Fiamme Gialle PERIODICO MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA - A.N.F.I.
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Anno XXVIII - N. 4 Aprile 2013
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Sommario Aprile 2013
IN COPERTINA
“Fiamme Gialle” Proprietario ed Editore: ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA
14 Anniversario 16 Quintino Sicuro 18 Ambiente
Direttore Responsabile Giovanni Verdicchio
150 anni della nascita di G. D’Annunzio di Donato Carlucci
Vice Brigadiere della Guardia di Finanza...
25 APRILE A Roma, il 25 aprile, in occasione del 68° Anniversario della Liberazione, si sono svolti alcuni eventi commemorativi che hanno caratterizzato la giornata di giovedì... pag. 3
3 4 Nuovo Governo
a cura del Dr. Marco Duspiva
20 L’Angolo della Salute 22 Ricordi 24 Pensioni
Prof. Luigi Valenzano
Redattori Angelo Maenza - Gaetano Guglielmi - Antonio Malizia - Berardo Evangelista Coordinatore Giuseppe Ruggieri Responsabile Amministrativo Marino Orfei Addetto alla Segreteria Amministrativa Alfonso Lancia Comitato di Redazione Umberto Fava - Mauro Santonastaso - Antonio Zampelli - Giuseppe Ruggieri - Romano Bacci - Salvatore Bevilacqua - Michele Gianfrancesco - Giuseppe Culò - Ermanno Gelsi Tito Marini Progetto Grafico e Impaginazione Claudio Coco Stampa PintoGraf - Via Menaica,37 - Roma
Fin. Angelo Pascale - M.O.V.C.
di Giovanni Trotta
Fabrizio Saccomanni - Ministro dell’Economia e delle Finanze
Direzione, Redazione e Amministrazione Via Alberto Caroncini, 19 00197 Roma Tel. 06 80693830 - Fax 06 8084280 Cod.Fisc. 96153870587 Conto Corrente Postale IBAN IT11P 07601 03200 000065421000
La Corte Costituzionale...
Sport
Pensioni di reversibilità
La Guardia di Finanza premia i suoi atleti
7 Giuramento
di Vincenzo Ruggieri
25 Come Eravamo 26-38 Vita Associativa... Mostra sulla Guardia di Finanza
di Sisinnio Aresti
Allievi Ispettori dell’84° Corso “Pal Piccolo II” di Umberto Fava
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La ricchezza prodotta dalla plastica riciclata
I deodoranti
25 Aprile
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Prof. Cosimo Scarcella
Vice Direttore Umberto Fava
Statuto
Rinnovato lo Statuto dell’Associazione di Umberto Fava
10 Cerimonie
Inaugurata la Sezione ANFI di Formia di Antonio D’Urso
pag. 26 pag. 27 pag. 33 pag. 34 pag. 36 pag. 38
- Mini-Raduni - Vita nelle Sezioni a cura di A. Malizia - Benemerenza a cura di A. Malizia - Nella nostra famiglia a cura di G. Guglielmi - Tristia a cura di G. Guglielmi - Recensioni a cura di Giuseppe Ruggieri
39 La Sezione del mese... 40 2^ Edizione Piemonte - Alessandria
Una rosa dal passato... di Luigi Carmine Tricarico
95° Anniversariorio della tragedia... di Ruggiero Giannino
Il Gen.D. Rosario Lorusso lascia il comando... di Urbano Saba
di Tito Marini
Giochi Mondiali Militari Invernali
di Claudio Coco
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FiammeGialle / Aprile 2013
Il Presidente Napolitano saluta il Presidente Nazionale dell’ANFI, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio al termine della cerimonia presso l’Altare della Patria - Roma
25 APRILE
“Affrontare momenti cruciali con coraggio, fermezza e senso dell'unità che furono decisivi per vincere la battaglia della Resistenza" Roma, il 25 aprile, in occasione del 68° Anniversario della Liberazione, si sono svolti alcuni eventi commemorativi che hanno caratterizzato la giornata di giovedì. Alle ore 08:00 celebrazione all’Altare della Patria, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, recentemente rieletto alla carica dal Parlamento in seduta comune, e delle più alte cariche dello Stato. Il Capo dello Stato, sollecitato da alcune domande dei giornalisti, si è così espresso sul significato della giornata del 25 Aprile: "Tutte queste giornate, anche giornate importanti come questa ricorrenza, sono giornate segnate dalla crisi. Credo che venendo in posti come questo, tutti i luoghi in cui è consacrata l'esperienza e la memoria della Resistenza,
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c'è sempre molto da imparare sul modo di affrontare momenti cruciali: coraggio, fermezza e senso dell'unità che furono decisivi per vincere la battaglia della Resistenza". Il Presidente Napolitano, prima di recarsi al Museo di Via Tasso, ha deposto una corona d'Alloro all'Altare della Patria. Hanno partecipato alla cerimonia i Presidenti del Senato e della Camera, rispettivamente Pietro Grasso e Laura Boldrini, il Presidente del Consiglio, Mario Monti, il Presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, il Ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Alla cerimonia hanno preso parte i Labari ed i Medaglieri delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma con i loro relativi Presidenti. 3
Il Capo dello Stato saluta i ragazzi delle scuole all’uscita del museo della resistenza di Via Tasso
FiammeGialle / Aprile 2013
NUOVO GOVERNO
FABRIZIO SACCOMANNI - MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
Governo ha prestato giuramento al Palazzo del Quirinale il 28 aprile 2013. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Enrico Letta, e i Ministri hanno giurato nelle mani del Capo dello Stato, pronunciando la formula di rito. Erano presenti, in qualità di testimoni, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere di Stato Donato Marra, e il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, Generale Rolando Mosca Moschini. Il nuovo Esecutivo è formato da 21 ministri tra cui 7 donne. Al Ministero dell'Economia e delle Finanze è stato nominato il Dott. Fabrizio Saccomanni, Direttore Generale della Banca d'Italia, nato a Roma il 22 novembre 1942, coniugato. Dopo la laurea in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, ha seguito corsi di perfezionamento in economia monetaria ed internazionale presso la Princeton University, nel New Jersey. Membro del Direttorio e Direttore Generale della Banca d'Italia, dal 2 ottobre 2006 (carica rinnovata il 2 ottobre 2012), sostituisce il Governatore in caso di assenza ed ha la competenza degli atti di ordinaria amministrazione della Banca. Presidente (e membro del Direttorio integrato) dell'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni - IVASS dal 1° gennaio 2013. Il dottor Saccomanni è membro del Consiglio di Amministrazione della Banca
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dei Regolamenti Internazionali (BRI) e supplente del Governatore nel Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea (BCE). Ha iniziato la sua carriera in Banca d'Italia, nel giugno 1967, ed è stato assegnato all'Ufficio Vigilanza della Sede di Milano. Dal 1970 al 1975 è stato distaccato presso il Fondo Monetario Internazionale, in qualità di economista nel Dipartimento Rapporti commerciali e di cambio e, dal 1973, come assistente del Direttore Esecutivo per l'Italia. Rientrato in Banca d'Italia, è stato assegnato al Servizio Studi; nel 1984 è diventato Capo del Servizio Rapporti con l'Estero e nel 1997 è stato nominato Direttore Centrale per le Attività Estere. Ha rappresentato la Banca nell'ambito dei principali organismi finanziari internazionali, in qualità di membro di comitati istituzionali presso la BCE (Comitato per le relazioni internazionali), la BRI (Comitato sul sistema finanziario globale) e l'Unione Europea (Comitato economico e finanziario); ha ricoperto la carica di Presidente del Comitato per la politica del 4
cambio (1991-97) presso l'Istituto Monetario Europeo; ha partecipato ai negoziati per la creazione dell'Unione economica e monetaria e all'attività del Comitato dell'Euro istituito dal Governo per gestire la transizione alla moneta unica (19982002). Dal febbraio 2003 al settembre 2006 è stato Vice Presidente della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo a Londra dove ha svolto funzioni sia gestionali, quale membro del Comitato esecutivo, sia operative, come responsabile delle aree di Gestione del rischio, Sicurezza nucleare, Protezione ambientale e Cofinanziamenti ufficiali. Il dottor Saccomanni è membro del Consiglio Direttivo dell'Istituto Einaudi per l'Economia e la Finanza, membro del Consiglio Direttivo dell'Istituto Italiano di Tecnologia, membro del Consiglio Direttivo dell'Istituto Affari Internazionali e membro della Società Italiana degli Economisti. Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. L’A.N.F.I. formula al Neo Ministro, Fabrizio Saccomanni, i più fervidi auguri di buon lavoro.
FiammeGialle / Aprile 2013
SPORT
LA GUARDIA DI FINANZA PREMIA I SUOI ATLETI
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medaglie olimpiche, 1 paralimpica, 31 mondiali, 37 europee, 123 titoli italiani individuali e 4 a squadre: è questa la straordinaria serie di risultati ottenuti dagli atleti dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle nel corso della stagione agonistica 2012 ed invernale 2012/2013. Per celebrare le imprese sportive, si è svolta il 22 aprile 2013, a Roma, presso il Salone d'Onore della Caserma Sante Laria, la tradizionale Cerimonia di Premiazione. All'evento erano presenti il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Dott. Giovanni Malagò, il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C. A. Saverio Capolupo, il Generale Ispettore per gli Istituti di Istruzione, Gen. C.A. Vito Bardi, il Comandante del Centro Sportivo, Gen. B. Domenico Campione. Numerosissimi anche gli esponenti di spicco del mondo dello sport italiano, tra cui i Presidenti delle Federazioni Nazionali: Paolo Barelli (nuoto), Alfio Giomi (atletica leggera), Giuseppe
Abbagnale (canottaggio), Luciano Buonfiglio (canoa), Ernfried Obrist (tiro a segno), Franco Chimenti (golf e vice presidente CONI), Gianfranco Rava (cronometristi). Per l'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia era presente il Vice Presidente Nazionale Vicario, Gen. C.A. Umberto Fava. A fare da colorita cornice alla cerimonia, una folta presenza di scolaresche della città di Roma. La proiezione di un suggestivo filmato, che ha ripercorso i momenti più salienti della stagione, ha preceduto la serie di interventi delle Autorità, che si sono aperti con i saluti del Gen. B. Domenico Campione il quale ha sottolineato come "Le vittorie agonistiche raggiunte dagli atleti delle Fiamme Gialle oltre a inorgoglire il Corpo, sono patrimonio della Nazione. L'importante è rimanere fedeli al detto: “se pensi di arrivare primo corri da solo, se vuoi vincere corri insieme con gli altri”. Ha preso la parola, poi, il Presidente del 5
Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò, il quale ha evidenziato che "Non si può investire nello sport se prima non lo si fa sulla "casa" dove si svolge lo sport. Questo lo hanno fatto le Fiamme Gialle che, con grande lungimiranza tecnica e logistica, si sono dotate di strutture d'eccellenza in grado di supportare sia le Federazioni che gli organizzatori di eventi come i Giochi Sportivi Studenteschi: l'attività agonistica giovanile è il vostro fiore all'occhiello. Le Fiamme Gialle e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano saranno sinergicamente fianco a fianco per continuare a lavorare sempre meglio per lo sport nazionale”. Nell'intervento di chiusura il Comandante Generale del Corpo, Generale di Corpo di Armata Saverio Capolupo, ha affermato che “L'evento odierno è un'occasione propizia per confermare alle Autorità sportive, qui rappresentate ai massimi livelli, la disponibilità del Corpo a sostenerle per affrontare e superare, insieme, gli ostacoli presenti e futuri. La Guardia di Finanza, inoltre vuole continuare la
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sinergia con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano e le Federazioni ma soprattutto con il mondo della scuola. Per questo motivo è necessario investire nella formazione delle nuove generazioni, per assicurare loro una crescita umana e sociale sana, ispirata ai valori etici e culturali che solo lo sport è in grado di radicare nei giovani, preparandoli ad essere anche dei buoni cittadini”. Il Generale Capolupo ha infine elogiato gli atleti premiati: “Siamo orgogliosi di voi, delle vostre imprese e delle vostre vittorie! Cari atleti Fiamme Gialle, grazie e complimenti! E soprattutto un grande “in bocca al lupo” per le prossime sfide!”. GLI ATLETI PREMIATI Antonietta Di Martino, Fabrizio Donato, Andrea Lalli (atletica leggera); Romano Battisti, Salvatore Di Somma, Laura Milani, Elisabetta Sancassani, Alessio Sartori (canottaggio); Stefano Maniscalco, Lucio Maurino, Luca Valdesi (karate); Alice Mizzau (nuoto); Arianna Fontana (pattinaggio su ghiaccio); Valerio Aspromonte, Giorgio Avola, Luigi Samele (scherma); Nadia Fanchini, Christof Innerhofer, Manfred Moelgg, Michela Ponza, Dorothea Wierer (sport invernali); Nicolò Campriani, Marco De Nicolo (tiro a segno); Tania Cagnotto (tuffi).
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GIURAMENTO
Allievi Ispettori dell'84° Corso “Pal Piccolo II” di
24 aprile 2013, nell'emozionante e significativo scenario di “Piazza 6 Aprile”, nella Caserma “Vincenzo Giudice”, sede della Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza, alla presenza del Comandante Generale, Gen. C.A. Saverio Capolupo, si è tenuta la solenne Cerimonia di Giuramento degli Allievi Marescialli dell'84° Corso “Pal Piccolo II”. Oltre 5000 familiari, giunti da ogni parte d'Italia, hanno partecipato commossi ed orgogliosi alla cerimonia che ha visto protagonisti i 400 futuri Ispettori. Oltre a numerose Autorità civili, militari e religiose, tra cui, il Gen. C.A. Vito Bardi, Ispettore per gli Istituti di Istruzione ed il Vice Presidente Nazionale Vicario dell'A.N.F.I., Gen. C.A. Umberto Fava, erano presenti: il Medagliere Nazionale dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, i Gonfaloni della Regione Abruzzo, della Provincia e della città di L'Aquila nonché i Medaglieri delle Associazioni Combattentistiche e D'Arma. Il Comandante della Scuola, Gen. B. Michele Carbone, dopo aver ringraziato il Comandante Generale e rivolto un deferente ossequio alla nostra Bandiera, simbolo delle gloriose tradizioni, ha espresso un commosso pensiero ai Caduti di ogni
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Umberto Fava
epoca che per Essa hanno sacrificato la propria vita, nonché la sua gratitudine alle Istituzioni locali ed alle Associazioni Combattentistiche e d'Arma per la loro presenza, affermando, tra l'altro: “Mi sia permesso di manifestare un sincero auspicio agli abitanti aquilani affinché possano presto tornare a vivere dignitosamente la normalità della loro antica città, tragicamente compromessa dal sisma del 2009. In particolare, desidero rivolgere un pensiero speciale, davvero affettuoso, ai genitori degli allievi e ai loro familiari, giunti così numerosi da tutte le parti del paese. Ebbene, noi avvertiamo forte la responsabilità di averci affidato questi giovani figli, sapientemente educati all'onestà e al rispetto del prossimo, con la finalità di farne bravi cittadini e soprattutto abili ispettori della Guardia di Finanza. Un esempio da seguire per le future generazioni, con orgoglio e soddisfazione, e non possiamo non comprendere e non condividere appieno la vostra emozione, perché sono adesso anche figli della Guardia di Finanza. Cari Allieve ed Allievi, siete i veri protagonisti di questa significativa giornata; ricordo che sul Pal Piccolo, monte dell'alta Carnia, al confine fra l'Italia e l'Austria, nel corso del primo conflitto mondiale, i 7
Finanzieri dell'VIII e del XX battaglione offrirono alla Patria, nel giugno del 1915, il loro generoso contributo di sangue e sacrificio, infrangendo l'avanzata austroungarica dopo intensi bombardamenti e combattimenti. Ho voluto riportare alla memoria il significato e l'importanza del nome che individua il vostro corso perché quel messaggio di fedeltà e di dedizione assoluta possa costituire un monito a mantenere sempre, negli anni futuri, quel genuino orgoglio di indossare le Fiamme Gialle che fortemente oggi vi è proprio. Il giuramento è un antichissimo atto sacramentale verso se stessi, indissolubilmente legato a quei valori di fedeltà, lealtà e dignità che costituiscono, immutati nei secoli, l'essenza di un patrimonio etico che ogni militare onora e custodisce. Dopo un percorso formativo di ben tre anni, il vostro stato giuridico di professionisti con le stellette, vi porterà ad essere autentici protagonisti nella società, al servizio dello Stato e delle sue Istituzioni. Tale privilegio, tuttavia, non è a titolo gratuito: richiede, infatti, disciplina, motivazione, impegno, sacrificio e tenacia. Valori che sono - e devono sempre essere - le colonne portanti della nostra Istituzione, indispensabili per infondere nei cittadini
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quel legittimo atteso senso di sicurezza e di giustizia. Care Allieve e Cari Allievi, fiero di essere il vostro Comandante, vi invito a prestare la solenne promessa di fedeltà alla patria, i cui principi guideranno ogni vostra azione o semplice pensiero, nel quotidiano esercizio delle delicate responsabilità che vi saranno affidate. Vi auguro di vero cuore tutte le fortune che meritate”. Al termine del suo intervento, il Gen. Carbone, ha letto la formula del giuramento e le Allieve e gli Allievi hanno risposto con un vibrante “lo giuro”. Il Comandante Generale, Gen. C.A. Saverio Capolupo, dopo le espressioni di gratitudine rivolte a tutti i presenti, ha così proseguito: “Allieve ed Allievi dell'84° Corso“ Pal Piccolo II”, avete giurato solennemente fedeltà alla Repubblica Italiana! Non avete assolto un mero adempimento formale. L'emozione di questo momento, le mani levate al cielo, la formula del Giuramento, le note dell'Inno Nazionale, costituisce un patrimonio comune di tutti i militari, in servizio ed in congedo. Soprattutto, con la sacralità del gesto appena compiuto, avete effettuato, alla presenza della Bandiera, delle Autorità civili, militari e religiose e dei vostri cari, una fondamentale scelta di vita! Avete assunto formalmente l'impegno di prestare il vostro servizio nell'interesse esclusivo del Paese e delle sue Istituzioni democratiche. Un impegno sacro, che dovrete onorare senza mai avere dubbi e perplessità, nell'assoluta convinzione di aver abbracciato una causa meritoria, di percorrere la strada giusta, anche se irta di ostacoli. Avete scelto di essere dalla parte degli onesti e di difendere, senza riserve e senza condizioni, i nobili valori della nostra Carta Costituzionale, i principi della correttezza e della legalità, i superiori interessi dei cittadini. L'entusiasmo, la determinazione, la fierezza, la fiducia che vi hanno finora animato, e di cui oggi avete dato pubblica testimonianza, dovranno continuare ad accompagnarvi lungo il vostro percorso. (…) Come Finanzieri, avrete la fortuna di essere protagonisti del processo di cambiamento e di crescita di cui il Paese ha bisogno e del quale tutti noi vogliamo essere consapevoli attori, con le nostre idee, le nostre proposte, assumendoci, ove necessario, le connesse responsabilità. Il rilancio dell'economia nazionale non può prescindere da una quotidiana ed effi-
cace lotta alla criminalità economica, all'evasione fiscale, agli sperperi di denaro pubblico, alla corruzione, al riciclaggio del denaro sporco: in estrema sintesi, da un convinto assolvimento delle missioni istituzionali demandate al Corpo. (…) Il messaggio che intendo trasmettere è semplice: la Guardia di Finanza agisce nell'interesse dei cittadini. La Guardia di Finanza è, ovunque e comunque, al servizio e al fianco dei cittadini! (...) Per affrontare e superare le impegnative sfide che vi attendono sono necessari lealtà, saldezza morale, senso della Stato, disciplina, spirito di sacrificio, rispetto della legalità e delle Istituzioni, disponibilità verso gli altri, compattezza. Cercate, dunque, di sfruttare, con profitto, il periodo di formazione, per consolidare tali ideali ed acquisire il patrimonio di cono8
scenze necessario per svolgere i compiti che vi saranno affidati con elevata professionalità, in una irrinunciabile posizione di terzietà, nell'esclusivo rispetto delle legge e delle Istituzioni. Allieve ed Allievi, Vi auguro di mantenere sempre saldi, con la condotta, la fedeltà alla Repubblica e l'osservanza delle norme e della disciplina, i valori del Giuramento oggi prestato, l'onore del vostro status militare e la fede nella missione che siete chiamati a compiere, lungo un cammino impegnativo ma anche ricco di ineguagliabili soddisfazioni. Buona fortuna! Viva la Guardia di Finanza! Viva l'Italia!” La sfilata dei reparti in armi e gli onori alla massima Autorità hanno concluso una cerimonia che resterà nel cuore di tutti gli Allievi/e.
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STATUTO
RINNOVATO LO STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE di
Umberto Fava
1. Il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Prof. Vittorio Umberto Grilli, con proprio decreto in data 20 febbraio 2013, ha approvato il nuovo Statuto dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia. Le motivazioni alla base delle nuove regole che disciplinano la vita dell'Associazione sono essenzialmente riconducibili alla necessità di: a) adeguare il testo alla normativa, nel frattempo emanata, e renderlo compatibile con un moderno associazionismo, ampliando gli scopi e le finalità dell'A.N.F.I. e prevedendo un rinnovato impegno dei soci nelle attività, intese in senso ampio, di volontariato e di protezione civile per meglio utilizzare le connesse potenzialità
per il soddisfacimento anche delle istanze provenienti dalla collettività nazionale; b) rivedere la struttura organizzativa ed, in particolare, incidere sulla composizione e s u i co m p i t i d e g l i o rg a n i s o c i a l i , sull'eleggibilità alle cariche sociali e sul limite temporale dei mandati, allo scopo di assicurare un costante ricambio e consentire, in tal modo, a ciascun socio, l'opportunità di partecipare, in maniera diretta e costruttiva, alla “vita” del Sodalizio; c) uniformare, a livello centrale e periferico, i profili e la rendicontazione delle risorse finanziarie; d) assicurare, attraverso il Centro di assistenza legale e pensionistica, una maggiore assistenza ai soci in quiescenza;
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e) riordinare la disciplina dei provvedimenti sanzionatori e dei ricorsi avverso gli stessi, previa individuazione degli organi/funzioni competenti; f) prevedere un più stretto raccordo tra gli organi centrali e periferici dell'Associazione ed i Comandi della Guardia di Finanza, finalizzato sia a consolidare l'unione dei Finanzieri in servizio ed in congedo sia ad assicurare il necessario collegamento per le iniziative volte ad esaltare lo spirito di Corpo, ad onorare degnamente i Caduti in guerra ed in servizio, a rafforzare, con manifestazioni unitarie, l'immagine della Istituzione di appartenenza; g) sancire, nel rispetto dei principi di democrazia e di trasparenza, che la potestà deliberativa spetta al socio, che la esercita attraverso gli organi dell'Associazione, legittimamente eletti a livello centrale e periferico; h) incrementare la partecipazione dei componenti il Comitato Esecutivo Nazionale per ampliare la condivisione delle delibere inerenti la gestione dell'Associazione e per assicurare una tempestiva informazione dei soci sulle decisioni assunte; i) devolvere, in caso di scioglimento, al FAF, il patrimonio residuo dell'A.N.F.I. allo scopo di “restituire” ai Finanzieri in servizio la parte prevalente delle entrate dell'Associazione; j) consentire a tutti i soci, indipendentemente dalla residenza, di potersi candidare alle cariche sociali di Presidente Nazionale, di Vice Presidente Nazionale Vicario, di Sindaco e di Proboviro; k) far eleggere i Consiglieri Nazionali di estrazione regionale soltanto ai soci iscritti nelle Sezioni ricomprese nel relativo ambito territoriale, quale espressione della scelta “locale”; l) contenere i costi di funzionamento dell'Associazione e le spese per le elezioni sia con riferimento a quanto sub precedente lettera k) sia per procedere ad eventuali modifiche dello Statuto, per le quali l'iniziativa è di competenza di un terzo dei componenti il Consiglio Nazionale o dei soci aventi diritto al voto. 2. La sintesi delle “novità” introdotte con il nuovo Statuto non esaurisce l'illustrazione delle modifiche che hanno inciso un maniera innovativa nella vita dell'Associazione. Per alcune di esse saranno necessari ulteriori interventi esplicativi da attuare mediante circolari o altri articoli da pubblicare sul periodico “Fiamme Gialle”. 3. L'iter dovrà essere completato (ed è già in atto la prevista procedura) con la richiesta di registrazione dello Statuto dell'A.N.F.I. nel registro delle persone giuridiche tenuto dalla Prefettura di Roma, allo scopo di poter conseguire la personalità giuridica e, quindi, di evitare la possibilità che venga aggredito il patrimonio dei soci in caso di inadempienze da parte dell'Associazione.
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CERIMONIE
INAUGURATA LA SEZIONE A.N.F.I. DI FORMIA di
Antonio D’Urso
14 aprile 2013, ha avuto luogo a Formia, l'inaugurazione della neonata Sezione A.N.F.I.. Una suggestiva e solenne cerimonia che ha visto la partecipazione di numerose Autorità civili, militari e religiose. Erano presenti: il Sindaco di Formia, Sen. Michele Forte, il Vescovo della Diocesi di Gaeta, S.E. Mons. Fabio Bernardo D'Onorio, il Comandante del Centro Cooperazione della Guardia di Finanza di Gaeta, Gen. B. Quirino Cera, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. t. ST Paolo Kalenda, il Comandante Re.t.l.a. Navale di Gaeta, Col. Angelo Senese, il Comandante della Scuola Nautica di Gaeta, Col. Marcello Marzocca, il Comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Formia, Magg. Luca Brioschi, il Comandante della Sezione Operativa Navale di Gaeta, Magg. Luigi Siniscalco, nonché numerosi militari in servizio al locale Gruppo. Per l'A.N.F.I. erano presenti: il Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio, il Vicepresidente Nazionale Vicario, Gen. C.A. Umberto Fava, il Segretario Generale, Ten. Col. Giuseppe Ruggieri, il Consigliere Nazionale per l'Umbria ed il
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Lazio, Lgt. Luigi Carmine Tricarico, i Presidenti delle Sezioni A.N.F.I. di Cassino, Lgt. Marcello Fargnoli, il Presidente e il Vicepresidente della Sezione di Formia, Lgt. Antonio D'Urso e Lgt. Giovanni Brocco, le rappresentanze, con bandiera, delle Sezioni limitrofi nonché i soci della neonata Sezione. Erano presenti, inoltre, i familiari del M.c. m. Raffaele Vitiello al quale è stata intitolata la Sezione. Il M.c. m. Raffaele Vitiello, nato nell'Isola di Ponza il 1° giugno 1947, si è arruolato nel Corpo l'11 settembre 1965, presso la Scuola Nautica di Gaeta e, al termine del corso viene assegnato al Comando 1^ Legione di Genova. Nel 1973 è ammesso al 47° Corso sottufficiali del Corpo e durante il percorso formativo, frequenta il Corso di specializzazione quale direttore di macchina, presso la Scuola Nautica di Gaeta, al termine del quale viene assegnato alla Sezione Operativa Navale di Brindisi, imbarcato sul Guardacoste Classe Meattini G. 28 Ruviani, in qualità di direttore di macchina. Il 22 dicembre 1992, in una operazione anticontrabbando, nelle acque a nord di Brindisi, in prossimità di Torre Canne, durante l'inseguimento di uno scafo con10
trabbandiero, ebbe fatalmente un violento scontro tra natanti e riportò gravissime ferite che in breve tempo ne causarono la morte. La cerimonia è stata aperta con l'intervento del Presidente della Sezione, Lgt. Antonio D'Urso che così si è espresso: “A ognuno di voi qui presente porgo il più cordiale saluto, insieme con il grazie sincero per la vostra partecipazione a questa cerimonia di inaugurazione e intitolazione della sede di Formia, dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia. Sentimenti di particolare gratitudine desidero esprimere a Sua Ecc. Rev. Mons. Fabio Bernardo D'Onorio per l'affetto e l'attenzione dimostrata verso la nostra associazione accogliendo generosamente l'invito a partecipare nonostante i molteplici impegni assunti da tempo. Un sentito ringraziamento al Sindaco di Formia, Sen. Michele Forte, al nostro presidente, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio e al Vice presidente Gen. C.A. Umberto Fava, e a tutti gli Ufficiali di ogni ordine e grado del Corpo presenti, al Consigliere Nazionale dell'Umbria e del Lazio e alle Sezioni A.N.F.I. di Terni, Ceprano, Cassino e Gaeta ed ai rappresentanti in congedo delle Sezioni dei Carabinieri, della Polizia di Stato e dell'Aereonautica militare. Oggi si corona il sogno di un gruppo di nostri soci che da molti anni con caparbietà e costanza hanno portato avanti il loro progetto di aprire una Sezione ANFI a Formia. Naturalmente il tutto è stato reso possibile anche grazie all'interessamento e alla collaborazione dell'Amministrazione comunale di Formia, nella persona del Sindaco che, a nome di tutti i soci ringrazio, ci ha messo a disposizione dei locali, siti all'interno della struttura posta alle mie spalle appena ristrutturati. Alcuni soci hanno fatto notare che i locali si trovano fuori dal centro abitato di Formia, questo è vero, ma è ancor più vero che se tutti noi lavoriamo uniti, insieme alle altre Associazioni che si trovano all'interno dello stabile, possiamo rendere questo luogo un punto di aggregazione importante non solo per tutti noi che lo andiamo a frequentare ma anche per tutta la società civile che lo vuole frequentare. Pertanto, dobbiamo essere motivati a svolgere le nostre funzioni all'interno della Sezione con l'usuale impegno che contraddistingue i finanzieri in congedo
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e, soprattutto, ricercando costantemente l'armonia e la collaborazione sia all'interno della Sezione sia verso l'esterno, elementi questi indispensabili per acquisire fiducia, stima e credibilità da parte delle Istituzioni e della cittadinanza civile. Nel corso della mia carriera, da Comandante ho sempre creduto nel gruppo quale elemento indifferibile e necessario per raggiungere ogni traguardo e questo mio credo oggi lo voglio trasmettere ai soci della Sezione per raggiungere tutti i traguardi e le finalità che ci andiamo a prefiggere. La nostra Sezione che, attualmente, conta oltre 100 soci, con l'auspicio di essere sempre più numerosi, non deve essere solo la casa per i militari in congedo, ma un punto di riferimento anche per il personale del Corpo tuttora in servizio e, soprattutto, per i nostri famigliari tutti. Per quanto concerne l'intestazione della Sezione mi corre l'obbligo di rappresentare che i soci, scegliendo all'unanimità di intestare la Sezione al M.c.m. Vitiello Raffaele, hanno inteso dare lustro ad un Ispettore del Corpo nato nella nostra terra e deceduto in servizio mentre svolgeva il proprio compito con grande senso dello Stato e, per questo, voglio ringraziare di cuore la moglie e il figlio del M.c.m. Vitiello che oggi sono qui con noi per ricordare con orgoglio il loro congiunto”. E' seguito l'intervento del Sindaco di Formia, Sen. Michele Forte che, tra l'altro, ha affermato: “Oggi tagliamo un traguardo importante grazie all'inaugurazione della Sezione A.N.F.I. di Formia, intitolata alla memoria del Maresciallo Raffaele Vitiello. La Sezione A.N.F.I. di Formia si inserisce all'interno di questa cittadella dell'Associazionismo che abbiamo avviato nei locali dell'ex Enaoli. Il recupero di tali spazi consente di poter finalmente disporre di una sede per le diverse realtà associative e per le organizzazioni di volontariato che con impegno e grande professionalità operano sul territorio. In quest'area viene dunque a crearsi una rete associativa che raggruppa diverse realtà. Sono associazioni locali che si innestano con successo nel tessuto territoriale svolgendo un ruolo non secondario, esercitando funzioni operative di grande aiuto per la comunità. Tali associazioni operano con impegno anche nel campo socio assistenziale, edu-
cativo, sanitario, culturale, sportivo e del tempo libero…”. E' intervenuto, poi, il Presidente Nazionale dell'A.N.F.I., Gen. C.A. Giovanni Verdicchio, che dopo aver ringraziato le Autorità presenti, il Presidente della Sezione e tutti i soci intervenuti, ha illustrato le finalità Associative del Sodalizio e, rivolgendosi ai soci, ha così concluso: ..“Cari soci dell'A.N.F.I., oggi per voi deve essere un giorno felice e gratificante e dovete essere fieri del risultato conseguito, lavorando proficuamente ed in stretta collaborazione col Consigliere Nazionale, il vostro Presidente di Sezione ed il Consiglio Direttivo, anche nell'organizzare l'odierna cerimonia. Io, a nome dell'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, ringrazio vivamente tutti voi dell'impegno profuso e dei sacrifici fatti e vi esorto a continuare ad operare efficacemente, nel rispetto delle leggi e delle norme statutarie, al fine di tenere sempre alto il prestigio di cui gode la nostra associazione”. Al termine della cerimonia ha avuto luogo il tradizionale scambio di doni tra le Autorità presenti.
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“Una rosa dal passato… per non dimenticare” di
Luigi Carmine Tricarico
abato 23 marzo 2013, nella Sala Blu Palazzoli” del Comune di Terni, ha avuto luogo l'incontro-dibattito “Una rosa dal passato… per non dimenticare”, per commemorare l'App. Giulio Massarelli, distintosi per aver salvato centinaia di ebrei dai campi di sterminio nazisti. L'evento ha ottenuto un grande successo, principalmente per la numerosa presenza degli alunni delle Scuole superiori e medie che hanno incontrato Tatiana ed Andrea Bucci, ebree sopravvissute al campo di Auschwitz ed Andrea Sensidoni, storico della Shoah. Dopo la esibizione del coro-orchestra del Liceo Musicale “Angeloni”, magistralmente diretto dal loro insegnante, vi sono stati gli interventi del Sindaco di Terni, Dott. Leopoldo Di Girolamo, del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Terni, Col. Amedeo Farruggio, del Segretario Generale dell'A.N.F.I., Ten. Col. Giuseppe Ruggieri, che ha portato il saluto del Presidente Nazionale impossibilitato ad intervenire per concomitanti impegni. È seguita la brillante presentazione della biografia dell'App. Giulio Massarelli, della Guardia di Finanza, nativo di Terni, “Giusto tra le Nazioni” da parte del Proboviro dell'A.N.F.I., Gen. C.A. Enzo Climinti, che ha suscitato grande attenzione da parte dei presenti. Oltre ai rappresentanti della Guardia di Finanza ed ai soci della Sezione di Terni erano presenti al Convegno: il Vice Prefetto, il Sindaco di Montecastrilli (paese natio dell'App. Massarelli), il Sindaco di Narni, con i relativi assessori alla cultura, il Presidente della CCIAA, il Direttore del Polo Mantenimento Armi Leggere, 6 Presidi delle Scuole medie e superiori con 12 insegnanti, il Prof. Enrico Fuselli, Socio Onorario dell'A.N.F.I., le rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma. L'evento è stato riportato nei principali quotidiani locali e dalle emittenti Rai tre regione e Teleterni.
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95° Anniversario della tragedia del Distaccamento Foppa di
Ruggiero Giannino
2 marzo 2013 a Dosso del Liro (CO) è stato celebrato, con un rito funebre solenne a suffragio dei 7 Finanzieri e due civili portaviveri, la ricorrenza del 95° anniversario dell'evento luttuoso del Distaccamento “Foppa”, dipendente dalla Brigata di Dosso del Liro, travolto dalla caduta di valanghe. La Sezione di Gravedona, come di consuetudine, ha organizzato la cerimonia celebrativa a doveroso e perenne ricordo. Alla solenne funzione officiata da Padre Italo dei Frati Francescani di Dongo, hanno partecipato: il Comandante della Compagnia di Menaggio, Cap. Fabio Quagliarini, il Sindaco di Dosso del Liro, Sig.ra Luciana Palo, il Sig. uggia, in rappresentanza del Sindaco di Gravedona, il Consigliere Cap. Urbano Saba, una rappresentanza dei militari del Corpo in servizio e delle Sezioni A.N.F.I. di Como, Dongo, Menaggio, Porlezza, Lecco, S. Fedele Intelvi e Chiavenna. Erano inoltre presenti rappresentanti delle Associazioni d'Arma, tra cui gli Alpini, ed un folto
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pubblico. Al termine del rito funebre e dopo l'alza bandiera è stata deposta ai piedi del Monumento ai Cduti una corona d'alloro ed un cuscino di fiori alla lapi-
de esistente presso il locale cimitero che riporta i nomi dei sette Finanzieri del Corpo ed altre 3 lapidi, riunite a ricordo perenne di nostri commilitoni Caduti.
Generale di Divisione Giuseppe Zafarana per il Comando Regionale della Liguria. Nella circostanza è stata consegnato al Sig. Generale una targa ricordo con la quale si è voluto significare l'affetto e la gratitudine di tutti i soci della Sezione per la costante, sensibile e generosa ospitalità di cui sono stati onorati, presso la struttura accademica, nella ricorrenza degli incontri associativi. “Egr. Sig.
Generale, per questa riconosciuta e pubblica attenzione, l'Anfi di Bergamo Le sarà incondizionatamente grata e le augura Buon Comando nel nuovo impegnativo ed autorevole incarico che, assolverà con la consueta competenza e dedizione, viatico di ulteriori e sempre più abbondanti apprezzamenti e gratificazioni per Lei ed i suoi collaboratori”. Grazie di tutto.
Il Gen. D. Rosario Lorusso lascia il Comando dell'Accademia di
Urbano Saba
28 gennaio 2013, il Cap. Urbano Saba ed il T. Col. (ro) Alvaro Giacomini, rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Sezione Anfi di Bergamo sono stati in Accademia per porgere un doveroso e sentito saluto al Gen. Div. Rosario Lorusso che, dopo circa 3 anni di Comando del prestigioso Istituto di formazione degli Allievi Ufficiali della Guardia di Finanza, il 4 febbraio u.s. ha lasciato il comando al
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ANNIVERSARIO 150 ANNI DELLA NASCITA DI GABRIELE D’ANNUNZIO di
Donato Carlucci
om'è noto ricorre quest'anno il 150° anniversario della nascita dello straordinario personaggio che è stato Gabriele D'Annunzio, grande estimatore della Guardia di Finanza. In tale ottica il presidente della Sezione di Parma ha accettato di organizzare con l'Istituto di Storia del Risorgimento Italiano un mini convegno per commemorare degnamente la sua figura e le sue opere.
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Nell'occasione non poteva essere scelto oratore migliore della prof.ssa Annamaria Andreoli, docente di Letteratura Italiana moderna e contemporanea nella Facoltà di Lettere alla Università della Basilicata, ma sopratutto presidente della Fondazione “il Vittoriale d'Italia”, sin dal 1997. Autrice di numerose pubblicazioni, ha riordinato l'archivio personale del poeta, su incarico del Ministero dei Beni Culturali. 14
Ella è stata presentata al numeroso pubblico dal col. Donato Carlucci, che ha, nella sua introduzione, spiegato il perchè la Sezione aveva volentieri aderito alla proposta di ricordare il poetasoldato, dal momento che egli era stato nominato, a suo tempo, appuntato ad honorem del Corpo. Ha, quindi, specificato che fu proprio D'Annunzio a voler come titolo onorifico il grado di Appuntato, perchè, come ci riporta l'allora comandante della Legione di Trieste, col. Sante Laria, egli affermò “mi glorio di essere collega dell'Appuntato capogamella, che stasera ci servì i migliori maccheroni del mondo”. Il motivo per cui, ha continuato il presidente della Sezione, il Corpo aveva deciso di annoverarlo tra i suoi, era dovuto al suggerimento che egli aveva dato “alle belle Fiamme Gialle, che svolgono un opera troppo poco conosciuta, ma non meno nobile, meno apprezzabile, meno ispirata a gloriosissime tradizioni, che io son fiero di esaltare” circa quello che nel 1933 sarebbe divenuto il proprio motto araldico “nec recisa, recedit”. Il poeta, infatti, aveva riportato l'antico detto latino, il 25 giugno 1920, su di una sua foto donata ad un ufficiale durante una cerimonia-convivio per la concessione della “medaglia Ronchi” (medaglia commemorativa dell'occupazione di Fiume) al gagliardetto dei finanzieri di Fiume: “Alle Fiamme Gialle, onore di Fiume, Nec Recisa Recedit, Fiume d'Italia, 1920 Gabriele d'Annunzio”. “Mi sento quasi vedova di D'Annunzio per quanto ho dedicato allo studio della sua figura e della sua vita in ogni aspetto” ha esordito l'ospite, dopo aver ringraziato, oltre che il Col. Carlucci, anche l'Istituto per la Storia del Risorgimento, presieduto dal docente di Storia contemporanea dell'Ateneo di Parma, prof. Piergiovanni Genovesi, per l'invito presso la sede delle Associazioni d'Arma per tenere una conferenza rivelatasi di interesse storico culturale di grande valore: la Parma di D'Annunzio. In effetti nella città emiliana lo scrittorepatriota aveva grandi amici, basti pensare ad Arturo Toscanini ed a Alcide De Ambris. Nei rapporti con il primo è celebre la frase “tu con la tua bacchetta ed io con la mia penna faremo una musica sola” ed è indicativa della stima che il maestro avesse per lui, perchè si reca a Fiume e nella stessa città, quand'era già una figura d'artista apprezzata nel mon-
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do, tiene un concerto per lui. Non possiamo disconoscere come D'Annunzio sia stato protagonista del grande rinnovamento della società italiana del tempo: ha inventato la Versilia, il paese più bello dell'universo, e la vacanza estiva al mare con l'abbronzatura ovvero con il volto che “s'indora”, mentre allora le vacanze erano autunnali e si trascorrevano in campagna e il viso colorato dal sole era segno di manovalanza e duro lavoro di contadini, di muratori e non uno status symbol. Ha inventato slogan, come “largo ai giovani” “vogliamo vivere”, miti e spot, quale la fatica non fatica, come definiva lo sport, ed ha immaginato come avrebbero vissuto nel suo secolo, prevedendo i passi da gigante dell'industria, per cui si batteva perchè l'Italia accellerasse la sua modernizzazione, affinché la macchina affrancasse l'uomo per permettergli di conquistare tempo libero. Per queste sue posizioni degne di un valido sindacalista, D'Annunzio era eccellentemente coadiuvato da un'altro parmigiano, seppure d'adozione, Alcide De Ambris, giornalista e sindacalistarivoluzionario che nel 1908 era diventato presidente della Confederazione generale del lavoro. Questi si batteva contro lo sfruttamento dei lavoratori, richiedeva il salario minimo garantito ed il voto alle donne, rivendicava, al pari di D'Annunzio, la pari dignità dei lavori dei muscoli con quello del pensiero. Per questo, volle interessarsi dell'epopea Fiumana e di quanto il patriota stesse sviluppando dal punto di vista sociale nella città liberata: dalla collaborazione dei due personaggi nasce così la Carta del Carnaro, tutelante i diritti individuali e quello al lavoro, la giustizia sociale ovvero dare a ciascuno quel che gli è dovuto, la bellezza dei luoghi e dell'arte. Tale Costituzione, che per molti versi ha caratteri anticipatori della nostra Carta, è stata redatta quasi completamente dal De Ambris, tranne le parti relativa alla Musica ed alla Conservazione dei beni artistici, che il poeta aveva voluto scrivere direttamente, perchè riteneva che fosse diritto di tutti ascoltare la musica, linguaggio universale e vera vocazione italiana, e che le bellezze culturali, per le quali le città italiane sono uniche al mondo, dovessero essere tutelate anche nella massima legge. Egli, peraltro, ottenne che la pineta di Ravenna, legata anche a Dante, fosse protetta come riserva naturale. D'Annunzio, che già prima
dei 30 anni, come mai nessuno al mondo, aveva avuto successo strepitoso tanto da avere le sue opere tradotte sin da subito in francese, inglese e tedesco, aveva avuto anche il coraggio di denunciare il connubio a volte scandaloso tra politica, finanza ed industria e denunciava con forza “ i politici di professione non sanno affrontare i rivolgimenti terribili in Europa, non comprendono la necessità di preparare il futuro”. Nulla di nuovo oggi! Sia D'Annunzio che De Ambris dopo l'evoluzione negativa del fascismo si ritirarono, l'uno a Parigi, l'altro a Gardone sul lago di Garda. De Ambris pur invitato da Mussolini, che aveva conosciuto in gioventù quando lavoravano all'Avanti, a rientrare in Italia con onori, rifiutò sdegnosamente, D'Annunzio non lasciò mai il Vittoriale per recarsi a Roma, pur essendo indubbiamente il cantore della Capitale. Intrattenne, invece, ancora fitta corrispondenza con Toscanini, che nel 1926 diresse alla Scala l'opera che D'Annunzio aveva composto con Claude Debussy, ossia il Martirio di San Sebastiano. Uomo, poeta, scrittore, soldato, amministratore pubblico, anticipatore dei tempi, dalla vita leggendaria, che, però, dobbiamo ritenere frutto in parte di sua invenzione per “crearsi” divo. “L'uomo comune vede in D'Annunzio una specie di patrono del fascismo, ma anche questa visione andrebbe rivista, perchè è Mussolini che va da D'Annunzio e fa di tutto per non suscitare sue reazioni, è Mussolini che si appropria di metodi dannunziani, come affacciarsi dal balcone, parlare con scansioni sincopate, con frasi brevi, per slogan o motti: è il fasci-
smo che fa proprio il D'Annunzio”. Al termine del suo intervento, esaustiva e coinvolgente, la relatrice Andreoli ha lasciato la parola all' Arch. Simonetta De Ambris, oggi responsabile dell'ufficio progettazione ed attuazione delle aree storiche ed archeologiche del 10° dipartimento di Roma, nipote del sindacalista, per un suo ricordo. Ha concluso l'incontro la lettura della “lettera al legionario Alceste De Ambris”, una missiva di ben 27 pagine che era un vero compendio del pensiero dannunziano da parte all'attore- regista Umberto Fabi , direttore artistico dell'Associazione culturale ”Scenari Armonici”.
D'Annunzio in divisa su una cartolina di Fiume
Gli oratori del Convegno, da sinistra Col. D. Carlucci, Prof.ssa A. Andreoli, Arch. S. De Ambris e il Prof. P. Genovesi
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QUINTINO SICURO VICE BRIGADIERE DELLA GUARDIA DI FINANZA ESEMPIO DI ETICA MILITARE Prof.
al maggio1939 al settembre 1947 il Servo di Dio don Quintino Sicuro presta servizio nel Corpo della Guardia di Finanza. Un tratto di vita vissuto con piena e convinta adesione agli ideali e ai compiti del Corpo, ch'egli tuttavia interpreta con singolare spirito civico e arricchisce con generoso slancio di solidarietà umana, ponendosi quotidianamente a totale servizio dei cittadini e delle istituzioni. E' molto significativa, sotto quest'aspetto, la formula ch'egli scrive sul ricordino della vestizione religiosa (18 settembre 1949), per annunciare ai parenti e ai commilitoni la decisione di lasciare la carriera militare, per intraprendere la vita monastica: “La prima divisa delle Fiamme Gialle, passione viva della prima età, oggi ai piedi del Tuo Altare depongo, mio Crocifisso Signore, per rivestire l'umile saio del Tuo servo Francesco”. Parole brevi, scarne, quasi aride, ma come scolpite sulla dura roccia, destinate a custodire il suo intimo travaglio e a testimoniare l'audacia della sua scelta: rinunciare alla cara prestigiosa “prima divisa” militare, per vestire il francescano “umile saio del 'servo' Francesco”. Ecco sintetizzata l'aspirazione dominante in ogni scelta di Quintino Sicuro: divenire più “servo”, dedicarsi in maniera totale a servizi sempre più impegnativi e ardui. Per Quintino Sicuro, infatti, arruolarsi nella Guardia di Finanza non è stata una scelta improvvisata, di ripiego o tanto meno d'opportunismo, bensì frutto di “passione viva della prima età”, di quando, cioè, i sentimenti sono più sinceri e particolarmente vigorosi, per cui le scelte di vita si fanno davvero per passione, per amore, per dedizione. E in questa dedizione passionale persevererà per tutti gli anni di servizio da Finanziere. E' convinto, infatti, che le Forze Militari Ita-
Cosimo Scarcella
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Quintino Sicuro a sinistra con un collega
liane sono un bene comune essenziale; e, quindi, offrirsi alla vita militare significa servire i concittadini, garantendone i diritti, e vigilare per la difesa della patria comune, difendendone le tradizioni e i 16
valori culturali fondamentali. Servire e non comandare, difendere e non suscitare scontri. In anni di fine-guerra e primo dopo-guerra non è certamente facile non percepire il servizio militare
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come aggressione e violenza; ci vorranno tempo e fatica per far comprendere a tutti quello che già da tempo ha capito il “finanziere” Quintino Sicuro, e cioè che nessuno è più pacifista del militare italiano, chiamato in primo luogo a servire la concordia, la giustizia e la pace, per la cui causa forse sarà costretto a usare anche la forza, ma solo quando è fallita ogni altra possibilità di soluzione dei contrasti. Il sentimento di fratellanza e di solidarietà, fondamento della morale individuale, è anche l'essenza dell'etica militare: “La tua vita – scriverà Quintino alcuni anni dopo - è triste, perché ne hai fatto un deserto. Tu devi popolare questo deserto, devi fare entrare gli altri. Nella tua vita devi fare entrare gli altri”. Ma perché, allora, lasciare la divisa delle Fiamme Gialle? E' lui stesso a prevenire e soddisfare questa legittima domanda, quando, concludendo l'espressione scritta sul ricordino della vestizione, invoca: “Accetta (mio Crocifisso Signore) l'offerta, e sia conforto al sacrificio materno, luce di bene ai miei cari, guida di pace e pegno d'amore al mondo”. La sua scelta, allora, non significa il rifiuto d'una condizione difficile per la ricerca di qualcosa di meno gravoso; al contrario è una “offerta” d'un bene carissimo e molto prezioso al “Crocifisso”, che sente chiedergli tale rinuncia, per affidargli altri servizi. A quest'appello Quintino risponde immediatamente e con estrema generosità. Basta meditare sulla chiusa del medesimo ricordino della vestizione, dove si leggono parole vere, che compongono una sinfonia magnifica di slanci di solidarietà e di alte aspirazioni. Quintino, in un crescendo lento e irrefrenabile, coinvolge tutte le realtà possibili in un ideale abbraccio fraterno, in cui tutto è compreso e nulla resta escluso: abbraccia dapprima la madre, compagna fedele nel “sacrificio” dell'offerta; stringe, poi, le persone care, che con la sua offerta auspica restino inondate di “luce”; e, infine, allarga il suo cuore quasi per attirare a sé il mondo intero, per il quale spera tempi di “pace”, grazie anche al suo “pegno d'amore”. Sarà la stessa fermezza a sobbarcarsi servizi sempre più onerosi a fargli deporre dopo qualche mese anche il saio francescano e imboccare l'arduo sentiero dell'eremo: vestirà i “panni della Provvidenza, da vero sposo di Madonna Povertà”, perché il suo “massimo ed unico desiderio – confiderà - è che tutti gli uomini conoscano Dio e Gli diano glo-
ria, salvando la loro anima così da raggiungere il fine per cui sono stati creati”. Il Vicebrigadiere Quintino Sicuro, sentinella della giustizia e della pace, si offre giorno dopo giorno in olocausto per la salvezza dell'Umanità. Mania di grandezza e presunzione? No. Solo scoperta e accoglienza del senso di una vita umana unite alla coerenza, nell'umiltà di donarsi con generosa laboriosità. I motivi di questo suo abito mentale ricorrono con chiarezza già nello svolgimento del tema assegnatogli al concorso per l'ammissione al corso Allievi Sottufficiali della Guardia di Finanza nel marzo 1943. “Chi non punisce il male, comanda che si faccia” è l'argomento assegnato. Il concorrente Sicuro Quintino avvia lo svolgimento, mettendo in risalto l'unitarietà e la coesione delle Forze Armate italiane, fondate su solide tradizioni, su precetti di legge e su regolamenti da rispettare con rigore. L'organismo militare è “come una grande torre, dove ogni pietra ha il compito di sostenere l'altra, e dove, se una di queste manca, crolla parte dell'edificio”. La natura e il significato di questa compattezza comandano a ognuno di saper ubbidire, ma soprattutto di saper comandare. “Tutti gli uomini – sostiene - sanno macchinalmente ubbidire, ma comandare è merito e capacità di pochi”. Infatti, chi comanda è sempre un superiore, il quale, però, “deve ricordare che è posto al comando per il bene della Patria e dei suoi dipendenti, che nessun sacrificio è mai troppo grande, quando incorre il bene dei soldati. Sacrificarsi per loro non è un dovere, ma un onore, perché poi i soldati con quegli esempi sapranno a loro volta dare anche il massimo sacrificio per la Patria, per il re e per la vittoria come ogni italiano deve fare”. E sono il rigore e l'esempio correttamente intesi a imporre anche di “punire” i subalterni indisciplinati: “lasciare a loro – avverte la possibilità di fare il male senza che questo venga punito, ha doppiamente colpa verso i militari diligenti, verso l'esercito stesso, (che con il diffondersi del male si rovina) e verso coloro i quali mancano, non applicando le giuste sanzioni affinchè questi possano riprendersi”. Questo comportamento, però, è sufficiente solo se ci si ferma alla lettera della legge e delle norme; ma Quintino ritiene che non si possa demandare tutto alla legge scritta, che da sola è incapace di esprimere il senso profondo dell'etica 17
del “servizio” militare. Secondo lui occorre aggiungere uno slancio spirituale, che coinvolga mente e cuore, col cui ausilio realizzare il contenuto dei valori umani difficilmente prescrivibili nei codici, ma sicuramente impressi nell'animo dell'uomo integrale. Ecco, allora, il candidato Sicuro Quintino concludere il suo tema, chiamando in causa la voce della coscienza, che intuisce ciò che la legge non registra né può sancire: “Ogni sottufficiale – annota – ha il dovere di curare i propri dipendenti, consigliarli, guidarli, curarli”. Quintino Sicuro, per dare più attento ascolto alla voce della sua interiorità, si ritira nella solitudine dell'eremo: e non certo per fuggire dal mondo, ma per essergli più utile. Annota, infatti: “Con la silenziosa, ma attivissima vita di amore, guarire il mondo dal pernicioso male moderno, che non è diciamo l'azione, ma il frastuono dell'azione non vivificato dallo Spirito di Dio”. Sempre rispettoso ma nello stesso tempo incurante dei giudizi della “gente”, l'eremita-sacerdote rimane esempio di coerenza e di perseveranza nella fedeltà alla sua coscienza: da giovane esuberante e schietto, da vicebrigadiere della Guardia di Finanza, da francescano, da eremita e da sacerdote starà al servizio degli altri. Fino a che, poche ore prima di morire, non potrà fare a meno di confessare: “Sento che la mia missione è finita: vorrei fare ancora, ma non vedo che cosa d'altro voglia da me il Signore”. E il 26 dicembre 1968, concluso il suo “servizio”, ritorna alla casa del suo “Amore”, rimanendo sulla terra esempio anche di etica militare.
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AMBIENTE
La Ricchezza Prodotta dalla Plastica Riciclata a cura del dr.
campo ambientale la sensibilità degli italiani è andata fortemente accentuandosi nel corso degli ultimi anni. Saranno i duri tempi della crisi economica che ci attanaglia a farci riscoprire quel virtuosismo ormai smarrito nei decenni? Oppure la consapevolezza che abbiamo un grande patrimonio storico, archeologico e naturale che deve essere necessariamente salvaguardato, non solo per i grandi benefici indotti che se ne traggono col turismo, ma anche perché abbiamo il dovere morale di consegnare ai nostri figli nipoti un Paese che sappia sempre riservare una speranza per il futuro? Difficile da dirsi, ma, almeno per ciò che concerne il riciclo della plastica, il dato positivo (fornito da Corepla, Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero di rifiuti di imballaggi in plastica) conferma che, nel solo 2011, in Italia ben 650 mila tonnellate di plastiche utilizzate sono state sottoposte a processo seletti-
In
Marco Duspiva
vo, lavorate e assemblate per diventare tessuto, pile, reti da pesca, funi, tubazioni per le fognature, isolanti per l'edilizia o ancora flaconi ma anche combustibili alternativi. Rendendo peraltro un grande beneficio alla salvaguardia ambientale (col risparmio di oltre 3 milioni di tonnellate di Co2 non emesse), ma anche all'intera economia nazionale, che ha registrato la fatturazione di circa 700 milioni di euro annui. Non più solo la Germania, quindi, ma anche l'Italia, sperando di continuare su questa strada. Ma qual è la “filiera del riciclo” della plastica? «Ogni giorno - scriveva Anna Tagliacarne sul Corriere della Sera.it del 18 gennaio scorso - 4 mila balle di plastica, cubi di un metro e mezzo per un metro e mezzo, per un totale di mille tonnellate quotidiane, vengono assemblate dopo un complesso procedimento di selezione che smista grazie a laser, nastri trasportatori, getti d'aria, cernita manuale, un tipo di plastica 18
dall'altro, tra tutti i flaconi, le bottiglie, i sacchetti, i barattoli che in Italia vengono buttati nella raccolta differenziata. Di questa montagna di contenitori arrivati dalla raccolta differenziata urbana ai 37 impianti di selezione - una parte va al riciclo e ciò che non può essere riciclato è recuperato grazie al potere energetico della plastica: circa 200 mila tonnellate sono trasformate in combustibili alternativi alle fonti fossili». Il presidente di Corepla, Giuseppe Rossi aggiungeva: «Nella fase di separazione il 61% viene avviato al riciclo, e poi trasformato in materia prima, mentre il 39%, quello che chiamiamo “misto”, diventa combustibile destinato soprattutto ai cementifici e agli impianti per la produzione di energia. Il trattamento di selezione è molto complesso, più che per ogni altro materiale, perché in effetti la plastica non esiste: esistono le plastiche. A differenza di altri prodotti, come ad esempio il vetro, che è composto di silicati e che sia verde, bianco oppure blu, messo in forno si scioglie ed è
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pronto per essere riciclato, la plastica è composta di carbonio e idrogeno. Inoltre, ogni plastica ha la sua formula, che va scomposta: ed è proprio la formula che rende ogni plastica differente e garantisce diverse caratteristiche. Il 99 per cento della plastica è petrolio, l'1 per cento sono pigmenti per la colorazione. Ma solo il 4% del consumo mondiale di petrolio è destinato alla produzione di materie plastiche. Tutta la plastica che buttiamo nei cassonetti torna a vivere sotto altre forme: le bottiglie in PET possono diventare tessuto, fodere per abiti o pile, mentre il polipropilene, il famoso Moplen, può trasformarsi in reti da pesca, in cavi, funi. E i flaconi dei detersivi, che sono in polietilene ad alta densità, sono riconvertiti in tubazioni per le fognature o isolanti per l'edilizia. Oppure tornano a essere flaconi. La plastica è per sua stessa natura una risorsa: se raccolta e riciclata correttamente restituisce tutto il potere del petrolio». Prima essere riciclate e trasformate (in scaglie nel caso del PET, ovvero in granuli per l'HDPE, il polietilene ad alta densità), le plastiche vengono selezionate da un cilindro rotante che ispeziona i cassonetti in cui sono depositate, smistando sacchetti e materiale volatile da bottiglie e flaconi. « Dopo questa prima separazione - aggiunge Anna Tagliacarne - i raggi infrarossi dividono le plastiche per polimero individuando le bottiglie in PET, e colpendole con getti d'aria le spediscono su un nastro a loro dedicato, dove vengono successivamente selezionate per colore, mentre vengono fatti scivolare sul nastro inferiore i contenitori in HDPE. Una selezione manuale garantisce che i materiali raccolti in ogni balla siano omogenei: tutto PET trasparente oppure tutto HDPE». Successivamente a questi primi trattamenti, subentra la seconda fase della lavorazione. Ogni mese le aziende del riciclo si contendono l'acquisto delle plastiche attraverso un'asta telematica: ogni balla viene smontata e mandata al prelavaggio in un mulino in cui si elimina ogni impurità ancora presente (etichette comprese), mentre un detector individua ed elimina eventuali parti metalliche sopravvissute al precedente trattamento. Tritata in scaglie, sciacquata, centrifugata ed essiccata, la materia plastica viene nuovamente macinata e ridotta in scaglie più fini. Il polietilene, anziché in scaglie, prende la forma prima di spaghetto, poi di piccole lenticchie. Queste scaglie e granuli, ricavati dai 10 chili di
rifiuti in plastica che ognuno di noi produce ogni anno, acquisiscono di conseguenza un valore oggettivo: oggi il settore del riciclo delle materie plastiche conta in Italia circa 300 imprese per 2 mila addetti e un fatturato di 700 milioni di euro. In questa filiera del riciclo delle materie plastiche trovano il loro beneficio e tornaconto anche gli enti locali: il Corepla, ha versato più di 150 milioni di euro ai Comuni, mentre il reimpiego degli imballaggi raccolti, che occupano 19,5 milioni di metri cubi (21 volte il volume del Colosseo), hanno un po' sgravato la sempre più pesante e deprimente condizione igienica e ambientale delle discariche comunali. Nel frattempo, anche il Canada converte in plastica le proprie banconote, che così, in quanto più resistenti, dureranno 2 volte e mezzo in più rispetto a quelle di carta, saranno difficilmente contraffabili dai falsari e, al termine del loro utilizzo, potranno essere riciclate al 100%. 19
Nelle foto in basso alcuni esempi sul riutilizzo della plastica riciclata
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L’Angolo della Prof. Luigi Valenzano, Consulente in Dermatologia presso il Poliambulatorio FAF di Roma, diretto dal Dott. Riccardo Piccinni
I DEODORANTI li odori emanati dal corpo umano, in particolare quelli legati alla sudorazione dei cavi ascellari, costituiscono un annoso ed irrisolto problema igienico-cosmetologico. Il sudore, modificato dai batteri, emana composti volatili dall'odore particolare, unico e generalmente avvertito sgradevole. Risulta infatti che tentativi di contrastare questo fenomeno sono stati realizzati in diverse culture fin dall'Antichità. Ad esempio, già in Cina, e ancor più nell'Egitto dei Faraoni, si ricorreva a depilazioni, bagni, massaggi con oli profumati, e persino sembra fosse già conosciuto l'allume di rocca come antitraspirante, sostanza che ancora oggi è alla base di alcuni deodoranti. Il primo deodorante commerciale, Mum, a base di zinco, è stato introdotto alla fine del XIX secolo a Filadelfia negli Stati Uniti. Il deodorante a sfera è stato invece inventato da Helen Barnett Diserens, alla fine degli anni 1940, ispirandosi alla penna a sfera. Nello stesso periodo si iniziò ad usare anche il cloruro di alluminio, che, in forme chimicamente differenti, viene utilizzato tuttora. Nel 1965 vennero poi inventati i deodoranti spray, spesso però contenenti composti con effetti negativi sull'ozonosfera. Nell'Antichità però la causa del fenomeno-odore non era ancora nota. Bisogna infatti attendere il XVIII secolo per scoprire che il sudore viene prodotto da specifiche ghiandole, dette appunto sudoripare, che sono presenti in molte aree del
G
SALUTE
nostro corpo. Solo dopo molti anni si è compreso che in realtà i veri responsabili degli odori sgradevoli sono alcuni batteri. La sudorazione è un meccanismo fisiologico indispensabile per il mantenimento dell'equilibrio termico corporeo e per l'eliminazione di prodotti di scarto. Le ghiandole del nostro corpo deputate alla produzione del sudore si distinguono in apocrine e eccrine. Le prime, localizzate su ascelle, inguini e regione peri-anale, sono influenzate da fattori ormonali, e pertanto responsabili dell'odore corporeo. Il sudore apocrino è infatti formato da aminoacidi, trigliceridi, colesterolo e altre sostanze, soggette ad ossidazione ed irrancidimento. Particolarmente intenso e sgradito è l'odore nel cavo ascellare, perché in tale sede pullulano batteri in grado di trasformare il
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sudore in odore pungente e acre. Ciò avviene per l'intervento di microbi (oltre 7 milioni di germi /cm2 di pelle), che in rapporto alla temperatura, all'umidità e alla peluria, si moltiplicano e trasformano chimicamente le caratteristiche originali del sudore. Le ghiandole eccrine invece, distribuite su tutta la superficie cutanea, intervengono nella termoregolazione corporea e producono abbondante sudorazione inodore, in quanto costituita per il 90% da acqua, cloruro di sodio ed altre molecole minori. Per controllare l'ipersudorazione (iperidrosi) e l'odore molto intenso e forte (bromidrosi), si ricorre abitualmente alle preparazioni cosmetiche deodoranti, nelle più diverse formulazioni (creme o gel, spray, stick, roll-on, vaporizzatori, squeeze…). Queste dovrebbero essere scelte
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ed utilizzate con alcune cautele e soprattutto in base al loro meccanismo di azione: regolatore dell'odore, batteriostatico, antiossidante, coprente, assorbente, antitraspirante. Dopo un accurato lavaggio ed asciugatura, il deodorante va distribuito uniformemente nel cavo ascellare, che, se depilato, richiede quantità minore di prodotto e possibilmente sotto forma di crema. Sono comunque preferibili i deodoranti privi di alcool, sostanza potenzialmente irritante, e non profumati, al fine di prevenire possibili sensibilizzazioni allergiche. Ancora da evitare sono i prodotti che bloccano l'attività della ghiandola, come pure sconsigliate sono le soluzioni stick, crema e roll-on, perché, in quanto grasse, aumentano la macerazione della pelle. Inoltre i roll-on non sono igienicamente sicuri, perchè facilmente inquinabili dalla sfera, che, ruotando, potrebbe immettere nel recipiente detriti cutanei, impurità e germi. Un altro aspetto da considerare è che la cute non sempre sopporta bene l'uso continuativo dei deodoranti. Sono frequenti infatti le dermatiti allergiche da contatto, specie in rapporto a fragranze profumate. Anche la rasatura ed il sudore, con la relativa macerazione, rendono la pelle molto più sensibile alle sostanze allergizzanti. Gli antitraspiranti, poiché ostacolano l'emissione del sudore dai dotti ascellari, possono causare infiammazioni delle ghiandole e dei linfonodi (es. Idrosadeniti), e, secondo alcuni autori, potrebbe addirittura intervenire nel determinismo del cancro del seno. In tale contesto, sarebbe sotto accusa in particolare la molecola cloruro di alluminio, attualmente oggetto di timori e di grande dibattito nei mass media, ipotesi quest'ultima tuttora non sperimentalmente dimostrata. Non dobbiamo però dimenticare che, come già sopra citato, esiste l'allume di potassio, un deodorante completamente naturale, che si presenta come un cristallo bianco ed inodore. Una pietra di allume di potassio dura oltre un anno ed è sufficiente strofinarla sulle zone da deodorare, precedentemente inumidite. Le microparticelle saline, al contatto con la cute, determinano un ambiente in grado di contrastare lo sviluppo della flora batterica che, come abbiamo ampiamente illustrato, è la principale responsabile dei cattivi odori. Questa sostanza ha inoltre
il vantaggio di non ostruire i pori sudoripari e di non influenzare i naturali processi di sudorazione e traspirazione. Infine, dato non trascurabile in questo periodo di crisi, è di basso costo, di facile reperibilità e di assai semplice applicazione. Tuttavia il problema, alla base di un mercato in continua evoluzione e con forti ripercussioni socio-economiche , non è in tutti i casi risolvibile. Infatti il fenomeno della sudorazione, e relative conseguenze, risulta molto complesso e condizionato da numerosi fattori esogeni, ma ancor più endogeni, quali fenotipo, tipologia cutanea, sesso, età, alimenta-
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zione, stress ed eventuali malattie concomitanti o sottostanti.
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RICORDI FINANZIERE ANGELO PASCALE - MEDAGLIA D’ORO AL VALOR CIVILE di
Giovanni Trotta
Il M.M. A. c.s. Angelo Camponeschi, sul luogo del cippo in memoria di Angelo Pascale
orreva l'anno 1970, nelle zone immediate al confine Italo/Svizzero di Varese e Como, imperversavano bande criminali di contrabbandieri, arrivati da altre regioni. Costoro avevano usurpato, con ogni
C
mezzo illegale, il mestiere ai contrabbandieri locali più inclini, salvo qualche eccezione, al rispetto di norme e usi, tacitamente condivise anche dai finanzieri. Queste bande disponevano di grossi mezzi finanziari e materiali. 22
Autisti spericolati e criminali alla guida di autovetture di grosse cilindrate (di solito rubate o intestate a prestanome, a volta, a loro insaputa), cercavano in tutti i modi di sfuggire ai controlli disposti dalla Guardia di Finanza, innescando così paurosi inseguimenti lungo le vie cittadine e le arterie principali, investendo e travolgendo tutto ciò che ostacolava la loro fuga. La Guardia di Finanza disponeva di autovetture “Alfa Romeo Giulia”, guidate da abili autisti, chiamati “Alfisti”, e di motociclisti, a cavallo di possenti moto “Guzzi 500”, chiamati “Falconisti”. Tra essi, nella zona di Varese/Como, di mia conoscenza, si ricordano ancora oggi, per i loro epici inseguimenti, “alfisti” come Greco Nunzio e Rabassini Paolo, e i “falconisti” Fratti e Calderone. Quando intercettavano una macchina contrabbandiera, difficilmente se la lasciavano sfuggire. Nel periodo della mia permanenza nella Brigata Volante di Argegno, comandata dal Brig. Enrico (1962/1963), spesso nelle ore notturne, ero di pattuglia con il motociclista Calderone, e numerosi furono i risultati di servizio. Ricordo il fermo di una Fiat 600 con due sergenti degli alpini (in divisa) provenienti dalla Valtellina e diretti a Cuneo, che trasportava tre bricolle da 15 Kg l'una. Costoro, caso raro, non opposero resistenza; mentre, dovemmo inseguire per qualche chilometro un'autovettura fiat 850 con la scritta che reclamizzava una marca di dolciumi. All'alt da me intimato, la macchina si fermò, ma quando chiesi al conducente di mostrarmi la patente, questi, innescò la marcia e partì a tutta velocità, a stento evitai di essere travolto. Grazie all'abilità di Calderone, nonostante l'auto proseguisse a zig-zag sulla carreggiata, riuscimmo a superarla e fermarla senza conseguenze per la nostra incolumità. Certamente, il conducente del mezzo,
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non si aspettava che a quell'ora della notte, erano le due, fossi in servizio con il nostro “falconista”. La macchina, mancante dei sedili passeggeri e sotto uno strato di scatole di cioccolatini, risultò essere piena di pacchetti di sigarette di provenienza estera. Ho voluto ricordare questi due episodi, perché chi era comandato di servizio lungo le strade, doveva prestare la massima attenzione, specialmente di notte, gli autisti dei mezzi erano imprevedibili. A volte erano ingenui contrabbandieri alle prime armi, e molto spesso s'incontravano dei balordi criminali, che pur di sfuggire ai controlli erano disposti a tutto, mettendo a rischio anche la vita del finanziere. Ora, ricordando con i colleghi fatti e avvenimenti di quel periodo, spesso concludiamo il discorso dicendo: a noi è andata bene. Purtroppo, a chi non è andata bene e ci ha lasciato la vita, è il finanziere: Angelo Pascale, appartenente alla Brigata Volante di Sesto Calende. Il fatto: Angelo Pascale, era nato a Satriano di Lucania (PZ) il 22 dicembre 1947, figlio di Pasquale e di Giuseppina Miglionico. Cresciuto in un ambiente contadino e sano moralmente, dove, l'onestà, il dovere e l'amore alla Patria erano principi sacrosanti. Ammesso nel Corpo della Guardia di Finanza, il 18 gennaio 1967, fu destinato al 1° Battaglione Allievi di Roma per la frequenza del corso d'addestramento, che terminò favorevolmente il 16 novembre e fu destinato alla Legione di Como ed assegnato alla Brigata di frontiera di Porto Ceresio. Dal 1968 alla prima metà dell'anno 1969, prestò servizio presso le Brigate di Casamoro e di Rodero, e il 1° giugno 1969 fu assegnato alla Brigata Volante di Sesto Calende, uno dei reparti maggiormente impegnati nella repressione del contrabbando della provincia di Varese. La sera del 7 luglio, una pattuglia composta dal Brigadiere Angelo Camponeschi e dai Finanzieri Angelo Pascale, Vittorio Crevani e Antonino Totaro, è in servizio di perlustrazione per la repressione del contrabbando, lungo la strada provinciale in località Crugnola di Mornago in provincia di Varese. Erano circa le ore 22,00, la serata, sino al quel momento, era trascorsa tranquilla. Molte macchine erano state fermate, e
della sera e alla fitta boscaglia, fece perdere le sue tracce. Il mezzo, intestato a un giovane ventenne di Luino (VA), fu ritrovato con ancora a bordo 100 Kg di sigarette di provenienza estera. Scattarono immediatamente le ricerche del fuggitivo assassino da parte dei Finanzieri di Sesto Calende in collaborazione con i Carabinieri di Gallarate. Dopo qualche giorno venne identificato l'omicida: tale Eraldo De Giorgis, noto pregiudicato della zona. Questo gravissimo ed inqualificabile episodio di pirateria stradale e di delinquenza, suscitò grande emozione e condanna in tutta la provincia. I funerali si svolsero a Sesto Calende il 9 luglio, alla presenza di numerose Autorità e di una gran folla commossa. Il 14 luglio, trascorsa una settimana dal tutto si svolgeva nella normalità, quan- tragico fatto mortale, sentendosi braccado in lontananza comparve una macchi- to e senza via di scampo, Eraldo De Giorna di grossa cilindrata che si avvicinava a gis, si costituì al Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio. velocità sostenuta. Il brigadiere Camponeschi, allertò gli Dopo 40 anni da questo luttuoso evento, altri componenti la pattuglia ad utilizza- grazie alla ricerca del Cap. Gerardo Severe tutti i mezzi di segnalazione per indur- rino, che ha riportato alla luce il sacrificio re il conducente dell'automezzo a fer- di questo “Eroe della lotta al contrabbando”, Angelo Pascale, il Corpo della Guarmarsi. Era un'autovettura Fiat 1500, che all'Alt dia di Finanza, può fregiarsi di una nuova dei finanzieri, l'autista, rispose accele- Medaglia d'Oro al Valor Civile. rando l'andatura tanto da indurre il L'11 dicembre 2009, il Presidente della finanziere Angelo Pascale, posizionato Repubblica Italiana, On Giorgio Napolialcune decine di metri dal primo posto di tano, ha conferito la Medaglia d'Oro al blocco, ad azionare l'ultimo strumento di Valor Civile “alla memoria” del Finanziecontrasto, la catena chiodata. re Angelo Pascale, con la seguente motiIl conducente, nonostante il Pascale cer- vazione: “Componente di una pattucasse in tutti i modi di fermare l'auto, glia, in servizio di perlustrazione notaccelerò rabbiosamente l'andatura e for- turna per la repressione del contrabzando il dispositivo di contrasto indirizzò bando, con lucida determinazione ed il mezzo verso il finanziere e lo investì in eccezionale coraggio, tentava di pieno, trascinandolo per una cinquanti- costringere un'auto sospetta a fermarna di metri e lasciandolo esanime al suo- si. Veniva tuttavia travolto intenzionallo. mente dal contrabbandiere in fuga, I colleghi accorsi prontamente, consta- riportando lesioni mortali. Splendido tandone la gravità delle condizioni, prov- esempio di grande ardimento ed elette videro a trasportarlo d'urgenza al più vici- virtù civiche spinti sino all'estremo no Ospedale, quello di Gallarate, dove sacrificio. 7 luglio 1970- Località Cruperò, il finanziere Angelo Pascale, a gnola (VA)”. causa delle numerose e gravi ferite, giunHo appreso di recente, questo triste epise cadavere. L'impatto dell'auto contrabbandiera, sodio dal Mar. Magg. A. c.s. Angelo Camcontro il giovane finanziere di 23 anni, poneschi (attualmente Commissario della Sezione di Varese), che lo visse in era stato terribile e devastante. L'auto pirata, per i danni subiti dalla cate- prima persona, in quanto comandante na chiodata, non potendo proseguire della pattuglia in servizio quella funesta nella fuga, dopo circa un chilometro, fu sera. Credo che sia cosa giusta ricordare abbandonata nelle vicinanze di un e mantenere viva la memoria di questo bosco, e il conducente, grazie all'oscurità eroico finanziere, Angelo Pascale. 23
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PENSIONI
Corte Costituzionale Boccia i Tagli ai Maxi Stipendi dei Magistrati e degli Alti Dirigenti della P.A. ma Tace sulle Maxi Pensioni di
Vincenzo Ruggieri
ell'intento di vanificare alcune perplessità e dubbi manifestati da più parti si ritiene opportuno fornire elementi di maggiore chiarezza con espressioni per quanto possibile “domestiche”. Com'è noto la Consulta, con Sentenza n. 223/2012 ha dichiarato non costituzionale unicamente il comma 2 dell'art.9, perché in contrasto con gli articoli 3 e 53 della Costituzione. Molto si è discusso sulla ragionevolezza della decisione che, riguardando i soli “dipendenti” della P.A., non si estende ai “pensionati”. Magistrati e gran commis, in servizio, vengono perciò “graziati” dalla Consulta e quindi esonerati dal contributo di solidarietà e, in loro favore, è stato già disposto con specifico DPCM il rimborso delle somme “indebitamente” trattenute (un quarto subito; il resto negli anni successivi). Per il personale in quiescenza, oltre al plausibile disappunto, rimane soltanto la speranza di una iniziativa governativa intesa ad eliminare una evidente ed eclatante disparità di trattamento tra le due categorie di cui una “graziata” l'altra “punita”. E' pur vero che la parte “punita” rappresenti quella più consistente e non è pensabile, considerata la situazione economica nazionale che il Governo possa,
N
d'iniziativa, adottare un provvedimento particolare di grande generosità nei riguardi dei quiescenti. Occorre tuttavia domandarsi il perché la Magistratura quiescente tace ed accetti in silenzio questa stridente disparità di trattamento. Una e forse l'unica delle più probabili ipotesi è la formulazione letterale dei due provvedimenti: - nel decreto 78/2010 il titolo esprime: "impiego pubblico"- "trattamenti economici" - "riduzioni del 5%" e non trattenute. Ma riduzioni stipendiali, limitate ad una sola categoria di lavoratori (pubblici
dipendenti), con esclusione dei lavoratori “privati” qui l'aspetto di non costituzionalità; - nel decreto 98/2011 il titolo esprime: “interventi in materia previdenziale”trattamenti pensionistici” e “assoggettamento ad un contributo”. Quindi “trattenute” che, continua il legislatore, devono essere versate al “Fisco”. Una tassazione generalizzata (e non limitata ai soli pubblici dipendenti) prevista per tutti i trattamenti pensionistici oltre certi limiti. Evidentemente gli elementi di dubbia costituzionalità o non esistono o sono talmente fragili da sconsigliare qualsiasi iniziativa intesa ad impugnare il decreto legge 98/2011. Anche in considerazione dell'elevato costo delle spese di giustizia a cominciare dal non trascurabile importo del “contributo unificato” certamente non trascurabile specie nella malaugurata ipotesi di soccombenza. E' da evidenziare che le citate diverse espressioni linguistiche, usate forse non a caso dal legislatore, fanno anche la differenza nelle Magistrature giudicanti: - Il primo (d.l. 78/2010), personale in servizio: Tribunale Amministrativo Regionale; - Il secondo (d.l. 98/2011), personale in quiescenza, presenta due possibili alternative: Corte dei Conti (in quanto pensioni); Commissione Tributaria, in quanto si esprime in trattenute fiscali. Con la speranza di aver vanificato le manifestate perplessità, si sconsiglia qualsiasi iniziativa intesa ad impugnare la legittimità costituzionale del citato d.l. 98/2011. Si eviteranno spese legali e di giudizio. Che non sono poche.
Pensioni di Reversibilità CUMULO CON I REDDITI DEL CONIUGE S UPERSTITE . Come noto la Legge 335/1995 ha previsto un limite al cumulo delle pensioni ai superstiti con i redditi del beneficiario. In particolare la percentuale di reversibilità è ridotta a seconda se il soggetto ha redditi superiori a tre, quattro o cinque volte il cosiddetto minimo INPS. In seguito agli incrementi perequativi delle pensioni, sono stati rivalutati anche i nuovi importi della fasce di reddito previste dalla nota tabella “F” annessa alla L. 335/1995. Sulla base dell'incremento ISTAT, anche l'ammontare della pensione minima è 24
stata elevata da € 481,00 a € 495,43 al mese (annuo € 6.440,59). Pertanto nell'anno 2013 la pensione di reversibilità, già ridotta del 40%, subirà le seguenti ulteriori riduzioni : - fino a € 19.321,77 nessuna riduzione; - oltre € 19.321,77 e fino a € 25.762,36 il 25%; - oltre € 25.762,36 e fino a € 32.202,95 il 40%; - oltre € 32.202,95 il 50%. Nella circostanza si precisa che le citate riduzioni non si applicano alle pensioni di reversibilità tabellari (militari di leva ed equiparati).
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COME ERAVAMO MOSTRA SULLA GUARDIA DI FINANZA di
Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, Sezione di Ravenna, ha organizzato una mostra gratuita ed aperta al pubblico sulle uniformi ed i cimeli storici del Corpo della Guardia di Finanza. La mostra è stata promossa con il Patro-
L’
Sisinnio Aresti
cinio della Presidenza Nazionale A.N.F.I. di Roma, per il tramite dell'interessamento del Consigliere Nazionale per l'Emilia Romagna, Comm. Ermanno Gelsi. La manifestazione espositiva, durata dal 21 febbraio al 6 marzo 2013, è stata alle-
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stita all'interno delle caratteristiche vetrine dell'ex negozio storico Bubani,ora sede della Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A.,sito nella centralissima Piazza del Popolo di Ravenna, il salotto buono della città bizantina. Le vetrine sono state così impreziosite da pezzi di grande importanza storica appartenenti a preziose collezioni private, il cui percorso espositivo ha avuto ad oggetto uno spaccato della vita quotidiana dei Finanzieri dei primi anni del '900, sino ai nostri giorni. Documenti storici rari, splendide uniformi del periodo coloniale e del periodo bellico, un'ingente assortimento di autovetture in uso alla Guardia di Finanza, ovviamente in scala, di tutte le epoche e frutto del certosino ed appassionato lavoro dell'Appuntato Scelto Omar Quarta, sono stati messi a disposizione di tutti i curiosi e gli appassionati che hanno visitato la mostra in oggetto, che è stata sicuramente unica nel suo genere. L'iniziativa, che ha suscitato il vivissimo interesse sia nei cittadini ravennati, che sono accorsi numerosi, sia delle nutrite scolaresche che hanno affollato la città di Dante, è stata un'importante occasione per avvicinare ancora una volta la cittadinanza al mondo della Guardia di Finanza. Il Presidente della Sezione A.N.F.I. di Ravenna, App. Sc. U.P.G. Sisinnio Aresti, a nome della Presidenza Nazionale ha provveduto a ringraziare chi ha contribuito attivamente all'allestimento della mostra e che ha reso così possibile questo speciale ed apprezzato avvenimento. Un ringraziamento particolare va rivolto al Socio Ordinario dell'A.N.FI. di Ravenna, Comandante della 1ª Compagnia di Ravenna, Capitano della Guardia di Fi n a n z a G i u s e p p e Fu r n o, p e r l'entusiasmo e lo straordinario contributo prestato.
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MINI-RADUNI MONDOVÌ, 13-14-15 SETTEMBRE 2013 40° anniversario dell'istituzione del Battaglione AA. FF. di Mondovì (CN) icorre quest'anno il quarantennale dell' istituzione del III Battaglione Allievi che iniziò l'attività addestrativa proprio nella Cittadella di Mondovì nel lontano 1973. Nell'intento di dare il massimo risalto alla ricorrenza, la locale Sezione dell'A.N.F.I. ha pensato di organizzare un maxi raduno al quale potranno prendere parte tutti coloro che, in qualsiasi ordine e grado, hanno trascorso anche una piccolissima parte della loro vita tra le mura di questa Cittadella: Allievi, Istruttori, Ufficiali, Cappellani Militari, Dirigenti il Servizio Sanitario. Nella circostanza si renderà omaggio al Vicebrigadiere Alberto De Falco ed al Finanziere Scelto Antonio Sottile, periti durante un'operazione anticontrabbando nell'entroterra pugliese nel febbraio dell'anno 2000 ed ambedue decorati di medaglia d'oro al valor civile. Entrambi, a suo tempo, frequentarono il Corso presso la Scuola Allievi di Mondovì. Sarà pertanto scoperta una stele in bassorilievo a Loro dedicata e commissionata ad un'artista Monregalese. La Sezione A.N.F.I di Mondovì ha attivato un apposito Comitato Organizzatore, nominandolo tra alcuni dei suoi Associati, onde gestire al meglio l'attività e ha già provveduto con apposita lettera a coinvolgere il Comune della Città che, nel corso di un precedente incontro, ha manifestato la propria disponibilità e collaborazione. Per quanto sopra, chi intendesse prendere parte all'incontro è pregato di fornire la propria adesione al seguente indirizzo e-mail: segreteria@anfimondovi.it oppure cell. 3662543795. Per quanto riguarda il programma di massima e le notizie relative agli alberghi convenzionati, gli interessati possono visitare il sito internet della Sezione ANFI i Mondovì (CN): www.anfimondovi.it
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Roma, 8-9 Giugno 2013 43° Corso “Lucomagno”, I Btg Roma, 2^ Compagnia Il Brig. Paolo Calvo, Consigliere della Sezione di Ragusa si è fatto promotore per indire un mini raduno degli Allievi Finanzieri del 43° Corso “Lucomagno”, I Btg Roma, 2^ Compagnia. Il Raduno avrà luogo a Roma, presso la Caserma Piave, ora sede del Comando Generale del Corpo, l'8 ed il 9 giugno 2013. Gli interessati possono contattare il Brig. Calvo ai seguenti numeri telefonici: 0932.869574 – 0932.734123 cell. 345.3087972 – 339.7195188.
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AVERSA
a cura di A. Malizia
Durante una recente visita, presso il Comando Provinciale di Caserta, il Gen. C.A. Domenico Achille, Comandante Interregionale per l'Italia Meridionale, ha incontrato la rappresentanza della locale Sezione, guidata dal M.C. Luciano Croce.
AOSTA
VERONA
Foto ricordo, con la soprano Katia Ricciarelli, del Presidente della Sezione, M.M. Giuseppe Ricci e dell'Alfiere, App. UPG Michele Pistillo, durante l'inaugurazione della nuova sede del Comando Provinciale di Verona.
REGGIO CALABRIA
Visita ispettiva, presso il Comando Regionale Valle d'Aosta, del Comandante Generale, Gen. C.A. Saverio Capolupo. Il Comandante Generale, subito dopo l'incontro con tutto il personale, ha voluto salutare in separata sede i Soci A.N.F.I. presenti, chiedendo notizie sull'attivitĂ svolta dalla Sezione. L'Alto Ufficiale, preso atto di quanto illustrato dal Presidente, Lgt. Domenico Quattrone, in merito alle iniziative intraprese, ha espresso il suo compiacimento per l'attivitĂ svolta. Foto 1: i soci con al centro il Comandante Generale. Foto 2: da sinistra, il Socio M.M. Gaetano Raimo, il Comandante Generale, Gen. C.A. Saverio Capolupo, il Comandante Interregionale dell'Italia Nord-Occidentale, Gen. C.A. Vincenzo Delle Femmine, il Presidente della Sezione, Lgt. Domenico Quattrone e il Socio M.O. Carmine Ricci. 27
Cerimonia di consegna delle tessere ai nuovi soci, ordinari e simpatizzanti, della Sezione, presieduta dal M.M.A. Carmelo Mandalari. Presente all'incontro il Ten. Col. Napoletano, in rappresentanza del Comandante Provinciale.
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AGRIGENTO
MESSINA - MILAZZO
Il 21 febbraio u.s. il Gen. C.A. Domenico Minervini, Comandante Interregionale dell'Italia Sud Occidentale, ha visitato il Comando Provinciale di Agrigento. Nell'occasione ha incontrato una rappresentanza della locale Sezione presieduta dal V.Brig. Roberto Ferro.
Visita di commiato del Comandante Regionale, Gen. D. Fabrizio Cuneo, presso il Comando Provinciale di Messina. L'alto Ufficiale ha incontrato le delegazioni delle Sezioni di Messina e Milazzo, guidate dai loro Presidenti.
ALGHERO
ALBENGA
Su invito del Comandante della locale Compagnia, i soci della Sezione, presieduta dal M.M.A. c.s. Giuseppe Soggiu, hanno partecipato al Precetto Pasquale officiato dal Cappellano Militare, don Giuseppe Curcu.
Il 7 aprile u.s., i soci e familiari della Sezione hanno partecipato ad una S. Messa, officiata da Mons. Giovanni Denegri, in ricordo dei soci defunti. Ha partecipato alla cerimonia il Consigliere Nazionale, Ten. Col. Antonio Marino.
POLIGNANO A MARE
GALATONE
Precetto Pasquale, presso la Chiesa S. Anna di Monopoli, dei Soci e familiari della Sezione, presieduta dal Brig. c. M. Vitantonio Pellegrini, officiato dal Cappellano Militare del Corpo, don Elio Di Nunno.
L'11 marzo 2013, Daniele Greco, campione europeo in carica per aver conquistato la medaglia d'oro agli europei indoor di Goteborg nel salto triplo, ha visitato la Sezione A.N.F.I. di Galatone presieduta dal Luogotenente Santo My. 28
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TERMOLI
FORLI
Il 20 marzo u.s., il Comandante Interregionale dell'Italia Meridionale, Gen. C.A. Domenico Achille, ha visitato il locale Comando del Corpo, accompagnato dal Comandante Regionale, Gen. Verdolotti ed ha incontrato una delegazione della Sezione guidata dall'App. UPG Salvatore Marci.
Visita ispettiva del Comandante Interregionale dell'Italia Centro Settentrionale, Gen. C.A. Michele Adinolfi, al Comando Provinciale di Forlì-Cesena. Nell'occasione l'alto Ufficiale ha incontrato i soci della locale Sezione presieduta dal M.A. c.s. Giancarlo Ceccherini.
PESCARA
VASTO
Concorso culinario “dolce e salato” organizzato dalla Sezione, presieduta dal S.Ten. Gregorio Totaro, alla quale hanno partecipato numerosi soci con le rispettive signore. Nella foto la premiazione della vincitrice Sig.ra Daniela Tavano.
Una rappresentanza della Sezione, presieduta dal M.O. Matteo Palombo, ha partecipato alla cerimonia a ricordo della “Giornata della Memoria” con la deposizione di una corona d'alloro alla targa commemorativa dell'evento.
CASTIGLIONE DEL LAGO
SALERNO
I Presidenti di Mirandola, M.M.A. c.s. Carlo Bonara e di Castiglione del Lago, Magg. Franco Lucin, consegnano il ricavato delle offerte per il restauro della Chiesa Parrocchiale di Fossa a don Mario Ganzerla. Alla raccolta hanno partecipato le Sezioni di Terni, Roma1/Nord, Atleti Fiamme Gialle e Mirandola.
3° Raduno ecclesiale dell'Associazione dei Cavalieri di San Giorgio in Carinzia a Piedimonte Matese (CE). All'incontro ha partecipato in rappresentanza della Sezione di Salerno, il M.O. Comm. Giuseppe Presente. 29
FiammeGialle / Aprile 2013
MONZA
REGGIO EMILIA
Il Duomo di Monza ha ospitato la messa del Precetto Pasquale interforze, celebrata da Mons. Silvano Provasi. La Sezione ANFI di Monza, guidata dal Presidente, Ten.col. Michele Buccella, ha partecipato alla cerimonia con una nutrita rappresentanza unitamente a molti familiari.
Pranzo sociale della Sezione durante il quale sono stati consegnati gli attestati di “socio sostenitore� al dott. Roberto Conforti ed al dott. Guido Rocca. Nella foto il dott. Rocca, il Col. Bleve, il dott. Conforti ed il Brig. Bevilacqua.
RICCIONE
CASSINO
Consegnata, a cura del Ten. Col. Vincenzo Cellammare, Comandante della Stazione Navale del Corpo di Rimini, la medaglia d'onore della Federazione Italiana Nuoto all'App. UPG Giulio Zerba, con loro il Presidente della Sezione, Fin. Pier Luigi De Siena.
Il Presidente della Sezione, Lgt Marcello Fargnoli, unitamente ai componenti il Consiglio di Sezione, ha fatto visita al M.C. Mario Vettese, in convalescenza a seguito di un delicato intervento chirurgico.
CATANIA
Festeggiamenti per i 90 anni del Consigliere Carmelo Pappalardo, al quale il Presidente della Sezione ed alcuni soci del Direttivo, hanno consegnato un Attestato di riconoscimento con un brindisi augurale (foto a sinsitra). Novantesimo compleanno del M.C. Giuseppe Rizza, socio A.N.F.I. dal 1978. Il Presidente della Sezione, S.Ten. Rocco Valerio Lollo, ha consegnato, al festeggiato, un attestato di merito (foto a destra). 30
FiammeGialle / Aprile 2013
Mazara del Vallo
Il 20 marzo u.s., con la partecipazione delle massime Autorità locali è stato inaugurato il “Museo della Legalità”. La Sezione, presieduta dal Lgt. Salvatore Corrao, ha partecipato alla realizzazione del museo allestendo la teca dedicata alla Guardia di Finanza. Il Museo trova posto all’interno di una struttura confiscata alla mafia che ospita, oltre alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, anche altre Associazioni e Circoli Didattici. Nella foto a sinistra, alcuni soci della Sezione con il personale in servizio presso la locale Tenenza. A destra, una delle teche realizzata dalla Sezione.
Eboli
Busto Arsizio
In occasione di una visita ispettiva, ai reparti dipendenti, il Comandante Interregionale dell'Italia Meridionale, Gen. C.A. Domenico Achille, ha incontrato una delegazione della Sezione, presieduta dal Col. Giovanni Vecchio.
Il 9 marzo 2013, presso la Sede A.N.F.I. di Busto Arsizio, è stato consegnato al Reparto di Pediatria dell'Ospedale di Busto Arsizio un ventilatore neonatale. Al progetto proposto dal Lgt Passalacqua hanno partecipato tutti i soci.
Manfredonia
SALÒ
Una delegazione della Sezione, con bandiera, guidata dal Presidente, Brig. Leonardo Giampietro, ha partecipato alla giornata commemorativa dei “Deportati in Guerra”, svoltasi a Manfredonia.
In occasione dei 10 anni di attività della Sezione, il Presidente, M.M. Gaetano Compagnone, ha organizzato una gita socio culturale in motonave sulla riviera del Brenta.
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FiammeGialle / Aprile 2013
PIOMBINO
LECCO
L'8 marzo u.s., la Sezione presieduta dal Cav. Uff. Agostino Mignogna, ha voluto ricordare la festa della donna organizzando, all'interno dei locali della sede, un piccolo rinfresco.
Le rappresentanze delle Sezioni di Dongo, Gravedona, Chiavenna, Sondrio e Bergamo, con il Consigliere Nazionale, Cap. Urbano Saba, hanno partecipato al precetto Pasquale organizzato dal Presidente della Sezione di Lecco, Comm. Filippo di Lelio. Ha officiato Mons. Angelo Pavesi.
CHIAVENNA
Precetto Pasquale, celebrato nella Collegiata di San Lorenzo di Chiavenna tra i soci, accompagnati dal Presidente, M.C. Bruno Pruneddu, e i militari in servizio alla locale tenenza, con la partecipazione dei Carabinieri della locale Compagnia.
LATINA - TERRACINA
Il 26 marzo 2013, presso la sala conferenze del Comando Provinciale di Latina, Mons. Vincenzo Pizzimenti ha officiato la Santa Messa alla presenza di numerosi finanzieri in servizio e soci A.N.F.I. (foto a sinsitra). Nell'occasione il Comandante Provinciale, Col. t. ST Paolo Kalenda, ha consegnato il diploma di merito ai Presidenti delle Sezioni di Latina, M.M.A.c.s. Bruno Perissinotto, e di Terracina, M.M.a. Aldo Stefanelli (foto a destra).
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FiammeGialle / Aprile 2013
BENEMERENZA
a cura di
A. Malizia
Roma 1/Nord
Siena
Il 2 marzo 2013, a cura del Presidente, Gen. B. Bernardo Musumeci, sono stati consegnati gli attestati di benemerenza ai soci App. Sc. U.P.G. Giuseppe Francesco Nicita e App. Sc. Salvatore Dentale.
89째 compleanno dell'App. Pietro Fancelli. Il Comandante Provinciale, Col. Giampaolo Mazza, alla presenza del Presidente della Sezione, Lgt. Pellegrino Federico, gli ha consegnato l'attestato di benemerenza.
Imola
Luino
Il Presidente della Sezione, M.A. Nicola Belardo, ha consegnato al M.M.A. c.s. dott. Osvaldo Bacchilega, l'attestato di benemerenza concesso dal Presidente Nazionale dell'A.N.F.I..
Il Presidente della Sezione, M.M.A. Francesco Leugio ha consegnato al Fin. Natalino Fronti, l'attestato di benemerenza concesso dal Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio.
Carpi
Leverano
Consegnato, a cura del Comandante della locale Compagnia, Cap. Marco Maggi, l'attestato di benemerenza al Fin. Guglielmo Anselmi, alla presenza del Presidente della Sezione, M.A. Enrico Accialini e di numerosi soci.
Consegnati al dottor Giuseppe Martina l'attestato di Socio Benemerito ed ai soci App. UPG Fernando Tarantino, V. Presidente, e al Brig. Antonio Tarantino, sindaco, l'attestato di Socio Sostenitore, per il loro impegno verso l'associazione.
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FiammeGialle / Aprile 2013
a cura di G. Guglielmi
SOCI E FIGLI CHE SI FANNO ONORE BRIG. C. VINCENZO IULIANO
“Premio Personalità Europea” al Brig. c. Vincenzo IULIANO, socio della Sezione di Latina. Il Premio è stato consegnato al Campidoglio (Roma). Vincenzo Iuliano, nativo di Nusco (AV), ma pontino d'adozione, vanta un palmares sportivo di primo ordine che lo vede, dall'anno 1998 al 2010, conquistare in campo nazionale con la propria società in qualità di allenatore e timoniere, ben 36 titoli di Campione d'Italia, e 26 piazzamenti sulle distanze di 200, 500, 2000 e 5000 metri; e vincere 20 gare nazionali con 19 piazzamenti nella disciplina sportiva del Dragon Boat. Oggi Vincenzo Iuliano è il tecnico della Nazionale Italiana di Dragon Boat, un titolo che gli è stato conferito dal 1999. Da sempre uomo notoriamente riservato e dedito alla sua passione sportiva che vive “come educatore, prima ancora che come allenatore”, ha accolto con sorpresa e commozione la notizia del conferimento del Premio che gli è stato conferito dal Presidente del Centro Europeo per il Turismo, Sport e Spettacolo, “…vuole essere un attestato di stima per la costanza ed i risultati ottenuti con la Sua attività che ha raggiunto particolare apprezzamento da parte dell'opinione pubblica e dei media”, così recita la motivazione che è stata letta in
Campidoglio, tra la commozione della moglie Elvira e dei figli, Marco, Stefano e Giulia, tutti e quattro sportivi e tutti iscritti alla federazione Dragon Boat. Con il termine dragon boat o dragonboat (letteralmente: barca drago) si indica una canoa a 20 posti, il nome proviene dalla sua caratteristica testa di drago posta sulla punta dell'imbarcazione. Sul dragonboat si pagaia comodamente seduti su assi di legno con una pagaia monopala. I rematori sono 20 più un timoniere alla poppa e un tamburino a prua per dare il ritmo di remata agli atleti. La pagaia del dragonboat è solitamente in fibra di carbonio, più piccola della pagaia della canoa canadese e solitamente decorata con qualche disegno che ricorda l'origine cinese. Questa imbarcazione misura 1,12 metri di larghezza e 12,40 m di lunghezza con un peso che, per i modelli in materiale composito, si aggira sui 250 kg. Tale disciplina viene utilizzata per la riabilitazione delle donne operate al seno, per le quali questo sport del remo rappresenta una efficace terapia per riacquistare la capacità funzionale delle braccia e del torace. Il Brig. Iuliano è Presidente della squadra del Dragon Boat della Canottieri Sabaudia che, con la collaborazione della Lega contro i Tumori, aiuta la riabilitazione delle donne operate al seno.
Finanziere Guidi Bosetto (nonno materno), socio ordinario della stessa Sezione ANFI. Francesca Gallina (nella foto durante la premiazione sul podio), atleta sedicenne di Novara ha aggiunto un nuovo alloro alla sua già preziosa bacheca di successi. Alle Olimpiadi giovanili invernali di Brasov (Romania) ha ottenuto la medaglia d'argento nello snowboard cross (tempo totale 56”43). Questo risultato di prestigio arriva a coronamento di una stagione vissuta sempre ad altissimo livello. Francesca ha ottenuto anche due vittorie nella categoria «senior» di Coppa Europa, ed un prestigioso titolo italiano nella gara di “half-pipe” ai campionati italiani assoluti disputati dal 5 al 9 aprile 2011 a Chiesa Valmalenco. L'atleta Novarese, da tempo inserita nel gruppo giovanile della nazionale, al rientro in Italia ha proseguito gli allenamenti a Courmayeur (dove si allena seguita dai tecnici federali), per partire poi alla volta di Erzurum (Turchia), dove ha partecipato ai mondiali giovanili di snowboard.
NOZZE DI DIAMANTE I seguenti soci hanno festeggiato il loro 60° anniversario di matrimonio: V.Brig. Levino Costantini, socio della Sezione di Pescara, e consorte Sig.ra Filomena Stenta;
FRANCESCA GALLINA
Fin. Giampiero Faccin, socio della Sezione di Firenze, e consorte Sig.ra Graziella Carletti.
NOZZE D’ORO I seguenti soci hanno festeggiato il loro 50° anniversario di matrimonio: S.Ten. Mario Cherubini, socio della Sezione di Firenze, e consorte Sig.ra Ada Bernardini; Medaglia d'Argento alle Olimpiadi Giovanili Invernali di Snowboard. Figlia della Dott.ssa Carola Bosetto, socio della Sezione di Novara, nonché nipote del
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M.M.a. Antonio Cincotti, socio della Sezione di Cagliari, e consorte Sig.ra Angela Cipollina; M.M.m. Cav. Raffaele Greco, Presidente della
FiammeGialle / Aprile 2013
Sezione di Siracusa, e consorte;
del Sig. Danilo Carrarini, socio simpatizzante della Sezione di Nettuno-Anzio;
LAUREE
Fin. Santo Piemontesi, socio della Sezione di Piacenza, e consorte Sig.ra Graziella Brunasso;
Brando, nipote del M.A. Gaetano Baraccani, Presidente della Sezione di Faenza;
S.Ten. Cav. Giuseppe Santonastaso, socio della Sezione di Caserta, e consorte Sig.ra Pasqualina Bocciero;
Chiara, nipote del Brig.c. Giuseppe Antonazzo, socio della Sezione di Taranto, e della consorte Sig.ra Anna Greco;
M.M.a.c.s. Gr.Uff. Domenico Smeriglio, socio della Sezione di Bologna, e consorte, Sig.ra Concetta Praticò;
Dario, nipote del Brig.c. Rocco De Marco, Sindaco della Sezione di Gallipoli;
M.llo Francesco Alberti, in servizio nel Corpo, figlio dell'App.sc. Giovanni, Segretario della Sezione di Fiera di Primiero, in “Scienze Politiche Internazionali e della Pubblica Amministrazione”;
Emma, nipote del Fin. Giancarlo Caviglia, Consigliere della Sezione di Luino, e della consorte Sig.ra Piera Tollot;
Sig.na Chiara Ardu, figlia del Brig.c. Fidenzio, socio della Sezione di Genova, in “Architettura”;
Flavio e Tiziano, nipoti del Brig. Antonio Umani, socio della Sezione di Roma Eur Tor de Cenci;
Sig.na Luisa Battistoni, figlia del Lgt. Massimo. Socio della Sezione di Siena, in “Scienze Tecniche di Psicologia Clinica e della Salute”;
App. Crescenzo Spano, socio della Sezione di Padova, e consorte Sig.ra Giovanna Zatti; App.sc. Duilio Valent, socio della Sezione di Udine, e consorte Sig.ra Carla Babato.
NOZZE D’ARGENTO
Leonardo, nipote dell'App. m. Stefano De Cantis, Segretario della Sezione di Menaggio, e I seguenti soci hanno festeggiato il loro 25° anni- della consorte Sig.ra Graziella De Maria; versario di matrimonio: Brig.c. Sergio Modesti, socio della Sezione di Pescara, e consorte Sig.ra Annamaria Di Giorgio; Brig.c. Francesco Nicoletti, socio della Sezione di Agrigento, e consorte Sig.ra Carmela Guarraci.
NOZZE I seguenti soci o loro familiari hanno contratto matrimonio:
Ginevra, nipote del Brig.c. Agatino Privitera, socio della Sezione di Como, e della consorte Sig.ra Ileana Guzzetti; Maria Chiara, nipote del Brig.c. Piero Dottarelli, Presidente della Sezione di Tirano, e del Sig. Giuliano Dottarelli, socio simpatizzante della stessa Sezione; Matteo, nipote del Sig. Eligio Cauto, socio simpatizzante e sostenitore della Sezione di Pescara, e della consorte Sig.ra Marisa Pardi; Mia, nipote del Fin. Carlo Trombini, socio della Sezione di Cremona;
Si sono laureati i seguenti soci o loro familiari: Sig. Daniele Accettullo, socio simpatizzante della Sezione di Augusta, in “Veterinaria”;
Sigg.ne Marzia e Silvia Brioschi, nipoti del M.c. Quintino Loi, Consigliere della sezione di Imperia, in “Scienze della Comunicazione” e “ Medicina e Chirurgia”; Sig.na Federica Cecotti, nipote dell'App. Romildo, socio della Sezione di Cervignano del Friuli, in “Scienze Politiche”; Sig. Gabriel Distefano, figlio del Prof. Giuseppe, socio simpatizzante della sezione di Catania, in “Ingegneria Elettronica”; Sig.na Martina Francesca Finocchiaro, figlia del Brig.c. Francesco, socio della Sezione di Catania, in “Storia e Scienze dell'Amministrazione”;
Sig.na Marina Laurora, figlia del Brig.c.m. Nicola, socio della Sezione di Trani, con il Sig. Luca Monica, nipote del Fin. Olita Gobbi, socio Mastrapasqua; della Sezione di Este;
Sig. Mario Fullone, figlio del Brig.c. Francesco, socio della Sezione di Livorno, in “Design”;
Dott.ssa Annalisa Pisanu, figlia del M.M.a. Leonardo, socio della Sezione di Alghero, con il Prof. Giorgio Bancale.
Nadia, nipote del Lgt. Antonio Palumbo, socio della Sezione di Milano;
CULLE
Noemi, nipote del Brig. Gianfranco Garbati, socio della Sezione di Genova, e della consorte Sig.ra Maura;
Dott.ssa Rosa Anna Iorio, figlia del M.M.a. Sabato, Vicepresidente della Sezione di Ravenna, “Dottorato di ricerca in Biologia e Fisiologia Cellulare”;
Sono nati: Agnese, nipote del Fin. Antonio Lostia, socio della Sezione di L'Aquila; Alessandro, nipote del Brig.c. Cav. Vittorio Giancola, Presidente della Sezione di Novara, e del M.M.a. Santo La Malfa, socio della stessa Sezione; Antonio Edoardo, nipote dell'App. Antonio Ferrara, socio della Sezione di Udine, e della consorte Sig.ra Lidia; Asia, nipote del Brig. Raffaele Menna, socio della Sezione di Bologna; Asia, figlia dei coniugi, Sig.ra Veronica Laino e
Sofia, nipote dell'App. Upg. Bruno Ercole, socio della Sezione di San Benedetto del Tronto;
Sig.na Antonella Roberta La Fortezza, figlia del Brig.c. Michele, socio della Sezione di Trani, in “Scienze Politiche e Relazioni Internazionali”;
Sofia, nipote del Sig. Giancarlo Trevisan, socio della Sezione di Padova;
Sig. Nicola Maccioni, figlio del Fin. Giampiero, Sindaco effettivo della Sezione di Carbonia, in “Ingegneria Energetica”;
Sofia, nipote del Brig.c. Domenico Massaro, socio della Sezione di L'Aquila, e del Brig. Loreto, in servizio nel Corpo;
Sig, Luca Maddalena, figlio del Lgt. Antonio, socio della Sezione di Ancona, in “Medicina Veterinaria”.
Tommaso, nipote dell'App.sc. Enrico Marcis, socio della Sezione di Udine, e della consorte Sig.ra Vittorina; Thomas, nipote dell'App. Leonardo Cavalletti, socio della Sezione di Ancona.
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“Fiamme Gialle” formula infiniti e fervidi auguri di ogni bene e felicità ai coniugi che hanno festeggiato le nozze di diamante, d'oro, d’argento, ai neo sposi, ai neonati ed ai neo laureati.
FiammeGialle / Aprile 2013
TRISTIA IN RICORDO DEL CAPO DELLA POLIZIA DI STATO - ANTONIO MANGANELLI Il 20 marzo scorso, si è spento, a Roma, il Prefetto Dott. Antonio Manganelli, Capo della Polizia di Stato, da tutti conosciuto per le sue elevate doti di umanità, per il fervente attaccamento alle Istituzioni e per le alte qualità morali che erano parte integrante della sua personalità. L’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia esprime il suo profondo cordoglio alla famiglia ed al personale della Polizia di Stato.
a cura di
Gaetano Guglielmi
SONO DECEDUTI INOLTRE I SEGUENTI SOCI O LORO FAMILIARI:
Brig. Michele AMENDOLAGINE, socio fondatore della Sezione di Bitonto, il 19.3.2013; Sig. Secondo ARNALDI, padre del Lgt. Bruno, socio della Sezione di Albenga, il 1.4.2013; App. Anselmo BARBIERATO, socio della Sezione di Como, il 12.4.2013;
IN RICORDO DEL GENERALE DI BRIGATA GIUSEPPE CONSIGLIO Comandante di Compagnia, alla Scuola Sottufficiali. Nel grado di Capitano, fu comandante di Sezione del Nucleo Centrale di Polizia Tributaria dove prestò servizio fino al mese di agosto del 1971. Promosso a scelta al grado di Maggiore, comandò dapprima la 2^ Compagnia di Genova e poi il III Gruppo di Sezioni del Nucleo Regionale di Polizia Tributaria alla sede. Laureato in Scienze della sicurezza economico-finanziaria, docente presso la S cuola S ottufficiali e l'Accademia del Corpo, fu per oltre un quinquennio, dal 1978 al 1983, il Comandante del Gruppo di Avellino, la cui circoscrizione venne colpita da un sisma di eccezionale gravità che provocò 2.914 morti, tra cui due finanzieri. Il Generale Consiglio si distinse nella difficilissima organizzazione dei soccorsi, prodigandosi in prima persona con generosità e spirito di sacrificio nell'impiego coordiIl 10 marzo 2013 è venuto a mancare nato degli uomini e dei mezzi disponibili, all'affetto dei suoi cari e di tutte le Fiam- in costante contatto con le altre Autorità me Gialle d'Italia il Generale di Brigata locali, da cui riscosse consensi unanimi. Giuseppe Consiglio. Nato ad Avola (SR) il Prima di essere destinato alla sede di 1° luglio 1929, il Gen. B. Consiglio entrò in Roma nell'ottobre del 1983, fu insignito Accademia il 2 ottobre 1950 e fu nomina- del Diploma di benemerenze con medato sottotenente il 26 settembre 1952. glia commemorativa dal Commissario Dopo il corso di applicazione, venne asse- Straordinario del Governo per le zone gnato dapprima al comando della terremotate della Campania e della BasiTenenza di Dongo, particolarmente l i c a t a . I l P r e s i d e n t e N a z i o n a l e impegnata nella lotta anticontrabban- dell'A.N.F.I., Gen. C.A. Giovanni Verdicdo, e poi alla Compagnia di Milazzo. Nel chio, anche a nome del Consiglio Naziofebbraio del 1961 assunse l'incarico di nale e di tutti i Soci dell'Associazione, comandante di plotone presso il Batta- esprime il vivo cordoglio alla moglie glione Allievi Finanzieri di Roma, per Maria Antonietta, ai figli Raffaele, Paolo e essere di lì a breve assegnato, quale Ilaria, per la grande perdita. 36
Sig.ra Margherita BAISI, sorella del M.a. Renato Domenico, Sindaco effettivo della Sezione di Reggio Emilia, il 19.3.2013; Sig.ra Sarina BARBERA, madre del M.c. Giuseppe La Marchina, socio della Sezione di Brunico, il 16.3.2013; Sig.ra Lina BARTOLOMEI, madre dell'App.sc. Paolo Falcioni, in servizio nel Corpo, socio della Sezione di Piombino, il 2.3.2013; App. Carlo BENFATTO, socio della Sezione di Mestre, il 27.2.2013; Sig.ra Irma BERTI, consorte del Fin. Lorenzo Castellana, socio della Sezione di Albenga, l'11.12.2012; Fin. Gerolamo BIELLA, socio della Sezione di Varese, il 24.3.2013; M.M. Angelo BONGIOVANNI, di anni 90, socio della Sezione di Massa, il 13.4.2013; Sig.ra Vera BORINELLI, consorte del M.M.a. Giovannino Sanna, socio della Sezione di Ferrara, il 21.2.2013; Fin. Renzo BRANCA, socio della Sezione di Luino, il 12.3.2013; App. Domenico CAPASSO, socio della Sezione di Domodossola, il 15.3.2013; Sig.na Rosa Maria CORRAO, sorella del Lgt. Salvatore, Presidente della Sezione di Mazara del Vallo, il 24.4.2013;
FiammeGialle / Aprile 2013
Prof.ssa Anna Maria GUIDOBALDI, consorte del Ten. Giuseppe Cardinali, socio della Sezione di Ancona, l'1.2.2013;
App. Francesco LORENZETTI, di anni 65, socio della Sezione di Massa, il 15.3.2013;
Sig.ra Maria CARLONI, ved. Mastracci, socia della Sezione di L'Aquila, il 3.1.2013;
Sig. Bruno MAGLIACANO, fratello del Brig.c. Giancarlo, Socio della Sezione di Luino, il 15.3.2013;
S.Ten. Cav. Uff. Brunello DAI PRA', Presidente Onorario della Sezione di Este, il 21.4.2013; Sig.ra Licia DELLISANTI, consorte del Brig. Felice Massaro, Consigliere della Sezione di Torino, il 26.3.2013; Fin. Francesco DE CHIRICO, di anni 73, socio della Sezione di Bari, il 12.3.2013; Sig.ra Pietrina DE LEO, madre del M.a. Antonio Pandone, socio della Sezione di Vibo Valentia, l'8.2.2013; Sig. Salvatore DE PASCALI, padre del Brig.c. Pantaleo, Vice presidente della Sezione di Brindisi, il 7.4.2013; App.sc. Salvatore DE VITTI, socio della Sezione di Caltanissetta, l'1.4.2013; Sig.ra Serafina DI CARLO, madre del M.M. Annunzio D'Alessandro, socio della Sezione di Teramo. Il 5.3.2013;
M.M.a. Cav. Giuseppe MALCANGIO, di anni 93, socio della Sezione di Trento, il 27.2.2013; Sig.ra Erminia MANCINI, consorte del Brig. Achille Mancini, Presidente Onorario della Sezione di Chieti, il 21.3.2013; M.M.a. Vinicio MARCIAS, socio della Sezione di Napoli, il 25.2.2013; Sig.ra Domenica MARINELLI, madre dell'App.sc. Domenico Milillo, in servizio nel Corpo e socio della Sezione di Sammichele di Bari, il 13.4.2013; MATTIA, nipote del Sig. Elio Frontalini, socio simpatizzante della Sezione di Falconara M.ma, l'11.2.2013; Sig.ra Antonina MENDOLA, madre del Sig. Pasquale Zito, socio simpatizzante della Sezione di Trapani, il 19.3.2013;
Sig.ra Elvira DI MARZIO, madre del Brig.c. Luigi Marrone, Presidente della Sezione di Siniscola, il 23.3.2013;
App.m. Salvatore MULIERE, socio della Sezione di Pescara, e padre del M.llo Giovanni in servizio nel Corpo, il 17.3.2013;
Fin. Comm. Sergio FACHIN, giĂ Presidente della Sezione di Trieste, il 19.3.2013;
Sig.ra Provvidenza NATALE, madre del M.a. Cav. Mario Ippolito, socio della Sezione di Roma 1/Nord, il 20.3.2013;
Sig.ra Fernanda FRIZZI, consorte del M.M.a. Giulio Vannini, socio della Sezione di Sondrio, il 14.3.2013;
Gen. D. Gianfranco NATALI, socio della Sezione di Lugo, il 26.3.2013;
Sig.ra Adriana GARDATO, consorte del Fin. Corrado Finocchi, socio della Sezione di Bologna, il 18.3.2013; Sig.ra Leda GEMIERI, consorte dell'App. Santo Caruso, socio benemerito della Sezione di Vicenza, il 12.4.2013; Fin. G iorgio ISOL ANI, Sinda co supplente della Sezione di Livorno, il 3.4.2013; Sig.ra Anita LAMARRA, consorte del V.Brig. Pierino Cantagallo, socio della Sezione di Pescara, il 12.3.2013;
Sig.ra Silvana OTTAVIANI, consorte del Brig. Carlo Giuliani, socio della Sezione di Padova, il 4.3.2013; Sig.ra Eletta PAGANINI, consorte dell'App. Luigi Cafferata, socio della Sezione di Sestri Levante, il 4.4.2013; App.sc. Otello PAGLIALONGA, socio della Sezione di Gallipoli, il 30.3.2013; Sig. Giuseppe PALUMBO, padre del Lgt. Antonio, socio della Sezione di Milano, l'1.2.2013; S.Ten. Michele PATALANO, socio della 37
Sezione di Milano, recentemente; Sig. Giuseppe PINTORE, fratello del Sig. Pasqualino, socio della Sezione di Sacile, il 5.4.2013; Sig. Giuseppe PISANO, fratello dell'App.m. Upg. Giovanni, socio della Sezione di Villacidro, il 16.4.2013; Sig.ra Giuliana PORRA', madre del M.llo Ezio Settimi, socio della Sezione di San Benedetto del Tronto, il 21.3.2013; Sig.ra Anna RAIOLA, madre del Lgt. Nicola Vitiello, socio della Sezione di Padova, il 9.2.2013; Sig.ra Carmela RICCIARDI, madre del M.a. Francesco Marigliano, socio della Sezione di Cervignano del Friuli, il 25.2.2013; Brig.c. Giampietro RUGGERI, di anni 54, socio della Sezione di Padova, il 14.3.2013; M.M.a.c.s. Pasquale SCARANO, socio della Sezione di Locri, il 14.4.2013; Sig.ra Isolina TONI, sorella del Sig. Guido, socio della Sezione di Cervia, recentemente; Sig.ra Ielma TURA, consorte dell'App. Vittorio Zecchini, socio della Sezione di Prato,il 15.3.2013; Sig. Michele VALENTE, padre del Brig. Giacomo, Sindaco effettivo della Sezione di Diamante, il 21.3.2013; Sig.ra Marina VALERI, figlia del Fin. Antonio, socio della Sezione di Modena, il 13.3.2013; App. Giovan Battista VIRGILIO, socio della Sezione di Trapani, il 13.4.2013; C o m m . O r a z i o Z A C C A' , s o c i o benemerito della Sezione di Catania, il 29.3.2013; Sig.ra Fabrizia ZANENGA, consorte della'App. Roberto Pavia, socio della Sezione di Alatri, recentemente.
Ai familiari degli Estinti il nostro sentito cordoglio
FiammeGialle / Aprile 2013
RECENSIONI a cura di
Giuseppe Ruggieri
Il Presidente Nazionale Gen. C.A. Verdicchio, nel sottolineare i pregi del volume, ha posto l'accento sulla costante attenzione che il nostro sodalizio presta alla cultura e, nello specifico, alla gloriosa storia del Corpo. Il Comandante Provinciale, Col. t. ISSMI Vincenzo Tuzi, ha insistito sui legami che intercorrono tra la Guardia di Finanza e i diversi corpi preunitari che tutelarono gli interessi degli stati italiani esistenti prima dell'Unità, rimarcando la decisa connotazione militare propria della “Truppa di Finanza” pontificia, che operò anche negli uffici doganali dello Stato Pontificio. Il ricercatore Agostino Lucidi del CEDRAV ha anch'egli ricordato l'importanza di simili iniziative editoriali, miranti a permettere una migliore conoscenza di aspetti importanti della realtà sociale ed economica di centri come Fighille. Enrico Fuselli ha, da parte sua, illustrato alcuni aspetti della propria ricerca, richiamando l'attenzione del folto pubblico presente sulla abato 20 aprile 2013, presso la sede del Piccolomuseo di Arte Contemporanea di Fighille (PG) alle ore 15.30 ha avuto luogo la presentazione del volume “Fighille. Piccola storia di una dogana pontificia”, scritto dal nostro socio Enrico Fuselli. Il moderatore dell'evento è stato il presidente della Pro Loco di Fighille, Giacomo Domini; sono intervenuti il sindaco di Citerna (il comune del quale Fighille è frazione), il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Perugia, col. t. ISSMI Vincenzo Tuzi, il Presidente Nazionale e il Segretario Generale dell'ANFI, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio e Ten. Col. Giuseppe Ruggieri, il ricercatore del Centro di Documentazione e Ricerca Antropologica in Valnerina e nella dorsale appenninica umbra (CEDRAV) Agostino Lucidi e l'autore. Il volume, realizzato grazie alla collaborazione del Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma, presieduto dal Gen. C.A. Luciano Luciani e diretto dal Cap. Gerardo Severino, inserisce l'istituzione della dogana pontificia di Fighille, attiva dal 1842 al 1860 nei pressi del confine dello Stato Pontificio con il Granducato di Toscana, in un quadro più ampio. Il socio Fuselli ha infatti ricostruito l'atmosfera in cui maturò la decisione di istituire le dogane ai confini degli stati italiani, occupandosi della legislazione pontificia e, naturalmente, del contrabbando. Il sindaco di Citerna ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa della Pro Loco di Fighille, che si dedica da tempo alla riscoperta e alla valorizzazione degli aspetti peculiari della storia locale, evidenziando l'importanza che essa ha per realtà piccole come quella di Citerna, ma non certo marginali.
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dura vita condotta dai finanzieri pontifici e proiettando quasi tutte le immagini, molto belle, che arricchiscono il volume. Tra il pubblico erano presenti il presidente della sezione di Castiglione del Lago, Magg. Franco Lucin, e diversi finanzieri in congedo delle vicine sezioni. Il testo, edito dalla A. Car. Edizioni di Lainate, ha ricevuto importanti patrocini, concessi dal Comune di Citerna, dal Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma, dall'ANFI, dal CEDRAV, dal Museo Storico Scientifico del Ta b a c c o d i S a n G i u s t i n o ( P G ) e dall'Associazione Storica dell'Alta Valle del Tevere. Una ricca galleria di scatti fotografici sulla pres e nt a z i o n e è co n s u l t a b i l e a l l ' U R L http://fighillearte.blogspot.com nella sezione “Libro dogana pontificia” (http://fighillear te.blogspot.it/search/label/lib ro storico dogana pontificia). Per avere il volume, rivolgersi alla Pro Loco di Fighille (e-mail: fighillearte@gmail.com).
FiammeGialle / Aprile 2013
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LA SEZIONE DEL MESE... PIEMONTE - ALESSANDRIA di Tito Marini
fonte www.wikipedia.org - foto di Tony Frisina
La basilica romanica di San Simplicio
sta. Rammento che in quel periodo le cariche non erano elettive; i prefetti potevano disporre la soppressione di tali organismi. In concreto: ogni iniziativa monitorata, libertà azzerata. Dopo le tragedie della II^ guerra mondiale torna ad essere, nel 1946, una sezione del Sodalizio che intanto ha riacquisito il suo nome di Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia. Le cariche sociali sono tornate elettive ed il suo statuto, via via modificato negli anni, è ora caratterizzato dalla massima libertà e orientato fortemente alla solidarietà umana e sociale. Il 6 febbraio 2006 nell'ambito della Sezione di Alessandria è stato costituito il “Gruppo di Protezione Civile e Volontariato ANFI”, che opera prevalentemente a favore della comunità locale in modo particolare a favore dei bambini ma anche degli anziani ed a tutela dei beni culturali. Il Gruppo è il primo del genere costituito nell'ambito dell'A.N.F.I. ed è iscritto al nr. 57 dell'albo regionale ai sensi della vigente normativa. Queste poche tracce storiche ci ricordano sinteticamente che mentre nel 1927 l'associazionismo scaturiva dalla necessità di bisogni primari di vita degli associati, oggi, superati i travagli enunciati, una guerra disastrosa ed una rinascita economica e sociale avanzata, si prefigge scopi analoghi a quelli originari ma ora rivolti prevalentemente a marginali categorie svantaggiate e, più in generale, a favore dell'intera collettività concorrendo a migliorarne la qualità della vita.
Alessandria - Il campanile del Duomo visto dal giardino di Villa Guerci
toria della Sezione di Alessandria in pillola. Si hanno tracce di esistenza già nel 1919. Dagli atti esistenti, risulta costituita (o ricostituita) il 3 ottobre 1927 come “Associazione Provinciale dei Militari della R. Guardia di Finanza in congedo”, con finalità di tipo prevalentemente mutualistico come le altre associazioni che in quegli anni erano sorte spontaneamen-
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te in varie parti del Paese. Entra a far parte dell'Associazione nazionale nel 1928. Nel periodo fascista, quando nel 1938 le “leggi fascistissime” trasformano il sodalizio in “Legione Finanzieri d'Italia” articolata in “reparti” (Coorti, Centurie, Manipoli e Squadre) ad Alessandria vi era il Comando Coorte, come risulta dalla cartolina postale datata 6/6/1940 trovata recentemente da un collezioni39
Nelle foto la Cerimonia commemorativa dell’80° Anniversario della Sezione
2^ Edizione
Giochi Mondiali Militari Invernali
Annecy Francia 25 - 30 Marzo 2013
L'Italia conquista il 2° posto nel medagliere generale con 11 medaglie d'oro, 10 d'argento e 3 di bronzo. La Francia al primo posto con 12 medaglie d'oro, 7 d'argento e 12 di bronzo. La nazionale militare italiana ha stabilito il suo record, superando le 17 medaglie vinte nella precedente edizione svoltasi in Italia nel 2010. Alla manifestazione hanno preso parte anche gli atleti del Gruppo Sportivo della Guardia di Finanza che hanno conquistato 11 medaglie, delle ventiquattro della squadra azzurra, e precisamente 6 ori, 4 argenti ed un bronzo. Il Colonnello Max Andrè Barbacini, Capo Ufficio Sport dello Stato Maggiore della Difesa, ha evidenziato come il “comportamento della nazionale militare italiana sia stato esemplare sia sotto l'aspetto agonistico sia per il fair play dimostrato durante questi mondiali, ricevendo in moltissimi casi il sostegno e l'ammirazione del pubblico locale. I nostri militari hanno dato il massimo in ogni gara, spinti anche dall'incitamento dei preparatori e di tutto lo staff tecnicoâ€?.