Inverno 2015/16
ALPE Alpe di Siusi Magazine
CASTELROTTO · SIUSI ALLO SCILIAR · FIÈ ALLO SCILIAR · ALPE DI SIUSI · TIRES AL CATINACCIO
Guardiacaccia Al servizio della natura
Denise Karbon La gioia di una sciatrice
Per favore, non mordermi sul collo! Un film cult festeggia i 50 anni
Alto Adige. È bello sentirsi arrivati.
Un viaggio in Alto Adige/Südtirol è sempre l’inizio di un’esperienza unica che ti offre emozioni autentiche. E la meravigliosa sensazione di essere nel posto giusto. www.suedtirol.info
Foto: Helmuth Rier
Editoriale & Sommario
Cari ospiti!
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Moonlight Classic Alpe di Siusi Pagina 6
ALPE, il magazine degli ospiti, desidera darvi il benvenuto nella nostra terra.
Al servizio della natura
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agie invernali e natalizie, cultura e spe cialità culinarie: dallo sci allo snow board, dalle passeggiate con le ciaspole allo sci di fondo e non per ultimo fare parapendio invernale nelle Dolomiti e pattinare al Laghetto di Fiè, lasciarsi semplicemente coccolare – nell’area va canze Alpe di Siusi la fantasia non ha limiti. Tutto è possibile e dimenticherete ben presto la quotidia nità… Nelle pagine seguenti troverete vari suggeri menti che vi porteranno a sognare un pò. Anche questa edizione racchiude emozionanti te matiche per buongustai, sportivi e tutti coloro che desiderano conoscere più a fondo le usanze dell’a rea vacanze Alpe di Siusi. I riflettori sono puntati su una magnifica escursione invernale attraverso l’al peggio, il cui panorama innevato, 50 anni fa, fu lo scenario del film di culto di Roman Polanski “Per fa vore, non mordermi sul collo!”: un evento su cui an cora oggi aleggiano insoliti racconti. E, a proposito di storie, in passato i contadini amavano ascoltare saghe e leggende, avvolti dal piacevole tepore delle loro stufe. Potrete, inoltre, accompagnare a spasso per l’area va canze Alpe di Siusi Andreas Gasslitter e Georg Ant holzer, due guardiacaccia al servizio della natura, e
fare la conoscenza di sei persone che, come tante altre, sono venute in Alto Adige alla ricerca di un la voro e vi hanno trovato anche una nuova patria. In fine, gioite insieme a Denise Karbon per la sua re cente maternità e non perdete il ritmo, quando l’area vacanze Alpe di Siusi si trasforma nuovamente in un grande palcoscenico per concerti! Non per ultimo, ALPE magazine vorrebbe anche farvi da guida, nel corso della vostra vacanza. Oltre a for nirvi informazioni importanti riguardo a servizi pub blici, vi dirà quali sono i ristoranti, le osterie e i punti di ritrovo migliori e le possibilità di shopping. Il ma gazine contiene inoltre un programma dettagliato delle numerose manifestazioni e degli eventi clou culturali e mondani. Perché non prendervi parte e godersi dei momenti piacevoli in compagnia?
A spasso per l’Alpe di Siusi Pagina 18
Nuova patria Pagina 26
La gioia di Denise Pagina 30
Vampiri sull’Alpe di Siusi Pagina 34
Swing on Snow Winter Music Festival Pagina 38
Piacevole tepore Stufe contadine Pagina 43
L’aroma del vin brulé Pagina 44
La top 10 delle attività invernali Pagina 46
Vi auguriamo un meraviglioso, indimenticabile sog giorno, fatto di momenti piacevoli e di riposo.
Anteprima inverno ’15/16 Pagina 48
Anteprima estate ’16 Pagina 50
Eduard Tröbinger Scherlin
Visto & sentito
Presidente per Alpe di Siusi Marketing e le Associazioni Turistiche di Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar, Alpe di Siusi e Tires al Catinaccio. Inverno Winter | ALPE 3
Alto Adige Moonlight Classic Alpe di Siusi L’Alpe di Siusi al cospetto della luna invernale è uno straordinario spettacolo della natura, reso ancora più indimenticabile da una particolare competizione sportiva notturna. In occasione dell’“Alto Adige Moonlight Classic Alpe di Siusi” i fondisti (stile classico alternato) più esigenti mettono alla prova la loro abilità su un percorso
Testo: Elisabeth Augustin Foto: Armin Mayr
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circolare di 30 km (variante facile di 15 km) con partenza alle ore 20 da Compatsch, attraverso gli ampi tracciati dell’altipiano fino alla meta (punto di partenza). Venerdì, 22 gennaio 2016, l’amato evento sportivo celebra il suo 10° anniversario. www.moonlightclassic.info
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Una regione verdeggiante: circa un quarto della superficie altoatesina è coperta da parchi naturali e nazionali. Quest’habitat vitale per uomini e animali si è guadagnato di diritto l’elezione a territorio protetto.
Al servizio della natura Andreas Gasslitter e Georg Antholzer sono i guardiacaccia dell’area vacanze Alpe di Siusi: il primo si occupa della riserva di Castelrotto e il secondo di quella di Tires-Fiè.
C Conoscono quest’area come le loro tasche e, ogni giorno, perlustrano il bosco e le cime in compagnia di Laika e Bill, i loro fedeli segugi bavaresi da mon tagna, sorvegliando le specie selvatiche cacciabili e non, realizzando rilievi sulla fauna presente e sal vaguardando i biotopi. Il loro posto di lavoro è un bosco misto di conifere in cui svettano prevalente mente abeti rossi e larici, affiancati da pini, abeti, frassini e betulle; a un’altitudine di circa 1.800 m fanno poi capolino anche i cembri. Tires-Fiè, la ri serva di caccia di Georg Antholzer, abbraccia circa 8.500 ettari, quasi due terzi dei quali sono parco naturale, mentre Castelrotto, quella di Andreas Gasslitter, comprende 12.000 ettari, di cui circa un quarto è parco naturale.
Testo: Katja Sanin Foto: Helmuth Rier
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In Alto Adige la caccia è regolata dalla Legge pro vinciale e il suo controllo è uno dei compiti dei guardiacaccia. Ogni residente maggiorenne, che soddisfa i requisiti necessari (superamento dell’e same per la caccia e possesso di un porto d’armi valido), può cacciare nella riserva comunale: quella di Tires-Fiè conta attualmente 48 cacciatori, men tre in quella di Castelrotto ce ne sono 72, che pa gano il permesso annuale, finalizzato alla retribu zione dei guardiacaccia che non sono dipendenti provinciali. Per loro è fondamentale una collabo
razione ottimale con cacciatori, agricoltori e guar die forestali. In primavera, insieme ai cacciatori effettuano i rilevamenti del patrimonio faunistico della riserva, stabilendo un preciso piano d’abbat timento, che dev’essere approvato dalla commis sione provinciale preposta. Se nella loro area insorgono delle malattie, come l’attuale rogna dei camosci (un’infestazione di acari contro cui non ci sono rimedi, alla stregua della rabbia), i guardiacaccia sono chiamati a te nerli attentamente sotto osservazione con un potente cannocchiale. Nelle Dolomiti quest’epi demia infuria dal 2000 e uccide fino all’80% dei camosci delle riserve; il primo caso nell’area va canze Alpe di Siusi risale a due anni fa.
Tutela dei biotopi. All’inizio degli anni ’70, il piano paesaggistico per l’Alpe di Siusi stabilì le prime misure per la tutela ambientale e, nono stante le forti proteste, furono limitate la circo lazione delle auto e l’attività edile, proteggendo quest’area ancora incontaminata con la creazione del primo parco naturale altoatesino. Gli agricoltori temevano che queste restrizioni minacciassero la loro sopravvivenza, i cacciatori erano preoccu pati per la selvaggina, il settore turistico vedeva »
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Andreas Gasslitter e Georg Antholzer, entrambi guardacaccia, supportano l’importante collaborazione tra cacciatori, contadini e guardaboschi.
andare in frantumi i futuri progetti per impianti di risalita e alberghi e scomparire gli ospiti. Tut tavia, solo qualche anno dopo, i Comuni di Tires e Fiè fecero spontaneamente richiesta per l’amplia mento dell’area del parco. Oltre al Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, l’Alto Adige ne accoglie altri sei, quello nazionale dello Stelvio e 175 biotopi. Il Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, creato nel 1974, s’estende su una superfice di 7.291 ettari attraverso i Comuni di Tires, Fiè e Castelrotto, che ospitano numerose specie, essendo anche il biotopo di ani mali protetti quali gufi, allocchi, civette capogrosso e nane, galli cedroni, forcelli, falchi, astori e poiane, senza dimenticare una coppia di aquile. “I piccoli, solitamente uno e al massimo due, nascono in pri mavera, in estate si alzano in volo e rimangono fino all’inverno, per poi partire alla ricerca di un proprio territorio. Nel 2015, questa coppia non ha figliato”, racconta Georg Antholzer. “Rapaci canori, diurni e notturni sono sotto severa tutela e non possono essere cacciati. Inoltre, nell’area dello Sciliar vive un uccello piuttosto raro: il picchio tridattilo”, ag giunge Andreas Gasslitter.
La cattiva fama dei cacciatori. In Alto Adige la stagione della caccia va dal 1 maggio al 15 dicem bre. Nel Paleolitico quest’attività serviva a pro curarsi cibo, fornendo anche pregiati sottopro dotti animali quali ossa per gli utensili e pellicce per coprirsi. Oggi, invece, è volta a regolare il pa trimonio faunistico, poiché un eccesso di selvag gina danneggia la vegetazione, a causa di sfrega menti, spelature e rosicchiature. Parlando di caccia si pensa automaticamente agli spari, sebbene da lungo tempo i cacciatori non si limitino a ciò: all’i nizio dell’estate, ad esempio, quando le femmine dei caprioli, una specie protetta, danno alla luce i piccoli nell’erba alta, è necessaria la collaborazione con gli agricoltori che in questo periodo comin ciano a raccogliere il fieno, mettendo in pericolo la selvaggina. Nel migliore dei casi, quando danno inizio alla mietitura, informano i guardiacaccia e, così, i prati vengono ispezionati e con l’aiuto dei cacciatori si posizionano degli spaventa-caprioli acustici o visivi, affinché le femmine si ritirino nel bosco con i piccoli. “Ora, per facilitare questo diffi cile compito vengono utilizzati anche dei droni do tati di termocamere, che sorvolano i prati, indivi duando con precisione la posizione di un cucciolo”, spiega Andreas Gasslitter. »
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Gli animali selvatici hanno bisogno di tranquil lità, soprattutto in inverno. Tutela ambientale e tu rismo sono legati da una relazione complessa, con traddistinta da forti interazioni: da un lato c’è un conflitto di base, poiché la protezione di preziose aree naturali ne limita o impedisce l’utilizzo turi stico; dall’altro, lo sviluppo di una regione turistica si basa su paesaggi incontaminati e zone protette. Ma queste sono anche aree in cui la popolazione
locale vive e fa progredire la propria economia, nonché affascinanti oasi di relax in virtù del pae saggio intatto e del ridotto sfruttamento turistico. “Gli animali selvatici necessitano di tranquillità soprattutto durante la stagione fredda”, rivelano i due guardiacaccia. Il parco naturale presenta ot timi rifugi per l’inverno in posizioni assolate poco innevate e, quindi, la selvaggina è piuttosto ben protetta. Sull’Alpe di Siusi, invece, si ritira nei quar
tieri invernali, spostandosi pochissimo a causa del ridotto apporto energetico. Le tematiche riguardanti la natura e l’ambiente sono ormai entrate a far parte dei dibattiti odierni e non solo nell’area vacanze Alpe di Siusi si pensa che le aree protette siano importanti per uno svi luppo sostenibile, poiché la qualità della vita non si valuta esclusivamente in base a indici finanziari
come il prodotto interno lordo. Le zone poste sotto tutela, con i loro paesaggi polifunzionali, svolgono numerosi compiti essenziali per la sopravvivenza e il benessere delle persone. Grazie ai provvedi menti in tema di protezione ambientale dall’inizio degli anni ’70, oggi l’Alto Adige è considerato il pol mone verde d’Italia: il 60% della sua superficie s’e stende al di sopra dei 1.600 m d’altitudine, il 42% è coperto di boschi e un quarto della regione è parco naturale o nazionale. «
Le aree protette sono importanti per lo sviluppo sostenibile della regione.
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A spasso per l’Alpe di Siusi
Natura a perdita d’occhio: un’escursione a piedi è l’ideale per esplorare l’Alpe di Siusi.
Anche in inverno l’Alpe di Siusi è il paradiso degli escursionisti: un meraviglioso tour sulla neve, ad esempio, conduce dalla stazione a monte dell’omonima cabinovia al Rifugio Molignon e poi a Saltria.
30 30 km di sentieri escursionistici sgomberi dalla neve e perfettamente preparati fanno dell’Alpe di Siusi il paradiso degli appassionati dei tour inver nali e di coloro che amano godersi i piaceri della vita. Incantevoli panorami affacciati sulle cime do lomitiche imbiancate, candidi pendii che brillano al sole di mezzogiorno, lo scricchiolio della neve al nostro passaggio e le soste presso i rifugi consen tono all’anima di liberarsi, dimenticando stress, preoccupazioni e frenesia quotidiana. Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier
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Il sentiero ideale per partire alla scoperta dell’Alpe di Siusi è quello che si snoda al di sotto dei Denti di
Terrarossa, diretto al Rifugio Molignon: un grande classico non particolarmente impegnativo, che presenta un leggero saliscendi (383 m di dislivello in salita e una lunghezza complessiva di 9,7 km in circa tre ore) lungo il margine sud-orientale dell’al tipiano, schiudendo incantevoli panorami sulle Alpi e sulle cime circostanti.
Vista sconfinata. Cominciamo la nostra escur sione presso la stazione a monte della cabinovia Alpe di Siusi, prefiggendoci come prima meta l’Al bergo Panorama. Poco al di sotto dell’edificio la sciamo la strada, per seguire le indicazioni “Rifugio »
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Un bianco sogno invernale: il piÚ vasto altipiano d’Europa.
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Molignon”, e percorriamo il pendio innevato fino al bivio sottostante all’Hotel Goldknopf; dovendo attraversare ripetutamente le piste da sci, è bene prestare particolare attenzione! Concedendoci una piccola sosta ristoratrice, ci vol giamo ad ammirare l’imponente Sciliar, che sembra uscito da una cartolina, per poi procedere sempre al cospetto delle cime dolomitiche: a destra svet tano i magnifici pendii innevati al di sotto dei fra stagliati Denti di Terrarossa, davanti a noi il Sasso piatto e il Sassolungo, mentre sullo sfondo spicca
Sull’Alpe di Siusi innumerevoli rifugi e ristoranti invitano a fare una sosta.
Qui, possiamo noleggiare uno slittino, per fare ritorno a valle, oppure scendere a piedi nell’Alta Val di Saltria lungo la larga pista ricca di serpen tine attraverso il bosco e i prati. Nei ristoranti ubi
il Massiccio del Sella con il Gruppo del Cir, cuore delle Dolomiti. Più in lontananza, a est, s’innalza il Gruppo delle Odle in Val di Funes, dov’è cresciuto Reinhold Messner, leggenda dell’alpinismo.
cati in quest’ampia conca incontriamo amanti di sci, slittino ed escursioni: chi lo sa, magari dopo la pace del mondo alpino la vivacità emana un fa scino tutto nuovo.
Alle falde dei Denti di Terrarossa. La nostra
Ora, non ci resta che tornare al punto di partenza (Compatsch) con l’autobus (corse regolari) o a piedi (per i più instancabili…). «
prossima meta potrebbe essere la Baita Rosa Al pina, un tradizionale rifugio che sorge nella vallata
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tra la Punta d’Oro e il Molignon, particolarmente amato da numerosi abitanti locali che apprezzano l’arte gastronomica della giovane padrona di casa. Oppure è possibile seguire il sentiero in leggero saliscendi fino all’incantevole Rifugio Molignon, dove il panorama mozzafiato è semplicemente imperdibile.
Foto: Helmuth Rier
L’affascinante mondo delle Dolomiti seduce soprattutto per le bizzarre formazioni di roccia e l’inconfondibile colorazione.
Il mito delle Dolomiti Dal 2009 sono Patrimonio dell’Umanità secondo l’UNESCO, per l’alpinista estremo altoatesino Reinhold Messner sono “le montagne più belle del mondo” e per molti sono il sinonimo per eccellenza della vacanza invernale: l’ineguagliabile bellezza delle Dolomiti colpisce tutti.
U
na barriera corallina pietrificata che si eleva verso il cielo definisce l’impareggiabile mondo alpino delle Dolomiti. Grazie alla loro bellezza monumentale e al loro significato geologico e geomorfologico, i cosiddetti “monti pallidi” nel 2009 sono stati inclusi dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale. Suddivise in nove aree, di cui fa parte anche il Parco Naturale dello Sciliar-Catinaccio, le Dolomiti sono considerate ufficialmente uno dei più bei paesaggi naturali del mondo.
Parco naturale Sciliar-Catinaccio. Il parco naturale più antico dell’Alto Adige è stato istituito nel 1974. L’area protetta, grande 7.291 ettari, si trova nella parte occidentale delle Dolomiti altoatesine. Lo Sciliar è un imponente massiccio dolomitico, che, con le sue torri Santner e Euringer, rappresenta una delle immagini simboliche dell’Alto Adige. Anche il massiccio del Catinaccio, con le sue innumerevoli cime, è conosciuto molto oltre i confini della regione. Una delle tante vette del massiccio, il Catinaccio d’Antermoia, raggiunge i 3.002 metri. Fanno parte del parco naturale anche i boschi di Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires, oltre alla Val Ciamin. «
Bruneck Brunico
Südtirol
Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO 1
5 St. Ulrich
Tiers/Tires
7
Auronzo Corvara
Canazei
2
8
Cortina d’Ampezzo
Alleghe
Pieve di Cadore
1
Agordo
3
Longarone
Cimolais
Pordenone
Madonna di Campiglio Fiera di Primiero
9 Trento
Belluno
Udine
Belluno Feltre
Trentino
Ampezzo
4
Zoldo
Cavalese
5 Dolomiti Settentrionali 6 Puez-Odle
6
Fiè allo Sciliar
Bozen Bolzano
2 Marmolada
4 Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave
St. Vigil S. Vigilio
Kastelruth Ortisei Castelrotto Seis am Schlern Seiser Alm Siusi allo Sciliar Alpe di Siusi Völs am Schlern
Pelmo, Croda da Lago
3 Pale di San Martino, San Lucano Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine
Brixen Bressanone
Meran Merano
Lienz Toblach Dobbiaco
Pordenone
7 Sciliar-Catinaccio, Latemar 8 Rio delle Foglie 9 Dolomiti di Brenta
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Nuova patria Jit Singh, Rezarta Gagani e Saida Ben Marzouga hanno in comune l’Alto Adige, dove si sono trasferiti alla ricerca di un lavoro. ALPE incontra sei persone che si stanno costruendo una vita lontano da casa.
N Norma Sandy de la Cadena Anaya ama le monta gne altoatesine, il paesaggio, la gastronomia e le tradizioni, consapevole di trovarsi nel posto giusto. Ali Mohamed Marzougui è incredibilmente orgo glioso di aver preparato finora molti più canederli della maggior parte degli altoatesini. E Lukas Va nek è difficile da distinguere da un abitante locale, quando parla delle novità in paese, facendo cenni di saluto alle auto di passaggio.
Testo: Elisabeth Augustin, Barbara Pichler Foto: Helmuth Rier
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Gli immigrati rivestono un’importanza sempre maggiore nell’economia altoatesina. Attualmente, in questa regione che conta circa 530.000 abitanti, lavorano approssimativamente 28.000 stranieri, di cui la metà residenti, principalmente originari di Slovacchia, Polonia, Albania e Germania. Se condo un’indagine pubblicata nell’autunno 2015, numerose aziende altoatesine accolgono lavora tori immigrati. Alla fine del 2013, il 62 per cento delle imprese intervistate dava lavoro a collabora tori stranieri, che raggiungevano l’87 per cento nel settore alberghiero: nel 46 per cento delle aziende si trattava di persone provenienti dai Paesi dell’UE (compresa la Svizzera) e nel 42 per cento anche
con origini extraeuropee. È soprattutto nel settore turistico altoatesino che i collaboratori stranieri sono ormai insostituibili, soprattutto in Alto Adige che vanta praticamente una piena occupazione e dove in numerosi ambiti scarseggia la forza lavoro. Citando lo scrittore svizzero Max Frisch: “Abbiamo chiamato dei lavoratori e sono venute delle per sone.” I sei lavoratori, resi da ALPE portavoce di una moltitudine, confermano che in Alto Adige sono stati accettati come individui e sono stati accolti dalle aziende come in una famiglia: fanno parte della realtà altoatesina e, come tutti, sono alla ricerca di felicità e sicurezza. Saida e numerosi immigrati hanno trovato nell’area vacanze Alpe di Siusi una nuova patria e apprezzano il fatto che qui abbiano bisogno di loro. Una ricerca pubblicata nel 2012 dall’Astat (Istituto provinciale di statistica) ri vela che la maggior parte (83,4%) degli stranieri re sidenti in Alto Adige si trova a proprio agio e desi dera rimanervi a lungo; due terzi degli intervistati vede il suo futuro qui anche nei prossimi cinque anni e insieme ai figli sono ormai diventati parte della società locale. »
Jit Singh Punjab, India Aiuto cuoco
Dal 2002, Jit lavora come aiuto cuoco all’Hotel Cyprianerhof di Tires al Catinaccio, dove oltre al panjabi capisce anche un po’ di dialetto altoatesino e di italiano. Venne in Alto Adige con la famiglia, per guadagnarsi da vivere, e ora il figlio 25enne fa il cuoco a Merano, mentre la figlia di 27 anni si è trasferita in Germania, dopo aver lavorato per molto tempo a Tires. Il 53enne Jit Singh è mem bro della comunità reli giosa dei sikh: il nome “Singh” (leone), portato da tutti gli uomini sikh, esprime l’unione e l’ugua glianza all’interno della loro comunità. Durante le vacanze, l’indiano, che ama l’Alto Adige e desi dera viverci per sempre, fa visita alla sua numerosa famiglia in patria. Jit Singh si trova molto bene con titolari e colleghi, oltre ad avere ottimi contatti con alcuni connazionali a Bol zano e nel nord Italia.
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Rezarta Gagani Gjirokastra, Albania Estetista
La 32enne Rezarta, chiamata da tutti “Resi”, vive in Alto Adige da cinque anni. In Alba nia ha studiato lingue e lavo rato per un breve periodo come docente: parla albanese, inglese, italiano, spagnolo, greco e portoghese. È andata via di casa con il desiderio di
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conoscere il mondo e le sue genti, facendo nuove espe rienze. “Nella vita si deve pur rischiare un po’”, rivela Re zarta. Con altre donne immigrate Resi ha frequentato un corso di un anno a Bolzano, pren
dendo il diploma da estetista, e da tre anni lavora con pas sione all’Hotel Enzian di Siusi allo Sciliar. Il suo cosmopoliti smo e l’aver viaggiato molto sono un vantaggio per la sua professione: la giovane donna, infatti, ama parlare con gli ospiti e interessarsi della loro
vita. Adora le località e le per sone altoatesine, così come il loro amore per la natura. In paese Resi è molto conosciuta e la gente la saluta, facendola sentire bene accetta e al si curo. Il suo sogno, però, è quello di fare ritorno, un giorno, in Albania, la sua terra.
Lukas Vanek Kopˇrivnice, Repubblica Ceca Cameriere
Quando Lukas torna a casa per le vacanze, avverte subito la nostalgia dell’Alto Adige. Il 34enne di Kopˇrivnice vive nella regione dello Sciliar dal 2002 e da oltre sei anni fa il cameriere all’Hotel Heubad di Fiè allo Sciliar; figlio di un al bergatore, ha il mestiere nel sangue e in patria ha anche frequentato l’istituto alber ghiero. In realtà avrebbe desi derato andare all’università, ma non essendo stato am messo, il suo destino ha preso un’altra strada e poi la sorella Pauline, anche lei residente a Fiè, l’ha spinto a spiccare il volo, spronandolo a uscire dal nido, scoprire il mondo e fare qualcosa della sua vita. Per Lukas il mondo è diventato l’Alto Adige e, ascoltandolo, si potrebbe pensare che viva qui da sempre. Gli ospiti apprezzano la sua professionalità dai modi rilas sati e aperti, così come il buon umore che diffonde e la bat tuta sempre pronta. Lukas co nosce tutti in paese e tutti co noscono lui, con cui si può chiacchierare senza problemi sia in tedesco, sia in italiano. È grato per la cordiale acco glienza avuta all’Heubad di Fiè, e, non sapendo cosa gli riservi il futuro, non ha ancora rinunciato al suo sogno: fare il traduttore nella Repubblica Ceca.
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Ali Mohamed Marzougui Zaghouan, Tunisia Gestore di un bar Ali Mohamed parla con scioltezza il dialetto altoa tesino: vive nella regione dello Sciliar dal 1998, dove ha fatto importanti espe rienze, lavorando in diffe renti ristoranti e hotel di Castelrotto, così come sette anni a Malga Tuff di Fiè, e da tre anni gestisce il Caffè Pizzeria Peterbühl di Fiè allo Sciliar. In Tunisia Ali aveva lavorato come cameriere, dopo aver fre quentato un istituto agra rio per tre anni. Quando ne aveva 19, dopo che la sorella Saida gli aveva assicurato che avrebbe trovato lavoro, è venuto in Alto Adige, dove attualmente vivono cinque dei suoi dieci fratelli. Ali Mohamed è un uomo molto positivo, che si è fatto strada cominciando come lavapiatti e aiuto cuoco (“Ho preparato mi gliaia di canederli”, sorride soddisfatto) fino a diven tare un imprenditore, aspi rando a imparare sempre di più. Per lui era impor tante soprattutto appren dere rapidamente la lingua locale. Un paio d’anni fa, Ali si è sposato con una donna tunisina, con cui ha una figlia. Questa giovane fami glia non ha alcun dubbio: vuole vivere in Alto Adige.
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Norma Sandy de la Cadena Anaya Obkircher Ica, Perù Cameriera ai piani Nel 1889, circa 200 tirolesi si sono insediati a Oxapampa, un paese di montagna vicino a Ica, perpetuando le loro tradi zioni. Non stupisce, quindi, che Norma Sandy desideri farsi fotografare con il Dirndl, che si è portata da casa, e a Fiè si senta perfettamente a suo agio. La 49enne vive in Alto
Adige dal 2000 e l’estate scorsa si è sposata in seconde nozze con un falegname di Aica di Fiè. Dopo la laurea in lingue e let terature straniere presso l’U niversità San Luis Gonzaga di Ica, la peruviana si è sposata, nel 1989 ha dato alla luce un
bambino, ha preso il diploma di assistente geriatrica e poi ha seguito il marito, che aveva trovato lavoro in Alto Adige. Ma al contrario di Norma Sandy, a cui piacciono le mon tagne altoatesine, il paesaggio, la gastronomia e le tradizioni, lui non è riuscito ad ambien tarsi e, così, si sono lasciati.
Ora, Norma desidera vivere per sempre in Alto Adige con il suo Norbert. Per lei è fonda mentale avere un lavoro, an che se non è sempre facile tro vare quello giusto. Da due anni, la peruviana fa la came riera ai piani all’Hotel Turm di Fiè allo Sciliar, di cui apprezza l’ambiente familiare.
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Saida Ben Marzouga Zaghouan, Tunisia Collaboratrice domestica A Castelrotto, pratica mente tutti conoscono l’allegra Saida. La 48enne, che si è trasferita a Castel rotto nel 1993, parla arabo, tedesco e un pò italiano. È separata e madre di due bambini. Sebbene con lei la vita non sia sempre stata magnanima, questa graziosa donna irradia ot timismo e soddisfazione. La tunisina ha frequentato la scuola solo per tre anni e all’età di dodici ha la sciato la sua casa, per co minciare a lavorare come collaboratrice domestica presso abitazioni private, supportando così finanzia riamente la sua famiglia. E lo fa ancora oggi. Da do dici anni, Saida lavora a Castelrotto ed è felice, anche perché i figli si sono integrati bene; un detta glio essenziale per questa mamma orgogliosa. Saida può fare affidamento su fratelli e sorelle (quattro ora vivono in Alto Adige), oltre che sulle donne del paese disposte ad aiutarla in caso di necessità. La tunisina desidera rima nere a Castelrotto e af ferma: “Per me e per i miei figli è la scelta mi gliore”.
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HOTEL VILLA MADONNA
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Dopo 15 anni ai vertici delle classifiche come campionessa di sci, ora Denise Karbon si gode la maternitĂ .
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La gioia di Denise “La felicità s’irradia”, afferma Denise Karbon. L’ex sciatrice di successo è, ora, una felicissima mamma alle prese con la culla, sempre all’altezza di sfide straordinarie.
U Una cicogna rosa sulla porta di casa annuncia la lieta novella: Pia è nata! La piccola aveva fretta di venire al mondo, cui ha sorriso con un mese di anticipo. “Come mamma e papà ha già registrato il suo miglior tempo”, afferma raggiante Denise Karbon. L’ex sciatrice di Castelrotto si gode una nuova gioia: la maternità. Lo scorso anno, al ter mine della sua carriera, lei e Franz Hofer, suo compagno e professionista della mountain-bike, originario della Val Sarentino, hanno realizzato il sogno della loro vita: una famiglia. Denise stringe tra le braccia la bimba nata pochi giorni fa, sten tando ancora a crederci. “Finora ha sempre girato tutto intorno a me e adesso, invece, è questo pic colo miracolo a dettare i ritmi.” Dopo aver arre dato un’accogliente casetta a San Costantino (Fiè allo Sciliar), la 35enne si gode l’infinita pace che la circonda, senza riuscire a immaginare un luogo migliore, per crescere la piccola Pia e magari, in futuro, anche un altro pargolo. “Fino a oggi, ero una ‘madrina part-time’”, scherza Denise, che nel poco tempo libero di cui disponeva in passato si dedicava con immensa gioia ai suoi sei figliocci. Ora, invece, ha dato inizio a una nuova fase della sua vita con Franz e Pia. Denise è la maggiore dei tre figli di Arnold e Ros marie Karbon e ha lo sci nel DNA: il padre ed ex atleta, infatti, ha trasmesso a lei, Pirmin e Mar tin, i suoi due fratelli, non solo la passione per il divertimento sulle piste, ma anche e soprattutto la grinta necessaria e la giusta tecnica per essere
migliori e un po’ più veloci degli altri. “La mia fa miglia è sempre stata focalizzata sul mondo dello sci” racconta Denise, come se fosse la cosa più normale del mondo. Dopotutto, questa sciatrice di Castelrotto è stata una delle poche a raggiun gere le vette del Circo bianco, grazie a un’enorme forza di volontà, un grande impegno e anche al ben noto ‘pizzico di fortuna’. Anche Martin, suo fratello minore di due anni, sciava nella nazionale italiana, ma non ha mai imboccato la via giusta per raggiungere i vertici. “Tuttavia, è sempre stato fiero della sorella”, gio isce Denise che, pensando al passato, riconosce la grande fortuna di essere cresciuta tra bambini appassionati di sci. L’impegno incondizionato ha fruttato molte soddisfazioni e successi. Denise riflette brevemente, meravigliandosi: “Sì, sono stata 15 anni sulla cresta dell’onda, con molti alti e bassi.” Non vuole sentire la mancanza di tutto ciò che ha vissuto e spiega di aver familiarizzato len tamente con quel ritmo e che, una volta dentro, il mondo dello sci non lascia più andare. I numerosi viaggi, ma anche i contatti e le amicizie con gli al tri atleti sono stati per lei fonte di divertimento. E, nel contempo, a casa la aspettava un porto sicuro insieme al necessario e costante appoggio della famiglia. “Per me le parole di mio padre sono sem pre state sacre”, rivela Denise. “Siamo stati un ot timo team, fino alla fine.” Ma dove ha trovato la forza di superare tutte le »
Testo: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier
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batoste dovute agli infortuni? “Ogni lesione era anche una sfida”, ammette. “Ero sempre intenzio nata a dimostrare a me stessa che ce l’avrei fatta.” E così, in quei momenti difficili, non ha mai pen sato di ritirarsi. “Era la mia vita e ci credevo ferma mente. Non me la sono mai presa per gli infortuni e non volevo vincere per diventare qualcuno. Ho sempre gareggiato per me stessa, ritenendo im portante dare il meglio ad alto livello. Il quarto po sto nello slalom gigante di Garmisch, ad esempio, per me è stato come vincere la medaglia d’oro. I numerosi alti e bassi facevano parte del gioco.” A posteriori, Denise è la prima a meravigliarsi, ma è così: “Tutto o niente, purché al 100%.” E perfino nel momento in cui ha deciso di ritirarsi dal mondo delle gare, non ha avuto dubbi sul fatto che fosse la scelta giusta. Anche in futuro, però, gli sci svolgeranno un ruolo importante nella sua vita. Lo scorso anno, infatti, ha lavorato come istruttrice dei maestri di sci. Al termine della sua carriera, ha avuto bisogno di prendere un po’ le distanze da questo mondo, ma nutre il desiderio di trasmettere la sua esperienza, in qualità di maestra o allenatrice di bambini; at tività per le quali tornano utili la sua sensibilità e il carattere solare. “Da mia madre ho ereditato lo spirito sociale”, spiega, “da mio padre, invece, le gambe da sciatrice.” Quest’inverno Denni, come la chiamano gli scia tori, siederà davanti alla TV nella calda Stube di casa sua, a Fiè, emozionandosi con le ex colleghe del suo team e altri affezionati conoscenti, cui au gurerà buona fortuna. “Attendo con ansia ogni gara e poi me la godo, naturalmente anche con occhio tecnico, sebbene ora la mia prospettiva sia tutt’altra. Per me lo sci è e rimane lo sport più bello”, rivela l’ex atleta.
Denise Karbon in piena forma: “Ho sempre cercato di dare il meglio di me!”
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Il sito internet personale di Denise mostra una sua grande foto con il volto raggiante e il costume fol cloristico di Castelrotto, mentre si accomiata da gli spettatori sulla pista. In occasione della sua ul tima comparsa ufficiale come sciatrice, alla gara di Coppa del Mondo il 16 marzo 2014 a Lenzerheide, ha conquistato per sempre il cuore dei fan, se non l’aveva già fatto in passato. «
Denise Karbon Denise Karbon è annoverata tra le sciatrici altoatesine di mag giore successo. Nello slalom gi gante, la sua disciplina, è stata campionessa dei Mondiali junio res e ha vinto due medaglie ai Mondiali, sei gare di Coppa del Mondo e un primo posto nella classifica generale.
niores 1999 a Pra Loup (Fran cia) con la vittoria della meda glia d’oro nello slalom gigante. Si tratta dell’inizio ufficiale di una carriera sciistica molto promet tente.
A ottobre 2007, dopo la rottura del perone, celebrò il suo ri torno, aggiudicandosi la Coppa del Mondo a Sölden, così come i tre successivi slalom giganti. Dopo cinque vittorie stagionali non c’erano dubbi sul fatto che la Karbon fosse già la vincitrice della Coppa del Mondo di slalom gigante.
dieci. Durante la seconda man che dello slalom gigante della finale di Coppa del Mondo 2013 a Lenzerheide (l’ultima gara della stagione) inforcò una porta rompendosi l’articolazione ti bio-tarsale. Nonostante questa lesione, prese parte a un’altra stagione, disputando la sua ul tima gara di Coppa del Mondo il 16 marzo 2014, nuovamente a Lenzerheide.
Denise cominciò a sciare all’età di tre anni sulla pista dello skilift Guns a Castelrotto. A sette anni partecipò alla sua prima gara e a 14 divenne membro del Centro di allenamento Sciliar con il pa dre Arnold come allenatore. Ri conosciuto il suo particolare ta lento, entrò a far parte della rosa altoatesina e, all’età di 19 anni, della squadra italiana di Coppa del Mondo, ottenendo il primo grande successo ai Mondiali ju
A dicembre 2002, Denise con quistò il 3° posto nello slalom gi gante a Semmering (Austria): il suo primo podio della Coppa del Mondo. Il 13 dicembre 2003, poi, festeggiò la prima vittoria della Coppa del Mondo in occasione dello slalom gigante sulla Gran Risa (Alta Badia). Il 13 febbraio 2003, ai Mondiali di St. Moritz, divenne vicecampionessa del mondo nello slalom gigante. Ai Mondiali 2007 ad Åre, di nuovo il 13 febbraio, conquistò la meda glia di bronzo nella disciplina di cui è specialista.
Giochi Olimpici
Mondiali
Coppa del Mondo
Altri successi
2002 Salt Lake City 14ª nello slalom gigante
2001 St. Anton non conclude la gara
2007/08 1° posto nello slalom gigante
2006 Turin non conclude il gigante
2003 St. Moritz 2ª nello slalom gigante e 27ª nello slalom
2003/04 2° posto nello slalom gigante
4 volte campionessa italiana (slalom gigante nel 2000, 2008 e 2012; slalom nel 2002)
2010 Vancouver 18ª nello slalom e 23ª nello slalom gigante 2014 Sochi non conclude il gigante
2007 Åre 3ª nello slalom gigante 2009 Val-d’Isère 4ª nello slalom gigante e 4ª nello slalom 2011 Garmisch-Partenkirchen: 4ª nello slalom gigante 2013 Schladming non conclude la gara
In occasione dei Mondiali 2009 in Val d’Isère, Denise mancò due medaglie per un soffio, termi nando in quarta posizione anche lo slalom gigante dei Mondiali 2011 a Garmisch-Partenkirchen. Dopo la serie di successi nella stagione 2007/08 non vinse al tre Coppe del Mondo, conqui stando però numerosi podi. Nel 2011/12 e 2012/13 compariva sporadicamente tra i migliori
16 podi, di cui 6 vittorie Mondiali juniores 1998 Megève: 9ª nello slalom gigante 1999 Pra-Loup: 1ª nello slalom gigante e 7ª nello slalom 2000 Québec: 4ª nello slalom e 36ª nel super-G
La carriera di Denise Karbon è stata contraddistinta dagli infor tuni: una sfortuna reiterata che non le consentì quasi mai di pre pararsi illesa per una stagione di Coppa del Mondo. Tuttavia, è sempre riuscita a raggiungere la vetta della World Cup, nono stante sei gravi lesioni al ginoc chio.
Medaglia d’oro allo slalom gigante dei Giochi mondiali militari invernali 2010 Campionessa ai Mondiali dei corpi militari e di polizia 2002 nello slalom gigante, argento nel 2003 e 2004 5 podi in occasione della Coppa Europa 10 vittorie nelle gare FIS (8 slalom giganti e 2 slalom)
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Immagini per l’eternità: Roman Polanski immortala l’Alpe di Siusi nel film con Sharon Tate.
Vampiri sull’Alpe di Siusi Cinquant’anni fa sull’Alpe di Siusi, Roman Polanski girò il film cult “Per favore, non mordermi sul collo!”: un evento intorno a cui ancora oggi aleggiano insoliti aneddoti.
A Alla fine del 1966, l’arrivo di una curiosa comitiva fece furore a Ortisei, la località principale della Val Gardena all’epoca ancora piuttosto flemmati camente borghese, dove si parlava di un cast an glo-americano intenzionato a girare un film horror sull’Alpe di Siusi. Prima d’allora, nessuno cono sceva il regista Roman Polanski, né gli altri inter preti principali: Sharon Tate (sua futura moglie) e Jack MacGovran. La Val Gardena fu una scelta casuale, poiché il film si svolgeva nei Carpazi e la località prevista per le riprese nel paesaggio innevato era St. Anton am Arlberg (Austria), ma l’improvvisa comparsa del fa vonio mandò a monte il progetto e, così, il regista all’epoca 33enne guidò rapidamente il cast a Or tisei, la più vicina area sportiva invernale. Ancora oggi si narra che, per trasportare troupe, bagagli e attrezzature dalla stazione di Chiusa a Ortisei, fu rono necessarie tutte le auto a noleggio della Val Gardena, di Bressanone e Bolzano.
Chiacchiere di paese. L’evento per eccellenza
Testo: Rosa Maria Erlacher
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si verificò quando la giovane e bella Sharon Tate scese da uno dei taxi: mezzo universo maschile di Ortisei, infatti, le fece ala, senza riuscire a di stogliere lo sguardo dalla minigonna che metteva in risalto due gambe lunghissime. In paese non si
era mai vista una cosa simile e, così, quel pezzo di stoffa divenne subito il fulcro dei pettegolezzi generali. “Ciò che avvenne in seguito, fu pura follia”, ricorda un anziano della Val Gardena che, conoscendo l’in glese, fu ingaggiato per stare al fianco del cast, pro curare gli accessori di scena, reclutare le comparse e accompagnarle alle location indicate; insomma, per esaudire ogni desiderio. “Polanski era tutt’al tro che bello, ma sicuramente flirtava già con Tate”, sospettava, all’epoca infastidito, avendo messo gli occhi sulla bella star, ammette oggi sorridendo. Tuttavia, riconosce a Polanski il merito di eccellenti performance in qualità di attore e regista. “Era os sessionato dai dettagli. Ad esempio, si faceva spie gare per filo e per segno dagli agricoltori come fun zionavano i carri trainati dai cavalli”, ricorda.
Notti sfrenate. Non tutti i membri del cast sem bravano essere così zelanti. “Alla sera, negli ho tel in cui alloggiavano, regnava la movida e al mattino era quasi impossibile svegliarli.” Trascor revano le notti in bar e discoteche, esagerando con birra, whiskey e champagne e si mormorava che facessero anche uso di sostanze stupefacenti. Così, scoppiavano facilmente delle risse, cui po neva fine solo l’arrivo dei Carabinieri. Il giorno se »
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Un piacere sanguinoso: dove di solito regnano pace e armonia, sono i vampiri a farla da padrone.
guente, poi, quasi nessuno si presentava puntuale nei luoghi concordati, che si trovavano tra la sta zione a monte della funivia da Ortisei all’Alpe di Siusi e Saltria. Ciò ritardò notevolmente i lavori: le due settimane previste divennero più di sei, ma le condizioni della neve rimasero impeccabili, consentendo di realiz zare tutte le riprese invernali in programma.
Controfigure locali. Fu così che le scene di fol lia girate sull’Alpe di Siusi fecero il giro di mezzo mondo: milioni di spettatori si sbellicavano dalle risate, vedendo uno sbadato professore (Jack Mac Gowran) e il suo goffo assistente (Roman Polan ski) passare da un guaio all’altro, dando la caccia al conte Krolok, un leggendario vampiro. Una scena memorabile riprende il fedele servitore del conte Krolok in una bara in legno aperta all’inseguimento della coppia in slitta attraverso i pendii innevati! E non fu solo per questa ripresa che Polanski ingag
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giò maestri di sci, guide alpine e cocchieri della Val Gardena come controfigure e stuntmen. Numerosi residenti furono impiegati per prestare i servizi più disparati, come tecnici, addetti alla logistica, arti giani e consulenti esperti della zona: si trattava di lavori molto ambiti poiché, a prescindere dal fatto che fosse estremamente affascinante prendere parte a un film, Polanski li retribuì con paghe su periori alla media. E naturalmente da quest’inter mezzo cinematografico di sei settimane sull’Alpe di Siusi trasse beneficio l’intera economia della valle e dell’alpeggio: un motivo di per sé suffi ciente a rendere indelebili le riprese nella memo ria collettiva! Qualche anno dopo uscì nelle sale “Per favore, non mordermi sul collo!”, riscuotendo enorme suc cesso a livello mondiale: divenne, infatti, un film di culto pauroso e divertente, che rese famosi Po lanski e Sharon Tate, entrando a far parte della sto ria del cinema. «
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Swing on Snow
Sole e buonumore: che cosa volere di più?
Al ritmo delle melodie alpine L’ultima settimana di marzo, l’area vacanze Alpe di Siusi torna a ospitare l’undicesima edizione dello Swing on Snow, il festival che prevede concerti sulle piste, nei rifugi e nei ristoranti tra Sassolungo, Sassopiatto, Sciliar e Catinaccio, all’insegna delle emozioni caleidoscopiche!
L Testo: Hartwig Mumelter Foto: Helmuth Rier
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Le chiavi del sassofono tenore, con cui Charly Schmid armeggia abilmente, sono nuovamente ghiacciate. Questo musicista professionista di Linz conosce ormai l’Alpe di Siusi come le sue ta sche e lotta pacatamente contro le temperature sfavorevoli, sebbene l’altipiano affascini per lo più con il bel tempo. A gennaio, infatti, Charly Schmid ha suonato alcune volte anche in T-shirt, amma liando fin dall’inizio il pubblico dell’alpeggio con differenti formazioni ed esibendosi a volte sugli sci e altre in seggiovia. Lo Swing on Snow, uno dei
primi festival dell’intero arco alpino, è votato alla musica popolare sperimentale e si basa su un sem plice concetto: durante il giorno i gruppi suonano sulle piste o sulle terrazze di ristoranti e rifugi, mentre alla sera gli esercizi alberghieri tra Castel rotto, Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio si trasformano in piccole sale da concerto (ingresso sempre gratuito!). Se lo scenario mozzafiato del più ampio altipiano d’Europa affascina sportivi invernali provenienti da »
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Piaceri musicali in perfetta simbiosi con il tempo libero sulla neve.
ogni dove, lo Swing on Snow è la suggestiva testi monianza del fatto che la lingua della musica è in ternazionale. Gli organizzatori rifuggono dal banale intratte nimento tipico dei rifugi, presentando interpreti (solitamente 10-15 band) che offrono un connubio perfettamente equilibrato di spettacoli leggeri e impegnativi. Nel corso degli anni questo festival ha svolto anche il ruolo di mecenate: numerosi gruppi di musica popolare sperimentale, oggi famosi, si sono esibiti sull’Alpe di Siusi quando erano ancora sconosciuti. Giovani band quali Federspiel o Alma, ma anche il gran maestro Herbert Pixner, hanno riscosso i primi successi proprio allo Swing on Snow. Seb bene fin dall’inizio gli organizzatori fossero con sapevoli che il pubblico fosse composto principal mente da sciatori, che non erano lì appositamente per i concerti, già durante il terzo/quarto anno è emersa una nuova tendenza: sempre più ospiti sceglievano di prenotare il loro soggiorno durante la settimana dell’evento. Due ore di delizia musi cale non interrompono certo il divertimento sugli sci: la maggior parte delle persone pensa che lo Swing on Snow abbia un’aura esotica, anche gra zie alle band che sorprendono con strumenti fi nora sconosciuti. Cetra, cetra svizzera, ghironda e cittern, ad esempio, sono annoverati tra gli ar chetipi dell’arco alpino, con cui i musicisti creano melodie estremamente moderne, oltre a un idil liaco connubio tra antichi corni delle Alpi e chi tarre elettriche o sax groove: il tutto in perfetta armonia con l’evoluzione sull’Alpe di Siusi, dove il paesaggio, formatosi parecchi milioni d’anni fa in seguito alla stratificazione dei sedimenti calcarei marini, accoglie moderni impianti di risalita. Tut tavia, nonostante la gioia sperimentale, la musica dello Swing on Snow conserva il suo carattere pre valentemente autoctono. Il comprensorio sciistico Alpe di Siusi è l’unico dell’Alto Adige vietato alle auto; peculiarità cui la scelta musicale si è ade guata. Dal 2015 l’evento non ha più luogo a gen naio, bensì a marzo, incrementando così il piacere degli ospiti che amano il sole e dei musicisti che, ad esempio, non sono più costretti a scongelare i loro strumenti, come faceva Charly Schmid. Note bollenti, quindi, e… let’s swing 2016. «
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n u i c Vin io di sci pa
Design Ski: Federico Perruccio · Foto: SAM/Elena Ruina · Komma Graphik
i n i b m a i b s u r i e S p i d e p l A ’ l l de
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Partecip azione fino 03/04/2 016 Partecipare è semplicissimo ...
Rispondi alle domande e con un po’ di fortuna potrai presto lanciarti sulle tante piste dell’altopiano più grande d’Europa con gli sci esclusivi dell’area vacanze Alpe di Siusi!
ce r e s o n o ic r a i c s e i r i l a m i Quali an sugli sci per bambini ? Alla fine della stagione invernale verranno estratti tre paia di sci tra tutti i partecipanti! www.seiseralm.it/gioco
Verband der Inhaber der Liftanlagen Gröden/Seiser Alm Consorzio Esercenti Impianti a Fune Val Gardena/Alpe di Siusi
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Piacevole tepore Scaldare la Stube, asciugare il bucato e offrire un prezioso giaciglio: ecco le molteplici funzioni delle stufe contadine.
Il cuore della casa: da generazioni, la vita delle famiglie si svolge intorno al calore della stufa.
S Senza un’autentica stufa contadina in pietra (fo colare) e legno (struttura), una Stube non sarebbe degna di questo nome. Realizzate ancora oggi, queste stufe sono però co struite principalmente con pietre prefabbricate in argilla refrattaria resistenti al fuoco. “In passato, naturalmente questi materiali non esistevano”, mi
spiega Hans, che ha fatto dello studio delle tradi zioni il suo hobby. Un tempo, era necessario cer care pietre in grado di trattenere il calore e, per tanto, si scavava per estrarre lo scisto di piombo. L’abilità del costruttore di stufe consisteva nell’in serire questa roccia senza saldature all’interno di una cavità a volta che, grazie alle proporzioni per »
Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier
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I masi contadini sono veri capolavori dell’antica architettura edile.
fette, distribuiva il calore in maniera ottimale ed era provvista di una canna fumaria. Infine, tale volta veniva sigillata con l’argilla e imbiancata a calce.
Oasi di relax. Hans mi rivela che la stufa veniva messa in funzione tramite un apposito foro situato in cucina: solo qui, infatti, era possibile accendere il fuoco e il fumo (della stufa e del fornello, che ori ginariamente era un focolare aperto) saliva nella cappa. “Chiudendo temporaneamente il camino, il fumo si accumulava nella stanza”, precisa Hans. Così, si poteva affumicare (selchen in altoatesino) la carne appesa su delle aste. Trascorrere il tempo in una
cucina annerita dalla fuliggine, però, non era pia cevole: era molto più accogliente la Stube! Al mattino presto era sufficiente introdurre nel foro per attizzare la stufa una fascina di legna e piccoli ciocchi asciutti, per avere un piacevole ca lore nell’arco dell’intera giornata, che invitava a ra dunarsi intorno al fuoco. “Riunire le persone è una peculiarità essenziale delle stufe contadine”, sostiene Hans. A tale scopo, infatti, erano previste un’ampia panca intorno alla struttura e una cuccetta (Ofenbrücke in tedesco) su cui ci si poteva sdraiare al caldo. Nelle fredde giornate invernali le persone si stringevano vicino »
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Gustoso: il pane contadino, da secoli un importante alimento di base, è sempre delizioso, soprattutto se appena sfornato.
alla stufa, per riscaldarsi: il contatto corporeo e le conversazioni nascevano poi spontanei. “Sa rebbe impossibile spiegare altrimenti le saghe e le leggende tramandate oralmente fino ai giorni nostri!”, afferma il folclorista.
Hans mi suggerisce che le giornate dedicate alla cottura del pane erano particolarmente faticose: gli uomini, infatti, dovevano lavorare l’impasto in grandi mastelli, formare le pagnotte e infornarle su lunghe assi.
Forno per il pane. Oltre alla stufa nella Stube, i
Oggi, i climatizzatori provvedono a mantenere la temperatura costante in ogni stagione, oltre a essere pratici: non emettono fumo, non pro ducono fuliggine e non obbligano a procurarsi faticosamente la legna. Avvertire la vicinanza di una fonte di calore, quale un falò, un caminetto, una stufa in maiolica o contadina oppure il sole, è una necessità insita nell’uomo, poiché questo piacevole tepore fa vibrare all’unisono corpo e anima «
masi più grandi disponevano anche di forni per il pane, coperti da un tetto e collocati lungo una parete laterale dell’edificio. Va ricordato che, in passato, in un maso vivevano molte persone, tra cui numerosi bambini e domestici. Inoltre, il pane era uno degli alimenti fondamentali, preparato in grandi quantità e fatto seccare in soffitta. I forni venivano costruiti a volta, secondo il medesimo principio delle stufe contadine. Il racconto di
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L’aroma del vin brulé Ricetta · ¼ l di vino rosso o bianco (secco) · 1 stecca di cannella · Alcuni chiodi di garofano · Anice stellato · Scorza di limone · 4 cucchiai di zucchero · Scaldare gli ingredienti (non raggiungere l’ebollizione) e poi filtrarli. Fonte: La cucina nelle Dolomiti, Anneliese Kompatscher
Il profumo di cannella e chiodi di garofano aleggia nell’aria, mentre le nostre mani si scaldano intorno alla tazza bollente. Durante l’Avvento niente è più piacevole che sorseggiare un vin brulé avvolti in una spessa giacca, godendosi la suggestiva atmosfera na talizia con gli amici. La tradizione di questa specialità risale all’antichità, quando il vino caldo veniva raffinato con spezie eso tiche e miele, oggi sostituite da zucchero, cannella, chiodi di garofano e scorza di limone o arancia. A conferirgli un aroma particolare contribuiscono an che vaniglia, zenzero o cardamomo, senza porre li miti a creatività e preferenze personali. L’impor tante, però, è non superare i 78 gradi, altrimenti l’alcol evapora e le spezie diventano amare.
Natale in montagna a Castelrotto Appuntamenti 5 - 8 dicembre 2015 11 - 13 dicembre 2015 18 - 20 dicembre 2015 24 - 27 dicembre 2015
Mercatino natalizio a Fiè allo Sciliar Appuntamenti 6 - 8 dicembre 2015 12 - 13 dicembre 2015 19 - 20 dicembre 2015
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La top 10 delle attività invernali dell’area vacanze Alpe di Siusi Bagno di fieno Un toccasana che dona energia e rivitalizza l’organismo, in un ambiente tradizionale o moderno. Il bagno di fieno è uno dei trattamenti più amati del wellness alpino. Grazie al calore corporeo, il fieno arricchito di numerose piante officinali quali timo, arnica, fragolaccia e genziana rilascia molteplici principi attivi e oli eterici, che vengono assimilati attraverso l’epidermide e la respirazione.
Pattinaggio sul ghiaccio sul Laghetto di Fiè In inverno, grandi e piccini possono lasciare sci e snowboard e piroettare per qualche ora sul Laghetto di Fiè: divertimento assicurato per principianti e professionisti, reso speciale dal paesaggio spettacolare alle falde dello Sciliar!
Parapendio su Siusi Volare sulle cime dolomitiche non è un’attività prettamente estiva: grazie alle tute imbottite che riparano dal freddo, infatti, è possibile anche in inverno, quando il panorama è particolarmente cristallino. Il punto di partenza del volo tandem è lo Spitzbühl, da cui pilota e passeggero scendono a San Valentino, ammirando Siusi dall’alto.
Tour delle streghe Sette stazioni raccontano altrettante leggende sull’Alpe di Siusi durante il tour sugli sci, che accompagna grandi e piccini alla divertente scoperta dell’altipiano. Passando per Panorama, Punta d’Oro e Bullaccia ci si addentra nel regno delle streghe dello Sciliar: l’occasione perfetta per insegnare ai bambini che sciare è un’esperienza magica.
Kofel e centro storico di Castelrotto Il Monte Calvario di Castelrotto, il cosiddetto “Kofel”, è una meta speciale per una piacevole escursione invernale, poiché consente di ammirare il panorama mozzafiato su Punta Santner, Sciliar, Bullaccia e sul centro di Castelrotto con il suo campanile barocco, la parrocchia neoclassica e gli edifici affrescati. Consiglio: rilassatevi e godetevi questa quiete!
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Sci di fondo come veri professionisti I fondisti annoverano all’unanimità l’Alpe di Siusi tra le migliori aree in cui praticare questo sport. Inoltre, ogni anno le squadre nazionali di Norvegia, Canada, Italia e Stati Uniti si allenano qui, sul più ampio altipiano d’Europa, e chi desidera emulare Petter Northug, Marit Bjørgen & Co., non deve far altro che lasciarsi conquistare dai suoi 80 km di piste. Lo sci di fondo è un toccasana per il benessere, incrementato dall’incantevole paesaggio.
Slittata al chiaro di luna Quando la romantica luna rischiara le piste dell’Alpe di Siusi, è giunto il momento di una discesa in slittino con gli amici, la famiglia o il partner. Immergetevi nella notte, dopo aver fatto il pieno di energia con le tradizionali ricette altoatesine del rifugio situato presso il punto di partenza.
Passeggiata in slitta sul più ampio altipiano d’Europa Avvolti in calde coperte, gli innamorati si immergono nel paesaggio invernale innevato, godendosi il panorama alpino delle Dolomiti su una comoda slitta, al ritmo scandito dagli zoccoli dei cavalli sulla sof fice neve: uno speciale benvenuto nel grande spettacolo della natura.
Ciaspolata in Val Ciamin Partendo da San Cipriano ci si inoltra nella romantica e incontaminata Val Ciamin, sopita sotto una soffice coltre di neve. Attraversando i prati Doss, si raggiunge la sorgente Schwarzn Lettn e poi lungo il fiume si arriva al belvedere Rechter Leger che schiude un magnifico panorama sulle Cime del Principe e del Ciamin.
Escursioni invernali sulla Bullaccia Il belvedere Engelsrast sulla Bullaccia è uno dei luoghi più panoramici dell’Alpe di Siusi, grazie a un’incantevole vista a 360° che spazia dalle Dolomiti alla regione dell’Ortles. Il tour ad anello attraverso la Bullaccia accompagna anche alla scoperta di luoghi energetici: il sentiero porta dal belvedere Engelsrast alla Croce Goller, passando per la Croce Filln e le Panche delle streghe, per poi fare ritorno al punto di partenza a Compatsch.
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Anteprima inverno 15/16
> Dicembre 2015
> 5 dicembre 2015
> 10 gennaio 2016
> 22 gennaio 2016
Natale in montagna a Castelrotto
Festival invernale per bambini con la Strega Nix
Il matrimonio contadino di Castelrotto
Alto Adige Moonlight Classic Alpe di Siusi
Per la nona volta gli abitanti di Castelrotto rivelano i segreti delle loro antiche usanze natalizie. Le con tadine di Castelrotto allietano poi gli ospiti del Mercatino a suon di biscotti di panpepato, dolci natalizi, panforte e krapfen.
L’avvio della stagione invernale 2015/16 sarà davvero folgorante, per ché per la prima volta l’Alpe di Siusi ospiterà il festival invernale per bambini, invitati dalla strega Nix, che provvederà a trasformarli in maghi e fattucchiere. Vi aspetterà una gior nata piena di intrattenimento, giochi e puro divertimento invernale!
Lo spettacolo in costume più affasci nante dell’Alto Adige. Si tratta della ricostruzione storica di un matrimo nio contadino, così come si celebrava un tempo ai piedi dello Sciliar. Il matrimonio contadino ha inizio a S. Valentino, luogo dal quale il corteo nuziale si incammina con la slitta trainata dai cavalli splendidamente addobbata – nella più precisa osser vanza dell’ordine da sempre seguito – e attraversa campi innevati per giungere fino a Castelrotto.
Che stupore, per la luna, quando farà capolino da dietro le Dolomiti… Al suo sorgere sarà infatti al via una maratona di fondo quanto mai inso lita nel suo genere. L’appuntamento per le centinaia di fondisti parteci panti è a Compatsch. Armati di sci e torcia, eccoli scivolare silenziosa mente nella notte, fra il candore del paesaggio invernale, lungo i 15 o 30 km del tracciato che li ricondurrà al punto di partenza. L’evento si pro spetta unico ed emozionante anche per i tanti spettatori della „Moon light Classic“ dell’Alpe di Siusi.
L’11 e il 12 dicembre l’appuntamento è anche con i “Kastelruther Spatzen” e le loro note musicali: l’ideale per favorire l’atmosfera di raccoglimento che precede il Natale. Appuntamenti 5 - 8 dicembre 2015 11 - 13 dicembre 2015 18 - 20 dicembre 2015 24 - 27 dicembre 2015
46 ALPE | Inverno
> 12 dicembre 2015
Krampus a Castelrotto Chi sono i Krampus e cosa fanno a Castelrotto? Nelle zone di lingua tedesca, i Krampus sono diavoli tra vestiti che accompagnano San Nicolò, nella tradizionale sfilata lungo le strade del paese. Mentre San Nicolò regala doni ai bambini buoni, il Krampus, con i suoi campa nacci e la sua maschera incute timore in grandi e piccini. In data 12 dicembre 2015 gruppi di Krampus provenienti da Italia, Germania e Austria si incontreranno a Castel rotto e muniti di abiti e maschere artigianali si presenteranno al pub blico presente.
www.moonlightclassic.info
Foto: Helmuth Rier
> 24 gennaio 2016
> 25 febbraio - 6 marzo 2016
> 13 marzo 2016
> 28 - 29 marzo 2016
Alpe di Siusi Winter Golf Tournament
Alpe di Siusi Winter Survival Camp
Dolovino on Snow Alpe di Siusi
Festival invernale per bambini con la Strega Nix
Giocare a golf sulla neve e rallegrarsi di un panorama mozzafiato: in data 24 gennaio, tutti gli appassionati di golf potranno provare l’ebbrezza di questo evento speciale. Si gioca su 9 buche che hanno una lunghezza tra i 61 e i 1150 m. Con gli sci o lo snowboard si va di buca in buca. I fairways sono bianchi invece che verdi, i green white e le palline da golf si differenziano dalla bianca neve grazie ai loro colori scintillanti.
Come si costruisce un igloo? Come fanno gli animali a sopravvivere nella neve? E come dovremmo compor tarci in caso di rischio valanghe? Il “survival camp” consente a piccoli e grandi artisti della sopravvivenza di approfondire queste tematiche, mentre scopriremo insieme il bosco e gli animali che popolano l’Alpe di Siusi in inverno. Poi, con apparecchi ARVA e cani da valanga cercheremo un oggetto sepolto in profondità sotto la neve. Non appena conosce remo i trucchi per far fronte alle emergenze nella natura incontami nata, saremo pronti per l’inverno!
Dolovino on Snow invita a un tour di-vino attraverso l’Alpe di Siusi al motto “Eccellenti vini altoatesini ai piedi delle Dolomiti”. L’Alto Adige, infatti, non è solo un paradiso per gli amanti di sci ed escursioni, ma anche un’area vitivinicola nota in tutto il mondo. Presso numerosi punti di ristoro i buongustai possono degustare nobili stille altoatesine, mentre nei rifugi dell’altipiano potranno lasciarsi ammaliare dalle specialità gastronomiche.
A Pasqua l’Alpe di Siusi ospiterà il festival invernale per bambini, invi tati dalla strega Nix, che provvederà a trasformarli in maghi e fattuc chiere. Il festival sarà sicuramente divertente all’insegna dei giochi, con angolo del fai-da-te, caccia al tesoro, fantastica musica e numerose sor prese che faranno brillare gli occhi dei piccoli. Non mancheranno, inol tre, le opportunità per imparare a sciare o migliorare la tecnica. La strega Nix vi svelerà anche interes santi trucchi per la sicurezza sulla neve.
> 20 - 27 marzo 2016
Swing on Snow Inverno Music Festival Swing all’Alpe di Siusi! Sullo sfondo dorato delle sue distese di neve baciate dal sole, le note musicali di diverse band allieteranno per una settimana le imprese di sciatori e boardisti fondendosi con la dolcezza del paesaggio. Ritmi travolgenti e toccanti pervaderanno al mattino le piste dell’Alpe per poi spostarsi nei rifugi e ristoranti a pranzo. A partire dalle ore 21, nei locali di Castelrotto, Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires al Cati naccio saranno in programma „con certi after-hour“. www.swingonsnow.com Inverno | ALPE 47
Anteprima estate 2016
> 10 - 12 giugno 2016
> 3 luglio 2016
> 5 - 25 luglio 2016
> Estate 2016
34 Cavalcata Oswald von Wolkenstein
Mezza Maratona Alpe di Siusi
Schlern International Music Festival
Estate: Tutti in famiglia!
Nessun altro evento riesce a fondere così sapientemente storia, sport, tra dizione, cultura e folclore come la celebre cavalcata intitolata ad Oswald von Wolkenstein. Il tradizio nale spettacolo equestre è celebrato ogni anno sullo sfondo di un paesag gio unico e di fronte ad un pubblico in visibilio. Il torneo storico ha inizio al Castel Forte a Ponte Gardena: ves silli al vento, i cavalieri passano di torneo in torneo mettendo alla prova le loro doti di velocità, abilità e governo del cavallo. Spirito di squa dra, coraggio e amore per l’animale: questi i requisiti fondamentali chie sti ad una squadra che voglia aggiu dicarsi il prestigioso concorso. Al termine delle sfide, la solenne pre miazione a Castel Prösels fra la pompa e lo sfarzo tipici del grande poeta e cantore lirico. La presenta zione delle squadre partecipanti e la grande festa si terranno nella località di Castelrotto.
Sono 21,0975 i km della Mezza Mara tona Alpe di Siusi, l’avvincente gara di corsa ad alta quota, che vede un massimo di 700 atleti ed appassio nati correre sui saliscendi dolomitici il 3 luglio 2016. Si tratta della quarta edizione di una entusiasmante sfida che negli anni precedenti ha visto tanti maratoneti e amanti dello sport raggiungere l’area vacanze Alpe di Siusi, per vivere l’adrenalina della competizione. Lo scenario è davvero unico, inoltre il percorso si inerpica su un dislivello di 601 metri, raggiun gendo i 2.200 metri nel suo punto più alto.
Come le precedenti, anche la quat tordicesima edizione dello Schlern International Music Festival offre l’insolita possibilità di ascoltare con certi di musicisti di fama mondiale nel territorio dell’Alpe di Siusi.
In estate l’Alpe di Siusi si trasforma in un paradiso magico per i bambini: in occasione del Dolomiti Ranger grandi e piccoli detective scoprono l’architettura faunistica, osservano gli animali notturni, ne seguono le tracce ed esplorano il loro biotopo.
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www.ovwritt.com
48 ALPE | Inverno
running.seiseralm.it
Il programma del festival prevede anche quest’anno, oltre al concorso internazionale, corsi di approfondi mento e workshop, circa 35 concerti pomeridiani e serali, a cui partecipe ranno riconosciuti professori di musica e giovani artisti provenienti dall’America del Nord e del Sud, dall’Asia e dall’Europa. Tutti i concerti, i corsi e i workshop sono aperti gratuitamente al pub blico. Solo i concerti delle grandi star sono a pagamento. www.schlernmusicfestival.eu
Assieme alla strega Martha, grandi e piccini vanno sulle tracce di streghe e stregoni. Si può scegliere tra una passeggiata notturna tra fate e fol letti assieme alla strega Martha, cre are delle streghette d’erbe oppure ricercare magici simboli; il diverti mento e il mistero sono garantiti. Coloro che invece preferiscono esplorare la vita di un maso lo pos sono fare con il programma “Un uni verso in fattoria”. Oltre vedere da vicino mucche e cavalli le famiglie scopriranno anche come il grano viene trasformato in farina e la farina in pane.
Foto: Helmuth Rier
> Estate 2016
> 11 luglio - 22 agosto 2016
> luglio - agosto 2016
> 1 - 31 ottobre 2016
Escursioni per gli amanti dei fiori
Summer Classics di Siusi allo Sciliar
Silenzi d’Alpe all’Alpe di Siusi
39° Dispensa di Fiè allo Sciliar
Nel territorio dello Sciliar nel corso dell’anno si possono trovare oltre 790 piante da fiore e felci dai più diversi aspetti e di diversa prove nienza. Sui prati delle malghe, sui pascoli e sui ghiaioni spuntano tipici fiori alpini e molte altre rarità botani che. Nel corso dell’anno l’Ufficio Par chi Naturali organizza in collabora zione con le associazioni turistiche dei comuni del Parco Naturale circa 30 escursioni guidate con l’esperto escursionista e naturalista Riccardo Insam.
Agli appassionati di musica classica, Siusi propone anche quest’anno una serie di straordinari concerti. Artisti italiani con alle spalle esperienze internazionali si esibiranno sulle note di grandi compositori. Con il suo alto livello, la “Summer Classics” è da tempo parte integrante del pro gramma culturale estivo proposto, ai piedi dello Sciliar, ad un pubblico estasiato di residenti e villeggianti.
All’Alpe di Siusi la montagna dona incontri di Cultura in Natura, insieme a paesaggi sorprendenti e scenari incantati. Tutt’intorno echeggia la voce del silenzio, s’alzano racconti di miti e leggende, si specchia la bel lezza della natura, canta la luce di pietre e cime, chiama la felicità dell’animo.
Uno spunto per i buongustai e gli amanti della cucina locale: la Dispensa di Fiè allo Sciliar. Dal 1978 i ristoratori della località invitano a partecipare all’ottobre gastronomico, pronti a sorprendere ancora una volta con la rivisitazione di piatti tra dizionali. Piatti creati con amore e serviti con altrettanta passione. Piatti originali eppure antichi. L’otto bre culinario di Fiè: un’occasione da non lasciarsi sfuggire.
> 21 luglio 2016
Berglertafel a Tires al Catinaccio La cena del montanaro (Berglertafel) offre un menù per buongustai di cin que portate con tipiche ricette di Tires e vista panoramica al cospetto dello scenario leggendario di Proa, un alpeggio affacciato sul Catinaccio. Non esistono altri belvedere a Tires al Catinaccio, da cui ammirare meglio il regno di Re Laurino e il noto fenomeno dell’enrosadira, accompagnato da favolose specialità gastronomiche. La tavolata di oltre 100 m accoglie 160 buongustai, che potranno godersi il menù e il pano rama sul Catinaccio.
Questo suggeriscono i lenti passi dei partecipanti ora cadenzati ora leg geri che li immergono in flussi di voci, colori, profumi, sorprese, lungo umidi pendii, territorio di metamor fosi e ascensione, dove l’immersione nel passato (natura) è anche trasfor mazione e il paesaggio è soglia della bellezza. Il silenzio tesse risonanze, s’allarga come un’attesa, una promessa di rivelazione.
www.voelserkuchlkastl.com > 7 - 9 ottobre 2016
Festa dei Kastelruther Spatzen La tradizione ha un nome. 32 anni di “Festa dei Kastelruther Spatzen”: l’occasione per festeggiare è ancora più grande, fra migliaia di fan radu nati sotto il grande tendone di Castelrotto. Un’emozione davvero senza eguali.
Inverno | ALPE 49
Visto & sentito
Raffael Kostner, cofondatore di Aiut Alpin Dolomites, riceve l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: l’umanità e la dedizione pluriennale dimostrate nel Soccorso Alpino, di cui è membro dal 1968, gli hanno riservato questo grande onore.
Una volata verso Siusi “Uno dei salti più belli del mondo”, rivela un entusiasta Uli Emanuele, professionista del volo con la tuta alare. A settembre 2015, il 30enne ha effettuato una spettacolare performance, saltando da Monte Castello sullo Sciliar e atterrando a Siusi, dopo averne attraversato la gola. Uli Emanuele, uno dei più giovani e talentuosi piloti di wingsuit, aveva suscitato scalpore a livello internazionale con il suo salto attraverso uno stretto foro in una roccia delle Alpi svizzere.
The Missing Piece Natura e arte nell’area vacanze Alpe di Siusi grazie alle due sculture alte oltre 4 m dell’artista tedesco Georg Friedrich Wolf, che adornano la Bullaccia fino alla fine della stagione invernale. “Fingerprints”, una monumen tale scultura in acciaio del ciclo “The Missing Piece”, invita gli osservatori a guardarvi attraverso, divenendo una finestra su natura, cielo e terra.
COLOFONE. ALPE: registrato pr. il trib. BZ, decreto n. 9/2002 R.St. Editore: Alpe di Siusi Marketing, 39050 Fiè allo Sciliar, Via del Paese, 15, Tel. 0471 709 600, Fax 0471 704 199, info@alpedisiusi.info, www.alpedisiusi.info. Caporedattore: Alex Andreis. Redazione: Elisabeth Augustin, Rosa Maria Erlacher, Hartwig Mumelter, Barbara Pichler Rier, Katja Sanin, Michaela Baur, Daniela Kremer. Traduzioni: Studio Bonetti & Peroni. Pubblicità: Sabine Demetz, Christoph Trocker. Impaginazione: Komma Graphik. Stampa: Litopat.
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KOMMAGraphik | Foto: Helmuth Rier
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