Francesco Alberoni

Page 1

COPIA GRATUITA

Anno 4 - n. 8 ottobre 2010

Francesco Alberoni Grande uomo del XXI secolo Pieve Porto Morone Bella realtà agricola e industriale

I gustosi prodotti stagionali

Ambiente: la corsa dell'uomo Zucca, polenta, funghi, castagne verso l'Eden alla base di piatti prelibati La salvaguardia dei nostri habitat passa anche attraverso Teatro Magnani di Fidenza la capacità di sfruttare l’energia rinnovabile Il 'piccolo gioiello' verso i 150 anni

Gli sposi, la casa Il matrimonio mantiene valore e tradizioni; occorrono preparativi per affrontarlo nei minimi dettagli e con la massima tranquillità. L'emozione della prima casa


■ Centro assitenza specializzato

©Adverum

■ Servizio tecnico autorizzato

Manutenzione e riparazione impianti di riscaldamento e condizionamento Sannazzaro de’ Burgondi Viale Italia 21 tel. 0382 901430 fax 0382 906609

Vigevano Via Manara Negrone 1 Tel. 0381 71306 Fax 0382 906609 Cell. 333 3446864 oppizzii_lorenzo@libero.it


by

SOMMARIO

n.8 - Ottobre 2010

6

10

39

15

55

86

6 10 15 39 55 66 68 70 72 76 78 80 86

Francesco Alberoni Grande uomo del XXI secolo

Gustosi prodotti stagionali Zucca, polenta, funghi e castagne

Il nostro ambiente Energia rinnovabile, riciclo di rifiuti ed altro

Pieve Porto Morone Bella realtà agricola, ma anche industriale

Speciale casa/sposi Il matrimonio e l'emozione per la prima casa

Gli artigiani in piazza Una rassegna a contatto con i consumatori

Stelle e pianeti al telescopio Nell'osservatorio astronomico di Mairago

Teatro Magnani di Fidenza Il 'piccolo gioiello' verso i 150 anni

Il mondo e l'industria cambiano Intervista al Presidente di Confindustria Piacenza

43° Premio ’Acqui Storia’ Cerimonia di premiazione nella città termale

Dieci anni di shopping e moda 'Serravalle Designer Outlet' in festa

Mostra del cinema di Venezia Leone d’oro a 'Somewhere' di Sofia Coppola

Moda autunno inverno 2010/11 Istruzioni sulle tendenze della nuova stagione

&Co. Magazine

Management

Produzione

pubblicazione periodica registrata presso il Tribunale di Pavia il 18 marzo 2007 - n. 675 EDITORE: Adverum S.r.l. Via Defendente Sacchi 8, 27100 Pavia tel. (+39) 0382 309826, fax (+39) 0382 308672 www.adverum.net - info@adverum.net DIRITTI: tutti i diritti di p proprietà letteraria e p artistica sono riservati

PRESIDENTE: St Stefano f Spalla S

STAMPA: Pv Print s.r.l. V.le della Libertà, 11 - 27100-Pavia

Redazione DIRETTORE RESPONSABILE: Mario Marchioni VISUAL DESIGNER: Chiara Bogliani RESPONSABILE MARKETING: Monica Palla COLLABORAZIONI Paola Arensi, Alessia Benaglio, Renata Brualdi, Alberto Fiori, Luigi Franchi, Marco Notti, Chiara Pelizza, Simona Rapparelli Giacomo Stevani, Tommaso Montagna Supporto grafico: Ivan Abonante

LAYOUT PUBBLICITARI E IMPAGINAZIONE: Adverum S.r.l. SERVIZI FOTOGRAFICI: Marcella Milani

www.adverum.net www.andcomagazine.it


Punti di distribuzione PROVINCIA DI PAVIA ■ PAVIA I.A.T. Pavia e provincia, Bremi Assicurazioni, Annabella Caffè, Associazione Canottieri, Associazione Motonautica, Golf Club Ticino, Hotel Cascina Scova, Hotel Moderno, Il Caffè dell’Arte, Palestra Gymnasium, Palestra Palextra, Pasticceria Vigoni, Officina della Carne, Q8 Distributore via dei Mille, Sporting San Lanfranco, Tennis Club, Tabaccheria c.so Garibaldi, Teatro Fraschini, Ghislieri Musica ■ CANNETO PAVESE Enoteca ‘Sologiorgi’, Enoteca Club Buttafuoco Storico ■ CASTEGGIO Bar Vittoria, Centro Sportivo Casteggio, Caffè il Ponte ■ CASTELLETTO DI BRANDUZZO Motodromo ■ CAVA MANARA Hotel le Gronde ■ CHIGNOLO PO Bar Madera, Lo scarabocchio ■ CORTEOLONA Bar Baloon, La Dea Bendata, Pianeta Acqua ■ CODEVILLA I.A.T. Codevilla, Sorelle Ramonda, Caffetteria Rosato ■ GROPELLO CAIROLI Ristobar Fuori Casello ■ MORTARA Libreria ‘Le mille e una Pagina’, Palazzo del Moro, Oreficeria Baiardi ■ RETORBIDO Villa Meardi ■ RIVANAZZANO Terme di Rivanazzano, Teatro Comunale ■ SAN MARTINO SICCOMARIO Hotel Plaza ■ SALICE TERME I.A.T. Salice Terme, Caffè Bagni, Golf Club Salice Terme, Hotel Clementi, Hotel Milano, Hotel President, La Stazione, La Versa Wine Point ■ SANTA MARIA DELLA VERSA Sir Andrews ■ S.CRISTINA E BISSONE Centro equestre l'Airone ■ STRADELLA Alternative Cafè, Caffè Concordia, Caffettiamo ■ VARZI Comunità Montana Oltrepò Pavese ■ VIGEVANO Coffee Time, Golf Club Vigevano, Selva Alta Sporting Club, I.A.T. Pro Loco ■ VOGHERA Caffè Gallini, Palestra Acqua Viva, Universo Moda, Municipio, Bar Teatro, Bar Liberty, Tennis Club ‘sports time’, Edicola Tabaccheria Sacchi, Mary’s Bar, Palestra Futura, Palestra Malibù, Libreria Ticinum ■ VOGHERA-TORTONA Hair Fashion Coppola by Ruotolo ■ ZECCONE Crazy Caffè

PROVINCIA DI LODI LODI ■ Albergo Anelli, Hotel Concorde, Floricoltura Cascina Comella, Ristorante Isola Caprera, Colegno, Ristorante Cascina Lorenza, Edicola Bruson, Palestra Body Energy ■ LODI - LODI VECCHIO Confartigianato ■ ABBADIA CERRETO Antica Osteria del Cerreto ■ BORGHETTO LODIGIANO Bar Mama’s Cafè ■ CAMAIRAGO Tenuta del Boscone ■ CASALPUSTERLENGO Confartigianato

■ CASTIGLIONE D’ADDA Confartigianato ■ CODOGNO Confartigianato ■ CORNEGLIANO LAUDENSE Concept Abbigliamento uomo e... ■ CORTE PALASIO Antica Osteria Lungoladda ■ GALGAGNANO Centro Ippico Cascina Bellaria ■ GRAFFIGNANA Centro Ippico La Madonnina, Centro Ippico Visola, Ristorante ‘da Dario’ ■ LIVRAGA Cartolibreria Morosini ■ MONTANASO L. Bar della Spiga ■ MUZZA/CORNEGLIANO Revest Jeans ■ OSPEDALETTO LODIGIANO Maxim hotel ■ SANT’ANGELO LODIGIANO Confartigianato, Caffè Gatti, Arte Flor, Mammarò, Q8 Distributore via Trieste, Bricolarge, Hotel S. Rocco, Ceramiche Roveda, Giardino Sereno, Ferrari Idea Casa, Enoteca Boggini, Abbigliamento Ramadea, Vicini, Ristorante La Ranera, Immobiliare MV, Centro Moda

PROVINCIA DI PIACENZA ■ PIACENZA Libreria Book Bank, Accademia Musica Moderna, Albergo Astor Hotel, Albergo Class Hotel, Albergo Euro Hotel, Albergo Hotel City, Albergo Hotel Ovest, Albergo Park Hotel, Albergo Roma, Alphaville Negozio Musicale, Assessorato al Turismo Provincia di Piacenza, Baciccia Caffè, Biblioteca Passerini Landi, Camera di Commercio, Filodrammatica, Fedro Cooperativa, Galleria Ricci Oddi, Galleria Rosso Tiziano, Galleria Spazio Nuovo, I.A.T. Informazione Accoglienza Turistica, Libreria Berti, Libreria del Corso, Libreria Fahreneit, Libreria Feltrinelli, Libreria Internazionale Romagnosi, Libreria Mondadori, Libreria Piazza Borgo, Libreria Tuttolibri via S.Antonino, Libreria Postumia, Libreria Coop Gotico, Libreria Centro Commerciale Galassia, Libreria Università, Musei Civici di Palazzo Farnese, Palazzo dell’Agricoltura, Piacenza Expo, Piacenza Turismi, Ristorante Trattoria La Pereina, Ristorante Antica Osteria del Teatro, Ristorante Osteria Parmoli, Osteria Dal Morino, Ristorante dell’Angelo, Ristorante Gnassu, Ristorante La

Cantoni, El.Mec Computer, Il Cucciolo pet shop, Scarioni Abbigliamento, Le Celebrità, American Jeans, Bar Retrò, Solarium Corpissimi, Centro Estetico Andromeda, Abbigliamento Donna Marinoni, Planet Cart ■ SAN MARTINO IN STRADA Dolce Stilnovo, Planet Cart, Country Club La Pergola ■ SAN COLOMBANO AL LAMBRO Le Spose di Paola, Ristorante la Caplania, L’osteria del Castello, Palestra Sport Time, Nest Beauty & Relax, Revolution Parrucchieri, Crocchio Bar Pizzeria, Il Parco di Garby

PROVINCIA DI CREMONA ■ CASALMAGGIORE Biblioteca, Teatro Comunale, Pro Loco, Comune di Casalmaggiore, Museo Diotti, Hotel Bifi’s ■ CICOGNOLO PO Comune, Pilgrim’s Hotel ■ CREMONA Informagiovani, Punto Comune, IAT , URP Provincia, Libreria Mondadori, Libreria Ponchielli, Hotel Cremona, Teatro Ponchielli, Biblioteca Statale, Museo Civico Ala Ponzone, Facoltà di musicologia, Callas 53, Museo Stradivari, Hotel Delle Arti, Libreria del Convegno, Enoteca Porta Mosa, Caffetteria del Palazzo Trecchi, Filatipregiati Concept Bar, 21 Lounge Bar, Hotel Impero, Hotel Astoria, Cremonabooks, Mondolibri ■ ISOLA DOVARESE Comune, Ristorante La crepa ■ PIADENA Comune, Bliblioteca, Spaccio Latteria di Piadena ■ PIZZIGHETTONE Ente Fiere, Comune, Ufficio turistico

PROVINCIA DI ALESSANDRIA ■ ALESSANDRIA Bar Ceriana, Bar Gipsy's, Bar Maffei, Bar Picchio, Cremeria Nene, Bar Tabaccheria Vigetti, Bar Turati, Caffè degli Artisti, Caffè Marini, Cremeria della Piazza, Jolly, Zogra ■ TORTONA Piscina Dellepiane

Carrozza, Ristorante Mariu, Ristorante Osteria Antica, Ristorante Osteria del Trentino, Ristorante Osteria San Giovanni, Ristorante Pizzeria dell’Orologio, Ristorante PO, Ristorante Suggerimenti, Teatro Municipale, Teatro San Matteo, Ufficio Comunale Informagiovani, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Politecnico ■ ALSENO Biblioteca Comunale, IAT (Chiaravalle della Colomba), Hotel Palazzo della Commenda (Chiaravalle della Colomba), Officina della bellezza (Castelnuovo Fogliani) ■ BESENZONE Comune, La Fiaschetteria Relais e ristorante, Agriturismo Le Colombaie ■ BORGONOVO V.T. Comune ■ CADEO Hotel Le Ruote (Roveleto), Relais Cascina Scottina (Loc. Strada del Riglio) ■ CALENDASCO Comune ■ CAORSO Comune, Shaker Bar Lounge ■ CARPANETO Biblioteca Comunale ■ CASTELL’ARQUATO IAT, Enoteca Comunale, Casa Illica, Burzoni armi antiche, Distributore Sirosi, Locanda Sidoli (Vigolo Mar.)


! à t it c o n a il M a e h c n Presto a

■ CASTEL SAN GIOVANNI Gioielleria del Corso, Bar Pasticceria il Vulcano, Caffè Mazzini, Comune ■ CASTELVETRO Hotel Novecento, Comune ■ CORTEMAGGIORE L’Angolo delle delizie, Comune, Enoteca Volpari, Caffè 56 ■ FIORENZUOLA D’ARDA Comune, Libreria Via Liberazione, Libreria Via San Fiorenzo, Biblioteca, Hotel Concordia, Bar Suavis, Hotel Mathis, Biblioteca Comunale, Treatro Verdi, Caffè dei Mercanti, Agriturismo Battibue, Podere Casella del Frascale (San Protaso) ■ LUGAGNANO Cartoleria Franchi, Biblioteca Comunale, Edicola Rigolli ■ MONTICELLI D’ONGINA Comune, Museo del Po, Biblioteca, I Malpensanti del Trieste, Ortofrutta Beldrighi, Salumificio Carretti, Trattoria Cattivelli (Isola Serafini), Agritur. Bonissima Fermi (San Nazzaro), Az. Agr. Colombarone (San Nazzaro), Hotel Vecchio Mulino (San Nazzaro), Salumificio val d’Ongina (San Nazzaro)

■ NIBBIANO Comune ■ PIACENZA - PONTENURE Hotel Savi, Biblioteca Comunale ■ ROTTOFRENO Comune ■ SAN NICOLÒ Bar Gaia ■ SAN PIETRO IN CERRO Castello, Locanda del Re Guerriero, L’angolo nascosto, Comune ■ SARMATO Comune ■ VILLANOVA Comune, Villa Verdi (Sant’Agata), Latteria Sociale Stallone, Trattoria La Verdiana (Sant’Agata), Le Verdi Cantine (Sant’Agata), Salumeria Fontanella, Az. Agricola Pizzavacca di Pisaroni (Soarza) ■ ZIANO PIACENTINO Comune

PROVINCIA DI PARMA ■ BUSSETO Va pensiero Viaggi, Ufficio Turistico, Salsamenteria Baratta, Caffè Centrale, Panetteria Fantini, Museo Nazionale G.Verdi, Hotel Sole, Emilia Wine Store, Casa Barezzi, Biblioteca Civica, Salumeria Sapori della Bassa, Palazzo Calvi (Samboseto), Trattoria Campanini (Madonna Prati), Museo Guareschi (Roncole Verdi) ■ COLORNO Comune, IAT, Biblioteca, Libreria Panciroli, Ristorante Stendhal (Sacca) ■ FIDENZA Libreria La vecchia talpa, Libreria Ippogrifo, Libreria Mondadori, Caffè Nuovo, La Strega bar, Punto Giovane, Biblioteca Comunale, Fidenza Village Outlet Iat, Iat Fidenza, Libreria Mondadori, Agrinascente, Teatro Magnani, Birrificio Toccalmatto, Ristorante Atto Primo, Hostaria Terre Verdiane ■ FONTANELLATO Comune, IAT, Locanda Nazionale, Gastronomia buona tavola, La Paltina, Alma Charta (Toccalmatto), Culatelleria Rossi (Via Emilia), La Fattoria (Via Emilia) ■ FONTEVIVO Comune, Relais ‘12 Monaci’ ■ PARMA Ufficio IAT di Parma, Parma Point - Via Garibaldi, Libreria Feltrinelli, Università di Parma, Assessorato al Turismo Provincia di Parma, Comune di Parma, Parma Turismi, Teatro Regio di Parma, Libreria Fiaccadori, Starhotel Du Parc, Libreria Barilla Center, Hotel De La Ville - Barilla Center, Biblioteca Palatina, Biblioteca

Civica, Emeroteca Comunale, Galleria Niccoli Arte, Credula Postero, Casa della Musica, Bottega del libro, Enoteca Fontana, Ufficio Informagiovani, Musei Diocesani-piazza Duomo, Pretsemolo, Museo dei Burattini Giordano Ferrari, Libreria La Bancarella, Caffè Orientale, Pane Vino e San Daniele, Bottega del Libro, Lino’s Coffee, Videoteca Comunale Centro Cinema, Cine D’Azeglio, Museo Toscanini, Trattoria I Corrieri, Sorelle Picchi, Caffè Letterario, Hotel Button, Hotel Toscanini, Hotel Stendhal, Hotel Maria Luigia, Hotel Verdi, Teatro Due, Teatro al Parco, Galleria Steccata, Libreria Battei, T Caffè Palazzo Rosa Prati, Hotel Daniel - Ristorante Cocchi, Copy Press, Antica Cereria, Ristorante Il Cortile, Concessionaria Citroen, URP Ospedale, Libreria Ipercoop- Centro Torri, Libreria Mondadori- Euro Torri, Assicurazioni Toro ■ POLESINE PARMENSE Relais Antica Corte Pallavicina, Ristorante Al Cavallino Bianco, Comune, Magic Bar ■ ROCCABIANCA Castello di Roccabianca, Comune, Museo Guareschi, Hostaria da Ivan, Azienda Bré del Gallo ■ SALSOMAGGIORE TERME Comune, Ufficio IAT, Terme di Salsomaggiore, Hotel Porro, Albergo Casa Romagnosi, Hotel Primarosa, Hotel Villa Fiorita, Hotel Villa Moderna, Teme Baistrocchi, Hotel Valentini, Hotel Principe, Hotel Excelsior, Hotel Roma, Hotel Cristallo, Albergo Vittoria, Terme Zoia, Stazione Ferroviaria, Libreria Giambiasi, La Casa del Dolce, Libreria Romagnosi, Libreria Mondadori, Hotel Ritz Ferrari, Le Chat qui Rit, Scipione Castello ■ TABIANO TERME Hotel Pandos, Hotel Ducale, Hotel Astro, Terme di Tabiano, Pasticceria Gatti, Ufficio turistico ■ SAN SECONDO PARMENSE Comune, IAT, Rist. La Volpe, Museoagorà Orsi Coppini ■ SISSA Comune ■ SORAGNA Ufficio Informazioni Turistiche, Museo del Parmigiano Reggiano, Museo Ebraico Fausto Levi, Rocca Meli Lupi, Comune, Ristorante Voltone, Locanda del Lupo, Montana Market e Degustazione, Museo del Boscaccio ■ TRECASALI Comune, Villa Albertina B&B ■ ZIBELLO Ristorante Leon d’Oro, Consorzio Strada del Culatello, Boutique dei salumi e della carne, Ufficio turistico, Casolare Fratina, Spaccio Formaggi Galli, Salumi Bonatti-La Bastia, Ristorante La Buca

Se vuoi vedere la versione on-line clicca su

www.andcomagazine.it oppure chiedine l’invio direttamente a casa Tua mandando una mail a:

info@adverum.net


di Alessia Benaglio

Francesco

Alberoni grande uomo del XXI secolo

E

’ difficile trovare le parole giuste per descrivere un uomo come lui.Non c’è nemmeno bisogno di presentarlo. E’ sociologo, docente e giornalista. E’ autore di decine di best-sellers ed è innamorato delle donne. E’ piacentino di nascita, ha studiato e si è laureato a Pavia ed è un perfezionista. Lui è semplicemente Francesco Alberini, il personaggio che abbiamo voluto intervistare per questo numero.

Il sociologo più affermato e famoso in Italia e nel mondo esprime considerazioni, ricordi e aneddoti legati agli studi svolti a Pavia

N

E

Stupenda, vivace, intelligente, tanto studio, tanti amici ma anche femmine, Nilde Ballinari, le prime ragazze; il riconoscimento da parte dei professori, il rettore Plinio Fraccaro, il preside Lattes, il professor Formaggio…

Che freddo! Mi ero procurato un pigiama di flanella imbottito di pelle di coniglio e come si mangiava male in collegio! Alla sera preferivo andare in latteria e mangiavo una scodella di latte e una brioche. Però quanti amici, soprattutto il mio amico del cuore

el 1953 si laurea in Medicina all’Università degli Studi di Pavia; quali ricordi ha della sua vita accademica pavese?

ottobre 2010

|

6

’ stato anche alunno del Collegio Fratelli Cairoli di Pavia, ha qualche aneddoto sulla vita collegiale cairolina?


INTERVISTA

7


Plinio Prioreschi …e che scherzi feroci (soprattutto i miei!).

H

a studiato con professori dell’Ateneo pavese del calibro di Carlo Gastaldi e Giulio Maccacaro, quanto e in che modo hanno influito sulla sua formazione?

Gastaldi mi ha capito, mi ha aiutato, mi ha sorretto. Il rettore Fraccaro è arrivato a mettermi a disposizione una sala-cinema con inservienti per i miei esperimenti. Con Maccacaro ho conosciuto Sir Ronald Fisher, ho imparato la statistica stocastica per cui ero l’unico psicologo e sociologo italiano che sapesse fare un disegno sperimentale, una regressione multipla, una funzione discriminante. Gli altri ci hanno messo venti anni per arrivare al nostro livello!

C

ome ricorda Pavia durante il suo soggiorno accademico?

Bella, bello il Ticino dove andavo a fare il bagno e a remare al Veneta sulle barche da fiume. E la sera a ballare al Vul per cercare ragazze. Bello il policlinico, stupendi gli istituti noi pochi stendenti con bravissimi professori. E mi piaceva anche stare in San Michele pensando all’incoronazione con la corona ferrea, oppure a San Pietro in Ciel d’oro a ripensare a Boezio, a Sant’Agostino ed a re Liutprando.

E

’ più tornato a Pavia dopo la laurea? Se si, quali sono le differenze che ha notato e che cosa invece è rimasto immutato?

Sono tornato in collegio alla fine degli anni settanta ma ho trovato degli stupidi studenti che contestavano con anni di ritardo e mi sono disgustato. Poi ci sono tornato con una amica ed ho gustato la dolcezza della città che non è cambiata

ottobre 2010

|

8

E

’ stato docente in numerosi atenei, a Milano, Trento, Catania e Losanna. E’ stato anche Rettore dell’Università di Trento e dell’Università Iulm di Milano. Nessuno meglio di Lei può conoscere il sistema universitario, qual è la sua opinione sull’attuale condizione dell’Università?

Non è certo paragonabile alla università di Pavia di quando c’ero io. Allora eravamo alla pari con le migliori università americane, oggi siamo gli assistenti degli americani, forse anche meno, non contiamo nulla.

E

’ di pochi mesi fa la notizia per cui anche il Centro Sperimentale di Cinematografia Italiana, del quale è Presidente, sarebbe stato nel mirino della manovra dei tagli,nonostante sia uno dei centri più attivi nella diffusione della cultura italiana. Qual’è stata la sua reazione? Ci sono state delle evoluzioni nella vicenda?

Sono intervenuti immediatamente indignati il presidente della Repubblica Napolitano, il ministro Bondi, il sottosegretario Letta, poi le lascio immaginare quale chiasso ho fatto io e il provvedimento è stato subito ritirato.

P

arliamo della sua ultima opera “I dialoghi degli amanti”, romanzo che tratta l’amore in un modo nuovo, rappresenta una nuova sfida: trovare il linguaggio più appropriato per raccontare l’esperienza di un grande amore erotico. Che cosa ci può dire?

Che è il vero seguito di “Innamoramento e amore“ scritto trenta anni fa, perchè spiega come un grandissimo amore possa durare nel tempo.Come è successo per l’altro a suo tempo, “I dialoghi degli amanti” è un libro rivoluzionario che richiederà qualche anno per essere pienamente capito e assimilato.


INTERVISTA

P

artendo dagli studi in Medicina è arrivato a trattare temi variegati come l’innamoramento, il sesso, la leadership, i movimenti collettivi. C’è stato un momento, un evento che ha segnato questa svolta o è sempre esistito un interesse latente per queste tematiche?

Io ho avuto una vocazione precoce, a sedici anni sapevo già che volevo studiare l’animo umano, le passioni, ma non c’erano ancora le facoltà di Psicologia e di Sociologia per questo ho scelto Medicina, per fare psichiatria. A diciotto anni avevo già letto i Collected Papers di Freud a 21 anni ho tenuto nel mio collegio, il Collegio Cairoli, alla presenza del rettore, la prima conferenza sulla Psicoanalisi di Pavia.

U

no dei suoi temi di studio è da sempre stato l’innamoramento; nell’incipit di “Innamoramento e Amore” del 1979 lo definisce lo stato nascente di un movimento collettivo a due, che cosa intende? Come nasce il legame tra due temi così differenti?

Io ho incominciato studiando i movimenti collettivi. Nel 1963 ho fatto la mia prolusione per la cattedra sul tema “i due stati del sociale“, cioè lo stato nascente e quello quotidiano.Ho poi applicato questi concetti all’innamoramento nel 1968, ma i tempi non erano maturi e il successo l’ho avuto solo negli anni ottanta.

L

e sue opere sono state tradotte in molte lingue e sono diventate dei best-seller anche in paesi stranieri; ciò significa che il suo pensiero, le sue ricerche, le sue analisi sono universalmente riconosciute e condivise. Come spiega questo enorme successo? Le sue idee nascono dall’osservazione della quotidianità, da studi sociologici o da altro?

9

Dalla osservazione dei fatti quotidiani e di quelli storici, poi da una elaborazione teorica che li rende comprensibili. Infine ho studiato un linguaggio per esprimere i miei concetti in modo che potessero essere capiti da tutti e non solo dagli addetti ai lavori. Ma il successo in venticinque lingue vuol dire che tratto esperienze generalmente umane, universali. Pensi che il libro “L’ottimismo”, fatto elaborando gli articoli del Corriere che tutti pensano siano ispirati dalla realtà italiana in Giappone ha venduto più di un milione di copie. Io, quando scrivo, quasi sempre non penso agli italiani ma anche alla gente che sta in Svezia, in Brasile o in Cina. Da più di vent’anni il Prof. Francesco Alberoni è editorialista de Il Corriere della Sera, su cui tiene ogni lunedì la rubrica dal titolo ‘Pubblico&Privato’. Sono un’assidua lettrice della rubrica e sono rimasta colpita da un editoriale di qualche anno fa nel quale parlava del ruolo fondamentale svolto dalla donna per tenere in piedi una coppia. Questo è soltanto un esempio. In numerose altre occasioni ha espresso opinioni sulle donne assolutamente aderenti alla realtà. Mi sono sempre chiesta come facesse a conoscere così bene l’universo femminile, ho girato la domanda al professore,il quale mi ha risposto in questo modo: “Io parlo più volentieri con le donne che con gli uomini perchè conoscono meglio l’animo umano, i sentimenti, sanno analizzarli e quindi mi hanno insegnato quasi tutto sull’amore. Ho avuto centinaia di storie di vita, letto migliaia di lettere .Infine tutti i miei articoli, tutte le mie risposte alle lettere, tutti i miei libri, prima di essere pubblicati sono sempre stati letti e criticati da una donna!” Allora è proprio vero che ‘dietro ad ogni grande uomo c’è sempre una grande donna!”.


di Simona Rapparelli

Zucca, polenta, funghi e castagne sono la base di piatti tradizionali e di numerose ricette prelibate in questo inizio della stagione autunnale

I gustosi prodotti stagionali ottobre 2010

|

10

L

'autunno arriva ogni anno con una serie di elementi riconoscibili: si parte con le vetrine dei negozi del centro, che da fine settembre si “coprono” con sciarpe, scarpe chiuse e stivali, cappellini e cuffie di lana, paltò e fibre naturali calde (i giubbotti per fortuna arrivano a ridosso dell'inverno, in compagnia di doposci e antivento vari); si prosegue con un leggero profumo di castagne misto all'odore dei primi fuochi che ardono nei camini e nelle stufe, con i funghi che decorano i boschi e le papille gustative degli appassionati, con la “mania da conserva” che prende improvvisamente mamme, mogli, nonne e fanciulle tutte allegramente in cucina a preparare marmellate, frutta sciroppata, e delizie sott'olio a gogò. La stagione autunnale è tristemente nota per la sua poco apprezzabile abitudine di chiudere definitivamente la stagione vacanziera del mare, delle lunghe giornate e del bel tempo, ma ha anche numerosi pregi: si riscopre il sottile piacere di stare in casa al caldo a leggere un libro con ai


ATTUALITÀ

piedi le babbucce fatte ai ferri dalla zia zia, di approntare un bagno caldo per contenere i rigori e brividi della stagione o di preparare non solo piatti veloci e freschi ma qualcosa di caldo e corroborante (e magari anche gustoso, perchè no). Proprio a tale proposito, vediamo quali prodotti di stagione poter utilizzare e quali suggerimenti culinari possono tornarci utili per rallegrare la tavola familiare. Non c'è un vero e unico re indiscusso dell'autunno, semmai però ci può essere la regina: al primo posto mettiamoci la zucca, protagonista di risotti da favola, con il suo sapore dolciastro e la sua “pasta” profumata di orto; buona anche

semplicem meente tagliata a fette e passata semplicemente in forno, con una spolverata di formaggio grattugiato, per i veri intenditori. Al secondo posto i funghi, o meglio, il fungo per eccellenza, il mitico porcino: delizia per le narici e per il palato, diventa protagonista di mille ricette sia con il riso che con le carni, anche di selvaggina (uno chef famoso consigliava di riempire il fagiano con funghi porcini, panna e vodka, un mix quasi da feste di Natale!). E la polenta? Ritorna sulle tavole proprio in autunno, con il suo sapore rustico, ottima anche da sola, a fette, da abbrustolire su una griglia ben calda ma anche scortata dai suoi compagni di avventura:

Florovivaistica

Formentini Massimo

Via Fabbrica, 1/A - Bosnasco (PV) - Tel. 0385 272069

Il giardino che vuoi tu

11

cosa sarebbe la polenta senza il gorgonzola, senza un profumato e deciso formaggio di malga, o senza il brasato? Anche piatti semplici, come la pasta, possono, con l’arrivo della stagione più fredda, “coprirsi” di condimenti meno leggeri: taleggio e radicchio si sposano alla perfezione sulle paste corte, burro e salvia tornano protagonisti sui ravioli o i tortellini, che non è detto debbano essere per forza di magro. Torna sulle tavole autunnali anche la patata: non che d’estate se ne fosse andata del tutto (fredda e in insalate variopinte l’abbiamo gustata un po’ tutti), ma ora si può permettere il lusso di ritornare a contor-


no di sontuosi arrosti o come ingrediente fondamentale degli gnocchi Un paio di righe a parte per le castagne: per molte famiglie è un vero rito passare la domenica in un castagneto a caccia di preziosi e spinosi tesori, una gita fuori porta per sentire ancora qualche caldo raggio di sole e per giocare a perdersi in un bosco, ma soprattutto per trovare loro, il frutto secco dell’autunno per eccellenza, il cui profumo per le strade ci fa capire che si sta avvicinando il Natale. Dalla metà di ottobre alle metà di novembre vengono organizzate molte feste dove la castagna è al centro dell’attenzione, ci riferiamo alle tradizionali “castagnate”. Con la castagna (o con il marrone, suo fratello quasi gemello perché non selvatico) è possibile creare dolci quasi inaspettati e golosissimi, ricordiamo il mitico castagnaccio, i marron glaces o il Monte bianco con panna e cognac, ma anche ricette salate degne dei palati più fini (come vellutate e zuppe di castagne o come farcitura di selvaggina e arrosti). Persino Virgilio nelle Egloghe ricorda le castagne cucinate con il latte e mangiate con il formaggio. E per la serie “non è vero ma ci credo”, ricordate il consiglio della nonna: un marrone nella tasca del cappotto invernale porta via le malattie da raffreddamento.

Il Castagnaccio

LA RICETTA

(tipica cucina contadina)

INGREDIENTI

PREPARAZIONE RICETTA

3 tazze di farina di castagne 2 tazze e ½ di latte 2 cucchiai di olio di oliva extravergine ½ tazza di scorza d’arancia candita Un pugno di pinoli Un pugno di gherigli di noci Un pugno di uva passa 1 tazza di zucchero 1 pezzo di burro Un pizzico di sale

Mettete a bagno l'uvetta in acqua tiepida. Versate in una terrina la farina di castagne quindi aggiungete poco per volta, il sale, lo zucchero, l'olio di oliva e il latte e mescolate aiutandovi con un cucchiaio di legno. Diluite il composto con un po’ di acqua fino ad ottenere una pastella fluida. Aggiungete l'uvetta strizzata, i pinoli, la scorza d’arancia e le noci tritate. Amalgamate gli ingredienti continuando a mescolare. Imburrate e spolverizzate di farina una teglia da forno, poi versatevi il composto. Bagnate la superficie con olio di oliva e cospargetela con qualche fiocchetto di burro. Mettete il castagnaccio in forno ben caldo a 180° e cuocetelo per circa un'ora.

ottobre 2010

|

12


INTERVISTA

PrimaCollina Unione di Comuni Lombarda

CANNETO PAVESE

Comune: via Casabassa, 7 Tel. 0385 88021 - Fax 0385 241595 www.comune.cannetopavese.pv.it

CASTANA

Comune: via Roma, 42 Tel. 0385 82006 - Fax 0385 82023 www.comune.castana.pv.it

MONTESCANO

Comune: via Roncole, 1 Tel. 0385 60033 - Fax 0385 262870 www.comune.montescano.pv.it

L

e amministrazioni comunali dell’Unione comuni di Prima Collina hanno voluto prendere l’iniziativa della costituzione di un ecomuseo, l’Ecomuseo di Prima Collina appunto, per poter avviare anche nel territorio dei comuni di Canneto Pavese, Castana e Montescano, un processo di sviluppo basato sul recupero delle potenzialità locali, quelle espresse dal proprio tessuto umano ed ambientale, dalle produzioni tipiche, da un ricco patrimonio di storia e tradizioni, da una convinta partecipazione dell’intera comunità. Il senso di appartenenza al proprio territorio deve così diventare un elemento strategico per uno sviluppo economico e per una crescita culturale di queste popolazioni collinari, sviluppo che sia compatibile con la realtà specifica di un ambiente collinare, posto ai limiti di due città, Broni e Stradella, ma che vuole continuare a restare attaccato alla propria peculiare identità. Quest’ultima è soprattutto legata alla vitivinicoltura e il ‘mare di vigne’ che contraddistingue il paesaggio deve diventare col tempo - questo è l’auspicio dei sindaci dei tre comuni - il fattore principale di valorizzazione territoriale e di richiamo turistico. Siamo appena agli inizi, dicono gli amministratori, di un lungo cammino che vedrà sempre più coinvolti i cittadini, i produttori, i commercianti, le associazioni culturali, le scuole, che già stanno programmando con l’Ecomuseo le prime comuni iniziative per una conoscenza da parte dei nostri giovani del territorio in cui abitano e delle tradizioni. Le tre castagnate, ad esempio, sono proprio una riproposta di queste tradizioni e, nel contempo, la riscoperta di un aspetto del passato storico. Del resto il toponimo Castana ha una chiara derivazione.

Boschi di castagni sono documentati esistenti nel Medioevo, quando la castagna serviva per l’alimentazione durante i lunghi inverni e la sua farina veniva utilizzata per fare il pane. Nella tradizione contadina la castagna era anche cibo rituale, collegato a particolari periodi stagionali, e proprio in questo tempo, sul finire dell’annata agraria, a S. Martino, essa entrava abbondantemente nel consumo giornaliero:

oca, castagne e vino tienili per S. Martino L’oca era l’animale legato al santo e che, secondo la leggenda, segnalò il nascondiglio di S. Martino a coloro che lo stavano cercando per farlo vescovo. Ma il suo grasso era prezioso e veniva conservato per l’inverno, utilizzato come condimento nella preparazione di piatti stagionali, quando non esistevano od erano scarsi burro ed olio. Il vino era quallo novello, risultato dei primi travasi in cantina, il prodotto comunque più tipico di questo territorio. La castagna era disponibile nei boschi della comunità e, quando essi si ridussero, era tuttavia messa a disposizione da negozianti che si recavano appositamente sull’Appenino pavese per la raccolta. Passato S. Martino, la castagna iniziava a perdere un poco del suo sapore e valore, riducendosi la domanda di mercato, il suo prezzo calava

dopo S. Martino la castagna vale un quattrino così che anche i meno abbienti - lo erano i più potevano permettersene una piccola scorta. Il consumo rituale della castagna ritornerà a S. Antonio Abate, il 17 gennaio, quando si mangiavano le castagne secche bollite in acqua o latte, i bulòc in dialetto locale, che servivano per propiziare una buona annata nella raccolta dei bozzoli del baco da seta. Il coordinatore dell’Ecomuseo di Prima Collina, Ercole Bongiorni, conoscitore di storia e tradizioni locali, potrebbe continuare nei suoi racconti, ma è ora di lasciare spazio all’invito a presenziare alla moderna castagnata, ove il sapore delle caldarroste riporta al tempo in cui la castagna era consumata accanto al focolare, da una numerosa famiglia o con gli amici, poiché la castagna va mangiata in compagnia.

Castagnata Unione di Comuni Lombarda Prima Collina 1ª tappa

2ª tappa

3ª tappa

Montescano 17 ottobre

Castana 24 ottobre

Canneto Pavese 7 novembre

ore 15

ore 15

ore 11

Giornate dedicate all’‘Ecomuseo di Prima collina’ 13


Qualità e gusto da bere

a Casteggio torna Birrart

Gusto, qualità e tradizione abbinati a caratteristiche di artigianalità, originalità e folclore. Questa è BirrArt, la rassegna che lo scorso anno all’esordio registrò il tutto esaurito torna a Casteggio (PV) dal 14 al 17 ottobre proponendo all’Area Truffi una manifestazione rinforzata a arricchita da tante intriganti novità. La protagonista assoluta rimane sempre la birra, ovviamente di tipo artigianale , che a BirrArt 2010 verrà rappresentata da 18 microbirrifici e una varietà di oltre 100 etichette. Tutto attorno ruoterà un mondo di tipicità, sapori e vivacità culturali da scoprire in un viaggio lungo un intero week end. Bionda, rossa, scura, la birra artigianale offre l’autenticità di un prodotto unico, da sorseggiare ascoltando i segreti di una lavorazione esclusiva e riservata alle competenze dei mastri birrai. BirrArt 2010 sarà dunque il luogo dove qualità e gusto incontreranno cultura e tradizione ma sarà anche un modo per esplorare e valutare nuovi possibili scenari di una realtà in continua evoluzione ed espansione. E’ questa la nuova sfida che l’Associazione Pavese Amici della Birra organizzatrice dell’evento vuole affrontare con il sostegno della Provincia e della Camera di Commercio di Pavia che con il contributo di

hanno dimostrato un grande interesse verso l’iniziativa. La possibilità di avviare una attività legata alla produzione birraia ha infatti aperto interessanti sbocchi occupazionali e BirrArt rappresenta un primo importante tassello del progetto che tende a Pavia capitale della birra artigianale. Tra le altre novità da segnalare BirrArt Gourmet, un capitolo che si apre sui menù tematici proposti in occasione delle cene su prenotazione (“I micro birrifici a tavola”: una birra diversa per ogni portata, dall’antipasto al dessert) ma è anche un modo nuovo di concepire e rielaborare sfizi, golosità e tipicità locali. Nelle serate di venerdì e domenica (sempre su prenotazione) sono in programma degustazioni davvero originali: birra&salumi e beer&cheese guidate dai mastri birrai in collaborazione con i produttori pavesi che aderiscono ai consorzi locali. Temi che verranno ulteriormente approfonditi attraverso convegni, tavole rotonde, conferenze in collaborazione con Slow Food e Union Birrai. Massima cura dei dettagli anche per il palinsesto musicale con spettacoli live ogni sera, perché BirrArt sa distinguersi anche nella proposta d’intrattenimento e nell’atmosfera conviviale.

Associazione Pavese Amici della Birra

Città di Casteggio

Provincia di Pavia

PROVINCIALE DI PAVIA

2a www.birrart.org Area Fieristica di via Truffi Orari: giovedì e venerdì 18.00/2.00 sabato - domenica 11.00/2.00 14 2010 | 17.00/2.00 ottobre infoline: 0383 82476 - 335 5816285

14.17 Ottobre 2010 CASTEGGIO (PV) 2aRassegna della Birra Artigianale

18 microbirrifici da scoprire 100 tipi di birra da degustare gourmet

abbinamenti con salumi e formaggi dell’Oltrepò Pavese e originali cene a tema partner tecnici


AMBIENTE


a cura della dott.ssa Cinzia Bianchi

Quattro chiacchiere con Ruggero Invernizzi assessore alla tutela ambientale della Provincia di Pavia Ci descriva il progetto di educazione ambientale della Provincia appena presentato in Provincia Quattro chiacchiere con l’Assessore alla Tutela Ambientale della Provincia di Pavia Ruggero Invernizzi Impegno perché un Assessorato all’Ambiente è oggetto di continue osservazioni e riflessioni da parte degli utenti. Passione perché la tutela dell’ambiente rappresenta una delle pietre fondamentali su cui si dovrà costruire il nostro futuro, economico e sociale.

R

uggero Invernizzi, racconta, in questa breve intervista, lo spirito e la “voglia di fare”, che lo ha accompagnato dal 2006, anno in cui gli è stato assegnato il ruolo di Assessore alla Tutela dell’ambiente in Provincia di Pavia ad oggi. Visto l’importanza e la diversificazione in termini di interessi del suo assessorato ,vorrei, se lei è d’accordo, schematizzare le domande, il più possibile per far si che risaltino il più possibile l’impegno e la passione profusa in questo quinquennio. Sono d’accordo, ma per prima cosa devo ringraziare tutto il personale presente nel mio assessorato,senza distinzione di grado e titolo, in quanto senza di loro ,non avrei raggiunto nessun risultato, insomma sono loro l’anima, il cuore e la mente dell’assessorato, Io non ho fatto altro che farmi consigliare e tramutare le loro istanze in atti concreti. ottobre 2010 | 16

La presentazione delle proposte di Educazione Ambientale per l’anno scolastico 2010/2011, sono state fortemente volute e sostenute dal mio assessorato. Il percorso formativo ambientale non è un’iniziativa solo di quest’anno, abbiamo proposto altri temi, negli anni precedenti, che vanno dalla biodiversità, all’energia, all’acqua e ai rifiuti. A chi è destinato il progetto? Agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, più di ¼ della popolazione scolastica saranno interessati ai progetti di educazione ambientale, finanziati dalla Provincia di Pavia. Per correttezza aggiungerei che le nostre attività d’educazione ambientale sono rese possibili anche grazie ai contributi delle aziende che operano sul territorio, come ad esempio al gruppoA2A/Ecodeco.

E le attività previste comprenderanno lezioni in aula, laboratori didattici,uscite sul territorio ed una mostra itinerante. Saranno, anche quest’anno portate in scena le tematiche ambientali attraverso due spettacoli teatrali, prodotti dal gruppo In Scena Veritas. A nostro avviso il teatro si è rilevato un ottimo strumento interattivo per i bambini. Avremo, anche, un nuovo testo sul paesaggio prodotto dal nostro assessorato e ben tre concorsi a premi. Vorrei inoltre precisare che il “paesaggio”, il tema proposto quest’anno, e sancito dalla convenzione Europea del paesaggio del 2000, e pensando al nostro territorio, che presenta numerose peculiarità che lo rendono unico e prezioso, è bene che fin da bambini si impari ad amarlo e a rispettarlo. Così facendo, solo così si possono mettere le basi per salvaguardarlo. Ambiente-territorio. Il suo assessorato ha recentemente formato un buon numero di guardie ecologiche volontarie, quale sarà il loro compito sul territorio?

Festa fine Concorso Fotografico "Obiettivo Acqua"


PAVIA E PROVINCIA

Le Guardie Ecologiche Volontarie, sono il frutto di un’ottima interazione tra formazione e spiccato interesse personale per l’ambiente, sono il fiore all’occhiello del Settore. A breve, saranno operative un totale di cinquanta guardie, con compiti diversificati che vanno dalla tutela all’ambiente ai controlli capillari sul territorio. L’Assessorato Tutela Ambientale intende monitorare con attenzione lo stato di “salute” del proprio territorio di competenza: qualsiasi inadempienza sarà sanzionata e la superficialità umana sarà sanata attraverso l’azione, la preventiva delle G.E.V. (Guardie Ecologiche Volontarie). Insomma, bisogna avere una maggior consapevolezza del bene comune e dell’ambiente, è questo il messaggio che intendiamo diffondere ai cittadini. Non dimentichiamoci che la nostra Provincia aderendo all’Agenda 21, ha voluto che i singoli individui, le famiglie e gli Enti Locali siano l’elemento fondamentale delle società, con i propri pregi e difetti, con la forza di reagire ai mutamenti economici, ambientali e climatici. Accanto all’salvaguardia dell’ambiente il mio assessorato si è occupato anche del benessere degli animali: quest’anno abbiamo realizzato un’ importante Campagna anti Abbandono, che come potrà ben vedere sta viaggiando sugli autobus urbani di Pavia, Voghera e Vigevano. Salvaguardia dell’ambiente, rifiuti.. binomio perfetto ? Ottima domanda. Nell’ambito dei rifiuti la Provincia dal 2009 ha predisposto il

PV

nuovo Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti, riferimento vigente per tutta la provincia di Pavia. Pur essendo la Provincia già dotata di un sistema di gestione dei rifiuti, per quanto concerne l’impiantistica, la necessità di far fronte ad imprescindibili e crescenti necessità di un sempre maggior controllo e contenimento degli impatti generati sull’ambiente dalle attività del sistema insediativi ed economico presente sul territorio ha portato ad intraprendere questa via, anche al fine di sopperire ad aspetti di criticità comunque caratterizzanti l’attuale quadro. Il nuovo percorso vede la Provincia operare in un contesto di partecipazione allargata a diversi soggetti tutti coinvolti nel complesso sistema “rifiuti”, con l’obiettivo di contenere la produzione, recuperare la materia, il recupero energetico, contenere il fabbisogno di discarica, armonizzare le politiche ambientali locali e globali. Senza tralasciare altri importanti aspetti quali: il conseguimento di migliori prestazioni energetico – ambientali rispetto all’attuale sistema, il contenimento dei costi del sistema di gestione, anche attraverso azioni dell’Ente Provincia, così come il rilancio del processo di presa di coscienza, fondamentale, da parte dei cittadini della necessità di una gestione sostenibile dei rifiuti, ricordandoci la solidità complessiva del sistema, inclusa la dotazione delle potenzialità impiantistiche per la sussidiarietà interprovinciale.

si definisce economia verde, o più propriamente economia ecologica, un tipo di 'analisi econometrica' che oltre ai benefici economici, prende in considerazione i danni ambientali. Secondo molti, infatti, la “rivoluzione verde” (incardinata sullo sviluppo del fotovoltaico e delle aziende energetiche ecosostenibili) combatterà l’inquinamento, ridurrà il consumo di risorse non rinnovabili, rallenterà i cambiamenti climatici, risolleverà le sorti economie delle nazioni, creando una moltitudine di nuovi posti di lavoro. Quello che è certo è che la capacità della green economy di trasformare la sfida climatica in crescita economica e occupazionale dipenderà fortemente dalle politiche Nazionali. Occorre, pertanto, elaborare e incentivare le strategie imprenditoriali già presenti nel territorio in un ottica verde. Noi come Provincia siamo disposti ad accettare questa sfida, soprattutto per creare nuovi posti di lavoro,in grado di mantenere le ricchezze, intese come risorse umane, nel territorio. Due sono i punti cardine su i quali mi sono scrupolosamente attenuto in questo quinquennio, che sono: lo sviluppo che rispetti l’ambiente e rimanga nei limiti delle capacità di rigenerazione degli ecosistemi e la creazione di un forte senso di responsabilità verso l’ambiente nell’ottica di conservare quello che non abbiamo distrutto ,soprattutto, per le generazioni future .

Green economy e territorio Pavese Domanda complessa e articolata, diciamo che al giorno d'oggi

INFO Tel. 0382.597820-28 fax 0382.597700 e-mail: ruggero.invernizzi@provincia.pv.it

17


a cura di Sergio Rossi

INFO Via Fanfulla, 14 - 26900 Lodi tel. 0371 442.1 | fax 0371 416027 e-mail: urp@provincia.lodi.it

Salumi, riso, formaggi e soprattutto… Raspadüra. La quale, per chi non la conoscesse, è a sua volta un formaggio, ma con caratteristiche talmente uniche da renderla, agli occhi dei consumatori, un prodotto a se stante. Raspadüra, appunto. Il prodotto si ottiene da Granone Lodigiano che non viene fatto maturare ma che, all’età di sei mesi circa, viene raschiato in superficie per ottenere delicatissimi veli di formaggio: la Provincia di Lodi ne sta facendo il simbolo della politica di sostegno al settore agro-alimentare, che l’assessore all’agricoltura Matteo Boneschi cerca di riassumere in poche righe. “Il Lodigiano nei decenni precedenti si è caratterizzato come territorio di servizio alla filiera, e non come protagonista della stessa. In altre parole, abbiamo stalle di vacche e suini ma non siamo famosi per i prodotti finiti. Si pensi, giusto a tiolo di esempio, al piacentino e al pavese, con le loro DOP di salumeria che non si basano però sulla presenza di allevamenti. Noi facciamo il contrario: alleviamo circa 500mila suini e storicamente non produciamo salumi noti al consumatore”. Una tendenza che ora Lodi vuole invertire: “non dobbiamo inventare nulla. Storicamente, non c’era una tra le migliaia di cascine disseminate sul territorio che non producesse il proprio salame, magari per uso famigliare. Ora – prosegue l’assessore – si tratta di recuperare questa tradizione e di farne un’attività imprenditoriale”. Un po’ meglio va nel settore lattiero caseario, (il Lodigiano garantisce il 4% del latte nazionale), con prestigiose realtà lodigiane che producono Grana Padano e Granone Lodigiano (dal quale si ottiene la Raspadura); non male anche con il riso, visto che soprattutto la parte settentrionale ottobre 2010

|

18

Lodigiano, una Terra davvero Buona La Provincia si lancia nel mercato del Quality Food Un Consorzio e la Raspadüra gli assi nella manica Matteo Boneschi - Assessore all'Agricoltura della Provincia di Lodi

del Lodigiano ha dato i natali al Carnaroli. “Anche in questi casi, però, i margini di crescita sono importanti”, afferma Boneschi. Tutto condivisibile, ma come fare? “L’agricoltura e la zootecnia faticano sempre più a stare sul mercato e quindi occorre per loro trovare fonti di reddito alternative. Biogas, biomasse ed energia alternativa vanno bene, ma fino ad un certo punto. L’agricoltura serve per produrre cibo, non energia, specie in un paese d’élite mondiale per il quality food come l’Italia. Non solo: abbiamo la fortuna di vivere una fase storica che offre opportunità straordinarie alle produzioni agroalimentari di qualità”. Ed è proprio su questo che la Provincia di Lodi vuole quindi convincere la sua realtà agricola e produttiva: dimostrare quanto convenga investire nelle filiere agroalimentari. “La nostra risposta a questo obiettivo, si chiama “Lodigiano Terra Buona”, un marchio provinciale che certifica la qualità delle produzioni e che prestissimo sarà affiancato da un consorzio, il quale si occuperà della parte commerciale”. Con quali scopi? “Qui non disponiamo di colossi produttivi in grado da soli di fare mercato e quindi occorre che qualcuno si metta alla guida

dei piccoli produttori locali per trascinarli nella gestione della logistica, nell’apertura di nuovi sbocchi commerciali, nelle politiche di marketing e promozione”. Questo qualcuno sarà la Provincia di Lodi? “Proprio così. Sappiamo bene che la mission delle pubbliche istituzioni non è quella di commerciare prodotti, ma al tempo stesso abbiamo la sensazione che senza un supporto esterno i piccoli produttori non ce la farebbero. Stiamo già lanciando iniziative importanti, come l’inserimento dei prodotti dell’agroalimentare lodigiano nelle scuole e nella popolare Rassegna Gastronomica, mentre il compito del Consorzio sarà di portarci nel mercato milanese, il vero punto di svolta per le nostre produzioni”.


ATTUALITÀ

19


di Tommaso Montagna

la corsa dell’uomo “verso l’Eden”

L

’uomo, a differenza delle altre specie, riesce ad adattarsi praticamente in tutti gli ambienti nei quali si imbatte. Ma se dagli albori della civiltà, fino quasi alla fine dell’età moderna, ha avuto un certo timore, anche reverenziale, per l’habitat circostante (non a caso nacquero, prima, i miti, poi le religioni panteistiche), lo sviluppo delle innovazioni tecnologiche lo ha sicuramente spinto ad essere meno cauto, ad abbandonare i piedi di piombo e correre, sorridente e alleggerito, verso il futuro. Per poi sbattere, improvvisamente, contro quel muro ecologico di gomma che lui stesso ha contribuito a costruire.

ottobre 2010

|

20

A partire dalla metà degli anni ’70, si cominciò a parlare di ecosostenibilità, ovvero di produrre infrastrutture che fossero a minore impatto ambientale. Allo stesso modo, i dibattiti in merito alla rinnovabilità delle fonti energetiche presero piede, forse anche a causa della crisi petrolifera occorsa pochi anni pri-


INTERVISTA

21


"Per ogni tonnellata di carta raccolta e successivamente riciclata si potrebbero risparmiare quattordici alberi da fusto, 350 tonnellate d’acqua e 250 kg di oro nero."

ma, tanto da diventare, oggi, argomenti messi all’ordine de giorno, almeno sulla carta. La loro importanza è dimostrata dalla marea nera defluita, pochi mesi fa, nel Golfo del Messico e, senza attraversare un oceano, dalla contestata discarica di Terzigno (Napoli), dove i dimostranti sono arrivati a lanciare molotov per impedire che i rifiuti (ancora accatastati per le strade) vi vengano accumulati. Perché le scorie restano la spada di Damocle che, a fatica, si cerca di scansare, prima che ci cada sulla testa, come fosse una ghigliottina. Il successo dello smaltimento rifiuti dipende, prima di tutto, da una diminuzione della quantità di refusi (di ogni genere). Siccome tale eventualità sembrerebbe preclusa da un eccesso di zelo consumistico (la confezione plastificata di tanti prodotti, anche alimentari, è più ingombrante e pesante del contenuto), resta la via della raccolta differenziata, che permette, non solo di portare rifiuti in inceneritori e discariche, ma anche di riciclarli. L’eco di tale procedura lo si può udire fino dall’altra parte del mondo. Basti pensare che per ogni tonnellata di carta raccolta e successivamente riciclata si potrebbero risparmiare quattordici alberi da fusto, 350 tonnellate d’acqua e 250 kg di oro nero. Non male, che dite? Dovremmo sentire il parere degli otto milioni e mezzo di ettari di foresta andati perduti solo quest’anno. La differenziata consente, attraverso la raccolta dell’umido, anche di sviluppare la pratica del compostaggio: tecnica che favorisce la proliferazione di alcuni microrganismi che, demolendo le complesse molecole organiche, costituiscono, a loro volta, fertilizzante per le piante. Il compost è ottobre 2010

|

22

ormai utilizzato, da anni, in molti Paesi, tra cui spicca il nostro. Nonostante questo, in Italia, soprattutto in alcune zone del meridione, i rifiuti vengono divisi solo in minima parte. Nelle regioni settentrionali, la situazione è sensibilmente migliore, ma non perfettamente in linea con gli standard continentali. Nel Belpaese, la cultura della differenziata è sorta da pochi anni, in ritardo rispetto ad altre

Nazioni europee, vedi Austria o Germania. In ogni caso, si è registrato un incremento ed entro il 2012 ogni comune italiano dovrà differenziare il 65% dei propri rifiuti. La salvaguardia dei nostri habitat passa anche attraverso la capacità di sfruttare l’energia rinnovabile. Quell’altra (dicesi petrolio) pare prossima all’esaurimento scorte: i dati sulle percentuali estraibili


INTERVISTA

23


rimaste sono discordanti, l’unica certezza è l’aumento del loro prezzo (di estrazione). Il nostro Paese, almeno fino agli anni sessanta, era particolarmente competitivo in fatto della sopra citata energia: le centrali idroelettriche delle Alpi e degli Appennini la facevano da padrone. Dopo il boom, la carenza di politiche altrettanto rinnovabili ha causato un forte gap tra l’Italia e il resto d’Europa. Nelle zone nordiche del nostro continente ed in Spagna, viene invece sfruttata, proprio grazie agli incentivi governativi, l’energia eolica. Le pale degli impianti, la cui struttura è un retaggio degli antichi mulini, trasformano il vento in elettricità. Non senza critiche, quali l’infelice impatto paesaggistico, la rumorosità e la pericolosità per i volatili. Rimanendo in tema ventoso, è invece tutta tricolore (bianco rosso e verde) l’idea del KiteGen, del quale si sta costruendo un prototipo in Piemonte. Il Kite Wind Gene-

Due realtà concrete Gettando uno sguardo alla realtà locale, in provincia di Pavia funzionano due grandi inceneritori: Parona e Corteolona, il cui impianto, nella sede vicino a Giussago, si occupa anche di fitodepurazione: un sistema naturale che, sfruttando l’interazione tra suolo, batteri e piante, “pulisce” le acque reflue domestiche ed agro-industriali. La raccolta differenziata, che nel 2008 si aggirava intorno al 30%, trova il suo punto di forza nel compostaggio, essendo il territorio pavese prevalentemente agricolo. In questo senso, due impianti, che forniscono compost ai coltivatori diretti, esistono a Belgioioso e in Lomellina. Sui fondi coltivabili, viene praticata anche l’agricoltura biologica, volta a sfruttare la fertilità del suolo, promuovere la biodiversità ed evitare la produzione di organismi geneticamente modificati (OGM). Le aziende, sparse in tutta la provincia, dalla collina alla pianura, devono comunque rispettare le direttive comunitarie in materia, chiarificate dal regolamento CE 834/2007. Accanto alla biologica, trova spazio l’agricoltura biodinamica, la cui ragion d’essere risiede nella concezione antroposofica del mondo, fondata sull’idea, quasi olistica, di unire, o meglio, far andare a braccetto, il terreno e tutto ciò che da esso si genera. La teorizzazione di tale coltura si deve all’esoterista austriaco Rudolf Steiner, il quale indicò, come unica via per una

RE SERGIO AUTOTRASPORTI Trasporti Ecologici

“l’ecologia viaggia... da Re”

1990 effettua servizi di carico, trasporto e intermediazione di rifiuti in genere ...dal ...dal 1994 effettua effettua movimentazione movimentazione escavazione escavazione e vendita vendita di di materiali materiali inerti inerti ...dal ...dal 2004 opera opera a livello livello INTERNAZIONALE INTERNAZIONALE ...dal

ottobre 2010

Sede Legale: Strada Brignolo, 22 - Voghera (PV) | 24 Sede Amministrativa: prov Voghera-Genestrello, 8 - Codevilla (PV) - Tel. 0383.364311 R.A. - Fax 0383.364319

www.resergio.it - info@resergio.it


SPECIALE AMBIENTE

in provincia di Pavia saggia coltivazione, l’utilizzo di rimedi esclusivamente naturali. Addirittura, sempre in provincia di Pavia, questi concetti, risalenti ad un centinaio di anni or sono, sembrano essere portati allo stremo, laddove alcune aziende, tra cui una vitivinicola, lasciano che, dopo la semina, la natura segua il suo corso, intervenendo il meno possibile, per poi coglierne i frutti. Ma la sostenibilità ambientale trova terreno fertile anche in alcune iniziative delle amministrazioni comunali, alla pari delle loro omologhe in altre regioni e coordinandosi con esse. Vengono in mente le recentissime crociere in battello per costeggiare le rive del Ticino, oppure le attenzioni rivolte alla via Francigena, che da Canterbury portava a Roma ed era passaggio obbligato per chi cercasse la Fede, neo candidata ad entrare nella lista dei beni considerati Patrimonio Mondiale dall’Unesco. Due soluzioni che esemplificano la volontà di non perdere flora, fauna e tipicità di un intero ecosistema, non solo geografico, ma anche storico. Anzi, questi spaccati di agricoltura in bianco e nero, così come i pellegrinaggi e le gite sul fiume, sembrano essere, in realtà, strade sperimentali che, volente o nolente, l’essere umano deve (anche per sua stessa natura) percorrere, sperando che qualcuna di esse possa condurlo ad una ecosostenibile (e primordiale?) Valle dell’Eden. Corteolona (PV) - l'inceneritore

S E T T O R E A M B I E N TA L E

800 - 723052

Sede Legale: Via P. Sacchi, 6 - 27058 Voghera (PV) Sede Amministrativa: Strada Oriolo, 85 - 27058 Voghera (PV) Tel. 0383.46377 - 0383.44011 Fax 0383.62577 25 Impianto: Strada Oriolo, 85 - 27058 Voghera (PV) Tel. 0383.47377 - e-mail: info@mattispa.com


nerator, come suggerisce il nome stesso, fu progettato sul modello di un aquilone, per massimizzare la potenza delle correnti ad alta quota, ad un costo molto inferiore rispetto alle centrali nucleari. I profili alari, proprio come quelli degli aquiloni che catturano il vento, vengono rilasciati da terra: i cavi, srotolandosi, generano energia, maggiorata dai continui e calibrati (tramite computer) movimenti dei profili. Visto che, poco sopra, abbiamo citato il nucleare, è bene ricordarne la sostenibilità, più che la rinnovabilità. La sua compatibilità con l’ambiente è dovuta alla non emissione di anidride carbonica durante il processo di fissione, anche se poi la CO2 viene liberata per raffinare e stoccare le scorie radioattive. Una problematica particolarmente sentita in Italia, dove si discute la possibilità di installare centrali, ancora memori di Cernobyl.

ottobre 2010

|

26

KiteGen


SPECIALE AMBIENTE

di Marco Notti

Conoscere la bioedilizia S

e ne parla sempre più spesso ma cosa è la bioedilizia? Proviamo a fornire qualche esempio pratico per rendere meglio l'idea:

Illuminazione naturale La luce esterna può aumentare la luminosità degli ambienti interni riducendo la necessità di consumare energia elettrica.

Pannelli solari fotovoltaici e termici Prevedere l'installazione di impianti a pannelli solari per produrre energia elet-

27


trica e acqua calda fin dalla fase di progettazione dell'edificio non costa molto.

Serre Alcuni ambienti possono essere progettati con la funzionalità tipica delle serre. La serra assorbe il calore solare riutilizzandolo per finalità energetiche (es. riscaldamento).

Climatizzazione/raffrescamento naturale L'eco-architettura favorisce l'uso delle risorse naturali e rinnovabili anche nel raffrescamento degli ambienti tramite l'uso di condotti d'aria sotterranei o mediante una gestione delle ventilazioni naturali o dei movimenti d'aria. Nelle estati torride degli anni '70 si trovava piacevole refrigerio aprendo la porta di casa e facendo circolare l'aria fresca delle scale. Piccoli stratagemmi del nostro passato che l'eco-architettura riutilizza in modo scientifico. Il raffrescamento naturale evita di ricorrere ai climatizzatori elettrici con grande risparmio di energia elettrica in bolletta e con grande abbattimento dell'inquinamento esterno. ottobre 2010

|

28

Una casa immersa nel verde La bioarchitettura non porta l'edilizia nei luoghi naturali bensì integra il verde e la natura nelle località urbane residenziali. Un mix ottimale tra comfort e natura, migliorando il piacere e la qualità della vita.

Il risparmio energetico L'eco-architettura e l'architettura bioclimatica disegnano un nuovo concetto di "edilizia verde" nel pieno rispetto dell'ambiente, con una minore spesa per chi ci abiterà. L'edilizia verde può ridurre del 50% la spesa energetica delle famiglie e abbattere l'inquinamento di CO2 prodotto dal riscaldamento, l'illuminazione e la climatizzazione.

In conclusione l'eco-architettura non riduce in alcun modo il piacere di vivere la propria casa, anzi ha come scopo proprio il miglioramento del benessere e della qualità della vita. Le nuove abitazioni godono infatti di particolari accorgimenti tali da ridurre l'inquinamento e i consumi/spese senza intaccare le comodità del vivere moderno. E' pertanto una risposta alla ricerca di una qualità della vita ormai perduta nella congestione delle città moderne. In breve, la bioedilizia ha sicuramente costi maggiori ma consente un vantaggio in termini di benessere e di risparmio in bolletta, oltre ad aumentare il valore patrimoniale dell'immobile.


INTERVISTA

I LIC L A T A ME REZZ I T EN SICU ATTO M I E P EST ATO COM TAICI V I • R ARM NATO OVOL E H O T GIC MENT ARBO LI FO O L O EL CE LIC ECN E IN IN PO PANN T R E UR LAST INIO T R E E N UM COP OZIO N ALL RIM LINE I SI PEN

SICUREZZA E RIMOZIONE AMIANTO

RIVESTIMENTI

La Legge 277 del 1994 (rimozione e smaltimento dell’amianto) ci ha trovato primi in provincia di Pavia pronti a rispondere a un’emergenza ambientale di notevole importanza. Sono numerose le aziende, gli enti e i privati che si sono rivolti a noi con fiducia per risolvere questo problema di non facile soluzione. Con i nostri tecnici specializzati e l’impiego di attrezzature specifiche omologate garantiamo il disbrigo di tutte le pratiche inerenti lo smaltimento, il confinamento e l’incapsulamento dei manufatti con tracce di amianto.

Il sistema più innovativo, elegante ed economico, per trasformare il vostro stabile che necessita di manuenzione estetica alla facciata: non più soluzioni temporanee o ripristini onerosi, ma un sistema garantito che vi permetterà di rivestire le facciate in tempi rapidi e in modo definitivo. Le infinite possibilità di colori e di forme, la razionalità degli elementi modulari e la solidità dei supporti: tutto concorre a fornire la risposta più giusta alle vostre più svariate esigenze, e non soltanto di 29 immagine.

©Adverum

, i SEDE E m i MAGAZZINO r se p Via P. Bianchi, 69 I ave Stradella (PV) Tel. 0385 43244 - Fax 0385 246080 P l www.aeffecop.it - aeffecop@tin.it ne


ottobre 2010

|

30


INTERVISTA

31


di Mario Marchioni

Un campo fotovoltaico su una discarica esaurita Verrà realizzato entro la fine del 2010 nel territorio alessandrino

E

ntro la fine del 2010, sul terreno della discarica di Castelceriolo, nel territorio alessandrino, verrà realizzato un campo fotovoltaico da circa 2 MWp. E’ una delle prime realizzazioni del genere in Italia. Il progetto di costruire un impianto di energia pulita a disposizione del terri-

ottobre 2010

|

32

torio alessandrino è stato messo a punto dalla partecipata Concilium Spa e sarà attuato da Palazzo del Governatore srl, società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. L’intervento, che viene definito “interessante e del quale andare fieri” dalla società che ha realizzato il progetto, rientra

tra i settori rilevanti dello statuto della Fondazione ed in particolare nel settore della protezione e qualità ambientale. Nel caso specifico, la necessità di fonti energetiche pulite è particolarmente avvertita nelle realtà territoriali, dove sono presenti vaste zone con elevato grado di inquinamento.


SPECIALE AMBIENTE

I NUMERI DEL CAMPO FOTOVOLTAICO 7500 pannelli, da 40 watt cadauno, con strutture metalliche di sostengo a terra. Riuscirà a produrre energia utile al consumo di 750 famiglie. 5 i milioni di investimento da parte della società strumentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. 380.000 euro all’anno per 20 anni è la somma presunta che verrà poi recuperata dagli investitori.

L’iniziativa è stata assunta in considerazione dell’esistenza di un regime di interessanti contributi statali, “Conto Energia”, cui si potrà accedere, alle condizioni attuali, soltanto sino al 31 dicembre 2010 e tenuto conto della snellezza operativa della Fondazione che consentirà di attuare il progetto entro tale termine. L’impianto verrà installato a copertura dell’attuale discarica esaurita di Castelceriolo su una superficie di 50.000 mq e produrrà circa 2.000.000 kwh all’anno di energia pulita. La fase di studio è stata molto approfondita e prevede lo spostamento di alcune condutture del gas attualmente esistenti. ”Si tratta di un progetto molto complesso – ha dichiarato il Presidente Pier Angelo Taverna, durante la conferenza

33

stampa di presentazione – che prevede una prima fase di realizzazione dell’impianto fotovoltaico ed una successiva fase di gestione dell’energia prodotta con interessanti ritorni economici. In tal modo, la Fondazione, oltre a realizzare, tramite la società strumentale Palazzo del Governatore, un’importante iniziativa in campo ambientale, utile per territorio, in quanto consente di riqualificare il terreno di una discarica e di produrre energia pulita utilizzando incentivi statali, può ottenere un buon profitto che verrà impiegato per promuovere ulteriori interventi a favore della collettività nei settori statutariamente previsti.” Il progetto è già stato approvato dalla Conferenza dei Sevizi della Provincia ed i lavori prenderanno il via nei primi giorni del prossimo mese di ottobre.


www.bronistradellaspa.it

Dal 1980, Luigi Maggi Presidente C.d.A. Broni-Stradella S.p.A.

“Siamo una realtà al servizio di oltre 50 comuni, a cui ogni giorno cerchiamo di dare risposte per superare le difficoltà che emergono soprattutto nel settore ambientale”. Per descrivere l’attività che svolge Broni-Stradella S.p.A. esordisce in questo modo Luigi Maggi, Presidente del C.d.A., al vertice di una società da anni impegnata nel settore dei servizi pubblici locali in provincia di Pavia. Un settore troppo spesso sotto la lente di ingrandimento di Parlamento e Regione, che continuano a sfornare nuove leggi piuttosto che approntare una riforma organica dell’intero settore. Un ginepraio dove non si contano più circolari, norme e decreti che riguardano la tutela del territorio e dell’ambiente. Norme che gli enti locali sono chiamati a rispettare allo stesso modo: sia grandi che piccoli comuni, alle volte anche con poche centinaia di abitanti. “Una corsa contro il tempo che non permette errori – ci tiene a dire Maggi. Di mezzo, infatti, ci sono servizi da garantire ai cittadini, ma soprattutto la tutela di un bene preziosissimo: la salute pubblica. Un ambito dove non è consentita la minima leggerezza. Quali sono le modalità più efficaci per gestire i servizi pubblici, senza scaricare sulla collettività i costi della loro organizzazione ma coniugando modernizzazione ed efficienza tecnologica con il mantenimento di tariffe compatibili o sostenibili, l’abbiamo chiesto direttamente al Presidente di Broni-Stradella. Che tipo di attività svolgete a favore dei Comuni? Dal 1980 siamo impegnati nel settore della salvaguardia ambientale e operiamo prevalentemente nell’ambito della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti. Col passare degli anni, però, si sono aggiunti anche altri servizi che i nostri comuni soci ci hanno chiesto di svolgere: come la depurazione delle acque oppure quelli di balneazione o nel settore sociale. Abbiamo realizzato una rete di collettori e fognature comunali per circa 50 chilometri, con tre depuratori interottobre 2010

|

34

al servizio dei cittadini e dell'ambiente comunali riguardanti valle Versa, valle Scuropasso e valle Bardoneggia. Siamo una vera e propria società multiservizi. Oltre al settore ambientale gestiamo la distribuzione del gas nel Comune di Stradella, dove abbiamo in affidamento anche una casa di riposo per persone non autosufficient con 92 posti-letto120 , con un nuovo reparto da destinare all'Alzheimer, malattia sempre più diffusa. Attendiamo però l'accreditamento da Regione Lombardia. Inoltre gestiamo due piscine: una coperta a Broni e una estiva di Stradella. Il settore sportivo è una sfida che stiamo portando avanti con grande impegno, anche se non mancano difficoltà. Infine, apriremo, con la collaborazione della cooperativa ANFFAS Gianni Pietra, la residenza per disabili a Ruino. Sembrano essere tutte attività che richiedono un’organizzazione del lavoro davvero impegnativa? Il nostro è un tipo di personale specializzato; d’altronde puntiamo con decisione sulla formazione, anche attraverso l’utilizzo moderne tecnologie informatiche. L’aggiornamento dei nostri addetti, soprattutto di quelli che hanno un contatto quotidiano con il pubblico, dura per l’intero periodo della loro carriera lavorativa. E’ un impegno gravoso che richiede pazienza e comprensione. Negli ultimi mesi, negli ambiti dove è prevista la bollettazione, abbiamo avuto un forte incremento del fenomeno della morosità: casi che ci impongono di intervenire quando si presentano situazioni sociali complesse. In Italia l’opinione comune è quella che i servizi pubblici o funzionano male o addirittura non funzionano? Non è il nostro caso! In trent’anni di attività, i servizi che eroghiamo sono sempre stati svolti con puntualità e correttezza. L’attenzione dei cittadini e dei media nei nostri confronti, infatti, è sempre molto alta e, anche quando ci dimentichiamo di

svuotare un cassonetto, i cittadini o il Comune ci avvisano prontamente. L’obiettivo è quello di non arrecare disservizi e nel corrispondere possibilmente a ogni aspettativa. Nel settore sociale potete contare su un livello di soddisfazione elevato? Il gradimento degli ospiti della casa di riposo di Stradella è addirittura al top, grazie soprattutto alla cooperativa che svolge la parte operativa. L’attenzione alla persona e alla pulizia degli ambienti è di un livello eccellente. Noi rispettiamo tutti gli standard regionali di accreditamento e anche i parenti dei nostri ospiti non ci segnalano disfunzioni particolari. La gestione delle piscine sono un’attività con molta concorrenza come riuscite ad assicurare questo tipo di servizio? In questo settore non nascondo che qualche difficoltà esiste! In ogni caso non si tratta di problemi legati alle strutture o agli impianti di Broni o Stradella, che sono di recentissima realizzazione. In questo settore, purtroppo, a farsi sentire è la congiuntura economica; con la contrazione dei consumi molta gente ha rinunciato alla piscina. La minor affluenza, tuttavia, è un fenomeno che riguarda tutte le attività sportive, a partire dalle partite di calcio. Comunque abbiamo avviato una campagna di promozione molto intensa per il Centro natatorio di Broni, rivolta soprattutto alle scuole e alle associazioni. I primi segnali sono positivi, ma prima di fare un bilancio occorre far passare ancora qualche mese. L’impianto di Broni, in funzione tutto l’anno, è tra i migliori della provincia e merita di essere frequentato da tanta gente. Per concludere, Broni-Stradella è impegnata in ogni settore a programmare ed a gestire al meglio la propria attività, con un occhio di riguardo per il bilancio della società. Poi se i Comuni e i cittadini sono soddisfatti, lo siamo anche noi!


ATTUALITÀ

35


Fondazione Teatro Fraschini

LA STAGIONE 2010/2011 DEL TEATRO FRASCHINI DI PAVIA

Dal divertimento alla riflessione RAFFAELLA CIAMPI

Vice Presidente Teatro Fraschini

Al nastro di partenza la nuova stagione del Teatro Fraschini di Pavia. Un programma ricco, costellato di novità, pronto a soddisfare tutti i gusti. Si debutta ad ottobre con il teatro dei comici, ma la tradizione è subito dietro l’angolo (con l’opera Medea di Luigi Cherubini) e accompagnerà i melomani fino a gennaio, con l’apice raggiunto a novembre, nella produzione tutta pavese di ‘Traviata’ (in scena il 26 e il 28 novembre). Potranno ritenersi soddisfatti gli amanti della prosa, che possono contare su 18 titoli sommando la prosa classica a quella contemporanea di ‘Altri Percorsi’. Si delinea una composizione molto interessante tra autori, registi e attori celebri. Da Vanessa Gravina ad Alessandro Gassman, Caterina Murino e Donatella Finocchiaro, Claudio Bisio ed Elio Germano. Con il prestigioso apporto dei maestri della scena italiana: Glauco Mauri, Giulia Lazzarini, Franca Nuti, Giuliana Lojodice. Torna la commedia musicale di Garinei & Giovannini, con ‘Aggiungi un posto a tavola’, un titolo “ever green” tratto dalla versione originale e con un cast di prim’ordine formato da Gianluca Guidi, Enzo Garinei, Marisa Laurito e la supervisione di Jonny Dorelli. La stagione musicale è impreziosita da grandi virtuosi, tre pianisti di fama internazionale come Ivo Pogorelich, Ramin Bahrami, Emanuel Ax. Incursioni jazz nel classico (il trombettista Paolo Fresu insieme all’Orchestra dei Virtuosi Italiani),

ottobre 2010

|

36

orchestre sinfoniche come la Filarmonica Toscanini e la Festival Strings Lucerne. Immancabile l’arte raffinata di Enrico Dindo, ideatore dell’Orchestra I Solisti di Pavia, presente in stagione con un ciclo in basilica dedicato a Haydn e con tre concerti in Teatro. Alcuni spettacoli saranno veri e propri eventi, impedibili, e quindi pensati fuori abbonamento, come Cats di A.L. Webber, il tradizionale m u s i c a l di fine d’anno, firmato dalla Compagnia della Rancia e Momix, lo strepitoso ensemble di danza acclamato in Italia e all’estero. Un cartellone che lascia spazio al divertimento e alla riflessione e che appassionerà gli spettatori fino al mese di maggio. Ma la stagione è solo la punta di un iceberg: il Fraschini sta lavorando anche alla creazione di una compagnia stabile con gli attori diplomati alla Scuola di teatro, laboratorio di formazione che organizza da dieci anni corsi per aspiranti attori e operatori di teatro sociale. Inoltre il Teatro presenta anche quest’anno un cartellone di spettacoli ed iniziative per le scuole,

s i d d l spaziando dall prove aperte le per gli studenti (nel campo operistico e musicale), a seminari e spettacoli di teatro ragazzi per i più piccoli. Il presupposto per creare un legame dialettico con il pubblico – afferma Raffaella Ciampi, Vice Presidente Vicario della Fondazione Fraschini - è di rendere la proposta artistica più ampia possibile. Il teatro che ho in mente deve stringere un’alleanza con lo spettatore, deve intercettare e incoraggiare le sue esigenze culturali, ma anche suggerirne di nuove. E il pubblico avrà quest’anno anche una piacevole sorpresa: la sala del Fraschini risplenderà di nuova luce, dopo i restauri dell’estate, che renderanno il teatro pavese più bello e confortevole, con nuovi rivestimenti e il pavimento ligneo levigato. info: www.teatrofraschini.it


teatro

fraschini Sabato 9 ottobre 2010, ore 21.00

TEO TEOCOLI e MARIO LAVEZZI Unplagged Venerdì 17 dicembre 2010, ore 21.00

MAURIZIO CROZZA Fenomeni Giovedì 20 gennaio 2011, ore 21.00

ALESSANDRO BERGONZONI Urge

Mercoledì 23 febbraio 2011, ore 21.00

ENRICO BERTOLINO Passata è la tempesta Nuovi lampi di ovvietà Sabato 9 aprile 2011, ore 21.00

KATIA e VALERIA Base per altezza diviso due VENDITA ABBONAMENTI:

dal10 al 25 settembre 2010 VENDITA BIGLIETTI: dal 4 ottobre 2010 ORARI DI BIGLIETTERIA Da lunedì a sabato dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 19 tel. 0382.37.12.14

fondazione teatro FRASCHINI C.so Strada Nuova 136 - Pavia Centralino37tel. 0382.3711

studio grafico: marcovitidesign

quarta edizione 2010 2011

IL TEATRO CHE RIDE

ATTUALITÀ


PievePortoMorone

I

Comune di

ottobre 2010

|

38

mportante porto fluviale sul Po, esistente già nel VI secolo, fu dall’alto Mediovevo sede di una pieve, dedicata al martire milanese Vittore. Nel XII secolo vi esisteva già una chiesa: la ‘parrocchia di Pieve’ viene menzionata in un documento del 1176 e nella ‘Notitia cleri mediolanensis’ del 1938. Nella relazione del cardinal Ippolito De Rossi al Papa Sisto V (1596), Pieve è a a capo di una vasta circoscrizione. La chiesa parrocchiale, riedificata nel XVIII secolo, fu consacrata dal cardinale Parocchi. Nella ricostruzione fu utilizzato tutto il materiale della demolizione di quella preesistente e quello nuovo di una fornace appositamente allestita.La ‘nuova’ chiesa è a una sola navata con quattro cappelle laterali a destra e altrettante a sinistra e, rispetto alla precedente è più alta del livello stradale di un metro abbondante. Nella demolizione dell’antica chiesa sono andati perduti gli affreschi del pittore lombardo Bernardino Lanzani che vi aveva lavorato dal 1499 al 1503 con contratto esclusivo, tranne l’affresco meraviglioso della Madonna delle Rose recentemente restaurato. È la Madonna con Gesù bambino circondata con i simboli della Passione e dei Committenti. Non subì la sorte di demolizione e riutilizzazione perché ritenuta miracolosa. Altra opera eccellente è la tela di Sant’Antonio da Padova con la Madonna che ha consegnato al santo il piccolo Gesù. Questo grande dipinto su tela è del ‘Nuvolone’. Straordinari sono i marmi della chiesa: l’altare e le balaustre sia dell’altare maggiore che di quattro altari laterali. Interventi significativi recenti sono stati: ■ restauro radicale dell’organo Amati del 1850 (tempo di restauro: 1995-1997); ■ rifacimento del pavimento a regola d’arte in cotto lombardo (anno 2000); ■ rifacimento radicale del tetto del presbiterio e assicurata le tenuta del tetto copra la navata centrale e sopra le cappelle; ■ rifacimento dell’interno del campanile reso sicuro dai ripiani e nelle scale. L’antica casa parrocchiale è stata demolita e ricostruita negli anni Sessanta. Nel 2009 è stata fatta una bella rampa che facilita l’accesso al piazzale e alla chiesa. Il 17 maggio 2009 il vescovo di Pavia monsignor Giovanni Giudici, venuto a Pieve per annunciare la Missione Popolare Diocesana ha benedetto la Croce della Piazza di Pieve esistente ‘ab immemorabili’ ed accidentalmente abbattuta il 21 aprile 1964. Tutto era andato perduto tranne la cuspide con la Croce. Non essendo più possibile ricollocarla al suo posto, la parrocchia ha concesso l’uso di un angolo del giardino antistante la casa, la ditta Speranza ha regalato una bellissima colonna in granito e il Comune ha provveduto ai lavori nel modo migliore. La Croce della piazza non poteva trovare una collocazione migliore per ambientazione e visibilità.

Viale Caduti, 9 27017 PIEVE PORTO MORONE (PV) Tel. 0382 718034 - Fax 0382.728.046 www.comune.pieveportomorone.pv.it


PAVIA E PROVINCIA

di Chiara Pelizza

PV

A COLLOQUIO CON IL SINDACO ANGELO COBIANCHI

Pieve Porto Morone: una bella realtà non solo agricola, ma anche industriale

I

l comune di Pieve Porto Morone è posizionato sulla riva sinistra del Po nel pavese sud-orientale in quella porzione di campagna denominata campagna sottana così chiamata perchè posizionata a est della città e per differenziarsi dalla cosiddetta campagna soprana posizionata invece a nord. La vita qui è da sempre spesa in sinergia col grande fiume che ha segnato i ritmi lenti della vita agricola scandita dai tempi dei campi e delle stagioni. “Il nostro comune ha da sempre un’economia basata sull’agricoltura” dice il sindaco Angelo Cobianchi, al timone dell’amministrazione da due legislature, riconfermato con uno scarto notevole rispetto alle altre due liste candidate nelle elezioni comunali del 2009, tra le file del Pdl. Piev Porta Muron in pavese è ai confini con la provincia IMMAGINE DELL'ARGINE VERSO LA FRAZIONE CASONI DI PIEVE PORTO MORONE

39


SERVIZI PRIVATI AZIENDALI

VIA F. CAVALLOTTI, 164/A 27017 PIEVE PORTO MORONE (PV)

N.C.C. Servizio TAXI (aeroporti, ospedali, ristoranti)...

Autonoleggio con conducente... Autonoleggio pulmini, monovolume, pullmann... Noleggio autovetture

e r a t r o p s a tr

per cerimonie...

i v e t a lasci

TEL. +39.349.60.00.191

di Piacenza conta all’incirca duemilaottocento abitanti, compresa la frazione Casoni, un tempo denominata Casone del Mezzano, annessa a Piave già nel 1700. “Pieve è un paese di gente laboriosa e che ha voglia di fare - continua Cobianchi, presentando con orgoglio la parte produttiva di Pieve. Diverse le realtà economiche che gravitano su quel territorio. Oltre le realtà prettamente agricole e le aziende di trasformazione legate alle produzioni dei campi, tra cui soprattutto di grano, mais, cereali, ortaggi e frumento, diverse le fabbriche nate nel corso degli anni tra cui quelle di mobili


LE AUTORITÀ E IL VESCOVO

e salotti; a Pieve è presente anche una ditta che produce cibi per animali domestici. Molte aziende agricole, seguendo anche la ‘moda’ del momento e cioè quella di comprare prodotti genuini a km0, cioè direttamente dal produttore, si sono attrezzate per la vendita diretta dei prodotti soprattutto riso e latticini. Anche l’allevamento è buono: mentre si conferma l’allevamento di suini e di bovini da latte, la zona è specializzata nella crescita di conigli. Esporta in tutto il mondo per l’importanza del prodotto e la pregevolezza delle produzione una fabbrica di seta, che qui ha trovato da tempo il luoghi idoneo per la realizza-


zione di questo prezioso tessuto. La coltivazione di bachi da seta coincide per buona parte della sua storia con quelle del paese stesso. “Da noi, oltre le già citate realtà agricole e industriali, esiste una buona compagine di artigiani che lavorano finemente il ferro e il legno. Sono piccole realtà ma attive e vive che sostengono l’economia di tutto il paese”, continua il sindaco. Buona anche la parte commerciale: “quello che serve c’è. abbiamo negozi di alimentari e diversi altri generi, gioielleria, scarpe e quant’altro. Inoltre nel nostro comune sono presenti due supermercati il Pellicano e il Carrefour fatto costruire tre anni fa per occupare dei capannoni in zona industriale lungo la ex statale 42. Questa zona era inizialmente stata destinata alla realizzazione di un macello ma poiché di trova nelle imme-

ottobre 2010

|

42


PAVIA E PROVINCIA

PV

diate vicinanze del cimitero per rispetto ai nostri defunti e ai loro parenti non mi sembrava opportuno affiancare questo tipo di attività e quindi questa amministrazione ha appoggiato il progetto sulla grande distribuzione commerciale”. Ottimi gli investimenti per i lavori pubblici su cui l’amministrazione ha concentrato risorse importanti. Oltre la costante manutenzione alle strade, è stata costruita una rotatoria sulla ex statale 412 che regola il traffico tra Castel San Giovanni, Pieve, Chignolo Po e Pavia. Terminati i lavori del nuovo asilo, in tempo per l’inizio delle attività scolastiche: 530 mila Euro di cui 89 arrivate da Regione Lombardia, per il resto lo sforzo è stato fatto solo dal Comune, che non rientra tra quelli sottoposti al patto di stabilità. Ancora: 560 mila Euro per costruire due nuovi campi da calcio re-

SULLE RIVE DEL FIUME PO

Centro equestre Affiliato CONI.FISE

Via Po, SANTA CRISTINA E BISSONE (PV) Tel. 0382 71400 Fax 0382 717574 www.equitazioneairone.it asairone@alice.it

INFO sca France3 448 2 335 54 43

©Adverum

Sono aperte le iscrizioni per i nuovi corsi mensili di equitazione anno 2010/2011 per bambini e ragazzi dai 5 ai 16 anni e per adulti


golamentari per il gioco a undici e uno per il calcetto a cinque. “Un impegno che ha già dato notevoli soddisfazioni” dice Cobianchi, soprattutto per la vivacità della vita sportiva del comune: un’associazione calcistica iscritta in promozione per l’anno sportivo 2010/2011, che conta una dozzina di squadre per un totale di circa centoventi iscritti per tutte le categorie, oltre la prima squadra. Oltre al calcio, una società di atletica leggera legata al Coni di Piacenza e una palestra che svolge attività di judo, ballo e ginnastica. Sul tetto della palestra dagli ultimi giorni di settembre è in funzione l’impianto fotovoltaico per la produzione di energia a basso impatto ambientale. Da poco è attivo anche un nuovo poliambulatorio che ospita tre medici di base più alcuni specialisti e, per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, la nuova biblioteca è dotata di internet. “I servizi alla persona funzionano meravigliosamente bene: ottima la parte-

MEN T SYSTE M AGE 0 0

1/2

0

==

CE

I ==

00

FED Q UALIT RTI S O 9 Y M

AN

CONTROLLO GRATUITO PNEUMATICI

CARROZZERIA-OFFICINA-AUTOLAVAGGIO

Certificati UNI EN ISO 9001/2000 Gomme multimarche per VETTURA MOTO AUTOCARRO AGRICOLTURA BIKE

APERTI ANCHE IL SABATO Convenzionati con le principali agenzie di noleggio

Non lasciare che l’inverno ti colga impreparato. PRENOTA SUBITO DA NOI I TUOI PNEUMATICI TERMICI O ANTINEVE!!!

Per Good-Year e Dunlop assicurazione gratuita per atti vandalici o urti accidentali che ne richiedano la sostituzione

Claudio Gomme s.a.s di Maestri Claudio Via Bissone 14/18 - S.S. 412 - Santa Cristina e Bissone (PV) Tel./Fax 0382 70909


PAVIA E PROVINCIA

LA NUOVA SCUOLA MATERNA STATALE

cipazione dei cittadini per i servizi di volontariato che utilizzano tre auto date in dotazione dal Comune con cinque volontari fissi più una decina di altre persone che aiutano chi ha bisogno di essere accompagnato per esami o altro. Nuovo pic-up per la protezione civile: “è stato firmato nei giorni scorsi il contratto per dotare la nostra Protezione civile, già efficientissima, di una nuova autovettura pic-up per prepararsi ai mesi invernali. Nuovi anche i fari e le idrovore mentre stiamo cercando una nuova sede fuori dal Comune”, dice il Primo cittadino. Pieve Porto Morone, le cui origini e la cui fondazione si legano ai traffici mercantili dell’alto medioevo e all’utilizzo del porto per i traffici con la Via Emilia, ha due chiese, una a Pieve e una Casoni con due rispettive parrocchie; in quella di Pieve recentemente è stata costruita una salita per disabili così come, per

L'INAUGURAZIONE DELLA SCUOLA MATERNA

PV


L'ORGANO AMATI

PEVE PORTO MORONE - LA CHIESA

facilitare l’accesso alle strutture pubbliche ai diversamente abili è stata costruita un’ascensore nel palazzo comunale. Davanti alla chiesa è stata posizionata, alcuni mesi fa, una croce storica restaurata. Costruita nel 1600 come voto contro la pestilenza è stata distrutta nel 1964 a causa di un incidente automobilistico; ora, recuperata la cuspide, è stato messo un basamento di granito sul sagrato. Due anche le feste patronali dedicate a San Vittore, il 2 maggio e la prima settimana di ottobre quando il paese si anima di giostre e bancarelle. “Mi piace distribuire diversi eventi in tutto l’anno per tenere il pese vivo anche nei mesi invernali” dice il Sindaco. Ecco che così Pieve Porto Morone è stato sede delle selezioni di Miss mamma italiana; “solo nel 2009 non si sono tenute le selezioni perché in quell’occasione abbiamo preferito devolvere i soldi ai terremotati

(1)


I.P.

a Badia Pavese (PV)

Agriturismo ‘Ai due Taxodi’

Un mix di gusto, genuinità e relax

Nella tranquilla campagna del Basso Pavese, a pochi chilometri dal Po, sorge una casa padronale del 600, sapientemente ristrutturata, dove la famiglia Capelli saprà accogliervi con la cordialità di chi da generazioni è dedita all’agricoltura e al rispetto delle tradizioni. Varcare la porta dell’agriturismo ‘Ai due taxodi’ a Badia Pavese (PV) sarà come fare un salto indietro nel tempo! Le ricette della nonna rivisitate in chiave moderna dove la genuinità deriva dai prodotti stagionali coltivati presso l’azienda: tra i primi piatti segnaliamo i risotti e la pasta fatta in casa, nei secondi la carne chini-

na, proveniente da vitelli allevati e nutriti secondo il metodo tradizionale, rappresenta sicuramente il fiore all’occhiello della cucina, mentre i dolci casalinghi e le marmellate contribuiranno a concludere in modo più gradevole il pranzo, accompagnato dai vini dell’Oltrepò Pavese, dei Colli Piacentini e dei Colli di S. Colombano. Tutto questo in un ambiente famigliare, in una sala arredata con mobili d’epoca, dove un grande camino renderà più calda e piacevole la stagione fredda. Davanti al cascinale si estende un bel giardino dove nella bella stagione è possibile rilassarsi all’ombra di un maestoso

tiglio, mentre i bimbi possono giocare in un’area attrezzata. Infine, se desiderate godervi qualche giorno nelle quiete, è possibile usufruire delle graziose camere che si trovano al piano superiore, ognuna arredata in modo diverso, oppure il bilocale per una soluzione ancora più comoda. Nelle immediate vicinanze, potrete visitare le verdi colline di S. Colombano, il caratteristico borgo di Grazzano Visconti, le Terme di Miradolo, la Certosa di Pavia …insomma un’esperienza che merita di essere vissuta per unire gusto, genuinità, cultura e relax!


L'ALTARE DELLA CHIESA DI PIEVE PORTO MORONE


PAVIA E PROVINCIA

d’Abruzzo”, continua Cobianchi. A novembre sarà il terzo anno che si terrà la Festa del salame, che dall’uccisione in piazza del suino fino all’insaccamento del prodotto, spiega tutte le fasi della lavorazione. Molti anche i progetti sull’agenda politica. A giorni inizierà l’appalto per realizzare un ostello in zona asilo per un costo totale di 300 mila Euro di cui 240

finanziati da Regione Lombardia che ha emesso un bando appositamente per gli ostelli. Sarà composto da un costrutto nuovo e una parte ristrutturata per un totale di tre stanze, salone e uffici e sarà gestita da una delle due Pro loco del Comune, quella di Pieve. “Abbiamo ottenuto sempre da Regione Lombardia anche un maxi finanziamento a fondo perduto di 4 milioni di Euro

PV

per rafforzare gli argini del Po” chiude il sindaco Cobianchi “il progetto è ora in mano a Aipo – Agenzia interregionale per il fiume Po, che lo sta ultimando dopo di che si aprirà il bando per l’assegnazione dei lavori che inizieranno per l’inizio del 2011”.



NOZZE


SPECIALE NOZZE

di Mario Marchioni

IDEE E SUGGERIMENTI UTILI PER IL MATRIMONIO

Quel fatidico giorno del “Sì"

I

preparativi per affrontare il matrimonio richiedono molto tempo e tanti sono i dettagli da non perdere di vista. Il portante è la scelta dell'abito per la cerimonia, il locale per il banchetto, i fiori per gli addobbi e il bouquet, gli arredi per la casa, la lista di nozze, l'acconciatura e naturalmente il viaggio per la luna di miele. Gli anni passano, ma anche in questo terzo millennio uno dei giorni che non perde il suo valore e le sue tradizioni è proprio quello del matrimonio. Al di là di ogni statistica le giovani coppie che si sposano sono sempre tante e ognuna di loro cerca di realizzare l'avvenimento nel migliore dei modi, ponendo l'attenzione anche sui più piccoli dettagli. Le tappe per raggiungere il fatidico "Sì" sono tante. Innanzitutto la scelta del rito, religioso o civile, le partecipazioni da inviare a parenti ed amici, il luogo dove celebrare la funzione, il corredo. Tra i momenti più importanti vi è quello di decidere come sarà l'abito - per lui e

per lei - da indossare durante la cerimonia. In questo campo le possibilità sono veramente molte: in tutte le città esistono negozi ed ateliers altamente qualificati che sono in grado di soddisfare le esigenze di ogni donna e uomo. Per facilitare la scelta dei regali che ogni coppia riceve, è diventata una consuetudine organizzare in un negozio specializzato la lista dei regali che andranno a completare l'arredamento della futura casa e soprattutto in questo modo vengono evitati doni "inutili" o addirittura doppioni. Secondo la tradizione matrimoniale ogni coppia che si sposa per ringraziare parenti ed amici dei doni ricevuti, offrono una bomboniera, le quali seppure vengano consegnate qualche giorno dopo il matrimonio, vanno scelte e preparate con un certo anticipo. Una particolare attenzione nella preparazione del matrimonio, è quella che si deve dedicare al locale in cui verrà organizzato il banchetto di nozze. Il ricevi-

mento, un'occasione per riunire parenti, amici e conoscenti, deve essere allestito con molta cura e i locali specializzati per queste occasioni sono moltissimi sia in città, che in campagna ed anche in antiche ville e castelli. Le opportunità sono veramente tante e tutte altamente qualificate e per coloro che vogliono animare la giornata possono unire al pranzo gioiosi momenti di musica e spettacolo. Sposarsi è certamente un momento felice, ma richiede tempo nella sua preparazione, non va dimenticato nessun dettaglio come l'acconciatura, i fiori per addobbare la chiesa, il bouquet, i fiori per addobbare la chiesa, le partecipazioni e la lista nozze, e naturalmente il vestito da indossare il giorno dei Sì. Nelle pagine che seguono proponiamo una serie di idee ed anche realtà commerciali che operano nel settore con professionalità e che potranno risultare utili in vista di un matrimonio.


CUCINA &CO.

Nel cuore della Bassa nasce il ristorante Locanda del Sole, con oltre cent'anni di storia. Esisteva già dal 1901, come Albergo del Sole; dal 1975 il ristorante, è gestito dalla famiglia Negri, che vanta una consolidata tradizione nella ristorazione nazionale. Personaggi famosi tra cui Leopoldo Fregoli (il più grande trasformista di tutti ii tempi), Michele Placido, Ernesto Calindri, Michele Testa, hanno gustato le specialità di questo locale, ed in modo particolare, il risotto alla corniolese, elaborato secondo un'antichissima ricetta locale. I menù proposti lasciano spazio sia a piatti innovativi, (proposte oggi dal titolare Giuseppe Negri), che ad altri provenienti da culture gastronomiche tipiche,

. Si possono gustare pietanze della tradizione lodigiana, rivisitate e presentate con accurata maestria, le ricette innovative con prodotti locali quale il Granone Lodigiano e il formaggio pannerone, con il quale viene arricchito il gusto di antipasti e di risotti mediati con erbe dell'orto o mirtilli, o altri tipi di frutta. Sempre di moda poi, è l'antico risotto alla carniolese, che deliziò i palati più raffinati già in passato. Il ristorante è sempre aperto su prenotazione e nelle serate di venerdì, sabato e domenica funziona anche la pizzeria con forno a legna.

Il traguardo più ambito Dal 1989 e per tutte le 14 edizioni successive, la Locanda del Sole ha proposto le proprie ricette sempre legate alla tradizione agreste locale, nell'ambito della Rassegna Gastronomica promossa dall'Azienda di Promozione Turistica del Lodigiano. Di anno in anno è cresciuta la partecipazione della clientela, divenuta in gran parte, dei veri e propri "Amici della Locanda". Il nostro ristorante si trova ormai abitualmente al vertice della classifica sia per numero di clienti che per ampiezza di apprezzamento.

La carta dei vini, di recente rinnovata, propone principalmente le migliori qualità: delle colline piacentine, dell'Oltrepò Pavese, del colle di S. Colombano




Gioiella Colonna

La cerimonia nuziale

Gesti ed azioni dei futuri sposi

V

ari sono i modi di celebrare il matrimonio, si tratta di gesti ed azioni che derivano da antiche tradizioni e che costituiscono l’asse portante della cerimonia nuziale: congiungere le mani, lavarsi le mani insieme, scambiarsi l'anello, bere dalla stessa coppa, mettere i propri oroscopi sull'altare, ma tutti hanno in comune l’obiettivo di rendere moglie e marito, una donna e un uomo. La cerimonia religiosa offre senza dubbio maggiore atmosfera di quella civile. Anche quest'ultima può avere però una sua grazia, ma senza dubbio risulta più semplice ed in un certo senso più sbrigativa. La cerimonia in chiesa ha un suo rituale che è consigliabile seguire, se si desidera che la riuscita risulti ottimale. Sposo e invitati si recano in chiesa prima

dell'arrivo della sposa. I parenti si distribuiscono, secondo le regole del galateo nel seguente modo: quella della sposa a sinistra, quelli dello sposo a destra. Lo sposo entra in chiesa al braccio della madre, la sposa al braccio del padre. Un leggero ritardo della sposa è conveniente per creare un po' di suspence e di attesa negli invitati. Le damigelle e i paggetti dovrebbero essere sempre in numero pari e vestiti allo stesso modo. Ad una damigella viene di solito affidato il compito di controllare il velo della sposa in tutti i momenti della cerimonia compreso quello dell'uscita. Conclusasi la cerimonia vengono scattate le fotografie di pragmatica, poi lo stesso sposo dà il braccio destro alla sposa ed insieme escono aprendo il corteo che verrà in fila dopo gli sposi.

- la madre di lui con il padre di lei - il padre di lui con la madre di lei - quindi gli invitati, senza un ordine preciso. La cerimonia religiosa è solitamente arricchita dalla musica che sottolinea i momenti più solenni e commoventi della cerimonia. Non è difficile scegliere nel repertorio vasto di musica sacra e classica, anche perchè ci sono delle composizioni create apposta per la cerimonia del matrimonio Le più conosciute rimangono ancora: la marcia nuziale di Mendelshon, di Wagner, l'Ave Maria di Gounod, pezzi di Schubert, Bach, Hendel, Vivaldi. Vengono suonate normalmente per organi e di solito ci si mette d'accordo con il parroco per trovare un organista all'altezza della situazione.


I.P.

Roveda Ceramiche a S. Angelo Lodigiano

Per una casa più bella ed accogliente Entrare nello showroom ed essere accolti da Luigi è una interessante esperienza per chi deve scegliere un prodotto che andrà a rendere più gradevole la propria abitazione. 15 anni di competenza nel settore, un mix di passione per il proprio lavoro e cordialità uniti alla vasta gamma di prodotti per interni ed esterni, fanno di Roveda Ceramiche a S. Angelo Lodigiano un nuovo e sicuro punto di riferimento. Da Roveda Ceramiche si possono trovare splendide ceramiche, mosaici, parquet di ogni tipo (anche creati su un “disegno” fornito dal cliente), nuove pietre che rappresentano la tendenza del momento, materiali davvero innovativi, tra tanti colori che sapranno accontentare anche i più esigenti e che renderanno ogni casa ancora più

bella ed accogliente. E’ possibile realizzare pavimentazioni, bellissimi muri, muretti e rivestimenti in pietra naturale con l’Ecopietra, che è sinonimo di esclusività e qualità per una casa che acquisirà qualcosa in più! Luigi ed altro personale qualificato sono in grado di fornire consigli sia nella parte progettuale che in quella estetica che più si adatta alle richieste dei clienti anche più esigenti, seguendoli dalla scelta del prodotto (con un ottimo binomio qualità/prezzo), fino alla posa in opera. Visitare lo showroom, scoprendo le novità che il mercato propone ed anche chiedere un preventivo ...non costa nulla, ma potrebbe sicuramente facilitarvi a trovare ciò che state cercando!


di Renata Brualdi

L’emozione della prima casa U

na delle prime difficoltà che i giovani sposi si trovano ad affrontare nell'imminenza del matrimonio è sicuramente l'abitazione. L’acquisto della casa o dell'appartamento costituisce un investimento di notevole entità, al punto che molte volte si è costretti a scegliere soluzioni provvisorie

pur di avere a disposizione un proprio "nido d'amore". Con tutti gli svantaggi di costi a "perdere" e l'aggravio di spese che un contratto d'affitto può comportare. Di certo è preferibile, quando se ne ha la possibilità, procedere direttamente all'acquisto della casa. Una scelta che

è sempre più frequente fra le giovani coppie che, attraverso una valutazione attenta e un'oculata programmazione, possono così riuscire a realizzare il loro intento. Naturalmente, si tratta di un investimento economicamente molto impegnativo, che alcune volte prevede l'impiego

AL CENTRO CI SIETE VOI

a c i n e m o d a l o

Apert

cucine componibili . arredamenti completi falegnameria propria . mobili su misura Godiasco - Salice Terme (PV) - Via Garibaldi, 3 - Tel. 0383 940913 www.centromobili.it


I.P.

Massa Serramenti leader nel settore degli infissi Quando la tradizione si unisce alla dinamicità dell’imprenditoria giovanile nasce un connubio dalle forti prospettive. Innovazione e conoscenza delle esigenze di mercato, specie quello oltrepadano, fanno di Massa Serramenti s.n.c. leader nel settore degli infissi. Una scommessa che i titolari, Mauro e Claudio Massa, hanno voluto lanciare al mondo del lavoro giocando l’asso dell’esperienza decennale maturata direttamente sul campo. L’azienda vogherese, aperta al pubblico dal 2006, ha ormai conquistato il favore dei clienti grazie non solo ai molteplici

prodotti d’avanguardia, ma soprattutto all’imbattibile rapporto qualità-prezzo. Passione e professionalità sono i punti forza di Massa Serramenti s.n.c. senza però dimenticare l’attenzione verso il cliente e le sue esigenze. Uno staff qualificato è sempre a disposizione per consigliare soluzioni progettuali ed estetiche più consone alle specifiche richieste, seguendo personalmente l’iter dalla vendita all’installazione finale. E il risultato è assicurato con tempi di consegna rapidi ed efficienti che includono la redazione delle pratiche necessarie al conseguimento delle detrazioni fiscali.

Requisiti che possono essere toccati con mano facendo visita all’ampio showroom di via XXVII Marzo a Voghera. In esposizione, una vasta scelta di prodotti tra cui scegliere sia per edifici in costruzione sia per ristrutturazioni: finestre, porte interne, porte blindate, basculanti, scale, tende da sole e zanzariere, cancelli di sicurezza e inferriate. Il punto vendita, gestito direttamente dai titolari, è aperto tutti i giorni (dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19): potrete visionare i prodotti, richiedere preventivi gratuiti e informazioni sulle offerte promozionali in corso durante l’anno.


dell'intero risparmio di una famiglia o dell’accensione di un mutuo. Con tassi d'interesse oggi sicuramente ragionevoli, i mutui risolvono spesso le principali difficoltà dei novelli sposi, permettendo loro di coronare il sogno dell'acquisto della prima casa. E' necessario fare bene i conti prima di "avventurarsi" in un progetto del genere, farsi consigliare da persone esperte e, una volta deciso, chiedere l'assistenza di operatori qualificati del settore. La casa dei futuri sposi, inizialmente da adattare per due persone ma, dopo qualche tempo, anche per tre. Quindi sarà utile una casa non troppo grande ma ben progettata e, semmai, ristrutturata con sapienza. Una casa giovane e accogliente con arredi funzionali e moderni, senza però dover rinunciare a qualche pezzo di sapore antico. Quanto costa oggi "metter su casa" è quasi impossibile valutarlo. Dipende sempre dalla qualità dei mobili che si decide di acquistare. Non si può rinunciare al fascino di una bella cucinatc "Chi può rinunciare al fascino di una bella cucina?" La stanza più costosa è sicuramente la cucina. Questo d'altra parte è il primo ambiente ad essere pensato e studiato dalle coppie. Può essere un microambiente pensato come angolo cottura "a giorno" realizzato con mobili componibili; oppure può trattarsi di un ambiente

ampio. Tante mensole e ripiani, armadi, dispensa a scomparsa, mobili base come cassettoni. Lavaggio e cottura sempre vicini e lucenti. Una cucina attrezzata, con un occhio agli elettrodomestici che diventano funzionali e silenziosi. Importante la scelta del frigorifero: ogni famiglia può scegliere il suo in base alle abitudini alimentari, all'ambiente cucina, all'utilizzo o meno del congelatore. Oggi esistono dei frigoriferi provvisti di due ante, che sono dei veri e propri gioielli. Ovviamente sono di grandi dimensioni e necessitano di uno spazio ben

calcolato. La cucina è il locale forse più difficile da arredare, primo perchè deve poter durare nel tempo sempre funzionale, secondo perché deve essere accogliente ed integrare tutte le innovazioni tecnologiche che ne consentano un uso sicuro e razionale. Questo locale oggi non è più usato solo per la famiglia, ma è anche il luogo dove si ricevono gli amici per consumare un pranzo o una cena, mansione riservata un tempo esclusivamente alla sala da pranzo. Il progetto di una cucina deve essere preparato con grande meticolosità e chiarezza tenendo


INTERVISTA


conto soprattutto delle future abitudini della coppia. Riguardo alla forma e alla dimensione del locale non si hanno in genere problemi perchè anche da uno spazio minimo è sempre possibile ricavare un ambiente funzionale. Tutti i mobilifici si avvalgono della collaborazione di architetti che hanno appunto il compito di distribuire nel migliore dei modi i mobili più adatti ad arredare con funzionalità e nello stesso tempo creare la giusta atmosfera che soddisfi le esigenze del cliente. Come sempre però per ottenere buoni risultati anche la parte interessata in prima

persona deve collaborare e soprattutto essere ben chiara su quali sono i propri desideri e le proprie esigenze. Quando lo spazio è maggiore la sistemazione a "elle" è molto indicata dove lavello, frigorifero e fornelli dovranno essere piuttosto vicini all'angolo, mentre frigoriferi alti o altri elementi a colonna potranno stare alle estremità in modo da non interrompere la sequenza dei piani di lavoro. La soluzione a "U" è quella che ha senz'altro maggiore praticità nello svolgere le mansioni domestiche consentendo di avere tutti gli elementi più a portata di mano come: piano cottura, lavello e frigorifero. In una cucina am-

pia si potranno creare isole o penisole attrezzate allo svolgimento delle varie funzioni. Risultato della continua ricerca di mercato sono le molte novità nella produzione come i fornelli più bassi rispetto al piano di lavoro che consentono di controllare meglio la cottura nelle pentole e di mescolare i cibi con maggiore facilità; anche i forni incassati ad altezza d'uomo che oltre ad essere molto pratici da usare liberando lo spazio sotto i fornelli, permettono di ricavarne un comodo spazio per pentole, tegami ed altri accessori. Aiutati da una vastissima scelta, le possibilità di combinazioni e di accostamenti sono praticamente infinite. Importante è tenere sempre presente che uno spazio abitativo deve essere non solo bello da guardare, ma deve adattarsi alle esigenze di chi vi abita, tutte le soluzioni d'arredo devono tenere conto di questo se si vuole veramente ottenere splendidi e duraturi risultati. La camera da letto Viene sempre più intesa come un luogo in cui abbandonarsi al relax e all'intimità: parliamo naturalmente della camera da letto. In ottone oppure in ferro battuto è sempre considerato un letto attuale, anche i giovani non vi rinunciano, specialmente quelli che amano l’antico. E per questo tipo di letto esistono camere che sono delle vere e proprie opere d’arte. Anche la camera in stile classico, con letto in tinta, viene apprezzata dai futuri sposi, che scelgono di preferenza armadi a 3 o più ante, scorrevoli, in tinta noce o magari color avorio, con un grande specchio centrale e con un angolo riservato alle camicie ed alle cravatte dello sposo. Tuttavia, oggi le preferenze sembrano indirizzate sul moderno e sul colore (dal blu notte …al grigio perla). Tutte le scelte degli sposi per l’arredamento della loro nuova casa sono comunque giuste, ciò che conta è che essi si trovino d’accordo e siano convinti dei loro acquisti poiché la soddisfazione nell’acquisto dei mobili giusti, è già un piccolo traguardo di successo per il loro avvenire.


INTERVISTA

Bonifica e smantellamento di amianto ed ethernit ■ Coperture civili ed industriali con pannelli coibentati e aluzinc ■ Coibentazioni termiche, lattonerie, posa di evacuatori di fumo e calore

coperture edili e tetti v. Circonvallazione 21 BRONI (PV) Tel. 0385.250645 Fax 0385.259056 fibroservice@libero.it

■ Progettazione, realizzazione e direzione lavori

©Adverum

Realizzazione impianti fotovoltaici


di Paola Arensi

L

a vetreria della comunità di recupero Alfaomega di Graffignana ha una doppia finalità:”Nasce per servire architetti, geometri e artisti ma anche per dare la possibilità ai nostri ospiti, minati nella salute e incapaci di amarsi e amare, di imparare un mestiere” spiega il segretario Giancarlo Tornielli che, il 7 febbraio 1984, ha fondato la realtà graffignanina per contrastare le dipendenze. Il responsabile della vetreria Ambrogio Bonetti aggiunge:”Siamo partiti a Sant’Angelo Lodigiano, dove un tempo c’era la prima sede di Alfaomega e anche una galleria per le esposizioni. Poi, nel 1993, ci siamo trasferiti nell’attuale struttura. Oggi, grazie a decenni d’esperienza, siamo in grado di offrire un servizio completo e dare al cliente un prodotto finito. Infatti, per ottimizzare tempi e costi, reperiamo noi stessi falegname, serramentista e gli altri artigiani necessari. Inoltre, se occorre, disegniamo i soggetti e diamo risalto alla simbologia. Infine concediamo consulenze e preventivi gratuitamente”. Bonetti chiarisce:”Soltanto chi ha visitato la nostra sede, voluta con tutto cuore dall’ex direttore di Alfaomega Palmiro Consoli, può capirne la qualità. Col vetro realizziamo specchi, soprammobili, vetrate su absidi e presbiteri, pareti divisorie, accessori, pilastri, immagini sacre, pavimenti, arredi, pannelli decorativi e moltissime altre opere. Quindi invitiamo gli interessati a venire a trovarci senza impegno, così da potergli mostrare quanto amiamo la cultura, l’arte e la precisione”. La collaborazione con grandi nomi, come l’illustre direttore artistico Ulrico Montefiore, nasce grazie alla galleria espositiva di Sant’Angelo che, fin dall’inaugurazione, ha attratto molte personalità e garantito il passaparola. Alcune delle opere più belle realizzate presso la vetreria, che è stata dedicata allo scomparso Lions Antonio Scotti “per esserci sempre stato nel momento del bisogno”, come sottolinea Tornielli, si trovano presso la parrocchia di Tirano (SO), le dimore delle suore Madre Cabrini di Codogno e Roma, l’ingresso del cimitero di Secugnago, le chiesa parrocchiali di San Rocco al Porto e Casalpusterlengo e quelle lodigiane di San Lorenzo e Sant’Agnese, la basilica e la casa di riposo di Osimo (AN), il monastero di Monte Baroccio (Pesaro e Urbino)

Una vetreria artistica che realizza capolavori, ma anche un luogo di ritrovo per chi si conquista gradualmente una vita migliore

Alfaomega e in tanti altri luoghi sacri e non. L’arte del vetro ha affascinato anche il mister del Piacenza primavera Massimo Cerri che quindi ha organizzato una visita in comunità per la sua squadra:”Magari non diventerete tutti campioni ma sicuramente uomini. Spero che questa giornata vi aiuti a riflettere” ha detto. L’incontro è avvenuto sabato 21 agosto, poche ore prima della partita con-

tro il San Colombano che è stata vinta dalla squadra ospitante per 1 rete a 0. Società in cui gioca con successo il 18enne ivoriano Sekou Diarassouba che da 3 anni è ospite della comunità. Il fondatore spiega:”I gesti di solidarietà da parte degli sportivi sono importanti per chi vive qui e sta lottando per rifarsi una vita”. All’incontro hanno partecipato: la direttrice e presidentessa di


LODI E PROVINCIA

Alfaomega Italia, Bolivia e Costa D’Avorio Marilena Seminari, Tornielli, Cerri, Giuseppe Moretti funzionario della Banca di Piacenza, anche sponsor della giornata, Tino Cornaggia vice presidente regionale Figc, l’ex gloria del Milan Giovanni Lodetti, Desiderio Marchesi grande giocatore del Cagliari, il comandante della polizia provinciale Angelo Miano, gli assessori allo sport e alla viabilità di Graffignana Barbara Grenci e Fabrizio Malta, Marco Pecorari e Ernesto Tornielli, rispettivamente presidente e promotore, insieme a Giancarlo Tornielli, della neonata squadra Usd vidardese calcio. Per info: 0371209040, 339/4723759 oppure www.nautilaus.com/alfaomega.

LO


di Paola Arensi

Con l’arrivo dell’autunno aumentano gli spazi dedicati agli artigiani nella originale rassegna organizzata da ‘Confartigianato Imprese’ della provincia di Lodi

Gli Artigiani in piazza incontrano i consumatori A DESTRA: PEG STRANO MATERIA -PREFETTO DI LODI E VITTORIO BOSELLI - SEGRETARIO GENERALE CONFARTIGIANATO LODI

Q

ualità e rapporti diretti con il consumatore, sono questi i segreti delle imprese artigiane del Lodigiano. Parte da qui l’organizzazione della rassegna di Confartigianato imprese provincia di Lodi chiamata “Artigiani in piazza”. Si tratta di un’opportunità di “fare vetrina” per tanti che, nonostante la recessione generale, stanno dando prova di grande professionalità e restano a galla. Durante l’anno e in particolare a settembre, gli incontri con il consumatore hanno toccato molte località importanti, come Casalpusterlengo durante la sagra, Lodi nell’ambito di “Botteghe d’arte” in Piazza Castello e Graffignana per la rinomata Sagra della Vittorina. Tappe anche a Brembio e Borghetto. Ma con l’arrivo dell’autunno gli spazi dedicati agli artigiani aumenteranno. Il

24 ottobre “Artigiani in piazza” approderà a Lodi Vecchio in occasione della Sagra patronale, martedì 16 e mercoledì 17 sarà la volta di Codogno con la partecipazione alla Fiera Regionale e a dicembre è prevista la presenza dei produttori ai mercatini di Natale di Casalpusterlengo e Lodi in Piazza della Vittoria. L’organizzatore di questi eventi è Giuseppe Meazzi, consigliere dell’associazione e responsabile del settore fiere ed eventi promozionali di Confartigianato Imprese Provincia di Lodi. Meazzi, che opera in collaborazione con Lino Barbesta, spiega: ”Queste iniziative vengono proposte ormai da diversi anni e oggi ci stiamo allargando talmente tanto, arrivando ad essere circa 60 espositori ogni volta, da non trovare spazio per tutti. Siamo soddisfatti perché sono gli stessi associati a chiederci di ampliare le oc-


LODI E PROVINCIA

casioni di incontro col pubblico. Molti vendono direttamente, facendo buoni incassi, mentre altri si procurano appuntamenti per fare affari più tardi dopo i dovuti sopralluoghi. Inoltre i clienti gradiscono molto la nostra presenza in importanti occasioni come la fiera di Codogno dove, per il quarto anno consecutivo, avremo un padiglione dedicato e al coperto”.

M

a cosa spinge i produttori a rimanere impegnati anche durante il fine settimana e nonostante la stanchezza accumulata nei giorni precedenti?

Per prima cosa il desiderio di mostrare i propri prodotti direttamente. Segno di professionalità e speranza di valorizzare al meglio qualcosa che merita veramente. Si aggiunge la volontà di promuovere il Made in Italy e di conseguenza il Made nel Lodigiano. Infatti le realtà artigiane del territorio dimostrano una certa vitalità e stanno facendo fronte ad importazioni che spesso hanno prezzi competitivi ma si rivelano di scarsa qualità o dannose. Una concorrenza sleale che, se lasciata allo sbaraglio, rischia di rovinare il mercato e soprattutto di scontentare l’utenza. Le decine di stand allestite durante le fiere Artigiani in piazza, accuratamente ordinate e uniformi grazie ai gazebo pieghevoli in dotazione e alle targhe Confartigianato, si rivelano sempre un’ottima occasione per com-

prare graziose idee regali, sapere dove trovare servizi efficienti in vari ambiti e veder nascere i vari prodotti. In mostra manufatti, modellini, oggetti realizzati con i materiali più diversi e tutti garantiti dal produttore che, oltre a venderli, ci mette “la faccia”. Meazzi prosegue: ”Passiamo dall’agroalimentare all’artigianato artistico che poi è la radice del settore. Si aggiungono settori innovativi che ad esempio riguardano la casa, come installatori di pannelli solari per favorire il risparmio energetico o di impianti anti intrusione per proteggere la propria famiglia. Tutto sempre all’avanguardia. Si tratta di aziende per il 70 per cento lodigiane. Il resto degli artigiani proviene da tutta la regione Lombardia”.

N

el tempo la perseveranza degli associati ha dato i suoi frutti…

”Le nostre aziende hanno resistito alla crisi e saputo mantenere buoni livelli di occupazione nonostante le difficoltà. Purtroppo però, al contrario del passato, non si è potuto assorbire il personale licenziato dalle fabbriche. Comunque ci sentiamo di dire che il peggio finalmente sembra superato. Diciamo che questa è una fase di stallo” - ha precisato il segretario generale di Confartigianato Vittorio Boselli. Adesso è il momento di rimboccarsi ulteriormente le maniche e dopo aver resistito alla recessione si dovrà puntare a

LO

crescere. ”Non c’è ancora una vera ripresa, infatti aspettiamo segnali più confortanti. Anche il quadro psicologico del consumatore non è positivissimo. Però siamo ottimisti e siamo convinti che rassegne come Artigiani in piazza contribuiscano ad un netto miglioramento della situazione generale - prosegue Boselli. Le stesse amministrazioni comunali, che di anno in anno concedono i loro plateatici, spesso molto suggestivi, per agevolare gli eventi di Confartigianato, sono consapevoli di come le piccole e medie imprese rappresentino il futuro del territorio”.

E

così le varie fiere stanno crescendo?

”La novità 2010 è che la presenza dei nostri artigiani nelle strade costituisce un aspetto della vita locale ormai consolidato, in sviluppo e atteso. Sono circa 200 le aziende di piccole o medie dimensioni che partecipano, a turno, ma regolarmente, alle varie esposizioni. Successo anche per la prima presenza nel capoluogo di provincia risalente ad aprile. Tanto che abbiamo ripetuto l’esperienza a settembre con ancora più entusiasmo. Vanno soprattutto i prodotti alimentari e l’oggettistica. E’ bello notare la soddisfazione della gente! Questo ripaga l’impegno di chi lavora onestamente all’insegna della qualità”.


di Paola Arensi

Osservatorio astronomico di Mairago (Lodi)

S

telle e pianeti al telescopio, quando i sogni diventano realtà c’è di mezzo il cielo. Mairago, piccolo comune in provincia di Lodi poco distante da Turano Lodigiano e Casalpusterlengo, ospita il fiore all’occhiello delle realtà scientifiche lodigiane. Si tratta dell’Osservatorio astronomico di Piazza Roma 2. Questo specialissimo luogo sorge di fianco al municipio ed è stato fortemente voluto sia dall’amministrazione comunale che da tanti volontari. Semplici appassionati che, in cambio di sole emozioni, gestiscono e rendono viva la struttura coinvolgendo visitatori di qualsiasi età. C’è chi va all’osservatorio per studiare stelle e pianeti, chi soltanto per scoprire com’è fatto un astro e chi arriva a pernottare in loco per una vera full immersion di novità. Accedere alle strumentazioni ha un costo di 2 euro e i giorni d’apertura sono parecchi. Per conoscerli basta scrivere a info@gam42.it. Garantite anche visite guidate e gite per le scolaresche, con possibilità di pernottamento, massimo 25 posti, ma soltanto previo prenotazione. L'Osservatorio astronomico è gestito dal gruppo Astrofili Messier 42, saldo sodalizio di volontari appassionati di astronomia fondato nel 1992 a Lodivecchio. Dopo aver ricevuto significativi consensi nel proporre numerose attività didattiche presso le scuole del Lodigiano e le piazze dei paesi, gli esperti, sempre più numerosi e competenti, hanno sentito l’esigenza di veicolare le proprie conoscenze nelle attività di un vero osservatorio astronomico. Tra le

gratificazioni più importanti si annoverano le esperienze presso le scuole elementari e medie di Tavazzano, Cerro al Lambro, Riozzo, Montanaso Lombardo, Lodi e Melegnano, nonché le manifestazioni naturalistiche "Natura in Festa" a Lodivecchio e la festa del WWF a Sant’Angelo Lodigiano. Ma anche le serate di astronomia nelle sedi di centri di recupero come la "Comunità il Pellicano" di Castiraga Vidardo. Così è nata la struttura di Mairago il cui taglio del nastro risale al 14 novembre 1999. Un sogno realizzato che oggi è considerato una tra le più apprezzate realtà del pano-

rama scientifico e culturale della provincia di Lodi. La sua realizzazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra il comune di Mairago, la provincia di Lodi e la Fondazione Cariplo che hanno permesso di attrezzare i locali della ex scuola materna per le preposte attività. La scelta di un osservatorio astronomico a Mairago è stata dettata dal basso tasso di inquinamento luminoso che caratterizza il grazioso comune della Bassa e adiacente alla via Emilia Strada statale 9. Oggi gli appassionati hanno in dotazione una cupola per l'osservazione della volta celeste, una sala per le video-


LODI E PROVINCIA

conferenze e due camere per il pernottamento degli alunni o del pubblico. L’osservatorio di Mairago apre ai visitatori secondo un calendario che prevede circa due sabati al mese. Durante questi incontri la visita è divisa in due parti, salvo iniziative specifiche di diversa tipologia: inizialmente i visitatori assistono, comodamente seduti, a una presentazione con videoproiettore su un tema astronomico specifico. Argomento che varia di volta in volta a seconda degli obiettivi. La presentazione solitamente ha una durata che può variare dai 30 ai 50 minuti a seconda delle condizioni meteo, del nu-

mero di visitatori, del relatore etc. Il carattere di questi momenti è prettamente divulgativo. Si utilizzano infatti metodi e spiegazioni adatti a qualsiasi tipo di pubblico, da neofiti ad appassionati fino a bambini, ragazzi e persone di ogni età, massimo 60 posti. La seconda parte degli appuntamenti proposti nella struttura prevede la visita della cupola dell’osservatorio, dove alloggiano i telescopi principali e la strumentazione elettronica che permette di fare foto e di osservare in tempo reale gli oggetti alla camera CCD, oltre che, direttamente al telescopio, con comunis-

LO

simi sguardi. La cupola ha uno spazio limitato quindi può ospitare un piccolo gruppo di visitatori alla volta. Questo implica che, in caso di significativa affluenza, si debba aspettare il proprio turno. Ma in questi momenti di attesa non ci si annoia mai perché i volontari generalmente propongono approfondimenti alternativi, simulazioni al proiettore per imparare le costellazioni oppure illustrano curiosità astronomiche. La situazione si fa ancora più interessante se il cielo è sereno. In questo caso non manca mai la possibilità di osservare gli astri dal cortile che sorge sul retro dell’edificio. Il tutto attraverso strumenti amatoriali il cui utilizzo avvicina anche i meno esperti all’astrofilia, all’uso di piccoli telescopi e gli insegna ad orientarsi guardando le stelle. Gli appassionati possono frequentare l’osservatorio lodigiano sia nelle serate d’apertura che durante eventi particolari. I materiali e gli esperti sono disponibili persino per ricerche scolastiche o universitarie. Oltre agli appuntamenti in calendario esistono eventi astronomici definiti “speciali”, come il passaggio di comete visibili ad occhio nudo, elissi di Sole o di Luna o altro ancora che puntualmente attraggono molti “curiosi”. Aperture fuori programmazione o possono essere organizzate anche per semplici sessioni di osservazione e fotografia. I volontari che organizzano l’accoglienza del pubblico lavorano con l’unico scopo di far avvicinare all’astronomia più persone possibili. Tutto nell’intento di condividerne le scoperte, creare momenti di aggregazione e appassionare. Non mancano collaborazioni con altre realtà del settore e un'intensa attività di ricerca collaborando con astrofili e astrofisici di tutta Europa. Concludiamo con qualche anticipazione sulle prossime aperture e l’argomento degli incontri: 16 ottobre Nozioni Astronomiche; 30 ottobre, Sole e Pianeti; 6 novembre Evoluzione Stellare; 20 novembre Luce delle Stelle, 4 dicembre, Universo Origini e Confini, 18 dicembre Origini della Terra e della Luna.


di Luigi Franchi

Un piccolo gioiello

nel cuore di Fidenza

Nel 2011 il Teatro Magnani compie gli stessi anni dell'unità d'Italia nell'attesa dell'anniversario prepara un grande cartellone

I

romani, dopo aver costruito la Via Emilia e definito la centuriazione delle terre, completarono la fondazione del sistema urbano creando un centro abitato, in corrispondenza dei vari fondovalle. Fu così che nacque Fidenza, ancor oggi uno dei più importanti snodi di attraversamento della regione emiliana. La città, seconda per importanza del territorio parmense, è stata luogo di transito delle truppe romane, delle merci di scambio come il sale di Salsomaggiore, dei pellegrini che, da mille e più anni, percorrono la Via Francigena. E, in epoca recente, di un turismo internazionale che sosta al Fidenza Village, un outlet collocato all’uscita dell’Autostrada del Sole che ogni anno ospita tre milioni di visitatori. Proprio in questa struttura l’Amministrazione comunale e l’Unione dei Comuni delle Terre

Verdiane hanno deciso di collocare l’ufficio di informazione turistica, con l’obiettivo, raggiunto, di far conoscere il patrimonio storico, culturale e gastronomico dell’intero comprensorio. “Borgo San Donnino, l’antica Fidentia Julia, ha preso l’attuale nome nel 387 da San Donnino a cui è stata dedicata la cattedrale romanica. La chiesa è una delle più belle del nord Italia; la splendida facciata ha quattro portali. Buoni alberghi: Croce Bianca e Angelo … “, scriveva nel 1855 Karl Baedeker, l’inventore delle omonime guide di turismo culturale che, per primo, applicò la regola dell’aggiornamento costante e puntuale delle informazioni. La città cambiò nome, tornando nel 1927 ad utilizzare l’antico nome romano di Fidenza, ma nel cuore dei suoi abitanti rimane sempre Borgo San Donnino, come testimoniano i festeggiamenti al patrono che, per tutto il mese di ottobre, si susseguono in un calendario di oltre 100 eventi. Questo è il periodo più animato sotto il profilo folcloristico e tradizionale, ma la cultura resta un fil rouge che attraversa tutto l’anno questa sanguigna città. Lo fa attraverso le quinte dei suoi palazzi, delle chiese, delle storie scolpite agli inizi del Duecento, sui muri del duomo romanico, da Benedetto Antelami e dalle sue maestranze, fino alle scenografie dell’artista fidentino Girolamo Magnani, scenografo prediletto di Giuseppe Verdi, nume tutelare di queste terre. Proprio allo scenografo è dedicato il teatro comunale che, nel 2011, compie gli stessi anni dell’unità d’Italia. I lavori durarono esattamente quarantanove anni da quel lontano 1812, quando un gruppo di persone benestanti e di funzionari del Ducato parmense acquistano per 1200 lire l’area su cui sorgeva la soppressa chiesa di San Francesco. Girolamo Magnani nutriva la passione e il gusto per la scenografia già dall’età di dieci anni quando, a bottega, dipingeva i piccoli fondali per un teatro di burattini. A vent’anni restaura i Teatro Regio di Parma, affresca saloni gentilizi, decora i teatri di Piacenza, Brescia, Reggio Emilia e della sua città. Pochi mesi fa, in teatro, è avvenuta una clamorosa scoperta: è stata riportata alla luce la camera acustica, ideata e dipinta proprio da Girolamo Magnani: “330 metri quadrati di tele, complessivamente in discreto stato di conservazione, che peraltro riportano lo stemma di Borgo San Donnino riprodotto ai quattro angoli delle tele relative al soffitto della sala – ha spiegato l’esperta di storia dell’arte, Maurizia Bonatti Bacchini – Si dice che Magnani abbia


PIACENZA E PROVINCIA

PC

cucina tradizionale piacentina Le Rondini Osteria

Strada della Ca’ Matta, 16 Grazzano Visconti 0523 879097 www.rondiniosteria-grazzano.it rondini@rondiniosteria-grazzano.it

©Adverum

dipinto oltre 500 scene, ma a noi sono pervenuti solo due sipari; ecco perché il ritrovamento della camera acustica è straordinario». Con questo ritrovamento il teatro si accinge a festeggiare i suoi 150 anni, come afferma l’assessore alla cultura Lina Callegari: “Il Teatro Magnani compirà i suoi centocinquant’anni il prossimo anno, in concomitanza con l’anniversario dell’Unità d’Italia. Stiamo definendo il programma delle celebrazioni, rafforzato dalla recente straordinaria scoperta dell’originale camera acustica dipinta dal Magnani stesso. Avere un teatro in una città è un segno di bellezza, un tema che corrisponde al percorso verso cui voglio indirizzare le scelte del mio lavoro di amministratore.” Nell’attesa dell’anniversario il teatro non resta fermo e, come sempre, si accinge a mettere in scena un cartellone che replicherà il risultato significativo dell’85% di posti occupati ad ogni rappresentazione, dimostrando che il teatro, come pratica culturale, non è al capolinea e che quel piccolo gioiello che sorge nel cuore di Fidenza, con i suoi quattrocento posti a sedere, rivestiti dal più classico dei velluti, rappresenta al meglio quella sensazione un po’ onirica che questa terra emana.


di Giacomo Stevani

Piacenza

sta cambiando? A colloquio con Sergio Giglio, Presidente Confindustria Piacenza

Con Sergio Giglio, presidente di Confindustria Piacenza, abbiamo affrontato il problema che sta creando la crisi del sistema locale e del polo di eccellenza della meccatronica piacentina, mettendo a fuoco i rapporti con l’amministrazione locale, soprattutto in riguardo ai pagamenti per i servizi svolti dalle imprese. Dalle risposte fornite è emerso che le industrie sono la vera forza trainante del Paese e quelle piacentine hanno dimostrato di saper reggere all’urto più violento della crisi…

Q

uali compiti svolge Confindustria Piacenza?

Storicamente Confindustria, che quest’anno ha festeggiato il suo centenario, è nata come sindacato degli imprenditori per dialogare e confrontarsi con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori. Negli anni questo ruolo non è mai venuto meno, è ancora di grande attualità e lo sarà ancora di più nei prossimi mesi. Oggi rappresenta le imprese industriali presso tutti i tavoli della politica e dell’economia, per portare avanti in modo chiaro e trasparente, le istanze della parte più vitale della nostra economia. Le industrie sono la vera forza trainante del Paese e la nostra manifattura, che rappresentiamo con orgoglio, ha dimostrato di saper reggere all’urto più violento della crisi, che ha messo in difficoltà prima di tutto le istituzioni finanziarie. I nostri collaboratori si occupano così di tutte le materie che sono il pane quotidiano dei nostri operatori. Le imprese possono poi contare su tantissime convenzioni che

abbiamo stipulato a loro favore, secondo la regola che “l’unione fa la forza”. Tanti acquisti che si sommano possono far spuntare condizioni migliori per tutti. Un esempio: iò nostro Consorzio Piacenza Energia è acquirente a favore dei consorziati di oltre 150 milioni di kwh, che vengono contrattati ogni anno spuntando prezzi che sul mercato libero i singoli pagherebbero molto più cari. Noi cerchiamo per tutti il miglior offerente, mettendo a gara i principali fornitori. A noi sono associate oltre 500 imprese


PIACENZA E PROVINCIA

per oltre 25.000 addetti ed 11 miliardi in euro di fatturato. Le imprese della meccanica (oltre il 50% del totale), sono fortemente internazionalizzate, esportando circa il 60%, con punte anche dell’80% della produzione. Il secondo comparto per importanza è rappresentato dalla filiera delle costruzioni e materiali per edilizia, quindi l’alimentare e tutta la parte dei servizi (con robotica e l’informatica in espansione). Siamo nati nel 1945 e nel corso del tempo siamo cresciuti anche come organizzazione attraverso la creazione di strutture da noi controllate come il centro di formazione Forpin che risponde in maniera puntuale ed adeguata alle esigenze di formazione delle imprese. La formazione, infatti, è diventata importante e va garantita lungo tutto il periodo lavorativo, i lavoratori devono essere in grado di fornire professionalità, in linea con un contesto produttivo e di mercato in continuo cambiamento.

P

arliamo della crisi del sistema locale e del polo di eccellenza della meccatronica piacentina

La nostra meccanica ha in sè grandi eccellenze che si sono espresse in 3 ambiti specifici: la cosiddetta meccatronica, la raccorderia, le valvole e poi i mezzi di trasporto e sollevamento. Nostre aziende sono presenti con le loro macchine nelle fabbriche che costruiscono le Ferrari o le parti dell’Airbus 380, il più grande aereo del mondo. Ma anche nelle steppe siberia-

ne o nei deserti arabi, con mezzi di perforazione o valvole ed attuatori al servizio della grande industria petrolifera ed anche nelle centrali nucleari. In questi ultimi mesi pare che la crisi abbia un pochino allentato la morsa e ci sia qualche timido segnale di ripresa, per l’Italia tassi di crescita del Pil è ancora vicino all’1%, ed è poco. Alla politica chiediamo quindi di sostener questa ripresa con una politica fiscale più leggera e con un intervento deciso nella ‘sburocratizzazione’.

C

ome sono i rapporti tra Confindustria Piacenza ed amministrazione locale?

Noi siamo sempre stati un pungolo per fare in modo che la Pubblica Amministrazione recepisca le esigenze delle imprese. Queste esigenze vanno nella direzione di sostenere le aziende affinché si irrobustiscano e crescano. Ma per far questo, è necessario che ci sia anche una programmazione territoriale costruita dalle amministrazione che consenta di sostenere lo sviluppo economico. Per questo, i nostri uffici seguono in modo attento tutti i piani e dialogano costantemente con tutti i soggetti per capire cosa serve alle imprese. Per quanto riguarda invece i pagamenti verso le aziende, il problema è più di carattere nazionale che locale: lo Stato paga i propri fornitori con tempi biblici e costringe le ammi-

PC

nistrazioni a dilatare anche i propri. La questione sta nella estrema debolezza e criticità della finanza pubblica ed ancora una volta sono le aziende a pagarne le conseguenze.

I

l mondo cambia, l’industria cambia, Piacenza cambia? E in quale modo?

Il cambiamento è insito in ogni cosa dell’uomo ed anche le imprese sanno benissimo che nulla rimane immutato nel tempo, perchè cambiano i gusti dei consumatori ed i modelli di consumo. Purtroppo la Pubblica Amministrazione fa molta fatica ad adattarsi in tempi rapidi ai cambiamenti.Quanto a Piacenza, in questi anni ho visto la nostra città cambiare molto. Dal punto di vista industriale sono cambiate tante produzioni. Negli anni ‘70 eravamo avevamo una forte industria tessile ed alimentare, oggi invece i maglifici sono quasi del tutto scomparsi. Quanto alla città ho visto cambiare in peggio il centro storico, che si è desertificato e sul quale urge un progetto di rivitalizzazione, che deve vedere in prima fila e responsabilmente gli imprenditori commerciali. Grandi passi avanti sono stati fatti invece nella viabilità ma anche nella formazione e nella cultura con una offerta universitaria che si è decisamente arricchita. Tutto sommato, meritiamo uno dei primi posti nella classifica generale del benessere.


di Luigi Franchi

Le cene dei giovedì diVini Sulla Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini

P

iacenza e la sua provincia rappresentano un territorio autentico dove hanno vivace spazio i valori del quieto vivere e dello svago, allietati da una cucina semplice e saporosa e da vini di sicura e antica fama. Non solo castelli o borghi medioevali, non solo antichi monasteri e splendide abbazie e nemmeno un veloce assaggio di qualche prodotto ma un immergersi lento in tutto questo: una specialità assaporata lentamente con un bicchiere di vino locale dopo aver visitato una pieve romanica o una torre tardoromana, magari ricca di leggende e storie che si tramandano da anni e anni, insomma un insieme inscindibile di storia, territorio e tradizioni. A trenta minuti da Milano è possibile rigenerarsi nel corpo e nello spirito tra infinite sfumature di verde. Piccole corti e vecchi casali, castelli medievali e borghi fortificati, arte, musica e spettacoli, vino e gastronomia. Appuntamenti di qualità ancora inediti fra tradizioni e valori. Questa premessa è il modo migliore per

mettersi in viaggio lungo la Strada dei vini e dei sapori dei Colli Piacentini che si imbocca appena superato il Po, al confine tra Lombardia ed Emilia-Romagna, all’altezza di Castel San Giovanni. L’itinerario lo si può percorrere anche al contrario, ovvero entrando da Parma nell’unica provincia emiliana che ha i vigneti interamente in collina: Piacenza e i Colli Piacentini che danno, dal 1967, il nome ai vini a Denominazione d’Origine Controllata del territorio. La Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini vuole far conoscere la storia, le tradizioni, il territorio, i sapori genuini del territorio piacentino. L’itinerario della Strada si snoda tra le valli piacentine, corre a fil di collina, esattamente lungo l’area destinata ai vini a denominazione d’origine, coinvolge 19 comuni e 57 aziende tra cantine, ristoranti, alberghi, agriturismi, bed & breakfast, musei, castelli. In questo autunno c’è un motivo di interesse in più, offerto dalla rassegna culturale e gastronomica “Le cene dei giovedì

diVini”. Ogni giovedì del mese di ottobre e novembre (fino al 25), in otto ristoranti aderenti al circuito della Strada dei Colli Piacentini, si svolgeranno cene che esaltano la cucina piacentina e i suoi vini. Altrettanti saranno gli aperitivi letterari che anticipano le cene. In apertura di ogni serata ci sarà la presentazione di un libro, in un piacevole dialogo con l’autore, mentre si degusta un vino piacentino come aperitivo. Nel contempo sarà possibile assistere alla creazione di acqueforti dipinte con il vino: una tecnica diventata lo stile raffinato dell’artista Maurizia Gentili. Inoltre agli ospiti verrà regalato, ad ogni cena, un fascicolo del libro che racconta la Strada dei Colli Piacentini: otto cene, otto fascicoli, un libro pieno di consigli e informazioni. Le serate iniziano alle ore 20. È d’obbligo la puntualità per non perdere neppure un attimo di piacere. Per informazioni e prenotazioni: tel. 3664445424, oppure info@stradacollipiacentini.it


I.P.

Un agriturismo che offre molteplici servizi

La Madre Pietra, sull’Appennino piacentino Madre Terra: il rapporto che esso ha con la Pietra Parcellara (ai cui piedi sorge), poi l'unione con l'azienda agricola stessa e infine, a livello simbolico, con la terra che, come una madre, sostiene e nutre con i suoi frutti. All’Agriturismo i servizi sono molteplici: dalla genuinità della cucina, alla semplicità di un’ospitalità gentile e coinvolgente. Attorno un paesaggio fatto dalla natura dove la mano dell’uomo si è sempre mossa con rispetto. Inoltre la disponibilità di Marina e Stefano a risolvere ogni particolare esigenza degli ospiti rende l’agriturismo La Madre Pietra un “luogo privilegiato del tempo e dello spazio in

La Madre Pietra Un agriturismo che offre molteplici servizi sull’Appennino piacentino Agriturismo La Madre Pietra Loc. Pietra di Bobbiano Travo (Piacenza) Tel. e Fax. 0523 950516 Cell. 349 3279440 info@lamadrepietra.com www.lamadrepietra.com

cui ritrovare un contatto autentico con se stessi e con l'ambiente, rilassarsi e gratificare i sensi.” Da qui si domina la valle, quella del Trebbia decantato da Hemingway. Sugli spazi antistanti la grande casa in pietra si può prendere il sole fino ad autunno inoltrato, per poi assaporare la cucina del ristorante che spazia dal tradizionale al vegetariano, con proposte articolate per gusti ed età. I ciclisti che arrivano quassù, dopo aver affrontato le salite della Pietra Perduca, trovano un ristoro inaspettato per ricchezza e accoglienza. Qui, un altro mondo è possibile. Sicuramente migliore.

©Adverum

La salita a Pietra Parcellara, con la speranza di trovare la lunaria argentea, una pianta i cui fiori tondeggianti che somigliano a monete d’argento riflettono i raggi lunarie trovare invece un cervo che galoppa libero sul masso ferrugineo. La visita all’oratorio di Pietra Perduca, antico luogo di culto celtico, e alla torre medievale di Bobbiano, abbandonata al suo destino. Queste sono situazioni a forte impatto emozionale che si vivono quando si lascia la Statale 45 che corre lungo la Val Trebbia e si sale dalla sponda sinistra di questo bellissimo fiume. Ma il piacere è fermarsi all’Agriturismo “La Madre Pietra”, per vivere appieno il legame con la


di Mario Marchioni

L

e Giurie del Premio Acqui Storia riunitesi in Acqui Terme, hanno designato i vincitori della 43° edizione del Premio Acqui Storia, che risultano i seguenti: Alessandro Orsini, docente di Sociologia dei fenomeni politici nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”, si aggiudica il Premio della sezione storico-scientifica con il volume ‘Anatomia delle Brigate rosse. Le radici ideologiche del terrorismo rivoluzionario’, (edizioni Rubbettino), che ricostruisce le origini e l’evoluzione di una tradizione rivoluzionaria che, con la parabola brigatista, giunge fino ai giorni nostri; Marco Patricelli, che insegna Storia dell’Europa contemporanea all’Università G. d’Annunzio di Chieti ed è consulente del TG1 Storia e di EstOvest (RAI 3), viene premiato nella sezione storicodivulgativa con il volume ‘Il volontario’ (Editori Laterza), la storia vera del tenente di cavalleria Witold Pilecki, che, evaso rocambolescamente da Auschwitz dopo quasi tre anni di prigionia, finirà per essere processato e ucciso nell’immediato dopoguerra dal regime comunista polacco; Antonio Pennacchi, scrittore, con il volume ‘Canale Mussolini’ (Mondadori), si aggiudica il Premio nella sezione istituita a partire dalla scorsa edizione dedicata al romanzo storico, che onora la memoria dello scrittore Marcello Venturi, fondatore del Premio Acqui Storia. L’opera, con la quale Pennacchi ha già vinto il Premio Strega 2010, si presenta come un denso romanzo che racconta in prima persona la storia dei Peruzzi, una delle tremila famiglie che nel 1932 si trasferirono dal nord Italia al Sud, un esodo, un’emigrazione interna di senso inverso a quelle che sarebbero avvenute, alcuni decenni più tardi, durante il boom economico alla fine degli anni cinquanta. La corrente edizione del Premio ha visto la partecipazione di 128 volumi, un indice di gradimento in costante crescita, tanto che l’Acqui Storia, nel tempo, si

I vincitori del 43° Premio Acqui Storia

RITA ROSSA, ASSESSORE ALLA CULTURA E VICE PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA; PIERANGELO TAVERNA, PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE CASSA DI

è arricchito di sezioni speciali come “il “Testimone del Tempo” e “La Storia in TV”. L’Acqui Storia è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Acqui Terme, con il contributo della Regione Piemonte, della Provincia di Alessandria, delle Terme di Acqui e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che si conferma partner fondamentale dell’iniziativa e si fregia della dizione Con l’Adesione del Presidente della Repubblica e del Patrocinio della Pre-

sidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Premio ’Testimone del tempo 2010’ Il riconoscimento speciale “Testimone del Tempo 2010” premia tre figure di straordinario rilievo nel panorama culturale e artistico contemporaneo: Sandro Bondi, Vittorio Messori, Massimo Ranieri. Il conferimento a Sandro Bondi, uno dei


ALESSANDRIA E PROVINCIA

La cerimonia di premiazione avrà luogo sabato 23 ottobre

Vittorio Messori, esponente fra i più autorevoli del pensiero cattolico in Italia, noto giornalista e scrittore, è intervenuto nella cultura italiana con lo scopo di scandagliare e divulgare la realtà della Chiesa Cattolica. In questo intento ha avuto il privilegio di approfondire fondamentali temi teologici con importanti esponenti della Chiesa Cattolica fino ad arrivare a realizzare la prima intervista della storia ad un pontefice, Giovanni Paolo II e a scrivere volumi a quattro mani con i due ultimi papi. Massimo Ranieri incarna la figura dell’artista che ha saputo dare un significativo contributo alla cultura attraverso il linguaggio dell’arte nelle sue molteplici espressioni (musica, teatro, cinema, TV), sapientemente veicolato attraverso la sua poliedrica figura di abile interprete del proprio tempo.

Premio ’La storia in tv’ “La Storia in TV” 2010 vuole rendere un significativo omaggio alla prestigiosa carriera di Folco Quilici, documentarista storico-scientifico, per i suoi eccezionali meriti in campo giornalistico e televisivo riconfermati dalla sua ultima realizzazione cinematografica “L’ultimo volo” incentrato sulla tragica fine di Italo Balbo in Libia. Il Premio speciale, rappresentato da una medaglia Presidenziale, assegnata al Premio dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, è stato conferito a Ennio Di Nolfo quale riconoscimento all’intera sua carriera di insigne storico e docente universitario, RISPARMIO DI ALESSANDRIA; DANILO RAPETTI, SINDACO DI ACQUI TERME. sottolineando l’impegno profuso nella protagonisti della storia culturale recen- ricerca e divulgazione storica, impegno te del nostro Paese, vuole essere un rico- rinnovato nel volume La gabbia infrannoscimento ad una delle più importanti ta. Gli Alleati e l’Italia dal 1943 al 1945, personalità nell’organizzazione cultura- Editori Laterza (firmato a quattro mani le e ad un innovativo e coraggioso refe- con l’Ambasciatore Maurizio Serra) con rente della cultura politica italiana. il quale ha partecipato alla corrente edizione del Premio Acqui Storia. Il riconoscimento speciale La cerimonia di premiazione della 43° “Testimone del Tempo 2010” edizione del Premio Acqui Storia si terrà assegnato a Sandro Bondi, Vittorio Mes- sabato 23 ottobre alle ore 17.30 presso sori, Massimo Ranieri. il Teatro Ariston di Acqui Terme, Piazza Premio ‘La storia in tv’ Matteotti. Sarà condotta, come di conper Folco Quilici sueto, da Alessandro Cecchi Paone e

AL

sarà il culmine di un intenso programma di eventi organizzati dall’Assessore alla Cultura Carlo Sburlati con cui la città di Acqui Terme rende omaggio alla Divisione Acqui e vedrà, oltre alla presenza dei vincitori delle tre sezioni, le personalità insignite dei premi speciali. Premio Speciale Medaglia Presidenziale assegnata al Premio dal Capo dello Stato Giorgio Napoletano a ENNIO DI NOLFO per il saggio La gabbia infranta. Gli Alleati e l’Italia dal 1943 al 1945, Editori Laterza. Premio “La storia in TV” a FOLCO QUILICI per L’ultimo volo, Cinecittà Istituto Luce. La cerimonia di premiazione La cerimonia di premiazione della 43° edizione del Premio Acqui Storia si terrà sabato 23 ottobre alle ore 17.30 presso il Teatro Ariston di Acqui Terme, Piazza Matteotti. Sarà condotta, come di consueto, da Alessandro Cecchi Paone e

I LIBRI PREMIATI NELLE TRE DIVERSE SEZIONI

sarà il culmine di un intenso programma di eventi organizzati dall’Assessore alla Cultura Carlo Sburlati con cui la città di Acqui Terme rende omaggio alla Divisione Acqui e vedrà, oltre alla presenza dei vincitori delle tre sezioni, le personalità insignite dei premi speciali.


di Mario Marchioni

DA SINISTRA: DANIELA BRICOLA, DIRETTRICE; MARCO SEMINO, RESPONSABILE PUBBLICHE RELAZIONI SIMONA GAZZANIGA, RESPONSABILE MARKETING

E

S

erravalle Designer Outlet di McArthurGlen è stato il primo outlet in Italia, che di fatto ha aperto la strada alla nuova concezione di “fare acquisti” e che oggi può vantare il record del più grande outlet d’Europa con 180 attività commerciali che danno lavoro a moltissime persone, in una superficie di vendita al dettaglio che supera il tetto dei 38 mila metri quadrati. Era il 7 settembre del 2000: una tappa fondamentale che scandì il tempo della rivoluzione nel modo di fare shopping in Italia. Una cavalcata durata dieci anni attraverso successi e primati. E, come sempre, sono i numeri a fare la differenza: quasi 30 milioni di visitatori dal taglio del nastro ad oggi, per un totale di fatturato che ha raggiunto 1,7 miliardi di euro. Un anniversario importante che viene festeggiato con eventi eccezionali. A partire dal 10 settembre Serravalle Designer Outlet sta dando vita a una serie di iniziative dedicate proprio al numero “10” che coinvolgono tutti i visitatori: dalle 10 della mattina, 10 writers creano le loro performance live in 10

‘Serravalle Designer Outlet’ in festa Dieci anni di shopping e moda pannelli presenti in 10 postazioni diverse all’interno del Centro, interpretando e declinando il numero “10” mettendo in luce le declinazioni del Serravalle Designer Outlet (moda, shopping, entertainment ecc). Per l’occasione è stato attivato un servizio navetta addizionale gratuito dalle città di Milano, Torino e Genova, mentre per le 10 settimane previste per festeggiare il 10° anniversario, Serravalle Designer Outlet ha scelto di offrire promozioni speciali ai suoi clienti. Il Gruppo McArthurGlen è stato pioniere e guida del cambiamento epocale nel mondo dello shopping in Italia: stile, eleganza e qualità delle grandi griffes a

prezzi accessibili per un’esperienza di shopping unica. Negozi esclusivi affacciati su piazze lastricate e vie sinuose. Un percorso suggestivo incastonato nella cornice architettonica tipica del centro storico di un borgo ligure e immerso nel verde delle colline. Un richiamo al territorio circostante che da Serravalle in poi è stato un punto di riferimento nella fase di progettazione degli altri 4 Designer Outlets che sono seguiti in Italia: Castel Romano (nei pressi di Roma) inaugurato nel 2003, Barberino di Mugello (Firenze) nel 2006, a Noventa di Piave (Venezia) nel 2008 e Marcianise (Caserta), inaugu-


Foto Dino Ferretti (p.g.c.)

ALESSANDRIA E PROVINCIA

rato il 18 febbraio u.s. In ogni centro si trovano amosfere rilassanti, ambienti raffinati, architetture studiate fin nei minimi dettagli e in armonia con il paesaggio, che hanno il chiaro obiettivo di trasformare una giornata di shopping in una gradevole emozione. Ma l’eccellenza di Serravalle è da ricondursi alle scelte dei grandi Marchi della

AL

moda, accuratamente selezionati per offrire ai clienti il meglio del panorama fashion internazionale. Infatti al Serravalle Designer Outlet sono presenti tutti i Brand più prestigiosi oggi esistenti sul mercato della moda (e non solo). Il Serravalle Designer Outlet in questi dieci anni si è notevolmente ampliato, consolidando il suo primato in un’espansione che ha generato positive ricadute sul territorio circostante in termini di turismo, occupazione e sviluppo di tutto l’indotto. L’inaugurazione di Serravalle Designer Outlet nel settembre del 2000 ha dunque segnato una data importante nel panorama commerciale italiano. Un riconoscimento condiviso non soltanto dagli “addetti ai lavori” o dai tanti clienti che in questi anni hanno visitato il Centro, ma testimoniato anche dalla risonanza mediatica (televisioni, quotidiani e riviste nazionali e internazionali) che i “Factory Outlet Center” hanno avuto in Italia. L’attenzione dei media è da ricondursi anche agli eventi che hanno visto trasformata la piazza del Serravalle Designer Outlet in un teatro in grado di accogliere appuntamenti musicali, culturali ed enogastronomici di primaria importanza, a partire dall’ormai collaudato appuntamento annuale con il grande Jazz: una kermesse imperdibile nel panorama musicale italiano che richiama ogni anno decine di migliaia di persone e che nel corso degli anni ha visto la partecipazione, tra gli altri, di eccellenti personaggi (Dionne Warwick e Toquinho sono stati ospitati nel corso dell’ultimo evento). Un approccio che, “da Serravalle in poi”, ha trasformato gli Outlet in un fenomeno studiato e analizzato da vari punti di vista: dagli esperti di marketing e del settore retail, a numerosi scrittori giornalisti e intellettuali, senza trascurare tanti studenti universitari che lo hanno trasformato nell’argomento principale della propria tesi di laurea. Segno evidente che Serravalle Designer Outlet ha segnato un’epoca, facendo da apripista al nuovo concetto di “outlet” ormai entrato a pieno titolo nel costume della società italiana.


Leone d'oro a

"Somewhere" Nessuno tra i quattro film italiani in gara è stato premiato dalla giuria della 67ª edizione presieduta dal regista Quentin Tarantino

L

’ultimo italiano ad aggiudicarsi il Leono d’oro fu Gianni Amelio. Sul calendario si leggeva 1998 e la sua pellicola, “Così ridevano”, era difficile, poco capita dagli spettatori. Nel nord dell’Italia ne fu distribuita una versione sottotitolata, perché Enrico Lo Verso (il protagonista) e gli altri parlavano un siciliano troppo stretto. A comprenderne il profondo neorealismo, eredità di De Sica, Zavattini e Germi, i padri fondatori del Cinema italiano del secondo dopoguerra, fu la giuria del 55esimo Festival di Venezia, ai tempi presieduta da Ettore Scola. Sono trascorsi dodici autunni, tanti quanti i piccoli indiani della Christie, e rimane il giallo del nostro Cinema che, almeno in gondola, è stato vittima e mai più carnefice. La giuria della 67esima mostra di Venezia, questa volta capeggiata dal regista pulp Quentin Tarantino non ha premiato nessun compatriota dei quattro in gara, “La passione” di Carlo Mazzacurati, “La solitudine dei numeri primi” di Saverio Costanzo, “Noi credevamo” di Mario Martone, e “La pecora nera” di Ascanio Celestini. Anzi, il vero scalpore l’ha suscitato Michele Placido che, fuori concorso, ha presentato “Gli angeli del male”, con un Kim Rossi Stuart

acqua e sapone, nelle vesti di Renato Vallanzasca, il bel Renè: l’autore, negli anni di piombo, di rapine, sequestri ed omicidi, che gli costarono quattro ergastoli e duecentosessantanni di galera. Il regista pugliese ha spaccato in due critica e pubblico, lasciandoli con l’interrogativo se sia bene mitizzare i criminali, farne eroi, soprattutto se ancora viventi, o sia meglio dimenticarli, per rispetto alle vittime. In ogni caso, Placido, dichiarandosi seduto dalla parte del torto (perché gli altri posti erano già presi), ha provato ad indagare il lato più oscuro dell’animo umano, l’altra faccia della luna, superata la quale, si raggiunge il punto di non ritorno. Addirittura c’è chi ha suggerito che se “Gli angeli del male” fosse stato tra i premiabili, le sorti del Cinema nostrano sarebbero state diverse. Ma, prima di capire le motivazioni dell’ostracismo italiano, riepiloghiamo i principali vincitori della kermesse lagunare. Il leone d’oro al miglior film è andato a “Somewhere”, di Sofia Coppola, votata all’unanimità (in primis da Tarantino, suo ex compagno), tra fischi del pubblico e perplessità della critica. Alex de La Iglesia, regista pulp spagnolo che diresse “Crimen Perfecto” si è aggiudicato il leone d’argento alla regia per “Balada triste de trompeta”. Tra gli interpreti, la Coppa Volpi a Vincent Gallo (per la coproduzione “Essential killing”) e alla brava Ariane Labed (per il greco “Attenberg”). John Woo, celebre più che altro per alcuni film d’azione, è stato destinatario del premio alla carriera. Tra i protagonisti del Festival, si deve annoverare sicuramente lo stesso Quentin Tarantino, che non ha nascosto la sua prorompente personalità, nemmeno quando ha consegnato il Leone speciale per l’opera nel suo insieme all’amico Monte Hellman. Il produttore che aveva creduto in lui, lanciandolo nel film “Le iene”: thriller grottesco e sopravvalutato, da ricordare soprattutto per l’interpretazione di Harvey Keitel. Ma, nonostante un presidente di giuria leggermente presenzialista, forse non amante dell’italian movie e dal comportamento non sempre british, non si può nascondere la difficoltà del nostro Cinema a farsi valere oltre i confini (e a volte anche al loro interno). Sarebbe come incolpare sempre l’arbitro. Quello che sovente manca all’attuale cinematografia italiana, non è semplicemente l’universalità dei contenuti delle pellicole, caratteristica di tanti cineasti Usa, ma anche l’ironia e la satira (sociale) che distingue-

Mostra del cinema di Venezia 2010

di Tommaso Montagna


CINEMA &CO.

vano l’età d’oro delle nostre produzioni, facendola brillare oltre le Stelle e Strisce, prima con il neorealismo e poi con la commedia all’italiana, fonti inesauribili di imitazioni. Non si discute la bontà delle pellicole odierne (e l’eccellenza di alcuni registi e interpreti), ma, se mai, la loro univocità strutturale. Parecchi copioni del passato, antico e recente (ad esempio: “Ieri, oggi, domani”, “Il sorpasso”, “Divorzio all’italiana”, “Fantozzi” e “Mediterraneo”), trattavano temi scottanti, quali appunto il boom, il delitto d’onore, la gerarchia sociale e la guerra, celandone la crudeltà dietro ad un sorriso. Creando diverse chiavi di lettura e diversi linguaggi, interpretati da grandi teatranti (Sordi e Mastroianni, tanto per citarne un paio) che passavano da un’espressione faceta ad una triste nel giro di una battuta. Ad oggi, sembra che molte sceneggiature impongano una scelta, o commedia o dramma, nella quale forse non ci riconosciamo fino in fondo. Perché la decisione di separare comico e tragico rema contro la nostra italianità, navigando alla ricerca dell’agognato “film del secolo”, che rischia di fare la fine della mitica ‘Korazzata Potionkin’.

Immagine grande: SOFIA COPPOLA, VINCITRICE DEL LEONE D'ORO Sotto: ALEX DE LA IGLESIA (LEONE D'ARGENTO) , JERZY SKOLIMOWSKI (PREMIO DELLA GIURIA) E VITTORIA PUCCINI (PREMIO L'OREAL)


di Alberto Fiori

L

a grande offensiva dell’ibrido di Toyota parte ufficialmente da qui, dall’entrata in commercio della Auris HSD, la due volumi compatta a cinque porte da cui il marchio giapponese si attende molto in fatto di numeri. Anche se, tornando all’ibrido, gli indizi portano al passato più recente, fatto di Prius da una parte e dai lussi eco-compatibili della prestigiosa gamma Lexus, dall’altra. Eppure la Auris è il giro di boa dell’intera faccenda, il primo modello di ibrido costruito in Europa ed il primo tratto da un modello già esistente e non creato per l’occasione, che stigmatizza un programma fittissimo e ambizioso che narra

di dieci nuove ibride lanciate a profusione da qui ad una manciata di anni, per dare ad ogni modello Toyota in gamma la propria variante a doppia alimentazione. E questo, ovviamente, spiega la solida strategia del marchio giapponese: diventare la casa automobilistica di riferimento per le motorizzazioni ibride e consolidare le proprie posizioni in attesa che quanto recitato da esperti e analisti

diventi realtà: per il 2020, un quanto delle auto vendute su questo pianeta sarà ibrido. Loro, i giapponesi, d’altra parte ci credono da tempo immemore: mai si sono fatti attirare dalle chimere che hanno attraversato il mercato automobilistico, limitandosi a guardare alcuni grandi marchi investire (e perdere) ingenti capitali inseguendo l’idrogeno, o più di recente osservando la smania tutta italiana

Doppio colpo Il futuro sarà ibrido, è questa la prova che il mercato aspettava: Toyota fa partire proprio dalla Auris HSD una strategia a lungo termine che ha un programma scritto fino almeno al 2020


AUTO

del Gpl, ormai quasi del tutto finita nel nulla. Niente da fare, per i giapponesi di Toyota l’unica strada possibile è sempre stata l’ibrido, ovvero la sofisticata ma possibile combinazione di un motore termico e di uno elettrico. La Auris HSD (Hybrid Sinergy Drive), debutta affidando il look al recente restyling, e si differenzia dalle sorelline diesel e benzina solo per la discreta

targhetta HSD sul fianco. All’interno, come nota distintiva, salta all’occhio una costante presenza del colore blu, colore universalmente abbinato all’aria e al pulito, ripreso sui tessuti, all’interno della strumentazione e sul cambio, quest’ultimo un automatico E CVT a variazione continua e gestione elettronica con due modalità di guida: Eco, Power e retromarcia, a cui va aggiunta la P per il

83

parcheggio. Sal,vo, a fianco, la presenza del magico tastino EV, che apre le porte alla sola marcia in modalità elettrica. Le differenze dal resto della famiglia Auris sono più tecniche, in quanto ogni sistema, dai freni allo sterzo, è ricalcolato per far fronte alle esigenze dei due motori, l’elettrico ed il termico, capaci di funzionare uno per volta o in combinazione fra loro. Già che ci siamo: la propulsione è quella di Prius, con il benzina 1,8 litri Euro 5 da 99 CV e 142 Nm di coppia massima, abbinato ad un elettrico da 60 kW e 207 Nm. La batteria al NiMh (28 moduli per 201,6 Volt di potenza) trova posto dietro ai sedili po-


steriori, e questo penalizza leggermente la capacità di carico del modello, che scende a 280 litri complessivi. Anche i dati numerici non danno adito a rimpianti: 180 km/h di velocità massima, da 0 a 100 in 11,4 secondi, 3,8 litri di benzina ogni 100 km e 89 grammi di CO2 al km. Cifre rese possibili anche da un’altezza da terra minore che limita la penetrazione aerodinamica, uniti alla presenza di pneumatici a basso coefficiente di rotolamento.

Ma sia chiaro: la marcia totalmente elettrica è possibile per un paio di km appena e non di più, ma la tecnologia ibrida va considerata in modo diverso, cioè come un aiuto sostanzioso dato da un piccolo motore elettrico ad uno a benzina, con il risultato di limitare lo sforzo del primo limitando consumi ed emissioni, che poi è l’obiettivo finale. Toyota Auris HSD arriva proprio in questi giorni nei concessionari, forte di un prezzo fissato in 21.900 euro per la

Active che comprende dotazioni piuttosto complete (sette airbag, Esp, clima bizona, controlli di stabilità e trazione), ma con la versione top di gamma Executive si accede a cerchi da 17”, telecamera posteriore, sensori crepuscolari e pioggia, specchietto interno fotocromatico, cruise control e impianto audio con bluetooth. Da calcolare a parte la vernice metallizzata o perlata ed il Navi Pakc (1.450 euro), con navigatore satellitare e schermo touch screen.



CUSTO BARCELONA

MODA AUTUNNO-INVERNO 2010/2011

di Daniela Capone

ISTRUZIONI PER L'USO

C

hiusi oramai in soffitta i costumi da bagno ed i miniabiti, ecco che si inizia a curiosare tra riviste, negozi e televisione per scoprire quali saranno i trend di questo nuovo autunno. La moda femminile si sa, è in continuo cambiamento, ma anche quella maschile fa davvero passi da gigante. Ora non sono più solo le donne a volersi coccolare con un nuovo paio di scarpe o una gigante shopping bag. Anche gli uomini hanno l’esigenza di sentirsi alla moda, di crearsi il proprio stile. Per la stagione appena iniziata, l’uomo “dannato” è sicuramente il modello al quale ispirarsi. Stile Jeames Dean, l’uomo vuole sentirsi attraente e misterioso, attento al dettaglio ma allo stesso tempo un po’ trasandato. Capelli spettinati ma accuratamente, barba incolta ma molto curata …è questo l’uomo del prossimo autunno. Pelle nera, mai tramontata. Già lo scorso anno la moda rock e punk dominava nei guardaroba maschili, quest’anno si rafforza. Giubbotto in pelle lucida, vintage o versione “guerriero da strada” sono modelli presenti sulle passerelle milanesi. Un capo che però quest’anno non può mancare nell’armadio del macho italiano è la camicia a quadretti. In puro stile “tovaglia da taverna”, il quadrettato è il must per l’uomo del 2011 alla moda. Bianca e nera o rossa e nera sono le tonalità più usate, ma tutte le camicie da boscaiolo in varianti colorate sono davvero il trend del prossimo autunno- inverno. Sta allo stile personale decidere come portarle. Sotto giacche classiche, sotto blazer o abbottonate fino al collo in stile nerd, sono solo alcune varianti. E per quanto riguarda la donna? Chi tra noi donne non ha preso appunti guardando i servizi sulle sfilate milanesi appena concluse?


Prima cosa da osservare per poter essere davvero alla moda è il colore! Il colore dominante del l’autunno-inverno 2010/2001 è il cammello. Ebbene sì. Ritorna! Basta i soliti colori scuri e cupi! Addio nero! La donna del prossimo inverno segue tonalità più tenui, neutri. Sabbia, cipria, tortora. Queste le declinazioni del colore più trend della stagione fredda. Questo colore con tutte le sue tonalità sicuramente valorizza le more, rende solari le bionde ed è top sulle rosse. Ma non solo cammello! Grigio e verde bottiglia sono usati molto per sottolineare lo stile di una donna classica ed elegante, proprio come la moda 2011 vuole! Una volta deciso il colore, ora l’occhio si concentra sui modelli, sulle scarpe e sulle borse da poter sfoggiare al lavoro, con le amiche, al supermercato. Boom per maxi e lunghi cardigan in lana tricot. Colori vari in stile patch, beige o grigio, il cardigan sostituirà il solito cappottino. Abbinato a stivali alti o a stivaletti con plateau, renderà la donna 2010-2011 davvero al top! E per le serate importanti? Niente di più fashion del glitter. Scarpe e tubini glitterati fanno tendenza direttamente dai red carpet di Hollywood Insostituibile, certo, il solito tubino nero salva-party, classico, semplice e sempre alla moda. Ma molto eleganti quest’anno sono gli abiti da sera fucsia, verdi e colori shock! Per chi invece vuole essere un po’ più aggressiva, senza rinunciare all’eleganza, ecco che torna il pizzo. Pizzo all over che copre interamente abiti, scarpe e borse. Queste le basi per la moda autunnale. Ora tocca noi a sbizzarrirci con abbinamenti, colori, modelli, borse e scarpe di ogni genere per crearci il nostro stile personale 2011. Occhio a rubare accorgimenti a chi propone eleganza e raffinatezza…evitiamo di seguire stili esagerati come quello di Lady Gaga ed il suo vestito fatto di carne!

AIGNER

MODA &CO.


a cura dello Chef Carlo Ristorante "al Castello"

Un primo piatto con il crostaceo che ha carne eccellente ed un gusto molto delicato

Tagliolini sfiziosi ai gamberoni

Preparazione Difficoltà

••••

Pulire i gamberoni e lasciarne 4 da parte. In una padella fate rosolare la cipolla con la polpa di 4 gamberoni tagliata a cubetti. Aggiungete poi i fiori di zucca, i pomodorini e la zucchina a julienne e fate insaporire. Aggiustate di sale e pepe. Adagiate i 4 gamberoni interi rimasti nel soffritto ed insaporite con una spruzzata di cognac. Tenete a fuoco allegro per 5 minuti. In una pentola capiente fate cuocere i tagliolini. Scolateli ed uniteli al soffritto. Fate insaporire e servite i piatti ben caldi. Buon appetito!

2

ingredienti

1

• 360 GR. DI TAGLIOLINI ALL'UOVO • 8 GAMBERONI • 300 GR. DI POMODORINI • 1 ZUCCHINA • 100 GR. DI FIORI DI ZUCCA

3

• MEZZA CIPOLLA • OLIO • SALE, PEPE • UNA SPRUZZATA DI COGNAC


CUCINA &CO.

lo chef Lo chef Carlo è nato in Germania 40 anni fa. Abbandonate le automobiline e le biglie ha subito capito che la sua vera passione erano le pentole... e soprattutto quello che ci sta dentro. Diplomatosi alla scuola alberghiera Vallesana di Sondalo ha prestato servizio in vari ristoranti dell’hinterland milanese, ma nella sua testa c’era il pallino di avere un ristorante tutto suo dove poter esprimere al meglio l’estro creativo e l’arte culinaria. Nel 2005 ha aperto il ristorante “al Castello” nella cittadina di Gambolò nel pavese facendo la gioia dei tanti avventori.


La soluzione per i tuoi serramenti

©Adverum

La Serramenti Moretta S.n.c. nasce nel 1988 dai fratelli Giovanni e Antonio Moretta, dopo avere esercitato come artigiani il lavoro di posatori di infissi dal 1981 e comunque, sempre come posatori, dal 1974 Giovanni e dal 1980 Antonio. Dopo avere fondato la Serramenti Moretta la quale si è specializzata nella produzione di infissi di qualità, nel 1998 sono stati inseriti in commercio serramenti in PVC e alluminio. Nel 1999, per essere al passo con i tempi e avere dei prodotti certificati, è stata fatta la scelta di eliminare la produzione di serramenti in legno, sostituendola con la commercializzazione degli stessi, con prodotti sempre di qualità è certificati. Questa scelta ci ha permesso di seguire molto meglio i clienti offrendo un’assistenza pre è post vendita molto più accurata. Oggi la nostra azienda vanta di un’ottima copertura del territorio

per quanto riguarda la provincia di Lodi, dove si trova anche la sede legale nel comune di San Martino in Strada, nonché le province di Cremona e Piacenza dove stiamo cercando collaborazioni con altri punti vendita. Siamo in grado di offrire una totale fornitura per quanto riguarda le chiusure di una casa, dalla porta basculante per garage, alle porte interne, blindate e serramenti, questi ultimi forniti con certificazioni per la trasmittanza termica idonei per la detrazione fiscale del 55%.Tale detrazione fiscale permette un recupero fiscale del 55% per la sostituzione di infissi, dove non ci sono interventi di opere murarie e modifiche sulle misure degli infissi stessi, che vanno a migliorare la trasmittanza termica rispetto a quelli esistenti, rispettando i valori che fanno riferimento all’anno in corso. Da parte della

nostra azienda viene rilasciato il certificato di marcatura CE obbligatorio dal febbraio 2010, la certificazione dei valori di trasmittanza su ogni singolo serramento, la certificazione e le schede chimiche dei prodotti utilizzati per la posa in opera più l’autocertificazione per la posa in opera. I pagamenti per usufruire della detrazione devono essere eseguiti con bonifico bancario sia in acconto sia a saldo, dopodichè sarà rilasciata tutta la documentazione necessaria del prodotto. La richiesta all’istituto Enea dovrà essere fatta tramite internet compilando dei moduli on-line, oppure affidando la pratica a un termotecnico che si occuperà di seguire il cliente prima e dopo la sostituzione degli. Possiamo comunque offrire un servizio completo se necessario mettendovi a disposizione un nostro termo-tecnico di fiducia.


©Adverum

Collezione 'Dalin'

ATTUALITÀ


per noi C O M U N I C A R E

è un filo diverso

Tel. +39 0382 309826 Fax +39 0382 308672 Via Defendente Sacchi, 8 - 27100Pavia www.adverum.net info@adverum.net


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.