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3.2 Evoluzione dei tracciati urbani
3.2
EVOLUZIONE DEI TRACCIATI URBANI
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Le forme urbane storiche si presentano come un insieme dell’agglomerato compatto, costituito dai sistemi insediativi storici, e degli interventi di singole unità o di veri e propri quartieri che vengono uniti tramite dei tracciati stradali o naturali, in base al contesto locale ed insediativo.
Anche Bologna fino alla quinta decade dell’800 presenta una compattezza insediativa, delimitata da immenso spazio verde costituito dalla campagna circostante. Le instabilità politiche successive e gli eventi bellici o calamitosi portarono ad una riduzione dell’espansione dell’abitato.Negli anni che precedettero l’Unità d’Italia, Austria e Stato Pontificio ebbero numerosi conflitti che comportarono alla contesa città di Bologna un allargamento della cinta muraria per ragioni difensive.
Conclusa l’Unita d’Italia, le aree lasciate come campi trincerati vennero vendute a privati per coltivazione dei terreni, escludendo quelle con destinazione militare. Ecco che i campi che circondavano il centro storico ebbero per la prima volta una funzione agricola. L’annessione al Piemonte implicò la costruzione della ferrovia (1853) e dopo pochi anni furono attivate le linee che resero Bologna uno dei poli ferroviari più importanti d’Italia.
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fig. 38
Studio di alcune corti della Bolognina al fine di individuarne alcuni caratteri tipici FUNZIONI
Per questo motivo, fu avviato un piano di demolizione e nuove costruzioni, ad imitazione dei rinnovamenti nelle grandi città europee come Parigi con Haussmann(1856-1872), che portò la città verso un’importante trasformazione. Il Consiglio Comunale di Bologna promosse nel 1889, il primo Piano Regolare e Piano di Ampliamento Esterno. Il piano specificava inoltre di organizzare l’espansione futura della città al di fuori della cerchia delle mura, mediante il disegno di una rete di strade a maglia rettangolare. E’ questa rete di strade perpendicolari che da, oggi, principalmente, l’immagine della nostra prima periferia.
La zona a Nord - Ovest all’interno del centro cittadino venne edificata e completata di un nuovo impianto viario. Esternamente al nucleo storico fu programmato un rilevante ampliamento della città verso la pianura, attraverso l’incrocio delle antiche strade radiali e altre strade a raggiera.
Il piano venne attuato e monitorato solo parzialmente fino alla Prima Guerra Mondiale, dopodiché fu completamente ignorato restando però in vigore per circa settant’anni. Dall’abbattimento delle mura restarono solo le porte, che oggi svolgono la funzione di spartitraffico tra i viali di circonvallazione.
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Il Piano Regolatore del 1889 prevedeva un incremento di 1220 abitanti ogni anno, evento mai verificatosi.L’espansione urbana residenziale doveva accontentare due categorie di popolazione: la borghesia che si posizionò nella città giardino a Ovest e Est rispetto al centro storico e la classe operaia, che contava sull’organizzazione dello IACP (ex ICP), si collocò nelle aree a Nord della stazione dei treni.
Il piano diceva: “l’organizzazione della viabilità definisce l’isolato, di dimensioni variabili, ma comunque generalmente rettangolare con lati fra gli 80 e 140 metri”. Le nuove espansioni avvennero in tre tipologie differenti: villini, case a schiera, casamenti. L’ICP (Istituto Case Popolari), dal 1908 al 1932, spiegava che il tipo “casamento” era costituito da aggregazione edilizia a corte.
“Gli edifici creano una cortina pressoché continua lungo le strade; gli accessi ai vani scale sono per lo più all’interno delle corti, la loro collocazione genera un percorso di distribuzione interno, mentre la vasta area centrale cortiliva, quasi sempre racchiusa da un rettangolo alberato, è destinata al gioco, al riposo e alle funzioni essenziali non risolvibili all’interno dei singoli appartamenti, quali lo stendere ed il lavare,
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Onae (Officina Nazionale apparecchiature elettriche)
Ostello We Bologna
scalo Arcoveggio
edifici residenziali in linea
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fig. 40 Analisi dell’area in prossimità di Via Carracci Indagine della destinazione d’uso del piano terra (destra)
FUNZIONI
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spesso con un piccolo edificio apposito (…)” 1 .
Si formarono le “popolarissime” che andarono a sostituire le vecchie corti. Differiscono con i vecchi impianti per treprincipali motivi “perdita di continuità su strada della cortina edilizia, cortili lunghi e stretti invece della ampie corti interne, distribuzione frammentata del verde e degli spazi ai vari usi”.
L’attuazione si discosta da quanto previsto nel progetto originario. Quando l’isolato assumeva dimensioni eccessive, veniva scomposto in più parti in modo da agevolare la gestione e la progettazione degli spazi di servizio.
Alle soglie del secondo conflitto mondiale il quartiere è definito nei suoi criteri urbanistici e nella sua configurazione sociale. L’area a nord di via Gobetti è il risultato di vicissitudini che hanno portato a un tessuto di tipo maggiormente informale.
Gli edifici sono di tipo in linea con generalmente due/tre vani scala per accedere agli appartamenti. I fabbricati sono spesso circondati da giardini privati, usati in larga misura come parcheggi condominiali.
Il reticolo delle strade non ricalca la ferrea logica presente nel vicino comparto Bolognina, ma è una conseguenza di costruzioni successive nel tempo.
Samonà, 1973
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fig. 41
fig. 42 Evoluzione del tessuto nell’area a nord di via Gobetti Scomposizione degli elementi del tessuto a nord di Via Gobetti (destra)