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MAGAZINE

LA SALUTE NATURALE RACCONTATA DAGLI ESPERTI

3,90 Periodico mensile - Anno VII, numero 69/2017 - €

Poste Italiane - Sped. in A.P. DL 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, LO/MI Prima immissione: 20 novembre 2017

DICEMBRE 2017

n. 69 MAGAZINE

Dossier Rimedi verdi anti-influenza Funghi, piante protettive e omeopatia

VACCINO ANTI-HPV

HOT COMPRESS Il massaggio indiano con i sacchetti d’erbe

Il Nobel Montagnier: «Troppi rischi»

TORNIAMO AI LEGUMI

REFLUSSO GASTROESOFAGEO IL BOTULINO NATURALE

GONFIANO? CARNE DEI LO TRATTIAMO CON MALVA, POVERI? SOLO PREGIUDIZI, PIANTAGGINE, CAMOMILLA IMPARIAMO A CUCINARLI E LIQUIRIZIA: ECCO COME SI FA

CRESCIONE BRASILIANO, EFFETTO ANTI-RUGHE MA SENZA SIRINGHETTA

SOLO COINCIDENZE? Gli alimenti che assomigliano agli organi che curano


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Sommario NUTRIZIONE NATURALE pag. 18 Legumi: impariamo

a cucinarli pag. 24 Ecco cosa mangiare

per proteggere la vista pag. 30 4 alimenti somiglianti

all’organo che curano

IL MONDO DELLE ERBE pag. 32 Reflusso gastroesofageo,

affrontiamolo con le erbe pag. 38 Peso sotto controllo

grazie al cumino

LE ALTRE MEDICINE

ATTUALITÀ pag. 10

Rischi inaccettabili per il vaccino anti-HPV

pag. 68 Hot compress,

il massaggio indiano con i sacchettini d’erbe

SCOPERTE IN SOFFITTA pag. 48

pag. 72 La via della ribellione Zen

Crescione del Brasile, il botulino naturale


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pag. 50

DOSSIER

Rimedi naturali anti-influenza ● Introduzione ● Le medicine degli “altri” ● Funghi medicinali protettivi ● Prevenire con l’omeopatia ● Rosa canina, l’anti-raffreddore

per eccellenza ● Magnesio, un alleato contro

RUBRICHE

la febbre

Il periscopio pag. 8

Psicoterapia per tutti i giorni pag. 14

Aromaterapia pag. 40

Ci salverà un fiore pag. 44

Prepariamolo in casa pag. 78

Le ricette del mese pag. 82

I nostri amici animali pag. 84

Il giramondo pag. 86

Libri e web trend pag. 88

Scelti per voi pag. 93

Annunci olistici pag. 94

L’ultima domanda pag. 98


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Attualità

Fabio Fioravanti

IL J’ACCUSE DI MONTAGNIER

Rischi inaccettabili per il vaccino anti-HPV Vaccino contro il papillomavirus: due autorevoli ricercatori, tra cui un premio Nobel, dicono che non è sicuro e riscontrano dubbi sulla sua efficacia.

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F

orse non è proprio il “vaccino dei sogni”, com'è stato definito: la vaccinazione contro il virus del papilloma (HPV) potrebbe mettere a rischio la salute e non è nemmeno assodato che funzioni nel prevenire i tumori. «Ragazzi e ragazze precedentemente sani, con le loro famiglie, hanno riportato gravi lesioni e anche decessi associati al vaccino. Non si tratta di aneddoti, più di 850 articoli scientifici sul motore di ricerca PubMed discutono gli eventi avversi del vaccino». Non usano mezzi termini il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier e James Holland, noto in tutto il mondo per le sue pionieristiche ricerche sui tumori del sangue (classe 1925, ma sempre attivo...).

Insomma, ce n’è abbastanza per sollevare la questione: è giustificato l’impiego dell’anti-HPV nella popolazione generale?

Un Lasker “deplorevole” Montagnier e Holland sono intervenuti sul tema in seguito alla consegna del prestigioso premio Lasker a Douglas Lowy e John Schiller (National Cancer Institute, Stati Uniti) per le loro ricerche sul vaccino anti-HPV. «Un premio Lasker deplorevole», hanno detto i due critici. Da notare che gli stessi Montagnier e Holland avevano ricevuto il Lasker rispettivamente nel 1986 e nel 1972. Questa volta, però, i vincitori non lo meriterebbero, anche se

Capiamo meglio «Molti scienziati – continuano i due ricercatori – stanno studiando l’associazione tra il vaccino e l’insufficienza ovarica prematura, la sindrome della fatica cronica, la sindrome di dolore regionale, la tachicardia ortostatica posturale, i disordini autoimmuni e neurologici, e casi di morte».

Un problema non solo nostro In Italia il caso “vaccino anti-HPV” è esploso lo scorso aprile dopo un servizio della trasmissione Report, con la redazione subito sotto assedio solo per aver posto l’interrogativo. E il tema era proprio quello delle reazioni avverse.

In altre nazioni se ne parla da tempo. L’India ha proibito questi vaccini per alcuni anni perché gli studi clinici presentavano problemi di ordine etico. Nel 2014 il Giappone ha cancellato l’autorizzazione all’impiego subito dopo aver preso atto dei possibili rischi. Le vittime di danni hanno intrapreso azioni legali contro i produttori (in Giappone e Colombia). Negli Stati Uniti il sistema di rilevazione degli eventi avversi sui vaccini registra più di 50 mila report di possibili danni associati al vaccino e 328 casi di morte. Il tutto da verificare. In due casi sono stati rimborsati i famigliari della vittima con 200 mila dollari. Ha un costo la vita delle persone...

Una rappresentazione del Papillomavirus (HPV)

In molti altri paesi, come Danimarca, Irlanda e Francia, si sta dibattendo sulla sicurezza di questo vaccino. Ora anche da noi, per fortuna. Anche perché, secondo Montagnier, andrebbe rivalutato l’insieme delle vaccinazioni multiple: lui consiglia uno stop alle vaccinazioni obbligatorie e segnala il problema – ancora non ben chiaro – della morte improvvisa infantile (SIDS). Servono più informazioni e ricerche. Vogliamo parlarne?

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Attualità

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Viene raccomandato e si estende ai maschi Il vaccino anti-HPV non è obbligatorio in Italia. Dal 2008, però, è in corso una campagna che raccomanda e offre gratuitamente la vaccinazione contro il virus alle ragazze tra gli 11 e i 12 anni di età. Si tratta di prevenire l’infezione da papillomavirus che, effettivamente, può portare allo sviluppo di lesioni precancerose alle cervice uterina: nell’1 % dei casi di infezione si sviluppa il cancro secondo l'AIRC, l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro. In ottica preventiva – anche per i vaccinati – resta fermo il Paptest. Per le ragazze di 11-12 anni si propongono due dosi di vaccino anti-HPV, tre ad età superiori. Nel frattempo, il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 20172019 estende questa vaccinazione anche ai maschi nel loro undicesimo anno di età, sia per interrompere la circolazione del virus, sia per proteggerli da tumori più rari di quello dell’utero, ma dipendenti dagli stessi ceppi virali, come i più rari carcinomi di ano, pene, cavo orale e gola.

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alluminio, presente nel vaccino stesso. Si sospetta che l’alluminio – lo ricordiamo – possa causare effetti collaterali neurologici e auto-immunitari. Anche dubbi sull’efficacia Ovviamente non è emersa Non è nemmeno sicuro che alcuna differenza tra le persone questo vaccino svolga davvero il vaccinate e chi ha ricevuto il compito per cui viene utilizzato, placebo perché entrambe erano cioè prevenire il cancro della state esposte all’additivo. cervice uterina. La stessa giuria Questo, secondo Montagnier e del Lasker, infatti, afferma che la Holland, ha permesso ai “presunta capacità di ridurre i produttori del vaccino di tumori non sarà ovvia fino al dismettere questi effetti 2030”. «In altre parole – collaterali come “triviali”. commenta Montagnier – il «Ancor più sconcertante vaccino non ha – insistono – il fatto prevenuto il cancro che i produttori della cervice riconoscano di nonostante ne non aver mai siano, ormai, testato i vaccini state in relazione al somministrate rischio di più di 200 causare infertilità milioni di dosi». e cancro. Tristemente, Test di sicurezza l’evidenza poco rigorosi suggerisce che in «I vaccini – continua il alcuni individui li Nobel – come tutti gli Luc possano causare». interventi medici, Montagnier, richiedono un esame Nobel per la rigoroso prima di Ascoltiamo le persone medicina per consentirne un impiego Il dibattito è in corso e le sue così diffuso e questo è assume toni sempre più ricerche sul specialmente vero roventi. C’è chi sostiene virus HIV. quando i riceventi sono che il vaccino possa bambine. È stupefacente che garantire un’eccellente sicurezza. scienziati e autorità regolatorie Altri lo negano decisamente: non abbiano fatto rigorosi test intanto il vaccino è liberamente sulla sicurezza prima di dare via in commercio. «Nonostante le libera a questo vaccino, con le lacune dei test sulla sicurezza – sue tragiche conseguenze». osservano infine i due ricercatori – i bambini e le famiglie che lamentano danni, tipicamente si Qualcosa non va trovano di fronte a medici e sui test di sicurezza istituzioni che li marginalizzano o Il “j’accuse” prosegue li respingono. Ma il fatto che divulgando retroscena. Negli l’informazione non sia studi clinici, al gruppo placebo benvenuta non significa che sia sono state somministrate falsa». iniezioni di un additivo di vanno riconosciuti i loro meriti, per il lavoro svolto sulla ricerca di base.


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Nutrizione naturale

a cura della redazione

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Strani casi che rimandano alla dottrina delle segnature.

alimenti somiglianti all’organo che curano

na teoria antichissima, premiata da grande successo durante il Rinascimento, soprattutto grazie al lavoro del vulcanico Paracelso. La dottrina delle segnature (Signatura rerorum: “firma delle cose”) vuole che tutto ciò che esiste sia governato dalle stesse leggi. Non ci si stupisce di ritrovare le stesse forme e colori in parti del corpo umano e in alcuni vegetali. Ma c’è di più: queste somiglianze, ben lungi dall’essere frutto del caso, indicherebbero all’esperto quali erbe o frutti raccogliere per curare le malattie che colpiscono l’organo somigliante. Dismesso in tempi moderni come “pensiero magico”, la dottrina della segnatura presenta tuttora però alcuni casi esemplari.

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Melagrana e ovaio Intanto la melagrana è da sempre ritenuta simbolo di fertilità. Produce anche ormoni molto simili a quelli secreti dall’ovaio. La struttura follicolare dell’organo e del frutto presentano, inoltre, qualche somiglianza.

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Le cellule dell’ovaio che vedete nella foto sono di tipo epiteliale e si trovano in altre parti del corpo. Ad esempio, sulla superficie interna delle arterie: il succo di melograno, secondo alcune ricerche, aiuta a mantenere tali cellule in buona salute, rallentando l’aterosclerosi.

Semi di lino ed epitelio I semini assomigliano alle cellule epiteliali di alcuni organi. Inoltre, in acqua i semi rilasciano una sostanza mucillaginosa molto simile a quella in cui “galleggiano” le cellule dell’epitelio (glicocalice). Sono note al riguardo le azioni terapeutiche e protettive del lino su varie parti del corpo in cui gli epiteli giocano un ruolo chiave. Ad esempio, la pelle o l’intestino. Il lino, poi, è ricco di lignani biologicamente simili agli estrogeni prodotti dalle cellule epiteliali delle ghiandole del sistema riproduttivo: si ritiene che i lignani concorrano alla prevenzione dei tumori sostenuti dagli estrogeni (mammella, prostata).


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Noce e cervello Qui la somiglianza è clamorosa, ci sono persino i due emisferi! Guarda caso le noci sono ricche di grassi omega-3 di cui è riconosciuta la proprietà neuroprotettiva: si sta studiando a fondo l’effetto nella prevenzione del declino cognitivo e delle demenze. Le noci contengono inoltre, acido gallico, vitamina E, folati e polifenoli: tutte sostanze che fanno bene al cervello.

Rene e fagiolo, occhio e carota

Pino e vie aeree Le parti terminali dei rami di pino ricordano quella dell’albero respiratorio: bronchi e bronchioli. Il pino, come tutte le Conifere, è dotato di azione balsamica, antisettica ed emolliente, utilissima se sono presenti affezioni respiratorie. L’impiego classico prevede l’impiego dell’essenza attraverso vaporizzazioni, inalazioni, frizioni sul petto, in caso di bronchiti, tosse, raffreddori e tracheiti.

I reni rimandano ai fagioli che hanno fama di essere depurativi per il rene, in particolare gli azuki. Se, invece, tagliamo una fettina di carota notiamo un parallelismo con l’occhio: sarà per la presenza di carotenoidi benefici per la vista?

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Il mondo delle erbe

La famosa spezia rivela talenti inediti: consigliata se si deve dimagrire e tenere a bada zuccheri e grassi. Michela Clemente

Peso sotto controllo grazie al cumino egli ultimi anni il cumino (Cuminum cyminum) è stato oggetto di approfonditi studi che ne hanno valutato l’efficacia nel controllo del peso corporeo e nella riduzione di alcuni fattori di rischio cardiovascolare. I suoi principi attivi sono contenuti nei frutti, denominati comunemente semi, quelli utilizzati come spezia culinaria.

N 38

Un cocktail di preziose sostanze Diverse ricerche su persone in sovrappeso e diabetici mostrano che la presenza di agenti antiossidanti uniti a elevate dosi di manganese, presenti nei semi di cumino, favorisce un’evidente diminuzione di trigliceridi e colesterolo “cattivo” LDL nel sangue. Non solo! La sinergia tra oligoelementi come ferro, zinco e manganese di cui il

cumino è ricco e i flavonoidi ad azione antinfiammatoria, costituiscono una vera e propria squadra d’azione per il metabolismo dei carboidrati favorendo la riduzione dei livelli ematici di zuccheri. Utile anche nei casi di pre-diabete e nella gestione del diabete.

Stop alla fame Il cumino ha anche mostrato un’azione diretta sulla leptina,


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Ricetta Biscottini a prova di bilancia ● Ingredienti 135 g farina integrale; 90 g semola rimacinata di grano duro; 90 g zucchero di canna; 80 g olio extra vergine d’oliva; 4 cucchiai di latte scremato magro oppure latte di soia o di riso; 4 cucchiaini di semi di cumino; ¼ cucchiaino bicarbonato; ½ cucchiaino noce moscata; 1 pizzico di sale. ● Preparazione Mettere il semolino, la farina integrale e lo zucchero di canna in una terrina, aggiungere l’olio, unire il bicarbonato, il cumino, il sale e la noce moscata. Versare sull’impasto 4 cucchiai di latte e mescolare fino ad ottenere un composto morbido. Rivestire di carta forno una placca, prendere con un cucchiaio palline di composto da adagiare sulla placca ben distanziate. Premere leggermente sulle palline. Infornare a 180° per 20 minuti, finché non diventano belli dorati. Estrarre la placca dal forno e lasciare raffreddare i biscotti.

un ormone prodotto dal grasso corporeo che controlla la sensazione di fame. Se abbiamo accumulato grasso, c’è più leptina e, di conseguenza, più fame. Agendo sui recettori cerebrali dell’ormone il cumino inibisce l’appetito. Mangiando di meno si è anche meno esposti al rischio di sovrappeso. Buone notizie, quindi, per tutti coloro che si apprestano ad iniziare un percorso nutrizionale ipocalorico o che combattono da sempre con i chili di troppo associati a colesterolemia e trigliceridemia elevate. L’uso costante del cumino nella dieta quotidiana, per almeno due o tre mesi, migliora tutti questi parametri. Ma ricordate: un serio percorso di dimagrimenti richiede una guida esperta. Per esempio, il cumino va assunto con precauzione se sono in atto alcune terapie farmacologiche, come quelle per il diabete.

Aperitivo e digestivo Il cumino appartiene alla famiglia delle Ombrellifere come il finocchio (Foeniculum vulgare), il suo “parente” più famoso. Le proprietà digestive di questa famiglia botanica sono rappresentate molto bene dal cumino che risulta adatto come stomachico e coadiuvante nel contrastare il gonfiore intestinale. La tradizione germanica ci tramanda un ottimo liquore a base di semi di cumino, il Kümmel, ottimo dopo i lunghi pasti delle feste natalizie.

Come lo assumiamo? Le modalità di assunzione del cumino consigliate sono due. La polvere o semi di cumino (reperibili in erboristeria) da aggiungere allo yogurt o al latte preferibilmente durante la colazione mattutina. Oppure compresse o capsule a base di olio essenziale di cumino.

LIQUORE DI CUMINO

La ricetta del Kümmel INGREDIENTI 1 pugno di semi di cumino, 75 ml alcol (90 gradi), 100 g zucchero di canna, 250 ml acqua PREPARAZIONE In un recipiente a chiusura ermetica porre a macerare, in ambiente asciutto e lontano dalla luce, per circa un mese i semi di cumino con la grappa. Agitare il contenitore ogni 2-3 giorni. Otterremo un liquore di colore giallo paglierino. Prepariamo lo sciroppo scaldando l’acqua in un recipiente antiaderente e versando lentamente lo zucchero fino a completo scioglimento. Lasciamo raffreddare. Aggiungiamo lo sciroppo al liquore e lasciamo macerare per 1-2 settimane agitando di tanto in tanto. Per rendere la bevanda più amabile la ricetta del vero Kümmel prevede l’aggiunta, durante la macerazione, di qualche cucchiaio di zucchero candito.

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Dossier

Rimedi naturali anti-influenza Ci risiamo, stanno tornando i virus invernali. La chimica offre poco per proteggerci, molto invece il vasto ambito delle medicine naturali. In alcuni casi, questi rimedi possono persino avere un ruolo per ridurre i sintomi e abbreviare l’infezione. Non mancano le sorprese: lo sapevate che il magnesio è un potente antifebbrile? Che alcuni funghi creano una barriera impenetrabile ai virus? E qual è la logica dei prodotti omeopatici anti-influenzali che troviamo in commercio? È certamente il caso di rifare il punto, partendo da quattro piante utilizzate in Sud America, India e Cina. 50


69 dossier 1 _Layout 2 09/11/17 10.29 Pagina 51

Rimedi naturali anti-influenza

SOMMARIO pag. 50

Introduzione

pag. 52

Le medicine degli “altri”

pag. 56

Funghi medicinali protettivi

pag. 60

Prevenire con l’omeopatia

pag. 62

Rosa canina, l’anti-raffreddore per eccellenza

pag. 64

Magnesio, un alleato contro la febbre

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69 LE ALTRE MEDICINE hot_Layout 2 09/11/17 13.59 Pagina 68

Le altre medicine

HOT COMPRESS Il massaggio indiano con i sacchettini d’erbe Un trattamento tradizionale con specifiche erbe riscaldate: ideale come antistress e per agevolare il rilassamento. E con poche controindicazioni. Walter Zanca

I

n Oriente l’arte del massaggio è immensa e antica: esistono migliaia di trattamenti per ogni occasione. Il massaggio non è una “coccola” come viene inteso in Occidente ma piuttosto si considera una vera cura fisica e mentale e, ancora di più, uno strumento di prevenzione delle malattie.

Molto comune in Oriente In generale, i massaggi eseguiti in Oriente non sono quasi mai rilassanti e gli occidentali rimangono spesso sconcertati da

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come i loro corpi vengano scossi, tirati, agitati. Fa eccezione il massaggio Hot Compress, un trattamento tipicamente rilassante (durante il trattamento ci si può anche addormentare) che, però, ha enormi effetti sul corpo. Originario dell’India ma largamente diffuso soprattutto in Thailandia, l’Hot Compress è un trattamento eseguito con dei sacchettini di tessuto bianco contenenti erbe e spezie e riscaldati in speciali caldaie.

La preparazione del sacchetto Il materiale utile – foglie, radici e arbusti – viene sapientemente separato per tipologia da tutto ciò che non serve, messo su vassoi e fatto essiccare e caricare alla luce diretta del sole. Una volta seccate, le erbe vengono mischiate, setacciate, macinate se di dimensioni troppo grosse e inserite in tessuti di stoffa bianca, chiusi con dei lacci. Messi sotto vuoto per non disperderne le proprietà, i sacchetti vengono tenuti al riparo dalla luce in attesa di essere utilizzati.

Dall’orto tutto quello che serve In India e Thailandia di frequente si vede il personale delle scuole di massaggio o delle spa impegnato nel raccogliere le erbe che vengono fatte crescere naturalmente negli orti. Per capire meglio visitiamo uno di questi centri, l’Ong’s Thai Massage School a Chiang Mai, una delle più importanti scuole di massaggio thai in Thailandia. Ci accoglie Ong, la direttrice, mostrandomi come la scelta e la preparazione degli ingredienti sia ben studiata e mai lasciata al caso. Anche se sarebbe più comodo acquistare le erbe già pronte ed essiccate, in questo caso la scelta, per filosofia di vita e professionale, ricade su prodotti freschi e preparati a mano.

Dodici erbe anche detox È importante usare ciò che la propria terra offre e, per questo motivo, le erbe degli Hot Compress indiani saranno diverse da quelli thailandesi, cinesi e via dicendo. Non esistono però differenze in termini dei benefici ottenuti. Ong ci spiega che si selezionano dodici erbe e tra queste le più conosciute sono canfora, tamarindo, acacia concinna, curcuma gialla e citronella. Tutte queste erbe lavorano sul riscaldamento corporeo, favoriscono l’espulsione delle tossine attraverso la pelle (quindi anche a livello estetico si hanno grandi miglioramenti), migliorano la respirazione e bilanciano le energie.


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NEUTRALIZZARE LE ENERGIE NEGATIVE Secondo la tradizione thailandese, il trattamento Hot Compress attira all’interno dei sacchetti le energie negative della persona. La presenza al suo interno dell’Acacia concinna neutralizza le negatività. Per questo motivo – ci spiega Ong – i sacchetti al termine del loro utilizzo possono essere aperti senza paura di liberare all’esterno le negatività.


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Le altre medicine

ANCHE QUANDO GLI ALTRI MASSAGGI SONO CONTROINDICATI Favorisce il rilassamento fisico e muscolare, combatte lo stress. L’Hot Compress, inoltre, si può consigliare anche in gravidanza o in presenza di dolori mestruali, febbre e tumori: in queste e molte altre situazioni in cui, di solito il massaggio viene vietato o limitato, l’Hot Compress si rivela un toccasana. Non esistono controindicazioni a meno che non sia presente allergia alle erbe contenute nel sacchettino: un buon terapista chiede prima al ricevente se soffre di allergie o consiglia di praticare gli appositi test. La direttrice Ong assicura che anche un solo trattamento garantisce potenti benefici rilassanti, disintossicanti e detossinanti. Quando però la persona è molto stressata o intossicata si può prevedere un ciclo di trattamenti.

Scaldati a vapore poi su tutto il corpo Gli Hot Compress si mettono a scaldare in speciali pentole a vapore per quindici minuti in modo da ravvivare le erbe e far fuoriuscire gli aromi e le proprietà curative (anche il forno, compreso il microonde, può andare bene in mancanza di altro). Fondamentale che nella pentola ci sia pochissima acqua per non disperdere le proprietà delle erbe. I sacchettini (uno o due alla volta) vengono poi tamponati su tutto il corpo, premuti leggermente e rilasciati in modo da permettere al calore di infondere al corpo le

proprietà benefiche delle erbe riscaldate: un tipico trattamento dura circa un’ora. Non si usa olio durante questo massaggio. Ci si sofferma per il tempo stabilito in ogni area del corpo. In linea generale l’addome è l’area su cui si lavora di più in quanto lo stress si concentra proprio a questo livello, come dicono in Oriente. Anche le tensioni di schiena e spalle vengono trattate a lungo per ottenere un sollievo prettamente fisico.

E alla fine si prepara lo scrub Gli Hot Compress, una volta usati, possono essere lasciati raffreddare e messi in frigorifero

Sacchettini garantiti e corsi per imparare ● I sacchettini Hot Compress possono in realtà essere confezionati anche con le erbe tipiche del Paese in cui si risiede purché se ne conoscano le proprietà. ● Eventualmente, esistono distributori che vendono le apposite erbe online sebbene occorrano adeguate garanzie di qualità. Per i lettori interessati, dietro nostra richiesta, la direttrice Ong si rende disponibile a spedire in Italia i propri sacchettini preparati a mano. ● Potete contattarci attraverso il nostro sito web anche per informazioni sui corsi che offriamo per imparare a praticare il massaggio Hot Compress. w w w. a l m a m a t t e r s . i t

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per poi essere riutilizzati sulla stessa persona per altre due volte al massimo. In casi specifici, come ad esempio un trattamento solo sull’addome, si possono riutilizzare per un massimo di cinque volte. Il contenuto, però, può essere riutilizzato dopo averlo seccato, macinato e unito allo yogurt fornendo allo stesso cliente degli scrub per il viso o per il corpo.

Relax garantito Certamente il primo beneficio è l’induzione del rilassamento, favorito dal calore. Qualcosa di vagamente simile al massaggio con le pietre calde ma con l’Hot Compress l’impatto è ancora più forte perché le erbe sprigionano proprietà benefiche in grado di lavorare a 360 gradi sul corpo e la mente. L’effetto vasodilatatore del calore rilassa immediatamente i muscoli e i tessuti donando una sensazione di sollievo mentale. Per questo motivo il massaggio Hot Compress può essere proposto anche al termine di un qualsiasi altro massaggio per rilassare ulteriormente la persona.


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Scuola di Medicina Cinese

ScuolaTao è un luogo di formazione e di incontro per tutti coloro che desiderano iniziare un percorso o migliorare le proprie conoscenze e abilità nel campo della medicina cinese. Per il Tuina, ScuolaTao è accreditata a OTTO , aderente alla FISTQ e riconosciu Ƥ discipline Bio Naturali della regione Lombardia. ScuolaTao è membro del WFAS, organismo riconosciuto dall’OMS e accreditata per l’agopuntura presso la Regione Emilia Romagna.

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