CIRCOLO SEL
MIRIAM MAKEBA SALERNO
L’ERBA DI KATE
REFERENDUM, PRIMARIE E …. SEL DI TIZIANA AIELLO PORTAVOCE DEL CIRCOLO “MIRIAM MAKEBA”
doppio turno, il primo interno al Partito Deabbiamo deciso di democratico ed il secondicare, nel numero di do esteso alla coaliquesto mese, largo zione. spazio all’assemblea Pertanto, noromana “Non Affoghiamo nella vecchia politi- nostante le convinzioca le speranze solleva- ni personali, da buoni te da SEL” che ci ha militanti, ci impegnevisti partecipi sia come remo al massimo per firmatari del documen- garantire il miglior to di partenza che per il risultato del nostro contributo offerto alla Presidente e per quediscussione dagli inter- sto ci stiamo già preventi dei compagni del parando ad allestire il comitato promotore. nostro circolo.
IL MIRIAM MAKEBA
OTTOBRE 2012
Car* Compagn*,
Restando sempre in tema di p ri ma ri e , l ’a n si a (alquanto fondata) di Bersani di non uscire vincitore da questo scontro con il rottamatore Renzi, è apparsa evidente all’incontro che a fine settembre si è tenuto con il PD salernitano; il segretario nazionale, pur di non perdere il pieno sostegno di uno dei sindaci più votati d’Italia, Vincenzo De Luca, ha sopportato in silenzio le battute, a mio giudizio, fuori luoDesta non poca go del primo cittadino. preoccupazione la Inoltre, parte scelta di Vendola di partecipare alle così da questo mese, dette primarie del cen- l’impegno del circolo trosinistra, che in real- Makeba, per la raccoltà si stanno rivelando ta firme dei due refeun regolamento di conti rendum promossi dalall’interno del PD tra la FIOM per salvadue aree esponenti di guardare l’art.8 ed il pensieri e programmi 18, nonché quello sul nettamente contrastan- reddito minimo. Buona lettura. ti; Oltre duecento militanti provenienti da tutta Italia (singoli in rappresentanza di circoli e federazioni territoriali), alla presenza di alcuni membri della Presidenza Nazionale, tra cui Nicola Fratoianni, hanno sentito il bisogno di confrontarsi per rilanciare il progetto di SEL e per garantire quel bisogno di partecipazione dalla base che è stato largamente proclamato al congresso fondativo di Firenze 2010.
personalmente condivido la proposta della Tiziana Aiello compagna Fulvia Bandoli, che a conclusione del suo lucido intervento, lancia l’idea di un
Rubrica della responsabile del giornalino
Caterina Bianco Brandelli di conversazione, captati da una cimice nell’ufficio del Capo Gabinetto, prima che la stessa fosse schiacciata dalla signora delle pulizie! Il vice Capo Gabinetto si rivolge al Capo Gabinetto, con tono allarmato… e l’incipit non poteva essere più appropriato: “Capo, siamo nella cacca, qui sotto ci sono dei facinorosi minatori che protestano per la perdita del posto di lavoro…”- “ Ho trovato la soluzione.. li assumiamo nella ditta di costruzioni di mio fratello, serviranno per abbattere quel centro sportivo, costruito con i finanziamenti dell’UE e che verrà riconvertito in ospizio di lusso, sarà gestito da mio cognato, che di vecchi se ne intende, ha sposato quella vetusta di mia sorella e alla reception ci sarà mia nipote, quella che ha preso la laurea in Estonia, per corrispondenza. E’ specializzata in lingue straniere… infatti, quando parla, non capisco mai cosa dice!”. “Allora, Capo, abbiamo trovato la soluzione a questa rogna, saranno contenti i minatori, finalmente un lavoro all’aria aperta, anzi sotto il sole per 12 ore, in fondo… siamo dei benefattori”… “A proposito di beneficenza, caro il mio vice, stasera c’e’ la festa alla fondazione Manolesta, una raccolta di fondi per i perseguitati dalla stampa di sinistra e dalle toghe rosse, poveracci… sostengono certe spese per pagare gli avvocati..!”. “So che si tratta di una serata a tema: le signore indosseranno il peplo con la maschera della Boccassini, mentre gli uomini vestiranno la toga con la maschera di Michele Santoro. Il clou della serata ci sarà quando verrà messa in scena una finta udienza, con accusatori ed accusati, collegio giudicante e giuria popolare, tutti in mutande con i volti di Gerry Scotti, ad ogni risposta dell’accusato, l’assemblea in coro chiederà: “l’accendiamo?”. “Bene, allora a stasera e non dimenticare… la maschera!”.
CATERINA BIANCO
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PUBBLICHIAMO IL DOCUMENTO FINALE DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DI SEL DEL 30 SETTEMBRE A ROMA
Diritti e lavoro. Una sinistra di governo Il 30 settembre a Roma si è svolta l’assemblea promossa dai firmatari e dalle firmatarie del documento “Non affoghiamo nella vecchia politica le speranze sollevate da SEL”. Hanno partecipato compagni/ e iscritti, responsabili di circoli territoriali, eletti in istituzioni locali, elettori e simpatizzanti di SEL che non provengono da una specifica storia politica o area né aspirano a crearne una nuova. Hanno opinioni diverse su aspetti programmatici così come sulla previsione di ciò che avverrà nei prossimi mesi. Sono elettori non rassegnati della sinistra, militanti appassionati al progetto su cui SEL è nata di ricostruire una sinistra larga capace di candidarsi al governo del cambiamento. L’assemblea ha offerto uno spazio per l’espressione di un disagio cresciuto spesso nelle realtà locali e di un disorientamento frutto di un deficit nella costruzione partecipata della nostra politica a livello nazionale. Abbiamo assunto una responsabilità a servizio di Sel e abbiamo provato a mettere a disposizione un’occasione di confronto per trasformare questo disagio in politica e proposta. Anche i M I R I A M M A KE B A
limiti della discussione svoltasi in questa assemblea sono il segno del problema che abbiamo posto e cioè la carenza di occasioni di confronto ed elaborazione condivisa. Non assumiamo ovviamente nessuna decisione organizzativa ma mettiamo a disposizione di SEL questo stimolo e assumiamo tutti i contributi come patrimonio per la discussione. Renderemo disponibile on line le riprese dell’assemblea e i contributi scritti di chi non è riuscita/o ad intervenire. Ci rivolgiamo al gruppo dirigente di SEL, perché siamo
convinti che senza un cambio nel nostro modo di essere e di organizzarci entra in crisi anche la nostra capacità di interloquire con ciò che si muove nella società; la nostra credibilità; la nostra autorevolezza nel presentarci come punto di riferimento agli occhi di un elettorato di sinistra deluso ma anche di quella sinistra diffusa che, ogni volta che gli si dà spazio, dimostra di poter vincere. Per questo il nodo cruciale
del nostro appuntamento è la democrazia: non intesa come una generica e innocua “petizione di partecipazione” ma piuttosto per il nesso tra la qualità delle forme di partecipazione e la credibilità della nostra proposta politica. Siamo convinti che la capacità di incidere su alleanze e programmi dipende anche dalla qualità del modo in cui stiamo insieme e dalle forze sociali che SEL è in grado di coinvolgere nelle battaglie che porta avanti. Senza il coinvolgimento di una sinistra ampia e plurale, senza partecipazione e apertura non riapriremo nessuna partita. Il sentimento che ci muove non è l’antipolitica né il culto del minoritarismo di sinistra, né la nostalgia del modello tradizionale di partito gerarchico e burocratico: il nodo sulla qualità della vita democratica e della partecipazione va ben oltre SEL, per questo poniamo questo tema a tutta la sinistra, la forze politiche, i movimenti e le reti sociali. Il Governo Monti ha aggravato la crisi e il nostro primo obiettivo deve essere contrastare qualsiasi ipotesi che riproponga le sue politiche e assuma i vincoli di bilancio europei come quadro indiscutibile per le prossime politiche. La crisi distruttiva del neoliberismo, della globalizzazione finanziaria, desertifica la società e distrugge diritti e risorse ma apre anche Pagina 2
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una nuova possibilità di critica e di contrasto del consenso alle politiche neoliberiste di tre decenni. Oggi la costruzione di una coalizione di governo, capace di prefigurare un’alternativa, è più difficile di un anno fa: la costituzione del governo Monti e le sue politiche hanno incrinato la leggibilità di un’alternativa di centrosinistra alla destra e al berlusconismo, hanno determinato la crisi di una coalizione larga e, so-
a una divisione nel centrosinistra che determini un’egemonia moderata nel principale partito della coalizione e a una prosecuzione delle politiche neoliberiste e monetariste che comprimono le condizioni di vita delle persone e gli spazi di democrazia nei paesi europei, vogliamo caratterizzare la candidatura di Nichi Vendola alle primarie su tre elementi su cui raccogliere un impegno e un consenso largo a sinistra: il superamento dell’agenda Monti e il
prattutto, incrinato il rapporto tra centrosinistra politico e quella parte di paese che aveva determinato la vittoria dei referendum sull’acqua, che aveva rotto l’egemonia berlusconiana nel Paese. Con la rottura con l’Italia dei Valori e con l’esplodere di un conflitto tutto interno al Partito Democratico, le primarie rischiano di mutare senso. La candidatura di Nichi Vendola alle primarie deve dunque misurarsi con questo nuovo quadro. Oggi condizione preliminare per lo svolgimento di primarie che non siano un surrogato del congresso del PD ma un’effettiva occasione di costruzione di una coalizione larga, è lo sviluppo di un confronto programmatico che delinei un profilo della coalizione larga di centrosinistra leggibile. Ma proprio perché non siamo rassegnati a questo esito e cioè
cambio delle politiche depressive e antipopolari in Italia e in Europa, l’allargamento della coalizione alle forze politiche dello schieramento di centrosinistra ma soprattutto alla società. Se vogliamo scongiurare l’esito di una chiusura moderata del quadro politico la candidatura di Nichi Vendola può essere lo strumento comune, largo, per indicare una prospettiva. Per questo ci rivolgiamo alla sinistra sociale, culturale e politica per fare, anche nella differenza di collocazione e prospettive, della candidatura di Vendola lo strumento per contrastare l’ipotesi del Governo Monti bis e il superamento delle politiche di rigore europeo, in particolare MES e Fiscal Compact. Al tempo stesso una legge elettorale che imponesse una lista unica comprometterebbe l’idea di una sinistra autonoma e
determinerebbe un’ulteriore allontanamento del centrosinistra dal popolo che intende rappresentare. Ma in una fase allarmante di crisi sociale, civile e democratica, è necessario che il cambiamento non si rilanci solo attraverso le urne, ma attraverso una lunga e paziente creazione di coalizioni sociali, di contrasto alla frammentazione sociale e all’involuzione politica e culturale. Crediamo che la politica sia anche trasformazione delle relazioni quotidiane, costruzione di processi sociali che spostano e trasformano gli orientamenti diffusi nel Paese: essa non si esaurisce nell’esperienza del governo. Ma, al tempo stesso, una sinistra che rifiuti programmaticamente di cimentarsi col nodo del governo rinuncerebbe al suo ruolo e non risponderebbe al bisogno di cambiamento delle condizioni materiali di vita delle persone. La costruzione di un profilo avanzato e innovativo di una proposta di governo di alternativa non può essere affidata ad una trattativa tra partiti che costringa continuamente la sinistra nell’alternativa tra rottura o accettazione di politiche imposte dalla componente moderata: è necessario costruire processi nella società che spostino gli orientamenti nella coalizione e ancor prima nella società:
Il
primo terreno per produrre concretamente il programma della coalizione è rappresentato dai Referendum sul lavoro che impongono una priorità e un indirizzo per la prossima legislatura e offrono un terreno di lavoro comune con la Fiom e tante esperienze politiche a sinistra, per rompere la solitudine politica del mondo del lavoro e raccogliere la grande sofferenza diffusa anche nel corpo della CGIL. Riporre il tema dei diritti dei lavoratori è condizione per ridare dignità e 3
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voce ai lavori nella loro pluralità, sulla procreazione assistita, sulle sue pratiche, i suoi linguaggi, il guardando a quel mondo della relazioni di potere tra i sessi non suo carattere inclusivo, le forme precarietà cresciuto fuori dalle sono questioni parziali ma dise- di conflitto, partecipazione e costruzione delle decisioni e degli indirizzi. Al congresso di Firenze mettemmo da parte questa discussione: va ripresa liberandola dal confronto sull’elezione dei gruppi dirigenti. Tra i modelli tradizionali di partito e le degenerazioni dei partiti attuali è necessario riproporre una sperimentazione che valorizzi il radicamento nei territori ma anche l’impegno tematico, la relazione con i movimenti, il superamento di linguaggi e modelli organizzativi gerarchici. Una riflessione che deve orientare il ripensamento del modo di vivere di SEL ma anche contribuire a una riflessione e una ricerca più ampia. La buona politica comincia anche con il darsi regole limpide. Proponiamo che SEL giunga all’appuntamento elettorale dando un segno chiaro di cambiamento e di alterità. Tra le indicazioni crediamo si debba discutere di procedure trasparenti sulla decisione delle candidature di SEL a livello nazionale e locale , incompatibilità tra incarichi amregole le tutele e le forme tradi- gnano un’alternativa di civiltà al ministrativi e candidature politizionali del lavoro. Ridare centra- modello berlusconiano che ha che, limiti di spesa certi per le lità al lavoro vuol dire anche ria- segnato gli ultimi anni del nostro campagne elettorali dei candidati prire un’iniziativa di massa e Paese. e obbligo di pubblicizzazione dei un’elaborazione politica capace bilanci negli organismi locali, terzo terreno su cui è di prefigurare un’idea di sviluppo modelli organizzativi e costruzioche non contrapponga diritti e possibile coniugare costruzione ne degli organismi locali che gasviluppo, ambiente e salute al del programma di governo na- rantiscano l’autonomia di SEL lavoro. La crisi è crisi di un modo zionale e rapporto con pratiche dalla dimensione istituzionale. di produrre e non se ne esce diffuse è quello dei beni comuni Oltre le regole è necessario imsenza un’idea diversa dello svi- che oggi si presenta in una for- pegnarci attivamente per ridurre ma aggiornata dopo la vittoria i vincoli culturali che impoveriluppo. del referendum: la spinta alla scono la nostra vita democratica, secondo terreno riguarda vendita del patrimonio pubblico cambiare i tempi tradizionali deli diritti civili, la laicità, le libertà per la riduzione del debito. Oltre la politica che limitano la presendi uomini e donne con qualsiasi ai comitati per l’acqua e per il za delle donne sia nelle cariche orientamento sessuale. Anche su rispetto dell’esito referendario, le elettive sia nei ruoli di responsaquesto terreno crediamo neces- tante vertenze per l’uso degli bilità nei partiti, valorizzare la sario costruire una grande cam- spazi pubblici nelle città intrec- presenza dei giovani, superare pagna nazionale che prospetti ciano questo tema alla produzio- pratiche che premiano il conforun’altra idea di libertà rispetto al ne di cultura e di relazioni sociali mismo a scapito della ricerca berlusconismo e una diversa ci- nelle città e alla reinvenzione del libera, del confronto aperto coviltà rispetto alle spinte clericali rapporto tra società, isitituzioni me condizione di una comunità e oscurantiste. La lotta per i ma- locali e forme di autogoverno. plurale, aperta, inclusiva e solitrimoni omosessuali, per la dife inoltre la dale. sa della legge 194 e della libertà a salute sessuale delle donne, proposta di un’assemblea naziol’impegno contro la Legge 40, nale sulle forme della politica: le
Un
Il
Lanciamo
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Documento presentato dal circolo SEL “Miriam Makeba” all’Assemblea “Non affoghiamo nella vecchia politica la speranza rappresentata da SEL” . Abbiamo letto, come risposta al documento di questa assemblea, parole di sbigottimento di fronte a un’ennesima testimo-
nianza dell’inestinguibile impulso alla divisione, al minoritarismo e, infine, alla sconfitta della sinistra. Da parte nostra, ci sorprendiamo della sorpresa. Le problematiche che oggi si discutono, in primis le istanze di democrazia interna, di una proposta politica aderente alla situazione reale ed elaborata a M I R I A M M A KE B A
partire dalla concreta esperienza territoriale dei militanti, di apertura al mondo dei movimenti e delle associazioni che oggi sembrano, certamente più dei partiti, capaci di catalizzare la fiducia e le aspettative di giustizia sociale di un numero sempre crescente di persone, fino alle derive populiste che ben conosciamo, erano già tutte presenti nella proposta SELasinistra, presentata dal gruppo romano “Riprendiamoci la politica” e dal circolo SEL “Miriam Makeba” di Salerno nel dicembre dell’anno scorso, a governo Berlusconi ancora in carica. Il fatto che, a quasi un anno di distanza, tali esigenze siano ancora avvertite come
urgenti, ci sembra la prova della necessità di una discussione aperta, franca e, soprattutto, costruttiva, come quella di oggi. Abbiamo letto ancora commenti di compagne e compagni che mettono in luce la vera finalità di questa assemblea: la volontà di creare una nuova corrente, con la conseguenza di incrinare l’unità di SEL. Ma perché, SEL è un’organizzazione monolitica? A me sembra ancora una SPA di azionisti al 33% (ex rifondazione, ex verdi ed ex sinistra democratica) ed in base a questa percentuale si scelgono i quadri e si decidono le candidature. Insomma, siamo ancora al nastro di partenza. Questa logica poteva andar bene a Firenze, per dare l’avvio al progetto SEL, ma con l’obiettivo di sciogliere queste tre anime in un’unica grande forza dal disegno politico ben chiaro. Ed è proprio questo che qui si reclama: la nascita di un soggetto politico finalmente unitario, fondato sulla democrazia interna e strutturato sulla naturale dialettica tra punti di vista differenti. Demonizzare l’alterità di pensiero sarebbe un errore mortale, a maggior (Continua a pagina 6)
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ragione quando le differenze riguardano modalità e strategie diverse per raggiungere obiettivi condivisi. Questo è il punto. E’ ora di decidere senza ambiguità la nostra linea politica e questa va decisa collettivamente, durante i congressi nazionali come quelli di circolo. E’ qui, a livello territoriale, che si è più vicini alla realtà vera delle cose, alla vita concreta delle persone, ed è sempre qui che si costruisce la militanza vera, quel lavoro gratuito e quotidiano che solo può costituire le fondamenta per un soggetto politico forte e rappresentativo. Di militanti già ce ne sono, e tanti, ma cominciano (cominciamo) ad avvertire sempre la mancanza di un’organizzazione efficiente e, ancor di più, il disagio per una linea politica ondivaga che non nasce da discussioni partecipate, ma, con sempre maggiore frequenza, ci piomba tra capo e collo sotto forma di lanci di agenzie di stampa. Come si fa a parlare con le persone, potenziali iscritti, simpatizzanti o elettori, se non si sa bene cosa dire, nel timore che tutta la tua fatica verrà vanificata la mattina seguente da un articolo o un’intervista? Quel di cui abbiamo bisogno è una linea politica di sinistra, orgogliosamente di sinistra, ma di una sinistra europea, ed è chiaro che questo non potrà piacere a tutti. Ma ciò significa essere un partito: curare gli interessi di una parte. Nel
nostro caso siamo convinti che si tratta della parte migliore della società, quella che oggi, purtroppo è sempre più in affanno, non soltanto economicamente ma anche culturalmente, i cui interessi ed aspirazioni si contrappongono a quelli di chi, invece, di questa crisi sta approfittando, ancora una volta, economicamente ma soprattutto culturalmente, tentando di inculcare nelle nostre menti l’idea che per fronteggiare tale drammatico momento occorra rinunciare a tutti i diritti acquisiti nei decenni passati grazie a lotte durissime, che sia necessario, paradossalmente in nome della modernità, ritornare a una condizione pre novecentesca di società divisa in classi di censo nettamente separate, dove lo svantaggiato non ha diritti a cui appellarsi, ma confidare soltanto nella magnanima elemosina del padrone di turno. E anche se la struttura partito non ci piace, pure un movimento ha necessità di un orizzonte ideale limpidamente delineato verso cui procedere: ci si muove, d’accordo, ma verso dove? Dove vogliamo andare? Che tipo di società vogliamo contribuire a costruire? Il militante ha bisogno di sapere questo, e anche l’elettore ha necessi-
tà di capire con chiarezza quale progetto sceglierà. E veniamo all’attualità più stringente. Questa società è quella che Monti (ma sarebbe meglio dire quei poteri di cui Monti è la longa manus) sta tentando di concretizzare? Altra domanda, potremmo mai trovare un momento di incontro con tale visione? E su quali punti? Diritti civili? Stato sociale? Politica economica? Politica industria-
le? Salvaguardia della salute e dell’ambiente? Beni comuni? Vogliamo sciogliere questi nodi, prima di accusare quest’assemblea di voler impedire a SEL di affrontare la sfida del governo del Paese? Quel che invece quest’assemblea si auspica è una SEL sempre più unita, forte, radicata sul territorio, davvero capace di influire da sinistra sulle scelte di probabili futuri governi. Ma tutto ciò bisogna farlo qui e ora; non abbiamo più tempo per attendere un dopo.
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NOI C’ERAVAMO di Alessandro Turchi
Domenica 30 settembre il nostro Circolo Miriam Makeba era a Roma, con quattro esponenti autorevoli, a testimoniare la propria partecipazione all’assemblea nazionale “non affoghiamo”, uno slogan inteso come segnale di allarme per esorcizzare il rischio che il SEL possa fare la fine di molti altri partiti di belle speranze: trasformarsi, cioè, al di là delle buone intenzioni iniziali, in uno dei tanti partiti e partitini, con le vecchie liturgie, con i difetti soliti, con la mancanza di democrazia di chi affida tutto al leader carismatico. Un ambiente carico di tensione morale, di partecipazione, la sede della CGIL in via Buonarroti a Roma dove si è tenuta l’assemblea; presenze di prestigio, fra cui Piero Sansonetti, ex direttore di Liberazione, Giuliana Sgrena, Fulvia Bandoli. Per la controparte, cioè a seguire i lavori per conto della maggioranza vendoliana, Nicola Fratoianni, che pure ha svolto un intervento. Si respirava un’aria di sottile ribellione allo strapotere di Niki Vendola o, se non altro, alla sua apparente umoralità. Ma il tratto
comune degli interventi è stato il rimarcare che “nessuno vuole fare la fronda e nessuno vuole creare correnti interne”; questo per evitare fraintendimenti di qualsiasi tipo. Hanno chiesto di parlare qualcosa come sessanta persone delle duecento almeno che hanno riempito la sala; tra gli interventi molto seguiti quelli dei rappresentanti del nostro circolo Miriam Makeba, Gianpaolo Lambiase e Nello De Luca, arrivati qui assieme alla portavoce del circolo, Tiziana Aiello e al sottoscritto. La sensazione che si è respirata da subito e per tutta la giornata (l’assemblea si è conclusa intorno alle 17) è stata quella di gente abbastanza insofferente rispetto a metodologie che non vedono molta attenzione al dibattito interno. Molti hanno rimarcato il fatto che per sapere delle linee di azione del SEL debbono leggere i giornali o ascoltare le interviste al leader. Molti degli intervenuti, fra cui la stessa Fulvia Bandoli, hanno stigmatizzato la ventilata (poi concretizzatasi) ipotesi di vedere Vendola in lizza alle primarie, assie-
me a Renzi e Bersani. Bandoli, ad esempio, ma anche Giampaolo Lambiase, hanno rimarcato la necessità di due fasi, con la prima, tutta interna al PD ed una seconda con attenzione alla coalizione. Monica Pasquino, che aveva aperto i lavori con fare conciliante, pure aveva ricordato la necessità che SEL debba essere una squadra plurale e non una monarchia in cui tutti aspettano l’orientamento di Niki Vendola. Insomma, più democrazia, in un partito che della democrazia dovrebbe fare la sua ragion d’essere. Molti gli interventi che hanno seguito questa linea, pur con sottolineature costanti del fatto che non si voleva rompere con la leadership. Nicola Fratoianni, come detto l’unica voce della squadra di Niki Vendola, ha provato a ricordare che l’obiettivo finale è quello di cambiare il paese e che i distinguo e la fronda interna, pur fatta a fin di bene, sono degli inutili orpelli. Ma l’assemblea ha proseguito sulla stessa linea di azione con cui è iniziata, con alcuni (pochi in verità, anche se applauditi) che hanno chiesto di spersonalizzare il logo di SEL, togliendo la scritta “con Vendola”. Alla fine, dopo anche l’intervento di Nello De Luca, che ha messo l’accento sulla necessità di una linea chiara e di una organizzazione più capillare, l’assemblea ha chiuso i battenti. Un bell’esercizio di democrazia, di comunicazione libera, un bel dibattito con in sottofondo un convitato di pietra: la necessità di una sinistra che sappia sì dialogare, ma che sappia anche acquisire un cultura di governo e sappia portare avanti una linea chiara e univoca. ALESSANDRO TURCHI
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PERCHÉ L’ISTRUZIONE NON È UN GIOCO… Di Sara Avossa Il 4 Ottobre l’Università di Salerno, per qualche ora, si è svegliata dal suo torpore: in occasione della premiazione dello Start Cup Campania 2012, vari studenti, provenienti da diversi ambiti politici e non, hanno deciso di accogliere il Ministro Profumo (non presente, ma in sua vece il sottosegretario all’Istruzione Mario Rossi Doria), presentando dubbi, critiche e perplessità varie riguardo la Riforma che si attuerà, e in parte già applicata, riguardo l’Università e le scuole superiori. Purtroppo, nonostante la buona volontà, l’adesione alla protesta è stata minima e le motivazioni sono ben note: l’inizio da pochi giorni dei corsi ha reso impossibile la presenza degli studenti; il margine di tempo ristretto con cui si è venuti a conoscenza della presunta presenza del Ministro, ha reso vani gli sforzi di informare la collettività studentesca; lo sciopero di 24 ore indetto dai tra-
sporti, ha fatto sì che genitori per la “paghetta settil’affluenza fosse minima in Ate- manale” o a come guadagnarci neo. i soldi per comprarci uno stupiNonostante tutto, alle ore do Iphone? 16.30, un gruppo nutrito di studenti ha accolto il sottosegretario e consegnatogli una lettera, concordata precedentemente in una assemblea pubblica, in cui erano esplicate le obiezioni riguardo i punti della Riforma. Se vogliamo, però, fare un’analisi profonda della scarsa presenza degli studenti salernitani alla manifestazione, il problema si focalizza subito: il carente interesse alla vita politica da parte dei giovani. Come se poi, ciò che viene stabilito in sede parlamentare, non abbia una ricaduta diretta sulla nostra vita quotidiana. Quando impareremo, e capiremo soprattutto (e mi includo ovviamente anche io), che in questo Paese, per ottenere qualcosa, bisogna rimboccarsi le maniche, essere uniti e affrontare il problema? O siamo solo bravi ad imporci ai nostri
Fa male sentirsi dire da propri coetanei (e in questo non voglio citare l’estrazione sociale) che la manifestazione è inutile in quanto la tassa è stata già pagata e non potremmo ottenere un rimborso. Un rimborso? E io sono qui a sgolarmi per un rimborso? Io sono qui per affermare anche un TUO sacrosanto diritto, ovvero quello del Diritto allo Studio, che oggi, più che un diritto, è diventato un privilegio. Quindi, se non vogliamo che la nostra Università diventi semplicemente un grande recinto in cui contenere tante pecore, è giunta l’ora di svegliarsi, perché l’Istruzione non è un gioco, come ci hanno fatto pensare all’asilo, ma un vero è proprio lavoro, un qualcosa che ci formerà per sempre, il nostro passaporto per il futuro. Rivendicalo!!!!
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Di seguito, il testo della lettera consegnata al sottosegretario Doria dagli studenti universitari e medi di Salerno
Spett.Le Ministro dell’istruzione,
l’Istruzione
Pubblica
proposti sull’istruzione italiana e sulla
dell’Università, della Ricerca
dal governo Monti e anche sulla lettura del suo d.d.l. detto ap-
Francesco Profumo,
scia dei Governi precedenti, ci punto “Profumo”: sentiamo in dovere di esprimere Secondo lo studio “Education at
questo documento a mo’ di let- il nostro profondo dissenso e la Glance” dell’OCSE pubblicato tera le viene presentato da stu- nostra seria preoccupazione per nel 2012, l’Italia è il penultimo denti, studentesse e precari del- gli scenari che si stanno deline- Paese la scuola pubblica di Salerno e a n d o
nel
per
investimento
p a n o r a m a sull’istruzione, con una spesa
provincia e dell’Università degli dell’Istruzione Pubblica italiana. rapportata al PIL pari al 4,9% studi di Salerno;
In virtù degli artt. 33 - 34 della contro il 6,2% della media euroCostituzione Italiana, poniamo pea.
In merito alle riforme e ai dise- l’attenzione su alcuni punti cru- Ci chiediamo perché in Italia si gni
di
legge
riguardanti ciali scaturiti da alcune analisi investano miliardi in spese mili9
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tari
(cacciabombardieri
F35
e revisione di spesa, si orienta sulla lizzazione perpetuato dal gover-
“missioni di pace”) e opere inutili violazione di tal diritto anche attra- no. Che senso ha parlare di pro(TAV, Ponte sullo stretto) anziché verso l’aumento della tassazio- poste tanto innovative con le nell’istruzione.
ne regionale (da € 62 a € 142, scuole che cadono a pezzi e l'as-
In contrasto con questi dati allar- pari ad un aumento del 126%) e senza di requisiti necessari per manti il Governo Monti risponde la rimozione dei fuoricorso dalla arrivare allo scopo? con la spending review che tut- contribuzione
studentesca
tavia peggiora la situazione. Infat- 20% del FFO.
del La forte voglia di innovazione è orientata sulla scia della tanto
ti, si prevede nel campo dell'istru- Da questa prospettiva di tasse proclamata
americanizzazione,
zione l’inserimento del prestito senza limiti ne deriva un risultato non solo nei processi marginali e d’onore, che non ha nulla di ono- raccapricciante: revole, essendo una chiara forma f or b ic e
aumento
s oc i a l e,
della di ritocco digitale, ma anche
l im it an d o nell’intero processo di formazione.
d’indebitamento degli studenti nei l’accesso per le fasce più deboli ai Nel merito, i quiz INVALSI somconfronti di aziende e istituti di più alti gradi d'istruzione.
ministrati alle scuole elementari,
credito per finanziare i propri stu- L’idea di istruzione del Governo medie e superiori, propongono il di.
Monti è un filone unico e collega- modello del Quizzone americano
Gli studenti americani stanno già to. La strada è lastricata di cattivi anche in Italia. Essi non rapprepagando sulla propria pelle le ro- intenti anche per quanto riguarda sentano altro che un’azione di vinose conseguenze del prestito le scuole superiori. Gli studenti, svuotamento
della
valutazione
d'onore (speculazioni delle ban- nonostante siano soggetti fonda- dell’insegnamento italiano: gli INche, crisi economica, difficoltà a mentali di tutela, trovare lavoro per poter far fronte non
vengono
al debito...) come è stato ampia- assicurati e tutemente denunciato da alcuni attivi- lati abbastanza. sti quali la dott.sa Homeless A- Per non parlare djunct. Si tratta di una rovinosa dell’edilizia scoalternativa alle borse di studio, lastica, scivolata ben più efficaci per aiutare gli stu- anch’essa
agli
denti in difficoltà economica, che ultimi posti nelle invece hanno subito grossi tagli: classifiche eurosono attualmente disponibili solo pee nella messa 103 milioni di euro a fronte dei a
norma
degli
300 necessari per garantire la edifici. borsa di studio a tutti coloro che Permane hanno i requisiti necessari.
una
costante difficol-
Questo è un vero e proprio attac- tà di accesso ad co al diritto allo studio, nonché Internet, alla Costituzione.
neces-
sario per il pro-
Il d.d.l. Profumo, con l'ausilio della cesso di digita10
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VALSI, standardizzati e riconduci-
trasporto pubblico urbano,
quanto riguarda gli studenti
bili al modello unico, limiteranno
al fine di rendere gratuite le
sia i precari (attraverso il
al massimo la libertà di insegna-
tratte municipali universita-
bluff concorsi che non svuo-
mento e renderanno gli studenti
rie per gli studenti residenti
ta le graduatorie ma lascia
un numero incanalato all’interno
e di ridurre in un primo mo-
così com’è il caos della pe-
del database del sistema.
mento di almeno il 50% il
renne attesa della chiamata
Ancora aperta è la discussione
costo dei trasporti extraur-
ad insegnare), sia i ricerca-
sull’ex legge Aprea, che risponde
bani in tutte le regioni per i
tori, completamente ignorati
all’esigenza pazza di aziendaliz-
pendolari, fino ad arrivare,
dall’agenda ministeriale;
zare ma soprattutto privatizzare la
gradualmente, alla gratuità
Formulazione di una nuova
scuola: all’interno dei Consigli
totale della tratta casa - uni-
e più equa Riforma, incen-
d’istituto verranno inseriti soggetti
versità entro 4 anni.
trata sul vero diritto allo stu-
privati, che potranno finanziare
Accesso libero a tutte le uni-
dio, sulla tutela dei lavorato-
progetti e materiali scolastici, to-
versità; eliminazione dei test
ri del mondo della scuola,
gliendo
significato
valutativi del tutto inadegua-
sugli incentivi a scuola, uni-
all’Istruzione Pubblica, pregiudi-
ti, lontani anni luce da una
versità e ricerca!
cando un percorso formativo sce-
valutazione giusta e obietti-
vro d'interessi di mercato.
va delle conoscenze degli Con la speranza che la nostra let-
E la tanto decantata meritocrazia?
studenti;
Il concetto goeticamente e di per
Cancellazione del processo saria autocritica le auguriamo
sé può sembrare giusto e sconta-
di privatizzazione perpetua- buon lavoro.
to, ma è importante tener conto
to su scuola e università (no
della varietà di contesto sociale
invalsi, no Aprea, no nume- Fisciano, 2 Ottobre 2012
ed economico in cui ogni studente
ro chiuso, no abolizione del
nasce e si forma.
valore legale del titolo di
Studenti e Studentesse
Sarebbe giusto, invece, far sì che
studio);
ogni scuola sia equa e che corri-
Ritiro del d.d.l. Profumo,
medi e universitari,
sponda ai livelli prefissati sia in
improntato solo sulla dise-
precar*,
edilizia, sia in fondi, sia in progetti,
guaglianza sociale sia per
Salerno e provincia
ogni
tera le sia d’ausilio per una neces-
insegnanti
di
senza alcuna differenziazione di serie. È sulla base di questa analisi critica che proponiamo:
Più finanziamenti alla scuola pubblica e all’università, non un euro in più a quelle private!
Stipulare convenzioni per gli studenti con i consorzi del 11
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Continua il nostro viaggio nella musica salernitana Mayhem ed Enslaved: il thrash metal conquista Salerno di Nello De Luca
Corre l’anno 1985 e la scena musicale salernitana viene scossa violentemente dall’apparizione di una band che si caratterizza per delle sonorità del tutto inedite: i Mayhem. Sono tre ragazzi, giovanissimi, tra i diciassette e i diciotto anni: i fratelli Maurizio e Roberto Figliolia, rispettivamente alle chitarre e alla batteria, e Fabio Laurenti, al basso. Questi, saltando a piè pari hard rock, punk e perfino l’heavy metal, conquistano i territori magmatici del thrash e dello speed metal, generi ancora “di nicchia” a Salerno, dal momento che soltanto da un paio d’anni si sono affermati, a partire dagli Stati Uniti, ad opera di band, ormai famosissime, come Metallica, Megadeth, Anthrax, Slayer (i cosiddetti Big Four del genere), Suicidal Tendencies e Testament.
dalizzati i cultori della “buona musica”, spesso identificata con stanche riproposizioni di standard jazz e blues, come anche qualche corifeo di attardate “rivoluzioni” musicali che, d’improvviso, si ritrova confinato in posizioni di retroguardia rispetto al vivo procedere della storia.
(1987), contenete quattro tracce (Die, Living to Kill, Overturned Cross, Fukin’ Blood) che evidenziano una grande forza espressiva e una notevole maturità compositiva. Questo lavoro porta i giovani musicisti salernitani all’attenzione nazionale, tanto che diverse riviste di settore dedicano loro Intanto, dopo poco tempo, recensioni più che lusinghieFabio lascia il gruppo per re. dedicarsi al suo reale stru- Proprio la conquista di mento, la chitarra, e al suo una notorietà su scala naziogenere preferito, un rock nale spinge Maurizio, Roblues di chiara matrice ame- berto e Umberto a prendere ricana, occhieggiante ai una decisione abbastanza grandi cantautori sofferta: il cambio del nome d’oltreoceano, primi fra tutti della formazione, reso nePatty Smith e Bruce Sprin- cessario per non essere congsteen, e fonda una propria fusi con altri gruppi; nel band: i Valium. Di Fabio oc- 1987, infatti, si contano alcorre ricordare la ipertrofica meno sette band omonime: creatività, che ha segnato due statunitensi, due tedetutti i campi in cui si è ci- sche, una ungherese, una mentato, dalla musica, ap- finlandese e una brasiliana. punto, alle arti visive e La scelta cade sul termine Thrash metal e speed me- all’arredamento. Enslaved e con tale nome i tal, che secondo molti musi- Il suo posto viene preso nostri si presentano al pubcisti e critici sono sinonimi, da un giovanissimo e talen- blico a partire dal 1989. fondendo heavy metal e tuoso bassista, Umberto Il 1990 rappresenta hardcore punk, si caratteriz- Giannini che, completamen- l’apice della carriera degli zano per le ritmiche taglienti te calato nell’universo Enslaved. Vengono selezioe velocissime, sparate a vo- thrash/speed metal, risulta nati per registrare un brano lumi devastanti, e per testi fondamentale per la defini- per una compilation della che alternano atmosfere oc- zione stilistica dei Mayhem. Metal Box Promotion e danculte, sataniche a tematiche Con Umberto, infatti, Mau- no alla luce il demo Ensladi denuncia sociale. rizio e Roberto registrano il ved, registrato presso i Much I Mayhem, al loro appari- loro primo lavoro, il demo More Studio di Firenze; si re, lasciano sgomenti e scan- intitolato Hate of Pain tratta di quattro brani 12
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(Preacher of Lies, Bound to Violence, Cry of War, Sentence of Death) che valgono agli Enslaved l’inclusione nelle dieci migliori band italiane, secondo un sondaggio proposto dalle più accreditate riviste di settore, e una serie di fortunatissimi concerti in tutta Italia.
latino e atmosfere ancora più lugubri e tenebrose, in ragione delle quali hanno anche adottato degli pseudonimi: Martirivm (chitarre e voce), Ossibvs Ignotis (batteria), Tvmvlvm (basso). I Filii Eliae hanno già registrato alcuni brani ed è molto probabile che, a breve, li vedremo in All’apogeo della loro vi- azione in città. cenda, Maurizio, Roberto e Umberto decidono di amplia- Giovanissimi, avete subire il proprio bagaglio di espe- to scelto il thrash metal senrienze, umane ed artistiche, e za attraversare tappe interdi affrontare nuove sfide. medie, ad esempio l’heavy In particolare, Maurizio viene chiamato nei Death SS (in Death of Steve Sylvester), la storica e famosissima formazione black metal fiorentina, con cui incide un picture disc limited edition; Roberto entra a far parte degli Hidden Hate e Umberto avvia collaborazioni con alcune formazioni salernitane anche di diversa ispirazione musicale. Dopo queste esperienze, però, i fratelli Figliolia, anche per motivi non esclusivamente legati alla musica, decidono di abbandonare il progetto Enslaved, ripromettendosi di riprendere il discorso quando le circostanze della vita lo avrebbero permesso. Sembra che questo momento sia arrivato, perché Maurizio e Roberto, rimanendo fedeli alle scelte musicali della loro gioventù, da un paio di anni stanno lavorando a un nuovo progetto, i Filii Eliae, caratterizzati da testi in
lavoro registrando inizialmente un demo tape. I mezzi a nostra disposizione erano quelli che erano, ma un passo avanti era comunque stato fatto. Avete registrato il vostro secondo demo (Enslaved) a Firenze. Perché?
Volevamo una qualità sonora più professionale e dalle nostre parti non c’era ancora uno studio specializzato in musica metal dove poter registrare. Si pensò allora di servirci dei Much More Studio di Firenze che già conoscevametal. Come mai? E’ vero, semplicemente mo, avendo registrato in preperché siamo sempre stati in- cedenza un disco con la locateressati alla parte estrema le band dei Death SS. del genere ed era ciò che più Un brano inserito nella ci appagava e ci dava soddi- compilation delle dieci migliori band italiane e un sfazione suonare. Ai vostri esordi, avete a- tour di successo per l’Italia. vuto occasione di suonare Ricordate qualche aneddoto in particolare? in pubblico?
Visto il genere musicale che proponevamo, sono accadute tante cose durante i nostri concerti, belle e meno belle, ma quello che ci piace più ricordare sono tutte le persone che abbiamo avuto occasione di conoscere e tutti i gruppi con i quali abbiamo Quando vi siete resi con- condiviso il palco. to di essere pronti per regiQueste esperienze hanno strare i vostri lavori? significato qualche cosa in Come tutte le band, dopo termini di gradimento antante ore in sala prove, con- che a Salerno? certi e con la consapevolezza di aver acquisito una suffi- Pensiamo di no, perché ciente padronanza con i ri- nella nostra città abbiamo aspettivi strumenti, decidem- vuto un buon seguito fin dall’ mo di concretizzare il nostro inizio, indipendentemente da Si, molto spesso e non solo a Salerno. Nella nostra città la scena musicale è sempre stata molto vivace, lo dimostra il fatto che ci sono eccellenti band e musicisti. Non mancavano le occasioni di esibirsi dal vivo.
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quello che abbiamo fatto suc mutamenti (anche di mentalità) nella scena musicale salernitana? cessivamente fuori. L’ affluenza di pubblico ai nostri Purtroppo è molto tempo concerti è sempre stata note- che manchiamo da Salerno vole, se teniamo in conside- ma abbiamo visto che i gruprazione il fatto che in quel pi, metal e non, si sono moltiperiodo non si vedevano da plicati con il passare degli noi molte band che propones- anni così come il fiorire di sero musica estrema. Forse il bravissimi musicisti. Prima era tutto più schematizzato, motivo era proprio questo. le band di allora suonavano Cosa avete ricavato dal generi ben distinti: heavy melavorare a contatto con pro- tal, punk, new wave etc. Con fessionisti di caratura na- il passare del tempo questi ed zionale? altri stili si sono evoluti fonDi credere nelle proprie dendosi gli uni con gli altri, potenzialità, di non lasciare dando vita a diverse e nuove nulla al caso e di non prende- sonorità. Sono sicuramente re gli strumenti tanto per suo- diminuiti, tuttavia, gli spazi nare. Un buon gruppo deve dove potersi esibire dal vivo. avere soprattutto una buona Volete spiegare un po’ il organizzazione. progetto Filii Eliae?
che prima o poi avremmo ripreso, ma con nuove idee. Con Filii Eliae si apre un nuovo capitolo non propriamente etichettabile come Black Metal, anche se molto vicino. Testi in latino e atmosfere molto heavy e lugubri . La resa sonora live sarà migliorata specialmente per batteria ed effetti di chitarra. La formazione rimane un trio: Martirivm (chitarre e voce), Ossibvs Ignotis (batteria) e Tvmvlvm (il bassista Lorenzo Zarone). Questo inverno saremo a Salerno per un concerto che apriremo sicuramente con Cimiterivm e le registrazioni del primo CD come Filii Eliae. Intervista e articolo a cura di
Sapevamo già dopo lo Nello De Luca Rimane il mistero dello scioglimento degli Enslaved scioglimento della band nel momento più fortunato della vostra carriera. E’ accaduto naturalmente. C’è stato un momento in cui la situazione musicale era stagnante e senza sbocchi e ognuno prese la propria strada. Ora avete deciso di ritornare. Notate 14
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Il circolo MIRIAM MAKEBA ha aderito al Comitato Promotore per i referendum sugli articoli 18 e 8. Tra poco meno di una settimana ci sarà una conferenza stampa nella nostra città di presentazione della campagna referendaria e del comitato promotore. Dal giorno 15 inizieremo i banchetti. Le braccia e le teste per organizzarle non sono mai sufficienti. Chiunque vuole attivarsi insieme a noi contatti il circolo telefonando ai seguenti numeri : 3270437490 — 3387346018 oppure via email miriammakeba.sel@hotmail.it 15