27-APR-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 66 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 66 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 27 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 13 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 13 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 13 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 16 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 50 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 50 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 50 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 50 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 12 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 8 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 8 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 10 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 10 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 10 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 10 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 10 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 10 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 30 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 30 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 30 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 30 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 30 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
26-APR-2019 Estratto da pag. 22 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
26-APR-2019 Estratto da pag. 22 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-APR-2019 Estratto da pag. 26 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-APR-2019 Estratto da pag. 26 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
24-APR-2019 Estratto da pag. 26 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 3 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 11 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 6 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 7 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 4 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 5 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 16 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 34 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 34 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 1 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
26-APR-2019 Estratto da pag. 16 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
26-APR-2019 Estratto da pag. 16 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 8 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 9 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 24 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 17 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 2 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 19 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 19 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
26-APR-2019 Estratto da pag. 36 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
26-APR-2019 Estratto da pag. 36 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
26-APR-2019 Estratto da pag. 36 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
26-APR-2019 Estratto da pag. 36 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 10 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 35 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
27-APR-2019 Estratto da pag. 35 3043
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 36 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 36 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
21-APR-2019 Estratto da pag. 36 6566
a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione
20
BELLUNO
SABATO 27 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
venezia-monaco
udienza in vaticano
«È mancato l’ok dalla Carinzia per partecipare al bando Ue»
Padrin a Roma dal Papa «Lo inviterò a Belluno»
L’assessore regionale De Berti: «La nostra volontà non è stata sufficiente» La partita però non è chiusa e si vuole costituire un tavolo di confronto che in assenza di un partner carinziano. Lo stesso ministero, però, ci ha fatto presente che, senza quello che era un requisito essenziale, si sarebbe avviata un’istruttoria per una domanda non accoglibile». L’assessore Elisa De Berti annuncia la costituzione di un tavolo per dopo le elezioni europee e ricorda all’esponente di Fratelli d’Italia che all’interno del suo partito c’è chi, come l’onorevole Luca De Carlo – ma il suo nome non viene fatto – condivide le perplessità di altri sindaci sul collegamento autostradale. Ed ecco che l’associazione
Il collegamento intervallivo è ritenuto importante per la montagna
L’assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture Elisa De Berti BELLUNO. “Collegamento in-
tervallivo”, dunque, e non più autostrada Venezia-Monaco. Così la vuole la Regione, come ieri ha precisato Elisa De Berti, assessore ai trasporti e alle infrastrutture. «La partita del collegamento intervallivo tra Veneto e Carinzia per noi rimane aperta e la riteniamo fondamentale per dare una risposta a sostegno di chi vive la montagna contro lo spopolamento dei territori alpini». L’assessore risponde poi all’europarlamentare Remo Sernagiotto, di Fratelli d’Ita-
lia, che aveva criticato la Regione per la mancata presentazione della domanda per accedere al bando europeo con scadenza il 24 aprile. «Sernagiotto sa sicuramente che questo poteva avvenire soltanto a condizione che vi fosse altrettanto interesse da parte del partner austriaco», replica De Berti. «In assenza di ciò, la nostra volontà non è stata sufficiente. Questo momento rimane tuttavia l’occasione per ampliare lo sguardo sulle opportunità e anche sulle tipologie di collegamento. Propongo
la costituzione di un tavolo che riunisca tutti gli interessati, dai rappresentanti europei alle amministrazioni locali con la Regione, fino alle organizzazioni di categoria». Il progetto, come è noto, sarebbe stato possibile a condizione di un cofinanziamento del 50 per cento e della partecipazione del partner austriaco; in questo caso si sarebbero potuti ottenere fondi fino a 3 milioni. De Berti ribadisce che da parte del Veneto l’interesse «è talmente elevato che abbiamo considerato di presentare la domanda an-
“Vivaio Dolomiti” plaude a De Berti e dichiara di sostenere l’iniziativa della Regione, specie il tavolo di confronto transfrontaliero per discutere delle strategie infrastrutturali del Veneto. «Con questa azione si riporta la nostra Regione a un ruolo da protagonista nell’ambito europeo, trasformando il Bellunese da area marginale repressa ad area strategica. Facile immaginare tutti i vantaggi che questo offre all’economia, alle imprese e alle popolazioni che vi abitano». Ringrazia anche Sernagiotto, «ma purtroppo la risposta non è quella che mi aspettavo», dice. «La verità è che non ci si è mossi per tempo. Lo stesso atteggiamento austriaco nei confronti di un corridoio tecnologico tra i due Paesi è cambiato radicalmente nell’ultimo periodo anche grazie al nuovo Governo», sottolinea l’europarlamentare. — Francesco Dal Mas
Udienza papale oggi per i presidenti delle Province italiane BELLUNO. Il presidente della
Provincia, Roberto Padrin, sarà oggi in udienza da Papa Francesco. A mezzogiorno, in Vaticano, insieme agli altri colleghi delle settantasei Province italiane. «Se avrò modo, come auspico, di incontrare personalmente Francesco, mi permetterò di presentargli l’invito di venire in provincia di Belluno e specificatamente sul Vajont, anche solo al cimitero monumentale di Fortogna», anticipa Padrin, per rendere omaggio alle vittime di una di quelle tragedie dell’insipienza umana di cui lui spesso parla». Bergoglio era stato invitato con una lettera anche tre anni fa, in occasione del cinquantennale. Il Vaticano aveva risposto, ringraziando per l’invito, ma dicendo che non poteva essere accolto per gli impegni del santo padre. «I bellunesi sarebbero oltremodo felici», puntualizza il presidente della Provincia, «se in occasione della sua prima visita in Veneto, il prossimo anno, compisse una tappa anche sul Vajont. E magari pure nel paese natale di Giovanni Paolo I, il nostro Pa-
pa Luciani. Anzi», sussurra Padrin, «a questo riguardo proverò a chiedergli quando il nostro don Albino verrà beatificato». Il presidente, se avrà modo, gli parlerà anche delle vacanze di San Wojtyla e di Benedetto XVI e del sindaco che li accompagnò, Mario Tremonti, morto prematuramente nelle ultime ore, che dei due pontefici portava il fascino. Pensando ai problemi dell’attualità politica, invece, saranno illustrati a Bergoglio dalla presidenza dell’Upi (Unione delle province d’Italia). Padrin, se ne avrà l’opportunità, racconterà al Papa della rinascita del territorio dalla tempesta Vaia, quindi dei cambiamenti climatici che l’hanno provocata. E che sono uno dei temi più dibattuti dallo stesso pontefice. «Ogni altra preoccupazione la lasciando ai nostri massimi dirigenti che, immagino, sottolineeranno al santo padre le sfide che questi enti hanno in campo», dice infine Padrin, «soprattutto per quanto riguarda la loro possibile rinascita». — F.D.M.
PARTECIPAZIONE Giulio Tremonti è affettuosamente vicino alla famiglia nel dolore per la scomparsa di
MARIO TREMONTI Lorenzago - 27 aprile 2019
RINGRAZIAMENTO Il marito, i fratelli con i congiunti tutti di
MOIRA SACCHET in FOGLI commossi per la manifestazione di affetto, stima ed amicizia, tributata in occasione della scomparsa della loro cara, nell'impossibilità di farlo personalmente, ringraziano di cuore quanti in ogni forma e modo ne hanno onorato la memoria.
Porgono un particolare ringraziamento alle colleghe della Luxottica, all'A.N.P.I. ed agli amici di Ravenna per la vicinanza dimostrata. Belluno, via Mier 62 - 27 aprile 2019
CALDART di Antonio e Walter - Belluno - Longarone - Ponte nelle Alpi - Tel. 0437/944754
È mancata all'affetto dei suoi cari
ROSA BEATRICE ACQUIS ved. BIANCHET di anni 84 Lo annunciano addolorati la figlia, il genero con i nipoti, i fratelli, le sorelle, i cognati, i nipoti e i parenti tutti. I funerali avranno luogo lunedì 29 aprile alle ore 15.30 nella chiesa arcipretale di Limana. La salma proseguirà per la cremazione. La famiglia porge un sentito ringraziamento al medico curante, dott.ssa Graziella Giubilei ed al personale tutto della Casa di Soggiorno per anziani di Limana. Limana, via Ricci 9 - 27 aprile 2019 DE DEA GELISIO BELLUNO - Longarone - Ponte n. Alpi - Mel tel. 0437/950521 Condoglianze Online: www.gelisio.it
IX
Padova
Sabato 27 Aprile 2019 www.gazzettino.it
«Il Sant’Antonio deve essere difeso» Lettera del sindaco e del vice al presidente Zaia per bloccare `«È una scelta che la Regione deve prima condividere il passaggio del polo di via Facciolati all’Azienda ospedaliera con il Comune per il bene e le esigenze dei padovani» `
SANITÀ PADOVA La giunta Giordani lan-
cia il suo appello per la difesa del Sant’Antonio e, più in generale, della sanità padovana: «Il consiglio regionale, martedì prossimo non approvi le nuove schede sanitarie». Schede che prevedono il passaggio della struttura di via Facciolati all’Azienda ospedaliera. Una circostanza che per il centrosinistra, rischia di depotenziare il San’Antonio.
SINDACO E VICE Ieri il sindaco Sergio Giordani e il vicesindaco Arturo Lorenzoni hanno scritto una lettera aperta al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, all’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, al Direttore della Ulss 6 Domenico Scibetta, al direttore dell’Azienda Ospedaliera Luciano Flor, al Rettore dell’Università Padova Rosario Rizzuto
in città di un nuovo polo ospedaliero, sostenuto dall’amministrazione comunale, è parte di una riorganizzazione e razionalizzazione del servizio sanitario che non può che partire dai bisogni reali dei padovani – aggiungono - Riteniamo indispensabile procedere alle scelte organizzative dopo un confronto mirato a fare sintesi e a disegnare un’ampia strategia condivisa che sappia guardare al futuro».
IL SINDACO Sergio Giordani si è schierato in difesa del Sant’Antonio
e al presidente della V Commissione Regionale Fabrizio Boron. «La Regione Veneto con l’approvazione delle schede sanitarie si appresta a dare un indirizzo forte all’evoluzione dell’organizzazione del servizio sanitario – premettono Giordani e Lorenzoni La città di Padova tuttavia, forte di una struttura sociale articolata e di una presenza di soggetti con funzioni molto diverse attivi in campo sanitario e socio sanitario, rappresenta un unicum a livello regionale e come tale, merita un’attenzione particolare». «Il progetto per la realizzazione
LA RICHIESTA «Per questa ragione, chiediamo di avviare al più presto un ta-
«CHIEDIAMO DI AVVIARE UN TAVOLO, SIAMO PRONTI A PORTARE IL NOSTRO CONTRIBUTO PER PROGETTI IN CAMPO SANITARIO»
Medicina legale, non si sa di chi sono i capelli nelle provette L’INCHIESTA PADOVA La prima parte dell’inci-
dente probatorio sullo scandalo delle presunte provette manomesse a Medicina legale, sembra non avere risolto il giallo. In aula lo scorso 17 aprile, davanti al Gip Elena Lazzarin e al pubblico ministero, ha parlato il genetista e colonnello dei carabinieri del Ris Giampietro Lago consulente per la pubblica accusa. L’esperto ha sottolineato come nei capelli all’interno delle due provette sequestrate dagli inquirenti non sia presente il Dna dei due automobilisti che, secondo l’accusa, sarebbero stati favoriti così da non vedersi sequestrata la patente di guida dopo essere stati “pizzicati” al volante sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ma a questo punto sono insorti gli avvocati delle difese. Motivo, i capelli nelle provette sono privi di bulbo pilifero per cui è scientificamente impossibile ri-
MANCANDO IL BULBO PILIFERO NON È POSSIBILE RISALIRE AL CORRETTO DNA, PER LE DIFESE INDAGINI CONDOTTE MALE
MEDICINA LEGALE L’Istituto ha la sede in via Morgagni
cavarne il Dna. In sintesi, non è possibile affermare per gli avvocati se sono o non sono dei due automobilisti. Lo stesso colonnello avrebbe dichiarato di avere lavorato su “frammenti di capelli”. Dunque resta il giallo sull’identità dei proprietari dei capelli. E poi è stato anche contestato dalle difese la scientificità del metodo di analisi seguito dai carabinieri del Ris. Tanto che è stato consegnato al Gip un articolo del professore Peter De Knijff genetista olandese, dove si evince come il sistema portato in aula dal consulente della pubblica accusa non abbia ancora passato il vaglio della comunità scientifica internazionale. Ma c’è di più perchè durante l’incidente probatorio, la pubblica accusa ha portato alla luce documenti non inseriti all’interno del fascicolo delle indagini: carte mai analizzate dagli avvocati degli indagati che sono nuovamente insorti. Una curiosità, l’incidente probatorio è stato sospeso alcuni minuti per allontanare dall’aula un giornalista freelance, che si era infiltrato in mezzo ad un paio di avvocati praticanti. Per legge l’incidente probatorio, che proseguirà il prossimo 13 maggio, non può essere aperto al pubblico. Gli indagati sono sei: il professore Massimo Montisci direttore dell’unità operativa di Medicina legale, Alessandro Nalesso chimico dell’Istituto, la dottoressa Arianna Giorgetti, il dottor Fabio Fenato (medico legale privato), l’esperto di infortunistica stradale Eduardo Urschitz e l’albergatore Rocco Sbrirziola. Le indagini sono scattate lo scorso 20 giugno quando è stato depositato un esposto, a firma di tre donne dipendenti dell’istituto di Medicina legale, dove in maniera molto dettagliata è stato scritto e sviscerato il sistema della provette manomesse. In sostanza, secondo l’accusa, Montisci avrebbe ordinato al suo staff, di fare risultare negative tutte le provette con campioni di sangue, capelli e urine di suoi amici e di amici di amici. Tutte persone finite nei guai per essere state “pizzicate” al volante sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze stupefacenti. Marco Aldighieri
941396ab-4df0-428d-b296-9963d5658d83
volo di confronto tra il Comune di Padova, la Regione, la USL6, l’Azienda Ospedaliera e l’Università, al fine di pervenire a scelte organizzative razionali e coerenti con i bisogni della popolazione, che siano in grado di coinvolgere tutti coloro che operano in campo sanitario – continuano È fondamentale per la nostra amministrazione dare risposte adeguate alle aspettative dei cittadini e al tempo stesso assicurare una metodologia rigorosa nelle scelte adottate. Per questo siamo disponibili a mettere in campo risorse se necessarie a portare un contributo in termini di progettualità in campo sanitario sulla base delle esigenze di tutti i partecipanti al tavolo». «Chiediamo dunque - concludono - di non approvare in via definitiva le schede sanitarie nella prossima seduta di Consiglio Regionale del 30 aprile ». Alberto Rodighiero
7
Attualità
IL FATTO PADOVA Prima li hanno aggrediti verbalmente. Urlando «Fascisti! Fascisti!». Poi, giù botte. Proprio nella notte seguita alle celebrazioni per l’anniversario della Liberazione. L’altra sera, poco dopo l’1 all’interno del bar Strasse, di via Gritti, in pieno centro a Padova, Nicolò Calore, 32enne ex consigliere comunale leghista, e Alberto Bortoluzzi, artista 31enne militante di Casapound, sono stati minacciati e malmenati da una quindicina di giovani quasi sicuramente appartenenti ai centri sociali. Il secondo è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso, mentre un’amica che era con loro è stata “risparmiata”. Al termine del raid, gli aggressori sono fuggiti, ma a disposizione dei poliziotti, arrivati sul posto dopo pochi minuti, ci sono le immagini registrate dalle telecamere della videosorveglianza.
Sabato 27 Aprile 2019 www.gazzettino.it
«Picchiati dai no global ci gridavano “fascisti”» Padova, ex consigliere comunale leghista `Sarebbero stati una quindicina, la polizia e un militante di CasaPound aggrediti al bar acquisisce le immagini delle telecamere `
Trieste «Sono sfruttati, niente africani alla maratona»
LA DINAMICA Calore e Bortoluzzi, amici da tempo, avevano deciso di concludere la serata, insieme ad altri conoscenti, nel locale a due passi da Piazza delle Erbe. Erano seduti a un tavolino, quando i primi quattro aggressori li hanno visti attraverso la vetrina. «Mi hanno riconosciuto perché sono di Casapound - ha spiegato Bortoluzzi prima sono entrati in quattro, poi altri 10, e hanno iniziato a picchiarci. Ho cercato di difendermi». Il pittore ha riportato ferite a un orecchio, che gli è stato squarciato da un oggetto tagliente. Calore, che era al suo fianco, aggiunge: «Ho preso un paio di cazzotti in faccia, ma io e i miei amici siamo abituati avendo giocato per anni a rugby. Non avevo mai visto questi individui. Non so chi siano. Mi hanno accusato di essere fascista. Niente di più falso: sono nipo-
FUORI DELLA QUESTURA Nicolò Calore (a destra) con il senatore leghista Andrea Ostellari (NuoveTecniche)
IL PREFETTO: «IL DISSENSO NON SI MANIFESTA COSÌ» IL GOVERNATORE ZAIA: «LA VIOLENZA DI CHI PREDICA TOLLERANZA»
te di un internato in un campo di concentramento e quindi, se cercavano qualcuno che avesse una sensibilità revisionista, hanno “toppato” alla grande». All’amica che era con loro, Nora Gietz, i violenti hanno detto: «Sei amica dei fascisti e meriteresti le botte. Ti risparmiamo perché sei una donna».
LE REAZIONI Il prefetto Renato Franceschelli non ha dubbi sul fatto che le numerose telecamere della videosorveglianza abbiano immortalato gli autori dell’episodio: «Il dissenso politico non si esprime in questo modo - ha detto -. E quindi biasimo l’accaduto. E sono certo che le indagini porteranno ai ri-
TRIESTE «Basta mercimoni. Quest’anno abbiamo deciso di prendere soltanto atleti europei per dare uno stop affinché vengano presi dei provvedimenti che regolamentino quello che è attualmente un mercimonio di atleti africani di altissimo valore, che vengono semplicemente sfruttati e questa è una cosa che non possiamo più accettare». Lo ha reso noto il presidente della Apd Miramar, Fabio Carini, organizzazione che promuove la Trieste Running Festival, manifestazione podistica che si terrà a Trieste dal 3 al 5 maggio prossimo. In Italia, prosegue Carini, «troppi organizzatori subiscono le pressioni di manager poco seri che sfruttano questi atleti e li propongono a costi bassissimi e questo va a scapito della loro dignità, perché molto spesso non intascano niente e non vengono trattati con la giusta dignità di atleti. Ora è il momento che da questa Trieste, città multiculturale, si dica basta allo sport che non è etico».
sultati auspicati». I vertici regionali della Lega sono subito intervenuti sulla questione e hanno organizzato per sabato prossimo una marcia per la sicurezza che partirà proprio da via Gritti. «Si sta addensano un clima che ci piace sempre meno - ha sottolineato il governatore Luca Zaia Esprimo la mia solidarietà agli aggrediti e la condanna per quanto si è verificato a Padova. Continuiamo ad assistere a un’escalation di violenza inaccettabile. Ancor più detestabile perché messa in atto da chi predica la tolleranza. Evidentemente è gente che della tolleranza ha un concetto a senso unico e che non sa che in democrazia le cose sono diverse e che le regole vanno sempre rispettate: quando le tue idee sono condivise dagli altri, come quando non lo sono, quando sei tu a vincere le elezioni, come quando le vince qualcun altro. Speriamo che lo capiscano». Il senatore Andrea Ostellari, il sottosegretario al Mef Massimo Bitonci e l’assessore regionale, nonché responsabile della sicurezza del Carroccio, Roberto Marcato, hanno annunciato che faranno subito segnalazione a Matteo Salvini sull’accaduto. «Il fatto - sottolinea Marcato - è di una gravità inaudita. E se questi individui pericolosi sono riconducibili a qualche centro sociale padovano, scatta l’obbligo di chiuderlo. E chi dà accoglienza a tali personaggi che decidono chi è fascista e chi non lo è, automaticamente diventa loro complice». Anche il sindaco Sergio Giordani, il vice Arturo Lorenzoni, e gli assessori Marta Nalin e Chiara Gallani di Coalizione Civica, hanno preso le distanze dall’episodio di violenza, auspicando che gli autori vengano al più presto individuati. Nicoletta Cozza Marina Lucchin © RIPRODUZIONE RISERVATA
aperture primaverili
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
per lei
Siamo aperti il 10 maggio dalle 10 alle 21.
Aggiungi al tuo outfit un bomber in raso color rosa pastello e abbina sandali colorati dai dettagli dorati.
FOSSIL retail 139€ outlet 79€
POLLINI retail 260€ outlet 169€ KARL LAGERFELD retail 395€ outlet 269€
il giusto pastello LIU•JO UOMO retail 149€ outlet 89,90€
Questa stagione scopri i colori pastello perfetti per te a Noventa di Piave Designer Outlet. Mescola e abbina le tonalità più dolci per creare look di tendenza con capi delle grandi firme come Blumarine, Coach e Brooks Brothers, tutte fino al 70% in meno.
PAL ZILERI retail 220€ outlet 110€
per lui Scegli una t-shirt per un outfit da giorno e aggiungi giacca e sneakers di ispirazione retrò, per un outfit da sera.
ARMANI retail 110€ outlet 66€
mcarthurglen.it/noventadipiave
4f8a61c9-4e78-45ed-b0c9-988ff72ead3a
PRIMO PIANO
SABATO 27 APRILE 2019 LA NUOVA
3
I problemi del Porto sedute il 29 aprile e il 3 maggio
Bilancio verso l’approvazione ma i mal di pancia restano La gestione del piano regolatore crea qualche tensione con Brugnaro Dopo il primo rinvio, il sindaco chiede maggiore condivisione nelle scelte Sul piatto ci sono temi che scottano e sui quali Musolino e Brugnaro hanno vedute molto diverse.
Francesco Furlan VENEZIA. Dalla partita di pesi
e contrappesi politici che si sta giocando al Porto di Venezia - e in particolare all’interno del Comitato di gestione - Pino Musolino dovrebbe uscire conservando il ruolo di presidente del Porto, avendo tuttavia ben chiaro il messaggio che, mercoledì della settimana scorsa, gli è stato recapitato da Città metropolitana (cioè da Luigi Brugnaro) e Regione (Luca Zaia).
IL PRG PORTUALE
La gestione del Piano regolatore portuale: Musolino rivendica la competenza urbanistica sulle aree portuali, autonomia che non piace a Brugnaro. Lo ha insegnato il caso della piscina di Marghera (sulla quale poi è stato trovato l’accordo) ma le aree che scottano sono soprattutto quelle dei Pili, di proprietà di Brugnaro, sulle quali è previsto il nuovo palazzetto della Reyer. C’è poi tutta la partita della viabilità d’accesso all’area portuale, che Musolino vorrebbe realizzare a Nord mentre il Comune preferirebbe a Sud, con sbocco verso la Romea. Solo sulle grandi navi a Marghera Brugnaro e Musolino hanno trovato un’intesa.
COMITATO DI GESTIONE
Il deposito Gpl in Val da Rio. La sua realizzazione potrebbe escludere il futuro coinvolgimento del porto di Chioggia collegato alla crocieristica. Per questo il presidente Musolino e il sindaco Ferro coinvolgeranno il Mise FOTO PÒRCILE
i dissidenti
Giri, l’ad Donelli vicino a Brugnaro Campitelli, ingegnere civile Fabrizio Giri (per la Città metropolitana) e Maria Rosaria Anna Campitelli (Regione Veneto) sono i due rappresentanti delle istituzioni all’interno del Comitato di gestione del Porto. Giri, amministratore delegato della Donelli Group, azienda che si occupa di spedizioni doganali, è anche consigliere di Municipalità a Mestre centro. Molto vicino a Brugnaro che, non a caso, nel luglio del 2017 ha scrit-
to il suo nome sul decreto di nomina per la rappresentanza della città metropolitana nel comitato di gestione del Porto. La rappresentante della Regione è invece Campitelli, indicata due anni fa con voto del consiglio regionale. Classe 1959, originaria di Potenza è ingegnere nella società Acqua Marcia dopo essere stata direttore della società di costruzioni Torno Internazionale.
Lo scorso 17 aprile i rappresentanti delle due istituzioni al comitato di gestione, Fabrizio Giri (Città metropolitana) e Maria Rosaria Anna Campitelli (Regione) hanno infatti disertato l’incontro - facendo così saltare il numero legale - che avrebbe dovuto dare il via libera al bilancio consuntivo del Porto. Uno stop che ha aperto le porte all’ipotesi di un commissariamento che, se pur ancora presente all’orizzonte, dovrebbe presto uscire di scena. Il Comitato di gestione infatti è stato riconvocato per lunedì 29 aprile, e in seconda battuta per venerdì 3 maggio. Di sicuro c’è che Giri è partito già da alcuni giorni per una vacanza fuori Europa e lunedì 29 non ci sarà. Tra le ipotesi c’è quella che possa collegarsi in video-conferenza. In alternativa la seduta sarebbe rinviata al 3 maggio, ma il voto del consuntivo avverrebbe comunque in tempo utile essendo stata la prima convocazione il 29. Un escamotage tecnico per prendere qualche giorno di tempo, e allo stesso tempo rispetta-
UN 5 STELLE IN CASA?
Da sinistra, Pino Musolino e Luigi Brugnaro
re la scadenza - che secondo alcune interpretazioni sarebbe comunque non tassativa - per l’approvazione dei conti del 2018. I rappresentanti di Città metropolitana e Regione potrebbero approvarlo o, per mandare un ulteriore segnale politico, decidere di astenersi, salvando comunque la poltrona del presidente dell’Autorità portuale. IL MESSAGGIO
Mercoledì 25 aprile a Palazzo Ducale Pino Musolino ha partecipato alla cerimonia del Premio festa di San Marco dedicato alle eccellenze veneziane, organizzato pro-
prio dalla Città metropolitana. E tra i tantissimi premiati - hanno notato gli osservatori più maliziosi - nessuno aveva a che fare con l’ambito portuale. Musolino, parlando con alcuni rappresentati del mondo istituzionale, si è detto «sereno e tranquillo» rispetto al forfait della scorsa settimana e alle scadenze della prossima. Profilo bassoil suo, almeno per qualche giorno. Del resto il messaggio politico di Brugnaro, cui si è accodata anche la Regione, è stato chiaro. Alcuni operatori del Porto lo traducono cosi: «Non fare troppo di testa tua, perché ti possiamo far saltare».
«Se avessero voluto fare fuori Musolino», è la riflessione che si fa tra gli operatori portuali, «avrebbero potuto subito votare contro al bilancio». Ma far fuori dal Porto Musolino aprendo la strada al commissariamento sarebbe pericoloso anche per il Comune e la Regione perché, con il ministero delle Infrastrutture guidato da Danilo Toninelli, potrebbero trovarsi un rappresentante del M5s alla guida del Porto, rendendo ancora più difficile il dialogo per allontanare le grandi navi dal bacino di San Marco. O ancora peggio, riflette qualcuno, Brugnaro e (soprattutto) Zaia potrebbero trovarsi un commissario leghista. Un leghista vicino a Salvini. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
8
Sabato 27 Aprile 2019 Corriere del Veneto
TV
Treviso
treviso@corriereveneto.it
NUMERI UTILI Comune Provincia Prefettura
04226581 04226565 0422592411
Questura PoliziaStradale PoliziaMunicipale GuardiaMedica
0422248111 0422299611 0422658340 0422405100
OspedaleCa’Foncello OspedaleSanCamillo Provveditorato Emergenzainfanzia
04223221 04224281 042242971 114
Taxi
0422431515
FARMACIE S.Angelo Millioni
0422400206 0422543370
Cartelli per la sicurezza e nuove piste insieme al Giro arriva la Ciclopolitana Invistadelpassaggiodeicampioni,Contepromuoveledueruote:«L’autorestiingarage»
Notizie in breve
Parcheggiare con un App A maggio si può L’app per i parcheggi è ultimata e nel corso del mese di maggio verrà presentata» a dirlo è il vicesindaco Andrea De Checchi, che torna a parlare dell’idea nata a gennaio tra gli uffici di Ca’ Sugana. Il Comune ha difatti pensato a un’applicazione da scaricare sullo smartphone che renderà meno complicata la vita di chi cerca parcheggio nel cuore di Treviso. La App fa da navigatore verso gli stalli liberi e permetterà di pagare direttamente con il cellulare. «Così i veicoli gireranno per minor tempo tra le vie del centro alleggerendo il traffico», conclude De Checchi. (c.c.)
TREVISO Giro d’Italia, Ciclopolitana e campagne sulla sicurezza stradale. Treviso punta ad essere sempre di più una città a misura di bicicletta. Entro venerdì 31 maggio, giorno in cui il centro storico farà da apripista alla 19esima tappa del Giro d’Italia, il Comune presenterà la prima bozza della Ciclopolitana voluta in particolare dal sindaco Mario Conte: «Sarà una grande rete di piste ciclabili tra percorsi esistenti e nuove realizzazioni che andremo ad ultimare proprio nelle prossime settimane. Vogliamo che i nostri cittadini lascino in garage l’auto e la sostituiscono con la bicicletta». A contribuire al piano del Comune anche gli aggiustamenti che verranno fatti nei prossimi giorni per preparare il cuore della città alla passerella dei campioni che poi partiranno ufficialmente da Villorba per arrivare a San Martino di Castrozza in Trentino passando per il Montello e per Passo san Boldo (nel Bellunese). La Ciclopolitana, ha spiegato il primo cittadino, comporterà un’importante trasformazione nella viabilità per le due ruote che potranno contare su un intreccio di percorsi ci-
clabili ben definiti e segnati da diversi colori che riprendono il sistema di linee delle metropolitane. In futuro verranno installati anche cartelli di segnaletica orizzontale e verticale, così che i ciclisti possano pedalare su itinerari netti, che vanno dai quartieri della periferia fino al centro della città: da viale Europa alla Feltrina, dalla Castellana alla Noalese e viale Montegrappa. La bicipolitana coinvolgerà anche i comuni limitrofi. «Nel piano delle opere sono stati inseriti collegamenti con il territorio di Casier, a via Sant’Antonino, e con Paese tramite via Castagnole» rivela Alessandro Manera, assessore all’Ambiente. Per Ca’ Sugana però non c’è solo la bicipolitana. L’obiettivo principale è infatti l’incolumità dei ciclisti: il Comune vuole aderire alla campagna di sicurezza stradale «Siamo sulla stessa strada», promossa dall’Accpi (Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani). Tramite quest’iniziativa dovrebbero essere sistemati lungo le strade e le piste ciclabili dei cartelli gialli che segnalano agli automobilisti la presenza di ciclisti «Crediamo nel mondo della bicicletta e voglia-
La vicenda
● Insieme per fare di Treviso «la città più ciclabile d’Italia». In foto, da sinistra, Cristian Salvato, il sindaco Mario Conte con il cartello Accpi e Fausto Pinarello
I segreti della Cina in mostra a palazzo dei Trecento TREVISO Da questa sera fino al 26 maggio, nel
Salone del Palazzo dei Trecento, sarà allestita l’esposizione «La Cina Segreta. La Città Proibita e 4000 anni di storia cinese». Un percorso storico-artistico (sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 19, dal martedì al venerdì dalle 16 alle 19, lunedì chiuso, ingresso libero) incentrato sulla storia millenaria della Cina, che vede come fiore all’occhiello delle rappresentazioni il modellino in legno di tiglio della «Città Proibita», la reggia di Pechino in miniatura. La realizzazione della mostra è stata affidata a Adriano Madaro, giornalista e sinologo trevigiano, per un’esposizione che va ad inserirsi nel grande percorso intrapreso dal Comune di Treviso per favorire il dialogo culturale ed economico con la Cina e con il mondo orientale. A giugno a tal proposito arriverà anche una delegazione da Baotou, città della Mongolia, per un incontro a Ca’ Sugana. (c.c.)
Ca’ Sugana si prepara alla guerra contro le zanzare. Dal 2 maggio i residenti a Treviso potranno recarsi negli uffici della Polizia Municipale di via Castello D’Amore per prendere i «pastiglioni» che, messi nei tombini dei giardini di casa o nelle acque di ristagno, permettono l’eliminazione delle larve di zanzara riducendo così la concentrazione di insetti nel periodo estivo. Le compresse sono messe a disposizione gratis - fino ad esaurimento scorte - dal Comune, che ha investito circa 8.500 euro. Da lunedì sul sito del Comune sarà anche presente una sezione dedicata ai residenti sulla lotta alle zanzare: «In seguito all’allarme West Nile dell’anno scorso abbiamo optato per rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato» dice l’assessore all’Ambiente Alessandro Manera. (c.c.)
Domani alle 10.30, presso l’Auditorium di Santa Caterina avrà luogo la cerimonia di premiazione de «L’incontro letterario di ieri e di oggi», condotto da Daniela Cecchini. Domenica, sempre a Santa Caterina alle 10.30 si terrà una conferenza dedicata all’integrazione dei popoli nella quale interverranno il missionario laico Claudio Turina e il prof. Federico Sanguineti. (s.ma.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Stasera l’inaugurazione
Lotta alle zanzare Al via il piano del Comune
Incontri letterari e integrazione a Santa Caterina
mo diventare un modello in Italia» chiosa Conte. Ed in vista dell’arrivo del Giro d’Italia che non attraversava le vie del centro trevigiano dal 2015 - tutta la città si abbellirà e si vestirà a tema. A partire dall’1 maggio avrà luogo «Treviso in rosa»: una serie di eventi collaterali legati alla gara internazionale che approderà nella Marca. Si comincia da concorsi fotografici legati al mondo delle due ruote e dedicati agli alunni delle scuole, ai residenti e ai titolari delle attività commerciali della città; ci saranno poi altri appuntamenti di carattere enogastronomico e alcune manifestazioni sportive come la corsa podistica «Treviso in Rosa», indirizzata alle donne. Con un filo conduttore: la bici e il colore rosa, lo stesso della maglietta indossata dal vincitore del Giro. «Siamo davvero soddisfatti, non abbiamo mai visto così tanta partecipazione» sorride Fausto Pinarello, uno degli organizzatori della tappa trevigiana pronto a inaugurare il nuovo negozio a Villorba proprio il 31 maggio. Carlo Cecino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Verso le Europee di Silvia Madiotto
Chi è
● Carlo Calenda (Roma, 9 aprile 1973) è stato ministro dello Sviluppo economico dal 2016 al 2018, prima nel Governo Renzi e poi con Gentiloni
TREVISO Ci
sono otto candidati trevigiani nelle liste per le elezioni europee nella circoscrizione veneta in cinque differenti compagini politiche. Ieri però era il giorno del capolista del Partito Democratico, l’ex ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda che ha scelto il Nordest per portare un messaggio di rinnovamento politico che parta da Bruxelles. C’erano oltre duecento persone ad ascoltarlo ieri sera, sotto la Loggia dei Cavalieri. Il romano che dialogava con gli imprenditori e gli industriali del Veneto è la bandiera del Pd per parlare di lavoro ed economia, e conquistare una terra tradizional-
Calenda traina i democratici «Il Veneto è una terra seria, giudicate i candidati come fosse un colloquio di lavoro» mente (e soprattutto recentemente) profondamente leghista. «Una regione profondamente seria, e io conto su questo, che ha fondato la sua prosperità sul lavoro, la fatica e sulla produzione, ed è la risposta che ho cercato di dare io al governo, al di là delle appartenenze partitiche – risponde Calenda -. Il Veneto crede nell’Europa, ne è parte da sempre». Gli incontri nelle piazze, spiega, sono sempre molto partecipati, «il punto sarà vedere il riscontro, parleranno i numeri, ma è una battaglia che vale la pena di combattere». Il messaggio è chiaro: «Guardare le persone e i loro comportamenti, giudicare i candidati
come giudicherebbero un dipendente che vogliono assumere o uno studente». Un passaggio sulla Lega non manca, mettendo in contrapposizione il governatore Luca Zaia e il leader Matteo Salvini: «Zaia è una persona seria, anche il suo discorso il 25 aprile lo era. Salvini è un irresponsabile, che alimenta l’idea di spaccare l’Europa sapendo che l’Italia rimarrà sotto le macerie. Siamo tra i fondatori dell’Europa, non ci porterà via i nostri valori». La pattuglia dei trevigiani è completa. Con Calenda c’erano i due candidati locali del Pd, il professor Antonio Silvio Calò e Laura Puppato. La Lega si affida al segretario regiona-
Candidati I trevigiani candidati in Europa sono otto tra tutti i partiti in campo
le ed ex sindaco di Vittorio Veneto Gianantonio Da Re; due le donne scelte dal Movimento 5 Stelle, la moglianese Cristina Manes e Valentina Borin di Salgareda. Due sono gli uscenti ricandidati, che cambiano casacca per l’occasione: Remo Sernagiotto, che dopo Forza Italia e i Conservatori e Riformisti si schiera con Fratelli d’Italia, e David Borrelli, il primo consigliere del Movimento 5 Stelle nato nel segno di Palazzo dei Trecento, ex braccio destro di Beppe Grillo e Casaleggio, che passa tra le fila della lista di Emma Bonino +Europa, in quota Pizzarotti (il sindaco di Parma che, allo stesso modo di Borrelli, si è allontanato dal Movimento 5 Stelle). L’ottava candidata è di origine trevigiana ma si candida con la Lega bolognese: è l’avvocato Alessandra Basso, cugina del consigliere regionale (leghista, ovviamente) Riccardo Barbisan. © RIPRODUZIONE RISERVATA
VIII
Feltre
GLI IMPORTI Fissati contributi massimi di 5mila euro per chi ha avuto rotture alla casa e di 20mila per i titolari di imprese, accolte in totale 267 domande
Sabato 27 Aprile 2019 www.gazzettino.it
belluno@gazzettino.it
Danni di Vaia: sono in arrivo i contributi della Regione
Ferite cutanee: dal Lions lo strumento per la cura `La donazione al
Santa Maria del Prato vale 10mila euro FELTRE
Ok all’erogazione di 1.765.000 euro da suddividere tra privati e aziende `
FELTRE In arrivo i primi soldi ai privati e ai titolari di attività economiche che hanno subito danni in occasione dell’uragano Vaia di fine ottobre. Per Feltre la Regione ha approvato 242 domande di privati cittadini, pari a 885mila euro e 65 domande da attività produttive, per 880mila euro, per un totale di 1.765.000 euro, somma che rappresenta il 13% dei contributi (13 milioni di euro) assegnati complessivamente a tutti i comuni del Veneto. La notizia è giunta ieri al Colle delle Capre dopo che il commissario straordinario per la regione del Veneto, Luca Zaia, ha firmato un’ordinanza in cui si sono definiti gli importi massimi concedibili relativi ai contributi da assegnare per l’immediato sostegno ai privati e alle attività economiche che hanno subito danni a seguito degli eventi di fine ottobre. Sono state accolte 242 domande di privati che hanno segnalato danni all’abitazione principale che ne hanno compromesso la funzionalità: per loro l’importo massimo è di 5mila euro. Per le imprese, i titolari di attività economiche/produttive e gli enti non commerciali le cui sedi, attrezzature e materiali risultino danneggiate da Vaia, di cui sono state accolte 65 domande, è concesso un contributo massimo di 20mila euro. I beneficiari del contributo riceveranno entro i prossimi 10 giorni una comunicazione dal comune di avvio del procedimento di erogazione del contributo e nei successivi 20 giorni dovranno presentare istanza di erogazione dei contributi, corredate da documentazione fotografica,
fatture e, per le imprese, dalla relazione tecnica contenente la descrizione delle spese, utilizzando il modello appositamente predisposto. Entro i successivi 15 giorni il Comune, una volta svolta l’istruttoria sulla base della documentazione di rendicontazione, dovrà determinare con proprio provvedimento, l’importo del contributo liquidabile nel minor valore tra quanto rendicontato e quanto stanziato con l’ordinanza del Commissario ed inviare al Commissario delegato l’elenco dei contributi liquidabili. Il comune successivamente provvederà a liquidare i contributi entro 10 giorni dal trasferimento delle risorse. (es)
Al concorso musicale Città di Belluno, piazzamenti importanti per gli allievi dell’istituto comprensivo di Feltre. Sono stati premiati nelle scorse settimane gli alunni di chitarra, dell’indirizzo musicale della media Rocca di Feltre, che hanno partecipato alla 2. edizione della rassegna bellunese. A Palazzo Fulcis, accompagnati dal docente Sergio Guadagnini, hanno proposto musiche di Diabelli, Linnemann, Sor, Brouwer, Carulli e Carlevaro, ottenendo due secondi premi, un terzo premio e il riconoscimento speciale per la migliore esecuzione ritmica con un punteggio di 94 su 100 ot-
SOLIDARIETÀ Il direttore Rasi Caldogno (a sx) alla donazione
Trentini in gita aiutano il santuario Azienda feltrina: il bilancio FELTRE I danni provocati da Vaia al tetto della casa degli ex coloni di Anzù sistemati anche grazie alla generosità della società Generali Assicurazioni di Roma. Il santuario dei santi martiri Vittore e Corona di Anzù è un luogo di spiritualità particolarmente caro ai feltrini tant’è che sono numerose le iniziative che vengono promosse per la valorizzazione di questo sito. Ultima, ma solo in ordine di tempo, la raccolta fondi per il restauro delle due statue che si ergono ai piedi della scalinata e la sistemazione della scalinata stessa i cui lavori sono attualmente in corso. A poche settimane dai festeggiamenti del santo patrono
Allievi di chitarra della Rocca premiati al “Città di Belluno” FELTRE
L’EX SCUOLA elementare di Farra sede delle associazioni danneggiata dopo il passaggio dell’uragano Vaia nell’ottobre scorso
Il Lions club di Feltre ha donato all’ospedale di Feltre una macchina per la cura delle lesioni cutanee. Da anni, infatti, è attivo nel nosocomio feltrino un ambulatorio specifico avviato da Anna Casanova e ora seguito da Jolanda Restelli. Ogni anno, all’ambulatorio per le lesioni cutanee, afferente alla Lungodegenza, vengono effettuati circa 2mila accessi. Le ulcere cutanee sono debilitanti, dolorose, riducono la qualità di vita del paziente e richiedono molto tempo per la cura. Rappresentano una patologia ad elevato significato sociale sia in termini di spesa pubblica e assistenziale che di perdita di giornate lavorative. La fase cruciale di questa patologia è rappresentata dalla rimozione del tessuto morto, danneggiato o infetto dal “letto” della ferita per aumentare il potenziale rigenerativo del tessuto sano circostante. Ci sono molte tecniche tutte finalizzate a una preparazione ottimale del “letto” della ferita. Quella con ultra-
suoni offre diversi vantaggi: radicale detersione dell’ulcera, rispetto del fondo ulcerativo in assenza di danni tessutali, ridotto dolore per il paziente, abbattimento della carica batterica e accelerazione dei processi riparativi. L’attrezzatura Genera ultrasonic, dal valore di circa 10mila euro, donata dal Lions, è un apparecchio medicale generatore di ultrasuoni che permette di utilizzare questa tecnica. Questo permette quindi ai medici del Santa Maria del Prato di essere più efficaci e ridurre soprattutto la sofferenza del paziente. La direzione del distretto di Feltre dell’Usl 1 Dolomiti, con il direttore generale Adriano Rasi Caldogno, ringrazia il Lions per questa donazione che permette di potenziare i servizi offerti alla cittadinanza. (es)
tenuto da Mbake Jha di seconda A, premiato ex aequo con Simone Scopel, di seconda C (nella categoria B5 nati nel 2006). Terzo premio per Leila Colussi, di seconda A. Nella squadra dei musicisti feltrini anche Mattia Scariot e Samuele Vieceli di terza A. «È una soddisfazione per i ragazzi vedere riconosciuto il lavoro fatto durante l’anno – spiega Guadagnini –. I concorsi sono importanti perché ci si confronta con gli altri e si ha modo di essere critici verso se stessi, di imparare e di maturare. Il risultato ottenuto dai nostri alunni è particolarmente significavo perché equivale a una vittoria di fatto, visto che il primo premio non è stato assegnato dalla giuria». (es)
di Feltre, San Vittore (14 maggio), il cui clou è la celebrazione al santuario, arriva una notizia che non può non rendere felice il rettore don Sergio Dalla Rosa e tutti i feltrini. La Società Generali Assicurazioni di Roma, con cui il Santuario dei Santi Vittore e Corona aveva assicurato la casa degli ex-coloni in Via del Dazio Vecchio 4, per interessamento del responsabile di zona
UNA COMITIVA AGGIUNGE AL COSTO PREVISTO PER L’ESCURSIONE ANCHE 3 EURO A TESTA DA DEVOLVERE PER I DANNI SUBITI DALL’URAGANO
Fiorenzo Perotto, ha disposto un’elargizione di 4mila euro per coprire in parte i danni provocati all’edificio dalla tempesta “Vaia”, abbattutasi lo scorso 29 ottobre nel territorio feltrino. La direzione del santuario ha aggiornato la polizza inserendovi tutte le calamità naturali. «Una bella sorpresa è venuta anche da un gruppo trentino - racconta il rettore - che ha prenotato una visita al santuario in giugno, compreso il pranzo, ed ha chiesto ai partecipanti, oltre alle spese, tre euro di contributo per il santuario, come piccolo segno di vicinanza in questo momento difficile. Come si vede, la solidarietà è davvero di tutti e le belle notizie al riguardo non mancano». E. S.
Ospedale più sicuro FELTRE Sicurezza del personale e dei pazienti prima di tutto: è stata affidata in questi giorni alla società Areatecnica di Mas di Sedico la progettazione esecutiva per la realizzazione dei lavori di adeguamento sismico dell’ospedale di Feltre e, in particolar modo, il corpo di collegamento fra il padiglione Gaggia Lante e il padiglione Dalla Palma. Nel dettaglio l’intervento prevede l’inserimento di nuove pareti in cemento armato sul perimetro esterno dell’edificio e il rinforzo di un numero limitato di pilastri interni. Un intervento che consente un consistente migliora-
mento della tenuta sismica della struttura, pari al 79 per cento dell’indice di adeguamento alla norma tecnica delle costruzioni e, soprattutto, consente un incremento del 74 per cento di tenuta statica rispetto alle condizioni attuali. L’importo dei lavori, stimato dall’ex Usl 2 per questo primo stralcio è di 490mila euro di cui 139mila euro messi dall’azienda ospedaliera mentre i restanti sono coperti da un finanziamento regionale. Dopo il progetto esecutivo, che dovrebbe arrivare in tempi abbastanza brevi, l’azienda darà il via ai lavori che non richiederanno il trasferimento dei pazienti in altre aree del Santa Maria del Prato. ES
34b91b37-e5a0-4f64-8f34-fe82e3e5edfd
sotto la lente del Consiglio FELTRE Il consiglio comunale di Feltre si riunirà lunedì alle 18 per approvare il rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2018. È questo, infatti, uno dei punti più importanti che verranno affrontati nel corso della seduta; durante la presentazione del rendiconto ci sarà l’illustrazione di una relazione da parte dei vari assessori. Oltre al rendiconto, di particolare interesse anche l’approvazione del bilancio consuntivo 2018 dell’azienda feltrina per i servizi alla persona che, grazie all’utile fatto dalla farma-
cia dell’ospedale, chiude in positivo, nonostante le grosse difficoltà che ha dovuto affrontare l’anno scorso, prima fra tutte la fuoriuscita dall’azienda feltrina della casa di riposo di Lentiai. Chiuderanno la seduta una variazione al bilancio di previsione 2019/2021, l’adeguamento del compenso del collegio dei revisori dei conti e la regolarizzazione e ridefinizione delle proprietà inerenti l’area cimiteriale di Vellai (acquisizione aree). In ballo ci sono poi le risposte, da parte degli assessori competenti, ad una serie di interrogazioni presentate dai gruppi di minoranza. (es)
Studenti del liceo Dal Piaz a lezione di emigrazione FELTRE (e.s.) Nell’aula magna del liceo Dal Piaz di Feltre, si è svolto l’incontro letterario storico-culturale sull’emigrazione veneta, analizzando in particolar modo quella bellunese di fine ottocento, primi anni del novecento. Alla presenza di un centinaio di studenti dell’Istituto stesso e di delegazioni Auser di Feltre, QueroVas, Pedavena e Mel, è stata focalizzata la complicata esperienza degli emigrati italiani, soprattutto quelli che avevano riposto le loro speranze di vita migliore in Brasile. Per i più è stata una sofferta, a volte drammatica, emigrazione verso un fantomatico e irreale “Eldora-
do”. Nel libro “Addio Italia”, presentato dal suo autore, Gianni Favarato, giornalista e scrittore e con alle spalle anche un’esperienza di dirigente Cgil, si possono rilevare benissimo le delusioni dei milioni di veneti, emigrati per miseria e fame. Il presidente della Associazione bellunesi nel mondo, Oscar De Bona, si è soffermato sull’impegno profuso in molti anni di volontariato dall’associazione da lui presieduta. Dopo gli interventi del dirigente scolastico Mario Baldasso e della presidente dell’Auser di Feltre Liliana Tomaselli, e di Franco Piacentini del direttivo Auser Feltre, ci sono stati gli interventi dei professori presenti e di alcuni studenti.
10
REGIONE
SABATO 27 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
La sfida delle elezioni europee sancisce un principio chiesto dai cittadini, di non usare i loro soldi per salvare le banche. Il problema è che all’atto pratico può valere per piccoli istituti ma non per milioni di conti correnti e obbligazionisti. Anche questo governo che strepitava per i salvataggi ha fatto un decreto fotocopia a quello MPS per Carige». Perché Calenda ha scelto il Veneto e il Nordest e non l'Italia centrale: cosa la lega a questa terra? La collaborazione avviata da ministro dell’Industria con gli imprenditori?. «Perché ho iniziato la carriera lavorativa in Ferrari a Maranello, ho frequentato imprese e lavoratori sia come viceministro che come mi-
Calenda: «Il Veneto tiene in piedi l’Italia Salvini e Di Maio? Litigano su tutto» L’ex ministro dell’Industria capolista Pd attacca il governo «Conte andrà a caccia di 40 miliardi con nuove tasse» L’INTERVISTA
Albino Salmaso asta con le risse e la sindrome della sconfitta. Carlo Calenda a fianco di Nicola Zingaretti e Giuliano Pisapia dice che è arrivato il momento «di levarsi i guantoni e andare casa per casa a dire che l’Italia seria, che studia e che lavora in questo momento non ha rappresentanza. Siamo nelle mani di due ragazzi inesperti, Salvini e Di Maio, che non sanno cos’è il lavoro». E ripete che il Veneto «tiene in piedi l’Italia: sarà un onore rappresentarlo a Strasbur-
B
«Ho iniziato a lavorare alla Ferrari, è un onore rappresentare tutto il Nordest» go». Il presidente della Repubblica Mattarella a Vittorio Veneto ha ricordato che la libertà nata dalla Resistenza dei partigiani non si baratta con l’ordine e la sicurezza. Il ministro degli Interni Salvini ha invece disertato la cerimonia a Roma per fare campagna elettorale in Sicilia: lei come giudica tale comportamento? «Salvini cerca di distrarre dalla situazione di assoluto sbando del governo inven-
tandosi una polemica al giorno. Ignora cos’ è il 25 Aprile e va in Sicilia non già per occuparsi della mafia ma di campagna elettorale. Il Ministero e il governo sono fuori controllo». Di Maio chiede le dimissioni del sottosegretario Siri, ma Salvini ne ne vuole sapere. Il governo è sull'orlo della crisi? «Ma figuriamoci. Siri si dimetterà alla fine e loro avranno avuto la loro sceneggiata. Abbiamo affidato il Paese a due ragazzi senza alcuna esperienza di lavoro. I risultati sono un asilo d’infanzia permanente». I due ragazzi “inesperti” però navigano a gonfie vele con i consensi: come spiega il boom dei populisti-sovranisti in Italia e in Europa? «Perché usciamo da 30 anni in cui la classe media in Occidente si è impoverita. C’è un profondo desiderio di cambiamento. Molto comprensibile purché il cambiamento non sia il burrone. Aggiungo che i partiti sovranisti non prenderanno, secondo i sondaggi, più del 10% dei seggi. L’Italia sarà ancora più isolata in Europa». Ma il premier Conte riuscirà a far dimettere Siri? Ieri Giancarlo Giorgetti ha “messo alla porta” il figlio di Arata dal suo ministero. «Sì. Siri prima o poi si dimetterà e se lo farà anche la Raggi ne guadagneremo tutti.Salvini e Di Maio troveranno un’altra fesseria su cui litigare per continuare a distrar-
re gli italiani dai veri problemi». Nel Decreto Crescita il governo ha infilato il salvataggio di Alitalia e rimborsi dei risparmiatori truffati dai crac bancari: cosa ne pensa del provvedimento? «Che a parte il super-ammortamento che avevano tolto e poi reinserito c’è poco nulla. Il piatto forte è la rinazionalizzazione di Alitalia, già costata ai contribuenti 8 miliardi di euro». Conte ha recuperato parte dei provvedimenti da lei varati con il pacchetto di Industria 4.0. Siamo ancora in tempo per evitare la recessione e agganciare la ripresa? « La fiducia delle imprese è ai minimi. Gli investimenti si sono fermati a partire dal terzo trimestre 2018. Abbiamo perso 116.000 posti di lavoro e dobbiamo fare una manovra da 40/50 miliardi. Il Paese è andato fuori controllo. Difficile riprenderlo con questi al volante».
«I due vicepremier sono due ragazzi inesperti, non sanno cos’è il lavoro» Il ministro Tria ha ipotizzato l’aumento dell'Iva: cosa si può fare per scongiurarlo? «Il pericolo è reale e probabilmente non sarà sufficiente. Come ho detto, stiamo cadendo nel burrone. Con la
il critico d’arte milanese
Daverio, Pizzarotti e Borrelli in corsa con +Europa di Bonino PADOVA. Daverio candidato di +Europa nella circoscrizione Nordest alle elezioni Europee del 26 maggio, nella lista che si apre con il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e che ha accolto anche David Borrelli, eurodeputato uscente che ha detto addio al M5S di Grillo, dopo la nascita del governo gialloverde. Il critico dell’arte, ex assessore alla Cultura a Milano con il sindaco Formentini, un leghista cre-
sciuto nel Psiup, è ora in corsa con Emma Bonino, radicale, ex commissario dell’Ue. «Oggi bisogna sostenere +Europa per una ragione banale: il nostro destino futuro è solo il destino comune. Un destino comune che ci darebbe la possibilità di essere protagonisti della storia e di lasciare ai nostri discendenti un segno vero di capacità e di intelligenza politica», dichiara il critico d'arte in un video
pubblicato sui social del movimento fondato dalla Bonino. «L’energia che richiede l'Europa di oggi è un'energia formidabile: l'energia della nostra civiltà e della nostra agiatezza. Ogni ritorno a sovranismi, a localismi - prosegue Daverio - assomiglia al ritorno ai cretinismi». «Davvero orgoglioso della candidatura con +Europa di Philippe Daverio nella circoscrizione del Nord Est - scrive su Twitter il segre-
«I partiti sovranisti e populisti arrivano al 10 per cento e sono del tutto marginali»
Carlo Calenda, capolista Pd alle elezioni europee
manovra e l’Iva ammazziamo la crescita, senza l’aumento facciamo partire il deficit e scateniamo i mercati. Unica cosa sensata è cancellare le pensioni a Quota 100 e rivedere il reddito di cittadinanza, riducendo i 133 miliardi di maggiori spese pubbliche previste nel Def». Tria vuole aumentare l'Iva mentre Salvini ripropone la flat tax: a ottobre che sorprese ci troveremo nella legge di stabilità? «Quaranta miliardi di tasse in più o il deficit al 4% e lo spread a 600. Ripeto: ci sono 133 miliardi di maggiore spesa pubblica nel Def. Questo è il governo più assistenziale degli ultimi decenni. L’Italia che lavora, studia e produce pagherà il conto. Vanno mandati a casa rapidamente». Nel Decreto Crescita ci sono anche le norme per il rimborso ai risparmiatori truffati dalle banche: che ne pensa di quell'accordo? La Ue alzerà a 200 mila euro la soglia per il patrimonio mobiliare? «Questa volta sono d’accordo. Il prezzo delle azioni non
era determinato dal mercato ed è stato facile raggirare i risparmiatori. Una presunzione di misselling è ragionevole. Come abbiamo fatto in altri casi su obbligazioni subordinate. Sulla soglia non ho idea di quale sia la situazione con Bruxelles, ma vista la cantonata presa dalla Commissione sull’uso del fondo volontario, raccomanderei alla Ue grande flessibilità». Quindi sulle banche la Ue deve fare autocritica? La commissaria Vestager ha ammesso che le direttive si possono rivedere. Il
tario di +E, Benedetto Della Vedova -. A chi imbraccia i mitra preferiamo chi imbraccia i libri: un’altra Italia c'è». Intanto, la macchina elettorale si è messa in moto e in Europa un elettore su dieci sarebbe deciso a votare per un partito populista o di estrema destra alle prossime elezioni: è quanto emerge da un sondaggio effettuato dalla Fondazione Bertelsmann, secondo cui, d'altra parte, il 6,2% degli elettori ha già deciso di votare per l'estrema sinistra o per la sinistra populista. Lo studio è stato effettuato da YouGov a gennaio 2019 intervistando circa 24 mila persone di 12 Stati membri. Circa il 52 per cento degli interpellati ha risposto che non voteranno mai per partiti o formazio-
ni populiste o estrremiste. «Questi dati - spiega Robert Vehrkamp, curatore dello studio - dimostrano che i partiti populisti si sono costruiti una base elettorale stabile in un lasso di tempo relativamente breve, ed evidenziano quanto sia pericoloso anche in termini di perdita di consenso
«L’accordo sulle banche mi convince Giusto presumere il misseling» bail in resta sacro e inviolabile o si può modificare? «Va premesso che abbiamo sbagliato noi a dire che le banche italiane erano a posto: non so se vi ricordate Tremonti, mentre tutti le salvavano. Comunque il bail in
Il capolista Pd sarà oggi a Belluno, Vittorio Veneto e a Padova per i partiti tradizionali sposare le istanze dei populisti». Agenda fitta di impegni per l’ex ministro Carlo Calenda, ieri sera a Treviso con Laura
nistro, le ho portate all’estero, le ho difese contro il dumping cinese, ho costruito un piano, impresa 4.0, per aiutarle finalmente ad investire. Questa parte d’Italia tiene in piedi il Paese. Sarà un onore rappresentarla». Da 30 anni si attende il completamento della Tav Milano-Venezia-Trieste e della linea del Brennero che da Monaco collegherà Verona con Bologna e poi Roma. Perché si accumulano solo ritardi? «Perché siamo il Paese dei veti. E ci piace molto esserlo. Io nel mio lavoro al governo mi sono occupato di infrastrutture energetiche e so quello che ho dovuto passare per far arrivare un tubo di un metro in Puglia... Sul Brennero suggerirei di chiedere a Toninelli...». Quali regole debbono rispettare i paesi di Visegrad per restare nell’Ue? «Abbandonare il salario legale e aprire alla contrattazione. Far convergere la corporate tax verso la media Ue. Assumersi le responsabilità sui migranti. Smetterla di demolire nei loro ordinamenti la democrazia liberale. Ma non mi piace nemmeno l’Europa franco-tedesca di Aquisgrana. L’Italia deve esserci, perché quando c’è vince». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Puppato e Antonio Calògi alle 9 avrà un incontro con le parti sociali a Belluno alle 10 sarà in Piazza dei Martiri, alle 11,30 a Vittorio Veneto. Alle 14 sarà a Rubano al Parco etnografico e alle 18 presenterà il libro di David Parenzo "I falsari" in sala Anziani nel municipio di Padova. Domenica parteciperà alla partenza della maratona di Padova, in Prato della Valle. Alessandra Moretti e Paolo De Castro, ieri hanno partecipato ad un meeting sulla politica agricola Ue a Portogruaro, organizzato dalla Cia. Tra i leghisti si mette in luce Gabriele Padovani attacca che ha scelto Salvini e Zaia come testimonial: così non delude nessuno. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
BELLUNO
SABATO 27 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
maxi finanziamento per investimenti
Due milioni e 300 mila euro dalla Regione per l’Usl Dolomiti Per la sanità veneta saranno distribuiti 51,5 milioni frutto di una gestione virtuosa Nel Bellunese 980 mila euro per il piano antincendio e 1,3 milioni per le strutture montacarichi a Belluno, della dotazione informatica delle postazioni di lavoro e del parco mezzi. L’arrivo di questi soldi è frutto di buona gestione economica, con un tesoretto ricavato dalla ricognizione dei flussi finanziari gestiti attraverso l’Azienda Zero e relativi ai fondi disponibili della ge-
Raffaele Scottini BELLUNO. La sanità bellunese
si arricchisce di 2 milioni 296 mila 318 euro. È la quota riservata dalla Regione all’Usl Dolomiti compresa nei 51 milioni 456 mila 948 euro che saranno destinati a investimenti in strumentazioni di vario genere, acquisti di materiali, e nella realizzazione dei piani antincendio nelle Usl di tutto il Veneto. Il maxi finanziamento è stato deciso dalla giunta regionale presieduta da Luca Zaia, che ha approvato 39 progetti presentati dalle diverse aziende sanitarie. Tra questi, figurano il nuovo piano antincendio per l’Usl di Belluno da 980 mila euro, più un pacchetto di investimenti da più di 1 milione 300 mila euro (per la precisione 1 milione 316 mila 310) che mette insieme l’adeguamento delle centrali termiche a Cortina, degli ascensori e
«Questo dimostra l’efficienza nella spesa e con l’autonomia faremo ancora meglio»
Il presidente della Regione Zaia all’ospedale di Belluno
stione sanitaria accentrata (quella parte del riparto del fondo sanitario nazionale che, ogni anno, non viene suddivisa tra le Usl ma trattenuta in capo alla Regione), che ha fatto registrare importanti economie di spesa. «Sono 51,5 milioni di virtuosità», rivendica il presidente Zaia. «Sono soldi dei
veneti, che reinvestiamo per le loro cure e le strutture che le erogano, grazie all’attenzione certosina con cui si gestiscono i fondi e alla decisione strategica di destinare ogni anno cifre ingenti alla crescita tecnologica e strutturale dell’intero sistema. Ne beneficiano le cure, con l’acquisto di nuovi macchinari e presìdi sanitari, e la sicurezza delle persone ricoverate negli ospedali con i piani antincendio, fondamentali per contribuire all’eccellenza delle strutture». Il governatore del Veneto coglie poi l’occasione per rilanciare l’obiettivo dell’autonomia regionale. Questa per lui è «una dimostrazione di efficienza nella spesa che avviene a prescindere dall’autonomia e con l’autonomia faremo ancora meglio, e così sarà anche per tutte quelle Regioni che vorranno e sapranno raccogliere la sfida della responsabilità e dell’efficienza. Ad oggi, a diversi livelli di procedura, sono già diciassette», ricorda, «e anche per questo un po’ fa sorridere e un po’ fa rabbia che qualche catastrofista insista nell’affermare quel vero e proprio imbroglio che vorrebbe alcune Regioni egoiste sottrarre qualcosa alle altre. Niente di più falso. Chiediamo semplicemente di avere più libertà di manovra nel gestire oculatamente quello che ci tocca dal riparto nazionale». «Il risultato, usando al meglio ogni euro disponibile, lo vediamo già oggi con questa manovra da 51,5 milioni».—
17
alla cerva
Gazebo vola in strada su un’auto per il vento BELLUNO. Effetto vela e un
gazebo ha preso letteralmente il volo, finendo per strisciare un’auto in transito alla Cerva. Si è staccato da terra alzandosi in aria ed è atterrato in strada a poca distanza, quando stava passando una macchina. Per fortuna nessun ferito, ma solo un inconveniente e un danno tutto sommato contenuto alla carrozzeria per un automobilista lungo via Col di Lana nel primo pomeriggio di ieri. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco. L’episodio si è verificato alle 15 circa, durante il temporale che si è manifestato con pioggia accompagnata da raffiche di vento nel Bellunese. Le folate si sono fatte sentire anche ai danni delle piante, con effetti a Bardies, nel territorio comunale di Mel, e in via Col da Ren a Belluno. In entrambi i casi sono stati chiamati i Vigili del fuoco, che sono intervenuti per la caduta di alberi, recandosi sul posto per verificare la situazione e mettere in sicurezza i luoghi interessati. —
PADOVA
SABATO 27 APRILE 2019 IL MATTINO
19
Agguato del 25 Aprile
Il Carroccio insorge e va all’attacco «Padova deve ritornare sicura» Ghidoni: «Il 4 maggio passeggiata per il centro». Zaia: «Escalation inaccettabile, va fermata» Reazioni a catena da parte del mondo politico in seguito all’aggressione al responsabile della sezione Casapound di Padova Alberto Bortoluzzi e all’esponente della Lega Nicolò Calore. Paola Ghidoni, candidata al Parlamento Europeo per la Lega, non appena è venuta a conoscenza dei fatti ha lanciato un’iniziativa in solidarietà del leghista Calore: «Sabato prossimo, 4 maggio, con Nicolò e tante amiche e amici della Lega, ci troveremo in via Gritti e faremo una passeggiata per il centro della nostra città, che deve tornare libera e sicura» ha annunciato. «Troppa gente predica bene e razzola malissimo. Chi compie aggressioni deve andare in galera. Chi non le condanna, finisce per esserne complice. Padova merita serenità». L’INIZIATIVA
Alla passeggiata ha già dato la sua adesione Andrea Ostel-
lari, presidente della Commissione Giustizia a Palazzo Madama e senatore della Lega. È stato lui ieri a riportare per primo quanto accaduto nel bar del ghetto. «Ieri (25 aprile, OES) abbiamo ascoltato tante belle parole. Oggi, purtroppo, parlano i fatti. Un gruppo di codardi ha aggredito e picchiato due ragazzi, uno dei quali è della Lega, al grido “fascisti, fascisti’. Confido che le forze dell’ordine riusciranno a individuare i responsabili» si augura il senatore, «Padova sarà libera quando i violenti non avranno spazi e non potranno godere della simpatia di qualche politico locale».
Al centro della polemica il lavoro di sabato «Lavoriamo in condizioni di grande stress»
I vigili non ci stanno «Fontolan ha minato il percorso di mediazione» IL CASO
ontolan ha tradito il patto tra gentiluomini, minando il percorso di mediazione intrapreso. Con grande senso di responsabilità nei confronti dei cittadini abbiamo rinunciato all’assemblea nel giorno della maratona, mentre lui fa dichiarazioni che confondono i padovani». Gli agenti della polizia locale non hanno digerito le parole del loro comandante Lorenzo Fontolan nel “day-after” della riunione sindacale avuta mercoledì, alla quale ha partecipato anche il sindaco Sergio Giordani, decidendo di sospendere le trattative fino a giugno per scongiurare la minaccia di sciopero. «Chi indossa una divisa lavora il sabato, e se capita anche la domenica. Gli spacciatori non riposano mai e noi non siamo degli impiegati» aveva dichiarato Fontolan, dopo il rifiuto da parte della maggioranza del corpo di rimodulare gli orari di lavoro.
L’AFFONDO
«L’aggressione ai due giovani padovani non può essere sottovalutata: non sono compagni che sbagliano ma delinquenti che hanno cercato lo scontro fisico per intimidire e dare una lezione a chi ha idee ben diverse dalle loro» ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, «non si porta indietro l’orologio della storia e a maggior ragione in una città come Padova che ha conosciuto e sconfitto il terrorismo. Trovo ripugnanti queste aggressioni che vanno comunque inquadrate nel crescente clima d’odio abilmente orchestrato in questi giorni». — Alice Ferretti
LE POSIZIONI
In tanti si sono espressi sull’aggressione della scorsa notte, riguardo alla quale CasaPound ha specificato: «L’aggressione operata da antifascisti locali era direttamente rivolta a un nostro militante, che in quel momento si trova-
«F
Lorenzo Fontolan
Davanti alla possibilità di modificare i turni, da 5 giorni lavorativi su 7 a 6 su 7 (con un’ora in meno al giorno), i vigili avevano annunciato uno sciopero nel giorno della Padova Marathon, minacciando di paralizzare la città. Al tavolo sindacale di mercoledì il sindaco era riuscito a mediare rinviando la negoziazione, preavvisando però che non sarebbe tornato indietro. Il giorno dopo Fontolan aveva rincarato la dose. «Il comandante confonde i cittadini, perché gli agenti di Padova, fin dal 2001, non solo lavorano il sabato, ma lavorano 7
va in compagnia di esponenti leghisti durante un momento privato e apolitico». Tra questi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti. «Si sta addensando un clima che ci piace sempre meno. Continuiamo ad assistere ad un’escalation di violenza inaccettabile. Ancor più detestabile perché messa in atto da chi normalmente predica la tolleranza. Evidentemente è gente che della tolleranza ha un concetto a senso unico e non sa che in democrazia le cose sono diverse» ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia.
Andrea Ostellari insieme a Nicolò Calore davanti alla questura. A destra Luca Zaia e Roberto Ciambetti
giorni su 7 e per 365 giorni all’anno – spiegano Salvatore Santoro, Francesco Scarpelli e Michele Ponchia dell’Rsu – Quindi, se è vero che gli spacciatori non si riposano mai, è altrettanto vero che l’attività della polizia locale si estende a 360 gradi in tutti gli ambiti e su tutte le problematiche della città». Al centro della discussione c’è l’operatività del sabato. Il predecessore di Fontolan, Antonio Paolocci, aveva ridotto i giorni lavorativi a cinque, considerando il sabato un festivo e dimezzando gli uomini in strada nel weekend. «Da parte nostra non è mai stata messa in discussione la disponibilità di aumentare la presenza il sabato – rispondono gli agenti – ma è evidente che c’è la volontà di spostare il nodo della vicenda su questioni ininfluenti rispetto ai veri problemi. I 250 operatori di polizia locale, la cui eta media è di 52 anni, operano in una città tra le più inquinate d’Italia, in situazioni di forte degrado e di stress emotivo, e a fronte di un lavoro rischioso ed usurante. È vero, come dice il comandante, che non siamo impiegati, ma abbiamo le loro stesse regole contrattuali pur svolgendo un lavoro diverso». E poi il sospetto: «Ci chiediamo se le vere ragioni di tutto questo non siano legate ad un tentativo di abbattere gli investimenti per la polizia locale, per ritagliare spazi a nuove figure dirigenziali. Si può e si deve trovare una soluzione adatta alle esigenze di entrambe le parti, che preveda maggiore presenza del personale il sabato ma non trascuri il riposo psico-fisico necessario agli agenti». — Luca Preziusi
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
durante atalanta-fiorentina
Pietre e petardi contro gli agenti feriti in 24, due sono padovani Due poliziotti del reparto Mobile di Padova feriti, tra i 24 (con prognosi fino a 30 giorni) che sono dovuti ricorrere alle cure mediche dopo la partita di calcio che si è svolta a Bergamo, Atalanta – Fiorentina. «Ancora una volta siamo costretti dagli eventi a prendere posizione in relazione alle modalità con cui le tifoserie di Atalanta e Fiorentina hanno deciso di rovinare il 25 Aprile scorso una giornata che avrebbe dovuto essere dedicata allo sport» recita una nota di Maurizio Ferrara, segretario regiona-
le vicario Fsp Padova. Ricostruisce la giornata di scontri il segretario Fsp del reparto Mobile di Padova Boris Vespignani. «Il 27 febbraio scorso dopo la partita di andata della semifinale a Firenze, come noto a tutti c’erano stati momenti di tensione e feriti a seguito di un intervento di un Reparto su alcuni autobus della tifoseria atalantina a fine partita. A distanza di un paio di mesi gli ultras delle due squadre in questione hanno ribadito la loro moderata posizione in argomento. Addirittura dopo 20
anni è stato concesso ai tifosi della Fiorentina di viaggiare in treno speciale verso Bergamo. Un premio che si meritavano senza dubbio tanto, visto che su quel treno c’erano almeno 200 ultras che fin dall’arrivo in stazione hanno acceso fumogeni nel tunnel di uscita ed esploso bombe carta. Lo stesso gruppo che si renderà responsabile di gran parte dei disordini. Gli ultras locali, in circa 150, attaccavano con fumogeni, pietre, bottiglie e ordigni esplodenti lo schieramento della polizia». –
A. MANZONI & C. S.p.A. La filiale di Padova sita in Via Tommaseo 63/A, comunica alla spe abile clientela che la richiesta di necrologie e di annunci economici potrà essere effe uata conta ando il numero verde a vo tu i giorni, compresi i fes vi, dalle ore 10.00 alle ore 19.30 I pagamen potranno essere effe ua esclusivamente tramite carte ele roniche Numero verde per le necrologie
12
Nordest
“SCUOLE SICURE” IN GIRO PER IL VENETO Il progetto “Scuola Sicura Veneto» dell’assessorato alla Protezione Civile prevede prove pratiche di evacuazione e di intervento in caso d’incendio
Sabato 27 Aprile 2019 www.gazzettino.it
Vaccini, 8mila bimbi a casa dagli asili In Veneto sono 14.959 i piccoli 0-6 anni non adempienti `Nessuna sanzione è stata ancora fatta nelle scuole dell’obbligo coloro che frequentavano nidi e materne sono stati sospesi Intanto scatta l’allerta morbillo: fino a 16 anni copertura del 95% `
SITUAZIONE VENETA
Il sondaggio
VENEZIA In Veneto i bimbi non in regola con i vaccini sono a casa. Sono partite anche cause e diffide ai dirigenti scolastici da parte delle famiglie coinvolte, ma alla fine non c’è stato nulla da fare e sono scattate le sospensioni dalle lezioni. Si stima che siano 8mila i piccoli, tra i 14.959 inadempienti nella fascia 0-6 anni, che frequentavano asili e nidi e che ora sono stati allontanati. Questi bambini pochi giorni dopo il 10 marzo, data entro cui bisognava mettersi in regola con gli obblighi fissati dalla legge Lorenzin, hanno sospeso le frequenze. Non è stato necessario rivolgersi alla Procura della Repubblica come è successo a Rimini, dove il sindaco ha presentato dieci segnalazioni nei confronti delle famiglie di altrettanti bambini che continuavano a frequentare le aule scolastiche malgrado non fossero in regola con le somministrazioni e ha fatto un’ordinanza che prevede 500 euro di multa al giorno. In Veneto, grazie all’anagrafe vaccinale della Regione lo scambio di dati tra aziende sanitarie e scuole è stato veloce, e già a metà marzo i genitori sono stati convocati dai dirigenti scolastici per comunicare la sospensione. In alcuni casi anche se mamma e papà avevano esibito la certificazione che attestava l’appuntamento preso con l’azienda sanitaria per intraprendere il percorso vaccinale, come è successo a Bussolengo in provincia di Verona.
Un italiano su due teme effetti collaterali
I NUMERI Ma se si allarga lo spettro a chi qualche vaccino l’ha fatto, ma non ha la copertura a tutti e dieci quelli obbligatori per legge, il numero degli inadempienti sale: sulla base dell’ultimo report della Regione Veneto sono 73.812 i bambini e i ragazzi da 0 a 16 anni non in regola rispetto all’obbligo vaccinale (il 9,9% dei 750.000 residenti di questa età) di cui 21.647 completamente privi di immunizzazione. Di questi 7.100 sono in età da asilo nido, 7.859 nella fascia da scuola dell’infanzia e 47.624 alunni della scuola dell’obbligo. «Le famiglie che non volevano ricorrere alle vaccinazioni alla fine, dopo il 10 marzo, hanno tenuto a casa i propri figli - spiega Stefano Cecchin, referente veneto della
Intanto non sono ancora state fatte sanzione agli studenti che frequentano le scuole dell’obbligo e non sono in regola con le vaccinazioni. La legge in vigore prevede che per la fascia 6-16 anni siano elevate multe fino a 500 euro alle famiglie inadempienti, ma le Regioni, che stanno lavorando in rete per avere un’applicazione omogenea della norma a livello nazionale, non hanno ancora stabilito le linee guida. A questo punto è probabile che l’anno scolastico finisca senza che il provvedimento venga, almeno per ora, applicato. Raffaella Ianuale
BRUXELLES Quasi un italiano su due, e più precisamente il 46%, è convinto che i vaccini possano causare spesso gravi effetti collaterali, mentre circa un terzo pensa che indeboliscano il sistema immunitario (32%) e che possano causare la malattia da cui proteggono (34%). È quanto emerge dal primo “Eurobarometro” sull’atteggiamento degli europei nei confronti dei vaccini, presentato dalla Commissione dell’Unione Europea. Ma l’Italia, in questo suo atteggiamento, è in buona compagnia. Infatti il 48% degli europei crede a effetti collaterali gravi e frequenti causati dai vaccini, percentuale che supera il 50% in ben sedici paesi Ue. Il sondaggio conferma quindi la diffusione di una serie di ‘falsi miti’ sui vaccini. «Queste sono percezioni errate che bisogna affrontare - ha dichiarato il vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen - l’Europa è la regione nel mondo con il livello più basso di fiducia sulla sicurezza e efficacia dei vaccini e questo è un rischio per la salute pubblica». Gli italiani, infatti, sono comunque più informati della media Ue: il 48% degli europei pensa che vaccinarsi dia spesso seri effetti collaterali, mentre solo il 41% ha negato queste conseguenze e l’11% ha dichiarato di non saper rispondere. Tra i francesi il timore di effetti collaterali coinvolge addirittura il 60% e nei britannici il 54%. Gli italiani sono invece appaiati con i tedeschi. Fanno meglio di noi, tra i grandi Paesi europei, gli spagnoli, qui “solo” il 43% teme conseguenze. I più fiduciosi sono gli svedesi, dove appena il 26% della popolazione pensa che vaccinarsi comporti seri effetti collaterali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SCUOLE DELL’INFANZIA Bambini sospesi dalla frequenza perché inadempienti con gli obblighi vaccinali
Fism, la Federazione delle scuole materne che accoglie il 65% del totale degli asili veneti - nelle nostre scuole i casi non sono stati molti, ma i termini di legge andavano rispettati». Mentre dal Corvelva, che ha offerto sostegno legale alle famiglie coinvolte, la conferma che questi bambini sono ora tutti a casa. «I piccoli non vaccinati sono stati sospesi da nidi e scuole dell’infanzia - spiega la portavoce veneta dell’associazione Nassin Langrudi - noi abbiamo sempre dato indicazioni alle famiglie di rispettare la legge anche se la troviamo discriminante così come riteniamo che si stiano strumentalizzando i casi dei bambini immunodepressi. Non sono invece ancora state elevate le sanzioni
STEFANO CECCHIN DELLA FISM: «IL TERMINE DEL 10 MARZO È STATO RISPETTATO I NON OTTEMPERANTI SE NE SONO ANDATI»
per gli studenti delle scuole dell’obbligo, provvedimento che è già operativo in Umbria e Trentino Alto Adige». Laddove si sospettava la presenza di autocertificazioni fasulle sono intervenuti i carabinieri del Nas che hanno fatto accertamenti, specie nel Bellunese dove hanno segnalato 17 casi alla Procura.
ALLARME MORBILLO Il tutto mentre l’Istituto Superiore della Sanità lancia un nuovo allarme indicando l’Italia tra i dieci paesi d’Europa in cui «il morbillo è endemico». Lo rileva il rapporto sulle coperture vaccinali pubblicato in occasione della Settimana europea dell’immunizzazione 2019. «In Europa 37 Paesi su 53 hanno eliminato il morbillo e 6 hanno interrotto la trasmissione dell’infezione per un periodo di almeno 12 mesi. L’Italia rimane uno dei 10 Paesi dove il morbillo è ancora endemico - rimarca l’Iss - Questo a causa delle scarse coperture vaccinali nel corso degli anni, che hanno portato all’accumulo di ampie quote di popolazione
Le delibere La Regione investe 51,5 milioni in sanità VENEZIA Via libera in Veneto all’investimento di 51,5 milioni nella sanità. L’ha deciso la Giunta regionale, approvando da un lato la ricognizione dei flussi finanziari gestiti da Azienda Zero e riguardanti i fondi della Gestione sanitaria accentrata, dall’altro 39 progetti relativi all’acquisto di strumentazioni e ai piani antincendio di Ulss, aziende ospedaliere e Iov. «Nella Gsa siamo riusciti a risparmiare 112.323.000 euro», sottolinea l’assessore Manuela Lanzarin. «Virtuosità che reinvestiamo grazie all’attenzione certosina con cui si gestiscono i fondi e alla decisione strategica di destinare ogni anno cifre ingenti alla crescita tecnologica e strutturale dell’intero sistema», dice il governatore Luca Zaia. © RIPRODUZIONE RISERVATA
suscettibili all’infezione». In Veneto, sulla base dei dati dell’anagrafe vaccinale regionale, la copertura al morbillo per i giovani fino ai 16 anni ha raggiunto il 95%, che è la soglia considerata di sicurezza, mentre per i piccoli di 24 mesi, quelli nati nel 2016, le somministrazioni hanno raggiunto il 92,7% in un trend di crescita.
LE SANZIONI
«Mio figlio fuori, ma avevo l’appuntamento con l’Ulss» IL CASO VENEZIA «Mio figlio è stato sospeso dall’asilo malgrado avessimo l’appuntamento con l’azienda sanitaria. Non è bastato presentare l’attestazione ai gestori che dopo il 10 marzo ci hanno convocato chiedendoci di firmare un foglio per la sospensione». A raccontare l’accaduto è il papà di un bimbo di 4 anni che frequentava la scuola materna Monsignor Bacilieri di Bussolengo (Verona). La famiglia ha fatto di tutto per evitare questo epilogo, compreso rivol-
gersi ai carabinieri e a un legale che ha inviato una diffida al preside. «Avevamo appuntamento con l’azienda sanitaria per il 29 aprile, quindi mio figlio avrebbe potuto frequentare l’asilo fino a questa data - spiega il papà - invece è stato allontanato. È stato molto doloroso: alla mattina abbiamo trovato un cartello attaccato al cancello, il giorno prima della consegna del regalino per la festa del papà». Una soluzione che ha creato problemi: «Ora mio figlio, che era al secondo anno di asilo, è a casa. Al di là delle difficoltà, perché sia io che mia moglie lavoria-
mo, ci spiace perché ci chiede della scuola e dei suoi amichetti».
LA REPLICA Ugo Brentegani, referente della Fism veronese di cui la scuola
IL CASO IN UNA SCUOLA DI BUSSOLENGO. «MA SE NON CI SI PRESENTA È SOLO UN MODO PER NON RISPETTARE GLI OBBLIGHI DI LEGGE» 7ec6548b-1de6-40b0-96cd-78270765bdd0
ASILO Il cartello apparso all’asilo Monsignor Bacilieri
di Bussolengo è aderente, spiega come le regole siano state rispettate: «Se il bambino frequentava l’asilo dall’anno precedente doveva aver già intrapreso un percorso vaccinale - dice - gli appuntamenti alle aziende sanitarie, se poi non ci si presenta, non possono essere una motivazione per continuare a frequentare le lezioni. A noi dispiace per questi bambini, ma se le famiglie hanno le loro convinzioni non siamo certo noi che possiamo fargliele cambiare». r.ian. © RIPRODUZIONE RISERVATA
12
REGIONE
SABATO 27 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
in ghetto a padova
Rissa al bar, aggrediti al grido di “fascisti, fascisti” Un gruppo di antagonisti si è scagliato giovedì notte contro un ex consigliere leghista e il responsabile di CasaPound Alice Ferretti PADOVA. Li hanno visti attraverso le finestre del bar mentre erano intenti a sorseggiare una birra con un gruppo di amici. Non ci hanno pensato due volte. Sono entrati nel locale hanno cominciato ad aggredire prima verbalmente, poi anche fisicamente, i due. «Fascisti di m...», spinte, calci, bicchieri che si rompono, sedie che volano. Una scena quasi da film quella che si è consumata al bar “Le Strasse” di via Gritti, in Ghetto, giovedì notte poco dopo l’una. L’AGGRESSIONE
Un gruppo di quattro o cinque antagonisti, appartenenti ai centri sociali da quanto raccontano i testimoni e le vittime stesse, sono entrati nel bar aggredendo Alberto Bortoluzzi, artista e responsabile provinciale di CasaPound Padova, e il leghista Nicolò Calore, ex consigliere comunale della lista Bitonci. «Stavamo tranquillamente bevendo una birra all’interno del locale. Eravamo io, Alberto e una mia amica tedesca» racconta Nicolò Calore. «Im-
provvisamente sono entrati in quattro, forse cinque, persone che non conosco ma che sono certamente ascrivibili all’ambiente dei centri sociali cittadini. Hanno puntato Bortoluzzi, e poi anche me, e mi sono trovato all’interno di questo vortice di violenza» . Il gruppo di antagonisti sarebbe stato supportato da altri componenti, che non appena hanno visto il caos all’interno del bar, sono giunti a dare manforte ai compagni.
una sutura ai fatti che tutti conosciamo». Alberto Bortoluzzi si limita a dire: «Non mi era mai capitata una cosa simile prima d’ora. Siamo stati assaliti». I due nelle prossime ore sporgeranno denuncia contro ignoti. Sul fatto indagano gli uomini della Digos della Questura, che non ha dubbi si tratti di un’aggressione di stampo politico. I poliziotti hanno già interrogato alcuni dei presenti nel locale e hanno già qualche sospetto sui possibili autori.
LA RISSA
«Alla fine saranno stati una ventina. Si sono avventati contro di noi che cercavamo di difenderci. Hanno lanciato sedie, bottiglie, rotto bicchieri, tant’è che Alberto è stato ferito a un orecchio probabilmente da un vetro». Alberto Bortoluzzi nell’aggressione ha riportato una ferita lacero contusa all’orecchio destro. «L’ho dovuto accompagnare al pronto soccorso dov’è stato medicato e dove gli sono stati applicati dei punti di sutura» conferma l’amico. Borluzzi è stato dimesso con una prognosi di sette giorni. «I presenti si sono preoccupati per la nostra incolu-
IL SINDACO
IL bar “Le Strasse” a Padova dove è avvenuta l’aggressione
mità». ARRIVA LA POLIZIA
Il titolare delle Strasse ha tentato invano di placare gli animi e nel frattempo ha chiamato la polizia. In via Gritti sono arrivate tre volanti che hanno identificato i presenti, anche
se gli autori dell’aggressione se n’erano già andati. «Sono scappati prima che arrivasse la polizia, mentre noi abbiamo spiegato agli agenti la situazione, prima di andare all’ospedale» continua Calore, che aggiunge «sul fatto che ci chiamassero fascisti per
quel che mi riguarda non ne vedo il motivo. Non ho mai avuto posizioni estreme, faccio parte della Lega. E poi stupisce un attacco simile in una data come quella del 25 Aprile, dove si fa tanta retorica e poi si prendono certe iniziative che sono tutto tranne che
«È un episodio di inaccettabile violenza che condanno con grande fermezza» la chiara presa di posizione del sindaco Sergio Giordani, «la cerimonia del 25 Aprile è stata caratterizzata da una grande partecipazione di popolo per la festa di tutti, la festa della liberazione. Amareggia molto quanto accaduto nella notte. Non conosco le persone coinvolte ma a loro va la mia vicinanza e un forte ringraziamento va anche alle forze dell’ordine che stanno svolgendo gli accertamenti e le indagini e che spero identificheranno presto i responsabili». —
colpo grosso
nuovo ricorso del covepa contro la variante
“MillionDay”, gioca un euro e vince un milione a Mestre
Pedemontana, a metà maggio apre il primo tratto a Breganze THIENE. Pedemontana aperta
Marta Artico MESTRE. «La ringrazio, perché questo denaro sicuramente farà comodo a più di una famiglia». Alle 13 di ieri Fabrizio Mazza, titolare della tabaccheria di Campalto dove è stato vinto niente meno che un milione di euro, ha alzato il ricevitore del telefono per rispondere. Dall’altra parte dell’apparecchio la voce di una donna visibilmente emozionata, che nella sua mente poteva essere la figlia o una parente stretta del fortunato vincitore che con la puntata di un euro si è portato a casa una vincita da un milione. «Ha chiamato per ringraziare» spiega da dietro il bancone mentre mostra un fac simile del gioco «voleva farmi capire che grazie a questa vincita più di una famiglia si potrà sistemare, almeno io ho inteso così». La “dea bendata” il 25 aprile giorno della Liberazione, mentre destra e sinistra litigavano sul significato di Bella ciao, ha scelto di baciare un campaltino, un giocatore abituale, stando a quanto ha detto il titolare della rivendita. Un residente del posto, che abita poco distante dalla tabaccheria, e che ogni giorno si reca nel negozio che si trova proprio in centro al paese, lungo via Orlanda, a due passi dal semaforo. A sbancare i botteghini non
La tabaccheria di Campalto dove è stato vinto un milione
è stato un qualsiasi “gratta e vinci”, ma il “MillionDay” si chiama così, un gioco relativamente nuovo, dove si devono indovinare una serie di numeri. L’uomo è entrato come fa abitualmente e ha acquistato il gioco non solo per la giornata del 24, ma anche per quella del 25 aprile, in cui sapeva che la tabaccheria sarebbe stata chiusa. «Non ha vinto con la giocata di mercoledì» spiega il titolare della tabacchiera «ma con quella del giorno della Liberazione, in cui ha indovinato tutti i numeri giusti uno dopo l’altro. Lo ha fatto altre volte, quando era giorno di chiusura prendeva un abbonamento anche per il giorno dopo». Insomma, ha avuto dav-
vero fortuna, a volerla chiamare con il suo nome giusto. «Devo dire che non me ne ero accorto finché non me lo hanno comunicato dalla Lottomatica», continua. Fabrizio Mazza come ogni residente di Campalto si è domandato chi poteva essere: ha cercato di ripercorrere tutta la giornata a ritroso e figurarsi le persone che hanno varcato la soglia e crede di avere ben in mente chi sia il fortunato vincitore: una persona del posto, non certo ricca. «Chi ha soldi punta su altri giochi, non certo un euro come in questo caso». Per questo la telefonata che ha ricevuto da una donna, secondo lui la figlia o una parente stretta del vincitore, lo ha reso felice. —
al traffico dal 10 maggio, o forse più tardi, qualche giorno prima del voto delle europee, con Salvini che taglia il nastro a fianco di Zaia. L’opera omnia del governatore procede a rilento , con un segnale positivo: i problemi di infornatizzazione tra il casello della Pemontana a Breganze e la Valdastico A31 sono risolti, almeno così lascia intendere uno dei dirigenti della Sis alle tv e giornali locali. Comunicazioni ufficiali non ce ne sono, anche se appare evidente che il debutto sarà un grande spot elettorale per la Lega, mentre i soldi li ha nesso il governo del Pd. In ogni caso, da Breganze fino a Thiene si potrà circolare sulla nuova superstrada, 6 chilometri che attendono da agosto 2018 il traffico dei camion. Intanto, continua la guerra legale. Un ricorso al Tar del Lazio, per chiedere l'annullamento della variante della galleria della Pedemontana Veneta tra Malo e Castelgomberto, in provincia di Vicenza, e del progetto di scavo della Galleria Naturale di Malo (Vicenza) è stato presentato dall'Associazione coordinamento veneto Pedemontana alternativa (Covepa) e da altri 40 ricorrenti, contro il ministero dell'Ambiente, la Commissione tecnica di Via, il Consorzio Stabile SIS concessionario e
Il nuovo casello della Pedemontana e A31 Valdastico
contraente generale, la società di gestione dell'opera Superstrada Pedemontana Veneta Spa e la Regione Veneto. «Si tratta» spiega in una nota il Covepa, «di una variante al progetto esecutivo in violazione dei precedenti vincoli ambientali che tutelavano le aree in questione da un cantiere particolarmente distruttivo. Aree, è bene ribadirlo, rispettate anche dal Commissario straordinario per la costruzione dell'opera in carica fino al 2016, ma disattese nel recente parere del 2018, dalla Regione Veneto e dal ministero dell'Ambiente, che le aveva emesse nel 2006. A quanto pare non basta il sequestro dei cantieri dovuto a due crol-
li alle estremità della galleria, che hanno causato la morte di un operaio e il completo sprofondamento di un cantiere travolto da una voragine. Ad oggi questa variante, che come rilevato anche da Arpav rende la vita impossibile ad oltre 400 persone, procede con i lavori alterando le condizioni di un luogo particolarmente conservato della pianura veneta a nord di Vicenza», conclude la nota. Il ricorso sarà illustrato lunedì prossimo in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, con i rappresentanti di Covepa, alcuni dei cittadini ricorrenti e la parlamentare veneta Sara Cunial, passata dal M5S al gruppo Misto. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
14
REGIONE
SABATO 27 APRILE 2019 IL MATTINO
nuovo allarme ambientale
Pfas nel Po, la Regione porta i dati in Procura La denuncia del commissario Dell’Acqua: «Il C604 nel fiume è duemila volte superiore rispetto a sotto la Miteni» Nicola Cesaro PADOVA. L’allarme ha evidentemente suonato a vuoto. Le Regioni vicine hanno “snobbato” la denuncia del Veneto, che quindi ha deciso di alzare il livello d’attenzione: per questo la Regione Veneto porterà alla Procura della Repubblica i dati dei rilevamenti nelle acque del Po che confermano una presenza di Pfas di nuova generazione a livelli anomali. La settimana scorsa l’ente veneto, attraverso il commissario per l’emergenza Pfas Nicola Dell’Acqua, aveva inviato un’informativa a Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna per segnalare la massiccia presenza di Pfas di nuova generazione nelle acque del Po. C6O4, per la precisione, riscontrato nell’acqua del maggiore fiume italiano a valle della centrale di Corbola (Rovigo). Ogni giorno, secondo le rilevazioni Arpav, per il Po passerebbero almeno 4 chili di questo perfluoroalchilico di ultima generazione. Lombardia ed Emilia Romagna hanno chiaramente spento i toni allar-
Nicola dell’Acqua commissario per l’ermergenza Pfas in Veneto. Nuovo allarme per la presenza di inquinanti nel fiume Po
mistici del Veneto, che attraverso il governatore Luca Zaia aveva etichettato la contaminazione da Pfas come «una primaria questione ambientale nazionale». Da qui la scelta di rivolgersi alla magistratura, come chiarisce Dell’Acqua: «In tema di Pfas, la Regione Veneto sta cercando di spiegare a tutta Italia che se non saranno definiti dei limiti naziona-
li non si potrà limitare l’uso di queste sostanze e agire con le necessarie bonifiche dei siti già inquinati. Nel Po ci sono Pfas in quantità 100 volte superiori a quelle di Miteni (il sito di Trissino, nel Vicentino, ritenuto cuore della contaminazione, ndr), mentre il C6O4 si trova in quantità quasi 2000 volte superiore. È nostro dovere far rilevare questa situazione e lo fare-
mo la settimana prossima alla Procura, così come l’Arpav lo ha già fatto nel 2013 per le sostanze Pfoa e Pfos». Dell’Acqua ricorda l’attenzione mossa dal Veneto su questo fronte: «Come Veneto, con l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) alla Miteni siamo intervenuti bloccando l’attività riguardante il GenX e il C604. Ma con questo provvedimento
regionale non possiamo fermare tutti gli sversamenti che raggiungono il Po. Soltanto ogni singola Regione può intervenire sulle aziende che si trovano nel suo territorio. E questo conferma anche che non è vero che sarebbero bastati limiti posti dal Veneto per contenere l’inquinamento da queste sostanze; noi, infatti, avevamo fermato la produzione di
queste sostanze ma nel Po continuano ad esserci quantità eccezionalmente superiori a quelle del sito Miteni». All’indomani del rilevamento di C6O4 nel Po, la Regione ha imposto l’attivazione o comunque la sostituzione dei filtri a tutte le centrali di potabilizzazione che pescano dal Po. «Dal Po, tuttavia, pescano anche città non venete. Così, abbiamo segnalato anche alle altre Regioni quello che abbiamo trovato e quello che stiamo facendo. È nostro preciso dovere, a questo punto, anche rivolgerci alla Procura della Repubblica perché nessuno minimizza quanto è accaduto sotto la Miteni ma non ci si può bendare gli occhi davanti a ulteriori tipi di inquinamento», chiude Dell’Acqua. Già nei giorni scorsi l’assessore all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, si era detto perplesso per la scarsa attenzione mossa dalle Regioni limitrofe di fronte ai dati sulla contaminazione da Pfas, già allarmistici sin dal rapporto del Cnr del 2013 per le acque di mezza Italia. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
colpo grosso
nuovo ricorso del covepa contro la variante
“MillionDay”, gioca un euro e vince un milione a Mestre
Pedemontana, a metà maggio apre il primo tratto a Breganze THIENE. Pedemontana aperta
Marta Artico MESTRE. «La ringrazio, perché questo denaro sicuramente farà comodo a più di una famiglia». Alle 13 di ieri Fabrizio Mazza, titolare della tabaccheria di Campalto dove è stato vinto niente meno che un milione di euro, ha alzato il ricevitore del telefono per rispondere. Dall’altra parte dell’apparecchio la voce di una donna visibilmente emozionata, che nella sua mente poteva essere la figlia o una parente stretta del fortunato vincitore che con la puntata di un euro si è portato a casa una vincita da un milione. «Ha chiamato per ringraziare» spiega da dietro il bancone mentre mostra un fac simile del gioco «voleva farmi capire che grazie a questa vincita più di una famiglia si potrà sistemare, almeno io ho inteso così». La “dea bendata” il 25 aprile giorno della Liberazione, mentre destra e sinistra litigavano sul significato di Bella ciao, ha scelto di baciare un campaltino, un giocatore abituale, stando a quanto ha detto il titolare della rivendita. Un residente del posto, che abita poco distante dalla tabaccheria, e che ogni giorno si reca nel negozio che si trova proprio in centro al paese, lungo via Orlanda, a due passi dal semaforo. A sbancare i botteghini non
La tabaccheria di Campalto dove è stato vinto un milione
è stato un qualsiasi “gratta e vinci”, ma il “MillionDay” si chiama così, un gioco relativamente nuovo, dove si devono indovinare una serie di numeri. L’uomo è entrato come fa abitualmente e ha acquistato il gioco non solo per la giornata del 24, ma anche per quella del 25 aprile, in cui sapeva che la tabaccheria sarebbe stata chiusa. «Non ha vinto con la giocata di mercoledì» spiega il titolare della tabacchiera «ma con quella del giorno della Liberazione, in cui ha indovinato tutti i numeri giusti uno dopo l’altro. Lo ha fatto altre volte, quando era giorno di chiusura prendeva un abbonamento anche per il giorno dopo». Insomma, ha avuto dav-
vero fortuna, a volerla chiamare con il suo nome giusto. «Devo dire che non me ne ero accorto finché non me lo hanno comunicato dalla Lottomatica», continua. Fabrizio Mazza come ogni residente di Campalto si è domandato chi poteva essere: ha cercato di ripercorrere tutta la giornata a ritroso e figurarsi le persone che hanno varcato la soglia e crede di avere ben in mente chi sia il fortunato vincitore: una persona del posto, non certo ricca. «Chi ha soldi punta su altri giochi, non certo un euro come in questo caso». Per questo la telefonata che ha ricevuto da una donna, secondo lui la figlia o una parente stretta del vincitore, lo ha reso felice. —
al traffico dal 10 maggio, o forse più tardi, qualche giorno prima del voto delle europee, con Salvini che taglia il nastro a fianco di Zaia. L’opera omnia del governatore procede a rilento , con un segnale positivo: i problemi di infornatizzazione tra il casello della Pemontana a Breganze e la Valdastico A31 sono risolti, almeno così lascia intendere uno dei dirigenti della Sis alle tv e giornali locali. Comunicazioni ufficiali non ce ne sono, anche se appare evidente che il debutto sarà un grande spot elettorale per la Lega, mentre i soldi li ha nesso il governo del Pd. In ogni caso, da Breganze fino a Thiene si potrà circolare sulla nuova superstrada, 6 chilometri che attendono da agosto 2018 il traffico dei camion. Intanto, continua la guerra legale. Un ricorso al Tar del Lazio, per chiedere l'annullamento della variante della galleria della Pedemontana Veneta tra Malo e Castelgomberto, in provincia di Vicenza, e del progetto di scavo della Galleria Naturale di Malo (Vicenza) è stato presentato dall'Associazione coordinamento veneto Pedemontana alternativa (Covepa) e da altri 40 ricorrenti, contro il ministero dell'Ambiente, la Commissione tecnica di Via, il Consorzio Stabile SIS concessionario e
Il nuovo casello della Pedemontana e A31 Valdastico
contraente generale, la società di gestione dell'opera Superstrada Pedemontana Veneta Spa e la Regione Veneto. «Si tratta» spiega in una nota il Covepa, «di una variante al progetto esecutivo in violazione dei precedenti vincoli ambientali che tutelavano le aree in questione da un cantiere particolarmente distruttivo. Aree, è bene ribadirlo, rispettate anche dal Commissario straordinario per la costruzione dell'opera in carica fino al 2016, ma disattese nel recente parere del 2018, dalla Regione Veneto e dal ministero dell'Ambiente, che le aveva emesse nel 2006. A quanto pare non basta il sequestro dei cantieri dovuto a due crol-
li alle estremità della galleria, che hanno causato la morte di un operaio e il completo sprofondamento di un cantiere travolto da una voragine. Ad oggi questa variante, che come rilevato anche da Arpav rende la vita impossibile ad oltre 400 persone, procede con i lavori alterando le condizioni di un luogo particolarmente conservato della pianura veneta a nord di Vicenza», conclude la nota. Il ricorso sarà illustrato lunedì prossimo in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, con i rappresentanti di Covepa, alcuni dei cittadini ricorrenti e la parlamentare veneta Sara Cunial, passata dal M5S al gruppo Misto. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
13
Nordest
Sabato 27 Aprile 2019 www.gazzettino.it
Europee, i Verdi in cima alla scheda. Poi la Lega e Fdi `In Corte d’Appello
il sorteggio dei simboli per la circoscrizione L’ESTRAZIONE VENEZIA Il primo simbolo a comparire sulla scheda elettorale, che i veneti si troveranno in mano domenica 26 maggio per eleggere il Parlamento Europeo, sarà
il simbolo di Europa Verde. È l’esito dell’estrazione di ieri mattina nella sede della Corte d’Appello di Venezia dove, alla presenza del presidente Mario Bazzo, è stato composto l’ordine della scheda elettorale delle Europee per la II circoscrizione Italia Nord Orientale. Detto di Europa Verde, a seguire sono stati sorteggiati i simboli di Lega-Salvini, Giorgia Meloni-Fratelli d’Italia, Partito Pirata, Il Popolo della Famiglia, Partito Animalista, Partito Democratico, La Sinistra, PPA
Popolo Partite Iva, Più Europa, Movimento 5 stelle, Popolari per l’Italia, Forza Nuova, Berlusconi-Forza Italia, SVP (lista collegata a Forza Italia), partito Comunista, Casapound-Destre unite. Ordine che dovrà essere rispettato anche nella composizione delle caselle delle schede elettorali. Con l’estrazione dei simboli, sono state depositate anche le liste ufficiali dei candidati nella circoscrizione del Veneto dei vari partiti.
I NOMI Al di là dei “soliti noti” (Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, Carlo Calenda e Roberto Fiore ciascuno capolista dei partiti di riferimento), c’è da registrare la candidatura di Federico Pizzarotti, dal 2012 sindaco di Parma all’epoca eletto con il M5s, ora alla guida della lista di Più Europa, con il critico d’arte Philippe Daverio come terzo candidato. La Sinistra invece mette in testa Silvia Prodi, nipote dell’ex premier Romano, mentre
PARTITI Un’immagine dei simboli depositati per il 26 maggio
l’ex sindaco di Vicenza, Achille Variati, è il quarto nome della lista Pd che al settimo piazza l’ex ministra Cecile Kyenge. Sergio Berlato, consigliere regionale, è il numero 2 della lista di FdI. Mara Bizzotto cerca conferma in Europa con la Lega. Nessun candidato “famoso” per i Cinque stelle. Il più giovane? Chiara Mancini, 25 anni, La Sinistra. Il più anziano? Silvio Berlusconi, 82 anni. Al suo ennesimo ritorno. Nicola Munaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il sindaco uscente e il lampadario, è giallo elettorale sempre in vetro, per `Veleni nel Padovano scultura l’inaugurazione del nuovo mu-
sul destino del dono di un imprenditore IL CASO
A27 L’autostrada Venezia-Belluno all’altezza di Pian di Vedoia, in prossimità del bivio: da una parte si va a Cortina, dall’altra a Mestre
Prolungamento viario a Nord bando scaduto, scontro politico Venezia-Monaco o Alpe Adria? Fondi Ue `De Berti: «Carinzia contraria, tavolo dopo per uno studio, ma la Regione non partecipa il voto». Sernagiotto: «Occasione persa» `
INFRASTRUTTURE VENEZIA Di un prolungamento viario a Nord si parla ormai da quasi sessant’anni, prima con l’idea dell’autostrada Venezia-Monaco e poi con la proposta del passante Alpe Adria. Un sogno per alcuni, un incubo per altri, ma tant’è: i propositi sono rimasti sulla carta e mercoledì è scaduto il termine per accedere ai fondi europei, finalizzati a realizzare uno studio di pre-fattibilità ambientale su un collegamento tra il Bellunese e la Carinzia, sicché torna a scoppiare la polemica. «Mancando l’interesse del partner austriaco, la nostra volontà non è stata sufficiente», si difende Elisa De Berti, assessore veneta alle Infrastrutture. «Così la Regione ha sprecato un’occasione», torna all’attacco l’europarlamentare Remo Sernagiotto, che nei giorni scorsi aveva sollevato il caso.
IL BANDO Il 24 aprile alle 17, ora di Bruxelles, è stato chiuso l’accesso al bando da 100 milioni del programma Cef (Connecting Europe Facility), che avrebbe potuto permettere alla Regione di condurre un’analisi su costi e benefici di un corridoio transnazionale all’interno della macroregione alpina. A condizione di un cofinanziamento del 50% e della partecipazione di Klagenfurt, spiegano da Venezia, il Veneto avrebbe potuto concorrere per ottenere un
contributo fino a 3 milioni. Ma al di là del confine, l’interesse in tal senso non c’è stato, così come già in passato sia il Governo austriaco che la Provincia autonoma di Bolzano si erano detti contrari al proseguimento verso Nord, fino all’Austria e alla Baviera, dell’autostrada A27. «Da parte del Veneto – afferma l’assessore De Berti, esponente della Lega – c’è stato e c’è il massimo impegno. L’interesse è talmente elevato che abbiamo considerato di presentare la domanda anche in assenza di un partner carinziano. Lo stesso ministero, però, ci ha fatto presente che, senza quello che era un requisito essenziale, si sarebbe avviata un’istruttoria per una domanda non accoglibile».
IL TERRITORIO L’eurodeputato Sernagiotto, ricandidato con Fratelli d’Italia, non ci sta: «Se la Regione si fosse mossa per tempo, oggi non saremmo qui ad assistere all’ennesima occasione persa». Ma la titolare delle Infrastrutture non si dà per vinta: «La partita del collegamento intervallivo tra Veneto e
IL PROGRAMMA EUROPEO AVREBBE PERMESSO DI OTTENERE 3 MILIONI MA A CONDIZIONE CHE VENEZIA CORRESSE INSIEME A KLAGENFURT
Carinzia per noi rimane aperta e la riteniamo fondamentale per dare una risposta a sostegno di chi vive la montagna contro lo spopolamento dei territori alpini. Propongo la costituzione di un tavolo che riunisca tutti gli interessati dai rappresentanti europei alle amministrazioni locali con la Regione, fino alle organizzazioni di categoria». Ma l’incontro sarà convocato dopo il 26 maggio: «Non può essere contaminato da strumentalizzazioni e forzature a scopo elettorale», sottolinea De Berti, rimarcando che «anche all’interno della compagine politica di chi polemizza ci sono pareri discordanti sulla scelta di un collegamento autostradale
o ferroviario», per cui è necessario un confronto prima di presentare la domanda per un prossimo bando Ue. Al momento sul tavolo, come progetto alternativo alla Venezia-Monaco, c’è l’Alpe Adria: un collegamento A27-A23 da Ponte nelle Alpi a Tolmezzo, dunque attraverso il Centro Cadore, la Mauria e la Carnia, dal costo stimato in 2,1 miliardi. Il primo tratto, fino a Perarolo, era stato oggetto di un project financing, poi sospeso nell’ambito della revisione promossa dal governatore Luca Zaia. In ogni caso sul tracciato grava il parere negativo della Soprintendenza. A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’opera
Spv, ricorso al Tar e accordo con Arpav VENEZIA Ricorso al Tar e accordo con Arpav. In attesa dell’inaugurazione del primo tratto, nuove carte per la Pedemontana. Covepa e altri 40 ricorrenti chiedono ai giudici amministrativi del Lazio di annullare la variante della galleria tra Malo e Castelgomberto, in provincia di Vicenza, compreso il progetto di scavo. Lunedì a Roma i contestatori spiegheranno di ravvisare una «violazione dei precedenti vincoli ambientali
che tutelavano le aree in questione da un cantiere particolarmente distruttivo». Intanto sul Bur di ieri è stato pubblicato il decreto con cui vengono specificate le attività di monitoraggio ambientale assegnate all’Agenzia regionale, nell’ambito dello stanziamento da 150.000 euro, «al fine di assicurare un controllo più dettagliato in relazione agli aspetti tecnici più critici». © RIPRODUZIONE RISERVATA
cd173382-2732-470f-9d81-a5db8c7c68bc
SAN GIORGIO IN BOSCO (PADOVA) Allo scadere della presentazione delle liste elettorali, scoppia il caso a San Giorgio in Bosco, piccolo centro dell’Alta Padovana. È qualcosa a metà fra la bega politica e il giallo istituzionale: sette consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, hanno protocollato un’interrogazione in cui chiedono al sindaco uscente se «è vero che ha fatto svolgere ai dipendenti del Comune lavori di interesse privato». Cioè suo, trattandosi del presunto trasporto dal municipio a casa di un lampadario, a suo tempo donato da un imprenditore locale allo stesso primo cittadino, che respinge l’accusa e parla di «macchina del fango».
IL TESTO
A firmare il testo sono Fabio Miotti, Valentina Campagnaro, Giuliana Lorenzetto, Simone Prai, Elena Villanova, Fabio Zanfardin e Alberto Zorzi, finora sparsi fra i due contrapposti schieramenti di centrodestra e di centrosinistra, ma da oggi ufficialmente riuniti a sostegno della corsa a sindaco di Miotti con la lista “UniAmo San Giorgio”. Una decisione che al medesimo candidato un mese fa è costata il posto nella giunta del leghista Renato Roberto Miatello, detto Bobo, arrivato al termine del secondo mandato e quindi in lizza solo come aspirante consigliere, nella compagine “San Giorgio per te” che punta sull’attuale assessore Nicola Pettenuzzo. «Ci è stato segnalato che i cantonieri del Comune nei giorni scorsi avrebbero rimosso il lampadario di particolare pregio all’interno dell’ufficio del sindaco e glielo avrebbero portato a casa con il mezzo municipale, seguendo le indicazioni impartite del sindaco stesso», scrivono i sette consiglieri, sostenendo che sia necessario «fugare ogni tipo di dubbio sullo svolgimento delle suddette mansioni da parte dei lavoratori di un ente pubblico, mansioni che noi non riteniamo possano rientrare in quelle svolgibili dai dipendenti del Comune essendo preminente l’interesse privato del sindaco».
nicipio». Domanda degli interroganti: «Il lampadario era una donazione al sindaco in qualità di rappresentante dell’amministrazione comunale o si trattava di una donazione in cui era indubbiamente prevalente la relazione personale tra il soggetto donante e il Cav. Renato Roberto Miatello?».
LA FURIA
Già sul fatto di essere definito (solo) cavaliere, il sindaco Bobo avrebbe da ridire, «visto che mi hanno appena comunicato anche la nomina ad ufficiale al merito della Repubblica». Ma al di là di questo, il primo cittadino uscente è una furia: «In questa campagna elettorale si sta veramente toccando il fondo. Il lampadario è mio personale, mi è stato regalato da un mio carissimo amico, quindi ne faccio quello che voglio. In ogni caso è tutto falso: non sono stati assolutamente impiegati operai comunali per nessun trasloco, anche perché il lampadario non si trova a casa mia, bensì nel magazzino dell’edilizia privata». Ma se l’oggetto è suo, perché non portarselo appunto via del tutto? «Non devo rendere conto a nessuno delle mie cose – risponde Miatello – tanto meno a gente di destra che prova a far risuscitare la sinistra. Forse lo donerò alle suore per la pesca di beneficenza, o magari lo darò al mio candidato sindaco perché lo riposizioni in ufficio quando sarà eletto...». Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA
SETTE CONSIGLIERI: «OPERAI MUNICIPALI PER IL TRASPORTO DAL COMUNE A CASA?» IL PRIMO CITTADINO: «QUELL’OGGETTO È MIO»
VETRO E ORO
Ma di che oggetto si parla? «Di un bel lampadario in vetro con lavorazione in foglia d’oro – precisa Miotti – regalato da Giuseppe Bergamin, ex patron del Calcio Padova, insieme a uno splendido tavolo e ad una
EX ALLEATI Miotti e Miatello quando erano in giunta