Albano Carrisi

COPIA GRATUITA

Anno 5 - n. 3 maggio 2011

Albano Carrisi Duomo di Pavia La terza cupola d'Italia riaprirà nel 2012

Fiera dell'Ascensione La più antica della Lombardia

Impronte storiche Passaggi d'autore nel piacentino

Ambasciatore di felicità La crisi in Libia Mentre proseguono gli scontri in terra africana, il mondo politico nostrano si divide sui raid italiani lanciati con il benestare del Capo dello Stato

La beatificazione di Papa Wojtyla Oltre un milione e mezzo di fedeli si è riversato nella Città Eterna per seguire la celebrazione religiosa presieduta da Papa Benedetto XVI

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SOMMARIO

n.3 - maggio 2011

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Albano Carrisi Tra musica e vini

Papa Wojtyla E' arrivata la beatificazione

Libia in guerra Al via i raid italiani

Elezioni politiche La Provincia di Pavia al voto

Il Duomo di Pavia La Cattedrale riaprirà nel 2012

Sensia 2011 Una tradizione vogherese

Casa dolce casa Appunti sulla sicurezza

Terra piacentina La Storia è passata per di qua

Auto e motori La nuova Peugeot 508

Giardini Pensili Antica arte babilonese

Dimore variopinte

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Da Portofino all'Irlanda

Notti alternative Gli hotels più mirabolanti del mondo

Carburante ecologico Il Brasile è in prima fila

&Co. Magazine

Management

Produzione

pubblicazione periodica registrata presso il Tribunale di Pavia il 18 marzo 2007 - n. 675 EDITORE: Adverum S.r.l.

Via Defendente Sacchi 8, 27100 Pavia tel. (+39) 0382 309826, fax (+39) 0382 308672 www.adverum.net - info@adverum.net DIRITTI: tutti i diritti di p proprietà letteraria e p artistica sono riservati

PRESIDENTE: Stefano St f Spalla S

STAMPA: Pv Print s.r.l.

V.le della Libertà, 11 - 27100-Pavia

Redazione DIRETTORE RESPONSABILE: Tommaso Montagna VISUAL DESIGNER: Chiara Bogliani RESPONSABILE MARKETING: Monica Palla COLLABORAZIONI Simona Rapparelli, Rossana Trespidi Andrea Pestoni, Irina Turcanu, Alberto Fiori

LAYOUT PUBBLICITARI E IMPAGINAZIONE: Adverum S.r.l.

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EDITORIALE

Tommaso Montagna Direttore

GERONIMO A

ccostare un indomito capo Apache, che per anni difese sé stesso e le sue terre dalle razzie americane, ad Osama Bin Laden, terrorista dichiarato e cervello della strage dell’undici settembre 2001 (e non solo), sembra sbagliato, quanto meno dal punto di vista storico. Sono bastate le due parole “abbiamo Geronimo”, pronunciate dai Seals a conclusione dell’operazione che avrebbe portato all’uccisione del capo di Al Quaeda, freddato con due colpi alla testa, perché Barack Obama potesse considerare il mondo più sicuro. E potesse dichiarare, per il giubilo degli astanti, che “giustizia è fatta”, con toni propri da western d’altri tempi, quando il vecchio John (Wayne) giungeva a cavallo al tramonto e dominava la scena. Ad ogni buon conto, la morte di Osama è data praticamente per certa, anche se i Talebani, seguaci fedeli, rimangono scettici e vorrebbero maggiori prove sull’uccisione del loro comandante. Così come gli Americani, e non soltanto loro, rimangono dubbiosi sull’operato del Pakistan.

Nazione dove Osama ha trovato rifugio negli ultimi anni (forse addirittura cinque), solo ed indisturbato, a fianco dei suoi più stretti collaboratori, compreso il figlio, dato come morto nel blitz in questione. E’ sembrato insolito che i servizi segreti pakistani se ne siano accorti solo dopo molto tempo: ci si chiede (e la risposta sarà lunga ad arrivare) se qualcuno abbia usufruito della taglia di 50 milioni di dollari che pendeva sulla testa di Osama. E

chi? Il Pakistan, già ampiamente foraggiato dagli Usa? Ma ora la vera domanda è: cui prodest? A chi giova la morte dello sceicco? Sicuramente al morale di buona parte dei trecento e più milioni di statunitensi, molti dei quali abbiam visto festanti riversarsi in strade sventolando bandiere, con una enfasi che simboleggia un trionfo personale (In Italia scene così si sono ammirate, l’ultima volta, nell’estate del 2006). Ma soprattutto gioverà al primo presidente Usa afroamericano, uscitone rinforzato. Negli ultimi mesi la popolarità di Obama, un vincitore del premio Nobel per la Pace con tre fronti di guerra aperti (Iraq, Afghanistan, Libia), era decisamente in calo. Con questo scacco matto inflitto ad Al Quaeda, sta riguadagnando terreno pensando alla rielezione, complice un partito repubblicano poco convincente. Paradossalmente dalla morte di Osama, si avvantaggia,

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anche la stessa Al Quaeda, che ora pare avere una ulteriore spinta per colpire in modo indiscriminato, con attacchi isolati, scatenati più da un fanatismo religioso indipendente che da un piano di azione terroristica globale. Tanto che si susseguono le minacce all’Occidente, fin dalla diffusione della foto, falsa, che ritraeva lo sceicco con il volto deturpato dagli spari.

La circolazione delle immagini vere e di un video girato dai soldati del blitz, che colsero Osama disarmato, visioni definite atroci dagli stessi Americani, sembra essere rimandata. A tempi migliori?

di Tommaso Montagna

Verso il Sole Quando le note raggiungono le stelle

S

uo padre voleva che continuasse il lavoro di famiglia, vestendo i panni del contadino e coltivando la sua terra pugliese, ma Albano, che fin da ragazzo amava cantare al sole, scelse la strada delle note, lunga e tortuosa come una carrettiera, attraverso la quale raggiunse, passo dopo passo, il cuore della gente.

“Mi sono ritrovato padre, fratello, parente di molte persone che hanno ascoltato la mia musica” dichiara con emozione, con quella sua voce accogliente che sembra pronta a intonare una melodia da un momento all’altro. Nato a Cellino San Marco, in provincia di Brindisi, Albano Carrisi seppe molto presto quale potesse essere il suo posto nel mondo.

“A scuola andavo bene in disegno: ero davvero bravo, ma sulla musica non ho mai avuto dubbi”. Una visione cristillina e una volontà di ferro che gli fanno abbandonare, ancora adolescente, il focolare domestico, le vigne di famiglia e l’Istituto magistrale per trasferirsi nella metropoli meneghina e sognare di poter

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seguire le orme di Domenico Modugno, suo idolo di sempre. “A Milano lavorai anche come manovale, cameriere e operaio metalmeccanico alla Innocenti: impieghi che mi permisero di mantenere viva la mia passione per la musica”.

Nel 1967, dopo essere entrato in contatto con il mondo della musica leggera attraverso il Clan di Adriano Celentano e dopo qualche partecipazione ad alcuni festival e a trasmissioni televisive, arrivò il tanto agognato successo con il brano, ormai un classico, “Nel sole”. Una celebrità nascente che non intaccò la semplicità di Al Bano. “All’inizio cantavo e basta, poi, dal palcoscenico, ho cominciato ad aprire un dialogo con chi mi ascoltava”. Un contatto che ha permesso al cantante pugliese di entrare nelle case della gente, di essere “uno di loro” e di conservare la sua indole popolare. Perché in lui è troppo forte il legame con la terra natia, un filo rosso mai tagliato che si è rafforzato attraverso le tante tourneè, sia nel Vecchio che nel Nuovo Continente, passando per l’Asia. “Negli anni ’70

INTERVISTA

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ALDO, GIOVANNI E GIACOMO DURANTE LE RIPRESE DE "LA BANDA DI BABBI NATALE" USCITO A DICEMBRE 2010

e ’80, i miei album vendevano milioni di copie in Francia, Germania, Spagna e Sud America, mentre in Italia la mia musica faceva ancora fatica ad essere recepita del tutto”. “In ogni caso, questa professione ha cambiato la mia visione del mondo: ha fatto in modo che rivedessi i concetti cardine della vita”. Un’apertura d’animo maturata quindi non solo grazie al girovagare per il Globo, alla guisa di esploratori quali Cristoforo Colombo e Marco Polo, ma anche alle innumeroveli personalità che ha incontrato e davanti alle quali ha cantato durante la carriera, da Kofi Annan a Pinochet, passando per Papa Giovanni Paolo II. “Non potrò mai dimenticare quando, nel ’69, mi sono esibito a Tehran di fronte allo Scià di Persia: c’erano cinquantamila persone ad attendermi. In quel momento rap-

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presentavo, forse inconsapevolmente, un pezzo d’Occidente”. Proprio all’interno di questo girovagare, non ancora concluso, affondano più salde le radici di Albano Carrisi. La sua Puglia, amata e sofferta, è stata protagonista di un ritorno omerico da parte del cantante, che porta nel sangue i profumi del mosto e dei filari. “In fondo è il lavoro della mia famiglia, qualcosa che, volente o nolente, ho ereditato e che conosco molto bene. Fu Romina (Power, ndr) a convincermi a tornare alla mia terra e comprare quella che oggi è la mia tenuta, nella quale ho investito parecchio, non solo economicamente, ricavandone altrettante soddisfazioni”. Il legame di Albano con le sue origini non si ferma alle soglie della Tenuta Carrisi, ma si traduce in un più generale senso d’umiltà nel

raffrontarsi con i problemi quotidiani, sperimentati da lui stesso nei primi anni di carriera e mai dimenticati. Un’umiltà trasferita all’interno dei testi delle sue canzoni. “Bisogna cantare la verità, mai abbandonare la realtà, ciò che siamo e ciò che viviamo. Nelle parole delle canzoni che scrivo, metto il dolore e la gioia che ho provato durante l’esistenza: una schiettezza che il pubblico sicuramente percepisce e capisce”. Basti pensare alle profondità della canzone portata all’ultima edizione del Festival di Sanremo “Amanda è libera” (testo scritto in collaborazione con Alterisio Paoletti e Fabrizio Berlincioni). “La vicenda a cui è ispirata è un fatto di cronaca nera, Amanda è una ragazza che muore per difendere la sua purezza e si ribella a chi la voleva prostituta”. Una tematica collegata alla crisi nordafricana in corso e le conseguenti migrazioni. “Sono processi insiti nell’Uomo, dal punto di vista sociale servono a rinnovare le razze ed evitano la loro estinzione. Bisogna comprendere i migranti: ci vuole più umanità”. Con “Amanda è libera” Al Bano si è aggiudicato il terzo posto al Festival, competizione già vinta nel 1984, in coppia con Romina Power, con il brano “Ci sarà”. “Nonostante Sanremo sia notevolmente cambiato rispetto a quarant’anni fa, sebbene le ultime edizioni siano improntate al Varietà piuttosto che ad una mera competizione canora, le emozioni che si respirano sul palco dell’Ariston e la tensione sui volti dei partecipanti, giovani e meno giovani, sono autentiche”.

Così come sono veri l’impegno e la passione profusi da Al Bano nel sociale, sorretto da una strenua Fede, nelle vesti di ambasciatore per la Fao e per le Nazioni Unite, impegnato nella lotta contro la droga. “E’ la piaga del nostro tempo che investe i giovani” conclude il cantante pugliese “non parlo solo di sostanze stupefacienti ma anche della dipendenza dai mezzi elettronici, quale internet, da usare con cura”.

INTERVISTA

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di Simona Rapparelli

Karol proclamato Wojtyla beato Un milione e mezzo di fedeli, stretti sotto la cupola di San Pietro, partecipa alla celebrazione

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ATTUALITÀ

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on possiamo dimenticare. Le sue decise prese di posizione, la sua simpatia e il suo carisma, i suoi viaggi, l'ultima terribile sofferenza, le pagine del Vangelo posato sulla sua bara di cipresso, voltate dal vento. La storia di Karol Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II, è scritta in ognuno di noi, nelle nostre giornate, nel nostro credere o non credere. La sua presenza è stata comunque un faro per tutti, per i cattolici e non solo, per il mondo intero. A testimoniare questo concetto anche qualche iniziale numero: 13 applausi durante il toccante rito delle esequie del 2005, circa 1 milione di fedeli che ha assistito a Roma alla cerimonia (la beatificazione del 1 maggio ha visto l'arrivo di circa 1 milione e 600 mila persone); 200 le delegazioni straniere presenti, piu' di 90 le televisioni di tutto il mondo collegate per seguire i funerali. E questo solo nel momento tragico della morte.

Sono freddi i numeri, si sa, ma in questo caso sono anche piccoli dati che possono contribuire a disegnare i contorni di una grande figura di uomo e di Pontefice. Ma veniamo al momento presente, a quel primo di maggio che moltissimi fedeli nel mondo hanno atteso per 6 anni e 29 giorni dalla morte di Karol Wojtyla (attesa tutto sommato brevissima, compatibilmente con i tempi di Santa Romana Chiesa: Giovanni Paolo II detiene l'ennesimo primato della sua "carriera" spirituale: la sua è la causa di beatificazione e canonizzazione più veloce della storia) e che fin dai primi momenti avevano gridato in piazza San Pietro "Santo subito". Richiesta pressante che si è levata, sempre dal medesimo luogo, anche subito dopo la proclamazione a Beato da parte di Benedetto XVI. La cerimonia di beatificazione è stata a dir poco imponente e senza particolari problemi, se non qualche lieve malore a causa della lunga attesa e del caldo (dettaglio non di poco conto, mentre le previsioni del tempo davano piogge costanti, in barba a tutti i meteorologi, a Roma splendeva un sole “raggiante” e quasi miracoloso).

Secondo le stime della Questura romana, è giunto in città circa 1 milione e 500 mila persone, distribuite tra piazza San Pietro e le

vie limitrofe, in cui sono stati sistemati alcuni maxi schermi per permettere alla gente di seguire la cerimonia anche da lontano.

Alcuni attimi di tensione si sono verificati all'arrivo di Benedetto XVI a bordo della papamobile: com'era prevedibile molti pellegrini hanno spinto con forza e abbattuto le transenne per raggiungere il Pontefice, la situazione è stata comunque contenuta e risolta in breve tempo. E poi, la commozione, la gioia della gente, i giovani in lacrime per la felicità, gli applausi, moltissimi fedeli in ginocchio sui sampietrini, l'immagine del Beato Karol Wojtyla sulla loggia delle Benedizioni della basilica di San Pietro, effige ricavata da una fotografia scattata dal freelance polacco Gregor Galazka. E poi ancora, la preziosa reliquia: un'ampolla con il sangue di Giovanni Paolo II che è stata portata a Papa Benedetto XVI, subito dopo la proclamazione della beatificazione, da suor Tobiana, molto vicina a Wojtyla anche durante la sua malattia, e da suor Marie Simon Pierre, che da Giovanni Paolo II fu guarita dal Parkinson, il miracolo grazie al quale il Vaticano ha potuto giustificare la beatificazione. Il sangue di Karol Wojtyla è allo stato liquido: era stato infatti prelevato durante il suo ultimo ricovero al Policlinico Gemelli per una serie di analisi ed era stato trattato con dell'anticoagulante.

Infine, semplicemente, non possiamo dimenticare.

I suoi "precedenti sportivi" (tra cui le sciate disinvolte davanti alle telecamere e la piscina costruita in Vaticano, che tanto fece discutere), il suo essere prete operaio e infinitamente colto, il suo anticonformismo che lo ha reso spesso incapace di rispettare appieno il protocollo permettendogli di conquistare il cuore della gente, il suo essere sempre "in trincea" a difendere il popolo cattolico e ad attaccare se necessario coloro che non permettono al cattolicesimo di emergere, il suo essere il primo Papa poliglotta, che diventa Vescovo a soli 38 anni, cardinale a 47 e Papa a 58, decisamente uno dei tanti record di un uomo, venuto da lontano, che ha chiesto al mondo di smettere di avere paura.

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di Simona Rapparelli

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desso in Libia anche l’Italia ha deciso di avere un ruolo d’attacco. Torniamo all’estate del 2009.

Circa due anni fa, il 10 giugno per essere precisi, Muammar Gheddafi fu in visita in Italia. Atterrò all’aeroporto romano di Ciampino con stampigliato sul petto un ritratto di Omar Al Muktar, il “Leone del deserto”, eroe libico e leader della resistenza alla colonizzazione italiana.

Comprensibilmente, la visita, accompagnata dal Premier Silvio Berlusconi, proseguì tra una serie di polemiche da parte dell’opposizione e una macchina teatrale libica perlomeno fuori luogo (sbarcarono con il Raìs quaranta cavalli berberi e una delegazione di sessanta amazzoni, corpo speciale interamente femminile dedito al culto della personalità del leader).

Poi, il 16 novembre dello stesso anno, Gheddafi tornò a Roma, per partecipare a un incontro della Fao: durante il suo soggiorno romano, organizzò alcuni dibattiti su Corano e Islam invitando 500 ragazze hostess che facessero da “bell’arredo” e ovviamente pagandole per la loro presenza.

Ma proseguiamo con le date, che appaiono significative: il 1 settembre 2009 ecco il quarantesimo anniversario della presa di potere di Gheddafi. A festeggiarlo, in Libia, le Frecce tricolori italia-

LIBIA

IN FIAMME Dall’Accordo di Bengasi alla guerra civile

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ne. Il Colonnello chiese che la scia degli aerei dipingesse nel cielo il tricolore libico. Decisa l’opposizione del tenente colonnello Massimo Tammaro, comandante della pattuglia acrobatica del nostro stivale. Nel frattempo, il rapporto gioviale tra Italia e Libia sembra proseguire senza intoppi: il 27 marzo 2010, durante il Summit della Lega Araba a Sirte, il Raìs accolse Silvio Berlusconi con tanto di picchetto d’onore e numerosi inchini. Ed ora, salto nella realtà. Il 17 febbraio 2011 inizia la guerra civile

ATTUALITÀ

in Libia, il popolo si solleva e Gheddafi avvia la sanguinosa repressione. Vedendo le immagini del 2009, si poteva supporre che gli estremi dell’accordo di Bengasi (“di amicizia e partenariato e cooperazione”) stipulati nel 2008 potessero rappresentare l’avvio di un rapporto sereno tra Libia e Italia, nonostante le schermaglie del passato (15 aprile 1986, due missili SS-1 Scud che avrebbero dovuto raggiungere Lampedusa naufragarono in mare, per fortuna) .

E adesso? Dopo un periodo di confu-

sione da parte del governo italiano e dopo l’offerta delle nostre basi per gli attacchi francesi, ecco il fulmine a ciel sereno: in men che non si dica anche lo stivale attacca. E lo fa con i nostri aerei Tornando. Una decisione, quella di Silvio Belusconi, che, nonostante sia stata appoggiata dal Presidente Napolitano, ha suscitato polemiche, a partire dagli alleati, come la Lega, che ha apertamente condannato l’intervento. Senza contare il fatto che l’articolo 11 della nostra Costituzione dispone che “L’Ita-

lia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali (…)”. Articolo formulato subito dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, probabilmente, per scongiurare che gli orrori delle battaglie potessere ripetersi in futuro. Ma se non parliamo apertamente di “guerra” la Costituzione, cardine culturale del nostro Paese, non viene infranta? Ai posteri l’ardua sentenza. In ogni caso, il 3 maggio la situazione si è in parte risolta: il governo ha avallato una mozione della Lega Nord con la quale la maggioranza si è accordata sugli attacchi italiani in Libia. Secondo l’opposizione, una mossa inutile e senza senso, secondo la maggioranza, pericolo scongiurato, secondo gli opinionisti politici, tutto risolto ma tra Silvio e Umberto rimarrà una zona d’ombra difficile da cancellare. Intanto, gli attacchi proseguono. Dopo la decisione tricolore di entrare nel conflitto, una colonna di fumo si è levata dalla nostra ambasciata a Tripoli: poco male, per fortuna era vuota da tempo: ovviamente un gesto simbolico, che forse voleva sottolineare il non rispetto degli artt. 3 e 4 del Trattato di Bengasi, ovvero “L’italia si impegna a non ricorrere alla minaccia o all’impiego della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica dell’altra Parte”, e ad astenersi “da qualunque forma di ingerenza diretta o indiretta negli affari interni o esterni che rientrino nella giurisdizione dell’altra Parte”. “l’Italia non userà, ne permetterà l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia”.

Poi, sulle testate mondiali, è uscita la notizia della morte vera o presunta di uno dei figli dei Raìs, a cui è seguita la notizia, ben più preoccupante sotto alcuni punti di vista, dell’uccisione di Osama Bin Laden. Ed ora, che gli equilibri geo politici mondiali sembrano in discussione, i Paesi sono in allarme costante – Italia compresa – per paura di attacchi terroristici.

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Luigi Maggi Presidente C.d.A. Broni-Stradella S.p.A.

In vista dell’estate Broni-Stradella S.p.A. lancia un nuovo servizio nell’ambito del settore sociale. Si tratta di sette mini-appartamenti dedicati a persone over 60, realizzati sulle colline dell’oltrepò pavese, in Comune di Ruino. Un piccolo borgo immerso nel verde, in cui la natura ancora oggi è rimasta intatta, che può offrire tranquillità e un clima ideale quando nelle città si soffoca dal caldo.

Ruino, con i suoi 450 metri di altitudine, oltre ad essere un comune che può offrire i principali servizi pubblici (farmacia, posta, negozi), a partire dal mese di maggio, quando si svolge la tradizionale festa di Pometo, è una tappa fissa per quelle persone che hanno voglia di immergersi nell’incantevole scenario delle colline pavesi, sfruttando la possibilità di camminare su sentieri e antiche vie di comunicazione, mantenendo un contatto diretto con un habitat davvero suggestivo. Per comprendere meglio il nuovo servizio erogato da Broni-Stradella S.p.A., società a maggioranza pubblica che da anni opera nel settore dei servizi locali, abbiamo intervistato Luigi Maggi, Presidente di Broni-Stradella, che ci ha illustrato uno dei fronti di maggiore impegno per la società, quello dei servizi alla persona.

Come avete iniziato ad operare nel settore dei servizi sociali?

Broni-Stradella opera nel sociale da oltre un decennio. Il primo impegno è stata la gestione della Casa di riposo, la R.S.A., del Comune di Stradella a cui in pochi anni si sono aggiunti il Centro Diurno Integrato e da circa un anno anche un nucleo Alzhaimer con giardino protetto.

Si tratta di uno sforzo non di poco conto?

Attualmente a Stradella abbiamo 76 posti letto nella R.S.A. e 16 nel nuovo nucleo Alzheimer, oltre ai 20 posti nel Centro Diurno Integrato. Un impegno che ogni giorno ci consente di offrire i maggio 2011

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In attesa dell'estate

nasce un nuovo servizio sociale: mini-alloggi per over 60 nostri servizi ad oltre 110 persone bisognose di cure, prestazioni e terapie riabilitative.

Qual è invece la tipologia di servizi che offrite nella struttura di Ruino?

Insieme al Comune di Ruino abbiamo ristrutturato un vecchio sito industriale dismesso, riconvertendolo in una moderna struttura sociale. Così, a partire dallo scorso 6 dicembre, sono stati attivate tre distinte unità d’offerta: la Residenza Sanitaria Assistenziale per Disabili, la Comunità SocioSanitaria per Disabili e i Mini-alloggi protetti per anziani.

Sono tre servizi indipendenti?

I primi due, la R.S.D. e la C.S.S., pur nella loro diversità, sono piuttosto affini, mentre i Mini-alloggi costituiscono un’offerta autonoma e dedicata a persone non più giovani che vogliono trascorrere un periodo di riposo, oppure che decidono di passare anche tutto l’anno in un luogo protetto, pur in un’autonomia completa.

Sembra un’opportunità da sfruttare nei mesi estivi?

Il clima di Ruino è assai piacevole e adatto per chi voglia vivere in una località immersa nel verde delle colline dell’oltrepò pavese, dove l’ambiente è ancora preservato dal rumore o dall’inquinamento delle automobili. Anche i collegamenti poi sono piuttosto comodi con Santa Maria della Versa, Stradella e Broni.

Gli standard che offrite sembrano di un livello piuttosto elevato?

La struttura che abbiamo realizzato è decisamente innovativa e progettata secondo i criteri della Regione Lombardia, a cui abbiamo conformato tutti i servizi attivati. In modo particolare i minialloggi sono dedicati a quelle persone che desiderano continuare a vivere come a casa propria ma con una serie di vantaggi, tra cui il prezzo con

la formula tutto compreso, utenze e pulizia. La struttura, articolata in sette mini appartamenti finemente arredati, dispone di 14 posti letto. Oltre all’utilizzo dell’alloggio, il trattamento offerto può prevedere anche servizi personalizzati: assistenza alle persone tramite personale sanitario qualificato e specializzato; aiuto per le commissioni e per compiere gli atti quotidiani della vita; garanzia di sicurezza in un ambiente protetto; lavanderia, fornitura pasti, pulizia della persona, visite mediche, fisioterapia e utilizzo della palestra. Per tutti questi servizi occorre convenzionarsi a parte con la cooperativa sociale che gestisce l’R.S.D. e la Comunità.

Il Comune di Ruino in collaborazione con Broni-Stradella S.p.A., Regione Lombardia e la Comunità Montana Oltrepo Pavese, ha realizzato in frazione Pometo di Ruino una moderna struttura sociale idonea ad accogliere diverse tipologie di ospiti, affetti da patologie complesse, oppure persone che necessitano soltanto di una soluzione abitativa permanente o provvisoria e alternativa al proprio luogo di residenza abituale. Realizzata secondo i più moderni criteri, la struttura offre sollievo a situazioni di marginalità sociale, in cui vengono spesso a trovarsi soggetti sia giovani che adulti. È dotata di: camere a due letti, ampio giardino protetto, palestra, luoghi di ricreazione e svago, ambulatorio medico.

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Nuovo Centro Assistenziale

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I MINI ALLOGGI Una struttura decisamente innovativa, dedicata a persone over 60 anche parzialmente autosufficienti che desiderano continuare a vivere come a casa propria ma con una serie di vantaggi, tra cui il prezzo con la formula tuttocompreso, senza alcuna bolletta da pagare.

Sono presenti inoltre: LA RESIDENZA SANITARIA PER DISABILI e LA COMUNITĂ SOCIO-SANITARIA

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Elezioni Provinciali 15 e 16 maggio 2011

Lettera agli elettori del PdL Al momento in cui le nostre strade si separano e mentre vi saluto ad uno ad uno, con un dispiacere che non pensavo di provare, voglio che sappiate come sono andate le cose.

Voglio che sappiate che me ne sono andato perché così ha voluto la politica, ma sono rimasto con voi con il cuore, per i valori che ci hanno uniti.

Voglio che sappiate che non potevo farmi da parte, perchè ho dei principi da difendere e perché avrei tradito chi mi aveva dato la sua fiducia.

Voglio che sappiate che abbiamo fatto tanto, con passione e onestà, e l’abbiamo fatto per il bene della nostra provincia e di voi che ci vivete.

Voglio che sappiate che con me avete l’occasione di dare un segnale forte di cambiamento e di ritorno all’idea originale in cui abbiamo creduto.

Voglio che sappiate che, se le nostre strade non dovessero più incontrarsi, non sarà stato per colpa mia. il vostro amico Vittorio Poma

Messaggio elettorale - Committente responsabile: Cristina Poma

Elezioni Provinciali - 15 e 16 maggio 2011 Una Provincia “libera” vuol dire, un territorio e una comunità, dove si è liberi di intraprendere e affermarsi, senza una burocrazia soffocante, sostenuti e riconosciuti da un governo amico di chi lavora e produce ricchezza.

Una Provincia “libera” vuol dire città e territori sicuri, perché sicurezza è libertà!

Dove i valori della solidarietà si coniugano con i doveri e il rispetto delle leggi, dove costruire la propria famiglia e la propria vita di donne e uomini liberi.

Una Provincia “libera” è dove ciò che è un diritto non viene mai “concesso” come un favore! Dove il voto e il volere popolare sono rispettati, dove si è riconosciuti e premiati per i propri meriti e nessuno è lasciato solo.

Una Provincia “libera” è la terra a cui si è orgogliosi di appartenere, dove si sceglie di vivere e costruire il proprio avvenire, dove le tradizioni si coniugano con il futuro e sono sempre rispettate.

Una Provincia “forte” è una comunità che, pur riconoscendo particolarità e specificità ai suoi territori, si sente ed è coesa e unità nell’affermare i propri diritti e i propri interessi.

Una Provincia “forte” è un territorio capace di competere, conscio delle proprie potenzialità e delle proprie capacità, che non rinuncia mai ad affermare i diritti della propria gente.

Una Provincia “forte” ha un governo del fare e non del solo dire, capace di confrontarsi alla pari con altre Istituzioni, senza cedere il passo e far perdere valore e opportunità al proprio territorio.

Una Provincia “forte” ha un governo che al centro del suo agire ha la famiglia, con i suoi valori e i suoi bisogni, da rispetto e sostegno a chi ha lavorato una vita e affianca chi oggi comincia il suo cammino, sostenendolo e offrendogli sempre nuove opportunità.

Ruggero INVERNIZZI www.ruggeroinvernizzi.it - facebook

Per votare, ti basta fare una “X” sul simbolo, il nome è già stampato sulla scheda.

di Simona Rapparelli

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Candidato consiglio provinciale

Cara elettrice, caro elettore, Il 15 e il 16 maggio saremo chiamati a rinnovare il consiglio della Provincia di Pavia, per il quale mi presento come candidato della lista “PDL Berlusconi per Ruggero Invernizzi”.

Si tratta di un momento essenziale per la creazione di nuovi posti di lavoro, una scuola migliore, un modo diverso per “vivere la Provincia” che è fondamentale per il futuro dei nostri figli.

E Voghera deve essere protagonista in tutto questo.

Come coordinatore cittadino di Forza Italia, ex presidente di Asm Voghera e attualmente Capogruppo e Segretario PDL della città, ho avuto modo di confrontarmi con le reali esigenze del nostro territorio, ascoltare gli umori della gente, avere una visione diretta delle necessità di Voghera che meritano una serie di interventi mirati e da subito efficaci.

Velocizzare il traffico extraurbano e potenziare le vie di comunicazione completando l’anello della tangenziale Voghera, Pontecurone, Rivanazzano Terme, per stimolare lo sviluppo economico delle attività già presenti e favorire l’insediamento di altre industrie.

E questo significa più posti di lavoro.

Consolidare il ruolo di Voghera come importante snodo ferroviario integrato nel sistema della mobilità regionale, ottenendo le realizzazioni volute dai tanti lavoratori che ogni giorno devono raggiungere Milano.

Avere un referente vogherese in Provincia significa veicolare concretamente gli investimenti verso la nostra Città in un progetto integrato di eventi, cultura, formazione che rendano Voghera un punto di attrazione per commercianti e artigiani.

Le elezioni provinciali rappresentano il nostro futuro.

Le parole non servono, soltanto fatti concreti devono essere il nostro obiettivo.

Per questo chiedo il Suo sostegno che è importantissimo.

Insieme dobbiamo essere i protagonisti di quella che sarà la Voghera del domani. +MERTMIVS 6SGGE maggio 2011

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cercami su

Facebook

PV

I

l 15 e 16 maggio, con eventuale ballottaggio il 29 e 30, il nostro territorio è chiamato al rinnovo dell’amministrazione provinciale. Circa 444mila elettori, su una popolazione che supera di poco le 500mila unità, dovranno pronunciarsi per eleggere il dopo-Poma in un clima di frammentazione assoluta di schieramenti. Infatti un frazionamento politico senza precedenti ha portato al proliferare di candidati e liste: sono 12 i candidati presidente e 20 le liste correlate per eleggere 24 consiglieri provinciali, 6 in meno rispetto alla tornata elettorale del 2006, in quanto è stata attuata una riforma sia dei collegi elettorali che della giunta, che subirà anch’essa un ridimensionamento da 10 a 7 assessori. Un caos se si pensa che nel 2006 erano 6 i candidati alla poltrona di presidente appoggiati da 17 liste. L’elettore si troverà davanti in quest’occasione u n a

In 28 comuni si vota anche per le Amministrative

scheda di quasi un metro di lunghezza e dovrà scegliere tra ben 494 candidati in lizza. Il centro-destra si presenta diviso in tre macro-gruppi: PdL e Lega hanno trovato l’accordo sul nome di Ruggero Invernizzi, medico di Garlasco, assessore provinciale all’ambiente uscente, già assessore all’agricoltura nelle giunte precedenti di Beretta. Invernizzi è appoggiato anche dai “Responsabili Democrazia Cristiana Lombardia” e “Popolari di Italia Domani”. L’attuale presidente Vittorio Poma, dopo un lunga serie di dissidi interni e di conflitti, in particolare con la Lega, ha scelto di correre da solo con una lista civica “Poma Il Presidente”, sostenuta dal movimento di Ettore Filippi, Rinnovare Pavia, e anche dall’UDC. La

spaccatura nel centro-destra ha portato ad una terza espressione nella lista “Orizzonti di libertà”, espressione di alcuni amministratori locali e del neo-partito di Fini, Futuro e Libertà.

Il candidato presidente è Giovanni Fassina, medico, docente universitario e sindaco di Ferrera Erbognone. Sul fronte del centro-sinistra invece, gli schiera21

ELEZIONI ELEZIONI ELEZIONI

PAVIA E PROVINCIA

di Rossana Trespidi

menti sono delineati da tempo e vedono la candidatura del senatore del PD, Daniele Bosone, appoggiato da Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori e da una lista civica “Bosone presidente” che raccoglie molti amministratori locali.Più a sinistra si presenta Teresio Forti, oggi capogruppo di Rifondazione Comunista in consiglio provinciale, appoggiato da due liste, Federazione della Sinistra e “Insieme per Forti”, una lista civica composta da persone attive nei comitati e nei movimenti che si oppongono in provincia al consumo di suolo e al proliferare di centrali e centri commerciali. Nella contesa c'è poi una serie di veri e propri “outsider” dell’ultimo momento, poco conosciuti nel panorama politico locale: Cleto Marini candidato presidente di Identità Oltrepo, Vincenzo Sardiello del Partito comunista dei lavoratori, Tiziano Casarini dei Pensionati, Massimo Granata La Destra, Cesare Valentinuzzi di Pensioni e Lavoro, Enrico Bocca della Lega Padana Lombardia e maggio 2011

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Roberto Albanese dei Verdi. Andando ad esaminare la nuova ridistribuzione del voto indicata dalla Prefettura e approvata dal consiglio provinciale, gli eletti, e quindi i collegi, sono stati portati da 30 a 24 (più il presidente), gli assessori da 10 a 7, con la conseguenza che si sono allargati i bacini di riferimento dei votanti. La riorganizzazione non è andata molto a genio ai piccoli partiti, perché la soglia per entrare in consiglio si alza notevolmente, dal 3,3% al 4-4,5%.

I criteri con cui si è arrivati alla nuova ridefinizione dei collegi, che hanno una dimensione di circa 20mila abitanti, sono basati sui dati ISTAT del 2009 riguardanti l’incremento della popolazione e lo spostamento dei residenti in provincia. Rispetto al 2001 la popolazione è cresciuta di 50mila unità, soprattutto nel Pavese, la zona che ha subìto la maggior impennata, con un +25,69%.

Pavia città è in flessione, la Lomellina fa segnare un + 9,58% e l’Oltrepo’ un + 3,7%. In virtù di questi fattori, a Pavia

sono stati assegnati 3 collegi (nella precedente elezione erano 5), a Vigevano 3 e a Voghera 2.

Gli altri collegi sono: Belgioioso, Broni, Casorate Primo, Casteggio, Cava Manara, Chignolo Po, Gambolò, Garlasco, Mede, Mortara, Rivanazzano Terme, Robbio, Sannazzaro de’ Burgondi, Siziano, Stradella, Vidigulfo.

Ma non si vota solo per le provinciali: sono chiamati alle urne anche 28 comuni per le amministrative. Si elegge il sindaco a Badia Pavese, Borgarello (causa commissariamento), Borgo S. Siro, Breme, Broni, Ceretto Lomellina (causa commissariamento), Confienza, Corteolona, Costa de’ Nobili, Cozzo, Garlasco, Gropello Cairoli, Mede, Mezzana Bigli, Montù Beccaria, Portalbera, Rognano, Rovescala, Sant’Angelo Lomellina, Sannazzaro dè Burgondi, S. Cipriano Po, S. Genesio ed Uniti, Suardi, Torricella Verzate, Val di Nizza, Vellezzo Bellini, Verrua Po, e Zenevredo.

Committente elettorale il candidato

ATTUALITĂ&#x20AC;

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di Simona Rapparelli

Il Duomo di Pavia riaprirà nel 2012 dopo un restauro costato 40 milioni di euro

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’ chiuso dal 1996 e manca molto ai pavesi, agli adulti che non lo vedono da tempo e ai più piccoli che non l’hanno proprio mai visto.

Ci manca la possibilità di entrarvi alla mattina presto per una preghiera veloce prima del lavoro o della scuola o dell’università, ci mancano i nostri ricordi, di quando ci entravamo per mano a mamma e papà durante la serata delle Sante Spine. Ci mancano gli echi della liturgia che risuonavano potenti sotto le volte arcuate della nostra Cattedrale che da quindici anni viene curata come si conviene ad un gioiello prezioso e amato. Dedicato a S. Stefano, terza cupola d’Italia per dimensioni (non per altezza), il Duomo di Pavia riaprirà nel 2012, restaurato e vestito a nuovo di pura luce: durante la ristrutturazione, la Diocesi

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PAVIA E PROVINCIA

di Pavia, in accordo con lo Studio Calvi che dirige i lavori, ha deciso di riaprire le otto finestre che stanno alla base della cupola per sconfiggere l’ombra che da sempre ristagnava all’interno della nostra maestosa cattedrale e che rischiava di incupire l’insieme. Un trionfo di luce bianca, di sole, che ha recentemente colpito i pavesi accorsi a vedere il Duomo “liberato” dall’ampio pannello giallo che delimitava lo spazio di restauro da quello delle celebrazioni: l’occasione è stata fornita dalla visita che l’assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti ha effettuato alla Cattedrale agli inizi dello scorso aprile, per confermare l’impegno economico da parte dei vertici di Regione Lombardia in favore del restauro del Duomo di Pavia. “Lo scorso dicembre siamo riusciti a estinguere la prima rata del debito che abbiamo contratto” – precisa don Ernesto Maggi, economo diocesano - “ed è stato un ottimo risultato; in un anno sono stati raccolti 200 mila euro tra contributi comunali e offerte di parrocchie – a cui va il grazie più sentito - e privati, ma non dobbiamo dimenticare che la Diocesi di Pavia si è impegnata per i prossimi 14 anni. Nei primi tre mesi del 2011 abbiamo raccolto circa 30 mila euro, un inizio che fa ben sperare.

Penso sia doveroso anche ringraziare il Comune di Pavia, che ha garantito per il primo e il secondo anno di pagamento il raddoppio della cifra raccolta per i primi due anni dalla Diocesi, per un massimo

di 100 mila euro. Ma occorre fare di più” - prosegue l’economo diocesano - “anche perchè vogliamo che tutte le persone possano offrire anche il loro piccolo aiuto partecipando a questa grande opera di ristrutturazione: fino al 31 di maggio è aperta la campagna 5X1000 attraverso la quale è possibile, con una semplice firma, devolvere gratuitamente una quota del proprio 730 oppure del Cud, alla Diocesi di Pavia, Ramo Onlus, per poter contribuire alla realizzazione del grande obiettivo della riapertura della Cattedrale. Non dimentichiamo inoltre che la Diocesi si è inizialmente impegnata con un debito di 3 milioni di euro per far ri-

PV

partire i lavori temporaneamente in stallo, a cui vanno aggiunti 2,3 milioni di euro spesi per evitare la chiusura dei cantieri e arrivare all’agibilità ‘al rustico’ che permetterà al Vescovo mons.

Giudici di celebrare la messa di Natale di quest’anno ”. Complessivamente i lavori sono costati 40 milioni di euro, di cui 25 spesi dal Ministero per i Beni culturali, 7 dalla Regione (di cui 6 a fondo perduto), gli altri proprio dalla Curia e dalla stessa Fabbriceria della Cattedrale. Un impegno, non solo economico, che conferma il ruolo fondamentale del Duomo nella vita di ognuno di noi: la spettacolare illuminazione

MOSTRA Alcuni scorci della Cattedrale possono essere ammirati dalla Cripta di Santa Maria del Popolo: fino al 31 maggio è aperta la mostra “I Templi della Fede”, ospitata nella preziosa cripta romanica recuperata durante i lavori di restauro del Duomo e in cui sono esposti alcuni tesori della storia della Cattedrale pavese, tra cui suppellettili ed arredi liturgici. Si possono anche ammirare oggetti provenienti dalla Basilica di San Pietro in Vaticano: si tratta di alcuni calchi delle porte del Filerete, un volume della storia della Fabbrica di San Pietro e la versione su tela dei ritratti dei pontefici Giulio II e Innocenzo X. Orari mostra: dal martedì a sabato dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.30; la domenica dalle 14.30 alle 17.30 (lunedì giorno di chiusura).

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della Cupola della Cattedrale un anno fa (era il 24 maggio per essere precisi) in occasione della ricorrenza delle Sacre Spine, ha colpito il cuore dei cittadini pavesi. E’ stato uno spettacolo emozionante e commovente vedere tanta gente divisa tra piazza Vittoria e piazza Duomo, con i telefonini e le macchine fotografiche rivolte verso l’alto a fermare l’attimo, a scattare un’immagine del bianco marmoreo della lanterna vestita di luce contro il cielo quasi nero della sera. “Uno sforzo che vuole poter ricordare a tutti il ruolo pastorale, civico e identitario della nostra Cattedrale” aggiunge don Ernesto Maggi in un’intervista riportata dal settimanale diocesano Il Ticino - “Come si potrebbe pensare Firenze senza la cupola del Brunelleschi o Roma senza San Pietro? Così è per nostro Duomo, che è parte di noi e della nostra storia. E per non dimenticare questo concetto, la Diocesi ha voluto richiamare l’attenzione di tutti con una serie di iniziative, spesso spettacolari”. E sembra essere proprio la luce il delicato fil rouge che avvolge, protegge e fa splendere la Cattedrale: la cupola che brilla in una notte di maggio, il sole che entra prepotente e vitale all’interno del Duomo illuminando dettagli e geometrie che esistono da sempre e che forse non avevamo mai notato, ma che fanno parte della nostra esistenza e che meritano di essere riscoperti.

5X1000 DIOCESI DI PAVIA – RAMO ONLUS Codice Fiscale (da riportare sulla denuncia):

96010220182 PER OFFERTE c/c bancario n. 48000 intestato a: “Diocesi di Pavia Restauro Duomo” - UBI Banca Popolare Commercio e Industria, corso Strada Nuova, 61/c, Pavia IBAN: IT 37 N 05048 11302 000000048000

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INTERVISTA

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di Andrea Pestoni

La 629 Fiera dell'Ascensione ESIMA

la 629 edizione della "Sensia" è dedicata al connubio tra modernità e tradizione

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nno dopo anno la Fiera dell’Ascensione sancisce il suo primato anagrafico lombardo e come manifestazione più antica della nostra Regione si presenta all’edizione numero 629, con un nuovo corso ed alcune novità. Anzitutto l’organizzazione dell’evento. Dopo cinque anni ta targati Asm Spa (l’ex municipalizzata odel Comune) ed altri tre affidati a soscietà private, la “Sensia” torna ad esne sere organizzata dall’Amministrazione ne Comunale, grazie alla collaborazione tra gli assessorati al Commercio ed allaa Cultura, con l’organizzazione operativaa tdegli uffici comunali. Con qualche sette timana di ritardo rispetto alla precedente ma edizione, il calendario fissa la 629esima o.

Fiera dell’Ascensione dal 1 al 5 giugno. a, La location sarà sempre quella storica, ma ovvero il cortile Nord dell’ex caserma el di Cavalleria, con la fiera agricola nel piazzale Fermi, il luna park nel cortilee iattiguo, l’esposizione delle auto nella vicina piazza Meardi e le bancarelle nellee avie limitrofe a fare da corollario al Paei lafiera. Confermata anche la formula dei o cinque giorni, sperimentata con successo ne da Asm tre anni fa. “L’Amministrazione aComunale, scaduto il contratto in affidanmento ad Asm Spa e non potendo più rinni novarlo a causa delle nuove disposizioni n legislative, ha deciso di organizzare in nhouse la Fiera dell’Ascensione, affidan-

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dosi alle professionalità interne dell’ente e attivando una collaborazione sinergica tra i vari assessorati, fra i quali quello al commercio che presiedo – spiega il vice sindaco Giuseppe Fiocchi – Già dalla fase di gestazione avevamo capito che la scelta sarebbe stata quella giusta ed oggi, ad impianto organizzativo ultimato, ne siamo ancora maggiormente convinti.

Rispetto alle precedenti edizioni abbiamo introdotto alcune novità, cercando di valorizzare il rapporto tra tradizione e modernità e rilanciando la Fiera come vetrina dell’Oltrepo Pavese”. Tra le nuove soluzioni c'è “libera circolazione dei visitatori”. Non ci sarà più un percorso obbligato, ma la facoltà di scegliere i padiglioni. “Questa è la principale novità – afferma Giuseppe Calcaterra, comandante della Polizia Locale e dirigente del settore Commercio del comune di Voghera, che si è operativamente occupato dell’organizzazione della kermesse – Per facilitarne la fruizione gli spazi

Comune di Voghera Piazza Duomo, 1 27058 Voghera (PV) Tel. 0383 369781

PAVIA E PROVINCIA

saranno divisi in tre macro-aree: un’area istituzionale, che ospiterà lo stand del Comune, della Pro loco, delle Terme, degli istituti scolastici cittadini e di altri enti. Un altro settore sarà interamente dedicato all’enogastronomia e comprenderà anche gli stand delle città gemellate (Manosque e Leinfelden), della Coldiretti e di altri operatori alimentari e si troverà in prossimità del ristorante, per sottolineare il legame tra lo stesso ed i prodotti che caratterizzano la produzione del nostro territorio”.

“Infine – conclude Giuseppe Calcaterra – ci sarà un’area dedicata ad artigiani e commercianti, che ospiterà tutti gli altri espositori con uno spazio, e questa è una ulteriore novità, ospitante gli antichi mestieri per evidenziare il carattere di continuità della Fiera con le tradizioni locali”.

Tutto questo si troverà negli spazi che un tempo erano identificati dal Palafiera e che comprendono anche

Maggio

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Giuseppe Calcaterra - DIRIGENTE SETTORE POLIZIA LOCALE E SERVIZI DEMOGRAFICI

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in questa edizione un “Baby parking” dedicato ai bambini ed al centro un’area “Gardening”, allestita da un vivaista locale, che unirà idealmente tutti i padiglioni presenti in fiera. Anche il ristorante garantirà un servizio enogastronomico di qualità e sarà principalmente basato su prodotti tipici locali, per rimarcare il radicamento sul territorio. Al suo interno sarà presente un angolo dedicato al Consorzio Vini Doc dell’Oltrepo Pavese e durante le giornate di apertura saranno effettuate degustazioni con abbinamento di prodotti tipici. “Per quanto riguarda invece la storica fiera agricola nel piazzale Fermi – precisa Calcaterra – Anche quest’anno sarà confermata la ormai collaudata collaborazione con il Cowboys Guest Ranch mentre, rispetto alle precedenti edizioni, un’area verrà destinata all’agility dog”.

Nel cortile limitrofo a quello dove si svolge la Manifestazione ci sarà il tradizionale Luna Park, con molte novità in tema di divertimenti. Moto e auto, a comporre il padiglione dei motori, saranno nuovamente nella vicina piazza Meardi mentre tutte le vie limitrofe l’ex caserma di cavalleria saranno invase dalle bancarelle durante l’ultimo week end della Fiera, dal 3 al 5 giugno.

La Fiera dell’Ascensione non è però solamente commercio e artigianato, enogastronomia e tradizione, ma anche e soprattutto cultura e spettacolo. Per questo motivo, alla riuscita della manifestazione, è decisivo anche l’apporto

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dell’assessorato alla Cultura, guidato da Marina Azzaretti, che si è occupato di predisporre tutto il calendario degli spettacoli. Eventi che si terranno in parte al Palashow e in parte in altre strutture dislocate vicino al centro fieristico, come il PalaOltrepo.

“Anche per questa nuova edizione della Fiera dell’Ascensione abbiamo pensato di proporre a tutti i visitatori un programma spettacoli e culturale che sia il più completo possibile, all’insegna di un elevato standard qualitativo ed impre-

ziosito dalla collaborazione di tutti gli operatori locali – sottolinea l’assessore Marina Azzaretti – Proprio per questo sul palco del Palashow saliranno sia importanti artisti di livello nazionale, sia i protagonisti locali, che daranno vita ad una serie di spettacoli apprezzabili.

Storicamente la Fiera dell’Ascensione è aperta a tutti e noi abbiamo deciso di continuare su questa strada, dando la possibilità alle scuole ed agli artisti locali di potersi esibire alla Sensia ma programmando anche qualche importante spettacolo di forte richiamo. Posso dire che anche per quanto riguarda l’organizzazione degli spettacoli, la collaborazione con tutte le realtà cittadine, a partire dalle scuole, è stata davvero fondamentale per riuscire a programmare un calendario di eventi così importante”.

Durante i cinque giorni della Fiera dell’Ascensione, sotto il tendone del Palashow, ci saranno spettacoli a tutte le ore del giorno, e questo testimonia anche un grande attestato di stima che la città di Voghera ha per la propria festa patronale. Come negli anni scorsi, la chiusura della 629esima Fiera dell’Ascensione sarà ancora all’insegna dello spettacolo pirotecnico. La notte del 5 giugno, dopo l’ultimo spettacolo (quindi verso le 23,00), tutti con il naso all’insù ad ammirare i fuochi d’artificio, che saranno anche musicali. E, naturalmente, ad attendere con trepidazione la 630esima edizione.

INTERVISTA

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di Andrea Pestoni

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rlava Barack Obama in campagna elettorale, prima di diventare il primo presidente afroamericano nella storia degli Stati Uniti. Ma dando un’occhiata al ricco calendario degli appuntamenti che caratterizzeranno i prossimi mesi, si può anche gridare un più semplice… “Yes, week end!”. E se lo slogan cambia il luogo, invece, rimane sempre lo stesso: il palazzetto dello sport di Voghera, più conosciuto come PalaOltrepò. Da qualche mese la struttura ha una nuova gestione: tre ragazzi giovani, stanno dando una nuova impronta all’impianto sportivo vogherese. Il presidente della WKI Alessandro Valle, Giancarlo Gabusi e Massimo Matiuz si occupano principalmente di organizzazione eventi sportivi e di intrattenimento e stanno trasformando il PalaOltrepo in un impianto polivalente. “L’obiettivo è quello di rilanciare la struttura attraverso un progetto globale che spazia dallo sport alla musica, dalla cultura all’enogastronomia fino al divertimento allo stato puro – spiega Alessandro Valle – Per questo motivo il calendario degli appuntamenti del Palazzetto ora è molto più fitto”.

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Voghera “Yes we can!”

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Voghera l'interno del Palaoltrepò

Oltre agli eventi sportivi, che vedono come protagonisti due squadre di Basket (Olimpia Bopers e Iria Phoenix Basket), le giovanili della "Pallavolo Voghera", la "Box Voghera" e le arti marziali (Wu Shu Kuan), è in calendario una serie di importanti appuntamenti di forte impatto spettacolare. “Oltre agli eventi, ci stiamo muovendo anche in ambito sportivo; ospiteremo a giugno l'arrivo e le premiazioni della tappa ciclistica della "Coppa Piemonte - Granfondo Lombardi" e stiamo cercando di organizzare per la prossima stagione importanti competizioni di calcetto, skateboard e ballo – sottolinea ancora Alessandro Valle – Inoltre prosegue anche la collaborazione con le scuole, ed in particolar modo l’istituto tecnico agrario Gallini e l’Università di Scienze Motorie”. Ma il nuovo corso del PalaOltrepò prevede anche alcune no-

vità, come l’imminente organizzazione del centri estivi che, in collaborazione con la cooperativa Codams, si terranno da giugno ad agosto. “In questi mesi di lavoro abbiamo ricevuto diversi apprezzamenti e questo è uno stimolo ad andare avanti – conclude Valle – Vogliamo intensificare i rapporti con l’amministrazione comunale, con la quale siamo in contatto attraverso il sindaco Carlo Barbieri, l’assessore alla Cultura Marina Azzaretti e l'Assessore Roffi e vogliamo anche organizzare importanti meeting e convegni, come l’ultimo evento che si è tenuto proprio al PalaOltrepò e che ha visto come protagonisti i principali player del trasporto nazionale su rotaia”.

Un evento che ha riscosso molto successo e che ha fatto capire a tutti che al PalaOltrepò si possono fare anche importanti eventi. “Yes, we can…”.

ATTUALITÀ

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Via I° Maggio Voghera, Italy msparty@email.it

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tel. 0383 1912870

di Andrea Pestoni

V Il Sindaco Barbieri punta su Lavori pubblici, Cultura e Sicurezza

Carlo Barbieri Sindaco di Voghera

Il Duomo di Voghera

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OGHERA. La Sensia 2011 segna la svolta: l'organizzazione della Fiera dell'Ascensione torna a essere direttamente del Comune, dopo un quinquennio a cura di Asm. Il sindaco, Carlo Barbieri, terrà a battesimo la 629esima edizione della kermesse, la più antica di Lombardia.

“Sarà un anno molto importante – spiega il primo cittadino – sia in considerazione della concomitanza con il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia sia perché la Sensia 2011 sarà il primo passo per progettare una vetrina in chiave Expo 2015".

ATTUALITÀ

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Il Castello di Voghera recentemente ristrutturato

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opo circa 10 anni (prima di Asm i registi della Sensia erano stati altri privati), l’organizzazione torna al Comune.

Quali saranno le grandi novità della nuova edizione?

“La nuova edizione della Fiera dell’Ascensione sarà in scena all'interno di tensostrutture più leggere, accoglienti e meglio disegnate che andranno a sostituire il Palafiera com'era sempre stato.

Si creeranno 4 padiglioni tematici, collegati tra loro. Grande spazio sarà dato anche ai più piccoli, perché la Sensia era e deve rimanere la festa delle famiglie.

L’obiettivo di valorizzare la grande tradizione di questo evento guardando al futuro sarà raggiunto”.

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S

ensia a parte, è stato recentemente approvato il bilancio 2011. Detto in parole molto semplici, cosa farete quest’anno per Voghera?

“E' un bilancio che, nostro malgrado, si è dovuto costruire superando i minori trasferimenti statali. Purtroppo anche i Comuni virtuosi sul fronte della spesa, quelli cioè capaci di fare di più con poco, sono stati colpiti dai nuovi vincoli imposti dallo Stato. Detto questo, la gente vuole risposte e noi ci siamo comunque attrezzati per darle”.

Q

ual è la parte più consistente del bilancio 2011?

“La spesa sociale, che non è stata ritoccata al ribasso. Per rispondere all'onda lunga della crisi occupazionale, anzi, verrà incrementata. L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale è infatti quello di mantenere tutti gli impegni a favore delle fasce più deboli, tutelandole anche dal punto di vista dello standard qualitativo dei servizi erogati. Nessun Comune dell’Oltrepo destina oltre che in servizi assoluti anche in servizi percentuali quanto il Comune di Voghera.

Nel campo del sociale, oltre all’impegno diretto del Comune, è anche decisiva la collaborazione con alcune realtà locali, come la Fondazione Adolescere, che da anni si occupa del recupero dei minori attraverso il servizio di tutela e

I.P.

Sav impianti

per la sicurezza delle vostre case e delle vostre aziende Ogni costruzione ha bisogno di impianti tecnici per essere fruibile e tra questi, l’impianto elettrico è il più importante: sembra banale ma provate ad immaginare un’abitazione o un’azienda senza la fornitura dell’energia elettrica…impossibile!

Anche quando parliamo di ristrutturazione di un immobile, non possiamo limitarci ai rivestimenti o agli infissi, dobbiamo pensare che sarà necessario intervenire sull’impianto elettrico e punti luce esistenti, adeguandoli alle normative vigenti affinchè l’impianto sia sicuro. L’inosservanza dei nuovi parametri imposti dalla Legge, renderà l’impianto elettrico pericoloso per la nostra incolumità: non è raro sentire parlare di incendi provocati da un cortocircuito, dispersioni di corrente che nella migliore delle ipotesi determinano “bollette salatissime” ma possono inoltre

dare luogo a folgorazioni delle persone che abitano in quell’abitazione, sovraccarichi…ecco perché è fondamentale affidarsi a professionisti che vantano anni di esperienza nel settore!

La Sav impianti è operativa da 20 anni sul territorio pavese e milanese e questo ha determinato la continua crescita dell’azienda: i punti di forza dei titolari Giuseppe e Gianfranco sono da sempre il contatto diretto con il cliente, la presenza costante dalla progettazione dell’impianto alla consegna del lavoro commissionato, la professionalità e la competitività sul prezzo richiesto.

Col passare del tempo, la Sav impianti ha migliorato le proprie competenze adeguandosi alle esigenze di privati ed aziende, offrendo una gamma completa di servizi che vanno dall’impianto elettri-

co all’installazione dell’impianto di videosorveglianza, ai pannelli di fotovoltaico.

Lo staff della Sav impianti esegue lavori per privati e su commissione per conto terzi. …quando in gioco c’è la sicurezza, occorre affidarsi a mani sicure!

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Voghera: la Chiesa di Santa Maria della Salute

mette a disposizione di tutta la città le sue strutture dislocate nel territorio. La fondazione Adolescere non interviene, infatti, solo in ambito sociale ed educativo, ma si occupa anche della formazione e dell’inserimento lavorativo, oltre che della valorizzazione sportiva".

P

er quanto riguarda invece i Lavori Pubblici, quali saranno le principali opere del 2011?

“Lo sforzo economico dell’Amministrazione Comunale sarà diretto sia a realizzare di importanti opere, volte a migliorare l’immagine della città, che a garantire i necessari interventi di manutenzione. Le azioni principali si concentreranno sull’ex Caserma di Cavalleria, che diventerà un vero e proprio polo di servizi con lo spostamento del settore Cultura e la creazione di una sala conmaggio 2011

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ferenze. E’ stata prevista anche la riqualificazione del cortile Nord dell’ex Caserma di Cavalleria, per eliminare tutti quei disagi che vengono a crearsi specialmente nel periodo invernale e per poter utilizzare potenzialmente l’area per l’organizzazione di eventi e manifestazioni”.

T

eatro Sociale e Castello Visconteo, a che punto siamo?

“Per quanto riguarda il teatro Sociale, dopo una fitta serie di relazioni è stata trovata una convergenza di obiettivi con i soci privati. Contestualmente si stanno ponendo le basi per la nascita di una Fondazione che si occuperà sia del reperimento dei fondi per il restauro e della successiva gestione del teatro. E’ nostra intenzione procedere a rapidi passi, non intendendo il restauro disgiunto

I.P.

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l’incontro tra eleganza e sportwear Dal 1984, nella centralissima piazza Duomo di Voghera, esiste una realtà che negli anni è diventata il punto di riferimento per l’uomo che ama un look elegante ma comodo: lo stile Brooksfield. Il “Germano reale” del marchio è il simbolo della ricerca di un percorso da seguire con l’aiuto di un istinto sicuro e Mario, titolare di Grey Flannel è la persona che grazie alla sua decennale esperienza nell’abbigliamento, riesce a comprendere le esigenze dei suoi affezionati clienti, consigliandoli al meglio.

Brooksfield è la riuscita combinazione dello stile anglosassone con la fantasia della tradizione sartoriale italiana: un mix inconfondibile che diventa filosofia di vita. Libertà, naturalezza e comodità per chi sa che nella vita i dettagli sono estremamente importanti: l’immagine di un uomo vincente che ama essere oltre ciò che impone la moda del momento, quel qualcosa in più che crea la differenza.

Uno stile raffinato ma facile da indossare per un uomo che fa dell’eleganza il proprio modo di essere.

Entrare da Grey Flannel e scoprire la nuova collezione primavera-estate sarà un’esperienza piacevole che vi conquisterà.

Non si può inventare la classe… è nel carattere di chi riesce ad essere protagonista delle sue scelte!

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da nuove prospettive di gestione. Un argomento così importante per la Città sarà comunque oggetto di un’approfondita discussione in Consiglio Comunale, con l’obiettivo di coinvolgere tutti nella realizzazione di questa opera storica. Anche per quanto concerne il castello Visconteo, sono in corso una serie di confronti istituzionali per arrivare al modello gestionale più efficace ed efficiente”.

Q

ualche novità rispetto al passato nell'articolazione della macchina comunale?

“Una novità importante è l’Ufficio Sviluppo che, come prima fase della creazione dello Sportello Unico Europeo, si sta occupando soprattutto del reperimen-

maggio 2011

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to di fondi e finanziamenti (regionali, nazionali, comunitari e provenienti da enti e fondazioni private) necessari alla realizzazione degli obiettivi contenuti nel programma elettorale”.

V

oghera negli ultimi anni si è mostrata molto sensibile sui fronti viabilità e sicurezza, cosa aspettarsi per il 2011?

“Il capitolo sicurezza è stato da noi inteso nel suo significato più ampio. Vedi la sicurezza stradale, con alcuni interventi di carattere migliorativo che vanno dalla realizzazione di rotatorie alla cura della segnaletica stradale, dal posizionamento di attraversamenti pedonali illuminati al posizionamento di impianti contro l'alta

velocità. L’Amministrazione Comunale intende anche ricavare nuovi posti auto, soprattutto in centro storico, dando una risposta concreta al mondo del commercio e dei pubblici esercizi. La sicurezza intesa come possibilità per i cittadini di vivere serenamente la propria città. In questo senso la collaborazione tra le forze dell’ordine, Polizia Locale compresa, il posizionamento di nuove telecamere, l’intensificazione dei controlli e tanta prevenzione a partire dalle scuole hanno dato finora buoni risultati e saranno senza dubbio riproposti in futuro. Infine istituiremo la figura del Nonno-vigile, che sarà di prezioso supporto all’uscita dalle scuole, per aiutare a regolare il traffico”.

PAVIA E PROVINCIA

PV

di Andrea Pestoni

FIERA DELL’ASCENSIONE Una tradizione lunga sette secoli

L

a Fiera dell’Ascensione di Voghera è la manifestazione più antica della Lombardia. Venne infatti ufficializzata nel 1382 e, nel corso dei secoli, sono state molte le novità che ne hanno caratterizzato il percorso storico e culturale. Anticamente nel giorno dell’Ascensione si usava far salire e scomparire nella parte alta della chiesa un’immagine di Cristo. È evidente che dal ricordo tradizionale di questa usanza è nata nel Borroni, o in chi l’ha ispirato, l’idea della macchina che fa salire la Santa Spina. Nel 1838, per iniziativa e sottoscrizione dei cittadini e concorso del Municipio, fanno la loro prima comparsa in programma i fuochi d’artificio, divertimen-

to che non ha più abbandonato la Fiera dell’Ascensione, e la cuccagna. Nel 1872 appare la tombola col premio di due buoi, conservata in seguito con la sostituzione del premio in denaro; negli anni successivi i divertimenti variano, si moltiplicano modernizzandosi, conservando però sempre la tombola. Gli innumerevoli baracconi che prima si erigevano in piazza del

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Duomo ed ora in quella di San Bovo, e che formano la delizia dei bambini, risalgono alla metà del secolo scorso. Naturalmente era giorno di inviti agli amici e parenti lontani. Il piatto ricercato del giorno era lo storione, che immancabilmente figurava nel mercato del mattino, e più specialmente nella bottega dei principali salumieri.

Nel giorno dell’Ascensione era uso tradizionale seminare negli orti le verdure di stagione. In principio del secolo passato la sera dell’Ascensione, dopo lo spettacolo in teatro, vi s’iniziava il ballo, che durava tutta la notte. Nel periodo dal 1875 al 1878, durante il Sindacato di Carlo Gallini, nel salone del Municipio si teneva un ricevimento con rinfresco a spese del Sindaco.

aprile 2011

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di Andrea Pestoni

Dai serramenti a prova di furto al pericolo amianto

I

l problema della sicurezza domestica è un argomento di stretta attualità. Chi prima voleva una casa bella e comoda, oggi la vuole anche sicura ed elegante.

A prova di ladro, ma anche accogliente.

Eleganza, sicurezza, finitura dei materiali, soluzioni appropriate. Sono termini che si sentono spesso ripetere, a partire dalla scelta degli infissi, dei serramenti, delle porte e delle scale. Materiale che un tempo era considerato puramente di “completamento” della casa, oggi è diventato una scelta fondamentale per un’abitazione migliore. E così le ditte del settore sono diventate dei veri e propri laboratori da cui escono i migliori prodotti da immettere sul mercato.

“Sembra un dettaglio, ma invece è la cartina di tornasole dei tempi che cambiano – sottolinea un esperto – Quando i proprietari di un’abitazione devono ad esempio scegliere porte e finestre, con l’aumento della microcriminalità, la prima cosa a cui pensano è la sicurezza. Quindi oltre alla finitura del prodotto, vogliono anche un prodotto sicuro, che permetta loro di dormire sonni tranquilli. La qualità del prodotto rimane invece per serramenti, porte, basculanti e scale, per clienti sempre più esigenti”.

In questo campo la serietà di una ditta si vede soprattutto dalle piccole cose.

Anche la sostituzione di un “semplice” maggio 2011

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serramento richiede grande impegno, proprio come la realizzazione di una facciata di una grande azienda o un progetto di realizzazione di un grande complesso edilizio. E’ dall’impegno nel fare cose semplici che si capisce la professionalità nell’occuparsi di grandi progetti. E anche dalla storia di una ditta si capisce la fiducia dei loro clienti.

Il concetto di sicurezza, per quanto riguarda un’abitazione, ha però un significato molto ampio. Tutti pensano ai furti nelle abitazioni, agli incidenti domestici o alla robustezza dei materiali, si pensi all’amianto, con i quali è costruita e rifinita.

Oggi sono ancora molte le abitazioni che sono delle vere e proprie “bombe ecologiche” e questo, molto spesso, all’insaputa dei proprietari. “Quando leggiamo su un giornale, o vediamo una trasmissione televisiva sull’eternit e sull’amianto pensiamo che siano argomenti che non ci riguardano e invece, ad un più attento controllo, scopriamo che tutti noi possiamo esserne coinvolti – racconta uno dei tanti clienti che ha contattato una ditta specializzata – Io ho avuto la fortuna di trovare dei professionisti seri che si sono occupati di mettere in sicurezza la mia abitazione”.

Sul mercato, infatti, esistono ditte specializzate nel settore delle bonifiche ambientali, in particolare nella rimozione

dell’amianto in matrice compatta e friabile, il più pericoloso in circolazione. Da alcuni anni, infatti, è sorto il problema di eliminare, a causa della loro pericolosità per la salute, i materiali che contengono amianto utilizzati in passato in numerose applicazioni, in particolare nella costruzione di coperture tipo “Eternit”.

Il problema non riguarda solo la rimozione, ma soprattutto lo smaltimento di questo pericoloso materiale. Uno smaltimento che deve essere fatto in modo professionale e sicuro, seguendo normative precise e meticolose varate sia dal ministero per l’Ambiente, sia dagli enti locali e dagli organismi di controllo.

Per questo motivo, al di là della difficoltà di realizzazione, lo smaltimento dell’amianto non può essere effettuato dai proprietari di un’abitazione o dai titolari di un esercizio commerciale, ma deve essere affidato ad una ditta specializzata. E’ stato provato che sono sufficienti esposizioni di breve durata per aumentare esponenzialmente il pericolo di sviluppare il cancro ai polmoni ed alla pleura (mesotelioma). Il pericolo è legato alla manipolazione o rimozione di materiali in eternit (materiali in fibrocemento) mantenuti in un pessimo stato di conservazione e muniti di lesioni e parti erose. Chi si occupa della rimozione e dello smaltimento è spesso una ditta convenzionata con le Asl e con gli enti locali, proprio per garantire la professionalità dell’intervento ed il rispetto di tutte le normative vigenti.

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Iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali N° MIO 6200 nelle categorie 4, 5 e 10

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COPERTURE E INDUSTRIALI | 46 aprile 2011 CIVILI

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INTERVISTA

477 4

di Irina Turcanu

ORME FAMOSE Da Annibale ad Hemingway: passaggi illustri in terra piacentina

P

iacenza non ha quasi nulla da invidiare alla nota Walk of Fame hollywoodiana, anzi forse è quest’ultima a nutrire qualche gelosia nei confronti dell’antica Placentia, come la chiamavano i romani. È vero, non c’è la passeggiata con le impronte degli illustri passanti, ma ci sono le cronache del tempo che testimoniano le preziose presenze di grandi condottieri e scrittori.

Bisogna fare un salto all’indietro nel

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tempo, precisamente in epoca romana, per conoscere una delle prime storie legate ai passaggi illustri sulle terre piacentine. Correva l’anno 218 a.C. e l’impero romano temeva e tremava sotto il pericolo di un’invasione cartaginese, ancora memore della prima guerra punica.

Placentia, sostenevano gli informatori del tempo, sarebbe stato il punto di passaggio che Annibale, l’acerrimo nemico avrebbe utilizzato per raggiungere l’Ur-

be. Tito Sempronio Longo, il console, si reca con la sua armata per fortificare Piacenza e impedire al condottiero cartaginese, venuto, ad insaputa dei romani, con gli elefanti da guerra, di penetrare ulteriormente nella penisola. È in corso la seconda guerra punica, nota alla storia con un’iniziale serie di sconfitte per i nostri antenati, e la battaglia lungo il Trebbia è la seconda tappa disastrosa per i legionari imperiali. Annibale non

PIACENZA E PROVINCIA

del mondo ". Si riferisce alla Val Trebbia, l’unica strada che per secoli ha collegato Piacenza a Genova.

Parlando ancora di passaggi, questa volta più anonimi, esiste a Piacenza una leggenda molto curiosa. Da tempo immemorabile, si usa il detto “piacentino del sasso” per definire l’abitante del capoluogo e distinguerlo da chi proviene dalla provincia. È un’espressione risalente a qualche secolo fa, quando si diceva che il modo migliore per identificare un “villano”, l’abitante provinciale, bastasse guardare le sue scarpe. Grazie alla pavimentazione stradale fatta di sassi, i piacentini “doc” solevano avere sempre le calzature pulite e prive di polvere. Non accadeva lo stesso con coloro che raggiungevano il capoluogo da fuori, per cui spesso si portavano appresso un secondo paio di scarpe per ovviare alla difficoltà e passare per piacentini autentici, in modo da “mimetizzarsi”.

Oggi non serve più guardare in terra in cerca dei granelli di polvere sulle scarpe altrui, ma sicuramente non sarebbe proprio una pessima idea se, attraversando Piazza Cavalli, ci si fermasse sugli scalini e si pensasse a quanti passi illustri e anonimi devono custodire quei sassi incastonati lì da secoli.

©Adverum

ha l’intenzione di raggiungere Roma attraverso la colonia di Placentia, decide per una deviazione a pochi chilometri dalla città, proprio nei pressi del fiume Trebbia. Il console romano contrattacca con pessimi risultati. Oggi, oltre ai libri di storia, ci sono alcuni paesi della provincia che testimoniano con i loro nomi l’illustre passaggio dei cartaginesi e di Annibale.

Una miglior sorte di quella romana aveva vissuto il giovane Napoleone, nel 1796, quando decise di attraversare il Po a Piacenza e sconfisse gli austriaci costringendo Ferdinando all’armistizio.

Ma è ancora sulle sponde del medesimo fiume che il futuro imperatore francese assaggia, come secoli prima il suo predecessore romano, il gusto di saccarina lasciato in bocca dalla vittoria mancata. È il 1799 l’anno della sconfitta contro gli austro-russi. Ma l’anno successivo Napoleone si impadronisce nuovamente della città di Piacenza.

Un’altra guerra, la seconda mondiale, porta un altro illustre personaggio sulle terre piacentine: Ernest Hemingway, il corrispondente americano dal Fronte. È il 1945 e sul diario del futuro premio Nobel si legge la celeberrima frase: "Oggi ho attraversato la valle più bella

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di Alberto Fiori

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AUTO &CO.

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’ottimizzazione della gamma è uno degli ultimi imperativi del mondo dell’auto per contenere le spese e concentrare gli sforzi. Lo dimostrano i grandi e sofisticati studi di misure e proporzioni che stanno alle spalle di Peugeot 508, recentissimo modello del marchio francese a cui è affidato il compito per nulla semplice di sostituire ben due modelli (407 e 607), ovviamente senza rischiare di perdere la clientela di uno o dell’altro. In più, per 508, anche la missione di conquistare il mercato cinese, ultimo Eldorado per i costruttori europei.

Ecco cosa nasconde l’architettura, peraltro piacevole, della 508, arrivata sul mercato in versione berlina e station wagon. E se le proporzioni sono da world car, fatte per andare bene ovunque, la linea anticipa per molti versi il futuro stilistico del marchio transalpino: il lungo cofano in alluminio gioca fra concavi e convessi, e rispetto anche al più recente passato del marchio mostra una nuova curvatura, molto più accentuata, verso il logo del Leone, sistemato al sicuro in un incavo, e una mascherina pulita, quasi minimalista. I gruppi ottici, sempre di ispirazione felina, volendo possono racchiudere proiettori allo xeno direzionali con gestione automatica degli abba-

Nuova Peugeot 508, disponibile in versione berlina e wagon

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glianti e la tecnologia dei led diurni che oggi spopola. Meno nervosi risultano i fianchi, che offrono una grande vetratura malgrado una linea di cintura piuttosto alta sembra voler prendere il sopravvento. La zona dove la 508 cambia di più è il posteriore: la berlina dissimula l’ampiezza del bagagliaio per non appesantire l’immagine, strizzando l’occhio ad un accenno di sportività che non guasta mai, ma forse ancor più riuscita sembra la versione station wagon, volendo arricchibile con barre portaoggetti e un tetto panoramico in cristallo oscurato che rende giustizia al cielo.

Internamente la ricerca verso un’eleganza discreta non cambia: un nuovo sistema multimediale riunisce la maggior parte dei comandi, evitando di disseminare la plancia di pulsanti. La plancia, estremamente ergonomica, alterna materiali morbidi al tatto a metalli satinati, ma è soprattutto l’elettronica, fra quella in dotazione e in opzione, ad alzare il livello complessivo della 508: clima a quattro zone, head-up display, sedile per guidatore con sistema di massaggio, sistema di apertura e accensione con chiave elettronica, freno a mano elettrico, Hill Assist per la partenza in salita, rilevatore di spazio per il parcheggio con indicatore della difficoltà (Advanced Parking System) e impianto audio Jbl con 10 altoparlanti. Curato risulta l’isolamento acustico, merito di un parabrezza ad alto assorbimento e del lavoro dei una serie di cuscinetti smorzatori sistemati nel vano motore che riducono le vibrazioni dei propulsori.

Per finire con gli interni, val la pena soffermarsi sul bagagliaio, che sulla berlina è pari a 545 litri e 660 sulla wagon, ma che sfruttando la frazionabilità della seconda fila, diventano rispettivamente 1.581 litri sulla berlina e 1.865 litri per la familiare. All’interno rete fermabagagli, portaoggetti e comparti, il più grande dei quali ha un volume di 29 litri nel caso si rinunci alla ruota di scorta.

A prova di errore la gamma dei motori disponibili per 508: un 1,6 benzina che

si sdoppia su un aspirato da 120 CV con cambio robotizzato a 6 marce ed una variante con turbo a iniezione diretta da 156 CV disponibile con cambio manuale o automatico. Più ampio il range di proposte per le varianti diesel: si parte con un 1,6 da 112 CV anche in versione e-HDI con cambio robotizzato, un 2 litri da 140 e 163 CV e per finire il top di gamma, un 2,2 litri turbo da 204 CV e 450 Nm destinato alla GT. Sulla 508, in abbinamento alla motorizzazione 1,6 litri, debutta l’eHDI, un sistema Start&Stop di nuova generazione che contribuisce ad abbattere consumi ed emissioni: quasi 23 km con un litro di benzina e 110 g/km di CO2.

Nuovo anche il cambio automatico a sei rapporti AM6 con leve al volante, che presenta varie modalità di marcia, fra cui sport, che grazie ad una specifica taratura, diminuisce sensibilmente i tempi di cambiata assicurando sensazioni di guida veloce a chi lo desidera. Entro l’anno prossimo è previsto l’arrivo in gamma anche della versione HYbrid4 con trazione integrale e 200 CV complessivi, attinti da un motore diesel ed un elettrico.

3008 HYbrid4, ecologia esclusiva Presentata agli inizi di marzo al Salone dell’Auto di Ginevra, la Peugeot 3008 HYbrid4 è una versione in edizione limitata del crossover marchiato con il Leone. Prima vettura Full Hybrid diesel al mondo, la 3008 HYbrid4 riunisce la potenza di 200 CV con la trazione integrale e possibilità di viaggiare solo in elettrico in modalità ZEV (Zero Emis-

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sion Vehicle). L’esclusività della versione è data dalla vernice madreperlata, maniglie cromate e corpo nero dei proiettori con barra di luci a Led cromata. All’interno rivestimenti in pelle bicolore, tetto panoramico in vetro e sensori di parcheggio. La 3008 HYbrid4 è in vendita in soli 300 esemplari (per 11 paesi europei) a 41.000 euro.

INTERVISTA

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VOGHERA - Tel. 0383 645111 www.gandinisrl.com

a cura di: Vaprio Zanoni Agrotecnico vaprio.zanoni@floemasrl.it

I

primi giardini pensili di cui si ha documentazione storica risalgono addiritura attorno al 590 a.C., voluti dal re Nabucodonosor II e permangono una delle 7 meraviglie del Mondo Antico: i giardini pensili di Babilonia. Va evidenziato peraltro che nella cultura tradizionale della Mesopotamia il significato della parola giardino somiglia a quello di Paradiso.

Nell’ultimo decennio il verde pensile ha assunto sempre maggiore importanza, in considerazione anche della crescente attenzione che architetti, progettisti e costruttori stanno dando al tema del verde architettonico. Il processo di urbanizzazione del territorio ha infatti reso necessario l’ideazione e lo sviluppo di sistemi che rendano al territorio ciò che gli è stato tolto dalle costruzioni. La realizzazione di sistemi di verde pensile porta con sé una serie di fondamentali benefici. Innanzitutto la realizzazione di verde pensile migliora sensibilmente l’isolamento termico ed acustico degli edifici, favorisce la gestione del deflusso delle acque meteoriche, prolunga la durata delle guaine impermeabilizzanti ma soprattutto da un profilo ambientale favorisce a migliorare l’ambiente circostante incidendo anche sull’incremento del valore immobiliare degli edifici. A questo proposito anche in materia legislativa il DPR 59/2009 comprende le coperture a verde quali parti dell’involucro edilizio, in grado di produrre risparmio energetico.

Al fine di evitare pericolose improvvisazioni esistono tecniche di realizzazione del verde pensile che formano la moderna disciplina che applica in maniera scientificamente corretta le più innovative metodologie atte a realizzare e mantenere stabilmente il verde pensile su differenti tipologie di coperture, coerentemente con quanto stabilito dalla norma UNI 11235 :“istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il maggio 2011

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controllo e la manutenzione delle coperture a verde”.

Fondamentali sono infatti tutte le scelte, di materiali e di tecniche di impianto che necessariamente devono tener conto delle particolari condizioni in cui si opera realizzando un area a verde pensile. La norma ne disciplina gli utilizzi al fine di poter realizzare lavori a regola d’arte e duraturi nel tempo.

Le tipologie di verde pensile sono di due categorie: a verde intensivo ed a verde estensivo. Le applicazioni di verde intensivo consentono creazioni di prati e piantagioni allo stesso modo di quanto è realizzabile in piena terra. In queste applicazioni è sempre previsto un impianto irriguo automatizzato ed anche le manutenzioni sono analoghe a quelle previste per un normale giardino (sfalci d’erba, potature..). Nel caso invece di verde estensivo si tratta di una sorta di prato composto di specie termofile tappezzan-

AMBIENTE &CO.

ti abbastanza resistenti all’aridità. Infatti trattasi di impianti che dopo un paio di anni richiedono una manutenzione ridottissima. Questi “prati aridi” sono di solito strutturati in modo che l’approvvigionamento idrico avvenga, nella misura maggiore possibile, attraverso processi naturali evitando quindi impianti di irrigazione. Fondamentale differenza tra le due tecniche è la necessità di profondità del substrato che nel secondo caso può essere di circa 15 cm, nel primo invece è necessario avere una profondità ( e conseguentemente un peso di carico al mq decisamente superiore) maggiore a seconda della tipologia di arbusti o alberi previsti nell’impianto.

Per tutte queste ovvie ragioni è sempre consigliabile, in caso di realizzazione di giardini pensili, consultare progettisti ed aziende specializzate in questo settore che necessita di conoscenze ed esperienze specifiche.

GIARDINI PENSILI U ' Un'arte che affonda le sue radici nell'antica Mesopotamia

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a cura di Anna Titolare di "Cascina Cabella"

Flan di parmigiano con porri in agrodolce 1

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Difficoltà

••••

Preparare la besciamelle, facendo sciogliere il burro nel tegame a fuoco lento, amalgamando la farina e mescolando per evitare la formazione di grumi.

Versare il latte, il sale e un pizzico di noce moscata continuando a mescolare fino ad ottenere un composto della giusta densità.

Togliere il tegame dal fuoco e lasciare raffreddare. Intanto tagliare a rondelle sottili il porro, metterlo in una padella con olio, sale e un pochino di pepe, facendolo cuocere a fuoco lento per 5 minuti, quindi alzare la fiamma e irrorare con l’aceto bianco. Lasciare evaporare e aggiungere lo zucchero, mescolando.

Quando la besciamelle si sarà raffreddata, unire il tuorlo d’uovo, l’albume montato a neve, il parmigiano e amalgamare il tutto.

Versare il composto in stampini monoporzione precedentemente imburrati e mettere in forno a 110° per 10/15 minuti.

- Servire il flan di parmigiano guarnendo coi porri in agrodolce.

maggio 2011

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ingredienti

Preparazione 20 G DI FARINA 1 DL DI LATTE 15 G DI BURRO 40 G DI PARMIGIANO 2 TUORLI E 1 ALBUME

per 4 persone

1 PORRO SALE,PEPE,NOCE MOSCATA Q.B. 1 CUCCHIAIO DI ZUCCHERO ½ BICCHIERE ACETO BIANCO ACETO BALSAMICO PER DECORARE

CUCINA &CO.

La storia

ŠAdverum

Nel 2000, con qualche rivisitazione, viene aperta l'Azienda Agrituristica Cascina Cabella. Lo staff di cucina, offre ai clienti piatti leggeri legati a sapori piemontesi e lombardi, un connubio che ne ha determinato il successo.

La dimora è richiesta per cene, banchetti e ricorrenze da festeggiare in un ambiente dove l'ospitalità e la buona cucina sono davvero di casa.

Il luogo ideale dove deliziare il palato ed organizzare un aperitivo o un evento all'aperto, circondati dalla natura, nei nuovi spazi esterni che vi lasceranno senza parole e vi faranno sentire protagonisti di una favola.

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ASM VOGHERA L'Azienda del tuo territorio Da più di un secolo azienda leader del proprio territorio, Asm Voghera Holding e le società collegate (Asm Vendita e Servizi, Voghera Ristorazione, Voghera Energia Vendita, Voghera Energia, Fabbrica Energia, Sapo) stanno operando oggi in un mercato in continua evoluzione legislativa, regolato dalla libera concorrenza dove dal 31.12.2011 non saranno più possibili affidamenti diretti da parte di Enti Pubblici anche se soci di ASM. In particolare, i mercati nei quali la holding e le principali società collegate sono impegnate sono quelli del gas e dell’energia elettrica, mentre Asm Voghera opera con successo anche nei settori idrico, dell’igiene urbana, delle onoranze funebri, della gestione di impianti sportivi e delle aree di sosta a pagamento. La leadership di Asm

nell’erogazione dei servizi pubblici locali , secondo il Direttore Generale Luca Pierani, deriva principalmente dalla presenza dell’azienda nel proprio territorio (con un radicamento ben diverso dall’era dei call center), dalla convenienza delle offerte commerciali, dalla chiarezza della bollettazione e dalla puntualità e professionalità del servizio fornito dai propri addetti, oltre ad un’attività di supporto anche sotto il profilo del disbrigo delle pratiche.

Da poco più di un mese, attraverso la società Asm Vendita e Servizi con l’apertura di uno sportello commerciale presso la sede della Comunità Montana a Varzi, fortemente voluta dal Presidente Filippo Musti, Asm è diventata un punto di riferimento importante anche per i paesi della Valle Staffora. Un altro motivo di

orgoglio per Asm Voghera è un’indagine promossa da Federconsumatori, e pubblicata anche dal quotidiano finanziario “Il Sole 24 Ore”, che mette in evidenza la qualità dei servizi erogati in relazione al costo delle bollette ed all’assistenza del personale. Nell’ambito delle ex municipalizzate pavesi, Asm Voghera sale sul podio grazie alla puntualità dei servizi erogati, alla chiarezza delle bollette ed alla tempestiva risposta del personale alle esigenze del cliente.

A differenza dei grandi colossi dell’energia e del gas, inoltre, Asm Voghera, essendo una società per azioni a capitale interamente pubblico, reinveste i propri utili per realizzare opere al favore di Voghera e dei vogheresi. Insomma, l’utile di Asm è davvero utile per tutti.

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