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Welfare aziendale e welfare contrattuale Il benessere dei dipendenti in primo piano

Il benessere dei dipendenti in primo piano

In questi ultimi anni si sente spesso parlare di welfare aziendale anche grazie alle continue spinte da parte del legislatore. Con le Leggi di Stabilità 2016 e 2017, infatti, sono state introdotte rilevanti agevolazioni fiscali a favore delle aziende che erogano ai propri dipendenti beni e servizi in welfare. Ma è con la Legge di Bilancio 2018 che è stata fatta maggiore chiarezza sul tema, ampliando il paniere dei benefit erogabili ai dipendenti. Ancora oggi però non tutti sanno cosa si intende per welfare aziendale, quali siano i benefici che azienda e dipendenti possono trarre da questa iniziativa e come si attiva un piano di flexible benefit. Il Welfare Aziendale è l’insieme delle iniziative, dei beni e dei servizi messi a disposizione dall’impresa per migliorare la qualità della vita dei propri collaboratori e dei loro familiari.

[Stefano Rossi] Dirigente Servizio Sindacale e Lavoro

Il Welfare contrattuale comprende di categoria (es. ulteriori versamenti del datore di lavoro al fondo di previdenza complementare) ed applicate dall’azienda in quanto vincolata dal contratto/accordo collettivo, mentre il Welfare aziendale comprende misure riconosciute dal datore di lavoro per colmare il gap quali-quantitativo di welfare non coperto dai sistemi di welfare pubblico (troppo lento e con (non in grado di rispondere ai bisogni Quindi in linea generale il Welfare aziendale comprende somme, beni, opere e servizi forniti dal datore di lavoro ai dipendenti in aggiunta alla normale retribuzione al fine di migliorarne la qualità della vita, accrescerne la soddisfazione e migliorare il legame con l’azienda e le misure di conciliazione vita-lavoro e di tutela della genitorialità riconosciute in conformità sia a contratti integrativi aziendali che a previsioni unilaterali del datore di lavoro. È chiaro che uno dei motivi della grande attenzione che si ha nelle Relazioni Industriali sul tema del Welfare, sono i vantaggi fiscali e contributivi soprattutto per il lavoratore, ma anche per l’azienda. Infatti l’art. 51, co. 2 e 3 TUIR riconosce al lavoratore dipendente, «a determinate condizioni», la non imponibilità fiscale - totale o parziale

- di «specifiche misure» di welfare aziendale, con conseguente esclusione anche dall’imponibile previdenziale. Discendono perciò anche vantaggi per il datore di lavoro con la corrispondente esclusione, totale o parziale, da contribuzione previdenziale a carico dell’azienda delle somme, valori, opere e servizi erogate ex art. 51, co. 2 e 3 TUIR e la deducibilità dal reddito d’impresa (salvo le limitazioni previste in specifici casi) delle spese sostenute per il welfare del dipendente. Sono numerosi i vantaggi che derivano dal welfare sia per le imprese e sia per i dipendenti. Per il dipendente, il principale vantaggio del welfare aziendale consiste in un aumento del potere di acquisto in quanto il valore dei beni e dei servizi ricevuti nell’ambito del piano offerto dal datore di lavoro detassato. Inoltre, consente al dipendente di accedere ad un network di realtà convenzionate che offrono i loro prodotti o servizi a prezzi agevolati. Allo stesso tempo il datore di lavoro è in grado di ottimizzare il costo del lavoro in quanto può dedurre tutti i costi dei servizi offerti ai dipendenti dall’imponibile del reddito di impresa. Ma non solo, il welfare aziendale fa bene anche all’impresa stessa perché si dimostra essere uno strumen con i dipendenti, migliorare il senso di appartenenza in azienda, ridurre l’assenteismo e migliorare la produttività

Per il dipendente, il principale vantaggio del welfare aziendale consiste in un aumento del potere di acquisto in quanto il valore dei beni e dei servizi ricevuti nell’ambito del piano o erto dal datore di lavoro “non fa reddito”, ed è quindi completamente detassato.

e la motivazione. Il welfare aziendale rappresenta, quindi, un innovativo strumento di relazione tra impresa e dipendenti, capace di creare valore per entrambi. Oggi un’azienda ha diverse possibilità per sostenere primo luogo il welfare aziendale può essere introdotto tramite la contrattazione di primo livello. A partire dal 2016, infatti, con il rinnovo di alcuni contratti collettivi nazionali è stata via via introdotta una quota da erogare obbligatoriamente in welfare. In secondo luogo può essere l’azienda stessa a scegliere di attivare un piano welfare. In questo caso è il datore di lavoro a decidere gli importi da erogare ai dipendenti, i destinatari del piano la modalità più apprezzata e diffusa tra le aziende italiane, consiste nell’offrire al dipendente la possibilità di convertire il proprio premio di produttività in prestazioni di welfare aziendale, purché nel corso dell’anno ci sia stato un incremento misurabile della produttività dell’azienda. In questo modo far comprendere meglio con questo esempio: nel caso di un premio in moneta, per un importo per esempio di 1000 euro, il netto percepito in busta paga per un dipendente è di circa 600 euro; se invece il lavoratore decide di percepire 1000 euro in welfare non avrà trattenute e avrà a disposizione effettivamente 1000 euro da spendere in servizi.

Per quanto riguarda il welfare Contrattuale, negli ultimi recenti rinnovi danti il welfare e in modo particolare l’assistenza sanitaria. Infatti, dal 1 gennaio 2023 le aziende verseranno un contributo annuo per ogni dipendente pari a 144 euro, in tre tranches quadrimestrali di pari importo . Questo ha permesso al Fondo TPL salute essere con le compagnie assicurative per avere, da inizio 2023 una ottima copertura. Il nuovo piano sanitario sarà improntato su un rimborso pressochè totale dei ticket pagati, anche sulle prestazioni ad alta specializzazione, su pacchetti prevenzione, su grandi Fondo avvierà un’importante campagna di comunicazione verso gli iscritti al fondo e alle aziende per illustrare nel dettaglio il piano sanitario nel suo complesso.

Insieme alle rispettive famiglie, due dei fondatori di IVU Tra c Technologies AG hanno dato vita alla

Fondazione IVU no-pro t per l'uomo, la natura e la

protezione del clima.

NUOVA FONDAZIONE IVU PER L'UOMO, LA NATURA E LA PROTEZIONE DEL CLIMA

Berlino, 5 ottobre2022, Leazioni IVU perunabuona causa

La Fondazione si propone di contribuire alla salvaguardia delle condizioni di vita naturali per le generazioni future e di promuovere progetti di inclusione sociale.

Nel 1976 il prof. dr. Herbert Sonntag e il dr. Manfred Garben hanno fondato l'odierna IVU Tra c Technologies AG con altri tre soci e nel 2000 hanno quotato l'azienda in borsa. Ancora oggi i due fondatori sono strettamente legati alla IVU e accompagnano attivamente lo sviluppo positivo dell'azienda informatica. Dal 2014 Sonntag ricopre inoltre la carica di Presidente del Consiglio di Sorveglianza. Insieme alle loro mogli Gabriele Brönner-Garben ed Eva Sonntag, hanno ora creato la Fondazione IVU per l'uomo, la natura e la protezione del clima e intendono utilizzare il patrimonio acquisito tramite le azioni IVU delle due famiglie per una buona causa. Sia l'origine del capitale della fondazione che i suoi obiettivi sono strettamente legati alle attività commerciali e agli obiettivi di sostenibilità di IVU Tra c Technologies AG. "La IVU si è sviluppata in modo estremamente positivo negli ultimi 20 anni e ora stabilisce lo standard internazionale per le soluzioni informatiche nel trasporto pubblico. Con l'aiuto della nostra fondazione nopro t, vorremmo ora restituire un po’ di questo successo all’azienda, dando un segnale concreto ai dipendenti per i risultati ottenuti con il loro lavoro e contribuendo alla soluzione dei futuri impegni sociali" hanno spiegato i due fondatori della IVU. "In considerazione dell'eccessivo consumo di risorse da parte dell'uomo e dei drastici cambiamenti climatici che ne derivano, la Fondazione intende fornire un importante contributo alla conservazione ed espansione dei nostri habitat naturali in tutta la loro diversità biologica" ha dichiarato Gabriele Brönner-Garben, presidente del Consiglio della Fondazione IVU. "La Fondazione IVU è inoltre particolarmente interessata a sostenere misure e progetti nalizzati all'inclusione sociale e alla comprensione interculturale”.

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