DIARIO DELLA VENDEMMIA 2016
DIARIO DELLA
VENDEMMIA 2016
VENDEMMIA 2016
”
FRANCO ALLEGRINI
La vendemmia 2016, iniziata con qualche preoccupazione a causa di una primavera difficile, si è poi conclusa con risultati assolutamente eccellenti. Il mese di maggio in particolare ha registrato una piovosità abbondante che ha imposto un rigoroso lavoro di difesa della vite al fine di preservarne lo stato sanitario; diversi attacchi di peronospora hanno interessato i vigneti di pianura, mentre i poderi di alta collina hanno perfettamente sopportato le avverse condizioni meteo soprattutto grazie alla maggior ventilazione e al buon drenaggio del suolo. Dalla seconda metà di giugno un netto miglioramento del clima ha normalizzato le precipitazioni e le temperature. Queste ultime in particolare possono, a mio avviso, essere ritenute il fattore chiave del successo dell’annata 2016: sono state infatti straordinariamente elevate le escursioni termiche giornaliere, pur senza il verificarsi di picchi di temperature che avrebbero potuto interferire con la fisiologia della maturazione. Lo sbalzo di temperatura tra il giorno e la notte determina un aumento della qualità generale delle uve agendo sull’incremento del grado zuccherino, sulla composizione fenolica e inibendo la degradazione del patrimonio acido. Questi fenomeni sono avvenuti in particolare durante la fase dell’invaiatura, periodo fondamentale per l’accrescimento della concentrazione di antociani nelle bucce e l’accentuazione del profilo aromatico delle diverse varietà. La vendemmia, iniziata il 19 settembre dopo qualche settimana con temperature leggermente inferiori alla media che hanno favorito una maturazione graduale, si è svolta lentamente con il preciso scopo di raccogliere ogni varietà ed ogni podere rispettando fino all’ultimo il corso ed il ritmo della natura. Le uve del 2016 sono sane, mature, con elevate concentrazioni zuccherine sostenute da un notevole patrimonio acido, indicatore che lascia presupporre grande freschezza e longevità nei vini. Il delicato processo di appassimento è iniziato sotto i migliori auspici grazie all’ottimo clima che ha caratterizzato anche la fase del post raccolta e che ha preservato l’eccellente stato sanitario delle uve.
Team Allegrini Franco, Paolo, Marco M., Giovanni, Luciano, Andrea, Alberto, Davide , Stefano, Marco T., Daniele, Federico, Bruno e squadra esterna stagionale
DIARIO FENOLOGICO e LAVORAZIONI in VIGNETO LUGLIO
14
chiusura grappolo NOVEMBRE
9
preparazione del terreno e semina
DICEMBRE
14
potatura
30
invaiatura
11
NOVEMBRE
concimazione
26
5
germogliamento
15
APRILE
selezione del germoglio
MAGGIO
14
ingabbiatura
27
MAGGIO
fioritura GIUGNO
9
allegagione
30
AGOSTO
3
sistemazione dei grappoli
18 19
SETTEMBRE OTTOBRE
vendemmia
MARZO
pianto della vite APRILE
LUGLIO
GIUGNO
pre chiusura grappolo
VENDEMMIA ALLEGRINI VALPOLICELLA 2016 18 SETTEMBRE - 19 OTTOBRE
18 SETTEMBRE VALPOLICELLA CLASSICA
Ci siamo quasi… In tutta la Valpolicella Classica c’è un clima di grande attesa al concludersi di un’annata intensa e ricca di soddisfazioni. Le premesse per una grande vendemmia ci sono tutte! L’andamento stagionale estivo è stato particolarmente propizio. Giornate asciutte, limpide come non se ne ricordavano da tempo, intervallate dalla giusta pioggia quando ce n’era bisogno. Quasi da “manuale”! L’ultima parola spetta a Franco Allegrini e a Marco Marconi, che oggi stanno visitando tutti i vigneti per decidere quando e dove iniziare la raccolta, ma soprattutto da quale vitigno. Dai poderi più orientali di Sant’Ambrogio di Valpolicella a quelli di San Pietro in Cariano, passando per Fumane e salendo fino a Mazzurega, le uve sono eccezionali. L’andamento climatico di quest’anno esalta le tipicità di ciascuno dei nostri vitigni autoctoni. Se la Corvina è pronta per essere raccolta, il Corvinone avrà invece bisogno di qualche settimana in più per raggiungere la maturazione fenolica ottimale e il grado zuccherino voluto. Arrivare alla vendemmia con uve perfettamente sane è un’emozione forte per chi lavora e vive ogni giorno la campagna. E noi che lavoriamo con la natura, la culliamo, la rispettiamo e godiamo dei suoi frutti, non possiamo non pensare a chi pochi giorni fa ne ha subito la forza e l’imprevedibilità. Da questo pensiero nasce la decisione di dedicare la Vendemmia 2016 ad Amatrice!
19 SETTEMBRE MONTE DEI GALLI
Oggi inizia ufficialmente la vendemmia 2016 a Monte dei Galli! Il nostro Marco, responsabile dei vigneti, riunisce la sua squadra, che quest’anno si rinnova e si arricchisce della presenza di nuove persone, giunte da lontano per prendere parte ad un’altra esaltante avventura. Abbiamo infatti il piacere di avere con noi 4 ragazzi africani richiedenti asilo, carichi di entusiasmo e di voglia di imparare! Li accogliamo subito come parte della squadra, coinvolgendoli in ogni nostra attività. I vendemmiatori ascoltano con grande attenzione le spiegazioni di Marco e apprendono la corretta modalità di selezione dei grappoli. Cominciamo da una parcella del vigneto in cui abbiamo piantato una selezione di cloni precoci di Corvina Veronese. Saranno proprio queste uve dal colore intenso ad inaugurare una vendemmia carica di aspettative!
21 SETTEMBRE FUMANE DI VALPOLICELLA
Una pioggia leggera ci concede oggi una pausa e ne approfittiamo per dare uno sguardo ai vigneti più giovani, non ancora in produzione. Allegrini ha infatti acquisito nuovi terreni, in particolare un piccolo appezzamento nei pressi di Monte dei Galli e altri 15 ettari in alta collina, a 450 metri s.l.m. Si tratta di un investimento importante, che punta alla riqualificazione di nuove superfici, un tempo occupate da impianti industriali. Da sempre Marilisa e Franco sono impegnati nella tutela e nella valorizzazione del territorio: ogni nuovo vigneto è ispirato ai principi della sostenibilità e realizzato rispettando al massimo l’orografia del territorio. Con l’acquisizione di questi terreni ora i vigneti di Allegrini si trovano ubicati in quattro dei cinque comuni della Valpolicella Classica. Ogni valle, ogni esposizione ha le sue diversità e questo ci mette nella condizione di poter valorizzare al meglio le differenti peculiarità. Osserviamo con attenzione la crescita e lo sviluppo delle piante più giovani. Il lavoro di selezione del germoglio prima e di potatura verde poi, assieme ad un’attenta e mirata difesa fitosanitaria realizzata con metodi sempre più naturali, ha permesso alle viti di sviluppare un apparato fogliare sano e di conseguenza una regolare lignificazione dei tralci.
23 SETTEMBRE LA GROLA
Oggi vendemmiamo a La Grola, uno dei vigneti icona della Valpolicella Classica. Su questo magnifico colle Giovanni Allegrini, padre di Marilisa e Franco, aveva riconosciuto le componenti di un terroir ideale per la coltivazione della Corvina: suolo calcareo e ben drenato, ottima esposizione alla luce e al calore del sole, ventilazione costante grazie alle brezze provenienti dal Lago di Garda e dal Monte Baldo. Proprio qui, con incredibile lungimiranza, supportata dall’amore per la sua terra, Giovanni aveva introdotto una serie di innovazioni viticole che avrebbero rivoluzionato la storia della Valpolicella. Raccogliamo con la massima cura i grappoli più maturi in piccoli plateaux, utili a preservare il frutto da ammaccature e ad evitare microfermentazioni in fase di trasporto. Da questi frutti nascerà un grande cru, oggi conosciuto in tutto il mondo: La Grola! Marco ci spiega che la qualità di queste uve è il risultato delle diverse lavorazioni che si eseguono nel corso dell’anno. Ci dice che da qualche tempo siamo impegnati nel restauro delle vigne storiche, attraverso un lavoro di potatura, attento a garantire il flusso linfatico delle piante. Nei freddi mesi invernali cerchiamo infatti di ferire la pianta il meno possibile, eseguendo tagli di piccole dimensioni. Grazie ad una formazione specifica, i nostri potatori oggi sono in grado di mettere in atto quegli accorgimenti tecnici che ci consentono di far ramificare alla perfezione la struttura della pianta e controllarne la crescita. Un vero vanto per la nostra azienda.
26 SETTEMBRE LA GROLA
Continua la vendemmia a La Grola. Abbiamo cominciato alle prime luci del giorno. Appena arrivati, Marco organizza il cantiere di lavoro, coordinando al meglio le attività di raccolta e di trasporto. Come tutti i vigneti di Allegrini, La Grola è il risultato di scelte di natura agronomica ed estetica. In questo vigneto-giardino la natura, sapientemente addomesticata dalla mano dell’uomo, diventa al contempo luogo aperto di lavoro e di contemplazione. Sotto un cielo terso, circondati da una luce cristallina che accende i colori del vigneto, continuiamo a raccogliere uva Corvina, che quest’anno ha dato il meglio di sé. Grazie ad una attenta gestione delle pareti fogliari, siamo riusciti ad evitare scottature della buccia, permettendo alle bacche di giungere a maturazione senza problemi. Verso l’imbrunire arriva una bellissima notizia: il nostro Amarone Classico si è aggiudicato per la ventesima volta i 3 Bicchieri del Gambero Rosso!
28 SETTEMBRE PALAZZO DELLA TORRE
Questa mattina siamo a Palazzo della Torre, l’antico podere in cui coltiviamo le uve per la produzione dell’omonimo vino, che ha contribuito a rendere celebre il nome Allegrini nel mondo. Arriviamo all’alba, approfittando delle temperature ancora miti. Ci fermiamo ad osservare questo straordinario vigneto, che circonda Villa Della Torre, e ammiriamo le linee sinuose dei filari, oltre alle storiche marogne che caratterizzano l’architettura rurale della Valpolicella . Cominciamo con la raccolta in cassetta delle uve destinate all’appassimento. Palazzo della Torre, uno dei nostri storici cru, è infatti prodotto con un 30% di uve appassite e con un 70% di uve fresche. Quelli che raccogliamo oggi saranno i primi grappoli ad entrare nel fruttaio di Terre di Fumane, dove il nostro Federico, responsabile del centro d’appassimento, ha già preparato tutto per accogliere i grappoli, che qui riposeranno per alcuni mesi. Marco ci mostra come selezionare i grappoli migliori e ci ricorda il suo mantra: “Grappolo spargolo, colore omogeneo, no botrite!”. Le uve andranno poi stese in un unico strato all’interno delle cassette, tutte con il rachide verso l’alto, avendo cura di non sovrapporre i grappoli tra loro.
29 SETTEMBRE PALAZZO DELLA TORRE
Qualcosa è cambiato negli ultimi giorni… Le temperature si sono abbassate di una decina di gradi, e almeno durante le prime ore del giorno, è bene coprirsi. I colori dell’autunno cominciano a mostrarsi nei vigneti e sugli alberi delle nostre colline. Su alcune viti è appena iniziato il processo di senescenza della foglia, che già vira verso i colori del giallo e del rosso. A Palazzo della Torre continuano i lavori. La raccolta delle uve in cassetta procede a pieno ritmo e le nostre mani diventano abili a maneggiare questi preziosi grappoli. Le uve sono eccezionali! Da quando abbiamo cominciato questa vendemmia, ovunque stiamo avendo conferme di quello che si pensava… Sarà una grande annata! Il clima in questi giorni continua ad essere favorevole, con giornate calde e ventilate e forti escursioni termiche tra il giorno e la notte. La maturazione procede lentamente e questo gioca a nostro favore: riusciamo ad organizzare il lavoro nel migliore dei modi e a raccogliere uve che mantengono la componente acida, necessaria a bilanciare il tenore zuccherino. Verso sera Marco ci raggiunge e ci informa che domani parte della squadra si sposterà a Lena, dove le uve hanno raggiunto un perfetto grado zuccherino. Bisognerà lavorare con rapidità, per evitare che la maturazione si spinga troppo oltre!
30 SETTEMBRE LENA / MONTE DEI GALLI
Come da programmi oggi si vendemmia a Lena, uno dei vigneti storici della Famiglia Allegrini. Si tratta di un appezzamento che prende il nome dal vicino torrente, che raccoglie le acque del Monte Pastello, del Monte Solane e dell’altipiano di Cavalo. Oggi in questo vigneto, uno dei pochi in cui è stato mantenuto il sistema di allevamento a pergola, coltiviamo le uve che vengono utilizzate principalmente per il nostro Valpolicella Classico. Un’altra squadra prosegue la vendemmia a Monte dei Galli. Qui raccogliamo l’Oseleta, un vitigno che Allegrini utilizza in piccole percentuali perché conferisce ai vini intensità aromatica e speziatura. Questa varietà a bassa fertilità si distingue per avere grappoli di piccole dimensioni. Mentre lavoriamo, il pensiero di Marco va all’amico Walter Allegrini, fratello di Marilisa e Franco, colui che sovrintendeva all’organizzazione e alla gestione dei vigneti. Ci dice che proprio a Monte dei Galli erano nati la loro amicizia e un bellissimo rapporto di collaborazione.
1 OTTOBRE LA GROLA
Torniamo a La Grola! Qui le viti di Corvina e Oseleta sono allevate a Guyot. Come ricorda sempre Marilisa, questa fu una delle grandi innovazioni introdotte dal padre Giovanni Allegrini in Valpolicella nel 1979, oggi adottata da buona parte dei viticoltori del territorio. Come in tutti i nostri vigneti raccogliamo manualmente e ci aiutiamo con alcune carriole per il trasporto delle cassette. In questo modo i trattori rimangono fuori dai filari per evitare un compattamento eccessivo del terreno. In questo vigneto in particolare, concepito dalla nascita come il nostro laboratorio di idee, abbiamo cominciato un percorso di viticoltura sostenibile volto ad eliminare i trattamenti chimici che più impattano sull’ambiente. Da cinque anni siamo riusciti ad eliminare definitivamente i diserbanti, grazie all’esecuzione combinata di lavorazioni del terreno e l’uso di “Attila”, una macchina che permette di eliminare l’erba, utilizzando solo acqua ad alta pressione. Franco Allegrini, che oggi è venuto a trovarci, si ferma per raccontarci di come questi terreni abbiano acquisito finalmente una nuova vitalità. Proprio grazie alle lavorazioni del sottofila, l’ecosistema si riattiva in modo spontaneo: le radici si rigenerano, aumenta la biodiversità del suolo e tornano i lombrichi. E con i lombrichi torna a popolare i vigneti una schiera di bellissimi uccelli variopinti, già immortalati dall’obiettivo del nostro amico Carmine. La vendemmia di Allegrini è davvero un’esperienza completa e formativa!
3 OTTOBRE PALAZZO DELLA TORRE
A Palazzo Della Torre questa mattina il cielo si tinge di colori pastello, mentre spira una brezza fresca e pungente, che ci ricorda l’ormai imminente cambio di stagione. Siamo tra i filari di Rondinella, forse il vitigno tra gli autoctoni più semplice da riconoscere anche per i meno esperti, grazie alla sua foglia “prezzemolata”. Mentre lavoriamo ci accorgiamo di come le linee sinuose di questi filari siano interrotte in alcuni punti. Questo accorgimento si è reso necessario al momento dell’impianto, per evitare sbancamenti eccessivi, che avrebbero appiattito le linee della collina. Come ci racconta Marco, il colore verde tenue ed omogeneo di queste piante è un tratto distintivo dei vigneti di Allegrini e un importante segnale di equilibrio vegetativo. Le nostre concimazioni sono sempre mirate ad integrare soltanto quei micro-elementi che riteniamo necessari per la crescita della pianta e che possono migliorare le caratteristiche delle uve. Eliminiamo invece gli apporti di azoto, che spesso sono responsabili degli eccessi di vigoria. Anche qui raccogliamo da viti allevate a Guyot. Questo sistema di allevamento a filare ci permette di avere vigneti ad elevata densità, rispetto alla pergola, e di ridurre la produzione per ceppo. Nei giorni scorsi abbiamo raggiunto la quota di uve destinate all’appassimento per la produzione di Palazzo della Torre: la raccolta di oggi e dei prossimi giorni sarà dunque destinata alla vinificazione e andrà a comporre il 70% di vino immediatamente prodotto.
5 OTTOBRE VILLA CAVARENA
La vendemmia procede bene con ritmi costanti! Oggi iniziamo a raccogliere le prime uve dai nostri vigneti di alta collina. Siamo esattamente a Villa Cavarena, ad un’altitudine di 520 metri s.l.m. Questo luogo è davvero unico. I filari si trovano sul versante del monte esposto a sud e poggiano su imponenti terrazzamenti, che conferiscono al vigneto l’aspetto di un maestoso teatro a cielo aperto dotato di ampia cavea. Questo è un luogo di forti contrasti: troviamo un viale di pini marittimi in basso, che ci accoglie appena entriamo, segno che il clima si mantiene mite anche a queste altitudini. Più in alto invece troviamo una siepe frangivento di carpini, voluta da Franco Allegrini per proteggere i filari dalla violenza dei venti del nord, che soffiano sulla sommità di questa collina. Qui ritroviamo importanti similitudini con La Grola: entrambi i vigneti dominano dall’alto la campagna che li circonda, godono di un panorama mozzafiato e soprattutto sono caratterizzati dalla stessa tipologia di suolo. Data l’altitudine elevata, qui le fasi fenologiche sono solitamente in ritardo rispetto ai vigneti più bassi. Per esempio la fioritura qui è avvenuta il 7 giugno, due settimane dopo rispetto alla collina di Monte dei Galli. Cominciamo a raccogliere in cassetta la Corvina. Partiamo dalle marogne più basse dove l’uva ha raggiunto il giusto grado Babo per essere destinata all’appassimento. Il Babo è un’unità di misura impiegata per definire il contenuto zuccherino presente nel mosto e deriva il suo nome dall’enologo austriaco August Wilhelm von Babo. Grande attesa per domani… ci sposteremo a Fieramonte!
6 OTTOBRE FIERAMONTE
E dopo Villa Cavarena… Fieramonte! Le uve hanno finalmente raggiunto il grado di maturazione ottimale anche a questa altitudine. Siamo a 420 metri s.l.m. e il vigneto si trova sulla strada che sale da Palazzo della Torre a Mazzurega. Fieramonte è una splendida terrazza sulla Valpolicella Classica: da qui si vedono le tre valli parallele che la percorrono, quella di Fumane, quella di Marano e quella di Negrar, e a sud… la bella Verona. Iniziamo a posizionare sulle carriole le cassette per l’appassimento e a coppie cominciamo a raccogliere questi sanissimi grappoli spargoli, avendo cura di non danneggiarli. Marco ci ha spiegato come raccogliere l’uva, prendendola dal rachide senza toccare gli acini: a volte basta sfiorarli per romperli e rovinare il frutto, che dovrà arrivare integro al centro di appassimento. “Ci gà le mane moie, via a casa...!” Questo vecchio detto ci ricorda che il buon vendemmiatore alla fine della giornata deve sempre avere le mani asciutte. Il colore degli acini sembra quello dell’inchiostro e controluce si possono notare le sfumature del viola e del rosso. Franco Allegrini ci raggiunge per verificare che tutto proceda secondo i piani. La vendemmia di Fieramonte è per lui un momento davvero molto importante e delicato: dai migliori grappoli di Corvina, Corvinone, Rondinella e Oseleta nascerà l’Amarone Classico Riserva Fieramonte. Questo grande vino, l’unica Riserva prodotta dall’Azienda, rappresenta il passato e il futuro di Allegrini, in un presente che rinnova la tradizione. Prodotto dal 1976 al 1985 si distingueva già allora per tempi di affinamento lunghi e fissava quelle che oggi sono considerate le note distintive dell’Amarone. A partire dal 2000 questo vigneto è stato rinnovato, modificando la base ampelografica a favore di Corvina e Corvinone, le varietà principali del nostro Amarone. Franco ci anticipa che il nuovo Fieramonte sarà un vino sontuoso e nobile! Lavoriamo tutto il giorno con grande entusiasmo e siamo lieti di sentirci parte di un progetto tanto importante. Con il passare del tempo la squadra è sempre più compatta e i più “giovani” hanno già acquisito una certa manualità. Marco è davvero in ottime mani!
8 OTTOBRE TERRE DI FUMANE
Da Fieramonte e Villa Cavarena oggi alcuni di noi scendono assieme ai trattoristi a Terre di Fumane, il centro di appassimento più importante della Valpolicella, per aiutare nelle operazioni di carico e scarico dei plateaux. Il ritmo di lavoro, soprattutto in questi giorni, è piuttosto frenetico ed è importante velocizzare la disposizione ordinata delle cassette nei diversi ambienti del fruttaio e allo stesso tempo agevolare il flusso di camion e trattori. Nato nel 1998 dalla felice collaborazione tra il professor Roberto Ferrarini e Franco Allegrini, Terre di Fumane è una realtà partecipata anche da altri produttori del territorio. Federico, responsabile del centro, mentre coordina le operazioni di scarico, ci spiega che la struttura occupa una superficie di circa 2800 mq ed è in grado di contenere fino a 4.000 bancali, pari a un totale di circa 1.000.000 di chili d’uva! Il punto di forza di questo progetto sta nella sua essenzialità: locali ampi, che permettono di organizzare con una certa facilità le diverse partite d’uva, tecnologie all’avanguardia per monitorare le variabili ambientali fondamentali per il processo di appassimento (temperatura, umidità) e ampie finestre lungo i muri perimetrali. Inoltre il centro è stato costruito all’imboccatura della valle di Fumane per sfruttare al massimo le correnti naturali provenienti da nord: la ventilazione è infatti un elemento fondamentale del processo di appassimento, poiché aiuta a mantenere gli ambienti asciutti e a scongiurare il problema delle muffe.
10 OTTOBRE LA GROLA
Oggi ultimiamo la raccolta nel vigneto La Grola. La nostra è una vendemmia scalare, che tiene conto di grado zuccherino, altitudine e precocità dei diversi cloni. Oltre ad aver eliminato i diserbanti, durante la fase di maturazione abbiamo utilizzato anche un metodo naturale per controllare insetti come la tignoletta. Utilizziamo in particolare dei diffusori di feromoni che distribuiamo lungo i filari e che confondono i maschi di questa specie durante l’accoppiamento. Questa tecnica è detta “confusione sessuale”. Mentre trasportiamo avanti e indietro le cassette cariche d’uva, ci rendiamo conto che i filari sono interrotti in due punti. Marco ci racconta che questo accorgimento è un’altra delle grandi intuizioni di Giovanni Allegrini per favorire la ventilazione al centro del vigneto. Questi corridoi, che creano una tripartizione dell’appezzamento, permettono infatti all’aria di incanalarsi tra i filari, prevenendo ristagni di umidità, così potenzialmente pericolosi per attacchi funginei.
11 OTTOBRE FIERAMONTE
Torniamo a Fumane e saliamo ancora una volta a Fieramonte. Oggi si raccoglie il Corvinone, una varietà medio-tardiva, che si esprime al meglio in altura e in zone con ottima insolazione. Fieramonte, con la sua esposizione privilegiata, rappresenta il terroir ideale per la coltivazione di questo vitigno, particolarmente amato dalla Famiglia Allegrini. Franco ci racconta che, grazie a studi genetici, il Corvinone, a partire dagli anni ‘90, è stato riconosciuto come una varietà a sé stante rispetto alla Corvina, di cui era ritenuto un clone. Marco non smette di assaggiare queste uve dal sapore intenso e dal colore inchiostro brillante. È fiero del lavoro svolto e grato nei confronti di tutti i suoi collaboratori. Da anni, ci spiega, si lavora per ottenere una buccia perfetta, elastica e croccante. Se l’elasticità è garanzia di successo del processo di appassimento, la croccantezza è ricercata per sostenere la lunga macerazione delle uve nella successiva fase di vinificazione. Qui il sole alle prime ore del mattino ti guarda dritto in fronte e ti scalda con il suo tepore, nonostante la brezza pungente sia sempre presente in questa seconda settimana di ottobre. Rispetto all’anno scorso le temperature medie sono più basse di circa 7-8 gradi. Questo è stato un bene per la maturazione delle uve che ha potuto procedere con calma, ponendo i presupposti per quella che crediamo sarà un’annata memorabile. Marilisa tra un viaggio e l’altro trova il tempo di raggiungerci per qualche ora. Ci ringrazia tutti per il lavoro che stiamo svolgendo e ci racconta di come sia grande l’attesa per il nuovo lancio dell’Amarone Classico Riserva Fieramonte. Non vede l’ora di presentarlo a tutto il mondo!
12 OTTOBRE VILLA CAVARENA
Alle prime luci dell’alba una parte della squadra arriva a Villa Cavarena. In questa bellissima giornata di sole raccogliamo in plateaux da 5 kg uno splendido Corvinone, che utilizzeremo per il nostro Amarone Classico e per il Recioto Giovanni Allegrini. Rispetto alla Corvina, l’invaiatura di questa varietà è durata più a lungo, spostando la maturazione di qualche settimana. Le fresche temperature di fine settembre e l’altitudine hanno poi positivamente arricchito la componente fenolica degli acini. Raccogliamo le uve dei terrazzamenti della fascia intermedia. In questa parte del vigneto la vendemmia è particolarmente impegnativa visto il dislivello tra un filare e l’altro creato dalle marogne. Ma non ci perdiamo d’animo e proseguiamo a pieno ritmo, appagati da un paesaggio straordinario. Marco ci ricorda che per i grappoli destinati all’appassimento è bene rimuovere la punta, che è la parte in cui si registra un minor grado zuccherino. È nelle “rece”, ovvero nella parte superiore, e nella porzione intermedia che abbiamo gli acini migliori, poiché sono quelli che beneficiano della migliore esposizione. Per pranzo ci tratteniamo all’interno della tenuta proprio affianco alla Villa che dà il nome al vigneto. Nel XVIII secolo questo imponente edificio fu la dimora dell’abate Bartolomeo Lorenzi, che qui scrisse “Della coltivazione de’ monti”, un’opera di botanica dedicata all’arciduca Ferdinando d’Austria. A Villa Cavarena, come a Palazzo Della Torre, arte e natura si fondono in una cosa sola, in un rapporto di continuità tra passato e presente. Dall’alto intanto vediamo Fieramonte, dove è attiva un’altra squadra.
17 OTTOBRE LA POJA
Dopo qualche giorno di pioggia, che ci ha permesso di recuperare le forze per il gran finale, risaliamo il colle della Grola e arriviamo a La Poja a Sant’Ambrogio di Valpolicella. C’è qualcosa di magico in questo luogo: sassi bianchissimi, alti cipressi svettanti, ulivi e un paesaggio mozzafiato a 360°. Come ha detto Gigi Brozzoni durante una degustazione “quando si sale a La Poja si ha l’impressione di essere arrivati in cima ad un tempio naturale”. Il silenzio di questo luogo crea un’atmosfera quasi sacrale e abbiamo il privilegio di vendemmiare un’uva, che quest’anno sembra raggiungere la perfezione. Ha il colore dell’inchiostro, nero e brillante, che risalta sul bianco candido delle rocce calcaree che compongono il suolo. Proprio qui Giovanni Allegrini aveva incoronato la Corvina Veronese regina della Valpolicella, portandola su questa altura e decidendo di vinificarla in purezza. Una grande visione e un’idea assolutamente pionieristica, soprattutto se si considera che oggi il disciplinare dell’Amarone prevede fino al 95% di questa varietà! All’assaggio l’uva ha davvero qualcosa di unico! Le fresche temperature e le lunghe ore di luce delle prime due settimane di ottobre sembrano aver fatto la differenza. Questa Corvina, detta Corvina gentile per i suoi acini più piccoli, ha una polpa succosa e un colore intenso. Nel vigneto i filari sono ben distanziati tra loro e riusciamo a lavorare con una certa facillità. Anche qui raccogliamo in plateaux per preservare questi preziosissimi frutti da eventuali ammaccature. È fondamentale mantenere integro il patrimonio aromatico: siamo certi che il millesimo 2016 di La Poja sarà davvero memorabile!
18 OTTOBRE VILLA CAVARENA / LA POJA
Oggi la squadra si divide tra Villa Cavarena e La Poja. Si tratta di due vigneti accomunati da un suolo di rocce calcaree. Quello che invece cambia sensibilmente è il microclima che li contraddistingue. A Villa Cavarena, la collocazione geografica, l’altitudine (520 metri s.l.m.), le grandi escursioni termiche tra il giorno e la notte e l’esposizione a sud creano le condizioni per ottenere uve particolarmente adatte al processo d’appassimento. Da Mazzurega, nel pomeriggio Marco parte con il suo pick-up grigio alla volta di S. Ambrogio di Valpolicella per raggiungere la squadra che sta vendemmiando a La Poja. L’assoluta originalità di questo vigneto, il suo grande respiro, il suolo bianchissimo e l’influenza benefica del vicino Lago di Garda ci regalano una Corvina in grado di esprimersi in completa autonomia e di percorrere un sentiero alternativo all’appassimento. Per meglio comprendere, Marco ci invita ad assaggiare un grappolo di quest’uva e uno raccolto a Villa Cavarena. “Se il Corvinone è il re dell’appassimento, la Corvina è la regina dei nostri cru” ... Fa una pausa, ride, e poi conclude: “… e quest’anno, ragazzi, questa Corvina è strepitosa”.
19 OTTOBRE LA POJA
È l’ultimo giorno di vendemmia e concludiamo con un’ultima salita a La Poja. Da quest’anno abbiamo predisposto un impianto di irrigazione, che ci permetterà in futuro di intervenire in caso di emergenza. I recenti cambiamenti climatici ci impongono infatti di essere pronti ad affrontare situazioni di emergenza. Il nuovo impianto ci aiuterà in particolare durante le annate più siccitose, per preservare sia le viti che i loro frutti. Le concimazioni mirate, che Marco con la sua squadra di campagna esegue durante l’anno, permettono alle piante di mantenere il giusto equilibrio. Uomo e pianta si compensano, lavorando e vivendo insieme: dove non arriva l’uno arriva l’altra e viceversa. Il nostro motto è quello di osservare continuamente la vite… “Se solo potesse parlare…” ci dice scherzando Franco quando viene a trovarci in campagna. E così termina questa straordinaria avventura. Tra poco le viti si prepareranno ad affrontare l’inverno: senza più grappoli saranno libere di concludere il loro ciclo vegetativo e di richiamare la linfa nelle parti legnose come riserva per la prossima stagione. Tra qualche settimana cadranno anche le foglie e dal mese di novembre le viti inizieranno il loro meritato riposo. Sistemati gli ultimi grappoli nei plateaux, ci salutiamo e torniamo a casa stanchi ma orgogliosi di aver fatto la nostra parte e soddisfatti di aver preso parte ad un’esperienza umana così intensa. Marco ringrazia ognuno di noi e ci regala una bottiglia di buon vino da condividere con chi ci è più caro e sorridendo esclama: “Siate sempre Allegrini!”.
”
Ora vi confesso una cosa: sapete tutti che io giro i continenti a raccontare e vendere il vino e qualcuno mi ha definito, per il lavoro che faccio e forse per la passione che ci metto, “la Signora dell’Amarone”. Ma devo dirvi che questa Signora, quando è stanca, un po’ giù di corda, quando l’ottimismo non è sufficiente a superare tutte le difficoltà, quando il gioco delle relazioni umane non è sempre la festa che molti suppongono, questa Signora, dicevo, ha un modo tutto suo per riattivare le energie. Penso alle mie vigne, m’immedesimo nei colori della Valpolicella, mi rivedo bambina a vendemmiare con mio padre; la vendemmia come sogno, meglio come una dolce terapia che sconfigge le fatiche, le ansie del marketing, la paura di non portare a casa il risultato che mi aspettavo. La vendemmia della mia terra vince su tutto. Ecco perché il dialetto di Marco Marconi mi risulta lieto e famigliare. “Ci gà le mane moie, via a casa! Grapolo spargolo, niente botrite”. Ecco perché le uve di Fieramonte, finalmente destinate a ricreare la splendida riserva di Amarone rimastami nel cuore, accelerano in me un crescendo di emozioni senza fine. Ecco perché mi sento orgogliosa che Allegrini, in punta di piedi, quasi contrapponendosi a questi tempi “gridati”, abbia accolto fra i vendemmiatori quattro ragazzi africani richiedenti asilo. Ecco perché vivo con gioia la notizia che, grazie anche al nostro convinto percorso di agricoltura sostenibile, l’ecosistema a La Grola si sia riattivato in modo spontaneo, siano tornati i lombrichi e, con loro, a volare sulle vigne, bellissime specie di uccelli variopinti. Grazie davvero per quello che fate, per questi Diari, per il millesimo che verrà. Sarà il 2016 un’annata straordinaria e consolerà il mondo delle sue contraddizioni… Marilisa Allegrini
DIARIO DELLA
VENDEMMIA 2016
Via Giare, 9/11 Fumane di Valpolicella Verona - IT +39 0456832011 info@allegrini.it www.allegrini.it @Allegrini Estates @AllegriniGroup
www.allegrini.it