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Periodico mensile – Anno IV, numero 27/2014 – €
Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI
3,50 – Canton Ticino chf 7,00 FEBBRAIO 2014
MAGAZINE
LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI
n. 27 MAGAZINE
Dossier LA NUOVA NUMEROLOGIA
Novità in cucina La chufa, il tubero dalle mille risorse
Troviamo i numeri per il nostro benessere
Pietre di luce Cristalloterapia per i deficit di comunicazione CARENZA DI FERRO
Contrasta l’anemia con fieno greco e spirulina
Fiori nel p nel piatto Prima lezione: delizie d’inverno
SULLE ALI DI PSICHE
OMEOPATIA NEI BIMBI
METODO GRINBERG
DISEGNARE MANDALA, UN’ATTIVITÀ CHE RAGGIUNGE IL PROFONDO DELL’ANIMA
OTITE MEDIA, ECCO I RIMEDI ALTERNATIVI AGLI ANTIBIOTICI
ARRIVA DA ISRAELE PER ROMPERE LA ROUTINE REGALANDO BENESSERE
IL GIRAMONDO. Speleoterapia: tutti in valle Aurina per respirare a pieni polmoni
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Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 14 Semaforo verde
per gli smoothies! pag. 18 È arrivata la chufa,
le sorprese di un tubero e della sua farina
IL MONDO DELLE ERBE pag. 24 A tavola con i fiori
d’inverno: primule e viole pag. 30 Serve ferro?
Lo troviamo nelle piante
pag. 34 Mindless eating, ecco
i fiori che aiutano a smettere
LE ALTRE MEDICINE
OMEOPATIA pag. 66
I rimedi appropriati contro l’otite acuta
pag. 70
Belladonna, piccoli diavoli crescono
pag. 10 Il diario dei Mandala,
disegni e colori dal nostro profondo
pag. 56 La luce dei cristalli
contro i deficit di comunicazione
pag. 62 Impariamo il benessere
con il Metodo Grinberg
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pag. 40
DOSSIER
La forza dei numeri nella nostra vita Un archetipo per ogni numero: qual è il vostro? Si trova utilizzando una particolare tabella.
RUBRICHE
Numerologia energetica del quotidiano
Il periscopio pag. 8
L’anti-chef pag. 23
Scoperte in soffitta pag. 29
Aromaterapia pag. 38
I nostri amici animali pag. 72
Le ricette del mese pag. 76
Prepariamolo in casa pag. 78
Il giramondo pag. 82
Libri pag. 86
Web trend pag. 90
Annunci olistici pag. 92
L’ultima domanda pag. 98
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Sulle ali di Psiche
a cura della redazione
Il diario dei Mandala
Disegni e colori dal nostro profondo
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F
acciamo un esperimento: costruiamo il nostro Mandala. Se la geometria non è il nostro pezzo forte, troviamo Mandala pre-stampati da colorare (vedi qui sotto). Un passatempo per bambini? Proprio no, tanto è vero che alcuni psicoterapeuti (anche di scuola jungiana oppure Ruediger Dahlke) usano questo metodo per sciogliere blocchi, e preparare l’assistito alle indagini interiori. Se riusciamo a ritagliarci uno spazio tutto per noi, con matite, compasso e colori, beh... tutto di guadagnato.
Una cosa tutta per noi Vi proponiamo un piccolo “passatempo”: ma, se l’aeroplano decolla, lo troveremo indispensabile. È una forma di arte-terapia. Anche alcuni inizialmente refrattari, alla fine trovano che il disegnare e colorare Mandala sia un’occupazione che contribuisce a pacificare la mente, e portare fuori ciò che a parole non riusciamo ad esprimere. Ed è anche divertente.
Nessun risultato spettacolare da raggiungere o premi da vincere: scegliamo le forme, scegliamo i colori e vediamo il risultato. Spesso, è superiore a ogni aspettativa: l’abbiamo fatto noi, negati per il disegno? Sì, e, col tempo, acquisiamo familiarità, curiosità, maggiore trasporto.
Fuori dal rumore di fondo Ma a parte questo, dicevamo dell’uso dei Mandala in psicoterapia, oppure anche ai fini di un’evoluzione spirituale, di cui parlano alcune scuole, in particolare tibetane e indiane. Il concetto è uscire dalla ressa, guardare dentro di noi, eliminare i rumori. Impresa non facile al giorno d’oggi (ma forse da sempre). Di fatto, possiamo considerare la creazione dei Mandala un intervento psicosomatico: facciamo sì una cosa concreta, ma in quella cosa che riusciamo a fare esprimiamo ciò che, di solito, si trova al di fuori della nostra consapevolezza. Dunque, lasciamoci guidare dall’ispirazione.
Come si fa un Mandala? ✱
Suggeriamo di munirsi di fogli di carta spessa, matite e di un compasso (per tracciare i cerchi: la cosa più difficile da fare a mano libera). Poi, colori, quelli che preferite: usate gessetti, matite, olio, tempera ma anche pennarelli. Esploriamo.
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Se vogliamo tracciare il disegno, serve una disciplina geometrica: tutto si gioca sulla simmetria. Si parte da un cerchio. Diversi libri, facilmente reperibili, insegnano come fare. Consigliamo “Il libro illustrato dei Mandala” di Kamala Murthy (Edizioni Mediterranee). Ma ce ne sono altri, anche per i bimbi, i libri in italiano non mancano.
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Se l’impresa appare difficile ma si vuole iniziare lo stesso, si può fare. Alcuni siti internet permettono di scaricare pre-stampati da colorare. Potete scegliere il disegno che vi ispira. Ecco tre siti sul web, da cui possiamo stampare le nostre forme (ma, cercando, ne trovate altri):
http://www.free-mandala.com http://www.coloringcastle.com/mandala_coloring_pages.html http://www.4kraftykidz.com/mandala_geo8.html
www.laltramedicina.it 1 1
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Sulle ali di Psiche
I significati che sapremo incontrare
Un diario senza parole
Datiamo i lavori e teniamoli da parte. Che disegno abbiamo scelto? Quali colori, in quel momento, ci siamo sentiti di adottare? Vedremo nel tempo che, senza accorgercene, le scelte cambiano, come cambiamo noi. Avremo modo di pensarci sopra: la cromoterapia insegna a interpretare i colori, e una lunga tradizione riconosce nelle figure tracciate significati cui forse dovremmo prestare attenzione. È una cosa esclusivamente nostra, da coltivare come si coltiva un giardino.
Pensiamolo come una sorta di “diario muto”, senza parole, ma composto da forme e colori che parlano di noi. Ricordate: può essere che all’inizio il risultato non vi piaccia (è sbilenco, non è riuscito bene, che brutti accostamenti di colori...). Pazienza, la capacità si acquisisce nel tempo, grazie all’attenzione che sapremo spendere: creare mandala aiuta ad accettare noi stessi, primo passo verso la centratura e l'equilibrio. Mettete la musica che volete ascoltare, prendetevi il vostro tempo.
Il nodo di Tyrone, un mandala celtico Il nodo di Tyrone sembra facile da realizzare ma in realtà è difficilissimo. Provate, è un “nodo-mandala”, sapete da dove iniziare? No, ma è normale... Testimonia, però, come queste simmetrie siano state adottate da diverse culture, lontane tra loro nel tempo e nello spazio. Nel mondo celtico questa attività aveva i suoi maestri, non li trovate sui libri, nessuno sa chi erano, ma quando giriamo per l’Europa, anche da noi, vediamo strani labirinti, mandala e intrecci. Magari in una chiesetta romanica periferica, o su alcune rocce e antichi reperti. E sono bellissimi, come hanno fatto? Oggi il nodo è riprodotto su articoli di bigiotteria, a basso prezzo, o viene proposto da tatuatori. Viene da storcere il naso, a volte, però aspettate. Cosa significa? La “Triquetra”, così viene chiamata, si ispira al trifoglio. Nel mondo celtico, soprattutto irlandese, rappresentava tre dee, le Morrigan, o la Triplice
1 2 L’altra medicina
Dea e nella Germania pagana, le Valkirie: tutte tipe piuttosto scontrose, come noi ora un po’ frettolosamente le percepiamo. Esse avevano la funzione di infondere coraggio ai guerrieri. Benissimo, ma a parte questo, erano anche numi tutelari, protettivi, portatori di “buona fortuna”. È un simbolo di relazione tra le parti che costituiscono la struttura profonda dell’Essere. Ma anche di unità tra noi, la
Terra e il Cielo. Sta a noi leggere quello che importa davvero. Nel corso del tempo, il nodo di Tyrone (una località irlandese dove il disegno è rappresentato) è stato adottato dalla chiesa cristiana irlandese, a significare la Trinità. Si trova anche in quei capolavori librari, come l’incredibile Book of Kells. In tempi più recenti, la figura ha trovato spazio nel neopaganesimo.
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I Mandala sono dappertutto Il principio del Mandala, a ben vedere, è onnipresente in Natura. Disegnarli è anche un modo per tornare a sentire un accordo tra noi e ciò che ci circonda. Vediamo alcuni esempi:
Uno splendido girasole dispiega l'ordine delle sue forme.
La Via Lattea, la nostra galassia, è un Mandala a forma di spirale.
Tracce di Mandala sulle ali di una farfalla.
Una goccia che cade nell'acqua.
Un Mandala tridimensionale in movimento: la medusa. www.laltramedicina.it 1 3
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Il mondo delle erbe
Serve ferro? Lo troviamo nelle piante Alcuni stati anemici conseguono alla carenza di ferro. Non si trova solo nelle carni ma anche nel fieno greco e nelle alghe. Ecco come procedere. Stefania La Badessa 3 0 L’altra medicina
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S
tanchezza implacabile, affaticamento al minimo sforzo, colorito pallido, palpitazioni, irritabilità, per non parlare di caduta dei capelli e unghie fragili possono essere i sintomi comuni di una carenza fondamentale nell’organismo: la mancanza di ferro, meglio nota come anemia sideropenica (dai termini latini sideros = ferro e penia = povertà). Elemento importantissimo per la vita umana, il ferro entra infatti nella composizione dell’emoglobina dei globuli rossi, necessari per il trasporto e l’utilizzazione dell’ossigeno in tutti i tessuti.
Anemia? Prima indaghiamo le cause Le cause più comuni che giustificano l’abbassamento dei valori del ferro nel sangue possono essere un apporto ridotto con la dieta o eventuali problemi di assorbimento di questo prezioso minerale, ma la carenza di ferro può avere numerose altre cause quali l’ereditarietà, oppure la presenza di infiammazioni o infezioni. Le cause di un’anemia prolungata vanno sempre indagate con la consulenza del proprio medico, al fine di escludere malattie importanti, ma nei casi più semplici si può ricorrere ad alcuni rimedi naturali capaci, per la loro ricchezza di principi attivi ad alto po-
tere nutritivo, di fornire all’organismo, oltre al ferro, un’efficace integrazione di sali minerali, oligoelementi e vitamine. Si ottiene così un duplice risultato: oltre a rifornire l’organismo delle sostanze nutritive necessarie è possibile fare il pieno di energia, superando stanchezza e affaticamento fisico e mentale.
Puntiamo sul Fieno greco Il Fieno greco (Trigonella foenum-graecum) rappresenta il rimedio naturale ideale: grazie alla sua ricchezza di sostanze nutritive e al suo elevato contenuto di ferro, questa pianta viene utilizzata da secoli come tonico e ricostituente, per combattere gli stati di anemia e di stanchezza fisica e mentale. Si tratta di una pianta originaria dell’Asia Occidentale, i cui
Fieno greco
Le modalità d’impiego
Fieno greco
Spirulina
La dose consigliata è di due capsule di estratto secco o 50 gocce di tintura madre in poca acqua, per tre volte al giorno, lontano dai pasti. Attenzione: i preparati a base di fieno greco sono sconsigliati in gravidanza perché capaci di stimolare le contrazioni uterine.
La si reperisce facilmente in farmacia o in erboristeria sotto forma di capsule o in polvere. Per un corretto uso si suggerisce l’assunzione di 2 capsule di estratto secco titolato e standardizzato dopo i due pasti principali. www.laltramedicina.it 3 1
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Il mondo delle erbe
Spirulina
semi sono particolarmente ricchi di principi attivi altamente nutritivi, quali appunto diversi sali minerali, le vitamine A, B1, C e alcune proteine ad elevato valore biologico. Utilissima nei casi di stanchezza da anemia è l’azione tonica di questo rimedio che favorisce un pronto recupero delle forze, associato a un’azione stimolante sul sistema nervoso, che favorisce la concentrazione e l’attività mentale. A questo trattamento possiamo aggiungere la genziana e tanta vitamina C perché favoriscono l’assorbimento del ferro (si veda alla pagina seguente, ndr).
Un aiuto dalle alghe: la Spirulina… Un contributo contro la carenza di ferro può giungere anche dalle acque profonde: gli studi scientifici più recenti evidenziano infatti in modo sempre più definitivo il ruolo essenziale che le alghe – ricchissime di sostanze nutritive di elevato valore biologico – possono svolgere nell’alimentazione quotidiana e soprattutto in campo salutistico. Tra le più indicate in caso di carenze nutritive spiccano la Spirulina e la Chlorella. Originaria dei laghi messicani e africani (lago Ciad), la Spirulina maxima è un’alga azzurra dotata di un fitocomplesso parti-
La radice di Genziana, un prezioso ricostituente I processi digestivi hanno un’importanza fondamentale per l’assorbimento del ferro. La giusta acidità dello stomaco permette infatti al ferro contenuto negli alimenti di essere poi meglio assorbito quando raggiunge il duodeno. La Genziana (Gentiana lutea) rappresenta un ottimo amaro-tonico naturale, che stimola appunto la secrezione gastrica e salivare. Di questa bella pianta si utilizza la radice amarissima, già usata dagli antichi egizi, greci e romani per stimolare l’appetito, trattare i disturbi intestinali e la febbre. L’azione tonica e ricostituente della pianta ne fa un rimedio indicato nei casi di stanchezza,
3 2 L’altra medicina
digestione lenta e – associata all’integratore di ferro e sali minerali – nei casi di anemia.
Utilizziamola bene:
● La si può utilizzare in infuso, preparato con un cucchiaino da caffè di radice di Genziana per 200 ml di acqua bollente (lasciando in infusione 20 minuti prima di filtrare). Oppure optiamo per la tintura madre, alla dose di 30 gocce in poca acqua. ● La Genziana si assume mezz’ora prima dei pasti, sorseggiando a lungo il preparato per favorire l’attivazione dell’effetto sulla secrezione salivare e gastrica. ● Attenzione: risulta controindicata in caso di ulcera gastrica o duodenale.
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colarmente elaborato: possiede un contenuto proteico pari al 65% del peso totale, superiore a quello di molti alimenti notoriamente proteici come la carne, il pesce o le uova. Inoltre, le sue proteine sono particolarmente ricche in aminoacidi essenziali. Contiene tutte le vitamine in quantità significative (soprattutto A, D, K e B12), molti sali minerali, oligoelementi e infine anche alcuni grassi poliinsaturi dal rinomato valore biologico. Costituisce quindi un ottimo integratore, di facile e veloce assimilazione.
… ma anche la Chlorella Le piccolissime alghe dal colore verde brillante appartenenti al genere “Chlorella” vengono utilizzate da secoli per le loro proprietà nutritive e tonico-energetiche. Particolarmente ricche di proteine, carboidrati, fibre, acidi grassi polinsaturi, vitamine, sali minerali e oligoelementi, queste alghe rappresentano un vero e proprio concentrato di tutte le sostanze nutritive capaci di favorire il pronto ripristino della concentrazione di ferro nel sangue: oltre al ferro, contengono infatti zinco, vitamine del gruppo B e C, utili per favorirne l’assorbimento. Indicate in caso di anemia, ma anche di stanchezza fisica e mentale, nei periodi di stress e superlavoro, queste piccolissime alghe sono anche in grado di aiutare l’organismo a rinforzare le proprie difese e a recuperare prontamente nei periodi di convalescenza.
Importante anche la vitamina C In presenza di vitamina C l’assorbimento del ferro dagli alimenti viene reso più semplice perché questa vitamina favorisce la trasformazione del ferro in una forma meglio assimilabile e utilizzabile. Assumendo contemporaneamente al ferro alimenti ricchi di vitamina C l’assorbimento può quindi raddoppiare o triplicare rispetto alla norma. Per integrare in modo naturale la vitamina C, oltre a ricorrere alle spremute d’arancia e alla frutta, è possibile utilizzare rimedi come la Rosa canina (Rosa canina L.) e l’Acerola (Malpighia glabra L.): si tratta di due buone fonti vegetali di vitamina C, ricche anche di sali minerali, flavonoidi, carotenoidi e composti polifenolici dotati di attività antiossidante.
Quando assumere i remineralizzanti naturali L’assunzione di questi rimedi fitoterapici deve protrarsi per almeno un mese e va ripetuta possibilmente almeno due volte all’anno, magari in coincidenza dei cambi di stagione. Nella donna, in caso di mestruazioni abbondanti, è possibile ricorrere a un uso più frequente, almeno per 15 giorni al mese, a partire dal primo giorno del ciclo.
La giusta cautela Naturalmente è bene assicurarsi, consultando il proprio medico, che la presenza di anemia non sia legata a cause importanti quali una perdita eccessiva di sangue a livello gastrico (ad esempio, ulcera) o ginecologico; escludendo altre cause quale l’assunzione di farmaci (ad esempio, i farmaci di “protezione” per lo stomaco riducono notevolmente l’assorbimento del ferro) oppure problemi di malassorbimento.
Come assumerle? Entrambi i rimedi si trovano in forma di estratto secco (titolato e standardizzato) in capsule o compresse: ci atterremo alle indicazioni riportate sulla confezione, solitamente corrispondenti a 3-4 capsule al dì, da assumere a stomaco vuoto (al mattino e nel primo pomeriggio), possibilmente insieme all’integratore di ferro prescelto. Per la Rosa canina esiste l’opzione in gocce, di tintura madre, alla dose consigliata di 40 gocce in poca acqua, sempre due volte al dì. La totale sicurezza di questi rimedi naturali ne consente anche un uso prolungato, secondo le necessità.
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Dossier
Il guerriero
2 Il fanciullo
3 Il giullare
La forza dei numeri nella nostra vita La numerologia è tornata in grande auge dopo tanti anni d’oblio. Per molti professionisti del mondo olistico è un nuovo, importante, strumento di lavoro. Entriamo per la porta principale trasformando il nostro nome in un numero, l’archetipo della nostra essenza più profonda.
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4 Il costruttore
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Il cercatore L’angelo custode
di Silvia Barnaba Fin dall’antichità, è diffusa la convinzione che nel nome sia contenuta la nostra essenza. Possiamo cercare il significato del nome ricorrendo all’etimologia, ma c’è dell’altro. Ogni lettera dell’alfabeto corrisponde a un valore numerico, a un’energia e a un’informazione precisa. Ci serviamo quindi di una tabella di conversione che permette di trasformare ogni lettera in numero, così da ottenere una somma totale, che riduciamo poi a una sola cifra. Ogni numero ottenuto rappresenta un “personaggio” dotato di un proprio carattere e questa galleria di personaggi esiste all’interno di ognuno di noi! Questi simboli universali, o archetipi, governano la nostra esistenza da sempre.
A noi è piaciuto e abbiamo chiesto a Silvia di scriverne sulla rivista: si tratta di trovare il “nostro” numero. E poi riflettere sul suo significato. Può sembrare solo un gioco, ma apre prospettive inedite su noi stessi.
Pensiamo alle opere pittoriche o alle sculture più famose, ma anche alla mitologia, all’epica o alle leggende tramandate dall’antica Grecia, dall’Egitto, dalla Cina, dall’India… La vera origine è però in Tibet dove tutto è riconducibile ai numeri da 1 a 9: i tibetani sostengono che tutto ciò che esiste si rifà a nove consapevolezze di base e quindi si pone attenzione ai primi nove numeri (lo facciamo anche noi in questo dossier). Poi vi sono i numeri doppi e i numeri karmici, che potremo vedere meglio prossimamente.
Ma come è possibile che miti e leggende di tutti i tempi presentino simboli pressoché identici? La realtà è che questi simboli costituiscono una sorta di serbatoio psichico da cui attingiamo inconsapevolmente! Ogni simbolo dona la sua energia, la sua vibrazione... È possibile quindi che i dati anagrafici rispondano “in codice” alla domanda più profonda: Chi sono io? Qual è la www.laltramedicina.it 4 1
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Dossier
7 Il guerriero
8 il fanciullo
9 Il giullare
La tabella “occidentale” di conversione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
Come si usa? Prendiamo il nome Fabio. Leggiamo i numeri corrispondenti a ogni lettera e sommiamoli. F (6) + A (1) + B (2) + I (9) + O (6). La somma totale è uguale a 24. Riduciamo poi ad un solo numero: 2 + 4 = 6. L’archetipo del nome Fabio è dunque il 6.
mia vera essenza? E la cosa stupefacente è che, attraverso i numeri, risaliamo alle sorgenti del nostro essere, quando avevamo “tutto il potere”, quando la nostra coscienza era incondizionata... Le informazioni che ne ricaviamo vanno ben oltre le abitudini che abbiamo acquisito con un’educazione spesso standardizzata! La numerologia degli archetipi incontra le conoscenze conservate nella medicina tradizionale cinese e degli elementi, incontra la floriterapia, la scienza dei chakra, la psicologia stessa. Ma soprattutto, alla fine, ci lascia una nuova immagine di noi stessi, un’immagine che, nel profondo, risuona come un mantra indiano, un suono che si propaga... È possibile anche che questi archetipi ed energie stiano lavorando da tempo nelle nostre vite. Capita a volte di rendersi conto che un numero ricorre nella nostra vita e di quelli che ruotano attorno a noi. Per esempio, posso imbattermi in persone nate sempre nello stesso mese, o nello stesso giorno. O anche guardare l’orologio e incrociare sempre gli stessi numeri! Sono certa che sarà capitato anche a voi. Lo scopo è acquisire consapevolezza di ciò che noi siamo attraverso i simboli universali: un punto di partenza che potrà funzionare come una bussola per uscire dalle tempeste della vita. 4 2 L’altra medicina
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La forza dei numeri
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L’archetipo del Guerriero
ossiamo accorgerci che il numero 1 ricorre spesso nella nostra vita, oppure, trasformando il nome Giovanni in numeri secondo la tabella, otteniamo il numero 1.
P ✹
Il significato È l’archetipo del Guerriero, rappresentato come un uomo virile col mantello rosso, ben saldo sulle sue gambe: impugna la spada… e sta per usarla! Il Guerriero è pronto all’azione. È colui che persegue la sua indipendenza, che lascia il segno con la sua spada. La spada è l’energia che prende una direzione. Può essere la penna (la scrittura), uno strumento musicale, può essere la capacità ad agire con grande intuito, l’eloquenza, la dialettica tagliente come una lama. In ogni caso è sempre qualcosa di nuovo, è l’inizio, è il numero del pioniere! È un libero pensatore, la persona che dice “ho un’idea” e si mette subito in movimento... Questo lo porta a volte a scontrarsi con le idee conservatrici e tradizionali, fino a diventare il ribelle!
✹ Età della vita Ogni immagine, o archetipo, è uno step, un passo della nostra vita: il Guerriero corrisponde al primo anno di vita del bambino che si separa dalla madre, quando la cosa più importante è sopravvivere, trovare indipendenza e stabilità nel mondo. È un’energia dispari, quindi attiva (yang): il bambino trova la sua forza, si radica e pensa a se stesso. Qui sperimentiamo il nostro “diritto alla vita”. ✹ Il colore associato Il colore associato è il rosso, corrispondente al sangue del nostro sangue, al primo chakra, quello che in India chiamano il chakra
della radice: si trova all’altezza dei genitali e del bacino, nel perineo per essere precisi. È la radice che si pianta nella terra, e che nel tempo corre sia verso l’alto, crescendo in altezza come le piante, sia verso il basso: “come in cielo così in terra”, si dice…
✹ Gli organi Da quel primo anno di vita dipende la salute dei genitali, delle gonadi e degli ormoni maschili e femminili, ma anche il rapporto con la sessualità e con la zona lombosacrale: come testimonia il nome “osso sacro”, un tempo era ritenuta “sacra”. ✹ Attivare l’archetipo L’archetipo inizia ad attivarsi anche guardando l’immagine e contemplandone i colori. Pensando al colore rosso, il colore del sangue e del fuoco, attiviamo l’archetipo nella sua luce più splendente: il rosso mobilita l’adrenalina, aumenta la temperatura corporea e favorisce la circolazione, lo conferma anche la cromoterapia. Oppure possiamo semplicemente dire a noi stessi “io sono un numero uno”: non è una questione di giudizio o di scarsa umiltà, ma lo dico perché è il mio numero, è una parte di me, per onorare questa vibrazione. È una buona idea camminare scalzi, all’aperto, perché mettere i piedi a terra, come farebbe un bambino di un anno, ci permette di ricollegarci alla terra e alle nostre radici. Essere il numero 1 non è in funzione degli altri, nel confronto col mondo esterno. Significa riconoscere me stesso dentro di me! Se non sto onorando questo potenziale dentro di me è probabile che io abbia disturbi nelle aree del corpo che abbiamo detto, o che abbia rapporti disarmonici con i miei genitori e con i partner... www.laltramedicina.it 4 3
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Il tuo omeotipo
Roberto Petrucci
BELLADONNA Piccoli diavoli crescono
B
elladonna è il rimedio omeopatico che viene spesso identificato come il “rimedio per la febbre”: in realtà è molto di più essendo utilizzato non solo nelle forme acute ma anche nelle patologie croniche. Fin dall’infanzia i pazienti che necessitano di Belladonna si dimostrano molto impressionabili; la loro immaginazione è talmente viva che le esperienze della giornata sono rivissute nei sogni da cui spesso il sonno risulta disturbato; il sonno rappresenta un momento difficile per questi pazienti: anche se assonnati non riescono a prendere sonno, si spaventano perché chiudendo gli occhi vedono scene paurose, cani e facce deformate, si lamentano e parlano nel sonno, possono svegliarsi per lo spavento e per il minimo rumore. Per l’inquietudine si alzano dal letto e camminano. I genitori li dipingono come piccoli diavoli, sempre irrequieti, impetuosi, toccano ogni cosa, sono rumorosi, piangono e urlano. Hanno spesso un carattere rude, non tollerano la contraddizione e tendono a fare il contrario di ciò che si dice loro; sono ostinati, sospettosi, permalosi, lunatici, piangono e protestano soprattutto se rimproverati; capricciosi e litigiosi, spesso morsicano gli altri bambini.
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estroflessa. Il rimedio è utile anche per la tosse che si manifesta con attacchi e spasmi improvvisi: è cavernosa, secca, con la gola irritata. Coliche gastriche e intestinali costituiscono un altro campo d’applicazione del rimedio. Le coliche addominali possono giungere all’improvviso, il dolore diminuisce sdraiandosi sulla parte dolente o, nei bambini, in braccio alla madre; i crampi colpiscono in modo particolare il colon trasverso.
I maggiori timori riguardano i cani, i rumori, l’acqua, gli avvelenamenti e la morte con forte ansia e irrequietezza. Belladonna ha nella violenza improvvisa la sua caratteristica fondamentale. Le manifestazioni di malattia possiedono i caratteri classici dell’infiammazione: la testa, la gola o qualsiasi altro distretto presentano calore, arrossamento, tumefazione e forte dolore, tutti sintomi che compaiono velocemente e allo stesso modo scompaiono. Belladonna è anche adatta a curare le otiti: sono molto dolorose, peggiorate nel letto durante la notte, pulsanti; la membrana timpanica è fortemente arrossata ed
Un interessante campo di applicazione del rimedio riguarda i casi acuti di artrite procedenti dall’alto verso il basso, in cui le articolazioni, gonfie, rosse e calde, migliorano con le applicazioni fredde; ogni movimento o scossa peggiora la situazione. Belladonna è indicato anche nelle fasi iniziali di ogni manifestazione esantematica, quali rosolia, scarlattina e morbillo. È un rimedio a maggior lateralità destra; i problemi si presentano di solito a destra per poi eventualmente spostarsi a sinistra, con le seguenti modalità di aggravamento: alle 3 del pomeriggio, l’essere innervosito, il movimento, il rumore, la luce, il tocco, le correnti d’aria fredda.
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L’identikit Da bambini sono irrequieti, litigiosi, si spaventano facilmente Incubi frequenti, sonno disturbato Vulnerabili alle infiammazioni, improvvise e violente
Istruzioni per l’uso
I problemi si presentano spesso sul lato destro del corpo.
In questa rubrica tratteggiamo le principali caratteristiche dei rimedi omeopatici. Ogni rimedio corrisponde a un particolare tipo di persona (omeotipo). Se ci riconosciamo in un rimedio, questo può essere utile contro i nostri problemi fisici e psicologici. La prescrizione profonda richiede però la competenza di un medico omeopata.
Una pianta pericolosa Le bacche tossiche di Atropa Belladonna, se ingerite, causano allucinazioni e deliri fino all’arresto respiratorio. Il nome fa riferimento ad Atropo, una delle tre Furie della mitologia greca. Il suo compito era tagliare il filo della vita, provocando la morte. Il nome Belladonna deriva invece da una pratica rinascimentale. Le donne usavano la pianta per dilatare le pupille, e dare risalto agli occhi. L’effetto è dovuto all’atropina, utilizzata anche in medicina convenzionale contro le coliche intestinali.
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