ALPE Estate 2022

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Estate 2022

ALPE Alpe di Siusi Magazine

CASTELROTTO · SIUSI ALLO SCILIAR · FIÈ ALLO SCILIAR · ALPE DI SIUSI · TIRES AL CATINACCIO

Specialità locale Un tesoro nel rubinetto

Ignaz Friedman Un virtuoso del pianoforte

Un luogo energetico La Bullaccia sull’Alpe di Siusi


Il più grande assortimento di vini in Alto Adige e una vasta gamma di gin, whisky, grappa e specialità! Passo Brennero

Chiusa

Bolzano nord BOLZANO Trento/Verona

Prato Isarco

Castelrotto

Siusi allo Sciliar

Fiè allo Sciliar CARDANO Val d’Ega

TIRES

Passo Niger/Carezze

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Foto: Helmuth Rier

Editoriale & sommario

Gentili ospiti!

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Campo di papaveri Sotto un cielo costantemente azzurro, che fa da sfondo a un paesaggio candido e abbaglian­te, ci lasciamo alle spalle un fantastico inverno 2021/2022. Le disposizioni anti COVID non hanno compromesso il divertimento sulla neve e ci riteniamo molto fortunati per il fatto che molti ospiti abbiano accolto e apprezzato ancora una volta l’ampia offerta per il tempo libero, lo sport e le attività ricreative nella regione dolomitica Alpe di Siusi. Un piacevole periodo di vacanze attende anche chi desidera concedersi una pausa tra aprile e ottobre. Aria fresca, acque limpide, sole, straordinarie montagne e tanta natura sono solo l’inizio: tutto il resto dipende da voi! Le Associazioni Turistiche e le strutture ricettive si prodigano per far sentire gli ospiti a proprio agio con escursioni a piedi o in bicicletta, arrampicate, jogging, bagni di sole, nuoto, wellness, shopping o semplicemente il dolce-far-niente, cui è facile abituarsi, magari baciati dal sole e comodamente adagiati sulle sdraio in un accogliente giardino.

La redazione della rivista ALPE è lieta di accompagnarvi ancora una volta durante il vostro soggiorno con notizie su quest’area vacanze, storie di persone e luoghi e vari consigli per qualche giorno di relax. I temi di questo numero spaziano dal valore dell’acqua ai tradizionali fuochi del Sacro Cuore sulle montagne, fino alla deliziosa merenda “Berglerharass” sul Wuhnleger. Le saghe delle streghe con i loro sabba sulla Bullaccia vengono tramandate di generazione in generazione. A Siusi allo Sciliar, il Centro Visite del Parco Naturale è stato finalmente aperto e a Tires sul Catinaccio una nuova funivia “cabrio” è pronta per condurvi sulle cime. L’imprenditore di Castelrotto Toni Silbernagl e la moglie Monika ci raccontano la loro vita, rivelandoci le loro mete preferite. Non manca neppure la nota culinaria con i dolci frutti di bosco, che prosperano presso il maso biologico Partschillerhof a Novale di Fiè, e una deliziosa torta ai lamponi. Siamo lieti di darvi il benvenuto come nostri ospiti! Vi auguriamo tanto riposo e relax nella nostra incantevole regione dolomitica Alpe di Siusi.

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Un tesoro nel rubinetto Pagina 12

Ignaz Friedman: un virtuosi del pianoforte Pagina 16

Un luogo particolare Pagina 20

I fuochi del Sacro Cuore di Gesù Pagina 24

Da auto a noleggio a flotta di pullman Pagina 30

Il Centro Visite del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio Pagina 34

Solo il volo è più bello: la nuova funivia di Tires Pagina 36

Picnic con vista sul Catinaccio Pagina 40

Bacche celestiali dal maso Partschiller Pagina 44

Torta ai lamponi Pagina 46

Appuntamenti dell’estate Pagina 48

Helmut Mitterstieler Presidente per Alpe di Siusi Marketing e le Associazioni Turistiche di Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Alpe di Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio

Inverno 2022/23 in anteprima Pagina 50

Visto & sentito Estate | ALPE 3


Papaveraceae Il campo di Peter Lageder del maso Hof zu Lafogl, sopra Castelrotto, offre uno spettacolo davvero unico. La laboriosa coltivazione dei papaveri, insieme alla raccolta e all’essiccazione dei semi, rappresenta una vera sfida. Se questi fiori dal rosso acceso e brillante fioriscono solo per un breve periodo, il piacere di gustare le deliziose specialità ai semi di papavero, come lo strudel o le frittelle, permane invece nel tempo.

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Estate | ALPE 5 Foto: Helmuth Rier


Un tesoro nel rubinetto Dal vino allo speck, passando dal formaggio fino allo Schüttelbrot: l’Alto Adige è ricco di eccellenti prodotti regionali, che contribuiscono a migliorare la qualità della vita e delle vacanze. Ma una “specialità locale” dalla particolare purezza e preziosità, che spesso passa inosservata o viene data per scontata, è l’acqua potabile.

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Testo: Sabine Funk Foto: Helmuth Rier

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Quella che sgorga dai rubinetti e dalle fontane pubbliche nella regione dolomitica Alpe di Siusi può essere definita, senza esagerazioni, acqua di sorgente. In tempi remoti, questo prezioso tesoro non era di così facile accesso. Nei villaggi a bassa quota, i contadini attingevano l’acqua da pozzi profondi e solo pochi masi vantavano sorgenti e falde di pro-

Nei secoli successivi, i contadini si unirono in corporazioni, al fine di assicurare l’approvvigionamento di acqua potabile a masi, paesini, gruppi di case e intere comunità attraverso sistemi tubari. All’inizio del secolo scorso, da tali corporazioni ebbero origine i Consorzi Acqua Potabile. A differenza della Germania, per esempio, dove le “As-

prietà, che però durante l’anno avevano una portata irregolare. In un tale contesto, oltre 500 anni fa Leonardo di Fiè manifestò una notevole lungimiranza, illustrando nella “Lettera delle acque e delle fontane di Fiè” il suo progetto che prevedeva il convogliamento, tramite un sistema di tubi in legno, dell’acqua sorgiva dello Sciliar dalla Malga Tuff al villaggio.

sociazioni per acqua e suolo” sono coinvolte solo in minima parte nella gestione idrica comunale e l’approvvigionamento di acqua potabile è principalmente appannaggio dei comuni, in Alto Adige tali consorzi assumono un ruolo centrale. Castelrotto ne vanta uno, così come Siusi e Fiè allo Sciliar, mentre le frazioni più piccole come San Costantino dispongono di un sistema di gestione parzialmente »


Il moderno pozzo filtrante orizzontale di Tiosels (zona sportiva Wasserebene) sopra Castelrotto.

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Arnold Rauch, presidente, e Markus Hofstätter, custode rete dell’Acquedotto Cooperativa Castelrotto, al lavoro. L’Acquedotto società cooperativa Neptunia di Siusi fornisce a grandi consumatori e imprese in generale circa 106.000 m³ di acqua all’anno, mentre i piccoli consumatori e le famiglie ne ricevono circa 171.000 m³.

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indipendente. Ciascuno di questi consorzi ha un presidente, tiene regolari assemblee generali e si dedica scrupolosamente alla manutenzione e alla modernizzazione delle infrastrutture, come bacini di raccolta, serbatoi e condutture, nonché al costante controllo dei livelli e della qualità dell’acqua. Vista la geologia del territorio con aree spesso inaccessibili, questo compito è piuttosto impegnativo e complesso.

motivo per cui Castelrotto ha sempre avuto bisogno dell’aiuto di comuni circostanti, quali Ortisei o Siusi allo Sciliar. Inoltre, in passato, l’intensivo sfruttamento agricolo e la fertilizzazione dei prati sulla Bullaccia hanno avuto ripetuti effetti negativi sulla

L’acqua potabile sorgiva è convogliata dal bacino di raccolta in varie cisterne o serbatoi. L’addetto più importante di ogni consorzio è il tecnico idropotabile, una funzione che richiede passione e che spesso viene svolta per decenni; in passato, includeva la manutenzione continua di tutti i serbatoi, il controllo dei livelli dell’acqua e la pulizia degli impianti. Ciascun tecnico dedica ancora molte ore ai sopralluoghi e ai controlli degli invasi, sebbene ora livelli e valori vengano rilevati digitalmente e monitorati costantemente al computer. L’acqua ha avuto un ruolo determinante anche nell’orografia del paesaggio davvero unico della regione dolomitica Alpe di Siusi. Ciò che oggi è coperto da foreste, pascoli alpini e villaggi, un tempo si trovava sul fondo della Tetide, il mare primordiale. Depositi corallini, molluschi e scogliere contenuti nelle rocce hanno dato vita a un territorio sfaccettato, cui l’era glaciale ha conferito il tocco finale. La dolomia, presente in molte stratificazioni rocciose dello Sciliar, è un calcare caratterizzato da un elevato pH e da una buona capacità di ritenzione. Tuttavia, questo massiccio montuoso non elargisce il suo tesoro equamente a tutti i villaggi circostanti: i comuni di Tires al Catinaccio e di Fiè allo Sciliar vantano sorgenti più produttive e sono quindi favoriti rispetto a Siusi allo Sciliar e Castelrotto. Castelrotto attinge tradizionalmente la sua acqua dalla Bullaccia che, a causa della sua roccia basaltica permeabile, è considerata un serbatoio piuttosto povero. Periodiche carenze idriche sono dunque normali, così come forti fluttuazioni stagionali della portata, cioè del volume d’acqua che fuoriesce da una sorgente. Soprattutto nel periodo che precede lo scioglimento delle nevi e dopo lunghi periodi di siccità, tale portata è notevolmente ridotta,

qualità dell’acqua. Per migliorare la raccolta idrica, 20 anni fa è stata costruita una struttura sotterranea davvero spettacolare: un pozzo profondo con condotte di aspirazione verticali, che ha arginato anche il problema delle acque superficiali, spesso torbide in caso di pioggia.

La lettera delle acque”: è passato mezzo millennio da quando Leonardo di Fiè ha progettato il sistema di tubi per l’acqua da Malga Tuff fino al centro di Fiè.

Anche le prese di sorgente dell’Acquedotto Società Cooperativa Neptunia di Siusi allo Sciliar sono alimentate soprattutto dallo Sciliar e, solitamente, sono sufficienti a coprire il fabbisogno idrico del comune. Tuttavia, gli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico, sono un problema crescente. Nel luglio 2021, una devastante tempesta ha causato milioni di danni a Siusi allo Sciliar, mettendo fuori uso uno dei cinque bacini idrografici sotto il Rifugio Malghetta Sciliar. La perdita d’acqua di questo serbatoio, unita a un autunno e un inverno eccezionalmente secchi, ha avuto conseguenze immediate. A gennaio 2022, i Vigili del Fuoco hanno dovuto trasportare l’acqua da Siusi allo Sciliar a Castelrotto con autobotti per assicurare l’approvvigionamento idrico. »

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ESPERIENZA DELL’ACQUA: DALLA FONTANA ALLA SORGENTE Escursioni guidate per adulti e bambini alle varie sorgenti e serbatoi d’acqua potabile intorno a Castelrotto, Siusi e Fiè. Le cooperative dell’acqua potabile aprono le loro porte per l’occasione, garantendo approfondimenti emozionanti e raccontando del loro lavoro e il percorso dell’acqua. Al seguito alle escursioni ci sarà una degustazione d’acqua. FIÈ ALLO SCILIAR mercoledì, 15/06/2022 mercoledì, 31/08/ 2022 SIUSI ALLO SCILIAR mercoledì, 22/06/2022 mercoledì, 07/09/2022 CASTELROTTO mercoledì, 29/06/2022 mercoledì, 14/09/2022 Partenza alle ore 9.30 presso la rispettiva fontana al centro del paese. Prezzo per partecipanti dai 14 anni: 10 € Iscrizione presso le Associazioni Turistiche

Qualità e sapore eccellenti: l’acquisto di acqua nelle bottiglie di plastica può essere evitato.

Ed eventi come questi – tempeste con una concentrazione estrema di precipitazioni e siccità invernale - sembrano essere sempre più frequenti: il 2021/22 è stato l’inverno più secco degli ultimi cinque anni. Al contempo, da decenni il consumo idrico da parte di imprese e famiglie è in continuo aumento, ed è addirittura raddoppiato negli ultimi 20 anni. Secondo le previsioni, la disponibilità di acqua potabile diminuirà drasticamente entro il 2035.

Rispetta la montagna. Per scongiurare l’inevitabile carenza d’acqua potabile, ogni individuo è chiamato a usare questa preziosa risorsa in modo moderato e consapevole, anche nel settore ricettivo, come i gestori di SPA e aree benessere e i loro visitatori. La regione dolomitica Alpe di Siusi si è già attivata per sensibilizzare gli utenti e offrire pratici consigli: con il progetto pilota “Mindful on the Mountain”, che verte su acqua potabile e riduzione dei rifiuti, sono state sviluppate linee guida che for-

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niscono a ospiti e attori locali informazioni utili su un comportamento sostenibile e rispettoso delle risorse in un habitat sensibile, dando suggerimenti concreti per adeguare il proprio comportamento. Un elemento centrale è la valorizzazione dell’acqua sorgiva del rubinetto, che rende fuori luogo l’acquisto al supermercato di quella naturale in bottiglie di plastica, dato che presenta una qualità inferiore. Attingere direttamente dal rubinetto, inoltre, consente un significativo risparmio di CO2, poiché evita il trasporto con i camion e lo smaltimento della plastica. Per facilitare il passaggio all’acqua corrente, varie fontane pubbliche sono state contrassegnate ad hoc, sottolineandone l’eccellente qualità. Allo stesso modo, molti ristoranti propongono quest’acqua, servita in modo accattivante in apposite caraffe di vetro. Una volta sperimentati la sua qualità e il suo sapore e interiorizzato il suo valore, sarete automaticamente più attenti a questo bene prezioso. «


Respect the Dolomites Sostenibilità e un rapporto responsabile con il nostro paesaggio naturale sono tra le cose più importanti. Come parte delle Dolomiti (Patrimonio Mondiale Unesco) e del Parco naturale Sciliar-Catinaccio ci sentiamo in dovere di fare la nostra parte. Il progetto “Rispetta la montagna” ha come obiettivo quello di far crescere in tutti la consapevolezza di quanto sia importante il rispetto dell’ambiente a partire dalla gestione dell’acqua e dei rifiuti.

L’acqua potabile della regione dolomitica Pura. Naturale. Fresca. Preziosa. Sapevate che… ... l’acqua del rubinetto nella regione dolomitica Alpe di Siusi è potabile e vanta un’eccellente qualità? Inoltre, ovunque, sono presenti fontanelle certificate e contrassegnate, alle quali potete attingere per riempire la vostra borraccia. L’acqua potabile è un bene limitato e prezioso: il suo attento utilizzo ne evita lo spreco.

Meno rifiuti, più natura Less is more Il nostro paesaggio alpino è un habitat molto sensibile. Per questo è particolarmente importante non abbandonare rifiuti, tanto più che le condizioni climatiche a quest’altitudine rallentano il processo di decomposizione. Per non parlare del fatto che alcuni materiali non sono biodegradabili. Il miglior rifiuto resta dunque quello non prodotto.

TEMPI DI DECOMPOSIZIONE

LATTINA 600 anni

BOTTIGLIA DI PLASTICA

BUSTA DI PLASTICA

500 anni

200 anni

FILTRO DELLA SIGARETTA 7 anni

FECI

1 anni

BUCCIA DI BANANA 3 anni

FAZZOLETTO DI CARTA 5 anni

Tutte le informazioni su questo progetto sono disponibili al sito: www.seiseralm.it/respectthemountain


Fino al 2003, la Villa Friedman era proprietà della nipote che, alla fine, la vendette.

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Ignaz Friedman, un dimenticato gigante del pianoforte All’inizio del secolo scorso, il pianista Ignaz Friedman fu acclamato in tutto il mondo. Per molti anni, questo musicista e compositore ha attinto gli stimoli per la sua arte alle falde dello Sciliar.

S Semplicità, funzionalità e modernità dell’edificio della Scuola di musica a Siusi allo Sciliar, che sorge in posizione centrale nei pressi della stazione degli autobus, catturano inevitabilmente l’attenzione di chi attende una coincidenza o passeggia nel vicino parco giochi. Ma chi era Ignaz Friedman, il cui nome spicca sulla facciata accanto a una tastiera per pianoforte stilizzata e alla cui memoria è dedicato l’istituto musicale, inaugurato nel 2009? Alcuni artisti sono considerati “incompresi” o “ingiustamente dimenticati”: uno fra questi è certamente il pianista e compositore Ignaz Friedman, uno dei più importanti virtuosi dell’età dell’oro tra le due guerre. Non si deve essere necessariamente privi di cultura musicale per non aver mai sentito il suo nome: anche gli appassionati di pianoforte sanno poco di Friedman, nonostante abbia avuto un ruolo decisivo nella storia interpretativa della sua epoca.

Nato nel 1882 a Podgórze, a sud di Cracovia, da padre violinista e clarinettista in un’orchestra teatrale di Cracovia e madre sarta, Solomon Isaac acquisì in seguito il nomignolo polacco di Ignacy. Gli studi di pianoforte e filosofia a Cracovia e i primi

concerti con orchestra all’età di 14 anni furono seguiti dal suo debutto, nel 1904, nella grande sala del Musikverein di Vienna, che segnò l’inizio di una brillante carriera internazionale. Friedman si esibì in oltre 2800 concerti nei cinque continenti, guadagnandosi presto la reputazione di uno dei principali interpreti di Chopin della sua generazione. Sempre più spesso, ci si imbatte in dichiarazioni di grandi pianisti che lodano con veri e propri superlativi il modo di suonare di Friedman. Lo stravagante Vladimir Horowitz lo annoverava tra i suoi pochissimi modelli e lo menzionava anche in relazione all’atteggiamento ipercritico di Rachmaninov verso gli altri pianisti. Anche quest’ultimo era “un ammiratore delle esecuzioni al pianoforte di Friedman, del suo suono canoro” e lo considerava “un grandissimo, elegante virtuoso”. In un’intervista del 1993, il grande Svjatoslav Richter affermò: “Il più incantevole Chopin è quello di Friedman. Ha un suono così meraviglioso, non ho più avuto l’occasione di sentire Chopin interpretato in modo così sublime”. Innumerevoli testimonianze entusiastiche si contano anche tra i suoi contemporanei. Durante la Prima guerra mondiale, Friedman si trasferì a Copenhagen e, alla fine del conflitto, a Berlino. La sua fama gli fece guadagnare inviti a concerti in molte casate reali euro- »

Ignaz Friedman (1882 - 1948), uno dei più importanti virtuosi della sua generazione

Testo: Sabine Funk Foto: Helmuth Rier, Privat

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Friedman si godeva le estati a Siusi, dormendo

Friedman si godeva le estati a Siusi, dormendo fino a tardi e trascorrendo molto tempo con la figlia e, successivamente, con i nipoti. La mattina, prima di sedersi al pianoforte per provare i repertori dei concerti, si dedicava alla lettura del giornale.

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pee, tanto da esibirsi anche per lo zar Nicola II nel Palazzo d’Inverno di S. Pietroburgo e per l’Imperatore Francesco Giuseppe nella Hofburg di Vienna. Dal 1930 al 1939, prima che le origini ebraiche gli impedissero di tornare da una tournée di concerti in Australia, dove trascorse il resto della vita in esilio, Ignaz Friedmann visse a Siusi allo Sciliar. La moglie Marie von Shidlowsky, una pronipote di Leone Tolstoj, sposata nel 1909, conosceva l’Alto Adige da precedenti soggiorni ed è probabilmente grazie alla sua influenza che la coppia scartò l’idea di stabilirsi a Como, a favore di un’“oasi” scoperta a Siusi allo Sciliar. Circondata da alti alberi, la spaziosa dimora sembrava ideale per riposare tra un lungo tour di concerti e l’altro.

fino a tardi e trascorrendo molto tempo con la figlia e, successivamente, con i nipoti. La mattina, prima di sedersi al pianoforte per esercitarsi nei suoi studi obbligatori di Godowsky e provare i repertori dei concerti, si dedicava alla lettura del giornale. Il suo soggiorno non coincise con quello del figlio di Henrik Ibsen, Sigurd, che morì già nel 1930 e la cui villa a Trotz era visibile da casa Friedman. Tuttavia, mantenne i contatti con la famiglia Ibsen e con il figlio del poeta norvegese Björn Björnson, che viveva anch’egli nelle vicinanze. Siusi allo Sciliar è considerata una delle località turistiche più tradizionali dell’Alto Adige, tanto che dal 19° secolo fu meta di rinomate personalità internazionali. Durante le vacanze a Siusi, Friedman si occupava di giardinaggio, tagliava la legna e suonò più volte per alcuni recital, tenutisi a Bolzano. Tuttavia, l’idillio altoatesino non durò a lungo, come si evince da una lettera alla figlia Lydia scritta nel 1933: “Già da circa 14 giorni, qui è iniziata una splendida primavera che richiede lavoro in giardino. Nei prossimi


giorni, arriveranno i Björnson e gli Ibsen [...]. I miei concerti, che dovevano tenersi in Germania alla fine di marzo, sono stati cancellati per ordine superiore - ma non ne ho fatto un dramma, per non aggravare la disposizione d’animo dei tedeschi verso gli stranieri. [...].” Mentre Friedman negli anni ’30 poteva ancora esibirsi in tournée in Europa, Stati Uniti, Sud America e Asia, la sua situazione peggiorò drasticamente quando, nel settembre 1938, il Gran Consiglio del Fascismo decise di espellere tutti gli ebrei residenti in Italia. Già nel 1939, Friedman scrisse una lettera al Ministero degli Interni italiano, facendo riferimento al diritto di residenza della moglie “ariana” e aristocratica e al fatto che trascorreva solo pochi mesi all’anno a Siusi per riprendersi dalle fatiche della sua professione. Ma anche questo parve essere comunque troppo rischioso. Dopo gli ultimi concerti in Polonia, Ungheria e Scandinavia, i Friedman viaggiarono in nave da Marsiglia a Sidney, sfuggendo all’occupazione tedesca della Francia.

Rispetto ad altri esuli, Ignaz Friedman riuscì a guadagnarsi dignitosamente da vivere con l’insegnamento e i concerti, pur essendo anche lui consumato dalla nostalgia dell’Europa, che non avrebbe più rivisto fino alla morte nel 1948. La sua imponente villa di Siusi fu confiscata dalla polizia fascista subito dopo la sua partenza dall’Europa e restituita alla famiglia solo dopo la guerra. Fino al 2003, questa dimora protetta dalle Belle Arti era proprietà della nipote che, alla fine, la vendette, donando alla “Sammlung Preußischer Kulturbesitz” di Berlino tutti i beni, compreso il pianoforte a coda Blüthner di Friedman. Tra i rapporti di Friedman con i suoi contemporanei, va menzionato quello con Ferruccio Busoni insieme al quale, nell’estate del 1908, frequentò un corso di perfezionamento. Questi due artisti, infatti, esprimevano il cambiamento emergente nella cultura interpretativa, dove Friedman si collocava ancora interamente all’interno della tradizione romantica, mentre il ben più radicale Busoni preannunciava la modernità. I loro destini fanno riflettere, perché neanche dieci anni dopo l’esilio forzato di Friedman, a pochi chilometri di distanza da Siusi, il Conservatorio di Bolzano diede vita al Concorso Piani-

stico Internazionale Ferruccio Busoni, in memoria del grande pianista e compositore scomparso 25 anni prima, concepito come un progetto di pace per ricostruire i ponti di un’Europa del Dopoguerra culturalmente lacerata. Anche Peter Paul Kainrath, attuale direttore artistico del Concorso Busoni, che si svolge ormai da oltre 70 anni, è un grande ammiratore di Ignaz Friedman: “Era un uomo di eccezionale grandezza in un mondo che stava naufragando. Possiamo considerarci fortunati che abbia lasciato registrazioni così prestigiose, nelle quali Frederic Chopin prende vita e ci parla. Mi piace immaginare la sua musica alleggiare nei boschi di Siusi intorno alla villa”.

“ Il più incantevole Chopin è quello di Friedman. Ha un suono così meraviglioso, non ho più avuto l’occasione di sentire Chopin interpretato in modo così sublime”. (Svjatoslav Richter) Nella ricerca di un personaggio cui dedicare la nuova Scuola di musica di Siusi, Ignaz Friedman non era la scelta più ovvia, ma si basa su ragioni fondate. Astrid Amico, direttrice e insegnante di pianoforte, è stata coinvolta nel processo decisionale: “Tra i papabili c’era, naturalmente, il grande Oswald von Wolkenstein: dalle rovine del suo castello, infatti, si può ancora ammirare Siusi e la scuola. La scelta di Ignaz Friedman si basa su varie motivazioni. Da un lato, abbiamo voluto conferire nuova visibilità a questo pianista, vissuto per un periodo a Siusi, salvandolo per così dire dall’oblio; dall’altro, volevamo prendere una precisa posizione antirazzista, nonché consolidare e sottolineare la rilevanza della musica classica in un ambiente musicalmente folkloristico, senza tuttavia svalutarlo”. Come pianista, Ignaz Friedman è stato acclamato in tutto il mondo. Con lui è stato scelto un nome autorevole, che andrebbe ricordato non solo nella sua amata Siusi allo Sciliar. «

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Libertà senza confini: dalla Bullaccia si apre una vista a 360 gradi su oltre 50 Tremila. Le “Panche delle streghe” erano la sede dei sabba (foto in basso).

Dove danzano le streghe Con i suoi 56 chilometri quadrati, l’Alpe di Siusi è l’altipiano più esteso d’Europa, ai cui confini nord-occidentali sorge la leggendaria altura della Bullaccia, un luogo particolare amato dalle streghe.

L’ L’altipiano più esteso d’Europa si estende a un’altitudine tra i 1.630 e i 2.350 metri sopra la Valle Isarco, al margine occidentale delle Dolomiti: in estate, l’Alpe di Siusi è una meta molto apprezzata da famiglie e amanti della natura, perché assicura sfaccettate esperienze alpine, che spaziano da facili escursioni a tour impegnativi.

Testo: Barbara Pichler Foto: Helmuth Rier

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Sul confine nord-occidentale, sopra le località di Castelrotto e Ortisei, a 2.174 metri si erge la suggestiva altura della Bullaccia, meta di chi anela pace e relax, e probabilmente l’area più “primitiva” dell’altipiano: un paesaggio costituito da dolci sinuosità, piccoli laghi, rustici rifugi e una grandiosa vista panoramica, che attrae abitanti e turisti.

Percorso circolare. Il sentiero n° 14 sale sulla Bullaccia da Compaccio, passando per la stazione a monte della cabinovia Alpe di Siusi. Chi ama le sfide e vuole conquistare l’alpe a piedi, può imboccare uno dei sentieri più impegnativi che partono da Castelrotto (n° 8) o da Bulla (n° 24) e, una volta arrivato in cima, può proseguire in senso orario o antiorario sul sentiero ad anello di quasi otto chilometri. Partendo dall’alpe, invece, è possibile superare il primo dislivello di circa 300 m – qualora dovesse essere troppo impegnativo - con la seggiovia Bullaccia. Nei pressi della stazione a monte si schiude la piattaforma panoramica Engelrast, affacciata sulla magnifica vista dell’Alpe di Siusi e delle Dolomiti che, nelle giornate particolarmente »


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La vastità e la natura incontaminata ricca di peculiarità botaniche fanno della Bullaccia un luogo energetico.

limpide, abbraccia oltre 50 cime sopra i Tremila. Il sentiero prosegue in senso antiorario in direzione del Filln Kreuz, da cui il sentiero Schnürlsteig s’inerpica ripido dalla Bullaccia: da qui lo sguardo può spaziare tra la Val Gardena e l’imponente Gruppo del Sella, un massiccio dolomitico particolarmente suggestivo.

Antichi racconti. Le leggende locali le chiamano

Genuss: Auf der Alm verarbeitet Emma die Milch zu Käse, Butter oder Yoghurt

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le Panche delle Streghe: sono formazioni di roccia vulcanica sul margine occidentale della Bullaccia, colonne esagonali di basalto, simili a panchine con tanto di schienale, che risalgono a milioni di anni fa. Innumerevoli saghe aleggiano su questo mis­ tico luogo, punto d’incontro di streghe e demoni, che durante i sabba si scatenavano in danze, feste e malefatte, volando verso l’Hexenboden o sullo Sciliar a cavallo di oggetti in legno simili a scope o sedie. Se molte di esse furono accusate di incante-


Gli alpeggi sulla Bullaccia, in gran parte utilizzati come pascoli alpini, sono una destinazione escursionistica molto amata.

simi meteorologici, malefici e patti con il diavolo, si narrano anche storie di donne sagge che conoscevano i segreti delle erbe officinali e che con esse guarivano le persone: qualunque fosse la verità, si trattava di donne speciali, precorritrici della loro epoca, che pertanto costituivano una minaccia. In tempi remoti, le saghe di stregoneria sulla Bullaccia si tramandavano di generazione in generazione, fungendo spesso da intrattenimento, ma anche da fonte di apprendimento o monito. “Sono una finestra sul passato”, scrive Josef Fulterer nel suo libro “Sagen vom Schlern” (Saghe dello Sciliar, ndt).

Profumo di cioccolato. Le brunelle o prunelle

crescono sull’Alpe. Solitamente di colore marrone scuro, per il loro profumo vengono comunemente chiamate “fiori di cioccolato”. La Bullaccia ne accoglie una specie genetica davvero particolare, che punteggia il nardo cervino nelle diverse variazioni cromatiche, quali rosso, bianco e rosso, bianco e giallo delicato. Attraverso pascoli e boschetti, il sentiero riporta al punto di partenza a Compaccio. Con un po’ di fortuna, sotto le pareti rocciose è possibile avvistare camosci, abilissimi ad arrampicarsi. L’ultimo sguardo si posa sullo Sciliar, probabilmente il profilo montuoso più famoso dell’Alto Adige. «

fanno parte delle orchidee selvatiche europee che

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I fuochi del Sacro Cuore di Gesù Ogni anno, la terza domenica dopo Pentecoste dà appuntamento ai fuochi sulle montagne dell’Alto Adige.

Nel 1796, i Sudtirolesi affidarono la loro terra, minacciata dai Francesi, al Sacro Cuore di Gesù. Da allora, l’impegno si rinnova ogni anno e viene commemorato con i fuochi sulle montagne.

L’ L’usanza di accendere i falò sulle montagne, detti anche fuochi del solstizio d’estate o di San Giovanni, ha radici molto lontane. Questa tradizione è stata però reinterpretata oltre duecento anni fa, quando le truppe napoleoniche avanzavano dall’Italia verso il Tirolo. All’epoca, la regione che comprendeva Alto Adige, Trentino, Tirolo settentrionale e orientale, facente parte dell’Impero Asburgico, non era preparata alla guerra. Così la gravità della situazione indusse un abate, nel 1796, ad affidare il Tirolo al “Sacro Cuore di Gesù”, auspicando l’assistenza divina. Le truppe

tirolesi riuscirono effettivamente a sconfiggere i francesi e così, in segno di gratitudine, venne introdotta la festa del Sacro Cuore con messa solenne e sermone.

Ma nel 1809 la situazione si ripresentò: le truppe napoleoniche erano nuovamente alle porte. Guidati da Andreas Hofer, il famoso combattente per la libertà, sul Monte Isel (nei pressi di Innsbruck) i tirolesi sconfissero ancora una volta i francesi. La disfatta del nemico spinse i grati vincitori a rinnovare la loro promessa e a celebrarla con grandi fe- »

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

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steggiamenti, convincendo le autorità di Vienna a trasformare la terza domenica dopo Pentecoste in un evento commemorativo permanente.

Voto solenne. Dopo la messa, durante la quale viene rinnovata l’alleanza con il Cuore di Gesù, le parrocchie fanno da sfondo a solenni processioni, accompagnate dall’inno “Auf zum Schwur, Tiroler Land” (Giuriamo, Tirolo, ndt), che ribadisce espressamente la promessa.

L’accensione dei fuochi sulle montagne ha origini medievali. Nel corso della cristianizzazione, infatti, venivano accesi in onore dei Santi in occasione del solstizio: in Alto Adige, furono sostituiti da quelli del Sacro Cuore.

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Ma i falò sulle montagne presero piede gradual­ mente diventando, a partire dalla metà del 19° secolo, parte integrante della festa del Sacro Cuore. Da allora, vengono accesi ogni anno, spesso sotto forma di cuori, croci o altri simboli religiosi, “prove ardenti” dell’indissolubilità di tale alleanza. Mentre al tramonto, nelle varie località, le bande intonano marce trionfali, tutto intorno - vicino e lontano - i fuochi del Sacro Cuore iniziano a brillare, dando vita a un’atmosfera davvero toccante!

Fuochi sullo Sciliar. E così, tutti gli anni, gli abitanti delle località ai piedi dello Sciliar si pongono la preoccupante domanda: “Ce la faranno anche stavolta?”, riferendosi alle squadre del soccorso alpino di Siusi allo Sciliar, che salgono su Punta Santner già all’imbrunire per accendere su questa impervia cima dolomitica un falò visibile da molto lontano. Purtroppo, non è sempre così, perché il maltempo, il cielo coperto o temporali improvvisi possono mettere a repentaglio ogni tentativo. Lo stesso vale per le compagnie degli Schützen che, su un ghiaione ai piedi delle pareti rocciose dello Sciliar, il cosiddetto “Weißlahn”, si adoperano durante il giorno per accendere un gigantesco cuore crociato, visibile tutt’intorno non appena scende la notte. È un’usanza davvero emozionante che tocca ogni cuore nel profondo, una testimonianza di apprezzamento per l’indefessa fiducia nella provvidenza divina: “Giuriamo, Tirolo!” «


Komma Graphik - Foto: Helmuth Rier

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Da auto a noleggio a flotta di pullman Nel 1978, Anton Silbernagl diede prova di essere un imprenditore visionario fondando la sua azienda familiare, oggi una delle più affermate in Alto Adige.

Durante il boom economico, le esigenze di mobilità sono aumentate di pari passo con il numero di posti letto destinati agli ospiti. Anton Silbernagl di Castelrotto, affiancato dalla moglie Monika, ha saputo riconoscere i segnali della nuova epoca.

N Nato nel 1948, Anton crebbe con quattro fratelli in un maso nel cuore di Castelrotto, dove frequentò la scuola elementare e quindi - come erede designato - completò un corso di formazione specialistica di due anni per diventare agricoltore. Ma poiché era ancora il padre a gestire il maso, l’intraprendente ragazzo ambiva a un guadagno proprio, al di là del lavoro agricolo. Così si dedicò a svariati impieghi part-time, tra cui quello di conducente di autobus, sulla linea Chiusa-Castelrotto-Siusi-Alpe di Siusi, per una piccola compagnia di trasporto passeggeri

a Siusi allo Sciliar. Inoltre, collaborò con un servizio di taxi e pullman che offriva, tra l’altro, tour delle Dolomiti. Fu allora, ricorda, che scoprì per la prima volta la sfaccettata bellezza dei Monti Pallidi, dandogli l’impulso per le imprese successive.

Nel frattempo, Toni – così è chiamato Anton Silbernagl - rilevò il maso e sposò una giovane maestra elementare della Val Sarentino che, ben presto, gli diede due figli. Con Monika al suo fianco, riuscì a dare libero sfogo al suo talento imprenditoriale »

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

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Toni Silbernagl non è solo un imprenditore di successo, ma anche un appassionato agricoltore.

e alle sue ambizioni politiche: dopo l’elezione in consiglio comunale, fece domanda per una licenza di noleggio auto e acquistò un minibus. L’anno seguente, rilevò l’azienda di trasporto passeggeri per la quale aveva lavorato come autista, gettando così le basi del suo successo: una “start-up” si direbbe oggi, l’idea giusta al momento giusto.

Il momento giusto? Ebbene sì! Era il periodo del boom economico in Europa e, anno dopo anno, aumentava il numero di turisti che trascorrevano le vacanze in Alto Adige, uno straordinario connubio tra mondo alpino e atmosfera mediterranea. L’ingegnosa gente del posto reagì prontamente alle nuove richieste: alberghi, garni e pensioni spuntarono come funghi, facendo fiorire il turismo locale. Gli ospiti, così come gli abitanti, iniziarono a dedicarsi alle escursioni, mentre le scuole noleggiavano i pullman per le gite scolastiche. Toni colse al volo l’occasione: acquistando un pullman dopo l’altro, presentò alla Provincia una domanda di concessione per il trasporto scolastico e pendolare e per i diritti di linea: ben presto contava più mezzi che parcheggi.

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Monika restò sempre coraggiosamente al fianco del pionieristico marito. Finché le dimensioni dell’azienda rimasero contenute, era in grado di gestirne l’organizzazione accanto al lavoro di insegnante e di madre, pianificando e assegnando i turni di guida, raccogliendo gli ordini e assicurandosi che i mezzi fossero puliti. “I bambini sono cresciuti con me nei pullman, ci hanno giocato e hanno anche dato una mano, ma sempre di loro spontanea volontà, perché non sono mai stati costretti a fare nulla”, Monika ricorda così i tempi più duri. Alla fine, però dovette lasciare il lavoro, anche se piuttosto a malincuore, dato che l’insegnamento era sempre stato il suo sogno. E così assunse il ruolo di coordinatrice dell’azienda, responsabile dell’organizzazione e della pianificazione dei turni di guida. “Era un’attività che mi impegnava 24 ore su 24, perché dovevo essere raggiungibile non solo di giorno ma anche di notte. Soprattutto in inverno, mi occupavo delle emergenze o dei ritardi che richiedevano una riprogrammazione o una sostituzione degli autisti ammalati”, racconta. Il sostegno più grande lo ricevette dai figli che, anche in tenera età e durante gli studi, erano sempre di-


La flotta di autobus Silbernagl che staziona a Siusi allo Sciliar è al servizio del trasporto locale nella regione dolomitica Alpe di Siusi.

sponibili a dare una mano in azienda. Lo stesso valeva per i conducenti della prima ora, rimasti fedelissimi fino alla pensione.

il figlio minore, gestisce un residence con appartamenti per le vacanze, dove vive egli stesso.

Tanta fortuna. “Siamo stati molto fortunati, non Un’azienda di famiglia. Con Monika, Toni aveva davvero vinto alla lotteria, perché lo sostenne sempre nelle sue ambizioni: cinque anni da consigliere comunale, per 15 anni vicesindaco di Castelrotto e, fino a poco tempo fa, presidente della Cassa Raiffeisen Castelrotto-Ortisei, tuttora vicepresidente nel Consiglio di amministrazione della Cabinovia Alpe di Siusi, per altri 15 anni presidente di LIBUS (Consorzio dei concessionari di linea della Provincia Autonoma di Bolzano) e molto altro. Nel frattempo, la famiglia si era trasferita e aveva costruito un edificio agricolo e un’abitazione alla periferia di Castelrotto, dove oggi Markus, il figlio maggiore, vive con la famiglia. Ma Toni continua anche a occuparsi del maso. Con l’aiuto di un collaboratore, si dedica all’allevamento di giovani bovini e lavora nella stalla quando il suo aiutante ha il giorno libero o è in vacanza, senza contare la raccolta del fieno che coinvolge tutta la famiglia. Per sé, la coppia di imprenditori ha costruito un’ampia dimora ai margini del paese. Dove un tempo, accanto al vecchio maso, Monika si dedicava al suo orto, Günther,

abbiamo mai avuto problemi di salute, la nostra famiglia è rimasta unita, i nostri figli hanno dato con piacere il loro contributo, suddividendosi i compiti”, sottolinea Monika. Per Toni, l’ingresso di Markus in azienda nel 2002, dopo aver ultimato gli studi e messo su famiglia, è stato un grande sollievo. “Senza di lui, l’attività non sarebbe potuta crescere in questo modo”, afferma convinto. Oggi, il suo successore gestisce un piccolo impero con circa 180 pullman e bus-navetta e 200 dipendenti, anche in Austria. Günther, invece, è responsabile della programmazione dei turni di guida. Ma non è tutto: la Silbernagl Srl detiene diverse quote in varie agenzie di viaggio altoatesine e nel “garage del paese” di Castelrotto, oltre a essere titolare di importanti azioni della Cabinovia Alpe di Siusi, di altri impianti di risalita, nonché di un moderno edificio amministrativo presso la stazione a valle della cabinovia. Anche il problema, un tempo pressante, del parcheggio per i pullman è stato risolto grazie a garage sotterranei a Bolzano, Castelrotto e Siusi allo Sciliar. »

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Dopo aver superato insieme alti e bassi, Toni e Monika Silbernagl hanno affidato la loro impresa ai figli e possono ora godersi molti momenti insieme.

Il forte impulso alla carriera di Toni come imprenditore è senz’altro dovuto alla costruzione della Cabinovia Alpe di Siusi. “Negli anni ’90, il traffico verso l’Alpe di Siusi era aumentato enormemente, tanto che i parcheggi erano spesso sovraffollati. Nonostante il pulmino riservato agli ospiti, il leggendario Buxi, con corse ogni 10 minuti, c’era urgente bisogno di una soluzione che si è concretizzata con la costruzione di un impianto in grado di collegare in modo semplice Siusi all’alpe”, ricorda.

Silbernagl e la Cabinovia Alpe di Siusi. Dopo la costruzione dell’impianto, Silbernagl ha introdotto un servizio di bus-navetta a disposizione di tutto il bacino d’utenza, dalla Val Gardena a est fino a Tires al Catinaccio a ovest. “Questo servizio era la condizione indispensabile per l’approvazione della cabinovia, così da evitare problemi di parcheggio e di traffico”, spiega Toni. Da allora, gli ospiti possono lasciare le auto nel garage dell’hotel e farsi comodamente trasportare all’impianto dai mezzi della struttura ricettiva. Ciononostante, gli autobus Silbernagl circolano ancora sulla strada verso l’Alpe di Siusi, chiusa al traffico dall’apertura della funivia. “È un requisito di legge che mira a offrire un’alternativa alle persone che, p.e. per motivi di salute, non possono prendere la cabinovia”, chiarisce Toni. Oltre ai bus-navetta, sono stati istituiti servizi

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di linea verso le frazioni più remote. “Così anche gli anziani, oltre a ospiti ed escursionisti, possono raggiungere senza problemi le località principali”, conclude Monika.

In pensione. Nel 2008, Monika ha passato il testimone a mani più giovani. “E l’ho fatto con piacere: è stata una liberazione perché, onestamente, quello non è mai stato il lavoro che mi corrispondeva. Ero sempre preoccupata, soprattutto di notte, che autisti e passeggeri arrivassero a destinazione sani e salvi. Oggi sono felice di avere tempo per me stessa, per leggere, fare escursioni, trascorrere qualche ora sull’alpe e talvolta per viaggiare, soprattutto insieme ai miei nipoti ormai cresciuti: prima non abbiamo mai potuto fare una vera vacanza”, così Monika riassume la sua vita da pensionata. Toni, invece, è ancora attivo, pronto a dare una mano ovunque ci sia bisogno di lui, sia come autista sia in altri settori. “Ma nessuno di noi due interferisce in azienda. La responsabilità è unicamente nelle mani dei giovani”, sottolinea Monika. In cambio, al maso Toni può assecondare la sua passione per macchine e trattori e dedicarsi alla fienagione, sorride Monika. Il loro rifugio è un vero gioiello. E quando, dopo il lavoro, si godono il tramonto, si sentono soddisfatti e in pace con se stessi. «


Le mete preferite dei Silbernagl

L’Alpe di Siusi

Castelrotto

Castelvecchio

La foresta di Laranza

Ciò che apprezzano particolarmente è la vista dal loro rifugio sulle imponenti cime dolomitiche, come Sassolungo, Sassopiatto, Denti di Terra Rossa e il massiccio dello Sciliar, al cui cospetto si estende l’altipiano più esteso d’Europa con le sue dolci sinuosità e le numerose mete escursionistiche.

Toni e Monika sono di casa a Castelrotto ed, essendo molto legati al territorio, partecipano attivamente alla vita sociale del paese. Il centro storico colpisce per i vicoli ben curati e le case affrescate. In piazza Kraus, di fronte alla chiesa parrocchiale, la gente del posto si riunisce per celebrare le feste e condividere le novità.

Anche Castelvecchio fa parte delle mete preferite da Monika e Toni. Questo castello ormai in rovina dista un’ora circa a piedi dalla sede aziendale nei pressi della stazione a valle della Cabinovia Alpe di Siusi ed è immerso nella fitta boscaglia ai piedi di Punta Santner. Da lì la coppia può godere di un’ampia vista sul paesaggio ai piedi dello Sciliar (sentiero Oswald von Wolkenstein, n° 3)

Questa facile escursione è perfetta per le calde giornate estive. Punto di partenza è la piccola frazione di Telfen tra Castelrotto e Siusi allo Sciliar, mentre il clou del percorso è la piattaforma panoramica “Königswarte”, che prende il nome da Re Federico Augusto III di Sassonia: si dice, infatti, che amasse soffermarsi qui per godere del panorama.

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Nel cuore di Siusi allo Sciliar è stato creato un centro polifunzionale, motivazionale e informativo, nel cui seminterrato tutto ruota intorno al parco naturale.

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Il Centro Visite del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio Il nuovo Centro Visite nel cuore di Siusi offre numerose informazioni sul Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, sul patrimonio mondiale dell’UNESCO e sulla regione dolomitica Alpe di Siusi.

C Chi sa aspettare viene sempre premiato. Il Centro Visite del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, inaugurato a inizio 2022 dopo molti anni di progettazione, sorprende per la varietà di installazioni e mostre interattive temporanee e permanenti. “Numerosi visitatori hanno già potuto apprezzare di persona quanto siano interessanti le informazioni e le sfaccettature diverse che caratterizzano questo particolare habitat di flora, fauna e persone.”

Fondato nel 1974, il Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, il più antico dell’Alto Adige, occupa una superficie di oltre 7.000 ettari intorno allo Sciliar, con le sue maestose cime, e al Catinaccio, con le sue innumerevoli rocce turrite. Le leggende dolomitiche sono conosciute ben oltre i confini regionali, soprattutto quella di Re Laurino con il suo mantello magico, che la sera tinge di rosso il Catinaccio. Poiché i confini del Parco Naturale si snodano a due passi dal paese, era ovvio costruirvi un Centro Visite. Così, la collaborazione tra l’Associazione Turistica Siusi allo Sciliar e l’Ufficio Natura e Ambiente ha promosso lo sviluppo di un concetto sostenibile che accoglie questa infrastruttura sovra-

comunale. Grazie alle sue esposizioni interessanti, la visita è consigliata anche a coloro che conoscono già il parco. Il piano superiore dell’edificio in piazza Oswald von Wolkenstein nel cuore di Siusi accoglie anche l’ufficio dell’Associazione Turistica, la biblioteca comunale e una sala introduttiva al Centro Visite. “Questa ’convivenza’ ha consentito l’allestimento di uno sportello aperto tutto il giorno, a disposizione di chi desidera esplorare la zona e ottenere informazioni su escursioni, eventi e tante altre cose e, al contempo, leggere il giornale in biblioteca”, spiega Christine Gasslitter Egger, presidente dell’Associazione Turistica Siusi allo Sciliar. Si tratta di un importante servizio aggiuntivo alle escursioni nella natura.

Centro polifunzionale, motivazionale e informativo. La visita al seminterrato del centro, con due ampie sale espositive, vale assolutamente la pena. Già lungo le scale, una sorprendente rassegna di vari tipi di rocce presenta uno spaccato morfologico dell’unicità geologica della zona. Una delle due sale è riservata alle mostre itineranti: quella attuale è intitolata “Il cervo - un maratoneta dai »

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

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Orario d’apertura estate 2022 Lunedì – venerdì: ore 8.00 – 18.00 Sabato: ore 9.00 – 18.00 Domenica (luglio ed agosto): ore 9.00 – 12.00 VISITE GUIDATE (dal 25/05 al 26/10/2022): Mercoledì ore 15.00 (tedesco) ore 16.00 (italiano) POMERIGGIO PER BAMBINI (da metà giugno alla fine di settembre) Venerdì ore 15.00 – 17.00 (con prenotazione) INDIRIZZO E CONTATTO: Centro Visite del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio Piazza O. v. Wolkenstein 6 Siusi allo Sciliar Tel. 0471 708 110 info.sr@provinz.bz.it COME ARRIVARE: Con il trasporto pubblico: fermata dell’autobus alla stazione di Siusi In auto: parcheggio stazione dei pullman a Siusi (ingresso dietro il benzinaio Esso) A piedi: seguire le indicazioni per il centro di Siusi

Geologia, flora, fauna... Le tematiche relative al Parco Naturale SciliarCatinaccio, il primo in Alto Adige, sono molteplici.

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sensi molto sviluppati”. “Con le esposizioni temporanee desideriamo assicurare una visita emozionante e spingere il pubblico a tornare”, dichiara il responsabile, che gestisce il centro e offre regolarmente delle visite guidate gratuite. La mostra permanente nella seconda sala colpisce con i modelli interattivi su temi quali geologia, biodiversità e influenza dell’uomo su di essa, naturopatia, flora, fauna, agricoltura alpina e storia medievale. A seguire, un documentario a ciclo continuo (alternativamente in tedesco e italiano) invita gli interessati ad accomodarsi in sala per approfondire i vari argomenti.

Informazione, sensibilizzazione e motivazione. “Il nostro obiettivo non è solo quello di fornire informazioni sulle peculiarità di questa regione straordinaria, ma anche di entusiasmare e sensibilizzare le persone verso la bellezza e la sostenibilità nella natura”, così Christine Gasslitter Egger descrive la funzione del centro. “Proprio per questo, nel seminterrato, abbiamo messo a disposizione un’aula attrezzata per coinvolgere anche i giovani”, conclude. «


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In cabrio a Malga Frommer La stazione a valle della nuova funivia per la Malga Frommer/Carezza sorge a Tires al Catinaccio, nella frazione di S. Cipriano. Quest’impianto da 60 posti impiega sette minuti per coprire una distanza di 3,8 chilometri e superare un dislivello di 644 metri, offrendo una vista mozzafiato sulle Dolomiti. Inoltre, è caratterizzato da una novità assoluta per l’Italia: il tetto di una delle cabine accoglie una piattaforma panoramica dove i passeggeri possono sperimentare un’ascesa all’aria aperta, un’esperienza davvero unica in Alto Adige. Un’ulteriore attrazione è rappresentata dalle stazioni interrate a valle e a monte che scompaiono nei prati, mantenendo visibili solo ingressi e uscite: progettate dal famoso architetto altoatesino Werner Tscholl, rispondono ai criteri di minimalismo. È questo uno dei pilastri in tema di sostenibilità della nuova funivia. “L’impianto ha lo scopo di ridurre il traffico veicolare verso Passo Nigra e Passo Carezza”, spiega il direttore Florian Eisath. “La nostra visione è quella di rendere l’altipiano ai piedi del Catinaccio un’area libera dalle auto. In futuro sarà possibile partire da Tires, raggiungere il Lago di Carezza e tornare indietro in modo ecologico, a piedi, in bicicletta o in funivia”.

Testo: Simone Treibenreif Foto: Helmuth Rier

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Le specialità altoatesine nella cassetta di legno vengono servite una volta all’anno al Wuhnleger di Tires al Catinaccio.

Picnic con vista sul Catinaccio Una volta all’anno, l’alpeggio Wuhnleger si trasforma nel palcoscenico di un evento speciale: il “Bergler Harass”, un picnic con musica dal vivo all’insegna della convivialità, al cospetto di uno scenario mozzafiato.

N Nel primo fine settimana di giugno, questa giornata speciale ha inizio con una breve escursione. Il laghetto Wuhnleger a 1.400 metri s.l.m., facilmente raggiungibile a piedi dal centro di Tires o dal parcheggio di Lavina Bianca, è considerato l’alpeggio di Tires, dove le mandrie trascorrono le prime due/ tre settimane dopo la transumanza primaverile e le ultime due/tre dopo quella autunnale: nel periodo intermedio, il bestiame pascola più in quota, nei pressi di Malga Costa. Il Wuhnleger è un luogo particolarmente idilliaco e tranquillo, attraversato solo qua e là dagli escursionisti che salgono sul vicino Monte Cavone o tornano verso casa.

Divertimento e natura sono i protagonisti di

Testo: Katja Sanin Foto: Helmuth Rier

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questa giornata, caratterizzata da un picnic con specialità a base di prodotti artigianali della migliore qualità che, in questo giorno speciale, possono essere acquistati all’alpeggio Wuhnleger. I

Bergler, un gruppo facente parte dell’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti di Tires, attendono gli ospiti dietro stand accuratamente forniti, che fanno venire l’acquolina in bocca ai buongustai. Come suggerisce il nome dell’evento, sono a disposizione dei visitatori cassette di legno - Harass in dialetto altoatesino - che possono essere riempite individualmente con prelibatezze prodotte dai contadini della zona, come salamini affumicati, formaggio, creme spalmabili, pane, uova, vino e succo di frutta. Sull’alpeggio fiancheggiato da larici secolari, tutti possono trovare un posticino accogliente con vista sul Catinaccio, dove gustare le prelibatezze locali, accompagnati dalle note di una band che si esibisce dal vivo. Non manca neppure lo spazio per il gioco dei bambini o qualche angolino appartato per la pennichella postprandiale. Ma la giornata si può chiudere degnamente solo con un giro di grappe in compagnia o, come »


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spesso accade dopo cena in Alto Adige, con una bella partita a carte.

I pasti all’aperto erano un’usanza diffusa già tra Greci e Romani, ma anche nel Medioevo nel corso dei viaggi o della caccia e, da tempo immemorabile, durante il lavoro nei campi. A partire dal 17° secolo, i picnic (dal francese piquer che significa “spiluccare” e nique “piccole cose”) si diffusero anche negli ambienti aristocratici, raggiungendo il picco di popolarità verso la fine del 19° secolo, in epoca vittoriana, grazie alla regina Vittoria d’Inghilterra, che amava pasteggiare all’aperto. Si sviluppò così un vero e proprio culto dei cestini da picnic e, poiché per gli inglesi il tè era un must assoluto, fu inventato il thermos per contenerlo. Qui da noi, il culto dei cestini è praticamente inesistente, perché gli altoatesini sono montanari che amano percorrere sentieri impervi e trasportare le provviste in uno zaino: questa regola vale anche nel primo fine settimana di giugno, quando si parte per il Wuhnleger. Chi non lo conosce ancora rimarrà ammaliato dall’unicità di questo alpeggio con il suo laghetto, in cui si riflette il magnifico Catinaccio, e con i suoi larici, che danno vita a una particolare atmosfera. È davvero un peccato che, nell’autunno 2018, molti alberi siano stati abbattuti dalla devastante tempesta “Vaia”, che ha fatto registrare ingenti danni in 86 dei 116 comuni altoatesini. La più colpita è stata l’area intorno al Latemar, ma non è stato risparmiato neppure il comune di Tires, tanto che la riforestazione completa richiederà decenni. I larici del Wuhnleger sono stati nuovamente piantumati per consentire alle generazioni future di tornare ad ammirare lo straordinario fascino di questo luogo energetico, dove il bestiame può pascolare indisturbato e le persone si godono la natura e la pace. Ma con le gustose merende contadine e la musica, durante il Bergler Harass, momento d’incontro tra vecchie conoscenze e nuove amicizie, l’atmosfera al cospetto del leggendario Catinaccio si fa decisamente più frizzante. «

All’aria aperta e in compagnia, la merenda del contadino a base di speck, Schüttelbrot, uova, formaggio, ciambelle e altre delizie, è ancora più buona.

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Bacche celestiali Al maso biologico Partschillerhof di Novale di Fiè, in posizione soleggiata, la gioia regna sovrana.

C

Testo: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier

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Con grande orgoglio Andreas Rungger indica la maneggevole casseruola sul fornello, proprio come la troveremmo nella cucina di casa nostra. Al suo interno sta sobbollendo l’“oro rosso” che, un po’ più tardi, prenderà il suo posto sul tavolo della colazione. Ma non stiamo parlando né di zafferano, né di pomodoro, bensì dei lamponi del Partschillerhof, coltivati in modo biologico e lavorati con passione, che brillano come oro rosso, appunto, arricchendo il pane con la loro deliziosa dolcezza.

che sta per scomparire dietro le montagne in fondo alla Valle Isarco. Con la sua allegra cordialità, Melanie si congeda da una famiglia della Germania settentrionale che si mette in viaggio verso casa dopo una settimana di vacanza al maso, mentre Andreas passa in rassegna le mansioni del giorno seguente insieme ai quattro braccianti. Ora che i turisti se ne sono andati con i loro bambini, Toni riprenderà a tormentare la sorellina Evi e il cane Tilla si ritirerà con indifferenza dietro la casa.

Siamo seduti sul pendio sud-occidentale del Partschillerhof, sotto Fiè allo Sciliar, a 650 metri di altitudine, a goderci i raggi ancora caldi del sole serale,

Il “Hof zu Pärschyl” è menzionato già nell’elenco delle gilde di Wolkenstein del 1421-1427, mentre “Gut zu Partschill” appare nel registro feudale


Schenkenberger del 1449. Secondo la “Häuser- und Höfegeschichte” (Storia delle case e dei masi, ndt) di Fiè allo Sciliar, questa tenuta vinicola apparteneva prima ai signori di Schenkenberg, per poi passare nelle mani di quelli di Fiè, nel 1501. Naturalmente, era inevitabile che i poveri contadini dovessero consegnare vino e mosto ai feudatari. La storia narra di Gamrecht Partschiller uno dei giurati nel processo alle streghe di Foiana del 1510, di antenati che “lasciarono andare in rovina il maso”, di “vigneti in pessimo stato” e del frequente avvicendarsi di affittuari e proprietari. L’ultimo della lunga serie è Pius Rungger, che ha rilevato il Partschillerhof nel 1978.

Pius, di professione contadino, era un pioniere e, come tale, fu spesso schernito. All’inizio degli anni ’90, le sue mele avvizzite in sacchi di juta facevano scuotere la testa agli abitanti di Fiè allo Sciliar. “Ma Pius era sempre un passo avanti”, dichiara il figlio Andreas. “La cultura biologica era per lui un’ovvietà. Dopo essersi informato e avere approfondito la materia, ha perseverato in questa direzione nonostante alcune battute d’arresto e un po’ di ostilità”. Il Partschiller (com’era sopranominato il proprietario del maso) aveva cominciato a coltivare frutti di bosco all’inizio degli anni ’80, vendendoli ad

alberghi e privati. Quindi Pius passò all’agricoltura biologica. “Le bacche non sono particolarmente sensibili, ma una pioggia eccessiva le rende suscettibili alla botrite e alla muffa”, spiega Andreas. Così il padre individuò un’azienda nel vicino Trentino in grado di trasformare in sciroppo i frutti, che venivano spesso raccolti in tutta fretta. Quando al Partschillerhof l’allevamento di bestiame cedette progressivamente il passo alla coltivazione dei frutti di bosco, la famiglia Rungger iniziò la produzione in proprio di sciroppi e confetture. Dal 2009, è il figlio Andreas a gestire il maso, dopo aver rinunciato al suo amato lavoro presso la Croce Bianca. Oggi, come volontario e capo sezione, dedica ancora molto tempo al servizio di soccorso.

Lavoro pionieristico: dal 1993, i frutti di bosco del Partschillerhof possono fregiarsi del marchio di qualità “Bioland”.

Tornando al tema della coltivazione delle bacche, questo giovane agricoltore ci parla del suo più acerrimo nemico, il moscerino dei piccoli frutti che, da oltre dieci anni, gli dà del filo da torcere nei tre ettari coltivati a frutti di bosco su un ripido pendio soleggiato a Novale di Fiè. Quest’insetto può causare danni immensi, perché le larve si sviluppano nel frutto e si nutrono della sua polpa, rendendo la frutta infestata rapidamente molliccia e appiccicosa. Pertanto, Andreas deve essere più rapido dell’ospite indesiderato. “Ciò significa raccogliere »

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Andreas e Melanie Rungger formano una squadra vincente. La passione che mettono nella coltivazione e nella lavorazione dei frutti di bosco riflette il loro atteggiamento positivo verso la vita.

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le bacche mature ogni giorno e lavorarle immediatamente o congelarle per cuocerle più avanti”, spiega. “All’inizio non sapevamo come affrontare il problema. Un anno, abbiamo dovuto rimandare a casa i braccianti, perché avevamo perso l’intero raccolto”, ricorda Andreas. Ma da quando il maso è stato dichiarato azienda sperimentale dal Centro di Sperimentazione Laimburg, le bacche del Partschillerhof sono sottoposte a monitoraggio continuo. “Ora possiamo contare su un antagonista, già approvato dalle autorità”, chiarisce Andreas. Non resta che verificare se questo insetto benefico possa dare il colpo di grazia al dannoso moscerino.

Sin dall’inizio, i lamponi hanno fatto la parte del leone nella produzione del Partschillerhof, cui gradualmente si sono aggiunti ribes, mirtilli, fragole, aronie e sambuco. Il periodo del raccolto va da metà maggio a ottobre inoltrato, partendo dai fiori di sambuco. Ma anche le fragole maturano prima sotto il caldo sole primaverile. Quindi è la volta di ribes neri e rossi e, a luglio, dei primi lamponi. Subito dopo la raccolta, nel maso i frutti vengono trasformati in sciroppi o confetture. “E sì”, sorride Andreas, “uso solo pentole da 5 litri, perché raggiungono rapidamente la temperatura ideale, consentendo alle bacche rosse di mantenere il loro meraviglioso aroma e colore”. Naturalmente anche tutti gli altri ingredienti come zucchero, succo di limone e gelificanti sono di origine biologica”, aggiunge. “Lo zucchero bianco di barbabietola Bioland viene dalla Germania, ma se non è disponibile, utilizziamo quello biologico dell’UE”. Andreas produce 15.000 vasetti di confetture e 20.000 bottiglie di sciroppo all’anno: “Se tutto fila lascio”, sottolinea. “Viviamo in mezzo alla natura”, aggiunge Melanie, la giovane contadina. Ci racconta che da qualche anno i caprioli hanno manifestato una predilezione per le sue fragole, tanto da divorarle tutte: un problema che non sono riusciti ad arginare neppure con le recinzioni erette in fretta e furia. “Se poi si aggiunge qualche giornate di pioggia, le cose si fanno critiche”, dichiara Andreas. “Per fortuna la nostra è un’attività sfaccettata”, aggiunge Melanie. I due appartamenti per le vacanze sono un’importante fonte di reddito che contribuisce al sostentamento del maso. Gran parte dei turisti del Partschillerhof proviene da Germania e Italia ma, grazie alle piattaforme

di prenotazione internazionali, anche ospiti da Cina e Australia si sono inerpicati lungo la strada stretta e ripida per raggiungere il maso di Melanie e Andreas. “Alla fine, tutti se ne vanno contenti”, affermano convinti i padroni di casa. Poter vivere nell’incantevole Fiè allo Sciliar, che ha così tanto da offrire in estate e in inverno, è lusso allo stato puro. Gli ospiti vengono seguiti principalmente da Melanie, mentre Andreas si occupa di coltivazione, lavorazione, etichettatura e commercializzazione dei frutti di bosco. “Questo lavoro è molto divertente, ma gli oneri burocratici sono enormi”, dichiara l’agronomo esperto. “E anche il marketing richiede molto tempo e impegno”. Le confetture e gli sci-

“ Poter vivere in un posto così stupendo è lusso puro.” roppi del Partschillerhof sono disponibili soprattutto presso rivenditori selezionati e nei ristoranti che ne apprezzano l’elevata qualità biologica. Tuttavia, i vasetti del Partschillerhof occupano anche le prime file di molti mercati o fiere contadine. Per Andreas e Melanie, il commercio online richiede ancora un periodo di rodaggio, ma è un must assoluto per stare al passo con i tempi e rifornire clienti affezionati, ma lontani.

Questa coppia di agricoltori ha consapevolmente optato per una crescita lenta, affrontando gli investimenti con cautela. “I tempi sono incerti e, un giorno, vorremmo tramandare ai nostri figli un maso gestito in modo sostenibile, ma comunque fonte di emozioni”, concordano Andreas e Melanie. Cinque anni fa Melanie, ex maestra d’asilo, è stata colpita da ictus a soli 29 anni. Fortunatamente il marito paramedico è stato in grado di fornire soccorso immediato, scongiurando così gravi conseguenze. I due sono consapevoli di ciò che è veramente importante: il loro obiettivo, e quello dei loro bambini, è “vivere bene e in salute”. E appena possibile, tra un impegno e l’altro, questa giovane famiglia carica l’essenziale sul suo camper e si dirige per qualche giorno verso sud, per passare dall’energia della montagna alla leggerezza del mare. «

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Foto: Helmuth Rier

Torta ai lamponi Sin dai tempi antichi, il lampone è noto come pianta officinale, il cui frutto ha effetti benefici e stimola il sistema immunitario. Coltivato in passato soprattutto nei monasteri, è particolarmente adatto alla preparazione di marmellate, sciroppi e dolci.

INGREDIENTI

PREPARAZIONE

3 uova 120 g di zucchero 1 pizzico di sale 90 g di farina 2 cucchiai di lievito in polvere Un po’ di burro per lo stampo

Sbattere le uova con lo zucchero per 5 min. fino a renderle spumose, raddoppiandone il volume (con il passare dei minuti si addenseranno). Unire farina, sale e lievito e setacciare la miscela così da evitare grumi. Incorporarla un po’ alla volta alle uova, facendo sì che non si sgonfino. Ungere la base della teglia a cerniera (26 cm), versarvi l’impasto e cuocere nel forno preriscaldato per circa 20 min. Passare un coltello tra la pasta e il bordo per staccarla dalla teglia, lasciare raffreddare la base così ottenuta su una griglia. Spalmarvi sopra la marmellata di lamponi e guarnire con lamponi freschi.

Ricetta: Barbara Pichler Foto: Helmuth Rier

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Preriscaldare il forno a 180° (se ventilato a 160°).



Foto: SAM/Werner Dejori

Foto: TV Völs/Martina Jaider

Foto: Schloss Prösels/Helmuth Rier

Highlights Estate 2022

9 maggio – 2 luglio 2022

02 - 19 Giugno 2022

Estate 2022

17 e 18 giugno 2022

ALPE DI SIUSI BALANCE

FESTIVAL DEL GUSTO DOLOMITES

L’ESTATE DI CASTEL PRÖSELS

GRANDE OPEN AIR DEI KASTELRUTHER SPATZEN

Per tutti gli appassionati di cucina altoatesina si terrà la seconda edizione del “Festival del gusto Dolomites”. Durante due settimane si riunirà la regione dolomitica Alpe di Siusi dal punto di vista gastronomico e dà vita a un evento sostenibile. Per tutta la durata si potrà gustare un’ampia scelta di piatti 100% locali presso gli hotel e i ristoranti aderenti all’iniziativa. L’evento “Bergler Harass - il picnic gourmet ai piedi del Catinaccio” il 02.06.22 darà il segnale di partenza per il Festival del Gusto Dolomites. www.seiseralm.it/settimaneculinarie

Dal 1° maggio al 31 ottobre, Castel Prösels, il più importante maniero del Tirolo risalente all’epoca di Massimiliano, è aperto alle visite guidate, che fanno luce sulla sua storia e su quella dei signori di Fiè, strettamente intrecciate l’una all’altra. Gli speciali tour per bambini accompagnati dalla “Strega Martha” consentono ai piccoli ospiti d’immergersi nel mondo delle leggende e di apprendere nozioni interessanti sull’arte curativa del passato; quelli in compagnia di Friedrich von Hauenstein, invece, aprono le porte al mondo di cavalieri, scudieri e nobildonne. Concerti, letture e proiezioni serali di film completano il programma culturale. A Castel Prösels si trova la prima “Escape Room” dell’Alto Adige in un castello. Nel corso della “caccia al rubino del drago”, bambini (a partire da 9 anni) accompagnati da genitori, giovani e adulti in gruppi di massimo cinque persone possono mettere alla prova fiuto, creatività, spirito di squadra, doti logico-matematiche ma, soprattutto, capacità di apprendimento e divertimento. E mentre i più piccini si divertono nel nuovo parco giochi, i genitori possono dedicarsi ai piaceri del palato nel giardino del castello. www.schloss-proesels.it

Migliaia di fans attesi a Siusi allo Sciliar per applaudire i beniamini, pronti ad esibirsi sullo sfondo di uno spettacolo musicale senza eguali.

Quando la natura si ridesta, aumenta la voglia di dinamicità all’aperto, che spinge molte persone ad immergersi nell’aria primaverile. Diversi eventi e workshop sui temi relax, piacere e attività in mezzo alla natura incontaminata costituiscono la base ideale per l’inizio della stagione estiva. Scoprirete luoghi incantevoli e centri di energia e potrete partecipare ai nostri programmi ed eventi davvero speciali. Vivrete delle emozioni uniche ed indimenticabili. www.seiseralm.it/balance 19 – 22 maggio 2022

SCHLERN MUSIC A maggio 2022, lo Schlern Music Festival porterà a Fiè allo a Sciliar 10 giovani artisti emergenti nell’ambito della musica da camera internazionale: il Simply Quartet di Vienna e il Leonkoro Quartet di Berlino incontreranno Samuele Telari, fisarmonicista toscano, e il clarinettista spagnolo Pablo Barragán. La particolarità di quest’evento è la varietà di pittoreschi palcoscenici, lontani dalle tradizionali sale da concerto, tra cui la torrefazione Caroma, Castel Prösels e la Tenuta Prackfol. La cornice gastronomica è, invece, frutto della partnership con i viticoltori e i rivenditori di Fiè. www.schlernmusic.it

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11 e 12 giugno 2022

39° CAVALCATA OSWALD VON WOLKENSTEIN Un tuffo nell’atmosfera cavalleresca, tra stendardi e vessilli, aste puntate al vento e indomiti cavalieri pronti a sfidarsi in groppa ai loro destrieri in prove rocambolesche. La Cavalcata Oswald von Wolkenstein è un mix di tradizione medievale, folclore e sport equestre, dedicata al celebre cantore e poeta del XIV-XV secolo, in un percorso a tappe che ripercorre la sua vita leggendaria negli scenari incantati della regione dolomitica Alpe di Siusi. Dal 11 al 12 giugno 2022 la grande manifestazione torna tra le Dolomiti (Patrimonio Mondiale UNESCO), ai piedi dello Sciliar. A sfidarsi tra le incitazioni della folla, 36 squadre di cavalieri in abiti tradizionali si destreggeranno ai limiti del possibile in 4 tornei. La presentazione delle squadre partecipanti e la grande festa si terranno nella località di Fiè allo Sciliar. www.ovwritt.com

27 giugno – 12 settembre 2022

SUMMER CLASSICS DI SIUSI ALLO SCILIAR Agli appassionati di musica classica, Siusi propone anche quest’anno una serie di straordinari concerti. Artisti italiani con alle spalle esperienze internazionali si esibiranno sulle note di grandi compositori. Con il suo alto livello, i “Summer Classics” fanno da tempo parte integrante del programma culturale estivo proposto, ai piedi dello Sciliar, a un pubblico estasiato di residenti e villeggianti. APPUNTAMENTI > 27 giugno 2022 > 4, 11 e 18 luglio 2022 > 22 e 29 agosto 2022 > 5 e 12 settembre 2022 28 e 30 giugno 2022

SÜDTIROL JAZZ FESTIVAL Anche nel 2022 il prestigioso Südtirol Jazz Festival di fama internazionale fa tappa sotto lo Sciliar con due concerti. La cooperazione tra Sanem Kalfa della Turchia e Fuensanta Méndez del Messico culmina con un concerto comune, seguito due giorni dopo dall’esibizione dei due finlandesi Anni Elif e Seppo Kantonen, nativi da Helsinki. I concerti si svolgono presso il Stanglerhof a San Costantino, Fiè allo Sciliar.


Foto: IDM/Marion Lafogler

Foto: Helmuth Rier

Foto: TV Kastelruth/Helmuth Rier

Foto: SAM/Armin Indio Mayr

4 luglio – 26 agosto 2022

3 luglio 2022

Estate 2022

1 – 31 ottobre 2022

ESTATE IN FAMIGLIA

9° MEZZA MARATONA ALPE DI SIUSI

EVENTI GASTRONOMICI ALL’APERTO

45° DISPENSA DI FIÈ A OTTOBRE

Sono 21 i km della Mezza Maratona Alpe di Siusi, l’avvincente gara di corsa ad alta quota, che vede un massimo di 700 atleti e appassionati correre sui saliscendi dolomitici il 3 luglio 2022. Si tratta della nona edizione di una entusiasmante sfida che negli anni precedenti ha visto tanti maratoneti e amanti dello sport raggiungere la regione dolomitica Alpe di Siusi, per vivere l’adrenalina della competizione. Lo scenario è davvero unico, inoltre il percorso si inerpica su un dislivello di 601 metri, raggiungendo i 2.050 metri nel suo punto più alto. running.seiseralm.it

Due straordinari appuntamenti open air dedicati ai buongustai, che rendono ancora più emozionante l’estate tutt’intorno al Catinaccio: Il primo evento sarà il Bergler Harass a Tiers al Catinaccio il 2 giugno, seguito dalla Berglertafel il 21 luglio 2022. È nota per la magnifica vista sul leggendario Catinaccio, così come per le sue raffinate specialità

Da 45 anni, la Dispensa di Fiè è l’evento gastronomico autunnale per eccellenza nella regione dolomitica Alpe di Siusi. I ristoratori e gli albergatori di Fiè allo Sciliar invitano all’ottobre gastronomico, realizzando i desideri d’ogni buongustaio e amante delle specialità autoctone. Questi artisti dei fornelli creano con raffinatezza pietanze originali, al motto “Antiche ricette reinterpretate e servite con amore”. www.voelserkuchlkastl.com

In estate l’Alpe di Siusi si trasforma in un paradiso magico per i bambini. In occasione del “Dolomiti Ranger” grandi e piccoli detective scoprono lo spazio vitale degli animali nel bosco e attorno l’acqua, osservano gli animali notturni si immergono nel mondo delle api e esplorano il bosco con tutti i loro sensi durante un pomeriggio di avventura. Coloro che invece preferiscono esplorare la vita di un maso lo possono fare con il programma “Un universo in fattoria”. Oltre vedere da vicino i cavalli e le pecore, le famiglie scopriranno anche come la farina viene trasformato in pane e il latte in formaggio. Durante un “Viaggio nel passato al Castel Prösels” ci immergiamo con il cavaliere Friedrich von Hauenstein in un viaggio nel Medioevo e in compagnia di un coraggioso gruppo di bambini passiamo una notte ricca di avvenimenti nel castello. Insieme alla Strega Martha ci immergiamo nei tempi passati e viviamo una passeggiata notturna stregata. 7 luglio - 24 agosto 2022

SILENZI D’ALPE Quest’incontro culturale immerso in magici paesaggi e incantevoli scenari circondati dalle cime dolomitiche offre la possibilità di ascoltare la voce della quiete e seguire le orme della natura, delle tradizioni e dei racconti che aleggiano sull’Alpe di Siusi. Il programma di Silenzi d’Alpe prevede escursioni, concerti e colloqui. www.silenzidalpe.it

9 luglio 2022

5° SKY MARATHON CATINACCIO-SCILIAR A Tires al Catinaccio, immersa nel magnifico scenario delle Dolomiti (Patrimonio Mondiale UNESCO) ha luogo una maratona alpina con una lunghezza di 45 km e un dislivello di circa 3.000 m: la Sky Marathon Catinaccio-Sciliar. Questa sfida montana parte da Tires, gira intorno al massiccio del Catinaccio e, attraversando Sciliar e Monte Cavone, fa ritorno alla linea di partenza. Il punto più in quota della maratona attende gli atleti al Passo Principe, a 2.630 m d’altitudine. www.skymarathontiers.it

7 – 9 ottobre 2022

GRANDE FESTA DEI KASTELRUTHER SPATZEN La tradizione ha un nome. 37 anni di “Festa dei Kastelruther Spatzen”: l’occasione per festeggiare ancora più grande, fra migliaia di fans radunati sotto il grande tendone di Castelrotto. Un’emozione davvero senza eguali.

5 settembre – 4 ottobre 2022

PIACERI AUTUNNALI IN MONTAGNA Esperienze dedicati a escursioni guidati e piaceri gastronomici nella natura. L’autunno dorato nella regione dolomitica Alpe di Siusi ha in serbo per voi un’atmosfera davvero particolare. “Piaceri autunnali in montagna” offre un connubio di esperienze outdoor, magnifici paesaggi e momenti dedicati ai piaceri gastronomici. Le escursioni guidate all’alba con prima colazione in un rifugio e i tour gastronomici con degustazioni o all’insegna del “Törggelen” sono solo alcuni esempi. www.seiseralm.it/bergherbst

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Foto: IDM

Foto: IDM/Marion Lafogler

Foto: Schloss Prösels/Helmuth Rier

Anteprima Inverno 2022/23

Dicembre 2022

Inverno 2022/23

Inverno 2022/23

Inverno 2022/23

MAGIA NATALIZIA NELLA REGIONE DOLOMITICA ALPE DI SIUSI

INVERNO A CASTEL PRÖSELS

EMOZIONI INVERNALI FUORI PISTA

In inverno, le visite guidate di Castel Prösels hanno luogo in connubio con una suggestiva escursione, un’interessante alternativa allo sci. Dal 12 gennaio al 30 marzo 2023, ogni giovedì alle ore 15:00, Castel Prösels si desta dal torpore invernale per dare il benvenuto ai suoi ospiti. Nella cornice di una visita guidata della durata di un’ora, i visitatori scoprono preziosi dettagli sul castello e sui suoi antichi abitanti. Inoltre, possono ammirare tre esposizioni artistiche e una ricca collezione d’armi. A tre giorni (giovedì, 29/12/22; giovedì, 05/01/23; giovedì, 23/02/23) alle ore 15:00 si svolgeranno le “Giornate gastro-culturali invernali”, riservando agli ospiti la possibilità di degustare gratuitamente (al termine della visita guidata) alcune tipiche specialità locali offerte dai produttori stessi presso gli stand nel cortile. Per le visite guidate invernali è necessaria l’iscrizione direttamene presso il Castel Prösels: www.schloss-proesels.it

Alla scoperta della natura con tutti i sensi. Castelrotto ci presenta un’escursione guidata sotto il lume della luna piena. A Siusi allo Sciliar scopriamo la magia del crepuscolo e i segreti di un piatto tradizionale. Possiamo preparare pane tradizionale e scoprire la forza delle erbe primaverili. A Fiè allo Sciliar, invece, le famiglie possono partecipare a una fiaccolata e godere specialità gastronomiche. Il Natale è sinonimo di raccoglimento e pace, che ci consentono di contemplare l’incontaminato paesaggio invernale di Tires nella caratteristica Val Ciamin. Escursioni invernali, ciaspolate, delizie culinarie ed eventi serali - in queste avventure guidate vivrete la vostra vacanza invernale nelle Dolomiti con tutti i vostri sensi. www.seiseralm.it/winteradventure

DOLOMITI RANGER NEL PARCO NATURALE SCILIAR-CATINACCIO

L’aroma di panpepato, cannella e vin brulè che aleggia nell’aria segna il ritorno dell’Avvento alle falde dello Sciliar. Durante l’Avvento un’atmosfera particolarmente intima aleggia sulla regione dolomitica Alpe di Siusi con i suoi piccoli ma raffinati mercatini di Natale a Castelrotto, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio. I produttori locali offrono artigianato artistico e articoli regionali, e accompagnati da tipici canti e note natalizie le specialità gastronomiche fanno omaggio a ogni buongustaio. Natale in montagna a Castelrotto > 3/4 dicembre 2022 > 7 - 11 dicembre 2022 (Concerto Natalizio dei Kastelruther Spatzen 9/10 dicembre 2022) > 16/17/18 dicembre 2022 > 23/24 dicembre 2022 > 26 dicembre 2022 Mercatino natalizio a Fiè “aspettando natale” > 3/4 dicembre 2022 > 8 dicembre 2022 > 10/11 dicembre 2022 > 17/18 dicembre 2022 > 21 dicembre 2022 > 28 dicembre 2022 > 4 gennaio 2023 “Bergler” avvento a Tires > 3 dicembre 2022 > 17 dicembre 2022

48 ALPE | Estate

Alla scoperta del mondo invernale degli animali e delle streghe per l’intera famiglia! In compagnia di un Ranger le famiglie si avventurano nella ricerca di tracce degli animali. Guidati da un esperto le famiglie esaminano le caratteristiche della neve e si avventurano camminando nel bosco innevato fino all’igloo delle streghe, dove la Strega Martha racconta leggende e aneddoti sulle streghe e su stregoni. www.seiseralm.it/dolomiti-ranger


Foto: Annemarie Obexer

Foto: Armin „Indio“ Mayr

Foto: Helmuth Rier

15 gennaio 2023

3 febbraio 2023

Marzo 2023

15 – 19 marzo 2023

IL MATRIMONIO CONTADINO DI CASTELROTTO

ALTO ADIGE MOONLIGHT CLASSIC ALPE DI SIUSI

EARLY BIRD SKIING CON COLAZIONE

15. SWING ON SNOW WINTER MUSIC FESTIVAL

Lo spettacolo in costume più affascinante dell’Alto Adige. Si tratta della ricostruzione storica di un matrimonio contadino, così come si celebrava un tempo ai piedi dello Sciliar. Il matrimonio contadino ha inizio a S. Valentino, luogo dal quale il corteo nuziale ci si incammina con la slitta trainata dai cavalli splendidamente addobbata – nella più precisa osservanza dell’ordine da sempre seguito – e attraversa campi innevati per giungere fino a Castelrotto.

Nel 2023, la Moonlight Classic offre nuovamente a numerosi atleti e fan la possibilità di trascorrere momenti sensazionali con una competizione notturna internazionale di sci di fondo alla luce delle fiaccole e al cospetto dello scenario invernale mozzafiato del più vasto altipiano d’Europa. I percorsi circolari di 30 e 15 km di lunghezza, con partenza e arrivo a Compaccio, prevedono esclusivamente lo stile classico. Questo spettacolare evento prende il via alle ore 20:00. Prenotazione su: www.moonlightclassic.info

Divertimento all’alba sugli sci con colazione sull’Alpe di Siusi. Una volta la settimana a marzo, un impianto di risalita apre alternando ed esclusivamente già alle ore 7:00 del mattino. Un’esperienza davvero unica: lasciare la prima traccia sulle piste appena battute e godersi la suggestiva atmosfera mattutina sull’altipiano più vasto d’Europa, accompagnati da maestri di sci esperti che inoltre vi daranno preziosissimi consigli. Alle ore 9:00 del mattino ci rechiamo al rifugio, assaporando una ricca e deliziosa colazione, composta di specialità altoatesine. www.seiseralm.it/earlybirdskiing

Dal 15 al 19 marzo 2023 va in scena sullo sfondo dei più spettacolari paesaggi della regione dolomitica Alpe di Siusi Swing on Snow, la travolgente manifestazione che invita sciatori, boardisti e amanti delle cime innevate a destreggiarsi tra la neve a ritmo di pezzi folk, brani rock e le più eclettiche sperimentazioni musicali. Per 5 giorni, gruppi provenienti dall’intero arco alpino si alternano in concerti dirompenti tra le location più suggestive dell’altipiano più grande d’Europa, dando vita a concerti open air per la gioia dei visitatori. Ritmi travolgenti e toccanti pervaderanno al mattino presso la stazione a valle della cabinovia Alpe di Siusi e le piste dell’Alpe per poi spostarsi nei rifugi e ristoranti a pranzo. La sera nei locali di Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio saranno in programma “concerti after-hour”. www.swingonsnow.com

8 marzo 2023

DOLOMITES DIRNDL SKI DAY Un nuovo evento divertente per le donne celebra la sua prima volta quest’anno l’8 marzo 2023, in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Uno slalom parallelo con un gioco di dadi è previsto nella zona d’arrivo sulla pista Sanon. Solo le donne in squadre di due (amiche, sorelle, madri/figlie) e di età superiore ai 18 anni possono iscriversi. La partenza è in Dirndl, la gara inizia alle ore 9:30. Una sfilata di Dirndl è prevista per il primo pomeriggio, e ci sarà anche un intrattenimento.

Estate | ALPE 49


Visto & sentito

Un nuovo tetto per gli appassionati alpinisti al Rifugio Passo Santner. Il Rifugio Passo Santner ai piedi del Catinaccio, parzialmente ristrutturato, riapre i battenti il 1° luglio, offrendo ora alloggio a 20 persone. La rinnovata struttura presenta la forma di un tetto, la cui lamiera zincata è destinata ad assumere i colori dell’ambiente circostante, mimetizzandosi nella natura mozzafiato e assumendo la forma appuntita di una cima montuosa. Il rifugio, che sorge in posizione unica a 2.734 m, è gestito con grande entusiasmo da Romina e Michel Perathoner.

Quelle: Facebook/Instagram

Alpe di Siusi: “fattore medaglie” alle Olimpiadi Per la preparazione ai Giochi olimpici di Pechino 2022, l’allenamento in quota si è rivelato un fattore decisivo, poiché tutte le gare si sono svolte presso il Kuyangshu Nordic Center, a un’altitudine di almeno 1.700 m. A inizio 2022, un folto contingente di superstar si è quindi riunito sulle piste da fondo dell’Alpe di Siusi, tanto che la caratteristica vista panoramica sullo Sciliar dalla pista Giogo ha dominato i profili Instagram dell’élite dello sci nordico. Dalla dominatrice norvegese Therese Johaug (tre ori) e il suo compagno di squadra Johannes Høsflot Klæbo (due ori, un argento, un bronzo) ai fratelli finlandesi Kerttu e Iivo Niskanen (insieme un oro, due argenti, due bronzi), tutti si sono presentati puntuali sui tracciati soleggiati dell’alpe. In un totale di 24 gare di sci nordico su 36, l’allenamento in fase preparatoria sull’Alpe di Siusi ha svolto un ruolo determinante.

Il miglior formaggio fresco è prodotto da Joachim Rier Camem bert

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Nel corso di una degustazione organizzata dalla Federazione Latterie Alto Adige e dalla Scuola professionale Salern, sono stati premiati i migliori formaggi tra oltre 130 prodotti caseari di circa 80 caseifici contadini dell’Alto Adige. Gli esperti da Alto Adige, Nord Italia, Austria e Germania hanno lodato la qualità e la varietà dei prodotti. Nella categoria “formaggio fresco”, il “Seiser Alm Camembert” del maso Hof zu Fall a S. Valentino ha conquistato il primo posto. Per Joachim Rier, che dieci anni fa ha lasciato il suo lavoro di geometra e da allora gestisce il piccolo caseificio agricolo, questo premio ha lo stesso significato di una medaglia olimpica. Siamo felici per lui e ci congratuliamo per questo eccezionale risultato.

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COLOFONE. ALPE: registrato pr. il trib. BZ, decreto n. 9/2002 R.St. Editore: Alpe di Siusi Marketing, 39050 Fiè allo Sciliar, Via del Paese, 15, Tel. 0471 709 600, Fax 0471 704 199, info@alpedisiusi.info, www.alpedisiusi.info. Direttore responsabile: Elisabeth Augustin. Redazione: Elisabeth Augustin, Rosa Maria Erlacher, Sabine Funk, Annemarie Obexer, Barbara Pichler Rier, Helmuth Rier, Katja Sanin, Simone Treibenreif; Traduzioni: Studio Bonetti & Peroni. Pubblicità: Sabine Demetz, Christoph Trocker. Impaginazione: Komma Graphik. Stampa: Litopat, Verona.

50 ALPE | Estate


Foto: IDM/Finn Beales

L’affascinante mondo delle Dolomiti: i Denti di Terrarossa

Il mito delle Dolomiti

Dal 2009 sono Patrimonio Mondiale UNESCO, per l’alpinista estremo altoatesino Reinhold Messner sono “le montagne più belle del mondo” e per molti sinonimo per eccellenza della vacanza estiva: l’ineguagliabile bellezza delle Dolomiti colpisce tutti. Una barriera corallina pietrificata che si eleva verso il cielo definisce l’impareggiabile mondo alpino delle Dolomiti. Grazie alla loro bellezza monumentale e al loro significato geologico e geomorfologico, i cosiddetti “Monti Pallidi” nel 2009 sono stati inclusi dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale. Suddivise in nove aree, di cui fa parte anche il Parco Naturale dello Sciliar-Catinaccio, le

con le sue torri Santner e Euringer, rappresenta una delle immagini simboliche dell’Alto Adige. Anche il Catinaccio, con le sue innumerevoli cime, è conosciuto oltre i confini della regione. Una delle sue numerose vette, il Catinaccio d’Antermoia, raggiunge i 3.002 metri. Fanno parte del parco naturale anche i boschi di Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires, oltre alla Val Ciamin. «

Dolomiti sono considerate ufficialmente uno dei più bei paesaggi naturali del mondo. Parco naturale Sciliar-Catinaccio. Il parco naturale più antico dell’Alto Adige è stato istituito nel 1974. L’area protetta, grande 7.291 ettari, si trova nella parte occidentale delle Dolomiti altoatesine. Lo Sciliar è un imponente massiccio dolomitico, che,

Bruneck Brunico

Südtirol Meran Merano

Pelmo, Croda da Lago

2 Marmolada

St. Ulrich

Kastelruth Ortisei Castelrotto Seis am Schlern Seiser Alm Siusi allo Sciliar Alpe di Siusi Völs am Schlern Fiè allo Sciliar

Bozen Bolzano

5 Dolomiti Settentrionali 6 Puez-Odle 7 Sciliar-Catinaccio, Latemar 8 Rio delle Foglie 9 Dolomiti di Brenta

Tiers/Tires

7

6

Auronzo Corvara

Canazei

2

8

Cortina d’Ampezzo

Alleghe

Pieve di Cadore

1

Agordo

3

Longarone

Cimolais

Pordenone

Madonna di Campiglio Fiera di Primiero

9 Trento

Belluno

Udine

Belluno Feltre

Trentino

Ampezzo

4

Zoldo

Cavalese

3 Pale di San Martino, San Lucano Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine 4 Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave

St. Vigil S. Vigilio

5

Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO 1

Lienz Toblach Dobbiaco

Brixen Bressanone

Pordenone


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