono incontro in un assolato pomeriggio sopra un colle che domina Roma dalla privilegiata ubicazione dei Castelli. Frascati, in particolare. Il regno, ormai possiamo un po’ chiamarlo così, di Amedeo Amadei. Professione imprenditore nel settore della panificazione prestato

al calcio per un breve, ma intenso periodo della propria vita. Una carriera, la sua, costellata di soddisfazioni. Il debutto in Serie A a quindici anni e spicci (record ancora imbattuto), lo Scudetto della Roma del ‘42 vinto anche grazie alle sue molte marcature, una carriera proseguita prestigiosamente nell’Inter, dove non poté vincere più che altro per la presenza del grande Torino e poi Napoli. In mezzo ci scappò pure un Mondiale, nel 1950, a difendere un titolo che avev a vinto,

dodici anni prima, un’altra generazione. Un po’ di panchina, prima di capire che la giostra volgeva al termine e, con il sano buonsenso dell’uomo concreto, forse non era il caso di aspettare che tutti si scordassero di lui. Così, riempì la valigia dei ricordi e tornò a Frascati, nel forno di fami-


12 glia, commentando il calcio successivo, e ricordando il suo, così diverso. Brandelli di storia in maniche di camicia in un caldo pomeriggio di luglio, due occhi vispi che ti sorprendi a pensare che un giorno lontano

spiavano in area di rigore i movimenti di Valentino Mazzola, di Piola, di Meazza. Brandelli di una storia molto più grande, quella con la S maiuscola che, nel frattempo, scriveva pagine di gloria, sangue, viltà, tradimenti, orrore, su campi che erano molto più che un rettangolino verde. E scopri che essere calciatori era una fortuna anche allora, anche senza le veline, accontentandosi magari di una foto con Ava Gardner al centro del campo, ma con gli occhi un po’ bassi perché ai fotografi nemmeno il centravanti era abituato, e tantomeno con una diva di Hollywood al fianco che, un po’, ti faceva arrossire. Accadeva prima di un Lazio-Napoli, e il contrasto tra l’abito elegante della diva e la maglia grezza dei capitani delle due squadre rendeva il calcio ancora umano, anzi popolare. Di quell’umanità che si riaffacciava alla vita dopo essere caduta nel vortice una tragedia colossale. E per tornare all’aria poteva bastare un gol di un piccolo centravanti, professione fornaio, prestato al calcio.

Iniziai al forno a portare il pane, in bicicletta. Diventai talmente forte che quando andai a giocare a calcio c’era chi voleva che provassi, invece, con il ciclismo. All’epoca, calciatori e ciclisti erano la stessa cosa, nel senso della fama, della popolarità, dei guadagni. Invece arrivò la Roma Risposi a una leva. Feci un provino che lessi sul giornale. Andai a Roma in bicicletta, a campo Testaccio.. Al ritorno forai all’altezza di Vermicino, per fortuna passò un carrettiere che mi caricò con tutta la bici...».

Partiamo dagli inizi.. «L’inizio è un ragazzino che gioca a Frascati nei pulcini e insieme in altre categorie. Era una caratteristica mia, mi capitò anche nei primi anni alla Roma, quella di poter giocare con i titolari e con i ragazzi. Fisicamente ero già formato per i grandi, ma ero comunque giovane per i ragazzi».

Campo Testaccio, una leggenda. « C’ero stato un paio di volte per vedere la partita, non di più perché non è che mi lasciassero andare a Roma come volevo. Dovevo trovare un ragazzo più grande che mi accompagnasse» .

Torniamo a Frascati. Siamo in pratica all’inizio degli anni Trenta.. « La scuola per me era finita presto, anche se un ricordo mi rimane. Portai tutti i miei compagni a giocare al campo, invece di andare in classe. Il preside mi squalificò (in effetti dice proprio così, e ci viene un po’ da sorridere perché il termine è, ovviamente, più calcistico che scolastico, n.d. r.).

E’ facile intuire che il provino andò bene.. «La Roma mi scrisse una lettera per comunicare l’esito positivo.. Ma non fu facile, mio padre voleva che lavorassi al forno. Forse è difficile immaginarlo oggi, quando molti ragazzi sognano di diventare calciatori, però allora era così. E non credo fosse solo la mia, di famiglia, a considerare improponibile lasciare un lavoro per giocare al calcio».

Ovviamente era già tifoso romanista... (Sorride..) «Veramente da bambino avevo una simpatia per il Genoa». Parliamo di campo Testaccio.. « Ricordo queste tribune rosse, di un rosso scuro.. E il campo, perfetto, come quello di Firenze. I migliori, a quello che ricordo.. E poi.. c’era una scuola dietro una delle porte, mi pare di vedere ancora i bambini che spiavano gli allenamenti. Sulla porta c’era zi’ Checco, il custode, che


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me lo ricordo seduto sulla porta, “ahò, ‘ndo vai?” a chiunque si presentasse. E poi zì Teresa, la moglie, che invece era abituata a girare per gli spogliatoi, vedendoci mezzi nudi.. E volavano battute, soprattutto dai vecchi, Monzeglio, Allemandi, Masetti, Bernardini. Ero un proprio un “pischello” vicino a questi mostri».

seconda della destinazione. Non c’era il ritiro prepartita, quindi ci si vedeva la domenica mattina e poi si andava al campo. Con il tram, insieme ai tifosi. Sul tram si avvicinavano, chiedevano autografi. Mi ricordo di un conducente, che chiedeva informazioni. Anche il figlio giocava a calcio, si chiamava De Sisti».

Il debutto in serie A è proprio a Testacci. « Sono stato il più giovane a debuttare in serie A e questo record dura ancora. Stare nello spogliatoio con questi fenomeni che mi dicevano qualcosa, tipo incoraggiamenti, chi mi dava un buffetto... Io stavo in un angolo, che potevo dire? Però Testaccio per me è durato poco, solo il finale della stagione, poi fu abbandonato perché ormai le strutture in legno erano pericolose..Noi ci trasferimmo allo stadio del Partito dove giocava la Lazio. In effetti per noi all’inizio quello era davvero lo stadio della Lazio..E comunque ci seguì il nostro pubblico, con il suo affetto, il suo calore e questa sensazione passò presto. Tornammo a giocare in cas»..

Com’era allora il rapporto con il pubblico? «Bello, molto C’era affetto ma per niente invadenza. Erano all’uscita, magari se avevi perso andavi via a testa bassa… Se avevi vinto, invece, era tutto più facile…».

Un altro calcio. Com’era la giornata tipo? « Io abitavo a Frascati quindi partivo con il treno, poi l’autobus, o la circolare, a

Pubblico romanista e laziale di quei tempi «Eh, i romanisti erano tanti.. La Roma era la squadra del popolo, la Lazio dei signori». E i derby di allora? « Sentiti, tanto.. Si trattava di girare a testa alta per un anno, oppure il contrario. Con alcuni giocatori eravamo amici, altri erano un po’ più sbruffoni.. La società metteva in palio un premio altissimo per il derby, proprio a testimoniarne l’importanza». Parliamo di avversari, allora.. Piola? «Un fuoriclasse assoluto, potenza, acrobazia,

velocità. Era molto elegante, anche fuori dal campo. Veniva spesso qui a Frascati, a caccia. Sempre gentile. Cercavo di imparare da lui. Poi mi è capitato di giocarci insieme, in Nazionale, contro l’Inghilterra, tanti anni dopo». Un compagno su tutti. Bernardini. « Un uomo straordinario. Per noi era davvero un esempi. Oltretutto, oltre alle qualità calcistiche, ai suoi trascorsi, pesava non poco il fatto che fosse laureato. Non era molto comune. In campo aveva un’intelligenza straordinaria, una visione di gioco fuori dalla norma. Normale che poi sia diventato un grande allenatore». Amadei. Lei è il bomber del primo scudetto romanista... « Una grande emozione, anche se la guerra incombeva su tutto. C’era la paura di essere richiamati. Noi eravamo bersaglieri, diversi di noi. Il colonnello ci dava tutti i per messi che ci occorrevano per allenarci, purché non gli facessimo mai mancare i biglietti. Noi ovviamente provvedevamo. Tutti cercavano in quel periodo di sfuggire in qualche modo, noi fummo for tunati. Per noi non fu impossibile. Da qui la festa scudetto con il cappello da bersagliere».

Leggi l’intervista completa

di AMEDEO AMADEI

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la parola al doppio ex

p ie t r o

di Laura cirilli

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sarà spettacolo con la roma favorita I cen t rocam p is t i g ia l l orossi e vio l a sono ecce z iona l i . da l ì p ar t iranno t u t t e l e a z ioni

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i piace vedere due mie ex squadre ai vertici, sarà sicuramente una bella partita». Queste sono le parole dello “zar” Pietro Vierchowod, ex difensore di Fiorentina e Roma che nell’immediata vigilia della gara che oggi all’ora di pranzo si giocherà all’Olimpico, rilascia una lunga intervista sulle pagine di Events Magazine.

tranquillo che non discuteva mai con nessuno, quindi riuscivo a costruire buoni rapporti con tutti. Nella Fiorentina però legai molto con Antognoni e Pecci mentre nella Roma, visto che ero uno dei più giovani, mi presero in simpatia tutti, da Pruzzo a Nela. Legai molto anche con Agostino Di Bartolomei che era un po’ la chioccia dello spogliatoio».

Che ricordi ha di Firenze e di Roma? «Di Roma ho solo bellissimi ricordi, soprattutto legati alla vittoria del Campionato. L’anno prima di arrivare in questa splendida città invece, giocai una stagione a Firenze e lì per poco non vincemmo lo scudetto, soffiatoci dalla Juventus che all’ultima giornata vinse a Catanzaro mentre noi pareggiammo a Cagliari. Credo che l’acredine dei tifosi fiorentini verso quelli bianconeri nacque proprio dopo quell’episodio che lasciò tutti con l’amaro in bocca. Non ci fu nemmeno il tempo di giocarsi lo spareggio perché correva l’anno 1982 e di lì a poco, saremmo partiti, direzione Spagna, per giocare i Mondiali di Calcio. Il resto poi è storia…».

Quale era l’avversario che temeva di più? «Sia a Firenze che a Roma il più temuto era Altobelli. Però voglio ricordare un aneddoto, legato all’anno in cui indossavo la maglia della Fiorentina, in una partita contro la Roma. Marcavo Pruzzo e ad un certo punto gli diedi una gomitata ma l’arbitro vide male e fu lui ad essere espulso!».

Quali sono i compagni di squadra che ricorda con più piacere? «Sono stato sempre un tipo molto

Parliamo della partita attuale, chi saranno i protagonisti? «Della Fiorentina sicuramente i centrocampisti, Borja Valero e Pizarro ma

anche Cuadrado è molto forte. Della Roma invece è difficile sceglierne solo uno perché tutti i giocatori possono andare in gol da De Rossi a Gervinho». Ci fa un pronostico? «Dico 1, o almeno lo spero!».


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volti storici giALLorossi

di Michele Vania martinetti

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due amori a cui sono legato da sempre

V orrei che finisse p ari , risu l t a t o che p er ò scon t en t erebbe en t rambe

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a carriera di De Sisti si divide fra Roma e Firenze. Dieci anni nella capitale, separati da altri nove sulle rive dell’Arno. Giancarlo fa il suo esordio con la Roma all’età di 17 anni e l’anno dopo segna, proprio contro la Fiorentina, il suo primo gol. Viene ceduto alla Viola per 250 milioni di lire e a Firenze vince lo scudetto nel ‘69. Chiude la carriera in giallorosso. Parlando della partita De S i s t i si lascia andare al ricordo di Amedeo

Amadei, recentemente «Era l’idolo di mio padre, e lo fu Come

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nella veste di doppio «Benissimo. Pensando al passato, al presente, a tutto quello che ho vissuto nelle due società. Due città che ho nel cuore».

scomparso: anche per me». partita ex?

Ricordi delle due squadre? «Io sono romano, sognavo di giocare con la maglia giallorossa e ci sono riuscito. Alla Fiorentina andai controvoglia perché non volevo lasciare mia madre e la mia ragazza. Mi integrai perfettamente invece, diventando cittadino onorario di Firenze».

Andava d’accordo con tutti o con qualcuno le capitava di discutere? «Non ho mai litigato con nessuno. Mi facevo i fatti miei, ero un bravo ragazzo che si comportava seriamente. I primi anni a Roma ricordo Losi, Guarnacci e tutti quelli che mi hanno aiutato a crescere. Pensando a Firenze mi viene in mente Merlo e quei ragazzi viola di allora. Ritrovai anche Antognoni come allenatore, con il quale avevo giocato». L’avversario che temevi di più? «Trapattoni e Sogliano erano ossi duri. Ti marcavano con qualsiasi risorsa. Io poi soffrivo mentalmente il numero 7. Mi marcavano sempre giocatori con quel numero sulla maglia e ne ero fissato. Io non ero un creativo, giocavo con intelligenza. Sapevo fare un po’ di tutto, il che mi rendeva bravo». Chi saranno i protagonisti? «Totti, se gioca, e Giuseppe Rossi». Come giudica il campionato delle due squadre? «Quello della Fiorentina buono. La Roma invece mi ha sorpreso. La squadra è stata ricostruita, mi aspettavo facesse bene ma non così tanto». Chi vince? «E’ uguale, le amo entrambe. Un pari sarebbe perfetto, ma non accontenterebbe nessuno».


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volti storici viola

di Laura cirilli

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Il centrocampo è il punto di forza da t ifoso confido in un successo dei vio l a , ma so quan t o è for t e l a roma

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a partita tra Roma e Fiorentina dipenderà dai risultati precedenti e dalle diverse situazioni in classifica. Sarà una gara comunque spettacolare perché queste due squadre, hanno il miglior gioco della Serie A». Queste sono le parole di Emiliano Mondonico, ex allenatore, nonché grande tifoso della Fiorentina che a poche ore dalla gara che si giocherà oggi all’Olimpico, rilascia alcune dichiarazioni alla redazione di Events Magazine. Mondonico è uno dei tecnici più esperti e preparati del calcio italiano. A lui sono legate leggendarie promozioni di alcuni club. Anche da giocatore, Emiliano era uno che ci sapeva fare, un’ala veloce che oggi sarebbe stata d’attualità e avrebbe fatto comodo sia alla Roma che alla Fiorentina. Lei che è anche tifoso viola, come ha vissuto quel periodo a Firenze? Che ricordi ha? «Ho solo ottimi ricordi! In quell’anno la squadra militava in Serie B ma io l’ho portata in Serie A. Credo che per un tifoso sia una cosa eccezionale soprattutto perché ci riuscii tra mille difficoltà. Alla fine però le soddisfazioni arrivarono!». Chi saranno i protagonisti di questa partita? «Sicuramente saranno i centrocampisti perché credo che

Roma e Fiorentina, abbiano il centrocampo più forte del nostro Campionato che superano addirittura quello della Juventus». Secondo lei la classifica attuale è giusta o gli uomini di Montella dovrebbero fare qualcosa in più? «Credo che la classifica sia giusta, magari i viola hanno giocato qualche gara non ai massimi livelli ma ci possiamo ritenere soddisfatti. Non possiamo paragonare la Fiorentina alla Juve ad esempio perché tra la Fiorentina e le grandi squadre c’è differenza». A proposito di Montella, che opinione si è fatto sul tecnico napoletano? «Montella è un ottimo allenatore per quello che ha fatto vedere a Catania e per quello che sta facendo a Firenze. Mi piace il suo stile di gioco, mi piace il possesso palla delle sue squadre e il modo in cui riesce a far vedere il meglio dei propri giocatori». C i f a u n p ro n o s t i c o ? « D i c o u n p a r e g g i o c o n t a n t i g o l e t a n t o s p e t t a c o l o . Da tifoso viola però vorrei che vincesse la Fiorentina anche se la Roma è una squadra fortissima».


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di Laura cirilli

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uella di oggi sarà una partita bellissima e carica di emozioni. Si affronteranno due squadre fortissime, tra le più in forma del nostro Campionato». Così inizia la chiacchierata con Michele La Ginestra, noto attore comico teatrale e televisivo, nonché grande tifoso della Roma, che ha rilasciato alcune dichiarazioni alla redazione di Events Magazine. E’ entrato in tutte le case degli italiani non solo per la partecipazione a Colorado Cafè ma anche per la pubblicità di un noto marchio di pasta italiano. Hai mai fatto una scommessa sulla Roma? «Anni fa le facevo, qualche volta mi divertivo a scommettere con gli amici. Poi però, soprattutto in passato, la Roma non ti dava la gioia di scommettere sulla vittoria, quindi ho smesso». Come mai sei diventato un tifoso giallorosso? «Da bambino, chi nasce a Roma o diventa tifoso della Roma oppure della Lazio. A casa mia erano tutti romanisti quindi scelsi questa strada, poi i colori sono più affascinanti!».

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Chi saranno i protagonisti della partita? «Sicuramente Gervinho e poi mi piacerebbe che lo fosse anche Borriello. Il protagonista della Fiorentina sarà invece Montella perché è un grande ex romanista!». Dove vedrai la partita? Andrai allo stadio? «No, da quando ho il maxi schermo la guardo a casa. Si sta così bene e comodi a casa…». Parliamo un po’ di lavoro. Quali sono i tuoi progetti attuali e futuri? «Adesso sto curando la regia dello spettacolo ‘La baita degli spettri’ di Claudio Gregori (Lillo e Greg) che andrà in scena dal 27 dicembre al ‘Teatro 7’. A gennaio invece debutterò con il mio monologo ‘Garbatella futbol cleb’ al Teatro Golden». Ci fai un pronostico su Roma - Fiorentina? «Dico 2 a 1 per la Roma». L’ultima domanda: qual è il segreto per fare una Carbonara perfetta? «Il segreto della Carbonara è mangiarla con gli amici».

ldo Caponi, in arte Don Backy, inizia la sua carriera musicale con il gruppo dei “Golden Boys”. Pubblica qualche cd autoprodotto e viene notato dal Clan Celentano, la casa discografica della rockstar italiana. A causa di alcune incomprensioni se ne separa e prosegue la sua carriera da solo. Nel corso degli anni si interessa a un po’ di tutto: cinema, teatro, scrittura ed anche fumetti. Partecipa a diversi programmi televisivi oltre ad una breve apparizione in un reality. Toscano di Santa Croce sull’Arno, Aldo è un appassionato tifoso viola. A poche ore dalla partita, ci racconta le sue impressioni sul match dell’Olimpico.

Si aspetta qualcosa dal mercato di gennaio? «Nulla in particolare. La società sta portando avanti il suo progetto inserendo diversi giovani interessanti e io credo sia la politica giusta. Sarebbe importante centrare il terzo posto in classifica».

Allora, che partita prevede? «Sono le squadre che giocano il miglior calcio. Sarà una partita spettacolare, a meno che una delle due non abbia problemi di natura fisica o di altro tipo».

Quali sono i suoi progetti attuali e magari futuri? «Ho lavorato ad un cofanetto in occasione dei miei 50 anni di attività scaduti nel 2012 dal titolo “il mestiere delle canzoni”. Sto seguendo l’impaginazione del quinto volume “memorie di un juke box”. I prodotti sono acquistabili sul mio sito».

Come giudica il campionato della Fiorentina? «Decisamente buono rispetto agli altri anni. La squadra però deve acquistare maggior consapevolezza dei propri mezzi per fare il salto di qualità. Ogni tanto ha degli sbandamenti pericolosi. Le manca la mentalità da grande».

Che ne pensa di Montella? «Mi piace tantissimo. È un giovane che ha un’interpretazione moderna del gioco. Squadra sempre propositiva. Magari ogni tanto si perde la partita, ma i tifosi si divertono. Mi auguro che possa restare a Firenze ancora qualche anno».

Per concludere, un suo pronostico? «Mi basterebbe non perderla, anche se Montella verrà certamente a giocarsi la partita».

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di Michele Vania martinetti

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tatene certi, quando rientrerà il capitano le cose torneranno a marciare». Il grande cantattore romano Lando Fiorini crede fermamente in quello che dice. «Come potrebbe essere il contrario? Abbiamo la squadra dei record in Europa. Siamo ancora imbattuti e abbiamo la migliore difesa di tutto il continente. Sono numeri importanti che non possono che farti guardare al futuro con grande ottimismo». Ma Totti purtroppo ancora non c’è… «E questo è un vero peccato, sapete perfettamente come la penso sul nostro Francesco. Lui è la luce, è il nostro elettricista. Sembra che quando manchi improvvisamente cali il buio. La sua senza ha messo un po’ in apprensione i compagni, la sua presenza serve a dare tranquillità e soprattutto infondere coraggio al gruppo. E’ lui che nei momenti topici delle partite prende per mano la squadra. Mi dispiace che oggi non rientri, però sono contento per la sua guarigione. Spero di rivederlo in campo sin dalla prossima partita contro il Milan». Ma a questa Roma manca qualche punto. Gli arbitri poi… «Sì. Qualcosa abbiamo perso strada facendo. Ad esempio a Bergamo abbiamo subito gol da un infortunio del nostro portierone Morgan De Sanctis che di sicuro non oscura minimamente la sua grande annata. Poi mettiamoci qualche svista arbitrale e il

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accento toscano inconfondibile e la battuta sempre pronta, unite a cordialità e simpatia. Gianfranco Monti ha la Fiorentina nel cuore. Tifa viola fin da quando era piccolo. A nove anni, quando la Fiorentina vinse il suo secondo scudetto, era in curva Fiesole con il fratello. Oltre al calcio, Gianfranco ha l’hobby della pesca. Appena ha tempo si reca sulle rive di uno dei suoi fiumi preferiti, ovvero l’alto Arno e la Sieve, per pescare i suoi adorati barbi. Parlando della partita, si aspetta un match aperto a qualsiasi risultato, con la speranza che sia la sua squadra del cuore a spuntarla. Che partita sarà Gianfranco? «Sicuramente molto bella. Roma e Fiorentina giocano un bel calcio. Potrebbe finire in qualsiasi modo».

Hai mai fatto una scommessa legata alla Fiorentina? «L’anno scorso ho scommesso che se la squadra fosse entrata in Champions sarei andato a piedi fino a Monte Senario. Si trova sui colli fiorentini e dista circa 40 km. Dopo aver fatto questa battuta altri tifosi si sono aggregati

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gioco è fatto. Ma è umano questo, non credo assolutamente a complotti o cose del genere contro la Roma». Ma allo scudetto ci credi ancora? «E perché non dovrei? Se ci puntano quelli che stanno dietro di noi, perché non dovremmo farlo pure noi? La Juve è forte ma non imbattibile». Qualche ritocco a gennaio? «Certo, io prenderei due esterni bassi e un centrocampista. Alla Roma hanno le idee ben chiare, sanno già come muoversi». E intanto il tuo Puff marcia che è una bellezza… «Siamo in scena con il nuovo spettacolo “Euro meglio prima, ci hanno fatto il Cud”, una bonaria denuncia attraverso la satira del momento difficile che sta vivendo il nostro paese dove la gente non ce la fa più, tartassata da troppi balzelli e soffocata da una classe politica che pensa più ai propri interessi che non alle esigenze dell’Italia. I miei compagni di viaggio sono Camillo Toscano, Simona D’Angelo e Valentina Sulli. E poi devo dire grazie a tutti i miei collaboratori che si adoperano sempre con spirito di abnegazione». Un messaggio particolare? «Sì, voglio fare un augurio a tutti gli italiani affinché la salute e il benessere entrino nelle loro case».

dicendo che sarebbero venuti con me. Purtroppo però non siamo arrivati terzi» Chi saranno i protagonisti? «Difficile trovarne uno. Nella Roma mi piacciono Florenzi e Gervinho mentre per la Fiorentina punto su Rossi e Cuadrado».

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Come giudichi il campionato delle due squadre? «Alla Roma do un bel 9. Dieci sarebbe troppo. Con tutti i problemi che ha avuto, la società ha fatto un lavoro eccezionale. La Fiorentina è un gradino sotto». Dove vedrai la partita? «Verrei a Roma ma dagli spalti non si vede bene. Società come la Roma, l’Inter o la stessa Fiorentina dovrebbero avere impianti più adatti. Romani e fiorentini li riempirebbero sicuramente. La vedrò in Tv». I tuoi attuali progetti nel mondo dello spettacolo? «Sto facendo l’inviato per ‘Quelli che il calcio’. Vado a casa dei calciatori, ne conosco molti. Una puntata molto divertente è stata quella a casa di Pazzini». Un pronostico? «Escluderei il pareggio. Sono due squadre che giocano per vincere perciò o 1 o 2»

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a Roma si sa, è come una bella donna che viene ammirata da tutti e che ha tanti fan al seguito. Ma tra i tanti tifosi che conta la squadra della Capitale ci sono anche molte belle donne, una su tutte, la più bella, Nathalie Caldonazzo. Attrice e showgirl italiana, il grande pubblico l’ha conosciuta per la sua presenza al Bagaglino nel 1997. Attualmente è impegnata a teatro, uno dei suoi più grandi amori, dopo la Roma ovviamente. Alla vigilia di Roma - Fiorentina, la bella Nathalie rilascia alcune dichiarazioni ai microfoni di Spqr Sport Events, parlando del suo personale rapporto con i colori giallorossi e soprattutto dei suoi impegni, attuali e futuri. Come mai sei diventata tifosa della Roma? «Beh è facile. Essendo nata a Roma, non vedo perché dovrei tifare per altre squadre. Anche se a dire il vero, io non guardo mai le partite, di calcio ne capisco poco. Ma mi piace la Roma, mi piacciono questi due colori, il giallo ed il rosso».

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Quindi non vedrai la partita tra Rome e Fiorentina… «No, le partite non le guardo

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ommentare le partite di calcio è un’esperienza fantastica! Nella mia vita c’è stato e continuerà ad esserci molto ciclismo (oltre che altri sport) ma il calcio ancora mancava all’appello. Ora c’è anche quello ed è una grande gioia». Queste le parole della bellissima e bravissima giornalista di Mediaset Premium Barbara Pedrotti, conosciuta ai più come una delle prime donne a trattare di ciclismo ma che da quest’inizio di stagione, si diletta anche a parlare di pallone aprendo il programma ‘Serie A Live’ con le quote delle scommesse di Bwin: «Nel calcio ho trovato la stessa passione, lo stesso entusiasmo, la stessa partecipazione popolare del ciclismo, moltiplicate all’ennesima potenza». Quali suggerimenti daresti ai dirigenti delle due società in vista del mercato di riparazione? «La Roma non ha bisogno di rinforzi. Il suo avvio di stagione è stato storico, come il record di dieci vittorie iniziali; la sua difesa è la migliore del campionato. Il migliore ‘acquisto’ invernale sarà il ritorno di Totti, il secondo sarà Destro, guarito dopo un annus horribilis cominciato nel gennaio scorso, quando s’infortunò al

mai, anche a causa del mio lavoro che mi costringe ad essere molto spesso fuori casa e fiori città». Parliamo un po’ del tuo lavoro. Quali sono i tuoi progetti attuali e futuri? «Attualmente sono a Torino dove verso metà dicembre andrà in scena lo spettacolo teatrale ‘Facciamo un sogno’ di Sasha Guitry con Giorgio Caprile, Manuel Signorelli e Alessandro Marrapodi, per la regia dello stesso Marrapodi. Si tratta di una commedia francese, ambientata tra gli anni Venti e gli anni Trenta, mai rappresentata in Italia che parla di una storia di tradimenti. E’ un intreccio amoroso tra i protagonisti, uomini libertini attratti da donne molto belle. In questa commedia, il tradimento coniugale è al’ordine del giorno ma i protagonisti ci ridono su. Nonostante l’ambientazione di inizio secolo, dietro alle risate, si celano problemi attuali che ci faranno riflettere non poco». Un’ultima domanda: ci fai un pronostico sulla partita tra giallorossi e viola? «Voglio solo urlare: Forza Roma!».

ginocchio. Anche la Fiorentina ritroverà un grande rinforzo: Mario Gomez. Il tedesco è il fiore all’occhiello dei viola, assieme a uno strepitoso Giuseppe Rossi, ma il grave infortunio al ginocchio l’ha tolto di scena troppo presto». Che partita sarà? «Una partita spettacolare, avvincente, spregiudicata, in linea con la filosofia di gioco di Garcia e Montella». Chi saranno i protagonisti? «Gervinho e De Rossi da una parte; Giuseppe Rossi, Borja Valero e Cuadrado dall’altra». Ci fai un pronostico? «C’è da dire che Montella da allenatore non ha mai vinto contro la Roma, avendo collezionato solo due pareggi e tre sconfitte. Una Roma che parte da favorita ma attenzione ai viola che stanno attraversando un ottimo periodo di forma... Di certo sulla scia di quanto successo nella medesima partita lo scorso anno mi aspetto una partita pirotecnica e ricca di goal. E’ anche poi vero che i pronostici non li sbaglia soltanto chi non li fa. Questa gara è incertissima...».

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oma – Fiorentina sarà una doppia sfida per la pallanuotista romana e romanista Tania Di Mario che il giorno 7 dicembre, andrà proprio nella piscina della Firenze Pallanuoto con la sua squadra, l’Orizzonte Catania, per una partita di Campionato. Tania, che è una super tifosa della Roma, sente già salire l’adrenalina per queste due partite, che si giocheranno con un solo giorno di differenza.

spende molto per vedere le partite o per il merchandising, è giusto che i calciatori guadagnino molto».

Quali emozioni si provano nel sapere che sarai un’avversaria dei viola per ben due giorni consecutivi? «Il 7 dicembre andrò a Firenze, sarà dura contro di loro ma ce la metterò tutta! Per quanto riguarda la partita di calcio invece, per la Fiorentina sarà una gara particolare visto che il loro tecnico è un grande ex giallorosso. Spero che in campo, non abbiano troppa paura!».

Tu che sei un’attaccante fortissima dell’Orizzonte Catania, che ha vinto molti titoli in ambito nazionale ed europeo, se fossi un giocatore dell’attuale rosa della Roma, chi ti piacerebbe essere? «Non ho nessun tipo di dubbio: Francesco Totti!».

Tu che pratichi un’altra disciplina, cosa ne pensi del calcio? «Più volte ho ribadito che non ho nulla contro il calcio. Molti miei colleghi, anche di altri sport, criticano aspramente il calcio perché intorno a questo sport, girano molti soldi. Io invece credo che, se la gente va allo stadio o comunque

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la voce di migliaia di tifosi viola che la domenica si recano allo stadio per vedere la propria squadra del cuore giocare in casa, lui racconta gioie ed emozioni degli ultras che si rispecchiano nella sua esultanza dopo un gol della Fiorentina. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Alessandro Capasso, lo speaker ufficiale dello stadio Artemio Franchi di Firenze ma lui si definisce anche presentatore, cantante ed intrattenitore, insomma, per dirlo nel dialetto fiorentino, “icchè serve si fa…”. Alessandro, da tifoso viola, cosa si prova ad essere lo speaker ufficiale della Fiorentina? «Provo grandi soddisfazioni. Sono sempre stato tifoso della Fiorentina e questo per me, è stato un sogno che si è realizzato. Certo, non sono diventato un calciatore professionista ma nel mio piccolo mi sento parte integrante della società e della dirigenza. Faccio il presentatore da tanto tempo ma ogni volta che sono allo stadio, tremo. Per me è una grande emozione». Si avvicina il mercato di riparazione, vorresti dare qualche suggerimento ai dirigenti?

Come mai sei diventata tifosa della Roma? «Perché mia mamma lo è sempre stata e quindi mi ha trasmesso questa passione. Nella mia famiglia viviamo un derby casalingo, con me e mia madre giallorosse mentre mio padre e mio fratello della Lazio».

Chi saranno i protagonisti di questa partita? «Mi auguro che sia De Rossi perché se lo merita e spero proprio che non sia Cuadrado!». Un’ultima domanda: ci fai un pronostico su Roma – Fiorentina? «Voglio essere scaramantica perché in passato ci ha portato molta fortuna. Dico quindi 2 a 1 per la Fiorentina».

«Io credo che si starebbe bene anche così, se non ci fossero gli infortuni. Credo che il vero ‘acquisto’ di gennaio, sarà il rientro di Gomez». Fai qualche rito scaramantico prima della partita? «Io non sono superstizioso ma di solito mi porto dietro lo stesso portablocco viola, la solita penna e metto le cose sempre nello stesso posto!».

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Che partita sarà quella tra Roma e Fiorentina? «Trascurando il tifo puro, la Roma quest’anno è impressionante. I giallorossi si difendono molto bene e quello che mi preoccupa non è il loro attacco, perché un gol lo prendiamo di sicuro, ma bensì la difesa. Sarà una partita spettacolare tra due squadre che hanno entrambe allenatori modernissimi. La Roma è stata la rivelazione di quest’anno mentre la Fiorentina, già dalla scorsa stagione, ha dimostrato di essere una bella squadra giocando bene». Ci fai un pronostico? «Vincerà la Fiorentina 2 a 1. Il gol contro di noi sarà di Totti, se giocherà, lui ci segna sempre!».

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uella che si giocherà oggi all’Olimpico tra Roma e Fiorentina sarà una bella partita con due ottimi allenatori. Entrambe le squadre sono molto forti a livello difensivo ma anche sul piano offensivo. Poi c’è da dire anche che nella Fiorentina c’è molta Roma, dalla dirigenza al tecnico». Queste sono le dichiarazioni del direttore Michele Giammarioli rilasciate alla redazione di Spqr Sport Events, che aggiunge anche un giudizio su Montella: «Vincenzo è un allenatore che mi piace molto, mi è dispiaciuto quando se ne è andato dalla Roma. Ma ora noi abbiamo Garcia e non abbiamo di che lamentarci!». Nella tua lunga carriera alla Rai, riuscivi ad essere obiettivo quando si parlava della Roma? «Assolutamente sì. In Rai vigeva una regola secondo la quale, chi si occupava di sport, non doveva far trapelare le proprie simpatie calcistiche». Si avvicina il mercato di riparazione, quali consigli o suggerimenti daresti ai dirigenti giallorossi? «Fortunatamente Sabatini non ha bisogno di aiuti per quanto riguarda il mercato ma se posso dare un suggerimento, direi che ci servono due

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esterni bassi a sinistra perché Balzaretti è ancora infortunato e Dodò non dà le garanzie che tutti ci aspettavamo. Il nome che mi viene in mente è D’Ambrosio del Torino sia perché è in scadenza di contratto e quindi a parametro zero, sia perché lui può giocare sia a destra che a sinistra. Anche a centrocampo prenderei qualcuno perché abbiamo i titolari in diffida; suggerisco dunque Kucka e Cabaye». Fai qualche rito scaramantico prima della partita? «No, niente in particolare». Vuoi lanciare un messaggio al tuo collega Mario Sconcerti? «Lo apprezzo molto come collega ma devo dire che mi è dispiaciuto molto per la figura che ha fatto con l’allenatore della Juventus. Un giornalista del suo calibro non dovrebbe mai chiedere scusa. Invece lui si è scusato per la domanda che aveva posto, ma questo è il nostro lavoro e lui lo fa bene». Ci fai un pronostico sulla partita di oggi? «Il mio pronostico è a favore della Roma. Sarà una partita con diversi gol ma mi auguro che siano tutti nostri. Però stimo la Fiorentina e soprattutto stimo Montella».

ario Sconcerti è uno dei volti più noti degli amanti del calcio. Giornalista e scrittore, partecipa come opinionista a una trasmissione sportiva in onda su Sky e la sua voce è molto conosciuta nell’etere. Ha prestato la sua firma per i maggiori quotidiani sportivi nazionali. In passato ha messo da parte il calcio per cinque anni, trasformandosi in inviato in occasione delle maggiori gare ciclistiche. A Roma per sei anni ha guidato il Corriere dello Sport/Stadio. Dichiaratamente tifoso fiorentino, per sei mesi ha anche ricoperto la carica di direttore generale della Viola ai tempi di Cecchi Gori. Parlando della partita Sconcerti indica la Roma come la squadra favorita per la vittoria.

Roma, insieme alla Juventus, è la squadra più completa del campionato».

Che partita prevede? «Bella, giocata bene. A centrocampo sono fra le migliori in Italia, c’è tanta qualità. Penso che la Roma aspetterà che sia la Fiorentina a fare la partita, per poi colpirla in contropiede».

Da tifoso fiorentino, riesce a essere obiettivo quando commenta la sua squadra? «Dopo 45 anni se guardo una partita di calcio la giudico per quello che è. In Italia forse sono l’unico a dichiarare apertamente la sua fede calcistica. È giusto che la gente sappia chi ha di fronte».

Come giudica il campionato delle due squadre? «Quello della Fiorentina normale, la squadra si trova dove era la scorso anno. Mi auguro possa centrare l’obiettivo della qualificazione in Champions. La

Che concetto ha dei due allenatori? «Sono molto bravi. Cercano il gioco sfruttando al meglio i giocatori che hanno a disposizione. Sanno valorizzare le loro squadre. Montella ha una visione del calcio più spagnola, mentre Garcia più europea». Si aspetta qualcosa dal mercato di gennaio? «Dalla mia squadra poco. La Fiorentina è questa, incompleta e bella. Deve recuperare Gomez, sarà lui il vero acquisto. A entrambe farebbe comodo un terzino ma sono due squadre difficili da migliorare».

Un pronostico? «Vince la Roma, è la squadra adatta per battere la Fiorentina. Lo ha dimostrato l’anno scorso vincendo tutte e tre le partite».

il microfono del napoli

Mario Sconcerti

di Michele Vania martinetti

i t s i l a n r o gi io

d a t s da



,Numero 1, novembre 2013 - Registrato presso il tribunale di Roma in attesa di autorizzazione

All’interno il poster di Xxx e Xxx

XXX xxx

Scopri all’interno Xxx


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