Mensile Fiamme Gialle Novembre - Dicembre 2013

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BUON NATALE

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Fiamme Gialle

Anno XXVIII - N. 11/12 Novembre-Dicembre 2013 - www.assofinanzieri.it - E Mail: fiammegialle@assofinanzieri.it


IN COPERTINA

Sommario Novembre/Dicembre 2013 in questo numero il Calendario A.N.F.I. 2014

“Fiamme Gialle” Proprietario ed Editore: ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA Direttore Responsabile Giovanni Verdicchio

La Natività - di Lorenzo LOTTO

(n. verso il 1480 - m. 1557)

Appartiene alla grande generazione di pittori veneziani. Nel 1523 dipinge la Natività, conservata alla National Gallery of Art di Washington. L’opera è caratterizzata da un "misticismo affettivo" e da un senso magico infuso grazie all'utilizzo della luce.

A nome della Presidenza Nazionale, della Direzione, della Redazione e dell ’Amministrazione di “Fiamme Gialle”, formulo ai Soci ed ai loro familiari i più fervidi auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo

Vice Direttore Umberto Fava Redattori Angelo Maenza - Gaetano Guglielmi - Antonio Malizia - Berardo Evangelista Coordinatore Giuseppe Ruggieri Responsabile Amministrativo Marino Orfei Addetto alla Segreteria Amministrativa Alfonso Lancia

Gen. C.A. Giovanni VERDICCHIO

3 Papa Francesco incontra L’A.N.F.I. 18 Ambiente 6 Taccuino 21 L’Angolo della Salute 8 IV Novembre 22 Ricordi 12 Avvicendamento 22 Pensioni di Umberto Fava

Biocarburanti di II^ generazione... a cura del dott. Marco Duspiva

I Miei Papi

di Giuseppe Giuliani

Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

La Madonna del finanziere...

di Giovanni Trotta

Il Gen. C.A. Vito Bardi nuovo Comandante in Seconda della Guardia di Finanza

14 Fondazione A.N.F.I. 15 Cerimonie Nota informativa sul progetto

I n a u g u r a z i o n e S e z i o n e A . N. F. I . d i Caltanissetta di Salvatore Giuffrida

239° Anniversario del Corpo ad Alghero

I pensionati bancomat della spesa pubblica di Vincenzo Ruggieri

Indennità integrativa speciale di Donato Carlucci

26-38 Vita Associativa... pag. 26 pag. 28 pag. 34 pag. 36 pag. 38

- Mini-Raduni - Vita nelle Sezioni a cura di A. Malizia - Nella nostra famiglia a cura di G. Guglielmi a cura di G. Guglielmi - Tristia a cura di Claudio Coco - Recensioni

di Giuseppe Soggiu

17 Sport

Successo di pubblico al Fiamme Gialle Day...

Progetto Grafico e Impaginazione Claudio Coco Stampa PintoGraf - Via Menalca,37 - Roma Direzione, Redazione e Amministrazione Via Alberto Caroncini, 19 00197 Roma Tel. 06 80693830 - Fax 06 8084280 Cod.Fisc. 96153870587 Conto Corrente Postale IBAN IT11P 07601 03200 000065421000

Il prurito: un sintomo da non sottovalutare Prof. Luigi Valenzano

di Giovanni Verdicchio

Comitato di Redazione Umberto Fava - Mauro Santonastaso - Antonio Zampelli - Giuseppe Ruggieri - Antonio Marino - Nicola De Marco - Virginio Schiavon

39 La Sezione del mese... Campania - Avellino

a cura di Claudio Coco

Gli articoli e i materiali (foto, disegni, etc.), inviati per la pubblicazione, non saranno restituiti, anche se non pubblicati. La Redazione si riserva il diritto di modificare la titolazione e di dare agli articoli l'impostazione grafica ritenuta più opportuna. Le opinioni espresse dagli Autori negli articoli sono personali e non impegnano in alcun modo la Direzione e la Redazione del Periodico. Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica sono riservati. S'informa che i dati riguardanti i destinatari del Periodico, in conformità al D. Lgs. N. 196/2003, sono utilizzati e trattati, contenuti in elenchi conoscibili da chiunque, esclusivamente per l'invio della pubblicazione e non sono ceduti a terzi per altro motivo. AUTORIZZAZIONE Registrazione del Tribunale di Roma n. 40/86 del 29 gennaio 1986 Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione (R.O.C.) al n. 2294 il 28/09/2001

Sito internet: www.assofinanzieri.it e mail: fiammegialle@assofinanzieri.it Consegnato per la stampa: il 29 novembre 2013


FiammeGialle / Novembre - Dicembre 2013

giorno 23 ottobre 2013 circa 3.000 soci dell'A.N.F.I., unitamente ai Finanzieri in servizio alla sede di Roma ed ai loro familiari, hanno partecipato all'Udienza Generale del Santo Padre, in Piazza San Pietro. Tutti anelavano ad un “contatto diretto” con Papa Francesco, ma la presenza di oltre 100.000 fedeli, ha reso particolarmente difficile raggiungere “l'obiettivo” ad eccezione di coloro che, giunti in Vaticano con largo anticipo rispetto all'orario d'ingresso, hanno potuto collocarsi nel settore “riservato” all'A.N.F.I.. L'eccezionale, ma consueto afflusso di fedeli, infatti, ha indotto le Autorità preposte ad accelerare l'ingresso della numerosissima folla che premeva e che aveva occupato la vicina Via della Conciliazione, facendo “saltare” tutta la programmata assegnazione dei settori. La fede dei partecipanti, comunque, ha prevalso, per molti, sulla gioia di “vedere” da vicino Sua Santità, soprattutto al termine della catechesi che Papa Francesco ha pronunciato: “Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Continuando le catechesi sulla Chiesa, oggi vorrei guardare a Maria come immagine e modello della Chiesa. Lo faccio riprendendo un'espressione del Concilio Vaticano II. Dice la Costituzione Lumen gentium: «Come già insegnava Sant'Ambrogio, la Madre di Dio è figura della Chiesa nell'ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo» (n. 63). 1. Partiamo dal primo aspetto, Maria come modello di fede. In che senso Maria rappresenta un modello per la fede della Chiesa? Pensiamo a chi era la Vergine Maria: una ragazza ebrea, che aspettava con tutto il cuore la redenzione del suo popolo. Ma in quel cuore di giovane figlia d'Israele c'era un segreto che lei stessa ancora non conosceva: nel disegno d'amore di Dio era destinata a diventare la Madre del Redentore. Nell'Annunciazione, il Messaggero di Dio la chiama “piena di grazia” e le rivela questo progetto. Maria risponde “sì” e da quel momento la fede di Maria riceve una luce nuova: si concentra su Gesù, il Figlio di Dio che da lei ha preso carne e nel quale si compiono le promesse di tutta la storia della salvezza. La fede di Maria è il compimento della fede d'Israele, in lei è proprio concentrato tutto il cammino, tutta la strada di quel popolo che aspettava la redenzione, e in questo

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PAPA FRANCESCO INCONTRA L’A.N.F.I. di

Umberto Fava

senso è il modello della fede della Chiesa, che ha come centro Cristo, incarnazione dell'amore infinito di Dio. Come ha vissuto Maria questa fede? L'ha vissuta nella semplicità delle mille occupazioni e preoccupazioni quotidiane di ogni mamma, come provvedere il cibo, il vestito, la cura della casa... Proprio questa esistenza normale della Madonna fu il terreno dove si svolse un rapporto singolare e un dialogo profondo tra lei e Dio, tra lei e il suo Figlio. Il “sì” di Maria, già perfetto all'inizio, è cresciuto fino all'ora della Croce. Lì la sua maternità si è dilatata abbracciando ognuno di noi, la nostra vita, per guidarci al suo Figlio. Maria è vissuta sempre immersa nel miste3

ro del Dio fatto uomo, come sua prima e perfetta discepola, meditando ogni cosa nel suo cuore alla luce dello Spirito Santo, per comprendere e mettere in pratica tutta la volontà di Dio. Possiamo farci una domanda: ci lasciamo illuminare dalla fede di Maria, che è nostra Madre? Oppure la pensiamo lontana, troppo diversa da noi? Nei momenti di difficoltà, di prova, di buio, guardiamo a lei come modello di fiducia in Dio, che vuole sempre e soltanto il nostro bene? Pensiamo a questo, forse ci farà bene ritrovare Maria come modello e figura della Chiesa in questa fede che lei aveva! 2. Veniamo al secondo aspetto: Maria modello di carità.


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In che modo Maria è per la Chiesa esempio vivente di amore? Pensiamo alla sua disponibilità nei confronti della parente Elisabetta. Visitandola, la Vergine Maria non le ha portato soltanto un aiuto materiale, anche questo, ma ha portato Gesù, che già viveva nel suo grembo. Portare Gesù in quella casa voleva dire portare la gioia, la gioia piena. Elisabetta e Zaccaria erano felici per la gravidanza che sembrava impossibile alla loro età, ma è la giovane Maria che porta loro la gioia piena, quella che viene da Gesù e dallo Spirito Santo e si esprime nella ca r i t à g ra t u i t a , n e l co n d i v i d e re, nell'aiutarsi, nel comprendersi. La Madonna vuole portare anche a noi, a noi tutti, il grande dono che è Gesù; e con Lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia. Così la Chiesa è come Maria: la Chiesa non è un negozio, non è un'agenzia umanitaria, la Chiesa non è una ONG, la Chiesa è mandata a portare a tutti Cristo e il suo Vangelo; non porta se stessa – se piccola, se grande, se forte, se debole, la Chiesa porta Gesù e deve essere come Maria quando è andata a visitare Elisabetta. Cosa le portava Maria? Gesù. La Chiesa porta Gesù: questo è il centro della Chiesa, portare Gesù! Se per ipotesi, una volta succedesse che la Chiesa non porta Gesù, quella sarebbe una Chiesa morta! La Chiesa deve portare la carità di Gesù, l'amore di Gesù, la carità di Gesù. Abbiamo parlato di Maria, di Gesù. E noi? Noi che siamo la Chiesa? Qual è l'amore che portiamo agli altri? E' l'amore di Gesù, che condivide, che perdona, che accompagna, oppure è un amore annacquato, come si allunga il vino che sembra acqua? È un amore forte, o debole tanto che segue le simpatie, che cerca il contraccambio, un amore interessato? Un'altra domanda: a Gesù piace l'amore interessato? No, non gli piace, perché l'amore deve essere gratuito, come il suo.

Come sono i rapporti nelle nostre parrocchie, nelle nostre comunità? Ci trattiamo da fratelli e sorelle? O ci giudichiamo, parliamo male gli uni degli altri, curiamo ciascuno il proprio “orticello”, o ci curiamo l'un l'altro? Sono domande di carità! 3. E brevemente un ultimo aspetto: Maria modello di unione con Cristo. La vita della Vergine Santa è stata la vita di una donna del suo popolo: Maria pregava, lavorava, andava alla sinagoga… Però ogni azione era compiuta sempre in unione perfetta con Gesù. Questa unione raggiunge il culmine sul Calvario: qui Maria si unisce al Figlio nel martirio del cuore e nell'offerta della vita al Padre per la salvezza dell'umanità. La Madonna ha fatto proprio il dolore del Figlio ed ha accettato con Lui la volontà del Padre, in quella obbedienza che porta

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frutto, che dona la vera vittoria sul male e sulla morte. E' molto bella questa realtà che Maria ci insegna: l'essere sempre uniti a Gesù. Possiamo chiederci: ci ricordiamo di Gesù solo quando qualcosa non va e abbiamo bisogno, o il nostro è un rapporto costante, un'amicizia profonda, anche quando si tratta di seguirlo sulla via della croce? Chiediamo al Signore che ci doni la sua grazia, la sua forza, affinché nella nostra vita e nella vita di ogni comunità ecclesiale si rifletta il modello di Maria, Madre della Chiesa. Così sia! Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. Saluto i fedeli delle Diocesi di AlifeCaiazzo, Cassano allo Ionio, Frosinone, Grosseto, Sant'Angelo dei LombardiConza-Nusco-Bisaccia e Tursi-Lagonegro con i rispettivi Vescovi, venuti alla Sede di Pietro in occasione dell'Anno della fede. Saluto i religiosi, in particolare i Padri Scolopi, nel quarto centenario della fondazione dell'Ordine, ad opera di San Giuseppe Calasanzio, a favore dell'infanzia e della gioventù; le numerose associazioni, particolarmente quelle impegnate nel volontariato e nella solidarietà con i bisognosi; le forze dell'ordine e i gruppi parrocchiali. Invito tutti a rivolgersi sempre alla Vergine Maria con la preghiera del Rosario, per rin-


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novare la nostra fede in Cristo e sentirci intimamente uniti alla sua Chiesa!” Una catechesi, caratterizzata, in aderenza al Suo stile ed al Suo modo di essere, da un profondo amore per Maria, come modello di Fede, di Carità, di unione con Gesù Cristo, nella quale è possibile cogliere alcuni richiami che sono ricompresi nelle finalità perseguite dalla nostra Associazione: la carità gratuita, il vincolo di solidarietà, l'aiutarsi reciprocamente, l'amore ed il rispetto verso il prossimo, l'esigenza di comprendersi e di superare alcuni profili di smarrimento che, a volte, si registrano anche nel nostro ambito. Un invito al quale tutti dobbiamo dare una risposta positiva, partecipativa, coinvolgente, perché l'appropriarsi ed il condividere tale insegnamento potrà consentire, a ciascuno di noi, di vivificare “con fede” la nostra esperienza di vita terrena, di servire, con umiltà, amore ed abnegazione, soprattutto coloro che sono più fragili. Soltanto eliminando dal nostro animo l'odio, l'invidia e la superbia possiamo continuare a vedere la luce della speranza e dare a noi stessi la speranza. GRAZIE Santo Padre, per aver rinnovato la nostra coscienza! 5


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TACCUINO di

Giuseppe Giuliani

I miei Papi

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uando nacqui, regnava Pio XI ma di lui ricordo soltanto di aver letto sui libri delle elementari che aveva pacificato la Chiesa con lo Stato italiano, dopo la breccia di Porta Pia. Fu lui a definire Mussolini “l'uomo della Provvidenza” ma non perché si sentisse fascista, come talvolta certo anticlericalismo becero ha tentato di affermare, ma solo perché fu il capo del Governo italiano – lui che certamente fedele praticante non era – a volere che i cattolici non si sentissero più stranieri in patria. Seguì Pio XII, del quale ho invece un ricordo preciso. In vita mia, ho avuto una sola tessera diversa da quella di riconoscimento ed è stata la tessera dell'Azione cattolica. Nel 1948, la GIAC (Gioventù italiana di Azione cattolica) indisse una manifestazione di massa, come oggi si direbbe, a Roma, per celebrare l'anniver-

sario della sua fondazione. Andammo in centomila, tutti ragazzi, tutti allegri e pieni di vita. Avevamo tutti, come segno di riconoscimento, un basco verde e chissà che quello non fosse un segno premonitore del mio futuro prossimo, anche se i “baschi verdi finanzieri” sarebbero venuti molti anni dopo. Il momento culminante del raduno consisteva in una fiaccolata serale in Piazza San Pietro alla quale avrebbe presenziato il Papa. Ad oltre mezzo secolo di distanza, io avverto ancora il brivido che provai nel vedere con i miei occhi quella figura ieratica, vestita di bianco, il rappresentante di Cristo in terra. Per capire, bisogna ricordare che la televisione, a quel tempo, non c'era, e il Papa compariva soltanto sulle fotografie dei giornali, al massimo nei “film Luce”. Solo la sua voce poteva essere un po' familiare, grazie alla radio, ma, sempre a quel tempo, il Papa parlava poco, si limitava essenzialmente a scrivere Encicliche, che solo pochi leggevano. Bisogna anche ricordare che Pio XII è il Papa che, subito dopo il bombardamento di Roma, si recò sul luogo del disastro, nel quartiere San Lorenzo, e fu immortalato con le braccia spalancate, lo sguardo rivolto al cielo e la veste candida mac-

Pio XI

Pio XII

Giovanni XXIII

Paolo VI

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chiata di sangue. Venne poi Giovanni XXIII e la musica cambiò, nel senso che cominciò la “umanizzazione” – se mi si perdona il vocabolo – del Papa. Un Papa non lontanissimo, messo lassù, così in alto da sembrare in cielo, ma padre, pastore, pronto a perdonare piuttosto che a minacciare castighi. La commozione invade ancora tutti coloro i quali gli sentirono dire – nel famoso “discorso della luna”, frequentemente trasmesso in televisione – “Ora che andate a casa, troverete i vostri bambini, fategli una carezza, ditegli che è la carezza del Papa”. Vennero poi Paolo VI, del quale ebbi grande rispetto e Giovanni Paolo I, che m'incantò per la sua delicatezza ed anche, lo confesso, per il suo accento veneto. “Ha sorriso soltanto 33 giorni”, titolò il “Corriere della sera”, quando il Papa fu trovato morto nel suo letto. E siamo a Giovanni Paolo II, il ciclone, quell'uomo che conquistò tutti gli italiani la sera stessa dell'elezione, quando, dal balcone della Basilica di San Pietro, disse che, se avesse sbagliato ad esprimersi in lingua italiana, “voi mi corriggerete”. Un Papa anche un po' “scandaloso”, secondo certi codini invincibili, perché andava a sciare, a fare passeggiate in montagna e, soprattutto, perché aveva fatto costruire in Vaticano una piscina per poter nuotare. Un Papa atleta, che era stato anche operaio e attore, non lo si era mai visto. E non si era mai visto nemmeno un Papa che viaggiasse tanto, che parlasse alle genti di tutto il mondo ed anche con tanto coraggio. Perché lui è andato all'Est, nel covo dei nemici di allora della Chiesa, ed ha detto: “Non abbiate paura”. E i suoi ascoltatori, cattolici e non cattolici, non ebbero paura e, da allora, il mondo è cambiato. Poi arrivò una pallottola, che non fu letale soltanto perché – come il Papa stesso disse – deviata dalla Madonna. Ma quella pallottola lo minò nel fisico che non ebbe più la forza che altrimenti avrebbe avuto per affrontare quella malattia naturale che è la vecchiaia. Come disse un semplice prete polacco dal nome impossibile, Krystof Glowka: “Ci ha insegnato a morire”. La sua bara semplice e spoglia era poggiata sul sagrato della Basilica di San Pietro. Il vento sfogliava le pagine del Vangelo che era stato appoggiato sulla bara, nel mentre un Cardinale tedesco, Joseph Ratzinger, pronunziava un elogio funebre da accapponare la pelle, tanto era sentito, vibrante, appassionato.


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Forse non fui il solo ad augurarmi che fosse proprio quel Cardinale a succedere al Papa defunto, sicché, quando fu visto comparire sulla balaustra, dopo il Conclave, proprio quel Cardinale, non ci fu sorpresa. Un teologo raffinato, un uomo di una cultura immensa, amante della buona musica e pianista egli stesso, un volto sempre atteggiato al sorriso. E così io, che avevo pianto la morte di Giovanni Paolo II come quella di mio padre, mi trovai affascinato da Benedetto XVI, un prete fragile, dall'accento tedesco ma stranamente dolce, come dolce era il suo sguardo. Un “operaio della vigna del Signore”, si era definito lui stesso al momento dell'elezione. Poi, improvviso ed inaspettato, il dramma: il Papa si dimette. “Sono pervenuto alla certezza – ha scritto – che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero pietrino”. Per maturare la sua decisione, Benedetto XVI ha anche considerato che “il mondo di oggi” è “soggetto a grandi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede”. Certo, anche noi cristiani abbiamo contribuito a questi mutamenti. Non mi permetto di parlare di altri, ma io stesso, per esempio, che in gioventù sono stato una risorsa della Chiesa, per la mia appartenenza all'Azione cattolica, nella maturità sono diventato un problema per la Chiesa, in quanto divorziato e risposato. Ma non solo di questo si tratta. Vittorio Messori, che non è certo un mangiapreti, ha scritto di una “armata Brancaleone di sacerdoti (vescovi, non di rado, compresi) abbigliati ciascuno secondo l'estro proprio. Dal completo da manager al giubbotto da metalmeccanico, sino agli stracci ben studiati da clochard-filosofo: comunque, sempre indistinguibili dai laici. La questione sembra secondaria ma non lo è: dietro il rifiuto dell'abito religioso vi è una teologia, vi è la negazione protestante di un esercizio <sacrale> che distingue il prete dal credente comune”. Quanti fardelli sulle spalle di un Papa. Scrive ancora Messori: “Chi oggi, pur tra coloro che si definiscono cattolici e si accostano ai sacramenti, chi penserebbe a escludere dalla sua vita coniugale gli anticoncezionali; o a distogliere il parente divorziato dal risposarsi; o ad ammonire l'amico gay praticante; o a vietare alle figlie i rapporti sessuali con il compagno; o a dissuadere le coppie dalle convi-

venze, esortando alle nozze. Pare che forti tensioni si verifichino anche per aborto ed eutanasia”. Ma non finisce qui. Pietro Citati definisce Benedetto XVI “squisito, mite, fragile, delicato, tenero, ingenuo” ed aggiunge: “Come può, un uomo così austero ed elegante, aver sopportato la volgarità dei preti pedofili, la probabile corruzione dello Ior, il tradimento di un maggiordomo e le meschinità di una istituzione anche umana?”. Ecco perché, presumibilmente, Benedetto XVI se n'è andato. Lui non lo dirà mai. Non accuserà mai coloro che gli hanno innalzato un muro intorno, così da rendere arduo il “ministero pietrino”, come lui stesso ha definito la sua missione. Ma la verità è leggibile nei fatti ed è per tutti questi motivi che io avevo deciso di disinteressarmi completamente delle vicende del papato. Giovanni Paolo II, come qualcuno scrisse, ci ha insegnato a morire. Benedetto XVI, aggiungevo io, ci ha insegnato a vivere. Qui, può concludersi la mia esperienza. Così mi ero detto. Ma poi una sera, sulla Loggia di San Pietro, è comparso un Cardinale appena eletto Papa, che si è rivolto alla folla con un semplice: “Buonasera”, e poi ha chiesto una preghiera per lui a quella stessa folla e si è inchinato mentre la folla pregava in un silenzio surreale, e poi il giorno dell'insediamento ufficiale ha ascoltato sugli attenti gli inni nazionali, e poi al primo ”Angelus” domenicale, ha cominciato ad accomiatarsi dai fedeli con un semplice: “Buona domenica e buon pranzo”. Ma, soprattutto, un Cardinale che ha scelto di chiamarsi, da Papa, con il nome del Poverello d'Assisi, un Santo, tra l'altro Patrono d'Italia, la cui storia scuote la sensibilità e gli animi di credenti e non credenti in tutto il mondo. Mai un Papa, in duemila e più anni di storia, si era chiamato Francesco. Mai un Papa aveva scelto di vivere in una sorta di comunità, anziché nell'appartamento a lui riservato. Mai un Papa era sceso così frequentemente dalla “Papamobile” per abbracciare e benedire bambini, malati, disabili. Mai un Papa aveva affrontato la scaletta di un aereo reggendo una borsa con gli attrezzi da barba ed altri oggetti personali. Ma molti altri “mai” occorrerà scrivere, a mano a mano che impareremo a conoscere meglio questo Francesco, sulle cui spalle è caduto un fardello enorme. E così, a me vien fatto di pensare che hanno ragione coloro i quali sostengono 7

Giovanni Paolo I

Giovanni Paolo II

A destra Papa Emerito, Benedetto XVI nell’incontro avuto con Papa Francesco

che, quando i Cardinali sono riuniti in conclave, è lo Spirito Santo ad illuminarli.


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IV NOVEMBRE Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate

MESSAGGIO AUGURALE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO ella ricorrenza del 4 novembre, celebriamo l'Unità Nazionale e il 95° anniversario della fine del primo conflitto mondiale, testimoniando la vicinanza del Paese alle Forze Armate, garanti di libertà e presidio delle istituzioni democratiche. Questa mattina, rendendo omaggio al sacello del Milite Ignoto, rivolgerò il mio commosso pensiero ai caduti di tutte le guerre e a coloro che hanno perso la vita, in Patria e all'estero, per la sicurezza del Paese e della comunità internazionale e per la salvaguardia della pace. In un mondo sempre più complesso e

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interdipendente, in cui i rischi dell'instabilità e della disgregazione sociale e le minacce transnazionali del terrorismo e della criminalità organizzata premono ormai da vicino sull'Italia e sull'Europa, le Forze Armate svolgono un ruolo di crescente importanza per il futuro del paese. Per rendere le capacità richieste compatibili con le ridotte risorse finanziarie a disposizione, esse hanno intrapreso un radicale processo di riforma i cui meccanismi attuativi, all'esame del Parlamento, devono essere resi al più presto operanti. Ancor più intensamente è necessario lavorare per l'integrazione militare europea. Al Consiglio di dicembre l'Italia ha l'opportunità di promuovere iniziative 8

forti e concrete, in grado di attivare circuiti virtuosi, di razionalizzazione e risparmio di risorse. È possibile coinvolgere in tempi brevi in questa prospettiva un numero crescente di paesi membri. In questa giornata così significativa, rinnovo il riconoscente apprezzamento di tutti gli italiani e mio personale ai militari impegnati nei diversi teatri di crisi, dall'Afghanistan, al Medio Oriente, ai Balcani, e a quelli che operano sul territorio nazionale e sui nostri mari. Un plauso particolare meritano gli uomini e le donne che hanno partecipato alle operazioni di soccorso e al pietoso recupero delle salme delle vittime della terribile tragedia di Lampedusa. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia!"


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MESSAGGIO DEL MINISTRO DELLA DIFESA, SENATORE MARIO MAURO, ALLE FORZE ARMATE Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Personale civile della Difesa, la ricorrenza del 4 novembre, Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, rappresenta il ricordo indelebile della conclusione vittoriosa del Primo Conflitto mondiale, ma anche la memoria incancellabile delle devastazioni, dei lutti e del dolore subiti dai combattenti e dalla popolazione civile in quei tristi e terribili anni, la dedizione e il sacrificio di un popolo intero. Ma è altresì l'occasione per rievocare le imprese coraggiose dei soldati italiani: per terra, lungo il Piave e il Grappa, nei cieli, con le azioni compiute attraverso gli epici duelli aerei sostenuti dai piloti della nostra nascente Aeronautica Militare e nei mari, attraverso le vicende ardite della nostra Marina Militare. Una data che vuole celebrare le nostre Forze Armate, che dopo Caporetto seppero risorgere e mostrare con la battaglia di Vittorio Veneto la determinazione e il forte sentimento di unità nazionale, culminato con l'Armistizio di Villa Giusti che mise fine a quel lungo e doloroso processo, iniziato con il Risorgimento, suggellando negli Italiani la coscienza di essere un solo popolo. Sulle rovine di ieri, superati gli steccati ideologici e sconfitto l'odio, l'Europa di oggi ha usato le armi del dialogo e della condivisione, per camminare verso un progresso comune. Una lezione della storia, pagata a caro prez-

zo, con il sangue di tutti coloro che, per onorare il giuramento prestato, sacrificarono la vita o rimasero feriti e mutilati. Ricordiamoli con commozione in questa ricorrenza, ringraziandoli per aver reso l'Italia un Paese unito e importante nel novero delle grandi Nazioni contemporanee. Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Personale civile della Difesa, le Forze Armate custodiscono e testimoniano instancabilmente il ricordo di quei Caduti e la loro eredità, affinché il loro attaccamento al Tricolore sia d'esempio ai militari di ogni ordine e grado, impegnati ovunque, in nome della Comunità internazionale, per continuare a costruire un domani di pace e prosperità. Camminate sempre sulla via del loro insegnamento orgogliosi di essere Italiani. Viva le Forze Armate! Viva l'Italia!

CERIMONIE PRESSO L’ALTARE DELLA PATRIA ED AL QUIRINALE di

Giovanni Verdicchio

Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha aperto la giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate con la deposizione di una corona all'Altare della Patria ed alla Lapide sita al Quirinale a ricordo dei Caduti. Alle ore 11,00, presso il Quirinale, sono state consegnate le decorazioni dell'Ordine Militare d'Italia conferite nell'anno 2013. Nel corso della cerimonia ha preso la parola il Ministro della Difesa, Mario Mauro, Cancelliere dell'OMI.

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E' quindi intervenuto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha poi consegnato le decorazioni agli insigniti: Generale Biagio Abrate; Generale di Squadra Aerea Giuseppe Bernardis; Generale di Divisione Dario Mario Ranieri; Generale di Brigata Luigi Chiapperini; Contrammiraglio Enrico Credendino; Colonnello Nicola Epifani; Capitano di Fregata Francesco Procaccini, Tenente Colonnello Alessandro Amatiello; Maggiore Alessandro Castellan; Capitano di Corvetta Francesco Porcu; Maresciallo Aiutante Giovanni Perri, Maresciallo Capo Luca Lozzi. Erano Presenti il Presidente della Corte Costituzionale, Gaetano Silvestri, il Vice Presidente del Senato della Repubblica, Valeria Fedeli, il Vice Presidente della Camera dei Deputati, Marina Sereni, rappresentanti delle Forze Armate, delle Associazioni d'Arma, Combattentistiche e Partigiane, autorità civili e religiose. Il Presidente della Repubblica ha pronunciato il seguente discorso: ““Signore Vice Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, Signor Presidente della Corte Costituzionale, Autorità, Rappresentanti delle Forze Armate, Rappresentanti delle Associazioni d'Arma, Combattentistiche e Partigiane, cari ospiti, celebrare il 4 novembre come Giornata delle Forze Armate, e insieme di quell'Unità Nazionale che esse hanno in così larga misura contribuito a realizzare, consolidare, difendere, significa rendere omaggio a una storia incancellabile e valorizzare un impegno che continua in forme nuove a mostrarsi essenziale.


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Cogliamo dunque l'occasione per alimentare una memoria collettiva condivisa, come abbiamo fatto su vasta scala in occasione del 150° anniversario della nascita del nostro Stato nazionale unitario. Abbiamo allora richiamato ampiamente anche passaggi drammatici della nostra storia : come quello del devastante conflitto culminato in quel 4 novembre del 1918, giorno di vittoria per l'Italia, che celebriamo oggi e che ci apprestiamo a collocare nella più vasta rievocazione che si prepara del centenario della prima guerra mondiale. E siamo lieti di avere associato a questa cerimonia testimoni di durissimi momenti della seconda guerra mondiale : come i rappresentanti della Fondazione Brigata Majella, reduci e famigliari dei combattenti di quella coraggiosa formazione partigiana; delegati della Associazione nazionale Superstiti, Reduci e Famiglie dei Caduti della Divisione Acqui, eroica protagonista della tragedia di Cefalonia; e infine rappresentanti della popolazione del piccolo borgo di Limmari, vittima di un orribile eccidio la cui unica superstite è qui con noi. Saluto ancora calorosamente questi nostri ospiti, e insisto sulla necessità di non cessare mai di coltivare e trasmettere la memoria di quanto Forze Armate e popolo abbiano fatto per unire l'Italia, difenderne l'onore, rinsaldarne l'identità e la coesione. Ma se da quasi 70 anni l'Italia vive in pace, in un'Europa gradualmente unificatasi, e - terminata anche la guerra fredda - non sussistono più rischi di attacchi ed esigenze di difesa ai nostri confini, non per questo si è venuto esaurendo il

ruolo o il concreto impegno delle nostre Forze Armate. Consegnerò tra poco le insegne ai nuovi decorati dell'Ordine Militare d'Italia, con motivazioni che parlano da sole del contributo di tutte le nostre Armi alla tutela della pace e della sicurezza internazionale e riflettono la giusta consapevolezza del posto che spetta all'Italia attraverso interventi - nell'ambito di missioni delle Nazioni Unite, della NATO, dell'Unione Europea - in aree di crisi nelle quali è stato indispensabile assicurare una presenza militare stabilizzatrice accanto a ogni possibile forma di assistenza civile ed economica. Gli odierni riconoscimenti dell'Ordine Militare d'Italia a Comandanti, Ufficiali e Sottoufficiali di grande esperienza attestano il valore e la capacità operativa e di guida dei militari italiani nei Balcani, in Afghanistan, in Libia, nel Corno d'Africa, nell'Oceano Indiano. Le prove che le nostre Forze Armate hanno dato in tutti questi, diversi e difficili teatri di operazione, tra gravi rischi e anche a prezzo di dolorosi sacrifici di vite umane, sono state - voglio ribadirlo - un pilastro della credibilità internazionale dell'Italia negli ultimi dieci anni e più. E ancora oggi, ci si guardi dal discutere con leggerezza di una riduzione in generale dell'impegno dell'Italia, sul piano militare, al servizio della Comunità internazionale. Viviamo in un mondo in cui fenomeni di terrorismo, di guerra civile in singoli paesi con ampi riflessi regionali, di destabilizzazione e "fallimento" - o scivolamento nell'anarchia e nella violenza - di diversi Stati, rendono indispensabile la presenza e l'efficienza di un adeguato strumen-

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to militare italiano accanto a quelli dei nostri alleati europei ed atlantici. Il nostro paese, e con esso l'Unione Europea, privilegiano nettamente la ricerca di soluzioni politiche, diplomatiche, negoziali, a conflitti e tensioni che ci allarmano. Facciamo in questo senso la nostra parte con accortezza e tenacia : ci siamo, in tempi recenti, adoperati per favorire il superamento sul piano politico della guerra civile e degli eccidi che ormai da troppo tempo insanguinano la Siria, e siamo soddisfatti di aver contribuito ad evitare in quella regione rischi più gravi e ad aprire qualche spiraglio incoraggiante. Ma nello stesso tempo non possiamo sottovalutare le tensioni e le incognite che presentano troppe situazioni innanzitutto nel Mediterraneo ; e non possiamo quindi indulgere a semplicismi e propagandismi che circolano in materia di spesa militare e di dotazioni indispensabili per le nostre Forze Armate. Queste sono anche chiamate ad assolvere compiti, se non del tutto nuovi, certamente di molto cresciuti, con connotati complessi, non racchiudibili in schemi tradizionali. Penso ai compiti - che hanno assunto una drammatica evidenza ed urgenza - della gestione di flussi sempre più intensi di immigrati e soprattutto di richiedenti asilo verso l'Italia e verso l'Europa. E mentre sollecitiamo una visione e azione comune dell'Unione Europea, poniamoci una semplice domanda per quel che riguarda comunque il nostro impegno: di fronte ai traffici criminali che circondano gli sbarchi sulle nostre coste e alle emergenze che di continuo si creano, che cosa avremmo potuto e potremmo fare senza disporre dei mezzi della Marina Militare e della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza e delle Forze di polizia : mezzi di ricognizione anche aerea, mezzi per operazioni, innanzitutto, di salvataggio di vite umane nella massima misura possibile? E senza disporre di personale addestrato, sensibile, umanamente motivato e partecipe ? Quale esempio meraviglioso - lasciatemelo dire ancora - hanno dato quando non si è riusciti ad evitare la tragedia del più grave naufragio mai verificatosi - ancora una volta col miraggio della così provata Lampedusa - quale esempio meraviglioso hanno dato i nostri sommozzatori, calatisi in profondità per portare in superficie centinaia di


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povere salme di uomini, donne e bambini ! Un'operazione stoica, che non può essere dimenticata e a cui va reso pieno onore ! L'insieme dei compiti cui l'Italia con le sue Forze Armate non può sottrarsi, richiede risorse che scarseggiano in questo momento ; e la coperta resterà corta anche se riusciremo con un grande sforzo collettivo di responsabilità e di coesione a riaprirci presto un sentiero di crescita per l'economia italiana nel quadro europeo e di alleggerimento del debito pubblico e del deficit di bilancio. Si impone dunque la più netta determinazione e continuità nel perseguire la riforma già avviata dello strumento militare, in tutte le sue componenti : contenimento dei costi, riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture, utilizzazione ottimale delle risorse disponibili. Faremo il punto su questo processo nuovamente dopodomani nel Consiglio Supremo di Difesa. E' lì torneremo anche sulla necessità assoluta di lavorare intensamente per l'integrazione militare europea secondo la prospettiva della Common Security and Defence Policy, utilizzando intelligentemente gli strumenti offerti dai Trattati, senza mai deviare però il timone dall'idea guida dell'identità politica europea in materia di sicurezza e difesa. In questo settore, non possiamo più accontentarci di formulare auspici, dobbiamo farci avanti con iniziative concrete saldamente fondate su concetti e indirizzi forti, in grado di attivare circuiti virtuosi sul piano delle sinergie operative e delle economie di scala e capaci di coinvolgere in tempi brevi un numero crescente di Stati membri dell'Unione. Il Consiglio Europeo di dicembre è per l'Italia e per la UE un'occasione preziosa a questo fine. Non dobbiamo perderla. Ho fiducia che non la perderemo. In conclusione, nella Giornata delle Forze Armate rinnovo il riconoscente apprezzamento di tutti gli italiani e mio personale ai militari impegnati fuori dai nostri confini nei diversi teatri di crisi, e a quelli che operano sul territorio nazionale. Un plauso particolare meritano quanti sono impegnati ancora in quell'autentica "prima linea" che è l'isola di Lampedusa. Un affettuoso incoraggiamento e un saluto particolare vanno ai militari della missione Mare Nostrum, volta a evitare il possibile ripetersi di tragedie che feriscono ogni sentimento di umanità e solidarietà, e volta a evitare

anche il riprodursi di emergenze penosissime dopo gli sbarchi. Ai nuovi decorati dell'Ordine Militare d'Italia manifestiamo ancora la nostra vicinanza e la nostra gratitudine. Ai nostri Marò - la cui odissea ancora continua lontano dall'Italia - il più affettuoso saluto e l'assicurazione che non cessiamo di operare tenacemente per riportarli a casa. Un caldo augurio a voi tutti. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l'Italia!

IL COMANDANTE GENERALE, GEN. C.A. SAVERIO CAPOLUPO, DEPONE UNA CORONA DI ALLORO AL SACRARIO DEL CORPO IN ONORE DEI CADUTI DELLA GUARDIA DI FINANZA Il 2 novembre 2013, presso il Comando Generale della Guardia di Finanza, il Comandante Generale, Gen. C.A. Saverio Capolupo, ha deposto una corona d'alloro al Sacrario del Corpo in onore dei Caduti. Alla cerimonia erano presenti, oltre ai Vertici del Corpo, il Presidente Nazionale dell'A.N.F.I., Gen. C.A. Giovanni Verdicchio, e il Presidente del Museo Storico, Gen. C.A. Luciano Luciani.

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AVVICENDAMENTO IL GENERALE DI CORPO D’ARMATA VITO BARDI NUOVO COMANDANTE IN SECONDA DELLA GUARDIA DI FINANZA

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5 settembre u.s., ha avuto luogo, in Roma, nella C a s e r m a " Pi a v e " d e l Comando Generale, l'avvicendamento, nella carica di Comandante in Seconda della Guardia di Finanza, tra il Generale di Corpo d'Armata Emilio Spaziante ed il Generale di Corpo d'Armata Vito Bardi. Alla cerimonia, svolta alla presenza del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale di Corpo d'Armata Saverio Capolupo, hanno partecipato i Generali di Corpo d'Armata del Corpo, oltre a numerosi Ufficiali, Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri del Comando Generale. Per l'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia era presente il Presidente Nazionale, Gen. C.A. Giovanni Verdicchio. Il Generale Capolupo ha espresso, a nome proprio e di tutta la Guardia di Finanza, i più sentiti ringraziamenti per l'opera prestata dal Generale Spaziante,

che lascia il servizio attivo al termine del suo mandato, ed ha rivolto al nuovo Comandante in Seconda, il Generale Bardi, un caloroso augurio di "buon lavoro" per l'importante incarico che andrà a ricoprire. Il Generale Vito Bardi, plurilaureato e titolato di Scuola Polizia Tributaria, nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi operativi e di Stato Maggiore di primissimo piano in tutti i settori che caratterizzano l'attività della Guardia di Finanza. Nel grado di Generale di Corpo d'Armata è stato Comandante Interregionale dell'Italia Meridionale e Ispettore per gli Istituti di Istruzione, incarico quest'ultimo che manterrà congiuntamente alla nuova prestigiosa carica di Comandante in Seconda della Guardia di Finanza. Nel nuovo incarico, il Generale Bardi coadiuverà il Comandante Generale nell'esercizio delle sue funzioni e fornirà il proprio apporto di esperienza per il raggiungimento delle mis12

sioni istituzionali, prima fra tutte quella di contribuire alla tutela della sicurezza economica e finanziaria dell'Italia e dell'Unione Europea.


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Curriculum Vitae

Vito Bardi, nato a Potenza il 18 settembre 1951. E' sposato con la Signora Gisella Pischedda ed ha due figli. Ha intrapreso la sua lunga carriera militare nel 1967 essendo stato ammesso a frequentare la Scuola Militare "Nunziatella", presso la quale ha conseguito il diploma di maturità classica. Ha frequentato l'Accademia del Corpo dal 1970 al 1974. E' stato promosso all'attuale grado il 6 febbraio 2009. È abilitato all'esercizio della professione "forense" ed è Revisore Ufficiale dei Conti. Titoli di studio e corsi Ha conseguito, tra gli altri titoli, le lauree in: Ÿ Economia e Commercio; Ÿ Giurisprudenza; Ÿ Scienze Internazionali e Diplomatiche; Ÿ Scienze della Sicurezza Economica Finanziaria. Oltre al Master di II livello, in Diritto Tributario dell'Impresa, presso l'Università Commerciale "L. Bocconi" di Milano. E' titolato Scuola di Polizia Tributaria avendo frequentato nel biennio 19881990 il Corso Superiore di Polizia Tributaria. Ha preso parte a numerosissimi corsi professionali tra i quali spiccano quelli di "Progettazione e Realizzazione dei Sistemi Informatici", "Formazione sulla Metodologia di Pianificazione", "Tecniche di Controlli di Gestione per Uffici" e "Strategie Informatiche e Strategie Aziendali". E' conoscitore della lingua inglese essendogli stato riconosciuto il possesso del livello di II grado presso la Scuola di Lingue Estere dell'Esercito.

La carriera Il Generale Bardi, Comandante in Seconda dal 5 settembre 2013, è stato nominato Sottotenente il 1° ottobre 1972. Ÿ Promosso Tenente il 1° ottobre 1974, ha comandato: Ÿ la Sezione Operativa di Ponte Chiasso; Ÿ la 1^ Sezione Operativa della 2^ Compagnia di Roma; Ÿ la Sezione Mobile della Legione di Torino, ed ha prestato servizio presso la Sezione di Psicologia del Comando Scuole. Da Capitano, con nomina il 31 dicembre 1979, ha retto la 1^ Compagnia di Livorno ed ha svolto servizio in seno all'Ufficio Legislazione ed al III Reparto del Comando Generale. Nel grado di Maggiore, conseguito il 1° gennaio 1986, ha frequentato il Corso Superiore di Polizia Tributaria. Promosso Tenente Colonnello il 31 dicembre 1989, ha retto il IV Gruppo di Sezioni, l'Ufficio Operazioni e la Sezione "I" del Nucleo Regionale di Polizia Tributaria di Bari e, successivamente, gli Uffici Organizzazione ed Ordinamento del Comando Generale. Ricevuta la nomina a Colonnello, il 31 dicembre 1995, ha comandato la Legione di Firenze ed è stato posto a Capo del I Reparto del Comando Generale, incarico nel quale il 1° gennaio 2001 è stato promosso Generale di Brigata. Generale di Divisione il 1° gennaio 2005, è stato destinato quale Comandante Regionale Campania. Da Generale di Corpo d'Armata ha ricoperto gli incarichi di Comandante Interregionale dell'Italia

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Meridionale e di Ispettore per gli Istituti di Istruzione, funzione quest'ultima tutt'ora esercitata. Ha ricoperto numerosissimi incarichi di insegnamento presso l'Accademia, la Scuola Superiore di Polizia Tributaria e gli altri Istituti di Istruzione del Corpo, nonché presso l'Istituto Superiore Stato Maggiore Interforze e l'Istituto Superiore di Polizia. E' coautore di pubblicazione scientifiche in materie di interesse istituzionale del Corpo ed è stato fatto destinatario di oltre 60 ricompense di ordine morale per eccezionali risultati di servizio conseguiti in attività operativa e nello svolgimento di funzioni strategiche di Stato Maggiore. Onorificienze Ÿ Per i particolari meriti riconosciutigli nel corso della carriera, è stato insignito delle seguenti onorificenze: Ÿ Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana; Ÿ Croce di Commendatore con Spade al Merito Melitense del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta; Ÿ Commendatore al Merito del Sacro Ordine Costantiniano di San Giorgio; Ÿ Cavaliere dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme; Ÿ Medaglia Mauriziana al Merito di dieci lustri di carriera militare; Ÿ Croce d'Oro con stelletta per oltre 40 anni di servizio; Ÿ Medaglia Militare d'Oro al Merito di Lungo Comando; Ÿ Medaglia d'Argento al Merito della Croce Rossa Italiana.


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FONDAZIONE A.N.F.I. Nota Informativa sul Progetto 1 Il Consiglio Nazionale, come è noto, nella seduta del 21 marzo 2013, ha deliberato di dare corso alla raccolta dei fondi necessari per la costituzione della “Fondazione A.N.F.I.”. 2 La decisione assunta trae la sua origine dalla necessità di migliorare l'attuale situazione finanziaria dell'Associazione e, conseguentemente, di poter intervenire, in modo concreto, a favore dei soci dell'A.N.F.I. e del personale in servizio della Guardia di Finanza, nonché dei rispettivi familiari. Più in generale, l'iniziativa si qualifica come un progetto che ha lo scopo di incrementare la crescita dell'Associazione in una visione dinamica moderna, solidale dove poter diffondere i nostri valori e sostenere, sotto tutti i profili, la famiglia delle Fiamme Gialle e la stessa collettività nazionale, in attuazione dell'art. 2 dello Statuto. E' un impegno nobile, ma oneroso che postula, preliminarmente, la disponibilità del patrimonio richiesto dalle vigenti disposizioni e, pertanto, di una

convinta adesione morale, corroborata da un sostegno concreto che consenta di raggiungere il primo obiettivo: la disponibilità di circa 120.000/130.000 €. E' un progetto non breve né semplice quello che ci attende alla luce delle obbiettive difficoltà di ordine economico e sociale, ma occorre crederci fermamente per poterlo realizzare. Le opportunità che la Fondazione consente sono decisamente stimolanti, ma richiedono la convinta adesione da parte dei soci per poter fare “qualcosa di più…”. L'augurio, che si spera diventi certezza, è che ognuno di noi, su base volontaria, contribuisca alla raccolta dei fondi e assicuri la necessaria opera di proselitismo, convinti che trattasi di un'occasione unica per dare un nuovo e determinante impulso all'A.N.F.I.. La somma, che ciascuno intende donare, può essere versata direttamente con bonifico sul conto corrente bancario n. 821596 – IBAN: IT50E0310403 2030 00000821596 aperto presso l'Agenzia 14

584 di Deutsche Bank, Via Panama, 2 – 00197 ROMA con la seguente causale “Contributo Fondazione A.N.F.I.” ovvero consegnata alla Sezione di appartenenza che, successivamente, provvederà a farla pervenire alla Presidenza Nazionale con la citata modalità. L'individuazione dei vari organi, la composizione quantitativa/qualificativa degli stessi, le modalità di designazione/elezione ed altro, dovranno costituire, nell'attesa di raggiungere l'importo del patrimonio, il primo impegno del Consiglio Nazionale (5 e 6 dicembre 2013) che dovrà approfondire le connesse tematiche perché possa realizzarsi una Fondazione di grande valore democratico con il contributo di tutti i soci. La Presidenza Nazionale provvederà, costantemente, tramite il periodico “Fiamme Gialle” ad informare sui connessi sviluppi. 3 Sosteniamo l'iniziativa senza riserve e contribuiamo tutti a porre la prima pietra di una nuova struttura che caratterizzi la vita dell'A.N.F.I..


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CERIMONIE Inaugurazione Sezione A.N.F.I. di Caltanissetta di

Salvatore Giuffrida

giorno 11 Luglio 2013 ha avuto luogo a Caltanissetta l'inaugurazione della Sezione A.N.F.I., la diciannovesima in Sicilia, intitolata al Brigadiere Santo Arena, insignito di Croce al merito di guerra alla memoria. Alla suggestiva e solenne cerimonia hanno partecipato numerose autorità, civili, militari e pubblico: il Prefetto dott. Carmine Valente, il Questore dott. Filippo Nicastro, il dott. Raffaele Sirico Commissario Straordinario rappresentante della Provincia, il Sindaco di Caltanissetta dott. Michele Campisi, il Sindaco di Mazzarino dott. Vincenzo D'Asaro, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Roberto Zuliani, Associazioni d'Arma, Carabinieri, Polizia di Stato, nonché numerosi militari in servizio presso il Comando Provinciale del Corpo. Hanno reso più prestigiosa e significativa la cerimonia la presenza: del Comandante Regionale della Guardia di Finanza, Gen. D. Ignazio Gibilaro, dando in tal modo affettuosa testimonianza della Sua disponibilità verso l'Associazione; del Col. Pierluigi Sozzo, Comandante Provinciale, grande sostenitore dell'esistenza di una Sezione A.N.F.I. in Caltanissetta e organizzatore della cerimonia di inaugurazione, accompagnato da ufficiali in servizio alla sede, Cap. S. Rapisarda, Cap. A. Modesto, Cap. D. D'Oriano e militari addetti, fra l'altro, ai servizi di rappresentanza e ordine pubblico. Per l'A.N.F.I. hanno fatto gli onori di casa, il Consigliere Nazionale per la Sicilia, S.Ten. Giuseppe Culò, il Presidente della Sezione M.A. Salvatore Giuffrida, poi una rappresentanza delle Sezioni di Catania ed Enna. Il Gen. D. Ignazio Gibilaro, nell'apprezzata allocuzione introduttiva ha avuto modo di sottolineare il ruolo dell'Associazione nel cementare l'unione di tutti i militari in servizio ed in congedo, mantenendo vivo, nel culto delle gloriose tradi-

Il

zioni del Corpo, il sentimento patrio, lo spirito di Corpo, lo spirito militare e il senso dell'onore. Il Consigliere S.Ten. Culò nel breve intervento ha accennato alle iniziative promosse dall'Associazione che consentono di perseguire in modo moderno ed efficace gli obiettivi associativi con la disponibilità nelle varie forme, assicurate dal Corpo della Guardia di Finanza. A scoprire la targa di intitolazione della Sezione, visibilmente commosso, è stato il figlio del Brigadiere Santo Arena il quale nell'occasione, ha ricordato le fasi tragiche vissute dal padre, insieme ad

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altro commilitone, in occasione dello sbarco degli Alleati a Gela il 10 luglio 1943. Il Brig. Arena, ferito mortalmente in un conflitto a fuoco, fu assistito dagli Americani ma, a seguito della sua morte, durante il trasporto su nave ebbe degna sepoltura in mare. A dare il beneaugurante taglio del nastro tricolore è stato il dott. Michele Campisi, il quale si è detto compiaciuto per le attività che saranno svolte dai soci A.N.F.I. a favore della Città, facendo dono nel contempo della bandiera tricolore e del gagliardetto della Sezione. Dopo la benedizione dei locali, eseguita dal parroco della chiesa di San Pietro don Salvatore Tumminelli, è stata celebrata la Santa Messa. Un simpatico rinfresco, preceduto dalla consegna di attestati ai rappresentanti delle varie istituzioni presenti, ha concluso la semplice e significativa cerimonia che ha, tra l'altro, reso orgogliosi i soci che hanno contribuito con il loro necessario sostegno alla riuscita dell'inaugurazione.


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239° Anniversario del Corpo ad Alghero di

Giuseppe Soggiu

abato 8 giugno, anche se in anni fa, in fondo fatto di persone, con i anticipo rispetto alla data propri limiti come tutti, che si sono spese u f f i c i a l e , 2 1 g i u g n o , e che ancora oggi continuano a spenderl'Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia, Sezione di Alghero, ha voluto solennizzare il 239° anniversario di fondazione del Corpo della Guardia di Finanza, convenendo, personale in congedo ed in servizio dei due reparti operativi (territoriale e navale) di stanza nella città catalana, con i rispettivi familiari, alla Mensa della parola e dell'Eucarestia. Può dirsi ormai consueta quella modalità di ritrovarsi in quello che riteniamo essere il luogo più adatto per rendere grazie al Signore… per tutto e, in questa ricorrenza, per l'appartenenza ad un Corpo che ha il delicato quanto non facile compito di servire il paese, in particolare nella lotta all'evasione fiscale, vigilando sull'osservanza di quelle tanto odiate leggi tributarie, ma in fondo finalizzate alla giustizia sociale, dove ognuno è chiamato a rispondere in base alla propria capacità contributiva così da consentire allo Stato democratico il suo funzionamento e a garantire i servizi a favore della collettività. La Santa Messa in Cattedrale è stata presieduta dal nostro Vescovo Mauro Maria Morfino il quale ha evidenziato, alla luce della Parola l'importanza del servizio, che non può prescindere dal rigore, necessario ma non fine a se stesso, né allo stesso tempo rimanere estraneo o disattento alla realtà che ci circonda. Al riguardo la stessa Parola del giorno, particolarmente calzante, metteva in chiara luce - come ci faceva notare il nostro vescovo - da un lato, la solidarietà al di là di ogni aspettativa di riscatto o contraccambio, dall'altra, il dovere di non sottrarsi alla partecipazione contributiva nei confronti della comunità o limitarsi al superfluo, offrendo quel tanto necessario solo per apparire - per così dire - “in regola”. Al nostro Pastore vogliamo perciò esprimere ancora una volta il nostro “grazie” per averci accompagnato con le sue parole in quella che per noi, “Fiamme Gialle” in congedo, rimane sempre non semplicemente una festa, ma un'occa-sione per mantenere sempre vivo quel senso di appartenenza ad un Corpo fondato 239

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si in forza di un giuramento, per una società migliore, per una società più giusta.


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SPORT Successo di pubblico al Fiamme Gialle Day a Sabaudia in occasione dei Campionati Italiani Assoluti di canottaggio

abaudia, 28 settembre 2013, ore 10,00, nella gremita Piazza del Comune di Sabaudia si apre lo scenario del “Fiamme Gialle Day”, manifestazione organizzata dal Gruppo Nautico Fiamme Gialle, in concomitanza con i Campionati Italiani Assoluti di canottaggio, per festeggiare i suoi 60 anni di attività sportiva ed agonistica. Per l'occasione si sono radunati a Sabaudia gli atleti della canoa e del canottaggio di ieri e di oggi, molti già in congedo, altri in servizio nelle varie attività di Istituto del Corpo e gli atleti ancora oggi in attività agonistica. E' stato un modo semplice per incontrarsi, abbracciarsi e stare insieme, accomunati dall'orgoglio di aver vissuto la stessa esperienza indossando la “canotta delle Fiamme Gialle”. A dare il via alla numerosa serie di eventi che ha caratterizzato la giornata, sono stati il S.Ten. Denise Di Matteo, prima atle-

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ta donna della canoa, nella storia del club gialloverde, che dopo l'attività agonistica è divenuta Ufficiale del Corpo accedendo all'Accademia della Guardia di Finanza e la Signora Valentina Pensalfini, moglie del Colonnello Gaetano Bellantuono, recentemente scomparso e figura carismatica dello sport gialloverde che ha rivestito le cariche di atleta del canottaggio e di Comandante del III Nucleo Atleti Fiamme Gialle (canoa e canottaggio) di Sabaudia. Dopo il taglio del nastro, avvenuto al fianco del Sindaco di Sabaudia Maurizio Lucci, del Vice Segretario Generale del CONI Carlo Mornati, del Vice Presidente della Provincia di Latina Salvatore De Monaco e del Comandante del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, il Gen.B. Domenico Campione, il numeroso pubblico presente in piazza ha iniziato, insieme agli atleti gialloverdi, a cimentarsi nelle varie discipline sportive allestite e rap17

presentate dalle Fiamme Gialle. In particolar modo, i 1500 giovani che con un contagioso entusiasmo e con una gioia irrefrenabile hanno gratificato gli sforzi e l'impegno di tutto lo staff Fiamme Gialle. I ragazzi, inoltre, per tutta la giornata, hanno potuto assistere alle spettacolari esibizioni di judo, karate, canoa, atletica, scherma e vela, oltre ad interagire in prima persona con i campioni presenti, tra cui molti medagliati olimpici e mondiali, quali, Antonio Rossi, Beniamino Bonomi, Andrea Facchin e Antonio Scaduto (canoa), Alessio Sartori, Simone Raineri, Simone Venier e Romano Battisti (canottaggio), Antonietta Di Martino, Libania Grenot e Fabrizio Mori (atletica leggera), Valerio Aspromonte e Irene Vecchi (scherma) Giulia Quintavalle e Felice Mariani (judo), Stefano Maniscalco, Salvatore Loria e Luca Valdesi (karate), Piero Sibello e Giorgio Poggi (vela) ed molti altri ancora.


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AMBIENTE Biocarburanti di 2^ generazione: L’Italia all’avanguardia nel mondo a cura del

opo alcuni mesi di rodaggio, a Crescentino (in provincia di Vercelli) è stato finalmente inaugurato lo scorso 9 ottobre il primo impianto al mondo per la produzione di biocarburanti di seconda generazione (bioetanolo ottenuto da residui di prodotti agricoli, quindi da biomasse non alimentari), realizzato per ingegno italiano grazie ad una joint venture da 150 milioni/euro, che unisce in sinergia la BioChemtex (società di ingegneria e ricerca e sviluppo del gruppo Mossi e Ghisolfi-M&G), il fondo americano Tpg (che si è esposto per il 10% dell'importo complessivo) e dall'industria di biotecnologie danese Novozymes. L'impianto è un'opera alta di ingegneria industriale che consente ai suoi ideatori

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Dr. Marco Duspiva

di puntare con decisione e in anticipo sui tempi verso lo sviluppo della chimica sostenibile e che eleva l'Italia in una posizione di avanguardia tecnologica a livello mondiale, in un settore industriale strategico. Entrato in funzione a gennaio 2013, a pieno regime lo stabilimento potrà produrre fino a 75 milioni di litri annui di bioetanolo, da destinare al mercato europeo. «Siamo imprenditori che gettano il cuore al di là del fiume»: questa la filosofia lavorativa del novantenne Vittorio Ghisolfi, industriale novantenne di lunga carriera ma ancora saldamente sulla breccia, nonostante siano ormai trascorsi ben 60 anni da quando, a partire dagli anni Settanta, iniziò l'avventura industriale della sua famiglia, oggi gestita anche dai suoi 18

figli Marco e Guido. La bioraffineria, il cui progetto è stato sostenuto anche dalla Commissione Europea nell'ambito del Settimo Programma Quadro per la ricerca e lo sviluppo, occupa una superficie pari a 15 ettari e avrà positive ricadute di lavoro sul territorio limitrofo, impiegando un centinaio di addetti diretti e circa 200 indiretti: «Negli ultimi due anni — prosegue Guido Ghisolfi — abbiamo continuato ad assumere una persona nuova alla settimana», tra ricercatori, chimici, agronomi e ingegneri. Lo stabilimento è totalmente autosufficiente nei consumi energetici (13MW di energia elettrica prodotti utilizzando la lignina, prodotto organico estratto dalla parete di alcune cellule vegetali e sinte-


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tizzato con metodo simile a quello per la cellulosa) e non produce scarti o reflui derivanti dalla produzione industriale, a s s i c u ra n d o p e ra l t ro u n r i c i c l o dell'acqua pari al 100%. Per realizzarlo sono state necessarie 1.500 tonnellate di acciaio, 1.400 tonnellate di tubazioni e valvole e 18 km di tubature sotterranee e sono stati impiegati ben 370 macchinari. Ma vediamo in cosa questa bioraffineria si differenzia rispetto al passato. Innanzi tutto per l'utilizzo della innovativa tecnologia PROESA (PROduzione di Etanolo da biomasSA) la quale, in combinazione con gli enzimi Cellic prodotti da Novozymes, utilizza gli zuccheri presenti nelle biomasse lignocellulosiche per ottenere alcol, carburanti e altri prodotti chimici. Ma i biocarburanti in questione assicurano anche una riduzione delle emissioni di gas serra vicina al 90% rispetto all'uso di combustibili di origine fossile, peraltro notevolmente superiore anche alla riduzione raggiunta dai biocarburanti di prima generazione. La bioraffineria di Crescentino sorge su un territorio a forte vocazione agricola che permette di sfruttare un'ampia varietà di biomasse disponibili a basso costo in un raggio di 70 km dallo stabilimento: principalmente paglia di riso, prodotto tipico dell'area vercellese, ma non solo: l'azienda è intenzionata a sviluppare anche una filiera volta a produrre la canna gentile, che può essere coltivata su terreni marginali, senza sottrarre così spazio alla produzione agricola ad uso alimentare. Quindi scongiurando le infuo-

Il biocombustibile di prima generazione (bioetanolo, biodiesel, biometanolo, bio-

togliere terreno agricolo usato per la produzione di derrate alimentari, con conseguente riduzione della disponibilità procapite nella lotta contro la fame nel mondo. Provenendo da colture agricole, il biocombustibile, se paragonato al petrolio, produce molti meno inquinanti all'atto della combustione. Considerando però l'intero ciclo di vita, a partire dalla produzione e includendo il trasporto, il bilancio sull'effettiva resa energetica e sull'eventuale riduzione delle emissioni di anidride carbonica appare alquanto deficitario, mentre risulterebbe inquinante anche lo stesso processo di lavorazione e sintesi: nel 2005, sulla rivista Natural Resources Research, l'ecologo David Pimentel e l'ingegnere ambientale Tad W. Patzek hanno pubblicato uno studio secondo cui sia la produzione di biodiesel da soia e girasole, sia quella dell'etanolo da mais, legno ed erba, consumano di gran lunga più energia di quanta se ne possa ricavare dai combustibili, non tenendo conto né delle tasse, né dei danni ambientali. Entrando nello specifico e facendo un esempio, basti considerare che la produzione di biodiesel è molto dispendiosa anche dal punto di vista idrico, considerato che per produrre un litro di biodiesel servono 4000 litri di acqua per

dimetiletere, idrocarburi sintetici, bioidrogeno, olii vegetali) è un prodotto ottenuto in modo indiretto dalle biomasse: grano, mais, bietola, canna da zucchero, ecc. Provenendo da una risorsa rinnovabile, dovrebbe essere disponibile virtualmente senza interruzione, ma non pochi sono coloro che contestano l'utilità di fatto dei biocarburanti, accusati di

l'irrigazione delle colture e a supporto del processo chimico di trasformazione. Ma l'aspetto più critico per l'ambiente riguarda l'espansione della monocoltura (soia e palma da olio) a scopo energetico in aree non agricole, attratta dalle previsioni di crescita del mercato dei biocarburanti, che rappresenta un pericoloso incentivo alla deforestazione di vaste

cate polemiche che hanno finora investito la produzione dei biocarburanti di prima generazione. LE POLEMICHE CONTRO I BIOCARBURANTI DI PRIMA GENERAZIONE

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aree di foresta amazzonica, così come di zone di foresta pluviale o di torbiera. In definitiva, anche in questo campo come altrove il facile guadagno di pochi produttori mette a repentaglio ben più estesi interessi generali: succede infatti che il costo dei biocombustibili, in crescita esponenziale per eccesso di domanda rispetto all'offerta mondiale, si ripercuote automaticamente sul prezzo dei cereali, che aumentano progressivamente col calare dell'offerta. E l'offerta di cereali cala perché indotta non solo dalla penuria progressiva di terreni dedicati, ma anche per la diversa destinazione che subiscono molte aliquote delle piantagioni superstiti, il cui prodotto viene vincolato per la Impianto di Crescentino (VC) - primo impianto al mondo per la produzione di bioetanolo di 2^ generazione produzione di questi biocombustibili, Processo PROESA assai più redditizia rispetto al guadagno ricavabile se rimanessero vincolate al consumo alimentare. I BIOCARBURANTI DI SECONDA GENERAZIONE Per evitare questi danni e risolvere adeguatamente l'insorgenza delle problematiche citate (consumo di suolo, cambio di destinazione agricola, ecc.) ci si sta sempre più orientando verso i cosiddetti biocarburanti di seconda generazione, ottenuti con altre tecniche, quali la lavorazione di materiale ligno-cellulosico (attraverso la tecnica della pirolisi), la coltivazione del miscanto (un arbusto coltivato per la produzione di biomasse, che assorbe una quantità di anidride carbonica superiore di quasi quattro volte alle piante consimili e produce una graminacea utilizzata anche come combustibile per il riscaldamento, dato l'elevato potere calorifico: in un ettaro di coltivazione si producono circa 20-25 tonnellate di materiale secco da destinare alla combustione) o la coltivazione delle alghe. La pirolisi, in particolare, consente di trasformare la biomassa raccolta direttamente sul sito in uno speciale olio che viene successivamente inviato presso un impianto centralizzato per la sintesi dei carburanti veri e propri, abbattendo notevolmente le spese di trasporto. La tecnologia PROESA, ottenuta grazie all'investimento di 150 milioni/euro e dopo 5 anni di ricerca, è stata sviluppata da Biochemtex, società di ingegneria del Gruppo Mossi Ghisolfi, nel Centro Ricerche di Rivalta Scrivia (Alessandria), interamente dedicato alle fonti rinnovabili, dove a partire dal 2009 è entrato in funzione un impianto pilota per produrre

Tortona (AL) - 1° distributore di Biobenzina

biocarburanti. I risultati ottenuti nell'impianto pilota hanno indotto il Gruppo a entrare nella fase di produzione su scala industriale con la costruzione dell'impianto di Crescentino. Già da qualche anno Beta Renewables sta esportando nel mondo questa tecnologia all'avanguardia, tutta italiana: «Ogni giorno - afferma Guido Ghisolfi, amministratore delegato di Beta Renewables - ci sono almeno tre delegazioni straniere che vengono a vedere i nostri risultati. E abbiamo già siglato numerosi accordi per la costruzione di impianti analoghi in America Latina e negli Stati Uniti». «Quello dei biocarburanti di seconda generazione - conclude Guido Ghisolfi - rappresenta un mercato a elevato potenziale economico e occupazionale, consideran20

do il know how delle nostre imprese e le direttive emanate dalla Commissione Europea in materia. Continueremo a investire in ricerca perché crediamo che la chimica sostenibile rappresenti uno dei settori chiave per la ripresa economica del Paese. Stiamo facendo una serie di valutazioni preliminari su alcune aree in Italia che potrebbero rivelarsi strategiche per costruire nuovi impianti. Apriremo a Modugno, vicino a Bari, un nuovo Centro Ricerche e un impianto dimostrativo per produrre intermedi chimici a partire da lignina, un co-prodotto della produzione di etanolo. Parallelamente continueremo a esportare la nostra tecnologia nel mondo attraverso accordi commerciali, perché la richiesta di biocarburanti di nuova generazione è in continua espansione».


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Prof. Luigi Valenzano, Specialista in Dermatologia e Venereologia, Patologia Generale e Oncologia. Consulente dermatologo del Poliambulatorio FAF di Roma. Coordinatore: Dott. Riccardo Piccinni

Il Prurito: un sintomo da non sottovalutare prurito è un sintomo ancestrale presente nell'uomo, come pure nei suoi amici animali (cane, gatto, cavallo e altri mammiferi), fin dai tempi più remoti. Troviamo svariate testimonianze di ciò nei testi più antichi: uno per tutti, e certamente tra i più significativi, è rappresentato dalle Sacre Scritture, ove il cosiddetto “tormento di Giobbe”, ovvero un prurito incoercibile, è chiaramente citato in più punti. Dobbiamo però arrivare nel Seicento, per trovare, nella Letteratura medica dell'epoca, una chiara individuazione ed un'esatta definizione di questo sintomo, universalmente, ma fino ad allora piuttosto confusamente, noto. Fu proprio allora che il prurito venne identificato come quella specifica sensazione cutanea che provoca la reazione del grattamento, e più correttamente interpretato come una naturale reazione che ha lo scopo di allontanare dalla nostra pelle gli agenti esterni responsabili del sintomo. Naturalmente questo scopo teleologico è appunto finalistico solo in presenza di cause esterne al nostro organismo. In effetti, come subito vedremo, molto più importante e frequente è il fenomeno prurito che si verifica per cause interne al nostro organismo, ovvero nel corso di malattie o di altre alterazioni della nostra salute somatica e psichica. Il prurito è quindi quella particolare sensazione che provoca il riflesso del grattamento nell'adulto, o strofinamento / sfregamento nel lattante, che ancora non è in grado di lenire in altro modo questo fastidio. Di regola è un sintomo solo cutaneo, più raramente mucoso, mai viscerale, e può essere

Il

anche isolato, cioè in assenza di alcuna manifestazione obiettiva visibile. In questo caso si parla di prurito “sine materia”, ovvero di origine indeterminata o comunque sconosciuta, ma non inesistente. Un tipico esempio di prurito sine materia può essere rappresentato dal cosiddetto “prurito senile”, che abitualmente compare, dopo i 50/60 anni, in oltre il 50 % della popolazione. Può essere localizzato su alcuni distretti o più spesso generalizzato su tutta la superficie cutanea, e, in taluni casi può essere anche assai persistente, incoercibile e comunque poco o affatto responsivo alle terapie locali e generali. Rapportato dapprima alla sola disidratazione e relativa secchezza cutanea, che pure sono tipiche degli anziani, oggi si tende ad imputarlo anche a fattori psichici, quali ansia o depressione, frequentemente presenti in soggetti più deboli, isolati o emarginati (prurito psicosomatico). Si calcola che il prurito sia causato in circa il 75% dei casi da malattie cutanee (infiammatorie o dermatiti; degenerative / proliferative o der matosi). Nel restante 25%, è un'importante spia di sottostanti patologie interne, che in tal modo ci inviano un messaggio di avvertimento, di cui dobbiamo renderci conto per poter attuare i relativi provvedimenti. Fino a poco tempo fa, si pensava che il prurito fosse una specie di dolore “modificato”, ovvero un dolore di minore intensità, e perciò detto “subliminare”. In realtà si è visto che non è così. Oggi si sa che si tratta di due sensazioni autonome e ben distinte fra loro, dotate di recettori, neuroni spinali ed aree corticali “ specifiche”. Anzi, da parte di molti scienziati si ipotizza l'esistenza di un centro superiore, situato nel cervello, che sarebbe in grado di coordinare e selezionare i vari stimoli che provengono dall'interno e dalla periferia del nostro corpo, elaborandone il significato, e rimandando impulsi e stimoli di risposta. Ciò avverrebbe attraverso la liberazione e la messa in circolo di svariate sostanze chimiche (istamina, sostanze H etc.), dette “mediatori del prurito”, che sono moltissime ed in continua scoperta. Come già sopra accennato, è fondamentale distinguere il prurito legato a malattie cutanee, da quello provocato da alterazioni generali di natura internistica. Molte sono le cause cutanee e fra queste ricordiamo le punture di

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insetti, gli eczemi, le orticarie, i lichen, ma soprattutto le infezioni batteriche, fungine o virali. Ancor più le infestazioni parassitarie, come pediculosi, ftiriasi, scabbia e altre acariasi, ma anche taluni farmaci topici, e persino alcune neoplasie cutanee. Ben più frequenti e gravi cause di prurito, possono però essere le malattie interne. In particolare specie quelle renali (insufficienza renale, dialisi etc.), epatiche (calcolosi, insufficienza epatica etc.), endocrine ossia ormonali (diabete, tireopatie etc.), ematologiche (anemie da carenza di ferro, policitemie etc.), e neoplastiche (linfomi, mielomi etc.). Senza dimenticare i farmaci locali o topici, e ancor più quelli generali (taluni antibiotici, antiinfiammatori, analgesici, ipotensivi, diuretici etc.), che possono talvolta essere responsabili di prurito intenso e prolungato. A tale proposito, la prima causa a cui pensare di fronte ad un prurito isolato, altrimenti inspiegabile, dovrebbe essere l'impiego di farmaci, specie se epato o nefrotossici, e comunque allergizzanti. In generale, di fronte ad una sindrome pruriginosa, è comunque sempre raccomandabile procedere preliminarmente all'eliminazione delle cause sospettate. In caso di persistenza del sintomo, è indispensabile ricorrere all'ausilio medico per scoprire gli agenti determinanti, e quindi attuare le opportune cure locali o generali, che, nella maggioranza dei casi, risulteranno efficaci. Parallelamente può essere coadiuvante una terapia sintomatica, con impacchi decongestionanti (camomilla, acque termali, impacco di soluzione fisiologica o borici etc.), creme emollienti e sedative, e, con molta prudenza, anche antiallergiche. Da evitare invece le creme cortisoniche che, seppure efficaci, possono causare effetti collaterali sgradevoli, per l'assorbimento transcutaneo, e conseguenti effetti sistemici. Per le terapie generali, sia orali che parenterali, è indispensabile rivolgersi allo Specialista, e mai far da sé. Qualunque sia la causa, poiché il prurito è anche e soprattutto un sintomo psichico, è bene ricorrere alla terapia comportamentale , recentemente proposta da molte scuole di pensiero, ovvero l'“habit reversal training”, che congiuntamente ad un ottimale cambiamento delle abitudini quotidiane, può incentivare un miglioramento della QdV (qualità della vita).


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RICORDI

La Madonna del Finanziere ha raggiunto il Rifugio di San Jorio di

giorno 4 luglio 2013, un gruppetto di Quelli del Giovo, composto dai finanzieri in congedo Batini Siro, Rabassini Paolo e Trotta Giovanni, iscritti alle Sezioni di Varese e di Olgiate Comasco, mantenendo fede all'impegno preso lo scorso anno (vedi Fiamme Gialle n. 8 del 2012), alle prime ore del mattino ripercorrono la sterrata della Valle Albano per raggiungere il Rifugio Giovo, per poi proseguire verso il Rifugio di San Jorio e il Rifugio Cima di Cugn (2.237 m.). Il cielo terso preannuncia una giornata splendente, da quassù la vista spazia verso la Valtellina, dove i fiumi Mera e Adda si innestano nel lago di Como, i monti a destra e a sinistra conservano ancora ampi accumuli di neve, che il tiepido sole di giugno non è riuscito a sciogliere. Il loro primo compito è quello di ripristinare i nomi dei Caduti sulla lapide commemorativa del brigadiere Giuseppe Galfo e del finanziere Ernesto Comolatti (altre lapidi sono state sistemate lo scor-

Il

Giovanni Trotta

so anno). Dopo una breve pausa al rifugio, ex distaccamento della Guardia di Finanza, dove vi prestarono servizio 50 anni fa, non possono fare a meno di essere travolti da ricordi carichi di emozioni: avvenimenti belli e brutti, incidenti, sacrifici di vario genere, festeggiamenti per un buon risultato di servizio, e infine i colleghi a cui erano uniti da un forte cameratismo ma, purtroppo, anche colleghi che, in questi monti, hanno perso la vita, come è il caso di Galfo e Comolatti. La lapide si trova ad alcune centinaia di metri dal rifugio, la raggiungiamo, è illeggibile, a turno viene ripristinata la scritta: racconta la tragica fine delle due fiamme gialle avvenuta il 24 febbraio 1924. Ora i numerosi escursionisti di passaggio, sosterranno per un momento di riflessione presso la lapide e imprimeranno nei loro ricordi i nomi dei due finanzieri. Mentre si lavora racconto ai miei colleghi la drammatica storia di questo incidente, uno dei tanti accaduti ai finanzieri del 22

Giovo, avvenuto in questa zona più pericolosa del Monte Paraone: i due si apprestavano a scendere a valle per recarsi in Brigata a Germasino, la sterrata è innevata, quando il brigadiere Galfo, inavvertitamente, mette un piede su una lastra di ghiaccio, non ci sono appigli dove aggrapparsi, scivola velocemente verso valle e un urlo di aiuto accompagna la sua discesa nel sottostante burrone. Comolatti, a due passi da lui, vede la scena, senza esitare un istante, si getta in soccorso del suo superiore ma, purtroppo, l'asperità del luogo, trascina inesorabilmente anche lui giù nel burrone, dove furono ritrovati dai finanzieri del distaccamento, privi di vita: uno vittima del dovere, l'altro cercando di salvare il suo superiore. Per tale atto, al Comolatti, fu conferita nel 1925 la medaglia d'oro al valor civile, e nel 1935 la medaglia d'argento al valor militare. Ora, si parla di intitolargli una via o una piazza al suo paese natio, Stazzona, nei pressi di Villa di Tirano (SO). Noi, prima di


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allontanarci da quel luogo, non possiamo fare altro che onorarli con il tricolore, e li affidiamo alla Madonna del Finanziere che portiamo con noi, rappresentata in un quadro, da portare al Rifugio di San Jorio. La Madonna del Finanziere, è una statua lignea che rappresenta la Vergine Maria che da la mano a un fanciullo con l'uniforme da finanziere, realizzata dallo scultore Vincenzo Giacomo Mussner di Ortisei negli anni '50 dello scorso secolo. Era venerata come protettrice dei figli e orfani dei finanzieri nel Collegio attivo a Loreto dal 1949 al 1974. Ora si trova nella Cappella del Comando Generale della Guardia di Finanza a Roma. Nella mia lunga vita lavorativa in ambito civile, sono venuto a contatto con una mia collega che proveniva dai Collegi degli orfani di Loreto e poi di Albenga, dove aveva frequentato le scuole superiori. Da lei, che mi aveva fornito un' immagine, ho appreso di questa Madonna del Finanziere, e da lì, mi è balenata l'idea di portare un quadretto nella chiesetta montana di San Jorio. La chiesetta si trova presso l'omonimo passo a m. 2020 slm, sovrastante il Rifugio un tempo caserma della Guardia di Finanza. La chiesetta è molto antica ed è dedicata dalla devozione popolare all'eremita Jorio, divenuto Santo, che qui visse prima del secolo IX. Nei secoli subì varie vicissitudini, anche da parte dei finanzieri, che prima che fosse costruita la caserma del Giovo, in caso d'emergenza, se ne servivano come rifugio. Nel 1783, l'oratorio fu dichiarato proprietà del Governo, che lo convertì in una caserma della Guardia di Finanza. Il Parroco di Stazzona, così, scriveva al Vescovo: ... essa (chiesetta) è divenuta nuovamente l'abitazione d'una finanziera quadriglia che vi si tenne dentro a far fuoco e a dormire ..., ciò creava malumore tra la popolazione, tanto che il Parroco decise di costruire a sue spese ... dietro all'oratorio una cassina, che sij aperta per comodo delle Guardie di Finanza, per non offendere la chiesa... Anche ai nostri giorni, tra i valligiani, la devozione per il Santo è ancora sentita, ed ogni anno la prima domenica d'agosto, centinaia d'Italiani e Svizzeri salgono al monte, per assistere alla Santa Messa che viene celebrata all'esterno della chiesetta per onorare il Santo e pregare per coloro che hanno perso la vita in questi monti: finanzieri, contrabbandieri

e semplici cittadini. Per sei mesi all'anno, la chiesetta è sommersa dalla neve; la vetustà delle mura e la forte umidità che si crea all'interno, hanno fatto perdere gli affreschi che vi erano dipinti, e questo ci ha fatto cambiare idea circa la collocazione del quadretto, lo lasceremo nel Rifugio. Il Rifugio, un tempo caserma, costruita negli anni della prima guerra mondiale ad uso degli alpini, poi passata alla Guardia di Finanza, alla fine degli anni '70, con la fine del contrabbando in montagna, è stata ceduta al Comune di Germasino ed ora è del Comune di Gravedona ed Uniti (Germasino - Consiglio di Rumo e Gravedona), gestito da un ente benefico: Mato Grosso. Il Rifugio si trova ad alcune decine di metri sotto il passo, ed ambedue, non molto distanti dalla chiesetta, hanno preso il nome del Santo: Rifugio San Jorio e Passo di San Jorio. Il Passo o Bocchetta, fin da epoche remote, era utilizzato da commercianti locali, ma anche da quelli dell'Europa del nord, per i loro scambi commerciali. Da qui, passarono, oltre ai mercanti, orde di barbari invasori, pellegrini, monaci, contrabbandieri, e nel periodo della guerra, 1940/45, disertori ed Ebrei in fuga dal fascismo. Si narra che la stessa Regina Teodolinda se ne serviva per raggiungere i Grigioni, tanto da fare costruire una più agevole mulattiera che collegasse, la Confederazione con la sponda nordoccidentale del Lago di Como, che ancora oggi, porta il nome di "Sentiero Regina". Sono circa le ore 14,00, quando mettiamo piede al Rifugio. Ci accoglie una signora dello staff di gestione, che, data la forte somiglianza con la conduttrice della RAI Licia Colò, soprannominiamo Licia, e dopo averci accompagnato in sala mensa, ci serve subito dei fumanti piatti di polenta con spezzatino di cervo. Intanto, tra i commensali presenti, vedendoci arrivare con cappello alpino in testa, bandiera tricolore e quadro della Madonna del Finanziere, si erano accese delle forti curiosità e fummo subissati da una sfilza di domande. Tra essi scoprimmo che vi era anche un sacerdote don Francesco Scanziani, professore di Teologia presso il Seminario Arcivescovile di Venegono (VA), a cui affidiamo la benedizione del quadro e la collocazione in una posizione decorosa e 23

I fratellini Pilichi, Antonia, Teresa e Salvatore

Da sinistra: don Francesco Scanziani, Paolo Rabassini, Siro Batini e Giovanni Trotta

visibile a tutti gli escursionisti che bivaccheranno al rifugio. Il nostro scopo è stato raggiunto, da ora in poi l'effige della Madonna del Finanziere, da quassù, veglierà su tutti noi e sarà testimone della presenza della Guardia di Finanza in questi luoghi. Purtroppo, abbiamo apprezzato un po' troppo la polenta, le torte, il buon vino e la grappa della signora "Licia" e il tempo fugge velocemente. Alle ore 17.00, si vedono in lontananza gli armenti rientrare negli stazzi, che preannunciano l'incombente sera. Dopo aver scattato alcune foto di rito, ci congediamo dai nostri nuovi amici e iniziamo la discesa. A Cima di Cugn, se Dio vorrà, ci andremo il prossimo anno.


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PENSIONI

I Pensionati Bancomat della Spesa Pubblica di

uando leggo “razionalizzazione della spesa previdenziale”, mi sento mancare il respiro. Mi viene l'orticaria. Da diversi anni “razionalizzare” significa “tagliare” - “ridurre”. Verbi che indicano pessime notizie per i pensionati. Per effetto della legge finanziaria detta oggi di “Stabilità” (cambia nome ma non la sostanza), le pensioni subiranno una notevole riduzione del potere di acquisto. In sostanza, in forza della nuova disciplina delle perequazioni ci sarà un rilevante ridimensionamento. Nell'intento di rendere accessibile anche a chi di previdenza non sa nulla di nulla, faccio ricorso ad un domestico esempio: chi percepisce 1.500 euro lordi mensili, non avrà nessuna rivalutazione per effetto della perequazione e come se la pensione perdesse mille euro nel corso dei prossimi tre anni. Chi ne prende più di 2.500 subirà, virtualmente, una riduzione di duemila euro all'anno. Il tutto è racchiuso nella nuova disciplina della rivalutazione rispetto all'inflazione. Il nuovo sistema risulta estremamente penalizzante rispetto alle precedenti regole di cui alla riforma del 2011. Con il decreto Salva-Italia del 2011 la dinamica perequativa era la seguente: le pensioni fino a tre volte il minimo ricevevano un adeguamento pari al 100% dell'aumento dell'inflazione, quelle fra le tre e le cinque volte si rivalutavano al 90% mentre quelle dalle cinque volte in su si dovevano accontentare del 75%. Il primo cambiamento era intervenuto col governo Monti: rivalutazione al 100% per 2012 e 2013 solo per gli assegni fino a tre volte il minimo (e per quelli superiori a quel limite ma inferiori a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante). Con la legge civettuolamente chiamata di “Stabilità”, (altra mazzata per i pensionati) la situazione è la seguente: rivalutazione intera (100%) per le pensioni fino a

Q

Vincenzo Ruggieri

Pensionato

tre volte il minimo, al 90% per quelle tra le tre e le quattro volte, al 75% per quelle tra le quattro e le cinque volte. Come si raggiunge il quintuplo del minimo Inps (cioè 2.405 euro) la rivalutazione si ferma al 50%. Peggio ancora per quanti percepiscano una pensione pari o superiore a sei volte il minimo (quindi dai 2.886 euro in su): costoro non si vedranno riconoscere alcun incremento. Si riporta stralcio del testo definitivo della legge di stabilità limitatamente all'argomento in trattazione con il quale viene modificata in negativo l'indicizzazione delle pensioni. Art. 12 - (Razionalizzazione della spesa previdenziale) Comma 1 - La disposizione reintroduce parzialmente per il triennio 2014-2016 una revisione dello schema di indicizzazione per tutti i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a tre volte il trattamento minimo INPS. Rimane confermata la indicizzazione al 100% per le pensioni complessivamente fino a tre volte il trattamento minimo INPS, intendendo per "minimo INPS" riferito al 2013 la somma di 6.440,60 euro annui, pari a 495,40 euro mensili. Sulla base dei seguenti presupposti si ricavano i seguenti importi: - l'importo di 3 volte il trattamento mini24

Stato

mo INPS risulta essere: 19.321,8 euro annui (1.486,3 euro mensili); - l'importo di 4 volte il trattamento minimo INPS risulta essere: 25.762,4 euro annui 1.981,7 euro mensili); - l'importo di 5 volte il trattamento minimo INPS risulta essere: 32.203 euro annui (2.477,2 euro mensili); - l'importo di 6 volte il trattamento minimo INPS risulta essere: 38.643,5 euro annui (2.972,6 euro mensili); Per il triennio 2014-2016 la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici, secondo quanto prevede la Legge di Stabilità emanata dal Consiglio dei ministri, è riconosciuta: · nella misura del 90 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a tre volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS con riferimento all'importo complessivo dei trattamenti medesimi; · nella misura del 75 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS con riferimento all'importo complessivo dei trattamenti medesimi; · nella misura del 50 per cento per i trat-


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tamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS con riferimento all'importo complessivo dei trattamenti medesimi e, solo per l'anno 2014, non è riconosciuta per le fasce di importo superiori a sei volte il trattamento minimo (per tali fasce di importo tale mancato riconoscimento è stato introdotto dal comma 236 dell'ar ticolo 1, della legge n. 228/2012, ora assorbito dal complessivo ridisegno del sistema di rivalutazione automatica per il triennio 20142016).

E' previsto il meccanismo di salvaguardia in corrispondenza di ogni limite superiore delle classi di importo considerate finalizzato far sì che in ogni caso che le pensioni superiori a tale limite non risultino inferiori, successivamente all'applicazione del nuovo schema di indicizzazione, al predetto limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante al medesimo. Dal 2017 la disposizione nulla innova, riprendendo salvo imprevisti (ci credo poco) il meccanismo del vecchio calcolo della indicizzazione. Resta da vedere l'impatto delle nuove misure nelle

tasche dei pensionati. Ci sarà inevitabilmente una drastica riduzione dei consumi con conseguente riduzione delle entrate fiscali. L'ultima perla prevista dalla “Legge di Stabilità” la riduzione, con decorrenza retroattiva, delle detrazioni fiscali. Comprese le sbandierate opere di ristrutturazione edilizie e quelle per il risparmio energetico (valvole termostatiche). Le dichiarazioni del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale non promettono nulla di buono: «La messa in sicurezza del sistema pensionistico non assicurerà necessariamente un futuro dignitoso per tante persone».

non ha! Come accenna opportunamente l'esperto Vincenzo Ruggieri, su un numero di qualche tempo fa di "Fiamme Gialle", un ex Ministro del Lavoro, addirittura, aveva indirizzato a tutti gli Enti pubblici interessati una lettera in cui sottolineava “se voi date spazio ai pensionati, distruggete il Bilancio dello Stato!” in tale ottica, anche la "class action" del Codacons, basata su dispositivi della Corte Costituzionali e giudizi favorevoli della Corte dei Conti non poteva e non ebbe successo nel 2010. Per il socio Salati, invece, la sentenza del novembre 2006 era perfettamente valida, ma l'INPDAP, anche dopo una ulteriore specifica sentenza del 2009, che respingeva il ricorso di Appello dell'Istituto, si rifiutava di ottemperare e di rispettare il dispositivo del giudice e continuava a non corrispondere l'indennità per intero. Tale comportamento "palesemente illegittimo e fondato su presupposti inesistenti ed erronei", come affermato dal giudice di merito, ha costretto ancora una volta

Salati a presentare un ulteriore ricorso alla Giustizia Amministrativa, che con sentenza n. 292 del 31.10. 2012, depositata il 28.12. 2012, e notificata all'INPS ( com'è noto subentrata all'INPDAP) di Parma nel febbraio 2013, ha condannato, ancora una volta, l'Ente competente a corrispondere l'indennità integrativa per intero ed a "provvedere" entro 90 giorni, all'esatta esecuzione di questa e, come sottolineato nella sentenza, delle "ben due altre pronunce nei due gradi di giudizio" l'attribuzione sulla pensione di reversibilità dell'indennità integrativa speciale per intero. Certi che questa singola vicenda avrà a breve una fine, fortunatamente, positiva, per il ricorrente, che ha già avuto assicurazioni dall'INPS che riceverà il dovuto, questa segnalazione vuole essere un'indicazione di "speranza" per altri che siano in condizioni similari e possano veder risolta una palese ingiustizia, sfatando quanto lo stesso Ruggieri affermava tempo fa: il ricorso è giusto, il momento sbagliato.

Indennità Integrativa Speciale di

Donato Carlucci

Il

comm. mar. Gianfranco Salati, socio della Sezione di Parma, anche per dar qualche minimo segnale di ottimismo ad altri colleghi che si trovassero nelle stesse condizioni, riallacciandosi alle varie trattazioni pubblicate sul nostro Periodico a proposito dell'indennità integrativa speciale dimezzata per i coniugi superstiti, ha voluto far conoscere l'esito, finalmente positivo, del suo ricorso per l'ottenimento per intero del su citato emolumento. La "burocrazia" pubblica (o forse altro!) non solo, a volte, è capace di non rispettare le norme esistenti e di non tener in debito conto i diritti dei cittadini, ma anche se soccombente in giudizio e "condannata" dalla giustizia amministrativa, non ottempera e non osserva il dispositivo di sentenze! Nel lontano novembre 2006, la Corte dei Conti dell'Emilia Romagna riconosceva al socio Salati il diritto a vedersi riconosciuta l'attribuzione “per intero” dell'indennità integrativa speciale sul trattamento di reversibilità spettategli dopo il decesso della propria moglie. Tale riconoscimento, secondo la Corte, gli derivava dall'esatta applicazione dell'art. 15, comma 3 della legge n. 724 del 23.12.1994. Già questo primo aspetto della vicenda, che ha visto Salati costretto, come molti altri, a ricorrere al giudice, la dice lunga sul rispetto della persona e dei pensionati, in particolare, che la Pubblica Amministrazione spesso

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MINI-RADUNI 40° anniversario della fondazione della Scuola Allievi Finanzieri di Mondovì di

Milvio Fantoni

ei giorni 13,14 e 15 settembre presso la caserma Galliano si sono ritrovati oltre 400 ex appartenenti alla Scuola Allievi Finanzieri di Mondovì provenienti da tutte le regioni italiane per ricordare il 40° anniversario della fondazione della Scuola Allievi di Mondovì. Una tre giorni pieni di emozioni ed un tuffo nel passato, con un programma denso di incontri dal grande significato. Il sabato pomeriggio,alla presenza del Comandante Regionale del Piemonte Gen. D. Carlo Ricozzi, del Comandante provinciale Col. Francesco de Angelis, i Generali Giorgio Busatta e Secondo Alciati già comandanti del Battaglione, i Colonnelli Domenico Grimaldi e Giuseppe Gravina nonché l'attuale Prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia e il Sindaco di Mondovì Stefano Viglione si è provveduto all'alza Bandiera con l'ultima Bandiera del III battaglione e alla lettura della motivazione della M.O.V.M. Antonio Zara, uno dei primi allievi di Mondovì, da parte dell'attuale comandante della Tenenza di Mondovì Ten. Arrigo Galvan. E' seguita la Santa Messa Celebrata da Mons. Jean Pierre Ravotti già Cappellano della Scuola, al termine della Preghiera del Finanziere letta dal Lgt. Silvano Biondini il suono del Silenzio per ricordare tutti quelli che hanno frequentato la Scuola ed ora scomparsi. Successivamente è stata inaugurata una stele a ricordo degli ex allievi Sottile e De Falco Medaglie oro al Valor Civile tragicamente scomparsi in un'azione anticontrabbando nel Brindisino. La domenica un bel gruppo dei radunisti si è recato a piedi presso la cappella del Bricchetto per deporre una corona presso la lapide che ricorda l'eroica Resistenza della Legione Truppe Leggere all'avanzata delle truppe Napoleoniche il 21 aprile 1796. La giornata è terminata con il pranzo presso un noto albergo di Roccaforte.

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6° Corso Pluristagionale Anno 1974/1975 - Scuola Alpina di Predazzo resso la Scuola Alpina di Predazzo, nei giorni 21 e 22 settembre, si sono ritrovati i frequentatori del 6° Corso Pluristagionale anni 74 -75. Grazie alla collaborazione del Comandante e dei finanzieri della Scuola Alpina, i frequentatori, il 21 settembre presso il Circolo Permanenti hanno consumato un rinfresco quindi, dopo una breve visita al Museo della Scuola Alpina, si sono diretti alla volta di Bellamonte dove hanno alloggiato presso l'albergo “La Torretta”. La mattina successiva è stata celebrata la Santa Messa e deposto una corona d'alloro sulla lapide della Chiesetta della Scuola. Terminata la cerimonia dopo le foto di rito, i frequen-

P

tatori (circa una quarantina) e gli istruttori di allora, giunti in gran numero, hanno raggiunto l'albergo “ La Torretta”dove era stato programmato il pranzo. La festa si è protratta a lungo e non sono mancati i

momenti di commozione ricordando le avventure di quei tempi. Al termine tutti si sono salutati con la promessa di ritrovarsi ed organizzare di nuovo questa simpatica rimpatriata.

ei giorni 5, 6 e 7 ottobre gli ufficiali del 15° Corso Speciale si sono radunati a Roma per festeggiare il loro 31° anniversario dalla nomina ad Ufficiale; alla riunione hanno partecipato anche i rispettivi familiari in una atmosfera gioviale e serena che ha rinsaldato il sentimento di appartenenza al Corpo pure nei partecipanti più giovani del gruppo. Tra gli eventi dell'intenso programma predisposto dagli organizzatori, spicca l'eccezionale partecipazione di una rappresentanza degli ufficiali e dei familiari alla celebrazione eucaristica mattutina del Santo Padre Papa Francesco nella Cappella Sanctae Marthae. Il forte momento di spiritualità è stato dedicato, nelle intenzioni di tutti, alla memoria dei due colleghi di corso prematuramente scomparsi. Al termine della Santa Messa la rappresentanza, costituita dal Gen. B. (aus) Loreto Serani, Gen. B. (aus) Romano Sedda e dalla signora Rosalia Paino moglie del capocorso Gen. B. (aus) Giuseppe Chierchia, è stata salutata dal Santo Padre al quale è stato fatto dono di una statuetta Nell'occasione il Santo Padre ha formularaffigurante un sottotenente in unifor- to un ringraziamento particolare alla me del 1892. Guardia di Finanza per la meritoria opera

di assistenza svolta a favore dei profughi che quotidianamente tentano di raggiungere l'isola di Lampedusa.

Gli Ufficiali del 15° Corso Speciale di

Loreto Serani

N

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NAPOLI

a cura di A. Malizia

LATISANA

Celebrazione eucaristica in onore di San Matteo, officiata da don Oscar, con la partecipazione della Sezione di Latisana, presieduta dal M.A. Roberto Perosa, e dei finanzieri della locale Compagnia e di numerose Autorità.

Il 28 settembre 2013, presso il Castello Angioino di Napoli, si è svolta la cerimonia a ricordo delle 4 giornate di Napoli. Alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stata deposta una corona di alloro alla lapide posta all'interno del Maschio Angioino. Hanno partecipato alla cerimonia una folta rappresentanza di Associazioni Combattentistiche e d'arma tra cui la Sezione A.N.F.I. di Napoli guidata dal Presidente, S.Ten. Augusto Avarone.

CORMONS - GORIZIA - MONFALCONE

In occasione della ricorrenza di San Matteo, Patrono della Guardia di Finanza, S.E. Monsignor Carlo Maria Redaelli, Arcivescovo Metropolita di Gorizia ha celebrato la Santa Messa presso la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e Maria di Gorizia a cui hanno partecipato le massime autorità civili e militari di Gorizia nonchè il personale del Corpo in servizio con il Comandante Provinciale Col. Fabio Cedola ed una nutrita rappresentanza delle Sezioni A.N.F.I. di Cormons, Gorizia e Monfalcone con i rispettivi presidenti Brig. C. Quirino Spanedda, Fin. Francesco Perazza (vicepresidente) ed il S.Ten. Comm. Giorgio Miccoli.

Il 20 settembre 2013, 69° anniversario del sacrificio del M.M. Vincenzo Giudice, M.O.V.M., è stata deposta una corona di alloro sulla lapide posta sulla facciata esterna della Caserma E. Toti, sede del Comando Provinciale di Napoli. Alla cerimonia hanno partecipato la rappresentanza della Sezione A.N.F.I. di Napoli e della Sezione A.N.S.I. (Sottufficiali d'Italia) di Napoli. 28


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RIMINI

Il 29 agosto 2013, il Presidente della Sezione, Lgt. Remo D'Alonzo, con numerosi soci e familiari, ha partecipato alla cerimonia della ricorrenza della beatificazione del Fin. Sacerdote Don Quintino. La cerimonia si è svolta presso l'Eremo S. Alberico, nel Comune di Verghereto (FC), località Monte Fumaiolo, ed è stata onorata dalla presenza di numerose autorità tra cui S.E. il Vescovo di Cesena – Sarsina, Mons. Regattieri Douglas. Presente l'Associazione Amici di Don Quintino appositamente giunti da Melissano (LE).

TRICASE

ISCHIA

Avvicendamento al comando della locale Tenenza tra il Ten. Massimo Graziano ed il Ten. Luigi Pizzella. Nella foto i due ufficiali con alcuni soci della locale Sezione presieduta dal Cav. Gaetano Calabrese.

Il 7 settembre 2013, il Ten. Paolo Salvatore Aiello, neo Comandante della Tenenza di Ischia ha voluto visitare i locali della Sezione A.N.F.I. dove è stato accolto dal Presidente e dal Consiglio Direttivo.

MANTOVA

COSENZA

Il 1° agosto 2013, alla presenza del Gen. D. Sebastiano Galdino, Comandante Regionale, è avvenuto l'avvicendamento del Comandante Provinciale tra il Col. Dario Guarino destinato ad altro incarico ed il Col. Andrea Pieroni.

Il 14 agosto 2013, il Comandante Regionale della Calabria, Gen. B. Gianluigi Miglioli, durante la sua visita al Comando Provinciale di Cosenza, alla presenza del Col. T. ISSMI Giosuè Colella, ha incontrato i rappresentanti della locale Sezione. 29


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UDINE

FORMIA

Il 29 agosto 2013 il Vicepresidente Nazionale per l'Italia Settentrionale, Gen. B. Mauro Santonastaso, ha incontrato il Comandante Provinciale di Udine, Col. ISSMI Stefano Commentucci, con loro, il Consigliere Nazionale, Ten. Col. Vincenzo d'Amato ed il Presidente della Sezione, M.A. c.s. Guido Bianchi.

Il 30 settembre 2013 il Comandante Re.T.L.A. Navale di Formia, Col. Marcello Marzocca, ha effettuato una visita di cortesia alla sede della locale Sezione, accolto dal Presidente, Lgt. Cav. Antonio D'Urso e dal Consiglio Direttivo al completo nonchĂŠ da un folto gruppo di soci.

MONFALCONE

AGRIGENTO

Il Sindaco di Pontebba, Sen. Isabella De Monte, il Presidente del Consiglio Regionale F.V.G. Franco Jacob, il Presidente della Sezione ANFI di Monfalcone, S.Ten. Comm. Giorgio Miccoli, il Presidente della Regione, On. Debora Serracchiani ed il Capo della Protezione Civile Prefetto Franco Gabrielli, durante la commemorazione dell'alluvione dell'Alto Friuli.

I volontari del gruppo Protezione Civile Sezione ANFI di Agrigento, coordinati dal Presidente della Sezione, V.Brig. Cav. Roberto Ferro, hanno partecipato, su ordine del Prefetto, alle ricerche di un cittadino scomparso nel Comune di Cianciana (AG).

CASSINO

Il 18 giugno u.s. il Comandante dell'80° R.A.V. Roma di Cassino, Col. Giampiero Romano, ha visitato la sede della locale Sezione ANFI accolto dal Presidente, Lgt. Marcello Fargnoli, dal direttivo e da numerosi soci (a sinistra). Il 21 luglio 2013 i soci e familiari della Sezione hanno partecipato ad una Santa Messa, presso la Cattedrale del Comune di Pontecorvo (FR) officiata dal Mons. Luigi Casatelli (a destra). 30


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TOLMEZZO

ACQUI TERME

In occasione della ricorrenza della festività di San Matteo il direttivo ed i soci della Sezione, presieduta dal M.c. Angelo Frisco, unitamente al Comandante della Compagnia Cap. Sara Iuri ed ai colleghi in servizio, hanno assistito alla celebrazione della Santa Messa presso la Cappella dei Salesiani.

85° compleanno del fin. Luigi Raimondi che è stato festeggiato dal Comandante Provinciale, Col. Antonio Borgia unitamente al Presidente della Sezione M.m.a. Cav. Luciano Rizzon ed al V.Pres.te, Brig. c. Gian Carlo Trinchero.

BRESCIA

SONDRIO

Il 16 settembre 2013, su invito del Comandante Provinciale, Col. t. ST Bonifacio Bertetti, una rappresentanza della Sezione, con bandiera, ha partecipato presso il Duomo di Brescia alla cerimonia religiosa in onore del nostro patrono San Matteo.

Santuario della “Santa Casa (Lauretana) di Tresivio, domenica 27 ottobre, raduno dei soci e familiari della Sezione di Sondrio, guidata dal presidente Giuseppe Santelia. Presenti all'incontro Fernando Baruffi, sindaco di Tresivio e il Cap. Giuseppe Papa, comandante della Compagnia di Sondrio.

CROTONE

ROVIGO

Il Gen. C.A. Domenico Minervini, Comandante Interregionale per l'Italia Sud-Occidentale, durante la visita al Comando Provinciale di Crotone ha voluto incontrare i rappresentanti della locale Sezione presieduta dal Brig. Sergio de Benedetto.

San Matteo, presso la Chiesa dei Frati Cappuccini di Rovigo, che ha visto la partecipazione del Comandante Provinciale, Col. t. ISSMI Carlo Saladino, del personale in servizio ed i soci della Sezione presieduta dal M.O. Benito Rossi.

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SASSARI

TURI

Durante la visita al Comando Provinciale di Sassari, il Gen. C.A. Pasquale Debidda, Comandante Interregionale per l'Italia Centrale, ha incontrato la delegazione della locale Sezione presieduta dal M.M. Giovanni Ragnedda.

5° Memoriale Fin. Cesare Marinelli, organizzato dalla Sezione A.N.F.I., presieduta dal Brig. c. Domenico Perfido. Nella foto la premiazione dei vincitori.

MARANO DI NAPOLI

Visita speciale del Vice Presidente della Camera dei Deputati, On.Luigi Di Maio, alla Sezione ANFI di Marano di Napoli. Nella foto da sinistra il Presidente della Sezione e l'On. Di Maio (foto a sinistra). Visita del Sen. Giuseppe Esposito, Vicepresidente del COPASIR- Comitato di controllo della sicurezza della Repubblica con una rappresentanza della locale sezione. Il senatore è il sesto da sinistra.

SALÒ

Dal 7 al 9 settembre u.s. i soci della Sezione, presieduta dal M.M. Gaetano Compagnone, hanno effettuato una gita socio culturale a St. Moritz (CH) e, al ritorno, si sono soffermati a Bellagio, Lago di Como, per rendere omaggio ai Fin. Longo e Malerba deceduti in servizio.

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ENNA

Il 18 ottobre 2013, il Comandante Regionale della Sicilia, Gen. D. Ignazio Gibilaro, accompagnato dal Comandante Provinciale, Col. Giovanni Carlo Liistro, ha visitato la Sezione A.N.F.I. di Enna. Ad accoglierlo il Presidente, Ten. Giuseppe Spampinato, il Consiglio di Sezione al completo e numerosi soci. Il Ten. Spampinato, dopo aver ringraziato l'alto Ufficiale per l'attenzione e la sensibilità dimostrata nei confronti del Sodalizio, lo ha pregato di consegnare al Comandante Provinciale, Col. Giovanni Carlo Liistro, la tessera ed il diploma di Socio Onorario dell'A.N.F.I..

VELLETRI

3° Memorial M.C. Michele Santonastaso. Il compianto Maresciallo Santonastaso aveva prestato servizio presso il Comando Compagnia di Velletri e successivamente al Comando Brigata di Cisterna di Latina. Sono intervenuti al Torneo di calcio a 5, organizzato dalla Sezione di Velletri, oltre al personale in servizio, i figli, la vedova e i fratelli nonché numerosi soci. Si sono incontrate quattro squadre, ed ha visto primeggiare la formazione “Amici e parenti”. Nella foto a sinistra la vedova del M. Santonastaso consegna il trofeo alla squadra II classificata. A destra la consegna della tessera di socio ordinario alla Signora Santonastaso

CERVIGNANO - GORIZIA - MONFALCONE

GALATONE

4 novembre 2013, le Sezioni A.N.F.I. di Cervignano del Friuli, Gorizia e Monfalcone con i rispettivi presidenti hanno partecipato alla solenne cerimonia che si è svolta presso il Sacrario Militare di Redipuglia in occasione della festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate.

Il 6 luglio u.s., S.E. Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli presso la Santa Sede, trovandosi nella città di Galatone, ha voluto visitare la locale Sezione A.N.F.I.,presieduta dal Luogotenente Santo MY. 33


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a cura di G. Guglielmi

Roma 1/Nord, e consorte Sig.ra Anna Maria Zanolari;

SOCI CHE SI FANNO ONORE APP. ELIGIO DI GIOVANNI In occasione della ricorrenza della festa del paese di Predazzo, SS. Filippo e Giacomo, 25 luglio 2013, all'App. Di Giovanni, Consigliere della Sezione di Predazzo, è stato consegnato un riconoscimento di benemerenza da parte della locale Amministrazione con la seguente motivazione: “Personaggio che, nella semplicità della sua testimonianza di vita, ha saputo proporsi al paese attraverso una preziosa, insostituibile presenza umana e professionale, a favore dei giovani, dello sport, del sociale, ancora oggi offerta in modo discreto, generoso e disinteressato, laddove si manifesta la necessità di un sostegno e di una collaborazione efficace e puntuale. Il Sindaco, la Giunta, il consiglio Comunale e l'intera popolazione di Predazzo gli testimoniano la loro riconoscenza e la loro gratitudine.”

STEN. CAV. UFF. MARINO MORI Il Sottotenente Marino Mori, socio della Sezione di Este, nel mese di settembre in occasione della festa sociale del donatore di sangue dell'Estense, tenutasi nella sala Civica del Comune di Ponso (PD) gli è stata consegnata la “Benemerenza in oro con diamante” per aver effettuato più di 120 donazioni, inoltre per essersi adoperato con vivo impegno in campo sociale allo scopo di portare la cultura del dono gratuito del sangue tra i giovani, gli amici, conoscenti, e difendere il senso della donazione apportando un concreto e fattivo contributo ed a dare quella sottile voce di cui ha bisogno il malato. La formula incoraggiante è: “TE DONATORE SILENZIOSO RAPPRESENTI QUEL FILO ROSSO CHE LEGA LA SOFFERENZA ALLA SPERANZA”.

PROMOZIONI Il seguente militare in congedo è stato promosso al grado superiore nel ruolo d'Onore: a Sottotenente; M.A. Umberto Russo, socio della Sezione di Catanzaro.

Brig. Renzo Buggiani, socio della Sezione di Firenze, e consorte Sig.ra Liliana Telleschi; Fin. Domenico Buono, socio della Sezione di Agrigento, e consorte Sig.ra Lala Veronica Randazzo; Brig. Luigi Canevarolo, socio della Sezione di Salò, e consorte Sig.ra Teresa Paliola; M.C. Rag. Vincenzo Carbutti, socio della Sezione di Andria, e consorte Sig.ra Antonietta D'Avanzo; App. Livio Casoni, socio della Sezione di Siena, e consorte Sig.ra Nevia Belfiore; M.A. Filargino Coscia, socio della Sezione di Roma Lido di Ostia, e consorte Sig.ra Luciana Graziosi; S.Ten. Giuseppe Chiatti, socio della Sezione di Firenze, e consorte Sig.ra Flora Sassara; M.M.a.m. Michele Dibenedetto, socio della Sezione di Barletta, e consorte Sig.ra Emmanuella Ricco; Sig. Nicola Marinelli, socio simpatizzante della Sezione di Cerignola, e consorte Sig.ra Anna Leserri; Brig. Alceo Nerla, socio della Sezione di S. Benedetto del Tronto, e consorte Sig.ra Marcella Arditi; Magg. Loris Pallotta, socio della Sezione di Diamante, e consorte Sig.ra Sofia Tambasco;

M.A. Giovanni Russo, socio della Sezione di Ischia;

App. Giuseppe Piazzolla, socio della Sezione di Bari, e consorte Sig.ra Maria Damato;

a Vice Brigadiere; App.sc. Franco Del Soldato, socio della Sezione di Ischia.

Fin. Cav. Sergio Venturin, socio della Sezione di Conegliano, e consorte Sig.ra Milena Oregioni.

I seguenti militari in servizio, sono stati promossi al grado superiore:

M.M.A. c.s. Icilio Sbrillo, Sindaco revisore della Sezione di Castiglione del Lago, e consorte I seguenti soci hanno festeggiato il loro 50° anni- Sig.ra Elide Nocera. versario di matrimonio:

a Luogotenente;

M.O. Pietro Andretti, socio della Sezione di

NOZZE D’ORO

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NOZZE


FiammeGialle / Novembre - Dicembre 2013

I seguenti soci o loro familiari hanno contratto matrimonio:

Antonio, Consigliere della Sezione di Vasto, con l'Arch. Monica Maria Santini;

Sig. Claudio Botrugno, Vice Sindaco del Comune di Galatone, socio simpatizzante della Sezione di Galatone, con la Sig.na Annarita Zuccala';

Dott.ssa Antonella Rapone, figlia del Brig. Vincenzo, socio della Sezione di Policoro, con l'Ing. Roberto Piacenti;

Sig.na Tania Cerro, figlia del Brig.c. Enzo, socio della Sezione di Alatri, con il Sig. Manuel Panetta; Dott.ssa Noemi Ciavolino, figlia del Brig.m. Vincenzo, socio della Sezione di Termoli, con il Cap. Fabio Boerner, in servizio nel Corpo; Dott.ssa Catia Cornacchia, figlia del Sten. Cav. Uff. Domenico, Consigliere della Sezione di Pescara, con il Dott. Antonio Iannitelli; Dott.ssa Claudia Del Greco, figlia del Brig.c. Gaetano, Consigliere della Sezione di Cassino, con il Sig. Andrea Angione; Dott.ssa Anna De Simone, figlia del Brig.c. Vincenzo, Sindaco effettivo della Sezione di Roma Eur Tor dè Cenci, con il Dott. Enrico Gargiulo; Sig.na Alessandra Di Benedetto, figlia del M.llo Antonio, socio della Sezione di Catania, con l'Ufficiale della Marina Militare Carlo Saverio; Dott. Ernesto Dioguardi, figlio del Sig. Gabriele, socio simpatizzante della Sezione di Pescara, con la Dott.ssa Mildred Pabon; Dott. Matteo Falso, figlio del Sten. Cav. Uff. Leonardo, Presidente della Sezione di Roma Eur Tor dè Cenci, con la Sig.na Paola Tucci; Sig. Ernesto Folino, figlio del M.a. Francesco, Consigliere della Sezione di Lesina, con la Sig.ra Simona Simone; Sig. Angelo Grasso, socio simpatizzante della Sezione di Catania, con la Sig.na Mery Conti; Sig.na Elena Iuliano, socia simpatizzante della Sezione di Roma Eur Tor dè Cenci, figlia del Lgt. Giustino socio della stessa Sezione, con il Sig. Tiziano Bisegna; Sig. Simone Mantello, figlio del Brig.c. Domenico, socio della Sezione di Cosenza, con la Sig.na Maddalena Amodio; Sig. Alfonso Marino, figlio del Sig. Giuseppe, socio simpatizzante della Sezione di Lesina, con la Sig.na Erica Trombetta; Sig.na Ambra Gessica Passalacqua, figlia del Lgt. Vito, socio della Sezione di Busto Arsizio, con il Sig. Francesco Berteotti; Arch. Nicola Maria Raimondi, figlio del M.M.

Manuel, nipote del Fin. Vittorio Rotunno, socio della Sezione di Como, e della consorte Sig.ra Raffaella Marelli; Marco, nipote del Sig. Francesco Lavacca, socio simpatizzante della Sezione di Cerignola, e della consorte Sig.ra Felicia Lanza;

Sig. Rocco Tangorra, figlio del Lgt. Giuseppe, socio della Sezione di Bologna, con la Sig.na Anna Notari;

Matilde, nipote del Brig.c. Amedeo Moriconi, socio della Sezione di Velletri;

Sig. Andrea Ursida, figlio del Brig.c. Giuseppe, Presidente della Sezione di Fiumefreddo di Sicilia, con la Sig.na Cettina Barone.

Matteo, nipote del M.m.a.c.s. Giuseppe Paganini, socio della Sezione di Roma 1/Nord, e della consorte Sig.ra Ingrid;

CULLE

Melissa, nipote dell'App. Giovanni Putzu, socio della Sezione di Busto Arsizio;

Sono nati: Antonio, nipote del Fin. Antonio Di Lecce, socio della Sezione di Cerignola, e della consorte Sig.ra Franca Canicattì; Alessandro, nipote del M.a. Santolo D'Angelo, socio della Sezione di Napoli; Anna, figlia dei coniugi Sig.ra Laura Diana e del Sig. Riccardo Aru, socio simpatizzante della Sezione di Iglesias; Bianca Maria, figlia dell'App. Luca Tommasone, in servizio nel Corpo e della Sig.ra Isabella, nipote del M.c. Gerardo Tommasone e dell'App. sc. Francesco Lotta, soci della Sezione di Gorizia; Daniel, figlio del Lgt. Massimiliano Calcagni, in servizio nel Corpo presso l'Europol dell'Aia (Olanda), socio della Sezione di Conegliano, e della consorte Sig.ra Dalina; Eliana, nipote del Brig. Sergio de Benedetto, Presidente della Sezione di Crotone, e della consorte Sig.ra Olga Astorino; Emma, nipote del Brig. Angelo Pucillo, socio della Sezione di Fano, e della consorte Sig.ra Gabriella Giangiacomi; Flavio, nipote dell'App.sc. Ottavio Todde, Sindaco effettivo della Sezione di Tortolì; Giorgia, nipote del Brig.c. Gianfranco Novello, socio della Sezione di Torino; Giulia, nipote del M.m.a. Vito Pascazio, Consigliere della Sezione di Bitetto, e della consorte Sig.ra Angela Schiralli; Lavinia, nipote del MM. Vincenzo Lo Curto, Consigliere della Sezione di Roma-1/Nord, e della consorte Sig.ra Mimy; Linda, nipote del Brig. Pietro Verdosci, socio della Sezione di Pesaro, e della consorte, Sig.ra Anselmina Del Fante e nipote del Brig. Massimiliano Verdosci, in servizio nel Corpo;

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Michela, nipote del M.M.a.m. Michele Dibenedetto, socio della Sezione di Barletta; Mirko, nipote dell'App.m.sc. Rocco Foti, Vice Presidente della Sezione di Milazzo; Nora, nipote del Brig.c. Donato Ricciuti, Vice Presidente della Sezione di Vasto, e della consorte Sig.ra Silvana Formentin; Paolo, figlio del Sig. Filippo Moretti, socio simpatizzante della Sezione di Perugia; Paride, nipote del Sten. Gennaro Giustino, Vice Presidente della Sezione di Cividale del Friuli, e della consorte Sig.ra Diana Giobbi; Rachele, nipote dell'App.sc. Antonio Cicu, socio della Sezione di Como, e della consorte Sig.ra Wilma Funghi; Sofia, nipote del Vbrig. Gavino Luzzu, socio della Sezione di Milano; Sofia, nipote del M.M. Andrea De Vita, socio della Sezione di Mazara del Vallo, e della consorte Sig.ra Angela Angileri; Viola, nipote dell'App. sc. Umberto Ortenzi, Presidente della Sezione di Sestri Levante, e della consorte Sig.ra Marisa Ferrari; Vittoria, nipote del Sten. Comm. Giorgio Miccoli, Presidente della Sezione di Monfalcone.

LAUREE Si è laureato il seguente socio o familiare: Sig.na Marica Valentine Cescato, figlia del Brig. Gabriele, socio della Sezione di Borgo Valsugana, in “Servizi Sociale”. “Fiamme Gialle” formula infiniti e fervidi auguri di ogni bene e felicità ai neo promossi, ai coniugi che hanno festeggiato le nozze d’oro, ai neo sposi, ai neonati ed al neo laureato.


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TRISTIA

a cura di

Gaetano Guglielmi

IN RICORDO DEL GEN. C.A. PILOTA, ALBERTO BALDELLA Il 29 luglio u.s. a causa di una grave malattia, è venuto a mancare all'affetto dei propri cari, amici e conoscenti, il Generale di Corpo d'Armata pilota Alberto Baldella, socio Onorario dell'Anfi. Nato a Roma il 5.12.1946, arruolatosi nel Corpo il 26.10.1966, frequentando il corso Allievi Ufficiali presso l'Accademia della Guardia di Finanza, ha percorso splendidamente tutte le tappe della scala gerarchica. Ha assunto oltre venti prestigiosi incarichi tra comandi centrali e periferici, ottenendo oltre 50 ricompense di ordine morale. Frequentatore di innumerevoli corsi interni ed esterni al Corpo, tra i quali la Scuola di Perfezionamento Forze di Polizia, laureato in Giurisprudenza e Docente Universitario. La Sezione ANFI di Pratica di Mare, fu istituita su input del Gen. Baldella, nel 2009, allora Comandante del Comando Logistico Aeronavale, il quale mise a disposizione della stessa dei locali confacenti con gli scopi sociali. Nel 2011 diventò socio della stessa Sezione di Pratica di Mare e, successivamente, nominato Socio Onorario dell'A.N.F.I.. Il Generale Baldella, padre e marito esemplare, stimato ed apprezzato dai superiori, dai colleghi e dai collaboratori, ha lasciato un vuoto incolmabile in quanti lo hanno conosciuto. Alla Sig.ra Paola e alle figlie che lo piangono vogliamo rinnovare l'affetto di tutti noi.

Mario de Nuntiis

IN RICORDO DI UN AMICO GEN. B. TOMMASO IPPOLITO Il pomeriggio del giorno primo Novembre 2013, solennità di Ognissanti, è improvvisamente mancato nella sua abitazione il Gen. B. Tommaso Ippolito. Era nato a Monopoli (BA) IL 25 Giugno 1943. Allievo del 62° Corso Ufficiali è entrato nella Nostra Accademia 51 anni fa. Giovane Tenente è stato assegnato a Genova, dove ha comandato la Tenenza Volante, sita in porto presso la Caserma Cincotti. Quasi tutta la sua carriera si è svolta a Genova, salvo una breve parentesi a Termoli , Como, 7 anni fra Cagliari e Oristano, e 2 anni a Torino. Per molti anni è stato Comandante di Compagnia e di Gruppo alla storica Caserma S. Teresa. Successivamente presso la Caserma S. Giorgio ha ricoperto il ruolo di Relatore e quindi di Aiutante Maggiore. Ha concluso la sua carriera presso il Nucleo Regionale di Polizia Tributaria di Bari 10 anni fa. Molto stimato nella nostra città per la sua rettitudine e per la cordialità, con la quale era solito rapportarsi, innanzitutto con il personale subalterno, perché molto sensibile alle esigenze personali di tutti, e con il mondo esterno. Ora che la sua persona è avvolta nella luce diafana della morte, la sua figura appare ancora più nitida. Professionalmente molto preparato, lascia un grande ricordo, in chi l'ha conosciuto per la sua squisita bontà , educazione e gentilezza, suscitando sempre ampi consensi e grande stima. Il tratto della sua persona rimane a noi, come dono prezioso espressione dei migliori sentimenti di umanità, di moralità e di religiosità. Una memoria incancellabile, edificante e consolante! Alla moglie Anna Maria e a Daniela sua figlia i nostri sentimenti di affetto, assicurando loro che Tommaso, vivrà sempre nel nostro cuore! Ciao Tommaso, rimarrai nel cuore dei colleghi del 62° Corso “Mali Viluscia”. Mons. Giovanni Denegri

IN RICORDO DEL Gen. C.A. Giuseppe DI GAETANO Il 19 agosto u.s. è venuto a mancare il Generale di Corpo d'Armata Giuseppe Di Gaetano, socio della Sezione di Viterbo, e dal 1982 al 1990 fu Vicepresidente Vicario dell'Associazione Nazionale Finanzieri D'Italia. Figlio d'arte, il padre fu Generale di Brigata, si arruolò nel Corpo come Allievo Finanziere nel 1937 e nel 1938 frequentò il 41° corso dell'Accademia della Guardia di Finanza. Durante la sua carriera, conseguì la laurea in Giurisprudenza, i titoli di “Scuola di Guerra” , “Master in Scienze Strategiche” e di “Centro di alti studi Militari”. Nella Guardia di Finanza, il Gen. Di Gaetano è stato al comando di prestigiosi incarichi e di innovazioni, attuò nel 1958 la reintroduzione nel Corpo della “selezione attitudinale” che precedentemente era stata abolita. Altre proposte e innovazioni del Gen. Di Gaetano furono l'istituzione della sezione “Mezzi Audiovisivi”, insegnò in Accademia la materia “Ordinamento del Corpo e da comandante della Legione Allievi, propose l'istituzione di un distinto “Centro Reclutamento”. 36


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SONO

DECEDUTI INOLTRE I SEGUENTI

SOCI O LORO FAMILIARI:

Gen.B. Salvatore ALI', socio della Sezione di Roma 1/Nord, il 16.7.2013; Sig.ra Romilda ALTIERI, consorte del M.m.a. Vincenzo Orsini, socio della Sezione di Bologna, il 19.8.2013; Brig. Damiano ARDITO, Consigliere della Sezione di Alessandria, il 23.7.2013; Sig.ra Barbarina ATZERI, madre del Brig. Giampietro Ausini, socio della Sezione di S. Benedetto del Tronto, il 19.8.2013; M.M.a Gino BARBAN, socio della Sezione di Asti, il 5.8.2013; M.M. Ariodante BINI, socio della Sezione di Como, il 3.7.2013;

Sig. Lorenzo DE FILIPPO ROIA, socio simpatizzante della Sezione di Santo Stefano di Cadore, il 26.7.2013; M.C. Carlo DE MARCO, Segretario Economo della Sezione di San Donà di Piave, il 13.2.2013; M.C. Gianni DEIDDA, socio della Sezione di Sassari, il 10.8.2013; Sig.ra Antonietta DOMATIELLO, consorte del Brig.c. Francesco Paoluzzi, socio della Sezione di Roma 2/Ovest, il 12.7.2013; Fin. Nazzareno FURLANIS, socio della Sezione di San Donà di Piave, il 10.5.2013; Sig. Antonio GALLUZZI, padre Ten.Col. Vito, socio benemerito della Sezione di Bologna, il 2.8.2013;

Pasquale e Giuseppina, soci della Sezione di Castiglione del Lago, il 6.8.2013; Sig.ra Mariarosa ROSATO, madre del M.c. Fioravante Milone, socio della Sezione di Lecco, il 26.8.2013; Brig. Alessandro ROSSI, socio della Sezione di Gallarate, il 30.6.2013; Sig.ra Erminia RUGGIERO, madre del M.M.a. Francesco Franzoni, socio della Sezione di Luino, il 6.8.2013; M.M.a. Marino SANTICCIOLI, socio della Sezione di Genova, l'11.8.2013; Sig.ra Teresa SCHINTU, consorte del Brig.c. Silvano Deriu, socio della Sezione di Tortona, il 27.7.2013;

Sig.ra Maria Luisa CHIESA, consorte del Brig. Zeno Bizzarri, socio della Sezione di Gallarate, il 4.8.2013;

M.C. Genesio GUALTIERI, socio della Sezione di Brescia, il 6.8.2013;

Sig. Angelo SCISCIONE, fratello del Sig. Gianfranco, socio simpatizzante della Sezione di Terracina, il 13.8.2013;

M.A.c.s. Antonino IMBESI, socio della Sezione di Palermo, il 30.8.2013;

Brig. Italo STEFANONI, socio della Sezione di Viterbo, il 19.8.2013;

Sig.ra Giuseppina CANZILLA, madre del Brig.c. Angioi Bruno, socio della Sezione di Tortolì, l'1.8.2013;

Sig. Faliero LUCCHINI, padre dell'App. Luigi e fratello dell'App. Franco, soci della Sezione di Cervignano del Friuli, il 6.7.2013;

Sig.ra Irene STENDARDO, madre del M.a. Paolo Gregucci, Presidente della Sezione Atleti Fiamme Gialle, il 22.8.2013;

Sig.ra Serafina CARDARELLI, madre dell'App. Cardarelli Franco, socio della Sezione di Luino, il 19.8.2013;

Sig.ra Dina MAFFEZZINI, consor te dell'App.sc. Antonio Marrapese, Segretario della Sezione di Sondrio, il 19.8.2013;

M.C. Guglielmo TARUSCHIO, socio della Sezione di Ancona, il 25.7.2013;

Sig.ra Pieranna CASTALDI, socia simpatizzante della Sezione di San Miniato, il 5.8.2013;

Ten.Col. Pietro MAFFIONE, socio della Sezione di Torino, il 23.8.2013:

Brig. Francesco CAVALLUCCI, socio della Sezione di Viterbo, il 13.8.2013;

Sig. Gianluigi MAIOGLIO, fratello del Brig. Carlo, Consigliere della Sezione di Chiavenna, il 24.8.2013;

Sig.ra Stella CERRI, consorte del Sig. Gianni Cavedo, socio simpatizzante della Sezione di Cremona, il 10.8.2013; Fin. Prof. Florindo CELA, socio della Sezione di Parma, il 21.8.2013; Sig.ra Paola CHERICI, consorte dell'App. Michele Melis, socio della Sezione di Portoferraio, l'1.8.2013; Fin. Giovanni CISTRONE, socio della Sezione di Cassino, il 4.8.2013; Brig. Angelo COLOGNA, socio della Sezione di Viterbo, il 16.8.2013;

Sig.ra Annetta MALLICA, madre dell'App. sc. Antonio Cicu, socio della Sezione di Como, il 22.6.2013;

Fin. Giuliano TONIUTTI, socio della Sezione di Gravedona, il 15.8.2013; M.M. Angelo TORTORELLA, socio della Sezione di Tirano, l'11.7.2013; Sig.ra Fulgida VALENTE, madre del M.c. Paolo Marchesan, socio della Sezione di Bassano del Grappa, il 22.6.2013;

Sig.ra Maria MASSELLI, madre del Cap. Michele Augelli, socio della Sezione di Lesina, il 6.8.2013;

Fin. Giovanni VALLE, di anni 86, socio fondatore della Sezione di Stradella, il 27.6.2013;

Brig.C. Vittorio METTE, socio della Sezione Atleti Fiamme Gialle, il 7.5.2013;

Sig. Nicola VENEZIANO, padre del M.m.a. Antonio, Consigliere della Sezione di Lido di Ostia, il 17.8.2013;

App.Sc. Gino PAGANO, socio della Sezione di Lecce, il 30.6.2013; M.O. Cav. Luigi PEDUTO, Consigliere della Sezione di Napoli, il 9.8.2013;

Sig.ra Maria Grazia COLUCCI, madre del Brig.c. Francesco Petrillo, Vice Presidente della Sezione di Campobasso, il 26.6.2013;

M.M.a. Antonio PRETTA, socio della Sezione di Genova, il 14.8.2013;

Brig. Giuseppe CONTE, di anni 62, socio della Sezione di Lugo, il 27.7.2013;

Sig. Giusto PUATO, fratello del Fin. Oscar, socio della Sezione di Este, il 4.8.2013;

Sig.ra Eleonora CUCCHIERATO, madre del M.a. Pasquale Rossi, consigliere della Sezione di San Donà di Piave, il 4.6.2013;

Sig. Ugo REA, fratello del Fin. Fausto, socio della Sezione di Frosinone, il 13.7.2013;

Sig.ra Anna Maria FERRARI, consorte dell'App. Fernando Dellantonio, socio della Sezione di Predazzo, il 19.8.2013;

App.sc. Antonio TODARO, di anni 76, socio della Sezione di Conegliano, il 4.6.2013;

M.M.a.m. Giovanni ROMANO, socio della Sezione di Como, il 26.7.2013; Sig. Emo RONCHETTO, fratello dei soci

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M.M. Gino VERIN, socio della Sezione di Roma 1/Nord. Il 25.6.2013; Sig. Felice VIMERCATI, socio simpatizzante della Sezione di Olgiate Comasco, il 5.7.2013; Brig.C. Adriano ZENOBINI, Sindaco della Sezione di Galatone, il 7.8.2013; Sten. Cav. Uff. Eugenio ZUCCHI, socio della Sezione di Como, il 15.7.2013.

Ai familiari degli Estinti il nostro sentito cordoglio


FiammeGialle / Novembre - Dicembre 2013

RECENSIONI

a cura di

C. Coco

“Quando cadevano le castagne” La Seconda Guerra Mondiale nei ricordi di un ragazzo della Versilia. Renato Sacchelli, €. 12,50

“Tutte le cose impossibili diventano possibili” Antonio Ambroselli l'Uomo, il Finanziere, L'Eroe (1915 1975).

Renato Sacchelli è nato il 25 settembre 1930. Sposato con Angela, ha tre figli e quattro nipoti. Sopravvissuto alla fame ed ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, ha prestato servizio nel Corpo della Guardia di Finanza per oltre 42 anni ed oggi socio della Sezione di Seravezza è conosciuto dai nostri lettori in quanto ha pubblicato numerosi articoli sul Periodico. Ha sempre coltivato due passioni: la narrativa, che lo ha portato a scrivere decine di articoli per il periodico mensile “Versilia Oggi” e per il mensile cattolico versiliese “Il Dialogo”; e la pittura (nel 1977 vinse il premio, ex aequo, al concorso organizzato dal Patronato Assistenza Spirituale Forze Armate di Napoli). Ha deciso di raccogliere in questo libro, per i ragazzi di oggi e per quelli che nasceranno, gli articoli più significativi scritti nel corso degli anni, in cui narra le dolorose vicende dello sfollamento, imposto nel 1944 dai nazisti alla popolazione della Versilia.

Giunta ormai alla quar ta edizione, rivista ed aggiornata con nuove fotografie, questa opera racconta la storia di un giovane, Antonio Ambroselli, nato da una sana famiglia tradizionale di Santi Cosma e Damiano, pervasa da sentimenti di profonda religiosità, da radicati valori morali e da elevato patriottismo. Arruolatosi nel Corpo è riuscito a salvare, anche con l'aiuto di commilitoni, circa duemila ebrei che i nazisti stavano inviando nei campi di sterminio in Germania. Il tutto è descritto con bravura e competenza dal Direttore del Museo Storico del Corpo, Cap. Gerardo Severino, che arricchisce il racconto con analoghi e correlati episodi di eroismo di commilitoni del Corpo della Regia Guardia di Finanza. Gli interessati potranno richiedere l'opera direttamente all'Associazione per la Memoria Storica Antonio Ambroselli, Viale Cesare Augusto, 9 – 86079 Venafro (IS) – Email cav.sambrose@hotmail.it.

“Fiamme Gialle in guerra” racconta dei Finanzieri diversi, non fiscali esattori ma eroi sconosciuti della Seconda Guerra Mondiale Un repertorio di episodi raccontati in modo inedito: ligio allo stile scientifico, da manuale, eppure ricco, al tempo stesso, di umanità e di rispetto. Dalla Grecia all'Albania, dal Montenegro al confine orientale, Fiamme Gialle in Guerra (Ed. Ibiskos, 12,00 €.) documenta, con minuzia di particolari, le imprese dei tanti militari che, sotto la divisa della Guardia di Finanza, hanno sacrificato la propria vita, fino all'ultimo respiro, per servire l'Italia. Sono le storie che nessuno conosce, estremamente lontane dallo stereotipo del Finanziere - fiscale esattore di fatture e scontrini. L'autore, che prende in esame un arco di tempo corrispondente agli anni della Seconda Guerra Mondiale, racconta soprattutto le gesta di eroi sconosciuti, non solo esempi di valore militare, ma anche tanti finanzieri che hanno accettato le sofferenze dei campi di concentramento tedeschi e titini, o il martirio delle rappresaglie naziste e delle foibe. Non c'è spazio, in questo libro, per la retorica: l'eroismo emerge spontaneo dalle decisioni repentine, dai tentativi spinti allo stremo, dalla volontà infrangibile di portare a compimento il proprio dovere. Come sottolinea la prof.ssa Sodini (Università degli studi di Firenze), autrice della prefazione, dietro le parole dell'autore, si intuisce “una onesta volontà di comprendere, di capire, di entrare dentro storie ed episodi che riemergono faticosamente alla luce dal passato”. Conclude lo studio l'intervista al Capitano Gerardo Severino, direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza di Roma. L'autore: Gabriele Bagnoli, fiorentino, classe '88, ha prestato servizio militare volontario nella Marina Militare Italiana. Appassionato di storia militare, è autore di diversi articoli per testate online e curatore del blog segretidellastoria.wordpress.com/. Per informazioni, prenotazioni o presentazioni: Silvia Quaranta -segretidellastoria@tiscali.it. 38


FiammeGialle / Novembre - Dicembre 2013

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LA SEZIONE DEL MESE... CAMPANIA - AVELLINO a cura di Claudio Coco

a Sezione di Avellino, costituita come coorte nella prima metà del 1941, tra alterne vicende, che l'hanno vista sciolta e ricostituita, è stata definitivamente ricostituita nel 1999. Nel giugno del 2012,con le elezioni del nuovo direttivo, è stato nominato presidente il M.A. Michele Golia, che con il suo entusiasmo e particolare attaccamento all'Istituzione, è riuscito in circa un anno di attività a raddoppiare il numero degli iscritti ed ha far si che la Sezione, con una sua rappresentanza in perfetta tenuta sociale, partecipasse a circa 24 manifestazioni a livello provinciale riscuotendo unanime consenso da parte di tutte le Autorità. In particolare ci pare opportuno riportare le parole che il Comandante Generale, Gen. C.A. Saverio Capolupo, ha voluto rivolgere al Presidente della Sezione dopo la visita ad Avellino, Sua città natale: “Lo scorso 19 aprile 2013, nell'ambito degli eventi connessi alla cerimonia di conferimento della “Cittadinanza Onoraria” del capoluogo Irpino alla mia persona, ho avuto modo di apprezzare la proficua collaborazione offerta dai soci della Sezione A.N.F.I. di Avellino da Lei pre-

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sieduta. Le attesto, pertanto, la mia gratiFoto 3 tudine ed il mio sincero compiacimento per il grande impegno dimostrato, con preghiera di parteciparli a tutti i soci intervenuti”. Numerose altre manifestazioni di vivo apprezzamento sono state inviate al Presidente della Sezione, il quale è stato premiato anche dall'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci per “le sue 39

grandi capacità dimostrate nella conduzione della Sezione di Avellino. Non potevano mancare le attestazioni di stima del Presidente Nazionale che, con l'unanime consenso del Comitato Esecutivo Nazionale, ha nominato il M.A. Michele Golia, Socio Benemerito dell'A.N.F.I. ed ha conferito il Diploma di Foto 2 ai Soci della Sezione. merito


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Ideazione e Realizzazione Grafica: Claudio Coco

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Per favorire l’unione tra il personale in servizio e quello in congedo della Guardia di Finanza e fornire assistenza morale e materiale agli iscritti....

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