ALPE Inverno 2020/2021

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Inverno 2020/21

ALPE Alpe di Siusi Magazine

CASTELROTTO · SIUSI ALLO SCILIAR · FIÈ ALLO SCILIAR · ALPE DI SIUSI · TIRES AL CATINACCIO

La vita sull’Alpe di Siusi Incantevole, incontaminata, impetuosa

Moonlight Classic Gara popolare di sci di fondo al chiaro di luna

Il “Porzer” Ritratto di un guerriero solitario


Foto: Helmuth Rier

Editoriale & sommario

Gentili ospiti, tutto è possibile, ma nulla è certo… Dall’inizio del 2020, il coronavirus sta sconvolgendo la nostra vita e le nostre abitudini, insinuando forti dubbi. Attualmente le sue ripercussioni rendono difficile, e spesso perfino impossibile, qualsiasi pianificazione. Mentre ultimavamo l’edizione inverno 2020/2021 della nostra rivista per le vacanze, le cifre della pandemia in Europa sono aumentate minacciosamente.

Il più grande assortimento di vini in Alto Adige e una vasta gamma di gin, whisky, grappa e specialità! Passo Brennero

Chiusa

Bolzano nord BOLZANO Trento/Verona

Prato Isarco

Castelrotto

Siusi allo Sciliar

Fiè allo Sciliar CARDANO Val d’Ega

In redazione ci siamo chiesti se pubblicare comunque ALPE nella sua veste abituale, presentando le novità dell’area vacanze, la storia di persone e cose, che potreste scoprire durante il soggiorno, e i consigli per trascorrere qualche rilassante giornata sulla neve. Infine, siamo giunti unanimemente alla conclusione che proprio in un periodo come questo, dominato dall’incertezza, è importante affrontare la stagione invernale con fiducia e serenità. Alla fine dello scorso inverno, nonostante le condizioni ottimali della neve, in risposta a un forte senso di responsabilità, abbiamo deciso tempestivamente di sospendere l’attività sciistica per non mettere a rischio la salute dei nostri ospiti. Alle successive settimane di lockdown, ha fatto seguito (a partire da luglio) una buona stagione estiva, che abbiamo gestito unendo le nostre forze nel più profondo rispetto reciproco. A questo proposito, cogliamo l’occasione per ringraziare soprattutto i nostri affezionati ospiti. Gli esercizi turistici dell’Alpe di Siusi fanno tutto il possibile per adeguarsi alle norme di sicurezza in costante cambiamento e ciò richiede un impegno a 360°, volto a garantire, anche quest’inverno, una permanenza priva di rischi. Escursioni, sci, snowboard, slittino, pattinaggio sul ghiaccio… Nulla si oppone a una sana attività all’aperto, grazie alla vastità dell’altipiano, a condizioni meteorologiche prevalentemente gradevoli e a numerosi impianti di risalita. Finché il coronavirus richiederà prudenza, qui e ovunque, dovranno essere rispettate le regole generali di sicurezza e igiene. Sebbene sia ancora necessaria la massima cautela, non esistono motivi fondati per rinunciare a divertirsi sulla neve. Saremo lieti di darvi nuovamente il benvenuto, augurandovi di trascorrere autentiche giornate di relax. Abbiate cura di voi!

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In pista, attenti, via ... Pagina 6

Incantevole, incontaminata, impetuosa: la vita sull’Alpe di Siusi Pagina 16

Moonlight Classic: gara di sci di fondo al chiaro di luna Pagina 24

Il Porzer, un cult: ritratto di un veterano Pagina 28

Variopinte palle da golf sulla neve: torneo invernale Pagina 32

Calze, berretti e pullover ... Paul e la sua “oasi dei ferri” Pagina 36

“Facendo” s’impara: Irene Vieider in primo piano Pagina 42

Il cuoco del secolo: Eckart Witzigmann Pagina 44

Mele altoatesine al forno Pagina 46

Passo Niger/Carezze

Appuntamenti dell’inverno Pagina 48

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Estate 2021 in anteprima Eduard Tröbinger Scherlin

Presidente per Alpe di Siusi Marketing e le Associazioni Turistiche di Castelrotto, Siusi allo Sciliar, Fiè allo Sciliar, Alpe di Siusi e Tires al Catinaccio

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Visto & sentito

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In pista, attenti, via ... Godersi la discesa a slalom e partire alla scoperta del paesaggio: lo sci sull’Alpe di Siusi è divertimento allo stato puro. Il più vasto altipiano d’Europa, infatti, incanta con le sue distese sconfinate, lo straordinario panorama alpino, il cielo azzurro, le graziose baite e le ampie piste sempre innevate. Qui il comfort è una promessa. Nel sondaggio tra i consumatori “Best Ski Resorts”, l’area vacanze Gardena/Alpe di Siusi occupa il 2° posto tra i 55 caroselli sciistici strategicamente selezionati in Italia, Austria, Germania, Francia e Svizzera.

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Sull’Alpe di Siusi i bambini crescono spensierati, immersi in una natura incantevole.

Incantevole, incontaminata e impetuosa L’Alpe di Siusi è una meta nota e apprezzata per vacanze ed escursioni. ALPE desiderava capire cosa si prova a vivere e lavorare tutto l’anno sull’altipiano più incantevole al mondo.

S Su una scala da zero a dieci, quant’è bello vivere sull’Alpe di Siusi? “Undici!“, risponde impulsivamente Frieda. Christian annuisce d’accordo. “Undici. Assolutamente sì!“, afferma anche Martina. ALPE ha fatto visita ad alcuni alpigiani - così vengono chiamate, qui, le persone che sono cresciute e vivono sull’altipiano, attualmente circa 150 d’ogni età - che concordano sul fatto che non esista luogo più bello in tutto l’universo. I “paesani“, invece, vivono a Castelrotto, la località sottostante, nonché la principale del Comune. Quindi, dal punto di vista degli alpigiani viene il resto del mondo e, sebbene sia per loro un piacere entrare in contatto con gli ospiti, preferiscono comunque saperli sufficientemente lontani. Non ovunque la vita moderna, con la sua frenesia, è un bene per le persone. Sotto diversi aspetti sull’Alpe di Siusi, che con i suoi 56 km² è l’altipiano più vasto d’Europa, il mondo è ancora incontami-

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nato e facilmente gestibile. Certo, di tanto in tanto la natura si dimostra imprevedibile, ma i “figli” di quest’affascinante paesaggio alpino delle Dolomiti imparano ad affrontarla fin da piccoli. “I nostri bambini sono figli della natura”, racconta Martina. “Giocano nel fango, corrono dietro alle galline e non danno tregua alle pecore. Talvolta è faticoso, ma bello e molto sano.“ Anche Greta e Daniel ricordano con occhi scintillanti di gioia la loro spensierata infanzia sull’altipiano: i due giovani, cresciuti in una località particolarmente isolata, non farebbero a cambio con nessuno. “Non ci è mancato nulla“, concordano. Se Christian pensa alla sua infanzia di decenni fa e a quella dei suoi figli, ricorda il difficile momento dell’autunno, in cui doveva dire addio alla spensierata vita estiva in montagna, per riprendere la scuola in paese. Quassù, la libertà dei bambini era, ed è tuttora, illimitata. »

Testo: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier

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“ Questa sensazione di libertà è indescrivibile.” Martina Mair Demetz, giovane mamma, vive con i sui “bimbi cool” Lea (5), Anna (2) e Max (1), il marito Walter e i suoceri Laurin e Christine Demetz presso la Schgaguler Schwaige sull’Alpe di Siusi, sul versante del Piz. La malga, gestita da Walter nella seconda generazione, mantiene impegnata tutto l’anno la famiglia, che con il latte produce burro, formaggio e yogurt. Inoltre, in estate e inverno, le loro specialità, quali würstel e speck, e la carne fresca vengono offerte agli escursionisti e agli sciatori affamati, che si concedono una sosta presso la loro malga. “Siamo autosufficienti“, afferma Martina, cuoca qualificata. Insieme alla suocera Christine cerca di ricavare il massimo dall’orto e dal campo, una bella sfida a un’altitudine di 1.998 m s.l.m. Martina, che da cinque anni abita sull’altipiano con il marito e la famiglia, non è più in grado di immaginare una vita diversa. “Qui, l’amore è nell’aria“, afferma con entusiasmo. Questa sensazione di libertà è indescrivibile: il panorama mozzafiato giorno e notte, la fertilità del terreno, il lavoro nella e con la natura, numerosi animali e piante, la vista sconfinata, la pace, la leggerezza… La giovane deve fermarsi e riprendere fiato. Spesso la vita sull’Alpe di Siusi è più complicata di quella a valle. La famiglia Demetz della Malga Schgaguler Schwaige, però, non rinuncerebbe alla sua libertà per nulla al mondo.

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“Nessuno mette in pericolo la tua privacy, nessun vicino ti irrita, nessun rumore ti disturba. Quassù sono importanti valori diversi rispetto alla valle o alla città“, rivela Martina. Al primo posto c’è la famiglia. “Qui non c’è nessun altro. Abbiamo bisogno gli uni degli altri e i nostri incontri sono basati sulla stima reciproca“, afferma la giovane. Non ci sono molte distrazioni: qui conta l’essenziale.” Parla di una “pace dell’anima“, altrimenti difficile da trovare, della magnifica possibilità di rilassarsi. Non si tratta di rinunce: “Abbiamo a sufficienza di tutto.”

»

Malga Römer offre lo spazio necessario a una famiglia numerosa. Gli Zemmer, grandi e piccini, si godono la quiete dell’altipiano.

La figlia non frequenterà un corso di chitarra o lezioni di danza e, fra qualche anno, il piccolo Max non sarà l’attaccante dell’associazione calcistica del paese. Sono troppo distanti e, in un certo qual modo, non necessari. La piccola Lea, però, frequenta l’asilo a Ortisei, nella vicina Val Gardena. Al mattino viene accompagnata alla stazione a monte di Mont Sëuc con il quad (piccolo quattroruote), la motoslitta (maneggevole veicolo da neve) o l’ebike (bicicletta elettrica), a seconda della stagione, e poi cullata dalla cabinovia fino a Ortisei, da cui raggiunge l’asilo a piedi. Per la mamma ciò si traduce in oltre un’ora al mattino, così come al pomeriggio per andare a prenderla. L’anno prossimo, Lea frequenterà la scuola elementare a Castelrotto insieme agli altri bambini dell’Alpe di Siusi. Al mattino presto, quando in inverno sarà ancora buio, i genitori la accompagneranno alla fermata presso la malga Ritsch, dove prenderà lo scuolabus che arriva da Saltria e trasporta i figli degli alpigiani a Castelrotto e ritorno. Su quest’autobus i piccoli trascorrono, ogni giorno, circa un’ora e mezza.

Martina spiega che si recano in paese solo in caso di assoluta necessità. “Non appena raggiungo la prima rotonda, mi assale lo stress della battaglia per la precedenza con gli altri automobilisti“, spiega la giovane.

“ Se lasci agire su di te la quiete, ti cambierà.” “Non dobbiamo andare in paese. Preferiamo di gran lunga restare qui“, afferma anche Frieda Zemmer della Malga Römer. Nei tre appartamenti del suo agriturismo a Saltria, a 1.810 m s.l.m., questa frizzante donna, mamma e nonna accoglie ospiti quasi tutto l’anno. Questo è il suo regno sociale: il vivace scambio di esperienze con i villeggianti, che soggiornano per lo più da una »

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ha resi forti. Fortunatamente oggi, grazie alle macchine, il lavoro sui prati è meno faticoso e così si ha più tempo a disposizione per la famiglia, il maso e gli animali. Nella stagione più fredda, una volta alla settimana Christian ha appuntamento con 42 uomini e donne per la cosiddetta “prova” dei Vigili del Fuoco Volontari dell’Alpe di Siusi, nonché oc-

Un particolare evento della vita locale è stato, per numerosi decenni, il tradizionale mercato sull’Alpe. In passato, quando le persone si spostavano meno e non esisteva internet, ci si incontrava una volta all’anno (8 settembre) per rifornirsi dello stretto necessario. Gli agricoltori s’interessavano per i nuovi macchinari, mentre le donne si

casione di vita sociale. Un’altra opportunità d’incontro sull’altipiano è la messa, celebrata ogni domenica pomeriggio dal pastore Franz Pixner nella moderna Chiesa di San Francesco, sulla piazza di Compaccio. Tra i credenti, però, fanno indubbiamente capolino più turisti giornalieri che alpigiani.

destreggiavano tra bei vestiti e biancheria intima moderna. Il mercato offriva la frutta più bella, bevande in abbondanza e, al termine della giornata, anche qualche occhio nero. “Era la nostra porta sul mondo“, ricorda Christian, “e, un tempo, spesso l’unico contatto con i paesani.“ »

Il maso della Malga Römer, a 1.810 m s.l.m., mantiene molto impegnati gli agricoltori, sia in estate, sia in inverno.

a due settimane, è molto importante per lei e la sua famiglia. Oltre al lavoro nel maso, non hanno bisogno di altro per essere felici. “Chi vive qui, è in grado di percepire questo legame, ma non di descriverlo“, rivela Frieda. “Se lasci agire su di te la quiete, ti cambierà.“ Sebbene Frieda sia andata in vacanza solo quattro volte, in quest’isolamento non le manca proprio nulla e, quando ha bisogno d’aria, si concede una passeggiata con il cane. “È ideale per rigenerarsi.“ Anche per Christian, il marito di Frieda, recarsi in città è quasi un supplizio. “Qui, hai la tua tranquillità“, afferma il 50enne. 20 capi di bestiame si godono la stalla e il pascolo: Christian Zemmer è un fornitore entusiasta di latte fieno e, in inverno, non

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teme nemmeno il percorso fino al Gstatsch, dove l’autocisterna prende in consegna la fornitura quotidiana. “Una volta“, ricorda l‘agricoltore, divertito, “ci sono voluti due giorni per spalare la neve e liberarci. Era il 1986. Con gli ospiti seduti sullo spazzaneve abbiamo sgomberato la via d’accesso privata dal maso alla strada per l’Alpe passo a passo, un colpo di pala dopo l’altro, condividendo lo sforzo. Quando finalmente l’abbiamo raggiunta, era ancora profondamente innevata.“ Da allora è nevicato ancora parecchio, ma Christian non perde la calma di fronte a nulla. “Sull’altipiano devi bastare a te stesso, non puoi contare sull’aiuto di nessuno”, spiega l‘agricoltore. “Noi alpigiani siamo cresciuti con la natura, che ci

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“ Quando tornavamo da scuola, la giornata era già quasi volta al termine.” Mechthild Mahlknecht Deghi gestisce il Rifugio Molignon dal 1993. “Meggi“, come viene chiamata, vive esclusivamente del turismo e dedica tutte le sue energie a questo rifugio a 2.054 m d’altitudine. Se ne occupa da sola dal 2014, quando il marito Alfio, originario di Madesimo (nei monti della Lombardia), è deceduto anzitempo. Con Greta (19) e Daniel (17), i due figli, e fino a 10 collaboratori continua a gestire il rifugio per gli escursionisti, in grado di accogliere 45 persone. Gli ospiti possono raggiungerlo solo a piedi o in mountain-bike; in inverno, invece, è meta degli amanti delle ciaspole e dello slittino, dal momento che sorge lontano dalle piste da sci. Cinque mesi di stagione estiva e quattro di invernale richiedono molto impegno ed energia. “Vivere qui è faticoso“, afferma la padrona di casa, “soprattutto in inverno“. Attività facili, quali portare via l’immondizia, riempire la dispensa o effettuare riparazioni di ogni genere, isolati quassù, diventano più complicate. “E, in inverno, devi sempre prestare attenzione a come sgomberare i sentieri.“ Quando anche l’auto rimane ferma, il gatto delle nevi è l’unico mezzo di trasporto per potere raggiungere il rifugio. Dal punto di vista della padrona di casa, spesso le fasi di relax sono troppo brevi. Tuttavia, quando si ritaglia un po‘ di tempo per sé stessa, si gode la bellezza del mondo alpino: entusiasta dello sport, ama dedicarsi al ciclismo, allo sci e alla corsa. “M’infonde energia“, spiega. Il Molignon è particolarmente incantevole alla sera quando, dopo il viavai quotidiano, vi fa ritorno la quiete. Allora, Meggi ama sedersi a chiacchierare con gli ospiti, numerosi dei quali frequentano il rifugio da anni e si sentono particolarmente legati alla famiglia. Greta e Daniel, i figli di Meggi, sono cresciuti sull’Alpe di Siusi e ne sono contenti. “Qui, abbiamo trascorso una bella infanzia“, affermano, ricordando con piacere gli spensierati momenti vissuti nella natura. Anche l’epoca della scuola a Castelrotto è stata particolarmente emozionante. “Quando tornavamo da scuola, la giornata era già quasi volta al termine“, racconta Greta, che sta per trasferirsi a Innsbruck per frequentare l’università.

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La famiglia Mahlknecht-Deghi vive lontano dalle piste da sci, presso il Rifugio Molignon. Il figlio e la figlia ricordano con entusiasmo la loro magnifica infanzia.

“Vivere in città sarà sicuramente un cambiamento enorme“, è convinta. Niente, invece, allontana da qui il fratello Daniel. Alla sera alcuni giovani dell’altipiano danno perfino vita al loro personale programma d’intrattenimento. Dal canto suo, mamma Meggi, cresciuta presso il campeggio di Fiè allo Sciliar, non stenta a immaginare, un giorno, di lasciare l’Alpe per un luogo in cui la quotidianità sia meno dura.

“ Oggi, siamo contenti che la strada sia chiusa.” Ogni giorno, “Platz-Luis“ (Luis del parcheggio, ndt), invece, scende in paese. In passato, quando lavorava ancora sui pascoli e con gli animali della Baita Kofler a Compaccio, Luis Schieder lasciava l’alpeggio quasi esclusivamente per le aste di bestiame. Ora, che ha ceduto tutto ai figli, l’ultra 80enne s’intrattiene giocando a carte a Castelrotto, dove condivide le proprie esperienze con persone che amano le sue stesse passioni. “Il legame con il paese è importante per nostro padre: lì, è sempre in buona compagnia e questi spostamenti quotidiani lo mantengono giovane“, afferma la figlia Kathia. Il “commercio di bestiame“ è ancora la passione di Luis, nonché il suo attuale hobby preferito. Con il senno di poi, Luis rivela che rifarebbe tutto quanto: trasferirsi sull’Alpe di Siusi all’età di 30 anni, sposare Agnes della Malga Rauch e avere dei figli insieme, aprire un maso, allevare cavalli, mucche, pecore e capre e, infine, inaugurare un ristorante. Kathia ricorda con gioia la sua infanzia nel rifugio, relativamente piccolo per una famiglia di 8 persone. “Siamo cresciuti in condizioni modeste“, precisa. Un particolare capitolo della vita della famiglia Schieder è stato l’ampio parcheggio davanti alla sua casa di Compaccio, che ha gestito per 30 anni. Prima che, nel 2003, la strada secondaria da Castelrotto/Telfen all’Alpe di Siusi venisse chiusa al traffico privato, in seguito a una forte polemica e suscitando il malumore di numerosi alpigiani, nei »

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KOMMAGraphik | Foto: Helmuth Rier

Senz’auto-mobile

COMODAMENTE E IN MODO CONVENIENTE NEL PARADISO INVERNALE ALPE DI SIUSI

Luis Schieder della Baita Kofler non rinuncia a scendere in paese ogni giorno.

giorni di punta migliaia di veicoli, inclusi innumerevoli pullman turistici, penavano non poco per raggiungere il Paradiso Naturale dell’Alpe di Siusi. Ogni giorno il parcheggio, gestito da Luis, richiedeva il massimo impegno anche alla moglie e ai figli, per consentire ai numerosi veicoli saliti sull’altipiano di trovare un posto a Compaccio. Questo lavoro esigeva molta dedizione, pazienza e perseveranza. Poi improvvisamente, a causa delle nuove normative sul traffico, il numero di auto si è ridotto drasticamente (fatta eccezione per quelle di residenti, agricoltori e ospiti degli hotel) e da un giorno all’altro Luis Schieder si è trovato senza il suo impegnativo lavoro. “Non dovermi più recare al parcheggio ogni giorno alle 8, mi è mancato per lungo tempo“, ricorda. Oggi, è contento che la strada sia chiusa, proprio come la maggior parte degli alpigiani.

L’impegno comune ha dato i suoi frutti. Nel 2009, presso la stazione a monte della cabinovia Alpe di Siusi la famiglia Schieder ha inaugurato il “Ristorante Nordic Ski Center“, che sorge in una posizione invidiabile al cospetto di uno scenario sensazionale. Per le tre figlie Lieselotte, Kathia e Claudia, e il maggiore, Karl, che si occupa del benessere gastronomico degli ospiti, Luis e Agnes Schieder hanno gettato le basi per un futuro promettente. Il figlio Martin gestisce la Baita Kofler insieme al terreno e al bestiame, così che il vecchio agricoltore non deve preoccuparsi minimamente del fatto che senza di lui la famiglia non possa cavarsela.

Carta vantaggi per chi ama escursioni, slittate, ciaspolate e per i fondisti.

“Sull’Alpe si vive bene“, dichiara Luis, unendosi al coro degli alpigiani: “Non esiste altro luogo al mondo bello come il nostro.“ «

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> 3 volte sull’Alpe di Siusi e ritorno con un mezzo a scelta: Cabinovia Alpe di Siusi OPPURE Alpe di Siusi Express (linea 10) > utilizzo illimitato del servizio bus navetta (linee 1, 2, 3, 3A, 5 e 15) e dell’Almbus (linea 11)

> in 3 giorni utilizzo illimitato della Cabinovia Alpe di Siusi OPPURE dell’Alpe di Siusi Express (linea 10), negli stessi 3 giorni utilizzo illimitato delle piste da fondo dell’area Alpe di Siusi/Val Gardena e dell’Almbus (linea 11) > utilizzo illimitato del servizio bus navetta (linee 1, 2, 3, 3A, 5 e 15)

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La Combi Card e il Nordic Pass non sono trasferibili e sono acquistabili presso le biglietterie della Cabinovia Alpe di Siusi, presso gli Uffici Informazioni Fiè allo Sciliar e Siusi allo Sciliar e presso gli albergatori. Bambini (nati dopo il 28/11/2012) e portatori di handicap su sedie a rotelle vanno gratis. Juniores (nati dopo il 28/11/2004) a metà prezzo. *Con la carta cliente “Südtirol Alto Adige Guest Pass”, che non è acquistabile e viene rilasciata gratuitamente ad ogni ospite dal proprio affittacamere o albergatore dell’area vacanze Alpe di Siusi, è prevista una riduzione del prezzo sulla Combi Card o sul Nordic Pass.

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La luna piena e le lampade frontali illuminano il percorso dei fondisti, che partecipano alla gara notturna.

Romanticismo al limite della performance Da 15 anni, tra gennaio e febbraio, l’Alpe di Siusi fa da sfondo alla “Moonlight Classic”. Questa competizione di sci di fondo di 15 oppure 30 km è contraddistinta da due peculiarità, rivelate dal nome stesso: viene disputata esclusivamente in stile classico e alla luce della luna, di numerose lampade frontali e non meno di 1.000 fiaccole.

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Testo: Sabine Funk Foto: Helmuth Rier

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L’altipiano profondamente innevato e rischiarato dalla luna, che delinea il contorno, ormai quasi astratto, di Sassolungo e Sassopiatto nel cielo blu scuro, è sempre un’immagine suggestiva e peculiare. Non a caso, Roman Polanski l’ha scelto come “teatro” per le scene esterne del suo noto film “Per favore, non mordermi sul collo!“. Lo spettacolo di questa sera d’inizio febbraio ricorda ancora di più il famoso classico cinematografico, poiché quasi l’intera rete di piste da fondo è fiancheggiata dallo scintillio quasi irreale di centinaia di fiaccole danzanti. Tuttavia, non la si può certo definire un’atmosfera da brivido… Nell’area della partenza della Moonlight Classic a Compaccio, dove ogni anno viene appositamente montato un ampio tendone per approvvigionamento e festeggiamenti, regna un vivace fermento. Dagli altoparlanti riecheg-

giano musica vivace e i commenti dal vivo di una moderatrice dalla voce “graffiata”, mentre atleti dai corpi nerboruti si spostano tra l’ufficio gare, il tendone e la sala di servizio presso la stazione dei vigili del fuoco con i loro stretti sci, che qui vengono messi a punto con la sciolina perfetta per le condizioni che dovranno affrontare. Nell’ufficio gare aleggia il brusio di innumerevoli lingue. Gli ambiziosi sportivi amatoriali e i numerosi atleti professionisti, che hanno scelto di affrontare le molteplici sfide di quest’insolita competizione, già un cult nella scena internazionale dello sci di fondo grazie ai suoi 15 anni di vita, provengono infatti da ogni dove: Scandinavia, Repubblica Ceca, Germania e diverse regioni italiane. L’input iniziale è stato dato da Robert Santer, un »

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Ai blocchi di partenza dell’Alto Adige Moonlight Classic Alpe di Siusi si schierano fino a 500 fondisti.

appassionato locale di questa disciplina, che ancora oggi si assume con entusiasmo la responsabilità dell’organizzazione dell’evento. Nei suoi oltre 50 anni come fondista, Robert stesso ha percorso parecchi chilometri sulla rete notturna di piste da fondo dell‘Alpe, per il semplice motivo che, in qualità di cuoco, raramente l’orario lavorativo gli consentiva di dedicarsi alla sua passione alla luce del giorno. Ma com’è germogliata in lui l’idea di dare vita sull’Alpe di Siusi a quella festa dello sci di fondo, che oggi è la Moonlight Classic, e per la cui atmosfera emozionante, come afferma lui stesso, viene invidiato dagli organizzatori di numerose competizioni popolari? “La costruzione della cabinovia ha causato, inizialmente, un calo dello sci di fondo”, racconta Santer. “Mancava, infatti, e manca tutt’ora un‘infrastruttura. Un fondista de-

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sidera raggiungere la pista in auto o potersi cambiare una volta arrivato, anziché congelare un quarto d’ora in funivia, indossando capi d’abbigliamento relativamente leggeri. A quei tempi, poi, lo sci di fondo non era ancora così di moda, com‘è nuovamente oggi. Si trattava di un target molto diverso: questi sciatori, con la loro attrezzatura antiquata, venivano quasi derisi e considerati di serie B, oltre ad avere la fama di non potersi permettere una vera settimana bianca. Alcuni hotel non accoglievano i fondisti o lo facevano malvolentieri.” Dal punto di vista di Santer era indispensabile dare un nuovo input allo sci di fondo sull’Alpe di Siusi e così, nel 2007, è nata l’idea di organizzare la Moonlight Classic. Ai blocchi di partenza della prima edizione c’erano solo 100 persone. Dalla prima gara a oggi, si è lavorato molto. Già nel 2014, si sono presentati 350 atleti e, oggi, si regi- »

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strano tra i 400 e i 500 partecipanti, di cui circa la metà sceglie il percorso di 30 km, l’altra quello ridotto di 15 km. Anche il livello delle performance è migliorato: limitarsi a sciare è fuori questione, poiché la prima sezione del percorso completo dev’essere superata entro il tempo minimo prestabilito, pena l’esclusione. Certo, anche i premi in denaro, offerti dagli albergatori dell’Alpe di Siusi e piuttosto elevati per una corsa popolare, allettano i professionisti della scena sportiva internazionale.

Übung macht den Meister. Die Hindernisse verlangen Respekt.

Nei Paesi del Nord Europa, culla di questa disciplina, la Moonlight Classic ha raggiunto una notorietà considerevole. Durante l’evento si captano sempre frammenti di discorsi in una lingua che sembra scandinavo e, ai blocchi di partenza, l’abbigliamento rende riconoscibili i team amatoriali svedesi o finlandesi, come p.e. quello di Katarina e William Nisser, che vengono da Uppsala (Svezia) con un gruppo di amici. Come avete scoperto l’esistenza di questa competizione? “Mio cugino, Jakob Hård, è un giornalista sportivo, nonché uno dei più famosi commentatori live della Svezia: è stato lui a consigliarcela. Intervistando sportivi di spicco, sette su dieci hanno affermato che l’area dello sci di fondo in cui preferiscono allenarsi è l’Alpe di Siusi!” Si sono iscritti alla competizione mesi fa e il fatto che, 5 settimane prima, Katarina si sia rotta un braccio non è stata una ragione sufficiente per rinunciare al viaggio e alla maratona. È palpabile l’entusiasmo dovuto alla possibilità di sciare qui, al cospetto di questo particolare scenario, prima di proseguire per Seefeld. “L’altitudine, però, si fa notare. Non siamo abituati e, in effetti, rende la sfida ancora maggiore”, ammette William, di ottimo umore. Tuttavia, l’atmosfera di questa particolare gara al cospetto del cielo notturno, che ricorda una tipica festa popolare, non ammalia solo gli ospiti provenienti da terre lontane. La Moonlight Classic gode di grande apprezzamento anche tra gli abitanti del luogo. Da un lato, è palese osservando gli innumerevoli volontari dei dintorni, senza il cui instan- »

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Gli appassionati della Moonlight Classic, provenienti da Svezia, Finlandia e altri Paesi del Nord Europa, si mettono alla prova sull’Alpe di Siusi.

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Una medaglia commemorativa per tutti i partecipanti: fondisti professionisti e amatoriali s’impegnano a fondo per gareggiare in testa.”

Poco prima di andare in stampa, in redazione è giunta una spiacevole notizia: per la sicurezza e la salute di partecipanti, ospiti, spettatori e collaboratori, la 15ª edizione dell’Alto Adige Moonlight Classic Alpe di Siusi verrà rinviata al 2022. La nuova data verrà resa nota tempestivamente: www.moonlightclassic.info.

cabile impegno sarebbe impossibile organizzare quest’evento. Dall’altro, i residenti fanno capolino anche tra gli spettatori e i partecipanti, come p.e. Agnes ed Evi Kritzinger di Fiè allo Sciliar, due sorelle appassionate di sci di fondo. L’anno precedente, figuravano ancora tra gli spettatori, ma l’atmosfera le ha conquistate. “Ci siamo ripromesse che saremmo state ai blocchi di partenza dell’edizione successiva”, racconta Agnes. Per i professionisti tra gli iscritti, la situazione è percettibilmente diversa. “Questa competizione non va sottovalutata“, precisa Robert Santer. “A prima vista sembra un evento piuttosto romantico, ma per gli sciatori il romanticismo c’entra ben poco. Il percorso è estremamente impegnativo, prevede il superamento di un dislivello notevole e, di conseguenza, alcune discese rapide. Complessivamente, quindi, il ritmo è sostenuto.“ Numerosi sciatori ritengono che la Moonlight Classic sia più impegnativa della Marcialonga, una maratona di sci particolarmente dura e lunga 70 km. “Naturalmente gli atleti, che partecipano alla Coppa del Mondo o vi hanno preso parte fino a poco tempo prima, vogliono fare bella figura e, nella migliore delle ipotesi, conquistare un buon piazzamento e un premio in denaro. Prima della gara, i concorrenti o i loro allenatori mi chiedono esplicitamente chi sono gli altri iscritti, in modo da valutare le loro possibilità di successo. Ovviamente cerco sempre di rimanere sul vago“, sorride Santer, compiaciuto. Anche Monique Siegel di Annaberg-Buchholz, nel circondario dei Monti Metalliferi, che ha partecipato più volte alla Moonlight Classic aggiudicandosi una vittoria nella distanza di 30 km e un terzo posto, emana una serietà da performance sportiva. Per lei questa serata è diversa: lo scorso anno, è terminata la sua carriera da professionista e, quindi, si presenta per la prima volta ai blocchi di partenza come “amatoriale”. Conosce da anni le due rivali che si contenderanno i primi posti e non ha bisogno di attendere il segnale di partenza per sapere che la polacca Justyna

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Kowalczyk, altra veterana di Coppa del Mondo, le darà del filo da torcere. Contro l‘italiana Antonella Confortola, invece, crede di avere qualche possibilità e non a torto: per sua grande gioia, riesce quasi a imporsi, tagliando per seconda il traguardo, dove i meglio classificati vengono rapidamente onorati con un breve spettacolo pirotecnico e un mazzo di fiori. Eventi come la Moonlight Classic assicurano la popolarità dello sci di fondo? Robert Santer pensa al futuro di questo sport con una certa apprensione. La sua salvezza dipende da numerosi fattori decisivi. “Da un lato, è molto positivo il fatto che i fondisti, che oggi raggiungono l’Alpe di Siusi, vi trascorrano mediamente un’intera settimana. Sono persone che scelgono consapevolmente questa meravigliosa disciplina sportiva, non la praticano per risparmiare i soldi dello skipass. Tutt’altro.”, spiega Robert. Naturalmente, i cambiamenti climatici sono un problema grave. Se, in futuro, non nevicherà nelle aree di mezza montagna, il numero degli sciatori di fondo diminuirà e anche le associazioni avranno difficoltà nel motivare le nuove leve. Fra qualche anno, la situazione sarà delicata anche sull’Alpe di Siusi, che s’estende ad alta quota. A questo proposito, Santer ritiene che sia necessario intervenire: basterebbe un impianto d’innevamento apposito, con cui garantire circa sette/otto km di piste indipendentemente dalle nevicate. Questa certezza è importante anche per i team di Coppa del Mondo, che amano le loro sessioni d’allenamento ad alta quota sull’Alpe di Siusi, grazie alla sua posizione ideale compresa tra 1.800 e 2.000 m s.l.m., ma ovviamente hanno bisogno di condizioni affidabili. L’effetto pubblicitario dei team di professionisti ha un valore inestimabile per questo comprensorio dello sci di fondo. Numerosi fondisti di spicco confessano apertamente il loro amore per le assolate aree ad alta quota e gli ampi panorami sconfinati dell’Alpe di Siusi, lasciandosi ammaliare da questo paesaggio anche al chiaro di luna. Ci auguriamo che la Moonlight Classic ci riservi ancora numerosi anni ricchi d’emozioni! «

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Il “Porzer”, un cult Bernhard Marmsoler, noto come “Porzer”, gestisce un originale negozio di souvenir con edicola a Siusi allo Sciliar. Ritratto di un guerriero solitario.

Un’istituzione imperturbabile.

U Una T-shirt bianca con la foto del commerciante e l’insegna ben visibile “The last perfect man” sono appese al soffitto del negozio. Un regalo di amici che Bernhard ha accettato con umorismo: lui, all’età di quasi settant’anni, indossa sempre giacca e camicia bianca sotto il consueto grembiule blu. Chiacchierando con i clienti, Bernhard lascia trasparire con piacere la sua esperienza. Oltre alle ultime edizioni di quotidiani e riviste, da “By Porzer” (ha cambiato il nome del suo punto vendita al termine di un corso d’inglese) è possibile acquistare tutto il necessario per una vacanza in montagna, ma anche souvenir di vario genere: dalle

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marmotte che fischiano, vicino all’ingresso, a ogni tipo di cappelli - in paglia, tirolesi e non solo -, passando per berretti in ecopelliccia piacevolmente caldi, soffici calze, cartoline e guide escursionistiche.

Un vasto assortimento. Fino a qui tutto bene. Il locale che Bernhard ha affittato nella casa parrocchiale, però, sembra non riuscire più a contenere l’ampia gamma di prodotti accumulati nel corso di numerosi anni di attività. “Devo fare tutto da solo”, giustifica il guazzabuglio. L’ultimo allestimento – accurato, questo sì – delle sue tre vetrine risale ad anni fa: meravigliose candele, sfere veneziane, case miniaturizzate in stile alpino e rare porcel- »

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

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lane che “non suscitano alcun interesse”, afferma sorpreso. E anche lui sembra essersi dimenticato dei graziosi souvenir, senza contare la prospettiva poco allettante di rovistare dietro scatole e antichi calendari per tirarli fuori. In cantina, poi, il commerciante custodisce numerosi “reperti”, tra cui boccali variopinti, piatti e brocche di stagno, oggi fuori moda. Le giornate del “Porzer” sono impegnative. Al mattino presto, domenica inclusa, si reca in negozio per prendere in consegna i quotidiani freschi di stampa. Intorno all’ingresso, dispone gli espositori con cartoline, carte escursionistiche, cappelli e berretti in ecopelliccia, accanto ai quali appende bastoncini da trekking, foulard, soffici calze e grembiuli dal design tirolese. Poi è il turno di numerosi scatoloni stracolmi e dal contenuto ignoto e infine, estate o inverno che sia, di una barra appendiabiti con giacche dai colori sbiaditi.

Una lunga giornata lavorativa. Alle sette, i primi clienti entrano già a comprare il quotidiano. In mattinata, il “Porzer” chiude brevemente il negozio, per godersi la prima colazione in un bar vicino: una pausa più che meritata per affrontare una lunga giornata. I clienti affezionati conoscono le sue abitudini, quindi nel frattempo sbrigano altre faccende. Quando Bernhard è di buon umore, intrattiene tutti con le sue battute irriverenti; è una persona di cuore, che non ha paura di esprimere le proprie opinioni e sa come infondere il buonumore. Il senso dell’umorismo non gli manca di certo! Quando la banca locale era alla ricerca di un modello per il cartellone di un’iniziativa, si è messo a disposizione. Chi, se non lui, era l’uomo più noto (dopo il parroco) in paese? La vita del “Porzer” è stata tutt’altro che facile. Al termine del tirocinio e di alcuni anni di lavoro in un negozio di generi alimentari, ha rilevato insieme al fratello fioraio il punto vendita nella casa parrocchiale. Mentre uno vendeva fiori e corone funebri, l’altro si occupava di quotidiani, libri e souvenir. Gli affari andavano bene e il giovane commerciante, poco dopo

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le nozze, ha deciso di continuare a gestire l’attività insieme alla moglie, rinunciando ai fiori. Solo un anno dopo, però, una malattia mortale gliel’ha portata via. Bernhard si è risposato e dall’unione è nato un bambino, ma alcuni anni dopo anche la seconda moglie è venuta a mancare e il piccolo è rimasto con lui. Talvolta pagare il mutuo dell’appartamento, crescere il figlio e gestire la sua attività nelle vesti di “padre single” l’hanno spinto ai limiti della sopportazione, rivela. Inizialmente una conoscente lo aiutava di tanto in tanto in negozio, ma da quando il ragazzo è cresciuto e ha un buon lavoro, il “Porzer” fa nuovamente tutto da solo. L’unica cosa, di cui si lamenta, sono le faccende domestiche, un “extra” da sbrigare soprattutto la domenica pomeriggio.

Un uomo socievole. Ogni giorno, quando chiude per la pausa pranzo, Bernhard ripone tutti gli espositori e gli scatoloni in negozio, per poi rimetterli fuori e, alla sera, nuovamente dentro. Che gran fatica! Senza dimenticare l’attività nel retro: totocalcio, enalotto e i pagamenti che oggigiorno possono venire effettuati online, come p.e. quelli delle imposte o le ricariche dei cellulari. È raro, quindi, trovare il “Porzer” dietro il banco: bisogna cercarlo nel retro. Nelle giornate serene, invece, si accomoda su una sedia all’ingresso, godendosi il sole, o su una panca da cui non perde di vista la porta, mentre chiacchiera con i passanti.

Nel negozio di Bernhard Marmsoler le scoperte non finiscono mai e spaziano da svariati oggetti preziosi, utili o bizzarri, fino ai più rari.

Il “Porzer” è sempre al corrente di tutto: è meraviglioso intrattenersi con lui, affrontando qualsiasi argomento possibile e immaginabile. Tutta quest’attività, però, ha segnato la fine del suo hobby: un tempo Bernhard era un apicoltore entusiasta di nutrire e prendersi cura delle sue adorate api che, purtroppo, sono state colpite dalla peste che ha sterminato le sue colonie. Ora, la sua grande passione sono i canali sportivi e la sua principale fonte d’entusiasmo il calcio: i fan locali trovano in lui un vero esperto, con cui disquisire a lungo. Inoltre, Bernhard è anche un eccellente intenditore di discipline sportive invernali, quali sci e biathlon. Sarebbe impossibile immaginare Siusi allo Sciliar senza il “Porzer”: più di un’istituzione, un vero cult. «

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Variopinte palle da golf sulla neve

Golf invernale: quando il green diventa white.

Il Torneo internazionale di golf invernale sull’Alpe di Siusi è perfetto per chi desidera partecipare a un evento davvero insolito.

I In qualità di membro del comitato organizzativo del Torneo internazionale di golf invernale, Nina Urthaler l’ha proprio visto nascere. “In quale altra località è possibile giocare su fairway bianchi, anziché verdi, e indirizzare la palla verso una buca di ghiaccio?”, chiede. Qui, gli appassionati di golf possono gareggiare, ammirando il suggestivo paesaggio invernale dell’Alpe di Siusi da una nuova prospettiva. Al motto “Noi organizziamo, voi vi di-

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vertite”, anno dopo anno il meticoloso comitato s‘impegna nel dare vita a questo torneo, completando l’ampia offerta di attività ricreative sull’altipiano più vasto d’Europa. L’evento viene organizzato dal Golf Club S. Vigilio Siusi, il cui campo sorge in una posizione suggestiva alle falde dello Sciliar: ad un’altitudine di ca. 1.000 m, però, questa magnifica infrastruttura »

Testo: Rosa Maria Erlacher Foto: Helmuth Rier

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Sole, neve e golf creano un connubio meraviglioso.

Indirizzare la palla verso buche di ghiaccio: ecco uno straordinario divertimento sulla neve.

alpina è chiusa nei mesi invernali. E così, anni fa, alcuni entusiasti membri del club hanno trovato un’alternativa, che gli consente di dedicarsi alla loro passione anche nella stagione fredda. Senza esitare, hanno organizzato un torneo di golf sui pendii innevati tutt’intorno a Compaccio, una straordinaria competizione che, da allora, ha luogo ogni anno, poco dopo la gara di sci da fondo notturna “Moonlight Classic“, altro evento internazionale sull’Alpe di Siusi.

Lontano dalle piste. Durante il Torneo di golf invernale sull’Alpe di Siusi vengono applicate le regole classiche, sebbene fairway e green non siano verdi, bensì spianati sulla neve, su cui è possibile individuare facilmente le palle dai colori sgargianti. Inoltre, anziché a piedi o con il cart, in via del tutto eccezionale i golfisti raggiungono le buche con gli

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il percorso, per combattere gli inconvenienti invernali. Infine, il torneo conclusivo di “putting” su un prato privo di neve consente di migliorare il punteggio, prima della premiazione in un tendone riscaldato.

sci o lo snowboard, attrezzati (per praticità) solo con le mazze indispensabili (alcune a loro scelta e il putter). Il percorso a 9 buche s’estende lontano dalle piste: dalla stazione a monte della cabinovia Alpe di Siusi si sale sulla Bullaccia, si prosegue fino alle seggiovie Laurin e Panorama e poi si fa ritorno all’ampio putting-green davanti all’Hotel Plaza.

Gli ospiti sono i benvenuti. “Il Torneo di golf

La distanza moderata (da 60 a 150 m) dal rinvio alla buca risulta “facile” per tutti i “golfisti delle nevi” che, dopo essersi concentrati sul loro swing, possono ammirare lo spettacolare panorama dell’Alpe di Siusi. Altrettanto incantevole è il piacere di mirare alla bandierina, indossando pesanti scarponi da sci, o mettere la palla in buca, affrontando la sfida di un green ghiacciato. Poi, se il freddo o l’appetito si fanno sentire, i solerti collaboratori sono lieti di offrire tè, vin brulé o una zuppa calda lungo

invernale sull’Alpe di Siusi è diventato un vero e proprio evento internazionale”, rivela con soddisfazione Nina Urthaler del comitato organizzativo, ricordando che, all’inizio, erano presenti più collaboratori volontari che partecipanti. Anno dopo anno, però, questi ultimi sono aumentati fino a raggiungere il tetto dei 50 ca., registrato in occasione dell’ultimo evento. Inoltre, sempre più ospiti raggiungono appositamente l’Alpe di Siusi con un set da golf ridotto, per provare a giocare sulla neve.

Organizzazione. Questo torneo è un esempio di come la collaborazione di numerose persone possa dare magnifici frutti: i gestori degli impianti di risalita, i cui battipista spianano i fairway, mentre i loro collaboratori livellano i green; i colleghi del comitato organizzativo che posizionano le bandierine, svolgono la funzione di ranger e raccolgono i premi per i vincitori e la tombola; non ultimi, i volontari che si prendono cura del benessere dei partecipanti lungo il percorso e nel tendone.

Poco prima di andare in stampa, in redazione è giunta la spiacevole notizia, che a gennaio 2021 il Torneo interna­ zionale di Golf purtroppo non avrà luogo.

Qui, il tempo vola e tra musica, specialità gastronomiche, bevande e conversazioni più o meno focalizzate sulla tecnica del golf, giunge finalmente il momento della proclamazione dei vincitori, attesi da magnifici premi. Il resto dei partecipanti, invece, potrà consolarsi con la tombola. «

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Paul e la sua “oasi dei ferri” Paul Tirler, agricoltore di maso Oberstufelshof a S. Michele, lavora a maglia dall’età di 10 anni. Ancora oggi, a oltre 80 anni, crea calze, giacche tipiche della Val Sarentino, berretti e guanti in pura lana di pecora. Dall’amore per un’attività manuale nascono giacche, calze e altri pregiati capi invernali d’abbigliamento.

L Testo: Barbara Pichler Foto: Helmuth Rier

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La passione di Paul è nata dallo scarso entusiasmo della sorella di otto anni, a cui la madre tentava invano d’insegnare a lavorare a maglia. Così Paul, all’età di dieci anni, le ha detto: “Spiegalo a me.” Detto, fatto: la mamma gli ha rivelato tutto ciò che sapeva, mentre lui fin da subito dava prova del suo talento e soprattutto di un notevole entusiasmo. La

sua prima opera è stata un paio di calze: due maglie a rovescio e due a diritto… non era affatto facile. “Inizialmente, preferivo lavorare solo maglie a diritto, ma con un po’ di pratica ho perfino imparato da solo a fare le trecce”, ricorda Paul. Ancora oggi sorride, ripensando a quanto tempo ha dedicato a quello schema così complicato, per poi creare un

magnifico pullover. Una volta, Paul ha anche partecipato a un corso ma, essendo l’unico uomo del gruppo, non si sentiva a proprio agio. Oltre all’attività come contadino, per circa 30 anni Paul ha lavorato come muratore. “A mia moglie non piaceva sferruzzare: preferiva stare all’aperto,

soprattutto con gli animali del maso. Era quella la sua passione, mentre io non potevo competere neanche lontanamente. Anche durante il nostro matrimonio, quindi, io lavoravo a maglia”, ricorda Paul Tirler. Dal momento che, in inverno, l’attività nei cantieri si fermava, dedicava il suo tempo a quest’hobby. »

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Paul Tirler, ex muratore, lavora a maglia con entusiasmo fin dall’infanzia.

Da oltre 70 anni, Paul confeziona calze e giacche “Sarner” in pura lana vergine, capi tipici della Val Sarentino che vantano una lunga tradizione in Alto Adige. Da secoli, le persone apprezzano e sfruttano le proprietà della lana di pecora, che è traspirante e mantiene la temperatura corporea. I filati per le calze e le giacche provengono dalla Val Passiria. Paul possiede un campionario con diversi colori e qualità: la gamma cromatica spazia dal bianco al nero, includendo tutte le tonalità intermedie. Sul tavolo, un foglio pieno di simboli, che sembrano appartenere a una scrittura cifrata, rivela che Paul sta lavorando a maglia. L’artista prende nota dei ferri che ha già terminato, aiutandosi così a contare, in modo che tutto rispetti il dovuto ordine.

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Mentre sferruzza, guarda la televisione o ascolta la radio. Proprio qui ha sentito che la Caritas ha bisogno di calze invernali per i senzatetto di Bolzano. “E così, ora gliene sto facendo un paio”, rivela Paul. Quando avverte una sensazione di stanchezza agli occhi o alle mani, si concede un breve pisolino sulla panca in cucina e poi torna al lavoro. Paul è in grado di creare un paio di calze in una sola giornata; per una giacca “Sarner”, invece, ha bisogno di una settimana buona. Un tempo, con i resti di stoffa realizzava anche tappeti patchwork, mentre la moglie si occupava di abbinare le diverse tonalità. Paul è daltonico e per lui rosso e verde sono marroni. Chi lo sa… magari, questo è uno dei motivi per cui ama i colori naturali. «

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N Nella vita di Irene Vieider, il giorno in cui le è stata conferita l’onorificenza del Land del Tirolo è stato molto speciale e indimenticabile. Nata a Tires nel 1955, con i suoi modi modesti non lascia trapelare molto. Tuttavia, la premiazione da parte del presidente della provincia di Bolzano e il governatore del Tirolo con l’aquila tirolese, un mazzo di fiori e un attestato di merito, avvenuta il 20 febbraio 2020, è stata per lei un segno di particolare apprezzamento per il suo decennale impegno sociale a titolo volontario. Motivata insegnante di scuola media, stimata preside delle medie di Castelrotto e dirigente del distretto scolastico Sciliar, ma anche direttrice delle scuole provinciali di musica, Irene Vieider ha lasciato la propria impronta nell’istruzione altoatesina. Nel 2015, quando è andata in pensione, nessuno riusciva a immagi-

narsela “a riposo” e, in effetti, una nuova sfida non si è fatta attendere a lungo: dal 2016, Vieider ricopre la carica volontaria di presidente del Movimento Cattolico Femminile della Diocesi Bolzano-Bressanone. Il suo impegno è rivolto, innanzitutto, alle donne all’interno della chiesa e della società. Inoltre, dal 1984 è membro del consiglio direttivo del Comitato per l’educazione permanente di Tires, nonché attivamente coinvolta nella politica del comune e nella chiesa locale. Quest’appassionata di musica suona l‘organo, canta nel coro della chiesa, ha fondato il gruppo canoro di Tires e, dal 2016, siede nel consiglio direttivo della federazione dei cori altoatesini). ALPE ha parlato con Irene Vieider di volon­ tariato, del suo impegno nella chiesa, dell’evoluzione nella scuola, della politica del comune e della pandemia di coronavirus.

“Facendo” s’impara Per Irene Vieider ogni epoca presenta le proprie sfide. Con il suo impegno in politica, educazione e musica, prepara il terreno per il futuro.

Intervista: Katja Sanin Foto: Helmuth Rier

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ALPE: Lei svolge attività di volontariato praticamente da sempre. Dagli esordi negli anni ‘70 come responsabile di gruppi giovanili passando per il consiglio pastorale parrocchiale, il gruppo canoro e il coro della chiesa, fino al Movimento delle donne altoatesine. Qual è il bello di tutto ciò? Irene Vieider: Mi piace organizzare e mi sento a mio agio

all’interno della comunità. Inoltre, per me tutte queste attività rappresentano ambiti di apprendimento che mi consentono di conoscermi meglio. Ho fiducia in me stessa perché anche gli altri mi danno fiducia e alcuni membri della comunità sono ormai parte della mia famiglia. C’è chi dice che è una dote innata. Anche mio padre, infatti, scomparso quando ero

ancora una bambina, era attivamente coinvolto in numerose associazioni, oltre ad avere partecipato p.e. alla fondazione del Soccorso Alpino di Tires. Cosa risponde a chi non riesce a concepire un’attività volontaria non retribuita? Dedicarsi al volontariato senza ricevere nulla in cambio, naturalmente, non è gratificante. Ma »

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non mi riferisco al denaro, quanto piuttosto alla soddisfazione di avere raggiunto un traguardo importante o significativo per me e per gli altri. Potrebbe trattarsi della conclusione di un progetto, un’iniziativa con una certa visibilità o semplicemente la magnifica sensazione che ti pervade al termine di una canzone ben riuscita, cantata con il coro. Ovviamente ricevere riscontri positivi per il proprio operato fa molto piacere.

Si ripete continuamente che una Chiesa senza donne non esiste ed è evidente: basti pensare che svolgono il 70 percento del volontariato al suo interno. Per me è incomprensibile il fatto che la Chiesa cattolica rinunci al carisma delle donne, che possono e vogliono essere coinvolte a ogni livello. La mia incredulità è in perfetta linea con quella di teologhe e teologi odierni, di numerose donne impegnate nei movimenti cattolici femminili, nelle comunità parrocchiali e non solo. Secondo

“ Per i piccoli sono necessari regole e confini; questi ultimi non sono solo limitazioni, ma anche un saldo punto di riferimento”.

Ricorda un momento o una situazione in cui si è goduta una soddisfazione davvero particolare? Sì, il giorno dell’Assunzione di quest‘anno, quando abbiamo cantato in un piccolo gruppo, nel rispetto delle disposizioni di sicurezza dovute alla pandemia di Covid-19, durante la messa nella chiesa parrocchiale di Tires. L’abbiamo fatto sorprendentemente bene ed è stata semplicemente una bella esperienza, anche perché la gente ci ha ringraziato. Ha anche portato a termine il corso di formazione come ministro della parola, richiesto dalla situazione pastorale della Diocesi Bolzano-Bressanone. Come considera il ruolo della donna nella Chiesa?

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quanto tramandato da Santa Teresa d‘Avila, una mistica del 16° secolo: “...Verrà il giorno, in cui tutti saranno conosciuti per ciò che sono. Non parlo di me, ...bensì vedo che in questi tempi non c’è alcun motivo di ignorare anime coraggiose e forti, nemmeno se sono donne.” Per via della Sua notevole dedizione, La si potrebbe definire una donna intra­ prendente: anche professionalmente, come insegnante di scuola media e soprattutto come direttrice, l’ha anticipata la fama di persona molto stimata. Da dove viene il Suo carattere forte e il talento da leader? Ho cercato di svolgere bene i miei diversi ruoli professionali. Ciò significa prendere decisioni,

dopo accurate riflessioni e consulenze, ma anche orientare gli altri, poiché decidere vuol dire infondere sicurezza. Le scelte non devono essere sempre quelle giuste: se una non funziona, la si può cambiare. Sebbene mi abbiano sempre definito una persona molto risoluta, personalmente non ho mai condiviso quest’opinione, sapendo quanto ho riflettuto e soppesato ogni dettaglio prima di qualsiasi decisione. Si tratta di un passo importante, poiché i collaboratori hanno bisogno di un quadro organizzativo affidabile, in modo da potersi muovere al suo interno con le proprie idee, mentre i bambini hanno bisogno di sicurezza e anche di qualcuno su cui fare affidamento. Per i piccoli sono necessari regole e confini; questi ultimi non sono solo limitazioni, ma anche un saldo punto di riferimento. Durante la mia carriera mi è capitato di commettere errori, ma è risaputo che sbagliando si impara. Ritengo che la possibilità di dedicarmi a diversi ruoli e attività abbia reso la mia vita particolarmente ricca. Non mi sono mai tirata indietro di fronte all’opportunità di “lasciare la strada vecchia” per imbarcarmi in una nuova avventura.

importante che potesse farci era una buona istruzione. Abbiamo frequentato tutti e tre le superiori e io, essendo la maggiore, ho scelto il percorso di studi più breve possibile, in grado d’insegnarmi una professione: le magistrali. Come si è rivelato in seguito, è stata la scelta giusta per me.

Se potesse scegliere, imboccherebbe nuovamente il medesimo percorso professionale? Da giovane non ho compiuto grandi scelte. Nel 1961, dopo l’infortunio capitato a mio padre, mia madre ha cresciuto da sola tre figli, comprendendo già all’epoca che il dono più

Ritiene che essere un insegnante oggi sia più difficile di 30 anni fa? Ora che con internet ogni informazione si può consultare in pochi secondi, questa professione è cambiata? Il metodo di lavoro chiaramente è cambiato, ma l’educazione non è solo mera

Secondo Irene Vieider la vocazione va al di là della vera professione e lei volge sempre ogni suo ruolo con grande dedizione.

conoscenza: significa essere in grado di riconoscere i nessi e costruire da soli il proprio sapere. A mio avviso, una buona cultura generale è molto importante per esprimere le proprie opinioni. Tale bagaglio non può essere acquisito solo con l’aiuto di un computer, poiché la quantità di informazioni a disposizione è enorme. Ancora oggi, i giovani hanno bisogno di docenti che li accompagnino lungo il cammino. Ritengo che ogni epoca presenti le proprie sfide. Una premessa importante per la professione d’insegnante è l’amore per i giovani, la fiducia in sé stessi e negli altri, sotto ogni aspetto, e la vocazione che va

al di là della mera attività lavorativa. A bambini e ragazzi ho sempre ripetuto una cosa: non importa quale lavoro scegliate, dovete semplicemente svolgerlo con passione e mettere a frutto il vostro talento. Solo così potrete essere felici. È sempre piacevole incontrare un ex alunno e sapere che si è realizzato nella vita. Lei partecipa attivamente alla politica del comune. A Suo avviso, cosa fa di una persona un buon politico? Rispondo molto brevemente: la preoccupazione per il bene comune, che dovrebbe essere al primo posto, sempre e ovunque.

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“Non si può rinunciare al carisma delle donne”, afferma la presidentessa del Movimento Cattolico Femminile.

Secondo Lei, perché la politica fa fatica a conquistare le donne? Le donne sono sottoposte a un maggiore carico di responsabilità: famiglia, professione, volontariato. Certo, possono fare tre cose contemporaneamente, ma alla fine è il tempo a mancare… Se ho dei figli, un lavoro, mi predo cura della casa e magari anche degli

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Lei vive sola. Non ha mai sentito il desiderio di formare una famiglia? A questo proposito mi vengono in mente due avvenimenti della mia vita. Avevo una zia, che ha appoggiato molto mia madre quando si è trovata a crescerci da sola. Quando ha saputo che avrei frequentato l’istituto magistrale, ha dichiarato che non sarebbe stato necessario, perché “le ragazze sono fatte per sposarsi“. Fortunatamente mia madre non si è lasciata convincere, visto che la profezia non si è avverata. La seconda esperienza ha a che fare con un‘allieva. Durante una gita in treno nel mese di maggio, mi ha chiesto se non avessi un marito o per lo meno un fidanzato. Quando le ho detto di no, mi ha risposto: “Sarebbe ora, altrimenti poi sarà troppo tardi.“ All’epoca avevo 25 anni ed effettivamente non mi si è mai presentata l’occasione di

formare una famiglia. Nelle vesti di zia e madrina, però, sono molto legata a quelle dei miei fratelli. Talvolta, tra i miei nipoti, la mia opinione è più gettonata di quella dei loro genitori, dal momento che vedo le cose con il dovuto distacco. Con tutti i Suoi impegni di volontariato a favore della società, Le rimane del tempo libero? Come ama trascorrerlo? Scelgo le mie attività di volontariato in tutta libertà, quindi, praticamente fanno parte del mio tempo libero. Per esempio lavoro con piacere nel consiglio direttivo del Movimento Cattolico Femminile, poiché trovo interessantissimo lo scambio di esperienze con le donne coinvolte, relative alle più disparate sfere della vita privata. Anche cantare nel coro e nel gruppo canoro mi dà gioia e, quindi, non mi pesa. Poi nel tempo libero adoro ascoltare musica, leggere e intraprendere escursioni. Prima della pandemia Covid-19, mi piaceva molto anche viaggiare. Come ha vissuto personalmente la pandemia e la solitudine durante il lockdown? Ricordo che inizialmente mi sembrava tutto impossibile, quasi surreale. Il mondo non pareva più essere quello di prima. Ci sono state diverse fasi e, all’inizio del lockdown, è stato perfino piacevole disporre di tempo per me stessa, senza avere un appuntamento ogni sera. Dopo un

“ La pandemia ha dimostrato che le cose vanno avanti anche rallentando i ritmi.”

po‘, però, ho cominciato a sentire la mancanza dei contatti sociali; fortunatamente esiste il telefono. Non appena il lockdown è stato allentato, mi sono dedicata ai conoscenti vicino a casa, all’aperto e con la dovuta distanza. Dopo numerose conferenze digitali, il desiderio di potersi nuovamente incontrare di persona era grande. Il risvolto positivo di questa situazione eccezionale è aver imparato a essere più selettiva al momento di accettare una proposta. Ho notato che tutto funziona anche rallentando il ritmo, così talvolta rifiuto qualche incarico, cosa che prima mi era difficile.

Che futuro augura a sé stessa e alla società? Sebbene mi consideri una persona modesta, desidero impegnarmi maggiormente in direzione di uno stile di vita ancora più sostenibile. Inoltre, auguro a tutti noi di relazionarci gli uni con gli altri basandoci su valori quali pace, stima e bontà. Nella società si sta facendo strada una certa isteria. Chi commette un errore, viene messo immediatamente alla berlina e la faccenda assume un’importanza globale, mentre ci sarebbe così tanto da fare per le persone meno fortunate. Ed è a ciò che si dovrebbero dedicare le proprie energie.

Fotoquelle: Land Tirol/Abteilung Repräsentationswesen

anziani in famiglia, non mi restano molti momenti liberi. Forse le donne si sottovalutano e, inoltre, pensano che la politica ruoti solo intorno a tecnologia ed economia, da cui non si sentono attratte. Ma ci sono anche le questioni sociali ed è qui che vedo i risultati ottenuti dalle donne: si tratta di un settore fondamentale, senza il quale un comune non potrebbe esistere. Una comunità può evolvere solo se economia e temi sociali vanno di pari passo. Fortunatamente sempre più persone se ne rendono conto.

Il 20 febbraio 2020, Irene Vieider è stata insignita della decorazione al merito del Tirolo. Nella foto, con Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano e Günther Platter, presidente del Tirolo (Austria)

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Eckart Witzigmann: il cuoco del secolo sull’Alpe di Siusi.

Nuovi input per il futuro A Eckart Witzigmann, uno dei migliori cuochi al mondo, sta particolarmentea cuore la promozione della cultura gastronomica. L’Alto Adige, terra di sapori, è sempre lieta di dargli il benvenuto. Il premio internazionale Eckart Witzigmann 2020, conferito a Bolzano, punta i riflettori su un’alimentazione sana, una gastronomia sostenibile e un atteggiamento responsabile nei confronti delle risorse. Il cuoco del secolo Eckart Witzigmann, presente al conferimento del premio che porta il suo nome, ha condiviso la gioia dei vincitori presso il NOI Techpark. Il giorno successivo, al termine di un simposio gastronomico dal titolo “Nuovi progetti per un nuovo tempo!?”, non si è lasciato sfuggire l’occasione di concedersi una breve visita sull’altipiano più vasto d’Europa. Qui, presso la malga Rauchhütte ha incontrato ALPE.

ALPE: Eckart Witzigmann, Lei è il cuoco del secolo, fra breve 80enne e tutt’ altro che …? Eckart Witzigmann: ... silenzioso Cosa fa di un cuoco uno chef eccezionale? Il fatto che venga copiato! Secondo Lei, chi è un buon cliente? Quello che torna.

Intervista: Elisabeth Augustin Foto: Helmuth Rier

42 ALPE | Inverno

Dal Suo punto di vista, qual è l’alimento più pregiato? E il più sotto­ valutato? Per rispondere con esattezza, dovremmo consultare un esperto di generi alimentari. Per quanto riguarda il piacere

gastronomico, ovvero ciò che mi sono sempre impegnato a suscitare, si tratta soprattutto di alimenti saporiti, non pregiati o sottovalutati. In linea generale, sono un appassionato di ortaggi, sempre sani e gustosi. Se La mandassero in esilio in un rifugio alpino isolato, quale alimento e quale utensile da cucina porterebbe con sé e perché? Dovrei sapere cosa offre l’esilio … Napoleone è stato nutrito ovunque come un pascià e non credo che la Francia sia più ospitale dell’Alto Adige. Innanzitutto, mi basterebbero il mio coltello, dei fiammiferi e un vicino agricoltore.

Cosa La unisce all’Alto Adige, terra di sapori? Le specialità eno-gastronomiche e la cordialità delle persone. Quale evoluzione augura al settore gastro-alimentare? Non posso fare altro che citare me stesso in un’intervista risalente all’alba del nuovo millennio: conoscere personalmente i produttori degli alimenti impiegati. Cosa Le piacerebbe si dicesse di Lei fra 100 anni? Dal momento che non mi prendo troppo sul serio, non ci ho mai pensato...


Foto: Helmuth Rier

Mele altoatesine al forno Un dessert immancabile, soprattutto nel periodo natalizio. Il suo irresistibile e dolce aroma invita a esprimere la propria creatività in fase di preparazione. In Alto Adige, le mele hanno trovato un ottimo habitat: le calde giornate estive e le notti fresche offrono il clima ideale a questo frutto originario del Kazakistan, dove ancora oggi s’estendono vere e proprie foreste di meli.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

PREPARAZIONE

4 mele Noci (oppure nocciole o mandorle) Uva sultanina Marmellata di mirtilli rossi Un po’ di zucchero alla cannella

Rimuovere il torsolo (eventualmente con l’apposito coltello), tagliarne la parte inferiore e inserirla all’interno della mela; questo “tappo” eviterà la fuoriuscita degli ingredienti. Farcire le mele con le noci, l’uva sultanina e la marmellata di mirtilli rossi, quindi spolverarle con un po’ di zucchero alla cannella. Cottura in forno a 200°C per circa 20 minuti. CONSIGLIO: Le mele al forno risultano particolarmente deliziose accompagnate da una pallina di gelato alla cannella. Inoltre, consentono di sbizzarrirsi anche con le spezie: provate a utilizzare il mix per il panpepato (anziché la cannella). Un’ulteriore alternativa? La marmellata di ribes!

Prodotti freschi dai nostri contadini!

NUOVO MACELLERIA

GRUBER

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Alimentari Macelleria Panificio Pasticceria Ferramenta Giardinaggio Articoli per l’agricoltura

Il “Konsum Markt” è un supermercato dall‘ampia gamma di articoli situato nel cuore di Castelrotto. È l‘ampio assortimento di prodotti a renderlo unico e straordinario: dalla vasta gamma di generi alimentari e prelibatezze culinarie prodotte dagli agricoltori locali fino alle merci di produzione biologica, all‘utensileria agricola e alla ferramenta. A decretare l‘assortimento del nostro supermercato sono i valori in

cui crediamo: quello della produzione locale, dell‘accorciamento delle distanze e della promozione delle aziende della zona. Dell‘ampia gamma di specialità dell‘Alto Adige proposte nel punto vendita fa parte anche il tradizionale “Schüttelbrot” del panificio-pasticceria Burgauner, nel classico abbinamento con il tipico “Speck di Castelrotto” della macelleria Gruber. VeniteCi a trovare. TUTTO L’ANNO

Barbara Pichler

Famiglia Cooperativa di Castelrotto Via Panider 24, Tel. 0471 706 330, Fax: 0471 710 501 info@konsummarkt.com, www.konsummarkt.com 44 ALPE | Inverno

APERTO

Lunedi - Sabato ore 07:30 - 12:30 ore 15:00 - 19:00

NOSTRANO! UNICO! AUTENTICO!


> Inverno 2020/21

DOLOMITI RANGER NEL PARCO NATURALE SCILIAR-CATINACCIO

UN INVERNO INSOLITO: NATURA A 360° - NON SOLO SCI

„Chi è già passato prima di noi?“ – conigli, lepri e caprioli segnano le loro tracce nella neve fresca fioccata sull’Alpe di Siusi. Il pomeriggio in compagnia di un Ranger ci avventuriamo nella ricerca di tracce degli animali. Imparando come si preparano per affrontare l’inverno, scopriamo le sfumature dell’inverno e ci rendiamo conto, come gli animali riescono ad adattarsi al freddo invernale. Guidati da un esperto, esaminiamo le caratteristiche della neve e ci avventuriamo camminando nel bosco innevato fino all‘igloo delle streghe. La strega Martha ci racconterà leggende e annedoti sulle streghe e su stregoni.

Venite a scoprire le attrazioni invernali dei borghi dell’area vacanze Alpe di Siusi e godetevi ogni autentica sfumatura dei mesi più freddi! CASTELROTTO Escursione al mulino di Tisana Escursione verso l’incantevole frazione Tisana, dove visitiamo il delizioso e ristrutturato mulino e dove possiamo adorare la chiesetta di S. Nicolò. CASTELROTTO La magia della luna piena Escursione notturna verso San Valentino, all’insegna delle leggende e saghe intorno allo Sciliar. SIUSI ALLO SCILIAR Fuochi, fiamme & le pietanze di una volta Nella magia del crepuscolo raggiungiamo la chiesa di San Valentino e in seguito l’agriturismo “Zemmer”, dove la contadina Paula ci preparerà il tradizonale “Bauernmuas”.

SIUSI ALLO SCILIAR Schüttelbrot, Vinschgerlen & Co. – Corso di panificazione Preparazione di pane tradizionale presso il panificio “Oberprantacher”. Infine, potrete portarvi a casa il pane preparato con le vostre mani. FIÈ ALLO SCILIAR Escursione “Schupfnudl” – Un’avventura per tutta la famiglia Presso il Laghetto di Fiè ci cimentiamo nel curling. Successivamente raggiungiamo i laghetti di “Salmsein” e “Gflier” per poi godere i tradizonali “Schupfnudl con Hollermulla”. TIRES AL CATINACCIO Con le ciaspole nella caratteristica Val Ciamin Escursione con le ciaspole per scoprire l’incontaminato paessaggio invernale nella Val Ciamin. ALPE DI SIUSI Romantica Alpe Passeggiata notturna in carrozza e Candlelight-Dinner in una romantica baita all’Alpe di Siusi. Informazioni dettagliate e iscrizioni presso gli Uffici informazioni. www.seiseralm.it/specialwinter

ALPE, il magazine dell’Alpe di Siusi, è stato stampato a dicembre 2020. A causa delle numerose incertezze dovute alla pandemia di Covid-19, la redazione si riserva la conferma degli eventi in programma (qui elencati). Ci auguriamo tutti di superare quanto prima questa crisi, così da poter tornare a gioire insieme delle piccole e grandi cose della vita.

46 ALPE | Inverno

Foto: Annemarie Obexer

Foto: Helmuth Rier

Foto: Helmuth Rier

Foto: IDM/Rotwild

> Inverno 2020/21

Foto: IDM/Andreas Mierswa

Anteprima Inverno 2020/21

> Inverno 2020/21

> Gennaio – febbraio 2021

> 3 – 17 marzo 2021

> 7 marzo 2021

> 17 – 21 marzo 2021

INVERNO A CASTEL PRÖSELS

TASTE THE DOLOMITES

EARLY BIRD SKIING CON COLAZIONE SULLA PISTA

ESPERIENZA DI GUSTO ALPINO INVERNALE

15° SWING ON SNOW WINTER MUSIC FESTIVAL

Divertimento all‘alba sugli sci con colazione sull’Alpe di Siusi. Ecco un motivo più che valido per svegliarsi presto la mattina: Nel mese di marzo, tre impianti di risalita apriranno alternativamente ed esclusivamente per tre giorni (mercoledì) già alle ore 7:00 del mattino. Alle ore 9:00 ci recchiamo al rifugio e assaporiamo una ricca colazione composta di specialità altoatesine.

Un‘escursione culinaria, che parte da Tires al Catinaccio alle ore 10 verso San Sebastiano al Wuhnleger. Lasciatevi sorprendere e coccolare ai quattro stand gastronomici gustandovi l‘aperitivo, un minestrone caldo e inoltre una vasta scelta di deliziosi piaceri gastronomici in bella compagnia. La giornata si conclude in bellezza con musica dal vivo sui prati della Proa, con una vista spettacolare sul rosseggiante Catinaccio al tramonto. Non perdetevi questo indimenticabile spettacolo.

Musica jazz in baita, soul sulle piste o musica tradizionale la sera al ristorante: Dal 17 al 21 marzo 2021 per la 15esima volta va in scena sullo sfondo dei più spettacolari paesaggi dell’area vacanze Alpe di Siusi “Swing on Snow”, la travolgente manifestazione che invita sciatori, boarderisti e amanti delle cime innevate a destreggiarsi tra la neve a ritmo di pezzi folk, brani rock e le più eclettiche sperimentazioni musicali. Per cinque giorni, gruppi provenienti dall’intero arco alpino si alternano in concerti dirompenti tra le location più suggestive dell’altipiano più vasto d’Europa, dando vita a concerti open air per la gioia dei visitatori. Ritmi travolgenti e toccanti pervaderanno al mattino le piste dell’Alpe per poi spostarsi nei rifugi e ristoranti a pranzo. A partire dalle ore 21:00, nei locali di Castelrotto, Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires al Catinaccio saranno in programma “concerti after-hour”. Entrata libera – senza prenotazione. www.swingonsnow.com

In inverno, le visite guidate di Castel Prösels hanno luogo in connubio con una suggestiva escursione, un’interessante alternativa allo sci. Dal 14 gennaio al 25 marzo 2021, ogni giovedì alle ore 15:00, Castel Prösels si desta dal torpore invernale per dare il benvenuto ai suoi ospiti. Nella cornice di una visita guidata della durata di un’ora, i visitatori scoprono preziosi dettagli sul castello e sui suoi antichi abitanti. Inoltre, possono ammirare tre esposizioni artistiche, una ricca collezione d’armi e la mostra di reperti archeologici “finff majolica schaln”. Quest’anno, Castel Prösels accoglie la prima edizione delle “Giornate gastro-culturali invernali” (mercoledì, 30/12/20; lunedì, 04/01/21; giovedì, 18/02/21), riservando agli ospiti la possibilità di degustare (al termine della visita guidata) alcune tipiche specialità locali offerte dai produttori stessi presso gli stand nel cortile. Per le visite guidate invernali è necessaria l’iscrizione presso gli Uffici informazioni fino le ore 12:00. www.schloss-proesels.it

Con il programma „TASTE THE DOLOMITES“ avrete la possibilità di trascorrere una giornata di sci divertente e culinaria con leccornie regionali dell‘Alto Adige nel magico paesaggio invernale delle Dolomiti. PROGRAMMA: > Aperitivo con prosecco > Antipasto: Aperitivo con Speck e degustazione di vino bianco > Pranzo con degustazione di vino rosso > Desert con degustazione di grappa nel tramonto www.ski3000.it

APPUNTAMENTI & IMPIANTI: 03/03/21 Telemix Bullaccia 10/03/21 Seggiovia Panorama 17/03/21 Seggiovia Spitzbühl

> 6 febbraio 2021

GARA ALL’INSEGNA DI DIVERTIMENTO E NOSTALGIA Mettetevi in viaggio con noi per rivivere gli emozionanti trascorsi dell’area sciistica Alpe di Siusi! Numerosi gruppi nostalgici altoatesini, trentini, di Livigno e della Slovenia sulla pista Panorama presenteranno il loro abbigliamento e le loro attrezzature sciistiche. Uno spettacolo davvero unico, che verrà realizzato in collaborazione con Otto Mauroner, la star indiscussa degli show di sci retrò.

PARTECIPAZIONE: Per la partecipazione al „Early bird skiing“ i partecipanti dovranno essere in possesso di uno skipass plurigiornaliero, uno skipass stagionale oppure acquistare in loco il giornaliero la mattina stessa (ufficio skipass aperto dalle ore 6:45). Per la colazione è obbligatorio prenotarsi entro il martedì precedente, iscrivendosi presso gli Uffici Informazioni dell’area vacanze Alpe di Siusi. Il pagamento per la colazione dev’essere effettuato presso l‘’Ufficio Informazioni oppure direttamente al punto di ritrovo.

Numero limitato di partecipanti. Iscrizioni e informazioni presso l’Ufficio informazioni Tires al Catinaccio. > 22 – 26 marzo 2021

WORLD ROOKIE TOUR Dal 22 al 26 marzo 2021 lo Snowpark Alpe di Siusi ospiterà la seconda edizione dei Freeski Rookie Finals. Il concorso internazionale combina la competizione sportiva con un‘esperienza di lifestyle, dove i talentuosi freeskier (sotto i 18 anni) di diverse nazioni si incontrano e competono per prestigiosi premi. Oltre alla competizione, gli eventi del World Rookie Tour includono un forte programma di lifestyle con video premiere, workshop, feste, lezioni di yoga, incontri con cene tipiche e molto altro. www.worldrookietour.com

La redazione di ALPE

Inverno | ALPE 47


Foto: Helmuth Rier

Foto: SAM

Foto: SAM/Armin Indio Mayr

Foto: Armin Indio Mayr

Foto: Schloss Prösels/Helmuth Rier

Foto: SAM/Helmuth Rier

Foto: IDM/Marion Lafogler

Anteprima Estate 2021

> Primavera & autunno 2021

> Maggio - ottobre 2021

> 22 maggio – 6 giugno 2021

> 28 – 30 maggio 2021

> 4 luglio 2021

> Luglio – agosto 2021

> Luglio – agosto 2021

> 1 – 31 ottobre 2021

ALPE DI SIUSI BALANCE

CASTEL PRÖSELS IN ESTATE

SETTIMANE ALL’INSEGNA DEL GUSTO

38° CAVALCATA OSWALD VON WOLKENSTEIN

8° MEZZA MARATONA ALPE DI SIUSI

SILENZI D’ALPE

ESTATE IN FAMIGLIA

DISPENSA DI FIÈ

Dal 1 maggio al 31 ottobre, le visite guidate di Castel Prösels gettano luce sulla storia della più illustre fortezza del Tirolo, risalente all’epoca di Massimiliano, e su quella dei Signori di Fiè, strettamente intrecciate tra loro. Inoltre, le speciali visite per famiglie insieme alla “Strega Martha” consentono ai bambini di oltrepassare i confini delle leggende, scoprendo interessanti dettagli sul passato. Quelle con il cavaliere Frederico, invece, aprono ai piccoli ospiti le porte del mondo di cavalieri, scudieri e nobildonne. A rendere perfetto il programma culturale del castello contribuiscono concerti e serate dedicate alla lettura e ai film. Mentre i bambini si divertono nel nuovo parco giochi, i genitori possono degustare specialità gastronomiche locali nel giardino del castello. www.schloss-proesels.it

Il progetto chiaro di questa iniziativa: Farvi conoscere una storia del gusto a 360° e rinforzare il piacere del gusto di prodotti a km zero e unire il piacere della conoscenza dei luoghi a quello dei sapori dei prodotti tradizionali. In collaborazione con gli agricoltori e produttori locali l’area vacanze Alpe di Siusi vi offrirà prodotti legati strettamente ed esclusivamente al territorio.

Tre giorni, 4 tornei e 36 squadre di cavalieri: In onore al celebre cantore e poeta Oswald von Wolkenstein, Castelrotto, Siusi e Fiè allo Sciliar organizzano uno spettacolo storico a cavallo. Dal 28 al 30 maggio 2021 i visitatori della cavalcata Oswald von Wolkenstein possono immergersi nel XIV secolo e vivere l‘atmosfera medievale, l‘equitazione magistrale e l‘ospitalità altoatesina. Nessun altro evento equestre può coniugare cultura, tradizione, storia, sport e folklore in modo così armonioso. Le cerimonie di apertura, compresa la celebrazione e la festa di paese, si svolgeranno sabato 29 maggio 2021, a partire dalle ore 14:30 a Siusi allo Sciliar. Le tradizionali partite del torneo si svolgeranno domenica 30 maggio 2021. www.ovwritt.com

La Mezza Maratona Alpe di Siusi, l’avvincente gara di corsa ad alta quota, che vede un massimo di 700 atleti e appassionati correre sui saliscendi dolomitici il 4 luglio 2021. Si tratta della ottava edizione di una entusiasmante sfida che negli anni precedenti ha visto tanti maratoneti e amanti dello sport raggiungere l’area vacanze Alpe di Siusi, per vivere l’adrenalina della competizione. Lo scenario è davvero unico, inoltre il percorso si inerpica su un dislivello di 601 metri, raggiungendo i 2.050 metri nel suo punto più alto. www.running.seiseralm.it

Quest’incontro culturale immerso in magici paesaggi e incantevoli scenari circondati dalle cime dolomitiche offre la possibilità di ascoltare la voce della quiete e seguire le orme della natura, delle tradizioni e dei racconti che aleggiano sull’Alpe di Siusi. Il programma di Silenzi d’Alpe prevede escursioni, concerti e conferenze. www.silenzidalpe.it

In estate l’Alpe di Siusi si trasforma in un paradiso magico per i bambini: in occasione del Dolomiti Ranger grandi e piccoli detective scoprono lo spazio vitale degli animali nel bosco e attorno l‘acqua, osservano gli animali notturni, costruiscono un hotel per insetti e si immergono nel biotopo acquatico. Coloro che invece preferiscono esplorare la vita di un maso lo possono fare con il programma “Un universo in fattoria”. Oltre vedere da vicino i cavalli, le famiglie scopriranno anche come il latte viene trasformato in formaggio e la farina in pane.

Dal 1978, la Dispensa di Fiè è l’evento gastronomico autunnale per eccellenza nell’area vacanze Alpe di Siusi. I ristoratori e gli albergatori di Fiè allo Sciliar invitano “all’ottobre gastronomico”, realizzando i desideri d’ogni buongustaio e amante delle specialità autoctone. Questi artisti dei fornelli creano con raffinatezza pietanze originali, al motto “Antiche ricette reinterpretate e servite con amore”. www.voelserkuchlkastl.com

> Estate 2021

La tradizione ha un nome. 36 anni di “Festa dei Kastelruther Spatzen”: l’occasione per festeggiare è ancora più grande, fra migliaia di fan radunati sotto il grande tendone di Castelrotto. Un’emozione davvero senza eguali.

In primavera e in autunno potrete ricaricare le vostre batterie in occasione di vari eventi e workshop sui temi relax, piacere e attività in mezzo alla natura incontaminata dell’area vacanze Alpe di Siusi. Scoprirete luoghi incantevoli e centri di energia e potrete partecipare ai nostri programmi ed eventi davvero speciali. Vivrete delle emozioni uniche ed indimenticabili. www.seiseralm.it/balance > Maggio - luglio 2021

ESCURSIONI PER GLI AMANTI DEI FIORI Nel territorio dello Sciliar nel corso dell’anno si possono trovare oltre 790 piante da fiore e felci dai più diversi aspetti e di diversa provenienza. Sui prati delle malghe, sui pascoli e sui ghiaioni spuntano tipici fiori alpini e molte altre rarità botaniche. Nel corso dell’anno l’Ufficio Parchi Naturali organizza in collaborazione con le associazioni turistiche dei comuni del Parco Naturale circa 20 escursioni guidate con l’esperto escursionista e naturalista Riccardo Insam.

48 ALPE | Inverno

> 10 luglio 2021

4° SKY MARATHON CATINACCIO-SCILIAR Tires al Catinaccio, immersa nel magnifico scenario delle Dolomiti (Patrimonio Mondiale UNESCO) ha luogo una maratona alpina con una lunghezza di 45 km e un dislivello di circa 3.000 m: la Sky Marathon Catinaccio-Sciliar. Questa sfida montana parte da Tires, gira intorno al massiccio del Catinaccio e, attraversando Sciliar e Monte Cavone, fa ritorno alla linea di partenza. Il punto più in quota della maratona attende gli atleti a Passo Principe, a 2.630 m d’altitudine. www.skymarathontiers.it

> Luglio – settembre 2021

SUMMER CLASSICS DI SIUSI ALLO SCILIAR Agli appassionati di musica classica, Siusi propone anche quest’anno una serie di straordinari concerti. Artisti italiani con alle spalle esperienze internazionali si esibiranno sulle note di grandi compositori. I concerti si svolgono tutti i lunedì alle ore 21.

EVENTI GASTRONOMICI ALL’APERTO Due straordinari appuntamenti open air dedicati ai buongustai, che rendono ancora più emozionante l’estate tutt’intorno all’Alpe di Siusi, vengono inaugurati il 15 luglio dalla Berglertafel (cena del montanaro) a Tires al Catinaccio. È nota per la magnifica vista sul leggendario Catinaccio, così come per le sue raffinate specialità. Il 28 luglio, Castelrotto invita a una cena pregna di storia con il Banchetto Krausen sul Colle di Castelrotto.

> 8 – 10 ottobre 2021

36° FESTA DEI KASTELRUTHER SPATZEN

Inverno | ALPE 49


Foto: IDM/Alex Filz

Foto: Helmuth Rier

Visto & sentito

Un team forte. Sono giovani, ambiziosi e nelle loro vene scorre la voglia di vincere. Questi atleti, che vivono o si allenano sull’altipiano più vasto d’Europa, distinguendosi grazie alle loro particolari performance, vengono sponsorizzati da Alpe di Siusi Marketing e dalle Associazioni Turistiche. Ai simpatici ambasciatori della nostra area vacanze auguriamo una stagione ricca di tornei e gare d’eccellenza, interessanti incontri, tanta fortuna e numerosi successi sportivi! #TeamSeiserAlm

Foto: Arik Oberrauch

Il mito delle Dolomiti Dal 2009 sono Patrimonio Mondiale UNESCO, per l’alpinista estremo altoatesino Reinhold Messner sono “le montagne più belle del mondo” e per molti sono il sinonimo per eccellenza della vacanza invernale: l’ineguagliabile bellezza delle Dolomiti colpisce tutti.

L’AIUT ALPIN Dolomites compie 30 anni L’autunno scorso si sono svolti i festeggiamenti di 30 anni di interventi dell’elisoccorso provinciale Aiut Alpin Dolomites. Tutto è cominciato sull’Alpe di Siusi, con una base presso la Baita Sanon. Dal 2003 l’angelo rosso parte dalla nuova base di Pontives/Ortisei. Nel 2019 si sono effettuati un migliaio di interventi, alcuni in condizioni estreme e dal 2017 sono possibili addirittura voli di notte. Un servizio fondamentale, un grazie all’impegno e alla straordinaria professionalità di tutto lo staff!

Una barriera corallina pietrificata che si eleva verso il cielo definisce l’impareggiabile mondo alpino delle Dolomiti. Grazie alla loro bellezza monumentale e al loro significato geologico e geomorfologico, i cosiddetti “monti pallidi” nel 2009 sono stati inclusi dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale. Suddivise in nove aree, di cui fa parte anche il Parco Naturale dello Sciliar-Catinaccio, le

Parco naturale Sciliar-Catinaccio. Il parco naturale più antico dell’Alto Adige è stato istituito nel 1974. L’area protetta, grande 7.291 ettari, si trova nella parte occidentale delle Dolomiti altoatesine. Lo Sciliar è un imponente massiccio dolomitico, che, con le sue

Foto: I Vini di Veronelli

Pelmo, Croda da Lago

2 Marmolada

5 Dolomiti Settentrionali 6 Puez-Odle 7 Sciliar-Catinaccio, Latemar 8 Rio delle Foglie 9 Dolomiti di Brenta

St. Vigil S. Vigilio

5

Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO 1

Lienz Toblach Dobbiaco

Brixen Bressanone

Meran Merano

4 Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave

50 ALPE | Inverno

Bruneck Brunico

Südtirol

St. Ulrich

Kastelruth Ortisei Castelrotto Seis am Schlern Seiser Alm Siusi allo Sciliar Alpe di Siusi Völs am Schlern

6

Auronzo Corvara

Cortina d’Ampezzo

Fiè allo Sciliar

Bozen Bolzano

Tiers/Tires

7

Canazei

2

8

Alleghe

Pieve di Cadore

1

Agordo

3

Longarone

Cimolais

Pordenone

Madonna di Campiglio Fiera di Primiero

9 Trento

Belluno

Udine

Belluno Feltre

Trentino

Ampezzo

4

Zoldo

Cavalese

3 Pale di San Martino, San Lucano Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine COLOFONE. ALPE: registrato pr. il trib. BZ, decreto n. 9/2002 R.St. Editore: Alpe di Siusi Marketing, 39050 Fiè allo Sciliar, Via del Paese, 15, Tel. 0471 709 600, Fax 0471 704 199, info@alpedisiusi.info, www.alpedisiusi.info. Direttore responsabile: Elisabeth Augustin. Redazione: Elisabeth Augustin, Rosa Maria Erlacher, Sabine Funk, Christine Neulichedl, Barbara Pichler Rier, Katja Sanin; Traduzioni: Studio Bonetti & Peroni. Pubblicità: Sabine Demetz, Christoph Trocker. Impaginazione: Komma Graphik. Stampa: Litopat Srl, Verona.

torri Santner e Euringer, rappresenta una delle immagini simboliche dell’Alto Adige. Anche il massiccio del Catinaccio, con le sue innumerevoli cime, è conosciuto molto oltre i confini della regione. Una delle tante vette del massiccio, il Catinaccio d’Antermoia, raggiunge i 3.002 metri. Fanno parte del parco naturale anche i boschi di Siusi, Fiè allo Sciliar e Tires, oltre alla Val Ciamin. «

Dolomiti sono considerate ufficialmente uno dei più bei paesaggi naturali del mondo.

Riconoscimenti per l’azienda vinicola Gump Hof L’autunno scorso l’appassionato vignaiolo Markus Prackwieser di Fiè allo Sciliar ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti in tutte le Guide Nazionali: Gambero Rosso (Tre Bicchieri), DoctorWine (Faccino), Vitae (Quattro Viti), I Vini di Veronelli (Il Sole) e Slow Wine (Top Wine) e dal Magazine Internazionale “The Wine Advocate by Robert Parker” gli sono stati assegnati 93 punti per il Praesulis Weissburgunder. ALPE si congratula per questi eccellenti risultati!

L’affascinante mondo delle Dolomiti.

Pordenone


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