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WETLANDS

Città-ponte tra terra e acqua, nella rete di laghi

università iuav di venezia atelier sostenibilità ambientale 2014 / 2015 prof. Benno Albrecht, Giovanni Mucelli, Massimiliano Scarpa Filippo de dominicis, Jacopo Galli, Anna Magrin, Nicola Pavan, claudia tessarolo, alessandro tressich autori - Anna Casti, Rosa Da Boit, Hippolyte Jugand T IETLLEEA S E R

D 1 .D0S /C 1 BN R AT EI OT R2A 0 1T5E R R A E A C Q U A , N E L L A R E T E WREAT FL TA N I T2TÀF -EPBO

DI LAGHI

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TITLE

W E T L A N D S C I T TÀ - P O N T E T R A T E R R A E A C Q U A , N E L L A R E T E DI LAGHI

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indice

— 01. /

concept

— 02. /

ricerca

— 03. /

p r i n c i p i i n s e d i at i v i

— 04. /

processo costruttivo

TITLE

W E T L A N D S C I T TÀ - P O N T E T R A T E R R A E A C Q U A , N E L L A R E T E DI LAGHI

PP

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01. CONCEPT

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W E T L A N D S . CCI TI TTÀ TÀ- -PPOONNTTEE TTRRAA TTEERRRRAA EE AACCQQUUAA, , NNEELLLLAA RREETTEE DI LAGHI

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D E LTA I N T E R N O D E L N I G E R Il delta interno del Niger è una regione del Mali che si estende su un’area di 64000 km², posizionata tra 4° e i 6° ovest e 13° e 16° nord, tra le città di Timbuctu e Léré.

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Spazio in continua metamorfosi in equilibrio tra la terra desertica e l’acqua fertile, il Delta Interno del Niger costituisce un ecosistema cadenzato e dipendente dalle cicliche esondazioni del fiume. Esso è caratterizzato da un clima tropicale, in cui si distinguono la breve stagione delle piogge, che dura tre mesi, e la lunga stagione secca. Durante la stagione delle piogge il Niger e il suo affluente principale, il Bani, straripano uscendo dal loro corso naturale. L’acqua tracimata si deposita nelle aree più basse del Delta, mentre la restante procede lungo il corso del fiume. Queste maree sono influenzate dalla Zona di Convergenza Intertropicale. Tra i momento di picco delle precipitazioni e il livello massimo d’acqua nella zona del Delta Interno, c’è un ritardo dovuto alla graduale distribuzione dell’acqua: ciò dipende dalla portata del fiume Niger nelle diverse porzioni di territorio, inondate o meno dalla piena. La stagione delle piogge si protrae da luglio a settembre, anche se nelle zone più occidentali e meridionali del Delta le inondazioni giungono solo a metà ottobre. Di conseguenza alcune zone del Delta vengono inondate mentre la stagione secca si avvicina. Mentre alcuni avvallamenti più bassi vengono allagati annualmente, in corrispondenza dei punti a quota maggiore il territorio viene inondato in modo intermittente, a causa del cambio di portata e di esondazione del fiume. Queste caratteristiche generano una suddivisione interna del Delta in tre zone, a seconda del protrarsi dell’inondazione di quella porzione di territorio; ciò fa si che i bacini cambino la loro natura in funzione della prossimità con la fonte principale d’acqua e della loro altezza. Una successiva conseguenza riguarda l’uso del territorio, prossimo al Delta Interno, da parte dell’uomo: attività come l’agricoltura, con campi sia irrigati con metodi artificiali che grazie alle esondazioni, l’allevamento, legato allo spostamento di mandrie e greggi trasportate per mezzo di barche lungo i fiumi, e la raccolta di legna da ardere, dipendono dalla disponibilità d’acqua.

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// Transumanza di una mandria di buoi attraverso il fiume Niger.

gli insediamenti nel delta Abitare nel Delta Interno significa dover dialogare con la continua metamorfosi di un territorio in bilico tra cicliche esondazioni e periodi di secca. Osservando i numerosi villaggi che costellano l’immensa pianura alluvionale, abbiamo riconosciuto diverse strategie d’insediamento: dalla vicinanza al fiume Niger, che risulta essere una necessità per la sopravvivenza della popolazione, al porsi su aree a quote elevate, e quindi non esondabili. Anche l’agricoltura è regolata da strategie: la coltivazione avviene in prossimità del fiume, o vicino ad alcuni campi che, avendo quote più basse, riescono a conservare l’acqua nella stagione secca, diventando bacini di approvvigionamento per la coltivazione e l’irrigazione. All’interno del Delta più ci si allontana dal fiume meno frequenti sono i villaggi. La sopravvivenza di questi centri abitati dipende dalla vicinanza a bacini di accumulo d’acqua, che grazie a canali artificiali, o naturali, vengono riconnessi al fiume Niger. Bacini di questo tipo consentono di avere una riserva d’acqua stabile, nel caso di bacini perenni, o di avere una continua ricarica della stessa, attingendo l’acqua direttamente dal Niger.

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B A C I N I D I E S PA N S I O N E D E L L’ A C Q U A

CONNES

dei laghi esiste

Laghi situati nella zona meridionale del Delta Interno, connessi al fiume Niger mediante canali artificiali, che ne assicurano l’approvvigionamento LAGHI NEL DELTA MERIDIONALE continuo d’acqua. Intorno ad essi si sviluppano estesi campi agricoli.

Laghi connessi al fiume mediante canali artificiali.

STA la sol

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P la sempre

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A B I TA R E N E L D E LTA

Il Delta Interno presenta una bassa densità di popolazione, determinata dal rapporto diretto tra acqua, generi alimentari e popolazione. Le città nel Delta sono Timbuctu, Akke, Mopti, Djennè e Ke-Macina. Abbiamo scelto come caso studio Mopti, per analizzare come un decisivo aumento della popolazione possa relazionarsi con il Delta. Mopti sorge nell’incontro tra il fiume Niger e il Bani. Si sviluppa su un lembo di terra lungo le sponde di questi e divide fisicamente le aree agricole e i fiumi. Durante la stagione delle inondazioni la città si trasforma in una diga di controllo e di gestione dell’acqua esondata verso i campi agricoli: in questo modo si massimizza la portata dei canali di irrigazione, che riescono a irrigare una superficie più ampia di campi rispetto a quella che si allagherebbe naturalmente. Mopti, come i numerosi villaggi limitrofi, possiede vasche d’acqua che assolvono a diverse funzioni: attraverso piccole dighe viene prodotta energia elettrica; le acque reflue vengono depurate mediante fitodepurazione; e infine viene prodotta acqua potabile. L’acqua é l’elemento che a micro e a macro scala regola lo spazio e le dinamiche sociali. Attraverso il controllo e la corretta gestione di questa risorsa, l’uomo può massimizzare la rendita della stessa e della produzione agricola. Come conseguenza di un’imminete crescita della popolazione, immaginiamo lo sviluppo futuro della città di Mopti, nella conservazione della sua identità di città-diga.

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Allo stesso tempo notiamo che la proporzione tra il suolo agricolo gestito da Mopti e quello ripartito tra i villaggi è la stessa; tuttavia, per una ripartizione più equa del territorio, tra sistemi idrici e di terra, ci rendiamo conto che la soluzione più equilibrata consista nel mantenimento della bassa densità abitativa. Solo in questo modo le risorse idriche potranno essere distribuite in modo equo, tra irrigazione, pesca e sistemi per la produzione di acqua potabile. La nuova città assume identità cellulare: generata dall’acqua, ne massimizza le potenzialità. Ogni cellula si dispone attorno ad un lago, che funge da riserva d’acqua: in una prima fase di sviluppo il nuovo bacino si collega al fiume, attraverso canali artificiali, garantendo un livello minimo d’acqua all’interno dello stesso; in un secondo momento la rete di collegamenti si estende, tessendo le connessioni tra i singoli laghi. Questo sistema permette l’aumento della superficie agricola a contatto, o nelle immediate vicinanze, con la fonte d’acqua, con la conseguenza che ai nuovi villaggi sarà assicurato sia l’approvvigionamento all’acqua, sia una produzione agricola non più soggetta all’arbitrarietà e ciclicità di esondazioni e precipitazioni. I villaggi sorgeranno attorno a ciascun lago e controlleranno le terre limitrofe. Saranno città-ponte, sul limitare di terra e acqua, con radici salde a terra ma protese verso il lago. Una città diffusa intessuta su una rete di canali, fiumi e laghi che costituiscono la maglia portante.

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S T R AT E G I A

Parte settentrionale del Delta Interno

Stato di fatto Migliaia di laghetti si formano durante le esondazioni, per poi scomparire nella stagione secca, a causa dell’evaporazione e dell’infiltrazione dell’acqua nel sottosuolo.

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Stato di progetto I laghetti diventano bacini permanenti, in seguito alla tessitura di una rete di canali che li collegano al Niger.


T I P O L O G I E A B I TAT I V E Nel Delta si possono riconoscere tre principali tipologie di villaggio, i cui principi insediativi cambiano a seconda del tipo di attività produttiva praticata dagli abitanti.

tipologie abitative

Niger Timbuktu

a. cellulare:

Lago Tété Lago Horo

Akke Lago Debo Lago Welado Lago Korientzé

villaggio di allevatori Diaka

b. lineare: villaggio di pescatori

Mopti

Ke-Macina

Niger

Djenné

Bani

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c. compatta: villaggio multi funzionale


02. RICERCA

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dati

3 6 0 0 25000 55

area coperta dall’acqua

differenza di altezza dell’ac qua tra luglio e dicembre

CM

MILIONI

di abitanti

pianura con poca pendenza

numerosi laghi e bracci morti

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KM2

KM2

1,5

pianura alluvionale

portata della piena dei fiumi Niger e Bani

600

KM2

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CLIMA ESONDAZIONI Livello medio d’acqua mensile del fiume Niger (cm) PRECIPITAZIONI Precipitazioni medie mensili (mm)

DEC JAN FEB

NOV MAR 450

250

200 cm

120

OCT

570

20

NE

APR

0 80 50 150

120

550

350

110

MAY

SEP

Timbuktu

200 mm

JUN

AUG

NOVEMBRE - AGOSTO 31000 km2 di pianure allagate nel Delta Interno

JUL

Lago Tété

precipitazioni

Lago Horo

Il clima è prevalentemente arido, con quattro o cinque mesi di stagione piovosa. Nord : stagione delle piogge Luglio - Ottobre

250

mm medi annui Sud: stagione delle piogge Luglio - Settembre

750

Akke Lago Debo Lago Welado

mm medi annui

250 mm 350 mm

Lago Korientzé

venti

Il vento prevalente è l’Harmattan, secco e polveroso, che soffia da Nord Est, dal deserto del Sahara verso il Golfo di Guinea, tra novembre e marzo. Esso può limitare la visibilità e l’apporto di particelle di sabbia può accellerare, in alcune situazioni, la desertificazione. Da Sud Ovest invece arriva una massa marittima tropicale che porta pioggia e temporali

550 mm 750 mm precipitazioni medie annue

Diaka Mopti Niger

Ke-Macina

Djenné

frequenti.

NE

SW

GEN

Harmattan: aria secca e polverosa

Bani

Massa marittima tropicale: nuvole, pioggia, tem porali frequenti, monsoni

FEB

MAR

SW

APR

MAG

GIU

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LUG

AGO

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SET

OTT

NOV

DIC


L’ A C Q U A N E L D E LTA : E S O N D A Z I O N I , E VA P O R A Z I O N E , D I G H E

SONDAZIONI vello in percentuale di umidità relativa ( % ), dati del 2011

DEC JAN FEB

MAR

dighe.

R

MAY

Corsi d’acqua del sistema fiume Niger e l’impatto delle

NOV

APR OCT

dighe esistenti dighe previste Taoussa

MAY

SEP

Timbuktu JUN

AUG JUL

Lago Tété

dighe

L’abbondanza d’acqua ha portato, recentemente, alla costruzione di dighe per la produzione di energia elettrica. La diga di Sélingué, ad esempio, è la più grande,

Lago Horo

e presenta un bacino di 450 m2. La diga produce circa

Akke

44MW di energia, e permet-

Lago Debo Lago Welado

te di irrigare una superficie

agricola di 550 m2; consente inoltre di controllare l’attività della pesca. Queste barriere causano però una diminuzione del livello

Lago Korientzé

Diaka

d’acqua nel Niger di 20-25 centrimetri, una riduzione

dell’area inondata di 900 m2 e una drastica riduzione nella produzione di erba Bourgou, circa del 62%.

Mopti

Ke-Macina

L’esondazione del Niger raggiunge una superficie

Djenné

evaporazione

Markala

L’evaporazione dell’acqua superficiale nel Delta varia a seconda della portata del

e sfiora il 50% con portata abbondante. Una maggior portata corrisponde a una superficie più estesa inondata, e perciò maggior evaporazione.

Djenné

Bani

fiume Niger: arriva al 32%, quando la portata è scarsa,

Talo

Sélingué

Fomi

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esondazioni

Niger

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massima di 31130 km2. Le aree inondate, per sei mesi l’anno, hanno un’ottima fertilità del suolo. La scarsità di precipitazioni e il clima secco e arido viene quindi equilibrato dalla ciclicità stagionale del Niger. L’esondazione comporta una maggiore superficie d’acqua soggetta ad evaporazione, il vero grande problema del Delta Interno; diventa quindi essenziale conservare l’acqua.


pianure fertilizzate:

- aeree con maggior produzione di pesci - migrazione di milioni di uccelli nidificanti

pesca | biodiversità

centro delle colonie di uccelli, percorso giornaliero degli uccelli | 5 10 15 km

B I O D I V E R S I TA’

nuove colonie

Timbukt

pianure fertilizzate:

organizzazione

Akke

- aeree con maggior produzione di pesci - migrazione di milioni di uccelli nidificanti

di un campo temporaneo durante la stagione secca

centro delle colonie di uccelli, percorso giornaliero degli uccelli | 5 10 15 km nuove colonie

primavera: nidificazione degli uccelli

- iscrizione famiglie - costruzione case in paglia - scavo dei forni

Mopti

Akke Canale

Ke-Macina Djenné Banca Forni Corte

Il Delta Interno del Niger è anche un’importante zona umida ricca di biodiversità. Costituisce una tappa lungo la migrazione di milioni di uccelli nidificanti ed è una delle maggiori aree di produzione di pesci. In particolar modo i centri delle colonie di uccelli, segnalati sulla mappa, si concentrano nelle aree boschive. Uno studio di Wetlands riconosce alle foreste di acacie, la specie maggiormente presente nel Delta, e al loro potenziamento la capacità di rigenerazione qualitativa delle aree abitate nel Delta Interno. Gli alberi, in prossimità dell’acqua, attenuano l’evaporazione e offrono riparo per i flussi migratori in primavera creano dei giacimenti di sostanze nutritive alla base degli alberi che offrono riparo ideale per la riproduzione per i pesci che, durante le esondazioni, possono raggiungere queste zone. Le foreste inoltre attenuano l’erosione dei suoli, allagati continuamente, offrono riparo dal sole, producono gomma e frutta e e a fine ciclo di vita si ricava del legname.

Mopti

autunno: riproduzione dei pesci

Ke-Macina

pesca | biodiversità

Pianure alluvionali

Timbuktu Djenné

Timbuktu

pianure fertilizzate:

- aeree con maggior produzione di pesci - migrazione di milioni di uccelli nidificanti

autunno: riproduzione dei pesci

centro delle colonie di uccelli, L’acqua trasforma i sedimenti in sostanze nutritive percorso giornaliero degli uccelli | 5 10 15 km nuove colonie

Akke

organizzazione

di un campo temporaneo durante la stagione secca

Akke

- iscrizione famiglie - costruzione case in paglia - scavo dei forni

Mopti

primavera: nidificazione degli uccelli

Canale

Ke-Macina Djenné Banca Forni Corte

Organisazion

autunno: riproduzione dei pesci

Pianure alluvionali

L’acqua trasforma i sedimenti in sostanze nutritive

Mopti

Ke-Macina

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primavera: nidificazione degli uccelli

L’acqua trasforma i sedimenti in sostanze nutritive

Djenné

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FENOMENO DELLE TRANSUMANZE

agricoltura | transumanza La ciclicità delle esondazioni condiziona anche gli allevatori che portano al pascolo gli animali nelle aree più fertili in funzione dell’altezza dell’acqua. C’è una forte componenete bourgounomade piantato che pratica la transumanza con spostamenti tramite barche.

Timbuktu

Pascoli temporanei e rotazione delle colture

Lago Tété Lago Horo

da dicembre a giugno

erba naturale

Akke

luglio, agosto

Lago Debo Lago Welado

agricoltura | transumanza

Niger

Lago Korientzé

Timbuktu

riso per consumo domestico Pascoli temporanei e rotazione delle colture

svilupp

Lago Tété

bourgou piantato

Lago Horo

settembre da dicembre a giugno

Diaka erba naturale

Akke

luglio, agosto

Mopti

Lago Debo

Dopo la siccità d mentare la popola one in funzione de

Lago Welado Lago Korientzé

riso per consumo domestico

ottobre, novembre settembre

Diaka

Ke-Macina Mopti

ottobre, novembre

Ke-Macina

Bani

giugno

- adattam

Djenné

Niger

nomadismo: - adattamento all’ambiente del Delta - cultura

Djenné

transumanze transumanze

sviluppo Niger dei campi: Dopo la siccità degli anni 70 e 80, il bisogno di alimentare la popolazione ha aumentato la deforestazione in funzione della coltivazione di riso e “bourgou”.

Bani

giugno

da settembre a novembre

conflitti:

- tra agricoltori, allevatori e pescatori - tra proprietà e diritto di acceso alle risorse.

da settembre a novembre

- tra agrico

- tra propri

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03. PRINCIPI INSEDIATIVI

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P R I N C I P I I N S E D I AT I V I

localizzazione Dallo studio del Delta Intero ci siamo poi concentrati su una porzione di territorio settentrionale, racchiusa da due bracci del fiume Niger. L’area è fortemente soggetta all’esposizione del vento Harmattan, e di conseguenza è più a rischio di desertificazione. In particolar modo essa , durante il periodo di piena del Niger, non si allaga mai completamente, ma al suo interno si creano dei bacini di contenimento dell’acqua nelle aree più ribassate. Questi laghi durante il periodo di secca vengono poi isolati dal Niger a causa del prosciugamento dei canali di collegamento ed evaporano. Per la presenza discontinua di queste riserve d’acqua non sono presenti centri abitati. connesione e funzionamento Il progetto si propone di rallentare il processo di desertificazione che interessa quest’area, attraverso un lavoro di disegno del territorio attraverso l’acqua e mediante sistemi di villaggi autosufficienti, che sfruttino al meglio le risorse locali potenziandone le capacità di gestione. Il progetto di cambiamento interessa un periodo di tempo lungo. Procedendo per fasi, da interventi di micro scala fino ad arrivare alla scala più ampia. La prima fase del nostro intervento si propone di collegare i laghi al Niger. Il controllo dell’immissione d’acqua nei bacini consente di mantenere il livello della stessa permanente e costante. La presenza dell’acqua consente di presupporre un insediamento umano. Questo sistema di connessione può essere applicato a tutti i bacini interni al Delta, che non presentano già una connessione con il fiume. TITLE

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Nella seconda fare i laghi saranno connessi tra loro, creando una fitta rete d’acqua, che renda il territorio ospitale e percorribile in ogni direzione. progetto L’architettura si sviluppa in modo lineare ed accoglie diverse funzioni in un’unica struttura: la pesca, l’allevamento e l’abitare. Unisce acqua e terra, dividendosi in struttura fissa, appoggiata al suolo, e una galleggiante, sospesa sul lago. Le unità si dispongono a raggiera intorno al lago, sfruttando al meglio le risorse presenti. Esse si orientano secondo il vento prevalente, l’Harmattan, e si dispongono sfruttando l’intera lunghezza dell’insediamento come barriera: sono infatti inclinate di almeno 25° rispetto al vento. Minore è l’inclinazione dell’architettura rispetto al vento, più breve sarà la distanza dalla successiva unità, cosìcche esse possano lavorare insieme per una protezione reciproca. Maggiore è l’inclinazione, più estesa sarà il suolo protetto. I campi si estendono per 2,5 ettari, per unità, e sono dimensionati secondo la direzione dell’architettura, dalla quale sono riparati. Dove questo non è possibile c’è una barriera di acacie. Le aree a Nord Est, che risentono maggiormente del vento, accolgono grandi foreste di acacie utilizzate come frangivento. La direzionalità della fattoria è data dalla connessione terra-acqua in quanto l’estremità galleggiante dell’architettura ospita una serra per la produzione di acqua potabile ed essa deve tendere verso il centro del bacino per compensare il possibile dislivello d’acqua. PP

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S T R AT E G I A D I I N S E D I A M E N T O

Canale di progetto per il lago al fiume niger

masterplan

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direzionalita’ delle fattorie data dalla direzione del vento

Diaframmi di acacie schermano dal vento secco e sabbioso

Architettura come connessione tra terra e acqua

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Vento Harmattan NE

2.5 ettari di campi per unità


DI LAGHI

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Depurazione acqua del Depubacino razione per proacqua duzione del dibacino acqua potabile per produzione di acqua potabile

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Cucina coperta, zona giorno semi riparata e spazio all’aperto. Cucina coperta, zona giorno semi riparata e spazio all’aperto.

CORTE

CORTE

Zona di coltivazione acquatica e di Zona pescicoldi tura coltivazione acquatica e di pescicoltura

Corte

Corte

Camere

Camere

ZONA NOTTE

ZONA NOTTE

Camere

Camere

terra

ZONA NOTTE

ZONA NOTTE

lago

Prima zona di stoccaggio del riso e dell’erba bourgou Prima zona di stoccaggio del riso e dell’erba bourgou

ZONA GIORNO

ZONA GIORNO

terra

Zona di accesso. possibili piccole Zona di attività accesso. commerpossibili ciali di piccole famiglia. attività commerciali di famiglia.

MAGAZZINO

MAGAZZINO

lago

Area di arrivo e di attracco delle barche. areadiriparata Area arrivo e struttura didalla attracco delle stressa del barche. dispositivo area riparata architettonico. dalla struttura Copertura stressa del vegetale. dispositivo architettonico. Copertura vegetale.

RICOVERO BARCHE

SERRA PESCICOLTURA

COMMERCIO ZONA GIORNO COMMERCIO ZONA GIORNO

MAGAZZINO

MAGAZZINO

Cucina coperta, Secondo spazio di stoczona giorno semi caggio, lavorazione dei riparata e spazio materiali e ricovero attrezzi. all’aperto. Cucina coperta, Secondo spazio di stoczona giorno semi caggio, lavorazione dei riparata e spazio materiali e ricovero attrezzi. all’aperto.

ZONA GIORNO

ZONA GIORNO

la fattoria La pianta lineare accompagna la connessione tra acqua e terra. Per mezzo della barca si può arrivare alla fattoria, attraccare o raggiungere i campi agricoli e i magazzini. Nella zona flottante, oltre la riva del lago, è previsto uno spazio di colture acquatiche con alla base spazi di itticoltura e una serra che consente, attraverso l’evaporazione, la produzione di acqua potabile. Negli spazi a terra invece sono previste delle zone semi-pubbliche, spazi commerciali o magazzini di gestione e ricovero del materiale agricolo, e delle zone più intime, come la zona notte, concentrata in un nucleo centrale, e zone giorno comuni per la vita diurna. L’architettura termina con uno spazio, isolato da un canale d’irrigazione, dedicato all’allevamento degli animali che prevede spazi di foraggiamento, spazi di protezione e aree esterne per il pascolo. La pianta ragiona secondo moduli componibili, che a seconda delle esigenze variabili della fattoria, possono essere aggiunti o sottratti.

RICOVERO BARCHE

planivolumetrico pianta

SERRA PESCICOLTURA

SEZIONE Zona per gli animali. Riparo interno SEZIONE con mangiatoia Zona per gli e abbeveratoio. animali. Connesso con Riparo interno spazimangiatoia esterni di con pascolo. e abbeveratoio. Connesso con spazi esterni di pascolo.

PROSPETTO

PROSPETTO

STALLA

STALLA

P I A N TA


DEC JAN

A G R I C O LT U R A JAN one c ot

NOV FEB

MA

riso

NOV

ar a ch i

di

DEC

FEB

MAR

OCT

APR

erba bou rgo u

OCT

MAY

SEP

AUG

JUN JUL

SEP

campi agricoli Ogni unità gestisce 2.5 ettari di campi coltivati. Lo sviluppo dei campi avviene in modo lineare, come il sistema di irrigazione ONE ARIDE ZONE SEMI - ARIDE ZONE SOGGETTE che permette ai campi di AD ALLAGAMENTO orgo 90-100 kg/anno Grano Erba Bourgou lavorare anche durante la Ortaggi Riso stagione secca, quando le iglio Arachidi mancate esondazioni non Legumi Cotone permetterebbero la naturale inondazione. Il sistema di irrigazione si sviluppa a partire da un canale centrale, che dal lago si dirige verso la zona esterna, semidesertica. Da esso si dipartono numerosi altri canali. Le coltivazioni sono disposte a seconda della distanza del campo dal lago: le coltivazioni che hanno bisogno di meno acqua sono il sorgo e il miglio, poste nella zona più arida, al contrario il riso viene coltivato il prossimità delle rive, e l’erba bourgou oltre le rive del lago stesso.

Sorgo ciclo di 6 mesi

Miglio ciclo di 6 mesi

Grano ciclo di 6 mesi

Ortaggi

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JUN

AUG JUL

Arachidi giugnonovembre

Legumi

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Cotone giugnodicembre

Riso ciclo di 6 mesi

Erba bourgou agostoaprile


ARCHITETTURA E PRODUZIONE

vista dai campi di cotone

spazi di pascolo per gli animali

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orti riparati dai muri per la produzione di ortaggi e verdure

spazi di magazzino per lo stoccaggio del raccolto

campi di cotone per la produzione di stoffe bogolan

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04. PROCESSO COSTRUTTIVO

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W E T L A N D S . CCI TI TTÀ TÀ- -PPOONNTTEE TTRRAA TTEERRRRAA EE AACCQQUUAA, , NNEELLLLAA RREETTEE DI LAGHI

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strumenti elementari

Abbiamo chiamato strumenti i materiali con cui l’architettura verrà costruita. Alcuni di loro sono da caricare sulla barca, il telo per la serra, le prime piante da collocare all’arrivo, le capre e le persone. Altri sono già presenti sul posto: la terra, con la quale costruire i mattoni, il cotone, per fare i tessuti, l’erba bourgou per tessere le coperture delle volte, le radici e il legno di acacia per costruire la struttura.

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A B I TA R E L’ A R C H I T E T T U R A

vista interna

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FA S I D I P R O G E T T O

arrivo Il processo di costruzione inizia con l’arrivo delle barche cariche di materiali, comprati presso le città vicine. Uno di questi è il telo di plastica, con cui si imbastisce la prima serra per produrre acqua potabile. La struttura per questo macchinario allo stadio primitivo sono le reti da pesca, già in possesso dei nuovi abitanti. Lo scavo del primo canale permette di iniziare a coltivare, piantando il cotone per le stoffe, erba bourgou e alberi di acacia per costruire le volte esterne della nuova architettura. Con la terra di risulta si inizia la costruzione della volta interna, cuore dell’abitare, perchè ospita le funzioni più private.

frono spazi di collettività e d’incontro. Grazie alla produzione di fertilizzante, da parte del digestore, è possibile avviare una produzione agricola non solo volta al sostentamento, ma anche al commercio e scambio di prodotti.

stanziamento Con le radici delle acacie vengono costruiti i fasci che costituiranno l’ossatura della volta esterna. Essa, tamponata con pannelli di paglia intrecciata, protegge la sottostante volta in mattoni di terra cruda dalla pioggia. La volta, protraendosi oltre le rive del lago, funge da sostegno per le piante rampicanti, sospese sopra le vasche per l’itticoltura e aventi funzione di produzione del mangime, e sostiene infine il telo in plastica della serra per la produzione di acqua potabile, la cui produzione si stanziera a 5,6 litri al m2 giornalieri. L’estremità che si affaccia sui campi ospiterà il bestiame, e si concluderà con il digestore, diviso dagli spazi dell’abitare mediante un canale. evoluzione La costruzione dell’architettura continua con il tamponamento delle volte esterne con i tessuti bogolan, i quali fungono da filtro per il sole, e of TITLE

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M AT E R I A L I

sezione trasversale

Struttura portante in radici di acacia raccolte in fasci. Diametro 20 cm. Anima in cavo d’acciaio, per ancoraggio alla piastra a terra. Struttura a crociera

Pareti interne scorrevoli in pannelli di paglia intrecciata, cornice in legno. Spessore 12 cm Tamponamento delle volte in paglia intrecciata

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Volta interna in mattoni Adobe. Spessore 40 cm

Tamponamento delle volte in tessuto Bogolan

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Pavimento in terra battura di grana fine, compattata e levigata. Impasto stabilizzato con cemento (quantitĂ 9%) e resina organica biodegradabile


A B I TA R E L’ A R C H I T E T T U R A

costoloni delle vo radici di acacia, ra

vista interna

tramezze interne in pannelli di paglia intrecciata TITLE

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olte in accolte in fasci

tamponamento in tessuti bogolan, che proteggono dal forte irraggiamento

tamponamenti in paglia intrecciata, per protezione dalla pioggia

volta interna in mattoni adobe, che accoglie gli spazi piĂš privati TITLE

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FA S I Render

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S P E R I M E N TA R E L A S T R U T T U R A A R C H I T E T T O N I C A

modello di studio

costruire l’architettura Abbiamo sperimentato i materiali di progetto attraverso la messa in opera di una struttura che ci aiutasse a comprendere le dinamiche strutturali di materiali di cui non conosciamo le esatte caratteristiche tecniche. Riproducendo le grandi volte in fasci di fibre, abbiamo potuto sperimentarne la stabilità , inserendo tiranti alla base e una trave di irrigidimento sulla sommità della volta.

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C I C L O D E L L’ A C Q U A

www.altrenergie.it/private/ FabbisognoIdrico.htm www.solwa.it/it/tecnologia/ solwa

x 10 persone x 3 capre

Serra evaporazione ciclo dell’acqua L’unità abitativa ospita

10

persone e 3 capre. Essa comprende una porzio-

ne di territorio di 2.5 ettari di campi coltivati, che si affacciano al lago, che necessitano

Pannelli solari 10200 kWh/anno

200

Serra evaporazione

lt/day

x 10 persone x 3 capre

Pannelli solari 10200 kWh/anno

Raccolta acqua piovana mediante le coperture

Concime Digestore

Agricoltura 2,6 ettari

2.2 Acqua potabile 5,6 lt/m2

di 4620 m3 al giorno. Il sistema di irrigazione si sviluppa a partire da un canale centrale, navigabile, da cui si dipartono i canali secondari. Oltre la riva del lago l’architettura diventa serra per la produzione di acqua potabile. Le volte di fasci di radici di acacia sostengono un telo di plastica, che raccoglie l’acqua evaporata e la fa condensare nella discesa verso le vasche di contenimento. La rendita della serra è di

Vasca accumulo 230 lt/day

Pompa

ha

Immissione nel canale acque reflue

Acqua potabile 5,6 lt/m2

Vasca accumulo 230 lt/day

Pompa

10000 kwh

10

215

persone

lt/day

acqua potabile

0.64 ha

5.6

15

lt/m2. Ipotizzando un consumo giornaliero di acqua potabile che si aggira intorno

lt/day

3

ai 20 lt/persona, e 5 lt/capra, la nostra unità abitativa

capre

necessita quindi 200 lt/day. La serra ha una superficie di

38.4 m2.

4620

acqua non potabile

Il sistema di riferimento per la serra è Solwa, il cui rendimento, molto maggiore che

m3/day

2.84 ha

campi agricoli

nel nostro caso, è di 10 lt/m2.

Serra evaporazione

x 10 persone x 3 capre

Pannelli solari 10200 kWh/anno

Raccolta acqua piovana mediante le coperture

Concime Digestore

Acqua potabile 5,6 lt/m2

Vasca accumulo 230 lt/day

Pompa

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Racco medi

Immissione nel canale acque reflue

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Agricoltura 2,6 ettari

acque r


ARCHITETTURA E ACQUA

vista dal punto di accesso, il lago

spazi di mercato per la vendita della produzione

coltivazione di erba bourgou

itticultura

spazio di riparo per le barche, e accesso per raggiungere magazzini e campi

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serra per la produzione di acqua potabile


LA SERRA

Misure in cm scala 1:100

la serra consente di trasformare l’acqua del lago in acqua potabile, attraverso il procedimento dell’evaporazione. La struttura della serra è composta da una doppia pelle , che consente di raccogliere la condensa lungo un intercapedine tra i teli di plastica. La raccolta avviene alla base della serra, e il trasporto a terra è mediato da condotti sotterranei. Due vasche poste a riva assicurano l’accumulo dei 200 litri d’acqua potabile, necessari al sostentamento degli abitanti.

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PRODUZIONE ENERGETICA

http://www.solwa.it/it/ tecnologia/digewa

il digestore permette di produrre fertilizzante per i campi mediante la digestione aerobica degli scarti della produzione agricola e delle acqua reflue. Attraverso l’uso della radiazione solare è possibile far evaporare la frazione liquida del digestato. Il sistema permette di giungere fino al 90% di sostanza secca. i pannelli Il fabbisogno della nostra co-

10 unità, si aggira intorno ai 10000 kWh/ munità di

anno. compatibilmente alla forma della nostra architettura utilizziamo pannelli a

1110 x 550 mm, spessore 2 mm, e peso pari a 1,5 kg, hanno una potenza di picco di 102 telone, di dimensioni

W. Al fine di raggiungere il fabbisogno sopra indizato necessitiamo di 10 pannelli.

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ARCHITETTURA E ACQUA

vista dal lago

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L’EVOLUZIONE DELLO SPAZIO MINIMO Metamorfosi e composizione

università iuav di venezia atelier sostenibilità ambientale 2014 / 2015 prof. Benno Albrecht, Giovanni Mucelli, Massimiliano Scarpa Filippo de dominicis, Jacopo Galli, Anna Magrin, Nicola Pavan, claudia tessarolo, alessandro tressich autori - Anna Casti, Rosa Da Boit, Hippolyte Jugand T IETLLEEA S E R

D 1 .D0S /C 1 EM WREAT FL TA N I T2TÀD-IPCO N TBER ET R2A0 1T4E R R A E A C Q U A , N E L L A R E T E

DI LAGHI

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00. PROGETTO

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WEEVT O L AL N DISOCNIET TÀ E TZRIA ER CQ U AM, O NREFLO L AS IREE T E L’ UZ D E- LPLOONST PA O TM I NR IAM EO .A M E TA DO I LMAPGOHSII Z I O N E C

PP

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ORFANOTROFIO

Il progetto è situato ad Ukunda, in Kenya. Questa città è disegnata da due trame che si contrappongono: quella tradizionale, più densa e irregolare, sviluppata a ridotto di una strada carrabile, e quella più moderna, turistica, che appare più regolare e articolata lungo la costa. Le due trame, sconnesse e indipendenti, possono essere riallacciate attraverso il disegno del territorio intermedio. L’ occasione di progettare un orfanotrofio ci ha spinti a disegnare uno spazio minimo, a misura di bambino, composto da gusci che si schiudono e proteggono lo spazio interno dal clima tropicale del Kenya.

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L’ D E-LPLO ONSTPA O TME IRNRIAM O TA R FEO WEEVTO L AL U NZDISO N C IET TÀ E TZRI A E AMCEQ UM A ,ON L LSAI ER E T E CDO I M L APGOHSII Z I O N E

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PA R A M E T R I

U

RAC

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RAZION

CLIMA TROPICALE

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L’ LU D E-LPLO ONSTPA MO MCEQ TAUM R FEO WEEVTO LA NZDI SO N C IET TÀ E TZRI O A TMEIRNRIA E A AO , N L LSAI ER E T E CDO OHS II Z I O N E I M L APG

Q UA

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PIANIFICAZIONE SVILUPPO URBANO


TRA NSUMANZA

A CLIM

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CAS A

POLAZIONE

CONSEGUENZE

I ST R

FUT

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L’ D E-LPLO ONSTPA O TME IRNRIAM O TA R FEO WEEVTO L AL U NZDISO N C IET TÀ E TZRI A E AMCEQ UM A ,ON L LSAI ER E T E CDO I M L APGOHSII Z I O N E

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E

africa

U ON ZI

ORFANI


PROGETTO

vista esterna

l’unita è caratterizzata per la sua modularità, che si ripropone nelle diverse scale del progetto. Il modulo, flessibile e trasportabile, consiste in uno spazio di 3 metri per 4. Esso può ospitare due persone, articolandosi con un bagno e spazi di lavoro; oppure tre o quattro persone, avendo a disposizione i servizi in diverse unità. Il progetto procede per fasi: essendo la disponibilità economica il primo gesto è di costruire tre unità, con uno spreco minimo di materiale.

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L’ D E-LPLO ONSTPA O TME IRNRIAM O TA R FEO WEEVTO L AL U NZDISO N C IET TÀ E TZRI A E AMCEQ UM A ,ON L LSAI ER E T E CDO I M L APGOHSII Z I O N E

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D E T TA G L I

sezioni e pianta

la struttura si compone di tre gusci: quello più esterno è in teli, che assolvono alla funzione di protezione dall’irraggiamento, assicurando una buona efficienza energetica, e al contempo rendono armonico il villaggio, interponendosi tra le unità e creando gli spazi esterni; quello intermedio è composto da pannelli in pultruso, forati per permettere la ventilazione. Infine all’interno c’è un guscio in Celenit. La flessibilità emerge da due elementi in particolare: il tetto si può sollevare e inclinare a seconda delle esigenze, svolgendo funzione di camino di ventilazione e nel contempo proteggere l’interno dalla pioggia. Due delle pareti sono articolate in tre sezioni, azionabili separatamente da una carrucola: questo permette l’accesso e nel contempo la generazione di uno spazio esterno protetto antistante l’abitazione. Il sistema delle carrucole rende accessibile e facilmente fruibile questo spazio anche ai bambini più piccoli.

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D AT I S I M U L A Z I O N E D E S I G N B U I L D E R 160

140

40 40 35 35 30 30 25 25 20 20 15 15 10 10

temperature 40 Inizialmente abbiamo valutato le temperature interne ed esterne all’unità, notando 35 l’apporto di calore all’interno della struttura. L’illuminazio30 apporti dati dall’ocne e gli cupazione sono le principali fonti di25 calore. Abbiamo creato delle pareti mobili, per favorire la venitlazione interna, 20e regolabili a seconda delle necessità. Per far fronte all’illuminazione, principale 15 fonte di calore, abbiamo creato un guscio esterno di teli che grazie all’ombra che crea 10 diminuisce notevolmente le temperature, come si può ve5 dere nel grafico sottostante.

120

35 40 100

35

35

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3

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1 2

3

2 4

25

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2

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5

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Serie1

7

7

8

2

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3

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5

6

7

8

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10

Serie1 11 12

8 Legenda 9 10

Serie2

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510

Serie1 11 12

Serie2 13

Serie1 11 12

Serie2 13 14

Serie3 15

Serie2 13

5

6

15 Serie2

7

0

14 1 Serie3 152

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Serie3

14

13

14

Serie3

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Serie4

5 8

9

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5 Serie1

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5

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Serie1

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5

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2

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20 20

1

5

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0 0

25

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25 40

0 1

30

30 60

5 5

30

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35 80

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Serie2

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3 21

4 22

5 23

6

7Legenda 8 9

5 23

6

7

8

9

1Temperatura 19 2 20 3 21 4 radiante 22 5 23 6

7

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Temperatura 13 7 14 15 3 921 10 4 22 115 2312 6operante 8

169

15

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17

1 19

18

2 20

Serie4 Temperatura 17 18 1 19 2 dell’aria 20 3 21 4 22

16 0

16 Serie4 17 0

21

Serie4

0

Serie3 15

18

3 Serie4 417 5 18 6 1 197 2 20 8 16

Serie1

Serie2

Serie3

17 10 18

Serie4

Serie1 Temperatura esterna a bulbo secco

Serie4

19

0

5 14

13

11

10

Serie1 11 12

Serie1 11 12

S

Serie2 13

S

Serie1 20 1119 12

Serie2 21 13 22 14 23Serie3 15

Serie2

Serie3

Serie4

120

i teli L’aggiunta dei teli esterni di protezione solare ci ha permesso di diminuire notevolmente le temperature interne, nonostante in alcuni momenti si alzino ancora molto. Prevediamo che la protezione data dagli alberi o dalla vicinanza ad altre unità, possa incrementare la protezione. I teli creano un guscio esterno attorno alle pareti di celenit e poltruso mentre la parete di accesso, e l’opposta, hanno integrata nella struttura stessa una tenda regolabile.

100 35 80 30 60 25 40 20 20 35 15 0 1

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Serie1

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Serie4

25 5

20 0 1

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Serie1

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15 Serie4

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16 S


Legenda 11

30,0 - 32,5 27,5 - 30

9

7

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22,5 - 25,0 20,0 - 22,5

25,0-27,5 5

3

1 1

2

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19

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21

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23

40

22,5-25,0Il

seguente grafico mostra la giornaliera della temperatura nel corso dell’anno. Come si può notare le temperature più alte si hanno tra le 13:00 e le 17:00 tra i mesi di Marzo e Luglio.

20,0-22,5ripartizione

24

Legenda Temp. dell’aria

35

Temp. radiante

30

Temp. operante Temp. esterna a bulbo secco

25

20

15

10

Il grafico mostra la ripartizione tra le temperature durante l’anno.

5

0

Temperatura dell'aria °C

Temperatura radiante °C

Temperatura operante °C

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L’ D E-LPLO ONSTPA O TME IRNRIAM O TA R FEO WEEVTO L AL U NZDISO N C IET TÀ E TZRI A E AMCEQ UM A ,ON L LSAI ER E T E CDO I M L APGOHSII Z I O N E

Temperatura esterna a bulbo secco °C

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università iuav di venezia atelier sostenibilità ambientale 2014 / 2015 prof. Benno Albrecht, Giovanni Mucelli, Massimiliano Scarpa Filippo de dominicis, Jacopo Galli, Anna Magrin, Nicola Pavan, claudia tessarolo, alessandro tressich autori - Anna Casti, Rosa Da Boit, Hippolyte Jugand T IETLLEEA S E R

D 1 .D0S /C 1 BN R AT EI OT R2A 0 1T5E R R A E A C Q U A , N E L L A R E T E WREAT FL TA N I T2TÀF -EPBO

DI LAGHI

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