Michelle Hunziker
In fondo al cuore Marco Masini Un uomo contro
Speciale Gropello Cairoli Quelli che pensano alla cultura
Speciale Casa
Mode, tendenze e un pò di futuro
COPIA GRATUITA
Anno 06 marzo/aprile 2012
Marzo/Aprile 2012 | 2
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SOMMARIO MARZO/APRILE 2012
6 Pensieri incontinenti
22 Speciale: Gropello Cairoli
56 Food /1 : I nuovi corsi di cucina
RIVEDO ANCORA IL TRENO
NATI PER LEGGERE
Altrimenti ci arrangiamo
8 Cover story:Michelle Hunziker
25 Speciale: Gropello Cairoli
58 Food /2 : Identità Golose
Quando smetto di sorridere
FRA CULTURA E CENSURA
Le tre giornate di Milano
12 Attualità: Jetman
28 Speciale: Il Duomo di Pavia
60 Il film : The Double
LA TESTA FRA le nuvole
ILCUORE DELLA CITTà
CACCIA APERTA
14 L'intervista Marco Masini
34 Speciale Casa
62 NATURA: Le nuove specie animali
HO FATTO PACE
L’arte di costruirsi il rifugio
CI SONO ANCHE LORO
16 Speciale: Gropello Cairoli
44 Speciale Casa
Dove LA FESTA è di casa
TECHNO HOME
20 Speciale: Gropello Cairoli
54 Azienda del mese: Gamma Gomme
BIBLIOTECA: FASE 2
l'atelier del pneumatico
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Crescere ha i suoi vantaggi.
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Il più grande spettacolo dopo lo spread
EDI TOR IALE CO
Anno 06 - numero 01 marzo/aprile 2012 Mensile a diffusione gratuita Autorizzazione Tribunale di Pavia n. 675 del 18/03/2007
Accidenti, non è passata che una manciata di giorni dall’inizio del 2012, e già ci ritroviamo sommersi dall’Italia nella sua massima e più fulgida espressione: difficile che passi una settimana senza scoprire nuovi scandali, ammanchi, furberie & ruberie. Sorvoliamo sulla penosa vicenda della Costa Concordia e del suo amabile comandante, scavalchiamo anche lo “spread” che per mesi ci ha stretto alle caviglie (anche più su, ma fa lo stesso), sdoganando un termine altamente economico nella parlata quotidiana, lasciamo perdere le sempre più castiganti manovre del Governo Monti, dribbliamo la benzina che sale, sale e salirà, e per finire evitiamo perfino di commentare la crisi, che ormai è più un modo di vivere, o meglio, di sopravvivere. Tutto questo perché vorremmo, semplicemente, focalizzare l’attenzione di chi ci legge su un punto, forse passato un po’ in sordina: siamo ancora qui, vivi, vegeti e in ottima salute. Volendo, questo è un messaggio ad uso e consumo di quanti pronosticavano morti e messe di trigesima sulla nostra testata (non sapete quanti ce ne sono, in giro…), mentre per chi si chiama fuori da certi discorsi, può semplicemente suonare come il rinnovo all’invito di seguirci, mese dopo mese, con la promessa di fare sempre meglio, e di più. E se usciamo con un nuovo numero doppio (marzo/aprile) non è per le cause appena elencate, ma semplicemente perché siamo ancora in una fase di grande travaglio, di costruzione, di ampliamento, nel bel mezzo di un lavoro incessante e continuo che ci porterà presto ad estendere i nostri confini verso altre realtà, sapendo di poter contare su un prodotto che vale e che ogni mese cerchiamo di rendere piacevole e leggero almeno quanto profondo e scomodo, quando serve. Ne è un esempio la storia di copertina di questo numero, dedicata a Michelle Hunziker, che racconta la sua realtà fuori dallo schermo televisivo dove tutti siamo abituati a vederla, e a volte quasi convinti che una così, dentro al piccolo schermo ci viva quasi. Ne viene fuori il ritratto di una signora dello spettacolo graffiante, sincera e spontanea, che per una volta non lascia spazio al gossip per raccontare di Doppia Difesa, la sua Fondazione, nata per difendere le donne che non sanno più come difendersi. Quindi state in campana, perché ci prendiamo solo un po’ di tempo per completare un’opera chiamata & Co. Magazine, lasciandoci con una sola certezza: stiamo lavorando per tutti, voi e noi.
una pubblicazione Adverum Srl Via R. Brichetti, 40 Tel. (+39) 0382 309826 fax (+39) 0382 308672 www.adverum.net info@adverum.net DIRETTORE RESPONSABILE Germano Longo (direttore@andcomagazine.it)
SEGRETERIA DI REDAZIONE Elisabetta Moretti (elisabetta@andcomagazine.it) Hanno collaborato a questo numero Alessia Benaglio, Daniela Capone, Simona Rapparelli, Irina Turcanu, Tommaso Montagna, Diego Parassole (per “Comici Associati”)
Art Director Andrea Maccarini Impaginazione e grafica Adverum Srl Marketing, pubblicità ed eventi speciali Adverum Srl Stampa PV Print srl Viale della Libertà, 11 - 27100 Pavia
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Pensieri incontinenti
Rivedo ancora iltreno Disavventure semiserie di un italiano qualsiasi alle prese con le angherie delle Ferrovie dello Stato, fra ritardi, sporcizia e ironiche contraddizioni di Diego Parassole
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a qualche tempo, visti anche i costi di gasolio e benzina, quando posso cerco di spostarmi in treno. Il treno è un mezzo di trasporto relativamente poco costoso, comodo e perfino ecologico. Ma questo vale se vivi all’estero. Perché se invece vivi in Italia, ogni viaggio può essere un’avventura indimenticabile negli orrori. Per dire, l’ultima volta che ho preso il treno sono arrivato in stazione… ma del convoglio che dovevo prendere non c’era traccia.
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Per fortuna ero a Milano Centrale e nelle grandi stazioni sai come passare il tempo, perché c’è tutto: centri commerciali, edicole, negozi, palestre… C’è tutto, tranne il tuo treno. A Milano, fino a un po’ di tempo fa, in stazione c’era persino il museo delle cere. Una volta ci sono stato: c’erano
tutte le statue che guardavano l’ora, come a dire: ma il mio treno, quando cacchio arriva?
Alla fine è arrivato. Era un treno pendolari: in ritardo, pieno di gente, e poi sporco, sporco… In pratica, una volta, per suicidarsi bisognava buttarsi sotto il treno, adesso basta andare alla toilette. Per non parlare della lentezza. Qualche giorno fa, un mio amico mi ha raccontato che tutti i giorni si fa Milano-Bergamo in treno e a volte ci mette anche un’ora e mezza ad andare e altrettante a tornare... e per fare in tutto circa quaranta chilometri. Gli ho chiesto: “Ma come fai a sopportare un disagio del genere?” .Mi fa: “Bisogna affrontare la cosa in modo zen, con la filosofia orientale”. Ho chiesto: “Ma funziona?”. E lui: “Be’... adesso, anziché bestemmiare in bergamasco, bestemmio in giapponese”. Così adesso quando leggo sul giornale: “Bisogna fare i treni ad alta velocità, mi chiedo: ma l’alta velocità… cosa la facciamo a fare, che tanto i nostri treni sono sempre in ritardo?! Piuttosto facciamo treni lenti, ma ad “alta puntualità”, visto che la maggior parte sono costantemente in ritardo… tanto che ormai anche i bambini non chiedono più il trenino a Babbo Natale, perché hanno paura che gli arrivi a Pasqua. C’è di buono che, su certi treni tipo l’Eurostar, se il ritardo supera la mezz’ora ti rimborsano il 50% del biglietto… cioè non ti danno indietro i soldi: ti danno il bonus per un altro biglietto. Geniale: perché, dopo un’esperienza del genere, tu col cavolo che riprendi il treno. E’ come se compri un’insalata russa, la mangi, passi la notte in bagno e quando torni dal salumiere a lamentarti, lui ti dice: “Sì, sì, lo so: era andata a male, non è il primo che me lo dice… per scusarmi le dò un altro po’ di insalata russa”. E comunque, l’ultima volta che ho preso l’Eurostar aveva un ritardo così pazzesco, che quando sono andato in biglietteria mi han chiesto: “Vuole il bonus per il ritardo?”. Ho detto: “No, volevo fare una denuncia per sequestro di persona”. Per non parlare di quando c’è sciopero: l’anno scorso sono stato tre ore in stazione. Biglietteria chiusa, quella automatica non funzionava. Che ho pensato: “Forse la biglietteria automatica, non è veramente automatica. Forse c’è dentro un omino e oggi è in sciopero pure lui…”. O forse si chiama “biglietteria automatica”, perché se è delle ferrovie, allora è AUTOMATICO che non funzioni. Comunque, per fortuna, nonostante lo sciopero, annunciano il mio treno in partenza. Salgo senza biglietto. Avviso il controllore e lui fa: “Mi di spiace ma è in multa”. Rispondo: “Ma se l’ho avvisata io!”. E lui: “Ma ormai non si può più fare il biglietto a bordo”. Dico: “Va be’ scendiamo un attimo e lo facciamo sulla pensilina”. Lui risponde: “Troppo facile, doveva
pensarci prima”. Ho risposto: “A pensarci prima, prendevo la macchina”. Mi fa: “No, nel senso il biglietto poteva comprarlo dal tabaccaio o portarselo da casa”. Ho detto: “Mi scusi, ma il suo cervello viaggia con lei o ha perso la coincidenza?”. E lui: “Mi spiace, ma sono costretto a fare il mio dovere di ferroviere e devo farle la multa”. Ho detto: “Allora io sono costretto a fare il mio dovere di passeggero e devo mandarla a quel paese… ma non ci vada in treno perché non ci arriverà mai!” Alla fine, 50 euro di multa. Gli ho ancora detto: “Una bella cifra, perché a vedere le condizioni del vagone, è più o meno è il valore di mercato di tutto il treno”. Si, perché abbiamo treni vecchi, mal ridotti: sono così malconci che quando in stazione senti: “Hanno soppresso un treno…” pensi: “Eh, lo immaginavo: già stamattina non l’ho visto bene”. Alla fine arrivo a casa dopo quel viaggio allucinante e trovo mio nipote Marco. Gli ho chiesto: “Come va l’università?” E lui: “Bene, zio... vado come un treno!” Ho detto: “Ho capito: ti laurei a 70 anni!”
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Michelle Hunziker
Quando smetto di
sorridere
Una delle più celebri e ammirate donne dello spettacolo racconta la sua doppia vita: tolti i panni della star, si batte in prima persona per difendere le donne dalle violenze di Germano Longo
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l sorriso non l’ha tolto mai, nemmeno quando andava in scena sapendo che dopo, subito dopo, le sarebbe toccato tenere a bada gente che si era messa in testa di darle fastidio. Fa sempre effetto, scoprire che dietro ad un personaggio celebre, di quelli che immagini abbiano la vita facile e in discesa, si nascondano tormenti e preoccupazioni uguali a chi la televisione la conosce solo perché ha un canone da pagare e un telecomando in mano. La Michelle Hunziker che tutti conoscono, come arriva dallo schermo della tivù, è una donna solare, sorridente, simpatica, bella e circondata da un alone di serenità che filtra attraverso cavi e satelliti fino ad arrivare nelle case della gente. Ogni sua apparizione è un successo, ogni nuovo programma lascia poco spazio agli ascolti degli altri, ma questa è una sola delle immagini di Michelle, quella pubblica, da affiancare al gossip, scotto che chiunque faccia spettacolo, prima o poi si trova a pagare. Eppure Michelle è anche altro, è forza allo stato puro che viene fuori anche quando le lucine rosse delle telecamere sono spente. Perseguitata da più di uno stalker, le è toccato radunare le forze e combattere, rendendo pubblica una storia purtroppo comune a tante, troppe donne. Un’esperienza che le ha cambiato la vita, convincendola a scendere in campo in prima persona per aiutare chi rischia di diventare una notizia di cronaca nera e non avrà mai la stessa cassa
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di risonanza che ha avuto la sua storia. Così Michelle ha deciso di metterci la sua, di faccia, creando insieme all’avvocato Giulia Bongiorno “Doppia Difesa”, fondazione che ha aperto uno squarcio su quello che lei stessa definisce un allarme sociale: la violenza sulle donne, sui bambini e su tutti coloro che la natura ha voluto più deboli, esposti alla mercé di un abominevole campionario di violenze. E questo, e solo questo è l’argomento di quest’intervista, quello che le sta più a cuore, senza nominare l’auditel, gli amori veri o presunti e le prossime trasmissioni tivù. Perché questa è Michelle, quando tutto si spegne e lei torna ad essere una donna come tante, che sbaglia, paga ma soprattutto lotta, come un uomo forse non saprebbe mai fare. Almeno per una volta, lasciamo stare le luci dello spettacolo e parliamo di altro: nel 2007 hai creato insieme all’avvocato Giulia Bongiorno “Doppia Difesa”, onlus che si occupa di donne e bimbi maltrattati. Raccontaci come è nata l’idea della Fondazione e del suo nome Fondazione Doppia Difesa nasce da un incontro fortunato tra donne, come poche volte capita nella vita. Io e Giulia Bongiorno non potremmo essere più diverse, ma ci siamo incontrate in un momento
particolare della mia vita, quando ancora non esisteva la legge sullo stalking. Questo impediva alle forze dell’ordine di poter arrestare il mio stalker e, non accettando che non vi fosse una soluzione legale, ho deciso di chiamare la miglior penalista in circolazione. Giulia aveva assistito donne vittime di violenza fin dall’inizio della sua carriera e quando ci siamo incontrare abbiamo scoperto di avere lo stesso sogno nel cassetto: aiutare coloro che, sul lavoro o fra le pareti domestiche, subiscono discriminazioni, violenze e abusi ma non hanno il coraggio, o le capacità, di intraprendere un percorso di denuncia e di sostegno psicologico. Costituire una Fondazione era il modo più diretto, per me e Giulia, per fare qualcosa in prima persona, per dar vita a progetti e attività concreti che durassero nel tempo. Chiamarla Doppia Difesa, poi, è stato quasi naturale, volendo noi esprime le due “anime” della fondazione stessa: la possibilità di fornire assistenza legale e psicologica alle persone vittime di violenza e di utilizzare la notorietà e la credibilità
ph Gianluca Saragò / La Presse
acquisite negli anni, usando la nostra immagine e il nostro tempo per sensibilizzare l’opinione pubblica e portare alla ribalta le problematiche che spesso queste donne-vittime si trovano ad affrontare da sole, in una clima di totale isolamento. Quanto è servita la tua esperienza per capire la strada giusta da suggerire a chi si mette in contatto con voi? L’attività di Fondazione Doppia Difesa ci ha dato modo in questi anni di verificare proprio quanto sia difficile denunciare il proprio “carnefice”, dire la verità sulle percosse, le discriminazioni, gli abusi subiti dalle vittime. Spesso le vittime
mentono per paura, raccontano di essersi ferite cadendo dalle scale, sbattendo contro le porte, ma hanno solo bisogno di trovare comprensione, professionisti che le possano aiutare, seguendole in un percorso psicologico, legale, sociale. Non bisogna MAI sottovalutare lo stalking, gli abusi, le violenze. Io stessa sono stata diverse volte vittima di persecutori e li ho sempre denunciati. Troppe donne subiscono in silenzio e non denunciano il proprio carnefice per tantissimi motivi: per la paura di affrontare da sole il giudizio della propria famiglia e della comunità di cui fanno parte, per la convinzione che il sistema giudiziario non le riesca a tutelare fino in fondo, per la mancanza di
denaro e appoggio, per non privare i propri figli del proprio genitore… Che tipo di aiuto fornite a chi si rivolge a voi? Fondazione Doppia Difesa accoglie le vittime di discriminazioni, abusi e violenze, soprattutto donne e madri, e fornisce loro consulenza e assistenza legale e psicologica. I costi delle attività e dei progetti, sono totalmente a carico di Doppia Difesa. È quindi molto importante per noi, oltre a svolgere campagne di comunicazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica, dar vita anche a campagne di raccolta fondi, come quelle via sms solidale. CO
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Michelle Hunziker
ph Fabio Beretta
Quante segnalazioni avete ricevuto da quando esiste Doppia Difesa e quante donne siete riuscite ad aiutare? Doppia Difesa è una fondazione molto giovane, ma in continua crescita. Al momento collaborano con noi circa 20 persone fra avvocati e psicologi dell’Ospedale Fatebenefratelli Calibita di Roma. Fra le attività della Fondazione c’è anche l’organizzazione di incontri ed eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza e raccogliere fondi. Infatti, come dicevo prima, l’assistenza alle vittime che si rivolgono a noi è totalmente a carico di Doppia Difesa e vorremmo poter contare su un numero di donatori e sostenitori sempre più grande, per poter aiutare sempre più persone possibili. Grazie alla campagna di raccolta fondi via sms dello scorso anno, abbiamo dato vita al Centro A.P.E. (Centro Marzo/Aprile 2012 | 10
Accoglienza Persone Esposte), pensato e progettato, unitamente con l’Ospedale Fatebenefratelli Calibita di Roma e la Fondazione Internazionale Fatebenefratelli, per le persone più deboli, in particolare donne e madri, vittime di abusi e violenze. Le vittime saranno accompagnate e sostenute nel difficile percorso di denuncia di quanto hanno subìto, sia nell’emergenza del pronto soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli, sia nelle tappe successive presso lo stesso Centro. Doppia Difesa collabora, inoltre, con un altro importante Centro, il Soccorso Rosa, che accoglie le vittime di abusi e violenze, soprattutto domestiche, presso l’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano. A Milano è attivo anche, in collaborazione con Fondazione Donna a Milano Onlus, il camper dell’ascolto, “In mezzo alle donne”, che girando tra le periferie e le zone più a rischio sociale di Milano, offre assistenza e consulenza medicosanitaria, psicologica, sociale e legale attraverso gli avvocati di Doppia Difesa. Le segnalazioni delle vittime che si rivolgono alla nostra Fondazione sono decisamente cresciute negli anni e, dalle quasi 1.000 del 2010, siamo passate alle oltre 1.300 del 2011. Siete riuscite a capire perché intorno alla violenza, che molto spesso è familiare, si crea tanta omertà? Come dicevo prima, per Doppia Difesa è
A SCOPO DI BENE A fianco la copertina di “Amore Nero”, cortometraggio diretto da Raul Bova e in vendita a 9,90 euro, i cui ricavati servono a sostenere il progetto. Ancora più a destra la pagina promozionale che invita a donare il 5 x 1000 a Doppia Difesa.rigida con motore a reazione
molto importante, oltre all’aiuto concreto fornito alle vittime, accendere i riflettori sull’emergenza sociale della violenza sulle donne: vogliamo far capire loro quanto sia importante trovare il coraggio di ribellarsi, ma anche che bisogna farlo nel modo migliore e più sicuro per la loro incolumità. Le vittime devono imparare a proteggersi, a tutelarsi tenendo lontano il più possibile i propri carnefici, non dando loro la possibilità di far ancora del male, di continuare la loro persecuzione, avvicinandosi magari con la scusa di un “chiarimento” o “di una seconda possibilità”. Doppia Difesa agisce sul territorio italiano, ma ti occupi di iniziative analoghe anche in Germania e in Svizzera, il tuo paese d’origine? Secondo un’indagine Istat del 2010, sono stimate in 10 milioni 485 mila le donne che dai 16 ai 70 anni hanno subito nell’arco della loro vita abusi e violenze verbali, fisiche e sessuali. Non potevo, anche partendo dalla mia esperienza personale, accettare in silenzio quella che è ormai diventata, a tutti gli effetti, un’emergenza sociale. In Germania, Svizzera, Austria, sono molto conosciuta, anche grazie a un programma che presento da anni, Wettend Das, che mi ha permesso di trasmettere anche il mio impegno sociale. Questi paesi, ad esempio, hanno accolto con molta curiosità e attenzione la notizia della realizzazione del cortometraggio Amore Nero, per la regia di Raoul Bova, dove
nel periodo della Festa della Donna, abbiamo istituito l’SMS solidale del valore di 2 euro, mentre è possibile destinare il 5 x 1000 delle proprie imposte a Doppia Difesa (codice fiscale 97460840156).
recito proprio nel ruolo di una donna abusata dal marito. Hanno voluto sapere tutto sui contenuti sul cortometraggio, realizzato in collaborazione con Medusa e Mediafriends, e ne hanno parlato ampiamente in alcuni programmi di approfondimento. Mi piacerebbe poter realizzare progetti simili anche lì, ma prima dobbiamo far crescere e consolidare Doppia Difesa nel nostro paese. Sei mamma di un’adolescente che sta crescendo, e come tutti i genitori, immagino che tu sia preoccupata per il futuro di tua figlia: Doppia Difesa è anche il tuo contributo per sperare in un mondo diverso per lei e le generazioni di domani? Da mamma sono veramente preoccupata per il fenomeno che stiamo vivendo in Italia in questi ultimi anni. Siamo di fronte ad una crisi culturale e di valori che ci lascia senza parole, che ci destabilizza ma che, proprio per questo, ci deve spingere al ritorno dei sani principi di una volta. Non mi stancherò mai di ripetere che dobbiamo insegnare ai nostri figli i valori principali. Bisogna ridare il giusto significato a parole come “passione”, “cultura”, “meritocrazia”, ma soprattutto “sacrificio”, facendo capire loro che il compromesso non paga, se non, forse, nel breve periodo. Io credo nello studio, nella crescita professionale raggiunta attraverso la formazione e la disciplina, nel
Hai citato la Festa della Donna, una data che spesso si riduce ad un mazzolino di mimose, qual è stato il tuo augurio all’universo femminile?
saper coltivare le proprie passioni. Non ci si deve arrendere di fronte alle difficoltà e pretendere di raggiungere risultati eccellenti subito. Si deve avere la maturità di seguire il proprio percorso lavorativo passo dopo passo, con umiltà e costanza, senza accettare ricatti e scorciatoie. Doppia Difesa e il lavoro svolto fino ad oggi con Giulia Bongiorno, sono il mio modo per concretizzare questo pensiero. Prossime iniziative per sostenere la Fondazione? Fino alla fine di giugno sarà possibile acquistare presso i punti vendita Euronics in tutta Italia, al costo di 9.90 euro, il cortometraggio Amore Nero, diretto da Raoul Bova, il cui ricavato servirà a sostenere i nostri progetti. Dal 19 febbraio fino all’11 marzo scorso, esattamente
Mi piace pensare che i nostri diritti inizino lì dove finiscono i nostri doveri. Non possiamo pretendere senza dare, non possiamo sopraffare e lasciarci sopraffare. Credo nelle donne e nella loro capacità di “esserci”, di fare, di lavorare in più ambiti, familiare, lavorativo, sociale, con grandi risultati, senza lamentarsi. Credo nella possibilità le donne che possano generare il cambiamento che salverà il mondo: non dobbiamo però permettere agli altri di farci del male e disegnare il nostro futuro. L’ultima domanda, se tu avessi la possibilità di rinascere, sceglieresti di essere nuovamente una donna? Sì, se dovessi rinascere mi piacerebbe senza dubbio essere ancora una volta donna… ma che vita sarebbe senza l’amore, l’amicizia, l’affetto di un uomo al nostro fianco?
Michelle, belle
Si ringrazia per la collaborazione l’ufficio stampa di Doppia Difesa
ma
Michelle Yvonne Hunziker, svizzera di Sorengo, classe 1977, passa alla storia per la pubblicità dell’intimo Roberta che le vale l’esordio in televisione. Negli anni inanella successi televisivi in Italia e Germania (dov’è altrettanto celebre) che la trasformano in una stella di prima grandezza: nel 2007 conduce il Festival di Sanremo al fianco di Pippo Baudo e qualche tempo dopo si dà anche al teatro, portando in scena alcuni musical con la Compagnia della Rancia. Dal matrimonio con Eros Ramazzotti è nata Aurora, che ha da poco festeggiato 15 anni.
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ATTUALITÀ: Jetman
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le nuvole Svizzero, pilota di caccia e appaSSionato di volo, ha Sperimentato un’ala rigida moSSa da quattro piccoli motori a reazione. e con quella ha riSchiato, Stupito e SorriSo ovunque ci foSSe un cielo a diSpoSizione
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el mondo è conosciuto come Jetman, l’uomo jet, l’unico essere vivente di cui si abbia notizia capace di librarsi in volo con un’ala sola e quattro motori a spingere il tutto verso l’alto. Jetman, al secolo Yves Rossy, nasce 53 anni fa a Bex, una manciata di chilometri da Neuchâtel, Svizzera, e secondo i testi sacri capisce fin dalla più tenere età cosa voler fare da grande il giorno il cui si arrampica su un albero e riesce a scenderne senza l’aiuto di nessuno.
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Da lì, la salita di Yves verso i cieli diventa un processo inarrestabile: per 17 anni pilota i caccia supersonici Mirage III e per un altro decennio quelli di linea, ma inizia a far parlare di sé quando si organizza la giornata multi-activity. In pratica, nel giro di poche ore pilota una sequela di mezzi di locomozione: un DC-9, una moto, un deltaplano, un elicottero, un motoscafo e un’auto da corsa, quindi si lancia con parapendio e paracadute, scende con gli sci, sale prima su una bici e poi su un cavallo, si getta nelle rapide facendo rafting e conclude la giornatina con una sana corsa a piedi. Perché muoversi un po’ fa bene alla salute.
Ma Yves non è ancora contento, perché lui ama il volo puro ed il suo sogno è quello di librarsi in aria come gli uccelli, senza null’altro intorno che non sia una tuta. Inizia a sperimentare attrezzature varie, compresa un’ala gonfiabile che sul più bello si affloscia come un materassino sgonfio, fin quando nel 2004 tira fuori una versione di “wingpack” in carboniokevlar che sperimenta in un paio di manifestazioni dedicate all’arte del volo. Ma l’ala strappa il paracadute e per poco, pochissimo, Yves non passa direttamente alla categoria leggende scomparse. Ma Jetman e la sua squadra non si arrendono, provano, accoppiano e studiano, migliorando l’ala e i quattro piccoli motori a reazione a cui bastano 32 litri di cherosene per far volare l’uomo che avrebbe fatto invidia a Leonardo. Test serratissimi fino al novembre PHOTO © Andrè Bernet
Meraviglia della tecnica Apertura alare
2 metri
Peso
30 kg (a vuoto) 55 (con combustibile)
Motori
4 jet-cat di 22 kg cad.
Carburante
cherosene (più 5% di olio per lubrificare le turbine)
Velocità ascensionale
330 metri/minuto
Autonomia di volo
2.500 metri di altitudine si lancia, e a 300 km/h riesce a trovare la stabilità dell’ala, puntando dritto verso le coste inglesi, dove atterra fra lo scrosciare degli applausi. A posto così? Ci mancherebbe: nel novembre 2010 Jetman esegue il suo primo “loop” (una rotazione completa) saltando dalla mongolfiera Esprit Breitling
da 6 a 13 min.
del 2006, quando nei cieli di Bex, Yves Rossy vola per 5 minuti e 40 secondi. Sembra l’inizio di un sogno, una nuova frontiera dell’aviazione, ma in realtà la gioia dura meno di due anni, esattamente fino all’aprile 2007, giorno in cui durante un volo di prova l’ala rischia di riportare Jetman nella schiera degli uomini da commemorare. Dopo 15 ali diverse, passando di perfezione in miglioria, si arriva alle 14,19 del 26 settembre 2008: dopo il monoplano di Louis Blériot del 1909, Yves Rossy è il primo uomo a sorvolare il Canale della Manica coprendo in 13 minuti i 35 km che separano Calais da Dover. Quando il suo Pilatus PC-6 raggiunge i
Orbiter, e il 7 maggio 2011 vola per otto minuti sopra il Grand Canyon West, in Arizona, lasciando turisti, aquile e indiani a bocca aperta. Non ci sono più gli uomini bianchi di una volta, augh. PHOTO © Blaise Chappuis
PHOTO © Andrè Bernet
IL SIGNORE DEI CIELI Alcune immagini di Yves Rossy in azione, ex pilota militare con una smodata passione per il volo che da anni studia e sperimenta un’ala rigida con motore a reazione
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L'INTERVISTA Marco Masini
Ho fatto
Con se stesso, con la vita, con il successo, con le dicerie di un mondo spietato, con l’amore, con il passato. Uno dei cantautori più graffianti si racconta, senza timori di Daniela Capone
E
’ sempre andato d’accordo solo con la musica, litigando a scuola, a casa e contro un mondo, quello degli artisti, che per lungo tempo l’ha rifiutato dicendo “non hai la faccia da palcoscenico” e quando lui è diventato un grande si è vendicato, attaccandogli addosso un’etichetta cattiva. Marco Masini, 47 anni quest’anno, ha lottato senza mai mollare, superando tutto quello che la vita gli ha messo davanti, senza fare sconti. Oggi è un uomo sereno, che è riuscito a domare gran parte dei demoni che gli riempievano l’anima. Ma l’amore per la musica, quella, è rimasto uguale a quando era un bambino che stupiva tutti sulla tastiera del suo Bontempi.
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Tu che Sanremo l’hai anche vinto qualche anno fa, come l’hai vissuto la scorsa edizione da semplice spettatore? Sinceramente non ho potuto seguirlo affatto. Sono stato impegnato tra concerti ed inizio del tour. Il tuo è un tour che tocca anche città all’estero. Ce ne parli? Assolutamente sì. Il debutto è stato il 14 febbraio a Montreaux, in Svizzera. Poi sono passato dalla Germania e a fine marzo inizia ufficialmente la tournee in Italia, partendo da Pescara per poi girare l’intera penisola. Nella tua sconfinata produzione, esiste una canzone alla quale sei più affezionato? Sarebbe come dire che sono più legato ad un figlio piuttosto che ad un altro. Tutte le mie canzoni hanno un valore speciale, perché ognuna ha in se una storia che ho voluto descrivere e raccontare. Se penso però a Caro babbo devo ammettere che la sento nel cuore più di altre, perché mi tocca nel profondo. Era nata come una lettera che scrissi a mio padre negli anni Ottanta senza mai dargliela. Nel 1990 l’ho trasformata in canzone. Qual è il sogno che vorresti realizzare come artista? Sono consapevole del fatto che al giorno d’oggi, continuare ad essere un artista è già un sogno. Purtroppo l’ambiente della musica è sempre più spietato, ed oggi fare questo lavoro è davvero molto difficile. C’è poca sensibilità e troppa necessità di scendere a compromessi. Provo a pensare a cantautori che sono emersi in questi ultimi anni, ma dopo Tiziano Ferro a me non viene in mente nessun’altro. Hai collaborato con grandi artisti, ma qual è quella che ti ha gratificato maggiormente? Senza nessun dubbio con Giancarlo Bigazzi. E’ stato il più importante punto di riferimento diventando un altro padre. Purtroppo è mancato da poco, e la musica ha perso uno dei compositori italiani più importanti e sensibili che abbia mai conosciuto. Oltre alla musica hai altre passioni? Sicuramente il calcio, ma l’amore per la musica ha avuto il sopravvento. Il mondo del pallone continuo a seguirlo da tifoso, mentre amo molto correre con le auto in pista, è una passione che coltivo da anni.
Ti sei mai ispirato a qualche artista durante la tua carriera? Quando si è giovani e quindi un po’ più inesperti, è normale avere dei punti di riferimento. Nei primi anni della mia carriera Renato Zero, Battisti e Baglioni sono stati sicuramente modelli da seguire, è gente che ha tracciato una strada. Col passare degli anni ho creato un mio stile costruendo uno stile personale. Come si è evoluta la tua musica? E’ stata un’evoluzione secondo Marco Masini. E’ normale sbagliare e fare errori, e la mia musica è cambiata insieme a me, seguendo un po’ quello che ero e quello che sono diventato, ovvero mutando secondo quello che la vita mi insegnava di volta in volta. Nel 1993 sei uscito con uno dei tuoi più grandi successi: Vaffanculo. Siamo nel 2012: quasi vent’ani dopo, a chi la dedicheresti ? Vaffanculo era dedicata a coloro che ho sempre identificato come “potere musicale e discografico” cioè a quelli che comandavano e decidevano se dovevi stare a galla oppure affondare. Oggi non è cambiato nulla, il potere c’è sempre ed ovunque. Viviamo in un mondo corrotto, nel quale non esiste più la meritocrazia ma soltanto un sistema utile ad arricchire chi sta ai vertici. Si è visto anche in occasioni tragiche come il terremoto dell’Abruzzo, e si ripete puntuale ogni giorno. Una canzone non può cambiare il mondo, ma il mio Vaffanculo sarà sempre e solo dedicato a coloro che stanno in alto e, senza correre nessun rischio, decidono chi deve devi e chi invece è meglio se muore.
Storia di
“Maso” Fiorentino, classe 1964, si avvicina alla musica grazie alla mamma, che oltre ad avere una gran voce suonava il pianoforte. La svolta ad appena tre anni, quando Marco riceve in dono una piccola tastiera e in poco tempo, senza alcun aiuto, riesce a individuare gli accordi di alcune canzoni in voga allora. Come in ogni carriera da musicista seguono anni di impegno e studio, fra pianobar e feste di paese, ma è l’incontro con Giancarlo Bigazzi, nel 1986, a cambiargli la vita. Nel 1990 debutta a Sanremo vincendo la categoria Giovani con Disperato, destinato a diventare uno dei suoi brani più celebri. E’ ancora il palco di Sanremo, l’anno successivo, a consacrarlo definitivamente: Perché lo fai diventa il singolo più venduto in Italia e Francia del 1991. Nel 1993 esce l’album T’innamorerai, che contiene Vaffanculo, canzone che scatena polemiche e censure a mai finire. Nel 2001, stanco di un mondo che continua a dargli addosso, Masini annuncia il suo ritiro dalle scene. E’ il suo pubblico a richiamarlo a gran voce: un nuovo discografico (Mario Ragni), un’etichetta indipendente (MBO Musica) e nuove energie lo riportano nel cuore della gente: nel 2004 vince il Festival di Sanremo con L’uomo volante. Ma è anche tempo di bilanci, e il 23 novembre 2012 esce Un palco lungo… 20 anni, antologia in doppio CD che raccoglie 23 brani, accompagnato dal DVD di un’esibizione live.
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Speciale: Gropello Cairoli
Dove la festa
è di casa Il piccolo centro pavese vanta un’invidiabile calendario di eventi e manifestazioni che lo rendono un punto di riferimento in tutta la provincia
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4.602 abitanti appena, ed una vitalità difficile da quantificare in una semplice cifra. E’ questa la prima impressione che salta all’occhio a chi si avvicina per la prima volta a Gropello Cairoli, piccolo centro in provincia di Pavia, immerso nella Lomellina che nella parlata dialettale ha preferito ribattezzarlo semplicemente Grüpé. All’interno di un agglomerato urbano antichissimo, nato sull’usanza medievale tedesca intorno ad un’unica strada (la statale 596), Gropello Cairoli ha dato i natali Lanfranco Beccari, Vescovo di Pavia nel 1159 su consacrazione di Papa Alessandro III e oggi venerato come Santo, Carlo Cantoni, accademico e politico (a cui è dedicata al Biblioteca Comunale) e soprattutto ai sette fratelli Cairoli, figure di spicco del Risorgimento italiano, il cui sacrificio convinse il Comune ad adottare il cognome in segno di eterna riconoscenza.
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Speciale: Gropello Cairoli
Fiera di S.Giorgio MANIFESTAZIONI DATA
LUOGO E ORARIO
2012
ASSOCIAZIONE
DESCRIZIONE
13/04/2012
Ore 21.00
Biblioteca Comunale
Cineforum su cinema iraniano a cura dell’associazione Lem di Pavia; proiezione e dibattito sul film “Persepolis” di Marjane Satrapi
20-25/04/2012
Salone dell’oratorio
Fotoamatori
19° Mostra fotografica
20/04/2012
Ore 18.30 con partenza alle scuole elementari
Amministrazione Comunale in collaborazione con Pro Loco, Anni Verdi, Alpini, Gropello Soccorso e Protezione Civile
Corsa Podistica con percorso da 6 e da 10 km
21/04/2012
Ore 21.00 in Sala Cantoni
Amministrazione Comunale
Conferenza di storia medievale sul diploma del 900 di re Berengario in cui viene citata Gropello
22/04/2012
Ore 7.00-19.00 in Via Libertà
Amministrazione Comunale
Fiera di Aprile.
Oftal
Pellegrinaggio a Lourdes. Le iscrizioni si terranno a partire dal mese di febbraio. Sarà riproposta la formula 0-12 destinata a favorire la partecipazione dei bambini da 0 a 12 anni.
22-28/04/2012
Festa della Liberazione: Ore 10.00 - Ritrovo in Piazza Zanotti Ore 10.10 – Alzabandiera Deposizione corona al Monumento ai Caduti Intervento del Sindaco Partenza per la Chiesa Parrocchiale Ore 10.30 – S. Messa per i defunti di tutte le guerre Ore 11.30 – Inaugurazione casetta dell’acqua
25/04/2012
Ore 10.00
Amministrazione Comunale
25/04/2012
Ore 19.30 campo sportivo
ASD Gropello San Giorgio
Torneo dei pulcini
25/04/2012
Ore 22.00 campo sportivo
ASD Gropello San Giorgio
Spettacolo pirotecnico 10° Mediofondo cicloturistica “dalle risaie ai vigneti” di km 84. Da Gropello Cairoli ad Oliva Gessi e ritorno.
Ore 7.30 06/05/2012
Bike Club Gropello ritrovo in Piazza Zanotti
06/05/2012
11/05/2012
12/05/2012
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Ore 21.00
Programma: Ore 7.30 – ritrovo in Piazza Zanotti Ore 8.30 – partenza Ore 13.00 – rinfresco finale in Piazza
ASD Gropello San Giorgio
Calciovolando – giochi all’Ist. Sassi di bambini da 6 a 10 anni con e per gli anziani
Biblioteca Comunale
Cineforum su cinema iraniano a cura dell’Ass. Lem di Pavia; proiezione e dibattito sul film “Un momento di innocenza (pane e fiore)” di Mohsen Makhmalbaf
ASD Gropello San Giorgio
Calciovolando – fiaccolata olimpica con partenza da Gropello che toccherà i paesi limitrofi (Zerbolò, Carbonara al Ticino, Villanova d’Ardenghi, Zinasco e Dorno), percorso nelle vie del paese ed inizio dei giochi Ore 18.30-19.00 – cena In serata i tedofori porteranno la fiaccola da Piazzale San Giorgio al Campo Sportivo per l’accensione del braciere olimpico.
La vitalità culturale del Comune diventa visibile ogni anno in particolare con la Festa di San Giorgio Martire, patrono della cittadina celebrato da una statua equestre in cui è ritratto mentre lotta con il celebre drago, che diventa anche un’occasione capace da sempre di richiamare gente da tutta la provincia grazie ad un programma fittissimo di eventi, a cominciare dalla benedizione degli ulivi per passare attraverso gare sportive e finire in bellezza, con una doverosa concessione ai piccoli peccati di gola offerti da numerosi stand gastronomici.
DEDICATA A SAN GIORGIO Qui a destra la facciata della Parrocchiale di San Giorgio (sopra una panoramica dell’interno), il patrono della città a cui è dedicata anche la fiera più importante dell’anno. Realizzata con mattoni a vista, la facciata della Chiesa è arricchita da tre statue: quella centrale raffigura San Giorgio a cavallo mentre lotta contro il drago.
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Speciale: Gropello Cairoli
Biblioteca:
fase Nuovi arredi e postazioni per offrire un servizio ancora più confortevole di Andrea Sicuro
Dopo l’acquisto di postazioni per computer e di scaffalature per DVD, la biblioteca comunale Carlo Cantoni ha acquistato, rivolgendosi alla ditta Liceum, nuovi arredi. Sono infatti disponibili da alcuni giorni mobili moderni adatti a contenere libri di narrativa e a rendere più accogliente la sezione dedicata a bambini e ragazzi.
A presentare la novità che offrirà così un servizio migliore agli utenti è l’Assessore alla Cultura Giuseppe Gualtieri, come sempre protagonista in iniziative che coinvolgono la biblioteca: “Grazie al rapporto con Liceum siamo giunti alla seconda fase di acquisti di arredi per la biblioteca. Stavolta abbiamo sostenuto un esborso più ingente per sistemare l’intero piano terra con arredi di metallo in colore bianco perla che occupano
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poco volume, sono molto più contenitivi (di conseguenza ci sarà la possibilità di aumentare il numero di libri presenti in biblioteca) e decisamente più luminosi. Tutto questo fa sì che ci sia maggiore spazio per i libri e che sia più agevole la ricerca dei testi”. Il vicesindaco aggiunge: “Abbiamo migliorato anche la sezione dei bambini con mobili che ospitano i libri di questa fascia d’età, seggiole di legno, cuscini e stuoie, anche per stare in linea
con il progetto “Nati per Leggere”, che continua a dare i suoi frutti con il suo impegno rivolto ai bambini in età pre-scolare”. Gualtieri chiude con una promessa: “Nel corso dell’anno provvederemo a sostituire i mobili che si trovano nella postazione in alto di lettura, alla quale si accede per mezzo della scala adiacente all’ingresso”. Insomma, anche alla biblioteca comunale si respira aria di primavera ed è giunta l’ora di novità importanti.
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Speciale: Gropello Cairoli
Nati leggere per
Al via un’iniziativa culturale che coinvolge tutta l’Italia, a cui la biblioteca Cantoni prende parte da protagonista di Andrea Sicuro
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nche la biblioteca comunale Carlo Cantoni aderisce a Nati per Leggere. Progetto nato nel 1999 che si avvale della collaborazione di oltre quattromila biblioteche estese sul territorio nazionale con i pediatri locali e coinvolge 24 biblioteche del territorio lomellino, promuovendo la lettura ad alta voce ai bambini in età pre-scolare. L’Assessore alla Cultura, Giuseppe Gualtieri, spiega in cosa consiste l’iniziativa: “Le statistiche confermano che se abituato prima alla lettu-
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ra dei libri, il bambino, raggiunta l’età scolare, ha una velocità maggiore di apprendimento. Sono previsti degli incontri settimanali che vedranno la presenza di diversi lettori volontari, che hanno sostenuto un corso di formazione per la lettura ad alta voce ai bimbi tra gli 0 e i 5 anni. Le educatrici dell’asilo nido e la insegnanti della scuola materna locale, insieme alla pediatra di Gropello, la dottoressa Moretti, ci aiuteranno invece a far conoscere il progetto, che necessita della partecipazione dei genitori agli incontri affinchè pos-
sano vedere come avviene la lettura e continuare l’attività a casa con i propri figli per una migliore riuscita dell’iniziativa”. Il responsabile della biblioteca, Leonardo Cammi, chiarisce: “Gli incontri si terranno qui in biblioteca in date da stabilire e dovranno essere prenotati negli orari di apertura al pubblico; tutto questo lo facciamo per facilitare un rapporto diretto tra il lettore e il bambino. Abbiamo predisposto due postazioni per la lettura e presto ci muniremo di libri e arredi nuovi. Ovviamente chi avesse intenzione di partecipare al progetto come lettore volontario è ben accetto”. Martedì 31 gennaio alle ore 16,30 si terrà il primo incontro.
Nati per leggere Il programma
Orari d’apertura al pubblico della biblioteca:
Martedì: 10,00-12,00 e 16,00-18,00 Mercoledì: 10,00-12,00 e 14,00-18,30 Giovedì: 10,00-13,00 Venerdì: 10,00-12,00 e 14,00-18,30 Sabato: 10,00-13,00 e 14,00-18,00
Nati per Leggere è un’attività della Biblioteca rivolta a tutti i genitori CREATORI DI FUTURO e ai loro bambini in età pre-scolare. La quantità infinita di stimoli e informazioni che i bambini ricevono e MEMORIZZANO con l’ascolto, costituisce un ricco patrimonio di conoscenze, fantasia, autostima e. voglia di saperne di più. Tutto ciò è importante anche per una buona disposizione all’apprendimento. Nati per Leggere si propone di promuovere la Lettura ad alta voce, compito dei genitori è di proseguire con costanza quest’attività nell’intimità delle proprie case. Momenti preziosi come le coccole. Un dono d’amore che non è consumismo e non crea rifiuti. Il giusto mattone per costruire il futuro. Il loro e il nostro.
Mamma, leggi una favola mentre dorme la piccola bambola
Lupi, volpi, orsi tutti un po’ troppo golosi
Draghi, streghe, orchi non sono davvero pochi
La Finlandia, la Tailandia e la Groenlandia tutte nel sacco di fiabilandia
Fantasmi, fate e folletti concertano balletti
Con tante cose da dir posso ora i miei pensieri condir!
Centauri, minotauri e chimere in viaggio tutte le sere E’ necessaria la prenotazione, per prenotare un’ora di lettura contattare il numero
0382/815020.
Per il buon esito del progetto è importante la presenza di almeno un genitore (o nonno) durante la lettura.
CALENDARIO DEGLI INCONTRI DI LETTURA AD ALTA VOCE PER BAMBINI DA 0 A 5 ANNI MARTEDI’ E VENERDI’ ORE 16,30;
SABATO ORE 11,00
MARZO
MARTEDI’ 20 VENERDI’ 23 MARTEDI’ 27 SABATO 31
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Speciale: Gropello Cairoli
Un anno di cultura
Il programma del 2012 della Biblioteca comunale “Carlo Cantoni” di Gropello Cairoli Venerdì 13 aprile, ore 21,00: cineforum su cinema iraniano a cura dell’associazione Lem di Pavia, proiezione e dibattito sul film Persepolis di Marjane Satrapi.
Sabato 21 aprile, ore 21,00:
Giovedì 3 maggio, con partenza da Gropello alle ore 18,00: spettacolo teatrale Giulio Cesare di Shakespeare al Teatro Strehler di Milano per il progetto Piccolo Teatro 2011/12.
conferenza di storia medievale sul diploma del 900 di re Berengario in cui viene citata Gropello.
Venerdì 11 maggio, ore 21,00:
Mercoledì 25 aprile, ore 11:
Mohsen Makhmalbaf.
presentazione del libro La patria chiamò con Luca Barisonzi e la curatrice del volume Paola Chiesa.
cineforum su cinema iraniano a cura dell’associazione Lem di Pavia; proiezione e dibattito sul film Un momento di innocenza (Pane e fiore) di
Venerdì 22 giugno, con partenza da Gropello alle ore 17,30: opera lirica Manon di Massenet al teatro La Scala di Milano.
Giovedì 1 novembre, ore 15,00: Halloween in biblioteca: Lettura teatrale per ragazzi Arrivano i mostri a cura di Pandemonium Teatro di Bergamo, seguirà merenda.
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nient'altro che la verità Progettocineforum
Due mesi intensi per capire il cinema iraniano, che racconta il passato di un popolo attraverso storie PIENE di significati Presso la biblioteca comunale Carlo Cantoni di Gropello C. si terrà nei mesi di aprile e maggio un miniciclo di proiezioni cinematografiche commentate, un cineforum che avrà come argomento principale il cinema iraniano. In entrambe le serate verrà anche presentato in anteprima un cortometraggio su argomenti diversi realizzato da autori locali.
“Visioni del contemporaneo”: un’introduzione alla poetica del cinema iraniano Ultimamente si sente spesso parlare di “Iran”, per motivi geopolitici connessi alle guerre in Iraq e Afghanistan, per la questione nucleare e a causa delle discusse elezioni del 2009 e delle manifestazioni popolari di protesta che ne sono seguite. Sembra spesso di parlare di un paese lontano, ostile e “nemico”. Questo miniciclo di film vorrebbe invece mostrare molte altre sfaccettature di un paese che ha una storia e una cultura millenarie attraverso un cinema (soprattutto quello degli ultimi trent’anni) che mostra spesso il popolo o gli aspetti più popolari del paese, che sa o cerca di dare voce alla gente, alle loro storie, all’ambiente e alla cultura con una spiccata tendenza al ‘realismo’ e al documentario. Un cinema che ha forti e dichiarati legami col neorealismo italiano o col cosiddetto “meta-cinema” (il cinema sul cinema) felliniano, due aspetti che ci avvicinano a questo paese, almeno attraverso la cinematografia: la feconda tradizione del cinema iraniano,
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Speciale: Gropello Cairoli cioé quella di un cinema metatestuale che parla continuamente di sé, e nel quale la linea tra finzione e realtà sembra sempre sul punto di frantumarsi. Ne sono esempio i film più “barocchi” del “primo” Makhmalbaf o alcuni finali dei film di Kiarostami che arrivano a contenere la finzione e la realtà mostrando la troupe o l’ambiente circostante rivelando così un aspetto “metacritico” che sembra riposizionare comunque l’aspetto realista all’interno della finzione tecnico-narrativa. La recente cinematografia iraniana è un esempio di come possa scaturire arte e una profonda sensibilità, nei cosiddetti paesi poveri, o che escono da traumi come guerre, rivoluzioni e dittature, e dove con pochi mezzi si può esprimere un’esigenza viva a dire, mostrare e capire, rispetto a una cinematografia occidentale spesso asfittica. Il cinema iraniano, la cui poetica si trova in bilico tra finzione e realtà, mette in mostra continuamente il
“gioco sulla verità”, argomento fondamentale in un paese che vede nella verità assoluta il suo principio fondante. E’ questo il significato del “prisma” delle verità come metafora etico-estetica della relatività delle verità stesse, delle cose e dei giudizi sulle cose contenuto nell’aforisma di Mevlana Rûmî tanto caro ad un regista come Mohsen Makhmalbaf. E tutto ciò in un paese in cui la censura è fortissima, problema molto sentito in Iran. Per sfuggire alle sue strette maglie i registi iraniani sono costretti, nonostante la tendenza al realismo, a narrare la realtà che li circonda in modo simbolico e metaforico o spesso attraverso lo sguardo innocente e inconsapevole dei bambini (Bashù, il piccolo straniero; Il palloncino bianco; Il silenzio; La mela), in film che in molti casi applicano l’adozione della cosiddetta “poetica neorealista del pedinamento”, dell’indagine in corso, e la scelta di attori non professionisti.
Film proposti: venerdì 13 aprile, ore 21,00 - Persepolis di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, Francia, 2007 Persepolis, gran premio della giuria 2007 al Festival di Cannes, cartone animato tratto dall’omonimo fumetto di Marjane Satrapi, viene proposto come sorta di introduzione della recente storia iraniana: quella della rivoluzione khomeinista e delle sue conseguenza sulla vita di una bambina. Un’introduzione divertente, ma non così spensierata...
venerdì 11 maggio, ore 21,00 Un momento d’innocenza (Pane e fiore) di Mohsen Makhmalbaf, Iran, 1996 Menzione speciale al Festival di Locarno, racconta l’incontro casuale fra il regista Makhmalbaf e un ex poliziotto: per scegliere gli attori del film Salaam Cinema, il regista fa pubblicare un annuncio sul giornale e tra le migliaia che rispondono si presenta anche un ex poliziotto: i due si sono già incontrati vent’anni prima quando il regista, che militava nell’opposizione al regime dello Scià, lo aveva accoltellato per sottrargli la pistola. Il poliziotto gli aveva sparato e Makhmalbaf aveva passato quattro anni in carcere. Il regista, invece di offrirgli una parte, gli propone di ricostruire in un film quell’evento drammatico. Ognuno sceglierà un giovane interprete per il proprio personaggio, attraverso il quale fornire una versione dei fatti. L’ex poliziotto è reticente, c’è di mezzo il ricordo di una ragazza che lui vedeva passare ogni giorno davanti alla sua postazione e di cui si era innamorato. Alla fine i due giovani vengono scelti ed anzi, a poco a poco, è la loro storia a prendere il sopravvento: quello che fa il poliziotto è interessato solo a salvare l’umanità e non se la sente di accoltellare il rivale. E alla ragazza che ricopre il ruolo di quella di vent’anni prima entrambi offrono pane e fiore.
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Speciale: Il Duomo di Pavia
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ILCUORE DELLA CITTà
Anni di lavori delicatissimi per riportare agli antichi splendori uno dei luoghi storici più amati dai pavesi. E nell’attesa della riapertura, il regalo di qualche anteprima di Simona Rapparelli, foto di Davide Barbieri e Marco Vigoni
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ono passati quasi 23 anni da quel terribile venerdì 17 marzo 1989. La Torre Civica di Pavia improvvisamente collassò su se stessa riversando il suo carico di mattoni, marmo e polvere sul selciato di piazza del Duomo. Se fosse caduta solo mezz’ora prima sarebbe stata una strage: la maggior parte degli studenti della scuola Casorati, che allora aveva sede al Broletto di piazza Vittoria, passava ogni mattina sotto la torre. Le vittime, per fortuna, furono solo cinque: il barbiere della zona, un suo cliente, l’edicolante e due amiche. La Cattedrale di Pavia, lo storico e magnifico Duomo, a causa del crollo dell’adiacente Torre Civica, riportò gravi danni: agli inizi degli anni novanta si decise per la (dolorosa) chiusura, poi divenuta parziale per l’apertura al pubblico della prima navata, per poter avviare i lavori di consolidamento che hanno accompagnato la Cattedrale fino ai giorni nostri. Una scelta difficile, doverosa e sicuramente molto costosa oltre che dal punto di vista (indiscutibilmente) economico, anche da quello affettivo: i pavesi, si sa, sono persone schive e riservate ed in grado di amare alla follia la propria città e le proprie radici. Un Duomo (al Dom, come lo chiamano in dialetto) chiuso e “monco” è stato motivo di tristezza per molti. Senza contare le genera-
zioni di ragazzi nati dopo la chiusura, che della Cattedrale hanno sempre sentito parlare come un mito, senza sapere nemmeno com’era fatta. Per questo motivo e ovviamente anche per tante altre ragioni, il Vescovo di Pavia, Monsignor Giovanni Giudici, entrato ufficialmente in Diocesi l’11 gennaio 2004, decise di dare una considerevole spinta in avanti ai lavori di ristrutturazione e consolidamento della Cattedrale: attraverso una serie di “tappe di avvicinamento”, i pavesi hanno potuto riscoprire la magia della loro cattedrale e la rinnovata appartenenza spirituale ad una comunità rimasta forte nonostante la lunga e complessa esecuzione dei lavori di ristrutturazione. La Diocesi di Pavia scelse di dare alla popolazione un “primo assaggio” del Duomo lo scorso anno: per le festività natalizie la Fabbriceria fece installare nella grande parete di divisione, tra la porzione fruibile al pubblico e il resto della Cattedrale, alcuni pannelli trasparenti che consentivano la visione parziale dall’interno della stupenda cupola. Fu un successo ed un’emozione per tanti: da quella piccola “finestrella” si intravedeva lo scorcio della maestosità che ha sempre caratterizzato il Duomo di Pavia, e si ritrovavano piccole visioni di ricordi passati. Per il Natale 2011 la Diocesi di Pavia ha deciso di fare di più: stringendo i tempi ha disposto l’apertura totale della
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Speciale: Il Duomo di Pavia Cattedrale per la messa di mezzanotte e per una serie di visite guidate che sono terminate lo scorso 7 gennaio. “L’apertura durante il periodo delle festività di Natale è stata temporanea - ha sottolineato l’ingegner Giampaolo Calvi, Presidente della Fabbriceria del Duomo in un’intervista rilasciata al settimanale diocesano pavese Il Ticino - da metà gennaio infatti sono stati avviati ulteriori lavori di consolidamento e rifinitura. I pavesi che sono entrati a visitare la Cattedrale sono rimasti entusiasti ma la riapertura è avvenuta ‘al rustico’, ovvero senza che molti lavori fossero stati ultimati. Il pavimento per esempio era inesistente: per consentire la riapertura natalizia abbiamo steso e lisciato alla perfezione un manto di cemento, mancava quindi un rivestimento vero e proprio. Anche le opere d’arte che da
APERTO A TEMPO Qui sotto una vista panoramica dell’interno del Duomo. Più a destra Monsignor Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia, colui che ha fortemente voluto una serie di tappe di avvicinamento alla riapertura, per mostrare alla cittadinanza l’avanzamento dei lavori.
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sempre hanno caratterizzano la nostra Cattedrale non sono state esposte, proprio perchè si trattava di una riapertura limitata nel tempo, i lavori infatti stanno procedendo anche in questi giorni”. Ma per i pavesi è stata comunque un’emozione unica anche grazie ad una serie di accorgimenti che sono stati attuati dalla ristrutturazione. Una menzione particolare la merita il ruolo della luce: chi ha avuto l’occasione di fare un confronto tra la Cattedrale ante 1990 e quella di oggi ha notato immediatamente lo splendore dei marmi bianchi che rivestono l’interno del Duomo. Merito di un’attenta pulizia, certo, ma anche della riapertura di una serie di finestroni (murati in passato) alla base del tamburo della cupola e dell’installazione di un impianto di illuminazione che asseconda la luce naturale. Un’idea che ha
lasciato tanti visitatori a bocca aperta e che li ha spinti a ritornare a seguire le visite guidate anche nei giorni successivi alla messa di Natale. “Le visite guidate sono state un successo - ha sottolineato don Siro Cobianchi, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Pavia durante un’intervista a Radio Ticino Pavia - la partecipazione dei pavesi ci ha commosso: la notte di Natale c’erano circa tremila persone, mentre visite guidate hanno partecipato in duemila e a quelle libere la media è stata di quattrocento presenze per ogni visita, per un totale di 5.600 visitatori”. Un successo che ha marcato ancora di più il profondo legame che unisce Pavia alla sua Cattedrale, in attesa della riapertura definitiva di questo gioiello d’arte, di intensa spiritualità e simbolo di immutato amore tra la città e il suo Duomo.
Pavia
Barocca
Ha contorni sempre più internazionali, la rassegna di Musica Antica organizzata dal Collegio Ghislieri, con un programma che copre per intero il 2012
Nel corso di quest’anno, l’evento presenterà 41 appuntamenti che da marzo a dicembre porteranno a Pavia e provincia i migliori interpreti della musica barocca e classica della scena internazionale. Un progetto che inserisce Pavia e la sua provincia all’interno di un prezioso circuito musicale di grande respiro. Il cartellone prevede 23 concerti dei migliori gruppi e solisti del settore, che da quest’anno, grazie alla collaborazione con l’amministrazione provinciale, andranno anche a valorizzare alcuni tra i luoghi di pregio del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepo. Accanto ai concerti verranno proposte anche 18 serate che spazieranno piacevolmente tra musica, scienza, letteratura e, come ormai consueto, cinema d’autore, creando uno stimolante e multidisciplinare percorso di approfondimento culturale. Accanto al gruppo residente Ghislieri Choir & Consort, quest’anno impegnato in diverse tournée europee, protagonisti della rassegna saranno dunque i più grandi interpreti del panorama internazionale, da Café Zimmermann agli Swingle Singers, da Ensemble Zefiro a Capilla Flamenca. Ma un grande spazio verrà riservato anche ai giovani artisti.
“Secondo la vocazione plurisecolare del Collegio, Ghislierimusica ha una spiccata propensione per l’inserimento professionale dei giovani”, spiega il M° Giulio Prandi, Direttore Musicale del Collegio Ghislieri. In questo senso il Collegio ha attivato dal 2011 due partnership con altrettante eccellenze europee dell’inserimento professionale nella musica antica: l’Orchestra Barocca dell’Unione Europea e l’Accademia di Ambronay. Nel 2012 Pavia Barocca ha avviato inoltre un ambizioso programma in partenariato con il Centre Culturel de Rencontre d’Ambronay, finalizzato alla valorizzazione dei giovani ensemble. Al termine delle audizioni tenute a fine 2011 in tutto il continente, i sei ensemble emergenti selezionati svolgeranno
quest’anno delle residenze di studio tenendo concerti a Pavia e in Europa, per avviare proprio sulle rive del Ticino la loro carriera internazionale. Un ambizioso progetto, diretto dallo scozzese Nicholas McGegan, coinvolgerà infine il Coro del Collegio Ghislieri, formazione amatoriale di studenti che sorprende per l’accuratezza della preparazione e la qualità dell’esecuzione, impegnata nell’Israel in Egypt di Händel a Pavia e in COLLEGIO una tournée italiana. GHISLIERI Pavia Barocca è realizzata dal Collegio Ghislieri d’intesa con il Comune e la Provincia di Pavia, conta sul sostegno della Regione Lombardia ed in qualità di main partner Fondazione Cariplo e Banca Popolare COLLEGIO GHISLIERI Commercio e Industria.
DA MARZO A DICEMBRE IN PAVIA E PROVINCIA
GHISLIERI CHOIR & CONSORT • GIULIO PRANDI • ENSEMBLE ZEFIRO • ALFREDO BERNARDINI OLLEGIO ENRICO PIERANUNZI • CORO DEL COLLEGIO GHISLIERI • C CAPELLA SAVARIA • NICHOLAS MCGEGAN GHISLIERI CAPILLA FLAMENCA & PSALLENTES • ACCADEMIA BAROCCA EUROPEA DI AMBRONAY LEONARDO GARCÍA ALARCÓN • EMANUELA GALLI • LUCIA NAPOLI • CHRISTIAN SENN XAVIER SABATA • ATALANTA FUGIENS • VANNI MORETTO • CAFÉ ZIMMERMANN THE SWINGLE SINGERS• ORCHESTRA BAROCCA DELL’UNIONE EUROPEA • PAUL AGNEW ABCHORDIS ENSEMBLE • SOPRA IL BASSO • ROSSO PORPORA • ENSEMBLE DESMAREST DER MUSIKALISCHE GARTEN • ENSEMBLE CAFÉBAUM COLLEGIO HISLIERI ENSEMBLE DI LIUTI DELL’ISTITUTO VITTADINI • VINCITORI DELGPREMIO NAZIONALE DELLE ARTI WWW.PAVIABAROCCA.COM D’INTESA CON
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delle nostre abitazioni,tra
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L’arte di
costruirsi
il rifugio L
Un’abitazione devE essere confortevole, ma anche sicura, calda, accogliente e sufficientemente attrezzata per contenere le spese. Oggi le tecnologie aiutano, e la gente è sempre più informata e attenta ai dettagli di Andrea Pestoni
a casa è per antonomasia il luogo in cui ci si sente più sicuri, è il rifugio dalla frenesia e dagli stress quotidiani. Il posto nel quale, magari dopo una faticosa giornata di lavoro, si trova il necessario riposo stringendosi attorno alla famiglia. Questo però è solo uno degli aspetti che identifica un’abitazione come sicura, poiché il concetto di sicurezza riguarda molti aspetti dell’abitazione: oggi ha un valore globale e non riguarda solo ed esclusivamente la prevenzione ai furti.
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Oggi, diversamente da molti anni fa, le aziende che si occupano di costruzione e arredamento di nuove case, o della ristrutturazione di quelle già esistenti, si trovano ad avere a che fare con clienti sempre più esigenti
Spiega un architetto esperto in materia - i tempi sono cambiati e con loro anche gli operatori del settore, che si sono evoluti e hanno dovuto adattarsi ad un cambiamento molto veloce e repentino”.
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La gente è quindi sempre più esigente e segue con grande attenzione l’evoluzione, tanto quella ingegneristica che di arredamento. Senza contare il risparmio energetico, capitolo sempre più importante ormai diventato una delle principali peculia-
rità delle nuove abitazioni. Al di la dei consigli utili per risparmiare energia, che in rete sono diffusi, esistono vere e proprie tecnologie che consentono un utilizzo razionale delle fonti. L’energia è un bene prezioso, e come tale va salvaguardata.
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Scegliere fonti di produzione rinnovabili è una decisione saggia e quanto mai doverosa, almeno quanto evitarne ogni possibile spreco. In ambito domestico, nella vita di tutti i giorni, solo cambiando semplici abitudini è possibile fare la propria parte, contribuendo a ridurre la dispersione energetica e fare del bene non
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solo alla Terra, ma anche alle tasche. Elettricità, riscaldamento, acqua e cucina sono i punti critici su cui è più facile intervenire per migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione. Partendo dal riscaldamento, voce predominante che secondo le stime delle maggiori associazioni dei consumatori rappre-
senta il 79% della spesa energetica complessiva tra le mura domestiche. La grande novità delle nuove abitazioni, sempre più richieste dai clienti, è però quella dell’illuminazione. I due recenti saloni, Euroluce ed Intel, svoltisi rispettivamente in aprile e maggio dello scorso anno, sono stati l’occasione per fare il punto sulle ultime tendenze in campo illuminotecnico.
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Il settore sta attualmente vivendo un momento esaltante:
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l’Italia, con le sue 2.300 imprese specializzate, rappresenta il secondo paese produttore di apparecchi per l’illuminazione e si colloca al primo posto tra gli esportatori europei. Oggi la luce permette di modificare stile, colore e atmosfera di qualsiasi ambiente secondo lo stile ed i gusti personali. Le tecnologie più avanzate hanno aperto nuove prospettive ed affascinanti possibilità ancora tutte da esplorare. La ricerca progettuale dimostra una grande vivacità e varietà di soluzioni, proponendo lampade che superano il valore di semplici oggetti funzionali, per acquisire anche specifiche qualità estetiche e formali. La luce del nuovo mil-
lennio è attenta al risparmio energetico, progettata nel rispetto dell’ambiente e nella tutela della salute, diffusa da apparecchi di design e ad alta innovazione tecnologica. Vastissima la gamma d’offerta, in cui i prodotti si differenziano sempre più in base alla funzione e all’ambiente a cui sono destinati. L’ambito domestico e privato è il campo d’applicazione preferito per le soluzioni più innovative e l’uso disinvolto del colore, spesso associato a materiali plastici trasparenti che valorizzano i giochi cromatici. Per l’ufficio e i luoghi pubblici, invece, si preferiscono ancora materiali metallici e vetro, con una gamma cromatica che punta sui toni neutri.
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sono davvero diversi rispetto
a pochi anni fa,
e anche la sostituzione di un “semplice” serramento richiede grande impegno, proprio come la realizzazione di una completa e complessa facciata di una grande azienda o un progetto completo per la costruzione di un grande complesso edilizio. È dall’impegno nel fare cose semplici che si capisce la professionalità di portare a termine grandi progetti, e anche dalla storicità di un’azienda si può capire molto: la fiducia della clientela, la crescita e la ricerca continua di nuove soluzioni. Un ultimo aspetto che caratterizza le moderne abitazioni e soprattutto le richieste sempre più pressanti della gente è il tema della sicurezza.
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Specialmente in un periodo come questo in cui, soprattutto nelle città (ma recentemente anche nei piccoli centri), i furti nelle abitazioni sono in forte e crescente aumento. Trovarsi la casa svaligiata è una delle esperienze più sgradevoli che si possano provare, perché colpisce nell’intimità, aggredisce la sfera affettiva e può aumentare parecchio il livello di livello di ansia. Secondo una recente statistica è emerso che circa il 60% degli italiani teme di subire un furto in casa e il timore aumenta con le feste di fine anno, quando in molti lasciano incustodita l’abitazione anche solo per pochi gior-
ni. Secondo i dati dell’indagine Istat sulla sicurezza dei cittadini, elaborati dall’Osservatorio Assiv sulla sicurezza sussidiaria e complementare, gli italiani che temono di subire un furto in casa sono il 59,3%, e fra questi il 36,5% si dice abbastanza preoccupato mentre il 22,8% molto in ansia. A livello regionale, i più timorosi di subire furti in casa sono gli abitanti della Puglia (64,7%), seguiti dal Lazio (63%) dall’Umbria (62,7%) e dalla Campania (61,3%), mentre decisamente più al sicuro si sentono gli abitanti della provincia di Bolzano, fra i quali il 37% si dice per nulla preoccupato di
subire furti in casa e il 31,9% poco timoroso. Come antidoto ai furti nelle abitazioni avanza la richiesta di sistemi di allarme sempre più sofisticati e sensibili, con l’aggiunta di porte blindate sempre più moderne e resistenti. Sempre dal punto di vista della sicurezza, sia per quanto riguarda le case che i condomini, è in continua evoluzione anche la normativa relativa all’uso degli estintori, che diventano ormai obbligatori. Unendo questi vari aspetti, con pazienza e attenzione, è possibile creare una casa il più possibile sicura, piacevole e perché no, attenta al risparmio.
Sol u zio ni pe r il tu o g ia rdin o CO
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Internet e l’automazione hanno fatto passi da gigante: è SEMPRE più possibile “dirigere” la propria operazione attraverso sensori, timer e comandi a distanza di Andrea Pestoni
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ome vivremo nel futuro? Non intendiamo discutere qui di possibili scenari sociali, ma di come cambieranno le abitazioni da qui a qualche anno. Capita spesso di vedere nei film, soprattutto quelli di fantascienza, le nuove ipotetiche case che in un futuro, anche non molto prossimo, potrebbero diventare realtà per soddisfare esigenze sempre nuove e diverse. Il primo aspetto che balza subito all’occhio, anche da una “semplice” visione cinematografica, è la stretta correlazione che ci sarà fra le comodità della casa e le nuove tecnologie. Elettrodomestici collegati in rete, luci, impianto di riscaldamento e climatizzatori che dialogano e si regolano da soli attraverso sensori e timer, gestione a distanza di funzioni di routine come annaffiare i fiori o azionare tapparelle e risaldamento, sistemi di allarme che avvisano per cellulare o via mail.
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A PROVA DI CONNESSIONE Un palmare, un tablet, un cellulare: in un futuro ormai prossimo, sarà possibile “dirigere” la propria abitazione anche da lontano, programmando tutte le apparecchiature, dal frigorifero al riscaldamento.
S e condo le ultime tecnologie e tecniche di costruzione, però, questi non sono più solamente sogni o “case da film di fantascienza”, ma realtà realizzabili per assecondare le richieste di potenziali clienti. Non si tratta più, quindi, di suggestioni solo immaginabili, ma di soluzioni già pronte e a disposizione di tutti, da installare nelle abitazioni per realizzare la visione di Le Courbusier celebre architetto padre dell’idea di casa intesa come “macchina da Marzo/Aprile 2012 | 46
abitare”, più confortevole e sicura. E’ perfino possibile ipotizzare un tour virtuale, stanza per stanza, in quella che presto potrebbe diventare non più la casa del futuro, ma l’abitazione del presente. Tutte le stanze, nessuna esclusa, saranno caratterizzate da un’ampia interazione tra le comodità quotidiane e le moderne tecnologie. Così, nel salotto, con un solo gesto il comando “relax” si potranno regolare le luci, abbassare le tapparelle e accendere l’impianto stereo programmato con la musica preferita. Ancora più tecnologica la camera da letto: un interrutore posiziona-
to nella stanza comanda lo spegnimento delle luci, la chiusura delle tapparelle e l’inserimento del sistema di antifurto, mentre con un altro comando viene ripristinato lo scenario mattutino. Moderne tecnologie perfino in bagno, perché tutto sia pronto per accogliere chi entra: all’ora impostata si accende la caldaia, in modo da avere un clima ottimale, e il rubinetto può essere programmato per riempire la vasca. Dopo la doccia (o il bagno) mattutino si va in cucina: su un piccolo schermo collegato a internet è possibile visualizzare le informazioni riguardo a tutti
Un tappeto di proposte
Il fascino e dell’Oriente e delle mille e una notte si tramanda da millenni attraverso l’antica arte dei tappeti. Per impreziosire le proprie case, e renderle più calde e accoglienti La Galleria d’arte Akbar nasce nel cuore di Stradella ed è il punto di riferimento per chi ama la qualità: una vetrina permanente di occasioni di tappeti pregiati e articoli d’arredamento di rara bellezza c h e sono testimoni di arte e tradizione. La cultura di un popolo si trasmette attraverso la letteratura, la scrittura e la pittura, ma la storia dell’Oriente arriva a noi anche grazie a quella nobile forma d’arte che è il tappeto: prodotti fatti rigorosamente a mano che donano calore alle abitazioni e regalano quel tocco di classe all’ambiente domestico. La corretta manutenzione dei tappeti è importante tanto quanto la
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scelta perché il tappeto, come le persone, richiede alcune cure basilari: occorre effettuare un lavaggio eseguito da personale esperto con cadenza biennale ed è anche fondamentale intervenire tempestivamente su bordi e frange allentate per evitare danni più gravosi. La Galleria d’arte Akbar è a disposizione per lavaggi accurati che permetteranno al tappeto di mantenere il suo splendore e, presso il laboratorio, si eseguono riparazioni di tutti i livelli, trattamento di colore, sistemazione di bordi e frange. Alla Galleria d’arte Akbar è possibile trovare migliaia di tappeti persiani, caucasici e anatolici di vecchia, nuova e antica fattura di tutte le dimensioni. In questo periodo, poi, è possibile approfittare degli straordinari sconti primaverili per completare l’arredamento della casa, con gli esperti di Akbar a disposizione per consigliare al meglio e valutare anche la permuta del vostro tappeto, nel caso ne abbiate già uno e volete sostituirlo con un altro.
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gli elettrodomestici, essere informati se manca qualcosa in frigorifero e, nel caso, fare la spesa per via telematica. Al momento di uscire, si preme un interruttore che si occuperà di spegnere le luci in tutta la casa, abbassare le tapparelle e inserire il sistema antifurto. Quest’ultimo in grado di segnalare un allarme e anomalie con messaggi sms o mail. Naturalmente tutte le stanze della casa saranno collegate tra di loro, attraverso un vero e proprio sistema di domotica. Alcuni edifici di recente costruzione sono già predisposti per sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, collegando gli ambienti in rete. La cucina viene messa in relazione con il salotto e la camera da letto con il bagno, utilizzando un approccio sistematico dove ogni elemento è parte integrante del tutto. Questo presuppoNELLA RETE, MA SENZA FILI I moderni impianti non necessitano di pose di cavi, sfruttando in pieno le possibilità offerte dalla tecnologia wireless. Un pannello di controllo, spesso simile ad un semplice palmare, sarà sufficiente per gestire orari e compiti.
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sto funzionale è la vera novità proposta dalla domotica: la rete domestica può essere così gestita offrendo agli utenti un livello di comfort e di benessere superiori. Esistono diverse tecnologie per realizzare una rete, ognuna con caratteristiche che rispondono meglio di altre alle diverse esigenze di ogni utente. Scegliere il sistema più adeguato consente di aggiungere facilmente, in un secondo momento, nuove funzioni anche in stanze che in precedenza non erano collegate all’impianto. Sono in commercio sistemi che impongono la posa di cavi, o tecnologie wireless, senza fili, che rendono la realizzazione di un impianto più veloce, più semplice e possibile anche in contesti particolari, come ad esempio in abitazioni vincolate delle Belle Arti dove ogni nuovo buco dev’essere autorizzato.
Le innovazioni sono all’ordine del giorno, ma proprio la varietà di standard di comunicazione nel campo dell’automazione domestica è uno dei fattori che ha contribuito a rallentare la crescita dell’intero settore. In una casa domotica si possono personalizzare diversi scenari, cioè un sistema di operazioni svolte in modo sistematico e sequenziale, che vengono concentrate in un solo comando. E’ così
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che si può simultaneamente organizzare giorno, notte, lavoro, cena e serata davanti all’home theatre. La casa ipertecnologica sarà anche all’insegna del benessere e della comodità. Grazie ad una serie di moduli facilmente integrabili in ogni abitazione, è possibile creare i propri scenari e monitorare le condizioni di tutti gli ambienti, controllando non solo illuminazione, clima e impianto antifurto, ma pressoché tutte le operazioni domestiche. I cronotermostati permettono di impostare una temperatura diversa per ogni ora della giornata, anche se si è fuori casa, in modo da potere trovare, per esempio al ritorno dal lavoro, la temperatura adeguata per farsi una doccia o un bagno. Con gli interrutori crepuscolari le luci in giardino si accendono automaticamente quando il sole cala. Ma secondo questi principi è davvero un gioco automatizzare ogni genere di compito, come alzare e abbassare le tapparelle, chiudere le imposte e controllare le tende in automatico, ad esempio utilizzando sensori di rilevamento del vento. Le nuove tecnologie della casa moderna renderanno inoltre anche la nostra abitazione più sicura. La tecnologia è sempre più al servizio anche per proteggere l’abitazione dai tentativi di furto per essere di aiuto in caso di eventi inaspettati come fughe di gas e allagamenti. Esistono sistemi di sicurezza domestici che comunicano con Marzo/Aprile 2012 | 50
la centrale operativa tramite onde radio, utilizzando un sistema gsm e che con un tasto fanno partire la richiesta di aiuto. Tra i livelli di sicurezza può essere contemplato anche quello della rete elettrica di casa: alcuni dispositivi riagganciano spontaneamente la corrente in caso di black-out. Infine installando telecamere nei vari ambienti, molti impianti domotici permettono di effettuare una costante videosorveglianza dell’intera abitazione. Infine, la cosiddetta “casa intelligente” avrà anche un altro importante aspetto positivo: rendere l’ambiente eco compatibile. Grazie all’accurato studio dei materiali che compongono l’arredamento e ad un efficace isolamento, la casa richiede meno energia, consuma meno acqua e produce meno rifiuti di una casa normale.
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Si chiama Idromagie, è un’azienda diffusa in tutt’Italia ed è in grado di partire dal terreno dove realizzare la propria casa per arrivare all’idromassaggio con cui renderla unica Piccola avvertenza: questo non vuol essere il solito messaggio pubblicitario nascosto ad arte sotto mentite spoglie, quanto piuttosto far conoscere la filosofia dell’abitare, regalando nuovi spunti a chi vuol rinnovare la casa o semplicemente sente di voler migliorare il proprio stile di vita. Parte doverosamente da questi concetti la forza di Idromagie, azienda creata e strutturata per offrire servizi unici e alternativi, resi possibili da un pool di mezzi e persone che conoscono il proprio lavoro così a fondo da trasformarlo in qualcosa di davvero difficile da trovare altrove. Idromagie, per chi ancora non la conoscesse, è un’azienda diffusa su tutto il territorio nazionale (molti hotel, resort, motel e centri benessere adottano i nostri impianti), che nel pavese conta sullo showroom di Torricella Verzate: all’interno sono esposti molti sistemi di idromassaggio (vasche, box doccia, minipiscine, spa) che fanno parte di una collezione realizzata appositamente per offrire il miglior rapporto qualità-prezzo oggi disponibile sul mercato. Pezzi che vantano un’attenzione particolare sulla ricerca del design, spesso nata anche grazie a numerose partnership internazionali. In pratica, nello showroom di Torricella Verzate non si vendono solo sistemi sistemi idromassaggio, ma molto di più: il contract. Sotto questo termine si nasconde un insieme di servizi comprendenti fornitura, mano d’opera, progettazione, realizzazione e ricerca di mercato
per ottenere la massima espressione del prodotto finito direttamente all’utente finale. In sostanza siamo in grado di presentare vari esempi generalmente sviluppati su tre soluzioni, anche se in verità queste possono essere infinite a seconda delle richieste poste dal cliente. La prima, la più semplice, riguarda la ristrutturazione o l’adeguamento di alcune parti della casa, ad esempio il bagno o la cucina. Si parte dalla progettazione dell’ambiente per arrivare alla scelta del prodotto, la fornitura, la mano d’opera specializzata, la copertura assicurativa, il piano cantiere, gli adeguamenti catastali (se necessari) e la direzione lavori, oltre al consiglio dell’interior design per quanto riguarda colori, grafica, dimensionamenti e adeguamento progettuale. La seconda è un’evoluzione della precedente, e prevede la ristrutturazione completa o l’adeguamento di un’intera abitazione (o zona idrobenessere o ancora locale a destinazione commerciale), a cui apportare soluzioni tecnologiche come sistemi di riscaldamento e raffrescamento con impianti solari, soluzioni a pavimento, parete o soffitto o con termosifoni estetici o convenzionali, serramenti di nuova generazione, impianti elettrici domotici, sistemi di videosorveglianza e cappotti
isolanti. La terza è la realizzazione completa dell’abitazione personalizzata. Si può partire da un terreno (e quindi la costruzione, dopo il progetto con plastico in scala), oppure di una ricerca di mercato preliminare, con conseguente riprogettazione o adeguamento.
Orari Showroom Torricella Verzate: Martedì - Sabato orario continuato 10 - 18:30
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L’ATELIER DEL PNEUMATICO UN TEAM DI PROFESSIONISTI, LE ULTIME NOVITÀ DI TUTTE LE MARCHE A DISPOSIZIONE E UNA SERIE DI SERVIZI AGGIUNTIVI PER RENDERE IL CAMBIO DEL TRENO UNA VERA ESPERIENZA. SUCCEDE A VOGHERA, IN VIA PASCOLI 38 Voghera c’è chi l’ha chiamata la rivoluzione del pneumatico, perché segna davvero una svolta, il servizio creato da Gamma Gomme. Perché lì, nell’officina di via Pascoli 38, all’antico e saggio lavoro del gommista si aggiunge una nuova e più moderna concezione di professionalità, che guarda oltre, fino a trasformarsi in un vero e proprio atelier delle gomme. Ma va bene così, specie se questo porta in dono una serie di addii senza rancore: al vecchio gommista monomarca, ai lunghi giorni d’attesa e soprattutto ai portafogli prosciugati. Bene, non è più così: oggi cambiare gomme, montare pneumatici invernali o concedersi un nuovo
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treno di cerchioni diventa più facile, economico e anche sicuro. Punto, quest’ultimo, che rappresenta uno degli aspetti più importanti per chi l’auto la usa quotidianamente, e con ogni condizione climatica. E non è solo questione di incolumità, propria e degli altri automobilisti, ma anche di rispettare quanto prescrive la legge. Marzo e aprile sono i mesi in cui le gomme invernali devono essere rimesse “in soffitta” per una sostituzione che è obbligatoria. Gamma Gomme offre questo servizio e molti altri ancora, compreso il deposito gratuito del treno appena sostituito fino alla nuova stagione. Forte di uno staff giovane e appassionato di motori (l’età media è
attorno ai 25 anni), l’azienda di via Pascoli è in grado di fornire una consulenza globale sul cambio delle gomme, forte del principio di non essere monomarca, ma libera di attingere a tutto il mercato nazionale delle coperture. “La nostra idea è di soddisfare le esigenze di ogni cliente spiega il titolare Pietro Pagnoni - per questo non ci limitiamo a tenere pochi tipi di pneumatici ma l’intera gamma di quelle presenti sul mercato nazionale”. E proprio per questo motivo, mentre vengono montate le gomme primaverili, è possibile ricevere anche preziosi consigli per acquistare quelle invernali, che ormai si trovano durante tutto il corso dell’anno. Ma un altro dei fiori all’occhiello di Gamma Gomme è la tempestività dell’intervento. È finita l’era in cui bisognava aspettare giorni e giorni per riuscire a sostituire i pneumatici. Adesso, in via Pascoli, tutto viene fatto in giornata, con tempistiche minime d’intervento. “Certamente - sottolinea nuovamente Pagnoni - siamo strutturati per effettuare
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il lavoro nel giorno stesso o al massimo entro quello successivo”. Si accennava anche alla sicurezza che “un treno” di gomme conferisce alla percorrenza della macchina. “Le nostre sono lavorazioni fatte esclusivamente con macchinari di ultima generazione. La convergenza ad esempio è realizzata con macchinario a telecamere tridimensionali Hunter”. Una vera e propria innovazione per questo settore. Di questi tempi, però, c’è un altro aspetto molto importante che contraddistingue il servizio fornito da Gamma Gomme: il prezzo, che è davvero concorrenziale nell’ambito del mercato. Questo “asso nella manica” è dovuto ai rapporti di vicendevole collaborazione che Pietro Pagnoni ed il suo staff del negozio riescono a tenere con le marche produttrici. “Grazie a intensi rapporti commerciali e ai volumi di vendita su tutto il territorio nazionale - spiega ancora Pagnoni - siamo in grado di applicare una scontistica che può arrivare al 60% rispetto ai prezzi di listino”. Completano il servizio sala d’aspetto, cordialità professionalità e competenza del personale. Peculiarità fanno di Gamma Gomme un team vincente al servizio del cliente, che per il cambio di gomme trova un vero e proprio staff al proprio servizio capace di consigliarlo al meglio, oltre a fornire un lavoro accurato a prezzi altamente concorrenziali. Cambiare le gomme, quindi, non è mai stato così conveniente, ma anche piacevole. Perché “servirsi” di uno staff di professionisti garantisce sempre un elevato grado di sicurezza. Gamma Gomme si trova a Voghera, in via Pascoli 38, con un ampio parcheggio a disposizione dei clienti e una sala d’aspetto accogliente. Tutto quel che serve, perché i pneumatici non siano più uno stress da aggiungere al resto.
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FOOD/1 | I nuovi corsi di cucina particolari
Altrimenti ci arrangiamo Da quelli per stranieri ai single, Dalle casalinghe a chi ha una pausa pranzo riDotta al minimo sinDacale, a milano c’è chi insegna a cucinare e a Divertirsi
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’erano una volta i corsi di cucina per gente impedita fra i fornelli, dove imparare come portare un uovo alla cottura giusta, montare la panna, esibirsi in torte, arrosti e primi piatti. C’era volta, appunto, perché in un mondo che si esibisce in carpiati velocissimi, anche i corsi di cucina stanno cambiando itinerario. Un esempio pratico arriva dagli Eventi a misura Duomo, ospitati nello spazio Cooks&Books, all’ultimo piano del Mondadori Multicenter di piazza Duomo, nel cuore di Milano. Organizzati da QbToBe (società specializzata in coo-
king team building, degustazioni enogastronomiche e percorsi sensoriali), i corsi non tolgono nulla al piacere di imparare a muoversi bene fra pentole e coperchi, ma aggiungono un pizzico di sana fantasia e dosi di saggia ironia che nella vita non guastano mai, anzi. Per capirci, si parla di cooking lesson decisamente poco convenzionali, pennellate spesso sul tempo di chi non ha tempo e soprattutto ha voglia di tornare a casa convinto di aver imparato qualcosa, ma anche di aver passato una serata divertente, in un modo che mai e poi mai avrebbe creduto possibile.
Corsi, si diceva, che toccano ogni categoria sociale: dai giovani agli stranieri, dai single alle famiglie, dagli uomini alle casalinghe, anche per nulla disperate. Autentici contenitori di idee e sapori, i corsi hanno titoli curiosi e si tengono in diverse ore della giornata, dal mattino alla sera, pausa pranzo compresa. Per le donne eternamente in lotta con il tempo che non basta mai e lo stress che abbonda, è stato ideato ad esempio Cinderella is back: rapide e indolori lezioni di strategia culinaria, per organizzare cene con amici e parenti senza bisogno di usare un giorno di ferie per preparare. Mentre grande successo lo sta avendo Gusto Singleare, corso di cucina aperto a single in cui uomini e donne prima si sfidano ma dopo si alleano, vincono una cena e perché no, magari convolano. Quanti (e sono tanti) hanno invece il culto del primo pasto mattutino, Colazione da Tiffany è l’appuntamento giusto per scoprire
FORNELLI PER TUTTI Alcune immagini di una delle primissime lezioni di cucina in scena al Mondadori Multicenter di piazza del Duomo, a Milano. A destra e sotto alcune delle spiritose definizioni dei corsi, organizzati dalla società QbToBe, specializzata in cooking team building.
curiosità, dettagli, usanze e costumanze della prima colazione in tutto il mondo, così come Food Afternoon si dedica alla sacralità della pausa pomeridiana, che come insegnano gli inglesi è un rito che va preso molto, molto sul serio. Grande interesse anche per Fatti i piatti tuoi, corso di cucina bonsai a cui basta una pausa pranzo di almeno 40 minuti per prepararsi (da soli) il piatto che si decide e dire addio al triste panino mangiato in piedi. Tappa d’obbligo, di questi tempi, gli stranieri: Let’s cook it!, tenuto in italiano e in inglese, è pensato per chi vuole imparare
i piatti che il mondo invidia all’Italia. E spazio alla fantasia con Parole di gusto, incontri di scrittura creativa che partono dalla biblioteca di sapori, odori e ricordi che ognuno si porta dentro. Per finire con la domenica, regno di Din Don Brunch, ovvero ricette e segreti per unire colazione e pranzo in quello che gli americani chiamano “brunch” e da quelle parti significa la cucina del giorno di festa. Per informazioni, costi e prenotazioni basta collegarsi a www.qbtobe.com.
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FOOD/2 | Identità Golose
Le tre giornate di Milano Adunanza plenaria per i più grandi nomi della cucina contemporanea, fra piatti e accostamenti curiosi, parole sul presente (e sul futuro) e TANTE degustazioni Foto di Monica Placanica
Considerato da otto anni un vero congresso internazionale di cuochi, pardon, di chef dalla fama planetaria, Identità Golose ha raccolto per tre giorni la Milano non più da bere, ma da stuzzicare, intorno ad un’ottantina di maestri della forchetta, impegnati a spignattare la loro arte fra nugoli di telecamere, molti occhi curiosi e tanti di più affamati. E se nelle due scorse edizioni il filo conduttore era
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stato il Lusso della semplicità, ovvero la riscoperta di gusti e ingredienti attinti dalla sconfinata tradizione italiana, questa volta negli spazi del MiCo (Milano Congressi) di via Gattamelata si è preferito buttarsi sul tema Oltre il mercato, che significa la ricerca del gusto in ogni sua forma e declinazione. Il tutto affidato ad un nugolo di grandi nomi della gastronomia, come la star assoluta Carlo Cracco, ma anche Davide Scabin, Viviana Varese e Massimo Bottura, il peruviano Gastòn Acurio, lo spagnolo Ferran Adrià, il francese Pascal Barbot, l’americano Jonathan Benno, l’inglese Heston Blumenthal e tanti altri ancora, per un giro del mondo di gusti, sapori e sfumature messo a punto
da artisti che guidano locali stellati come una notte di San Lorenzo. Ah, giusto: cosa c’era di goloso? Dai “dolci per giocare” di Franco Aliberti, alla maionese senza colesterolo di Simone Salvini, l’interpretazione della carbonara di Davide Scabin, gli agnolotti alle castagne di Missy Robins ed il cous cous di sgombro su letto di frutta ed erbette di Alice Delcourt, tanto per citare qualcosa. In mezzo, parole ed eventi collaterali come Identità Naturali dedicato alla cucina vegana, Identità Vent’anni dedicato agli chef giovanissimi e Identità Donna, per poi finire in bellezza con Identità pizza, pasta e carne, prima del gran finale: Dossier Dessert, per tornare a casa felici e satolli.
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IL FILM The Double
Caccia
Un ex agente della CIA, un giovane collega dell’FBI ed uno spietato assassino russo: un thriller con risvolti psicologici segna il ritorno sulle scene di Richard Gere
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arà anche uno degli uomini più
belli del mondo, consacrato da ruoli che gli sono rimasti addosso come Julian Kay in American Gigolo (1980), Zack Mayo, la recluta di Ufficiale e gentiluomo (1982) e il miliardario Edward Lewis della favola Pretty Woman (1990), ma Richard Tiffany Gere, classe 1949 da Philadelphia, ha ben altre verità a muovergli la carriera. Ad esempio non aver mai rifiutato ruoli scomodi, al limite, forti e perfino irritanti, forte di un’innata capacità attoriale che lo rende capace di passare dall’interpretare un onesto padre di famiglia per diventare subito dopo un assassino psicopatico o un marito tradito, finendo poi di vestire i panni di un poliziotto corrotto, cinico e drogato. Ecco perché in fondo non stupisce affatto che uno come lui, ormai annoverato fra i grandissimi di Hollywood, si sia affidato senza remore al debutto alla regia di Michael Brandt, finora apprezzato come sceneggiatore al fianco di Derek Haas, ma con una credibilità dietro la macchina da presa ancora tutta da scrivere.
In questa nuova fatica per il grande schermo, Richard Gere veste i panni di Paul Shepherson, un ex agente della CIA che invece di godersi la pensione al caldo della Florida, come tutti gli americani sognano di poter fare, continua a macerare la propria mente su alcuni assassini che non è riuscito a buttare in Marzo/Aprile 2012 | 60
aperta Il cast Paul Sheperdson
Richard Gere
Bea Geary
Topher Grace
Boz Tamer Hassan Amber
Stana Katic
Brutus Stephen Moyer Highland
Martin Sheen
Natalie Odette Justman
cella. Ma pare che a convincere Gere della bontà della trama sia stato soprattutto l’intrecciarsi di caratteri e personalità dei vari personaggi, tutti carnefici e allo stesso modo vittime di un sistema che spesso per vivere affonda le radici nella melma più assoluta. Alcune scene del film sono state girate all’interno di un vero carcere di Detroit, in Michigan, ma in molte altre è riconoscibile Washington, dal centro alle periferie più degradate. Accanto a Gere, nei panni di Ben Geary, un giovane e deciso agente della polizia, spunta a sorpresa Topher Grace, conosciuto nell’ambiente con il nomignolo di “Nopher” per la curiosa caratteristica di rifiutare buona parte dei ruoli che gli vengono proposti, tranne questo, considerato imperdibile. Il cast si completa con Odette Yustman, Stephen Moyer, Stana Katic, Tamber Hassan e Martin Sheen, l’indimenticabile capitano Ben Willard in Apocalypse now (1979), delirante visione della guerra in Vietnam secondo Francis Ford Coppola.
La trama Porta la firma di Cassius, imprendibile assassino di origine sovietica, l’omicidio di un senatore degli Stati Uniti. Ma Cassius, secondo l’ex agente della CIA Paul Sheperson (Richard Gere) è morto da tempo. Ma il suo ex capo (Martin Sheen), non crede affatto sia così, anzi: Cassius si era solo nascosto ed è tornato. Richiamato in servizio e messo accanto al giovane agente dell’FBI Ben Geary (Topher Grace), che sulla figura del killer sovietico ha costruito la tesi di laurea, Paul Sheperson scoprirà che dietro al nome di Cassius si nasconde un’altra verità, ben più sconcertante.
La scheda del film Titolo originale: The Double – Regia: Michael Brandt – Sceneggiatura: Michael Brandt, Derek Haas - Prodotto da: Patrick Aiello, Ashok Amritraj, Steffan Brunner, Andrew Deane, Derek Haas – Co-produttori: Manu Gargi – Produttore esecutivo: Edward Borgerding, Mohamed Khalaf Al Mazrouei – Direttore della fotografia: Jeffrey Kimball – Scenografie: Giles Masters – Montaggio: Steve Mirkovic – Costumi: aggie Guerard Rodgers - Produzione: Hyde Park Entertainment, Industry Entertainment, Imagenation Abu Dhabi – Distribuzione in Italia: Eagle Pictures – uscita nelle sale: 9 marzo 2012.
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NATURA: Le nuove specie animali
Ci sono anche loro Una spedizione scientifica nella foresta del sUriname ha individUato 46 nUove specie animali finora sconosciUte: la testimonianza di UN pianeta CHE non smettE mai di stUpirE
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embra impossibile, che in un mondo come quello che abitiamo, ormai conosciuto, standardizzato e perfino cablato in ogni sua parte, esistano ancora parti del tutto inesplorate, dove il tempo ha scelto di non passare mai. Eppure, 53 scienziati di Conservation International, con l’aggiunta di alcuni studenti e di un buon numero di volontari, sono partiti con i loro strumenti alla volta del Suriname, in Sud America, addentrandosi nella parte più selvaggia del paese, all’interno di una foresta tropicale e vicino ad un villaggio dal nome impronunciabile, Kwamalasumutu, messo in mezzo a due fiumi che da quelle parti significano ancora vita: Kutari e Sipaliwini. In appena tre settimane di lavoro, la spedizione ha esplorato una delle ultime zone inesplorate del pianeta, riuscendo in un’impresa che per la comunità scientifica ha un valore inestimabile: catalogare oltre 1.300 specie di animali fra anfibi, pesci, uccelli, mammiferi e insetti, individuandone ben 46 totalmente sconosciute.
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Animali per lo più piccoli, a volte insetti, lasciati in pace nei secoli dalle bizze del clima e dai dispetti dell’inquinamento, dai turisti con infradito e macchina fotografica e dai villaggi all inclusive. Fra questi, durante una notte passata in una zona paludosa sul fiume Koetari, è saltata fuori quella che gli scienziati hanno subito battezzato “rana cowboy”: una raganella con frange bianche lungo le zampe e una sorta di curioso sperone posteriore. E sempre al caso si deve la scoperta del “pesce corazzato”, bloccato proprio un attimo prima che potesse diventare lo spuntino di alcune guide locali. Si tratta di una specie riconducibile al pesce gatto, dotata di grandi placche ossee esterne e aculei sviluppati per difendersi dai voraci piranha che infestano quei fiumi. Interessante anche la “cavalletta pennarello”, insetto del genere Vestria sp. e battezzato così per via della colora-
TUTTI INSIEME SCIENTIFICAMENTE A sinistra una foto di gruppo del team che ha affrontato la foresta del Suriname. A destra alcune immagini delle varie fasi dellla spedizione.
zione vivace, ma soprattutto capace di scongiurare gli attacchi nemici grazie ad un uso sapiente di armi chimiche: in caso di pericolo emette sostanze sgradevoli che tengono lontani i malintenzionati. Ancora la “rana pac-man”, definita in questo modo poiché l’ampia apertura mascellare le consente di mangiare prede grandi quasi quanto il suo stesso corpo. Anzi, pare che un ricercatore abbia trovato all’interno del suo stomaco un collare radio che qualche giorno prima aveva installato al collo di un uccello. Il “Great Horned Beetle” è invece uno enorme scarabeo, grande come un mandarino e dal peso di oltre 6 grammi. Caratteriz-
zato da colori che vanno dal blu al viola metallescenti e dalla presenza di lunghe corna che usa come armi in battaglia. Lo “Spectacular Conehead Katyd”, predatore di insetti e lumache, ma anche ghiotto di semi e frutti, adotta invece colori verde e rosa fluorescenti, e fino alla sua individuazione si pensava che la specie fosse diffusa solo in alcune aree del Perù.
Ma non basta ancora, perché nel corso dell’esplorazione, la spedizione si è imbattuta in alcune caverne decorate con antichissime incisioni rupestri, conservate dalla foresta in una zona che le popolazioni locali conoscono come Werehpai. Sofisticati test al radiocarbonio hanno permesso di datarle come risalenti a cinquemila anni fa.
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SHORT MESSAGE
Animali a bordo
Saranno anche carini (non tutti), ma trovarsi in aereo scoiattoli, api, serpenti, topi, pipistrelli, verni, uccelli, scimmie e leopardi non dev’essere stata un’esperienza da ricordare. Eppure sono episodi accaduti realmente, raccolti in una breve carrellata dal sito www.skyscanner.it, portale dedicato alla ricerca di voli, che ha elencato gli episodi più strani e sconvolgenti. Uno per tutti? Lo sciame di api che fortunatamente si è levato in volo prima del decollo, costringendo le autorità ad affumicare il velivolo, dopo aver fatto scendere i passeggeri.
La bici con 117 anni
Quella in foto è la Roper Steam Powered Motorcycle, e a quanto si sa, è la più antica bicicletta del mondo. Si tratta di uno degli unici due modelli a vapore realizzati dall’artigiano Sylvester Roper nel 1894 e a gennaio sarà il pezzo forte di un’asta forte di oltre 400 pezzi rari, organizzata dalla RM Auctions a Las Vegas. Si stima che la Roper potrebbe valere 300 mila dollari.
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Nato in Scozia, 21 anni fa
Secondo quanto riportato dalla BBC, Jim Murray, uno dei massimi esperti viventi in questioni alcoliche nonché autore della Whisky Bible, ha indicato nell’Old Pulteney, ma rigorosamente invecchiato 21 anni in botti di rovere, il whisky migliore del mondo. La curiosità sta nel fatto che l’Old Pulteney è prodotto e imbottigliato dalla Wick, piccola distilleria quasi artigianale della contea di Caithness, in Scozia. L’unico dubbio sulla veridicità del verdetto è che Murray pare sia arrivato alla difficile scelta dopo aver assaporato whisky di oltre 1.200 etichette diverse. E un gran mal di testa.
Il mondo e altre meraviglie
Sono in realtà un migliaio di proposte per viaggi insoliti, quelli raccolti nel volume 1000 luoghi da vedere nel mondo (Lonely Planet, 352 pagine, 25 euro). Una raccolta di curiosità in cui scoprire piccole e grandi magie di questo pianeta, alla scoperta di posti che spesso le normali guide on citano nemmeno. Si va dal Preistoken, pulpito di roccia norvegese ad un punto di StJean de Luz attraverso cui in tramonto si tinge di verde, per arrivare allo stadio di Braga, ricavato da una cava antichissima.
In vino musical
Chi ancora pensava che alcuni cibi si accompagnassero meglio di altri ai vini, ha di che ricredersi. Secondo un serissimo studio realizzato su 250 studenti della HerriotWatt University e pubblicato di recente sull’autorevole British Journal of Psichology, esistono artisti della canzone in grado di esaltare ancor di più un vino di quanto potrebbe fare il cibo. Per essere precisi, un Merlot pare sia da gustare ascoltando Tom Jones, mentre il Pinot Grigio chiede lady Gaga (nella foto), il Cabernet Sauvignon i Carmina Burana e lo Chardonnay predilige Lo schiaccianoci di Chaikovsky.
Il fascino della divisa Un negozio di abbigliamento militare, che da qualche tempo ha allargato il proprio raggio d’azione anche verso gli sport outdoor, dove un pizzico di tattica c’è sempre
Nel 2009, Silvia, dinamica donna in carriera, decide di aprire un’attività unica nel suo genere nel territorio pavese: Tactical Military, un nome che è già una premessa della grande sfida accettata perché significa operare in un contesto ancora molto legato all’universo maschile. Silvia si rivolge infatti alle Forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria), agli Enti nazionali (C.R.I. e Protezione civile) ed ai privati, intesi però come guardie giurate e appartenenti alle agenzie investigative. Tutti gli articoli trattati, dall’abbigliamento agli accessori, sono forniti solo dietro presentazione del tesserino di appartenenza. Visto il grande successo dell’attività e le continue richieste di coloro che praticano le nuove discipline di difesa personale come il Krav Maga (praticato
da diversi anni anche da un pubblico femminile), di quelli che amano gli sport all’aria aperta o più semplicemente hanno l’hobby della pesca o della caccia, Silvia decide di ampliare il raggio d’azione di Tactical Military: abbigliamento e articoli militari, calzature e anfibi e tanti accessori per caccia, pesca e soft air. Quest’ultimo, sport tanto in voga in America e all’apparenza bellicosa, è in realtà un’attività non violenta basata sul corretto confronto sportivo. Tactical Military offre inoltre la possibilità di realizzare ricami personalizzati con un minimo d’ordine su zaini, borsoni e marsupi, fornisce divise sportive e crea gadget con il logo dell’azienda su qualsiasi tipo di oggettistica. Tactical Military, è l’indirizzo ideale per chi è alla ricerca di qualcosa di particolare.
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NSIGLI utili
La nuova etĂ della pietra
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PR GR EV AT EN UI TIV TI I
Tutti i colori del mondo Un’azienda di professionisti che sanno accompagnare i loro clienti nella scelta di tinte, tecniche e lavorazioni, perché sia sempre un piacere tornare a casa. Alzi la mano chi non ha mai esitato, di fronte alla scelta della tinta migliore da dare alle pareti, guardando l’infinito campionario di sfumature aperte a ventaglio? C’è di che perderci il sonno, specie se la questione si somma ad altri dubbi amletici come “Quale colore si abbina al mio arredamento? E che dire della nuova tendenza che ha fatto tornare le tappezzerie di gran moda?”. Scelte che si rivelano ben presto di fondamentale importanza, perché ogni tonalità e lavorazione particolare (come lo stucco veneziano, il marmorino o la velatura) sanno donare alle pareti di casa un’atmosfera diversa, che molto spesso rispecchia la personalità di chi la abita. L’arte decorativa ha una storia millena-
ria e nei secoli, grazie ad un incessante arrivo sul mercato di nuovi prodotti e alle infinite tecniche e applicazioni che si sono succedute, i moderni artisti del colore hanno la possibilità di rendere unica un’abitazione o un ufficio. Ma perché il risultato sia quello che ognuno cerca, c’è un punto fondamentale: diffidare dall’improvvisazione e scegliere le mani di un esperto, un professionista che sia in grado di valutare le richieste, consigliare sulle scelte dei colori in base alle dimensioni degli ambienti e al tipo di arredamento, senza tralasciare le tendenze più attuali che impongono nuovi canoni estetici. Mauro, il titolare della Rio Color, ha ormai quasi 30 anni di esperienza nel mondo dei colori e dei
RIO COLOR
Tinteggiature | Decori | Stucchi | TaPpezzeria Murale PAVIMENTI IN RESINA | RESTAURI CONSERVATIVI Posa e fornitura in opera
tessuti da parete, con un gusto che è maturato vivendo e operando per lungo tempo su un territorio spesso difficile da accontentare come il milanese. E oggi, la sinergia fra gli architetti ed i suoi collaboratori rappresenta la soluzione per rinnovare ogni ambiente. E’ proprio la primavera, la stagione più adatta per pensare alla casa, concedendosi quei “piccoli lussi” che alla fine sanno rendere ancor più accoglienti case e appartamenti, magari finendo per regalarsi un pavimento in resina che da qualche anno impazza nelle fiere d’arredamento, e nelle case di chi vuole calpestare qualcosa che sia davvero unico ed elegante.
Garlasco Corso Cavour 230 Tel. 0382 1758170 | Fax 0382 1758192 Cell. 366 3619969 | riocolor@libero.it
ZONA DI OPERATIVITA’:Tutta la Lombardia e il Piacentino
Al capolinea del gusto
s i ac ce t t t i c ke a n o ts
lì ni vuote, perché ola, a m a e ir rt a p ri cile di g dei Sapori è diffisi e promettono piccoli peccati e" ta a rm e F a ll a "D e tanta passion i svegliano i sen dentro i profum e antiche, sapienza artigianale sospesi fra ricett E’ onestamente difficile, non scendere alla La Fermata dei sapori, una sorta di paradiso in terra per gli amanti delle cose buone, preparate secondo ricette antiche, spesso quelle delle nonne, grazie alle sapienti mani di Stefano, il titolare, che ha trasformato la passione verso l’arte pasticcera in un vero e proprio punto di riferimento per le papille gustative di tutti i pavesi che di tanto in tanto, amano regalarsi qualcosa di buono, operazione consigliata, che fa bene all’amor proprio. Fin da giovanissimo, poco più che adolescente, Stefano frequenta l’Istituto professionale Capac di Milano, luogo unico, che ha formato un’infinità di pasticceri ormai divenuti nomi conosciuti sulla ribalta nazionale, per poi iniziare la sua avventura come collaboratore in alcune pasticcerie pavesi. Sono lunghi anni di esperienza, in cui apprendere i segreti di un’arte apprezzata da millenni, ma quando capisce di aver messo da parte quel che c’era da imparare, Stefano sceglie di fare il grande passo, aprendo
P.zzale della Stazione n° 5 PAVIA Tel. 0382 21085
la sua attività per regalare gusti e sapori che ancora oggi lasciano senza parole. Entrare alla Fermata dei sapori significa rimanere rapiti dal profumo buono e intenso del pane appena sfornato, dalle infinità di pasticcini e torte che fanno bella mostra nelle vetrine, quindi spostare lo sguardo inseguendo odori che partono dal naso per scendere fin verso la gola: non la-
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sciarsi tentare dalle invitanti pizze e focacce che stimolano l’appetito è un’impresa pressoché impossibile, di quelle che valgono uno sforzo titanico. Oltre 25 anni di esperienza e il dono della creatività fanno di Stefano un vero maestro, capace di soddisfare i palati di tutti, grandi o piccini che siano: torte farcite e alla frutta, decorate su richiesta e per le ricorrenze, pasticcini golosi e tanta stuzzicheria che ben si adatta ad un aperitivo. Insomma, una varietà di prodotti dolci e salati preparati con ingredienti rigorosamente genuini, dove nulla è lasciato al caso ma, al contrario, sono frutto di una lavorazione artigianale controllata in ogni minimo passaggio. Si chiama La Fermata dei sapori, ed è un posto destinato ad un pubblico di veri intenditori: portare a casa le specialità di Stefano, farsi tentare e consigliare, rappresenta ogni volta una vera esperienza sensoriale, la scoperta di gusti e sapori fatti apposta per stupire gli ospiti, o non aspettare nessuno e semplicemente, coccolarsi come merita.
Aperto da lunedì a venerdì 6.00/14.00 16.30/19.30 | sabato 6.00/14.00 domenica chiuso