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3,90 Periodico mensile - Anno VIII, numero 70/2018 - €

Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI Prima ammissione: 20 dicembre 2017

GENNAIO 2018

MAGAZINE

LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI

n. 70 MAGAZINE Le piastre di Tesla e Kolzov, rimedi di bioenergia

Dossier Curarsi con i cibi della dietetica tradizionale cinese

MEDICINE DEI GHIACCI ✱ Il lichene per l’iperacidità ✱ Il fungo Chaga, tonico e antivirale

NATUROPATIA

FAMOSI IN NORD EUROPA

SCEGLIERE LE PENTOLE

MIAM-O-FRUIT, LA RICETTA FRANCESE PER RIGENERARE LE CELLULE (E COSTA POCO)

HYGGE E LAGOM, TECNICHE PER IL BENESSERE IN GRANDE ESPANSIONE

NE VA DELLA SALUTE: ATTENTI AI MATERIALI E A COME LE USIAMO

CARENZA DI CALCIO? Prepariamo in casa l’integratore a base di gusci d’uovo


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Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 16 Guida pratica: la

questione delle pentole pag. 22 Miam-Ô-Fruit:

il rigeneratore cellulare

IL MONDO DELLE ERBE pag. 26 Il lichene per i disturbi

gastrointestinali pag. 30 La vocazione antivirale

del fungo Chaga

pag. 32 Prugnolo a sorpresa

LE ALTRE MEDICINE

SULLE ALI DI PSICHE pag. 12

pag. 60 Bioenergie: le piastre

Hygge e Lagom, il benessere secondo il Nord Europa

di Tesla e Kolzov pag. 66 Restorative Yoga,

pratica di rigenerazione

SCOPERTE IN SOFFITTA pag. 40

Ossa più forti con i gusci d’uovo

pag. 70 Ascolta il tuo corpo con

la kinesiologia sistematica

I NOSTRI AMICI ANIMALI pag. 74

Animali in Costituzione!


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pag. 42

DOSSIER

La cucina medicata cinese ● Introduzione ● Radice di astragalo

per il Qi difensivo ● Curcuma, l’anti-dolorifico ● Il fagiolo Azuki,

lo sblocca-ristagni ● Goji e sesamo nero

RUBRICHE

per il well-aging

Il periscopio

Prepariamolo in casa pag. 78

pag. 8

Attualità

Le ricette del mese pag. 82

pag. 10

Ci salverà un fiore pag. 34

Aromaterapia pag. 38

Libri

Scelti per voi pag. 89

Annunci olistici pag. 92

L’ultima domanda pag. 84

Web trend pag. 86

pag. 98


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Attualità

a cura della redazione

OMEOPATIA chi ha detto che non funziona?

M

entre in Italia il sentimento nei confronti delle medicine “alternative” si caratterizza spesso per diffidenza – quando non aperta ostilità – sul fronte internazionale arrivano invece notizie che vanno in tutt’altra direzione. Tra i Paesi che più di altri stanno ponendo l’accento sull’efficacia delle terapie omeopatiche con politiche ad hoc o attraverso la divulgazione di ricerche scientifiche e dei loro risultati, citiamo i casi di Francia, Germania e India.

Come il convenzionale… anzi meglio In Francia lo studio EPI3, durato 7 anni, su migliaia di pazienti ha di-

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Accuse disinvolte e tagliate con l’accetta. Da noi è uno sport nazionale, non in altri Paesi. mostrato che medici omeopati e allopati ottengono le stesse percentuali di guarigione ma usando l’omeopatia si osservano meno effetti collaterali. «Difficile derubricare tutto come al solito a “un caso” o all’effetto placebo. Inoltre, chi è andato dagli omeopati ha dimezzato gli antibiotici e gli antinfiammatori ingeriti, e ha ridotto a un terzo gli analgesici e le benzodiazepine (psicofarmaci della famiglia del Valium)», commenta Marco Del Prete, presidente del-

l’Associazione Medica Italiana di Omotossicologia (AMIOT). «La ricerca francese evidenzia gli straordinari risultati dell’omeopatia sulle allergie, sulle patologie croniche, e su tutte le malattie che per essere combattute richiedono un rafforzamento del sistema immunitario».

Basta gettare fango Intanto in Germania un gruppo di lavoro di undici scienziati ha rotto gli indugi per opporsi all’atteg-


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giamento critico delle affermazioni che mondo scientifico e sanità hanno fatto contro i prodotti omeopatici. Il documento è stato pubblicato dal Comitato di Consulenza delle Accademie Scientifiche Europee e dice una cosa molto semplice: non vi è necessità di alcuna azione legislativa ulteriore sulle Medicine Complementari (leggi: niente “strette”) e, anzi, deve essere invece mantenuto l’accesso dei pazienti a medicinali complementari sicuri e di alta qualità, di loro scelta.

La reazione indiana In India invece nel 2012 è stata istituita una commissione governativa di alto livello presso il Central Council for Research in Homeopathy (CCRH) col compito di “occuparsi dei problemi relativi alla falsa propaganda contro l’omeopatia” e “di altri problemi correlati”. Concretamente la commis-

sione monitora l’informazione sul tema e invia lettere mirate agli autori di articoli in cui l’omeopatia viene bollata come non efficace. La Commissione opera anche attraverso la richiesta di repliche nei confronti delle riviste che pubblicano articoli sull’omeopatia “per partito preso”.

Chi è anti-scientifico e chi no I dati trasmessi dal governo indiano indicano che dal 2014 a oggi la spesa effettiva a favore dell’omeopatia continua a salire, passando da 820 milioni a 1,67 miliardi di rupie. Il trend vale anche per i fondi destinati alla ricerca: ben 141 nuovi studi scientifici tra il 2012 e il 2016. E l’omeopatia ne esce benissimo. «Questo ci incoraggia», dice Del Prete. «La diffidenza verso questo paradigma di cura centrato sulla persona è sempre più debole, in quanto, di per se, è anti-scientifica».

Per saperne di più Omeopatia in piazza È tempo di spiegare direttamente al pubblico – senza l’intermediazione della stampa – la storia, i benefici e la sicurezza della Medicina Omeopatica. Tutti sono invitati a partecipare agli eventi organizzati dal Presidio Omeopatia Italiana della Cemon. Basta andare sul sito e scorrere la lista degli appuntamenti (www.presidiomeopatiaitaliana.it). I medici omeopati che desiderano parlare al pubblico possono contattare l’azienda per definire modalità e date per le conferenze al pubblico che intenderà realizzare: cemoninforma@cemon.eu oppure telefonare al numero verde 800884051.

Anche per i veterinari è ora di dire basta I veterinari italiani aderenti all’International Association Veterinary Homeopathy, stanchi dei soliti attacchi, hanno qualcosa da dire: basta col “disco rotto” dell’effetto placebo! «La ricerca di base su animali (come rane, ratti, topi) e piante (frumento, lemna, piselli), nonché gli studi su cellule come i leucociti basofili, hanno dimostrato che le preparazioni omeopatiche anche altamente diluite sono in grado di causare cambiamenti biologici misurabili, quindi non si può ragionevolmente presumere che le risposte ai farmaci omeopatici siano dovute al solo effetto placebo», precisano in un comunicato. «Riguardo poi specificatamente all’omeopatia veterinaria, vi sono meta-analisi che mostrano complessivamente una tendenza positiva a comprova dell’efficacia dell’omeopatia sugli animali».

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Nutrizione naturale

Dalla Francia

MIAM-Ă”-FRUIT Il rigeneratore cellulare Pochi ingredienti a basso costo compongono una ricetta che ha convinto molte persone per i suoi effetti salutari. Gemma Astolfo 22


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Il pasto “feticcio”, come lo chiama l’ideatrice France Guillain. Una ricetta semplice ma da preparare con cura e da consumare anche tutti i giorni: è il Miam-ÔFruit, dotato di proprietà alcalinizzanti e antiossidanti. Non si compra già pronto, basta acquistare gli ingredienti sul banco frutta e verdura e il gioco è fatto.

Anche per scansare i virus invernali «È sempre più apprezzato dagli sportivi e anche da coloro che per mestiere devono mantenersi in perfetta forma, come i manager, cantanti d’opera o gli attori», ci spiega Guillain. «Si diffonde anche tra le persone attente che, pur non disponendo di grandi mezzi, tengono a mantenere se stesse e la loro famiglia in buona forma, evitando raffreddori e malanni invernali. Tutti coloro che lo utilizzano ogni giorno da lungo tempo ne sono assolutamente entusiasti».

Molti benefici ma diffidare delle imitazioni Pare, inoltre, che si riscontrino risultati positivi sulla pelle – visibili nel giro di qualche settimana di consumo regolare – ma anche sui capelli, sulle ossa, sulle gengive, sulle cartilagini, sulla linea. «Attenzione però a non cadere nella trappola delle ricette sul web: talvolta consigliano di togliere qualche ingrediente in nome di cineserie mai viste né sentite in Cina e tutto ciò mi infastidisce un po’ perché consigliano utilizzando il mio nome», continua France

Guillain, che denota una certa seccatura.

Per colazione o pranzo Punto e a capo. Insomma, bisogna seguire la ricetta originale scrupolosamente. Intendiamoci: non è che si prende il Miam-Ô-Fruit e poi ci si lascia andare ai bagordi.... Si può anche pasteggiare a pranzo con questa ricetta, senza distogliere il controllo sugli alimenti che assumiamo a cena. La Guillain è nota soprattutto per il largo seguito ottenuto sui “bagni derivativi” (prima o poi ce ne occuperemo: materia molto diffusa in Francia...). Ma che cosa c'è dentro il Miam-Ô-Fruit?

✱ Una mezza banana Da schiacciare con la forchetta, lasciandola ossidare per qualche minuto. Se diventa un po’ liquida e si scurisce, meglio. Ci sono proteine, serotonina (un antidepressivo naturale, dice Guillain), molto potassio, qualche probiotico per la flora intestinale. Non male: si potrebbe sostituire con albicocche secche biologiche lasciandole a bagno per una notte e riducendole in poltiglia al mattino.

Chi è France Guillain Attiva fin dagli Settanta, con una vasta produzione divulgativa alle spalle, France Guillain è una delle più famose naturopate, almeno in Francia. La sua opera ha contribuito alla diffusione dei bagni derivativi, ovvero una versione dell’idroterapia messa a punto nell’Ottocento in Germania.

✱ Olio di lino e di sesamo biologici Perché contengono omega-3. E sono quelli più economici. Tutte le membrane cellulari hanno bisogno di questo nutriente, in particolare i neuroni. Sempre da associare alla vitamina C, per rendere questi grassi buoni più biodisponibili. Infatti il limone è il prossimo ingrediente. 23


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Nutrizione naturale

LA

✱ Mezzo limone appena spremuto

RI CETTA

✔ Mezza banana schiacciata con la forchetta, lasciata in posa per un quarto d’ora; ✔ Due cucchiai di olio crudo e biologico, uno di lino e uno di sesamo, da emulsionare nella banana schiacciata; ✔ Un cucchiaio di succo di limone spremuto al momento; ✔ Pezzi di almeno 3 frutti

diversi – freschi e crudi – fra cui sempre una mezza mela; ✔ 3 cucchiai di semi oleosi interi o macinati (noci, nocciole, mandorle, semi di zucca ecc.). Evitare l’aggiunta di zucchero o latte. Eventualmente un cucchiaino di buon miele o di polline freschi.

COME LO SERVIAMO? Due opzioni: in un piatto o sotto forma di frullato.

● Nel piatto (consigliato) Disponete la banana schiacciata ed emulsionata con gli oli sul fondo. Aggiungete il succo del limone e i semi oleosi macinati (o anche interi) e mescolate. Posateci sopra la frutta tagliata a pezzetti. «Certe persone – dice France Guillain – passano tutto al frullatore e poi si lamentano di essere stanchi di questa ”pappa” da mangiare col cucchiaio. Lo credo bene! Provate a passare al frullatore una bistecca con le patate fritte e mangiatela col cucchiaio! La presentazione è molto importante».

● Frullato Spiega Guillain: «Se avete voglia di cambiare presentazione di tanto in tanto o se volete renderla più divertente per i vostri bambini o adolescenti, presentate il Miam-Ô-Fruit sotto forma di frullato, ma in ogni caso dopo aver schiacciato la banana con la forchetta prima di versare il tutto nel frullatore (ricordatevi che essa cambia composizione e acquisisce meravigliose proprietà grazie all’ossidazione). Nella vaschetta del frullatore aggiungete 4 o 5 cucchiai d’acqua. Servite in un bicchiere grande con una cannuccia».

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Importante, dopo la spremitura, assumerlo subito: è vera vitamina C.

✱ Semi oleosi Ampia scelta: noci, nocciole, mandorle, semi di girasole o di zucca, noci di Macadamia, pinoli... fate voi. Portano una grande varietà di grassi omega. Meglio macinarli sul momento, al limite il macinato si conserva per qualche giorno in frigorifero. Semi almeno di tre tipi diversi. ✱ Frutta fresca Fondamentale. Anche qui almeno di tre tipi, ma sempre una mezza mela (per una porzione). Prendiamo fibre, vitamine, sali minerali, enzimi e oligoelementi. Soprattutto è buona. Andiamo sulla frutta di stagione, ma che sia fresca. Potete mettere mele, pere, kiwi, fragole, lamponi, more, ciliege, albicocche, pesche, prugne, uva, cachi, papaia, mango, ananas, ecc. Niente frutta a digestione rapida come pompelmo, arancia, mandarino, anguria e melone. Una vaschetta di fragole può bastare per tutta la settimana, utilizzandone due al giorno. L’importante è la varietà. Meglio se biologiche. Omega per cervelli… moderni Come si vede, nel Miam-Ô-Fruit


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Da leggere France Guillain Il metodo France Guillain Ed. Età dell’Acquario Pagine 272, euro 21,00 Una strategia su più fronti per mantenersi in salute e persino risolvere alcuni disturbi, anticamera di guai peggiori. Lo schema presentato da Guillain, ricco di spunti, consigli e di informazioni inedite, punta in primo luogo sull’alimentazione e sul consumo regolare del Miam-Ô-Fruit. Il pasto dovrebbe essere composto da cinque elementi privilegiando il biologico: cereali integrali, verdure crude o cotte, legumi, olio crudo e proteine animali. Ogni tanto il digiuno, poi bagni derivativi, l’argilla per drenare e riparare, e tanta esposizione al sole.

sono molto rappresentati i grassi omega. Non ci si potrebbe accontentare di qualche manciata di semi oleosi al giorno, come probabilmente facevano i nostri progenitori primati? «No – risponde la naturopata francese – perché non siamo semplici primati. Il nostro cervello non è mai stato tanto sollecitato quanto oggi. Sessant’anni fa, in molti mestieri, si poteva ancora lavorare per tutta la vita senza saper leggere né scrivere. Oggi, fra internet, il cellulare, le etichette su tutti i prodotti, più la massa di informazioni trasmessa ogni giorno dalla televisione, dalla radio e da chi ci circonda, il cervello è costretto a lavorare molto di più e consuma più

zucchero (glucosio) e omega-3».

E tiene in controllo la fame Quando prendere il Miam-Ô-Fruit? Meglio al mattino. «Non lo si fa seguire da una fetta di pane», precisa Guillain. «Bisogna accettare l’idea che il frutto non è “una cosetta” non nutriente che si mangia per non ingrassare o una sorta di leccornia che non alimenta l’organismo. Questa preparazione con olio e semi oleosi è così perfetta che è in grado di inibire l’appetito per ore. L’esperienza dimostra che anche chi lavora duramente resiste almeno quattro ore, e spesso anche di più, senza avere fame dopo avere assunto questa preparazione al mattino».

UNO DEI SEGRETI DI ZINEDINE ZIDANE La preparazione MiamÔ-Fruit gode di largo seguito tra gli sportivi. Tra questi, il campione francese Zinedine Zidane era solito assumere questo alimento regolarmente. «Zidane – spiega France Guillain – ha appreso la ricetta direttamente da me. Era famoso perché durante le competizioni internazionali, come i campionati del mondo in Corea, mostrava indici di stress ossidativi molto più bassi dei compagni di squadra. In effetti il Miam-Ô-Fruit è una delle migliori compensazioni antiossidanti che la natura ci abbia dato». Un altro sportivo d’eccellenza consumava regolarmente la preparazione: il ciclista spagnolo Miguel Indurain.

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Il mondo delle erbe

LE MEDICINE DEI GHIACCI

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Il lichene per i disturbi gastrointestinali

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Nel nord Europa è da sempre un popolare rimedio contro le acidità di stomaco, il reflusso e le lentezze intestinali. Ne facciamo un macerato oppure caramelle per il dopo pranzo. Michela Clemente


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Il mondo delle erbe

N

ell’antica piazza di Tallin, capitale estone dall’anima russa, si trova una tradizionale apoteke, una farmacia storica risalente al 1400. All’interno sono conservati antichi rimedi galenici ed erbari sopravvissuti ai secoli, ricchi di segreti sull’impiego delle erbe del luogo. Sfogliando avidamente le vecchie pagine ingiallite potrete trovare la figura della Cetraria islandica, un lichene caratteristico delle distese laviche islandesi e dei freddi habitat montani. Sulle nostre Alpi lo possiamo trovare lungo i pendii sopra i 1000 metri d’altitudine dove il clima ne permette la crescita.

Alga più fungo uguale lichene I licheni sono vegetali complessi derivanti dall’unione, o meglio dalla simbiosi, di due organismi che traggono beneficio l’uno dal metabolismo dell’altro. La Cetraria è composta da un’alga ricca di clorofilla e da un fungo sporigeno da cui ha origine il lichene. I principi attivi della Cetraria sono contenuti nel tallo, ovvero il corpo del lichene, che rappresenta la parte utilizzata come droga sia in fitoterapia, sia in preparazioni cosmetiche.

Stop all’acidità con le mucillagini Ricco di mucillagini, preziose alleate dell’epitelio gastroesofageo, questo fungo è un ottimo coadiuvante in caso di reflusso gastroesofageo. Le mucillagini fungono da tampone per le mucose infiammate dall’iperacidità, formando uno strato

Consigliato il “macerato a freddo” Il macerato a freddo è una tecnica di estrazione dei principi attivi molto semplice, particolarmente adatta ad eliminare il surplus di sapore amaro. È sufficiente immergere un cucchiaino da tè di Cetraria islandica in formato TT (taglio tisana) in una tazza di acqua a temperatura ambiente e lasciarla coperta lontano da fonti di calore per 24 ore. Trascorso tale tempo filtrare il composto e bere a piacere.

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protettivo lungo il tubo digerente che ne evita così l’erosione.

Emolliente e antinfiammatorio Anche la funzione intestinale gradisce le mucillagini. In più la Cetraria è ricca di lichenina, il maggiore principio attivo di questo vegetale. Si tratta di un carboidrato ricco di amido simile a quello delle patate. Questo lichene, infatti, veniva utilizzato dalle popolazioni nordiche come alimento nei periodi di scarso raccolto, per il suo contenuto energetico. L’azione emolliente della lichenina si rivela però anche un toccasana per l’intestino grazie alla sua capacità di formare una gelatina che riveste l’epitelio delle mucose. Il polisaccaride, inoltre, regola la motilità intestinale in caso di diarrea e spasmi colitici.

Digestivo naturale e contro la nausea Ma non è tutto poiché il forte sapore amaro del lichene è dato da una altra molecola con virtù toniche: la citrarina. Le qualità toniche della citrarina sono particolarmente utili in caso di cattiva digestione e dispepsia. La Cetraria può rappresentare, inoltre, un valido supporto contro nausea e vomito a patto che si osservi un accorgimento importante: bollire il tallo prima di consumare l’infuso eliminando la prima acqua di decozione. Tale procedura evita l’eccesso di sapore amaro nella tisana, dovuto ai principi attivi, rendendola più gradevole e adatta all’assunzione.

L’impiego contro l’acne Il lichene, infine, viene da tempo utilizzato in cosmesi per le sue proprietà battericide. Numerose preparazioni come quelle contro l’acne ne sfruttano l’azione antisettica e le virtù emollienti che lo rendono adatto a qualsiasi tipo di pelle.

La leggenda dei licheni Un’antica leggenda alpina cita i licheni come la possente capigliatura delle donne dei boschi. Il folklore racconta che le ragazze dei villaggi tirolesi, dotate di fisico possente e sembianze gigantesche, abbiano capelli disciolti e arruffati composti da licheni. Le “faggen” – così vengono chiamate – hanno un aspetto duro e feroce che si contrappone volutamente a quello tramandato da altre favole tradizionali che le dipingevano come fate delicate ed eteree.


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ANCHE IN CASO DI MAL DI GOLA Oltre alle proprietà digestive e di regolazione intestinale, la Cetraria islandica trova indicazione in caso di mal di gola, faringotonsilliti, e tosse. È dotata infatti di un effetto lenitivo, leggermente antisettico ed espettorante. L’assunzione più semplice Sebbene non sia la modalità d’assunzione più efficiente, possiamo sempre preparare un infuso a base di lichene. In erboristeria ci procuriamo il tallo e ne versiamo un cucchiaino in una tazza d’acqua fredda. La portiamo in ebollizione e la

lasciamo bollire per 5 minuti. Spegniamo il fuoco e aspettiamo ancora 10 minuti prima di filtrare e bere. ● Oppure con il liquido possiamo fare gargarismi: meglio quest’ultima pratica se soffriamo di gastrite in quanto i principi amari contenuti nel tallo potrebbero peggiorare i sintomi. ● Altre modalità d’assunzione prevedono il ricorso all’estratto secco o fluido e alla tintura madre. ● In commercio troviamo anche preparazioni per il mal di gola in cui la Cetraria si associa ad altri ingredienti come la propoli e l’Uncaria.

Fai-da-te - Caramelle digestive al lichene Per approfittare delle proprietà digestive del Lichene islandico con un pizzico di dolcezza possiamo concederci delle caramelle digestive post prandiali.

INGREDIENTI:

2 cucchiai di zucchero grezzo di canna; 1/2 tazza di infuso di Cetraria islandica; 1 cucchiaio di succo di limone (più un pizzico di buccia grattugiata); 2 cucchiai di miele; 1 cucchiaio di zenzero grattugiato. PROCEDIMENTO: In un recipiente antiaderente unire

tutti gli ingredienti e sciogliere il tutto a fiamma media per pochi minuti, fino ad ottenere un composto ben amalgamato. Ridurre la fiamma al minimo e far cuocere il composto per 15-20 minuti mescolando in modo che non si attacchi al recipiente

formando grumi. Spegnere il fuoco e far riposare per un minuto. Con un cucchiaino da tè versare il composto su una teglia foderata con carta da forno in modo da formare tante piccole gocce. Quando le caramelle appaiono solidificate e indurite sono pronte per il consumo.

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Il mondo delle erbe

LE MEDICINE DEI GHIACCI

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La vocazione antivirale del fungo Chaga Al centro di numerose ricerche contro herpes e papilloma. Sembra anche attivare il sistema immunitario per combattere i tumori. In attesa di saperne di più, si presenta anche come un tonico sotto forma di decotto. 30

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elle fredde terre del nord Europa da secoli si conoscono le proprietà di un fungo tutt’oggi utilizzato e studiato dai ricercatori per le sue molteplici proprietà: il fungo Chaga (Inonotus obliquus). L’imperatore cinese Shennong lo citava già nel 2800 a.C. nel suo libro “Shennong Bencao Jing” come rimedio medicamentoso


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delle foreste ghiacciate. Meno noto rispetto ad altri funghi simili e più famosi, come il Ganoderma lucidum, il Chaga viene comunque annoverato in fitoterapia tra i funghi medicinali.

Speranza nella lotta agli Herpes virus Amante delle temperature estreme – vive anche a meno 20 °C – questo fungo cresce sulla corteccia degli alberi di Betulla traendone le sostanze essenziali per il suo metabolismo. L’acido betulinico prodotto dal Chaga è uno dei prodotti derivanti dall’interazione tra il fungo e la pianta della Betulla ed è attualmente impiegato in diverse ricerche cliniche. Gli estratti del fungo Chaga, infatti, hanno mostrato capacità di riduzione di alcuni virus patogeni per l’essere umano, tra i quali la famiglia degli Herpes virus, limitandone così la diffusione. La speranza è quella di definire meglio le quantità e le modalità terapeutiche del fungo per poterle applicare anche a ceppi virali più aggressivi come quello del papillomavirus.

Futuro antitumorale? La citotossicità dell’acido betulinico unito ai numerosi polisaccaridi estratti dal fungo hanno mostrato, inoltre, valide proprietà immunostimolanti tanto da aver indotto i ricercatori a studiarne le possibili influenze sulle cellule tumorali. La sua capacità di attivazione delle cellule fagocitiche del nostro organismo fa ben sperare in future immunoterapie mirate. A questo scopo, tuttavia, per ora è necessario rivolgersi a micoterapeuti esperti.

IL RE DELLA FORESTA I popoli scandinavi considerano il fungo Chaga come il Re della foresta al pari del leone per i popoli africani. La sua importanza è dovuta ai molteplici usi alimentari e medicamentosi tradizionali. Nei villaggi siberiani è utilizzato sia in forma di decotto con proprietà fitoterapiche, sia ad uso cosmetico esterno come peeling ad azione antinvecchiamento. Più salutare delle comuni sigarette a base di tabacco, il Chaga viene bruciato durante la stagione invernale nelle case per poter inalare i suoi fumi benefici. L’uso alimentare, tramandato dagli anziani finlandesi, prevede un pasto a base di questo fungo nelle giornate ghiacciate per un’azione preventiva antiraffreddamento.

L’impiego più semplice Più semplicemente possiamo godere delle sue virtù tonificanti preparando il decotto con pochi grammi di fungo reperibile nelle erboristerie specializzate sia in polvere, sia in pezzi essiccati. (m.c.)

Il decotto di Chaga Mettere in una tazza d’acqua due cucchiaini da tè di fungo Chaga in polvere oppure 20 grammi in pezzi. Coprire il recipiente. Portare ad ebollizione e mantenere a fuoco medio per almeno 15 minuti. Spegnere e lasciare in infusione altri 20 minuti prima di filtrare la bevanda. Degustare con un cucchiaino di miele.

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Dossier

LA CUCINA MEDICATA CINESE Astragalo, Curcuma, Goji, Azuki: se ne sente molto parlare. Ma andiamo a vedere le ricette originali della Medicina tradizionale cinese. Utili anche a scopo curativo. Karin Wallnoefer

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La cucina medicata cinese

l proto-medico Ippocrate – su cui ancora oggi giurano tutti i medici nostrani – spesso e volentieri viene citato con il detto “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Il dotto greco dell’isola di Kos certamente sapeva di cosa stava parlando, ma probabilmente si sarebbe stupito se avesse saputo che i suoi colleghi cinesi, alcune migliaia di chilometri più a est, stavano per mettere in pratica il suo consiglio, parola per parola. Fin dagli inizi, infatti, nella medicina cinese non si è mai distinto chiaramente tra alimento e rimedio farmacologico: sono la stessa cosa.

I

SOMMARIO pag. 42

Introduzione

pag. 46

Radice di astragalo per il Qi difensivo

pag. 49

Curcuma, l’anti-dolorifico

pag. 52

Il fagiolo Azuki, lo sblocca-ristagni

pag. 54

Goji e sesamo nero per il well-aging

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Dossier

Questi articoli mirano a dare informazioni generali e non possono in alcun caso sostituire la consultazione diretta da parte di un medico o altro personale medico qualificato.

Alimenti e nello stesso tempo medicine Già nei primi classici cinesi le ricette da cucina e da farmacia si fondono senza soluzione di continuità e convergono nella tradizione dei piatti medicati. Le erbe utilizzate sono a tutti gli effetti sia alimenti, sia medicine. C’è chi le chiama erbe dietetiche, chi parla di alimenti con effetti terapeutici, chi invece usa la parola trendy “superfood”. Fatto sta che i cinesi da migliaia di anni potenziano i loro piatti quotidiani con erbe terapeutiche, una sorta di tradizionale functional food tutto da riscoprire.

Che cosa sono queste erbe cinesi?

Quando le erbe provengono dalla Cina siamo tranquilli? La maggior parte di queste erbe proviene ancora dalla Cina e l'affidabilità è scarsa. Per la merce importata dalla Cina esistono in grandi linee due canali di vendita in Italia: quello dei negozi alimentari cinesi e dei supermercati che li commercializzano come normali alimenti, ad esempio le bacche di Goji. In questi negozi i prodotti devono passare i normali controlli come nel caso di riso, frutta o spezie importate dalla Cina o da altri paesi asiatici. Una vendita che offre più sicurezza, a mio parere, è quella che passa per importatori seri e per le farmacie. Qui, generalmente, si controlla se ci sono metalli pesanti, pesticidi e contaminazioni microbiologiche o aflatossine. Ma questi controlli costano e il prezzo aumenta... a volte anche troppo.

Proviamo a coltivarle La soluzione può consistere nel coltivare le erbe cinesi nei nostri Paesi sottoponendole a controlli fin dall’inizio. Le iniziative in questa direzione sono già piuttosto numerose, per esempio esistono bacche di Goji sudtirolesi e calabresi, Ginseng svizzero e il fungo Cordyceps tedesco.

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I cinesi, in antichità, hanno rastrellato flora e fauna dell’Asia intera in cerca di rimedi terapeutici. Quello che hanno trovato forma una materia medica veramente impressionante che comprende piante, insetti, parti di animali, minerali di ogni tipo. Nei piatti medici si usa soltanto una piccola parte di questi rimedi, cioè solo erbe sicure nell’uso quotidiano e che, per il loro sapore gradevole, sono adatte a finire in pentola. Alcune erbe dietetiche cinesi si usano come alimenti anche da noi, ad esempio la noce, il sesamo, la mora di gelso, lo zenzero e la cannella. Altre si conoscono da poco tempo come il fagiolo Azuki, le alghe marine, la bacca di Goji e il Kuzu. Altre ancora sono rimedi farmacologici cinesi molto apprezzati che, però, non si usano tutti i giorni in cucina, come l’Astragalo (huangqi), l’Angelica cinese (danggui), la Schisandra (wuweizi) o il Codonopsis (dangshen). Molte altre erbe sono poco conosciute in Europa, ma si trovano in quasi tutte le cucine cinesi.

Come si usano le erbe dietetiche nei piatti medicati? Nella medicina cinese esiste una lunghissima tradizione di piatti medicati e ci sono dunque infinite ricette, tra le quali molti decotti, sciroppi, brodi e piatti di riso (è piuttosto conosciuto per esempio il Congee, una poltiglia di riso stracotto). In genere nei piatti si usano le erbe secche sia da sole, sia di due o tre tipi. In Cina sono molto amate anche pietanze medicate con una preparazione un po’ più impegnativa, piatti molto gustosi che grazie all’impiego delle erbe dietetiche ottengono un valore aggiunto per la salute. Esistono tuttora veri e propri ristoranti, nei quali i clienti, a seconda della loro condizione, possono scegliere i menu più indicati. Il problema per noi europei sono i sapori inconsueti. Ma non è un problema irrisolvibile, anzi: con un po’ di fantasia tutte le erbe dieteti-


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La cucina medicata cinese

A LEZIONE DA KARIN L'Autrice di questo dossier, che abita a Bressanone (BZ), lavora in diversi ambiti della medicina tradizionale cinese, in particolare con lo Shiatsu, l’alimentazione cinese e il Qigong. Si è formata –

con vari maestri – in Cina, Vienna, Milano e Bologna. Tiene corsi sia in lingua tedesca, sia in italiano, questi ultimi per la Scuolatao a Bologna, Milano e Roma (“Corso di alimentazione energetica secondo la medicina cinese”).

che cinesi si possono integrare benissimo anche nei nostri piatti. A patto che l’effetto della ricetta abbia la stessa direzione dell’erba aggiunta.

Queste erbe possono dare effetti collaterali non desiderati? Le erbe dietetiche cinesi in Cina e in altri Paesi limitrofi si usano da millenni e l’esperienza sembra dimostrare che siano sicure. Ma attenzione: questo non vale per tutte le erbe cinesi. Alcune devono essere usate solo da medici esperti. Invece, il gruppo delle erbe dietetiche (di cui parliamo in questo dossier, ndr) è per la stragrande maggioranza poco problematico. Sì, certo, esistono controindicazioni anche per queste erbe, ma si riferiscono a un uso ripetuto e a dosi piuttosto importanti. Così, per esempio, le erbe toniche per il Sangue e lo Yin possono causare diarrea e i tonici del Qi non andrebbero usati in presenza di malattie infettive acute. La Liquirizia (gancao) e il Ginseng possono causare ipertensione e l’Angelica cinese può aumentare l’effetto di alcuni farmaci anticoagulanti.

Ulteriori informazioni presso Scuolatao: www.scuolatao.com - Segreteria generale (Daniela): 0523 180519 oppure 346 6183551. Contatti diretti: karin.wallnoefer@gmail.com www.karinwallnoefer.com

Un problema comune Diamo ragione agli scettici quando sostengono che, oltre all’esperienza, non esistono per tutte queste erbe analisi e studi sufficienti per quanto riguarda gli effetti prolungati e le interazioni con altre sostanze o medicinali. Questo, però, vale anche per molti alimenti, erbe e spezie usati tradizionalmente in Europa e, ancor più, per additivi alimentari o pesticidi di comparsa più recente.

Qualcosa in più per la nostra salute Intendiamoci: è fuor di dubbio che nessuna erba, per quanto “miracolosa”, possa sostituire o rendere superflua un’alimentazione sana ed equilibrata. Cibo e stile di vita restano le basi per la salute. Ma è altrettanto certo che una buona alimentazione non sempre basta per rimanere in salute e in forma. In termini di prevenzione può essere molto sensato integrare l’alimentazione con altri rimedi più efficaci e specifici durante momenti di vita particolarmente difficili, faticosi o stressanti.

Un classico cinese LA RICETTA BASIC: IL CONGEE DI RISO Il Congee di riso nella dietetica cinese è ritenuto il piatto più facilmente digeribile e nel contempo molto tonico. Per prepararlo si lava bene una parte di riso (bianco o integrale) e lo si lascia bollire su fiamma piccola con 6-10 parti di acqua per almeno 2 ore fino a quando il riso si disfa. Se si vuole avere un effetto più fortemente diuretico si possono aggiungere i fagioli Azuki (vedi a pagina 52, ndr) fino ad un rapporto di 1:1. Il Congee non si sala e viene condito solo a fine cottura. I condimenti possibili sono infiniti: dolci con frutta fresca o secca e dolcificanti a piacere oppure salati con verdure, olive, spezie, ma anche uova, carne o pesce. Nella cucina medicata cinese il Congee è spesso usato come il piatto base cui vengono aggiunte singole erbe dietetiche.

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