Le Colombier - Patrick Bouchain

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ARCHITETTURA ARCHITECTURE

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ANDREA MONTESI © CYRILLE WEINER

Le Colombier


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Situato nei pressi d’Iguerande al confine con la regione del Charolais, “Le Colombier” domina un tratto di Loira circondato da un paesaggio di dolci colline. La cascina realizza il sogno dei coniugi Troisgrois di offrire un‘ospitalità semplice da affiancare all’eccellenza del già noto ristorante di Roanne. Vedere la firma di Patrick Bouchain su un progetto coronato da tre stelle della guida Michelin arricchisce ulteriormente le eclettiche sfumature del personaggio. Architetto impegnato nella progettazione di alloggi sociali al limite della legalità (“Le Grande Ensemle“) piuttosto che nella trasformazione di aree industriali in “fabbriche culturali“ (“Le Lieu Unique a Nantes“), é stato scelto dai committenti per la poetica di ridare vita all’ esistente senza stravolgerne l’aspetto. « Ho difeso » racconta Bouchain davanti a una parete di selce e ciottoli di fiume « l’idea di fare il meno possibile per lasciare questo patrimonio modesto portatore della cultura al quale appartiene». I lavori di ristrutturazione hanno seguito una linea di “conservazione durevole“ attraverso un ripristino delle strutture mirato a mantenere intatto lo spirito del luogo. La fattoria é composta da tre volumi distinti: una piccola casa in pietra della Loira trasformata in reception; la stalla riconvertita nel ristorante diretto dallo chef Cèdric Gillio; e la torre colombaia adibita a luogo di pernottamento per le famiglie più numerose. Infine,

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Situated near Iguerande to the border with the region of the Charolais, “Le Colombier” dominates a stretch of Loira surrounded by a landscape of sweets hills. The farm produces the dream spouse Troisgrois to offer simple hospitality by supporting the exellence already known restaurant in Roanne. See the signing of Patrick Bouchain on a project crowned with three stars in Michelin guide further enriches the eclectic nuances of the character. Architect working on the design of social housing at the edge of legality ( “Le Grand Ensemle”) rather than the transformation of industrial areas in “cultural factory” ( “Le Lieu Unique in Nantes), was chosen by purchaser for the poetry to give back life without upsetting the existing appearance. “I have defended” says Bouchain facing a wall of flint and pebbles of the river “the idea of doing as little as possible to leave this heritage modest bearer of culture to which it belongs “. The work of restructuring has followed a line of “sustainable conservation “ through a restoration of the structures designed to keep intact the spirit of the place. The farm is composed of three separate volumes: a small stone house of the Loira turned into reception; the barn converted into a restaurant managed by chef Cèdric Gillio, and the tower dovecote turned into an accommodation for families more numerous. Finally, with a look beyond the flowerbeds of


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oltrepassando con lo sguardo le aiuole di erbe speziali disegnate da Liliana Motta, troviamo “Les Cadoles “. Le tre piccole abitazioni ispirate alle capanne dei vignaioli sono pensate come balconi tesi a incorniciare il paesaggio. La forma inusuale di cappello appuntito dialoga alla perfezione sia con i covoni di fieno che con la torre colombaia. Costruite con una struttura metallica rivestita in legno massiccio sembrano sospese tra il limitare del prato e la linea dell’ orizzonte. Le pareti, rivestite all’esterno di laminato metallico e all’interno di feltro bianco, nascondono un soffice isolamento di lana naturale. Il volume unico é diviso nei differenti ambiti in un susseguirsi di spazi che si ripiegano su se stessi per cercare la giusta intimità .La camera ha il letto su un lato come nelle case di campagna, ma avvolto in una sensuale tappezzeria di juta fatta con un natro intrecciato di piu’ di mille metri. L’arredamento minimale é composto da una stufa a legna per le giornate fredde, da un mobile cucina e da una serie di sedute disegnate da Pierre Paulin. Tutto lo spazio é teso come un cannocchiale attraverso la grande vetrata in direzione della natura incontaminata, dove gli unici rumori a turbare la meditazione sono dati dalla brezza o dal passare di una mandria di mucche “Charolaise“.

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spices herbs designed by Liliana Motta, we find out “Les Cadoles”. The three small houses insired it the huts of the winery are designed as balconies aim to frame the landscape. The unusual shape of the hat pointed dialogues to perfection both with sheaves of hay and by the dovecot tower. Built with a metal structure covered with solid wood seem suspended between the edge of the lawn and the line of horizon. The walls, covered with outside metal laminate and inside of white felt, hiding a soft, natural wool insulation. The single volume is divided into different areas in a series of spaces that refold into themselves to find the right intimacy. The room has a bed on one side as in the field houses, but wrapped in a sensual tapestry of jute made with a stranded ribbon more than thousand meters. The furnishing is minimal consisting of a wood stove for cool days, a kitchen and a series of chairs designed by Pierre Paulin. All the space is stretched like a telescope through the large window in the direction of uncontaminated nature, where the only noise to disturb the meditation are given by the breeze or move a herd of cows “Charolais”.


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