IN POLTRONA IN THE ARMCHAIR
ANDREA MONTESI
Light Design
© PIETRO SAVORELLI
ARREDO Furniture
IN POLTRONA IN THE ARMCHAIR © PIETRO SAVORELLI
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Abbiamo incontrato Mario Nanni per la prima volta al Festival dei Due Mondi di Spoleto dove, all’interno della rassegna “O’dino ”, proponeva una riflessione sul Tavolo con zampe di uccello di Meret Oppenheim. L’intervento era teso a instaurare un dialogo di tracce trasformando “l’apparente passività dell’oggetto” in un racconto di segni luminosi. Il giorno seguente “la ricerca della luce giusta” Nanni la insegnava ai bambini, in un laboratorio svoltosi nell’atelier mobile via…ggiando per costruirsi. E’ l’occasione che mi porta al successivo appuntamento nella sede dell’azienda: casa viabizzuno. Un edificio che accoglie al pianoterra un magazzino, i laboratori e una stanza di simulazione; mentre al primo piano ci sono gli studi di progettazione, le sale riunioni, la biblioteca, una cucina e alcune stanze da letto. Nell’aria c’è un gran fermento, ma dov’è Mario Nanni? Tutti l’hanno visto passare ma nessuno sa dov’è. Incontro una ragazza che mi dice: “È andato in laboratorio a provare la vasca da bagno” e vedendo la mia faccia stupita aggiunge: “l’ultimo progetto realizzato in concomitanza con il Cersaie, la stanza del bi sogno!”. Mentre penso se avrà con sé il suo cubo doccia, un miscelatore luminoso tra i suoi progetti più copiati, “il maestro della luce” mi appare col suo sorriso.
We met Mario Nanni for the first time at the Festival dei due Mondi in Spoleto, where, during the “O’dino” exhibition, he proposed to reflect on the work Table with bird legs by Meret Oppenheim. His intervention had the aim to introduce a dialogue, by changing “the apparent passivity of that object” into a tale rich with luminous marks. The day after, Nanni taught “the research for the right light” to children, during a workshop in his mobile atelier via…ggiando per costruirsi (travelling to build ourselves up). After some months, we arranged an appointment at the head office of his company: casa viabizzuno. The building has a store, laboratories and one simulation room on the ground floor; on the first floor, there are project studios, meeting rooms, the library, one kitchen and some bedrooms. There is so much ferment in the air, but… Where is Mario Nanni? Everybody has seen him passing by, but no one knows where he is. I met a girl and she told me: “He went to the laboratory to try the bathtub” and seeing my surprised face, she added: “it is his last project realized in combination with Cersaie, la stanza del bi sogno!”. While I was wondering if he had his cubo doccia with him, a luminous mixer that is one of his best realizations, the master appeared before me smiling.
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IN POLTRONA IN THE ARMCHAIR
LA TRASFORMAZIONE DEI PAESAGGI URBANI INVESTITI DALL’“EFFETTO EDISON“ HA ELEVATO NEL CORSO DEL SECOLO LA LUCE ARTIFICIALE AL RANGO DI ELEMENTO COSTRUTTIVO PRIMARIO. RITIENI MUTATO IL RUOLO DELLA LUCE? Per quanto bene vogliamo a Edison, e nonostante stiamo cercando si salvare la sua lampadina, con lui è iniziato paradossalmente un periodo in cui pochi architetti hanno dimostrato una forte attenzione per il tema dell’illuminazione. Con il passaggio dalle sorgenti luminose naturali ai punti luce, c’è stato un generale appiattimento progettuale: è molto più complesso pensare che una finestra il giorno dell’equinozio porti un raggio di sole al centro dell’altare che installare una serie omogenea di lampadine. Fortunatamente oggi c’è un rinnovato interesse nel “giocare” con la luce, che si tratti di illuminare un oggetto o una scena urbana.
DURING THE LAST CENTURY, THE TRANSFORMATION OF URBAN LANDSCAPES, ASSAILED BY THE “EDISON-EFFECT”, HAS RAISED ARTIFICIAL LIGHT TO THE RANK OF PRIMARY BUILDING ELEMENT. DO YOU THINK THAT ITS ROLE HAS CHANGED? As much as we love Edison and although we are trying to save his lamp, he gave birth to a period in which few architects gave much thought to the theme of illumination. Passing from the natural luminous sources to the spotlights, there has been a general decline in projects: it is much more complex to think that a window can bring a ray of sunshine to the centre of an altar, than installing a homogenous series of lamps. Fortunately, now there is a renewed interest in playing with light, whether it is to light an object or an urban scene.
CHE RUOLO GIOCA IL LUMINOCENTRISMO NELL’ESTETICA CONTEMPORANEA? La parola “contemporaneità” mi piace molto, ma preferirei meno provvisorietà. Vivo le istallazioni temporanee come importanti momenti di sperimentazione, anche se cerco di comunicare con la luce emozioni più durevoli, che accompagnino le esigenze dell’uomo in ogni sua azione.
WHAT IS THE ROLE OF LUMINOCENTRISM IN CONTEMPORARY AESTHETICS? I love the word “contemporariness”, but I would prefer less temporariness. I live temporary installations as significant moments of experimentation, although, thanks to light, I try to communicate a long-lasting emotion, which could go together with man’s needs in every action.
PARTENDO DALL’OPERA “ILLUMINANTE“ DI BRUCE NEUMA THE TRUE ARTIST HELP THE WORLD BY REVEALING MISTYC TRUTH, QUALI SONO LE “VERITÀ” CHE MARIO NANNI PROGETTISTA VUOLE “METTERE IN LUCE”? Mi piace ripetere che in fondo faccio un lavoro semplice: raccontare una luce. Le mie “verità” nascono da suggestioni quotidiane che cerco di ridipingere con un’illuminazione “vera”.
STARTING FROM THE LIGHTING USED IN BRUCE NEUMA’S WORK, THE TRUE ARTIST HELPS THE WORLD BY REVEALING MISTYC TRUTH, WHICH TRUTH DOES MARIO NANNI WANT TO HIGHLIGHT AS A PROJECT ARCHITECT? I woud like to repeat that fundamentally I do a simple job: I talk about one light. My truth comes from daily suggestions that I try to paint again through a “true” illumination.
NELL’ AMBITO DELL’ARTE CONTEMPORANEA TROVIAMO UN AMPIO UTILIZZO DI SORGENTI LUMINOSE. QUAL È NEL TUO LAVORO IL RAPPORTO TRA APPARATI PROIETTIVI E PERCETTIVI? La proiezione fine a se stessa non mi interessa. Da bambino, la sala cinematografica, trasformandosi intorno a me al variare delle scene, mi incantava più del film. Da grande ho pensato di usare la lampadina della macchina da proiezione per fare luce, non video. Così è nata liv (lampadina a immagini variabili) che sintetizza questa ricerca, innescando un rapporto di dialogo con chi la vive. Cambiando le regole della lampadina di Edison, ho elaborato un progetto che racconta, illumina, ma soprattutto emoziona.
AS REGARDS CONTEMPORARY ART, WE CAN CONSIDER A WIDE RANGE OF LUMINOUS SOURCES. IN YOUR WORK, WHAT IS THE RELATIONSHIP BETWEEN PROJECTIVE AND PERCEPTIVE SYSTEMS? I am not interested in the mere projection. When I was a child, I was more fascinated by the movie theatre, which changed continuously around me, than by the movie itself. Therefore, later, I thought I would use the lamp of the projection machine to make light and not to realize videos. That is how liv (lamp of variable images) was born and now it synthesizes that research, by generating a dialogue with all those who live it. By changing Edison’s lamp rules, I realized a project that offers stories, light and, even more importantly, emotions.
QUALE RAPPORTO VIVI TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE? In questi giorni sto riflettendo sulla figura di Leonardo. Quanti ingegneri oggi sarebbero in grado di dipingere un quadro come la “Gioconda”? La nostra società ha perso la voglia di mettere in gioco l’abilità manuale, di valorizzare il mestiere. Nel mio caso è grazie alla ricerca concreta di soluzioni progettuali sempre nuove che mi sono avvicinato a un percorso artistico.
WHAT DO YOU CONSIDER THE RELATIONSHIP BETWEEN INNOVATION AND TRADITION? At the moment, I am studying the figure of Leonardo. How many engineers would be able to paint a work like the “Gioconda” now? In our society we have all lost the willingness to challenge our manual ability and to increase the value of our jobs. As regards my work, I approached my artistic path, thanks to the concrete and continuous research for new project solutions.
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© PIETRO SAVORELLI
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LA LUCE CONDIZIONA LA PERCEZIONE DELLO SPAZIO CREANDO ILLUSIONI. QUALI SUGGESTIONI AMI EVOCARE? Non penso mai a qualcosa di predefinito, dipende dalla situazione. Ogni progettista dovrebbe avere sempre con sé un bagaglio di immagini che nascono dal proprio vissuto per riproporli con nuove connotazioni. Per esempio, è ancora presente nel mio lavoro il taglietto di luce che attraversava la mia stanza quando d’estate la mamma mi metteva a letto il pomeriggio.
LIGHT INFLUENCES THE PERCEPTION OF SPACE BY CREATING ILLUSIONS. WHAT SUGGESTIONS DO YOU LIKE TO EVOKE? I never think of something that is predefined. Each time it depends on the situation. Project architects should have their own heritage of images, as a result of their experience, and they should propose them again with new connotations. For instance, in my work, I still remember the ray of light that crossed my room when my mother tucked me into bed, during summer afternoons.
CHE TIPO DI ESPERIENZA VORRESTI TRASMETTERE? Mi piacerebbe riuscire a diffondere una consapevolezza nell’uso della luce: il problema del risparmio energetico è prima di tutto un problema di educazione.
WHAT KIND OF EXPERIENCE WOULD YOU LIKE TO TRANSMIT? I would like to spread the awareness of the use of light: the problem of energy saving is above all a problem of education.
VEDI QUALCHE MIRAGGIO ALL’ORIZZONTE? Mio nonno diceva che gli uomini si dividono tra quelli che dicono e quelli che fanno: io ho scelto di “fare”. Non mi do limiti, sono pronto a progetti di ogni tipo purché siano interessanti. L’importante è “fare” con passione, ne ho fatto uno stile di vita e di lavoro.
DO YOU SEE ANY MIRAGES ON THE HORIZON? My grandfather said that there are two kinds of men: those who “say” and those who “do”. I chose to “do”. I have no limits; I am ready for any kind of project, as long as it is interesting. What is important, it is to “do” with passion and that is my own life and work style.
Š UpO
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Contemplazione..... verso il mondo interiore Le opere in legno di Francesca Mondini
www.mandalainlegno.org